Anotherlove: Cuz she's with him, I'm still hurting.

di Talissa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1}Just call me beautiful. ***
Capitolo 2: *** 2} I set fire to the rain. ***



Capitolo 1
*** 1}Just call me beautiful. ***


antoher

Anotherlove{

-Cuz she's with him, I'm still hurting-.

 

 

Iwannabelostinlove' spaces:

Sono tornata, probabilmente nessuno si ricorderà di me, ma sono Dacey, l'autrice di Appearances.

Mi è venuta una piccola idea, spero vi piaccia.

Mi piacerebbe avere vostri pareri,

buona lettura,

Sara.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Just call me beautiful.

 

 

 

 

 

 

 

I wanna be blown away. 
I wanna be swept off my feet. 
I wanna meet the one who makes it hard for me to breathe.

I wanna be lost in love.
I wanna be your dream come true. 
I wanna be scared of how strong I feel for you.
Just call me beautiful, Call me beautiful 
Call me beautiful, Call me b-e-a-utiful.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Justin's pov.

 

 

 

 

-Ragazzo, io mi darei da fare al tuo posto-. Smisi di digitare un breve messaggio da postare su twitter e guardai di sottecchi Charles.

-Già, ma mi sono già rotto di questa farsa-. Sbadigliai, sinceramente annoiato. -L'unico lato positivo di stare con lei è che posso baciarla o cazzate del genere-. Scrollai le spalle, improvvisando un sorriso di chi la sa lunga.

Chaz, nonostante tutto, continuò: -Non intendevo questo, conosci Cassie, se non ti muovi a darti una ripulita e vestirti decentemente per i Ems, si incazzerà di brutto, dovresti conoscerla...-Borbottò.

Cassie era la mia: ragazzapubblicitaria, ragazzaperlavoro o, più comunemente chiamata, ragazza di Justin Drew Bieber.

Non era male stare con lei, in fin dei conti.

Escludendo il suo smisurato ego, il bisogno repentino di essere al centro dell'attenzione e il suo unico amore (oltre le scarpe)per lo show business; non era così orrendo stare con lei.

A volte sapeva davvero essere simpatica e gentile.

Perchè Cassie Kingston poteva essere tutto, addirittura carina ma mai, e dico mai, gentile.

Per la stampa eravamo ufficialmente fidanzati da due mesi, e ripensandoci, questa relazione mi sembrava la più grande puttanata che avessi mai fatto in vita mia.

L'unico lato piacevole dell'essere fidanzato con Cassie era che era una delle bombe più sexy del mondo, addirittura superava Kim Kardashian nella classifica che aveva fatto "The Time" sulle donne più hot del pianeta, il che non era decisamente poco.

Tante curve al punto giusto, grandi occhi dorati e una chioma fluente di capelli morbidi, profumati e di un castano cioccolato.

Cassie era splendida.

Ed io ero uno dei pochi ad aver avuto, e avere, l'onore di poter toccarla come ogni ragazzo avrebbe sognato di fare.

Con grande rammarico, però, non ci eravamo ancora spinti così in .

Non sono come pensi, Bieber. Non spreco la prima volta con una nullità. Aveva sibilato quando le avevo chiesto se le andava di divertirsi un po'. Mi aveva lasciato senza parole, spiazzato.

Okay, va bene, lei era Cassie Kingston, desiderata da miliardi di pervertiti e cazzoni pronti a far di tutto per lei, ma che cazzo, io non ero come loro, Justin Drew Bieber non era uno dei tanti, era il sogno di tre quarti del mondo, mi aveva ferito.

Ciò nonostante stavo cercando di recuperare stabilità, di non dipendere da lei.

Perchè il modo in cui mi accarezzava i capelli, strofinava la sua bocca alla mia, o semplicemente per come pronunciava il mio nome, non mi bastava.
Ne volevo sempre di più.

Lei era la mia droga, nonostante mi usasse come una pezza da piedi e mi trattasse con tale ribrezzo e stizza, ne ero completamente succube e ammaliato.

Eh già.
La mia droga era Cassie Kingston, e nemmeno un centro di disintossicazione sarebbe riuscito a curarmi dal disperato bisogno di averla solo mia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Jordan's pov.

 

 

 

 

-Secondo te è vero, si insomma, è vero che stanno insieme?-. Chiesi alla rossa, la quale smise di masticare una mela che aveva in bocca e scosse le spalle. -Forse-. Farfugliò. -Lei mi sembra molto più presa di lui. Non è come quando stava con Selena, sembra l'inverso. Justin è molto distaccato con Cassie-. Tossì.

-Sarà-. Sbuffai. –Sta sera ci sono i EMA, chissà se Justin vincerà-. Sorrisi.

-Probabile-. Constatò Ally. -Ora che sta con quella è sulla bocca di tutti­-.

La Kingston stava in culo a tutte le Beliebers, peggio di Selena Gomez. Almeno lei non rideva quando le chiedevano se voleva aprire qualche scuola in Africa o donare dei soldi per chi ne aveva bisogno.

-Che avrà quella di così speciale?-. Pensai probabilmente a voce alta, visto che Ally mi rispose masticando ancora un pezzo di mela che aveva in bocca da prima, -E' bellissima. Hai visto che culo e che tette? Per non parlare che è magrissima! Oh, e poi hai visto che capelli lucent..-. La interruppi mezza stizzita. -Ally!-.

-Che c'è?-. Chiese spalancando gli occhi, -E' la verità!-. Borbottò.

-Intendevo che ha quella di così speciale per aver avuto un successo così enorme? E' una stronza patentata-. L'accusai.

-Come fai a dirlo?-. Mi chiese scettica.

-Beh, è che, c'è insomma...- Boccheggiai. -Basta guardarla!-. Mi lamentai.

-Sarà, però ammettiamolo, oltre che essere bella è un'ottima attrice. E' molto professionale, e...lasciami finire, se Justin sta con lei non è poi così male, in fondo è sempre Kidrauhl-. Mi sorrise.

Già.

Kidrauhl.

Ma chi volevo prendere in giro, Kidrauhl era finito dentro la spazzatura.
Ora c'era solo Justin.
Justin Bieber.

 

 

 

 

 

 

Cassie's pov.

 

 

 

 

 

 

-Dove cazzo è finito Albert?!-. Imprecai e mi avvicinai a mia madre. -Mamma, il vestito.-. Mi feci prendere dall'ansia, e per qualche secondo dovetti chiudere gli occhi e sgomberare la mente.

-Sta arrivando, tesoro-. Mi rassicurò lei, dandomi un lieve bacio sulla guancia.

-Sarà meglio-. Sibilai prima di camminare decisa verso un Marcus impaurito.

-Tu-. Lo indicai. -Le scarpe, prendile-. Ordinai.

-Corro-. Disse correndo fuori dalla stanza.

-Miss Kingston, prego, si siede, iniziamo il trucco e parrucco-.

Annuii e mi sedetti di fronte a un grande specchio illuminato da decine di piccole lampadine.

Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi.

Ero stata nominata in tre categorie, e almeno due sarei riuscita a vincerle.

I discorsi li avevo fatti scrivere a Stevie, quindi potevo considerarmi fuori pericolo, il vestito stava arrivando, le scarpe pure; l'unico fardello era Bieber.

Il mio fidanzato.

Non so se era una buona idea continuare a stare con lui.

Stava perdendo popolarità e soprattutto non mi piaceva per nulla come mi trattava.

Sempre freddo e distaccato.

Mai una volta che mi avesse fatto un regalo, mai una volta che mi avesse sorriso, mai una volta che mi avesse detto qualcosa di realmente carino.

Beh, forse mi aveva detto qualcosa di carino, tipo "Belle poppe". Ma decisi che quel "complimento" da disperato non rientrava nella categoria di ciò che pensavo, e quindi non andava bene.

Ma forse, sotto sotto, l'avevo capito.

Avevo capito perchè era così disinteressato da me.

Ero a conoscenza di comportarmi davvero male con lui, ma non riuscivo a sopportare il fatto che sbavasse ovunque vedesse un culo mezzo scoperto o che stesse sempre li a dare un voto a tutte le ragazze che gli passassero davanti, "Cyrus, mh, un bel nove. Lovato, pure." e così via.

Non lo sopportavo.

Ero stanca di essere ignorata e messa da parte.
Bella merda.

-Cassie, sei bellissima-. Sussurrò mia mamma posando una mano sulla mia spalla.
Mi beai di quel momento che durò troppo poco, visto che la tolse subito.

-Posso aprire gli occhi?-. Domandai stanca.

-Certo-. Mi rassicurò Pablo, e così feci.

La ragazza allo specchio era bellissima, rimasi senza parole.

-Ho il vestito, cara-.
Così mi alzai e lo indossai.

Era così morbido che sorrisi al pensiero di un Justin intento ad abbracciarmi per assaporare più tessuto.

Scossi la testa, merda.

Dovevo smetterla con tutte quelle paranoie.

-Sei favolosa, infilati queste che siamo in ritardo e andiamo-. Aggiunse mia madre prima di uscire.
Lasciando un vuoto nella stanza.

Lasciando un vuoto nella mia vita, come sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2} I set fire to the rain. ***


Anotherlove{

-Cuz she's with him, I'm still hurting-.

 

 

 

Iwannabelostinlove' spaces:

Ueella.
Buon pomeriggio ragazze, so che ho postato ieri il primo capitolo ma mi è venuta un’idea e ho deciso di metterla già per iscritto.
Ringrazio chi legge e che ha recensito, spero vi piaccia anche questo capitolo.

 Xstaystrongandsmile: Ragazza, sei fantastica. Mi supporti sempre anche nelle mie altre storie (sono Alicee) e sei sempre dolcissima.

Riguardo i tre punti di vista ne sono consapevole, pensa che inizialmente erano quattro (avevo deciso di mettere pure i One Direction) ma poi ho realizzato che era una cosa impossibile da gestire. E si, B e a utiful di Megan Nicole è una canzone fdsiojfiosdj. *-*

Spero che anche questo capitolo ti possa piacere, un bacioo.

SarettaSmile:  Awwwwwwww. :) Mi fa piacere che come inizio ti piaccia! Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento, un bacio.

BelieveInYourself : No ok. Wow. Ti ammiro e rispetto molto come scrittrice. Ho scoperto proprio oggi la tua storia e ne sono rimasta folgorata, quindi avere un tuo parere positivo su una mia fic è davvero una cosa che mi rende davvero onorata! Spero che questo capitolo sia alla tua altezza, aspetto tue notizie. Grazie e un bacio.


I set fire to the raiN

 

 

 

 

 

 

But I set fire to the rain,
Watch it pour as I touched your face,
Let it burn while I cry,
Cause I heard it screaming at your name, your name!

I set fire to the rain
And I feel lost into the…
And it felt something nice,
Cause I knew that that was the last time, the last time!+

 

 

 

 

Justin:

Era estremamente bella.
E aveva un profumo così fresco che mi stava letteralmente annebbiando il cervello.
Più la guardavo e più non riuscivo a capire perché avesse scelto me tra tutti i ragazzi che c’erano al mondo.
-La smetti di fissarmi come un cretino?-.  Sbottò.
-Mh?-. Domandai.
-Hai capito-.  Si prese una ciocca di capelli, iniziando a giocarci. –Questa è la mia serata, non farmi fare brutte figure-.
-Perché dovrei? E’ anche la mia serata-. Dissi brusco.
Dovevo iniziare a prendere distacco, dovevo svegliarmi, darmi una calmata.
Si girò bruscamente verso di me, e mi ritrovai i suoi occhi di un nocciola bollente di fronte ai miei. Sentivo il suo respiro leggero solleticarmi il labbro. –Justin-. Stette in silenzio immobilizzandomi con lo sguardo. –Non sto scherzando-.
I suoi occhi si posarono sulle mie labbra, e si avvicinò.  Socchiusi la bocca, imitandola, aspettando quel contatto che tanto agonizzavo; ma non ci fu nulla, si protrasse indietro e con un sorrisetto derisorio si diresse all’ingresso del salone, lasciandomi impiantato li come un cretino.
Me l’aveva fatta. Ma non l’avrebbe avuta vinta così facilmente.
Ah, Cassie, Cassie, mai mettersi contro Justin Bieber, mai.

 

 

 

 

 

Jordan:

-Ally! Prendi i popcorn!-. Le urlai dal salone accendendo la tv.
-Ma perché devo sempre prendere tutto io?-. Si lamentò la rossa, gettandosi di peso sul divano. –Perché ti voglio bene-. La guardai sorniona.
-Ah Ah. Simpatica-.
-E dai, Al. Che ore sono?-. Chiesi cambiando discorso.
-Mancano cinque minuti alle nove-.
Selezionai il canale otto e mi sedetti accanto alla mia amica.
-Non vedo l’ora di vedere Jus-. Risi.
-Chissà se vincerà…-. Abbozzai.
-Ovvio che vincerà.- Mi rassicurò Ally.
-Mi sono dimenticato la Coca Cola in cucina, me la vai a prendere?-. Le domandai.
Mi fulminò con lo sguardo. –Come non detto-. Sbuffai. –Vado io-.
Ero in cucina quando Al mi chiamò.
Corsi disperata in salotto e guardai il televisore, il simbolo dei EMAs era impresso nello schermo.
Mi gettai nel divano e iniziai a spiluccare dei pop corn dal sacchetto.
Ero in trepidazione. Fissavo la TV con un’intensità tale che dopo mi sarebbe venuto male agli occhi. –Eccolo!-. Esulto Ally.
Infatti lo vidi. 
Era così bello.
Ma non era solo. Accanto a lui c’era Cassie Kingston.
E rideva beata, spostandogli un ciuffo di capelli dagli occhi, lui si ritrasse, infastidito.
Sorrisi, ben le stava a quella stronza.
A quanto pare anche le migliori non sono così perfette come sembrano.



 

 

Cassie:

 

 

Si era scansato.
Justin si era scansato dal mio tocco.
C’ero rimasta di merda. Davvero di merda.
E dire che pochi attimi prima sembrava  pendere dalle mie labbra.
Lo guardai persa, e notai che mi stava sorridendo compiaciuto. Quel bastardo.
Scossi la testa e mi precipitai in arena, cercando il mio posto.
Non appena trovato mi sedetti, ignorando tutti quelli che mi chiamavano o salutavano.
Mi aveva rifiutato.
Anche lui.
Anche lui come tutti gli altri.
-Ehi-.
Justin.
Rimasi in silenzio, sistemando il corpetto.
-Che hai?-. Mi chiese brusco, sedendosi accanto a me.
Che ho?
Che ho?
Dio, Justin.
Come sei cretino a non accorgerti che ho bisogno di te.
Ho bisogno delle tue attenzioni.
-Nulla-. Sussurrai.
Sembrò preso contro piede, infatti mi prese la mano.
Sussultai. Non era una cosa calcolata. Non l’aveva fatto perché c’era la stampa o qualche fotografo. L’aveva fatto perché gli andava.
Guardai la sua mano intrecciata alla mia, stringendola e beandomi di quel calore.
-Cassie, stai bene?-. Mi chiese preoccupato.
Guardai davanti a me e con sguardo vuoto annuii.
-Si-. Mi ripresi un poco. –Vado ad incipriarmi il naso-. Suggerii mollando la sua mano e alzandomi.
-Cassie aspetta…-. Mi tirò per un braccio.
Si alzò pure lui e mi tirò a se, abbracciandomi.
Un senso di calore e di casa mi circondò, beandomi di quel momento che avrei custodito avidamente nella mia mente.
-Nulla è come sembra, ricordatelo-. Mi scoccò un bacio sulla testa e mi lasciò andare, dirigendosi verso Katy Perry e suo marito che lo stavano chiamando.
Un aria gelida mi entrò dentro le ossa, e provai un senso di vuoto, che nonostante per me fosse normale, ora sembrava così lontano.
Feci un passo verso di lui, incerta.
-Justin-. Lo chiamai.
-Si?-. Si girò, confuso.
Gli sorrisi.
Sorrisi davvero.
-Grazie-.
I suoi occhi si illuminarono e gli angoli della sua bocca si sollevarono, lasciando intravedere i denti perfetti.
"Forse la solitudine un giorno sarà solo un vago ricordo." pensai.
Un lontano e vago ricordo.
Sorrisi, ora che avevo imparato a farlo, e mi sentii felice.

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