Apple pie di Egle (/viewuser.php?uid=1116)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Nuova pagina 1
Capitolo 1
1:03 am
Posso gestire la
situazione.
Ora non devo far altro che
chiudere gli occhi, liberare la mente e addormentarmi.
Se solo queste cazzo di
coperte non continuassero ad aggrovigliarsi attorno ai miei piedi.
Guarda, no, tu guarda! Non
posso muovermi!
E il lenzuolo? E’ tutto
rappezzato sul fondo!
E non rappezzato in modo
praticamente invisibile, ma con del filo grosso. Posso sentire ogni maledetto
rattoppo con le dita! Io sono abituato a lenzuola di seta!
Okay, respiro.
Sto respirando.
Mi alzo.
Metto a posto le coperte.
Torno a coricarmi.
Ora non c’è nulla che
possa impedirmi di addormentarmi.
Nulla.
Chiudo gli occhi. Questa
volta è a volta buona. Una sana dormita e domattina tutto mi sembrerà meno
schifoso di quanto mi sembri adesso.
Sono nello stramaledetto
quartier generale dell’Ordine. Io, Draco Malfoy.
Io, il re dei Serpeverde.
Il fedele servitore dell’Oscuro Signore.
Ci deve essere stato un
errore, una gigantesca svista burocratica.
Io non posso essere
davvero qui.
Non ci voglio nemmeno
stare qui.
Ma mio padre dice che non
ho scelta.
Mio padre dice che se
fossi rimasto ancora con loro mi sarei fatto ammazzare.
Mio padre dice che, visti
gli ultimi avvenimenti, l’Oscuro Signore perderà la guerra.
E così mi ha dato qualche
informazione vitale su una qualche missione organizzata dai Death Eaters e mi ha
spedito qui.
Ho scambiato le
informazioni che mio padre mi aveva detto per la protezione di questi idioti,
complice il fatto che zia Andromeda si è intenerita quando l’ho chiamata Zia.
“E’ solo un ragazzo” ha
detto.
“E’ uno stronzetto
maleducato, ma è pur sempre mio cugino” ha aggiunto quella cosa
disonorevole che si fa chiamare solo Tonks, perché Nymphadora è troppo nobile
come nome per essere appropriato a una così.
“Draco non ha mai avuto
scelta. Dobbiamo dargli un’altra possibilità” ha risposto Remus puah
Lupin.
E così eccomi qua.
Il povero e spaventato
Draky.
Ho recitato bene la mia
parte.
La parte dello sventurato
ragazzo, costretto a diventare un Death Eater, ma che non ha il coraggio di
uccidere. Che lo credano pure.
Per quanto mi riguarda
spero ancora che l’Oscuro vinca e che rificchi in gola a questi idioti il loro
fottuto perbenismo.
1:07
Beh da una parte mio padre
aveva ragione.
Come Death Eater facevo
veramente pena.
E’ solo che ho sempre
vissuto negli agi e nelle comodità.
Se ordinavo qualcosa,
qualcuno eseguiva solerte il mio ordine.
Se non mi andava di fare
qualcosa, qualcuno la faceva al posto mio.
Sono sempre stato ricco e
viziato. E la cosa peggiore è che mi piaceva tanto esserlo.
Avevo tutto: soldi, una
famiglia influente, popolarità, una scopa da urlo.
E poi?
E poi mi sono ritrovato
con un Marchio sul braccio, una scopa sequestrata perché a zia Bella serviva e
una ganga di psicotici – che per lo più sono imparentati con me – come unica
compagnia.
Mi mancano Tiger e Goyle.
Mi manca Hogwarts.
A Hogwarts ero uno squalo
in un acquario di piccole dimensioni.
Nel crudele e spietato
mondo dei Death Eaters, sono un pesce rosso, immerso in una vasca di pescecani.
Voglio che le cose tornino
come prima.
Mi divertivo a
stronzeggiare per i corridoi della scuola, sapendo che se ne avessi combinata
una troppo grossa, mio padre sarebbe accorso per sistemare le cose.
1:11
Mi manca Potter.
Una volta io ero il suo
nemico per eccellenza. La sua nemesi.
Lui si allenava per
battere me sul campo da Quidditch, non Voldemort- Oscuro, perdonatemi per
aver pensato il vostro nome – o mio padre, o zia Bella, ma me, Draco
Malfoy.
Potter camminava nel
corridoio e lanciava sguardi di sfida a me.
Potter faceva un esame e
si curava di andar meglio di me.
C’ero sempre io, io, io e
ancora io.
E ora? Ora non mi guarda
neppure.
Ora mi evita come un
piccolo scarafaggio.
Fastidioso, ripugnante, ma
del tutto innocuo.
Lui ha una guerra a cui
pensare. Ha un Signore Oscuro da uccidere. Ha persone da salvare.
Non ha tempo da dedicare
alle prese in giro di Malfoy.
E io ci ho provato, gente.
Fin dal primo minuto che
ho messo piede qui, a Grimmauld Place, ho sfoderato tutte le mie armi migliori:
battutine insopportabili, il mio ghigno da presa per i fondelli, mille e mille
dispetti.
Gli ho messo del sale nel
succo di zucca, ho preso a calci la sua sedia, per il solo gusto di farlo
innervosire, mi sono chiuso nel bagno per due ore due, impedendogli di fare la
doccia.
Ma lui niente. Mi sibila
qualche insulto, una volta mi ha sbattuto contro a un muro con la chiara
intenzione di strangolarmi, ma niente di più.
Mi guarda, ma è come se
non mi vedesse. La sua mente è sempre rivolta da qualche altra parte.
Mi sento ignorato, okay?
E a me non piace essere
ignorato! Soprattutto da Potter.
Lui è Harry Potter, il
bambino-che-per-un-gradissimo-colpo-di-culo-è-sopravvissuto e io dovrei essere
il ragazzo-fichissimo-che-gli-da-del-filo-da-torcere.
E invece non lo sono!
Potter pensa solo
all’Oscuro e non mi considera e questa cosa mi fa andare in bestia!
1:17
Perché Potter mi ignora?
Perché non possiamo
tornare a divertirci come ai vecchi tempi?
Potrei anche vestirmi da
Dissennatore, se servisse per farlo interessare di nuovo a me.
Rivoglio il mio Harry
Potter.
Davvero.
Ne ho bisogno.
Non so chi infastidire.
Ho provato a gironzolare
intorno alla Weasley, ma anche lei è troppo seria.
Mi rivolgono tutti uno
sguardo di superiorità e cercano di non badare alle mie prese in giro.
La Mezzosangue zannuta –
mi scappa un risolino, come faccio a essere così divertente? – tiene Weasley
mentecatto il più lontano possibile da me.
Stanno insieme.
O almeno questo è quello
che mi sembra di aver capito. Cioè ho visto Weasley che le ficcava mezzo metro
di lingua in gola e ho sfruttato questa cosa per deriderli davanti a tutti.
E improvvisamente mi sono
trovato al centro dell’attenzione!
E’ stato fantastico. Io
ero lì che dicevo quanto fossero disgustosi e tutti mi guardavano, mi
ascoltavano.
E poi ho compreso: nessuno
lo sapeva.
Avevo appena spiattellato
davanti a gran parte della famiglia Weasley e dell’Ordine della Fenice che
Weasley mentecatto si sbatte la Granger.
Ero venuto a conoscenza di
un segreto e ne avevo appena reso partecipi gli altri nel modo peggiore – beh,
se avessi saputo che era un segreto, però, avrei sfruttato meglio la situazione.
Weasley ha cercato di
ammazzarmi con le sue grosse manone da contadino, la Granger ha raccolto tutto
il suo patetico coraggio Gryffindor per non scoppiare a piangere davanti a tutti
i presenti e se ne è andata dalla stanza.
La mia adorata cugina dai
capelli impossibili mi ha chiamato piccolo stronzetto e mi ha spedito di
sopra senza cena.
Stavo salendo le scale
gongolante, quando Potter mi ha braccato sul pianerottolo.
Le sue dita mi hanno
artigliato le braccia, mentre mi mandava a sbattere contro il muro.
La mia testa è rimbalzata
con un sonoro tock sull’intonaco.
L’ho guardato direttamente
negli occhi, senza nascondere la mia soddisfazione, mentre la rabbia gli faceva
ribollire il sangue nelle vene.
Okay, quando Potter è
incazzato fa un po’ paura. Ma solo un po’.
Cioè, vi pare che io possa
avere paura di lui?
Puah.
I Malfoy trovano una
situazione non di loro gradimento, ma non hanno paura.
Non so nemmeno che cosa
significhi la parola paura.
Ad ogni modo, Potter fa
volgere la situazione in modo che io non mi senta più propriamente a mio agio. E
io sono lì che spero con tutto il cuore che lui ricominci ad odiarmi come Cristo
comanda, quando lui mi lascia andare.
Arretra.
Le sue dita perdono il
contatto con la mia pelle.
Non ha intenzione di
picchiarmi.
Rimango fermo. Sono
basito.
“Sei un piccolo essere,
meschino e irriconoscente. Mi fai schifo” sibila.
Mi volta le spalle e se ne
va.
Per poco non mi metto a
piangere dalla delusione.
Niente baruffa, niente
spintoni, niente bacchette puntate alla gola.
Niente di niente.
1:29
Da quella sera vengo
ignorato ulteriormente.
Se entro in una stanza il
magico trio del rincoglionimento esce dopo due secondi netti.
Vorrei disperatamente
pensare che hanno paura di me, ma non sono così scemo.
Se ne vanno per non essere
costretti a litigare. Nessuno mi rivolge più di due parole consecutive. Mi danno
da mangiare. Mi lavano i vestiti, ma nessuno mi parla.
E così ho smesso di
parlare anch’io.
Serro le labbra e mi
faccio i miei bei discorsi mentali. Litigo anche con Potter.
Ma la verità è che mi
sento uno schifo.
1:33
Voglio che tutto torni
come prima.
Odio l’Oscuro Signore.
Mi ha rubato tutta
l’attenzione di Potter.
E odio questo materasso.
E’ troppo morbido, o per
meglio dire frusto.
A me piace dormire su un
materasso mediamente duro, fa bene alla schiena.
E voglio un cuscino
piatto, per la cervicale.
1:35
Mi alzo.
Forse un bicchiere d’acqua
fresca mi aiuterà a prendere sonno.
Mi infilo la bacchetta nei
boxer ed esco dalla stanza senza far rumore.
Weasley mentecatto sta
russando come un trombone.
E’ il tipico russare di un
contadinotto mancato.
I nobili, come me, non
russano.
E non sbavano durante il
sonno.
Al massimo onorano il
cuscino di raccogliere un po’ della loro preziosa saliva.
Evito l’asse del pavimento
che scricchiola e raggiungo le scale.
Magari posso concedermi
anche una fetta di torta alle mele.
Non lo ripeterò nemmeno
sotto tortura ma la vecchia Weasley prepara una torta alle mele che
resusciterebbe un morto. La pasta è tenera e si sbriciola appena, lo zucchero è
dosato alla perfezione e la sottile doratura sulla superficie è un incredibile
compromesso tra il troppo cotto e il troppo crudo.
Scendo le scale
pregustandomi già il mio spuntino notturno, quando mi accorgo che la luce della
cucina è accesa.
Potter è seduto al tavolo.
Tiene un foglio leggermente spiegazzato tra le dita.
Sto per fare rapidamente
marcia indietro quando lui solleva lo sguardo su di me.
Ci fissiamo negli occhi
per una manciata di secondi senza dire nulla.
“Sono solo sceso a bere un
bicchiere d’acqua” dico in fretta.
Merda. Mi sto
giustificando.
Vivo anch’io qui e se
voglio un bicchiere d’acqua ho tutto il diritto di prenderlo.
Lui annuisce
distrattamente tornando a fissare la lettera che ha in mano.
Ah è così? Fa il
superiore, lui!
Benissimo, posso farlo
anch’io!
Senza degnarlo di una
seconda occhiata mi dirigo verso il frigorifero.
Non mi interessa.
Davvero. E’ come se non
esistesse.
Prendo del succo di frutta
– perché bere acqua quando si ha a disposizione qualcosa di meglio?- e ne verso
un po’ in un bicchiere.
I miei gesti sono fluidi,
da vero aristocratico.
No, okay. Sto facendo
tutto più lentamente del normale perché sto bruciando dalla curiosità!
Che cos’è quella lettera?
E’ da parte di
un’ammiratrice?
Potter ha un’ammiratrice?
Chi? Non sta con la Weasley?
Oppure è da parte di
qualcuno dell’Ordine? Da parte di chi?
Perché è qua seduto, da
solo?
Gli lancio un’occhiata.
Ti prego, ti prego, ti
prego...dimmi qualcosa.
Ti prego
Guardami.
Non mi odi? Nemmeno un
po’?
La mia presenza non ti
risulta insopportabile?
Riappoggio il bicchiere
sul tavolo cercando di fare più casino possibile, ma lui niente. Non reagisce.
“Allora io torno a
dormire” dico.
Voglio uccidermi.
Come sono patetico. Sto
tentando di fare conversazione.
Ho bisogno di parlare con
qualcuno, di litigare. Perché non vuoi litigare con me?
Potter fa un cenno
distratto con la testa.
Mi ignora.
Esco dalla cucina mesto.
Ho già un piede sul primo
gradino, quando un’idea mi fulmina.
Io non voglio essere
ignorato.
Ho il diritto di non
essere ignorato. E lui ha il dovere di non ignorarmi.
Non mi sono spremuto il
cervello per sei anni per dargli fastidio in ogni modo possibile e immaginabile,
per poi essere messo in secondo piano come se tra me e lui non ci fosse mai
stato nulla!
Torno in cucina a passo di
carica.
Colgo con la coda
dell’occhio il movimento della testa di Potter e l’espressione sorpresa che gli
affluisce sul viso.
Prendo la torta, me ne
taglio una fetta e mi siedo davanti a lui per mangiarla.
E’ buona, ma stranamente
il suo sapore non mi consola.
Potter mi fissa per un
istante, prima di alzarsi con il suo foglio e andarsene.
Sento una tristezza
infinita riempirmi il petto, mentre lo guardo uscire dalla cucina con passo
stanco. Riappoggio la forchetta sul piattino.
Dovrei esserci abituato.
Insomma sono giorni e
giorni che assisto a scene di questo tipo.
Solo che magari questa
volta avrei perfino cercato di essere gentile.
No, i Malfoy non sono
gentili, i Malfoy nella loro infinita benevolenza degnano gli altri della loro
attenzione.
Ecco, questa volta gli
avrei benevolmente concesso la mia attenzione.
Ma lui se n’è andato.
Ho freddo.
Mi sento solo.
Veramente solo.
1:42
Sono ancora lì a fissare
la mia fetta di torta appena sbocconcellata quando il suono dei passi di Potter
mi strappa dai miei pensieri.
Sta tornando indietro.
Per poco non mi metto a
saltellare dalla gioia.
Affogo il sorriso che mi è
salito alle labbra in un grosso boccone di torta.
Non posso sbagliarmi, sono
i suoi passi. Ho imparato a riconoscerli.
Sono i suoi e stanno
chiaramente venendo da questa parte.
Alzo appena lo sguardo,
quando rientra in cucina.
E’ tornato! E’ tornato! Da
me.
Sono a dir poco
trionfante. Potter è tornato!
Lo sento muoversi alle mie
spalle, aprire un armadietto e poi il frigorifero.
Quando si siede sulla
sedia che occupava prima, mi accorgo che anche lui si è tagliato una fetta di
torta.
L’addenta senza usare la
forchetta.
Plebeo.
Okay, Malfoy, parla.
Non è difficile.
Dirgli qualcosa. Qualsiasi
cosa.
Guardo con orrore la torta
avviarsi verso la sua degna conclusione.
Quando la torta sarà
finita, Potter se ne andrà di nuovo.
E io sarò di nuovo solo.
Non voglio che ci sia un
di nuovo.
Voglio che Potter resti
qui!
Con me!
Ecco!
Mi passo la lingua sulle
labbra.
Pensa. Malfoy, pensa.
Dì qualcosa di
intelligente – sono in grado?
Mediamente intelligente -
meglio.
“Da parte di
un’ammiratrice?”
Oh splendido.
Ora come minimo ti
risponde di farti una tonnellata di cazzi tuoi.
Non potevi dirgli
qualsiasi altra cosa, fare un commento non troppo negativo sulla torta, sul
tempo, su Dio?
Potter solleva lo sguardo
dal tavolo e mi rivolge una muta domanda.
“La lettera che avevi in
mano” aggiungo, come se l’impulso di andarmi a seppellire, ovviamente vivo, non
fosse già abbastanza forte.
Vedo la sua espressione
mutare lentamente. I suoi polpastrelli tamburellano sul ripiano di legno.
Ho detto la cosa
sbagliata.
Di nuovo. Odio i di
nuovo.
Mi alzo e metto il piatto
che ho usato nel lavandino.
Tanto vale che me ne torni
in camera. Ho capito l’antifona.
Compio solo qualche passo
verso la porta quando la voce di Potter mi blocca.
“Di Sirius”
Mi giro verso di lui, con
gli occhi sgranati e le labbra leggermente dischiuse per la sorpresa.
Non credevo che
rispondesse davvero.
Ricambio il suo sguardo
senza dire nulla. Non ho neppure la forza di muovermi.
Ho paura che se solo
osassi flettere un muscolo, potrei scombussolare qualche strana combinazione
cosmica che ha spinto Potter a rivolgermi la parola.
Lo guardo immergere il
viso tra le mani. L’ho visto molte volte fare lo stesso gesto.
Okay, forse è più corretto
dire che l’ho spiato di nascosto.
E’ stanco. Perfino io me
ne sono accorto. Cioè è facile accorgersene.
Lui cerca di mostrarsi
forte con gli altri.
E’ sempre lì a
esercitarsi, a parlare di tattiche, ma i suoi occhi sono stanchi.
Non vuol far preoccupare
quella manica di coglioni e così solo raramente si lascia andare. O per meglio
dire solo quando è solo. Cioè lui crede di essere solo.
Non si è mai accorto che
lo spio.
Sono troppo furbo.
“L’ha scritta prima di
morire. Voleva che l’avessi in caso gli succedesse qualcosa” continua a parlare,
con voce soffocata. Abbassa le mani e mi accorgo che i suoi occhi sono diventati
umidi.
La stanchezza, la
disperazione,la tristezza…viene tutto a galla.
Ha cercato di ricacciare
tutto giù, in fondo, per troppo tempo.
Cioè…me ne sono accorto
io, credo sia palese per tutti che non può andare avanti così per molto.
Si morde le nocche delle
dita di una mano.
Lotta strenuamente per
combattere la disperazione. Una lacrima gli rimane intrappolata tra le ciglia.
Ed è allora che mi muovo
come un automa.
Raggiungo Potter e gli
prendo il mento tra due dita, facendogli voltare la testa verso di me.
Colgo il lieve luccichio
dei suoi occhi, prima di unire le labbra alle sue.
1:51
Sto baciando Harry Potter.
1:52
Mi sento spingere
all’indietro da due mani puntellate sul mio petto.
Barcollo leggermente,
fissando Potter.
Sgomento.
Lui, io. Più probabilmente
entrambi.
Potter mi fissa respirando
affannosamente.
“Mi hai baciato” mi
accusa.
“Sì” rispondo con
nonchalance.
Perché negare?
Gli occhi di Potter si
sgranano maggiormente. Apre leggermente le braccia. Nello sguardo ha la stessa
espressione di chi ha appena scoperto che Babbo Natale se la fa con la mamma.
“Perché?” chiede e la sua
voce suona stranamente di due ottave più alta del normale.
Bella domanda. Ottima.
“Ho pensato che ne avessi
bisogno” ribatto sempre con lo stesso tono.
Sono un po’ indignato.
Io faccio una buona azione
e lui mi guarda come se fossi un animale magico, mai avvistato prima e
potenzialmente pericoloso. Che irriconoscente.
Non mi parla. Mi ignora
per giorni e giorni. E adesso?
Oh si è accorto finalmente
che anch’io abito in questa catapecchia?
Alla buon ora!
“Baci tutti quelli che ne
hanno bisogno?”
Mi stringo nelle spalle.
“Un bacio non si nega a nessuno” replico tranquillo.
Si passa una mano tra i
capelli arruffati. Sposta il peso del corpo da un piede all’altro, nervosamente.
Continua a fissarmi. Un
lieve rossore sale a colorargli le guance.
“Che altruista” borbotta.
Scrollo di nuovo le
spalle.
Volevo solo essere
gentile. Non ne faccio mai una giusta! Però non mi sembrava che fosse molto
contrario al fatto che lo baciassi.
Il pensiero del sapore
delle sue labbra mi fa desiderare immediatamente di baciarlo di nuovo.
Dio benedica i di nuovo.
Sapeva di torta. Le sue
labbra sapevano di torta. Erano dolci.
Potrei divorare labbra del
genere.
“Fammi un favore. Non fare
più l’altruista con me”
Fammi un favore. Non fare
più l’altruista con me, lo scimmiotta una vocina nella mia testa.
“Okay” dico solo prima di
girarmi e inforcare le scale.
Torno in camera mia e solo
quando ho richiuso la porta alle mie spalle mi permetto di sospirare
sonoramente.
2:08
Sono coricato in questo
stupido letto.
Le coperte mi danno di
nuovo fastidio.
Ho baciato Potter.
2:21
Sento la porta della
stanza davanti alla mia aprirsi e poi richiudersi.
Potter dev’essere tornato
in camera.
Ho baciato Potter.
2:50
Mi copro la faccia con le
mani avvertendo le mie guance bruciare incredibilmente.
Cazzo!
Ho baciato Potter!
2:51
Ho pensato: Potrei
divorare labbra del genere.
Ho davvero pensato questo?
Cazzo!
2:54
Voglio baciare di nuovo
Potter.
I di nuovo mi
stanno di nuovo sulle palle.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2
Capitolo 2.
2:02 p.m.
La cosa peggiore
dell’essere rinchiuso in queste quattro, ammuffite mura con degli emeriti idioti
è la noia.
Passo il mio tempo
girovagando per la casa come un fantasma, facendo delle lunghe chiacchierate con
me stesso.
Non ho altro da fare.
Non posso uscire – ovvio,
qua hanno tutti paura che possa mettermi in contatto con i Death Eater e
spifferare loro dove si trova il preziosissimo quartier generale dell’Ordine
della Fenice.
Nei primi giorni in cui mi
trovavo qui mi avevano perfino sequestrato la bacchetta, finché non si è
presentato un Auror di colore, pelato, che si chiama qualcosa come Kingsley o
Princesley e che mi ha fatto un interrogatorio con i contro cazzi.
E con la veritaserum.
Ha rigirato la mia mente come un elfo domestico rigira un calzino. Probabilmente
sperava di ottenere qualche altra informazione, ma avevo già spiattellato
allegramente tutto ciò che sapevo.
Alla fine, comunque, è
risultato che in effetti il povero e innocuo Draky ha davvero bisogno di
protezione e che non ha intenzione di consegnarli ai Death Eater.
Tecnicamente sarei più che
felice di rivelare a mio padre dove si rintanano questi pidocchiosi
Dumbledoriani, ma ormai sono un reietto per l’esercito dell’Oscuro Signore.
Loro non mi considerano
più parte della squadra, dicono che ho tradito.
E la punizione per i
traditori, in tempi come questi, è la morte.
Anche per il figlio di
Lucius Malfoy.
2:05
La noia è un sentimento
così annichilente, che ti toglie tutte le forze.
Ricordo che spesso a casa
di mia nonna mi annoiavo in questo modo.
Non avevo nulla da fare,
nessuno con cui parlare, dato che io ero solo un moccioso e non potevo prendere
parte ai discorsi degli adulti. Rispondevo educatamente - o per meglio dire
meccanicamente - alle domande che mi rivolgevano, che riguardavano per lo più i
miei progressi scolastici, i miei programmi scolastici e le mie ambizioni
scolastiche e poi, non appena la discussione si era esaurita, rimanevo seduto
sulla poltrona con la gambe a penzoloni a fissare il vuoto, sperando che l’ora
per tornare a casa giungesse in fretta.
Quei pomeriggi sembravano
non trascorrere mai.
A volte, qui mi capita lo
stesso. Fisso il niente, la mente annullata, sono clinicamente morto.
Un guscio privo di anima
come se avessi pomiciato con un Dissennatore.
Apatico.
2:06
Oppure mi sorprendo a
passeggiare nervosamente su e giù per una stanza e allora capisco cosa provano
gli animali allo zoo.
Misurano le loro gabbie
andando avanti e indietro per tutto il giorno, desiderosi solo di muovere gli
arti.
Sento i muscoli delle
gambe fremere per la voglia di essere usati e le dita formicolare.
A volte penso che venderei
l'anima al diavolo solo per avere una scopa.
Mi manca volare, sentire
il fresco fruscio del vento nelle orecchie e accarezzarmi la pelle.
Potrei uccidere Potter per
avere una scopa.
No, probabilmente potrei
uccidere Potter per molto meno.
2:06:34
La cosa positiva è che mi
riposo.
Per sfuggire alla noia
dormo anche dodici o tredici ore al giorno.
Mi raggomitolo nel mio
letto dal materasso insopportabile e dormo.
Soprattutto di giorno –
poi è ovvio che di notte non riesco a prendere sonno e maledico le coperte.
Beh ma le lenzuola fanno
veramente schifo.
2:06:55
Non sogno quasi mai, però.
2:07
Ho soltanto un libro con
me, che ormai ho riletto circa trenta volte: Il Conte di Montecristo.
Cinque sere fa ha iniziato
a darmi la nausea.
E’ il mio libro preferito
– adoro quando Edmond Dantes torna fichissimo e ricchissimo e comincia a
vendicarsi di quelli che l’hanno sbattuto in prigione ingiustamente.
Mah probabilmente questo
romanzo mi piace perché mi ci riconosco un po’.
Io, Draco Malfoy, novello
Edmond Dantes, che si prende una gloriosa rivincita su tutti coloro che lo hanno
sbeffeggiato, deriso e soprattutto ignorato nelle ultime settimane.
Weasley mentecatto… lo
chiuderei in una cassa e poi lo farei divorare vivo dalle formiche.
Agli altri Weasley
attaccherei un masso al collo e li consegnerei al lago di Hogwarts.
Chissà di cosa si ciba la
piovra gigante.
Con la vecchia Weasley
potrebbe sopravvivere almeno per una settimana, anche se il suo colesterolo
schizzerebbe alle stelle con tutti quei grassi.
2:08
La Mezzosangue Zannuta
sarebbe perfetta come pasto per un Ippogrifo.
Anzi no, per un intero
branco di Ippogrifi.
Branco o stormo?
E Potter…beh per Potter
bisogna pensarci con calma.
Magari lo rinchiuderei ad
Azkaban.
Lui ci ha fatto finire mio
padre – finché il Signore Oscuro non lo ha fatto evadere -.
Mi sembra una punizione
abbastanza corretta per lo Sfregiato.
Quasi riesco a
immaginarlo, tutto tremante, addossato a una parete fredda e spoglia.
I vestiti a brandelli, le
nocche delle mani tutte ferite per aver cercato di scavare i muri con le mani e
la forza della disperazione.
E prova a prendere adesso
il Boccino, Potter!
Ah che visione
paradisiaca.
Quasi meglio della Nascita
di Venere di Botticelli.
La visione di un Harry
Potter perfettamente nudo, a parte gli occhiali che nasce dalle acque,
trasportato da una conchiglia spazza via qualsiasi altro pensiero.
La lunga chioma castana
che si libra al vento e viene tenuta dalla sua mano a nascondere gli attributi.
Stringo forte le labbra
per non scoppiare a ridere nell’immaginare la scena.
Che imbecille.
2:09:00
Ad ogni modo ho adocchiato
la cospicua riserva di libri della Granger, ma non mi sognerei mai di chiederle
di prestarmi un libro.
Preferisco la noia.
2:09:03
Dio, voglio tagliarmi le
vene.
Almeno morendo farei
qualcosa.
2:09:15
Che palle
2:09:21
Potrei andare a farmi una
doccia.
Sarebbe soltanto la terza
oggi.
2:09:39
E’ possibile che il mio
orologio si sia rotto?
2:09:48
E’ la voce di Snape quella
che ho sentito?
2:09:54
Okay ho le allucinazioni
uditive.
2:10
Va bene.
Ho deciso.
Ora mi alzo e molto
silenziosamente mi infilo nella camera che la Granger divide con la Weasley
femmina, senza cellulite - la vecchia Weasley ha delle cosce che mettono
angoscia. E un culo che sembra avere vita propria. Ha un movimento ipnotico
quando cammina e fa più o meno così: plof plof plof.
Che schifo.
Prendo un libro.
Non se accorgerà nemmeno.
Mi chiuderò in camera a
leggere e poi lascerò il libro in un posto insospettabile, tipo accanto alla
poltrona accanto al camino su cui di solito si siede alla sera. Penserà di
averlo portato lì lei e di essersene dimenticata.
E allora entrerà in
paranoia e comincerà a dire: “Ma non posso essermi dimenticata! Non leggo questo
libro da secoli! E’ impossibile che io l’abbia portato di sotto!”
Con un po’ di fortuna si
metterà a litigare con Weasley che probabilmente le darà dalla psicotica.
Già mi pregusto la scena.
Mi fermo un attimo davanti
alle scale, lanciando un’occhiata alla porta chiusa del salone.
C’è una riunione.
L’ennesima riunione
dell’ennesimo giorno trascorso qui.
Hanno gettato un
incantesimo sulla porta per evitare che orecchie indiscrete – le mie – possano
origliare. Sono tutti chiusi lì dentro, eccetto il sottoscritto.
Il delitto perfetto.
Mi metterei a sghignazzare
se solo la scena non risultasse patetica.
Io, Draco Malfoy, che ride
da solo come un deficiente perché può andare a rubare un libro indisturbato.
Dio, come sono caduto in
basso.
2:12
Con enorme disappunto mi
accorgo che la camera della Granger e della Weasley è molto più grande della
mia. Ci sono due letti, accostati a due pareti opposte e una libreria di
dimensioni ridotte. La finestra ha le tende.
Ucciderei per delle tende.
In camera mia non ci sono
le tende!
Voglio delle tende.
Ho bisogno di avere delle
tende attaccate ai vetri.
Il rumore di una porta che
sbatte mi fa sobbalzare.
Devo fare in fretta.
Mi avvicino allo scaffale
e comincio a scorrere rapidamente i titoli con lo sguardo.
Ma che razza di roba
legge la Granger?
E’ tutta roba scolastica!
Ho sempre creduto che
fosse una spregevole Mezzosangue Zannuta, di una noia devastante e con un enorme
cesoia in mezzo alle gambe, e a giudicare dalle sue letture ho pienamente
ragione – adoro quando ho ragione.
Di che diavolo puoi
parlare con una che si porta Storia di Hogwarts dappertutto!
Ma è la sua Bibbia?
Mi coglie un’illuminazione
improvvisa.
Magari la Granger legge
libri osé e per non farlo sapere in giro cambia la copertina.
E’ umanamente impossibile
che abbia sempre con sé Storia di Hogwarts.
Chi ha mai letto Storia
di Hogwarts a parte quel pazzo psicopatico che l’ha scritto?
2:15
Ho passato in rassegna
tutti i libri.
E sono tutti esattamente
quello che sembrano: nessuno scambio di copertina.
La Granger è davvero così
mortalmente noiosa come immaginavo.
Voglio un libro da
leggere.
E possibilmente non un
libro sul femminismo, sulla lotta civile dei Troll e decisamente non un libro
che si intitola: Elfi domestici, un problema sempre aperto.
Sì, gli elfi domestici
sono trattati come schiavi.
Sì, la cosa non mi
disturba nemmeno un po’.
Anzi, se fosse per me
allargherei le loro condizioni lavorative anche ai Mezzosangue.
Signore Oscuro, vinci in
fretta la guerra.
2:16
Voglio un libro.
Ho la necessità
psicofisica di fare qualcosa.
Di leggere qualcosa
Ma non riesco a decidere.
2:17
Sono appena uscito dalla
camera della Granger e della Weasley.
Sotto il braccio ho
Storia di Hogwarts.
Qualcuno può uccidermi?
Quanto posso essere
profondamente disperato per aver preso proprio questo libro?
Io odio Hogwarts.
Tranne gli Slytherin.
Ecco, mi leggerò tutte le
parti sugli Slytherin e tralascerò il resto.
Mi sto dirigendo con una
camminata perfettamente innocente verso la mia stanza, quando sento la porta
sbattere di nuovo al piano di sotto.
Un attimo dopo mi giunge
la voce di Lupin.
“Harry, calmati, ragazzo
mio” dice pacatamente.
“Calmarmi? Io dovrei
calmarmi?” sbotta Potter a voce alta. “Avete presente quello che mi state
chiedendo?”
“Se Dumbledore fosse qui,
sarebbe d’accordo con noi” replica la voce della McGonagall.
“Dumbledore è morto e
quello che voleva lui ormai non conta più. I miei genitori, Cedric Diggory,
Sirius e ora anche Dumbledore…quanti altri ancora ne dovranno morire prima che
tutto questo sia finito?” grida forte la voce di Potter.
E’ carica di rabbia. Non
l’ho mai sentito urlare in questo modo.
Con uno spasmo di dolore,
realizzo che soprattutto non ha mai urlato con una tal rabbia contro di me.
Ma questo è diverso
rispetto alle nostre litigate.
C’è disperazione nella sua
voce.
Prima che possa muovermi,
vedo Potter spuntare dalle scale. Ha le guance arrossate e i tendini del collo
in evidenza. Senza neppure lanciarmi un’occhiata mi supera e si rifugia in
camera sua.
Il tonfo violento della
porta rimbomba per tutta la casa.
Il ritratto della vecchia
madre di Sirius inizia a strillare.
Che gabbia di matti.
Con una scrollata di
spalle, mi rifugio nella mia camera.
Mi stendo sul letto e
comincio a leggere.
2:24
Capitoli 1: La storia dei
Fondatori
3:01
Capitolo 2: La costruzione
delle Torri
3:43
Capitolo 3: Gli
incantesimi protettivi gettati sul castello e l’esplorazione della Foresta
Proibita
4:09
Capitolo 4: Hogwarts
durante la guerra dei Troll
4:36
Capitolo 5: Hogwarts
durante la caccia alle streghe
8:08
Cazzo, mi sono
addormentato a metà del capitolo sulla caccia alle streghe.
Okay, sarà lo sconforto a
parlare ma Storia di Hogwarts non è poi così male.
Le parti su Salazar sono
quasi interessanti.
Mi stropiccio le palpebre
con le dita.
Lancio un’occhiata
all’orologio.
Non mi hanno neppure
chiamato per cena.
Strano, di solito quella
brutta grassona della Weasley ha la decenza di invitarmi a scendere.
C’è sempre un piatto per
me, solitamente sono seduto vicino al Weasley basso e tarchiato che si occupa di
draghi. Anche lui mi ignora, ma almeno non avverto vibrazioni ostili.
La Weasley madre mi dà da
mangiare esattamente come fa con tutti gli altri, chiedendomi sempre se voglio
una seconda porzione di polpettone.
Una volta mi ha detto
“Mangia, caro. Sei così magro”
Mi ha chiamato caro.
Ha chiamato caro
proprio me, Draco Malfoy.
E poi non dovrei dire che
questa gente è strana.
Il mio stomaco emette un
borbottio insoddisfatto e improvvisamente mi accorgo di avere fame.
Non ho mangiato nulla per
tutto il pomeriggio.
Nascondo il libro sotto al
letto, nel caso qualcuno decida di fare un rapido controllo in camera mia per
assicurasi che non ci siano Death Eater, riviste porno, pericolosi oggetti
intrisi di Arti Oscure o demoni di un’altra dimensione.
Mi aggiusto i capelli, la
camicia, i pantaloni. Controllo di non avere gli occhi gonfi per il sonno e poi
mi decido a scendere.
No, non mi sto facendo
bello per quel branco di idioti, ma come direbbe mio padre un gentiluomo non
deve mai perdere la sua compostezza.
È per questo che me ne
vado sempre in giro tutto impettito, con i vestiti in ordine.
E’ questo che differenzia
un uomo del mio rango dal sudicio volgo.
Mi richiudo la porta alle
spalle e raggiungo le scale.
Ma qui mi blocco.
C’è Potter seduto sui
gradini.
Cazzo, non ho voglia di
vedere Potter.
Ma non posso nemmeno
tornare in camera mia, senza cena.
E’ lui che non se la sente
di scendere, non io.
E’ lui che ha litigato con
il licantropo straccione, la vecchia rincoglionita e presumibilmente anche con i
suoi due amichetti del cuore.
Non ho nessuna intenzione
di rinunciare alla cena, solo perché lui si frappone tra me e la cucina.
Mi passo nuovamente una
mano nei capelli – ma non per controllare di essere a posto, è solo un piccolo
vezzo che ho – e comincio a scendere.
Potter fa per alzarsi
allarmato, finchè non si accorge che sono io.
O meglio a giudicare dal
suo sguardo sta pensando: è solo Malfoy.
Io non sono solo
Malfoy.
Io sono importante,
piccolo Gryffindor senza cervello!
Scendo alcuni gradini,
fermandomi appena sotto di lui.
Lo guardo, lì seduto, con
le mani appoggiate sulle ginocchia.
E’ chiaro che non ha
nessuna intenzione di cenare con gli altri.
Ma è anche chiaro che sta
male perché ha litigato con loro e nel suo sensibile cuoricino da Gryffondor
pensa che restare qui al buio, ad ascoltare le loro voci sommesse sia un
compromesso ragionevole per non sentirsi troppo solo.
I Gryffindor sono facili
da capire. Sono troppo sentimentali.
E sicuramente non hanno la
faccia tosta che contraddistingue gli Slytherin.
Guardate me.
Ne ho combinate talmente
tante a Potter e ai suoi amichetti da far impallidire Satana.
Ho perfino il Marchio.
Stavo dall’altra parte
della barricata fino all’altro ieri - ah perché? Ho cambiato schieramento? Non
mi risulta!- eppure non ho esitato un attimo a servirmi di loro, recitando
quella pagliacciata del povero Draky.
Mi detestano, eppure
mangio alla loro tavola.
E devo dire anche con un
certo gusto.
Il polpettone non è niente
male.
E invece Potter costruisce
castelli immaginari su una piccola lite.
Gli ha urlato di tutto…e
allora?
Io ho cercato di mandare
Weasley al Creatore giusto un paio di volte, ma questo non mi toglie di certo
l’appetito, anche se so che mangia alla mia stessa tavola.
Gli rivolgo la mia miglior
occhiata da “quanto sei patetico” e proseguo oltre.
Sento gli occhi di Potter
incollati alla mia schiena e mi ritrovo a disagio.
Che ha da fissare?
Ho la camicia macchiata?
I capelli in disordine?
Che diavolo ha da fissare?
Entro in cucina e rilascio
un silenzioso sospiro di sollievo.
Raccolgo alcune occhiate
mentre raggiungo il mio posto.
Okay, forse e ripeto solo
forse, la tensione che avverto nell’aria mi risulta un tantino irritante.
Quando guardo il
polpettone fumante nel piatto che la Weasley vecchia mi mette davanti, decido
che la tensione è pesante soltanto se uno la nota e inizio a mangiare.
8:57
Torno in camera dopo una
mangiata da re.
Di Potter non c’è più
nessuna traccia.
Mi corico sul letto e
riprendo a leggere.
9:35
Capitolo 6: Hogwarts
diventa un ospedale durante la Grande Guerra
10:48
Sto leggendo il capitolo
che parla di tutte le edizioni del torneo Tremaghi, quando sento la porta della
stanza di fronte alla mia aprirsi.
Weasley mentecatto sta
andando a dormire.
Ciò significa che lui e
Potter dovranno parlarsi.
Senza pensarci, mi
catapulto giù dal letto e mi spalmo sulla porta nel tentativo di origliare.
Che si staranno dicendo?
Non riesco a sentire
niente di niente! Cosa non darei in questo momento per avere una delle Orecchie
Oblunghe create dai perché-Dio-ha-creato-i-parti-gemellari?
“Se non vuoi parlarne,
bene. Dalla mia bocca non uscirà nemmeno beh” dice Weasley ad alta voce.
Poi il silenzio.
Rimango con l’orecchio
pigiato sul pannello di legno per alcuni minuti, ascoltando i vari buonanotte e
alcuni borbottii sommessi, finchè nella casa non regna il silenzio.
Sono andati tutti a
dormire.
Rilascio un piccolo
sospiro e me ne torno a letto.
Chissà che cosa è successo
questo pomeriggio?
Perché Potter ha urlato in
quel modo?
Ha risposto male perfino a
Lupin e alla McGonagall, cosa che non gli avevo mai sentito fare.
11:06
Weasley comincia a
russare.
Questo lo sento
meravigliosamente bene.
Se russa vuol dire che
dorme.
Se dorme vuol dire che non
può parlare – almeno non intenzionalmente.
Se non può parlare
intenzionalmente vuol dire che una persona che divide la stanza con lui potrebbe
sgattaiolare fuori per andare a prendere qualcosa da mangiare.
Ma a me non interessa.
Non starò qui con
l’orecchio teso pronto a cogliere ogni più piccolo rumore, sperando … no, i
Malfoy non sperano. I Malfoy agiscono direttamente sulla realtà per far andare
le cose nel verso giusto… non sperando di sentire i passi di Potter nel
corridoio.
11:08
Cos’era quel rumore?
Potter potrebbe decidere
di imitare il verso di una civetta per vedere se la strada è libera?
11:11
Magari può passare
attraverso la porta.
11:12
E se si smaterializzasse?
No, farebbe troppo casino.
11:16
Magari non ha fame
O magari ha riserve
nascoste sotto al letto – come me.
11:19:22
Scatto a sedere.
Non mi posso sbagliare. Ho
sentito distintamente un rumore.
La porta si riapre e si
richiude con un click attutito della serratura.
Dopo un istante l’asse del
pavimento scricchiola.
Qualcuno sta scendendo di
sotto.
Potter.
Non può essere che Potter.
Weasley sta ancora
dormendo –russando allegramente-, quindi non può che essere lui.
Ho il cuore in gola.
Perché ho il cuore in
gola?
Non il cuore in gola, è
solo…solo la digestione.
Riporto l’attenzione sulla
pagina che stavo leggendo, ma le parole sono tutte confuse.
Non riesco a concentrarmi.
Potter sta scendendo di
sotto.
Ormai deve aver raggiunto
la cucina.
E’ sceso per prendersi
qualcosa da mangiare.
Magari per stare un po’ da
solo come ieri sera.
Ieri sera…
11:19:39
No, okay. Potter vuol
stare da solo, quindi non scenderò a disturbarlo.
Lui vuole stare da solo,
ha molte cose su cui riflettere e io non ho nessuna intenzione di impedire al
candidato come salvatore del mondo di farlo.
Riflettere, intendo.
11:19:45
Getto da parte questa
stracazzo di Storia di Hogwarts e raggiungo la porta.
Se sta salendo le scale,
abbandono l’idea e rimango in camera.
11:19:48
Non sta salendo le scale.
Non sento nessun rumore.
Spengo la luce della
stanza e apro la porta.
La casa è immersa nel
buio. I miei occhi impiegano una manciata di secondi per abituarsi all’oscurità
– sia resa lode all’Oscuro.
Raggiungo le scale e
scendo lentamente.
La luce della cucina è
accesa.
Un senso di deja-vu mi
colpisce prepotentemente.
Non ho fatto la stessa
cosa anche ieri sera?
Sì, ma ieri sera era
diverso.
Non sapevo che ci fosse
Potter di sotto e invece questa sera lo so.
Sì, ma io sto scendendo
perché ho sete.
Ho la gola secca.
Mi serve un bicchier
d’acqua.
Ora entro e mi verso un
bicchier d’acqua. Nient’altro.
11:20:01
Ho la tachicardia.
11:20:12
No, io non ho la
tachicardia.
E’ solo la digestione.
11:20:14
Entro in cucina.
Potter è in piedi, sta
mangiando del polpettone freddo da un piatto.
Dio, sembra un cane
randagio.
Solleva la testa e mi
guarda con aria colpevole.
Ehi, bello. Non parlare di
colpevolezza con me.
E poi stai mangiando, non
è che ti ho beccato a spararti una sega sulla foto della signora Weasley.
Lo ignoro e mi dirigo
spedito verso il frigorifero.
Allora, com’è la
sensazione di essere ignorati?
Il
bambino-che-è-sopravvissuto non viene considerato.
Sai come si chiama questa,
Potter?
Rivincita. La degna
rivincita di Draco Malfoy.
I tuoi amici sono
arrabbiati – non sono arrabbiati, sono preoccupati, possibile che tu, o
grandissimo pezzo di somaro non te ne accorga e scambi la loro preoccupazione
per rabbia? – con te e il tuo grande – ignorato – rivale non ti degna di una
misera occhiata.
Brucia l’umiliazione, eh?
11:20:20
Mi verso un bicchiere
d’acqua, dando le spalle a Potter.
Sto ignorando Potter.
11:20:21
Sto ancora ignorando
Potter.
11:20:28
Sto bevendo.
E ignorando Potter.
Sono davvero bravo.
11:20:32
“Malfoy? Potresti
baciarmi?”
11:20:33
Non sto più ignorando
Potter.
Decisamente
non sto più ignorando Potter.
Mi volto verso di lui con
un sopracciglio arcuato.
E’ in piedi a qualche
passo da me, ha posato il piatto sul tavolo, pieno solo di qualche briciola.
Non sta evitando il mio
sguardo, ma dal rossore intenso che gli colora le guance direi che ci vuole ogni
singola, minuscola particella del suo coraggio Gryffindor per non farlo.
E all’improvviso capisco:
si vergogna.
Potter si sta vergognando
per quello che mi ha appena chiesto.
E’ la musica soave degli
angeli quella che odo?
No, sono le mie risate –
che risuonano solo nella mia testa, perché tecnicamente sono ancora muto.
Abbasso il bicchiere con
calcolata calma.
“Prego?” rispondo con il
mio miglior accento aristocratico.
Potter serra forte i pugni
lungo i fianchi.
Sta iperventilando.
Ed è anche tutto rosso.
Che schifo.
11:20:37
Okay, forse non fa tanto
schifo.
11:20:45
“Ti ho chiesto se puoi
baciarmi” ripete, avvicinandosi di un passo.
Intreccio le braccia sul
petto, continuando a fissarlo.
Ma lui non scosta lo
sguardo. Perché non scosta lo sguardo?
Non riesco a metterlo in
soggezione.
Potter è qui, nel bel
mezzo della cucina del quartier generale dell’Ordine della Fenice e vuole essere
baciato da me.
Io lo sto guardando
dall’alto della mia superiorità e lui non distoglie lo sguardo.
Non è giusto.
Tutto questo non è affatto
giusto.
“E perché dovrei baciarti,
Potter?” ribatto con aria scocciata.
“Perché hai detto che un
bacio non si nega a nessuno”
Cazzo. E’ vero!
L’ho detto!
Ripeto: tutto ciò non è
affatto giusto.
Come può non essere in
imbarazzo? Io ho il cuore che minaccia di scoppiarmi in gola.
Ah no, è solo la
digestione.
“Quindi tu vuoi
essere baciato da me” sottolineo.
Con questa battuta lo
stendo. Non può non cogliere il tu e il me e tutti i sottintesi
che comportano.
Ma lui scrolla le spalle
con non curanza.
Ha scrollato le spalle.
Lui … lui ha scrollato le spalle.
E basta. Non dice altro.
Una scrollata di spalle
non è una risposta.
Non è affatto una
risposta.
“Non ho nessuna intenzione
di baciarti” sibilo indignato.
Per cosa mi ha preso?
Per un distributore
automatico di baci?
L’ho baciato, è vero. Ma
non sono sceso per ripetere l’esperienza.
Avevo sete, è per questo
che sono venuto in cucina. Perché avevo sete.
Non per baciare
Potter. – bere dalle labbra di Potter.
No, questi pensieri non si
fanno Draco. Non sono pensieri politicamente corretti.
Esattamente come quello
che ho formulato ieri sera: Potrei divorare labbra del genere.
Ieri sera è stato solo un
incidente. E gli incidenti non si ripetono, o almeno non si ripetono dopo che si
è presa coscienza di come evitarli.
Quindi questa sera nessun
incidente.
Le mie labbra non si troveranno accidentalmente in rotta di collisione
con quelle di Potter.
Lo guardo aspettando che
lui mi rivolga un’espressione ferita.
Mi sono rifiutato di
baciarti, Potter.
Hai sentito?
Io.non.ti.bacerò.
Altra scrollata di spalle.
Ha scrollato le spalle.
Oh my God, non posso
crederci! Lui ha scrollato le spalle.
“Okay” dice.
Okay? Ma come okay?
Prima mi chiedi di
baciarti e quando io mi rifiuto indignato – sono molto, molto indignato per la
proposta. Sono molestie sessuali, non lo sai? Sei perseguibile per legge! – tu
mi rispondi okay?
E scrolli le spalle?
Odio le scrollate di
spalle.
“Bene” replico, annuendo.
Benissimo.
Per la prima volta siamo
d’accordo.
Io non ti bacerò.
Tu non mi bacerai.
Nessun incidente.
11:22:01
Esco dalla cucina
indignato.
Sono molto, molto
indignato.
11:22:03
“Malfoy, aspetta”
La mano di Potter si
chiude sul mio braccio e mi costringe a voltarmi verso di lui.
In un attimo, le labbra di
Potter premono sulle mie, mentre la sua mano risale tra i miei capelli,
soffermandosi sulla mia nuca.
Mi attira a sé,
avvolgendomi con le sue – forti, le braccia di Potter sono così forti, così
virili – braccia e assaltando la mia bocca come un manipolo di indiani assalta
una diligenza.
11:22:04
Potter mi sta baciando.
11:22:05
Mi sto facendo baciare da
Potter.
Con sommo godimento anche.
11:22:09
Oh.my.God!
Che sta facendo la sua
lingua?
11:22:13
Mi aggrappo alle sue
spalle, dischiudendo maggiormente le labbra.
Ma ha fatto palestra?
Tutti i Gryffindor sono
così muscolosi?
11:22:16
Le gambe mi stanno
cedendo.
E ho appena scoperto di
soffrire di vertigini al pian terreno.
E' possibile soffrire di
vertigini al pianterreno? Magari sono malato.
Mi sono beccato qualche
strana malattia, tipo il cimurro o la cataratta.
Gli umani possono
ammalarsi di cimurro?
Il cimurro ha come effetto
collaterale quello di far collidere accidentalmente due bocche e di far
girare pericolosamente la stanza?
11:22:17
Dopo un'accurata
riflessione sono giunto alla conclusione che non sono malato di cimurro.
E' semplicemente colpa
della digestione, tutto qua.
E’ facilmente spiegabile:
il mio stomaco è delicato, non può digerire confortevolmente del cibo plebeo.
Quindi tutto il mio
organismo risente di questa dieta volgare.
Le ginocchia si
indeboliscono, mi gira la testa – o forse è la stanza che gira.
Per fortuna ci sono le
forti spalle di Potter a cui aggrapparmi.
11:22:20
Potter si scosta,
guardandomi negli occhi e respirando affannosamente.
Ha le guance di un ricco e
delizioso – Potter non è delizioso – color porpora. Le labbra umide e ancora
lievemente dischiuse.
“Cazzo” mormora,
indietreggiando di un passo.
Inciampa nel gradino,
dietro di lui e incespica malamente sulle scale.
In un qualche modo, riesce
comunque a tenersi in piedi.
“Cazzo” ripete, senza
perdermi di vista.
Sale un paio di gradini,
prima di voltarmi le spalle e fiondarsi in camera sua, senza curarsi di non far
troppo rumore.
11:20:41
Rimango in piedi in fondo
alle scale, aspettandomi di sentire la voce di Weasley che gli chiede dov’è
stato, ma non accade nulla.
Tutti continuano a dormire
pacificamente.
Spegno la luce della
cucina e nel buio, torno in camera, evitando ovviamente l’asse del pavimento che
scricchiola.
Mi stendo sul letto,
mettendo da parte Storia di Hogwarts, e fisso immobile il soffitto.
Credo di essere sotto
shock.
1:01
Potter mi ha baciato.
2:34
Potter mi ha baciato.
5:12
Oh.my.God.
Potter mi ha baciato.
***
Ed
eccoci arrivati alla fine del secondo capitolo!
Spero
che vi sia piaciuto!
A
presto!
LadyGranger:
ciao! Grazie per la recensione! Eh la torta di mele ha fatto un brutto effetto
(o un bell’effetto, dipende dai punti di vista^^). Questa volta però la torta
non c’era…
Corvonero19:
ciau. Aggiornato in frettissima! Sono contenta che ti sia piaciuta, l’idea di
scandire il tempo mi sembrava carina, soprattutto perché ci permette di
conoscere i pensieri di Draco di minuto in minuto^^
Manny:
ciau, sono contenta che la caratterizzazione di Draco ti piaccia, ho cercato di
farlo un pochino diverso rispetto a come viene di solito reso nelle fanfic.
Spero soprattutto che faccia ridere^^
Maxie:
ciau Maxie, eh sì, Draco in questa fanfic è piuttosto “scosso”, ma bisogna
considerare che comunque ha solo 17 anni, è in una casa con persone che lo
detestano, lontano dai suoi genitori e preoccupato per lui… beh ma se l’affetto
viene da Harry va tutto bene^^grazie per la recensione!
Tinachan:
ma grazie per avermi recensita anche qua! Sei troppo gentile! No, no, non è una
tua impressione: Draco ha davvero bisogno di affetto! Povero Draky! Sono
contenta che anche il proseguimento ti sia piaciuto (Remus ha troppo fregato
Draco…ma non spoileriamo!)! ah di pecche, guarda ce se sono a bizzeffe, meno
male che le vedo solo io^^ Se ne trovi qualcuna però dimmelo eh! A presto!
Lisy91: ciau, grazie per
il commento! Continuata in fretta^^ spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto^^
Miyaki:
ciao! Ehehe è arrivato un altro bacio, anche se questa volta è stato il nostro
Potter ha prendere l’iniziativa! Forza Potter!
Ju:
grazie per la recensione! Certo che c’è un seguito…eccolo qua! Fami sapere cosa
ne pensi! A presto!
Al prossimo capitolo…
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
Capitolo 3
9:47 a.m.
Ormai la cosa non può più
essere ignorata.
Harry Potter, pedigree
Gryffindor, ieri sera mi ha baciato.
E qui non si parla di un
bacio a stampo, di un timido sfiorarsi di labbra come può avvenire al gioco
della bottiglia.
Qui si parla di una
slinguazzata in piena regola, con mani che vagano ovunque e i respiri che si
fondono e sudorazione abbondante.
Qui si parla di ormoni che
ballano la rumba, di lingue che duellano ferocemente - oh la lingua di Potter è
molto, molto feroce. (*)
Ora, se io dicessi che ne
sono rimasto totalmente indifferente,come un pezzo di ghiaccio chiuso nel
freezer, mentirei alla grande.
Sfido chiunque a rimaner
impassibile al mio posto!
Non sto dicendo che Harry
Potter è un bravo baciatore.
E' già stato il
Bambino-che-è-sopravvissuto-con-grande-meraviglia-di-tutti, il
Bambino-osannato-da-tutti, il più giovane Cercatore per i Gryffindor da qualche
centinaio d'anni a questa parte, se non di tutti i tempi, il Campione di
Hogwarts nel Torneo Tremaghi, lo sfidante ufficiale del Signore Oscuro, per la
cintura d'oro di campione del mondo per le palle più solide... qualche difetto
deve pur averlo, no?
A parte non essere uno
Slytherin.
Non può empiricamente
essere bravo in tutto.
Non sarebbe umano
altrimenti.
Un attimo. E se fosse un
alieno?
9:55
Non diciamo assurdità.
Harry Potter è un essere
pateticamente umano.
Non viene da un pianeta
lontano, magari chiamato Transsexual (**).
Però rimane il fatto che è
bravo anche a baciare.
No, no, fermi. Chi ha
detto che Potter è bravo a baciare?
Ripensandoci bene, quel
bacio non era poi questo granché.
Sono stato baciato
centinaia di volte meglio di quanto Potter abbia fatto ieri sera.
Centinaia. Davvero, non
sto scherzando.
Beh c'è stata
... Rachel. Slytherin, of course.
Poi c'è stata Pansy.
E poi … vabbè, ma Potter è
decisamente scarso.
Mediocre.
Il bacio è stato stupendo
perchè io vi partecipavo, sono stato io a renderlo meraviglioso,
non Potter.
Se al posto di Potter ci
fosse stato chiunque altro, sarebbe stato lo stesso.
Perchè sono io il
baciatore per eccellenza.
Sono un kiss master.
Il principe dei baci.
Potter brilla soltanto di
luce riflessa.
Sì, è così. Ne sono
sicuro.
10:03
E se invece non fosse
così?
Se Potter fosse bravo
anche in quello?
No, non è possibile.
Potter non può essere
così bravo.
Il merito dev'essere per
forza mio.
Potrei... potrei fare una
prova per accertarmene.
Potrei baciarlo solo
un'altra volta, giusto per essere assolutamente certo che la mia teoria sia
esatta.
No, Malfoy toglitelo dalla
testa.
Non esiste.
Non bacerò Potter.
Questa è la mia ultima
parola.
10:07
Scendo di sotto alla
ricerca di qualcosa da mangiare.
A quest’ora ormai
dovrebbero aver già fatto tutti colazione e non dovrei incontrare nessuno in
cucina.
Mi fermo un attimo ai
piedi delle scale quando sento delle voci.
Provengono dal salone. Ah
già di solito Weasley e Potter a quest’ora si allenano a duellare con le
bacchette.
La signora Weasley non
vuole che lo facciano se non c’è nessuno che può controllarli, ma loro non le
danno retta. Solitamente basta la Granger come sorvegliante - Dio, la usano come
baby sitter per due ragazzi della sua età. Perché lei è così matura …
Mi accosto alla porta,
adocchiando l’interno attraverso lo spiraglio.
C’è Weasley mentecatto a
terra, disteso su un materassino che usano per attutire le cadute, la sua
bacchetta è abbandonata poco più in là. Potter gli sta tendendo una mano per
aiutarlo a rialzarsi.
Sento gli occhi minacciare
di schizzarmi fuori dalle orbite quando mi accorgo di come la maglietta, umida
di sudore, gli aderisca alla schiena.
“Hai intenzione di
uccidermi?” dice Weasley, accettando la mano di Potter e rimettendosi in piedi.
No, bello. Potter ha
intenzione di uccidere me. Vuol farmi venire un infarto?
E’ così? Ha deciso di
liberarsi di me, rilasciando nell’aria tutti questi ormoni maschili.
E questo odore che sa di
maschio.
Posso quasi immaginare la
sensazione di toccare la sua pelle nuda, imperlata di sudore.
Oh my God.
Scuoto la testa, cercando
di riprendere a respirare normalmente e di ignorare il modo in cui i jeans si
adattano perfettamente ai suoi fianchi e alla forma delle sue natiche.
Potter non può avere un
culo così bello. Le natiche sembrano sode e ben tornite e riesco a intuire
quanto siano saldi i muscoli delle sue gambe anche attraverso il tessuto dei
pantaloni.
E gli avambracci...
Non avevo mai notato
quanto siano ben modellati i suoi avambracci.
Weasley, che pare non
notare minimamente l’aspetto di Potter - un aspetto che io definirei da
“stuprami” - si spazzola i jeans per ripulirli dalla polvere.
Cerca la sua bacchetta con
lo sguardo, evitando di incrociare gli occhi dell’altro.
“Scusa” borbotta Potter,
passandosi una mano sulla nuca. “Non volevo”
Non volevi cosa?
Dimostrare quanto sia
patetico e incapace Ron Weasley paragonato a te?
Dimostrare quanto tu sia
bravo a farmi venire un’erezione solo vivendo? Solo respirando?
Potter fa qualche passo
indietro, continuando ad osservare la schiena del mentecatto.
E’ imbarazzato. Di solito
non si comportano così.
“Non importa” risponde
Weasley, accucciandosi per recuperare la bacchetta.
“Ron, anche per ieri … io
…” aggiunge Potter dopo qualche istante.
Weasley si gira verso di
lui e gli tira una pacca sulla spalla.
“Dai non ci pensare,
mate” replica, distendendo le labbra in un sorriso che riflette la sua
scarsezza intellettiva. Potter gli sorride di rimando.
Oh ma scena commovente. I
due amichetti hanno fatto la pace.
“Riprendiamo?” dice
Potter, con voce decisamente più sollevata.
Perché lui pensava di
avere ancora una litigata in sospeso con Weasley.
Non ha ancora capito che
non basta un litigio per allontanarlo.
Probabilmente solo se si
scopasse la Granger o gli ammazzasse la madre, potrebbe perdere la sua amicizia,
ma non per un vaffanculo urlato in un momento di rabbia.
Dio, quanto odio la
sensibilità d’animo dei Gryffindor.
Faccio schioccare la
lingua, spostandomi leggermente in modo da seguire Potter con lo sguardo.
Si ferma a una decina di
passi da Weasley e si mette in posizione di attacco.
Se chiudessi gli occhi
potrei ricostruire mentalmente l’espressione concentrata del suo viso.
Il modo in cui i capelli
scuri gli sfiorano la fronte, in cui la sua mascella si contrae
impercettibilmente e le sue sopracciglia convergono leggermente al di sopra del
suo naso, formando una piccola fossetta.
Il modo in cui tiene in
mano la bacchetta, sovrapponendo il pollice all’indice.
Posso immaginare le sue
labbra pronunciare l’incantesimo di disarmo e il suo braccio muoversi per
puntare la bacchetta addosso al suo avversario.
E posso immaginare il
sorriso che gli riempie il viso, guardando Weasley andare di nuovo al tappeto. E
i suoi occhi …
Cazzo! Penso di essere in
un mare di merda.
10:19
Torno di sopra come una
furia e inizio a passeggiare su e giù per la mia camera.
Non può piacermi Potter.
Non può piacermi Potter.
Io odio Potter.
Io detesto Potter.
Potter non significa
niente per me.
Mi passo nervosamente le
mani nei capelli.
A me non piace Potter.
10:26
Cazzo!
A me non piace Potter.
Ne sono sicuro.
10:39
Va bene.
Ragioniamo.
Posso affrontare tutto
questo in modo assolutamente razionale e matematicamente infallibile.
Basta ritrovare il mio
sangue freddo ed essere assolutamente sincero con me stesso.
Qui ci sono solo io,
quindi non devo aver paura di essere giudicato.
Posso dire le cose come
stanno una volta per tutte.
Mi siedo alla scrivania e
prendo un foglio da uno dei cassetti.
Traccio una riga verticale
che lo divide in due parti uguali e sopra scrivo l’intestazione:
Cose che mi piacciono e
che non mi piacciono in Harry Potter, scritte nella più totale sincerità da me
medesimo, Draco Malfoy.
Mordicchio la punta della
piuma, rendendomi conto solo quando sento il sapore dell’inchiostro in bocca che
era meglio non farlo. Ci casco sempre.
Allora, cose che mi
piacciono di Potter.
No, facciamo prima cose
che NON mi piacciono di Potter.
1. Gryffindor.
Io provo un’allergia
istantanea per tutti i Gryffindor.
Sono così schifosamente
innamorati della loro bontà d’animo.
Hanno il complesso del
buon samaritano, devono per forza aiutare tutti coloro che loro credono
abbiano bisogno di aiuto.
Penso sia di vitale
importanza per la loro autostima il sentirsi indispensabili, l’essere l’eroe di
qualcuno.
Non sanno conquistarsi il
rispetto senza doversi appoggiare sulle debolezze degli altri.
Al contrario noi Slytherin
fronteggiamo coloro che ci uguagliano per bravura e destrezza e poi li
schiacciamo come piccoli parassiti, distruggendo il loro ego e possibilmente
anche la loro vita.
2. La sua popolarità
C’è bisogno di essere così
famosi?
No. Vuol sempre mettersi
al centro dell’attenzione.
Fa di tutto per farsi
notare, per avere attenzioni.
Tutti devono curarsi del
povero e sfortunato ragazzo che sta cercando di salvare il mondo magico. E’
rivoltante.
Credo che ci sia ben poco
che Potter non farebbe per avere una foto in prima pagina sulla Gazzetta del
Profeta.
Compreso il farsi
ammazzare.
Il che non sarebbe nemmeno
una cosa del tutto negativa.
3. I suoi amici.
La scelta degli amici è
importante.
I suoi amici sono un
mentecatto e una dal sangue sporco.
Poi ci sono il licantropo
straccione, la lunga fila dei fratelli - e sorelle - di Weasley e quella mezza
sega di Neville Longbottom.
Ah per non parlare
dell’inquietante Luna Lovegood, che ogni volta che mi guarda con quei suoi occhi
allucinati mi riduce i maroni delle dimensioni di due olive.
Si può avere amici del
genere?
Invece i miei amici sono
tutti di gran classe, ricchi come nababbi, e hanno tutti ricevuto un’educazione
aristocratica.
I loro modi sono eleganti
e raffinati e la loro parlata è ricca di termini aulici.
Tranne Tiger e Goyle. Loro
non parlano, grugniscono.
E Pansy. Lei non parla,
starnazza come un’oca.
E Blaise Zabini. Lui parla
solo in versi e lo capisco poco.
E Theodore Nott che forse
non ha mai imparato a parlare.
E Daphne che di solito usa
la bocca per fare altro.
E Millicent che usa la
bocca per ingozzarsi di bigné alla crema.
4. Ha mandato mio padre in
prigione.
Avrebbe dovuto farsi
ammazzare due anni fa al Ministero, non combattere per cercare di salvarsi la
pelle.
Così mio padre si sarebbe
fatto onore agli occhi del suo Signore e la guerra sarebbe finita in fretta a
nostro favore e a quest’ora tutti gli sporchi Mezzosangue sarebbero ridotti in
catene e noi Purosangue entreremmo a Londra come dei scesi in terra, con
l’Oscuro Signore come nostro imperatore supremo.
Che visione paradisiaca.
5. Il fatto che mi abbia
umiliato - sempre per sfacciati colpi di fortuna - diverse volte davanti alla
scuola, sottraendomi il Boccino da sotto il naso.
E questo non credo sia
nemmeno il caso di commentarlo.
Beh potrei andare avanti
per ore e ore ad annotare tutto quello che non mi piace in Potter, come la sua
arroganza, il suo modo di scostarsi i capelli dal viso, il suo guardaroba
altamente discutibile … ma forse è meglio passare all’altra colonna.
Cose che mi piacciono di
Harry Potter
Fisso il foglio bianco,
non trovando nemmeno una minima particolarità che mi risulti gradevole.
E’ timido, impacciato - ma
se la situazione lo richiede sa trasformarsi in un leone.
Fa comunella con babbani e
mezzosangue.
E bacia da schifo.
No, non c’è assolutamente
nulla che mi piaccia in lui.
Assolutamente.
Guardo di nuovo
l’intestazione, provando un moto di stizza leggendo la parola “sincerità”.
Intingo la punta della
piuma nella boccettina di inchiostro e scrivo due semplici parole nella colonna.
Harry Potter.
Sono veramente in un mare
di merda.
11:28
Sono ancora lì,
paralizzato dall’epifania - mi piace Harry Potter - quando sento due colpi alla
porta e poi vedo comparire il suddetto Gryffindor sulla soglia della mia stanza.
Ha i capelli umidi e
indossa una maglietta pulita.
Probabilmente è appena
uscito dalla doccia.
La visione di Potter nudo
e parecchio umido sotto la doccia mi colpisce il basso ventre come un pugno.
“La signora Weasley non si
ricorda se sei allergico alle fragole o alle melanzane” dice, mentre il suo
sguardo si sposta inesorabilmente verso il foglio che ho in mano.
Torna a fissarmi negli
occhi con un’espressione sospettosa.
“Che cos’è quello?” mi
chiede, avanzando di un passo.
“Quello cosa?” ribatto
cercando di sembrare casuale.
E’ normale che abbia tutte
queste difficoltà a respirare?
“Quello. Quel foglio. Che
cos’è?” domanda, avvicinandosi così tanto che potrebbe strapparmelo di mano.
“I miei compiti” replico,
allontanando il foglio dalla sua portata.
Il sospetto nella sua
espressione si fa più presente.
Riconosco quello sguardo e
so perfettamente che non ha mai portato niente di buono per me.
“Fammelo leggere” dice,
facendo scattare il braccio in avanti, ma io sono più rapido e faccio l’unica
cosa sensata per impedirgli di vedere che cosa c’è scritto: me lo ficco in
bocca.
Potter allarga gli occhi e
mi si getta contro.
Cerca di farmi riaprire la
bocca, pigiandomi violentemente la mandibola con le dita e facendomi piegare la
testa all‘indietro, ma io mastico il pezzo di carta e lo inghiottisco.
Dio, mi viene da vomitare.
Mi guarda allucinato.
“che cos’era? Era una
lettera da tuo padre, vero?” mi incalza, prendendomi per le spalle.
Lo guardo negli occhi. E’
incazzato nero.
E io non riesco a pensare
niente a parte: buttami sul mio letto e fammi tutto quello che di più
depravato ti suggerisce la tua mente.
Potter mi lascia andare,
respirando affannosamente.
Forse si è accorto che
eravamo di nuovo pericolosamente troppo vicini.
Si tira indietro i capelli
con una mano. Un intenso rossore gli affluisce sulle guance.
“Ne parlerò a Lupin” dice
in un ringhio. Mi volta le spalle e si dirige verso la porta.
“Diglielo e io gli dirò
quello che è successo ieri sera” mi esce dalla bocca prima che abbia avuto il
tempo di inserire il filtro pensiero-parola.
Potter si volta verso di
me, aggrottando le sopracciglia.
Lentamente la sua
espressione diventa meno tesa.
Scrolla le spalle - ho mai
detto che odio le scrollate di spalle?
“fai pure. Dubito che ti
crederà” liquida l’argomento, prima di uscire.
Sono una statua di sale.
Potter mi ha fregato alla
grande.
E’ ovvio che Lupin non mi
crederebbe mai.
Mi siedo sul letto
mestamente.
Sono proprio sfigato.
Non riesco neppure a
ricattarlo.
Mi sento tanto un uomo
oggetto.
Potter aveva un prurito
sessuale e se lo è tolto usando il sottoscritto.
Non mi ero mai considerato
l’oggetto sessuale di nessuno.
Io sono Draco Malfoy, sono
una bella persona, dentro e fuori.
Fuori ho un aspetto da
urlo, con i miei lineamenti nobili e il mio fisico asciutto.
E dentro … beh dentro ho
tutto un mondo che deve essere scoperto.
Sono una persona
interessante, piena di interessi e di altre cose … ehm … interessanti.
11:31
Sono ancora lì a
rimuginare quando la porta si apre nuovamente.
E’ di nuovo Potter.
Entra e richiude la porta
alle sue spalle.
Pessimo segno.
“Senti” inizia,
umettandosi le labbra con la lingua “Per quello che è successo ieri sera … mi
dispiace. Non so cosa mi sia preso. Ero nervoso…” dice.
Ah certo, era nervoso e io
ero lì a disposizione, vero?
Ha abusato delle mie
labbra. Ha violentato la mia bocca con la sua lingua e la spiegazione era che
l’ha fatto perché era nervoso?
Anch’io sono nervoso in
questo momento e quindi?
Sarei giustificato a
cruciare Weasley, per esempio?
Scatto in piedi.
“Balle” replico deciso,
inchiodando i miei occhi nei suoi - sto arrossendo. Lo sento. Sento le guance
bruciare, dannazione!
Potter sgrana gli occhi
arcuando entrambe le sopracciglia.
“Cosa?”
“Ho detto che stai
cacciando balle. L’hai fatto perché, quando ti ho baciato, ti è piaciuto e
volevi ripetere l’esperienza” rispondo sempre più sicuro.
Voglio morire.
Se non è così, Potter
distruggerà la mia immensa autostima.
La schiaccerà sotto ai
piedi e poi ci sputerà sopra.
E magari ci farà sputar
sopra anche da Weasley e dalla Granger, dato che il fantastico trio della merda
fa sempre le cose insieme.
Ma Potter abbassa lo
sguardo - è il dolce scampanellio della campane quello che odo? - e si gratta la
base del collo con un dito.
Sì, ho vinto!
L’ho messo in imbarazzo!
“Non lo so” bofonchia.
Il fatto che non lo sa è
positivo. Vuol dire che potrebbe essergli piaciuto.
Okay, per me è
sufficiente. Gli è piaciuto.
Ho ragione.
“E a te?” mi chiede.
Ho lo stomaco in caduta
libera.
Apro la bocca con
l’intenzione di rispondere, anzi di urlare: sì, maledizione, sì, non vedo
l’ora di rifarlo … ma la chiudo con uno schiocco.
Intreccio le braccia sul
petto, guardandolo e - ed è questo il tocco di genio - scrollando le spalle.
“Ho provato di meglio”
replico con nonchalance.
Hai visto, Potter? Ho
scrollato le spalle, che ne dici ora?
“Non sei granchè come
baciatore” rincaro la dose con sommo godimento.
Potter copre la distanza
che ci separa, bloccandosi a meno di un metro da me.
“Adesso chi è che caccia
balle?” mi chiede, sorridendo appena.
Non arrossire.
Non distogliere lo
sguardo.
Mantieni la tua aria di
superiorità.
Io sono migliore di lui.
Lui non può mettermi in
soggezione.
“Vuoi riprovare?” dice in
un sospiro.
Vuole baciarmi? Potter
vuole di nuovo baciarmi?
Adesso gli salto addosso e
lo stupro senza mezzi termini.
No, no, calma, Malfoy.
Scrollo le spalle. Ottimo.
Ho imparato la tecnica della scrollata di spalle.
“E io cosa ci guadagno a
baciarti?” dico.
Adoro fare il difficile.
A meno che Potter non si
stanchi dei miei giochetti e non inforchi la porta, lasciandomi qua da solo come
un deficiente. Ma con mia immensa gioia sembra che Potter voglia darmi corda -
devo solo stare attento a non impiccarmici con la corda.
“Puoi provare che la tua
teoria è esatta e che io faccio schifo” mi fa presente.
Profuma di bagnoschiuma.
Il desiderio di toccarlo è
così forte che potrei staccarmi una mano a morsi per non cedervi.
“Okay” rispondo con la
gola secca per l’agitazione.
Potter fa scorrere una
mano sulla mia vita, attirandomi contro di lui.
Appoggia l’altra mano
sulla mia nuca e mi sfiora appena le labbra con le sue.
Mi sto sciogliendo
letteralmente tra le sue braccia.
Cerco di non provare
niente, ma al secondo tocco delle labbra di Potter, mi scopro a rispondere al
bacio. Sento la sua lingua scivolare nella mia bocca e cercare la mia, che è più
che entusiasta di incontrarla di nuovo.
Mi accarezza appena il
labbro superiore e poi si scosta per guardarmi negli occhi.
“Ti è piaciuto?” respira
contro la mia bocca.
Oddio sì. Sì. Sì.
Decisamente sì.
“Niente di speciale”
No! Ma perché dico sempre
la cosa più cretina che mi passa per il cervello?
Adesso mi spara qualche
insulto e se ne va.
O mi tira un pugno in
faccia.
E invece Potter fa
scorrere le mani sulla mia schiena e mi agguanta le natiche, spingendomi
all’indietro contro al muro. Unisce le labbra alle mie con foga, schiacciando il
suo bacino contro il mio.
Non ho mai odiato tanto il
tessuto ruvido e spesso dei jeans come in questo momento.
Sento il suo corpo solido
premere contro il mio, le sue mani stringermi le natiche, la sua lingua fare
cose nella mia bocca che voi umani non potete nemmeno immaginare.
E per una manciata di
secondi non riesco a fare nulla a parte sospirare di piacere contro la sua
bocca. Mi sono perfino dimenticato di respirare.
Non capisco più niente. Ho
il cervello letteralmente in ebollizione.
No, un attimo, non posso
farmi battere così.
Io sono Draco Malfoy, se
lui riesce a fare questo, io non sono da meno.
Immergo le mani nei suoi
capelli e lo stringo a me, spostando il duello delle nostre lingue nella sua
bocca. Percorro le spalle con le mani, soffermandomi sul colletto della sua
maglietta.
Forse potrei fare qualcosa
di estremamente selvaggio come lacerargliela brutalmente così da sentire il
calore del suo petto sotto ai miei palmi.
Ma, prima che possa fare
altro, Potter mi blocca i polsi e li tiene contro al muro, scendendo a baciarmi
il collo.
Al mio leoncino
piace avere il controllo della situazione.
Oh.my.God.
E chi si immaginava che
Potter fosse così … uomo!
Così virile. Insomma lo
deve essere, dopo tutte le battaglie che ha combattuto.
Solo che non credevo fosse
così … così … eccitante!
Intreccia nuovamente lo
sguardo con il mio, respirando affannosamente.
“E ora?” mi chiede,
sfiorandomi il labbro inferiore con la punta della lingua.
Dio, dovrebbe chiedere il
porto d’armi per quella lingua!
“Insomma” grugnisco.
Potter sorride,
rivolgendomi un’occhiata di trionfo.
Voglio morire.
La voce della signora
Weasley lo chiama dal piano di sotto.
Oh stai zitta, vecchia
megera!
Io e Potter dobbiamo darci
da fare! E in fretta anche.
“Adesso sono sicuro che
stai mentendo” replica, prima di allontanarsi.
Se ne va. Sono tentato di
ancorarmi alle sue gambe per fermarlo, ma alla fine decido di non dire niente.
“Ci vediamo” mi saluta,
raggiungendo la porta e mollandomi qui, tutto scombussolato.
12:07
Merda, mi piace Potter.
E ho come la vaga
impressione che anche Potter se ne sia reso conto.
Le cose si stanno
decisamente mettendo male per me.
12:10
Ho bisogno di una doccia.
Gelida.
****
Note:
(*) La lingua feroce è ©
di Oryehn, anche se di solito è riferito a un altro personaggio. Non potevo non
mettere questa citazione.
(**) Il pianeta Transexual
è una citazione dal film The Rocky Horror Picture Show.
Francesca Akira89: ciau, grazie per la recensione! Spero che il terzo sia
ancora più bello del secondo^^
Dark001: grazie per avermi lasciato un commento! Sono contenta che Draco
ti piaccia, è un Draco un pò particolare rispetto al Draco delle mie altre
fanfic! Eheheh il cimurro! Beh l'importante è che non ce l'abbia, povero Draco!
Little Funny: ciau, grazie per avermi lasciato una recensione anche di
qua! Cerco di aggiornare abbastanza in fretta, più o meno un capitolo a
settimana! Spero di riuscire a tenere questo ritmo^^
Corvonero19: ciau, grazie! Cavoli, quanti complimenti! Eh sì sì vado
avanti, o almeno ci provo! La trama non mi è ancora ben chiara in mente, scrivo
un pò a seconda dell'ispirazione del momento! grazie per la recensione!
Lisy91: ciao, grazie per la recensione! Che ne pensi di questo capitolo?
Spero ti sia piaciuto! Cerco di aggiornare più o meno con una certa frequenza,
mah spero di riuscire a scrivere con questo ritmo! Teniamo le dita incrociate^^
Manny: ahaha, okay okay, farò del mio meglio per mantenermi a un livello
accettabile per essere annoverata tra i tuoi preferiti ^_- Sono contenta che il
bacio ti sia piaciuto! Beh in questo capitolo ce n'è un altro, forse un pò più "linguato"!
Ehehe Draco non è tutto registrato a pensare certe cose...
Yucchan: ciao, grazie per la recensione! Ho cercato di mantenere Draco il
più possibile fedele all'originale, anche se non credo che quello della Rowling
pensi cose così sceme! Ma non si può mai dire! Aggiornato in frettissima!
Gaia Loire: ciau, grazie per il commento e per i complimenti, mi fanno
molto piacere! Aggiornato aggiornato! Bisogna sperare che riesca a scrivere
ancora così velocemente^^
Miyaki: grazie per il commento! Beh se hai apprezzato il secondo bacio,
non posso che sperare che ti piaccia anche quello di questo capitolo! Il nostro
Harry! E sono molto contenta che trovi Draco fedele all'originale, ho cercato di
esaltare tutte le sue fissazioni, tipo ripetere "ma mio padre..." ogni 5
secondi^^
Mokarta: ciau, grazie per la recensione! Anche a me piacciono molto Draco
e Harry, anche se all'inizio non "capivo" proprio questa coppia! Fammi sapere se
anche questo capitolo ti è piaciuto!
Stellina: ahahahah all'inizio l'Oh.my.God doveva essere scritto in
italiano, ma poi ho pensato che scriverlo in inglese facesse più fashion,
come direbbe Draco. Nu nu attenta a non perderti altri capitoli, mah cmq conto
di aggiornare più o meno una volta alla settimana - dipende poi se riesco a
scrivere un capitolo a settimana^^
Ju: Grazie per la recensione! Piaciuto il terzo capitolo? E' sempre Harry
che prende l'iniziativa, ma Draco sembra esserne moooolto contento (e noi
pure^^). a presto!
Jackye Chan: ciau! (spero di non aver sbagliato a scrivere il tuo nick!)
grazie per la recensione! sono contenta che Draco ti faccia ridere, anche se a
lui non piacerebbe affatto sapere di essere considerato comico^^ a presto!
The lost arch angel : ciau, no no che inutile! A me fa sempre piacere
sentirmelo dire eheheheheh! Spero di non aver "deluso" le aspettative con questo
capitolo, perchè ho paura di fare "il salto dello squalo!"
_Elen_ : ciau grazie per avermi lasciato un commento, sono contenta che
la storia ti piaccia! Aggiornata finalmente! Dimmi che ne pensi di questo
capitolo^^
Astramatti: ciau, grazie per il commento! sì, sì la continuo! Beh ora
Draco non è decisamente ignorato da Harry, bisogna vedere però se il nostro
Draky sarà capace di gestire la situazione^^
Grazie per i commenti e per seguire questa storia!
Spero che vi piaccia^^
A presto!
Nota:
Piccolo spazio pubblicitario: visitate il gioco di ruolo a cui partecipo:
http://equilibrium-rpg.greatestjournal.com/ ^___^
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4
Capitolo 4
3:09 p.m.
Maledetto Potter.
Io odio Potter.
Sto ascoltando da circa venti minuti il licantropo straccione che parla di senso
di lealtà, di sicurezza, di anteporre gli altri prima di noi stessi.
Ho una grandissima voglia di mettermi una bomba in bocca e farla finita.
E così alla fine Potter mi ha infilato la lingua in gola e poi è andato a
spifferare la faccenda della lettera – presunta lettera - al suo amico lupo
mannaro.
E ora il suo amico lupo mannaro mi sta facendo pelo e contropelo.
“Se era veramente una lettera di tuo padre, puoi dirmelo, Draco. Ti prometto che
non mi arrabbierò” dice.
Guardo nei suoi occhi ambrati, intrisi di comprensione e buoni sentimenti e
comincio a desiderare che mi cada un’incudine in testa, solo per non dover
sopportare questo supplizio.
“Non era una lettera di mio padre” rispondo monocorde.
L’ho già detto e ridetto. Non era una lettera di mio padre, perché non mi crede?
Non vede brillare nelle mie iridi le stelline della sincerità?
Evidentemente no, non le vede.
Lupin stringe le labbra, continuando a rivolgermi lo stesso sguardo privo di
collera.
“E allora che cos’era?” mi domanda paziente.
“Cose personali” replico.
Lo guardo voltarsi verso il camino. Oddio No. No, non ricominciare con la
paternale.
Oh Signore Oscuro, salvami tu.
Ti prego! Scendi dal camino, vestito tutto di rosso, come Babbo Natale e
salvami!
Non appena Lupin si gira nuovamente verso di me, mi sento sommergere dal panico.
Non posso sopportare un’altra mezz’ora di soliloquio del mannaro.
Non ne uscirò vivo.
“Era il mio diario” butto lì, in preda a un’ispirazione improvvisa.
L’espressione di Lupin cambia impercettibilmente, sembra sorpreso. Piacevolmente
sorpreso.
Mi passo la lingua sulla labbra, cercando di contenere la gioia.
“Di solito tengo un diario, dove annoto che cosa mi succede durante la giornata”
spiego, inventando tutto di sana pianta.
Nessuna persona sana di mente, che mi conosce almeno un po’ - e di persone sane
di mente che mi conoscono, ce ne sono veramente poche - crederebbe a una balla
del genere.
Io che tengo un diario? Ma per favore!
Ma Lupin pare in brodo di giuggiole.
“Non ho quaderni con me, così uso dei fogli a caso che trovo in giro. Ci scrivo
sopra i miei pensieri e poi li brucio in modo che nessuno possa leggerli”
Ma io sono un genio.
Lupin mi ascolta.
Mi crede. Mi sta credendo.
Sto vomitando tutte queste menzogne e lui mi crede.
Questo è uno dei difetti peggiori che si possa avere: aspettarsi sempre il
meglio dalle persone.
E il meglio che poteva aspettarsi da me è che il foglio che ho mangiato fosse
qualcosa di assolutamente innocuo. Povero illuso.
Un momento.
Ma il foglio era in effetti qualcosa di assolutamente innocuo.
Non c’era scritto sopra un piano per fare arrivare i Death Eater in questa casa
o un piano per uccidere Potter. Erano solo mie considerazioni.
Cazzo, mi sento di nuovo un essere inutile.
Comunque devo continuare la mia recita con Lupin prima che si insospettisca e
riprenda a fare domande.
“Ieri sera mi sono addormentato presto e così ho pensato di finire di scrivere
le mie considerazioni questa mattina” aggiungo, per giustificare il fatto che
stessi dedicando del tempo al mio diario al mattino. Di solito un diario si
scrive alla sera, no?
“Oh” esclama Lupin “ma potevi dirmelo prima”.
Gli rivolgo un’occhiata glaciale.
“Non mi piace parlare dei fatti miei con degli estranei” ribatto tagliente.
Lupin annuisce in modo accondiscendente.
Meriteresti di vivere in un canile insieme a quelli della tua specie.
“Molto giusto. Ma vedi, Draco”
Odio quando mi chiama Draco. Per lui io non sono Draco, sono il signor Malfoy.
Il Signor Draco Malfoy.
“Mi piacerebbe che cominciassi a considerarmi in modo diverso. Vivi qui e, scusa
se mi permetto di dirtelo, non parli mai con nessuno. Vorrei solo che tu sappia
che se hai un problema o se hai voglia di parlare con qualcuno io ci sono
sempre”
E lei vorrebbe diventare mio amico?
Oh my God, aspetti un secondo che mi strappo i condotti lacrimali con le dita
per non mettermi a piangere.
Dovranno piovere rane dal cielo prima che io diventi amico di uno come lei.
Ma ovviamente non posso dirlo.
Non potrei reggere una ramanzina sull’amicizia, quel nobile sentimento che ti
scalda il cuore.
Annuisco solenne.
“Lo terrò presente” rispondo, sembrando un po’ imbarazzato. Sollevo lo sguardo
per incontrare il suo, mentre un piccolo sorriso mi piega le labbra “Remus”
Oddio, adesso mi getto a terra e comincio a ridere così forte da farmi scoppiare
le adenoidi.
L’ho chiamato Remus e lui è lì che mi guarda tutto felice perché l’ho chiamato
Remus.
Patetico.
Sbatto un paio di volte la palpebre, sperando che magari per uno strano gioco di
luci, i miei occhi sembrino umidi.
“Posso andare ora?” chiedo.
Salazar, ti prego, fammi uscire dalla stanza delle torture.
Stanno cercando di deviarmi mentalmente con questi discorsi che farebbero
rizzare i peli di una iena.
Lupin sorride e mi apre la porta “Ma certo, vai pure. Ti ho trattenuto fin
troppo” dice.
Ma gli si è bloccata la mascella? Perché mi sorride?
Avrà poco di cui sorridere quando avremo vinto la guerra e lei si ritroverà in
catena insieme a tutti gli altri schiavi.
Esco dalla stanza sperando di non sembrare troppo trionfale.
Mi dirigo verso le scale, quando incrocio Potter al primo pianerottolo.
Guarda prima me e poi Lupin che mi segue con il suo sguardo benevolo.
“Ti ho fregato” sussurro, sfoggiando il sorriso più insopportabile che faccia
parte del mio repertorio, sicuro che il lupo mannaro non possa vedermi in
faccia, dato che gli do le spalle – solo le spalle, nient’altro! non avrà
nient’altro da me! Soprattutto niente che sia sotto alle spalle.
Potter apre la bocca per ribattere, fulminandomi con lo sguardo, ma Lupin si
intromette, prima che arriviamo a puntarci le bacchette alla gola.
“Harry, dobbiamo iniziare la lezione” lo chiama
Lupin insegna DADA a lui, Mentecatto e alla Mezzosangue. Li prepara alla guerra.
Potter mi degna ancora di un’occhiata furente, prima di scendere le scale.
Salgo gli ultimi gradini e mi nascondo dietro l’angolo, origliando la
conversazione di Potter e del licantropo.
“Ha confessato?” chiede Potter in fretta.
“No, Draco mi ha spiegato che quel foglio non era una lettera. E’ tutto a posto,
Harry” risponde Lupin. Quasi posso immaginarmi il modo con cui avvolge le spalle
di Potter con un braccio, come farebbe un padre.
Disgustoso.
Solo perché è troppo canide, per avere dei figli suoi, cerca di
appropriarsi di quelli degli altri.
“Ma Remus, lui … gli hai creduto?”
Lui è innocente, fino a prova contraria, Harry. Mi ha assicurato che non era
niente di pericoloso, solo il suo diario e io gli credo. Mi aspetto di sentire
le parole che consacrano la mia vittoria, ma queste non arrivano.
“Naturalmente no” risponde, invece. “Ma la casa è ben protetta. Sono sicuro che
non possa comunicare con l’esterno in alcun modo. In ogni caso, lo terrò
d’occhio costantemente”
Non ci posso credere.
Ho cercato di far fesso lo straccione e invece non mi ha creduto neppure per un
attimo!
Sono avvilito.
3:26
Sto per entrare in camera con passo mesto, quando
un’idea mi colpisce improvvisamente.
Ora Mentecatto, Sfregiato e Tavola da surf - mai notato quanto poco seno abbia
la Granger? - sono con Lupin nel salone a esercitarsi.
Pel di carota, per grazia divina, è al negozio con il
parto-gemellare-purtroppo-riuscito.
Quindi la camera della Granger è vuota.
I suoi libri sono a mia disposizione.
Mi metterei a sghignazzare se la delusione per essere stato scoperto così
facilmente da Lupin non bruciasse ancora.
Prendo la copia di Storia di Hogwarts, che ho finito di leggere questa mattina
presto, e vado nella camera della Granger.
Entro con passo felpato.
Il delitto perfetto.
Mi dirigo verso il piccolo scaffale e rimetto a posto il libro. Appoggio le mani
sulle ginocchia arcuando la schiena in avanti, per esaminare i titoli.
Non c’è niente di nuovo, ovviamente.
Sto per afferrare il libro che parla della rivolta dei troll, quando avverto due
occhi puntati su di me. Un brivido mi corre giù dalla schiena, quando realizzo
che la Granger è in piedi sulla soglia della camera e mi sta fissando.
Ha le braccia intrecciate sul petto e un’espressione piena di disappunto dipinta
sul viso.
“Stai cercando qualcosa?” mi chiede, assottigliando gli occhi.
Riprendo la mia postura eretta, alzando lievemente il mento a mo’ di sfida.
Oggi è decisamente la mia giornata No.
Prima Lupin e ora anche la Granger. Il prossimo chi sarà? Mentecatto?
La signora Weasley? Chiamatemi-solo-Tonks-perché-mi-piace-essere-plebea?
“No” ribatto, facendo appello a tutto il mio orgoglio.
Mi allontanerei con la coda tra le gambe, se solo avessi una coda.
Lei scocca un’occhiata alla fila di libri, ben disposti secondo l’argomento
trattato.
Il suo sguardo si sofferma su Storia di Hogwarts e io mi accorgo di
averlo messo nel posto sbagliato. Doveva andare vicino a Storia
dell’Inghilterra Magica, non vicino al libro sugli elfi domestici.
“se vuoi un libro da leggere, non devi far altro che chiederlo” mi dice,
addolcendo solo leggermente lo sguardo.
Faccio pietà alla Granger?
Deglutisco a vuoto un paio di volte, mantenendo la mia compostezza.
“Non ho bisogno dei tuoi stupidi libri, Mezzosangue” replico velenosamente,
marciando fuori dalla stanza.
Mi aspetto che lei mi dica qualcosa sul fatto che se non ne avessi avuto
bisogno, non mi sarei introdotto di nascosto in camera sua, ma la Granger non
dice nulla.
Si limita a guardarmi, mentre mi rifugio nella mia stanza.
Ora sono molto più che avvilito.
Qual è lo stadio dopo avvilito?
Aspirante suicida?
3:49
Dio, che noia.
4:15
Mi sto ancora annoiando.
Chissà cosa starà facendo Potter in questo momento?
Probabilmente sarà con i suoi amichetti a giocare a fare l’Auror.
Non pensano ad altro.
Non fanno altro dal mattino alla sera.
E io sono qua, da solo a guardare il soffitto.
Tra qualche giorno mi spunteranno le piaghe da decubito sul sedere.
4:58
Scendo di sotto con l’intenzione di farmi un the.
La signora Weasley ha scoperto che mi piace il the ai frutti rossi e così ha
comprato una scatola di bustine solo per me.
A volte mi sento molto meschino.
Cioè, io lo so che non hanno tanti soldi - che sono dei poveracci, nemmeno degni
di leccare la suola delle scarpe di mio padre - ma la signora Weasley sapeva che
poteva farmi un favore e me lo ha fatto.
Stringo forte i pugni lungo i fianchi.
Un momento, però, io mi sono pagato il mio soggiorno qui.
Hanno salvato la vita di molti di loro con le informazioni che io ho fornito
loro.
E una scatola di bustine di the ai frutti rossi mi sembra il minimo
indispensabile.
Mi fermo sulla soglia della cucina.
C’è la signora Weasley vicino ai fornelli. Sta cucinando la cena.
Mi manca la mia mamma. Lei non cucinava mai, ma si assicurava che gli elfi
domestici preparassero sempre i miei piatti preferiti.
E mi diceva che ero il suo Principino.
Non la vedo dall’estate scorsa. Mio padre mi ha vietato di scriverle.
Sono mesi che non ho il minimo contatto con lei.
Chissà se sta bene, se è preoccupata per me – ovvio che è preoccupata! Sono il
suo unico figlio, il suo bene più prezioso!
Un moto di tristezza mi fa contrarre lo stomaco.
La signora Weasley si accorge della mia presenza e mi elargisce un largo
sorriso.
“Hai bisogno di qualcosa, caro?”
Scuoto la testa, senza rispondere a voce. Mi giro e me ne vado.
Improvvisamente non ho più voglia di bere del the.
5:06
Sto per tornare di sopra, quando sento delle voci.
Ah il fantastico trio delle meraviglie.
Mi accosto alla porta della sala, da dove proviene un odore nauseabondo.
“Sei sicura di aver messo gli ingredienti giusti, Hermione?” dice la voce di
Potter.
Avrei voglia di essere baciato da Potter.
Di lasciarmi avvolgere dalle sue forti braccia, appoggiare la fronte sul suo
petto ampio e farmi dire che andrà tutto bene, che c’è lui a proteggermi.
Oh my God, che qualcuno mi uccida.
Mi devo essere completamente bevuto il cervello.
Come posso pensare cose del genere?
“Sì” squittisce la Granger stizzita “ne sono sicura. Foglie di belladonna,
scorza di limone rosso, peli della barba di un nano, petali di rosa ghiacciata e
una spruzzata di alito di cane. Ho messo tutto! Non capisco perché non funzioni.
La pozione dovrebbe essere rosa e invece è viola!”
Una pozione di guarigione.
Allora si stanno veramente preparando alla guerra.
Rilascio un sospiro leggero.
Sì, Granger gli ingredienti sono giusti, probabilmente il fuoco è troppo alto.
E’ un errore molto comune.
Ma non sarò di certo io a darle questa dritta.
Mi avvio su dalle scale, ma arrivato in cima mi blocco.
Un momento.
Mi dirigo nella camera della Granger a passo spedito e prendo il libro che
volevo leggere.
Poi recupero un foglio dalla scrivania – dopo aver ispezionato tutti i cassetti
per essere certo che non ci sia nulla di interessante, utile o che possa buttare
via solo per fare un dispetto alle due oche - e vi scrivo sopra solo poche
parole.
Abbassa il fuoco. Usa pezzi di legno molto grandi.
Preso il libro sui troll.
Le lascio il biglietto sullo scaffale al posto del libro e me ne vado in
camera mia.
6:23
Chissà cosa penserebbe mio padre se sapesse che ho
baciato Potter.
Non ne sarebbe affatto felice.
O forse, ormai, si aspetta solo il peggio da me.
A volte penso di essere un grande fallimento come figlio.
Mio padre è stato costretto a mandare a monte una missione degli altri Death
Eaters per mettermi in salvo, correndo il rischio di essere scoperto e di essere
giustiziato.
Stavano cercando di recuperare un oggetto importante per l’Oscuro Signore, ma io
ho spifferato agli Auror dove intercettarli.
Sono morti in tanti. Anche McNair, che era stato gentile con me.
Mi aveva offerto del cioccolato.
Chiudo gli occhi rilasciando un sospiro profondo.
Vorrei essere diverso da come sono, vorrei essere come mio padre si augurava che
fossi.
Vorrei avere … più coraggio.
Riapro gli occhi e osservo il soffitto venato di crepe.
Avrei dovuto avere la forza di ucciderlo.
Non sono un vero Death Eater. Non ho il fegato per esserlo.
Riesco perfettamente a fare lo stronzo, a essere cattivo nell’eccezione più
blanda del termine.
Ma uccidere qualcuno … è una cosa che non riesco a fare.
Guardare qualcuno negli occhi e decidere di togliergli la vita volontariamente.
Prendo la bacchetta e la punto contro il soffitto.
Avada Kedavra.
Avada Kedavra.
Avada …
7:48
La signora Weasley ha cucinato l’arrosto con le patate
questa sera.
Sto aspettando pazientemente che tutti si accomodino a tavola, per poter
finalmente iniziare a cenare, quando vedo la Granger e Lupin entrare in cucina.
“E così sei riuscita” le sta dicendo il licantropo.
Le guance della Granger si colorano appena di rosso. È così orgogliosa di sé.
Gli adulti la trattano come una di loro, perché è così intelligente. Così
matura.
Ma sono stato io a dirle come fare. Io sapevo preparare la pozione, piccola
stupida irriconoscente.
“Sì … beh … diciamo che mi è arrivata un’ispirazione improvvisa” risponde,
sedendosi al suo posto.
Diciamo che mi è arrivata un’ispirazione improvvisa ripete una
vocettina molto stupida nella mia testa, mentre mi servo una porzione abbondante
di patate al forno e così facendo incrocio per sbaglio lo sguardo della Granger.
Mi rivolge un cenno con il capo, prima che torni a fissare di nuovo il mio
piatto.
Era una specie di ringraziamento?
Non devi ringraziarmi, patetica inferiore.
L’ho fatto solo per potermi prendere un libro senza dovertelo chiedere, non di
certo per fare un favore a te.
“Stupida mezzosangue” borbotto tra i denti.
Sto nuovamente fissando il mio piatto quando arrivano anche Potter e Weasley.
Stanno ridendo. Che diavolo avranno mai da ridere? – oh my God, non mi ero mai
accorto di quanto il viso di Potter si illuminasse quando sorride. Mi fa
desiderare pazzamente di essere io l’autore di quel sorriso. Voglio che sorrida
così a me, non a quel primate di Weasley!
“Stupido gorilla” mugugno di pessimo umore.
Potter si siede accanto alla Granger e le frega un grissino.
“Quello era mio, Harry” puntualizza lei.
“Ora non più” replica Potter, ficcandosene un’estremità in bocca e addentandola
con gusto.
“Non mangi nemmeno questo, vero Hermione?” le chiede dall’altra parte Weasley,
rubandole un altro grissino.
La Granger sbuffa rivolgendo a entrambi un’espressione furente, per cercare di
mascherare la nota di divertimento che le fa piegare le labbra in un piccolo
sorriso.
“Oh voi, due siete così infantili” dice, appoggiandosi tutta impettita allo
schienale della sedia.
“Hai sentito, Harry? Noi siamo così infantili” la imita Weasley,
sporgendosi dietro alla sua schiena per parlare con Potter.
“Assolutamente” concorda Potter.
“Meno male che ci sei tu, Hermione, che tenti di farci maturare” dice Weasley,
dandole una leggera botta con il gomito.
“Lascia stare Hermione” si intromette la Weasley femmina, dando una cucchiaiata
sulla mano di Weasley.
“Bambini, smettetela” interviene la signora Weasley cominciando a servire la
cena.
Mentecatto e la sorella si scambiano qualche insulto da una parte all’altra del
tavolo a bassa voce in modo che la madre non li senta.
Torno a fissare il mio piatto, ora pieno di patate fumanti e carne ben
arrostita.
Non mi sono mai sentito così solo in tutta la mia vita.
C’è molta gente seduta attorno al tavolo e tutti parlano animatamente, la guerra
sembra molto lontana in questo momento.
Possono morire tutti domani, eppure continuano a chiacchierare come se fosse
tutto perfettamente normale.
Lupin e la Granger discutono della lezione di domani di Difesa, Potter e Weasley
si lanciano briciole di pane, dicendosi a vicenda quanto siano scarsi a giocare
a Quidditch.
La Weasley femmina sta litigando con la madre perché vuole farsi un piercing
all’ombelico e i suoi due fratelli maggiori le stanno dando manforte.
Improvvisamente scopro di non avere più appetito.
Mi alzo, lasciando la mia cena praticamente intatta e salgo in camera mia.
Mi siedo sul letto, godendo del silenzio della stanza.
Voglio tornare a casa mia, da mio padre.
Mi copro la faccia con le mani.
Mi sento fuori posto qui. Lo so che mio padre mi ha mandato a Grimmauld Place
per salvarmi la vita, ma …
Perché le cose sono cambiate?
Mi piaceva la vita che avevo prima.
Mi piaceva essere ricco, avere una famiglia influente alle spalle.
E ora non ho più niente.
Il ritorno dell’Oscuro Signore mi ha portato via tutto e la mia famiglia può
essere sterminata da un momento all’altro.
Risollevo la testa quando sento la porta aprirsi.
Potter.
“Nessuno ti ha insegnato a bussare?” ringhio scontroso.
Lo guardo entrare, richiudendosi la porta alle spalle.
Il mio cuore ha iniziato a battermi furiosamente nel petto, così tanto che temo
possa sentirlo.
Si avvicina, fermandosi di fronte a me e sono costretto a piegare il collo
all’indietro per poterlo guardare negli occhi.
“Che diavolo vuoi?” sibilo, ma la mia voce suona meno velenosa di quanto vorrei.
Ah perfetto. Non mi mancava altro!
Non voglio che Potter mi veda quando sono di questo umore.
Non sono affari suoi, se sono triste o allegro.
Ci siamo baciati un paio di volte, ma questo non significa un bel niente di
niente.
E invece … e invece se lo guardo, mi sembra che a lui importi qualcosa se mi
sento una merda.
E perciò è meglio che non lo guardi, così non mi illudo di vedere qualcosa che
non c’è.
Sicuramente non c’è.
Perché non può ignorarmi? Eh?
Volto la testa di lato, stringendo le labbra e fissando una crepa sul muro.
La fisso tanto intensamente che potrei distruggere l’intera parete.
Il cuore aumenta ancora i battiti quando Potter s’inginocchia di fronte a me.
Appoggia le mani sulle mie guance e mi fa voltare la testa verso di lui, per poi
sfiorarmi le labbra con le proprie.
Sanno di torta alle mele.
Anche questa sera, la signora Weasley aveva preparato la torta alle mele.
Abbasso le palpebre, lasciandomi baciare da lui.
E’ un bacio dolce, che mi riscalda dentro.
I suoi pollici mi accarezzano delicatamente gli zigomi, mentre la sua lingua
segue il contorno delle mie labbra. Mi solletica appena il labbro superiore,
come per chiedere il permesso di entrare nella mia bocca – dimentica, forse, che
solo poche ore fa ha violentato da mia cavità orale peggio di un dentista col
trapano.
E’ inspiegabilmente bello essere baciato in questo modo. E’ pazzescamente più
intimo.
Ho il corpo coperto da caldi brividi e una voglia disperata di chiedere a Potter
di non prendermi per una donnetta isterica, se mi metto a piangere perché è
stata una giornata pateticamente pesante. Sento un singhiozzo restringermi la
gola e immergo le dita tra i capelli di Potter.
Reprimo un piccolo sorriso nel realizzare che sono incredibilmente morbidi,
anche se meno dei miei.
Dio, ci deve essere qualcosa nell’aria che mi fa andare fuori di testa.
“Perché?” sussurro, quando Potter si scosta respirando contro la mia bocca.
I suoi occhi verdi sono puntati direttamente nei miei.
“Perché ne avevi bisogno” è la sua risposta, solo bisbigliata.
Indurisco i tratti del viso, guardandolo con odio.
Tu .. Se solo tu fossi morto, tutto questo non sarebbe mai successo.
Io non avrei mai deluso mio padre e mio padre non sarebbe stato costretto a
rischiare la sua vita per salvare la mia. E non sarei stato costretto a lasciare
mia madre, la mia casa, i miei amici per ritrovarmi in una casa piena di gente
che mi odia – pienamente ricambiata.
E’ colpa tua, Potter.
Perché non ti decidi a morire una volta per tutte?
Anzi perché non sei morto sedici anni fa?
“Che cazzo ne vuoi sapere di quello di cui ho bisogno?” ribatto tagliente.
Potter deve aver letto qualcosa nel mio sguardo, perché si allontana senza dire
nulla.
Solo quando ha ormai posato una mano sulla maniglia, mi risponde evitando di
guardarmi.
“Forse niente” dice, prima di uscire e di lasciarmi solo con i miei pensieri.
8:21
Fisso la porta di legno, stringendo forte i pugni.
Dovrei sentirmi in colpa per come l’ho trattato?
Stava solo cercando di consolarmi. Perché lui è l’eroe, lui è quello “buono”,
con il suo maledetto cuore da Gryffindor - e le sue mani da polpo e la sua
lingua da belva feroce.
Lui aveva solo le migliori intenzioni e invece io mi sono comportato da stronzo
come al solito.
Serro le labbra, scostando lo sguardo dal pannello di legno, quasi aspettando di
sentire una morsa chiudersi intorno al mio stomaco.
Ma questa non arriva.
Odio Potter.
Lo odio.
E soprattutto odio come mi fa sentire.
Perché mai dovrei sentirmi in colpa per averlo mandato via?
***
Eccomi non
sono sparita!
Scusateeee se
non ho più aggiornato! Vi ringrazio infinitamente per tutte le recensioni che mi
avete lasciato, scusate ancora se non ho più messo online i capitoli! (Grazie a
Eve che ha messo il link all'altro sito, in cui è possibile leggere fino al
capitolo 7)
Scusate
ancora...e grazie ancora!
A presto!
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
Capitolo 5
6:17 am
Il primo pensiero che mi attraversa la mente
non appena apro gli occhi è che oggi il mio umore è decisamente migliore
rispetto a ieri sera – non sono il tipo che rimane a rimuginare per giorni e
giorni. E sono un ottimista, sono sicuro che tutto si aggiusterà, anche se non
so come.
Il secondo pensiero è che oggi non posso baciare Potter.
Ieri sera l’ho trattato abbastanza male – no, okay, l’ho trattato come una merda
– e oggi non posso baciarlo, li conosco i Gryffindor e so che non passano
facilmente sopra a queste cose.
A meno che io non chieda scusa.
Scusa? A Potter? Per avergli augurato la morte un centinaio di volte?
Non se ne parla.
Non ho alcuna intenzione di chiedere scusa a Potter.
Quindi oggi niente baci o carezze lascive.
Perfetto.
6:24
Lancio un’occhiata all’orologio, appoggiato sul
comodino.
E’ ancora terribilmente presto – e il proponimento di non baciare Potter mi
sembra già una cazzata.
Potrei ricorrere alle mie mirabili qualità oratorie per non chiedergli
direttamente scusa, ma per metterlo in condizioni di baciarmi, senza che il mio
o il suo orgoglio ne risentano.
Al momento, però, non ho assolutamente idea di come fare. Il mio genio creativo
– sempre quello che mi aveva fatto progettare le spille con su scritto
Potter fa schifo – è andato in vacanza alle Barbados e non ha intenzione di
tornare.
Fisso il soffitto, mentre la speranza di riaddormentarmi si allontana sempre di
più.
Tanto vale che mi alzi.
Butto di lato le coperte e calzo le ciabatte, passandomi distrattamente una mano
tra i capelli.
Stanno ancora tutti dormendo e quindi posso evitare di fingere di avere i
capelli perfettamente in ordine anche appena sveglio. Schivo l’asse del
pavimento che scricchiola e mi dirigo verso il fondo del corridoio.
Apro la porta del bagno, accompagnato da un largo sbadiglio che mi deforma la
bocca, quando mi gelo: Potter è perfettamente nudo di fronte a me.
Nudo e bagnato.
Molto bagnato.
E molto nudo.
E io sono molto, molto scosso.
6:27:01
Sono immobile sulla soglia del bagno.
Tutte le mie attività celebrali sono improvvisamente cessate.
Se un tir stesse per investirmi non riuscirei a muovere un solo muscolo – okay,
forse UN muscolo sì. Riuscirei a muoverlo.
Ma gli altri no.
Lo guardo per quella che mi sembra un’eternità, facendo scorrere lo sguardo sui
pettorali ben modellati, i piccoli capezzoli rosa scuro, le costole appena
intuibili sotto lo strato di pelle, leggermente abbronzata, la scia sottile di
peli scuri che scende verso l’inguine, la linea delle anche…tutto sembra portare
lì. Esattamente lì.
Onestamente, posso io non guardare?
L’intero universo sembra cospirare per farmi avere questa visione paradisiaca,
chi sono io per dire di no?
E così…guardo.
6:27:09
Oh my God.
6:27:13
Deglutisco a vuoto, mentre Potter arraffa un
asciugamano e si copre l’inguine rapidamente.
Sa che lo stavo guardando proprio lì e io so che lui sa che lo stavo
guardando.
Quindi probabilmente vogliamo entrambi suicidarci. Come inizio di giornata non
potrei chiedere niente di meglio.
Risollevo lentamente lo sguardo verso il suo viso. Ha le guance in fiamme.
I capelli bagnati fanno cadere qualche goccia d’acqua sulle spalle ben tornite.
La sua pelle è ancora umida, arrossata e sicuramente bollente dopo la doccia. E
conserverà quel buon profumo di bagnoschiuma, che però, non riesce a coprire
totalmente l’odore intenso del suo corpo.
Dio, cosa non darei per toccarlo in questo momento.
Osservo dolorosamente una goccia d’acqua scorrere lungo il suo petto, seguendo i
disegni lineari dei muscoli e lasciando una scia luccicante sulla pelle di
Potter, per poi andare a morire nella stoffa soffice dell’asciugamano. Una fitta
di eccitazione mi trafigge letteralmente il basso ventre.
Devo mordermi forte la lingua, per impedirle di schizzare fuori dalla mia bocca
e andare a leccare quella scia bagnata.
6:27:28
“Non sai che si bussa prima di entrare in una
stanza?” ringhia Potter, avvolgendosi meglio la vita con l’asciugamano.
Devo rispondere. Dovrei ribattere che doveva chiudere a chiave se non voleva
essere disturbato o ricordargli che ieri sera anche lui è entrato in camera mia
senza bussare, ma nella testa mi risuona solo una parola, come un’eco o un
rintocco di campane.
E la parola è proprio quella…quella visione paradisiaca.
Non riesco a pensare ad altro.
Mi immagino dizionari, cartelloni pubblicitari, giornali, cartoline di auguri,
mille palloncini colorati, volantini distribuiti per le strade, zeppi di
quella parola.
Due angeli, con le ali dispiegate e i capelli scompigliati dal vento, come nel
miglior quadro di Raffaello o Michelangelo o uno di quelli lì, che tengono uno
striscione con quella parola.
E io e Potter che ci corriamo incontro in un campo fiorito, con un sorriso ebete
stampato sulla faccia e quella parola che sgorga dalla nostra gola in
un melodioso richiamo.
“Vuoi andartene?” sbraita Potter, facendo un gesto stizzoso con il braccio.
Pene.
La mia mente continua a ripetermi la parola pene.
Non riesco a pensare ad altro.
Il mio cranio è improvvisamente vuoto, riempito solo dalla ripetizione lugubre
di quella parola.
Pene.
Pene.
Pene.
6:27:45
Pene.
6:27:57
Mi giro come un automa ed esco dal bagno,
richiudendomi la porta alle spalle.
Ho appena visto Potter nudo.
E … oh my God!
Non può essere.
Mi scosto velocemente l’elastico dei pantaloni del pigiama e quello dei boxer
guardando la mia parte migliore – e ben sveglia o di certo più di me – annidata
nella mia biancheria intima.
Oh pene!
Potter non può avere un pene più grosso del mio!
6:27:01
Stiamo calmi.
Gli ho dato solo una sbirciata, si è coperto a una tale velocità, che sembrava
un Jedi con una crisi epilettica, ma in effetti... no, no!
E’ stato solo un riflesso, uno strano gioco di luce e ombra.
Un’illusione ottica.
Sto diventando miope.
Presbite, astigmatico.
Sono a un passo dalla cecità – eppure Theodore Nott me lo aveva detto che
sparandomi troppe seghe sarei diventato cieco, ma io non gli ho mai dato retta.
Anzi l’ho chiamato ignifugo.
Perché non ho dato ascolto a Theodore Nott?
6:27:10
Chi cazzo è Theodore Nott?
Perché mi ha detto che sarei diventato cieco se mi fossi concesso un po’ di sano
autoerotismo?
Perché cazzo sto credendo di star diventando cieco?
6:27:15
Prendo un respiro profondo, appoggiando la testa contro alla porta.
Ma no, Potter non può assolutamente avere un pene più grande del mio.
E’ inconcepibile.
Sarebbe come dire che la Granger è simpatica – e ha tette da urlo.
O che Weasley non è stupido.
O che la Weasley femmina non l’ha data a mezza scuola, prima di passarsi anche
Potter.
Avrei voglia di buttarmi a terra e prendermi la testa tra le mani, intonando una
nenia funebre.
Potter non può essere così ben messo.
Non è giusto.
Il destino è stato troppo generoso con lui – e va beh, okay, gli ha ammazzato i
genitori, ma non può aver nostalgia di qualcuno che non ha mai conosciuto.
6:27:29
No, niente scenate isteriche.
E’ ora che Draco Malfoy prenda in mano la situazione – il pene di
Potter. No! certi pensieri non si fanno!
Mi giro e spalanco di nuovo la porta, trovandomi di fronte Potter vestito solo
dei jeans – quanto è sexy! I jeans sono veramente il suo indumento. E’ così sexy
che viene voglia di consumarlo a furia di leccate!
Lo guardo estremamente serio e prima che possa sbattermi – sbattermi…oh my God,
questo sì che sarebbe un bel miglioramento – di nuovo fuori, lo precedo.
“Voglio vedere il tuo pene” dico risoluto.
Potter sgrana gli occhi, tossendo forte. Probabilmente stava per strozzarsi con
la saliva.
“Cosa?” mi chiede assolutamente disorientato.
Chiudo la porta dietro di me e mi ci appoggio con la schiena, incrociando le
braccia sul petto.
“Hai capito benissimo” ribatto con voce pratica. Indico i suoi lussuriosi jeans
con un cenno del capo. “Via i vestiti e mostra la merce”
Potter mi punta un dito contro, mentre un intenso rossore gli risale dal collo
fino alle guance.
E’ ancora a torso nudo e per un folle istante sono colto dall’impulso di
circondargli un capezzolo con le labbra e succhiarlo tanto forte da fargli
vedere la quintessenza del paradiso.
“Tu sei completamente pazzo! O soffri di sdoppiamento della personalità! Sei
Dottor Stronzetto e Mr. Checca!” replica veemente.
Sta respirando più velocemente del normale. E anche il rossore sulle sue guance
sta aumentando.
Rabbia? Perché Potter è arrabbiato con me?
Gli ho solo chiesto di calarsi i pantaloni e farmi vedere il suo uccello, non
gli ho ficcato la bacchetta in un occhio – ma perché la mia mente continua a
fraintendere le mie stesse parole, trovando doppi sensi del tutto sessuali?
Slaccio le braccia dal petto, spostando nervosamente il peso del corpo da un
piede all’altro.
“Avanti! Non dirmi che ti vergogni” ribatto, cominciando a scaldarmi - oh sì,
sono molto, molto caldo.
Non aveva proprio nulla di cui vergognarsi.
Cioè non che mi intenda di uccelli, sia chiaro… anche se dopo la visione di
alcuni esemplari potrei cominciare a dedicarmi al bird watching.
Ma comunque sono un maschio e ne ho visti alcuni. Il mio, innanzitutto. Il che
non è poca cosa, ve lo assicuro.
A dirla tutta, il mio pene è aristocratico.
Molto aristocratico. Lo guardi e capisci subito che non è il pene di un plebeo.
Ha classe, eleganza e si muove con raffinatezza.
E poi ho visto quelli dei miei compagni di casa, quando facciamo la doccia.
Non tutti i miei compagni di casa, solo quelli che fanno parte della squadra di
Quiddicth.
E poi ho visto quello di Blaise Zabini perché si diverte a girare nudo per il
dormitorio, facendo venire una sincope a Pansy ogni volta che entra senza
bussare.
Quindi dall’alto della mia esperienza posso assicurare che Potter non ha proprio
ragione per cui essere così in imbarazzo.
6:32
Potter si passa la lingua sulle labbra,
abbassando il braccio.
“Sì, mi vergogno, okay? Di solito non mostro il mio uccello a tutti quelli che
me lo chiedono”
Sorrido il più malignamente possibile.
“Ti hanno chiesto in molti di poter vedere il tuo pene?” gli chiedo.
Il rossore sulla sua faccia sta tendendo in modo preoccupante a un intenso color
porpora.
“No! Che diavolo ti viene in mente!” sbotta, allargando le braccia.
Scrollo le spalle – ho imparato! -.
“Stavo solo chiedendo una precisazione. Sei tu che hai lasciato intendere che ci
sono persone che ti chiedono di mostrar loro il tuo pene” ribatto. Faccio
schioccare la lingua. “Allora?” lo incalzo.
“Allora cosa?”
“Me lo fai vedere?” domando di nuovo, in tono vagamente lamentoso. Ma Potter è
veramente tardo. Di cosa stiamo parlando?
Appunto, visto che lo sapete anche voi.
“Non credo che sia una buona idea” dice lui, evitando di guardarmi in viso.
E all’improvviso comprendo.
Il rossore non è rabbia o vergogna – o meglio, non solo – ma anche è
eccitazione.
Abbasso gli occhi sul suo inguine e con un moto di gloria realizzo che è vero.
Potter deve averlo duro come un blocco di granito.
E così si eccita solo ad avermi qui a parlare del suo pene, il porco.
Avanzo lentamente, come un giaguaro che ha appena puntato la sua preda.
Ventre a terra, gli occhi fissi sulla preda… no, okay, così mi sento il Re
Leone.
Mi fermo di fronte a lui e allungo lentamente una mano.
Sta per venirmi un infarto.
Come può la gente fare questo tutti i giorni, senza morire?
Con le dita gli sfioro il bottone dei jeans. Lui mi lascia fare – e io vorrei
morire! Non posso uscire vivo da questa situazione.
Non posso!
Deglutisco a vuoto, accarezzandogli l’addome con le dita. Sento la sua pelle
contrarsi leggermente al passaggio dei miei polpastrelli.
Sta trattenendo il respiro.
“Che stai facendo?” esala.
“A te cosa sembra che stia facendo?” ribatto, cercando di mascherare il mio
nervosismo.
Avanti, Potter. Sei tu quello coraggioso tra noi due.
Tira fuori – oh my God, che vampata di caldo – il coraggio e sbattimi – ecco –
contro un muro!
Io sono il serpente tentatore, tu … quello che arriva in fondo alle cose.
Dai! Muoviti!
Lo guardo negli occhi, con il respiro che lotta disperatamente per uscire dalla
mia gola.
“Credevo che volessi vedere il mio pene” dice, non del tutto logicamente.
Deglutisco di nuovo a vuoto. La salivazione ha raggiunto il minimo storico.
“Ho cambiato idea” bisbiglio “Ora voglio toccarlo”
Il demonio del sesso deve essersi impossessato della mia bocca. Questo non sono
io.
Io non sono qui.
Io sono Darth Vader e vengo dal pianeta Volcano. (*)
“Toccalo” sospira Potter.
Oh merda, sento le guance bruciare terribilmente e lo stomaco sprofondare a
livelli improponibili. E’ come se avessi una voragine nelle budella.
Mi inumidisco le labbra con la lingua, riducendo ulteriormente la distanza che
ci separa.
Il respiro rapido di Potter s’infrange sul mio labbro superiore.
Con le dita gli slaccio i jeans e faccio scendere la cerniera – Salazar, grazie
per non avergli fatto indossare i pantaloni con una fila di bottoni assassini!-
Ce l’ha durissimo.
Vedo chiaramente la forma del suo pene, tendere la stoffa leggera dei boxer – Oh
boxer! Per un secondo avevo pensato che Potter fosse così sfigato da indossare
slip bianchi! Gli slip bianchi sono così poco fashion!
Odio non sapere che cosa fare! Che cosa devo fare adesso?
Afferrarlo e cominciare ad accarezzarlo con foga?
Inginocchiarmi a terra e prenderlo in bocca?
Buttare Potter e il suo uccello durissimo fuori dalla finestra, fare una doccia
gelata e andare dall’Oscuro a digli che ho ammazzato Potter con una sega? – ma
come faccio a essere così spiritoso? –
6:39
Potter finalmente decide di muoversi. Mi
circonda la vita con un braccio e mi attira bruscamente contro di sé. Fa
scorrere una mano lungo la mia schiena, fino a raggiungere le mie natiche.
Il tocco della sua mano è così caldo, così rassicurante. Mi sfugge un mugolio
soddisfatto contro il mio volere.
Mi mordo un labbro, raccogliendo tutta la mia audacia e infilando una mano nei
boxer di Potter.
Sbarro gli occhi, accarezzandogli la pelle bollente della sua virilità.
Potter geme contro il mio orecchio e io gemo per simpatia.
Non solo ce l’ha durissimo! Ma ce l’ha anche grosso!
Non è possibile. Calma!
Stiamo calmi.
Lo circondo con le dita, cercando di stabilirne con precisione la circonferenza.
Più o meno come il collo di una bottiglia di burrobirra?
Più grosso?
Oh my God, è più grosso.
Ma è più grosso del mio? Faccio scorrere la mano per tutta la sua lunghezza.
Quanto può essere? 16 centimetri? Di più?
No, di meno.
Vero?
Sento la morsa dell’angoscia serrarmi lo stomaco.
Potter è più famoso di me, è un giocatore di Quidditch più bravo di me e ora ho
scoperto che ha anche un uccello più grosso del mio – e non stiamo parlando di
Edvige!
Mi viene da piangere.
Adesso vado in camera, mi getto sul letto e mi concedo tre ore buone di
autocommiserazione.
6:41:27
“Oddio, Malfoy” singhiozza Potter nel mio
orecchio.
Volto di poco la testa per guardarlo.
Ha la schiena leggermente arcuata all’indietro, le labbra rosse e umide, appena
dischiuse.
E con orrore realizzo che ha la mia mano nelle mutande.
Sto facendo una sega a Harry Potter.
6:41:36
Va bene, posso gestire la situazione.
Insomma sarebbe scortese da parte mia andarmene, lasciandolo in queste
condizioni.
In fondo quanto ci vorrà? Ancora un minuto?
Potter è un eiaculatore precoce? Ma a questo punto direi di no, altrimenti
sarebbe già venuto.
Un’idea mi attraversa improvvisamente la mente.
Fermi tutti.
Sposto il mio braccio sinistro sul suo fianco e abbasso lo sguardo.
Non sono mai stato così felice di portare l’orologio anche durante la notte. Non
lo tolgo praticamente mai.
Okay, vediamo quanto ci mette Potter a venire.
Intensifico i movimenti della mia mano, accostando la bocca al suo orecchio.
Ne seguo il contorno con la lingua, mordicchiandogli poi il lobo. Sento le dita
di Potter affondare nella mia natica e il suo respiro farsi sempre più
affannoso.
Spinge i fianchi contro di me, sfregando il suo naso contro la mia guancia.
I suoi bassi gemiti sono così erotici che per poco non raggiungo io l’orgasmo,
senza alcuna stimolazione a parte la sua voce. Lui ce l’ha durissimo, ma a me
sembra che il mio sia stato pietrificato.
Ce l’ho così duro che potrei fare un buco nel muro, potrei usarlo come arma non
convenzionale!
6:41:48
Gli lecco la base del collo, risalendo piano
verso il suo orecchio.
“Vieni per me, Potter” sussurro piano.
Lui strizza forte gli occhi, respirando pesantemente contro la mia spalla,
mentre si scioglie nella mia mano. Appoggia la fronte nell’incavo tra il collo e
la spalla e trema appena tra le mie braccia.
Scosto la mano da dentro i suoi boxer, è tutta appiccicosa, ma che schifo!
Lo faccio spostare e mi lavo le mani nel lavandino, senza guardarlo.
Quanto ci avrà messo? Un minuto e mezzo?
Diciamo un minuto e mezzo, ma non mi sono sforzato molto.
Quindi, Potter avrà anche un pene più grande del mio, ma io sono più bravo a …
menarlo.
Sì, decisamente.
La mia bravura è derivata da una lunga esperienza personale.
6:42:01
Improvvisamente sento l’alito caldo di Potter
sulla mia nuca.
“Sbaglio o adesso non dovrebbe essere il tuo turno?” soffia nei miei capelli.
Oh my God, potrei venire in questo momento!
Cerco disperatamente di deglutire, guardando il riflesso di Potter nello
specchio. Ha lo stesso sguardo di quando giochiamo a Quidditch.
Mi fa scorrere la mano sul petto, lentamente, fino a raggiungere i pantaloni del
pigiama.
Piega la testa di lato e comincia a deporre una scia di baci umidi sul mio
collo, mentre chiude il pugno su di me e inizia a muoverlo alla stessa velocità
con cui la sua lingua mi tormenta l’orecchio.
“Potter” gemo senza ritegno, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Chiudo gli occhi, il mio mondo si è ridotto alla sua mano che si muove sul mio
uccello.
Non può essere così bravo anche in questo.
Un momento!
Io sono il più bravo, l’avevamo già decretato.
No, ma per essere il più bravo devo resistere più di lui.
Lancio un’occhiata all’orologio.
6:42:11
Okay, devo resistere almeno fino alle 6:43:42.
Così Potter ci avrà messo più tempo a farmi venire, di quanto abbia impiegato
io.
Non devo far altro che pensare a cose schifose.
Come … come … la signora Weasley.
La signora Weasley mi sta facendo una sega.
La signora Weasley con il suo grasso culo e le sue tette che le arrivano alla
cintura.
E quella voce da gallina, pronta per essere messa in pentola.
Non è sexy, la signora Weasley.
Non è per niente sexy.
“Il tuo odore mi fa impazzire” sussurra Potter al mio orecchio.
Oh cazzo!
Fanculo la signora Weasley.
Harry Potter ha in mano il mio pene e vi assicuro che sa esattamente cosa fare
per farmi sciogliere ogni minima particella di carne.
No, no, fermo Malfoy!
Pensa ad altro.
Pensa al signore e alla signora Weasley che ci danno dentro come ricci.
Questo stroncherà qualsiasi bollore.
6:42:47
Sento l’altra mano di Potter appoggiarsi sulla
mia coscia e risalire lentamente verso l’inguine, con movimenti delicati, appena
accennati. La sua lingua mi sta leccando la porzione di pelle sensibile, dietro
all’orecchio.
Ho la pelle d’oca.
Affondo i denti nel mio labbro inferiore per non gemere troppo forte.
Cazzo, cazzo, cazzo!
Non posso venire.
Quanto è passato?
6:43:00
Quaranta secondi.
Devo resistere ancora quaranta secondi.
Sarebbero quarantuno in realtà, ma uno possiamo fingere che non esista. Guardo
disperatamente l’orologio, pregando la lancetta dei secondi di incedere più
rapidamente, quando la mano si Potter si ferma. Le sue dita continuano a tener
circondata la mia potente erezione, ma non si muovono più.
Rialzo lo sguardo sorpreso e decisamente non felice e incrocio quello di Potter
attraverso lo specchio.
“Che stai facendo?” mi chiede.
E io realizzo solo in questo istante, che poteva vedermi consultare l’orologio
ogni cinque secondi.
“Ho un appuntamento” rispondo con voce strozzata.
Potter serra le labbra, togliendo la mano dai miei pantaloni e indietreggiando
di un passo. Incrocia le braccia sul petto, guardandomi.
Non mi crede.
“La verità” replica secco. Mi giro verso di lui, mentre le mie guance prendono
fuoco.
Non posso digli la verità! Cerco disperatamente una spiegazione plausibile, ma
lui mi precede.
“Ti stai cronometrando?” mi chiede, scioccato.
“No” ribatto, scandalizzato. Con quella faccia lì .. beh anche un cieco
capirebbe che non mi sta credendo.
Mi inumidisco le labbra con la lingua.
“Sì” ritratto “Volevo sapere chi era il migliore” dico, scuotendo la testa, in
modo da liberarmi di un ciuffo di capelli che mi ricadeva su un sopracciglio.
Potter mi fissa incredulo.
“Il migliore?” ripete come se fossi pazzo.
Annuisco con aria di superiorità.
“Solo per un puro senso di giustizia. Tanto lo sappiamo che sono io il migliore
come …”
Menatore di cazzi.
“amante” dico invece.
Potter si passa una mano sulla mascella. E’ un accenno di barba quello che vedo?
Oh my God, Potter ha già un accenno di barba. Come faccio a non dire che questo
ragazzo è così virile!
“Quindi, tu dovresti metterci più tempo, perché io sono meno bravo di te?”
domanda incolore.
Annuisco appena. Non so dove Potter voglia andare a parare, ma la cosa mi
spaventa abbastanza.
“Quanto ti manca?” mi chiede in tono pratico, mettendosi le mani sui fianchi.
“Prego?” replico, arcuando un sopracciglio.
“Per vincere, quanto dovresti resistere ancora?”
“Venti secondi” rispondo sinceramente. La situazione è così strana che non
riesco nemmeno a mentire in mio favore.
Potter mi osserva, anzi, mi studia, assottigliando leggermente lo sguardo.
Non mi piace.
Voglio scappare via, perché quando Potter ha quello sguardo vuol dire che la
situazione sta volgendo a mio sfavore.
Prende la bacchetta che aveva appoggiato sopra al mobile e la punta contro il
mio orologio.
Mormora un incantesimo a bassa voce, in modo che il cronometro si fermi
autonomamente.
Mi guarda di nuovo negli occhi, questa volta da molto vicino.
Mi lecco le labbra in previsione di quello che sta per accadere. La mano di
Potter… ora so perchè impugna così bene la bacchetta!
“Venti secondi eh … Vorrà dire che dovrò impegnarmi” dice, inginocchiandosi di
fronte a me.
6:43:26
Potter vuole farmi un pompino.
Proprio qui.
Proprio adesso!
Mi tira giù i pantaloni e i boxer.
Valuta il mio uccello attentamente – Oh Signore Oscuro, fa che non lo trovi
ridicolmente piccolo! No, ma io non ce l’ho piccolo! Il mio uccello è maestoso,
come un’aquila reale! Ecco, ho un’aquila reale in mezzo alle gambe! –
Sembra pensarlo anche Potter, lanciandomi una breve occhiata, che è un
concentrato di pura lussuria.
Oh my God, potrei venire solo per quella occhiata!
Avvicina il suo viso al mio inguine e mi sfiora appena con le labbra. Il suo
respiro mi solletica la pelle bollente.
Mi aggrappo al lavandino dietro di me, divaricando leggermente le gambe, mentre
Potter mi avvolge con le sue labbra. La sua bocca è così calda, così umida.
Si muove rapidamente, respirando dal naso, mentre le sue mani mi accarezzano le
natiche nude.
Stringo più forte il bordo del lavandino, piegando la testa all’indietro.
Mi sto gloriosamente scopando la bocca di Potter.
Non devo guardarlo. So che se lo guardassi, qui in ginocchio davanti a me, a
farmi un pompino così dannatamente spettacolare, verrei all’istante.
Dischiudo maggiormente le labbra, mentre un morbido gemito mi risale su dalla
gola.
Le sue dita mi stringono i fianchi, spingendomi a fondo nella sua bocca, mentre
la sua lingua accompagna ogni mio movimento.
Non tento nemmeno di oppormi all’orgasmo imminente, che mi scuote fin nel
profondo.
Immergo una mano nei capelli di Potter, spingendomi poco delicatamente nella sua
bocca e raggiungendo l’apice del piacere con un gemito strozzato.
Sbatto un paio di volte le palpebre, respirando affannosamente.
Mi gira la testa e ho le gambe molli, le ginocchia sembrano essere diventate
incapaci di sostenere il mio peso.
Però, ora so che cos’è il paradiso.
6:43:43
Potter si rimette in piedi, passandosi il dorso
della mano sulla bocca, senza nascondere un sorriso soddisfatto.
Ho mai detto che lo odio?
Mi prende il polso e controlla il mio orologio, mentre io mi tiro su i pantaloni
del pigiama.
Harry Potter mi ha appena fatto un pompino e io comincerei a fare le cose
stupide che si fanno post-orgasmo: sorridere, strofinare il viso contro il collo
dell’altro, accoccolandosi contro di lui, ma è il lui è Potter! Non
posso fare questo genere di cose con Potter.
Quindi serro le labbra, sfoggiando la mia espressione più distaccata mentre lui
controlla il cronometro.
Il suo sorriso si amplia impercettibilmente.
“Diciassette secondi” dice, trionfante.
Avvicina il suo viso al mio e mi sfiora le labbra.
“Ho vinto di nuovo, Malfoy” sussurra contro la mia bocca. I suoi occhi brillando
di divertimento.
Gli scocco la mia migliore occhiata di superiorità.
“Pura fortuna” ribatto, scansandolo.
Lui ride e la sua risata mi fa contorcere le budella.
“Credo che tu abbia bisogno di una doccia” mi dice, lanciandomi un’occhiata
compiaciuta “Ti aspetto di sotto per colazione” aggiunge prima di inforcare la
porta e lasciarmi da solo nel bagno.
Chiudo la porta a chiave.
Sono di pessimo umore.
Veramente di pessimo umore.
6:45
Mi spoglio rapidamente, mi infilo sotto la
doccia e apro il getto dell’acqua. E’ già calda.
Appoggio le mani sulle piastrelle e chino il capo in avanti, lasciando che
l’acqua mi inzuppi i capelli.
Oh pene, Potter mi ha battuto di nuovo.
Beh che rimanga tra noi … ma non sono mai stato così felice dopo una sconfitta –
non ditelo a Potter, però!
Note:
(*) citazione da Ritorno al Futuro. Lo dice Michael J. Fox quando va
dal padre con la tuta per la radioattività per ordinargli di portare sua madre
al ballo ^_^
Piccola nota: ciao a tutti, lo so .. è
un sacco che non aggiorno, ma mi sono ricordata solo in questo momento di non
aver mai finito di postare i capitoli della storia su questo sito.
La storia comunque è miracolosamente
terminata...potete trovare tutti i capitoli qui:
http://www.nocturnealley.org/viewstory.php?sid=1529&warning=11
Intanto ringrazio tutti coloro che mi hanno
lasciato una recensione e che mi hanno spinto a portarla a termine. Siete stati
davvero grandiosi!
grazie infinite per tutto!
Un bacione
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
Capitolo 6
4:36 pm
Sono passati tre giorni, da quando Potter ed io abbiamo
avuto il nostro piccolo rendezvous nel bagno e da allora non l’ho più
visto – no, non perché sono diventato cieco.
E’ andato non so dove con Mentecatto e Mezzosangue, credo in un posto in
Cornovaglia, sulla costa.
Dagli stralci di conversazione che sono riuscito a captare, ho intuito che sono
alla ricerca di un oggetto, una specie di medaglione che devono distruggere per
indebolire l’Oscuro.
Il licantropo mendicante e Nymphadora hanno scortato il fantastico trio delle
meraviglie. Avrebbe voluto accompagnarli anche l’Auror di colore con
l’orecchino, ma, a quanto ho capito, doveva svolgere un altro incarico per conto
dell’Ordine della Fenice.
La Mezzosangue era eccitata come una scolaretta, che deve partire per la gita.
Continuava a controllare di aver preso tutto, cambiando incessantemente le cose
infilate nello zaino.
Si è perfino portata una crema solare.
Una crema solare? In Inghilterra?
Le ho fatto gentilmente notare che una scottatura non potrebbe renderla più
brutta di quanto non sia già e lei mi ha mandato al diavolo, guardandomi con la
sua aria di superiorità.
Finalmente può giocare a fare l’Auror, può dimostrare quanto è brava,
quanto è arguta, quanto è intelligente e quanto si merita di
essere sempre la prima della classe.
Gorilla seguiva i preparativi con occhio spento, la testa leggermente incassata
tra le spalle incurvate, con l’espressione di uno che non sa bene che cosa deve
fare, perché è al mondo e perché non può rintanarsi nel suo letto ad ascoltare
musica psichedelica.
Non ho ben capito perché se lo portano dietro. Forse Granger non vuole separarsi
dal suo vibratore personale.
Potter … beh Potter aveva sempre la solita faccia da cazzo.
Ascoltava quello che gli dicevano, annuiva di tanto in tanto.
Indossava un paio di jeans, lisi sulle ginocchia e sul fondo, che urlavano
“toglieteci” a gran voce, e un paio di Converse che sono decisamente molto poco
fashion.
Rassicurava tutti, dicendo di non preoccuparsi, che sarebbe andato tutto bene.
Oh, mi sembra quasi di vederlo gonfiare il petto – il ricordo dei piccoli
capezzoli scuri di Potter mi fa contorcere lo stomaco e rizzare qualcosa che si
erge più in basso – come un galletto.
Gli mancano soltanto i bargigli per sembrare un galletto.
Il cervello da gallinaceo già ce l’ha.
Potter… puah.
4:49
La signora Weasley è tranquilla, cucina normalmente e riordina la casa,
lanciandomi di tanto in tanto un caro, che evito abilmente.
Si è anche offerta di riattaccarmi un bottone della mia camicia preferita.
Non ho rifiutato solo perché odio essere in disordine.
Ma non l’ho ringraziata.
Così impari, vecchia grassona, abituata a fare il lavoro che toccherebbe agli
elfi domestici.
Comunque dal suo incessante cicaleccio, degno della peggior versione teatrale di
una comare di Shakespeare, penso che tutto stia andando male per noi e che,
purtroppo, i seguaci dell’Oscuro non sono riusciti a tender loro un’imboscata.
Peccato.
Non sono ancora tornati e questo mi fa ben sperare.
Dovevano essere qui per mezzogiorno, sono le 4 passate e ancora nessuna traccia.
“Oh arriveranno. Avranno deciso di prendere una strada diversa all’ultimo
momento, per essere sicuri di non essere intercettati. Non c’è nulla di cui
preoccuparsi” ha detto la signora Weasley.
Ma io ho letto la preoccupazione nei suoi occhi. Era scritta a chiare lettere.
Beh ma non sono affari miei.
4:52
L’unica cosa che mi indispone veramente tanto è il non
riuscire a cancellarmi dalla testa il sorriso che mi ha lanciato Potter, poco
prima di partire.
Era in piedi al centro del salone, con uno zaino assicurato su una spalla e la
bacchetta già in pugno. Annuiva di tanto in tanto in risposta alle
raccomandazioni del vecchio rincoglionito, senza una gamba e con il naso
mangiucchiato – quel bastardo che durante il quarto anno mi aveva trasformato in
un furetto.
Mentre Moody si voltava verso Weasley per spiegargli cosa vale in caso di una
particolare maledizione – non che Weasley avesse una sola chance di capire le
sue parole - , Potter ha fatto scorrere lo sguardo sulla sala, finchè i suoi
occhi non si sono incrociati con i miei – non ero andato lì per salutare Potter!
Volevo solo spiare dalla soglia. Che Potter mi abbia visto è stato solamente un
caso fortuito.
Ad ogni modo, Potter mi ha guardato e mi ha sorriso.
Non c’era trionfo nella sua espressione. Inspiegabilmente, visto quello che era
accaduto solo poco prima nel bagno.
Se io avessi vinto la nostra particolare sfida, non avrei mancato di
ricordaglielo in ogni occasione. E invece lui mi ha sorriso e basta.
Non capisco.
Perché Potter si comporta in quel modo?
Che diavolo gli passa per la testa?
Pronto? Sono Draco Malfoy, quello che ti ha rotto ininterrottamente le palle per
sei anni di scuola, quello che ha – aveva – una famiglia con un nutrito gruppo
di Death Eaters – mio padre ha cercato di ucciderti, di uccidere la Weasley. Mia
zia Bella ti ha ammazzato il padrino …
Non riesco a capire questa strana situazione.
Lo bacio, mi bacia, mi bacia ancora, gli faccio una sega, mi fa un pompino.
E mi sorride.
E’ questo che non comprendo. Il sorriso. Perché Potter mi ha sorriso?
Avrebbe dovuto archiviare il fattaccio del bagno, come ho fatto io.
Non pensarci più, come sto facendo io.
Siamo entrambi nel pieno della nostra potenza sessuale, è normale aver voglia di
sfogarla ed essere preda di raptus improvvisi – che mi fanno dire cose come
“Voglio vedere il tuo pene”.
Non è che il venire in bocca a Potter mi abbia fatto cambiare la visione del
mondo.
Spero ancora che l’Oscuro Signore vinca la guerra e lo faccia secco.
E non mi sognerei mai di sorridergli.
Nemmeno se mi elargisse il più grandioso dei pompini, il re dei pompini, mi
abbasserei a sorridergli. Perché un pompino implica voglia repressa, desiderio
sessuale, attrazione sessuale.
Un sorriso no. Implica intimità, complicità.
Complicità, capito?
Io e Potter che siamo complici.
Questo sarebbe a dir poco bizzarro, più dei nostri palpeggiamenti.
Quindi non voglio che mi sorrida. Punto.
4:57
Però Potter è veramente sexy quando sorride.
Le labbra si tendono, scoprendo i denti molto bianchi e disegnando due fossette
adorabili ai lati della bocca. La pelle attorno agli occhi si piega in deliziose
rughe di espressione e gli occhi gli diventano di un verde brillante, così
intenso da poterci annegare.
E a volte ho desiderato che lui sorridesse con una tale intensità anche a me,
come fa con i suoi patetici e luridi amici.
E adesso che l’ha fatto, non lo voglio più.
Non voglio che mi sorrida mai più in quel modo, perché quando lui lo fa, io
sento l’impulso di rispondergli.
Vorrei sorridergli a mia volta e poi scostare lo sguardo, perché le gambe mi
tremano troppo per poter sostenere ancora il suo sguardo, consapevole, però, che
nel giro di pochi secondi i miei occhi cercheranno di nuovo i suoi – al pari di
due dementi.
E io non sono un demente.
Perciò aboliamo i sorrisi.
5:05
Non sono ancora tornati.
Dovevano essere qui più di cinque ore fa.
Perché non sono ancora tornati?
5:09
Ma non sono preoccupato.
Oh no, non sono affatto preoccupato.
La mia è pura e semplice curiosità, nient’altro.
Mi chiedevo curiosamente che cosa possa essere andato storto.
Magari un loro informatore li ha traditi, ha fornito loro notizie sbagliate
apposta per farli cadere in una trappola.
E a quest’ora saranno tutti morti.
5:11
Harry Potter morto.
Questo pensiero non mi piace.
Ma solo perché vorrei essere io quello che pone fine alla sua inutile e già
troppo lunga vita.
Mi immagino con la bacchetta puntata verso il cielo e il piede appoggiato
trionfalmente sul suo corpo riverso a terra.
Il suo corpo dilaniato dalle ferite. Freddo e pallido.
I suoi occhi vitrei a fissare il vuoto. Le labbra morbide, lasciate dischiuse,
rosse del suo sangue, ormai coagulato in una pozza scura sotto alla sua testa. I
vestiti laceri, le unghie sporche di terra, perché sono sicuro che lui avrebbe
lottato fino all’ultimo, a costo di strisciare nel fango.
Le lenti degli occhiali frantumate.
E addio Harry Potter. Non ci sarebbero più liti furibonde, scazzottate nel mezzo
del campo di Quidditch, niente più baci, niente più sorrisi.
Non potrei più detestarlo perché mi sorride.
Non potrebbe più sorridere a nessuno, nemmeno ai suoi patetici amici, che
l’hanno seguito anche nella morte – là dove io non posso andare per dirgli: Te
l’avevo detto, Potter, che sei una schiappa. Morire così, come un coglione… è
degno di te.
Harry Potter non ci sarebbe più.
Non sarebbe altro che un pezzo di carne lasciato a imputridire sotto la pioggia.
5:18
Mi metto a sedere di scatto con il respiro mozzato in
gola.
Non voglio vederlo così.
Non so perchè ma non voglio vedere Potter in quelle condizioni.
Mi alzo e inizio a camminare nervosamente per la stanza.
No, ma non sono preoccupato.
Potter, mi costa ammetterlo, ma è uno che se la sa cavare.
Non sarà successo nulla di grave, probabilmente si saranno fermati perché la
Granger doveva comprarsi altra crema solare.
Non sono preoccupato.
Non sono per niente preoccupato.
Sono il ritratto della tranquillità.
5:21
E se invece gli avessero teso un’imboscata?
Si sono portati Lupin e Nymphadora come scorta, capito?
Uno è un licantropo che vive grazie al sussidio per la disoccupazione del
Ministero, l’altra è l’Auror più sfigato della storia degli Auror.
Ah e poi non dimentichiamoci di Weasley, il miglior amico dell’uomo…un cane!
Weasley combatte come un cagnolino mal ammaestrato.
Sarebbero più efficaci Tiger e Goyle – mi mancano Tiger e Goyle. Qui non posso
sfogarmi con nessuno e invece loro due stavano a sentire pazientemente le mie
lunghe disquisizioni, grugnendo o mangiando o semplicemente fissandomi come
Bernadette deve aver fissato la Madonna.
Probabilmente Potter sarà diventato mangime per i vermi ormai.
E’ perduto.
E’ perduto per sempre.
5:22
Potter è morto.
Io lo so.
Lo sento.
Ho un dolore qui, al centro del petto che mi dice che è morto.
Non lo rivedrò mai più.
Chi bacerò adesso?
Chi palpeggerò?
A chi romperò costantemente le palle?
A chi farò scherzi?
Come faccio io a vivere senza Potter?
Oh strappatemi il cuore e gettatelo alle oche, la mia vita è vuota e grigia
senza di lui.
E’ solo una distesa di noia e ancora noia e altra noia ancora.
Voglio Potter.
5:23
Potter
5:24
Harry
5:25
Voglio Potter.
Davvero.
Voglio poterlo guardare in faccia e digli: ah, sei ancora vivo. Beh mi andrà
meglio la prossima volta.
5:26
“Harry, Ron, Hermione! Grazie a Dio state bene!” dice a
voce alta la signora Weasley dal piano inferiore.
Ha tracce di lacrime nella voce.
Senza nemmeno pensarci, apro la porta e volo di sotto, arrivando di corsa nel
salone – anzi no, i Malfoy non corrono. Permettono solo al pavimento di scorrere
più velocemente sotto ai loro piedi.
Sono tutti riuniti qui. Tutti vivi.
Potter è vivo.
Deglutisco a vuoto, cercando di sciogliere il nodo che mi serra la gola.
Il licantropo è seduto su una poltrona, ha una gamba stesa in avanti. Uno
squarcio nei pantaloni rivela una ferita, che gli percorre tutto il polpaccio. I
suoi vestiti non sono mai stati così malandati come in questo momento.
Nymphadora – con i capelli insolitamente di colore normale - è accucciata al suo
fianco e sta esaminando la ferita.
Weasley è accanto al camino, bianco come un cencio. Ha un occhio tumefatto.
Ascolta, senza sentirla davvero – presumo – la Granger che sta spiegando
concitatamente al signor Weasley, all’Auror di colore e a quella vecchia gallina
della McGonagall che cosa è accaduto.
“Dappertutto. Erano dappertutto, ma Harry è riuscito a distruggere il medaglione
prima che potessero raggiungerci” dice, agitando le mani per enfatizzare le sue
parole. La Granger sembra stare sfortunatamente bene.
Sposto lentamente lo sguardo su Potter, imprigionato in un abbraccio della
signora Weasley, che gli sta inzuppando la maglietta di lacrime. Anche il
davanti della maglietta di Mentecatto è umido, quindi presumo che un trattamento
simile sia toccato anche a lui, prima.
“I miei bambini” piagnucola la donna, tirando su col il naso. Si scosta e
appoggia una mano sulla guancia di Potter. “Ero così in pena per voi” dice. Ha
gli occhi rossi e gonfi.
E’ veramente un disastro.
Mia madre non avrebbe mai perso la sua compostezza in questo modo.
Mia madre avrebbe provato la stessa angoscia, nel sapermi in pericolo, ma non
l’avrebbe mai dato a vedere in questo modo. Si sarebbe rinchiusa nel suo
dignitoso silenzio e mi avrebbe accolto con un caldo abbraccio.
Senza tutte queste lacrime, tutti questi sorrisi e soprattutto senza tutte
queste smancerie da plebei. È questo che ci differenzia in modo sostanziale da
loro. Qualsiasi cosa facciamo, la facciamo con classe. Anche disperarci.
La signora Weasley sposta delicatamente una ciocca di capelli dalla fronte di
Potter, scoprendo una ferita che lascia colare una scia di sangue dalla tempia
fino alla mascella.
“Facciamo qualcosa per queste ferite eh”
“Non preoccuparti, Molly, è solo un graffio” risponde Potter, mentre Weasley si
avvicina alla madre.
“Lascialo stare, ma’. Sta bene” s’intromette, parlando con le spalle incurvate
in avanti.
Potter sorride al Mentecatto, prima di voltare lentamente la testa verso di me,
mozzandomi istantaneamente il respiro in gola. La sua espressione muta
impercettibilmente, ma non saprei dire che cosa stia pensando in questo momento.
Potter si gira di nuovo verso la signora Weasley, apparentemente ignorandomi.
“Ho bisogno di una doccia” dichiara “Se Hermione non vuol farla per prima”
aggiunge dopo un attimo.
La Granger si volta e gli sorride. “No, vai pure, Harry. Io userò il bagno di
sotto” risponde, ma io sto già correndo su dalle scale il più silenziosamente
possibile.
Potter non avrebbe mai chiesto di fare la doccia per primo. Potter l’avrebbe
lasciato usare il bagno prima alla Granger e poi a Mentecatto e poi a chissà chi
altro.
Era per me. Era un messaggio in codice per me, che decodificato significa:
Malfoy, fatti trovare nel bagno.
E io sono il mago della decodificazioni dei codici, sono meglio di John
Nash! (*)
5:39
Entro nel bagno e mi chiudo la porta alle spalle.
E se invece non fosse così?
Se ci fosse stato un errore di trasmissione e avessi ricevuto il messaggio
sbagliato?
Se Potter volesse semplicemente farsi una doccia?
Devo uscire di qui.
Farei la figura del cretino!
Anzi peggio… farei la figura di uno che lo stava aspettando e io non lo stavo
aspettando.
Non lo stavo affatto aspettando.
Quasi mi ero dimenticato di lui durante questo giorni.
Potter chi?
Harry Potter!
Harry Potter? Non ho mai sentito questo nome in vita mia.
5:40
Devo uscire di qui.
Davvero.
Sto per fare la figura di merda più colossale di tutta la mia vita.
Faccio per raggiungere la porta, ma questa si apre rivelando la figura di
Potter. Il suo viso è privo di tracce di sangue, probabilmente la signora
Weasley ha voluto medicarlo prima di lasciarlo andare. Da me.
No, no, ferma. Potter non è venuto – venuto… - da me. E’ qui solo per farsi una
doccia.
E io sono qui perché avevo bisogno di un Cotton Fioc.
Esattamente. Un Cotton Fioc.
Dove sono i Cotton Fioc?
5:41
Potter mi lancia un’occhiata, prima di entrare e
richiudersi la porta alle spalle, cancellando le voci ovattate che provengono
dal piano inferiore.
Copre la distanza che ci separa con poche falcate e mi prende il viso tra le
mani, cercando la mia bocca con la sua.
Chi gli ha dato il permesso di baciarmi?
Magari sono solo venuto qui per - oh my God, la sua lingua sta facendo qualcosa
fantascientifico alla mia! Come può torcerla in quel modo? – darmi una
rinfrescata.
Ah no, ero venuto qui alla ricerca di un Cotton Fioc.
Non sono qua per farmi … farmi fare queste cose meravigliose dalla sua lingua!
“Ci ho pensato per tutto il tempo” sussurra sulle mie labbra con voce affannata.
“A che cosa?” rispondo io in un bisbiglio.
Merda, anche la mia voce è affannata.
Tengo gli occhi chiusi per non essere costretto a guardare la sua faccia da
cazzo.
“A quello che abbiamo fatto prima che partissi” bisbiglia.
Piego un angolo della bocca in una specie di sorrisino. Ovvio che ci abbia
pensato.
Voglio dire, non sono di certo una persona che si dimentica facilmente.
E tutto quello che faccio non può che rimanere impresso nella memoria di coloro
che hanno l’onore di esserne testimoni.
“Lieto di farti questo effetto, Potter” replico, guardandolo negli occhi.
Ha le labbra umide, leggermente dischiuse. E io tre giorni fa ho avuto quelle
labbra avvolte attorno al mio uccello.
Potter fa scivolare le braccia sulla mia schiena, attirandomi contro di lui.
“Non sai che effetto mi fai” mormora.
Infilo, con un po’ di fatica, la mano nei suoi jeans – porta i jeans! Dovrebbero
diventare la sua divisa! – e stringo nella mia mano la sua erezione, attraverso
la stoffa sottile dei boxer.
“Oh penso di avere un’idea piuttosto precisa dell’effetto che ti faccio”
ribatto.
Adoro aver ragione, dimostrare di essere all’altezza della situazione. E adoro
avere in mano la situazione. Stringerla tra le mie dita, sentendola
diventare più dura e calda. Bollente e umida.
Oh my God, anche la mia situazione non è messa meglio!
5:43
Un basso gemito gli sfugge dalle labbra.
Adoro avere il controllo su Potter.
Accosto la mia bocca al suo orecchio, sfiorandolo appena. Sfrego la punta del
mio naso sulla sua guancia, leccandogli fuggevolmente la mascella.
“Puzzi da far schifo” sussurro.
Di erba e terra. E sudore. E di uomo. Il profumo della pelle di Potter è così
virile, così maschio.
“Sono tre giorni che non mi lavo”
“A questo inconveniente, possiamo fortunatamente porre rimedio” dico,
sfilandogli la maglietta.
La faccio cadere a terra, per poi accarezzare il petto di Potter con entrambe le
mani. Sento i suoi capezzoli indurirsi sotto ai miei palmi e i suoi muscoli
contrarsi impercettibilmente.
Il ritmo della respirazione mutare, passando a un affanno leggero.
Si sta eccitando – perché non sa quanto mi sto eccitando io!
Gli tolgo gli occhiali, appoggiandoli sul ripiano accanto al lavandino. Lo
guardo sbattere un paio di volte le palpebre, stringendo gli occhi, per
abituarli a vedere senza l’ausilio delle lenti.
Ha tre graffi sul fianco, come se avesse corso velocemente in un bosco e si
fosse impigliato in un ramo.
Risollevo lo sguardo per incrociare i suoi occhi con i miei. Le sue guance sono
– deliziosamente – colorate di rosso. Gli sbottono i pantaloni e glieli faccio
scendere lungo le gambe, seguendo il loro percorso con la punta delle dita.
Sta trattenendo il respiro.
Mi piego sulle ginocchia e gli slego le stringhe delle All Stars, cosicché
Potter possa calciarle lontano.
Potter abbassa lo sguardo su di me, sorridendo in un modo che mi fa
aggrovigliare lo stomaco.
“E’ così che ho sempre voluto vederti, Malfoy. Accovacciato ai miei piedi”.
Gli scocco un’occhiata piena di superiorità. Volevo solo essere gentile. Perché
credo di aver capito una grande verità: se io sono gentile con lui, lui è
gentile con il mio uccello.
E ciò è molto, molto bello.
“Davvero? Non mi preferiresti avermi inginocchiato a succhiartelo?” ribatto,
inclinando leggermente la testa di lato.
Il sorriso di Potter si paralizza sulla sua faccia. Si inumidisce le labbra con
la punta della lingua, mentre gli faccio scendere i boxer e accosto il viso alla
sua virilità.
“Sì” sussurra.
“Sì, cosa?”
“Voglio che tu lo faccia” dice con voce tentennante.
“Faccia cosa? Vuoi che te lo succhi?” gli chiedo, sfiorandogli la pelle bollente
dell’inguine con le labbra. Sento il profumo forte della sua pelle invadermi le
narici. “Vuoi avere il tuo cazzo nella mia bocca, Potter?” sussurro, leccandone
la punta umida.
Le dita di Potter si posano leggere sulla mia nuca, stringendo alcune ciocche
dei miei capelli.
“Sì” singhiozza.
Ed è questo il momento esatto del mio trionfo.
Fanculo alla gentilezza.
Sorrido apertamente, rimettendomi in piedi, ignorando il suo gemito di protesta.
Faccio schioccare la lingua, guardandolo disgustato e intrecciando le braccia
sul petto.
“Credo che tu abbia davvero bisogno di quella doccia, Potter” dico,
avvicinandomi. “Non mi piace toccare qualcosa di sporco” sibilo
malignamente al suo orecchio prima di superarlo.
Esco dal bagno e mi dirigo in camera mia, senza degnarlo di una seconda
occhiata.
5:50
Mi appoggio alla porta della mia stanza e mi slaccio i
pantaloni furiosamente.
Chiudo il pugno sulla mia erezione, mentre il ricordo del corpo nudo di Potter e
del suo odore pungente mi riempiono la mente.
Affondo i denti nel mio labbro inferiore, cercando di trattenere un gemito.
Volevo prenderglielo in bocca. E volevo farmi scopare dal suo cazzo proprio lì,
sul tappeto del bagno, aggrovigliati come due animali.
Stringo forte le labbra, mentre vengo nella mia mano.
Riapro gli occhi, guardando la parete spoglia di fronte a me.
Il cuore mi batte talmente forte nelle tempie da ottenebrami il cervello.
Prendo un fazzoletto per ripulirmi e lancio distrattamente un’occhiata al mio
orologio.
Questa volta Potter ci ha impiegato esattamente trenta secondi per farmi venire.
E senza neppure toccarmi. Basta quel suo corpo così disgustosamente
desiderabile, per farmi avere un orgasmo sconvolgente.
Mi abbandono sul letto, respirando ancora affannosamente.
5:53
Cazzo, Potter ha un effetto devastante su di me.
E questa cosa non va bene, non va bene per niente.
Nota: (*) John Nash, premio Nobel per l'economia 1994 -
è anche il protagonista di a Beautiful Mind
***
x Rica : grazie per avermi lasciato un commento,
sì sì la fanfiction è già finita quindi in breve tempo dovrei mettere i capitoli
che rimangono anche qui^^
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7
Capitolo 7
8:56 am
Diciamoci la verità: io
sono un tipo piuttosto pacato, tipo vacca indù.
Sento la quiete cosmica
scorrermi nelle vene, l’armonia del mondo avvolgere il mio essere, la dolce
musica del vento cullare la mia anima.
Deve esserci un
potenziale buddista in me, impegnato a contemplare la bellezza del creato.
Perché se così non fosse,
mi sarei già alzato da questa sedia e avrei staccato la testa dal collo
della Weasley a mani nude e poi l’avrei data in pasto agli squali – o ai
miei parenti.
Sono venti minuti buoni
che sta gironzolando attorno a Potter.
Non lo sopporto.
Addento la fetta
biscottata con una tale foga da far schizzare briciole dappertutto.
Quanto vorrei che fosse
la sua testa.
Stracciona.
9:01
So quello che state
pensando, ma non è così.
Non sono geloso,
ovviamente.
Geloso? Io?
Perché mai dovrei essere
geloso?
Solo perché quella
continua a provarci?
Ci prova, bene. E allora?
A me non tange minimamente.
Non mi tocca, capito?
L’unica cosa che mi
infastidisce è il vedere una ragazza svendersi con tal poca classe.
Io odio la mancanza di
classe. Dovrebbe lanciargli segnali discreti, ma inequivocabili.
E invece lei gliela sta
praticamente sbattendo in faccia!
Non posso crederci che
Potter non se ne accorga.
Naturalmente so che
stavano insieme e se volete sapere la mia opinione…beh secondo me, Potter
aveva un po’ troppi spermatozoi in corpo e si è orientato verso il primo
buco a disposizione che ha trovato, la Weasley.
Perché qualcuno dovrebbe
mettersi con la ragazza del suo migliore amico?
Ma perché è più comodo,
no?
Figa-di-legno Granger la
concede già a Mentecatto, Mentecatto probabilmente conoscerà un solo uso –
che è anche quello meno nobile – del suo ano e perciò Potter è stato
indirizzato verso la Weasley.
La Weasley sbava dietro
al Bambino-Potenzialmente-Scopatore da tempi immemori. Lascia una scia umida
dietro a Potter come una lumaca – non voglio sapere da dove secerna tal
liquido – Dio, ma come faccio a pensare tali schifezze? – lo guarda con
occhi adoranti.
Patetica.
Ricapitolando, Potter
aveva bisogno di un buco, Weasley aveva un buco già pronto all’uso, Potter
si è lasciato abbindolare.
Il mio ragionamento non
fa una piega.
9:08
“Ancora marmellata,
Harry?” cinguetta, sfarfallando le ciglia e chinandosi impercettibilmente
verso di lui.
Gli ha offerto la
marmellata.
La mar-mel-lata.
E se questo non è un
chiarissimo invito di natura sessuale, io non mi chiamo più Draco Malfoy!
Ora avete capito che
intendo dire?
E’ sempre così.
Gli fa una corte
spietata!
E’ irritante! Non perché
ci provi proprio con il mio Potter, ma perché…insomma, un po’ di
dignità.
Anch’io potrei
cospargermi l’ano di vasellina, mettermi a novanta e poi vedere se Potter
coglie l’allusione – tonto com’è potrebbe anche pensare che io abbia le
piattole e che stia sperimentando una cura per debellarle – ma non lo faccio
perché sarebbe di cattivo gusto.
“No, grazie, Ginny”
risponde l’infame, sorridendole.
A chi sorridi, pezzo di
un somaro avariato?
Prendo un pezzo di pane e
glielo tiro addosso, centrandogli quel bozzo che ha al posto della testa.
Potter fa una smorfia,
guardandomi senza capire.
“Cosa?” sillaba con la
bocca, aprendo leggermente le braccia.
Assottiglio gli occhi,
investendolo con la mia miglior occhiata glaciale, prima di dedicarmi
nuovamente alla mia colazione.
Cosa?
Te lo do io cosa!
Chi si crede di essere?
Un distributore di spermatozoi? Una banca del seme?
Eh? Non gli basta essere
già l’eroe del mondo magico?
Mi esce uno sbuffo
irritato.
Io odio essere irritato.
Maledetto segaiolo.
Pompinaro da strapazzo.
Lo sta facendo apposta.
Crede che non me ne accorga?
Crede quell’espressione
apparentemente sbigottita funzioni? Crede che non capisca che è solo una
maschera?
Lo so che cosa sta
tramando, il maledetto.
9:10
“Caffé, Harry?”
Caffé? Un pompino?
Aspetta che mi infilo sotto al tavolo e te lo faccio.
No, no, non è necessario
che tu faccia nulla.
La odio. Piccola,
patetica stracciona.
Pensa forse che Potter
preferirebbe infilarsi tra le sue gambe, piuttosto che tra le mie?
Oh andiamo, io sono
bello! Anche un cieco se ne accorgerebbe.
Sono tanto bello fuori
quanto lo sono dentro. Sono un giardino, ricco di fiori profumati e di
statue raffinate, un po’ come i giardini di Versailles. Ho un oceano di
bellezza dentro di me.
Sono una bella persona. E
sono fiero di esserlo.
E invece la Weasley può
vantare solo la profondità della sua vagina e del fatto che sia ormai una
strada asfaltata. Scommetto che la sua canzone preferita è Like a Virgin.
(*)
Dentro è vuota e arida.
Io lo so. Lo vedo.
Va bene solo per il sesso
a luci spente. Deve solo star lì, aprire le gambe e gemere un po’. Basta.
Io invece offro una
relazione complessa, ma estremamente appagante.
“Sì, grazie” dice Potter,
porgendole la tazza affinché la riempia. E le sorride brevemente.
Le ha sorriso. Di nuovo.
Le ha allungato la tazza.
E lei gliel’ha riempita.
Ma non capite?
Oh my God!
Allora stanno insieme!
Potter e la Weasley
stanno insieme.
Non li ho mai beccati a
pomiciare come Zannuta e Mentecatto, ma solo perché io non li ho visti, non
significa che…
Potter sta ancora con
lei.
Non è vero che l’ha
lasciata – ho origliato per caso una conversazione tra Mezzosangue e Troia e
ho saputo che Potter l’ha scaricata un paio di mesi fa.
9:11
Se Potter sta con
Weasley, ma si sollazza a spupazzare me, allora significa che io sono
l’altro.
Allora era vero: Potter
mi tratta come un oggetto sessuale.
Sono il suo trastullo
amoroso.
Mi usa. Mi usa e basta.
Oh strappatemi il cuore,
uccidete tutti i farisei, Potter non prova niente per me.
Potter mi usa.
Mi sento… sporco.
Come uno stroficaccio per
pulire il pavimento.
E io che mi sono quasi
preoccupato per lui, che desideravo tiepidamente che tornasse vivo
per potergli comunicare qualche osservazione molto arguta e intelligente,
come fai schifo.
Raccolgo i brandelli
della mia dignità e mi alzo da tavola, cercando di mostrarmi forte.
Io sono un Malfoy. E i
Malfoy non esibiscono le loro ferite.
I Malfoy soffrono
stoicamente, meditando di punire i loro nemici con grandissima vendetta e
furiosissimo sdegno. (**)
Sto puntando direttamente
verso la porta, con i cocci della mia autostima stretti al petto, quando la
Weasley, troppo impegnata a dimenare il culo e a lanciare occhiate dall’alto
contenuto erotico a Potter per badare a dove va, mi sbatte contro.
La guardo dall’alto delle
mia superiorità di rango, purezza di sangue e nobiltà.
Stai cercando di potarmi
via Potter?
Eh?
Lui è mio, capito?
Mio e di nessun altro.
Tra me e lui c’è qualcosa
di unico ed esclusivo.
Nessuna vagina può anche
solo sperare di attirare la sua attenzione!
Il nostro rapporto è
entrato in crisi per qualche tempo, è vero.
Ma adesso sono tornato
nella sua vita, come se non me ne fossi mai andato.
Adesso ci sono io, do
you understand?
Quindi tieni la tua
vagina lontano da lui!
Stringo leggermente gli
occhi, osservando le sue lentiggini così plebee, i suoi capelli rossi,
soffici come le piume del culo di una gallina, i suoi vestiti dozzinali.
E questa patetica
cosa vorrebbe stare con l’eroe del mondo magico?
Questa cosa
usata e frusta vorrebbe prendere il mio posto?
Contraggo le labbra in
una smorfia mentre un’unica parola mi esce dalla gola.
9:12
Quella parola è “vacca”.
Nella cucina cala il
silenzio. Tutti gli occhi sono puntati su di me.
Mi guardano perché ho
avuto l’ardire di dire ad alta voce quello che tutti pensano.
Ginny Weasley è una
vacca.
Sta cercando di rubarmi
Potter! E non ci tiene nemmeno a lui! Lo vuole solo perché è il Bambino che
è sopravvissuto.
Non gliene frega niente
di lui come persona.
Potrebbe avere mezza
popolazione maschile di Hogwarts – apre le gambe facilmente, è scontato che
tutti la vogliano! Non è che sia questa gran bellezza, ma tra una gran
bellezza frigida e una ragazza mediamente carina ma incredibilmente porca,
ogni uomo sceglierebbe la porca!
“Ehi, ritira subito
quello che hai detto” sbotta Mentecatto alzandosi in piedi, credendo che il
suo metro e ottanta mi intimorisca.
Illuso.
“Io ti ammazzo” articola
la Weasley, sfoderando la bacchetta. Ha gli occhi lucidi e le guance di un
intenso color porpora. Oh oh, la mia constatazione ha ferito l’ego di
qualcuno.
“No, lo ammazzo prima io”
interviene Weasley, sbuffando dalle narici come un bue.
Forse si mette male per
me. Due contro uno…e questa sarebbe la leggendaria correttezza Gryffidor?
Sono corretti come un caffé corretto al sambuca.
“Calmatevi tutti e due”
dice Potter.
Oh il mio salvatore!
Potter si mette tra me e
i Weasley brutti e cattivi.
Potter mi ama!
E’ il mio cavaliere
dall’armatura luccicante.
Mi scocca un’occhiata che
è intrisa d’amore e mi agguanta per un gomito.
“Cammina” mi ringhia in
un orecchio, scortandomi fuori dalla cucina.
9:14
Sì, beh ecco.
Dal modo in cui mi sta
spintonando lontano dai Weasley brutti e cattivi onestamente non è che
traspaia tutto il suo amore per me. Anzi è un po’ troppo rude per i miei
gusti. E per quanto io ama gli uomini rudi, questo genere di attenzione non
è esattamente di mio gradimento.
Preferirei che mi
sbattesse contro a un muro e mi ficcasse la lingua in gola, lasciando le sue
mani libere di vagare sul mio corpo, strappandomi gemiti indecenti.
Stringo forte le labbra
per non piagnucolare qualcosa tipo “mi fai male al braccio”.
Mi fa entrare nel salone
e poi richiude la porta alle sue spalle.
C’è un’aura di potente
incazzatura intorno a lui. Vibra nell’aria come l’elettricità prima di un
temporale.
Deglutisco a vuoto,
evitando di massaggiarmi il braccio dove le sue dita mi fatto stretto.
Anche Potter è cattivo
con me.
“Spiegami perché fai di
tutto per far saltare i nervi a Ron. E anche a Ginny” dice in tono
accusatorio. “Ieri sera le hai rovesciato addosso il the e oggi l’hai
chiamata vacca. Mi spieghi che diavolo ti suggerisce quella tua testaccia?
Non ce la fai proprio a comportarti educatamente?”
Non capisce.
Sono un povero
incompreso.
Ieri sera le ho
rovesciato la tazza di the addosso perché si era offerta di farti un
massaggio alla schiena! Non volevo che ti mettesse le mani addosso, razza di
cretino!
Intreccio le braccia sul
petto. “Mi diverte” replico offeso.
Potter fa un passo in
avanti e io arretro per riflesso.
Per un attimo ho pensato
che volesse picchiarmi.
Si passa una mano sulla
faccia per poi tirarsi indietro i capelli incasinati. Sembra che ci sia
scoppiato un ordigno nucleare.
“Sei sempre la solita
testa di cazzo” ringhia tra i denti.
Potter mi ha ferito di
nuovo. Io faccio di tutto per fargli capire quanto io sia… favorevole a un
nostro scambio affettivo e lui non capisce. E come se non bastasse mi
accusa.
Mi accuserebbe anche di
aver ucciso Kennedy, se non fossi nato giusto qualche anno dopo.
Il mio cuore sta
sanguinando.
Potter mi volta le spalle
e raggiunge la porta.
Sono ferito.
Profondamente ferito.
9:16
“Corri da lei, vero?”
domando, tentando di controllare la nota melodrammatica nella mia voce.
Potter si gira al
rallentatore verso di me. Ha le sopracciglia aggrottate.
“Cosa?”
Oh hai capito benissimo!
È inutile che tu faccia il finto tonto. Ormai ho scoperto il tuo giochetto.
Sfoghi i tuoi istinti
sessuali con me e fai il fidanzato con lei.
Tiro dignitosamente su
con le narici.
“Io non sono un oggetto”
dichiaro, alzando nobilmente il mento.
Le sue sopracciglia si
arcuano talmente tanto da minacciare di schizzargli via dalla fronte.
Abbandona la porta, massaggiandosi distrattamente la mascella con una mano.
Sembra che stia
ponderando.
“Che intendi dire?”
Tardo. Potter è tardo. Ma
veramente. Ha il QI di una formica ritardata.
“Ho detto che non sono un
oggetto” ribadisco altezzosamente. Mi scosto elegantemente una ciocca di
capelli dalla fronte, stringendo le labbra.
Ha finito di fare i suoi
porci comodi con me. Non voglio essere l’altro.
Perché essere l’altro
significa non essere in primo piano nella vita di Potter, ma essere solo
sullo sfondo. E io questo non lo tollero.
Lo sto già dividendo con
il Signore Oscuro, non desidero avere la concorrenza di una sgualdrinella,
tante grazie.
“Io ti tratto come un
oggetto?” mi chiede Potter. Sembra scandalizzato.
Lui è scandalizzato? E io
che cosa dovrei dire?
Dignità, Draco. In
qualunque situazione non perdere mai la tua nobiltà e il tuo orgoglio.
Nessuno può farti sentire
una merda se tu non glielo permetti.
Rilascio un piccolo
sospiro, stringendo ancora di più le labbra.
“Devi scegliere, Potter”
“Scegliere?” ripete lui.
Non capisce alla prima?
E’ così stupido che deve
ripetersi le cose due volte. Scommetto anche che a bassa voce legge muovendo
le labbra come i bambini. Lo odio.
“O me” dichiaro
teatralmente “o lei”
“Lei” replica Potter,
sgranando gli occhi. (***)
Sento le gambe cedere, la
testa girarmi vorticosamente. Ho bisogno di sedermi.
Mi accascio sul bracciolo
di una poltrona, tentando disperatamente di non perdere la mia compostezza.
Mi ha preferito la
puttanella.
Non posso crederci.
Sono stato scaricato.
E i Malfoy non vengono
mai scaricati.
Ora sono un oggetto,
vecchio, consumato e inutile. Che nessuno vuole più.
Nessuno mi amerà mai.
Nessuno mi stringerà tra le sue forti braccia durante le gelide notti
invernali.
Avrò una vita vuota e
fredda. Pregna della solitudine del mio amore perduto.
Ho diciassette anni e
sono già un c’era una volta.
“Malfoy, tutto bene?” mi
chiede Potter, come se non sapesse con esattezza il momento preciso in cui
il mio cuore si è frantumato.
Appoggia una mano sulla
mia spalla. Mi scosto scottato, alzandomi in piedi.
Con che faccia tosta mi
chiede se va tutto bene.
E’ ovvio che va tutto
bene, ma non gli darò la soddisfazione di vedermi soffrire.
“Va tutto benissimo”
ribatto, guardandolo.
Lui si avvicina di un
passo, ma io indietreggio.
Lui si avvicina di un
altro passo e io indietreggio ancora.
Lui si avvicina ancora di
un altro passo e io mi infilo dietro al tavolo, tentando di sfuggirli.
“Malfoy, non fare il
bambino” dice, cercando di agguantarmi.
“No”
“Vieni qui e dimmi che
diavolo ti è preso” continua, tentando di afferrarmi un braccio, ma io sono
più veloce e scappo di nuovo.
Stiamo correndo intorno
al tavolo come due deficienti.
“Che diavolo è preso a
me? Che diavolo è preso a te” sbotto.
“A me? Non sono io che
sto scappando come un coniglio”
Coniglio! Mi ha dato del
coniglio.
Mi immobilizzo
all’istante, mentre le sue dita si chiudono sul mio polso.
“Ti ho preso” sussurra,
attirandomi contro di lui.
Fa scorrere le dita tra i
miei capelli, intrecciando intanto le dita con le mie.
Posa dolcemente le labbra
sulle mie e io lo lascio fare.
Però non lo ricambio.
Sono immobile nel mio
dolore.
Potter si scosta appena,
lanciandomi un’occhiata indecisa. Inclina la testa di lato e inizia a
baciarmi il collo. La sua mano scivola sulla mia schiena, massaggiandola
piano su e giù.
Ma io non cedo.
Oh no io non cedo.
9:23
Okay, forse sto cedendo
solo un pochino.
Ma poco poco.
Socchiudo gli occhi e
piego la testa all’indietro, in modo da lasciargli libero accesso al mio
collo.
“Dovrei punirti per lo
scherzetto che mi hai fatto l’altro ieri” biascica tra un bacio e l’altro.
Raggiunge il mio lobo e lo mordicchia piano.
Oh my God.
Quale scherzetto? Ah sì,
quello del bagno. A volte sono davvero divertente. Ma lui non mi punirà
perché è un Gryffindor e i Gryffindor non puniscono, no?
Lui andrà direttamente
alla casella “perdono” senza passare da quella “punizione”, ma ritirando le
venti sterline dal “via”.
Mi spinge contro al
tavolo e insinua un ginocchio tra le mie gambe, strofinando il bacino contro
il mio. Potter è veramente bravo a strofinarsi.
Lotta per un attimo con
la chiusura dei miei pantaloni prima di aprirli e far scivolare una mano nei
miei boxer.
Sono la puttana di
Potter.
Sono la sua puttana. Può
farmi tutto quello che vuole.
Oh ma perché non...non…
“Dì il mio nome” sussurra
Potter, chiudendo il pugno sulla mia erezione.
“Potter” singhiozzo,
abbandonandomi alla cura delle sue mani.
Perché le sue mani non
possono essere sempre per me?
“Il mio nome” sospira
contro il mio orecchio.
“Potter” gemo di nuovo.
Lui blocca il movimento
della sua mano, guardandomi in viso.
“Il mio nome, deficiente”
mi dice, dandomi una leggera spinta alla spalla con l’altra mano.
Il suo nome è Potter! Che
cosa dovrei gemere…ops!
Lo guardo negli occhi,
accarezzandogli piano una guancia con una mano.
“Harry” sussurro. Lui
sorride timidamente prima di baciarmi.
E la sua mano ricomincia
a fare cose meravigliose al mio pene.
Visto? Se io sono gentile
con lui, lui è gentile con il mio pene.
Affondo le dita nella sua
schiena, respirando pesantemente contro la sua spalla. La sua pelle profuma
di bagnoschiuma e di pulito.
Stringo forte gli occhi,
spingendomi nella sua mano.
Mi sta accarezzando i
capelli. Sento i suoi polpastrelli sfiorarmi dolcemente la nuca, mentre la
mano sulla mia erezione si muove con decisione. E’ calda e forte.
E sembra sapere con
precisione in che modo muoversi, come accarezzarmi, riducendo le mie facoltà
mentali a zero. Non esiste altro universo al di fuori del caldo abbraccio di
Potter.
Sento le sue labbra
posarsi delicatamente sulla mia tempia.
E’ come… come se si
stesse prendendo cura di me.
Harry.
Harry.
Harry.
Gli mordo la spalla,
sciogliendomi nella sua mano.
Voglio essere speciale
per lui, voglio che sia sempre così.
“Non voglio che tu stia
con lei” sussurro. Lo stringo più forte, perché non voglio che mi guardi in
faccia. Le sue dita si sono improvvisamente immobilizzate sulla mia nuca.
“Cosa?”
Se dice un’altra volta
cosa, gli stacco la lingua con un morso e poi la metto in salamoia.
Faccio scorrere le mani
sulla sua schiena, arrivando fino alle scapole. Ha una schiena forte, ampia.
Non voglio dividerti con
nessuno. Voglio che tu sia mio e basta.
Voglio che mi desideri
quando ti desidero io.
Voglio che mi pensi
quanto ti penso io.
Potter mi fa scostare la
testa dalla sua spalla e mi guarda in faccia. Vorrei morire proprio ora.
Mi mordo nervosamente il
labbro inferiore, sostenendo il suo sguardo.
“Noi stiamo insieme?” gli
chiedo.
Sbatte un paio di volte
le palpebre, disorientato.
“Non lo so” risponde.
Beh, almeno è meglio di
cosa.
“Suppongo di sì, se a te
sta bene” aggiunge dopo qualche istante.
A me sta bene? No, a me
non sta bene.
Non se c’è anche lei.
Sono troppo egoista per
poter sopportare un menage a trois, perché in un menage a trois
a un certo punto uno dei tre viene messo da parte e io non voglio mai essere
messo da parte.
“Non se c’è anche lei”
dico infine.
Le sopracciglia di Potter
partono di nuovo verso l’attaccatura dei suoi capelli.
“Lei?”
“Vacca” ribatto,
scostando lo sguardo e stringendo nuovamente le labbra.
Mi prende il mento tra
due dita e mi costringe a guardarlo negli occhi.
“Non sto con Ginny. E poi
se sto con te, non vedo come potrei stare anche con lei” dice.
9:39
Io sono davvero un
cretino.
Mi ero dimenticato la
cosa più importante: Harry Potter è un Gryffindor e i Gryffindor non fanno
cose del genere! I Gryffindor non usano le persone come oggetti.
I Gryffindor sono onesti.
Evviva i Gryffindor.
Attiro il viso di Potter
contro al mio e lo bacio con foga.
E adesso sta a vedere
cosa è in grado di fare la mia lingua, Potter!
Lo lascio libero di
respirare solo quando anche la mia scorta di ossigeno è ridotta ai minimi
storici.
Con un moto di orgoglio,
mi rendo conto che ha il respiro affannato e che le sue guance sono
deliziosamente rosse. Merito mio, modestia a parte.
“Allora adesso stiamo
insieme?” gli chiedo un po’ impacciato.
Lui sorride e annuisce.
Sto con Potter.
Sono il fidanzato
di Potter.
Quindi se stiamo insieme
posso fare tutte le cose zuccherose che fanno i fidanzati, tipo
scribacchiare il suo nome sui fogli, chiedermi cosa fa quando non è con me,
desiderare che faccia cose estremamente depravate quando è con me …
“E’ meglio non dirlo agli
altri per ora” dice e io faccio di sì con la testa, risistemandomi i
pantaloni.
Quanto me ne può fregare
che lo sappiano gli altri!
Beh ma sono i suoi amici,
magari lui … magari un cazzo!
Solo perché stiamo
insieme non significa che io cambierò atteggiamento.
Forse non sono più così
desideroso che l’Oscuro Signore gli fornisca un biglietto di sola andata per
visitare il Creatore, ma non comincerò a fare comunella con i Gryffindor,
sia chiaro.
Ci dirigiamo fianco a
fianco verso la porta, quando Potter mi tira uno spintone facendomi sbandare
di lato.
“E non chiamarla vacca”
dice, sorridendo appena.
“Posso chiamarla come mi
pare, schiappa” ribatto, restituendogli la spinta.
“E invece io dico di no,
mezza tacca”
“Coglione”
“Segaiolo”
“Harry Potter”
“Il mio nome non è un
insulto”
Sorrido apertamente.
“Dipende dai punti di vita” rispondo, baciandolo un’ultima volta prima di
uscire dalla stanza.
5:08 am
Apro di scatto gli occhi.
La camera da letto è
immersa nel buio.
Ho il respiro bloccato in
gola, una goccia di sudore mi scivola dall’attaccatura dei capelli.
Stamattina ho
pensato: Evviva i Gryffindor.
Voglio morire.
Note
(*) Questa citazione è un
po’ “complicata” da capire. La strada asfaltata si riferisce alla teoria che
Quentin Tarantino espone all’inizio de Le Iene su Like a Virgin…
non starò qui a spiegarvela, guardatevi il film che merita sempre^^
(**) Citazione da
Pulp Fiction. Il sermone di Jules è tratto da "the bodyguard" film di
Sonny Chiba del 1979. è identico tranne per un punto: E la mia giustizia
calera' sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su
coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei
fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello di Sonny Chiba the bodyguard
quando faro' calare la mia vendetta sopra di te – grazie e Oryehn per la
precisazione^^
(***)Draco dice “O me o
lei” e Harry dovrebbe rispondere “lei?” perché non capisce a chi si
riferisca Draco, ma ho omesso il punto interrigativo perché Draco non lo
recepisce e salta alla conclusione che Harry scelga Ginny. Spero che la
spiegazione sia chiara^^
Risposte ai commenti
Rica: grazie per
il commento..essì, povero Draco continua a negare, negare, negare! Beh gli
piace un Grifondoro, dev'essere uno smacco morale incredibile per lui! I
capitoli in totali sono 9^^
Dracodraconis:
Grazie mille per il commento, sono contenta che la fanfic ti piaccia^^
Hollina: Grazie
per la recensione, essì Draco e Harry sembrano ben assortiti..Draco è molto
.. isterico, psicotico, viziato, Harry, per dirla con le parole di Draco,
è così uomo!
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
1.34 a.m.
Essere il fidanzato
di Potter ha indubbiamente i suoi vantaggi.
Prima di tutto sono il fidanzato del mago più famoso sul pianeta, dopo
l’Oscuro Signore, che diciamocelo…okay ha tutte queste manie di grandezza e
questa irresistibile verve, ma chi vorrebbe mai stare con uno che ha una
morbosa ossessione per i serpenti e che è senza naso?
Non sa nemmeno cantare
bene, Michael Jackson sì.
E come colorazione di
pelle...mah direi che siamo lì lì.
Uno è bianco come un
cencio, l’altro è verde vomito…tendente al grigetto nei giorni migliori.
1.36
Un altro vantaggio è che
il mio ragazzo è un pezzo di gnocco da paura.
Insomma, è virile, con un
fisico capace di procurare un’erezione devastante nel giro di due secondi
netti.
Sì, è un po’ carente dal lato intellettivo, ma io ne sono molto felice.
Se fosse più intelligente
di me, non riuscirei ad abbindolarlo.
E poi preferisco i
muscoli al cervello.
Cosa me ne faccio di un cervello grigino e tutto molliccio?
Meglio un bel pene solido
e duro come la roccia.
1.37
Oddio, mi sta venendo caldo.
1.37.43
E l’ultimo innegabile
vantaggio è che io sbatto i miei occhioni da cerbiatto albino e Potter ha
già una mano nei miei boxer.
Non si aspetta che io
faccia niente in cambio, mi offre questa dose incredibile di sesso senza
pagamenti in cambio.
Lui è felice di farmi
felice.
E io adoro questa
situazione.
Finalmente ho qualcuno
che mi coccola, mi vezzeggia, a cui posso far fare le cose che non mi va di
fare da solo.
Che poi è questa la
funzione fondamentale di un fidanzato no?
Farsi sollevare gli scatoloni, quando ho mal di schiena – e con questo cazzo
di materasso frusto io ho sempre mal di schiena.
Farsi aprire le bottiglie
quando rischio di rovinarmi le mani.
Farsi fare una sega
quando non si ha voglia di slacciarsi i pantaloni e farsi venire male al
polso.
Farsi scaldare quando le
lenzuola sono ancora fredde.
1.44
Adoro avere un fidanzato.
1.45
Senza contare che un
fidanzato è facilmente gestibile.
Insomma…con le ragazze
sarebbe più complicato. Dovrei star lì, assicurarmi di procurar loro
piacere, star a sentire le loro stronzate. E poi hanno il ciclo e la
sindrome premestruale e il mal di testa e le crisi di coscienza e la
depressione post-ciclo.
E la cellulite.
Poi hanno un’infinità di
zone erogene, devi star sempre attento a dove mettere le mani…con un maschio
è più semplice e più appagante.
Zone erogene: una,
fondamentalmente. Di facile utilizzo. Il fatto che ne abbia anch’io un
esemplare – e che esemplare – è un grandissimo incentivo. So perfettamente
come usarlo. Ho un pene, signori e signore e non ho affatto paura di usarlo.
Modalità: due. Arrapato e
non-arrapato. E il non-arrapato è sempre conseguente a un orgasmo.
Non è che devi chiederti
se ha voglia, se ha mal di testa, se ha il ciclo.
E’ già naturalmente
implicito nella definizione “maschio” che si ha sempre voglia – a meno che
non si ha appena finito di farlo.
Guardo Potter e so che se
cerco un contatto profondo tra il suo pene e la mia bocca, lui è contento.
1.50
Comunque sono passati due
giorni da quando sono diventato ufficialmente il fidanzato di Potter.
Pensavo che questi due giorni sarebbero stati costellati di palpatine fugaci
e lunghe e appassionanti sessioni di sesso notturno con il romantico russare
di Gorilla Weasley in sottofondo.
E invece sono stati
giorni di totale abbandono.
Nessuna coccola per il
povero Draky.
Nessuna sega, pompino,
deflorazione.
Il cerchio si sta
chiudendo, le fila si stanno serrando. Le truppe sono pronte e la battaglia
è imminente.
Non so di preciso che
cosa sia successo, visto che nessuno mi parla e Potter si limita a gemere in
mia presenza, ma anche un cretino come Weasley capirebbe che ormai siamo
alle battute finali della guerra.
1.53
Okay, stando così le cose non è che voglia proprio che l’Oscuro Signore
vinca.
Mi va bene un pareggio.
O magari una minima
vittoria assegnata dagli arbitri a Potter.
1.55
Non è che io non tifi più
per l’Oscuro Signore.
E’ solo che mi è più
conveniente tifare per Potter.
L’Oscuro Signore mi ha
fatto mollare la scuola, la mia casa piena di agi e di elfi e persone pronte
a servirmi e riverirmi a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ha messo in pericolo me,
mio padre e la mia famiglia.
Ha stravolto tutto il mio
piccolo mondo incantato, mandandolo in rovina.
1.58
Harry Potter mi procura
orgasmi.
Capirete anche voi da che
parte pende il piatto della bilancia.
Povertà vs. orgasmo.
Pericolo vs. orgasmo.
Insomma…sono solo un
essere umano!
1.59
Mi metto a sedere di
scatto, quando sento la porta d’ingresso sbattere violentemente e una serie
di voce ed esclamazioni susseguirsi concitate.
Mi avvicino titubante
alla porta con i sensi in allerta.
Un brivido di freddo mi
avvolge strettamente la spina dorsale, penetrandomi nelle ossa.
2.00
Ma non sono preoccupato.
Insomma.. perchè dovrei
esserlo?
Sono preoccupato solo per mio padre e per nessun altro.
Mia madre dovrebbe essere
al sicuro da qualche parte ormai, credo in Francia, anche se non ne sono
matematicamente certo.
Non mi importa di nessun
altro.
2.02
Okay, Potter mi fa venire con la facilità con cui beve un bicchier d’acqua.
Ma ehi, non sarà l’unico
uomo sulla terra a rendermi estremamente happy.
Non appena uscirò da questa casa, avrò la fila dei ragazzi che vorranno
diventare i miei fidanzati!
Potete scommetterci le
mutande.
2.03
Inspiro a fondo
abbassando la maniglia.
Sbircio nel corridoio.
L’intero fottuto Ordine
della Fenice sembra raccolto di sotto.
“Harry, sbrigati,
dobbiamo andare” sento dire dalla voce del Licantropo Straccione.
“Sì, solo un momento”
riconosco la voce di Potter e poi i suoi passi veloci salire le scale.
Serro forte le labbra
fino a ridurle a una linea sottile, mentre lui piomba nel corridoio,
ansimando forte.
Ha le guance arrossate.
La bacchetta agganciata alla cintura in bella vista. La sua maglia è umida
di sudore, ma stranamente la sua vista non mi procura nessuna scarica di
eccitazione.
2.04.00
Oddio e se stessi morendo?
Se stessi perdendo interesse per il sesso?
che cosa mi ha fatto quel mostro, stupratore della mia bocca?
2.04.21
Lo guardo avvicinarsi,
tenendo lo sguardo inchiodato nel mio.
C’è una battaglia, vero?
E sei preoccupato. Lo
capisco dal modo in cui irrigidisci la mascella e dal modo in cui continui a
passarsi la mano sui jeans per asciugarla dal sudore.
State partendo per andare
in battaglia.
“Harry” sento la Granger
chiamarlo con urgenza dal piano inferiore.
Lui si volta verso le
scale, tirandosi indietro nervosamente i capelli.
“Solo un secondo” grida,
prima di voltarsi verso di me.
Beh? Che cosa vuoi?
Che cosa ti aspetti? Un in bocca al lupo?
Beh per quanto mi
riguarda il lupo vestito da nonna può divorarti e poi digerirti dopo aver
fatto il pieno di limoncello.
Non me ne frega niente di te, anzi spero…spero che mio padre ti uccida.
E che porti il tuo corpo
dall’Oscuro Signore come trionfo.
Spero che vi uccidano tutti.
Te e i tuoi jeans tentatori.
La signora Weasley e la sua maledetta torta di mele.
E il licantropo
straccione e quella stupida imitazione di una Black che è mia cugina
solo-Tonks..
2.04.34
“Stiamo partendo” dice
impacciato.
Indurisco lo sguardo,
squadrandolo.
E allora?
Cosa vuoi che mi interessi? Sono troppo giovane per fare la vedova
inconsolabile.
Stiamo insieme, okay…ma non è tutta questa gran cosa.
2.04.45
Lo guardo, sentendo una
morsa ghiacciata stringermi forte lo stomaco come se volesse stritolarlo.
In quel “stiamo partendo”
c’è anche un “ma non so se torno”, vero?
2.04.51
Beh ma a me non
interessa, ne posso trovare mille meglio di te.
Assolutamente meglio di
te.
Che cosa credi avere di tanto speciale? Solo perché dicono che tu lo sia,
non deve per forza essere vero.
Continuo a rimanere
immobile, mentre lo guardo avvicinarsi.
Non muovo un muscolo, nemmeno quando mi circonda la vita con le braccia,
attirandomi contro di sé.
Non c’è possesso o desiderio.
Non c’è rabbia o
eccitazione.
C’è solo…
2.05.00
Chiudo gli occhi, cercando di non respirare il suo profumo.
Cercando di non badare al
suo respiro caldo contro la mia tempia, al lieve tremore che gli percuote il
corpo, al calore delle sue mani e al modo in cui le sue dita si aggrappano
alla mia maglietta. Lo sento stringere il tessuto sulla mia schiena.
E lo sento depormi un
bacio leggero sulla tempia, solo una piccola carezza fatta con la bocca.
Cerco di estraniarmi, di
soffocare qualsiasi pensiero e qualsiasi emozione, che non sia il
disappunto.
Insomma, lui mi abbraccia
in questo modo e si aspetta che io reagisca o provi qualcosa.
Come se fossi in dovere
di provare qualcosa e invece io non provo niente.
Assolutamente niente.
Provo molte più emozioni
quando leggo Storia di Hogwarts.
Mi hai sentito, Potter?
Non mi servi adesso?
Non possiamo pomiciare o fare heavy petting e perciò non mi sei di
nessuna utilità.
2.05.09
E poi perché diavolo
continua a tremare?
Hai paura, eh?
Hai paura del mio Signore e padrone.
Fai tanto lo spaccone, ma alla fine sei un fottuto codardo come tutti gli
altri.
Avresti fatto bene a morire diciassette anni fa, ti saresti risparmiato
tutta questa dose di paura.
Perché non scappi, eh? Ci
renderesti molto più facile la vittoria.
Rimani qui solo per un
puro senso dell’onore, ma intanto sai che siete spacciati.
Siete tutti quanti spacciati.
Per questo continui a
tremare come una cazzo di foglia. Perché hai paura. Una paura fottuta.
2.05.16
“Draco, stai tremando”
mormora piano.
Come osa fare
un’insinuazione del genere?
Dovrei prenderlo a pugni
se non fossi certo che sul piano fisico è sicuramente più forte di me.
E comunque… No, non è
vero.
Non sto tremando.
Io non sto tremando.
Io non ho paura. Ho paura
solo per mio padre.
Non me ne frega un cazzo
di te.
Spero solo che il mio
Signore ti uccida in modo molto doloroso e molto lento.
E che poi metta la tua
testa su un palo e la mostri sulla pubblica piazza come monito agli altri
idioti che vorrebbero sfidarlo.
2.05.22
Esattamente quando gli ho
circondato la vita con le braccia?
E deve anche essermi
entrata un po’ di polvere negli occhi. Maledette case plebee.
Le odio.
Odio questo posto.
Odio Poter.
Odio la sensazione delle
sue braccia che mi avvolgono.
Del suo petto caldo e accogliente.
Delle sue mani e della
sua bocca sul mio corpo.
2.05.25
Sento le voci provenire
dal piano inferiore.
Qualcuno sta piangendo.
E all’improvviso realizzo
tutto…ogni pensiero trova la sua giusta collocazione, ogni emozione diviene
chiara, ogni riflessione, ogni stupida parola…il puzzle è completo.
2.05.27
“Non morire” sussurro con
un filo di voce, stringendolo così forte da rischiare di incrinargli le
costole. Ma lui non sembra accorgersene.
Mi depone un bacio
leggero sulla spalla al di sopra della maglietta.
Mi umetto le labbra,
sentendo il mio cuore battere all’impazzata nelle mie orecchie.
“Non morire” ripeto
ancora con più sicurezza.
Scosto un po’ la testa per guardarlo.
Dico sul serio, non te lo perdonerò mai.
Mi hai capito?
Non voglio che tu muoia, è un ordine e quando i Malfoy impartiscono un
ordine si aspettano che questo ordine venga eseguito in maniera impeccabile.
E subito.
Quindi non morire.
Perché mi incazzerò molto
se lo farai.
E poi piangerò e mi
verranno gli occhi rossi.
E un Malfoy non si mostra
mai in pubblico con gli occhi rossi e gonfi e quindi tu non devi morire.
2.05.32
Deglutisco a vuoto,
mentre solleva una mano e mi accarezza dolcemente – Cristo, ho appena
pensato la parola dolcemente? Brutalmente, bruscamente, rudemente sono
aggettivi che vanno bene…vanno benissimo per tutto quello che sottintendono
ma dolcemente no! - una guancia.
E non fare così,
dannazione!
Sembriamo due dannatissime checche!
Devi andare a combattere
no? E allora vai, che stai aspettando?
Non ci sono i tuoi
amicici di sotto che ti aspettano?
Non dovresti farli
aspettare, è da maleducati.
Davvero degno di te.
Anche l’Oscuro Signore ti
starà aspettando… quindi vai.
Cosa stai facendo ancora
qui?
Hai paura? E’ per questo
che perdi tempo vero?
Tipico…così tipico di te e di voi patetici Gryffindor. Sbandierate il vostro
coraggio a destra e a manca ma alla fine davanti al vero potere calate le
brache.
E’ così, vero?
Perché non c’è nessun altra ragione che ti trattenga qui, quando dal piano
inferiore continuano a chiamarti.
2.05.43
“Non morirò” sussurra.
Come fai a saperlo?
Come cazzo fai a saperlo?
Non dovresti dirmi che non morirai se non ne hai la certezza.
Sono una persona
sensibile e fiduciosa nel prossimo.
Se ora mi dici che non
morirai e invece poi schiatti, io non avrò più fiducia in nessuno dei miei
prossimi fidanzati.
E’ questo che vuoi?
Vuoi che io non abbia
fiducia in un essere umano che può provocarmi un orgasmo glorioso.
2.05.47
Rimango perfettamente
immobile mentre si sporge verso di me e mi sfiora le labbra con le sue.
Maledetta polvere,
continua a farmi pizzicare gli occhi.
2.05.50
Rimango fermo anche
quando si scioglie dal mio abbraccio.
Sento il freddo intenso
della casa avvolgermi completamente mentre le mie mani perdono il calore
trasmesso dalla sua pelle.
Non andartene.
Potter, non andare.
Non sei obbligato a
farlo.
Anch’io ho paura
E’ normale avere paura.
Qualsiasi essere umano
avrebbe paura.
Possiamo andarcene.
Possiamo scappare, mio
padre mi ha lasciato dei soldi...possiamo farceli bastare.
Ti manterrò io, davvero.
Non è necessario che tu
lo faccia.
Possiamo andarcene in un
posto lontano, dove nessuno ci conosce. Ci procureremo dei documenti falsi e
ci faremo crescere i capelli.
E tu magari anche la
barba.
E potremmo organizzarci
con qualche incantesimo di illusione.
Vedrai, non ci
troveranno. Saremo al sicuro.
2.05.52
Avanzo di un passo,
sentendo un nodo stringermi forte la gola.
Lui solleva leggermente una mano come per indicarmi di non avanzare ancora.
Mi sfugge un basso
singhiozzo, mentre lo guardo voltarsi e correre giù dalle scale.
Sento i suoi passi
rimbombare nella mia testa, come se potessi udire solo quelli in mezzo alla
baraonda in cui è immersa Grimmauld Place.
2.05.56
Non morire.
2.06.00
Stringo forte i pugni,
mentre le voci pian piano si spengono, seguite dagli echi delle passaporte.
E improvvisamente la casa
è calata in un silenzio irreale, rotto solo dai singhiozzi sommessi della
signora Weasley.
2.08
L’ultima battaglia è
iniziata.
2.17
Non morire.
2.34
Harry, non morire.
2.38
Ti prego.
2.59
Non morire.
Siamo arrivati al
penultimo capitolo... finalmente.
ringrazio come al
solito tutti coloro che hanno commentato e che mi hanno fatto i complimenti
via mail.
Siete davvero gentili
un bacione
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo 9
Capitolo 9
4.09 p.m.
Sia chiaro: a me questa
situazione non piace.
Non piace per niente.
Non bastava che fosse il
Bambino-che-per-un-enorme-colpo-di-culo-non-è-schiattato, il Cercatore più
giovane da prima della nascita della McGonagall – e quindi si va intorno al
terzo secolo avanti Cristo- , il campione di Hogwarts nel torneo tre maghi e non
so che altro.
Ora è anche il salvatore del
mondo. Per la seconda volta!
L’hanno messo sulla copertina
di Cosmopolitan!
Di Cosmopolitan!
Io leggo Cosmopolitan!
Io sono più bello,
intelligente, con un gusto eccellente nel vestire, pieno di fascino, di talento
e di un sacco di altre belle cose, quindi io ho più diritto di lui di stare in
copertina!
Lui che cosa ha fatto? Eh?
Ha solo accidentalmente liberato il mondo magico dalla presenza di un mago
oscuro che poteva portare grandi benefici, come sopprimere tutti i mezzosangue.
Yu uh.
Beh i miei complimenti.
Ottimo lavoro, campione.
Se non fossi troppo impegnato
a sorreggermi le balle per impedir loro di correre via, ti stringerei la mano.
4.15
Io merito di stare sulla
copertina di Cosmopolitan.
4.17
E anche di Glamour.
4.18
Bastardi.
4.21
Sento un profondo moto di
incazzatura, ancora prima di raggiungere la sua stanza.
A parte il fatto che io odio
profondamente gli ospedali e il loro odore di medicinali e che faccio una
grandissima opera di carità a venire a trovarlo, ma devo anche…
4.22
Mi blocco sulla porta.
Harry è a letto con la gamba ingessata sorretta da un sostegno.
E il suo letto è attorniato
da quattro maledette galline!
“Oh Harry, mi fai un
autografo qui?” dice una, scostandosi il bordo della maglietta e scoprendosi del
tutto l’addome.
Sento che la mascella avrebbe
già toccato il pavimento se non fosse strettamente ancorata al resto della mia
faccia.
Ecco perchè devo venire qui
tutti i giorni.
Per assistere a scene come
questa.
Credete che faccia bene al
mio umore?
Al mio fegato?
Alla mia ulcera?
Perfino i miei capelli ne risentono.
Vengo qui, respiro l’odore di
ospedale, vedo il mio ragazzo che rischia di essere stuprato e i miei capelli ne
patiscono. Perdono la loro lucentezza e cadono in depressione.
E’ questo che volete?
Volete farmi diventare calvo? Eh?
“Fuori” tuono come Giove
appena sceso dal cielo con i fulmini in mano.
“Tu” dico, additando la
sgualdrinella con la pancia scoperta “i tuoi genitori lo sanno che sei qui? Lo
sanno che fai la svergognata con il ragazzo di qualcun altro? C’è un nome per
quelle come te…peripatetica! Vai a cercarlo sul vocabolario se non sai cosa vuol
dire”
Le accompagno alla porta e
poi la richiudo alle loro spalle.
Galline maledette.
4.24
Mi getto contro il pannello di legno quando si sta per aprire di nuovo.
Premo la schiena contro la porta, mentre estraggo la bacchetta, ignorando lo
sguardo preoccupato di Harry.
Pronuncio un incantesimo e
blocco la porta.
Oh finalmente un po’ di pace
e di tranquillità.
E’ per questo che sono qui.
Per prendermi cura del mio fidanzato.
Non appena incontro il suo
sguardo pieno di amore e devozione e vedo che anche oggi ha la maglietta bianca
con lo scollo a v che gli fa due spalle della Madonna, i miei capelli si sentono
subito meglio.
“Ciao, amore” cinguetto,
svolazzando vicino al suo letto
4.25
Il mio fidanzato.
Com’è bello.
Com’è forte.
Com’è coraggioso.
Com’è hot.
4.26
“Draco, che stai facendo?”
dice, ridendo, mentre mi accomodo sulle sue gambe…beh non proprio sulle sue
gambe.
Diciamo un po’ più in su. In una zona con potenzialità e attrattive maggiori.
E dure. E calde.
“Ti faccio rilassare”
replico, appoggiandogli le mani sulle spalle per massaggiagliele piano.
Mi sporgo verso di lui e lo
bacio tutto felice.
Il mio fidanzato.
Suona bene, vero?
Harry Potter è tante
cose…salvatore del mondo, il bambino bla bla bla, ma è anche e soprattutto il
fidanzato di Draco Malfoy.
E’ questa la cosa più
importante per me.
Le altre cose sono di poco conto, diciamocelo.
Il vero colpaccio è essersi
accalappiato uno come me.
Che non sarò sulla copertina
di Cosmopolitan...ma c’è ancora tempo.
4.28
Beh a pensarci bene,
comunque, non mi dispiace molto avere un fidanzato famoso.
Tra tutti i fidanzati/e che
potrebbe avere lui ha scelto di stare con me, perché ha capito quale sia il mio
reale valore.
Ha capito che sono un
esemplare unico, inestimabile.
Sono come un fiore sbocciato
in un deserto arido e monotono.
Sono come un arcobaleno dopo
una tempesta. Come la bellezza di un tramonto o la suggestività di una lirica di
Mozart
Già, io sono tutto questo.
Quindi è ovvio che debba
stare con il salvatore del mondo magico.
4.31
“Sono bello?” gli chiedo con
aria sognante, mentre gli accarezzo affettuosamente i capelli incasinati. Sembra
che ci sia scoppiata la terza guerra mondiale.
Lo guardo ridere.
Ho mai detto che amo
totalmente il modo in cui piega le labbra e le piccole rughine che si formano ai
lati del suoi occhi?
“Sì, Draco, lo sei” replica,
facendomi avvicinare per baciarmi.
4.32.06
Sono felice.
4.32.09
Sono assolutamente e
totalmente felice.
4.32.14
Sono anche eccitato da morire ma non vorrei rovinare il momento idilliaco.
4.33
Ad ogni modo, il mio adorato
Potter è in via di guarigione.
Mio padre e mia madre sono
salvi, a tubare come piccioni in calore in qualche isola tropicale – spero che
siano tutti e due ampiamente dotati di crema protettiva.
Il mio fondo fiduciario è
stato sbloccato, cosicché non ho problemi di soldi e ho ripreso a fare la vita
che piace a me.
Ah e non sono stato accusato di niente.
La mia fedina penale è
immacolata.
Weasley e Granger sono
sopravvissuti alla guerra, con mio grandissimo disappunto.
Ma non parliamo di loro.
Parliamo di me.
Perché dovremmo mai parlare
di loro quando io sono un argomento assolutamente più interessante?
4.35
“Draco, no…potrebbe entrare
qualcuno” mormora Harry mentre mi sposto tra le sue gambe e gli scosto il bordo
dei pantaloni del pigiama.
“Non preoccuparti, ci sono
Tiger e Goyle di guardia” rispondo, prima di avere la bocca troppo impegnata a
procurar piacere al suo pene per poter aggiungere altro.
4.37
Harry Potter non solo è il Bambino che lo sapete, il Cercatore…e sapete anche
quello, e il salvatore del mondo magico e mio fidanzato, ma è stato anche colui
a cui ho concesso la mia verginità.
Sì, okay… le cose sono state
un po’ complicate, dato che lui aveva la gamba ingessata e che non poteva
corrermi dietro per acciuffarmi, visto che faceva un male terribile e io non
sono un grande sostenitore del male fisico.
Ma io sono un Malfoy e un
aristocratico. E gli aristocratici hanno una soglia del dolore fisico molto
bassa. È risaputo fin dall’alba del tempi.
E’ scritto nel nostro DNA,
come è scritto che siamo umanamente migliori di altri.
L’importante, comunque è che,
dopo diversi tentativi, Harry mi ha gloriosamente posseduto su questo stesso
lettino dell’ospedale.
E poi mi ha tenuto
abbracciato tutta la notte e mi ha fatto le coccoline, accarezzandomi i capelli
e dicendomi quanto mi ama.
E quanto sono bello.
E quanto meriterei di stare
sulla copertina di Cosmopolitan.
4.40
No, okay, forse quest’ultima cosa l’ho inventata.
4.41
Sollevo il capo e mi godo
l’espressione di pura estasi sul suo viso.
Io sono quello che ha il
diritto di avere in bocca il suo pene.
Io sono quello che ha il
diritto di farsi scopare da lui.
Io e nessun altro.
Harry Potter è
inesorabilmente mio.
Gli bacio appena il ventre,
prima di risalire sul suo collo e sulle sue labbra.
“Sei incredibile” mormora, passandomi le dita tra i capelli.
Adoro i momenti subito dopo
l’orgasmo.
E’ così buono con me. Così
dolce.
E mi dice tutte quelle cose
che mi riempiono il petto di orgoglio.
“Solo incredibile?” ribatto.
“Sei eccitante” risponde lui,
attirandomi contro la sua bocca per un lungo bacio.
Lo guardo riappoggiarsi
contro i cuscini, continuando ad accarezzarmi i capelli con amore.
Io e i miei capelli siamo
molto felici per le sue attenzioni.
Faccio per dire qualcosa,
quando lo sento sospirare e lanciare un’occhiata fuori dalla finestra.
“Vorrei andarmene” sussurra
assorto. Le sue carezze diventano leggermente meccaniche mentre i suoi occhi si
riempiono di un sentimento che non riesco a decifrare facilmente.
Credo che sia stanchezza.
Ora che è il salvatore del
mondo magico per la seconda volta pare che la gente voglia dell’altro da lui.
Lo trattano come una specie
di fenomeno da baraccone. Se solo volesse potrebbe diventare primo Ministro.
4.44
E io non voglio.
L’ho già spartito con
l’Oscuro Signore per troppo tempo.
Adesso voglio che si occupi solo di me, chiaro?
Me lo merito.
Anch’io ho fatto la mia parte
nella guerra.
E sono una persona splendida.
Mi merito che Harry Potter mi
ami e mi idolatri per molti giorni a venire.
4.47
“Perché non ce ne andiamo?” dico, sfiorandogli la mandibola con le dita.
Incrocio il mio sguardo con
il suo, quando si volta verso di me.
Mi stringo nelle spalle.
“Non c’è scritto da nessuna
parte che tu debba rimanere. Quello che credevi di dover fare l’hai fatto. Ti
meriti una vacanza”
No, io mi merito una vacanza.
E mi merito di poterti
schiavizzare a dovere.
Se rimani qui, avrai sempre
persone che ti chiederanno di fare cose e che vorranno la tua attenzione. E se
tu sei in una stanza è più probabile che la gente guardi te e la tua fottuta
cicatrice, mentre io corro il rischio di passare inosservato.
“Ho abbastanza denaro per
entrambi” aggiungo, sperando di convincerlo.
Denaro vs. orgasmo…indovinate
un po’ chi vince.
Aggrotto le sopracciglia. E
adesso perché diavolo si è messo a ridere?
Sono così divertente, eh? I Malfoy non sono divertenti.
I Malfoy illuminano le vite
degli altri con la loro luce divina, provocando reazioni di immensa gioia come
il riso.
“Ti assicuro che il denaro
non è un problema. Ho una camera di sicurezza alla Gringott piena d’oro.”
4.49.43
Non respiro.
4.49.50
Non sto respirando.
4.50
Harry Potter oltre a essere
il Bambino che sapete, il Cercatore che sapete, il salvatore che sapete, il mio
fidanzato…è anche ricco sfondato! Anche se qui quello sfondato dovrei essere
solo io.
Lo guardo e sento l’amore per
lui crescere con una forza dirompente dentro di me.
E’ ricco.
Allora non si veste così di
merda perché non ha soldi, ha solo cattivo gusto.
Lo bacio appassionatamente,
riversando nei miei baci tutto l’amore puro e incontaminato che provo per lui.
Mi scosto per avvolgerlo
caldamente con il mio immenso affetto, che sgorga dai miei occhi come un
torrente in piena.
“Dio, come sei materiale”
mormora, scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
Io? Materiale?
Solo perché lo amo alla follia?
E’ questo il ringraziamento
per onorarlo della mia devozione e del mio attaccamento?
E della mia innata bravura a fare i pompini?
Irriconoscente.
4.52
“Va bene” mormora, prendendo un respiro profondo. “Andiamo via. Solo noi due.
Non mi importa dove. Mi importa solo che facciamo in fretta. Non ne posso più di
stare qui dentro..” dice, mormorando l’ultima frase con voce incredibilmente
stanca.
Lo so. Ti stanno
prosciugando. Le interviste, i curiosi…non so come tu possa resistere.
Ma non preoccuparti, c’è il
tuo Draky che si prende cura di te.
Il tuo Draky e il tuo denaro.
Quanto sei ricco?
Sei ricco abbastanza per comprarmi…Cosmopolitan?
Intendo dire tutto il giornale, almeno poi quei senzadio saranno costretti a
mettere me in copertina. Ah ah.
“Ti concederò di portarmi il
bagaglio” dico con il mio miglior accento aristocratico.
Lo guardo sorridermi,
accarezzandomi una guancia.
“E’ per questo che sto con
te” mormora.
Perché mi piace usarti da
schiavetto?
“Perché mi tratti come…”
“Come se fossi un essere
inferiore? Perché lo sei” dico, chiudendogli la bocca con un bacio.
Lo so. Non c’è bisogno che tu
dica nulla.
Perché è vero che tu sei il
bambino che.. tanto lo sapete, e il cercatore che…sapete anche questo e il
salvatore del mondo magico, ma per me…per me sei la solita schiappa.
Non ho mai visto nient’altro
oltre a quello.
Sì, c’è da chiedersi perché io voglia stare con una schiappa come te.
Insomma, io sono bello.
E’ un crimine privare altre
persone del mio amore.
Ma…beh diciamo che è crimine
che sono costretto a compiere.
“Ma quindi” dico “tornando al
punto cruciale della questione…quanto sei ricco esattamente?”
Tre giorni dopo.
Harry mi ha comprato Cosmopolitan. Non una copia. Tutto il giornale. Redazione,
redattori, caporedattori ed editore compresi.
Vi ho già detto che i Malfoy
non amano le persone?
Loro concedono nella loro
immensa benevolenza…oh ma a fanculo anche i Malfoy.
Mi ha comprato Cosmopolitan.
Come faccio a non amarlo?
Ringrazio ancora una volta
tutti coloro che hanno commentato questa storia e che mi hanno supportata con i
loro incoraggiamenti a portarla a termine.
Spero che vi sia piaciuta e che vi abbia divertito^^
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