Hogwarts maledetta...

di Castagna_Pope
(/viewuser.php?uid=148030)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo ***
Capitolo 2: *** 2.Voldy is back ***
Capitolo 3: *** 3.Incanto Temporus ***
Capitolo 4: *** 4.Tutto finisce ***
Capitolo 5: *** 5...e tutto cambia ***
Capitolo 6: *** 6. una vigilia nascosti in sala comune ***
Capitolo 7: *** 7.Fleur mamma ***
Capitolo 8: *** 8.Il natale del cappello ***
Capitolo 9: *** 9.** ***
Capitolo 10: *** 10.The real story ***



Capitolo 1
*** 1. Prologo ***


Era passato un anno da quando Potter aveva sconfitto l’oscuro Signore, tutto era tornato alla normalità. Michael Corner era tornato a Hogwarts per finire il settimo anno, era natale quando tutto cambiò.
Si sentì un boato, lo spirito di Voldemort vagava senza meta per il mondo, Harry Potter non sapeva che esisteva un altro Horcrux, ma in fondo neanche lui lo sapeva, pensava che fosse destinato a rimanere in vita, e ora voleva vendicarsi! Doveva cercare un altro corpo, come aveva fatto con Raptor anni fa, doveva tornare in vita.
Con un crack Fleur si smaterializzò a Grimmauld place, un’altra riunione dell’Ordine. Era la terza quella settimana, pensava che con la morte di Voldemort niente le avrebbe impedito una vita normale con Bill, ma non era così. Le riunioni erano aumentate, girava la voce che Voldemort fosse ancora vivo e che stesse progettando di ritornare. Penelope Light la aspettava, era entrata nell’Ordine da poco.
-Non possiamo più aspettare, Harry!- disse la McGranitt dal camino, era diventata il nuovo capo della Fenice -dovete tornare a Hogwarts, voi che non ci siete, per garantire l’incolumità della situazione, vi lascerò smaterializzare!- Si prepararono: Harry, Ron, Ginny, Bill, Fleur, Penny, Baston, Percy e George e si smaterializzarono nell’ufficio del preside su cui sedeva ritta la McGranitt -…e che inizi la difesa da un possibile attacco delle forze del male- accanto a lei erano seduti Hagrid, Abeforth e Hermione.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2.Voldy is back ***


Ecco Hogwarts finalmente! Voldemort tentò di passare la barriera protettiva, ma lo respinse, il suo corpo etereo non riusciva a oltrepassare quello spesso strato di incantesimi, quindi aspettò… Aspettò fino ad Halloween, quando iniziarono le uscite scolastiche. Gli studenti, guardati attentamente dai membri dell’ordine, camminavano per Hogsmeade, e lui dall’alto scrutava tutti, nessuno in particolar modo, fino a quando arrivò a Harry Potter, lo odiava a morte! Si lanciò contro di lui con tutta la forza del suo animo e lo attraversò. Il ragazzo cadde a terra stremato, non si rialzò.
Il primo a vederlo fu Percy. Gli corse incontro per vedere come stava e lanciò dei fuochi rossi in aria per segnalare la posizione. Era il bersaglio perfetto: debole, addolorato per la perdita del fratello, sentiva che poteva coinvolgerlo, però doveva fare in fretta, gli altri stavano arrivando. Entrò nel corpo di Perce, ma non fu come con Raptor, adesso doveva combattere. Vinse facilmente, diventò parte dell’uomo; diventò L’UOMO. Ginny arrivò e presero Harry per portarlo al castello.
Passato il cancello Percy si sentì mancare, non sapeva di avere dentro l’oscuro signore e non sapeva che esso stava lottando contro gli incantesimi protettivi. Cadde a terra.
Quando aprì gli occhi era in infermeria, con Penelope al suo capezzale e Harry nel lettino di fianco. Ginny, Ron e Hermione stavano seduti intorno a lui. Qualcosa nel subconscio gli disse di prendere la bacchetta e di dire due parole. Quali? –Avada Kedavra- ma era una voce profonda e non le diede ascolto. Quando la McGranit arrivò disse che Harry era caduto in coma e che non sapeva quando si sarebbe risvegliato.
-Uccidilo, uccidi il ragazzo- Era in una stanza buia, seduto su una poltrona di pelle nera, con la testa di Ron su un piatto colando sangue. Davanti a lui stava Harry Potter in ginocchio. Si girò, c’era qualcuno che non poteva vedere. Quando rigirò la testa non c’era più Harry, ma un ragazzo del settimo anno: Michael Corner. Cosa centrava lui in questa faccenda? –Uccidilo lo stesso, ha osato distruggere l’ultimo Horcrux- alzò la bacchetta, ma non era una bacchetta era un’arma babbana, una pistola.
Si svegliò di soprassalto e vide Harry che stava ancora sdraiato incosciente, prese la bacchetta e si avvicinò, poi vide Ginny che dormiva vicino al lettino e si senti vomitare. Non era quello il momento, prima doveva pronunciare l’incanto Temporus.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3.Incanto Temporus ***


Percy si era perso, e nessuno lo trovava. la notizia che l’ex prefetto era scomparso dall’infermeria si sparse in fretta, tutto l’Ordine vagava per i corridoi cercandolo. Non si sapeva come avesse potuto scomparire così senza che neanche un quadro avesse visto niente, l’idea più ovvia sembrava il rapimento…
Michael era a lezione di Storia della magia, visto che molti studenti del settimo anno se n’erano andati con i fatti dello scorso anno facevano lezione tutte le case assieme. Stava pensando a come avrebbe potuto essere sua madre, non l’aveva mai conosciuta, era morta di parto. Pensava spesso a questo, era tormentato dal fatto di non avere una madre come gli altri, che lo abbracciasse e gli desse conforto, suo padre era sempre al ministero e non era la stessa cosa. Storia della Magia era sempre il momento migliore per pensare, il lento parlare di Ruhf scandiva il tempo e il brusio di sottofondo… aspetta. Non c’era un brusio di sottofondo. Guardò i serpeverde, erano stranamente silenziosi e non ridevano. Anche il professore smise di parlare per dire –è il settimo anno, ma non è mai troppo tardi per capire che mi dovete ascoltare durante la lezione- tutti i corvonero scoppiarono a ridere, ma i serpeverde rimasero zitti e lo guardarono male.
Fleur. Era tutto il giorno che vagava per Hogwarts a cercare Percy. Bill era al suo fianco e lei lo consolava –Vedrai che lo troviamo, Bill! Non fare così- Sapeva che Bill non avrebbe voluto perdere un altro fratello, dopo la morte di Fred.
Percy/Voldemort stava seduto su una poltrona di pelle nel dormitorio dei serpeverde, aspettando. Aveva lanciato la maledizione imperius sulla maggior parte dei ragazzi e ora pensava. L’Incanto Temporus, la magia più potente di tutte, con quel sortilegio poteva cambiare tutto, uccidere persone, unire due anime, dividerne una in più parti, diventare immortale. Non doveva abusarne, perché sapeva che si sarebbe tolto dal controllo dell’incantatore e avrebbe iniziato a spargersi a caso. La gente sarebbe morta senza motivo, sarebbe diventata diversa, avrebbe potuto cambiare in qualcosa che non piaceva all’oscuro signore.  Nessuno era mai riuscito a completare l’incanto, ma sapeva che doveva dare i cambio un pezzo di anima, l’ultimo pezzo di anima che gli era rimasto fuori dal corpo: l’horcrux. Il sogno che aveva fatto in infermeria gli aveva confermato di avere un horcrux, e gli aveva detto anche cos’era. Ma non poteva distruggere lui stesso volontariamente un pezzo della sua anima…
Daphne Greengrass entrò in sala comune giusto in tempo per sentirsi dire da Percy –l’incanto deve essere pronto il prima possibile, e assicurati che ci siano Bill e Ronald Weasley, e il ragazzo corvonero, Corner- Doveva ancora capire cosa centrava lui in questa storia, perché fosse nel sogno.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4.Tutto finisce ***


Era passato più di un mese da quando Percy Weasley era scomparso nel nulla, e ormai tutti, anche i familiari, si erano abituati.
Finita lezione Michael si recò in sala comune e si mise a leggere, si annoiava. Entrò di colpo Penelope Light e Daphne Greengrass si affacciò dall’ingresso… cosa ci faceva li una serpe? Penny era preoccupata –Ha detto che la McGranitt vuole parlare con te, non so perché, ne perché abbia commissionato Quella vipera per venire a dirtelo!- la guardò strano e disse –Ciao Penny, perché dovrei andare dalla preside? Avanti, vieni anche tu, non vorrei che fosse qualcosa di male!- si alzò e seguì la Greengrass giù per le scale, con Penn che gli stava dietro. Arrivarono alla sala Grande e si avvicinarono a Bill e Fleur che si sbaciucchiavano nel loro privato, la Greengrass li interruppe –Weasley! La McGranitt ti vuole vedere nel suo ufficio, Subito!- -Bill, vengo anch’io- disse Fleur, non le andava che una ragazza dall’aria antipatica  seguita da Penelope e un ragazzo dall’aria confusa chiamasse suo marito nell’ufficio della McGranitt. Bill guardò con aria stupita Mike che rispose con una semplice alzata di spalle.
Si diressero verso l’ufficio e quando entrarono videro il corpo della McGranitt a terra, privo di vita. La Greengrass chiuse la porta e gli altri corsero in fretta verso il corpo. Altri serpeverde erano nell’ufficio e subito gridarono {Expelliarmus}. Le bacchette volarono nelle mani dei ragazzi e i quattro rimasero disarmati. In quel momento Percy entrò trascinando il corpo di Ron, era pietrificato. Perce era come posseduto, aveva gli occhi rossi e lo sguardo da serpente –Eccovi qui, più di quanto mi aspettassi! Mi presento, sono Lord Voldemort!- in quel mese e mezzo doveva aver preso il sopravvento sul corpo del Weasley –e vi ho chiamati qua per assistere al mio ritorno- una risata malvagia si scatenò dal corpo di Percy. –Vi ricordate le storie che ha raccontato Harry? Quella di Ron che distrugge il medaglione, per esempio! Dovete sapere che parte della mia anima nel medaglione si attaccò a lui, ora è un Horcrux bello e buono!- poi andò da Bill avvicinò la sua testa fino a quando non si sentì l’aria del respiro. Sapeva che non avrebbe osato colpirlo per non far male a suo fratello –solo un vero grifondoro può estrarre la spada dal cappello- prese il cappello parlante dal tavolo e lo lanciò ai piedi di Bill –se non colpisci tuo fratello, distruggendo l’horcrux che è in lui, non potrai mai distruggere il potere dell’oscuro signore!-
Bil rispose gridando –Sei un mostro! Non posso fare una cosa simile-
-Suvvia Bill, il ragazzo non morirà. Puoi benissimo tagliargli la gola, verrà distrutta solo la mia anima- Rise e gridò al cappello –Allora, estrai questa spada? C’è un Grifondoro mica male qua che la vuole usare-
La spada comparve dalla fodera e Bill la prese in mano terrorizzato gli altri erano immobili, con le bacchette dei serpeverdi puntate alla schiena. In un attimo si sentì un grido. Era Percemort, Bill aveva compiuto l’atto, l’ultimo pezzo della sua anima era scomparso, ora rimaneva solo lui. Prese la bacchetta, la cosparse del sangue di Ron e disegnò un cerchio sul pavimento, ci entrò e disse {Mors Temporis}. Ci fu un lampo di luce nera e Perce non fu più se stesso, era diventato pelato e il naso era piatto, ridotto a due fessure –Sono tornato- Ma Voldemort si era dimenticato di uscire dal cerchio e l’incantesimo continuò, colpì tutta Hogwarts, non si spanse oltre. In un attimo molti studenti morirono, altri si sdoppiarono, altri diventarono una persona sola, Ron (che nel frattempo era tornato in se) Ginny ed Hermione caddero in coma, come lo era Harry. Da quell’attimo, nel perimetro di Hogwarts non fu più possibile lanciare incantesimi, per sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5...e tutto cambia ***


Micheal si svegliò nel suo letto del dormitorio, vestito, con il sangue che gli colava dal naso. Pensò a quello che era successo e si alzò di colpo, scese le scale e vide Penny seduta sul divano con un coltello in mano, si avvicinò e vide che lei lo guardava terrorizzata. Quando si sedette Penny si tagliò una vena, ma non ne uscì sangue, si cicatrizzò in un attimo. Michael la guardò negli occhi sconcertato. Non aveva mai notato quegli occhi pieni di un blu elettrico che lo guardavano, belli anche se con il terrore stampati dentro, e sorrise. Poi però pensò al fatto che era accaduto e smise. Penny disse –cose simili sono accadute a molti studenti Mike, alcuni sono morti senza un motivo e nessuno riesce più a lanciare incantesimi. Non sappiamo il motivo, è successo quando Percy- e scoppiò a piangere per la perdita del ragazzo –Quando LUI è diventato Voldemort- Miky l’abbracciò cercando di consolarla, doveva essere distrutta, come d’altronde lo dovevano essere tutti.
Fleur era a terra, non si sentiva se stessa. Aveva dei ricordi che non le appartenevano nella mente, erano ricordi tristi, di una persona che era morta molto tempo fa. Si alzò e si guardò in torno era in un corridoio, vide Sir Cadogan camminare per i corridoi. Cosa? Sir Cadogan era un quadro! Chiamò Bill con tutta la forza della sua voce e sentì che era cambiata, si era fatta più rauca. Cos’era successo? Voldemort era tornato, Percy! Era nel suo corpo e ora Percy si era fuso completamente con lui. Bill aveva colpito suo fratello. Il corso degli eventi aveva preso una svolta da quando Percemort aveva pronunciato l’incantesimo, ma che incantesimo era? Non l’aveva capito.
Voldemort salì alla gufiera. Era passato dall’infermeria, ma Harry era scomparso. Dove si era nascosto ora quel farabutto! Erano anni che voleva ucciderlo ma riusciva sempre a svignarsela. Il pacco arrivò puntuale, come sempre i gufi di Hogwarts erano affidabili. Scese di nuovo nell’ufficio non facendo caso agli studenti che lo guardavano spaventati, tanto non potevano usare magie. Una volta solo nell’intimità dei quadri degli ex presidi scartò la scatola. C’era dentro una di quelle armi babbane, una pistola. Il Sogno gli aveva detto di prenderla e ora capiva che era l’unico modo di incutere terrore senza usare la magia… osservò la pistola, cercò di capire come funzionava e sparò un colpo al ritratto di Silente.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. una vigilia nascosti in sala comune ***


Fleur passò era nascosta dietro l’angolo, osservava Voldemort che entrò nella sala grande seguito da tutti i serpeverde incantati. Gli effetti delle magie quindi rimanevano, solo che non se ne potevano fare altre. Fra tutti gli studenti, però non vide la Greengrass, quella vipera, sarebbe uscita a prenderla a pugni se solo ci fosse stata. Una volta entrati chiusero il portone e Fleur fu libera di uscire dal nascondiglio. Doveva andare nella sala dei Corvonero, rispondere all’indovinello ed entra… un momento, come faceva a sapere dell’indovinello. Non era mai stata ad Hogwarts! I suoi nuovi ricordi però le dissero che ci era stata, era Corvonero. Aveva sposato Grifondoro in tutti e due i casi, ma solo in uno aveva avuto figli, e non era quello attuale…
Si sedette per terra con le mani nei capelli e ansimò, si sentiva stanca, e Bill non c’era. Pianse.
Michael e Penelope stavano per uscire dalla sala comune, si erano ripresi ed erano pronti per combattere. Il passaggio si aprì ed entrò Luna di tutta fretta, i capelli le erano diventati neri come la cenere, il viso prima fanciullesco si era rinforzato, quando parlò ne uscì una voce matura –Presto, Voldemort vi sta cercando in tutto il castello! Hagrid è gia riuscito a nascondere Harry e gli altri nella foresta proibita… sono caduti tutti in coma- aveva una faccia preoccupata e trascinava Mike per la cravatta da studente per tutta la stanza. Lo infilò nell’armadio delle scope, cercando di fare più spazio possibile, poi buttò dentro anche Penny. Il ragazzo rispose –Non dicevi che questo posto era infestato da nargilli?- e Luna rispose semplicemente –Nargilli? Cosa sono?- e chiuse sbattendo la porta dell’armadio. Era cambiata, anche lei.
Passarono lì mezza giornata, poi venuta sera Luna gli portò da mangiare e disse triste –Mi dispiace, ma dovrete passare anche la vigilia di Natale qua dentro- e richiuse la porta. Se n’erano completamente dimenticati, era la vigilia di Natale! Restarono chiusi nell’armadio tutta la notte, abbracciati per non sentire freddo, guardandosi negli occhi. Lei di un blu elettrico e lui color castagna, gli sguardi si incontrarono e sorrisero, non dissero una parola, rimasero svegli a sentire il loro respiro.
Lui pensò a quant’era bella. Lei pianse ancora, poi lo guardò e sorrise mordendosi il labbro. Era ormai mattina quando si baciarono.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7.Fleur mamma ***


Verso mezzogiorno tornò Luna, li fece uscire e disse che potevano muoversi liberamente per il castello, basta che non andassero nella sala grande dove si era accampato il signore oscuro con tutto il suo seguito. Molte maledizioni erano fortunatamente svanite, ma Voldemort li aveva presi in ostaggio e minacciava di ucciderli tutti se non avesse Michael o Harry entro quella giornata.
I due ragazzi scesero le scale e iniziarono a vagare per i corridoi, dovevano trovare Bill e Fleur al più presto e cercare insieme un modo per sconfiggere una volta per tutte Voldemort! Camminavano ormai da un ora e stanchi si sedettero sull’erba fresca del cortile, non aveva nevicato quell’anno. Si guardarono, sorrisero e si baciarono, poi Penny disse -Auguri-
Sentirono dei passi provenire da dietro, si voltarono e videro una figura incappucciata avvolta in un mantello candido, quando si abbassò il cappuccio comparve la faccia di Fleur. A Mike venne un brivido lungo la schiena, l’espressione che aveva Fleur sul volto gli era familiare, anche se non l’aveva mai vista prima. Gli scesero le lacrime agli occhi.
-Sono usciti, li ho appena visti nel cortile- disse uno studente del quarto anno. Fleur scese le scale, si mise un mantello per ripararsi dal freddo, si alzò il cappuccio ed uscì. Quando fu fuori un dolore atroce le afflisse il cuore, vedeva suo figlio! Era seduto nell’erba, si abbassò il cappuccio e corse verso Michael con le lacrime agli occhi, il figlio che non aveva potuto vedere crescere, che non aveva potuto abbracciare. Lo strinse forte a se sussurrandogli –Figliolo, figliolo- sentiva le sue lacrime sfiorargli la mano e lo guardò, sorrise e disse –Ora ci sono qua io, figlio-
Penny aspettò che i due finissero, la madre di Mike doveva essersi reincarnata in Fleur. Poi si avvicinò e chiese –Dov’è Bill? dobbiamo fermare Voldemort!- Fleur rispose –Bill non si trova, da nessuna parte. Però possiamo andare nell’ufficio del preside, a chiedere la spada al cappello-
-Certo, e poi possiamo chiedere a Neville o a qualcun altro di estrarla- continuò Miky, solo i Grifondoro potevano prenderla.
Salirono le scale di corsa, ma Fleur si fermò in fretta –Mamma! Cos’hai?- -Niente, sono solo stanca Miki, andate pure senza di me-
Arrivati davanti alla statua pronunciarono la parola d’ordine ed entrarono di corsa, si videro davanti Daphne Greengrass che sorridendo era seduta con le gambe sulla scrivania e teneva in mano un pugnale.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8.Il natale del cappello ***


-e così Voldemort aveva ragione, siete venuti a prendere la spada. Il mio signore sarà felice della vostra morte- disse Daphne ridacchiando sotto i baffi. Si alzò e si avvicinò ai due ragazzi. Non pensavano che la Greengrass fosse così affascinata da Voldemort, ormai la maledizione doveva essere svanita ma lei rimaneva ancora fedele. -E ora preparatevi!- in un attimo scagliò il pugnale che andò a conficcarsi nel petto di Penny. Mike non pensò più, scagliò un pugno contro la ragazza che bloccò con molta facilità, iniziarono a lottare corpo a corpo. Lei scagliò un destro che venne scansato con facilità, non si colpirono quasi mai. Solo una volta Daphne prese in piena pancia Michael che cadde a terra sputando sangue. Allora salì sulla cattedra e si lanciò con tutto il suo peso sopra il ragazzo, che rotolò di lato per non farsi prendere. Si guardò in giro, Penny era a terra, col coltello impiantato nel petto, non colava sangue. Si rimise in piedi pronto per riprendere la battaglia. Daphne si rialzò e si mise a parlare –Cosa volete fare? Sempre se riuscite a battermi solo un Grifondoro può estrarre la spada e non avete più tempo, dovreste già trovarvi nella sala grande a quest’ora- Miki non rispose, si lanciò contro la Greengrass e caddero a terra entrambi, iniziarono a menarsi da quella posizione, ma visto che il ragazzo era avvantaggiato trovandosi sopra Daphne pensò a un modo di rendere la vittoria a quei Corvonero. Quando riuscì a togliersi finalmente da sotto il corpo di Corner corse verso l’altro lato dell’ufficio e afferrò il cappello, poi si riavvicinò al ragazzo. –Vediamo come te la cavi senza la spada!- e con un grande strattone, uno di quelli che durano una frazione di secondo ma tu riesci a vederne ogni attimo come se passasse un minuto, il cappello di divise in due parti. Un grande sorriso malvagio era stampato nella Serpe, era tutto finito! Senza spada non potevano fare niente… Lord Voldemort aveva vinto. Daphne sentì una mano che le si appoggiò sulla spalla, era riuscita a compiere il suo dovere, era raggiante. Girandosi non ebbe nemmeno il tempo di ragionare che un pugno in faccia le fece perdere i sensi. Penelope si era rialzata, la ferita rimarginata grazie alla sua nuova capacità e teneva il pugnale in mano, si era vendicata. Sentirono un gemito ed entrambi si inginocchiarono davanti alla metà del cappello con la faccia. Iniziò a parlare lentamente, ansimando –ragazzi…- Penny piangeva, Mike era preoccupato e continuava a dire con il sangue che ancora gli colava dalla bocca e si mescolava alle lacrime –per favore, cappello! Abbiamo bisogno della spada! Della spada di Godric, è l’unico modo per uccidere Voldemort- Allora il cappello disse tristemente –Chi sono io per decidere che serve una divisa per essere veri Grifondoro? Dopotutto sapevo che ti saresti trovato bene fra i Leoni… ma ho lasciato a te la scelta… come al solito questo stupido cappello si è lasciato prendere dalle emozioni…- i due ragazzi piangevano più che mai, quel cappello li aveva portati verso il loro destino. Non sarebbero stati niente senza la cerimonia di smistamento… -Tenete la spada, ah! Dimenticavo… Buon Natale- detto questo le pieghe che prima formavano un viso sparirono e sotto il cappello comparve la spada di Grifondoro macchiata di sangue, il sangue del cappello. Quello non fu affatto un buon Natale ma fu un Natale sporco e di morte, un Natale alla memoria dei morti e di quelli che dovevano ancora morire. Perché non era ancora finita la storia.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9.** ***


Fleur tornò all’ingresso, uscì e venne colpita da un ondata di aria gelida che le riempì i polmoni. Sputò un grumo di sangue nel prato e si mise a sedere. Non voleva farlo, non voleva dire a suo figlio che se diciottenni non fosse morta di parto sarebbe morta comunque, era afflitta da una malattia terminale. Si rialzò e si rimise a vagare per il castello, ora la cosa importante era trovare Bill.
Mentre procedeva lenta per un corridoio vide dei ragazzi del quinto anno che camminavano sussurrando spaventati fra loro. Lei si avvicinò e chiese –Sapete dov’è Bill, Bill Weasley, quello alto!- i ragazzi la guardarono confusi, poi scossero la testa e una di loro disse –Ci dispiace signora Delacour, ma molti in questi giorni sono scomparsi, è molto probabile che sia morto!- Lei scoppiò a piangere, aveva capito da subito che era finita così, ma non voleva ammetterlo a se stessa. Le vennero dei conati di vomito, ma non aveva la forza di muoversi.
Alzò la testa e vide Penny correre verso di lei con la spada in mano –D-dov’è Miky? Dov’è mio figlio?- disse ancora con le lacrime. Michael arrivò ansimando, con il sangue che gli colava dalla bocca. Lo scontro con la Greengrass l’aveva sfinito, corse da sua madre e l’abbracciò, non aveva il viso delle vecchie foto, ma la nuova espressione di Fleur lo faceva sentire bene, lo consolava. La strinse forte a se e pianse con lei, senza un motivo.
Andarono insieme nella sala grande, spalancando i portoni con un colpo secco. La stanza era scura, la nebbia del cielo stregato scendeva fino a terra, gli stendardi erano completamente neri, gli studenti serpeverde erano ammassati in un angolo terrorizzati, al centro della sala, seduto sulla sedia di Silente, stava Percemort, con lo sguardo maligno, Sul tavolo dei professori era appoggiato un aggeggio di ferro. Voldemort si alzò e rise –Ahaha, alla fine siete venuti! Bene, perché ho una cosa da mostrarvi- prese in mano l’aggeggio e andò dietro la sedia, ne uscì con Bill legato e imbavagliato. Fleur gridò –NO!- lui mise l’oggetto sulla tempia del Weasley, ma non sparò. Invece iniziò a parlare –Vedo che avete la spada! Il cappello sarà stato generoso con voi, anche se Daphne ha fatto un buon lavoro… esatto, io so! Sono entrato in una specie di trance con lei.- rise e continuò -ma questa non è l’ora della morte di Bill, invece sarà l’ora della morte di voi tre! Specialmente di Michael. Dimmi cosa centri tu in questa storia?- E si lanciò verso di loro, lasciando cadere la pistola sul tavolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10.The real story ***


Iniziò la battaglia. Penny, che aveva in mano la spada iniziò ad avvicinarsi menando fendenti a destra e a manca. La spada però era diventata pesante e non riusciva a muoverla velocemente; riuscì a tagliargli la mano sinistra e lui urlò di dolore, un grido che non si sentiva da molto tempo. A quel punto la spada si fece immensamente pesante e la ragazza fu costretta a mollare la presa per lasciarla cadere rumorosamente a terra. In quel momento Percy prese la pistola e saprò a raffica. Il primo colpo mancò Bill di qualche centimetro, poi colpì Penelope che cadde a terra mentre il proiettile usciva dalla ferita che si stava già rimarginando. Il terzo colpo beccò Fleur in pieno petto. In quel momento Michael corse verso il corpo e iniziò a piangere, la madre gemeva e le usciva sangue dalla bocca. Voldemort con un sorriso malvagio sussurrò -questo è per la mano!- e la donna a terra gemente -ahh, fa male!- e si mise una mano sul ventre
Michael stava ancora piangendo gridando -perchè!! Percemort sei un mostro! mamma ora ti aiuto- cercò di curare le ferite nel modo migliore possibile, ma quando Fleur stava già meglio Percy sparò un altro colpo. Penny si era rialzata e si era messa al capezzale della donna: e fu a quel punto che miki afferrò la spada di Grifondoro e mise fine al regno di terrore dell'oscuro signore. In quel momento cadde la neve , ma una neve sporca... come se anche il cielo fosse stato inquinato dal sangue versato.Poi, mentre dal corpo tagliato in due di Voldy sgorgava sangue da tutte le parti il ragazzo corse verso la madre con le lacrime agli occhi -grazie tesoro! Mike sii prudente, Mike sii forte...Mike la mamma ti ama- disse al figlio, poi con un ultimo respiro morì.
-NOOOOOOOOOOOOOO- gridarono i ragazzi tutti insieme, il dominio del male era stato per sempre sconfitto, ma in cambio di gravi perdite...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=809489