Anima e corpo

di natashaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dalla morte ***
Capitolo 2: *** Camilla ***
Capitolo 3: *** Un lungo viaggio... ***



Capitolo 1
*** Dalla morte ***


Anima e corpo

capitolo 1 - Dalla morte


Era un' afosa giornata d'estate e il mio corpo trasudava da ogni poro bagnando la mia canotta e facendo risaltare l'addome; ma la mia mente era salda,fissa su un pensiero: Isabella. La ragazza che mi ha stravolto la vita,o meglio, l'esistenza.
 
Isabella è mora, tendente al castano, ha un corpo esile e fragile,che io amo, occhi color nocciola che mi ricordano l'infanzia,anche se la mia non è stata di certo bellissima,il suo naso,così perfettamente dritto,erge sul suo volto docile e buono,e infine le sue labbra fini, rosee, così splendidamente perfette.
 
Solo l'incrociare il suo sguardo o minimamente il pensiero di quella ragazza mi rende un uomo pazzo e fuori di mente,è lei la mia musa,e lei la mia anima, è lei,solo di lei che bramo la presenza.
 
 Mi chiamo Edward Cullen, e sono l'uomo piu' felice al mondo.
La mia infanzia,come ho già detto precedentemente, è stata a dir poco terribile;mia madre morì quando avevo poco o più di due anni, eppure la ricordo nelle sue gesta, nella sua semplicità,ma,contemporaneamente,nella sua eleganza. Ed è questa la donna che cercavo,e che ho trovato.
 
Deve essere stata lei,da lassù ad aiutarmi, perchè poco prima di incontrare Isabella il mio intento era il suicidio.
 
Avevo solo 15 anni e non mi rispecchiavo per niente nei miei coetanei,li trovavo rozzi,insignificanti,ma la cosa che mi dava più fastidio di loro era il modo in cui trattavano le ragazze:mi ricordava il modo in cui mio padre trattava le donne che portava,ogni sera e sempre diverse,a casa, ma lui non le chiamava donne, per lui erano solamente sudicie e insignificanti "puttane". 

 
Sin da bambino ho sofferto e ho imparato a soffrire ma non mi è mai mancata la voglia di farla finita.Sì,diciamo che ero depresso,anzi, di più; lo ero dentro,faceva parte di me,del mio carattere, e la gente che stava con me non poteva non notarlo.Pochi mesi prima del mio 16esimo compleanno morì anche mio padre,per droga,penso.Mi hanno sempre detto che mio padre aveva una grave malattia e che sarebbe morto a breve, ma a dirla tutta, non m' importava di lui perchè a causa del suo egoismo, aveva fatto morire mia madre e questo non gliel'ho mai perdonato e mai lo farò.

Non mi interessava il fatto che si fosse sbarazzato di me quando ero ancora un bambino di 9 anni,affidandomi a mio Zio Hans e mia Zia Kate, o il fatto che non abbia mai pensato alla mia istruzione, ma l'avermi privato di una figura femminile nella mia vita fù la mia rovina e lui ne era la causa.
Avevo giurato su me stesso di non prendere mai il suo esempio e d'iniziare a pensare al mio futuro da solo,come un cane abbandonato,abbandonato sul ciglio della strada...ma tutto cambiò dal 2 giugno del 2003 quando,finalmente, incontrai lei.

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Capitolo 2
*** Camilla ***


Anima e Corpo

Capitolo 2- Camilla
 
 
Il vocabolo "donna" nel mio dizionario rientrava nella sezione ignoto,sconosciuto.
Non sognavo la donna perfetta, ma per ipotizzarne una che lo fosse per certi versi,scrutavo dolcemente ogni singola ragazza che incontravo sulla mia strada, osservandola,nelle gesta nella postura e nel modo di parlare.
Non mi interessava l'aspetto fisico,per niente. Piuttosto mi soffermavo sui capelli,amavo le donne con i capelli lunghi,scuri,setosi.
Quella mattina il sole batteva più forte del solito sulla finestra della mia camera. Erano quasi le 9 e mia Zia Kate era indaffarata a preparare le sue squisite e deliziose frittelle.
Quel giorno le frittelle sembravano più buone del solito,forse perchè erano le ultime che assaggiavo,dato che a breve sarei partito. Non avevo idea della destinazione,dicevano fosse una sorpresa,ma sapevo bene cosa mi aspettava. << E' un'ottima scuola Edward >>diceva mia Zia mentre prendeva il piatto,oramai vuoto,e iniziava a lavarlo<< sono certa che col tempo imparerai ad apprezzarla >>.
Sapevo che mia Zia era triste,e a dirla tutta, lo ero anch'io,forse più di lei.
Sapevo anche che "la scuola" dove loro mi stavano mandando era in realtà un collegio.
<< Edward! >> urlava mio Zio. << Quanto ci metti a salutare tua Zia?! >>. Io e lui non andavamo per niente d'accordo,perchè lui,mi considerava un disperato,e io consideravo lui un povero contadino nato e vissuto nella completa ignoranza.
Così corsi subito in macchina,quando ad un tratto,in lontananza,un ombra femminile correva maestosa nella mia direzione. All'inizio,pensai fosse il miraggio di mia madre,ma in seguito rimasi deluso nel capire che si trattava semplicemente di Camilla,una mia grande amica.<< Edward! Aspetta! >> urlava  << Devo parlarti! >>.
 Uscii dalla macchina e corsi subito verso di lei,e quando le fui abbastanza vicino,presi fra le mie mani le sue esili braccia appena sopra il  gomito,e quasi stringendola al mio petto,la guardai in modo ipnotico con un lieve respiro affannato.
Sentivo il suo corpo tremare e vedevo i suoi occhi illuminarsi come scintille guardandomi.
Da tempo avevo capito che per Camilla non ero un solo un amico,ero di più:ero il fuoco dal quale lei voleva essere bruciata,ero l'anima alla quale lei si voleva unire,per fonderne una sola,ero l'uomo col quale lei avrebbe voluto perdere la verginità,e quest'ultima mi terrorizzava.
Mise dolcemente le sue mani fra i miei capelli e guardandomi diritto negli occhi disse<< Edward io...io...io ti amo! >>.
A quel punto iniziò a piangere stringendosi il più forte possibile al mio petto. << Camilla... >>le sospirai a bassa voce all'orecchio,ma lei non rispose,continuò a piangere e facendo finta di capire alzò la testa verso i miei occhi e posò leggermente le sue delicate labbra sulle mie,senza spingersi oltre.In fondo,era quello, ciò che desiderava.
Le feci fare ciò che voleva,e sapeva bene che se avesse voluto le avrei lasciato fare qualsiasi cosa col mio corpo,anche se la mia mente sarebbe in ogni caso rimasta salda sul pensiero di non amarla,ma lei non si spinse oltre.Dopo circa 10 secondi lasciò le mie labbra,anche se con rammarico e quasi vergogna di ciò che aveva appena fatto.
Quindi mi girai,dandogli un attimo le spalle e vidi mio Zio pronto a partire e mia Zia sullo zerbino di casa inondata dalle lacrime.
<< Ciao >>le dissi e senza più dire una parola mi diressi verso la portiera della macchina e prima di entrare mi fermai,la guardai e le accennai un sorriso.
Lei ricambiò piangendo. 
A quel punto la macchina partì e Camilla si allontanava man mano insieme a tutto l'ambiente circostante. Ora Camilla faceva parte del passato mentre il futuro mi aspettava impaziente a Forks.

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Capitolo 3
*** Un lungo viaggio... ***


Anima e Corpo


Capitolo 3 - Un lungo viaggio ...
 
Improvvisamente la macchina diventò una culla per me, ed io iniziai ad addormentarmi cullato da essa. Era una sensazione piacevole la brezza d'aria che faceva dolcemente ondeggiare  i miei capelli,accompagnata dal cinguettio degli uccellini e dalla radio,che trasmetteva canzoni anni '70 da piano-bar. 
Il viaggio sarebbe durato circa 6 o 7 ore e dopo nemmeno 1 ora di viaggio la macchina si fermò. << Edward! Svegliati! Edward! >> aprii leggermente gli occhi inarcando le sopracciglia in senso di sonnolenza << Tuo Zio va un attimo nel bosco, ci metto poco,torno subito >> e mentre stava per uscire dalla vettura gli chiesi << Ma cosa vai a fare nel bosco? >>.
 Mio Zio mi guardò male e quando poco dopo capii,arrossii e diventai a dir poco imbarazzato << Tu devi....? >> mi chiese altrettanto imbarazzato lui << No,no grazie >>  risposi.
Nel frattempo pensavo a Camilla,e quando realizzai che sprecai il mio primo bacio con una persona che non amavo minimamente,mi arrabbiai con me stesso.
Quindi decisi di cancellarla dalla mia mente,evitando così di piangere sul latte oramai versato e arrabbiandomi con me stesso inutilmente.
Passavano i minuti,ed io,fermo a guardare gli alberi del bosco,decisi di scendere dalla macchina e di andare a controllare dove si fosse cacciato mio Zio,quando ad un tratto,appena misi piede per terra,qualcosa di velocissimo iniziò a passarmi davanti per almeno una decina di volte. Ero terrorizzato e non sapevo minimamente cosa dovevo fare.
Non riuscivo a decifrare cosa fosse,poichè la troppa velocità e soprattutto l'emozione,mi permettevano di vedere solamente qualcosa di sfuocato che passava continuamente davanti a me. Avevo paura,ma più mi calmavo,più riuscivo a dare un senso a quello strano avvenimento,di conseguenza cercavo di rilassarmi il più possibile.
Forse perchè riuscii a concentrarmi bene,forse per un sesto senso,ma di una cosa ero certo; quella strana creatura che passava davanti a me era una donna.
Lo capii dall'odore roseo e dolce che s'infondava nelle mie narici al suo passaggio,e che inondava il mio corpo di una sicurezza e di una pace assoluta,lo capii dall'odore che emanavano i capelli,un odore sublime e candido.
Non so se "candido" è l'aggettivo giusto per descrivere i capelli di una donna,ma sono certo che per lei faceva eccezione.
Chiusi gli occhi,per concentrarmi meglio su quel profumo meraviglioso, ma dopo pochi istanti,li dovetti riaprire perchè quella strana creatura se n'era andata,lasciandomi solo in quel bosco che mi sembrava quasi stregato.
All'inizio,avendo appena riaperto gli occhi,rimasi scosso,come se avessi appena sognato,ma quando realizzai ciò che era accaduto pochi minuti prima,mi guardai intorno,cercando quella creatura,oramai invano. << Aiuto!! >> urlò una voce in lontananza << Aiuto!! >> capii che era la voce di mio Zio e,orientandomi aiutato dalle urla,riuscii a trovare mio Zio. Era steso per terra,e muoveva invano le braccia al cielo.
Mi chinai verso il suo corpo e gli dissi in modo agitato << Zio! Sono qui! Svegliati! >> 
A quelle parole aprì gli occhi e,aggrappandosi alla mia spalla,si rimise in piedi e mi abbracciò fortemente. Il mio stomaco ebbe una brutta rezione a quel gesto,e sentii quasi la necessità di vomitare,anche se mi astenni dal farlo.
Non mi aveva mai abbracciato in quel modo,e tutto quell'affetto insieme in una sola volta mi procurò una strana emozione definita "felicità",termine che rientra nella sezione "rari" del mio dizionario.
<< Edward, qui è successo qualcosa di strano qualche minuto fa,prima del tuo arrivo; una ragazza mora,proveniente dal nulla,si è fermata davanti a me,fissandomi in maniera assassina e ad un certo punto ha incominciato ad avvicinarsi quando ho urlato "aiuto"e lei mi ha scaraventato a terra,fuggendo via  >> .
A quelle parole rimasi a dir poco scioccato.
<< Aspetta Zio, vado a controllare se è andata via,in tal caso fischierò,e te mi raggiungerai in macchina, d'accordo? >> mio Zio annuì. Camminando per il bosco in direzione della macchina, notai un ombra. Cercai di andarle incontro ma lei mi anticipò << Sei molto bello >> sussurrò qualcuno alle mie spalle. 
Era la voce di una donna,ma non era colei che avevo incontrato,non aveva quel suo splendido profumo.
Non ebbi nemmeno il tempo di girarmi che lei aveva già cambiato postazione, quindi decisi di rimanere fermo << Chi sei? >> chiesi . << Questo è un piccolo dettaglio >> sussurrò mordendomi l'orecchio. Feci una piccola esitazione in segno di dolore. << Ops! Scusa... non volevo... sono un po' troppo... aggressiva >> disse sghignazzando,ma ad un tratto,sentii di nuovo quello splendido odore femmineo prorpio dietro la nuca e girandomi vidi due donne,una mora e una rossa,che lottavano a colpi di sangue. Fischiai, e corsi via insieme a mio Zio.
Eravamo entrambi spaventati e a dir poco traumatizzati.
Il motore sembrava non volesse partire, ma mio Zio riuscì a metterlo in funzione,e così 
scappammo via da quel terribile incubo.

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