Tra prigioni e cantine

di supernova_the_fifth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tra prigioni e cantine ***
Capitolo 2: *** Stanze, luci, ragnatele,....vendetta?! ***
Capitolo 3: *** Annata X763...una pessima annata! ***



Capitolo 1
*** Tra prigioni e cantine ***


Tra prigioni e cantine

 

 

 

 

I passi echeggiarono ancora per un paio di minuti diventando sempre più nitidi fino a che una figura gli si stagliò di fronte, impedendo anche a quella già fioca luce di illuminargli la visuale.

Non aveva la forza di alzare il volto quanto bastasse ad incontrare quello del nuovo arrivato; il tempo che aveva passato li dentro lo aveva intorpidito fino al midollo.

Dopotutto la fatica probabilmente non avrebbe appagato il risultato: ritrovarsi a fissare la guardia di ronda, subire i suoi scherni e ricominciare a ciondolare il capo verso il basso con il collo più dolente di prima. Ma qualcosa lo tratteneva, e non si riferiva alle catene, qualcosa che lo stimolava in quel gesto, qualcosa che andava ben oltre l’intuito….fu la voce.

“Guardami.” Era un ordine. Aveva piegato il suo corpo alla sua volontà, lentamente, con continue e dolorose torture che pian piano lo avevano reso più innocuo di un piccolo agnello.

Aveva segni ovunque.

Cicatrici.

Ferite ancora sanguinanti, ferite incrostate visibili o meno che percorrevano per intero quel corpo perfetto quale era quello del mostro acquatico.

I capelli argentati che incorniciavano il viso apparivano sempre più sporchi e trasandati…solo una cosa era rimasta sua.

Blue alzò lo sguardo verso il suo interlocutore.

Pece. Neri come la pece erano gli occhi di chi gli stava davanti.

Occhi che ora lo stavano squadrando dalla testa ai piedi come fosse una banale merce di pessima qualità. Ma Blue non abbassò lo sguardo. Non avrebbe piegato anche la sua volontà oltre al corpo.

“Sei silenzioso Suiki…non vorrai dirmi che sono riuscito già a torcere a mio piacimento uno della tua razza! Sarebbe stata una vera passeggiata. Pensare che non ho ancora cominciato a fare sul serio.”

Gli occhi colore del ghiaccio non si spostavano da quelli neri quasi ad indicare che la loro sfida era ancora aperta, che lui non aveva ancora vinto.

Lui doveva farcela.

Passarono minuti interminabili, simili a ore per Blue, fino a quando il suo aguzzino non decise di lasciarlo di nuovo nel suo silenzio da solo.

“Puoi continuare a tacere ma ricorda. Non sei l’unico da cui posso ricevere le informazioni di cui ho bisogno. Il tuo compagno è una preda altrettanto fruttuosa.” Disse in tono pacato, lasciando il mostro acquatico solo, nei suoi pensieri.

 

Due ore.

In quel angolo di prigione dimenticata da qualsiasi dio, se ne fosse mai esistito uno, Blue dovette ritrovarsi di nuovo a fronteggiare quel odioso silenzio che da mesi riempiva le sue giornate.

Giornate piene di ansia, tristezza, rabbia.

Ansia.

Rinchiuso in quel buco di segreta. L’odore di marcio e muffa che avevano da subito raggiunto le sue narici nauseandolo. I pasti miseri che gli venivano concessi. Le sbarre che chiudevano la sua prigione, con un semplice tocco sarebbero potute cadere quando male erano ancorate al suolo ma a nessuno importava. Lui era completamente avvinghiato a catene. Collo, braccia, gambe.

Senza sapere niente.

I suoi compagni. Il suo party. Nessuna notizia. Erano rinchiusi in zone diverso di quel posto…non aveva idea di cosa fosse poi, quel posto!

Tristezza.

Per quello che li attendeva. Il non vedere più i loro visi che ormai erano così familiari.

A Blue mancavano i combattimenti con quel idiota del suo compagno, i pranzi di Ravi e le sue sfuriate per i loro litigi, le battute di Mippy.

Rabbia.

Per non essere riuscito a salvare nessuno di loro.

E il silenzio continuò. Fino a quando tutto quello che riempì la mente di Blue fu un grido.

“BAKAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”

“Baka…baka……baka? Chi diavolo si mette ad urlare baka in un posto del genere!”

E poi arrivò…un dolore allucinante alla base del cranio.

Perché a Blue parve così familiare? ..inconsciamente sapeva che tutto stava per diventare nero.

E allora come mai tutto stava assumendo luce e colore?

 

 

Strabuzzò gli occhi per abituarsi alla luce intensa che rischiava di accecarlo. Un unico punto di luce che si rivelò…una torcia?

 

Fu così che Blue si ritrovo naso contro naso con un’arrabbiatissima Ravi intenta a sbraitare e a puntargli addosso quella dannatissima torcia che teneva in mano.

“M-A-T-I-S-E-M-B-R-A-I-L-M-O-D-O-??” esclamò la giovane, rossa in volto dalla rabbia. “Io e Keel ti abbiamo cercato per ore. ORE! E tu eri beatamente spaparanzato sulle scale della cantina?”

“Eh?”

“Non ‘Eh?’ a me signorino! Che diavolo ti è saltato in mente di addormentarti nel bel mezzo della missione!”

“Missione….ma la prigione…le torture…”

Ravi inarcò il sopracciglio. Prigione? Torture? Ma di che stava parlando Blue?

“Ehi idiota non è che venendo giù ti sei scolato qualcuna di quelle bottiglie di alcolici? No perché sembra proprio che tu le stia sparando grosse. E grosse è dir poco! Ah ah ah!” Keel scese le scale della cantina ridendosela di gusto fino a raggiungere i compagni.

“Ma che cazz…era tutto un sogno? E’ vero la missione a Sunset city…Ma era così vero..” disse il mostro acquatico più a se stesso che agli altri.

“Deve essere stato davvero bello allora!” ghignò il dragon ape.

“Tutt’altro.”

La monster user spostò lo sguardo da un adventurer all’altro. Ok qualcosa non quadrava ma decisamente non aveva intenzione di perderci tempo adesso. Dovevano completare la missione, seppur noiosa: e tre piani sopra l’intera soffitta li aspettava pronta per essere catalogata.

Al diavolo anche quel vecchietto e la sua mania di collezionismo.

Una voce li raggiunse dall’ingresso della cantina. “Trovato Blue-puo?” chiese il devil pig.

“Si tranquillo Mippy, quella testa piena d’alghe era qui giù a farsi una dormita!!”

“Dormita un corno! Ti pare sia il tipo, mostro squama?!”

“Mostro squama? E questa da dove salta fuori! Fatti sotto scemo!”

“Senza pensarci due volte idiota!”

Ravi non ne poté più. “Adesso basta!”

“TU! Torna in soffitta e riordina gli scatoloni che ci sono sulle mensole arancio!” ringhiò rivolta a Keel. “E posa quella cosa! Sono ore che giri con quella dannata fionda alla cintura! E’ di mr. Rodgar di sicuro quindi rimettila dove l’hai trovata!”

“MENTRE TU finisci di sistemare qui in cantina le bottiglie. Mippy, con me.”

“Sì signora!” esclamarono i due in coro.

Detto questo si diresse a passo spedito verso una sala al piano superiore con un devil pig alquanto basito che le svolazzava al seguito.

Keel e Blue si diedero un breve occhiataccia per poi riprendere i singoli lavori. Quando il dragon ape era a metà della rampa sentì il Suiki borbottare qualcosa sulla linea del ~ non stavo dormendo ~ per riuscire solo a stento a trattenere un moto di risa.

“FUNKY!”

Estrasse dalla cintura l’oggetto che aveva sottratto alla collezione presente in soffitta.

Di certo quella fionda crea-sogni funzionava alla perfezione!

E chissà quante altre cosucce interessanti avrebbe ancora trovato in quella miniera d’oro di cianfrusaglie! Oh si, con quel baka di Blue come cavia sarebbe stato un vero spasso!

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Capitolo 2
*** Stanze, luci, ragnatele,....vendetta?! ***


Ecco il secondo capitolo! Keel ha fatto la sua prendendo di mira il povero Blue…e la nostra Ravi che fa? Se la ride! J

 

 

Stanze, luci, ragnatele,....vendetta?!

 

 

 

Sogghignò sotto i baffi e aprì la porta che aveva di fronte.

Relegare quei due ai lavori forzati in due aree diverse e così lontane della villa era stata una mossa azzeccata: poteva preparare tutto con più calma.

Quello che si era trovata davanti al piano sottostante, giù in cantina, aveva qualcosa di strano. In effetti Blue era una delle persone più serie che conoscesse…ma in quel momento non è che ci avesse riflettuto, era più concentrata sullo sbraitare e sbollire il moto di rabbia nato nel vedere il lavoro rallentato…lavoro che dovevano finire entro sera secondo pattuito.

Riflettendoci più attentamente di certo Keel doveva centrarci qualcosa: era stato fin troppo quieto e ubbidiente nelle scorse ore; tutto il trambusto non poteva che essere opera sua.

Anche se non ne aveva le prove…ma era palese che da quando Blue si era comportato stranamente, Keel era diventato un aiuto cow-boy con quella mini fionda.

Le rimanevano ancora un po’ di buchi neri ma non ci diede troppo peso. Aveva urgenze più impellenti al momento.

Cercò a tentoni l’interruttore di corrente ancora lievemente ricoperto di polvere seppur l’avesse usato una manciata di minuti prima; quando la luce illuminò l’intera stanza rendendo visibili lei e il suo partner, Ravi avanzò attraverso le scatole e scatoloni completamente riempiti di oggetti e altro che erano ammassati sul pavimento con Mippy che la seguiva incuriosito svolazzando alle sue spalle.

“Che ci facciamo in questa stanza Ravi-puo?” chiese il piccolo devil pig.

“Prepariamo uno scherzo!” ridacchio la monster user. “E vediamo se i pesciolini abboccano.”

“Ma qui non ci sono stagni-puo!”

“E’ un modo di dire Mippy! Parlavo di Keel e Blue.”

“Puoh!”

Mississipi Teramoto, seppur avendo capito ben poco di quel che aveva detto la ragazza, continuò a svolazzarle accanto per rendersi utile al momento necessario. E non immaginava quanto se ne sarebbe pentito in seguito!

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Capitolo 3
*** Annata X763...una pessima annata! ***


Annata X763…una pessima annata!

 

 

Mentre Keel risaliva le scale sogghignando per la sua burla e Ravi si accingeva a preparare il suo piano nella stanza al piano di sopra, Blue era ancora intento a rimuginare sul suo strano stato di coma (badate bene! Non sonno! Al massimo coma. Se proprio bisognava rovinarsi si poteva chiamarlo appisolamento…..MA MAI SONNO!) e cercava di sistemare le bottiglie di chissà quale bevanda sul ripiano che riportava la targhetta annata X763. Un po’ di anni insomma!

La placca che riportava il nome dell’annata era rovinata e per leggere la data bisognava sforzare parecchio gli occhi, come andava fatto per il resto della cantina vista la scarsissima luce che illuminava quel luogo tetro.

Ma era possibile che quel riccone dovesse avere una villa immensa, piena di chicchere e di sfarzi, per poi avere una cantina pari in bruttezza e confusione a come si presentava una stanza dopo il passaggio della testa squamata?!

Blue sospirò, infilò anche la terza bottiglia in quel ripiano e passò a quello successivo.

Non riuscì a leggere l’annata da collocare in quella fila in quanto la placca dorata era ricoperta da uno strato di polvere. Soffiò piano ma fu sufficiente per sollevare un buon carico di polvere che fece starnutire il Suiki per un minuto buono.

Maledicendo in ogni lingua possibile mr. Rodgar, Blue si alzò e si diresse a quello che approssimativamente era il centro della stanza.

Chiuse gli occhi e allungò le braccia verso l’alto. Aveva entrambe le mani a imitare una pistola e, prima con l’una, poi con l’altra sparò.

“Water gun!”

Il secondo colpo andò in collisione con il primo e una pioggia leggera bagnò l’intera stanza, lavando e pulendo anche quello che da anni era lasciato a se stesso.

“Decisamente meglio. Ora posso tranquillamente riprendere da dove avevo interrotto!”

Anche se la fortuna non sembrava proprio essere dalla sua parte quel giorno. E la cosa più impensabile accadde.

Il Suiki, il mostro acquatico…mise in fallo un piede scivolando sull’acqua finendo in traiettoria della…

“Cassetta delle bottiglie!!!!”

 

SKACRASH!!!!

 

“Ohhhhhh shi..”

“BLUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!” risuonò in tutta la villa la voce della monster user.

“NO, NO, NO! NON DI NUOVO!”

 

 

 

L’ampolla che stava osservando gli sfuggì di mano e si sarebbero dispersi lei e il suo contenuto sul pavimento della mansarda se non fosse riuscito a prenderla all’ultimo.

“Fiuuuuuu.”

Keel sollevò la testa, ma che diavolo era stato a fare un fracasso del genere?

Rimise l’ampolla sulla mensola aggiungendovi l’etichetta magica (doveva ancora capire bene come funzionavano quelle cose.) e si mosse con fare curioso verso le scale che davano ai piani inferiori.

Ravi era intenta a sbraitare dalla porta della cantina….di nuovo!

 

“Eccola che ricomincia!” sospirò scendendo gli scalini dell’immensa scala a chiocciola* e si preparò al suo arrivo all’inferno.

 

 

 

 

 

 

* immaginatevi la scala a chiocciola della casa dei protagonisti del film jumaji…triplicatela! ^.^

 

 

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