Ha-Ha! You're Dead!

di Yellow_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Bene, dopo tanto, tantissimo tempo che non postavo una FF a capitoli, eccomi qua.
Che dire?
Sono mesi, MESI che scrivo questa storia, e Lei sono mesi che la segue.
Della serie che questa dedica neanche la leggerà, perchè ormai 'sta storia la sa a memoria, mavvabbè, ci sta.
Moglie, è tutta tua.
Ogni capitolo;
Ogni frase; Ogni parola;
Ogni sillaba;
Ogni vocale; Ogni consonante;
Questa storia è tua. Dal primo all'ultimo punto, dalla prima all'ultima virgola.
"She's an extraordinary girl, in an ordinary world"
Grazie Bea.

Ha Ha! You're Dead!

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-...E ti sei sentita male anche ieri...-
-Si, anche peggio delle altre volte...-
-Mi dispiace...-
-Anche a me...- Sospiri.
-Cosa dice il tuo dottore?-
-Cosa vuoi che dica? Sto morendo...- Abbassi lo sguardo sospirando e sorridendo.
-Ehi piccola, non dire così... Vieni, abbracciami...- Ti stringe le spalle e poi ti abbraccia, e tu lo lasci fare. -Sono qui, e ci sarò fino alla fine...-
-Si, lo so... Mi dispiace solo che tu perda del tempo della tua vita per stare dietro a me...-
-Non dire stronzate, sai che non è così... Ti voglio bene...- Lo stringi forte.
-Anche io te ne voglio, e SO che è così...-
-Va bene, anche se fosse? Vuoi cacciarmi?-
-Non lo farei mai...-
-Bene, ora preparati che andiamo a pranzo fuori!-
-Non...-
-Nessuna storia. Alza il culo e vestiti!- Gli sorridi e ti chiudi nel bagno soffermandoti a guardare il tuo riflesso allo specchio. Sembra che ti sia esplosa una bomba in testa... Hai dei capelli incasinatissimi. Entri nella vasca e apri l'acqua.

Dieci minuti dopo, sei già fuori dalla vasca, avvolta in un asciugamano rosa, morbido e profumato.
Prendi il phon dal cassettone sotto il lavandino e lo attacchi alla presa. Cerchi di asciugarti i capelli senza farli lisci. La maggior parte delle ragazze si lamenta dei capelli mossi, ma tu i tuoi li adori. Sono color cioccolato fondente, come ti diceva la mamma quando eri piccola. E tu continui ad affermarlo. La prima volta che Trè ti chiese il loro colore esatto, gli risposi:
-Color cioccolato. Cioccolato fondente.-
Lui ti chiese se poteva assaggiarli, ma tu rifiutasti.
Esci dal bagno ancora avvolta nell'asciugamano.
-Ehi Frank, non ti girare...-
-No, non ti preoccupare...-
"uhm... Troppo facile..." Pensi sospettosa, poi ti accorgi dello specchio.
-Frank, gira lo specchio...-
-Che palle...-
-Ma cazzo, sono praticamente tua sorella!- Urli fingendo di essere sconcertata.
-Eh, scusa... Come sei suscettibile...- Ridi pensando a "Sid", il bradipo dell' "Era Glaciale". Si somigliano caratterialmente, e fisicamente. Sono molto pigri, simpatici, un po' fastidiosi a volte, bassi e molto, molto morbidi.
Apri l'armadio e prendi il vestito rosso corto al ginocchio che ti ha regalato Frank al tuo ultimo compleanno accompagnato da un paio di sandali bassi dello stesso colore.
-Ehi Sid, puoi girarti...- Sghignazzi.
-Sid? Sono diventato un bassista?-
-Un bradipo in realtà...- Lui ride e ti porge una scatola incartata.


---
Spero sia piaciuto questo primo capitolo;
Alla prossima,

With Love, Roxy  

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.


-Cos'è?-
-Apri no?- Scarti molto lentamente il pacco, come se non volessi rompere la carta.
Avevi ragione, è una scatola di scarpe.
La apri, ma non trovi scarpe; solo uno strato roseo di carta velina.
Mandi un'occhiata a Trè che si è messo a gambe incrociate sul tuo letto e sorride ebete.
Sposti la carta velina e sotto c'è una pochette.
No, non è una pochette.
E' LA pochette.
L'hai vista qualche giorno fa, in un negozio di Oakland. E' semplicemente bellissima.
-M-ma... Cazzo Trè, sei... Oh, boh, non lo so quello che sei... Ed è anche rossa...- Corri sul tuo letto e lo abbracci.
-Ti ho vista, venerdì. Ci stavi praticamente facendo l'amore.- Senti i tuoi occhi inumidirsi.
-Oh, adesso mi devo rifare il trucco!- Lui ride, si alza e ti bacia sulla fronte.
-Bene, vai. Altrimenti facciamo tardi...-
Entri nel bagno e fai un salto.
Frank è fantastico. Gli vuoi un bene dell'anima, anzi, diciamo pure che lo ami da morire, ma ora, non ci pensare.
Ti guardi allo specchio e ripassi un po' di matita sugli occhi.
Esci dal bagno e ti dirigi verso il tavolino rotondo vicino all'entrata.
Svuoti la tua borsa e prendi: Telefono, portafoglio e fazzoletti.
Stai per prendere anche la scatola dei medicinali salva-vita che devi tenere sempre con te, per eventuali attacchi al cuore, ma la lasci li.
Oggi stai troppo bene. Senti che non può succederti nulla.
-Andiamo?-
-Hai preso tutto? Anche le medicine?-
-Ehm... si, preso tutto.- Se sa che non hai preso le medicine come minimo ti uccide.
Uscite da casa e chiudi la porta a chiave. Il posto è tranquillo, ma non si sa mai.
Entri nella macchina di Frank dopo che ti ha aperto lo sportello.
Sale anche lui e mette in moto.
-Ma dove andiamo?-
-Che t'importa?- Rimani a bocca aperta dopo quella risposta.
-M-ma...-
-Che palle! E' una sorpresa, cazzo! Vuoi stare un po' zitta?- E l'educazione va a farsi fottere.
-Cazzo, non mi assalire però! Porca puttana!- Incroci le braccia guardando fuori dal finestrino.
-Dai scusa, non t'incazzare...- S'inclina verso di te con la testa sottosopra e ti fa il labbruccio sbattendo le palpebre. Scoppi a ridere. Non è proprio possibile tenere il broncio a Trè Cool.
-Stai attento alla strada, buffone!- Lui si mette composto e assume un'aria soddisfatta.
-Posso accendere la radio?- E' una domanda retorica, ovviamente.
-No...- La accendi lo stesso.
"Another turning point, a fork stuck in the road
Time grabs you by the wrist, directs you where to go
So make the best of this test, and don't ask why
It's not a question, but a lesson learned in time
It's something unpredictable, but in the end is right.
I hope you had the time of your life. "
-Che palle! Non lo sopporto più! La sua fottutissima voce è ovunque!- Scherza lui.
Fa per cambiare stazione radio, ma tu gli stacchi una mano.
-NON-LO-FARE. Non ci provare.-
-Ma che cazzo...?!-
-Sai quanto adoro questa canzone.-
-Ma...-
-Ma niente ma!-
-Ah si?! Bene, allora adesso ti faccio vedere io.-
Tu lo guardi con aria interrogativa, ma lui prende quella sua espressione da ebete e sgnignazza.
-Ti farò odiare quella canzone... Buhahahaha!!!- Quando fa così, è un po' spaventoso.
-Volevo portarti al ristorante, ma visto che sei così cocciuta, adesso andiamo a mangiare in uno squallidissimo Fast-food. Contenta?-
-Si.-
-Cosa?!-
-Odio i ristoranti...-
-Oh, bhè grazie per avermi avvisato. La prossima volta ti porto un barattolo di sottaceti.-
-Non i cetriolini però.-
-Cosa allora?-
-Bho, non lo so... Peperoni... Bho, vedi tu. Ma non i cetriolini...-
-D'accordo.-
-Vabbè, visto che la sorpresa è saltata, mi dici dove siamo diretti?-
-Aasha Rtong...-
-Eh?!-
-Occazzo! Casa Armstrong! C-a-s-a A-r-m-s-t-r-o-n-g! Capito?-
-Sul serio?-
-Si...- Da quando conosci Frank, avrai visto Billie Joe una decina di volte. Oltre a tutti i concerti.
Ti sono sempre piaciuti i Green Day, il genere non è propriamente quello tuo, ma apparte tutto li adori. Ti piacciono infinitamente le loro canzoni.
-Ma senti una cosa, ti sta simpatico sul serio questo Billie Joe?-
-Scherzi vero? Certo che mi sta simpatico!-
-Ah, più di me?-
-Impossibile.- Lui ride, ma per il resto del viaggio non ti rivolge parola, e tu fai la stessa cosa.
Arrivate davanti ad una villona ad un piano, con un cancello che lascia tutto il lavoro alla fantasia.
-Ma questa non è casa di Billie...-
-Wow! Come sei perspicace! E' casa di Mike, già che ci siamo, andiamo a prendere anche lui...-
A te sta più che bene.
Per un certo periodo di tempo, prendevi lezioni di basso insieme a lui, poi ti sei ammalata e hai lasciato perdere, sia Mike, sia il basso.



Buoooon giorno gente!
Non ho nulla da dire, spero solo sia piaciuto. .-.
Pappè, alla prosshima! :D
With Love,
Roxy.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Frank suona con il clakson due o tre volte, poi il cancello si apre.
Dentro hai l'impressione di essere morta.
Quel giardino, è troppo perfetto.
Sembra un paradiso.
E da un certo punto di vista è bellissimo, ma non per te.
Anche se sei consapevole che la malattia sta facendo il suo corso molto velocemente, hai paura di morire. Cioè, in realtà hai paura di lasciare i tuoi amici.
Senti Frank cantare "Dominated Love Slave".
Senti il fischiettare dei passeri fuori.
Senti lo scrosciare dell'acqua della fontana che c'è al centro dello spiazzo di fronte al portone d'entrata.
Senti lo sdrucciolare delle ruote di gomma sui sassolini bianchi che ci sono a terra.
Senti tutto.
L'unica cosa che non senti però, è il tuo cuore.
Cerchi di chiamare Frank.
Ti è già successo. E' un'attacco di cuore. In piena regola.
-F...Fr...- Il suo nome ti muore in gola, non riesce ad uscire.
-Fra... Fr...- Lui non ti sente. Scivoli con la schiena sul sedile. Il petto ti fa un male assurdo.
-Ehi, che fai non... Porca puttana, Chris!- Esce dalla macchina e corre dalla parte del tuo sportello. Lo apre e ti tira su.
-Christine! Che cazzo sta succedendo?! Chriiiis!!- Ti fa il massaggio cardiaco per una, due, tre volte.
-MIKE! MIIIKE!!!!- Senti il portone aprirsi e dei passi lenti camminare, per poi accelerare il passo, fino ad arrivare alla corsa.
-Che cazzo succede?- Si gira verso di te. -Christine...-
-Chiama un'ambulanza!- Lo senti correre via.
-Chris, Christine... Dove cazzo sono le medicine?! Porca troia! Non le hai prese! Cazzo cazzo cazzo! Se stavolta muori non te la prendere con me...- Comincia a singhiozzare.
Il tuo respiro è sempre più affannato, ma devi dirgli una cosa. Stai morendo, gliela devi dire. Altrimenti, lui non lo verrà mai a sapere.
-F-Fra...-
-Christine! Oddio, resisti, Mike sta chiamando l'ambulanza...-
-T...ti-ti amo...- Il nulla.
Le tue orecchie non sentono.
La tua bocca non parla.
I tuoi polmoni non prendono aria.
Il tuo cuore non batte.
Sei morta.
Strana la morte, ti prende nei momenti più belli della vita.

Apri un'occhio e poi l'altro. Bianco. Tutto bianco intorno a te. Esageratamente bianco. Fastidiosamente bianco.
Pensi. Qualcosa di un bianco meno intenso ti viene incontro e senti una voce profonda.
*Ehi... Come va?*
Come va? E' questo che San Pietro ti dice quando arrivi? Forse si comporta così per tutte le bestemmie che hai detto. Prendi fiato, se così si può dire e sussurri:
*S-scu-scusa per le-le beste-mmie...*
La voce ride. Sommessamente, ma ride.
*Signore? Signore, è sveglia...* San Pietro sussurra.
Pensi.
*Qu-questo pposto fa sc-schifo... No-non è...pro-prio un... un pa-para-paradiso...*
*Sono d'accordo. Questo posto fa schifo...* Conosci questa voce.
Tuo nonno? No, troppo profonda. Lui sembrava quasi un castrato da come parlava.
Ma allora, di chi è? San Pietro lo ha chiamato -Signore-...

*Scu-scusi? I-io non... non cred-do in Le-Lei...* Lui scoppia a ridere. E con lui, ti sembra che scoppi a ridere anche un'altra persona. O spirito. O quello che è...
Vedi una chiazza verdognola.
Sei un po' delusa. Non erano quelle le tue aspettative di -Paradiso-. In realtà dicevi che non saresti andata da nessuna parte. Solo a diventare schifosissima polvere in una bara da quattro soldi. Niente Noce. Niente Ciliegio. Se ti andava bene l'alberello che avevi "adottato" sotto casa...
*Allora Christine... Come stai?*

*Ah, non... non lo so... So-sono appena... morta.... Co-come dovrei... st-are?* Tossisci un po'.
*Ma che cazzo blateri? Hahaha! Morta... Christine, mi hai preso per Gesù Cristo? Sono bello come un Dio, è vero... Ma... Oh, andiamo... Per stavolta non sei morta...*

Una voce, che ancora non aveva parlato, si fa strada tra le risate di Cristo.
*Ehi Chrì, apri gli occhi...*
*Che ca-volo significa... apri... gli o-occhi? So-sono a...perti!*
Qualcosa, o qualcuno ti tocca le palpebre. Sono chiuse sul serio...
*Visto? Dai, aprile...*

*Perchè non avevi le medicine dietro? Mi hai fatto preoccupare tantissimo!*
*Che... che t'impo...rta a te? Tan-to viva o mo-morta... che ti... ti cambia?*
*Ma come che mi cambia?! Tanto! Tutto, direi!*
*Oh Cristo!* Poi ti ricordi che stai parlando con Lui.
*Ehm... Scu-scusa...*
*Chris, non ti sei mai scusata... Non è che hai perso la memoria? Ti ricordi come mi chiamo? Dove siamo? In che anno?*
*Mi dispiace di non... non essermi scusa-ta.... Non penso... di aver... perso la memo-memoria... A-avrei dovuto per-perderla nella... tras-tras...lazione?*
Quel qualcosa/qualcuno di prima ti da un buffetto sulla guancia.
*Però cazzo, aprili questi occhi!*

*E contieniti, cavolo! Sei in ospedale, mica al parco giochi!*
E' una voce femminile, che fino ad ora non avevi neanche immaginato.

*O-ospeda...dale?* Tossisci.
*Tesoro? Ehi, apri gli occhi, dai! Facci vedere quelle tue splendide iridi viola...* La stessa voce femminile di prima. Ti stanno accarezzando la guancia, e presumi sia la stessa donna perchè ha la pelle morbida e profumata.
Cerchi in tutti i modi di ricordare qual'era l'imput da dare al cervello per aprire le palpebre. Eppure dovrebbe essere una cosa naturale... Però non ce la fai proprio.
*Non ce la faccio...* Qualcuno sospira pesantemente. La donna riprende a parlare.
*Ragazzi, fuori di qui... Dobbiamo stare sole. Poi potrà rivedervi anche lei...* Senti dei passi che si allontanano e una porta chiudersi con uno schiocco leggero.
*Christine, siamo sole. Dimmi, che cosa c'è? Prova ad aprire gli occhi, non avere paura... ti darò una mano io...* E' vagamente rassicurante quella voce. Come quella di una madre che racconta le favole alla figlia prima di dormire.
*Mamma...- Sospiri -C-ci provo...* La donna sorride. Non lo vedi, ma lo percepisci da un leggerissimo sbuffo. Ti bagna le ciglia e ci passa i pollici sopra.
*Se ti faccio male dimmelo, eh!* Sorridi.
*Non mi fai... male...*
*Bene, prova adesso....* Trovi l'imput giusto da dare al cervello e apri pian piano, pianissimo le palpebre.
Vieni accecata ulteriormente dalla luce, ma nel bianco più assoluto vedi una figura. Provi ad alzarti. Ti sei resa conto di essere sdraiata su qualcosa. Allarghi le braccia. La vuoi abbracciare. Da quando lei è morta non sei andata a trovarla neanche una volta al cimitero.
*Ehi, no! Stai giù... Ce la fai ad aprire gli occhi ora?* Fai di si con la testa.
*Vedo tutto bianco... e sfocato. Vedo te, mamma, sfo-sfocata ma ti vedo...*
*Tesoro, non sono tua madre... Lei... lei è andata via... Non ricordi? E' passata a miglior vita cinque anni fa...* Rimani molto delusa da quella risposta.
*Ma... ma allora chi... chi sei tu?*
*Sul serio non mi hai riconosciuta? Sono Adrienne... Ti ricordi di me?*

*Co-come sei... Come sei mo-morta?* La donna scoppia a ridere, ma sempre con quella gentilezza e quella dolcezza che ti fanno pensare a tua madre.
*Christine, non sono morta... Perchè dovrei esserlo?*
*Come fai a parlare con me...?* La vista piano piano si sta schiarendo. Ritrovi lo stesso verdino scolorito di prima.
*Chris, come ho sempre fatto... Vado a chiamare...*
*...Non sapevo che... parlassi con... i de-defunti...* La donna ti abbraccia.
*Amore mio, non sei morta...* La sua voce è spezzata dalle lacrime.
*Riposa ora... Tra poco arriveranno i dottori... Non ti preoccupare, dormi, riposati...*
*O-ok...* Rispondi. Sei molto confusa. Ti giri su un lato e chiudi gli occhi.
-Riposati...-

Ti addormenti pensando che sia impossibile che tu ti stia addormentando.

--
Buona sera! ^^
Beh, le cose si fanno pesanti per Chris, avere a che fare con il "paradiso" quando non sei credente è... è complicato, credo .-.
Comunque vi ringrazio, anche se non recensite apprezzo il fatto che ci sia costante aumento nelle visite, perciò grazie.
Spero tanto vi sia piaciuto, questo capitolo, e spero lo recensiate un po' più degli altri, che ne dite? xD
*Passa piatto con i biscotti e tazza di latte a chi ha appena letto*

'Notte gente, alla prossima!
With Love, Roxy. 


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Qualcosa di umido ti tocca la fronte. Apri le palpebre e la luce ti acceca come quando hai parlato con Adrienne. Alzi una mano e te la porti al viso per coprirti.
-Ehi! Chris! ...Come stai?-
Rimani lì, senza parole, senza fiato. Non può essere. 
-Ed...- Cominci a pensare alle cose più brutte. Come ha fatto? Cosa gli è successo?
Frank si avvicina a te.
-Non osare chiamarmi con quel nome! Lo sai che lo odio...- Scherza.
-Scusa... Ma come...?-
-Sono morto? Bhè, semplice: Non_sono_morto. -dice semplicemente- Così come non lo sei neanche tu...-
-Ma...Cristo... Ho parlato con Cristo!-
-In realtà hai parlato con me. Ma comunque è la stessa cosa.-
, pensi sorridendogli 
-Pensavo d'essere morta... Non sai che brutto. Credevo che Adrienne potesse parlare con i defunti...-
-...Posso immaginare... Per questa volta non sei morta. Ora però, mi spieghi che fine avevano fatto i medicinali.-
-Stavo bene, ero troppo felice... Non credevo potessero essere utili...-
-Chris, si chiamano Salva-Vita. SONO utili. In qualsiasi momento, cavolo!-
-... Scusa...-
-Non ti devi scusare. La prossima volta ti compro un sacchetto da appendere al collo. Così le porterai sempre dietro...- 
-Frank... Mi abbracci...?- Lui si avvicina ancora di più e ti stringe a se.
-Non ci provare mai più, capito? Cazzo, stavo morendo io...- Lo stringi più forte.
-Meno male che almeno tu hai un buon cuore...- Lui ride.
 
 
Ormai sono 4 giorni che sei in ospedale, e tra visite di amici e le visite dei dottori non stai mai sola. La sera Frank sta sempre con te, e ti chiede se vuoi che rimanga li a dormire, ma tu gli dici sempre di no.
Sarebbe solo un'ulteriore sacrificio. Quelle poltrone sono scomodissime. Non che il letto sia più comodo, ma tu sei costretta a stare li, lui no.
Per quanto riguarda il tuo cuore è monitorato 25 ore su 24. Hai fili che partono e arrivano ovunque, Cinque o sei ventose sul seno che l'infermiera controlla tutte le mattine, ma dopo tutto stai bene.
Certo, un cuore nuovo non sarebbe male, ma non ti puoi lamentere.
Ti fa bene quella compagnia... Le tue amiche ti portano vestiti, trucchi, scarpe, come se tu ti potessi muovere dal letto dove sei. O meglio, lo puoi fare, ma non ti va. La flebo è un'impiccio, infatti ti alzi solo per andare in bagno.
Qualcuno bussa alla porta.
-Avanti!-
-Signorina Shore! Buongiorno! Allora, come va?- 
-Dottore! Buongiorno, tutto bene, grazie...- Il Dottor Layton è un'uomo anziano con una montagna di riccioli bianchi, un paio d'occhialetti argentati sul naso. Basso e minuto.
-Allora, oggi non è ancora venuto nessuno?- Scherza.
-No, ancora nessuno. Che dice il mio cuore?-
-Eh, che dice... Il suo cuore dice che deve stare a riposo. E' molto debole, e parliamoci chiaro: Lei non sta meglio fisicamente. So che le ho consigliato di non fare sforzi, ma ci vuole qualcosa per rafforzare la costituzione...-
-Cosa potrei fare?-
-Bhè, la palestra ed i pesi sono assolutamente esclusi, ma potrebbe iniziare con passeggiate lunghe. Se ce la fa un po' di corsa... Naturalmente tutto senza affaticarsi tanto...-
-Potrei camminare, mi piace camminare. Ma la corsa mi vedo costretta ad escluderla. Sono praticamente incapace di correre. Non mi è mai piaciuto...-
-Però siamo già un pezzo avanti con la camminata, giusto?-
-Si, potrei camminare per ore senza faticare...-
-No, non esageriamo adesso!- Ride appoggiando una mano sulle tue caviglie.
-Comunque, la avverto che, se vuole, già da domani potrà tornare a casa....-
-Sul serio?!-
-Certamente! E non penso che abbia bisogno di una sedia a rotelle.-
-No, non sarei neanche capace d'immaginarmi su una carrozzina... Grazie Dottore.-
-Dovere, cara Christine. Ora La saluto, finisco il mio giro di visite. Passerò più tardi per accertamenti.-
-D'accordo, arrivederci Dottor Layton!- Il dottore esce dalla stanza.
 
 
 
-Dai!? Ti mandano via, allora! Che bello!- Annuisci felice.
-Domani mattina. E senza sedia a rotelle.- Sorridi.
-Sono proprio contento...- Dice Frank che dopo qualche attimo si fa serio:
-Senti Chris, non so se ti fa male parlarne, ma devo sapere una cosa...-
-Cosa?-
-Riguarda l'altro giorno...- Ti fai seria anche tu.
-Che devi sapere?-
-Non so se ti ricordi...Ma... Quando ti sei sentita male... Forse me lo sono immaginato... però... bhè... Hai... hai detto una cosa...-
Lo guardi confusa. Cosa gli hai detto?
-Cosa ti ho detto...?-
-Hai.... Hai accennato al fatto che...-
-Che...?!-
-Hai detto che mi ami... Ecco. Questo... volevo... Volevo solo sapere se era la verità...-
Rimani impietrita a guardarlo.
Pensi.
Eppure dalla tua bocca non esce parola. 
-Chris...?-
-Bhè... Ecco... Io... Io non mi ricordo... Non mi ricordo nulla di quel giorno, solo che stavamo entrando nel cortile della casa di Mike... E poi nient'altro... Mi dispiace...- Lui abbassa la testa e sospira, poi la alza e sorride.
-Vabbè, non ti preoccupare. Allora, che vogliamo fare domani?-
-...Non... Non lo so... Tu che vuoi fare?-
-No, sei tu che devi decidere!-
-... Però prometti di non arrabbiarti...-
-Promesso!- Ti dice mettendosi una mano sul cuore.
-Volevo...- - Andare a trovare mia madre al cimitero...-
-Oh... Pensavo volessi divertirti... Comunque, conta pure su di me. Verrò con te.-
-E' che da quando se n'è andata, mai, neanche una volta, la sono andata a trovare... E, quando l'altro giorno ho parlato con Adrienne, per un attimo l'ho scambiata con lei, e...-
-Non devi darmi spiegazioni, assolutamente... Dovunque vorrai andare sarò con te. Fino alla fine.-
-Grazie...- Sussurri.
 

Frank ormai è andato via, e oggi ti senti molto sola. Sei stufa di dormire. Sono 4 giorni che non fai altro... Non ne puoi più dei dottori, che per quanto siano gentili e cordiali, sono sempre dottori. E a te non sono mai piaciuti.
Bussano nuovamente alla porta.
-Avanti...-
-Tesoro mio!- Tuo padre ti corre incontro.
-Oddio Christine.... Mi dispiace.... sapevo che non dovevo andarmene... Scusami, per favore scusami!- Ti abbraccia.
-Papà... Ma che dici, non è colpa tua...-
-Non sarebbe successo se io fossi rimasto qui, te lo assicuro!-
-Se tu fossi rimasto qua, sarei stata chiusa in casa in eterno...- Lui ride.
-Come stai? Sono venuto il prima possibile... Lo so che è tardi, che 4 giorni di ritardo non è "il prima possibile", però, ora sono qui... Oddio, Christine...- Continua a stringerti.
-Papà, non ti preoccupare, so che i generali non ti fanno lasciare l'accampamento così su due piedi... non fa niente, sul serio...-
 
Tuo padre è un militare, di un qualche livello che non cambia da tempo. Quando ha ricevuto la notizia era in Iraq, e, per tornare c'è voluto molto più di quanto lui si aspettasse...
 
-Come va con il cuore? Che dicono i medici?-
-Dicono che devo riposarmi, e allo stesso tempo rafforzare la muscolatura... Il Dottor Layton mi ha suggerito di passeggiare...-
-Quando ti fanno uscire?-
-Domani.-
-Così presto?! Ma non se ne parla!-
-Papà, non è presto se mi fanno uscire... E poi è stato solo un'attacco, non un vero infarto...-
-...Come è successo? Cosa... Cosa stavi facendo quando ti sei sentita male?-
-Ero in macchina...-
-E con chi?-
-Con Frank...- Tuo padre alza gli occhi al cielo e sbuffa. Non gli è mai stato simpatico, ma in realtà a lui non sta simpatico nessuno.
-Stavamo andando da... Mike, il bassista, te lo ricordi?-
-Quel ragazzetto biondo che faceva lezione con te?-
-Si, lui. Anche se ormai non è più proprio un ragazzetto... Ha tre figli e due divorzi alle spalle...-
-Wow... Si è dato da fare insomma...- Ridi.
-Bhè, stavamo andando a casa sua, ma quando la macchina ha oltrepassato il cancello, mi sono sentita morire... Quel giardino... è... non lo so, in realtà è bellissimo, un paradiso... E forse è proprio per il paradiso che mi sono sentita male...-
-E scommetto che il tuo amico non ha fatto niente...- Dice lui con stizza.
-Il mio "amico" come lo chiami tu, è stato quello che ha cercato di rianimarmi per primo. Smettila con questa ostilità nei suoi confronti! Non ti ha fatto niente! Anzi, magari ha reso più felice tua figlia...-
-Non mi è mai stato simpatico.-
-Lo so, ma a me si. E non puoi trattarlo come la peggio merda. Resta il fatto che non ti ha fatto nulla.-
-Non parlarmi così, diavolo! Sono tuo padre!-
-Papà, non hai ragione e lo sai. Ho trent'anni, e mi posso comportare così se serve.-
Lui si alza, e si avvia verso la porta.
-Riposa ora. Sono qui fuori se hai bisogno...- Si chiude la porta alle spalle.
Sospiri. Non riesce proprio a staccarsi dal lavoro. Anche fuori dal campo base si comporta come fosse un militare anzi che un padre.


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Buonasera! E' mezzanotte e dodici del 14.12.11 ed io sono tornata.
Chiuedo perdono per tutto il tempo che avete aspettato, probabilmente vi sarete anche dimenticati di Christine e Frank D:
Comunque, vi devo delle scuse, è stato un periodo strano della mia vita, e non mi andava di postare, pur avendo il capitolo già bello che sfornato ._.
Abè, ora è tutto riparato, io ho sonno e voi avete il capitolo u.u
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di aspettare e chi ha letto oggi (un "oggi" generico) per la prima volta.
*tira fuori il solito piattino con i biscotti e la solita tazza di latte*
Green Dreams! 
Al prossimo capitolo,
With love, Roxy ♥

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Con il campanello che ti penzola sulla testa chiami l'infermiera, che in pochissimo tempo arriva.
-Tutto bene?- Le sorridi.
-Si, grazie. Volevo solo sapere se posso fare una telefonata.-
-Certo che può, non interferisce con nessuna macchina, non si preoccupi. Ha bisogno di qualcos'altro?-
-No, solo questo... Ah! Non è ancora passata per controllare le ventose...- L'infermiera ride.
-Signorina, le ventose le abbiamo già tolte... Non se n'è accorta?-
Ti tocchi il petto.
-Oddio, non me n'ero accorta... Scusi...- Ridete.
-Non si preoccupi. Arrivederci.- E così dicendo esce anche lei.
Ti alzi dal letto molto titubante, e infili le pantofole che sono a terra.
Cammini strinsciando con i piedi fino all'armadio. Tiri fuori la pochette rossa.
Sorridi ripensando a Trè. Prendi il cellulare e ti trascini fino al letto. Alzi lo schienale e ti siedi incrociando le gambe. C'è un'arietta leggermente fredda, però piacevole. Scendi con le dita sul touch screen del tuo cellulare, pronta a chiamarlo, ma poi ti rendi conto di essere assillante. 
"Lascialo vivere, diamine!" Poggi l'apparecchio sul comodino e ti sdrai su un lato. 
"Renditi conto che lui deve fare la sua vita... E non con te, che tra due giorni potresti essere morta... Lascialo in pace. Non chiamarlo ogni due minuti. Sei ossessionata dalla sua presenza, non riesci a stare senza di lui, però cazzo, ce la devi fare! Fallo per lui. Da quando lo conosci non l'hai mai visto con una ragazza al suo fianco, e, pensaci, magari è per te... No, aspetta, non diciamo stronzate. Non lo fa per te. Forse non te ne ha parlato, forse non te le ha fatte conoscere. Non ti deve tutto. Anzi, non ti deve proprio niente... Neanche tutte le attenzioni che ti da..."
 
-Signorina Shore? Signorina?- Ti senti squotere la spalla leggermente.
Guardi l'infiermiere. E' nuovo, non l'hai mai visto.
-Oh, buongiorno...- Biascichi.
-Ehm, sono le sette di sera...Le ho portato la cena... C'è un'uomo che sta qui fuori dall'ora di pranzo circa... Lo faccio entrare?-
-Cosa? Le sette? Oh ca... ehm, si lo faccia entrare, grazie...- Sorridi al ragazzo che esce dalla stanza.
-Ehi Bella Addormentata! Ci siamo svegliate!-
-Frank! Oh scusami... se non fosse stato per l'infermiere non mi sarei neanche svegliata...-
-Immagino... Come stai?-
-Ora meglio...-
-Faccio un bell'effetto, lo so...-
-Scemo... Intendevo dopo aver dormito...- 
-Si, dite tutte così...- Scoppia a ridere.
-Hai fame? Ti va di cenare con me?-
-Se mi beccano i dottori mi fucilano... Vabbè, 'sti cazzi! Che mangiamo?-
-Minestrina e carne... Che schifo...-
-Maddai, che pretendi? I ristoranti manco ti piacciono, che vuoi?-
-Hai ragione pure te...-
Vi dividete la cena, mentre lui ti racconta la sua giornata.
-Ah, ti salutano: Mike, Adrienne, Billie e i vari bambini...-
-Grazie, poi ricambia...-
-A che ora esci domani?-
-Alle 10.00 dovrebbero cacciarmi...-
-Ti vengo a prendere!-
-Mannò, non ti preoccupare...-
-Scherzi? VOGLIO venirti a prendere!- Fa il finto offeso.
-E' che è venuto mio padre... e...-
-Oh si lo so... Non credo di stargli simpatico... Ogni volta che mi avvicino a te in sua presenza mi fulmina con lo sguardo...-
-E' odioso, lo so... E' iperprotettivo, che poi, a trent'anni che c'ha da proteggermi... E anche se fosse, è andato via da qui... e quando torna vuole mettere le regole... bha...-
-Bhè, in effetti, non hai tutti i torti... prima, quando mi ha visto, l'ho salutato, e mi ha sbuffato. E' un tipo simpatico...- Ride e con lui anche tu.
-Simpaticissimo guarda...-
Suona la campana della fine delle visite, e voi siete tristi come quando a scuola suonava la fine dell'intervallo.
-Ci vediamo domani lo stesso. Voglio venire con te al cimitero...-
-Per me va bene... Non so a lui, e neanche m'interessa... 'Notte Frank...-
-'Notte Bella Addormentata.- Ti da un bacio sulla guancia ed esce dalla camera. 
Il bacio te l'ha dato all'angolo della bocca più che altro. Si è sbagliato? Lo ha fatto apposta? Oppure, come al solito, ti sei immaginata tutto? Bho. Il più nero e completo dei tuoi "Bho". 
Dormire ti farà bene. Anche se sono appena le 20.30, ti corichi sotto le lenzuola ruvide.
Ti lasci pervadere il corpo da un fremitio tutt'altro che piacevole, quando un'ombra, di una macchina probabilmente, passa fuori dalla finestra.
 
Una campana. Bene, è l'ora delle visite mattutine, quindi quasi le dieci. Sei pronta da circa due ore. Sei già vestita, hai la valigia pronta sul letto rifatto, la pochette in mano.
Bussano alla porta.
-Avanti!- Oggi sprizzi allegria da tutti i pori, ma la sacchetta dei medicinali stavolta te la porti.
-Christine, già sei pronta?-
-Oh ciao papà... Si, sono pronta, però...-
-Bene, andiamo?-
-Bhè, veramente ho detto a Frank che saremmo andati via insieme... Dopo andiamo... al cimitero...-
-Oh, va bene... Ehm... ti aspetto a casa allora... Ma sei sicura di voler andare al cimitero? Stai uscendo adesso dall'ospedale...-
-Si, voglio andare a trovare la mamma... Non ci sono mai andata...-
-Oh, quando sei lì falle un saluto anche da parte mia...-
-Perchè non vieni con noi?-
-No, meglio di no...-
 
Tua madre e tuo padre hanno divorziato quando eri piccola, ma hai sempre sospettato che tuo padre l'avesse amata fino alla fine, senza smettere mai.
 
Il signor Shore è andato via, dicendoti:
-D'accordo, ci vediamo dopo allora... Chiamami se vieni per pranzo... E, piccola, non ti affaticare...-
Gli hai dato un bacio sulla guancia dicendogli di non preoccuparsi.
 
-Christine, come va?-
-Dottor Layton! Buongiorno, bene, oggi sto proprio bene...-
-Sono felice. Torna a casa, allora...- Dice dando un rapido sguardo alla valigia.
-Pensavo che suo padre non l'avesse lasciata andare...- Ridi.
-No, non posso starci più qua dentro...- Ride anche lui.
-Le credo Christine... E' il posto più brutto del mondo a parer mio...-
-Sono d'accordo...- In quel momento entra Trè.
-Ehi Chris, sei pronta?- Vede il dottore e si presenta.
-Oh, mi scusi. Buongiorno, Frank Wright.-
-Non si preoccupi, piacere, sono il Dottor Layton. Seguo la signorina Shore dal principio... Va bene Christine, vi lascio soli. Arrivederci signor Wright, piacere di averla conosciuta!-
-Piacere mio!- Il dottore esce.
-Allora? Pronta?- Prende la valigia dalle tue mani. -Dammi qua...-
-Si, andiamo...-
-Le medicine?- Ti chiede sospettoso. Gli sventoli un sacchetto davanti.
-Uhm... Bene, e vedi di non separartene mai.- Esce dalla stanza e tu lo segui chiudendoti la porta alle spalle. Respiri profondamente e vi avviate verso l'ascenzore.
Entrate nella cabina e spingi il tasto del piano terra.
-Fuori è nuvoloso, ma quando esce il sole si muore di caldo. Sicura di voler andare al campo santo?-
-Si, poi faremo tutto quello che vuoi, però devo andarci...-
-D'accordo...-
 
La tomba di famiglia è vicino all'entrata. E' alta a forma di casupola. Ci sono i tuoi nonni e tua madre fin'ora. Ti fermi davanti alla foto di tua madre.
Era una bellissima donna. Come te. E come te aveva gli attacchi di cuore. Più pesanti, tanto da stroncarle la vita prima del tempo.
Bassina, esile, con quei capelli sempre pieni di boccoli rossi, il portamento era quello di una regina, anche se era solo una casalinga. Malata per giunta. 
Parli un po' con lei mentalmente e una mezz'ora dopo circa siete di nuovo in macchina alla volta di un posto a te sconosciuto.
-Ma dove stiamo andando?-
-Bho... Io vado avanti ad istinto...-
-Ah, bene... Quindi non sai dove siamo...-
-Ehm... no...-
-Perfetto direi. Sperduti per le campagne Californiane. Dovrebbero farci un film.-
-Si, ora arriva il mostro e ci sbudella...-
-Che schifo!- Frank si mette a ridere.
-Ahh, non c'è gusto... Vi schifate alla prima cosa leggermente schifosa che dico... Se dovessi andare avanti...-
-Non lo fare per favore!- Ride ancora.
-Hai intenzione di andare alla deriva ancora per molto?-
-Si.-
-Bene...- E' proprio scemo...
-Frank, mi dai una sigaretta?-
-EH?! NO! Neanche per sogno!-
-Ma dai!- Miagoli.
-Sei appena uscita dall'ospedale, non voglio riportartici per una crisi respiratoria!-
-Daaaaiii!!! Non mi sento male! Promesso! Facciamo a metà!-
-Non fare le vocine.-
-Per favooooooooreeee!!!!- Hai la voce di una bimba piccola. Lui sbuffa.
-Nella tasca della giacca...-
-Sii!- Squittisci. Mentre ti accendi la sigaretta lui squote la testa.
-Non capisco... Non hai paura?-
-Di cosa?- Aspiri.
-Di tornare in ospedale...-
-Cazzo Frank, per una sigaretta?!- Butti fuori il fumo. 
-Ti ricordo che sei tu quella che si è fatta prendere un colpo alla vista di un bel giardino, eh!-
Tu ridi.
-Ahhh, lasciami perdere. Non mi sentirò di nuovo male. E così dicendo rischi di tirarmela, quindi cambiamo discorso.- Sbuffa un'altra volta.
-E di cosa vorresti parlare?-
-...Bho...-
-Bell'argomento!- Tiri giù il finestrino oscurato e la luce del sole momentaneamente scoperto dalle nuvole, entra senza neanche chiedere il permesso, accecandoti.
-Adoro il sole...- Dici appoggiando la testa al poggia-testa del tuo sedile. Fai un tiro dalla sigaretta e la passi a Trè.
-Tieni, fatti del male.- Lui la prende.
-Meno male che lo sai...-
-Madonna che palle... Mister Cool che si fa gli scrupoli per una sigaretta... Roba che ti fai le canne a colazione, pranzo, cena più vari spuntini!- Lui scoppia a ridere e ti ridà la sigaretta.
-Che demente... Ricordo che fino a poco tempo fa eri tu quella del "Non fumate, salviamo l'ambiente!"-
-No cazzo! Non me lo ricordare!- Ti copri il viso con la mano che tiene la sigaretta e ridi.
-Che brutti ricordi...-
-Approposito di brutti ricordi, che dice tuo padre?- Continui a ridere.
-Ah, niente. Il solito. Non lo facevano uscire dall'accampamento militare fin quando non gli ha detto che stavo per morire.- La macchina inchioda.
-Potresti evitare di dire certe cose?- Sei oltremodo sconcertata.
-...Eh?!-
-Mi da fastidio sentirti dire quelle cose...-
-Non dovrebbe darti fastidio... Sono io il soggetto della frase, non tu o qualcunaltro...- La macchina riprende a camminare.
-E invece mi da fastidio. Tantissimo fastidio... Non mi piace avere la visione di te morta... E' un bel po' brutta...-
-Non pensavo potesse infastidirti, scusami...- Toglie la mano destra dal cambio e ti accarezza la guancia.
-Non ti preoccupare...-
"Cazzo che bello... Se mette giù quella mano gli meno..." 
Lui abbassa la mano e tu gli dai una botta sul braccio.
-Ma che cazzo...?- Appoggi la testa sulla sua spalla e lui si zittisce immediatamente. Hai il pomello del cambio che ti spinge nella pancia e ti fa un male cane, ma non ti sposteresti per nulla al mondo. Accendi la radio e chiudi gli occhi. Cambi un po' di stazioni fino a che la voce di uno speaker ti attira:
"Ed ora, per tutti gli innamorati, alla posizione 16 della nostra classifica c'è Kelly Clarkson. Questa è -Because of you-!" La base parte con una melodia malinconica al pianoforte. Ricordi di aver sentito quella canzone tempo fa, e ti era piaciuta tantissimo.
Senti che anche Trè la conosce, perchè la canticchia sotto voce.
-Come fai a conoscerla?- Sussurri non appena che la canzone finisce.
-Bho... E' bella... Non è il mio genere, lo sai... Ma, non lo so, questa Kelly ha un non-so-che di buono...-
-E' la canzone più bella che io abbia mai sentito... Dopo Choccolate Rain ovviamente...- 
-Oh bhè volevo ben dire... Choccolate Rain è una canzone geniale. Cantata da un genio, modestamente.-
Ridi.
 
Il cielo si sta annuvolando pesantente. C'è aria di temporale.
Non ti sono mai piaciute le giornate piovose o umide.
Punto uno perchè ti si increspano i capelli.
E poi, il polso destro ti fa male.
Quando eri piccola, te lo sei fratturata cadendoci varie volte sopra. Ed ora, ad anni da quei giorni, quando c'è umidità ti fa male.
 
-Ci siamo persi?-
-Nooo! Qui siamo precisamente...- Ci pensa un po'. -Si, ci siamo persi.- Ammette.
-Come volevasi dimostrare... Comunque, se t'interessa, conosco questo posto...-
-Eh?! Come fai a conoscerlo?-
-Ci venivo da piccola in bicicletta con mio padre... E' qui che mi sono rotta il polso...-
-Ahhh!!! Che figata!-
-Cosa c'è di "figo" nel rompersi il polso?-
-Che a scuola non fai niente di niente!-
-In effetti... Mi mettevo vicino alle maestre, gli dettavo le cose e loro scrivevano... Mi sentivo... uhm... potente!- Scoppiate a ridere.
-Va bene signora Potente... Dove devo andare?- 
Gli spieghi la strada e in poco più di 30 minuti siete di nuovo sulla via che porta a casa.
Quando arrivate piove a dirotto. Il polso, come avevi previsto ti fa male e hai pure un po' di freddo.
Scendi dalla macchina e fai segno a Trè di salire, ma lui squote la testa in segno di diniego.
-C'è tuo padre...- Gli sventoli su e giù l'indice.
-Hai ragione. Ci vediamo allora...- Lo baci sulla guancia.
-C-certo!- Scendi e chiudi lo sportello correndo nel portone per prendere meno acqua possibile.
Chiami l'ascenzore e cominci a cantare -Because of you-. Le porte si aprono ed entri nella cabina, spingendo il tasto verde del sesto piano. Muovi i fianchi a destra e a sinistra. Sei energica. Senza che te ne accorgi, la porta scorrevole dell'ascenzore si apre, e ti ritrovi davanti un ragazzo sulla trentina, molto alto e robusto.
-B-bungiorno!- Esci dall'ascenzore. Ti guarda e sorride.
-'Giorno signorina Shore!- Lo guardi stupita. Non l'avevi mai visto, ma sa il tuo cognome... bho, poco male. Lo saluti con una mano e tiri fuori le chiavi di casa della borsa.
-Christine? Sei tu?-
-Si papà!- Posi la pochette sul tavolino all'ingresso.
-Ehi, come va?-
-Benissimo!- Sorridi.
-Mh. Hai fame?-
-Si, un po'... che hai fatto di buono?- Lui si gratta la nuca.
-Non mi dire che non hai ancora preparato niente!-
-Bhè, non avevo fame...-
-Oh papà, sei un disastro... No problem, ci pensa Christine!- Così dicendo entri in cucina e ti metti il grembiule da cucina. 
-Faccio un po' di pasta, va bene?-
-Al sugo?-
-Yesss!-
-Per me va bene... Che hai fatto? Sei così energiaca, esuberante...-
-Bho, mi avrà fatto bene la chiacchierata con la mamma... Ah! Lo sai che ci siamo quasi persi, ma alla fine siamo finiti su quelle campagne dove andavamo tempo fa in bici, ti ricordi?-
-Oh, certo che mi ricordo!-
-Bhè, non è cambiato nulla... La stessa "prateria" di sempre... Bellissimo... Poi però si è messo a piovere...-
-Sono felice che non sia cambiato nulla...-
Sorridi, e butti gli spaghetti nell'acqua che bolle, aggiungendoci una manciata di sale. Apri un cassetto e tiri fuori la tovaglia, mettendola sul tavolo. Bicchieri, posate, tovaglioli, acqua e birra per te, vino per tuo padre.
Prendi una padella dal mobile e la metti sul fuoco per soffriggiere l'aglio nell'olio.
Ti piace la cucina italiana, messicana, francese... Ti piace la cucina in generale, tutta tranne quella di quei inutili ristoranti... così troppo elaborata...
Aspetti che l'aglio si dori, e lo togli dall'olio a cui aggiungi il sugo.
Togli il tappo dalla pila con l'acqua e giri la pasta. Passi uno spaghetto a tuo padre con una forchetta.
-E' cotta?- Lui mangia lo spaghetto e annuisce.
-Si, perfetta.- Scoli l'acqua dalla pasta nel lavandino e la metti nella padella con il sugo. Mescoli tutto facendolo cuocere ancora un pochetto, poi prendi due piatti fondi dallo scolapiatti e ci metti gli spaghetti.
Metti un piatto difronte a tuo padre, e uno al tuo posto.
-Wow! Sei stata fulminea!-
-Sono diventata brava in queste cose!- Dici mentre arrotoli tre o quattro spaghetti intorno alla forchetta.
-Come sono?-
-Buonissimi!- Mangi il boccone e ti complimenti da sola.
 
Finito di mangiare, tuo padre si corica, e tu ne approfitti per stravaccarti un po' sul divano a vedere la tv.
Prendi il telecomando e accendi.
Politica, stronzate, politica, politica, cartoni animati, politica, film. FILM. Vai tra le info per vedere di che film si tratta, ma non ti da nessun titolo. Poco male, se non ti piace cambierai.
Da quello che hai capito, fino ad ora, ci sono 'sti due che sono amici da una vita, e lui è follemente innamorato di lei, che però adesso sta per sposarsi con un altro. Lui le parla dicendole quello che prova, che non può sposare quell'uomo perchè è un puttaniere, e cose varie. Alla fine lui viene investito e sta per morire, quando lei lo viene a sapere, è sull'altare pronta a sputare quel "SI" tanto agoniato, ma lascia lo sposo li, per correre dall'amico moribondo...
Un classico film strappalacrime, che, in effetti, stanno colando sul tuo viso. Te le asciughi e ti alzi per andare al bagno. Fai pipì e torni in sala. Passi per la cucina e prendi quel barattolo di nutella che è molto più di un semplice barattolo di nutella. Finisci il barattolo, e anche se era già aperto, ti senti una balena. Ti accoccoli continuando a vedere il film.
 
-Vabbè, ma che centra adesso la tua ragazza? Io ti ho detto che ti amo.-
-Ma... Sono fidanzato... e domani...io mi sto per sposare...-
-Si, puoi dire quello che ti pare, ma resta il fatto che io ti ho detto che ti amo.-
-Ehi, voi due?! Ah, Frank! Amore mio, che ci fai con lei?- *E adesso chi cazzo è questa?!*
-Non lo chiamare Frank, troia. Io lo amo. Sono io che lo chiamo Frank, non lo chiamare così, cazzo!-
-Scherzi? E' il mio futuro marito! Lo chiamo come voglio.-
-Frank, ma chi cazzo è questa?!-
-Ma te l'ho detto! Domani mi sposo!-
-Ma cazzo, non m'interessa! Ti amo Frank, ti amo cazzo!-
-Mh... Senti, qui quella che ama FRANK sono io. Sei arrivata tadri tesoruccio mio!-
-Eh si, Christine, sei arrivata tardi. Ora c'è lei. Lei è la mia futura sposa. Moglie, madre dei miei figli. Fin che morte non ci separi.- *No, non sarà così!*
-NON SONO ARRIVATA TARDI!- Fai per baciarlo, ma lui ti scaraventa via.
-NO Christine, non puoi baciarmi! Non puoi stare con me!-
-Si che posso. Io ti amo. Tu devi stare qui, con me. Non con quella troia!-
-Non è una troia! Me la sto per sposare...- E cominci a piangere e ad urlare.
-Non me ne strafotte una cazzo di niente! Tu devi starmi vicino, per la malattia, per il cuore... Sei tu il mio cuore... Per favore, Frank... Frank, non sposarla... SPOSA ME, FRANK!- E i due vanno via. E rimani li, sola. Con il cuore fuori dal petto. *Lui è andato via? Bhè, che si tenga anche i suoi ricordi!* Gli lanci il tuo cuore insanguinato, che loro prontamente schivano abbracciandosi.

_____

Buonasera a tutti :)
Volevo dirvi "grazie" del fatto che seguite la storia, ne sono contenta, davvero :D
Vorrei che commentaste, anche se avete critiche, SOPRATTUTTO se avete critiche. Non so se devo andare avanti, sono un paio di capitolo che non ricevo recensioni e non so che fare ._. Se volete che vontinuo, lasciate anche un "Schiava, continua" o cose simili e vi accontenterò. Ho capitoli e capitoli pronti, mi servirebbe solo un segnale e potrò scatenare l'inferno, LOL
Aqquandomirecensirete <3
With love, Roxy.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Buooooooon pomeriggio!
Okay, se vi siete dimenticati di me e della mia storia, non ve ne farò una colpa.
Posto per il piacere di farlo e nella speranza di ricevere qualche recensione.
Voglio bene a chiunque mi segua dopo tutto questo tempo, sia chiaro.

WARNING!
Capitolo abbastanza sdolcinato: se alla fine perderete miele, non ve la prendete con me, io vi avevo avvertiti!

Vi lascio al capitolo C:


"Tesoro? Tesoro? Cosa succede Christine?" Ti svegli di soprassalto. E finalmente respiri. Come se fossi stata in apnea tutta la notte. Sei sudata.
"Papà...- dici abbracciandolo - Oh papà..." Lo stringi più forte.
"Shhh... Non fare così piccola mia...Non è niente, solo un brutto sogno..." Ti culla, come quando eri piccolina e facevi gli incubi.
Quando ti sei calmata, lui va in cucina e ti prepara una camomilla. Ritorna, qualche minuto più tardi, con una tazza rosa e fumante.
"Stai meglio?"
"Si, grazie..." Annuisci mentre sorseggi l'infuso.
"Cos'è successo?"
"Non lo so. Un... un brutto sogno..."
"Cosa hai sognato di tanto brutto, il mio viso?" E' da quando che eri piccola che fa questa battuta, e ogni volta scoppi a ridere come se fosse la prima. Lui ti bacia sulla fronte.
"Vuoi che rimango ancora un po'?"
"No, non ti preoccupare, buona notte...."
"'Notte..." Ti lascia sola, e tu hai bisogno di pensare. Da sola, ora più che mai.
Glielo devi dire. Dopo questo incubo, non puoi fare altrimenti. Che ore saranno? Cerchi il tuo cellulare nella borsa.
Lo prendi e sblocchi il display. C'è un nuovo sms "Frankool". Lo apri.
"Hei ragazza! Come andiamo? Senti, volevo solo chiederti se domani sei libera... Ti va di uscire con me e i ragazzi? E con 'ragazzi' intendo quei casini ambulanti dei miei figli. Ahahah! Vabbè, visto che sono le due e ancora non dormo, mi vado a preparare qualcosa da mangiare. 'Notte Chris, dormi bene. Frank"
Sorridi e chiudi il messaggio. Sono le tre, e tu non hai per niente sonno.
Provi a coricarti sul divano, ma le parole della donna dell'incubo ti rimbombano in testa come proiettili.
"Sei arrivata tadri tesoruccio mio! - Sei arrivata tardi. - Tardi... - TARDI"
Quel "tardi" non ti piace per niente. Squoti la testa e continui a girarti e rigirarti sotto le lenzuola.
 
*Driiiiinnnn*
Il citofono. Senti tuo padre camminare verso l'apparecchio e rispondere.
"Chi è?.....Devo Aprirti?......D'accordo...... No, sta dormendo..... Ok, sesto piano.....Ah, lo sai..... Si, prego....." Senti che apre la porta e torna in cucina a sfogliare il suo giornale.
"'Ngiorno..."
"Buongiorno! Dorme ancora?" E' la sua voce. Che strano ti fa sentirla...
"Non si vede?"
"Ehm... si. Oooooccheeeeei. La sveglio io..."
Frank ti scompiglia i capelli.
"Eeeeii! Ghira, ci svegliamo o sei andata in letargo?" Sussurra.
"Sono andata in letargo." Dici tirandoti su il lenzuolo, fino a coprirti gli occhi.
Lui ride.
"Franky? La zia non vuole svegliarsi... I cornetti con la nutella puoi mangiarli tu..."
"Cosa?! Cornetti?! Nutella?! Buongiorno mondo!" Dici mettendoti a sedere sul divano.
Il figlioletto di Trè ti si piazza in braccio.
"Buongiorno zia! Se vuoi un cornetto te lo lascio!" E' sporco di nutella dalla testa ai piedi.
"Grazie, mi farebbe piacere..." Gli sorridi dolcemente.
"E poi, ne hai mangiati tre da questa mattina. Non vorrai diventare come me, vero?"
"Si che voglio diventare come te, papà!" Fa un piccolo salto per scendere dal divano e va in cucina da tuo padre.
"Ciao signore! Tu sei il papà della zia?"
"Si, e tu sei...?"
"Frankito."
"Piacere, io sono James." I due chiacchierano allegramente, e tu ti giri verso Trè.
"Buongiorno!" Ti abbraccia.
"Buongiorno... Come stai?"
"Uh, tutto sommato bene.... Ma Ramona?" Svaga con la mano.
"In macchina. Sta parlando con le sue amiche..." Ridi.
"Mi vado a dare una lavata e una vestita, va..."
"Aspettiamo giù, va bene?" Tu annuisci ed entri in bagno.
 
"MiniMeee!! Andiamo?" Dice Frank entrando in cucina.
"Di già?! Ma la zia non viene?"
"Si veste e poi viene..."
"Ok, ciao James!"
"Ciao piccoletto!"
"Arrivederci signore..." Frankito schizza via giù per le scale.
"Frank...?" 
"Si?"
"Mi raccomando, stalle vicino. Ne ha bisogno. Ha bisogno di te... Non farla soffrire, per favore..."
"Non si preoccupi James. Anche io ho bisogno di lei, non potrei mai farla soffrire..." Così dicendo esce da casa e scende le scale.
 
'Jeans, maglietta e scarpe da ginnastica. Perfetto!' Esci dalla tua stanza e vai in cucina da tuo padre.
"Papà, io vado. Ci vediamo stasera, ok?" Prendi la borsa dal tavolo.
"Ok, ma non affaticarti!"
"No, tranquillo..." Gli dai un bacio sulla guancia.
 
Scendi le scale, e dopo due rampe ti ritrovi di fronte lo stesso uomo di ieri.
"Buongiorno Christine!"
"'Giorno!" Continui a scendere.
Esci dal portone e ti dirigi verso la macchina di Frank.
"Ramona, buongiorno!"
"Hei Chris, come va?" Vi abbracciate e lei ti fa spazio sul sedile posteriore, dato che a quelli davanti ci sono "i Frank".
"Tutto bene, grazie... Tu come stai?"
"Bene, bene."
 
"...Boh... Donne?!" Frank vi distoglie dai pettegolezzi che Ramona ti sta raccontando.
"Uh?"
"Mare o campagna?"
"Uhm..." Guardi Ramona, che ti sorride e fa:
"Assolutamente campagna!" 
"Bene, Chris, vieni a metterti davanti che mi devi fare il navigatore..." Ferma la macchina e Frankito, senza neanche scendere dalla vettura, si mette sul sedile posteriore. Tu scendi e ti accomodi davanti.
"Dove andiamo?"
"Alle campagne dove hai passato la tua infanzia..."
"Eh...?! Ah, no, ho capito... be', fai inversione e svolta a destra..."
Continui ad indicargli la strada per un'altro po', poi arrivate davanti ad un prato immenso e verdissimo e vi fermate.
"Che bello qui!" Dice Ramona mentre indossa gli occhiali da sole.
"Si, e avresti dovuto vedere senza quelle fabbriche di sottofondo..."
Aiuti Frank a stendere una coperta gigante a terra, dove poi, vi sdraiate tutti e quattro.
"Papà?" Frankito giocherella con la pancia del padre.
"Uh? Dimmi!"
"Giochiamo a palla?" 
"Ottima idea! La vado a prendere, sta nel cofano della macchina..."
"Vengo con te!" Padre e figlio si alzano e corrono a perdifiato verso la macchina.
Ramona si sposta sulla coperta vicino a te.
"Ho conosciuto un ragazzo fantastico..."
"Davvero?"
"Si, è tedesco... Karl Yadneerg..."
"E' carino?"
"Tantissimo! E poi boh, mi tratta bene, è dolce, simpatico, è alto! Cavolo se è alto!" Ridi.
Tu e Ramona siete amiche, ti racconta tutto su di lei, e tu fai lo stesso, più o meno.
Anche se la differenza d'età è visibile, vi confidate come due coetanee.
"Da quanto lo conosci?"
"Uno o due mesi..."
"E perchè non me ne hai parlato prima?!" Lei ride.
"Non pensavo che potesse piacermi tanto... Prima era una questione fisica..."
"Oh, quindi sta messo bene con gli addominali!"
"Si, taaaanto bene..." Ridete.
"Cosa avete da sghignazzare voi due? Alzate il culetto e venite a giocare!" Il solito dialetto fine e gentile di Trè vi costringe, praticamente, ad alzarvi.
 
Giocate per un'oretta, fino a quando Trè decide che è affamato. Lui e Frankito salgono in macchina e partono alla volta del primo fast food che incontreranno.
Tu e Ramona vi ributtate sulla coperta.
"Quando glielo dirai?" No, aspetta: devi aver capito male.
"Dire cosa a chi?" Ti dà una piccola spinta.
"Hei, non prendermi in giro... Dai che si vede lontano un miglio!" 
'Ebbene, sì! Mia cara Christine, Ramona ti ha beccata. Ora che fai?'
Sbuffi arrendendoti all'evidenza.
"Si vede tanto?"
"Solo un demente come papà non se ne accorgerebbe... Anche Frankito se n'è accorto!" Ti giri verso di lei meravigliata.
"Non è figlio del padre quel bimbo..." Appoggi la fronte sulla coperta. Ramona ride.
"Non so che fare..."
"Diglielo."
"Eh, la fai facile tu! E poi?"
"E poi cosa? Di dementi ce ne sono due allora!"
"Non darmi della demente in mia presenza!" Fai la finta offesa. "Cosa vuoi dire?" Lei si copre il volto con le mani.
"Chris, ma si vede, cavolo!"
"Ma cosa si vede?!"
"Oh diavolo! Tu sei follemente innamorata dell'orso Yoghy, e l'orso Yoghy è follemente innamorato di te!"
"Si, vabe'..."
"Chris, ti ho mai raccontato una stronzata?"
"No..." Lei annuisce.
"Quindi?!"
"Quindi stavolta ti sbagli." Dici sicura, ma con amarezza.
"Non mi sbaglio Christine, ne sono sicura, altrimenti non te ne avrei parlato, no? Tu non sai quanto stava male quando stavi in ospedale... Aveva due occhiaie fino ai piedi, la notte non dormiva per paura che ti potesse accadere qualcosa... Era diventato paranoico!"
"...E se stavolta ti fossi sbagliata? Se ci credessi a questa cosa, se andassi fino in fondo per poi prendermi una batosta?"
"Secondo me dovresti dirglielo. Poi, fai come vuoi." 
Così dicendo, sbuffa e si mette gli auricolari del suo Ipod, cominciando a canticchiare "Whish you were here" dei Pink Floyd. 
 
Senti il motore di una macchina di grossa cilindrata, e capisci che padre e figlio sono tornati.
Hai una sensazione strana dopo quello che ti ha detto Ramona... Le parole "Tu sei follemente innamorata dell'orso Yoghy, e l'orso Yoghy è follemente innamorato di te" ti continuano a girare vorticosamente in testa, senza farti capire nulla.
 
"DONNE! I vostri uomini preferiti sono tornati! E accompagnati da quattro Hamburgher e 4 bibite!"
Tu stai in pratica sonnecchiando, mentre Ramona ascolta la musica a tutto volume.
"Hei?! Siete vive?!" Alzi lo sguardo fino a farlo combaciare con quello del batterista.
E' uno sguardo pieno di domande, che lui prende come uno sguardo rabbioso.
"Non mi riferivo... io... Oh, su mi hai capito! L'hai avvelenata?" Dice alludendo alla figlia sdraiata accanto a te. Squoti la testa e la riappoggi sulla coperta.
Ti rialzi lentamente facendo leva sugli avambracci. Tocchi il braccio di Ramona che alza lo sguardo, prima su di te, poi sul padre che sta litigando con il fratello per il panino più grande. Sorride mestamente e con un dito si sfila gli auricolari.
"Basta voi due!" Urla. "Il più grande lo dividiamo io e Chris, punto e basta." Padre e figlio la guardano per poi scoppiare a ridere. Lei squote la testa e ti allunga un hamburgher e un bidone di Cocacola. Ne prende anche per lei e si siede accanto a te.
"Scusami se sono stata scontrosa e acida..."
"Non ti preoccupare..."
"Tu inconsciamente, sai che ho ragione, ma non vuoi ammetterlo... Spero solo che te ne renda conto al più presto possibile..."
"Si, speriamo che se ne renda conto lui..." Biascichi quelle parole, senza neanche pensare a cosa stai facendo uscire dalle tue labbra. E' una chiara dichiarazione d'amore. Nei confronti dell'orso Yoghy che ti trovi di fronte, mentre litiga con Bubu per il panino. 
"Io sono il più grande!"
"E io devo crescere! Daaaaai papyyyy!!!!!!" Trè molla, finalmente, l' hamburgher a Frankito. 
"DIO, adesso piove!" Esclama Ramona.
"Allora? Che avete fatto mentre non c'eravamo?"
"Ah, niente, sai com'è, cose da donne..." Ramona annuisce. 
"Qualche pettegolezzo, gossip..."
"Cose che non capisco, e a cui non sono minimamente interessato, insomma." Ridi prendendo un sorso di Cocacola
"Hei Ramy, dopo andiamo a fare una passeggiata lì in fondo?" Frankito indica un punto indefinito all'orizzonte alla sorella.
"Uh? Dove?"
"Lì, ci sono le mucche!"
"Oh, per me va bene... Papà?"
"Sì, certo, certo, potete andare... Basta che non date fastidio agli animali..."
"Ok. Ramy?"
"Sì?"
"Ci andiamo quando finisci il panino?"
"Sì..."
"Oh, va bene. ...La Cola te la porti dietro o la devi finire?" Ramona sospira e lascia il panino.
"Ho capito, mostriciattolo, ho capito! Metti il cappello che ti prende un'insolazione!" Il bimbo schizza in piedi prendendo il cappellino dal suo zaino.
"Sono pronto! Posso portarmi la Cola?"
"Basta che poi non la molli a me, eh!"
"No, promesso!" Prende la sua bevanda e affianca la sorella, che intanto si è alzata.
"A dopo!"
"Stai attenta, a te e a tuo fratello!"
"Non ti preoccupare papy. Chris, dai un'occhiata a Yoghy da parte mia." Scoppi a ridere.
"Vai tranquilla..." Ridendo Ramona si appresta a raggiungere il fratello, che è andato avanti.
 
"Credi di potermi tenere a bada?" esordisce dopo qualche attimo
"Uhm... sì, credo proprio di sì. Nella borsa ho uno storditore." Lui fa una faccia inorridita.
"Cosa?! E se ti parte nella borsa che fai: ci rimani? Vabe', comunque, secondo me non puoi farlo. Nel senso: Se ora mi metto ad urlare, tu che fai?"
"Prendo lo storditore e ti scortisco...stordisco... Cacchio che parola!" Scoppia a ridere.
"Non ridere idiota!" Lui si sdraia con lo sguardo rivolto al cielo.
"E' proprio una bella giornata, eh?!"
"Mmh... Questo sole spacca le pietre..." Dopo qualche minuto di silenzio passato a scrutare il cielo, Frank sospira.
"Lunedì partiamo..." Ti alzi e lo guardi perplessa e spaventata allo stesso tempo.
"Cosa?"
"Fra tre giorni. Staremo via per circa sette, al massimo otto mesi..."
"No, aspetta: non ti seguo. Andate in Mititengolandia per rimanere tutto 'sto tempo?!" Lui ride.
"Mititengolandia non si può sentire..." Si rimette seduto vicino a te.
"Con il gruppo. Faremo un tour, 'sta volta per tutto il mondo..."
"Sì, ma... Non avete nessun nuovo CD, nessuna cosa da promuovere, e poi, otto mesi?! Non siete mai stati via così tanto tempo..." senti il panico salirti con un brivido lungo la schiena
"Lo so, ma ultimamente le vendite sono calate, e con la spesa di Awsome as Fuck le cose non sono migliorate... A quanto pare non è piaciuto, almeno non quanto Bullet..."
"Ma... tutto questo tempo?!" Frank annuisce, e tu capisci che ogni giorno può essere l'ultimo per te, e che otto mesi se per gli altri è tanto tempo, per te è una vita...
Senti le lacrime salirti agli occhi.
"Chris..." alzi lo sguardo "Vieni con me. Non voglio che tu stia sola, tra qualche giorno tuo padre comunque deve partire, resteresti sola, e... semplicemente non voglio. Vieni in tour con me."
"Io... non starei sola, ho le mie a-amiche..."
"Chris, lo so che non ti stanno simpatiche quelle tipe, e comunque non voglio lasciarti. Cioè, mi preoccuperei un casino, e non riuscirei a fare nulla..." Tiri le ginocchia al petto e le stringi con le braccia.
"Come farei con le visite?"
"Abbiamo un dottore, che a quanto ne so io è specializzato in tutto ciò che riguarda il cuore, sai che anche Mike ha dei problemi con quell'affare..."
"Sì, lo so..." Sospiri. "I tuoi figli?"
"Ho chiesto alle madri che ne pensavano ma, come è giusto che sia, rimarranno qui per la scuola e per tutto il resto. E poi Frankito è troppo piccolo per staccarlo dalla madre così, su due piedi. Per tutto questo tempo, poi. Ramona ha deciso di sua spontanea volontà. Ha detto che non può perdere l'anno scolastico..."
Annuisci
"Verrai con me?" Sembra quasi che stia trattenendo il respiro.
"Penso... Credo di sì. Ma... Cioè, devo parlarne con il Dottor Layton..." Frank butta fuori l'aria e sorride, mentre cinge le tue spalle con il braccio destro.
"Sono contento. Domani stesso andremo in ospedale, ok?"
"Non devi venire anche tu..."
"Certo che devo!" Ci rinunci, tanto non lo convincerai mai.
"Ok, come vuoi..." Ti accoccoli con la testa sulla sua spalla.
"Frank, io... possiamo parlare un attimo...?" Lo senti irrigidirsi.
"C-certo!" Inspiri quanto più ossigeno possono contenere i tuoi polmoni.
"La domanda che mi hai fatto in ospedale... Volevo darti una risposta..." Finisci la frase e trattieni il fiato. Lui ti guarda con un enorme punto interrogativo stampato in faccia.
"Q-quale domanda?" 
"Si, è la verità." Gli dici ignorando la sua voce. "E' la verità..." Ripeti.
Le sue spalle s'irrigidiscono maggiormente, e la sua mano sinistra sale verso il suo volto. La fa passare dalla tempia fino alla base del mento, fermandosi alla bocca.
"P-perchè..."
"Come 'perchè'?"
"Fammi finire! Perchè non me lo hai detto prima?"
"A cosa sarebbe servito?"
"Io... A passare più tempo insieme..."
"Che significa? Stiamo praticamente sempre insieme!"
"Non in quel senso, insieme INSIEME." Tu ci rimani quasi. Ramona aveva ragione.
L'orso Yoghy è REALMENTE innamorato di te.
Alzi lo sguardo su Trè che guarda perso nel vuoto, poi si accorge che lo stai fissando e ti bacia appena sulle labbra.
"Anche per me la risposta è si." Ricambi il bacio con un altro bacio accompagnato da una carezza.
"Perchè non me l'hai detto prima tu?"
"Non lo so, non pensavo..."
"Sai che novità!" Lui ride e appoggia la testa sulla tua.
"Abbiamo perso tanto, troppo tempo." Dici.
"Si, ma davanti abbiamo ancora una vita..." Annuisci e lo abbracci.
"Non puoi capire quanto ho desiderato che accadesse..."
"Oh, sì che posso. Credo più o meno quanto l'ho desiderato io..."
"Da quanto...?"
"Cosa?, da quanto ti amo?" Sentendo quel "ti amo" dalla sua voce, ti sciogli in lacrime silenziose e cariche di felicità.
Annuisci emozionata.
"Dieci lunghi, anzi, lunghissimi anni. Tu quando ti sei resa conto di essere impazzita?"
"Non prendermi in giro, però..." nega con la testa
"Dal dicembre del 2000..."
"No, aspetta, ti sei segnata la data?" Annuisci ridendo.
"Peggio ancora: 12 anni di silenzio?!"
"Tu 10, stiamo quasi pari..."
"C-Chris... io ero innamorato di te, ma... cioè, sono andato con altre ragazze, altre donne..."
"Chi ti dice che io non abbia fatto lo stesso? Con gli uomini intendo! - Ridi - No comunque, non l'ho fatto. 12 anni silenziosi e TRANQUILLI."
"M-mi dispiace..."
"Ma che cavolo dici? Non stavamo mica insieme!"
"Oh... Quindi, tu ed io... cioè, noi ora..."
"Ora sì, almeno penso."
"Sì, è ovvio che sì!" Ti bacia.
Il primo vero bacio, con tanto di lingue che si rincorrono per le bocche.
Sei sempre più emozionata, e pensi di poter scoppiare in lacrime da un momento all'altro.
Senti dei singhiozzi, ma non sei tu.
Ti giri verso Trè, e lo vedi piangere.
"Frankie..." Vi stringete forte.
"Ti amo..." Piangi anche tu.
L'emozione vi strappa via tutte le lacrime. Quelle dello stress, della paura, della rabbia, dell'amore, tutte.
Sorridi dolcemente, ma non dici nulla. Non vuoi rovinare l'atmosfera. Non vuoi dire qualcosa di sbagliato.
Stai in silenzio, ad ascoltare il respiro di Frank vicino al collo.
Hai sognato troppe volte questo momento, ed ora hai paura che sia un altro sogno, da cui, come sempre ti risveglierai in lacrime.
Tutte le volte che hai sognato l'inizio della tua storia con Trè, non arrivano neanche minimamente alla bellezza di questa. Questa è bella, questa è fantastica... No, non è fantastica, è reale.
E' reale come lo sono le tue mani incrociate alle sue, è reale come il tuo amore, è reale come questo sole che spacca le pietre, è reale come...
"Ma meno male! Frankito, fattelo dire: sei un genio." ...come sono reali Ramona e Frankito dietro di voi.
Frank salta preso alla sprovvista staccandosi da te e girandosi, avvampa. E' rosso come può esserlo il mantello dei matador nelle arene, è rosso come i pomodori in estate, quelli succosi, quelli buoni, e dolciamari, è rosso come il cuore in generale, è rosso come il tuo cuore, E' il tuo cuore.
"Mh. Sono piccolo, ma non scemo..." Scoppiano a ridere e Ramona gli scompiglia i capelli.
"Se avete finito di amoreggiare, possiamo tornare a casa? Dobbiamo ancora fare i compiti..."
Scattate in piedi e cominciate a piegare la coperta, dopo aver tolto le scatole dei panini ed i bicchieri vuoti.
Nessuno dei due fiata. Mettete la roba nel cofano della macchina e salite. Tu, rigorosamente dietro con Ramona. 
Ti viene da ridere. Scoppieresti a ridere anche subito.
Per evitare altre figure di merda ti limiti a sorridere e Ramona ti si avvinghia al braccio.
"Finalmente potrò chiamarti 'mammina'..." Sussurra.
"Ti metto in punizione se non la smetti di sfottere!" Sussurri anche tu, dandole un piccolo pizzico sul gomito.
Lei ride e si mette a smanettare col cellulare, che poi ti passa.
"Oh mamma! Quanto cacchio ci avete messo! XD Sono strafelice per voi, ma non sperare che ti chiami mamma. Non ci chiamo neanche la mia, quasi quasi..." Ridi e le rispondi:
"Troppo tempo. Troppissimo. Di media, sono 11 anni che ci amiamo. 12 io, 10 tuo padre.
E comunque.. non ci speravo, sono troppo giovane per essere tua madre!"
"No, aspetta... COSA?! 11 anni di media?! Voi non siete normali.
Non starai mica insinuando che sono vecchia, vero?"
"No, cara, se tu fossi vecchia, io lo sarei 15 anni in più, quindi, no."
"Come è stato???????????"
"Come è stato cosa: baciarlo? Una cosa da sogno... Sai quando ti sembra di aver gia vissuto una cosa? E' continuamente così, quando lo bacio, e.. cioè, l'ho baciato solo una volta!"
"Oh, azzarderei con un 'che carini', ma lui è mio padre, e non è per niente carino." Ridi e le ridai il telefono, che si infila euforicamente in tasca.
Si avvicina al poggia testa del sedile del guidatore e comincia a giocherellare con le orecchie del padre.
Lui infastidito squote la testa.
"Ramy, smettila, fammi guidare..." Lei sorride e si rituffa all'indietro sul sedile.
Il resto del viaggio si svolge in silenzio, smorzato a volte dai "Siamo arrivati?" di Frankito e dalle risposte negative di Trè.
 
Arrivate sotto casa di Frank che saranno le 16,00 e i due ragazzini vanno dritti in casa dopo averti salutato con un bacio e un'abbraccio.
Trè ti si avvicina mogiamente, e tu lo abbracci.
"Hei, che hai?"
"Quei due non sono figli miei." Ci pensi e poi sorridi.
"Effettivamente sono scaltri. Ramona dice che Frankito sapeva tutto da un bel pezzo, e che l'ha scoperto da solo..."
"Se non fosse per il fatto che mi hanno staccato la faccia entrambi, mi preoccuperei un po'."
"Ti ha dato fastidio che c'abbiano visti?"
"N-no... Cioè... No, ovvio che no. Solo che ora... boh, non so come spiegartelo..."
"Ti vergogni..."
"Sì... No, aspetta, mi vergogno, ma non di te, o del bacio, assolutamente."
"Dai, sono due ragazzi svegli, non te la faranno pesare..."
"Speriamo..." Fa per baciarti ma gli squilla il cellulare.
"Pronto? Ram?! Dimmi... ma... ok, a dopo. Ramy, grazie..." Sorride e interrompe la chiamata.
"E' figlia mia anche in questa pigrizia. Ha detto che se voglio posso accompagnarti a casa, penserà lei ad aiutare il fratello."
"E' proprio carina..." Lui annuisce e ti si ripiazza davanti.
"Sono follemente innamorata dell'orso Yoghy." Ti guarda stranito, poi, evidentemente capisce e fa:
"Più o meno come l'orso Yoghy è follemente innamorato di te." Lo baci, stringendolo il più forte possibile.
"Non diventeremo come quelle coppie sdolcinate da diabete, vero?" Ti chiede dandoti piccoli baci sulle labbra.
"Speriamo di no." Ridi.
 
Ti ha accompagnata a casa, con la promessa che ti avrebbe chiamato in qualunque momento avrebbe potuto. Chiudi il portone alle tue spalle e inspiri profondamente.
Sorridi, senti i nervi ai lati della bocca essere stanchi, ma sei felice della loro stanchezza.
Loro stanchi, tu felice: meglio, no?
Chiami l'ascensore, che non arriva. Poco male, qualcuno avrà lasciato la porta aperta.
Cominci a salire le scale, non due a due come tuo solito, ma piuttosto lentamente, uno scalino alla volta, e ripensi a quello che ti è successo:
L'infarto, il "sogno" di tua madre, il bene di Frank, diventato poi amore. 
'Sei fortunata Chirstine. Molto fortunata.'
Senza neanche rendertene conto, arrivi al sesto piano, sul pianerottolo del tuo appartamento. Suoni al campanello, e tuo padre ti fa entrare.
"Hei! Come è andato il giro?"
"Una favola, pà!"
"Sono contento..."
"Papà, possiamo parlare?"
"Ovvio!" Ti si avvicina e vi mettete seduti sul divano.
"Be'... Sto con Lui..." Lui sorride annuendo e ti da un bacio sulla fronte.
"Sono contento per te, figlia mia..." Rimani quasi allibita dal suo tono tranquillo e per nulla inafastidito.
"Fra tre giorni partiamo..." 
Lui annuisce "Volevo proprio parlarti di questo, io domani devo ripartire... Mi ha appena chiamato il caposettore... Comunque, posso sapere dove vai?"
"Oh, capito. Andrò in tour con i Green Day... Staremo via otto mesi..."
"Così tanto?! Come farai con le visite?"
"C'è un dottore, che li segue ovunque vanno. Anche Mike ha problemi al cuore. Non è nulla di sicuro, nel senso che devo parlarne con il dottor Layton... Però penso -spero- che si possa fare..."
"Oh... be', ma se c'è un cardiologo non vedo quale potrebbe essere il problema..."
"In effetti non ci dovrebbero essere. Ma per prevenzione domani andrò in ospedale... Trè mi accompagna..."
"D'accordo, Christy. Anche se non ti serve, hai il mio permesso." Sorride.
'Ma... Cioè, neanche una storia?!'
"Pà, ma..."
"Lo so, Chris, lo so. Frank non mi sta simpatico, perchè è l'unico che può portarti via da me. Andando via, in missione, sperai che si facesse avanti prima, ma aspettare tutto questo tempo... è un bel po' esagerato. E' un brav'uomo, e tu lo ami. Devo arrendermi all'evidenza che non sarai più tutta mia..."
Le sue parole ti emozionano, è bellissimo sentir dire quelle parole proprio da tuo padre. Lui che lo ha sempre odiato, Frank. Lui che cercava di allontanarvi. Lui che però, ha sempre saputo del vostro amore.
"Papà, io... Oh, ma lo sai che sarò sempre tua!" Gli salti al collo, stringendolo fortissimo.
Dopo qualche attimo si stacca da te.
"Vado a preparare le valigie..." Annuisci.
Vai in cucina e cominci a preparare la cena.
 
 
"Massì, sicuro che può partire Christine! Conosco il Dottor Chose, è un ottimo medico, serio, professionale... Se vi va d'aspettare qualche minuto scrivo una lettera che poi darete a lui, con alcuni piccoli particolari sulla sua situazione..."
Il dottore esce dalla stanza, e ti giri verso Frank che ti osserva.
"Sono contentissimo... Potremmo stare insieme tutto il tempo..." Ti sporgi dalla sedia e lo abbracci.
 
 
"Allora, questa è la lettera per il Dottor Chose, mi raccomando Christine, non s'affatichi."
Il Dottor Layton vi ha appena congedato. State andando verso la macchina di Frank, per raggiungere tuo padre a casa tua.
"E così domani partiamo..." Trè annuisce.
"Hei, approposito! I ragazzi non sanno nulla. Nè che vieni con noi, tanto meno che stiamo insieme... Facciamo una sorpresa, ok?"
"Uh-uhm, ma quindi... Non sai se sono d'accordo o meno?"
"Ma... No. Cioè, non devo chiedere il permesso. Il tour è anche mio. E fino a prova contraria, posso portare chi voglio."
"Ma dai! E... se non saranno d'accordo?"
"Si ritroveranno senza batterista." 
"Non lo faresti mai..."
"Non mi sfidare..." Frank ti guarda con sfida e tu scoppi a ridere:
"Che demente! Sia chiara una cosa: - gli punti l'indice sotto al mento - MAI. Non osare MAI lasciare i Green Day. Che sia per me, per tua nonna, per tua zia... per nessuno. Tutto chiaro, Wright?" Spalanca i suoi enormi occhioni celesti e annuisce.
"S-si signor capitano!" Lo baci a stampo, ma lui si tira indietro con il broncio.
"Non mi piacciono i baci a stampo, sai?" Accosta la macchina e ti bacia. Poi, tutto contento si rimette in carreggiata e accelera. Tu sorridi squotendo la testa.
 
"Papà? Siamo noi!" Entri nel tuo appartamento.
"Chris! Allora, che ti ha detto il dottore? Ciao Frank..."
"'Ngiorno Signor Shore..."
"Mi ha dato l'ok, con qualche piccola raccomandazione e un foglio da consegnare al 'dottore di bordo'.."
"Bene, sono contento per te... Vieni qui, salutami che devo andare in aereoporto..."
"Adesso?" Ti avvicini a lui
"Sì, fra due ore ho il volo, e fra check-in e roba varia sono quasi in ritardo..." lo abbracci
"Mi mancherai..."
"Anche tu, divertiti anche per me, mi raccomando..." Sorridi 
"Frank, mi raccomando a te, fammela tornare sana e salva..."
"Non si preoccupi signore, le riporterò indietro Christine senza neanche un graffio."
Tuo padre si allontana da te, e con IMMENSO stupore da parte tua, lo abbraccia.
Trè inizialmente basito, muove le mani verso la schiena di tuo padre, ma lui velocemente si sposta.
"Arrivederci ragazzi. Buon divertimento!" Ti bacia ancora una volta sulla guancia ed esce dal tuo appartamento.
"Mi ha seriamente abbracciato?" Sorridi 
"Sì. Seriamente..."
"Ma beeeeene... Vuol dire che gli sto simpatico?"
"Non esagerare adesso. Nessuno sta simpatico a mio padre." Lui scoppia a ridere e si butta sul divano, facendoti segno di metterti accanto a lui. Ti accoccoli sotto il suo braccio sinistro e gli cingi la vita con un braccio.
"No, ma prego, si butti ovunque lei vuole. Ho una sola domanda..."
"E sarebbe?" Ti domanda sogghignando.
"I suoi figli li abbandona lì da soli?" Lui si alza di scatto in piedi.
"Cazzo!" Ti bacia rapidamente. "Ti vengo a prendere domattina, ok? 'Notte Christy!" Esce dal tuo appartamento senza neanche farti chiedere a che ora verrà a prenderti.
 
 
 
E' una bellissima giornata. Sono appena le 9 di mattina, e già fa un caldo assurdo.
Le valigie sono pronte in salotto: Dentro c'hai messo di tutto. Roba estiva e autunnale per la maggiore.
Stai sorseggiando il tuo caffè appoggiata al tavolo, e aspetti.
Aspetti Frank, o per lo meno una chiamata. Oppure un messaggio con scritto: "Hei, sono vivo"
Non arriva nessuno dei tre, allora aspetti.
 
 
20 Minuti dopo....
 
Ok, ti stai preoccupando. Frank non risponde manco al telefono, Ramona non la puoi chiamare, si preoccuperebbe e basta, ma allora, che diavolo fai?!
Continui a digitare il suo numero sulla tastiera del tuo palmare:
346...
Il telefono vibra e per poco non lo fai cadere.
"Pro-pronto?"
"Hei, bignè alla crema! Buongiorno Chris, sei pronta?" ridi del nomignolo
"Se sono pronta? Certo tesoro, da 40 minuti circa..."
"40 minuti?! Ma che ore... PORCO CAZZO! Amore, fai in fretta, scendi, che tra due nanosecondi sono lì." Interrompe la chiamata e tu sospiri. 
E' il solito Frank, solo che ora ti chiama "Amore".
Stai bene solo al pensiero che state insieme... 
Cominci a prendere pacchi e pacchetti, e ad uscire dal tuo appartamento.
Cerchi di chiamare l'ascenzore con l'indice destro, che per ora è l'unico libero. 
Stai per buttare tutti i pacchi a terra, quando una mano spunta alle tue spalle e preme il bottone della chiamata, senza fatica alcuna.
Goffa come Dio solo sa, ti giri e riconosci il ragazzo che da qualche giorno incontri continuamente.
"Buongiorno! Non ho ancora avuto il piacere di conoscerla... Sono Jack, Jack Dawson, sono appena arrivato qui a Berkeley..."
Ti strappa gentilemente qualche pacco dalla montagna che tieni tra le braccia e li appoggia nella cabina dell'ascensore.
"Christine Shore, piacere mio!"
"Parte?"
"Uh-uhm" La situazione è alquanto imbarazzante, ti decidi a girarti verso la porta di casa tua, spegni la luce del salone, chiudi la porta e dai tutte le mandate con la chiave.
"Vuole..."
"Dammi del tu, siamo giovani!" Provi a scherzare. Lui sorride mestamente grattandosi la nuca.
"Certo... vuoi una mano con le valigie?" Calcoli che il peso complessivo delle borse è, come minimo, il doppio del tuo...
"Sì, grazie!" Gli sorridi ed entri nella cabina, lasciando spazio al tuo nuovo "amico". 
Preme il bottone del piano terra e infila le mani in tasca.
"Posso... Posso chiederti dove vai, Christine?"
"E-eh? Ah, un... un viaggio di piacere, in giro per il mondo..."
Le porte si aprono molto lentamente, e tu, prendendo più valigie possibili, ti avvìì verso il portone.
"Le prendi tu, quelle, Jack?" Chiedi indicando il resto delle tue cose.
"Sì, certamente!" Prende le ultime borse ed esce anche lui dalla cabina.
"Vuoi un passaggio... Non so, in stazione?" Sorridi grata.
"No, grazie, mi stanno venendo a prendere.... Ma grazie per il pensiero..." Vedi il suv di Trè svoltare l'angolo a 150 km/h, e squoti la testa.
"Appunto, il mio "taxi" è arrivato..." Frank ferma la macchina e scende, raggiante come sempre.
"Buooongiorno!" Ti bacia a stampo.
"Trè, lui è Jack, un nuovo inquilino del palazzo, si è offerto d'aiutarmi con le valigie..."
Dà una rapida occhiata alle tue cose.
"Ma quanta roba ti sei portata?!" Passa oltre la "roba" e stringe la mano al ragazzo.
"Piacere, Frank Edwblablabla Wright, grazie dell'aiuto!" Sorride sincero e Jack, si ripresenta a sua volta.
"Jack Dowson, è stato un piacere aiutare Christine... Va bene, ora devo proprio andare, è stato un piacere Christine e Frank, vi auguro buon viaggio...."
"Grazie!" Salutate e salite in macchina, mentre Jack si allontana a piedi nella direzione opposta.
"Alla buon'ora!"
"Scuuuusascusascusa! Ieri notte non so per quale cazzo di motivo ho spento il telefono e quindi la sveglia non è suonata... Pronta?" Sorridi.
"Certo!"
"Oh, bene. Billie e Jason ci aspettano... Ehm... Mi aspettano fuori casa di Mike..."
"E... Mike?"
"Davanti casa di Bill... Maccheccazzodicasinohannofatto?!" Si mette una mano in faccia ed estrae l'auricolare.
"Mike?! ... Si, ma dico: dove sei? ... Davanti casa di Billie, appunto... E Billie non è con te, vero? ... OH RONNIE SALVACI TU! Torna a casa tua, io sto arrivando... No, Mike, DAVANTI_CASA_TUA! ...A tra poco"
Si stacca l'auricolare e lo appoggia moooooolto delicatamente sul cruscotto.
"Non capiscono mai un cazzo..." Sorridi alla vista dell'aggeggio mezzo distrutto.
 
"Eccoli!" Frank indica un trio sormontato da una montagna di bagagli e con sfondo un ENORME pullman nero, verde e bianco, con le loro faccie stampate sopra, e un altrettanto ENORME Green Day stilizzato.
"Cosa diranno su di me, su di noi?" Frank scrolla le spalle.
"Nulla. Cioè, loro... Loro lo sanno... Cioè sanno che sono innamorato di te da una vita..." Muori un attimo dopo questa specie di dichiarazione...
"Ah. Ma non credi potrebbe dargli fastidio?" Si gira e ti guarda.
"Cosa dovrebbe dargli fastidio? La mia felicità? Chris, ne abbiamo già parlato: tutti e due o nessuno."
"Se lo dici tu..."


Ed eccoci qui :3 
Ditemi cosa ne pensate, d'accordo? u-u
Anche un "fai schifo" va bene, è pur sempre una critica costruttiva! xD
Anyway: vi lascio. Vado a guardare Merlin.
*lascia la merenda sul tavolo*

 W/ love,
Roxy.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Ciao gente *w*
Sono così strafelice che abbiate recensito aksjdfi aw **
Okay, questo capitolo non è nulla di che. E' stra corto e non succede praticamente niente.
Capitolo di passaggio, insomma e.e
Buona lettura :33


Jason ti viene in contro sorridente come al solito.
"Ciao Christine, come va la vita?" Alzi le spalle.
"Normale, a te?" 
"A posto. Alti e bassi..." 
"Chris! Hei, come stai?" Mike ti abbraccia forte.
"He-hei, tutto okay.. tu come stai?" Si stacca da te.
"Maledette valvole! Sto bene, sto bene..."
"Falla respirare, Mike! Come va?" Billie spinge da parte il bassista e ti saluta dandoti un piccolo bacio sulle labbra
"B-bene, è... Sto bene." Il frontman sorride.
"Fa piacere..." Si gira verso Trè che lo guarda male per il saluto troppo... troppo.
"Ce l'abbiamo fatta, eh?!" Scoppiano a ridere e tu inevitabilmente arrossisci.
"Smettetela, la mettete in imbarazzo. Vogliamo partire sì o no?!"
"Scusa Chrì, sono contento per voi..."
"Come te ne sei accorto, Trè?" Ti giri verso Mike.
"Cosa?" Mike pare vagamente imbarazzato.
"Be'... cioè, di Christine che... cioè..."
"Mike, senti qua come è la frase: -Come hai fatto ad accorgerti che Chris era pazza di te?-"
"A quanto pare gli unici imbecilli eravamo noi..." Frank ti circonda la vita con un braccio e ti si mette di fianco.
"Eh sì, ma meglio tardi che mai, no?" Ti bacia.
"Ok, ok, noi andiamo a caricare le valigie..." Sogghignando, i tre si allontanano.
"Non ci posso credere." Sospira Frank.
"A cosa?" Ti guarda meravigliato.
"Come a cosa, Chrì? Cioè, lo sapevano tutti. TUTTI... Pensa a Frankito. Cioè, un bimbo di SEI ANNI..." In effetti...
"Forse... Forse doveva andare così... Abbiamo sofferto, almeno io... forse abbiamo avuto tutto il dolore della nostra vita concentrato in questi 12 anni, per far sì che, una volta trovati, non avremmo sofferto mai più..."
"Come sei mistica quando fai certi discorsi..." Ridi e lo baci.
"Andiamo a caricare i bagagli anche noi, o ci lasceranno seriamente qui..."
 
 
 
"Quale hai detto che è la prima tappa, Jason?" Il chitarrista estrae per l'ennesima volta il plico di fogli con tutti gli orari, le città... La tabella di marcia, insomma. Sbuffa e scende con il dito lungo una colonna scritta al computer.
"Oddio Trè, sarà la ventesima volta che me lo chiedi?! Ecco, è quella segnata di Rosso." Dice allungondo i fogli al tuo ragazzo.
"Cazzo, sono riuscito ad impararla a memoria a forza di sentirti Jà! Il primo mese California, subito dopo Minnesota, dove incontreremo le famiglie con i vari bambini, Indianapolis dove incontreremo i "grandi" della F1, poi giù in Messico, passando prima per New Orleans, fino a Ciudad Victoria. El Salvador, Panama. Poi Bogota in Colombia, San Fernando in Venezuela, Brasilia, Rio de Janeiro. Dopo di che, Agentina con Buenos Aires, dove prenderemo un aereo per il Madagascar, Majunga (mi pare si chiami quella città), poi altro aereo. Stavolta Australia, Melbourne. Nuova Zelanda..."
"MIKE!" Il bassista si gira spaventato.
"Cazzo c'è?!"
"Hai finito? Abbiamo capito, hai studiato come al tuo solito. Sei promosso, contento?!" Billie Joe pare aver perso le staffe, poi si ributta sul divanetto e sospira pesantemente.
"Svegliatemi quando saremo in Minnesota... Cazzo, già mi mancano..." Così dicendo si mette a dormire.
Mike ancora un po' basito alza le spalle con noncuranza, infilandosi le cuffie dell'ipod nelle orecchie, e assopendosi anche lui.
Tu continui a guardare divertita la scena.
Jason che ride, Trè... Trè che ti sta fissando.
"Che c'è?" Sorride
"Quando sorridi ti s'illuminano gli occhi..." Ti accoccoli con la testa sulla sua spalla.
"Se ti piace, sorriderò sempre."
"Tu devi sorridere sempre, a prescindere dal fatto che mi piaccia o meno. Sai... Sai che è dei tuoi occhi che mi sono innamorato?" Alzi un sopracciglio spostando la testa in su, per guardarlo negli occhi.
"Tu dei miei? Direi piuttosto che è al contrario... Sei tu quello che fa parte della band degli "occhi favolosamente favolosi"... In questo concordo con i vari forum: Avete tutti degli occhi stupendi..."
"Ti sei innamorata dei miei occhi o della band degli occhi?"
"Ma che domanda è?!"
"Quella che ti ho appena fatto."
"E' ovvio che mi sono innamorata prima di BJ, poi di Mike, poi di Jason, l'altro Jason, e poi... boh, poi basta" ti guarda leggermente sconcertato e poi ti allontana mettendoti la sua enorme manona in faccia
"Non mi meriti, vai via"
Ridendo, gli sposti il braccio, ti siedi sulle sue coscie e lo guardi negli occhi
"Dio se ti amo."



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Posso fangirleggiare un pochino? *w*
Cioè, di tutte le cagate che scrivo, quel "Dio se ti amo" mi ha fatto emozionare aksjd *piange*
Anyway, grazie per aver letto, e grazie per un'eventuale recensione.
Vi voglio bene *lascia tè e biscotti*
Roxy

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