Everybody can have a bad day di DadaOttantotto (/viewuser.php?uid=75651)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La mattinata comincia male... ***
Capitolo 2: *** ... la giornata degenera... ***
Capitolo 3: *** ... menomale che ci sono gli amici! ***
Capitolo 1 *** 1. La mattinata comincia male... ***
everybody can have a bad day
LA MATTINATA COMINCIA MALE...
La sveglia suonava
incessantemente da ben quindici minuti, ma l'uomo disteso sotto le
coperte non accennava a destarsi.
Neanche
l'insistente bussare alla porta della sua stanza sembrava dargli
fastidio.
- Ryan, dannazione!
Vuoi spegnere quel benedetto affare e alzarti? - il suo amico urlava
come un disperato per sovrastare il rumore prodotto dall'orologio.
Per tutta risposta,
il bell'addormentato si voltò dall'altra parte.
- Ryan Peake, tira
fuori il fondoschiena da quel letto! Subito!
Il moro
aprì un occhio, poi diede una manata alla sveglia, riuscendo
a spegnerla.
- Ancora cinque
minuti, Chad...
- Cinque minuti un
corno! Siamo già in ritardo!
Ryan
sbuffò. Odiava alzarsi presto, soprattutto di domenica. Ma
prima di ogni concerto, ci sono le prove, che quel giorno sarebbero
dovute iniziare alle 9:00.
Solo che erano
già le 8:49.
Il cantante
cominciava ad innervosirsi. Sapendo quanto tempo impiegava Ryan a
prepararsi, aveva deciso di dare un piccolo "aiuto" a quell'oggetto che
aveva l'arduo compito di fargli aprire gli occhi.
Fortuna che la sala
prove non è molto lontana, pensò.
Un colpo abbastanza
forte lo fece sussultare.
- Ryan?
Cos'è successo?
Non ottenne
risposta.
- Ryan, tutto bene?
Iniziò a
preoccuparsi. Bussò più volte, ma senza risultato.
- Allora? Rispondi!
Se non lo fai, sfondo la porta!
Ryan sapeva che
l'amico sarebbe stato capace di farlo. Prima di creare scompiglio in
tutto l'hotel, era meglio replicare.
- Tutto ok, Chad.
Sono solo inciampato... - disse, massaggiandosi il naso.
Era vero,
purtroppo. Scendendo dal letto aveva incontrato un lenzuolo
impertinente, che non voleva saperne di stare al suo posto, preferendo
invece il pavimento. Così il povero ragazzo aveva messo un
piede in fallo, guadagnandosi una bella facciata di prima mattina.
- Ti dispiacerebbe
venirmi ad aprire?
Quando l'uscio si
dischiuse, si trovò davanti un Chad Kroeger vestito di tutto
punto.
- Alla buon'ora!
Aspettavi il bacio della principessa?
- Ssh, non urlare,
per favore... E' caffè quello? - chiese, indicando il
bicchiere che l'amico teneva in mano.
- Sì -
rispose questi - e sarebbe stato caldo se ti fossi alzato quando dovevi.
- Va bene lo stesso
- disse, stiracchiandosi. Bevve quella brodaglia tutta in un sorso,
mentre l'altro lo guardava con aria schifata.
- Come fa a
piacerti il caffè freddo?
- E' sempre
caffè...
Si diresse in
bagno, pronto per una veloce doccia. Se voleva svegliarsi del tutto,
l'acqua doveva essere gelida. Infatti, rabbrividì quando il
liquido toccò la sua pelle.
Ritornò
in camera e si vestì alla velocità della luce,
con sommo piacere di Chad.
- Pronto?
Annuì,
borbottando qualcosa.
- Bene, andiamo!
- Di far colazione
non se ne parla neanche, vero?
Sorrise, gustandosi
l'espressione infastidita dipinta sul volto dell'amico.
Mike, fratello di
Chad, li accolse con il suo solito sorriso.
- Buongiorno! Ti
faccio i miei complimenti, Ryan. Oggi sei in ritardo di "solo" mezz'ora.
- Hai visto che
bravo? - rispose il chitarrista.
- Si vede che la
facciata gli ha fatto bene... - fece Chad, sarcastico.
- Che facciata? -
Daniel spuntò da dietro la sua batteria.
Grazie tante, Chad,
pensò Ryan.
Raccontò
velocemente l'accaduto, preparandosi alle risate dei suoi amici.
Contrariamente a quanto aveva immaginato, questi rimasero seri. Giusto
il tempo di portarsi una mano alla bocca.
- Sì,
sì... sghignazzate pure... carogne...
Mike
avvicinò un dito al volto del chitarrista.
- Non prendetelo in
giro, poverino! Mica è colpa sua se appena sveglio non
riesce a coordinare bene i movimenti!
- Ah, ah... ma come
siamo simpatici stamattina... sbaglio o siamo qui per provare?
- Non sbagli -
rispose Daniel, ancora sorridendo. - Va bene "Shakin' Hands"? Se non
ricordi le note, puoi sempre andare... a naso!
Rincominciarono
tutti a ridere, senza neanche cercare di trattenersi.
Ryan
andò a prendere il suo strumento. Scosse il capo,
esasperato. Se avesse dato loro corda, sarebbero andati avanti per ore.
E di certo a lui non piaceva essere deriso.
- Allora? Iniziamo
o no?
- Va bene,
Pinocchio! - disse un Mike sogghignante. - Ok, scusa, la smetto -
aggiunse, dopo aver ricevuto un'occhiata fulminante dall'amico.
Fortunatamente le
prove andarono per il verso giusto fino alle 11:30 circa, quando,
durante " Old enough"...
- Eh no!!!
Quell'esclamazione
bloccò tutti i componenti del gruppo.
- Cosa succede,
Ryan?
Imprecò
qualcosa sottovoce, poi mostrò la sua chitarra.
- Ho rotto una
corda. E adesso non posso sostituirla.
- Cambia
strumento...
- Ehmm... non
è possibile al momento...
- Cosa vuol dire?
Chad si
sbattè il palmo sulla fronte.
- Non dirmelo...
tutte le tue altre chitarre sono già allo stadio dove si
terrà il concerto stasera, ho ragione?
Ryan
esibì il suo sorriso stile "bambino innocente".
- Non è
possibile! - esclamò Daniel, poggiando le bacchette. - E ora
che facciamo?
Mike
guardò il suo basso.
- Di certo non
possiamo suonare - disse - Pausa pranzo in anticipo?
Gli altri
sembrarono apprezzare la proposta.
- Vi va una pizza?
- domandò Ryan.
- Solo se offri tu!
- gli urlò di rimando Chad, già fuori dalla porta.
E' logico, no? Una ha un
sacco di storie da aggiornare, ma decide comunque di iniziarne
un'altra. Questo si chiama "Volersi fare del male". In più,
causo danni a un bel po' di gente, cioè i miei lettori.
Qualcuno mi fermi!!
Scherzi (mica tanto) a parte, era un po' che questa storia ammuffiva
tra le cartelle del mio pc. Si compone di tre capitoli, due dei quali
sono già stati scritti; per quanto riguarda il terzo,
invece, sono ancora un po' in alto mare...
Bon, non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo
capitolo (Sì, la solita vecchia minaccia)!
Baci8
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Capitolo 2 *** ... la giornata degenera... ***
Everybody can have a bad day
...
LA GIORNATA DEGENERA...
Seduti al tavolo della pizzeria, i quattro conversavano sull'imminente
concerto.
- Non vedo l'ora! - esclamò Chad. Lui trovava sempre
elettrizzante stare su un palco, davanti a migliaia di persone.
Per Mike era diverso. Era sempre come la prima volta: agitazione, paura
di sbagliare ed emozione. Ma affrontava il tutto con un sorriso,
così ogni serata andava bene.
E Daniel... beh, Dan è Dan... sul palco ci sono lui e la sua
batteria, e questo è quello che più conta per il
ragazzo.
Ryan sorrise guardando i suoi amici. Si riteneva fortunato, non poteva
capitare in un gruppo migliore.
- Mangiate, altrimenti si raffredda.
Mancava solo la sua pizza. Ai peperoni, come piaceva a lui.
- No, ti aspettiamo. Sei pronto per stasera? - chiese Mike.
- Come sempre. - Sperando che vada tutto bene, aggiunse tra se e se.
- Pizza ai peperoni in arrivo! - urlò il pizzaiolo, con un
forte accento italiano.
Ryan si voltò, giusto in tempo per vedere la cameriera
inciampare e cadere in avanti. Non potè evitare quello che
successe dopo. Il piatto scivolò dalle mani della ragazza,
finendogli addosso.
Per un attimo sembrò che il tempo si fosse fermato. Nessuno
si muoveva, non si sentiva volare una mosca.
Chad fu il primo a riprendersi.
- Ry-Ryan? - chiese titubante.
- Amico, conta fino a dieci prima di dire quello che stai pensando...
Uno. Due. Tre.
Se apro bocca qui finisce male.
Quattro. Cinque. Sei. Sette.
Respira profondamente, Ryan. Inspira. Espira.
Otto. Nove. Dieci.
- Va tutto bene. - disse, cercando di controllarsi.
La cameriera intanto si era alzata, e con un fazzolettino di carta si
dava da fare per togliergli le macchie di pomodoro dalla maglia.
- Lasci stare. Va tutto bene. - ripetè.
- Mi dispiace tanto! Io... non so come sia successo...
- Va... tutto... bene...
Daniel lo prese per un braccio.
- Che ne dici se torniamo in hotel, così ti cambi?
- Credo sia meglio...
Attraversarono la porta del locale il più velocemente
possibile.
Ryan camminava impassibile, seguito dai suoi amici. I tre si tenevano a
debita distanza, sapendo come il ragazzo reagiva in situazioni del
genere.
D'improvviso si fermò. Strinse i pugni e rivolse il viso al
cielo.
-MALEDIZIONE!
- Oggi non è proprio la tua giornata... - disse Chad ad un
Ryan ormai completamente pulito.
- Già...
- Sei sicuro di non essere passato sotto una scala con un gatto nero in
braccio? - fece Mike.
La battuta fece ridere tutti per alcuni secondi. Poi Chad
sospirò.
- Per fortuna c'è il ristorante dell'hotel. Che
è... - si fermarono davanti ad un cartello.
-... chiuso. - concluse Daniel al suo posto.
- Come? - esclamò il cantante.
- Scusate? - un ragazzo si avvicinò a loro con fare gentile.
I quattro lo guardarono con aria interrogativa.
- Non lo sapevate? Questa mattina il direttore dell'albergo ha avvisato
tutti gli ospiti cha, a causa di un disguido, il ristorante sarebbe
rimasto chiuso. Era possibile ritirare alcuni buoni pasto per
ristoranti convenzionati alla reception, fino a mezzogiorno.
Daniel guardò l'orologio. Le 13:25. Perfetto,
pensò.
I loro stomaci brontolanti li intimarono a cercare un'alternativa.
- Ho visto una tavola calda poco distante da qui... - disse Mike.
- Aggiudicato - gli rispose suo fratello. - In questo momento mangerei
qualunque cosa.
- Va bene che avevo detto che avrei mangiato qualsiasi cosa... ma quel
panino era duro come la suola di una scarpa!
Da quando erano usciti dal locale, Chad non faceva che lamentarsi.
- Almeno abbiamo qualcosa nello stomaco. - gli disse Ryan.
- Certo... una scarpa!
Daniel camminava in silenzio, assorto nei suoi pensieri. Quella
giornata stava andando sempre peggio. Se continuava così,
preferiva non pensare a cosa sarebbe potuto accadere durante il
concerto.
- Senti, Ryan...
Questi si girò. Vedendo il volto dell'amico così
serio, iniziò a preoccuparsi.
- Non è che ti hanno lanciato una maledizione? Voglio dire,
non
sei proprio la fortuna fatta persona oggi. E sembra che questo si
rifletta anche su di noi... - Sul suo viso si aprì un
sorriso
ironico.
Ryan rilassò i muscoli, che teneva tesi in attesa di una
possibile cattiva notizia.
- Non vi facevo così superstiziosi! - esclamò.
- Superstiziosi o no, la giornata sta andando di male in peggio. - fece
serio Chad. - Sono solo le 15:00... in poco più di mezza
giornata ci è capitato di tutto. Comincio a credere che
sarebbe
meglio rimandare il concerto.
Lo guardarono stupiti.
- Ma... con così poco preavviso... - disse Mike.
- Pensa se dovesse succedere qualcosa durante lo spettacolo... sai che
figura?
Ryan stava cominciando a diventare nervoso. Il tono del cantante non
gli piaceva per niente, sembrava incolparlo di quello che era successo.
- Vuoi forse dire che porto sfortuna?
Chad si fermò per guardarlo negli occhi.
- Sto solo dicendo che oggi non sei molto fortunato, amico.
- Senti, "amico"... non è certo colpa mia se tutto mi va
male oggi! E di certo non l'ho voluto!
- E chi ha mai detto questo? Ascolta, mi pare che sei parecchio
suscettibile...
- Suscettibile? Ah, bè sai com'è... non
piacerebbe a nessuno sentirsi accusato!
- Accusato di cosa? Io non ti ho accusato di niente! Adesso smettila.
- Certo, se lo dice lei la smetto, capo! Ma chi ti credi di essere?
Anche Chad perse la pazienza.
- Sono io che ti chiedo chi diamine credi di essere! Io non stavo
affatto parlando di te! Il mondo non ti gira intorno, Peake!
Ormai stavano urlando. Parecchia gente si era voltata per vedere quello
che stava accadendo.
- Ragazzi, datevi una calmata... ci manca solo che litighiamo fra di
noi... - si intromise Daniel.
- Parla con lui, Dan! E' Ryan a essere nevrotico, non io.
- Io sarei nevrotico? - intervenne il chitarrista - Ma sentitelo...
sapete cosa vi dico? Io me ne torno in albergo.
Detto ciò fermò un taxi, ci salì, e
sparì nel traffico cittadino.
Mike prese Chad per una spalla, costringendolo a voltarsi.
- Si può sapere che diavolo ti è preso?
- Non sono io ad aver iniziato.
- No, questo è vero. Ma potevi chiudere il discorso, invece
di continuare a rispondergli!
Il cantante fece una risata sarcastica.
- Perfetto, quindi anche mio fratello è contro di me. A
questo punto me ne vado pure io - fece, incamminandosi.
- Dove vai?
- A fare un giro - rispose, senza nemmeno voltarsi - Ci vediamo in
hotel.
I due ragazzi rimasti si guardarono increduli. Poi, in silenzio, si
misero in cammino anche loro.
Sia chiaro, solo Ryan
Peake trova un taxi così velocemente. Dev'essere un mago...
Ok, credo che dire che quella di Ryan sia una brutta giornata sia
riduttivo. E non è ancora finita!
Ci terrei a dedicare questo capitolo a Giulz95,
la quale, oltre a deliziarci con le sue storie su questo fandom (a
proposito, notizie di Chad e Amélia?), chiedeva questa nuova
schifezzuola già da un po'. :)
Bon, mi ritirerò a scrivere il prossimo e ultimo capitolo!
Baci8
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Capitolo 3 *** ... menomale che ci sono gli amici! ***
Everybody can have a bad day cap 3
...MENOMALE CHE CI SONO GLI AMICI!
Benché
fosse tutto pronto da un bel pezzo, nessuno di loro era tranquillo.
Daniel rigirava nervosamente tra le dita le sue bacchette, mentre
Michael continuava a sedersi sul divanetto di pelle nera, per poi
rialzarsi dopo pochi secondi.
Ryan e Chad non si erano ancora rivolti la
parola da quel
pomeriggio. Il bassista li conosceva entrambi abbastanza bene da sapere
che a impedire loro di chiarirsi era solo l'orgoglio e che nessuno dei
due avrebbe mai fatto il primo passo. Rischiavano seriamente di salire
sul palco e fare una pessima figura.
- Cinque minuti! - li informò un
membro dello staff.
Dan sospirò. Non avrebbe potuto
reggere quella
situazione ancora a lungo, lo sapeva. Ma cosa avrebbe potuto fare?
Rinchiudere quei due cretini in uno sgabuzzino e non farli uscire fino
a che non avessero fatto pace? Sarebbe stato come chiedere il sole in
piena notte.
- Avanti ragazzi! - esclamò
improvvisamente. - Vogliamo smetterla con questa storia?
Tre paia di occhi si posarono su di lui,
facendolo sentire di colpo in imbarazzo.
- Quale storia, Daniel? - ribatté il
cantante.
- Questa storia. Non siamo mai stati
così nervosi
prima di un concerto. Tu e Ryan dovere chiarire la faccenda prima di
iniziare a suonare, amico, dico davvero.
- Chad, ripeti dopo di me - intervenne Mike -
Peake, mi dispiace averti dato la colpa di tutto quello che
è successo.
- Non ho niente di cui scusarmi, io.
- Io nemmeno - obbiettò Ryan.
Li avrebbe uccisi, poco ma sicuro, se non
fossero stati necessari per il concerto. Erano testardi, soprattutto
suo fratello.
- Lascia stare, Dan, è tutto inutile.
Non ne caveresti un ragno dal buco.
Tornò a sprofondare nel divanetto, in
attesa del
momento in cui i Nickelback avrebbero fatto la peggiore performance
della loro storia. Niente sarebbe andato per il verso giusto. Niente.
- Cielo, sono stanchissimo. - esclamò Mike,
sbadigliando ostentatamente per sottolineare al meglio il concetto.
- E' stato un concerto grandioso, bisogna
ammetterlo. E tutto è filato liscio come l'olio, nonostante
le previsioni.
Il gruppo annuì in risposta
all'affermazione di Dan.
Ryan trattenne a stento un sospiro di sollievo.
Non che si
aspettasse chissà cosa, ovviamente. Era più che
convinto
di non portare sfortuna, nonostante quello che Chad insinuava, di non
essere la causa di qualsiasi disastro accadesse nel raggio di qualche
chilometro. Ma gli altri... loro sembravano pensarlo davvero.
Cominciava a sentirsi davvero infastidito da quella situazione.
Il braccio del bassista gli piombò
sulle spalle, risvegliandolo dai suoi pensieri.
- Conto di dormire almeno fino a domani
pomeriggio.
- Guarda che partiamo alle dieci di mattina. -
gli ricordò il fratello.
Michael si strinse nelle spalle.
- Vorrà dire che porterete via me e
il letto.
Le porte scorrevoli dell'hotel si aprirono con
un lieve
fruscio, permettendo ai quattro di entrare nell'immensa hall. Il
portiere, un uomo robusto, con barba e capelli bianchi, sempre
paonazzo, che Daniel rassomigliava vagamente a Santa Claus,
andò loro incontro con aria preoccupata.
- Signor Peake, non sa quanto mi dispiace!
Ryan lo guardò storto. Gli
dispiaceva? E di cosa? Di averlo nell'albergo? Simpatico, davvero.
- Che succede?
Il colorito sulle guance dell'uomo si fece
ancora più acceso mentre si portava le mani sugli occhi e
mormorava:
- La sua stanza è stata data a
qualcun altro.
Ok, doveva avere capito male. Probabilmente
aveva frainteso
quel borbottio. Insomma, la sua camera occupata da un'altra persona!
Impossibile.
- Scusi, può ripetere? - chiese
gentilmente Chad.
- La camera del signor Peake è
già occupata.
No, non aveva capito male. No. Era realmente
senza un posto per dormire.
Usò l'ultimo briciolo di
autocontrollo rimastogli per non saltare al collo del portinaio e si
sforzò di sorridere.
- La mia valigia?
- E' stata spostata nella camera del signor
Kroeger. Lei non sa...
- Quanto le dispiace, va bene. Ora mi spieghi
una cosa: come pensa di sistemare la questione?
Arthur, così recitava la targhetta
appuntata alla giacca di Babbo Natale, si mosse nervoso.
- Non abbiamo altre stanze disponibili,
purtroppo - disse. -
Ma potremmo far mettere un materasso in una delle camere dei suoi
amici...
Fantastico! Quella era sicuramente la migliore
giornata
della sua vita! Prima la facciata mattutina, poi la corda rotta, la
pizza. Il litigio con Chad e ora questo.
- Al diavolo! - esclamò. - Sapete
cosa faccio adesso?
Vado a prendere la mia valigia e me ne torno a casa. Mi dispiace ma vi
mollo. Trovatevi un altro chitarrista.
- Quanto la fai tragica, Peake.
Le parole del cantante lo fecero voltare di
scatto. Se lo ritrovò così di fronte, un sorriso
stampato sul viso.
- Ti secca così tanto dover dividere
la camera con uno di noi?
Ci mancava solo che Kroeger Jr si mettesse a
fare il sarcastico.
- Senti, non ho voglia di discutere con te
adesso.
- Neanche io. - ribatté il cantante.
- Ti sto solo
offrendo la possibilità di un piccolo party post concerto.
Allora? Ci stai?
- Un party?
Chad annuì, afferrando Dan e Mike per
le braccia e trascinandoli verso l'ascensore.
- C'è un minibar che aspetta solo di
essere svuotato.
Ryan si attardò qualche secondo con
il portiere, poi li seguì sorridendo.
Il suo migliore amico era appena passato sopra
al suo
sterminato orgoglio per aiutarlo. Mike avrebbe rinunciato a qualche ora
di sonno senza protestare.
Oh sì, quella era stata sicuramente
la peggior
giornata della sua vita. Ma finché aveva amici come quei tre
pazzi, chi era lui per lamentarsi?
Ok, eccoci alla fine di
questa lunga
giornata! Direi che Ryan ne ha avuto abbastanza e ora può
andare
a divertirsi un po' :)
Bon, anche questa schifezzuola è terminata. Ci terrei a
ringraziare Giulz95
ed e r a t o
per le recensioni e quell'anima pia di Giulz95 che ha
inserito la storia tra le seguite! Naturalmente, un grazie di cuore
anche a chi si è limitato a leggere!
Alla prossima schifezzuola!
Baci8
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