Neville,the hero.

di likehermione
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Settimo Anno. ***
Capitolo 2: *** Hogwarts non è più la stessa. ***
Capitolo 3: *** L'Esercito di Silente. ***
Capitolo 4: *** La spada. ***
Capitolo 5: *** Il nuovo rifugio. ***



Capitolo 1
*** Settimo Anno. ***


Neville corse sempre più veloce contro il muro di mattoni fra i binari nove e dieci. Sua nonna cercava di tenere il passo e gli urlava di rallentare.
Stava per schiantarsi contro il muro...ma non accadde. Si ritrovò davanti alla familiare locomotiva scarlatta,l'Espresso per Hogwarts. Salutò frettolosamente sua nonna,che continuava a urlargli dietro. Ma non l'ascoltò.
Salì sul treno,fece un altro cenno di saluto e si chiuse la porta alle spalle.
Era impaziente di arrivare a Hogwarts. Voleva vedere con i suoi occhi quel che i Mangiamorte e Voldemort – ops,tu-sai-chi! – stavano facendo al Ministero e,di conseguenza,alla scuola.
Sapeva che le cose non sarebbero state più le stesse. Ma non avrebbe ceduto facilmente,avrebbe combattuto.
Salutò alcune ragazze del quinto anno che ridacchiavano agitando la mano.
Da quando era un ragazzo desiderato? Da quando era cresciuto? Beh,si. Ultimamente si sentiva più sicuro di sé. Voleva fare qualcosa per il suo mondo che stava crollando. Voleva aiutare gli amici. Ma non vuol dire che non si sentisse ancora il ragazzino imbranato e sfigato di cui tutti ridevano poco tempo prima.
I suoi pensieri vennero interrotti da alcune voci che chiamavano il suo nome.
– Neville! Ehi,ragazzi! Neville è qui! Di solito arrivi almeno mezz'ora prima,ci stavamo preoccupando! – Era Luna,che fluttuò con passo leggero e lo abbracciò.
– Luna! Oh,che bello vederti. – Luna “Lunatica” Lovegood può sembrare stramba,ma è una grande amica.
– Ho interrotto un pensiero profondo,vero? Lo faccio troppo spesso. –
Dallo scompartimento spuntò una chioma rossa. Per un momento folle pensò che fosse Ron – opzione assolutamente improbabile – ma i capelli erano lunghi e svolazzavano allegramente,grazie al vento che entrava dal finestrino del treno,che già si inoltrava velocemente nella campagna.
Anche Ginny corse ad abbracciare Neville.
– Neville,alleluia. Pensavamo ti avessero già acciuffato!
–Ah! Per fortuna no! –
– Vieni,vieni dentro! Ci sono Dean e Seamus! –
Luna e Ginny lo trascinarono dentro,letteralmente!
– Wow,amico! I Mangiamorte ti hanno qualche fattura o che so io? Sei sempre più alto! – Questo fu il saluto di Seamus. Neville gli tirò una pacca sulla spalla un po' troppo forte e scoppiò a ridere. Anche Dean rise e salutò l'amico.
– Quest'anno gliela facciamo vedere noi agli amichetti di Tu-sai-chi! Chissà cosa si saranno inventati per Hogwarts! Ormai sono entrati anche al Ministero! – disse Dean.
Neville sistemò i bagagli e si sedette.
Chiacchierarono e passarono il tempo come se fuori fosse tutto come prima. E Neville perse a scacchi magici contro Luna,ma ormai era un classico. Almeno certe cose rimangono uguali!

Mancava un'ora circa all'arrivo quando il treno si fermò. Si sentivano urla e colpi secchi attutiti.
La porta si spalancò ed entrò un uomo vestito di nero.
– Lui dov'è? – sussurrò il Mangiamorte.
– Non è qui. Vi conviene andarvene se non volete trovarvi appesi sopra la torre di Astronomia per le mutande. –
– Wow,che ragazzina pericolosa! – l'uomo scoppiò a ridere. – Ringrazia che non ti uccido oggi. –
– Andiamo! Potter non è qui! – urlò a qualcun' altro fuori dallo scompartimento. E sparì in un batter d'occhio,proprio come era arrivato.
– Sono venuti a cercarlo. – Ginny sprofondò nel sedile.
– Ti manca,non è vero? – disse Luna dolcemente.
– Manca a tutti,non solo a me.– rispose Ginny. – Chissà dov'è ora. –
– Saranno nascosti. Non si vedono in giro dal giorno del matrimonio di Bill e Fleur. – spiegò Luna col suo tono sognante.
– Beh,spero stiano inventando qualcosa. Hermione deve darci dentro con le idee geniali stavolta. –Neville sospirò,e sembrò cresciuto tutto d'un tratto.
– Ho sentito che Silente gli ha lasciato un compito,spero serva a qualcosa. – Continuò. – Spero si facciano vivi al più presto,voglio aiutarli! –
– Puoi contarci amico! Li faremo saltare tutti in aria! – Seamus saltellò.
Ci fu una risata generale,i ragazzi si tenevano la pancia dalle risate. Seamus sapeva far ridere chiunque,anche quando si parlava di cose serie!

Intanto il treno stridette e si fermò.
Erano arrivati.                                                                                                                                  


beh,salve!
è la prima FF che pubblico qui. è un po' corto come primo capitolo,ma spero vi piaccia.
jess,ovvero likehermione. :)

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Capitolo 2
*** Hogwarts non è più la stessa. ***


All'inizio era andato tutto liscio. Come ogni anno erano saliti sulle carrozze,non prima che Luna avesse coccolato i suoi amici Thestral,ed erano partiti.
Era tutto di una tranquillità e normalità disarmante,Neville non se l'aspettava così. Si aspettava di vedere i Mangiamorte dall'arrivo a Hogsmeade. Invece era tutto come gli altri anni.Fu quando cercò di dirlo ai ragazzi che Ginny puntò un dito al cielo.
E li videro. Fluttuavano tutt'intorno alla scuola,raccapriccianti. Anche se si trovavano abbastanza lontano dalle carrozze,la felicità dei ragazzi di Hogwarts svaniva lentamente.
Neville pensò ai suoi genitori,in ospedale. Guardò i suoi amici...Luna,Ginny,Seamus,Dean?...ma chi erano? I suoi ricordi felici svanivano...pensava solo ai suoi genitori...la risata di Bellatrix Lestrange. Vide Luna estrarre la bacchetta. – No...L-Luna...cosa fai? Noi...s-siamo finiti. – balbettò. Sentì a malapena Luna che gridava “Expecto Patronum” e poi fu tutto un luccichio argenteo.
I Dissennatori arretrarono,rantolando dal dolore.
– Wow,Luna. Fico. Brava. – riuscì a dire dopo essersi ripreso.
– Molto,moooolto brava! – aggiunse Seamus,con gli occhi spalancati.
– Grazie,ragazzi. Cioccolato? – prese una barretta di cioccolato dal mantello.
– Woah,è stato orribile! – disse Dean prendendone un pezzo.
– Dai,ragazzi. Adesso passa! – Ginny concluse il discorso,sconsolata.
L'anno non iniziava affatto bene. Prima i Mangiamorte sul treno,poi i Dissennatori intorno a Hogwarts!

Il castello si avvicinava sempre di più. Loro stavano in silenzio,mentre le carrozze entravano dentro i confini del castello,fino ad arrivare all'entrata.Scesero e si incamminarono insieme a tutti gli altri studenti.
Erano finalmente a Hogwarts! A casa!

 

Il banchetto fu una festa,come ogni anno. Dopo lo smistamento dei nuovi studenti il cibo si materializzò nei piatti.
Neville ingurgitava di tutto e Ginny lo guardava senza parole.
– Tu non cambi mai eh? Peggio di mio fratello! – fu il suo commento.
– Ehi,quale fratello? Ne hai troppi,seriamente! I tuoi non hanno un hobby? – Ginny rise per la battuta. – Comunque... – continuò lui,masticando – Devo crescere,ho bisogno di cibo. –
– Si,come vuoi. Intanto mangia con la bocca chiusa,grazie! –
La prof. Minerva McGranitt si alzò schiarendosi la voce. – Ehi,magari è lei la nuova preside! – azzardò Seamus.
– Macché,non vedi che è seduta al suo solito posto? – Infatti,la McGranitt era al suo posto,ma la poltrona del preside era vuota. E anche le poltrone di altre due persone.
– Silenzio! Silenzio,per favore! – Gli studenti si zittirono. – Benvenuti! Sono lieta di annunciare un nuovo anno scolastico qui a Hogwarts. Spero sia un buon anno,non dobbiamo pensare a quello che è successo alla fine dello scorso anno perché Albus Silente sarà sempre nei nostri cuori. Il miglior preside di Hogwarts. – Il tavolo di Grifondoro si alzò e partì un grande applauso e poco a poco tutti gli altri si unirono.
– Devo presentarvi alcune persone nuove. – Fece una pausa. Il suo tono divenne grave. – E' ufficiale che io rimarrò al mio posto di Vicepreside. Ci saranno dei nuovi professori. Vi presento Amicus e Alecto Carrow –
Qualcuno come Malfoy al tavolo di Serpeverde applaudì. Dalla porta dietro al tavolo dei professori uscirono una donna e un uomo che indossavano due mantelli uguali,scuri e svolazzanti. Le loro facce erano malvagie.
Neville li riconobbe. E non poteva crederci! Prese il coraggio a due mani. Si alzò. – Sono Mangiamorte! Professoressa,non può permetterlo! Non può! –
Gli occhi della McGranitt diventarono tristi. – Mi dispiace,signor Paciock. So come si sente. Ma non sono io che prendo le decisioni qui. E' lui. –
La porta da dove erano usciti i Carrow si riaprì e apparve proprio lui. Il professore che Neville odiava di più,quello che lo disprezzava,che lo prendeva in giro ogni volta che ne aveva l'occasione. Piton,proprio lui.
– No! – l'urlo di Ginny rimbombò nella Sala Grande,fino a perdersi nel cielo stellato che li sovrastava. Lei estrasse la bacchetta.Preso dalla disperazione del momento,Neville la imitò. Così fecero molti Grifondoro.
– Mettete via le vostre stupide bacchette,marmocchi. – disse Piton con il suo accento strascicato. – Non capisco perché vi scaldate tanto. Le regole sono queste. Io sono il nuovo preside e non servirà a niente fare gli eroi. Mettetevi in testa che opporre resistenza sarà inutile. Detto questo,buon anno scolastico. – Fece un sorrisetto spregevole e se ne andò.
– Grazie,ragazzi. Potete andare nei vostri dormitori. – La McGranitt li congedò. – Neville,chiama Luna! Andiamo a parlare con la prof! – Ginny si alzò e cercò di farsi strada fra gli studenti.

Recuperata Luna in mezzo a una marea di Corvonero, raggiunsero Ginny che gesticolava davanti alla professoressa McGranitt.
– Prof,Voldemort è entrato al Ministero,è ovvio che se c'è Piton come Preside tutto cambierà! Hogwarts diventerà una scuola per Maghi Oscuri! Non può permetterlo! Proprio lei! La prego,il Professor Silente non avrebbe voluto che succedesse! Lei dovrebbe essere Preside! Tutto cambierà e noi dobbiamo fare qualcosa! – Ginny era un fiume in piena e la Professoressa stava a guardarla con uno sguardo triste ma fiero allo stesso tempo.
– Signorina Weasley,sono molto contenta che lei voglia fare resistenza,come il Signor Paciock e la Signorina Lovegood,del resto. Ma adesso dobbiamo solo aspettare. Dobbiamo aspettare e vedere cosa succederà. Detto tra noi,anche io voglio fare qualcosa,cari ragazzi. Ma adesso dobbiamo pensare al bene della scuola e degli studenti. E che non vi vengano in mente strane idee,perché i Carrow sono molto pericolosi. Non voglio che vi facciano del male. Non combinate guai,lo so che siete proprio come il Signor Potter. Arrivederci,ci vediamo a lezione. – E non ci fece aggiungere una parola. Se ne andò col suo cappello a punta che ondeggiava sulla testa.
– Per le mutande di Merlino,non ci credo! – Ginny era la più furiosa,mentre Neville era semplicemente senza parole. Luna sembrava la più tranquilla. – Ragazzi,non disperate. Andrà tutto bene se staremo uniti. Arriverà presto il momento di combattere e noi ci saremo. Saremo una cosa sola. – Li prese per mano. – Promettetemi una cosa. Che saremo amici per sempre. – Annuirono. E Neville ne era sicuro!Luna,Ginny,Harry,Ron,Hermione,Seamus,Dean...erano uno dei motivi per cui voleva lottare. Gli Amici. Si,con la A maiuscola.
Luna continuò. – E un'altra cosa: promettetemi che scaccerete i Nargilli che avete in testa. Sono davvero troppi! O forse sono solo pensieri? Non vedo molto bene senza i miei occhiali. –
Ce l'avrebbero fatta,avrebbero lottato. Come una cosa sola.


Ecco il secondo capitolo! Spero vi piaccia e bla bla bla.
Adiòs. :3

Ringrazio tantissimo chi ha recensito il primo capitolo *o*
Grazie grazie grazie :) likehermione :)

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Capitolo 3
*** L'Esercito di Silente. ***


Era passato poco più di un mese da quando avevano scoperto che Severus Piton era Preside.
Da allora le cose non erano andate molto meglio.
I Carrow erano orribili. I primi giorni avevano provato a fare i gentili,ma era ovvio che non sarebbero andati avanti per molto. La McGranitt aveva ragione,erano molto pericolosi. Amycus insegnava Difesa Contro le Arti Oscure,che ormai era diventato Arti Oscure. La sorella,Alecto,insegnava Babbanologia. Nelle sue lezioni diceva che i Babbani erano esseri indegni,esseri che dovevano sparire dalla faccia della Terra.
Neville non riusciva a sopportarlo. Si mordeva la lingua,cercando di non rispondere,ma alla fine non riuscì a trattenersi.
Chiese ad Alecto Carrow quanto sangue Babbano ci fosse in lei e suo fratello. Le conseguenze? Fu picchiato e torturato. Si,i ragazzi in punizione venivano trattati così. Niente compiti extra.
Non si preoccupava per se stesso,ma per i ragazzi più piccoli,che erano terrorizzati. La loro esperienza a Hogwarts doveva essere bella e indimenticabile,proprio come la sua,ma la situazione degenerava.
Era furioso. Doveva fare qualcosa.
Per questo spesso confabulava con Ginny e Luna su cosa fare. Stavano in Sala Grande a scrivere sulle pergamene per ore. I Carrow trovarono sospetto il loro comportamento,per questo furono obbligati a nascondersi. Andavano nelle aule in disuso e pensavano,pensavano,pensavano.

 

Una sera era nel dormitorio,cercava disperatamente un calzino dentro il suo baule. Dov'era la Ricordella quando serviva? Macché,l'aveva persa da anni ormai.
Sparpagliò tutte le sue cose sul letto. C'erano altri calzini spaiati,una pedina degli scacchi,libri vecchi...Ma da quanto non puliva?...fialette di Pozioni,altri libri,una pergamena sporca,il galeone dell'Esercito di Silente...Aspetta,cosa?
– Esercito di Silente! – Si batté la mano sulla fronte. – Ma certo! Perché non ci ho pensato prima? –
Scese di corsa le scale che portavano alla Sala Comune.
– Ginny! Ginny! – Lei era seduta su una delle poltrone vicino al camino. – Vieni,sbrigati! Dobbiamo trovare Luna! – La tirò per il mantello,e dopo qualche secondo erano già fuori dalla Sala Comune.
– Cos'è successo? Mi vuoi spiegare che cavolo vuoi fare? – Senza rispondere,Neville le passò il galeone.
– Neville,stai bene? E' solo un galeone! – Strabuzzò gli occhi. – Esercito di Silente! Per le mutande di Merlino! L'ES! Neville Paciock,sei ufficialmente un genio! –
E affrettarono il passo.
– Bene,adesso come entriamo? –
– Ma che ne so,sei tu quella intelligente! –
– Si,in effetti. –
– Ehi,ti ringrazio! –
– Non c'è di che,Nev. –
Erano davanti alla porta della Sala Comune di Corvonero.
– Senti,aspettiamo che arrivi qualcuno e gli chiediamo di far uscire Luna,ok? –
– Vedi? Ogni tanto hai anche tu i tuoi lampi di genio. –
Passò almeno mezz'ora. Ma a Neville sembrò un'eternità,anzi,di più. Era così eccitato per il suo “lampo di genio”,voleva che Luna lo sapesse immediatamente,ma non potevano entrare nella Sala Comune e nessuno dei Corvonero che erano passati voleva chiamare Luna. La loro scusa? “E' troppo stramba quella,io non la chiamo!

Beh,grazie tante! Pensò Neville.
Sentirono dei passi,qualcuno stava salendo le scale.
– Sarà la volta buona? – disse Ginny spazientita.
LUNA? – Neville la vide per prima. – Pensavamo fossi dentro! Siamo qui da quasi un'ora! –
– Oh no,stavo dicendo al prof. Vitious come si riproducono i Gorgosprizzi. Mi ha risposto dicendo che doveva andare in bagno a innaffiare le sue Prugne Dirigibili. Strano posto per coltivarle. –
– Si,assai strano. – Tagliò corto Ginny. Neville passò a Luna il galeone dell'ES. Lei,per fortuna,capì subito.
– Wow,Neville. Gran bella idea. – disse col suo tono sognante.
– Bene,mentre Ginny diceva che non sono intelligente mi è venuta in mente un'altra idea. Seguitemi! –
– Ehi,non è vero! –
Ma Neville stava già correndo per le scale. Le portò nel corridoio del settimo piano.
Ho bisogno di un posto dove l'ES possa allenarsi,ho bisogno di un posto dove l'ES possa allenarsi,ho bisogno di un posto dove l'ES possa allenarsi.
Ed eccolo lì,l'immenso portone della Stanza delle Necessità.
– Proprio come ai vecchi tempi! Grande,Nev! – esultò Ginny. – Non ci resta che raccogliere firme e iniziare le lezioni! –


Le firme furono numerose. Quasi tutti i ragazzi che facevano parte dell'ES due anni prima riconfermarono la loro presenza.
Così iniziarono le lezioni. Erano come una boccata d'aria fresca dalle lezioni più pesanti,dai ricatti dei Carrow e dalle punizioni.
Neville,Luna e Ginny insegnavano gli incantesimi di difesa,proprio come faceva Harry due anni prima. Si divertivano tantissimo. Spesso,quando finivano le lezioni rimanevano nella Stanza delle Necessità a chiacchierare e a farsi scherzi a vicenda,era anche un modo per rimanere lontani dal regime dei Carrow,che era sempre più opprimente.
Infatti,la settimana prima delle vacanze di Natale i Carrow ripresero il Decreto Didattico che diceva che tutte le organizzazioni studentesche erano sciolte.

– Buongiorno ragazzi! Come sapete i Carrow hanno scoperto che stiamo combinando qualcosa! – disse Neville all'ES.
– Già,ma noi non smetteremo di allenarci,ovviamente! – Ginny continuò.
– Infatti,oggi impareremo l'Incanto Patronus. – disse Luna – Pensate al ricordo più felice che avete.Deve mancarvi il respiro dalla gioia. E deve far battere forte il cuore! Poi pronunciate l'incantesimo “Expecto Patronum!” E il gioco è fatto! – Poi accennò qualcosa su quanto fosse buona la zuppa di Plimpi d'acqua dolce.
Lui aveva sempre avuto problemi con quell'incantesimo. Beh,all'inizio aveva problemi con tutti gli incantesimi in generale,ma le cose erano nettamente migliorate. Sta di fatto che aveva ancora problemi con l'Incanto Patronus.
Pensò a un ricordo felice. Pensò ai suoi genitori. Si,lo rendeva felice andare a trovarli,ma vederli in quello stato lo rendeva un po' triste e inquieto. Quindi scartò la prima opzione.
Quando aveva scoperto di essere un mago? No,più che altro aveva avuto paura. L'avevano buttato giù dalla finestra.
Le sere passate con Seamus,Dean,Harry,Ron e i gemelli in Sala Comune? Era un ricordo molto felice,ma non abbastanza intenso.
Quando fu smistato nella Casa di Grifondoro! Ma certo,si ricordò. Era felicissimo e confuso insieme. Non si era nemmeno tolto il Cappello Parlante dalla testa. Lui,l'imbranato,nella Casa dei Coraggiosi di cuore. Si,aveva trovato il ricordo perfetto.
– Dai Nev,sei bravissimo. – Luna gli prese la mano e fece un sorriso incoraggiante. – Expecto Patronum! –
Ce l'aveva fatta.

 

– Venite qui,ragazzi! Dai che ci facciamo una bella foto! –
– Seam,muoviti con quell'aggeggio e vieni a metterti in posa! –
– Attenti,potrebbe farlo saltare in aria! –
Si misero tutti in posa,sfoderando le bacchette e i loro sorrisi più convincenti. Erano l'Esercito di Silente,una grande famiglia. Fu proprio in quel momento,accanto a Ginny,Luna,Seamus e tutti gli altri,che Neville si sentì il ragazzo più felice del mondo.
Quello sarebbe stato il suo ricordo più intenso. Avrebbe pensato ai suoi migliori amici e a quella foto quando avrebbe detto “Expecto Patronum!”.



Ecco il terzo capitolo! :3 E' venuto più lungo e ho deciso di farlo un po' più divertente e meno cupo rispetto agli altri :)
Come sempre ringrazio chi ha recensito e chi ha letto,spero vi piaccia.
likehermione :)

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Capitolo 4
*** La spada. ***


– E' completamente folle,Neville! – Lo rimproverò Ginny.
– Lo so,ma dobbiamo farlo! Oh,andiamo Ginevra! Silente ha lasciato a Harry la spada di Godric Grifondoro,significa sicuramente qualcosa! –
Non chiamarmi Ginevra! – ringhiò – E' chiaro Paciock? Non osare.
Secondo me ha ragione Neville. – disse Luna,facendo spalancare la bocca di Ginny dallo stupore. – Insomma,l'idea è folle. Ma visto che molti mi credono stramba è nel mio stile farlo,credo. –
– Ecco,hai visto? – urlò il ragazzo trionfante.
– Luna! Hai i Gorgosprizzi in testa? – urlò Ginny esasperata. Ma dopo aver visto gli sguardi seri degli amici cedette. – E va bene,facciamolo! Ma se ci beccano ti uccido,Paciock! –


Mancavano pochissimi giorni alle vacanze di Natale. Decisero di agire due giorni prima delle partenze,perché Luna e Ginny tornavano a casa per le feste.
Prepararono un piano semplice,ma astuto. Complici alcuni Detonatori Abbindolanti presi durante una gita a Hogsmeade.
Neville era piuttosto eccitato,non vedeva come il loro piano potesse andare storto.
Ginny,invece,continuava ad essere negativa,e lui non ne capiva il motivo. Era una guastafeste. Continuava a dire cose tipo: “Non funzionerà,Paciock!” o “Da dove ti vengono queste idee deficienti?” e ancora “Ti do retta solo perché sono disperata e voglio aiutare Harry!”
Grazie per il sostegno,Ginevra.
Almeno Luna si limitava a stare zitta e sorridere e lui gliene era grato.
Posizionarono i loro Detonatori accanto alla porta dell'Ufficio di Piton e si nascosero finché non fece abbastanza buio.
– Mettili in funzione,Nev. Fa finire quest'agonia. –
– Sei una rompipalle,Rossa. Se ti costa così tanto perché non te ne vai? –
– Non chiamarmi rompipalle,Paciock! –
– Adesso basta,voi due! – Luna aveva perso il suo tono pacato e si tratteneva per non urlare. – Ma non capite? Dobbiamo essere uniti! Soprattutto adesso. Ora smettetela e facciamolo! –
– Hai ragione,scusa. – dissero gli altri due all'unisono.
Neville fece partire i Detonatori,che iniziarono a saltellare e a strombazzare per il corridoio.
– B-Bene. Aspettiamo,allora. – disse,tremando un po'.
Ma Piton non si fece attendere. Si guardò intorno,ispezionando il corridoio.
– Per Merlino. – sibilò piano. E proprio mentre un Detonatore lo faceva cadere faccia a terra i tre sgattaiolarono dentro appena prima che la porta si richiudesse. Dovevano fare in fretta. Prendere la spada e riuscire. Al massimo venti minuti.
– E' stato più facile di quanto pensassi. Forse non sei tanto messo male,Neville. –
Entrarono nell'ufficio di Piton,appartenuto a Silente solo un anno prima. Era spazioso e circolare,ornato da scaffali e vetrine pieni di libri e strani oggetti. Più avanti c'era la scrivania. Precisa e ordinata,con pochi fogli,un calamaio e una piuma.

La spada era in una teca appesa al muro dietro la scrivania,circondata dai ritratti dei Presidi di Hogwarts. Per fortuna erano tutti addormentati,anche quello del Professor Silente.
Si avvicinarono alla teca.
– E adesso dobbiamo solo...aprirla? –
– A quanto pare. –
– Alohomora! – Niente. Era ovvio che non sarebbe stato tanto facile. Il vetro della teca si mosse appena.
– Magari provo ad appellarla. – aggiunse timidamente Luna. – Accio Spada! – Ma ancora niente.
– Va bene,usiamo le maniere forti. – disse Neville. – Reducto! –
La teca si infranse e i pezzi di vetro caddero tutto intorno,sul pavimento.
– Per le mutande di Merlino,con questo casino ci scoprono! Bel colpo comunque. – disse Ginny.
– Luna,a te l'onore. Prendi la spada e andiamo,veloce. – Oltrepassarono la scrivania e camminarono per l'Ufficio.
Si avvicinarono alla porta,quando sentirono delle voci.
– Grazie mille,Mastro Gazza. Quegli stupidi ragazzini si divertono a farmi perdere le staffe. Ora vado a riposare. Buona serata. – disse la voce strascicata di Piton.
– Non c'è di che,Preside. Se li becco quei fuorilegge... –
– Non fa niente,arrivederci. –
– Va bene. Buona serata,signore. –
Era finita.

Si guardarono. Vide le facce spaventate di Luna e Ginny. Ma Neville non sapeva cosa fare. Si sentiva vuoto e inutile.
Sentirono i passi di Piton che saliva le scale.
Era in preda al panico. Scosse la testa,per ritornare in sé. Era inutile nascondersi,non c'era un nascondiglio sicuro lì dentro.
– O-okay. R-ragazze. Venite dietro di me. Fuori le bacchette. Andrà tutto bene. – Si mise al centro della stanza,la bacchetta in una mano e la spada nell'altra. Le ragazze accanto a lui,poco più indietro. Cercò di riacquistare un po' di sicurezza,soprattutto nello sguardo.

Severus Piton entrò nella stanza,col suo solito mantello frusciante. Chiuse la porta,si girò e vide i ragazzi. Dopo un attimo di sorpresa le sue labbra si distesero in un ghigno.
– Bene bene. Chi abbiamo qui? Paciock e le sue amichette. Siete venuti a farmi visita,non è vero? Capisco chi ha messo quegli aggeggi infernali qui fuori. – Si avvicinò e prese la spada di Grifondoro dalla mano di Neville.
– Intanto questa la prendo io. Come vi siete permessi di prenderla? Appartiene alla scuola e a Grifondoro. Volevate aiutare il vostro eroe Potter,si? Sei il solito sciocco,Paciock. Credevi che nessuno si sarebbe accorto di niente se una spada dal valore inestimabile fosse sparita? Beh,non dici niente? – Ma Neville era ammutolito. Come Ginny e Luna,del resto. Piton continuò: – Stupido ragazzino,vuoi fare il coraggioso. Ma non capisci che non servirà a niente. Adesso andiamo a fare visita ai Carrow. – Concluse con un sorrisetto untuoso.

Piton non li accompagnò dai Carrow,ma li portò da Gazza. Li lasciò al custode e se ne andò,dicendo di non volersi immischiare troppo.
Codardo.

 

Furono portati nell'Ufficio di Amycus,quello di Difesa Contro le Arti Oscure. Neville conosceva quel posto,ma non se lo ricordava così scuro e trascurato. Era impolverato e poco vissuto.
Vennero legati e privati delle loro bacchette. Si dimenava e scalciava,sapendo cosa sarebbe successo. I Carrow si divertivano a vederlo reagire,lo stuzzicavano e lo aizzavano.
– Prima le signore. – disse Amycus. – Alecto,occupatene tu. –
– Crucio! – l'urlo di Alecto rimbombò nella piccola stanza,e il getto di luce provocato dall'incantesimo illuminò i muri sporchi.
Era un dolore peggiore di quello provocato dalla tortura. Vedere le sue migliori amiche stese a terra che si contorcevano. Ginny urlava,e quell'urlo entrava nella testa di Neville,che minacciava di scoppiare. Luna aveva il viso rigato dalle lacrime,ed era ben peggio di un urlo di dolore. I suoi occhi,sempre spalancati e luminosi erano ridotti a due fessure vuote e tristi.

E lui poteva solo stare lì,immobile,con le catene che gli facevano sanguinare i polsi e le caviglie,guardando quello spettacolo terrificante. Ma lo spettacolo finì,e toccava a lui.
– Ora tocca all'imbranato. Me ne occuperò io,personalmente. – Amycus sogghignò.
Da allora fu tutto buio. La Maledizione di Amycus lo colpì. Chiuse gli occhi,per trattenere le lacrime. Non voleva vedere Ginny e Luna,ma sentiva che piangevano piano. Era un dolore fortissimo,un dolore fisico. Ora capiva cosa avevano provato i suoi genitori. Era tremendo,peggio della morte stessa. Per questo si promise di non urlare. Si promise di resistere. Per mamma e papà,per Luna,per Ginny,per Harry e tutti gli altri.

Stette lì,a contorcersi,senza fare nient'altro. Sperando che tutto finisse al più presto. La porta si spalancò con un botto fortissimo e solo a quel punto Neville riuscì ad aprire un po' gli occhi,completamente annebbiati. Vide una figura che puntava la bacchetta contro i Carrow.
– Siete andati troppo oltre. Basta. –
Oh,andiamo Preside. Lasciaci divertire un po'. –
In tutta risposta la sagoma urlò: – Stupeficium! – e gli altri due si accasciarono a terra. La sagoma nera si inchinò su di lui,così che Neville riuscì a vedere quasi chiaramente. Due occhi neri,un naso adunco e capelli corvini un po' unti.
Severus Piton li aveva salvati.
Ma a quel punto la sua vista si oscurò di nuovo e perse i sensi.

 

Si risvegliò,la vista ancora più appannata di quanto si ricordava. Gli faceva male tutto.
Distinse altri letti intorno a lui,un comodino con sopra dei fiori,dei biglietti,pacchetti di Gelatine Tutti i Gusti+1 e Cioccorane a volontà. Alzò lo sguardo e vide una finestra luminosa e due volti sopra di lui. Uno pallido e graffiato,con due occhi chiarissimi. Un'altro tondo e lentigginoso,con vari lividi.
– Neville? – era Ginny.

– Ragazze! Ragazze,state bene? – all'improvviso si ricordò tutto e si mise a sedere. Una fitta al petto.
– Stai giù,sei ancora debole. – disse Luna.
– State bene! Meno male. – Tutta la tensione si sciolse e lacrime calde scesero sul suo viso. – Mi dispiace tanto,è tutta colpa mia! Non dovevo cacciarvi in questo guaio! – Le lacrime continuavano a scendere,non avevano intenzione di fermarsi. Quattro braccia lo strinsero forte.
– Silenzio,silenzio! Paciock,non sforzarti! Eri tu quello messo peggio. Noi ci siamo riprese poco dopo. Ammaccate,si. Ma ci siamo riprese. Tu continuavi a dormire profondamente. Poi urlavi e mugolavi. Sicuramente avevi gli incubi. – sussurrò Ginny.
– Non ricordo... Ma che giorno è oggi? –
– E' il giorno delle partenze. Partiamo fra meno di mezz'ora. –
Neville scattò di nuovo a sedere. – Che ci fate ancora qui,allora? Andate! –
– Stai giù,Nev! Tu promettici che starai bene. –
– Starò benone,ma voi andate. –
Le ragazze sciolsero l'abbraccio e si alzarono. – Possiamo fidarci? –
– Si,Rossa,si. Adesso andate. –
Si incamminarono verso la piccola porta di legno in fondo alla stanza.
– Ti vogliamo bene,Nev. –
– Anche io. Tantissimo. Buon Natale. –
Sorrisero e chiusero la porta.
Neville si abbandonò al torpore delle coperte e cadde in un sonno tranquillo.


Buonsalve!
Finalmente ho scritto questo quarto capitolo u.u E' stato il più difficile e anche il più lungo da scrivere. Avevo le idee un po' confuse su come far andare le cose :)
Ho voluto soprattutto che Severus non sembrasse così cattivo,alla fine. Perché non lo è affatto! :3
Beh,spero vi piaccia davvero.
likehermione.

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Capitolo 5
*** Il nuovo rifugio. ***


Luna non tornò dopo Natale. Fu devastante,per Neville e Ginny,sapere che era stata rapita dai Mangiamorte.
Lei,così schietta,così sincera,abituata a raccontare la verità,anche se quasi sempre scomoda e imbarazzante. Lei,che viveva ogni attimo con intensità,in un mondo tutto suo. Era immune a tutti i commenti spregevoli che la riguardavano.
Due anni prima,Neville evitava di stare in compagnia di una svitata del genere,che lo metteva in soggezione con i suoi modi “particolari” (detto gentilmente). Ma dopo tutte le riunioni dell'ES e il tempo passato insieme,lui si era abituato e lei si era moderata appena,così che risultasse un po' meno fuori luogo ovunque andasse,ed erano diventati amici.Luna era così diversa. E questo la rendeva unica e speciale. E a Neville mancava,tanto.

Ma l'ES non si arrendeva,aveva ancora due capi.
Ginny e Neville facevano del loro meglio,continuando ad insegnare gli incantesimi di Difesa e infondendo sicurezza in tutti gli studenti,grandi e piccoli.
Spesso uscivano di notte,si mandavano messaggi con i finti Galeoni dell'ES,e andavano a liberare gli studenti imprigionati e a scrivere sui muri frasi come: “Esercito di Silente,il reclutamento è ancora aperto.” I Carrow impazzivano e non riuscivano a capire come facevano a comunicare.Ma uscire di notte era sempre più difficile perché i corridoi erano ben pattugliati dai professori. Gli studenti erano spaventati e reagire era sempre più difficile. Alcuni ragazzi dell'ES non si presentarono più alle riunioni per paura. Altri,invece,venivano rapiti o andavano via da Hogwarts per entrare in clandestinità. Ad esempio,neanche Dean Thomas non era tornato a Hogwarts dopo le vacanze. Non sapevano bene cosa gli fosse capitato,ma sicuramente era in clandestinità perché Nato Babbano. La situazione era insostenibile,e raggiunse il limite quando i Carrow decisero che Neville aveva combinato troppi guai a Hogwarts. Cercarono di rapire Nonna Paciock.Ma la cara vecchia megera era molto più forte di quanto i Mangiamorte pensavano,così Dawlish finì al San Mungo e la nonna scappò.
Neville ricevette una sua cortissima lettera,scritta molto velocemente.

Caro Neville,
Sono scappata di casa,mi prendono di mira visto che tu stai facendo resistenza.
Credo che tu lo sappia,ho dato una bella lezione a quel tonto di Dawlish.
Sono fiera di te,sei il degno figlio dei tuoi genitori. Continua così!
Con Affetto,
Nonna Augusta.

Per Neville era ora di tagliare la corda. Dopo l'attentato alla Nonna i Carrow lo prendevano ancora più di mira,per togliersi il problema una volta per tutte. Ma non volevano ucciderlo,sicuramente,perché era Purosangue.
Così,prima delle vacanze di Pasqua decise di nascondersi una volta per tutte.

Era nel Dormitorio di Grifondoro,steso sul suo letto a pensare.
Poteva andare da Hagrid della Foresta Proibita. L'idea gli faceva venire i brividi. Con tutte le bestie che si trovano lì dentro...brrr.” pensò.
Aveva bisogno della Stanza delle Necessità. Ultimamente era la risposta ad ogni problema. Tanto ormai le riunioni dell'ES erano sempre più rade. Molti davano buca. Si stropicciò gli occhi e scosse la testa per dimenticare i brutti pensieri. Era molto deluso dai membri dell'ES che trovavano ogni tipo di scusa per non venire alle riunioni. Che fifoni.
Decise di agire subito. Si alzò di scatto e iniziò a buttare tutte le sue cose a caso dentro il baule. Doveva proprio pulirlo,c'erano boccette di Pozioni,pergamene strappate,piume rotte e scatolette di Cioccorane ovunque. L'ordine non era il suo forte. Sigillò il tutto con un colpo di bacchetta e cercò di prendere il baule,che era pesantissimo. – Sono un mago o cosa? – si disse,ridendo. – Baule locomotor. – Il baule schizzò in aria e uno degli spigoli lo corpì in fronte. – Per Merlino! – Dopo un po' di confusione riuscì a trasportare senza problemi il baule fino al corridoio della Stanza delle Necessità,senza farsi vedere,naturalmente.
Si fermò davanti alla parete,ancora col baule che fluttuava,e formulò la sua richiesta.
Ho bisogno di un posto dove rifugiarmi,dove nessun sostenitore dei Carrow possa entrare.” Lo ripetè svariate volte. Si ridestò solo quando il suo stramaledetto baule cadde,con un tonfo, sul suo piede.
Ma il portone scuro e intarsiato era lì. Avvicinò la mano e si aprì quello cigolando. Neville entrò insieme al suo baule.
Pensavo meglio. – commentò.
La stanza era ampia e spaziosa con tre grandi finestre su una parete. Era praticamente vuota,ma al centro c'era una grande amaca e,sul muro di fronte,un immenso stendardo di Grifondoro. A quanto pare,quella sarebbe stata la sua nuova casa. Poco confortevole,ma è comunque casa!
Soddisfatto del suo lavoro crollò sull'amaca cigolante. Era molto comoda per essere un'amaca,lo avvolgeva perfettamente. Aveva anche dei soffici cuscini rossi e oro,i colori di Grifondoro.
Dopo essersi rilassato un po',Neville decise che aveva fame. Anche un semplice panino e una bottiglia di Burrobirra sarebbero andati bene. La sua pancia gorgogliava.
Un rumore secco e un cigolio fecero svegliare Neville dal torpore. Si girò. Nell'angolo,accanto allo stendardo di Grifondoro,c'era una porta aperta. Ma non era una porta,era un ritratto aperto,un po' come quello della Signora Grassa. Quasi cadde dalla sua amaca per lo stupore. Si avvicinò in fretta e osservò il ritratto. Era una ragazzina pallida e fragile,con gli angoli della bocca distesi in un piccolo sorriso. Si muoveva appena e i suoi capelli lunghi erano accarezzati da un vento leggero.
Si spostò per osservare meglio il passaggio. Era illuminato appena da una luce giallognola proveniente da una torcia appesa poco più in là. Si vedeva che era antico e sicuramente nessuno sapeva che esisteva. Neville non sapeva dove portava,ma era sicuro di doversi fidare della Stanza. L'aveva sempre aiutato,no? Solo lui la capiva veramente bene,come ripeteva sempre Seamus. Così si avventurò nel passaggio,un po' tremante. Sussurrò “Lumos.” per accendere la bacchetta e illuminare un po' di più lo stretto passaggio. Camminò,camminò e camminò ancora e il passaggio era sempre più buio. Dove l'avrebbe portato? Stava per cambiare idea e tornare indietro quando si schiantò su qualcosa di solido. Il passaggio finiva lì. Tastò il muro,ma non successe niente. Spinse più forte e il muro si aprì,facendolo rotolare sul pavimento fresco. La stanza era poco illuminata,le finestre erano barricate. Neville alzò un po' la testa e vide un tavolo e delle sedie,dall'altro una poltrona. Accanto alla poltrona dei piedi grandi. Alzando lo sguardo vide un uomo grosso e alto,con una lunga barba grigia e degli occhi azzurri e penetranti dietro gli occhiali tondi. Gli puntava contro la bacchetta.
Era da tanto tempo che uno studente non trovava il passaggio segreto. Scommetto che avevi fame. – disse l'uomo in tono burbero. – Ma lei è...? – disse Neville,senza fiato per la caduta e lo stupore.
– No,non sono chi tu pensi. Sono suo fratello. –
– Ah. – disse Neville,che non sapeva cosa dire.
– Aberforth Silente. – gli disse l'uomo,aiutandolo ad alzarsi e strizzandogli la mano.
– Neville Paciock,signore. Ma nessuno conosce questo passaggio? –
– No,ragazzo. Pochissime persone sono finite nel mio salotto da quel ritratto. Lei è mia sorella Ariana. – La ragazzina chiamata Ariana annuì piano.
– Siamo a Hogsmeade,vero? –
– Ma si. Dove pensavi di essere? Ad Azkaban? Ora basta domande,mangia e vattene. Se i Mangiamorte che ci sono qui in giro vedono un ragazzo di Hogwarts chiamano subito i Dissennatori. Non ci tieni ad essere baciato vero? – Abbaiò Aberforth,sempre col suo tono scontroso.
Neville ingurgitò tutto quello che l'uomo gli offrì,senza riprendere fiato,senza dire una parola. Alla fine,Aberforth lo spinse su per il buco del ritratto dicendogli: – Spero di non rivederti mai più. E' pericoloso venire qui di questi tempi. – Ma anche se il tono dell'uomo continuava a essere burbero e scontroso Neville sapeva che lo diceva per il suo bene.
Ripercorse tutta la strada fino alla Stanza delle Necessità senza accorgersene. Aberforth Silente si sbagliava,Neville avrebbe riusato quel passaggio molto spesso. La Stanza non si smentiva mai,era sempre utilissima. Si ritrovò alla fine del passaggio; saltò giù,di nuovo nella Stanza,atterrando con un leggero tonfo,e il ritratto di Ariana si richiuse sorridente,nascondendo il passaggio. Ancora eccitato dalla sua ultima scoperta,Neville si avviò con passo incerto verso la sua amaca scarlatta,affondò nei comodi cuscini e si addormentò,sazio e rilassato.


Salve,eccomi qui con il penultimo capitolo! Ho avuto alcuni problemi di connessione e ho dovuto rimandare...rimandare e rimandare. Comunque,eccomi qui. Spero vi piaccia e blaaa blaaa blaaa. Ah si,passate qui e leggete questa FF,sempre su HP -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=806348&i=1 :)
likehermione.

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