aprile

di drusilla87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** aprile ***
Capitolo 2: *** pensieri ***



Capitolo 1
*** aprile ***


Questa è la prima ff che pubblico

Questa è la prima ff che pubblico, siate clementi.....

 

 

-Ehi, cos'hai?- ti chiedo.

Mi guardi con uno sguardo triste, che non ti ho mai visto prima.

Lo so, che ultimamente hai avuto problemi in famiglia, e non mi rispondi; ma non ti chiedo altro.

 -Ti devo un favore- ti dico quando mi appari sulla porta con la borsa e le tue cose.

-Puoi restare quanto vuoi- Cerco di rimanere indifferente, fredda.

Ma è così strano vederti, saperti in casa mia. Mi imbarazza stare sola con te, ormai dovresti averlo capito, che mi piaci da morire.

Ti porto in quella che, per questa notte, sarà la tua stanza, e tu sistemi le tue cose.

Con una scusa mi ritiro in fretta; la mia stanza è proprio di fronte alla tua...

Non so che fare, voglio stare da sola, a pensare; a te, a me... fa male sai?

Socchiudo la porta e dal corridoio ti sento parlare con mia madre, le stai dicendo che domani raggiungerai tuo padre.

Sto lì per un pò, appoggiata alla parete.

 E vedo la porta aprirsi, mentre dici che hai mal di testa. Ci incrociamo, nel corridoio.

Hai un'espressione stanca, tirata e sei pallido.

Non so dove trovo il coraggio, ma ti accarezzo una guancia -Riposati- ti dico, baciandoti in fronte.

Non mi importa di ciò che penserai adesso, non m'importa più niente.

Muovi qualche passo verso la stanza e poi ti volti -Grazie- dici in un sospiro.

 Entri nella stanza e riposi per un paio d'ore.

Mi sto cambiando, e , con la coda dell'occhio ti vedo apparire nel vano della porta, e la tua espressione sembra migliore.

Non m'importa che mi veda in biancheria, nessuno è perfetto, in fondo. -Scusa...-

Finisco di allacciare la gonna e ti raggiungo. -Lo sai, vado via, domani...- ti rispondo di si, che lo so; ma non riesco a sostenere il tuo sguardo, mi viene da piangere

-Mi alzo presto, devo andare in aeroporto- dici ancora.

E questo significa che non ti vedrò più.

Mi guardi, a lungo; il tuo sguardo sembra rassegnato, e sospiri.

I tuoi occhi scuri, di solito attenti e vispi, ora sono lucidi e spenti.

E tanti pensieri mi affollano la mente: quando ci siamo conosciuti, per caso, sul campo di basket, i momenti che abbiamo passato insieme, le risate, i tuoi silenzi e le mie lacrime. S

e mi vedessi piangere, probabilmente mi diresti, seccato, di piantarla e di crescere.

E' insopportabile...

 con una scusa ti lascio nel corridoio e rientro in camera.

 Il mattino dopo ti trovo già pronto, hai fatto la valigia e messo in ordine le tue cose.

Con qualche collega, e l'amico migliore, ti accompagniamo.

Ti saluto, e sto lì, come impietrita.

Gli altri ti abbracciano, fanno battutine stupide... e io non so che fare.

Ti guardo allontanarti e non riesco a frenare le lacrime.

Forse non sono neanche l'unica, che piange, ma in quel momento penso solo al vuoto che sento dentro.

Qualcuno mi mette una mano sulla spalla, mi dice:-Dai, non fare così, bella donna, ha detto che torna a trovarci...un giorno- e sembra ottimista, anche lui mi lascia sola.

Alzo la testa, il tuo aereo sta per partire e gli altri hanno già cominciato ad andare via.

 Ma io non riesco a muovere un muscolo, rimango lì, sola, in piedi, a piangere.

Poi mi sembra di avere le allucinazioni perchè mi sembra di vederti tornare indietro, di corsa.

Non me ne rendo neanche conto finchè non ti sento contro di me, che mi abbracci, il tuo corpo, il tuo profumo.

-Perchè non mi hai fermato?- mi chiedi, consolandomi, accarezzandomi la testa

-Io non voglio andare via, voglio stare qua...Adesso sto con te!-
 

 

NdA: questa storia nasce da un sogno che ho fatto tempo fa, ovviamente ci ho fatto qualche ricamino intorno... e comunque è per Stefano che è una persona stupenda non solo fisicamente....un bacione al mio fischietto preferito!!!

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Capitolo 2
*** pensieri ***


All

All'inizio non sapevo se postare o no questo capitolo... è la stessa versione del primo, solo dal punto di vista di lui...

 

-Cos'hai- sento che mi chiedi.

Ti guardo senza rispondere e tu non insisti.

Ho imparato a conoscerti, piano piano: non sorridi quasi mai, parli poco, t'imbarazzi per niente, e ti preoccupi per tutto, proprio come adesso.

Non ho nessuna voglia di tornare a casa, non so perchè ma la prima persona che mi viene in mente sei tu. Ti chiedo se puoi ospitarmi.

Sulla porta mi accogli dicendo che posso stare quanto voglio.

Ti guardo muoverti sicura per la casa.

Ma il tuo sguardo esprime tutt'altro che sicurezza.

-Di qua- dici, portandomi in corridoio, di fronte a due stanze che si affacciano l'una sull'altra. Mi mostri quella di destra. -Puoi stare qui, fà come fossi  a casa tua- le stanza di fronte è la tua.

Ci entri e in fretta ti chiudi la porta alle spalle.

Sei fredda...forse ti ho colto di sorpresa...non saprei.

Non sto per niente bene.

In cucina c'è tua madre, vado a parlarci, magari mi distraggo un pò, ma non ce la faccio, mi scoppia la testa.

Nel corridoio vedo la tua porta aprirsi, ti aspetto.

Mi guardi con un'espressione indecifrabile.

Vorrei sapere a cosa stai pensando, mi piacerebbe vedere un tuo sorriso, solo per me.

Allunghi una mano e la posi sulla mia guancia, è una sensazione così strana...

Mi dici -Riposati- devo avere una faccia orribile, sono stanco e sento la pelle che tira.

Mi baci in fronte, nessuno l'ha mai fatto prima.

Ti ringrazio, andando in camera. Riesco a dormire un paio d'ore, rincuorato dalla sensazione della tua mano calda sul viso.

Troppi casini...

La carriera...che non decolla ancora...

La fortuna...che non esiste...

Mi sembra di tornare indietro, quando litigavo con gli amici o coi miei e al scusa era sempre la solita: "nessuno mi capisce". Quando mi sveglio so che devo parlarti, mi alzo e ti raggiungo sulla porta.

Ti stai vestendo.

E sei bella.

Mi guardi lievemente imbarazzata, con quell'espressione cheti ho visto tante volte, incuriosita e pudica.

-Scusami- -Figurati- mi rispondi facendoti più vicina.

Sai già quello che devo dirti, te lo leggo negli occhi. -Lo sai, vado via, domani-

Annuisci e abbassi lo sguardo.

Mi verrebbe voglia di abbracciarti, coccolarti, asciugare le lacrime che so che stai versando.

Ma non faccio in tempo a muovermi che ti rifugi nella tua stanza.

Il mattino dopo la valigia è pronta. Mi accompagni in aeroporto con un pò di gente.

Saluti e baci.

Abbracci e battutine stupide.

Non mi guardi neanche...

Perchè?

Perchè stai lì ferma?

Sei così diversa dagli altri.

Faccio il check-in... e penso...

Ma chi voglio prendere in giro?

Faccio le cose automaticamente: il biglietto, l'imbarco della valigia, la hall..

Ormai gli altri se ne saranno andati... mi chiedo perchè non mi hai fermato..

Non mi vuoi più?

Non vuoi che stia qui, forse?

Ma tu sei buona, pensi al futuro, anche al mio, e a tutto quello che di buono mi aspetta e che qui non trovo...

O forse no...forse sei solo un egoista e io ho sbagliato fino adesso..

C'è solo un modo per saperlo...

Percorro di corsa l'aeroporto fino all'entrata.

Sei ancora lì, sola, in lacrime...

Dio, mi si spezza il cuore...

Ti corro incontro e ti abbraccio, ti stringo forte e tu nascondi il viso nella mia spalla.

-Non vado via! Sono qua!-

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