A Slytherin Dream

di Vivalm
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Verità nascoste ***
Capitolo 2: *** 2. Diagon Alley ***
Capitolo 3: *** 3. Binario 9 e 3/4 ***
Capitolo 4: *** 4.Grifondoro ***
Capitolo 5: *** 5. Maledizione Cruciatus ***



Capitolo 1
*** 1. Verità nascoste ***


Lo avrei preso. Avrei preso quel treno, dritto a Londra. 
I miei non l'avrebbe saputo,o almeno non se ne sarebbero accorti subito. Speravo.
Tanto erano in vacanza alle Maldive. Viziati.
Arrivando al punto, quella lettera , magicamente, si trovava sul tappeto.
Non ci avevo fatto caso. Sdraiata sul divano, con un pacco enorme di pop corn, pronta a godermi due settimane di pura pace.
Senza quelle galline della mia scuola, senza i genitori rompiscatole.
Con la mia cara me stessa, una ragazzina di quindici anni senza uno straccio di amico.
Quando vidi con la coda dell'occhio la lettera a terra, il mio cuore subì una giravolta.
Chi poteva mai scrivermi? Non avevo nessuno a cui importasse di me.
Dopo aver spaccato il naso a Jennifer Greys, un'ochetta vanitosa, tutti si tenevano alla larga.
Non mi ero pentita,cavoli se mi era piaciuto picchiarla.
Eppure lì, su quella busta così ben disegnata, vi era il mio nome.
“Vicky Valmer,Bristol, Via Felton Grove, numero 24, Salotto.”
Rimasi allibita. 
Aprendola, allibita è un aggettivo altamente inferiore rispetto a quanto trovassi ridicole quella frasi.
Howgarts?Scuola di Magia? 
Era sicuramente qualche deficiente. Sì,assolutamente, un ex fidanzato della Greys che vuole farsi due risate. Ah ah, spiritoso.
Quando buttai la lettera in fiamme, però, non immaginai le conseguenze.
Dalla finestra aperta schizzarono centinaia di lettere, invadendo il divano.
Dopo cinque secondi di smarrimento, corsi alla finestra.
Innumerevoli gufi planavano sopra la villa, altri li raggiungevano, tenendo nel becco qualcosa...Ma sì. Altre lettere.
Era un idiota psicopatico. Oh, sì, aveva dei problemi.
Chiusi la finestra e le serrande, dopodichè cercai  di gettarle a mucchi nel camino,fino a terminarle.
Sospirando, già avevo in mente di massacrare quell'anonimo pezzente, quando un rumore sospetto, proveniente dalla mia camera,mi risvegliò.
Salii le scale lentamente. Poteva essersi arrampicato fino alla finestra, dopo tutta quella messinscena.
Anche se dubitavo sull'esistenza di un qualsiasi essere tanto pazzo da possedere così tanti gufi.
Le lettere si erano infilate in una piccola fessura della finestra, e , come se fossero animate di forza propria, spingevano per entrare.
Titubante ne afferai una.
“Vicky Valmer,Bristol, Via Felton Grove, numero 24, .Seconda Camera  a sinistra del secondo piano”
Mi spaventai. Chi erano questi psicopatici che mi seguivano?!
Mi sedetti sul letto, respirando a fatica.
Vi erano due pagine : in una di queste erano elencati vari nomi, incomprensibili, nell'altra vi erano poche righe scritte da una calligrafia curata.
“Salve signorina Valmer, la dobbiamo informare di una situazione riguardante lei:  ebbene( in ritardo,purtroppo) siamo riusciti a rilevarla. Il Ministero della Magia non sapeva della sua esistenza fino a quando,circa un mese fa non ha usato i suoi poteri per far cadere una sedia sopra Jennifer Greys. E' probabile che lei pensi sia tutta una buffonata,ma invece no,cara mia : sono il preside di Howgarts, scuola di Magia e Stregoneria, e sono lieto di aspettarla il 1 Settembre per l'inizio delle lezioni. Purtroppo lei non sa nulla delle sue origini, e neache come sia ben difficile spiegargliele in una lettera. Dopo aver letto questa lettera, si diriga in garage, dove un professore la sta aspettando.
Arrivederci ,
Albus Silente”
Avevo corso. Contro me stessa, il mio cuore credeva a tutto ciò.
Era vero: la sedia si era mossa magicamente ,senza che nessuno l'avesse toccata. Per non parlare della professoressa Hertie,che,sotto il mio sguardo concentrato,aveva cominciato a perdere capelli, ciocca dopo ciocca,rimanendo calva e correndo in presidenza,mentre la classe rideva a crepapelle.
Sì, dopo l'interrogazione pessima, la Hertie si era permessa di offendere la mia capigliatura, caratterizzata da una lunga frangia.
“Vogliamo accorciare quella cosa lì? Pensi che quella sia una buona scusa per non vedere il libro, difendendo il tuo scarso intelletto e la poca capacità di studiare?”aveva esclamato l'insopportabile,  provocandomi. E aveva ottenuto ciò che meritava.
Arrivata in garage, fui avvolta dall'umidità.
In lontananza, vidi una figura avvicinarsi.
Era un uomo: indossava un buffo mantello nero, completamente fuori moda. I capelli erano unti e scarmigliati e ricadevano sul volto; l'espressione era indifferente e, stranamente, a colpo d'occhio mi fu già simpatico.
“Salve, io sono il professor Piton. Lei non lo saprà ma oltre ai semplici umani,chiamati  babbani, esistiamo noi... Esseri umani con poteri magici,signorina Valmer. Lei non sarà al corrente della sua discendenza magica, ebbene abbiamo saputo dai suoi genitori, appena è stata concepita, i quali non volevano che loro figlia si addentrasse nel mondo dei maghi...Meglio stare al sicuro, nascondendosi tra i babbani. Fortunatamente l'abbiamo trovata.”
Seguivo a stento le sue parole strascicate
“I miei genitori..?Cosa?”
Il professore sbuffò, muovendo in aria un bastoncino di legno e facendo apparire dal nulla due sedie.
Sbarrai gli occhi.
Era...Era tutto vero. Mi diedi un pizzico per testarlo.
Mi sedetti, fissando ansiosa l'uomo.
“Ebbene...E' duro dirlo ma i suoi genitori hanno scelto strade sbagliate nella loro vita,signorina Valmer, poi pentendosene e allontandosi dai pericoli, certamente, ma è sempre troppo tardi dopo essersi marchiati...”
Alzai le sopracciglia, ma prima che chiedessi di venire informata, il professore mi zittì.
“Lei è impaziente ,signorina. Purtroppo non posso aggiornarla immediatamente, il preside mi ha incaricato di dirle solo lo stretto necessario. Deve sapere di essere una maga, una maga purosangue, cioè appartenente a una famiglia costituta da solo maghi.”
In quel momento riuscii solo a fare un piccolo sorriso. Sembrava un sogno.
“E frequenterà Howgarts, la migliore scuola magica di tutti i tempi”
                                        *****
Mi aveva dato tutte le informazioni sull'orario del treno che avrei dovuto prendere da Bristol a Londra. Poi mi aveva informato di un particolare terrorizzante: quel primo Settembre sarei dovuta correre tra il binario 9 e 10, per arrivare al treno desiderato,per Howgarts.
Pensandoci ero spaventata,ma quel tizio,di nome Severus Piton,sembrava molto sicuro di sé.
Sospirai gettandomi sulle lenzuola.
Tra esattamente due giorni il professore mi avrebbe accompagnato a Diagon Alley: da quanto avevo capito, erano raggruppati tutti negozi per gli occorrenti delle materie.
Avrei frequentato il quinto anno; un cappello mi avrebbe smistato nella casa.
Ripensando a tutto ciò che mi aveva detto il cinquantenne in solo un'ora, mi stupii.
Lo avrei fatto. Avrei preso quel treno, dritto a Londra. 
Mi avevano nascosto un segreto troppo grande : questa non era la vita adatta a una strega,una strega come me.
Mi ero sentita sempre nel posto sbagliato, al momento sbagliato: anche se tutto ciò appariva come una favola della Walt Disney, da sempre avevo sperato in un mio momento di gloria.
Sarei andata ad Howgarts. La scuola per maghi.
***************************************** Ciao a tutte! Questa è; la mia prima fan fiction su Harry Potter, un saga che adoro :) Spero scriviate i vostri commenti (apprezzo sia negativi che positivi), dopodichè  provvederò a continuarla, se vi piace :) Un bacione a tutti!

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Capitolo 2
*** 2. Diagon Alley ***


"...Le ho ripetuto per la terza volta, signorina Valmer, che i nomi delle case di Howgarts sono Grifondoro,Tassorosso,Corvonero e Serpeverde. Il cappello , a seconda dei suoi pregi, la assegnerà nella casa a lei più adatta. Adesso,se le dispiace, vorrei terminare il mio compito comprando il materiale per le lezioni" ripetè il professore controvoglia, sventolando sotto il naso la lista dei libri.
Ero entusiasta. Il mio sguardo si posava da un negozio all'altro, in preda all'eccitazione. 
Gufi, pozioni, sfere di cristallo,calderoni; di tutto e di più esibivano le vetrine sfarzose. Era un mondo totalmente diverso e ,pensare di farne parte, era una sensazione assurda ,tipo prendere un voto alto ,ma accorgersi di non aver aperto libro. O meglio, era molto più incredibile.
Mi vergognai delle mie inutili "vesti babbane", fissando i lunghi mantelli stravaganti degli altri.
Il professore se ne accorse, dalla mia espressione.
"Già, le sue vesti non sono più adatte"mormorò rivolgendo uno sguardo schifato alla T-shirt scollata e pantaloncini corti."E sarò proprio da qui che partiremo con le spese."
Puntò l'indice nodoso verso un'insegna: -Madama McClan: abiti per tutte le occasioni-.
"Chiedile una divisa per Howgarts, io andrò a comprare i libri.Arrivederci, Valmer"
Terminò, porgendomi una somma di galeoni (denaro dei maghi) , per allontanarsi in una via affollata.
Facendomi coraggio, entrai nel negozietto.
I venti minuti seguenti furono stressanti. Non sono mai stata paziente e , dopo essere rimasta in piedi,per me , quasi per un eternità, quando la donna mi punse la caviglia, sbottai "Stia attenta,per l'amore del cielo! Non c'è una sedia in questo cavolo di posto?!"
La donna ,sbarrando gli occhi, mormorò un "Devo continuare a...Farle l'orlo signorina"
Sospirai. Odiavo le persone timide: mi portavano ad essere furiosa. Tutti sapevano che non dovevano avvicinarsi; Vicky Valmer non aveva amici, era impaziente, ribelle a anche un pò schizzata.
Sapevo cosa dicevano di me. E solo in quel momento mi pentii dei miei quindici anni sprecati.
Davanti allo sguardo spaventato della donna, mi calmai e, aprendo la bocca per pronunciare le mie prime scuse, una voce maschile mi interruppe.
Ah,sì, odiavo anche le persone che mi interrompevano.
"Faccia quello che dice"sbraitò quella voce acida.
Girandomi, tutta la mia rabbia svanì.
Tutto ciò che vidi dopo era solo uno sguardo di ghiaccio, grigio come una nuvola prima della tempesta.
Cercai di rallentare i battiti, ormai veloci come lampi. Spostai lo sguardo su dei corti capelli biondo platino, il viso aguzzo, la pelle pallida.
"Si...Si sieda qui, signorina"
Obbedii, dopo aver staccato a fatica lo sguardo  del ragazzo, sedendomi vicino a lui.
Madame McClan continuò a lavorare sull'orlo della mia nuova veste, mentre un'altra collega cuciva quello del bellissimo ragazzo al mio fianco.
"Quindi tu...Tu sei di Howgarts. Non ti ho mai visto, strano"riprese il biondino, con  voce lenta.
Quando posò lo sguardo su di me, sussultai. Ad ogni sua occhiata mi sentivo trapassare da una lama tagliente, come se scavasse dentro di me con forza solo grazie ai due occhioni grigiastri.
"Sono nuova...Ho scoperto da tre giorni di avere poteri magici."affermai, annuendo."Farò il quinto anno, che sarebbe però il primo. Oddio, so che sarò una schifezza"dissi, cercando di apparire amichevole e non imbarazzata.
Lui sorrise, anche se assomigliava più ad un ghigno. Mi fece l'impressione di un ragazzo che raramente si concedeva ad un sorriso...
"Bè,per questo non ci sono problemi. Se capiterai a Serpeverde, sarò più che lieto di insegnarti tutto quanto"si fece più vicino,mormorando quelle parole.
Gli rivolsi un sorrisino.
"Sono Vicky.Vicky Valmer"
Tesi la mano.
"Malfoy.Draco Malfoy"disse, tenendo salda la stretta e un brivido mi percorse la schiena.
                          *****
Camminando lungo i viali di Diagon Alley, sfoggiavo la veste di Howgarts, cercando di abituarmi a quell'orlo lungo. Era impossibile passeggiare senza che calpestassi minimo tre o quattro volte in un metro la veste scura.
Il professore mi venne incontro, dandomi una grossa busta piena di libri e cominciando a dirmi che, quell'anno, avrei dovuto studiare molto, dato gli esami; farneticava qualcosa sul treno dell'indomani, su gli scompartimenti, un carrello e dei nomi assurdi, pronunciati con la massima serietà, come Gorgosprizzi, Tutti i gusti + 1...
Annuivo spensierata,mentre, in realtà, la mia mente correva ad uno sguardo color tempesta... E alla casa in cui avrei voluto ardentemente stare: Serpeverde.
 
***************
Ripeto, spero sempre nei vostri commenti, anche per dirmi "Guarda che questa storia è rivoltante! :P

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Capitolo 3
*** 3. Binario 9 e 3/4 ***


Dopo ben quindici anni, al richiamo della sveglia, quella fu la prima mattinata in cui mi svegliai più che arzilla, nonostante la notte passata in bianco.
Mi divincolavo tra le coperte, con dolorosi crampi allo stomaco per l'eccitazione; la mente non aveva voglia di destarsi, correva entusiasta tra mille colori...
Se avevo pensato ai miei genitori? Ebbene sì, raccogliendo le valigie preparate la sera prima, mi ero voltata verso casa.
Accarezzando il legno della grande porta d'ingresso, immaginai il volto dei miei, appena informati della notizia della partenza.
Malgrado avvertivo prematuramente la loro delusione, mi avviai verso la stazione, osservando il cielo nuvoloso caratteristico di quella mattino, di un coloro grigio tanto familiare...
                     *****
Mi ero rinchiusa in bagno, per vederla nuovamente.
Rigirarla tra le mani era una meraviglia, anche se non osavo agitarla, per paura di far spruzzare acqua dal water in tutto il treno, o magari infrangere il vetro. 
L'anziano mago Olivander aveva preso subito quella bacchetta tra le altre migliaia: era fatta di sorbo e crine di unicorno. Prendendola in mano, nel cupo negozio, la bacchetta aveva sprizzato luminose scintille.
Sorrisi. Speravo al più presto di poter volteggiare , scuotendo abilmente la bacchetta nodosa...E perché no, pronunciare un nome incomprensibile, far apparire un brufolo sul naso perfetto della Greys. Sarebbe stato una favola adoperare la magia contro quegli idioti compagni di classe.
Piton, comunque, si era raccomandato. Dovevo controllarmi, cercare di non usare i poteri davanti i babbani (pensare che appena qualche giorno prima pensavo di esserlo, se non avessi visto con i miei occhi quel mondo nuovo,di cui facevo parte).
Sentii bussare. Scattante, infilai la bacchetta nello zaino, appoggiandola accuratamente al fianco di una scatola di cartone con un piccolo foro al lato. 
Giusto il tempo per salutare con l'indice il roditore all'interno, per chiudere lo zaino e aprire la porta.
-Signorina, il treno è arrivato a destinazione.- la informò una voce melliflua e zuccherosa.
Annuii, raccolsi le valigie e mi diressi verso il binario 9 e tre quarti.
                            *****
Non osavo chiedere ai poliziotti, non ero tanto idiota da farlo; mi avrebbero preso per pazza, quei babbani. 
Ok, il treno sarebbe partito tra dieci minuti e il binario non c'era. Tra il nono e il decimo vi era unicamente una colonna.
Mi maledissi per non aver ascoltato Piton attentamente.
"Rifletti. Vicky Rifletti."
Mi avvicinai lentamente, appoggiando una mano al muro. 
-Cos'hai da guardare,idiota?!- rivolsi sprezzante allo sguardo confuso di una ragazzina, che corse a raggiungere la madre.
"Ok,Vicky,respira,inspira. Potresti,in fondo, perdere unicamente l'occasione della tua vita per ottenere un posto nel mondo, ma ci sono tanti lavoro disponibili come bariste, a Bristol,no?"
Scrollai la testa; quei pensieri non erano affatto d'aiuto.
Pensai alla lettera del preside, a Diagon Alley, ai discorsi che, anche se raccontati dalla voce inespressiva del professore, mi avevano catturato immediatamente... Pensai a quel Serpeverde, che non avrei potuto conoscere. Volevo a tutti i costi stringere nuovamente la mano a Draco Malfoy.
Aprii gli occhi, sconsolata e... Ciò che mi ritrovai davanti non furono altre ragazzine spaventate.
Bensì, un treno enorme e tantissimi,che dico, centinaia di ragazzi! Chi con enormi gabbie, contenenti gufi e civette, altri con bagagli pieni zeppi di libri.
Riguardo i vestiti, per la prima volta, non mi sentii a disagio : ricordai la voce di Piton, che mi raccomandava di indossare la divisa nel treno, per non insospettire i babbani.
Cavoli, due minuti! Vidi anche gli altri affrettarsi verso i binari, così li segui. 
Howgarts...Sto arrivando! 
                          *****
Farsi strada nel piccolo corridoio, era assai complicato. Ragazze che si fermavano in mezzo per starnazzare e abbracciarsi, bagagli ingombranti senza proprietari lasciati nel bel mezzo del passaggio, coppiette svenevoli intente a succhiarsi la faccia a vicenda.
Infastidita, strisciai lungo la parete fino ad arrivare in fondo, nell'ultimo vagone.
Qui la situazione era più rilassata: nessuna gallina urlante, solo ragazzi composti.
Individuai uno scompartimento vuoto, l'ultimo.
Aprii le ante in un nanosecondo, prima di gettarmi sui sedili e rilassarmi , vinta dalla stanchezza.
                    *****
Poco dopo, le ante vennero spalancate sonoramente,facendomi sobbalzare.
- Neville,qui credo sia libe...Oh..Ehm..Ciao-
Un ragazzo esile con grandi occhiali sul naso si trovava a pochi metri da me, un sorriso stampato sul volto.
-Ciao - mormorai sbadigliando, dentro di me prendendo il moretto con brutte parole.
Purtroppo, quello stecchino, si sedette proprio nel sedile affianco al mio, tendendomi la mano.
Ahh, mi ricordava le vecchie maniere delle vecchiette babbane, caspita se le odiavo.
-Chi sei?- mi chiese, continuando a sfoggiare un sorriso a trentadue denti.
Dopo aver guardato schifata la sua mano,che lui si affrettò a ritrarre, la mia attenzione si rivolse ad una strana cicatrice sulla fronte del ragazzo.
Senza rispondere, dissi - Che cos'hai lì?-
Strabuzzò gli occhi.
Alzai le sopracciglia, in modo confuso.
-Non...Non sai chi sono io?-sussurrò, come se gli avessi appena riferito che la terra fosse piatta.
Oddio, che ragazzino egocentrico!
-No,dovrei saperlo?-sbottai.
Mi guardò dall'alto in basso.
-Dovresti essere un nuovo acquisto dei Serpeverde, data la tua educazione eccellente- sibilò a denti stretti, alzandosi.
Dava me della maleducata? Aspetta,aspetta,aspetta non era lui il "come-fai-a-non-sapere-chi-sono-io"?
Comuque, al suono di quel nome (Serpeverde...Serpeverde) il mio cuore rimbalzò.
-Vai al diavolo, chiunque tu sia- gli intimai, indicandogli le ante e avvicinandomi per chiuderle.
-Maddai,sono Harry Po..!- chiusi le ante in faccia al ragazzo, saltando sui sedili e appisolandomi, un'espressione beata sul viso.
                   *****
Il brusio di mille voci mi svegliò.
Di colpo, notai che il treno si era fermato e che non avevo indossato la divisa. In fretta e furia mi cambiai, sperando di non aver attirato sguardi fuori dal treno e alzandomi sulle punte per arrivare alle valigie, situate nel portabagagli.
"Quelli del primo anno,qui,prego...Quelli del primo anno" ripeteva una voce burbera da fuori.
L'ansia crebbe .
Quella maledetta valigia, non voleva saperne di scendere.
Data la mia scarsa altezza, tentati in tutti i modi, anche in piedi sul sedile, ma le valigie rimanevano sempre troppo in alto.
Le voci,ormai, si erano vaporizzate.
Mi sporsi oltre lo scompartimento, per chiedere aiuto a qualcuno.
-C'è...C'è qualcuno?-
Di colpo ricordai la voce di Piton :" ...ehm...ah,sì, ti conviene mettere le valigie dietro al treno, dopo verranno portare da sè nelle camere. I portabagagli negli scompartimenti sono assolutamente troppo alti per arrivarci e tu non sapresti usare un incantesimo di appello o qualsiasi altro...In più non osare lasciare nulla nel treno. I soldi sono dei tuoi genitori, presi dalla Gringott e non credo sarebbero entusiasti..."
Ero morta, definitivamente. Avrei raggiunto scuola in ritardo, sarei stata espulsa, sarei tornata in quella scuola schifosa, mia madre mi avrebbe preso a schiaffi per aver speso tutto quei soldi.
Ero finita.
Mi voltai verso le valigie, guardandole con aria di sfida.
Ecco dei passi;non osai voltarmi.
Sentii una mano scivolare sul mio fianco...Rimasi paralizzata.
Delle labbra scivolarono sui miei capelli, si accostarono all'orecchio... Un corpo si appoggiò alla mia schiena,mentre una mano bianca e pallida, tendendo una bacchetta, si tese.
"Wingardium Leviosa"sussurrò la voce profonda e calda, mentre le valigie si alzavano verso il soffitto e , guidate dalla bacchetta, danzavano verso terra.
L'altra mano lasciò il  fianco ,dirigendosi verso il mio mento, facendomi voltare.
Mi ritrovai nuovamente davanti a quegli occhi grigi tempesta, i capelli biondo platino, le labbra sottili...
-Benvenuta nel mondo dei maghi, Vicky- mormorò,mordendosi il labbro inferiore.
-Mi abituerò molto in fretta- sussurrai, sorridendogli, con ancora il respiro ansante...
 
*********
Spero vi piaccia questo capitolo e vi prego di scrivere i vostri pareri! Bacioni :)
                      

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Capitolo 4
*** 4.Grifondoro ***


Pensando a quella sera, vengo invasa da mille sensazioni diverse.
Ricordo l'ansia, che mi attanagliava lo stomaco e mi faceva tremare le gambe ( e non era dovuto solo al brivido causato dala mano di Draco Malfoy sulla mia schiena, che mi dirigeva verso gli altri...O almeno penso), al pensiero di sentirmi diversa , o di trovarmi in un momento imbarazzante davanti a tutti i maghi del quinto anno.
Entrata nel portone immenso della scuola, incapace di dir nulla, rimasi immobile ad ammirarla, in tutta la sua altezza.Intanto, vari alunni ci superavano, ormai abituati allo splendore di Howgarts.
-E' eccezionale, vero?-
Solo in quel momento mi ricordai del biondino alla mia destra. Cercai di mascherare il mio viso rosso peperone, sotto il suo sguardo penetrante.
-Andiamo-disse deciso, prendendomi la mano (cosa che mi fece    temere un improvviso attacco cardiaco convulsivo) e facendomi strada nella grandissima sala da mensa : il soffitto, come presto Draco mi spiegò, era sotto un incantesimo, che gli permetteva di prendere la forma del cielo. 
Guardando ad occhi fuori dalle orbite le lunghe tavolate, il soffitto apparentemente lontano come le nubi, le pareti della sala architettate con cura e ben disegnate...
Decisi ad abbassare il capo, quando andai a sbattere contro qualcosa di rosso, decisamente troppo rosso.
-Stai attento a dove cammini, Weasley- Malfoy sputò quelle parole con odio, che mi portarono a guardare con maggiore intensità quella sformia sul suo viso, il ghigno onnipresente. Mi piacevano da morire i cattivi, ne ero cosciente. E odiavo i mollaccioni, parecchio ovvio da una come me.
-Roscio, se mi calpesti un'altra volta le scarpe, non vedrai più la luce del sole- mormorai a denti stretti, spingendo da parte il ragazzo, ben più alto di me.
Questi ci guardò con disprezzo, la stessa espressione che assunse una ragazza con capelli da clown,per quanto erano ricci e l'egocentrismo fatto persona, quel Perry o Harry.
-Quanto mi sta sulle palle quel ragazzo...Quello con la cicatrice-sbottai, fissando Draco.
Lui sembrò stupito.-E' un emerito coglione,vero?- .
Insieme ridemmo all'unisono.
-Come fai a conoscerlo?-
Scrollai le spalle - Non lo conosco, non so nemmeno il suo nome. E' entrato nel mio scompartimento cominciando a dire-mi schiarii la voce ben bene per imitarlo-"Come...Come fai a non sapere chi sono?!Lei non lo sa..Mamma lei non lo sa!!"-
Draco rise senza sosta, a crepapelle.
Una voce profonda ci riportò alla realtà.
-Presto alunni, accomodatevi e quelli nuovi vengano qui, vicino alla professoressa McGranitt-
Draco mi sorrise, prima di avviarsi ai tavoli.
Con la testa tra le nuvole, raggiunsi la donna dall'aria severa.
-Valmer, non hai seguito i nuovi alunni quest'oggi.Si è rivelata immatura e indisciplinata già il primo giorno di scuola, ne è felice?Qui ci sono delle re...-
Odiavo e odio le prof come lei. Sempre sicure di essere migliori di tutti , che vadano al diavolo!
-Ma professores...-
-NON MI DEVE INTERROMPERE! Questa è una delle regole,Valmer! E per la sua scarsa disciplinità e obbedienza, verranno tolti 5 punti alla sua casa, appena verrà assegnata-
La guardai con disprezzo, usando quel ghigno di Draco che adoravo già.
Tutti i bambocci misero in testa il cappello sudicio che, pensare di dover indossare sui miei capelli puliti, mi fece vomitare.
-Ma non lo lavano mai quel cappello?- mi lasciai sfuggire.
-Non le porterà la lebbra, signorina Valmer- rispose la McGranitt, con severità-
"Corvonero!" "Tassorosso!" "Grifondoro!" "Serpeverde!"
Gridava ininterrottamente il cappello, appena calzava sopra la testa degli alunni.
Fu il mio turno.
Titubante, mi avvicinai al cappello. Guardai Draco, che mi rivolse uno sguardo incoraggiante, con quei suoi occhi grigi formidabili...
"Mmm...Vedo intelligenza,sì,molta,ma...Un senso di...Superficialità e leggera tendenza alla violenza...Vedo brutte cose...Brutte cose ti coglieranno nella casa che desideri,Vicky... Scelte a cui non potrai rimediare...Ma guarda qui...Un coraggio illimitato...Ebbene, abbiamo una nuova alunna della casa...”sembrava un monologo interiore quello del Cappello-sudicio-parlante, quando urlò,a gran voce …
-Grifondoro!-
Nella stanza calò il silenzio, a parte qualche sfigato Grifondoro o Tassorosso che si eccitava nell' applaudire forsennatamente.
Il sorriso sul viso di Draco era scomparso. Adesso vi era un'espressione schifata e mi fissava intensamente.
                      *****
-Secondo voi sta bene?- sentii mormorare la riccia schizzata.
-Fi, ftarà folo in lutto fer aver ferso l'amore della sua vita- rispose una voce , proveniente da una bocca straripante di cibo.
-Che me ne importa...Ma guardalo, la fissa con più disprezzo di noi..-
Alzaii finalmente il volto per fulminarli con lo sguardo ,mentre, in lontananza, notai Malfoy,che ridacchiava con due obesi al suo fianco.
-Vicky...Non...Non devi dare importanza a Malfoy. Se non sei Serpeverde o....Purosangue...-La ragazza abbassò il viso- Ti tratterà come spazzatura.-
Incrociai le sopracciglia- Purosangue?-
-Purosangue vuol dire essere proveniente da due genitori maghi, Mezzosangue...-cominciò lo sfregiato.
-Mezzosangue  non avere entrambi genitori maghi, nel mio caso entrambi babbani.-
Sospirai, fissando il piatto vuoto.
-E' così coglione?-sussurrai.
Il roscio davanti a me esclamò -Oh fìì, anche di fiù!!-
I tre ridacchiarono, ma smisero all'istante davanti alla mia smorfia.
-Evidentemente ti ha avvicinata solo per la situazione dei tuoi ge...-il roscio deglutì finalmente ciò che serbava nella bocca, ma fu zittito da un calcio della mora.
Mi incuriosii. Avvicinata per cosa?
-Cos'hai detto,roscio?-
 Il ragazzo con la cicatrice rimediò in fretta.
-Bè, solo perchè sei carina,ecco,sperava entrassi a Serpeverde-
Alzai gli occhi al cielo.
-Come no. Posso andarmene da qui, adesso?- allungai il collo per adocchiare l'uscita.
-Dove sono i dormitori?-aggiunsi in fretta.
-Ehm...settimo piano...La parola d'ordine è Mimblus Mimbletonia, pronunciala davanti al quadro di una donna grassa...
Già ero sgusciata via dalla sedia.
-Vicky attenta alle scale!-
Frenando la rabbia e l'impulso di prendere tutto a calci, attraversai in un lampo la sala, percorrendo migliaia di gradini.
       *****
Mi fermai solo per appoggiarmi al muro, scivolando a terra e riprendendo fiato.
Non andava mai niente per il verso giusto. Da una parte me l'aspettavo.
Finalmente la possibilità di avere amici...Amici giusti...
Ma la vita mi andava contro, buttandomi a terra come un onda altissima e io annegavo e annegavo...
L'espressione di Draco, così schifata e inevitabilmente destinata a  me e alla casa in cui ero finita, mi fece tremare.
Come avevo potuto pensare che un ragazzo del genere si fosse interessato a me? Uno sicuro di sé, intelligente... Non ne avevo incontrati altri così.
D'altra parte, la questione di Serpeverde...Sapevo di essere una Purosangue, date le informazioni di Piton; sapevo anche che, in passato, “hanno fatto scelte sbagliate, ma poi si sono resi conto dei loro errori”(esatte parole del professore). Ignoravo la questione dei miei genitori e non avevo minimanente voglia di approfondirla : come considerare genitori coloro che ti nascondono il desiderio di una vita? Trovare gente con cui adattarsi e trovare amici?
Riguardo Serpverde, stavo dicendo, mi sembrava una questione assurda. Lui sapeva che non ero una sfigata, gli stavo simpatica,no? Aveva capito che io, in realtà, ero assolutamente destinata a Serpeverde?
Mi sentivo presa in giro : non poteva giudicarmi solo per la casa in cui mi trovavo,giusto?
Di malavoglia mi alzai. Sentii alcune voci, segno che la cena era terminata.
Continuai a correre, affannata. Non volevo incontrare quegli sfigati: ancora sentivo la vergogna, causata da quello sguardo orripilato, sulla mia casa. Ebbene sì, era ormai MIA, appartenevo a Grifondoro... Con quello psicopatico di Potter (nella discussione tra il clown, il roscio e lo sfregiato avevo compreso il nome di quest'ultimo)
“Brutte cose nella casa che desideri...” le parole del cappello si ripetevano nella mente...
Perchè,perchè non mi aveva inserito nella casa tanto ardita?
Che sbagli irrimediabili avrei potuto compiere, tra i Serpeverde?
Di colpo, sentii qualcosa muoversi sotto i piedi...D'un tratto mi ritrovai a cadere nel vuoto e l'impatto con il terreno fu più che doloroso...Sentivo la testa spaccarsi in due, mentre le urla si affievolivano e tutto diventava nero, come un dolce sogno...
*****
Se non commentate vi crucio tutti u.u Se non volete soffrire, vi conviene  cari..Accetto qualsiasi tipo di recensione, fatemi capire cosa ne pensate! :D
Grazie per aver letto anche questo capitolo ^^

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Capitolo 5
*** 5. Maledizione Cruciatus ***


-Oddio è morta-

-Non fare il cretino!-esclamò una voce alquanto vicina, eppure tremolante.

Una mano mi agguantò il polso, stringendolo forte.

-Non avreste dovuto permetterle di raggiungere i corridoi! Signorina Granger lei è un prefetto, onestamente potevo aspettarmi questo da Weasley,ma non da lei!

-Ehi!Sono qui!-

-Professoressa, è scappata via come un razzo e... Mamma mia sta uscendo altro sangue..- la voce intrisa di panico si sentì a malapena.

Man mano riuscii ad aprire le palpebre; sembravano pesanti come macigni.

La vecchia zitella mi guardava con sguardo serio e preoccupato, mentre i tre e alcuni del Grifondoro mi guardavano terrorizzati.

-Non è morta- disse il roscio, alzando le spalle.

-In infermeria,subito,signorina Granger...-

La ragazza riccia mi fece alzare e mi sorresse fino ad un bel comodo lettino bianco, dove mi distesi beata... *****

-Mmm...Sembra una Serpeverde mancata.-

Una voce mi destò.

La collegai ad Hermione, vedendola accanto al lettino.

-Tutto a posto?-

-Sì...Solo un gran mal di testa...-

-Sì, hai sbattuto fortemente la testa.-

Annuii- Da dove sono caduta..?Non ricordo...-

-Le scale. Devi stare attenta,cambiano continuamente disposizione...-

-Ah..Ehm..Quanti punti?-borbottai, reggendomi sulle braccia.

-Qui a Howgarts niente punti,veramente.-

Prima che intervenissi,rispose alzando le sopracciglia:-Magia,ovviamente-

Oh cavoli,sì,dovevo ancora abituarmi all'idea di avere poteri e magici e la possibilità di recitare strane parole in latino, bruciando o guarendo qualcosa.

-Cosa...Cosa stavi dicendo?-mormorai, ancora stanca.

Lei arrossì – Bè...Dopo poche ore di conoscenza, non sembri affatto una Grifondoro...Sembri... come dire...-

-Bastarda? Stronza? Antipatica come una Serpeverde?- risposi frettolosamente, fissandola con un ghigno.

-Ehm...Sì- ammise, ancora lo sguardo basso.

Sospirai. Non era per me una novità essere considerata una stronza.

-Forse potrei essere un bene per voi rammolliti...Svegliarvi un po'. Scommetto che la parola “sesso opposto” sia una bestemmia nella vostra casa-

Fece un mezzo sorriso.

Socchiusi di nuovo gli occhi, ma dovetti aprirli nuovamente, dato che uno sguardo odioso balenò nella mente.

-Sei con me nel dormitorio.Le lezioni iniziano domani-

Annui,fissando il soffitto. Domani avrei fatto i conti con la magia.

*****
La lezione di Storia della Magia era stata interessante. Il professore mi aveva dato l'orario e il giorno in cui avrei avuto ripetizioni, per recuperare gli anni. Ciò significava concedersi di non capire un tubo e non poter essere interrogata: il Paradiso.

Le ore della Cooman e la Mccgranitt lo avevano seguito.

Piton mi aveva parlato bene di varie materie, ma quella roba era odiosa, del tipo guardare nel bel mezzo di una sfera e trovarci dentro unicamente il tuo naso ingrandito cinque volte.

Trasfigurazione, invece,mi aveva subito appassionato. La prof mi aveva suggerito alcuni esercizi standard da cui partire,del primo anno; ne avevo eseguito ben dieci di seguito alla perfezione.

Devo dire che la compagnia di Hermione era interessante...Una ragazza intelligente,pur se saccente e vanitosa.Sopportabile,diversamente da quel tipo rossiccio, con cui a pranzo avevo avuto una discussione riguardo il modo di mangiare,definendolo un “bufalo ripieno”.

Pranzare in sala grande era un'atmosfera totalmente diversa, seppur ugualmente fantastica,rispetto alla cena precedente: tutto era invaso dalla luce di quella mattina di fine estate, luminosa e accecante...

Un attimo. Uno sprizzo di color grigio.Cosa centrava il grigio con quella mattinata?

Ero sicura di averlo visto, ruotando il viso. Un color grigio...Grigio tempesta...

Lentamente mi voltai. Draco Malfoy era solo, seduto al tavolo dei Serpeverde.

E mi guardava. Non con disprezzo, non con odio.

Sembrava uno sguardo...Interessato.Incuriosito.

Gli sguardi si incatenarono. Solo con la forza riuscii a voltarmi verso il piatto.

Perchè? Perchè mi guardava in quel modo?

Non ero solo una schifosa e lurida Grifondoro?

Sentivo i suoi occhi fissi sulla schiena. Ne desideravo un altro po', un altro po' di Draco...

Mi alzai e con la coda dell'occhio lo vidi seguirmi con lo sguardo.

Raggiunta l'uscita, mi concessi di girarmi.

Lo sguardo fisso sul mio,si allontanava dal tavolo...Dirigendosi verso l'uscita,verso di me.

Guardai l'orario. Avevo un'ora libera.

Frettolosamente mi diressi verso i corridoi. Perchè avrebbe dovuto seguirmi? Per offendermi,prendermi in giro?

Velocizzai il passo.No, non gli avrei permesso di farmi questo.

Sentivo i suoi passi. Appartenevano di certo a lui, con quell'eleganza sovrannaturale...

Mi nascosi dietro una colonna.

I passi avanzavano e..D'un tratto si moltiplicarono.

-Draco...Salti Trasfigurazione? Quella rompipalle della McCgranitt ti ucciderà-

-Tiger devo...Sì,hai ragione, intanto vai, ti raggiungo...-

-Nono, voglio vedere cosa fai...Porco d'un Malfoy, raggiungi la Parkinson nel dormitorio?-sghignazzò l'obesone numero due.

Sospirò rumorosamente.- Pansy è una puttana , Tiger. Non perdo tempo con lei, mi sono stufato-

I passi si fermarono. Erano terribilmente vicini alla colonna dove ero nascosta.

I respiri si fecero più agitati.

-Non mi dire che ti piace la Grifondoro!-

-Cosa cazzo dici?! Una schifosa Grifondoro?!Ma per chi mi hai preso?!-esclamò lui.

La rabbia crebbe. Come si permetteva, quel fanatico da quattro soldi?

-Scusa...Hai ragione, le Grifondoro ,tutte santarelline, se la tirerà come a che...-

-Già...Almeno le Tassorosso dopo te la danno...Le Grifondoro non la smolleranno fino al matrimonio, ogni nuova ragazza...Sempre più cessa-

Reagii d'istinto.

-Brutti cretini!-

Mossi la bacchetta verso l'obesone , mentre l'ira ribbolliva come in un pentolone.

Tiger cominciò ad afflosciarsi per terra : le sue braccia e gambe sembravano fatte di carta, mentre raggiungevano fluttuanti il terreno.

Lo fissai un attimo, prima di togliere dalle mani a Malfoy la sua bacchetta.

Draco mi guardò spaventato; di colpo sfuggì alla mia vista, attraversando le scale.

-Idiota!Deficiente!Sei un cretino,come ti permetti?!-

Lo rincorsi, muovendo la bacchetta ad ogni insulto ,alle sue spalle.

Arrivata ad un bivio, presi la strada a destra.

Non vi era anima viva...Da lontano vidi qualcosa fare capolino.Avanzai lentamente, notando la massa biondo platino.

Gli puntai la bacchetta sul petto, comparendogli davanti.

-Adoravo prendere a cazzotti la gente... Ma con la magia è molto meglio-mormorai a denti stretti.

Fissò la bacchetta.

-Vicky...Non sai gli incatesimi, potrebbe essere...Pericoloso muovere la bacchetta a cavolo, mentre sei incazzata nera...-rispose velocemente,in preda al panico.

-Adesso sono Vicky,eh?! Non più cessa schifosa Grifondoro?!-gridai,spingendo con forza la punta della bacchetta.

Mi fissò con i suoi occhi grigi.

-Non pensavo davvero quelle cose...-assunse un tono tranquillo, mormorando le parole a fior di labbra.

Ridacchiai, seppur quella frase mi aveva stordito.

-Certo,come no... Mi piace fare la stronza, ma ODIO chi lo fa con me ,senza che...Riceva la giusta punizione -

Fissando la sua espressione spaventata, mi preparai a scagliargli sul bel visino la mia furia...

Di colpo, una voce alle mie spalle urlò:-Crucio!-

Appena recepii quella parola, fui invasa da un dolore atroce: sentivo il cervello scoppiare, le vene gonfiarsi, il cuore pulsare alla velocità della luce, mentre l'incantesimo mi faceva gridare dal male.

Mi stupii della forza con cui riuscivo ancora a gridare e gridare, terminando l'aria nei polmoni.

Due paia di occhi grigi mi fissavano ,fuori dalle orbite. Draco aveva un ghigno sul viso, ma gli occhi lo tradivano,spaventati a morte dalle mie urla tragiche.

-Cosa pensavi di fare?! Una Grifondoro non sconfigge mai un Serpeverde!-urlò Tiger.

Il dolore continuò,le urla uscivano dalle labbra con forza spaventosa.

In lontananza si udirono delle voci confuse.

-Tiger...Tiger!-

Ma quest'ultimo mi fissava con crudele piacere, vedendomi contorcere dal dolore.

Draco corse verso Tiger,spintonadolo e strappandogli la bacchetta.

Mi afflosciai a terra, mentre tutto riprendeva colore.

-Sei cretino?! Quella schifosa mi ha fatto non so che, mi sono ripreso cinque minuti fa! Deve pagare!-

-Sarai tu deficiente! Vuoi tutta Howgarts senta le sue urla?! E cosa dirà quella schizzata della McCgranitt quando Valmer le verrà a dire che hai usato su di lei una Maledizione Senza Perdono?! Sei un coglione, non puoi dire Crucio alla prima che ti capita davanti!-

Man mano riuscii ad alzarmi...

Le lacrime mi annebbiarono la vista ,mentre, a passo lento, mi allontanavo dai due...

Lacrime di orrore e dolore verso l'atrocità provata poco prima...

-Vicky...Vicky aspetta!-

Cominciai a correre, senza fermarmi.

I dormitori furono la mia salvezza.Anche il pavimento,però, sarebbe stato un comodo giaciglio in confronto ad una Maledizione Senza Perdono.

*****
-Ebbene, ragazzi...-

Gli alunni del quinto anno di Grifondoro e Serpeverde erano disposti in una fila orizzontale, davanti alla professoressa McCgranitt.

-Mi sono stati riferiti i nomi di due ragazzi ...Ieri c'è stata una piccola lotta qui a Howgarts, dove purtroppo si è fatto uso di una grande maledizione...Tutti sanno che è vietato usare le Maledizioni Senza Perdono all'interno della scuola.-

I quindicenni rimasero interdetti. Chi aveva potuto usare una Maledizione a Howgarts?

-Prego tutti di non violare mai questa regola.Chi lo ha fatto è...Gente immatura ,come potreste essere voi, troppo ingenui per usare incantesimi di questo livello. Ecco perchè,adesso vi darò l'opportunità di dire la verità. Siate almeno sinceri, dato che idioti lo siete ugualmente.- la professoressa cercò di contenere la rabbia,ma era evidente come si autocontrollarsi in modi estremi.

Abbassai lo sguardo.

-Nessuno?-

Silenzio.

-NESSUNO?!-

Di nuovo silenzio. Tiger e Draco erano due codardi.

-Allora farò io...Valmer e Malfoy avete sei mesi di punizioni!-ululò Minerva.

Rimasi sconcertata.Cosa?

-Ma Professore...-contestammo io e Draco, dall'altra parte della sala. Per pochi secondi ci guardammo.

-Nessuna obiezione!-

-Vada al diavolo!- esclamò Draco, dando una spallata a Tiger e uscendo di fretta dalla sala,seguito dai due obesoni.

Il resto della mia casa mi guardava, spaventata.

Erano passati solo tre giorni e già avevo una punizione.

Perchè mi toccava?! Io ero la vittima in quel momento!

Sola con Draco?

Il pensiero mi fece rabbrividire di paura, quegli occhi grigi...Il dolore della Maledizione Cruciatus ancora sulla pelle.

 

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Grazie a tutti per aver letto ^^ Scrivete cosa ne pensate, ritengo importantissime le vostre opinioni per la storia!:)

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