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CAPITOLO 1
Celeberrimo padre.
Celeberrima madre. Kate Paciock tuttavia non aveva nulla di particolare. Forse
perché aveva sempre vissuto una vita tranquilla e piena di affetti, senza
imprevisti e grandi dolori. Forse perché a scuola non era stata né brava né
negata, né dotata di particolari talenti né completamente inutile. Si adattava
ad ogni situazione della propria vita con parsimonia e discrezione cercando di
dare il meglio di se stessa.
Tuttavia la rassicurante
infanzia era finita da un pezzo ed anche l’adolescenza era sul punto di
tramontare per sempre. Dietro di se vedeva gli anni felici ad Hogwarts con i
suoi amici di un tempo mentre dinanzi al cammino si stagliava con contorni
indefiniti l’immagine di una ragazza, ancora indecisa sul proprio imminente futuro
ma pronta a farsi valere, prima o poi e dimostrare al mondo di possedere
indiscusse e ancora ignote qualità.
Non sapeva quali di queste
qualità potessero effettivamente emergere dal suo attuale lavoro di segretaria
al ministero (l’arte del giusto dosaggio di zucchero nel caffè?) ma qualcosa le
diceva che era già un inizio.
Appena ottenuti i MAGO aveva
infatti iniziato uno stage di formazione alle dipendenze del signor Jason
Pinkerton. Il loro ufficio si occupava di sport magici e la possibilità di veder
passare di lì qualche aitante campione del Quidditch non era cosa da poco.
Uscita dal lavoro andava sempre
a bere una pinta a DiagonAlley con i suoi compagni di un tempo: William Doherty,
Lisa Bolde e Jane Sangster.
Il primo era un aspirante auror,
un ragazzo bello ed intelligente anche se irrimediabilmente gay. La seconda
lavorava al San Mungo in vista di diventare Guaritrice mentre la terza aveva
scelto la carriera più difficile: quella della mamma.
Stare con loro era sempre un
piacere e non poteva davvero farne a meno. Alla loro presenza dava sfogo alle
proprie paranoie e la più grande di queste era la sua malsana fissazione per
James Jr Potter, suo coetaneo adorato e agognato da ben 7 anni.
“Da quando inciampasti su di lui, ricordi? Avevi 11 anni e non sapevi mai dove mettere i
piedi. Però quella volta trovasti una superficie piuttosto interessante sulla
quale cadere. Da quel momento in poi non ti ho sentito parlare d’altro.”
ridacchiava Jane.
“Hey, non prenderla in giro. Io
la posso capire, eccome, è davvero un bel ragazzo… un giro me lo farei!”
sogghignava William.
“Attento solo io posso
inciampare su di lui!” incalzava Kate alzandosi in piedi con fare minaccioso.
“Dovrò contraddirti. Tutte le
ragazzine più graziose di Hogwarts ti hanno soffiato questa priorità” intervenne
Lisa.
“Eh non me lo raccontare… ci
soffro ancora quando ripenso a Giselle Horby”
“Giselle Horby? E te la sei
dimenticata Elinor Smith? Per non parlare di Alice Bones… Marta Stewart, Debra
Malfoy…”
“OK, OK! HO CAPITO! Non ho
bisogno che voi mi riportiate alla memoria tutte le sue fiamme!”
“Hai ragione, non la finiremmo
più, temo.” continuava a starnazzare Jane accarezzandosi il pancione.
“Lisa, ricordi quando la nostra
Kate usciva con quel Richard?” ingiunse William.
“Eh come dimenticarselo. Stavano
molto bene insieme… lui e i suoi brufoli”
“ERA BELLO DENTRO!” proruppe
Kate sbuffando rumorosamente.
“Così come io sono etero!”
“Comunque lo lasciasti subito.
Non appena venisti a sapere che James era tornato libero.”
“Uno dei giorni più belli della
mia vita.”
“Ma non fosti capace di
afferrare la tua occasione e lui iniziò ad uscire con un’altra.”
“Giselle appunto. E Richard si
fidanzò con l’ex di James. Pazza!”
“E tu rimanesti sola.”
“Grazie per avermelo ricordato”
“Ma prego”
“Sei cattivo”
“Modestamente… sì”
“Tutto questo per dirti che devi
andare avanti. Guardati intorno.” Disse Jane questa volta con voce molto dolce.
“Lo so. Ma non ci riesco. Mi
sembra tutta seconda scelta a confronto. Dovrei dimenticarlo ma non ce la
faccio. Chissà dove è in questo momento… e soprattutto con chi?”
“L’hai più visto da quando è
finita la scuola?”
“Una volta. Lui non mi ha vista
e se anche mi avesse vista non penso che mi avrebbe salutata. 10 kg in meno
fanno la differenza?”
“Dieta infallibile, la mia… a
quanto pare non è un caso se sono la migliore del corso” esclamò soddisfatta
Lisa “e tu sei bellissima. Quindi datti una mossa, esci e divertiti.”
“Non sono bellissima. Sono solo
più magra, il che non significa niente. Dentro sono la stessa sclerotica
monomaniacale che avete imparato ad amare.”
“Evviva l’allegria!”
“Altro giro di birre?”
“Direi che è un’ottima idea.”
“Scherzi a parte come va il
lavoro?” disse William dopo un sorso.
“Pratiche su pratiche. Caffè su
caffè. Mano morte su mano morte.”
“E di chi è la mano?”
“Di Mr Pinkerton.”
“Oddio, ma avrà sessant’anni.”
“Non me ne parlare. E’ una cosa
molto imbarazzante, ma non riesco a farci niente.”
“Rivolgiti a qualcuno.” Sbottò
Jane.
“E a chi? Sono l’ultima ruota
del carro.”
“Ma è un tuo diritto!”
“E’ già tanto che mi pagano!!!”
“Ma da quanto va avanti questa
storia?” domandò William visibilmente arrabbiato.
“Da un paio di settimane.”
“E tu non ci hai detto niente?
Se lo becco, gli taglio quella mano che si ritrova!”
“Grazie, William. Sei un
angelo!”
Dapprima il ragazzo mantenne la
sua espressione corrugata ed inquieta e poi distendendo in un cipiglio
malinconico esclamò: “Anche il mio ex, me lo diceva sempre.”
“Stiamo messi bene noi! Una
segretaria molestata, disorientata ed innamorata, un auror narcisista e single,
una guaritrice con preoccupanti manie di onnipotenza e una donna incinta… scusa
Jane ma che hai?” domandò Kate nel vedere Jane contorcersi sulla sedia.
“Niente. Mi si sono rotte solo
le acque!”
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