across the universe.

di crazydiamond
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO. ***
Capitolo 2: *** back to black. ***
Capitolo 3: *** eleven years ago. ***
Capitolo 4: *** crush. ***
Capitolo 5: *** smoking hurts. ***
Capitolo 6: *** butterfly in the stomach. ***
Capitolo 7: *** tonight. ***
Capitolo 8: *** jack daniel's ***
Capitolo 9: *** don't cry ***
Capitolo 10: *** thank you, again. ***
Capitolo 11: *** i'll be here ***



Capitolo 1
*** PROLOGO. ***


Non poteva ancora crederci, ancora non realizzava il fatto che suo fratello maggiore la stesse costringendo a trascorrere le vacanze in un bungalow in Finlandia,non voleva credere che stesse per partire e incontrare quello che è stata la rovina della sua innocente infanzia. Tutto questo solo perchè Liam, il fratello della mora dai folti boccoli, credeva lei fosse una drogata e una sbronzona. infondo era vero. Voleva una volta e per tutte finirla con questa storia. Liam, non voleva più vederla conciata in quello stato, lo stato in cui il bel viso della ragazza non venne rovinato dalla solitudine, dalla droga che per anni le hanno marcato il viso. Occhiaie ben definite, un vortice di agonia e sofferenza. La pelle bianca, molto bianca, come quella di un cadavere. Non aveva un filo di grasso, tutto quello che mangiava lo vomitava, era pelle e ossa, le si poteva notare lievemente anche la gabbia toracica.
Liam, non poteva vederla più conciata in quel modo, aveva finalmente deciso di farla finita. Non voleva vederla più soffrire. Ma sapeva bene che Cleo, la sorella, era molto fragile ed ad entrambi gli erano stati tolti ingiustamente i loro affettuosissimi genitori in un orribile incendio




l'angoletto di lore

ebbene si, non ho ancora finito l'altra mia fan fiction, ma comr potevo sacciare via delle idee che raramente mi vengono? Vi prego recensite, positiva o negativa che sia, basta che lo fate. Questo è tutto. Ci vediamo al primo capitolo!
PEACE&LOVE

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Capitolo 2
*** back to black. ***


«Cleo, su forza muoviti!» il fratello della ragazza la incitava a muoversi e correre subito in macchina e partire per la Finlandia, ma in fondo cosa ne sapeva lui che Cleo, ora come ora, avrebbe solo voluto scappare da lì e correre su una spiaggia deserta, solo lei, il rumore del mare che si infrange tra i sassi e il sole che le sfiorava la pelle, senza neanche rendersene conto, lentamente. Oh, basta pensarci, è una testa dura mio fratello pensò la mora. «Eccomi, eccomi!» urlò Cleo, in preda ad una crisi di pianto. Non doveva piangere, no. Scosse la testa nervosamente e si ricompose, come solita era fare. Posò le valigie con non curanza nel portabagagli e si sedette finalmente in macchina. «Liam, ti odio» la ragazza scandì bene ogni parola con rabbia e tristezza. L'estate l'avrebbe passata in un cazzo di bungalow, in Finlandia, tra freddo, bufere di neve, scii: lei odiava sciare, così come la neve e tutto quello che c'era di freddo. «Oh, sorellina anche io ti voglio bene» Comparse istintivamente un ghigno sulla faccia di Liam, mentre la sorella l'avrebbe voluto prendere a pugni. L'avrebbe fatto, ma era troppo stanca, svegliarsi alle 4:30 di mattina non è di certo una bella tazza di caffè fumante o un secchio d'acqua gelida preso in pieno viso. Cleo, si limitò a sbuffare e poi prese l'ipod dalla borsa e l'azionò back to black della sua amatissima Amy Winehouse, quella canzone la poteva sentire nell'anima, nel cuore e in ogni singola parte del suo corpo, il testo la trafiggeva il cuore, chiuse gli occhi e si godette ogni singola parola, ogni singola nota, dentro lei urlava straziata, come quel giorno, il giorno in cui le hanno tolto i genitori, per sempre. I suoi occhi pungevano, come aghi sulla pelle, pungevano ed intanto combattevano affinchè nessuna lacrima scendesse, almeno quel giorno, almeno quel giorno avrebbe voluto non versare ennesime lacrime.

dueoredopo
Erano su un aereo che li avrebbe portati ad Helsinki, al solo pensiero alla ragazza le veniva la pelle d'oca. «Hai fame, Cleo?» ad interrompere il flusso dei pensieri della mora, fu il fratello «No.» si voltò verso il fratello che ora stava mangiucchiando un pacco di patatine, poi si voltò nuovamente «Se non vuoi mangiarle, restiamo un altro mese lì, allora, sei ancora intenzionata a non mangiarle?» il ragazzo era deciso, una testa dura, così lei soprannominava quel ragazzo dalla capigliatura biondo-scura. «Liam, ti odio» La mora prese il pacco di patatine che il fratello aveva conservato per lei e lo mangiò con disgusto e ripugnanza, l'avrebbe fatto sul serio se non avesse mangiato quella schifezza.
Ora come ora avrebbe tanto voluto fumarsi una sigaretta, sarebbe andata in quei minuscoli bagni strappa-ossigeno e l'avrebbe fumata, ma i due pacchetti di Davidoff gold le dovevano bastare per tre mesi. La ragazza, si passò una mano tra i corti e folti boccoli neri, sconfitta e disperata. in tre mesi non basteranno 40 sigarette! mormorò fra se e sè, sicura che il fratello non l'avesse sentita: ora ascoltava l'ipod. La ragazza imitò il fratello e chiuse gli occhi come abitualmente faceva. Ora nelle sue orecchie, regnavano le note di Sweet Child O' Mine dei suoi amatissimi Guns N' Roses. Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo e chiuse di nuovo gli occhi, sprofondando in un lungo sonno, aveva intenzione di recuperare tutte le ore perdute nel svegliarsi presto la mattina.

lore's place
eccomi! beh, neanche una recensione, ma va beh ho voluto
postare, questi due capitoli diciamo che sono bastati per
far capire un pò com'è il carattere della ragazza,
comunque fra un pò e tutti i ragazzi compariranno,
probabilmente nel prossimo capitolo, questo è tutto, al prossimo capitolo!
PEACE&LOVE, LOREE WINSTOON.

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Capitolo 3
*** eleven years ago. ***


«si prega ai seguenti passeggeri di allacciarsi le cinture, l'aereo sta per atterrare» fu una voce femminile proveniente dagli altoparlanti a distrarre Cleo dal suo riposo durato due ore e mezza. Con fare assonnato la ragazza si allaccia la cintura,mentre il fratello eccitato con la cintura già posizionata sui suoi fianchi non fa altro che sorridere. «dai che tra un pò arriveremo, Cleo!» la sorella avrebbe tanto voluto dargli un pugno in faccia per farlo tacere, ma come al solito si trattenne e con un sospiro pesante, annuì. Da lì a qualche ora avrebbe incontrato gli amici d'infanzia di Liam, e anche della povera sorella. Tutto accadde 11 anni fa, tutto andava normale al SUNNY ELEMENTARY SCHOOL, Cleo cercava di stare alla larga da tutti, mentre il fratello già da bambimo era amico di tutti, giocava, socializzava, insomma i due erano l'esatto opposto. Lei (per molti) era la parte cattiva, mentre Liam era quella buona. L'equilibrio che regnava ormai in quella scuola fu spezzato dall'arrivo di un nuovo bambino, proveniente dall'Irlanda. Il bambino era molto attivo e per avere attenzioni dai suoi coetani (così supponeva la mora) prese di mira appunto Cleo, prendendola in giro in tutti i modi possibili, un giorno, all'ora di pranzo (non poteva mai dimenticarlo), Niall, il bambino irlandese rovesciò di proposito il suo succo di frutta sul vestitino preferito di Cleo,il bambino per passarla liscia pianse per tre ore consecutive d'avanti alle maestre, dicendo: «Non è stata colpa mia, non volevo farlo apposta!». La bambina come solito fare, non pianse,non urlò, ma ci restò molto, molto male. Quel bambino le rovinò l'infanzia, fino alla fine delle elementari, fino a quando dopo la morte dei genitori dei bambini, Liam e Cleo non dovettero trasferirsi dai loro zii. Da li, la ragazza entrò in un giro di alcool e droga. Tutta la vita di Cleo era caduta a terra, come un vaso di cristallo. I giorni li passava a scuola fino a quando non venne espulsa, le notti invece non dormiva ma passava quelle ore a sniffare cocaina.
Lo straziante flashback della ragazza fu interrotto fortunatamente da Liam che urlava felice a chissà chi. «Oddio, non posso crederci sei veramente tu, Niall? Quanto tempo, amico!» il cuore della ragazza incominciò a battere forte, molto forte. Niall, brutto bastardo! pensò Cleo. Intanto uscì dalla macchina e si guardò attorno, spaesata, fino a quando non incrociò gli azzurissimi occhi di quello che un tempo fu l'artefice della rovina della sua infanzia. Il ragazzo la guardava dritto negli occhi, sul suo viso comparve un lieve sorriso seguito da poi un timido cenno di saluto. La ragazza invece non sorrideva, lo guardava e invece che ricambiare il timido gesto di lui, alzò il dito medio, un gesto automatico che portó a farla sorridere, fu più un ghigno che un sorriso.

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Capitolo 4
*** crush. ***


La ragazza ancora col ghigno stampato in volto, si avvicina al fratello, occupato ancora a salutare tutti gli amici di infanzia. Anche lei, alla fine salutò tutti. «sei veramente tu..Cleo?» sentì una voce roca e profonda proveniente da dietro alle sue spalle, si voltò verso quel piacevole suono.. «Harry, Harry Styles?» la ragazza sgranò gli occhi, non poteva credere ai suoi occhi. Il ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verde smeraldo la fissava. Un tempo aveva una cotta per quel, all'epoca un bambino. Ma lui non lo sapeva e non lo sa tutt'ora. «sì, proprio io! ma guarda com'è cresciuta la sorellina di Payne!» l'abbracciò teneramente, nessuno l'aveva mai abbracciata.
Quello del ragazzo fu un gesto automatico, un gesto che in pochi, fin'ora avevano fatto, Harry era sempre lo stesso dolce e sfacciato bambino per cui un tempo lei ne era completamente cotta. Se c'era una cosa che le stava piacendo di quel maledetto bungalow in Finlandia era appunto lui, ah.. le prime cotte prima o poi fanno di nuovo ritorno! pensò la ragazza, raramente allegra. Si allontanarono insieme l'un dall'altra, Styles la guardava dall'alto in basso, con la bocca spalancata da, secondo lui un vero e proprio cambiamento. Mentre lei sorrideva lievemente imbarazzata e le sue guancie avvamparono all'improvviso, fu costretta a girare la testa e incontrò per la seconda volta gli occhi azzurri di Niall, ingoiò saliva, perchè la stava guardando? le voleva rovinare una seconda volta la vita? in realtà lei non sapeva che il ragazzo dagli occhi azzurri come un cielo limpido, pulito e senza nuvole aveva da sempre avuto una cotta per lei, dal primo momento che ha visto svolazzare quei boccoli neri che non superano le spalle, quegli occhi color miele, quelli dove potevi cercare rifugio in qualche modo o quando indossò il vestitino lilla e rosa in quella minuscola mensa? non sapeva come attirare l'attenzione su di lei se non ronzarle intorno e prenderla in giro, quello era l'unico modo per sentirla vicino a lui, per udire la sua acuta voce, quella per cui il ragazzo sentiva mille farfalle svolazzargli nello stomaco, ora la fissava, serio ma chissà come, le mille farfalle che dentro lui credeva fossero ormai morte, ora ritornarono a svolazzare, era diventata ancora più bella. I loro occhi si incontrarono per una manciata di secondi, poi la ragazza si girò verso Harry e parlarono del più e del meno, scoprii che era fidanzato, la fortunata era annie, una bella ragazza che ora stava stringendo amicizia con gli altri ragazzi, alta, lunghi capelli scuri che le arrivavano fino al fondo schiena, occhi di un grigio intenso, come il cupo cielo della sua amata Londra uhm, che peccato pensò Cleo, delusa. «Bene, meglio andare a salutare gli altri e possiamo prendere le camere!» detto questo Harry si allontanò e seguendolo con gli occhi, tornò dalla sua ragazza, le prese la vita e le baciò una guancia dolcemente. Abbassò lo sguardo, lei non aveva mai avuto un ragazzo così, nessuno poteva immaginare quanto lo desiderasse, quanto desiderasse perdersi in un paio di occhi, affondare le mani nei capelli e stringerli e sfiorare un paio di morbide labbra, quanto desiderava essere innamorata di qualcuno, ma lei non lo era.

Dopo circa un'oretta tutti entrarono nell'enorme bungalow, Cleo scoprì che era proprietà di Zayn Malik, uno del gruppo di Liam, Harry e.. Niall. però, in questi anni s'è dato da fare il ragazzo!.
«Allora ad ognuno di voi verranno assegnate delle camere, alcuni dormiranno insieme come Liam e Cleo..» la ragazza interruppe il proprietario del bungalow e parlò lei «non c'è una stanza, anche la più piccola, in modo che possa dormire da sola?» tutti si voltarono verso di lei, Malik portò due dita sotto al mento, concentrato a trovare una risposta positiva per la ragazza, dopo dieci interminabili secondi, Zayn prese di nuovo parola «quella al secondo piano, infondo a destra, è l'ultima ed è la più piccola..se vuoi proprio dormire in quel buco..» la sorella di Payne annuì, voleva quella camera non le andava per niente di dormire con il fratello. «bene, riposatevi per un paio d'ore nelle camere che vi sono state assegnate e ci vediamo alle 18:00 in punto, esattamente dove ci troviamo noi tutti, ora» a quelle parole tutti annuirono e si ritirarono nelle proprie camere.

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Capitolo 5
*** smoking hurts. ***


Quella camera era davvero un "buco" ma a lei piaceva. Aveva un letto, un armadio di medie dinensioni che si trovava a destra, attaccata alla finestra dalla "meravigliosa vista". La ragazza alzò il vetro e la aprì, un'ondata di aria fresca le scompigliò lievemente i capelli, fu costretta a spostarseli e a sistemarseli dietro un orecchio. Sbuffò. solo neve, solo della fottutissima neve, bianca, fredda e inutile, come del resto tutto ciò che mi circonda. mormorò a bassa voce e a denti stretti. Nell'enorme bungalow regnava un silenzio tombale. La mora ne approfittò per scendere di nascosto e intrufolarsi in qualche luogo nascosto, in tal modo da poter fumare senza nessun disturbo. Scese lentamente le scale, attenta a non far rumore. Uscì di casa sempre con cautela, ritrovandosi poi nascosta dietro l'enorme fiancata sinistra di quell'enorme "edificio". Sedendosi poi su un ampio e lungo pezzo di legno, non era di certo un posto comodo per sedersi, ma era un posto tranquillo e difficilmente raggiungibili dai suoi coetani. Accese la sigaretta con fare agile e posò l'accendino in una delle tasche dei jeans azzurro chiaro che ora indossava. Fece il primo tiro, respirò il fumo a pieni polmoni, poi inspirò. Un'ampia scia di fumo si creò attorno a lei, fece il secondo tiro, con lo sguardo fisso per terra, intenta a fissare le sue scarpe, un paio di converse nere, rovinate e tutte sporche. «fumare fa male» una voce roca interruppe i suoi vaghi pensieri, no, non poteva crederci. Come aveva fatto a scoprire il suo "nascondiglio" ? «horan, ti hanno mai detto che inseguire le persone è da brutti psicopatici?» intanto che disse quelle parole, con una punta di acidità, fece un altro tiro dalla sigaretta, voleva in qualche modo far saltare i nervi al ragazzo che un tempo, non faceva altro che darle della "zoticona, asina, bruttacciona, asociale deficiente.." e molti altri ancora. I due si fissavano, seri e in silenzio, ma un silenzio vale più di mille parole . Alla fine il biondo dagli occhi azzurri decise di risponderle, ridacchiò prima, era nervoso. «Io non ti stavo seguendo, dalla mia camera ho sentito uno strano rumore e sono sceso giù per controllare..»
«horan, a chi vorresti darla a bere, sentiamo? Se vuoi un consiglio, non entrare in scena in questo modo» la ragazza gettò la sigaretta ormai finita e tornò a fissare quegli occhi azzurri, che chissà come la rapivano dal mondo. «e non fare la parte del duro con me, non funziona». La ragazza fissava quel panorama coperto di neve, nient'altro che un ammasso di un inutile materiale bianco e freddo. «stai sparando cazzate, come sempre» il ragazzo scosse nervosamente il capo e fissò la neve sopra le sue scarpe. «horan, neanche questa tattica con me funziona». Disse la ragazza ormai fuori di sè. Era normale che Niall era l'unico ragazzo che le faceva perdere così facilmente la pazienza? «quale tattica?» il biondo ora fissava Cleo, confuso. «quale tattica? Non c'è nessuna tattica».
«guarda che non sono una stupida..» dette queste parole la mora lasciò Niall da solo e corse veloce, fino in camera sua. Anche un momento di tranquillità doveva venire rovinato da Lui.

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Capitolo 6
*** butterfly in the stomach. ***


Niall's mind
Lo aveva lasciato lì, in quel posto così grande e dispersivo, ora che era andata via correndo, perchè l'aveva trattato così? non aveva dimenticato quello che il ragazzo le aveva fatto? sembrava proprio di si. Deciso di andarsene da quel posto, entrò nell'enorme bungalow, attento a non incontrare di nuovo quegli occhi color miele della ragazza, quelli per cui il suo cuore ogni volta rischiava un infarto. Decise di rinchiudersi in camera almeno per il resto del pomeriggio, anche se nella stanza c'era Harry, avrebbe mandato tutti a quel paese con l'ipod, non aveva voglio di parlare con nessuno, sì.. c'era una persona, ma quella persona l'odiava e l'odiava a causa sua. Che stupido che sono stato.. mormorò tra sè il biondo. «Niall, ancora con Cleo?» si, Harry, Harry Styles sapeva tutto della sua cotta per quella ragazza dai corti boccoli neri. Il ragazzo si limitò ad annuire, arreso ormai da quella maledettissima ''cotta'', non era solo quello, lui era innamorato della sorella di Payne, questo l'aveva capito dalla prima volta che i suoi occhi incontrarono dopo undici anni quelli color miele della ragazza «non è normale, amico..non è normale che siano passati anni ed io sia ancora innamorato di lei» affondò il viso nel cuscino, odiava piangere, ma in quel momento sembrava l'unica cosa che fosse in grado di fare. Styles si sedette sul letto, vicino all'amico «Niall, dovresti conoscere nuove ragazze, tipo la sorella di Tomlinson, lei si che è una bella ragazza, Cleo non è il tuo tipo e poi sinceramente non voglio vederti soffrire nuovamente per lei, non voglio che accada di nuovo, fallo per te, fallo per il tuo bene, dimenticala» quelle parole uscirono da sole dalla bocca dell'amico dai capelli ricci, era vero. Odiava vederlo soffrire per una ragazza che non provava le stesse cose.
Intanto Niall, versava ennesime lacrime, lacrime di dolore, di sofferenza. Odiava questa situazione, ma ormai la conosceva bene, purtroppo. Si alzò dal letto e con il palmo delle mani si asciugò entrambi gli occhi impastati dalle lacrime che avevano deciso di fermarsi. Ora basta, ora basta davvero. Non poteva continuare in questo modo, avrebbe deciso di seguire il consiglio dell'amico. basta

Cleo's mind
Erano ormai le 21:00 e tutti erano già a tavola, pronti a cenare. Ma lei? lei non aveva fame, non voleva scendere giù, sì, aveva paura di incontrare Niall, di incontrare quegli occhi azzurri che tanto temeva di perdersi tra loro una seconda volta.
La sua pancia brontolò, cazzo.. mormorò la ragazza. Aveva fame e aveva deciso di mandare a quel paese Horan e di ignorare completamente tutti, avrebbe soltanto cenato e sarebbe subito salita in camera.
Senza pensarci un'ennesima volta scese con fretta le scale e si sedette sul primo posto a tavola che le capitò. Liam era seduto, fortunatamente vicino a lei. Afferrò il primo spaghetto e lo imboccò, chiuse gli occhi e si lasciò sfuggire un verso tipo 'mh, buonissimi', Liam e Louis, l'amico che si trovava alla sua sinistra, risero. Lei scosse la testa e tornò a mangiare, ma se prima stava fissando il piatto stracolmo di spaghetti, ora stava fissando Niall e una ragazza, insieme ridevano, scherzavano, parlavano. Era una bella ragazza, bionda, dai capelli liscissimi, non troppo corti nè troppo lunghi, occhi azzurri, quasi come quelli di.. Louis. Se la memoria non le stava giocando brutti scherzi, era la sorella di Tomlinson. Si chiamava Kristine, due anni più piccola di Cleo. E' bella, anzi, bellissima, è normale.. sono una.. una.. bella.. coppia pensò la ragazza. Le venne chissà come un ennesimo strappo al cuore, un ennesimo vaso rotto. Abbassò immediatamente Lo sguardo verso il piatto, quasi finito e riprese a mangiare. «Cleo, allora, ti stai divertendo?» Liam, come al solito doveva rompere il flusso dei suoi pensieri. Ma questa volta doveva ringraziarlo. Scosse la testa come per rimuovere un pensiero cattivo e si voltò verso il fratello. «tantissimo.. ora devo andare» ovviamente era sarcastica la risposta, detto questo però sentì ennesimi risolini provenire di fronte a lei. Erano ancora quei due. Decise di mollare il piatto di spaghetti e correre in camera. Quanto lo odio! lo odio, lo odio! una volta entrataci, sbattè la porta violentemente e affondò il viso sul cuscino, sferrò due pugni sul letto, mosse le braccia e i piedi, come voler uccidere qualcuno, scuoteva di continuo il capo e.. chissà come, lacrime invasero il suo viso, nascevano da due occhi color miele per scendere poi su quelle guancie che avvampavano non di imbarazzo, ma di.. gelosia, quanto odiosa potesse essere questo sentimento? Ti odio Niall James Horan mormorò fra sè, ormai con quelle lacrime che parevano un fiume in piena.

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Capitolo 7
*** tonight. ***


«Cleo, dai, per favore, apri questa porta» era Niall che l'implorava affinchè aprisse quella maledetta porta. «Ho detto di no, lasciami in pace» la ragazza cacciava pesanti urli, questo perchè stava prendendo a pugni il cuscino, voleva sfogarsi di tutto, tutto quello che d'ingiusto c'era, tutta la sua fottuta vita vissuta tra la droga e il bere.
I suoi genitori le mancavano come alla terra mancano le stelle o la luna, nella sua vita sentiva, necessitava di sentirsi amata. «va bene, non ho intenzione di stare qui ad aspettare che tu apra questa cazzo di porta, quindi apri bene le orecchie ed ascolta..» il ragazzo ormai arresso, prese una pausa e si schiarì la voce, appoggiando poi le mani sulla porta di legno «oggi si andrà a ballare in un locale vicino, nessuno ha voglia di andare a letto prima, quindi.. mi chiedevo se ti va di venire?» d'un tratto il biondo sentì il rumore della chiave che attraversava veloce la serratura e dopo un lieve giro, la porta si aprì e vide gli occhi rossi della ragazza. «cosa sono quegli occhi?» il ragazzo strizzò gli occhi per focalizzare meglio la mora, aveva pianto? «non ti interessa. Comunque sì, mi va..ma tu non ci vai con..Kristine?» la ragazza sottolineò con una punta di acidita l'ultima parola, poi si ricompose vedendo il biondino appoggiarsi allo stipite della porta «ci va con Zayn» replicò tranquillo, perchè allora non c'è restato male? la mora si lasciò sfuggire un sospiro e un «Oh..» prima di ricominciare a parlare «e quindi tu vorresti venire con me? nono Horan, io non sono la tua seconda scelta» fece per chiudere la porta, ma qualcosa glielo impedì, era il piede di Niall. «non sei la mia seconda scelta..e comunque volevo andarci con te, non con lei» le guance del biondo avvamparono lievemente e la ragazza rendendosene conto, sorrise. «Dì un pò, Horan..» ora si guardavano dritto negli occhi, l'uno si perdeva in quelli dell'altro, dopo cinque secondi che parevano un'eternità, la mora dai folti boccoli si ricompose «Non è che vuoi provarci con me?» la ragazza si morse maliziosamente un labbro, il biondo non potè fare a meno di notare quella bellezza che le si parava d'avanti «perchè dovrei farlo? meglio che vada..» alzò un sopracciglio con fare nervoso «alle 21:00 in punto nel salone o rimarrai qui a vagare per tutta la notte..» sorrise lievemente, ormai era troppo tardi per ritirare l'enorme cazzata che aveva appena detto «non sono mica un fantasma, Horan!» detto questo, questa volta con successo, chiuse la porta e corse a decidere quello che avrebbe indossato questa sera.

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Capitolo 8
*** jack daniel's ***


Appena uscita dalla doccia, Cleo si fiondò subito a cercare un vestito adatto per la serata, dopo cinque minuti interminabili, alla fine tra le mani le capitò un vestito grigio e nero, la scollatura non era vertiginosa, anzi non c'era, le copriva tutto il petto come i vestiti degli anni sessanta mormorò la mora fra se e sè, si lasciò sfuggire un lieve sorriso, amava quel vestito, sopratutto perchè aveva un particolare: c'erano delle sottili decorazioni lineari che si alternavano fra il blu elettrico ed il nero, sì, avrebbe indossato quello, magari per le scarpe un paio di decoltè di camoscio blu elettrico e delle calze nere, con decorazione floreale particolare.
Dopo aver indossato il vestito e tutto il resto, decise di far risaltare i suoi occhi color miele con un ombretto blu e sfumarlo poi leggermente.
Sorrise alla sua immagine riflessa nello specchio, i suoi capelli erano raccolti in un particolare chignon dove alcuni boccoli le cadevano sul viso, stranamente non le dava fastidio. Aprì la porta della stanza e scese con cautela le scale, arrivò in salone e si girò attorno, il suo viso si fermò sulla porta d'ingresso, dove c'era un Niall Horan in smoking molto elegante, si avvicinò a lui, pareva aver visto un unicorno passare nell'enorme stanza e sparire nel nulla. «Pronto, terra chiama Niall James Horan» automaticamente la ragazza sventolò una mano avanti al biondo, il ragazzo si ricompose e tossendo rumorosamente si limitò a replicare: «sì, certo..allora, andiamo? già sono tutti lì» uscirono dal bungalow e per la ragazza non fu facile camminare sulla neve fredda al buio. «cazzo..» mormorò Cleo, il biondò si lasciò sfuggire una risatina «se continui ancora a ridere, giuro che vado a prendere una spranga e poi.. lascio a te immaginare che fine farai» non c'era neanche una traccia di minaccia in quelle parole che tanto parevano esserlo, anzi la mora si unì alla risata di Horan. Aveva un suono particolare la risata di lui, era rumorosa, assordante e contagiosa, non c'era suono più bello di quello, neanche una chitarra o un pianoforte potevano competere con quella melodia.
Entrati finalmente in macchina, il biondo mise in moto e dopo minuti di silenzio imbarazzante, decise di dire una delle cose che in quel momento gli ronzavano per la testa «sei..sei molto.. molto carina..questa sera» la ragazza sorrise timidammente e farfugliando lo ringraziò. Niall si girò un secondo verso di lei e ricambiò il gesto, non fu proprio un gesto volontario, fu istintivo.
Arrivarono al locale, era molto grande e c'era della musica orecchiabile ad un volume veramente alto e c'erano persone che ballavano e alcune che erano sedute su delle poltroncine, altre bevevano cocktail vicino al lungo bancone. La mora voltandosi verso i divanetti, vide tutto il gruppo seduto lì, decise di avvicinarsi ma qualcosa o meglio qualcuno glielo impedì «hey, ti va di bere qualcosa con me?» un ragazzo, alto, molto alto prese per mano la mora e la trascinò al bancone, la ragazza semplicemente accettò, non poteva resistere a quel ragazzo molto, molto affascinante, aveva i capelli scuri e abbastanza lunghi, gli coprivano la fronte e bellissimi occhi verdi. «cosa posso offrirti, bellezza?» appoggiò i gomiti sul bancone ed intanto non riusciva a levare gli occhi di dosso dal corto vestito di Cleo. «Jack Daniel's» disse solamente, lei era occupata invece a cercare gli occhi azzurri di Horan. «ecco a te, schianto» il moro porse alla ragazza il bicchiere contenente quel saporitissimo Jack «non mi fido di questo qua» la sorella di Payne sentì qualcuno sussurargli nell'orecchio, si girò di scatto e per poco i nasi del biondo e quello della mora non si sfioravano, era una distanza molto, molto pericolosa quella. «mi ha solo offerto da bere tutto qua, tornatene dai tuoi amici, so badare a me stessa»

lore's space Ho deciso di volervi far stare sulle spine, perchè non vedo nessuna recensione e sinceramente ci tengo molto a questa storia, quindi se non vedo ALMENO 3 RECENSIONI, IO NON POSTO!
Detto questo, au revoir u.u

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Capitolo 9
*** don't cry ***


«bene» il biondo se ne andò mormorando qualcosa a denti stretti «che sono andato a fare da lei?» e tornò al tavolo dove gli amici stavano parlando e bevendo un drink fra loro. Niall si sedette vicino ad Harry e Liam, ed intanto non toglieva gli occhi di dosso dalla mora, che probabilmente stava bevendo il suo secondo cocktail insieme a quel ragazzo «se solo fossi alto come lui..» mormorò tra se e sè, non si preoccupò di abbassare la voce perchè c'era la musica ad un volume troppo alto affinchè qualcuno potesse sentirlo. «Niall, cos'hai?» il fratello della mora appoggiò un braccio sulla schiena del biondo e gli diede un paio di pacche incoraggianti «niente» ora quegli occhi azzurri erano rivolti verso il basso, scrutavano ogni minimo particolare che c'era sul pavimento nero, su di esso era presenti innumerevoli graffi, probabilmente causati dai tacchi che le donne indossano. «per me niente è tutto..avanti, spara» Payne non sapeva della cotta che aveva sempre avuto per la sorella, quindi il biondo decise di sparare la scusa più ovvia che sapeva «niente, ho soltanto un pò di mal di testa per questa musica assordante» gli occhi azzurri che un momento prima stavano fissando il pavimento graffiato ora stavano fissando nuovamente i movimenti provocanti e leggermente scoordinati di Cleo. Ora stava ballando con quel ragazzo.
Il biondo si alzò di scatto quando vide poi che quell'alto ragazzo baciò in modo passionale la mora. Vide tutto nero, ma fu almeno cosciente di trovare una speranza che il fratello di lei stesse andando lì, con l'intento di ammazzare quel gran figlio di puttana, ma vide che stava ballando con un bicchiere, probabilmente di vodka in mano con una ragazza, allora il biondo pensò di uccidere quello con le sue mani. Si avvicinò in modo deciso, ma una sua insicurezza lo fece fare un passo indietro.

Cleo ricambiò inizialmente con piacere quel bacio, ma in quel momento vide Niall a pochi metri di distanza da lei, così si allontanò. Gli occhi color miele si socchiusero lievemente in modo da poter focalizzare meglio l'espressione che aveva il biondo. Era tra il sorpreso e il triste, come se qualcuno gli avesse levato un pezzo del suo cuore. La mora sentì il suo cuore battere velocemente «hey piccola, cosa fai?» il ragazzo strattonò violentemente la ragazza come se volesse muovere i fili di una marionetta. Cleo, si allontanò di qualche passo dal moro «sai con le donne si usano maniere gentili, ma penso che questo non lo sai..» neanche il tempo di allontanarsi definitivamente da quell' "essere" che si ritrovò per terra, con una guancia che per poco non le stava andando a fuoco, istintivamente si passò una mano sulla guancia dove aveva appena subito il pesante schiaffo. D'un tratto però sentì qualcuno urlare. Niall. «figlio di puttana, le donne non si picchiano» e sferrò un pugno in pieno volto verso quel mostro, poi un altro verso il naso, quasi come se stesse prendendo a cazzotti un sacco di quelli che si usano per la box. Il moro si alzó e diede un pugno molto violento sul naso a Niall, laragazza istintivamente cacciò un urlo, uno di quelli soffocati. Immediatamente il biondo si alzò e diede un calcio nei cosìdetti 'paesi bassi' facendolo poi cadere a terra, che imprecava contro Horan e la mora. Cleo, era talmente preoccupata per Niall che non si rese conto che tutti i presenti che prima stavano ballando per i fatti loro, ora osservavano tutta la scena interessati. «film finito, ora potete ritornare a fare quello che facevate» il biondo parlò e fece allontanare tutti, poi si avvicinò al fratello preoccupato, molto preoccupato e gli sussurrò incoraggiante: «Liam, non preoccuparti, mi prendo io cura di lei, tu torna a divertirti con quella bella ragazza» concluse indicando la ragazza di prima. «ma tu stai sanguinando al naso e..» prima che il fratello della mora potesse concludere quella frase, il biondo si allontanò e trovando Cleo ancora distesa su quel pavimento la prese in braccio, facendo la massima attenzione a non farla male. «andiamo, ti riporto a casa e sopra a quella guancia ci mettiamo un pò di ghiaccio» la ragazza udendo le parole rassicuranti del biondo, strinse le braccia intorno al suo collo e sorrise timidamente «piano, così mi strozzi..» il ragazzo rise e lei non potè fare a meno di unirsi a quella risata contagiosa. In tutta la sua vita, nessuno si era mai preso cura della mora, ma ora si, sentiva qualcosa in lei cambiare del tutto, se prima era un sentimento incerto ora ne era sicura più che mai.

«avanti, dì qualcosa, sembra che qualcuno ti abbia morso la lingua» fu il biondo a interrompere i pensieri di Cleo. Era passato così tanto tempo che ora era anche in macchina? «grazie» per la mora fu più un sussurrò, non era mai stato così facile per lei esprimere ciò che veramente sentiva. Quella era gratitudine, non una semplice, ma di quelle rare. Quegli occhi azzurri gli hanno cambiato completamente la vita. «non devi ringraziarmi, e poi io ti avevo avvisata..» Niall cercava di assumere sul viso uno sguardo di rimprovero, ma fu un tentativo invano. «non dirmi 'te l'avevo detto' sennò ti picchio!» la ragazza scherzò, un pò per farlo ridere, voleva udire la sua rumorosa e contagiosa risata, e un pò per fargli capire che stava bene «tranquilla, quello te lo dirò un'altra volta» e in men che non si dica entrambi scoppiarono a ridere. Come se l'episodio di prima non ci fosse mai stato.

lore`s space
ottenute le tre recensioni ho deciso di postare l'ottavo capitolo. Questo è stato il più lungo di tutti gli altri, quindi ringraziatemi uù (??)
allora, volevo dirvi che questo capitolo l'ho scritto ascoltando due canzoni meravigliose, don't cry e november rain dei guns n' roses vi consiglio di ascoltarle assolutamente, comunque sia, adieu e al prossimo chappy..ah, vi dico anche che non posto se non ricevo almeno due recensioni uù . ADIEU <3

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Capitolo 10
*** thank you, again. ***


niall parcheggiò la macchina d'avanti al bungalow e prima che la mora potesse aprire la portiere c'era già il biondo a prenderla con la massima attenzione e poggiarla delicatamente sulle sue braccia «dove pensavi di andare?» Niall cacciò un lieve sorriso «a Narnia» la mora replicò tranquilla. «hai bisogno di un armadio per quello» arrivati alla porta d'ingresso, fece scendere lentamente dalle sue braccia Cleo, quindi le cinse la vita per timore che potesse cadere «Horan, non ho una gamba ingessata» la mora non era infastidita dal suo comportamento, al contrario. Amava il modo in cui Niall si prendeva cura di lei. «e se tu cadessi e ti facessi male?» il biondo replicò tranquillo, manteneva constantemente un sorriso premuroso in volto, nonostante dal suo naso gocciolasse ancora del sangue.
Entrarono in casa e la prima cosa che fece il ragazzo fu quella di prendere del ghiaccio dal freezer. Prese anche la borsa del ghiaccio e ci infilò dentro dei cubetti. Si avvicinó a Cleo, che ora era seduta sul divano a far niente. Si sedette accanto a lei e gli spostò un boccolo che penzolava avanti al viso, sistemandolo poi dietro un orecchio, la mora si girò e gli sorrise, con cautela Niall poggiò la borsa del ghiaccio sulla sua guancia ed intanto guardava il meraviglioso profilo della sorella di Payne, le lunga ciglia che sbattevano lievemente ogni secondo: sembravano catturare ogni istante il cuore del biondo. Il suo naso era leggermente rivoltò verso l'alto e le sue labbra carnose, la parte superiore leggermente più riempita rispetto a quella inferiore. «sai, credo che anche il tuo naso non sia messo proprio bene..» a distrarlo dall'analisi di quella bellezza che gli si parava d'avanti fu proprio lei. «si, ma dopo ci penserò..» il biondo sorrise lievemente, la mora invece allontanò la borsa contenente il ghiaccio e si avvicinò a lui. Erano a pochi centimetri di distanza, in quel momento la lucidità del ragazzo andò a farsi un giro da Nandos «sì, stai messo proprio male» il ragazzo scosse la testa e si inumidì le labbra. «sembra ma non è così» replicò Niall, stranamente deluso. «ora vedo se c'è una pomata o medicine così, tu rimani qua buono e aspettami».

La ragazza si fiondò sul divano vicino al biondo con della pomata fra le mani e un paio di cerotti. «adesso stai fermo che ti metto della pomata» la mora si spalmò sul dito quella medicina, ma fu bloccata da Niall, che le teneva fermo il braccio. «la pomata no, i cerotti vanno bene» la guardava fisso negli occhi, con espressione seria. «no, ti metto la pomata e niente storie!» era decisa più che mai la mora. Niall scoppiò in una delle sue solite rumorose risate «ma non serve a nulla la pomata, solo i cerotti vanno bene Cleo» era sereno e pacato in quel momento, un lieve sorriso però comparve sul suo volto. La ragazza annuì, come faceva a non saperlo? «giusto, allora ti metto il cerotto».
Messo il cerotto la mora si alzò dal divano. «dove vai?» Niall si voltò verso lei che quest'ultima gli dava le spalle «a fare dei pop corn, la banda verrà tardi, quindi ho pensato di vederci un film» replicò tranquilla «tu hai intenzione di vedere un film con me e non me l'hai neanche domandato?» il biondo sorrise compiaciuto. Quanto strana può essere quella ragazza? «esatto proprio così» intanto quelli che sarebbero stati dei pop corn, saltellavano rumorosamente nella padella. «intanto che faccio i pop corn, tu perchè non scegli il dvd?» propose la mora esaltata all'idea della scelta multimediale del biondo. «già fatto» ghignò Niall. «qual'è?» Cleo, intanto metteva i pop corn in un'ampia ciotola. «30 anni in un secondo». Il ragazzo fece l'occhiolino alla finalmente arrivata Cleo. «sai che questi pop corn in meno di cinque secondi finiranno tutti nella mia pancia?» il biondo ghignò nuovamente. Il film era appena incominciato. «si certo, come no, semmai nella mia di pancia!» la ragazza rise e intanto prese una manciata di pop corn e li mangiò.
La serata passò tranquilla, un Niall ancora in smoking e Cleo ancora col vestito, ma senza le sue decoltè, stranamente avevano ancora dei pop corn nella ciotola ma il biondo accorgendosi che la ragazza tremava dal freddo, si sfilò la giacca e la posò sulle spalle della mora. Lei sorrise e appoggió la testa sul petto di lui. «grazie» la mora sussurrò nuovamente, questa volta però Niall le accarazzò una guancia e la strinse di più a sè. Il film continuava ad andare avanti, mentre i due chiusero lentamente gli occhi e si addormentarono, così, l'uno stretto all'altro. La ciotola di pop corn ormai vuota si ritrovava ribaltata sul tappetto.


lore`s space
bene uù spero vi sia piaciuto e ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia fra le preferite, le seguite e ringrazio quelli chr la leggono soltanto e quelli che recensiscono sopratutto. Vi amo (':
il capitolo l`ho scritto ascoltando tre canzoni, tra cui with or without you degli u2, love the way you lie (part 2) di eminem e rihanna ed infine every rose has its thorn dei poison. Consiglio a tutti di ascoltare queste tre meraviglie che mi hanno ispirato per questo capitolo. Detto questo, ci sentiamo al rossimo capitolo, adieu! uù <3

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Capitolo 11
*** i'll be here ***


myspacee!
bene, ho messo lo space all'inizio perchè voglio dirvi di leggere il capitolo ascoltandovi free fallin' di John Mayer, poi dirvi che questo capitolo non è scritto nel modo in cui volevo farlo, poi leggendo capirete, se ci sono errori mi scuso e..buona lettura (':

«guardateli, che bella coppietta che sono!» qualcuno dalla voce maschile e fastidiosamente acuta, pronunciava a voce alta, parole che appena pronunciate fecero alzare di scatto la mora, ma prima che potesse ricomporsi o alzarsi, perse l'equilibrio e cadde per terra, provocando a tutti i presenti rumorose risate «non c'è niente da ridere e poi, io e lui non siamo una "coppia" così come dite voi» la mora avvampò violentemente, le sue guance erano due termosifoni. «..ehy» il biondo era seduto sul divano, intento a stroppicciarsi gli occhi. Si alzò lentamente, quasi barcollando e con fare quasi buffo si avvicinò alla ragazza e le rubò un leggero bacio sulla guancia che avvampava ancora più violentemente di prima. «ehy» si limitò a rispondere, fu più un sussurro, sembrava quasi non volesse farsi sentire dal "pubblico", era vero. «ma..ci siamo addormentati sul divano?» il biondo domanda a Cleo, con la voce ancora impastata dal sonno, ma che riesce comunque ad assumere una voce rauca e lenta «a quanto pare, sì» la mora replica, lasciandosi sfuggire dalle labbra un timido sorriso, alla quale Niall non poteva fare se non ricambiare istintivamente quel gesto. «ehy voi due, basta smancerie! Andatevi a cambiare che questa mattina si va a sciare» la mora si girò di scatto, i suoi occhi, se avessero avuto la possibilità di uscire fuori dalle orbite, sarebbero già scappate a gambe levate «io. Non. Scio» la ragazza ripetè lentamente e scandendo bene ogni singola parola. «perchè?» quello dalla voce acuta, Louis, domandò curioso. «non so sciare...» la mora abbassò la testa, si sentiva una stupida in quel momento. In quel momento due dita sollevarono il mento di Cleo, facendola voltare verso quegli occhi azzurri come un cielo limpido senza nuvole «ehy..ti insegno io, allora» il biondo sorrise timidamente, nello stesso istante in cui le due dita abbandonavano lentamente il mento della ragazza «sono negata, totalmente negata» la mora scosse il capo, con fare nervoso «ho molta, molta pazienza, quindi da oggi in poi sarò per te "maestro Niall!"» il biondo la mise di buon umore immediatamente, provocando infatti una sua risata. «okay "Maestro Niall"» la ragazza sorrise, così anche i suoi occhi, che luccicavano. Per il biondo parevano due grossi diamanti. «bene, tra mezz'ora ci vediamo sul retro della casa!» detto questo Niall corse immediatamente a farsi una doccia e a mettersi la sua adoratissima tuta da scii azzurro-acqua.

Dopo circa mezz'ora i due si ritrovavano sul retro del bungalow «maestro niall, cosa devo fare?» la mora ghignò lievemente, amava provocarlo. «bene pargoletta, metti gli scii e incominciamo» Entrambi misero gli scii e il biondo s'avvicinò alla mora che in quel momento era terrorizzata, gli cinse la vita e appoggiò il capo sulla spalla di lei «con calma e pazienza imparerai a sciare, tranquilla, se sei con me non succederà niente di brutto o qualcosa che possa farti molto male, tipo come cadere, sarò sempre qui, accanto a te, te lo prometto.» quelle parole rassicurarono la mora, nessuno le aveva mai detto una cosa simile. Il cuore di entrambi batteva veloce, lei sorrise e rivolse il viso verso il biondo, gli scii le impedivano di farla girare verso quel paio di occhi azzurri. «mi fido di te» la mora sorrise, quelle parole erano un pozzo di verità, lo provava veramente. «bene, incominciamo allora!» si allontanò a malincuore da Cleo e le spiegò con calma il modo in cui doveva sciare. Sceserò molto lentamente la collina. Il biondo cercava in tutti i modi di spiegare le posizioni e il modo in cui una persona deve rimanere per non cadere e sciare bene, ma lei pareva non capire «no, non così Cleo!» il biodno scoppiò in una rumorosa risata, perchè trovandosi tra le braccia una mora abbastanza in difficoltà con quegli affari «non ridere Niall!» Cleo supplicava al biondo di smetterla, ma sul suo volto comparve comunque un sorriso «okay, okay...» ma Horan continuava a ridere «basta, finiscila! Dammi una mano e mettimi in piedi» la mora cercava disperatamente un modo per non ridere anche lei, in effetti era buffa in quel momento «si, subito» ed il biondo continuava a ridere a crepapelle. «non la vuoi proprio smettere, eh?» la mora fissò seria il biondo, ma lui continuava a ridere «adesso me la paghi, scemo di un Horan!» con tutta la forza la mora fece cadere il biondo, alla quale quest'ultimo la tenne per un braccio, facendo cadere anche Cleo. Il biondo smise di ridere e si concentrò a perdersi in quegli occhi color miele, si trovava esattamente steso su quella fredda neve e sopra lui c'era quella buffa ragazza che ora lo guardava con quegli occhi che luccicavano come un diamante «i tuoi occhi..» sussurrò il biondo, incantato e fulgorato da Cleo. Il ragazzo istintivamente poggiò le mani sulle guance rosse e fredde di lei, le spostò lentamente una ciocca di capelli che ricadeva ribelle sul viso della mora e le si avvicinò, il cuore di entrambi batteva forte, più forte di prima. Si guardarono per un istante che durò esattamente un'eternità e poi le loro labbra finalmente si incontrarono, la mora sorrise nel bel mezzo del bacio. Se prima entrambi erano impacciati, ora le loro bocche e le loro lingue si intrecciavano tra loro lentamente, con tutto l'amore che l'uno riusciva a dare all'altro.

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