All the lovestory starts at school.

di Kinni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Is it a new friend? ***
Capitolo 2: *** Now i want go to school. ***
Capitolo 3: *** What? ***
Capitolo 4: *** i'm not like this. ***



Capitolo 1
*** Is it a new friend? ***


Bene, eccoci qui. Questa è la mia seconda Fan Fiction quindi diciamo che dovrebbe essere migliore della precedente, ho tentato di cambiare genere e spero vi piaccia comunque. 
P.S: logicamente i discorsi in inglese verranno italianizzati per migliorare la comprensione.
BUONA LETTURA. 
K.
Seconda ora. SPAGNOLO.
Ormai mi ero quasi abituata alla voce fastidiosa di quella professoressa, ero fermamente convinta che fosse in grado di leggermi nel pensiero..Ogni volta che pensavo ad altro mi faceva tornare "concentrata" sulla lezione, e concentrata si fa per dire. 
Mi perdevo spesso nei miei pensieri, pensieri che era difficile interrompere di punto in bianco, navigavo ore con la fantasia ma per qualche strana ragione andavo sempre bene a scuola. 
Stavo proprio pensando a quanto fosse monotona la mia vita quando sentì la voce gracchiante dell'insegnante pronunciare quelle solite parole "Maddy, puedes hacer eso ejercisios?". 
Avevo sempre odiato il mio nome, forse quanto riuscivo ad odiare la matematica. 
Avevo diciassette anni appena compiuti, un'amplia vita sociale e pochissima voglia di stare chiusa a scuola con quella bella giornata. 
Mi feci indicare l'esercizio dalla mia sorridente compagna di banco e lessi ciò che avevo scritto in fretta e furia esattamente cinque minuti prima che la prof entrasse in classe.
"Bien, Gracias."
Quella donna in un certo senso mi faceva paura, sembrava essere rimasta agli anni in cui se facevi casino dovevi essere picchiata fino a quando non ti entrava ben in mente il messaggio che quelle cose non si dovevano fare, ma per nostra gioia ormai quelle torture erano vietate. 
Stavo per tornare ai miei pensieri quando la porta si aprì senza preavviso. 
"Salve professoressa! ragazzi.." disse il bidello degnandoci di un veloce sguardo "ci sono novità.."
In un primo momento pensai a qualche uscita anticipata ma per sbaglio mi cadde l'occhio sulla porta rimasta aperta e intravisi un ragazzo piuttosto alto. Non avrei saputo descrivere il volto perchè se ne stava nella penombra.
Nel frattempo il bidello stava parlando a bassa voce con l'insegnante che con un espressione compiaciuta quanto sadica stava annuendo. Ruppe il silenzio quasi urlando.
"Bene ragazzi, avrete un nuovo compagno! Viene dall'Inghilterra, e sta partecipando ad uno scambio culturale che durerà alcuni mesi." si interruppe un secondo come per pensare a cosa dire e continuò "non parla l'italiano, ma nonostante ciò vi prego di non escluderlo e tentare di integrarlo il più possibile all'interno della classe, sarà un'ottimo allenamento per la seconda lingua inglese e sono certa che in poco tempo diventerete amici"
Durante il discorso sottolineò con insistenza le parole "integrazione" e "amici" parlando come se fossimo tutti degli stronzi che non aspettavano altro che un ragazzo inglese da insultare.
"Si chiama Harry Styles? Pronuncio correttamente?
"Si si..
La voce bassa e sexy fece spuntare un sorriso sul volto di tutte le ragazze presenti nell'aula che non erano poche. 
Indossava dei normalissimi jeans e una felpa rossa di cui non conoscevo la marca, il colore dei capelli era simile al mio ma al contrario dei miei i suoi erano ricci. Si passò una mano tra i capelli e sorrise. Gli occhi verdi e profondi erano totalmente ipnotici che per parecchi secondi non riuscì a distogliere lo sguardo dal suo che fissava un punto a caso nel vuoto.
Il bidello uscì silenziosamente e la professoressa fece sedere Harry vicino alla "ragazza molto gentile e disponibile con gli altri ragazzi" che logicamente tentò subito di avvicinarsi. 
"Chi è che sa bene l'inglese?"
Quando rialzai lo sguardo dal mio cellulare che si era appena illuminato, tutte le ventitre persone presenti in classe mi stavano fissando. 
"Maddy, vuoi parlare un po' di noi a questo gentile ragazzo?
Più gentilmente possibile accettai quella domanda, che per lo più era un affermazione e andai a sedermi vicino al "nuovo arrivato".
Non ero la persona più brava del mondo in inglese ma me la cavavo sicuramente meglio dei miei compagni.
Da vicino i suoi occhi erano ancora più belli ma non avevo alcuna intenzione di prendermi subito una cotta, e poi quel ragazzo mi ispirava soltanto molta simpatia. 
"Hei" dissi sorridendo.
"Hallo!
Quella sarebbe stato l'inizio di una grande amicizia. 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Now i want go to school. ***


Ecco qua il secondo entusiasmante capitolo, mi dispiace se non è bello come il primo ma ho fatto del mio meglio. Logicamente i discorsi sono in Italiano e bho..BUONA LETTURA :)
K.








Parlammo del più e del meno per quasi un ora, anche se ogni tanto dovevo fermarmi per pensare meglio a come formulare la frase, appresi molte notizie interessanti su di lui e una di queste era che in tutte le altre classi c'erano altri ragazzi inglesi che come lui avevano deciso di fare questo scambio culturale.
Mi era sempre sembrata un'idea geniale, e sarebbe piaciuto moltissimo anche a me, soltanto che costava un po' troppo per gli standard della mia famiglia e quindi era restato il tipico "sogno nel cassetto" che tutti hanno.
Il campanello suonò e con mio grande stupore tutte quante invece di correre a socializzare con il nuovo arrivato, uscirono dalla classe lasciandoci da soli. 
"Bhe..vuoi conoscere gli altri?"
Annuì energicamente e uscì con lui dalla classe.
La mia era la tipica scuola in cui ci sono solo ragazze, gli unici "uomini" se così si possono definire erano quelli di quinta che tutte quante ammiravamo da lontano, quindi trovarsi vicino ad un ragazzo, molto bello, in atrio attirava non poco l'attenzione.
 
Stavamo aspettando da poco più di due minuti quando vidi scendere le scale quattro ragazzi.
Quando ci si avvicinarono e capì che stavo per parlare con loro persi il fiato ma tentai comunque di sembrare il più normale possibile. Era una cosa che mi succedeva poco spesso ed in più mi sembrò quasi che il cuore smettesse di battere per qualche secondo, e probabilmente fu proprio così. Pochi secondi prima di iniziare a parlare feci un profondo respiro e mi concentrai sul discorso che stava facendo Harry.
"Lei è una mia compagna di classe, forse l'unica con cui riuscirò a parlare visto che gli altri non spiaccicano parola di inglese.." annunciò Harry sorridendo.
"Piacere sono Niall" mi strinse per primo la mano. Era alto e biondissimo, e aveva gli occhi più belli che io avessi mai visto, talmente azzurri che il cielo di un giorno d'estate in confronto non era niente. "..Louis" anche lui molto bello, mi sorrideva come se non vedesse l'ora di conoscermi. Girandomi mi ritrovai faccia a faccia con il terzo componente. Era slanciato dai capelli quasi biondi e un sorriso che riusciva a metterti allegria "Liam" disse,  e vicino a lui c'era un ragazzo talmente bello da sembrare un modello "io sono Zayn" pronunciò quelle parole con aria molto meno entusiasta di tutti gli altri. 
"Tipico divo scazzato" pensai tra me e me. 
Nel complesso erano qualcosa di stupendo, uno più bello dell'altro e sembravano tutti quanti dal primo all'ultimo appena usciti da una super rivista di modelli. 
Parlai per tutto il riposo, si ben dieci minuti, con quei cinque inglesi che tanto attiravano l'attenzione. 
Erano molto socievoli, Luois era proprio un pagliaccio, qualsiasi cosa dicesse scoppiavo a ridere e non avevo ancora capito il motivo ma era proprio in fissa con le carote. 
Tutti tranne Zayn, se ne stava in disparte sorridendo soltanto ogni tanto quando proprio lo incitavano, però era davvero bello, quasi troppo bello. Sperai di non fissarmi troppo con lui anche perchè vedendo il suo carattere, non sembrava tutta questa simpatia, almeno come prima impressione.
Ogni tanto mi rendevo conto che lo stavo fissando da troppo tempo e allora tornavo a concentrarmi sul discorso.
La giornata passò velocissima e quando dovetti salutarli mi resi conto che per la prima volta nella mia vita non vedevo l'ora di tornare il giorno dopo a scuola.
 
Presi il solito autobus in cui molto spesso mi capitava di incontrare gente stranissima, come ad esempio l'uomo che indossava un cappotto verde fluorescente alla mia sinistra, e misi le cuffie dell'ipod nelle orecchie. 
Amavo ascoltare la musica in autobus era come esternarsi da tutto quello che mi circondava per concentrarmi solamente sui miei confusi pensieri.
Ero già immersa quando sentì una mano appoggiarsi sulla mia spalla e girandomi mi ritrovai davanti a Zayn che stranamente sorrideva. 
Sarei potuta svenire davanti a quel sorriso ma l'unica cosa che riuscì a fare fu emettere uno strano suono che assomigliava vagamente ad un "ciao".
 
 

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Capitolo 3
*** What? ***


ECCO QUA UN NUOVO "ENTUSIASMANTE" CAPITOLO, SPERO VI PIACCA (COME AL SOLITO). VI PREGO VI PREGO VI PREGO, SE LO LEGGETE RECENSITE. TENTERO' DI SCRIVERE PIU' REGOLARMENTE MA MI MANCA L'ISPIRAZIONE MA VI GIURO CHE OGNI VOLTA CHE AVRO' VOGLIA DI SCRIVERE QUALCOSA MI DEDICHERO' PER PRIMO A QUESTO CAPITOLO. 
RIPETO:SPERO VI PIACCIA, BUONA LETTURA. 
K.




"anche tu su questo autobus!" tipiche frasi insensate che mi uscivano quando ero in imbarazzo e non sapevo cosa dire. 
"Già..
Restai immobile a fissarlo per si e no cinque secondi, mi appariva sotto una luce diversa, quel sorriso non c'era fino a poche ore prima era come se si fosse trasformato dalla scuola all'autobus. Non era la prima volta che conoscevo una persona che cambiava notevolmente non appena eravate soli, ma lui era proprio strano, cambiava incredibilmente come se avesse due personalità opposte. 
Sorrideva come se ci conoscessimo da una vita. Con un tipico sorriso che riusciva a spiazzarmi.
Parlai con lui per tutto il "viaggio" di qualsiasi cosa mi passasse per la mente, come se dovessi sfogarmi con qualcuno, gli argomenti uscivano come una cascata infinita di pensieri che non si fermava mai. Appresi più cose su di lui, talmente tante che mi sembrava di conoscerlo da molto più di tre ore.
Era così simpatico, socievole e..una persona molto diversa da quella che mi era sembrata poco prima. 
Scesi dall'autobus salutandolo con la mano e lui sorridendomi mi fece l'occhiolino. 
 
 
 
Il giorno dopo lo aspettavo in autobus ma non si fece vivo, non è che lo aspettassi ma speravo di vederlo salire ad ogni fermata, purtroppo non fu così. 
Arrivai davanti a scuola dove mi stavano già aspettando Harry e Louis, logicamente vestiti come dei modelli inglesi, cosa che sospettavo fossero. 
"Ciao Maddy!" urlarono vedendomi arrivare da dietro l'angolo. 
"Ciao ragazzi!" imitai la loro voce e scoppiarono a ridere. 
Non ero molto attiva solitamente di mattina, ma con loro la questione cambiava.
Entrammo non appena suonò la campanella ed entrando incontrai lo sguardo di Zayn, che però non sembrava lo stesso del giorno prima, non sorrideva e nemmeno mi salutò.
Ci rimasi parecchio male, ma in fondo dovevo aspettarmelo. 
L'avevo detto anche io che era il tipico ragazzo che è dolcissimo quando siete soli ma che quando si è in compagnia non ti caga neanche di striscio, tentai di non pensarci ma non ci riuscì, almeno fino a quando mi ritrovai vicino a Liam che mi abbraccio teneramente.
Alla prima ora dovevamo avere italiano ma la prof non si fece viva, come succedeva molto spesso ultimamente e quando andavamo a chiedere dove fosse i bidelli ci rispondevano dicendo "ogni tanto si perde in città". 
Parlai con Harry per tutta l'ora, per la maggior parte del tempo di Zayn, e ammise anche lui che quel ragazzo era un po' strano. 
Quando mi staccai da Harry per avvicinarmi alle mie compagne le trovai sedute sui propri banchi che parlavano di quanto fosse bello il nuovo compagno, appena arrivai io il discorso si interruppe e tutte mi fissarono. 
"che succede?" chiesi preoccupata
"Il ragazzo ti sbava dietro, non vedi?"
"ma chi Harry?"-quelle ragazze non capivano niente-"Voi state male.."
"No, è vero si vede da chilometri" parlò la mia amica che subito dopo aver finito la frase lanciò una sveltissima occhiatina ad Harry che stava mandando un messaggio dal banco affianco. Forse era una fortuna che non capisse l'italiano, non volevo che si facesse un' idea sbagliata di me, come una ragazza che voleva provarci con lui, probabilmente come facevano tutte quelle che lo incontravano. 
Passai le ore seguenti a pensare a quello che avevano detto le mie amiche, continuando a non crederci. 
Appena uscita incontrai Niall che mi prese per un braccio e mi trascinò lontano dalla calca di studenti appena usciti, in un posto più appartato. 
"Ah bhe ciao Niall" dissi ridendo
"Ciao" era serio "devo dirti una cosa.."
Odiavo quando succedeva, odiavo quelle parole, le avevo SEMPRE odiate, ogni volta quello che dovevano dirmi o era una brutta cosa oppure cambiava qualcosa nella mia vita soprattutto quando stava andando tutto bene e non volevo cambiasse nulla. 
"Bhe..Harry mi ha chiesto di dirti che..
Sentì un forte colpo alla schiena e poco dopo mi ritrovai con la faccia a pochi centimetri dal pavimento e Louis che rideva rumorosamente sopra di me. Non ero pronta a cadere però forse era meglio così, non volevo sapere cosa aveva da dirmi Niall pur essendo molto curiosa volevo che tutto quello che stava succedendo adesso rimanesse esattamente com'era.
 
 
 

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Capitolo 4
*** i'm not like this. ***


SONO TROPPO CONTENTA DELLE 9 RECENSIONI DEL CAPITOLO PRIMA, VI GIURO NON SO COME RINGRAZIARVI ANCHE PERCHE' L'UNICA COSA CHE POSSO FARE E METTERE VELOCEMENTE IL CAPITOLO DOPO ED E' QUELLO CHE HO FATTO, SPERO VI PIACCIA ANCHE QUESTO. IN QUESTO CAPITOLO CI SONO TUTTI E CINQUE I RAGAZZI. SE AVETE QUALCHE CONSIGLIO O CRITICA NON SIATE TIMIDE PERCHE' VI ASCOLTERO' IN TUTTI I CASI. ANCORA GRAZIE E BUONA LETTURA. 
K.



Louis mi aveva fatto incredibilmente male saldandomi addosso per salutarmi, e io non essendo preparata ero caduta facendo brutta figura davanti a tutte le persone che in quel momento stavano attraversando la strada vicino a noi. TIPICHE FIGURE. 
"Grazie Louis" tentai di fare l'offesa ma non ci riuscì, adoravo troppo quel ragazzo.
Quando mi alzai Niall era tornato quello di sempre e rideva come un pazzo. 
Me l'avrebbe detto presto, me lo sentivo, ma ormai era troppo tardi e salutai tutti per prendere l'autobus.
 
Entrai toccandomi ancora la schiena nel punto in cui mi faceva male. 
Non c'avevo nemmeno pensato a lui, ma me lo ritrovai davanti. 
Zayn stava ascoltanto musica dall iPod sistemandosi i capelli. Com'era bello. 
Sotto sotto speravo che mi vedesse lui e fosse il primo a salutarmi ma visto che non lo fece mi avvicinai per andare a sedermi vicino a lui. 
Inizialmente fui diffidente dato che la stessa mattina non mi aveva neanche salutato, ma fu tutto come il giorno prima. 
Lui sorrideva, proprio come aveva fatto la prima volta in cui alzando lo sguardo dall'iPod mi ero ritrovata davanti ai suoi occhi castani ed ipnotici. 
"Ciao
Chi lo capiva era bravo, anzi un mito. 
"Ciao Zayn
Tipiche domande per iniziare il discorso, che non ci mise molto a partire, parlammo della giornata, di tutto quello che era successo ad entrambi, dei compagni e delle prof. 
Poco prima di scendere gli chiesi se la mattina dopo sarebbe stato in autobus, rispose con un veloce "no" dicendo che la mattina poteva accompagnarlo a scuola la "madre italiana" che lavorara in città vicino alla scuola. 
Ero davanti alla porta quando senza preavviso si alzò e scese insieme a me. 
Mi accompagnò fino davanti a casa, senza parlare molto.
"Bhe ciao.." sembrava volesse qualcosa di più, avvicinandomi per dargli un bacio sulla guancia lui si girò rapidamente e per un niente non mi baciò sulle labbra. Stupidamente mi allontanai ed entrai a casa. 
Ero totalmente sconvolta, mi odiavo per essermi ritirata ma ce l'avevo con lui per averci provato così spudoratamente come se fossi una facile che poteva avere subito, ma io non ero così, oh no. 
 
Era sabato, questo significava due ore di scuola e poi un giretto in città che sapevo già con chi si sarebbe svolto: LIAM. 
La sera prima mi aveva chiesto se potevo fargli vedere un po' quella che era sempre stata la mia città, di cui conoscevo quasi tutto e logicamente accettai.
Quelle due ore di scuola non passarono mai e per mia fortuna appena uscita mi trovai davanti Liam che era già pronto ad incamminarsi. 
Passai anche con lui una stupenda mattinata, proprio quel weekend c'erano le bancarelle sparse ovunque, quindi mangiammo come dei miaiali tutto quello che ci ispirava. 
"Allora..su dimmi, qualcuno che ti piace dei ragazzi?
Tipiche domande che ti mettono in soggezione e che sembrano arrivare ogni volta che si esce per la prima volta con qualcuno.
"Bhe..
Non sapevo quasi nulla di lui eppure qualcosa mi spinse a raccontargli  tutto quello che le mie compagne dicevano su Harry, della cosa che avrebbe voluto dirmi Niall e soprattutto di tutto quello che provavo per Zayn che inoltre non sapevo ben descrivere neanche io. 
Fu una mattinata di puro sfogo.
Liam mi promise di non dire nulla di quello che gli avevo raccontato a nessuno, e io mi fidai. 
"Però la storia di Harry, io fossi in te ci penserei un po' su, non è mica possibile che le tue amiche si inventino delle cose simili a caso, ci sarà qualcosa di vero.."
"Ma figurati se piaccio ad Harry.."
Volevo molto bene a quel ragazzo ma non come fidanzato, come amico logicamente si. 
Chiamai Niall per sapere dove fosse e mi disse di aspettarlo dov'eravamo perchè così avrebbe potuto ricominciare il discorso che aveva interroto Louis prima. 
Arrivò poco dopo, bello come al solito. 
Gli chiesi se poteva ascoltare anche Liam che ormai sapeva tutto quello che sapevo anche io e lui accettò anche se un po' insicuro. 
"Harry mi ha chiesto se.." ero un po' emozionata "..se potrebbe avere qualche possibilità con la tua compagna di banco, mi ha detto lui così" pronunciò la frase come se fosse una cosa improvvisata.
Oddio si, non gli piaccio e sicuramente sarebbe stato meglio con la mia amica, che gli aveva posato gli occhi addosso da quando era arrivato anche se non si erano quasi mai parlati.
Mi sentivo sollevata e soprattutto contenta di poter avere come amico, soltanto come amico, Harry. 
La mia vita non era mai stata così emozionante come da quando erano arrivati quei cinque ragazzi, che logicamente l'avevano cambiata del tutto. Avrei quasi voluto mandare una lettere ad intercultura per avermeli "portati", per avermi regalato i ragazzi migliori che avessi mai conosciuto.
 
 
 

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