Ancient Saga: Burning Bright

di AngelSword
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I - Sole ***
Capitolo 2: *** II - Orgoglio, Brucia in Rosse Fiamme ***



Capitolo 1
*** I - Sole ***


Prologo

Bòn, rieccomi qua con l'ennesima raccolta XD
Prima di tutto, il titolo "Burning Bright" l'ho ripreso dal romanzo "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury. Leggetelo perchè è un libro fantastico **
Dopodichè, volevo dirvi che questa raccolta sarà divisa in tre. Che significa? Bene, ho scelto tre elementi e dato che devo fare una raccolta ad elemento, sono costretta a spezzare la cosa. Probabilmente prenderò anche il quarto elemento, ma non ne sono ancora sicura al 100%.
Non preoccupatevi per il Secondo Volume e le altre raccolte: stanno andando avanti tutti perfettamente ^-^
Ah, e scusate se magari questa One-Shot farà molto schifo, ma sono ritornata a letto con la febbre peggio di prima XD
Buon compleanno a me!! ** Oggi è il 21!!! **
Un grazie a chiunque passerà di qui ♥ Buona Lettura ♥

5. Sole

Beh, chi l’avrebbe mai detto?

È una legge non scritta che due persone simili siano destinate, prima o poi, a mettersi insieme. Perché ci sono più interessi in comune, c’è empatia tra i due.

In totale sincerità non mi sono mai interessato particolarmente alla fisica - o a qualsiasi altra materia scolastica. Insomma, avevo da allenarmi, non potevo stare a studiare per troppo tempo!! - ma s’è c’è qualcosa che mi ricordo è quella regola.

Gli opposti s’attraggono.

Ho sempre cercato di spiegarmelo senza riuscirci. E non c’è che dire, quando qualcosa non è nel mio raggio di comprensione, mi da’ enormemente fastidio. Ecco perché non credo in Dio: perché è troppo difficile da comprendere. Non posso credere negli essere umani perché sono troppo complicati da afferrare. Ecco perché credo solo in me stesso. Almeno quello lo posso capire e prevedere.

Seguendo questa logica, allora non sarei mai stato capace d’innamorarmi. Non che ne avessi voglia, questo è ovvio. Ho sempre la mia promessa da mantenere.

Eppure... Ma tu guarda con che razza di donna dovevo andare ad innamorarmi!!

Non abbiamo niente in comune se non le spade!

Per il resto abbiamo interessi completamente opposti. Io mi alleno, dormo e mangio, mentre lei fa cinquantamila cose al giorno tra cui disegnare, cucinare, suonare, giocare, costruire inventare, leggere, scrivere, lavare e rammendare. Scommetto che state pensando sbalorditi “Cristo Santo!!!”

Beh, questa è lei. Mai un momento ferma. Impressionante davvero.

Vogliamo parlare del senso dell’umorismo? Mi batte da ogni punto di vista. Mettendo da parte il fatto che io non parlo mai, ovvio. A volte è un po macabra, è vero, ma non lo è ventiquattr’ore su ventiquattro come Robin. Se è riuscita a far ridere me senza che avessi una bottiglia di sakè sottomano, allora si può considerare una persona davvero simpatica.

Dalle qualsiasi cosa da fare e lei la farà. Non c’è mai stata una volta che abbia deluso qualcuno. Insomma, è una persona molto affidabile.

Quando ti sorride ci crede davvero. intorno a me vedo sempre sorrisi falsi, senza emozione.

Va d’accordo con il cuoco. Cosa in cui io non riuscirei mai nemmeno in un bilione di anni.

E giusto per mantenere il tema degli anni, lei ne ha millenovecento-qualcosa. Perché?

Il problema più grande di tutti: lei non è umana. Non è una rana, non è un cavallo, non è un uccello, non è un cane, tranquilli. È un Antico. Ha una sua forma umana, una sua forma ibrida ed una sua forma animale, quali - in ordine - una sirena ed un drago marino. Ah, e gli Antichi sono quelle entità che hanno creato il mondo e che controllano la natura.

Evitando di perderci in questi dettagli, c’è un’altra cosa da dire su di lei. Impazzisce. Ma non nel senso che strilla come un’isterica e fracassa i piatti per terra (chissà perché, ma ci vedrei Robin a fare una cosa del genere...), molto peggio. Se quella donna impazzisce, ammazza la gente. Tanta gente. Tantissima gente. Troppa gente. E questo perchè l’hanno rinchiusa da piccola in un laboratorio per farle esperimenti strani.

Quindi possiamo dire che è un po come la Luna. Sì, perché se io sono il Sole, il centro di tutto (modestamente), e lei è completamente opposta a me, allora è una Luna. Inoltre possiede questo “lato oscuro” del suo carattere (non nascondo il fatto che ogni tanto anche lei ha i suoi momenti tristi e malinconici, oltre alla sua “pazzia”). Insomma, ha un lato illuminato che tutti conoscono e vedono, ed uno che vuole nascondere ad ogni costo.

Quindi siamo opposti, in tutto e per tutto.

Però la amo.

Sarà perché è di una dolcezza infinita (quando vuole). Oppure sarà perché era scritto nel destino.

Magari perché è l’unica capace di rischiarare il mio cielo notturno.

O forse perché siamo talmente diversi l’uno dall’altra che non possiamo fare altro che stare insieme per andare avanti.

Che poi mi sono sempre chiesto.....

“Usopp?”

La voce di Nami lo fece sobbalzare, facendogli cadere la penna di mano, interrompendo quello che stava scrivendo.

Pochi secondi dopo la porta si aprì con un cigolio, illuminando il cecchino con un braccio teso verso la piuma bianca per terra. “Che stai facendo, tutto solo al buio?” chiese corrugando la fronte Nami notando i fogli sparsi per il tavolino, la boccetta d’inchiostro e le tre candele accese che piangevano cera.

Usopp ridacchiò, leggermente infastidito dalla luce che filtrava dalla porta. “Scrivevo,” le disse schermandosi gli occhi con una mano per guardarla in volto, la penna stretta nell’incavo tra il pollice e l’indice.

Gli occhi della navigatrice si accesero nel ricordo. “Ah sì, mi avevi accennato a questa... raccolta di pensieri...”

Lui annuì sorridendo. Non le aveva specificato però che era una raccolta dei loro pensieri secondo il suo punto di vista. “Comunque, volevi qualcosa?”

Prima di rispondere la donna dovette ripensarci un attimo. “Ah ecco! Franky sta riparando la nave e vorrebbe che lo aiutassi.”

“Sicuro, digli che arrivo tra un istante!” Si alzò strusciando rumorosamente la sedia contro le tavole di legno del pavimento.

“D’accordo, e non stare così al buio: fa male agli occhi,” lo ammonì Nami uscendo, chiudendosi la porta alla spalle.

Prima di seguirla, scarabocchiò in fretta e furia sulla fine della pagina, tenendo fermo il foglio con due dita dell’altra mano:

È così che la Luna diventa il tuo Sole?


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            e questo l'ho fatto io XD >>

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Capitolo 2
*** II - Orgoglio, Brucia in Rosse Fiamme ***


Premessa
 

E riccomi qui! ;) Non so come mi sia uscito quest'obbrobbrio, forse perchè l'ho scritto alle due di notte.... Vabbè, passo alle solite sezioni in grassetto XD


Vitii et Virtutis Challenge:

Titolo: "Orgoglio, Brucia In Rosse Fiamme"
Autore: Ovvio, io, AngelSword! XD
Prompt: Superbia > Orgoglio
Note: C'è un OC e la storia è sentimentale =3 Probabilmente cambierò il titolo XD

 

Four Elements Challenge

Tabella: Fuoco
Prompt: I. Fiamma




Orgoglio, Brucia In Rosse Fiamme


Uno sguardo. Una semplice occhiata e tutto fu deciso. Quella maledettissima sera, in quella palestra isolata da tutto e tutti. Soli, lui, lei e le lacrime che stavano per scenderle dagli occhi.

L’aveva chiamata e lei aveva alzato gli occhi lucidi su di lui. Vedere quelle iridi zaffiro inspiegabilmente gli fece mancare un battito. Era sorpreso, preso alla sprovvista. Non perché non fosse abituato a vedere una persona piangere, di quelle ne aveva osservate impassibile a bizzeffe.

Non era abituato a vedere una persona piangere per causa sua.

Ed in quel brevissimo momento in cui le sue difese si erano abbassate, fu subito fiamma. Il cuore prese a battergli più velocemente, la mente s’annebbiò di colpo.

Era completamente scoperto, privo di ogni barriera a proteggerlo dalle emozioni. Perso, perso nei suoi pensieri senza né capo né coda, perso in quegli occhi blu. Odia, odiava e sempre odierà sentirsi così vulnerabile.

Zoro, era quello il nome che i suoi nakama chiamavano quando erano in difficoltà. Perché non Chopper? Perché non Usopp? Perché lui era il più forte. Era un pilastro di freddo marmo impossibile da abbattere, il punto di riferimento della ciurma. Ed ora, sulla perfetta superficie bianca e liscia, erano comparse le prime crepe.

In quel momento si sentì spaccato a metà, sospeso in un freddo mare d’indecisione.

Una parte andava in fiamme a causa chissà di quale estraneo sentimento. Una metà persa in sé stessa con poche possibilità di salvarsi da quelle lingue di fuoco che lentamente, dolcemente, accarezzavano e divoravano la sua mente. Ma, nonostante tutto, era piacevolmente tiepido.

L’altra, impassibile, l’osservava, scuotendo ogni tanto la testa di fronte allo smarrimento della gemella. Patetica, era semplicemente patetica. Come puoi perderti in questo modo quando hai un obbiettivo da raggiungere, soleva rimproverarla. Così non arriverai mai a niente, sai. Eppure, anche lei, moriva dalla voglia di bruciare. Ma sapeva anche che era troppo orgogliosa per lasciarsi andare al fuoco.

Già, orgoglio. Quella fiamma così piacevolmente calda e dolce era sinonimo di debolezza. Avrebbe avuto un punto debole. Sarebbe bastata una semplice secchiata d’acqua per batterlo. Era troppo orgoglioso per lasciarsi scoperto in quel modo. Era troppo orgoglioso per accettare questa scommessa. Era troppo orgoglioso per amare.

Cercò di tenere quella fiamma, che lentamente andava divampando in incendio, lontano da sé il più possibile, per orgoglio.

Perché lui era il più forte.

Ma la natura non si può contrastare con tale debole barriera.

E di quell’orgoglio rimase solo cenere, delicatamente spinta dal vento in dolci curve e spirali, in attesa che quell’incendio si spegnesse. Voleva ripristinare la pace originale, quel freddo stato d’animo così sicuro.

Si vis pacem para bellum, disse il fuoco. Perché lui era il più forte, in fin dei conti.
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"Se vuoi la pace, preparati alla guerra."  Non ho resistito e ci ho messo la frase filosofica in latino **

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