Ti odio. Ti sopporto. Ti amo.

di La figlia di Giotto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Epilogo. ***
Capitolo 2: *** Cosa nascondi, Okumura? ***
Capitolo 3: *** Una spia... Oppure no? ***



Capitolo 1
*** Epilogo. ***


Sakura Haruno: un nome semplice per una ragazza complicata.
 
Frontespaziosa, viene definita. Una ragazza tanto educata quanto impulsiva.
 
Capirla è una vera missione.
Ha degli amici, questo si. Ino: una di quegli amici che non ti lasciano privacy; Naruto:
il solito amico cretino, ma che ci sarà sempre per te. Poi c’è lui.
 
Sasuke Uchiha. L’ex ragazzo di Sakura Haruno. Ora si considerano amici, tze.
 
Il perché della loro rottura? Karin.
 
Oh, quella Karin! Era pazza strapazza di Sasuke, cosa che non andava giù alla povera Sakura. Karin e Sasuke erano nella squadra di scherma, insieme a Suigetsu e Jugo. Un giorno Sakura andò a vedere il suo ragazzo mentre si allenava, e lo ritrovò con le labbra di Karin appiccicate alle sue. Lui la vide e si staccò subito ma ormai era troppo tardi: il loro mondo perfetto era rovinato. Ora sono solo amici, conoscenti oserei dire.
 
Da quel momento Sakura ebbe paura ad innamorarsi.
 
Sakura Haruno sta per frequentare il terzo anno di liceo, insieme ai suoi amici, più l’amichetto, lo definisce lei.
 
Una brava ragazza, solo con la perenne tristezza addosso e il desiderio di essere una donna forte e determinata.
 
Vive in un mondo di favole, dove tutto è rosa e pieno di unicorni. Beata sognatrice.
 
Quella mattina si era svegliata presto: non voleva certo arrivare tardi al primo giorno di scuola. Prese un panino, con cui avrebbe fatto ricreazione, e uscì di casa. Andatura precisa e delicata, fiocco perfettamente annodato, uniforme senza neanche una piega, la cartella nuova di zecca, sguardo in avanti. Chi ben comincia è a metà dell’opera, ripeteva fra se e se, quindi devo avvertire Ino e Naruto di non parlare e di non fare le solite cazzate.

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Rin Okomura: un nome semplice per un ragazzo complicato.
 
Il ghiacciolo, veniva definita. Un ragazzo tanto maleducato quanto manesco.
 
Capirlo è una vera missione.
Non aveva amici: gli unici che gli volevano bene era suo padre adottivo e suo fratello.
Poi conobbe Bon: il solito amico con sui sei in competizione, ma gli vuoi un bene dell’anima; Izumo: la fanatica che non espone i suoi sentimenti; Renzou: il cascamorto che ha paura degli insetti; Konekomaru: il sapientone timido. E poi c’era lei.
 
Shiemi Moriyama. La ragazza dei sogni di Rin.
 
Perché non stanno insieme, felici e contenti? Yukio.
 
Rin è convinto che Shiemi sia infatuata di suo fratello.

Quindi non ci prova neanche.
 
Rin sta per frequentare il terzo anno di liceo in una nuova scuola, ma seguirà comunque i corsi pomeridiani di esorcismo nella vecchia.
 
Un bravo ragazzo, solo che viene sempre accusato di usare le mani e di essere un mostro.
 
E’ convinto di uccidere Satana, per vendicare il suo padre adottivo. Beato sognatore.
 
Quella mattina si era svegliato controvoglia molto presto. Non vorrai certo far tardi il primo giorno di scuola, gli aveva raccomandato il suo premuroso fratello. Prese una fetta di torta che aveva cucinato il giorno prima e si incamminò verso la scuola. Andatura lenta e sconnessa, nodo dalla cravatta allentato, camicia fuori dai pantaloni e una catena che pendolava al fianco di essi, cartella tenuta con due diti su una spalla, sguardo assente perché assonnato. Chi ben comincia è a metà dell’opera, gli aveva consigliato sempre il premuroso fratello. Mi sa tanto che non devo fare a cazzotti oggi.

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Rieccomi qui con una nuova long ^^ Che ne dite?
Recensite in tanti per favore! Ve ne sarei davvero grata!

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=821925&i=1 se qualcuno vuole farsi due risate, che passi qui ;D! Come sempre, se vi piace continuo, altrimenti cancello. Perciò fatevi sentire gente ^^ CI sentiamo nelle recensioni miei cari!

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Capitolo 2
*** Cosa nascondi, Okumura? ***


  
Sakura Haruno aveva appena varcato la soglia dalla scuola. La solita, monotona scuola colorata di un giallo sbiadito. Si fermò ad osservare i nuovi fenomeni della scuola: ragazzini del primo anno che già si credevano chissà chi che prendevano in giro una compagna per il colore dei suoi capelli. Le ricordava quando era piccina e veniva presa in giro per la sua fronte spaziosa. Si sentiva così impotente… Poi l’unica che l’aiutò fu Ino, quella ragazzina bionda che la fece diventare sicura di sé, o per lo meno meno introversa. E poi per cosa litigarono? Per quell’Uchiha. Mpf, che stupide.
Sbuffò e si incamminò verso il portone della scuola, in attesa che la campanella suonasse o di vedere facce conosciute. Fece prima il suono della campanella e lei entrò a passo svelto, in modo da poter arrivare fra i primi.
La classe era praticamente vuota: c’era solo l’insegnante e alcuni ragazzi che parlavano e ridevano.
Sbuffò di nuovo. La classe non era delle migliori: piccola per così tanti alunni, con una cattedra mal messa e diversi banchi scarabocchiati.
Optò per un banco in seconda fila, vicino la finestra, così da affacciarsi sul cortile della scuola. Dalla porta apparvero due testoline bionde: erano Ino e Naruto. Sakura scattò in piedi chiamando a gran voce i suoi amici. Loro si incamminarono verso di lei sorridendo. Sbucò anche una terza testa, questa volta nera.
Il sorriso sul volto di Sakura sparì e si risedette subito compostamente. Ino si girò per capire il motivo dell’improvviso cambio d’umore della rosa; si rigirò subito dopo alzando le spalle e sorridendo amaramente, come per dire Ehi, è un bastardo! Non devi più pensare a lui, tu meriti di meglio!.
Sakura ricambiò con lo spostamento dello sguardo e una smorfia, del genere E’ facile per te! Sarà la millesima volta che me lo dici, ma eccomi ancora qui, come un’idiota!. Ino si accomodò vicino Sakura e Naruto dietro la rosa. La seconda fila è troppo vicina ai professori per i miei gusti, si era giustificato. L’amichetto di sedette vicino Naruto. Sakura ghignò, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra. Intanto la classe si riempì e il professore, non più intento a leggere un libro, cominciò a presentarsi.
-Buongiorno pesti. Sono Kakashi Hatake e sono il vostro professore di lettere, ma mi conoscete già..-  Alcuni ragazzi risposero con un “buongiorno annoiato”, altri rimasero in silenzio.
Sakura girò lo sguardo verso i banchi: erano tutti pieni tranne uno.
 
Sono in ritardo, merda! Pensò Rin Okumura correndo come un pazzo verso la scuola, accortosi che la campanella era suonata già da 10 minuti.
Finalmente vide il cancello della tanto famigerata scuola avvicinarsi e tirò un sospiro di sollievo. Si ricredette, però, quando vide il cortile vuoto. Corse su per le scale rischiando anche di inciampare diverse volte. Eccola lì la sua classe: la 3 C.
Entrò senza bussare causando lo spavento di alcuni ragazzi in prima fila.
-Sono in ritardo! Mi scusi!- Disse inchinandosi.
-Questo lo vedo. E tu saresti?- Disse con calma il professore, appoggiato alla cattedra. Rin alzo il busto, guardandosi intorno: le aule della mia vecchia scuola erano migliori, pensò.
-Rin Okumura.- Rispose con un sorriso appena accennato.
-Bene. Ragazzi, questo è il vostro nuovo compagno. Fatelo sentire come se fosse a casa.- Concluse poi. Ci fu un attimo di silenzio in cui Rin scrutava i suoi compagni, e loro scrutavano lui. Poi Kakashi alzò l’indice verso un banco e Rin si diresse lì.
Era un banco posizionato in terza fila, il terzo partendo da sinistra. Il suo compagno era Sakuke Uchiha.
Buttò la cartella sul banco, poi si sedette scompostamente e mise le mani incrociate sulla cartella, su cui poi avrebbe poggiato la testa.
Mpf, maleducato… Pensò Sakura incrociando le braccia.
Rin scrutò meglio quella stanza: i banchi erano scarabocchiati, cosa inammissibile nella sua vecchia scuola, cattedra anch’essa scarabocchiata e senza cassetti e le pareti bianche, con qualche scritta qua e là. Ma a lui non importava questo. Lui in quel momento pensava ai suoi amici, aveva nostalgia di loro, di lei. Era finalmente riuscito a creare un legame, nonostante il suo segreto.
Ma questa era un’occasione per farsi nuovi amici, e perché non cominciare da subito? Guardò i suoi compagni, cercando di capire chi fossero i più socievoli. Poi guardò il bruno che aveva come compagno di banco a sinistra.
Proverò con lui, pensò sorridendo.
-Ehi ciao!- Disse sottovoce, porgendo la mano, attento che il professore non li avesse visti.
Sasuke non reagì affatto: spostò solo lo sguardo verso di lui, poi verso la mano, poi di nuovo verso il professore che stava scrivendo alla lavagna.
-Scusa, non mi hai sentito?- Disse avvicinandosi, ritraendo la mano.
-Ehi!- Disse alzando di poco la voce, adirato.
-Sei davvero noioso.- Rispose con una freddezza unica Sasuke , senza neanche scomporsi a guardarlo in viso. Rin spalancò la bocca per l’insolenza del suo compagno. Poi strinse i denti, assottigliando lo sguardo. Stava per ribattere, quando una testa bionda spuntò dietro quella del moro, porgendogli la mano.
-Scusa i modi del teme, è fatto così! Comunque sia io sono Naruto Uzumaki! E il pezzo di ghiaccio qui è Sasuke Uchiha.- Disse portando la mano libera dietro la testa. Rin sorrise, felice di vedere qualcuno disponibile. Strinse la mano.
-Molto piacere! Mi sono trasferito qui da poco.- Disse sorridendo. Il suo sguardo poi finì su una chioma rosa che era poco distante da lui. Naruto sciolse la presa e cominciò ad indicare Sakura.
-La rosa è Sakura Haruno, una brava ragazza, ma ti consiglio di non farla arrabbiare! La sua compagna è…-
-Ino Yamanaka, la più bella ragazza della scuola! Molto piacere!- Disse l’interpellata voltandosi. Quel biondo così opaco gli ricordava molto quello di Shiemi.
-Piacere mio.- Sibilò piano, immerso nel ricordo della sua amica. Ino intanto si era girata per paura che il professore la vedesse.
-Ehi Sakura, perché non provi a conoscere il nuovo arrivato?- Sibilò piano, avvicinandosi alla rosa.
-Mpf.- Disse lei, dirigendo gli occhi verso un luogo impreciso.
-Oh andiamo, secondo me è un bravo ragazzo, dovresti conoscerlo.-
-Già da come ha posato la cartella sembra un maleducato! Non ho intenzione di conoscerlo.- Disse con la sua solita aria da so tutto io.
-Sembra tanto gentile, invece…- Si discolpò lei.
-Sarà ma non mi ispira fiducia…- Disse, guardando il nuovo arrivato senza farsi scoprire.
 
-Come ho già detto mi chiamo Kakashi Hatake. Non vado a preferenze, quindi, se me la prendo con voi è perché ve la siete cercata.- Disse con la sua solita calma il professore. Era un ottimo insegnante, un uomo attento e preciso, che non faceva distinzioni tra gli alunni.
Un uomo strano, agli occhi di Rin. Un professore fantastico, agli occhi di tutti.
-Okumura, visto che non conosci la scuola, se hai bisogno d‘aiuto dillo subito.- Rin, sicuro di sé com’era, stava per aprire la bocca per rifiutare l’aiuto. Poi ci ripensò, convinto che anche quello era un modo per fare conoscenza.
-Beh, in realtà un aiuto mi servirebbe.- Disse sorridente.
-Bene allora… - Disse portandosi una mano al mento e cominciando a fissare i suoi alunni. – Vediamo… Haruno.-
-Si, professore?- Disse lei, distolta dai suoi pensieri.
-Per alcuni giorni sarai la guida di Okumura.- Sakura all’inizio fu sconcertata: per lei quell’Okomura aveva qualcosa che non andava. Ma non voleva deludere uno dei suoi professori preferiti, perciò annuì.
- Certo..- Terminò la rosa. Rin non era soddisfatto della scelta del professore: secondo lui non andava giù a quell’Haruno. Non sapeva perché, ma se lo sentiva.
-A ricreazione portalo a fare un giro della scuola, intesi?- Concluse il professore prima di iniziare la lezione. Lei annui.  
 
La ricreazione arrivò presto: Il suono della campanella risuonò sgradevole a Sakura e Rin. Indugiarono ad alzarsi, poi presero il loro spuntino e si alzarono. Sakura fu la prima ad arrivare sull’orlo della porta. Tolse la carta trasparente dal panino e cominciò ad assaporarlo. Rin intanto stava arrivando, mentre i suoi occhi erano concentrati a scartare la torta, anch’essa avvolta in una pellicola trasparente. Anche lui cominciò ad assaporarla, arrivando sull’orlo della porta.
-Andiamo?- Chiese Sakura appena inghiottito il boccone. Rin rispose con un cenno della testa, visto che stava ancora . Quella mancanza di risposta diede fastidio alla ragazza, ma fece finta di niente.
In un primo momento camminarono senza parlare, intenti entrambi a finire i loro spuntini. La rosa finì per prima. Scesero alcune rampe di scale ed arrivarono davanti un portone.
-Qui dietro c’è la palestra.- Disse semplicemente lei fermandocisi davanti. – Bene, passiamo oltre.- Ricominciò a camminare.
-Qui, come sai, c’è il cortile. Durante la ricreazione puoi decidere se gironzolare per la scuola o startene qui, ma tutti optano per lo stare qui.-  
Rin non rispose: era impegnato ad osservare con disgusto alcuni ragazzini, probabilmente del primo anno ai suoi occhi, che prendevano il giro una loro compagna, anche lei del primo anno. I suoi occhi si assottigliarono e le sue labbra si chiusero in una smorfia. Si incamminò a passo svelto verso quel gruppetto di idioti. Si avvicinò a un ragazzo castano, probabilmente il capetto del gruppo.
-Ehi voi!- Urlò, attirando l'attenzione su di lui.
-Che vuoi?!- RIspose il castano.
-Di un po’, volete finirla tu e i tuoi amichetti?!- Disse avvicinandosi pericolosamente al viso del castano.
-Di fare cosa?!- Rispose lui con insolenza, assottigliando gli occhi e incrociando le braccia, facendo finta di non capire.
-Non scherzare con me, ragazzino! Finitela di prendervela con questa ragazza!-
-E perché?! E’ la tua fidanzatina per caso?!- Disse, provocando i risolini di alcuni suoi amici.
-Non dire sciocchezze; non so chi sia, ma non sopporto che qualcuno se la prenda con altri più deboli! E soprattutto siete anche in vantaggio numerico! Siete solo dei vigliacchi!- Disse prendendolo per la maglia e alzandolo un poco.
-Okumura basta, mettilo giù!- Disse la rosa intervenendo. Rin era veramente adirato: non sopportava quei bulletti. Da piccolo era lui che passava per un bullo, perché usata troppo le mani. Era solo un incompreso.
-E-ehi mettimi giù! Mettimi giù!- Disse il castano scalciando, ma era tutto inutile: Rin era troppo forte. Intanto quest’ultimo stava subendo un combattimento interiore: i suoi poteri stavano per rivelarsi, data la sua rabbia, ma non poteva farsi scoprire. Essere considerato di nuovo un mostro era l’ultima cosa che voleva. Figuriamoci se avessero saputo la verità su di lui. Si calmò quel tanto che basta per soffocare i suoi istinti. D’un tratto lasciò la presa e il gruppo di ragazzini scappò: la parte umana aveva vinto.
-Gr-grazie mille! Ti sono davvero grata.- Disse la ragazzina, impacciata e riconoscente, per poi andarsene via.
-Che diavolo ti è preso, eh Okomura?!- Disse Sakura mettendo le mani sui fianchi.
-Sta zitta.- Sibilò lui a testa bassa. La rosa rimase all’inizio a bocca aperta, poi parlò.
-Cosa?! Dovresti scusarti con quel ragazzino. Stava per avere un infarto!-
-Scusarmi? Scusarmi?! Ti sei bevuta il cervello, Haruno?! Quelli stavano dando fastidio a una ragazza e sarei io quello che deve scusarsi?!- Disse rivolgendo lo sguardo verso il viso di lei.
-Non dico che tu non abbia fatto bene a rimproverarlo, ma non era quello il modo!- Ribattè lei.
-Beh, così non si scorderà la lezione.- Disse mettendosi le mani in tasca.
-Cosa?! E se lo rifà che hai intenzione di fare?! Picchiarlo?!-
-Se è necessario si.- Disse andandosene. Sakura rimase a guardarlo, adirata e stranita. Ma soprattutto perplessa. Mentre Rin guardava in faccia quel ragazzo, i suoi occhi erano strani. Pieni di rabbia, questo era sicuro.. Come se fossero ripescati da un lago d’odio, e questa rabbia non derivava dagli atti di quei ragazzi. C’era sicuramente un altro motivo, forse qualche avvenimento del suo passato che lo aveva reso così. No, quegli occhi esprimevano odio allo stato puro: c’era sicuramente un altro motivo, molto più profondo. E Sakura l’avrebbe scoperto.

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Spero che vi sia piaciuto ^^
E' un pò noioso, anzi molto! Scusatemi! Ho cercato di renderlo più interessante nell'ultima parte, ma non so se ci sono riuscita. Fatemi sapere voi.
Accetto critiche, naturalmente.
Comunque, se vi è piaciuto, vi informo che aggiornerò più o meno ogni tre giorni :) ma non vi assicuro niente.
Ci sentiamo :)

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Capitolo 3
*** Una spia... Oppure no? ***


-Sei davvero sicura di quello che hai visto, Frontespaziosa?-
-Ino-pig, secondo te direi una bugia?!-
-No, ma sembra così calmo! Come può conservare tanto odio?-
-Non ne ho idea, per questo stiamo investigando.-
 Sakura e Ino discutevano mentre erano intente a spiare Rin Okumura mentre si rilassava all’ombra di un albero.
-Ehi Sakura, secondo te che c’è lì dentro?- Notò la bionda indicando una sacca rossa ai piedi di Rin.
-Non so, ora che ci penso non la molla un secondo.- Osservò, portandosi una mano al mento.
-Sakura, qui ci vuole una spia interna!- Dichiarò con aria fiera la Yamanaka. L’Haruno si limitò a fissarla con aria stranita.
-Qualcuno che si finga amico suo, così da poterlo spiare da vicino, cretina!- Disse, aggiudicandosi un’occhiataccia.
-E io so già chi chiamare…-
 
-Naruto! Avanti, che schifo!- Urlò uno Shikamaru disgustato, mentre un biondino ingurgitava la terza scatola di ramen istantaneo.
-Che sh’è? Shono affamato!-
-Dobe, sei disgustoso.-
-Concordo con Sasuke-kun.-
-Shiete davvero noioshi!- Disse il famelico ingurgitatore di ramen sbattendo i pugni a terra con fare offeso. Solo che, dopo quell’azione, il ramen si rivers su di lui.
Si alzò una risata generale che non accennava a smettere.
-N-non c’è niente da ridere!- Urlò il povero ragazzo rimasto senza pranzo paonazzo in volto, alzandosi e cercando disperatamente di ripulirsi . Una testa rosa sbucò da dietro un angolo, con al seguitola sua migliore amica.
-Naruto, eccoti! Devi aiut… Ma che diavolo…?- Fece stranita Sakura, osservando l’amico biondo dimenarsi come un cretino.
-Sakura-chan!- Disse lui ancora più paonazzo. –Vedi io… il ramen mi ha attaccato! Si si,è successo così!- Indicò la scatola vuota del cibo. Non voleva fare brutta figura davanti all’amica: dopotutto ne era ancora innamorato. La risata diventò ancora più forte (naturalmente il grande Uchiha non stava ridendo,non sia mai).
-Certo certo Naruto, vieni qui…- Lui si avvicinò sospetto. Lei mise un braccio intorno al suo collo. Intanto Ino si era avvinghiata al suo Shikamaru.
-Naruto, devi aiutarmi.- Disse lei seria.
-Cosa posso fare Sakura-chan?-
-Okumura, il nuovo arrivato, beh, puoi far finta di essere suo amico?- Lui la guardò alzando un sopracciglio.
-Nasconde qualcosa Naruto, ne sono sicura al 100%, e stavamo pensando che spiarlo sarebbe stata la cosa migliore, ma per spiarlo da vicino ci vuole qualcuno che si finga suo amico.-
-Ma Sakura, io non penso che nasconda qualcosa, anzi, sembra un bravo ragazzo!-
-Naruto, ho visto i suoi occhi pieni di rabbia l’altro giorno e credimi, non erano occhi nella norma.-
-Andiamo Sakura!- Disse lui incamminandosi verso i suoi amici.
-Naruto ti prego, credimi!- Disse la rosa afferrandolo per un braccio, fissandolo con occhi supplichevoli e sinceri. Lui ci pensò su.
-Sakura per me è un bravo ragazzo, ma sono tuo amico , per questo ti aiuterò.
-Grazie Naruto, ti devo un favore! E ricorda: stai attento, non farti scoprire oppure temo che possa farti del male.-
-Nah, ti preoccupi troppo!- Disse lui mettendo le braccia dietro la testa e incamminandosi verso i suoi amici.
Stai attento, baka. –Ah Naruto!- Disse correndo verso di lui.
-Si?-
-Il ramen ti ha attaccato eh?-
-E-ehm si Sakura-chan!-
-Naruto, oh Naruto- Disse lei incrociando le braccia e scuotendo la testa. - Quante volte ti devo ripetere di non dire ‘ste idiozie?!- Disse tirando un poderoso pugno in piena faccia all’amico biondo, scaraventandolo sui suoi tre amici, facendo accuratamente attenzione a schivare la Yamanaka.
 
 
Okumura, qui stanno parlando tutti di te. Dicono che gli manchi, bha!
Sorrise amaramente, ricordando le avventure con i vecchi compagni di scuola.
Neanche a me manchi, Bon! E di agli altri che un giorno verrò a trovarvi.
Poggiò la testa al tronco dell’albero, chiudendo gli occhi e aspettando che il telefono vibrasse in segno di risposta. Godè di quel minuto di pace e silenzio.
Sono tutti entusiasti, bah.
E Yukio? Come sta il mio fratellino?
Felice e spensierato, come dovrebbe essere?! Dopotutto ora non gli stai tra i piedi.
Sorrise.
Certo, certo.
Scherzo, si vede che gli manchi molto. Chiuse gli occhi per un secondo. Yukio… Senza di lui sentiva che una parte del suo animo era rimasta lì, alla True Cross.
Salutamelo, e saluta anche gli altri. Suonò la campana di fine intervallo. Devo andare, statemi bene.
Si avviò verso la porta della scuola.
Tu non combinare casini! Ci sentiamo, Okumura.
Fissando il cellulare non si accorse della figura che gli si era parata davanti, sbattendo contro di essa e finendo entrambi a terra.
-Ah! Che male al sedere!- Disse una voce femminile, ovvero Sakura, massaggiandosi il posteriore, che ha attutito la caduta. Rin, accorgendosi di non stringere più in mano l’oggetto elettronico, cominciò a guardarsi intorno. Sakura vide per prima l’apparecchio e, facendo due più due, capì che quello era probabilmente il telefono dell’individuo davanti a lei. Lo afferrò e lo porse a lui/lei con un sorriso, che sparì non appena vide chi fosse effettivamente il soggetto.
-Il mio telefono!- Urlò Rin, afferrandolo soddisfatto. La rosa girò la testa, imbarazzata e impacciata. Rin guardo d’innanzi a sé, trasformando il suo sorriso in una specie di smorfia.
-Grazie, Haruno…- Sussurrò imbarazzato, alzandosi in piedi. Prostrò la mano in avanti, come insegnava il bon ton. Ma naturalmente Sakura non la strinse.
-La prossima volta fai più attenzione, Okumura.- E se né andò verso la classe, lasciando Rin come un idiota. Quell’Haruno è un’odiosa! Attraversò la porta principale, incominciò a salire le scale che avrebbero portato al piano della sua classe, quando sentì una voce che ripeteva il suo nome. Era Naruto, con al seguito i suoi tre amici.
-Ehi, Naruto-kun!- Lo salutò, mentre quest’ultimo gli metteva un braccio dietro il collo.
-Allora, come ti sembra questa scuola?-
-Non c’è male.- Accennò un sorriso.
- Fa schifo.- Sussurrò lo Hyuga.
-Non è colpa di questa scuola se i tuoi standard sono elevati, Neji!- Punzecchiò Naruto, beccandosi un’occhiata di scherno dello Hyuga. Rin era confuso, cosa che venne notata da Naruto.
-Rin, lui è Neji Hyuga, uno dei discendenti della famiglia più ricca di Kyoto.- Affermò guardando il diretto interessato.
-Non è la famiglia più ricca, Uzumaki.-
-Ah no? Sarà nella Top 5.-
Neji non rispose, spostò solo lo sguardo. Naruto sorrise e girò lo sguardo verso Shikamaru.
-L’ananas vivente è Shikamaru Nara, ma puoi anche chiamarlo Sig. Scazzato Cronico.- Disse, tra un sghignazzo e l’altro.
-E colui che ha appena parlato è l’imbecille del gruppo, l’idiota, il cretino, il baka… -
- Può bastare, Shika Shake.-
-Ancora con questo nomignolo idiota?
-Mi hai provocato!- Disse alzando le spalle
-Sei te che hai cominciato, idiota.- Affermò abbassando la testa, avvilito dalla stupidità cronica del suo interlocutore, sollevando i risolini dei presenti. Naruto abbassò la testa, imbarazzato. Poi continuò.
Fissò Sasuke.
-Lui è Sasuke Uchiha, ma tutti lo conoscono come il figo della scuola.- Rin lo guardò di sbiecò; quel Sasuke non gli piaceva minimamente, troppo silenzioso. Sasuke non si scompose, neanche fosse di pietra; continuò solamente a camminare.
Si trovarono presto davanti la porta della 3 c. Sasuke, Neji e Shikamaru entrarono, non accorgendosi che Rin e Naruto erano rimasti fuori.
-Senti Rin,- iniziò il biondo,-se vuoi domani puoi mangiare con noi, che ne dici?-
Rin sorrise. –Dici davvero, Naruto?- Rispose felice come una pasqua: aveva già trovato degli amici.
Naruto ricambiò il sorriso, sincero.-Ma certo! Prendo quel sorriso come un sì?-
Rin non rispose, si limitò a sorridere ed annuire energicamente.
Naruto, di colpo, smise di sorridere: perché prendeva in giro quel Rin? Era così simpatico e sincero, lo si capiva da quella luce che emettevano quegli occhi color cielo.
Non nascondeva niente, ne era sicuro.
-Naruto…- Iniziò timidamente Rin,- tu sei un amico di Sakura Haruno, della nostra classe?- Naruto lo fissò, non cogliendo il motivo della domanda.
-Noi siamo migliori amici, Rin! Come mai questa domanda?- Il moro chinò il capo di lato.
-Naruto, è sempre così scontrosa quella ragazza?-Il biondo sorrise.
-Sta tranquillo! E’ fatta così, è una tale testarda! Ma è una grande amica e scommetto che prima o poi farete amicizia.- Concluse con un sorriso rassicurante.
Rin era in bravo ragazzo e non si meritava quella presa in giro.
Entrarono in classe e, seduta al suo banco, la rosa fissò Naruto cercando un qualche sguardo di intesa.
Naruto scosse leggermente il capo verso di lei.

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Dico la verità, questo capitolo non mi convince molto: credo di aver fatto errori grammaticali a palate!
Ma va bè, siete voi a recensire perciò fatevi sapere.
P.S.= So che Sakura sembra antipatica da questi primi capitoli, ma tranquilli! E' tutto programmato ;)
P.P.S.= Vi piace lo Shika Shake xDD?

P.P.P.S.= http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=945960&i=1, una piccola one-shot del Team 7 (idea presa da un'altra mia long-fic ;)), se avete quei due minuti in più dategli un'occhiata!

Un bacione :D

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