Love Curse

di fs_rm
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Two persons One destiny ***
Capitolo 3: *** The meeting ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


“Valeva la pena di perdere, e l’ho fatto
E ora gioco tutto, vinco o perdo
Ora ho capito che il momento è sempre
E non ci sono parole per dire che ci credo veramente
Ora che ci sei, non andare via, e la paura si farà malinconia
E ora che ci sei, cosa resterà, se adesso prendi e scappi
Mi guardi e non mi parli, e basta con i ricordi, ora”
(Ora che ci sei – Zero Assoluto)

 

Era sbagliato il loro amore
Ma non gli importava, volevano solo viverlo
Ma anche se il loro era sincero, li dovevano dividere
Perché tra angeli e demoni, l’amore non esiste
Solo un abisso infinito
Ma basta uno sguardo, per cambiare
Perché basta, un singolo secondo, per innamorarsi
Ma perché credere in quello che non c’e mai stato
Ma un bacio può cambiare tutto

 

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Capitolo 2
*** Two persons One destiny ***


Gli angeli, non sono come tutti crediamo
Non sono quelle creature, celestiali, con ali bianche e l’aureola.
O meglio... non tutti
Solo i più importanti
Ma tutti hanno un comune
Aiutare gli umani, come del resto tutti noi sappiamo.
Perciò che si può aggiungere
- Amu!! – la ragazza o meglio l’angelo, quasi cadde dal letto, spaventata dalle urla di sua madre, ma poi scese a vedere
E notò la presenza di un ragazzo, che la salutò e solo allora si ricordò che quel giorno aveva promesso che sarebbe uscita con i suoi amici, e mentre disperata correva a vestirsi in modo presentabile – perché era ancora in pigiama – il ragazzo la guardava con gocciolone sulla testa.
- Scusami me n’ero completamente dimenticata – si scusava mentre camminavano verso il luogo dell’appuntamento con gli altri
- Non preoccuparti, ormai ci sono abituato – disse sorridente il biondo
- Doveva farmi sentire meno in colpa? – chiese lei
- Certo – e le sorrise, sembrava che lui non la smetteva di sorridere
- Fingerò di crederti, Tadase – scherzò lei
 
- Ikuto – una voce lo chiamava
Un tempo angeli e demoni convivevano in pace e in armonia.
Ma arrabbiati con questa convivenza all’apparenza pacifica
Un angelo e un demone, decisero di separarli in due regni.
E lanciarono una maledizione su quegli che abitavano quelle terre.
“Quando un angelo e un demone
S’innamoreranno, e oseranno amarsi
Per il mondo celeste degli angeli
E il mondo cremisi dei demoni
Sarà la fine”
Il ragazzo o meglio il demone, si sveglio di soprassalto, dopo aver avuto di nuovo quell’incubo, sulla profezia, del mondo.
- Ikuto – la ragazza entrò senza nemmeno bussare, nella stanza del ragazzo
- Di nuovo quell’incubo? Lo sai che dovresti chiedere... – la ragazza non finì la frase che lui la fermò.
- Quante volte ti ho detto, che non mi farò vedere, da nessuno è solo un sogno, Utau – disse lui
- Sai che sognare con la profezia, è brutto presagio – ribadì lei
- Non m’importa – disse uscendo, sotto lo sguardo preoccupato della ragazza
Si diresse verso la barriera, che divideva il mondo cremisi dal mondo celeste, il mondo degli angeli
Ormai erano mesi che continuava fare quel sogno, ma quello che più lo intrigava non era la profezia, ma, bensì la voce femminile che sentiva.
- Quella voce – disse appogiandossi alla barriera che divideva i due mondi come un muro inaccessibile
- Tu sei Ikuto Tsukiyomi? – chiese una guardia oscura
- Si – rispose
- Le alte sfere cremisi, chiedono di vederti – disse l’altra
 
- Amu volevo chiederti se avevi avuto ancora quel sogno? – chiese Tadase alla ragazza
- Si, sono mesi che non faccio altro che avere quel incubo – disse
- Hai scoperto cosa significa? – chiese ancora
- No – disse
- Non lasciarmi – urlò, tra le lacrime
- Amu – era una voce maschile, un ragazzo cercava di raggiungerla, tra le urla e grida delle persone, mentre il fuoco si propagava
Ma non potevano incontrarsi, c’era una barriera che li divideva per l’eternità
“Quando un angelo e un demone
S’innamoreranno, e oseranno amarsi
Per il mondo celeste degli angeli
E il mondo cremisi dei demoni
Sarà la fine”
La ragazza si svegliò, cadendo dal letto, dopo si alzò
- Ancora quell’incubo – disse, sedendosi sul letto
- Tesoro – la chiamò sua madre
 
- A cosa devo l’onore, di trovarmi davanti alle alte sfere – disse ironico con un inchino anch’esso ironico
- Sei coraggioso se osi sfidarci, ragazzo – disse uno dei tre demoni nella sala
- Se fossi un ragazzo comune, dubito che mi avreste chiamato – rispose Ikuto
- Sei intelligente, credo che sei perfetto per la missione – disse il secondo, le alte sfere cremisi, non apparivano mai nella forma reale, si presentavano, in forma di sfera, dai colori scuri, nero, cremisi (la più importante) e blu color notte
- Ci sarebbe un uovo, speciale, molto forte, e chi se ne impossesserà dimostrerà di essere il più forte, quindi abbiamo chiesto che il più forte e abile di noi demoni fosse a catturarlo, naturalmente anche gli angeli manderanno il più forte, ma la decisione a spetta solo a te – Ikuto era diverso, era calmo, riflessivo e paziente aveva la dote di essere più forte per il suo carattere, e per questo era temuto, forse più delle alte sfere, ma a differenza di altri la faida tra angeli e demoni non la capiva, non avrebbe combattuto contra un angelo se non per una valida ragione
- No, e anche se volessi, non potrei, gli unici che possono essere mandati sulla terra sono quelli che possiedono un guardian, vi ricordo – anche le alte sfere s’impressionavano con Ikuto, e questo li spaventava, un profeta aveva espresso a loro e alle stelli celesti (una versione angelicale delle alte sfere, che anch’esse apparivano come sfere, ma che brillavano, ed erano di colori chiari, bianco, celeste e rosa chiaro) che la predizione del mondo, era vicina
- Sei sveglio, coraggioso, eppure non sembri uno di noi, nessuno di noi potrebbe essere come te quindi potrai, partire per la terra anche senza un guardian, e caso succedesse potremo facilmente trasportati noi – disse la prima e più importante delle tre
- Datemi un motivo valido – gli occhi blu notte erano freddi di solito persino le guardie le guardavano terrorizzate lui invece no, era meglio avere quel ragazzo dalla loro parte
 
- Amu Hinamori? – chiese un rappresentante delle stelle celesti, li si riconoscevano facilmente per il colorito della pelle essere di un azzuro-grigio e i vesti, blu notte con filature d’oro con una grande stella al centro
- Si – rispose un po’ preoccupata del perché cercassero proprio lei
Arrivata nella stanza di un castello che era in mezzo alla città, Amu entrò in una stanza azzurro chiarissimo quasi bianco, con varie stelle adornando le pareti, mentre il soffitto sembrava essere vetro, invece era di un blu notte, con varie stelle vere e non disegnate come nelle pareti
- Sei arrivata – disse una delle stelle celesti quella color celeste
- Se mi permetteste, sapere perché sono stata convocata? – chiese Amu
- Vorremo affidarti la missione, di recuperare, un uovo del cuore speciale, che se cadrà in mani sbagliate, sarà pericoloso – spiegò la seconda color bianco
- Allora accetti la missione? – chiese la terza, cui colore era rosa, l’allegria e serenità di Amu era cosa risaputa e quindi per la bellezza del suo animo era la più adatta per quella missione
- Si, accetto – in due luoghi diversi, ma nello stesso momento, due persone accettarono una missione
E così tracciarono i loro destini...
Una ragazza e un ragazzo...
Un angelo e un demone...
Due persone estremamente diverse...
Unite in un solo destino

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Capitolo 3
*** The meeting ***


- Io ve l’avevo detto, che non avrei potuto passare – disse Ikuto alle alte sfere
- Non è un problema – disse la prima
 
- Uffa, non posso passare – si disperò Amu, al non poter passare, dal portale che portava alla terra
- Molto strano, anche se non hai un guardian, con la nostra magia dovresti, poter passare – disse una delle stelle celesti
- C’e un altro modo, per arrivare sulla terra? – chiese Amu
- C’e né soltanto un altro – disse un’altra delle stelle, e piano, piano il pavimento sotto Amu, iniziò a sparire
- L’unico altro modo è... – disse mentre la ragazza iniziava a cadere – Cadere di sotto –
 
Anche Ikuto, dovette cadere, per arrivare sulla terra, e l’atterraggio non fu dei migliori, caddero entrambi – seppur in posti diversi – con le gambe all’aria, e chi li guardava, li credeva pazzi.
- Ahia! Che male – disse Amu massaggiandosi la testa.
- Ora mi posso definire un angelo caduto dal cielo – disse lei, ridendo di sé per quella frase un po’ fuori luogo
- Però dove vado adesso? – si chiese lei al non saper minimamente dov’era che doveva andare.
 
- Altro modo non c’era, vero – borbottò Ikuto arrabbiato per il brusco atterraggio
Mentre passava, le ragazze lo guardavano, e dicevano cose del tipo “Wow, quello si che è un ragazzo” ma non osavano avvicinarsi.
- Ehi! Che ci fa un bel ragazzo, tutto da solo? – chiese una bella ragazza da lunghi capelli castani e gli occhi di un azzurro chiarissimo.
- Non sono affari tuoi – disse lui, squadrandola da capo a piedi
- Che c’e la tua ragazza ti ha piantato? Ti aiuto io – disse lei, aprendo un po’ quel leggerissimo maglioncino, in chiaro segno.
Ikuto per un attimo si sentì male e la voce che sentiva tutte le notti pervase la sua mente come un eco
 
La stessa cosa successe ad Amu, ma lei si lascio cadere a terra, e una terribile sensazione la pervase.
Vedeva il fuoco, sentiva le urla, vedeva tutto che conosceva, cadere a pezzi
E poi come se una sensazione opposta a quella sentita prima la avesse investita, vide due occhi color cobalto, ma ancora una volta si ritrovò a vedere come se una barriera dividesse eternamente lei, e quel ragazzo dagli occhi che sembravano due gemme splendenti
- Amu, come ti senti? – chiese una voce a lei familiare
- Ta-Tadase – balbettò lei, per poi vedere il volto dell’amico
- Le stelle, mi hanno chiesto di aiutarti – disse lui
- Come sei venuto? – chiese lei sedendosi
- Attraverso il portale, no? – disse lui sorpreso che la ragazza non ci avesse capito subito.
- Ma tu non hai un guardian, io stessa non ero riuscita a passare – disse lei a raffica non capendo
- Strano, è filato tutto liscio, quando ho attraversato il portale – disse lui, leggermente confuso
- Mah – sospirò Amu
 
Ikuto, rinsavì guardandosi intorno spaesato, con una flebile luce che filtrava, dalle tende.
Sapeva dov’era, ma come ci era arrivato, non sapeva.
- Ben svegliato, fratello – disse Utau al suo fianco
- Utau, cosa ci fai qui? – chiese Ikuto sedendosi sul letto
- Dopo che sei partito, le alte sfere mi hanno cercato – iniziò lei
- E mi hanno chiesto, delle cose davvero, strane – disse lei
- Del tipo? – chiese curioso Ikuto
- Se per caso, ultimamente ti fossero capitate cose strane – spiegò lei
- Gli ho parlato di tuoi incubi, e della voce che sentivi, e quando stavo attraversando il portale, mi hanno detto di tenerti sempre d’occhio – continuo lei, con uno sguardo preoccupato
- Non sono un bambino, credono che non posso farcela da solo – disse lui arrabbiato, uscendo dal letto
 
- Ah! Stavo per dimenticare, quando stavo per partire, mi hanno chiesto, se ultimamente facevi degli strani sogni – disse Tadase, dopo che la ragazza si era alzata
- E mi hanno detto di tenerti d’occhio – si disse lui
- Credo non abbiano molta fiducia in me – disse lei leggermente delusa
 
- Ahhhh! Ma perché Tadase non mi ha svegliata? – si chiese Amu uscendo in fretta dalla casa.
Per trovare quello che cercava e sembrare una normale ragazza aveva deciso di scriversi in una scuola insieme a Tadase, ma lui quella mattina non l’aveva svegliata.
Talmente impegnata a pensare a come trucidare l’amico, non si accorse di dove andava tanto che andò a sbatte contro qualcuno
E non un semplice qualcuno
Amu guardò il ragazzo che le stava... sotto.
Quegli occhi erano così simili a quelli del suo sogno.
- Ehi non ti hanno mai insegnato a guardare dove metti i piedi... e poi potresti toglierti di sopra – Ikuto era stupito, c’era qualcosa in quella ragazza che gli sembrava conosciuta
- Scusa – disse Amu rossissima per l’imbarazzo
- Ikuto, vieni – la voce fece ritornare in se i due, ricordandogli cosa dovessero fare invece che stare li
- Si Utau – quando Ikuto se ne andò Amu rimase lì impalata, pensava all’incubo che faceva tutte le notti, la voce di quel ragazzo era identica a quella che sentiva e i suoi occhi
Occhi freddi come il ghiaccio, di un blu intenso che sembra che quando li guardi ti perforano l’anima, occhi in cui ti puoi annegare.
Gli stessi occhi
Avevano tracciato il loro destino
L’incontro che mai sarebbe dovuto avvenire.
L’incontro prima la distruzione
- Ma si può sapere, perché non mi hai svegliata? – chiese la ragazza raggiungendo l’amico
- Stavi dormendo talmente bene che non ho avuto coraggio svegliarti – lei gli sorrise, uno di quelli che solo lei faceva, e che anche se lei non lo sapeva, era quello che il biondo tanto amava
Intanto Amu pensava all’incontro di prima, c’era qualcosa in lui che non la convinceva.
Qualcosa che la incuriosiva
Se non fosse impossibile, avrebbe detto che quel ragazzo era un demone.
Il carattere freddo e distaccato, e i suoi occhi profondi.
Quando era piccola, le raccontavano sempre che i demoni erano ingannatori, bugiardi e ammaliatori.
I demoni erano l’opposto degli angeli
Gli angeli erano gentili, i demoni erano freddi.
Una capacità di un demone era ammaliare
Loro erano così, fatti per ingannare
Ti stregavano la mente, erano una bugia perfetta.
Ecco com’erano i demoni
 
Ikuto ripensava alla ragazza di prima
Per tutto il giorno era stato vicino agli umani.
Ma nessuno aveva quello che lei aveva
C’era qualcosa di lei che lo affascinava
Qualcosa di diverso
Qualcosa di speciale
La profezia sta per compiersi
La fiamma dell’amore non può più essere fermata.
Ben presto non resterà più nulla
E tutto quello che conoscevano
Scomparirà

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