They all deserve to die.

di euryale_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Then I'll knit a sweater, while you write a letter. ***
Capitolo 2: *** Coming home. ***
Capitolo 3: *** A warning, to the victim…this is war. ***



Capitolo 1
*** Then I'll knit a sweater, while you write a letter. ***


Fan fiction a quattro mani scritta e condivisa con 155MoreMcGregor riguardo alle nuove avventure di Ichabod Crane.
I titoli dell'intera ff e del capitolo sono ispirati alle canzoni di "Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street".
Mi auguro che vi piaccia, a presto il prossimo capitolo!

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1. Then I'll knit a sweater, while you write a letter.

La nostra storia ha inizio in un freddo novembre dell'anno 1801. I tetti dei palazzi di New York risaltavano contro il cielo plumbeo. Nonostante la pioggia imminente, la via era piena di uomini in panciotto e di donne dagli abiti multicolori che camminavano per la strada dove periodicamente passava qualche carrozza.
Se per caso vi fosse capitato di sostare davanti a qualche gruppetto, la discussione sarebbe stata più o meno la stessa: ‹‹Avete sentito? Il detective Crane ha risolto il caso dell’omicidio a Times Square!››
Era naturale che non si parlasse altro che di lui: Ichabod Crane e i suoi numerosi successi erano conosciuti da tutti. Da quando era riuscito a risolvere il mistero di Sleepy Hollow, non si faceva che leggere sui giornali di un altro farabutto in cella grazie a lui.
Abitava nella graziosa casetta alla fine della via, assieme alla bellissima Katrina Van Tassel e il giovane Masbeth. L’ingresso era sempre incorniciato dai fiori tanto adorati dalla sua amata.
La mattina del 23 novembre sembrava una come tante. Katrina leggeva seduta compostamente sul divano davanti al camino, dentro al quale scoppiettava un fuoco vivace.
Ichabod era invece nel suo studio, impegnato nel sistemare i rapporti riguardanti gli ultimi casi risolti. L'uomo appoggiò le mani sulla scrivania e si lasciò cadere contro lo schienale della poltrona nera su cui era seduto, sospirò e si guardò i palmi, bucherellati da tante piccole cicatrici rotonde. Ichabod distolse lo sguardo e si alzò dirigendosi calmo al piano di sotto.
Contemplava la chioma bionda della ragazza seduta sul divano, di spalle rispetto alla porta: leggeva. Lui si avvicinò piano e le posò le mani sulle spalle facendola sobbalzare. Katrina chiuse il libro che stava leggendo e lo posò accanto a se.
‹‹Che libro è?››chiese l'uomo dando un'occhiata rapida a quel che la ragazza stava leggendo.
Lei sorrise e appoggiò la testa su una delle sue mani calde ‹‹Era di mia madre. Una di quelle storie romantiche tanto odiate da mio padre.››
Ichabod si sottrasse al contatto piano e con passo svelto andò a sedersi accanto a lei ‹‹Mai bella come la nostra sicuramente.›› Poi con aria assente aggiunse ‹‹Hai più avuto notizie da Sleepy Hollow?››
Katrina abbassò lo sguardo contrariata ‹‹Lo sai che voglio dimenticare…››
L’uomo ricordò improvvisamente. Quel che era successo durante la sua indagine al villaggio d’origine di lei, l’aveva profondamente scioccata e preferiva non pensarci mai. Per questo lui cercava in tutti i modi di non parlarne.
Cercando di farsi perdonare, prese il viso della ragazza tra le mani e iniziò ad avvicinarsi alle sue labbra.
Lui chiuse gli occhi aspettando il contatto con le labbra di Katrina quando una porta sbattuta nell'ingresso fece sobbalzare entrambi. Ichabod respirò profondamente per prendere coraggio poi si avvicinò lentamente alla soglia del soggiorno.
‹‹ SIGNOR CRAAAAAANE!!!›› chiamava il giovane Masbeth per tutta la casa.
Il ragazzino correva su e giù per le scale, aprendo tutte le porte, guardando in tutte le stanze. Quando arrivò nel soggiorno, Ichabod lo aspettava a braccia incrociate davanti al divano ‹‹Ebbene?›› chiese quasi divertito al ragazzino senza fiato.
‹‹La…cercano al tribunale.›› disse il giovane Masbeth trafelato appoggiando le mani sulle ginocchia e piegandosi per riprendere fiato.
Katrina sorrise divertita mentre il ragazzo continuava ‹‹La cercano…immediatamente!››.

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Capitolo 2
*** Coming home. ***


2. Coming home.
 
L'agente Crane varcò l'imponente ingresso del tribunale e si ritrovò in un atrio oscuro e affollato.
Appena saputo che lo aspettava un altro caso, Ichabod era uscito di casa in tutta fretta, ed era arrivato a piedi fino al tribunale, ora sostava in un corridoio angusto, in attesa di essere ricevuto dal giudice; si scostò i capelli neri dal viso in un gesto nervoso.
Non appena vide un uomo uscire dall'aula nella quale sarebbe dovuto entrare a breve, si sporse curioso per vedere chi vi era all'interno; purtroppo non riuscì a scorgere nulla se non il giudice Collins seduto al suo alto scranno di legno scuro.
Dopo pochi minuti sentì una voce imperiosa ordinargli ‹‹Venga avanti signor Crane››. L’uomo non se lo fece ripetere due volte ed entrò nell’aula.
Ichabod si fermò sotto allo scranno del giudice Collins e accennò un saluto con la testa seguito da un nervoso ‹‹Buongiorno››.
L’altro uomo non diede segno di averlo sentito e continuò a parlare ‹‹Per prima cosa vorrei presentarle una persona››. Fece un cenno verso l’oscurità dietro di sé e dal buio emerse una ragazza dai capelli biondi e profondi occhi neri.
‹‹Questa è la signorina Annabeth Jones›› la presentò il giudice mentre Ichabod avanzava verso di lei. ‹‹Incantato›› disse prendendole la mano destra tra le sue e sfiorandola con le labbra. La ragazza arrossì mentre Ichabod tornava davanti allo scranno del giudice.
‹‹La signorina Jones è qui per accompagnarla e aiutarla nel suo prossimo caso. E’ un’apprendista e stare con un agente che ha risolto tanti casi come voi la aiuterà a capire in modo più approfondito ciò che il vostro lavoro comporta.›› disse Collins sogghignando, poi continuò ‹‹Il che mi porta al nostro prossimo argomento: il vostro caso››. Si sporse verso Ichabod e sempre con lo stesso ghigno sulla faccia domandò ‹‹Suppongo che vi ricordate di Sleepy Hollow, esatto?››
L’uomo fissando negli occhi il giudice, degluttì e sussurrò un vago ‹‹Si››. In cuor suo pregava che dovesse solo fare un paragone, quel villaggio gli aveva creato fin troppi guai, al limite della sua sopportazione.
Notando lo sguardo spaventato di Ichabod, Collins andò dritto al punto ‹‹Ci sono state ben quattro sparizioni, nei pressi del torrente. Degli uomini scomparsi non si è più trovata nessuna traccia ed è qui che entrate in campo voi. Partirete esattamente domani per Sleepy Hollow accompagnato dalla signorina Jones per indagare sul caso.››
Il detective sentiva la gola secca e aprì la bocca più volte tentando di dire qualcosa ma il giudice lo interruppe nuovamente ‹‹Cosa succede signor Crane? Non credete più nei vostri metodi scientifici e garantiti dopo il caso a Sleepy Hollow?››
Ichabod ancora una volta non rispose, al di sotto della sua carnagione bianca, se possibile, divenne ancora più pallido, poi si volse verso Annabeth, la salutò chinando leggermente la testa e lo stesso fece rivolgendosi al giudice poi si volse verso l’uscita, gli occhi neri pieni di incredulità.
L’uomo scese i gradini dell’ingresso immerso nei suoi pensieri. Come avrebbe detto a Katrina che sarebbe tornato a Sleepy Hollow? Degluttì più volte all’idea del viso di lei quando glielo avrebbe reso noto. Ma nell’istante in cui si fermò sul marciapiede cercando con lo sguardo una carrozza, giunse alle sue spalle una voce sconosciuta.
‹‹Signor Crane! La prego, mi aspetti!››
Ichabod si girò e notò la giovane apprendista che scendeva i gradini tenendo sollevata la gonna blu del grazioso vestito, cercando di non inciampare. Si voltò completamente e la attese.
Arrivò davanti a lui e sorrise ‹‹Vi ringrazio! Siete un vero gentiluomo!››
Perplesso dalla velocità con cui la ragazza aveva parlato, il detective annuì ‹‹Cosa dovete dirmi?››
La ragazza lo guardò come se la risposta fosse più che ovvia ‹‹Nulla! Semplicemente vengo con voi!›› e fece un altro dei suoi sorrisi a trentadue denti.
Leggermente a disagio lui continuò a fare cenno di si, distogliendo poi lo sguardo che andò a posare sulla carrozza ferma davanti a loro in quel momento. Vi salì e così fece anche Annabeth.
‹‹Oh che bello! Una berlina chiusa!›› esclamò lei appoggiando le mani sui sedili.
Sempre più inquietato, Ichabod si premette contro allo schienale e voltò lo sguardo al finestrino. Ma la voce della giovane apprendista, gli giunse alle orecchie prima che potesse di nuovo concentrarsi sul modo in cui avrebbe detto del ritorno a Sleepy Hollow a Katrina.
‹‹Io preferisco il calesse…peccato si usi solo nella bella stagione. Invece trovo che sia più raffinato il Landau, con la capote…avete presente?››
Nonostante non avesse la più pallida idea di che stesse parlando la ragazza, lui annuì allontanandosi maggiormente e spingendosi contro lo sportello. Quella ragazza iniziava a renderlo nervoso…e doveva portarsela dietro a Sleepy Hollow? Nemmeno per sogno!
L’idea di abbandonarla lì a elencare i componenti della carrozza si fece prepotentemente spazio nella sua mente e così appena il cocchiere fermò la carrozza per aspettare il passaggio di numerosi pedoni, lui aspettò che Annabeth spostasse lo sguardo e si precipitò a spalancare lo sportello, balzando giù e iniziando a correre disinvolto fino alla fine della via.
Per fortuna la strada in cui era capitato, era piuttosto vicina alla sua casa e con un ultimo sforzo corse fino a lì, sperando che il giudice gli avesse solo fatto uno scherzo.
Katrina era in giardino che raccoglieva rose, bellissima come sempre nella luce della nascente sera. I lunghi capelli biondi le ricadevano davanti al viso.
Ichabod si fece coraggio e varcò il cancello, avvicinandosi alla ragazza, che appena lo vide  gli gettò le braccia al collo stampandogli un bacio sulle labbra.
‹‹Allora? Qual è il nuovo caso del detective Ichabod Crane?›› gli chiese lei raggiante.
Lui immaginava già come quel sorriso si sarebbe spento quando le avrebbe detto tutto ‹‹Tesoro, senti…›› tentò di dire lui, ma la voce non voleva uscire.
Lei lo guardò incoraggiante ‹‹Non sarà mica qualcosa di così terribile da non riuscire a dirmelo!››. Ma Ichabod non rispose e lei, proprio come aveva immaginato, si rabbuiò ‹‹Non dirmi che…››
L’uomo annuì con lo sguardo basso ‹‹Non ho potuto non accettare Katrina! Ne va una questione di orgoglio. E non posso lasciare che gli abitanti di Sleepy Hollow rimangano in balia di ciò che accade! Dovresti esserne consapevole anche tu, è il tuo villaggio…››
Katrina non rispose, ma continuò a guardare il roseto, giocherellando con i gambi delle rose recise che teneva in mano.
‹‹Devo Katrina…anzi, dobbiamo. Ti prego…››
Dopo un altro istante di silenzio, la ragazza annuì e si voltò per tornare in casa. Ichabod tra i capelli biondi di lei, scorse una lacrima scendere lenta sulla sua guancia.
 
 
 
Due cervi posti all’ingresso di una stradina erano il benvenuto che Scarlet Harvey ricevette dallo sperduto villaggio. Il vestito color sangue era completamente sudicio di fango e le valigie che la ragazza teneva tra le mani erano trascinate lungo il sentiero.
Lanciò uno sguardo torvo tra i capelli spettinati e sbuffò, domandandosi dove diavolo fosse finita. Avrebbe sicuramente fatto licenziare quel cocchiere!
Era partita da Londra alcuni giorni prima, diretta a New York, e tutto era stato perfetto finché non era salita su quella maledetta carrozza. Non conoscendo la strada perché in un posto nuovo, non si era resa conto che il cocchiere l’aveva portata da tutt’altra parte, inoltrandosi nell’entroterra. E aveva addirittura avuto il coraggio di abbandonare lei e la carrozza a qualche chilometro dallo sperduto villaggio! Si era inoltrato in una chioma di alberi spinto dalla sete e seguendo un torrente non aveva più fatto ritorno. Appena lo avrebbe ritrovato, era sicura che gliel’avrebbe fatta pagare.
Un cartello su un paletto in legno che prima non aveva notato, recava la scritta “Sleepy Hollow”.
Riprese le valige in mano e si avviò lungo la strada.

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Capitolo 3
*** A warning, to the victim…this is war. ***


3. A warning, to the victim…this is war.
 
I quattro salirono sulla carrozza.
Katrina stringeva convulsamente il braccio di Ichabod, pallido in volto. I due innamorati erano seguiti dal giovane Masbeth carico di bagagli e da Annabeth Jones, l’esuberante apprendista che Ichabod aveva abbandonato sulla carrozza a metà strada tra il tribunale e casa sua.
Katrina si sedette sui morbidi sedili della vettura davanti ad Annabeth e i suoi occhi azzurri si persero nel paesaggio che scorreva veloce al di fuori del finestrino.
Ichabod la sfiorò con lo sguardo. Per lui era difficile tornare a Sleepy Hollow dopo tutto ciò che avevano passato in quel luogo…dopo tutto ciò che lei aveva passato in quel luogo.
Katrina dormiva di un sonno agitato quando la carrozza si fermò per la notte; Annabeth e Masbeth conversavano tranquilli sull'altro sedile mentre Ichabod svegliava la ragazza con un tenero bacio sulle labbra; Katrina si svegliò sussultando.
I quattro si fermarono ad una locanda malmessa per poi ripartire il mattino dopo all’alba. Quando la vettura si fermò per lasciarli sulla strada principale del paesino, Katrina sembrava sul punto di rimettere. Ichabod la sosteneva, Masbeth era nuovamente ingombro di valigie e Annabeth aveva impugnato un quadernetto e una piccola penna e annotava freneticamente tutto ciò che vedeva.
Nessuno li aspettava, nessuno era lì per accoglierli, Ichabod e il resto del gruppo percorsero il sentiero fangoso che conduceva alla vecchia casa dei Van Tassel. Katrina, con mani tremanti prese le chiavi dalla piccola sacca che teneva e le infilò nella serratura aiutata da Ichabod. La ragazza gli sorrise riconoscente.
Quando la porta si aprì, un odore di polvere e muffa li investì.
Masbeth fu il primo ad entrare nella casa e ad appoggiare tutte le borse sul pavimento ricoperto 
da uno strato di pulviscolo. Gli altri indugiarono un poco sulla soglia prima di entrare guardandosi attorno.
Katrina si muoveva sospinta da Ichabod, il ragazzino era fermo in mezzo alla sala d'ingresso seduto su una valigia, mentre Annabeth curiosava in giro.
L'apprendista aveva appena iniziato a salire le scale che conducevano al piano di sopra quando una sagoma rossa le saettò accanto per arrivare dietro a lei con un fucile puntato. La ragazza sgranò gli occhi...forse poteva gridare, ma se lo avesse fatto chiunque ci fosse lì dietro l'avrebbe uccisa.
Annabeth si voltò lentamente e si trovò faccia a faccia con una ragazza vestita di rosso sangue, i lunghi capelli castano scuri sciolto sulle spalle e negli occhi grigi uno sguardo minaccioso .
L'apprendista prese un respiro, poi con una mano scostò la canna del fucile che stringeva la ragazza dal proprio viso, ‹‹Ora va meglio›› esclamò ‹‹Io sono Annabeth  Jones, la nuova apprendista del signor Crane...›› disse stendendo la mano della giovane in rosso ‹‹Voi siete ?›› continuò. La ragazza abbassò definitivamente il fucile ma nel suo sguardo aleggiava ancora un'ombra di sospetto. Stava per dire il suo nome quando ‹‹Signorina Jones con chi sta parlando?›› la voce dell'agente Crane le fece distogliere lo sguardo dall'altra giovane.
 ‹‹Oh, signor Crane credo di aver trovato qualcuno ›› disse l'apprendista.
‹‹Ad ogni modo io sono Scarlet Harvey›› sospirò la giovane evidentemente infastidita da tutto quel teatrino.
Quando Ichabod salì le scale i suoi occhi neri corsero immediatamente al fucile e l'uomo deglutì con paura, sentimento che si dissolse immediatamente non appena Scarlet si voltò verso di lui. L'agente si avviò verso di lei e le fece un baciamano cortese proprio come ad Annabeth ‹‹Ichabod Crane›› si presentò sollevando lo sguardo e posandolo negli occhi grigi della ragazza.
‹‹ Scarlet Harvey›› disse ancora una volta lei.
Terminate le presentazioni la combriccola, ora composta da cinque persone, si sistemò nell'ampia villa dei Van Tassel.
‹‹Quindi signorina Harvey...volete spiegarmi il motivo per cui vi trovate qui? Come avete fatto ad entrare?›› domandò Annabeth anticipando il detective Crane, che era riuscito appena ad aprire la bocca per iniziare un discorso. Lui le rimandò uno sguardo contrariato.
Scarlet accennò un sorrisetto all'angolo della bocca. ‹‹Che ne dite se ne parliamo davanti ad un bel pasto caldo e ad un buon bicchiere di sidro? C'è una sola locanda qui a Sleepy Hollow, almeno da quanto mi hanno detto gli abitanti del posto.››
Con un cenno di consenso Ichabod accettò ‹‹Mi sembra una buona idea. Katrina?›› chiese lui voltandosi a guardare la ragazza che fissava accigliata la nuova arrivata.
‹‹Si?›› rispose lei in un sussurro.
‹‹Per te va bene?››
Katrina annuì e quel consenso fu ricambiato dal sorriso di Ichabod.
‹‹Perfetto, possiamo andare.››
La strada fuori era deserta e tutte le finestre delle case erano sprangate. Il rumore dei passi dei cinque echeggiava per il viale che terminava con la candida chiesetta. L’unico segno di vita era dato da una casa alla loro sinistra, dove dalle finestre aperte proveniva un chiacchiericcio.
La locanda era piena di gente, quasi si fosse rintanato lì l’intero villaggio.
A fatica trovarono un tavolo, nell’angolo tra il muro e la grossa finestra. Si sedettero e dopo aver ordinato da mangiare e da bere, iniziarono a parlare.
‹‹Sono arrivata qui esattamente tre giorni fa›› iniziò Scarlet ‹‹Sono di Londra e lavoro come scrittrice. Dovevo portare a termine un accordo con un editore di New York e…››
Il giovane Masbeth non si trattenne dall’esclamare ‹‹Noi abitiamo a New York!›› ma dopo l’occhiataccia che gli mandarono in contemporanea Crane e la ragazza in rosso, si zittì nuovamente.
‹‹Stavo dicendo…quindi sono partita  e dopo esser arrivata al porto ho preso una carrozza che mi avrebbe definitivamente portato alla mia meta. Maledetta la volta che l’ho fatto! Il cocchiere ha sbagliato strada e mi ha portata nell’entroterra.
Per di più dopo esser sceso ad un paio di chilometri da qui per bere da un torrente, non è più tornato e mi sono dovuta fare la strada a piedi››
A quell’affermazione, i quattro ascoltatori si lanciarono un’occhiata di intesa. Scarlet non notandola continuò ‹‹Ho chiesto di essere ospitata alla locanda qui, ma avevano già tutto pieno per qualche strano motivo. E quindi mi hanno aperto quella sporca villa dove stare fino all’arrivo di un’altra carrozza.››
‹‹La “sporca villa” è mia, signorina Harvey›› affermò Katrina seria. Scarlet stava per rispondere, quando giunse la cameriera con un vassoio.
Mentre appoggiava l’ultimo bicchiere, quello di Ichabod, sul tavolo davanti a lui,  Annabeth fece un gesto improvviso, facendo rovesciare il contenuto sulla giacca che indossava il detective.
Fece per scusarsi, ma poi mentre rialzava il bicchiere cambiò improvvisamente idea e con uno scintillio negli occhi sussurrò a Crane ‹‹La prenda come una vendetta per avermi lasciato da sola sulla carrozza!››
Lui sgranando gli occhi balbettò qualcosa di incomprensibile prima di sospirare irritato. Prese lo straccio che la cameriera gli porgeva e lo strofinò sulla macchia ‹‹Dicevamo?››
‹‹Tocca a voi›› ghignò la ragazza in rosso.
‹‹Si,  certo. Sicuramente essendo qui da tre giorni, avrete sentito delle sparizioni!››
Le brillarono gli occhi ‹‹Ho sentito accennare qualcosa, ma non ho approfondito la cosa››
Annabeth si intromise continuando a lanciare occhiate divertite ad Ichabod che tentava invano di far sparire la macchia sulla giacca ‹‹E’ strano dato che avete pure assistito al rapimento della quinta! Per Sleepy Hollow passa un torrente, sapete? Tutte le persone sparite erano sulle sponde di questo…completamente volatilizzate, senza lasciare traccia››
‹‹Volete dirmi che…›› domandò Scarlet perplessa.
‹‹Esattamente, il suo cocchiere è sparito esattamente come gli altri.›› disse Katrina.
‹‹Oh cielo!›› bisbigliò ‹‹E questo cosa c’entra con voi?››
Gonfiando il petto, Ichabod esclamò tutto fiero ‹‹Essendo un detective, sono qui per risolvere questo caso!›› ma non riuscì a terminare la frase con l’enfasi sperata, perché lanciò un urlo ‹‹Signorina Jones!››
La ragazza che gli aveva appena pestato il piede corresse con un sorrisetto la frase precedente del detective ‹‹Siamo qui tutti e quattro per risolvere il caso, signor Crane. Non è qui da solo, ricorda?››
Deglutendo, ancora occupato a sentire il dolore al piede, il detective annuì mentre Annabeth gli sorrideva angelica. Katrina le lanciò uno sguardo minaccioso e quella riprese velocemente a parlare ‹‹Be’, credo proprio che sia ora di andare…l’intero locale si sta svuotando o sbaglio?››
Con il consenso di tutti, si alzarono dal tavolo. Ichabod zoppicando leggermente prese a braccetto la Van Tassel, sotto lo sguardo attento di Scarlet che chiudeva la fila assieme al giovane Masbeth.
La compagnia si diresse verso casa Van Tassel, Annabeth, Scarlet e il giovane Masbeth si diressero verso le proprie camere, Katrina e Ichabod indugiarono qualche minuto nell'atrio scambiandosi un bacio, poi anche loro, esausti, si recarono nella loro stanza.
Tutti i ragazzi caddero addormentati nel giro di pochi minuti.
Cavalli lanciati al galoppo. Uno sparo. Due urla.
‹‹NE E' SPARITO UN ALTRO!››

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