Amy's fears. Give up your way, you could be anything.

di DarkFear
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amy. ***
Capitolo 2: *** Il campo estivo e lui, Ben. ***
Capitolo 3: *** Nera?! ***



Capitolo 1
*** Amy. ***


Little Rock, 1994
Di solito mi va sempre di cantare. Oggi stranamente no, forse sono troppo stanca anche per sedermi al pianoforte. In effetti un po' di sonno ce l'ho, ma so che non è l'unico motivo della tristezza di oggi. Ultimamente mi sento sempre così: triste e vuota. Triste anche per scrivere testi, non ci provo nemmeno perchè tanto già so che non ne verrà fuori nulla di buono, ci rinuncio. Provo a stendermi, ma la mia mente è pervasa da strani pensieri, malinconici e tristi. Bah, è inutile. Provo a mangiare qualcosa, anche senza fame.

«Amy, avanti, dimmi che hai.» Mia madre è apprensiva, come al solito.
«Perchè ogni giorno pensi che abbia qualcosa?» 

«Pensavo a una cosa Amy. Se andassi in un campo estivo? Almeno là proverai a farti degli amici.» Ci fosse una volta che risponde alla mie domande.. ma pazienza. Sorvoliamo.  Campo estivo? Amici? Per me non esistono parole più sbagliate. Esiste solo la mia voce e il pianoforte, basta. Non ho bisogno d'altra gente. Almeno non ora, ho già provato un sacco di volte a farmi degli amici, ma niente. Sono stata sempre la pecora nera della classe, della mia famiglia, del paese. E lei pretende che possa farmi amici veri? Cerco però di essere cortese.
«Non lo so. Se il pianoforte lo accettano vado ben volentieri.»
«Se evitassi di chiuderti così in te stessa avresti anche tu degli amici.»
«Tanto lo sai anche tu che sono orribile sia dentro che fuori.»
«Amy, basta per favore, andrai a quel campo estivo, che tu lo voglia o no.» Mah, forse se non avessi questo faccino da biondina per bene sarei anche accettata. O forse no. Forse son solo paranoie. O forse è vero. E come al solito piango, come se fosse la soluzione migliore a tutti i miei problemi. Forse un giorno sarò come Tarja, Vibeke, Christina. Sogna Amy, sogna. Ecco, questo sì che mi viene bene. Quando non vado in giro a fare la puttana o quando non piango, sogno. Forse però non sono abbastanza bionda, forse dovrei avere una magnifica pelle dorata e abbronzata. Ecco, ci risiamo. Mi odio cazzo, mi odio. *Prende a pugni il cuscino*. Se esiste qualcuno con cui prendermela, ecco, questa sono io.
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L'angolo di DarkFear: Chiedo venia se fa schifo, è la mia prima storia.

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Capitolo 2
*** Il campo estivo e lui, Ben. ***


Ci dormo sù, mi sveglio, ed ecco che all'improvviso l'idea del campo non mi sembra tanto male. Ma cosa mi ha dato mia madre ieri sera?! Sono io questa? Ok, ricominciamo. Io non andrò in quel campo. Uh, che mal di testa.
Mia madre è sempre stata così. Preoccupata per quella ragazzina pallida che non accennava mai ad un sorriso. Non è che non fossi capace di sorridere.. è che semplicemente mi sembrava stupido farlo se poi è un sorriso finto. Sarei falsa. Perchè non trovo buoni motivi per sorridere. Eh no. E qui di nuovo, sorvoliamo. Oggi non mi va proprio di discutere, dirò a mia madre di mandarmi a quel campo e basta. 
Campo estivo, estate 1994
Mah, non è così male come pensavo in effetti. Almeno qui riesco a suonare. In santa pace. Sapete, io ho un superpotere, mando in paranoia chiunque con i miei discorsi malinconici e in effetti con i ragazzi del campo ci sono riuscita perfettamente. Me ne potevo stare zitta no?! No. *Si siede sul pianoforte e comincia a suonare ciò che le passa per la mente* Mentre suono non riesco a pensare. Ok, ora vedo se mi ricordo la mia personalissima versione di Nothing Else Matters, ovvero una canzone metal già di per sè depressa, portata da me alla massima disperazione, in chiave paranoica.
'Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
And nothing else matters'
Sembra che non ci sia nessuno in auditorium .. Ma.. chi.. *Entra un ragazzo affascinato dal pianoforte* Ma che vuole questo? Non si può stare da soli? Odio suonare in presenza di gente, soprattutto se estranea. 
«Di chi è questa voce angelica?»
«Ma chi.. chi sei tu?!»
«Un angelo un po' acidello direi.»
«No è che, avevo prenotato l'auditorium.»
«Mi chiamo Ben» Chi te lo ha chiesto?!
«Amy.» Ogni volta è così, mi sforzo di essere cattiva ma non ci riesco mai.
«Da quanto studi pianoforte? E canto? Sei davvero brava. Hai una voce meravigliosa.»
«Pianoforte da 8 anni, canto, uhm, non me lo ricordo, ho sempre cantato.» No no Amy, sei troppo cortese, troppo.
«Senza parole, davvero. Anchio sono un musicista, sai?» E quindi? Ti ho chiesto qualcosa?
«E cosa suoni?»
«Chitarra.»
«Wow.»
*Silenzio imbarazzante*
«Oltre ad essere brava sei anche molto carina.» Dio, no, ora comincia con i complimenti. Fatelo smettere.
«Perchè non rispondi?»
«Non sono abituata ai complimenti.»
«Ti va di suonare qualcosa con me? Fammi sentire altro.» So cosa vuole da me, agganciarmi con la scusa della voce angelica e poi.. zac! Portarmi a letto. Se vuole lo accontento subito ma, fatelo smettere però.
«Dipende.»
«Da cosa?»
«Dal genere.»
«Björk, Metallica e.. potrei andare avanti all'infinito.» Questo ragazzo comincia a incuriosirmi. Potrei e dico potrei, dargli una possibilità.
«Eddai, fammi sentire.»
*Ben corre a prendere la chitarra e dopo molte canzoni i due, esausti, si fermano.*
«Riconfermo ciò che ho detto prima. Sei brava. Punto.»
«Ouh grazie.»
Quella stessa notte:
Non riesco a dormire. Ma perchè? E' da un po' in effetti che il mio sonno non è più quello di prima. Maledetto. Fammi dormireee! *Accende il suo walkman con il cd dei Metallica a tutto volume.*
Ho sete. No anzi, ho fame. Sonno. Ma che cos'ho?! Forse è quel Ben. Non era poi tanto male. Mi sono alterata perchè aveva invaso il mio spazio privato. Me e la mia musica. Ma in effetti sentendolo suonare tanto male non è, su.
E poi ascolta Bjork. E i Metallica. E Jimi Hendrix. Cavolo.
*Fantasticando, finalmente prese sonno, nonostante il chiasso dei ragazzi del campus.*
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Commento personale!: Capitolo anch'esso corto (chiedo venia di nuovo) ma scrivendolo mi è venuta in mente una cosa. Cosa sarebbe accaduto se la vita di Amy fosse stata una normalissima infanzia felice? Non avrebbe scritto un'intera discografia di canzoni depresse e paranoiche *seppur bellissime* (*-*) e sarebbe diventata un'icona pop? Ecco un altro spunto per la prossima storia. Ok, da qui inizia la leggenda della formazione degli Evanescence! Non perdete il prossimo capitolo :)

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Capitolo 3
*** Nera?! ***


Una settimana dopo.. (Con pomeriggi interi passati a suonare insieme.)
Mi sveglio, vado in bagno, mi guardo.. non sono io. Non sono questa. Tanta voglia di cambiare, ma cosa? Come? Perchè ne ho tanto bisogno? *Si passa la mano fra i capelli* Ecco. Ecco cosa. Una tinta. Nera, come il carbone. Spezzo i canoni della bellezza. Perchè se non sei bionda sei una sfigata. Ecco, mi farò nera. Uhh, una volta nella mia vita che riesco a prendere una decisione da sola! *Sfodera un sorriso da ebete e si mette a saltellare come un'imbecille.* Sarà la prima cosa appena arriverò a casa. Tinta e zac. Anzi, forse zac direi di no. 
*Auditorium*  
*Amy suona e canta per più di mezz'ora*
 

«Signorina Amy, lei ha mai pensato di suonare con qualcuno?» Come al solito Ben non avvisa mai quando arriva. Mi spavento ogni volta.
«In che senso: con qualcuno?»
«Che quel qualcuno potrei essere io.»
«Che se ne fanno di una pianista cantante e di un chitarrista entrambi quattordicenni?» Che vuol dire Amy? Non vuol dire nulla! Ma che stai dicendo? Straparlo.
«In effetti niente.»
«Perspicace il ragazzo.»
«Eddai Amy. Possiamo provarci. Un duetto.»
«Non lo so. Mi vergogno.» Sant'Iddio, non potevo dare risposta peggiore. In questo momento mi vergogno di me stessa. Ma a che pensavo?!
«Posso farti una domanda?» Noooo!
«Non le hai già fatte?»
«Un'altra.»
«Spara.»
«Perchè.. perchè non sorridi mai? Voglio dire, sei una ragazza bellissima, piena zeppa di talento, amici.»  Amici??!
«Preferisco non parlarne.»
Ti prego Dio, se esisti fammi l'ultimo favore. Evitami questa imbarazzante discussione sui miei stati d'animo. Non parlo neanche con mia madre di questo, figurati se mi metto a parlare di questo con lui.
Dio! Questo discorso salta fuori ogni volta. Marca male.
«Allora.. parlami un po' di te. E' una settimana che suoniamo insieme ma non mi hai detto niente di te. Ti prego.» *E fu così che con questa affermazione Amy capì che Ben Moody era partito per la tangente. Cotto.*

«Questa te la concedo. Dunque, ho due sorelle, sono direttrice del coro della scuola...» Parlo per mezz'ora ma lui non ascolta quello che dico. 
«Ho qualcosa in un occhio?»
«No, ehm, cosa?» Non mi stava ascoltando, per l'appunto. Lo sapevo.
«Non mi stavi ascoltando.» No, infatti mi guardava, non so esattamente cosa, ma giuro che un attimo fa mi stava guardando.
Che begli occhi che ha. Devo ammetterlo. Mi sta fissando ancora. Che faccio?! Mi sta guardando dritta negli occhi. Muoio. Odio quando la gente mi fissa. Ora glielo dico.  Anzi no. Amy, you're so confused.
«Mi piace un sacco suonare con te. E abbiamo tante cose in comune.» Cose in comune? Ma se nemmeno mi stavi ascoltando quando raccontavo la mia storia?
«Ouh, anche a me.»  Voglio morire. Voglio morire. Voglio morire. Voglio morire. Nessuno mi aveva mai degnato di attenzioni. Figurati i ragazzi. Per loro sono sono un giocattolino da usare e buttare. E' possibile innamorarsi in una sola settimana? Lui è cotto. Lo vedo che è cotto. Comincio a rivalutare l'idea del suonare insieme. Almeno mi distraggo un po', e la smetto di fare questi lunghi monologhi a me stessa, che non servono a nulla. 
«Ehm, per il fatto del.. del duetto.. ci ho ripensato. »
«E io stavo pensando che potrebbe essere una band.» Una band? Una band tutta mia? Vera? Live nei locali e tutto?
«Mi sembra una splendida idea. Però in effetti ci servono altri componenti.»
«Su questo non ci piove. Ma ho una certa conoscenza, quindi don't worry.» E' sempre più attraente.
«Vado Ben. Ho sonno.»
«Ciao Amy.» *Dà ad Amy un bacio sulla guancia.* Ok, si sta allargando. Ma questa cosa stranamente mi piace. Aveva ragione sul fatto di avere cose in comune, più lo guardo negli occhi, più colgo il suo dolce sguardo indifeso. Già dal primo giorno  ho capito che non aveva la solita corazza che ci fa essere cattivi. Mi starò innamorando anchio?
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Commento dell'autrice: Direi che non ho altro da aggiungere se non.. non perdete il prossimo capitolo!

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