Tears of an Angel

di skecone95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 2 ***


questo capitolo lo dedico alla mia amica ilaria :) buon compleanno! grazie per avermi sempre sostenuta!
 



Capitolo 2
 

<< Noi siamo geniali! Siamo grandi! >> Lily esultava per tutta la camera come una bambina di 9 anni, era felicissima, al contrario Alexis tendeva a tenere per se le sue emozioni.
<<  Lily, era solo il test d’ingresso! >>
<< Solo? Ahah! Beh noi l’abbiamo superato alla grande! >>
Alexis sospirò.. era inutile, Lily era una ragazza allegra, niente le avrebbe tolto il sorriso dalla faccia!
 
<< Dai andiamo, la lezione sta per cominciare >> Lily trascinò l’amica fuori dalla porta, attraversando il lungo corridoio di Harward, Alexis si rese conto che non era un sogno… Arrivarono davanti alla classe. << dai qui amica mia, inizia il nostro nuovo percorso >> Lily guardò Alexis, sapeva benissimo che per lei era importantissimo quel traguardo, forse anche troppo. Entrarono insieme. <<  è fatta, Jake sono entrata! >> Mentre Alexis sussurrò queste parole sorrise.. aveva raggiunto la sua prima meta.
<< Buongiorno, ragazzi io sono Anne McCoen, la vostra nuova insegnante >> Alexis osservava quella donna in modo dettagliato: capelli lunghi, raccolti in una biondissima coda di cavallo, fisico meraviglioso “sulle quarantina” pensò. La camicia azzurra le donava molto, risaltava il colore blu degli occhi. Blu. Come i Suoi. Grandi e blu come il mare. Alexis si torturava la mente, non capiva perché in ogni modo, la sua menta la riportava al ricordo di Cone… << Sum 41 >> ritornò alla realtà << Bleed e Watson , si occuperanno dei Sum 41 >> disse la prof uscendo dall’aula. Si era persa l’intera lezione, la prima. << cosa centrano i Sum? >> si rivolse all’amica<< ecco.. dobbiamo, noi, dobbiamo fare un servizio sui Sum… >>
<< Cosa? >> Alexis, era nervosa, molto <<  Ci sono migliardi di altri argomenti, politica, fame nel mondo alieni in estinzione, perché diavolo la musica? Perché diavolo i Sum? >>
Lily, sospirò <<  Alexis, la cronaca rosa è il primo ramo del giornalismo…  >> guardò l’amica. Sapeva che per lei era difficile accettare il fatto di rivederlo dopo tanto tempo, sapeva perfettamente che le faceva del male, sapeva anche che così si sarebbe resa finalmente conto dei suoi veri sentimenti. Prese il viso di Alexis, lo strinse forte. << Dobbiamo farlo >>
<< Mah… >>
<< Alexis! >>
<< Si? >>
<< Non farmi arrabbiare! Sum 41. Io e te. 2 settimane. >>
<< Va bene, come li contattiamo però?>> Alexis non si arrese, cercò in ogni modo di trovare una scappatoia.. ma sapeva che era una causa persa. << Non credo che abbia tempo da dedicare ad un nuovo numero di telefono sai? >> Lily sorrise, era scaltra e furba, almeno così si sarebbero rivolti la parola.
<< No! >>
<< Alexis… >>
<< Va bene >> sogghignò << gli farò una telefonata . >>
Si incamminarono, Alexis non riusciva a distogliere lo sguardo da Lily, il suo sorriso era malefico, stava architettando qualcosa, ne era certa. Tra i corridoi di Harward Alexis pensava a cosa avrebbe fatto, era indecisa se tirare a Cone uno schiaffo o un calcio, nel momento in cui l’avrebbe rivisto.
 
“Cause I’m into deep and I try to keep” durante le prove Cone non pensava a nulla. Nessuna distrazione. Il feeling che si creava tra lui e il suo basso era quasi magia. Aveva sempre dichiarato che ogni nota, ogni minimo acuto era dedicato alle persone che amava , che lo avevano sempre sostenuto fin dall’inizio… in quel momento pensò alla prima persona di questa lista, Jake. Ripensò a lui, alla loro promessa e tornò indietro di ben 12 anni…
“Nell’estate del 1999 aveva circa 15 anni, i Sum 41 erano ben lontani dal loro traguardo, erano solo una band di ragazzini che voleva affermarsi nel mondo della musica PunkRock.
Era il 3 marzo, quel giorno Jake e Cone, o meglio Jason, si promisero che qualsiasi difficoltà, qualsiasi ostacolo, lo avrebbero superato insieme, insieme sarebbero andati avanti e avrebbero raggiunto i loro obbiettivi. 2 anni dopo, Jake morì. Cone non si presentò al funerale. Aveva paura, paura di guardare i genitori di Jake in faccia, paura di dare l’ultimo addio al suo migliore amico, paura, di guardare Alexis negli occhi, perché sapeva che quello sguardo pieno di lacrime lo avrebbe fatto soffrire di più.”
Le prove erano durate circa 2 ore, Cone era esausto. Prese il cellulare per vedere l’ora. Le 10 e 15, notò un avviso di chiamata, chiunque fosse aveva lasciato un messaggio in segretaria. Iniziò l’ascolto. << Ciao, mmm, sono io, so, sono Alexis. Dovresti ricordarti di me. >> Cone gemette, era proprio lei. Ma la sua voce che ricordava calda e solare, era fredda e distante e immaginava anche perché.<> silenzio. Riuscì solo a udire con estrema fatica pochi respiri, affannosi, poi la voce cambiò. Sembrava una bambina, calda e allegra, ma non era Alexis. << Ciao, insomma, noi vogliamo una vostra intervista, per contattarci chiama al 3343608596! A presto ! >>. Fine. Un respiro profondo e riascoltò il messaggio per segnarsi il numero. Chiamò. Trafficò insufficiente, “cazzo!” .
<< Ehi, Deryck, hai soldi sul telefono? >> Deryck che si gustava una fetta di torta al cioccolato si girò, guardò l’amico ansimante e gli passò il cellulare.
<< perfetto >>
<< successo qualcosa? >>
<< Si, no, cioè ti spiego dopo..>> Cone era strano, questa volta più del solito. Deryck sapeva bene che quando si comportava così, era per qualcosa di davvero importante. Gli avrebbe spiegato tutto dopo, ne era convinto.
Cone digitò il numero, libero. 1 squillo, 2 , 3 , 4 << Pronto? >> era lei. Cone non riusciva a parlare, le labbra erano fossilizzate << Pronto? >> dall’altra parte della cornetta Alexis sentiva solo un leggero affanno << Ok, non è divertente cia. . >>
 <<  No! >>
<< Chi parla? >>
<< Sono io, sono Cone  . >>

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Premetto che questa è la mia prima fanfiction, parecchie volte ho scritto storie ma tutte le volte avevo troppa paura che facessero schifo xD Quindi, se volete darmi dei consigli saranno ben accettati. :D
                                                                   
                                                                                                                                       Tears of an angel.
 

Capitolo 1

“I ricordi scompaiono, si riducono in cenere, non potrò mai collezionarne con te, quindi rimango qui in silenzio e ti osservo”.
Alexis amava quei versi, ogni volta che li rileggeva le scendevano le lacrime e ripensava al 15 ottobre, il giorno del suo compleanno, il giorno in cui perse tutto, il giorno in cui suo fratello Jake perse la vita in un incidente stradale, quel giorno era il suo 12 compleanno, quel dannatissimo giorno così importante divenne insignificante, erano ben 10 anni che non lo festeggiava e andava bene così.
Erano le 6:30 Alexis che era una ragazza mattutina attendeva il risveglio di Lily sua compagna d’avventura fin dalle medie e ora compagna di stanza al college.
Si appoggiò con la testa al muro, mentre ascoltava il nuovo singolo dei Sum 41 “Years” chiuse gli occhi. L’unica futile distrazione era una piccola luce che illuminava tutta la stanza, sospirò. I suoi pensieri andarono a Jason, Jason McCaslin, amico d’infanzia di suo fratello. Aveva seguito il suo sogno, quello di diventare una rockstar, c’era riuscito, essì Jason ormai era conosciuto da tutti come Cone, bassista acclamato dei Sum 41. La stima e l’affetto che provava da bambina era sparito, svanito per far spazio all’odio, già lei l’odiava, perché lui non si presentò al funerale del sul migliore amico, eppure …
“sono le 7 sveglia!” l’antipatica vocina di quell’aggeggio non la smetteva di ripetere quella parole, Alexis lo trovava snervante. Ad un tratto vide l’amica aprire con fatica i suoi occhi verdi, i capelli biondi le scivolarono sulle spalle <<Oggi abbiamo il test d’ingresso!>> lo sguardo dell’amica che prima era assonnato e vuoto divenne uno sguardo di sfida, si perché tra le due c’era una sana competizione, Alexis era sempre la migliore in tutto e mentre guardava Lily disperarsi si mise a ridere <<oggi è il grande giorno>> mormorò e voltò lo sguardo fuori dalla finestra <<oggi sarà tutto perfetto>> mise il libricino di poesie in borsa e si avviò insieme alla bionda verso quello che era il suo futuro.
 
 
Con estrema fatica Cone aprì gli occhi, quello che vide a primo impatto lo spaventò molto: Deryck era completamente sdraiato sul tavolo del soggiorno con un braccio penzolante, in mano una lattina di birra e sulla testa un piatto di pasta fredda. Steve invece era seduto sull’angolo della cucina abbracciato al suo stupido orsacchiotto blu. Guardò l’orologio, le 10:15, volse lo sguardo al pavimento cercando una via di fuga. Attraversò la montagna di lattine e con un agile salto evitò il fiume di preservativi. Frugò in cucina cercando una tazza per il caffè “ il miglior modo per un risveglio sereno!” pensò.
Guardò ancora le condizioni dei suoi amici, era quello messo meglio, fece una smorfia, il caffè era amaro . prese lo zuccherò e nel sollevare il barattolo i suoi occhi si posarono su una foto: datata 14 ottobre 2001, i suoi occhi blu si bloccarono sui visi sorridenti nella fotografia. Jake il suo più caro amico e la sorella minore Alexis, sorrise. I capelli mossi di quella bambina gli erano sempre piaciuti così iniziò a pensarla, senza sapere come e perché, pensò a cosa facesse nella vita, la pensò in modo dettagliato, il fisico i capelli i lineamenti del viso… e pensò se magari lei si ricordasse di lui, pensò ad Alexis gli venne voglia di vederla e fece scendere le lacrime.. << Accidenti questo posto sembra un bordello!>> urlò Deryck alzandosi dal tavolo in modo non del tutto aggraziato! <<amico tutto bene ? non avrai fatto dei tiri senza di me vero? >> rivolgendosi a Cone <<no…>> sogghignò <<tranquillo>>, il biondino corse verso Steve e lo svegliò, i Sum si guardarono… <<Cazzoooo! Come facciamo?>> Steve iniziò ad agitarsi << quelle dannate ragazze se ne sono andate mentre dormivamo! Cazzo! … al lavoro>> si strofinò gli occhi e cominciò a pulire dove era possibile, Deryck posò una mano sulla spalla di Cone << prima iniziamo , prima finiamo!>> Cone sorrise, Deryck aveva capito che quelle lacrime non erano per il fumo… nascose la stanchezza, e riguardò la foto, il sorriso di quella bambina, e la mise in tasca dopo si avviò ad aiutare i ragazzi abbastanza imbranati e indaffarati, bisognava finire prima del ritorno del proprietario.
  

 

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