Two Of Us

di Here Today
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm Going To Strawberry Fields... ***
Capitolo 2: *** We have memories longer than the road that stretch us apart. ***
Capitolo 3: *** We can work it out! ***



Capitolo 1
*** I'm Going To Strawberry Fields... ***


-No, non va bene. John, capisci che siamo in quattro e non puoi proporre testo, arrangiamento e cori e pensare che a tutti vada bene!
-Paul, smettila.
Ecco, siamo alle solite. Adesso non ci vediamo neanche più, discutiamo per telefono. Ma so che non ha ancora messo giù.
-John, sei ancora lì.
-No.
-Per favore, non adesso. Alle quattro, Strawberry Fields.
-Mmh.
Ok, adesso posso attaccare. Tanto so che verrà. E' il nostro posto, dove abbiamo scritto le nostre canzoni, dove è nata la nostra amicizia. Che chissà dov'è finita. Ultimamente sembra davvero che non ce ne importi più niente dell'altro... E'.... E' strano.
Passo il pomeriggo rileggendo testi di vecchie canzoni, butto giù qualcosa, ma non combino niente. Sto solo pensando a cosa succederà dopo. E' da tanto che non ci vediamo, e non so se ho fatto bene a dirgli di venire.
Poi, da un vecchio quaderno che usavo per scrivere i testi spunta una foto. Ritraeva me e John, ai tempi del Cavern. Probabilmente, era stata scattata durante le prove, quando provavamo ancora a casa di George. La foto l'aveva scattata Cynthia, ne sono sicuro. Erà così sincera, profonda... John, che ridendo, arriva da dietro, io che salto, per lo spavento. Eravamo felici, a quei tempi. Poi, scivola fuori un'altra foto. Siamo noi quattro, sempre quel pomeriggio. Improvvisamente mi accorgo che sto per commuovermi. Cerco di distrarmi, e lo sguardo mi cade sull'orologio: sono le quattro meno dieci. Prendo la giacca e m'incammino verso Strawberry Fields.


Eccomi, Penny. Questa è la prima storia che scrivo, quindi penso che sia un disastro... E questo è solo l'inizio della fine!
Vabbè, recensite, please :)

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Capitolo 2
*** We have memories longer than the road that stretch us apart. ***


Cazzo, sono in ritardo. Bell'inizio, Paul. Davvero bello.
-McCartney, sei in ritardo.
-Lo so, Lennon.
Aspetta, mi ha chiamato McCartney. E io l'ho chiamato Lennon. L'ultima volta che è successo, è stata tre o quattro mesi fa.
-Di cosa dovevamo parlare?
-Della canzone.
-Fanculo. Tanto non possiamo continuare così. Voglio dire, all'inizio ci divertivamo, eravamo uniti... Eravamo i Beatles. Adesso siamo John, Paul, Ringo e George. Paul, tu sei come un fratello per me, ci sei sempre stato, tutti voi ci siete sempre stati, siete la mia famiglia. E prima di tirare troppo la corda, perchè, credimi, non voglio che si spezzi, io me ne vado.
Lennon mi aveva appena detto che mollava, se ne stava andando e io ero lì, imbabolato. No, cazzo, no. Non poteva andarsene e non per quel fottuttissimo Ed Sullivan, no. Per noi, per i Beatles. Lo rincorsi.
-Stronzo, fermati.
-Che vuoi, Mc?
-Non andartene. Per favore. Mi sono accorto anche io che le cose stanno andando male, molto male... Ma non devi mollare. Tu, per me, sei come un fratello, senza di te non sarei mai, mai arrivato dove sono adesso.
Poi mi ricordai della foto. Ce l'avevo in tasca, e la tirai fuori.
-Ecco, te la ricordi questa?
Vedo i suoi occhi diventare lucidi, mentre estrae dal portafoglio una foto simile, scattata subito dopo. Io che mi giro e gli sorrido, lui che ride. Sullo sfondo, Ringo e George, che ridono.
-Questi sono i Beatles.
-Johnny, non è finita.
-Mc, chiamami un'altra volta Johnny e giuro che ti faccio finire io, ma nonostante tu sia un gran coglione, ti voglio bene.
-Anche io, Johnny!
-Paulie!
Ci diamo una pacca in testa, poi ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
-Chiamiamo anche George e Ringo.
-Si. Io Ringo.
Alla prima cabina telefonica ci fermiamo e li chiamiamo.
-Ciao, Ringo.
-Hey, Paul. Cosa c'è?
-Vieni subito al Cavern.- Cercavo di usare la voce più seria che potevo...
-Perchè? Tu e John avete litigato di nuovo? Chissenefotte, passerà.
-Ringo, cazzo. E' una cosa seria.
-Quanto?- Era preoccupato, e John se la rideva.
-Tanto. Vieni, per favore.
-Mi vesto e arrivo. Non fate cazzate, voi due, che in fondo vi volete bene.- E attaccò.
Guardai John e lui mi disse
-Sai, Ringo ha ragione.
-Sì. Ok, adesso tocca a te, vai Johnn... Lennon!
-Gioca, gioca pure col fuoco...! Shh, ha risposto. George?
Fu più difficile convincerlo, ma alla fine John l'ha vinta. Ovviamente, anche George conclude con "non fate cazzate".
-John, adesso mi spieghi perchè qua si fidano così poco di noi!
-Forse perchè l'ultima volta mi hai quasi tirato il basso in testa!
-Ma io scherzavo!
-Lo so, Paulie!
-Smettila di chiamarmi Paulie!
E così ci incaminammo verso il Cavern, come due ragazzini che si conoscono da una vita.


Angolino di Penny
Eccomi, con il secondo capitolo... Dovrebbe esser stato l'ultimo, ma poi mi sono dilungata un po' troppo...
E ora, vai coi pomodori, che me li merito!

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Capitolo 3
*** We can work it out! ***


-Ciao, Joe.
-Oh, Paul! Come mai da queste parti... Con John?!
-E' una storia lunga.-rispose John.
-La saletta è libera?
-Certo, per i Beatles lo è sempre! Accomdatevi pure; suppongo che stiano per arrivare anche Ringo e George.
-Sì, mandali di là.
Io e John ci accomodammo e nessuno dei due inizò a parlare. In sottofondo si sentiva "She Loves You". Entrarono Ringo e George, e subito George scattò:
-Che cosa avete combinato?!
-E soprattutto- continuò Ringo -non ve la potete sbrigare da soli?
-E' roba seria. Ve lo abbiamo già detto.- spensi la sigaretta.
-Ok - disse Ringo sedendosi -Cosa è successo?
Si notava lontano un miglio che erano stizziti, anzi, stizziti è dir poco. Sembrava che potessero fucilarci e poi staccarci la testa a morsi in 4 secondi e mezzo.
-Allora, le cose vanno male già da un bel pezzo, ma non possiamo far finta di niente e andare avanti così per molto, no?
Annuirono tutti e tre, compreso John.
-Vi ricordate -continuai- di quei tre, no, scusa, eravamo quattro
-Stronzetto come sempre, no McCartney?! -disse Ringo.
-Vabbè, di quei quattro -e sottolineai "quattro"- ragazzi che la sera venivano qua al Cavern con due chitarre, un basso e una batteria a dir poco improvvisata? Che dopo solo tre mesi si erano trovati una folla estasiata di ragazzine che si strappavano i capelli e li lanciavano sul palco?
-Che schifo,- disse George- una volta mi sono pure arrivati in bocca.
Ci fu una risata generale, dopo di che continuai:
-Comunque, quei ragazzi si divertivano, facevano musica per loro, dedicavano le canzoni alle fidanzate, che poi puntualmente se ne andavano e allora tornavano di quei tre stronzi che puntualmente gli tiravano su il morale. Ecco, questi sono i Beatles. No quattro persone che per incidere una canzone si trovano per tre ore di prove, durante le quali non fanno altro che litigare, giusto?
Annuirono tutti.
-Quindi, chi è che se ne vuole andare?- disse Ringo
Guardai John e mi sorridette.
-Nessuno- rispose lui.
-Come nessuno? -continuò George
-Nessuno. Però così non si va avanti. O torniamo quei quattro stronzetti che eravamo, oppure è meglio che ognuno vada per conto suo.
-Sono d'accordo.
-Anche io.- disse John.
-Ringo?- chiedemmo io George e John in coro.
-Siete dei gran coglioni, tutti e tre, ma chissenefrega, mi ci abituerò!- e sorrise. Un sorriso di quelli alla Ringo, che ci fece scoppiare tutti in una grande risata.
-Hey, ragazzi. Sono venuto per vedere se Paul non vi aveva già uccisi a colpi di basso... Ma vedo che va tutto bene. Torno di là.
-No, aspetta! Perchè dovrei essere sempre io io violento?!
-Perchè l'ultima volta il tuo bel bassino era a due centimetri dalla mia bellissima testolina, Paulie.
-John, giuro che se mi chiami così ancora una volta, il mio bellissimo basso, finirà dentro, e sottolineo dentro, la tua mente geniale.
Ringo e George si guardarono, e all'unisono, ridendo, esclamarono:
-Eccolo, il duetto Johnny-Paulie!


Angolino di Penny
Eccomi :3 Ok, ho postato il prima possibile, e penso che tra i tre capitoli sia quello uscito meglio :)
Recensite pure, gente :)

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