Anima Veela

di BlackBibi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Esercito di Silente ***
Capitolo 2: *** La soffiata, scompiglio e porte magiche ***
Capitolo 3: *** Io ODIO essere Veela! ***
Capitolo 4: *** Litigio e compleanno ***
Capitolo 5: *** Biscotti caldi e cannella! ***
Capitolo 6: *** L'attacco ***
Capitolo 7: *** Il signor Weasley ferito. ***
Capitolo 8: *** La fuga ***
Capitolo 9: *** Tristezza e rivelazioni ***
Capitolo 10: *** La maledizione Cruciatus ***
Capitolo 11: *** Finalmente a casa! ***
Capitolo 12: *** l'odore dell'amore ***
Capitolo 13: *** Estate praticamente ROVINATA! ***
Capitolo 14: *** Ti amo Freddie! ***
Capitolo 15: *** Questo è il tuo destino... ***
Capitolo 16: *** Fine estate. ***
Capitolo 17: *** E' finita! ***



Capitolo 1
*** L'Esercito di Silente ***


Era un tranquillo pomeriggio di novembre e me ne stavo tranquillamente nella mia stanza a leggere un libro. Fuori una fitta coltre bianca ricopriva tutto il paesaggio attorno al castello...
Mi chiamo Danae Vanmoriel e frequento il sesto anno ad Hogwarts, sono una Corvonero e fiera di esserlo!
Sono un tipo moooolto particolare: vedendomi non passo inosservata e chiunque noterebbe che ho qualcosa di particolare, e hanno ragione... Mia madre è una Vila o, come si dice
qui, Veela; da lei ho ereditato i suoi stupendi lunghi capelli biondo cenere e la sua bellezza che mi causa non poche noie, mentre di papà ho i suoi stupendi occhi scuri, la sua intelligenza
 e parte (purtroppo) del suo sangue Veela... eh si, sono Veela al 75%!!!
Dicevo che me ne stavo tranquillamente a leggere quando è entrata Cho Chang, la mia compagna di casa, di stanza e di lezioni.
-Che fai a letto?!?!- abbaia
-Leggo?
-Non è il momento! Abbiamo un appuntamento al Testa di Porco tra 20 minuti!- strilla prendendomi qualche vestito pesante dal baule e buttandomelo alla rinfusa sul letto
-Con chi?! Cho ma sei rincretinita?!
-Muoviti! Gli altri sono già in Sala Comune!
Mi vesto alla velocità della luce e vado nella Sala Comune mentre cerco ancora di legarmi questa cascata di capelli in una treccia disordinata. Mi aspettano già Luna, Zack, Marietta,
Cho, Terry e Padma.
Usciamo dal castello e ci dirigiamo subito ad Hogsmeade. Provo a chiedere spiegazioni ma nessuno sembra interessarsi a me.
Entriamo in quella bettola puzzolente dove nessuno studente di Hogwarts sano di mente entrerebbe mai e scopro con mia grande sorpresa che non siamo gli unici studenti
là dentro... Intravedo Ginny ed Hermione Granger di Grifondoro, amiche di Luna, Harry Potter, Ron Weasley e altri.
La rossa fa cenno a Luna di avvicinarsi e noialtri Corvonero la seguiamo. Entriamo in una sala poco più piccola già gremita di studenti di tutte le case (tranne Serpeverde) e con mia
grande sfortuna anche il mio compagno di casa (ed ex ragazzo) Anthony Goldstein.
-Merda! Cho posso nascondermi dietro di te?- chiedo vedendolo avanzare pericolosamente verso di me. Dopo averlo mollato non ho intenzione di parlargli.
-Danae? Dovresti rivolgergli la parola un minimo...- suggerisce lei
-Senti chi parla! Sei tu quella che non riesce a parlare con Potter di Cedric!- mossa falsa. Per poco non scoppia a piangere, ormai il suo punto debole è proprio Cedric
Hermione ci richiama all'attenzione.
-Salve! Dunque... tutti sapete perchè siamo qui: ci occorre un insegnante, uno come si deve, uno che ha avuto delle vere esperienze nella difesa contro le arti oscure...-
-Perchè?- domanda insolente qualcuno
-Perchè?! Perchè Tu-sai chi è tornato, salame!- controbbatte Ron Weasley
-Cosi dice lui...-
-Cosi dice Silente!
-Silente dice così perche lui lo dice; il punto è: dove sono le prove?!- ribatte il Grifondoro ostinato
-Se Potter potesse dirci di più su come Diggory è stato ucciso...- suggerisce pacato Zack, Cho sbianca.
-Non voglio parlare di Diggory quindi se siete qui per questo potete anche sgombrare!- perde la pazienza Harry
Luna ha un'idea per rivoltare la situazione a favore di Potter
-E' vero che sai produrre un Incanto Patronus?- domanda con la sua voce da finta svampita
-Si, l'ho visto io!- risponde Hermione cercando di infondere un pò di fiducia in tutti. I Grifondoro iniziano ad elencare le imprese di Potter; per me già solo il fatto che l'anno scorso
ha avuto il fegato di partecipare al Torneo Tremaghi e veder morire Cedric davanti ai suoi occhi è abbastanza per mostrargli la mia stima. Lui non vuole essere trattato da eroe e ci
fa riflettere a tutti: non sappiamo cosa voglia dire lottare per qualcosa e rischiare la propria vita.
Anche i miei genitori hanno avuto a che fare con il Signore Oscuro in passato ma, fortunatamente per noi, non ha mai avuto modo di farci del male.
Hermione poggia su un tavolo un foglio ed una matita per segnare gli iscritti all'Esercito di Silente. Luna mi trascina a firmare con lei pur non essendo io molto convinta.
Facciamo per andarcene ma appena fuori dal pub due gemelli dai capelli rossi bloccano me e Luna per salutarla. Alzo gli occhi al cielo.
-Ciao Fred e George Weasley!- sussurra lei. Vedendomi i gemelli sono visibilmente colpiti...ecco perchè odio essere Veela!!!
-Come va Luna?
-Non ci presenti la tua amica?
Si completano le frasi a vicenda. All'inizio sono titubante ma poi ci pensano loro a sciogliere la tensione.
-Io sono George!- dice uno
-Io Fred!- risponde l'altro. Faccio fatica a stargli dietro.
-Danae Vanmoriel, sesto anno, Corvonero...
-Fred e George Weasley, settimo anno, Grifondoro!- esclamano in coro allegramente.
-Vanmoriel? La figlia di Eric e Nanethiel Vanmoriel? La Veela?- chiede uno
-Si...
-Nostro padre, Arthur Weasley, lavora con tuo padre al Ministero... Ufficio scuse ai Babbani, giusto?- chiede quello che dovrebbe essere Fred
-Si, Fred!- confermo
Si guardano sorpresi.
-Che succede?- domando
-Nemmeno nostra madre ci riconosce!- esclama George
-Come fai?- chiede George
-Bah... Sarà il sangue Veela- scherza Luna
Sulle prime ci rido, ma poi ritengo che sia meglio non sottovalutare al mia Anima Veela...

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Capitolo 2
*** La soffiata, scompiglio e porte magiche ***


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Capitolo 2
Erano passati pochi giorni dalla riunione al Testa di Porco e non avevo ricevuto notizie riguardo gli incontri dell'Esercito e sinceramente stavo pensando di abbandonare l'idea
di partecipare, pur avendo già fatto capire a tutti che potevano contare su di me.
Dire a Cho e a Luna della mia indecisione era stata una cattiva idea: a momenti si trasformavano in due draghi sputafuoco pronti ad arrostirmi come una gallina. Come se non fosse
bastato quel gran SIMPATICONE di Piton mi ha dato del filo da torcere perchè sono QUASI riuscita a preparare il Distillato di Morte Vivente, ma un semplice errore di distrazione mi è
costato 20 punti in meno per Corvonero.
Un giorno, dopo l'ennesima interminabile e incomprensibile lezione di Divinazione con la Cooman, stavo tornando nel mio dormitorio per cambiarmi e poter così andare a studiare in
biblioteca in santa pace. Camminavo per il corridoio con la faccia (e l'attenzione) letteralmente immersa in un libro di Babbanologia in una mano e una pila di tomi nell'altra quando urtai qualcosa, o qualcuno.
Prima che potessi imprecargli contro il pirata della strada si era già alzato e mi aveva raccolto tutti i volumi, me li porgeva senza dire una parola.
Ho alzato la testa e con mia grande sorpresa davanti a me c'era Zack.
-Babbanologia capitolo 5 pagina 284!- mi sussurra e poi scappa via
Ma che diavolo ha?
Torno nel dormitorio e mi tolgo la divisa, sto iniziando ad odiare molto seriamente la cravatta.
Presa dalla curiosità per le parole di Zack, prendo il volume di Babbanologia che stavo leggendo e lo riapro. Pagina 284 è qualche pagina dopo il capitolo che sto leggendo...
Da pagina 284 esce un biglietto scritto di fretta da una mano sconosciuta. Lo leggo:

Vediamoci alle 17.00 del 10 novembre al corridoio
del 7 piano in divisa scolastica. Portare la bacchetta,
la testa, la pazienza. Se non troverete qualcosa
quel qualcosa troverà voi.
Hermione

Chissà che intenderà dire... I Grifondoro sono tutti matti...
A malincuore mi rimetto la cravatta ed esco dal dormitorio portando con me il libro che stavo leggendo.
Arrivo al settimo piano. Sono sola e temo per l'improvvisa visione celestiale del bellissimo Gazza... Potrei rimanerci secca!
Ad un certo punto sento un'orrenda puzza! Qualcuno deve aver sganciato un arsenale di Caccabombe. Sento le urla di Gazza strozzate dalla puzza. Urla:
-Se vi prendo vi appendo per i pollici fino a farvi staccare tutte le dita dalle mani, AVANZI DI GALERA!!!- urla come un pazzo
Lo vedo avanzare verso di me correndo con fatica, tanto da farmi pensare che stia per avere un collasso cardiaco. Continua ad urlare, lo guardo interrogativa...
All'improvviso qualcuno mi afferra per il polso e mi trascina correndo verso una meta ignota. Non ho la più pallida idea di chi sia quella mano che mi stringe il polso facendomi quasi male, sento solo due voci e due risate identiche.
Ci nascondiamo dietro una rientranza nel muro e solo allora capisco con chi sono in compagnia
-GEORGE E FRED WEASLEY?!?
-SHHHHHH!!!!!!!!!!!! Ma sei scemaVanmoriel?!- mi tappa la bocca George
-Che diavolo state combinando?!?- sussurro in un piccolo rimprovero
-Facciamo solo il nostro mestiere...-Fred
-Abbiamo fatto esplodere un paio di Caccabombe davanti al suo ufficio- George
-E lui l'ha presa male! Erano solo 10 Caccabombe in più di quelle che usiamo di solito... Che permaloso!!!- ancora Fred.
-Ma che c'entro io?- chiedo
-Se ti avesse visto ti avrebbe messo in punizione senza motivo, fa sempre così quando non riesce ad acciuffarci- George
-Vuoi dire che quando non se la prende con voi se la prende con altri studenti?- sono allibita
-Esatto! Fin quando sono di Serpeverde va bene- Fred
-Ma quando sono nostre conoscenze NO!- George
Sento i passi, le urla e le imprecazioni di Gazza sempre più vicini.
-Dobbiamo nasconderci! Presto!- dico. Usciamo tutti e tre da quella rientranza.
Mi guardo attorno ma non trovo porte che potrebbero essere utili.
-Cacchio! Hogwarts è piena di porte e quando serve un nascondiglio da Gazza nemmeno uno, eh?-
Non faccio in tempo a finire la frase che una porta che prima non c'era compare nel muro. Senza porci troppe domande entriamo tutti quanti e la porta si chiude alle nostre spalle, rendendo impossibile a Gazza trovarci.
-Fiu! Meno male!- sospira George.
-Gazza ha perso di nuovo...La prossima volta gli lancio contro un Frisbee Zannuto! Spero che gli mangi quei pochi peli che ha in testa!- brontola Fred
-I Frisbee Zannuti sono proibiti, ti consiglierei qualcosa con la Puzzalinfa: è facile da ottenere e la puzza non va via!- suggerisco
- Oh finalmente siete arrivati! Aspettavamo solo voi!
Una voce alle nostre spalle ci fa voltare. Con mia grande sorpresa e sollievo ci ritroviamo davanti l'intero Esercito di Silente.
-Aspettavamo voi per iniziare- dice Harry- Benvenuti nella Stanza delle Necessità!




Spazio della pazza dell'autrice:
Salve! Recensite? Non mi uccidete per favore, so che non è il massimo come storia ma veramente sono abituata a scrivere a mano e non a macchina...
Nel primo capitolo non ho postato la foto del mio personaggio: io la immagino così :)
Miraccomando pupe recensite!
Bacioni!
Bibi

 

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Capitolo 3
*** Io ODIO essere Veela! ***


Finalmente è sabatoooo!!! Questo significa LIBERTAAAAAAAAAA'!!!!!!!!!!!
Grazie al Signor-capelli-unti-da-fare-schifo-Piton ho dovuto passare il venerdì pomeriggio a pulire i calderoni sporchi perchè quella cretina di Marietta ha fatto esplodere la sua pozione.
A volte mi domando come ci sia finita quella nei Corvonero! E' più stupida di una capra alle volte!
Conclusione: non sono potuta andare alla riunione dell'Esercito per colpa della mia "carissima" amica. Ma ora posso fare quello che voglio!
Dopo pranzo mi precipito nel dormitorio a prendere una bella pila di libri. Non ho intenzione di studiare ma solo di rilassarmi! Li infilo nella borsa ed esco dal castello, accoccolandomi sotto
un albero e iniziando beatamente a leggere sulla riva del lago.
C'è una tale pace... Si sente solo il fruscio del vento leggermente fresco, lo scorrere lento dell'acqua, il cinguettio degli uccellini, l'odore della natura e...
PUZZA DI CACCABOMBE?!?!?
Mentre dentro di me "piango" perchè non posso avere un pò di pace sento delle risate da lontano. Chissà perchè ho già il sospetto dell'autore, anzi degli autori, di questo casino.
Infatti non devo aspettare molto per veder uscire fuori correndo dal castello i gemelli.
Mi vedono da lontano e... Si avvicinano a me?!?!
Ma... Ma... Io voglio solo un pò di PACEEEEEE!!!!
-Lo abbiamo seminato!- dice George
-Se continuate così un giorno lo ucciderete!- urlo da lontano.
Sentendomi i due si avvicinano all'albero
-Come va Vanmoriel?- dice Fred. Si siedono uno alla mia destra e l'altro a sinistra così non si preoccupano di farmi uscire ancora sana di mente da una conversazione con loro...
-Mi chiamo Danae!
-E' uguale!- risponde George
-Cosa leggi?- Fred
-Un libro sui Babbani. Papà lavora al Comitato scuse ai Babbani al Ministero e mi ha trasmesso questa passione...- spiego
-Anche nostro padre lavora al Ministero!- George
-Si! Ufficio
-...si, lo so! Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani... Mio padre e il vostro lavorano assieme...
Per qualche istante mi rimetto a leggere e li zittisco, cosa alquanto strana. Mi guardano come se volessero sapere cosa c'è scritto nel libro.
-Com'è essere Veela?- domanda Fred...
Forse non è consapevole del fatto che ha toccato un tasto a me poco gradito...
-Che ti importa?!- lo zittisco nuovamente. Ma loro sono gemelli: quando offendi uno offendi anche l'altro...- Scusa. E' che mi fanno tutti questa dannata domanda da quando sono qui! Vuoi sapere una cosa? Odio essere Veela! Mi trattano tutti bene perchè sono bella secondo loro e non badano ad altri aspetti come il mio carattere! Ho anche un cervello io oltre che un
aspetto esteriore! E a giudicare dalla mia casa di appartenenza sono anche intelligente!
-E modesta...- aggiunge George. Lo guardo in cagnesco -Che c'è? In una frase sola ti sei detta da sola che sei bella e intelligente...
Scoppio a ridere come una pazza. Effettivamente ha colto nel segno...
-A parte questo c'è qualcos'altro che odi dell'essere Veela?
-I Babbani vedono le creature magiche come esseri orribili e mamma mi ha spiegato che vedono le Veela come donne che uccidono senza pietà gli uomini che amano...
Sgranano gli occhi- Non pensavamo che una ragazza graziosa e adorabile come te potesse essere tanto crudele!- urlano assieme nelle mie povere orecchie
Inizio a ridere di nuovo, sono con loro da 5 minuti e già ho riso abbastanza per dimenticarmi un'intera settimana.
-Quando è il prossimo incontro? Ieri quella stregaccia di Marietta ha fatto esplodere il suo calderone e per punizione Piton ci ha fatto pulire l'aula per tutto il pomeriggio!
-E che c'entri tu?!- chiede George
-Non l'ho fermata quando ha messo troppo artiglio di drago in polvere...
-RIDICOLO! Piton ha qualche problema, dovremo far ragionare anche lui con due Pasticche Vomitose- suggerisce Fred
Tra risate e stupidaggini varie trascorro il pomeriggio in compagnia di quella strana accoppiata addirittura quando il sole cala dietro al lago. Prima di rientrare per cena incontriamo Ginny
-E' tutto il pomeriggio che vi cerco! Dove eravate?- sbraita lei.
-Stavamo facendo un pò di chiacchiere inutili e pettegolezzi femminili con Danae. Ogni tanto tutti ne abbiamo bisogno!- dice Fred mettendo la mano come una ragazza frivola che mostra le unghie.
Ginny ride -Mi fa piacere! Beh se è così allora qualche volta potresti venire a trovarci alla Tana! La nostra casa è sempre aperta!
Sono sorpresa. Nonostante li conosca da poco tempo mi sento già parte delle loro "amicizie", mi sento parte di loro... Mi sembra strano: non ho mai avuto amici veri tranne Cho...
Resto in silenzio ma poi abbozzo un sorriso.
Finalmente so cosa vuol dire essere trattata per quello che sono e non per come sono...
Caro sangue Veela: HAI PERSO! :)

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Capitolo 4
*** Litigio e compleanno ***


Le lezioni procedono a rilento: da una parte siamo tutti occupati con questi inutili G.U.F.O., la Umbridge non dà tregua a nessuno perchè sospetta "attività illecite", Gazza ogni giorno ci pedina per il castello anche quando andiamo al bagno...

un mercoledì, nel primo pomeriggio, ero da poco tornata nel mio dormitorio dopo pranzoed ero già esausta: non dormivo la notte per colpa dei G.U.F.O. e anche per colpa di una mia cara compagna di stanza che parla nel sonno!
Ad un certo punto è entrata Marietta.
Vedendola la mia soglia di insofferenza si era notevolmente abbassata e già sapevo che ne avrebbe combinata una delle sue...
-Dov'è il mmio ciondolo?!?!- strilla. La sua voce è qualcosa di deleterio per la salute mentale delle persone che la conoscono: è come quella di un'oca strozzata: orribilmente acuta!
-Che ne so io! Se non ci stai attenta tu alla tua roba...- mi lancia un'occhiataccia e mette sottosopra l'intera stanza pur di trovare quello stupido ciondolo. Poi, dopo aver finito la seconda guerra mondiale tra il suo baule e quello di Cho, afferma con arroganza:
-E' nella tua parte di stanza!
-E perchè se posso sapere?- domando spazientita.
-Perchè nella mia parte di stanza e in quella di Cho non c'è nulla. Svuota il baule!- ordina.
-COMECOSA?!?Svuotare il MIO baule per trovare il TUO ridicolo ciondolo che non metti mai e che ora cerchi disperatamente?!? SCORDATELO!
-Allora me lo hai rubato!- insinua.
-Senti: io non ti ho rubato un bel niente, spiegami cosa dovrei farci con un orrendo ciondolo a forma di M. E' orribile e non voglio sentire più la tua dannata voce da ranocchia! Già ti sento parlare abbastanza nel sonno e non voglio sentirti anche di giorno!- le urlo in faccia.
Esco dal castello furibonda.
Fuori c'è la neve e, per la rabbia, non ho nemmeno preso qualcosa di pesante da mettermi: finirò per prendermi un malanno per colpa di quella stregaccia!
Vedo Harry, Ron, Hermione, Ginny, Luna e Neville giocare a palle di neve nel cortile. Mi avvicino in silenzio ma subito notano qualcosa di strano.
-Danae, non hai freddo?- mi chiede Hermione.
-No, sto bollendo dentro dalla rabbia: non ho freddo...- rispondo a denti stretti.
Luna si avvicina a me e mi guarda in faccia. I suoi occhietti grigi mi scrutano con estrema curiosità, in silenzio. Poi, sorprendendomi, dice:
-Marietta Edgecombe è proprio antipatica...
-E tu come lo sai?- le chiedo
-Quando parli con lei sei più rossa in viso... Deduco che uno dei tuoi più grandi desideri sarebbe lanciarle contro una di quelle fatture come si deve...
-Hai proprio ragione! Mi viene voglia di Cruciarla!!!
Tiro fuori la bacchetta e:
-ACCIO MANTELLO!- e in pochi secondi il mantello nero di lana con lo stemma di Corvonero è nelle mie mani.
-E' così antipatica?- chiede Ginny
-Non solo antipatica, ma anche stupida! E' entrata in camera mia insinuando che le ho rubato uno stupido ciondolo che non mette mai e che lei stessa dice di odiare... Spero solo di averla fuori dalle scatole per dopodomani...
-Che succede dopodomani?- domanda Harry
-Beh, è il mio compleanno... Di solito solo Cho e i miei genitori se ne ricordano. Non ho mai avuto molti amici...- abbasso la testa
-Ah ah, continua...-dice Hermione.
-Sarebbe il più bel compleanno della mia vita se potessi passarlo con degli amici veri che mi apprezzano per quello che sono, e non perchè sono una stupida Veela...
Mi guardo i piedi triste. Sospiro. Perchè sono così? Io non voglio essere Veela...
Restiamo in silenzio per qualche istante ma poi sento un urlo dietro di me
-BANZAIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- Luna urla e mi spinge nella neve. Cado di faccia nella coltre bianchissima
-Ah, è così? Te la faccio pagare Lovegood!!!- strillo e inizio a lanciare neve a destra e a manca e dando inizio ad una battaglia di palle di neve mai vista ad Hogwarts.
Rimaniamo così per circa due ore fin quando non ci accorgiamo che si sono fatte già le 5, tra un'ora verrà servita la cena e non abbiamo ancora aperto libro.
Così, a malincuore, ci precipitiamo nel castello per scaldarci e studiare un pò.

14 novembre. Il mio compleanno. Il giorno più brutto dell'anno per me...
Vado a fare colazione nella Sala Grande.
Entrando, però, vedo Cho e Marietta che scherzano al tavolo dei Corvonero... No! Oggi Marietta proprio che non mi rovinerà nulla!!!
Senza pensarci due volte mi dirigo al tavolo dei Grifondoro dove, con mia grande sorpresa, c'è anche Luna.
-Buongiorno!- sussurro. Sono in soggezione perchè tutti mi guardano- Posso unirmi a voi?- chiedo
Sorridendo Hermione mi fa cenno di sedermi tra lei e Ginny. Sorrido e stranamente tutti ricambiano. Mi verso del succo di zucca
-Ehm,ehm!- qualcuno di fronte a me si schiarisce la voce. Alzo lo sguardo e davanti a me c'è Fred che mi sorride timidamente. Lo guardo ma come un'idiota non smetto di versarmi il succo e finisce tutto sul tavolo bagnandolo.
-Ops!- tiro fuori la bacchetta -Gratta e Netta!- il succo sul tavolo si asciuga improvvisamente. Fred continua a guardarmi.
-Fred, che c'è?
-Nulla... Io e George abbiamo saputo che hai un'antipatia speciale verso una persona e ti abbiamo fatto un piccolo regalo...- sogghigna e mi fa cenno di voltarmi.
Alle mie spalle vedo Marietta che ha appena ingoiato un cucchiaio di porridge.
-Densaugeo!- sento sussurrare da George alle mie spalle. Mi volto di scatto verso di lui ma mi pento di averlo fatto. Come torno a rivolgere l'attenzione verso la mia nemica la sento urlare e, con mio grande divertimento, i suoi piccoli incisivi si sono mutati in grossi incisivi da castoro.Strilla come una pazza correndo via dalla Sala Grande.
Sono visibilmente compiaciuta e i gemelli lo notano.
-Ragazzi sapete una cosa?- gli chiedo
-Cosa?- rispondono in coro.
-Questo sarà l'inizio di una fantastica amicizia...- sghignazzo. Loro notano la mia espressione e si guardano preoccupati.

Quel pomeriggio è stato uno dei più belli della mia vita.
Entrata nella Stanza delle Necessità per una nuova riunione con l'Esercito ho trovato tutte le luci spente. L'unica fonte di luce era data da delle piccole candele al centro della stanza.
Non è possibile!!!
Poi i miei sospetti trovano conferma. Sento canticchiare dai ragazzi
-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Danae, tanti auguri a te!-  Cho regge una torta davanti al mio naso e io non posso fare altro che spegnere le candeline.
Le luci si riaccendono e finalmente i volti dei partecipanti sono ben visibili.
-Ragazzi!- Harry richiama l'attenzione- Prima di dare inizio alla riunione vorrei invitarvi a dare il vostro regalo a Danae!
-CHEEEEEEEEEEEE?!?!?!?- dico- Ma voi siete pazzi! La torta basta!- protesto
-Niente da fare! Se dobbiamo fare una cosa la facciamo bene noi!- dice Ginny facendomi sedere a terra. Tutti gli altri si siedono a terra facendo un cerchio. Poi ciascuno caccia un pacchetto dalla borsa.
-Questo è da parte mia, Ron, Fred e George- dice Ginny porgendomi un pacchetto. Scartandolo vengono fuori un paio di guanti viola visibilmente artigianali ma tanto caldi, un pacchetto di Zenzerotti e uno di Bolle Bollenti.
-Grazie mille!- dico entusiasta indossandoli subito. Noto una strana espressione sul volto di Fred
-Questo è da parte mia e di Harry- Hermione mi porge un pacco che sembra contenere un libro. Lo scarto ed esce fuori un libro babbano: Mitologia Greca e Babbana.
-E'... e' bellissimo, grazie!- sono senza parole per la sorpresa
-C'è anche la storia del tuo nome!-
Scarto circa altri 10 regali e ricevo anche: una scatola di api frizzole, una piuma Rispostapronta blu, Cioccocalderoni, uno specchio personalizzato, un mazzo di carte Autorimescolanti dalle gemelle Patil, un orsetto di peluche da Cho e scatole intere di dolci che non ho la più pallida idea di come farò a mangiarli
Ho resistito per tutto il tempo ma ora non riesco a trattenermi. Scoppio a piangere!
-Che succede Danae?- chiede Luna -Non hai ancora finito a scartare i regali. Se non ti piacciono puoi sempre bruciarli!
Abbozzo un sorriso.
-Non è per quello, anzi i regali sono tutti stupendi. Non ho mai festeggiato un compleanno più bello di questo in vita mia! Davvero! Il regalo più bello è stato stare con voi!
Dopo essermi asciugata i lacrimoni di commozione ci mettiamo al lavoro...
Ora si che ho un ricordo felice per evocare il mio Patronus!

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Capitolo 5
*** Biscotti caldi e cannella! ***


La lezione della giornata riguarda l'Incanto Patronus: da quel che so è un incantesimo estremamente difficile ma anche molto utile, chissà cosa gli passa in testa ai Dissennatori! Potremo ritrovarcene uno davanti senza troppe cerimonie...

Sta di fatto che dopo 3 tentativi esatti, dove la mia bacchetta non voleva saperne e a quanto pare il mio ricordo non era abbastanza felice, ci sono riuscita!
Un piccolo riccio con il suo manto argenteo di aculei scorrazzava attorno a me facendo vibrare il suo nasino. Sembra un animale piuttosto innocuo, ma sono sicura che riuscirà a proteggermi al meglio!
La stanza è piena di animali che scorrazzano: dalla bacchetta di Luna esce una lepre, Cho invece fa nascere un bellissimo cigno, Ron un jack russel, Hermione una lontra, Ginny un maestoso cavallo al galoppo, Seamus una volpe... I gemelli, con mia grande sorpresa, hanno Patronus diversi: Fred ha un coyote mentre George fa uscire dalla sua bacchetta una piccola iena. I due animaletti corrono per la stanza iniziando ad annusare il mio riccio che, in tutta risposta, si chiude in una palla di aculei.
Dopo esserci divertiti a giocare con i nostri bellissimi animali evanescenti decidiamo finalmente di papparci la mia torta di compleanno: fragole e panna! La mia preferita! Ridiamo e scherziamo tutti e, per poco, non esce una battaglia del cibo.
Mangiamo velocemente perchè molti devono ancora andare a studiare, quindi la riunione di oggi finisce subito.
Raccolgo i regali e cerco di farli entrare tutti nella mia borsa ma con scarso successo...
-Volete qualche Cioccocalderone dopo la torta?- pur di far entrare tutto nella borsa sono disposta ad offrirli ai miei compagni...
Prima di uscire dalla stanza tutti continuano a farmi gli auguri prima di congedarsi.
Mentre continuo ad infilare tutto nella borsa noto che nella stanza con me è rimasto solo Fred. Faccio finta di non vederlo ma è ovvio che sto bleffando.
Aspetto che se ne vada ma non sembra volersene andare.
-Fred che succede?- domando
-Ehm, si. Volevo farti gli auguri- si avvicina muto. E' visibilmente goffo in quello che fa e in quello che dice. Sembra arrancare...
-Grazie!- sorrido. Ma è meglio se non l'avessi fatto. Sospira come se fosse nervoso.
-Allora ti è piaciuto il nostro regalo?- dice tutto d'un fiato
-Certo! Li metterò sempre pensando a voi!
Questa frase non lo calma. E' nervoso per qualcosa e spero con tutta me stessa che non sia per quello che intendo io. Non posso non dirglielo!
-Fred, perchè sei rimasto qui?- questa domanda lo spiazza e lo rende nervoso più di prima
-Volevo farti gli auguri...
-No, non saresti rimasto così a lungo. Sono 10 minuti che aspetto che tu vada via ma non accenni a volertene andare. Che succede?
Cattiva mossa!!! Sospira.
- Ecco... Sono qui per farti gli auguri e anche per un'altra cosa... L'altro giorno Ginny mi ha raccontato del litigio con Marietta e della battaglia a palle di neve. Così dato che mi sei simpatica e che vorrei essere tuo amico ho deciso di fare una cosa al limite dello sfacciato ed incredibilmente insensibile!
Mi porge un piccolo pacchettino avvolto in carta rossa.Lo scarto e mi ritrovo una scatolina di velluto blu.
La apro.
Un piccolo filo nero con un ciondolino tondo apribile con piccole pietre verdi brilla nella scatola.
-E questo?- domando
-E' da parte mia. Solo da parte mia, per il tuo compleanno. Voglio che tu inizi a considerarmi come un tuo amico, uno di quegli amici sui quali puoi contare quando hai bisogno... So che è una cosa stupida e irrazionale perchè mi conosci da poco e non dovrei essere nessuno per te ma...
Lo guardo. L'unica cosa che mi viene in mente è di saltargli al collo e ringraziarlo con tutto il cuore fin quando non mi scollerà a forza da lui.
Lo abbraccio. Lui senza protestare ricambia l'abbraccio...
Ha un profumo così buono: sento... sento... Erba tagliata! Ma anche un buon profumo di biscotti appena sfornati e i suoi capelli profumano di cannella!
Per un istante penso a non staccarmi affatto da lui e godermi quel profumo di buono per tutto il tempo che voglio. Ma non sono io a scollarmi... Dopo poco lui si allontana e, scusandosi con me, raggiunge George per vendere i prodotti Weasley e Weasley

Qualche giorno dopo Piton ci presenta una nuovà pozione da preparare: il Filtro d'Amore. Una pozione molto potente ma, fortunatamente, illegale.
L'odore cambia a seconda della persona...
Sento il buon odore dell'erba appena tagliata ma...
rimango senza parole quando percepisco che l'odore che sento è proprio quello dei biscotti appena sfornati seguiti dalla cannella!!!

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Capitolo 6
*** L'attacco ***


Capitolo 6
Il ciondolo regalatomi da Fred aveva trovato subito un’immagine da contenere: la foto della mia cara nonna Lilith, Veela anche lei, uccisa da Bellatrix Lastrange per impedirle di far del male alla mia famiglia. Il sangue Veela è sempre stato molto potente, a tal punto da utilizzarlo nella fabbricazione di bacchette speciali come la mia. La mia bacchetta è una 12 pollici e mezzo in legno di quercia millenaria, rigida contenente proprio il sangue di nonna Lilith.
L’altra nonna invece è ancora viva e arzilla: si chiama Dafne. Volevano chiamarmi come lei ma lei si è opposta. E’ molto vispa e allegra, da quando ho conosciuto Fred e George penso che a lei piacerebbe andare in giro con i gemelli a fare scherzi per il castello.
Dicevo: dopo aver messo l’immagine di nonna Lilith nel ciondolo mi sento in un altro modo; Fred dice di aver azzardato la mossa del regalo, ma io penso che sia stato tanto dolce…
Oh! Danae ma cosa vi a pensare?!?! Toglitelo dalla testa!!! Il fatto che tu abbia sentito il suo profumo nel Filtro d’amore preparato da Piton non significa assolutamente nulla!
Beh, insomma dopo tutte queste chiacchiere, decido finalmente di scendere in Sala Grande per fare colazione. Buttando un occhio al tavolo dei Grifondoro con mio grande disappunto vedo Fred ed Hermione discutere mooolto vicini e con due facce assurde… Quei due non parlavano di scuola, questo è sicuro!
Oddio Danae, ancora?!? Ora fai anche la gelosa?! Allora ti piace!
E’ praticamente impossibile far tacere la mia coscienza…
Mi siedo, infastidita, al tavolo dei Corvonero facendo fatica anche a masticare una fetta di pane e marmellata. Direi che proprio non ho fame.
Cho e Marietta di fronte a me non mi rivolgono uno sguardo e perciò penso che sia meglio togliere il disturbo dato che non ha molto senso rimanere qui e non mangiare…
Uscendo dalla Sala Grande incontro Luna che, vedendomi in quello stato, mi blocca.
-Ciao Danae… Posso chiederti che succede?
-Buongiorno Luna! Nulla. E’ una brutta giornata iniziata con il piede sbagliato…
Sbircia nella Sala Grande e anche lei vede quello che ho visto io: Fred ed Hermione…
-Oh! Ti posso assicurare che Fred Weasley ed Hermione Granger sono solo amici…
-Luna non voglio parlarne! Non so nemmeno perché diavolo sto così! Forse per colpa di quella dannata pozione!
-I filtri d’amore sono falsi e bugiardi. Perché non chiedi ad Hermione quale odore sente lei annusando la pozione?
Effettivamente l’idea di Luna non è affatto stupida ma dovrei comunque procurarmi un po’ di pozione e stare molto attenta a non farla cadere in mani sbagliate o potrebbe essere un guaio!
-Grazie Luna! I tuoi consigli sono sempre preziosi!
-Prego!
Torno a prendere i miei libri e poi vado a lezione di Trasfigurazione. La McGranitt  oggi stranamente nervosa e sospetto che la causa sia proprio la Umbridge. Si arrabbia e toglie punti per le cavolate, devo stare attenta a non fare un passo falso, spero che anche quella papera di Marietta abbia la mia stessa idea, anche se dubito che abbia un po’ di sale in zucca…
Due ore dopo c’è Pozioni.
Mi infiltro lentamente nell’aula prima dell’arrivo dei miei compagni e vado verso il calderone del Filtro d’amore. Ma non avevo fatto i conti con Piton.
-Signorina Vanmoriel, posso chiederle cosa pensa di fare?- chiede con la sua voce allegra…
-Nulla professore, volevo soltanto osservarne il colore. E’ vero che ogni ingrediente dà una sfumatura diversa alla pozione? No perché…
-Chi credi di ingannare? Vuoi rifilarla a qualche tuo amichetto che non prova un minimo interesse per te?
-Beh, sa professore, penso che una cosa del genere per me sia un po’ inutile. Insomma mi guardi: sono una Veela  Purosangue da parte di madre e di padre, ho uno stuolo di ragazzi ai miei piedi e avrei bisogno di una cosa del genere? Vuole la verità?
Rimane zitto.
-Volevo solo farla annusare ad una mia amica per capire se a lei piace un ragazzo…
Ma che parlo a fare?
Piton mi guarda con la sua solita faccia più o meno cosi -.-  e non mostra propensione a darmi ragione.
-Lasci stare professore. Mi scusi…- dico e mi accomodo in un posto libero aspettando i miei compagni.
Dopo essere entrati tutti, Piton spiega l’argomento del giorno.
-Oggi prepareremo il Filtro d’amore. Vi avverto: se sbaglierete potrete uccidere un vostro compagno…
Guardo il professore sbalordita ma non mi pongo molte domande se non voglio che cambi idea.
 
Dopo la lezione ho la pozione!!!
La chiudo bene in una fiala e, senza farmi vedere da Piton, esco dall’aula.
Si, lo so: mi ha insegnato a prepararla e potrei anche rifarla ma non ne ho voglia. E se sbagliassi?
Vado a pranzo però stavolta mi siedo proprio nel tavolo dei Grifondoro dove ci sono già Ginny, Harry, Neville e Ron. Mancano i gemelli ed Hermione. Non devo aspettare molto per vedere arrivare Hermione.
Verso nel suo bicchiere pochissima pozione neutra, così non si infatuerà di nessuno. Un altro po’ lo conservo nella fiala
Arrivata ci saluta e si siede. Iniziamo a mangiare e poi dicembre
-Non sentite anche voi questo strano odore di erba tagliata?
COOOOOOSAAAAAA?!?!?!??!?!?NON- PUO’-ESSERE!!!!!
-Non sentiamo nulla noi…- dice Harry
-No aspetta. E’ menta, dentifricio alla menta…-
CHEEEEEEEE?!?!Dentifricio? E io che pensavo di aver sentito un odore strano. Bhe posso mettermi l’anima in pace: ad Hermione non piace Fred, spero che lo stesso valga per lui…
Ecco arrivare i gemelli, ci salutano e Fred si siede proprio vicino a me. Gli sorrido ma distolgo subito lo sguardo da lui, temo che possa uscire dalla mia bocca lo stupidissimo discorso dell’odore della pozione.
Dopo il loro arrivo non riesco a stare calma, sembra che mi abbia morso una tarantola o qualcosa del genere. Tolgo il disturbo prima che i gemelli abbiano finito di mangiare.
Lungo i corridoi, durante le lezioni, evito come la morte eventuali percorsi che possano “involontariamente” incontrare quelli dei gemelli, facendomi arrivare tardi ad Erbologia e Difesa contro le Arti Oscure.
Ma, recandomi a Cura delle Creature Magiche, non posso fare a meno di incontrarli e di  salutarli.
 
La mattina dopo a colazione, tra gli addobbi natalizi appena messi, il tavolo dei Grifondoro era vuoto. Non vuoto vuoto, ma nessuno dei miei amici appartenenti a quella casa, tranne Neville, Seamus e Dean, erano seduti a mangiare. La cosa mi è sembrata piuttosto strana, ma ancora di più quando ho visto spuntare Polly, il mio gufo, con una lettera nel becco.
E’ da parte di papà… Che sia successo qualcosa? Non mi spedisce mai lettere se non strettamente necessario!
Cho e Marietta mi osservano come se gli interessasse qualcosa.
Mi tremano le mani per il nervosismo ma non penso che quello sia il luogo e il momento adatto per aprire una lettera privata…
Nel bel mezzo del corridoio deserto non mi riesco a trattenere. La apro. La grafia è piuttosto frettolosa, ma distinguo comunque gli eleganti tratti di papà.
 
Cara Danae,
sicuramente ti starai domandando del perché di questa lettera improvvisa.
Tesoro ti prego di stare tranquilla. Abbiamo saputo dei tuoi nuovi amici e
io e la mamma siamo contenti per te.
Il motivo principale della lettera è questo:
stanotte Arthur Weasley, mio caro amico e collega, è stato gravemente
ferito al Ministero proprio durante il nostro turno di notte.
Sua moglie Molly e i suoi figli ora sono ospiti da noi, io e la mamma
abbiamo preferito ospitarli approfittando della vicinanza della nostra
casa all’ospedale San Mungo.
Abbiamo già parlato con il Preside e anche lui è d’accordo nel concederti
qualche giorno di assenza dalle lezioni, nel frattempo attendi con calma
e sii serena, andrà tutto bene! Fred mi ha pregato di dirti che sta bene.
Spero di non averti spaventato, bambina mia.
Nell’attesa di vederti presto io e la mamma ti salutiamo.
Papà

 
Per un secondo rimango senza fiato, a tal punto da pensare che stia per svenire. Poi cado di peso sulle ginocchia sentendo che non mi reggevano più.
Non riesco a fare altro che piangere come una bambina.
La McGranitt si accorge delle mie urla e corre fuori dalla Sala Grande, portandomi nell’ufficio di Silente.
Mi siedo davanti alla scrivania del Professore singhiozzando.
-Signorina Vanmoriel, so che per lei ora è difficile ascoltarmi, ma suo padre mi ha informato dell’accaduto e del suo legame con la famiglia Weasley, perciò sono d’accordo nel mandarvi in vacanza una settimana prima. I professori si occuperanno personalmente degli appunti delle lezioni da inviarvi via gufo; per quanto riguarda il suo baule il suo elfo domestico lo verrà a prendere personalmente e lo porterà a casa Vanmoriel. Lei potrà raggiungere i suoi genitori già da adesso, se vuole. La Passaporta è alla sua destra, oppure può usare la Metropolvere…
Tiro su con il naso e abbozzo un piccolo sorriso quando Silente mi porge una ciotola piena di dolciumi. Prendo una bacchetta di liquirizia e ringrazio.
-Professore, le va bene se parto subito?- chiedo con gli occhi ancora umidi
-Certo signorina!-
-Grazie professor Silente. Ringrazio anche lei professoressa McGranitt. Vi auguro un buon Natale.
La professoressa mi guarda preoccupata mentre mi infilo nel camino e afferro una manciata di Metropolvere.
-Casa Vanmoriel!- urlo con la voce spezzata dal pianto.
Con una verde fiammata mi ritrovo davanti casa.

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Capitolo 7
*** Il signor Weasley ferito. ***


Capitolo 7
Busso insistentemente alla porta di casa fino a quando non mi apre Loyd, elfo domestico della mia famiglia da 3 generazioni.
-Miss Vanmoriel, che piacere rivedervi!
-Loyd, dov’è mamma?- dico entrando in casa.
-E’ in salone con la signora Weasley…
Attraverso il lungo corridoio quasi correndo. Certe volte odio casa mia: è troppo grande e ricca di arredamenti: non riflette affatto il carattere della famiglia che la abita, ne riflette solo il prestigio del nome.
In salone vedo mamma seduta sul divano accanto a Molly Weasley visibilmente angosciata, le stava versando una tazza di the caldo.
-Mamma!- la chiamo. Vedendomi corre verso di me –Come sta papà?
-Lui bene, ma si sente in colpa…- mi dice
La signora Weasley mi guarda con un sorriso velato di malinconia, vado verso di lei.
-Signora Weasley, vedrà che andrà tutto bene. Papà conosce un sacco di bravi guaritori che sapranno curare al meglio suo marito!- spero di averle sollevato un po’ di più il morale. Le sorrido e sono tentata dall’abbracciarla, ma penso che non sia molto cortese dare subito tanta confidenza. Con un segno della testa mi congedo da lei e chiedo a mamma:
 -Dove sono gli altri?
-Di sopra, li ho sistemati tutti in camera tua. Non ti dispiace, vero?
Non le rispondo nemmeno perché già mi sono precipitata per le scale.
Spalanco la porta di camera mia, è esattamente come l’ho lasciata tranne per i letti di fortuna messi da mamma e papà: le pareti rosse davano una luce calda all’atmosfera gelida, i pupazzi sul letto avevano, più che mai, qualcosa di spettrale e sinistro; l’ordine dei libri e degli oggetti vicino alla specchiera sembrava voler gridare qualcosa di terribile.
 Trovo i miei amici con lo stesso sguardo della signora Weasley: Ginny piange sulla spalla di Ron, Hermione guarda fuori dalla finestra senza vedere niente, George sdraiato su una brandina e Fred… Beh, Fred fissava il vuoto rigirandosi tra le mani la bambola di pezza di quando ero bambina come se fosse preso da un’amara nostalgia.
-Ragazzi…- sussurro
Vedendomi sembrano tutti sollevati, ma non io.
-Come state?- chiedo. Che domanda idiota!!! –Vedrete che tutto tornerà come prima: papà conosce un sacco di guaritori, sapranno fare al meglio il loro lavoro…- Sembro più intenta a convincere me stessa che loro.
Mi siedo sul letto accanto a Fred senza dire una parola. Lui mi guarda ma io faccio finta di non accorgermene e distolgo lo sguardo.
Rimaniamo nel silenzio più assoluto per un po’ di tempo, poi Loyd bussa alla porta e mi avvisa che i bauli sono arrivati. Lo aiuto a portarli dentro e poi mi metto a rimettere in ordine i miei vestiti nei cassetti.
Inizia a piovere. Ginny continua a piangere, la stanza è animata soltanto dal via vai che faccio io per rimettere in ordine; ma non può andare avanti così!
-Quando siete arrivati?- rompo il silenzio, spero che la pensino come me: non può fargli male parlare un po’.
- Stanotte… Harry ha sognato l’aggressione di papà e Silente ci ha fatto subito raggiungere mamma. Tuo padre ha scoperto papà ferito al Ministero e lo ha portato in ospedale, poi ha avvertito tua madre di farci venire tutti quanti qui per ospitarci. Eccoci qua, Silente ha dato anche a te dei giorni di giustifica?- dice Ron
-Si…  Avete visto mio padre?- chiedo
-Pensiamo che stia ancora in ospedale. Non hanno fatto entrare nemmeno mamma con papà. E’ distrutta… - dice George. Ginny solleva la testa lentamente dalla spalla del fratello: ha gli occhi rossi e gonfi di lacrime, con la voce ancora spezzata dai singhiozzi dice
-Grazie Danae!
-Di cosa? Voi avreste fatto lo stesso per me, non sto facendo assolutamente nulla. L’unica cosa che potete fare per me ora è stare calmi. Vedrete che si sistemerà tutto e io non sono una che illude le persone…  A meno che non ti chiami Anthony Goldstein, io non illudo nessuno!!!- scherzo per alleggerire la tensione.
Caschiamo a terra tutti per il ridere, finalmente mi sento meglio!
Qualche minuto dopo Loyd ci chiama per il pranzo. Scendiamo in salone per mangiare; papà non è tornato nemmeno per pranzo, dovrebbe stare ancora in ospedale.
Tutti consumano il pranzo senza dire una parola: Ginny e la signora Weasley mangiano poco e niente mentre i ragazzi sembrano voler sfogarsi con il cibo, non posso dargli torto: oggi la mamma e Loyd si sono davvero superati!
Il pranzo va avanti senza una parola da parte dei commensali.
Dopo aver terminato di mangiare diamo tutti una mano per sparecchiare, la signora Weasley ha chiesto anche lavare i piatti perché voleva distrarsi ma mamma è stata irremovibile.
-Non è mia abitudine far lavare i piatti agli ospiti- e così dicendo, ha incantato i piatti che hanno iniziato a lavarsi da soli.
Mentre stavamo per tornare di sopra ha squillato il vecchio telefono blu accanto al divano. Corro a rispondere
-Pronto?
-Pronto? Ciao Danae! Sei a casa, meno male. Come stai?- è papà…
-Sto bene. Che succede?
-Potresti passarmi tua madre?
Passo il telefono a mamma e vado vicino alla signora Weasley. Dentro di me mi sto mangiando le mani per il nervosismo ma non posso dare a vedere una mia simile debolezza. Sento la mamma annuire alle parole di papà:
-Si…  Si… Certo che potrebbero restare ancora… Ma com’è la situazione?... Davvero?!?- l’ultima esclamazione mi preoccupa – Oh che bello sentirlo! Meno male, non sai che ore di angoscia sono state! Riferisco subito. Grazie Eric, ci vediamo stasera!
Riattacca. Poi si gira verso la signora Weasley e i suoi figli con un’ affascinante sorriso Veela a 32 denti .
-Suo marito si è svegliato, sta bene. E’ ancora un po’ intorpidito ma è fuori pericolo. Potrà festeggiare il Natale con voi!- dice mamma sentendosi improvvisamente meglio.
La signora Weasley cade a peso morto sul divano e non riesce a fare altro che scoppiare in un pianto liberatorio:
-Grazie mille di tutto! La mia famiglia non potrà mai sdebitarsi abbastanza nei confronti della vostra. Grazie signora Vanmoriel!- mi sorride tra le lacrime e poi si rivolge a me –grazie anche a te Danae. Sono contenta che i miei figli abbiano amici come te, Hermione ed Harry. Non so come ringraziarvi!
-Signora, per noi è stato il minimo aiutarvi. Non deve ringraziarci!- dico. Mi giro verso i ragazzi e li abbraccio.
Dopo esserci ripresi un po’ dall’euforia, usciamo nel giardino per una bella partita di Quidditch che ci impegna fino ad ora di cena.
Rientrati a casa scopriamo che mamma ha appena sfornato dei muffin al cioccolato ma non ci permette nemmeno di farcene dividere uno prima di cena.
Ci sediamo a tavola per la cena dopo  aver aspettato papà che ci ha aggiornato sulla cartella clinica del signor Weasley: trauma di 2 grado da magia oscura nella zona toracica e cranica. Prognosi: 4 settimane.
Alla signora Weasley basta sapere che il marito starà bene.
La serata trascorre con un’atmosfera visibilmente diversa da quella del mattino, ugualmente triste, ma quel triste speranzoso, quella tristezza che non abbatte e che non ti toglie il sorriso, una tristezza finta.
 
Dopo una giornata al limite della sopportazione mentale, decidiamo di dormirci su, per essere in forze domani quando andremo a trovare il signor Weasley in ospedale.
Mamma mostra alla signora Weasley la stanza degli ospiti dove dormirà mentre, in camera mia, ha inizio la terza guerra mondiale sulla disposizione delle brandine.
-I maschi da una parte e le femmine dall’altra!- suggerisce Hermione.
-Che? Ma sei pazza? Poi il letto di Danae è nel bel mezzo della stanza!- protesta Ron.
Li ascolto discutere mentre accarezzo Perseo, il mio gatto nero a pelo lungo, che mi si è acciambellato sulle gambe.
Dopo qualche minuto decido di risolvere la situazione…
-Ma possibile che in due facciate tutto questo chiasso? Sistemo io la situazione: prendete le brandine e piazzatevi dove vi pare! Tanto la camera è grande…
Detto fatto!!! Hermione e Ginny si sistemano vicino alla porta del bagno, Harry e Ron vicino la finestra e i gemelli ai piedi del mio letto. Se, involontariamente, dessi un calcio a qualche pupazzo ai miei piedi penso che gli cadrebbe in testa…
In poco tempo crollano tutti tranne, ovviamente, la sottoscritta!!! Che nerviiiiii!!!!!!!!!!!
Mi rigiro nel letto sperando di riuscire a prendere sonno ma è inutile! Poi cado in una specie di dormiveglia ma mi sveglio poco dopo…
Dovrebbe essere mezzanotte passata. Prendo la bacchetta e
-Lumos minima!- sussurro. Una sottile perla di luce si accende sulla punta della bacchetta. Mi guardo attorno: dormono tutti tranne un gemello che, nel buio, non distinguo bene. Fissa il vuoto senza vedere nulla, non so se dorme con gli occhi aperti o se è sveglio e guarda me…
-Stai bene?-  chiedo a voce bassissima.
-Non riesco a dormire. Ho avuto una giornata pessima… Poi qualcuno usa la bacchetta in piena notte…
-Scusa! Non sei l’unico a non riuscire a dormire…- stiamo in silenzio per qualche secondo. Penso che il gemello sveglio sia proprio Fred. Ci rifletto un po’ e poi –Vieni vicino a me? Leggo un po’ quando non riesco a dormire. Dai, il letto è abbastanza grande per entrambi!
Lui dapprima esita (comprensibile!), poi mi raggiunge sedendosi accanto a me con la schiena sul cuscino.
Tiro fuori un libro babbano di fiabe che mi leggeva nonno da bambina.
-Così ti piace leggere, eh?- mi domanda.
-Si…
- A me non piace molto leggere. Parliamo?- mi chiede
Con quelle parole mi prende alla sprovvista, sono curiosa di sapere cosa vuole chiedermi.
-Voi Veela non avete interesse verso il sesso opposto?- quella domanda è l’ultima cosa che avrei voluto sentire. Gli rispondo fredda
-NO!
Lui esita per una decina di secondi.
-Scusami, non so che mi è preso. Dovrei saperlo che affronti certi argomenti con i piedi di piombo…- il suo tono di voce cambia.
-Perché non so come affrontate questi argomenti! Non so mai se fidarmi o meno: il mio sangue Veela mi inganna.
-Perché? Che ha il tuo sangue che non va?
-Non capisci! Come faccio a sapere che una persona non sia attratta da me solo perché ha subito l’effetto del mio dannato sangue?
-Continuo a non capirti…- dice. Ma questo è proprio tontoooo!!!!
-Ginny mi ha parlato di Fleur Delacour e di Roger Davies che al Ballo del Ceppo appariva come stregato dalla sua dama… Beh, aveva semplicemente subito l’effetto del sangue Veela di Fleur. A me è successa la stessa cosa al Ballo con Anthony Goldstein… Solo dopo mamma mi ha detto che il sangue Veela non ha effetto sulla persona che amiamo. Fleur infatti si è innamorata di tuo fratello Bill…
Mi guarda sgranando gli occhi incredulo per la sorpresa. Lo fisso neutrale e poi abbozzo un malinconico sorriso.
-E se non ti innamorassi mai di nessuno?- mi domanda.
-E’ impossibile nel mio caso ma se succedesse allora si vivrebbe tutta la vita con la maledizione dell’essere Veela. Il tormento di non sapere se una persona ti stima per la tua bellezza o per il tuo cervello. E’ bruttissimo!
Apro il libro e inizio a leggere un racconto a caso ma mi squaglio come una Cioccorana al sole quando lui si accoccola sulla mia spalla e inizia teneramente a ronfare.
 In pochi secondi dorme profondamente. Delicatamente gli passo il dito sulle guance, sul suo profilo e sulla sua pelle incredibilmente liscia… Siamo sicuri che non abbia discendenze Veela anche lui?
-Nox!- sussurro. Poggio il libro e la bacchetta sul comodino e mi accoccolo anche io vicino a lui.
-Buonanotte Fred! Non sai quanto mi piacerebbe stare così con te tutte le notti…- sussurro sperando che mi possa sentire.
Sono talmente esausta che lo vedo abbozzare un sorriso nel buio.

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Capitolo 8
*** La fuga ***


Capitolo 8
Il Natale e le vacanze passano in fretta. Passo le vacanze con i miei a casa ma ben presto torno ad Hogwarts alla solita vita normale: le lezioni, le riunioni dell’ES e Fred… Già Fred. Da quanto è stato da me il nostro rapporto è cambiato: siamo più attaccati.
Passiamo la maggior parte del tempo a fare scherzi a Gazza a tal punto da pensare che ormai sia diventato debole di cuore. Un giorno mentre ci inseguiva ho sussurrato “CONFUNDUS!” e ha iniziato ad inseguire due ragazzi di Tassorosso che passavano lì per caso.
Abbiamo riso fino alle lacrime e girato tutte le sale del castello (dopo esserci infiltrati anche in cucina per rubare di brownies).
Mi piace passare del tempo con lui, sto veramente bene. Se penso che stare con quel pallone gonfiato di Anthony Goldstein anche solo per pochi minuti per me era una sofferenza ora con Fred sto benissimo!
Ma purtroppo le cose belle non durano per sempre…
Un pomeriggio eravamo tutti nella Stanza delle Necessità per una riunione con l’ES, Marietta e Cho, pur venendo sempre insieme a me, non si erano fatte vive. Avevo appena lanciato una lieve fattura su Zack quando si è sentito come un rimbombo nella stanza, poi si è aperto un buchetto nel muro.
Nigel aveva controllato per primo ma era stato subito scansato da Harry. Poi tutti abbiamo chiaramente sentito la voce della Umbridge
-Porrò fine a questa storia… BOMBARDA MAXIMA!- il muro è scoppiato alle parole della preside.
Eravamo stati scoperti!
Un gruppo di Serpeverde, accompagnati da Gazza e dalla Umbridge ci guardavano tenendo per i polsi Cho e Marietta.
-PRENDETELI!- disse la preside stringendo i denti.
Siamo stati portati in Sala Grande e abbiamo copiato dei testi con la speciale piuma della Umbridge che per inchiostro usa proprio il nostro sangue causandoci a tutti gravi ferite sulle mani.
Dopo ore interminabili trascorse là dentro, fuori dalla Sala Grande Cho attendeva Harry per scusarsi… La persona più falsa che io conosca!!! Come ovvio Harry non l’ha degnata di uno sguardo o di una parola.
Tornata subito nel dormitorio, sempre grazie alla nuova punizione dataci che ci imponeva di tornare ognuno nei propri dormitori subito dopo la fine delle lezioni, Marietta cercava anche di schernirmi!
I giorni sono andati avanti così per circa 3 settimane: tutti i pomeriggi verso le 5 eravamo costretti a stare in Sala Grande per almeno un ora, ormai le nostre mani erano distrutte dalle piaghe.
Dopo settimane trascorse in questo modo la Umbridge ha deciso di darci tregua e di lasciarci almeno tornare a studiare in biblioteca invece di restare sempre chiusi in Sala Comune. Per me poi era particolarmente fastidioso: non mi piaceva vedere Cho e Marietta che uscivano e facevano comunella alla faccia mia. Le traditrici l’avevano fatta franca e io dovevo scontare anche la loro punizione!
Un pomeriggio stavo radunando tutti i libri che ero riuscita a svaligiare in biblioteca quando è entrata Marietta. A quanto pare non posso stare in pace per molto tempo…
-Ehi Danae, che succede? Scappi? Mi faresti un favore!!!- starnazza lei
Alzo lo sguardo spazientita
-Senti Mezzosangue…- guardandola in faccia mi blocco all’improvviso. Sulla sua fronte stanno rapidamente spuntando dei brufoli mastodontici che si dispongono formando la scritta “SPIA”. Non posso fare finta di niente e le scoppio a ridere in faccia: lei forse aveva dimenticato le regole del patto con l’ES, ma io no!
Lei mi guarda interrogativa e, dopo essere corsa verso lo specchio, lancia un urlo agghiacciante che fa tremare i vetri della stanza ed esce dal dormitorio urlando… Forse va in infermeria…
Ma ora non ho tempo di pensare a lei: tra poco la biblioteca chiude e io devo far sparire questo esercito di libri dalla mia stanza. Nemmeno l’Incantesimo Estensibile Irriconoscibile potrebbe aiutarmi.
Prendo più libri possibili ed esco dalla Sala Comune. Fortuna vuole che proprio in quel momento passi Fred.
-Fred! Puoi darmi una mano?- lo blocco.
Lui rimane a bocca aperta, non so se per la sorpresa dell’incontro o per l’enorme quantità di tomi nelle mie mani. Senza dire una parola mi toglie dalle braccia 3 volumi di Rune Antiche, 2 di Pozioni, 1 di Trasfigurazione e 4 di Babbanologia.
-Ma quanto studi?- mi domanda.
-Meno di quanto sembra infatti i miei voti sono piuttosto bassi per gli standard di Corvonero…
Arrivati in biblioteca riconsegno una quindicina di volumi guadagnandomi una bella strigliata da Madama Pince, intransigente per quanto riguarda il trattamento dei libri ma ancora più sorpresa di vedere un Weasley diverso dagli altri entrare in biblioteca…
Usciamo dopo aver rimesso a posto tutti quei libri ma ancora non riesco a spiegarmi perché Fred passasse “casualmente” nei dintorni del dormitorio dei Corvonero.
-Fred, volevi parlarmi?
- Da cosa lo hai capito?- sussulta
-Beh non capita tutti i giorni di vederti nei dintorni di un dormitorio diverso dal tuo, poi la torre di Corvonero è ad ovest del castello quindi non puoi esserti perso (anche perché sarebbe ridicolo se ti perdessi per il castello dopo 7 anni). Insomma ci sei arrivato di tua spontanea volontà e…
-D’accordo!- mi tappa la bocca con la mano. Sono riuscito a rimbambirlo di chiacchiere in meno di un minuto –Non pensavo che voi Veela potesse parlare tanto: mamma mi ha sempre detto che siete come creature leggiadre ma tu mi sembri più un Folletto della Cornovaglia!!!
Per non sembrare troppo brusco subito dopo mi regala un sorriso alla Weasley: molto simile a quello di Molly quando ha ringraziato mamma per l’ospitalità.
-Cosa volevi dirmi?- rispondo sfoggiando il mio sorriso migliore.
Lui senza rifletterci mi afferra per il polso, come quando mi ha sottratto da Gazza la prima volta, e mi trascina fuori dal castello, in un posto un po’ appartato ma nemmeno tanto nascosto tra il porticato e la serra di Erbologia.
Ci sediamo su una panchina di pietra, tanti piccoli fiorellini selvatici ci circondano, segno che la primavera sta arrivando ma è ancora legata al gelo dell’inverno.
-Dimmi tutto!- continuo a sorridere ma lui si rabbuia.
-Ricordi la vittoria di Harry l’anno scorso al Torneo? Beh oltre la Coppa Tremaghi vinse anche una cospicua somma di denaro che decise di donare a me e George per permetterci di realizzare un nostro piccolo sogno nel cassetto…- spiega.
-E che c’entro io?
-Io e George abbiamo deciso di aprire un negozio di scherzi a Diagon Alley. Di questi tempi la gente ha bisogno di ridere, soprattutto se il Signore Oscuro è tornato. Ma non potremo realizzare nulla durante l’estate, perciò abbiamo deciso che lasceremo Hogwarts…
-Sei pazzo?!- ora non sono più tranquilla come prima: sono fredda e distaccata.
-Perché?
-Perché? 7 anni ad Hogwarts per costruirti un futuro e vuoi mollare tutto all’ultimo momento, proprio quando stai per finire? Vuoi lasciar perdere adesso? Beh se è così mi dispiace Fred ma non ti appoggerò in questo capriccio…
-Ah è così che la pensi? Allora la prossima volta tieniti per te i tuoi stupidi e inutili pareri demotivanti!- è paonazzo
- Se tu non mi avessi trascinato qui rivelandomi questa bambinata io non te lo avrei dato il mio parere! Me lo hai chiesto tu, che cavolo! E non ti rimangiare le parole perché io non sono stupida!
Mi dispiace ma non posso appoggiarti in questa situazione…- lo guardo negli occhi: i suoi sono neutrali, a tratti sofferenti ma ugualmente bellissimi. Non mi ero mai accorta che avesse degli occhi così invidiabili…
-Allora vorrà dire che andrò avanti senza di te…- stringo tutti i muscoli per trattenermi dallo scoppiare a piangere come una bambina stupida.
Mi alzo dalla panchina a testa bassa e con le braccia incrociate
-Fred Weasley: sei un idiota!- e scappo via lasciandolo seduto da solo su quella panchina.
A quel punto era inevitabile che scoppiassi a piangere.
 
Quelli sono stati giorni orribili, uguali e piatti: mi svegliavo al mattino, andavo a lezione, pranzavo e studiavo per poi riniziare tutto il giorno dopo. Non avevo voglia di parlare con nessuno e anche se volessi non ho molto da dire…
I G.U.F.O. si avvicinano e io cerco di prepararmi per sostenere i miei previsti per il giorno dopo la fuga dei gemelli.
Non parlo con Fred né con nessun altro Grifondoro da più di una settimana.
Poi quell’orribile giorno arriva.
La scuola era in subbuglio e alle 16.00 precise hanno inizio i G.U.F.O. per il 5° anno, presieduti dalla Umbridge stessa.
La tensione è palpabile non solo tra gli esaminandi ma anche tra gli stessi alunni che hanno già sostenuto l’esame.
Passo “per caso” nei pressi dell’ingresso. C’è un tale silenzio che sembra impossibile che stia per essere rotto da qualcosa.
Guardo l’orologio: 16.39… Tra poco dovrebbero attuare il loro piano di fuga.
Come previsto non devo aspettare molto per sentire un fruscio di scope e botti di fuochi d’artificio. Dalla Sala Grande sento arrivare le urla di gioia dei ragazzi, interrotti durante il loro esame. Poi più acute di tutte le urla della Umbridge e lo scoppio di un fuoco che doveva essere enorme.
Rimango sul portone d’ingresso con il vento che mi batte sul viso sperando di sentirmi, ancora una volta, stringere il polso in quella maniera familiare.
Li sento solamente sfrecciare uno alla mia destra e l’altro alla mia sinistra, guardo in su mentre gli altri studenti corrono verso il cortile per vedere la conclusione della loro performance pirotecnica e la loro fuga sotto gli occhi festosi di alunni e insegnanti.
Poi con tanti piccoli fuochi fanno esplodere un’enorme W nel cielo grigio.
A quel punto crollo!
Mi faccio bruscamente largo tra la folla ancora festosa e torno nel mio dormitorio con l’intenzione di restarci!
 
 
 
N.d.A. BuonaseraaaaaaaaaaaaaH!!! Scusate se aggiorno quando mi ricordo ma sono straimpegnata: tra scuola e corpo di ballo non ce la faccio più! :S Comunque aspetto con impazienza le vostre recensioni, però siate clementi perché potreste stroncarmi la carriera! xD
Salutoni da quella pazza dell’autrice
ZOECapitolo 8
Il Natale e le vacanze passano in fretta. Passo le vacanze con i miei a casa ma ben presto torno ad Hogwarts alla solita vita normale: le lezioni, le riunioni dell’ES e Fred… Già Fred. Da quanto è stato da me il nostro rapporto è cambiato: siamo più attaccati.
Passiamo la maggior parte del tempo a fare scherzi a Gazza a tal punto da pensare che ormai sia diventato debole di cuore. Un giorno mentre ci inseguiva ho sussurrato “CONFUNDUS!” e ha iniziato ad inseguire due ragazzi di Tassorosso che passavano lì per caso.
Abbiamo riso fino alle lacrime e girato tutte le sale del castello (dopo esserci infiltrati anche in cucina per rubare di brownies).
Mi piace passare del tempo con lui, sto veramente bene. Se penso che stare con quel pallone gonfiato di Anthony Goldstein anche solo per pochi minuti per me era una sofferenza ora con Fred sto benissimo!
Ma purtroppo le cose belle non durano per sempre…
Un pomeriggio eravamo tutti nella Stanza delle Necessità per una riunione con l’ES, Marietta e Cho, pur venendo sempre insieme a me, non si erano fatte vive. Avevo appena lanciato una lieve fattura su Zack quando si è sentito come un rimbombo nella stanza, poi si è aperto un buchetto nel muro.
Nigel aveva controllato per primo ma era stato subito scansato da Harry. Poi tutti abbiamo chiaramente sentito la voce della Umbridge
-Porrò fine a questa storia… BOMBARDA MAXIMA!- il muro è scoppiato alle parole della preside.
Eravamo stati scoperti!
Un gruppo di Serpeverde, accompagnati da Gazza e dalla Umbridge ci guardavano tenendo per i polsi Cho e Marietta.
-PRENDETELI!- disse la preside stringendo i denti.
Siamo stati portati in Sala Grande e abbiamo copiato dei testi con la speciale piuma della Umbridge che per inchiostro usa proprio il nostro sangue causandoci a tutti gravi ferite sulle mani.
Dopo ore interminabili trascorse là dentro, fuori dalla Sala Grande Cho attendeva Harry per scusarsi… La persona più falsa che io conosca!!! Come ovvio Harry non l’ha degnata di uno sguardo o di una parola.
Tornata subito nel dormitorio, sempre grazie alla nuova punizione dataci che ci imponeva di tornare ognuno nei propri dormitori subito dopo la fine delle lezioni, Marietta cercava anche di schernirmi!
I giorni sono andati avanti così per circa 3 settimane: tutti i pomeriggi verso le 5 eravamo costretti a stare in Sala Grande per almeno un ora, ormai le nostre mani erano distrutte dalle piaghe.
Dopo settimane trascorse in questo modo la Umbridge ha deciso di darci tregua e di lasciarci almeno tornare a studiare in biblioteca invece di restare sempre chiusi in Sala Comune. Per me poi era particolarmente fastidioso: non mi piaceva vedere Cho e Marietta che uscivano e facevano comunella alla faccia mia. Le traditrici l’avevano fatta franca e io dovevo scontare anche la loro punizione!
Un pomeriggio stavo radunando tutti i libri che ero riuscita a svaligiare in biblioteca quando è entrata Marietta. A quanto pare non posso stare in pace per molto tempo…
-Ehi Danae, che succede? Scappi? Mi faresti un favore!!!- starnazza lei
Alzo lo sguardo spazientita
-Senti Mezzosangue…- guardandola in faccia mi blocco all’improvviso. Sulla sua fronte stanno rapidamente spuntando dei brufoli mastodontici che si dispongono formando la scritta “SPIA”. Non posso fare finta di niente e le scoppio a ridere in faccia: lei forse aveva dimenticato le regole del patto con l’ES, ma io no!
Lei mi guarda interrogativa e, dopo essere corsa verso lo specchio, lancia un urlo agghiacciante che fa tremare i vetri della stanza ed esce dal dormitorio urlando… Forse va in infermeria…
Ma ora non ho tempo di pensare a lei: tra poco la biblioteca chiude e io devo far sparire questo esercito di libri dalla mia stanza. Nemmeno l’Incantesimo Estensibile Irriconoscibile potrebbe aiutarmi.
Prendo più libri possibili ed esco dalla Sala Comune. Fortuna vuole che proprio in quel momento passi Fred.
-Fred! Puoi darmi una mano?- lo blocco.
Lui rimane a bocca aperta, non so se per la sorpresa dell’incontro o per l’enorme quantità di tomi nelle mie mani. Senza dire una parola mi toglie dalle braccia 3 volumi di Rune Antiche, 2 di Pozioni, 1 di Trasfigurazione e 4 di Babbanologia.
-Ma quanto studi?- mi domanda.
-Meno di quanto sembra infatti i miei voti sono piuttosto bassi per gli standard di Corvonero…
Arrivati in biblioteca riconsegno una quindicina di volumi guadagnandomi una bella strigliata da Madama Pince, intransigente per quanto riguarda il trattamento dei libri ma ancora più sorpresa di vedere un Weasley diverso dagli altri entrare in biblioteca…
Usciamo dopo aver rimesso a posto tutti quei libri ma ancora non riesco a spiegarmi perché Fred passasse “casualmente” nei dintorni del dormitorio dei Corvonero.
-Fred, volevi parlarmi?
- Da cosa lo hai capito?- sussulta
-Beh non capita tutti i giorni di vederti nei dintorni di un dormitorio diverso dal tuo, poi la torre di Corvonero è ad ovest del castello quindi non puoi esserti perso (anche perché sarebbe ridicolo se ti perdessi per il castello dopo 7 anni). Insomma ci sei arrivato di tua spontanea volontà e…
-D’accordo!- mi tappa la bocca con la mano. Sono riuscito a rimbambirlo di chiacchiere in meno di un minuto –Non pensavo che voi Veela potesse parlare tanto: mamma mi ha sempre detto che siete come creature leggiadre ma tu mi sembri più un Folletto della Cornovaglia!!!
Per non sembrare troppo brusco subito dopo mi regala un sorriso alla Weasley: molto simile a quello di Molly quando ha ringraziato mamma per l’ospitalità.
-Cosa volevi dirmi?- rispondo sfoggiando il mio sorriso migliore.
Lui senza rifletterci mi afferra per il polso, come quando mi ha sottratto da Gazza la prima volta, e mi trascina fuori dal castello, in un posto un po’ appartato ma nemmeno tanto nascosto tra il porticato e la serra di Erbologia.
Ci sediamo su una panchina di pietra, tanti piccoli fiorellini selvatici ci circondano, segno che la primavera sta arrivando ma è ancora legata al gelo dell’inverno.
-Dimmi tutto!- continuo a sorridere ma lui si rabbuia.
-Ricordi la vittoria di Harry l’anno scorso al Torneo? Beh oltre la Coppa Tremaghi vinse anche una cospicua somma di denaro che decise di donare a me e George per permetterci di realizzare un nostro piccolo sogno nel cassetto…- spiega.
-E che c’entro io?
-Io e George abbiamo deciso di aprire un negozio di scherzi a Diagon Alley. Di questi tempi la gente ha bisogno di ridere, soprattutto se il Signore Oscuro è tornato. Ma non potremo realizzare nulla durante l’estate, perciò abbiamo deciso che lasceremo Hogwarts…
-Sei pazzo?!- ora non sono più tranquilla come prima: sono fredda e distaccata.
-Perché?
-Perché? 7 anni ad Hogwarts per costruirti un futuro e vuoi mollare tutto all’ultimo momento, proprio quando stai per finire? Vuoi lasciar perdere adesso? Beh se è così mi dispiace Fred ma non ti appoggerò in questo capriccio…
-Ah è così che la pensi? Allora la prossima volta tieniti per te i tuoi stupidi e inutili pareri demotivanti!- è paonazzo
- Se tu non mi avessi trascinato qui rivelandomi questa bambinata io non te lo avrei dato il mio parere! Me lo hai chiesto tu, che cavolo! E non ti rimangiare le parole perché io non sono stupida!
Mi dispiace ma non posso appoggiarti in questa situazione…- lo guardo negli occhi: i suoi sono neutrali, a tratti sofferenti ma ugualmente bellissimi. Non mi ero mai accorta che avesse degli occhi così invidiabili…
-Allora vorrà dire che andrò avanti senza di te…- stringo tutti i muscoli per trattenermi dallo scoppiare a piangere come una bambina stupida.
Mi alzo dalla panchina a testa bassa e con le braccia incrociate
-Fred Weasley: sei un idiota!- e scappo via lasciandolo seduto da solo su quella panchina.
A quel punto era inevitabile che scoppiassi a piangere.
 
Quelli sono stati giorni orribili, uguali e piatti: mi svegliavo al mattino, andavo a lezione, pranzavo e studiavo per poi riniziare tutto il giorno dopo. Non avevo voglia di parlare con nessuno e anche se volessi non ho molto da dire…
I G.U.F.O. si avvicinano e io cerco di prepararmi per sostenere i miei previsti per il giorno dopo la fuga dei gemelli.
Non parlo con Fred né con nessun altro Grifondoro da più di una settimana.
Poi quell’orribile giorno arriva.
La scuola era in subbuglio e alle 16.00 precise hanno inizio i G.U.F.O. per il 5° anno, presieduti dalla Umbridge stessa.
La tensione è palpabile non solo tra gli esaminandi ma anche tra gli stessi alunni che hanno già sostenuto l’esame.
Passo “per caso” nei pressi dell’ingresso. C’è un tale silenzio che sembra impossibile che stia per essere rotto da qualcosa.
Guardo l’orologio: 16.39… Tra poco dovrebbero attuare il loro piano di fuga.
Come previsto non devo aspettare molto per sentire un fruscio di scope e botti di fuochi d’artificio. Dalla Sala Grande sento arrivare le urla di gioia dei ragazzi, interrotti durante il loro esame. Poi più acute di tutte le urla della Umbridge e lo scoppio di un fuoco che doveva essere enorme.
Rimango sul portone d’ingresso con il vento che mi batte sul viso sperando di sentirmi, ancora una volta, stringere il polso in quella maniera familiare.
Li sento solamente sfrecciare uno alla mia destra e l’altro alla mia sinistra, guardo in su mentre gli altri studenti corrono verso il cortile per vedere la conclusione della loro performance pirotecnica e la loro fuga sotto gli occhi festosi di alunni e insegnanti.
Poi con tanti piccoli fuochi fanno esplodere un’enorme W nel cielo grigio.
A quel punto crollo!
Mi faccio bruscamente largo tra la folla ancora festosa e torno nel mio dormitorio con l’intenzione di restarci!
 

 
 

N.d.A. BuonaseraaaaaaaaaaaaaH!!! Scusate se aggiorno quando mi ricordo ma sono straimpegnata: tra scuola e corpo di ballo non ce la faccio più! :S Comunque aspetto con impazienza le vostre recensioni, però siate clementi perché potreste stroncarmi la carriera! xD
Salutoni da quella pazza dell’autrice
ZOE

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Capitolo 9
*** Tristezza e rivelazioni ***


Capitolo 9
Mi addormento sul letto a pancia in giù, con la bocca mezza aperta senza nemmeno togliermi la divisa sbavando e bagnando il cuscino.
Mi sveglia Cho che bussa
-Non vieni a cena?- mi chiede da dietro la porta. Da quando è diventata gentile?
-No, grazie! Vai pure…
Non se lo fa ripetere due volte anche perché sento i suoi passi allontanarsi da dietro la porta.
Mi alzo dal letto: ho i vestiti ovunque!
-Bagaglius!- i vestiti iniziano a ripiegarsi da soli e a disporsi ordinatamente nel baule. poi asciugo la federa del cuscino bagnata.
Sono molto stanca e non ho intenzione di rimanere sveglia così mi infilo la tuta e mi metto a letto con un libro
-Lumos maxima!- dalla bacchetta escono piccole scintille argentate che mi permettono di leggere in tutta calma sotto alle lenzuola.
Ho passato circa un’oretta o poco meno tranquilla sotto le coperte quando ho sentito battere qualcosa alla finestra della stanza. Dapprima non ci faccio caso ma il rumorino si fa insistente e quindi esco dal mio caldo bozzolo.
Vado alla finestra e ho un leggero attacco di cuore quando vedo una scopa librarsi a mezz’aria con una testa rossa che la cavalca.
Spalanco subito i vetri e davanti a me appare Fred, o come vuole farsi chiamare lui, il gemello bello.
Con un balzo entra in camera mia, fuori ha da poco smesso di piovere e lui è un po’ bagnato
Prendo la bacchetta sul comodino e lo asciugo per poi puntargliela contro.
-Danae che stai facendo?- mi chiede stupito
-Ora tu sei un estraneo qui, dovrei trattarti come tale…- dico fredda.
-Non sono qui per parlarti di questo…
-E di cosa, di grazia?! Hai appena bruciato il tuo futuro!
-Danae… Quanto vorrei dimostrarti che hai torto…- sospira
-E allora se ho torto riconoscerò i miei errori! Ma non adesso: non abbandono la scuola per te!
-Nessuno ti chiede di farlo. Volevo solo farmi perdonare…
Incrocia le mani dietro la schiena e sussurra qualcosa come “Orchideus” porgendomi poi un piccolo mazzo di rose bianche e rosse.
-Vuoi farti perdonare così? Fred con me non attacca: non sono frivola come le altre…
Si avvicina a me poggiando i fiori sul comodino, poi avvicina la sua bocca alla mia guancia stampandoci sopra un piccolo bacio. Sospira come per prendere coraggio per qualcosa e poi inizia a parlare senza freno:
-Non pensare che fuggire senza nemmeno salutarti sia stato bello per me. Quando ho chiesto il tuo parere e tu ti sei arrabbiata ho provato un mucchio di cose: rabbia, delusione perché non mi capivi e tristezza perché non mi appoggi tutt’ora. Io non so cosa pensi ora del fatto che io mi presenti in camera tua all’improvviso dopo essere scappato, ma avevo una cosa in sospeso, una cosa che non ho fatto prima di andare via e che non riesco assolutamente a perdonarmi!- mi guarda negli occhi e ancora una volta cerca coraggio nei miei –Danae… Io… Penso di essermi innamorato di te…
Mi crolla il mondo addosso: anche lui no! Abbasso lo sguardo.
-So che per te è difficile sentire una cosa del genere ma a me non interessa: sono solo interessato ad avere il tuo appoggio adesso e nel futuro e non mi interessa chi sei! Per quanto mi riguarda potresti anche essere un Troll di montagna ma penso che…
-Che?
-Volevo solo provare una cosa- dice aprendo la porta e sbirciando fuori se qualcuno è in agguato.
-Che intendi fare?- chiedo
-Dovresti averlo intuito da te…- mi abbraccia –TI AMO DANAE!
Sgrano gli occhi per la sorpresa perché capisco subito che lui non ha subito il mio effetto al contrario degli altri.
Mi bacia: un bacio semplice come noi, profumato di cannella e biscotti ma va di fretta e infatti esce subito dalla finestra e monta sulla scopa.
-Danae, voglio che durante la mia assenza tu sia felice perciò ora fammi un sorriso dei tuoi: ne avrò bisogno per quello che mi aspetta nei prossimi mesi…
Ho veramente voglia di sorridergli ma la mia faccia non mi risponde e l’unica cosa che riesco a fare è scoppiare a piangere.
-Non era mia intenzione ricordarti in lacrime ma vabbè…- si sporge dalla scopa e mi abbraccia nuovamente- Non piangere per me: non vado mica al patibolo! Ti prometto che ti scriverò tutti i giorni e che quest’estate ti verrò a trovare!- poi esita- Sei davvero bellissima in tuta!
Tiro su con il naso e solo allora accenno un sorriso prima di baciarlo come si deve. Non ho mai baciato nessuno a quel modo: è un bacio sentito, di quelli che parla da sé anche se è misto alle mie lacrime. Mi stacco a malincuore.
-Ciao!- lo saluto con l’unica parola che riesco a dire. Si allontana nella notte sulla sua scopa facendo poi esplodere uno dei suoi fuochi d’artificio a forma di cuore nel cielo stellato, solo per me.
Chiudo i vetri della finestra e mi rimetto a letto, sperando che sia stato tutto soltanto un bellissimo sogno.
 
La mattina dopo mi sveglio ma non apro gli occhi. Spero che il mazzo di rose sul mio comodino sia solo un sogno irrealizzato della notte precedente.
Apro gli occhi sbarrati fino ad allora.
Sul comodino un mazzo di fiori rossi e bianchi mi saluta un tantino ammosciato per la mancanza d’acqua.
-Noooo!!!- mi premo il cuscino sulla faccia voltandomi dal lato opposto al comodino sperando che spuntino le gambe ai fiori ed escano dalla stanza.
-Pero’!- esordisce Marietta- Che bei fiori! Chi te li ha regalati, Weasley? Li avrà rubati da un fioraio babbano…
-Sei solo gelosa perché l’unico mazzo di fiori che hai ricevuto tu era un fiore di Grinzafico pieno di pus tiratoti in faccia da Pix il 2 anno…
Mi guarda con odio ma non può negare l’evidenza.
Scendo a far colazione dopo aver sistemato per bene i fiori. Finalmente dopo settimane mi risiedo al tavolo dei Grifondoro. A quanto pare sono tutti impegnati con Pozioni perché Piton  sta dando del filo da torcere a tutti per gli ultimi esami: colpa della Umbridge…
Ginny, Luna ed Hermione mi sorridono; poi Ginny esordisce
-Buongiorno Danae! Allora? Ieri sera ti ha fatto visita Fred?
Spalanco gli occhi e la bocca per la sorpresa: ma come ca***?!?
-E tu come lo sai?!?
-Come lo so? Beh Freddie è mio fratello, per non parlare poi di tutto il tempo in cui ci rintronava parlandoci di te “Danae qua, Danae là, Danae mi ha parlato, Danae non mi parla” sapessi che palle!!!
Continuo ad avere una faccia da idiota.
-Stai bene?- mi chiede Luna
-Si, mi sto solo chiedendo quando me lo avreste detto se Fred non fosse venuto da me ieri sera con quei fiori…
-Fiori?- Ron per primo sembra particolarmente sorpreso.
-Si, fiori. E’ venuto ieri sera e…
-E…?- chiede Hermione con complicità
-Beh ci siamo solo dichiarati…
-DICHIARATI?!?!?!?!?- vengo investita da un coro di Grifondoro (più Luna) del tutto increduli.
-Che pensavate che avessimo fatto?
-Lui non ci ha parlato del fatto che… che… che fosse cotto di te…- spiega Ginny.
-Non solo lui: penso di essere anch’io cotta, a puntino! E penso che il mio sangue Veela abbia perso stavolta, davvero!- sorrido visibilmente compiaciuta.
Senza rendermene conto si è fatto tardi: ingurgito quel poco di succo di zucca rimasto nel bicchiere e corro alla lezione di Storia della Magia, pronta ad un’altra orribile interminabile lezione.

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Capitolo 10
*** La maledizione Cruciatus ***


Capitolo 10
Le vacanze estive si avvicinano sempre di più e l’anno scolastico sta volgendo al termine.
Ricevo ogni giorno le lettere di Fred che, invece di farmi sorridere, mi fanno sprofondare ancora di più nella malinconia profonda che è stata mia compagna dopo la sua visita.
Nei giorni successivi l’assenza dei gemelli si fa sentire, non ho nemmeno uno sfogo come l’ES.
La Umbridge ha acciuffato i miei amici mentre Harry stava provando a raggiungere Sirius: a quanto pare lui è in pericolo, il Signore Oscuro è tornato e quell’idiota di Caramell non vuole credere a Silente, ha addirittura minacciato di sbatterlo ad Azkaban!!
Il giorno stesso della cattura dei miei amici ho ricevuto una lettera da papà che mi chiedeva se potevo andare in guferia alle 12.00: lui si sarebbe materializzato per parlarmi con estrema urgenza.
Come d’accordo, mi sono fatta trovare in guferia ad ora di pranzo, proprio nell’unico momento della giornata in cui gli studenti sono tutti rinchiusi nel castello.
Arrivo appena in tempo per sentire il CRACK dell’arrivo di papà e vederlo arrivare un pò confuso  dal viaggio. Prima di avvicinarmi mi assicuro che sia davvero lui: di questi tempi la prudenza non è mai troppa! Lo scruto da lontano: capelli biondi, fisico slanciato, piedi grandi… Si! Mi assomiglia troppo per non essere lui!
-Papà!!!- corro ad abbracciarlo- Come stai?
-Bene, piccina mia, tu?
-Anche io sto bene ma non è permesso materializzarsi o smaterializzarsi ad Hogwarts!
-Danae: ho frequentato questa scuola prima di te e in più lavoro al Ministero… Si vede che sei ancora una novellina!
-Una novellina al sesto anno!- incrocio le braccia al petto e metto il broncio –Piuttosto perché sei qui?
-Volevo solo avvertirti che Caramell è impazzito e che faresti bene a non uscire da scuola fino a quando non riprenderai l’Espresso per tornare a casa, non fidarti assolutamente di quello che ti dice la Umbridge: non mi sono mai fidato di lei fin dal mio primo giorno di lavoro.
-Ma perchè mi dici questo? Che sta succedendo?
-Il Signore Oscuro è tornato davvero e non voglio che tu abbia a che fare con lui in nessun modo: io e tua madre abbiamo già avuto questa sfortuna e intendo proteggere almeno la mia unica figlia.
-Papà tra poco sarò maggiorenne e potrò proteggermi da me, per fortuna ho frequentato anche le lezioni segrete di Difesa contro le Arti Oscure...
-So che sei abile come strega al pari dei membri della tua famiglia ma preferirei che non ti mettessi nei guai. Fallo per me ti prego! Almeno fino a quando la Umbridge non verrà licenziata...
-E tu come fai a saperlo?- gli domando
-Conosco il Ministero e so che dopo una figuraccia del genere né il Ministro né la tua preside resteranno in carica per molto. Tieni duro almeno fino ad allora! Se sei in difficoltà chiamami e verrò da te!
Mi abbraccia e si smaterializza in fretta dalla guferia dopo avermi salutato con un bacio sulla testa.
Ritorno in fretta verso il castello per pranzare.
Durante il pomeriggio scopro della fuga verso il Ministero dei miei amici: che cosa hanno intenzione di fare?
Sta di fatto che scopro che Harry, Ron, Hermione, Luna, Ginny e Neville sono al Ministero e sono in pericolo. Spero solo che papà li controlli: pur non facendo parte dell'Ordine della Fenice è come se fosse un suo membro.
Seguo il consiglio di papà e dopo aver appreso questa notizia corro nella torre di Corvonero con l'intenzione di non uscirne più. Ma lungo il corridoio qualcuno mi tira bruscamente ad un lato, dietro una colonna. Da come mi strattona sembrerebbe uno dei gemelli, ma poi una mano sudicia inizia a premermi contro la bocca per impedirmi di urlare.
-Gazza, nel mio ufficio!- squittisce la Umbridge.
-Si, signora!- risponde Gazza. In quel preciso istante l’unica cosa che riesco a fare è provare ad urlare ma è del tutto inutile perché nessuno può sentirmi.
Vengo catapultata nell’ufficio della professoressa, rosa e pieno di gattini . Gazza mi fa sedere a forza sulla sedia di velluto rosa davanti alla scrivania.
-Dove sono?!- urla la professoressa puntandomi la bacchetta contro.
-Chi?!- domando con il terrore negli occhi
-Non faccia finta di non capire! Potter! Dov’è?!?- mi urla in faccia. Come diavolo lo ha scoperto?
-Non lo so!- mento.
-La avverto che il Veritaserum è finito, se non dirà la verità dovrò farla ragionare con le maniere forti, signorina!
-Le giuro che non lo so!- lei continua a puntarmi la bacchetta sotto al naso.
-Non mi lascia altra scelta…- si allontana un poco da me per poi voltarsi bruscamente - CRUCIO!
Sento il corpo andarmi a fuoco da dentro, un dolore acuto ma molto forte insopportabile. Lancio un urlo disumano e sbarro gli occhi per il dolore.
-CONFESSI!!!- abbaia la Umbridge.
-N…Non so… Nul…la!
La professoressa rincara la dose e continuo a soffrire. Non ce la faccio più.
-P…papà!!!!!!!!!!!!!- stillo.
-Chiama suo padre? Nessuno può aiutarla qui, signorina!
Sento il CRACK di qualcuno che si materializza e prima di svenire intravedo una testa bionda.
Poi la vista mi si oscura e cado in un sonno profondo.
 
 
 
 
Mi risveglio. Attorno a me è tutto bianco: sono in un letto candido.
L’ambiente attorno a me non mi è affatto familiare.
Apro lentamente gli occhi per abituarmi a quella luce bianca ma non ho la forza per alzare la testa dal cuscino.
-Dove sono?- sussurro.
-Sei al San Mungo. La Umbridge si è accanita su di te usando la Maledizione Cruciatus, ci hai quasi rimesso la vita. Adesso è sotto accusa…- sento la voce di papà simile ad un sussurro.
-Da quanto tempo sono qui? Che giorno è oggi? Che è successo?- sono visibilmente agitata.
-E’ il 17 giugno. Sei andata in coma da Maledizione per un mese, hai saltato gli ultimi giorni di scuola. Dovresti riposare, il dottore dice così…
-Fred è stato qui tutte le sere per un mese da quando ti hanno ricoverato. Ti ha portato fiori freschi tutti i giorni, non pensavo che voi due foste così legati…- aggiunge mamma.
Mi agito nel letto con la poca forza che ho: sento le gambe intorpidite, il corpo addormentato, la testa pesante ma sorrido comunque perché le parole di mamma sono riuscite a scaldarmi il cuore.
Dormire è la sola cosa che riesco a fare senza stancarmi.
Chiudo gli occhi e mi faccio rapire da Morfeo.
Dopo quelli che sembrano 10 minuti di sonno riapro gli occhi. Il senso di intorpidimento è sparito ma sento il braccio destro ancora molto pesante. Provo ad alzarlo ma faccio fatica.
Poi abbasso lo sguardo e noto che una testa rossa dorme con la testa a peso morto sul braccio incriminato con la mano nella mia.  Sul viso mi appare un sorriso a 1000 denti poi allungo la mano libera e gliela passo tra i suoi capelli di fuoco.
-Chi è?!?!?- sobbalza lui, devo averlo svegliato. Si guarda attorno terrorizzato ma sembra non notarmi. La scena è comica: soprattutto perché dormendo i suoi capelli si sono tutti alzati.
-‘Sera amore mio!- squittisco – Come stai? Non ti vedo da un po’...
La sua espressione passa da angosciato a felice in meno di un secondo. Avete presente un bambino in un negozio di caramelle? Beh quadruplicate la sua felicità e forse vi avvicinerete alla faccia di Fred in quel momento.
-Danae?- domanda incredulo come se fosse un sogno prima di cercare di saltarmi addosso per stritolarmi in un abbraccio –Non sai quanto sono stato in pena per teeeeeeee!!!
-Ehi Fred, sono viva! Sono qui, tranquillo.
Si fa serio all’improvviso dandomi un nostalgico bacio sulle labbra:- Avevo paura di perderti!
Lo stringo dolcemente al petto e gli accarezzo i capelli come se fosse un bimbo che piange dopo essersi sbucciato il ginocchio e va dalla mamma piangendo grossi lacrimoni.
Non so per quanto tempo rimaniamo così ma l’unico desiderio che ho in quel momento è che il tempo si fermi, ma è tardi e l’orario delle visite sta per finire.
-Devi andare…- dico. Lui annuisce a malincuore rimettendosi sulle spalle la leggera giacca estiva.
Proprio in quel momento entra il dottore che blocca Fred prima che possa andarsene via usando la Metropolvere dal camino della mia stanza.
-Lei è il marito della signorina?- domanda il dottore. Sbianco in volto, Fred sghignazza.
-Non ancora. Che succede dottore?
-Volevo soltanto avvertire che domani eseguiremo dei controlli. Se la ragazza reagisce bene potrà uscire già da dopodomani. Ma consigliamo comunque una visita di controllo tra una settimana per vedere come reagisce alla cura. Ma adesso non vi trattengo ancora qui, la vostra fidanzata deve riposare!
Così dicendo il dottore si congeda lasciando me rossa come un peperone e Fred visibilmente compiaciuto.
-Perché ridi?- gli domando.
-Nulla. Pensavo ad una cosa… Ma comunque non sei contenta? Tra due giorni potrai uscire!
Sorrido ma lui sembra più felice di me.
-Che intendevi per “non ancora”?- ho un tono a metà tra l’infastidito e il provocatorio.
-Beh, volevo vedere la tua faccia. E’ stato divertente perché avevi gli occhi spalancati per la sorpresa… CHE FACCIA AVEVI!!!- comincia a ridere come un cretino.
Io appendo il muso e vedendomi così lui cerca di riparare la situazione.
-Però non è detto che lo abbia detto scherzando…- aggiunge
-Che intendi?
-Chi ti dice che io un giorno non voglia mettere su famiglia? Chissà come sarebbero belli i bambini Veela…- sorrise e mi stampa un bacio sul naso.
-Danae Weasley? MMM, non suona molto bene!- obietto. Lui fa il finto offeso.
-Ah, è così? Beh allora vedi di fartelo piacere!!! Fossi in te io non mi adagerei troppo…
-Cos’è fai il vago? Pensavo che voi uomini foste diversi!- caccio la lingua. Lui mi guarda sognante –Tu pensa al Negozio e io penso a finire gli studi!
Sentendo le mie parole si rabbuia, ho paura nel sentire quello che sta per dire.
-Danae il Signore Oscuro è tornato e ormai siamo entrambi coinvolti nella lotta. Se dovesse succedere qualcosa ad uno di noi due? Cosa faremo? Io non riesco a pensare alla mia vita senza te. George mi completa si, ma non posso dargli più dell’amore fraterno. Invece  con te mi sento completo e non mi interessa se sei una Veela , un Troll o una Babbana. Voglio passare il resto della mia vita con te!
Una lacrima scende solitaria dalla mia guancia, lo bacio. Perché ogni volta che lo bacio devo piangere?! Sinceramente dopo quello che mi ha appena detto vorrei essere ovunque con lui tranne che qui in quest’orribile stanza d’ospedale!
-Devi andare davvero ora, sennò si farà troppo tardi!- mi stacco da lui a forza, lottando contro me stessa.
Mi saluta con lo sguardo mentre entra nel camino e scompare in una nuvola di polvere e fuoco verde.
Dopo averlo visto andare, via il cuore mi sprofonda nel petto.
 
 

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Capitolo 11
*** Finalmente a casa! ***


Capitolo 11
I controlli del giorno dopo vanno benissimo. Il dottore non esita nemmeno un secondo nel firmare la mia lettera di dimissioni, ma a quanto pare c’era ancora qualche guaritore che non era d’accordo.
Mi sono ripresa al meglio, e in più ho recuperato tutto il sonno perduto in 17 anni di vita! Ora voglio solo godermi le vacanze in pace, ma dovrò rimanere a riposo almeno fino al 30 giugno perché potrei stancarmi molto facilmente.
Il giorno previsto per le dimissioni mamma e papà mi vengono a riprendere all’ospedale nel primo pomeriggio; il dottore, non vedendo Fred, mi ha chiesto anche dove lui fosse
-A lavoro, ovvio!- gli ho risposto.
Fuori dall’ospedale i miei amici mi aspettano pieni di regali. Hermione e Ginny mi aspettano con un mazzo di margherite, Luna ha in mano una scatolina con dentro un amuleto anti-Nargilli e Gorgosprizzi fatto da lei, Ron,Neville ed Harry mi hanno portato un arsenale di dolci, come al solito!
Mamma si è presa la libertà di invitarli a cena per  festeggiare la mia uscita dall’ospedale, io penso che sia un’idea stupida ma non le dico nulla per non offenderla.
Mentre prepara la cena io e gli altri ci ritroviamo, per l’ennesima volta, in camera mia. Stavolta però gli argomenti di discussione sono ben più seri.
Mentre parliamo mamma entra in camera e, vedendomi fuori dal letto, mi fulmina
-Non pensi che sia il caso di metterti a letto?- domanda puramente retorica…
-Ma mamma, sono stata a letto per un mese intero! Non pensi che possa bastare?
Alza gli occhi al cielo in uno dei suoi tanti attacchi di pazienza materna mentre torna in cucina ad aiutare Loyd con la cena. Mi siedo a gambe incrociate sul letto e non devo aspettare molto per veder arrivare Perseo che sfodera la sua indole di gatto ruffiano acciambellandosi sulle mie ginocchia. Lo guardo e accarezzo il suo morbido pelo rosso.
-Grazie per averci coperto. Sappiamo che la Umbridge ti ha fatto del male solo perché non aveva il Veritaserum a portata di mano… Grazie! Tu si che sai cos’è l’onore. Cho e Marietta dovrebbero imparare da te!- Alzo lo sguardo. Harry di fronte a me dice tutte quelle cose –Perciò grazie da parte di tutti!
Resto muta per qualche istante, ma poi non riesco a trattenermi.
-Penso che se avesse avuto il Veritaserum sarebbe stato meglio!- dico a denti stretti
-Che intendi?- mi chiede Hermione
-Beh, non sapevo nulla di quello che stavate facendo, ne tantomeno il perché! Ho saputo tutto da papà poco prima; aveva ricevuto una soffiata da Sirius e io non sono potuta venire con voi! Perché? In fondo anche io ho frequentato le lezioni dell’ES, anche io mi sono presa le punizioni della Umbridge, sono al 6 anno e padroneggio determinati incantesimi e sono io che mi sono presa la maledizione Cruciatus per voi. Forse i giudicherete stupida ma non penso che ne sia valsa la pena!- a questo punto lo sfogo era inevitabile.
Rimangono tutti in silenzio, nella stanza scende il silenzio.
-Hai ragione Danae- Ginny mi dà ragione –Non avevamo il diritto di piantarti in asso così, ma il tuo è stato un gesto di coraggio che nemmeno i migliori Grifondoro riuscirebbero ad affrontare. Sii fiera di quello che hai fatto.
-Ho rischiato la vita!- mi rendo subito conto della stupidaggine che ho appena detto –Scusate. Sono solo confusa, un mese fuori dal mondo non è molto confortante. Il fatto è che la mia paura più grande si è rivelata: quando ho firmato la pergamena per l’ES la prima cosa che mi sono chiesta è stata “Ma sono davvero disposta  a rischiare la vita per gli altri?” e adesso che Voldemort è tornato questa cosa mi fa riflettere: ora non possiamo più essere attaccati alla vita come prima, dobbiamo essere pronti a morire in qualsiasi momento. E’ un discorso orribile da fare soprattutto  per dei ragazzi come noi che hanno tutta la vita davanti, ma per come vanno le cose chi ci assicura che domani saremo ancora vivi? Perciò voglio chiedervi scusa…
Riesco a zittire tutti quanti, mi guardano come se fossi pazza ma non possono fare a meno di darmi ragione. Torno ad accarezzare Perseo.
Poi Luna tira fuori un argomento che non c’entra assolutamente nulla, distraendoci dalla conversazione.
-Danae sai cosa vorrei leggere ora? Ricordi quel libro di mitologia babbana che ti hanno regalato Hermione ed Harry al tuo compleanno? Mi piacerebbe sapere la storia del tuo nome…
Mi si illumina il viso; mi alzo di scatto dal letto  facendo sobbalzare il povero Perseo che, nel frattempo, aveva iniziato a ronfare tranquillamente.
Tiro fuori il libro dalla libreria accanto alla scrivania. La bella copertina nera si è leggermente impolverata.
Soffio via la polvere e porgo il tomo a Luna che lo sfoglia con il suo solito fare da (finta) svampita.
-Allora…- squittisce lei. Sembrano tutti molto curiosi per quello che sta per leggere –Ecco qui! La storia di Danae e Perseo… 
A Danae, figlia di Acrisio e Aganippe, era stato predetto che il figlio da lei partorito avrebbe ucciso Acrisio; allora il padre, temendo che la profezia si avverasse, la rinchiuse in una prigione dai muri di pietra. Ma Giove, mutatosi in una pioggia d’oro, giacque con Danae; da quell’amplesso nacque Perseo. Il padre, a causa dell’atto impudico, la rinchiuse insieme a Perseo in un baule, che gettò in mare. Per volere di Giove il baule fu sospinto fino all’isola di Serifo; quando il pescatore Ditti, che lo trovò e lo forzò, vide la donna con il bambino, li portò dal re Polidette, che sposò Danae e fece allevare Perseo nel tempio di Minerva. Non appena Acrisio venne a sapere che i due erano alla corte di Polidette, partì per andare a riprenderseli; quando arrivò, Polidette intervenne in loro favore e Perseo giurò al nonno che non l’avrebbe mai ucciso. Acrisio fu poi trattenuto colà da una tempesta e nel frattempo Polidette morì. Vennero indetti dei giochi funebri in suo onore, durante i quali un disco lanciato da Perseo, deviato dal vento, colpì al capo Acrisio, uccidendolo; e così ciò che Perseo non volle fare di sua volontà fu compiuto dagli Dèi. Una volta sepolto Polidette, Perseo partì per Argo e prese possesso del regno del nonno. 
-Ma è terribile!- osservo –Non possono finire tutte cosi, vero?
-Io non penso che finiscano tutte male…In fondo è sempre il bene che trionfa- osserve Luna, poi esita sorridendo –Che buffo nome che ha l’autore di questa storia: si chiama Publio Ovidio Nasone!
-Prova a leggerne  un’altra, magari non tutte sono contaminate dalla frustrazione degli autori per  i loro ridicoli nomi..–scherza Ron
Luna sfoglia ancora una volta le pagine di carta babbana, soffermandosi poi su una storia più interessante.
-Questa parla di amore! E’ la storia di Eros e Psiche…
Psiche, una bellissima fanciulla che non riesce a trovare marito, è corteggiata dagli uomini di tutti i popoli vicini chela chiamano novella Venere. La divinità, saputa l'esistenza di Psiche, gelosa, invia suo figlio Eros, dio dell’amore, perché la faccia innamorare dell'uomo più brutto e avaro della terra e sia coperta dalla vergogna.

 

 

   
 

iche viene così portata sulla cima di una rupe e lì viene lasciata sola. Ma Eros si innamora della mortale e, con l'aiuto del vento  Zefiro, la trasporta al suo palazzo dove, imponendo che gli incontri avvengano al buio, la fa sua; così per molte notti Eros e Psiche bruciano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto; Psiche è prigioniera nel castello di Eros, legata da una passione che le travolge i sensi. Una notte, istigata dalle sorelle, che Eros le aveva detto di evitare, con una spada e una lampada ad olio decide di vedere il volto del suo amato, nella paura che egli tema la luce per la sua natura malvagia e bestiale. È questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia cade dalla lampada e ustiona Eros, il quale svegliatosi scompare immediatamente.
Psiche straziata dal dolore tenta più volte il suicidio, ma gli dei glielo impediscono. Inizia così a vagare per diverse città alla ricerca del suo sposo, si vendica delle sorelle e cerca di procurarsi la benevolenza degli dei, dedicando le sue cure a qualunque tempio incontri sul suo cammino. Arriva però al tempio di Venere e a questa si consegna, sperando di placarne l'ira per aver disonorato il nome del figlio.
Venere sottopone Psiche a diverse prove: nella prima, deve suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti mucchietti uguali; disperata, riceve un aiuto da un gruppo di formiche, che provano pena per lei. La seconda prova consiste nel raccogliere la lana d'oro di un gruppo di pecore. Ingenua, Psiche fece per avvicinarsi alle dette pecore, ma una verde canna la avverte e la mette in guardia: le pecore diventano infatti molto aggressive con il sole e dovrà aspettare la sera per raccogliere la lana rimasta tra i cespugli. La terza prova consiste nel raccogliere dell'acqua da una sorgente  nel mezzo di una cima tutta liscia e a strapiombo. Qui viene però aiutata dall'aquila dello stesso Giove.
L'ultima prova consiste nel discendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina un po' della sua bellezza. Durante il ritorno, mossa dalla curiosità, apre l'ampolla contenente il dono di Proserpina, che in realtà altro non è che il sonno più profondo. Questa volta verrà in suo aiuto Eros, che la risveglia dopo aver rimesso a posto la nuvola soporifera uscita dalla ampolla e va a domandare aiuto a suo padre.
Lacerata nel corpo e nella mente, Psiche riceve l'aiuto di Gioveche mosso da compassione fa in modo che gli amanti si riuniscano: Psiche diviene una dea e sposa di Eros.
Più tardi nasce la figlia. Questa viene chiamata Voluttà, Piacere. L’unione dell’anima e dell’amore genera un grande piacere.
-Ma sono tutte tristi!- obietta Ginny
-NaaaaH!!! Questa mi è piaciuta, finisce bene!- aggiungo.
-Anche a noi è piaciuta!- dalla porta della stanza sento arrivare un voce familiare.
Fred e George sono qui!
Il viso mi si dipinge violentemente di rosso e un sorriso che va da un orecchio all’altro torna ad incorniciarmi l’espressione.
-Avete finito prima oggi?- domanda Ron.
-Abbiamo solo chiuso prima. Fred si è messo come una palla al piede per convincermi  a chiudere il negozio. Ma abbiamo così tanti clienti!- frigna George
-Penso che la MIA RAGAZZA venga prima di quel branco di mocciosetti viziati che ci stanno facendo diventare ricchi!-scherza venendomi incontro  e stampandomi un bacio sulle labbra davanti a tutti.
Il mio colorito passa da rosso a violaceo in meno di un secondo, ho paura di svenirgli addosso!
Ci guardano tutti visibilmente sorpresi, la faccia di Luna ha un’espressione sognante.
-Beh, innamorati muovetevi! La cena è pronta!- la voce di mamma alla porta ci fa tornare alla realtà.
Si precipitano tutti al piano di sotto. Mamma aspetta me con una faccia visibilmente compiaciuta facendo addirittura un occhiolino a Fred.
-Non c’è niente da fare- mi sussurra lei all’orecchio –hai il gusto di tua nonna in fatto di uomini!








Buonsalveeee!!! C'è una tabella nel bel mezzo del capitolo che ho messo ma non sono riuscita a capire come si tolga!!! D:
RINGRAZIAMENTI DA FAREEEEE!!!!!

FrancyWeasley
LadyCharlotte
martaluna555
RTT
wantsy

Per avermi messo tra le seguite

E - _Nessie_ per avermi messo tra i preferiti!!!
continuate a seguirmi ragazzi! Grazie per l'incoraggiamento!!!

 


 

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Capitolo 12
*** l'odore dell'amore ***


Capitolo 12
 
Scendo in sala da pranzo con mamma che non mi da tregua e Fred davanti a me che fa finta di non capire nulla.
Loyd, con l’aiuto di mamma, ha preparato tutti i miei piatti preferiti: zuppa di funghi, pollo arrosto con patate e torta al cioccolato. Mi basta semplicemente sentire l’odore del cibo sulla tavola per rendermi conto di quanto mi sia effettivamente mancata la cucina di casa mia.
Ci sediamo tutti quanti a tavola. Papà per l’occasione ha allungato il tavolo con un colpo di bacchetta in modo da farci entrare tutti. Siamo io, mamma, papà, Loyd, Harry, Ginny, Ron, Hermione Luna, Neville, i gemelli, i signori Weasley.
Fred, ovviamente, viene fatto sedere “casualmente ” accanto a me da papà. Forse non ha capito che mi sono accorta benissimo degli sguardi complici tra lui e la mamma, ma vabbè…
Dopo aver preso tutti posto mi guardo intorno scoprendo che non tutti i posti sono occupati. A capotavola, accanto a mamma, c’è un posto vuoto.
-Aspettiamo qualcun altro?- domando.
Mamma fa finta di non sentire e inizia a servire la zuppa nei piatti, riempiendo anche il piatto del posto vuoto.
Era appena arrivata da papà, servito per ultimo quanto la casa ha cominciato a tremare. Tremava tutto: il lampadario, i vasi sul camino, i quadri di famiglia…
Ovviamente ci siamo guardati tutti quanti spaventati  e assolutamente ignari di ciò che stava succedendo.
-Oh no!- sbotta papà
-Va subito ad aprire la porta d’ingressoooo!!!!- strilla mamma.
Papà con uno scatto felino si alza dal tavolo e corre alla porta d’ingresso, aprendola appena in tempo.
Una scia di fumo azzurro e un rumore di treno in corsa entra in casa non appena si apre la porta, arriva in sala per poi iniziare a roteare sul soffitto.
Cosa diavolo sta succedendo?!?! Il baccano è tremendo!
-Mamma non pensi che possa bastare? Stavamo per metterci a tavola e non mi sembra il caso di continuare a spaventare i nostri ospiti…- strilla mamma per sovrastare quel chiasso.
In poco tempo il fumo si abbassa a terra e sparisce, il chiasso cessa.
In piedi davanti al camino compare un’anziana donna: capelli bianchi raccolti in uno chignon, occhialoni da aviatore e divisa estiva da Quidditch.
-Scusa Dafne…. Volevo tanto provare la mia nuova scopa turbo! Potentissima! Pensa che sono arrivata qui in meno di 2 minuti! Eh eh eh!!! Allora?! Come sta  la mia nipotina?- l’anziana arzilla che ha appena parlato per me è facilmente riconoscibile.
-Nonnaaa!!!- mi alzo da tavola e corro ad abbracciarla.
-Beh, non mi presenti i tuoi amici?! Avrò anche una certa età ma conosco ancora le buone maniere!- obietta
-Ragazzi lei è mia nonna Medea. Nonna questi sono: Harry, Ginny, Ron, Hermione Luna, Neville, George, Fred e i signori Weasley. Perché sei qui? Mangi con noi?- le chiedo
Non finisco a dire la frase che subito si siede a capotavola salutando cortesemente tutti i commensali e scusandosi per il fumo della sua scopa.
Mi risiedo anche io accanto a Fred che mi sussurra ad un orecchio:-Tua nonna è una forza!
-Gioca a Quidditch, sai?
-Ed ho un udito che farebbe paura ad un centauro!- esclama battendo il cucchiaio sul tavolo. Guarda me e Fred con un sorriso tenerissimo, di quelli che mi faceva solo da bambina, quando cadevo dalla bici e mi sbucciavo un ginocchio e lei mi curava amorevolmente consolandomi.
-Allora Danae: come va ad Hogwarts? Ho saputo che quell’arpia di Dolores ti ha dato del filo da torcere. Non è cambiata di una virgola!!! Quando andavo a scuola io lei era al primo anno ed era già di un’antipatia colossale! Io e tuo nonno al sesto. Beh, sai cosa fece tuo nonno? Le rifilo’ qualche strano intruglio nel suo succo di mirtillo e divenne tutta blu in viso! Rimase così per circa un mese. Fu quella la scintilla che fece scoccare l’amore… Tuo nonno era un vero combina guai, proprio come me!!! Oh che bei tempi! – sospira mentre Loyd le serve il pollo, ma lei lo invita a risedersi al suo posto – Ce la faccio ancora  Loyd. Va a sederti, fai sempre tanto per noi! Allora nipotina: Quanti amici hai! Se hai tutti questi amici allora non penso che tu abbia anche qualche bel ragazzo che ti fa il filo vero? Fortunata in amicizie, sfortunata in amore…
Nonna è sempre così sfacciata ma non riesco ad arrossire davanti a lei. Guardo Fred: ho paura sulla risposta da dare perché se non dico nulla lui si offenderebbe di sicuro, ma mi vergogno troppo! Perciò mi limito a sorridere davvero divertita alle sue parole.
-Beh veramente non è così…- accenna Ginny.
-Come cara?! Non ho sentito!
-Ginny stai zittaaaa!!!!- la mi paura più grande si è realizzata.
-Suvvia Danae, non sono nata ieri… E’ da prima che osservo il giovanotto al tuo fianco e ti posso assicurare che secondo me lui ha un debole per te, davvero! E poi anche tuo nonno aveva i capelli rossi… Alla nostra famiglia evidentemente piacciono molto…
La faccia di Fred diventa del colore dei suoi capelli mentre tutti quanti scoppiamo in una fragorosa risata.
-Mamma, perché non racconti ai nostri ospiti dei tuoi allenamenti di Quidditch?- mamma svia la conversazione su altri argomenti. Dovrò ricordarmi di ringraziarla.
-Oh, si! Beh i miei scimmioni ultimamente sono molto indisciplinati… Penso che dovrò riniziare con gli allenamenti di una volta: duri, sfiancanti ma efficaci!
-Lei gioca a Quidditch?- domanda Ginny curiosa
-Giocavo, mia cara. Ora alleno una squadra: i Dark Knights, li conosci?
Le facce dei miei amici si dipingono di sorpresa, soprattutto quella di  Ron.
-I Dark Knights vincitori di tutte le coppe di Quidditch d’Inghilterra da 6 anni?!- chiede entusiasta.
-Mi danno un bel da fare quel branco di scimmioni! Pensa che fino a poco tempo fa dovevo svegliarli alle 5 del mattino e fargli fare minimo due ore di corsa prima della colazione: sapessi che mammolette che sono appena svegli! Correvo più io che ho il triplo dei loro anni che loro!!! Ah, la gioventù d’oggi!
Sorrido pensando alla nonna che insegue una squadra di bestioni in camicia da notte  stillando “Forza signorine!!!”.
La cena prosegue con un’atmosfera insolita: i miei amici sono troppo occupati ad ascoltare le imprese della mia arzilla nonnina Veela e quasi non si accorgono che nel frattempo Loyd cambia i piatti e serve il pollo.
Sono contenta che sia rimasta la vecchia nonna che era prima anche dopo la morte del nonno. Anche lei ha un motivo ben preciso per odiare l’Oscuro Signore e se lei non ha la forza di combattere per nonno vorrà dire che lo farò io!
La cena si conclude con una magnifica torta di Loyd e devo dire sinceramente che non ricordavo cucinasse tanto bene.
Dopo cena al solito i genitori parlano al piano di sotto e noi ragazzi andiamo al piano di sopra in camera mia; non che ci sia molto da fare ma la casa è piccola e per noi la mia stanza è il massimo dello svago della casa.
Apro il balcone per il caldo e Perseo ne approfitta per cimentarsi nel suo sport preferito: acchiappare gli uccelli sull’albero lì vicino e collezionarli allegramente…
-Un pensiero per la fanciulla!- dice George con una moina porgendomi una boccetta.
-Direttamente dai Tiri Vispi Weasley!- aggiunge Fred abbracciandomi da dietro.
Rigiro la boccetta rosa con un fiocchetto più scuro sul collo: è Amortentia.
-Amortentia? Come se ne avessi bisogno… Comunque grazie!- dico
-Fidati: potrebbe tornare utile, Fred non è poi il massimo- aggiunge George guadagnandosi una gomitata da Fred.
L’Amortentia ha un odore diverso a seconda di chi l’annusa, l’odore è quello della persona amata: per me ad esempio è stato cannella e biscotti caldi. Tuttavia questa pozione non produce il vero amore, ma solo un’infatuazione molto forte e, a lungo andare, ridicola.
-Facciamo un gioco, giurate che non vi tirerete indietro!- propongo. Annuiscono tutti senza esitare anche se sono un po’ titubanti –Annusiamo a turno l’Amortentia e diciamo a tutti che odore ha per noi. Ok?
Qualcuno sembra più disposto, qualcuno meno ma alla fine riesco a convincere tutti. Ci sediamo in circolo sul mio lettone con la boccetta di pozione al centro.
-Inizio io che ho proposto il gioco, così vi calmate!- afferro la bottiglietta, faccio finta di annusare anche se so benissimo che odore ha per me –Biscotti appena sfornati, cannella. All’inizio c’è un leggero aroma di fresca erba appena tagliata…- Fred mi guarda incantato.
-I biscotti alla cannella sono i preferiti di Fred…- aggiunge George come per giustificare lo sguardo del fratello.
A quel punto mi sono sentita un po’ strana: stupida ma anche felice.
-Tocca a me!- Luna afferra la pozione dalle mie mani e se la infila sotto al naso –MMM, allora… Terriccio, Puzzalinfa e…- SNIFF, SNIFF –Thestral!
-Thestral?
-Si! L’odore pungente che emanano. E’ molto forte e leggermente sgradevole ma è molto simile all’odore della morte…
Scioccata porgo la boccetta ad Harry immediatamente vicino a lei: - Sento anche io una punta leggera di erba tagliata ma sento anche… Camomilla e panna montata.
-Oggi siamo di odori strani?- osserva Ron.
-Beh, allora annusa un po’ tu Ron, visto che fai il sapientone!- Harry rifila l’Amortentia a Ron che annusa subito.
-Inchiostro fresco, pergamena nuova e… dentifricio alla menta!- scoppiamo a ridere tutti quanti. Offeso fa passare oltre la pozione come fosse il Kalumet della Pace.
Ginny annusa:- Erba bagnata dalla pioggia, piume per scrivere e l’odore di qualcosa che brucia…
Fino ad ora il gioco si è dimostrato divertente quanto inquietante.
Passa a George:- Fiori freschi, gatto bagnato e topo morto!- scherza. Sulle prime lo guardiamo tutti interrogativi perché pensavamo facesse sul serio ma poi caschiamo a terra per il ridere quando dice – SCHERZAVO! Thè al latte…
Hermione prende rapidamente la pozione e:- Erba tagliata, dentifricio alla menta e…
Non finisce la frase e passa tutto direttamente a Neville che è titubante.
-Non so- dice. Protestiamo tutti quanti e quasi gli infiliamo l’Amortentia nel naso. Lui, a malincuore, annusa.
-Budino al cioccolato, violette e foglie di alloro essiccate. Contenti?
-Che buono l’odore dell’alloro- aggiunge Luna svampita. La pozione va avanti, ora tocca a Fred. Sono così ansiosa.
Lui avvicina la boccetta al naso, annusa e poi alzando lo sguardo dice:- Rose, Caccabombe e torta al cioccolato…- sorride.
-Caccabombe? Ho l’odore delle Caccabombe?- chiedo un po’ offesa. Ridono tutti quanti tranne me.
-No, è solo che l’Amortentia assume anche l’odore delle cose di cui parliamo di più. Una delle prime volte che ti ho incontrato abbiamo parlato di Caccabombe. So che è ridicolo ma gli odori significano qualcosa per ognuno, associamo odori diversi alla persona che amiamo, di solito odori gradevoli. Beh l’odore delle Caccabombe mi ricorda gli scherzi e il divertimento e, per quanto ripugnante possa essere, per me avrà sempre un bel significato.
Affondo la faccia nel suo petto aspirando il suo odore di cannella, davanti a tutti.
Devo smetterla con le dimostrazioni d’affetto in pubblico…

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Capitolo 13
*** Estate praticamente ROVINATA! ***


Capitolo 13
 
Verso le 10 gli ospiti vanno via, lasciando la casa in silenzio. Saluto Fred e tutti i miei amici a malincuore, la signora Weasley non esita nemmeno un minuto ad invitarmi a passare qualche giorno a casa loro.
Salgo subito in camera di nonna che, nel frattempo, si  è preparata per la notte e si è messa a letto.
-Vieni Danae, siediti qui accanto!- mi fa cenno con la mano.
Sorride mentre mi siedo vicino a lei sopra le lenzuola. Ha il suo solito profumo di glicine in fiore e i capelli bianchi non più raccolti in uno stretto chignon non le danno più l’aria severa e fredda ma le incorniciano il volto.
-Allora Danae: com’è stato quest’anno ad Hogwarts?- mi domanda
-Surreale…- rispondo
-E perché mai?
-Sono successe così tante cose: l’unica amica che avevo mi ha tradito, Colui-che-non-deve-essere-nominato è tornato e la preside di quest’anno mi ha quasi ucciso con la maledizione Cruciatus. Tutte queste cose mi fanno riflettere: ho paura del futuro, di morire, di non avere coraggio… Tutti i ragazzi che hai visto stasera (tranne Luna) sono dei Grifondoro e, oltre alla loro simpatia, ammiro molto il loro coraggio. Il Cappello Parlante purtroppo non sbaglia mai…- sospiro.
-Non ne sarei così sicura: tu hai una grande testa eppure preferisci non usarla troppo per la scuola. Perché? Ricordati che l’intelligenza non serve solo per avere dei voti alti. I voti sono soltanto lettere che un giorno non serviranno a nulla.
-Ma cosa c’entra tutto questo?- chiedo
-Ci sono doti e doti. Se uno non ha il coraggio lo trova!
-E come? La fai così facile…
-Che impiastro che sei diventata! Dov’è finito il tuo ottimismo che avevi fino a quando eri piccina?
Se vuoi qualcosa datti da fare e prendila! Devi essere determinata per questo. Cosa desideri dalla tua vita? A 17 anni penso che tu lo sappia…
-Ehm, ehm. Non so! Penso di voler porre fine all’incubo di Voldemort, viviamo nel terrore tutti quanti…
-Cerca di pensare anche a te stessa, gli altri non la pensano come te. Poi non dimenticarti che tu hai qualcosa che gli altri non hanno…
-E cioè?- cosa posso avere di speciale?
-Il sangue che ti scorre nelle vene!
-Scherzi? Mi causa più problemi il mio sangue Veela che gli altri difetti del mio carattere. Odio essere Veela: non capisco mai se una persona è gentile con me per il mio aspetto esteriore o altro.  L’anno scorso Anthony Goldstein non mi dava tregua perché sotto l’effetto del mio sangue e ora ho paura che lo stesso sia per Fred. Come faccio nonna?!- affondo la testa nel suo grembo come ha fatto Fred con me qualche giorno fa.
-Non devi temere il tuo sangue, anzi sfruttalo a tuo vantaggio: le Veela hanno molte doti…
-Tipo?- come fa ad essere così convinta?           
-Beh: ci sono diversi tipi. Alcune controllano le tempeste,  vivono nei prati, negli stagni, negli oceani, sugli alberi e sulle nuvole. Possono assumere diverse forme, e apparire sotto forma di cigno, cavallo, lupo, oltre che come bellissime donne; c’ è chi le definisce addirittura “streghe dei boschi”. Ma una cosa non sanno: abbiamo un carattere forte, tenace, determinato e siamo pronte a tutto; e siamo anche terribilmente feroci e crudeli verso coloro che ci fanno del male.
Alzo lo sguardo e la fisso negli occhi con sguardo severo, i suoi occhi hanno la mia stessa espressione ferma. Poi riprende:- Se qualcuno ti fa del male tu mostragli che non sei debole. Sei una Veela, credi in te! Il coraggio verrà da sé poi, ma abbi fiducia della tua anima!
Adesso però buonanotte! Non sono più una giovincella e inizio a sentire l’età… Buonanotte piccina!
Lascio la stanza a malincuore ma anche tanto incoraggiata dalle sue parole e, dondolante di sonno, mi metto a letto aspettando Morfeo.
 
Proseguo la cura con un’orribile pozione per una settimana; la pozione ha uno strano effetto su di me: da quando la prendo mi sento debole e non ho alcuna forza se non quella per dormire, è terribile! Sono totalmente rimbambita!
 7 giorni dopo il Guaritore che mi ha in cura torna a casa e per una visita tutt’altro che piacevole.
-Il suo sangue è troppo debole e reagisce lentamente alla cura. Meglio prescriverla per un altro mese, mi raccomando assoluto riposo!- suggerisce il dottore dopo avermi visitato.
Che bellezza! Un altro mese a casa come una mummia! E come se non bastasse il 10 luglio Fred e George inaugureranno i Tiri Vispi Weasley, per colpa della cura non potrò essere presente.
Restare segregata in casa non è il massimo: la pozione mi indebolisce. Quando non dormo, studio e sto praticamente perdendo i contatti con i miei amici.
Quando ho la forza, però, gli scrivo. Ho già inviato una lettera a Ginny e Ron spiegando del mio stato di salute, della cura e del fatto che per un po’ non mi vedranno. La sua risposta è stata questa:


Ciao Danae!
Come stai? Spero che la cura stia facendo effetto. Certo che non è molto piacevole passare le
vacanze estive in questo modo.
Noi stiamo tutti bene: siamo piuttosto elettrizzati per il negozio dei gemelli ma a parte questo
tutto procede come al solito e non ho affatto voglia di iniziare i  compiti.
Non ho avuto la possibilità di dire a Fred della tua assenza all’inaugurazione perché
non penso che la prenderà bene. Ti consiglio di scrivergli una lettera o comunque di
parlarci tu, con sua sorella non so fino a che punto sarebbe disposto a ragionare.
Ti mando i saluti di tutti i Weasley e gli auguri di pronta guarigione.
Ginny

 
Benissimo! E adesso cosa scrivo a Fred? Dovrei scrivergli quello che mi sento, il problema è che non sento nulla! La prenderà malissimo e basta.
Prendo carta e inchiostro cercando di ignorare il più possibile i sibili fastidiosi provenire dall’interno del mio cervello. Decido di scrivere tutto quello che mi passa per la testa ma cercando di ignorarla a priori.

 
Ciao Freddie!
Come stai? Ho saputo dell’inaugurazione del negozio e non sai quanto
sono felice per te e George.
Volevo parlarti di una cosa molto importante: pochi giorni fa ho concluso
la cura che non è andata a buon fine per colpa del mio sangue troppo
debole e perciò il guaritore ha reputato giusto assegnarmi un altro mese
di cura perché reagisco molto lentamente e mi ha inoltre consigliato
di evitare di uscire.
So che questa cosa non ti piacerà sicuramente ma lo faccio per la mia salute.
Non sai quanto mi dispiaccia per l’inaugurazione, prometto che mi farò
perdonare in un modo o nell’altro.
Scusami ancora amore mio, so che questa cosa ti darà molto dispiacere,
ma non posso fare altrimenti.
Ti mando un grosso bacio con tutto il mio affetto.
Danae 

 
Lego il biglietto alla zampetta del gufo di papà che prende subito il volo.
Mi siedo alla scrivania e guardo fuori dalla finestra, sperando che qualcuno venga a salvarmi da questa mia estate ormai rovinata per colpa della cura…


N.d.A. Buonasera! Scusate ma la scuola mi sta lentamente uccidendo... Se a qualcuno di voi venisse in mente di iscriversi al Liceo Classico vi consiglio vivamente di cambiare idea: dopo 4 anni sto cominciando a dare i numeri!!!
Che dire? Spero che la storia piaccia anche se anche io ho i miei bei blocchi dello (pseudo) scrittore.
RECENSITEEEE!!! Mi fa tanto piacere leggere i vostri commenti! =)
BlackBibi

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Capitolo 14
*** Ti amo Freddie! ***


Capitolo 14
 
Passano i giorni e non faccio altro che dormire. Mamma scherza a colazione:
-Sai, dormivo così tanto solo quando ero incinta di te!
La mia reazione è stata tutt’altro che divertita, ho guardato mamma con uno sguardo avvelenato, quel poco che le mie palpebre, ormai sempre stanche, mi permettevano.
E’ il 17 luglio, è passato un mese esatto dal mio risveglio e manca poco più di una settimana alla fine della mia cura e non vedo l’ora di poter uscire da qui! E’ davvero brutto restare rinchiusa in casa nel proprio letto e avere le sole forze per dormire e mangiare…
Mentre sto tornando lentamente in camera mia Loyd mi blocca.
-Signorina! Mi è stato chiesto di riferirle un messaggio…
-E da chi?- non nascondo la mia curiosità. Spero sia di Fred: dopo aver ricevuto la mia lettera non mi ha più spedito nulla e adesso, oltre al fatto che sto impazzendo, ho proprio voglia di sentirlo.
-Loyd non lo sa. Mi è stato chiesto di riferirlo che oggi pomeriggio riceverete delle visite qui a casa. Non era il guaritore, lo avrei riconosciuto.
Dalle risatine sotto i baffi di mamma e papà intuisco che loro sanno qualcosa che non intendono dirmi. La cosa mi urta e non  poco.
-Voi due cosa tramate?!- domando stizzita.
-Noi?! Niente!- ride papà.
-Beh si è fatto tardi cara. Noi andiamo a lavoro, mi raccomando riposati!!!- mamma prende papà per la camicia e prendono le loro valigette.Escono di casa con un finto sorriso stampato su quelle facce di bronzo. Che nervi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Le persone della mia famiglia sanno qualcosa e non vogliono dirmi nulla! Spero che non si aggiungi anche nonna, altrimenti è la fine…
Guardo Loyd che d’un tratto sembra aver assunto la stessa faccia che avevano poco fa anche mamma e papà.
-Siete dei… dei…AAAAAAAAA!!!- strillo innervosita facendo svolazzare la mia lunga e bianca camicia da notte e mi catapulto in camera mia sbattendo la porta.
Mi infilo nel letto subito dopo, dimenticando tutto il fervore avuto poco prima, cado nel sonno profondo che ormai mi perseguita da giorni.
 
Sento uno strano calore sul viso, come se si trattasse di un respiro. Si, è proprio un respiro: caldo, leggero…
Ma da quando Perseo mi sale sul viso e mi respira sul naso? Sembra piuttosto strano che sia lui: non sapevo che l’alito dei gatti non fosse affatto fetido, anzi…
Agito una mano per far andar via quella bestiola dalla mia faccia
-MMM, Persheo va  a ‘ocare a Loyd!- mugolo premendo la guancia sul cuscino.
Sento ancora il suo leggero respiro accanto alla mia faccia. Agito nuovamente la mano e stavolta mi giro completamente.
Lui non demorde! Mi scavalca e continua a respirarmi addosso con il suo fastidioso musetto.
-‘Eficiente di un gatto, va via!!! ‘Oglio ‘ormire!- piagnucolo. Il suo alito odora stranamente di limone, con una leggera punta di menta. Sembra che abbia mangiato il budino al limone che fa Loyd quando aspettiamo ospiti.
-‘Erseo ‘ai schifo, ‘ei una ‘ogna! Vattene stupido gatto!!!- alzo la mano per tirargli una sberla: odio fargli male ma ho bisogno di dormire.
CIAFF!!!
-Ahia!- EH?...da quando Perseo ha la voce di Fred?
...FRED?!?!?!?!?
-FRED?!?!?!?!?- mi alzo di soprassalto aprendo gli occhi che sono rimasti sbarrati fino ad allora.
Ebbene si: Fred. Se ne sta accanto al mio letto massaggiandosi la guancia che ho appena colpito involontariamente con il mio fatale ceffone a mano aperta.
-Sei feroce! Capperi non puoi dormire in eterno: sono le 8 di sera!!!- piagnucola lui.
-Scusa, pensavo fossi Perseo…-
-No, adesso dimmi se ti sembro un gatto…- si alza e si mette davanti al mio letto a braccia aperte. Ne approfitto subito per affondarmici, lui mi stringe a sé mettendomi una mano sul fianco e l’altra sulla testa.
-Voglio delle spiegazioni però…- mi metto a braccia conserte e aspetto che lui parli. Si guarda le dita come se volesse farsi perdonare qualcosa.
-So anche il perché: il negozio mi ha portato via tutto il tempo da quando ha aperto. Le mie giornate sono state sempre uguali ultimamente: mi svegliavo alle 8 e alle 9 aprivo il negozio con George e poi una marmaglia di clienti da servire ininterrottamente fino all’ora di chiusura per poi andare in magazzino a risistemare gli ordini e inventariare la merce. Un lavoraccio!!! Mi dispiace di non averti dedicato molto tempo, prometto che mi farò perdonare.
Torna a stringermi stavolta guardandomi negli occhi e baciandomi in modo leggero sulla bocca.
-La mia cura mi fa sempre dormire. E’ come se non avessi la forza per fare altro, mi dispiace anche a me di non esser potuta venire all’inaugurazione. Vorrei farmi perdonare in qualche modo…
-Sbagliato! Sono io quello che si deve far perdonare!- comincia a baciarmi sul collo come mai prima d’ora, è piuttosto strano: quasi famelico…
-Spero solo che la mia assenza non si faccia sentire troppo- dico.
-Sbagliato! Mi sono sentito perso perché mi succedevano così tante cose e non potevo renderti partecipe…
Lo bacio sulle labbra e stavolta non risparmio un po’ di lingua: non ho mai dato a nessuno un bacio del genere e mi sento piuttosto impacciata.
Dopo esserci staccati lui mi guarda intensamente a tal punto che per un paio di secondi penso di sciogliermi come un gelato al sole. Torno a sedermi sul letto, sono impresentabile: capelli spettinati che mi ricadono sulla schiena e la mia bella camicia da notte che sta iniziando ad andarmi grande perché la cura non mi lascia molto appetito.
Lui torna a poggiare la testa sulla mia pancia come al solito, gli accarezzo i capelli: sono morbidi ed emanano un forte odore di cannella.
-Se potessi ti porterei con me a Diagon Alley, ma sevi tornare ad Hogwarts e finire la scuola… Anche se sarebbe comunque ridicolo, a volte mi domando proprio cosa ci trovi in me…
La mia mano si blocca proprio con una sua ciocca rossa tra le mie dita. Provo il forte impulso di tirargli i capelli per la rabbia.
-Che intendi?- domando anche se penso di aver già intuito il senso che non mi piace affatto.
-Beh, guardati intorno- alza la testa dalle mie ginocchia e si siede a gambe incrociate di fronte a me -sei una Purosangue, sei una delle Veela più belle che ci siano, sei ricca, intelligente ,sei di buona famiglia, hai una casa modesta ma stupenda e scommetto che migliaia di ragazzi molto più affascinanti e ricchi di me farebbero la fila fuori dalla porta di casa per averti … Cosa posso darti io? Sono un Weasley che, seppur Purosangue, non può offrirti niente di più che una vita in un’appartamento in affitto sopra un negozio di scherzi che, anche se rende molto bene, non penso che possa sostituire la vita che fai ora…
 Mi alzo dal letto e vado verso la finestra guardando fuori lo guardo con disprezzo
-Che c’è?- mi chiede
-Sei proprio un cretino Fred!- abbaio  - E così è questo che pensi di me? per te sono questo? Beh allora sei davvero un idiota completo Fred!!!
-Perché?- domanda alzandosi e venendo verso di me.
-Perché?! Mi stai paragonando ad una qualsiasi Serpeverde che mi vede nei corridoi e mi fulmina perché sono più bella di lei, mi reputi tanto frivola e stupida? Se è così allora vuol dire che non hai capito nulla di me!
Una lacrimuccia solitaria lotta per uscire dal mio occhio ma ha vita breve.
-Sono uno scemo…- afferma lui
-Perché dici così? Non pensavo che potessi pensare delle cose simili. Se la pensi così perché stai con me?- mi volto verso di lui: il sole pomeridiano illumina i suoi capelli in un’aura rossastra e luminosa, ma lui è serio –Io lo so perché sto con te: penso che quello che provo per te sia lo stesso che prova Fleur per tuo fratello Bill e tra noi Veela non è un comportamento molto comune innamorarsi. Non mi interessa se sei ricco sfondato o povero in canna, io starei con te comunque perché…
-Perché?- mi invita a finire la frase perché d’un tratto il respiro mi si blocca in gola.
-TI AMO FRED!
-Cosa?- è incredulo: glielo si legge in faccia.
-Hai sentito benissimo: non ho bisogno di una mega casa o di nuotare nei Galeoni per amarti, mi basti tu così come sei: briccone, combina guai e con un bellissimo sorriso sempre sulle labbra: mettitelo in quella testa rossa…
Mi sorride come mai prima d’ora poi all’improvviso mi mette una mano sotto le ginocchia e mi solleva di peso, baciandomi delicatamente e riportandomi verso il letto per poi buttarmi sul letto come un sacco di patate. Comincia a farmi il solletico. Lo imploro di smettere ma non lo fa.
-Fred smettila, ti pregoooo!!!!- solo quando lo prego lui si ferma continuando a ridere. Mi sdraio sul letto e lui accanto a me; noto che mentre mi “torturava” la camicia da notte si è spostata scoprendomi le gambe poco più sopra del ginocchio.
Mi lancia un’occhiata ammiccante per poi spostare lo sguardo sulle mie ginocchia ancora nude prima di spostarci la sua mano sopra e iniziare ad accarezzarmi le gambe baciandomi.
-Sei pazzo Fred…- sussurro tra un bacio e l’altro.
Fuori la notte sta lentamente scendendo.
Mi rinfilo sotto le lenzuola e, per non farlo sentire solo, lo invito a farmi compagnia. Dai nostri sguardi capiamo che entrambi, in quel frangente, desideriamo qualcosa in particolare e così, placando i nostri spasmi amorosi, scivoliamo nel buio della notte che tutti i segreti mantiene per sé.
-Ti amo Danae!- sussurra lui in un sospiro.
-Ti amo Freddie!- rispondo sorridendo nel buio.

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Capitolo 15
*** Questo è il tuo destino... ***


 Capitolo 15
 
Il sole filtra dalle tende della mia stanza, segno che un nuovo giorno sta iniziando. Una luce dapprima flebile diventa man mano più forte, colpendomi in pieno gli occhi addormentati. E’ impossibile ribellarsi al sorgere di un nuovo giorno…
Mugolo, sospiro e apro gli occhi. Guardo dapprima il soffitto poi mi giro alla mia destra per assicurarmi che non sia stato solo il frutto di un mio bellissimo sogno; Fred è accanto a me con i capelli scompigliati illuminati da un mattutino sole estivo. E’ senza vestiti, come me del resto…
A malincuore mi alzo dal letto andando alla ricerca della mia biancheria intima, persa durante la frenesia della sera precedente; dopo aver ritrovato e rimesso a posto tutti i “pezzi” raduno anche i vestiti di Fred accanto al mio letto.
Hanno il forte odore del sapone alla lavanda che usa Molly per lavare i vestiti di tutta la famiglia.
Immergo il viso nella camicia di Fred e inspiro un po’ di quella genuina fragranza che emana.
Lo sento sospirare nel sonno, mi volto poggiando la sua camicia. I suoi occhi si aprono e lui mi guarda intensamente.
-Buongiorno amore mio! Dormito bene?- avanzo verso di lui.
-La notte più bella della mia vita! Spero solo di non aver lasciato tracce sulle lenzuola…
-Le farò sparire appena possibile!- lo bacio tenendo ancora a mente l’avventura della notte precedente
–Ti è piaciuto?- mi domanda  in fretta, come se fosse impaziente della risposta.
-Mi sembra ovvio! Non avrei potuto desiderare una  “prima volta” migliore!- rispondo entusiasta.
-Prima volta!?!- è sorpreso e anche piuttosto impaurito –Come sarebbe a dire? Vuoi dire che stanotte io?! Oh mamma!- si scopre, si alza dal letto iniziando a rivestirsi nervosamente.
-Che succede Fred?
-Nulla, pensavo che tu…- si blocca.
-Che?- suggerisco.
-Pensavo che avessi già altre “esperienze”. Non credevo che potesse essere la tua prima volta, mi dispiace. Mi sento un emerito cretino perché ti ho portato via la tua prima volta e ho paura che tu possa essere delusa e…
-Stai zitto! Ti avrei fermato se non fossi stata sicura di qualcosa. Ora abbiamo combinato il danno, è troppo tardi per ripensarci, e poi mi è piaciuto…
Si riallaccia nervosamente i pantaloni ma, alle mie parole, si paralizza.
-Davvero?
-Si. Confermo quello che ho detto ieri sera: TI AMO FRED!
Un sorriso sincero dipinge il suo volto mentre mi avvicino per dargli un bacio di buongiorno come si deve.
TOC TOC!!!
La porta?!? Ommiodio!
-Si?!?!- stillo mentre riprendo la roba di Fred dalla mia sedia e gliela piazzo a forza tra le braccia. Lui prova ad infilarsi in fretta la camicia.
-Danae, sono mamma. Come stai?! Ieri non sei scesa a cena, pensavamo che non ti sentissi bene…
-Oh, beh in effetti non mi sentivo molto bene!!!- urlo a mamma - *vai lì sotto Fred!*- sussurro
-*Dove?*
-*Sotto al letto!*- gli alzo la coperta del letto per permettergli di infilarcisi -*Vai la sotto e non fiatare!*
-Tesoro, stai bene?!
-Si mamma, scusa ma sto rifacendo il letto!
Corro verso la porta dopo aver sistemato alla bell’e meglio il nascondiglio di Fred. Apro la porta sperando che vada tutto bene!
-Tesoro ci pensa Loyd al letto... Come stai?
-Bene. Ieri sera ero davvero molto stanca, sono crollata a metà pomeriggio. Ora sto meglio!- mento
-Si vede che stai meglio: hai riacquistato il colorito! Hai la faccia rossa come me la prima volta che ho fatto colpo su tuo padre! Se capisci che intendo…
Il mio sorriso muta da sincero a visibilmente finto e violentemente nervoso. ODDIO ODDIO TI PREGO SCENDI SOTTO, VAI VIA DA QUI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Mamma scusa ma adesso mi preparo, poi scendo sotto per fare colazione. Mi prepari le frittelle?- svicolo.
-Sicuro! Vado subito, sbrigati mi raccomando che sennò si raffreddano!
Scende le scale facendo svolazzare la vestaglia di seta. Chiudo la porta alla velocità della luce stando attenta a non farla sbattere.
Faccio uscire subito Fred da sotto il mio letto. Si scotola la polvere via dai capelli.
-Scusami! Non avevo calcolato mamma. Penso che ti dovrò “cacciare” subito.
-Non ti posso biasimare- si abbottona gli ultimi bottoni della camicia, mi sfilo la camicia da notte e indosso  un vestito rosso. –Ci vediamo?- chiede
-Non vedo l’ora!- lo bacio con passione. Si stacca da me e mi guarda con dolcezza: adoro quello sguardo!
Mi sorride e si smaterializza davanti ai miei occhi.
Vederlo smaterializzarsi davanti a me è strano: mi lascia un vuoto incredibile che non riesco a spiegare.
Scendo giù per fare colazione dove so che mi aspetta una tazza di cereali e una delle ultime dosi di pozione per la cura.
-Quando finirà questo strazio?- chiedo mentre Loyd mi versa un bicchiere di pozione.
-Abbi pazienza cara, mancano solo 6 giorni- aggiunge papà.
Ingurgito quell’intruglio e, ciabattando, raggiungo camera mia e vado a rimettermi a letto.
Contemplo le lenzuola… Io e Fred abbiamo fatto un bel casino stanotte, prendo la bacchetta e:
-Tergeo!- le lenzuola si puliscono subito da sole. Mi infilo sotto le lenzuola e rinizio a ronfare.
Dopo molto tempo, finalmente, riesco a sognare.
Sogno
Sogno di essere circondata dal buio. Ad un certo punto una luce sempre più forte illumina la mia strada, oltre questa luce vedo in lontananza qualcuno… Fred?
Cammino un po’ titubante e mi sento chiamare da quella persona:
DANAE!!!
Cosa sta succedendo? Inizio a correre verso quella luce, il sangue mi si gela nelle vene. Non riesco a parlare, ho solo la forza per chiamare lui.
FRED!!!
Arrivo nel bel mezzo della luce, mi guardo intorno: la luce è accecante, faccio quasi fatica a tenere gli occhi aperti. Muovo qualche passo prima di accorgermi in che orribile sogno sono…
Fred giace ai miei piedi. In un lago di sangue. Morto.
Lancio un urlo disumano, mi chino accanto a lui pregando che si svegli e che sia solo uno dei suoi scherzi un po’ pesanti.
Ti prego svegliati! Sento le lacrime scendere lungo le guance ma non sono calde come sempre, sono fredde come la morte.
Perché non si sveglia?! Alzo gli occhi al cielo, come se il rimedio potesse arrivare dal luminoso cielo.
Una figura totalmente vestita di bianco scende dall’alto: è un angelo?  Si, è l’angelo di Fred…
Mi guarda triste, come se avesse pietà di me.
-Non mi lasciare!- sussurro a quell’eterea figura guardandola negli occhi.
Mi solleva il mento con due dita e mi sorride malinconico. Prende il suo corpo, si volta verso di me e poi va via.
-Ti salverò!- grido alzando una mano verso di lui mentre vola verso l’alto.
Sentendo la mia voce si arresta. Le lacrime mi scorrono lungo le guance, lui torna verso di me e con l’indice raccoglie le mie lacrime gelate.
-Le tue lacrime per me mi basteranno per sempre…- mi dice con la sua voce angelica.
Non andare via! Fred, ti pergo!
FREEEED!!!!!!!!!!!!!
Mi sveglio di soprassalto. Mamma è accanto a me, ho il viso bagnato dalle lacrime.
-Stai bene? Hai urlato e ho pensato che non ti sentissi bene.
-Sto benissimo mamma, grazie. Solo un brutto sogno- appoggio nuovamente la testa sul cuscino visibilmente impaurita dall’addormentarmi.
-No, non stai bene. Che succede tesoro?
Esito, ho paura di quello che sto per dire. Ho paura che possa impaurirsi anche lei.
-Mamma, Tu-sai-chi è tornato. Quest’inverno a scuola mi sono unita ad un gruppo che faceva lezioni segrete di Difesa contro le arti oscure per imparare a difenderci in caso di attacco e per addestrarci. Li ho conosciuto Fred e tutte i ragazzi che hai incontrato quando sono uscita dall’ospedale - la sua faccia è concentrata. Continuo – Ho legato molto con loro, soprattutto con Fred, e dato che i tempi sono questi non posso essere sicura di nulla. Mai le nostre vite sono state più in bilico di così, volevo che sapessi che qualsiasi cosa accada io sarò pronta per combattere al fianco dei miei amici. Non piangere per me se non tornerò a casa, anzi, sii felice!
-Come posso essere triste se mia figlia è disposta a donare la sua vita per gli altri tanto coraggiosamente?
Mi abbraccia come se non volesse farmi scappare, come se sperasse di riuscire a convincermi a non combattere al fianco dei miei amici e, soprattutto, di Fred ed Harry.
-Posso chiederti un’altra cosa?
-Dimmi pure.
-Quando e come hai capito di amare papà?- è un dubbio che ormai mi assilla.
-E’ piuttosto surreale da spiegare a te che sei mia figlia… Beh, è molto semplice. Mi trovavo bene con lui e capiva cosa provavo quando gli parlavo di Veela o cose simili. Poi lo trovo estremamente divertente e, a suo tempo, era anche un bel ragazzo.
Non è molto esauriente come risposta. C’è altro che voglio sapere.
-Sei e saresti stata disposta a morire per lui?- domando. Il suo volto si fa bianco all’improvviso.
- Ora come ora potrei morire per chiunque mi sta a cuore, tesoro –fisso il vuoto. Poi, come se mi leggesse nella mente –Non aver paura se sei disposta a fare qualcosa di eclatante per Fred come morire, vuol dire che lo ami davvero. Evidentemente la tua identità Veela si è legata a lui come Giselle si legò ad Albrecht , se lui ti tradisse saresti disposta anche ad ucciderlo perché accecata dalla rabbia… Comunque sia, questo è il tuo destino.– dice facendomi l’esempio di un racconto babbano.
Ancora una volta la saggezza dei Vanmoriel (che io non ho ereditato) mi stupisce e mi porta consiglio.

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Capitolo 16
*** Fine estate. ***


 Capitolo 16
 
Meno 5 giorni…
…4…

…3…
…2…
…1…
HO FINALMENTE FINITO LA CURAAAAA!!!!!! Ed è esattamente il 29 luglio…
Da giorni non faccio altro che inviare gufi a Luna, Hermione e Ginny per aggiornarle sulle mie condizioni di salute e puntualmente Ginny nelle sue risposte mi parla solo di Fred e delle sue uscite con la sua nuova fiamma: il Grifondoro Dean Thomas. L’ho conosciuto alle lezioni dell’ES e sinceramente posso dire che non ha scelto male, anche se so che qualcuno ci rimarrà male se lo saprà.
Ho inviato una lettera anche ad Harry dove, in risposta, mi ha descritto l’orribile modo in cui viene trattato dagli zii.
Dopo la sua visita ho evitato come la peste Fred: non perché non lo volessi sentire, anzi, mi manca da morire; è solo che se parlassimo inevitabilmente uscirebbe QUELL’argomento che voglio evitare: la sua ultima visita a casa mia e non voglio che si convinca di cose non vere, almeno per me.
Ma ho urgente bisogno di parlarne con qualcuno e quel qualcuno non si fa attendere oltre.
Il 31 luglio ricevo una nuova lettera da Ginny.

 
Cara Danae,
Finalmente ti sei rimessa! Ora potrai goderti l’ultimo mese di
libertà.
Mamma ha deciso di invitare Harry ed Hermione alla Tana
per trascorrere gli ultimi giorni di vacanze insieme.
Tu che ne dici? Mamma sarebbe contentissima: sta già
preparando i letti per gli ospiti. Parlane pure con i tuoi e,
se non sono d’accordo, puoi sempre chiedergli di passare qui
pochi giorni. Harry ed Hermione saranno qui dal 9 agosto, tu
potresti raggiungerci poi.
Inutile dirti che manchi a tutti noi e Fred sta impazzando lontano
da te… Ma cosa gli hai fatto? Gli hai dato l’Amortentia?
Scrivimi al più presto. Ti vogliamo bene.
Ginny

 
Leotordo sbatte direttamente sul vetro della mia finestra cercando di consegnarmi il biglietto.
Mamma sembra propensa a mandarmi dai miei amici per qualche giorno
-Ma non prima del 18 agosto- obietta.
Perché il 18 agosto il Guaritore torna a casa e finalmente, dopo 4 mesi, scrive sul suo referto che sono finalmente guarita dal “Coma da maledizione Cruciatus con conseguenti complicazioni dovute al dolore insistente e dal sangue debole”. Rileggo quei paroloni incredula e arrabbiata: penso di non aver mai avuto un desiderio di vendetta tanto grande come in quel frangente.
Il 19 agosto arriva. Preparo un piccolo baule da portare dai Weasley e quello per la scuola che tornerò a prendere il 31 agosto per poi farmi accompagnare il giorno dopo a King’s Cross da mamma e papà.
E chi l’avrebbe mai detto che il mio ultimo anno ad Hogwarts sarebbe arrivato tanto in fretta? Sono emozionata e spaventata perché non so come andrà: l’hanno scorso sono riuscita a legare con Fred e George in pochissimo tempo e sono letteralmente “cascati a fagiolo”: proprio nel periodo in cui Cho aveva iniziato a non interessarsi più a me come amica. Ma alla fine con loro sono stata molto bene: mi piaceva quando mi bloccavano lungo il corridoio assieme a Lee Jordan e mi proponevano di fare qualche scherzo come spruzzare la polvere Urticante sulle posate dei Serpeverde prima di cena o nascondere tutti i calderoni dell’aula di Pozioni nella Torre di Astronomia. Mi mancano i pomeriggi passati a ridere con loro nella Stanza delle Necessità, mentre tutti stavamo attenti a non farci scoprire da Gazza.
Arrivata alla Tana vengo investita da un frizzante vento estivo che non ho avuto più modo di godere. Gli gnomi in giardino ridono cercando di aprirmi il baule per dispetto ma basta sfoderare la bacchetta per calmarli.
La signora Weasley mi accoglie con un caloroso e materno abbraccio poi, impaziente, mi indica la strada per una stanza.
-Secondo piano, ultima porta di fronte alle scale.
Prendo il baule e salgo lentamente al piano di sopra, ascoltando lo scricchiolio legnoso sotto i miei piedi; cerco di fare il più piano possibile per non farmi scoprire e fare così una sorpresa a tutti. Sento delle veci ovattate provenire dall’interno della stanza: sento Ginny, Ron ed Hermione. Mi sono mancati tanto.
Busso il più decisamente possibile con scarso successo.
-Avanti!- un coro di voci mi invita ad entrare. Apro la porta e faccio capolino nella stanza
-Danae!- strilla Hermione. Vengo letteralmente investita dai tre che non sembrano volermi far respirare, soprattutto Hermione.
-Come state?- chiedo.
-Noi bene, come stai tu piuttosto…- avanza Ron. Mi invitano a sedermi  vicino a loro: Hermione e Ginny sul letto e Ron su una sedia lì di fronte, mi siedo sul letto lì accanto.
-Sto bene, me la sono vista brutta ma ora mi sono ripresa al meglio. All’ospedale nessuno pensava che la Maledizione Cruciatus potesse dare simili complicazioni- mi guardo le mani.
-Beh, anche papà è stato ferito da quella Maledizione, non stupirti- risponde Ginny. Continuo a guardarmi le mani sperando che non sfiorino l’argomento.
-Grazie –dice Hermione. Alzo lo sguardo: ma legge nel pensiero?
-Per cosa?
-Per averci protetto dalla Umbridge mentre noi eravamo al Ministero.
-Posso dirvi una cosa? Non penso che lo rifarei, senza offesa… Avrei preferito mille volte di più essere con voi e guardarlo in faccia una volta per tutte- stringo i pugni. Li lascio a bocca aperta, forse è meglio che cambi discorso –Quando arriva Harry?
-Non lo sappiamo: doveva essere qui 2 giorni fa- osserva Ron.
-Suvvia Ron, avrà avuto dei problemi!- dice Hermione.
-Lo so, ma tra il matrimonio e i preparativi non si capisce nulla!
Matrimonio?!
-Quale matrimonio?- chiedo.
-Oh già, non lo sai. Beh, ecco: nostro fratello Bill si sposerà con Fleur Delacour l‘anno prossimo e già stiamo iniziando con i preparativi e soprattutto gli invitati: sarà una bella impresa avere a che fare ancora con zia Muriel e il suo forte odore di naftalina e formaldeide*, dobbiamo farlo per mamma e papà- sospira Ginny
La notizia del matrimonio mi mette di buon umore: allora se Fleur che ha ereditato parte di sangue Veela si sposa allora ci sarà una possibilità anche per me… Non tutto è perduto!
-Sono contenta per Bill- affermo.ù
-Non dirlo a mamma! Lei non sopporta Fleur: la ritiene una buona a nulla troppo calma e con la puzza sotto al naso. Ginny la chiama Flebo!- strilla Ron
-Non è vero!
-Il negozio dei gemelli?- chiedo per pura curiosità. Sentendo la mia domanda riesco a zittirli nuovamente ma stavolta sembrano più rassegnati, non so se mi spiego
-Va molto bene, diciamo che nuotano nei Galeoni! Guadagnano in un mese quello che tutta la famiglia messa insieme guadagna in un lustro!- brontola Ron
-Wow!- è l’unica cosa che riesco a dire. Chissà come se la passano quei due pazzi, poi Ginny la spara grossa…
-Oh, andiamo! Lo sappiamo tutti che muori dalla voglia di vederli, o meglio, di vedere Fred; perciò mamma ha deciso: dopodomani andremo a Diagon Alley per comprare i libri di scuola e, se ci avanza del tempo, potremo passare dai gemelli… Che dite?- domanda con fare vago.
-Ginny, ti sembro una disposta a dire di no ad una proposta del genere?- rispondo domandando ironica.
Ridiamo tutti e 4.
-Allora posso prenderlo per un si, bene! Scusate, vado a prendere un bicchiere d’acqua- dice Ginny scendendo giù in cucina.
-Chissà quando arriverà Harry…- avanza Hermione.
Pochi istanti dopo sentiamo Ginny dalla cucina che chiama Molly.
-Mamma, mamma! Quando è arrivato Harry?- chiede lei da giù. Molly si affaccia dal corridoio sulla tromba delle scale per rispondere alla figlia.
-Harry? Harry chi?
-Ma Harry Potter naturalmente, il suo baule è qui in cucina- appena sentite quelle parole Ron si catapulta fuori dalla stanza.
-Ho sentito parlare di Harry?- chiede.
-Lo hai visto?
-Lo saprei se il mio migliore amico girasse per casa mia.
Guardo Hermione che ride, chissà dove si è nascosto. Il suo sguardo è eloquente: la pensiamo allo stesso modo; scendiamo anche noi in cucina e, sull’ingresso, Harry ci saluta in silenzio con un grosso sorriso e un viso è felice, i suoi occhi però hanno sempre la stessa espressione da quando lo conosco: è come se fossero segnati dalla malinconia di aver visto morire troppe persone care davanti a lui.
Lo abbracciamo tutti quanti a turno, Ginny per prima. Portiamo il suo baule al piano di sopra e riniziamo la conversazione interrotta poco prima, ma non dobbiamo aspettare molto prima che Molly ci chiami per la cena.
Ci sediamo tutti a tavola.
-Arthur tornerà tardi dal Ministero stasera, perciò potete iniziare tranquillamente a mangiare.
La signora Weasley si è superata: prevedendo l’arrivo di un po’ di persone non ci ha pensato due volte a sfoderare ancora una volta le sue abilità culinarie cucinando un Roastbeef che farebbe invidia a quello di Loyd (ma non so se mi conviene informarlo di questo particolare). Mangiamo fino a scoppiare e poi torniamo al piano di sopra per finire di sistemare le stanze. I letti sono già stati sistemati con un incantesimo ma,stranamente, non sono né in camera di Ron né in quella di Ginny.
-Signora Weasley, dove dormiremo?- domanda Hermione curiosa quanto me.
-Oh, spero che non vi dispiaccia se vi sistemo per un paio di giorni in camera dei gemelli, al momento sono sfornita di lenzuola pulite per colpa di quei birboni di gnomi che mi sporcano il bucato steso fuori appena lavato. Sarà una cosa momentanea, scusatemi ragazze.- la signora Weasley sembra davvero dispiaciuta per questo inconveniente.
-Non si preoccupi, anzi se serve la aiuteremo noi con gli gnomi- aggiungo.
Portiamo i bauli nella stanza e rimango stupefatta: la stanza è piuttosto semplice e disordinata (come quelle di tutti i ragazzi della mia età), alle pareti sono appesi poster di svariate squadre di Quidditch come i Cannoni di Chudley, la nazionale Irlandese, i Falmouth Falcons,  gli Italy Gladiator’s, i Tornados, le Vespe di Winbourne che con i colori delle loro divise illuminano la stanza; stranamente la libreria è piena di libri e l’armadio zoppo ha un’anta aperta ed è vuoto.
Riconosco subito a chi appartengono i letti perché le trapunte di patchwork fatte a mano mi ricordano molto i maglioni che la signora Weasley confeziona ai suoi figli per Natale: sul letto di George compare una grossa G e una F su quello di Fred.
-Mio!- strillo buttandomi a pesce sul letto F aspirando il profumo che ancora conserva. Hermione alza gli occhi al cielo e sorride sistemando il suo baule ai piedi del letto di George. Indossiamo il pigiama e mi infilo subito a letto anche un po’ incuriosita: sotto la morbida coperta il suo profumo di cannella è ancora più forte.
Cullata da quel dolce odore non ci metto molto tempo per crollare in un sonno profondo.
 
Il giorno dopo a Diagon Alley io e la signora Weasley, per prima cosa, compriamo i libri mentre gli altri sono in giro per la via principale mentre io preferisco lasciarmi alla fine il “trauma” di visitare i Tiri Vispi Weasley.
Da lontano intravedo un negozio molto affollato, pieno di luci scaturite da piccoli fuochi d’artificio, dalle pareti esterne vivacemente colorate.
Per tutta la sosta al Ghirigoro non proferisco parola con la signora Weasley, un po’ per imbarazzo un po’ perché troppo curiosa di visitare il negozio dei gemelli. Evidentemente lei non interpreta bene il mio silenzio.
-Posso chiederti, Danae, come sei diventata amica dei ragazzi?- la domanda della signora Weasley mi riporta alla realtà.
-Beh, è una storia un po’ lunga- sorrido- Fred e George stavano buttando delle Caccabombe nel corridoio e io li ho coperti da Gazza. Poi…- mi blocco pensando che forse non è una buona idea raccontargli dell’ES.
-Caccabombe a scuola?!?! Oh, madre del cielo! Li hai fermati, vero?
-Se non lo avessi fatto ora sarebbero senza pollici- sorrido compiaciuta. La signora sembra piuttosto innervosita. Le chiedo -Non è contenta per Fred e George?
Il suo viso si contrae in una smorfia
-Inutile dire che avrei preferito un altro impiego per loro ma se sono felici così non posso non appoggiarli- si gira verso di me- Forza tesoro, so che muori dalla voglia di raggiungere gli altri, perciò vai e divertiti!- dice sfoderando uno dei sorrisi più belli tipici dei Wealsey.
La ringrazio mille volte prima di catapultarmi fuori dal Ghirigoro e correre verso il colorato negozio all’angolo gremito di persone.
 
 
 (*N.d.A. la formaldeide o formalina è un composto chimico utilizzato per conservare campioni di materiale biologico. Trova del resto vasto impiego anche nelle tecniche di imbalsamazione. Puzza da morire: fidatevi, per esperienza personale, è irritante per occhi e gola).
RECENSITE! ;)
Bacioni, Zoe.

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Capitolo 17
*** E' finita! ***


Capitolo 17
 
Non faccio caso all’orda barbarica che tappezza gli scaffali del negozio, io cerco soltanto due persone, anzi uno…
Rimango senza fiato osservando gli scaffali, la moltitudine dei gadget dai mille colori, il verso di quegli strani animaletti colorati, il vapore sprigionato da un cestone pieno di cuoricini rosa. Harry, Hermione e Ron camminano per strada, li vedo da dentro. Forse sono già entrati…
Mi avvicino ad un bancone di legno laccato di verde, mi schiarisco la voce facendo voltare una ragazza bionda con una coda di cavallo con la casacca verde bordata di viola del negozio che riordina delle scatole sugli scaffali: una commessa?
-Si?- mi chiede voltandosi.
-Sto cercando i proprietari…- accenno, il fatto che Fred lavori con lei non mi piace.
-Lei chi è?-mi chiede nuovamente guardandomi con uno sguardo piuttosto scocciato. Sono io o sto iniziando ad innervosirmi?
-Sono un’amica, ehm…- il suo sguardo indagatore mi dà fastidio, già la odio! Come hanno fatto ad assumerla?- Sono un’amica di Fred e George Weasley, vorrei parlare con loro- completo la frase con fare spavaldo.
-I signori Weasley sono occupati con i clienti, ma se fa un giro per il negozio potrebbe trovarli se non sono risaliti un attimo nel loro appartamento, ora se vuole scusarmi…- torna a sistemare le scatole in ordine di colore.
Non faccio minimamente caso al suo tono di voce e provo ad “addentrarmi ” tra ragazzi euforici e strani prodotti. Il solo pubblico femminile qui è attorno al reparto filtri, sortilegi e varie diavolerie d’amore, evito quel gruppo di ragazze come la peste, anche perché mi sembra di aver intravisto una riccioluta chioma scura sgradevolmente simile a quella di Marietta Edgecombe e non ho molta voglia di vederla prima del rientro a scuola.
Non mi pare di sentire voci familiari. Facendomi largo tra i ragazzini decido di salire al piano di sopra per poter controllare la situazione “dall’alto”, ma evidentemente qualcuno ha avuto la mia stessa idea.
-Ehi! Prendi quell’affare e lo pagherai molto di più dei Galeoni!- due tizi dai capelli rossi  vestiti a festa mostrano i pugni- Abbiamo gli occhi anche dietro la testa!- abbaiano.
Contemplo in silenzio quel duo anche se sono concentrata più su UNO solo dei gemelli.
George alza lo sguardo e mi nota per primo, sorride. In lontananza gli faccio segno di stare zitto mettendomi in dito dritto davanti alla bocca.
E poi, prevedibilmente, anche Fred alza lo sguardo. Vedendomi i suoi occhi si illuminano come quelli di un bambino davanti ad un negozio di caramelle.
-Danae?! Sei guaritaaaa!!!!!!- mi corre incontro noncurante dei suoi clienti. Mi alza in aria per la vita per poi baciarmi in pubblico, in mezzo a tutta quella gente, nel suo negozio… Che figura…
Mi stacco dalle sue labbra, il mio sguardo corre su George e la ragazza aiutante entrambi a braccia conserte e con un sorrisetto infame in faccia. Anche Fred guarda il fratello ma lui ha un sorriso dei suoi sulle labbra: uno di quelli sinceri che riesci a fare solo quando sei davvero felice e vuoi provarlo a tutti.
-Mi sostituisci tu qui?- chiede a George.
-Vai pure!- risponde.
Mi afferra per il polso al suo solito modo. Entriamo in una porta nascosta in fondo agli ultimi scaffali che nasconde altre scale.
-Dove stiamo andando?
-Aspetta e vedrai!
Fred brucia i gradini a due a due mentre io fatico a stargli dietro. Arriviamo davanti ad una porta di legno, lui tira fuori una chiave e la apre.
-Benvenuta a casa mia!- dice invitandomi ad entrare.
La casa è di dimensioni piuttosto modeste ma si vede che li dentro ci vivono due veri e propri pazzi: la pila di piatti sporchi è terribilmente alta e sul lavandino una spugna incantata li sta lavando, la cucina però è luminosa e, al lato della stanza, è sistemato un divano rosso piuttosto nuovo.
-E’ stato il nostro primo acquisto per la casa, lo abbiamo comprato con i primi Galeoni guadagnati. Di là ci sono le stanze e il bagno- sembra così felice di tutto questo e per un po’ sembra convincere anche me.
-Sei felice?- chiedo.
-Si che lo sono! Era tutta la vita che io e George sognavamo tutto questo e adesso mi sembra impossibile che ce l’abbiamo fatta.
Mi guardo intorno con una faccia piuttosto apatica, davvero non so che cosa dirgli. Devo essere sincera?
-Che ne pensi?- mi domanda.
-Devo essere sincera?- la mia voce è fredda, forse perché ho paura di dirgli la verità.
-Che succede Danae?
-Beh, penso che hai fatto una cavolata. Volevi che fossi sincera? Ora lo sono: hai sprecato il tuo ultimo anno di scuola per vivere qui? Non sto parlando della casa, ma sei sicuro che sia quello che vuoi? Pensaci…- forse sono stata troppo brutale.
-Si, è quello che voglio. Ci ho pensato molto.
-Andiamo Fred, fai la persona seria!- sospiro.
-Io sono serio! E se permetti non sono cresciuto nuotando nei Galeoni come te. Avevo un sogno e ho fatto di tutto per realizzarlo con MIO fratello, se tu mi volevi in giacca e cravatta al lavorare al Ministero, beh allora puoi anche andartene! Non hai il diritto per dirmi cosa devo o non devo fare, tu non mi conosci per niente.
-Io penso che…- non mi fa finire la frase.
-Non mi importa un accidente di quello che pensi tu!
Deja vu. Ho già sentito questa frase uscire dalla sua bocca.
-Ah, è così? Questa l’ho già sentita. Se non vuoi sapere il mio parere allora me ne vado, ma stavolta per sempre- abbasso lo sguardo e prendo un respiro per farmi coraggio- E’ finita Fred!
Lo lascio a bocca aperta nel bel mezzo della stanza e me ne vado, fregandomene della sua reazione. Sono stata esagerata? L’ho solo fatto perché gli voglio bene.
Scendo con passo sicuro giù al negozio, vedendomi riapparire dalla porta George sfodera uno dei suoi sorrisi così simili a quelli di Fred ma molto diversi.
-Già te ne vai?- mi chiede mentre scendo giù verso il bancone.
-Si, non volevo trattenermi, avete tanto da lavorare- in quel preciso istante spunta anche Fred dalla porta, con sguardo allibito. Evito i suoi occhi come se fossero infetti.
-Io vado George, buon lavoro!- esco dal negozio come un treno che parte dalla stazione.
-Buon rientro ad Hog…!!!- questo è quello che sento mentre esco ma la porta che sbatte non mi permette di sentire altro. Camminando tra le botteghe chiuse e i vetri oscurati da pagine di giornali torno di corsa al Ghirigoro sperando che ci sia ancora qualcuno. Infatti Ginny ha appena raggiunto la madre perché non riesce a trovare il nuovo libro di pozioni che il professor Lumacorno, nuovo insegnante di questa materia, ha adottato. Cerco di mascherare il più possibile la mia faccia da colpevole: si, mi sento colpevole! Perché farò star male Fred e perché non riuscirò a stare senza di lui per un anno intero di scuola…
Sapete una cosa?...
Se lo merita!!! Non mi interessa del negozio, può anche fare il buffone in un circo, adesso io ho la mia vita e lui la sua. Se gli manco saranno solamente cavoli suoi!
-Danae! Com’è il negozio?- mi chiede Ginny.
-Oh, fantastico! E’ davvero bellissimo, non potevano fare lavoro migliore. Hanno assunto anche una commessa?
-Si, ma tranquilla: Verity non sa nemmeno i loro veri nomi…
Ginny sorride mentre io per farlo faccio uno sforzo sovrumano: il mio sorriso è forse il più falso della terra. Se il Settimanale delle Streghe avesse promosso un concorso per il “Sorriso più falso” insieme a quello per il “Sorriso più seducente” io avrei vinto il primo stradannato premio. La signora Weasley fa finta di non sentire la nostra conversazione anche se la sua espressione è piuttosto contrariata.
Faccio finta di cercare un libro ma desidero solo riordinare le idee… Cosa ho fatto nelle ultime 24 ore? Sono arrivata alla Tana, mi sono sistemata, ho cenato, ho dormito, ho rimangiato, mi sono lavata e vestita, ho preso la Metropolvere e sono arrivata qui, ho comprato dei libri con i soldi di nonna, ho visitato i Tiri Vispi, ho mollato Fred…
HO MOLLATO FRED?!?! Ma cosa, cosa ho fatto?! Ma perché non penso alle conseguenze delle cose prima di farle? Sono una grandissima scema!
Le mie mani scorrono tra titoli di libri che guardo senza leggere così come la mia mente vaga tra i pensieri rivolgendo l’attenzione solo a lui: quel ragazzo dai capelli rossi con un completo elegante a cui ho appena spezzato il cuore.

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