Lord of Nightmares

di Fibrizio e Mistral
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** Can she care? ***
Capitolo 3: *** All'Un ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


Prima di lasciarvi alla lettura

Prima di lasciarvi alla lettura di questa fic, ci sembra necessario fare una piccola precisazione su come sia nato questo progetto molto particolare.

Tutto è partito dall’idea di Mistral di scrivere un racconto parallelo a Fated to destruction, questa volta però dall’ottica dell’altro attore in scena, ossia Lon. Ma a quel punto si è posto il problema della difficoltà di immedesimarsi nella figura di Lord of Nightmares, il personaggio forse più enigmatico e ambiguo di Slayers.

Parlandone in chat con Fibrizio, è scaturita una discussione sulla natura stessa di Lon e sul suo modo di interagire con il mondo umano, e ci siamo accorti che su molti punti avevamo teorie diametralmente opposte, che tendevano a confutarsi a vicenda.

Abbiamo quindi deciso di tentare questo progetto, elaborando due racconti speculari che seguissero lo stesso canovaccio, cercando nel contempo di illustrare le nostre diverse idee a proposito di colei che viene definita la Madre di tutto il Caos, la Lord of Nightmares.

Speriamo di aver fatto un buon lavoro; fateci sapere cosa ne pensate.

 

Fibrizio & Mistral

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Capitolo 2
*** Can she care? ***


Can She Care

Can She Care?

di Mistral

 

“…tu che così disperatamente cerchi la distruzione, come desideri… sarai distrutto…”

 

Sono tornata in questo mondo perché un sentimento puro mi ha chiamato, un sentimento talmente forte da superare gli spazi eterni e i tempi infiniti del mio esistere… da innumerevoli ere stavo aspettando questa ragazza. Lei che ha avuto il coraggio di sacrificare tutta sé stessa per la vita di un altro essere umano. Lei, i cui pensieri onesti e il cui cuore puro hanno risvegliato la mia coscienza latente, permettendole di tornare ad esistere nel mondo.

 

E tu che mi stai di fronte, che sei nato da me e più di tutti sei simile a me, essendo stato costituito signore della morte - quanto di più simile al Caos e al nulla l’esistenza possa sperimentare, tu vuoi tornare al vuoto da cui tutto fu tratto portando con te l’intero universo… stolto!

Quando il creato fluì dalla mia essenza, generandosi dall’infinito, io stabilii che esso sarebbe vissuto con me: prima di me non c’era nulla, se non l’eterno, e io vivo in eterno… nel momento in cui decisi di dare vita ad esseri a me somiglianti cercavo un modo di alleviare una solitudine infinita e ineludibile… ma tu hai cercato di distruggere tutto.

 

Perché figlio mio?

Vuoi liberarmi, dici? Vuoi portare a compimento una missione che io ti avrei affidato?

 

Io lo sapevo fin dal principio che sarebbe successo, l’ho sempre saputo. Eppure ho sempre sperato che il corso di questa storia già scritta potesse cambiare. Ho sempre sperato che voi comprendeste ciò che mi mosse quando vi creai…

Ma questo non è accaduto.

Tu non hai compreso e ti sei ribellato a me, hai ucciso tuo fratello e hai cercato di annientare questo mondo.

Tu non hai compreso e mi hai odiato, credendo che io agissi per vendetta.

Tu non hai compreso e mai comprenderai, eppure anche nell’onnipotenza può nascondersi la sofferenza: tu hai ucciso tuo fratello senza rimorso, ma io ho ucciso te con rimpianto.

 

Io non sono quel demiurgo indifferente e noncurante che credete… sono la Madre che vede i suoi figli impegnati in una lotta fattasi via via sempre più crudele.

E già ora, mentre mi allontano un’altra volta per tornare al mio sonno, portando con me questa debole creatura, so cosa vedrò quando un cuore puro mi chiamerà di nuovo e i miei occhi finalmente si riapriranno.

So che vedrò uno dei miei figli ucciderne un altro per tentare di ottenere un potere che il fato non ha riservato per lui.

E so che soffrirò, perché la mia onnipotenza sarà piegata di fronte ad un destino che si è pensato da sé.

 

A meno che io non lo cambi.

 

Guarda figlio, guarda quell’uomo che non si rassegna ad una sorte già scritta e insegue la donna che ama pur sapendo che ormai è perduta per sempre e che così facendo si perderà anche lui…

Lui sa che il corpo che vede è ormai privo di anima, perchè il caos che esiste in me l’ha già consumata, eppure lo insegue, come se bastasse solo raggiungerlo per riportarlo alla vita…

Guarda figlio, guarda il dolore nei suoi occhi ora che l’ha afferrata e si è reso conto che lei non è più…

Voglio restituirgliela, perché voglio che sia lei ad accogliere nel suo corpo le mie essenze contrapposte quando luce e tenebra si riuniranno.

Perché c’è chi coltiva un rancore che ha l’odore del sangue, e ciò che oggi chiama dolore non è altro che un discorso lasciato in sospeso. E quando un giorno l’angelo nero tenterà di portare la morte nel mondo, sarà lei la chiave per unire i poteri opposti e fermare la minaccia oscura portata dalla luce.

 

Io ora mi ritiro, torno al luogo senza luogo da cui vengo, nell’attesa forse eterna che un desiderio incorrotto sfiori di nuovo la mia mente e risvegli il mio potere più puro…

Addio…

O chissà… arrivederci…

 

***

 

Anche questa fic mi è costata parecchia fatica, come e forse più di “Fated to destruction” – dalla quale peraltro è nata.

Il come sia nata è già stato spiegato nella prefazione. Qui volevo solo aggiungere un grosso grazie a Pete, ma anche a Davy e a Vale (alias la mia gemellina virtuale Tonomi) per tutti i consigli, i pareri e il sostegno che mi hanno dato e che sono stati indispensabili per portare a termine questa fic.

 

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Capitolo 3
*** All'Un ***


All

All’Un

di Fibrizio

 

“…tu che così disperatamente cerchi la distruzione, come desideri… sarai distrutto…”

 

Più oscura dell’oscurità, più nera di una notte di tempesta. Così ogni cosa ritornerà infine, così ogni cosa ha avuto principio. Ti trovi d’innanzi l’alfa e l’omega, morte e resurrezione, in questo corpo che né alla luce né alla tenebra appartiene. E mentre il caos consuma il di lei spirito, io riprendo vita in questo mondo evocata da un sentimento, puro e limpido, io! L’oscurità eterna, abisso senza luce, incubo immortale che tutti tormenta.

 

Quella forma, quel corpo, quell’essere che ora tu impersoni è della razza di coloro che vivono cercando l’immortalità per sfuggire alla morte; tu e i tuoi fratelli vivete l’immortalità per trovare la morte! Così gira il mondo tra perseguitati e persecutori, e ambite tutti ciò che gli altri hanno perché siete di me una parte.

 

Io sono il nulla, il caos cosmogonico e vuoto da cui ebbero origine tutte le cose dell’universo, io sono l’eterno, sono senza tempo, sono tutte le cose, esistite e che esisteranno! Solo in questa apologia olistica vi è l’unica Verità di tutte le verità relative che andate professando!

Voi siete me e come mia parte volete tornare all’Uno, unico, perfetto, inesistente e vastissimo al contempo spirito assoluto.

Allora soltanto ritornerò all’oblio, incontaminata dalla materia, inevocata dai vostri sentimenti, tutt’uno con il mio potere, che solo esisterà allora.

 

La mia forza di volontà è il mio potere, il mio potere è la mia forza di volontà!

Guardami! In questo corpo c’è la forza della mia volontà.

Il colpo che vai infliggendomi non può liberarmi, né nuocermi, né distruggermi, né all’oblio farmi tornare; tu stai colpendo te stesso, distruggi così la tua vita, perché al Caos, al Nulla Eterno doni parte di te e perché l’equilibrio ritorni di te la parte opposta sarà presa.

Tu doni la distruzione, tu doni la morte, tu doni la libertà con questo gesto; di te riprendo la vita e l’esistenza, l’eterna prigione senza tempo tinta ti sei guadagnato.

 

Come colei che ha sacrificato la sua esistenza per l’amore dell’uomo che ama ha evocato dalla tenebra profonda, dal nulla assenziente,  la mia coscienza; così la distruzione che tu ambisci nient’altro che la distruzione ti farà guadagnare. Se dall’amore, da un pensiero puro, può nascere la creazione; dall’odio e dalla superbia nient’altro che la disfatta può venire!

 

Io esaudirò il tuo desiderio, figlio mio, tu ritornerai al nulla per sempre!

La morte viene accogliendoti proprio nel corpo di coloro che tutta la vita la scacciano!

Credi di aver compiuto il tuo destino, ma al destino ti sei solamente arreso! Non come quest’uomo che ancor non si arrende, che ancora non vede che il caos ha consumato la vita di colei che ama, e salta e corre, e ogni colpo incassa pur di raggiungerla. FOLLE!

Oppure folli sono coloro che credono d’aver domato l’istinto e col raziocinio pensano di vincere?

Se tu soltanto v’avessi riflettuto, ma alle mie domande ho ogni risposta e io già sapevo che questo sarebbe accaduto.

Io so che lui la raggiungerà, io so che la salverà e l’amerà più di qualsiasi altra persona al suo mondo; io so che lei non potrà mai dimenticarlo e so le battaglie che ancora combatteranno. Io so perché me lo sto chiedendo e so perché su di te rifletto, so perché hai fatto tutto questo e sapevo cosa sarebbe successo.

Io sapevo dei tuoi dubbi, sapevo delle tue domande senza risposta alcuna, sapevo delle tue risposte errate. Io sapevo che tu non sapevi, io sapevo che tu eri vivo perché avevi il dubbio dell’errore.

Né errore, né dubbio alcuno io ho! Io non vivo, né muoio, né sono, né esisto, né in altro modo mi si può descrivere.

Ogni mia parola dell’esistenza che adesso presento è colmata da altrettanto nella inconsistenza che resta.

Ora sono divisa, ora mi vedete, una parte di me ora scorgete e credete che io sia questa!

 

Ma solo quando nessuno potrà dirlo, né vederlo, né pensarlo.

Solo allora IO tornerò ad essere IO!

 

***

 

Non sono mai stato un gran scrittore di fanfiction però ho accettato di scrivere questa dopo una provocante, oltre che stimolante, discussione con Ve-chan, che ringrazio soprattutto per la pazienza con la quale ha atteso la mia controparte al suo testo “Can She Care?”, arrivata dopo innumerevoli cambiamenti, sia nello stile che nei contenuti, e ritardata da tante vicissitudini di stampo personale. Grazie ancora e una buona lettura a tutti.

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