All
All’Un
di Fibrizio
“…tu
che così disperatamente cerchi la distruzione, come desideri… sarai distrutto…”
Più
oscura dell’oscurità, più nera di una notte di tempesta. Così ogni cosa
ritornerà infine, così ogni cosa ha avuto principio. Ti trovi d’innanzi l’alfa e
l’omega, morte e resurrezione, in questo corpo che né alla luce né alla tenebra
appartiene. E mentre il caos consuma il di lei spirito, io riprendo vita in
questo mondo evocata da un sentimento, puro e limpido, io! L’oscurità eterna,
abisso senza luce, incubo immortale che tutti tormenta.
Quella forma, quel corpo, quell’essere che ora tu impersoni è della razza di
coloro che vivono cercando l’immortalità per sfuggire alla morte; tu e i tuoi
fratelli vivete l’immortalità per trovare la morte! Così gira il mondo tra
perseguitati e persecutori, e ambite tutti ciò che gli altri hanno perché siete
di me una parte.
Io
sono il nulla, il caos cosmogonico e vuoto da cui ebbero origine tutte le cose
dell’universo, io sono l’eterno, sono senza tempo, sono tutte le cose, esistite
e che esisteranno! Solo in questa apologia olistica vi è l’unica Verità di tutte
le verità relative che andate professando!
Voi
siete me e come mia parte volete tornare all’Uno, unico, perfetto, inesistente e
vastissimo al contempo spirito assoluto.
Allora soltanto ritornerò all’oblio, incontaminata dalla materia, inevocata dai
vostri sentimenti, tutt’uno con il mio potere, che solo esisterà allora.
La
mia forza di volontà è il mio potere, il mio potere è la mia forza di volontà!
Guardami! In questo corpo c’è la forza della mia volontà.
Il
colpo che vai infliggendomi non può liberarmi, né nuocermi, né distruggermi, né
all’oblio farmi tornare; tu stai colpendo te stesso, distruggi così la tua vita,
perché al Caos, al Nulla Eterno doni parte di te e perché l’equilibrio ritorni
di te la parte opposta sarà presa.
Tu
doni la distruzione, tu doni la morte, tu doni la libertà con questo gesto; di
te riprendo la vita e l’esistenza, l’eterna prigione senza tempo tinta ti sei
guadagnato.
Come
colei che ha sacrificato la sua esistenza per l’amore dell’uomo che ama ha
evocato dalla tenebra profonda, dal nulla assenziente, la mia coscienza; così
la distruzione che tu ambisci nient’altro che la distruzione ti farà guadagnare.
Se dall’amore, da un pensiero puro, può nascere la creazione; dall’odio e dalla
superbia nient’altro che la disfatta può venire!
Io
esaudirò il tuo desiderio, figlio mio, tu ritornerai al nulla per sempre!
La
morte viene accogliendoti proprio nel corpo di coloro che tutta la vita la
scacciano!
Credi
di aver compiuto il tuo destino, ma al destino ti sei solamente arreso! Non come
quest’uomo che ancor non si arrende, che ancora non vede che il caos ha
consumato la vita di colei che ama, e salta e corre, e ogni colpo incassa pur di
raggiungerla. FOLLE!
Oppure folli sono coloro che credono d’aver domato l’istinto e col raziocinio
pensano di vincere?
Se tu
soltanto v’avessi riflettuto, ma alle mie domande ho ogni risposta e io già
sapevo che questo sarebbe accaduto.
Io so
che lui la raggiungerà, io so che la salverà e l’amerà più di qualsiasi altra
persona al suo mondo; io so che lei non potrà mai dimenticarlo e so le battaglie
che ancora combatteranno. Io so perché me lo sto chiedendo e so perché su di te
rifletto, so perché hai fatto tutto questo e sapevo cosa sarebbe successo.
Io
sapevo dei tuoi dubbi, sapevo delle tue domande senza risposta alcuna, sapevo
delle tue risposte errate. Io sapevo che tu non sapevi, io sapevo che tu eri
vivo perché avevi il dubbio dell’errore.
Né
errore, né dubbio alcuno io ho! Io non vivo, né muoio, né sono, né esisto, né in
altro modo mi si può descrivere.
Ogni
mia parola dell’esistenza che adesso presento è colmata da altrettanto nella
inconsistenza che resta.
Ora
sono divisa, ora mi vedete, una parte di me ora scorgete e credete che io sia
questa!
Ma
solo quando nessuno potrà dirlo, né vederlo, né pensarlo.
Solo
allora IO tornerò ad essere IO!
***
Non
sono mai stato un gran scrittore di fanfiction però ho accettato di scrivere
questa dopo una provocante, oltre che stimolante, discussione con Ve-chan, che
ringrazio soprattutto per la pazienza con la quale ha atteso la mia controparte
al suo testo “Can She Care?”, arrivata dopo innumerevoli cambiamenti, sia nello
stile che nei contenuti, e ritardata da tante vicissitudini di stampo personale.
Grazie ancora e una buona lettura a tutti.
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