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Ciao!
è passato un po'
di tempo, ma oggi posto qualcosa che mi era stato richiesto espressamente.
Onestamente non ricordo chi me lo aveva chiesto, comunque qualcuno aveva la
curiosità di sapere cos'era successo quando i Cullen han dovuto riportare in
vita Bella ebbene... eccovi l'episodio!
Vi avviso che
in alcuni punti è un po' crudo, ma che dire, a me piace
Buona lettura! e
grazie a tutte che siete ancora così testarde da leggermi
La
battaglia per la vita... o per la morte
“Papà,
Edward è lontano ora, puoi parlare…””
“Grazie
Alice. Allora ragazzi, ripassiamo un momento il tutto… Emmett e Rosalie voi la
tenete ferma, Alice le blocchi la bocca e io verso il sangue. Mi raccomando,
naso tappato”
“Sì, è
tutto chiaro” mi risponde Rosalie avviandosi al piano superiore.
Vado in
cucina per prendere le sacche di sangue, Esme è seduta con le mani sul viso.
“Tesoro…”
Scuote la
testa e nemmeno mi guarda. Mi avvicino e l’abbraccio.
“Non è
giusto che debba sopportare anche questo – mormora afflitta – come abbiamo fatto
a non capire cosa le stava capitando?”
“Non è
colpa di nessuno… e non serve a niente struggersi per questo, dobbiamo solo
riportarla tra noi perché senza di lei la nostra famiglia non è completa…”
Annuisce e
mi guarda finalmente: “Lo sai che però non me la sento di aiutarti, vero?”
“Sì e non
preoccuparti, siamo già troppi… Bella è minuta, non possiamo starle addosso in
tanti, rischieremmo di intralciarci e poi i compiti sono tutti assegnati. Solo
che non dovrai spaventarti per ciò che sentirai…”
“Sì me
l’hai detto… me ne starò qui. Se avrai bisogno arriverò immediatamente,
altrimenti non mi muoverò da qui… non oso immaginare come stia Edward ora…”
“Già –
sospiro liberandola dall’abbraccio – ma più tempo facciamo passare, più lui
dovrà stare lontano… vado…” e afferrate le sacche di sangue lasciate a
temperatura ambiente esco dalla cucina.
Di sopra
tutti mi stanno aspettando immobili. La sedia per Bella è pronta, catene
annesse… non mi piacciono, le odio fortemente ma non si può farne a meno.
“Non
guardare le sacche Rosalie, prendi LEI e mettila sulla sedia. Emmett, svelto con
le…” ma non dico quella parola, non voglio che lei senta, indico solamente con
la mano le catene a terra.
Lui
annuisce ed in un baleno mia nuora è sulla sedia. Mi velocizzo ed il bicchiere
di acciaio che ho preparato è già pronto, colmo di liquido rosso.
“Non
respirate!” li avviso e mi avvicino. Alice sta già tenendo il viso di Bella
all’indietro ma sono io che col gomito le devo spingere indietro la fronte.
Però la
mia piccola è agitata: “Alice, che c’è?”
“Sarà… -
le manca la voce – sarà terribile…”
“Shhhh non
ci pensare, aprile la bocca e lasciale la fronte” ma come le libera la fronte
vedo che è corrugata: mia nuora o l’istinto ribelle che la sta muovendo è
presente e… si ribellerà, non c’è alcun dubbio.
“Attenta
alla bocca, stai molto attenta…”
Annuisce
ed io inizio a versare. Bella dà uno strattone alle catene.
“Ci sono
Carlisle, vai avanti, non mi scappa!” mi incita Emmett.
Le riempo
la bocca e gliela chiudo di scatto. Non controllo nemmeno se ha ingoiato, so che
non l’ha fatto e tapparle il naso non servirà, ha già smesso di respirare da un
po’.
Le scuoto
la testa e sento il suo stomaco ringhiare.
“Bevi
Bella, bevi!”
Devo fare
una cosa che non piacerà alla mia veggente… “Alice chiudi gli-“
“Ho già
visto cosa stai per fare… - effettivamente dovevo saperlo – falla e basta”
Annuisco e
do un pugno sulla gola di Bella. Lei sussulta sulla sedia ed ingoia, sto
improvvisando un sorriso, penso di aver capito come fare, ma lei si ribella e
vomita, sulla mano di Alice.
“Noo……” si
dispera la mia piccola veggente che guarda ansiosa il sangue che le sporca la
mano e la faccia di Bella.
“Non
respirare, non guardare, non pensarci! Troveremo un altro modo, tranquilla…”
“Che
succede Carlisle?” grida Emmett da dietro ma Rosalie, accucciata a bloccare col
suo peso il corpo di sua sorella lo zittisce immediatamente.
“Togli la
mano tesoro, tanto dobbiamo versarne altro” e dallo stomaco di mia nuora il
ringhio si fa più feroce.
Alice
toglie la mano e Bella sputa il poco sangue rimasto addosso a Rosalie.
“Dannazione!” impreca quest’ultima inspirando per la prima volta.
“Rose NO!
Non respirare più!”
“Questa
cretina mi ha vomitato addosso!”
“BASTA!
Non parlare e non respirare, poi ti laverai!”
Sono
ancora addosso a Bella, la sto spingendo indietro e mi viene un’idea.
“Ragazzi,
mi devo allontanare un attimo, attenzione che sicuramente tenterà qualche
scherzetto, non fatevi sorprendere…”
Corro al
piano di sotto, in cucina, afferro un imbuto sotto lo sguardo esterrefatto di
mia moglie.
“Cosa sta
succedendo?” chiede subito mentre mi segue in garage.
“Niente di
strano, sta solo ribellandosi…”
“Oddio…” e
singhiozza.
Mentre
trovo il nastro telato che mi serve le accarezzo il viso e la prego di tornare
in cucina, che io devo sbrigarmi a tornare disopra.
Sento le
catene che cincischiano, ringhi e imprecazioni varie. In un secondo sono
disopra. Bella si sta agitando sulla sedia, Alice viene sballottata dalla forza
di sua sorella.
“Papà!” mi
supplica.
“Bella
maledizione, stai ferma!”
“Fanculo…”
ruggisce fra i denti.
“COSA???”
sbotta Emmett.
“Non è lei
che parla, non fateci caso… Ok Alice, adesso le tieni spalancata la bocca ed io
uso questo” le mostro l’imbuto.
Annuisce
agitatissima.
“Rose, ho
bisogno che tu le tenga la testa indietro… mmmhhh… allunga le mani e appoggiale
sulla fronte, spingendo indietro, ma non le spezzare il collo…”
“Carlisle
non è semplice, lo vedi come mi tocca stare…”
“Rosalie,
lo so che non è semplice… niente è semplice in questa situazione…” ma si sposta
leggermente, appoggia la testa al petto di Bella, solleva le braccia e incrocia
le mani sulla fronte di mia nuora, rovesciandole la testa indietro.
“Perfetto,
bravissima! Alice, vai!”
La mia
piccola veggente fatica a spalancare la bocca di Bella da cui esce chiaro e
forte il ruggito della ribellione.
“No,
Bella, prima hai vinto tu, stavolta non ce la farai…” e così dicendo infilo
l’imbuto, premendolo sulla lingua così che non la rovesci e si tappi la gola e
lei comincia a divincolarsi nonostante le quattro mani vampiresche che le stanno
bloccando la testa.
“TENETELA
FERMA!!!”
“Muoviti
Carlisle!!!” urla Rose nei vestiti di sua sorella.
Comincio a
versare il sangue ed il ringhio si infrange contro il liquido rosso che scende
dalla gola. Sono due litri quelli che le faccio ingoiare, poi getto via
velocemente l’imbuto e la sacca.
“TOGLI LE
MANI ROSE! ALICE IL NASTRO TELATO!” ma in un istante Bella inizia a sputare
sangue ovunque mentre le avvolgo la testa fra le mie braccia e le serro la
mascella.
Continua a
divincolarsi, c’è sangue dappertutto.
“Rose,
abbracciala!”
“Oddio…”
sussurra Alice e la guardo, i suoi occhi sono spiritati: ha respirato troppo.
“No… ALICE
VATTENE GIU’! - e in men che non si dica è già sparita alla mia vista - Emmett,
attento che Rose deve alzarsi… - e da dietro annuisce con vigore – Rose, devi
passarle il nastro intorno alla testa per chiuderle bene la bocca”
“OK!” ma
come Rosalie si solleva Bella mi dà uno strattone con la testa e riesce a farmi
perdere la presa quel tanto che riesce ad inondare nuovamente l’altra mia figlia
di liquido rosso.
“PORCAAAAA…” urla lei che si guarda i vestiti e le mani completamente cremisi.
“Rose nooo
non puoi scappare anche tu!” ma i suoi occhi sono altrove, si porta una mano al
naso e annusa.
“NOOOOOOO”
sto andando fuori di testa, contavo troppo sulla loro sopportazione al sangue
sapendo che dovevano aiutare la sorella…
Per
fortuna ricompare Alice che atterra Rose prima che questa si lecchi la mano e la
scaraventa verso le scale.
La mia
piccola velocemente agguanta il nastro ma la blocco: “Tesoro, dobbiamo fargliene
ingoiare altro, non ne resta molto dentro di lei…”
Afflitta
annuisce mentre vedo Rose che è sgattaiolata di sotto.
“ESMEEEE
AIUTA ROSE!”
“D’accordo!” mi giunge dalla cucina.
Decido per
un approccio diverso, provo a parlare a Bella visto che le sto ancora avvolgendo
la testa con le braccia.
“Piccolina… lo so che sei lì dentro e spero vorrai ascoltarmi. Devi permettermi
di nutrirti… devi tenere giù il sangue che ti farò bere… cerca di aiutarmi ad
aiutarti…”
Non ha
reazioni, continua solo a tentare di liberarsi.
‘Accidenti, com’è complicato…’
“Alice –
Sì? – Dobbiamo ricominciare da capo…”
Annuisce
di nuovo mentre Bella muove freneticamente le labbra, sembra voglia parlare ma
non emette suoni.
“Avremo
ancora lo stesso problema di prima, dobbiamo aspettare Rose che la blocchi
subito col nastro…”
“Sì hai
ragione… Esme, Rose può salire ora?”
“Sì
Carlisle, arriva…” e vedo l’altra mia figlia che si è cambiata e ripulita; i
suoi occhi sono d’ambra pura.
“Ci sono…
scusa per prima…”
“Non
farlo, sono io che pretendo troppo da voi… ad ogni modo, riposizionati come
prima per tenerla ferma ma tieni il nastro pronto, alla fronte ci pensa Alice…”
“D’accordo…”
“Papà,
come devo fare?”
Mostro
alla mia piccola veggente come appoggiarsi sul viso di Bella per tenerlo
indietro e poter comunque tenerle aperta la bocca.
Siamo
pronti a spostarci e durante il cambio Bella sputa ancora sangue addosso a Rose
che si solleva di scatto. Alice ha già aperto la bocca di Bella.
“SE LA
LASCIO MI MORDEEEE!”
“No, sta
lì, prendo la sacca!” le urlo ma Rose si è già andata a lavare le mani.
Accade
tutto in un lampo, sento un CRAAAAC e un urlo.
“ALICEEEE!” urla Emmett alzandosi per aiutare la mia piccola tentando di
bloccare la testa di Bella ma quest’ultima muove il collo quasi lussandoselo e
dà una testata alla mano di Emmett, facendola volare via. Sono impietrito da
tanta forza e violenza.
“NOOOOOOOOO” urla Rose avventandosi su Bella che cade all’indietro sulla sedia.
“MALEDIZIONE, MA NON VEDI CHE VOGLIAMO AIUTARTI, BRUTTA OCA!!!”
“ROSE
SMETTILA!” mi risveglio finalmente soccorrendo i miei due figli feriti. La mano
di Emmett è staccata di netto, non riesco a capire come con una testata sia
riuscita a farlo, ma gli dico di bagnarla col suo veleno e riattaccarla. Intanto
Alice sta recuperando il suo dito in fondo alla stanza.
“Papà…” si
lamenta mostrandomelo.
“Tesoro
non preoccuparti. Riattaccalo col tuo veleno, ora te lo fascio…”
In pochi
minuti i miei figli sono di nuovo interi ma Alice non può più tenere la bocca di
Bella, dovrà farlo Rose, che intanto si è ripresa dall’ira ed ha risollevato sua
sorella che continua a ringhiare.
“Allora
riproviamo, questa DEVE essere l’ultima volta… Alice, tu terrai le catene;
Emmett tu che sei più forte e pesante dovrai bloccarla col tuo corpo e stare
pronto col nastro; Rose tu le dovrai tenere aperta la bocca…”
Annuiscono
tutti e rifacciamo l’operazione. Il sangue scorre nella gola di mia nuora e come
tolgo l’imbuto Emmett le ha già premuto il nastro sulla bocca chiusa. Mi passa
il rotolo del nastro e velocemente le faccio tre giri intorno alla testa. Poche
gocce riescono a fuoriuscire dal nastro, forse è la volta buona…
Bella si
divincola: nonostante le catene, Emmett addosso e Rose che le tiene la testa
affinchè non strappi il nastro, riesce a muovere la sedia.
Una forza
simile non me l’aspettavo…
“Devi
stare ferma! Tanto stavolta non ce la fai a vomitare!” sbotta Rose a pochi
centimetri dal suo orecchio e per la prima volta Bella apre gli occhi… il bianco
non c’è, è tutto un rosso cupo con le iridi nere.
Rose
sembra mollare la presa, è spaventata.
“NON
LASCIARLA ROSE!” le intimo, Bella potrebbe forzare il nastro e rovinare il
lavoro fatto.
“Dio,
Bella, sei spaventosa…” ridacchia Emmett guardandola, cercando di alleviare la
paura della sua compagna. Per fortuna Rose sorride lievemente e si riprende,
rinsaldando la presa.
“Carlisle,
quanto dovremo stare così?” chiede Alice da dietro la sedia dove tiene ancora le
catene tirate.
“Non ho
idea, sicuramente alcune ore… comunque ci daremo il cambio. Anzi… Esme, vieni
su!” ma le vado incontro, non sa cosa l’aspetta. Mi raggiunge sulla porta, i
suoi occhi sono lucidi di veleno.
“Ce l’hai
fatta?”
“Sta
trattenendo il sangue ora… - sospira chiudendo gli occhi – però adesso ho
bisogno anche del tuo aiuto – annuisce tornando a guardarmi – perché i nostri
ragazzi han fatto tanto e devo lasciarli uscire. Poi dovremo richiamare anche
Jasper…”
“Sicuro
che non ti avrebbe potuto aiutare?”
“Certo
tesoro… ora più che mai. È stato veramente… pesante…”
Jasper
avrebbe faticato più di tutti vedendo tutto quel sangue e le emozioni che
avrebbe dovuto subire lo avrebbero fatto impazzire mescolate alla presenza di
tutto quel liquido rosso.
“Devi
darmi una mano a pulire, poi faremo turni per tenerla sotto controllo.”
Finalmente
le permetto di entrare sostenendola per un braccio: so già che nonostante sappia
cosa doveva succedere, vedere Bella in quella condizione la sconvolgerà. Ed
infatti per poco non mi crolla ai piedi. La sostengo e la conduco avanti.
“Non
respirare. Ora tu cerca di pulire Bella, ma stai attenta comunque ai suoi
movimenti, anche se Rose la tiene non è detto che non riesca a muoversi –
annuisce – io intanto pulisco la stanza.”
Dopo dieci
minuti nella stanza non ci sono altri odori se non disinfettante ospedaliero e
profumo di foresta che entra dalla finestra spalancata.
“Ragazzi,
adesso facciamo un cambio: Esme tu terrai le catene in trazione, Rose tu le
bloccherai il corpo e io le terrò la testa. Alice tu vai a cercare Jasper che ci
serve anche il suo aiuto, mentre Emmett, tu vai a controllare Charlie, senza
farti vedere ovviamente, meglio dare un’occhiata a cosa sta facendo. Se è tutto
a posto torni qui…”
Quando
dopo venti minuti siamo radunati tutti di nuovo in quella stanza, con una Bella
continuamente agitata sulla sedia, che non rinuncia a ribellarsi mi rivolgo a
tutti loro: “Grazie per ciò che avete fatto, mi rendo conto solo ora che vi ho
chiesto tanto, ma non pensavo che sarebbe stato così… difficile. Una cosa vi
devo ancora chiedere, specie per chi era qui con me durante l’operazione: quando
tornerà Edward dovrete sforzarvi di non pensare a ciò che è successo… non vi
biasimerò se non ci riuscirete, ma capite anche voi che per lui è già una
situazione terribile, in più è dovuto andare lontano per non dover assistere,
non sa nemmeno se riuscirà a riavere sua moglie… se vedesse ciò che è successo
qui oggi impazzirebbe…”
“Sì, hai
ragione…” mormora Emmett guardando Rose e andando ad abbracciarla... chissà cosa
sta provando, sicuramente non vorrebbe essere nei panni di suo fratello.
“Adesso
direi che Jasper può prendere il posto di Rose così voi due potete uscire un
po’…”
Emmett e
Rose annuiscono e mi chiedono quando faremo il nuovo cambio.
“Direi tra
un’ora…”
Solo
quando il sole nascosto dalle nubi sta per lasciare spazio ad una serata carica
di umidità e tristezza realizzo che l’operazione è riuscita e manca solo la cosa
più importante: “Alice, chiama Edward…”
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