Diario di una Cameriera Senza Potere

di Kumiko_Walker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 27 Luglio 18XX ***
Capitolo 2: *** 7 Agosto 18XX ***
Capitolo 3: *** 8 Agosto, 17XX ***
Capitolo 4: *** 10 Agosto, 18XX ***
Capitolo 5: *** 11 Agosto, 18XX ***
Capitolo 6: *** 12 Agosto 18XX ***
Capitolo 7: *** 13 Agosto 18XX ***
Capitolo 8: *** 14 Agosto 18XX ***
Capitolo 9: *** 15 Agosto, 18XX ***
Capitolo 10: *** 18 Agosto 18XX ***
Capitolo 11: *** 19 Agosto 18XX ***
Capitolo 12: *** 20 Agosto 18XX ***
Capitolo 13: *** 21 Agosto 18XX ***
Capitolo 14: *** 23 Agosto 18XX ***
Capitolo 15: *** 31 Agosto 18XX ***
Capitolo 16: *** 1 Settembre 18XX ***
Capitolo 17: *** 4 Settembre 18XX ***
Capitolo 18: *** 5 Settembre 18XX ***
Capitolo 19: *** 6 Settembre 18XX ***
Capitolo 20: *** 6 Dicembre 18XX ***



Capitolo 1
*** 27 Luglio 18XX ***


27 Luglio 18XX
 
Caro Diario,
 
allora… incomincio col dire che tenere un diario segreto all’età di vent’anni non è che mi renda fiera… ma, però, se nessuno lo sa, ci può anche stare.
 
Mi  chiamo Alicia Fox, l’età è solo un largo circa, ma questo non interessa nessuno. Sono apparentemente nata in Inghilterra. Ho i capelli biondi, lunghi fino alle spalle e lisci, che mi piace tenere sciolti, anche se a Morgana (la nostra capo-cameriera) l’idea non è che piace molto, visto che sbuffa sempre ringhiando che se trova un capello in una pietanza la colpa va a me, ma io non mi curo di queste minacce. I miei occhi sono azzurri, del colore del cielo, come dice il Signor Tyki. Ho una seconda di seno, di cui non vado molto fiera, e la Signorina Road continua sempre a scherzarci sopra, creandomi imbarazzo. La mia pelle è bianchissima, come il latte, sono piuttosto alta (arrivo a guardare negli occhi il Signor Sheryl), magra e fragile. Ma questa è sempre stata la mia corporatura, fin da bambina.
 
Ma ora voglio parlare di altro.
 
Perché una come me sta scrivendo un diario? Bè, perché questo è un regalo ricevuto dalla Signorina Road ed ho deciso di usarlo. Lei mi aveva detto che non sarebbe stato da lei tenere un diario, quindi me lo ha regalato. Io ne sono stata felice. Lavoro alla Casa Kamelot da sei lunghi anni, e questo è stato il secondo regalo che i miei padroni mi hanno fatto. Il primo è stata una croce d’argento, di cui non mi separo mai e tengo sempre al collo, nascosta dietro alla divisa da cameriera. Me la regalò il Signor Tyki tre anni fa.
 
Ora, invece, parlerò dei miei Signori, quelli per cui lavoro e che considero la mia famiglia.
 
Per primo c’è colui che mi ha raccolta e mi ha strappato dalla strada, il Signor Sheryl. Un uomo strano, ma divertente, con un attaccamento morboso per la figlia, e con sogni perversi verso il fratello, cosa abbastanza inquietante. Da quello che ho capito, studiandolo in tutti questi sei anni, che a lui non importa molto della Signora Tricia e questo non mi rende molto felice.
 
Poi c’è il Signor Tyki, una specie di fratello maggiore per me, anche se non dice mai ad alta voce che ha questo strano attaccamento verso di me. Lo aiuto spesso a fare i compiti della Signorina Road, e lui ne è felice, visto che meno lavoro ha da fare, più è contento. Quando sono entrata la prima volta nella cosa dei Signori Kamelot, non riuscivo a spicciare parola, ma grazie al Signor Tyki ora parlo tranquillamente con chiunque. Ma porta con sé un grande dolore fisico, non so da cosa sia causato, ma certe volte sento dei lamenti provenire dalla sua camera. Vorrei fare qualcosa per lui, ma non so proprio da dove posso cominciare.
 
La Signora Tricia è la moglie del Signor Sheryl. E’ una donna bellissima, anche se è malata. Ha un sorriso sempre sulle labbra. Certe volte l’aiuto a mettere a posto i suoi capelli, lei dice che io ho del grosso talento nel sistemare i capelli, ma io non ne sono molto sicura. Per me è come una madre che non ho mai avuto.
 
E poi c’è sempre un piccolo diavolo in casa e nel mio caso si tratta della Signorina Road. Dolce e gentile in apparenza, ma in realtà un piccolo demonio. Costringe me, il Signor Tyki ed il Signor Adam a fare i suoi compiti alle due di notte, dove io sono stanca morta per il duro lavoro fatto durante tutta la giornata e bam! Arriva lei a darmi una carica di compiti. Molte volte mi sono addormentata facendoli ed il giorno dopo mi sono ritrovata nel mio letto con un mucchio di coperte sopra. Alla fine scoprì che era sempre stato il Signor Tyki a portarmi dentro alla mia stanza. Dopo tutto, io le voglio bene, in un modo o nell’altro.
 
Infine vi è il Signor Adam. Il più misterioso di tutti, che mi tratta come una nipotina, tirandomi le guance ogni volte che mi vede, facendomi un male cane. Ma io lo adoro. E’ sempre gentile e sorridente e non perde mai l’occasione di fare commenti su di me ed il Signor Tyki. Ok, ammetto che il Signor Tyki è molto affascinante e bello, ed i suoi modi di fare sono sempre gentili ed eleganti, ma porca miseria, io e lui non stiamo insieme! Eppure il Signor Adam continua ad ostinarsi su questo argomento. E’ molto imbarazzante, soprattutto quando il Signor Sheryl comincia a cercare di abbracciare me ed il Signor Tyki, piangendo e dicendo qualcosa del tipo “Non voglio perdere un essere bellissimo come te, Tyki!” o “Perché non me lo avete detto?! Ci sono restato male quando l‘ho saputo!”. Sì, una cosa molto imbarazzante.
 
So benissimo che loro stanno nascondendo qualcosa dietro quei sorrisi che ogni giorno mi regalano gioia, ma non voglio dubitare di loro. Mi hanno donato una casa, un letto, una croce d’argento e questo diario. Io ho fiducia in loro, e spero di non dovermene mai pentire.
 
Ora Morgana sta cominciando a rompere, dicendo che devo ancora finire di pulire la stanza della Signorina Road. Uffa, avrei voluto scrivere ancora un po’, visto che incominciavo anche a divertirmi a fare commenti sulle persone che abitano questa casa senza che loro lo sappiano!
 
Terrò questo diario sempre con me, non posso permettere che qualcuno lo scopra, o peggio lo legga! Quella sì, che sarebbe una catastrofe!
 
Alla prossima volta che aprirò questo diario,
 
Alicia

 
Note dell'autrice: avverto che non ho dimenticato "In The Real World", ma non mi viene l'ispiarazione per scrivere il capitolo, quindi a chi segue la storia dovrà aspettare un po', SORRY! Nel frattempo ho scritto questa Fan Fiction molto corta. La lunghezza dei capitoli può variare, quindi se sono molto corti, non preoccupatevi, si rimedierà nel capitolo successivo! L'idea del Diario ce l'avevo in mente da un po'...
E ora vediamo di spiegare un po' di cose:
- La storia è ambientata dopo l'attacco del Livello Quattro, e siamo in Portogallo!
- Alicia non sa ancora dell'esistenza degli Akuma, degli Esorcisti o dei Noah
- Alicia non possiede nessun potere, né Innocence, né potere Noah!
Purtroppo non ci sarà l'angolo demenziale in questa Fan Fiction * grilli in sottofondo * ma a nessuno interessa!
Grazie per chi ha letto fin qui, e se volete darmi un po' del vostro tempo per scrivermi una recensione e dirmi cosa ne pensate, io sarò felice di riceverla, positiva o negativa!

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Capitolo 2
*** 7 Agosto 18XX ***


7 Agosto 18XX
 
Caro Diario,
 
oggi è stata una giornata veramente stressante…
 
Prima di tutto, Morgana mi ha svegliato bruscamente, buttandomi giù dal letto. Oggi era il Gran Giorno. Che Gran Giorno? Ma ovviamente quello in cui i nostri Padroni fanno una grande festa.
 
Il Signor Tyki era eccitato quando me… se, come no, io e lui non volevamo neanche alzarci dal letto questa mattina. Peccato che io ero stata costretta da Morgana e lui del Signor Sheryl e dalla Signorina Road.
 
La Signora Tricia non ha potuto partecipare per motivi di salute.
 
La Signorina Road (per mia sfortuna) mi ha costretto a allacciarle tutti i vestiti che aveva per trovare quello giusto. Alla fine ne ha trovato uno pieno di fiocchi e merletti, che mi ci è voluto un’ora per metterglielo. Poi ha anche voluto che le acconciassi i capelli e ci ho impiegato due ore per far abbassare quelle dannate punte che la Signorina si ritrova >_<
 
Mi sarei strappata i miei di capelli.
 
Come se non bastasse ho dovuto aiutare anche il Signor Tyki, che mi ha portato via un’altra ora.
 
La festa non era ancora incominciata e già io morivo di stanchezza. Ma dovevo tenere duro!
 
Ieri, dopo aver rotto le scatole al Signor Sheryl per circa tre ore (facendogli tutti i lavori possibili), sono riuscita a convincerlo di farmi mettere i pantaloni al posto della gonna. Inutile dire che ero al settimo cielo!
 
Mi trovo meglio nei pantaloni che nelle gonne.
 
Mi ricordo quando il Signor Sheryl mi ha trovato per strada sei anni fa, non ne conosco il motivo, ma dopo aver discusso un po’ con il Signor Adam avevano deciso di portarmi a casa loro, il motivo, però, non l‘ho mai conosciuto, ma io non dubito dei miei Signori, e non gliel‘ho mai chiesto. A quei tempi non riuscivo neanche a parlare, ed io non conoscevo la mia età, potevo fare solo un largo circa ed adesso ne avrei circa venti.
 
Incontrai il Signor Tyki (che aveva i capelli molto più corti, e, secondo me, era molto più affascinante di adesso), che sudò sette camicie per farmi ri-imparare a parlare. Poi, tre anni fa, mi regalò questa croce d’argento. Non conosco il motivo di questo regalo, ma mi fece promettere di non toglierla mai, per nessuna ragione al mondo. Non ho mai capito il perchè di quelle parole, ma acconsentì ed, infatti, io non me la sfilo mai dal collo.
 
Ma torniamo a raccontare la mia giornata massacrante!
 
Dopo che la festa era iniziata, io servivo bicchieri alle dame ed ai signori che erano venuti.
 
Le dame facevano a gara per poter danzare con il Signor Tyki ed a me dava fastidio questo comportamento, ma non dicevo nulla, mi limitavo a stare zitta. Una cameriera come me non avrebbe mai potuto dire nulla contro di loro, sarei stata licenziata, come minimo.
 
Ma proprio oggi avevo le mani ed i piedi molto stanchi, e, per tre volte, quasi non caddi a terra. Una volta feci anche quasi cadere un bicchiere, ma il Signor Tyki si trovava vicino e mi ha aiutato, ringraziandomi per avergli dato un bicchiere, giustificandosi dicendo che aveva proprio voglia di bere qualcosa. Grazie per avermi evitato la brutta figura, Signor Tyki!
 
Ma la serata non finì qui.
 
Quando tutte le dame ed i signori se ne andarono e l’orchestra finì di suonare, portai via tutti i bicchieri. Ed esclamai un - FINALMENTE! - nella sala vuota, visto che anche i miei Signori erano andati a dormire. Essendo l’ultima, nessuno avrebbe notato il mio urlo di gioia. O almeno così credevo.
 
- Perché gridi, Menina? - chiese una voce, apparentemente apparsa dal nulla. Mi voltai di scatto, sapendo bene a chi apparteneva quella voce.
 
- Signor Tyki! - “Menina” è il nome che il Signor Tyki mi ha dato. Significa “Ragazza” in portoghese.
 
- Scusa, ti ho spaventata? -.
 
- No, ma credevo che lei fosse andato a dormire a quest’ora! -.
 
- Buffo, no? Anche io pensavo la stessa cosa! -.
 
Ok, era il momento del silenzio imbarazzante.
 
- Balli? - mi chiese il Signor Tyki, ad un tratto.
 
Quasi io non inciampai.
 
- Scusi? - chiesi, temendo di aver capito male.
 
- Dai, Menina, hai capito benissimo! Una danza innocua tra amici! -.
 
- Ma io e lei non siamo amici Signor Tyki - sbuffai scocciata. In realtà mi sarebbe veramente piaciuto danzare, almeno una volta, con il Signor Tyki, ma io non sapevo ballare e poi lui era il mio Signore!
 
Ed ero anche stufa di quella situazione! Il  Signor Tyki mi tratta sempre con un occhio di riguardo, ma non capisco il perché sono così “importante” per lui!
 
- E poi sono stanca, Signor Tyki, quindi se permette… - lo superai senza problemi, ma sentì un sussurro che mi fece venire la pelle d’oca, quasi come se non fosse lui a parlare.
 
Ci sarà un’altra occasione, non preoccuparti.
 
Ancora adesso le sue parole mi girano nella mente. Cosa intendeva? Bè, ora sono troppo stanca per poter pensare ad una risposta razionale. Quindi… alla prossima volta che scriverò!
 
Alicia
 
 
 
Note dell'autrice: finalmente un nuovo capitolo! Il motivo per cui Tyki ha regalato quella collana ad Alicia lo si scoprirà andando avanti con la storia! Mi scuso per gli errori grammaticali!

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Capitolo 3
*** 8 Agosto, 17XX ***


8 Agosto, 18XX
 
Caro Diario,
 
oggi è stata una giornata che non vorrei mai ripetere!
 
Innanzitutto ho evitato, in tutti i modi, il Signor Tyki, ma purtroppo la Signorina Road se ne è accorta e, per mia sfortuna, mi ha costretto a pulire la stanza del Signor Tyki. Quando odio la Signorina quando fa così!
 
Inutile dire che lui era dentro, ed io ho cercato di non rivolgergli la parola, ma, ovviamente, ho fallito miseramente.
 
- Alicia, ma tu ci sei mai andata a scuola? - chiese lui, annoiato, mentre leggeva un libro sopra la sua grande scrivania. Aveva messo anche degli occhiali da lettura, che lo facevano sembrare più intelligente.
 
Ok, sono rimasta leggermente scioccata da questa domanda. Ma che cavolo c’entrava, in quel momento, se io avevo frequentato la scuola o no?!
 
- No, ma grazie alla Signorina Road sono in grado di leggere e scrivere e fare calcoli semplici - risposi. Il Signor Tyki non aveva ancora capito che quando io dovevo fare le pulizie se ne doveva andarsene, ma niente, a lui piaceva guardarmi sgobbare come una schiava. Ma che ci trovava di così divertente?!
 
- Allora serve a qualcosa - commentò lui, chiedendo il libro e posando con eleganza gli occhiali sulla scrivania.
 
Al Signor Tyki piaceva sparlare dietro alla sua famiglia, quando era con me, tanto sapeva che io non avrei detto nulla ad anima viva. In questi momenti tira fuori sempre i peggiori insulti che le persone possono trovare.
 
Dopo aver finito di pulire la sua stanza, mi sono precipitata fuori per versare il tè e portare i dolci a tutta la famiglia, accompagnata dal Signor Tyki, che non aveva nulla da fare.
 
Passarono minuti e la Signora Tricia cominciò a non sentirsi molto bene, quindi la portai in camera sua.
 
- Sai, certe volte ho l’impressione che mio marito mi nasconda qualcosa - mi confidò. Io non le risposi, e mi limitai a mettere a posto le coperte.
 
Quando uscì dalla stanza, sentì il Signor Adam dire qualcosa tipo “Quattordicesimo”, ma non prestai molta attenzione alle chiacchiere dei miei Padroni.
 
- Alicia! - la Signorina Road mi venne incontro, sorridendo.
 
- Cosa c’è, Signorina? - chiesi, cercando di essere educata. Tutte le mie mansioni erano finite, ed aspettavo solo l’arrivo della cena.
 
- Balli con me? - non riuscì neanche a rispondere, perché lei mi prese le mani e noi due cominciammo a girare. Inutile dire l’imbarazzo che ebbi.
 
- Signorina, la prego, la smetta! - dissi con tono supplichevole, e di risposta lei mi fece una linguaccia. Dopo un paio di minuti mi lasciò, sorridendo.
 
- Alicia, sei proprio una pessima ballerina! - ma lo faceva apposta?! Accidenti, che rabbia!
 
- Io non so ballare - sbuffai, ecco ora tutti lo avrebbero saputo!
 
La Signorina ridacchiò e scomparve.
 
Non so cosa ha in mente, ma sicuramente sarà qualcosa per mettermi in imbarazzo! Oddio, ho un casino di paura!
 
Alicia

 
Note dell'autrice: finalmente ho finito! La Fan Fiction verrà aggiornata ogni mercoledì!

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Capitolo 4
*** 10 Agosto, 18XX ***


10 Agosto, 18XX
 
Caro Diario,
 
come avevo detto due giorni fa, Road mi ha fatto fare la cosa più imbarazzante della mia vita: mi ha fatto inciampare e sono finita praticamente addosso al Signor Tyki.
 
Ho balbettato degli “scusa” e sono fuggita alla velocità della luce con il cuore che mi batteva a mille, mentre le mie guance erano colorate di un rosso scuro per la vergogna.
 
Che sia maledetta la Signorina!
 
Per tutto il resto della giornata ho evitato lo sguardo del Signor Tyki, bè, finché non è arrivata la sera.
 
Avevo appena finito il mio turno, quando, con la coda dell’occhio, ho notato una farfalla viola e nera, con, disegnati sulle ali, dei simboli, più precisamente dei cuori e dei rombi. Mi piaceva molto quella farfalla, assomigliava ad una carta da gioco.
 
La farfalla sembrava chiamarmi, ed io la seguì, curiosa.
 
Dopo un centinaio di metri, mi bloccai, notando una figura al centro del giardino della villa.
 
Aveva la carnagione abbronzata e i capelli mossi blu, con delle strane croci nere sulla fronte e gli occhi d’oro, era piuttosto alto e muscoloso, con indosso una specie di vestito bianco e pantaloni neri. A causa del buio non riuscivo a vedere bene il suo viso, ma mi sembrava molto bello.
 
Intorno a lui vi erano farfalle come quella che avevo inseguito prima, come se quel ragazzo fosse il loro padrone. Ma a quanto pare lui non aveva notato la mia presenza.
 
- Chi sei? Cosa ci fai qui? - finalmente mi decisi a parlare e lo feci sobbalzare, si girò di scatto e le sue pozze d’oro si scontrarono con le mie azzurre. Passarono innumerevoli minuti, e quel ragazzo mi sorrise, poi si levò in aria insieme a quelle strane farfalle e scomparì.
 
Restai imbambolata per un po’. Come faceva un essere umano a volare?!
 
Ritornai a villa Kamelot, in tutta fretta, ripensando a quegli occhi dorati. Gli avevo già visti da qualche parte. Poi realizzai: erano quelli del Signor Tyki, senza dubbio, quel colore mi piace tantissimo, avrei trovato i suoi occhi anche tra mille persone diverse-
 
I miei Signori nascondono un segreto, ed io avrei trovato tutti i tasselli del puzzle, perché, anche se mi fido ciecamente di loro, sono arrivata ad una conclusione: la mia curiosità ha vinto sulla mia fiducia, ed ora non posso più tornare indietro, altrimenti mi sentirei per sempre vuota…
 
Alicia

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Capitolo 5
*** 11 Agosto, 18XX ***


11 Agosto, 18XX
 
Caro Diario,
 
non riesco a dimenticare quello sguardo, e, per tutto il giorno, non ho fatto altro che guardare ossessivamente il Signor Tyki. Sembravo una che si era presa una cotta e guardava il suo amato da lontano. Si, come no. Io volevo solo trovare di nuovo quello sguardo.
 
Ma tutta la mia fatica non è servita a nulla.
 
Il Signor Tyki non notava neanche la mia presenza e questo mi alterava un po’.
 
Ma quando penso che tutto sia finito, ecco che mi arriva una possibilità quando ho finito il mio turno e sono stanca morta.
 
- Ciao Alicia - la voce del Signor Tyki mi fece sobbalzare, così mi girai e lo guardai negli occhi. Impallidì.
 
Ecco era quello lo sguardo che avevo visto la sera prima.
 
- Tu cosa sei? - chiesi, con voce appena udibile.
 
Il Signor Tyki mi sorrise e mi accarezzò i capelli.
 
- Non immischiarti, Alicia, potresti perderti per sempre nell’oscurità - detto questo sparì.
 
Lo so bene, Signor Tyki, ma non posso fare a meno di cercare la verità in questa storia, mi dispiace, non seguirò il tuo consiglio, farò di testa mia questa volta.
 
La curiosità uccise il gatto, ma la soddisfazione l’ha riportato in vita.
 
Alicia

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Capitolo 6
*** 12 Agosto 18XX ***


12 Agosto, 18XX
 
Caro Diario,
 
oggi devo proprio ringraziare il Signor Tyki per avermi salvato la vita.
 
Stavo andando a comprare gli alimentari, come ogni settimana, dopotutto, quando sentì un boato di un’esplosione, e mi girai di scatto.
 
Dietro di me vi era un “mostro”. Non sapevo come spiegarlo, era grosso, aveva dei cannoni sui fianchi, ed in mezzo aveva una testa di una persona, che sembrava soffrire.
 
Ero immobilizzata dalla paura, non riuscivo neanche a pensare. Cominciavo a sudare freddo. Era inutile che dicessi alle mie gambe di correre, loro non si volevano muovere, ed io avevo gli occhi fuori dalle orbite, mentre il vento mi portava addosso granelli di sabbia e l’aria si era fatta molto pesante.
 
Quella “cosa” mi aveva notato e si stava avvicinando a me, dicendo qualcosa di incomprensibile con la sua voce metallica.
 
Uno dei suoi cannoni mi puntò contro, e caricò il colpo, sarei morta, di sicuro non sarei sopravvissuta a quell’attacco.
 
Stavo per rassegnarmi a quel destino, quando qualcuno mi spinse via e mi fece atterrare sulla dura strada, ma almeno non ero morta, ma mi faceva molto male il polso sinistro.
 
- Stai bene? - la sua voce era inconfondibile, era il Signor Tyki.
 
Ma non riuscì a formulare una risposta, perché cominciavo a vedere tutto nero, l’ultima cosa che ricordo è di aver stretto molto forte quella strana divisa bianca, con la mano che potevo muovere.
 
Quando mi risvegliai ero sul mio letto, ed ormai era tramonto. Vidi che avevo il polso sinistro fasciato, sicuramente me lo ero rotta quando il Signor Tyki mi aveva spinto via.
 
Sentì Morgana dirmi che, mentre facevo la spesa, ero caduta e mi ero rotta il polso, poi ero svenuta, ed il Signor Tyki, che passava da quelle parti, mi aveva trovato e portato a casa.
 
Stavo per risponderle che non era vero, ma quando vidi che l’interessato sorridermi e posò l’indice sulle sue labbra, deglutì ed annuì a Morgana.
 
Questa, il Signor Tyki, me l’avrebbe spiegata.
 
Alicia

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Capitolo 7
*** 13 Agosto 18XX ***


13 Agosto 18XX
 
Caro Diario,
 
il Signor Tyki, oggi, mi ha spiegato qualcosa, so che non mi ha detto tutta la verità, ma sono soddisfatta di capirci di più in questa storia.
 
Mi avvicinò, durante una pausa del mio turno e, in men che non si dica, mi ha portato sul tetto, senza che io neanche me ne accorgessi. Non ho capito nemmeno come avesse fatto, ma vedevo delle farfalle strane intorno a noi, come quelle che avevo visto quella sera, dove tutto era cominciato. Io non mi pento di aver deciso di sapere la verità, al posto di stare nell’ignoranza.
 
- Questi si chiamano Tease, sono i miei golem, che uccido gli uomini - alla parola “uccidono” mi percorse un brivido lungo la schiena, perché io sono una pacifista di natura, ma non dissi nulla e lo lasciai continuare la sua spiegazione, che mi aveva finalmente concesso - ma il mio vero potere è questo - una mano mi trafisse la pancia. All’inizio mi spaventai, ma poi mi accorsi che io non sentivo alcun dolore. Volsi al Signor Tyki uno sguardo interrogativo. Lui rise, una risata cristallina che mi fece abbozzare un sorriso.
 
- Io posso oltrepassare tutto, tranne qualche eccezione - tolse la mano dalla mia pancia, visto che adesso cominciava a farmi impressione. Io non ero disgustata da lui, anzi, mi sembra molto più interessante adesso.
 
Restammo in silenzio per un po’, così decisi di guardare il cielo: era di un azzurro limpido, il giallo si mischiava al bianco delle nuvole, e neanche una macchia scura vi era in quel sereno mezzogiorno. Era molto bello.
 
- Non dovresti andare a fare le pulizie? - chiese il Signor Tyki, cambiando totalmente argomento.
 
Io scattai in piedi e sorrisi imbarazzata. Non sapevo cosa fosse in realtà, ma non mi importava.
 
Balbettai qualche scusa veloce e lui mi sorrise, prendendomi in stile sposa e buttandosi giù dal tetto, lanciai un piccolo gridolino spaventato e sorpreso allo stesso tempo. Atterrammo sulla soffice erba del prato tagliato questa mattina dal giardiniere.
 
- Grazie, Signor Tyki - saltai giù dalle sue braccia, rossa come non mai. Comunque non dirò nulla sui poteri del Signor Tyki, voglio che resti un segreto. Cominciai a correre, sperando che Morgana lasciasse passare questo mio piccolo ritardo.
 
- Ah, Alicia! - la sua voce dietro alle mie spalle mi fece fermare e mi voltai di scatto, chiedendomi cosa volesse ancora, poi mi accorsi che non aveva usato il soprannome che di solito usava con me, ma aveva usato il mio nome, e questo mi aveva resa felice - non mi chiamare “Signor Tyki”, mi fa sentire vecchio, chiamami semplicemente “Tyki” -.
 
Arrossì furiosamente, ma riuscì ad annuire - Certo… Tyki… - detto questo ricomincia a correre, con le guance tinte di un rosso pallido. Anche se non lo vedevo, ne ero sicura: lui stava sorridendo vittorioso.
 
Alicia

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Capitolo 8
*** 14 Agosto 18XX ***


14 Agosto 18XX
 
Caro Diario,
 
oggi mi sono alzata con uno strano mal di testa, ma l’ho ignorato. Ovviamente sapevo che non sarei riuscita a scappare da Shelly.
 
Chi è Shelly? È la mia migliore amica, che non vedevo da un po’ di tempo, perché suo padre si era ammalato e lei era stata costretta ad andarlo a curare, ma ora che lui stava meglio, Shelly è ritornata a ronzarmi intorno, e, con la sua vista da falco, si è subito accorta della mia vicinanza con Tyki, l’unica cosa che volevo mantenere segreta. Shelly è una ragazza minuta, ed è una diciottenne con il viso a forma di cuore, gli occhi grandi e di colore verde chiaro, i capelli leggermente ondulati lunghi fino alla vita, bianchi come un lenzuolo, a causa di uno spavento avuto quando era piccola, che l’ha traumatizzata a tal punto da farle venire i capelli bianchi, era stato un trauma per lei, ma dopo ci aveva fatto l’abitudine.
 
- Raccontami tutto! - urlò, non appena varcai la soglia della mia camera.
 
- Ehm… - mi aveva colto alla sprovvista, anche se avrei dovuto aspettarmelo.
 
- Su, forza, vuota il sacco! - certe volte Shelly si immischiava troppo negli affari degli altri…
 
- Ho da fare, scusa! - ho chiuso velocemente la porta, ed ho corso via, malgrado la gonna lunga, dagli interrogatori della mia migliore amica, che molte volte era seccante.
 
- Sembri di fretta - ecco un altro problema! Ma Tyki (mi fa ancora impressione a chiamarlo per nome, senza “Signore” davanti) doveva spuntare proprio dietro l’angolo ora?!
 
- Mi dispiace Tyki, ma devo scappare da Shelly! - mentre dicevo quello parole, sentì la voce di Shelly dietro, ed un brivido mi percosse la schiena.
 
- Permetti? - neanche gli risposi, visto che non riuscì a proferire parola, mentre mi prendeva in braccio e mi portò sul tetto (non ho ancora capito come ha fatto a portarmi fin lassù).
 
- Shelly è proprio stressante a volte - dissi ad alta voce, sbuffando.
 
- Vuoi che me ne occupi io? - chiese con un sorriso malizioso Tyki.
 
- ASSOLUTAMENTE NO! - forse in Cina il mio urlo non lo sentirono, ma poco mi importava. Ok che Shelly era stressante, ma non la volevo morta!
 
- Scherzavo, scherzavo! - Tyki rise, e la sua risata era bellissima da ascoltare, ma non glielo avrei mai detto.
 
- Mi riporti giù? Non vorrei che il Signor Cheryl mi licenziasse - mentre mi alzavo, la croce d’argento venne illuminata dal sole, che creò una strana luce. Subito Tyki me la rimise a posto, scocciato.
 
- Non perderla mai e non farla mai vedere - mi ordinò, con un ringhio che gli cresceva in gola, ma si trattenne, in qualche modo, ma non abbastanza affinché le mie orecchie non lo udirono.
 
Annuì, restando un attimo senza parole. Poi quella vicinanza mi fece arrossire.
 
- Portami giù - non era una supplica, ma un ordine, che lui rispettò, ancora con la faccia seria. Mi diede fastidio, non l’avevo mai visto così, sul suo volto da dio (perché era così, non potevo più negarlo) l’espressione arrabbiata stonava molto.
 
Poi, tutto d’un tratto, mi sorrise e mi diede un bacio sulla fronte.
 
- Buon lavoro, Menina - sussurrò, con voce suadente. Mi bastò battere le ciglia una volte, per non trovarlo più di fronte a me. Mi sentì un po’ presa in giro, perché aveva ricominciato ad usare quel soprannome.
 
Non mi importava cosa era Tyki in realtà, ma di una cosa ero sicura: era follemente innamorata di lui.
 
Alicia

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Capitolo 9
*** 15 Agosto, 18XX ***


15 Agosto 18XX
 
Caro Diario,
 
finalmente sono riuscita a chiedere a Tyki una cosa che mi frullava in mente già da un bel po’ di giorni.
 
- Senta, Tyki, perché mi ha regalato questa croce d’argento? E perché mi sta sempre attaccato come una colla? - l’utilizzo della terza persona quando parlo con lui non l’ho ancora perso.
 
Tyki restò un attimo a pensarci poi sorrise, nostalgico, guardando il cielo.
 
- Mi ricordi una persona molto importante per me… - cominciò socchiudendo gli occhi, assaporandosi il gusto dei ricordi - mia madre… lei mi ha sempre voluto bene, eppure è morta quando avevo sette anni… che buffa coincidenza, vero? - rise, senza però provare divertimento, e continuò - la croce te l’ho regalato perché così posso tenerti d’occhio, vedi, quella collana è fatta di un materiale che le mie Tease trovano facilmente - inutile dire che ci restai di sasso, sembravo una statua fatta da un artigiano cieco.
 
- Quindi… lei mi sta, come dire, spiando?! - la mia voce si stava alzando di tono ed era ricca di rabbia ed imbarazzo.
 
- No - poi ci pensò su e sorrise ironico - bè, forse un po’ sì - ammise.
 
- Lei è proprio un… - non riuscì a terminare la frase visto che ad un tratto mi venne in mente una donna dai lunghi capelli dorati e gli occhi verdi, che sorrideva, con un vestito semplice color panna, i suoi lineamenti erano molto delicati ed era di statura media, ed era molto magra. Poi mosse le sue labbra rosee.
 
Prima che lui cada, devi salvarlo.
 
Mi venne un fortissimo mal di testa e svenni. L’unica cosa che mi ricordo erano due mani che cercavano di sorreggermi.
 
Quando mi risvegliai ero sul mio letto.
 
Guardai sul comodino e vidi un biglietto di Tyki che diceva che ero svenuta e mi aveva portato in camera mia. Che scemo, come se non lo sapessi.
 
Chi era quella donna che mi era apparsa improvvisamente? Dovrei essere spaventata da lei, invece mi affascina tantissimo. Non so proprio come fare.
 
Alicia

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Capitolo 10
*** 18 Agosto 18XX ***


18 Agosto 18XX
 
Caro Diario,
 
ho fatto qualche ricerca su quella misteriosa donna sconosciuta, per questo non ti ho potuto scrivere nei due giorni precedenti. Ma è stato come cercare un ago in un pagliaio.
 
Quella donna è praticamente sconosciuta in Portogallo. Ma ho trovato delle cose interessanti in un vecchio documento che ho preso in prestito dai file del Signor Cheryl.
 
C’era scritto che una scienziata inglese aveva provato a fare degli esperimenti sugli esseri umani, e da quel momento loro erano riusciti a vedere il futuro o piccoli “suggerimenti” per esso.
 
Tyki mi ha quasi scoperto, ma sono riuscita ad evitare che mi scoprisse. Sì, magari. Mi ha beccato proprio in fragrante, così sono stata costretta a raccontargli tutto.
 
Bè, però lui mi ha raccontato tutto sulla sua famiglia, sui Noah, sugli Akuma, sugli Esorcisti e sull’Innocence. Ha una vita molto interessante, anche se ha ucciso un po’ di persone, ma stranamente la cosa non mi ha dato fastidio. Strano, io sono contro la violenza.
 
La giornata non ha dato i frutti, quindi devo dormirci sopra, ciao!
 
Alicia

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Capitolo 11
*** 19 Agosto 18XX ***


19 Agosto 18XX
 
Caro Diario,
 
Road ha beccato me e Tyki. Colti in fragrante, mentre lui era in forma Noah. Che fortuna, yuppi! Sì, certo, io le ho promesso che avrebbe avuto tutte le caramelle che voleva, per farla stare in silenzio.
 
Tyki mi ha detto che lei era la più vecchia Noah, ma sembra una bambina. E’ così gracile e piccola.
 
Mi ricordo di aver avuto tra le mani una strana lettera, mentre pulivo (o almeno cercavo di pulire, visto tutti i pensieri che avevo in testa).
 
Su quel pezzo di carta (un po’ stracciato e bruciato) c’era scritto di uno esperimento che l’Ordine Oscuro aveva fatto in segreto sui geni dei Noah circa venti anni prima, ed usavano i bambini come cavie. Che persone orribili quelle dell‘Ordine, il mio odio verso di loro cresceva di minuto in minuto.
 
- Alicia, perché non vieni a fare due chiacchiere con me? - la voce del Signor Adam mi fece sobbalzare e me lo ritrovai di fianco.
 
- In realtà io do- - notando l’occhiata che mi rifilò lui, forse era meglio seguirlo.
 
Ci muovevamo a passo lento.
 
- Vedo che Tyki-pon ti ha detto tutto su di noi, vero? - nella sua voce c’era un misto di irritazione e divertimento, io mi limitai ad annuire - Vediamo cosa possiamo fare con te… tu stai troppo a cuore a Tyki-pon, ucciderti non sarebbe produttivo… beh, farò una bella riunione di famiglia e ti dirò domani! - il Signor Adam mi salutò con la mano, sorridendo.
 
Sono entrata in camera mia, con il fiatone. Quando ho parlato con il Signor Adam, mi è sembrato che l’aria si fosse fatta più pesante, ed avevo una nausea incredibilmente forte. Sì, era la consapevolezza che la mia vita sarebbe finita presto, l’avevo già provata, ma quando…?
 
Mi buttai sul letto, ma sapevo bene che non sarei riuscita a chiudere occhio, attendendo il verdetto della famiglia Noah.
 
Alicia
 
 
 
Note dell'autrice: spero che la storia vi interessi ancora, comunque Buon Natale e Buone Feste!

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Capitolo 12
*** 20 Agosto 18XX ***


20 Agosto 18XX
 
Caro Diario,
 
scrutavo il cielo, in cerca di un segno, uno qualunque. In tutta la mia vita non ho mai desiderato così ardentemente vivere.
 
Baciai la mia collana argentata, con un sorriso. Sapevo benissimo che il Conte non mi avrebbe risparmiato, ne ero consapevole. Una lacrima solitaria mi rigò la guancia.
 
Deglutì i singhiozzi che pregavano di uscire. Piangevo silenziosamente, seduta a fatica (a causa della gonna) sul davanzale della mia stanza. L’alba era proprio bella.
 
Sentì la porta aprirsi di scatto e mi asciugai le lacrime velocemente.
 
Era Tyki, con la faccia sconvolta.
 
- Ti faccio scappare, prendi questi - mi porse un sacchetto che conteneva un po’ di soldi, ed io me lo misi dentro la mia divisa.
 
Una porta a forma di cuori apparve dietro di noi.
 
- Questa è la porta di Road, ti porterà da un’altra parte - mi sorrise tristemente e poi mi indicò la croce argentata che portavo sempre al collo - Se hai bisogno di me, chiamami, io ci sarò -. Poi fece la cosa più inaspettata che mi sarei mai aspettata da lui: mi baciò dolcemente. Sentivo il sapore del sangue e del tabacco. Percepivo la tristezza che albergava in Tyki.
 
Dopo un po’ di minuti, si staccò da me e mi accarezzò i capelli biondi.
 
- Ci vediamo - mi sussurrò e mi spinse nella porta.
 
Invocai il suo nome, mentre cadevo, ma nessuno mi rispose.
 
Caddi in una foresta, ormai l’alba era passata, ma io non sapevo dove mi trovavo. Mi massaggiai la testa e sospirai.
 
Non fa freddo, ma ho tanto sonno ora, quindi smetto di scrivere e mi concedo un po’ di riposo, anche se lo so, rivedrò gli occhi tristi di Tyki anche nei miei sogni.
 
Alicia



Note dell'autrice: Buon Anno, e mi scuso per i miei errori grammaticali!

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Capitolo 13
*** 21 Agosto 18XX ***


21 Agosto 18XX
 
Caro Diario,
 
oggi ho incontrato due persone strane: un ragazzo dai capelli rossi ed un occhi color smeraldo che sembra un pirata, ed un giapponese dai capelli lunghi perennemente di cattivo umore.
 
Mi era svegliata, sentendo qualcuno scuotermi, e vidi quel occhio che mi scrutava con curiosità.
 
- Stai bene? - mi chiese, con un leggero pizzico di divertimento nella voce. Io annuì e gli sorrisi.
 
- Cosa ci fai qui? - mi continuò a fare domande.
 
- In realtà non lo so… dove siamo? - mi sentivo la testa scoppiare.
 
- In Tunisia - mi rispose, strabuzzando l’occhio, ma poi mi sorrise - Io sono Lavi - come se qualcuno glielo avesse chiesto.
 
- Mi chiamo Alicia - fu in quel momento che notai lo stemma inconfondibile dell’Ordine Oscuro ed indietreggiai, spaventandomi.
 
- Yu-chan, la principessa sta male! - urlò il ragazzo, mentre io svenivo tra le sue braccia.
 
Mi risvegliai dopo circa un’ora ed incontrai nuovamente quel occhio verde smeraldo.
 
- Yu-chan, si è svegliata! - urlò lui, sorridendo ebete.
 
- Non chiamarmi così! - ringhiò l’altro e capì subito che con un tipo del genere io non ci andrò mai d’accordo.
 
- Siete dell’Ordine Oscuro? - chiesi in un sussurro.
 
- Sì, nei hai sentito parlare? - mi fece Lavi.
 
- Ho sentito solo qualcosa - risposi vaga. Sì, come no.
 
- Allora ti portiamo lì! - disse frizzante.
 
Stavo per rispondergli un secco no, quando tossì. Ma poi ci pensai su ed accettai. Avrei rivisto Tyki, stando dalla parte di chi io consideravo nemico.
 
Alicia

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Capitolo 14
*** 23 Agosto 18XX ***


23 Agosto 18XX
 


Caro Diario,

per due interminabili giorni sono stata costretta a stare in compagnia di quei due. Lavi chiacchiera troppo e Kanda è sempre così imbronciato, accidenti!

Alla fine del secondo giorno, mi sono ritrovata davanti ad un palazzo gigantesco (ma non sapevo nemmeno dove mi trovavo). L’Ordine Oscuro.

Ho fatto la conoscenza di Komui, il supervisore pazzo, Fay, la sua assistente, Linalee, la sorella del supervisore ed Allen Walker, il più interessante di tutti, con dei capelli bianchissimi e dei penetranti occhi argentati, con una cicatrice rossa sopra a quello sinistro, ed un braccio rossissimo. E’ molto gentile.

Dopo avermi interrogato per tre ore, mi dissero che sarei diventata una finder, perché non ho nessuna Innocence. Hanno deciso da soli, senza chiedermi nulla. Li odio, li odio, li odio!

Sono andata in bagno e mi sono guardato allo specchio, però notai che la persona riflessa non ero io, bensì quella donna che ho visto poco tempo prima. Stavolta sorrideva, ma il suo sorriso non era dolce, ma contorto in un ghigno malato.

Sono caduta a terra, e mi sono stretta il petto con forza.Mi guardai la mano. Le vene pulsano e si potevano vedere. Sentivo il sangue rimbombarmi nelle orecchie ed il mio respiro si fece più veloce. Basta!

Mi alzai a fatica e mi riguardai allo specchio. Quella donna era lì, a ridere di me.Cosa diavolo mi sta succedendo?

 
Alicia 

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Capitolo 15
*** 31 Agosto 18XX ***


31 Agosto 18XX

Caro Diario,

oggi, dopo otto lunghi giorni, mi hanno affibbiato una missione.

Da quello che è successo nei giorni precedenti, i Finder non sono altro che un mucchio di carne per il macello, come ci definisce Kanda. Sì, perché ormai mi sento parte di loro.

Da quando Kanda e Lavi mi hanno portato qui, all’Ordine Oscuro, mi sento parte di tutti i Finder. Dalle storie che mi hanno raccontato, tutti loro hanno perso la famiglia a causa degli Akuma. La Loro felicità si è spenta… che strana sensazione, mi sento quasi male per loro, ma io sono innamorata di un loro nemico, un Noah.

Anche se mi sento parte di loro, se gli dicessi quali sono i miei sentimenti verso chi loro vogliono uccidere, non mi perdonerebbero, per questo faccio finta di aver perso la memoria, e sto zitta, faccio finta di sapere solo il mio nome e qualche piccola cosa sull’Ordine Oscuro.

Che stupida. Mi sto affezionando troppo a loro.

Io, Alicia Fox, una forse ventenne di origini forse inglesi. Forse. Già, io non so nulla di me, della mia nascita, della mia famiglia…

Comunque mi è capitato di vedere ancora due volte quella strana donna che mi somiglia molto. Per lo più riflessa in uno specchio, che mi sorride e sembra voler uccidermi.

Sono spaventata, mentre sto scrivendo questa pagina di diario, sto stringendo la mia collana argentata, la bacio e sussurro nella mia mente “Tyki, vienimi a prendere presto”.

La missione comincerà domani, e partirò con Kanda, Allen e Marie, verso Parigi, in Francia. Spero che vada tutto bene.

Alicia



 

Note dell'autrice: scusate per i capitoli corti... comunque si sono aggiunte un po' di persone che seguono questa mia storia e mi hanno aggiunto tra i loro autori preferiti, quindi adesso gli ringrazzio tutti
Per aver aggiunto la storia nei preferiti, grazie a: Aryadaughter - Guchan - Maiko - rose princess
Per aver aggiunto la storia nelle seguite, grazie a: Aryadaughter - Guchan - Lady Wolf_
Per avermi aggiunto tra gli Autori Preferiti, grazie a: akiralovemanga - Aryadaughter - BlackNote20 - Death_The_Kid98 - Kisshu98 - legendaryfangirl - Rose are Black - rose princess - tre88 - _Pandora_
Ringrazio anche chi solamente legge!

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Capitolo 16
*** 1 Settembre 18XX ***


1 Settembre 18XX

Caro Diario,

oggi siamo arrivati a Parigi. E’ una bella città, lo devo ammettere.

Quando ero piccola, Tyki mi promise che un giorno mi ci avrebbe portata.

Basta, devo smetterla di vagare nei miei ricordi e scrivere cosa è successo oggi.

Innanzitutto siamo andati in una prigione, dove il Ladro G, un furfante che ruba gioielli, e lì abbiamo trovato una montagna di Ladri G! Erano tutti vestiti in modo orribile!

Forse c’entrava l’Innocence.

Alla notte, il Ladro G si è presentato per rubare una corona. E’ stato preso un po’ a mazzate da Allen e da Kanda e si è intrufolato nel corpo di Link. Ho avuto quasi pietà per lui. Quasi.

Quando ha pianto ho avuto un’illuminazione, che ho voluto esporre ai miei “compagni”.

- Ma… non è che questo Ladro G è un bambino? - chiesi. Non mi è mai capitato di avere a che fare con dei bambini, ma quando ero per strada mi è capitato di vederne, ma erano tutti così tristi.

- Un bambino?! - Kanda mi stava antipatico, qualsiasi cosa io dica, lui non mi crede mai.

- Forse Alicia ha ragione - Marie, ti adoro!

Marie è cieco, ma nonostante questo, riesci a muoversi grazie al suo udito ultra-sviluppato. Ho anche notato che lui e Miranda sono molto vicini, e infatti cerco sempre di spingerli uno verso l’altra.

- Continueremo domani, ora andiamo all’albergo - Link cominciò a camminare, seguito a ruota da Allen.

L’albergo era piccolo ed io dovetti divedere la stanza con Marie e Kanda.

Domani sarebbe stata una lunga giornata.

Alicia
 




Note dell'autrice: mi scuso per non aver aggiornato "In The Real World", ma la aggiornaerò stasera o domani pomeriggio! Spero che questa storia vi piaccia <3

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Capitolo 17
*** 4 Settembre 18XX ***


4 Settembre 18XX

Caro Diario,

l’ultima volta mi ero dimenticata, ma oggi voglio rimediare, infatti non ti ho parlato di Howard Link! E’ il sorvegliante di Allen, nonché un Corvo addestrato. Sta incollato al piccolo esorcista ventiquattro ore su ventiquattro, non gli da tregua neanche quando deve andare al bagno! Povero Allen!

Ma oggi ti voglio parlare di un bambino strano che ho conosciuto due giorni fa: Timothy Hearst. Ha otto anni, è basso, fragile, piagnone, infantile, con i capelli azzurri, gli occhi arancioni e grandi, il viso dolce, ma che in realtà nasconde un demonio. Ha anche una pietra azzurra conficcata in fronte. E’ un compatibile di tipo parassita, esattamente come Allen e Crowley. Che destino crudele sapere di poter vivere per poco.

Nonostante provi a cercare di palparmi ogni cinque secondi, è un ragazzino simpatico e lui non è altro che il famoso Ladro G, che tre giorni fa Kanda ha pestato un po’.

Siamo andati in un orfanotrofio, dove Timothy viveva, insieme ad Emilia, una donna che si è innamorata a prima vista di Kanda (come abbia fatto non lo so…).

Però, appena abbiamo cercato di andare a patti pacifici con le suore, fuori si fece tutto nero, ed io mi spaventai, ma il mio primo pensiero andò a quelle bambine, che si erano nascoste dietro la porta. Sono così innocenti e non conoscono nulla sul mondo reale.

Spinta dall’istinto, ho fatto da scudo a quelle bambine, mentre metà del palazzo si sgretolavo. Fu in quel momento che lo vidi.

Era simile ad un angelo, ma era malformato, una stella nera gli copriva la fronte, ed un ghigno gli distorce la faccia. Tyki me ne aveva parlato, l’Ordine Oscuro lo ha incontrato solo recentemente ed il Livello Quattro è, per ora, il Livello più alto che un Akuma può raggiungere.

Rideva davanti a quello che aveva creato e si avvicinava lentamente verso di noi. Le bambine urlavano per la paura e si stringevano a me, cercando protezione. Io ringhiai contro a quel Akuma, intimandogli di andarsene. Ma lui continuava a ridere ed ad avvicinarsi.

- Non toccarle - sussurrai, ma il Livello Quattro non mi aveva sentito - NON TOCCARLE! - urlai, facendo sparire quel ghigno dal viso di quel falso angelo.

- Io mi ricordo di te - mi canzonò - il Lord ci ha ordinato di portati di lui viva - si avvicinò a me con velocità supersonica, non ero riuscita neanche a vederlo. Me lo ritrovai di fronte. Credevo che mi avrebbe preso, ma non successe nulla, perché Kanda ed Allen lo buttarono via con i loro modi non proprio fini.

- Porta via le bambine! - mi disse Allen, impugnando la sua spada esorcizzante. Io annuì e mi alzai, prendendo una bambina minuta per mano e trascinandola con me, seguita a ruota da tutte le altre.

Erano apparsi anche due Akuma di Livello Due ed uno di Livello Tre, la nostra unica possibilità di salvezza erano i sotterranei. Diedi le bambine alla direttrice e poi andai al fianco di Link.

Ma una pallottola mi perforò la spalla destra e caddi in ginocchio.

Un’altra suora mi aveva sparato, doveva essere un’alleata del Conte.

- Bastarda - sussurrai ringhiando, tenendomi la spalla. I miei capelli biondi, che mi erano cresciuti un po’ in questo mese, mi nascondevano metà visuale.

Ma quella suora traditrice non ebbe vita lunga, visto che un Akuma la uccise sotto i miei occhi. Non provavo niente, era come se nulla fosse successo. Che strana sensazione che era.

Non potevo lasciar morire tutti quei bambini, non ero un mostro. Presi una lama, senza essere vista, e me la portai ai miei capelli biondi, scambiando uno sguardo di intesa con Link. Lui annuì, capendo le mie intenzioni.

Mi dispiaceva quello che stavo per fare, i miei capelli mi piacevano così tanto, ma sarebbero ricresciuti. Presi un respiro profondo e ZACK!

Ora sembravo un ragazzo, ma non era il caso di pensare a quello in un momento simile. Buttai i capelli dietro una rovina, facendo vedere solo alcune ciocche, traendo in inganno un Akuma di Livello Due, che attaccò in quel punto, credendo che ci fossi io. Sfortunatamente per lui, Link lo fece a pezzi con le sue tecniche da Corvo.

E, senza che me ne accorgessi, Timothy aveva preso possesso dell’altro Akuma di Livello Due ed ora stava combattendo contro il Terzo Livello. Che bambino stupido, non ne sarebbe uscito vivo!

Poi la mia attenzione andò a Kanda ed a Allen, che continuavano a combattere contro quel angelo malformato. Marie si era tagliato due dita, per evitare che il veleno Akuma lo contaminasse, Allen si era infilzato da solo per trafiggere il Livello Quattro.

Ma c’era qualcosa di strano.

L’Esorcista scoppiò in un urlo che mi fece venire la pelle d’oca. E poi apparve. Silenzioso e sorridente, con i capelli mossi e gli occhi d’oro. Quello non era Allen, era un Noah.

Buongiorno.

Una parola, una sola fottutissima parola bastò per farmi andare in tilt il cervello e qualcosa prese il sopravvento anche su di me.

Potevo vedere tutto quello che succedeva, ma il mio corpo non reagiva ai miei comandi e le parole che mi uscivano dalla bocca non erano quelle che io avrei voluto dire.

- Ma guardati vecchiaccio, sei ancora vivo? - la mia voce era divertita, e poi capì tutto quando intravidi uno specchio. Era la stessa persona che mi appariva nello specchio. Qualcuno di sadico e spietato, ed i miei occhi erano diventati verdi. La mia doppia personalità, realizzai con terrore.

- Parla quella che è nata dal mio stesso sangue, una che è un quarto Noah - il Quattordicesimo rideva, mentre l’Akuma veniva fatto a pezzi da lui e da Kanda. Allen aveva ripreso possesso del suo corpo ed io mi sentì svenire. L’ultima cosa che percepì erano due braccia che mi avvolgevano e mi sorreggevano dolcemente.

Mi risvegliai in un letto, due giorni dopo, e mi ritrovai davanti la persona di cui avevo bisogno.

- Tyki! - sussurrai, appena lo vidi. Lui mi abbracciò.

- Il Lord ha deciso di risparmiarti, però dovrai sempre stare insieme ad un Noah. Da quello che abbiamo appreso, l’Ordine Oscuro ha usato particelle del Quattordicesimo e ti ha usato come cavia, rendendoti un quarto Noah. Tu non invecchierai, proprio come noi, e la tua abilità di rigenerare le ferite è superiore a quella di un normale essere umano - mi disse in un orecchio, facendo scendere il suo viso sul mio petto - il Lord ti spiegherà tutto domani - Tyki mi ributtò sul letto e mi strinse a sé, poi si addormentò.

Io ora sto scrivendo queste parole, con un braccio di questo Noah che mi cinge la vita. E’ solo un lieve tocco, ma è tutto quello di cui ho bisogno ora.

Alicia

 

Note dell'autrice: questo capitolo è più lungo degli altri, yeaa <3
Comunque vorrei avvertire rose princess che ho deciso di cambiare un po' la storia che avevo prefissato, e che se vuole sapere come ho deciso di farla andare a finire di mandarmi una e-mail <3
Manca poco alla fine di questa storia, che mi ha regalato emozioni fortissime e che voglio scrivere fino alla fine. Questa Fan Fiction è nata come uno sclero, molte volte ho pensato di cancellarla, ma adesso mi ci sono affezionata, e ho intenzione di scriverla fino alla fine <3

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Capitolo 18
*** 5 Settembre 18XX ***


5 Settembre 18XX

Caro Diario,

ho delle rivelazioni da farti! Oggi, quando mi sono svegliata, mi sono ritrovata abbracciata a Tyki, con indosso ancora i miei abiti da Finder.

Lui mi ha sorriso e mi ha dato una specie di divisa bianca. Questi abiti sono formati da: un top senza spalline, dei pantaloncini corti, delle ballerine e dei guanti lunghi. Mi piace molto.

Da quando ho i capelli corti sembro un ragazzo, se non fosse per il seno. Tyki è un maniaco, mi ha detto che sto benissimo, ma il suo sguardo cade sempre sul mio petto, ed io arrossisco e mi copro.

A mezzogiorno mi ha detto che mi avrebbe presentato tutta la famiglia a pranzo ed io sono un po’ impallidita.

- Stai scherzando?! - chiesi, quasi cadendo a terra. Vidi il mio riflesso nello specchio, i miei occhi si erano scuriti, ed erano diventati verdi. Questa volta caddi a terra veramente, tremando, Tyki si inchinò e mi abbracciò, sussurrandomi che andava tutto bene e che il Lord mi avrebbe spiegato tutto. Mi disse che non dovevo avere paura. Poi mi baciò dolcemente, ed io dimenticai tutto, per un breve istante, perfino il mio nome.

- Andiamo? - mi chiese, facendomi alzare e portandomi per il lungo corridoio.

Entrai insieme a lui nella sala da pranzo e tutti i volti si voltarono verso di noi. Arrossì subito e strinsi la mano di Tyki, per cercare conforto.

- Mpf, che piccioncini - sussurrò un ragazzo con i capelli bianchi, con il turbante e con cinque occhi. Che carini quegli occhi sulla sua fronte! Mi venne da pensare d’istinto.

- Grazie - mi rispose lui, sorridendomi. Mi aveva letto nella mente! Dannato!

Mi sedetti di fianco a Tyki ed a Road, a capotavola. Davanti a me vi era il Lord in forma umana, che mangiava dolci molto velocemente.

- Ciao Ali-chan, come stai? - mi chiese, sorridendomi.

- Bene - risposi, facendo un sorriso forzato.

- Vuoi delle risposte vero? - io annuì e lui smise di mangiare, facendo volgere tutti i Noah dalla sua parte - è successo tutto diciotto anni fa, quando tu avevi due anni. Tua madre si chiamava Helen Fox, era una ricercatrice dell’Ordine Oscuro e la cosa che saltava più all‘occhio era la cicatrice sul suo occhio destro, mentre tuo padre, Enea Fox, era un esorcista morto in missione un anno prima. Tua madre faceva delle ricerche su come mettere il sangue dei Noah negli esseri umani non scelti. Lei usò venti bambini, inclusa te, ma ne sopravvissero solo cinque, tra cui Ali-chan, ed usò il sangue del Quattordicesimo. A questi bambini gli occhi diventavano verdi ed i capelli biondi, avevano anche un potere: quello della preveggenza. Purtroppo Helen non si accorse che tu, Ali-chan, avevi sviluppato un carattere violento. Uccisi tutti i bambini e tua madre, poi scappasti in Portogallo, dove io e Cheryl ti abbiamo trovata. Fine della storia. Tu, siccome sei un quarto Noah, sei la Crudeltà di Noé - quindi io avevo ucciso mia madre, che mi aveva usato come esperimento. Non me ne importava, ormai era morta. La preveggenza, mi ricordo che una volta l’avevo usata per caso.

D’un tratto mi entrò nella mente l’immagine del Quattordicesimo in Allen che rideva, ed era a dorso nudo, con lo stomaco squarciato da una ferita di spada. Mi riscossi subito e Tyki mi guardò con preoccupazione.

- Il nostro piano andrà bene - disse quello con il turbante. Mi aveva letto nella mente, di nuovo.

- Perfetto! - applaudì il Lord, alzandosi e sussurrando qualcosa a Tyki.

Lui mi prese per una mano, mi sorrise e si alzò.

Ritornammo in camera e lui mi spiegò il piano, che consisteva nel portare il Quattordicesimo dalla nostra parte, usando Yu Kanda ed Alma Karma. Mi disse anche tutti i nomi dei Noah e scoprì che il tizio con il turbante si chiamava Wisely, la Saggezza di Noé. Io era la Crudeltà, Tyki il Piacere, Road il Sogno, Cheryl il Desiderio, Tried il Giudizio, Feedra il Cibarsi, Mercyma la Pietà, Jasdebi il Legame, Lulu Bell la Lussuria e Mightla il Talento.

Mi chiese se avevo problemi a combattere contro l’Ordine Oscuro. Io lo baciai e gli sorrisi.

- Sono la Crudeltà, non ricordi? - chiesi retorica, facendogli l’occhiolino. Lui mi sorrise e mi posò sul letto accarezzandomi la testa. Poi mi abbracciò, baciandomi le spalle e scendendo verso il petto. In quel momento lo fermai.

- Alt! Non correre, maniaco! - gli dissi arrossendo. Tyki ridacchiò e mi buttò sul letto, regalandomi un’occhiata maliziosa.

- Fammi dormire con te - mi disse, cominciando ad addormentarsi. Io sbuffai. Erano le tre, ma il piano sarebbe cominciato stasera alle nove, quindi era meglio riposarsi.

Adesso sto scrivendo, con Tyki aggrappato al mio bacino, gli sto accarezzando la testa e sono le tre e mezza. Meglio dormire ora.

Alicia

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Capitolo 19
*** 6 Settembre 18XX ***


6 Settembre 18XX

Caro Diario,

la lunga giornata che è stata oggi è finalmente finita! Ma partiamo dall’inizio.

Ieri sera io, insieme a Tyki, Mercyma e Cheryl, siamo andati a salutare due Third Esorcist (nati dalle cellule di Alma Karma) ed Allen Walker.

Quando l’Esorcista mi ha visto, mi ha urlato contro, perché avevo tradito l’Ordine.

- Ti sbaglia Allen, io non sono mai stata dalla parte dell’Ordine Oscuro, sono stata costretta ad entrarci come Finder - gli dissi, sorridendo sadicamente. Quei tre riuscirono a fuggire, ma grazie all’Arca del Conte, riuscimmo a raggiungerli facilmente.

Il Conte mi teletrasportò alla Sede Nord America. Johnny, appena mi vide, ci restò male, ma grazie al Desiders di Cheryl non riuscì neanche a dire una parola, così come tutti gli altri.

Vide che anche Kanda era a terra, poverino, la sua testa deve essere stata spappolata da Wisely.

Appena furono passati due minuti, Tyki ed Allen entrarono in scena, finendo sopra al Lord che, dopo esserseli tolti di dosso, prese Allen per la gola e lo buttò a terra. In seguito il Quattordicesimo fece la sua comparsa ed espresse il desiderio di diventare il nuovo Conte del Millennio.

In seguito, a causa di Wisely, Allen, Road e Kanda finirono nei ricordi di quest’ultimo.

In quel lasso di tempo, mi divertì a parlare con gli scienziati presenti, che avevano riacquistato la parola e mi dicevano che ero una traditrice.

- Mi avete costretto a diventare Finder, ma io non ho mai detto di stare dalla vostra parte - dissi guardandoli con i miei occhi verdi, facendoli zittire e ringhiare. Era un gioco crudele e divertente.

Appena Allen, Road e Kanda uscirono dal viaggetto nei ricordi, Alma si risvegliò e cominciò a combattere con Kanda, mentre io osservavo tutto al fianco di Cheryl.

Alla fine Kanda ed Alma sparirono in un Gate creato da Allen, che, come avevo predetto, era stato colpito da Mugen, la spada di quel maledetto samurai e c’era mancato poco che il Quattordicesimo si risvegliasse.

Noi Noah ce ne andammo, ma io, Road e Tyki ritornammo da Allen, perché avevo previsto che l’Apochriphos gli avrebbe fatto una visita.

Alla fine Road sparì in un fascio di luce sotto ai miei occhi, Allen scappò ed io e Tyki ritornammo sull’Arca del Conte, dove ci aspettava un incazzato Cheryl, che torturò Lavi per far parlare Bookman.

Non so come finì, perché io fasciai le mani ferite di Tyki.

Lui si è tagliato i capelli subito dopo, Road probabilmente lo ammazzerà per questo, ma è molto più affascinante così.

Ora vado a letto, perché ho molto sonno.

Alicia

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Capitolo 20
*** 6 Dicembre 18XX ***


6 Dicembre 18XX

Caro Diario,

non ti ho scritto per tre mesi, e me ne rendo conto, ma avevo altro a cui pensare.

Sto insieme a Tyki ormai ufficialmente, e tutti i Noah si sono congratulati con noi, soprattutto il Conte e Cheryl.

Road non è ancora riapparsa, ma spero che lo faccia presto.

Ora io, Tyki e Wisely siamo in una città, di cui non ricordo il nome, per trovare Allen, ma non gli faremo del male, lo faranno gli Akuma per noi.

Siamo tutti e tre vestiti da nobili ed adesso ti sto scrivendo sotto lo sguardo di Wisely e Tyki.

I capelli mi sono cresciuti un po’, ed ora mi arrivano al collo. Almeno non sembro più un ragazzo. Ho imparato ad usare il mio potere in questi tre mesi, e mi sono allenata a combattere con la spada con l’aiuto di Tried, ma non mi piace portarmi in giro una katana, quindi ho imparato a lottare anche corpo a corpo.

Non so cosa succederà, d’ora in poi. Morirò? Forse. Vivrò? Forse.

Le mie visioni non possono vedere tutto, ma va bene così.

Questa sarà l’ultima volta che scriverò su questo Diario, perché le mie emozioni e le mie avventure le scolpirò nel mio cuore e non più su un pezzo di carta.

Questo è stato il mio secondo regalo, il mio primo, da quando sono entrata con i Noah, ho deciso di riporlo nella mia stanza. Sono ormai tre mesi che non indosso più la croce argentata, più esattamente dal 5 Settembre.

Lascerò questo Diario sotto un albero e, chi lo troverà, potrà farci quello che ne vuole.

Addio, Diario mio.

Alicia


In seguito il Diario di Alicia Fox venne ritrovato da una cameriera amica dell‘autrice e venne pubblicato come libro, con il titolo “Diario di una Cameriera Senza Potere”. Si dice che questo fu un Diario scritto da una persona con problemi mentali, ma molte persone giurarono che ogni tanto vedevano una ragazza girare insieme ad un uomo, molto simili alla descrizione di Alicia e di Tyki. Ma nessuno scoprì mai la verità, quindi sta a voi, lettori, decidere se questa storia è stata fantascienza oppure è stata la realtà.

 
 

Note dell'autrice: ed ecco l'ultimo capitolo. Preobabilmente non la riscriverò, forse (ma molto forse!) ne farò una nuova versione siccome io mi sono affezzionata a questa Fan Fiction (ma io mi affezziono a tutto ciò che scrivo). La prossima storia tratterà sempre di un Nuovo Personaggio ed avrà il titolo di "The Singer Of The Fourteenth", ma sarà molto più lunga! Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e che hanno aggiunto la sotira nelle preferite/seguite! Grazie mille anche a chi ha letto!

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