I'm with you. (Provvisorio.)

di LeviRivaille
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Listen my voice. ***
Capitolo 2: *** Pettegolezzi. ***



Capitolo 1
*** Listen my voice. ***


“Sai, l’ultima volta che ti ho visto, ho sentito il cuore galoppare
Eppure, tu mi odi ancora, vero?
Non ho deciso io di nascere cosi’ ma

Ci sono nato e basta.
Avrei tanto voluto esser uguale agli altri

 

Mi chiamo Rin Okumura e ho ancora diciassette anni… esatto, ne ho ancora diciassette.
Sto frequentando l’ultimo anno alla True Cross Academy e, sinceramente, mi sono rotto.

Sono un’esorcista però, mi temono tutti perché sono…

Il figlio di Satana.
Non ho deciso io di nascere così, ci sono nato e basta ma, vorrei mostrare agli altri quanto valgo.
Esatto, mostrare a tutti di cosa sono capace, che le mie fiamme non possono far male se io voglio che esse non ne facciano…
Però la paura mi rode ancora l’anima e, mi blocca soprattutto con i miei amici.
Oh, loro mi vogliono bene però… Ho paura di fargli male.

“Tu mi odi per quello che sono.”

 

“Voglio uccidere Satana!”
“Stai fermo con le tue fiamme! Possono far male!”
“Non azzardarti mai più a usare quelle fiamme, se fai qualcosa ai miei amici, sei morto.”

 

Rabbia, frustrazione, dolore e amore fanno male tutti insieme.
“Perché tu sei l’unico che non mi accetta ancora?
Perché?

Eppure non sono stato io a far del male al tuo tempio…
Non potrei mai far del male…
MI SENTI?

SENTI LA MIA VOCE?

TE LO RIPETO SEMPRE E COMUNQUE E TU NON MI CREDERAI MAI!

Io ti… Lasciamo perdere.”

Non ho la forza di guardarlo in faccia, eppure sono passati due anni da allora ma, mi vede ancora per… Un mostro.

 

-Rin, svegliati, è tardi!

Solito e stupido fratello.

Sbadiglio appena mettendo i piedi giù dal letto e, controllo l’orologio.
Mancano solo cinque minuti all’appuntamento con LUI.
Colui che mi odia e io faremo i conti.
Scendo completamente giù e vado a farmi una doccia veloce per non perdere tempo.

Infilo subito i pantaloni e la camicia mirandomi per l’ultima volta allo specchio.
Sembro davvero trasandato però, se mi sarei svegliato prima, forse avrei avuto tutto il tempo.

Eppure, questa volta so che sarà quella buona, quella per cui finalmente si chiarirà tutto.

Perché mi sono stancato di questa vita.

Esco sbattendomi la porta alle spalle, sbuffo e continuo rigando fuori dai dormitori.
L’appuntamento è per il parco abbandonato, solo io e lui per chiarirci.

Arrivo al luogo e lo cerco, cerco il suo sguardo quasi e sempre, costantemente, incazzato.

Eccolo, mi squadra con i suoi occhi profondi e arrossisco appena.

 

-Scusa il ritardo ma, non ho sentito la sveglia.

Mi sorride appena e abbassa lo sguardo.

Ho paura ad avvicinarmi, perché ormai, lui, mi ha inflitto il colpo di grazia.

 

“Non azzardarti a toccarmi!”
“Non ho paura di te!”
“Vattene via mostro!”
“Lo vedi?”
“STAMMI LONTANO!”

 

Le sue parole continuano a riecheggiare nella mia mente.
Sono sicuro che da un momento all’altro potrei scappare.

 

-Mi odi?

-Un po’.

-Perché?

 

Incontro i suoi occhi, un po’ timoroso nelle sue reazioni.
Cerco di esser controllato ma, non ci riesco.

Così mi avvicino piano a lui e cerco di non perdere l’ultima briciola del mio essere…
Cerco la mia lucidità e mi faccio coraggio.

-Perché… Non lo so… Però, il fatto è che… Mi dispiace, non avrei dovuto prendermela con te per tutti questi anni.

-Listen my voice and see my eyes.

 

Osservo gli occhi profondi di Bon e lo abbraccio, rompendo quel velo di paura.

 

-Vedrai andrà tutto bene.

 

Sento gli occhi pungermi e bagnarsi appena.
E alla fine le lacrime scendono, inondandomi di pace, liberandomi da quel senso di dolore che ho avuto per così tanto tempo.
Sento le sue mani stringermi e infondermi calore e alla fine, le sue labbra chiudere le mie in un bacio che vorrei non finisse mai.

 

                                                                                                  Continua…

Mi ritengo soddisfatta. [Quella tutto-fare si ritiene soddisfatta.]
Allora, commento: Forse sarebbe stato meglio metterla come scena di mezzo.
Della serie che: Iniziare il capitolo diversamente per poi, questa scena, metterla qualche capitolo dopo.
Però l’ho messa ora.
Bè, strano come prendono le cose appena scrivi.
Le tue mani che si muovono sopra i tasti per comporre ciò che tu hai in mente o, senti in quel momento.
Sì perché non l’ho scritta pensandoci sopra, no…
Semplicemente andata nello Start, cliccato Microsoft Word e… Steso.
Ho iniziato a premere i tasti ed ora, ecco qui!
Spero che vi piaccia e che, la mia già poca fantasia, mi faccia continuare a scrivere.

 Lady Damon.

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Capitolo 2
*** Pettegolezzi. ***


È passata una settimana da quell’incontro.

Eppure, mi sembra di riviverlo ancora sulla mia pelle.
Tanta dolcezza quanta paura che, anche dopo le sue parole, non accenna a passare.

 

-Nii-San devi studiare!

-Infatti sto studiando.

Stupido Yuki che non ti fai gli affaracci tuoi.

Stringo il mio manga e continuo a leggerlo ma, non riesco a concentrarmi, il pensiero di Bon mi distrae da tutto quello che sto facendo.

 

-Studi leggendo manga? POSALO CHE DOMANI TOCCA A TE ESSER INTERROGATO!

-Non mi interessa farmacologia anti-demone!

-Sono cose BASILLARI che devi sapere.

 

Sbuffo appena e, puntandogli il mio sguardo addosso, gli brucio i vestiti.
Cerco di trattenere una risata e, con un fratello arrabbiato, mi do alla ritirata.
Esco velocemente fuori dal dormitorio tutto nostro e mi dirigo spedito a quello degli altri.
Almeno potrò stare un po’ tranquillo con il mio amico…

 

“-Scusami ancora… Veramente, non volevo trau…

-Tranquillo Bon, è tutto passato.
-Non è vero, so che ti consideri ancora un mostro… per colpa mia.

-Se ti dico che è tutto passato?”

 

Mi osservo intorno e busso con un “codice” alla porta della LORO camera.

-Parola d’ordine?

-Pizza margherita con cioccolato fondente alla nocciola candita!

 

E Shima mi apre ridendo.

Il nostro codice segreto, nel caso ci fosse Bon almeno avrebbe pensato a una qualche consegna a domicilio…  o meglio “Consegna a dormitorio”.

C’è anche Neko preso nello studio.

Sorrido e mi fiondo sul letto di Shima con, in mano, uno dei suoi videogiochi.

 

-Ciao Micetto! Ciao Maniaco!

-Maniaco a chi? Sono solo un’amante delle belle donne e dei manga un po’ “complicati”. Non capisci proprio niente te!

-Mha, sarà, però intanto al parco ci ho giocato.

-E il gioco è stato divertente o frustrante?

 

Osservo Renzou un po’ perplesso.
Certe volte non capisco al volo le sue frasi di risposta.

Però annuisco deciso.

“Giocato”, riferito all’aver parlato con Bon e  “Il gioco è stato divertente o frustrante” è riferito alla discussione e dalle conseguenze, poiché quando io e LUI discutiamo, finiamo sempre o, quasi, per prenderci a mani in faccia.

 

-è stato divertente e molto frustrante… frustrante perché non mi sono divertito giocando.

-Rin allora? Nekuccio, puoi uscire un attimo per piacere?

 

Osservo Konekomaru prendere i suoi libri e salutare, a malapena, con la mano.
La porta si chiude alle sue spalle e, così, spengo il gioco e abbraccio il cuscino.

Intanto Shima si siede vicino a me e sospira.

 

-Quindi ti ha ancora attaccato?

-No, ha detto che gli dispiace per come si è comportato in questi due anni però…

-Cosa?

 

Alza un sopracciglio allungandosi a togliermi il cuscino.

Non glielo cedo, tenendolo ancora più stretto come se... fosse Bon.

Non voglio cedergli il MIO Bon, così faccio finta di dargli un calcio e, il poverello, molla la presa.

 

-Ho ancora paura… Sono un mostro…

-PIANTALA DI DIRE SCEMENZE, SCEMO!

E ricevo un pugno affettuoso sulla testa.

Sentiamo la porta aprirsi.

 

“Sono pazzo a venire nella tua tana…
Nella tana del lupo…

Veramente ti dispiace?
Eppure, già mi consideravo un mostro prima ancora di conoscerti…
Perché sento sempre e, costantemente, il cuore battere?
Fallo smettere…
FALLO SMETTERE DI BATTERE!

Non voglio più star male e, la morte, potrebbe alleviare le mie sofferenze…”

 

-Oh Bon, non ti aspettavo proprio e, così, ho mandato un messaggio a Rin chiedendogli di venire a farmi compagnia.

 

Mi tolgo il cuscino parecchio cacciando fuori la lingua.

 

-Te la taglio quella lingua se continui a parlare.

-BON! Eddai!

-No! I mostri non sono i ben venuti… E poi chi ti ha detto che poteva venire qui? Metti il caso che avrebbe usato le sue fiamme?

 

Mi alzo e scendo dal letto.

 

-ORA il MOSTRO se ne va a far del male a qualcun altro… Non ci sono problemi, guarda, e pensavo che le tue scuse fossero SINCERE!

 

Esco velocemente fuori sbattendo la porta della loro camera e, dirigendomi quasi in corsa, verso il parco abbandonato.

Almeno li sarei riuscito, finalmente, a stare da solo e pensare un po’....
A provare a pensare…

 

                                                         Continua…

Stanca!
Sì, sono stanca però… Capitolo venuto una schifezza ma, pazienza, sarà l’orario.

Bene, vi do un avviso.

Nel prossimo narrerà BON!

Esatto, perché dobbiamo vedere anche i suoi punti di vista, non solo quelli del piccolino. *Le verrebbe voglia di spupazzare Rin*

Con questo vi auguro una bella giornata e una buona lettura.

Lady Damon

 

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