Una Pallottola per Sam

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Compleanno Movimentato ***
Capitolo 2: *** Sangue tra le Rocce ***



Capitolo 1
*** Un Compleanno Movimentato ***


Quella era una mattina come tante al Ranch Morrison: il sole picchiava sopra le teste dei cowboy alle prese con il bestiame; il piccolo Robert, il figlio del proprietario, correva in groppa a un vitello agitando una canna sottile; dalle cucine si sentivano provenire gli allettanti profumi del pasto di mezzogiorno; e i cavalli si rifocillavano tranquilli all'ombra dell'abbeveratoio...

- Andiamo Sam, non fare il pazzo - risero scherzando i cowboy. - Va a finire che ci resti secco!

Da circa dieci minuti il ragazzo si barcamenava sulla schiena di un grosso toro infuriato, sul quale almeno altri tre mandriani prima di lui erano stati disarcionati uno dopo l'altro. Tuttavia, malgrado la sua giovane età e il tono muscolare sottile, il braccio di Sam sembrava fatto d'acciaio. Il toro si dibatteva, scalciàva, s'impennava... ciononostante il polso del ragazzo era praticamente "ancorato" alla groppa dell'animale.

- Allora, Sam - gridò Jim, il caposquadra. - Pensi di aver finito per l'ora di pranzo ?
- Dammi ancora un minuto, Jim - rispose Sam, inarcando la schiena per supportare il violento scossone che l'animale dava sotto di lui.

La fronte del ragazzo era imperlata di sudore e l'adrenalina schizzava in corpo energia sufficiente a non fargli mollare la presa, senza dubbio il toro si stava stancando molto più in fretta di lui. Alla fine, con un muggìto di rassegnazione, l'animale chinò la testa e si dichiarò sconfitto... Sam aveva vinto!

- Bravo Sam!
- Sei grande!

Gli altri cowboy smisero di sogghignàre, tanto sapevano già come sarebbe andata a finire, solo che vedere il "piccolo" Sam in groppa ai grossi animali da monta era una scena fin troppo divertente. Il ragazzo sembrava nato per stare in sella, il suo corpo era agile e scattante e il periodo trascorso al ranch gli aveva messo addosso un bel po' di muscoli e di esperienza. Ormai Sam si era perfettamente abituato a quella vita, tutti apprezzavano la sua abilità e il suo buon cuore e gli volevano un gran bene.

- E con questo, fanno trentadue - sorrise Jim. - Se continui di questo passo, ci farai restare tutti senza lavoro... Ragazzaccio!

Il cowboy strofinò affettuosamente il pugno sulla testa del ragazzo, scompigliandogli i capelli.

- Scherzi a parte, complimenti Sam, stai facendo proprio un ottimo lavoro!
- Grazie, Jim...
- Che ne dici - proseguì il cowboy. - Andiamo a darci una "rassettata" prima di metterci a tavola ?
- Mi hai letto nel pensiero!
- Andiamo ragazzi - gridò Jim. - Tutti a rinfrescarvi: l'ultimo che arriva NON mangia !!!

Senza farselo ripetere, gli altri cowboys andarono a sciacquarsi le mani e il viso e, poiché era passato mezzogiorno e la cuoca suonava il triangolo a più non posso, accorsero a tavola come un branco di lupi famelici. Il signor Morrison arrivò poco più tardi per scambiare qualche parola con Jim riguardo il rendimento degli uomini.

- Tutto regolare, signor Morrison. - rispose il cowboy. - Da quando c'è Sam, il lavoro procede a gonfie vele e gli uomini sono contenti!
- Sono tutti bravi ragazzi - osservò il signor Morrison. - Bene, sono contento... Mi raccomando Jim, assicurati che tutto vada per il meglio!
- Stia tranquillo, signore!
- A proposito Jim, dì a Sam che oggi pomeriggio ho bisogno di parlargli...
- Naturalmente, glielo dirò!
- Grazie e... Jim!
- Signore ?!?

Il signor Morrison si avvicinò all'orecchio dell'uomo con fare complice e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.

- Mi raccomando, tu e gli altri fate finta di niente: oggi dovrebbe essere il compleanno di Sam e... Beh, mia figlia si raccomanda che nessuno glielo faccia notare, penso che abbia in mente una "sorpresa!"

Jim sorrise.

- Non si preoccupi, signore - rispose, strizzando l'occhio. - Quando i ragazzi sono a tavola, di solito non pensano ad altro...

Intanto, Sam e gli altri avevano cominciato a mangiare di gusto lo stufato di manzo e verdure che emanava un odorino irresistibile. Come previsto da Jim, erano tutti così affamati che nessuno certo si sognava minimamente di perdere tempo in conversazione... Certo, qualche risata, apprezzamento sulla cucina o eventuali battutacce, ma niente di più.
Ad un tratto però, il suono del mestolo contro il pentolone invitò tutti a fare silenzio. Clara, la figlia del signor Morrison, entrò nella sala da pranzo assieme a un superbo dolce con tripla farcitura al cioccolato.

- Tanti Auguri a te! Tanti auguri a te - cominciò a canticchiare Clara, seguita a ruota dal piccolo Robert.

Improvvisamente gli altri cowboy di diedero una pacca in fronte, ricordandosi d'un tratto la ricorrenza del giorno, e si unirono al coro "stonàndo" a più non posso.

- Tanti Auguri a Saaam... Tanti Auguri a te!

Tra gli applausi e i sorrisi, Sam si sentì fortemente imbarazzato. Non era abituato a questo genere di effusioni, soprattutto era molto tempo che non festeggiava il suo compleanno con tanto calore e affetto da parte di qualcuno: i fratelli Wingate, i criminali che lo avevano tirato su quand'era ancora un moccioso, non lo avevano certo educato con simili smancerìe nei suoi riguardi e i tempi felici trascorsi assieme ai minatori di Campo Lotten erano ormai sbiaditi dalla sua mente; tuttavia, essendo di animo buono e sensibile, il ragazzo non poté fare a meno di sorridere arrossendo come un peperone.

- Buon Compleanno, Sam - esclamò Robert correndogli incontro.
- DI-SCOR-SO! DI-SCOR-SO!

Visto che non lo avrebbero "risparmiato" da quella gran fonte di imbarazzo, Sam si alzò in piedi grattandosi nervosamente la nuca e cercò di articolare qualche parola in segno di gratitudine e riconoscenza.

- Beh, che posso dire - mormorò. - Mi avete fatto proprio una bellissima sorpresa, io... Accidenti, è terribile quando non ti vengono le parole! Davvero, non so cosa dire...
- Il solito modesto - scherzò un cowboy al suo fianco. - Certo, a parole non sarai un granché ma, quando fai "parlare" la pistola, ti esprimi fin troppo bene!

Tutti scoppiarono a ridere, Sam invece chinò il capo sempre più imbarazzato.

- Tanti Auguri Sam - esclamò Clara avvicinandosi a lui con la torta. - Conosci la regola, no ? Esprimi un desiderio...

Sam annuì col capo. Chiuse gli occhi, soffiò sulla candelina e, quando li riaprì, si accorse che Clara lo aveva appena baciato sulla guancia.

- Ehiehiehi - esclamò qualcuno divertito. - Campane a Nozze!
- Ah, smettila Burt - fece Clara stizzita. - Non sei divertente...

Sam ammutolì per la vergogna. La sua faccia aveva lo stesso colore di un gambero lesso, motivo per cui gli altri cowboys lo presero ancora più in giro, ridendo rumorosamente. Più tardi, una volta finiti i festeggiamenti, Jim prese da parte Sam.

- Una bella sorpresa, eh Sam ?!?
- Andiamo Jim, non ti ci mettere anche tu, per favore...
- Su su - sorrise il cowboy. - Piuttosto, quando hai finito qui, il signor Morrison ti aspetta nel suo ufficio!

Sam annuì. Poco dopo infatti bussò alla porta dello studio di Morrison.

- Avanti!

Il signor Morrison era seduto alla sua scrivania, in mezzo a diverse scartòffie. Alzando la testa, fece cenno a Sam di venire avanti e di mettersi comodo.

- Suppongo che mia figlia ti abbia già fatto gli auguri a quest'ora!
- Beh...
- Eh eh, tranquillo! Piuttosto mi dispiace di non essermi unito a voi, il lavoro purtroppo spesso non ci consente di allentare il ritmo!
- Certo, signor Morrison, non si preoccupi!

Il signor Morrison strinse gli occhi.

- Sam, sia io che i miei figli ti dobbiamo molto: ci hai salvato la vita, hai salvato il ranch... Hai sempre fatto tanto per noi, senza mai chiedere nulla in cambio!
- Ma no, signor Morrison, davvero...
- E' così invece - tagliò corto Morrison. - Sei un bravo ragazzo Sam, un gran lavoratore e un bravo cowboy, Jim e gli altri ti rispettano e dicono molto bene di te!

Sam non sapeva cosa rispondere, tuttavìa il signor Morrison non aveva ancora finito.

- Sarà meglio venire subito al sodo - esclamò. - Quello che intendo dire è che, dopo tutto quello che hai fatto, sento di potermi fidare di te a occhi chiusi!
- Signor Morrison, io...
- Per favore, lasciami finire!

Il signor Morrison prese una lettera dal mucchio delle scartòffie e la mostrò a Sam.

- Questa - esclamò. - E' una lettera in cui qualcuno minaccia di fare del male a Robert e Clara, se non lascerò ventimila dollari in contanti all'ingresso del canyon sul "Passo dell'Aquila"...

Sam osservò attentamente la lettera.

- Cosa pensate di fare, signor Morrison ?

Morrison chinò il capo, socchiudendo gli occhi.

- Ovviamente Robert e Clara vengono prima di tutto - esclamò. - Prima di ogni altra cosa devo accertarmi che siano entrambi al sicuro, poi informerò lo sceriffo di El Paso e...

In quel momento, alcuni spari rimbombarono all'esterno.

- Che sta succedendo ?!?

Prima che il signor Morrison potesse rendersi conto di cosa effettivamente stesse accadendo, Sam corse fuori dall'ufficio e si diresse verso l'esterno della villa, nella direzione da cui provenivano gli spari. Qui distinse chiaramente le voci di Jim e degli altri... Senza alcun dubbio, si trattava di banditi.

- Fuoco a volontà - gridò Jim. - Sparate a vista!

In breve si scatenò l'inferno al ranch: la stalla prese fuoco e le pallottole fischiavano in tutte le direzioni; alcuni uomini a cavallo, col volto coperto e i fucili spianati, correvano in circolo cercando di far fuori quanta più gente possibile. Jim e i suoi, al riparo dell'abbeveratoio, cercavano disperatamente di difendersi ma, a causa della posizione svantaggiata, non potevano prendere bene la mira.
Improvvisamente qualcuno dalla villa lanciò un urlo, Sam riconobbe la voce di Clara. Correndo disperatamente, il ragazzo fece in tempo a scorgere uno dei farabutti mascherati che fuggiva a cavallo. L'uomo teneva stretta la ragazza con lo stesso braccio con cui teneva le redini, nell'altro stringeva un fucile carico. Sam si buttò istintivamente di lato, per evitare l'animale che gli correva incontro, nello stesso momento afferrò la pistola e sparò all'indirizzo del fuorilegge facendogli schizzare di mano il fucile. L'uomo imprecò qualcosa a ma strinse più forte le redini e si affrettò a raggiungere i compagni.

- Maledizione - esclamò Sam.

Non potendo rincorrere a piedi i fuorilegge, i quali ormai si stavano già ritirando, Sam corse subito verso la villa. Qui trovò il piccolo Robert ancora vivo, malgrado la forte zuccata che aveva preso nel tentativo di proteggere la sorella.

- Robert - gridò Sam. - Che cos'è successo ? Parla!
- S... Sam...

Il povero Robert aveva ricevuto un colpo in testa dal calcio di un winchester ed era quasi svenuto.

- Ho... Ho cercato di fermarli - sussurrò Robert con un filo di voce. - Hanno preso... Clara...
- Lo so, li ho visti - Sam si rimproverò con sé stesso per non essere riuscito a intervenire in tempo.

Poco dopo arrivarono Jim e gli altri, i banditi erano fuggiti e nessuno era stato in grado di impedirlo.

- Purtroppo ci hanno colto di sorpresa - esclamò Jim gravemente. - Avremmo dovuto essere più prudenti, ma non ci aspettavamo certo un attacco del genere in pieno giorno...
- Hanno rapito Clara - disse Sam, prendendo in braccio il povero Robert.
- Che cosa ?!? - Jim non riusciva a credere alle proprie orecchie.

In quel momento arrivò anche il signor Morrison trafelàto.

- Jim! Sam! - gridò. - Che cosa è successo... Cos'erano quegli spari ?

Sia Jim che Sam non osarono guardarlo direttamente in volto.

- Banditi, signor Morrison - fece Jim con un sussurro. - Ci hanno presi alla sprovvista e... Miss Clara è stata rapita!

Morrison divenne pallido come un cencio.

- No - esclamò. - No, non può essere...
- Guardate!

Stupiti al suono di quella voce, tutti si voltarono. Uno dei cowboy stava indicando un foglio di carta appeso con un coltello a uno dei pali che sostenevano la veranda. Jim lo prese e lo passò al signor Morrison che lo lesse subito ad alta voce.

- Le condizioni sono sempre le stesse, Morrison: ventimila dollari, a mezzanotte, all'ingresso del canyon o tua figlia "morta" al confine del tuo ranch... A te la scelta!
- Bastardi maledetti - mormorò Jim tra i denti.
- Hanno mia figlia, Jim - sottolineò Morrison, stringendo febbrilmente il foglio di carta. - Non abbiamo scelta, se non fare come dicono...
- Ehi Sam, che diavolo pensi di fare ?!?

Sia Jim che il signor Morrison alzarono la testa appena in tempo per scorgere Sam che si allontanava di gran carriera al galoppo di Fulmine.

- No Sam, fermati - gridò Jim. - E' troppo pericoloso!

Morrison crollò in ginocchio, piangendo.

- Ti prego, Sam - mormorò a bassa voce. - Ti prego... Salva mia figlia!

( continua )

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

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Capitolo 2
*** Sangue tra le Rocce ***


Legata e imbavagliata sul cavallo di uno dei fuorilegge, Clara era incapace sia di muoversi che di gridare. Quelle carogne erano così intente sulla loro fuga che non pensavano minimamente che qualcuno li stesse inseguendo.

- Cosa facciamo se Morrison paga il riscatto ?
- La sola cosa possibile: uccidiamo la ragazza e facciamo perdere le nostre tracce attraverso il canyon!

Clara ascoltò inorridita ma non emise un fiato. Se anche avesse voluto gridare, con quello straccio premuto sulla bocca, non avrebbe potuto comunque. I banditi proseguirono la loro corsa per alcuni minuti, finché non ritennero di essere abbastanza lontani.

- Hank, resta lì e guarda se arriva qualcuno; ci aspetta una lunga attesa fino a mezzanotte e dobbiamo assicurarci che a Morrison non gli venga in mente di combinarci qualche scherzo!
- Va bene, capo - rispose l’altro, fermando il cavallo più indietro rispetto agli altri e aguzzando la vista attraverso le rocce.
- Quanto a te, signorina - disse poi il capo dei banditi, osservando Clara minacciosamente. - Le regole sono molto semplici: se cerchi di liberarti o se provi a scappare, i miei hanno l’ordine di spararti; se invece provi a gridare, vedremo come te la cavi a farlo con questo affare piantato in gola!

Così dicendo, costui tirò fuori un grosso coltello da caccia e ne sollevò la punta luccicante all’altezza degli occhi della ragazza.

- Ricorda bene quello che ti ho detto e la tua breve permanenza su questa valle di lacrime non sarà troppo dolorosa…

Con gli occhi sbarrati dal terrore, Clara era convinta di non avere più scampo.

 

***

 

Nello stesso momento, un bianco cavallo correva velocissimo lungo la pista battuta da quei banditi. Il giovane ragazzo che lo montava, spronandolo a più non posso, aveva gli occhi fissi verso il canyon all’orizzonte e lo sguardo deciso di un uomo pronto a tutto.

- Corri Fulmine, corri - gridò. - Non temere Clara, sto arrivando!

Senza perdere di vista la distanza che lo separava dal suo obiettivo, Sam non poté fare a meno di pregare che quei dannati banditi non le avessero fatto del male… Ma se disgraziatamente le fosse successo qualcosa, il “Canyon dell’Aquila” quel giorno si sarebbe trasformato in un cimitero.

 

***

 

Ad alcune miglia di distanza invece, Hank osservava distrattamente il paesaggio intento a fumarsi una sigaretta. Tuttavia, quando vide la nuvola di polvere all’orizzonte ingrandirsi e avvicinarsi sempre di più, decise di non perdere un solo istante nell’avvertire il suo capo.

- Ci hanno fregati, capo - gridò. - Gli uomini di Morrison ci hanno inseguiti, dobbiamo uccidere la ragazza e darcela a gambe!

Subito qualcuno dei criminali mise mano ai coltelli ma, non appena il capo sollevò una mano, li abbassarono senza discutere.

- Non precipitiamo le cose - esclamò. - Tanto lei morirà in ogni caso… Quanti sono gli inseguitori che stanno venendo qui ?
- Beh, io veramente…
- Se Morrison ha deciso di mandare qui tanti uomini costoro gli riporteranno indietro solo il cadavere della figlia, ma se si tratta di un uomo solo è probabile che sia qui per temporeggiare… Prima di fare qualunque cosa, assicuriamoci com’è la situazione: finché Morrison non paga il riscatto, la ragazza ha ancora il suo valore; morta non vale un cent e avremmo fatto un mucchio di fatica per niente!

Trovandosi tutti accordo, i banditi decisero di appostarsi tra le rocce e di vedere in faccia chi stava arrivando. Quando il bianco cavallo di Sam fece la sua comparsa oltre l’imboccatura del canyon, quei tagliagole non poterono fare a meno di sorridere. Nel vedere che si trattava solo di un ragazzino, il loro capo fece segno agli altri di abbassare la guardia e si accinse a dare il benvenuto a quel giovane incosciente.

- Altolà - esclamò il bandito, sbucando fuori all’improvviso per costringere Sam a fermare il cavallo.

Il ragazzo obbedì. Fulmine sembrava agitato ( evidentemente il suo istinto avvertiva il pericolo in agguato ) tuttavia Sam riuscì ugualmente a calmarlo e smontò di sella, dopodiché si avvicinò deciso verso il capo dei banditi senza abbassare lo sguardo.

- Fermati dove sei e butta a terra il cinturone - ordinò il bandito in tono secco.

Vedendo che Sam invece di obbedire continuava a fissarlo negli occhi e ad avanzare, il fuorilegge sollevò il braccio come una sorta di segnale convenuto ai suoi uomini. Uno di questi dunque sbucò fuori dal suo nascondiglio tenendo Clara davanti a sé, affinché il ragazzo potesse vederla bene, e le puntò la pistola alla testa.

- Non te lo ripeterò un’altra volta, ragazzo!

Stringendo i denti con rabbia, Sam si portò le mani alla vita e slacciò rapido il cinturone con un unico movimento. La pistola cadde a terra con un tonfo nella polvere e, una volta disarmato, il bandito si convinse che il moccioso non costituiva più alcun pericolo.

- Sei stato piuttosto imprudente a venirci dietro - disse ancora il bandito sarcastico. - Ti ha mandato qui Morrison ?
- No, sono venuto da solo!

Come ebbe la conferma che il ragazzino fosse solo un esaltato desideroso di fare l’eroe, il bandito storse la bocca contrariato. Avevano rapito la figlia dell’allevatore Morrison, cogliendo alla sprovvista tutti i cowboys del suo ranch, per poi farsi inseguire e raggiungere da un ragazzino imberbe. Se il moccioso fosse stato mandato da Morrison, poteva essere utile rimandarlo indietro vivo per sollecitare il ricco padre della ragazza a versare l’intera cifra del riscatto entro il termine stabilito. Ma poiché era chiaro che Morrison non sapeva niente del colpo di testa di questo arrogante marmocchio, tanto valeva eliminarlo subito e attendere pazientemente l’arrivo della mezzanotte.

- Se sei venuto da solo, morirai da solo - tagliò corto il fuorilegge, sollevando l’arma contro Sam e puntandogliela alla fronte. - Addio!

Con un gesto disperato, Clara si liberò dalla stretta del bandito che la teneva ferma e il bavaglio le scivolò dalla bocca consentendole di gridare.

- Sam - urlò. - Scappa, presto, mettiti in salvo!

Nello stesso momento, almeno una dozzina di pistole fecero fuoco contemporaneamente in direzione di Sam. Tuttavia il ragazzo schizzò a nascondersi tra le rocce, più svelto di un fulmine, e i proiettili gli passarono accanto senza fargli neanche un graffio. La pistola del ragazzo giaceva insieme al cinturone abbandonato a terra, ancora infilata nella fondina, questo purtroppo significava che non poteva rispondere al fuoco.

- Sparate - gridò il capo dei banditi, affinché i suoi non smettessero di sparare. - Se solo prova a mettere il naso fuori, fategli un buco in testa!
- No - gemette Clara.

Dal momento che aveva ancora le braccia legate, l’uomo che la sorvegliava la riafferrò immediatamente e la buttò a terra con un violento schiaffo.

- A te penserò dopo - minacciò questi. - Per adesso stattene lì buona, e guai a te se provi a scappare un’altra volta!

Gli occhi della fanciulla si riempirono di lacrime, tuttavia era talmente preoccupata per Sam che non prestò neanche attenzione alla minaccia nei suoi confronti.
Frattanto giù nel canyon era scoppiato un vero e proprio inferno di piombo: rintanato com’era nel suo nascondiglio, Sam sentiva i proiettili che rimbalzavano sulla pietra e, malgrado l’istinto lo spingesse a restare acquattato, sapeva benissimo che era solo un modo per incutergli un po’ di paura; di lì a poco infatti, dal momento che era disarmato, si sarebbero avvicinati per finirlo…
In quel momento però, il nitrito del coraggioso Fulmine fece intravedere a Sam la sua unica possibilità di salvezza. Correndo velocissimo, incurante degli spari intorno a lui, il bianco cavallo purosangue passò vicinissimo al masso dietro il quale Sam era nascosto. Afferrando le redini in corsa, il ragazzo si aggrappò all’animale e contemporaneamente allungò l’altra mano per estrarre la pistola dalla fondina ancora a terra. Colti alla sprovvista e con le armi completamente scariche, i banditi non ebbero il tempo di ricaricare che già Sam si era issato sulla sella per sparare in rapida sequenza una mezza dozzina di colpi in cima alle rocce dove costoro si erano appostati. Sei colpi e sei centri, i bersagli caddero all’indietro fulminati, Sam fece dunque cadere a terra i bossoli vuoti e ricaricò il tamburo in meno di un lampo. Maledicendo quell’infernale ragazzo e la sua mira infallibile, il capo di quei farabutti capì che era il caso di cambiare tattica.

- Fuoco - urlò. - Fuoco a volontà!

Sperando di coglierlo di sorpresa, nel momento in cui stava ricaricando, i banditi superstiti spararono tutti insieme contro Sam ritto sulla sella. Quest’ultimo però aveva già sollevato il cane dell’arma, pronto a rispondere, e anche questa volta per loro non ci fu scampo. I primi due colpi bucarono le spalle di altrettanti tagliagole, facendogli cadere di mano i fucili e precipitandoli nel canyon sottostante; altri due finirono a terra con un’espressione di stupore congelata negli occhi e un buco in mezzo alla fronte; l’ultimo invece barcollò sulla roccia, tenendosi il petto sanguinante nel vano tentativo di prendere la mira, ma la pistola gli scivolò di mano e finì nella polvere con un tonfo sordo.
Sam sollevò la canna fumante all’altezza del volto, scrutando con lo sguardo in ogni direzione, dopodiché smontò rapidamente di sella e corse verso il punto dove aveva scorto Clara alcuni attimi prima. Qui però si rese conto di essere caduto in una trappola: il rumore di un grilletto alzato alle sue spalle e la canna di una pistola contro la sua nuca non lasciavano alcun dubbio; era spacciato!

- Fine della pista per te, ragazzino!

Nello stesso momento, il capo dei fuorilegge uscì fuori tenendo Clara per il braccio e puntandole contro la pistola pronta a far fuoco. Erano rimasti solo in due dunque, lui e il tizio alle spalle di Sam, ma la situazione era davvero critica. Comprendendo di non avere scampo, Sam lasciò cadere la propria pistola e guardò negli occhi l’uomo di fronte a sé senza fare una piega.

- Hai ucciso tutto i miei uomini, piccolo bastardo - imprecò il capo, sputando a terra con disprezzo. - Ora però voglio togliermi la soddisfazione di spedirti io stesso all’altro mondo, adiòs!

Accadde tutto troppo velocemente. Lo sguardo allarmato di Clara nel vedere Sam in pericolo, il tizio alle spalle di quest’ultimo che sembrava aver abbassato la guardia, e per finire il rumore di uno sparo…
Rapido come un serpente, Sam afferrò il polso dell’uomo che lo teneva sotto tiro e lo scaraventò a terra davanti a sé con un’abile mossa di judo; il proiettile che era destinato a lui si conficcò invece nella schiena del bandito mentre questi era a mezz’aria e, prima che l’altro potesse sparare un secondo colpo, Sam recuperò la propria pistola da terra e fece fuoco.

- Ma… Maledett… Oooff !!!

L’uomo crollò a terra, con l’arma serrata tra le dita immobili, e Sam sollevò lo sguardo con un sospiro di sollievo. Clara era visibilmente sconvolta e, non appena il ragazzo le sciolse le corde che la tenevano legata, si buttò tra le sue braccia piangendo.

- Oh Sam, Sam…
- Non aver paura, Clara - le rispose lui sottovoce, cercando di confortarla. - E’ finita, non preoccuparti, ti riporto a casa adesso!

La giovane lo guardò intensamente negli occhi. Già un’altra volta si era sentita in debito con Sam, quando questi era riuscito a fermare il carro sul quale ebbero rischiato di sfracellarsi lei e il suo fratellino Robert, lo stesso giorno in cui si erano conosciuti. Da allora non aveva mai smesso di ricordare lo sguardo puro del ragazzo e il suo sorriso limpido. Sam era veramente eccezionale, sempre pronto a rischiare la vita per difendere gli altri, eppure lei non riusciva ancora ad esprimere apertamente i suoi sentimenti per lui.

- Sam, grazie!

La voce di Clara era poco più di un sussurro ma l’abbraccio di lei valeva più di mille parole. Sam la strinse a sé con affetto, ringraziando il cielo di essere riuscito a salvarla, e nonostante il rossore sulle sue guance era evidentemente felice di starle vicino.
In quel momento Fulmine sbucò da dietro le rocce e si mise a picchiettare il muso contro i due giovani, i quali si misero quasi a ridere divertiti. Per un attimo Sam e Clara si guardarono negli occhi, cercando inutilmente le parole giuste da dire, alla fine però apparve evidente che ciò che entrambi provavano l’uno per l’altra non si poteva esprimere con delle semplici parole. Nella vita di un pistolero, l’amore è come una pallottola… una pallottola che arriva dritta al cuore!

FINE

XD avevo otto o nove anni circa quando imitavo le gesta di Sam sul cavallo a dondolo ( sì, a quell’epoca esistevano ancora, oggi non lo so! )… Oggi invece, a distanza di circa vent’anni, il mio cuore è ancora sensibile alla “Love-Story” appena accennata nell’animé ( ingiustamente peraltro! ) di Sam assieme alla dolce Clara Morrison. Non penso che questa storia sia il massimo per gli appassionati della serie, comunque spero che il mio sforzo venga comunque apprezzato. Grazie a tutti coloro che eventualmente si sono imbattuti qui, anche per caso, e appuntamento con un’altra fanfiction!

DADO

NOTA:
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