Let it be.

di ohstyless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Do you say what happened, or I? ***
Capitolo 2: *** you make me crazy. ***
Capitolo 3: *** 'believe me' - 'i can't, sorry' ***



Capitolo 1
*** Do you say what happened, or I? ***


Do you say what
happened
, or I?











-Bree.

«Sorridi, troia» mi sbuffò in un orecchio il mio 'fidanzato', Matthew.
Finsi un sorriso e poco dopo mi scansai da lui.
Non era il mio vero fidanzato.
Insomma, io non l'amavo, lui non mi amava.
Ma mi aveva obbligata a stare con lui in terza media.
Quello era il quarto anno che 'stavamo insieme'.
Il quarto anno che fingevamo spudoratamente.
Dovevo lasciarlo, si.
Ma non potevo, assolutamente.
Perchè?
Per ora non c'è motivo di dirlo.
Comunque, quel giorno nevicava, e nevicava parecchio.
Era il tre dicembre, se non sbaglio, e io ero rinchiusa in una stanza ad aspettare che mi chiamassero per darmi il risultati per il provino della settimana precedente.
Volevo diventare un'attrice.
Non per fama o soldi, ma per me stessa, per riuscire ad apprezzarmi e a farmi apprezzare, ogni tanto.
Il film si doveva chiamare 'The House of Night' ed ero felicemente riuscita a leggere il libro.
Avevo fatto il provino per la protagonista, Zoey, una vera e proprio troia.
«Questo foto è perfetta, sono stupendo. Aspetta che la posto su facebook» esclamò entusiasta, aggeggiando con l'iPhone, un cellulare non alla mia portata.
Annuì e mi sedetti sulla poltroncina color sangue, situata davanti alla finestra.
«Wake me up, when semptember ends..» canticchiai, disegnando cuori sul vetro appannato.
Scrissi poi 'Bree', il mio nome.
Un nome particolare, ecco.
Un nome bello e brutto allo stesso tempo.
Molti mi sfottevano per il mio nome, ma a me piaceva, l'importante era quello.
«Bree Duncan!» mi sentì chiamare e mi voltai, trovando alla porta un uomo sui trent'anni.
«Arrivo» sussurrai, più a me stessa che non a lui.
Respira Bree.
Respira.
Camminai lentamente verso l'uomo, facendo un cenno a Matthew, che rispose con un mugugno disinteressato.
«Sono molto felice di annunciarti che hai superato il provino e che sei la nuova Zoey! In più, vorrei farti conoscere un tuo collega, che interpreterà Heath» disse, appena entrati in un'altra stanza.
Emisi un gridolino di gioia e mi battei il cinque da sola, come una troglodita.
Mi feci mille film mentali sulla bellezza del ragazzo che avrei baciato per qualche scena.
Biondo, alto, occhi azzurri.
Perfetto.
Non avrei voluto trovarmi davanti uno nano, grasso e brutto.
Con i brufoli e tutto.
«Non so se lo conosci, si chiama Justin. Hai presente Justin Bieber? Ecco è lui e..» continuò a parlare e parlare, mentre io mi ero fermata a 'Hai presente Justin Bieber? Ecco è lui'.
Justin FottutamenteBello Bieber.
Ecco come si descriveva.
Se lo conoscevo?
Oh, si.
Conoscevo ogni parte di lui, e in senso letterale.
Lui mi ha rovinato la vita.
Mi ha distrutta emotivamente.
E tutto per colpa di un mio stupido 'si'.
«So che non vi conoscete bene, ma avrete modo di farlo!» disse, sprizzante di felicità.
No, certo, non ci conosciamo affatto.
Come no.
«Ovvio, spero di riuscire a conoscerlo bene» mentì.
Sorrise e si sedette su una sedia girevole.
I miei sogni sul bel ragazzo si erano infranti, tanto per tornare ai miei film mentali da Oscar.
«Bieber! Vieni qui, subito!» urlò, come si urla a un cane che è stato lasciato libero dal guinzaglio e si stava liberando dei suoi... bisognini, sopra le scarpe di una vecchia signora.
«Arrivo Scooter. Cazzo, sta' calmo, oh!» si sentì urlare, dall'altra parte del corridoio da un Bieber piuttosto incazzato.
Scooter = persona che mi aveva felicemente detto che Bieber sarebbe stato il tizio con cui avrei limonato per diverse parti del film.
«E' nervosetto il ragazzo..» mormorai, sorrdendo tra me e me.
Attuai un piano, comunque.
Nell'attesa del signorino Bieber, attuai un piano, si.
Qual'era?
Sinceramente non me lo ricordo più.


******




-Justin.


Smisi di baciare delle ragazze di cui nemmeno ricordo i nomi ora.
Ne baciavo tante, tantissime.
Poi me le portavo a letto, semplice.
Le dissi di andarsene e si misero a piangere.
Beh, sono ragazze.
Mi sistemai allo specchio, apprezzandomi con un 'sei bellissimo'.
Poi uscì dalla stanza e mi fermai sullo stipite della porta dell'ufficio di Scott.
Ero come sempre seduto sulla sua sedia girevole, dietro a quella grande scrivania di legno.
Accanto a lui c'era una ragazza.
'Scopabile', pensai, sorridendo.
«Justin ti presento Bree Duncan!» disse, indicandola.
Mi bloccai di colpo.
Aveva detto davvero Bree Duncan?
QUELLA Bree?
«Bree? S-Sei tu?» balbettai nervoso, avvicinandomi.
«Justin, la conosci?» chiede Scooter, ticchettando con le dita sul cellulare.
«Oh, come no. Mi conosce benissimo, vero Justin? Gli dici tu cosa è successo, o io?» dice, con un sorrisetto da bastarda piantato sulla faccia.
Sono nella completa merda, ora.


















CIAO SENIORINEEE.
sono tornata con una nuova ff :')
ma come sono figa, oh. (?)
comunque, so che c'è già l'altra, ma ho appena letto il libro da cui ho scritto del film (e avviso che NON è mai uscito) e buh çç
spero vi piaccia.
nel prossimo capitolo (sempre se lo scriverò) parlerò di cosa è successo tra Bree e Justin.
Se lo volete sapere, sincronizzatevi sul mio canale. (????)

comunque, recensite, grazie :DDDDDDDDDDDDDD


peace, love and me.


































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Capitolo 2
*** you make me crazy. ***


you make me
crazy.









-Justin.

Bree.
Quella maledetta ragazza.
Mi faceva completamente impazzire.
Stava per dire a Scott cosa era successo, e alla fine se ne è uscita con un 'non te lo posso dire, scusami'.
Abbiamo parlato del film, di quello che si doveva fare, abbiamo incontrato il registra e tutto, poi siamo andati fuori e che ha fatto?
Mi ha sedotto, credo.
E la cosa più scandalosa è che ha il ragazzo e fa la troia con me.
Si, è effettivamente una troia.
E.. mi piace parecchio.
«Justin, preparati, devi andare a metterti d'accordo con Bree» mi ripetè mia mamma, per tipo la trecentunesima volta in dieci minuti.
«Si mamma» le risposi.
Era la frase che ripetevo più spesso negli ultimi due mesi.
'Justin, hai un'intervista'  - si mamma.
'Tesoro, preparati, sei in ritardo per il concerto!'  - si mamma.
'Cavolo, sei cambiato, figliolo'  - si mamma.
'Se non ti muovi, ti taglio le corde vocali'  - si mamma.
«Quindi fai veloce, ti sta già aspettando» continuò poi, sbattendo la porta della mia camera e inseguendo Scott.
Sbuffai, prendendo l'iPhone e chiamando Selena.
Uno, due, tre squilli e ancora nulla.
«Ciao Justin» rispose, assonnata.
«Ciao Sel, vieni da me stasera?» le chiesi, con un pizzico di malizia nella voce.
«Non mi va di fare sesso. Ciao» disse e mi chiuse il telefono in faccia.
Fanculo.

******



-Bree.

Ero seduta sul marciapiede, ad aspettare un Justin che non si decideva ad arrivare.
Pioveva tanto, ed ero bagnata come un pulcino.
Non ho osato prendere uno specchio per controllare il trucco o i capelli, non volevo morire sul colpo, sinceramente.

La pochissima gente (la cui maggior parte, pazzi) che mi passava davanti mi guardava male e continuava la proprio beata vita, fregandosene se una povera e indifesa ragazza se ne stava seduta in terra, in un quartiere pericoloso come il Bronx.
Sbuffai, di nuovo.
Cominciai a stufarmi, davvero.
Avevo freddo, ero bagnata e in più aspettavo da più di mezz'ora.
Mi alzai, nervosa al massimo, e preso un sasso da terra, lo tirai su una macchina.
Non ricordo se avevo fatto danni, ma non è importante.
Danni o meno, è lo stesso.
Cominciai a camminare beata, fino a quando una bambina sui sette anni insieme alla mamma mi si avvicinò.
«Ciao piccola» le dissi, sorridendo.
Si nascose dietro la gamba della mamma, e quest'ultima rise.
«E' una tua piccola fan» spiega prendendo la piccola mano della bambina e stringendola nella sua.
«Oh, scusi. Ha sbagliato persona» e me ne andai.
Sbuffai per l'ennesima volta, fermandomi davanti a un vicolo credo cieco.
Puntai dritto, ringraziando i telefilm.
Non volevo morire stuprata da qualche maniaco sessuale.
Non c'era anima viva.
Qualche cane gironzolava vicino alle pattumiere, lasciando il proprio ricordo.
I negozi erano tutti chiusi.
Non c'era vita sociale.
Ma è normale, è il Bronx.
«Che ci fa una bella bambina tutta sola?» mi girai di scatto, presa dal terrore.
Bieber.
«Alla buon'ora» dissi, continuando a camminare, lasciandolo dietro.
«Avevo da fare..» mormorò, scattando accanto a me.
«Avevo da fare... cosa?» continuai, mettendomi le mani dentro le tasche della felpa.
Si zittì di colpo, camminando a testa bassa.
«Scommetto che ti stavi facendo una delle tue solite puttane» sbottai, tirando un calcio a un sasso.
Sospirò, fermandosi.
Lo lasciai lì, continuando il mio cammino.
Destinazione?
Un posto in cui essere felice.
Mi sentì prendere il polso, e poco dopo mi ritrovai tra le braccia di Bieber.
Sorrisi d'istinto, poggiando le mani sul suo petto.
Lui mi cinse i fianchi, avvicinando il suo viso al mio.
Lo feci impazzire un po', tanto per divertirmi.
Ansimò qualcosa, e gli leccai le labbra.
«Mi fai impazzire» sussurrò, baciandomi il collo.
Sorrisi tra me, entusiasta del mio piano che stava funzionando.
«Stasera vieni a casa mia alle nove, ti aspetto. Resti a dormire vero? Oh si che resti» gli morsi il labbro inferiore e me ne andai, lasciandolo lì.
Preparati alla vendetta, microbo.




















TATATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN, CE L'HO FATTA!
COSA E' SUCCESSO TRA BREE E JUSTIN?
Buh, devo trovare il momento giusto in cui scriverlo, per renderlo.... shock (?)
Ma comunque, due recensioni? :(
okay, se non sono di più manco continuo, perchè non avrebbe senso, se nessuno la segue.
beh, quindi fate come volete.
la continuo? recensite.
non la continuo? cazzi vostri.
èé


detto ciò, bye bye.

-peace, love and me.








rispondo alle recensioni ora :3
 
xstaystrongandsmile Dio, tesoro, grazie AHAHHAHAHAHAHA finalmente ho aggiornato, scusa per il ritardo twt
 
Giulyy_Belieber97 grazie mille cara :)
















































 

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Capitolo 3
*** 'believe me' - 'i can't, sorry' ***


'believe me..'
'i can't, sorry'







































Lo aspettai, tutta la sera.
Ferma, davanti all'uscio di casa, con un pacchetto di sigarette in una mano e il cellulare nell'altra.
Non si fece vivo.
Ma rimasi lì, seduta, intanto che avevo da perdere? Nulla.
Passarono cani e porci, ma lui no.
Sbuffai più volte, rabbrividendo per il freddo.
Se ero delusa? Si, parecchio.
Non so cosa mi aspettavo da lui.
Forse un cambiamento.
Si, sicuramente un cambiamento.
Volevo vedere di nuovo quel ragazzo capace di amare e di essere amato.
Non il solito puttaniere che ogni sera porta a letto una ragazza, di cui il giorno dopo nemmeno ricorda il nome.
Ma ormai era così.
Era cambiato, e non cresciuto.
Quando uno cresce, mantiene i soliti pregi e i soliti difetti.
Lui no, invece, lui era diverso.
Lui era Justin Bieber.
Un cantante, un idolo, uno stronzo.
Comunque, erano le 2:34 di notte, e io ero sempre lì, ad aspettarlo.
A sperare in un suo arrivo con delle scuse.
Del tipo 'Perdonami mia principessa, ho avuto molti contrattempi'.
Nah, troppo melodrammatico.
Mi sarebbe andato bene anche un semplice 'scusa'.
Che alla fine, non arrivò.
«Ciao Bree»  sentì, e poco dopo qualcuno si sedette accanto a me.
Quel qualcuno.
«Ciao» risposi secca, buttando la sigaretta in strada.
«Fumi? Non dovresti» disse, strappandomi il pacchetto dalle mani.
«Si. Non ti ricordi proprio niente di me, eh» sbottai, strofinandomi le mani sui jeans.
«Credimi, del tuo corpo, mi ricordo tutto..» mi sussurro nell'orecchio, ridendo.
Mi crebbe un nervoso dentro, da mollare tutto e castrarlo.
Ma stetti zitta, perchè non avrebbe avuto senso ribadire.
Quello che era successo, era successo.
Ripensai a tutto.
A quella sera, alle sue parole, a ciò che mi accadde dopo, a tutto.
E mi scese una lacrima.
Mi scese una lacrima per Charlotte, la mia bambina.
La nostra bambina.
«Mi hai ferita Justin» mormorai, facendo riaffiorare i ricordi, per l'ennesima volta.
«Abbiamo solo fatto sesso, sai? Non era una promessa di amore eterno»
'Non era una promessa di amore eterno'
E invece si, caro mio Bieber.
Mi avevi detto che mi amavi con tutta l'anima.
Mi avevi detto che ero l'unica per te.
Mi avevi detto che sarebbe stato per sempre.
«Tu dicevi di amarmi..» 
«E ti amavo!» 
esclamò, prendendomi una mano.
Sospirai, riuscendo a immaginare un Justin che riesce a provare qualcosa per qualcuno.
Risi amaramente, scuotendo la testa.
Justin è vuoto, non puo' provare sentimenti.
«Charlotte? Dov'è?»  chiese, stringendo la presa sulla mia mano.
«Non penso t'interessi» risposi, alzandomi e cercando le chiavi di casa.
«E' mia figlia, cazzo!» 
Mi scese un'altra lacrima e mi girai verso di lui.
«Alla fine l'ho data in adozione, Justin. Non sapevo come cazzo fare a tenerla, non avevo soldi, non avevo una casa. I miei genitori mi hanno cacciata e mi hanno buttata in strada. Mi dici come facevo a crescere una bambina da sola? Tu non c'eri. Ti ho chiamato, ti ho scritto, ma te ne sei fregato. Io ti amavo, e credevo che tu oltre ad ''amare'' me, potessi amare anche nostra figlia, cosa che non hai fatto!» urlai, facendo crescere la frustazione dentro di me.
«Io ti amavo, eri tutta la mia vita, Bree» cominciò, alzandosi da terra e avvicinandosi a me.
Sospirai, rinunciandoci.
Non mi amava, non provava niente per me.
Voleva solo fare sesso, fine di tutto.
«Credimi..» continuò, socchiudendo gli occhi.
«Non posso, scusa» conclusi, ed entrai in casa.
Presi il cellulare ed entrai su twitter.
'Ti amo ancora, ma è difficile ammetterlo' twettai e spensi, scivolando in terra e singhiozzando.
















































ECCOMI, CE L'HO FATTA.ù
ero a idee sotto zero, avevo il blocco dello scrittore. (?)
alla fine ho scritto quello che è successo.
quindi buh, recensite.
e mi piacerebbe ricevere ancora sei recensioni.

mi fanno sentire speciale.
e mi fa capire che c'è qualche povera donna che mi caga :')

quindi buh (2), ciao ciao.




ps: ringrazio tutte quelle che hanno recensito, oddio! <3






















 

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