Nero come la notte,Rosso come il sangue

di Parabellum
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Dolce e Amaro ***
Capitolo 3: *** Vecchie conoscenze... ***
Capitolo 4: *** Un tuffo nel passato... : Parte 1 ***
Capitolo 5: *** Fantasmi dal passato ***
Capitolo 6: *** Un tuffo nel passato... : Parte 2 ***
Capitolo 7: *** Ritorno alla Royal ***
Capitolo 8: *** Un tuffo nel passato... : Parte 3 ***
Capitolo 9: *** Rosso di sera ***
Capitolo 10: *** Un tuffo nel passato... : Parte 4 ***
Capitolo 11: *** Happy Family ***
Capitolo 12: *** Un tuffo nel passato...: Parte 5 ***
Capitolo 13: *** Sogni troppo reali ***
Capitolo 14: *** Un tuffo nel passato... : Parte 6 ***
Capitolo 15: *** Sangue blu ***
Capitolo 16: *** Un tuffo nel passato... : Parte 7 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

Premetto che questa è la mia prima sic,quindi abbiate pietà per questa povera autrice in erba >.<

Scherzi a parte sono gradite ogni tipo di recensioni,sia positive che negative(ma non troppo per favore ^_^')

Dunque questa “cosa” l'ho partorita mentre stavo finendo un libro che ci avevano dato da leggere a scuola,alias “Bianca come il latte,rossa come il sangue” (stupendo *_*), e contemporaneamente mi guardavo gli episodi della terza stagione di Inazuma eleven O.O

Lo so sono sclerata -.-

La storia si svolge un paio di mesi dopo la fine del FFI,ma starò bene attenta a non fare spoiler ù.ù,nel caso ci dovessero essere,vi avviserò in anticipo : )

Sta venendo più lungo il commento all'inizio del capitolo -.-

Beh,ora vi lascio in pace a leggere

grilli:cri cri cri” Oh beh mi aspettavo di peggio ^_^

Ci vediamo a fine capitolo! “fa ciao ciao con la mano e viene trascinata via dalla sorella”.

 

 

 

 

Non c'è notte tanto grande da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo “

( Jim Morrison)

 

Prologo

Tirai su la cerniera della felpa e,meccanicamente,le mie mani scivolarono nella tasca interna,sfilando l'articolo del giornale che da stamattina se ne stava lì, immobile,in attesa.

Lo avevo letto per la prima volta circa 3 mesi fa.

Ero scesa in cucina come tutte le altre mattine,svegliata dal profumo dei biscotti appena sfornati che faceva Ella,la nostra domestica.

E' come una nonna per me e i miei fratelli,ci ha cresciuto e viziato preparando ogni tipo di leccornia;una mattina c'era la torta al cioccolato(la mia preferita),la mattina dopo la crostata di fragole,(la preferita di mio fratello maggiore),e quella dopo ancora i biscotti a forma di animali (i preferiti di mio fratello più piccolo).

Quella mattina era la volta dei biscotti,ed ero corsa di sotto appena avevo finito di vestirmi,afferrai il primo biscotto che ebbi sottomano e stampai un bacio sulla guancia ad Ella,per ringraziarla;lei si giro e con un gran sorriso mi accarezzò la guancia destra,poi con un cenno del capo mi indicò il giornale che stava sul tavolo: in prima pagina c'era la foto di una della squadre che partecipavano al Football Frontier International,l'Inazuma Japan.

Gli undici giocatori erano schierati in due file,la fila davanti era inginocchiata,quella dietro in piedi a braccia incrociate.

Avevano tutti quell'aria da superiori che contraddistingue i calciatori,quell'aura di superbia che gli aleggia perennemente intorno. Si credono dei in terra,pensano di essere superiori a tutti solo perché conoscono qualche tiro micidiale. Io lo so bene,io li conosco bene,Perché anche io un tempo ero una calciatrice.

Ero una dei migliori giocatori del Giappone,la mia squadra vinse moltissime partite grazie ai miei goal.

Pensavo che avrei vinto all'infinito,che non avrei mai perso una partita,perché finché avevo dalla mia il mio tiro micidiale,nessuno poteva contrastarmi...ma mi sbagliavo,oh se mi sbagliavo!

Purtroppo per me ho pagato a caro prezzo per la mia superbia, e la vista di quella foto mi dava il voltastomaco,non potevo sopportare un minuto di più i loro sguardi,mi facevano sentire...inferiore.

Lo odiavo.

Strinsi con foga il giornale e mi avvicinai al bidone alzando il coperchio.

Stavo per buttare nella pattumiera quell'ammasso informe di ricordi dolorosi che da almeno tre anni mi inseguivano senza darmi un attimo di tregua,nel farlo gettai un altra occhiata distratta alla foto e fu in quel momento che lo vidi.

Il suo viso.

Ricordo tra i ricordi.

Che ci faceva lui lì in mezzo?

Possibile che fosse diventato come loro? Una delle tante pecore in quell'immenso gregge?

Restai immobile per una buona manciata di minuti,tanto da far preoccupare Ella che mi chiese se andava tutto bene.

Io mi riscossi dal mio sogno ad occhi aperti e le feci un segno di assenso stendendo gli angoli della bocca in un sorriso tirato,in realtà combattevo con tutte le mie forze affinché le lacrime non sgorgassero dai miei occhi.

Salii in camera mia e non ho idea di quanto tempo ci rimasi,se secondi,minuti,ore giorni....so solo che quando uscii da lì avevo preso una decisione. Sarei partita per il Giappone.

E stamattina l'ho fatto,ho salutato Ella,avvisato mio padre e i miei fratelli ed ho comprato il biglietto per il primo volo per Tokyo.

Alle cinque di mattina sono uscita di casa,e credetemi se vi dico che a momenti diventavo una di quelle sculture di ghiaccio che si possono vedere al polo nord,mancavano solo i pinguini! Ma dopotutto che temperatura ci si può aspettare agli inizi di novembre?

Ho preso l'autobus che andava all'areoporto e mi sono imbarcata sul mio volo.

Ed ora sono qui,seduta comoda sul mio sedile a scrivere messaggi alla mia mia amica del Giappone che si è offerta di ospitarmi per qualche mese. Le sono molto affezionata ed è da parecchio tempo che non la vedo,l'ho sentita per cellulare,ma non è la stessa cosa.

Poter vedere con i propri occhi una persona,abbracciarla,baciarla è una cosa completamente diversa.

Mando l'ultimo sms e ripongo il cellulare nella tasca dei miei pantaloni, mi distendo più comodamente sul sedile e guardo per la milionesima volta quel pezzetto di carta che è la causa di tutti quei problemi.

La mia attenzione ricade,come sempre,sul suo viso,sul suo profilo.

Quanto era cambiato dall'ultima volta che l'avevo visto?

Parecchio a mio avviso.

Mi costringo a spostare la mia attenzione fuori dal finestrino,perdendomi nella certezza che presto o tardi l'avrei rivisto.

Sospiro e chiudo gli occhi,mentre un sole di un intenso rosso fa capolino da dietro le nuvole...

Il mio rosso...

 

 

 

Salveee XD

Non posso credere di aver già pubblicato un capitolo O.O,ance se è il prologo ^_^'

Hiroto:Ah c'è da essere molto contenti

Me:E tu che ci fai qui O.O

Hiroto:lo saprai tu visto che mi hai messo tra i protagonisti principali ù.ù

Me tira computer in testa a Hiroto”

Me:Baka!Non fare spoiler è_é

Bene gente vi lascio ma prometto di aggiornare al più presto : )

Me saluta mentre Hiroto si rialza massaggiandosi la testa”

Me:Saluta Hiroto ^_^

Hiroto: ;) ciao pupe

Me: Pervertito è_é

Hiroto:sei solo gelosa ù.ù

Me tira sedia in testa a Hiroto per poi essere trascinata via dalla sorella”.

 

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Capitolo 2
*** Dolce e Amaro ***


 

Buon pomeriggio e buona domenica a tutti XD!!!

*Si sente il gracchiare dei corvi in lontananza*

Ehm Ehm...in questo capitolo la storia non va molto avanti,serve piuttosto a spiegare un paio di cose su Luna,la protagonista,più avanti però cercherò di approfondirle :)

Vi lascio al capitolo

Spero non vi faccia troppo schifo >.<

 

Dolce e Amaro

 

 

Luna pov

 

Quando ero piccola mia madre mi aveva insegnato il “gioco dei colori”, così lo chiamava lei.

Lei la mattina usciva per andare nel suo negozio a lavorare e mi portava con sé ; ricordo che lavorava proprio affianco al forno e che tutte la mattine ci fermavamo lì a prendere le paste. Io prendevo sempre la stessa: pasta al cioccolato. Era sempre stata la mia preferita perché ne mettevano tanto di cioccolato e io la prendevo solo per quello,così mi mangiavo il pezzo sopra della sfoglia per poi leccare la farcitura; risultato? Sembrava che mi fossi rotolata nel fango. Mia madre tutte le volte si limitava ad alzare lo sguardo al cielo,scuotere la testa e accompagnarmi a lavarmi nel bagno sul retro del negozio,col tempo aveva imparato anche a portarsi dietro un cambio pulito di vestiti.

Mi ricordo che la pasta la mangiavo seduta sui gradini del negozio e osservavo la gente che mi passava affianco quando entrava o usciva,alcuni sorridevano ,altri tiravano dritto,una signora una volta addirittura storse il naso nel vedere come mi ero conciata,e ,a dire la verità non aveva poi tutti i torti.

Fatto sta che nacque lì,su quei gradini il “gioco dei colori”: una volta mia madre si era seduta vicino a me e mi aveva chiesto cosa facessi.

-Guardo i signori e le signore che passano-le risposi io,lei allora mi disse di osservarli con attenzione,di guardare i loro movimenti,il loro comportamento,come si erano vestiti e in base a quello dire che colore mi ricordavano.

Con quel gioco il mondo aveva un'altra faccia,era...come dire..più divertente.

Ed ecco che le nonnine dai capelli grigi e il bastone che passavano lì davanti per andare al mercato diventavano un delicato grigio-perla,uomini rasati e tatuati e pieni di piercing si trasformavano in un rosso fuoco così simile a quello che avevano tatuato sul braccio ; donne alte e slanciate,con occhiali da sole e un cagnolino al guinzaglio erano fucsia ....

Adoravo quel gioco,ti faceva osservare la persone da una prospettiva diversa ,te le faceva osservare nel dettaglio, attento a carpirne il più intimo segreto...; però quel gioco diventava ancora più divertente se c'era anche la mia mamma a giocare, ogni tanto lo faceva,se aveva poco lavoro da fare, allora si fermava lì con me e giocavamo insieme, mamma conosceva più nomi di colori di me ed io tutte le volte le chiedevo di insegnarmene uno nuovo.

Amavo i colori, li amo tutt'ora,per me non esisteva passatempo migliore che stare ad osservare ogni tipo di colore di cui era fatto il mondo: Il rosa chiaro per la pelle o in alternativa un , marrone caldo, il blu per gli oceani o il cielo, il verde per i prati e gli alberi,il giallo per il sole, il bianco poi era alla base di tutto , il rosso...oh il rosso! E' sempre stato il mio preferito.

E' il colore che per primo ti salta all'occhio , che ti imprigiona lo sguardo senza lasciarlo mai ; è il colore dell'amore.

L'unico colore che detestavo era il nero.

Mia madre mi diceva che se non mangiavo la verdura,che se non dormivo,che se non le davo retta poi passava l'uomo nero a prendermi.

Io non volevo che quell'uomo vestito di nero mi venisse a prendere e mi portasse via dalla mia mamma,perché,ne ero sicura,finché c'era lei nessuna persona che facesse di nome uomo e cognome nero mi sarebbe venuta a prendere.

Ma mi ero sbagliata. Sì, mi ero sbagliata su chi l'uomo nero sarebbe venuto a prendere. Avevo fatto arrabbiare la mamma parecchie volte e mai quel tizio non era mai venuto a cercarmi,ora so il perché.

Tramava nell'ombra aspettando che facessi un ultimo passo falso, poi sarebbe piombato su di me come un corvo nero e affamato che ha individuato la sua preda;e cioè un uccellino ingenuo e indifeso,troppo piccolo per aver compreso appieno le regole e le ingiustizie su cui è costruito questo mondo.

L'uomo nero si poteva trasformare in qualsiasi cosa,purché mantenesse il suo colore,il nero.

Io avevo sempre pensato che quando sarebbe venuto a rapire me si sarebbe trasformato in un corvo nero.

Ma mi ero sbagliata.

Venne trasformato in una auto nera,e venne prendere mia mamma.

Restai ad aspettarla su quegli scalini fino a sera tardi, poi venne una donna che lavorava nel forno vicino a noi,mamma la conosceva bene e anche io,mi era simpatica,perché mi faceva un sacco di complimenti e diceva che somigliavo molto a mia madre,ed io ero fiera di questo.

-Ehi piccola va tutto bene? Che ci fai qui da sola?- mi chiese

-Sto aspettando la mia mamma- le risposi

Lei si guardò intorno,poi si rivolse di nuovo a me

-La tua mamma ha detto dove andava?-

Feci di no con la testa.

Lei fece un sorriso triste poi mi porse la mano

-Ti va di venire con me a mangiare a qualcosa ?-

Io alzai lo sguardo e spalancai gli occhi

-Ma la mamma si arrabbierà. Ha detto di aspettarla qui e di non muovermi per nessun motivo,che tornava presto.-

La donna mi guardò con sincera apprensione poi sempre sorridendo mi disse:

-La tua mamma ha detto che farà un po' tardi stasera e che cenerai con me-

Mi fece un 'altro grande sorriso,mi fidai.

Presi la mano che mi porgeva e mi aiutò ad alzarmi,barcollai in avanti e per un momento pensai di cadere rovinosamente per terra; ma la presa della fornaia era salda e riuscì a mantenermi in equilibrio , avevo passato metà mattina e tutto il pomeriggio seduta su quegli scalini e avevo le gambe intorpidite.

Dentro il forno c'era più caldo e nell'aria regnava incontrastato l'odore di pane appena sfornato. Appena entrammo venne fuori un signore dalla cucina. Guardò prima me poi la donna con sguardo confuso,lei si limitò a sospirare e a fare un cenno con la mano che non capì. Lui fece di sì con il capo e sparì di nuovo in cucina.

Mi fecero accomodare sopra una seggiola e la fornaia mi aiutò a togliere il giubbotto e la sciarpa.,il tutto senza mai smettere di sorridere.

Poi passò una mano sul mio viso:

-Santo cielo piccola sei fredda come il ghiaccio!- esclamò-Vado dire a Pierre di prepararti qualcosa di caldo e...-

In quel momento il mio stomaco brontolò,io abbassai il capo arrossendo.

-...e qualcosa da mangiare-sospirò lei

Non avevo mangiato niente tutto il giorno e la fame si faceva sentire.

La signora sparì anche lei in cucina, ed io, rimasta da sola, portai lo sguardo sulla finestra e guardai la notte.

Era tetra. Senza la luna e le stella a illuminare il cielo.

Pensai a mia madre, chissà dov'era e cosa faceva....

Passai non so quanto tempo a pensare a cosa stesse facendo,poi quell'uomo (Pierre, immagino) e la donna uscirono portando un vassoio con biscotti appena sfornati e cioccolata calda.

Ricordo che mi si illuminarono gli occhi. Mangiai tutto, senza lasciarne una briciola e quando ebbi finito la cioccolata mi leccai le labbra e i due signori mi sorrisero amorevolmente, ed io ricambiai.

Aspettai mia madre sveglia, ogni tanto i fornai provavano a farmi desistere dall'attendere ma io non demordevo,dovevo aspettarla.

Era molto tardi quando bussarono alla porta,era uno di quei tizzi vestiti di blu con cui la mamma litigava tutte la volte perché le facevano la multa.

Si era tolto il cappello che portava sulla testa e aveva iniziato a parlare con i fornai che erano stati così gentili da ospitarmi.

Loro ascoltavano attenti e ogni tanto si giravano a guardarmi.

Io non capivo ma credetti che quella conversazione riguardasse la mia mamma,che le era accaduto?

Scesi dalla sedia e mi avvicinai.

Si girarono tutti a guardarmi:quello vestito di blu abbassò subito lo sguardo,il fornaio era pallidissimo e sua moglie aveva le guance solcate da fiumi di lacrime.

Non avevo mai visto un adulto piangere, mai. Li vedevo così sicuri di sé da arrivare a pensare che da grande avrei smesso di piangere per sempre,pensavo che fosse una cosa temporanea , il saper piangere.

Non sapevo invece che sono proprio i grandi quelli a soffrire di più,perché si tengono tutto dentro, i bambini invece se c'è qualcosa che li fa stare male lo fanno vedere, con le lacrime.

La signora mi prese in braccio e mi strinse a sé,poi si sedette e mi posò sul suo grembo e la testa contro il suo petto, potevo contare i battiti che il suo cuore faceva.

Mi spiegò che la mia mamma se l'era portata via un angelo e che ora era al sicuro lassù,nel cielo.

Mi raccontarono questo. Ma io in cuor mio sapevo che era stato l'uomo nero a portarsela via e non un angelo.

Non piansi quel giorno,non lo feci mai.

Mi tenni tutto dentro, proprio come gli adulti, anche se ero solo una bambina.

Restai per un po' di tempo con i fornai per poi essere presa in custodia da una donna che diceva di essere dei servizi sociali.

Era buona e dolce,ma non era mia madre.

E per tutto il resto della mia vita regnò il buio perenne.

Durò per un sacco di anni,finché non incontrai lui,loro.

Il giorno in cui li incontrai l'amaro si tramutò in dolcezza.

Una dolcezza dal colore rosso.

Tre anni dopo venni adottata dalla mia attuale famiglia che vive in un altro stato.

Ma io mi sono tenuta stretta quei ricordi e gli ho portati con me,perché non volevo che andassero perduti.

Da anni ormai nella mia vita il dolce e l'amaro si sono mischiati e tra i due al momento a condurre il gioco c'è la dolcezza...e il rosso.

Tutt'ora però,il buio mi fa paura....

 

 

 

Sento qualcuno scuotermi leggermente,apro gli occhi e mi ritrovo davanti una hostess sorridente e dal viso pieno di lentiggini

-Siamo atterrati signorina-mi dice

Mi strofino gli occhi.

Mi sono addormentata ed ho fatto di nuovo lo stesso sogno.

L'incubo che mi perseguita da bambina....

Ho sognato l'uomo nero.

 

 

 

La fine non mi convince granché -.-

Beh non ho molto da dire su questo cappi se non che nel prossimo inizierà la storia vera e propria e conosceremo gli altri protagonisti ; D

Hiroto:Mi conoscono già ^_^

Me:non ci sei solo tu sai ù.ù

Hiroto: a no O.O

No,gli altri come ho detto li conosceremo la prossima volta,per adesso è tutto gente XD ci vediamo nel prossimo cappi XD

* Arriva MiamChan_ incavolata nera *

Miam: Lui. E'. Mio.

*Miam rapisce Hiroto e sparisce come una scheggia *

Me: O.O

Ora è davvero tutto

Goodbye everyone

Annalisa96Cullen

 

 

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Capitolo 3
*** Vecchie conoscenze... ***


 

Salveeee XD

Questo cappi è lungo,lo so,ma il problema è che me ne veniva fuori uno lungo ed uno cortissimo,così ho deciso di inglobarli ^_^

Non ho molto da dire,se non che spero vi diverta come mi sono divertita io a scriverlo : )

Ci vediamo a fine capitolo XD

 

Vecchie Conoscenze...

 

 

Luna pov

 

 

Mi sono sempre chiesta come possano sentirsi i panni dentro la lavatrice.

So che sembro matta ma non posso fare a meno di pensarci; insomma quando li prendiamo e li buttiamo là dentro e poi facciamo partire la lavatrice li vediamo iniziare a girare velocissimi, io se fossi una maglia, un paio di jeans o un qualsiasi tipo di indumento avrei il mal di testa e rifiuterei categoricamente di farmi avare un 'altra volta.

Ecco,come mi sento io appena scesa dall'aereo:come i panni in lavatrice, una tortura.

Ho anche dormito, però all'inizio ci siamo imbattuti in un intemperia e..beh diciamo che il mio viaggio non è stato dei migliori.

Prendo la valigia ed entro all ' aereoporto ; non lo ricordavo così enorme, anche perché è un po' che non vengo in Giappone , trovare Silvia sarà una vera impresa.

La ragazza che mi ospita si chiama Silvia ed è una mia carissima amica: l'ho conosciuta circa un anno fa mentre ero a Tokyo con la mia famiglia.

L'ho incontrata così, per caso, ma si dice che le amicizie migliori nascano dal nulla ed io e lei possiamo gridare a gran voce che questa teoria è vera.

In parte condividiamo le stesse esperienze , entrambe facciamo ancora fatica a mettere piede su un campo da calcio, lei dopo aver visto un suo amico fare un grave incidente ha deciso di smettere di giocare , non la biasimo perché in parte è così anche per me.

Silvia è una ragazza fantastica,dovrebbero farla santa ,e non sto scherzando.

Se hai bisogno di Silvia lei c'è sempre,ti parla , ti ascolta , ti consiglia ti dà la forza per andare avanti , e non ti lascia mai solo.

Silvia è il verde. Si perché il verde è la speranza , la voglia di crescere e di affermarsi.

Silvia è così,come suoi occhi e i suoi capelli,verdi.

Mi guardo attorno in cerca della mia amica, ma non la vedo.

Dove diavolo si è cacciata?!

-Luna!-

Sento qualcuno gridare il mio nome,mi giro e la vedo.

E' Silvia. Sta correndo verso di me agitando la mano; lascio la valigia e le corro incontro anche io,quando siamo vicine l'abbraccio,mi è mancata.

-Sono felice di rivederti-le dico mentre una lacrima di gioia mi scivola sulla guancia e finisce tra le pieghe della maglia di Silvia-mi sei mancata tantissimo- Ed è la verità.

-Anche io,non vedevo l'ora di rivederti- ci separiamo e ci guardiamo negli occhi: scoppiamo a ridere, a tutte e due sono rossi e umidi di lacrime.

Torno indietro a prendere la valigia,se qualcuno non me l'ha già rubata...

Per mia fortuna c'è ancora,così la raccolgo e trono da Silvia ,che mi sta aspettando per andare insieme alla macchina che ci porterà ad Inizuma-Cho, è lì abita, e dove abiterò io per i prossimi mesi.

-Allora,come è andato il viaggio-la sento chiedere non appena ha chiuso la portiera della macchina.

Faccio una smorfia-come un viaggio in lavatrice-le rispondo mentre mi allaccio la cintura.

Lei mi guarda interrogativa, poi solleva lo sguardo e scuote la testa.

Ormai non ci fa più caso neanche lei a quanto sono sclerata.

-Come va a casa,i tuoi fratelli stanno bene?- mi chiede-Si tutto bene, pensano a giocare a calcio,come al solito-le dico con piccolo sorriso.

Mi risponde con un altro sorriso:-Sai mi ricordano qualcuno-mi dice vprima di voltare il viso verso il finestrino e osservando le altre macchine che ci passano veloci affianco.

Sposto anche io lo sguardo fuori dal finestrino.

E' ovvio che Silvia mi capisca, le persone con cui gira sono fissate con il calcio almeno il doppio di quanto lo siano i miei fratelli.

Si, perché Silvia conosce la Raimon,la cosi detta “squadra delle meraviglie” nonché, a detta delle voci che girano, la squadra più forte della terra.

Conosce anche l'Inazuma Japan, la nazionale giapponese che ha vinto il FFI.

Una fortuna per me,no? Dopotutto è proprio per l' Inazuma Japan che sono tornata nel mio paese natale.

Ha Silvia ho detto che sarei tornata per passare un po' di tempo con lei e che avrei frequentato per un po' la scuola laggiù, ma anche che non vedevo l'ora di conoscere loro,i campioni.

In realtà c'è anche un altra persona in particolare che ho voglia di rivedere oltre a Silvia...

 

Arriviamo a casa di Silvia che è mattina inoltrata, ma io sento gli occhi che mi si chiudono, molto probabilmente è colpa del fuso orario.

Dormirò in camera con lei dato che non ci sono altre stanze disponibili,non fa niente,anzi meglio così non dovremo sgusciare l'una nella stanza dell'altra per parlare e raccontarci i nostri segreti.

-Ecco qua-dice Silvia aprendo la porta della sua stanza, nell'aria si respira un forte odore di pulito. Ecco un'altra qualità di Silvia, è ordinata. Io non molto, mai stata ordinata a dire il vero, in camera mia ho libri e cd sparsi sulla scrivania e panni buttati alla rinfusa per terra, Ella però ogni tanto mi obbliga (con le buone o con le cattive..) a mettere a posto, inutile dire che l'ordine dura meno di un giorno.

Però mentre sono a casa di Silvia voglio fare bella figura,quindi mi sforzerò di tenere tutto in ordine...sarà un' impresa ardua.

Appoggio le mie cose sul letto al centro della stanza,che immagino sia il mio.

-Ti do una mano a sistemare le tue cose-mi dice mentre apro la borsa per tirare fuori miei effetti personali.

Nel farlo,però,un foglietto esce dalla borsa e svolazza fino ai piedi di Silvia,che lo raccoglie.

Solo in quel momento mi accorgo che il foglietto in questione non è altro che l'articolo di giornale con la foto dell 'Inazuma Japan in primo piano.

 

Merda.

 

Prima che possa fare qualcosa Silvia ha già aperto il foglio e sta guardando confusa la foto

-Ehi ma perché hai un articolo con la foto dell'Inazu-prima che possa finire la frase le levo il foglio dalle mani e comincio a gesticolare a vanvera cercando una scusa valida per cui dovrei girare con quel foglio che è datato tre mesi fa

-Ecco vedi...-inizio cercando di mettere in piedi due frasi di senso compiuto,mai stata brava a inventare balle-ehm..è che durante il FFI sono diventata una loro grande fan e volevo ricordarmi che facce avessero nel caso li avessi incontrati per chiedergli un autografo-mi metto la miglior faccia da brava ragazza che ho e faccio un gran sorrisone,pregando che il cielo mi assista.

Silvia mi fissa con un espressione indecifrabile. Forse ha capito che ho sparato una cazzata...

Ma poi vedo il suo volto illuminarsi e piegare la testa da una parte sorridendomi cordiale

-Ma certo-mi dice-mi sembra ovvio.

Pericolo scampato.

 

 

 

E' notte.

Silvia mi ha aiutato a finire di sistemare le mie cose,poi nel pomeriggio mi ha portato a fare un giro turistico della città,e a vedere il campo dove si allena la

Raimon ; quando siamo tornate a casa abbiamo cenato e per il resto della serata siamo rimaste parlare.

Silvia mi ha raccontato che tra poco l'Inazuma Japan dovrà affrontare un amichevole con alcune squadre del torneo mondiale e che per questo i ragazzi che sono andati al FFI sono tornati qui in città.

Perfetto.

A dire la verità mi interessa incontrare una sola persona,tutti gli altri non contano.

Giro la testa e guardo la sveglia che sta sul comodino

2:15.

Silvia dorme da un pezzo ormai.

Sono io quella che non riesce a dormire perché ha in mente il suo viso che non vede da tre anni.

Si,perché quando penso a lui il cuore mi si stringe ancora nel petto e le farfalle svolazzano libero per lo stomaco.

Ci sono un sacco di cose che vorrei dirgli domani (sì domani,Silvia mi ha promesso che mi avrebbe fatto conoscere la Raimon domani), frasi gridate al vento quando non avevano un maledetto numero di cellulare da chiamare per poter essere dette, appuntamenti davanti alla scuola o sul campo da calcio mancati, sms mai inviati...

Ci sono così tante cose che ho perso in questi anni...

Chiudo gli occhi e mi abbandono alla sua immagine che fa capolino nella mia testa ogni volta che li chiudo,che mi spinge a contemplarla.

Sto per farlo di nuovo,ma stavolta il sonno ha pietà di me e mi fa sprofondare tra le braccia di Morfeo.

 

 

La sveglia non è stata molto piacevole stamattina, per quanto possa essere piacevole svegliarsi con una cuscinata.

-Non ti svegliavi- mi ha detto Silvia sorridendo mentre aveva ancora in mano la prova del misfatto.

Ho sbuffato e mi sono alzata per prendere spazzolino e asciugamano e andare in bagno.

Mi sono guardata allo specchio:orrore!!

Avevo due occhiaie così nere che sembrava che mi avessero dato un pugno in un occhio!

Mi sono sciacquata la faccia e dopo essermi vestita e pettinata ho cercato di coprirle con un po' di fondo tinta,ma il risultato era sempre lo stesso.

Sembravo una befana.

Ed ora invece eccoci qui,io,Silvia e il campetto della Raimon.

Le urla dei ragazzi,però,si sentivano fin quasi da casa nostra.

Tornado di fuoco!” e poi di seguito “Mano del colosso!”,o ancora “Dragon Crash!” “Mano insuperabile!”

Mi chiedo come la gente faccia a vivere qui, o come mai a quei fanatici non sia ancora arrivata una multa da pagare per disturbo della quiete pubblica.

In ogni caso ,conosco a memoria le loro tecniche speciali e chi le esegue, li ho seguiti per tutta la durata del torneo,quindi direi che li conosco piuttosto bene.

Io e Silvia ci avviamo verso le panchine dove sono sedute altre due ragazze,sono due amiche di Silvia,una va a scuola con lei,ha un anno in meno credo,l'altra invece è la figlia del preside.

Appena arriviamo Silvia parte con le presentazioni,

-ragazze lei è Luna,è la ragazza che è venuta dall'estero e che passerà un po' di tempo qui da noi,Luna loro sono Celia e Nelly-

-Ciao a tutte ed due-dico tirando fuori uno dei miei sorrisi migliori,loro ricambiano il saluto,poi si girano a guardare il campo.

Seguo il loro sguardo e vedo che i ragazzi stanno venendo verso di noi festosi.

Deglutisco rumorosamente,mi sembra di mandare giù un boccone amaro.

L'ho visto. Ma credo che lui non abbai visto me. Avanza in prima fila mentre parla con il capitano,Mark Evans,il più matto di tutti.

Finalmente si accorgono di me,mi fissano tutti con aria curiosa,eccetto uno...mi ha riconosciuta,lo vedo dalla sua espressione.

-Ragazzi,lei è Luna,una mia cara amica,era ansiosa di incontrarvi-dice Silvia presentandomi.

Io faccio un sospiro lunghissimo e raccolgo ogni briciola del mio coraggio,tengo lo sguardo basso e avanzo,fermandomi a pochi metri da lui.

Sorrido,colpa dell'agitazione.

Alzo lo sguardo:

-Finalmente ci rincontriamo...Jude-

 

 

 

 

 

 

Ohoh finalmente è venuto fuori il “ragazzo misterioso “di Luna,ma cosa succederà ora?

Non lo so nemmeno io a dire il vero ^_^”

Dipende da cosa ha in mente di fare Ceci (e' il nome della mia ispirazione sissignori ù.ù)

Non ho altro da dire,anche perché tardi ed è meglio che vada a letto -.-

Goodnight everyone XD

_Annalisa96Cullen

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Capitolo 4
*** Un tuffo nel passato... : Parte 1 ***


 

Salve cari XD

Questo capitolo non mi piace ,non piace per niente ,anzi fa schifo -.-

Come si dice “Lettore avvisto,mezzo salvato” XD

Jordan:Ehi ,non mi ciullare i proverbi >.<

Contando che sono le 2 e 47 e che sono stanca morta qualche sclero direi che ci può anche stare ù.ù

Vabbè vi lascio a questo obrobrio di capitolo,ci vediamo infondo XD

   
 

 

 

 
 

Un tuffo nel Passato... : parte 1


 

 

  

Royal Accademy , 4 anni prima...

 

Il pallone colpì il ragazzo in pieno viso facendolo crollare a terra senza un lamento.

Nel corridoio era calato il completo silenzio non appena quei tre avevano fatto la loro apparizione.

Erano i campioni della Royale , grazie a loro la scuola godeva di grande fama e prestigio nel mondo del calcio minorile.

Ma era proprio questo che li aveva fatti indotti a pensare di poter esercitare il loro potere anche dentro la scuola, imponendo le loro regole e fatte rispettare da tutti.

Ogni volta che li vedevano arrivare gli altri studenti facevano silenzio, smettendo improvvisamente di ridere delle battute fatte di un compagno, o di aprire gli armadietti in cerca dei libri , i pettegolezzi che si raccontavano le amiche.

Tutto taceva.

Tutti chinavano lo sguardo.

Perché?

Perché lo facevano?

Forse per paura del suo sguardo , si diceva lei .

Sì perché a sentire quello che gli altri ragazzi dicevano , il suo sguardo incuteva terrore , era come guardare negli occhi il diavolo in persona ...

-Quel tipo si crede il re della scuola-le aveva detto un giorno una sua compagna di classe , mentre pranzavano. - Crede di avere tutti sotto il suo controllo e sai una cosa? Ha ragione- sospirò tristemente per poi continuare-mio fratello ha provato a ribellarsi , ma gli altri due tizi , si, il tipo con i capelli marroni e gli occhi azzurri e l'altro con gli occhi gialli e la benda sull'occhio sinistro...beh , loro non gliel'hanno fatta passare liscia- quando finì le lacrime le sgorgarono a fiotti dagli occhi.

Luna strinse i pugni e frenò il moto di rabbia che le cresceva nel petto e graffiava con una belva inferocita per poter uscire e ed esplodere con tutta la sua furia,

-Dimmi i nomi- disse Luna stringendo i denti , la sua amica sollevò il volto stupita

e la fissò senza capire.

-Dimmi . I . nomi- ripeté Luna scandendo bene le parole.

L'altra si riscosse e si asciugò il viso con la manica della divisa.

-Ecco...Il tipo con i capelli marroni si chiama Joe King è il portiere della squadra , quello con i capelli azzurri e la benda invece si chiama David Sanford ,gioca nel ruolo di attaccante...-

-E...il re?- chiese nuovamente Luna ; l'amica non poté fare a meno di non notare una punta di ironia nella sua voce.

Possibile che quella ragazzina non capisse quanto erano pericolosi quei calciatori se fatti arrabbiare?

-Lui è...Jude Sharp-

 

Ed ora lì , in mezzo a tutti gli altri a fissare la scena che stava avvenendo davanti a suoi occhi con sguardo sconcerta ; anche se era l'intervallo era rimasta in classe a studiare per l'ora dopo : matematica , la materia più disprezzata dell'intero universo.

Era l' seduta sul banco (tanto la prof non c'era) con il libro appoggiato sulle ginocchia e ogni tanto ne sfogliava una pagina con fare annoiato.

Poi ad un tratto era sbucato dalla porta un ragazzo della sua classe,con i capelli arruffati e il fiatone per la corsa.

-Presto devi venire assolutamente- gli gridò -si stanno per picchiare!-

Luna si accigliò:

-Chi si sta per picchiare?-

-Ma loro no!-le rispose quello come se fosse la cosa più ovvia del mondo , ma visto che la mora non dava segno di aver capito alzò gli occhi al cielo e cercò di spiegarsi meglio

-I calciatori della Royal-

Luna ebbe un guizzò

-Con chi ?- chiese fissando un punto impreciso della stanza

L'altro fece spallucce -Mah, con uno di prima 1à D...allora che fai vieni o no?- ora aveva fretta , non vedeva l'ora di andare a vedere quei quattro darsele di santa ragione..

-Mah, i maschi, chi li capisce è bravo...- pensò Luna mentre scendeva dal banco e si sistemava la gonna della divisa.

Per trovare il luogo dello “scontro” bastò seguire il coro di voci degli altri alunni della scuola , che si elevavano tutte in un “botte , botte , botte “

A Luna tutto quello disgustava , possibile che ogni cosa dovesse essere risolta con la violenza?

Riuscì in qualche modo a farsi strada tra il mare di gente e ad arrivare in prima fila:

C 'erano tutti e tre, più il tipo che doveva menarli , o essere menato ,dipendeva dai punti di vista , nel caso di Luna , la seconda.

Erano come gli aveva descritti la sua compagna di banco.

Il tipo con il mantello sorrideva strafottente e teneva fermo con un piede un pallone da calcio

Fu questione di un secondo o meno , fu talmente veloce che Luna non riuscì a carpire neanche il movimento del piede , il pallone volò dritto in faccia al mal capitato ragazzo di 1 D.

Scese il silenzio.

Nell'aria solo il fruscio del mantello di Jude che aveva dato le spalle alla propria vittima :

-Ecco la fine che fanno quelli che si mettono contro di noi -

Luna, che fino a quel momento era stata spettatrice impotente, non resse più strinse i pugni e si affidò completamente all'istinto.

Uscì allo scoperto nel mezzo del cerchio che la folla aveva creato per poter guardare la lotta che era durata si e no un paio di secondi.

-Voi-disse in un sussurro , ma con quel silenzio che si era creato era più che sicura di essersi fatta sentire-Voi siete dei vigliacchi !!- disse con enfasi e puntando un dito contro di loro.

Il resto del corridoio era paralizzato.

Chi era quella ragazzina che aveva il coraggio di contrapporsi a quei tre?

I tre in questione invece non si scomposero più di tanto.

Joe chiuse gli occhi, sorrise e incrociò le braccia al petto , David la guardò con evidente divertimento, Jude invece ,ancora di spalle,girò appena il viso , ma Luna poté comunque notare benissimo i suoi occhi .

Rossi .

Un rosso scuro accattivante, inebriante e...sublime ; questi erano gli aggettivi che venivano in mente a Luna guardando i suoi occhi.

C'era , però , un particolare che le faceva correre i brividi lungo la schiena....

Quegli occhi , così vermigli , avevano...il colore del sangue.

-E tu chi saresti ragazzina?-

La sua voce la fece riscuotere dai suoi pensieri.

Abbassò lo sguardo imbarazzata , rendendosi conto solo in quel momento di essere rimasta a fissarlo per due minuti buoni.

-Allora ? Vuoi rispondermi o il tuo coraggio se ne è andato così come era venuto?-

Joe ridacchiò , Luna rialzò lo sguardo decisa ,se quei tipi credevano di farle paura , avevano sbagliato di grosso.

-Il mio nome è Luna Cross-rispose guardandolo dritto negli occhi.

Ci si perdeva dentro al suo sguardo.

Jude tirò gli angoli della bocca in quello che più che un sorriso sembrava una presa in giro , mentre continuava a darle le spalle.

-Eh, di grazia , perché noi saremmo dei vigliacchi , Luna-

La sua voce era fredda e distaccata , del tutto in antitesi con i suoi occhi .

-Voi siete dei vigliacchi perché usate il calcio non come solo uno sport ma anche mezzo per fare del bullismo-attaccò Luna , sfidandolo con il proprio di sguardo.

Jude assottigliò gli occhi.

-Cosa ne sai tu di calcio?-

-Ne su più di quanto tu creda-

-Ci giochi ?-

-E se anche fosse ?-

Passarono diversi secondi a studiarsi , senza staccare gli occhi l'una dall'altro , Davisd lo fece notare a Joe dandogli una gomitata e scambiandosi un occhiata più che eloquente.

-Il calcio è puro divertimento-disse ad un tratto Luna -ci si gioca solo per divertirsi e nient'altro , perché lo devi vedere anche come uno scopo per la tua inutile scalata al potere ? Perché è di questo che si tratta vero? Ormai l'ho capito,sai? Ti credi superiore agli altri solo perché conosci qualche tecnica micidiale altre cavolate simili , ma posso dirti che ci sono altri ragazzi che la pensano come me e non sono bulli ,né criminali , o delinquenti o tutto quello che ti pare...sono ragazzi normali che fanno cose normali, giocano per divertirsi e basta , il resto non conta...-

Jude era sinceramente stupito, lo si leggeva dalla sua espressione ; nessuno gli aveva mai sbattuto in faccia la verità delle sue azioni , e adesso arrivava lei , una ragazzina qualunque dai capelli color liquerizia e gli occhi

cioccolato ,che gli parlava di divertimento senza alcun impegno...quella cosa lo irritava , ma ad irritarlo ancora di più era il fatto che quella dannata ragazzina aveva maledettamente ragione...

-Dimmi , Luna , fai parte di una squadra ?-

Lei esitò per un attimo appena prima di rispondere

-Facevo...,facevo parte di una squadra , poi ho cambiato città-

-In che ruolo giocavi?-

-Attaccante-

Lui sorrise , un sorriso da lupo.

-Allora...ti andrebbe di...giocare?-

Anche se non riusciva a vedersi , Luna era sicura di avere la bocca spalancata , cioè, Jude Sharp gli aveva appena chiesto di giocare una partita con loro?

-C'è, tu mi stai chiedendo di giocare una partita con voi ?-gli chiese infatti dando voce ai suoi pensieri .

-Non con,ma contro di noi-la voce di Jude continuava a non tradire nessuna emozione , sembrava la voce di un robot programmata su di un unica traccia.

Luna era sempre più stupita, dove voleva andare a parare il capitano della Royal

-Ho già sentito parlare di te , prima vivevi nell'Okkaido giusto? Prima di venire qui , beh lì si dice che vivesse una ragazzina,un 'attaccante,davvero straordinaria , che si faceva chiamare “L'Incantevole strega”, sei tu vero? O forse..ti ho scambiato per lei?-

Luna assottigliò a sua volta lo sguardo e si spostò un ciuffo di capelli ribelli dalla guancia , sorridendo a sua volta ,le voci correvano veloci , a suo parere.

-No non sbagli sono io La strega di cui parli-

-Quindi non avrai problemi a misurarti con noi-

-Sono pronta a misurarmi con voi quando vuoi , Jude -

Lo sguardo era puntato dritto nel suo

-Va bene questo pomeriggio subito dopo la fine delle lezioni?-

-Ma certo-

Sul volto di Jude comparve un piccolo ghigno.

-Allora a più tardi Luna-

Girò il viso dall'altra parte e fece per ritornare ui suoi passi , seguito da due confusi Joe e David che non avevano ancora bene in chiaro cosa Jude avesse intenzione di fare.

-Aspetta !- La voce di Luna lo bloccò prima ancora che facesse mezzo passo

-Che c'è ? Ti sta venendo paura-

Luna strinse pugni e denti mentre cercava di trattenersi dalla voglia di saltargli addosso e picchiarlo fino a renderlo inriconoscibile , la sua voce aveva sempre quel timbro arrogante che lei detestava con tutto il cuore , gli occhi potevano essere belli , ma il carattere lasciava a desiderare.

-Volevo solo dirti di rendere la cosa più interessante-rispose lei con voce carica di malizia

Jude si fece attento

-In che senso più interessante?-

-Facciamo così , se io riesco a superarvi e a segnare un goal voi lascerete in pace i ragazzi della scuola , mentre se perdo io la sfida voi farete di me quello che vorrete-le ultime parole le aveva pronunciate con paura , chissà quel tizio cosa aveva in mente di farle fare nel caso avesse perso

-Se perderai dovrai lasciar la Royal Accademy e non farvi più ritorno , accetti le condizioni?-

Se le accettava ? Era più che ovvio , dopotutto ci si era infilata da sola in quel casino e avrebbe dovuto pagarne le conseguenze

-Si, accetto-

Il rumore dei passi dei tre che se ne andavano riecheggiavano solitari tra le pareti bianche del corridoio

 

 

-Si può sapere che ti è saltato in mente?- Non appena erano usciti dagli spogliatoi David aveva incominciato a fargli la ramanzina.

-Insomma lei è una sola, e noi siamo in tre ,mi spieghi che speranze a di vincere?-

-Sta calmo David , se è davvero brava come dicono , questo è niente in confronto a quello che sa fare davvero-

David annuì scettico, la cosa non lo tranqullizzava affatto.

Arrivarono sul campo da calcio e con sorpresa videro che la loro sfidante era già lì,pronta , vestita con t-shirt,pantaloncini e scarpe da calcio e i quel preciso istante impegnata a legarsi in una coda di cavallo i lunghi capelli corvini , dandogli le spalle.

Quando ebbe finito si girò e li guardò con sorpresa per poi tornare improvvisamente seria.

-Un soggetto tutto da studiare ...-pensò Jude

-Sei pronta allora ?-gli chiese Joe mentre prendeva posizione davanti alla porta da calcio dell'enorme stadio della Royal.

-Sono nata pronta-rispose risoluta lei , mentre David e Jude prendevano posizione nella loro metà campo

-Cominciamo allora- disse Jude lanciandole la palla , lei non aspettò un secondo istante è avanzò palla al piede.

David le fu subito addosso cercando di levarle la palla, ma Luna riuscì a dribrarlo e ad avanzare velocemente

-Come fa ad essere così veloce...-disse in un sussurro un David evidentemente sorpreso.

Luna era pochi metri dalla porta quanto Jude Sharp gli si si parò davanti e con uno scatto le rubò la palla

Luna imprecò a mezza voce e tentò di riprendere la palla ancora in possesso di Jude

-Non credere che sia così facile-gli disse Jude sorridendo trionfante

Luna sorride a sua volta -Povero illuso,non credere che te la darò vinta tanto facilmente-

-Lo vedremo...GRANDE ILLU.-Jude si bloccò a metà frase , lo sguardo di Luna lo bloccò , era come ipnotizzato dal suo sguardo,come se fosse stato stregato da esso

Luna riuscì a riprendere la palla ed ora a separarla dalla rete rimaneva solo Joe

Lei alzò la palla in aria e poi saltò per poi prepararsi a calciare

-BLACK....MOON- la palla divenne improvvisamente bianca per poi oscurarsi quasi del tutto,il tiro fu di una potenza micidiale , tanto che arrivò dritto in faccia Joe e lo spedì contro la rete.

Luna si alzò e sciolse i capelli che si infransero in una cascata nera lungo la sua schiena -Allora-chiese con evidente divertimento nella voce-sono stata abbastanza all'altezza per voi?-

David aveva la bocca spalancata dalla sorpresa e fissava prima Luna poi la pitrta e viceversa , Joe si teneva un occhio premuto con una mano , maledicendo borbottando un qualcosa sul fatto che il giorno dopo si sarebbe trovato con un occhio nero , Jude invece era ancora paralizzato.

Dunque era quella la vera potenza che si celava in quella ragazzina? E poi che cos'era quello strano sguardo che l'aveva come pietrificato , che fosse anche quello una tecnica micidiale ? C'era qualcosa di davvero ,davvero misterioso in Luna Cross.

Lei gli passò vicino e quando furono quasi a contatto con i visi portò le labbra a pochi centimetri dal suo orecchio

-Spero che tu mantenga la parola data ,Jude-disse in un soffio per poi incamminarsi verso gli spogliatoi.

Lui rimase imbambolato a guardarla andare via ,mentre nella sua mente afforava un solo pensiero: doveva a tutti i costi avere Luna in squadra, anche se questo costava un drastico cambiamento nel suo modo di fare.

Luna,dal canto suo,non vedeva l'ora di giocare insieme a loro, e sperava che Jude glielo chiedesse al più presto.

In più c'era anche una nota positiva in tutto quello,aveva trovato il colore di Jude Sharp.

Il colore dei suoi occhi , rosso come il sangue...



 
 

Ne approfitto per ringraziare Kidou_Devil,alias LisaJude , MiamChan_ e Niki White ,che mi sostengono e con grande coraggio recensiscono questa storia,grazie ragazze!!

Un grazie anche a tutti i lettori silenziosi!!

Baci,

Annalisa96Cullen


 


  

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Capitolo 5
*** Fantasmi dal passato ***


 

Ehi bella gente!! : D

Ho una notizia buona e una cattiva:

La notizia buona è che sono riuscita ad aggiornare prima di martedì,perché quel giorno e mercoledì sono via praticamente tutto il giorno e giovedì sono troppo stanca per scrivere

Jude : E questa sarebbe una buona notizia ?? -.-

Me: Che ci fai tu qua? Non doveva esserci Hiroto? O.O

Jude: ehm..è impegnato con MiamChan_ ^_^

Ok,non importa -.- …..la notizia cattiva è che non mi si apre più la pagina per rispondere alle recensione,cioè ogni volta che vado per rispondere mi va in palla il computer , e ne approfitto anche per chiedere scusa a Meltdown se non ho potuto rispondere alla sua recensione (scusami Melt ç_ç)

Per cui finché non capirò il problema risponderò o tramite messaggi personali o all'inizio dei capitoli

Scusate ancora >.<

Ok,detto questo vi lascio al capitolo :D

 

 

Fantasmi dal passato

 

 

Jude pov

 

 

Un miraggio.

 

E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente appena me la sono ritrovata davanti.

Sì,un miraggio , non poteva che essere quello.

Colpa del troppo allenamento,ho assolutamente bisogno di riposo.

 

Un miraggio.

 

Tra poco svanirà me lo sento.

 

Perché quella non può essere lei , non può essere qui , a pochi metri da me , lei lontano, lontana anni luce da qui .

 

Un miraggio.

 

La frase che ha detto non è mai stata pronunciata , le sue labbra non si sono mai mosse , i suoi occhi non hanno mai incrociato i mie e non mi hanno mai provocato dei brividi lungo alla schiena come ogni volta che la guardo.

 

Questo l'effetto che mi fa , come una scossa elettrica che ci attraversa lungo tutto il corpo , come terremoto che scuote il corpo e l'anima e ci spezza a metà , come la luna che illumina la più triste ed oscura delle notti.

Perché lei mi ha folgorato

Perché lei mi ha spezzato

Perché lei mi ha salvato

 

Ma ora non può essere qui.

E' solo un dannato , maledetto miraggio.

Ma perché questi ricordi continuano a tormentarmi? Perché per una buona volta non mi lasciano in pace? Eh , perché ?

 

Un miraggio, tra poco svanirà come è arrivato , ne sono sicuro...

 

Eppure...

 

...Perché mi sembra così reale il vento che gioca con i suoi capelli di cenere?

A proposito , me ne sono accorto solo ora , ma...li ha tagliati , un tempo le arrivavano quasi alla vita , mentre ora le arrivano appena sopra le spalle, strano che li abbia tagliati , un tempo era gelosissima dei suoi capelli , non voleva che nessuno glieli toccasse , ma le persone cambiano no? Sopratutto se non le vedi per tre anni.

 

Tutti ci stanno guardando confusi

Frena

Ci stanno guardando?

Sì , a me e Luna.

 

No. No. No.

Non è stato un miraggio

Lei è davvero qui.

Dopo tutte le preghiere che ho fatto per poterla rivedere , e se mai l'avessi rivista ho giurato a me stesso che non l'avrei lasciata andare mai più , non stavolta.

Sono pietrificato.

Io, Jude Sharp , visitato dal fantasma di quella ragazzina che per anni ha dominato la mia vita.

 

 

 

 

Tutti mi stanno guardando , lei mi sta guardando.

Luna.

Ho lo sguardo bloccato su di lei , non la ricordavo così bella.

Si sta mordendo il labbro inferiore , lo fa sempre quando è nervosa.

E' vicino a Celia e Silvia , vicino a Celia....le due donne più importanti dlla mia vita mi sono state finalmente riunite.

Certe volte o hai una fortuna sfacciata o tanta , ma tanta sfiga.

E' proprio vero quello che si dice.

La vita a volte è ingiusta , solo alcune volte però...

Non ho idea di cosa dire , anche perché non so cosa aspettarmi : una parte di me freme nell'attesa di sentire di nuovo parlare quello che la mia parte razionale considera ancora frutto della mia immaginazione , l'altra invece vorrebbe solo fare dietrofront e scappare.

Risultato?

Sono rimasto letteralmente paralizzato.

-Quindi voi due vi conoscete?-

E' Nathan

Lei sorride con dolcezza , sembra quasi persa nei ricordi

-Siamo più che conoscenti direi...è il mio migliore amico-

Ok, ed ora che dovrei dire?

Aspetta , ho sentito bene? Ha detto: è il mio migliore amico?

.

A giudicare dalla bocca aperta di Mark , che a momenti tocca terra , sì direi che ha detto proprio così.

Tutti si aspettano che io faccia qualcosa , che io dica qualcosa.

Ma la verità è che non so cosa dire , ogni volta che c'è lei le parole mi muoiono in gola.

Incredibile eh? Jude Sharp messo a tacere da una ragazzina , ma non una ragazzina qualunque , no ,lei è speciale , per me lo è , e molto anche...

-Ehm- come inizio non è il massimo , ma almeno sono riuscito a dimostrare ai miei compagni che non sono finito in stato vegetativo- sì ,ci conosciamo , andavamo alla Royal assieme e per un certo periodo abbiamo anche giocato a calcio insie..-

-Tu hai giocato nella Royal?!- non riesco a finire la frase che Mark mi ha messo una mano sulla spalla e sta guardando con occhi luccicanti Luna , il solito Mark.

Lei non si scompone e lo guarda con aria divertita e sorridente

-Si, giocavo nella Royal-

-In che ruolo?-

-Attaccante-

-Eri brava?-

-Mark!- Questa è Silvia ,che guarda Mark con aria di rimprovero, mentre il resto della squadra ridacchia , compresa Luna

-Si ero brava , pensa che una volta ho perfino fatto un occhio nero a Joe-

Tutti la guardano stupiti , lei invece si è messa le mani sui fianchi ed ha alzato la testa con aria di sfida.

No è poi cambiata tanto infondo.

-Davvero?-le chiede un Kevin leggermente divertito-davvero hai fatto un occhio nero a Joe King?-

Meglio che intervenga a risolvere la situazione

-Si-dico con un sospiro-che dici gliela raccontiamo la storia , eh Luna?-dico rivolgendomi a lei , si gira si scatto verso di me e m guarda con un misto di gioia , tristezza e ...affetto

Fa un cenno di assenso e sorride , dio quanto adoro il suo sorriso!

-E' una storia lunga ma se sono curiosi di sentirla...-

Un coro si “sì” e “ovviamente” si leva per il campo , Luna gli ha già conquistati ne sono certo e non posso non dargli torto....

 

 

La spiegazione ha richiesto più tempo del previsto e quando abbiamo finito era già tardi , gli altri hanno iniziato ad avviarsi verso casa uno alla volta.

Luna è lì , che ride con Silvia , la sua risata è pura melodia per le mie orecchie.

Mi vede e capisce , a noi è sempre bastato guardarci per capire cosa pensava uno e pensava l'altra.

Dobbiamo parlare.

Anche Silvia capisce e dice a Luna che la aspetta a casa per cena , mi saluta ed io ricambio, mentre la vedo incamminarsi sull'asfalto grigio della strada.

Si sta facendo buio e i lampioni si accendono , illuminando il campo da calcio come uno stadio.

Mi avvicino a lei : ha le guance rosse , forse per il freddo , forse per l'imbarazzo.

-Ti va di fare due passi?-le chiedo- così intanto parliamo...-

-Ma certo-mi risponde mettendosi alla mia destra

-Allora-inizio, per alleggerire la tensione-come stai? Tutto bene?-

Lei annuisce convinta

-Si , la famiglia con cui vivo è fantastica , ho dei fratelli che farebbero di tutto per me e visto che sono l'unica donna della casa sono anche la più coccolata-dice con un sorriso.

Sorrido anche io , è incredibile come riesca a mettermi a mio agio , anche se è tre anni che non la vedo non sembra cambiato quasi niente.

Anche se molto è cambiato

Io sono cambiato.

L'ha sentita la mia storia prima, ed è rimasta ad ascoltare senza battere ciglio

Non ho idea di cosa abbia pensato.

Ma dovrebbe andare tutto bene no se ora è qui a due centimetri da me che ride e scherza come se nulla fosse...

La guardo.

Non immagina quanto mi sia mancata

Ma sta bene, questo è l'importante

-Sono felice che tu trova bene con la famiglia con cui vivi ora-

-Sì sono fantastici ,però...-

-Però?-

Sospira

-Però mi sei mancato, David e Joe mi sono mancati...ho sempre voluto tornare in Giappone per vedervi un'ultima volta , ma non sapevo come contattarvi...poi vi ho visto in televisione , tu e David e gli altri e ho desiderato con tutto il cuore poter essere lì con voi in quel momento-

La ascolto in silenzio , anche io avrei voluto che quel giorno fosse lì tra le tribune a fare il tifo per noi , per me.

Parliamo del più e del meno,dei suoi fratelli , di mia sorella , le racconto della Allius e di tutto quello che è successo in questi ultimi anni.

-Però mi sono persa un sacco di avventure divertenti- dice con malinconia

-Ma ora sei qui no?- dico , ho paura che mi tremi la voce.

-Si-dice voltando la testa e guardando le nuvole che si stanno addensando , stanotte probabilmente ci sarà un temporale-ora sono qui-finisce la frase voltandosi verso di me e regalandomi uno dei suoi sorrisi migliori.

Passiamo il resto della serata a camminare vicini , in silenzio , non abbiamo bisogno di dirci altro.

Io e Luna.

La mia migliore amica...

 

 

La mia migliore amica....

 

 

 

Risposta alla recensione di Melt :

Ehi! Grazie che la storia ti sia piaciuta , scusami per non averti risposto prima, ma come sai ho dei problemi con il computer ^_^”

Perché non pubblichi qualcosa? :D

Ovviamente la scelta è tua , ma se mai lo farai prometto di essere una delle tue prime recensitrici ù.ù

 

Ok è tutto , ci vediamo al prossimo capitolo , chi ovviamente sarà tanto coraggioso da venirlo a leggere -.-

Grazie ancora per le recensioni!! XD

Baci,

Annalisa96Cullen

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Un tuffo nel passato... : Parte 2 ***


 

Buon pomeriggio!! : )

Corvi : cra cra

-.-

Vedo con piacere che mi aspettavate in molti...

Oh beh , iniziamo a parlare un po' di questo capitolo:

E' la seconda parte di “Un tuffo dal passato” e questi “tuffi” servono a spiegare un paio di cose sul passato di Luna e Jude …

Jude: mah va? Fin lì c'eravamo arrivati tutti genio è_é

Taci e lasciami finire!

Dicevo , in questi capitoli capiremo un po' come mai Luna è tanto amica di quelli della Royal e del perché è così in intimità con Jude XD

Jude: >//////////<

Hiroto: parecchio intimi eh....

Oh sei tornato ^_^ , vieni fatti torura...ehm, volevo dire abbracciare ^.^

Hiroto: me ne torno da Miam O.O

 

Eh con questo vi lascio al capitolo gente ci vediamo in fondo ; )

 

 

Un tuffo nel passato...: parte 2

 

Giappone, 4 anni prima....

 

-Io quella in squadra non ce la voglio ! - Joe King aveva fatto il giro del campo almeno una decina di volte ripetendo frasi come quella sopra citata o “ Piuttosto che avere lei preferisco prendermi la scabbia” o anche “ Se prendete in squadra lei me ne vado io “ , a quell'affermazione Waldon gli aveva chiesto:
-
Ah si ? E dove andrai a giocare ?-
-
In Antartide...con i pinguini !!-

David aveva alzato gli occhi al cielo , il resto della squadra si era messa a ridere e Jude aveva iniziato a chiedersi se l'idea di proporre di far entrare Luna Cross in squadra valesse davvero la pena..

.

Si , ne valeva la pena.

Alla fine, aiutato dagli altri era riuscito a prendere Joe di peso (avevano provato a farlo ragionare con le buone , ma non era servito a molto...) e a farlo sedere su una panchina , lui per tutta risposta si era girato dall'altra parte e aveva incrociato le braccia al petto borbottando qualcosa che Jude non riuscì a capire,

-Sta a sentire – gli aveva detto – mi vuoi spiegare perché non la vuoi in squadra ? Hai visto come gioca ? E' un ' attaccante fortissima ,hai visto anche tu con che facilità è riuscita a scartare me e David e a segnare , ci sarebbe di enorme aiuto , non riesco proprio a capire perché tu non la voglia....-

Joe a quell'affermazione si era girato di scatto e aveva fulminato Jude con lo sguardo:

-Perché non la voglio ?!?! Mi stai chiedendo perché non la voglio in squadra ?!?! Ma dico , hai visto cosa mi ha fatto !! - gridò il portiere della Royal indicando l'occhio nero che , anche se era trascorsa quasi una settimana , non voleva proprio saperne di andarsene.

Master non resistette più e scoppiò a ridere tenendosi la pancia,
-
Che cazzo ridi tu ?! Guarda che è una cosa seria !! - gli aveva urlato dietro Joe alzandosi di scatto dalla panchina. E avvicinandosi pericolosamente al

povero Master che si era reso conto solo in quel momento dell'enorme sbaglio commesso ; mai insultare il portiere della Royal , soprattutto se quel qualcuno si chiamava Joseph King ed una ragazzina alta la metà di lui gli aveva fatto goal lasciandogli un occhio nero.

Jude capita la situazione , si frappose fra i due

-Eddai ragazzi calmatevi – disse fermando Joe con una mano ed evitando una brutta fine per il ragazzo dietro di lui -dopotutto la mia è solo una proposta....mettiamola hai voti , che ne dite ?- disse poi rivolto all'intera squadra.

Gli altri si guardarono per qualche secondo e poi annuirono in risposta.
-D 'accordo , ad alzata di mano : chi vota per avere Luna in squadra ?- Jude alzò immediatamente la mano , seguito a ruota da David , i due si scambiarono uno sguardo di intesa.

Uno ad uno i giocatori della Royal , anche i più indecisi , alzarono la mano ; se quello che diceva il capitano era vero , allora la Cross sarebbe stata un ottimo acquisto per la squadra.

Dieci giocatori su undici avevano la mano alzata....vi lascio immaginare chi fosse l'unico ad averla lasciata abbassata , e che in quel momento stavo sbuffando e imprecando

-Avanti Joe , devi ammettere che la ragazza ha talento , potrebbe essere , anzi no , è una dei migliori attaccanti del paese-

Gli sguardi di tutti erano puntati su Joe , che inspirò forte e rilasciò un lungo sospiro esasperato , massaggiandosi gli occhi :

-D'accordo-disse alzando la mano-avete vinto voi.

I ragazzi esultarono,mentre il portiere sbuffava infastidito

-Questo però non vuol dire che l'accetterò come membro della squadra e che andremo d' accordo -

-Eddai , magari invece diventerete inseparabili-replicò Master dandogli una pacca sulla spalla ed esibendo un sorriso a trentadue denti – e poi certe amicizie lasciano i lividi , e non solo sulla pelle, eh Joe?-concluse ammiccando in direzione del suo occhio.

Ecco.

Stavolta non c'era scampo per povero difensore.

Anche perché aveva fatto il passo più lungo della gamba e stavolta Jude non sarebbe intervenuto.

E poi Joe doveva scaricarsi su qualcuno , e quel qualcuno era meglio che non fosse Luna , perché , conoscendo il soggetto , il capitano sapeva che non avrebbe tardato a vendicarsi e Joe si sarebbe trovato anche il secondo occhio nero.

Ma questi erano dettagli.

Jude riuscì a stento a trattenere una risata mentre Alan e Joe gli passavano davanti, il primo inseguito dal secondo con in mano un enorme pinguino-peluche preso da chissà dove.

 

 

 

Vincere una partita contro la Zeus sarebbe stato più facile che affrontare quello che lo aspettava oltre quella porta.

Jude alzò gli occhi sul nome della sezione ,che portava la lettera “ C”, la classe di Luna Cross.

Dall'interno provenivano voci femminili parecchio esaltate e ogni tanto si sentiva qualche risata.

Posò la mano sulla maniglia fredda.

Esitò.

Nessuno era mai riuscito a metterlo in soggezione , nessuno.

Ma forse , dopotutto , era anche per quello che voleva chiederle di entrare a fa parte della squadra.

La prima donna ad entrare a far parte della Royal , un grande onore , anche perché era risaputo da tutti quanto le selezioni per entrare a far parte della squadra fossero dure e solo pochissimi venivano scelti , un anno addirittura non venne preso nessuno.

Aveva scelto di andare lui a darle la grande notizia , un po' perché era il capitano, un po' perché non si fidava di mandarci qualcun altro , l'unico di cui si fidava per svolgere quel compito era David , ma aveva convenuto che era meglio che andasse lui a fare gli “onori di casa”.

Spinse in giù la maniglia della porta ,che si aprì.

Sul pavimento era un campo minato di fogli sparsi , cartacce delle merendine e matite e penne varie ; i banchi ,disposti in modo in quattro file che andavano dalla cattedra fino alla fine dell'aula , erano tutti vuoti, fatta eccezione per due della seconda fila dove in uno erano sedute due ragazze,una bionda e una castana , erano intente a parlare con un'altra ragazza che occupava il secondo banco.

Impossibile non riconoscerla.

Gli occhi , con la luce del sole che filtrava dalle finestre erano ancora più luminosi , mentre i capelli scendevano in una cascata di petrolio lungo la schiena , mentre sul viso si dipingeva un sorriso luminoso.

Jude rimase incantato da quella visione.

Stavano ridendo e scherzando su un argomento che Jude non riuscì ad afferrare ,ma sembrava essere incentrato sui ragazzi più carini della scuola.

Appena sentirono al porta aprirsi le ragazze si girarono credendo fosse il professore o uno dei loro compagni , invece si ritrovarono davanti Jude Sharp ,il capitano della Royal.

Smisero di ridere , la castana lo guardò con odio , mentre invece la bionda distolse lo sguardo arrossendo visibilmente ; Jude ormai ci aveva fatto l'abitudine a quelli sguardi , a quel comportamento , che oramai non ci faceva più caso.

Più che altro era interessato a sapere che sguardo avesse Luna.

Puntò gli occhi cremisi nei suoi di cioccolato.

Tranquillità , questo vi lesse , non c'era sorpresa , stupore , paura o qualsiasi altra emozione che aveva più volte trovato negli altri sguardi , forse una punta di curiosità , appena un po'.

Sembrava sapere cosa era venuto a chiederle ; meglio , avrebbe fatto più in fretta.

Luna scese dal banco e si lisciò le pieghe della gonna corta della divisa e si sistemò il bavero della camicetta della divisa, che ne risaltava il fisico magro,
-
Allora cosa vuoi ?- chiese con freddezza.

Quel tono mise fine ai pensieri poco casti di Jude , che si accorse solo in quel momento di essersi soffermato troppo a lungo sul corpo della compagna..

La guardò negli occhi e sentì le orecchie e le gote andargli a fuoco , in cuor suo sperava che lei non se ne accorgesse.

Tossì cercando di riprendere il controllo della situazione e di tornare il freddo e calcolatore capitano di una delle squadre più forti del paese...o al meno all'apparenza , si perché dentro di se, Jude Sharp sentiva il fuoco ribollirgli nelle vene , nel sangue.

Aveva visto un sacco di ragazze belle nella sua vita , e quando lo vedevano passare alcune abbassavano lo sguardo imbarazzate , altre facevano finta di niente , ma Jude poteva vedere chiaramente , da come stringevano i pugni , che si trattenevano dalla voglia di saltargli letteralmente addosso , altre ancora , sicure della loro bellezza ,ammiccavano con lo sguardo ; mai però aveva ceduto a quelle silenziose richieste , semplicemente perché non era mai stato attratto ,

Oh certo , alcune erano anche molto più belle di Luna , più attraenti ,ma lei aveva quei capelli neri come la notte , e degli occhi così profondi da perdercisi dentro e non fare più ritorno alla realtà .

-Lei è diversa..- si disse Jude , neanche lui riusciva a spiegarsi in che cosa.

- ehm...ho bisogno di parlarti – riuscì finalmente a dire , poi lanciò una breve occhiata alle altre due ragazze e aggiunse – in privato -

Luna fece un cenno con il capo verso la porta – usciamo allora – si rivolse poi verso le altre due e fece un sorriso rassicurante , dicendo che non ci avrebbe messo molto , e seguì in silenzio il ragazzo oltre la porta , che chiuse silenziosamente dietro di se, Jude aprì la bocca per parlare , ma lei precedette:

-Accetto – disse calma ; Jude la guardò con occhi sbarrati e la faccia di uno che ha appena visto un ufo sorvolare i celi ,

-C-come? - balbettò

-Accetto il posto di attaccante della Royal- ripeté con la stessa calma di prima e chinando il viso da una parte- perché era questo che eri venuto a chiedermi , vero?-

Lui era ancora sconcertato , cos'era anche veggente adesso?

-Si – disse lui con prudenza e simulando una freddezza che non aveva – si era questo che ero venuto a chiederti . Ma dimmi....come facevi a saperlo?-

Lei fece un sorriso amaro – noi donne sappiamo essere parecchio perspicaci Jude Sharp- disse rivolgendogli uno sguardo carico di significato , lui non riuscì a reggerlo per più di qualche secondo.

-oh , beh se lo dici tu...in ogni caso è un piacere averti in squadra con noi e a nome della Royal ti do il benvenuto in squadra-

-il piacere è tutto mio, ci vediamo agli allenamenti questo pomeriggio allora- Certo a presto allora- Jude le diede le spalle ed iniziò ad incamminarsi per il corridoio.

Luna rimase a guardarlo finché non scomparve dalla sua vista , aveva i battiti del cuore accelerati e l 'incredibile sensazione di piacere che aveva provato sentendo i suoi occhi rossi addosso.

In cuor suo pregava che quella sensazione non se ne andasse tanto presto...

 

Tutto , prima o poi , dovettero ammetterlo: Luna Cross era una dei migliori attaccanti mai esistiti e gliene diede prova già dalla prima partita , quando su tre goal segnati due erano i suoi .

Perfino Joe dovette ricredersi e farle i complimenti , perché dopotutto se avevano vinto era anche merito suo , anzi soprattutto merito suo.

Tempo un mese e quei due erano diventati amici per la pelle , Luna aera riuscita a conquistare anche lui , e poi l'intera squadra, diventando molto amica anche di David e Jude.

Quest'ultimo una volta la invitò persino a casa sua , dovevano discutere di alcune tecniche micidiali da proporre di provare e lui l'aveva invitata dopo la scuola.

Il ragazzo rise dell'espressione che fece quella volta l'amica quando si era ritrovata davanti l'enorme casa degli Sharp , e se da fuori sembrava immensa l'interno lo poteva confermare.

Jude la accompagnò attraverso un intricato labirinto di corridoi e stanze , tutti dipinti rigorosamente di bianco , fino ad arrivare in una stanza , che a differenza delle altre era stata dipinta di un tenue giallo, al centro era stato posto un enorme tavolo di noce con due sedie ai suoi estremi ,mentre in un angolo era stato posto un pianoforte , che aveva tutta l'aria di essere molto antico.

Lo sguardo di Luna cadde immediatamente su quell'oggetto.

-Lo sai suonare?- chiese a Jude facendo un cenno verso il pianoforte,

-Si un pò- rispose lui guardandola curioso , mentre lei chinò lo sguardo arrossendo leggermente

-Mi potresti mostrare come si fa?- le sue parole furono appena udibili , e Jude riuscì a capire quello che aveva detto solo perché si trovavano vicini.

Sorrise teneramente , quella ragazzina era davvero imprevedibile , si , quella era la parola esatta ; non sapevi mai cosa stesse pensando finché non lo diceva o cosa stesse provando , le riusciva bene anche nascondere i propri sentimenti , ed in questo lei e Jude si assomigliavano molto.

-Ma certo-le rispose lui -conosci qualche canzone che vorresti suonare?-

Gli occhi di Luna si illuminarono- La conosci “Per Elisa”? - chiese

-Ma certo, è di Beethoven se non sbaglio-

-Si esatto , mi insegneresti a suonarla? E ' la mia preferita-

Lui la guidò fino al pianoforte e la fece sedere sopra la seggiola , poi le si sedette vicino.

Luna appoggiò le mani sui tasti bianchi e neri del pianoforte

-Cosa devo fare?- chiese impaziente

-Guarda...-sussurrò Jude all'orecchio della ragazza mentre appoggiava le mani sulle sue.

Il cuore di Luna perse un battito , non erano mai stati tanto vicini.

Jude iniziò a guidare le mani di lei sui tasti , e a poco a poco l'armonia che si creava invase la stanza , riempiendola della dolcezza delle sue note.

-Sto suonando- sussurrò Luna meravigliata , Jude sorrise a sua volta,

-Si è vero-disse lui con un sospiro lasciando la presa sulle sue mani e ponendo fine alla melodia.

Luna voltandosi verso di lui si accorse che fissava il soffitto con malinconia.

-Che hai?-

-Beethoven scrisse questa canzone per la ragazza che amava , ma lei non lo degnò mai neanche di uno sguardo , e questo gli spezzò il cuore- strinse meccanicamente i pugni , perché diavolo stava dicendo queste cose a lei ? Cosa le importava dopotutto ?

Le mani di Luna si mossero racchiudendo i quelle di Jude tra di loro , lui girandosi di scatto si trovò distante pochi centimetri il viso di lei , che lo osservava con un misto di tristezza e comprensione , ma non di pena .

Lui odiava fare pena alla gente , era una cosa che non aveva mai sopportato , soprattutto se conoscevano la sua storia ; lei era come lui , anche lei odiava vedere quell'emozione nello sguardo delle persone , la faceva sentire inferiore e lei non voleva esserlo , per tutta la vita aveva dovuto combattere per poter conquistare un posto in quel mondo triste e crudele , che senza esitazione si portava via le persone care e rideva al suono delle tue grida di dolore.

Combattere e resistere , era questo il motto di Luna , mai cedere davanti alle difficoltà e , ogni volta che cadeva , alzarsi e continuare ad andare avanti a testa alta , essere fiera per quello che era.

-Sei già bravo quasi quanto Beethoven -disse lei con un sorriso capace di sciogliere anche i ghiacci del polo nord-un giorno mi piacerebbe sentire una tua canzone , anche se non sono la “tua Elisa” , ma una tua amica- concluse guardandolo intensamente , Jude ricambiò lo sguardo mentre il rosso si mischiava al marrone.

Jude avrebbe voluto dirle che , anche se non lo fece mai , che lei sarebbe stata l'unica musa capace di ispirarlo , e che se anche non l'avesse voluto l'avrebbe aspettata per tutta la vita.

 

Era una promessa....

 

 

Angolo sclero dell'autrice :

 

Allora , le cose tra i nostri ragazzi iniziano a spianarsi XD

la prima parte questo capitolo l'ho scritta ascoltando “I love Rock 'nd Roll “ di Britney spears , ed è venuto un po' una schifezza -.-

Kidou: Un po' ?? O.O

Ok forse un po' tanto...

Hiroto: poi più che la prima parte direi tutto il capitolo -.-

Ma avete solo da criticare voi due >.<

Kidou&Hiroto : Si !! ^_^

Beh in questo caso...

*Me apre la porta di casa e viene investita in pieno da Miam e Lisa che si gettano addosso a Kidou e Hiroto*

Miam&Lisa : KAWAIIIIIII !! *_*
Ok direi che per oggi ho finito di sclerare (forse...)

Ci si vede cari !! XD

Baci,

Annalisa96Cullen

 

P.S : qui sotto vi lascio l'immagine di Luna , sarebbe aya tojo di Ichigo 100% ; )




http://img3.lln.crunchyroll.com/i/spire2/f41c9437c5599e4a7ca9822869d5927e1246849193_full.jpg

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Capitolo 7
*** Ritorno alla Royal ***


 

Ehilà ^_^

Me sente persone che ronfano alla grande

Ehm...disturbo??

Oh beh chi se ne importa ^_^

Inanzitutto vi chiedo di perdonarmi per il pauroso , mostruoso ritardo , ma purtroppo per me sono stata super impegnata con la scuola e sono finita a letto con l'influenza.

Odio l'inverno -.-

Allora premetto 3 cose:

  1. Fa schifo

  2. E' corto

  3. Vi consiglio di preparare i sacchettini

 

Jude: Per una volta le do ragione: E' un autentica schifezza -.-

Bene , non ho altro da dire al momento , perciò ci vediamo a fine cappi :)

Buona lettura!!

 

Ritorno alla Royal

 

Luna pov

 

 

Tornare alla Royal dopo tre anni fa un certo effetto.

Un conto è se sei abituato a vederla , un conto è se non ci metti piede da troppo tempo o non ci sei mai entrato.

L'aggettivo giusto per descriverla?

Maestosa.

Si, questa è la parola giusta.

Se sembra gigantesca da fuori , posso assicurarvi che dentro lo è ancora di più.

Devo ammettere che le prima volte che ci ho messo piede mi ha fatto venire i brividi ; quei corridoi bui avevano un che di spettrale che facevano accapponare la pelle.

Più di una volta riuscì anche a perdermi , purtroppo per me non ho mai avuto un buon senso dell'orientamento , una volta finì anche nello sgabuzzino delle scope , per fortuna Joe , David e Jude riuscirono a trovarmi prima che mi venisse un attacco d'ansia.

Già...Jude.

Ieri sera abbiamo parlato.

Mi ha raccontato che quando me ne sono andata Ray Dark ha praticamente preso il possesso della scuola e che ha commesso un sacco di atti illeciti nel mondo del calcio.

Ad essere sincera la cosa non mi sorprende affatto ; quel tipo lo ho sempre odiato , fin dalla prima volta che ha messo piede alla Royal , è comparso pochi mesi prima che me ne andassi , poi c'è stato l'inferno.

Certe volte mi pento di essermene andata : perché se è vero che io ho trovato una famiglia che mi ama , agli altri le cose non sono andate molto meglio .

Ma poi , se ci fossi stata io , le cose sarebbero andate diversamente?

Non lo so , non ne ho la minima idea.

In ogni caso , alla fine ieri sera Jude mi ha riaccompagnato fino a casa di Silvia ...e niente.

Cioè , non è successo niente di che.

L'ho solo salutato e gli detto che oggi sarei venuta alla Royal a trovare gli altri.

Basta.

Ma che doveva succedere poi di importante?

Nulla.

E va bene così.

Deve essere così.

Gli ho detto tutto , tutto quello che dovevo dirgli in questi tre anni glielo ho detto.

Tranne una cosa...

Mi è mancato.

Più del lecito per essere solo un amico.

Ho troppe domande e poche risposte.

Una cosa però la so : l'adolescenza, una volta cresciuta , non mi mancherà per niente.

 

Ed ora eccomi qui che cammino avanti indietro per la Royal Academy in cerca del campo da calcio dove si allenano.

Se non sbaglio doveva essere verso i sotterranei , ma potrebbero averlo spostato.

Continuo a camminare e imbocco un corridoio che si spinge più in profondità.

Credo di aver sentito delle voci , ma non vorrei sbagliarmi..

-Ehi passa la palla !-

-Cavolo Master era lì dai tuoi piedi!-

-Zitto Joe , che tu sei anche in porta!-

-E con questo?-

Si lo ho trovati.

Inizio a correre percorrendo l'ultima parte del corridoio , voglio fare in fretta.

Una luce abbagliante mi toglie la vista per qualche secondo e sono costretta a farmi scudo con le braccia , poi lo stadio della Royal si spalanca davanti a me in tutta la sua grandezza.

E' rimasto uguale , questo almeno non lo hanno cambiato.

Quanti ricordi...ho vissuto quasi tutta la mia vita in mezzo ai ricordi ,ero troppo spaventata dal presente ed ero incapace anche solo a pensare al mio futuro , il passato , per quanto tormentato fosse , era mio unico punto fermo in un mondo che si muoveva nel caos più completo.

Poi ho incontrato loro .

I ragazzi che in questo momento giocano sull'enorme campo da calcio sintetico e che sono troppo impegnati a inseguire una palla per notare una loro vecchia compagna di squadra che da parecchi minuti li sta osservando.
-
Daniel passala qua-
-
Ehi sono libero! -
-
Difesa! -
-
Joe che cazzo combini! -
-
Pensa per te Master che oggi stai giocando da schifo -
-
Proprio tu parli che non sei capace a fermare una palla , e poi saresti il numero uno dei portieri?!-
-
Smettila di sfottere!-
-
Eddai ragazzi finitela -
-
Sta zitto Sanford! -
-
Quasi quasi rimpiango che Jude non ci sia...almeno lui vi avrebbe fatti stare zitti !-
-
Cretino!-
-
Imbecille! -
-
Scassapalle !-
-
Sai che ti dico Joe? Che come portiere Evans è mille volte meglio di te!-
-
Coosa?! Ripetilo se ne hai il coraggio brutto figlio..-
-
Eh basta ragazzi ! Ci sono anche delle signore qui!-
-
Ben ha ragione Joe , le brave RAGAZZE non dicono parolacce -
-
Ok adesso ti meno..-
-
Ehm veramente io parlavo della mora che è a bordo campo e che ci sta fissando da una vita...-
-
Di chi diavolo stai...? Aspetta a me quella sembra di averla già vista...-
-
Si ha un aria familiare...-
-
Capelli neri , occhi cioccolato e un sorriso da pazza....un momento...Joe ma quella è..-
-
No , non può essere..-
-
Ma si che è lei...è LUNA!!-
-
Luna?? Luna Cross? La nostra Luna Cross??-
-
Si si è lei!-

 

 

Gli uomini....

Sarà meglio che dica qualcosa per convincerli del tutto:

-Allora ci siete arrivati a capire chi sono o vi devo fare un disegnino?-

Come se avessi detto la frase magica , li sento esplodere in un : LUNA!!

Mi corrono incontro e nel giro di mezzo secondo mi ritrovo l'intera squadra della Royal addosso , letteralmente.

In tutto questa confusione riesco a distinguere solamente l'abbraccio forte di Joe e quello più protettivo di David.

Il marrone e l'azzurro.

Questi sono i loro colori.

Il marrone è la stabilità , la sicurezza , l'energia perpetua e duratura , fonte di grande tenacia ; è madre di una grande forza d'animo all'interno della persona .

L'azzurro invece è un derivato del blu e dell'azzurro e molti caratteri li ha presi da questi colori , è il colore della lealtà , nutre piena fiducia nei propri amici , e crea legami molto profondi con le persone che ama...

Ecco come riassumere i loro caratteri.

Mia madre aveva ragione , il gioco dei colori ti aiuta a vedere il carattere delle persone da più angolazioni e a capirle più affondo.

Per mia fortuna il momento degli abbracci è finito , anche perché ho la schiena e le braccia a pezzi , ricevere un abbraccio da Drent è come farsi passare e ripassare sopra una mietitrebbia.

Mi guardano , alcuni hanno gli occhi lucidi ma cercano di non farlo notare , però quello che i fa più ridere di tutti è Joe , ha un 'aria così spaesata...

-Beh allora non mi dite niente?-chiedo sorridendo , Joe mi guarda ancora più stralunato :

-Cosa ti dovremo dire noi? Tu piuttosto dovresti dire cosa hai fatto visto che sei scomparsa per ben tre anni-

Mi mordo il labbro.

Lo faccio sempre quando sono nervosa , anche se gli unici ad averlo notato al momento sono mio fratello e Jude.

-Beh-dico tirandomi indietro i capelli-credo che dovrò dare una spiegazione anche a voi-

 

 

 

E anche questa volta le spiegazioni sono state lunghe e articolate , perché è devo sempre mettere tutti i dettagli per spiegare meglio e questo richiede altro tempo.

E alla fine del racconto Joe salta su e mi guarda con occhi pieni di malizia

-Allora , non ti andrebbe di fare una partita ?-

-No grazie , in questi giorni sono piuttosto stanca-

-Lo sapevo-dice esibendo un sorrisino furbetto-hai paura di essere battuta vero? Non posso non darti torto dopotutto la Royal è la squadra più forte di tutto il Giappone-

-Dopo la Raimon-

Lo vedo arrossire improvvisamente e poi stringere i pugni dalla rabbia: ho toccato un tasto dolente , eh Joe?

-Pensala come ti pare-mi dice per poi incamminarsi verso il campo

-Allora , che vuoi fare , dimostrare che vali , se vali , ancora qualcosa o fare la figura della gallina impaurita?-

Assottiglio gli occhi , mi ha punta nell'orgoglio.

David è già pronto a replicare , ma io lo precedo tirandomi su di scatto dalla panchina su cui sono seduta

-Ma certo , o mio grande Re -

-Scendi in campo allora , streghetta-

Ecco questo è il nostro modo di dirci “Ti voglio bene” , prenderci in giro a vicenda , ma ovviamente per scherzo.

-Chi perde paga il gelato a tutti-

-D'accordo-

Ci dividiamo in due squadre , nella mia gioco come unica punta , ma ce la posso fare , batterò Joe a tutti i costi , anche perché non ho abbastanza soldi per offrire il gelato a tutti , soprattutto perché Master se ne mangia quattro alla volta.

-Sei pronto King? Aspettami che arrivo-

-Quando vuoi Cross-

-Certo che vuoi due le sfide le prendete proprio sul personale-

-Già soprattutto perché Joe non vede l'ora di ritrovarsi con un altro occhio nero -

-Sta zitto Waldon-

-Luna ne sei proprio sicura?-

-Ma certo Dave , è questione di vita o di morte-

L'arbitro fischia. Dietro di me il fruscio del vento tra i miei capelli , ai lati i miei compagni che scattano.

Sospiro e cerco di concentrarmi.

Quando mi concentro penso intensamente a un colore che mi dia l'energia e il coraggio.

Chiudo gli occhi.

Li riapro.

Davanti a me ho il rosso.

 

 

 

Lo sapevo. E' tipico. Certe volte mi sembra di essere in una commedia tragicomica americana .

Quando abbiamo finito la partita siamo andati tutti a prendere il gelato , inutile dire che Joe ha dovuto sborsare un bel po' di yen , mentre il resto della squadra tratteneva a stento le risate.

Il resto del pomeriggio lo abbiamo passato in giro per la città , parlando , scherzando e poco ci è mancato che ci scappasse l'infortunato , alias Alan Master.

Non ho capito bene cosa è successo , ho visto solo Alan sussurrare qualcosa all'orecchio di Joe , che è diventato rosso come un peperone e a passo di carica dirigersi con il pugno alzato verso Master.

Sono serviti otto giocatori per tenerlo.

A dirla tutta mi sono mancate perfino le loro litigate.

Ci siamo anche scambiati i numeri di telefono , così li posso chiamare e inviargli degli sms.

-Sicura di voler andare da sola?-mi aveva chiesto Dave prima che ci salutassimo

-Ma si, non preoccuparti mi ricordo dove abito-

Cioè , in teoria dovrei ricordarmi dove abito. Perché al momento mi sono persa.

Ieri sera mi sono fatta accompagnare a casa da Jude e non ho guardato la via in cui sta la casa di Silvia.

Sono una totale , completa cretina.

Ma non è un gran problema , dite voi , basta chiamare Silvia e farsi dire il nome della via.

Altro problema : non ho più credito.

Sfiga , sfiga , sfighissima.

Ok , niente panico.

Basta che mi guardo intorno e che cerchi qualcosa di famigliare che mi possa far capire dove più o meno mi trovo.

Fosse facile!

Ma dopotutto tentar non nuoce , mi guardo intorno.

Umh...un momento , se non sbaglio questa è una delle vie che porta al campetto da calcio vicino alla Raimon e che non dista molto da ove abito.

Grande , grandissima fortuna.

Percorro il lungo tratto di strada , stringendomi nel cappotto , è quasi buio ed ha iniziato a far un freddo cane.

Spero che il campetto non sia molto lontano da qui , perché sto iniziando ad autoconvincermi che a ora che ci arrivo sono diventata un ghiacciolo.

Aspetta...Eccolo! Ci sono l'ho visto.

Ora basterà che prosegua in linea retta per questa strada e dovrei arri...ehi , però c'è un tipo che si sta allenando. Strano , A quest'ora dovrebbero essere già tutti a casa.

E' uno dei giocatori dell' Inazuma Japan , lo riconosco dalla maglia.

E' il numero 18.

Ha i capelli rossi e gli occhi credo che siano verdi.

Si chiama....Xavier se non sbaglio...

 

 

 

Allora è molto schifoso??

*Me vede che tutti si sono chiusi in bagno *

Ehm...ok

Allora in questo capitolo non accade nulla di interessante , TRANNE l'aggiunta di un altro personaggio importante per a storia XD

Hiroto: Ecco finalmente arrivo io!! ^_^

Kido: Non esserne troppo felice , non hai idea di cosa le passa per quella testa bacata...

Hiroto: O che sarà mai XD

Kido: Io ho fatto cose che tu neanche immagini …

Hiroto: O.O ok inizio a preoccuparmi

Per stasera direi che è tutto gente :D

Alla prossima!!

Baci,

Annalisa96Cullen

 

 

PS: stasera ricordatevi di cambiare l'orologio se non l'avete già ù.ù

Kido: Eh certo mica sono tutti bacati come te è_é

Me: >.<

 

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Capitolo 8
*** Un tuffo nel passato... : Parte 3 ***


 

Sono stanca e depressa -.-

Quindi ho poca voglia di sclerare.

Inoltre sono quasi le undici emmezza e domani mi aspetta un 'altra stressante giornata di scuola,

Che stressss çWç

Vi lascio al capitolo allora , spero che vi divertirete ^_^

Ci vediamo giuuuuuuu ;)

 

Un Tuffo nel Passato... : Parte 3

 

Giappone , 3 anni prima

 

-Quindi tu hai una sorella ?-

-Si , si chiama Celia-

L'eco della pioggia che batteva con insistenza sugli ombrelli e lo scalpiccio degli stivali che passavano sulle pozzanghere , era l'unico rumore udibile sulla strada del ritorno.

Stretti uno vicino all'altra , Jude e Luna battevano i denti per il freddo , mentre le dita che stringevano il manico degli ombrelli si stavano pian piano intorpidendo.

-Quanto odio l'inverno- borbottava in continuazione Luna , mentre Jude non poteva che darle ragione ; quell'anno l'inverno si presentava lungo e freddo.

E anche molto piovoso , a quanto pareva , visto che era da almeno due giorni che pioveva ininterrottamente.

Jude guardò il cielo sempre più nero e sempre più carico di pioggia.

Lui e Luna facevano la strada assieme tutti i giorni da quando lei si era trasferita nella nuova casa , circa una settimana prima .

E , non sapeva come , quel giorno erano finiti a parlare di Celia , neanche si ricordava come avesse preso il via il discorso , troppo impegnato com'era a guardare Luna fissare infastidita i nuvoloni scuri che si stavano ammassando sopra le loro teste.

Anche se si conoscevano da nemmeno un anno , aveva assimilato ogni suo comportamento e ogni sua mossa.

Il modo in cui si ravvivava i lunghi capelli scuri , il modo in cui scriveva sui quaderni immacolati , come adoperava le posate , il modo in cui parlava , l'espressione triste e malinconica che aveva durante le giornate più piovose , come quelle.

Poteva dire di conoscerla meglio di quanto conoscesse se stesso...

-E lei ora dov'è ?-

-Siamo stati adottati da due famiglie diverse , è da quasi cinque anni che non la vedo-

-Oh-

-....-

-Ma non hai idea di che cognome faccia?-

-Credo sia Hill-

-M a allora scusa non puoi provare a guardare sull'elenco telefonico? O che ne so , chiedere in giro magari qualcuno li conosce-

Si erano tutti e due fermati uno di fronte all'altra.

Jude sorrise tristemente -Non è facile come sembra-

-Hai paura vero?-

Lui la guardò stupito

-P-Paura?-

-Si , insomma hai paura che lei non ti voglia più vedere dopo tutti questi anni , che ti abbia dimenticato , ho ragione?-

Lui abbassò lo sguardo , completamente disarmato.

Lei riusciva a capirlo meglio di chiunque altro.

E colpiva sempre nel segno.

-Stai tranquillo- sussultò appena quando sentì la mano di lei appoggiarsi sopra la sua spalla e trovarsi il suo viso a pochi centimetri di distanza che gli sorrideva rassicurante – è tua sorella ,non può averti dimenticato , anche se è da tanto che non vi vedete , restate comunque una famiglia , siete sangue dello stesso sangue.-

Jude sorrise di rimando e si rilassò.

Lei si scostò appena e tolse la mano dalla sua spalla per riportarla nella tasca del cappotto.

-Se vuoi una volta di queste ti aiuto a cercarla sull'elenco , magari la troviamo.-

disse stringendosi nelle spalle.

Lui chinò lievemente la testa in cenno di assenso

-D'accordo , possiamo provarci-

Lei tornò a guardare la pioggia corrugando lievemente la fronte , quando faceva così voleva dire che pensava , e pensava ad una delle sue stramberie di prima categoria.

Si voltò lentamente verso il ragazzo alla sua destra con aria seria

-Sto per fare una cosa pazza , mi seguirai e mi proteggerai in questa avventura , o mio re?

Jude la guardò come si può solo guardare un malato mentale e si chiese se la sua amica avesse perso del tutto le rotelle.

Poi però sorrise furbescamente.

Uno di quei sorrisi che Luna aveva definito “alla Jude”.

-Ti seguirò ovunque e dovunque o mia regina-

Lei allora lanciò indietro l'ombrello e si buttò in mezzo alla pioggia , che ora somigliava molto più ad una cascata.

Nel giro di tre secondi era completamente fradicia.

Si era messa a fare piroette girando su se stessa e poi aveva iniziato a cantare “Let's sing in the rain” , tutto sullo sguardo sconcertato e allo stesso tempo divertito di Jude.

-Che fai lì impalato ! Non avevi detto che mi avresti seguito ovunque e dovunque ?- urlò in direzione del ragazzo , per contrastare il rumore incessante della pioggia.

Lui sospirò rassegnato.

Quella ragazza l'avrebbe fatto impazzire.

Forse c'era già riuscita.

Abbandonò anche lui l'ombrello e le corse incontro , prendendola per i fianchi iniziando a ballare con lei.

Se ne fregarono di quello che avrebbe pensato la gente se li avesse visti.

Se ne fregarono dei capelli appiccicati al viso e dei vestiti umidi incollati alla pelle.

Se ne fregarono di quello che avrebbero detto i loro genitori vedendoli entrare in casa completamente zuppi.

In quel momento c'erano solo loro due e la pioggia.

Il resto poteva aspettare.

Almeno fino al giorno dopo ; quando Jude si svegliò con la tosse e quasi 40 di febbre.

Ma infondo ne era valsa la pena.

 

 

 

 

 

Giallo.

Il colore del sole.

Azzurro.

Il colore del cielo.

Verde.

Il colore dell'erba.

Rosso.

Il colore dell'amore.

Così Luna aveva deciso di dipingere i muri della sua stanza nella sua nuova casa.

E Jude , David e Joe avevano accettato di aiutarla.

Anche se a dire la verità l'ultimo di questi era stato costretto dagli altri due.

In effetti se non veniva , pensava David , era uguale , tanto mentre loro lavoravano lui se ne stava spaparanzato sul letto di Luna a leggere manga.

-Certo che una mano potresti anche darla sai- gli disse David passando la terza mano di vernice

Joe prese l'ultima patatina del pacchetto senza staccare gli occhi dal giornalino

-Io faccio da sostegno morale-

-Ah ! Bel sostegno morale , non ci guardi neanche e te ne stai lì a leggere per i fatti tuoi

Borbottò scocciato David , intanto dalla porta Jude sharp arrancava tenendo in mano tre scatoloni carichi di fumetti e oggetti personali di Luna

-L-Luna d-dove devo m-mettere questa r-roba-

-Oh mettila in quell'angolo laggiù guarda-disse la ragazza indicando un angolo lasciato libero vicino ai mobili coperti dai lenzuoli perché non si sporcassero.

Jude li posò e si asciugò la fronte imperlata di sudore con una mano.

Quando aveva accettato di dare una mano a Luna non pensava di dover fare su e giù per dieci rampe di scale portando tre scatoloni alla volta.

Non che a David fosse andata meglio , all'attaccante della Royal infatti era toccato destreggiarsi su una scala semi cadente per poter verniciare la parte superiore dei muri.

Insomma , non era esattamente la prospettiva per un sabato pomeriggio all'insegna del divertimento.

L'unico che sembrava divertirsi era Joe , per il solo fatto che non appena aveva messo piede in camera aveva messo le mani avanti dicendo che lui non voleva neanche venire a fare quello “sporco lavoro” e che dovevano arrangiarsi.

-Ma che bell'amico che sei Joseph , proprio il miglior amico che uno vorrebbe- ringhiò David dopo l'ennesimo sbadiglio annoiato dell'altro.

In effetti non aveva tutti i torti , pensò Jude.

Eh cavolo , loro se ne stavano lì a lavorare e lui a mangiare, non era per niente giusto.

Se Dave fosse sceso per picchiarlo , Jude era sicuro che non avrebbe fatto niente per fermarlo.

-Senti Joe- disse ad un tratto la ragazza che per tutto il tempo era stato muta a pitturare le pareti in basso- perché non vai in cucina a fare i biscotti?-

Joe drizzò le orecchie e portò gli occhi sulla figura accovacciata di Luna.

-Hai tutti gli ingredienti ?-

-Ma certamente-

Il portiere della Royal scattò come una molla e saltò giù dal letto che cigolò.

-Io vado in cucina allora -disse con un sorriso a trentadue denti.

Luna soffocò una risata mentre David imprecava mentalmente.

Jude invece sospirò e chinò la testa affranto:

-Vado a prendere gli altri scatoloni , forse è la volta buona che finiscono- disse dirigendosi verso la porta e facendo un cenno di saluto con la mano , Joe lo seguì a ruota sparendo nel corridoio , e poco dopo si sentì la porta di casa richiudersi e l'accozzare delle stoviglie in

cucina..

David scese la scala e ripose il pennello nel barattolo di colore verde

-E questo muro finito- disse sdraiandosi sul tappeto di giornali che c'erano sul pavimento.

-Mi spieghi una cosa- disse rivolto a Luna

-Che cosa-chiese lei intingendo per l'ennesima volta il pennello nella vernice rossa e facendo colare qualche goccia sul grambiule scozzese usato per non sporcarsi i vestiti.

-Perché hai deciso di dipingere la camera di quattro colori diversi? Non è un po' troppo vivace?-

-Tu dici-

-Si , io dico-

La fermò il pennello a mezz'aria e rimase ferma dando le spalle a David che si girò per poter osservarla in volto , anche se non aveva comunque una buona visuale , dato che i capelli le coprivano parte del viso.

-Sono i miei colori preferiti-lo disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo , tenendo gli occhi puntati sulla parete su cui stava lavorando , come per paura che se solo avesse distolto lo sguardo pe un attimo questa sarebbe sparita per sempre.

-Il rosso più di tutti-, posò il pennello a terra e si sdraiò anche lei vicino a David.

Era sfinita.

David portò le mani dietro la testa e alzò lo sguardo sul soffitto che , per fortuna o sfortuna , non sapeva dirlo neanche lui , era rimasto completamente bianco , con un unica lampadina che penzolava dal soffitto.

-Jude mi ha raccontato del gioco dei colori-disse in un sussurro

Gli occhi di Luna si incupirono e lui si accorse del repentino cambio di umore.

-In realtà sono stato io a chiederglielo , vi ho sentiti parlarne una volta ed ero curioso , quindi se devi prendertela con qualcuno , prenditela con me-

Luna sorrise intenerita

-No no , figurati , lui può raccontarti quello vuole , non ho segreti con voi , solo mi ero persa nei ricordi...-

-Oh beh allora ok....posso sapere solo una cosa?-

-Dimmi-

-Qual'è il mio colore?-

-...L'azzurro-

-L'azzurro?-

-Si , l'azzurro-

Non le chiese il perché, il perché avesse scelto proprio quel colore fra tutti , forse lo sapeva già.

Luna ammirava molto David.

A lui bastava uno sguardo per capire , per comprenderti , per sapere cosa ti turbava e subito ti tranquillizzava.

Non per niente era uno dei suoi migliori amici.

Non per niente l'azzurro , o il blu , era uno dei suoi colori preferiti.

-E il colore di Joe-chiese poi lui in un ghigno

-Il marrone-

-Come i biscotti ?-

Lei rise.

Una delle sue risate tipiche e cristalline.

Uniche e speciali , che solo lei aveva.

-Si , come i biscotti-

-E Jude?-

-Jude è il rosso-

-Come il tuo colore preferito?-

-Si come il mio colore preferito-

-Immagino che non sia una coincidenza-

Lei assottigliò gli occhi come se stesse riflettendo

-No , non lo è..- lo disse a bassissima voce , ma David riuscì comunque a sentirla e sorrise annuendo.

Luna sorrise di rimando.

Aveva capito.

Ad un tratto dalla cucina giunse un forte e chiaro “Sbeng”.

-Ahia Joe ma sei impazzito?!-

-Guai a te se provi ancora a toccare l'impasto Jude ,perché altrimenti la botta in testa te la do più forte -

-Si ma c'era proprio bisogno di usare la padella?-

 

 

 

 

 

Luna odiava i lunedì.

Perché si tornava a scuola , e lei non era mai pronta a ricominciare ogni volta una nuova settimana fatta di studio , verifiche , interrogazioni e ancora verifiche.

Una palla.

Se avesse potuto le avrebbe dato fuoco , l'unico motivo per cui si tratteneva dal farlo e per il solo fatto che non voleva far diventare polvere anche il campetto da calcio , l'unico motivo valido per fasi quasi venti minuti a piedi ad andata e ritorno per cinque giorni a settimana.

L'altro motivo erano Jude e gli altri.

Soprattutto Jude.

-Uffa ma perché dobbiamo venire a scuola il lunedì- avevano appena varcato la soglia della Royal e già aveva iniziato a lamentarsi.

Waldon allargò le braccia in segno di resa.

-Che vuoi che ti dica? Se non iniziassimo il lunedì incominceremo il martedì , per cui..-

-E poi ti toccherebbe andare a scuola il sabato-

-Allora mi tengo il lunedì-

I ragazzi erano quasi arrivati all'enorme scalinata che c'era al centro della scuola e che portava all'ufficio del preside più ad una serie di uffici e segreterie.

Proprio in quel momento , da quelle scale, scendeva con lentezza e regalità un uomo.

Un uomo che nessuno alla Royal aveva mai visto prima di allora.

L'intero corridoio si era bruscamente fermato ad osservarlo scendere a passi felpati quelle scale.

Aveva sul volto un ghigno diabolico e anche se il suo sguardo celato dietro la montatura scura degli occhiali , nell'esatto istante in cui i suoi occhi incontrarono quelli di Luna , lei sentì un improvviso gelo invaderle il corpo e il sangue diventare ghiaccio dentro il corpo.

Quell'uomo incuteva rispetto , un rispetto che sfociava nel terrore che provava la persona che incrociava i suoi occhi la prima volta.

L'altra cosa che lei notò fu il fatto che fosse vestito completamente di nero.

Luna odiava il nero.

Era il colore della disperazione più totale , della paura , della sofferenza...della morte.

Sentì l'ondata fredda che le invadeva le membra finire solo quando spostò il suo sguardo verso Jude mentre gli passava affianco.

Strinse meccanicamente il braccio dell'amico che si voltò a guardarla.

Era molto pallida...e fredda

-Luna!- la chiamò scuotendola per le spalle e finalmente si decise a guardarlo

-Che hai Lu? - gli occhi di Jude erano invasi dalla preoccupazione.

Luna sbatté più volte le palpebre per metterlo a fuoco meglio e si accorse solo in quel momento che tutti gli studenti fissava attoniti il corridoio in cui era sparito l'uomo in nero.

Lei invece aveva paura.

Per sé.

Per lui.

Sperava con tutto il cuore di non dover mai più rivedere quel maledetto ghigno.

Ma si sbagliava , e molto anche...

Quello era solo l'inizio.

Il peggio doveva ancora venire...

 

 

Alloooora...

Che dovrei dire?? O.O

Kido: Se non lo sai tu è_é

Hiroto: Lasciala stare è una povera pazza -.-

Afuro: E ' una malata di mente fissata con le padelle ù.ù

Strano...

Tutti: Cosa??

Strano voi tre siate ancora qui..

Kido: E perché scusa ?? O.O

Eeeeeeeeeh sapessi ^_^

Afuro: Così mi fai paura ç_ç

Hiroto: Pazza sadica che hai in mente?? O.O

*Me apre la porta di casa dove davanti al pianerottolo trova Lisa e Melt e poi vede MiamChan_ entrare in sala passando per il vetro della finestra*

Tutti: O.O”

Lisa, Melt ,Miam: Kawaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ^_^

*Rapiscono Kido , Hiroto e Afuro e buttarsi dal balcone in stile superchicche *

E per fortuna non avevo voglia di sclerare -.-

Vabbè se fatto tardi , ci vediamo prossimamente cari ;)

Baci,

Annalisa96Cullen

 

*Dalla finestra rotta arriva Marika a bordo del suo tappeto volante insieme a pallina , me prende su la sua bouldogue e sale sul tappeto che vola via nella notte *

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Rosso di sera ***


*La luce si accende su due sedie posizionate di fronte allo schermo , entrano Kido e Hiroto che si siedono , il primo con l'aria afflitta il secondo tutto pimpante *

Kido: -.-

Hiroto: Evvai in questo capitolo si parla di me ^_^

Kido: e ne sei felice , chissà cosa ha scritto -.-

Hiroto: …

Un urlo proveniente da lontano fa tremare il pavimento *

Hiroto: Santo Byron ! Ma cos'è??O.O

Kido: E lei che arriva

*Me entra correndo e urlando facendo ribaltare le sedie di Hiroto e Kido *

Saaaaaaaaaaalveeeeeee ^O^

Hiroto: O.O

Kido: T_T ecco che ricomincia

Vi sono mancata ^_^

Tutti: No è_é

O ma Chissene ^_^

Scusate il ritardo ma questo capitolo è uno dei più difficili che ho scritto fin'ora ed è anche quello che fa più schifo per cui....

Allora la penultima volta ci siamo lasciati con Xavier e Luna e..ricominciamo da lì XD

 

Dedico questo capitolo a MiamChan_ , perché senza i suoi preziosi consigli su Hiroto questo benedetto capitolo non avrebbe mai visto la luce del sole ^_^

 

 

 

Xavier pov

 

 

Lascio che il pallone rotoli fuori campo e crollo sfinito sul terreno di gioco appoggiando un ginocchio e un pugno a terra.

Guardo a terra e le gocce di sudore che mi imperlano la fronte scivolano lungo il mio viso finendo negli occhi offuscandomi la vista.

Gli asciugo violentemente passandovi sopra con il braccio mentre respiro affannosamente.

Da quanto tempo sono qui?

Ore credo , il sole è già tramontato.

Rialzo la testa e respiro forte , sentendo l'aria nuova e pulita entrarmi nei polmoni.

Un brivido di freddo mi percorre il corpo e mi trapassa le ossa.

Solo ora mi accorgo che la temperatura è scesa vertiginosamente , se non mi copro subito rischio sul serio di diventare una bella scultura di ghiaccio.

Altro che Gazel !

Mi alzo in piedi tremando raggiungo la panchina dove sono appoggiate le mie cose e inizio a frugare nella borsa per poi tirare fuori una bottiglietta d'acqua.

Ne bevo quasi mezza.

Sono distrutto.

Era da chissà quanto che non mi allenavo così.

L'ultima volta credo sia stata per la finale dell'FFI .

Gli allenamenti mi sfinivano , non facevo in tempo ad entrare nella mia stanza che crollavo sfinito sul letto.

Anche se non era come quando giocavo nella Genesis , lì mi sfinivo davvero , arrivavo ,per certi versi , quasi ad autodistruggermi nel vero senso della parola.

In parte a causa della pietra di Alius , in parte per a causa mia e del mio voler essere a tutti i costi perfetto.

Volevo essere migliore di tutti , superare tutti , anche i miei fratelli.

Fingevo.

Fingevo che non mi importasse nulla dei loro sentimenti e di quello che provavano nei miei confronti.

Ma la verità era che ci stavo male.

Stavo male se li vedevo guardarmi con odio.

Stavo male e basta.

Sono sempre stato bravo.

Sono sempre stato molto bravo a nascondere i miei sentimenti , a celare le mie emozioni , a non farmi prendere da loro.

Superare loro significava superare me stesso.

Ma non era solo una questione di superiorità e di perfezione , era prima di tutto una questione di orgoglio.

Per me e per mio padre.

Ogni tanto ci penso..

ok , a dirla tutta mi capita di pensarci spesso ultimamente.

Ma il fatto è che non si può dimenticare quello che è stato. Il passato c'è.

Non se ne potrà mai andare, anche se cercheremo con tutti i nostri sforzi di dimenticare sarà tutto inutile.

Il passato non si cancella.

Le persone non si cancellano.

Io non potrò mai cancellare mio padre , è parte della mia vita e la mia vita è parte del mio passato.

Invincibile.

Se voglio vivere devo ricordare.

Ecco la legge.

La legge che spiega un concetto così semplice quanto complicato , che chissà quanti filosofi hanno cercato , per anni , di carpirne il significato rendendo vano ogni tentativo.

La stessa legge che è stata risolata da un insulso ragazzino.

Buffo eh?

E' buffo quanto tragico ; perché sapendo cos'è la vita viene anche spontaneo pensare cos'è lei per noi.

Alcuni la giudicano un tormento senza fine , che può finire solo con la morte: ecco io mi dissocio in parte da tutto questo , perché di morire ancora proprio non ne voglio sapere.

Altri la giudicano con una gioia immensa , con una spiritualità incredibile , parlano di vivere la vita come se fosse l'ultimo istante e di non perdersi mai quello che essa ha da offrirci.

In questo concetto in parte mi ci rivedo , per altri versi no.

Da quel punto di vista la vita è troppo ottimista , e la vita non è tutto rosa e fiori.

Questo l'ho imparato a mie spese.

Potrei dire di essere in una categoria a parte , tra le due.

E ' come se fossi un funambolo in bilico su una corda che rischia di spezzarsi da un momento all'altro e non sa da che parte finirà per cadere.

Se dalla parte sicura , dove c'è la rete , sicuro di riuscire a farcela , sicuro di sopravvivere

O dalla parte opposta , dalla parte del vuoto , l'immenso vuoto , quello da cui non farei ritorno.

Sorrido tristemente.

Potrei fare davvero il filosofo.

Uhm , si proprio io.

Nei miei sogni.

Per ora mi accontento di fare il calciatore , anche se certe volte mi pento persino di questo.

Avere Mark come capitano ha i suoi aspetti positivi quanto negativi.

No , cioè , spiegatemi come ci si può svegliare alle cinque del mattino solo per fare allenamento prima di andare a scuola .

Ma questo non è niente in confronto a sentirlo parlare tutta la mattina di calcio.

Calcio,calcio e calcio.

Sfiga vuole che siamo anche in classe insieme , con Axel e Jude.

In questi giorni ci sta facendo una testa così così , più del solito intendo , il fatto è che fra neanche due settimane arriveranno da noi alcune delle squadre che hanno giocato nell'FFI , inutile dire che Mark è andato fuori di testa solo all'idea di poter giocare di nuovo contro Fideo , Rococo e gli altri.

Ad essere sincero anche io sono impaziente di rivederli e di poter giocare di nuovo contro di loro.

Per questo rimango ad allenarmi anche fuori dall'orario normale.

Vinceremo anche questa volta , ne sono certo , saremo ancora noi i campioni.

Rimetto la bottiglia nella borsa e chiudo la cerniera , incamminandomi tagliando attraverso l'erba.

Solo quando sono a pochi metri dalla strada , però , mi accorgo di una figura che mi sta osservando come incantata.

Oh no speriamo non sia un'altra di quelle fan assatanate , l'altro giorno ero in centro con Shawn e Jordan e a momenti venivamo violentati( e no non sto esagerando).

Le abbiamo seminate per miracolo dopo che ci siamo nascosti nel ristorante di mister Hillman.

Non credo però che sia una quelle , se lo fosse mi sarebbe già saltata addosso come minimo.

Resta lì in piedi e mi fissa , con quei suoi grandi occhi scuri , ora che mi sono avvicinato un po' di più posso osservarla meglio in volto.

Il viso è un piccolo ovale chiaro , le labbra sono sottili e ha il naso all'insù , un po' a patata , il tutto incorniciato da corti capelli nerissimi , neri come la notte.

E' carina nel suo insieme.

Ma quegli occhi...non so , sono strani , mi sembra quasi di perdercientro.

Non mi era mai capitato prima di allora.

Continua a fissarmi , con quell'aria da bambina sperduta.

-Ehm...ti serve qualcosa-azzardo , magari ha davvero bisogno di aiuto.

Lei sembra tornare in sé mi guarda con gli occhi sgranati arrossendo di botto

-O no , no, scusa , non ho bisogno di nulla – scuote le mani davanti a lei e mi sorride imbarazzata.

Eppure quel sorriso...potrei giurare di averlo già visto.

-Ehi scusa ma per caso noi ci siamo già visti da qualche parte ?- chiedo stringendomi nelle spalle.

Cavolo eppure mi sembra di averla già vista.

-O si si ma certo che ci siamo già visti-mi dice sorridendo -ieri pomeriggio ,ono Luna , l'amica di Jude-

Ecco chi è! Che scemo , accidenti! Come ho fatto a non riconoscerla?!

C'è da dirlo : che gran figura di merda che ho fatto.

Mi sbatto una mano sulla fronte e do voce ai miei pensieri

-Giusto che scemo! Mi sembrava di averti già vista da qualche parte-

Scrolla le spalle e sorride ancora , ma sorride sempre questa?

-Fa niente , non preoccuparti...comunque tu sei Xavier vero?- mi chiede porgendomi la mano.

-Si sono Xavier Foster- dico stringendole la mano

Lei annuisce convinta-Si si mi ricordo benissimo di te , tu sei uno dei tre che è riuscito a penetrare la difesa Argentina -

-Hai seguito le nostre partite?-

-Non solo le vostre , ho seguito tutto l'FFI – dice risoluta.

Ha seguito tutte le nostre partite.

Si intende di calcio.

E' carina.

Quasi quasi mi ci fidanzo.

Se è brava a cucinare me la sposo.

Tutto questo detto in senso ironico ovviamente , non è che alla prima ragazza che vedo la perseguito finché non cede alle mie avance.

Però...

-Ehi ma tu hai detto che giocavi anche a calcio vero? Ieri , quando ti sei presentata...-

Vedo il suo sorriso spegnersi e gli occhi diventare improvvisamente tristi.

Abbassa il viso guardandosi le punte dei piedi.

Una ventata gelida soffia verso di noi facendoci rabbrividire entrambi.

-Non ci gioco più-le sento dire piano -o meglio ci gioco ogni tanto , anche se..non dovrei- si morde il labbro e punta di nuovo gli occhi di cioccolato nei miei acquamarina.

E' una combinazione alquanto strana.

La vedo indagare con lo sguardo nei miei occhi.

-Perché non ci puoi più giocare ?-chiedo in un soffio

Scioglie i nostri sguardi e volta la testa dall'altra parte

-E' una storia lunga , non credo che avresti voglia di sentirla è piuttosto triste-

Guardo il vento giocare con i suoi capelli facendoglieli finire sul viso.

Faccio un smorfia che vorrebbe somigliare ad un sorriso

-Allora siamo in due – dico – anzi a dire la verità siamo in due adesso , conosco altri ragazzi dal passato difficile-

-Ma la mia storia riguarda il presente non il passato-

La guardo confuso , lei invece fa l'ombra di un sorriso , ma che sempre sorriso è.

Che intende dire?

Mentre io mi immergo per l'ennesima volta nei miei pensieri lei si toglie il cellulare dalla tasca e guarda sullo schermo.

-Oh cazzo! -la sento dire a denti stretti -sono in ritardissimo Silvia mi ammazzerà , accidenti , accidenti-

Inizia a camminare avanti e indietro sul posto imprecando contro Joe King e le scommesse.

Se qualcuno la vede come minimo chiamerà il manicomio.

Prendo anche io il cellulare e guardo sul display

Le sette e trenta.

Cazzo.

Questa è la volta buona che Bellatrix mi lascia fuori casa.

-Ehi io devo andare perché sono in ritardo-dico fermando la matta che da almeno cinque minuti cammina avanti e indietro.

Si blocca , mi guarda negli occhi ancora , sarà la ventesima volta ormai e arrossisce .

Credo che si sia appena accorta della figuraccia che ha fatto.

Sospira- Scusami , anche io devo andare , mi avrai preso una matta eh?-

Mi stringo nelle spalle - se vedessi con che gente vivo saresti tu a dire che vivo in un manicomio -

Solleva un sopracciglio – Perché tu non hai mai giocato nella Royal , se vedessi i nostri scleri ti spaventeresti -

Rido leggermente.

Quella ragazza faceva morire.

-Ehm Xavier ?-

-Si ?-

-Puoi lasciarmi il braccio adesso?-

Abbasso lo sguardo e solo in questo momento mi accorgo di avere ancora le dita strette in una presa ferrea sul suo braccio.

La lascio e arrossisco leggermente.

-Allora a domani Xavier- mi sorride un ultima volta , prima di voltarsi e iniziare a correre verso nella direzione opposta.

Si gira una volta sola per salutarmi con un cenno della mano che ricambio.

Rimango imbambolato a guardarla sparire tra le case.

Poi , lentamente , inizio a camminare all'indietro continuando a guardare davanti a me , come se potesse tornare indietro da un momento all'altro.

Mi giro giusto un attimo prima di rischiare di sbattere la faccia contro il palo della luce e inizio a correre anche io.

Luna Cross.

Ho incontrato Luna Cross.

 

...Incontri del genere non si dimenticano tanto facilmente.

 

 

 

Kido: Avete letto fin qui , cavoli avete del coraggio O.O

Hiroto: Ma che ruolo mi hai fatto fare? ç_ç

Sembro un maniaco suicida

O non farla tanto lunga , nei prossimi capitoli cercherò di farti risaltare di più ok?

Mica sei tu il dio della fic ù.ù

Terumi: Infatti sono IO il dio in questione ù.ù

A dire la verità tu non ci sei neanche caro ù.ù

Terumi:DHO! >.< Perché io non ci sono ç_ç

Forse ti farò fare una mini particina , molto assente e insignificante ù.ù

Terumi: T_T uffa

Kido: Ti va di scambiare i ruoli ? ^_^

Terumi: YUPPI ^_^

No! Le parti restano quelle punto ù.ù

Kido e Terumi: Ma perché?? ç_ç

Perché a Luna va bene così ù.ù

Luna : Eh già ù.ù

Tutti: O.O

 

Per stasera è tutto cari , grazie a chi ha messo la storia tra le preferite / seguite / ricordate , a chi recensisce , e a chi legge soltanto ^_^

Grazie a tutti per il sostegno!

Baci,

Annalisa

 

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Capitolo 10
*** Un tuffo nel passato... : Parte 4 ***


 

Ehm...ciao ^_^ “

*Me schiva pomodori , uova marce e padella volanti (??) *

ok ok sono in temendo ritardo ,non lo nego , e so di aver promesso ad alcuni che avrei aggiornato questo fine settimana , e in effetti l'intenzione era quella, solo che ho avuto qualche...ehm...problema tecnico ^_^”

Kido: Tradotto : il computer di era fuso -.-

Ecco T_T

Hiroto: E per farlo ripartire ha anche minacciato di buttarlo giù dal balcone -.-

Poi però è ripartito ^_^

Tutti : che sfiga -.-

Ok , bando ai convenevoli vi lascio leggere in pace

Kido: non ti stai dimenticando qualcosa?

Ah giusto mi stavo dimenticando qualcosa di importantissimo * O *

Se non ci fossi tu Kido non so come farei <3

Kido: U.U

 

Dedico questo capitolo alla pazza Kidomane , Kidou_ Devil che grazie a una delle sue pazze recensioni mi ha fatto tornare l'ispirazione :)

Merito tuo cara <3

 

 

 

 

Il rosso è uno dei colori più forti .

E' come il sangue ,

colpisce l'occhio...”

( Keith Haring )

 

Jude si lasciò cadere pesantemente sulla sedia , le mani si serrarono sul bordo del banco , stringendolo , quasi a volerlo spezzare , il corpo scosso da tremiti.

- Diavolo , diavolo sei un diavolo!-

Quella dannata cantilena non voleva cessare , gli stava facendo scoppiare la testa.

-Hai gli occhi rossi perché sei un diavolo!-

-Sei cattivo! Perché tutti i diavoli sono cattivi-

Quelle dannate voci che tornavano a torturarlo sempre più spesso , arrivando addirittura a farlo anche sul campo da calcio , l'unica cosa che sembrava le tenesse lontane ; fino a quel momento almeno...
-
Diavolo diavolo , sei un diavolo-

Si porto le mani alle tempie, stringendo i denti.

- Diavolo , diavolo , diavolo...-

Stava impazzendo

-Diavolo , diavolo , diavolo!-

- Jude ! -

Quella voce...

La sua unica ancora di salvezza in quei momenti.

L'unica voce in grado di salvarlo da quel passato buio che ancora lo perseguitava.

L'unica persona a cui si mostrava debole.

L'unica.

Sentì dei passi frettolosi , il rumore di una sedia che si spostava , due paia di mani tiepide prendere le sue e spostarle dal viso , due occhi grandi e marroni velati di preoccupazione.

- Jude che hai ?- la voce non tradiva gli occhi .

Luna se voleva era perfettamente in grado di mascherare i suoi veri sentimenti , di sorridere e far finta di niente.

Ma non con lui.

Perché Jude era l'eccezione , come lei lo era per lui.

Non potevano nascondersi niente senza che l'altro non se ne accorgesse.

Ed era quello il bello.

Perché non potevano esserci segreti tra loro.

E infatti Jude parlò:

- Sono di nuovo quelle maledette voci- la sua voce aveva un qualcosa di disperato ; un muto richiamo di aiuto.

- Q-Quali voci ?- chiese lei agitata .

Lui ingoiò a vuoto cercando in tutti i modi non scoppiare :

- Le voci nella mia testa , le voci di quei bambini all'orfanotrofio che parlano male di me-
-
Perché ?- chiese lei fissandolo attonita.

Se pensava che avrebbe lasciato il suo migliore amico in balia di se stesso , si sbagliava di grosso.
-
Per i miei occhi , Lu . Dicono che sono un diavolo -

Gli costò uno sforzo enorme pronunciare quelle parole.

Ora lei di sicuro lo avrebbe preso per pazzo.

Se ne sarebbe andata e avrebbe riso di lui.

Invece...

Il rumore di un corpo in movimento , il calore di due braccia strette attorno al suo collo, il respiro caldo di Luna vicino al suo orecchio,il profumo dei suoi capelli :

- Tu non sei un diavolo Jude Sharp , i tuoi occhi non sono il male , tu non sei il male- gli sussurrò dolcemente- tu sei il rosso. Il mio colore preferito. Il mio miglior alleato. Il mio migliore amico.

Jude si estraniò completamente dal resto del mondo e cedette al calore di quell'abbraccio.

 

 

Un Tuffo nel passato … : Parte 4

 

Royal Academy , 3 anni prima

 

-Accidenti Waldon la fai finire sempre fuori campo ! -

-Non è colpa mia , è la palla che ce l'ha con me ! -

L'allenamento della Royal venne interrotto bruscamente.

La causa ?

Gli urli provenienti dal portiere e dal difensore con la maglia numero 4.

- E da quando i palloni hanno una mentalità propria Master ? -

- Da quando tu gliel'hai ceduta caro Joe -

David e Luna si voltarono esasperati verso Jude:

- Fai qualcosa ti prego – mimò lei con le labbra e pregandolo con lo sguardo.

Jude si passò una mano sul volto e scosse la testa .

Quei due avrebbero continuato a litigare in eterno ?

- Deficente impara a giocare una buona volta a calcio ! -

- Cretino io gioco benissimo sei tu che non sei capace ! -

- Imbecille-

- Sfigato-

- Ragazzi , o fate la finita o vi giuro che nella prossima partita vi lascio in panchina tutti e due -

- Ma Jude è sempre lui che incomincia ! -

- Non mi interessa di che è la colpa finitela subito-

- Solo quando questo idiota mi chiederà scusa-

- Piuttosto mi suicido-

- Ragazzi dateci un taglio-

- Non ti immischiare Luna-

- Adesso basta-

Una voce lugubre e profonda fece voltare tutti di scatto verso l'entrata degli spogliatoi ; mentre l'alta figura di un uomo veniva avanti con estrema lentezza

Jude assottigliò gli occhi .

Luna si avvicinò a lui :

- Chi è Jude – sussurrò , in modo che solo lui potesse sentirla

- Non è ho idea-

Quando finalmente fu sotto le luci accecanti dello stadio , i ragazzi poterono osservare a chi appartenesse quella voce così buia.

Il cuore di Luna perse un battito.

La prima cosa che notò fu il completo nero , completamente nero.

La seconda gli occhiali , anch'essi neri.

La terza il ghigno malefico che si andava a dipingere a poco a poco sul suo volto.

Senza accorgersene si strinse di più a Jude , mentre le labbra incominciavano a tremare.

Lui se ne accorse e si voltò a guardarla.

Le fece tenerezza vederla così spaventata.

Lei , che avrebbe affrontato (ne era certo) una banda di ladri in fuga da sola.

Non erano persone , o animali o luoghi a farle paura.

Ma una cosa che gli altri spesso giudicavano inesistente nella sua concretezza.

Un colore.

Luna aveva paura di un colore.

Quel colore per l'appunto.

Il nero.

Jude lo sapeva.

Per questo le strinse la mano , infondendole il calore e la sicurezza di cui aveva bisogno.

-Tranquilla- le disse con un sorriso.

Lei si sforzò di ricambiare.

Jude tornò serio e spostò nuovamente lo sguardo sull'uomo in nero.

- Chi è lei ?- chiese con voce alta e per nulla cordiale.

Quel tipo non piaceva neanche a lui.

Quello per tutta risposta allargò ancora di più il suo sorriso da lupo.

- Il mio nome è Ray Dark e sono il vostro nuovo allenatore-

I visi dei ragazzi della Royal si accesero di stupore.

- N-nessuno ci ha avvertiti- balbettò Jude – Perché- chiese tenendo lo sguardo puntato sul “nuovo allenatore”.

Lui gli diede le spalle.
-
Il perché non è affar tuo Jude Sharp. - disse con tono fermo e che non ammetteva repliche – ti basti sapere che d'ora in avanti sarò io a comandare , sono stato chiaro?-
Il ragazzo strinse i denti.
Odiava essere trattato così.
E sopratutto odiava non sapere.

  • Si sforzò tuttavia di reprimere la rabbia che gli si era annidata nel petto.

    Se quello era davvero il nuovo allenatore non poteva permettersi di essere da subito penalizzato per un comportamento scorretto , o peggio , far penalizzare l'intera squadra.

    Lanciò un 'altra breve occhiata a Luna , poi si affrettò a rispondere.

     

- Cristallino , signore.-

-Bene- disse – parteciperete anche quest'anno al FF . Gli allenamenti incominceranno domani , vi conviene essere puntuali.-

E con la stessa lentezza con cui era arrivato , Ray Dark sparì nei corridoi bui della Royal.

- Jude – disse David che si era avvicinato all'amico- cosa facciamo , quel tipo non mi piace per niente-

L ' altro sospirò voltandosi di nuovo verso Luna , che ora teneva gli occhi incollati al campo di erba sintetica.

Lo sguardo vagava senza sosta.

- Non lo so David- disse stringendo più forte la prese sulla mano dell'amica – non lo so-

 

 

 

Ray Dark era degno del nome che portava.

Tutto il suo essere emanava quel inquietudine che Luna trovava insopportabile.

Non le piaceva,

Aveva addirittura scoperto di odiarlo.

Odiava il modo in cui la guardava , principalmente.

Anche se i suoi occhi erano perennemente nascosti dalle lenti scure degli occhiali , se li sentiva addosso per tutta la durata degli allenamenti.

Quegli allenamenti così stancanti che distruggevano anima e corpo.

Luna arrivava a casa la sera completamente distrutta , si buttava sul letto e si addormentava vestita.

La sua tutrice le confessò più di una volta di essere preoccupata per lei.

I lividi sempre più fitti e i muscoli sempre più stanchi.

Ma quella non era quella la cosa che la preoccupava di più.

Quello che temeva di più era che Joe , David e gli altri stavano creando con quel tipo una sorta di legame.

Dava consigli su nuove tecniche e tattiche e , doveva dirlo , grazie a queste si erano più volte guadagnati la vittoria senza subire nemmeno un goal , ma in questo modo si era guadagnato anche certo rispetto tra la squadra.

Era a questo che mirava , lei ne era sicura.

Più di tutto , però , la cosa che davvero le faceva più paura era che Dark aveva messo gli occhi su Jude.

Più volte li aveva sorpresi a parlottare o anche ad allenarsi in privato.

Era il suo allievo migliore e , senza saperlo , anche il suo sostenitore più accanito.

Il suo corpo non era più il suo.

Il suo stile di gioco non era più suo.

Il suo sguardo non era più nemmeno quello il suo.

Dietro ogni gesto c'era Ray Dark.

Era diventato la sua marionetta , che poteva far ballare ed esibire sul campo controllandone i movimenti come un burattinaio.

Erano i suoi balocchi preferiti.

Ma Luna non voleva questo.

Non voleva diventare una bambola nelle sue mani.

Non si sarebbe fatta sottomettere così facilmente e non avrebbe lasciato Jude e gli altri nelle sue mani.

Per questo non aveva abbandonato la squadra ,nonostante il pensiero l'avesse sfiorata più volte ; sarebbe arrivata anche all'autodistruzione pur di salvarli.

Ma il veleno si stava spingendo sempre più a fondo e come un orrido serpente nero avvelenava i loro animi e i loro cuori.

E lei stava iniziando a perdere le speranze.

Il punto di rottura sempre più vicino.

Ma non si aspettava , però , che la stoccata finale potesse arrivare così in fretta.

Successe durante la semifinale...

La partita stava per ricominciare e lei stava uscendo silenziosamente dagli spogliatoi , lo sguardo basso , immersa nei suoi pensieri.

Poi lo vide, con la coda dell'occhio.

Un lampo rosso nell'oscurità.

Alzò immediatamente lo sguardo riconoscendo la divisa della Royal e il suo proprietario.

Quando andò a posare lo sguardo sul suo viso , sicura di trovare quegli occhi che le infondevano calore e sicurezza , fu come se un coltello le fosse affondato nel petto.

Gli occhi di Jude non c'erano più.

O meglio , erano nascosti dalle spesse lenti di un paio di occhialini.

La ragazza sentì la rabbia salire , insieme ad un profondo senso di sconfitta.
-
Perché – gracchiò appena – Perché mi nascondi i tuoi occhi Jude ?-
Lui sembrò sorprendersi di quella improvvisa affermazione.
Abbassò lo sguardo , strinse i pugni.
Lo faceva sempre quando era nervoso.
-Non sono affari tuoi Luna- disse con voce roca.
Lei non resistette più. : - Si che sono affari miei invece. Si può sapere cosa ti è preso ? Da quando è arrivato quello tu e gli altri non siete stati più gli stessi ! Che ti è successo Jude ? - esclamò con rabbia , le lacrime che premevano agli angoli degli occhi.
Non vedendo scattare nessuna reazione da parte del ragazzo continuò : - In più , non so se l'hai notato , da quando quel tipo ci fa da allenatore le altre squadre sono spesso coinvolte in strani “incidenti”. Come puoi fidarti di lui ?Quell'uomo è malvagio , ne sono più che sicura ! -
- Ora basta Luna ! -
Il suo improvviso scatto di rabbia la fece sussultare.
Era raro vederlo arrabbiato , con lei poi non lo era mai stato.
- Non ti permetto di parlare male del signor Dark , è un grande allenatore e che tu lo voglia o no è il nostro allenatore per il momento- mise una certa enfasi nelle ultime parole – e io sono il tuo capitano e quindi ti ordino di portargli il rispetto che gli devi.-
Luna stentava a credere che quello che avesse davanti fosse lo stesso ragazzo che appena poche settimane scherzava e rideva con lei.
Il suo volto sembrava dipinto nella pietra , privo di ogni emozione.
Camminò piano verso di lui lo sguardo dritto davanti a sé.
- Ti sbagli Jude , lui non sarà mai il mio allenatore – rabbrividì quando il fiato caldo della ragazza gli sfiorò l'orecchio destro – non sarò mai una sua tirapiedi. Però hai ragione su una cosa : tu sei il mio capitano , ma anche il mio migliore amico.- deglutì nel tentativo di sciogliere il nodo che aveva in gola – forse anche qualcosa di più -.
Sparì nel nero del corridoio senza che lui se ne accorgesse , senza dargli neanche il tempo di fermarla.

Non poteva darla vinta a Ray Dark .

Gli avrebbe fatto vedere quanto il suo amore per le persone che aveva affianco fosse più forte della sua sete di potere.

Non era ancora finita.

 

 

Gli spalti si riempirono in men che non si dica..

Le urla delle perone e il via vai di gente stava diventando insopportabile.

Ma avrebbe sopportato quello e altro pur di vedere la Royal Academy giocare.

Teneva gli occhi fissi sul campo aspettando di veder entrare da un momento all'altro la squadra più forte del Giappone.

Così aveva sentito dire dalla gente che ne parlava.

E nella mente si era andato a creare il pensiero dio poter giocare un giorno contro di loro.

-Ed ecco che fa la sua entrata la squadra della Royal Academy !-

L'urlo del cronista lo risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti.

Eccoli lì : sfilando combatti , facevano la loro entrata i giocatori della Royal.

Il ragazzo incurvò le sopracciglia quando si accorse che in mezzo a loro , proprio dietro il capitano , c'era anche una ragazza dai lunghi capelli d'ebano , l'espressione triste e quelle due grandi perle marroni incastonate nel viso di porcellana.

-Ehi papà- disse strattonando per una manica l'adulto affianco a lui – sai chi è quella ragazza ? -

- Quella è Luna Cross- a rispondere alla sua domanda fu la voce di una donna alla sua sinistra- Viene soprannominata “ Incantevole strega “-

-Davvero sai chi è mamma ?- chiese il figlio guardandola stupito.

- Certo che so chi è – sbuffò lei chinandosi a prendere in braccio un bambino più piccolo , di circa cinque o sei anni , che si sbracciava per attirare l'attenzione della madre.

Il ragazzo tornò a guardarla.

Il viso si aprì in un sorriso.

 

 

ç_ç

Kido: che hai fatto stavolta ?

Solo ora mi sono accorta di quanto sia deprimente questo capitolo T_T

Kido: -.-

Vbè non disperiamoci troppo XD

Hiroto: cambi parere in fretta O.O

Sono lunatica ù.ù

La richiesta è sempre la stessa , immagino che la sappiate già: recensite , recensite , recensite !

Nel prossimo capitolo posso già dirvi che si farà un po' luce sul “male “ di Luna , rivedremo i nostri cari “alieni” XD e più avanti sapremo anche chi è la famiglia che assisteva alla partita bordo campo

Kido: A chi credi che possa fregare di tutto questo? è_é

A nessuno ^_^

Kido: Ecco brava

Comunque ringrazio immensamente chi ha recensito gli scorsi cappi , chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche a tutti i lettori silenziosi ;)

Siete la mia gioia , darling!!

Baci,

Annalisa

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Capitolo 11
*** Happy Family ***


 

*La luce si accende e si vedono Kiodu e Hiroto intenti ad addobbare un albero di Natale*

 

Kidou: Ma perché dobbiamo addobbare l'albero anche qui? -.-

Hiroto *attaccando una pallina *: non ne ho idea ma se non lo facciamo si vendicherà di sicuro -.-

*Me entra vestita da Babbo Natale*

Oh-oh-oh Buon Natale a tutti !! XD

Kiodu&Hiroto: O.O

Beh? Perché quelle facce , avevo promesso che vi avrei fatto un bel regalo di Natale quindi eccomi qua ^_^

Kiodu: E il regalo sarebbe...

Un nuovo cappi XD

Hiroto:...allora ciao

No, no non andate via...e poi è bello il Natale , è l'unica cosa bella dell'inverno , po c'è capodanno , la befana e il mio compleanno ù.ù

A da un mese che ho iniziato il conto alla rovescia *_*

Kiodu: E quanto manca ?

Tre giorni , poi il 28 si festeggia!! XD

Kidou: TU festeggi perché a parte tu del tuo compleanno non gliene frega un' emerita mazza nessuno. -.-

Cattivo ç_ç

Comunque vi lascio al capitolo adesso ci vediamo in fondo per continuare il mio sclero natalizio ^_^

A dopo :3

 

 

 

Happy Family

 

 

Luna pov

 

Sangue.

C'è odore di sangue.

Il mio sangue.

No , non sono diventata una maniaca e neanche una vampira , anche se , al momento se un comune umano varcasse la soglia del bagno mi scambierebbe per uno di quegli esseri immortali e padroni della notte.

Sono pallidissima.

Sfido chiunque , però , ad avere un colorito migliore del mio dopo aver perso quantità industriali di sangue dal naso.

Un epitassi.

Un'altra.

Né la prima né l'ultima di una lunga serie.

E' la quinta in questo mese.

Non va affatto bene , se mio fratello lo scopre come minimo mi ordina di fare i bagagli e di ritornare subito a casa.

E' stato il primo ad opporsi alla mia decisione di andare in Giappone ; “troppo rischioso” aveva detto “Non sei ancora guarita del tutto , potresti avere una ricaduta”.

In questo aveva ragione , non posso negarlo.

Si è anche raccomandato che io non giocassi a calcio.

Gli ho promesso che non l'avrei fatto ; so che ho sbagliato a mentirgli , perché credo che non esista fratello migliore nell'universo se non il mio , ma non ce l'ho fatta.

Ero lì , su quel campo di erba sintetica che per più di un anno è stato il mio compagno in partite durissime e dall'esito incerto , compagno di vittorie , e si , anche sconfitte.

E poi c'erano loro.

Come potevo non giocare la mia ultima partita con loro?

Loro , i miei ex compagni che non sanno niente del mio “male”.

Nessuno lo sa.

Tranne la mia famiglia e Silvia.

Non voglio che la notizia si diffonda , non voglio essere costretta ad affrontare ogni giorno i loro sguardi colmi di dolore e di pena per me.

Odio far pena alla gente.

Mi fa sentire tremendamente inferiore a loro.

Quando hanno saputo della malattia , le ragazze nella squadra in cui giocavo hanno iniziato a guardarmi diversamente.

Mi guardavano con occhi pietosi.

E non appena anche l'allenatore e i dirigenti l'hanno scoperto , mi hanno esclusa dalla squadra.

Dicevano che era per la mia incolumità e che non appena sarei stata meglio svrei potuto tornare a giocare.

...Ma quando starò meglio?

Possono essere mesi come possono essere anni.

Può essere mai più.

Nel momento in cui loro hanno detto addio a me , io ho iniziato ad odiare il calcio.

E , proprio in quei momenti , se non ci fossero stati i miei fratelli non so davvero come sarebbe finita.

Ah.

Un'altra vertigine.

Maledizione!

Sono seduta sul water del bagno di Silvia con una pezza bagnata sulla testa e un fazzoletto sul naso nel tentativo di fermare l'emorragia che da almeno dieci minuti buoni non accenna a smettere.

Che bel sabato sera.

Volto velocemente la testa non appena la porta del bagno sbatte contro il termo alla mia sinistra , Silvia entra trafelata con in mano diversi pacchetti di fazzolettini di carta e un'altra pezza bagnata.

Mi guarda allarmata.

Mi sforzo di sorridere per alleggerire la tensione che si sta creando – faccio molta paura?- gracchiò.

Appoggia tutto sul ripiano del lavandino già ingombro di profumi e creme e si china davanti a me sfilandomi con delicatezza il fazzoletto che tengo premuto sulle narici.

Vedo Silvia sgranare gli occhi e portarsi una mano sulla bocca , mi alzo in piedi di scatto e mi fermo solo quando sento il marmo freddo del lavandino premermi contro i palmi delle mani.

Davanti a me , riflesso sullo specchio , vedo un volto bianco, come quello di un fantasma , bianco da star male.

Le uniche eccezioni in tutto quel bianco sono la chiazza rossa di sangue che ricopre il mio naso e due aloni scuri sotto gli occhi.

Le mie braccia iniziano a tremare mentre apro il rubinetto e mi sciacquo il viso con l'acqua fresca.

L'odore del sangue si sta attenuando.

Afferrò uno degli asciugamani portati da Silvia , la ragazza che in questo momento fissa il vuoto davanti a se inginocchiata sul pavimento , proprio dove l'ho lasciata.

Se prima ero io la malata ora è lei quella che sta iniziando a farmi preoccupare.

-Silvia – dico con un po' di incertezza , mentre lei gira piano il viso verso di me.

Leggo dal suo sguardo che è indecisa sul da farsi , poi però mi sorride , si alza in piedi e si avvicina a me prendendomi le mani.

Abbassa lo sguardo per poi rialzarlo , ora ho un 'altra Silvia davanti a me.

Se vuole lei lo sa fare. Cambiare espressione da un momento all'altro ;

lei ti dà sostegno quando nei hai bisogno e ti incoraggia quando non riesci più a rialzarti , ma se vuole sa anche riservarti sguardi carichi di rimprovero.

Quando fa così fa davvero paura.

E da vicino anche di più.

- Hai giocato a calcio vero?-

Ed ecco lo sguardo “che rimprovera” e , puntuale come un orologio , mi mette in soggezione.

Non posso mentirle ,non a lei.

- Si- ammetto chinando il volto ; sono una codarda , non ho neanche il coraggio di ammettere i miei sbagli guardandola.

Mi lascia e le mani e prende le distanze , ora però nei suoi occhi si è dipinto un velo di preoccupazione , anzi di tanta preoccupazione.

- Perché Lu ? - dice con enfasi – pensavo che non volessi più rimettere piede su un campo da calcio ! Avevi detto che avevi chiuso per sempre con “ quel dannato mondo” , così hai detto la prima volta che te l'ho chiesto , cosa ti ha fatto cambiare idea ?! E lo sai che non dovresti giocare comunque , non nelle tue condizioni ! Perché? Rispondimi , non stare lì impalata!- le ultime parole sono quasi state gridate e le lacrime hanno cominciato a scendere sulle guance candide di Silvia.

Faccio la prima cosa che mi viene in mente. Mi lancio verso di lei e la abbraccio.

Voglio solo che smetta di piangere , sono stanca di vedere persone tristi attorno a me , sono stanca di vedere che soffrono per me.

Lei , Jude , mio fratello...basta!

- Hai ragione sono una stupida- dico – ma non ho resistito. Rivedere i ragazzi della Royal mi ha messo addosso una adrenalina incredibile e la voglia di tornare a giocare su quel campo da calcio è stata più forte del dolore. Sapevo a cosa andavo incontro , Silvia , ero cosciente di quello che facevo , eppure l'ho fatto comunque.

Perché volevo.- deglutisco , conscia del fatto che le prossime parole che pronuncerò vanno contro ogni promessa fatta in questi ultimi mesi – E se devo scegliere tra passare una vita senza calcio o mandare al diavolo ben sei mesi di terapia per un mio sciocco capriccio felice , beh , scelgo senza dubbio la seconda.-

Scioglie l'abbraccio e si strofina con il braccio gli occhi leggermente arrossati.

Continua però a guardarmi male : - Tu sei pazza Luna Cross- afferma con sicurezza.

Io faccio spallucce – Me lo dicono tutti-

Sorride facendo brillare i suoi grandi occhi verdi – Ma sei anche la ragazza più testarda e coraggiosa che io abbia mai incontrato-

La guardo sorpresa , anche se , devo ammetterlo , non è la prima volta che sento anche questa frase.

Si avvia verso la porta e si volta a guardarmi per un ultima volta , sempre sorridendo- Vado a prendere del disinfettante , sei hai bisogno io e mia madre siamo in cucina-

- Perdonami Silvia- dico commossa – perdonami per tutti i casini che vi sto facendo passare..a te e ai tuoi genitori-

- Non ho niente di cui perdonarti , sei mia amica e hai bisogno del mio aiuto, tutto qui. Gli amici servono a questo no?- dice facendomi l'occhiolino.

Sorrido di rimando , mentre la guardo uscire nel corridoio , si blocca prima di richiudersi la porta alle spalle

- Posso chiederti una cosa?-

- Dimmi-

- Lui non lo sa vero?-

Chiudo gli occhi amareggiata , so bene di chi parla.

- Non lo sa-

- Perché non glielo vuoi dire ?-

- Ci siamo appena ritrovati , non voglio rovinare tutto parlandogli di una cosa così stupida-

- Non è una cosa stupida , è una cosa seria , lo sai meglio di me.-

- In ogni caso non permetterò che si metta tra me e Jude , lotterò fino alla fine-

- Non sarà la fine , questo te lo devi mettere bene in testa Luna-

Sento la porta richiudersi e i passi lenti e un po' tremolanti della mia amica attraversare il corridoio e poi scendere le scale.

Non sarà la fine.

Forse.

O forse no.

Faccio cadere involontariamente lo sguardo sul panno macchiato di rosso.

L'unica cosa rossa che vorrei in questo momento è un bel bicchiere di spremuta d'arancia.

Rossa , ovvio.

Il telefono nella tasca dei miei pantaloni si mette a vibrare , lo tiro fuori e leggo sullo schermo che mancano pochi minuti a mezzanotte.

Chi diavolo può essere a quest'ora?

Sulla schermata appare il nome del mio mitico fratello , che ogni volta si scorda del fuso orario.

-Pronto- rispondo con un misto di seccatura e felicità nella voce , è bello poterlo sentire di nuovo , ma rompere le scatole a quest'ora , quando qualcuno magari sta dormendo , non è affatto carino.

- Ehi ! Allora come sta andando?-

Anche solo grazie alla sua voce , riesco a sentirmi a casa.

Dalla mia famiglia.

 

Xavier ' pov

 

Corro.

Corro più veloce che posso.

Anche se ormai so di essere in ritardo.

In un tremendo ritardo.

Bellatrix mi mangerà vivo.

Sto correndo tra le strade di Inazuma-cho , facendo lo slalom tra i passanti che camminano coperti dai loro cappotti pesanti e il viso immerso nelle loro sciarpa di calda lana.

Fa un freddo cane.

Vedere la gente così infagottata , poi,te ne fa venire ancora di più.

Le macchine sfrecciano sulla strada ghiacciata , mentre con le scale , degli operai sono intenti ad attaccare le luminarie di Natale.

Ora che ci penso manca meno di un mese a Natale.

Eppure non l'avverto , l'aria natalizia.

Un anno fa , la cominciavo a sentire addirittura più di mese prima dall'arrivo del gran giorno.

Ora invece no , non riesco più a sentirla quella magia ; la magia della festa che colora di rosso e bianco tutto quello che incontra lungo la strada.

Il rosso e il bianco non sono male come colori , cioè abbinati sono molto belli assieme , hanno un certo “fascino”.

Però io conosco due persone che sarebbero in grado di smontare seduta stante la mia opinione.

Due persone che , adesso che sono arrivato davanti a casa , sento gridarsi a vicenda gli insulti più improbabili.

Un 'altra voce si impone sulle loro gridandolo di smetterla di fare i bambini e una quarta si aggiunge , stavolta più calma però , chiedendo: -Dov'è Xavier?-

Che bello essere a casa.

Attraverso il cortile di pietra stringendomi di più nel cappotto e iniziando a battere i denti ,mentre un vento gelido comincia a soffiare sugli alberi.

-Odio l'inverno , odio l'inverno , odio l'inverno- sibilo tra i denti che continuano a battere incessantemente.

Suono il campanello sperando che con tutti quegli urli qualcuno lo senta.

All'improvviso tutto tace e sento dei passi avvicinarsi alla porta.

Quando la maniglia scatta il calore e il profumo di arrosto mi scuotono il corpo mi penetrano nelle narici , prima ancora che la persona che mi ha aperto entri nella visuale.

Più precisamente che i capelli e gli occhi blu di Bellatrix entrino nella mia visuale.

Sta lì , davanti alla porta con le braccia conserte e un espressione di rimprovero , gli occhi sono ridotti a due fessure.

E io ?

Io sto congelando e credo sia già qualcosa se ho ancora le dita attaccate alla mano ,anche se ho seri dubbi sul fatto che ci resteranno ancora per molto.

- Sei in ritardo- dice lei infine con voce piatta.

Non è arrabbiata fa solo finta per potermi dare una lezione e per farmi chiedere scusa.

Sa già che non lo farò mai , sono troppo orgoglioso per farlo e lei è come me.

Orgogliosi tutti e due , per questo spesso litighiamo anche per le cose più sciocche.

Ma stavolta gliela devo dare vinta per forza , sto diventando una statua di ghiaccio.

-Bellatrix scusami ok? Scusami tanto ma quando stavo uscendo dall'allenamento ho incontrato una ragazza che...- mi blocco venendo il sopracciglio di lei alzarsi.

Oh no , chissà cosa avrà capito adesso!

- Una ragazza eh ? E come era , carina? -

Il tono ironico e strafottente con cui venne posta la domanda mi fa subito capire a chi appartiene la voce , mentre a prova di ciò vedo sbucare il viso di Claude con un ghigno dipinto sulla bocca.

Si affianca a Bellatrix mettendosi con la schiena contro la cornice della porta e le mani nelle tasche dei pantaloni.

Il solito gradasso.

Sbuffo e mi faccio argo tra loro due per poter finalmente entrare in casa.

- Si era persa e aveva bisogno di aiuto , all'inizio , poi si è ricordata dove abitava Silvia...-

- Silvia?-

- Si è...una storia lunga. Si chiama Luna ed è amica Jude Sharp.-

- Ok ma..non hai ancora risposto alla mia domanda- mi giro e trovo Claude a guardarmi con ancora quel dannato ghigno sulle labbra.

All'improvviso due paia di occhi cioccolato e capelli neri mossi dal vento mi tornano in mente.

Sorrido – si abbastanza direi-

Sghignazza.

- Ehi Bella puoi chiudere la porta adesso? Sto congelando non sono mica come il Polaretto.- lo sento borbottare mentre mi passa davanti seguito da Bellatrix che alza gli occhi al cielo.

Dalla cucina fanno capolino i capelli bianchi di Bryce.

- Si parla del diavolo...- dice Claude

L'altro lo guarda di sbieco – sta zitto mr. Tulipano-

...Ed ecco che ricominciano gli urli.

E' mai possibile che non riescano a non andare d'accordo su nulla?

Ma almeno questo serve a confermare le mie riflessioni : il nostro rosso e il nostro bianco non potranno mai stare bene assieme.

Non si amalgamano.

Anche se come “coppia “ di colori sono perfetti assieme.

Secondo Bella anche come coppia...coppia.

- Ehi sei tornato finalmente-

Volto lo sguardo verso la persona , forse, più normale della nostra famiglia.

Famiglia...

E' una parola strana da pronunciare almeno per noi , che siamo sempre stato orfani.

Ma ora è questo che siamo , no?

Una grande famiglia felice.

Beh , grande si , felice..

-Dove sei stato tutto questo tempo?-

Mi chiede Jordan avvicinandosi :

- Ero rimasto al campo ad allenarmi. Sai fra meno di due settimane arrivano le altre squadre e non voglio farmi trovare impreparato- dico stringendomi nelle spalle.

Lui gira la testa di lato e mi osserva.

Quando fa così vuol dire che c'è per forza qualcosa che non quadra , conosco i suoi atteggiamenti , ma è il mio migliore amico dopotutto.

- Guarda che la squadra dell'Italia è qui già da domattina-

Aggrotto le sopracciglia : - Ma che dici , arriva fra due settimane con le altre squadre-

Scuote la testa in segno di negazione – no arrivano domani , non ti ricordi che Mark l'aveva detto ? Domattina dobbiamo andarli a prendere all'aeroporto e o le altre squadre arrivano fra meno di una settimana non fra due , mi sa che qualcuno qui si sta perdendo i giorni eh Xavier?

Finisce la frase sorridendomi , ma io credo di avere sulla faccia la tipica espressione da “pesce lesso”.

Meno una settimana? Come ho fatto a non accorgermi di tutto il tempo che è passato?

Rimango lì a fissare Jojo imbambolato , poi lo vedo sventolarmi una mano davanti agli occhi.

- Ehi Xavier ci sei? Sicuro di stare bene?-

-Cosa? No..cioè si , però...scusa Jordan sono molto stanco credo che andrò a letto-

Gli do le spalle e inizio a salire le rampe di scale.

Non mi ferma.

Sa che non deve farlo , che se vorrò gli dirò tutto quello che vuole sapere , altrimenti organizzerà una trappola per incastrarmi con Bellartix e farmi sputare fuori tutti i problemi che mi assillano.

Lo sento parlare con la suddetta proprio mentre attraverso il corridoio a testa bassa:

-Ehi secondo te che ha?-

- Non ne ho idea Bella. In questi giorni sembra così...assente.

Assente.

Uhm...

Più che assente direi che mi sento quasi...annoiato.

Ora qualcuno dirà : come mi posso sentire annoiato quando ho una vita come questa? Quando ho una famiglia come questa?

Qualcuno , un personaggio famoso credo , disse che quando ti annoi vuol dire che è perché la propria vita è noiosa.

Allora forse è proprio così , la mia vita è noiosa.

I giorni sembrano tutti uguali , manca sale alla vita.

Manca quel qualcosa che mi riempia le giornate.

Ma che cosa?

Apro la porta della mia stanza e avanzo al buio cercando a tentoni il letto.

Dal di sotto arrivano gli urli di Bryce , di Claude e Bella che grida di finirla se non vogliono rimanere senza cena.

Mi lascio cadere sul materasso , vestito.

Sono davvero , davvero distrutto.

E domani si ricomincia a vivere.

E domani arriva l'Orpheus.

E domani ricomincia un'altra giornata monotona.

 

 

Prego perché il letto mi inghiotta.

 

 

 

Eccoci qua...allora allora cosa ho da dire su questo cappi?

Credo che sia il più corto tra tutti quelli che ho fatto fin ora , credo , poi controllerò..

Il più schifoso in assoluto , ma non avevo molte idee...

E poi poi , da come avrete capito si aggiungeranno nuovi personaggi , visto che ora stanno per arrivare anche i nostri conterranei.

Avviso per i fan della JudexLuna : nel prossimo cappi ci sarà una scena...eeeh non ve lo dico vi lascio vivere nel dubbio *_*

Kiodu: Pensi che a qualcuno interessi tutto questo?

A te si visto che ti aspetta una scena molto romantica con la nostra protagonista

Kiodu: O////O

In ogni caso ringrazio infinitamente tutti quelli che mi hanno seguito fin qui , grazie davvero tantissimo <3

E per finire....

MERRY CHRISTMAS DARLiNG!!!

IE cast : ...AND HAPPY NEW YEAR!!

Esatto XD BUON 2012 A TUTTI !!

* passa Endo vestito con il saio come Laurenti *

Endo: ricordate che fra un anno moriremo tutti *_*

Tutti : O.O

*me tira abete addosso ad Endo * è_é

Ancora auguri di buon Natale e di un felice anno nuovo :)

Baci,

Annalisa

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Capitolo 12
*** Un tuffo nel passato...: Parte 5 ***


 Buonaseraaaaaaaaa....O dovrei dire Buonanotte O.O
Kidou: Di quello che ti pare basta che facciamo in fretta perché volgio andarmene a letto...
Insieme al tuo pinguino??
Kidou: Shi *V*

Ohhhhhh ti capisco benisshimo *V*
Hiroto: Anche io *V* *stritola pupazzo di Midorikawa*
Tu in questo capitolo non ci sei neanche -.-

Hiroto: Nel prossimo sì però ^_^
Kidou: possiamo andare avanti , domattina devo alzarmi presto ù.ù
Appuntamento galante XD
Kidou: Si ù.ù .....cioè No O.o , però....ma che mi fai dire O/////O
Tutto quello che voglio , questo è il bello di essere degli autori ù.ù MUAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!
Ora andiamo avanti davvero ....in questo capitolo c'è una bella scenetta con Kidou e Luna XD
Spazio ai filmini mentali *W*
A voi il capitolo allora , chiunque ci sia....
Ci vediamo alla fine ;)





Jude non era mai stato nell'ufficio di Ray Dark.

Fino a quel momento.

-E' urgente – aveva solamente detto Joe quando l'aveva mandato a chiamare.

Cosa poteva esserci di così urgente da fargli abbandonare l'allenamento prima dell'inizio della partita?

Jude restò immobile di fronte all' enorme porta , dondolandosi sui talloni e tenendo i pugni chiusi lungo i fianchi , valutando le varie risposte che potevano esserci alla sua domanda.

Aggrottò le sopracciglia. e batté le nocche sulla porta che si aprì immediatamente rivelando la figura lontana appollaiata dietro la scrivania.

I gomiti poggiati sul tavolo , il mento contro il dorso delle mani intrecciate e il solito ghigno stampato sul volto , Ray Dark assomigliava tremendamente ad uno di quegli uccellacci

che con il becco rosso di sangue aspettavano la comparsa della loro preda , immobili e ghignanti, , pronti a ghermire mortalmente.

Quell'immagine macabra danzò nella mente di Jude finché non si trovò a pochi passi dal suo allenatore.

-Mi ha mandato a chiamare , signore?- chiese con voce incerta.

Il ghigno , se possibile, si allargò ancora di più sul volto.

- Si...sai volevo condividere un piccolo segreto con te , è una faccenda personale che riguarda una persona...-

- Capisco- disse l'altro , cauto.

-...Si tratta di quella tua amica , come si chiama? Ah già..la dolce Luna-

Un brivido , una scossa , percorse il corpo di Jude.

- So che voi due siete molto intimi- continuò imperterrito l'uomo- e che la conosci molto bene , diciamo che ha un particolare....effetto su di te.-

Un sudore freddo appiccicava i vestiti di Jude al corpo ed unica domanda gli martellava nella testa: Cosa voleva da Luna?

Jude indagava con lo sguardo il pavimento , come se potesse in qualche modo dargli una risposta.

Vide il braccio di Ray Dark muoversi verso di lui e si accorse che aveva spostato una foto che teneva in mezzo ad una scartoffia di documenti.

Era la foto di una donna.. Giovane. Sorrideva teneramente.

La osservò , prima distrattamente , poi con più attenzione , quando si accorse che alcuni particolari gli erano famigliari.

I capelli scuri , le labbra rosse , gli occhi....

Jude sgranò gli occhi quando si accorse che erano gli stessi di lei.

Ecco come sarebbe stata Luna di lì a vent'anni.

- Era sua madre.- disse Dark incrociando il suo sguardo smarrito- Fu uccisa in un incidente stradale , l'auto non la vide in tempo e frenò tardi , morì sul colpo. Luna aveva appena cinque anni.-

Cinque anni ...come Celia...pensò Jude con amarezza.

- Non te ne ha mai parlato vero? Immagino che non sia facile per lei parlarne, dopo sua madre venne data in affidamento ad una assistente sociale...-

-.Si questo lo so- disse freddamente il ragazzo. Voleva porre fine a quella scomoda conversazione alla svelta. Voleva andare a cercarla.

- Aveva bisogno di qualcuno che la comprendesse che capisse il suo dolore , ed ha trovato te , Jude.-

- Perché mi sta dicendo questo- esplose Jude improvvisamente. Quella “chiacchierata” doveva cessare in quel preciso istante.

- Volevo solo farti capire che faresti bene a stare attento. So quanto siete legati voi due, quanto sia forte il vostro rapporto.

Ma è anche vero che...se tra di voi ci sono questo tipo di segreti , chi può dire cos'altro ti tenga nascosto la tua incantevole strega?-

Puntò improvvisamente i suoi occhi su quell'uomo.

Era questo che stava cercando di fare? Mettere Luna contro di lui? E per fare cosa poi?

Lui e Luna non avevano segreti , perché se ne accorgevano subito , se l'altro teneva qualcosa nascosto.

Ma forse riguardava solo cose semplici , segreti da nulla.

E se Ray Dark aveva ragione? Se il loro legame non era così forte come pensavano?

-Ti vedo parecchio confuso- disse l'altro- dovresti pensare bene al significato delle mie parole , forse non è del tutto sbagliato come credi. Sei libero di andare ora.-

I piedi di Jude si mossero da soli verso la porta , mentre il suo cervello era ancora in stato confusionale.

- Non mi sorprende di averti messo addosso quest'ansia...- La voce tagliente gli giunse all'orecchio poco prima di oltrepassare la soglia del suo ufficio.- dopotutto , le donne , sono sempre state il tuo punto debole -

Conficco le unghie nel metallo freddo della porta , stringendo i denti per imporsi di non urlare contro al suo allenatore.

- Ah , un ultima cosa...hai presente quel paio di occhialini che ti ho dato? Vorrei che li mettessi nell'incontro di oggi.-

- Certo mister- disse con voce soffocata.

Attraversando il corridoio , nel silenzio più assoluto , Jude Sharp vide sovrapporre più e più volte le immagini di Celia e Luna.

 

Un Tuffo nel passato...: parte 5

 

Royal Academy , 3 anni prima...

 

Non la perdeva di vista neanche un momento.

Dove scattava lei scattava anche il suo sguardo.

Non vedeva l'ora che quella maledetta partita finisse.

Doveva parlarle , aveva un bisogno urgente di parlare con lei.

Di chiarire le cose.

Non sapeva neanche lui perché si fosse comportato in quel modo , perché l'avesse trattata così.

Lei.

Che più di tutti lo capiva.

Ma prima nel corridoio...era come se quella parte di lui , quella cattiva , malvagia , fosse di nuovo tornata in superficie.

Lasciata libera di scorrazzare e di rovinare un rapporto così solido e duraturo.

Ma era davvero solido il loro rapporto ?

Dopo quello che Ray Dark gli aveva detto , neanche lui ne era più certo.

Luna gli nascondeva delle cose. Cose sul suo passato. Lui gli aveva detto tutto di lui , di sua sorella , dei loro genitori , tutto. E lei quasi niente. Perché?

E poi c'era stata quella frase....quelle parole...gli rimbombavano ancora nelle orecchie:

tu sei il mio capitano , ma anche il mio migliore amico...forse anche qualcosa di più”

Cosa aveva voluto dire con quella frase ?

Oh , lo sapeva bene cosa la sua “amica” intendesse.

Ma non voleva crederci , era troppo impossibile perché fosse vero.

Qualcosa di più...

Più di un amico....

Jude si mosse bloccando la palla , scattò seguito da David , trovandosi subito pericolosamente vicini alla porta avversaria.. Calcio gemello. La palla dritta in rete. Perfetto. Proprio come voleva Ray Dark.

Il fischio dell'arbitro segnò la fine della partita.. Tre a zero per loro. Era più che ovvio che avrebbero trionfato anche quella volta . La folla esplose in un putiferio , acclamandoli.

D i solito qui cori festosi lo avrebbero inorgoglito , ma stavolta si limitò a voltarsi verso l'entrata degli spogliatoi.

Cerco di catture lo sguardo del' Incantevole strega.

Niente.

Non lo aveva guardato in viso per tutta la durata della partita.

La seguì con lo sguardo mentre , affiancata da David e Joe, usciva dal campo.

Li seguì silenziosamente da dietro.

 

 

Stava uscendo proprio in quel momento da scuola , il viso ancora arrossato e sudato , la borsa portata a tracolla e le dita che arricciavano ciocche di capelli tra le dita.

Canticchiava il motivetto di una canzone. Non cantava mai quando c'erano altre persone , anche se era abbastanza brava , però si vergognava. Gliela aveva spiegato la sera del compleanno di Joe . Il portiere della Royal aveva deciso di organizzare il karaoke e ad un certo punto aveva spinto il microfono in mano a Luna pretendendo che cantasse , lei era arrossita di colpo biascicando che non poteva perché non era capace e aveva ricacciato il microfono n mano ad un Joe parecchio confuso.

La conosceva così bene,

Quando gli passò davanti parve non notarlo , ma dovette ricredersi quando le sue pupille guizzarono verso di lui , appoggiato contro il palo della luce.

Aveva uno sguardo carico di accusa , ma non di odio.

Jude si chiese se sarebbe mai arrivata la punto di odiarlo.

- Devo parlarti- disse piano e aspettò che lei gli desse un qualche segno di assenso.

Vedendo che dalle labbra della ragazza non giungeva nessuna risposta decise di continuare.

- Ray Dark mi ha chiamato nel suo ufficio , oggi , prima della partita e mi ha parlato...di tua madre. Mi dispiace , tanto. Però vorrei sapere anche perché tu non me ne hai mai parlato prima , insomma io ti ho raccontato tutto della mai famiglia e tu...niente. Avevamo promesso che non ci sarebbero stati segreti fra di noi.-

Luna che per tutto il tempo non aveva dato segni di vita, neanche all'accenno di sua madre , alzò di scatto la testa:- E quando io avrei promesso una cosa del genere Jude Sharp ? -

ribatté acida- E poi non ti ho chiesto io di parlarmi della tua famiglia-

Stavolta fu Jude a scattare- Si invece che me l'hai chiesto tu : mi hai chiesto dove abitavo con i miei genitori e se avevo fratelli e io ti ho raccontato tutto quanto , tu invece non mi hai mai detto niente , ti sembra giusto questo?-

- Allora avresti dovuto chiedermelo anche tu- sputò lei alla fine.

Nessuno dei due seppe mai come successe.

Jude ipotizzò che forse la sua parte “cattiva” che era tornata a galla , ma improvvisamente si ritrovò a bloccare Luna contro il muretto che delimitava il cortile della scuola , impedendole di scappare chiudendola tra le sue braccia.

Luna lo fissò sbalordita , confusa e...impaurita.

Fu quello che lo fece vacillare , che represse la ira improvvisa.

Luna aveva paura. Di lui. Del rosso. Era del nero che doveva vere paura e il rosso doveva confortarla.

C'era qualcosa di tremendamente sbagliato in tutto quello.

- Non hai visto in cosa ti sta trasformando , Jude ?- mormorò cercando lei cercando di non singhiozzare- Non hai visto in cosa sta trasformando tutti voi ? Ti sta macchiando Jude , ti sta facendo diventare la sua macchina , il suo burattino , la sua creatura.-

Jude chiuse gli occhi impedendosi di sentire altro , non un'altra sillaba.

- Ti ha messo anche contro di me perché sapeva che sarei stata l'unica in grado di farti ragionare- continuò imperterrita lei – ascoltami Jude , per una volta metti da parte l'orgoglio e cerca di...-

Le parole non trovarono mai la strada per uscire dalle sue labbra , improvvisamente bloccate contro quelle di Jude.

Voleva che la finisse di parlare , che le sue parole non lo ferissero più e non lo confondessero più di quanto non lo era già.

Un minuto prima stava cercando disperatamente un modo per falra tacere e il minuto dopo se ritrovò a baciarla , tenendo premute le sue labbra fredde per aver aspettato tropo fuori contro le sue tiepide.

Era strano , perché non aveva mai baciato una ragazza prima di allora ma in cuor suo sapeva che era lo stesso anche per lei.

Luna dal canto suo rimase immobile , troppo sorpresa anche solo per tentare di divincolarsi ,anche se non voleva farlo.

Le labbra morbide di Jude si adattavano in modo incredibile alle sue e quel bacio parve durare un infinità di tempo.

Quando Jude si staccò , resosi conto di quello che aveva fatto , si staccò dal muretto lasciando la ragazza finalmente libera.

Lei lo guardò sorpresa per qualche secondo prima di ritrovare la mobilità delle articolazioni e di mettersi a correre verso casa sua..

Jude chiuse gli occhi e contò mentalmente la durata del bacio.

Cinque secondi esatti.

Uno. Due. Tre,. Quattro. Cinque.

Ma non era la stessa cosa..

 

 Allora? Che mi dite? E molto brutto , fa troppo schifo ecc....fatemi sapere cosa ne pensate , ok? ^_^
Nel prossimo vi anticipo già che arriverà...rullo di tamburi!!
Grilli: cri cri cri -.-
Vabè...niente rllo di tamburi -.-
I nostri connazionali :D
E con l'arrivo dell'Opheus ci sarà anche una sorpresa *_*
Ora  me na vado a nanna perché sono stanca e domattina devo alzarmi presto , uffa TT3TT
*me vede Kiodu addormentato con u pinguino di peluche*
Ohhhhhhhhhhhhhhhh *3*
A propostiro , non so , se ve ne siete accorti , ma i pinguini di questi tempi stanno andando tantissimo O.O
 forse sono io con la mia mente malata O.O
Probabilmente la seconda
Goodnight darling ;)
Baci,
Annalisa

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Sogni troppo reali ***


Incredibile ma vero....
Più vero che incredibile (??)
Sono già riuscita a pubblicare un altro capitolo *_*
In realtà lo avevo già scritto...ma non ci fate l'abitudine perché appena ricomincia la scuola ci saranno di nuovo i soliti intervalli di due mesi e passa -.-
Ma ora sono qui con questo imperdibile (come no) fantastico (nei miei sogni) nuovissimo (poveri voi) capitolo!! ^_^
Kidou: evviva -.-
Hiroto: Yuppi -.-
Potevate metterci un pò più di enfasi -.-"
Comunque in questo capitolo c'è una sorpresa sconvolgente*_*
Kidou: ora stai esagerando
Che cambierà le vostre vite *_*
Hiroto: fermati prima che ti arrivi addosso un albero di natale volante
Niente sarà più come prima *_*
Kidou: E' ufficiale , il suo unico neurone è andato in vacanza
Neurone-di-Annalisa: Ci si vede ^_^ *prende cappotto,sciarpa e sci e prende il treno per andare a Cortina*
Kidou: ò_ò
Ora vi chiedo solo di non andare a leggere direttamente la fine del capitolo , altrimenti vi scotenno (come dice la mia prof di italiano) ù.ù
Ci vediamo in fondoooooooooooo.... O.O


 

Sogni troppo reali

 

 

Jude ' pov

 

Scatto seduto sul letto e sbarro gli occhi.

Ho il fiatone e i gli abiti umidi di sudore appiccicati alla pelle.

Appoggio una mano contro il viso e ricomincio a respirare normalmente.

Un sogno. E' stato solo un sogno.

Ma era così reale che per un attimo , svegliandomi , ho creduto di averla qui , vicino a me , che dormiva.

Gli ultimi residui dell'incubo mi balenano davanti agli occhi ininterrottamente e spero che se ne vadano via in fretta.

Era da una vita che facevo quell'incubo , l'incubo che , quando lei se ne è andata , ha infestato il mio sonno , rendendo le notti più lunghe di quanto già non lo fossero.

Mi lascio cadere di nuovo sul materasso con un sospiro.

Le immagini si mischiano tra loro in una confusione di colori e voci.

Per certi versi , potrebbe essere un sogno l mio , al posto di un incubo.

Un bellissimo sogno.

Ho sognato di baciare Luna.

Ma io in realtà ho baciato Luna.

Quel ricordo però è legato ad altri ricordi più brutti.

La dolcezza si mischia con l'amarezza , il nero con il rosso , Ray Dark con Luna.

Non ho idea se fu o no colpa sua se lei se ne andò , se fosse stato lui a contattare la famiglia che adottò Luna.

Non lo so. E in questo momento non mi importa neanche tanto , riaverla qui con me è incredibile.

L'altro giorno abbiamo parlato tanto , ma non abbiamo mai parlato del passato.

E' un argomento che ancora scotta.

Quindi niente Ray Dark , niente litigata in mezzo al marciapiede , niente bacio.

Come se non fosse mai esistito.

Non so se sia un bene o meno fare finta che non ci sia mai stato niente tra di noi.

E poi cosa c'è stato davvero tra di noi , a parte una lunga e solida amicizia? Una cotta? Un qualche invaghimento?

Non posso parlare di amore , perché io non le ho mai detto ti amo , non le ho nemmeno mai detto che mi piaceva.

Perché è vero , lo ammetto , Luna mi piaceva.

Ma a chi non piaceva?

Joe le ha fatto il filo per non so quanto tempo e lei non se ne è nemmeno accorta.

O forse faceva finta di non accorgersene.

Ecco questa cosa rimarrà sempre un mistero: o Luna è troppo ingenua per accorgersi di avere mezzo mondo che le sbava dietro oppure è abbastanza furba per far finta di niente.

E' strana , Luna , non sai mai cosa le passa per la testa.

La sveglia mi riscuote dai miei pensieri.

Butto il palmo della mano contro il comodino e riesco a spegnerla al primo colpo senza guardare.

Ora ricordo.

Oggi arriva l'Orpheus , dobbiamo andarli a prendere all'aeroporto.

Scalcio via le coperte e mi stiracchio.

Dei tiepidi raggi fanno capolino dalla taparella mezza abbassata.

Addio Luna , benvenuto sole.

 

 

Appena sento suonare il campanello striscio con i piedi fino alla porta di casa.

Appena la apro mi ritrovo davanti un raggiante David e l'aria fredda di dicembre che mi colpisce il viso.

Almeno mi aiuta a svegliarmi.

-
Che brutta cera- commenta corrugando le sopracciglia – hai due occhiaie , sembra che hai fatto a botte con qualcuno-

Mi stringo nelle spalle – incubi- dico solamente.

Corruga un attimo le sopracciglia e poi lo vedo sorridermi complice : - non sei l'unico però-

Lo guardo interrogativo.

Poi da dietro la schiena di David sento provenire una leggera risata.

Non faccio nemmeno in tempo a domandarmi che mi ritrovo davanti gli occhi allegri e caldi di Luna.

- Sorpresa!- dice allargando le braccia in segno di saluto- Ti sono mancata?-chiede facendomi l'occhiolino.

Non immagini quanto , vorrei rispondere.

Ma mi limito a sorriderle.

- Voi due fareste davvero una bellissima coppia insieme , sapete?- ridacchia il ragazzo dai capelli azzurri vicino a noi- sembrate due zombi-

Luna tira un pugno contro la sua spalla ridendo.

Ora che la guardo meglio...David ha ragione, anche lei ha due pestoni neri attorno agli occhi ed è molto pallida.

Uhm...

- Beh- dico passando in mezzo a loro due e contemporaneamente infilandomi gli occhialini- Luna più che fare uno zombi , potrebbe fare il provino per diventare una vampira. Sarebbe perfetta nei panni della moglie di Dracula-

Mi metto a correre , sapendo già che Luna mi avrebbe seguito, per picchiarmi ovvio.

Per finta , però.

- Ehi , aspettate!- ci grida David cercando di raggiungerci.

Ci fermiamo quando siamo ormai arrivati nel posto dove ci aspettano gli altri ragazzi.-

Ok , ok hai vinto tu- dico a Luna piegandomi sulle ginocchia con il fiato mozzo per la corsa.

Quando mi raggiunge si mette nella mia stessa posizione per riprendere fiato.
Poi si avvicina e mi tira scherzosamente un pugno sul braccio come aveva fatto con David.

- Preso- dice sorridendo.

Ricambio il sorriso.

David ci raggiunge e si sdraia per terra:

- So-sono distrutto- balbetta

- O suvvia che sarà mai una piccola corsetta mattutina- dice Luna prendendoci sotto braccio e raggiungendo gli altri che sbracciano verso di noi.

- Perché non sei andata con Silvia ?- le chiedo

- Mi ero messa d'accordo ieri sera con David per passarti a prendere a casa tua-dice trotterellando e facendoci quasi inciampare.

- Quindi arriva l'Orpheus oggi?- dice David calciando un sassolino

- Oh si- commenta Luna con finta voce maliziosa

- Li conosci?-

-Ah-ah-

Gli avrà visti di sicuro durante l'FFI

Appena raggiungiamo gli altri si fionda ad abbracciare Silvia e , strano ma vero, anche Celia.

Devono aver avuto modo di conoscersi meglio durante questi giorni.

E' bello vederle assieme.

Tutte e due riunite finalmente.

Fin'ora quando non c'era una c'era l'altra.

Ed ora averle qui , tutte e due, a pochi passi da me, mi sentire davvero felice

Saluta tutti quanti con un sorriso.

Sono già tutti pazzi di lei , lo so.

Mark poi non vede l'ora di giocarci assieme.

Ha detto che appena arriva Fideo organizziamo una mega partita e facciamo giocare anche lei e quando arrivano le altre squadre organizziamo un torneo come quello che c'era ai mondiali.

Addio pace.

- Ehi Xavier allora è lei la ragazza di cui parlavi ieri se- la bocca di Jordan viene improvvisamente tappata dalla mano di Xavier che gli lancia un'occhiataccia.

Ehi Xavier allora è lei la ragazza di cui parlavi ieri sera...mi ripeto mentalmente la frase finché non ne assorbo completamente il significato.

Guardo prima Jordan , poi Xavier e poi Luna e rifaccio il giro all'incontrario , per poi rifare lo stesso giro per un paio di volte ,aspettando che qualcuno mi dica come fanno a conoscersi quei due e come mai Xavier abbia parlato in giro di Luna.

Visto che nessuno si decide a rispondermi decido di parlare io per primo:

- Voi due vi conoscete- chiedo con voce apatica.

E' la mia arma migliore. Fingere di non provare emozioni.

Lo sguardo di Xavier incrocia il mio. Ci squadriamo per qualche istante e poi puntiamo contemporaneamente lo sguardo su Luna.

Si tortura le mani imbarazzata cercando di mettere insieme qualcosa da dire:

- L'ho incontrato ieri mentre tornavo da a casa , era lì dal campo della Raimon che si allenava e...-

- Aspetta aspetta , cosa ci facevi lì dalla Raimon se la casa di Silvia è quasi due isolati più in là?-

Arrossisce ancora di più e distoglie lo sguardo . Ecco...io-io mi ero persa- ammette alla fine.

Luna ha talento a giocare a calcio, se la cava bene anche come regista (grazie ai miei consigli) , è abbastanza brava anche a cantare ,ma il suo senso del' orientamento è davvero penoso.

Scuoto la testa alzando gli occhi al cielo.

Non è cambiata neanche di una virgola.

- Comunque ti stavo dicendo che mentre cercavo la strada di casa ho incontrato Xavier che si è offerto di aiutarmi , abbiamo chiacchierato un po' e alla fine quando mi sono ricordata dove abitavo l'ho salutato e ognuno è tornato a casa sua , fine della storia. Ora andiamo che l'aereo dell 'Orpheus arriverà a momenti.- borbotta lei voltandosi ancora rossa e dirigendosi verso l'aeroporto.

- A ragione dobbiamo comportarci come bravi padroni di casa-

- Cosa intendi Susette?-

- Dico solo che è maleducazione far aspettare la gente e che dobbiamo dargli un caloroso benvenuto-

- Fai come vuoi , sappi solo che non mi metterò a sventolare gli striscioni in mezzo all'aeroporto-

- Non ti preoccupare Victoria , secondo me ha in programma di farci fare uno spogliarello-

- Non dire niente Luna , che magari ti prende pure sul serio...-

L'aeroporto era gremito di gente che ci passava affianco , correva , bambini , tenendosi per mano con i propri genitori , vagavano con lo sguardo pieno di stupore eccitati all'idea del loro primo volo.

Non ho un bel ricordo di questo posto. Forse perché legato anche al ricordo di mamma e papà...

L'autoparlante ci richiama all'attenzione annunciando che l'aereo Roma-Tokyo è atterrato.

Mark non sta più nella pelle.

Anche io sono emozionato all'idea di rivedere i giocatori dell'Orpheus ,e , ora lo ammetto , non vedo l'ora di poter giocare di nuovo contro de loro.

-Eccoli sono loro- urla Mark puntando un dito verso la folla , da cui fanno capolino undici figure vestite con la tuta della nazionale Italiana.

I vibranti occhi blu di Fideo si posano quasi subito su di noi,

Ci fa un cenno di saluto con una mano sorridendo.

Ma prima che possiamo anche solo muovere un muscolo , Luna gli è già corsa incontro gettandosi tra le sue braccia.

Sento la bocca spalancarsi.

Un mix di stupore , confusione e sconcerto mi attraversa.

Che storia è questa? Come fa a conoscere anche lui?

Sento gli occhi sgranarsi e un verso strozzato uscirmi dalla gola non appena sento Luna dire a Fideo:

 

-Che bello rivederti , fratellone!-

 

 O.O
E adesso cosa succederà?? O.O
Fideo: Sei tu quella che scrive... -.-
Oh ma ci sei anche tu ^_^
Fideo: T_T
Kiodu*pacca sulla spalla di Fideo*: credimi comprendiamo il tuo dolore
Hiroto: Ma è una cosa passeggera , prima o poi finirà di scrivere tutte queste boiate
Sicuro?? XD
Hiroto: Se mi dici così mi fai paura O.O
Ok , tornando a noi nel prossimo capitolo spazio alla tristezza e al romanticismo , vi posso già dire che tra Kidou e Luna ci sarà un altro momento romantico XD
Grazie a tutti quelli che hanno recensito fin'ora, a chi ha messo la storia tra i preferiti , tra le seguite e chi tra le ricordate.
Un bacio a tutti!!! <3
Annalisa


PS: BUONA EPIFANIA A TUTTI!!!! XD

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Un tuffo nel passato... : Parte 6 ***


*Una luce illumina dall'alto una sedia su qui è seduto Kidou che fischietta*
*Fideo entra trascinandosi dietro la sedia*
Kidou: Fammi indovinare...in questo capitolo ci sei anche tu eh ??
 Fideo: A quanto pare -.-
....
Fideo: Ehi autrice ma dov'è Hiroto? O.O
*Si vede Hiroto sdraiato su un lettino da spiaggia intento a sorseggiare un coktail sopra una spiaggia caraibica *
Fideo&Kidou: ma non è giusto T_T
C'est la vie ù.ù
Comunque non perdiamo tempo e diamo subito inizio questo capitolo , trisitissimo e si , credo anche super romantico <3

Dedico questo capitolo a Mery91g, che tra una sclerata e l'altra tramite messaggio mi ha dato la giusta ispirazione per finire di scrivere :3
Grazie tantissimo tesoro <3





Io devo vivere e partire o restare e morire...”

(Giulietta e Romeo , atto III ,scena V )

 

A Luna non era mai piaciuto sentire su di se gli sguardi della gente, la innervosivano , la osservavano e magari la analizzavano in base a chissà quale criterio .

Ogni volta che qualcuno rimaneva a guardarla un po' più del dovuto stringeva i pugni , affondava i denti nella carne morbida delle labbra fin quasi a farle sanguinare e gli lanciava un'occhiataccia che faceva rizzare i capelli in testa e voltare immediatamente lo sguardo da un'altra parte.

L'unico che ne era uscito indenne era stato Jude : quando le aveva chiesto della sua famiglia era stata zitta e non aveva risposto e lui aveva continuato a guardarla mentre u

la brezza leggera scompigliava i capelli di entrambi.

Alla fine non ce l'aveva fatta più ed era balzata in piedi dalla panchina su cui erano seduti e gli aveva lanciato una delle sue temibili occhiatacce.

Jude non aveva fatto una piega , era rimasto a fissarla immobile , tranquillo , senza abbassare lo sguardo , fu lei alla fine a cedere e ad abbassare il suo.

Si risedette affianco a lui e rimasero zitti per il resto del pomeriggio , guardando un gruppo di bambini giocare nel campetto davanti a loro.

Si era sottoposto ad una prova , Luna lo sapeva , si era sottoposto di proposito alla sua prova , voleva vedere se era in grado di reggere il suo sguardo.

Ci era riuscito.

Quello fu il colpo di grazia per Luna .

Jude Sharp aveva colpo.

Ma ora non era più tanto sicura di quello che provava

Dall'entrata in campo fino al fischio dell'arbitro che segnava la fine della partita Luna sentì addosso lo sguardo di Jude.

Gli gravava come un'ombra scura , quello sguardo.

Un tempo sarebbe stata più che felice di avere i suoi caldi occhi rossi su di sé , ma ora sapeva che se si fosse voltata quello che avrebbe incontrato sarebbero stato un paio di occhialini dalle lenti spesse e scure.

Una maschera.

Sapeva quello che voleva. da lei.

Voleva vedere i suoi occhi , voleva vedere il suo viso.

Non glielo permise.

Mai una volta si voltò indietro per permettere al suo volto di incontrare quello di Jude.

Voleva farlo soffrire come lui aveva fatto soffrire lei.

Se lo merita...

Merita di soffrire per quello che mi ha fatto , mi ha privato del suo sguardo.

Non provava rimorso per quello che stava facendo

Non provava alcuna emozione a dire il vero , era come se fosse stata svuotata da qualsiasi emozione.

Era a questo che voleva arrivare Dark ? Farla sentire sola ed emarginata? Mettere lei e Jude uno contro l'altro?

Se era questo , allora ci era riuscito in pieno.

Girò verso sinistra intercettando la palla pochi secondi prima che finisse tra i piedi degli avversari , iniziò a correre verso la porta a tutta velocità , saltando appena in tempo per evitare una scivolata che le avrebbe di sicuro tolto la palla.

Fu in quel momento che li sentì.

Altre due paia di occhi.

Non erano come quelli di Jude , non erano come il suo caldo rosso.

Erano più freddi.

Si girò verso gli spalti.

Due paia di occhi vibranti e blu la stavano osservando da bordo campo.

Incuriositi , ammirati , esaltati...

Fu la prima volta che gli occhi di Luna Cross incontrarono quelli di Fideo Ardena.

 

Un tuffo nel passato... : Parte 6

Giappone , 3 anni prima....

 

Il tramonto stingeva verso ovest , mischiandosi con il blu appena accennato della notte.

Rosso e blu..

I passi veloci di una ragazzina si disperdevano sul marciapiede.

Correva. , spintonando i pochi passanti che rientravano nelle loro case , dalle loro famiglie.

Riceveva insulti , fischi quando spintonò un gruppo di ragazzi , sguardi stupiti.

Forse per le lacrime che le bagnavano il viso.

Il primo bacio è un esperienza unica , aveva sentito dire , è bellissimo e non si scorda mai.

Ma quel bacio non lo voleva ricordare .

Le lacrime le bagnarono le labbra ancora umide dal bacio.

Le labbra di Jude tremavano quando si erano posate sulle sue , non sapeva dire se dall'emozione o dalla rabbia ; perché c'era tanta rabbia in quel bacio.

E anche tanto dolore.

Un bacio così non lo voleva ricordare.

Non voleva più avere brutti ricordi da portare con sé per il resto della vita..

Solo i ricordi più belli , quelli che avevano segnato la sua vita , quelli indimenticabili , potevano seguirla.

La Royal Academy era un bel ricordo.

David ,Joe e tutti gli altri ragazzi erano un bel ricordo.

Gli occhi di Jude erano un bel ricordo.

Jude era un bel ricordo.

Quel bacio no.

Era stato bello riceverlo da lui , ma non era il bacio che voleva.

Non c'era stata dolcezza.

Non c'era stato calore.

Non c'erano state le farfalle nello stomaco.

Non c'era stato il suo Jude.

Non c'era stato amore.

Ritornò con la mente alla realtà solo quando si accorse di essere arrivata davanti a casa sua.

Entrò violentemente sbattendo la porta e arrancò su per le scale diretta in camera sua.

-Ehi che è successo?-

La voce di Lucia , l'assistente sociale che da tre anni a quella parte la teneva con sé, le arrivò lontana..

- Nulla- disse asciugandosi le lacrime con le mani dagli occhi e dalle guance.

- Ho bisogno di parlarti- le disse l'altra , guardinga..

Aveva lo stesso tono di voce che si usa per parlare ad un bambino spaventato.

Questo bastò per mettere in guardia Luna , di sicuro quello che aveva da dirle non doveva essere fonte di gioia. .

-Oggi c'era una famiglia allo stadio , erano venuti a vedere la vostra partita insieme ai loro due figli e , be , gli sei piaciuta subito ; il tuo allenatore , Ray Dark gli ha notati è si fermato a parlare con loro.

Sai , i signori Ardena , così si chiamano , hanno due figli maschi ed hanno sempre voluto avere una figlia e quando hanno saputo di te.... lasciò la frase in sospeso , timorosa di doverla concludere.

Luna strinse forte la ringhiera della scala , facendo sbiancare le nocche della mano.

Sapeva già cosa doveva dire , non c'era bisogno che terminasse la frase:

- Luna , loro vorrebbero prenderti con se, vorrebbero diventare la tua nuova famiglia.-

- Io non ce l'ho mai avuta una famiglia- ribatté lei con un sibilo strozzato.

- Allora forse questa è l'occasione giusta per poterne avere finalmente una- disse la sua tutrice con voce morbida.

Ma bastò per addolcire Luna : - Di dove sono-

Sentì l'altra sospirare : - E' questo il problema , non sono di qui , abitano molto lontano.-

-Dall'altra parte del Giappone?- chiese lei ironica.

-No , dall'altra parte del mondo.-

Un brivido freddo la percorse dalla teta ai piedi e sentì l'ossigeno venire meno.

Non stava scherzando , non la stava prendendo in giro , Lucia non l'avrebbe mai fatto.

E il suo tono non smentiva le sue parole.

Quella gente abitava davvero dall'altra parte dell'equatore.

- Vengono dall'Italia-

Luna dovette reggersi con entrambe le mani per non perdere l'equilibrio.

Dunque aveva vinto , Ray Dark aveva infine scoperto le sue carte e aveva vinto la partita.

E come un re che ha infine sottomesso il suo nemico , le stava facendo scegliere la strada che avrebbe determinato il suo destino: rimanere lì , con Jude e gli altri , o avere finalmente quello che aveva sempre desiderato ; una famiglia.

Perché era questo il sogno più grande di Luna : avere una famiglia.

Ma dopotutto , i ragazzi della Royal non erano la sua famiglia ? Lo aveva detto lei stessa.

Eppure , se fosse rimasta , sapeva che Ray Dark non gliela avrebbe data vinta tanto facilmente , avrebbe spinto Jude ad abbandonarla e allora sì , che sarebbe stata la fine per lei.

Ma scegliendo di andare , sarebbe stata lei ad abbandonarlo.

Scese velocemente le scale trovandosi di fronte a Lucia :

- Dove sono adesso- chiese con voce ferma , attenta a non lasciar trapelare le sue emozioni.

Se avesse potuto , in quel momento avrebbe piano.

- Sono di là , in salotto , aspettano solo te- le disse con un sorriso accarezzandole la guancia.. Sembrava invecchiata di dieci anni .

Luna si precipitò contro la porta aprendola bruscamente , infischiandosene di quello che avrebbero potuto pensare .

Se rinunciavano ad adottarla tanto meglio , sarebbe stato più facile dire di no alla loro proposta , dire che non voleva venire con loro , che stava bene dove si trovava.

E non sarebbe stata costretta a vedere il dolore sui loro volti.

Quando entro quattro figure si girarono quasi contemporaneamente verso di lei.

C'erano una donna , un uomo e due bambini. Uno piccolo e uno più grande che avrà avuto più o meno la sua età.

Una famiglia.

Luna rimase immobilizzata davanti a quella visione. Quella sarebbe potuta essere la sua famiglia. se solo l'avesse voluto .

- Mamma mamma è lei la tata che dicevi- urlò il bambino più piccolo indicando prima la madre poi lei.

La donna gli sorrise dolcemente. Il sorriso di una mamma.

I capelli raccolti in un morbido chignon erano castano rossiccio e gli occhi blu brillavano.

Le si sarebbero dati trent'anni .

Quella donna le ricordava sua madre.

L'uomo affianco a lei le le posava posava teneramente una mano su un fianco , aveva i capelli castani più scuri .

Il cuore di Luna tremò. Tutto quello che aveva sempre voluto , ad un passo da lei .

Una parte di lei le diceva di correre verso quella donna , buttare il viso contro il suo seno e pregare di adottarla ,di portarla con loro in Italia.

- Si è lei , il suo nome è Luna Cross- fu il ragazzo più grande a parlare , venendo verso la luce che filtrava dal vetro della finestra.

Gli occhi blu brillarono come una notte illuminata dalle stelle.

Il ragazzo della partita. .

Il suo sguardo freddo e blu .

Fu il colpo di grazia. .

Luna ancora non lo sapeva , ma in quel preciso istante anche la famiglia Ardena sarebbe diventata un bel ricordo.

 

 

L'allenamento era cominciato da almeno una quindicina di minuti e di Luna , sul campo , nemmeno l'ombra.

Jude non poteva biasimarla , dopo quello che era successo il giorno prima , non si aspettava di certo di vederla entrare e di buttargli le braccia al collo urlando che lo amava.

Anche se sognare era lecito.

-Si può sapere che ti prende Jude ? Oggi non sei abbastanza concentrato- la voce Ray Dark lo riportò con i piedi per terra.

Lui bofonchiò un “mi scusi” e riprese ad allenarsi nei assaggi con David.

- Oggi Luna non si è ancora vista , mi chiedo dove sia- disse il ragazzo davanti a lui guardandosi in torno e poi scoccandogli uno sguardo sospettoso.

Jude sapeva più perché Luna era così in ritardo , David ne era più che certo e doveva essere anche qualcosa di molto serio se non aveva avvertito nessuno di questo improvviso ritardo.

- Forse avrà avuto qualche imprevisto , sta tranquillo arriverà- disse Jude abbassando lo sguardo sulla palla .

Questo non fece che rendere ancora più sospettoso David..

Passò un'altra mezz'ora di silenzioso allenamento prima che la chioma corvina di Luna facesse capolino dall'entrata degli spogliatoi.

Il viso di Jude si rilassò non appena sentì la squadra correrle incontro.

Per pochi istanti cercò le parole.

Doveva parlarle urgentemente , chiarire quello che era successo.

E terminato il suo discorso tutto sarebbe dipeso da lei , ma almeno lui avrebbe fatto la sua parte.

Si girò cercando di simulare un espressione neutra , ma non gli riusciva tanto bene , ne era più che sicuro.

Il suo viso però si incrinò in una espressione stupita.

Luna si teneva a debita distanza d tutta la squadra , in abiti normali e il pallone stretto al petto , come se fosse la cosa più importante.

Jude ignorava il fatto che , in quel momento , lei avrebbe voluto avere lui al suo posto , da stringere , da abbracciare , per dirgli che dovunque sarebbe andata non lo avrebbe mai dimenticato.

Quello che era venuta a dare era un ciao , non un addio.

-

Sto per partire- esordì subito , andando dritta al nocciolo della questione- parto stasera , con il primo volo per l'Italia , una famiglia mi ha visto giocare oggi ed ha deciso di adottarmi. Ho detto di si .- fece una fatica immensa a trattenere le lacrime davanti al volto sconcertato di Joe e quello affranto di David.

Sembravano sul punto di piangere anche loro , come tutta la squadra del resto.

L'unico che rimaneva immobile , in disparte , era lui.

Ma Luna sapeva che fra tutti , era quello che più soffriva e più avrebbe sofferto.

Lanciò una breve occhiata a Dark , che se ne stava immobile davanti alla panchina con le braccia dietro alla schiena , il volto immutato.

Si costrinse a finire la frase lasciata a metà :

- Cercate di capirmi , quasi tutti , se non tutti , conoscete la mia storia e almeno tre di voi sanno che la cosa che desiderò di più al mondo è avere una famiglia .

Ora mi si presenta questa opportunità e non voglio sprecarla.

Quindi vi prego cercate di comprendermi e sappiate che questo non è un addio , ci rivedremo un giorno , lo giuro. Vi fidate di me vero?- si asciugò una lacrima ,che , impertinente , le era scivolata lungo un guancia..

Dopo non vide più niente.

Non sentì più niente.

A parte la stoffa della maglia di Joe e di David che l'abbracciavano stretta.

Non si permise di provare più alcuna emozione.

Non si permise di sentire le mani di qualcuno sfiorarle i capelli e qualcun altro sussurrarle che andava tutto bene.

Per un attimo alzò gli occhi , la vista sbiadita dalle lacrime e li puntò su Jude.

Le sembrò che anche lui stesse piangendo.

 

 

Nemmeno lei sapeva cosa l'avesse spinta ad arrivare alle 21 di sera davanti a casa sua , quando tra meno di dieci minuti la famiglia Ardena sarebbe venuta a prenderla a casa sua per andare in aeroporto.

Doveva fare in fretta. .

Suonò il campanello di casa , pregando di non aver svegliato nessuno , l'ultima cosa che voleva era fare prendere un colpo ai genitori di Jude.

Aspettò qualche istante.

Nulla..

Si morse le labbra nervosa .

Forse avrebbe fatto meglio ad andarsene.

Girò il busto verso la strada , ma i suoi piedi erano ben piantata lì , dove si trovava.

Si decise a suonare un'altra volta.

Se non fosse venuto nessuno ad aprire se ne sarebbe andata.

Sperava che arrivasse lui direttamente , le scocciava lasciare un messaggio di natura personale ad uno sconosciuto.

Anche se il contenuto non era in fin dei conti niente di che : voleva che Jude sapesse che gli sarebbe mancato da morire e che non l'avrebbe dimenticato mai.

Un giorno sarebbe tornata e l'avrebbe rivisto.

Forse non sarebbe stato più suo , ma almeno l'avrebbe potuto rivedere.

Dopotutto aveva giurato che sarebbe tornata.

Da dietro la porta non giungeva ancora nessun rumore.

Era finita.. Jude non avrebbe mai saputo niente e tutte le cose che aveva tenute sigillate nel suo cuore per oltre un anno sarebbero andate tutte a farsi fottere perché non aveva avuto il coraggio di dirgliele prima. .

Forse stavano già tutti dormendo .

Forse l'aveva sentita , sapeva che era lei e non voleva andarle ad aprire apposta .

Non poteva biasimarlo .

Si voltò verso la strada , scese i primi tre scalini.

Clack , fece la porta dietro di lei.

Si bloccò .

Voltò appena la testa , quanto bastava per vedere Jude Sharp appoggiato con una mano contro la porta , gli occhi rossi brillare sotto la luce del corridoio e un 'espressione mista a felicità e sconforto.

-Ciao- sussurrò lui dolcemente.

Ora sapeva cosa l'aveva spinta fon lì.

Non era la pazzia.

Non era il voler chiedere il suo perdono.

Non era il fatto di amarlo perdutamente.

Anche perché non sapeva nemmeno se lo amasse oppure no.

Quello che l'aveva spinta fin lì era il bisogno di vederlo un ultima volta .

Sapere che era felice e che stava bene quando lei non ci sarebbe stata più..

Quello le importa più di tutto : che lui fosse felice.

-C-ciao- balbettò lei arrossendo – Jude , io...- provò ad iniziare , ma venne fermata dalle braccia di Jude che si allacciava attorno ai suoi fianchi e che la stringevano stretta. .

- Non dire niente ti prego- le sussurrò contro il suo collo.

Strinse le braccia attorno al collo di lui , e sprofondando con la testa contro il suo petto.

- Perdonami- lei sussurrò con voce commossa .

Era quasi impossibile riconoscere l'orgoglioso di Jude Sharp , il capitano della Royal , in quel ragazzo .

Si mostrava debole e fragile solo davanti a lei.

- Non hai nulla da farti perdonare- disse prendendogli il viso tra le mani e specchiandosi un'altra volta , per l'ultima volta , nei suoi occhi .

Poi fece l'ultima cosa che Jude si aspettava che avrebbe fatto.

Lo baciò.

Labbra contro labbra.

Chiuse gli occhi intrecciando le dita tra i fili neri che formavano i capelli neri di Luna.

Jude adorava i suoi capelli quanto lei adorava i suoi occhi.

Era molto , molto diverso dal bacio che si erano dati la prima volta.

Stavolta non c'era rabbia , non c'era dolore.

C'era solo la tristezza di chi sa che si dovrà separare dalle persone che ama. .

Nessuno dei due seppe mai quanti durò quel bacio , se secondi , minuti , ore .

Jude , anche a distanza di anni, continuò a chiedersi se quel bacio non fosse stato dettato dalla follia di un momento.

Quando abbandonò le sue labbra le fece alzare il viso e le sorrise.

Un sorriso vero , sincero , di chi non ha rimpianti , né rimorsi .

-Ti aspetterò , ok ?- disse – tu però torna mi raccomando-

- promesso-

- promesso?-

-si ..ti voglio ben Jude-

- Anche io Luna ,anche io...-

-Devo andare , adesso-

-Lo so-

Sciolse anche l'abbraccio e la guardò girarsi di spalle e scendere gli ultimi gradini , prima di girarsi ancora una volta e sfidandolo con uno dei suoi famosi sguardi dirgli:

-A presto allora , Jude Sharp-

Lui rispose al suo sguardo con un altro identico.

- A presto , Luna Cross.-

La guardò sparire dalla sua vita.

Veloce.

Veloce come era arrivata , se ne era anche andata.

Come una cometa che aveva illuminato la più oscura delle notti , anche se per pochi secondi , lasciando un ricordo indelebile come una macchia di inchiostro.

 

 

Stringeva la presa sul bagaglio a mano , mentre la maniglia di ferro le scivolava tra le dita sudate.

Vide una mano appoggiarsi sulla sua spalla destra e Fideo mettersi al suo fianco , voltare la testa verso di lei e sorridergli teneramente.

-Hai mai volato prima?-

-No-

-Sei mai stata fuori dal Giappone?-

-No-

-...-

- Ma dove andiamo di preciso...in Italia?-

La voce di una delle inservienti dell'aeroporto chiamò i passeggeri del loro volo.

Fideo prese la sua valigia , posando una mano su quella di Luna , si mossero assieme.

Vide la bocca del ragazzo distendersi in un sorriso.

- Ti piacerebbe conoscere Venezia ?-

 

Luna non c'è è andata via , oramai non è più cosa mia...

Kidou: ç_ç

Fideo:Ma no che così lo deprimi ancora di più è_é

Non ti preoccupare il modo per consolarlo lo trovo sempre ;)

Fideo: O.O

Parliamo di te piuttosto...c'è una certa scena che , visto che ora sei il fratello maggiore di Luna, dovrebbe farti ingelosire parecchio

Fideo: N-no per niente ù////////ù

Certo certo....

Allora grazie a tutti voi che mi seguite e che sopportate i miei scleri , siete davvero fantastici , grazie infinite a tutti!!! <3

Baci <3

Annalisa


 

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Capitolo 15
*** Sangue blu ***


*Entrano Kidou , Hiroto e Fidio *
Kidou: o ci sei anche tu Hiroto ^_^
Hiroto: -.-
Fidio: non fare quella faccia tanto siamo tutti e tre sulla stessa barca...
Hiroto. barca...mare...spiaggia...voglio tornare alle haway ç_ç
*piomba una corda dal soffitto e l'autrice si cala giù come una trottola*
Su calmi voi due...cercate di capirlo è appena tornato XD
Fidio&Kidou. Ah è appena tornato ^_^
Hiroto: Se potessi ripartirei di nuovo -.-
Mi dispiace ciccio ma mi servi qui a finire la fic ù.ù
Hiroto: T_T
In questo cappi ci sarà un mio nuovo OC , capirete subito di chi si tratta XD
Detto questo vi lascio al capitolo 
Ci vediamo in fondo :3

 

Blu scuro , è il colore della notte ,

dove si concentrano e si bloccano i

nostri occhi , le orecchie , le parole ,

tutto quanto...”

( Mahoko Yoshimoto )

 

Sangue blu

 

Luna pov'

 

In tutto il bianco , che caratterizza le pareti del' aereo porto , gli occhi blu di Fideo risaltano in modo incredibile.

Non ci penso due secondi di più.

Corro verso di lui buttandomi fra le sue braccia.

-Bentornato fratellone!- urlo al colmo della gioia.

Il perché lo chiamassi “fratellone” , per gli altri , non aveva nessun motivo apparente , dopotutto eravamo nati lo stesso anno e avevamo solo 4 mesi di distanza.

Forse è perché l'ho sempre visto come un fratello maggiore , ha sempre avuto quell'aria protettiva con me , lo sguardo di un fratello che guarda la sua sorellina.

Lo stringo forte a me facendogli perdere l'equilibrio e crollare rovinosamente a terra insieme , portandoci dietro anche Marco e Gianluca che sono qui vicino a noi.

Inizio a ridere come una matta , in genere avrei cercato di trattenermi ma sono troppo contenta di rivederlo.

Lui , i ragazzi dell'Orpheus e...

-Sorellina!-

...Quella peste di Diego.

Diego Ardena è la fotocopia di Fideo , più che fratelli sembrano gemelli.

E' come se siano nati assieme e poi uno dei due non sia mai cresciuto , restando per sempre con l'aspetto di un bambino di appena nove anni.

Diego si fionda su me e Fideo , stesi ancora a terra, come un fulmine.

- Hai visto che bello il Giappone , era così anche quando te ne sei andata via?-

Gli occhi blu , leggermente più chiari di quelli di Fideo,brillano della felicità assurda che hanno i bambini quando vedono per la prima volta una cosa a lungo desiderata.

Non ho idea di come sia riuscito a convincere nostro fratello a portarselo dietro , anche se ora la cosa che mi preoccupa di più è come riportarlo a casa , visto che difficilmente riusciremo a convincerlo ad andarsene.

-Si , Di , è rimasto tale e quale a quando me ne sono andata.- dico sorridendo a mia volta. Sono troppo felice per smettere di farlo.-Ed è davvero bello essere di nuovo qui-

Fideo con un finto colpo di tosse ci riporta alla realtà , ci rialziamo tutti e cinque , noi tre ridendo , Gianluca imprecando qualcosa di incomprensibile e Marco con uno dei suoi sorrisi radiosi.

Poi finalmente mi ricordo di un piccolo particolare , anzi , di tanti piccoli particolari che ci stanno guardando con due occhi stralunati e la bocca che tocca terra.

Sembrano una banda di scienziati che si è appena vista passare un alieno sotto il naso.

Jude sembra il più sconvolto.

I suoi occhi variano dallo stato di estremo stupore a quello di parecchio incavolato.

Credo che gli debba delle spiegazioni , di nuovo...

Fideo si gira verso di me sollevando un sopracciglio

Lo guardo confusa:-Che c'è?-

Lui accenna con il capo ai ragazzi che sembrano giocare alle belle statuine – Non gli hai detto niente ?- mi chiede mettendo su il miglior sguardo accusatorio che conosce,

Tanto non lo sa fare , non è nella sua natura.

Sa fare il serio o il tipo fiero se vuole , ma l'imbronciato no.

Il suo colore non glielo permette.

Fideo è il blu.

La persona più blu che io conosca , senza nessun altro colore a imbrattarlo e a sfumarlo.

Non il blu-grigio , freddo e pieno di sé , di Gianluca ; o il rosso-fucsia , sensuale e allegro, di Marco , solo e semplicemente blu.

Blu scuro , blu notte.

A volte mi chiedo se persino il suo sangue non sia blu.

Il colore blu è il simbolo di equilibrio e armonia , la persona che ha questo colore è un individuo dai sentimenti profondi ; che fa dei suoi ideali l'arma vincente.

E' il colore che rappresenta l'anima , la lealtà , la giustizia , l'amicizia vera e anche l'essere fratelli.

Uno dei colori più puri che ci siano.

Quando ho visto Fideo per la prima volta ho pensato subito a quel colore.

Se penso al blu penso a lui e viceversa.

-No ,-dico rispondendo alla sua domanda di prima- Volevo che fosse una sorpresa-

Sposto lo sguardo su Jude , poi di nuovo su Fideo.

Il rosso e il blu sono due colori contrastanti per natura.

Sono entrambi forti , entrambi colpiscono il nostro occhio per primi , ma hanno due caratteri molto diversi tra loro.

Ognuno la nemesi dell'altro.

E questo non va affatto bene ...

-Ehm- ok , forse come inizio non è un gran che ma qualcosa dovrò dire per smorzare la tensione – immagino che vi dovrò delle altre spiegazioni- dico passando una mano dietro la testa mentre con l'altra indico mio fratello che scuote la testa alzando gli occhi al cielo.

-Fammi indovinare- dice ad un tratto Harley incrociando le mani dietro la testa e sorridendo furbescamente – E ' una storia lunga anche questa vero?-

Sorrido facendo spallucce , mentre i miei cari conterranei riprendono a respirare e a muoversi normalmente dopo lo shock.

Almeno mi hanno facilitato un po' il lavoro.

 

 

 

 

 

-Quindi erano loro che ti hanno adottata- dice David con lo sguardo pensieroso.

Io annuisco piano.

Ci siamo fermati nella sala d'aspetto dell'aeroporto , chi seduto chi in piedi.

Io sono seduta accanto a Fideo e a Diego che dopo aver visto l'Inazuma Japan

non ha più spiaccicato una parola.

Un miracolo. Forse ho trovato il modo per farlo stare zitto anche quando fa i capricci. Lo parcheggio in una delle panchine del campo dove si allenano , lo lascio lì tutto il pomeriggio e poi lo ritorno a prendere la sera.

Magari si allena con loro.

Diego è un ottimo portiere , ma deve ancora allenarsi molto , però sono sicuro che farà molta strada se ha il talento del fratello.

Quando ha saputo che Fideo andava ai mondiali ha dato i numeri , è stato per una settimana intera a fare la telecronache delle future partite dell'Italia , inventandosi squadre ai limiti dell'impossibile (alcune venivano dallo spazio altre erano dei troll giganti sbucati da sotto terra) e con nomi presi di sicuro dai cartoni animati.

Però mi chiedo se sia stato un bene portarlo qui in Giappone.

Speriamo solo che non si perda o non si cacci nei guai.

Anche se sarà quasi impossibile che non combini qualche disastro.

-Mi dispiace non avervi detto niente di niente – dice Fideo passando una mano sulla pelle morbida dei braccioli della poltroncina dov'è seduto – ma mi ha detto solo dopo essere tornato dal FFI che un tempo aveva conosciuto Jude e...e poi mi ha fatto promettere di non dirvi niente comunque perché voleva che fosse una sorpresa- mi rivolge un altro sguardo accusatorio.

Tutta scena , non è per niente arrabbiato , anzi è contento di essere qui , i suoi occhi non mentono.

Il blu non nasconde i segreti.

- Cosa c'è di male scusa? E poi era un po' complicato spiegare tutto in una volta sola.

Già sono ritornata senza dirgli niente e gli ho quasi fatto prendere un accidente se poi gli dicevo che ero la sorella di uno con cui hanno giocato all'FFI , e non uno qualunque se si tratta di te , avrei dovuto spiegare tutto in una volta e non ci avrebbe capito niente nessuno.

Meglio i fatti che le parole , no?-

- Be l'importante è che voi siate qui adesso , ci divertiremo un mondo vedrete!- grida Mark saltando su e offrendo la mano a mio fratello che non esita a stringere.

- Ehi , forse è meglio se ora andiamo-

- Si venite vi facciamo strada-

Mi alzo seguendo gli altri che hanno iniziato a muoversi verso l'uscita e incrocio lo sguardo di Jude.

Per tutta la durata del racconto ha tenuto gli occhi bassi e le sopracciglia corrugate , come se stesse meditando , o magari è arrabbiato , per il fatto che non gli ho detto nulla ,che ho tenuto per me questo segreto.

In effetti tra di noi stanno iniziando ad esserci troppi segreti , tra i più importanti uno , che né lui né gli altri devono sapere , un segreto che potrebbe fargli molto male e non voglio che soffra più.

Perché dopo tutto lui è...giusto,chi è lui per me?

Potrei dire amico ma non credo che sarei sincera , perché non si può nascondere il passato.

Quel bacio , quei due baci che ci sono stati prima che io partissi , uno di rabbia e uno di disperazione.

Quell'argomento così scottante abbiamo neanche sfiorato uno volta , un po' perché sono qui da troppo poco tempo e un po' perché credo che nessuno dei due voglia parlarne.

Sono un tabù per noi.

E forse va bene così.

Ma ora devo parargli : devo sapere cosa pensa di tutto questo , deve essere piuttosto confuso,

Mi avvicinò a lui sfiorandogli una spalla , si gira verso di me con uno sguardo perso , credo che non mi abbia riconosciuto.

Dura pochi secondo però , poi vedo i suoi occhi brillare.

Mi sorride leggermente.

-Bè sembra che tu sia davvero sorprendente Luna-

La sua voce ha un tono molto amaro.

Ahia...questo vuol dire che è arrabbiato.

- T-te la sei presa perché non ti ho detto nulla ?- chiedo senza troppi giri di parole , iniziando a torturarmi un labbro , lo faccio sempre quando sono nervosa , a volte arrivo addirittura a farmi uscire il sangue.

Aspetto una sua risposta nell'ansia più completa , pendendo dalle sue labbra.

Una macchia colorata dietro le spalle di Jude cattura la mia attenzione e solo quando sposto lo sguardo su quel punto mi accorgo che Fideo ci sta guardando con aria sospettosa,

Sopratutto Jude.

- Vattene- gli mimo con le labbra e con lo sguardo più arrabbiato possibile.

Non mi va che spii i nostri discorsi , può anche essere il fratello migliore al mondo ma la privacy è privacy.

Sospira irritato per poi essere trascinato via da Mark.

Lode ai fratelli gelosi!

Jude sembra non essersi accorto di questa spiacevole conversazione tra me e Fideo durata si e no due secondi.

- Solo un pò- mormora guardando davanti a sè- me la sono presa solo un po'...-

- Mi dispiace non avervi...non averti detto nulla.- è il massimo che riesce ad uscirmi dalla bocca , ho finito la scorta di parole , di scuse , ancora inutilizzate.

Si avvicina pericolosamente al mio lobo destro – Tranquilla . Ho capito – sussurra chinandosi di poco.

Ma perché devono essere tutti più alti di me? Ok che sono ragazzi ed è normale che siano più alti di noi donne ma...non è giusto , anche Silvia e Celia sono , anche se di poco , più alte di me.

E' una maledizione.

Jude si scosta e sento le guance andarmi a fuoco , in questo momento vorrei avere addosso un armatura di ferro o essere la donna invisibile dei fantastici 4.

Mi sorride un ultima volta e mentre mi passa vicino sfiora la sua mano con la mia.

Lo guardo raggiungere gli altri che sono vicino all'uscita e ci aspettano.

Sospiro.

Mi allaccio la cerniera del giubbotto , sistemo il cappuccio e tiro fuori i capelli dalla sciarpa.

Fuori , anche se è mattina , fa un freddo cane.

Raggiungo i ragazzi che stanno discutendo su dove andare a mangiare.

Non mi importa più di tanto a dire il vero.

Ora la mia mente è fissata su un unico punto , quello che è tre perone davanti a me e che sta parlando con Mark e Axel tenendo le mani in tasca.

-Ehi- sento una voce dire alla mia sinistra , non a mi sono neppure accorta di chi avevo di fianco.

I capelli rossi di Xavier sono ancora più luminosi alla luce del sole.

-Ehi ciao , scusa non ti avevo visto.- dico cercando di giustificarmi.

- Non fa niente...piuttosto , ci hai fatto una gran bella sorpresa- dice camminando e guardandomi di sottecchi.- la sorella di Fideo , questo non me lo sarei mai aspettato.-

- Credo che nessuno se lo sarebbe mai aspettato-

- Questo è vero.-

-Scusami se ieri ti ho fatto fare tardi...-

- Non fa niente e poi sono riuscito a convincere mia sorella a farmi entrare in casa comunque , quindi...-

Rido leggermente – tua sorella deve essere una tipa che non scherza.-

- No, quasi mai...- borbotta – però c'è sempre quando hai bisogno di lei. Come anche tutti gli altri del resto...-

-Capisco...Quindi hai...hai altri fratelli- chiedo evitando per un pelo di essere presa in pieno da Celia che rincorre Scott per aver fatto non so quale scherzo.

- A dire la verità non sono davvero i miei fratelli...ma è come se lo siano-

- ...Fratelli adottivi anche loro?-

-In un certo senso. Siamo stati tutti adottati.-

-Oh-

- E' una storia molto lunga...Mark e gli altri ragazzi la conoscono , magari un giorno potrei , o potranno , raccontarla anche a te.-

- Magari- dico rispondendo al suo sorriso.

- Xavier ti prego vieni a parlare tu con lui !- grida Celia nella nostra direzione , mentre cerca di tirare via Scott che se ne sta aggrappato ad un ramo.

Scoppiamo tutti e due poi Xavier si volta verso di me – Devo andare , il dovere mi chiama.- dice con un altro mezzo sorriso.

- Non c'è problema magari parleremo più tardi...-

-Certo...allora a dopo Luna.-

- A dopo Xavier-

Corre verso Celia che sta litigando animatamente con Scott frapponendosi tra i due e cercando di calmare le acque.

Ho l'immagine ancora chiara dei suoi occhi nella mia mente.

Acquamarina.

Mi ricorda il mare pulito , quello che vidi una volta in Sud Italia in gita con la mia famiglia.

Le onde cariche di salsedine si infrangevano contro la muraglia di roccia su cui eravamo e il cielo limpido le rischiarava,

Uno spettacolo bellissimo.

Ma il colore di Xavier non è acquamarina.

E nemmeno il rosso.

Né il blu , neppure l'arancio o il giallo e il misto di altri colori.

Corrugo le sopracciglia.

E' la prima volta che mi capita in vita mia.

Xavier Foster , non sei nessun colore di quelli che conosco.

Chi sei allora?

 

 

 

Quando siamo usciti dal ristorante in cui eravamo andati a mangiare i ragazzi hanno deciso di fare una mini partita.

Figurati se avevano il tempo e la voglia di aspettare domani per giocare.

Hanno chiesto anche a me se volessi giocare.

Avrei voluto accettare la proposta ma con Silvia e Fideo alle calcagna non mi sarei mai azzardata a farlo.

So che lo fanno per il mio bene.

So quanto sono preoccupati per me,

E anche io devo ammettere che inizio a preoccuparmi per me stessa , dopo essere stata male ieri dopo aver giocato con la Royal ho iniziato seriamente a temre per la mia incolumità.

E se non potessi davvero più tornare a giocare a calcio?

No questo mai.

La partita è finita in parità.

Mi chiedo se mai una delle due squadre riuscirà finalmente ad avere la meglio sull'altra.

Hanno fatto giocare anche Diego ; era così emozionato poverino che gli tremavano le gambe.

Bisogna dire però , che ha reso onore all'Italia e alla famiglia Ardena , ha tolto la palla dai piedi di Jude e Axel non so quante volte.

E i suoi passeggi erano perfetti.

-Tutto suo fratello- dicono.

Ed è vero. Lui e Fideo si assomigliano più di quanto credono.

Sono la mia famiglia , ecco perché li conosco così bene.

Gli ho osservati per così tanto tempo...nessuno può immaginare quanto bene gli voglio.

Finito di giocare ci siamo salutati e ci siamo dati appuntamento per domani.

Ho salutato Jude con un cenno della mano , anche se morivo dalla volgia di correre ad abbracciarlo.

Ho salutato anche Xavier e il suo amico , Jordan , ci ha presentati al ristorante , non è male , è simpatico ed anche un ottimo giocatore.

Mi dirigo con i ragazzi del Orpheus nell'hotel dove alloggiano ,anche se dopo Silvia mi passerà a prendermi per andare a casa con lei , per evitare di perdermi ancora.

-Mi chiedo come tu faccia a perderti tutte le volte- dice Fideo scuotendo la testa e mettendo una mano nella tasca mentre l'altra trascina il trolley che sfrega le ruote sull'asfalto.

- Non è colpa mia se non non ho un ottimo senso dell'orientamento , almeno un difetto ce lo dovevo avere per forza secondo madre natura.- sbuffo cacciando entrambe le mani nella tasca del cappotto.

- Almeno uno? Vuoi dire come non dare mai retta alle persone , essere testarda di natura , non saper cucinare e essere una disordinata totale?-

-...sbagli...l'acqua per cuocere la pasta la so mettere su e questo rientra tra il saper cucinare.-

- Come dici tu..-

- Sai che avevo detto a Silvia che volevo venire in Hotel con voi?-

- E perché scusa?-

- Per non crearle altro disturbo , si è presa cura di me per tutto questo tempo...-

- Bè se vuoi venire da noi posso dire alla reception di darci un'altra stanza...domani potresti già venire...-

-Ci penserò...ma avrò la stanza singola?-

-Perché vorresti dividere la stanza con qualcuno dei ragazzi?- chiese sarcastico.

-Credo che a Marco e Gianluca non dispiacerebbe avermi come compagna di stanza.- ridacchio mentre lo vedo diventare bordoux.

- Finché non scopriranno che terribile coinquilina sei- borbotta prima di sorridere anche lui.

L'ho detto.

L'imbronciato non lo potrà mai fare.

Lo vedo prendermi piano per il braccio e mi fa rallentare il passo quel poco da permettere ai ragazzi di lasciare qualche metro di distanza da noi.

Si avvicina un altro po' al mio viso , tenendo lo sguardo davanti a sé e continuando a camminare ; lo imito.- Come stai?- mi sussurra all'orecchio.

Non è una frase generica.

So bene di cosa sta parlando.

E lui sa bene che nessuno deve sentirci.

-Bene , le medicine stanno funzionando , il rossore è diminuito e anche le vertigini non sono più frequenti come prima. Ho quasi smesso di sanguinare del tutto-

- Benissimo , allora quando torneremo in Italia lo potrai dire al dottore e a mamma e a papà.-

Tremo leggermente.

Ma non per il freddo.

Mi stringe forte la mano e io gliela stringo a mia volta.

-Sono contenta che siate qui.- dico con gli occhi stanchi e consapevole di aver mentito , ancora una volta , anche a mio fratello.

 

Kidou: ma perchè tra me e Luna deve essere tutto così complicato T_T
Hiroto: e perché io non riesco  a fare una conversazione completa con lei T_T
Fideo.:E perché  iuo devo fare la poarte del fratello geloso T_T
*tutti e tre vanno a fare cerchietti nell'angolino*
ò_ò
Ok , scusate il ritardo ma venerdì e ieri sono stata via per tutto il giorno e non sono riuscita a postare ,
Grazie a tutti voi che leggete e recensite :)
Baci
Annalisa

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Capitolo 16
*** Un tuffo nel passato... : Parte 7 ***


Buona domenica a tutti ^_^
*Le arrivano addosso palle di neve giganti , pupazzi di neve , ghiaccioli e altre cose che hanno a che fare con la neve*
Ehm...lo so sono in un disastroso ritardo T_T
Però ora sono qui no? 
Ehi...ma dove sono finiti gli altri treì O.O
*si vedono Fidio , Hirito e Kidou stesi suigli sdrai a prendere il sole da qualche parte su una spiaggia hawaina*
Ma...ma...non è giusto :(
Potevano almeno avvertire ...così magari mi aggregavo ^ ^
Kidou: Ecco perché non ti abbiamo detto niente.
Vi lascio al capitolo... T_T
 

La melodia si diffuse per la stanza con la delicatezza e l'inesperienza di un principiante.

Le poche note che si ricordava vennero stonate , troppo in anticipo o troppo in ritardo.

Non era una brava musicista .

Aveva posato le mani su quei tasti neri, bianchi e lucidi solo una volta , assistita da un bravo musicista .

Il ragazzo che , a sua completa insaputa , dal giorno in cui aveva suonato per lei non aveva mai più smesso di farlo.

E ora era lei a suonare per lui.

Anche se erano distanti milioni e milioni di chilometri.

Avrebbe tanto voluto che quelle note superassero i mari , i continenti e gli oceani che li dividevano e che quella canzone ,“Per Elisa “ , lo raggiungesse.

Era qualcosa di impossibile nel suo insieme ma continuava a tenersi aggrappata a quella remota possibilità.

Come anche alla possibilità di poterlo rivedere un giorno.

Quando aveva visto il pianoforte , al centro della stanza , così splendente , tanto da sembrare nuovo , non aveva resistito.

Doveva suonare almeno un ultima volta per lui.

Anche se non era capace.

Anche se erano lontani.

Il silenzio che si creò quando finì di suonare , era simile a quando veniva rotto un incantesimo e tutto perde la sua magia.

Biancaneve si risvegliava , Cenerentola tornava ricoperta di stracci e il gatto non aveva più i suoi stivali magici.

E Luna , l'incantevole strega , veniva sottratta dal mondo fiabesco e rigettata nella triste e vera realtà.

Anche se poi , alla fine , tanto triste non era..

Tenendo lo sguardo basso sui tasti , vide con la coda dell'occhio le dita di Fideo scivolare leggere sul contorno dello strumento.

-Tu suoni?- chiese accarezzando un paio di tasti.

- Poco , non me la cavo molto bene...-

Lui fece un sorriso triste ed ironico al tempo stesso.

- Sai...questo pianoforte è qui da prima che io nascessi...ma non ho mai imparato a suonarlo. Mia madre ha provato ad insegnarmi , lei si che è brava , ma dopo un po' si è arresa e a detto che ero una causa persa- la sua risata fresca e limpida appena un po' roca era come un balsamo – credo che...certe cose ce le hai nel sangue , non sono portato per suonare o a fare altre cose che centrano con l'arte , non è nel mio DNA...-

- E in cosa sei bravo allora?-

- A calcio...- disse sorridendole , la luce del tramonto gli dipinse gli occhi di viola. - e so che anche tu sei un ottima giocatrice-

- Sono pronta al confronto quando vuoi , mio caro Veneziano.- disse lei con una punta di malizia.

Il suo sorrise si intensificò ancora di più.

-Ho già sentito quella canzone...come si chiama?

-“Per Elisa” , di Beethoven...dedicò questa canzone alla ragazza che amava , ma il cuore di lei era ben lontano dal suo, non ricambiò mai il suo amore...-

- Hai una persona molto importante laggiù in Giappone?-

- Tantissime...una però più di tutti.-

Volse lo sguardo verso la finestra mentre un timido raggio di sole faceva capolino da dietro i vetri e le tende semi trasparenti , dipingendo il muro bianco di rosso.

 

Un tuffo nel passato... : Parte 7

Italia , Venezia, due anni prima.....

 

L'Italia era decisamente diversa dal Giappone.

Era stata la prima cosa che aveva pensato Luna quando aveva messo piede sul suolo nazionale italiano.

La seconda cosa che aveva pensato era che tutti parlavano una lingua diversa dalla sua.

Ambientarsi sarebbe stato ancora più difficile.

La terza era che non aveva Jude lì con lei.

Ma c'era Fideo.

Eppure non era la stessa cosa.

Però la famiglia Ardena si rivelò quello che lei aspettava da tutta una vita.

Una vera famiglia.

Essere svegliati la mattina da un fratellino più piccolo che saltava sul tuo letto con la grazia di un pachiderma , una madre che faceva le solite raccomandazioni prima di uscire di casa la mattina , un padre che cercava di fare il saggio ma finiva sempre per diventare il clown della situazione , un fratello maggiore che voleva sapere cosa facessi , dove andassi e con chi uscissi.

Tutte cose di cui le altre ragazze avrebbe volentieri fatto a meno.

Lei no .

Era contenta che ci fosse quella confusione per casa ; la confusione di tanti corpi in movimento.

La confusione di una famiglia.

Era contenta se Diego saltava sul letto tutte le mattine un ora prima che suonasse la sveglia.

Era contenta se sua madre la trattava come una ragazzina di sette anni dicendole di guardare prima di attraversare.

Era contenta se suo padre le spiegava come nascessero i bambini , anche se lei , a momenti , ne sapeva più di lui.

Era contenta se Fideo le faceva il terzo grado su dove andasse in giro.

Era contenta così.

Perché significava che era davvero un membro della famiglia.

Perché voleva dire che le volevano bene.

Forse , addirittura , che la amavano.

Come una figlia.

Come una sorella.

Ovviamente Fideo , da bravo padrone di casa , si prese la responsabilità di farle conoscere la città e i suoi abitanti , il ragazzo si accorse però con suo disappunto che Luna e Venezia non andavano molto d'accordo , per un solo piccolo del tutto imprevisto motivo:

Luna odiava l'acqua con tutta se stessa.

Glielo spiegò il giorno in cui scoprendo che la città era attraversata quasi completamente da canali carichi d'acqua proveniente dal mare , la ragazza rabbrividì soffocando un gemito di ribrezzo.

Quando era piccola sua madre la portava spesso al mare e la faceva immergere nell'acqua tenendola sulle spalle e senza mai lasciarla andare ; giocando con gli spruzzi prodotti dalle onde che si infrangevano sulla riva.

Dopo la sua morte era tornata al mare una volta con la sua tutrice. C'erano le onde alte quel giorno. Il bagnino aveva avvertito di non tuffarsi in acqua , aveva anche affisso un cartello che diceva pericolo annegamento, e l'immagine di un omino stilizzato che si sbracciava tra le onde per farsi soccorrere.

Nella sua mente di bambina Luna non capì il pericolo. Voleva solo andare in acqua un ultima volta , sentire l'acqua accarezzarle la pelle , giocarci, come faceva quando c'era sua madre.

Magari suo madre era lì , tra quelle onde , magari era diventata una sirena bellissima come quella della sua fiaba preferita.

Se era davvero lì doveva provare a vederla , parlarle.

Luna non sapeva nuotare.

L'onda che le arrivò addosso aveva la stessa forza di una valanga che sommerge fino a valle tutto ciò che incontra..

E sul suo cammino quella volta c'era lei.

Il bagnino riuscì a tirarla fuori prima che accadesse il peggio.

-Odio il mare e tutto quello che ha a che fare con l'acqua da quel giorno- disse a Fideo affondando le dita nel braccio mentre la confusione di piazza San Marco riempiva i loro pensieri.

- Allora , mi dispiace averti portato nel posto più bagnato d'Italia- disse il ragazzo passandosi una mano tra i capelli quasi mortificato.

Luna sorrise teneramente – Che tu ci creda o no mi hai reso la persona più felice del mondo portandomi qui.-

Gli passò davanti iniziando ad osservare incantata l imponente struttura architettonica davanti a lei.

Fidio le rivolse uno sguardo interrogativo per poi scrollare le spalle.

Aveva visto giusto : quella ragazzina era un vero mistero.

- Dai vieni – disse affiancandosi a lei.- Ti faccio vedere l'interno della Basilica.- .-

Gli occhi di Luna brillarono.

Annuì.

C'era un sole che spaccava le pietre quella mattina e stare al centro della piazza era uguale ad essere un tacchino dentro un forno.

Luna non invidiava quel tacchino.

Il sole li accecò per qualche istante.

- Oggi c'è il sole , per fortuna.- borbottò Fidio all'improvviso.

Luna lo fissò con un misto di sospetto- Perché fortuna?-

- Beh ecco...-

- Fidio...-

- Sai ogni tanto quando piove qui può capitare che ci sia qualche...inondazione.-

Luna lo fissò sgomentata- Qualche inondazione?-

- Si giusto tre o quattro però l'acqua non è mai troppo alta....salvo qualche caso eccezionale.-

Luna sospirò affranta.

Decisamente , lei e Venezia non erano per niente sulla stessa lunghezza d'onda.

- Forse non avrei dovuto dirtelo...-

- Lascia stare non importa. , immagino che ci dovrò fare l'abitudine.-

- Immagino di sì....senti cambiando argomento oltre a suonare o giocare a calcio cos'altro ti piace fare?-

- Il gioco dei colori-

- Come?-

- Il gioco dei colori...Non te ne ho ancora parlato vero?-

Il ragazzo fece di no con la testa osservandola stupito.

Luna sorrise rivolgendo lo sguardo verso il cielo e facendosi scudo sugli occhi con una mano per evitare che venissero feriti di nuovo dai caldi raggi del sole.

- E' un gioco particolare....serve a guardare dentro l'anima delle persone.-

 

 

 

Luna aveva tutto quello di cui aveva bisogno lì , in Italia : genitori , fratelli , una casa …

Le mancava solo una cosa...anzi , una persona , magari più persone : degli amici.

Ovviamente Fidio aveva previsto anche questo e non tardò a presentargli quelli che riteneva “i suoi migliori amici.”

Luna però non era del tutto sicura che quegli amici sarebbero stati anche i suoi amici.

Un amico non si poteva definire tale già dal primo incontro , una persona che si conosceva già da un po' , di cui ci si fidava poteva essere definito amico.

Poi c'erano i gusti , se una persona non si trovava d'accordo con un'altra e non facevano che rifilarsi sguardi carichi di odio, be era alquanto improbabile che diventassero amici.

Anche se non era sempre detto.

Spesso era il caso a decidere.

Luna però continuava ad essere scettica e continuò ad esserlo anche quando quel sabato sera lei e Fidio andarono a Ponte Rialto per incontrare gli altri.

Luna continuò ad essere molto scettica..

Forse perché quando vide arrivare un Marco Maseratti e un Gianluca Zanardi che litigavano a tutto spiano mentre una mora dai grandi occhi verdi che li teneva a braccetto cercava di metterli a tacere aiutata da una ragazza dai lunghi capelli biondi vestita con le marche delle case di moda più famose d'Italia non rappresentava certo un 'allegra comitiva.

-Ehi ragazzi- disse Fidio agitando il braccio nella loro direzione.

I quattro si bloccarono all'istante risalendo poi con lo sguardo dai piedi di Luna fino al suo viso.

La ragazza li guardò confusa., gli altri invece la osservavano curiosi.

La bionda poi spostò lo sguardo su Fidio correndo ad abbracciarlo.

- Fidio allora sei tornato , com'era il Giappone?-

Il ragazzo l'abbracciò per poi scostarla di poco sorridendo.

Luna dal canto suo era rimasta imbambolata. , spostando lo sguardo prima su Fidio e la ragazza poi sugli altri tre.

Ci stava capendo sempre di meno.

-Ok , immagino sia meglio fare le dovute presentazioni. Questa è Alessia , Luna- disse Fidio indicando la bionda che continuava a sorridere

- Chiamami pure Alex- disse facendole l'occhiolino.

- E' una mia amica di infanzia- precisò il ragazzo- loro invece sono Marco Maseratti , Gialuca Zanardi e Desideria Novello.-

Luna passò lo sguardo sui tre in questione accorgendosi che i due ragazzi se la stavano mangiando con gli occhi , la mora invece sembrava mostrare una strana freddezza..

Intercettò lo sguardo di Luna.

Gli occhi verdi smeraldo di Desideria brillavano di una luce ingenua e misteriosa sulla pelle pallida del viso mentre un ciuffo di capelli blu notte che gli ricadeva sopra era fermato da una vivace spilla fucsia.

Il cappuccio della felpa colorata le copriva in parte il resto dei capelli che le arrivavano sulle spalle.

La ragazza ,accortasi che i due affianco a lei non smettevano più di fissare Luna, gli assestò una leggera gomitata nelle costole.

- Datevi una calmata , playboy.- sussurrò tra i denti per poi farsi avanti porgendo la mano a Luna.

Il piercing sulla lingua brillò sotto la luce della luna non appena aprì la bocca per parlare.

-Ciao io sono Desideria , tu invece devi essere Luna la sorella adottiva di Fidio , ci ha parlato molto di te , sai?-

Luna si girò verso Fidio sorridendo appena , l'altro arrossì leggermente.- Davvero vi ha parlato di me?-

- Si , ma non ci aveva detto che era così carina.-

Desideria alzò gli occhi al cielo per poi indicare con il pollice Marco e Gianluca dietro di lei.- Questi due invece sono i migliori amici di Fideo e anche i miei. A volte mi chiedo come facciamo a sopportarli.-

Gianluca scrollò le spalle.

- Hai detto che ti facciamo ridere.-

- Si , ma non per questo dovete fare sempre gli idioti .- disse incrociando le braccia poi guardò di nuovo verso Luna.- Nel caso ti dovessero dare fastidio fai un fischio ok.?-

Luna sorrise a sua volta.- ok-

- Guarda che non siamo due stalcker-

-Io no di sicuro , Marco è un'altra faccenda....-

- Sei solo geloso, Giangi-

- Ti ho detto di non chiamarmi Giangi !-

-E perché Desideria può?-

- Perché Desideria è mia amica.-

- E io no?.-

- Si ma è diverso.-

-Eddai ragazzi fate la finita.-

- Si però è sempre lui che comincia....comunque ben tornato Fideo.-

Desideria e Alex presero sotto braccio Luna.

- Immagino che Fideo ti abbia già fatto vedere Venezia.- disse la bionda incrociando con i i suoi due occhi azzurri quelli cioccolato di Luna .

- Si , quasi tutta.-

- Però non te l'ha ancora fatta vedere di notte. Credimi se ti dico che è tutta un'altra cosa- disse Desideria mentre insieme attraversavano a braccetto il ponte seguite dai tre ragazzi.

Luna sollevò lo sguardo al cielo.

Per la prima volta , dopo tanto , si sentì finalmente a casa..


Allora in questo capitolo sono apparsi due nuovi personaggi inventati da Mery91g (Desideria Novello) e Aury99 (Alessia)
Vi dico già che non sono le uniche , nel prossimo tuffo compariranno le altre Oc di MELISSINA , Kidou_Devil  e Blood_Eyes_Karen.
A  presto e grazie a tutti quelli che recensiranno questo coso :)
Baci,
Annalisa

 

 

 

 

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