I Weasley: la 2° generazione

di puffo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1° ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2° ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1° ***


Capitolo 1°

“ Ci andrai solo quando compirai 11 anni Rose. Quante volte te lo devo ripetere?”
“Mamma, ma manca solo una settimana! Non possiamo fare uno strappo alla regola?” chiese Rose.
“ Mi dispiace, però dovrai aspettare ancora un po’ per andare a diagon alley a comprare le cose di scuola, abbi pazienza. E se ti annoi vai ad aiutare tuo fratello a rimettere a posto la sua camera.” Chiuse Hermione.
Hermione e Ron lavoravano tutti e due e prendevano un mucchio di galeoni, ma lo stipendio di Hermione era più ricco dato che, come gli aveva consigliato l’ex ministro Scrimgeour, aveva intrapreso la carriera di magisprudenza ed era diventata già un avvocato e con i fiocchi direi.
In passato i ragazzi erano ospiti dei nonni Weasley quando i loro genitori andavano al lavoro, ma adesso Rose aveva 11 anni e poteva badare al fratellino di 10. La cosa che facevano più spesso era quella di prendere le scope da corsa e allenarsi a quidditch. La povera Rose non doveva far altro che tirare la pluffa e cercare di farla passare nei 3 famosi cerchi, ma Hugo era così abile a parare che, sicuramente si meriterà il posto nella squadra della scuola. Nella sua infanzia Ron non si era mai potuto permettere una scopa nuova e soprattutto l’ultimo modello. Adesso che poteva, aveva regalato a Hugo per il suo decimo compleanno la nuovissima nimbus 2004. Dewlin Whitehorn si era rimesso all’opera e in diciannove anni aveva prodotto tre scope nuove di zecca. La 2004 era molto aerodinamica e con un manico molto lungo, era tutta verde scuro e alla fine diventava di un giallo chiaro, lucida che rifletteva del sole. Finito l’allenamento riportavano le scope in cortile per lavarle; poi quella di Rose (tornado) andava nel ripostiglio delle scope dove vi erano anche quella di Ron ed Hermione; e quella di Hugo (nimbus 2004) la riportava tutta lucidata nella sua stanza.
“Vado a riportare la scopa in camera e poi mi metto a leggere. Tu che fai? Vieni con me?” disse Hugo.
“No grazie, vado anche io in camera per decidere quali libri portare a Hogwarts, sai né ho troppi! Te li devo elencare?! Allora ho: il libro mostro dei mostri, le fiabe di Beda il bardo, il Quidditch attraverso i secoli … quest’ultimo me lo ha regalato papà, dice che lo ha rubato dalla biblioteca di Hogwarts”. Cominciò Rose.
“Si vabbè grazie. Risparmiami questa tortura” dicendo cosi entrò nella sua camera e si chiuse la porta alle spalle.
Erano le 15.30 quando qualcosa attirò fuori dalle camere i due fratelli. “Lo hai sentito anche tu?” chiese Rose. Hugo annuì e scendendo le scale si rese conto che un gufo si era schiantato sulla finestra della cucina. “ è solo il patetico Errol, Rose, stai tranquilla” Rose, alla notizia smise di tremare e guardando negli occhi Hugo, si imbarazzò e scappò di nuovo sopra.
Hugo fece una smorfia di assenso e si diresse verso il povero gufo stramazzato sul tavolo. I suoi malori erano diventati sempre più frequenti e non si poteva non pensare che stava arrivando la fine. Ovviamente dispiaceva perché era da tanto tempo che serviva la famiglia Weasley. Il ragazzino lo prese e lo portò sull’uscio della porta mettendogli vicino un pezzetto di cioccolata, poi slegò la lettera che era impigliata alla zampa e rientrò dentro. Si lasciò cadere sulla poltrona e lesse il mittente.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2° ***


CAPITOLO 2°
Con sorpresa e un po’ di paura lesse a voce alta e tremante: “dal Signor e dalla Signora Granger…”. Hugo lesse anche il destinatario e diventò tutto rosso in viso. Adesso era lui a tremare, forse la sua reazione era un po’ esagerata, ma quella lettera era indirizzata ai suoi genitori e ricordava le raccomandazioni del padre e della madre: “ Mi raccomando, se arriva una lettere indirizzata a noi non la aprite. Insomma un po’ di privacy!”. Lui la aveva aperta e adesso non sapeva come richiuderla per evitare che papà Ron si arrabbiasse. Andava in giro per la casa urlando: “ O cavolo, o cavolo, o cavolo! E adesso come faccio!?”. Passò davanti alla camera della sorella Rose così tante volte che il pavimento parve rovinarsi sotto i suoi piedi. Rose uscì di corsa dalla sua stanza e tra poco travolgeva il fratello…. “Hugo ma che diavolo stai facendo?” chiese …”Ma quella è una lettere … non mi dire che è indirizzata a papà e mamma.!!!” Quando il fratello annuì lei gli strappò la lettere dalle mani e lesse il mittente …. “ Ma sono i nonni!!!”esclamò entusiasta…. “Scemo stai tranquillo che la mamma aspettava un lettera di lavoro … eeeeeh…. quella non dovevi aprire!!!”
I loro genitori rientrarono a casa la sera verso le 7… “Mamma …Mamma… guarda chi ci ha scritto!!” disse Rose correndo verso Hermione … Dopo aver letto Hermione esclamò “ Ragazzi preparate le valige perché si parte …. Si va dai nonni … in Australia” I due fratelli corse di sopra a mettere delle cose nei loro borsoni. Hermione guardò Ron e gli lesse la lettera… “Insomma vogliono che andiamo per festeggiare il compleanno di Rose…che è tra una settimana…” disse hermione pregandolo …. “E va bene. Ci andremo.” Disse sconfitto Ron… “Lo sapevo che faceva piacere anche a te” gli disse Hermione saltandogli addosso e baciandolo come se fosse un bambino…
La mattina seguente i due bambini erano pronti davanti alla porta di casa fermi ibbobili come due guardi svizzere. Avevano i bagagli ai loro fianchi e non aspettavano altro che i loro genitori. Quando Ron e Hermione scesero piano piano le scale erano tutti assonnati e in pigiama. Ron aveva una maglietta dei Cannoni di Chudley, la sua squadra preferita di quidditch, tutta rossa con le scritte gialle. Poi i pantaloni del pigiama tutti gialli canarino, sembrava un orologio a cucù. Invece Hermione si che era vestita bene. Aveva un vestitino che gli arrivava molto sopra al ginocchio, tutto rosa e con i bordi ricamati dalla mamma di Ron; usava quello per dormire.
-Ma che diamine fate alle 6 di mattina tutti lavati e pettinati con le valige davanti alla porta?!?!- disse Ron con la faccia di chi aveva subito un incantesimo di memoria da cinque minuti. – La partenza era stata fissata per le 2 di pomeriggio. Adesso correte di sopra a prendere i manici di scopa e le attrezzature che andiamo a fare due tiri con le pluffe… Mtu mvieni??? Disse Ron con la bocca già piena dal maritozzo che era sul tavolo.
-No io non vengo… Ho da fare- gli disse stanca Hermione… -Queste notti non dormo per niente- disse facendosi scappare un sorriso maliziosa e guardando il marito –Ne sai qualcosa?- gli chiese sempre con il sorriso stampato in bocca. –Io??? E che ne dovrei sapere io?!?!- disse Ron come se qualcuno gli avesse detto che era stato condannato ad un dissennatore. –Daiii… sbrigatevi bimbi, non ho tempo da perdere…su su…- disse Ron un po’ rosso in volto.
Quella mattina Hugo sfrecciò e corse più del solito con la sua nimbus 2004. Era davvero felice di vedere i nonni. Non li aveva ancora visti. Rose si. Rose li aveva visti, ma era davvero piccola quando i suoi genitori la presentarono ai nonni. La sorpresa era per entrambi. La mattina fu cortissima. Tra parate e tiri nei cerchi, si erano fatte le 12…
-Ragazzi di corsa a cambiarvi, sotto la doccia e mettetevi i panni più belli e costosi che avete. Si va dai nonni- confermò Ron.
Erano tutti pronti danti al focolare … Avevano deciso di andare con la metro polvere. Almeno fino in Australia. Poi da lì prendevano dei bus per arrivare nei vicoli più addentrati, dove vivevano i signori Granger. I ragazzini aveva già viaggiato con la metro polvere, quindi fu davvero una passeggiata.
-Tutti pronti?- disse Hermione … Dopo il si di tutti disse – Allora VIA…. “AUSTRALIA”- poi buttò la polvere in basso e la famiglia scomparve per riapparire poco tempo dopo in …. Australia…. I camini teletrasportatori erano migliorati. Adesso poteva trasportare fino a sei persone contemporaneamente. Ovviamente più era grande il camino, più persone poteva supportare. – Ed eccoci arrivati in Australia – proclamò Ron… Hermione era scomparsa. Girati l’angolo la videro accovacciata per terra… stava male… -Herm- diss preoccupato Ron tentando di aiutarla. – Statti tranquillo…non è niente… non so perché mi fanno questi effetti i camini adesso. è DA UN PAIO DI GIORNI CHE MI FANNO QUESTO EFFETTO-disse Hermione in modo brusco ma nello stesso tempo ironico verso Ron… Ma Ron non capiva.

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