Salve
a tutti!^^
A
parlare è Haruka, leggermente diversa da come siamo abituati a conoscere. Buona lettura!
Una persona
speciale per me.
Non sarai mai sola.
Questa
frase mi ripeteva sempre
la mia povera madre. Anche se adesso lei non è
più con me, io la sento.
La
sento vicina.
Sapevo
già di non essere sola.
L’ho sempre saputo.
Anche
quando lei emise il suo
ultimo respiro, felice. Felice perché, pur essendoci state
sempre solo l’una
per l’altra, si rendeva conto che non sarei stato in nessun
caso un passero
solitario.
Ci sarebbe stato sempre qualcun altro accanto a me
ogni minuto della
mia vita.
Qualcuno
che non mi avrebbe
abbandonato mai.
Qualcuno
che era sicuramente impresso
nella mia anima ancor prima che io nascessi.
Dal
giorno in cui venni alla
luce, dal suo ventre, i miei occhi avevano già capito quale
sarebbe stato il
mio futuro. Me lo ripeteva sempre anche lei.
Una
dolce bambina con quegli
occhi vispi che nessuno avrebbe controllato mai.
Una
forte ragazzina con quegli
occhi grandi che avrebbero studiato le situazioni a distanza
ravvicinata.
Una
giovane donna con quegli occhi
attenti a ogni minimo particolare che avrebbero scrutato ogni
dettaglio, anche
quello più insignificante.
Forse per questo era sempre venuta fuori la mia
diversità. O
specialità, come la definiva lei.
Io
sarei stata sempre diversa.
Perché la mia vita era differente da quella degli altri.
Diversa
perché io studiavo la
realtà che mi avvolgeva. Quella strana e triste
quotidianità che era così
lontana da quello che ero io.
Da
quello che sarei potuta
diventare.
Da
quel potere che era stato
sempre presente dentro il mio corpo, comodo contenitore della sua forza.
E
ora che prepotentemente cercava
di venire fuori, facevo di tutto per scappare da esso.
Mia
madre affermava sempre che
sarei diventata una donna coraggiosa, se avessi continuato a
sottolineare la
mia personalità.
Mi ribadiva sempre che ero possente come le
raffiche di vento che
scuotono le piante prima di ogni tempesta.
Anche lui con i suoi soffi me lo sussurrava
insistentemente.
Eppure
forte non lo ero. Anzi la
mia fragilità era evidente.
Veniva
fuori anche al semplice
contatto tra due cuori sconosciuti.
Forse
la mia era un’assurda
paura.
Angoscia
nell’adoperare un
comportamento non all’altezza delle aspettative degli altri.
Timore
di provare un vuoto in
fondo al cuore. Di non essere poi cosi importante per qualcuno.
Ma quel qualcuno non era lei.
Quella
bambina che avrebbe
riempito la mia anima con il suo amore.
Quella
ragazza che avrebbe
apprezzato in ogni momento il mio vero essere senza volere nulla in
cambio.
Quella
donna che mi avrebbe
salvato da una vita ormai priva di valore.
Quella
donna che era come me. E come
me avrebbe avuto tra le mani una dolce missione da portare a termine.
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