When the heart will go on...

di lilyrose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Poveraccio il tuo futuro marito... ***
Capitolo 2: *** Quando il cuore batte forte ***
Capitolo 3: *** Il complotto di Steffy e Sirius ***
Capitolo 4: *** Quando il buio cala nella stanza... ***
Capitolo 5: *** Cin cin all'uvaspina ***
Capitolo 6: *** Da oggi dovrò chiamarti rivale ***
Capitolo 7: *** Gelosa di te ***
Capitolo 8: *** Sospiri di coraggio ***
Capitolo 9: *** Quando meno te lo aspetti ***
Capitolo 10: *** Nessun attesa peggiore di questa ***
Capitolo 11: *** Pazzo di lei ***
Capitolo 12: *** Indecisione per amore ***
Capitolo 13: *** Nel mio cuore ***
Capitolo 14: *** Punizione all'Evans ***
Capitolo 15: *** Sulle ali di un arrivederci ***
Capitolo 16: *** Regali dal cuore ***
Capitolo 17: *** Sotto la stessa stella ***
Capitolo 18: *** Amare memorie ***
Capitolo 19: *** Svariate emozioni ***
Capitolo 20: *** Resta con me questa notte ***
Capitolo 21: *** Perdere la testa ***
Capitolo 22: *** Cupidi saettanti ***
Capitolo 23: *** Il gelo nelle vene ***
Capitolo 24: *** Morsi di zanzare ***
Capitolo 25: *** Non voglio il futuro ***
Capitolo 26: *** Sapore di morte ***
Capitolo 27: *** Decisione e precisione ***
Capitolo 28: *** Il momento sbagliato ***
Capitolo 29: *** Passi di danza ***
Capitolo 30: *** Veramente bellissima ***
Capitolo 31: *** Il bivio ***
Capitolo 32: *** Perfida vendetta ***
Capitolo 33: *** Ti aspettavo ***
Capitolo 34: *** Che sia femmina ***
Capitolo 35: *** La nostra magia ***



Capitolo 1
*** Poveraccio il tuo futuro marito... ***


Ciao a tutti miei cari lettori^^

Ciao a tutti miei cari lettori^^

Questa ff vede come protagonisti due personaggi che, personalmente, stanno molto a cuore: James e Lily. I fatti si svolgono ai tempi di Hogwarts, quando i due frequentavano la scuola di Magia, mentre il tema trattato sarà principalmente l’amore, le gelosie, gli intrighi e l’innamoramento tra i due, come è iniziato e quali ostacoli hanno incontrato e hanno dovuto superare. L’anno scolastico è già iniziato e tante emozioni li attendono prossimamente…volete sapere come se la spassavano il papà e la mamma di Harry?

Vi lascio alla lettura!! THE ADVENTURE BEGIN!!

Baci baci

La vostra Lily-Rose^^

 

 

CAPITOLO 1°

“POVERACCIO IL TUO FUTURO MARITO…”

 

“I SOLEMNLY SWEAR THAT I AM UP TO NO GOOD”

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”

 

 

Seduta su una poltrona rossa della Sala Comune dei Grinfondoro, Lily si era addormentata con il libro di Incantesimi sopra le ginocchia, stanca dello studio. Il fuoco, ancora scoppiettante nel camino, riscaldava la stanza, illuminandola e rendendo i capelli di Lily lingue di fuoco. La luna piena imponeva alta nel cielo, con quel suo bagliore chiaro, puro e raffinato come una perla preziosa, incastonata in un anello.

I quattro Malandrini, in giro per la Foresta Proibita, si stavano divertendo, soprattutto quando Felpato, inseguendo Codaliscia, inciampò in una radice d’albero e andò a schiantarsi il muso contro un arbusto. Tutti scoppiarono a ridere, meno il povero Felpato che si massaggiava il nero naso, cercando di alleviare il dolore.

Prima dell’alba, i quattro amici inseparabili tornarono al castello, tutti e quattro sotto il mantello dell’invisibilità di James, facendo attenzione a non essere visti da nessuno, grazie anche alla fidata “Mappa del Malandrino”.

Entrati nella Sala Comune dei Grinfondoro, i quattro ricordavano la mitica notte che avevano trascorso e ripensavano alla divertentissima caduta di Sirius.

- Fatto il misfatto!

- Sembrava un film comico!!

- Davvero Sirius, sei caduto come un imbranato! Volevi fare lo sburone, eh?

- James vai al diavolo! Ancora mi fa male il naso! – esclamò il moro, continuando a strofinarselo.

- Oh povero Siriuccio!

- Ragazzi ma quella non è la Evans? – disse Peter, indicando la ragazza seduta in poltrona.

I ragazzi si voltarono e trovarono la fanciulla leggermente distesa, che emetteva leggeri mugugni a causa del fracasso.

- Sì è lei! Ragazzi non vorrete farle qualche scherzo a quest’ora, vero? Non è neanche l’alba e stava studiando…- disse Remus, cercando di sviarli dalla tentazione, visto lo sguardo furbetto che Sirius aveva lanciato a James.

- Remus non fare il santarellino!!

- Giusto! È l’ora della nostra vendetta per tutti i suoi rimproveri!

- Ma James l’ora della nostra vendetta sono le quattro di notte?

- Peter! Stupido! È un modo di dire!

- Cosa facciamo?

- Che proponi?

- Ragazzi andate cauti!

- Sì Remus, ci pensiamo noi!

- Appunto!!

- Ma perché ti preoccupi tanto? Sembra che ti piaccia la bella Evans! È così? – chiese James, curioso.

- Coooosaaaa ti piace?? – gli fece eco Peter.

Remus si ritrasse imbarazzato: Lily non gli piaceva, però era un’amica simpatica ed altruista, con la quale dialogava e stava bene. La ragazza infatti, considerava Potter, Black e Minus dei cerca-guai e dei fannulloni, ma aveva molta stima di Remus, l’unico con un po’ di cervello in quel gruppo.

- No ragazzi però…

- Però noi un bello scherzetto glielo facciamo lo stesso, così ci vendichiamo di tutte le punizioni che ci ha afflitto!

- Esagerato!

James, quatto quatto, riavvicinò alla rossa, accostandosi al suo orecchio.

- EVAAAAAAAAAAAAAANS!!!!!!!!!!!!

- AHHHHHH!!!!!!

Lily si svegliò di colpo, sgranando gli occhi e tappandosi l’orecchio sinistro con una mano. Con il respiro affannato e il cuore che le batteva forte, voltò lo sguardo verso i colpevoli, guardandoli in cagnesco e si trovò faccia a faccia con il ragazzo che più odiava nella sua vita.

- Buongiorno Evans! Dolce risveglio?

- JAMES POTTER! Questa me la paghi!!!

- Oh che paura Evans!! Guardami, sto tremando!!

- Gira al largo da me, Potter! Fila a dormire, che ci fai ancora alzato? Ormai è l’alba!

- Questi non sono affari tuoi Evans!

- Nessun affare è così importante da tenerti alzato fino all’alba!

Lily si fermò un attimo, rifletté sull’ultima frase che aveva detto e pensando a dove diavolo poteva essere andato James Potter fino a quell’ora. Improvvisamente si sentì molto in imbarazzo.

- Ma che ne sai?

Lily rimase in silenzio, non profanando parola.

- Che c’è Evans? Hai perso la lingua? Oppure hai esaurito il veleno?

Lei lo guardò intensamente e lui rimase quasi impietrito di fronte al suo sguardo determinato, dai suoi occhi verdi smeraldo.

- Porco!

Detto questo la rossa se n’andò su per il dormitorio femminile.

- Cosa avrà voluto dire? Evans aspetta un attimo! – salì le scale, inseguendola, ma scivolò giù, ritrovandosi per terra.

- Non ricordi che noi non possiamo entrare nel dormitorio femminile? – gli riferì Remus.

- È un’ingiustizia! Chissà cosa avremo potuto combinare!

- Per l'appunto!

- Ma ragazzi…che ho detto? Che le preso? – chiese James, ancora attonito dalla reazione della Evans, ai suoi fidati compagni di sventure.

- Lasciala perdere amico…non le capirai mai le ragazze…si montano la testa con le loro paranoie e ragionamenti…chi le capisce è bravo!

Remus scosse la testa…i suoi amici fidati…proprio loro che lo avevano accompagnato in avventure pericolose, risolto complicati enigmi non capivano una cosa tanto elementare…

- James cosa penseresti se vedresti Lily entrare a quest’ora nel dormitorio dei Grinfondoro??

- È andata a fare una passeggiata notturna perché non riusciva a prendere sonno…- ipotizzò Peter.

- È andata a fare rapporto dai professori e magari ha avuto una riunione con loro fino a quest’ora. Tu che ne pensi James??

Il ragazzo ci pensò su.

- Sarebbe meglio andare a dormire invece di pensare alla Evans!

James…oh James…l’importante è che tu abbia capito…non ti smentisci mai…i tuoi pensieri sono rivolti a lei anche se non lo dai a vedere…amico mio ti meriteresti tutta la felicità del mondo…

I quattro amici salirono le scale per poi coricarsi, una volta giunti nella loro camera, nel letto, esausti ma memori di un’avventura notturna da Malandrini in più.

 

 

Lily, la mattina successiva, scese di corsa le scale, in ritardo rispetto al suo solito orario. Le faceva male il collo e si era promessa che non si sarebbe più addormentata su una poltrona. Girando l’angolo, andò a sbattere contro qualcuno, cadendo a terra.

- Scusami, andavo di fretta – disse la ragazza, scusandosi, ma quando alzando gli occhi si ritrovò una sua conoscenza che la guardava con occhi scrutatori. Era Piton. Al suo fianco c’era l’amicone Lucius Malfoy. “I suoi capelli sono più unti del solito!” pensò Lily nella mente, un po’ schifata “Meglio filarsela! Ma guarda te cosa mi doveva capitare stamattina!”. I due non ebbero il tempo di emettere una parola, a parte un ghigno del biondastro, a causa della straordinaria velocità della rossa nel defilarsi, che proseguì spedita il suo cammino. Ad un tratto sentì da dietro una voce chiamarla.

- Ehi Evans!

Si voltò di scatto e vide James Potter raggiungerla. “Oh no! Ha assistito a tutta la scena!! Ora comincerà con le sue battutine deficienti che prende da chissà dove!!”

A passi sempre più lunghi, Lily raggiunse la Sala Grande, non badando ai continui richiami del ragazzo.

- Evans aspetta!!

- Che c’è Potter? La tua fidanzata ti ha dato un due di picche? – sghignazzò Malfoy, mentre Piton seguiva con lo sguardo la rossa allontanarsi, cosicché il biondo gli diede una gomitata nello stomaco.

James assistette alla scena, scotendo la testa.

- Malfoy renditi utile: insegna a Mocciosus come si fa una doccia e la prossima volta fatti leccare meno dalla mucca!

Il grinfondoro si defilò, scese le scale e cercò con lo sguardo nei tavoli dei Grinfondoro. Quando la vide, la raggiunse e si sedette accanto a lei, sulla panca di legno. I suoi amici Malandrini, poco più in giù, facendo finta di niente, tendevano le orecchie per sentire l’ennesima litigata tra i due.

- Ehi Evans! Come va?

- Potter che vuoi? – rispose Lily, seccata, fermando di imburrare il toast.

- Che accoglienza Evans! Un bel ragazzo si siede vicino a te e tu lo tratti in questo modo? Accidenti, poveraccio il tuo futuro marito! Che vita macabra che avrà!

Lily appoggiò il coltello e si voltò verso James, guardandolo come l’altra sera, con lo stesso sguardo, con i medesimi occhi verde smeraldo.

- Allora…in quanto al bel ragazzo – cominciò, squadrandolo da capo a piedi – ho dei dubbi e poi che ti frega del mio futuro marito? Non avrai questo problema!

- Certo che no Evans! Non mi sognerai mai di sposarmi con te, neanche nei peggiori dei miei incubi!

- Idem!

- Che mi racconti di nuovo? Ti metti a rimorchiare Severus Piton? Non dirmi che quel pidocchioso è il tuo tipo!

“Ecco lo sapevo! Non se ne sarebbe stato zitto neanche pregandolo!” pensò Lily.

- Potter non cominciare che non è aria!

- Bé se è per questo, tra noi due non è mai aria…!

- Ecco, quindi è meglio se te ne vai…

- Però non hai ancora risposto alla mia domanda…quella su Mocciosus…

- NO POTTER! Ma anche se lo fosse che importerebbe a te?

James appoggiò il gomito sopra al tavolo, facendo appoggiare la testa sulla mano. Guardò Lily, con un sguardo che le entrò dentro, con la stessa espressione con cui aveva fatto innamorare molte ragazze della scuola.

- Non m’importa Evans…stai pure tranquilla…soltanto penso che ti meriti un ragazzo migliore di Mocciosus…

Lily non ci credeva. Questo non era lui, non era il James Potter che conosceva! Quello odioso che la umiliava sempre. La ragazza rimase molto stupita dalla frase del ragazzo e dal suo sguardo ammaliatore.

- …solo perché…ho scommesso con Sirius che non avrebbe mai avuto una ragazza!!

La rossa rimase ammutolita. Te pareva che non c’era qualcosa sotto.

- Potter ti odio! Vattene!

Detto questo lo fece alzare e lo spintonò via, mentre James, ridendo come un cretino, lanciava un sorriso a Sirius, che quest’ultimo ricambiò all’istante.

Lily si risedette, addentando il suo toast con estremo nervosismo. Parlare con Potter non era l’ideale per iniziare la giornata. Come la irritava lui non la irritava nessuno. Una tale rabbia le saliva in corpo, ma quando era lì non riusciva a dirgli niente di quanto non gli avesse già detto: che lo odiava, che era solo uno stupido…ma la cosa che Lily più non sopportava fra tutte era che dopo aver litigato con lui ci stava anche male…

Mentre il bel Grinfondoro andava a sedersi dai suoi amici, fu trattenuto da una ragazza dei Corvonero. (“tale padre tale figlio” N.d.A.)

 - Ciao James! Come va?

- Ci conosciamo ? – chiese il ragazzo, cercando di far spazio alla memoria: lunghi capelli corvino le cadevano ordinatamente sul petto, mentre sottili sopracciglia accompagnavano lo scuro sguardo.

Certo che, se avesse conosciuto una ragazza così, James se lo sarebbe ricordato piuttosto bene.

- Mi chiamo Grace, ma tu chiamami pure Gracy…

- Ok…ciao Gracy io sono…

- So chi sei, James…giusto? Ti andrebbe dopo le lezioni di andare a fare una passeggiata vicino al lago? Così, giusto per conoscerci un po’ meglio…

“Ma io dico, proprio di fronte a me dovevano darsi appuntamento questi due?” pensò Lily in quel momento.

- Ehm…veramente dovrei…

- Non accetto risposte negative Jam!

“Ma sentila! Ha già accorciato il nome di Potter con uno stupido nomignolo!” rimuginò la rossa.

“Non posso dirle che io e gli altri avevamo intenzione di progettare uno scherzo a Piton e Malfoy! Accidenti!”

- Uhm…d’accordo…

- Perfetto! Passami a prendere al termine delle lezioni nell’aula di Trasfigurazione. Resterò lì ad aspettarti Jam. A dopo! – concluse la mora Corvonero, avvicinandosi al Grinfondoro e schioccandogli un rumoroso bacio, che lasciò delle tracce di rossetto sulla guancia del ragazzo.

Lily, che stava bevendo un po’ di succo di zucca, cominciò a tossire: le era andato di traverso, talmente scioccata da tale scena.

James rimase immobile per qualche secondo, un po’ in imbarazzo, poi si diresse dai suoi amici, con la sua solita camminata.

- Allora Jam caro…hai fatto colpo, eh? – gli chiese Sirius in falsetto.

- Credo…ma avevamo progettato quel piano…

- Non ti preoccupare…vai pure a spassartela, anche se, amico mio, devo proprio dirti che ti invidio…quella Corvonero è veramente uno schianto!

- Sì hai ragione…però se riesco a liberarmi prima potremmo…

- James! Pensa a spassartela con una ragazza per una volta! Non vorrai darle buca, vero?

- Non t’interressa la Corvonero? – chiese allibito Peter.

- Sì…- rispose vago James – ma chi la conosce…

- Ma appunto! Tu vai all’appuntamento così la “conoscerai” meglio…- gli consigliò Sirius- al piano pensiamo noi e poi ti riferiamo…certo che sei proprio imbranato con le donne, James!

- Ha parlato il dongiovanni! Perché tu credi di essere tanto meglio di me?

- Sicuramente!

- Ma smettila! – disse James, tirandogli dell’acqua addosso e bagnandoli i vestiti.

- Potter! Come ti permetti! – esclamò Sirius sempre in falsetto, imitando qualcuno di loro conoscenza e cominciando la battaglia d’acqua contro il suo amico.

La diretta interessata, avendo udito la scena, scosse la testa in segno di diniego.

- Che infantili! Non cambieranno mai! – affermò Lily all’amica Steffy.

- Dai non negarlo…James è proprio un bel ragazzo! – le disse l’amica.

- Chi Potter?

- Sì Lily! Potter! Proprio lui: il ragazzo che ti fa dannare dalla mattina alla sera e che attira la tua attenzione in ogni modo possibile, ogni volta che sei nei paraggi. Chiara la spiegazione?

- Bocciata! Le sue teorie di convincimento non sono abbastanza soddisfacenti! Steffy ma non dire sciocchezze! È quello il suo puro divertimento!

- Ma osservalo bene! Non guardarlo con disprezzo o con severità come fai di solito! Scrutalo attentamente! Allora che mi dici?

- Uhmm…sì forse hai ragione…non è solo infantile, è puro un ragazzo viziato e privo di maturità!

- Lily!! Dai sforzati! Pensalo a come un tuo possibile futuro fidanzato…

- Steffy MA STAI SCHERZANDO?

- James è uno dei ragazzi più corteggiati della scuola, ha un bel fisico, è il Cercatore dei Grinfondoro, stimato e ammirato da tutti e tutte…la sua simpatia è insuperabile…

Steffy continuò e continuò a parlare in continuazione, mentre Lily lo osservava, cercando di vedere tutte queste qualità che l’amica le stava descrivendo che tanto affascinavano le ragazze della scuola.

“Uhm…da dove potrei cominciare? Vediamo un po’…Steffy ha ragione: ha proprio un bel fisico, pratica quel dannato Quidditch dal primo anno…i suoi capelli scompigliati…il suo sguardo…”

Lily si ritrasse immediatamente da quei pensieri, troppo imbarazzata. Non poteva aver meditato quelle cose su Potter! Tentò di tornare a vederlo come prima: un ragazzino presuntuoso e so-tutto-io. Ma qualcosa in lei era cambiato, anche se non ci voleva credere o meglio non ci poteva credere: si era resa conto che sotto sotto a quell’odio per il ragazzo, in realtà era sbocciato un tenero e inconsapevole affetto. La medaglia si era rovesciata e molte cose sarebbero cambiate.

-…assomiglia a quell’attore che recita in…

- Ma…Steffy a te piace James? – le chiese ad un tratto Lily, reduce dai suoi pensieri.

- A me? Noo…è bello ma non ti preoccupare te lo lascio!

- Oh! Ma grazie!

- Sto scherzando Lily! Comunque quando mi piace una persona, non ne parlo così poco…

“Ah fortuna!!” pensò la rossa in quel momento “Che ragazza espansiva!”

- Devo dire che il mio tipo è un po’ diverso…forse il suo amico Sirius potrebbe fare al caso mio? Tu che dici?

Lily si voltò verso l’interessato: in quell’attimo la stava imitando.

- Potter non è aria! Capito?

Alla rossa quasi scappò un sorriso: la sapeva imitare piuttosto bene, pensò a malincuore.

- Senti…secondo me Sirius è scemo quanto James, se non peggio…quindi fa te…m’incammino per l’aula ci vediamo dopo…

 

 

Durante l’ora di Difesa contro le Arti Oscure, durante la quale il professor Impet, uomo baffuto, spiegò un importante differenza tra due tipi di animali e gli alunni prendevano appunti, Lily, diversa dal solito e un po’ fra le nuvole, era rimasta a fissare James per quasi tutta l’ora, senza pensare a nulla in particolare. Più che altro fissava i suoi folti capelli, visto che il professore l’aveva messo in prima fila.

- Signorina Evans. Signorina EVANS!

Lily alzò distrattamente lo sguardo, ritrovandosi l’uomo baffuto vicino al suo banco, a due centimetri da lei e quasi le chiappò un colpo, facendo un salto dalla sedia.

- Sì? – rispose la rossa, tornando con i piedi per terra e con il cuore che le batteva forte.

- Dove sono i suoi appunti signorina Evans?

- …

- Benissimo…allora mi dica, visto che è talmente brava da non averne bisogno, qual è la differenza tra un Gidinco e un Ippofirso e con quali incantesimi si respingono?

Lily, nel panico, ricordava qualcosa vago sull’argomento e cercò di sbirciare dal foglio della sua compagna di banco.

- Signorina Evans, visto che trova così noiosa la mia lezione, vada a farsi un giro. La interrogherò su questo argomento la settimana prossima! Arrivederci!

- Ma professore…

- Silenzio! Vada fuori…

Lily, rassegnata e dispiaciuta, si alzò dal banco, raccogliendo le sue cose e uscì dall’aula.

Guarda che cosa aveva provocato pensare a Potter! Solo guai! Ecco perché non era come le altre ragazze! Si sentiva molto imbarazzata: non era mai stata cacciata da una lezione!

- C’è sempre una prima volta!

Lily si voltò di scatto e vide lui, proprio lui chiudere la porta dell’aula, dalla quale era appena uscita anche lei.

- Per me questa sarà la cinquantesima in tutti questi anni…

- Che ci fai fuori?

- Vengo a farti compagnia, anche se so che non è di tuo gradimento, giusto?

Lily aggrottò le sopracciglia. Certe volte quel ragazzo era proprio strano. O sarebbe stato l’ennesimo inganno o scherzo?

- Come hai fatto? Perché ha battuto fuori anche te?- domandò la rossa, cominciando a camminare per il corridoio al suo fianco.

- Non è stato difficile Evans! Finalmente hai bucato una lezione! Era ora! Anche se ho perso la mia scommessa…

- Avevate scommesso su di me?

- Sì, che non ti avrebbero mai buttato fuori o che non avresti mai saltato una lezione…

- Siete i soliti bambini!

- Remus però non lo è…- affermò incuriosito James.

- No che non lo è! Lui è saggio e responsabile, il migliore tra di voi…

- Allora è lui che ti piace!

- Chi? – chiese Lily, fermandosi imbarazzata.

- Remus…ti piace?

Dopo un attimo di defaiance, la rossa tornò quella di prima.

- Uno: non dirò certo a te se mi piace una persona. Due: non sono affari tuoi. Tre: …no, non mi piace…perché? Ti interessa? – detto ciò, sorpassò James, continuando il suo cammino.

Il ragazzo la guardò allontanarsi. “Certo che è proprio difficile capirla…prima mi dice che non sono affari miei, invece poi risponde alla mia domanda…bah!” pensò il Cercatore, raggiungendola.

- Dove stai andando?

- In biblioteca Potter. Dovrò pur recuperare la lezione di oggi, spero di trovare in qualche libro l’argomento che stiamo trattando. Bene. Allora ci vediamo in giro, immagino che tu sia uscito prima per andare a prepararti…

- Eh?

- Devi uscire con una ragazza di Corvonero, giusto?

- E tu come fai a saperlo?

- Eravate di fronte a me…

- Evans…non è che sei gelosa? Di me?

- Potter vatti a preparare che è meglio…

- Guarda che non ho bisogno di ore e ore come voi donne…e non sono uscito apposta per lei!

- Meglio per te…- gli disse Lily, allontanandosi da lui.

James, un po’ amareggiato, la raggiunse e la fermò, prendendola per mano. Lei si girò, un po’ imbarazzata.

- C-che c’è?

- Ascolta…devi aiutarmi…

I due ragazzi raggiunsero la biblioteca, dove Lily prese il suo libro e poi si accomodarono.

- Dunque Potter…dimmi tutto…

- Allora…non dovrei chiedertelo a te, ma visto che sei una femmina…

- Ah grazie Potter non lo sapevo…te ne sei accorto adesso?

- Evans!!

- Ok ok continua…

- Voi ragazze come volete essere trattate? Siete complicate e un ragazzo che deve fare?

- Aspetta un momento…tu stai chiedendo a me di aiutarti con una ragazza?

- Solo qualche consiglio…mica sono imbranato…

Lily lo guardò intensamente, per capirci qualcosa…ad un tratto però scoppiò a ridere.

- Evans che hai da sghignazzare?

- Niente…ah ah…soltanto che mi fa strano…James Potter, uno dei ragazzi più corteggiati della scuola, spavaldo e sicuro di sé nel Quidditch che non sa come comportarsi ad un appuntamento?

- SI PREGA DI FARE SILENZIO, SIAMO IN UNA BIBLIOTECA!

- Cerca…- disse la rossa, abbassando la voce – cerca di non trattarla come una scopa! Ah ah!

- Evans! Cos’è questo spiccato senso dell’umorismo che ti sta prendendo?

- D’accordo mi contengo…ah ah ah! Scusa è più forte di me!

- Ho capito, me ne vado. Grazie tante! – affermò James, alzandosi dalla sedia.

- No dai aspetta…- disse per fermarlo e nel farlo, si ritrovò la sua mano sopra quella di lui. Si pentì del gesto e si ritrasse velocemente.

- Allora Evans che suggerisci? – domandò il ragazzo, riaccomodandosi.

- Devi essere te stesso Potter...che altro ti posso dore…dialogare tranquillamente come fai con me…

- Cioè dovrei escogitare qualche scherzo contro di lei?

- Potter! Hai capito benissimo!!

- Sì eccome! Ci sarà una bella sorpresa!!

- Potter non fare macelli: quella povera ragazza non ha fatto nulla di male…non te la meriteresti…

- Grazie dell’aiuto! – le disse il Cercatore, facendole l’occhiolino mentre filava via.

Lily scosse la testa, tornando sul suo libro, decisa a recuperare la spiegazione persa in classe.

 

 

Alla fine delle lezioni, Lily tornò nella Sala Comune dei Grinfondoro con alcune fotocopie del libro della biblioteca. Ad aspettarla, seduta sulle poltrone rosse, accanto al camino c’era Steffy. La ragazza le fece cenno di avvicinarsi.

- Lily mi dispiace per prima! Ho cercato di avvisarti in tutti i modi…ti ho dato anche una gomitata ma non hai sentito…

- Davvero? – chiese incredula la rossa.

- Sì…perché a che stavi pensando?

- Io? A niente! – rispose, mentre il suo viso si colorava di rosso.

- Lo sai che qualche secondo dopo è uscito anche James?

- Sì lo visto…

- Avete litigato?

- Stranamente no…perché?

- Lo sai come si è defilato?

- N-no…

- Ha alzato la mano e ha detto al professore: “Mi scusi, visto che anch’io trovo noiosa la sua lezione, posso raggiungere la Evans?”

- Coooosaa? Ha detto proprio così? Al professor Impet?

- Sìì!

“Che tipo!” pensò la rossa e alzando lo sguardo vide passare James, pronto per andare all’appuntamento con la Corvonero. Aveva indossato una giacca un po’ meno sportiva della solita e cercato di domare i suoi capelli ribelli con del gel, riuscendoci abbastanza.

Appena il ragazzo la vide seduta sulla poltrona, non mancò di fermarsi.

- Allora? Come sto Evans? – chiese, facendo un giro completo su sé stesso, come un vero modello – Visto? Pratico e veloce…non ci ho messo ore e ore…qual è il tuo giudizio?

- Sì…sei stato bravo Potter, però…- non terminando la frase, Lily si alzò in piedi e, parandosi davanti a lui, gli sistemò meglio il colletto della camicia e giacca.

- Così va meglio…e…questo – gli disse, indicando il primo bottone – è meglio slacciato, almeno non soffochi…non trovi?

- Bè…stavo aspettando chi me l’avrebbe slacciato…

Lily lo guardò un po’ sospettosa, non volendo capire o approfondire quella frase.

- Ok thank you Evans!

Lily, risedendosi sulla poltrona, lo osservò allontanarsi. Era carino vestito così…

- Lo sai che siete proprio carini insieme? Formereste una bella coppia!

- Steffy per piacere! Io e James?

- Sììììì!!

- Certo come no! Una bella coppia di litiganti, vorrai dire!!

- Ma lo sai quante ragazze t’invidiano?

- Ci mancano solo le fans di Potter che mi minacciano di morte! E perché mai m’invidiano?

- Perché parli sempre con James!

- Ma se non facciamo che litigare e prenderci in giro a vicenda! Bel dialogo! Non ci sbraniamo solo perché siamo in luogo pubblico!

- Sì lo so…però lui ti considera molto e non perde mai l’occasione per parlarti. Ti sei mai accorta che forse vuole farsi notare da te a tutti i costi?

Lily abbassò lo sguardo, riflettendoci.

- Steffy è meglio che lascio perdere…non vorrei farmi cacciare anche nelle prossime lezioni!!!

 

 

 

Questo è solo il primo capitolo, che comincia un po’ a delineare la storia ma se ne volete sapere molto di più, continuate a seguirmi fino alla fine perché tanti intrighi, risvolti e cambiamenti di scena attendono i personaggi di questa ff! Tutto è possibile, non c’è mai un limite!!^^

Dopo questo assaggio della mia ff, attendo le vostre recensioni!

Bacioni

La vostra Lily-Rose^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Quando il cuore batte forte ***


All’ora di cena, Lily sedeva al tavolo dei Grinfondoro, accanto alla sua amica Steffy, guardandosi un po’ intorno

All’ora di cena, Lily sedeva al tavolo dei Grinfondoro, accanto alla sua amica Steffy, guardandosi un po’ intorno.

- Lo stai pensando?

- Eh cosa Steffy?? Scusa ero soprapensiero…

- Lo sei da tutto il giorno Lily, soprattutto da quando ti ho detto…

- Stavo riflettendo solo a quando potrò studiare per l’interrogazione e a come organizzarmi la settimana…tutto qua…

- Scusami Lily…non volevo offenderti…

- No…scusami tu…

- Sei preoccupata?

- Per chi?

- Per James! Non è ancora rientrato dall’appuntamento con quella Corvonero…

- Ah no? Non me n’ero accorta…

Steffy la guardò intensamente e molto diffidente.

- Ok, si me n’ero accorta ma solo perché Sirius e gli altri fanno meno casino del solito…

Steffy la riguardò con la stessa espressione di prima.

- Ok ok! È da circa l’inizio della cena che guardo il portone aspettando che rientri, ma ancora non lo ha fatto. Contenta? Non sono preoccupata però…curiosa…

- O per meglio dire gelosa?

- NO! Gelosa? Io? Di chi poi? Di James Potter? No Steffy ti sbagli…

- Ok mi sbaglierò…- rispose l’amica bionda, restando del suo parere.

Lily tornò a guardare il suo piatto. Perché era così agitata? Così ansiosa di rivederlo? Possibile che non riusciva a calmarsi e a smettersela di fissare il portone? Quel magone che le tormentava lo stomaco non cessava eppure…

- Eccoli! Lily stanno arrivando!

La rossa alzò immediatamente la testa come una molla.

- Guarda come gli sta appiccicata quella piovra! Anzi no, non ti sembra più un avvoltoio?

Ma a Lily ciò che faceva la Corvonero non le importava, osservava più che altro le reazioni di James, il quale era un po’ impacciato, come non l’aveva mai visto fare.

Ad un certo punto la ragazza lo abbracciò e lui, lanciando un’occhiata nella direzione di Sirius che gli mimava che doveva stringerla forte, cercò di mettere le mani nel posto giusto.

- Mi sono divertita con te, Jam, a presto, ok?

Dopodiché la ragazza raggiunse il suo tavolo e il Cercatore fece altrettanto, raggiungendo i suoi amici. Per prima cosa batté un cinque a Sirius, poi nel sedersi incrociò il suo sguardo con Lily, alla quale fece un gran sorriso.

- Allora, caro Jam…com’è andata la passeggiatina romantica?

- Ma sta zitto Sirius!

- Non pensare di defilarti così, Jam caro, raccontaci cos’è successo con quella bomba!

Lily, non sopportando altro e udendo la conversazione dei quattro Malandrini, lasciò la Sala Grande per andare a prendere un po’ d’aria fresca. Restare la soffocava, come chiusa in una gabbia e così si diresse alla Torre Ovest, luogo che frequentava spesso quando doveva riflettere, rimanere da sola o semplicemente per staccare la spina e abbandonare la realtà per un pò. Spalancò la finestra della stanza e si affacciò, rimanendo a guardare il tramonto e il paesaggio intorno a sé.

 

 

- Coooooooooooooooosaaaaa?? L’hai fatta cadere in acqua?

James al solo pensiero scoppiò di nuovo a ridere come un matto, seguito a ruota dai suoi amici.

- Ragazzi è stato spassosissimo!! Dovevate vederla!! Tutta bagnata che cercava di contenere la rabbia!!

- E tu? Che le hai detto?

- Che alle ragazze con cui esco faccio loro sempre un bagno prima di portarle fuori!! 

- Che deficiente che sei James! Potevi approfittare di una tipa così bella!

- Non m’importa…credo che non la rivedrò tanto presto…meglio così…

- Allora me la chiappo io!

- Fa pure Sirius…non è il mio tipo…non sa stare allo scherzo!

- Come Lily? – domandò Remus, infierendo.

Il Cercatore quasi fulminò l’amico con lo sguardo.

- Dai ragazzi saliamo. Andiamo a dare gli ultimi ritocchi al nostro capolavoro!!

- Già, lo scherzetto!

- Ragazzi voi andate pure…io vi raggiungo subito…

- Ok James, ma sbrigati!! Il posto dove lo facciamo è lo stesso che avevamo concordato!

- D’accordo, a dopo.

Il Cercatore doveva assolutamente raccontare alla Evans ciò che era successo, sarebbe scoppiata a ridere pure lei. Non vedendola in sala, si avvicinò ad una ragazza bionda, con la quale l’aveva vista parlare spesse volte.

- Scusa, tu sei amica della Evans?

- Oh…s-sì…sì, piacere Steffy…

- Ciao io sono James, sicuramente avrai sentito parlare di me da Evans…tranquilla, non sono sempre come mi descrive…sai dove posso trovarla?    

- È uscita fuori, aveva bisogno di prendere un po’ d’aria…

- Ok, grazie.

James si precipitò fuori, nei giardini, cercando la ragazza invano.

- Ribadisco: quei due starebbero proprio bene insieme!

- Steffy con chi stai parlando?

- Eh? Oh niente niente...

 

 

- Ma dove diavolo si è cacciata? – si chiese il Grinfonodro, il quale aveva percorso quasi tutto il perimetro di Hogwarts. Poi, alzando la testa, la vide, lassù, sulla Torre Ovest, affacciata alla finestra che guardava malinconica l’orizzonte.

 

 

“Sarebbe meglio tornare ai dormitori…comincia a far freddo” pensò Lily tra sé e sé. “Perché mi sento così strana? Cos’è che mi fa star così male?”

- Buonasera Evans!! – esclamò James in groppa alla sua scopa. L’aveva presa dagli spogliatoi e volato fino alla Torre.

- Potter? – disse la rossa, frastornata e allibita nel vederlo lì – cosa ci fai qui?

- Niente, guarda passavo di qua…secondo te? Tu, cosa fai qui tutta sola?

- Ehm…ho un appuntamento con un ragazzo…

- Oh…- James rimase stupito da quelle parole e fece dietrofront – scusa, vabbè ciao…

- Dai Potter, stavo scherzando! Non è vero…

- Ahh! Mi pareva!

- Come mi pareva?

- Scherzavo scherzavo! – si scusò in fretta James, mentre invece nella sua mente aveva pensato “Meno male!”. Di certo non l’aveva raggiunta fino a lì per cominciare l’ennesima litigata, così atterrò sul pavimento della Torre.

- Allora, com’è andato l’appuntamento con Grace, la bomba? A quando il matrimonio? M’inviterai spero, anche se non ti vado molto a genio, lo scherzo di nozze te lo voglio fare!

- Ma…Evans…

- Su dai, non ti faccio perdere altro tempo, così torni dalla tua fidanzata…

- Evans!!! Calmati! Ribadisco, sei gelosa?

- Chi? IO? Ma perché me lo domandate tutti? No Potter non ti darò mai questa soddisfazione…

- Ah capisco…sembrava ti fosse preso un attacco di iper-gelosia acuta…comunque visto che hai tanta fretta di andartene, non ti racconterò della sua caduta in acqua, vera ragione per cui sono qui…

- Come? – domandò Lily, abbozzando un sorriso.

- Sì, proprio così. Ad un certo punto lo spintonata in acqua…tutto qua…bè, grazie del consiglio Evans, mi avevi detto di comportarmi come faccio con te ed ora per colpa tua non rivedrò più quella ragazza…vabbè…tanto ne rimangono ancora più di cento in tutta la scuola…che dici? Ne troverò una adatta a me?

Lily fece un sorriso, gli occhi le brillavano. Gli avrebbe voluto chiedere chi sarebbe stata quella santa donna che lo avrebbe sopportato, ma non lo fece.

- Vabbè Evans, ora devo andare…- disse, accomodandosi sulla scopa – tieniti pronta per il mio prossimo appuntamento, verrò da te per chiederti altri consigli!!

- Contaci Potter!

- Ciao e ricordati: domattina cerca di non prendere la stessa strada di stamattina…stiamo progettando un piano e lo scherzo non è rivolto a te, quindi…- concluse, scendendo con la scopa verso i giardini.

- Cosa? No James, aspetta!!!

- Sì?

Il ragazzo immediatamente tornato su, aspettava che la rossa parlasse. Lei, un po’ imbarazzata non aveva mai chiamato Potter per nome, non sapeva assolutamente cosa dire.

- Ehm…mi…fai…vedere dov’è caduta Grace? – fu la prima cosa che le venne in mente da chiedere.

- Uhmm…ok Evans, ma, se non ricordo male, tu non hai paura di volare?

- No no…

- D’accordo, salta su. – rispose James con sguardo furbetto, mentre Lily saliva sulla scopa, dietro di lui. Era vero, aveva ancora un po’ paura di volare, non si sentiva sicura, ma non lo avrebbe ammesso proprio a James. Non appena si sedette, la scopa partì all’istante, alla massima velocità, facendo sì che Lily si aggrappò per i fianchi di James, con una presa molto forte.

- Ricorda che stai volando con il Cercatore di Quidditch dei Grinfondoro, uno dei migliori della scuola! – le specificò Potter in volo. Il ragazzo le fece fare il giro della morte e Lily si strinse ancor di più a lui, aumentando la presa e lanciando alcuni urli molto acuti.

- JAMES!!TI PREGO, FERMATI!!

La scopa si fermò di botto, facendo sbilanciare James in avanti, il quale scivolò e venne scaraventato nell’acqua del lago.

Lily, aprendo gli occhi, non lo trovò più in groppa alla scopa e, vedendolo riemergere dall’acqua, non poté resistere e scoppiò in un echeggiante risata

- Che c’è da ridere? – chiese James, riemerso e bagnato fradicio con i capelli gocciolanti.

- Ah! Ah! Ah! Ah! Allora Cercatore di Quidditch migliore della scuola, come la mettiamo ora? Si sente bene dopo essere caduto dalla sua scopa? Ah ah!

- Non ti preoccupare Evans, ora verrai a farmi compagnia!

- Come?

Lily non ebbe neanche il tempo di riflettere o di scansarsi: James la prese per mano e la scaraventò in acqua assieme a lui.

- Ah ah ah ah ah! Ora come la mettiamo? Sei proprio buffa tutta bagnata!

- Brrr! L’acqua è gelata! – disse Lily, tremando – James Potter questa non la passi liscia! Brr!!

- Ah! Ah! Ah!

- Potter, io sto tremando e tu ridi come un forsennato!

- Oh pardon Evans! Ecco così va meglio? – chiese il ragazzo, tirandole altra acqua addosso.

- James sei proprio un bambino! – ribadì Lily per l’ennesima volta – prenditi questa! – disse gettandogli dell’acqua e prendendolo in pieno.

- Evans bambina cattiva! Come osi? Vieni un po’ qui…- affermò James, cominciando ad inseguirla.

- Noo!! Non mi prenderai…- urlò la ragazza, iniziando a correre nell’acqua.

Entrambi si rincorsero, inseguendosi e schizzandosi acqua.

Ad un certo punto, verso la riva, Lily, allo stremo delle forze, rallentò e si girò per vedere dove fosse James. Il ragazzo immediatamente dietro di lei, non fece in tempo a rallentare, cercando di non andarle a sbattere contro ma fu inutile. Entrambi si trovarono sdraiati per terra, con James sopra di lei.

- Presa!

Ma non appena si accorsero della situazione, entrambi imbarazzati, non seppero cosa dire. Guardandosi negli occhi, aspettavano che l’altro dicesse qualcosa. Il cuore di Lily batteva all’impazzata, mentre James stava pensando a come sbloccare la situazione in maniera ironica, ma non gli venne in mente niente, a parte chiederle se non le dispiaceva tutto ciò.

- Anche a me mi hai fatto cadere in acqua…cos’è un segno? – azzardò Lily. Lo aveva pensato e non si era trattenuta dal chiederglielo, come se le parole le fossero uscite di bocca spontanee.

Il silenzio che seguì la imbarazzò moltissimo, pentendosi amaramente di non essersene stata zitta.

Poi, all’improvviso, senza pensarci, James si avvicinò al suo viso e la baciò.

Un bacio lieve, tenero, sfuggente, delicato. Le loro labbra bagnate rimasero a contatto, sfiorandosi per pochi secondi.

Quando il moro si scostò, vide il viso di Lily sorpreso e meravigliato. Lei non disse una parola, limitandosi a fissarlo incantata nelle iridi dei suoi occhi.

- Ehm…devo andare…

Il ragazzo si alzò in piedi, salì sulla scopa e volò via, fino in camera sua, mentre Lily d’altro canto, un po’ perplessa e confusa, rimase ferma dov’era a guardare il lago davanti a sé, finché si alzò, dirigendosi nei dormitori e asciugandosi i vestiti con un colpo di bacchetta.

Entrando in camera sua, fu accolta dalla sua amica Steffy che vedendola come tra le nuvole, l’accompagnò al suo letto.

- ETCIÙ!!!

- Lily ti sei presa un bel raffreddore!! Stenditi dai! Ma dove sei stata tutto questo tempo?

Lily non rispose, ma sospirò.

- Sai cosa mi ha chiesto James prima a tavola? Dov’eri finita! Si è preoccupato per te, visto che è uscito con quella Corvonero. Sicuramente voleva venire a chiarire con te che non c’è stato niente tra loro…che ragazzo onesto! Ma dov’eri si può sapere?

- Nella torre Ovest…- disse la ragazza ancora un po’ tra le nuvole, stendendosi sul letto, mentre l’amica le rimboccava le coperte.

- E che ci facevi lassù?

- Niente – rispose la ragazza a monosillabi.

- Lily? Sicura di star bene?

- Sì…

- Sei un po’ calda…non è che hai la febbre?

- Non lo so…

- Ma…ascolta James alla fine ti ha trovata?

- Sì…

- Ah! Davvero? E non mi racconti niente? Cos’è successo?

Lily, a quella domanda, sprofondò la testa sotto il cuscino, sentendosi avvampare.

- Lily che sarà mai successo?

- C..s..mo.b…a.i!

- Eh? Non capisco se parli con il cuscino attaccato alla bocca.

La rossa si girò verso l’amica, non riuscendo a guardarla nel viso per l’imbarazzo.

- Ci siamo baciati.

- Coooooooooooooooooooooosaaaaaaaaaa???

 

 

 

- James! Finalmente! È un’ora che ti aspettiamo!

- Dove diavolo ti eri cacciato?

- Ehm…niente…sono stato trattenuto…

- E da chi? – chiese Remus, con un sorriso furbetto.

Sia Sirius che Peter si voltarono verso il Cercatore in attesa di risposta.

- Ma…niente…solite fans…a proposito, a che punto siamo con lo scherzo?

- A buon punto direi! Ci manca l’effetto finale, poi dovremmo…

Iniziarono a progettare il tutto, mentre il moro tirava un sospiro di sollievo per essersela cavata egregiamente.

Andarono tutti e quattro a dormire presto: l’indomani si sarebbero svegliati con un largo anticipo rispetto a tutta la scuola. Ma James, sdraiato supino sul suo letto con le braccia dietro la nuca, sotto il cuscino, ripensava al bacio che aveva strappato all’Evans. Era molto scosso e rifletteva a come potesse sentirsi lei. Forse era rimasta scioccata, forse l’avrebbe voluto dimenticare in fretta, forse ci stava pensando, esattamente come stava facendo lui in questo momento.

Non sapeva il motivo di quel suo improvviso gesto, ciò che ricordava era che in quel momento aveva avuto un gran desiderio di baciarla, di sfiorare quelle morbide labbra, di morderle…

E l’aveva fatto, senza pensare alle conseguenze.

“Ora come dovrò comportarmi con lei?” si chiese tra sé e sé il giovane Potter. Con Lily stava bene, scherzava, la prendeva in giro, si divertiva e se tutto questo improvvisamente fosse sparito, ne sarebbe rimasto amareggiato.

Non aveva mai pensato a lei come ad ora. L’unica certezza che possedeva era che quel bacio gli era piaciuto moltissimo e che se fosse tornato indietro nel tempo l’avrebbe rifatto.

- ETCIÙ!!!!

“Oh no! mi sono beccato il raffreddore!”.

 

 

 

 

Che ne pensate?

Mi dispiace di averlo finito un po’ sul più bello!

Che accadrà ora? Voi cosa dite?

Rispetto al primo capitolo questo è più cortino di due pagine, spiego: in realtà inizialmente primo e secondo capitolo erano fusi insieme ma essendo 10 pagine di word ho pensato fossero troppe e allora ho staccato!!

 

Ringrazio le persone che hanno recensito:

 

PrinceLily: già, James che chiede consigli a LilyXDD quante se ne inventa quel ragazzo!! Mi fa molto piacere che ti piaccia^^ spesso in questa ff entreranno scene comiche..preparati! Ecco qua l’aggiornamento! Grazie e continua a seguirmi! Baci!

 

Sheeta: ti ringrazio, mi fa piacere^^! Grazie e continua a seguirmi! Baci!

 

Lily Potter: sì sull’altro sito sono un po’ più avanti con i capitoli, ma mi affretterò ad aggiornare anche qui così da mettermi in pari! Finalmente ho imparato a usare l’html! Così tu hai letto anche il resto eh birbona?^^ no scherzo, mi fa piacere tu sia riuscita a recensirmi^^! Grazie e continua a seguirmi! Baci!

 

Miyu90: ti ringrazio^^ sono contenta ti piaccia! Sì il comportamento è diverso, non rispecchia del tutto quello di James e Lily, un po’ è anche perché si conosce così poco di questi fantastici personaggi! Ero indecisa, però dopo ho pensato che non si distaccava così tanto da metterla OOC così ho optato per non metterlo…spero di non aver strapazzato troppo^^”” fammi sapere! Grazie e continua a seguirmi! Baci baci!

 

A presto con il seguito! Fatemi sapere cosa ne pensate del seguito!

Baci baci!!

La vostra Lily-Rose^^

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Capitolo 3
*** Il complotto di Steffy e Sirius ***


Il giorno seguente Lily si alzò abbastanza presto, il suo riposo era stato abbastanza agitato: aveva sognato in continuazione

Il giorno seguente Lily si alzò abbastanza presto, il suo riposo era stato abbastanza agitato: aveva sognato in continuazione il bacio di James.
Si vestì velocemente e poi si diresse in Sala Grande, un po’ timorosa.
- Aspettami Lily! – la chiamò Steffy, raggiungendola e sistemandosi meglio la gonna a pieghe – Nervosa?
- Un po’…non so che fare, come comportarmi…
- Forza! Sei una grifondoro: darò gran vantaggio a chi compie imprese di vero coraggio!
La rossa sospirò e sorrise, ricordando il suo smistamento.
- Su: un bel sorriso che così sei più carina! Comunque ancora mi devi raccontare per bene com’è successo!
- Com’è successo cosa?
Le due ragazze alzarono il volto, trovandosi faccia a faccia con Lucius Malfoy, seguito da Severus Piton.
- Il tuo spasimante si è finalmente dichiarato? Toglietevi dai piedi, state intralciando il mio cammino!
- Malfoy non hai nient’altro di meglio da fare?
Ad un tratto Lily ricordò: “Domattina cerca di non prendere la medesima strada di stamattina…stiamo progettando un piano e lo scherzo non è rivolto a te”.
- Steffy! Andiamo via! – suggerì Lily.
- Oh! La tua amica ha paura, guarda! Forza vattene, non sapresti mai essere della mia altezza: siete due mezzosangue!
- Falla finita purosangue dei miei stivali!
- Steffy, dammi ascolto…andiamo via di qui…
- No Lily! Stavolta questo cretino di un Malfoy mi ha fatto veramente irritare, insieme al suo galoppino! Meritano una lezione!
- Oh che paura! Sei una strega da quattro soldi, lurida mezzosangue, te e la tua amica!
- Come osi?
- Steffy, non fare la testarda! – continuò a convincerla la rossa, ma vedendo che l’amica bionda non l’ascoltava ci rinunciò. – Io mi allontano…
Non appena il serpeverde mosse un passo, il pavimento sotto di egli si aprì e sia Malfoy che Steffy caddero nella botola piena d’acqua e schifezze varie, inzuppandosi tutti.
“Oh no! Gliel’avevo detto!” disse tra sé e sé Lily.
Subito uscirono dai loro nascondigli i quattro artificieri della burla.
- Ci sono altre trappole? – chiese immediatamente loro la rossa.
- No, ma voglio vedere la faccia di Malfoy!!!!!! – sghignazzò Sirius, affacciandosi insieme agli altri – guardatelo!! Ah ah!
- Almeno Piton si è fatto una doccia!
Lily riconobbe immediatamente la sua voce.
Era James.
Alzò il viso verso il ragazzo istantaneamente e i loro occhi s’incrociarono.
- Lily aiutami!
Il richiamo di Steffy destò la ragazza dal viso di James.
- Lascia, faccio io! – le disse Sirius, aiutando la bionda a risalire.
- Te l’avevo detto di lasciar stare!
- Lily se tu sapevi che c’era una botola piena d’acqua potevi anche dirmelo prima! Me lo sarei risparmiata!
- Sapevo solo che stavano organizzando uno scherzo!
- Ah sì? E chi te la detto?
- È…- Lily si fermò. Non sapeva se poteva dirlo o meno. – lo sapevo e basta! – tagliò corto e s’incammino per la Sala Grande.
Nel frattempo Piton e Lucius, usciti dalla botola, stavano facendo un incantesimo da scagliare contro i cinque grifondoro. Lily li vide con la coda dell’occhio e, da lontano, con una piccola formula magica formò uno scudo che protesse James e gli altri.
Arrivata in Sala Grande si accomodò su una panchina, ma se n’andò subito. Le era passata la fame e decise di raggiungere immediatamente l’aula di Pozioni.
Durante il suo cammino la raggiunse Steffy.
- Scusami Lily…non volevo litigare con te…e…grazie…
La rossa le sorrise dolcemente e abbracciò l’amica. Non le piaceva litigare con Steffy e ora si sentiva decisamente meglio.
- Sei riuscita a parlare con James? – le chiese la bionda.
- No…non ne ho il coraggio…non riesco nemmeno a guardarlo in faccia!
- Dov’è finita la Lily forte e determinata che conosco?
- Se n’è andata con un bacio!
- Ma no! Non è possibile! Devi parlargli altrimenti penserà che lo stai evitando apposta!
- Forse è quello che desidero…
- Lily questo non è vero! E lo sai…
La rossa guardò l’amica. Sapeva che aveva ragione.
Tanto prima o poi avrebbe dovuto farlo.
- Uffi ma non potrebbe pensare che magari mi vergogno e mi imbarazza parlare con lui? Troppo difficile questo ragionamento?
Steffy alzò le spalle, sorridendo e le due continuarono il loro cammino fino all’aula.
All’inizio delle lezioni il professor Rattigan diede ordini ben precisi: a coppie avrebbero dovuto preparare la pozione Gravissimus, con la massima cura e precisione.
- Mi raccomando: dovrete collaborare!
Gli scolari si accomodarono accanto ai calderoni, consapevoli di dover trascorrere le tre ore più pesanti della settimana.
- Lily questo sarebbe il tuo momento!
- Cosa? Adesso? Ma non ce la faccio, non sono pronta!
Steffy lanciò un’occhiata a Sirius e annuì.
- Cosa state complottando???????Steffy???
- C’è solo un piccolo cambiamento di programma! James farà coppia con te!
- Cosa????
Steffy abbandonò l’amica al calderone, mentre James la raggiunse.
- Che volevi chiedermi? – chiese ingenuamente il Cercatore.
Lily chiuse gli occhi. Non era possibile.
- Niente…siccome Steffy voleva preparare la pozione con Sirius…spero non ti dispiaccia questo cambio…- disse la rossa, la prima cosa che le venne in mente.
- No problem! Vedrai Evans li batteremo!
Lily fece un sorriso, dopodiché la conversazione tra i due si limitò a “Passami l’ampolla verde” e “Cerca di tagliare più fine l’erba medica”.
- Come sta andando tra i due? – chiese Sirius.
- Male – disse Steffy-la-vedetta – non si parlano se non il minimo indispensabile!
- Che facciamo?
- Uhm…non so…
- No attenta!
- Oh no! Ho sbagliato! Dovevo aspettare due minuti prima di mettere le foglie d’acanto…mi dispiace!
- Non importa…
- Non volevo davvero…non fare più coppia con me altrimenti ti rovinerò la media…
- Ti ho già detto che non importa…
- Grazie…guarda Lily e James, loro non sbaglieranno di certo, sono entrambi concentratissimi!
- Ehi! Che idea! Che ne dici se a fine lezione aggiungessimo un ingrediente qualsiasi alla loro pozione? Così sbaglieranno tutto! Ricordi: l’ultimo ingrediente è quello che conta, se sbagliate quello la pozione è sbagliata…
- Dico che Lily m’ammazza se lo viene a sapere!
- Non lo saprà…
- Sì, ma…e poi?
- Pensa un po’ se la loro pozione fosse completamente errata…
-…dovrebbero rifarla…
- ….stasera!
- Insieme! Sììì!!Sirius sei geniale!!
- Grazie grazie! Speriamo però che il professore non la facci rifare anche a noi!
- Già!
A fine lezione gli alunni consegnarono la pozione finita all’interno di un vasetto trasparente. Il risultato doveva essere un colore rosso vivo e, chi più chi meno, era riuscito nell’intento.
La pozione di Sirius e Steffy, invece, non si avvicinava nemmeno alla tonalità di un rosso…era rimasta sull’arancio…
- Come facciamo? – chiese Steffy sottovoce.
- Hai del colorante rosso?
- Uhm…sì eccolo!
- Mettilo dentro prima di aggiungere i semi di girasole. Il professore non si accorgerà subito dell’errore…
- Ok…
- Steffy hai finito?
- Ehm…Lily io ti raggiungo…tu intanto vai a Trasfigurazione…
- Sì fai lo stesso anche tu James…noi vi raggiungiamo…
I due, un po’ diffidenti, se n’andarono.
- Bè? Voi due che fate ancora qui? Il tempo è scaduto! –li ammonì il professore.
- Stavamo solo ripulendo il calderone. Il mio è vecchio e ormai ha bisogno di più attenzioni. Altrimenti si rovina…
- D’accordo Black, stavolta passi, basta che non io non venga a sapere che ne combini un’altra delle tue…e lei signorina Victorine?
- Ehm…- la bionda ebbe un attimo di esitazione – bè…ha detto lei che…dobbiamo collaborare…
- Uhm…
- Lo aiuto, no?
- D’accordo ma guai a voi se combinate qualche danno all’aula! Mi riferisco soprattutto a te Black. Devo andare dal preside.
E il professore se n’andò.
- Forza, sbrighiamoci! Non abbiamo molto tempo!
- Sei stata brava!
- Come?
- A raccontare quella balla!
- Grazie! Tutto merito del maestro racconta-balle!
- Che maestro? – chiese il moro, corrugando le sopracciglia.
- Tu stupido!
- Ahh giusto! Dai forza!
Steffy prese il contagocce e il barattolino con l’etichetta dove si leggevano i due cognomi: Potter-Evans. Era di un bel rosso vivo. Probabilmente era perfetta.
- Perdonami Lily! Forse ti sto rovinando la migliore pozione che tu abbia mai fatto! – disse Steffy ad alta voce – cosa mettiamo dentro?
- Qualsiasi cosa…a te la scelta…
- Passami l’ampolla blu! E anche quella viola!
- Abbonda mi raccomando!
Dopo aver introdotto due gocce di entrambe le ampolle, la pozione si colorò di marrone scuro.
- Credo che possa bastare! – suggerì Sirius.
- Già! Oggi pomeriggio, quando il prof le analizzerà per valutare, noterà subito la loro e li convocherà stasera per rifarla!
- Che diabolica che sei!
- Sì ma acqua in bocca con Lily. Non lo deve sapere altrimenti non vorrà più parlarmi!
- Tranquilla! Lo stiamo facendo per loro, dovrebbero ringraziarci!
- Già…forse lo faranno un giorno…
I due si guardarono, sorridendo. Forse complottare contro Lily e James per farli mettere insieme non avrebbe giovato solo loro. Sirius si avvicinò al viso di Steffy, quando un urlo acutissimo raggiunse l’aula di Pozioni e spaventò entrambi.
- Cos’ è stato?
- Andiamo che è meglio!
Alla fine i due scoprirono che ad urlare era stata la Signora Grassa quando Sir Cadogan le aveva alzato la gonna.
I due entrarono nell’aula di Trasfigurazione.
Steffy raggiunse Lily che stranamente si era messa tra gli ultimi banchi.
- Lily non sai cos’è successo! – le disse sottovoce Steffy.
- Signorina Victorine! È appena arrivata e già fa casino? Resti seduta e in silenzio per favore! – si spazientì la McGranitt.


Nel pomeriggio le due amiche si ritrovarono nella Sala Comune a fare i compiti tra una chiacchiera e l’altra.
- Allora? – chiese Lily, sistemandosi meglio sulla poltrona rossa – cos’è successo tra te e Sirius?
- Mi ha quasi baciata!!!
- Coosa?? Che vuol dire quasi?
- Bè…mica siamo come te e James che ardete di passione!
- Ma cosa dici Steffy! Abbassa la voce! – esclamò Lily, imbarazzata da morire.
- Dai scherzavo! Stavamo per baciarci ma abbiamo sentito un urlo e così…
- Così niente…
- Già. Com’è andata con James?
- Come vuoi che sia andata? Abbiamo preparato la pozione e basta. Noi!
- Solo?
- Sì.
- Sicuri di averla fatta bene?
- Sì perché?
- No così…sembravate distratti…
- Ma se eri così impegnata a parlare con Sirius! Dai apriamo i libri…
In quel momento entrarono i quattro Malandrini che ridevano come matti per la loro ultima burla. Si accomodarono sulle sedie intorno al tavolo e cominciarono i compiti.
Lily stava scrivendo sulla sua pergamena, concentrata ma quando vide James non poté fare a meno di osservarlo quasi ipnotizzata: come sfregava la piuma sulla fronte per farsi venire qualche idea, quando si scompigliava i capelli, come batteva il piede sul pavimento.
Piccoli gesti che la facevano sorridere.
Ad un tratto i due si incrociarono e Lily, imbarazzata, si rituffò subito sul suo tema.
Per un attimo James l’aveva vista: l’aveva guardato con un tenero sorriso. Com’era dolce: quando tamburellava con le dita, come picchiettava veloce la piuma sulla pergamena, quando scriveva e come stava inclinata con la testa.
James non riusciva più a continuare così. Voleva parlarle e chiarire. D’impulso si alzò dalla sedia e si diresse verso le poltrone.
- Scusa Evans…
Lei alzò il viso, incontrando i suoi occhi con quelli del ragazzo. A volte la lasciava senza parole.
- Posso parlarti?
- Ehm…scusa James...ora proprio non posso…devo andare in biblioteca! – disse Lily, alzandosi e fuggì via. Non ci riusciva, era più forte di lei.
Ma James non mollò la presa e la seguì fuori dalla Sala Comune.
- Forse è la volta buona! – disse Sirius, raggiungendo Steffy sulla poltrona, sedendosi accanto e mettendole un braccio attorno.
- Speriamo! – disse la ragazza speranzosa, appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.

Lily scese le scale di tutta fretta, quasi correndo senza guardare dove stava andando.
- Evans! Evans! Aspetta! – la chiamava da dietro James.
Il ragazzo la raggiunse, la prese per mano e la fece girare.
- Evans che cos’hai? Perché scappi da me?
La rossa non alzò la testa per tutto il tempo.
- Evans, ti prego rispondimi! Se è per la storia dell’altra sera ti chiedo scusa! Non volevo!
Per Lily quelle parole furono una pugnalata al cuore. Ora aveva avuto la risposta, un chiarimento.
“Non voleva” e questo le bastava. Tentò di sfuggire dalla presa del ragazzo che però non la mollò.
Con un dito le sollevò il mento e finalmente James vide il viso di Lily. Rigato di lacrime.
E ne fu sorpreso. Per un attimo fu paralizzato, senza sapere che fare. Non voleva farla piangere e non capiva perché lo stesse facendo. Le gote arrossate erano solcate da amare lacrime e con la mano libera, Lily cercò di scacciarle via, riabbassando il volto.
- Mi dispiace se ti ho fatta soffrire! Giuro che non ti darò più fastidio!
Queste le ultime parole di James. Lasciò la sua mano.
Non era questo che avrebbe voluto dirle. Desiderava starle accanto, abbracciarla, ma vederla piangere e soffrire così a causa sua lo avevano sorpreso. Non voleva ferirla e preferì non dirle niente di tutto questo.
- Potter! Evans! Cercavo proprio voi!
Era il professor di Pozioni.
Avvicinandosi, l’uomo notò qualcosa che non andava.
- Tutto bene signorina Evans?
- S-sì – rispose debolmente Lily, singhiozzando.
- Ne è sicura? Potter le da fastidio? Lo devo far punire?
- NO! Non si preoccupi…stavamo soltanto…parlando…vero James?
- Certo…- l’assecondò il grifondoro.
- Non si preoccupi professore…
- Bene…comunque ragazzi, volevo parlarvi della vostra pozione.
- Un bel eccellente ce lo meritiamo, eh prof?
- No Potter! Un bel non classificato se stasera non verrete a rifarla per bene! Arrivederci!

I due si guardarono increduli. Non potevano crederci.
- Ma…come?
- Non abbiamo sbagliato niente…
- Forse si è sbagliato lui – azzardò la rossa.
- Non so…mi dispiace Evans, ma come vedi non riesci a liberarti di me…ci vediamo stasera ok?
A Lily sfuggì un dolce sorriso ed annuì.
Da dietro una colonna, acquattati e ben nascosti, Sirius e Steffy si batterono un cinque in segno di vittoria.

 

 

 

 

 

 

Ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso capitolo:

 

Lizzyluna: non ho visto la tua recensione, forse in quel momento stavo aggiornando, comunque ti ringrazio qua! Continua a recensirmi! A presto, baci!

 

Lily Potter: già, ti stai facendo un ripassino^^. Mi dispiace di aver mancato all’aggiornamento settimanale nell’altro sito, però ho come si dice il blocco dello scrivano, in questo caso del tastierano XD! Spero mi sblocco presto, mi sono inceppata su Sirius e Steffy, accipicchia! Domani da mia nonna ho l’intera giornata libera, ci starò su tutto il giorno, vediamo e speriamo…grazie a presto! Baci!

 

wolverine: sì, finalmente sono riuscita a pubblicare anche qui! Ho capito come si usa l’html e così eccomi anche qua^^! Spero non vi dispiace XD! Grazie, continua a seguirmi! Baci!

 

peppe: la migliore °_°?? Oddio, non credo, però mi fa piacere^^!! Grazie! Continua a seguirmi! Baci!

 

Sheeta: già già proprio piovraXD! Soprattutto andando sempre più avanti con i capitoli! Un’arpia!! Ti ringrazio, a presto! Continua a recensirmi! Baci!

 

lilistar: ti ringrazio lili^^ mi fa piacere, ecco qua il seguito! Ciao, a presto! Baci!

 

PrinceLily: eccolo qua l’aggiornamento! Già si sono baciati, forse un po’ troppo presto…mmmh… ma così è un po’ diversa dal solito almeno…lily tutta imbarazzata^//^ carina! A presto! Continua a seguirmi! Baci!

 

miyu90: meno male, non ho sbagliato pfiuu! ^_^ ti ringrazio, ecco qua l’aggiornamento! A presto! Baci!

 

sweet_girl: ti ringrazio! Wow, non sapevo la leggesse così tanta gente, mi fa piacere^^ sì, tranquilla aggiornerò presto, devo metterla in pari con l’altro sito, quindi per un po’ di tempo occhio agli aggiornamenti^-^ saranno frequenti! Grazie 1000, a presto! Continua a seguirmi, anche se la storia un po’ già la sai! Baci!

 

 

 

Ringrazio davvero tutte le numerose recensioni ricevute, a presto!

Baci baci

 

La vostra Lily-Rose

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Capitolo 4
*** Quando il buio cala nella stanza... ***


- Fai basta di continuare a guardare l’orologio

- Fai basta di continuare a guardare l’orologio?

Lily alzò la testa verso Steffy. Poi buttò l’occhio sulla sua pergamena: non aveva ancora scritto niente per il tema di Erbologia a confronto dell’amica che aveva già fatto una ventina di righe.

- Sei nervosa? – le chiese allora.

- Ah io sarei quella nervosa? – le chiese Lily, ridando un’occhiatina all’ora.

- Non ti preoccupare, non farai tardi all’appuntamento con James!

- Ma che appuntamento! Dobbiamo rifare tutta la pozione e ci vorranno minimo due-tre ore tra preparazione e cottura! Però a me sembra strano: credevo di non aver sbagliato niente…

L’amica bionda alzò le spalle.

- Steffy non è che tu e il tuo caro Sirius avete combinato qualcosa?

- Noi? No davvero Lily!

- Uhm…chissà perché ma non me la racconti giusta…

- Figurati…ti farei mai un torto del genere?

La rossa la guardò profondamente. Qualcosa non le quadrava, ma decise di non indagare oltre: aveva da fare e doveva sbrigarlo entro un’ora.

 

 

- James che facciamo stasera? Un altro scherzo?

- No Peter…credo che stasera il nostro James abbia di meglio da fare…- disse Remus, restando sempre chino sui libri.

- Già…guardate un po’ come si guarda allo specchio! – esclamò Sirius – è da tre ore che sistema quel ciuffo!

- Ragazzi avete finito?

- Ti sei chiesto come mai te e Lily avete sbagliato la pozione? – chiese ad alta voce Remus, invitando a riflettere e il ragazzo venne immediatamente fulminato da un’occhiata di Sirius.

- MI pare strano…Sirius?

- Va bene, va bene lo ammetto! Sono stato io!

- Ma…per una volta che avrei preso un eccellente o un perfetto in Pozioni te pareva che tu non c’andavi a mettere lo zampino?

- Però non avresti visto Lily stasera…- fece notare Remus.

James ci pensò, poi fece un sorrisino furbetto.

- Vado – si defilò in fretta il Grifondoro, ringraziando sotto sotto Sirius di averlo fatto.

 

 

- Che hai intenzione di fare? – le chiese Steffy.

- Che vuoi dire? – domandò Lily, ignorando cosa stesse pensando la sua migliore amica.

- Stasera…

- Devo preparare la pozione.

- Lily! Dai non essere ingenua! Con James intendo!

- Cosa dovrei fare ? – chiese Lily, stanca.

- Non so…potresti dirgli…

- Lui me la detto chiaro e tondo: non voleva farlo! Quindi…devo solo dimenticare…

- E tornare a litigare come prima?

- Già. So che non ci riuscirò, non ce la faccio. Ma devo.

- Lily ascolta: non devi sempre per forza seguire la ragione…a volte le cose non sono come sembrano…

- Bè…staremo a vedere…ciao Steffy, ci vediamo dopo!

 

 

James aprì la porta dell’aula di Pozioni, trovandovi già all’interno il professore e Lily che stava preparando le ampolle e gli strumenti necessari, tirandoli fuori dalla sua borsa a tracolla.

- Bene! Potter aiuta Evans! Gli ingredienti li sapete già, sono scritti sul libro. Collaborate e seguite le istruzioni. Io ho da fare, non combinate danni e cercate di rimediare!

- D’accordo professore!

- Mi raccomando! Soprattutto lei signorina Evans: sinceramente non me l’aspettavo! Si dia da fare. Buona serata a entrambi.

E l’uomo se n’andò, chiudendo la porta.

- Sei in ritardo Potter!

- Ho dovuto fare una piccola rissa con un Serpeverde. Ma è tutto sotto controllo.

La rossa sgranò gli occhi.

- Prefetto lei si scalda subito!

- Spero per te che stai scherzando!

- Uhm…d’accordo lo ammetto…dovevo trovare un regalo per una ragazza…

- Ah sì? Come mai?

- Devo farmi perdonare da lei e siccome a parole non sono molto bravo, spero che spprezzi il mio gesto. Tu che dici? Che faresti?

- Bè…dipende chi è questa ragazza…che carattere ha…

- È speciale…una ragazza davvero speciale!

Lily smise per un attimo di sfogliare il libro nel tentativo di trovare la pagina.

- Tieni molto a lei se hai così paura di perderla – disse Lily con una nota di malinconia – Guarda questa è la nostra pozione – la rossa prese in mano il vasetto contenente il liquido e glielo mostrò – non ricordo che fosse marrone…

A James sfuggì un sorriso spontaneo. “Sirius” si ritrovò a pensare.

- Ne sai qualcosa? – gli chiese la ragazza – guarda qui! Tre ore di Pozioni buttate al vento! Che peccato…

- Questa ragazza sei tu!

Lily, a quelle parole, fece cadere il barattolino contenente l’intruglio marronastro, il quale si frantumò in mille pezzi.

- Ti sei fatta male? – chiese il ragazzo, avvicinandosi a Lily per controllare che non fosse ferita.

La rossa rimase un attimo imbambolata, poi si ridestò.

- N-no…tutto bene…- disse, chinandosi a raccogliere i vetri, cosa che James fece altrettanto.

- Attenta a non tagliarti.

Dopo aver pulito il pavimento i due grifondoro si alzarono da terra.

- Tieni, questa è per te!

Lily vide James tirar fuori una bella rosa bianca.

Candida, profumata.

La rossa fu meravigliata da quel gesto, le piacevano tanto le rose ma nel suo giardino di casa non vi erano.

- Che bella!

- Ti piace? Attenta alle spine, per coglierla è stata un’impresa!

- Bè, a te piacciono le sfide, no?

Lily l’annusò. Aveva ancora qualche goccia di rugiada.

- Grazie, adoro le rose!

- Davvero?

Improvvisamente il viso di James si oscurò, diventando triste. Lily non l’aveva mai visto così.

- James? Cos’hai? Guarda che non ce lo con te. Non dovevi farti perdonare…

- Allora non c’era bisogno di portarti quella rosa…

- Bè…no…però…lo apprezzata molto…

I due si guardarono per pochi secondi.

- Anche mia madre adorava le rose. Soprattutto quelle bianche – disse James, dopo un faticoso sospiro.

Solo in quel momento Lily si rese che non conosceva il ragazzo così tanto bene.

- Lei non c’è più. Avevo sette anni quando è morta…mio padre è sempre fuori Londra. Ormai sono quasi due anni che non lo vedo, sta in Francia. Non sopporta tornare a casa, le ricorda troppo la mamma. E qualche volta penso che io gli facci lo stesso effetto.

- Le somigli?

- Bè, sì. Stessi capelli…stesso sguardo…

- Ma quando torni a casa per le vacanze estive…sei solo?

- No…ci sono gli elfi domestici…Sirius e Remus vengono spesso…

A Lily sfuggì una lacrima che si affrettò ad asciugare.

Solo ora capiva quanto era fortunata.

- Scusa non volevo farti piangere. Mi sono lasciato andare.

- N-no…non dire così…mi dispiace per tua mamma, sono sicura che fosse una persona dolcissima!

- Credi?

- Sì, perché ha un figlio che lo è altrettanto…

James fece un sorriso imbarazzato.

- Mi manca molto, a volte penso come sarei diventato se fosse ancora viva…forse tutto perfettino come Malfoy…lei era una donna di gran classe…tu che dici?

Lily ascoltava le sue parole, affascinata da come le stava aprendo il suo cuore, raccontandole le sue emozioni. Non credeva fosse così sensibile.

- No, non credo. Altrimenti chi mi avrebbe fatto dannare se non James Potter e la sua combriccola?

Il ragazzo abbozzò un sorriso.

- Non mi ero mai confidato con qualcuno su…mia madre…Sirius e gli altri lo sapevano già e non ne ho mai voluto parlare…tu sei la prima…

- Ora…ti senti meglio?

- Bo…forse sì…comunque…grazie per avermi ascoltato.

Lily non ce la fece più. Si alzò dalla sedia e l’abbracciò forte. James, colto alla sprovvista, fu sorpreso dal gesto della ragazza e ricambiò l’abbraccio, stringendola forte a sé.

Stretta a lui, a contatto con la sua pelle calda. Lily si sentiva protetta, al sicuro e sarebbe rimasta così per tutta la serata.

Non doveva essere facile la vita per James, ma lui era sempre allegro e sorridente lo stesso.

- Evans a me andrebbe bene restare così per tutto il tempo, anzi mi fa piacere ma…

- La POZIONE! – lo assordò Lily, staccandosi da lui – le dieci! Non finiremo prima di mezzanotte! Forza, sbrighiamoci!

- Ecco sei tornata la Lily di sempre!

La ragazza lo guardò e gli fece la linguaccia.

- Grazie della rosa – disse, avvicinandosi a lui e dandogli un tenero bacio sulla guancia come ringraziamento – la metterò sul comodino!

Lily si allontanò, cominciando a far bollire il calderone, aggiungendovi il primo ingrediente.

- Potter? Che fai là impalato? Vieni ad aiutarmi!

-…sì…vengo!

E iniziarono a lavorare insieme.

Quando ebbero finito di preparare la pozione, Lily sistemò le ampolle, mentre James curiosava qua e là per la stanza, mentre il calderone bolliva.

- Che fai? – gli chiese Lily, quando il ragazzo aprì uno sportello di un armadietto privato del professore.

- Guarda qua! – esclamò James meravigliato, tirando fuori una vaschetta con denro un intruglio melmoso color marrone – ma che è?

- Fanghi.

- Fanghi?

- Sì, ma fanghi speciali. Servono per curare alcune specie di animali, alcune scottature…

il ragazzo ne prese un po’ nelle mani.

- È viscida, niente di speciale…

Lily lo guardò ed egli le restituì un’occhiata più furbesca.

- Oh no! No! No! Potter non ti avvicinare con quella roba!

- Ne vuoi un po’ Evans?

- NO! – urlò la rossa, cominciando a correre per la stanza, infilandosi tra i banchi e seguita da James con le mani sporche di fango.

Durante la corsa Lily, passando accanto all’armadietto aperto, ne prese un po’ di sfuggita. Ma quando alzò gli occhi era troppo tardi: James le aveva già spalmato fango su tutta la faccia.

- Ecco Evans! Una bella maschera facciale fatta di fango! Com’è?

- Te lo dico subito! – disse, sporcandolo altrettanto.

Entrambi risero come pazzi, vedendosi com’erano conciati.

- Che buffo!

- Ah! Non sei da meno!

Trovandosi così vicini, quando le risate finirono, ci fu il silenzio.

Lui incantato dai suoi occhi verde smeraldo, lei immersa nel suo sguardo così profondo.

E non ‘cera nessuno. Solo loro due.

Ad un tratto automaticamente si spensero tutte le luci del castello, compresa la stanza di Pozioni, lasciando i nostri due amici al buio.

- Oddio! James dove sei?

- A un centimetro da te!

- Ah è già -//-! – disse Lily imbarazzata, attaccandosi al braccio del Cercatore – è passata mezzanotte! Hanno spento le luci, dovremo già essere nei nostri dormitori!

- Dov’è la tua bacchetta?

- Nella borsa. Perché la tua dov’è?

- Lo lasciata in camera, non credevo di averne bisogno ad un incontro con una ragazza!

- Bè…io sono speciale, lo hai detto anche tu! Avresti potuto averne bisogno!

- Evans, non l’avevo previsto!

A piccoli passi, vicini vicini, raggiunsero il tavolo, sul quale c’era la borsa di Lily.

- Dov’è? – chiese James, cominciando a cercarla.

- Non si fruga nella borsa di una ragazza Potter! Non te l’ hanno mai detto? Lascia fare a me.

La rossa la trovò immediatamente e pronunciò “Lumos!”, dopodiché la bacchetta offrì un piccolo bagliore.

- Forza preleva un po’ di pozione dal calderone e mettila nel vasetto. Sbrigati così ce ne andiamo! – lo incitò Lily.

- Perché ti dispiace essere qui con me al buio?

- Potter smettila! Non farti venire strane idee!

- Uh! Evaans comincia a pensare male!

James fece il tutto, lasciando il barattolino con l’etichetta “Potter-Evans” sulla cattedra del professore.

- Che colore era?

- Ma che ne so! Non vedevo neanche dove mettevo i piedi!

- Rimetti a posto il fango rimasto.

- Fatto!

- Dai andiamo! – lo incitò nuovamente Lily.

- Aspetta. Vuoi andare in giro così a mezzanotte?

Lily non capì.

- Cosa dovrei fare? Mettermi il vestito da cerimonia?

- No ma se ci vede qualcuno, tipo il custode farà rapporto dai professori!

- E che dovremo fare? Dormire qui?

- Uhm…non c’avevo pensato! Bell’idea Evans! Dai!

- Ma sei diventato matto?

- Dai, vieni qui, vicino a me.

- Hai davvero intenzione di dormire qui veramente?

- No sciocchina! – esclamò James, tirando fuori il mantello dell’invisibilità, ben ripiegato dalla tasca.

- Questo mantello dovrebbe coprirci e riscaldarci?

- No Evans…dovrebbe renderci perfettamente invisibili! – disse il ragazzo, indossandolo.

La ragazza rimase senza parole.

- Ma…dove…è la prima e ultima volta che lo usi vero? Perché in qualità di prefetto dovrei ritirartelo!

James la guardò storto, solo la testa era visibile.

- Ok Potter scherzavo…comunque solo ora mi spiego tante cose!

- Dai sbrighiamoci!

Attraversarono molti corridoi senza essere visti, restando sempre acquattati sotto il mantello e grazie anche alla fedele Mappa del Malandrino.

Quando entrarono nella Sala Comune dei Grifondoro, notarono alcune candele rimaste accese. Lily ripose la bacchetta nella borsa, mentre James ripiegò il mantello.

- Ok…allora…buona notte…

- Buona notte…

La rossa sorrise, poi vide lui che invece era serissimo.

Si avvicinò, lentamente.

Il battito del cuore di lei aumentò sempre di più.

Lo guardò con occhi curiosi, sinceri.

Ebbe un brivido per la sua vicinanza e abbassò il volto.

James con un dito glielo alzò.

I due si guardarono l’un l’altro.

- Sei ancora sporca di fango! – gli disse James, sorridendo e pulendola. E così la macchia sulla guancia in pochi secondi andò via.

- A domani!

E il ragazzo se n’andò, salendo le scale dei dormitori.

Lily si morse il labbro inferiore, sorridendo. Ma guarda te che andava a pensare!

Salì per il dormitorio femminile ed entrò nella sua stanza, immersa nel buio, facendo il minor rumore possibile.

Poi Lily notò che sopra il comodino di Steffy c’era ancora una candela accesa. Probabilmente l’amica voleva aspettarla sveglia, ma si era appisolata. La rossa appoggiò la sua borsa sopra il baule, si svestì, indossò la camicia da notte e avvicinandosi al comodino dell’amica, spense il lume in un soffio.

- Lily!

- Sh!! Ti sei svegliata?

- Ma…che ore sono? – chiese Steffy, sbadigliando e stiracchiandosi. Poi riaccese la candela.

- È tardi! Dovremmo già dormire!

- Avevo fatto un incantesimo alla candela, così quando saresti venuta a spegnerla io mi sarei svegliata…geniale no? Ma…è passata mezzanotte!

- Sh! Altrimenti sveglierai le altre!

Steffy rimase a bocca aperta.

- Lily Evans! Tu non me la racconti giusta!

La rossa sorrise.

- Cos’è successo? Dai racconta! Vi siete chiariti?

- Sì. - Lily si alzò dal letto dell’amica e andò a prendere una cosa – guarda qui!

Steffy rimase di nuovo a bocca aperta.

- Ti ha regalato una rosa? Wow! Ma è fantastico!

- Già! Lo ha fatto per farsi perdonare!

- Perdonare? Ma lui non ha niente da farsi perdonare! Quel bacio è piaciuto anche a te!

- Uhm…è vero…ma lui questo non lo sa – rispose la rossa, con sguardo furbetto.

- Canaglia! Questo è amore! Che carini!

Lily guardò l’amica sorridendo, poi abbassò lo sguardo sul candido fiore.

- Ora ammetti che ti piace?

- Tu credi che lui…sì insomma…voglia…

- Lily se parli a monosillabi non ti capisco…comunque non tarderà a chiederti di metterti con lui!

La rossa arrossì.

- Ecco! Questo è quello che volevo sapere…

Steffy scosse la testa.

- Ma ti ha ribaciato?

Come un flash-back Lily ripensò ai due momenti in cui ci erano andati molto vicini.

- Quasi…

- Che intendi?

- Bè…improvvisamente si è spenta la luce…

- Quell’aula è maledetta! – affermò con decisione la bionda – i professori gli hanno fatto un incantesimo anti-bacio!

- Ma che dici?

- E SEI RIMASTA SOLA CON LUI? AL BUIO?

- S-sì…perché? – chiese debolmente – mi aveva anche invitato a dormire lì, insieme a lui! – la stuzzicò Lily e Steffy si sconvolse ancora di più.

- CHEE??

- Ma dai stava scherzando! Comunque…mi sono divertita questa sera, grazie per avermi manomesso la pozione! Buonanotte! – concluse la rossa, baciando l’amica su una guancia.

- Ma…come lo sai?

- Dormi!

Lily sistemò la rosa bianca su un vasetto sopra il suo comodino come promesso a James e con un piccolo tocco di bacchetta spense l’ultima candela rimasta accesa nel castello.

 

 

 

 

 

Che ne pensate, cari lettori?? Aspetto le vostre recensioni, ma prima ringrazio le persone che lo  hanno per lo scorso capitolo:

 

lilistar: ^___^ sono contenta che ti piaccia, come trovi questo seguto^_-?? A presto! Baci!

 

PrinceLily: grazie, eh sì! Sta nascendo una nuova coppiettaXD!! Che ne dici? Ne hanno di combinate delle belle nell’aula pozioni?? Grazie, a presto! Baci!

 

rossanasmith: ti ringrazio!! E mi fa piacere che sono riuscita a staccarmi dal comportamento originale: più che altro uno dei miei errori è quello^^”” avvisatemi quando lo sto facendo!! A presto! Baci!

 

miyu90: ^___^ sono contenta ti piacciano! Tra qualche capitolo ci sarà una scena che farà morire dalle risateXD scrivo steffy con due f perché è un nome inglese^^”” più che altro un diminutivo: da piccola avevo visto una puntata di una soap, che non so se posso nominare, dove avevano rapito questa bambina che si chiamava così, con due f^^””. Grazie, a presto! Baci!

 

sweet_girl: Grazie 1000!! Eh già, tu lo sai come andrà! Vabbè, comunque mi fa piacere che stai facendo un ripasso qui su erika^_- e che l’ hai aggiunta tra i preferiti!! Grazie mille di tutti i complimenti!! A presto! Baci!

 

Lily Potter: shh! Non anticipare nulla^_-! Anche se credo che mi bombarderanno anche qua per quella mia decisioneXXD speriamo di no! Lo so, anch’io lo vorrei tanto pubblicare, però uffa! Non mi viene! Adesso mi metto giù e finché non mi viene non vado al mare!!-.-! sto scherzando, oggi vado^-^! A presto, grazie! Baci!

 

Ecco qua, vi ringrazio tutte per il sostegno che mi date!

Baci baci!

La vostra Lily-rose^^

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Capitolo 5
*** Cin cin all'uvaspina ***


L’indomani mattina il professore rivelò alla classe i voti ottenuti con la preparazione della pozione del giorno prima

L’indomani mattina il professore rivelò alla classe i voti ottenuti con la preparazione della pozione del giorno prima.

- Lupin-Minus, Eccellente -!

- House-Daygum, discreto…

- Ti prego, ti prego un accettabile! – sussurrò Steffy sottovoce, mentre il professore continuava a comunicare i voti.

-…Black-Victorine…accettabile…

- Sììììì! – scattarono sia Sirius che Steffy all’unisono.

- …meno meno! – concluse il professore.

- Come?

- Accettabile meno meno?

- Già! Meno meno dovuto alla brillante idea di uno di voi due di aggiungere del colorante rosso…vero Black?

I due si guardarono un po’ delusi.

- E infine Potter-Evans…dopo aver ripreparato la pozione ieri sera, il risultato raggiunto è “Oltre ogni previsione”…visto il disastro che avevate combinato…

I due si guardarono, sorridenti e soddisfatti per il lavoro fatto.

 

 

- Lily che ne dici se dopo pranzo andiamo a studiare fuori? Oggi è caldo e non è l’ideale restare chiusi dentro al castello…

- Uhm…sì perché no?

- Perfetto! Dai sbrighiamoci, dobbiamo andare ad Erbologia!

- Aspetta! Oggi è il grande giorno!

- Grande giorno?

- Sì…il lavoro nella serra…dobbiamo portare i pacchi d’acqua distillata…

- Oh no! È vero! Questa volta tocca a noi la sfacchinata più pesante…uff…

Le due ragazze si precipitarono nei sotterranei, dirigendosi nei magazzini della scuola.

- Forza che siamo in ritardo! – la incitò Lily, camminando lentamente e con fatica, a causa dei due pacchi che doveva trasportare.

- Ma quante scale mancano?

- Ancora una rampa…

- Sì ma una rampa da settanta gradini!

- Non me lo ricordare!

Le due ragazze erano davvero sfinite.

- Serve una mano?

Erano James e Sirius.

- Magari! – disse debolmente Lily, appoggiando i pacchi per terra e asciugandosi la fronte di sudore, cosa che fece altrettanto Steffy.

- Anche tutte e due! Voi che avete da portare?

- Scope e secchielli…

- Hai capito? A loro le cose leggere! Pfiù…non c’è più giustizia!! Ma non potevate portarli voi i pacchi d’acqua?

- Infatti sarebbe toccato a noi ma…

- …abbiamo cambiato la lista…

- L’avete truccata?

- Già…non credevamo sarebbe toccato a voi! Dai per farci perdonare noi portiamo i pacchi!

Lily ebbe come la netta sensazione che era stato tutto progettato per bene, ma tutto ciò non le dispiaceva e ne approfittò. James trasportò i suoi pacchi, mentre lei secchi e scope.

- Oltre ogni previsione! I soliti secchioni! – punzecchiò Sirius.

- Già! Ma è tutto merito nostro! – chiarì Steffy.

- Forza, ringraziateci è il minimo!

Lily e James si guardarono, scotendo la testa.

- Siete la coppia da “Accettabile meno meno” non siete contenti? Passerete alla storia! – li stuzzicò la rossa.

- Bè…è un bel titolo, non dovreste lamentarvi!

I due non erano altrettanto entusiasti.

- Non pesano tanto questi pacchi, vero James?

- No perché?

- Scommetti che potrei portare in braccio Steffy, riuscendo a trasportare tutto?

- Ma non ti stanchi mai di fare il superiore? Va bè…vediamo un po’ caro il mio forzuto!

La bionda saltò in groppa a Sirius, restandogli appiccicata come un koala.

All’inizio il ragazzo riuscì a fare due-tre gradini ma al quarto si sbilanciò all’indietro e tutte e due caddero all’indietro.

James e Lily non poterono fare a meno di scoppiare a ridere come matti.

- Ragazzi forza tornate su! Dovremmo già essere in classe! – gli incitò il Cercatore tra un attacco di risata e l’altro.

- Ehm…dai intanto andiamo noi…- lo convinse la rossa, prendendolo sottobraccio.

- Ti sei fatta male? – chiese Sirius a Steffy.

- Un po’ – disse la bionda dolorante, massaggiandosi il fianco.

- Non volevo.

E i due cominciarono a baciarsi, dimenticandosi di tutti i dolori provocati dalla caduta e della lezione di Erbologia, già iniziata.

Lily non se lo sarebbe mai perdonato se avesse interrotto il momento magico tra Steffy e Sirius, così trascinò via James. Dopotutto doveva un favore alla sua amica e una cosa così era il minimo.

- Sicuro che non ti pesano? – chiese Lily riferendosi ai pacchi.

- Evans! Sono il miglior cercatore…

- …della scuola! Sì lo so!

- Noto del sarcasmo nelle tue parole!

I due entrarono nella serra, sperando che nessuno, tanto meno l’insegnante si fosse accorta della loro mancanza.

A ognuno era stato affidato un compito: chi rastrellava il terreno, chi aggiungeva terra nei vasi, chi piantava.

Appena la professoressa vide Lily e James si alterò.

- Finalmente ragazzi! Dov’eravate finiti? Se non sbaglio mancano anche il signor Black e la signorina Victorine!

- Non saprei professoressa…

- Signorina Evans, lei che portava l’acqua distillata sarebbe dovuta essere la prima ad entrare! Non l’ultima! Come lo spiega?

- Le chiedo scusa professoressa…soltanto che i pacchi sono veramente pesanti e allora ho chiesto a Ja…ehm…a Potter se poteva portarli al mio posto…

- Prof lo solo aiutata durante il tragitto!

- Lo vedo! Con la lingua?

Lily allargò gli occhi e i due imbarazzati, arrossirono senza rispondere. La professoressa di Erbologia non aveva peli sulla lingua e rispondeva a tono a chiunque gli capitava sotto tiro, spesso imbarazzando i suoi scolari.

- Bene, visto che vi siete degnati entrambi di partecipare comunque alla mia lezione, nonostante i vostri affari, mettetevi subito al lavoro! Potter tu innaffierai le piante, mentre lei signorina Evans venga con me, le farò fare un bel lavoretto!

Lily guardò James preoccupata.

- Aiuto! Se non mi vedi tornare a fine lezione…bè…vienimi a cercare!

- Promesso!

- È stato bello conoscerti, addio!

James sorrise, mentre la rossa seguì l’insegnante.

Il ragazzo cominciò a innaffiare tutte le piante dei vasi accuratamente. Fare questo lavoretto gli ricordava tanto sua madre, adorava il giardinaggio.

A fine lezione tutti si affrettarono ad abbandonare la serra.

James non vedendo Lily, cominciò a preoccuparsi e andò a cercarla come promesso. La trovò seduta a terra, nel giardino ancora incolto, stanca morta.

- S-o-n-o-s-f-i-n-i-t-a! – furono le sole parole che riuscì a dire, sdraiandosi completamente sulla terra.

James la raggiunse, divertito dalla sua faccia buffa, ma sconvolta nello stesso momento.

- Dai! Su! Alzati che dobbiamo andare a pranzo!

- Io non mi muovo! – disse irremovibile Lily – resto qui!

- Testarda!

- Non riesco a muovermi! A fare un passo! – esclamò, tornando a sedere – se voleva distruggermi poteva anche dirlo chiaramente! Ho zappato e concimato tutto il terreno! Tu che hai fatto di faticoso?

- Ho innaffiato i vasi tutto il tempo…

- COSAAA?? – urlò la rossa, deprimendosi ancora di più – Basta, ho capito! Quella prof vuole farci diventare delle schiave! Forse è un ex maresciallo di militari nel reparto femminile!

James la guardò un po’ diffidente.

- Hai visto Steffy e Sirius? – chiese, scrollandosi la terra dai capelli e dalla maglia.

- No, non si sono presentati per niente quei due!

Lily fece un sorriso che James ricambiò.

- Dai che ti do una mano! – disse il ragazzo, allungandole una mano.

- Ahi! Piano! Ho doloretti dappertutto!

- Povera piccola Evans! Dai ho capito: il tuo cavaliere ti offre un servizio completo – dicendo ciò, la prese in braccio e si diresse verso la Sala Grande.

- Ma…

- Hai detto che non riuscivi a camminare? Eccoti servita!

Lily restò sorpresa e ammutolita dal suo gesto.

- E le tue fan? – chiese la rossa con una punta di amarezza.

- Per me conti solo tu!

Lily lo guardò imbarazzata, ma contenta di ciò che James le aveva appena detto.

- Allora non hai una grande fan, visto che non ti viene nemmeno a vedere quando giochi a Quidditch…

James la guardò sorridendo.

- Questo vuol dire che la prossima settimana, alla partita contro i Serpeverde, sarai in prima fila e avrai occhi solo per me…va bene l’accordo?

- Sì – rispose teneramente Lily, mentre gli occhi le brillavano di felicità.

 

 

La rossa riaprì gli occhi. Lentamente.

Dopo una prima vista appannata, cominciò a vedere bene.

Era sdraiata su un letto sconosciuto.

In una stanza che non conosceva.

- Oddio! Dove sono? – si chiese, rizzandosi a sedere.

Guardò l’orologio.

Quasi le quattro.

Ma dov’era? Dove si trovava?

Di chi era questa stanza?

- Finalmente ti sei svegliata! – disse una voce.

Lily si voltò. Era James.

Lei era nella sua camera.

Sul suo letto.

- Cos-cos’è successo? – domandò la rossa imbarazzata.

- Niente…- riferì Potter, innocentemente – ti sei addormentata mentre t portavo in braccio…dovevi essere veramente stanca…

- Ma…questa…è…la…tua…stanza? – chiese, abbassando di due toni la voce sull’ultima parola che s’incrinò..

- Sì Evans.

- Ah.

Riflettè un attimo.

- Ma…ti ha visto qualcuno? Mentre mi portavi qui?

- NO! Erano tutti a pranzo…

- Ah…perché…mi hai portato qui? – domandò, cercando di essere il più delicata possibile e cercando di restare calma.

James si mise a braccia conserte, abbassando un angolo della bocca.

- E dove ti dovevo portare? Lo sai che non posso salire su nei vostri dormitori…non c’era nessuno in quel momento, te lo detto tutti a pranzo…

- Ah, capito.

- Guarda che non ti ho toccata. Non sono mica un maniaco-pervertito!

Lily lo osservò e si sciolse in un sorriso.

- Sì lo so…è il tuo letto questo? – chiese, tornando normale.

- Yes!

- Oddio! – esclamò la ragazza, scrutando meglio la stanza e notando cose che inizialmente non aveva intravisto quando era un po’ smarrita.

- Che c’è?

- Che disordine!! Come fate a trovare i vestiti e gli oggetti? È peggio che in un campo da battaglia!

- Le solite donne ordinate!

- I soliti uomini disordinati!

- Ok ok, ci sarà un po’ di casino, ma ci si vive!

- Di chi è quel letto vicino alla finestra?

James alzò gli occhi al cielo.

- Di Remus…

- Lui sì che è ordinato!

- Certo, beato chi lo sposa!

- Già…

I due si guardarono, incrociandosi.

- Dovresti prendere esempio da lui, James!

- Ma guarda te! Parli come se fossi mia moglie!

- Bè…lei un giorno ti dirà le stesse cose che ti sto dicendo io! – disse Lily, annuendo con il capo.

- Ma figurati!

Ad un tratto si sentì un brontolio di stomaco. Era quello di Lily.

- Bè…- cercò di dire, un po’ imbarazzata – non ho mangiato…

James scosse la testa.

- Vieni con me.

- Dove?

- Nelle cucine.

- Sai dove si trovano?

- Certamente! Dove credi che sgraffigniamo il cibo io e Sirius?

Lily era incredula, James la stupiva proprio.

Dopo essere scesi nei sotterranei e superato il passaggio, si ritrovarono nelle cucine di Hogwarts: tanti piccoli elfi domestici che lavoravano qua e là, indaffarati. Appena notarono i due ospiti una decina di loro smisero le loro faccende e fecero loro la riverenza.

- Cosa potere offrire a lei, signor Potter?

- Dessert – disse il ragazzo, accomodandosi a un tavolo.

- Ma quando lo hai scovato questo posto? Potevi dirmelo prima! Mi avresti risparmiato notti a stomaco vuoto quando avevo da studiare sodo!

Lily era meravigliata: non era abituata a vedere tanti piccoli elfi domestici lavorare tutti insieme con velocità e servilità.

- Ragazzi vi presento Lily Evans, da oggi credo che la vedrete spesso farvi visita…trattatela bene, è una mia amica.

- Certamente signor Potter! – annuirono due elfi all’unisono, facendo un inchino.

- Signorina Evans cosa…io potere chiamare lei così? – chiese un piccolo piccolo elfo dalle orecchie a punta.

- Lily, solo Lily…

- Signorina Lily, cosa desiderare mangiare?

- Ehm…quello che è rimasto…mi basta mettere qualcosa sotto i denti…

- Signorina Lily così mettere in difficoltà un piccolo elfo come me…

- Perché? – chiese la rossa non capendo e così si rivolse a James.

- Evans gli elfi sono creature abituate a servire i loro padroni…molti ne approfittano anche…comunque non puoi chiedere loro di scegliere…più mangerai e più saranno contenti, vedrai…!

- D’accordo…va bene una frittata con del formaggio e speck? E della macedonia?

- Ai suoi ordini signorina Lily!

- Grazie…

-…Ross – suggerì James.

- Grazie Ross!

- Si figuri signorina Lily! Dovere mio! – disse, indietreggiando e inchinandosi nello stesso momento, quasi inciampando.

- Che carino!

James un po’ ci rimase male: aveva sperato che lei avesse detto che lui era carino, non un piccolo mostricciattolo con le orecchie alla Dumbo, gli occhi fuori dalle orbite e le ossa rinsecchite. Gusti son gusti…forse per il carnevale si sarebbe travestito da elfo domestico!

In un quel momento invece una piccola elfa portò un candelabro e lo posò al centro del tavolo.

- Grazie Blake!

- Nulla signor Potter!

- Wow!

- Pranzo a lume di candela…ti piace?

La rossa, senza volerlo, aveva gli occhi che le brillavano.

- Certo! – esclamò, continuando ripetutamente a mettere una ciocca di capelli dietro l’orecchio, forse un po’ nervosa – ma le porti tutte qui le tue “amiche”?

- Mi scusi signor Potter…- squittì l’elfa Blake, tutta eccitata per la visita del ragazzo – me servire anche UvaSpina?

- Sì, va bene…portaci due bicchieri!

L’elfa rimase un po’ delusa e fece quanto ordinato.

- Non hai visto?

- Cosa?

- Blake…

- Che ha?

- Non hai visto come ti guarda con quegli occhini da fata?

- Blake?

- Già. È innamorata del grande Cercatore dei Grinfondoro, spero per te che contraccambi il suo folle amore! – disse Lily, divertendosi a prenderlo in giro.

- Il ragazzo d’altro canto scosse la testa.

- Come? Vuoi fare soffrire quella poveretta? Non credi che…

Lily si bloccò.

James le aveva sfiorato le labbra con le dita, per farla tacere.

I loro sguardi s’intrecciarono, come legati in due catene. Piano piano James si avvicinò a Lily, delicatamente.

- L’UVASPINAAAAAAAAAAAAAAAA! – urlò Balke, con la voce più acuta che possedeva.

I due si ritrassero subito, imbarazzati.

James si schiarì la voce, cercando di tornare composto.

- Grazie, ora puoi andare. Lo servo io.

A Lily sfuggì una lieve risata.

Dopodiché il ragazzo stappò la bottiglia, versò il liquido nei due bicchieri e ne tese uno verso la rossa.

- A cosa brindiamo?

- SERVIRE ALTRO???????????????????

Entrambi fecero uno stozzo, allontanandosi l’uno dall’altra.

- No Blake, ho detto che puoi andare.

- Trovato…brindiamo…all’amore…in generale…sperando che lo troveremo…

- D’accordo Evans…all’amore!

CIN CIN!

I due bicchieri si toccarono, tintinnando ed entrambi i ragazzi bevvero.

Ad un tratto Lily cominciò a tossire e i suoi occhi a lacrimare.

- Che c’è? – chiese preoccupato James.

- È…un po’…forte! Non l’avevo mai provato…- riuscì a dire la rossa, mentre tossiva.

- Ahhh! Pensavo che Blake avesse avvelenato il tuo bicchiere!

Lily spalancò gli occhi preoccupata.

- Scherzavo Evans!

- Scusate noi, signor Potter e signorina Evans. Noi avere portato vostro pranzo. Buon appetito!

- Grazie Ross e se gentilmente non ci disturbat…ahi!

Lily con un sorriso a trentadue denti aveva dato una gomitata nello stomaco al povero James.

- Grazie Ross, grazie a tutti! Sicuramente è tutto squisito…forza James, è ora di mangiare…

 

- Mmm! Che buono! Chi è questo cuoco favoloso?

- Io essere permesso di cucinare per lei, signorina Lily. Davvero piace lei?

- Sì Ross, davvero ottimo!

- Ross molto contento.

- Spero che tu contraccambi il suo folle amore! – esclamò James quando tutti gli elfi furono ritornati alle loro faccende.

- Potter lei è geloso, vero?

- Gelosissimo! – confermò James, con voce profonda.

- Bè dai…almeno se nessuno ci vorrà, abbiamo pur sempre due elfi domestici che ci amano…

- Sì, io mi sposo Blake che mi dirà di essere ordinato quanto Remus?

NO, non credo, te l’ordinerà lei…

- E allora non è la mia futura sposa…io invece ti ci vedo con Ross…

- Sì anch’io…mi farai da testimone di nozze Potter?

- Farò di più! Ti organizzerò l’addio al celibato!

- Oddio!

- D’accordo non te l’organizzerò io altrimenti…

- NO! Intendo che sono già le cinque e mezza!

- E allora?

- Non abbiamo studiato niente! Dai andiamo!

- Vedo che sei tornata iper-attiva…

- Certo! Dai andiamo a salutare gli elfi.

 

 

Dopo essere usciti dalle cucine, i due raggiunsero la Sala Comune, trovandovi Remus e Peter, seduti sulle poltrone rosse.

- Ciao ragazzi! – salutò Lily, sedendosi accanto a loro.

- Non ti ho vista a pranzo Lily…

- Ehm…ti spiego meglio un’altra volta…Steffy e Sirius?

- Non si sono visti per tutto il giorno…e voi?

- Remus, ti ho detto che ti racconto un’altra volta – disse Lily tra i denti.

- Afferrato! Lily mi fai confrontare l’esercizio di Aritmanzia con il tuo?

La rossa spalancò gli occhi.

- Oh no! Oh no! fuggo a fare I compiti!

- Vai che è meglio! Stasera dobbiamo parlare! – le urlò Remus.

- Se riesco a finire tutto! – gli disse Lily, che già stava salendo le scale per i dormitori – ah Remus?

- Sì?

- Bella la tua stanza…sei ordinato…

E dicendo questo, la rossa scomparve su per i dormitori femminili.

Remus si voltò verso James, più curioso che mai, attendendo spiegazioni..

- Ehm…ha detto che ti spiega lei! Non la priverò di questo onore! Ciao, corro a fare i compiti! – si defilò il Cercatore.

Per una volta quei noiosissimi compiti l’avevano salvato da lunghe spiegazioni.

 

 

 

 

Questo capitolo è abbastanza strano o almeno quando lo creato mi pareva così^^!

Ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso:

 

wolverine: grazie! E mi fa piacere che questa nuova coppia ti piaccia^^ a presto! Baci!

 

miyu90: XDD già, l’amor che roba!XD ecco qua il seguito, un po’ strano a mio parere, che ne pensi? A presto e grazie! Baci!

 

lilistar: grazie ^//////^! Eccolo qui il seguito! A presto! Baci!

 

Aspetto le vostre recensioni!

A presto!

Baci baci

La vostra Lily-Rose

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Capitolo 6
*** Da oggi dovrò chiamarti rivale ***


Dopo cena Remus trovò Lily in biblioteca, impegnata come una matta a fare i compiti e a studiare

Dopo cena Remus trovò Lily in biblioteca, impegnata come una matta a fare i compiti e a studiare. Era la prima volta che rimaneva così indietro e ora stava cercando di darsi da fare il più possibile per rimettersi in pari con lo studio e per recuperare gli arretrati non svolti.

Il ragazzo si sedette di fronte a lei, cercando di avviare la conversazione.

- Mi dispiace Remus, ma questo non è il momento! – lo precedette la ragazza, seria e indaffarata, continuando a restare a testa bassa e a ticchettare velocemente con la sua piuma. Ricordava vagamente la professoressa McGranitt.

- Fermati per un istante. Devo parlarti.

- Remus, riuscirò a finire tutto entro le dieci e mezza se non verrò distratta…

- Stai tranquilla! Riuscirai a completare tutto! Devi fare solo Aritmanzia e Difesa…il resto puoi anche lasciarlo…

- Perché? Trasfigurazione e Pozioni?

- Domani non ci sono, sono venuti ad avvisarci prima, proprio quando tu e James non eravate presenti…

- Ah…bene…

- Quindi metti giù la piuma…e parla con me…

- Hai visto Steffy?

- No…manca anche Sirius…ma che avete organizzato un pic-nic per quattro? Loro due spariscono, tu e James pure…

- Credi sia successo qualcosa? – chiese la rossa, ignorando le insinuazioni del malandrino.

- No…Sirius sa badare a sé stesso…

La ragazza alzò sopracciglia, facendo uno sguardo un po’ diffidente.

- Allora? Come va con James?

- Bene…- disse vagamente Lily – non ci scanniamo più, non ci insultiamo più…meglio di così…

- Poi? – chiese il ragazzo, volendo arrivare al sodo con delicatezza.

Lily tacque.

-  Tu non me la racconti giusta! Non me lo vuoi dire? Va bene, va bene…però c’è qualcosa sotto!

La rossa sorrise, timidamente.

- Ho solo passato una bella giornata, mi sono divertita!

- Non lo hanno mai fatto…

- Cosa?? – chiese incuriosita.

- I tuoi occhi…brillano di felicità!

Lily abbassò il viso: le si leggeva in faccia che era felice.

Passarono alcuni minuti di silenzio, durante i quali la ragazza era indecisa se rivelarglielo o meno.

- Ha detto…che per lui conto solo io…devo credergli? Oppure illudermi?

Remus fu sorpreso da quella frase. Poi sorrise: finalmente James si dava una mossa dopo anni e anni.

- Credigli solo se lo pensi per tre quarti della giornata!

Lily corrucciò leggermente le sopracciglia, non intuendo il significato di quelle parole.

- Che vuoi dire?

- Vuol dire che, se per Lily Evans James Potter è diventato più importante dello studio, allora…

Remus si alzò dalla sedia, senza terminare la frase.

- Allora?? – domandò Lily col sorriso sulle labbra, ma pronunciando la parola con tono più marcato, quasi di sfida.

- Allora ci vediamo domani, spero con i compiti fatti…Buona notte!!

E così se n’andò, mentre la rossa scuoteva la testa, sorridendo.

Visto che lo pensava per quattro quarti della giornata avrebbe dovuto crederci…

 

 

Il buio regnava nella stanza come in tutta la scuola di Magia.

Lentamente una porta si aprì, cigolando un po’ troppo e svegliando una persona.

- Steffy sei tu? – chiese debolmente una voce assonnata, sentendo dei passi avvicinarsi al proprio letto e accendendo la candela sopra il comodino.

- Sì!!

- Finalmente!!! Dove diavolo eravate finiti??

- Sh!!!! Guarda lascia perdere…

- Si può sapere dove sei stata tutto il giorno con Sirius? Ok stare insieme ma datevi una regolata…cos’è che avete fatto, la luna di miele?

A quel punto Steffy gli rifilò un pizzicotto.

- Ahi! La professoressa di Erbologia era furibonda!

- Ecco: proprio lei! Quando è finita la sua lezione ci ha beccati! Ti lascio immaginare…così per ripicca ci ha fatti sgobbare fino ad ora…

- Ma come? – chiese allibita la rossa.

- Ha fatto un incantesimo alla porta e finché non finivamo tutto non potevamo uscire, visto che, secondo lei, anche noi dovevamo dare il nostro contributo ai lavori autunnali della serra…patetica!

Lily spalancò gli occhi.

- Vabbè…comunque mi sono divertita! All’inizio per ripicca abbiamo sradicato tutte le piante, ma poi ci siamo arresi e abbiamo dovuto rifare tutto quanto!

- Ah ecco: ci credo ci avete messo così tanto! No un momento…come avete sradicato tutto?

- Sì certo!

- No!! Tutto il mio lavoro… - si lamentò la rossa, apparentemente disperata e sdraiandosi sul letto.

- Su dai…lo rifatto io alla mh…perfezione! Tu con James?

- Bene…anch’io mi sono divertita…

- Uhm…cos’ è quel brillio che hai negli occhi?

Lily nascose la testa sotto il cuscino: era già abbastanza stufa di sentirselo ripetere in continuazione anche se tutto ciò significava che era felice.

 

 

Il giorno seguente, oltre durante le ore di lezioni mattutine, Lily non vide per niente in giro James. La partita di Quidditch contro i Serpeverde si stava avvicinando e lui doveva allenarsi per essere in forma.

- Lily non hai sfogliato più pagine da mezz’ora…il libro non è abbastanza interessante?

- Come?

- Non fai che guardare fuori dalla finestra! Non lo vedrai da qua, non si vede il campo di Quidditch…

- No, ma mica io…

- No……a proposito: mi ha detto James se lo vai a trovare quando ha finito…

- Davvero?

- Certo!

- Ma quando mai? Quando lo hai incontrato?

- Prima…

- Bugiarda!

- E va bene…hai intenzione di andarci?

- Non so…forse sì…mi accompagni?

- No.

- Come no?

- Non ci penso nemmeno! Non mi va di fare la terza incomoda…

- Ma figurati! Mica stiamo insieme!

- Questione di giorni…- disse Steffy sottovoce.

 

 

Dopo neanche mezz’ora, Lily era uscita fuori, scendendo la collina che l’avrebbe portata verso il campo da Quidditch. Era un po’ insicura e si vergognava.

Aveva discusso a lungo con Steffy sul perché dovesse andare a vederlo allenarsi.

E così ormai era lì…

Mentre si dirigeva verso le tribune, osservò il campo: sette scope svolazzavano per aria, mentre pluffa e bolidi erano movimento. Riconobbe James, il quale stava facendo dei giri di controllo, alla ricerca del boccino.

Ad un tratto vide il ragazzo dirigersi verso di lei. E ora? Che gli avrebbe detto?

Stava scendendo in picchiata verso le tribune…

Forse un po’ troppo veloce…

Sicuramente troppo velocemente!!

Le stava per venire incontro e si sarebbero scontrati!!

La rossa chiuse gli occhi, spaventata, non desiderosa di vedere…

Poi…

Nessun rumore…

Quando lentamente aprì gli occhi, James in piedi, davanti a lei le mostrava il boccino d’oro tra le dita.

- Scusa ma era proprio dietro di te!

La rossa tirò un sospiro di sollievo, il batticuore le stava diminuendo.

- È strano trovarti qua, come mai? – le chiese James, attendendo risposta.

- Ma niente…passavo di qui e…

Il ragazzo non la fece terminare e alzò lo sguardo: il campo di Quidditch non era esattamente vicinissimo al castello.

- Passavi di qui, eh?

- Ok…- ribadì la rossa, cercando di rimanere calma – me ne vado…- concluse facendo dietro-front.

- No aspetta…guarda che a me non da fastidio…resta pure se vuoi…

- Ok…resterò un po’, così vedrò giocare il miglior Cercatore della scuola e valuterò se quanto sostieni è veramente vero…

- D’accordo esaminatrice! – esclamò James, facendo un cenno con la mano e portandosela alla fronte.

Lily si sedette e cominciò a osservare le varie tattiche e a capire meglio il gioco in azione.

Ma la sua concentrazione di apprendere ciò era molto bassa: veder volare James le faceva ricordare il giorno in cui era montata sulla sua scopa ed aveva volato assieme a lui. Poi il ragazzo era caduto in acqua, lei pure, si erano rincorsi e…

- È bravo, vero? – domandò, ad un tratto, una voce alle sue spalle.

La rossa, avvolta nei suoi ricordi, fu riportata bruscamente alla realtà da quella voce sconosciuta.

Lily si voltò…

Era Grace: una delle tante ammiratrici di Potter, forse quella più accanita, quella che meno mollava il suo idolo e forse anche quella più carina tra tutte.

Lily ricordava bene quando i due erano usciti insieme, ma tale pensiero non la confortava affatto.

La mora ragazza si stava sedendo in quel momento su una panca delle tribune.

No, non aveva mollato la sua preda…voleva ancora frequentarlo…

- Sì è bravo… – tagliò corto Lily. Certamente l’ultima cosa che voleva era parlare con la Corvonero.

- Che fai qui? Non ti si vede spesso qua…

“E perché non ti fai gli affari tuoi?” le avrebbe voluto rispondere volentieri la rossa.

- Niente…facevo un giro…tu?

- Devo vedere James e parlargli…

- Capisco…

- Vuoi sapere di cosa…vero?

Questa ragazza cominciava veramente a darle sui nervi! La Grifondoro respirava profondamente per mantenere un minimo di autocontrollo.

- Se lo vuoi dire…altrimenti non mi interessa…

- Io lo so…sotto sotto hai una voglia matta di saperlo…ma non lo ammetteresti mai…sei troppo orgogliosa Lily Evans!

Ora era troppo: la rossa si girò verso la Corvonero, guardandola male.

- Questi non sono affari tuoi! E poi anche se lo sono hai qualche problema?

Era la prima volta che Lily tirava fuori veramente le unghie.

- Ma lo dico per te, carina! Facendo così, James non ti vorrà…

Silenzio.

Esso venne spezzato solo da un leggero venticello autunnale.

- Ma che ne sai tu e poi figurati se vieni a consigliarmi…

- Stammi ben a sentire…a me piace James e certamente non sarà una bimbetta come te a fregarmelo, mio caro prefetto! Anzi, da oggi dovrò chiamarti mia rivale…anche se non ne sei degna…

Lily la guardò con tutto il disprezzo possibile.

- PAUSA!

In quel momento James atterrò sulle tribune.

- Allora Evans? Sono o non sono il migliore?

La rossa si voltò verso il ragazzo, rivolgendogli un piccolo sorriso.

- Ciao James! Certo che sei il migliore! – disse la mora, avvicinandosi a lui e prendendolo sottobraccio – perché qualche stolto ha ancora dei dubbi? – chiese, sapendo bene chi ferire.

Lily non rispose, facendo tacere per l’ennesima volta la sua lingua e rivolgendole solo occhiatacce ma non avrebbe durato ancora per molto.

- James, ascoltami…dovrei parlarti…in privato…di una cosa importante…

Il ragazzo, sorpreso dalla richiesta di Grace, corrugò le sopracciglia. Si era un po’ sorpreso trovarla lì, visto che non l’aveva più vista da quel famoso appuntamento in cui era finita in acqua.

- Scusaci Lily…potresti andartene? Mi capisci, no?

“COOOOOOOOOSAAAAA?? Questo è troppo!” ardì dentro di sé la Grifondoro.

- Devo parlargli in privato di quella cosa che ci accomuna…avremmo bisogno di un po’ di privacy…

Lily si alzò dalla panca, abbastanza scocciata.

- Il campo non è abbastanza grande? – chiese, alzando le braccia per mostrarlo ma non avendo voglia di discutere se n’andò.

- Che mezzosangue!

Lily a quel punto non ci vedette più: Grace aveva superato il limite.

Tornò sui suoi passi, correndo e si scagliò contro la Corvonero.

Ma James la fermò appena in tempo, trattenendola per le braccia.

- Lily calmati!

- Lasciami James!

- Uh Evans! Come ti scaldi! Vedi che ho ragione? Sei troppo orgogliosa!

- Ma chi ti credi di essere? – le urlò Lily con tutto il fiato in gola che aveva – come ti permetti di parlarmi così?

- Ragazze basta!

- Hai ragione James! Ma lo vedi anche tu: Lily non ne vuole sapere…è gelosa di me…detesta vederci assieme…

- Bugiarda! Sei tu che mi provochi, provandoci anche gusto!

James dovette tenere la rossa ben stretta, altrimenti si sarebbe scaraventata contro Grace con tutta la rabbia che le ribolliva dentro e sicuramente i capelli della mora non si sarebbero risparmiati.

- James ti prego! Diglielo tu di non farmi del male! Ho paura di lei!

- Sei una falsa!

- Lily ti prego calmati! Smettila di agitarti! – le disse il ragazzo, parandosi davanti a lei e guardandola negli occhi – ascolta non risolverai niente agitandoti così…

- Ma tu da che parte stai? Le credi? – chiese debolmente la rossa – basta, me ne vado…parlate quanto vi pare! Non me ne frega niente…

Lily scappò via, fuggendo da quel campo: la situazione era diventata troppo frustrante. La conversazione non avrebbe mai avuto fine.

Mentre correva su per il castello, lacrime amare le rigavano il viso.

Delusione.

 

 

James l’avrebbe rincorsa se qualcuno non l’avesse trattenuto.

- Grazie per avermi difeso! Lily Evans è pericolosa, hai visto come voleva aggredirmi? Non capisco come mai sia prefetto…

- Evans non farebbe mai del male a nessuno! Non ti avrebbe neanche sfiorato… - la difese James – e ora scusami ma ho di meglio da fare!

 

 

Il ragazzo si recò negli spogliatoi, dove già si stavano riposando i suoi compagni di squadra. Si asciugò il viso con un asciugamano e sedette su una panca, stanco.

- Ehi Potter, che succede? Si stavano per scannare?

- Dovevi lasciarle fare!

- Almeno avremmo assistito ad una lotta tra donne in diretta!

- Ma chi erano?   

- Quella che ha sempre da ridire su tutto, come si chiama…il prefetto con cui James discute spesso…

- Lily Evans?

- Proprio lei! E la tipa di Corvonero con cui è uscito tempo fa il nostro campione!

- Ah sì! Me la ricordo bene!

- Lily Evans, prefetto che si mette a picchiare una tipa? Accidenti!

- Forse stavano litigando per il nostro James!

- Evans? Per lui?

- Improbabile, ma non si sa mai…ehi Potter!

- La pausa è finita! – tagliò corto James, uscendo fuori dagli spogliatoi e sbattendo la porta.

 

 

 

 

 

 

Ed ecco qua la fine anche di questo capitolo!

Ringrazio le persone che hanno gentilmente commentato lo scorso^^:

 

moraviola: ti ringrazio^^! Spero allora che questo lo sia di più degli altri! A presto, baci!

 

Lizzyluna: grazie^^! Sì, infatti è una ff romantica ma spesse volte avrà molti risvolti di comicità! Spero non dispiaccia^^! Grazie, a presto! Baci!

 

lilistar: grazie^//^! Come trovi questo? A presto, baci!

 

miyu90: grazie!! Ne sono contenta! A presto, baci!

 

princeLily: perché tu ce non lo vedresti James con un elfo?? Come no? Sarebbero carinissimi! XDDD! Grazie, a presto! Baci!

 

Vi ringrazio, siete tutte molto gentili!

A presto!

Baci baci

La vostra Lily-Rose  

 

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Capitolo 7
*** Gelosa di te ***


Quando l’allenamento terminò, era ormai sera inoltrata; la cena già stata servita

Quando l’allenamento terminò, era ormai sera inoltrata; la cena già stata servita. Il bel Cercatore decise che più tardi avrebbe fatto un salto nelle cucine, dove sicuramente l’avrebbero accolto a braccia aperte.

Primo obiettivo: trovare Evans e farsi spiegare ogni cosa.

L’ora tarda lo illuminarono: sicuramente in biblioteca, per ultimare i compiti. Sì recò là, sperando di non dover fare un viaggio a vuoto.

- Ragazze! Non sono libri adatti a voi questi! Frequentate ancora il primo anno e non credo vi abbiano chiesto ricerche su questi argomenti!

La riconobbe: la sua voce chiara, decisa e autorevole nei momenti seri.

- Ci scusi…volevamo solo qualcosa d’interessante da leggere…

- Cercate altrove ragazze…questo non è il genere adatto a voi!

- Evans! – la raggiunse James – che succede? Cos’ hanno preso? “Pozione polisucco e le varie controindicazioni”…bel libro! Sì, sì interessante!

La rossa alzò gli occhi al cielo.

- Dai daglielo, non ci vedo nulla di male…

- Io invece sì…visto che sono prefetto prevedo cosa potrebbe succedere…

- Evans non dirmi che non hai provato quella pozione!! È fortissima!

- Le regole vanno rispettate Potter! Tu, primo tra tutti, dovresti dare il buon esempio, anche se non lo sei affatto per queste due ragazzine!

- Evans calmati…

- Io sono calmissima!

- Non è una novità che trasgredisco le regole…

- James vattene…

- Evans non credi di essere troppo dura con loro?

- Faccio solo il mio dovere di prefetto! IO!

- Cosa vorresti insinuare? Vabbè… ragazze potete andare…ora è tardi, tornate domani a prendere il libro…sono sicuro che avete capito la lezione…

- Detto da te…

- Ciao ragazze! – le salutò James, facendo loro l’occhiolino.

- D’accordo arrivederci!

Le due del primo anno se n’andarono.

- Ti metti a fare il cascamorto anche con le undicenni ora?

- Cosa? Ascolta…

- Ma chi ti credi di essere per dirmi quello che devo o non devo fare!  

- Ma…Lily io non ti riconosco più…che ti è successo?

- Torna dalla tua fidanzata che è meglio! Ti sei disturbato invano per venire a cercarmi, forse neanche mi stavi cercando comunque non mi importa…torna non oltre il coprifuoco o dovrò fare rapporto ai professori! Buona serata!

James era senza parole. Ammutolito. Ma capì. Sorrise, beffardo.

- Noto un pizzico di gelosia nelle tue parole…- la stuzzicò il ragazzo.

Ma non fu assai la decisione giusta, visto l’umore di Lily, la quale s’infuriò ancora di più, senza stare al gioco.

- E io noto che ti stai divertendo! E anche molto! Bravo Potter, bravo! Continua così… 

- Io non mi sto divertendo con nessuno, soprattutto con te!

- Io…- cominciò la rossa, poi sospirò per riprendere fiato – sono troppo orgogliosa per te…per stare ai tuoi scherzi! Quindi ciao e buona notte!

Lily si diresse verso la porta, desiderosa ancora una volta di scappare via, di fuggire da quella situazione, ma James questa volta le si parò davanti, bloccandole l’uscita.

- Fammi passare!

- Scordatelo. Finché non ammetterai che sei gelosa!

Lily era stufa marcia di questa storia.

- Lo farò se tu ammetterai che avevo ragione io e non Grace!

- Ok ok, avevi ragione…

- No con quel tono!

- Sì Evans, avevi ragione e lo sempre saputo! – esclamò, avvicinandosi alla rossa. Ma lei s’irrigidì e voltò il capo.

- Uhm…

- Ora tu…

- Va bene ero gelosa, contento?

- Sì!

Lily tornò a fissarlo negli occhi, ma lui non le diede il tempo di ribattere.

- Hai cenato?

- Che c’entra ora?

- Rispondimi…

- No ma…

- Neanch’ io. Dai che scendiamo nelle cucine…

- No, non ci vengo…sono ancora arrabbiata…

- Con me?

- Certamente!

- Ma perché?

- Non mi credevi. E questo, mi ha molto ferito…

E dopo quella frase, il ragazzo moro dagli occhi color nocciola rimase solo nella biblioteca.

Non aveva mai dubitato di lei, ma il fatto che Lily fosse un po’ gelosa di lui lo compiaceva.

Poi, gli venne un idea.

Si diresse in cucina per sfamarsi, come aveva programmato di fare.

- Buonasera signor Potter – squittì l’elfetta Blake – servire lei cena di stasera?

- Sì grazie.

- Salve signor Potter – salutò il piccolo elfo dalle orecchie a punta, chiamato Ross – la signorina Lily non venuta con lei?

L’unica risposta che ottenne fu un occhiata in tralice dall’elfetta Blake.

 

 

Lily, in camera sua, seduta con lo sguardo perso nel vuoto, ripensava al pomeriggio.

Era molto gelosa.

Non credeva che James frequentasse ancora Grace e invece…

Aveva sbagliato a scagliarsi contro di lei, se non ci fosse stato James a fermarla? L’avrebbe al massimo spintonata ma…

Le sue amiche erano tutte di sotto, nella Sala Comune, compresa Steffy.

C’era in corso una gara di gelatine Tuttigusti+1: selezionate le peggiori, gusti come vomito, caccole, cerume, profumo di puzzola ecc. chi resisteva fino alla fine vinceva.

La rossa decise di andarsene a letto, si mise la camicia da notte e s’infilò sotto le coperte. Lasciò una candela accesa, com’era solita fare con le sue amiche di stanza, vicino alla finestra, per il loro ritorno.

Ma il sonno non arrivò, si girò e rigirò continuamente sotto le coperte, fino a quando sentì bussare.

Guardò verso la porta: era sicura di non averla chiusa a chiave.

TOC TOC.

Di nuovo.

Era più un rumore da vetro…

Sì alzò dal letto e aprì la finestra.

Era James. In groppa alla sua fidatissima scopa che non l’abbandonava mai, standosene per aria come se niente fosse.

- Posso? – chiese, il più delicatamente possibile.

Lily fece un gesto di assenso, come per dire “Dai entra”.

Il ragazzo atterrò sul pavimento della stanza, mentre Lily richiuse la finestra.

Non era possibile. Lui era qui, solo per lei.

La rossa si girò verso il ragazzo, il quale aveva un vassoio in mano.

- Servizio in camera. Lei è la signorina Lily Evans? Io elfo domestico, portare cena lei. Riferito me lei non avere mangiato e io portare cena a lei qui, le dispiace?

La ragazza era senza parole e un sorriso le comparve sul volto. Cercando di contenersi, abbassò lo sguardo imbarazzata, mettendo una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

- Appoggia sul tavolo.

- Ai suoi ordini milady!

Lily, senza neanche riflettere, lo abbracciò, tuffandosi tra le sue braccia.

Sentirlo accanto la confortava e desiderava essere sostenuta da qualcuno in particolare.

James fu stupito dal suo gesto, ma la strinse forte a sé, accarezzandole i lunghi capelli.

- Non è vero che sei troppo orgogliosa…- le sussurrò all’orecchio.

Lily si scostò per guardarlo in viso.

- …altrimenti non mi avresti perdonato! – concluse James – dai gelosona, vieni a mangiare!

- Com’è che mi hai chiamato? Gelosona? – chiese Lily in tono offeso, tirando fuori leggermente il labbro inferiore.

 

 

Mentre la rossa cenava, James si guardò attorno, perlustrando la camera delle ragazze.

Buttò l’occhio su un comodino, sul quale era appoggiato un vaso.

All’interno una rosa.

Bianca.

Gli sfuggì un sorriso.

- Non sei andato a giocare al Torneo di gelatine Tuttigusti+1? – gli chiese Lily, ad un tratto.

- No, una volta ne ho assaggiata una al gusto di…forse è meglio che non te lo dica visto che stai mangiando…

- Meglio di no…

In pochi minuti la ragazza finì di mangiare.

- Ok…allora vado…

- No aspetta…ehm…resta ancora un po’…voglio farti vedere una cosa…

Dopodiché, Lily cominciò a rovistare nel suo baule.

- Siediti intanto sul mio letto, non restare in piedi…

Dopo aver preso un libro color noce, andò a sedersi accanto a James e lo aprì.

- Che cos’è?

- È album fotografico. Guarda, questa è la mia famiglia.

- Questa ragazza imbronciata chi è? Tua sorella?

- Sì…Petunia…- disse la rossa, alzando gli occhi al cielo – non hai idea di come sia ordinata e precisa! Fa impazzire pure me!

- Ah ecco a chi assomigli!

- La mia famiglia è gabbana come ben sai. Infatti le foto non si muovono, restan ferme come vedi, a differenza di quelle magiche.

- Raccontami. Come la presa la tua famiglia quando hanno saputo che sei una strega? Quando hai ricevuto la lettera di ammissione…

Lily abbassò lo sguardo.

- Bè…mamma era contentissima, lei era amica di una strega ed era quasi più estasiata di me, visto che sapeva cosa mi aspettava, come avrei vissuto ad Hogwarts. Mio padre all’inizio era molto diffidente, preoccupato, ma poi mamma la convinto.

- Tua sorella?

- Credo mi detesti. Non lo ha ancora accettato e mai lo farà…

A quelle parole, Lily sentì le lacrime pulsarle gli occhi, desiderose di uscire.

James le mise una mano su una spalla e le fece appoggiare la testa sulla sua spalla. Odiava vederla piangere e soffrire.

- Petunia detesta le cose anormali. Probabilmente io per lei sono una di quelle.

- Sei pur sempre sua sorella. Vedrai…- la consolò, accarezzandole una guancia.

Lily arrossì, accoccolandosi ancora di più tra le braccia di James.

- Guarda qui, che faccia buffa che avevi!

- Quella foto è di pochi anni fa, stavo raccontando a mamma le mie avventure a scuola. Credo che le stavo dicendo proprio di te, sai?

- Ah sì? Chissà che le avrai raccontato!

- Bè…che eri un impiastro, prepotente, vanitoso, altezzoso eccetera eccetera eccetera…!

- E tua madre?

- Bè lei…

Lily cercò di ricordare le parole della donna, di quel giorno ormai lontano.

“Vedrai mia piccola Lily, questo James di cui tanto mi parli ti farà innamorare un giorno!”

Lily arrossì e allargò gli occhi.

- Allora? Cosa ti ha detto?

- N-niente!

- Non me la racconti giusta!

- Bè…sai…dopo tutti quei racconti…mia madre…avrebbe tanto desiderato conoscerti! – mentì Lily, cercando di rimanere seria e di essere convincente.

- Qua ci sono ancora delle pagine vuote…che ne dici di arricchire il tuo album?

- D’accordo!

Lily scese dal letto, alla ricerca della macchina fotografica. Dopo averla trovata, tornò sul letto e le mise il auto-scatto, mentre con una piccola magia la lievitava per aria.

CLICK!

CLICK!

I due, nelle prime foto, apparivano un po’ rigidi, imbarazzati.

- Dai Evans, facciamo una foto per bene!

Lily non se lo fece ripetere due volte e si avvicinò a James ed entrambi abbracciandosi, continuarono a guardare l’obiettivo.

- Le faccio sviluppare, appena saranno pronte te le farò vedere!

In quel preciso momento la porta della stanza si aprì.

Sulla soglia c’erano Steffy e le altre compagne di stanza di Lily.

- Scusate…abbiamo interrotto…torniamo più tardi…

- No Steffy aspetta! Non ti preoccupare, stavo andando via. Sirius è sopravvissuto? – chiese James alla bionda, alzandosi dal letto.

- Sì ma non sta tanto bene…spero si riprenda presto!

- Va bene! Notte ragazze! Lily me ne fai una copia di una delle ultime?

- D’accordo. Buona notte.

James cavalcò la sua scopa ed uscì fuori, dirigendosi nella sua stanza, mentre la rossa chiudeva la finestra e si preparava mentalmente a ciò che le avrebbero detto le sue amiche.

- James Potter è stato qui! Non ci credo!

- Che emozione!

- Lily potevi avvertirci!!

- Saremmo salite immediatamente!

- In che letto si è seduto?? Solo sul tuo??

- Cosa significava l’ultima frase?

- È TARDI POTETE FARE SILENZIO? – urlò Steffy, per placare le acque – ANDIAMO A LETTO!

Dopo pochi minuti tutte si coricarono.

Lily fu fin troppo stupita dalla non curiosità della bionda.

Dopo neanche dieci minuti di silenzio, la rossa sentì qualcuno alzarsi dal letto e avvicinarsi al suo, sedendosi sopra.

- Lily! Sveglia! Allora cos’è successo? Raccontami! – chiese sottovoce, con due occhi vispi più che mai.

- Steffy dormi ti prego! – riferì una Lily assonnata, desiderosa solamente di addormentarsi e riposare da quella giornata piena di emozioni.

  

 

 

 

 

Ed ecco qua la fine del settimo capitolo^^

Dalle vostre scorse recensioni ho potuto notare l’estrema simpatia che avete per Grace: ragazze non credevo potesse starvi così simpaticaXDD! Grazie a:

 

Lizzyluna: odiosa?? Questo è solo l’inizio della sua carriera!! Più avanti se ne vedranno delle belle! Grazie, a presto! Baci!

 

lilistar: ^__^ avrei voluto volentieri farle fare una rissa tra donneXD ma dopo lily usciva troppo dal personaggio allora mi sono trattenuta! Ecco l’aggiornamento! Ti ringrazio, a presto! Baci!

 

PrinceLily: già, abbastanza movimentato^^! Bè, sai è stata una scena di pochi secondi e James nella confusione non è riuscito a recepireXD no sto scherzando! Non avercela con lui, ho deciso io così (esatto, io non centro nulla! Prenditela con lei >.< nd James -.-“””” nd lilyrose PrinceLily vuoi uscire con me?? nd James con un gran sorriso da seduttore James!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Lo dico a Lily!!!! nd lilyrose ç______ç nd James) cmq, tralasciando la parentesi demenziale, ti ringrazio e sì sì, tranquilla sono sempre in giro. Buone vacanze anche a te! Baci!

 

alexandra j: volevo scusarmi con te! La scorsa volta mi avevi commentato, solamente non avevo visto perché la recensione era nel primo capitolo e io avendo aperto solo quelle dell’ultimo non ti avevo vista! Pardon! Mi fa piacere ti stia appassionando alla storia^^ ancora la fine è lontana, ma spero continuerai a seguirla^^! A presto, grazie! Baci!

 

sweet_ girl: ciao^^! Ti ringrazio! Già già, arriva la terza incomoda che immagino ti sta molto simpaticaXD ancora non è nulla, più il legame tra James e Lily crescerà, più lei metterà i bastoni fra le ruote! -_____- mamma mia, lo fatta davvero odiosa^^”””! A presto e grazie! Baci!

 

 

 

Continuate a recensire!!

Baci baci

La vostra Lily-Rose

 

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Capitolo 8
*** Sospiri di coraggio ***


- Ragazzi, mi raccomando per stasera

- Ragazzi, mi raccomando per stasera!

- James, tu ci sarai vero?

Il ragazzo, sdraiato sul letto, stava ancora ripensando all’altra sera in compagnia di Lily, quando gli aveva raccontato della sua famiglia, di sua sorella e del fatto che la ragazza aveva parlato di lui con sua madre.

- James ce la fai con l’allenamento di Quidditch?

- Dite a me? – chiese confuso il moro, risvegliandosi dai suoi pensieri e notando che gli amici lo stavano guardando con aria interrogativa.

- Ragazzi, ce partito James! – esclamò Sirius, alzando le braccia al vento.

- Forse una certa Lily Evans potrebbe riportarcelo con i piedi per terra. Ora le vado a chiedere se ci fa questo favore! – scherzò un Remus molto debilitato.

Il moro Grifondoro sorrise, alzandosi in piedi.

- Dicevamo di stasera, c’è il plenilunio! – ripeté Peter.

- Ah, è già! – esclamò Potter, che se l’era leggermente dimenticato.

- Il rimbambito sta tornando tra noi!

- Parli te! Ormai ti facevi beccare sul fatto con Steffy dalla prof. di Erbologia!

Rievocando il racconto, ci fu una risata collettiva.

- Comunque ragazzi, ci sarò di sicuro, però tarderò. Tra pochi giorni c’è la partita e stasera l’allenamento durerà fino tardi!

- Ok campione! Ci raggiungi più tardi, ti aspettiamo: voglio la rivincita dello scorso mese! – dichiarò Sirius, riferendosi alla gara che ogni mese facevano con la luna piena.

 

 

- Io vado, ci vediamo di sotto! – avvertì Lily.

- Aspettami! Mi sto pettinando! – esitò Steffy.

- Ascolta, io vado! – esclamò la rossa, cominciando a scendere le scale tutta di fretta, rincorsa dietro dall’amica.

- Ma che devi fare? Dove vai così di corsa?

- Devo spedire questa busta a mia madre.

- Fermati! Un attimo Lily!

Steffy le si parò davanti, per cercare di farla attendere.

Quella mattina la rossa s’era svegliata più pimpante del solito e aleggiava per la stanza con una lieta furia.

- Devo far sviluppare delle foto e qua dentro c’è il rullino! - chiarì bene Lily.

- Ma…fallo ad Hosgmade!

- Mancano due settimane: troppo tempo! E poi le ho fatte con la mia macchina fotografica gabbana, quindi…

- Ho capito…ma che foto sono?

- HO FRETTA! – scandì bene la rossa, ma comunque con un dolce sorriso sulle labbra che l’amica notò al volo.

Si diresse in Guferia, tenendo ben stretta a sé la busta contenente il prezioso tesoro.

Quando arrivò alla Torre, si affrettò a cercare Penny, il barbagianni al quale era solita affidare le lettere destinate ai suoi genitori. Legò alla zampetta dell’uccello la busta sigillata, dopo aver riletto la lettera:

 

“Ciao mamma, papà e Petunia,

spero che Penny non sia accolto come la scorsa volta da Petunia. Non ti preoccupare, non vuole beccarti i capelli, non è un pipistrello, solo consegnarti una mia lettera. Spero non farà capricci se gli chiederò di tornare da voi.

Qua tutto bene, mi mancate ma mi diverto. Come sta la nonna? Spero meglio.

Vi consegno un rullino e mi rivolgo soprattutto a te, mamma: se me lo fai sviluppare e mi spedisci le foto via gufo, mi faresti molto felice! Mi raccomando, ci tengo tanto!

Ancora tanti saluti!

Bacioni

La vostra Lily

 

P.S. Mamma, tanto so già che, quando le svilupperai, sarai la prima che andrà a sbirciarle e ti rivelo subito di che si tratta: il ragazzo con me nelle foto è James Potter, del quale ti ho parlato tanto. Sì, lo stesso ragazzo del quale mi lamentavo sempre con te non più di due mesi fa. Ti prego, non scrivermi “Te l’avevo detto”, lo sai che non lo sopporto.

È meglio che ne parliamo di persona. Ti anticipo solo una cosa: forse non avevi tutti i torti a dirmi quelle cose…allora com’è?

Ti prego: ricordati assolutamente delle foto! Le aspetto al più presto! Ti voglio bene.”

 

 

Lily sorrise e ripiegò la lettera nella busta.

- Penny ascolta…devi portare tutto ai miei genitori e…

Lily non ebbe neanche il tempo di finire che il barbagianni cominciò ad agitarsi.

- Dai…ti prego! - lo supplicò la rossa, accarezzandogli sotto la nuca con due dita. Sapeva che facendo così lo addolciva.

- Buongiorno signorina Evans!

Lily si girò per scorgere l’identità della persona e in quel momento Penny spiccò il volo.

- Buongiorno professoressa McGranitt! Bella giornata, vero?

- Veramente il tempo non è dei migliori, queste nuvole annunciano pioggia nel pomeriggio. Ma non si preoccupi! Non sarò certo io a rovinarle il buon umore che ha. Sì, ha ragione, è una bella giornata.

Lily sorrise un po’ imbarazzata, mentre la McGranitt legava a un gufo una lettera piuttosto importante.

- Tutto bene?

- Sì professoressa.

- Con Potter? Al solito?

- È tutto a posto, non si preoccupi. Anzi ultimamente andiamo piuttosto d’accordo.

L’insegnante di Trasfigurazione la guardò intensamente, poi sorrise.

- Sì, direi di sì. Tra poco iniziano le lezioni, si affretti.

Detto questo si dileguò.

Lily rimase alcuni minuti lì e si affacciò dalla Torre, restando a guardare Penny farsi piccolo piccolo e allontanarsi sempre più da Hogwarts.

 

 

Non appena le lezioni mattutine furono terminate, James raccolse velocemente i suoi libri e si dileguò dalla classe.

Il Quidditch lo chiamava. 

Lily lo seguì allontanarsi con lo sguardo.

Quanta carica, quanta energia, quanto entusiasmo.

“Il Quidditch deve essere proprio una forte passione per lui!!” si ritrovò a pensare Lily, mentre usciva dall’aula.

- Pensa, oggi non si ferma neanche per il pranzo!

- Ciao Remus! Cosa? Davvero?

- Sì, ma ha fatto un abbondante colazione stamattina!

“Cavolo!” rifletté la rossa.

- Cosa stai pensando? Di portargli il pranzo?

- Eh? Come? Dovrei?

Remus si mise a ridere.

- Dai, smettila di prendermi in giro! Remus ti vedo un po’ stanco e anche abbastanza sciupato…cos’ hai?

- Non ti preoccupare, sto bene.

- Sei sicuro?

- Sì, tutto a posto. Domani sarà passato.

- Però se peggiori promettimi cha vai da Madama Chips e ti fai dare una controllatina!

Remus sorrise amaro, debolmente. Come ogni mese il plenilunio era alle porte e lui appariva piuttosto malandato.

- Ohi Remus! Hai visto Peter per caso?

- No Sirius, perché?

- Niente, te ne parlo più tardi…salve Evans!

- Black! – salutò con un cenno la ragazza.

- Spero ci delizierai della tua presenza alla partita di Quidditch…

- Sì Black, ci sarò…

- Verrai? Strano! – esclamò Remus, meravigliato.

- Bè…il Quidditch non è che mi interessi così tanto…

- Il Cercatore dei Grifondoro sì però! – la stuzzicò Sirius.

- Che simpatico che sei! Se ci fosse la coppa della simpatia la vinceresti certo tu!

- E già! Cavolo Evans, potresti proporlo come prefetto!

- Che scemo che sei Black! – esclamò Lily, ridendo.

- Per la ragazza del mio migliore amico sono Sirius!

La rossa lo guardò, scotendo la testa.

- Sirius, io sono Lily, anche se non sono la fidanzata di James…

- Come hai fatto a capire che mi riferivo a James? Poteva anche essere Remus! Ammettilo che ti piace il nostro campione!

Lily rimase di stucco, senza parole. Poi scosse la testa.

- Quanto sei ruffiano! – gli disse lei, scherzosamente.

- Ma chi è che ti ha convinto a venire alla partita? Te lo proposto io neanche due mesi fa: non ne hai voluto sapere!

Lily rifletté su quello che aveva appena detto Remus.

Com’erano cambiate le cose in poco tempo!

- Bè…qualcuno mi ha convinto…e poi glielo promesso…

- Davvero? – chiese Sirius, imitando la sua voce – Potter non è aria!! Per caso è lo stesso?

Lily gli diede un leggero pugno sul braccio, avendola nuovamente imitata, col sorriso fra le labbra.

- Chissà…

- Dai andiamo a mangiare!

 

 

- Che tempaccio! – esclamò Lily, seduta al tavolo dei Grifondoro con Steffy e i tre malandrini – ma giocano anche se piove?

- Noo! Scherzi? Aspettano che smetta!

- Giusto! Altrimenti si pigliano qualche malanno!

Sirius rise, seguito a ruota da tutti gli altri e anche da Lily.

- Mi passi il succo di zucca?

- Salve ragazzi!

Quella voce.

Le parole pronunciate suonavano come uno stridio di gessi contro una lavagna, per Lily.

Era Grace.

- Scusate! James è già andato ad allenarsi?

La rossa alzò gli occhi al cielo.

- Sì e non credo voglia essere disturbato! – esclamò decisa la rossa, continuando a fissarla.

- Ah. Ciao Lily. – la salutò freddamente la Corvonero, rimanendo spiazzata e senza parole.

In quel momento, Steffy diede una gomitata in pieno stomaco a Sirius, il quale era rimasto tutto il tempo a guardarla dalla testa ai piedi, restando a bocca aperta.

Il povero Grifondoro si accasciò sul tavolo dolorante, massaggiandosi la pancia.

Steffy si era veramente arrabbiata e offesa.

- Per favore Lily, puoi dirgli, quando lo vedi, che lo cercato e che…bè…non so se posso dirtelo…- la tenne sulle spine Grace.

- Fa un po’ te! – rispose scocciata la rossa, stra-sicura che le avrebbe tirato un’altra frecciatina.

- Dai, va bene! Puoi dirgli se passa da me, stasera…così riprendiamo da dove avevamo iniziato? Sai…l’altra volta sul più bello ci hanno interrotto! Che imbarazzo! – recitò la Corvonero – comunque…mi faresti il piacere di dirglielo? Anche se tanto so che non mi sopporti…

“Questa mi da sui nervi!” pensò Lily.

- Riferirò - tagliò corto la Grifondoro, anche se ricordarsi il papiro di parole di Grace non era facile.

- Ok, grazie! Ciao ragazzi! Smack! – salutò, tirando un bacio per aria.

- Io non la sfango! – rivelò Lily, non appena si fu allontanata abbastanza.

- Certo che è una bomba! – esclamò Sirius, appena ripreso dalla botta nello stomaco – scherzavo Steffy! Scherzavo!

- Che gallina che è! – commentò la bionda.

- È una lotta all’ultimo sangue! Vi state contendendo James! Chi vincerà? Si accettano scommesse! – disse Sirius.

- Scemo! – commentò Remus.

- Io punto su Lily! – disse sicura Steffy.

- Ok, qualcun altro vuole puntare? Minchia siete tirchi, ragazzi!

- Guarda che io punto gratis perché sono la tua fidanzata! – chiarì la bionda, baciandolo dolcemente.

Lily sorrise. Era bello vedere la sua amica così felice.

- Tu su chi punteresti Sirius?

- Bè…mi dispiace Lily, ma per parcondicio devo fare il nome di Grace!

- Ah grazie! Come? Non ero già fidanzata col tuo miglior amico?

In quel momento Steffy, se avesse potuto, avrebbe voluto rompere con piacere un bel piatto in testa al suo moroso. (XDDD povero Sirius ! n.d.a. autrice)

Lily appoggiò il mento sul palmo di una mano, inclinando la testa. Lo faceva spesso quando pensava.

- Ohi Lily - la destò Sirius – non te la sei presa, vero?

- No, lo so che sei scemo! – scherzò la rossa – ma che voleva dire? Riprendiamo da dove avevamo cominciato, ci hanno interrotti sul più bello…io sarò anche paranoica, però quella farebbe irritare persino tu, Remus che hai una gran pazienza!

- Ma…secondo me vorrà dirgli di mettersi con lei…- ipotizzò Sirius.

Lily, la quale stava bevendo il suo bicchiere di succo di zucca, ormai si stava strozzando. Guarda caso le era andato di traverso.

- Ma me lo dici così? – disse la rossa, dopo aver smesso di tossire.

- E come te lo devo dire? Mettendomi a ballare il tip-tap?

- Sarebbe meno…tragico e doloroso…

- Embè, dove sta il problema? Basta che tu gli dica ciò che provi per lui prima di lei! – affermò il moro semplicemente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Lily diventò rossa, forse quanto i suoi capelli e abbassò il viso.

- Ti sembra facile?

- Mica ho detto che è una passeggiata, ma neanche una maratona! Puoi farcela!

- Non ne sono tanto sicura…e se lui…dopo io…

- Lily ascoltami! James è pazzo di te! Anche lui non sa come dirtelo! Possibile tu non l’abbia capito?

- Bè…qualcosa avevo intuito…cioè speravo…

- Ah! Meno male! L’altra sera ormai lo buttavamo fuori dalla camera! Continuava a sospirare come un disperato e non smetteva di sfinirci, vero Remus?

- Già! Non ne potevamo più!

Il sorriso comparve spontaneo sulle labbra di Lily e queste parole accesero in lei una speranza ancora più forte, risvegliando il suo coraggio da fiera Grifondoro.

Sospirò e si decise.

- Ok…ci proverò…ma non vi prometto niente…

 

 

 

 

 

Mi dispiace interrompere il capitolo proprio ora ma devo^^”

Non ammazzatemi vi prego!!

Ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso:

 

Prince_Lily: mi dispiace rovinare l’appuntamento ma a James lo messo in punizione: chiuso nel ripostiglio, faceva troppo il cascamorto. Al suo posto per sabato c’è Peter Minus, va bene uguale?^^”””

Le gelatine mi sono venute in mente così, avevo bisogno di una gara: all’inizio mi sembrava una cosa un po’ stupida ma lo messa ugualmente o sono contenta ti sia piaciuta^^! Chiedo direttamente all’interessato: James che gelatina avevi mangiato??? (-///- lui, chiuso dal ripostiglio) non rilascia dichiarazioni, il nostro Cercatore è un po’ in imbarazzoXD! Grazie, a presto! Baci!

 

alexandra j: già, vedrai nel prossimo capitolo che sdentata! Non credo si dica in italiano, perdonatemi però è vero^^! Grazie, sono contenta ti piaccia tanto! A presto, baci!

 

miyu90: finché ho i capitoli pronti che mi permettono di aggiornare veloce, lo faccio^^ spero non dispiaccia! Grazie, ora avrai anche questo da leggere^^! A presto, baci!

 

lilistar: ^____^ ecco qua il continuo, abbastanza presto?^^ occhio al prossimo capitolo, sarà dolcissimo!! A presto, grazie! Baci!

 

ilenia91dorough: grazie^^ (tutte con me??? *___* oh che meraviglia! NdJames che riesce a uscire fuori dal ripostiglio in cui lo chiuso) se continua a scalpitare così, lo rinchiudo ad Azkaban e butto via la chiave -.-“”””!! XDD A presto, baci!

 

 

A presto e spero vi sia piaciuto!! Fatemi sapere!

Preparatevi al prossimo capitolo!

Baci baci

By Lily-Rose

 

 

 

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Capitolo 9
*** Quando meno te lo aspetti ***


- Signorina Evans

- Signorina Evans? Signorina Evans!! – la chiamò Madama Prince, scrollandola un pò.

-…eh? Sì?

- Devo chiudere la biblioteca! – esclamò la signora, leggermente scocciata.

- Ah giusto! Me ne vado immediatamente. Accidenti com’è tardi! – disse Lily, dopo aver dato un’occhiata fuori dalla stanza. Era già sera.

La rossa dette un’occhiata al libro di Incantesimi che stava per chiudere. Era rimasta alla stessa pagina quarantadue di un ora fa. Scosse il capo, pensando a dove aveva la testa in quei giorni.

- Se ne stata per tutto il tempo con la testa fra le nuvole, ovviamente io non ho voluto disturbarla. – precisò Madama Prince, che detto questo tornò alla sua cattedra e spense la lampada posta sopra.

Lily raccolse i suoi libri e con un frettoloso “arrivederci” si congedò: era venerdì e la biblioteca chiudeva prima del solito, ma non si stupì di essere stata l’unica attrazione da scrutare da parte della signora.

Giunta in Sala Grande, raggiunse gli altri al tavolo dei Grifondoro.

- È già tornato? – chiese di fretta e in ansia, accomodandosi accanto a Peter.

- Lo vedi per caso? – disse sarcastico Sirius, che sedeva di fronte a lei e vicino a Steffy.

- Grazie mille Sirius, di conforto come sempre!

- Di nulla! Dovere! Comunque prima delle nove di solito non è di ritorno.

La rossa sospirò, sollevata.

- Fifa Evans?

Lily lo fulminò con lo sguardo.

- Eddai! Non lo vedi com’è agitata! Non ti preoccupare Lilyuccia! – la tranquillizzò Steffy, sapendo bene però che lei detestava quel nomignolo – devi essere te stessa, la solita dolce ragazza che noi adoriamo!

- Di cui James è cotto! Va bene così? – chiese Sirius addentando un pezzo di pane, insoddisfatto di non poter fare le sue battutine sarcastiche e pungenti.

- SMETTILA DI GUARDARE L’OROLOGIO! – le urlò improvvisamente la bionda, spazientendosi – lo sai che odio quando fai così!

- Uff! Vorrei vedere tu al mio posto!

- Sai già cosa dirgli? – intervenne Peter, ad un tratto.

Questa domanda spiazzò Lily. Era tutta il pomeriggio che ci pensava e alla fine non era riuscita a decidersi: il discorso che voleva fargli non doveva essere troppo…troppo…esplicito, né troppo vago…e le conclusioni che stava tirando erano state interrotte dalla bibliotecaria.

- Di preciso…n-no…

Tutti e tre la guardarono ammutoliti.

- Veramente?

Lily annuì col capo, imbarazzata.

- Fermi tutti! Ecco entrare in campo il più grande rubacuori di tutti i tempi! Don’t worry baby, ti aiuterò io!

Steffy si schiarì la voce, più rumorosamente del solito.

- Il che? Spiega, spiega…sono proprio curiosa!

- Scusami Steffy, ma per aiutarla dovrò sfoderare le mie arti magiche da gran casanova!

Lily scoppiò a ridere, mentre il moro si alzava in piedi, mettendosi in posizione da perfetto latin-lover, con un piede in linea orizzontale.

- Dunque! Tu, appena si siederà, dovrai accomodarti accanto a lui!

- Sì, magari strusciandogli anche contro! – suggerì la bionda.

- Perché no? Con me funzionerebbe!

A quel punto Steffy gli rifilò una pacca sulla coscia, ingelosita.

- Veramente se faccio così, sembrerò più un ape in fase di accoppiamento! Altro che dichiarazione!   

- Esatto! Vedi Lily come apprendi in fretta!

Le due amiche si guardarono meravigliate, spalancando occhi, bocca e scotendo la testa.

- Guardami bene ora! Io faccio te e Steffy farà finta di essere James…

- Aspetta allora! – lo fermò la bionda, passando da una posizione composta a una più smontata e allargando le gambe.  

Sirius rimase basito e alzò sopracciglia come in segno di sfida, mentre la sua ragazza appoggiava un gomito sul tavolo.

- James caro!! Ciao!!!! – esclamò in falsetto il moro, imitando Lily e sedendosi accanto a Steffy, accavallando le gambe, proprio come una donna. La bionda allargò gli occhi, meravigliata, stupendosi che quello fosse veramente il suo ragazzo.

Poi, riprendendosi da tale shock, continuò la performance.

- Oh…Lily! Ciao! Aspetta un attimo!

A quel punto Steffy cominciò a scompigliarsi i capelli, proprio come faceva James e a quel gesto Lily morì dalle risate.

- Allora James, com’è andato l’allenamento? – recitò sempre in falsetto il moro, sbattendo le ciglia in maniera esagerata e passando una mano sopra la coscia di Steffy, molto femmineo.

- Scordatelo! – esclamò la rossa, dopo aver visto il gesto e pensando che Sirius stesse anche approfittando un po’ della situazione.

- Lily….ma così, risvegli il macho che è in me! – esclamò la bionda, facendo finta di gonfiarsi il petto e alzando il muscolo del braccio.

- No ragazzi vi prego, smettetela! Non ce la faccio più!

I due si voltarono verso la ragazza e, con le mani che le coprivano le guance, riuscirono ugualmente a vedere il rossore che le era comparso in viso.

E scoppiarono a ridere.

Dopo qualche minuto, visto che le nove si stavano avvicinando ed era tardi per studiare ancora, la domanda sorse spontanea.

- Dov’è Remus?

Peter e Sirius, complici, si scambiarono un occhiata veloce, diventando seri. Poi il moro alzò il volto verso le finestre della Sala: la luna piena con la sua fioca luce riflessa regnava nel buio cielo notturno in tutta la sua perfida bellezza.

- Bo…sarà in biblioteca…

- Non è possibile…io venivo da là e non ce mai entrato!

- Sta arrivando James!

- Cosa? Sirius non prendermi in giro!

- Non ti sto prendendo in giro, voltati se ne hai il coraggio…

Lily s’irrigidì un po’, mentre il suo battito accelerava ogni secondo che passava.

- Non ci credo! – disse più a se stessa che ad altri.

- We! Campione!

- Ciao ragazzi!! – esclamò una voce alle spalle di Lily.

Era veramente lui.

Era arrivato il momento.

Se avesse potuto, Lily avrebbe voluto urlare.

- Noi andiamo, ti aspettiamo al solito posto James…ciao Lily! Ricordati i miei insegnamenti! Fanne buon uso!

- Contaci Sirius!

- Buona fortuna! – gli augurò l’amica.

 Facendo il giro, James si sedette di fronte a Lily, mentre quest’ultima ancora con lo sguardo chino, faceva dei lunghi sospiri.

- Uhm…pollo arrosto! Ho una fame!

Quando Lily ebbe finalmente il coraggio di alzare lo sguardo, rimase senza parole e a bocca mezz’aperta: James aveva ancora i capelli un po’ bagnati e indossava una camicia bianca, un po’ slacciata sul davanti come piaceva a lei.

Lo sguardo smeraldo incontrò quello nocciola.

Lily ritrasse immediatamente lo sguardo imbarazzata, nascondendosi il viso tra le mani. Era diventata un bel po’ rossa e non voleva farsi vedere in quel modo da lui.

“Chissà cosa penserebbe!” si disse nella mente la ragazza.

D’altro canto, Potter, un bel po’ affamato, non capiva cosa le prendeva improvvisamente e, confuso, si scompigliò i capelli.

- Cm è ndt llenmnt d chidd?

- Eh? Lily se ti nascondi il viso non ti capisco…

Lei allora sospirò, accavallando una gamba.

- Com’è andato l’allenamento di Quidditch?

James notò che il suo colorito era più roseo del solito, forse anche un po’ troppo, ma nonostante ciò era ugualmente carina, anche con quella faccia imbarazzata e un po’ buffa.

- Bene! Sono sicuro che batteremo Serpeverde anche a occhi chiusi!

- Non fare troppo lo spavaldo! – lo stuzzicò la rossa, tornando gradatamente a essere quella di sempre.

- Io non faccio lo spavaldo, mia cara Evans! – disse il ragazzo, appoggiando i gomiti e inclinando la testa – dico solo la pura verità! Ricordati che hai di fronte…

- …il Cercatore migliore della scuola! Sì, mi pare di averlo già sentito…vagamente forse…- lo prese in giro lei – comunque, potrebbe capitarti un imprevisto…che ne sai? Dove la trovi tutta questa sicurezza?

- Cioè? Spiegati meglio…

- Bè…potresti cadere dalla scopa... come già ti è successo…

- Quella caduta è avvenuta in circostanze particolari…ero distratto…

Lily continuò a fissarlo.

- ….da qualcuno, in mia compagnia…

La rossa sorrise, imbarazzata.

- Quindi è colpa mia se quella volta al lago sei caduto? – domandò Lily, guardandolo in tono severo.

- Bè…hai contribuito!

- Scaricabarile! – esclamò la ragazza, ridendo.

- Dai, non mi è dispiaciuto di essere caduto, né di aver fatto il bagno nel lago, né… - disse, non proseguendo, sapendo bene a cosa alludeva e cambiando tono, insistette – né…tutto il resto…

Lily colse al volo cosa stesse intendendo James: il bacio.

Anche a lei non era dispiaciuto, anzi le era proprio piaciuto!

Quanto era dolce, quanto era carino…

“Devo dirglielo! Basta Lily! O adesso o mai più! Lo so! È facile a dirsi, ma a farsi!”.

La rossa abbassò la testa, mettendosi le mani tra i capelli.

Pian piano la Sala Grande si svuotò e rimasero solo Lily, James e altri membri del Quidditch che si erano allenati tutto il giorno.

- Ascolta…- cominciò lei – devo dirti una cosa importante…

- Dimmi Lily.

Lei fece l’ultimo respiro.

-  Ehm…d-dunque…s-se…

- Lo sai che non ti ho mai sentita balbettare? Fa strano!

- Dai fammi finire! – gli disse, sovrapponendo la sua mano su quella di lui, come per farlo tacere e in quel momento James si fece serio – eh…forse…

“Forza e coraggio! Vai!”

Lily si guardò intorno.

- Tu dici che…sì insomma…non è che…- tartagliò lei, poi chiuse gli occhi - …sarebbe meglio se non venissi alla partita? Così non ti distrarrai…

“Non ce lo fatta! Non ce lo fatta!”

- Non ci provare! – esclamò deciso James – domenica ti voglio in prima fila e avrai occhi solo per me! Ok? Hai caldo per caso? – le chiese, toccando con le dita una sua guancia che ormai bolliva.

Quasi le vennero gli occhi lucidi.

Possibile che lei non riusciva a dirgli una parola carina come faceva lui?

“Non ce la faccio, ma perché? Non riesco a dirgli quello che provo per lui!”

- Ora devo andare.

La ragazza si destò dai suoi pensieri malinconici per lasciare un’espressione triste sul suo viso.

James, d’altro canto, doveva assolutamente sbrigarsi, si era trattenuto anche troppo a lungo: doveva raggiungere gli altri tre malandrini alla Stramberga Strillante.

Le avventure di lupo, cane, topo e cervo lo attendevano.

Anche Lily si alzò dalla panca, desiderosa solo di raggiungere il suo dormitorio.

James preferì non dare nell’occhio e passare per un passaggio segreto, così i due fecero un po’ di strada insieme, in assoluto silenzio.

- Io devo girare di qua – le fece notare il moro ad un certo punto.

- Ah ok…- disse distrattamente lei, poi ad un tratto si ricordò di una cosa – aspetta un attimo!

- Dimmi.

- Qualcuno ti ha cercato…Grace…e voleva che passassi da lei, stasera, per riprendere da dove avevate iniziato…oddio…ma…forse te l’ hanno già detto e ci stavi già andando…oh scusa! Che gaffe! Non ti trattengo, vai pure…

Detto questo Lily fuggì via, ma James le si parò davanti, appoggiando una mano al muro.

- Non stavo andando da lei! – esclamò il ragazzo, con un tono piuttosto arrabbiato.

- Scusami…

- Lily ascoltami! – le disse, alzandole il mento con una mano – è la verità…credimi.

Lei sorrise debolmente, capendo.

Proprio in quel momento, alle spalle di Lily, Grace stava venendo verso di loro.

“Oh no!” pensò il Grifondoro.

La Corvonero appena lo vide, sfoderò un sorriso a trentadue denti: era tutta la sera che lo cercava e finalmente l’aveva trovato.

“Ci mancava lei! Proprio adesso! E chi se la scolla più dopo?” pensò il moro.

James in pochi secondi doveva decidere cosa fare.

O scappare a gambe levate, ma così avrebbe attirato ancora di più l’attenzione, cosa che non doveva fare.

Oppure…

- Baciami!

- Eh? – disse Lily, confusa.

- Dai, non fare domande…

- Ma…perché?

- Perché stiamo insieme! – esclamò deciso James.

- Ah sì? E da quando?

- Da adesso!

James, senza attendere oltre, si sporse verso Lily e la sua bocca si posò sulla sua, decisa, ma dolce.

La rossa fu presa alla sprovvista, ma assaporò quel momento: le loro labbra a contatto, il suo piccolo viso imprigionato volentieri tra le mani affusolate di James.

Un bacio delicato, ma bramoso, impaziente e desideroso da entrambi da tanto, troppo tempo.

A malavoglia, James si staccò da lei, da quelle rosse labbra morbide che tanto aveva sognato ribaciare, dopo quella volta al lago.

Vide i suoi grandi occhi verdi aprirsi, emanando purezza, innocenza e stupore, ma non rammarico.

Il ragazzo si destò da quella situazione, da quelle sensazioni che stava provando, cercando di riprendere il controllo.

- Devo andare…

Lily sorrise imbarazzata.

Ancora una volta.

No, questa stavolta no, non l’avrebbe fatto fuggire così…

- Ma non sai dire altro dopo aver baciato una ragazza?

James si rivoltò, pensandoci e incurvando un angolo della bocca.

- Uhm…sì…domani alla stessa ora...

Lily sorrise felice, riaccogliendo tra le sue, le dolci labbra del ragazzo e abbracciandolo forte.

Dopodiché James fuggì via, di corsa, abbastanza in ritardo, seguito dallo sguardo, un po’ incantato, della rossa Grifondoro.

 

 

 

 

 

 

 

 Che ne pensate??????????????????

Mentre lo scrivevo, immaginavo le situazioni e mi sono molto emozionata^^

Immedesimarmi in Lily per me è sempre più divertente, mentre Sirius mi fa troppo ridere, soprattutto quando fa le imitazioni!!

 

Ringrazio:

 

lilistar: ecco il continuo! Che ne pensi di Sirius in questo capitolo? Ti ha fatto ridere? Spero proprio di sì con le sue sciocche imitazioni^^! Grazie, a presto! Baci!

 

alexandra j: morire Grace?? O.O accidenti, proprio drasticaXD! Già, James passa ormai tanto tempo libero con James, forse troppo, che faccio cambio??XD guarda un po’ questo capitolo, che ne pensi? Grazie, a presto! Baci!

 

_Laura_: grazie 1000^^! Hai letto cosa è successo? Non sono proprio insieme, ma vicini vicini…James hai sentito? Tutti vogliono che ammazzi Grace, tu che dici? (ma così perderei una delle mie tante fan! nd James il solito! -__- vabbè a noi piace così com’è, giusto? ^_-) grazie, a presto! Baci!

 

PrinceLily: c’è Peter chiuso nel bagno in lacrime: ci sperava ma gli è andata male! Vabbè, hai fatto bene! Già, lo ha confessato e ha anche fatto qualcos’altro! Hai visto come si danno da fare? (posso uscire sabato prossimo con PrinceLily? ndJames con due occhi da cerbiallo -__- chiedi a Lily nda ^_^ che bello! Lily posso uscire con…? Ok, non posso -_- sigh! Mi dispiace, il nostro amore dovrà rimanere segreto per ora, mia dolce PrinceLily! Aur revoir! ndJames) A presto ! Baci!

 

miyu90: per ora che li ho pronti no, non è un problema^^! Anche tu ce l’ hai a morte con Grace, ragazza peperina e determinata che vuole solo conquistare il ragazzo che le piace? Bene, creiamo un fan club anti-Grace che ne dite??XD Indico un concorso: chi trova la morte più divertente da riservarle? XDD grazie, a presto! Baci!

 

ilenia91dorough: James abbindolare?? No, non credo! (fans??? Dove?? Il vostro campione è qua!!! Nd James zitto sdunk! Nda dopo avergli dato una scarpata in testa^^““) no, tranquilla anche se è un donnaiolo ha la testa sulle spalle, vero?? (certo, in quale altro posto dovrei avercela?? Sotto i piedi?o.O nd James -___- aiutatemi voi!! Nda) grazie, a presto! Baci!

 

 

A presto con il prossimo capitolo, attendo le vostre recensioni!

Baci baci

By Lily-Rose

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Capitolo 10
*** Nessun attesa peggiore di questa ***


Quella notte, Lily non riuscì a dormire, rigirandosi continuamente nel letto, senza trovare una posizione comoda che potesse a

Quella notte, Lily non riuscì a dormire, rigirandosi continuamente nel letto, senza trovare una posizione comoda che potesse accoglierla in un sonno tranquillo.

La sua mente era in continuo movimento: non riusciva a fermare i mille pensieri che le frullavano per la testa. Grazie alla fioca luce della luna piena di quella sera riusciva ugualmente a vedere sul comodino, nonostante il buio, la rosa bianca, regalatagli da James.

Stava appassendo.

Un po’ le dispiaceva: quel fiore rappresentava il primo regalo donatogli dal ragazzo e le rievocava tanti ricordi.

Nonostante la rosa stesse morendo, un nuovo amore sarebbe sbocciato.

Dopo qualche ora, Lily si alzò dal letto, sfregandosi gli occhi e sperando l’indomani di non avere le occhiaie.

“Forse sarebbe meglio se bevessi una camomilla” pensò tra sé e sé “chissà se in cucina ci sono ancora gli elfi domestici…bè in caso contrario me la preparo io, non ci vuol molto!”

Si mise addosso una vestaglia, si legò i capelli e, facendo il più piano possibile, aprì la porta, un po’ cigolante e scese di sotto.

Arrivando in Sala Comune, trovò gli elfi domestici che stavano ripulendo.

- Ross!

- Signorina Lily! Per Ross essere un piacere rivedere lei signorina! – le disse sorpreso di vederla e con gli occhi lucidi – noi stare pulendo…potere io essere utile a lei, signorina Lily? Ross molto contento!

- Grazie! In effetti qualcosa ci sarebbe…potresti prepararmi una camomilla? Che faccia effetto perché non riesco a dormire! – rivelò la rossa, facendo uno sbadiglio – mi faresti questo piacere?

- Certamente signorina! Lei avere brutti pensieri?

- No Ross, non ti preoccupare, sto bene. Non sono mai stata meglio…- disse, arrossendo e sfoderando uno dei suoi migliori e radiosi sorrisi, nonostante la stanchezza.

Il piccolo elfo dalle orecchie a punta tracciò con l’indice prima una circonferenza, seguita da un semicerchio. In pochi attimi apparve una bella tazza fumante con della camomilla, lievitata a mezz’aria.

- Grazie Ross! Sei un tesoro!

- Signorina Lily io elfo, no tesoro!

- Sì Ross, volevo dire… che sei un bravissimo elfo!

- Grazie signorina! Lei sempre molto gentile con piccolo Ross! Io ora dovere andare, noi avere finito qui. Arrivederla signorina Lily!

La ragazza dopo aver salutato, camminò un po’ per la Sala Comune, soffiando di tanto in tanto sulla tazza di camomilla, nel tentativo di raffreddarla un poco.

Guardò l’orologio a pendolo.

Quasi le cinque del mattino.

Chissà se sarebbe riuscita a dormire almeno un paio d’ore…

Ad un tratto, mentre sorseggiava la bevanda, sentì dei rumori sospetti nel bel mezzo del silenzio notturno.

Provenivano dall’entrata, dal quadro della Signora Grassa, la quale sicuramente si stava lamentando o dell’ora o di non avere udito la parola d’ordine giusta.

Poi delle risatine: il quadro si aprì. 

“Ma chi diavolo rientra a quest’ora? Una bella lavata di capo non gliela toglie nessuno! Altro che coprifuoco qui!” pensò Lily, dirigendosi verso l’entrata per scorgere i colpevoli.

Quando li vide non poté crederci, rimanendo di stucco con un espressione fuori dalle orbite.

Respirò a fondo, dopodiché i suoi occhi inquisitori scrutarono i quattro criminali.

- Voi!

- Lily stai calma!

- Sì sì Remus, non ti preoccupare! Sono calma! Guarda, ho bevuto anche della camomilla!

- Ah sì? E perché? – chiese James, stuzzicandola.

Lily gli riservò un’occhiata di odio profondo, tutta per lui, che lo incenerì.

- Forse è meglio se appoggio la tazza…non vorrei romperla in testa a qualcuno per sbaglio…- disse la ragazza, abbandonando la chicchera sul tavolo e mettendosi a braccia conserte in attesa di spiegazioni, come un vero detective.

- Allora? Cosa avete da dire in vostra discolpa? Dove siete stati?

- Lily a tutto c’è una spiegazione…

- Remus proprio te! Sei un prefetto pure tu, dovresti capirmi e avresti dovuto valutare la situazione! Ma che ti è saltato in testa? Credevo che almeno tu avessi del sale in zucca, evidentemente no, evidentemente mi sono sbagliata pure sul tuo conto…avanti! Sto aspettando da voi dei motivi validi per uscire a quest’ora!

- Passeggiatina…- azzardò Peter che venne immediatamente linciato dalla rossa.

Silenzio tombale.

- Ok, non volete dirmelo. Benissimo! Chiamerò la McGranitt! L’avete voluto voi! – esclamò Lily, dirigendosi verso la camera della professoressa.

- Lily aspetta. Ragazzi voi andate pure…- disse James, fermandola.

Piano piano i tre Malandrini si avviarono su per il dormitorio maschile.

- Lily…non volevo tradire la tua fiducia…domani…ti racconterò meglio quello che è successo…- le disse un Remus piuttosto pallido prima di andarsene a dormire.

Ramoso osservò Lunastorta come per chiedergli se era sicuro di rivelargli il suo segreto e il secondo sorrise un po’ amaro, ma annuì con la testa.

Quando i tre furono andati via, la rossa si voltò verso Potter, in attesa di chiarezza.

- Forse è meglio se ti siedi.

- D’accordo. – ubbidì lei, molto spazientita e curiosa, mettendosi sul divano e rimanendo sempre a braccia conserte – Fatto!

James trasse un lungo sospiro.

- Noo! – esclamò Lily, evitando di proposito il bacio del Grifondoro, girando la testa dall’altra parte.

A questo punto il moro si sedette, portandosi le mani alla faccia, sempre sotto lo sguardo attento della sua ragazza.

- Sto aspettando…

- Io…sono un Animagus!

Lily corrugò le sopracciglia.

- Un Animagus? Ma…ma com’è possibile?

- Non solo io, anche gli altri. Ci siamo esercitati e sappiamo farlo. Se vuoi puoi provare anche tu, magari ti trasformi in una bella colomba…o magari in una cerb…

- Non deviare il discorso…

- Ok!

- Ma…perché tutto questo?

- Per uno scopo ben preciso: amicizia.

- Non capisco.

- Questo non posso spiegartelo: è un segreto che custodiamo da sempre e Remus te ne parlerà domani quando vorrà chiarirsi con te.

- E siete andati in giro di notte per…amicizia?

- In teoria sì…adesso è impossibile che tu capisca.

- Non è la prima volta che lo fate, anche lo scorso mese…- disse Lily, ricordando quella notte che si era addormentata nella Sala Comune. 

- Esatto.

La ragazza restò per alcuni minuti in silenzio a riflettere.

Sicuramente prendersela con James non avrebbe risolto le cose, né fatto chiarezza su questo mistero. Doveva aspettare fino domani e parlare con Remus. James quello che poteva dirle, glielo aveva rivelato.

La rossa si girò verso il ragazzo e gli sorrise.

Aveva capito.

- Dai andiamo a letto. È tardi.

James le prese la mano e la fece risedere più vicino a lui, facendole appoggiare la testa sulla sua spalla.

- Ho avuto paura di perderti.

La rossa chiuse gli occhi, accoccolandosi ancor di più: come stava bene con lui, si sentiva al sicuro e…a casa.

- Lily? Non ti addormentare qui!

- La camomilla sta facendo effetto…mi porti di sopra? – chiese una Lily piuttosto addormentata.

- Non posso, lo sai…

- Dai…

- Aspetta, forse con questo ti svegli. Non sei curiosa di sapere in che animale mi trasformo?

La ragazza aprì gli occhi, osservandolo.

- Ti presento Ramoso.

Detto questo, James mutò lentamente in un cervo, dalle lunghe corna ramificate e dal pelo corto. Lily si meravigliò dell’enorme bellezza che le trasmetteva quell’animale.

Ramoso con il musetto cercò di farsi accarezzare, poi cominciò a leccarle il palmo della mano.

- No James, mi fai il solletico!

In un nano secondo, il ragazzo si ritrasformò, cogliendo la rossa alla sprovvista e ritrovandosi abbracciati,

James le accarezzò una guancia, prima di chinarsi verso di lei e assaporare il tocco e il sapore delle sue labbra.

 

 

L’indomani mattina, Lily si alzò più tardi del solito, piuttosto insonnolita.

Scese a fare colazione, sbadigliando ogni due minuti.

- Buon-ahw-giorno – pronunciò la rossa, molto flemmaticamente.

- Buongiorno bella addormentata!! – la salutò Steffy, piuttosto sveglia e attiva – dove hai lasciato il tuo principe azzurro?

- Sarà a letto…ahw! – rispose Lily distrattamente, non ricordando però di aver raccontato all’amica bionda tutto ciò che le era successo e che ora stava veramente con James.

Scrollò le spalle, troppo stanca per pensarci.

- Ti vedo bella pimpante! – notò la rossa, aggiungendo zollette di zucchero nella tazza.

- Già. Ieri sera sono andata a letto presto, Sirius non c’era e allora…

- Capisco.

Lily sorseggiò il suo tè, guardandosi un po’ in giro e notò le peggiori delle sue visioni: Grace dirigersi verso il tavolo dei Grifondoro, proprio verso di lei.

La rossa chiuse gli occhi in segno di disperazione, massaggiandosi le tempie. Poi alzò lo sguardo verso la Corvonero, in piedi, di fronte a lei, con le mani ai fianchi che la fissava atrocemente.

- Buongiorno Lily! Fatto tardi ieri sera? Ti vedo piuttosto assonnata! Hai due occhiaie da far paura! 

Steffy in quel momento scosse la testa, come per dire che non era vero niente.

- Buongiorno – si limitò la rossa, cercando di non darle molto peso. Non voleva discutere con lei per l’ennesima volta.

- Ti stai divertendo, vero? Senti carina, vedi di non darti tante arie adesso!

- Mai quanto te – rispose Lily calmissima.

- Che ragazza modesta!

“Ma senti chi parla!!” pensò la rossa, cercando di rimanere calma.

- Ma dove hai lasciato James? Oh! Cos’è? Se le già data a gambe?

- Steffy mi passi una brioche? Grazie!

Lily la ignorò completamente e Grace se n’andò, ridendo tra sé e sè, sapendo di aver colpito e affondato.

- Ma…che voleva dire? – chiese Steffy confusa.

La rossa, d’altro canto, si limitò a scuotere la testa, appoggiando il mento su un palmo della mano: le sue parole cattive le facevano sempre male, nonostante fossero bugie, e bacillare la sua fragile sicurezza.

- C’è posta!

Lily alzò il mento verso l’alto, osservando decine e decine di volatili consegnare buste, ricordelle e qualche strillettera.

Quella mattina un gufo color marrone castagna, con venature creme si accoccolò sulla spalla di Lily, tenendo nel becco una piccola busta bianca.

- Chi ti scrive? Tua madre?

- Uhm…no, non credo. Ho mandato ieri Penny e non è ancora tornato.

- Poverino! L’ultima volta tua sorella la sistemato per le feste!

- Già! Fortuna sono riuscita a convincerlo di tornarci.

Lily prese la busta, accarezzando il gufo sotto la nuca. Aveva letto in un libro che li addolciva e tranquillizzava. Il volatile, da parte sua, cominciò a mordicchiarle l’orecchio sinistro, in segno d’affetto.

La rossa aprì la lettera e lesse:

 

 

“Buongiorno mia principessa,

ben svegliata! Quando riceverai questa lettera sarò ancora a letto: meno male che oggi è sabato e non ci sono lezioni così non dovremo inventarci inutili scuse con i professori. Nel pomeriggio ho l’allenamento. Mi spiace ma per poter vedere il tuo cavaliere dovrai aspettare fino a stasera^-^

Baci

James”

 

 

 

Nessun attesa peggiore di questa…

 

 

Quel pomeriggio Remus trovò Lily in biblioteca, accasciata sui libri. 

Stava dormendo.

Non avrebbe voluto svegliarla, ma doveva chiarire con lei.

Glielo aveva promesso.

La chiamò più volte, movendole un braccio per destarla dal sonno.

- Uhm…Remus…ciao…

- Come ti ho promesso sono qui per parlarti. Vieni, andiamo in un posto più tranquillo.

La rossa raccolse i libri e lo seguì.

Uscirono fuori all’aperto e sedettero accanto ad un enorme Salice Piangente.

Il ragazzo sospirò, pensando da dove poteva cominciare, mentre la ragazza iniziava un po’ a preoccuparsi, vedendo un minimo di agitazione in Remus, emozione che non gli aveva mai visto.

- Remus ascolta…prima di cominciare il discorso, volevo chiederti se sei andato da Madama Chips. Il tuo aspetto non è migliorato dalla volta che te lo detto. Ti prego, non trascurarti!

Il ragazzo fece un mezzo sorriso, molto malinconico, poi scosse la testa.

- Io…spero solo…che…dopo che ti avrò rivelato quello che ti devo dire…noi…continueremo ad essere amici…per me la tua amicizia è molto importante…però se questo non accadrà…

- Ma…ma che stai dicendo? Certo Remus che rimarremo amici! Cosa vai a pensare? Non sono mica così rigida di regole! Soltanto perché hai infranto…

- Non si tratta di questo. Lily, fammi finire. Vedi…Silente, la McGranitt…tutti i professori sanno che ieri notte ero fuori dal castello…

La rossa corrugò le sopracciglia.

Non capiva.

- Non sanno però che lo erano anche James e gli altri…ascolta Lily…se dopo il mio discorso tu non vorrai più…parlarmi o vedermi, essere amici come prima…non ti preoccupare…ti capirò…

Remus si passò una mano tra i capelli, come un tic nervoso e da quel momento non guardò più la ragazza in viso, fissando un indeterminato punto del paesaggio.

Rivelare a Lily il suo grande segreto fu ancora più difficile che confidarlo a James, Sirius e Peter.

- Tutto è successo molti anni fa, ero ancora molto piccolo, troppo immaturo, ignaro del pericolo…

Remus sospirò, poi fece uscire le parole tutte di un botto, sperando fosse meno doloroso.

- Sono stato morso da un Lupo Mannaro…

Lily trattenne il respiro.

- Tu…ricordi cosa succede, vero? L’abbiamo studiato al terzo anno…

- N-non ci posso credere…

- Ogni mese sono costretto ad allontanarmi dalla scuola, divento un Lupo Mannaro e per alcuni giorni sono molto debole.

Il ragazzo si fermò un attimo, poi continuò.

- Tutte le volte che ti preoccupavi per me, che mi incitavi a farmi vedere da Madama Chips, ti giuro Lily, mi si stringeva il cuore non poterti raccontare la verità. Poi la paura di una tua possibile reazione spropositata mi assaliva, cancellando i miei sensi di colpa. Mi dispiace di non avertelo detto prima…posso dirti soltanto questo ora come ora…James ti ha detto che è…

- Sì. Anche gli altri…

- Sono dei veri amici. Sono diventati Animagi per me, per starmi accanto nelle notti di luna piena. È stato difficile, ma alla fine ci sono riusciti. E ora…bè ieri sera…quello che hai visto…siamo rientrati tardi per questo. Nessun altro motivo. Silente non sa che James, Sirius e Peter trascorrono con me le notti in cui muto in lupo mannaro. A volte mi sento in colpa a non dirglielo, lui ha fatto tanto per me, per farmi entrare in questa scuola nonostante il mio stato, non vorrei deluderlo, però…non so se riesci a capirmi Lily…

La rossa lo osservò: aveva il volto pallido e l’aria piuttosto stanca.

- Io…Remus…non so che dirti…solo…mi dispiace…

Detto questo, la ragazza si avvicinò al Grifondoro, abbracciandolo forte.

- Non ci penso neanche a rinunciare alla nostra amicizia! E…se vuoi rompere con me, trova una scusa migliore…- ironizzò Lily, con le lacrime agli occhi.

Remus sorrise.

- Sai…sapevo…o forse speravo…che avresti capito. Avevo paura, ma…so che sei una ragazza comprensiva. Grazie Lily, sei una vera amica.

- Basta che se no mi commuovo…- gli disse, asciugandosi le lacrime.

- James è davvero fortunato! – affermò Remus.

Lily, sorridendo, gli diede una pacca nel braccio, come per dire “Ma dai!”.

- Dai saliamo, comincia a far freddo…

- Tanto a te c’è James che ti riscalda…

- Remus ma la smetti? – disse Lily, con il sorriso sulle labbra.

Il suo migliore amico.

Per nulla al mondo avrebbe voluto perderlo.

 

 

- Lily! Remus! Siamo qua! – li chiamò Steffy, seduta al tavolo dei Grifondoro con Sirius e Peter.

- Ciao ragazzi!

- Maresciallo Evans! Comandi!

- Spiritoso Sirius! Ieri sera però non scherzavi così, eh?

- Ieri sera? A proposito mio dolce Siriuccio, cos’hai combinato ieri sera?

- Niente, niente!

- Ahia! Ihai! Sirius!

In quel momento arrivò anche James e, prima di sedersi accanto a Lily, le fece voltare il viso, sfiorandole il mento e la baciò.

- Ciao! – le disse dolcemente – we ragazzi!

- Ciao! – rispose al saluto lei, imbarazzata ma allo stesso tempo sorpresa.

Gli amici commensali li guardarono stupiti, a bocca aperta.

James e Lily si scambiarono un’occhiata.

- Tu…non hai detto niente?

- No…neanche tu, vero?

- Neanche. Sarà ora di dirlo. Ragazzi siamo fidanzati!

- Forza ragazzi tutti in piedi: coro!

- Alleluia! Alleluia! Alleluia! Alleluia! Alleluiaaaaaaaa! – cantarono i quattro, seguendo Sirius.

- Sh!!! Ma siete pazzi! Non urlate così!

- Bacio! Bacio! – incitò Sirius, seguito a ruota dagli altri e attirando l’attenzione dei pochi presenti della Sala Grande.

Lily lanciò un’occhiataccia a Sirius, l’artefice del gran casino.

- Bacio! Bacio! Bacio!

I due incrociarono lo sguardo, timidi ma sorridendo.

Se l’imbarazzante situazione si sarebbe risolta solo con un bacio… 

Lily s’inumidì le labbra, abbassando prima lo sguardo poi rialzandolo.

I due si avvicinarono lentamente e unirono le loro labbra a quelle dell’altro, sorridendo.

Ci fu un applauso generale, simile ad un matrimonio, tanto avevano aspettato questo fidanzamento.     

    

 

 

 

Il finale forse è un po’ troppo da favola, ma volevo far finire bene questo capitolo, in un clima allegro e armonioso^^

Il prossimo capitolo personalmente mi piace molto^^ bellini insieme!!

E ora, da grande tifosa, mi dispiace ma dovrò farlo: ITALIA CAMPIONE DEL MONDO!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Scusate questo piccolo momento. Ringrazio:

 

ilenia91dorough: grazie^^ mi fa piacere che ti abbia emozionato, è il sentimento su cui punto ogni volta! Già, magari avessimo tutte un fidanzato come JamesXD (eccomi sono qui, mi volete tutte????*____* NdJames  -.-“”””aiutatemi!! Forse è meglio se sto zitta! Nda) grazie, a presto! Baci!

 

PrinceLily: ^___^ sono contenta ti siano piaciute le imitazioniXD sarebbe forte vederle dal vivo! (io arrogante??ç__ç PrinceLily così mi si spezza il cuore! Hai sentito? Ha fatto Crac! NdJames -.-“ no, era il vaso che ho rotto sulla tua testa! Nd Lily) ops, si stanno scaldando i bollenti spiriti^^””” anche Minus ti saluta, è nascosto dietro Remus: dopo che gli hai detto che è un traditore roditore non si è fatto più vedere, si è complimentato solo per la rima che, anche se non gli va a genio, suona bene!XD! Grazie, a presto! Baci!

 

LoRtFrOg: grazie! Sono contenta tu l’abbia fatto^^ cosa succederà ora?? Un gran casino! No vabbè, sono i Malandrini, non sarà un nome a caso, giusto? Grazie per aver recensito! A presto! Baci!

 

alexandra j: grazie^^ ti sta piacendo la coppia sirius-steffy? Ora non mi ricordo bene, credo che gli altri personaggi si vedranno però sempre in gruppo^^””! A presto! Baci!

 

sweet_girl: grazie per i mille complimenti^-^! Ormai sanno tutti che mi fanno sempre piacere, ma soprattutto chi si affeziona e segue puntualmente questa storia, nata da una specie di esperimento e continuata solo per orgoglio e dedizione. E così si è formata questa coppia >.< carini! A presto, grazie! Baci!  

 

miyu90: d’accordo! Indico un concorso! Alla fine lo annuncioXD che ne dici? Nel prossimo capitolo saranno ancora più teneri e piacerà tantissimo alle romantiche, come me^^ grazie, a presto! Baci!

 

lilistar: anch’io lo adoro quel dialogo>.<!! Spesso il romantico si mischierà al comicoXD e staremo a vedere cosa ne vorrà fuori! Grazie, a presto! Baci!

 

_Laura_: ti giuro, quella frase riguardante l’ape ero indecisa se metterla o no, poi alla fine ho lasciato correre e a quanto pare ho fatto beneXD già, a Lily le è andata bene: che fortuna!XD! ti ringrazio, a presto! Baci!

 

Lizzyluna: già, in questa storia le scene romantiche non possono mancare^^  e nemmeno le battute di Sirius! (guardate che ci sono anch’io! A me non mi vuole nessuno?? NdSirius oh no, se comincia anche lui sono fregata-.-“”””nda)

 

Lancio un concorso abbastanza demenzialeXD: visto e notato quanto bene volete a una certa Corvonero di nome Grace, indico un concorso su come torturarla, che ne dite?XD naturalmente non è niente di ufficiale.

 

Baci baci a presto!

By Lily-Rose

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Capitolo 11
*** Pazzo di lei ***


- Era ora

- Era ora!! Allora Lily, hai finalmente avuto il coraggio di fare la dichiarazione a James, eh? – disse Sirius, urlandolo ai quattro venti, entrando nella Sala Comune, seguito a ruota dal resto del gruppo.

Lily si voltò verso il ragazzo, fulminandolo con lo sguardo, ma lui non capì.

- Che? Quale dichiarazione? Mi sono perso qualcosa? – chiese James, sedendosi sul divano, accanto alla sua ragazza – cos’è questa storia?

- Come? Glielo dico, gli rivelerò il mio amore, altrimenti Grace me lo porta via…ma…non gli hai detto niente alla fine? – chiese Sirius spiazzato.

Lily sprofondò dalla vergogna, rossa come un peperone e nascondendosi il viso come meglio poteva.

- Ahhh…- disse il Cercatore, come ricordando vagamente qualcosa – ecco cosa stavi cercando di dirmi!

- Guarda che non è così facile come credi! – gli rammentò lei, buffissima con quel colorito acceso.

James le mise un braccio su una spalla, avvicinandola a sé e baciandole la nuca.

- Che piccioncini!

- Ti devo una figura di merda, Sirius! Ricordamelo!

- Certo Lily! Ma allora…com’è andata?

- Spiega tu…- gli lasciò campo libero la rossa.

- Eh…niente…lo baciata.

- Wow! Nuova tecnica!!

- Scemo!

- Sì, ma non era mica la prima volta…- si fece sfuggire Steffy.

Lily aveva gli occhi fuori dalle orbite, così come gli altri.

- Come come come? La cosa si fa interessante…quando?

- Eh…Lily…scusami ma ormai…

La rossa fece un cenno di assenso.

- Sarà stato un mese fa, dopo l’appuntamento di James con Grace...

- Ah!! Ecco dov’eri finito! “Sono stato trattenuto”! Bel trattenimento James!

Tutti risero, mentre sul viso del ragazzo si dipinse un sorriso beffardo.

Era divertente stare e parlare tutti insieme.

 

 

- Uhh! Mi sono dimenticata un libro che mi serve per il compito di Aritmanzia! Devo assolutamente andare a prenderlo! – si ricordò Lily ad un tratto.

- Va bè, andrai domani!

- Ma domani c’è la partita e se poi non lo trovo e lo ha già preso qualcuno? No, meglio che vada adesso…James mi accompagni? – chiese la rossa molto dolcemente.

- James mi accompagni? – la imitò Sirius, con la voce in falsetto.

- Sì, non mi fido di lasciarti girovagare da sola di sera!

 

 

- Sono contento per loro! Soprattutto per James! – esclamò Sirius, sdraiandosi sul divano, dopo che i due ebbero lasciato la stanza – è da tempo che le vuole bene.

- Già – confermò Remus – hai visto com’è gasato??

Steffy a quel punto scoppiò a ridere, conoscendo l’amica.

- Ragazzi, ma dove state con la testa? Guardate che non dobbiamo fare nessun compito di Aritmanzia!

 

 

- Ma Lily dove stiamo andando?

- Aspetta e lo vedrai – disse semplicemente la rossa, raggiungendo la Torre Ovest, luogo da lei frequentato quando voleva starsene un po’ tranquilla.

Entrò nella stanza, spalancò la finestra e si affacciò, restando a guardare il cielo stellato, in compagnia del ragazzo che le piaceva tanto.

- Cos’è quella faccia furbetta?

- Era solo una scusa per restare un po’ da sola con te. La uso spesso quando voglio filarmela – ammise lei – è tutto il giorno che non ti vedo! – affermò poi decisa, abbassando lo sguardo però.

James con l’indice le alzò il mento, la tirò a sé per la vita e si tuffò su quelle labbra morbide, desiderate tutto il giorno.

Mentre entrambi assaporavano quel momento, James con una mano le accarezzava la gote, spostando i capelli dal suo viso sottile, mentre con l’altra la teneva stretta a sé per la vita, quasi timoroso di perderla, di lasciarsela scappare. Ma Lily, dal canto suo, voleva tutt’altro che fuggir via; si aggrappò al ragazzo, mettendogli le braccia al collo, mentre ogni tanto passava una mano tra i suoi capelli ribelli.

Quei rari momenti magici cancellavano tutto il resto.

“Il fracasso di una guerra non potrà mai capire il silenzio di un bacio”.

- Ho una domanda da farti che mi tormenta da ieri – disse Lily ad un certo punto, sdraiata sul divano e avvolta tra le braccia di James.

- Dimmi.

- Ma…come mai mi hai baciata?

- Perché mi hai detto che era tutto il giorno che non mi vedevi e pensavo che…

- Dai hai capito benissimo…quella sera, prima di raggiungere Sirius e gli altri…mi hai detto “baciami, non fare domande, perché stiamo insieme, da adesso!”

- Ti ricordi ogni singola parola? – chiese incredulo lui.

- Ma certo! Non capita mica tutti giorni.

- …di essere baciati da me…sì sì lo so…gira questa voce…

Lily gli diede un pizzicotto, scherzosamente.

- Bè…lo fatto perché altrimenti tu non mi avresti mai detto che ti piaccio da impazzire! – esclamò sorridendo il Cercatore, lodandosi.

- Furbacchione, chissà perché ma non ci credo! Dai dimmi la verità…

- Sicura che non ti arrabbi?

- È una cosa grave??

- No, certo che no…anche se dipende dai punti di vista…

- Dai non mi arrabbio, prometto!

- Ok! Grace…mi aveva chiesto di mettermi con lei!

Lily spalancò gli occhi, pensando tra sé e sé “avevo ragione!”

- Che sfacciata! – commentò la rossa.

- E tu che pettegola! Se avessi avuto un pizzico di coraggio in più avresti fatto la stessa cosa! – affermò il ragazzo, cominciando a farle il solletico.

- Ah! Ah! No! smettila! E tu? Che le hai detto?

- Non sapevo che fare…

- Spiegati meglio…

- Cioè io volevo te…

- Sei un ruffiano lo sai?

- Però….non sapevo se tu…sì insomma…contraccambiavi…che io ti sbavavo dietro l’avevano capito anche i muri ormai…

- E quindi? – chiese lei, sorridendo.

- Non sapevo dirle di no…o meglio come dirglielo…

- COSA? E tu hai approfittato della situazione solo perché non sapevi dirle di no? Ah grazie tante James!

- Lily avevi promesso che non ti saresti arrabbiata!

- Non sapevi dirle di no e visto che c’ero io, dai perché non approfittiamo della Evans? Tanto c’è già cascata una volta! Poi se va bene, bene! se mi arriva un cinquino, c’è sempre quell’altra!

James scoppiò a ridere come un forsennato. Lily aveva sfogato tutta la sua gelosia.

- Non sono arrabbiata, sono irritata e questo non te l’avevo promesso! – esclamò lei, mettendosi a braccia conserte.

- Diciamo che sei furibonda! Lily non mi piace Grace, non mi sarei messo con lei. Ci sono uscito e non vedevo l’ora di andarmene! Avrei preferito farmi tre ore della McGranitt!

Lily cercò di restare impassibile, ma un sorriso le si dipinse sul viso e uno sguardo da furba.

Era proprio quello che voleva sentirsi dire, recitando la parte della finta arrabbiata.

- Anzi ripensandoci, forse avrei dovuto accettare la sua proposta…tu che dici? Me l’avresti consigliato?

La rossa voltò il capo, poi si sedette sulle sue ginocchia e gli abbracciò il collo.

- Tanto so che pazzo di me!

I due si guardarono intensamente.

- Me la detto Sirius!

- Ahh! Bell’amico! Adesso gli…

- Potresti dirmelo anche tu! – gli disse la rossa semplicemente.

James la baciò, catturandole le labbra.

- Sono pazzo di te – pronunciò poi e Lily sorrise, riprendendo il dolce bacio interrotto.

 

 

- …tanto se non avessi fatto io la prima mossa tu non me l’avresti mai detto!

Il discorso tra un bacio e l’altro era sempre imperniato sullo stesso argomento.

- Ne sei tanto sicuro?

James annuì con la testa.

- Vuoi la dichiarazione?

- Perché no? Come mi avresti chiesto di mettermi con te?

Lily si schiarì la voce, alzandosi in piedi. Ora era decisamente più tranquilla e farla adesso era decisamente molto più facile di quella sera.

- Caro Potter, vuoi avere l’onore di diventare il mio ragazzo? – disse, trattenendosi dalle risate.

- Brutta furbacchiona, vieni qui!

James la prese e cominciò a farle il solletico.

Ad un tratto Lily lo fermò, prendendogli le mani, intrecciandole con le sue e diventando seria.

- James…mi piaci…molto…e voglio stare con te…la tua presenza è molto importante nella mia vita. Sei un ragazzo dolcissimo, bello – dicendo questo Lily inclinò la testa, assottigliando lo sguardo, mentre il Cercatore fece un sorrisetto furbetto – che mi fa ridere, mi diverte e che…mi fa impazzire. Quando sono con te, sono veramente felice…ora…chiudi gli occhi e…baciami come quella volta al lago, perché mi è piaciuto moltissimo!

James non se lo fece ripetere due volte, si avvicinò alle labbra della ragazza e la baciò con urgenza, con impazienza, con passione, con gioia…con amore.

- Allora ti era piaciuto, eh?

Lily sorrise dolcemente, abbassando la testa e accoccolandosi sul petto di James, mentre lui giocava con i capelli dell’amata.

- E tu? Cosa avresti risposto? – gli chiese lei, tornando a guardarlo in viso.

- Ma…- cominciò James, facendo il vago – ti avrei messo in lista, visto che c’è già tanta fila…

Poi vide che la ragazza c’era rimasta male.

- Stavo scherzando permalosona! Non ci avrei pensato due volte! – esclamò, baciandole la nuca.

Lily sorrise, poi chiuse gli occhi e sbadigliò.

- Sei stanca?

- Sì. Remus mi ha raccontato. Mi dispiace.

Silenzio.

- Dovevi vedere la tua faccia quando ci hai beccati! Eri furiosa, fuori di te!

- Ma stai zitto! Avrei voluto vedere te al mio posto! Sento dei rumori, controllo chi può essere e chi vedo? Il mio migliore amico, il mio neo-fidanzato, il migliore amico del mio neo-fidanzato e Peter tornare alle cinque del mattino! Che avrei dovuto pensare? Che siete andati a fare una “passeggiatina”?

- Ah! Ah! Ah! Bè…non proprio…

- E non era la prima volta che vi beccavo…

- …e che tiravi conclusioni sbagliate! Ricordi?

- Sì, ti ho dato del porco! Scusami amore, non sapevo che avessi un cuore così grande!

- Come mai stavi bevendo una camomilla?

- Così…non riuscivo a dormire – rispose vaga Lily.

- E come mai? – insistette il Grifondoro.

- Pensavo…

- A chi se la fanciulla vuole dirmelo…

- Uhm…sì, hai presente il Cercatore…dei Corvonero? A lui! Lo sognato tutta la notte!

- Bugiarda! – esclamò James ed entrambi risero.

- A proposito! Domani c’è la partita! Buona fortuna!

- Grazie! Ci sarai, no?

- Sarò in prima fila!

- Bene!

Ad un certo punto, il moro cominciò a frugare nel mantello.

- Ti voglio far vedere una cosa. Guarda – disse, porgendole una foto – questo è mio padre.

Lily ricordava bene con quanta sofferenza James le aveva raccontato della sua famiglia, della morte di sua madre e del padre, che non vedeva da quasi due anni.

- È un bell’uomo. Ha l’aspetto un po’…severo…

- Lo è. Però…so che mi vuole bene. O almeno…questo è quello che credo, spero.

- Ma certo che ti vuole bene! sei il suo unico figlio, il suo erede. A chi dovrebbe voler bene se non a te? Tu credi che…in Francia si sia…rifatto una famiglia? – chiese Lily, toccando un tasto molto delicato.

- Tu pensi?

- Non lo so James…tu lo conosci meglio di tutti…

- Io no credo…voleva troppo bene alla mamma…

- Allora è così…stai tranquillo…

James sorrise malinconico.

A Lily dispiaceva vederlo soffrire così, avrebbe voluto fare qualcosa per lui-

Ma cosa?

Cosa poteva fare lei per fargli ricucire il rapporto con suo padre?

 

 

- Salve ragazzi!

- Ciao Lily, allora questo famoso libro di Aritmanzia? L’ hai trovato con James? – infierì Sirius, appena la vide.

- No…peccato, ci tenevo tanto…te zitta mai! – esclamò la rossa, rivolgendosi a Steffy.

- Ti conosco troppo bene! usi sempre la medesima scusa!

- Dai sbrighiamoci! Tra meno di un ora comincia la partita! Sono quasi le tre!

- Sì, un attimo. Andate avanti, io vi raggiungo. Remus, posso parlarti?

- C-certo.

Lily e Remus si appartarono, vicino a una finestra della Sala Comune.

- Riguarda ancora…

- No, no! Stai tranquillo! Ieri mi sono dimenticata di dirtelo. Prima che mi addormentasti in biblioteca e tu venisti a parlarmi, mi ha fermato una persona, chiedendomi di te…

- Chi è?

- Una certa…Diane Arden…casa Corvonero…sesto anno, in biblioteca frequenta spesso la sezione Trasfigurazione, perché le interessa tanto e Difesa contro le Arti Oscure perché ha qualche problema con la pratica…però non la conosco bene…

Remus fece ruotare gli occhi, poi storse la bocca.

- Fortuna!

- Bè…la biblioteca non ha misteri per me! Non vuoi sapere cosa mi ha chiesto? – chiese Lily, tenendolo sulle spine.

- Sentiamo.

- No ma…se non vuoi che te lo dica non c’è problema!

- Lily!!

- Ok, ok! Ti chiede se durante la settimana, visto che sei così bravo, le dai qualche lezione in Difesa…come le scorse volte…- riferì la rossa, calcando molto la voce sulle ultime parole.

Remus mutò leggermente di colore.

- Ah! Eh…ok riferisco io…non ti preoccupare…

- Ti ringrazia molto per la scorsa lezione…eccezionale!

- Il voto?

- No…tu!

 

 

- STUDENTI, PROFESSORI, FANTASMI E A TUTTI VOI, GENTILE PUBBLICO DI HOGWARTS, DO IL BENVENUTO ALLA TERZA PARTITA DELL’ANNO!

Alle parole di Mark Morris, il telecronista della partita seguì un enorme boato.

- QUESTA MATTINA VEDREMO AFFRONTARSI IN UN’AGGUERITA E TANTO ATTESA PARTITA DI QUIDDITCH DUE SQUADRE MOLTO DETERMINATE. DIAMO IL BENVENUTO AI GIOCATORI DI ENTRAMBE: ECCO A VOI GRIFONDORO VS SERPEVERDE! FORZA GENTE, FATEVI SENTIRE!!!

Un gran fragore inondò lo stadio di Quidditch, all’entrata delle formazioni, seguito da un applauso collettivo.

- Guarda! Quello più in alto, a destra è James!

- È vero, si lo riconosco. Lui sa dove siamo?

- Sì, ci mettiamo sempre qua. Sta a vedere, appena i capitani si stringeranno la mano, ci farà un segno. Fa sempre così, dalla prima partita e continua a farlo. Dice porta bene…

E ciò accadde. James voltò il capo verso la loro direzione e fece un cenno con la mano.

Fischio iniziale.

- RAGAZZI È INIZIATA! LA PLUFFA È IN MANO A SERPEVERDE, CLINT AVANZA CON LA PLUFFA, SCARTA JONES E WILDER, DUE GRIFONDORO E CAVOLO! EVITA PER UN PERLO UN BOLIDE LANCIATO DA WOODS! CLINT AVANZA, LANCIA…SPLENDIDA PARATA DI NICK LOGAN! GRANDE PORTIERE DEI GRIFONDORO! UN VERO PECCATO CHE QUEST’ANNO SIA L’ULTIMO PER LUI! PALLA IN GIOCO. NEL FRATTEMPO I DUE CERCATORI MICHAEL DAMON, SERPEVERDE E JAMES POTTER, GRIFONDORO, PERLUSTRANO IL TERRENO ALLA RICERCA DELLA PALLINA PIÙ PREZIOSA TRA TUTTE: IL BOCCINO D’ORO!

…INTANTO JONES AVANZA NELL’AREA DEI SERPEVERDE, PASSA A WILDER CHE RIPASSA A JONES…SI AVVICINA AGLI ANELLI, TIRA E…PUNTO!! GRIFONDORO HA SEGNATO! FORZA TIFOSI, FATEVI SENTIRE!

Mark Morris spostò il microfono verso la folla per far sentire le urla di festa.

- COMPLIMENTI AMANDA JONES!! AMANDA VUOI USCIRE CON ME? Sì, Sì PROFESSORESSA MCGRANITT NON SI PREOCCUPI! AMANDA ANCHE LA PROF TI INCITA A USCIRE CON ME! Sì PROF, NON SI PREOCCUPI, SONO IMPARZIALE! AMANDA ASPETTO UNA TUA RISPOSTA!

RIPRENDIAMO IL COMMENTO DELLA PARTITA! IL POSSESSO DELLA PLUFFA ORA È DEI SERPEVERDE…

- Chi è l’altro Cercatore? – chiese Lily, ad un tratto.

- Un tipo di nome Michael Damon…soprannominato Michelino, non è un granché, secondo me è appena capace di cavalcare una scopa. James però non vuole mai sottovalutare gli avversari…bè certo la corporatura di Damon in confronto a quella del nostro campione è moooolto diversa!

Lily guardò l’amico, preoccupata. Il soprannome non gli si addiceva proprio visto la sua stazza.

- Più che un Cercatore sembra un lottatore di sumo! Aiuto, povero James!

- Tranquilla, non è la prima volta che lo affronta!

- PUNTO DEI GRIFONDORO! BRAVA JONES! E CON QUESTO IL RISULTATO TEMPORANEO È DI 20 PUNTI A 0 PER I GRIFONDORO!

Lily osservò James, il quale ispezionava tutto il campo, avendo sempre alle calcagna Michael Damon che non gli stava lontano più di tre metri.

- PUNTO PER I SERPEVERDI! UN BOLIDE HA COLPITO DI SBRISCIO IL PORTIERE DEI GRIFONDORO, IMPEDENDO DI PARARE LA PLUFFA CHE È ANDATA A SEGNO! FORZA LOGAN, NON È NIENTE! CONTINUA A GIOCARE!

ATTENZIONE! ATTENZIONE! JAMES POTTER È PARTITO IN PICCHIATA, SEGUITO A RUOTA DA MICHELINO!! LA SFIDA CONTINUA!! MA…NIENTE! ALL’ULTIMO MOMENTO POTTER RINUNCIA ALLA CORSA, MENTRE IL CERCATORE DEI SERPEVERDE PLANA VORACEMENTE SUL TERRENO!

- Falso allarme.

- Come?

- Non c’era nessun boccino. James ha voluto solo scrollarselo di dosso!

Lily sospirò, non sarebbe stata tranquilla finché non sarebbe finita la partita.

- …SALVATO! MITICO WOODS! RESPITNO UN BOLIDE DESTINATO A WILDER! STRAORDINARIO BATTITORE! JAMES POTTER SI STA COMINCIANDO A MUOVERE, VOLA PIÙ VELOCEMENTE. L’ HA VISTO! IL BOCCINO D’ORO! È TROPPO TARDI PER DAMON! JAMES SI AVVICINA AL BOCCIINO, TENDE LA MANO IN AVANTI, SPOSTANDO IL PESO DEL CORPO SUL DAVANTI DELLA SCOPA! POCHI MILLIMETRI…OH NO! POTTER È CADUTO DALLA SCOPA, COLPITO ALLA NUCA DA UN BOLIDE, STA PRECIPITANDO!!!! QUALCUNO FACCIA QUALCOSA!

- Nooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!

James cadde rovinosamente a terra, perdendo conoscenza.

La sua caduta era stata lievemente attutita all’ultimo minuto dal Preside, ma perdeva sangue alle tempie, mentre il resto del corpo era pieno di ferite.

- ACCIDENTI! UN VOLO DI 30 METRI PER IL POVERO POTTER! MA…ASPETTATE! MADAME BUMB FISCHIA! È LA FINE DELL’INCONTRO! FANTASTICO!!!

PRIMA DI CADERE, POTTER È RIUSCITO A PREDNERE IL BOCCINO!! GRANDE CERCATORE QUEL POTTER! ORA SPERIAMO SI RIMETTI PRESTO! ESULTATE GRIFONDORO, LA VITTORIA È VOSTRA!!! 

I professori e Madame Chips accorsero immediatamente e portarono James in infermeria.

- Lily andiamo! – la incitò Sirius.

La ragazza rimasta sotto shock, aveva visto tutta la scena: il bolide che lo colpiva, la caduta e lo schianto a terra.

- Lily! Lily! – la scosse il moro – Lily, ascoltami!

I suoi occhi erano persi nel vuoto, fissi là dove lo aveva visto cadere.

Terrore.

Panico.

Timore.

Preoccupazione.

Questo le si leggeva negli occhi.

- Lily, stammi a sentire! Forza, vieni! Andiamo da James, in infermeria, ma dobbiamo sbrigarci!

- …sì…andiamo Sirius…ti prego…portami via di qui…

- Reggiti a me, forza.

Raggiunsero l’infermeria e quando vi arrivarono era già abbastanza affollata, piena di fans, preoccupate per la salute di James.

- Sediamoci qua. Ora come ora possiamo solo aspettare – disse Remus – dai Lily, non ti abbattere così!

- Remus ha ragione! James ha la pelle dura! Sai quante volte è dovuto andare in infermeria? Ormai ho perso il conto!

- Dai Lily, respira a lungo! – suggerì Steffy.

- Non ce la faccio! – esclamò la rossa, scotendo la testa.

- Dai appoggiati a me! E stai tranquilla…

Lily accostò la testa al braccio di Sirius, chiudendo gli occhi e per un po’ si addormentò.

Anche il ragazzo era abbastanza preoccupato questa volta…

Dopo quasi un’ora di attesa, comparve sulla porta la McGranitt e si avvicinò al gruppo.

- Prof come sta James?

- Non vi preoccupate, ora è fuori pericolo. Certo è stato fortunato, non ho mai visto qualcuno raccontarla da un volo di 30 metri! Aveva voglia di vivere…

Tutti dettero un’occhiata alla rossina, ancora addormentata al braccio di Sirius.

- È meglio se entrate in pochi, due al massimo tre persone. Arrivederci.

- Che facciamo Remus? Io, te…la svegliamo?

- Sì, lo vorrebbe.

I due la destarono dal sonno e la informarono su quanto detto dalla McGranitt.

- Possiamo vederlo? – chiese la rossa, con un espressione pura ed innocente.

- Sì, ma asciugati quelle lacrime e facci un sorriso!

 

 

I tre ragazzi entrarono nella stanza dell’infermeria.

James sdraiava su un letto in fondo alla camera.

Accanto a lui, in piedi, c’erano Madama Chips e Nick Logan, il portiere dei Grifondoro.

- Ciao Logan! Tutto a posto?

- We Black! Sì, io sì. Solo una frattura al naso. Ora che ci siete voi, io vado.

Lily sedette su una sedia accanto al letto di James.

La rossa lo osservò: il suo viso era pieno di graffi e sulla fronte aveva un cerotto; il petto e il collo fasciati.

- Ragazzi ho dovuto somministrare al signor Potter oltre alla normale anestesia anche un potente antidolorifico magico. Dormirà per un po’.

- Quando potrà uscire da qui?

- Signor Black quanta fretta! Per almeno quattro o cinque giorni non se ne discute!

- Grazie Madama Chips.

- Qualcuno dovrà informare i familiari.

Remus e Sirius si guardarono.

- Non si preoccupi. Ci pensiamo noi – la rassicurò il moro.

- D’accordo. Allora io vado. Ripasserò tra un paio d’ore.

- Come farete? – domandò Lily, dopo che Madama Chips se ne fu andata.

- Non faremo niente.

- Da quanto ne sappiamo, James non vede e sente il padre da due anni. E poi non sappiamo neanche dove si trovi. Non potremmo comunque fare niente…

 

 

Dopo qualche ora, Madama Chips tornò a controllare che fosse tutto a posto.

- Ragazzi potete andare. Non c’è bisogno che restiate. Tra poso sarà ora di cena. Non vi preoccupate, mi occuperò io di lui. Anche lei signorina Lily vada a riposare, ne ha bisogno.

- No, non ce la faccio. La prego mi faccia rimanere qui!

- Tieni cara, bevi questo – disse porgendo a Lily una tazza di tisana – ti farà bene. Black! Lupin! Andate! Mi occuperò anche della signorina Evans, la vedo troppo turbata, forse è meglio se resti qui! Dormirà in infermeria per questa notte.

- Grazie! – disse la rossa, sorseggiando la bevanda.

 

 

- Ora che siamo solo noi due le dico una cosa – confessò, dopo che Sirius e Remus se ne furono andati.

- Mi dica – rispose la ragazza, con la voce un po’ incrinata.

- Durante l’operazione…chiamava sua madre…poi…quando ormai era fuori pericolo…ha citato anche lei…

Calde lacrime involontarie scesero dagli occhi di Lily, la quale si affrettò a scacciare dal suo candido viso.

 

 

 

 

 

 

 

Ecco qua uno dei capitoli che più mi piacciono, anche se il finale non è uno dei più allegri. Ringrazio:

 

alexandra j: eccola!!! Lo continuata! Che ne pensi? Sono contenta che ti piaccia tanto^^ Grazie, a presto! Baci!

 

PrinceLily: eh…Grace…troppe ne combinerà quella strega…morire in modo crudele?? Mh tu cosa proponi?? XD anche qua tutta la combriccola ti saluta anche se la Corvonero non ha apprezzato lo schiaffo che le hai mandato (com’è che si chiama il tuo fidanzato che lo vengo a trovare? NdGrace Zitta! Nda me che la tira per i capelli e le mette un cerotto in bocca per non sentire più la sua voceXD) a presto e grazie! Baci!

 

lilistar: grazie^-^ leggi un po’ questo capitolo e lo saranno ancora di più…Grace tornerà a colpire quando meno ve lo aspettate, quindi occhio! E Sirius…bè, lui è il giullare del gruppoXD a presto! Baci!

 

Yo91: grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie…Grazissime! No, non si dice^^””XD mi fa piacere, spero che questo capitolo sia piaciuto anche a te^^ a presto, baci!

 

sweet_girl: o____O ohh! Che idea! Bella quella con la piovra gigante! Grace sarà un pasto un po’ acido, forse neanche la piovra gradiràXD ti ringrazio tanto^^ a presto! Baci!

 

miyu90: non finire mai?? Eh, magari…purtroppo la fine di Lily e James è là, lontana ma nota a tutti, purtroppoç__ç non pensiamoci, scrivo questi momenti romantici proprio per non pensarci! Ok, grazie, a presto! Baci!

 

Cosa ne pensate di questo capitolo? Attendo le vostre recensioni!

Baci baci

Lily-Rose

  

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Indecisione per amore ***


“Mia cara Lily,

“Mia cara Lily,

è la mamma che ti scrive. Papà e Petunia ti salutano tanto. Vuoi sapere cos’è successo questa volta? Penny, il barbagianni che ci invii sempre è arrivato sabato mattina e al cancello c’era il postino gabbano. Dovevi vedere l’animaletto! Penso si sia ingelosito: ha cominciato a beccare il povero uomo e gli ha rubato pure il cappello! Una scena da morir dal ridere!

Dovevi vedere tua sorella! Si è scusata con tutto il vicinato e con il postino del piccolo incidente. Anche i vicini che hanno assistito alla scena si sono divertiti!

Nonna sta meglio, non ti preoccupare.

Dall’ultima lettera che mi hai scritto, noto che sei di ottimo umore! Mi dispiace tesoro ma non resisto: te l’avevo detto! Comunque, complimenti cara per la scelta! È proprio un bel ragazzo! Bè, d’altronde hai buon gusto proprio come tua madre! Sembra un bravo ragazzo, sarei curiosa di conoscerlo! Mi raccomando però, non ti distrarre troppo! Continua a studiare come hai sempre fatto! Le foto le ho fatte sviluppare e dell’ultima ne ho fatto una copia anche per James. Contenta?

Tienimi informata di quello che succede ad Hogwarts, ci tengo lo sai che sono curiosa. Stai attenta e impegnati! Un abbraccio forte forte

 

Mamma”

 

 

Lily sorrise. Sua madre le faceva sempre tornare il sorriso sulle labbra.

“Noto che sei di ottimo umore!”.

Non ora.

Nel momento in cui aveva scritto la lettera…lo era.

Ma non adesso.

Decise che avrebbe risposto alla lettera nelle prossime settimane, quando James sarebbe stato meglio e anche il suo umore, in modo da non far agitare la madre inutilmente.

Non voleva che si preoccupasse.

Riprese la busta ed estrasse le fotografie.

Erano proprio carine.

Si soffermò sull’ultima e continuò a fissarla.

Quando alzò il mento, i suoi occhi erano velati di lacrime, le labbra serrate.

Non doveva abbattersi e così prima di recarsi a pranzo, Lily fece un salto in infermeria, dove trovò anche Sirius.

- Ciao anche tu qua? 

- Già…lo vedo meglio. Ha ripreso un po’ di colorito.

- Sì, abbastanza. Madame Chips mi ha detto che nel tardo pomeriggio si risveglierà. Ascolta…

- Dimmi.

- Tu…la conoscevi…sua madre? – chiese Lily al moretto davanti a lei. Era una domanda delicata ma che desiderava fargli – James mi ha detto che è morta quando lui aveva sette anni…tu eri già suo amico a quell’epoca?

- No, purtroppo. Sai, le nostre due famiglie non andavano d’accordo. Ma le canaglie sono i miei parenti, non quelli di James.

Lily vide per la prima volta Sirius rabbuiarsi. L’aveva sempre visto allegro, sorridente e scherzare con tutti fino oggi.

- Sai quest’estate penso di scappare di casa. James ha già detto che mi accoglie volentieri dal lui, tanto è sempre solo.

- Ma…perché? – li domandò la rossa. Non riusciva a comprendere tanto bisogno di evadere, lei non ci aveva mai pensato.

- Li odio! Li odio tutti: i miei genitori hanno la mania del sangue puro, tutti i loro discorsi…non ne posso più! E mio fratello li asseconda! Quello stupido!

Lily vide i pugni del moretto serrarsi, pieni di rabbia.

- Ti aspettiamo quest’estate, spero verrai a trovarci!

- Vedrò di esserci!

- Anche se so che verrai solo per James…

La ragazza sorrise, scotendo la testa.

- No, non è vero. Verrò anche per te. Sei un buon amico, Sirius, ora che ti ho conosciuto meglio…grazie per ieri…

Il moretto inclinò la testa.

- Sono commosso, che onore!

- Scemo come sempre!

Lily lo abbracciò come fosse un fratello.

- Sono felice di averti come amico!

- E io che tu sia la fidanzata del mio campione! Sei quella giusta, a parer mio. Va bè…ora devo andare, lo studio chiama anche me!

- Veramente? Non ci avrei mai scommesso!

- Simpatica Evans! Che fai? Resti ancora un po’?

- Sì. Sistemo una cosa e poi ti raggiungo. Ci metto un minuto.

- Ok, allora ti aspetto fuori.

 

 

Poche ore più tardi aprì le palpebre.

Lentamente.

Vedeva tutto appannato.

Tentò di muoversi, ma provò un forte dolore.

Non sopportava di rimanere immobile.

Quando l’appannamento della vista cessò, si scrutò intorno, facendo attenzione a non muoversi troppo con il collo, parte del corpo dove era stato colpito dal bolide.

L’infermeria.

Ora ricordava: la partita di Quidditch.

Ma avevano vinto?

Quando il bolide l’aveva colpito era subito svenuto, perdendo i sensi e non ricordava di aver tenuto stretta fra le mani la pallina d’oro.

Questo dubbio gli attanagliava la mente in quel momento.

Con la coda dell’occhio vide il comodino, accanto al suo letto.

Sempre rimanendo sdraiato, alzò un braccio e spostò il mobiletto a sua vista.

Sopra di esso c’era un vasetto con all’interno una rosa bianca.

James fece un sorriso.

Cercò di afferrarla, ma notò esserci qualcos’altro sopra al comodino.

Una fotografia.

La guardò e non poté fare a meno di sorridere.

Lui e Lily.

Erano venuti proprio bene.

Ad un tratto sentì delle voci e dei rumori, ripose la foto sul mobile e fece finta di essere ancora addormentato.

Lily aprì la porta dell’infermeria e vi entrò.

- Ciao James! – lo salutò, chinandosi su di lui e baciandolo sulla fronte, come faceva ogni volta che lo andava a trovare – ti salutano tutti e ti augurano di guarire presto… 

- Signorina Lily! – la chiamò Madame Chips.

- Buongiorno! – la salutò lei.

- Non lo sentita entrare. Dovrebbe essere sveglio, lo sentito muovere! Dato che c’è lei a sorvegliarlo, io torno fra un momento che ho da fare una cosa.

Lily sbatté le palpebre, poi girò la testa verso il ragazzo, mettendo le mani in vita.

- James? Dai lo so che sei sveglio!

Il ragazzo aprì un occhio solo, come per sondare il terreno e vide Lily con uno sguardo piuttosto severo che lo stava fissando.

Ma la rossa non resistette a tenergli il broncio e lo abbracciò, restando stretta a lui.

- Ho temuto di perderti.

James la guardò in viso e le asciugò quelle lacrime crudeli che non cessavano di scendere.

- Ma…cos’ hai fatto alle mani? Cosa sono questi cerotti? – chiese alla ragazza.

- Niente…

- Lily, che hai combinato?

La rossa abbassò lo sguardo.

- Mi sono punta parecchie volte per cogliere quella rosa. Sì, lo so, sono un imbranata!

James scoppiò a ridere, mentre invece Lily faceva la faccia imbronciata.

- Sai che sei proprio carina quando metti il broncio? Grazie della rosa e comunque non ridevo perché sei imbranata…chinati.

La rossa corrugò le sopracciglia, sorridendo.

- Come? E perché?

- Voglio baciarti, ma non riesco ad alzarmi, mi fa male il collo.

- Povero piccolo! – esclamò Lily, prendendolo in giro, piegandosi su di lui e mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio – lei signor Potter è un paziente impaziente!

- Lo sai che mi attraevi quando mi chiamavi ripetutamente così?

Entrambi sorrisero, accorciando le distanze tra le loro labbra.

 

 

Il giorno successivo Lily fece visita a James nel pomeriggio.

Quando arrivò, il ragazzo era già in compagnia della sua squadra di Quidditch.

- Mi dispiace capitano, ero dall’altra parte del campo, non sono riuscito a parare quel bolide! – esclamò Woods, uno dei due battitori.

- Anch’io! In quel momento ne stavo schivando uno diretto verso Amanda – si scusò l’altro.

- Ragazzi, non preoccupatevi! Sono incidenti che capitano!

- Ciao! – salutò timidamente Lily, ritrovandosi sette paia di occhi puntati addosso.

James le fece l’occhiolino, raggiante di vederla.

- Tu sei Lily Evans, vero? – chiese Amanda Jones, l’unica ragazza della squadra di Quidditch di Grifondoro.

- Sì.

- Piacere. Io sono Amanda Jones. Se domenica eri alla partita, mi avrai sicuramente sentito nominare da quel cretino di Morris!

- Sì, ricordo ora che ci penso.

- La famosa Lily Evans! La ragazza che attacca briga sempre con il nostro Potter! Giusto?

La rossa rimase stupita e per un attimo senza parole.

- S-sì…sono io…

- Stavi per fare a botte con quella Corvonero!!

Lily era decisamente a disagio tra loro.

- Ti capisco, anch’io non la sopporto! – esclamò Amanda.

- Qualcuno che mi capisce…- si consolò la rossa.

- Ma…se litigate tanto…come mai James tieni una vostra foto sul comodino? – chiese la Cacciatrice, elevandosi sulle punte dei piedi per controllare di non aver visto male.

Gli sguardi dei due mentitori s’incrociarono furtivamente.

Ormai…

Lily alzò le spalle, in segno di resa e James fu costretto a dire la verità.

- È la mia ragazza!

Silenzio tombale.

- Complimenti James! Anche a te Lily! Sono felice per voi! – si congratulò radiosa, con voce squillante la Jones.

- Grazie Amanda.

Gli altri cinque giocatori della squadra rimasero in silenzio, sorpresi di quanto appena detto dal loro Cercatore.

- Wow James! Questa non ce l’aspettavamo di sicuro! – furono le prime parole che riuscì a dire uno di loro – tanti auguri.

“Spero sopravvivrai!”

Alle orecchie di Lily quelle parole suonarono così.

- Amanda, mi sono scordata di dirtelo – cominciò la rossa – fuori dall’infermeria c’è Mark Morris, ti sta aspettando. Ti dice che vuole una risposta…

La Jones fece roteare gli occhi, sospirando profondamente.

- Secondo te cosa dovrei fare?

- Oh…bè…- Lily fu sorpresa da quella domanda, in fondo si erano appena presentate – non vorrei sembrarti indiscreta…forse dovresti ascoltarlo, poi…segui il tuo cuore…

Amanda fece un mezzo sorriso, un po’ diffidente.

- Ascolta…- le disse Lily, abbassando la voce – in pratica più o meno è così…se quando ti corteggia o ti nomina durante le partite sotto sotto ti fa piacere…allora dovresti accettare di uscire con lui…

Amanda capì il piccolo, ma pratico consiglio al volo e annuì furbetta.

- È andata così con James, vero?

Lily non ebbe neanche il tempo di ribattere, infatti la Cacciatrice salutò tutti e si congedò.

- È…simpatica! – commentò la rossa, non trovando altri aggettivi.

- Bè…non a tutti! – rispose Logan, il biondo portiere dotato di un gran bel fisico.

- Che vuoi dire? Non capisco.

- Non ha molte amiche, proprio a causa del suo carattere!

- Bè…è un po’ schietta, franca, ma è simpatica, socievole…

- Preferisce stare con i ragazzi…dice che voi femmine siete tutte…ehm…forse farei meglio a star zitto…

- Ho capito…

- Dai ragazzi! È ora di andare! Ci vediamo James! Buona guarigione!

Dopo i saluti e che i giocatori di Quidditch se ne furono andati, Lily si sedette.

- Evans ti vedo diffidente…

- Mi dispiace per Amanda…in fondo è simpatica…

In quel momento la porta dell’infermeria s’aprì.

- Disturbiamo?

- No, no. Venite pure!

Erano Frank Paciock e la sua fidanzata Alice.

Amici di vecchia data erano venuti a trovarlo.

- Ciao James come va?

- Frank ! Ora meglio!

- Siamo venuti per una visita. Complimenti James, grazie a te abbiamo vinto!

- Ho fatto del mio meglio!

Dopo poco più di mezz’ora sia Frank, sia Alice se n’andarono.

- Riusciremo a stare un po’ da soli? – chiese il Grifondoro.

- Chi lo sa?

Detto questo si chinò su di lui ma non fece in tempo.

- Interrompiamo qualcosa o siamo i benvenuti?

Entrambi alzarono gli occhi.

Erano Sirius, Steffy, Remus e Peter.

- No, venite ragazzi!!!!

- Ciao campione, come va?

- Bene!

- Ho sentito che hai già fatto spargere la notizia…

Sia James, sia Lily non capirono.

- Che siete fidanzati. Ormai lo sa tutto il castello!

I due spalancarono gli occhi, allibiti.

- Da chi l’ hai sentito?

- Dunque…lo sentito da Sean che glielo ha detto Jane che l’aveva sentito da Cameron che…

- Sirius taglia!!

- Morris! – risposero tutti insieme Sirius, Steffy, Remus e Peter.

Lily e James incrociarono lo sguardo arrendevolmente.

- Amanda!

 

 

- Lily dove vai?

- In infermeria!

- Guarda, se ti trasferisci là fai prima!

- Lo farei sei Madame Chips mi desse il permesso!

La rossa aprì la porta della stanza e vi entrò, fermandosi alla sponda del letto.

- Allora…- cominciò la ragazza – un certo John e fidanzata ti augurano una buona guarigione e felicitazioni per il fidanzamento inatteso, riferisco parola per parola, sirius ti incita a guarirti in fretta che non ne può più di restare senza progettare scherzi, Peter deve terminare una partita a scacchi con te, una certa Mary-Anne del primo anno credo…ti manda questa cioccorana, Philippe, uno del secondo, voleva un consiglio su come “accalappiare” una ragazza, ha detto proprio così e un certo Thomas, di Tassorosso, ti ringrazia di aver preso il boccino perché ha vinto una scommessa che aveva fatto…credo con un Serpeverde…

Lily cercò di riprendere fiato. Ricordarsi tutto non era stato semplice. Si sedette e solo in quel momento lo notò: tantissimi regali, cioccolatini, fiori e tanto altro erano sistemati accanto al letto di James, per terra e sul letto a fianco al suo, proprio lì dove aveva dormito lei domenica sera.

Spalancò gli occhi e poi guardò James, in attesa di spiegazioni.

- Fan!

- Ah…

Qualcosa dentro Lily cominciò a pungerle lo stomaco.

- Dai siediti qui, sul mio letto. Lo sai che sei la persona che mi viene a trovare più spesso e…

- Se è così non c’è problema! – concluse Lily, facendo per alzarsi, trattenuta però dal ragazzo.

- Gelosona! Non mi hai fatto finire! Sei anche la persona più attesa…

- Potter il tuo modo di salvarti in extremis sta peggiorando…vedo che hai già tante fan che ti fanno compagnia! Ma conosci veramente tutta questa gente? Mi fermano per i corridoi, mi dicono auguri con James ma…io non conosco nessuno…

- Ti scoccia?

- No…solo un po’ a disagio…

- Ascoltami… - cominciò lui, cambiando di lieve il tono di voce – posso chiederti un favore?

- Se devo rispondere alle lettere delle tue fan te lo scordi!

James sorrise, poi tornò serio.

- No, non si tratta di questo. È per mio padre.

Lily lo osservò. Cos’è che avrebbe dovuto fare?

- Dovresti spedire una lettera a questo indirizzo.

La ragazza afferrò il bigliettino, dove c’era scritto un indirizzo francese, Parigi precisamente.

- Cosa devo scrivergli?

- Che abbiamo vinto la partita contro i Serpeverde. Sai lo tengo sempre informato sul Quidditch che giochiamo qua a scuola. Una volta ci teneva saperlo e da allora lo sempre fatto. Solo questo. Lui non risponderà, non lo fa mai.

- Non dovresti scrivergli anche che sei caduto dalla scopa?

- No!

Come si fa a controbattere a un no così secco?

- Ma…James sei caduto da trenta metri! Non è una sciocchezza!

- Non importa. Usa quella civetta bianca con il becco nero, hai presente? È abituata ai viaggi lunghi, uso sempre lei per le lettere di mio padre.

Lily lo guardò preoccupata. Non l’aveva mai visto così testardo e senza possibilità di deviarlo dalla sua decisione.

- Sicuro? Non mi sembra una buona idea tenerlo all’oscuro di tutto. Madame Chips si era raccomandata che i tuoi venissero informati!

- Lily tu non puoi capire, non conosci mio padre. Sarebbe inutile scrivergli della mia caduta, non farebbe niente. Direbbe “che scocciatura”! Oppure, cosa peggiore tra tutte, manderebbe un elfo per venirmi a prendere e portarmi a casa!

 

- Ne sei davvero sicuro? Magari lo stai sottovalutando! È pur sempre tuo padre, James! Magari questa volta ti risponderà e…

- No Lily…

La rossa perse la speranza, aveva già insistito a lungo, senza riuscire a fargli cambiare idea.

Il ragazzo notò il faccino un po’ triste della rossa e cercò di consolarla.

- Grazie comunque…vieni qui…

- Potter lei se ne sta approfittando un po’ troppo!!

Detto questo, James si sporse verso di lei e la baciò.

- Vedo che ti sei ripreso bene!

- Non sai quanto!

E le loro labbra si unirono di nuovo, a contatto, mordicchiandosi.

- Hem! Hem!

I due parvero non sentire.

- HEM! HEM!

Si udì più chiaramente.

James e Lily si voltarono ignari, trovando all’interno dell’infermeria la professoressa McGranitt che si stava schiarendo la voce a tutto andare, per far notare la sua presenza nella stanza.

I due spalancarono gli occhi e si affrettarono a discostarsi l’uno dall’altra. Entrambi cercarono di ricomporsi, mentre Lily si affrettava ad alzarsi dal letto di James, sul quale era praticamente sdraiata.

- Buongiorno professoressa McGranitt! – salutarono all’unisono.

- Buongiorno ragazzi! Signorina Lily solo ora afferro il significato delle sue parole quando mi disse di non preoccuparmi e che anzi, ultimamente andavate piuttosto d’accordo, comunque…come va Potter? Meglio?

- S-sì, grazie prof. Forse riesco già ad alzarmi.

- Dia tempo al tempo signor Potter! – disse Madame Chips entrando in quel momento nella stanza – ora riesce a muoversi meglio, a piegarsi. Domani proveremo ad alzarci, se riesce. Non si preoccupi, tornerò come prima!

- Non ne dubito.

- Bene Potter. Congratulazioni per la vittoria e buona guarigione. L’attendo al più presto nella mia aula. Tra pochi giorni tornerò a frequentare le lezioni, non è vero Madame?

- Certamente! I giorni di pacchia sono finiti, caro Potter!

James sorrise un po’ dispiaciuto, poi salutò la McGranitt.

- Bene. Signor Potter vedo che lei sa bene quali sono gli amici fidati. Questa ragazza la sera dell’incidente è voluta rimanere qua con lei, non la mica abbandonata! Ha dormito in quel letto là. Lo sapeva? – chiese la donna, andandosene via, avendo già avuto risposta dallo sguardo stupito di James.

- Sei rimasta a dormire qua con me?

- Te la già detto come sono andate le cose.

- Vieni qui – disse, prendendole una mano, facendola risedere sul letto e stringendola forte a sé – lo sai…ho visto mio madre. Penso quando mi stessero operando.

Lily spalancò gli occhi.

- Forse stavo sognando, chi lo sa? Mi diceva che era fiera di me, non poteva aspettarsi un figlio migliore. Era felice di quello che ero diventato. Poi, ad un certo punto mi ha indicato una direzione, penso fosse la vita terrena. E là c’eravate tutti voi: te, Sirius, Remus e il resto del gruppo. L’ultima cosa che ho visto è stata la sua mano. Poi quando mi sono svegliato e ho visto la tua rosa bianca sul comodino…ho capito che il mio posto è qui! Mia madre resterà per sempre nel mio cuore. Avevi ragione tu!

Lily sorrise dolcemente, sull’orlo delle lacrime.

- Cosa ha detto tua madre delle foto? – le chiese James.

La rossa scoppiò a ridere, ricordando la sua lettera.

- Furbacchiona! Cosa mi tieni nascosto? – domandò il ragazzo, cominciando a farle il solletico.

- Mi ha scritto. “ te l’avevo detto, complimenti per la scelta, hai buon gusto proprio come tua madre…”

James non la fece neanche finire: cominciò ad annuire, con un sorriso furbetto e a gonfiarsi il petto, sentendo tutte quelle lodi.

- …” e di non distrarmi troppo!” quindi ora vado! Bye, bye!

James ci rimase di sasso.

- No aspetta!

Lily rise, soddisfatta: le sue parole suonavano come i guaiti di un piccolo cucciolo abbandonato.

- Devo andare a studiare! Lo sai che sono rimasta indietro un casino? Avrò un finesettimana da incubo! Per colpa tua!

- Ma …io sono malato…

- Va bene malaticcio, la perdono volentieri. Ora però devo andare veramente!

Prima di fuggire via, gli diede un veloce bacio.

Ma non corse via, dopo pochi passi si fermò sull’uscio della porta.

- A cosa stai pensando? - gli chiese lui.

- Spero proprio di non incontrare la McGranitt per un po’…

 

 

“Abbiamo vinto la partita contro i Serpeverde”

James

 

 

Questa la lettera per il padre.

Lily si appoggiò al muro della Guferia.

Aveva l’indirizzo.

Lei era l’unica che poteva fare qualcosa e voleva farlo con tutto il cuore.

“No!”

“Lily, non puoi capire”

“Sarebbe inutile scrivergli della mia caduta!”

“Non farebbe niente o peggio…”

“Direbbe che scocciatura!”

“Non conosci mio padre”

“No Lily!”

La ragazza chiuse gli occhi.

Voleva aiutarlo.

Far sì che si riappacificasse con il padre, ma la tale ostinazione di James la fermarono.

Non era suo diritto interferire in queste cose private, familiari, che non la riguardavano.

E poi cosa avrebbe potuto fare?

Come avrebbe convinto il padre?

Lily in un momento come questo si sentiva talmente piccola e impotente da non riuscire a sopportarlo.

“Non conosci mio padre!”

È vero. Lei non sapeva niente di lui, né come avrebbe reagito.

Indifferenza?

Scocciatura?

Interessamento?

Fastidio?

Non lo poteva sapere…

 

 

 

 

 

Con un velo di indecisione e suspance si chiude questo capitolo…

Cosa deciderà di fare la nostra Lily: attenzione a questa ultima parte, sarà molto importante!

Vi ringrazio per le vostre numeroso recensioni:

 

lilistar: grazie, spesso questi tre componenti, comicità, romanticismo e tensione, caratterizzeranno l’intreccio di questa storia, soprattutto i primi due! La storia dei genitori di James, ma soprattutto del padre, ci accompagnerà, anche se molte volte rimarrà di sfondo, fino alla fine. Ecco qua il continuo, che ne pensi? A presto! Baci!

 

lucia: grazie^^! Ti è piaciuta quella parte? Sono contenta, infatti adoro lo scorso capitolo proprio per quel discorso che fanno loro due! A presto! Baci!

 

debby87: grazie, ecco qua il proseguimento…cosa ne pensi? A presto! Baci!

 

alexandra j: ti ringrazio, mi fa piacere che anche se già l’ hai letta continui a recensirmi! Dopo un lungo periodo di fermo, ieri ho pubblicato il seguito sull’altro sito. Presto riuscirò ad arrivare anche qua ai capitoli dell’altro^-^ a presto! Baci!

 

PrinceLily: con un bolide in piena faccia direi che va bene! Così si sfigura anche porella!XD purtroppo per la nostra coppia preferita Grace sarà sempre nell’ombra…tremate!!XDDD grazie, a presto! Baci!

 

^clod^: grazie! (anche da parte di James che, nonostante sia a letto in infermeria, non riesce a star fermo e a non provarci con voi-.-“”””” nda clod vuoi uscire con me??? ndJames che comincia ad inquietarsi vedendomi estrarre una lunga siringa e un sorriso diabolicoXD) grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: ^__^ sono molto contenta che la mia storia sia tra le tue preferite, grazie^^! (E io sono il tuo preferito, vero? *_* NdJames -.-“”” James siringa!!! Nda e a questa minima minaccia s’inquieta e diventa docile come un agnellinoXD) a presto! Baci!

 

Cordelia Black: emozionata?? Wow, ne sono davvero felice, è il mio primo obiettivo quando scrivo! Ecco qua veloce veloce il continuo! Cosa ne pensi? Grazie! A presto, baci!

 

miyu90: grazie, grazie^^! Ne sono contenta! Ecco qua il continuo, che te ne pare? A presto! Baci!

 

Un saluto a tutti voi!

A presto!

Baci baci

By Lily-Rose

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Capitolo 13
*** Nel mio cuore ***


Lily, dopo essere stata in Guferia, si diresse in biblioteca

Lily, dopo essere stata in Guferia, si diresse in biblioteca.

Il suo cuore era in tumulto.

Batteva forte come un tamburo ossessivo, mentre velocemente saliva le scale.

Voltando l’angolo, incrociò Amanda, la Cacciatrice di Grifondoro.

- Ciao Lily! Come va?

- Amanda! Va meglio, tu?

- Alla grande!!

- Cos’è successo? – chiese curiosa la rossa, sorridendo.

- Ho seguito il tuo consiglio!! Le tue parole mi hanno fatto riflettere!!

- Ah sì? E allora…

- Lo ascoltato e ho seguito il mio cuore!

- Brava! Sono contenta per te!

- Già!! Sto proprio bene insieme a lui!!

- Non credevo che Mark Morris fosse un ragazzo così speciale…- si stupì la rossa.

- Mark? Non sto mica assieme a lui…

- Eh? – chiese confusa Lily.

- Ah sì. Ho parlato con Morris, ma non è lui la persona con cui sto!

- Ah! E allora chi sarebbe il fortunato? – chiese la rossa, rimasta di stucco.

- Nick Logan!!!

- Il portiere?

- Esatto!!! Proprio lui!! È così tenebroso…

- Ah…non me l’aspettavo…e Morris?

- Alla prossima partita farà il nome di qualcun’altra…mi dimenticherà in fretta…- si consolò la biondina, alzando una spalla - ascolta, mi dispiace: mi sono lasciata sfuggire con Mark che te e James state insieme e ora lo sanno pure i fantasmi! Mi dispiace…

- Ah…eh…non importa…

- Scusa – le disse Amanda, porgendole la mano destra.

Lily fu sorpresa da quel gesto ma gliela strinse.

- Se avrò bisogno di altri consigli verrò da te, ok?

La rossa sorrise timidamente.

- Allora spero di consigliarti bene!

- Sei una buona amica Lily.

- Grazie Amanda!

- E se è detto da me, ti posso assicurare che è vero…non ho amiche femmine…

- Anche tu lo sei…

- Io? Non credo…

- No, davvero! Mi stai simpatica!

Amanda si addolcì, rivelando per la prima volta un espressione timida, che sicuramente non le si addiceva o non aveva mai fatto vedere.

- Complimenti, hai scelto bene! Bel tipetto quel Logan!

- Attenta! Potrei dirlo a James!

- Correrò il rischio! Ciao!!

 

 

Il giorno seguente, tra compiti, studio e lezioni, Lily riuscì a vedere il suo Cercatore preferito solo nel tardo pomeriggio.

Quando lo raggiunse, in prossimità dell’infermeria, sentì delle risate e pensò che avesse visite.

Ed era così.

Aprendo la porta, Lily si ritrovò faccia a faccia con Grace, seduta lì, in quella sedia dove lei era solita accomodarsi per far compagnia a James.

Calò il silenzio.

Le due non poterono fare a meno di squadrarsi e restare a fissarsi duramente.

Occhi verdi.

Occhi neri.

- Ciao Lily! – salutò James, spezzando quel silenzio di tomba.

- Ciao James! – rivolse il saluto lei, avvicinandosi al ragazzo e baciandolo come era solita fare.

Grace la guardò disgustata.

- Lily – si limitò la Corvonero.

- Salve.

- Signor Potter lei è molto fortunato – rivelò Madame Chips, entrando in quel momento nella stanza, cominciando a rifare un letto – è sempre circondato da belle ragazze. Poi ora non resterà nemmeno da solo, sarà in compagnia per il resto della settimana…

Lily non colse.

- Che vuol dire?

- Come Lily? Non hai saputo del mio piccolo incidente? – chiese Grace in tono falso, facendole vedere una fasciatura alla gamba sinistra che andava dal ginocchio alla caviglia.

La rossa allargò gli occhi.

- Cos’ hai fatto?

- Mi sono bruciata con acqua bollente. A Pozioni. Non lo sapevi?

- N-no…

- Grace farà compagnia al nostro James – intervenne l’infermiera – per almeno due giorni!

- Già. Così non sarà mai solo, vero James?

- Fantastico! – esclamò Lily, pensando l’esatto contrario e costretta a fare un sorriso forzato.

- Vado a stendermi, ti lascio con la tua fidanzata. Tanto io ti ho per tutto il giorno! Arrivederci Lily!

- No, non ti preoccupare Grace…resta pure, vado di fretta…ero solo venuta per un saluto, Aritmanzia mi aspetta, devo andare a prendere un libro in biblioteca…a presto…

Quando Lily però incontrò lo sguardo perplesso di James si sarebbe mangiata le mani.

“Uso sempre questa scusa quando voglio filarmela!”

Lui lo sapeva.

Anche se avesse recitato alla perfezione, lui avrebbe capito comunque.

Ma perché in questi momenti era sempre così ripetitiva?

Si sforzò di sorridere al ragazzo, lanciandogli un bacio.

- Cos’è quel muso lungo? – domandò lei, avvicinandosi alla porta dell’infermeria per uscire – non ti ho mica lasciato da solo, no? Sei in buone mani, in ottima compagnia!

Sorridendogli e inclinando la testa, si girò.

Poi abbassò gli occhi tristi, aprì la porta e sparì dalla vista di James.

 

 

- Non la sopporto!! Non la sopporto!! – urlò Lily, appena entrata nella Sala Comune dei Grifondoro, mettendosi le mani tra i capelli e sedendo imbronciata su una poltrona.

Alcuni studenti del primo e secondo anno furono stupiti dall’improvviso comportamento isterico del loro prefetto, ma fecero finta di non aver visto, né sentito niente.

Sirius e Steffy si avvicinarono alla rossa, cautamente.

- Cos’è successo?

- Non ti ho mai vista così!

- Quella lì…lei è sempre lei!! È colpa sua!! – esclamò con tigna ad alta voce, mettendosi le mani in faccia.

- Ti riferisci a Grace?

- E chi mai potrebbe essere? Lei, dovunque c’è lei! Io non riesco più a tollerarla!

- Che ti ha detto?

- Tra un po’ mi saltano i nervi! Me lo sento! Lily sta calma! S-t-a-c-a-l-m-a! – disse, auto-convincendo sé stessa.

- Ma dicci…raccontaci!

- Allora, entro da James e ci trovo lei, restiamo a guardarci per mezz’ora con sguardo omicida, poi scopro la brillante notizia: anche lei deve restare in infermeria!

- Come??

- A me era giunta una mezza voce di questo genere – le informò Sirius.

- Si è bruciata una gamba, così James non “sarà mai solo, non lo sapevi?” – disse Lily, facendo una brutta imitazione di Grace.

- Devi ancora migliorare! – li riferì Sirius, il maestro delle imitazioni.

- Non riesce nessuno a darmi sui nervi quanto lei!

- Dai Lily, stai tranquilla. Rilassati, così stai facendo il suo gioco!

- Lo so, ma non è facile…

- Come sta James? Oggi riesce a camminare?

La rossa rimase muta.

- Ecco, lo sapevo! Non lo so, non glielo chiesto! Non gli ho neanche domandato come stava!

Lily si rimise le mani nei capelli, agitandosi ancora di più.

- James capirà... 

- Dite? Non riesco a stare calma quando lei è nei paraggi. È più forte di me! Grace sa come colpirmi e ci riesce molto bene…

 

 

 

- …trasfigurarlo non è facile, ascoltate e prendete appunti. Intanto aprite il libro…

Lily guardava quel banco vuoto accanto a Sirius, da troppo tempo non veniva occupato.

Poi incontrò lo sguardo serio e un po’ arcigno della McGranitt, eliminò dalla sua mente quei pensieri e cercò di concentrarsi di più sulla lezione.

- Lily sei già andata da James oggi? – chiese il moretto, finite le lezioni.

- No Sirius…

- Io e Steffy stiamo andando ora. Dai vieni con noi!

- Uhm…

- Non credo che la salute di James migliorerebbe se non ti fai più vedere per tutta la settimana!!

- Non sono d’accordo. Dimentichi che ora è in buona compagnia!!

- Oh, andiamo Lily, ancora? – intervenne la sua migliore amica.

- Guarda caso me lo ricordo ogni volta!

- Dai paranoica, alzati da quella sedia e cammina!!

Lily dopo averlo guardato un attimino, si lasciò convincere e li seguì.

Durante il tragitto incontrarono Amanda e Nick in amorevoli conversazioni. La Cacciatrice salutò raggiante la rossa, la quale ricambiò con un sorriso, un po’ imbarazzata. 

In infermeria trovarono James in compagnia di Peter, i quali stavano facendo una partita a scacchi. In quel momento una torre del Cercatore stava eliminando un alfiere dell’amico.

- Ciao ragazzi!!

- Se la buona compagnia a cui ti riferivi è Peter, non credo che James guarirà tanto in fretta! – le disse Sirius a bassa voce.

- Sai benissimo a chi mi riferivo! – rispose secca la rossa tra i denti.

Lily, per ultima, chiuse la porta, lanciando un’occhiata al letto dove sdraiava Grace: era due brande più in giù da quello di James e la moretta, circondata dalle sue amiche, stava chiacchierando con loro. 

- Anche oggi sei venuta solo per un saluto? – chiese James, scherzosamente quando la rossa si avvicinò alla branda di lui.

Avendo tutti gli occhi puntati addosso, abbassò la testa.

- Scusa…

Silenzio.

- Allora James, riesci a camminare? – gli chiese Sirius, spezzando quel momento di tensione.

- Sì, già da ieri.

- E quando potrai uscire?

- Mah…non so...

- Forse stasera Potter! – intervenne Madame Chips – tenga bevva questa. Se vuole può restare fino a domattina, così fa compagnia alla signorina Grace…che ne dice?

Lily spalancò gli occhi, mentre Sirius e Steffy non poterono fare a meno di ridere sotto i baffi.

- Ehm…non saprei…forse è meglio che vada…

- Sicuro? Giustamente lei è un bel ragazzo, ha tante donne da cui andare…vero signorina Lily?

La rossa prese il braccio di Sirius e cominciò a stringerlo, stritolandoglielo.

- Certo – pronunciò, con un bel sorriso falso.

- Lily! Lily mollami il braccio!!!! Me lo stai triturando!!!

- Oh scusa!

Quando l’infermeria se n’andò, cominciarono i pettegolezzi.

- Oh! Ma voi lo sapevate che la Jones sta con Logan?

- Veramente?

- Ma non era Morris, il telecronista?

- Bo…avrà cambiato…

Tutti guardarono Lily, la quale non aveva proferito parola sull’argomento.

- Bè, io lo sapevo! Che c’è di male? Ha detto che verrà da me se avrà bisogno di qualche consiglio! – affermò la rossa, alzando una spalla.

- Ha parlato l’esperta!!! – commentò Steffy, scatenando l’ilarità dei presenti.

 

 

- Bene Potter, direi che può andare visto che non desidera rimanere…

- Sì, grazie per quello che ha fatto per me Madame…

- Dovere!

James si mise la maglietta, coprendo le bende che aveva sul corpo. Si alzò dal letto, riempì una sacca con tutti i regali e cioccolatini che aveva ricevuto, prese la rosa e la foto, avviandosi verso l’uscita.

- Lascia a me James, tengo io lo zaino – disse Sirius, mettendoselo in spalla.

- Grazie, andiamo? – chiese, stringendo Lily a sé ora che poteva farlo meglio, appoggiando un braccio sulla sua spalla.

- Si ricordi signor Potter – cominciò Madame Chips – di tornare domani che le cambio la fasciatura…o gliela cambia la signorina Lily?

La ragazza stava per ribattere, ma venne interrotta e portata via dal ragazzo.

- Arrivederci!

Dopo essere usciti fuori le risate si sprecarono.

- Cos’è quel muso corrucciato? – chiese il Cercatore alla rossa, alzandole il viso per osservarla meglio.

- Le sono saltati i nervi! – intervenne Sirius, ridendo – già da ieri!

Lily guardò Sirius in cagnesco, poi si buttò tra le braccia di James, abbracciandolo e appoggiando la testa sul suo petto con leggerezza, facendo attenzione a non appoggiarsi troppo per via delle ferite.

Chiuse gli occhi, bisognosa di affetto.

- Coccolona!!

Sirius e Steffy li lasciarono soli, mentre James la stringeva forte a sé, lieto di sentirla accanto, vicino, finalmente libero di poterla sfiorare e coccolare.

- Mi sei mancata – le rivelò , baciandola sul collo.

- Uhm…sicuro?

- Sì. E io? Ti sono mancato?

- Uhm…così così…

- Come così così?

- Bè…anch’io non ero mai sola…

- Che vuoi dire furbacchiona??

- Che eri sempre con me. Nel mio cuore.

Sorridendo, annullarono la distanza tra loro, unendo le loro labbra con dolcezza.

 

 

 

 

 

Scusate la cortezza di questo capitolo^^””””

Ringrazio:

 

^clod^: grazie! Già, un dubbio che vi accompagnerà per tutto il proseguimento della storia^^”” sono troppo cattiva?? XD a presto! Baci!

 

lilistar: grazie! Avete tutte la stessa domanda: se lily scrive al padre dopo litigheranno…bè, lascio a voi l’immaginazione e questo dubbio, ma tranquille! Per ora, non accadrà nulla…ve lo garantisco^^ ecco qua il seguito, che pensi? Grazie, a presto! Baci!

 

miyu90: ^____^ mi fa piacere, a presto! Baci!

 

Yo91: XDDDDDD!! Anche Lily si unisce alle mie risate!! Sentito Harry? Non sei ancora nato e già hai una fan sfegatata! (me che parla con la cicogna che porterà il piccolo PotterXD) a presto! Garzie, baci!

 

PrinceLily: ciao^^, grazie! La tua supposizione direi che non fa una piega…bè dai proviamo a metterci nei suoi panni: voi che fareste al posto di Lily? (niente!! NdtutteXDDD) sìsì, lo sanno proprio tutti che stanno insieme, anche la McGranitt!! (Sirius dopo aver sentito che lo adori, si è gonfiato il petto, si è portato due dita alla bocca e ti ha mandato un bacio -__- mi stanno impazzendo i personaggiXD) a presto! Baci!

 

Lizzyluna: oh, questa sì che è pesante per GraceXD! Mi fa piacere che ti stia simpatica Amanda! Piace anche a me e, in qualche modo, la farò intrufolare spesso! A presto, grazie! Baci!

 

Cordelia Black: grazie grazie^-^! Continuerò prestissimo! Baci!

 

 

Un saluto a tutti!

A presto

Baci baci

By Lily-Rose

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Capitolo 14
*** Punizione all'Evans ***


La candida neve in una sola notte aveva coperto l’intero paesaggio, Natale si stava avvicinando

La candida neve in una sola notte aveva coperto l’intero paesaggio, Natale si stava avvicinando.

Il castello di Hogwarts era stato addobbato per l’occasione: abeti decorati con palline e luci colorate, vischio nei punti più nascosti, ghirlande di pungitopo. L’atmosfera natalizia era nell’aria! Su un tavolo della Sala Grande erano state disposte venticinque candele accese che venivano spente magicamente con il proseguire dei giorni.

- Dicono ci saranno delle sorprese per il mese di gennaio.

- Già, però non si sa se è qualcosa di definito…

Il tintinnio della forchetta sul bicchiere da parte della professoressa McGranitt fece calmare le acque e annullare le chiacchiere.

- Il professor Silente ha qualcosa da dirvi.

- Grazie Minerva. Dunque, innanzitutto volevo dare il bentornato al Cercatore James Potter, abbiamo constatato che ha la pelle dura, bentornato ragazzo! Tutta la scuola è lieta di riaverti tra noi.

Ci fu un applauso generale, mentre James fece un gesto al preside in segno di ringraziamento.

- Inoltre volevo ricordare il fine settimana ad Hogsmade ai ragazzi dal terzo anno in su. Grazie dell’attenzione.

- Potremmo approfittarne per i regali di Natale – intervenne Steffy entusiasta – andiamoci tutti i insieme! Adoro fare shopping!

- Steffy tu ami spendere fino a quando non rimani completamente al verde!

- Lily sei sempre la solita tirchia!

- Oh! Io sarei la tirchia? Sei tu che sei una spendacciona!

- Ragazze basta! Andremo ad Hogsmade per i regali di Natale, ok? – decise di calmare le acque Sirius.

 

 

Nel frattempo le lezioni proseguivano e James aveva un gran da fare: doveva recuperare il tempo in cui era stato in infermeria, stando al passo del programma. Grazie all’aiuto di Remus e Lily e a uno studio tosto riuscì perfettamente a rimettersi in pari.

- James non è ancora arrivato? – chiese Lunastorta, arrivando in quel momento in biblioteca.

- No – riferì Lily – vado a vedere se è ancora in Sala Comune, tanto devo andare a prendere altro inchiostro, io lo finito. Tu vieni da là?

- Ehm…no…

- Remus non ti distrarre troppo!! Mi raccomando! – gli consigliò la rossa, con un sorrisetto furbetto e divertito.

 

 

Mentre si stava dirigendo nella Sala Comune dei Grifondoro, vide per le scale James litigare con Severus Piton.

“Oh no! Ma perché non se ne sta mai bonino?” pensò Lily, alzando gli occhi al cielo.

- Ragazzi che succede qua? – intervenne la rossa, in tono serio.

- Wow Potter! Adesso ti fai difendere anche dalla tua ragazza? Sei caduto in basso! – lo istigò il Serpeverde.

James, pieno di rabbia, stava per scagliargli un incantesimo, ma fu fermato da Lily.

- Potter non ha bisogno di essere difeso da nessuno e la nostra vita privata non deve interessarti. Ricordati che sono un prefetto e come tale devo far rispettare le regole in maniere imparziale. Torna al tuo dormitorio, non mi sembra sia questa la strada. Lei Potter invece venga con me – riferì in tono duro, da vera autorità superiore.

James corrugò le sopracciglia. Gli sembrava di essere tornato ai vecchi tempi.

- Si merita una bella punizione per aver infranto le regole: mai scagliare incantesimi contro i propri compagni di scuola. Spero se lo ricordi in futuro, mi segua Potter.

- Ma Lily…

- Prefetto!

Lo fece entrare in un aula vuota, controllò che non ci fosse nessuno e poi vi si introdusse. La rossa si mise a braccia conserte, appoggiandosi alla porta.

- Lily io capisco che tu sia un prefetto ma…

La ragazza scoppiò a ridere, non ne poteva più.

James arcuò un sopracciglio, stranito.

- Vieni a scontare la tua punizione, Potter! – gli disse, mettendogli le braccia al collo e avvicinandosi al suo viso – dovevi vedere la tua faccia!! Ma Lily…ah!ah! troppo divertente!

- Brutta birichina! Questa me la paghi!

- Ah no! Deve finire la sua punizione con me, Potter!

- Evans credo che lei se ne stia un po’ approfittando…

- Benissimo se è così mi sostituirà la McGranitt, così va meglio?

- Per carità! – esclamò il ragazzo, rituffandosi tra le sue labbra e accarezzandole la guancia con una mano.

Dopo neanche cinque secondi, Lily cominciò a battergli delicatamente sul petto, per farlo smettere.

- Devi studiare! Me n’ero dimenticata! Dai, sbrigati, dobbiamo andare in biblioteca che c’è Remus che ci sta aspettando!

James le afferrò le mani, non d’accordo.

- Come? È già finita la punizione? Adesso che cominciava a piacermi Evans…

- Potter lei sta cercando per caso di corrompermi?

- Uhm…sto infrangendo qualche regola, mio prefetto?

- Direi di no…

- Peccato…scontare le punizioni con lei non mi dispiace…

- Non si preoccupi Potter, si può sempre riprendere più tardi…

- Non vedo l’ora…

Si diedero un ultimo bacio, poi uscirono dalla stanza.

- Perché non hai fatto qualcosa contro i Serpeverde? Cavolo! Tu che puoi farlo! Io a quest’ora…

- Ecco perché non sei prefetto mio caro! Dai muoviamoci!

 

 

- Lily datti una mossa!! – la incitò Steffy – stiamo aspettando solo te!

- Arrivo! – urlò la rossa dalla camera.

- Ora vado su e la porto giù a forza! – esclamò la bionda decisa e stufa di aspettare.

E così fece. James and company videro la bionda che trascinava Lily per un braccio giù dalle scale.

- Ma sei impazzita? Mi devo ancora mettere le scarpe! – le fece notare la rossa, con le calzature in mano.

James e Sirius scuoterono la testa.

Il gruppo formato da Lily, James, Sirius, Steffy, Remus e Peter si avviò verso la loro destinazione: Hogsmade, l’unico insediamento completamente non-babbano di tutta la Gran Bretagna.

- Chi rimane per le vacanze natalizie oltre a me e James? – chiese ad un tratto Sirius.

Silenzio. Ognuno si guardava l’un l’altro.

- Ah… - Sirius rimase senza parole – bè…James saremo senza i nostri due prefetti, chissà quanti scherzi potremo fare!

Il ragazzo annuì.

Il gruppo s’incamminò per i negozi, entrando in quello di piume Scrivensheft, dove Remus ne acquistò una nuova, nera e argento.

- Bene! Che ne dite di dividerci? – chiese ad un tratto Steffy – tu Lily vieni con me così compriamo i regali per i ragazzi e loro faranno altrettanto!

- D’accordo – affermò la rossa, sospirando. Lo shopping era una vera fissazione per la sua amica.

- Ci vediamo dopo!

- Incontriamoci a mezzogiorno ai Tre Manici di Scopa!

Dopo essersi accordati sul punto di ritrovo, il gruppo si spaccò in due.

- Che hai intenzione di regalargli a James?

 

 

- Tu cosa pensi di comprare per Lily?

 

 

- Bella domanda!! Non lo so!!

 

 

- Eddai! Ci avrai pur pensato un po’!

- Sì, certo. Ma non mi è venuto in mente niente di niente. Speravo che girando per negozi, soprattutto insieme a te, avrei deciso!

- Guarda là! Che ne dici di quel bazar? Sconti! Liquido tutto! Perfetto! Dai andiamo! – esclamò Steffy entusiasta, avendo già adocchiato il primo negozietto e trascinando l’amica.

Lily si fermò sulla soglia, adocchiando l’insegna.

- King and Queen, vestiti da re e regina! Steffy ma sei matta? No fermati!

Ma la sua amica si era già buttata all’interno del negozio, rovistando ogni capo d’abbigliamento. La bionda aveva afferrato una camicetta rosa con ricami di fiori e stava scrutando altri vestiti e accessori.

- Steffy! – la chiamò Lily, raggiungendola – ma hai dato un’occhiata ai prezzi?

- No, lo faccio alla cassa, perché?

- Bè, dovresti farlo ora. Guarda qua: ottantanove falci e sessantasei zellini!

La bionda spalancò gli occhi.

- Sì, ma è scontata, no?

- Certo, totale: ottantadue falci!

- Ok! Vado a metterla giù. Costa davvero troppo – concluse Steffy, un po’ triste di rinunciare alla sua camicetta e avviandosi verso dove l’aveva presa.

- Ciao Lily! Indaffarata con i regali?

La rossa si voltò e scorse Amanda, al di là di due file di vestiti.

- Ciao! Abbastanza!

- Cosa hai deciso di regalare a James? – chiese la Cacciatrice di Grifondoro, avvicinandosi.

- Guarda, non ne ho la più pallida idea…tu cosa mi consigli? – chiese Lily, speranzosa in un suggerimento utile. 

- Perché non gli compri un paio di boxer? Io per Nick ho preso un modello con i cuoricini, che ne dici? Gli piaceranno?

Lily rimase ammutolita. Sinceramente non ci aveva minimamente pensato di regalargli una cosa del genere, anzi l’idea non le era neanche passata per l’anticamera del cervello.

- Guarda carini questi con i boccini! Dai! Sono l’ideale per lui!

- Ehm…forse…però meglio di no…non sarebbe…nel mio stile…

Amanda, vedendo l’esitazione e il rossore sulle gote dell’amica, sorrise divertita.

 

 

- Facciamo un salto da Zonko? – propose Peter allegro.

- Andiamo a vedere se ci sono delle novità!

I quattro malandrini entrarono nel negozio, dando un occhiata in giro.

- Guardate un po’ qua! – esclamò Sirius ad un tratto – ghirlande puzzole! Sono una…

Sirius non fece neanche in tempo a finire la frase che fu vittima dello scherzo. La ghirlanda puzzola gli schizzò una quantità di fetore di Sradicus, una creatura magica molto simile alla puzzola babbana. 

Tutti e tre si misero a ridere, troppo buffa era stata la scena.

- Davvero divertente! – esclamò il proprietario del negozio – non l’avevo mai vista all’opera. Mi è arrivata questa mattina. La ghirlanda viene appesa fuori alle porte di casa e chi è ospite indesiderato o curiosoni viene spruzzato e…impuzzolentito! Efficace, direi.

La faccia di Sirius era più ridicola del solito: coperta interamente da una polverina verde muschio.

- Potrei metterla alla porta di camera mia! – suggerì il moro, trovando ugualmente il lato divertente della cosa.

 

 

- Tadan! Preso!

- Hai trovato il regalo per Sirius? – chiese Lily, che l’aveva aspettata fuori dalla profumeria.

- Yes!! Senti che buono! Eau de Micelle, è francese! Io adoro la Francia.

- Sì, buono.

- Se si mette questo profumo addosso, non lo mollo più! Gli resto appiccicata per tutto il giorno:

- Esagerata! E poi già lo fai, non c’è bisogno di quel profumo!

- Ha parlato la James-dipendente!

- Non è vero! Dai, vediamo un po’ se da Mondomago c’è qualcosa d’interessante!

- Ancora niente per James? – chiese la bionda, curiosa.

- No, purtroppo. Non ho bisogno di un profumo per cascare ai suoi piedi…cioè volevo dire…che sì insomma…

- Andiamo timidona! Ho capito benissimo! – esclamò Steffy sorridente, proseguendo lo shopping.

 

 

- Se costava un po’ meno, l’avrei presa quella ghirlanda puzzola!

- Sì, così tua madre dava ancor più di matto!

- Tanto quest’estate vieni a stare da me, non ne hai bisogno…- disse James, contento di avere compagnia per le vacanze estive.

- Già, grazie amico!

- Figurati!

- Remus, Peter, vi aspettiamo anche a voi due, vero James? James?

Il ragazzo si era fermato a guardare una vetrina, osservando gli oggetti in vendita. Poi sorrise.

- Che c’è?

- Trovato!!

 

 

- Guarda sabbia magica!

- Non credo sia molto utile.

- Ma Lily non vorrai regalargli qualche libro?

- No, certo che no…però qualcosa di…originale…

- Sì, come i boxer fantasia boccini che ti aveva consigliato Amanda? Più originali di quelli!

- Certo che stare con Sirius non ti fa mica bene! Stai diventando scema come lui!

- Non sei la prima che me lo dice…uhm…ma è veramente così? Lily?

La rossa si avvicinò a un mobile del negozio Mondomago, osservando con sorpresa gli oggetti riposti sopra. E improvvisamente il suo viso si allargò in un sorriso.

- Lo trovato! Lo trovato! – urlò con gioia.

- Sh!! Ma che urli!

- Guarda un po’ qua!

- Noo!! Non è possibile! Che carini! Sembrano fatti apposta per voi!

- Finalmente! Ok, ora lo compro, poi andiamo all’Ufficio Postale e lasciamo tutto lì, così i gufi recapiteranno i nostri regali la mattina di Natale!!

- Lo hai acquistato il mio regalo? – domandò Steffy, con sguardo indagatorio.

- Sì, quando eri in quella profumeria per Sirius. Cosa credi?

- Pensavo te ne fossi dimenticata!

- Scema! Come potrei? Te lo ripeto: stare con Sirius non ti fa mica bene: stai diventando un po’ troppo come lui!

- Uff…dai sbrighiamoci! Oh cavolo: mezzogiorno e dieci! Andiamo di corsa!

Quando le nostre due amiche arrivarono ai Tre Manici di Scopa erano ormai le dodici e trenta. Steffy e Lily videro i propri fidanzati chiacchierare molto animatamente e in confidenza con la cameriera del locale, una giovane ragazza sui venticinque anni.

- Hem! Hem! – si schiarì la voce Steffy, più forte del normale.

I due si girarono, interrompendo il discorso che stavano facendo.

- Ragazze finalmente! È questa l’ora di arrivare?

- Bè, noto che la compagnia non vi manca! – fece notare loro la bionda.

- Non ti preoccupare cara, non te lo frego mica! – intervenne Madama Rosmerta, cercando di placare le acque.

La rossa scoppiò a ridere, insieme al suo ragazzo: la situazione era troppo divertente.

- Tu devi essere la famosa Evans! Ti ho vista entrare qualche volta nel mio locale. Piacere io sono Rosmerta. Che fortuna: avere un tipo come James come moroso è un piacere! È un burlone ma romantico al punto giusto! – le rivelò, facendole l’occhiolino come fosse una grande amicona della rossa.

- Ah sì? Che conoscenza approfondita! – disse Lily, fulminando James con lo sguardo e cominciando a ingelosirsi anche lei.

- Già – confermò la donna – Sirius e James vengono spesso nel mio locale a tenermi compagnia e a parlare con me. Scusatemi, torno subito, vado a prendere un’ordinazione da quei signori!

- Va a lavorare che è meglio! – sussurrò sottovoce Steffy all’amica.

- Steffy!!

- Non mi piace sta…come diavolo si chiama? Rosme…Rosmarino?

- Rosmerta!

- Quello che è…

- Venite spesso qua, eh? – sottolineò la rossa, rivolgendosi ai due burloni con una punta di amarezza – chissà come mai…

Dopo diverse battutine ironiche, i ragazzi raggiunsero Remus e Peter al tavolo, ordinando sei burrobirre.

- Sei stanca?

- Un po’…Steffy mi ha fatto girare praticamente tutta Hogsmade!

- Non è vero! Da “Tempi di Mago”, “MagicheMagie” e “Souvenir by Hosgmade” non siamo andate! – precisò la bionda – anzi, forse dovevamo passarci, magari trovava qualcosa d’interessante!

- No ti prego!

Risata collettiva.

- Ehi Remus! – lo chiamò una voce proveniente da in fondo al locale.

Tutti si girarono verso quella direzione, notando una ragazza dai lunghi capelli castani, legati in due trecce, fare un cenno di saluto a Lupin.

- C-ciao! – disse lui, un po’ imbarazzato – ragazzi torno subito.

Lily sorrise, mentre vedeva l’amico avvicinarsi alla ragazza e gli altrifissarli ignari e curiosi.

- E quella chi è?

- Io so solo che è di Corvonero…

- E bravo il nostro Remus!!

- Ora Peter ci manchi solo tu!

- Ma perché non ci ha detto niente? Voi sapevate qualcosa?

Quasi tutti negarono. Tranne qualcuno.

- Lily, voi due vi confidate spesso. Allora?

- No, io non ne so niente.

- Bugia! – esclamò Steffy.

- Non posso dirvelo. Anche se non so molto.

In quel momento arrivò Madama Rosmerta con le sei burrobirre nel vassoio e le distribuì.

- Avete visto come anche Remus si dà da fare? – notò la donna.

Lily bevve un sorso della bevanda, mentre gli altri del gruppo annuirono.

Diane, notando che anche Lily era seduta al tavolo di Remus, da lontano la salutò, sorridendogli e la rossa ricambiò.

- Prima abbiamo incrociato Michael Damon! A malapena ci ha salutato.

- Ormai cambiava strada!

- Forse dovrebbe cambiare sport!

Nel frattempo Remus tornò al tavolo e si risedette.

- Allora playboy non dichiarato, hai già conquistato la tua dama?

Il ragazzo si voltò verso la rossa che lo stava guardando con un sorriso divertito.

- Mi ha solo chiesto di darle un’ultima ripetizione prima di partire per le vacanze di Natale, Llily!

- Ultima? Perché, le dai ripetizioni?

- Sì Sirius. Il nostro caro Remus è parecchio indaffarato con Diane!

- Ah! È così che si chiama?

- Farlo sapere ai tuoi amici no, vero?

- Lily ingigantisce le cose – sottolineò il ragazzo, al centro dell’attenzione.

- Io?

- E comunque è fidanzata…- rivelò.

- Come? Davvero?

- Questo non lo sapevo…e chi è?

- Non lo conosco, è della sua stessa casa…un certo Ryan…

Steffy e Lily si voltarono, abbozando un sorriso.

- McKart? – chiesero le due all’unisono.

- Mi pare…

Le ragazze scoppiarono a ridere divertite, mentre i compagni chiedevano spiegazioni.

- Una volta, camminando per i corridoi del castello, questo ragazzo inciampa e cade proprio vicino a noi. Si rialza e ci dice “sono cascato ai vostri piedi mie dolcissime”. Siamo stati un po’ con lui a parlare e scherzare. È molto simpatico.

- Già. Mi dispiace Remus, avrai una concorrenza spietata. Ci sa fare con le ragazze.

- Bah…- commentò Sirius e Steffy colse la balza al volo.

- È il tipico don giovanni, non sono geloso!!

- Sarà…ma piace a tutte…confermi Lily?

La rossa annuì con la testa.

- Rosmerta?? – la chiamò Sirius, scatenando l’ilarità del gruppo.

 

 

Dopo mezz’ora i sei ragazzi uscirono dal locale, dopo aver pagato e salutato la cameriera.

- Tra un po’ dobbiamo tornare a scuola, nel frattempo che facciamo?

- Aspettate!! James, guarda un po’ chi c’è là?

- Oh no!!! Ancora! – esclamò Lily, stufa marcia.

- Ehi Mocciosus!! – lo chiamò il moro – cosa vai a comprare? Un nuovo shampoo per capelli?

- Oppure un paio di mutande nuove!! – suggerì Sirius.

Piton rivolse loro un’occhiataccia omicida, poi svoltò l’angolo e sparì dalla loro vista.

James si avvicinò all’orecchio di Lily, continuando a camminare.

- Quand’è la punizione? Stasera?

- Fila!

 

 

 

 

 

 

Ecco qua il termine di questo capitolo! È ambientato verso Natale, mentre noi stiamo vivendo l’estateXD vabbè…

Ringrazio per le loro recensioni:

 

alexandra jane: non ti preoccupare^^ il posto della Rowling?? O.o non credo che a tutti i lettori farebbe piacereXD però ti ringrazio! A presto! Baci!

 

miyu90: fiondata a leggere?XD mi fa piacere, ma non ti preoccupare: non litigheranno…per ora^^ grazie, a presto^^ baci!

 

lilistar: grazie^^ (ma c’è qualcuno che mi sopporta visto che non lo fa nessuno?? NdGrace infuriataXD) a presto! Baci!

 

Lizzyluna: (eccolo: qualcuno che mi sopporta! Malfoy? Sarebbe quello biondo platinato con la puzza sotto il naso? No, grazie…non mi piacciono i biondini…ndGrace -__- Grace, sta parlando di quel bel figliolo di mamma Narcissa e papà Lucius! I tuoi gusti proprio sotto terra…nda) Remus??? Dove ti sei cacciato? O.O oddio, è rimasto dentro con il molliccio! Mi aiuti a tirarlo fuori??^^”” grazie, a presto; baci!

 

rossanasmith: grazie rossana! Evviva l’allegria^^ come va con Heric?XD mi fa piacere e spero continuerai a seguirmi^^ a presto, baci!  

 

PrinceLily: lo molestasseO.O? Oddio, mi stanno venendo in mente delle strane idee..mh…sì, sì, potrei farloXD (tranquilla, baby! Non mi faccio mettere sotto da quella Corvonero! NdJames con un sorriso da ebete, mentre tutti lo guardano male per il doppiosenso-_-“””) presto si saprà cosa ha combinato Lily^^ a presto, grazie! Baci!

 

^clod^: Lily, dai rivelaci cosa hai scritto nella lettera! (non posso c’è James! NdLily sottovoce) uffi, niente da fare…Grace hai visto quante ammiratrici? Ti citano tutte, contenta?XD grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: XDD!! Ma come? Tutti sanno il cicognese!!XD non lo sapevi? Altrimenti i genitori come fanno a chiamare la cicogna quando vogliono un bambinoXD? Grazie, a presto! Baci!

 

_Nefer_: ciao! Sono contenta che ti piaccia tanto^^ e ti ringrazio! Sì, tranquilla, non la prendo come una critica, capita a tutti di fare degli errori grammaticali e anche se lo fosse l’accetterei lo stesso poiché deve aiutarmi a migliorare^^ quindi tranquilla! Grazie, a presto! Baci!

 

sweet_girl: ciaooo! Magnifica?? Grazie^-^ a me piace e spero anche a voi! Odi Grace? Veramente? Non credevo o.O!XD! a presto e grazie per i mille complimenti^//^! Baci!

 

AxlRoseGirl: bè, grazie^^! Mi fa piacere! A presto! Baci!

 

Winnie 92: grazie, ne sono contenta: è il mio primo obiettivo trasmettere emozioni, non importa di che tipo…forse l’avrò già detto cinquantamila volte, scusate^^”” certo che la continuerò, lo farò di sicuro: no, tranquilla, non la prendo come un’offesa^^ lo so che spesso cado in qualche errore grammaticale, a volte anche gravi^^”” una cosa non ho capito: cosa intendi per imprecisioni storiche? A presto! Baci!

 

A presto, un saluto a tutti!

Baci baci

By Lily-Rose^^

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Capitolo 15
*** Sulle ali di un arrivederci ***


I giorni precedenti il Natale trascorsero in fretta e i ragazzi che sarebbero partiti per tornare a casa, a trascorrere le vac

I giorni precedenti il Natale trascorsero in fretta e i ragazzi che sarebbero partiti per tornare a casa, a trascorrere le vacanze in famiglia, cominciarono già a preparare i bagagli.

Con un po’ di amarezza, Lily ripiegava i suoi vestiti e li metteva ordinatamente nel baule. Le dispiaceva lasciare James e Sirius qua da soli, soprattutto a Natale, ma doveva raggiungere la sua famiglia cha non vedeva da quasi quattro mesi. Solo il fatto che quei due birbanti sarebbero stati insieme la rincuorava, chissà che avrebbero fatto in sua assenza!!

Poi ripensava al regalo, sperando sarebbe piaciuto al ragazzo.

Questi pensieri l’accompagnarono fino in Sala Grande, dove raggiunse gli altri per colazione.

- Buongiorno! – salutò, sedendosi e afferrando da un vassoio una fetta di pane tostato.

- Hai già fatto i bagagli per domattina? – le chiese James.

La ragazza annuì, un po’ tristemente.

Ma non vi furono altri discorsi, a causa del tintinnio del bicchiere della professoressa McGranitt che bloccò le chiacchiere dei presenti per lasciare nelle mani di Silente il discorso da intraprendere.

- Grazie. Dunque, innanzitutto volevo augurarvi anticipamene un sereno Natale a tutti, a chi va e a chi resta, comprese famiglie. Ora vorrei fare un discorso riguardante i ragazzi del sesto e settimo anno – cominciò pacamente – per facilitarvi nella scelta, addestrarvi nel campo in cui vorrete afferrarvi, arricchire e sviluppare le vostre capacità, nel mese di gennaio saranno tenuti dei corsi pomeridiani, realizzati dai vostri professori. Difesa, Incantesimi avanzati, tiro con l’arco sono solo alcuni club proposti. I dettagli vi saranno comunicati al termine delle vacanze natalizie e nella bacheca di ogni casa saranno elencati i corsi disponibili che potrete frequentare. È tutto.

Il preside risedette, lasciando spazio alle chiacchiere dei tavoli di ogni casa, dopo questa grande notizia.

- Ci sarà anche un corso di galateo francese? – se ne uscì speranzosa Steffy.

Tutti la guardarono stupiti.

- E a cosa ti servirebbe? Per insegnarlo a un gigante? – le fece notare il suo ragazzo.

- Sarebbe interessante! Sono sicura che lo frequenterebbero in molti!

- Steffy smettila con questa tua fissa della Francia! – l’ammonì la rossa.

- Per esempio: Lily non devi bere dalla tazza appoggiando i gomiti sul tavolo!

- Oh no, Steffy! Non ricominciare! Non credo dia fastidio a nessuno!

In quel momento arrivarono i gufi del mattino, portando a Remus la Gazzetta del Profeta.

- Guardate qua – notò il Grifondoro – “Misteriosi morti in case di maghi! Ministero in subbuglio: mantenere calma e fare attenzione. Non abbiamo nessuna prova per incolpare qualcuno di preciso, indagini in corso.”

- Tutte balle per non spaventare la gente! Sanno benissimo chi è stato e i lettori del giornale si devono simili fesserie?

- La gente preferisce credere ciò e non allarmarsi. Hanno paura.

Mentre tra il gruppo si faceva questo tipo di discorso, Lily alzando la testa, vide la civetta bianca.

Quella con il becco nero.

Aveva risposto.

E si stava dirigendo verso il loro tavolo!!!!!

Preferì non farsi vedere dagli altri e di filata si congedò, cominciando ad allontanarsi velocemente dalla Sala Grande e uscendo all’aperto.

La civetta bloccò la planata vedendo la sua destinataria fuggire via e tornò in volo, seguendola.

In un punto abbastanza nascosto, Lily aspettò il volatile che arrivò immediatamente, appoggiandosi sulla sua spalla.

- Scusa se sono scappata. Non potevo farmi vedere da James – gli disse, accarezzandogli la nuca.

Aveva aspettato tanto.

Settimane e settimane.

E alla fine aveva risposto.

Quasi non ci credeva.

Prese la preziosa lettera e l’aprì.

Lesse.

E chiuse gli occhi.

Sospirò.

Parole…dure e decise…

Ma non doveva arrendersi, quello era il suo motto! Aveva risposto ed era già un buon segno.

- Ascoltami bene – disse Lily al volatile – d’ora in poi le lettere che mi recapiterai, se spero ce ne saranno altre, dovrai darmele solo quando sono sola, d’accordo?

La civetta cominciò a beccarle affettuosamente l’orecchio, in segno affermativo.

- Ok, hai capito. Speriamo bene…devo ritentare!

 

 

- Tu cosa ne dici? Se porto Steffy a mangiare in cucina comincia a insegnarmi il galateo francese?

James allargò gli occhi, sperando una sorte migliore per l’amico. Rozzo

- Un rozzolone come te ne avrebbe bisogno!

Sirius, come risposta, gli tirò una cuscinata che lo colpì in pieno.

- Tu? Che fai? È l’ultima sera, poi partono tutti…

- Ancora non lo so, m’inventerò qualcosa all’ultimo…intanto penso a vestirmi, dovresti farlo anche tu!

Dopodiché James scese di sotto, cercando la fidanzata.

- Remus hai visto Lily?

- No…è da oggi pomeriggio che non la vedo. So che era molto indaffarata…- gli riferì l’amico, seduto in poltrona a leggere un libro di Rune Antiche.

- Steffy tu l’ hai vista? – le chiese, vedendola arrivare in quel momento.

La biondina sorrise, facendo di no con la testa.

- Tu sai qualcosa…cosa sta combinando?

- Lo saprai presto. Guarda là!

Un gufo stava atterrando nella loro direzione e lasciò cadere nelle mani di James una lettera.

Il ragazzo guardò gli altri due, curioso ma un po’ diffidente. Lesse:

 

“Sei bravo nelle cacce al tesoro? Bè…credo di sì, visto che nel Quidditch cerchi con tanta grinta un piccolo boccino d’oro…questa sera invece dovrai cercare me…sei pronto? Lo farai con lo stesso entusiasmo?

Per conti solo tu. Ricordi quando me lo hai confessato?

A meno che tu non l’abbia detto anche ad altre ragazze…”

 

- Allora?

James sorrise, scotendo la testa.

Che tipetta che era la sua ragazza!

L’idea però era simpatica e gli piaceva, anche se non se lo sarebbe mai aspettato da Lily.

- Dove vai? – gli chiese Sirius, appena arrivato,

- Alla ricerca della fidanzata perduta!

 

 

James cominciò la sua caccia al tesoro, dirigendosi nei pressi della serra di Erbologia, dove ricordava benissimo di averle detto quelle parole.

Arrivato più o meno in quel luogo, arrivò un secondo gufo che gli lasciò un’altra lettera.

 

“Bravo James! Quando mi hai detto quella frase, mi hai molto colpito.

Sei pronto per il secondo indizio? Ricordi dove hai dovuto scontare la tua punizione?”

 

- Ma Lily è dall’altra parte del castello!! – si lamentò il Grifondoro.

James sospirò, cominciando a correre verso quell’aula. A causa delle scale, alle quali piace cambiare, sbagliò due volte. Dopo venti minuti arrivò a destinazione, chiedendosi tra sé e sé se Lily non le avesse stregate apposta, per creargli più difficoltà.

Entrò nell’aula, trovando un biglietto bianco appoggiato su un banco.

 

“Scegli bene, cosa vedi quando ti guardo?”

 

James corrugò le sopracciglia. Non comprendeva cosa volesse dire questo indizio.

Immediatamente cominciarono a volare bigliettini colorati per tutta la stanza, attesi di essere presi.

James fece un sorriso: aveva capito. Cominciò a cercare in mezzo a quel gruppone il prescelto e, quando lo vide, salì su una sedia e lo afferrò.

Il biglietto verde.

Verde come gli occhi della sua amata.

 

“Ma non sai dire altro dopo aver baciato una ragazza?”

 

James scoppiò a ridere, ripensando a quel solito “devo andare” che le aveva detto ben due volte.

E così si diresse verso l’arco dove si erano baciati quella sera di luna piena. 

Aspettò il solito gufo che sarebbe arrivato da un momento all’altro, stando attento a guardare che non arrivasse nessuno, perché nascosto, proprio sopra di lui, stava appeso del vischio.

L’attesa, però, si faceva un po’ troppo lunga. Poi alzando lo sguardo, lo vide.

Un piccolo gufetto color creme era appisolato sul davanzale di un enorme finestra con una busta nel becco.

James gli fece un fischio, svegliandolo di soprassalto. Il minuto rapace, vedendo il suo destinatario, si affrettò a recapitargli la lettera, facendo un gran beccano.

 

“Eri sempre con me. Nel mio cuore.”

 

Il Grifondoro ritornò al piano superiore, nei pressi dell’infermeria. Con la coda dell’occhio vide Piton svoltare l’angolo e non possiamo nemmeno immaginarci quanto il nostro James in quel momento fosse tentato di fargli uno scherzetto dei suoi. Poi ripensò a Lily, la quale avrebbe disapprovato e dopotutto doveva sbrigarsi: lei lo stava aspettando!

Guardò l’orologio: era già passata più di mezz’ora da quando aveva iniziato questo gioco!

Un altro gufo gli recapitò l’ennesima lettera.

 

“Prosegui fino in fondo al corridoio ed entra nell’ultima aula a sinistra. Poi segui le istruzioni…”

 

Il ragazzo fece quanto scritto.

Entrando nella stanza e chiudendovi la porta, poté notare tre secchi lievitati per aria, ribaltati verso il pavimento.

La situazione era alquanto strana.

 

“…scegli uno di questi secchi, posizionati sotto di esso e poi batti le mani. Se avrai scelto quello giusto, esso ti condurrà da me, se sbaglierai, puoi ritentare ma riceverai un castigo!”

 

- Che fantasia sfrenata! – pensò in quel momento, scotendo la testa – speriamo di beccare quello giusto!

James si posizionò sotto il primo secchio, batté le mani e aspettò l’esito.

SPLASH!

Acqua.

Gelata.

- Brrrrr!!

Il ragazzo si ritrovò bagnato fradicio dalla testa ai piedi.

Sembrava avesse fatto il bagno vestito al lago. Alzò gli occhi al cielo, sospirando e si scrollò un po’ d’acqua che aveva addosso, strizzandosi praticamente i vestiti.

Sperando di scegliere quello giusto stavolta, si collocò sotto il secondo secchio e batté le mani.

Niente.

Ribatté le mani.

Niente.

Alzò lo sguardo verso l’alto, in direzione del secchio e fu in quel momento che venne bagnato d’acqua.

Velocemente si mise sotto il terzo, batté nuovamente le mani e lentamente dal secchio scese una lettera.

 

“Com’era la doccia? Il tuo tesoro ti sta aspettando. Sai già dove cercarmi? Sono pazzo di te, dicevi quel giorno”

 

James mollo e gocciolante (un po’ come Lee Ryan nel video “Army of Lovers” n.d.a.) si diresse verso la Torre Ovest, luogo spesso frequentato per i loro incontri.

Si era dimenticato la bacchetta e non incontrò nessuno per strada che potesse fargli un incantesimo per asciugarlo. Sicuramente erano tutti giù a cena.

Aprì la porta ed entrando, vide una tavola apparecchiata per due, con un candelabro al centro.

L’uscio venne chiuso e lì, appoggiata c’era lei…il suo tesoro con un sorriso da furbetta.

- Ti è piaciuta la caccia?

James allargò le braccia per farle vedere quanto gocciava.

Lily rise, si avvicinò al ragazzo e gli mise le braccia al collo, continuando a guardarlo negli occhi e passandogli una mano tra i capelli.

- Sei gelato…hai freddo?

- No, però l’acqua era ghiacciata…

- Scusami – disse, mordendosi il labbro - vieni un po’ qua al caminetto.

Lily, tenendolo per mano, lo condusse vicino al fuoco.

- Ascolta, tu aspettami qua, io vdo a prendere la mia bacchetta.

Ma James non ne voleva sapere: non la lasciò andare e, fermandola, la tirò a sé, tra le sue braccia.

- Non andare. Ti ho appena trovata, non voglio perderti subito. E chissà, magari dopo scappi un’altra volta…

Lily sorrise dolcemente, accomodandosi entrambi davanti al caminetto.

James si sbottonò la camicia nera e se la tolse, restando a petto nudo per poter asciugarsi meglio, sotto lo sguardo attento della sua ragazza.

Mentre stava strizzando l’indumento, Lily lo osservò, inizialmente con faccia sconvolta, poi però inarcò lievemente un sopracciglio, un po’ imbarazzata ma con il sorriso sulle labbra.

Poi vide James guardarla con un espressione maliziosa e si affrettò ad abbassare il volto divenuto porpora.

- Cambio programma. Trasporto la cena qua, vicino al camino – disse e fece per tenersi occupata.

Spostò il tavolino di vetro, posizionandolo davanti al camino e ponendolo tra lei e James.

- Allora, che ne dici?

- Ti ha aiutato Ross?

- Sì e anche Blake. È stata molto contenta di prepararti la cena, anche se, quando le ho detto che non era necessario che rimanesse, non la presa benissimo…

James, sorridendo, versò del succo di zucca sia nel suo che nel bicchiere di Lily.

- Grazie, facciamo un brindisi?

- Con della spremuta?

La rossa alzò una spalla.

- D’accordo – acconsentì il moretto – a cosa brindiamo? L’altra volta, se non ricordo male, abbiamo brindato all’amore…

- In generale…

- Già, all’amore in generale…questa volta invece?

- Che ne dici di brindare a noi?

- Fatta! A noi!

CIN CIN!

I due bicchieri tintinnarono ed entrambi portarono la bevanda alla bocca, guardandosi complici.

- Perché ridi? – le chiese lui, curioso.

- Sai…mesi fa non mi sarei immaginata tutto questo…

- Neanch’io, credevo mi odiassi!

- Lo credevo anch’io…m’irritavi parecchio con i tuoi modi, il tuo metterti in mostra e poi mi prendevi sempre in giro, davanti a tutti…

- Era il mio modo per farmi notare da te…

Lily allargò gli occhi, sorpresa.

- Non ci saresti mai riuscito in questo modo…

- E allora come ho fatto?

Lily cominciò a pensarci, cercando di ricordare come quell’odio di era tramutato in amore. Sorrise.

- Non so…ad un tratto ho cominciato a guardarti con occhi diversi e apparivi sempre più…dolce, più…affettuoso. Esempio quando il professore mi ha cacciata dall’aula…

- E io ti ho seguito per offrirti la mia spalla nel caso tu l’avessi presa più male del previsto…

- Non sono una frignona…comunque non sapevo fossi uscito apposta per me…

Dopo la cena, la ragazza sparecchiò, riportando il tavolino di vetro al suo posto e accomodandosi davanti al camino, facendosi coccolare tra le braccia di James.

I due restarono per alcuni minuti in silenzio, duranti i quali il ragazzo le accarezzava i capelli e la rossa, con gli occhi chiusi, assaporava tutta la sua dolcezza.

- Sai, mi dispiace andarmene, lasciandoti qua da solo…- gli confessò.

- Non ti preoccupare, c’è Sirius con me…chissà cosa combineremo…

- Me lo posso solo immaginare! Guarda, non voglio saperlo!

- Tu torna a casa tranquilla, dalla tua famiglia…tu che ce l’ hai…

Lily, alzando il viso, vide gli occhi di James velarsi di tristezza e in quel momento, più che mai, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo felice.

- Sei la cosa più bella che mi è capitata – le rivelò.

Lily era commossa.

- Più del Quidditch? – gli chiese, con sguardo furbetto.

- Sì, sciocchina!

Entrambi risero, con la felicità negli occhi.

James non aspettò altro, si avventò sulle sue labbra urgentemente, accarezzandole una guancia come era solito fare, mentre le loro lingue s’intrecciavano e si cercavano l’un l’altra.

Con le braccia di Lily strette al collo, James la fece stendere sul tappeto, continuando a baciarla e accarezzandola. Stretti corpo a corpo, provando le stesse emozioni l’un l’altra.

- Potter, lei si sta spingendo un po’ troppo oltre – confessò la rossa – oppure vuole solo provocarmi? – gli chiese maliziosa.

- Entrambe! – rivelò sorridente.

Lily sorrise, risollevandosi da terra e riprendendo il bacio interrotto.

Poi, la rossa poggiò la testa sul suo petto nudo, restando in silenzio, ascoltando e percependo solo il respiro del ragazzo e il battito del cuore, mentre il suo torace si abbassava e rialzava a ritmo regolare.

Quanto stava bene così, accanto a lui.

Si sentiva felice e serena. Se solo osava pensare che da lì a non più di dodici ore non l’avrebbe più visto per parecchi giorni, tutto ciò le diffondeva una gran malinconia. Ma non ci ragionò più di tanto: ora doveva gioire di questi unici momenti magici.

James si rimise a sedere, stringendo forte a sé la ragazza. Poi le alzò delicatamente il mento, facendo in modo che lo guardasse e che lo ascoltasse attentamente.

- Ricorda che ti porti via il mio cuore…- le disse serio, non staccandole gli occhi di dosso.

- E il mio…resta qui con te – concluse Lily, dolcemente.

James sorrise felice, più innamorato che mai e si riavvicinò alle sue morbide labbra delicate, baciandola con desiderio, mentre lei rispondeva volentieri.

 

 

Quando l’indomani mattina tutti gli scolari che dovevano partire, furono pronti con i bagagli, saranno state ormai le nove passate.

- Lily stai partendo?

- Ciao Amanda, ciao Nick! Sì, torno a casa per Natale.

- E lasci James da solo?

- So che è in buone mani. Ogni tanto me lo tieni d’occhio? – chiese, facendole l’occhiolino da furbetta.

- Sicuro, contaci! Anche perché quella Grace è una delle poche studentesse della sua casa che rimane al castello…

Lily fu sorpresa, ma sorrise. Un po’ le rosicava ma sapeva che poteva fidarsi di James.

- Se spera di fregarmelo in mia assenza si sbaglia di grosso!!

- Ben detto sorella!

Le due si salutarono e la rossa, con il suo bagaglio, si affrettò a raggiungere gli altri.

- Preso tutto? – chiese Remus, all’uscita del castello.

- Credo di sì. Ma…James e Sirius? Dove sono?

- Noi pensavamo fossero con te… - spiegò Peter.

- N-no…stamattina non ho ancora visto nessuno dei due…

- E allora? Dove saranno?

- Devo cominciare a preoccuparmi? – chiese Steffy ansiosa.

- Non so…in camera non c’erano, quindi…saranno in giro…- presuppose Remus.

- E vanno in giro senza venire a salutarci?

Lily sospirò confusa, continuando a dare qualche occhiata indietro, nella speranza di vedere comparire entrambi da un momento all’altro.

Man mano che si allontanavano dal castello la malinconia l’assaliva, dispiaciuta di non aver dato un ultimo saluto ad entrambi.

Il fatto è che non si spiegava quale importantissimo motivo li avesse trattenuti.

Stazione di Hogwarts.

Con l’amaro in bocca, Lily trascinava il suo bagaglio, dirigendosi, con lo sguardo perso tra le nuvole, verso il treno che presto l’avrebbe riportata a Londra.

Tutto ad un tratto si sentì stretta, abbracciata forte contro qualcuno. Lily tentò di respingerlo.

- Scusi, che sta…

Lo vide in viso.

Era James.

Rimase praticamente a bocca aperta, rendendosi a malapena conto della realtà.

- Allora mi sei veramente fedele!

- Scemo!! Ma… che ci fai qui?

- Credevi che ti avrei lasciata partire senza neanche salutarti?

- Bè…quando non ti ho visto…lo temuto…- confessò timida.

- Volevo…anzi volevamo, io e Sirius, farvi una sorpresa qua in stazione. Siamo venuti volando con la mia scopa fino a qui. Non ve lo sareste mai aspettato, eh?

- No infatti, se vi beccano…

Poi Lily gli mise le braccia al collo, stringendolo forte, cosa che tra poco non avrebbe più potuto fare per parecchi giorni e che le sarebbe mancata da morire.

Dopo che si furono salutati, il treno fischiò cupo, segnale di partenza immediata.

Lily gli prese la mano, stringendola tra le sue. Lo spettinò un po’, passandogli le dita tra i capelli, poi gli diede un ultimo bacio veloce e salì sul treno che partì all’istante.

Le due ragazze si affrettarono a raggiungere la propria cabina, dove Remus e Peter le stavano aspettando. Si affacciarono al finestrino, cercando con lo sguardo due ragazzi sulla scopa.

- Eccoli lassù!! – indicò Steffy con il dito.

Videro Sirius e James a cavalcioni sulla scopa di quest’ultimo, i quali stavano volando, seguendo il treno da distante. Poi si fermarono per aria, non potendo proseguire oltre e cominciarono ad agitare la mano, salutando il gruppo.

Piano piano il rosso treno lucente si fece distante, piccolo, allontanandosi sempre più. Raggiunse l’orizzonte e attraversando una valle, sparì tra le montagne e dalla vista dei nostri due amici.

 

 

 

 

 

Ed ecco qua l’arrivederci dei nostri due protagonisti…che ne pensate?

Ringrazio:

 

Yo91: belle queste punizioni, eh?^_- poi se fossero tutte insieme ad un ragazzo come James… (il Cercatore tira fuori un sorriso a trentadue denti, fiero e orgoglioso tanto che si gonfia pura il petto) i regalini si vedranno nel prossimo capitolo, spero ti piacciano! A presto, grazie! Baci!

 

lilistar: no^^” non ho rivelato i misteriosi regalini…ancora un capitolo di attesa e poi si saprà…grace? Per circa due capitoli lascerà stare i nostri protagonisti ma…(c’è sempre un ma…) occhi aperti! Grazie, a presto! Baci!

 

alexandra jane: ora glielo dico: lily sei una gran furbacchiona! Oddio, è arrossita peggio dei suoi capelli^^””” nell’altro sito ho aggiornato due giorni fa…mancano un bel po’ di capitoli per mettermi in pari, ma ce la farò^^”” di solito di là aggiorno nel fine settimana o al massimo di lunedì. Grazie, a presto! Baci!

 

Winnie 92: ah, meno male^^ non ti preoccupare, sono cose che capitano! Mi fa piacere che questa storia ti stia coinvolgendo e spero continuerà a farlo ^_- grazie, a presto! Baci!

 

^clod^: sono contenta ti sia piaciuta^^ chi vuole fare una punizione assieme a James?? Prendete appuntamento dalle ore dieci fino alle sei, sempre libero: prenotatevi!XD (-.-“””” ndLily) a presto, grazie! Baci!

 

PrinceLily: Remus metto anche a te disponibile per le punizioni, d’accordo? (ehm..veramente io…-//-ndLupin) Prenotazioni anche per Remus: lui invece è libero solo dall’una fino le quattro, nelle altre ore deve studiare-.-“”” sì, sì ti aspetta di diritto la punizioneXD i regalini li rivelerò nell’altro capitolo, quindi c’è ancora d’aspettare^^” a presto e grazie! Baci!

 

Lizzyluna: sì, Remus si è ripreso in fretta ed è disponibile per le punizioni come quella di Lily e James nello scorso capitolo, vuoi farne una anche tu con lui?XD prenotazioni: libero dall’una fino le quattro, nelle altre ore deve studiare-.-“” mi fa piacere tu sia diventata una fedele lettrice, grazie! Spero di non deluderti con il regalo che ha fatto James, si scoprirà nel prossimo capitolo^^”” a presto! Baci!

 

miyu90: mi fa piacere!! Ti ringrazio! E magari fosse sempre così…troppo bello per essere vero, anche per una fanfiction^^. A presto! Baci!

 

Un saluto a tutti e recensite!

Baci baci

By Lily-Rose

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Capitolo 16
*** Regali dal cuore ***


Mattina

Mattina.

Il cielo si era schiarito nonostante il freddo pungente continuasse a restare nell’aria.

Dei tenui spiragli di luce entravano dalle fessure delle persiane di una casa fuori Londra, in periferia. La stanza, poco illuminata, ospitava al suo centro un letto, dove giaceva e tranquilla dormiva una ragazza.

In quel momento la porta della camera si spalancò e vi entrò una donna sulla quarantina d’anni, ancora bella e curante del suo aspetto.

- Tesoro, è ora di svegliarsi! – la destò dal sonno la signora, aprendo le persiane e facendo entrare più luce.

Lo sfavillio illuminò i capelli color corallo, con diversi riflessi scarlatti, della ragazza, ancora addormentata. Dopo diversi richiami da parte della madre, la quale era riscesa al piano inferiore, la rossa cominciò a stiracchiarsi lentamente e schiuse le palpebre, mostrando favolosi occhi verdi.

Era a casa.

Sorrise, mugugnando un poco.

Annusando l’aria, riuscì a percepire l’odore di pane tostato, preparato da sua madre. Scostò le calde coperte e, con un balzo, scese dal letto, infilandosi le pantofole. Si parò davanti allo specchio, stropicciandosi gli occhi chiari e sistemandosi la chioma.

Poi scese le scale, dirigendosi in cucina, dove trovò sua madre ai fornelli e Petunia davanti al televisore che guardava un programma, a sua detto, molto interessante.

Appena la sorella entrò nella stanza, Petunia, con occhi incavati, s’irrigidì, cominciando a pedinarla con lo sguardo e a controllare cosa facesse. Non se lo sarebbe mai perdonato se avesse fatto qualcosa di strampalato e qualche vicino dalle finestre avesse intravisto.

- Buongiorno mamma! – la salutò Lily, baciandole una guancia – hai fatto la crostata con la marmellata di mirtilli! Grazie, sei una bravissima cuoca! – la lodò, tagliandone una fetta e addentandola.

- Grazie tesoro, so che ne vai matta!

Lily annuì, dando un altro morso al dolce.

- Ciao Petunia, dormito bene? – chiese la rossa, sedendosi e versandosi del latte nella tazza.

La sorella scrutò attentamente, controllando ogni minimo movimento sospetto.

- Nervosetta Petunia cara? Su tesoro, fai un sorriso a tua sorella! – consigliò la madre – da quando è tornata non fai che tenerla d’occhio, quasi fosse una pericolosa serial-killer! Dai! Per le poche volte che la vediamo, cerchiamo di farla stare bene, altrimenti non ci torna più a casa! Anzi, sono sicura che quest’anno avrebbe voluto rimanere in compagnia di….

- Mamma! – la richiamò la figlia, guardandola con sguardo complice.

Petunia corrugò le sopracciglia, non afferrando bene il discorso.

- Papà è andato al lavoro?

- Sì, domani sarà a casa. Ha cercato di non avere il turno per il giorno di Natale e ci è riuscito.

- Bene! Ora vado a vestirmi, dopo se hai bisogno mamma vado a farti la spesa!

- Certo tesoro! Ti lascio la lista sul frigorifero.

- Vengo con te – l’avvertì Petunia.

- Eh…d’accordo…- rispose Lily, un po’ titubante.

 

 

- Che ne dite di una bella partita a Quidditch? – propose James alle persone rimaste.

- Grande idea! Siamo in quattordici giusti! Dividiamoci in squadre.

- Potter facciamo noi due i capitani? – chiese entusiasta Nick Logan, il portiere dei Grifondoro.

- Ci sto, anche se perdo Amanda come Cacciatrice…

Logan fece un mezzo sorriso alla sua ragazza, la quale ricambiò con un bacio.

- Il capitano che perde…bagno nel lago a mezzanotte!

- Affare fatto – accettò il Cercatore, anche se la penitenza, in caso di perdita, lo preoccupava un po’. A causa del freddo si sarebbe beccato una polmonite e sarebbe dovuto restare per tutte le vacanze natalizie in infermeria a curarsi, rovinando i mille piani di divertimenti progettati con Sirius. D’altronde, non avrebbe potuto rifiutare…

Furono divisi in squadre: James con Sirius, Grace, due Corvonero del terzo anno, un tassorosso del quarto e uno del quinto che giocava a Quidditch nella sua squadra.

- Come la vedi? – gli chiese Sirius in volo, il quale giocava nel ruolo di Cacciatore insieme a Grace e al tassorosso del quarto anno.

- Tragica! – esclamò il ragazzo, teso, volando fino al centro del campo, dove lui e Logan si strinsero la mano come in una partita vera, guardandosi per la prima volta come rivali.

 

 

- Domani a pranzo ci sarà anche zia Cindy? – domandò Lily alla sorella, mentre metteva nel carrello due bottiglie di latte e ricontrollando la lista – Petunia?

La ragazza si voltò bruscamente, facendo prendere un colpo a Lily che la stava per scuotere.

- Hai finito?

- N-no…mancano ancora le uova e…

- Sbrigati!

La rossa alzò gli occhi al cielo, sospirando.

- Lily!

Una voce la chiamò.

La rossa si voltò per identificarla.

Era la grassa signora Dursley, loro vicina di casa, insieme ai suoi due figli altrettanto in carne, Vernon e Marge.

Alla loro vista, Petunia parve agitarsi ancora di più.

- Buongiorno signora Dursley – salutò educatamente la rossa, non provando un minimo di entusiasmo nel rivederla.

- Ti si vede sempre meno Lily! Come va in quella scuola fuori Londra? Tua sorella Petunia mi ha riferito che è estremamente rigida, come un riformatorio…

- Non è affatto un riformatorio – affermò, guardando di sottecchi la sorella – io frequento la prestigiosa scuola di Hogwarts!

Se a Petunia non le prese un collasso, fu solo fortuna, infatti ella, tutta agitata, si affrettò a tapparle la bocca con le mani.

- Non credo di averla mai sentita…Hogwarts hai detto? M’informerò…

E in quel momento gli occhi di Petunia uscirono fuori dalle orbite…

 

 

Sirius, marcato stretto da due giocatori, lanciò la Pluffa a Grace, completamente libera, che l’acchiappò giusto in tempo. Procedette lenta verso l’area avversaria, poi appena un bolide le passò a più di un metro di distanza, lasciò cadere la Pluffa che venne recuperata subito da Amanda, la quale andò a segno.

James si accostò a Sirius.

- Sono sicuro che Lily non saprebbe fare peggio di così!

- Credo anch’io e questo dice tutto! Ma è proprio impedita! – esclamò il moro convinto.

30 a 50 per la squadra di Nick.

Sirius era un bravo Cacciatore, aveva segnato lui le tre reti a Logan, cosa estremamente non facile, ma non poteva fare tutto da solo.

 

 

- Ma sei impazzita a raccontare della tua scuola di...matti!

- No, lo sei tu che stai urlando in piazza!

- Lo sapevo che dovevo tenerti d’occhio e che non avresti tenuto la bocca chiusa!

- Ahh!! Allora ammettilo che mi stavi controllando passo passo!

Le due ragazze passarono dal macellaio, un vecchio amico di famiglia che aveva un figlio della stessa età di Lily.

- Charles? Sei tu? – chiese, stupita di vederlo dietro al bancone.

- Non mi dire! Lily Evans! Sei tornata! Da quanto tempo!

- Ciao Charles, come va?

- Bene ! Studio e lavoro. Tu? Finalmente il nostro piccolo genietto si è degnata di scendere dalle alte montagne di cultura e venire a trovarci! Dobbiamo considerarlo un onore?

- Eh già! Credo proprio di sì! – scherzò la rossa, sorridendo.

- Ma che scuola è? Non lo mai capito e…non ricordo, ma non me l’ hai spiegato per bene! Magari se piace anche a me, potrei trasferirmi là così andremo insieme…

- NO!

Entrambi voltarono lo sguardo verso Petunia che aveva urlato senza motivo.

Charles corrugò le sopracciglia, chiedendo spiegazioni.

- Scusala, è soltanto che…abbiamo fretta. Ti racconterò meglio un’altra volta…ti dico solo che è una scuola molto prestigiosa, adatta solo…

- SBRIGATI!

Lily sospirò spazientita, acquistò l’arrosto, pagò e infine uscì dal negozio.

- Abbiamo finito, giusto? - chiese Petunia, leggermente più calma.

- Sì, però vorrei andare a vedere le vetrine sotto la galleria, è da un pezzo che non…

- NO! NO! NO! ANDIAMO DRITTE A CASA! – disse, decisa e un tantinello isterica.

Un po’ perché non aveva voglia di discutere, un po’ perché avrebbe scommesso che alla sorella le sarebbero saltati i nervi a breve, l’accontentò per questa volta, senza discutere.

 

 

Dopo venti minuti di partita, il risultato era di 40 a 90 per la squadra di Logan.

Della piccola pallina d’oro nessuna traccia.

- Sei sicuro che il boccino sia stato veramente liberato? – chiese Sirius all’amico, passandogli vicino – a quanto pare non vuole essere preso!

- Dannazione! Non poteva mettersi a giocare a nascondino in un altro momento? – inveì un James piuttosto nervoso, il quale scattò verso l’alto, perlustrando la zona con estrema attenzione, mentre l’altro Cercatore, un Corvonero del quarto anno, faceva altrettanto.

 

 

Le due ragazze tornarono a casa con la spesa, riponendola in frigo e negli scaffali.

- Allora, com’è andata? – chiese allegra la madre.

- Bene. ho rivisto Charles, il figlio del macellaio.

- Che caro quel ragazzo. Mi domanda sempre di te, sarà stato contento di rivederti!

- Sì, abbastanza. E poi la signora Dursley. Odiosa come sempre.

- Non ti permettere!

Lily si voltò verso Petunia, eretta in piedi a braccia conserte.

- A quanto pare la tua body-guard la pensa in un'altra maniera…secondo me ha una cottarella per il figlio, quel Vernon…

La rossa allargò gli occhi, stralunata.

- Cosa? No sorella! Non puoi farmi questo! Non ti puoi imparentare con la madre più odiosa di tutto il vicinato!

Petunia la prese piuttosto male, infuriandosi e tornandosene nella sua stanza.

- Tesoro, Lily stava scherzando! – la rassicurò la madre ad alta voce, in modo che raggiungesse la sua camera.

- Insomma…mica tanto…

 

 

- Preso!

 

 

- Hai urlato ai quattro venti il nome della tua scuola di spostati!

- Non credo che quella in cui vai tu sia migliore della mia!

- La signora Dursley s’informerà e non troverà nessuna scuola normale con quel nome!

- Nessuna competente vorrai dire!

- Ragazze calme! – s’intrufolò la madre – Petunia non ti agitare così per questa baggianata…

- Ma mamma se qualcuno…

- Nessuno saprà, né riuscirebbe a capirlo. Cerca di comprendere meglio tua sorella senza farla sentire come una malata mentale. E tu Lily cerca di contenerti per non fare ammattire Petunia. La questione è chiusa, non voglio sentirvi più litigare, d’accordo ragazze?

Le due sorelle annuirono debolmente, limitandosi a rare occhiate tra loro.

- Chi è quello? – chiese Petunia ad un tratto, dopo che la madre se ne fu andata, indicando la foto in cornice sul comodino che Lily aveva posto il giorno in cui era tornata.

- Si chiama James Potter.

- È quello…di cui ti lamentavi sempre con mamma?

- S-sì…

- E perché tieni una sua foto?

- …è…il mio fidanzato…

- Ah. Eh…ed è…come te?

- Sì. Se non son maghi non li accettano. Magari un giorno t’innamorerai proprio di un mago!

Petunia allargò  gli occhi, perturbata e scioccata al solo pensiero.

- Ok ok scherzavo! Raccontami un pò allora...cos’ questa storia di Vernon?

La sorella si mise a braccia conserte, con il broncio.

- Ti sei offesa per quello che ho detto su sua madre?

- Sì!

- Ok, ti chiedo perdono.

Petunia si sciolse un poco e si sedette sul letto di Lily, raccontandole delle particolari attenzioni che aveva Vernon nei suoi confronti, mentre la rosa pensava a quanto era fortunata ad aver vicino un ragazzo come James.

Con tutti i difetti possibili: ambizioso, vanitoso, orgoglioso ma James era James…

 

 

- Ti è andata bene, eh?

- Già. Un bagno al lago con questo freddo sarebbe stato l’ideale per rovinare le nostre vacanze di Natale!

- Così le abbiamo rovinate a qualcun altro che sicuramente sarebbe stato più contento di fare altre cose…

James e Sirius scoppiarono  ridere e, dopo aver fatto una doccia, scesero a cena.

In Sala Grande era rimasta un’unica tavolata, dove sia studenti che professori avrebbero mangiato insieme fino alla fine delle vacanze e al rientro degli altri compagni.

- Come mai James sei rimasto qua a scuola? – chiese Grace, sedendosi accanto a lui.

- Non mi andava di tornare a casa – rispose secco il Grifondoro.

- Invece Lily è partita. Non è rimasta a farti compagnia? Un po’ egoista da parte sua, non trovi?

- No – rispose dopo aver sospirato.

- Io invece sono rimasta. So che per Natale non torni mai a casa e ho pensato…sai se hai bisogno di compagnia…

- Grazie ma non te l’avevo chiesto e comunque c’è Sirius…

Amanda aveva sentito tutta la conversazione e sorrise soddisfatta.

In quel momento arrivò Nick, sedendosi accanto alla ragazza e baciandola.

- Logan! Pronto per il bagnetto?

- Black se fai tanto lo spiritoso verrai a farmi compagnia!

- Con piacere! Porta anche le paperelle!

 

 

La mattina di Natale, Lily fu svegliata da sua madre che la incitava ad alzarsi, più entusiasta della figlia.

- I regali!

Ai piedi del letto c’erano diversi pacchi, avvolti in carta colorata che aspettavano solo di essere scartati.

La rossa cominciò ad aprirne uno, impacchettato in una carta rosa.

Era di Steffy.

- Che carino! – esclamò la madre.

Lily aveva tra le mani un cappellino di lana con all’estremità un pon-pon fucsia e ai lati scendevano due trecce anch’esse di lana dello stesso colore.

 

“Buon Natale Lily! Ti piace il regalo? Non è carino? Ce l’ ho anch’io, in tinta verde!

Bacioni e auguri

Steffy”

 

Lily scartò anche gli altri regali, ricevendo un libro intitolato “Le biografie delle migliori fattucchiere della Gran Bretagna e Irlanda” da parte di Remus, una scatola di dolci con le più svariate leccornie tra cui Cioccorane, Api Frizzale e Gelatine Tuttigusti+1 da Peter e un’agenda tascabile con promemoria da Sirius.

Appena Lily aprì il taccuino, una voce cominciò a sbraitare “Devi baciare James! Devi baciare James!” come promemoria.

La ragazza si affrettò a chiuderla, scoccando un’occhiata alla madre che si stava spisciando dalle risate. Lily cominciò a digitare i tasti, aprì l’agenda e la voce promemoria mutò in “Uccidere Sirius! Uccidere Sirius!”

- Questo è il miglior amico di James? Black? – chiese la madre, ancora sorridente.

- Sì, quello scemo!

- Ah! Ah! Troppo divertente! Guarda qui! Questo è un regalo da parte nostra, mia e del papà.

- Grazie!

Lily sfilò il fiocco e la carta, trovandosi tra le mani una nuova macchina fotografica e una foto.

La rossa la scrutò.

Era la sua famiglia, mamma, papà e Petunia.

L’unico particolare è che si muovevano.

- Ma è…

- Sì! Me la sono fatta comprare da quella mia amica strega apposta per te!

Lily, commossa, l’abbracciò, stringendola forte.

- Come avete convinto Petunia a farsi fotografare con un aggeggio così “anormale”?

- Oh, ma lei non lo sa!

- Ecco come!

Le due sorrisero complici.

Lily scartò anche il penultimo pacchetto, regalatogli da Amanda.

Una maglietta.

- Carina tesoro! Ti lascerà la schiena un po’ scoperta…

- Mamma…quello è il davanti… - dichiarò la rossa un po’ imbarazzata.

La scollatura era un po’ troppo esagerata per i gusti di Lily, ma d’altronde doveva aspettarselo dalla Jones, visto che le aveva consigliato di regalare a James un paio di boxer con fantasia boccini.

Rimaneva ancora un ultimo pacchetto.

Lily l’aveva lasciato alla fine apposta.

Sospirò.

Lo prese in mano e cominciò a scartarlo lentamente.

Una scatolina d’argento.

L’aprì.

E in quel momento, come poche volte nella sua vita, si sentì mozzare il fiato.

Quasi con le lacrime agli occhi sorrise dolcemente, con la felicità che cominciò a crescere dentro di lei.

 

 

James quella mattina fu svegliato da una cuscinata in piena faccia.

- Sveglia!

Il moretto si alzò dal letto ancora un po’ assonnato, ritirando a Sirius il cuscino che lo aveva colpito, restituendogli il favore.

Contemporaneamente, i due cominciarono ad aprire i regali con foga.

- I soliti dolci di Peter…

- E il solito libro di Remus…

I due amici se lo erano aspettato come ogni anno, ma non dispiaceva loro.

- “Attrezzi per una buona manutenzione della scopa!”

- Però! Quest’anno la tua squadra vuole la vittoria a tutti i costi!

- Già! Mi sarà utile! E questa?

James tirò fuori il contenuto del regalo, prendendolo per un angolino.

Era una sciarpa color bourdex con fantasia cuoricini di colore rosa.

Entrambi si guardarono disgustati.

- Non è il regalo di Lily, vero? – si azzardò a chiedere Sirius speranzoso per l’amico, ma sghignazzando divertito.

James abbassò lo sguardo, aprendo il bigliettino allegato.

Tum-tum.

- Senti qua: “Per un Natale senza il tuo amore, c’è il mio! Grace”

Sirius scoppiò a ridere, rotolandosi sul tappeto come impazzito, assomigliando più che mai a un cane.

- Come intendi usare questo caro regalo? Lo indosserai? – chiese l’amico divertito.

- Al massimo ci pulisco le scarpe!

Andarono avanti, scartando altri regali e Sirius, aprendo quello della sua bella, scoprì essere un profumo.

- Scommetto che è francese!

- Ma no! Non mi dire! Senti – se ne spruzzò un po’ e poi lo fece annusare a Potter – con questo la convincerò a fare tutto quello che le chiedo?

- Pfff! Che roba è? E comunque Sirius risparmiami i tuoi desideri proibiti!

- Ha parlato l’anima pura! Dai casanova, scarta il tuo!

James aprì il pacco, trovandosi tra le mani una confezione. Sollevò il piccolo coperchio e improvvisamente qualcosa, veloce come un fulmine, schizzò via dalla scatola. Fece il giro della stanza, volando a razzo e poi atterrò, rimanendo in volo davanti agli occhi sgranati dei due ragazzi.

- Forte!

Era un oggetto volante: una scopa in miniatura aveva in groppa un Cercatore con in mano un boccino e dietro di lui una ragazza, che si teneva stretta a lui per non cadere.

Era un regalo molto spiritoso e divertente che riportava James indietro nel tempo.

 

 

Lily alzò gli occhi verso l’alto, nel tentativo di trattenere e nello stesso tempo di scacciare le lacrime.

- Tesoro, che succede?

La rossa scosse la testa e fece vedere alla madre il regalo di James: nella scatolina d’argento c’era un braccialetto. Il sottile cinturino era di colore nero e vi erano incastonate due lettere.

La scritta J&L brillava sotto i suoi occhi.

 

“Avrei voluto dartelo di persona per poter vedere i tuoi occhi illuminarsi.

Buon Natale e trascorri delle felici vacanze.

Un bacio

James”

 

 

 - Ehi James! Guarda qua che forza! Se lasci libero il boccino, la scopa parte a razzo!

Il ragazzo sorrise, poi lesse il bigliettino di Lily, allegato al pacco.

 

“Appena lo visto, ho pensato a noi. Spero ti piaccia perché, ti giuro, non sapevo proprio cosa regalarti.

Auguri di Buon Natale e divertiti con Sirius in questi giorni, ma non troppo!

Pensami qualche volta, io lo farò ogni momento.

Tanti baci

Lily”

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco qua svelati i regali! Spero non siate rimasti delusi…

Ringrazio:

 

lilistar: et walà! Il capitolo 16! Grazie, mi fa piacere: Grace vero che non combinerai niente di male? (verissimo! n.d.Grace) la prendiamo in parola?-.- a presto! Baci!

 

miyu90: anche tu hai fatto la caccia al tesoro? Non lo sapevo…grazie^^ a presto! Baci!

 

Yo91: irruzione nella ficcy? O.o il portone sbatté violentemente: occhi serrati e passo deciso. Il suo obiettivo? Una Corvonero. Ecco Yo91 prendere Grace per il collo e tirarglielo come una gallina. O_O le sue compagne di casa la guardano sbalordite, mentre Yo si merita un bell’applauso da parte di tutte le lettrici per aver messo fine a una cara ragazzaXD sì, carina l’ideaXD già, non ci si può aspettare nulla di normale dalla fidanzata di Sirius (modestamente n.d.Felpato) a presto, grazie! Baci!

 

Winnie 92: ecco il caffè ordinato: il continuo di questa ficXD mi fa piacere che l’ hai riletto varie volte, spero la scrittura non sia pesante ma leggera e scorrevole^^  a presto, grazie! Baci!

 

alexandra jane: grazie^-^ (James si avvicina e ti porge un fazzoletto) mi fa piacere che il risultato sia dolce ma spero non mi chiederete i danni se vi causerò i diabeteXD a presto! Baci!

 

^clod^: ne sono contenta! Già, molto romantico, vero Lily?^//^ grazie, a presto! Baci!

 

LoRtFrOg: sai che avevo una mezza idea che di fare gli stessi regali? Ma poi non trovavo i doni e allora ho abbandonato l’idea…brava, ti sei rimessa in pari^^ grazie, a presto! Baci!

 

PrinceLily: (Io? Il cretino con quelle deficienti?? Non è vero! Mi credi capace di una cosa simile?? ç_____ç n.d.James che si dirige furtivamente nel dormitorio delle CorvoneroXD) no, non ci siamo messe d’accordoXD no, ancora nessuna rivelazione sulla lettera per il padre…a presto, grazie! Baci!

 

Lizzyluna: ecco qua Lily a casa: povera, diventerà matta con la sorella! Una mano con lo studio? Ti invio Remus per posta elettronica! (O_O Lupin preoccupatoXD) grazie, a presto! Baci!

 

Cordelia Black: grazie mille! Mi fa molto piacere! A presto, baci!

 

Scusate le risposte sbrigative, ma vado di fretta! Attendo le vostre recensioni!

A presto!

Baci baci

Vostra Lily-Rose

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Capitolo 17
*** Sotto la stessa stella ***


- Non ho potuto resistere

- Non ho potuto resistere!!! Dovevo telefonarti Lily!! Sono a un passo a toccare il cielo con un dito!

Lily, con l’apparecchio del telefono a trenta centimetri dall’orecchio, lo riavvicinò a quest’ultimo per salutarla.

- Ciao Steffy! Buon Natale!

- Altrettanto!! Ah! Grazie dei guanti, sono molto carini!!

- Prego! E a te del cappellino! Ma…cos’è successo? A quanto sento, se potrò farlo ancora dopo i tuoi urli, non stai più nella pelle…

- Spiritosa!! Comunque, sì!!

Lily era alquanto stranita: era il clima festaiolo del Natale o qualcos’altro ad eccitare a tal punto la sua migliore amica?

- Sai cosa mi ha regalato Sirius?

- Quel cretino che dovrò far fuori appena rientreremo? Bè…no…

- Come? Vabbè mi racconterai alla fine delle vacanze i tuoi istinti omicidi…devi vederla: è carinissima!

- Cos’è?

- Una spilla a forma di S! È tutto stamattina che la provo sugli abiti per vedere come mi sta! La S racchiude entrambi i nostri due nomi: Sirius e Steffy! E sai che…

La bionda continuò a parlare entusiasta del regalo di Natale del suo amato, mentre Lily, d’altro canto, l’ascoltava incuriosita, continuando a fissare quel piccolo braccialetto che aveva legato al polso sinistro, tanto prezioso quanto lo era la persona che glielo aveva donato.

- Sono felice per te! Ascolta, ora ti devo lasciare, hanno suonato alla porta. Credo sia mia zia Cindy, passa il Natale con noi tutti gli anni.

- Ok, a presto Lily!

- D’accordo, baci ci vediamo!

Dopo aver chiuso la telefonata, Lily andò ad aprire la porta, accogliendo in casa la zia materna.

 

 

- I cracker! – esclamò Sirius, prendendone uno e porgendo l’altra estremità all’amico James.

I due tirarono ognuno dalla propria parte e…

BUUM!

I due si ritrovarono con polvere nera, usata per l’esplosione dei cracker magici, su tutto il viso.

Sembrava fossero appena tornati dalle miniere.

Scoppiarono a ridere come due matti davanti allo specchio.

- Hai la barba!!!

- E tu i baffi!!

- Che ne dici di un bel regalo di Natale per i serpenti?

- Uhm…mica male. Cos’ hai in mente?

 

 

- Vi trovo bene! A tutte e due! Petunia, Lily! Cosa mi raccontate di bello? È da un bel pezzo che non ci vediamo! – enfatizzò zia Cindy a pranzo, quando furono tutti riuniti intorno al tavolo per mangiare.

- Cindy, le ragazze sono brave e diligenti! Non mi lamento, sono fiera di loro! – rispose al loro posto la sorella, madre delle due.

- Lily e tu? Cosa mi racconti? Io e te ci vediamo molto meno! La tua scuola? Che scocciatura frequentarne una fuori Londra…chissà quanti ragazzi hai ai tuoi piedi con quegli occhini!! Gli stessi di mamma, tua nonna!

Lily si sentì un po’ a disagio e imbarazzata a quell’affermazione, ma sorrise.

 

 

I due teppistelli rosso-oro non aspettarono altro: dopo aver fatto una gran bella scorta di cracker esplosivi, ne appostarono un gran mucchio all’entrata dei dormitori dei serpenti e, tempo pochi minuti, scoppiarono tutti come fuochi d’artificio, facendo saltare in aria il quadro appostato davanti ai dormitori verde-argento. Dopo essersi sganasciati dalle risate, si defilarono non appena videro arrivare di volata la McGranitt, responsabile della loro casa, con ancora i bigodini tra i capelli e vociare un “Oh, santo cielo!”  per il disastro combinato.

 

 

- Ho trovato meglio la nonna rispetto alla scorsa volta – notò Lily, riferendolo alla sua famiglia, mentre uscivano dal reparto dell’ospedale. Due giorni dopo si erano recati a Londra, in visita alla nonna materna.

- Sì, le ha fatto piacere rivederti…oh, guarda chi c’è là!! Signor Scott! Vieni anche tu Petunia, andiamo a salutarli!

Mentre i suoi genitori e la sorella si diressero verso le due persone a lei sconosciute, Lily si fermò a guardare un quadro attaccato alla parete del corridoio, raffiguranti gli occhi piangenti di una donna. In braccio un bimbo ancora in fasce…quell’immagine la colpì molto ma la sua attenzione fu attirata da qualcos’altro che la riportò alla realtà, distogliendo il suo sguardo da quel quadro.

Non ancora Lily Evans…non ancora…è troppo presto…

C’era un ragazzo che si guardava intorno un po’ spaesato e così la rossa si avvicinò, chiedendogli se avesse bisogno d’aiuto.

- Y soy espanol. Tu hablas espanol?

La rossa, ritrovandosi in codesta situazione, risultò un attimo spaesata, ma cercò in qualche maniera di aiutarlo: il ragazzo dagli occhi neri le chiese come raggiungere un reparto.

- Ehm…gira a qui!

- Muchas gracias!

- De nada – rispose Lily, sorridendo. Sapeva due parole in croce di spagnolo, ma riuscì a capire e a parlare comunque.

- Me llamo Alejandro Garcia!

- Hola! Yo soy Lily.

- Encantado Lily! Mucho gusto! – esclamò il ragazzo, baciandole la mano – yo soy a qui por trabajo y por aprender ingles, tengo prisa. Hasta la vista, Lily!

- Adios! – si limitò la rossa, leggermente in imbarazzo.

E così il ragazzo se n’andò, voltando l’angolo come gli aveva suggerito Lily.

- Hem! Hem!

Si voltò e scoprì essere sua madre, la quale si era schiarita la voce.

- Allora?

Lily scosse la testa.

- Dongiovanni! – esclamò, superando la donna e dirigendosi all’uscita dell’ospedale.

 

 

Dopo le feste di Natale e Santo Stefano, i professori scoprirono i colpevoli della malefatta a Serpeverde.

- Potter, Black! Insomma un po’ di fiato, almeno durante le vacanze! Non vi si può lasciare soli un minuto!

Seduti nel suo ufficio, l’insegnante faceva loro la solita ramanzina riguardante il comportamento e l’essere civili.

- Dovreste vergognarvi! Avete diciassette anni eppure ancora vi ostinate a combinare qualche stupido scherzo! Niente uscite ad Hogsmade durante le vacanze e guai a voi se vi ribecco: cinquanta punti in meno a Grifondoro…

- Ma professoressa…

- A testa!

Cento punti in meno nel giro di quattro giorni era veramente un record e i loro compagni non glielo avrebbero di certo perdonato. 

 

 

“Lasciar i semi dentro l’acqua calda per almeno trenta minuti, poi prelevare una fialetta dell’intruglio”.

Così diceva il compito per le vacanze di Pozioni.

Ormai dovrebbe esser pronta, pensò Lily, avviandosi in bagno.

Lì, vi trovò Petunia con un asciugamano in testa, la quale si stava facendo una maschera facciale.

La rossa si guardò intorno, cominciando ad allarmarsi.

- Dov’è? – chiese, preoccupata.

- Osa? – domandò la sorella, senza contrarre la mascella per via del trattamento.

- Il secchio. Qui era proprio qui! L’avevo messo io!

- Teni! – disse Petunia, porgendoglielo.

Lily tirò un sospiro di sollievo, poi allargò gli occhi.

- Ma è vuoto!!!!!!

- Osa ulli!!!

L’apparente calma della sorella agitava ancora di più la nostra strega, consapevole del disastro.

- Ascoltami! Il secchio è vuoto: dentro c’era dell’acqua. Cosa ci hai fatto?

- Ente. I o laato i aelli.

- Cosa? Petunia non capisco niente, parla per bene: la maschera te la rifai più tardi! Devo assolutamente sapere dov’è andato a finire il contenuto di questo secchio! È importante!

La sorella sbuffò, sciacquandosi la crema giallognola applicata sul viso.

- Che scocciatura che sei! Non c’era l’acqua calda, va bene? E così ci ho lavato i capelli! Non sarà mica la fine del mondo!

Lily non disse una parola, limitandosi a guardarla con una faccia angosciata e preoccupata. Poi abbassò lo sguardo.

- Che c’è? Come mai quell’espressione?

- Petunia…come faccio a dirtelo? Ti prenderà una crisi isterica…

- Cosa hai fatto?? – chiese, cominciando a pensare male.

- No, sei tu che l’ hai fatto! Vedi, stavo facendo una pozione, compiti di scuola…dentro l’acqua con cui ti sei lavata i capelli…c’erano dei semi…cangianti…- rivelò, appoggiandosi al muro prevedendo solo catastrofi.

Petunia era rimasta pietrificata.

Non sapeva bene il significato di tutto quello che le aveva detto la sorella, ma aveva capito che si trattava di qualche sua diavoleria anormale.

Lily le si avvicinò, togliendole l’asciugamano dai capelli, notando la drammaticità della situazione.

Chiuse gli occhi.

Conoscendo la sorella, questa non gliela avrebbe mai perdonata.

Possiamo affermare decisamente che L’urlo di Munch è stato preso dall’espressione di Petunia di quel momento.

- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!

 

 

James, dopo aver cenato, uscì fuori all’aperto, desideroso di stare un po’ da solo e riflettere tranquillo.

Quei giorni erano stati fantastici insieme a Sirius ed era stremato! Nonostante il richiamo della McGranitt sul loro piccolo scherzetto a Serpeverde, avevano inventato altre divertentissime cose da fare.

Tuttavia, le vacanze stavano trascorrendo molto più lentamente degli scorsi anni. O almeno questo pareva a lui.

All’orizzonte stava facendo capolino in quel momento la luna piena.

Remus…

Questo mese avrebbero saltato l’uscita serale e un po’ gli dispiaceva di non poter stare vicino al suo amico.

Passeggiò per i prati, assaporando l’aria fresca e pungente, tipica di quelle sere d‘inverno, finché arrivò ad un albero. Appoggiò un braccio sul tronco, restando ai piedi del lago a osservare le onde.

- Stai già sentendo la sua mancanza?

James sentì dei passi avvicinarsi. Non si voltò, riconobbe la sa voce.

- Abbastanza – ammise.

- Ahia hiai Potter! Allora siamo veramente cotti! – esclamò ironicamente, portandosi alla luce, uscendo dall’ombra.

James arcuò un sopracciglio, rimanendo muto.

- Sai ti tengo d’occhio!

- E perché? – chiese il moro, facendosi sfuggire una risatina.

- Me lo ha ordinato la tua fidanzata!

Entrambi sorrisero, continuando a volgere lo sguardo verso il lago.

- Logan? Come sta?

- Bè, dopo il bagnetto nel lago…non è il massimo…un po’ disgustoso…Madama Chips gli ha assicurato che per l’inizio delle lezioni sarà perfettamente in forma, solo con qualche chilo in meno… è andata bene alla partita, eh? Avrei scommesso che avresti perso, caro capitano! Togliendo te e Black gli altri erano dei rammolliti!

- Potevano contare sul Cercatore migliore della Scuola!

- Che pizza! Ancora con questa antifona?

I due risero, già ancora…e per sempre…

- Cosa credi stia facendo Lily in questo momento?

- Bah…non so…

- Un po’ di fantasia, Potter!

- Uhm…d’accordo…probabilmente starà litigando con la sorella…mi ha detto che non vanno molto d’accordo…

 

 

- VERDI!!!

Petunia strillava per tutta casa, correndo giù per le scale e precipitandosi dalla madre.

- Tesoro che succede? Cos’è questo baccano? Ahh! O mio dio! Cos’ hai fatto ai capelli?

- Mamma ti prego, aiutami! – scoppiò in lacrime Petunia, disperata.

- Raccontami, cos’ hai fatto?

In quel momento Lily arrivò in cucina, con lenti passi e uno sguardo intristito.

- È tutta colpa tua! – la accusò Petunia – delle sue…m-magie! E guarda come mi ha ridotta!

- Calmati tesoro! Non credo proprio che Lily l’abbia fatto apposta! Su!

- Fammi tornare come prima! Fa un incantesimo, quello che ti pare, ma ripara a questo danno!! – esclamò Petunia, stremata.

- Mi dispiace…non mi è permesso fare magie fuori dalla scuola…

- E questa cos’era?

- Una pozione.

La rossa chinò il capo, dispiaciuta, mentre la madre analizzò i capelli della figlia: ora stavano cambiando colore e tendevano più sul viola.

- Lily raccontami – disse calma, con sottofondo i singhiozzi di Petunia.

- Dovevo preparare una pozione per un compito. Mi serviva dell’acqua calda per immergere i semi cangianti e per sbaglio Petunia con la stessa ci ha lavato i capelli…così ora…

- Ho capito. Vai a prendere il tuo libro di Pozioni, non credo che con una normale tinta tornerebbero come prima. Mamma mia, cambiano colore molto velocemente: ora sono celesti! Non ti preoccupare cara, troveremo la soluzione!

Dopo aver cercato tutti i rimedi possibili, decisero che quello di ungere capello per capello con una pomata speciale, preparata con una pozione di bassa difficoltà, fosse il metodo più pratico.

“Dopo aver preparato l’intruglio, applicare sul cuoio capelluto quand’esso è ancora caldo. Massaggiare delicatamente e ripetere le stesse operazioni per tre giorni consecutivi”.

 

 

- Sei un disastro!

- Ma ti sei visto tu?

I due malandrini rimasti erano infangati da capo a piedi.

- Si può sapere dove diavolo siete finiti per conciarvi in quel modo? – chiese Amanda, con occhio critico, vedendoli entrare tutti inzuppati nella Sala Comune – per caso c’è un allevamento di porci da Hagrid e vi siete messi a giocare assieme a loro?

 

 

Quella sera Petunia tenne un fazzoletto di stoffa in testa, per coprire il continuo mutamento dei capelli. La sua pazienza era stata messa a dura prova: non rivolgeva parola alla sorella ed era convinta che non lo avrebbe fatto per molto tempo, nonostante le infinite scuse.

D’altra parte, Lily era molto dispiaciuta e si sentiva in colpa per quello che le era successo, nonostante non avesse fatto nulla; così, vista la tensione creatasi durante la consumazione della cena, preferì salire su in camera, con la scusa che era molto stanca, ricevendo in cambio solo occhiatacce da parte di Petunia.

Arrivata nella sua stanza, chiuse a chiave la porta e si distese sul letto, abbracciando forte il cuscino.

Con la sola luce della boujour che illuminava la camera, Lily si sfogava in silenzio, mentre qualche lacrima le inumidiva il viso. Girò la testa verso il comodino, lì sopra dove aveva appoggiato, al suo arrivo, la loro foto. La prese in mano e se la strinse forte a sé.

Le mancava.

Tanto.

Desiderava tornare a scuola, dove c’era James che la stava aspettando.

Se lui fosse stato lì con lei, avrebbe saputo consolarla, confortarla e stringerla tra le sue braccia, cancellando i brutti pensieri e l’angoscia che la stavano torturando.

In un secondo…con un bacio…

Chissà se mi starà pensando…

Lily scosse la testa. Sicuramente avrà di meglio da fare con Sirius…

“Basta con queste paranoie! Smettila Lily!” disse a sé stessa.

Eppure le lacrime non cassavano di scendere, appannandole la vista e bagnando la linda federa del cuscino. Con la testa che le girava e un gran magone nello stomaco, il sonno s’impadronì di lei, facendola sprofondare nell’oblio della notte.

 

 

Per i seguenti giorni Lily fu molto depressa, forse più di Petunia, visto il terribile shock riguardante i suoi capelli.

Ogni sera la rossa cenava, preparava lo shampoo, faceva il trattamento alla sorella e poi si rinchiudeva nella sua stanza, isolandosi.

Quella sera, la madre entrò nella sua camera, dopo aver bussato un paio di volte e non aver ricevuto risposta.

Trovò la sua dolce figliola sdraiata sul letto, con il cuscino stretto fra le braccia.

Stava dormendo.

Alla madre fece tenerezza e notò l’album fotografico accanto a lei.

La coprì con una coperta e, spostandole una ciocca di capelli, le diede un bacio sulla fronte come quando era piccola. 

- Mamma…

- Scusami tesoro, ti ho svegliato…

- Non importa.

- Lily, che ti succede? È da due giorni che ti vedo giù…

- Non lo so mamma…

- Soffri già il mal d’amore?

La rossa abbozzò un sorriso, tirandosi su la coperta fino alla fronte.

- Dai, timidona! Guada cosa ti ho portato!

Lily abbassò il plaid fin sopra il naso, scoprendo gli occhi.

- Cioccolata! Dai facciamoci una bella scorpacciata! Io e te!

- Non mi avevi detto che ti eri messa a dieta, mamma?

- Uhm…per tirare su di morale mia figlia, questo ed altro! Qualche sacrificio lo posso fare…

- Sì, sì! Come no? Ne avevi voglia, eh? Così hai trovato la scusa giusta!

Entrambe risero complici, spezzando a metà la barretta di cioccolato.

 

 

Ad Hogwarts James e Siirus festeggiavano la loro ultima sera di vacanze nel miglior modo che conoscevano: trasformandosi in cervo e cane, corsero per i prati del castello e s’addentrarono nella Foresta Proibita, per introdurre un po’ di rischio nella loro serata.

Sirius si tuffò nel lago, saltando da una piccola altura, cosicché gli si rizzò tutto il pelo. D’altro canto, Ramoso scosse il muso e lo alzò verso il cielo blu, puntinato da milioni di stelle.

 

 

Lily era seduta sul davanzale della finestra della sua camera.

Un cielo così stellato non lo aveva mai visto.

L’indomani sarebbe finalmente tornata.

Il suo soggiorno a casa, nonostante i piccoli incidenti, era stato gradevole.

Ma Hogwarts la stava aspettando e anche James.

Chissà se anche da lui il cielo stava brillando di così tante stelle…

 

 

L’orologio segnava le nove in punto e il treno rosso lucente per Hogwarts, al binario nove e tre quarti, era in partenza.

Il viaggio fu più chiassoso del solito e, mentre il paesaggio scorreva velocemente sotto gli occhi degli studenti di ritorno a scuola, per Lily, più la distanza diminuiva, più le saliva l’adrenalina, impetuosa e frizzante che le ribolliva nello stomaco.

Dopo ore e ore di strada, appena il treno arrivò al capolinea, tirando i freni, la rossa si alzò a molla dal sedile, provocando l’ilarità dei suoi compagni di vagone.

Le porte del treno vennero aperte.

Lily scese, restando con lo sguardo perso sul castello imponente di Hogwarts che dalla stazione si vedeva in lontananza.

Gli occhi le brillavano e un sorriso spontaneo addolcì le sue labbra. Salì su una carrozza e, appena fu nel cortile, senza neanche pensarci e non badando a cosa avrebbero detto gli altri studenti, cominciò a correre, come impazzita, con il cuore che le traboccava di gioia.

Tanto desiderava e aveva aspettato questo momento.

Ormai Hogwarts era come una seconda casa per lei e ritornarci la rendeva sempre di ottimo umore, soprattutto quest’anno.

Prese le scale, facendo due gradini per volta, molto velocemente.

- Bentornata Lily! – le urlò una voce proveniente dall’alto.

La rossa alzò lo sguardo, incrociandolo con quello di Amanda e il prefetto, frettolosamente, le fece un gran sorriso che la diceva lunga.

Arrivata davanti al quadro della Signora Grassa, pronunciò la parola d’ordine ma la donna non volle farla passare.

- Come? Ma su, signora: non mi riconosce? Sono Lily Evans, anche prefetto!

- Senza parola d’ordine, non permetto l’entrata! Nel frattempo vuole sentire i miei acuti?

Amanda la raggiunse velocemente, cosa alquanto facile, visto la rapidità del cambiamento delle scale.

- L’ hanno cambiata durante le vacanze. CELEBER POETA! – disse la ragazza al quadro e quest’ultimo si aprì all’istante.

- Grazie mille!

- Com’è andata?

- Ti racconto dopo, ok? – la supplicò Lily, già scattata dentro i dormitori.

L’occhiata di Amanda, alquanto furba, successivamente la fece ridere.

James e Sirius, seduti davanti al caminetto, stavano terminando una partita a scacchi e, insolitamente, erano tranquilli. Il gioco era nelle mani del Cercatore che stava pensando alla mossa più giusta da fare.

In quel momento, alle sue spalle, arrivò Lily e, con l’indice sulla bocca, fece segno a Black di restare in silenzio.

Ad un tratto, James sentì qualcuno coprirgli gli occhi: due mani non particolarmente calde, un po’ infreddolite e che sicuramente erano state all’aperto.

- Chi è? – domandò allora e non ricevendo risposta continuò – no dai! Grace, non adesso! Potrebbe tornare Lily da un momento all’altro! E poi che gli racconto?

Quando il Cercatore si voltò, vide due occhi smeraldi sgranati e inquisitori.

Senza neanche chiarire il piccolo scherzetto, il Grifondoro la prese per mano e la tirò a sé, abbracciandola e passando una mano tra i capelli della ragazza, mentre quest’ultima appoggiò il capo sul torace di Potter, restando accoccolata tra le sue braccia, sentendosi al sicuro.

Quella sicurezza che le era tanto mancata in quegli ultimi giorni.

 

 

 

 

 

E Lily è finalmente tornata a scuola! Se lo meritava dai...

Ringrazio le persone che hanno recensito:

 

Winnie 92: mi dispiace, mi mancherà la tua presenza qua tra le commentatrici e soprattutto le tue vivaci recensioni! Spero vivamente che tu possa risolvere al più presto i problemi familiari che mi hai citato. Ti ringrazio, un abbraccio forte! Spero a presto! Baci!

 

alexandra jane: che ne dici di questo shampoo agli estratti di semi cangianti per Petunia? Troppo cattivello?XD vuoi Sirius? Ok, te lo chiamo subito! (ecco arrivare Felpato tutto infangato da capo a piedi dopo essere stato da Hagrid, fa la sua sfilata e si mette in posa nonostante il tutto) ehm..lo vuoi lo vuoi lo stesso?^^""" grazie, a presto! Baci!

 

Lizzyluna: ti è piaciuta la scatola piena di dolcetti di Peter?XD bè, chi non la vorrebbe? Grazie, a presto! Baci!

 

lilistar: grazie^-^!! (ecco arrivare Petunia con le mani poste sulla vita "le mie non sono crisi scettiche, il mio è amore vero!*_*) o.O oddio, vi prego censurate! Penso che sia davvero troppo, anche per chi non è debole di stomaco! Ecco il seguito, che ne pensi? A presto! Baci!

 

Yo91: davvero ti sei commossa??^^ Wow!! (ecco Lily che si avvicina a te:"Piangi con me in questa valle di lacrime!! T_T) ehm^^"", Lily ma che figure mi fai fare? Devi scusarla: era ancora uno di quei momenti quando era a casa, in astinenza di JamesXD Ti ringrazio, a presto! Baci!

 

miyu90: grazie, sì mi piace molto di più aggiungere più avvenimenti in un capitolo oltre a quello principale! Così magari alcuni pezzi chiave si nascondono e sembrano meno importanti di altri e invece...quindi attenzione!^^ a presto! Baci!

 

_Laura_: grazie mille! Mi fa piacere! A presto! Baci!

 

Cordelia Black: ecco il continuo, per quanto riguarda il magnifico spero continuerà ad esserlo^_- grazie, a presto! Baci!

 

A presto!

Baci baci

Vostra Lily-Rose

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Capitolo 18
*** Amare memorie ***


“Al rientro delle vacanze natalizie, gli studenti del sesto e settimo anno frequenteranno dei corsi per la durata di un semest

“Al rientro delle vacanze natalizie, gli studenti del sesto e settimo anno frequenteranno dei corsi per la durata di un semestre: essi saranno tenuti dagli insegnanti, i quali verranno affiancati da un esperto esterno durante le lezioni che si terranno nel pomeriggio.

Si consiglia vivamente di approfittare di questa generosa occasione che la scuola di Hogwarts offre a voi studenti, per migliorare e apprendere nuove tecniche che vi saranno sicuramente utili nella vita. Invito, dunque, voi tutti a parteciparvi con serietà ed impegno. Di seguito vi elenco i corsi proposti con allegati ulteriori dettagli:

 

-          Tiro con l’arco;

-          Club dei duellanti (proposto con molti consensi da parte del consiglio dei docenti);

-          Combattimento libero;

-          Tiro al piattello con bacchetta;

-          Difesa da creature magiche e d’ombra;

-          Incantesimi avanzati;

-          Arte mantica;

-          Occlumanzia;

-          Pozioni curanti;

-          Smaterializzazione/Animagus;

 

Ogni singolo studente dovrà scegliere cinque corsi che desidera frequentare nel mese di gennaio e introdurre il foglietto nell’urna biconica situata vicino alla bacheca di ogni casa.

Buona fortuna!

Il preside

Albus Silente”

 

 

- Cos’è Occlumanzia? – chiese Sirius, mentre consumavano la colazione, al gruppo.

- Bo…centra qualcosa con Divinazione?

- No Steffy – precisò Lily – insegna a chiudere la mente…

- Allora questo corso non fa per te Sirius! – esclamò James divertito – sei già così ottuso! Non hai bisogno di altro allenamento!

Il moro tirò un pugno nel braccio all’amico, provocando la miccia di un’imminente rissa tra i due amiconi, giusto per movimentare la giornata.

Lily, nel frattempo, analizzava il foglietto su cui aveva trascritto tutti i corsi proposti.

- Ancora indecisa? – le si affiancò Remus, vedendola pensierosa.

- Abbastanza…

- Se fosse per te, li frequenteresti tutti! – riuscì a dire Sirius, durante la zuffa.

- Sono tutti molti interessanti, infatti!

- Tranne combattimento libero, a quanto vedo – precisò James, passandole dietro.

- Già, infatti lo scartato subito. Azzannarsi come animali, come state facendo voi ora, non mi piace proprio!

- Cavolo, figo! James ti sfido! C’iscriviamo e tu sarai il mio rivale!

Il Cercatore lanciò un’occhiata all’amico, il quale si eccitava sempre quando c’era d’azzuffarsi. Poi girò il capo verso la rossa.

- Non c’è proprio modo di farti cambiare idea?

Lei scosse la testa decisa.

- Peccato! Avrei proprio voluto vederti in azione: Lily e Grace che si graffiavano, tirandosi i capelli come gatte furiose!

- Sirius, vorrei proprio vedere se ridi ancora nel caso in cui ti ritrovassi a lottare contro Mick Damon!

I due si guardarono, assottigliando gli occhi, con il sorriso sulle labbra.

- Non vedo l’ora d’imparare a smaterializzarmi! – annunciò Steffy, versandosi del latte.

- Qui ad Hogwarts non è possibile, come faranno?

- Magari ci portano da un’altra parte, ad Hogsmade! – propose Peter.

- Già, deve essere così. Quale preferisci? – chiese James, avvicinandosi alla sua ragazza e poggiandole un braccio sulla spalla.

- Ho sempre desiderato tirare con l’arco! Che ne dici? Mi fai compagnia?

Dalla faccia di James, Lily intese subito il messaggio.

- Ok, ho capito, non ti piace: vai ad azzuffarti con Sirius! – riferì in tono piano.

James, intuendo che fosse rimasta delusa, le sfiorò il mento con due dita, facendola voltare verso di lui.

- Tu hai già fatto centro nel mio cuore.

Dicendole questo, le strappò un sorriso e un bacio veloce, prima del suono della campanella di inizio lezioni.

- Peccato, non saresti stato male come Robin Hood!

Il moro corrugò le sopracciglia, non capendo a cosa si riferisse. Lei scosse il capo, continuando però a sorridere.

 

 

A lezione di Difesa contro le Arti Oscure, il professor Benjamin York aveva disposto sedie e banchi ai lati della stanza e ciò voleva dire solo una cosa: lezione di pratica.

- Silenzio prego! – esclamò il professore dal naso adunco, alzando la voce – per questo mese il nostro studio verterà sulla Legimanzia. Qualcuno sa già dirmi di cosa tratta?

L’uomo vide molte facce perplesse: i suoi studenti avevano solo un’idea molto vaga.

- I Babbani la chiamano comunemente lettura del pensiero…

- Quasi signorina Evans. In parole povere è così: ovviamente i pensieri non sono un libro aperto da leggere! La Legimanzia è la capacità di estrarre emozioni e ricordi dalla mente di un’altra persona anche se…

- Professore io so già usare la Legimanzia!

Tutti si girarono verso Amanda che se n’era uscita con quell’affermazione.

Anche l’insegnante la guardò diffidente.

- Signorina Jones, mi pare altamente impossibile data la sua giovine età. Ci può spiegare da dove derivano questi suoi poteri prematuri? – chiese lui molto curioso, come del resto tutta la classe.

- Le posso giurare che ogni volta che il mio fidanzato mi guarda, so già cosa pensa…di fare!

Quest’esclamazione provocò l’ilarità collettiva di tutto il gruppo, meno quella del professore e di Nick Logan, appoggiato ad un banco, visto che era il diretto interessato.

Accidenti ad Amanda e alla sua linguaccia!

- Molto divertente signorina Jones! Riferisca al suo fidanzato di lasciare le mani in tasca. Avanti, proseguiamo con la spiegazione! Una cosa fondamentale da sapere è che il tempo e lo spazio sono molto importanti, mentre il contatto visivo è spesso essenziale nella Legimanzia!

- Un incontro ravvicinato?

- Black la vogliamo smettere di fare gli spiritosi? Ora vorrei due volontari per insegnarvi come si fa…uhm…signorina Evans? Vuole offrirsi lei? A quanto ho sentito è già ben informata e vorrei che lo mostrasse alla classe.

Lily, un po’ intimorita, si portò al centro della stanza, sotto lo sguardo di tutti i suoi amici.

- Chi vuole come compagno?

La rossa alzò le spalle, mentre il gruppo spinse avanti James per farlo partecipare con la ragazza, come cavia.

- Molto bene Potter! Si metta qua e chiuda gli occhi. All’inizio deve esserci complicità tra i due soggetti, altrimenti la signorina Evans, essendo la prima volta, potrebbe non riuscirci. C’è intesa fra voi due?

I compagni scoppiarono nuovamente a ridere, mentre Lily, mordendosi il labbro, cercò di restare tranquilla e, incrociando lo sguardo di James, arrossì un po’. Il moro, prima si scompigliò i capelli, poi chiuse gli occhi come richiesto.

- Signorina Evans si concentri: mantenga il contatto visivo su Potter. Quando si sente pronta e rilassata, pronunci chiaramente Legilimens!

Lily sospirò, impugnando bene la bacchetta e fissando il ragazzo.

- Legilimens!

La rossa, dapprima non riuscì a vedere assolutamente niente, poi ripeté la formula più convinta.

Dinnanzi a lei solo delle immagini sfocate e molto confuse.

- Continui signorina Evans! Sta procedendo bene! Elenchi cosa vede.

- Di preciso n-niente… - riferì Lily, continuando a fissarsi su James, il quale stava in piedi a occhi chiusi.

- Ripeta la formula!

- Legilimens! – esclamò con vigore.

La stanza iniziò a fluttuare davanti ai suoi occhi e svanì: immagini veloci si susseguivano nella sua testa.

Ad un tratto vide un bambino dai capelli ribelli, un James in miniatura, in ginocchio con le mani a croce, davanti a una tomba.

Quella della madre.

Lily scosse il capo: non voleva vedere, non voleva intrufolarsi nei ricordi di James, almeno non in quelli così personali.

- Continui signorina Evans! Forza!

- No! Non posso!

Era andata troppo in profondità!

La visione scomparve e osservò James un po’ cresciutello, all’età di circa undici anni, il primo giorno di scuola sul treno: cercava uno scompartimento libero.

Entrando in uno, vide all’interno una ragazzina dai capelli color rame fin sopra la spalla, seduta e intenta a leggere una rivista di magia.

- Posso? – chiese James.

La ragazzina alzò il viso, rivelando due stupendi occhioni verdi.

Era lei.

Improvvisamente sentì il cuore battere forte, ma non era il suo.

Bensì, quello di James.

Ad un tratto, i ricordi e le immagini scomparvero, cosicché Lily tornò a vedere la realtà: James era accasciato a terra, con lo sguardo chino.

La rossa ebbe una stretta al cuore nel vederlo così.

- Per essere la prima volta, signorina Evans, le è riuscito piuttosto bene. La sua concentrazione è ottima. Ci descriva cos’ ha visto nei ricordi di Potter…

Lily cercò lo sguardo di James, che però continuava a tenere lo sguardo chino, poi si rivolse al gruppo.

- Dunque…era tutto molto confuso…ho visto solo qualche ombra…

- Sicura?

Il professore la osservò con occhi penetranti, cosicché la rossa si affrettò a distogliere lo sguardo affinché non gli scavasse nella mente.

- Non ha visto immagini dettagliate?

- Bè…sì…una o due…

A questo punto, James alzò il viso verso la ragazza.

- C’era…un bambino…che piangeva…nella culla…

- Tutto qui? Come mai è arrossita, signorina Lily? Mentre cercava di addentrarsi nei ricordi di Potter, noi tutti l’abbiamo vista dapprima molto triste, poi imbarazzata…come ce lo spiega?

Lily restò ammutolita, quasi spaesata.

- Ehm…

- Le ripeto la domanda: cos’ ha visto signorina Evans?

La rossa chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore, pensando ad una risposta alternativa.

- Sono arrossita perché…James stava facendo la doccia! – sparò la prima che le venne in mente.

Le risate della classe non si contarono e nemmeno il rossore della ragazza.

Tutti scoppiarono a ridere, mentre il moro sorrideva imbarazzato e si scompigliava i capelli.

- Capisco, spero le sia piaciuto. Forza! Continuiamo con la lezione, altri volontari! Black! Alla cattedra!

- Scusi professore, potrei uscire un attimo?

- Si va a rifocillare? D’accordo, le lascio il permesso.

Lily, appena ottenuta l’approvazione, quasi fuggì da quella classe e, una volta fuori, respirò a pieni polmoni l’aria fresca. Si affacciò da una finestra del corridoio che dava sulla Foresta Proibita.

Passandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, ripensava a quanto successo: le si era stretto il cuore quando aveva visto James, ancora piccolino, accasciato sulla tomba della madre.

Una lacrima solitaria.

Che guaio aveva combinato! Ma una scusa migliore non poteva trovarla? Che cretina!

Delle mani.

Strette alla sua vita.

Le riconobbe subito.

Si lasciò un po’ coccolare, restando abbracciati, ma in silenzio.

Non servivano parole in quel momento.

Solo la presenza l’uno dell’altra.

- Com’ero sotto la doccia?

Lily allargò gli occhi, cercando di coprirsi il viso il più possibile, a causa delle sette gradazioni di rosso che lo tingevano.

James, il quale se ne accorse, spezzò subito quell’imbarazzo: poggiò il mento sulla sua spalla e le baciò delicatamente il collo, provocandole un leggero solletico.

- J-James! James! Fermati! – esclamò, staccandosi da lui e girandosi, in modo da vederlo in faccia – non dirmi che sei sgattaiolato fuori senza permesso!

- Sì mio prefetto, è così.

- Il solito! Dai, dovremmo essere in classe!

Ma il ragazzo non sentì ragione, la tirò a sé e s’impadronì delle sue labbra con urgenza, fregandosene altamente della lezione.

- Hem! Hem!

La McGranitt, passando per il corridoio, li incrociò, non facendo o dicendo altro, oltre allo schiarimento della voce, che però li fermò.

I due sorrisero, restando ancora pochi minuti abbracciati, Lily accoccolata sul suo torace.

- Credevo fossi arrabbiato…

James corrugò le sopracciglia, non capendo.

- Perché?

- Bè…per quello che ho raccontato: ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente…

- Non credevo che il tuo primo pensiero fosse quello di vedermi sotto la doccia!!

La rossa scoppiò a ridere, molto imbarazzata, continuando a tenere il viso contro il petto del ragazzo, per non fargli vedere il suo rossore.

- No! Non è vero…

- Bah…sarà…diciamo che ci credo, anche se…

- È la verità! – esclamò decisa, guardandolo con due occhi da cerbiatta.

- Non me la racconti giusta!

- Potter, la sua poca fiducia m’infastidisce! Chi era quella rossa da paura che ha incontrato nel treno il primo giorno di scuola? – chiese, scherzando.

- Una delle mie tante ammiratrici che mi girano attorno…

Lily, senza neanche farlo finire, lo spinse via, liberandosi dalla sua stretta e mettendosi a braccia incrociate.

Lo sguardo smeraldo lo osservò determinato.

- …e la stessa ragazza che mi frulla in testa dal primo anno è qui davanti ai miei occhi…sempre e solo lei…

James non fece neanche in tempo a terminare che le labbra di Lily gli offuscarono la mente.

- Ora basta signor Potter! – esclamò la McGranitt, ricomparendo nel corridoio – i confetti alla fine dell’anno, per favore!! 

 

 

 

 

 

 

 

XD!! Che forza la McGranitt!! A me fa troppo ridere a volte!

E così si conclude anche il 18° capitolo! Spero sia stato di vostro gradimento: devo dire che mi sono divertita molto a trascriverlo tanto che, certe volte, ridevo da sola XDDD

Amanda da uno sprint alla storia, spero piaccia anche a voi^^!

 

Ringraziamenti a:

 

_Laura_: ti ringrazio^^ spero ti sia piaciuto anche questo! A presto! Baci!

 

lilistar: XD sì, credo anch’io che quel verde le dona un certo fascinoXD non credi anche tu Petunia? Grazie, mi fa molto piacere! A presto, baci!

 

Winnie 92: ciao!! Mi fa piacere risentirti! Ti ringrazio e sono contenta tu sia riuscita a leggere l’aggiornamento! A presto e in bocca al lupo! Baci!

 

Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Attendo le vostre recensioni!

A presto!

Baci baci

By Lily-Rose

 

 

 

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Capitolo 19
*** Svariate emozioni ***


Ben presto gli studenti di tutte le case imbucarono nelle apposite urne le proprie scelte di frequentazione, le quali sarebber

Ben presto gli studenti di tutte le case imbucarono nelle apposite urne le proprie scelte di frequentazione, le quali sarebbero cambiate il trimestre successivo, offrendo così a tutti la possibilità di partecipare ai dieci corsi.

Nella seconda settimana di gennaio, dopo la giusta organizzazione, iniziarono le lezioni pomeridiane proposte.

- Ci vediamo dopo!!

Lily, dopo aver salutato l’amica Steffy, la quale si stava dirigendo ad “Arte Mantica”, un po’ ignara di quello che le sarebbe aspettato, uscì fuori dal castello per raggiungere la postazione del tiro con l’arco.

Quando il gruppo fu finalmente riunito, la professoressa McGranitt salì sul palchetto, schiarendosi la voce e cominciando il rapido discorso:

- Buon pomeriggio a tutti! Brevemente vi spiego l’assetto di questo club: esso sarà tenuto da un esperto esterno, non sarò io a farvi da insegnante, anzi purtroppo devo scappare: tra dieci minuti mi aspetta Smaterializzazione. Ecco a voi l’esperto che vi seguirà durante questo trimestre… 

Dalla folla, si fece largo un giovane ragazzo sui ventidue anni, dai capelli neri e dallo sguardo penetrante.

- Alejandro!

Tutto il gruppo, compresa la McGranitt, si girarono verso Lily. Il giovane osservò la ragazza dai lunghi capelli carmini e la riconobbe: la stessa che lo aveva aiutato in quell’ospedale babbano.

Dopo averle fatto un cenno, la professoressa gli cedette il posto, lasciandogli carta bianca per ulteriori dettagli.

- Salve a tutte voi, mie care tiratrici! Vedo, con un po’ di amarezza ma non esagerata, che questo corso, almeno per oggi, ha attirato essenzialmente pubblico femminile.

Bene! Come avete sentito dalla vostra compagna, il mio nome è Alejandro Garcia, mi sono trasferito da poco in Gran Bretagna e con piacere ho accettato l’incarico d’insegnarvi l’arte del tiro con l’arco, da non sottovalutare. Innanzitutto vi descriverò l’abbigliamento tipo di una giovane arciera – detto questo alcune, cominciarono a prendere appunti, altre troppo incantate per riuscire a fare altro - tradizionalmente la ragazza ha i capelli sciolti, a differenza di come si potrebbe pensare, indossa una gonna a pieghe, raccolte in un nodo che le lascia scoperto il ginocchio, mentre ai piedi calza il coturno, uno stivaletto di cuoio, generalmente di colore rosso e alto che avvolge la gamba per proteggerla dai rovi, durante la corsa nei boschi – durante la spiegazione, il giovane fece apparire un manichino e passo passo, cominciò a vestirlo con un colpo di bacchetta – in spalla porta la faretra legata al petto, le frecce e l’arco. Bene! Per immedesimarvi meglio in una giovane arciera, la cosa migliore per iniziare è portare il suo stesso abbigliamento; perciò andate negli spogliatoi vicino al campo di Quidditch e cambiatevi: troverete tutto l’occorrente all’interno.

- Se ci serve aiuto con i vestiti? – chiese una bionda Corvonero del quinto anno.

- Sempre disponibile a dare una mano, mie care donzelle! – rispose Alejandro, con un sorriso e uno sguardo irresistibile, che aveva già conquistato il cuore di molte studentesse in pochi attimi.

Negli spogliatoi, mentre le altre ragazze spettegolavano, Lily si sedette pensierosa.

Rivedere Alejandro le aveva fatto un certo effetto: non avrebbe mai creduto che fosse un mago. Certamente in quell’ospedale non era a suo agio, sembrava smarrito ma quella volta il suo fiuto da strega aveva fatto decisamente cilecca.

- Lily, ma tu già conoscevi quel ragazzo? – le chiese Diane Arden, come se fossero migliori amiche, quando invece s’erano parlate due volte massimo.

- Dove lo hai conosciuto? Dai raccontaci! – la incitò una certa Danielle di Tassorosso – è spagnolo, vero?

La rossa esitò di fronte ai molteplici occhi che la guardavano con la bavetta alla bocca.

- Lo incontrato all’ospedale…stop…gli ho semplicemente dato un’informazione, cos’ tutto questo eccitamento?

Le pettegole, un po’ deluse, tornarono a vestirsi e a fare gossip tra loro, mentre Lily scoteva la testa, stordita.

- Non dargli corda…il loro entusiasmo svanirà tra meno di dodici ore…

Amanda abbozzò un sorriso, finendo d’infilarsi la gonna, mentre la rossa scioglieva i capelli e si toglieva le scarpe.

- Come mi sta? – chiese la Cacciatrice di Grifondoro.

Lily, voltandosi, allargò gli occhi, stupendosi della stra-cortezza della gonna che lasciava scoperta metà coscia.

- Coooosa?? Quella sarebbe una gonna? E questa roba pelosa cos’è? Un bikini di mammut? – chiese, riferendosi al pezzo sopra.

Lily irremovibile, dopo aver visto l’intero completino da mettere, si era impuntata a non indossare l’abbigliamento da arciera, rifiutandosi e mettendosi a braccia conserte.

- Lily non essere testarda!

- Ma stai scherzando? Uno: non indosserò mai questa roba da…bè, lasciamo perdere…due: siamo a gennaio e una polmonite non me la voglio prendere! Tre:…

-…ti vergogni…

- mi…e che male c’è?

- James apprezzerebbe…

- Amanda!!!

- Lily mi dispiace…ricordati, lo faccio solo per te…

Tutte le ragazze, già vestite o meglio quasi svestite, alzarono di peso la rossa, cominciando a spogliarla e a cambiarle d’abito, mentre lei si dimenava e lamentava con tutte le sue forze.

Dopo ben mezz’ora, riuscirono a vestirla completamente e uscirono dagli spogliatoi, con graffi e lividi in più.

- Ragazze era ora! – esclamò Alejandro - gli abiti erano già cuciti, vero? Che è successo?

- C’era qualcuno che s’era impuntata a non indossarli! – precisò Danielle Fisher, girandosi e scrutando Lily dalla testa ai piedi, la quale se ne stava a braccia conserte, molto scocciata, dietro ad Amanda.

- Capisco. Lily vieni avanti, ti farò vedere come s’impugna un arco e una freccia. Forza!

La rossa, sbalordita, cominciò a scuotere la testa, decisa a non essere la prima.

- Benissimo! VESTEM DECURTA! – pronunciò spiccio Alejandro, con un gran sorriso da ebete.

Improvvisamente la gonnella della rossa cominciò a sfilacciarsi, accorciandosi di ben tre centimetri.

Lily alzò lo sguardo infuocato sul loro insegnante, cominciando ad irritarsi.

- Sicura di non voler venire avanti?

- Alejandro Garcia la odio con tutto il cuore! – pronunciò la rossa, una volta raggiunto.

- Tradotto significa che è pazza di me! – riferì il ragazzo alle altre, mentre Lily invece gli rifilava un pizzicotto abbastanza doloroso.

- Ahia! Alla vostra amica piacciono le maniere forti! Su, forza Lily! Guarda me: prendi l’arco e una freccia, impugna bene e prendi la mira – detto questo, Alejandro socchiuse un po’ l’occhio sinistro e tirò.

Centro.

Sembra facile, pensò Lily inizialmente.

Quando però il suo dardo non centrò neanche il bersaglio circolare, dovette ricredersi.

Quando tutte ebbero almeno fatto un tentativo, la lezione era ormai giunta al termine.

Lily si svestì velocemente, sperando di non dover indossare nulla di così striminzito la volta successiva. Uscì rapidamente dagli spogliatoi per tornare al castello, visto che si stava facendo buio.

- Tiene prisa, signorita Lily?

La ragazza si fermò, senza voltarsi a guardarlo.

- Mucho!

Alejandro la raggiunse, parandosi davanti a lei e prendendogli le mani tra le sue.

- Sei offesa?

- Cos’è tutta questa confidenza?

- È offesa? – chiese, incalzando il tono.

- Sì, maestro. Ma a lei non dovrebbe interessare, essendo un’insegnante.

- Mi preoccupo solamente dello stato d’animo delle mie amate studentesse…insegnante poi, potrei essere quasi un tuo coetaneo. Non credevo tu fossi una strega…

- Allora non sei venuto qua per imparare l’inglese…

- No…non ero mai andato in un ospedale babbano, dovevo pur giustificare il mio smarrimento…

Lily fece una smorfia.

- Signor maestro, da quanto ha potuto vedere detesto l’abito, se lo si può definire tale, da arciera. Vero che la prossima volta non sarà necessario indossarlo?

- Come no! È obbligatorio!

- Adios Alejandro!

Lily se la filò, decisa a lasciare il corso di tiro con l’arco, preferendo, a questo punto, il combattimento libero.

- Per te potrei fare un’eccezione…

- Lily, cha fai ancora lì! Muoviti!

- Hasta luego maestro!

- Arrivederci.

Alejandro restò per alcuni minuti appoggiato ad un albero: accettare questo lavoro era stata sicuramente una giusta decisione.

 

 

Lily, nonostante il chiarimento con il Garcia, tornò al castello con un diavolo per capello e abbastanza infreddolita.

- Etciù!!

- Chi è questo pulcino infreddolito? Cos’è successo?

- Guarda, lascia perdere – disse Lily, alzando lo sguardo verso James e quando lo fece, vide il profondo taglio che il ragazzo mostrava alla sommità del sopracciglio – James cos’hai fatto? – chiese, analizzando con le sue piccole mani fredde ed inesperte la ferita.

- Niente…durante il combattimento contro Michael Damon…è toccato a me! – chiarì il Cercatore - Sono ancora vivo per te!

James vide gli occhioni verdi indagatori di Lily guardarlo perplessi, ma allo stesso tempo preoccupati, mentre teneva il suo viso tra le mani.

- Sei andato da Madama Chips?

- Certo che no…

- E per quale assurdo motivo, di grazia?

- Ho detto a Fiona che la mia fidanzata me l’avrebbe curata sicuramente meglio, con molto più affetto e cura…

- Aspetta, aspetta! Chi è questa Fiona?

- L’esperta esterna…- disse James, rimanendo vago.

- Bene, allora io torno da Alejandro…l’esperto esterno…

I due, dopo essersi punzecchiati un po’, si scambiarono un tenero bacio.

- Basta smancerie ragazzi! – dovette interromperli Sirius, arrivando da dietro e prendendo entrambi a braccetto.

Tutti e tre si diressero in Sala Grande, dove già si stava consumando la cena.

Durante il pasto, Lily notò che Steffy era un po’ assente, triste, ma soprattutto pensierosa, cosa che non era da lei, essendo sempre stata una ragazza allegra e spontanea. La rossa stava per chiederglielo quando vide l’occhiata malinconica della bionda lanciata nella direzione di Sirius: forse era successo qualcosa tra loro due? Le dispiaceva vederla così e si promise che le avrebbe domandato cosa avesse, al più presto, in un momento più opportuno.

- Potter come va il taglio?

- Tutto a posto!

Quando Lily alzò lo sguardo dalle sue patate arrosto per scorgere la figura che aveva parlato, vide la donna dinnanzi a lei: alta, corpulenta, con un fisico scolpito e muscoli da fare invidia perfino agli uomini. Lei in confronto era un moscerino.

- E quella sarebbe la bella Fiona?

- Veramente io non avevo tirato nessuna conclusione!

- Gelosa Evans? – chiese Black, come ai vecchi tempi – mi sa che a questa non la puoi menare come Grace! Direi che ci rimetti, sei in netto svantaggio!

- Sirius io non meno la prima che incontro e poi non l’ ho mai fatto! Ma qualche istinto verso di te lo sempre avuto!

- Aiuto, scappo a gambe levate: Evans mi vuole frustare!

In quel momento Steffy, senza preavviso e senza dire una parola, si alzò da tavola come scappando.

Il gruppo si lanciò occhiate incuriosito, mentre Lily decise di andare all’azione: raggiungerla e chiederle spiegazioni.

- Lily! – la chiamò James, prendendole la mano, prima che potesse andarsene – ti aspetto più tardi.

La rossa annuì e poi fuggì via. Cercò Steffy dappertutto, invano. Ormai l’unico posto dove non aveva guardato era il bagno di Mirtilla Malcontenta e, proprio per questo, vi andò.

Appena mise piede nel Wc, il fantasma le si parò davanti, bloccandole l’accesso.

- Non si entra!

- Mirtilla che hai? Dai fammi passare!

Il fantasma le passò attraverso, stordendola per pochi secondi.

- Ma insomma! Mirtilla che succede? Perché non posso entrare?

- Fai come ti pare…ma non è un bello spettacolo! – escalmò il fantasma che, detto ciò, s’infilò nel primo gabinetto.

Lily scosse la testa, non dando retta alla pazzia di quella matta ed entrando meglio, scoprì di non essere la sola nella stanza.

Intravide una ragazza smanettare qualcosa nel lavandino: in mano aveva la bacchetta, sulla cui punta c’era una piccola fiamma e passava quest’ultima sul polso sinistro. Sembrava volesse bruciarselo.

- Amanda!

La Cacciatrice, presa alla sprovvista, si spaventò e, vedendo la ragazza sulla soglia, cominciò ad agitarsi.

- Cosa stai facendo?

- Niente…non ti preoccupare – cercò di rassicurarla, cercando di mettere tutto a posto e infilandosi un polsino nella mano sinistra – scusa…ora devo andare…

- Fermati! Sicura che è tutto a posto? – le chiese Lily preoccupata di cosa aveva visto e della sua reazione.

- Sì, sì! Ho fretta Lily, mi dispiace, ci vediamo! – se la filò la Cacciatrice. Era evidente che sudava freddo, non l’aveva mai vista così agitata.

La rossa restò alcuni secondi in silenzio, poi stava anche lei per andarsene quando qualcosa attirò la sua attenzione. Si avvicinò al lavandino, dove fino a pochi secondi fa c’era stata Amanda.

Lo scrutò, non capendo.

Sangue.

Poche gocce di sangue erano presenti sul lavandino, tracce che evidentemente non era riuscita a pulire nella fretta.

- Lo fa tutte le sere…

Quella vocina fanciullesca fecero morire d’infarto il nostro prefetto, la quale si girò di scatto con il battito del cuore a mille.

Era tornata Mirtilla.

Sospirò, cercando di calmarsi.

- Cosa significa?

- Viene sempre qua, alla stessa ora… - riferì con semplicità il fantasma – non è una ferita qualunque quella…

- Non capisco…cosa stava facendo?

Mirtilla se la rise e in pochi secondi le fu vicino, tanto da sussurrargli nell’orecchio le seguenti parole.

- Il suo sangue è avvelenato!

Lily tremò leggermente. Mirtilla non finì il suo discorso, già soddisfatta di aver spaventato la rossa e volò via, di nuovo giù per il water.

La ragazza riposò lo sguardo su quelle gocce di sangue, quasi non le sembrava vero.

Non capì perché ma lo fece: sciacquò il lavandino, senza toccare il liquido rossastro, finché tornò lindo come tutti gli altri.

“Lo fa tutte le sere…

Non è una ferita qualunque quella…

Il suo sangue è avvelenato…”

Queste parole le rimbombavano nella testa, come dentro un frullatore. Uscì dal bagno, andandosi a rifugiare nella sua stanza, nei dormitori di Grifondoro.

Ma che succedeva?

Amanda faceva cose strane, mentre la sua migliore amica sembrava caduta in depressione. Si sciacquò la faccia con dell’acqua fresca, quando si ricordò che doveva andare da James.

Si diresse alla porta, quando quest’ultima sbatté violentemente.

Un grido.

Lily aprì gli occhi e vide la bionda amica sulla soglia.

- Steffy! Finalmente! Ti ho cercata dappertutto! – le disse la rossa, avvicinandosi a lei – che succede? Come mai sei scappata via in quel modo?

La bionda distolse lo sguardo, non tanto propensa a spiccicar parola.

- Qualcosa non va tra te e Sirius? Guarda, se è così vado a dirgliene quattro! – esclamò Lily, un po’ scherzosa, sperando che il problema non fosse proprio il migliore amico del suo fidanzato – Steffy guardami! – detto questo, la biondina si voltò, rivelando occhi trabocchi di lacrime.

- Lily aiutami! – esclamò disperata Steffy, abbracciandola forte.

- Raccontami…qual è il problema? Non piangere, a tutto c’è una soluzione!

- No, non qui. – negò Steffy, scotendo la testa – non posso cambiare il mio destino…

- Ma che stai dicendo? Mi sa che il corso d’Arte Mantica ti ha dato alla testa…

- Ma non capisci? – sbraitò la bionda, alzando la voce – attraverso i segni della natura, ho visto cosa mi accadrà! Loro non mentono mai!

Lily rimase in silenzio, indecisa cosa dire.

- Cosa…dicono questi segni della natura? – domandò il più delicatamente possibile.

- Alla fine dell’anno…partirò…lascerò l’Inghilterra…i miei genitori si trasferiranno in Francia e io li seguirò…

Lily ebbe uno strappo al cuore.

La sua migliore amica.

Se ne doveva andare.

- Anch’io credevo non fosse vero…ma stasera ho ricevuto una lettera da mio padre. Ha perso il lavoro e mia nonna, padrona di un’impresa di moda, glielo offrirà. Ma dovremo trasferirci in Francia…

- Ma…Steffy e il tuo futuro da strega?

- Ci rinuncerò…oppure troverò qualcosa in Francia…maghi e streghe ci sono anche là, no? – disse la bionda malinconicamente con gli occhi appannati dalle lacrime – la cosa che mi dispiacerà di più sarà lasciare voi…te, Sirius, James e gli altri…sarà dura…ma ce la farò…

- Aspetta Steffy, deve esserci un altro modo…

- No Lily no! Non c’è! Non mi devo affezionare ulteriormente a voi! Ti prego: stammi lontana, non parlarmi più. Sono stata felice di averti come amica. Ma ora ti prego vai…buona fortuna con James. Te lo meriti!

- Steffy non far così, peggiorerai solo…

- Ti prego vai via!!!

Lily non aggiunse altro, scappando dalla stanza, con le lacrime che le rigavano il viso.

Steffy, d’altro canto, stava soffrendo come non mai: coprì la foto della cornice che teneva sul comodino, raffigurante lei e Lily al primo anno e si distese sul letto.

Non parlare più con Lily sarebbe stata dura, allontanarsi da Sirius straziante, mentre la solitudine la spaventava a morte. Ma doveva farlo, altrimenti il distacco da loro sarebbe stato ancora peggio.

Lily, in lacrime, salì le scale del dormitorio maschile e si diresse nella camera di James.

- Finalmente! Credevo non venissi più! Te n’eri dimenticata, eh furbacchiona? – scherzò James, ma quando il ragazzo vide il viso disperato della rossa, il sorriso gli morì sulle labbra – Lily che succede?

- Jaems, ti prego abbracciami! Abbracciami forte!

Lily si buttò tra le sue braccia, scoppiando a piangere.

Distesa sul letto, accoccolata sul petto muscoloso di James, Lily fissava il vuoto, senza pensare a qualcosa di particolare, mentre il ragazzo l’accarezzava dolcemente.

- Sarà dura per tutti noi, soprattutto per Sirius e per te. Ma questa non è la soluzione migliore. Un giorno potrebbe pentirsene…

- Ho provato a spiegarglielo…non mi ha voluto ascoltare…

- Non ti preoccupare, angelo mio! Le cose si sistemeranno, anche se non potremo impedire la sua partenza, le faremo cambiare idea. Domani ne parleremo con Sirius e sono sicuro che non saprà essergli indifferente, nonostante non voglia soffrire…

Lily chiuse gli occhi, stringendo forte la mano di James tra le sue. Poi si alzò per guardarlo meglio in viso.

- Stai serena, ora me lo fai un sorriso?

- Promettimi, anzi giurami che non mi lascerai mai, che resterai sempre con me qualunque cosa accada…

- Uhm…cosa mi dai in cambio? – chiese James, guardandola malizioso, ma in confronto lo sguardo esterrefatto di lei non era niente.

- James Potter lei è uno sporcaccione!

- Le giuro signorina Evans che è lei la sospettosa: i miei pensieri non erano assolutamente impuri!

- E lei si aspetta che io le creda?

- Noto che ha un’alta fiducia del sottoscritto!

- Che ne dici di questo? – chiese la rossa, baciandolo a fior di labbra.

- Evans s’impegni un po’ di più! Se continua così, all’esame di bacio dovrò rifilarle una bell’insufficienza o magari qualche lezione di recupero…

Non fece in tempo neanche a dirlo che la rossa gli tappò la bocca con le sue labbra, accarezzando  con la punta delle dita le sue gote, scorrendo giù giù verso il collo e verso il petto scoperto della camicia, leggermente sbottonata. Quando anche James cominciò a sfiorarle la pelle e tentò di scendere più giù del collo, Lily si staccò, fermandolo e lasciando il moro con un pugno di mosche.

- Promossa?

- Sì, ma sei ancora sotto esame!

- Lei sta approfittando troppo della sua allieva, mio caro maestro!

- Perché non le piace? Comunque… - cominciò, tornando serio – noi due staremo sempre insieme, ti seguirò anche in capo al mondo se necessario! Non ti libererai di me tanto facilmente: ti voglio al mio fianco, finché vivrò. Non ti abbandonerò mai perché sei la persona più importante della mia vita.

Lily quasi si commosse a quelle belle parole, finché James non si agguantò su di lei: s’impadronì delle sue morbide labbra e delimitò il profilo del suo collo, fin quando la ragazza non si ricordò il vero scopo della sua visita.

- Ti devo disinfettare la ferita! Forza, tirati su, così mi posso alzare!

- No! Tu ora non mi scappi! Ti bloccherò in ogni maniera!

- Guarda che lo faccio per te!

- Sopravvivrò, non ti preoccupare!

- James dai! Dopo faccio tutto quello che vuoi!

Il ragazzo arcuò un sopracciglio e, senza farselo ripetere due volte, si alzò subito e la lasciò libera dalla sua presa.

Lei, sorridendo, corrugò le sopracciglia e andò a prendere il disinfettante e un po’ di cotone. James le arrivò da dietro e la cinse per la vita.

- Non prender troppo alla lettera quello che h appena detto!

- Ah, mi dispiace Evans, ora sei nelle mie mani! Dovresti dosare meglio le parole!

- Questo vuol dire che non commetterò mai più un terribile sbaglio, neanche del proprio ragazzo ci si può fidare! Dai, vieni qui! – gli disse, prendendogli il viso tra le mani e cominciando a pulirgli la ferita. Siccome era un po’ infetta, dal taglio uscirono qualche gocce di sangue.

- Oh scusami! – pronunciò Lily, ma quel sangue le ricordava troppo ciò che aveva visto nel bagno di Mirtilla Malcontenta.

- Lily tutto ok?

- S-sì…solo un lieve capogiro…

- Forse è meglio se ti stendi.

- Così i tuoi piani saltano…

- Sono solo rimandati!

- No, comunque sto bene…ascolta…dovrei chiederti una cosa… - iniziò, cercando di trovare le parole giuste – io non ce la faccio a tornare di là, nella mia stanza…con Steffy…ti dispiace se…dormo qui stanotte…con te? – chiese la rossa, imbarazzata, cercando di essere il più delicata possibile e cercando di far capire di non avere secondi fini.

- Ma con molto piacere, l’accolgo volentieri! Ti farò spazio nel mio letto…

- James guarda che non so se hai capito bene…vorrei dormire, no restare insonne per tutta la notte!

- Sì, sì non ti preoccupare…- la rassicurò il moro, cominciando però a baciarle il collo.

In quel preciso momento entrarono Sirius, Remus e Peter.

- Ragazzi voi sempre sul più bello…

- E voi due sempre in flagrante!

Dopo aver avvisato i tre che quella notte avrebbero avuto una compagna di stanza in più, cominciarono a cambiarsi per la notte, mentre Lily coperta dalle lenzuola fino al capo per assicurar loro di non guardarli, rifletteva e pensava a Steffy, sola, chissà se stava già dormendo.

- Mi riferisco a tutti e due – cominciò Sirius, facendo il finto imbronciato – stanotte non voglio sentire rumori strani, intesi? – chiarì, sorridendo e Lily, di ribalta, gli tirò una cuscinata che lo colpì sul naso.

- Vuoi la guerra?

Quella sera, fino a mezzanotte, volarono parecchie piume per la stanza finché non si decisero ad andarsene tutti a letto.

James e Lily si rimboccarono le lenzuola, dividendosi il letto da una piazza e mezzo del ragazzo.

- Buona notte!

- Notte angelo mio!

- Sì e i passerotti li lasciate nel mio letto? – ironizzò Sirius, il solito scemo.     

 

 

 

 

 

Eccomi tornata con un nuovo capitolo! Che ne pensate? Le cose cominciano a farsi interessanti per i nostri due protagonisti…

 

Ringrazio per le recensioni:

 

sakura_kinomoto: ciao! La cara McGranitt farà compagnia ai due varie volte e li punzecchierà in flagrante in futuro…non aggiungo altro, per non antipare nulla^^…mi fa piacere tu sia riuscita a leggerla tutta!! Grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: spero tu trascorra delle buone vacanze, al tuo ritorno la ff è sempre qui che ti attende^^ grazie! A presto! Baci!

 

^clod^: grazie, eh già…lily non è che si sta svegliando troppo??XD a presto! Baci!

 

Winnie 92: già, lo scorso era corto, mentre questo recupera tutta la lunghezza standard! Mi fa piacere che tu rilegga varie volte i miei capitoli^^ su, coraggio, lavoraci per bene su quello che stai scrivendo e prova a pubblicare: sono sicura che verrà apprezzato! Si vede che sono una persona molto ottimista^^”””? Grazie, a presto! Baci!

 

LoRtFrOg: ti ringrazio tanto^^ mi fa molto piacere! A presto, baci!

 

Lucylu: ciao! Wow che commento lungo!! Ti ringrazio e mi fa molto piacere! Se ti è piaciuto il primo capitolo, sono sicura che continuando la lettura, i prossimi ti piaceranno ancora di più, poiché ovviamente andando avanti si migliora…no tranquilla, non mi sono offesa, le critiche, o comunque farmi notare i miei errori, sono ben accette se costruttive. Sì, nel primo caso lo diceva Sirius e i pensieri erano di Remus, che come hai detto tu, è l’unico a poter pensare queste coseXD spero di risentirti presto! Grazie, baci!

 

alexandra jane: già, il suo primo pensiero è di vederlo sotto la doccia, ma chi non l’avrebbeXD per l’altro sito sto mettendo in ordine alcune cose, aggiornerò presto! Purtroppo per Lily mi diverto troppo a metterla in difficoltà^^” povera cara! Grazie, a presto! Baci!

 

Master Ellie: hola! No, tranquilla: non mollerei mai e poi mai, così a metà!^^ Gracias por los elogios! MuchisimoXD appena ho un pò di tempitoXD ci do un’occhiata! Grazie, a presto! Baci!

 

Scusate il ritardo e le corte risposte, ma ho dei problemi con il computer-.-“”” non riesce a stare acceso per più di un’ora, salta lo schermo e un tecnico ad agosto lascio immaginare a voi quanto si trova, così ho pochissimo tempo per fare tutto^^””!

Un saluto a tutti, aspetto le vostre recensioni!

Baci baci

By Lily-Rose

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Capitolo 20
*** Resta con me questa notte ***


Quella mattina, il risveglio di James Potter non fu uno dei più dolci, anzi oserei uno dei più terribili della sua vita

Quella mattina, il risveglio di James Potter non fu uno dei più dolci, anzi oserei uno dei più terribili della sua vita. Quella strega della sua fidanzata gliene aveva combinata una delle sue.

Il ragazzo, ancora assonnato e con la bocca impastata, fece scivolare la mano lungo la schiena della ragazza e, istintivamente, le diede un bacio tra i capelli, i quali si rivelarono più crespi del solito. Anche l’ossatura, le sue morbide curve sembravano leggermente diverse rispetto alla sera prima e comunque rispetto a sempre. Con gli occhi a talpa, si mise a sedere e la vide: gli sorrise anche, come un imbambolato. L’unico piccolo particolare era che la sua dolce Lily non sdraiava accanto a lui, bensì nel letto di Peter.

Improvvisamente gli occhi di James si allargarono di stupore e la sua faccia fece morir dal ridere la rossa, la quale ormai cascava dal letto, situato di fronte al quello del moretto.

James, con lo stesso sguardo stralunato, molto lentamente, si voltò alla sua sinistra, per identificare la persona che aveva accarezzato e a cui aveva baciato la nuca.

Come un piccolo topo, tutto raggomitolato, Minus dormiva placidamente, ronfando ogni tanto e con un sorriso beato sulle labbra.

James saltò immediatamente giù dal letto, schifato e stomacato a tale idea, ovvero che avesse dormito l’intera notte con il suo amico, pensando fosse la sua ragazza.

E se l’avesse baciato in…la sola idea gli fece contorcere le budella.

- Peter!!!!

Il piccolo Minus si svegliò di soprassalto e, proprio come un roditore, si grattò il naso, prima di sgranare gli occhietti piccoli e vispi.

- Cosa c’è, James?

- Cosa c’è???? Che ci fai nel mio letto??? – chiese un iroso Potter, troppo sconvolto, al contrario di Lily che se la rideva come una matta.

Codaliscia si guardò intorno spaesato, non ricordando proprio com’era finito nel letto del suo migliore amico. Forse era sonnambulo.

In mezzo a tutta quella confusione, si svegliò anche Remus, il quale vedendo tale scena e notando l’ilarità della Evans, capì cos’era successo e non poté fare a meno d’imitare la ragazza.

- Buongiorno James, dormito bene? – gli chiese Lily, incalzando bene le parole e dandogli il bacio del buongiorno.

- Io sì! – esclamò Peter, il quale ricevette una ciabattata in piena faccia e ricadde sdraiato sul letto del Cercatore.

 

 

Buio completo regnava ancora in quella stanza, silenzio profondo, tende tirate: era l’alba di un nuovo giorno.

Per alcuni sarebbe stata l’ennesima giornata di studio, per altri qualcosa di più.

Forti percosse svegliarono la ragazza dai candidi capelli biondi che giaceva sul letto addormentata. Si destò dal sonno, abbastanza confusa, udendo ancora violenti colpi battuti sulla porta.

Stropicciandosi gli occhi e infilandosi le pantofole, con il suo pigiama a fantasia pecorelle si diresse all’uscio e lo aprì.

La persona che trovò sulla soglia se ne stava con i pugni poggiati al muro, in attesa, sul viso non spuntava il suo solito dolce sorriso, né il suo profondo sguardo di sempre. Appena Steffy lo vide, spalancò gli occhi e, come d’impulso, richiuse immediatamente il battente, lasciando il visitatore al di fuori.

Una scena quasi comica, se la situazione non fosse stata così dannatamente seria.

La biondina si appoggiò all’imposta, restando in silenzio con gli occhi fissi al pavimento di marmo.

Probabilmente già sapeva…

Non era ancora pronta per affrontarlo, per essere lasciata…

Restò lì in piedi, muta, con la speranza che se ne andasse.

- Steffy apri la porta…

Nessun movimento.

- Steffy avanti: fammi entrare, devo parlarti.

Ancora silenzio.

- Steffy…

- Se hai già saputo, non c’è più niente da dire… - gli rispose una voce flebile, al di là della porta, come un muro che li divideva l’uno dall’altro. Sirius non poteva permettere che si creasse questa barriera, proprio quando ancora non c’era.

- Steffy apri questa porta!! – urlò allora il moretto.

La bionda scosse la testa, inginocchiandosi a terra e portando le mani alle orecchie per non udire i richiami del suo amato.

Doveva allontanarlo da sé, altrimenti la lontananza sarebbe stata ancora più massacrante.

Doveva farlo ora quando era ancora in tempo.

- Steffy ascoltami bene: o apri o butterò giù questa porta!!!

- Sirius vai via…- lo supplicò una voce singhiozzante – ti prego…

Quelle parole sofferte, come ferite nell’animo.

Gli faceva male sentirla piangere e non si sarebbe mai perdonato se fosse stato proprio lui la causa del suo pianto, del suo dolore, della sua frustrazione.

Steffy riaprì gli occhi, inondati di lacrime, non sentendo più alcun rumore, alcuna parola.

Si alzò dal pavimento, restando appoggiata alla porta, con l’orecchio teso.

- Steffy ascoltami bene…- la voce di Sirius si era fatta più cupa, seria come non lo era mai stata – ok, per ora faremo come vuoi tu, non voglio obbligarti…ma se pensi di sbarazzarti di Sirius Black da qui fino alla fine dell’anno così facilmente, bè…dovrai ricrederti! Ricordati: non voglio perderti.

Dopodiché passi, passi che si allontanavano…

La distanza stava crescendo…

Il suo dolore pure…

Ma il suo cuore sapeva che, prima o poi, quei passi sarebbero tornati da lei…

 

 

- Come? Facevo cosa? Io? – chiese un James, meno sconvolto di poche ore fa, durante il cammino per la Sala Grande.

- Esattamente. Tu, James Potter!

- Evans lei crede davvero che avrei potuto approfittarmi di lei, durante il sonno?

- No Potter, ma allungare quelle sue manine proprio in determinate parti del corpo sì…

In quel momento, metà della scolaresca riuscì a udire il loro discorso e, in meno di due ore, per tutta la scuola si sparse la voce che il Cercatore dei Grifondoro avesse avuto un bel d’affare la notte scorsa con la fidanzata Prefetto.

- Dovresti limitare il tono della tua voce!

- Il mio tono di voce? Ma lo senti il tuo? Parli come se fossi un megafono!

- Io un megafono? Ma se ti si sente a dieci metri di distanza!

Dopo un piccolo broncio riguardo alla questione, sedettero a tavola per la colazione, cercando di non azzannarsi. Remus poté notare il repentino cambiamento d’umore: ieri sera due api colme di miele, stamani un vespaio in lotta, con il pungiglione pronto ad ogni attacco.

- James, Lily dai, basta litigare! – s’intromise per placare quella baraonda.

- Ma noi non stiamo litigando!

- Esatto, stiamo solamente discutendo di un argomento importante.

- Sì, certo: come trucidare l’un l’altro il più dolosamente possibile! – se ne uscì Sirius, arrivando in quel momento – cos’è questa storia che mi ha raccontato Sir Nicholas? James non ti sarai giovato del mio Prefetto preferito? – scherzò, mettendo una mano sulla spalla della rossa, la quale sapeva bene dove fosse andato.

La vide arrivare dopo pochi minuti e collocarsi all’estremità del tavolo, da sola, accanto a due studentesse del primo anno, le quali la guardarono sorprese e incuriosite.

Nemmeno a Pozioni sedette accanto alla rossa, andando ad accomodarsi in fondo, tra gli ultimi banchi, dove si riusciva a vedere ben poco l’esperimento eseguito dal professore.

Dopo aver spiegato, l’insegnante chiamò uno studente, il quale si alzò in piedi, per leggere il testo sul libro.

Il banco di fianco a Lily era vuoto. Privato della presenza della sua migliore amica, restava in ordine così com’era stato messo a posto.

La rossa osservò la classe durante la lettura e, mentre il professore incitava a seguirla, c’erano molte persone che pensavano ai fatti propri o facevano altre cose: tra questi James e Sirius, i quali stavano progettando uno scherzetto ai danni di Piton. Il Serpeverde sedeva a pochi metri da lei e nemmeno lui stava seguendo la lezione.

No, stava scribacchiando qualcosa in uno spazio bianco del suo libro di Pozioni. Chissà cosa…

Non riuscì a leggere i suoi fitti appunti anche perché distratta da un bigliettino volante, a forma di cigno, che le arrivò, planando dentro il suo astuccio. Lo estrasse e lo aprì.

 

“Devo prestarti qualche intimo o ti sei già attrezzata? A. J.”

 

Lily spalancò gli occhi, quel messaggio poteva provenire da una sola persona.

Voltò il capo alla ricerca di Amanda, la quale la salutò con lo stesso schietto sorriso di sempre. Come se non fosse successo niente…

Quel sangue nel lavandino…

Che terribile segreto celava quella ragazza?

Solo il tempo avrebbe risposto alle mille domande della nostra Evans.

 

 

- Siete i soliti cretini! – se ne uscì Lily, dopo la lezione di Pozioni.

I due malandrini in questione, ovvero James e Sirius, avevano preparato della polvere incendiaria e posta proprio sotto la sedia di Piton, il quale inizialmente aveva iniziato un po’ ad ancheggiare, movendo il fondoschiena in maniera agitata per poi schizzare in aria per il bruciore provocato dal calore della cenere.

La scena era stata troppo divertente, ma lei come Prefetto doveva dare il buon esempio.

Proprio in quel momento, Severus superò il gruppetto e non venne risparmiato con battutine e risate esagerate.

- Piton bruci di passione: controlla il tuo schifoso fondoschiena la prossima volta!

- Hai visto come sculettava? Piton, mai pensato ad un corso di danza del ventre?

- Dai ragazzi, lasciatelo stare! – s’intromise Lily, vedendo l’espressione irata del Serpeverde e l’andatura spedita – la smetterete mai di puntarlo come un tiratore centra il suo bersaglio?

- Certo che no!

- Ma dico, vuoi scherzare? Noi adoriamo Piton, è un grande…

-…fesso!

Il resto furono risate continue, mentre Lily notava con la coda dell’occhio una chioma bionda fuggire via disperata.

 

 

Nel pomeriggio si tennero i corsi speciali per il sesto e settimo anno.

I Malandrini e Lily Evans parteciparono al famoso Club dei Duellanti, dove trovarono pane per i loro denti: divisi a coppie dovettero affrontarsi in uno scontro diretto, senza scorrettezze.

Successivamente furono aggiunte difficoltà.

A James e Sirius capitò il combattimento da legati: entrambi seduti su una sedia, stretti in una corda, dovettero lottare senza l’uso delle mani, mentre Remus e Lily, collocati su un finto precipizio, dove lo spazio per muoversi era veramente limitato, dovevano cercare di non cadere durante lo scontro.

Ad altri capitò anche di peggio: gareggiare all’interno di un cerchio di fuoco, dove la temperatura alta portava alla deconcentrazione e a qualche svenimento, come nel caso di Peter, affrontarsi tra le acque del lago, rese impetuose con un incantesimo, rivaleggiar il nemico arrampicato ad un albero o nascosti in un campo di massi. Insomma, l’esperto esterno, con la sua diabolica mente, ne aveva progettate parecchie, tutte fattibili situazioni che potevano accader loro.

 

 

Lily tornò esausta dopo l’allenamento: il combattimento in acqua e tra il fuoco erano stati veramente strazianti; infatti il professore non soddisfatto del loro andamento, lo aveva fatto provare a tutti a rotazione. La ragazza si sedette sul divano della Sala Comune, in attesa dell’arrivo di James, il quale era stato trattenuto da una folla di sue ammiratrici, il che era strano visto che né imminenti, né partite appena passate, erano state giocate. Sirius, Remus e Peter erano saliti in camera a lavarsi, quando ad un tratto il quadro si aprì.

Ma non era James, bensì Alejandro, l’insegnante di tiro con l’arco.

- Ciao – lo salutò educatamente Lily - non sapevo potesse entrare qua dentro. Nei nostri dormitori…

- E invece sì, a quanto pare. Mi hanno chiesto di scegliere una casa.

- Che coincidenza! – si sorprese la rossa.

- Non è una coincidenza – le fece notare lui, con voce sensuale - lo scelta io, perché ci sei tu…

In quel momento il quadro della Signora Grassa si aprì per una seconda volta e ora era veramente il Cercatore.

- Ehm…salve!

- Tu devi essere Potter, vero? – chiese lo spagnolo, all’istante - Sapessi quanto la McGranitt mi ha straparlato di te!

- Immagino…- si limitò James. La McGranitt pretendeva molto da lui e non si risparmiava mai nel sgridarlo o infliggergli punizioni; nonostante ciò, sapeva che lo faceva perché lo considerava uno studente molto dotato e in grado di dare sempre il meglio.

- Alejandro Garcia, insegnante esterno per i corsi d’ addestramento.

- Anche se lo sa già, James Potter…Cercatore dei Grifondoro, casinista e…felicemente fidanzato – rivelò dopo avergli stretto la mano, avvicinandosi così a Lily e cingendole la vita.

Chiaro segno che il moro studente aveva capito tutto.

Franco lancio di sfida tra i due ragazzi.

- Bene, ora vi lascio ragazzi. Lily, ci vediamo lunedì pomeriggio: ti aspetto, non mancare!

E dopo che fu andato via, anche i due Grifondoro salirono in camera.

 

 

- E così quello sarebbe il famoso Alejandro? – le chiese James, una volta sotto le coperte, prima di andare a dormire.

- Già…

- Mi sta facendo concorrenza: la metà delle altre studentesse sbavano dietro a lui…

- Immagino…- rispose la rossa, con non molta attenzione.

- Anche tu?

Lily alzò lo sguardo dal suo libro di Aritmanzia, non capendo l’allusione.

- Io cosa?

- Piace anche a te?

- Ma chi? Alejandro?

- No, mi riferivo a Piton!

Il muso di Lily si dipinse con una smorfia e, dopo uno sbadiglio, chiuse il libro, poggiandolo sul comodino e si accoccolò accanto a James.

- Guarda che Severus è un tipo molto affascinante: attento! E se m’invaghisco di lui? Che farai?

- Ti riporterei alla ragione con qualsiasi metodo possibile! – esclamò il moro a tali considerazioni.

- E quelli? Chi te li manda? – chiese la rossa, riferendosi alla scatola di cioccolatini impacchettata con cui era tornato, la quale era stata buttata distrattamente tra il vario disordine.

- Fan…lì mangerò domani…

Dopo uno scambio di baci, James spense la lampada sul comodino, ritornando ad abbracciare la ragazza.

- Promettimi che stanotte non mi farai brutti scherzi, che non scappi dal mio letto!

- Uhm…chi lo sa?

- Lily, che ne dici se domattina gli facciamo trovare Piton nel letto? Ci stai?

- Affare fatto, Sirius!

 

 

 

 

 

Un po’ cortino questo capitolo, spero comunque che vi sia piaciuto!

Ringrazio per le recensioni:

 

Winnie 92: aiuto, ho già ricevuto la prima minaccia di morte, se arriverò alla fine di questa fan fiction viva è un miracoloXD per ora ci saranno dei capitoli di sospensione, più che altro divertenti, poi verranno svelati i misteri! Grazie, a presto! Baci!

 

Master Ellie: grazie^^ ma ascolta quale storia vorresti che leggessi perché ho dato un’occhiata e ne hai diverse…fammi sapere! A presto! Baci!

 

Yo91: ciao^^ io tutto bene, più o meno, spero anche tu! Già, povero Felpato: mi ringhia per tutto il tempoXD, ma purtroppo per vari motivi dovrò farlo…grazie, a presto! Baci!

 

alexandra jane: già, alejandro non gode di molta simpatia! Già, povero Sirius…hai letto il nuovo capitolo dell’altro sito? Grazie, a presto! Baci!

 

lilistar: ti ringrazio^_^ non ti preoccupare, so il nervoso che viene quando un pc non funziona! Dunque, temo per le speranza che hai perché purtroppo accadrà un gran casino…non ora però^^ a presto! Baci!

 

miyu90: li hai recensiti tutti, wow, gracias!^^ Lo so, purtroppo per vari ragioni non posso far restare Steffy e c’è Felpato che mi ringhia per tutto il tempo e mi fa il musoXD grazie, a presto! Baci!

 

Sandy85: ciao! Sono contenta che andando avanti coi capitoli ti sia piaciuta^^ spero continuerà a farlo! A presto, grazie! Baci!

 

PrinceLily: ciao!! Ti ringrazio^_^ lo spagnolo deve sparire? MagariXD la storia del padre di James per ora resterà un po’ più sullo sfondo ma non bisogna dimenticarsene perché tornerà fuori prima o poi! Grazie, a presto! Baci!

 

 

 

Dunque, voglio chiarire la questione di Steffy: molte di voi sono rimaste dispiaciute della sua partenza, questo personaggio che inizialmente era nato solo per affiancare Lily e Sirius e che, piano piano, ha preteso spazio tra le righe di questa storia. Dispiace anche a me, ma per esigenze di copione, per restare fedele alla versione di J.K.Rowling (già abbastanza strapazzata da parte della sottoscritta) e non incasinare ulteriormente l’intreccio, ho dovuto prendere questa decisione. Vi ricordo che comunque, Steffy resterà fino alla fine dell’anno, quindi per il momento comparirà e poi…chissà…

Arrivederci a tutti!

Baci baci

By Lily-Rose

 

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Capitolo 21
*** Perdere la testa ***


Tende tirate

Tende tirate.

Sospiri distesi.

I rossi capelli di lei rovesciati sul candido cuscino, il mento di lui sulla sua lattea spalla.

Mani incrociate insieme.

Un’altra notte trascorsa con lei, viziato dalla sua dolcezza.

Un’altra sera addormentato con il suo bacio della buona notte.

Un altro risveglio disastroso.

Quella mattina, qualcosa di puntiglioso svegliò James Potter. Sentì qualcuno battergli sulla schiena, come un indice puntato sulla sua pelle, tra le vertebre. Il moro non s’accennava ad alzarsi e così il tocco divenne più insistente.

- Ahia! Che c’è? – si svegliò, domandando il Cercatore, con i capelli tutti arruffati.

Appena riuscì a focalizzare meglio, identificò Peter davanti a sé, con un grande sorriso da ebete.

- Codaliscia che vuoi?

- James…- si limitò, sospirando.

Il moro si strofinò meglio gli occhi, mettendosi a sedere. E ora che diamine succedeva?

Altri sospiri.

Non era da Peter.

- Che ti succede?

- James non puoi capire…

Ma perché tutte a lui? Questa era la permanente domanda che stava frullando in testa al ragazzo appena sveglio.

- James non lo sopporto: non riesco a smettere di pensare a lei! Perché tutto questo?

Ramoso corrugò le sopracciglia, cominciando a preoccuparsi per l’amico, il quale era alquanto pallido e con lo sguardo perso chissà dove.

- Di chi stai parlando? – fu la spontanea domanda del Cercatore.

- Ma come? Lei è la più bella di tutta la scuola: una rosa tra le spine, un raggio di sole in mezzo alle tenebre!

- Che poeta! Da chi provengono queste belle parole? – chiese Lily, svegliandosi in quel momento e rimase abbastanza stupita nel capire che era stato Minus. Guardò James, il quale era sorpreso allo stesso modo.

- Io…credo d’amarla! I suoi capelli corvini e il suo sguardo penetrante…oh, che tortura! Mi sento nudo sotto i suoi occhi…

- Ehm Peter…tralasciamo i dettagli per favore…- lo pregò la rossa, un pochino disgustata a tale idea.

- Tutto questo amore e lei non sa neanche che esisto…- sospirò per poi andare a sbattere la testa contro il muro, ripetute volte.

James intervenne, affinché l’amico non se la rompesse, nonostante ci fosse poco da salvare.

- Aiutami! – chiese il moro alla fidanzata.

Lily si alzò dal letto, avvicinandosi a loro due e, bloccato Minus, gli appoggiò le mani sulle spalle per poterci parlare.

- Peter ascoltami…raccontami…chi è questa favolosa ragazza che tanto ti fa battere il cuore? Forza, confidati con noi – cercò di convincerlo Lily, con la dovuta calma.

Peter alzò la testa come ipnotizzato e rimase a bocca aperta, sotto lo sguardo spazientito di Potter.

- Sei tu, mia amata?

- Ehm…no Peter sono Lily…

- Sì, sei tu! – esclamò, mentre James già si preparava a mollargli un pugno nello stomaco – sei veramente tu Grace!

 

 

“Ben svegliata mia principessa,

il sole splende alto nel cielo, ma non è radioso quanto il tuo sorriso che io spero un giorno di rivedere sul tuo dolce viso. Ti auguro una buona giornata, con la speranza che tu possa cambiare idea. Un bacio

Sirius”

 

Aveva trovato la lettera sotto la porta.

Scritta su un banale foglietto di carta.

Ma fu proprio quella a colmare il vuoto che Steffy sentiva nel cuore.

 

 

Lily sgranò gli occhi, staccandosi immediatamente dall’amico.

- Grace? – ripeté James a pappagallo.

- Sì…esatto…

- Lei sarebbe la rosa tra le spine? La luce tra le tenebre? – chiese Lily incredula - se mai una frustata nella schiena!

- Come ti permetti d’insultarla!! Ora ti faccio vedere io!

- Peter calmati!! – cominciò a spazientirsi James, arrestandolo per il busto.

- Cos’è questo baccano?

- Possibile che la mattina non si possa dormire in santa pace?

Erano Sirius e Remus.

- Me lo chiedo anch’io ragazzi! Ora però se potete aiutarmi!

- Che succede? Peter ha revocato il diritto di dormire insieme a te?

- No peggio direi…

- Oddio James! Ma che gli hai fatto? Lo hai fatto passare dall’altra sponda?

- No cretino! È cotto di Grace!

- Grace, amore mio! Dov’è? Tu la conosci?

Sirius e Remus si guardarono scettici.

- Sei già ubriaco di prima mattina?

- No, ma lo volete capire? Lei mi piace! – urlò, cominciando a saltellare per la stanza come un pazzo.

Lily, la quale non riusciva proprio a tollerare tale situazione, si rifugiò nel letto di James e, solo in quel momento, la notò.

La scatola di cioccolatini era vuota.

Quella che le fan del suo ragazzo gli avevano regalato.

E una terribile idea cominciò a balenargli in testa.

Remus le si avvicinò, notando il suo viso sconvolto e capì al volo. Con il suo fiuto infallibile, annusò i dolcetti rimasti e, solo per un breve istante, poté sentire la vera fragranza: filtro d’amore.

 

 

La Sala Grande per colazione fu la solita baraonda mattutina.

Ma qualcosa di losco stava tramando nell’aria: le ragazze di Corvonero stavano attendendo dalla sera prima. Ancora niente, ma ben presto avrebbero verificato se funzionava veramente.

- Sei sicura di quello che hai fatto?

- Non è che hai sbagliato qualche ingrediente?

- Ragazze fidatevi: vedrete che vincerò e così voi tutte, dopo di me, potrete far innamorare di voi il ragazzo che vi piace!

E proprio in quel momento, James cominciò a scendere gli scalini e, in poche falcate, attraversò l’ampia stanza. Non si fermò al suo tavolo, ma proseguì oltre, fino ai corvi, di fronte a una precisa ragazza.

- Vieni con me!

Un sorriso malvagio si dipinse sul volto di Grace.

- Dove?

- In camera mia! Subito!

La mora, tutta eccitata, si alzò svelta dalla panca, mentre partiva un coro di esclamazioni da parte di quelle sciocche delle sue amiche.

Durante il cammino James non disse una parola, né la guardò, mentre la morettina si sistemava i capelli e cominciava a sbottonarsi i primi bottoni della camicetta.

- Ehm…James, sei sicuro di quello che stai per fare? – chiese per assicurarsi la Corvonero. 

- Mai stato più sicuro in vita mia.

Un brivido di vittoria le giunse allo stomaco, mentre rizzava il collo con un sorriso seducente sulle labbra.

- Povera Lily…in fondo mi dispiace, mi stava pure simpatica…cosa pensi dirà?

- Potrai sentirlo di persona…

E in quel momento James aprì la porta della sua stanza: Grace non la trovò vuota come se l’aspettava, bensì occupata dai quotidiani tre Grifondoro.

Ma non erano soli, c’era anche lei.

Seduta su un letto, le riservò uno sguardo carico di disprezzo, perforandole l’anima.

- Che significa? – chiese con una voce innocente, vedendo Minus al centro della stanza, bendato con una cravatta e legato a una sedia in modo da non farlo saltellare.

James chiuse la porta, facendola sbattere.

- Cosa gli hai fatto?

- Non capisco…James che significa? Cosa c’entro io in tutto questo?

- Quei cioccolatini! È da quando li ha mangiati che è diventato esaurito! Ora finché non ci dirai cosa gli hai fatto, non uscirai da questa stanza!

- Che sciocchezze sono queste? Non avete alcuna prova contro di me! – si difese la morettina.

- Grace sei tu! Luce dei miei occhi!! Ho riconosciuto la tua soave voce! – esclamò Codaliscia, cominciando ad agitarsi.

James incrociò le braccia al petto: questa era la prova schiacciante.

Grace non vedendo via d’uscita, confessò, con una vocina da finta innocente che non le si addiceva proprio.

- È solamente un banale filtro d’amore…

- Banale? – intervenne a quel punto Lily, stufa marcia di tutte quelle bugie – è da mezz’ora che compone odi dedicate a te, accompagnate da passi di danza classica!

- Fallo tornare come prima.

- No! Come prima no! Non voglio dimenticare l’amore che provo per lei! Tesoro, vieni qui!

- Non provare a toccarmi! – esclamò la Corvonero, allontanandosi, nonostante Peter fosse legato – la pozione svanirà entro ventiquattrore, non posso farci niente…

Lo schiocco di un forte schiaffo si udì in quel momento.

Grace si portò la mano alla guancia dolorante, trucidando con lo sguardo la ragazza che glielo aveva inferto.

- Te lo meriti. – furono le semplici parole di Lily, imponente davanti a lei.

- Attenta Evans! Un giorno ti pentirai di questo!

- Non ho paura di te.

La mora assottigliò lo sguardo vendicativa, poi si diresse verso la porta con l’intenzione di andarsene.

James, prima di lasciarla andar via, le afferrò un gomito e lei si voltò, guardinga.

- Dove volevi arrivare?

Un sorriso malizioso le colorò la faccia, facendole brillare gli occhi.

- Al tuo cuore James!

 

 

- Già di ritorno? – la punse un’amica della sua stessa casa, vedendola tornare.

- Qualcosa è andato storto, maledizione! Li ha mangiati quello sciatto di Minus!

L’amica cominciò a ridere divertita, mentre Grace bevve tutto d’un fiato il succo di zucca rimasto nel suo bicchiere.

Uno smacco era duro da digerire…

 

 

James colpì il mobile con il pugno, mentre Codaliscia continuava a decantare la bellezza della Corvonero.

- Se non tace, gli infilo una patata in bocca! – esclamò il Cercatore, cominciando a perdere la pazienza.

Sirius, con un semplice schiocco di dita, lo fece davvero, riuscendo così a strappare un sorriso agli amici.

- E adesso dove lo smolliamo?

- Dai Felpato, lo trasciniamo in infermeria da Madama Chips: qui, da solo tutto il giorno, non può stare e non è nemmeno in grado di seguire una lezione: non sta zitto per due secondi di fila!

- Dove mi portate?? Dal mio amore?

- Sì Peter, vedrai che tesoro quando ti rifilerà il succo gastrico di centauro per disintossicarti!

- Il mio amore può farmi tutto quello che vuole!

James e Lily vennero lasciati soli nella stanza del ragazzo e per alcuni minuti regnò il più tombale dei silenzi.

Ora la rossa aveva avuto la prova definitiva: Grace non si sarebbe mai arresa. Non l’avrebbe lasciata in pace fino alla fine della scuola, fino a che non l’avrebbe strappata dalle braccia di James. Chiuse gli occhi, esausta, nonostante fossero solamente le otto di mattina.

- Mi dispiace…

Lily alzò il viso verso James, ritrovando i suoi sinceri occhi nocciola osservarla.

- Anche a me…Peter non c’entrava nulla in questa situazione…

- Se solo penso che avrei potuto essere io al posto di Peter…oddio…non oso immaginarlo…

- James lei non si arrenderà mai...continuerà la sua lotta per averti e prima o poi…- ma Lily non osò terminare la frase.

- Cosa stai dicendo? Non penserai che mi metterei con quella dopo tutto quello che ci ha fatto?

- Mai dire mai…

- Lily ma sei impazzita?

- No, non lo sono! L’unico domanda che mi frulla in testa è come mai continua a perseverare se non gli corrispondi? O forse è proprio questo il problema?

- Cosa insinui? Che forse gli do corda?

- Io non so più che pensare James. Fatti un esame di coscienza e poi, quando finalmente avrai capito cosa vuoi veramente, comunicami la tua decisione.

Il Cercatore rimase incredulo a tali parole e la osservò andarsene.

Tutto ciò era assurdo: insensato che tale pensiero avesse sfiorato la mente della sua ragazza.

 

 

Lily, catturata dal paesaggio che si stava svegliando, appoggiata al davanzale di una finestra, si chiedeva il perché avesse detto quelle bugie. Non lo pensava veramente, ma la sua collera si era riversata ingiustamente verso James.

- Fidanzata insoddisfatta?

Alla rossa sfuggì un sorriso, poi si voltò.

- No Amanda, solo frequenti problemi di coppia.

- E sì lo so: all’inizio è complicato, ma devi farci l’abitudine. James non pretenderà che ogni sera voi…

- No, no! Amanda che hai capito? Non quei problemi! Altro genere…

- Uhm…non vedo problemi di altro genere…

- Perché non ne hai uno di nome Grace che ti tormenta l’esistenza…

- No, ne ho un altro che si chiama Diane…appena la becco vedremo se sarà lei o io a tormentarle l’esistenza!

Le due Grifondoro risero, cercando di trovare il lato divertente anche in una questione così irritante.

- Vado alla caccia dell’arpia!

- No, aspetta! – la intrattenne Lily e l’afferrò per un polso.

La rossa poté udire chiaramente un gemito di dolore soffocato. Lì, sotto quel posino, si nascondeva la verità.

- Amanda non posso far finta di non aver visto niente…che stavi facendo quella sera?

La Cacciatrice distolse lo sguardo, rimanendo in silenzio.

- Amanda cosa fai tutte le sere? – le domandò, alzando la voce.

- Una domanda così equivoca che cela una terribile risposta.

- Amanda sono seria, non sto scherzando! C’era del sangue nel lavandino…

La bionda si voltò sconvolta: ecco il dettaglio che aveva dimenticato di nascondere.

- Cosa vuol dire che il tuo sangue è avvelenato?

La Jones raggelò: nessuno in quella scuola conosceva il suo segreto. Lo celava da ben sei anni.

Strattonò la rossa, portandosi il suo orecchio vicino le labbra, in modo che nessuno sentisse.

- Non è ancora il momento che tu lo sappia…

 

 

Lily non seguì con particolare attenzione né le lezioni successive, né il corso pomeridiano.

Andò a far visita a Peter, trovandolo ancora in condizioni disastrose: tali a quelle della mattina.

L’unica certezza che aveva era che doveva scusarsi con James.

 

 

La rossa tornò nella camera dei ragazzi e, aprendo la porta, lo vide sdraiato sul letto. Pareva addormentato.

Si avvicinò, passandogli una mano fra i capelli ribelli, gesto che faceva spesso nell’ultima settimana, prima di andare a dormire. Il suo tocco lo svegliò e la rossa si distaccò immediatamente.

- Scusami.

Ma James non le permise di andarsene: prendendole la mano, in un secondo, la riaccomodò sul materasso. E il suo sguardo era serio.

- Lily…

La rossa gli portò un dito alle labbra, per farlo tacere.

Non era lui che doveva parlare, questa volta.

Non era lui che doveva farsi perdonare.

Si avvicinò al suo viso e gli schioccò un bacio.

- Non pensavo veramente quello che ho detto…ero arrabbiata…- esitò, ma poi riprese - il fatto è che non avrei potuto sopportare se tu fossi stato al posto di Peter: non perché saresti stato innamorato di lei, ma perché non erano le tue vere intenzioni…scusami sono una sciocca…

James sorrise, mettendole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

No, non lo era.

- Ho avuto paura James…

Il moro la trasse a sé, abbracciandola forte.

La sua Lily…

Il suo dolce, furbo prefetto…

- Guarda un po’! – esclamò la rossa, ad un tratto, tirando fuori una scatola.

- Oh no! Altri cioccolatini! Non li voglio più vedere!

- Questi però sono miei…dalla tua fan numero uno…ti fidi?

- Anche se fossero colmi di filtro magico, li mangerei lo stesso se fossi tu la persona per cui perderei la testa!

L’attirò a sé, facendo scivolare le proprie labbra sulle sue e proprio in quel momento entrarono Remus e Sirius.

- Voi due sempre appiccicati, eh?

- E quelli? Altri cioccolatini incantati? – chiese Remus, all’erta.

- No quelli sono miei…prendete ragazzi…

- Bene, allora vorrà dire che cascheremo tutti ai piedi dell’Evans!

I quattro amici sedettero sul letto del Cercatore, gustando i deliziosi dolcetti.

- Sono andata da Peter…non è migliorato…Madama Chips però mi ha riferito che per domani dovrebbe stare meglio…

- Ancora vaneggiava?

- Sì, mi ha scambiata per il suo “tesoro”…fortuna che anche Madama Chips lo ha legato al letto…

- Oh Evans, angelo della mia vita, vuoi sposarmi?? – le chiese Sirius, scherzando e, di conseguenza, si ritrovò una bella ciabattata in faccia.

Povero Sirius, ma anche lui, a volte se le cercava proprio…

 

 

 

 

 

 

Ed ecco qua anche la fine del ventunesimo capitolo: non che ne sia tanto soddisfatta, diciamo che non è uno dei migliori, ma spero che lo apprezzerete lo stesso.

Ringrazio tutte quante per le vostre recensioni:

 

kikka91: ciao cara^^ bene, ci s’incontra anche qua!! Grazie del commento, baci!

 

lilistar: grazie! Non pochi problemi creerà alejandro, certo nessuno supererà mai Grace però anche lui si darà da fare! Ecco il continuo! A presto, baci!

 

Master Ellie: ti trasferisci in spagna?? Che bello, mi metti nella valigia con te? Non occuperò tanto spazio, te lo premetto^_- spero che in un modo o nell’altro tu possa riuscire a seguire il proseguimento di questa storia! Grazie, spero di risentirti!! La leggerò al più presto! Baci!

 

PrinceLily: no, Amanda non si fa del male da sola^^ tranquilla! Sirius è sempre il solito, anche in questo capitolo si fa notare per le sue solite battute scemeXD lo so, Steffy è un po’ cretina a restare lontana da Felpato ma è una prima reazione di difesa che ha, più avanti potrebbe cambiare idea…Sirius sarà sempre lì ad aspettarla? Chi lo sa…grazie^^ a presto! Baci!

 

miyu90: grazie mia fedele commentatrice! A presto! Baci!

 

Kaida: ti ringrazio, si aggiusterà la questione di Steffy? Diciamo in parte sì…non ti preoccupare, la bionda Grifondoro tornerà…a presto! Baci!

 

Lizzyluna: grazie per aver recensito tutti i capitoli^^ e lo so, piacerebbe a tutte voi se quell’arpia di Grace si appiccicasse ad AlejandroXD troppo facile e poi la corvonero a chi metterebbe i bastoni tra le ruote? A presto! Baci!

 

Winnie 92: fiacchetti? Che intendi dire? Forse non saranno proprio essenziali per la trama, poiché diciamo che sono la quiete prima della tempesta e che servono solo per far sorridere, ma non posso dimenticare che i Malandrini se la spassavano anche e facevano degli scherzi…a presto, baci!

 

Ginny28: grazie^_^ tutti e venti in una volta?? Wow!! Sono contenta che ti piaccia e spero continuerai a seguire questa storia! A presto! Baci!

 

LoRtFrOg: posto posto posto>

 

Yo91: grazie, l’amore non è bello se non è litigarello! No, non si guardavano in faccia, quella scena lo voluta fare così apposta: quella porta che li divideva come accadrà in futuro…sono contenta tu abbia capito le mie ragioni, anche a me dispiace ma purtroppo…a presto, baci!

 

Baci baci a tutti!

By Lily-Rose

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Capitolo 22
*** Cupidi saettanti ***


Tra lo svolgimento dei vari corsi pomeridiani, durante i quali gli studenti stavano iniziando ad apprendere nuove tecniche e l

Tra lo svolgimento dei vari corsi pomeridiani, durante i quali gli studenti stavano iniziando ad apprendere nuove tecniche e l’avvicinarsi degli esami per i ragazzi del settimo anno, Gennaio era ormai giunto al termine, accogliendo i rigidi giorni di Febbraio e tra questi quello di San Valentino.

L’aria di Hogwarts era mitigata da un soave clima amoroso, apprezzato, anche se a volte si esagerava, dagli accoppiati e detestato invece dai single che popolavano la scuola.

Palloncini a forma di cuore aleggiavano per le varie Sale del maniero, i quali scoppiavano non appena una coppia si baciava nel raggio di qualche metro; ma l’invenzione più sensazionale fu sicuramente i Cupidi Saettanti creati da Zonko: queste creature, munite di arco e frecce, scoccavano il dardo alla persona amata dalla propria acquistante. Una trovata che andò a ruba, la quale venne apprezzata soprattutto dal pubblico femminile. Peccato che, l’effetto ottenuto, era alquanto scarso: il ragazzo in questione notava la tua presenza per quei cinque secondi dovuti allo stordimento e, se già gli piacevi era fatta, se invece non ti aveva mai degnato di uno sguardo l’impresa era alquanto ardua. Dopo questa scoperta, le ragazze acquirenti rimasero un po’ deluse e subirono le beffe di quelle furbe che non avevano acquistato l’ultima diavoleria di Zonko, un po’ perché non ci credevano, un po’ perché erano già state fregate l’anno prima.

Vi lascio immaginare quanti dardi colpirono i nostri due rubacuori della scuola: James e Sirius furono assillati dai Cupidi Saettanti e, come ogni anno, maledicevano le invenzioni di Zonko per questo evento.

- Quando?

- Proprio questa sera…

- Ok, d’accordo. Non vi aspetto alzata, so già l’ora in cui più o meno tornate: mi raccomando! Attenti alla Foresta Proibita!

- Evans fosse stato per te non avremmo mai fatto conoscenza delle altre creature che popolano la foresta! – se ne uscì Black, intervenendo nel dialogo.

- Conoscenza??

- Sì, tipo ragni enormi, centauri, unicorni…

- Come? – chiese lei, volgendo ora lo sguardo verso il fidanzato.

- Diciamo che ci aspetta la resa dei conti…- ammise il Cercatore.

- Come?? – ridomandò, voltando questa volta il capo verso Sirius.

- Sì, sì: l’ultima lotta della stagione! Si deciderà chi è il più forte! Sei in forma, Jam?

- Certo!

Gli occhi sgranati di Lily andavano dall’uno all’altro, sconvolta.

- Voi siete completamente matti! – scandì bene il Prefetto, allucinata al solo pensiero di disturbare la quiete dei pericolosi animali della Foresta Proibita.

- Evans perché non vieni anche tu?

- Non pensarci nemmen…

TINCK!

Di nuovo.

Un altro dardo di quel maledetto Cupido Saettante.

James, dopo un primo momento di stordimento al quale si era ormai abituato, volse lo sguardo verso l’ennesima ragazza che aveva comprato quel dannato marchingegno.

- Ora basta! – esclamò al limite, prese per mano Lily e la portò al centro della Sala – è il quarantaduesimo dardo che ricevo: tra un po’ sarò rintronato! È lei la mia ragazza e per il momento non ho la minima intenzione di cambiarla! Grazie! – e detto ciò, la tirò a sé e la baciò davanti a tutti, sotto lo sguardo sbalordito dei presenti e quello un po’ imbarazzato della sua amata fidanzata.

In un lampo ben cinque palloncini a forma di cuore scoppiarono a causa del bacio: presto ne sarebbero rimasti ben pochi.

 

 

- C’era proprio bisogno di reagire in quel modo?

- Sì!

- Certo, perché ami mostrarti come tuo solito!

- Non è vero: l’ ho fatto solo perché mi hanno veramente stufato! Ok, all’inizio era divertente ma ora…

- Ah! Era pure divertente…bene Potter…

- Lily, dai…non essere gelosa!

- Io non sono mica gelosa, sei tu che lo credi…

- Ok, hai ragione, però adesso facciamo pace?

- Uhm…no…

- Ma perché?

- Perché adoro litigare con te! – rivelò, riservandogli uno dei suoi sorrisi più dolci.

- Piccioni la vogliamo smettere di tubare? Entriamo che è meglio! – se ne uscì fuori Sirius con una delle sue battute. E intanto il suo sguardo, appena varcò la soglia, cercò inevitabilmente una bionda chioma tra la folla. Come sempre, con poche e rapide occhiate la trovò subito.

Lei era sempre là…

Lui la stava aspettando da tempo…troppo tempo…

Era diventato straziante incontrarla, magari per caso, e non poterle parlare, toccare, baciare…

Ma Sirius non sapeva che, almeno per quel giorno, la dea bendata gli avrebbe riservato una gioia che solo per pochi attimi avrebbe lenito le sue ferite d’amore e, contemporaneamente, riacceso ancor di più il dolore e la passione che provava per lei.

 

 

- Silenzio, grazie! –  esclamò il professore, cercando di zittire la folla, battendo sulla cattedra - Visto e considerato la festività di oggi, vi farò una lezione teorica molto interessante! Dunque, parliamo delle ninfe: immagino voi tutti sappiate che creature fantastiche siano!

Il silenzio calò nell’aula: c’era chi prendeva appunti, chi ascoltava interessato e ovviamente chi pensava ad altro.

- Ne esistono di varie categorie: le Naiadi, ninfe delle fonti, le Driadi quelle boschive, le Amadriadi che vivono nei tronchi degli alberi, le Oceanine…insomma varie…noi oggi tratteremo delle ninfe Veneriane: divinità benevoli molto solitarie, a mio parere. Come tutte le altre danzano la notte, ma non credo si possano trovare nella Foresta Proibita: molte di loro si sono ritirate in luoghi appartati in modo da non essere disturbate…tornando a noi, dicevo: le Veneriane sono le ninfe dell’amore. Un singolo bacio di queste creature può portare all’amore folle e sconsiderato. Questa è la loro più potente arma e l’adoperano in qualsiasi momento si sentano in pericolo. Sembra una cosa da niente, ma attenzione: è una sorte alquanto terribile errare per tutta la vita e disperarsi per un amore che non esiste!

- Professore qualcuno è mai riuscito a catturarle?

- No Alice…non è mai successo…le ninfe sono creature che stanno molto sulla difensiva e credo che mai nessuno ci riuscirà…

- Ma perché dovrebbero farlo?

- Bè, innanzitutto per vari filtri d’amore che funzionerebbero veramente! E poi per studiarle e cose varie…

 

 

Dopo la lezione molto interessante, il quartetto si ritrovò a pranzo. Ma una strana sensazione aleggiava nell’aria.

- Ragazzi cosa state architettando? – chiese Lily, esaminando bene le loro facce di puro divertimento. Lanciò un’occhiata verso la traiettoria dei loro sguardi. E chi poteva mai essere?

A un’estremità della tavolata dei Serpeverde, sedeva Severus Piton, il quale, in quel preciso momento, stava leggendo una lettera giallognola, mentre con i neri occhietti vispi scrutava attentamente il foglio.

- Ci divertiremo!

- Puoi scommetterci!

- James, Sirius! Neanche a San Valentino lo lasciate in pace?

- Ricorda Evans: soprattutto a San Valentino!

- Esatto tesoro: ci vediamo dopo! – e dopo aver ricevuto un bacio, i due sparirono dalla circolazione. 

 

 

“Mio caro dolce Severus,

sono una ragazzina molto timida ma mi piaci moltissimo! I tuoi occhi neri così penetranti, il tuo fisico…non proprio atletico diciamoci la verità, ma neanche da pappamolle! Ma la cosa che amo di te sono soprattutto i tuoi capelli: li adoro!  Vorrei incontrarti ma mi vergogno, ti aspetto all’entrata della biblioteca. Non vedo l’ora, ti prego non deludermi proprio a San Valentino!

La tua ammiratrice segreta”

 

 

Quando l’ignaro Serpeverde arrivò all’appuntamento, trovò già la persona della lettera che lo attendeva. Girata di spalle, doveva essere veramente molto timida, poiché portava un fazzoletto in testa, un mantello nero che la copriva interamente e non si faceva vedere.

- Severus sei tu? – chiese la ragazza, con una vocetta alquanto strana.

- S-sì…chi sei?

La ragazzina sghignazzò bonariamente, non mostrandosi.

- Una tua ammiratrice segreta…oh Severus! Quanto ti adoro! Non ne hai idea: ti sogno tutte le notte, amore mio!

Il ragazzo restò sulle sue, anche se era abbastanza imbarazzato.

- Che ne dici se usciamo insieme? Così tu potrai conoscermi meglio, mio dolce Severus…

- Ma…chi sei? Fatti vedere!

- Oh no! Questo no! – esclamò lei, ancora imbacuccata nello scialle – non chiedermi ciò, non voglio: se lo facessi, mi ameresti per quello che sono? Anche se sono brutta?

- Ehm…calma…

Ma la loro conversazione fu interrotta da un imprevisto programmato arrivo. 

- Guarda un po’ chi si vede! Piton! Che ci fai qui?

- Sudicio Black, torna a giocare a palline con Potter! – lo attaccò immediatamente il Serpeverde.

- Sudicio? Io? Ma senti chi parla! Comunque, cos’è questa storia? Piton hai la ragazza?

- Fatti gli affari tuoi, stupido Grifondoro!

- E perché resta incappucciata? È così inguardabile?

Un lamento proveniente dalla fanciulla riempì il corridoio e la ragazza andò a consolarsi sulla spalla di Piton.

- Severus!! Ha detto che sono brutta!!!

- Black la tua grazia è paragonabile a quella di una scarpata in faccia!

Il moro riusciva a stento a trattenere le risate, ma proseguì la sceneggiata.

- Grazie Severus…tu sì che sei un bravo ragazzo! Ce ne fossero come te!

Un sorriso soddisfatto si dipinse sul volto del Serpeverde, lodato da quelle belle parole.

- Oh che bravo ragazzo Piton! – la imitò Sirius – che ne dici di toglierle quel velo e mostrare a tutti l’identità della tua ammiratrice?

- Ora basta ottuso Grifondoro! – esclamò la ragazzetta – lo farò, ma solo per il mio Severus!

E detto questo, la fanciulla si rivelò.

- Potter?? – affermò il Serpeverde, disgustato.

I due Grifondoro scoppiarono a ridere come iene, troppo divertiti dalla faccia delusa di Piton.

- Questa è la scarpata che meriti, Mocciosus!

In due secondi l’impronta di una calzatura si contornò sul volto di Severus, il quale si stava caricando di rabbia.

- Stupidi Grifondoro! Ora ve la faccio pagare!

- Non pensarci nemmeno!

E da lì scoppiò il caos: Potter contro un Piton in escandescenza.

L’unico inconveniente è che fossero proprio di fronte alla biblioteca, cosicché, a tale baccano, Madama Prince ne uscì tutta infuriata e alterata.

 

 

- Sirius! Ti ho beccato finalmente: ho incontrato la McGranitt! Era furiosa, non lo mai vista così…ora puoi dirmi che avete combinato? Dov’è James?

Il moro, con un sorriso divertito sulle labbra, non rispose alla rossa, restando con lo sguardo rivolto al soffitto.

- Sirius? Me lo vuoi dire tu o dovrò andarlo a chiedere direttamente alla McGranitt?

- Forse è meglio se vai da lei…

- Sirius!!

- Ok, d’accordo…James è in punizione…a causa dello scherzetto che abbiamo fatto a Piton. Sicuramente era già alterata per i fatti suoi perché questa volta non abbiamo tanto esagerato!

Lily sospirò, abbassando le spalle.

- Perché voi due ve la dovete sempre andare a cercare?

- Forse perché adoriamo le punizioni della McGranitt! Non hai idea di cosa ci faccia fare quella donna…

Improvvisamente un suono assordante stordì i presenti della Sala Comune dei Grifondoro: Sirius aveva appena oltrepassato il quadro della Signora Grassa normalmente, come faceva sempre, mai era scattata una sirena tipo allarme antifurto. Lily, passata prima di lui, lo guardò incredula e curiosa: ma che stava succedendo?

Subito, una ragazza del quinto anno, dai lunghi capelli fluenti, si avvicinò ai due ignari, all’oscuro di tutto.

- Bene! Bene! Bene!

- Christine che succede? – chiese educatamente il Prefetto.

- Ma come? Non avete letto l’annuncio in bacheca?

I due ragazzi del settimo anno si guardarono, entrambi con la stessa espressione spaesata.

- Ehm…veramente no…

- Ve lo spiego subito!! Dunque, oggi come giorno di San Valentino, giorno speciale per tutte le coppie…

- Taglia corto! – l’avvertì Black, il quale odiava tutte quelle smancerie e idee frivole.

- D’accordo, d’accordo…non ti scaldare: bè, tu sei la cinquecentesima persona che è entrata nei dormitori da questa mattina!

- E allora?

- Ah già: non avete letto l’avviso! Vedete, se mi lasciavate finire! Comunque, oggi come festa di San Valentino, la cinquecentesima persona che avesse oltrepassato quella soglia, avrebbe avuto di diritto un bacio da una ragazza scelta dal sottoscritto!

- Scusami e chi ha deciso questa fesseria?

- Io ovviamente, assieme ad altri studenti tutti d’accordo!

- Quindi io dovrei…?

- Scegliere una ragazza tra quelle di Grifondoro e baciarla!

Lily scoppiò in una fragorosa risata, osservando la faccia incredula di Sirius.

- Bè, ti lascio…buona scelta Siriuccio! Non mi deludere, mi raccomando!

E detto questo, la rossa se n’andò, lasciando Black in una situazione davvero comica: circa una ventina paia di occhi che lo scrutavano, Christine che si ripassava il vistoso rossetto sulle labbra, speranzosa di essere lei la prescelta e Sirius in piedi come un baccalà. E in quel momento, Steffy scese dalle scale dei dormitori femminili.

Una bella sorpresa l’aspettava…

 

 

Dannato James…

Ma proprio il giorno di San Valentino doveva farsi mettere in punizione?

Tutte le coppie normali lo trascorrevano insieme, felicemente.

Loro no…

Lily sospirò, buttandosi sul letto del moro.

È troppo pretendere da James Potter di non punzecchiare il suo acerrimo nemico almeno nel giorno della festa degli innamorati.

In quel momento la porta della stanza si aprì.

Lily voltò immediatamente il capo, spinta da una falsa speranza che fosse il Cercatore.

No, era Remus.

- Delusa da fidanzato insensibile? – chiese il licantropo, richiudendo il battente e raggiungendola sul materasso.

Riuscì a rubarle un sorriso amaro, mentre gli faceva posto.

- Lasciamo stare che è meglio…

- Se mi prometti che non lo insulti, ti piacerebbe sentirlo?

Lily corrugò le sopracciglia, non capendo cosa Remus avesse in mente.

- Non ci penso nemmeno a entrare nell’ufficio della McGranitt: Sirius ha già detto che è abbastanza alterata di suo…

- Niente di tutto questo…promettimi però che non gli farai la ramanzina!

- È più forte di me: non so se riesco a giurartelo…

- Ok, buon San Valentino Lily! – le augurò e fece per andarsene.

La rossa non lo richiamò fino all’uscio.

- Dai aspetta! Forse potrò fare un’eccezione…

Così Remus tornò sui suoi passi, riaccomodandosi sul letto con un’espressione alquanto furba.

- Mi sono fatto dare da Sirius questo…- le disse, estraendo dalla tasca uno specchietto – lui e James lo usano spesso quando sono in punizione separatamente…prova a chiamarlo…

La rossa risultò alquanto diffidente da quel marchingegno ma tentò.

Nessuna voce.

- Ritenta…

- James…James?

- Chi è? – si sentì provenire da quello specchietto.

- Una fidanzata molto arrabbiata! – rispose la rossa, beccandosi un’occhiataccia da parte di Lupin.

- Lily sei tu?

- Bravo, hai subito indovinato! Come hai fatto? – comunicò lei sarcastica – dove sei? Nell’ufficio della McGranitt?

- No, peggio! Mi ha mandato a pulire i gabinetti! Pensa: trascorrerò San Valentino con Mirtilla Malcontenta!

Remus e Lily risero, troppo divertiti a immaginare la situazione.

- E non sei contento?

- Ma stai scherzando? Devo starci attento: quel fantasma è peggio di una piovra!

- Bè, almeno avrai compagnia…dai ora ti lascio al tuo lavoro…

- Che fidanzata premurosa! D’accordo, un bacio! Remus, ci vediamo stanotte!

E dopo i vari saluti da parte di entrambi, Lily riconsegnò l’aggeggio all’amico.

La notte di plenilunio stava calando e Lupin doveva andarsene.

Lo vide dalla finestra oltrepassare il Platano Picchiatore e sparire nel buio.

Un’altra terribile notte da lupo mannaro lo aspettava…

 

 

Lily, verso le undici, si riversò sul letto di James, ormai diventato il proprio: era sola, aveva la camera tutta per sé.

E mentre la nostra amata beniamina scivolava lentamente nell’oblio e i quattro Malandrini correvano tramutati in animagus per la Foresta Proibita, nel resto del mondo magico terribili perdite stavano avvenendo: l’angustia morte accolse molte persone, le quali avrebbero avuto ancora tanto da vivere. Intere famiglie vennero uccise, case bruciate e il terrore avanzava per l’Inghilterra.

La tregua era terminata…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

…e questo capitolo è già finito!

Cosa ne pensate del San Valentino trascorso dalle nostre coppie? Certo, non è quello che tutte si aspettano, diciamo un po’ diverso dal solito…

Ringrazio:

 

Master Ellie: grazie, allora m’infilerò sopra l’accappatoio per stare più comodaXD a presto! Baci!

 

Ginny28: già, Grace non la sopporta nessuno povera caraXD mentre per saperne di più riguardo la questione di Amanda bisognerà attendere almeno fino al 26° capitolo. Grazie, a presto! Baci!

 

Lizzyluna: bè sì, la scena lo presa dal sesto libro, ho voluto riproporla anche al tempo dei Malandrini perché comunque l’età è quella…carino il colpo del grifone di fuocoXD grazie, a presto! Baci!

 

miyu90: già, bella domanda! Ci libereremo mai di Grace? Chi può dirlo…solo io in verità, anche se la risposta la sapete già…grazie, a presto! Baci!

 

alexandra jane: già, mai finiranno i guai e, come ho scritto, inizierà una piccola odissea per la nostra protagonista! Grazie, a presto! Baci!

 

^clod^: non bisogna mai sottovalutarla…quando meno te l’aspetti, quella parte alla caricaXD grazie, a presto! Baci!

 

Winnie 92: non sono proprio riuscita a capire la prima parte del tuo messaggio, comunque non mi sono assolutamente arrabbiata…attendo chiarimenti, a presto! Baci!

 

Yo91: grazie^^, come si fa a non amarlo un ragazzo come SiriusXD? Un coltello in mezzo alla testa??o.O accipicchia, molto drastica!XD a presto! Baci!

 

LoRtFrOg: bè, non è facile creare capitoli di transizione che siano avvincenti, io ho puntato sull’ironico, contando sul fatto che i Malandrini erano canaglie divertenti e questo è il risultato. Grazie, a presto! Baci!

 

PrinceLily: capitolo per capitolo introdurrò piccoli dettagli sulla situazione di Amanda ma il vero risvolto, come detto prima, si avrà solo al 26°…e le sue battute piccanti non riesco proprio a non fargliele dire!XD grazie, a presto! Baci!

 

Attendo i vostri pareri come sempre!

Baci baci

La vostra Lily-Rose

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Capitolo 23
*** Il gelo nelle vene ***


La notte poco a poco cominciò a inghiottire i deboli bagliori di luce rimasti, espandendo l’oscurità lungo tutto il firmamento

La notte poco a poco cominciò a inghiottire i deboli bagliori di luce rimasti, espandendo l’oscurità lungo tutto il firmamento.

Pace e serenità regnavano in ogni casa della Gran Bretagna, accompagnate dalla dolcezza che aveva lasciato San Valentino: il signor Stafford si apprestò a raggiungere la camera da letto dove la moglie cercava di far addormentare il proprio figlio di appena tre mesi. Dopo averlo cullato e cantato qualche ninna-nanna, il neonato si assopì lentamente tra le braccia della sua mamma.

- Stasera non ne voleva proprio sapere di dormire! – commentò la signora Stafford a bassa voce, vedendo entrare il marito.

- Tesoro lo stai viziando troppo: per questo ora fa tante storie prima di addormentarsi…

- Tu credi? Ma no…sarà solo stanco oppure cambierà il tempo…si dice che i bambini ne risentano…

L’uomo si avvicinò alla moglie, circondandole la vita e restando ad ammirare il loro pargoletto dormire placidamente nella culla.

- Non è un angioletto?

- Solo quando dorme…

- E smettila! – lo riprese lei, agitandosi nella sua stretta.

Non avrebbe permesso a nessuno di toccare l’amore più grande della sua vita: quel figlio che le stava donando una gioia mai provata.

Essere madre.

I due novelli genitori dopo essersi sdraiati sul proprio letto matrimoniale, spensero la luce, affondando nel buio di quelle ore.

- Buonanotte tesoro.

- Notte. A domattina…

Domattina…

Purtroppo, per i signori Stafford non ci sarebbe stata la mattina seguente ad annunciar loro l’inizio di un nuovo giorno, né la successiva, né mai.

Il loro riposo sarebbe continuato in eterno, compreso quello del loro piccolo bambino.

 

 

Uomini incappucciati e coperti da maschere scheletriche irruppero in molte case della Gran Bretagna, devastando e uccidendo migliaia di innocenti, la cui colpa era solo quella di esistere.

Agendo di notte, penetrando in molte dimore babbane durante il sonno come vigliacchi…due semplici parole ponevano fine a un’esistenza…

Non si poteva opporsi, né combattere…

Un rapido fascio di luce verde…

…e poi la morte…per sempre…

Un tremendo incubo svegliò di colpo Lily Evans.

Occhi verdi spalancati, respiro affannato, cuore martellante e senso di debolezza.

Socchiuse lentamente le palpebre, mentre con una mano si asciugava il sudore della fronte.

Ciò che aveva sognato era da considerarsi il suo peggior incubo…

Quel fascio di luce verde…la più terribile tra le maledizioni senza perdono…

Come d’istinto, allungò una mano verso la parte destra del letto…

James non c’era…

La luna piena regnava ancora alta nel cielo notturno in tutta la sua maligna bellezza.

Sola, la ragazza si adagiò nuovamente sul cuscino, avvolgendosi tra quelle candide lenzuola di un letto troppo vuoto.

 

 

Un tintinnio familiare, provocato da una percossa di una forchetta contro un bicchiere, interruppe il caos creatosi nella Sala Grande. Una decina di lettere quotidiane non erano arrivate e il preside doveva informare i suoi amati allievi prima che qualsiasi giornale impiantasse loro strampalati pensieri.

- Miei cari studenti, è con grande dolore che vi comunico questa terribile notizia: la notte scorsa più di cinquanta famiglie babbane sono state uccise durante il sonno senza motivo…ora, non è mio intento allarmarvi ma la questione va affrontata ed è giusto che voi sappiate ciò che sta accadendo al di fuori di Hogwarts. Il Ministero della Magia sta indagando sulle misteriosi morti, ma non ha ancora definito un preciso colpevole. – il silenzio più assoluto regnava nella Sala Grande, fatto mai avvenuto, visto che c’era sempre qualcuno che parlava a bassa voce - Miei cari studenti, orribili barbarie sono state consumate questa notte nelle case di persone innocenti ed è mio compito informarvi dei miei sospetti che ormai sono mutati in certezze: una morte istantanea, indolore ma spietata. È riconosciuta come la più crudele tra le Maledizioni senza Perdono, poiché non dà possibilità di difesa: l’anatema che uccide. Le vittime di questa notte sono state assassinate in questo modo. Non è tutto: i responsabili sopra ogni tetto delle famiglie sterminate hanno lasciato un segno, il Marchio Nero. Per sicurezza, il Ministero della Magia ha voluto la sorveglianza dei Dissennatori qua ad Hogwarts. Non ce bisogno di dirvi quanto sia contrario a quest’ordine.

E con gravità vi rivelo che, purtroppo, quello che è successo questa notte sarà solo la miccia che condurrà a un’immediata catastrofe e probabilmente a una guerra. 

Il preside risedette, lisciandosi la barba.

Era ancora troppo presto per ulteriori dettagli…

A molti presenti della Sala gelò il sangue nelle vene: una di queste era Lily Evans.

I suoi genitori…sua sorella…

Potevano essere tra quelle vittime…potevano essere…morte…

Il cuore cominciò a batterle forte, mentre brividi freddi le percorrevano la schiena: il giorno prima aveva ricevuto notizie da parte della madre e ora sarebbe dovuta restare in attesa fino l’indomani.

Angoscia pura la fece tremare: non riusciva neanche a immaginare che la sua famiglia poteva essere stata assassinata.

Un caldo abbraccio l’avvolse e la rossa sprofondò il capo sul suo petto, mentre singhiozzi trattenuti e amare lacrime cominciavano a scendere sulle gote arrossate.

 

 

Sirius, dopo aver trovato qualcosa di molto interessante, si affrettò a raggiungere la propria stanza, dove aveva lasciato i suoi migliori amici.

- We campione: guarda un po’ qua! Ti sei meritato la prima pagina della Gazzetta di Hogwarts!

Il moro lanciò il giornale all’amico, il quale l’afferrò al volo e cominciò a leggerlo insieme alla sua ragazza.

 

“Cavaliere senza macchie e senza paura il Cercatore di Grifondoro, James Potter! Da vero spavaldo, dopo essersi guadagnato il centro del corridoio e dell’attenzione, ha baciato ripetutamente e fregandosene altamente degli altri studenti, i quali, con discrezione, hanno cercato per educazione di guardare da un’altra parte, il Prefetto della sua stessa Casa, Lily Evans. Sarebbe questo il comportamento che dovremmo prendere in esempio? Davvero i miei complimenti prefetto!

Un quesito mi pongo: che il loro rapporto sia in crisi? Certo, il nostro Potter ha ottimi metodi per ravvivarlo! Forse hanno qualche problema in privato oppure, ancora una volta, la mania di protagonismo del Cercatore prevale su tutto…A.A.A. fanciulle di Hogwarts, fans di James Potter: non vedo futuro per questa coppia, tenetevi pronte!”

 

- Carino? – ci scherzò sopra Black, vedendo le facce stupite dei propri amici.

- Proprio la verità sputata direi…- cercò di non farne un dramma James, ma quando vide la rossa partire a raffica verso la porta, con un diavolo per capello, cominciò ad inquietarsi.

- James lasciami!

- Dove stai andando? – le chiese, tenendola ferreo per un braccio.

- Non credo tu abbia letto attentamente quell’articolo…ora lasciami…

- Sono un sacco di menzogne: nessuno gli da retta, non dirmi che tu lo fai!

- Senti, tu sei passato per il solito esibizionista e non venire a dirmi che non lo sei, mentre io ho delle responsabilità: non posso permettere che mi screditino in questo modo! Lo hai letto? “Complimenti prefetto! Questo dovrebbe essere il comportamento da prendere in esempio?”

- Vorresti dire quindi che è colpa mia?

- Non ho detto questo…ma non posso lasciar correre! Mettiti nei miei panni!

- D’accordo, vai pure. Quando avrai sistemato e rialzato la tua reputazione a buon livello visto che stando con me si abbassa notevolmente, sai dove trovarmi… - concluse, dandole le spalle.

La rossa socchiuse le palpebre, sospirando.

- James…- lo richiamò, ma il ragazzo non si voltò, sdraiandosi sul letto, con il duro sguardo perso in un punto indeterminato della stanza.

- Grazie per la stima, James Potter! – e detto questo, lasciò la stanza e un silenzio tombale all’interno.

 

 

Nel cielo azzurro neanche una nuvola. Marzo si avvicinava, il mese pazzo che avrebbe sconvolto il tempo su Londra. Una leggera brezza mosse la chioma degli alberi sempreverdi e pettinò con dolcezza dei lunghi capelli ramati.

La ragazza rifletteva.

- Qualcosa non va?

Lily udì quella voce, ma era come se fosse distante, ovattata, così girò il capo sopra la spalla per identificarla.

- Diciamo di sì Alejandro…

- Ne vuoi parlare? – chiese lui educato.

- No grazie…

- Ti farebbe bene…

- Ho detto di no, grazie…- rifiutò lei, non le piaceva il suo insistere.

- C’è la tua famiglia tra quelle uccise?

La rossa risentì le lacrime pungerle gli occhi: con determinazione le scacciò indietro, alzando le spalle.

- Non lo so…- sussurrò la rossa, appena udibile, tanto le sue parole volarono via con il vento.

- Sono sicuro di no…- la confortò avvicinandosi e carezzandole la schiena, intorno alle scapole.

Lei si scostò subito, non avendo bisogno del suo sostegno in quel modo.

- Scusami ma preferirei restare sola…

- Sicura di non commettere qualche sciocchezza? – si accertò il moro.

- Oh no, non preoccuparti…

- D’accordo, come vuoi tu…- non disse nient’altro, salutando la rossa con un bacio sulla guancia come se fossero grandi amici.

Lily l’osservò allontanarsi: Alejandro era un vero mistero per lei.

Ad un tratto, nel limpido cielo azzurro un punto bianco comparve all’improvviso. Si avvicinava sempre più e, vedendo che il suo destinatario non era in compagnia, scese di picchiata sulla ragazza, atterrandole sulla spalla: la civetta bianca dal becco nero.

Notizie del padre di James.

 

 

- Guarda un po’ qua Sirius! Sei citato anche tu nel giornalino della scuola! – notò Lupin, spezzando quell’imbarazzante silenzio creatosi. Il licantropo era ancora un po’ spossato a causa della luna piena della sera prima, pallido e con le borse sotto gli occhi. - E pure fotografato!

Il moro si buttò sul letto dell’amico, planando sul cuscino.

 

“Il premio messo in palio dai grifoni per la persona che sarebbe entrata cinquecentesima nei dormitori è andato a Sirius Black! Il fortunato era ignaro del concorso tanto che l’organizzatrice ha dovuto spiegargli tutto il progetto…non commento neanche questa considerevole mancanza…fatto da notare: il bel moro era accompagnato dal prefetto Lily Evans, nonché fidanzata del suo migliore amico…qui il dubbio nasce…vi lascio immaginare…

Ovviamente il vincitore, per non destare i dovuti sospetti, non ha scelto la rossa Grifondoro, bensì una biondina molto riservata, la quale sicuramente stava passando di lì per caso (allegato il loro bacio a chi potesse interessare).

Ma non è finita qui, cari lettori di Hogwarts: sentite come ha commentato la rossa Evans quando il moro Black doveva scegliere la fortunata dama da baciare: “buona scelta Siriuccio! Non mi deludere, mi raccomando!”

Secondo voi, l’avrà delusa? Io direi di sì…”

 

- Questa sì che è pesante! – squittì Peter Minus, nascosto tra i due Malandrini.

- E meno male che questo Lily non l’ ha letto! Altro che reputazione…

Al nome della rossa, James si alzò in piedi come avesse avuto una scossa elettrica.

Tre paia di occhi osservarono tutte le sue mosse: trafficare con il piccolo boccino d’oro che mancò di prendere ben cinque volte su sette, rifare il letto che proprio non gli veniva mai e appiattirsi i capelli.

Cominciando ad innervosirsi, smise di far tutto, avvicinandosi alla finestra e osservando di fuori.

- Remus, tu che sei il saggio, che dici? Dobbiamo fare qualcosa?

Lupin lo osservò nuovamente, vedendo negli occhi la stessa luce che aveva visto in quelli dell’Evans.

- Non credo che potremo fare molto…

- Oh no, Lily!! – urlò Potter, incredulo di vedere quello che stava succedendo. Corse via, fuori dalla camera, precipitandosi fuori dal castello.

I tre Malandrini rimasti si guardarono l’un l’altro increduli e curiosi.

Ma che stava accadendo?

 

 

Niente…

Ancora una risposta negativa…

Era inutile, ormai aveva quasi perso la speranza…

Il padre…testardo come il figlio…o forse si dovrebbe dire il contrario…

James l’aveva avvertita e le doleva ammettere che aveva ragione: non sarebbe servito a nulla scrivergli, convincerlo e mostrarsi gentile con il signor Potter...nemmeno le suppliche…

Per tutto quel tempo si era solo illusa inutilmente.

E faceva male capirlo…

Lily si asciugò le repentine lacrime, stracciando la lettera in tanti piccoli pezzettini che volarono via col vento. Dopo aver carezzato la bianca civetta sotto la nuca, la lasciò libera e il rapace spiegò le ali, andandosi a rifugiare in Guferia. 

La rossa sospirò, socchiudendo gli occhi e appoggiandosi a un albero lì vicino.

E così non si accorse che cosa stesse capitando attorno a lei…

Lentamente i radi ciuffi d’erba di quel terreno cominciarono a ghiacciarsi, così come la restante natura nel raggio di pochi metri.

Ben tre Dissennatori si stavano avvicinando, richiamati dalle forti emozioni umane che la ragazza stava provando. Le tre mostruose creature trassero lunghi, lenti sospiri, come se stessero cercando di respirare qualcosa di più dell’aria.

Un freddo intenso calò sulla rossa, sentendosi il respiro mozzarsi nel petto e il freddo penetrare fin sotto la pelle. Si strinse nel maglioncino, poi lentamente voltò il capo.

Un acuto urlo tagliò l’aria glaciale.

Lily si affrettò a sfilare la bacchetta da sotto la camicia e la puntò verso i tre mostri avvolti in neri mantelli, dai quali spuntavano un paio di viscide e rugose mani: parevano morte, in putrefazione.

La ragazza cercò di ritrovare il controllo, di smettere di tremare e sospirò. Lo fece più volte, cercando di calmarsi.

Pensieri felici…

Doveva focalizzare pensieri felici…

La sua famiglia…potevano essere tutti morti…

Doveva focalizzare pensieri felici…

James…con il quale aveva litigato per i pregiudizi altrui…

Doveva focalizzare pensieri felici…

Il suo intento di riappacificare James con il padre…non era servito a niente…

Doveva focalizzare pensieri felici…

Lily si ritrovò indifesa davanti a tale pericolo: indietreggiò di qualche passo, preoccupata.

Tutto si sarebbe sistemato…

Non era vero che la sua famiglia era stata uccisa…con James avrebbe fatto pace…con suo padre avrebbe ritentato…

Ma non era abbastanza…troppo deboli come pensieri felici…

In extremis, Lily Evans tentò la fuga, corse su per i pendii ma non fece neanche in tempo a fare una decina di passi che uno dei tre Dissennatori le serrò il collo, costringendola ad arrestarsi, mentre la nebbia bianca cominciava a privarla di una lucida vista.

Priva di forze, mentre uno quasi volesse respiragli e sottrarle l’anima, l’altro si abbassò il cappuccio. Un terrore paralizzante invase la rossa nell’osservare le orbite vuote, la grigia pelle butterata e la bocca…un buco amorfo spalancato verso la sua prossima vittima…

Il bacio del Dissennatore…

La rossa, allo stremo delle forze, svenne, priva di sensi, cedendo sotto la presa del mostro che le serrava la gola.

 

 

James corse come una furia, scese le scale velocemente, buttando a terra anche due delle sue fans. Uscì fuori, scese il pendio e osservò da più vicino l’orrida scena: preso alla sprovvista, si affrettò a pensare a un ricordo felice.

- Expecto patronum!

Ma solo un lieve e debole filo di luce uscì dalla punta della sua bacchetta.

Doveva concentrarsi di più.

E poi lo vide.

Il Dissennatore accasciarsi sulla ragazza per donarle il bacio mortale.

- Expecto patronum!!! – urlò con tutta la voce che aveva in gola.

E dalla punta della sua bacchetta esplose un accecante luce abbagliante che respinse in un lampo le tre mostruose creature.

Ce l’aveva fatta…

James, con il respiro affannato, s’inginocchiò e aspettò che la fitta nebbiolina sparisse.

Eccola…

Sdraiata a terra, con il capo chinato da una parte e i capelli disordinati sull’erba.

Il moro si avvicinò lentamente, timoroso di un’orribile verità…non avercela fatta…di non essere arrivato in tempo…

Le prese la gelida mano, non si mosse…

Gli occhi sgranati, il cuore martellante dentro il petto…

Le accarezzò una guancia, sistemandole i capelli…non poteva essere vero…la sua dolce Lily…

Con tutto il coraggio che aveva, si chinò sul suo seno per sentire il cuore…

Batteva…

E un’immensa felicità invase James Potter.

L’abbracciò forte, baciandole la fronte.

Poi la prese in braccio e la trasportò in infermeria: non avrebbe permesso più a nessuno di farle del male.

 

 

Madama Chips s’impuntò: voleva che il ragazzo se ne andasse e lasciasse la sua nuova paziente riposare in pace, ma James fu irremovibile. Non si alzò mai dalla sedia accostata al letto dove dormiva la sua ragazza.

Silente fu avvertito immediatamente e, dopo aver consultato l’infermiera sulla salute della signorina Evans, si era dato da fare per tenere lontano quei mostri dagli studenti.

Di tanto in tanto la rossa si lamentava nel sonno, quando d’improvviso aprì le palpebre, drizzandosi a sedere. 

E così, vide il muro bianco dell’infermeria, i letti vuoti accuratamente rifatti e James accanto a lei.

- I Dissennatori…- fu la prima cosa che riuscì a dire.

Il moro la zittì, abbracciandola forte, mentre calde lacrime caddero sul suo collo.

- Credevo di…

- Sh! Non aggiungere altro…non è successo nulla…

- È vero che non c’è futuro per il nostro rapporto? – gli chiese, riprendendo la frase dell’articolo di giornale.

- No…io non ne vedo la fine…

E uno dei suoi dolci sorrisi gli aprì il cuore, mentre si scambiavano un tenero bacio.

- Grazie…- gli sussurrò all’orecchio, stringendolo a sé.

E in quel momento un rumore metallico, da macchina fotografica, interruppe il momento magico.

- Bella questa! È la vostra riconciliazione? – chiese una voce, dopo aver scattato una foto

I due Grifondoro voltarono il capo in direzione della porta, dove stava in piedi Adam Parker, l’autore degli articoli diffamatori.

- Piaciuti i miei pezzi?

- Parker sei soltanto uno schifoso…- cominciò James, ma una mano di Lily gli impedì di continuare.

- Bella Evans, visto che immagine con me? Sei la protagonista dei miei articoli…

Un sorriso maligno si dipinse sulla ragazza, tanto da farla quasi ridere.

- Tu saresti il giornalista? Non farmi ridere…

- Me ne rallegro: da dove viene tutta questa ilarità?

- Ti dice niente una avvenente ragazza di nome Mirtilla Malcontenta?

Il tipo non fece una piega.

- E perché dovrebbe? È solo un fantasma…

La rossa si mise a braccia conserte, con una strana luce negli occhi.

- Oh certo…se nessuno conosce ciò che è successo due anni fa mentre cercavi di sviluppare le tue foto scandalistiche proprio nel bagno in modo da non farti vedere da nessuno…devo proseguire la storia?

- Quanto sai?

- Abbastanza…tanto basta da metterti in ridicolo davanti a tutta la scuola…

- Non ti crederebbero…

- Tu dici?

La sicurezza del ragazzo cominciò a vacillare.

- Eppure Mirtilla si ricorda benissimo di te…sai, proprio ieri mattina mi ripeteva per l’ennesima volta il vostro…

- Basta! Basta così! Che vuoi in cambio?

- Bè…direi che è scontato…basta articoli su me e James!

- …su Sirius e gli altri – aggiunse il Cercatore.

La risposta che udirono fu solo un grugnito dissenziente.

- Ti sarei grata se mi facessi avere quella foto che hai appena scattato Adam…

Il tipo sbatté la porta violentemente, stizzito.

- Ma cos’è che ha combinato?

- Segreti di donna…

- I soliti pettegolezzi?

- Diciamo di sì…

- Un giorno mi racconterai cosa ha combinato?

Ma Lily non diede risposta alla sua domanda, catturando le sue labbra e i suoi pensieri. 

 

 

Per questa volta James non aveva visto la civetta bianca…e non l’aveva neanche scoperta…per questa volta…

 

 

 

 

 

 

Le vacanze stanno finendo e l’estate pure purtroppo: alcuni di voi di certo avranno già cominciato la s…non dico quella parola, perché giovedì attende pure me…spero che siate partiti alla grande!

Allora, faccio qualche precisazione riguardo a questa fan-fiction. La dividerò in due parti: la prima, che è questa, si concluderà con l’ultimo giorno di scuola, il ritorno a Londra dei protagonisti e i vari saluti mentre la seconda parte riguarderà tutta la storia di James, Lily e i Malandrini fuori Hogwarts, fino alla tragica fine.

Ringrazio:

 

lilistar: mi dispiace deluderti, sirius ha baciato steffy lo puoi capire dall’articolo di giornale ma non ho descritto la scena…quando avevo buttato giù questo capitolo, decisi di non riportare il bacio tra loro per non rovinare l’atmosfera e lasciare il tutto nella fantasia di voi lettori^^ grazie, a presto! Baci!

 

alexandra jane: no, mai detto, ma mi fa piacere! Aspetta però a dirlo, magari andando avanti ce ne sarà uno che ti piacerà più del 22°…magari proprio l’ultimo di questa prima parte, chi lo sa?^^ Camera cafè?XD non dirmi però che James è Silvano e Lily la PattyXDDD! Grazie, a presto! Baci!

 

Ginny28: già, già, ma non è distante: ulteriori indizi sul mistero di Amanda verranno descritti nel 25° ma vedrai che passerà in fretta^^! Grazie, a presto! Baci!

 

Lizzyluna: bè, sai i Malandrini non si smentiscono mai e quando c’è di mezzo Piton sono capaci pure di essere cattivelli! Eh sì, un po’ di svolta drammatica ci sarà, non eccessiva però l’inizio di questo capitolo credo faccia intenerire anche i cuori più duri^^ grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: ciao!! Grazie, sono contenta^^ si danno da fare? Abbastanza, direiXD poveri giovincelli li faccio divertire ora che possono! A presto, baci!

 

gius: te l’ha ordinato Voldy in persona?? Davvero? O_o mi dai il suo numero di cellulare? Mi piacerebbe farci quattro chiacchiereXD! Dunque, è vero la Rowling non ha mai specificato se Sirius avesse una fidanzata o meno, però esempio, magari non centra nulla e farò qualche gaffe,  Harry al battesimo ebbe solo il padrino, Sirius e la madrina??^^ Non c’era nessuno a fargli da madrina poichè, probabilmente, Felpato non era fidanzato…è una teoria un po’ debole però credo che ormai andrò avanti con la partenza definitiva di Steffy, mi dispiace^^””” sono proprio cattivella, già proprio la Francia allontanerà la ragazza dal moro, spero mi perdonerete^_- ti devo assolutamente ringraziare: mi era sfuggito proprio il fatto che Lily scappasse di casa! Piccolo dettaglio, ma importante visto che è tra quei pochi che ci ha fornito la Rowling. Thank you! Una cosa,  sai se lo fa appena esce da scuola o comunque durante l’estate? Grazie ancora, tra un po’ con tutti i neuroni sparsi di Grace potremmo costruirci un puzzle!^_- a presto, baci!

 

danymalfoy: grazie, mi fa molto piacere! Spero siano stati scorrevoli e non troppo pesanti tutti e ventidue insieme! Ti ritrovi nella stessa situazione di Lily, spero che la tipa che va dietro al tuo ragazzo non sia come peggio di Grace!!^^ arriverà il momento di Sirius e Steffy, non preoccuparti mentre Remus…ahimè…studio studio…sì, cercherò di raccontare la storia fino alla fine ma come ho scritto sopra, la fuga di Lily sarà nella seconda parte! Grazie, a presto! Baci!

 

miyu90: dici che è di Sirius? Bè, in effetti lo stile assomiglia proprio al suoXD! Sì, tranquilla, non esagererò con morti impressionanti o sangue che zampilla dappertutto, però povero bimbo…a presto, grazie! Baci!

 

 

Un saluto a tutti!

A presto!

Baci baci  

By Lily-Rose 

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Capitolo 24
*** Morsi di zanzare ***


“Cara Lily,

“Cara Lily,

abbiamo sentito di quelle terribili morti al telegiornale. Non preoccuparti, piccola mia: ancora qua, nel nostro paese è tutto tranquillo ma non so dirti per quanto…il preside Silente ci ha spedito una lettera di avviso in cui ci informava su tutto: bambina mia, io e tuo padre siamo d’accordo con lui di farti continuare la scuola, di finire gli esami fino a giugno, anche perché saresti più al sicuro là, ad Hogwarts, che in qualsiasi altro posto.

Mi raccomando studia! Non distrarti troppo come credo tu stia facendo: ricordati che gli esami sono vicini e impegnativi! Saluta il nostro futuro genero, a presto tesoro!

Tanti baci

La mamma, papà e Petunia”

 

 

Lily, sdraiata sul letto e accoccolata tra le braccia di James, stava leggendo la lettera appena arrivatagli.

- Perché hai chiuso? Non ho finito… – si lamentò il ragazzo quando la rossa piegò in due il foglio di carta.

- Non diceva nient’altro d’importante…solo salutava tutti quanti…- s’inventò, troppo imbarazzata delle parole della madre, anche se erano ironiche. Ripiegò lo scritto nella busta, allungandosi per appoggiarla sul comodino – forza, continuiamo a ripassare! Cosa occorre fare se si viene colpiti dall’incantesimo Incarcerous?

- No dai Lily basta…è tutto il pomeriggio che studiamo: non ne posso più!

- Tutto il pomeriggio? Ma se non è passata neanche mezz’ora…avanti rispondi alla domanda…

- Non lo ricordo…certo che vai a prendere proprio quello meno usato!

- Vorrei proprio vedere come te la caveresti James Potter! Remus?

- Viene usata per immobilizzare il nemico: delle funi avvolgono braccia e corpo in modo da impedire qualsiasi movimento…

- Bravo, ottima spiegazione…Peter, qual è la cosa più sbagliata da fare?

Il ragazzetto fu preso alla sprovvista, mentre beato si mangiava le sue Tuttigusti+1 spaparanzato sul letto. Lily alzò gli occhi al cielo, passando la domanda a Sirius.

- Agitarsi?

- Esattamente: le funi simili a grossi serpenti stringerebbero ancora di più la presa, impedendo qualsiasi movimento…

- E quindi? Che si fa? Si aspetta che l’altro ti scuoi vivo?

- No Felpato: direi che l’incantesimo Protego sia il più adatto; creandosi uno scudo protettivo in modo da ripararsi dagli attacchi del nemico.

- Proprio così, Remus.

- Guardali i due saputelli! – esclamò Sirius, sdraiato sul tappeto accanto al fuoco – forza maestrina: la prossima domanda?

- Questa è facile: Stupeficium!

- È un incantesimo schiantante…

- …stordisce le persone…

- …facendole perdere temporaneamente conoscenza!

- Bravi! Ma come si può far rinvenire la persona che è stata colpita da un tale incantesimo?

- Finite Incantatem? – azzardò Minus, con i denti sporgenti di fuori, il quale si beccò un’occhiataccia dalla rossa.

- L’innerva! – sfrecciò James come una furia.

Lily si voltò verso il moro, abbastanza stupita.

- Ma hai letto?

- Non oserei mai…- riferì con una voce da perfetto colpevole, rubandole un bacio a fior di labbra.

- Sentite qua: “non distrarti troppo come credo tu stia facendo: ricordati che gli esami sono vicini e impegnativi! Saluta il nostro futuro genero, a presto tesoro!” – lesse Sirius ad alta voce, dopo aver sgraffignato la lettera.

Le tonalità di porpora che tinsero il viso di Lily non si contarono: chiuse gli occhi imbarazzata, sotto le risate di tutti gli altri.

 

 

Qualche settimana dopo, la professoressa McGranitt convocò alcuni dei suoi studenti nel proprio ufficio e tra questi c’era chi, finita la scuola, avrebbe intrapreso la carriera di Auror.

- Chiudi la porta Paciock! – disse l’insegnante, dopodiché fece comparire sette sedie intorno alla propria cattedra dove gli studenti si accomodarono - bene ragazzi: voi oggi siete qui presenti poiché due anni fa avete scelto il difficile cammino per diventare Auror. Spero siate ancora convinti della scelta che avete intrapreso…giusto Minus?

Il ragazzo si affrettò ad annuire con scatto topesco: la professoressa aveva molto dubitato sulla sua decisione a causa dello scarso rendimento, pensando che la scelta fosse stata dettata solo dall’influenza del gruppo con cui stava.

- Bene, possiamo proseguire: con mio grande piacere, chi più chi meno, ha raggiunto una buona  preparazione ma voglio che vi impegnate! Gli esami per il M.A.G.O. sono duri e pretendo studio e serietà da parte vostra, intesi Black e Potter?

- Tranquilla prof! – la rassicurò il moro con un gesto di mano.

- Faremo i seri!

- Detto da te Potter non è molto convincente…mi raccomando: il punteggio minimo per superare il M.A.G.O. e poter diventare un’aspirante Auror è di “Oltre Ogni Previsione” nelle materie di Difesa, Trasfigurazione, Incantesimi e Pozioni. Non si accettano voti inferiori!

- Professoressa mi scusi, se non si riesce a passare con il minimo di questi voti, cosa succede? – chiese Alice ansiosa, accomodata a fianco a Lily.

- Si opta per un'altra scelta: personalmente, credo che se si punta al mestiere di Auror, ritrovarsi a essere un dipendente del Ministero non sia gratificante…vediamo un po’…- rifletté l’insegnante, analizzando le scartoffie sulla cattedra – confrontando le materie di un’aspirante Auror con quelle di altri mestieri le più simili…sì, un mancato Auror potrebbe diventare un Spezzaincantesimi…o addirittura puntare più alto, alla cattedra!

- Intende dire insegnare? – chiese Lily affascinata, lanciando un’occhiata verso Remus, il quale ascoltava interessato.

- Esattamente Evans! Servirebbero validi insegnanti per i prossimi anni! Comunque Alice, non credo sia il caso tuo…- la incoraggiò la professoressa, mentre la ragazza sorrideva compiaciuta.

- E dopo gli esami? Sapevamo di un corso di addestramento…- riprese il filo Lupin.

- Sì, esattamente…durerà ben tre anni…dopodiché verrete sottoposti a ulteriori esami di tipo psicologico e attitudinale, svolti direttamente dal Ministero…

- In cosa consistono? – domandò Lily, ignara.

- In poche parole, occorre dimostrare la propria capacità di reagire sottopressione, prove di perseveranza e dedizione…dovrete sopportare duri allenamenti giornalieri: non sarà facile ma se ci riuscirete, allora l’intera popolazione magica sarà sotto la vostra protezione.

Sette paia di occhi affascinati la stavano guardando…ancora inesperti, ancora troppo giovani…

- Professoressa, lei crede seriamente che potremo farcela? – domandò Frank Paciock, un po’ esitante e molto razionale.

- Ho molta fiducia nelle vostre capacità: ora sta a voi non deludermi. – concluse, dopodiché si alzò in piedi, consegnando a ciascuno il programma di studio.

La porta d’ufficio di Minerva McGranitt venne richiusa, lasciando all’interno la donna pensierosa, seduta sulla sua poltrona con le mani unite al ventre e un’espressione accigliata.

Vedere tanta insicurezza fusa con altrettanta determinazione le faceva sempre tenerezza. Sì, aveva fiducia in loro: ce l’avrebbero fatta, poiché tanta era la volontà e il desiderio di difendere la gente dalle Arti Oscure.

 

 

- Ho sentito dire che, durante gli allenamenti al Ministero, si deve resistere sotto Cruciatus! – se ne uscì fuori Sirius, durante la lezione di Pozioni.

I sette aspiranti Auror si erano radunati tutti a un tavolo, condividendo alcuni ingredienti e accessori.

- Non sai questa: bisogna ribellarsi all’Imperio! – aggiunse James, mentre aggiungeva gocce di clorofilla nel calderone.

- È veramente massacrante: è mai morto qualcuno?

- Se succede, non lo rendono pubblico! – concluse il Cercatore, sghignazzando con l’amico nel vedere l’ingenuo Minus impallidire sempre più.

- Silenzio laggiù! – intervenne il professore – tavolo quattro al lavoro! Ancora cinque minuti!

- Impegniamoci in questa pozione Descrescens: dobbiamo prendere minimo “Oltre Ogni Previsione” – ricordò loro Alice, condividendo il calderone con Frank.

- Ma lo usano spesso quest’intruglio?

- È abbastanza utile – spiegò Remus – il rimpicciolimento è molto esercitato, assieme alla trasformazione in Animagus, per spiare qualcuno o loschi avvenimenti…

- Interessante…- dissero all’unisono i due burloni della compagnia, già propensi a un prossimo scherzo per la loro vittima preferita.

- L’effetto dura dodici ore mi pare…- aggiunse Lily, mentre indaffarata mescolava a parte lacrime di Ippogrifo con inchiostro di polipo.

- Esattamente…ecco fatto: Frank passami il contagocce!

Mentre gli altri trafficavano con la pozione, ripulivano la tavolata e mettevano in ordine gli accessori adoperati, Minus combinò un disastro.

Lily, dopo aver riposto coltelli e pinzette nell’armadio, ritornò al proprio tavolo e vide i suoi compagni con facce sconvolte.

- Ragazzi che succede? – chiese guardinga, andando da una faccia all’altra – dov’è James?

Peter, ancora a bocca aperta, non si era mosso dalla sua posizione, rimasto con il contagocce in mano e l’espressione verso il basso.

- Che hai combinato? – domandò, con un filo di voce, la rossa per poi abbassare lo sguardo sul tavolo.

Lì stava James, in formato bambola, alto meno di dieci centimetri e osservava le enormi facce dei suoi compagni.

- Oh mio dio!

- Scusami James! Non volevo!! È scivolata una goccia della pozione sulla sua mano e si è subito trasformato!! – spiegò Codaliscia, in preda al panico.

Lily lo prese tra le mani, non nascondendogli un sorriso di divertimento, mentre lui se ne stava a braccia conserte, scocciato.

- Funziona! – se ne uscì Sirius, ormai a terra a sganasciarsi dal ridere.

- Almeno sappiamo che la pozione è fatta bene! – disse Frank, cercando di trovare il lato positivo di quella situazione.

- Che state facendo? – domandò il professore, avvicinandosi – sbrigatevi con quelle provette: i vostri compagni hanno già consegnato!

Lily si affrettò a nascondere James in miniatura, riponendolo nella tasca della gonna.

- Dov’è Potter? Se le filata?

- No professore…è…andato in bagno…- s’inventò la rossa, mentre un acuto starnuto, proveniente dalla stoffa della sua gonna, fece venire i brividi freddi a tutto il gruppo.

Dopo aver consegnato le fialette contenenti la pozione, Lily si affrettò a tirar fuori James, il quale era abbastanza stordito e starnutì nuovamente.

- C’è mancato poco!

- Non possiamo permettere che il prof lo scopra: altrimenti ce lo sogniamo il bel voto! – ricordò loro Paciock, mentre Evans toglieva dalla tasca la piuma d’oca, con la quale era solita scrivere.

- E ora? Fate qualcosa! Non voglio rimanere così!! – si lamentò il Cercatore, con una voce meno grave del solito e simile a guaiti.

- Dovrai sopportarlo per altre dodici ore…non c’è una pozione di rimedio, credo – riferì la fidanzata, consultando Remus, il quale negò col capo.

Che situazione assurda…!!

Per le ore successive, l’habitat di James in miniatura fu l’astuccio di Lily o la tasca vuota della sua gonna e, qualsiasi professore chiedesse di lui, i suoi amici rispondevano che era malato o scuse del genere.

Divertentissimo fu a pranzo, quando Sirius costruì una barchetta di carta e la posò sulla minestra del giorno con James dentro: in pochi istanti la costruzione affondò e il povero Cercatore si ritrovò bagnato fradicio.

- Sirius, questa l’aggiungo al conto! – gli riferì l’amico, strizzandosi i vestiti e sedendosi su una pagnotta di pane.

In camera dei Malandrini, James saltò giù dalla tasca pochi passi prima del letto, ma per raggiungerlo gli ci volle un po’ di tempo, mentre i suoi amici se la ridevano. Si arrampicò sul comodino e si tuffò dentro il cassetto.

- Dite che se le presa? – chiese un po’ preoccupata la rossa, mentre agli altri tre questa considerazione non era neanche passata di mente.

E infatti, pochi secondi dopo, lo videro sfrecciare fuori dal cassetto in groppa alla scopa in miniatura che gli aveva regalato Lily per Natale, rincorrendo il boccino per tutta la stanza.

La ragazza rimase incredula a tale situazione, poi scosse la testa, stendendosi sul letto e ripassando alcune formule di Incantesimi.

 

 

- Vado un attimo in biblioteca, torno subito! – informò la rossa, mentre tutti gli altri ripassavano. Soltanto James era ancora dietro al boccino e si dava alla pazza gioia: impossibile per lui poter studiare in quanto una lettera di qualsiasi parola era grande quanto il suo piede.

- Vengo anch’io! – protestò lui.

Lily corrugò le sopracciglia, sorpresa da tale entusiasmo nell’andare in biblioteca.

- Così spio senza essere visto: almeno questa trasformazione sarà servita a qualcosa! – esclamò come uno squittio, mentre si arrampicava alla gamba della rossa, provocandole solletico.

Fu un vero spasso per James intrufolarsi tra i libri degli scaffali, ritrovandosi spesso tutto sporco di polvere e udire conversazioni molto scottanti.

- Dici che lo farà?

- Ma sì! È da tempo che ti punta!

- E poi in questo modo mi noterà di più! Ci ho aggiunto del cotone…

Il Cercatore fu inorridito nel sentire simili conversazioni: certo che la gioventù non pensava ad altro, si ritrovò a pensare. Dovette far attenzione a non essere pestato per tornare nel reparto di Incantesimi, dove stava Lily. Era fuoriuscito dalla sua tasca senza avvisarla, il birbone!

- Cosa stai cercando d’interessante?

- Volevo solo sapere di più sulle maledizioni senza perdono…ma a quanto pare, questi libri non forniscono ulteriori informazioni di quelle che già so. Purtroppo, la sezione proibita non è accessibile e così dovrò accontentarmi…

Era Lily, insieme a quello sbruffone di Alejandro.

- No bellissima, non devi mai accontentarti…

A quelle parole, il Cercatore non ci vide più: si arrampicò in fretta su per la gamba dello spagnolo, mentre Lily gettò un’occhiata alla tasca, pensando a come stesse scalpitando il suo ragazzo. Ma non vide il gonfiamento: controllò all’interno, ma del suo fidanzato in miniatura non c’era traccia.

Si guardò intorno, per terra e negli scaffali.

- Perso qualcosa? – domandò il moro, alle sue spalle.

- Sì, ma dove cavolo si è cacciato?

- Era importante?

- Direi di sì…- rispose la rossa, voltandosi e, nel farlo, lo vide: in ginocchio, sulla spalla dell’arciere, digrignò i denti e lo morse nel collo.

- Ahia!!!! Che diavolo è?

- Zanzare! – si affrettò a dire Lily, mentre il suo sguardo andava da Alejandro a James.

- Ci sono le zanzare qui in Inghilterra? In questo periodo?

- Oh sì! Tante!

Il moro si dette una botta intorno alla clavicola, mancandolo per un soffio.

- Non credevo…- riferì, pronto a darne un'altra e questa volta non l’avrebbe mancato, ma Lily lo fermò, acchiappandogli le mani.  

L’espressione stupita di Alejandro contrastava con quella piccolina di James, apparentemente disgustato.

- Scusa…è…soltanto…che…sono un’ambientalista! Sì, proprio così! Non sopporto chi uccide i piccoli insetti!

- Capisco…- comprese lo spagnolo, mentre la rossa si affrettava a liberarsi della stretta e faceva segno a James di scendere velocemente.

Il Cercatore ubbidì, un po’ scontento, ritornando in tasca, mentre la fidanzata cercava di guadagnare tempo.

 

 

- Che avevi intenzione di fare? – tuonò la rossa, una volta in camera.

Il piccolo James, sopra il cuscino, se ne stava a braccia conserte, con le gambe distese e il musetto imbronciato.

- Non mi piace come ti guarda…- ammise, tingendosi lievemente di rosso.

Lily sospirò, ponendo una mano su un fianco, mentre un sorriso cominciava a irradiarle il viso, un po’ compiaciuta della gelosia del suo ragazzo.

- E così lo mordi?

- Grande James! Batti il cinque! Ops…non puoi! Va bene il mignolo? – lo prese in giro Sirius, buttandosi sul letto del Cercatore.

- Attento, ti morderà durante il sonno…

 

 

- Buona notte ragazzi!

- Notte piccioni!

L’intera camerata s’infilò sotto le coperte, per l’ennesima notte.

- Vedrai, domattina sarai di nuovo normale…però è stato divertente!

- Parla per te! – l’ammonì il Cercatore, sempre con un acuto tono di voce, come se stesse parlando in falsetto.

Dopo averle dato un bacetto sulla guancia, il piccolo James si rifugiò tra i ramati capelli della ragazza, stringendoli tra le dita e crollando subito in un sonno profondo.

 

 

 

 

 

Ecco qua la fine del ventiquattresimo capitolo! Spero che la scuola non vi stia dando noie e che troverete il tempo di leggere il continuo della storia!

Ringrazio tutte le commentatrici dello scorso e quindi:

 

Lizzyluna: direi un mix, tra scuola e dissennatori…spero stia andando tutto bene però…grazie, a presto! Baci!

 

lilistar: sì, il padre di james scriverà ancora, poiché la nostra cara lily non si dà per vinta e insisterà ancora! Ho messo del mio meglio per scrivere la parte avventurosa e sono davvero contenta che ti sia piaciuta^^!! A presto, grazie! Baci!

 

Francy87: ciao! Wow, spero che la lettura sia stata scorrevole e con pochi errori^^”” di solito aggiorno più spesso, ma questa settimana proprio non ce l’ho fatta! Quindi spero che questo capitolo ti terrà compagnia per un po’^^! Grazie, a presto! Baci!

 

Gius: un neurone di Grace come ricordo di Hogwarts?XDD mi fai troppo ridere! Il cell di Voldy!!! Finalmente è mio!! Lo tempesterò di messaggini, speriamo però non mi lanci un avada kedavra altrimenti non posso continuare la storia!! Comunque, non metto in dubbio che Sirius farà delle non brevi capatine in Francia smaterializzandosi, però Steffy seguirà la sua famiglia anche se è maggiorenne, dopotutto vorrà star loro vicino…certo Lily la persuaderà a scappare come ha fatto lei…chissà…può darsi che ci sarà uno spiraglio di luce per questo personaggio, ancora è tutto da vedere…la questione del mantello dell’invisibilità è proprio un mistero: leggevo per i vari forum su questa questione e molte erano le teorie che venivano fuori! Chissà…grazie per gli utili consigli, le tue parole mi fanno sempre riflettere per migliorare la storia! A presto, baci!

 

kla: grazie! Anche a me piacciono molto, credo si sia capitoXD uhm…tu dici che si accorgerà delle lettere…non dovrai aspettare troppo per scoprirlo…si preannuncia odissea! A presto! Baci!

 

^clod^: bhè, se rileggi l’ultima frase si capisce…per quella volta non aveva scoperto niente…ahimè…preannuncio odissea quando accadrà! Grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: ciao, grazie^-^! Spero che la scuola vada tutto bene! a me divertono troppo i loro battibecchi^^; come ti sembra questo capitolo? A presto, baci!

 

Avviso che il prossimo capitolo lo dedicherò buona parte per Sirius e Steffy, visto che è da parecchio che li sto trascurando…

A presto!

Baci baci

La vostra Lily-Rose

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Capitolo 25
*** Non voglio il futuro ***


Un pallido sole d’Aprile destò il castello di Hogwarts e i suoi abitanti, reduci dagli scherzi e divertimenti del primo giorno

Un pallido sole d’Aprile destò il castello di Hogwarts e i suoi abitanti, reduci dagli scherzi e divertimenti del primo giorno del mese.

I Malandrini ovviamente si erano dati da fare, loro festa ufficiale, riservando ottimi inganni a studenti più creduloni, agli insegnanti meno severi, quindi escludendo a priori la McGranitt, a quel burlone di Nick-Quasi-Senza-Testa e al loro grande amicone appartenente alla Casa dei serpenti.

Inutili le prediche e le avvertenze da parte di Lily Evans nel dissuadere quegli squilibrati di James Potter e Sirius Black nel progettare, per poi mettere in atto uno scherzo a Severus Piton.

Ormai era quasi un rituale e anche all’ultimo anno andava fatto. Più che un pesce d’Aprile, si trattava di una delle tante burle della banda che tuttavia faceva ridere tanti studenti presenti all’avvenimento: sopra il porticato per accedere alla Sala Grande, che era obbligatorio percorrere per poter raggiungere le aule d’insegnamento, mettevano un secchio colmo d’acqua, il quale al passaggio del bruno Serpeverde veniva rovesciato come automaticamente. Piton, ogni anno, si ritrovava bagnato fradicio, ma non era finita qui: con la magia, i due Malandrini facevano apparire due spazzole schiumanti che cominciavano a lavare i capelli dell’irato serpentello.

Una scena troppo divertente, che nonostante il suo compito, fece sorridere anche la nostra seria e diligente Lily Evans.

- Ahia Prefetto, ci stiamo lasciando andare, o sbaglio? – le chiese Remus Lupin , arrivandole da dietro.

- Glielo concedo. Dopotutto è il primo d’Aprile: sarebbe troppo severo non lasciarglielo fare! – ammise la rossa, continuando a guardare l’esilarante scena.

- Capisco…cominci a concedergli qualcosa…

La rossa Grifondoro si voltò a bocca spalancata, scotendo la testa.

- Remus ho solamente detto…

- …che lo lasci fare…sì, ho capito…

In quel momento arrivò James che, prendendola per le gambe, la sollevò in alto e la fece volteggiare in tondo.

- Cos’è che mi lasceresti fare? – chiese il Cercatore, una volta messa giù la sua ragazza.

Lo sguardo smeraldino di Lily scattò immediatamente verso il migliore amico che, da perfetto scaricabarile, se ne stette zitto come una mosca, lasciandola temporeggiare per trovare una plausibile scusa.      

- Ehm…io…ti lascerei…aiutare Sirius per fare uno scherzo a Grace! Che ne dici? – si salvò sul filo del rasoio, assumendo una faccia angelica. Da sottofondo si sentì una risata soffocata provenire dal licantropo, il quale lanciò un’occhiata diffidente al Cercatore di Grifondoro.

- Voi due mi nascondete qualcosa. – affermò James, guardando prima uno poi l’altra.

- No, ma cosa dici? – cercò di dissuaderlo la rossa - è soltanto che…Remus ha la luna storta…ops! Pessima battuta! – si morse la lingua, accorgendosi della terribile e imperdonabile gaffe.

- Questa è pesante amica mia – le fece notare il licantropo – ma non temere, te la farò pagare! – esclamò scherzosamente, andandosene.

- Ehilà Evans! Oggi sei meno velenosa del solito! Ti vendicherai a fine giornata per non aver rispettato le “regole”? – disse Sirius, mentre faceva lievitare Piton a testa in giù.

- Black, ve lo concedo solo perché è festa, basta che non esageriate! – precisò, requisendogli la bacchetta – e lo stai facendo!

In quel momento il rinsecchito corpo di Severus cadde a terra come un sacco di patate e il suo lungo mento sbatté rovinosamente sul pavimento.

- Maledetti!

- Meglio se filiamo! – suggerì Sirius, vedendo il serpentello più imbestialito delle altre volte.

- Ragazzi non credo sia il caso di…- iniziò Lily, per poi terminare con un’occhiata di stupore, vedendo la sua divisa bruciacchiarsi senza che nessuno avesse pronunciato alcuna formula magica – la mia camicetta!! – urlò, cercando di bloccare il disastro. E poi alzò lo sguardo su Piton.

Scrutandolo curiosa e incredula, finché non fu portata via da Potter, il quale mancò una pesante fattura con un ampio salto all’ultimo secondo.

L’ennesimo incantesimo a bocca sigillata del Principe Mezzosangue.

Quando i due raggiunsero Sirius, il quale si era appostato dietro una serie di colonne, Lily constatò i danni del suo indumento.

- Rovinata.

- Dai, te la sistemo io – si propose Felpato, sfilandole la sua bacchetta che aveva ancora tra le mani.

- Scordatelo! Non credo proprio tu sappia fare il punto e croce magico!

- James hai sentito cosa mi ha detto? Non si fida di me!! – esclamò il moro, imitando pianto e singhiozzi, in una perfetta riproduzione di una ragazza, andandosi a consolare sulla spalla dell’amico.

Lily alzò gli occhi al cielo, osservando quella ridicola scena: no, uno più cretino di Sirius Black ancora non l’aveva conosciuto.

- Potter! Black! Scherzo in atto al corridoio est! Presto! – li avvisò un ragazzino del primo anno,

- Vai tu. – disse James, restando solo con la sua ragazza – la cortesia di Piton ti ha lasciato senza parole?

- Spiritoso! – gli rispose, buttandogli le braccia al collo, mentre il moro s’impadroniva dei suoi fianchi – sai, quando avevo un problema con qualche cucitura…c’era sempre Steffy che si occupava di queste cose…sembra stupido dirlo…mi manca. – confessò, distogliendo l’addolorato sguardo. James, però, riportò i suoi bellissimi occhi verdi nella giusta traiettoria, facendoli incrociare con i suoi nocciola, alzandole il mento verso il suo viso.

- Le faremo cambiare idea…tenteremo in ogni modo, d’accordo? – vedendola annuire, anche se sulle sue labbra non vi era l’ombra di un sorriso, si avvicinò lentamente al suo viso e la baciò come solo lui sapeva fare.

In quel momento Sirius tornò al colonnato dove aveva lasciato i due fidanzati e, vedendoli in amorevoli conversazioni, decise di non intromettersi, anche se avrebbe voluto spararne una delle sue.

Ed erano proprio in quegli istanti che si sentiva di troppo, solo. In realtà lui non lo era, una fidanzata l’aveva, anche se in meno di tre mesi non l’avrebbe più rivista.

In quegli attimi Sirius Black soffriva: i suoi pensieri correvano verso una dolce ragazza dai tenui capelli biondi, chiusa nella sua stanza, in gabbia, amicizie serrate e futuro già deciso da altri, o meglio dal destino.

Partire…la lontananza…

Lui non l’avrebbe potuta sopportare…

 

“Le notti senza pelle,

i sogni senza stelle,

immagini del tuo viso

che passano all’improvviso,

mi fanno sperare ancora

che ti troverò…

Chiudo gli occhi e vedo te,
trovo il cammino che
mi porta via
dall' agonia
…”

 

Tende tirate.

Letto perfettamente rifatto.

Steffy intinse la piuma nel calamaio e firmò la lunga lettera scritta nelle due ore precedenti.

Tante amare lacrime aveva versato per la stesura di quella pergamena, ma si era sentita in obbligo di farlo. Chissà se avrebbe mai avuto il coraggio di consegnare il messaggio al rispettivo destinatario: Sirius. Se non lo possedeva, doveva riuscirci in qualche modo: era una Grifondoro e glielo doveva.

Non gli aveva più parlato da quasi tre mesi e, nonostante tutto, i due erano ancora fidanzati poiché nessuno aveva lasciato l’altro. Sfogandosi con quella lettera, gli raccontava tutte le emozioni che aveva e stava provando, aprendogli l’intricato scrigno dei suoi sentimenti e scusandosi con lui, quando alla fine della scuola l’avrebbe dovuto lasciare, anche se controvoglia.

Distrattamente, aprì il cassetto della sua scrivania per prendere una busta, ma ricordandosi cosa celava, si bloccò immediatamente. Sotto quelle carte da lettere, ben nascosta, aveva riposto la spilla che il moro le aveva regalato per Natale: una S scintillante, arricchita da un cuore che abbracciava la lettera, rappresentante i loro due nomi.

Era l’unica cosa che le rimaneva di lui e, nonostante tutti i suoi tentativi, non era riuscita a liberarsene…per affievolire i forti sentimenti che provava per lui…provare a dimenticarlo…

Non era facile scordarsi di Sirius Black…

Dentro di lei, una vocina le suggeriva che stava sbagliando a fare così, ma poi la paura di soffrire ancora di più, l’angoscia per la lontananza e l’aumento di bei ricordi a quelli che già aveva, prendevano il sopravvento.

 

“Se sai come trovarmi,

se sai dove cercarmi,

abbracciami con la mente,

il sole mi sembra spento,

smarrita senza di te

dimmi che ci sei

quello che vorrei

vivere in te!”

 

Steffy entrò nella doccia per poter rilassarsi in qualche modo: acqua bollente per distendere i nervi, per poi passare ad una fredda quando i pensieri cominciavano a diventare troppo intensi.

Uscì dal bagno, avvolta in un asciugamano che le copriva il corpo mentre, con ancora la pelle bagnata, si frizionava i capelli chiari. Si avvicinò allo specchio e iniziò a spazzolarseli, notando solo attraverso la superficie riflettente due penetranti occhi scuri che osservavano le sue aggraziate mosse.

- Sirius – sussurrò incredula, vedendolo seduto immobile sul suo letto a baldacchino.

 - Credo sia giunto il momento di mettere le cose in chiaro.

 

 

In biblioteca Lily Evans stava dandosi da fare per gli imminenti esami del M.A.G.O.: con diversi libri aperti sul tavolo, prendeva appunti su una pergamena a parte, ma ovviamente il suo duro studio fu interrotto da qualcuno.

- Alt! Ora fai una pausa!

La rossa alzò lo sguardo e incontrò il viso di Amanda, con una scatola tra le mani.

- Ma ho appena iniziato…

- Bugiarda! È da troppo tempo che stai su quei volumi, ora aiuti me…

- Troppo tempo? Intendi un quarto d’ora?

La bionda Cacciatrice alzò gli occhi al cielo, sospirando, poi aprì la scatola appoggiata sul tavolo della biblioteca.

- Lily Evans ho bisogno di un tuo consiglio! – scandì spedita.

La rossa Grifondoro era un po’ perplessa: sicuramente non riguardava compiti o studio, conoscendo Amanda e così, con un espressione dubbiosa, attese.

- Cosa indosso per sabato sera? – fu il suo quesito, mentre si metteva a braccia conserte.

- Non so…sta arrivando il caldo, quindi potresti metterti una gonnellina leggera…magari sopra una camicetta…- ma Lily si fermò, vedendo la faccia contrariata dell’amica.

- Lily…veramente io mi riferivo all’intimo…- le disse delicatamente, tirando fuori dalla scatola tre completini molto audaci – questo rosa con le piumette? Oppure rosso fuoco molto provocante…altrimenti ho questo nero! Favoloso! Che ne dici?

Evans, rimasta completamente a bocca spalancata, si dette un’occhiata intorno a sé per controllare se qualcun altro avesse scorto i strepitosi completini della Jones: neanche dirlo, metà biblioteca osservava la sfacciataggine della Cacciatrice dei Grifondoro e, mentre le ragazze cercavano di rimettersi giù nello studio e distogliere i propri fidanzati allupati da quelle immagini, Amanda fece spallucce a una tale situazione d’imbarazzo.

- Allora? Che ne pensi? – richiese, tornando su Lily.

- Ehm…sei sicura che io…sia la persona più indicata per consigliarti…su queste cose?

La bionda, con il chewing gum in bocca, alzò il labbro inferiore, per poi storcere la bocca da un lato e abbassare lo sguardo.

- Lily anche se non sei la persona più indicata…sei l’unica…

La rossa avrebbe voluto sprofondare sotto terra e si morse la lingua: Amanda non aveva amiche, tutte le ragazze la rifiutavano a priori e certamente non poteva chiedere consigli del genere a dei maschi vogliosi come gli amici del suo fidanzato.

Quel giorno Lily avrebbe voluto dimenticarlo: non faceva altro che creare una gaffe dietro l’altra.

- Scusami Amanda…ti giuro che non volevo…magari avresti bisogno qualcosa di diverso…

- Hai perfettamente ragione! – esclamò ad un tratto, ritrovando il suo solito sprint e chiudendo la scatola di scatto - Ma perché non ci ho pensato prima? Vedi? Sei grande, Lily!

- Oddio…non capisco…che ho fatto? – chiese, allargando preoccupata i suoi grandi occhioni verdi, mentre la Jones sorrideva furbetta.

- Qualcosa di nuovo…qualcosa di diverso…- rifletté, poggiandosi il dito indice sulle labbra – qualcosa di tuo…

- Mio?? – esclamò la rossa, un po’ troppo ad alta voce, tanto che si beccò un “silenzio” da parte di Madama Prince – ma io non ne ho… - rivelò la Prefetto, per niente in imbarazzo.

- Peccato...

- Ehilà...che combini? – chiese ad un tratto un alto ragazzo biondo, arrivandole da dietro che abbracciò la Cacciatrice per i fianchi e le stampò un bacio nell’incavo del collo.

- Non combino niente…perché? – rispose, voltandosi verso il Portiere e approfondendo il bacio davanti a tutti.

- Con te non si può mai star tranquilli…ed è proprio questo che mi piace di te – le confessò Nick Logan, baciandola nuovamente – ascolta…tra due settimane c’è l’uscita ad Hogsmeade…ci vieni oppure vuoi fare qualcos’altro? – gli chiese, inclinando la testa da un lato.

Due settimane…

Erano troppe…

Lily vide per la prima volta nel viso dell’amica una sensazione d’inquietudine, mentre la sicurezza cominciava a vacillarle. E poi la tristezza le velò lo sguardo.

- Che c’è?

Amanda abbassò gli occhi a terra, per poi fissarsi sullo stupore della rossa Grifondoro.

- Vedi Nick… veramente io e Lily avevamo pensato di…andare a fare nuove compere…mi hai capito no? – gli disse dolcemente, ritrovando quella tranquillità che inizialmente le stava venendo a meno.

- Uhm…interessante…- riferì il bel portiere, rimpossessandosi delle labbra della sua fidanzata – ok, vi lascio, così penserete meglio a cosa comprare…- e dopo aver salutato, lanciò un’occhiata fin troppo sorridente a Lily, che a quest’ultima non piacque proprio per niente.

- Un attimo! Ferma! Che sta pensando il tuo ragazzo in questo momento? – chiese la rossa puntando il dito verso destra, dove Logan se n’era andato, mentre alla bionda sfuggiva una risata maliziosa.

- Secondo te? Forse te e James finalmente, sarebbe ora, avete deciso di… - ma Amanda non continuò la frase, vedendola mettersi le mani tra i rossi capelli infuocati – dai Lily non c’è niente di cui vergognarsi…

- Lo so…però…non è vero…

- Bè…prima o poi…anche James…- e senza terminare, si alzò dalla sedia, raggiungendo l’uscita della biblioteca.

Era poco dire che Lily era rimasta turbata da tale conversazione…

Ma non restò lì seduta, uscì e raggiunse la bionda Cacciatrice.

- Amanda aspetta!

- Che c’è?

- Solo una cosa…ma…

- Ho capito! Non devi farti le solite paranoie che si fanno tutte: farà male, come sarà, dove lo farai…- ma la sua bocca venne tappata dalle mani della rossa, la quale, volgendo il capo verso destra, incontrò lo sguardo serrato di una certa Corvonero, abbastanza stizzita e risentita.

- Oh no…perfetto! Ora sì che lo saprà tutta la scuola e non è neanche vero…

- Veramente quella sono io se ti ricordi…

- Giusto – disse, lasciandosi sfuggire una risata – ma anche con Grace non si può mai abbassare la guardia…

- Vieni da questa parte…non c’è nessuno…- e dopo essersi dirette in un angolo più tranquillo del corridoio, la rossa cominciò.

- Perché hai detto a Nick che avevamo deciso di far compere? Non è vero…

Sentiva il tempo scorrere dentro di sé…

Tic-tac…

Sempre più veloce…

Tic-tac…

Sempre più vicino…

Tic-tac…

L’arrivo della sua fine…

Tic-tac…

- Ma niente…avevo pensato che sarebbe meglio se tu comprassi qualche completo intimo…così…anche solo per tenerlo nel baule…credevo ti avrebbe fatto piacere…

Di nuovo quel velo di tristezza…

- Grazie…sei molto carina…ma…Amanda, c’è qualcosa che non va?

- No, niente…- mentì la giovane Cacciatrice.

- Sicura? – chiese conferma la rossa.

Amanda abbassò lo sguardo, sospirando, mentre dentro di lei pesati catene stavano per essere spezzate.

- Presto lo saprai…qualunque cosa accada…ricordati…che ti voglio bene…- e dette queste parole, fuggì via, per nascondere il suo dolore e celare una lacrima che le era scesa involontariamente, ma che non era sfuggita alla nostra Lily.

 

 

Steffy si strinse nel suo bianco asciugamano e, con lo sguardo fisso a terra, non riusciva a pronunciare una parola.

- Hai più ricevuto notizie dai tuoi genitori? – le chiese il moro, molto dolcemente.

- Sì…- annuì timida – appena arriverò a King’s Cross, prenderò un volo per la Francia insieme a mia madre…là c’è già tutta la mia famiglia che mi aspetta…- e solo finito il discorso ebbe il coraggio di sollevare lo sguardo.

Due neri occhi innamorati la fissavano intensamente.

- Sirius…mi dispiace, non sai quanto…ma la nostra storia non può continuare – confessò sull’orlo delle lacrime – soffriremo ancora di più e non vedo altra soluzione…il tuo futuro è qui, mentre il mio è da un’altra parte…

- Non voglio il futuro…solo te e il presente…

- Credi veramente che riusciresti a sopportare la mia partenza se ora come ora ci riavvicinassimo? No, io non credo…

- Steffy vuoi capire che sarà la stessa cosa? Soffriamo entrambi ugualmente…nonostante cerchiamo di soffocare i nostri sentimenti…- le disse, alzandosi dal letto della ragazza.

- No, non è vero…- mormorò, cercando di convincere più sé stessa che il ragazzo – il tempo cancella le ferite…e lo sta già facendo…

- Veramente? – le chiese e il loro sguardo s’incontrò attraverso la superficie riflettente.

Il nero del ragazzo legato all’azzurro della bionda.

- Mi hai già dimenticato così in fretta? – le chiese, come un cucciolo ferito.

- Non ho detto questo…- affermò Steffy, voltandosi decisa e ritrovandosi vicina, troppo vicina a lui.

Sirius le passò una mano sulla guancia delicata, posizionandole una bionda ciocca di capelli, ancora umidi, dietro all’orecchio.

- No, Sirius no…ti prego – socchiuse gli occhi, abbassando la testa.

- D’accordo Steffy, come vuoi tu…- e detto questo si allontanò deciso dalla ragazza.

- Davvero riesci a comprendermi? – gli chiese speranzosa, con sguardo ingenuo.

- No…ho capito solo che se davvero tu tenessi a me quanto io tengo a te, non indugeresti così per poi tirarti indietro…forse mi sono sbagliato: credevo in te, avevo fiducia nel nostro rapporto e invece…evidentemente non sono abbastanza importante visto che non vuoi nemmeno provarci! Addio Steffy!

Quelle parole, dette da lui, erano pugnalate al cuore…da vigliacchi colpire la parte più ferita del suo corpo…non poteva pensare davvero questo…non proprio lui…

Soffrire in silenzio, mentre il tempo trascorreva imperterrito, senza che la fine della scuola le lasciasse niente…

Stargli accanto, ritrovare la sicurezza e le amicizie, soffrire, piangere…ma con lui…

Steffy, senza pensarci, corse alla porta della stanza appena in tempo, bloccandogli il passaggio e, fiondandosi tra le sue braccia, unì le sue labbra a quelle del bel moro.

Ritrovarsi dopo tanto tempo, sfiorarsi e baciarsi dopo tutta quella attesa, aumentò il desiderio dell’una e dell’altro.

- Aspetta…- sussurrò la bionda, staccandosi, a malavoglia, da lui. Andò alla sua scrivania, prese la lettera scritta la mattina e la chiuse nella busta; sorrise amara, poi si avvicinò al camino – questa, non serve più. – e la gettò tra le fiamme.

Braccia intorno al collo, mentre le sue si poggiarono alla vita di lei…

Il sapore delle loro labbra e il loro tocco delicato ma urgente, impaziente di ricongiungersi dopo tanto tempo. La ragazza si sedette mentre continuava a baciarlo e, con le braccia legate alla sua nuca, lo costrinse a fare altrettanto.

Sirius affondò una mano tra i suoi morbidi capelli, intanto che il suo corpo scivolava lentamente su quello della ragazza.

Le loro mani intrecciate, i loro cuori incatenati dall’impazienza.

Lei gli carezzò le spalle, fino a salire al capo, affondando le sue mani tra gli scuri capelli, ma quando scese giù al torace, il moro Grifondoro si discostò, ancora lucido.

- Steffy credo che…- ma la bionda non lo fece terminare, ponendo le sue dita sulle labbra di lui.

Uno sguardo...un’intesa…

Entrambi con la stessa paura di farsi del male…di far soffrire l’altro…

Con lo stesso sguardo duro e passionale, si chinò nuovamente a baciarla con più ardore, mentre le sue mani accarezzavano la fresca pelle di lei più veloci, provocandole brividi in tutto il corpo.

Quel momento era il loro e mentre baci, carezze e desiderio continuavano a far compagnia ai due Grifondoro, dolci parole d’addio della lettera di Steffy bruciavano tra le dirompenti fiamme del caminetto.

 

“Mio caro Sirius,

sono sola, in questa camera troppo grande e troppo vuota per una come me.

Non vedo futuro, non vedo felicità nei miei giorni…solo tristezza e tempi bui. Penso a noi continuamente, tuttavia non mi pento di quello che ho fatto, allontanandoti da me, perché era la scelta più giusta da fare. Ti sembrerò egoista, non pensando ai tuoi sentimenti, ma credimi: anch’io sto soffrendo, eppure sono sicura che questa esperienza ci aiuterà a crescere, anche divisi. O almeno lo spero…perché stare senza di te è davvero atroce come pena.

Saremo ancora troppo giovani per parlare d’amore, non so cos’era il nostro, ma ci tenevo.

Resta sempre allegro e divertente come lo sei tutt’ora, non cercare di cambiare l’animo puro e prezioso che hai: sei cresciuto in una famiglia troppo diversa dai tuoi ideali ed è stata proprio questa forza, il tuo modo di reagire e di opporti che mi è sempre piaciuto di te.

Ora ti lascio, come lo farò l’ultimo giorno di scuola…anche se non potrò mai dimenticarti. Nel mio cuore ci sarà sempre un posto per Sirius Black.

Addio.

Un bacio

Tua Steffy”

 

 

E la triste lettera bruciò in pochi secondi, lasciandosi alle spalle solo grigia cenere.

 

 

 

 

 

 

 

Mi piace molto questo finale, breve, coinciso di poche parole ma che racchiude un grande significato!

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito:

 

Lizzyluna: ti aspettavi di peggio da James? Aspetta, non si può mai dire…com’è andato l’esame?? Spero benone! Grazie, a presto! Baci!

 

Gius: oh ma che bel tipetto che è Voldemort! Fa proprio per me devo dire: d’ora in poi saremo in competizione, chi sceglierà il caro Voldie tra noi due? Lo mettiamo sul trono come dalla De FilippiXD oddio, Minus nudo! Rivoltante! Hai sentito la Rowling per quanto riguardo la storia di Piton e del Mantello? Quella donna mi manda in confusione totale! Dovrò farmi il punto delle idee…in effetti la gelosia è una brutta bestia, però hai ragione sarebbe eccessivo per far scappare qualcuno di casa… pensa pensa pensa…uhm, per ora non mi viene in mente niente, dovrò rifletterci su…a presto, grazie! Baci!

 

miyu90: lo so quella scena del bimbo è stata proprio un colpo al cuore, ma volevo esprimere al meglio la crudeltà che circolava in quel periodo! Spero tu sia riuscita a leggere il capitolo scorso e che riuscirai a leggere pure questo! Grazie, baci!

 

PrinceLily: presto potrai acquistare nelle migliori cartolerie mini-James giocattolo allegato al Cavillo e alle Strillettere con la voce di Grace…vuoi favorire?XD grazie, sono molto contenta che ti piaccia tanto al mia ff! A presto, baci!

 

lilistar: dove prendo tutte queste idee? Dalla mia piccola mente malataXD però son contenta che ti sia piaciuta! A presto, grazie! Baci!

 

kla: bè, ma l’amore non è bello se non è litigarello^^ e poi non ci sarebbe storia, un po’ di pepe non fa mai male, che ne dici? Grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: eccolo qua il capitolo tra Steffy e Sirius! E come si può notare si stanno sciogliendo qualche nodi riguardo la questione di Amanda…sì, alla fine ci sarà un bel casotto! Grace morta? Bè, se ti manca te la invio per farle trascorrere il prossimo week end^^! Tornerà, più spietata che mai! A presto, grazie! Baci!

 

 

 

Un saluto a tutte! Alla prossima!

Baci baci

By Lily-Rose

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Capitolo 26
*** Sapore di morte ***


“Di' al tuo cuore di non tacere, al tuo sorriso di non spegnersi mai, ai tuoi occhi di continuare a brillare, solo così farai

“Di' al tuo cuore di non tacere, al tuo sorriso di non spegnersi mai, ai tuoi occhi di continuare a brillare, solo così farai felice chi come me ti vuole bene”

 

 

- Lily? Ci sei?

Il suo sguardo assente…i suoi pensieri segreti…

Solo quando James le circondò il fianco con la mano, la rossa Prefetto ebbe un sussulto. Rimasta immobile e persa a riflettere, tornò alla realtà, in Sala Grande, a consumare la colazione. Poggiò il bicchiere di latte sul tavolo, rimasto sollevato tra le sue dita e rivolse al ragazzo un sorriso di cortesia.

“…qualsiasi cosa accada…ricordati…che ti voglio bene…”

Posò i suoi splendidi occhi verdi sulla bionda Cacciatrice, la quale stava amoreggiando felicemente col fidanzato.

Apparentemente tranquilla…

- Evans, devo essere geloso dei tuoi pensieri per avere un po’ d’attenzione? – le chiese James, tutt’a un tratto, sfiorandole la pelle con le dita. La rossa alzò le sopracciglia in segno di sorpresa, scotendo poi il capo.

- No…stavo solo osservando Amanda e Logan…sono molto…uniti…

Ma il termine che Lily aveva trovato non era, diciamo, il più adatto…

- Mi stai facendo pensare male…- riferì il Cercatore, inclinando la testa e assottigliando lo sguardo.

- In…che senso? – chiese, scandendo bene le parole mentre osservava James allungare i tentacoli.

- Non credi che…

- No – rispose la rossa, prima di farlo terminare, baciandolo a fior di labbra e staccandosi dalla sua stretta. Ma il Grifondoro non demordeva: s’impossessò dei suoi fianchi con entrambe le mani e, sfiorandole il collo con le labbra, le provocava un solletico terribile.

- No James, smettila dai! – cercò di allontanarlo Lily, eccessivamente sensibile al tocco del ragazzo.

- Ma come? Milioni di mie ammiratrici non so cosa darebbero per un po’ di coccole dal loro Cercatore preferito, Evans! E tu fai così la preziosa?

- Potter, visto che non resisti, perché non vai da loro? – chiese la rossa, posando le braccia sul suo torace ben scolpito.

- Mi piacciono le sfide, Evans…lo sai bene…

- Sempre sicuro di vincere?

- Sempre! – esclamò il moro, con voce profonda, mordicchiando poi giocherellamente le labbra della ragazza.

- We campione!

I due si voltarono nel medesimo istante per incontrare la figura di Sirius venir incontro loro, ma l’emozione che provarono fu molto diversa.

- Steffy…

Immediatamente la rossa Grifondoro si alzò dalla panca, andando incontro ai due fidanzati. Occhi lucidi e sorpresi caratterizzavano sia il viso della bionda che quello della rossa e, a un metro di distanza, osservando la stessa reazione dell’altra, non poterono fare a meno di abbracciarsi.

Ritrovare un’amica…

La gioia di stringerla a sé e di riaverla nuovamente vicino, al tuo fianco in qualsiasi momento.

Abbandonata dalle grinfie della solitudine e riavvolta dal calore dell’amicizia.

Un conforto, la spalla su cui piangere, dalla quale farti consolare quando si è tristi.

Un prezioso aiuto, coetanee degli stessi problemi di vita.

Amicizia.

Crederci e coltivarla con amore, con l’intenzione di farla durare per sempre.

- Steffy, finalmente…- singhiozzò Lily, con la voce incrinata dal pianto.

- Amica mia…perdonami. – si scusò la bionda per il terribile sbaglio commesso, mentre mute lacrime le rigavano il viso.    

Era come rincontrarsi dopo le vacanze estive…troppo tempo distanti, ma con la consapevolezza di essersi ritrovate.

- Ce l’ hai fatta allora! – disse James, dando una spallata all’amico moro.

- Avevi qualche dubbio? -  domandò Felpato, battendo il pugno contro quello del Cercatore, in segno di trionfo.

 

 

Il gruppetto, terminate le lezioni pomeridiane, si divise: Potter agli allenamenti di Quidditch, Steffy e Lily in camera delle ragazze a chiacchierare un po’ dopo tanto tempo, Remus in biblioteca a studiare, Peter in cucina con gli elfi domestici a sgranocchiare qualcosa dopo il pranzo e al povero Sirius non restò che raggiungere il licantropo e mettersi giù a combinare qualcosa per il M.A.G.O.

E quando Lupin lo vide mettere piede nella stanza, non fu il solo a sgranare gli occhi talmente tanto da farli uscire fuori dalle orbite.

- Che onore averla qui, signor Black! – esclamò Madama Prince, la quale si era aggrappata alla sedia all’entrata del moro – cominciavo a pensare non conoscesse l’esistenza di questa stanza!

- Gia, già…- non gli fece molto attenzione, continuando il suo cammino, leggermente balzato, verso il tavolo del licantropo, iniziando a fischiettare.

- Hai perso qualche scommessa? – gli chiese Remus scettico, una volta vicino al moro.

- No, no. – rispose, prendendo un libro a caso dagli scaffali e sedendosi di fronte all’amico.

- Sicuro di star bene?

- Mai stato meglio – ribatté in risposta il moro, rilassandosi sulla sedia con un‘ insolita voce da sognatore.

- Fidati: te stai male! Oppure ti hanno steso a terra!

Sirius mormorò qualcosa d’incomprensibile, poi di scatto tornò sui libri.

- È bella…assolutamente fantastica…

Remus alzò il viso dal suo tema di Pozioni, arcuando stranito un sopracciglio.

- …è meravigliosa…la migliore in assoluto…una vera e propria bomba!

Il licantropo deglutì molto lentamente, storcendo la bocca.

- Guarda qui che moto incredibile! Appena uscirò da Hogwarts e avrò messo da parte un po’ di soldi la compro!

- Altro che studiare…

 

 

- Raccontami un po’ cos’è successo in tutto questo tempo! Chissà quante me ne sarò persa…come va con James? – interrogò alla rinfusa Steffy, spostando i capelli sulla spalla destra.

- Bene…

- Solo bene? – domandò la bionda, un po’ maliziosa.

- Perché? – chiese guardinga la rossa, distogliendo dapprima lo sguardo.

La bionda si morse il labbro inferiore, sorridendo imbarazzata.

- Steffy mi sono persa…qualcosa?

- Credo proprio di sì…vedi, l’altra sera Sirius è venuto in camera mia. Ci siamo chiariti e…

- E…?

- È successo. Lily non puoi minimamente immaginare come ci si sente…

- Steffy scusa l’ignoranza…e la mia poca perspicacia…cosa è successo? – chiese la rossa, per confermare il dovuto sospetto che stava nascendo in lei. La bionda sospirò, buttando la testa all’indietro.

- L’abbiamo fatto, Lily.

La rossa spalancò bocca e occhi, veramente stupita.

Ok, era rimasto ancora qualcuno in quella scuola a non avere fatto sesso, oltre lei?

- Ah…wow!

- Grazie per l’entusiasmo!

- Scusami. È che io non ci capisco niente in queste cose: la mia sicurezza vacilla come un budino!

- Per quanto ancora aspetterai? È da quasi sei mesi che tu e James state insieme. – le ricordò.

- Steffy io non mi sento pronta e poi…mi vergogno, ecco!

L’ amica sorrise dolcemente, posando la sua mano sopra quella della rossa.

- Tranquilla: non è una cosa meccanica, quando succede, succede! Il tuo momento arriverà, Lily-non-mi-faccio-mai-avanti-Evans!

La rossa sorrise di sbieco alla buffa presa in giro, giocherellando con la coperta.

- Ora come ti senti?

- Sai mi fa strano insegnarti qualcosa…di solito sei preparata su tutto…devi applicarti di più!

- Steffy! – la richiamò, imbarazzata.

- Ok, stop! Ci prendo solo gusto. Che ti devo dire? Sto bene, sono felice di essere tornata tra voi.

- E Sirius? Come ti senti quando ci stai assieme? Anche lui, non è a disagio?

- A letto non lo è per niente, credimi! – esclamò la bionda, per una volta sfacciata.

- Steffy!!!

- Scusami, mi escono così. Non lo faccio apposta!

- Io l’ ho sempre detto che stare con quel cretino di Black ti avrebbe fatto male!

 

 

- Wilder cerca di essere più preciso nei passaggi! Woods spostati sul lato destro quando l’avversario ha il possesso palla!

Ordini precisi, da vero capitano di Quidditch.

James Potter sfrecciò lungo gli anelli del campo, vicino al portiere, alla ricerca del boccino d’oro. Il venticello primaverile gli scompigliava i capelli, lasciando meglio intravedere il suo viso fresco e asciutto, mentre con una postura solida e aderente alla scopa, scrutava il cielo sopra e sotto di sé.

- Logan allontanati da quegl’anelli: punta l’avversario, non la tua area da difendere! Jones non stare così in basso, alzati un po’ più in volo!

Il Cacciatore Wilder avanzò di parecchi metri, scartando vari bolidi puntati nella sua direzione: era molto migliorato dalla scorsa stagione. Con la coda dell’occhio, vide Amanda avanzare sotto di lui e immediatamente le passò la Pluffa. Purtroppo, la bionda mancò il passaggio, sbandando pericolosamente, mentre un veloce bolide la stava per colpire appena sotto la nuca, respinto da Woods.

La Pluffa cadde a terra e, in pochi istanti, Amanda la seguì.

Fortunatamente era restata a pochi metri da erra, tanto che non di fece neanche un graffio. In men che non si dica, tutta la squadra fu a terra, accalcandosi attorno ala ragazza svenuta: James le sentì il polso, mentre Nick le dava indolori ma decisi schiaffi sulle guance per poterla risvegliare.

- Amanda mi senti?

Ciò che si udì fu solo un intenso mormorio, mentre la ragazza riapriva gli occhi.

- Tutto a posto, ragazzi. Sto bene! continuiamo pure!

- Scordatelo Jones! – esclamò Potter serio – ora vai in infermeria, da Madama Chips! Non voglio che accada un’altra volta!

- Non è niente, solo un semplice svenimento…

- Jones, è un ordine! Disubbidiresti al tuo capitano?

- Capitano se me lo chiede così…

- Ehi! – intervenne Nick Logan, in tono possessivo, mentre la bionda e il moro si facevano due risate.

- Per oggi basta così! Agli spogliatoi a fare le docce!

- Potter e il boccino? – gli chiese Wilder – non abbiamo terminato la partita!

James sorrise beffardo, aprendo il pugno sinistro.

- È da mezz’ora che lo preso, ma volevo che continuaste gli allenamenti. Avanti, agli spogliatoi!

Presto la squadra lasciò il campo, mentre Nick e Amanda restarono a riordinare le varie palle da gioco.

- Che ti succede? Stai poco bene? – gli chiese, ad un tratto, Logan abbastanza in ansia, con ancora la Pluffa in mano.

Cominciavano a notarsi i segni dell’agonia…

- Sto benissimo! Perché, cominciano a vedersi le prime rughe della vecchiaia?

L’ultimo giorno della sua vita…

- Scema! Mi preoccupavo per te!

- Di cosa ti lamenti? La mia povera pelle si sta sciupando a causa delle tue rudi carezze…- insinuò la bionda, falsamente dispiaciuta.

- Che vuoi farci? Sono un portiere…respingo Pluffe dalla mia difesa…

- Il mio attacco però non lo respingi…- disse Amanda maliziosa, mordendosi un labbro in modo molto sensuale.

- No…è l’unico da cui non voglio difendermi! – dichiarò, impadronendosi dei suoi fianchi, mentre sul viso della Cacciatrice increspò un sorriso – ci vediamo questa sera?

Di nuovo quel velo di tristezza…

E il dolore trapelò dai suoi occhi per un istante.

- Non ti va?

- Certo che mi va – disse, avvicinando il suo viso a quello del biondo – soltanto che stasera non posso…ho un impegno…

- Con chi?

Il suo fragile castello di carte stava per crollare: una nuova bugia stava per essere aggiunta.

- Una riunione tra ragazze…Lily mi sta trascinando dappertutto…sai come sono queste cose…

- No, non lo so…non riesci a defilarti? O almeno a liberartene prima?

- Non credo…- rispose, un po’ troppo decisa e pronta.

- Va bene, ho capito: stasera niente ragazzi tra i piedi, giusto?

Amanda annuì con il capo, un falso sorriso sul viso, benché la sua volontà e il suo intento fossero assai diversi.

- Non farti mettere sotto da quelle oche! Ci vediamo domani, notte tesoro! – detto questo, s’impossessò delle sue rosse labbra dischiuse, gustandone il sapore per l’ultima volta.

L’ultimo bacio…

 

 

- Non credete ci stiano assillando un po’ troppo con gli esami di questo M.A.G.O.?

- Sirius, la tua voglia di studiare equivale alla mia di saltarti addosso!

- Ragazzi, ma che avete tutti? Gli ormoni alle stelle? – intervenne Remus, sdraiato supino sul proprio letto a ripassare alcuni argomenti di Difesa. Riuniti tutti nella camerata dei ragazzi, c’era chi studiava, sfogliava qualche pagina, giocherellava con il boccino (chissà chi!) e chi si abbuffava di dolcetti.

- Dovrebbero abolirli questi esami! Tanto sappiamo già far tutto, vero James?

- Già! Il diploma è già nostro!

- Ma come siamo modesti – notò Steffy, alzandosi dal pavimento dov’era seduta, andando alla finestra – abbiamo visite a quanto pare.

Aprì la finestra e un barbagianni si fiondò all’interno della stanza, facendo un fracasso terribile, del quale i vicini di camera si lamentarono. Atterrò ai piedi di James e Lily, alzando la zampetta: un pacchettino e una lettera.

- Sarà un’altra delle mie fans – disse il Cercatore, allungando la mano e beccandosi un pizzico da parte dell’uccello.

- Evidentemente non è per te, mio caro campione!

Lily slegò il tutto dalla zampa del rapace, il quale volò immediatamente via. Dopodiché, la rossa girò la busta per osservare il mittente.

Amanda.

- Che fai, non lo apri?

- Meglio di no…

- Eddai! Non ci sarà mica una caccabomba!

- Giuro che la preferirei…- ammise la rossa, intuendo già qualcosa del contenuto del pacchetto. Dopo la sollecitudine e la curiosità di tutto il gruppo. Lily fu quasi costretta ad aprire l’ignaro regalo: lo scartò, estraendo, con un rossore incredibile sulle guance, un completino intimo finemente lavorato, color lilla.

La rumorosa risata di Sirius, che si distingueva sopra alle altre, aumentò la vergogna che Lily stava provando in quel momento.

- Che carino! – commentò Steffy con ancora un gran sorriso sulle labbra, dopo aver visto la faccia dell’amica.

Tra risate e battutine varie, la rossa recuperò la lettera della Cacciatrice.

- Oggi si è sentita male.

- Davvero? – chiese conferma, incrociando il viso di James, cosa che aveva evitato apposta dopo aver ricevuto quel regalo, per il troppo imbarazzo. Distolse subito lo sguardo, riconcentrandosi sulla lettera.

E i suoi occhi verdi divennero seri, troppo per uno scherzo del genere.

- Lily che succede?

- Non capisco…leggi…

 

“Amica mia,

ecco un piccolo regalo per te. Mi dispiace, ma non potrò accompagnarti ad Hogsmeade a fare compere di questo genere…sarebbe troppo tardi.

Grazie di tutto.

Amanda”

 

James alzò il viso dalla lettera, rincontrando quello della sua ragazza.

- Credo sia in pericolo…ma è come…

- …se ne fosse consapevole – terminò per lui, con lo sguardo perso nel vuoto – non mi ha mai voluto dir niente: dobbiamo trovarla! – si alzò dal pavimento, raggiungendo la porta della stanza, ma venne fermata per il gomito.

- Che stai facendo, James?

- Dove credi di andare? – le chiese, con espressione dura.

- A cercarla!

- Ma dove?

- In camera sua!

- E se non la trovi? Che farai?

La rossa non disse più niente, facendosi guidare verso la scrivania della camera. Il ragazzo recuperò la propria bacchetta, ponendone la punta su una pergamena vergine.

- Giuro solennemente di non avere buone intenzioni – recitò e immediatamente cominciarono a disegnarsi sottili righe d’inchiostro, come una ragnatela, unite e incrociate in tutti gli angoli della pergamena. In testa alla pagina grosse parole verdi proclamavano:

 

I SIGNORI LUNASTORTA, CODALISCIA, FELPATO E RAMOSO

CONSIGLIERI E ALLEATI DEI MAGICI MALFATTORI

SONO FIERI DI PRESENTARVI

LA MAPPA DEL MALANDRINO

 

- Un’altra vostra diavoleria?

- Un vero e proprio tesoro – la corresse Sirius, avvicinandosi con gli altri.

- Ehi ma…- Lily fu meravigliata nell’osservare i loro nomi scritti molto piccoli, tutti vicini proprio come lo erano ora.

- Arcuate la vista: cercate Amanda Jones.

I corridoi e le aule di Hogwarts perfettamente disegnate su quella pergamena magica, roba da non credere.

- Oh no…

- Dov’è?

Lily puntò il dito sull’estremo lato destro: la Foresta Proibita.

- Ragazzi non c’è tempo da perdere: fatto il misfatto! Peter prendi la mappa!

In pochi minuti il gruppo riuscì a uscire dal castello, non incontrando nessuno, nonostante il coprifuoco fosse passato da un pezzo.

- Bene, bene, bene! chi abbiamo un po’ qui? Potter e la sua banda di manigoldi!

Era Gazza.

- Che state combinando? Non penserete mica di’inoltrarvi nella Foresta?

- Ma no, certo che no! – rispose spavaldo James – per chi c’ ha presi?

- Per dei combina guai! Tu, cos’ hai in mano?

Mastro Gazza strappò dalle mani dell’innocente Minus la mappa del malandrino, studiandola da vicino e facendo luce sul foglio col suo antico candelabro, che aveva in mano.

- È soltanto una pergamena che non abbiamo ancora usato…

- Voi volete fregarmi!

E cominciò a stropicciare la mappa, finché alcune parole scritte come da una mano invisibile comparvero sulla pergamena.

“Il signor Felpato prega Mastro Gazza di tenere quelle manacce lontane dagli affari altrui e consiglia un’efficace plastica facciale”.

- Lo sapevo! Un altro scherzo da quei furfanti di Zonko! Questa va a far compagnia alle altre diavolerie che ho nel mio ufficio! E ora filate nel vostro dormitorio se non volete che vi porti tutti dritto dal preside!

E la Mappa del Malandrino venne messa in un cassetto dell’ufficio di Gazza, come promesso, con sopra scritto “Cose Requisite – Pericolo” e rimase chiusa lì dentro per circa dieci anni, fin a quando due gemelli dagli accesi capelli rossi se ne impossessarono per i loro tiri vispi. Ma questa, è un’altra storia.

- E ora? Che facciamo?

James prese per un braccio Lily e la trascinò dietro a delle colonne, dando cenno a Sirius di proseguire per i dormitori: sfilò dalla tasca il mantello dell’invisibilità. Era la loro ultima chance.

Entrambi si coprirono e uscirono nuovamente fuori dal maniero, arrivando ai limiti della Foresta Proibita.

- Sarebbe meglio trasformarsi…- riferì il moro Cercatore, osservando la tranquillità apparente che vi regnava.

- Se non ricordi, io non sono un animagus!

- Allora è meglio che resti qui.

- Neanche per idea!

- Evans quanto sei cocciuta! Non conosci i pericoli della Foresta, potrebbe succederti qualcosa! Gli umani non sono ben accettati in questo luogo – l’avvertì James, guardingo.

- Indosserò il mantello e ti seguirò.

- Credi che non fiuterebbero il tuo odore? I centuari sono molto sensibili…e anche i ragni…

Il ragazzo notò il lieve tremito che colse la rossa, certamente l’aveva fatto apposta.

- Non credere di farmi paura, Potter!

- D’accordo Evans, ma stai in guardia – furono le sue ultime parole prima di mutarsi in uno splendido cervo, talmente bello da non resistere nell’accarezzarlo. Si avvicinò alla ragazza con il muso, indicando di montargli in groppa.

- Sei sicuro? Non ti peso?

L’affascinante animale continuò a premere sul fianco della ragazza con il muso, in segno negativo. Attese che Lily ebbe indossato il suo mantello, dopodiché partì alla ricerca di Amanda.

Col suo fiuto poco esperto, puntò verso la parte est della Foresta, sperando di non essersi sbagliato e scartando tronchi d’alberi e piante spinose, mentre la rossa si teneva stretta ai lati del suo collo, aggrappandosi al pelo.

- Eccola!

Seduta a terra, appoggiata ad un albero, c’era Amanda.

Scure foglie intrappolate tra i suoi biondi capelli, aperte ferite sulle braccia e pallido volto.

James frenò, dando la possibilità a Lily di scendere e di togliersi il mantello, dopodiché riassunse sembianze umane.

- Amanda…- la chiamò la rossa, inginocchiandosi all’altezza dei suoi occhi – che ti è successo? Cosa ti hanno fatto?

- Non dovresti essere qui.

Furono le sue uniche parole.

- Neanche tu, amica mia. Forza, andiamocene via!

- No! – rispose decisa, nonostante la voce flebile.

- Perché? Me lo vuoi dire che cosa ti succede? – chiese Lily aggressiva, scrollandola un po’.

La bionda distolse lo sguardo, allungando la mano verso una pietra.

- Lo vedi questo?

Tra le sue braccia un nero serpente immobile.

La rossa indietreggiò di qualche centimetro, preoccupata: il rettile era lungo meno di un metro, gli occhi aperti incantati e la lingua biforcuta guizzava fuori repentina.

- Amanda mettilo giù, potrebbe essere pericoloso: non sai se è velenoso oppure no! – suggerì James cauto, mantenendo la calma.

- E invece lo so. È velenoso, eccome.

- Mettilo giù, allora!

- Peccato che io sia già stata morsa…sto per morire.

Una rivelazione del genere con la massima calma, consapevole del suo destino da tempo.

- Al terzo anno – continuò – fui morsa da questo stesso serpente e da allora sono costretta, tutte le sere, a estrarre il veleno dal mio sangue. Ogni giorno si rigenera in continuazione e morirei se non lo facessi. Ti ricordi quando mi hai scoperto in bagno?

Lily annuì con il capo.

- Purtroppo ora, questo non basta più. Questo serpente è in fin di vita…e anch’io…

Una situazione simile pareva assurda, una maledizione del genere inesistente.

- Ci deve essere un modo per impedirlo! – esclamò Lily, avvicinandosi di nuovo alla bionda.

Nei suoi occhi la rassegnazione.

- No, non c’è.

 

 

“Di' al tuo cuore di non tacere, al tuo sorriso di non spegnersi mai, ai tuoi occhi di continuare a brillare, solo così farai felice chi come me ti vuole bene”

 

 

 

 

 

 

Dovete scusarmi se troverete parecchi errori: sono di fretta, non ho il tempo di rileggere il tutto.

Piano piano i nodi di Amanda cominciano a sciogliersi…preparatevi ad una piccola avventura che coglierà i nostri due protagonisti nel prossimo capitolo!

Ringrazio:

 

Lizzyluna: eh già, dopotutto anche Remus è un malandrino! Pure lui a volte è un po’ birichino^^ chi meglio di Amanda sa aggiungere un po’ di pepe alla storia??XD sono contenta sia andato tutto bene! A presto e grazie! Baci!

 

miyu90: grazie mille, mi fa molto piacere mia fedelissima lettrice! A presto, baci!

 

Gius: un futuro di steffy e sirius? Uhm…non lo so ancora…ma davvero piace tanto la ragazza? Non avrei mai creduto, sai con la sua fissa per la Francia e altro mi pareva stesse antipatica e invece sbagliavo alla grande^-^ XDDDDD Grace, alla ricerca dei neuroni perduti!! Il suo ritorno sarà spietato e, come ha promesso, farà pagare a Lily lo schiaffo che gli ha dato…ma non ora…per quanto riguarda la questione di Amanda sono stata indecisa fino all’ultimo su cosa le spettasse e spero di aver preso la decisione giusta! Già, proprio una grave perdita, anche a me piace molto il personaggio ma…staremo a vedere…hai proprio ragione: Lily Evans è proprio un personaggio straordinario e alcune volte mi trovo in difficoltà con il suo carattere un po’ contrastante perché lei è sì prefetto e deve rispettare le regole, ma anche, come hai detto tu, scaltra e furba…un mix molto interessante ma non di facile portata. Guarda ti rivelo una mia teoria, ci ho messo un intero pomeriggio per farla venire fuori: dunque, secondo me il fatto che il Lily fosse una madre e che Voldemort non ne avesse mai avuta una centra relativamente visto che tanto il bambino doveva ucciderlo. Quindi ho fatto una ricerca molto interessante: nel sesto libro la rowling dice che quando voldemort entrò a casa dei potter gli mancava ancora un horcrux e secondo me proprio perché fino a quel momento aveva ucciso “solo” (si fa per dire) 6 persone, ovvero: 1 suo padre, tom riddle 2 nonna riddle 3 nonno riddle 4 Hepzibah Smith, la collezionista e gli altri due non mi pare siano mai stati nominati ma li ho ricercati su internet e sono stai uccisi da lui in persona 5 Edgar Bones 6 Dorcas Meadows. E così con la morte di James Potter aveva la sua settima vittima uccisa perché, come dice nel sesto libro, occorre compiere un omicidio mi pare che dica e quindi non era necessario che lily evans morisse se si fosse messa da parte. Anzi on il piccolo Harry avrebbe potuto crearne otto di pezzi di anima ma visto che al caro Voldie piaceva il fantomatico numero sette…come ti sembra come teoria? C’è qualcosa che non potrebbe tornare? Invece per il mistero di Petunia, ma di questo non ne sono certa anzi è un po’ montata lì come ipotesi: potrebbe essere che la cara sorellina Lily avesse costretto Petunia a fare il voto infrangibile? Di occuparsi di harry se gli fosse successo qualcosa, proprio come piton ha fatto con narcissa. E così silente gli scrive di ricordarsi questo…potrebbe essere, ma quest’ipotesi mi pare un po’ più debole…fammi sapere che ne pensi! Sì, come hai detto tu mi piace molto essere precisa, soprattutto nelle rifiniture, in quei piccoli dettagli che possono anche non notarsi quindi appena trovi qualcosa che non va nella mia ff fammi un fischio^^ ok, farò attenzione con voldemort, speriamo di tornare viva dopo il nostro appuntamentoXD a presto, grazie! Baci!  

 

lilistar: brava, ottima interpretazione! E così questo capitolo mette a tacere la tua curiosità svelando il segreto di Amanda, ma non ne sono tanto sicura perché l’avventura non finisce qui^^! A presto, grazie! Baci!

 

kla: grazie^-^ eh sì, qualcosa di un po’ gravuccio…tu che dici? A presto, baci!

 

PrinceLily: XD chi farebbe diversamente? Spero ora che tu sia un po’ meno confusa riguardo la questione di Amanda anche se non è finita qui…grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: non sei contenta di avere Grace per tutto il weekend? Forse ho capito male…dovrò tornare alla posta a riprendermi il pacco, sai ho dovuto legarla per farla entrareXD  ecco qua il mistero svelato…che ne pensi? A presto, grazie! Baci!

 

^clod^: grazie! E lo so, purtroppo il dolce ha sempre un retrogusto amaro…a presto, baci!

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Capitolo 27
*** Decisione e precisione ***


Non era possibile: doveva esserci un modo

Non era possibile: doveva esserci un modo.

Lily Evans non riusciva ad arrendersi così facilmente alla sofferenza di una vita innocente, alla possibilità di morire così giovane…

- Non posso crederci, non voglio farlo! – esclamò la rossa, stringendo la mano dell’amica – mi è sempre stato insegnato che a tutto c’è una soluzione!

- Non alla morte…- rivelò in un sussurro la bionda, poggiando il capo al tronco, rivolgendo lo sguardo al cielo, coperto dalle grande chiome degli alberi della Foresta Proibita – andate via! Non voglio che vediate la mia agonia…dite a Nick che non ha idea di quanto mi dispiaccia lasciarlo – e a quelle parole gli occhi della Jones divennero lucidi e la voce singhiozzante.

- No! Troveremo un modo! – strepitò la rossa determinata, ma senza un’idea precisa.

Potter, nel frattempo, voltò di scatto il capo proprio dietro di loro, osservando movimenti sospetti nelle vicinanze.

- James, cosa succede?

- Meglio andarcene da qui…la Foresta non è luogo sicuro per fare quattro chiacchiere. – riferì il ragazzo guardingo, mentre fruscii sempre più udibili si avvicinavano alla loro postazione.

- Amanda, hai sentito? Bisogna andare!

- D’accordo…addio…

- No! Non hai capito: tu verrai con noi, che ti piaccia o no!

I cespugli avanti e dietro loro cominciarono a muoversi: erano circondati.

- Cosa sono? – domandò Lily preoccupata, sudando freddo, ancora accovacciata.

- Centuari.

Una freccia si scagliò con suono sordo contro il tronco dell’albero a cui era appoggiata la Cacciatrice, facendo tremare tutti per un istante: un fragoroso strepitio di zoccoli rimbombò nell’aria, facendoli uscire allo scoperto. Erano circa una trentina e non sembrava avessero buone intenzioni.

- Chi siete? – domandò uno di loro, evidentemente il capo branco.

James e Lily si guardarono allarmati, lui molto più consapevole del pericolo che stavano correndo.

- Semplici studenti.

Accerchiati come ostaggi, occupanti del loro territorio.

- Che fate qui, umano? Conoscete bene le regole: non sopportiamo le invasioni dei maghi!

- Vi prego: una nostra amica sta male – intervenne la rossa provata – potete aiutarci?

- Noi non aiutiamo gli umani! – ringhiò il centauro sempre più vicino – andatevene prima di scatenare la nostra ira!

James non si mosse, facendo un cenno alla sua ragazza di convincere Amanda ad alzarsi.

- No, io non vengo…lasciatemi morire qui, con questo maledetto serpente.

- Amanda dobbiamo sbrigarci! Non credere che ti lascerò da sola in questa foresta! Avanti! – insistette la rossa, cercando di porre un suo braccio intorno al collo in modo da poterla sollevare.

- Lasciami! Non voglio venire! – urlò, scalpitando e liberandosi della sua stretta, mettendola da parte.

Modi troppo bruschi per gli animali che li circondavano. Un’ennesima freccia andò a conficcarsi nello stesso tronco, vicino a quella di prima.

- Allora? – la sollecitò il centauro, attorniato dalla scorta meno paziente.

Lily esitante lanciò uno sguardo a James per farsi aiutare e fu quasi certa che stesse recitando un incantesimo di richiamo.

- Ora basta! – esclamò una creatura accanto, cavalcando fino ad arrivarle vicino, ma dandole le spalle. Troppo tardi Lily capì le sue intenzioni: scalciò con le zampe posteriori verso di lei ma all’ultimo istante venne spinta a terra: il Cercatore si era buttato sulla sua fidanzata, spintonandola via e beccandosi un calcio in pieno stomaco che lo scaraventò contro una quercia, non molto lontana.

Lily, d’altro canto, piena di graffi sbatté lievemente la testa contro il tronco di un salice, rimanendo un attimo in stato confusionale.

- James!!! – gridò con tutto il fiato in gola, massaggiandosi il capo dolorante.

Il ragazzo sdraiato a terra, con le mani strette all’addome, non dava cenno di rialzarsi.

La rossa si strinse attorno all’albero, mentre trenta paia di occhi la scrutavano minacciosi, accerchiandola: che poteva fare?

Ad un tratto qualcosa venuto dal cielo sbatté a terra, al centro, nel pezzo divisorio tra la rossa e le creature: una scopa. Ma non una qualunque, quella di James.

Voltò il capo verso il ragazzo, alzatosi in piedi, ma ancora appoggiato alla quercia, molto dolorante.

- Prendila e scappa con Amanda! – le suggerì, ancora ad occhi chiusi per la sofferenza, mentre i centuari alzavano gli zoccoli anteriori, in confusione.

- E tu che farai?

- Non ti preoccupare per me!

- Ma io non so volare!

A quel punto, James lanciò un incantesimo di schianto al centro del gruppo, ferendone qualcuno e allontanandoli dalla rossa. Ora puntavano un nuovo bersaglio: lui. 

- Vai! Muoviti!

Lily si sbrigò ad eseguire quanto ordinato: afferrò l’oggetto volante e si avvicinò alla bionda, mentre James cominciava la sua corsa mutato in cervo.

- La femmina sta scappando! – avvertì un cucciolo di centauro, puntandola, seguito dalla madre.

Fu dura riuscire a issare l’amica controvoglia sulla scopa e, solo grazie a una deviata dell’ultimo minuto, le due riuscirono a evitare il colpo del centauro.

Si portarono a una certa altezza, tanto da poter osservare la Foresta Proibita dall’alto: Lily cercò d’individuare James o almeno un branco in movimento, ma le verdeggianti chiome erano troppe fitte. Poco dopo, atterrarono accanto la capanna di Hagrid, il quale uscì fuori, allarmato dall’insistente abbaiare di Thor.

- Che accade?

Amanda scivolò a terra, svenuta, con il nero serpente stretto in mano e cominciò a Lily temere il peggio.

Non ebbe neanche il tempo di accovacciarsi sulla propria amica che il terreno cominciò a tremare a causa della corsa degl’innumerevoli centuari: James davanti cercava di scappare alla loro furia.

Le creature non osarono uscire dalla Foresta e pestarono gli zoccoli a terra dalla rabbia.

Il ragazzo, ancora mutato in cervo, si avvicinò ansante, trasformandosi nuovamente in umano ma crollò a terra e Lily cercò di lenirgli la caduta come meglio poté.

Improvvisamente una freccia veloce e decisa, scagliata da un centauro del gruppo, colpì la gamba sinistra dell’Evans, trafiggendosi nella pelle delicata. Grazie all’intervento del Custode delle Chiavi, il branco si allontanò dai limiti della Foresta Proibita, arrestando l’attacco da lontano.

La rossa, rotolandosi a terra dal dolore, cercò di spezzare la freccia ma non ce la fece senza l’aiuto del mezzogigante che, come se fosse uno spiedino, la tolse dalla carne della ragazza, mentre del sangue, difficilmente stagnante, usciva dalla ferita.

- James svegliati! Hagrid cerca di far rinvenire Amanda!

Il Cercatore si ridestò, riacquistando lentamente la vista e la lucidità.

- Stai bene?

Lily annuì, trascinandosi verso l’amica bionda, ancora a terra.

- Cosa possiamo fare per lei? – chiese disperata – ci dev’essere un modo per impedire il compimento della maledizione! Magari anche una soluzione stupida e irrazionale, ma deve esserci!

- Riflettiamo insieme: se noi blocchiamo la morte del serpente, anche Amanda continuerà a vivere. Qual è il modo per fermarla momentaneamente?

I due rifletterono per qualche istante, ma il tempo a loro disposizione non era infinito.

- Un congelamento?

Lo sguardo che si scambiarono fu puramente ingenuo e abbastanza disperato.

- Dici che funziona?

- È la nostra ultima speranza. Presto, prima che sia troppo tardi!

Entrambi impugnarono la bacchetta, recitando insieme e a chiare parole la formula del congelamento istantaneo: il nero serpente attorcigliato a sé stesso s’irrigidì, immobilizzandosi a forma di spirale.

Lily si accostò all’amica, sospirò lentamente, terrorizzata alla cruda verità: le prese il polso e cercò di sentirle il battito del cuore.

Non lo trovava.

Forse per l’agitazione, forse per la lentezza dell’organo…

Agitata, si avvicinò al petto dell’amica: respirava e il cuore, anche se lento, batteva ancora.

Hagrid si offrì accompagnarla in infermeria e, caricatala sulla spalla, risalì la collina con il serpente nel taschino della casacca.

Lily si tirò su in piedi, grazie all’appoggio del Cercatore, ma la gamba le faceva troppo male e il sangue non si degnava di fermare il suo flusso.

- La tua gamba! Ti sei ferita!

- Sì, va tutto bene…andiamo! – mentì la rossa, zoppicando. James allora la prese in braccio, dirigendosi verso il maniero – così ti farai male! – lo avvertì, vedendolo stringere i denti sempre a causa del colpo ricevuto allo stomaco.

Arrivarono poco dopo in infermeria: il giovane Grifondoro la poggiò su una branda e, in men che no si dica, accorse Madama Chips.

- Questa sera avete avuto tutti la brillante idea di ficcarvi nei guai?

In pochi minuti la gamba di Lily tornò come prima, grazie ai dovuti medicinali e massaggi, mentre a James rifilò un potente sciroppo che avrebbe lenito i dolori all’addome.

- La signorina Jones? Come sta? – chiese educatamente la rossa, in pensiero.

- È sveglia. E ci ha raccontato tutto. – comunicò l’infermiera con disappunto.

- Possiamo vederla?

- Non ora. Troppe emozioni. Quel serpente sarà spedito al Reparto di Ricerche del San Mungo, mentre la vostra amica verrà tenuta sotto stretta osservazione. Ora potete andare.

Tutti graffiati e molto stanchi si trascinarono fino al dormitorio dei grifoni e, una volta entrati nella camera  dei ragazzi, si adagiarono sul letto, distrutti.

- Allora? cos’è successo? Com’è andata? – chiesero curiosi gli amici che li avevano aspettati alzati.

Ma non ottennero risposta, poiché un dolce e istantaneo sonno s’impossessò di entrambi.

 

 

La mattina seguente, un perpetuo bussare alla porta destò il dormiveglia di Remus John Lupin, il quale fu l’unico dei Malandrini che si degnò di alzarsi dal proprio letto e andare ad aprire.

Sulla soglia Minerva McGranitt.

Lo sguardo assonnato del licantropo mutò immediatamente in allertato.

- Avrei urgente bisogno di parlare con Potter – comunicò la professoressa.

Ma che diavolo di ora era?

- Undici e mezza, Lupin.

La perspicacia della donna colse di sorpresa il giovane malandrino. Remus voltò il capo da sopra la spalla verso l’interno della stanza per constatare la situazione: era il caso che vedesse Lily addormentata nel letto dell’amico?

- Ehm…professoressa non credo sia il caso che lei entri…

- Il signor Gazza mi ha riferito della vostra uscita serale “speciale” di ieri sera. Non mi sembra fosse prevista.

- Lei ha perfettamente ragione professoressa ma…le circostanze…

- Lunastorta, chi è che rompe? – chiese la voce assonnata di Felpato – buttalo fuori a calci se non se ne va!

La McGranitt si contenne, nonostante lo strabuzzare dello sguardo, mentre il licantropo si poneva davanti all’uscio, come un soldatino, per impedire l’entrata.

- Lupin, credo sia necessario che io entri. – comunicò la professoressa, cercando d’introdursi nella camera. Il giovane Remus arrivò a pensare addirittura che amasse cogliere di sorpresa i propri studenti e quella pareva un’occasione su un piatto d’argento.

Senza muovere un muscolo, la porta si aprì, spalancandosi e sbattendo anche contro il muro: incantesimo senza l’uso di parole. Il licantropo, a quel punto, non poté evitare il disastro che sarebbe avvenuto e la calma apparente della professoressa lo inquietava ancora di più.

- Signor Black chi è che butterebbe fuori a calci? – esordì Minerva, restando al centro della stanza. Sirius si liberò del lenzuolo, mettendosi a sedere e, solo con un occhio aperto, osservò la figura della professoressa nella sua camera: in pochi secondi li aprì entrambi all’istante. Involontariamente, il suo sguardo si posò, solo per un secondo, sul letto dell’amico e la McGranitt, seguendolo, notò ciò che le si presentava davanti: la sua fidata prefetto di Grifondoro dormiva nello stesso letto e tra le braccia di quel brigante di Potter. L’unica attenuante è che fossero entrambi vestiti.

La professoressa, come sempre, si contenne ma non poté impedire ai suoi occhi di spalancarsi e alla sua bocca d’increspare in una smorfia di pura sorpresa. Cominciò a schiarirsi la voce in maniera costante, senza ottenere alcun risultato di risveglio.

- Permette prof? – chiese Sirius, alzatosi, con un cuscino in mano che, dopo il cenno della McGranitt, andò a centrare in pieno il volto del Cercatore. Quest’ultimo, di rimando, senza neanche aprire gli occhi, lo ritirò nella direzione del mittente, peccato che la sua mira fu un tantino scarsa e beccò la professoressa, che ovviamente non si scompose di una virgola, rimanendo impettita con le mani appoggiate ai fianchi.

- Potter! – squillò, ben alta e chiara, la voce della donna, la quale gli fece fare un salto di mezzo metro dal materasso, tanto da svegliare anche Lily. Entrambi cercarono si focalizzare le figure davanti a loro e, quando riconobbero quella della loro professoressa di Trasfigurazione, saltarono su a sedere, spalancando gli occhi prima dallo stupore e poi li abbassarono per la vergogna, soprattutto la ragazza.

- Nel mio ufficio. – riferì schietta la McGranitt, girando sui tacchi e sbattendo la porta.

Dopo aver aspettato che i passi della donna fossero lontani, James e Sirius scoppiarono a ridere come due matti, a discapito della preoccupazione della rossa: Remus si accomodò sul letto dove sdraiava immobile, mentre Ramoso raggiungeva Felpato per provare l’imitazione della loro professoressa.

- Spero che collaborerete tu e il prossimo prefetto che verrà dopo di me.

- Ma che stai blaterando…vedi più nero di quello che è!

- Remus, la McGranitt non permetterà mai che continui il mio ruolo di prefetto dopo quello che ha visto – disse con voce piatta, senza emozione - oddio, chissà cos’è andata a pensare…non voglio pensarci! – esclamò, con molta più enfasi; dopodiché, visto che era già vestita con l’uniforme, andò un attimo in bagno a rinfrescarsi un po’ e, quando uscì per dirigersi al colloquio della McGranitt con James, Remus l’affiancò.

- Guai a te, se mi lasci da solo, prefetto Evans!

 

 

Un’arguta McGranitt attendeva i nostri due protagonisti: in piedi alla finestra era intenta a osservare le ultime lezioni di volo degli studenti del primo anno, cercando d’individuare possibili talenti per il Quidditch.

Un silenzio tombale s’insediò nell’ufficio della professoressa, mentre i due Grifondoro, chiamati a rapporto, se ne stavano seduti sulle poltrone, in attesa.

- Innanzitutto, sono orgogliosa della prontezza e del sangue freddo che avete dimostrato ieri notte nella Foresta: la signorina Jones ci ha raccontato tutto e, anche se questo fa di voi dei validi aspiranti Auror, avete trasgredito alle regole – comunicò in tono piatto e restando voltata verso la finestra, poi si girò verso i due studenti – ero incerta se punirvi o meno, poiché la vita della signorina Jones è salva grazie alla violazione che avete commesso e dopotutto non sarebbe giusto, ma…- Minerva fece una pausa, passando i furtivi occhi su entrambi, con la stessa espressione di disappunto che mostrava ogni qual volta qualcuno trasgrediva le regole scolastiche – dopo il bello spettacolo a cui ho potuto assistere stamattina, sono del tutto convinta che una bella punizione la meritiate. Signor Potter, spero con tutto il cuore che la sua inclinazione a non rispettare le regole non abbia contagiato anche la qui presente, signorina Evans.

I due Grifondoro tacquero, non sbirciando la reazione dell’altro neanche di sottecchi.

- Bene. Episodi del genere non si devono più ripetere. Signorina Evans si ricordi il suo ruolo di prefetto: deve dare il buon esempio. Potete andare, a breve vi comunicherò la punizione che dovrete eseguire.

I due si alzarono, uscirono dall’ufficio e Lily, dopo aver richiuso la porta accompagnandola, tirò un sospiro di sollievo. Solo una punizione…

- Ci è andata bene.

James alzò una spalla, senza un velo di preoccupazione nei lineamenti, mentre al fianco della ragazza, si dirigeva in Sala Grande per il pranzo: avevano completamente saltato le lezioni mattutine e i corsi pomeridiani li attendevano. Solo la rossa si prese la briga di chiedere gli appunti ad Alice, compagna di Frank Paciock e poi li passò volentieri a Remus, il quale, una volta comunicatogli la chiacchierata con la McGranitt, non poté resistere nel pronunciarle un bel “te l’avevo detto”. 

Nel pomeriggio, la rossa Evans uscì fuori dal castello per il corso pomeridiano del tiro con l’arco: non vide Amanda e, come le aveva comunicato Madama Chips dopo l’ora di pranzo quando era passata un attimo per l’infermeria, la Cacciatrice era stata trasportata all’ospedale San Mungo per accertamenti. Anche se apparentemente non presentava nessuna malattia, si era deciso di tenerla sotto osservazione in un luogo specializzato e in pochi giorni sarebbe tornata a seguire regolarmente le lezioni.

- Buon pomeriggio a tutte, ragazze mie! – salutò Alejandro, arrivando di corsa – bene, prendete arco e frecce: oggi continueremo l’allenamento con il bersaglio. La volta scorsa eravate un po’ scarse, ma oggi ci rifaremo! Avanti, in postazione!

Le studentesse fecero quanto detto, posizionandosi davanti all’obiettivo da colpire: decisione e precisione serviva loro.

Lily Evans aveva provato diverse volte a mirare il centro, bilanciando giustamente il peso dell’arco, ma il suo difetto stava nel posizionare la freccia tanto che beccava solo la circonferenza più esterna, la parte azzurra, e raramente riusciva ad avvicinarsi a quella rossa.

Sospirò rassegnata, mentre l’ennesima freccia scoccata usciva addirittura fuori dal bersaglio.

- Già ti arrendi?

La ragazza voltò il capo dietro di sé: l’alta e slanciata figura di James fece capolino dopo aver superato una decina di fans dello stesso corso di Lily, che avevano abbandonato l’allenamento per andare a salutare il loro Cercatore di Quidditch preferito.

- Che ci fai qui?

- Perché, ti dispiace? – chiese con falso sguardo innocente, avvicinandosi e abbracciandole la vita, mentre appoggiava il mento nel suo incavo del collo – il nostro corso è saltato.

- Mi dispiace Potter, ma sono molto impegnata ora.

- Uhm…davvero? – mugugnò, cominciando a baciarle il collo davanti a tutti, stuzzicando la sua pelle sensibile – e stasera?

- James non credo sia il caso – sussurrò a denti serrati, guardandosi intorno – non vorrai dare un dispiacere così grande alle tue adorate fans…

- Ormai ne sono rimaste ben poche da quando rivolgo le mie attenzioni solo a una in particolare…

- Come mai non riesco a crederti? Dai, mi devo allenare: fin ora non ho mai fatto centro!

- Neanche una volta? – si meravigliò il giovane Grifondoro.

- Non te la tirare tanto solo perché sei bravino ad acchiappare una piccola pallina dorata…- disse la rossa, con un’espressione un po’ imbronciata, mentre lui storceva la bocca.

- Bravino?

Lei annuì sincera, caricandolo di adrenalina.

- Facciamo così: se non riesco a farti far centro, allora sono uno scarso e farò tutto quello che mi ordinerai…se invece ci riuscirò, come accadrà…tu…- non concluse la frase, sperando che la sua fidanzata avesse capito.

- No! – rispose prontamente la ragazza, irrigidendosi un po’.

- Va bene…niente sfida…solo perché hai timore di perdere!

Un acuto fischio da parte del maestro Alejandro riportò tutte le studentesse alla concentrazione, molte delle quali si erano fermate ad osservare ogni movimento del Cercatore.

- Quel damerino ti gira ancora attorno? – chiese James sulla difensiva.

- Mio caro Potter siamo gelosi? – domandò la rossa mordace, con il sorriso sulle labbra. 

- Tzè…non mi faccio battere da quel donnaiolo!

- Ha parlato il dongiovanni di Hogwarts! – lo punzecchiò Lily, voltando il capo e lasciandosi sfuggire una risatina – e poi fai tanto lo spavaldo solo perché sei sicuro di vincere!

- Lo batterebbe chiunque quel damerino lì, perfino Codaliscia!

- Non esageriamo…- ribatté la rossa.

- Allora t’interessa!

- Non ho detto questo, ma molte delle tue fan lo adorano…mi dispiace caro mio: non sei più il numero uno!

- Per te lo sono? – chiese il moro, con sguardo sensuale.

Lily gli regalò uno dei suoi sorrisi più dolci, il quale rispose già alla sua domanda.

Poi, si posizionò, alzando l’arco, pronta a tirare e James l’aiutò, standole accanto: le spostò l’avambraccio più in alto, premendole sulla schiena per farla stare più dritta.

- Non te ne approfittare Potter!

- Non oserei mai, mia cara Evans…

La ragazza socchiuse l’occhio sinistro, puntando il centro colorato di giallo e tirò.

La freccia andò a conficcarsi al limite, al confine con la parte rossa.

- Quasi centro…- comunicò una voce alle loro spalle.

Era Alejandro.

Lo sguardo che si scambiarono i due ragazzi non fu tra i più cordiali e la rossa poteva percepire la tensione nell’aria.

- Lily, ti ho sempre detto: non è la decisione che ti manca, quella ne hai a sufficienza, ma la precisione. Non devi scagliare la freccia e poi abbandonare la traiettoria: continua a seguirla! Avanti, proviamo.

Il giovane insegnante si pose vicino alla ragazza, restandole dietro e accompagnandola nei movimenti, proprio come aveva fatto James.

- Bene, ora tira, tenendo alzato il braccio e continua a seguire la traiettoria della tua freccia!

La rossa sospirò, puntò e scagliò il dardo: centro!

Un sorriso spontaneo le colorì il viso, soddisfatta di esserci finalmente riuscita. Si voltò verso Alejandro che annuiva compiaciuto.

- Visto? – e se n’andò, ad aiutare le altre ragazze.

Poi Lily si girò verso destra per incontrare lo sguardo di James, ma di lui non c’era più traccia.

 

 

 

 

 

 

Puff! Sparito! XD

Spero vi sia piaciuta la piccola avventura della mitica Amanda e come sia andata a finire: l’ho graziata, anche se devo ammettere di essere stata indecisa fino alla fine. Ma non volevo creare un atmosfera di tristezza e lutto, visto il futuro che si prospetta davanti ai nostri protagonisti.

Ringrazio tutte le persone che hanno commentato lo scorso capitolo:

 

PrinceLily: già, povera Lily le faccio sempre fare delle figuracce^^”” no, tranquilla Amanda è viva, purtroppo invece la mappa del malandrino non la rivedranno più…tanto non credo ne avranno bisogno, la scuola sta finendo…grazie^^ a presto! Baci!

 

alexandra jane: grazie^-^ davvero? Non posso crederci, la cosa mi fa molto piacere^^ ormai manca poco e raggiungo gli aggiornamenti dell’altro sito, sono un po’ ferma a causa della scuola e perché devo rifinire alcuni dettagli finali della ff ma presto tornerò anche dall’altra parte. Baci!

 

Nana92: ciao! Ti ringrazio! Ecco qua il continuo anche se un po’ in ritardo e spero continuerà a piacerti ciò che scrivo^^ a presto, baci!

 

kla: sì, tranquilla…come vedi tutto si è risolto x il meglio…per questa volta… Baci!

 

Lizzyluna: no, tranquilla il caro zio Tom non centra…ho voluto non nominarlo in questa prima parte, perché sarà frequentemente presente nella presente…grazie, a presto! Baci!

 

Lucifera: XD so solo che Sirius gli fa molta concorrenza!! Baci!

 

miyu90: spero di non farlo mai^^ ti ringrazio! A presto, baci!

 

Giuls: e ma sai io sono famosa per finire proprio sul più belloXD la collana di opali è presente anche nel secondo libro? Non lo ricordavo proprio, ho letto i primi due libri anni fa e non con al stessa attenzione di adesso quindi questo particolare lo avevo dimenticato. No, è vero: Lav-Lav attenzione a un ragazzo con i capelli rossiXD sì, che R.A.B. fosse Regulus lo penso al 100% anch’io e non è stato ucciso da Voldemort se veramente è schiattato…mi pare che Sirius aveva detto di sì ma non si sa mai con la Row…per quanto riguarda l’oggetto di Grimmauld Place in origine nella lingua inglese, si parlava di “locket” che nessuno riusciva ad aprire. Ecco questo termine si può tradurre in due modi: o con lucchetto, come ha fatto la traduttrice italiana o con medaglione…e qui scatta la lampadina! Potrebbe essere il medaglione di Serpeverde e se questo corrisponde a verità e credo lo sia al 99%, voglio proprio vedere come faranno nel settimo libro…davvero il secondo nome di Remus è Junior?o.O io ho sempre scritto John perché ho sempre trovato quello…mh, a me Sirius piaceva un bel po’, chissà il fratellino come sarà…e poi dobbiamo ancora conoscere il fratello di silente!! A presto, grazie! Baci!

 

Angi e Gius: e infatti la teoria che avevo sul patto infrangibile tra petunia e lily mi pareva un po’ debuluccio però mi era venuta in mente e allora chiedevo un tuo parere…ascolta, una cosa: ma lo conosce proprio? Perché curiosando nei siti alcuni dicono che petunia lo conosca, altri che spia una conversazione sui dissennatori…sai qual è il giusto? A presto, grazie! Baci!

 

Yo91: nuuu ç__ç mi dispiace! Tranquilla, non sono tipo da massacri e tragedie quindi ho preferito graziare l’eccentrica Grifondoro! Spero di non averti fatto piangere anche stavolta^_^ Grazie, a presto! Baci!

 

 

Alla prossima!!!

By Lily-Rose

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Capitolo 28
*** Il momento sbagliato ***


Mancavano ormai solo tre settimane agli esami finali del M

Mancavano ormai solo tre settimane agli esami finali del M.A.G.O. e al settimo anno erano tutti in fermento: la biblioteca era di giorno in giorno più affollata e ciò incrementava la poca pazienza di Madama Prince nel vedere i suoi adorati libri ripetutamente sfogliati da decine di studenti maldestri.

Nell’ombra aumentavano sempre più spesso le misteriose morti dei babbani e il mondo magico era in stato di allerta: Silente dovette frequentemente assentarsi dalla sua amata scuola di Magia per contribuire alle indagini e fornire limitate informazioni che non vennero prese seriamente in considerazione.

Troppa era la paura…troppo l’egoismo della gente…

Si sperava sempre che niente di male fosse accaduto alla propria famiglia e servirono a ben poco gli allarmi montati dai babbani ai cancelli delle case per tenere lontani i misteriosi assalitori.

Nel frattempo, a Hogwarts continuavano le ordinarie lezioni e il maestoso castello sulla dolce collina pareva un piccolo paradiso lontano ed estraneo alle pericolose atrocità che si stavano consumando nel mondo.

- I parenti materni di Nick. Ha letto i loro nomi sulla Gazzetta del Profeta, è distrutto. – rivelò Amanda, scagliando una freccia e colpendo la circonferenza rossa del bersaglio.

Era tornata dal San Mungo: apparentemente stava bene, anche se portava delle garze a braccia e gambe per nascondere la mutazione temporanea della pelle. Con il caldo che faceva, solo una ragazza determinata come la Jones poteva resistere a quella tortura.

- Mi dispiace.

Ogni qual volta, famiglie di babbani venivano sterminate, a Lily Evans le si stringeva il cuore, non solo perché la sua preoccupazione correva verso i genitori e la sorella, anche loro babbani, ma soprattutto perché non riusciva a stare con le mani in mano di fronte a tanta malignità nei confronti di innocenti che non potevano difendersi. E più i giorni passavano, più il suo desiderio di diventare un Auror cresceva: aiutare e proteggere le persone, questo voleva poter fare nel suo futuro.

- Sai già un lavoro che ti piacerebbe fare, una volta terminata la scuola? – chiese la rossa, cercando di cambiare argomento. Posizionò la freccia orizzontalmente sull’arco, puntò e, facendo pressione, tirò: centro.

Da un po’ di tempo a questa parte ci riusciva sempre: era diventata molto più abile e sicura, cosa che non guastava.

- Credevo di non arrivarci alla fine della scuola – confessò la bionda, con sguardo vacuo verso la lontana Foresta Proibita, alle pendici della collina – potrei entrare a far parte della squadra di Quidditch della Gran Bretagna. Questo sì che mi piacerebbe, ma le ragazze hanno poche possibilità di successo. Credo che porterò avanti il negozio di mia madre o chissà…e invece la mia cara amica sarà un futuro Auror. Complimenti.

- Bè, grazie.

- E con James, come va? Hai già indossato il completo intimo che ti ho regalato? Oppure ne vuoi un altro nuovo?

Lily, pronta a tirare la prossima freccia, arrossì vistosamente e il suo tiro fallì, andando addirittura a colpire il bersaglio della Cacciatrice.

- Accidenti, quasi centro! E senza aver preso la mira per niente! – si complimentò Amanda, meravigliandosi dei notevoli miglioramenti dell’amica.

- No, non l’ ho ancora messo, mi vergogno troppo. E poi uno è più che sufficiente! – rivelò, con ancora le gote arrossate nel fare certi discorsi.

- Assolutamente no! Povero James, non può tiare avanti con un completo solo! – esclamò la bionda con falso sguardo innocente, mentre gli smeraldi occhi di Lily si spalancavano per le battute piccanti che l’amica le riservava ogni volta – Grace gli gira ancora attorno?

- Per carità: non chiamarla! Altrimenti non me ne libero più se combina uno dei suoi piani strampalati!

- Bene ragazze! Potete fare basta! – risuonò la pacata voce di Alejandro – mancano venti minuti alla fine della lezione e volevo mostrarvi l’allenamento che affronterete la prossima settimana. Seguitemi.

Tutte le ragazze del corso scesero la collina, arrivando in un piazzale di erba piano, dove una grande quercia ne faceva l’ombra.

- Ho bisogno di un volontario. Chi si offre?

Tante mani di studentesse ammirate dal fascino del giovane professore si alzarono per aiutarlo.

- Bene! Peccato che non vi ho ancora spiegato in cosa consiste l’allenamento: sono sicuro che non vedrei così tante volontarie, dopo. – svelò, scrutando le sue curiose allieve – ho bisogno di una ragazza con molto coraggio e sangue freddo, che ne dici Lily?

La rossa, non del tutto sorpresa, uscì dal gruppo, avvicinandosi al ragazzo moro.

- Avete tutte presente Guglielmo Tell e la sua mela? – detto questo, aprendo la mano, si ritrovò il frutto tra le dita – questo è l’allenamento di oggi: la vostra compagna arriverà laggiù alla quercia e resterà immobile, appoggiata al tronco con la mela in testa, mentre io bendato – e dalla tasca fece scivolare una bandana bianca – colpirò il frutto con il tiro di una freccia, spaccandolo in due.

Ardua impresa che solo chi si sente sicuro di sé può compiere…

Alla Evans cominciò ad aumentare la frequenza dei battiti del cuore: ma perché doveva prendere proprio lei come cavia?

- Ehm…professore potrebbe scegliere qualcun’altra? – intervenne a quel punto la rossa – non credo di essere la persona adatta per un simile esercizio!

- D’accordo. Ragazze chi si fa volontario?

Ma stavolta, neanche una mano si alzò.

Alejandro sorrise soddisfatto, mentre osservava la sua adorata studentessa alquanto spaventata.

- Prof una domanda! La prossima volta, quando lo faremo noi, posso portare la mia peggior nemica, così se sbaglio non dispiace a nessuno? – chiese una presuntuosa ragazza appartenente alla casa dei serpenti.

- Temo di no, mia cara – rispose l’abile tiratore – vi allenerete con dei fantocci di paglia. Ma potete sempre appuntare sopra la foto di qualcuno che non sopportate! Non ve lo impedirò.

Ecco, perché invece ora doveva usare qualcuno come cavia e, guarda caso, proprio la nostra Lily?

- Mi raccomando: una volta che ti sei posizionata, resta immobile! – le consigliò Alejandro.

- E chi si muove…- commentò la rossa sarcasticamente, avviandosi alla quercia, accompagnata da diversi tuffi al cuore. Era inevitabile per lei pensare al peggio…

Rassegnata si mise davanti al tronco, eretta in tutta la sua altezza, così, se per caso si fosse abbassata per appoggiarsi, sarebbe risultata più bassa e la freccia non l’avrebbe colpita.

Vide Alejandro spiegare qualcosa alle sue compagne, poi dopo un’ultima occhiata nella sua direzione, si bendò.

- Ti fidi, vero?

Lily scosse il capo terrorizzata e le risate che si elevarono dal gruppo fecero capire al moro la riposta negativa della ragazza.

Alejandro emise un lungo sospiro, posizionandosi di lato, mentre le studentesse, compagne della rossa prefetto, trattenevano il respiro: era un professionista, non avrebbe sbagliato ma, come si sa, errare è umano.

Molto lentamente egli incoccò la freccia e ancora più lentamente levò il suo arco all'altezza degli occhi. Poi, sembrò prendere la mira da sotto la bandana e con la rapidità di un fulmine si udì la vibrazione della corda tesa: in un battito di ciglia la mela era già rotolata dalla testa di Lily. Nessuno aveva avuto il tempo di veder volare la freccia e un applauso ben meritato si elevò dalla folla di ragazze.

- Bene, questo è l’esercizio che dovrete fare la prossima settimana. Potete andare ragazze, io cerco di tranquillizzare la vostra compagna.

Lily si era accasciata a terra, poggiata con la schiena al tronco della quercia: questa volta l’aveva vista veramente brutta!

- Ancora terrorizzata?

La rossa vide l’abile arciere avvicinarsi e sedersi accanto a lei.

- Abbastanza. Eri sicuro di farcela?

Una risata di scherno si dipinse sul volto del giovane professore, mente recuperava una metà della mela.

- Lo sono sempre.

Ecco un altro spavaldo, sicuro di sé in tutto e per tutto. E i pensieri di Lily corsero da James, impegnato con l’allenamento di Quidditch: volse il capo verso lo stadio e decise di andare a darci un’occhiata.

Domenica ci sarebbe stata la partita Grifondoro vs Corvonero.

L’ultima sfida.

Inutile dire quanto l’abile Cercatore fosse elettrizzato, ma anche più pignolo e severo con gli altri giocatori, in quanto capitano della squadra.

Lily fece per andarsene ma una mano stretta al polso la fermò. Voltandosi, incontrò i neri e profondi occhi dello spagnolo.

– Stasera, alle otto in Sala Comune.

E detto ciò, anche Alejandro si alzò da terra, risalendo la collina.

E ora che voleva?

Un orario decisamente strano, proprio quando tutti gli studenti stanno ancora consumando o finendo la cena.

Lily decise di non pensarci tanto, forse non ci sarebbe neanche andata: non voleva avere niente a che fare col suo professore d’arco se non riguardava l’insegnamento della disciplina.

Entrò dentro lo stadio di Quidditch, dove vi era gran movimento: Amanda, non potendo giocare, era stata sostituita all’ultimo minuto da Sirius e Lily dovette ammettere che non se la cavava male, nonostante la sua capacità critica riguardante il gioco del Quidditch rimanesse minima. Lanciando un’occhiata agli spalti, vide numerose calche di ragazze, di cui circa la metà erano fan sfegatate di James: finite le lezioni pomeridiane, avevano avuto la stessa idea tutte quante.

La rossa scorse poi qualcuno sbracciarsi per farsi notare, seduta da sola, in una parte volutamente lontana dai cori delle ammiratrici.

Era Steffy.

Lily decise di raggiungerla, cominciando a salire a scalinata dello spalto. Durante la camminata, non staccò un attimo lo sguardo dalla partita se non per evitare d’inciampare: James sfrecciava veloce lungo il campo, appollaiato con presa salda alla sua adorata scopa. Concentrato e attento agli spostamenti dei compagni, non pareva udire gli schiamazzi delle studentesse, né notare la loro presenza.

Nella sua mente solo un pensiero: trovare il boccino.

I scuri capelli del Cercatore venivano accarezzati dal vento durante il volo e gocce di faticato sudore facevano aderire la maglia leggera al suo torace ben definito, facendone intravedere il bel fisico.

Lily Evans si ritrovò a sospirare con ancora la testa fra le nuvole e subito dopo se ne sentì imbarazzata: l’irraggiungibile e presuntuoso James Potter stava insieme a lei da parecchi mesi ormai, eppure le pareva solo ieri.

Sarebbe durata la loro storia anche fuori le mura di Hogwarts? Si sarebbe accontentato di lei soltanto uno come Potter, dongiovanni dal momento del battesimo?

Lily lo sperava, perché, quello che avevano passato e condiviso insieme, erano stati dei momenti veramente speciali che non avrebbe voluto scordare. Chissà poi, perché si era innamorato di lei, una domanda che le balenava da un po’ di tempo: forse perché era l’unica ragazza a non considerarlo più di quello che era o sembrava, oppure perché mente il bel Cercatore camminava, lei non si univa ai sospiri femminili che facevano eco ai suoi passi…

L’unica a non volerlo…

E pensava fosse stata proprio questa sfida a stimolare Potter nel cominciare a corteggiarla, a chiederle insistentemente di uscire con lui…perché come si sa, il bel Cercatore ama le sfide.

Un po’ deludente come spiegazione, ma era vera solo in parte…

La rossa Grifondoro si sedette accanto all’amica ed entrambe col naso all’insù commentarono l’allenamento.

- Già scelto il vestito per il ballo dell’ultimo anno? – chiese Steffy, cambiando argomento dal Quidditch.

- Sono indecisa. Ho ancora tre giorni prima di domenica, però ho consigliato a James cosa mettersi…

- Come una vera mogliettina! E brava la mia cara Lily…mi raccomando, pretendo di essere invitata al matrimonio!

- Ma quale matrimonio…- disse la rossa, non incline a pensare a un futuro troppo prossimo – Steffy…tu pensi che la storia tra me e James potrà continuare?

- Perché mi chiedi questo?

Lily sospirò, appoggiandosi meglio allo schienale dello spalto, continuando a seguire i movimenti del suo ragazzo.

- Forse perché ho paura che tutto questo possa finire…un giorno…

La bionda abbassò il capo, appoggiando il palmo della propria mano su quello dell’amica.

- Non accadrà. Tu potrai restargli sempre vicino.

Lily socchiuse gli occhi, voltandosi verso la compagna.

- Steffy perdonami. Io sono qua a parlarti delle mie paranoie quando sei tu quella che avrebbe bisogno di più sostegno…

La fine della scuola era vicina…

- Tranquilla, preferisco non parlarne…

Le due Grifondoro si abbracciarono, non servivano parole per descrivere la loro amicizia.

Seppur la distanza le avrebbe allontanate, niente avrebbe impedito loro di ricordare i momenti trascorsi insieme e di crearne altri, anche se più rari.

- Questo proprio non me l’aspettavo: Steffy mi stai tradendo! Come puoi farmi questo?

Le due amiche si allontanarono, trovandosi Sirius Black a due centimetri da loro, a cavallo di una scopa.

- Quanto sei cretino! – lo ammonì Lily, mentre il nuovo Cacciatore salutava la sua ragazza con un bacio abbastanza approfondito.

- Finiti gli allenamenti? – domandò la bionda, poggiandosi a guancia sul viso del moro.

- Già. Evans, c’è il capitano che ti sta aspettando negli spogliatoi.

L’espressione allarmata della rossa strappò una risata ad entrambi i fidanzati.

- Tieni, prendi la mia scopa.

- Non ci penso neanche: su quell’arnese non ci salgo. Preferisco farmela a piedi.

Lasciando i due piccioncini in amorevoli conversazioni, osservati da tutta la calca delle ragazze che ora non avevano di che guardare visto che il campo si era svuotato dei loro campioni, Lily scese la tribuna per raggiungere gli spogliatoi.

All’entrata stava James, attorniato da una ventina di studentesse che lo toccavano ossessionatamente, mentre lui sorridente rispondeva alle domande delle ammiratrici. E diciamo che diede abbastanza spettacolo quando si tolse la maglietta sudata per rimanere a petto nudo, sotto il caldo sole di maggio.

James, alzando appena il capo, poté veder arrivare la sua ragazza, la quale mantenne una certa distanza dall’animata folla: con le mani sui fianchi, l’osservò sospirare contrariata e scuotere la testa, mentre le comunicava col labiale e attraverso dei cenni di entrare dalla porta alla sua sinistra.

Lily fece quanto detto e si ritrovò all’interno degli spogliatoi, nel magazzino precisamente, dove i giocatori riponevano scope e palle da gioco. Nonostante fosse un’entrata secondaria, dalla sua postazione poteva nitidamente sentire il getto delle docce aperto: il primo istinto dell’Evans fu quello di andarsene, ma venne fermata da due mani che le circondarono la vita, sostandosi sul suo ventre piatto.

Un brivido caldo le mozzò il fiato nel sentire la sua schiena premuta contro il torace del suo Cercatore preferito e un po’ se ne vergognò, senza darlo a vedere.

- Avevi intenzione di scappare? – le sussurrò il moro, scostando da una parte la lunga chioma rossa lasciata sciolta. Il furbastro cominciò a baciarle l’incavo del collo per poi salire ben più su, fin dietro l’orecchio, ben conoscendo l’estrema sensibilità della ragazza.

La rossa tremò sotto le strane sensazioni che iniziava a provare, liberandosi della stretta del moro.

- Che c’è? – domandò lui, con espressione ignara. Lily cercò di placare il suo respiro ansante e i battiti del cuore: si voltò, incontrando due occhi color nocciola che la scrutavano preoccupato.

- Niente – rispose lei, scotendo la testa e abbracciandolo dolcemente a sé. I scuri capelli del ragazzo, perennemente spettinati, s’intrecciavano tra le sue dita, mentre la mano di James percorreva la spina dorsale della rossa, scendendo verso il basso.

Senza neanche bisogno della vista, le labbra di ognuno trovarono le altre, mordicchiandosi dapprima e approfondendo poi.

Quello fu il loro ultimo bacio prima dell’odissea finale.

 

 

La rossa se la svignò dagli spogliatoi giusto in tempo per non farsi beccare dagli altri giocatori di Quidditch e corse fino al castello, raggiungendo il dormitorio dei grifoni e poi la sua camera. Con un salto, sprofondò sul proprio letto e si sdraiò supina, con il viso nascosto tra il cuscino, la stessa reazione che aveva avuto dopo aver baciato James per la prima volta, giù al lago.

Nuove emozioni di trasporto le percorrevano il corpo, ma la paura di lasciarsi andare era superiore a tutto questo.

Poco dopo, essendo riuscita a placare l’agitazione e l’ansia che la turbavano, scese in Sala Grande per cenare assieme a tutti gli altri. Accomodandosi accanto ai quattro malandrini e alla sua amica Steffy, cominciò a servirsi di una porzione di patate.

- Verso le nove, i nostri caposcuola hanno organizzato una riunione con quelli del settimo anno per l’ultimo giorno di scuola, una festa dopo gli esami – li informò Remus.

- Bene! un altro po’ di casino non guasta! – esclamò Sirius, il solito festaiolo.

- Che ora è? – domandò James senza pensare.

- Appena le otto – informò loro Steffy, sorseggiando il suo succo di zucca.

“Stasera, alle otto in Sala Comune”.

Solo in quel momento a Lily tornarono a mente le parole di Alejandro.

Doveva andarci?

Era abbastanza indecisa sul da farsi e lo spagnolo non le aveva neanche dato il tempo di controbattere, né di confermare la propria presenza: l’aveva chiaramente fatto apposta.

- Ragazzi, mi assento un attimo. Torno ai dormitori.

Per questa volta aveva ceduto, un po’ per curiosità, un po’ per non doversi ritrovare a fare da cavia nelle prossime esercitazioni.

La rossa superò il quadro della Signora Grassa: la sala era completamente vuota. Se avesse dovuto pure aspettare, se ne sarebbe andata all’istante.

 

 

- Non la raggiungi? – chiese Felpato a Ramoso, dandogli una gomitata.

Il Cercatore corrucciò le sopracciglia, non capendo l’allusione.

- Furbo come sei, non hai capito che la devi seguire? – gli fece notare con naturalezza e sguardo malizioso.

- Lily non farebbe mai una cosa del genere…- definì, magari con una punta di delusione.

Ma l’insistenza di Sirius fu maggiore e il povero James fu praticamente sbattuto fuori dal tavolo.

Non rimaneva altro che raggiungere la ragazza…

 

 

Qualcuno stava scendendo le scale del dormitorio e Alejandro comparve nella Sala Comune dei grifoni.

- Sei in ritardo – notò lui, avvicinandosi alla ragazza.

- Veramente sono io quella che stava aspettando…- ma non poté continuare, poiché lo spagnolo la bloccò al muro, ponendo una mano sulla parete.

- Te l’ ha mai detto nessuno che hai due occhi da urlo?

- Sì – annuì convinta, anche se la tensione era alta nell’aria – il mio ragazzo.

Una risata sarcastica riempì quel pesane silenzio che ne susseguì.

- Ti sa apprezzare?

- Non sono affari tuoi.

La schiettezza della ragazza era alquanto impressionante, ma il moro non se ne stupì: conosceva la sua determinazione, ma lo era anche lui. Così, cominciò ad avvicinarsi ancora di più.

- Alejandro, io sono fidanzata con James! – mise in chiaro lei, ponendo avanti le mani per allontanarlo da lei.

- Ti ha mai detto che ti ama?

In quel momento, una nuova presenza ascoltava il discorso dei due e, grazie alla silenziosa apertura del quadro, non se ne accorse nessuno.

- Non m’interessa se non me l’ ha mai detto…

- Non è vero – disse convinto, facendo pressione sui palmi delle sue mani.

- Non me ne importa niente se non ci credi – dichiarò Lily, alzando un po’ la voce. Se avesse saputo che la conversazione sarebbe caduta sulla sua vita privata così a fondo, non si sarebbe mai presentata – io sono innamorata di lui! Quando è con me, il resto non m’interessa più.

Sperava di convincerlo ferendolo: i seri occhi del ragazzo incrociarono quelli verdi e fieri della rossa e poté rilevare la stessa intensità di convinzione in entrambi.

- Lui non potrà mai volerti bene come me: io ti amo Lily!

Possono queste due importanti parole essere dette con così tanta leggerezza?

- Ma che stai dicendo? Mi conosci appena…

- È la verità.

Una grande serietà riuscì a leggere nel suo viso.

- Ma il tuo amore non è corrisposto, mi dispiace.

- Se lo fossi davvero, non saresti così cieca, Lily…

La ragazza sospirò, stufa di quei giochetti di parole che non portavano il discorso da nessuno parte, anzi le facevano venire il mal di testa, poiché non avevano fine: ognuno di loro pretendeva di aver ragione.

- Io sono una persona fedele. Non lo tradirei mai – dichiarò la ragazza decisa – non riuscirei a fargli un torto del genere, non proprio a lei. Lui che mi ha aperto il suo cuore sincero, confidandomi tutto…

- E allora perché stai piangendo? – le fece notare Alejandro.

Lily si portò una mano alle gote, dove silenziose lacrime erano scese involontarie.

- Le tue parole mi hanno ferito.

Il moro allungò una mano verso la guancia della ragazza, la quale la respinse via all’istante.

- Hanno fatto traballare la tua sicurezza!

- No! – esclamò la rossa, con tono autoritario – io ho fiducia in lui e non voglio farlo soffrire. Premettendo che questi affari non ti riguardavano, questa conversazione non doveva mai avvenire.

E detto questo, la rossa, passando sotto il braccio del ragazzo, poggiato orizzontalmente alla parete, vide la terza persona presente nella Sala Comune dei grifoni.

Era James.

Sguardo impassibile, tanto da non riuscire a decifrare la sua espressione.

Imbarazzata, Lily corse via, su per il dormitorio ma una mano le strinse il polso, impedendole la fuga: James l’aveva raggiunta e fermata.

Voleva chiarire.

Ma un rapido sguardo d’intesa fece capire ad entrambi che era meglio rimandare, non era il momento adatto. Per questa volta non avrebbero affrontato il discorso a caldo.

E così la lasciò andare, per poi osservarla salire velocemente le scale e svoltare a sinistra, nel dormitorio femminile.

Erano rimasti solo i due ragazzi nella Sala Comune e le sprezzanti occhiate che si rivolsero l’un l’altro intimorirono i tanti ritratti dei quadri, i quali cominciarono a spostarsi da una cornice all’altra.

Fu inevitabile ciò che successe poco dopo…

 

 

Un nuovo giorno era giunto sulla collina del castello di Hogwarts

Lily Evans sedeva davanti alla specchiera della camera, intenta a lisciarsi i rossi capelli scarlatti con la spazzola dell’amica: dallo specchio si poteva intravedere il suo sguardo perso nel vuoto, tra i ricordi.

Come avrebbe reagito James, avendo udito chiaramente quello che provava per lui?

- Lily scendi! – la riportò alla realtà la voce di Steffy che la chiamava dalla rampa delle scale.

- Arrivo.

- Dai, c’è James che ti sta aspettando in Sala Comune!

Lily ebbe un sussulto e si osservò attraverso la superficie riflettente: era pronta ad affrontare i suoi sentimenti?

- Digli di andare avanti, io non ho ancora finito!

Aveva praticamente saltato al cena e ora si accingeva a fare altrettanto con la colazione, nonostante la fame ribollisse nello stomaco, la sua testardaggine era più forte.

Rimase chiusa in camera, finché non fu sicura che tutti gli studenti fossero chiusi nelle proprie aule: uscì dalla Sala Comune quatta quatta e raggiunse l’aula di Pozioni, senza incontrare né Gazza, né Mrs Purr. Era strano girovagare per il maniero vuoto, privo della solita confusione a cui era abituata.

- Mi scusi per il ritardo – dichiarò la rossa, entrando nella stanza dove il professore aveva già iniziato la lezione.

Senza ricevere provvedimenti, la ragazza raggiunse il suo posto a testa bassa e sedette accanto a Steffy, cominciando velocemente a trascrivere gli appunti della lavagna. Cercò di concentrarsi sull’argomento proposto, ma qualcosa la distrasse  dalla copiatura degli ingredienti della pozione: beccate al vetro. Alzò gli occhi verso i finestroni di legno, collocati sulla parte alta dei muri e vide la civetta bianca dal becco nero.

C’era posta importante che l’attendeva.

Come d’istinto, lo sguardo di Lily ricercò quello del suo ragazzo: la stava fissando. L’agitazione cominciò ad invaderla, ma era evidente che James non aveva notato, né udito gli insoliti rumori alla finestra.

- Professore, potrei uscire un momento? – chiese la rossa, alzandosi dalla sedia.

- Signorina Evans, che le succede oggi? Arriva in ritardo, domanda di uscire…

- È urgente.

L’uomo sospirò: non doveva fare favoritismi, ma quando una studentessa si dimostra sempre diligente e con la testa sulle spalle per tutti e sette gli anni scolastici, è quasi impossibile negargli un permesso.

- D’accordo signorina, solo per questa volta.

- La ringrazio.

La rossa si fece largo tra i banchi, evitando intenzionalmente di passare accanto ai Malandrini e raggiunse la porta, per poi uscire. Il bianco rapace la seguì fino al cortile della scuola, dove la ragazza si fermò per permettere all’abile uccello di planare sulla sua spalla.

Notizie del padre di James.

Si guardò intorno per assicurarsi di non essere vista da nessuno, poi aprì la busta contenente la fatidica lettera.

Tanti rifiuti, altrettante negazioni le scorse volte…

Lily aveva provato ad aiutare padre e figlio a riconciliarsi, all’insaputa del ragazzo: non si era arresa al primo tentativo, aveva continuato ad insistere e, quando la speranza pareva ormai perduta, arrivò una sorpresa.

La rossa rilesse diverse volte quelle quattro righe in croce, scritte di fretta e non le pareva vero: ci era riuscita.

I verdi occhi le brillavano dalla gioia, ma la felicità le morì in viso quando sentendo dei passi, si voltò indietro: James avanzava verso di lei.

L’immagine che si presentò agli occhi del moro lo atterrì: la sua ragazza con la bianca civetta sulla spalla e ciò significava una cosa sola. 

 

 

 

 

 

Non dico niente…solo che purtroppo il fatidico momento è arrivato…ringrazio le commentatrici dello scorso capitolo:

 

kla: l’allegra chiacchierata con i centuari??XD bè, credo che in questo capitolo alejandro ti piacerà ancor meno..grazie, a presto! Baci!

 

PrinceLily: cosa voglio combinare?? Solamente ciò che è successo in questo capitolo ricco di avvenimenti…purtroppo il tanto temuto momento è arrivato…spero ti piaccia^_^ a presto, grazie! Baci!

 

alexandra jane: lily ne sta vedendo di tutti i colori da quando sta con james!XD ma è proprio qui il bello e poi ne era consapevole…in fondo chi avrebbe rifiutato? Alzi la mano!XD a presto, grazie! Baci!

 

Yo91: ciao sensitiva^^! O_O sei stata chiarissima, alejandro sta già nascondendo tutti i suoi archi e pure le frecce nel caso ti venga in mente di usare quelleXD Sirius non è morto? Magari!! È il mio personaggio preferito nei libri della Bowling da quando ha detto a Harry se voleva andare a vivere da lui piuttosto che dai Dursley e soprattutto quando gli ha firmato il permesso! E poi vabbè troppo simpatico e dolce!!^^ Harry avrà un nuovo amore?O_O chi è?? Questo non l’ho mai letto da nessuna parte…ma…e ginny?? poverina…secondo me Draco è il personaggio che la Row ha deciso di graziare, quello che all’inizio doveva morire e poi ha graziato…non può morireç_ç secondo te?? A presto, grazie! Baci!

 

miyu90: ^_^ mi fa davvero piacere che sia stato davvero inaspettato! Dovevo trovare assolutamente un modo per salvare questa tipetta tutto pepe che piace tanto! Far spazientire la McGranitt è il mio passatempo preferitoXD troppo divertente…chissà se prima o poi lily riuscirà a fare centro…dalla fine di questo capitolo non si direbbe..a presto, grazie! Baci!

 

Lizzyluna: l’espressione della McGranitt che becca lily e james dormire nello stesso letto…non ha prezzo!! Ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c‘è mastercardXD grazie, a presto! Baci!

 

lilistar: sì, è la moto che sirius comprerà…mi piace introdurre i piccoli particolari come quello della mappa: fred e george dissero di averla trovata nell’ufficio di gazza e così ho fatto in modo che gliela requisisse…sì, amanda è salva^_^ come avrei potuto eliminare un personaggio così? Davvero crudele sarei stata…W la McGranittJ a presto, grazie! Baci!

 

Giuls: eh già, Grace ricomparirà più in forma che mai!! Abbiamo già incontrato il fratello di Silente?? Davvero?? Devo assolutamente andare a rileggere, mi pare nel quinto vero? No, Petunia non farà magie, o per lo meno questo è quello che ha detto la Row perché glielo avevano chiesto…chi sarà?? Sarà dura che l’intera famiglia Weasley resti integra ma la Row è tanto affezionata loro magari li risparmierà…ma secondo me ci sono cose che non sono state dette su Percy, il suo comportamento è stranissimo…boh…ma è vero che c’è stato qualcuno che ha amato severus piton? Oppure è la solita cavolata che gira in rete? No perché la cosa è interessanteXD! A presto, grazie! Baci!

 

giuly potter: la mia è stata la tua prima ff letta su erika?? Wow, un onore! Sì, vorrei continuare a scrivere fino alla loro morte se riesco. Dividerò l’intera ff in due parti: la prima, cioè questa, contiene gli anni di scuola fino agli esami e al ritorno in stazione a Londra, quindi manca poco alla fine…la seconda parte da fuori Hogwarts in poi fino alla tragediaç_ç sigh…chissà se riuscirò mai a scriverla…grazie del commento! A presto! Baci!

 

 

A presto con il continuo!

Baci baci

By Lily-Rose

  

 

 

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Capitolo 29
*** Passi di danza ***


Delusione

Delusione.

Si può perdere fiducia in una persona in pochi istanti, quando per conquistarla occorrono tempo e dedizione?

James Potter rimase per alcuni secondi a osservare la scena che gli si prostrava avanti: il silenzio regnò tra i due Grifondoro, rotto dal raro sibilo del vento che faceva ondeggiare i corti capelli del moro e pettinava quelli scarlatti della ragazza.

La vide abbassare lo sguardo, mordersi nervosamente il labbro inferiore per poi socchiudere gli occhi.

- James ti posso spiegare.

Parole sussurrate che non vennero prese in considerazione, come temuto dalla rossa e, quando il Cercatore se ne andò senza alcun chiarimento, le si spezzò il cuore.

Anche per James qualcosa si era incrinato in quel momento…che fosse la fiducia che nutriva nei confronti della ragazza, che fosse il suo cuore ricco di sentimenti, non voleva saperlo. Preferiva far tacere quella rabbia mista a delusione che gli attanagliava lo stomaco.

Non voleva capire.

Non voleva credere a quanto appena visto.

Come ci si sente quando si viene traditi da una delle persone più care?

La furia s’impossessa lentamente di corpo e mente come un veleno, iniettato nel sangue arriva a scorrere in tutte le vene, fino alla rovina.

La colpa era sua: si era completamente fidato, ma dagli sbagli s’impara sempre qualcosa.

Non avrebbe più commesso lo stesso errore.

 

 

Lacrime amare scendevano sulle gote pallide della ragazza, sulla sua pelle così fredda: uno schiaffo le avrebbe provocato meno dolore.

Lily non si mosse: ferma come una statua, osservava il punto in cui James era apparso e poi se n’era andato via, abbandonandola con un muto addio. Proprio ora che era riuscita a convincere il padre a tornare dal figlio.

Quella era destino, crudele ma destino.

Strappò la lettera in mille pezzi che il vento portò via con sé come la loro storia d’amore: una fine che non era avvenuta a parole e che avrebbe fatto soffrire entrambi.

Ritornò in lasse, con un dolore straziante nello stomaco che le avrebbe fatto compagnia per i giorni seguenti e, quando notò il banco vuoto accanto a quello di Sirius Black, una nuova lama tagliente le ferì il cuore già sofferente.

James saltò anche le successive lezioni, sia Trasfigurazione che Difesa, mentre Malandrini e Steffy compresa cominciavano a preoccuparsi. L’amica non aveva avuto modo di chiederle niente ma era già dalla sera prima che la vedeva strana e i suoi pensieri ebbero conferma dopo la lezione della McGranitt.

- Lily potresti passarmi gli appunti per controllare se ho scritto tutto?

Con gesto meccanico, la rossa glieli diede per poi raccogliere i libri e alzarsi silenziosa, sparendo oltre la porta dell’aula.

- Ma che succede? – chiese Sirius, avvicinandosi alla bionda e sedendosi nel banco avanti al suo – Ramoso è sparito e la Evans pare una mummia d’Egitto. Ne sai qualcosa?

Steffy scosse la testa, mentre la classe lentamente si svuotava. Srotolò la preziosa pergamena dove stavano scritti gli accurati appunti di Lily, ma stupore ed ulteriori dubbi si annidarono nella mente della bionda.

L’inchiostro era colato in molti punti, tanto da non riuscire a leggervi alcune parole: lacrime che la sua amica non era riuscita a trattenere avevano macchiato gli appunti di Trasfigurazione e per averlo fatto, Lily doveva stare davvero male.

 

 

Nelle ore successive alle lezioni, Steffy tentò di trovare la sua amica prefetto e la caccia al tesoro si rivelò meno avvincente del previsto: la biblioteca.

Appartata, in quell’angolo sperduto della stanza dove non era più solita andare, sedeva Lily Evans, in compagnia di Lupin. L’amico attento aveva ben pensato di portarle un vassoio con del cibo, visto che non ne toccava dal giorno prima e non si era presentata nemmeno a pranzo.

- È inutile che continui a disertare i pasti: neanche Ramoso si fa più vedere – le confidò Lunastorta, osservando il pallore e la tristezza della compagna prefetto.

- Sai dov’è? – chiese la rossa, con un barlume di luce negli occhi, ma alla negazione dell’amico si rituffò sui libri senza riuscire a leggere niente – devo parlargli.

- Non ti ascolterà Lily…non ora…- confidò lui, mentre la bionda si univa a loro.

- Non può continuare a sfuggirmi per sempre…devo spiegargli…

Cos’è che la motivava a tal punto?

Disperazione…no, lei non aveva ancora perso le speranze: aveva fiducia nel suo perdono, nel fatto che avrebbe capito il motivo del suo gesto…

Poi Lupin lasciò sole le due ragazze, cosicché Steffy ebbe modo di capire meglio cosa fosse successo tra i due ragazzi.

– Lily, si sente tradito, è normale che reagisca così.

- Lo capisco e so anche che non avrei dovuto impicciarmi nei suoi problemi familiari, nonostante me ne avesse parlato apertamente, ma avevo l’indirizzo di suo padre! – esclamò, ricordando perfettamente quel giorno in Guferia, in cui aveva deciso di rischiare – mi conosci, non avrei potuto non fare qualcosa!

Sì, sapeva quanto il cuore della sua amica fosse grande da voler aiutare tutti, ma la domanda che la bionda si pose era una: James voleva veramente essere aiutato?

Le intenzioni di Lily erano state assolutamente buone, ma cosa ne pensava il ragazzo?

- E ieri sera cos’è successo? – domandò Steffy, aprendo pure lei i suoi libri, solo per dare a vedere che facevano qualcosa di produttivo e non quattro chiacchiere come se fossero al bar.

- Niente…- rispose vaga la rossa, ripensando al giorno prima. Quasi se n’era dimenticata, poiché problemi più seri l’affliggevano.

- Io non credo, stando a quel che mi ha raccontato Sirius: James si è azzuffato con qualcuno, credo col tuo professore spagnolo. Pensavo tu ne sapessi qualcosa…

Non poteva essere…

Lily si portò le mani alla faccia e, coprendosela, sperava non l’avesse fato per lei…per loro…

- I tuoi appunti. Non che ci abbia capito molto, così te li ho riscritti.

- Grazie.

Pianse silenziosa, sulla spalla dell’amica fino a quando non le tornò alla memoria la domanda che si era posta solo il giorno prima: la loro storia sarebbe durata anche fuori le mura di Hogwarts?

Gemiti e singhiozzi soffocati si aggiunsero al suo pianto sofferto: ora conosceva la risposta.

 

 

Il ballo di fine anno si stava avvicinando: domenica mattina si sarebbe tenuta l’ultima partita di Quidditch del campionato che avrebbe stabilito l’assegnazione della Coppa, mentre alla sera la Sala Grande avrebbe aperto le danze a tutti gli studenti di Hogwarts. Il giorno successivo chi non avesse dovuto sostenere gli esami, sarebbe potuto partire con l’Espresso per Londra.

Ed erano in tanti a voler infiltrarsi tra quelli del sesto anno per non dover sostenere l’esame del M.A.G.O., non certo i nostri giovani protagonisti, esperti e ben preparati in tutto. C’era qualcosa però, in cui mancavano: la danza.

Minerva McGranitt, radunati tutti i Grifondoro in un’aula molto spaziosa, spiegò in cosa sarebbe consistita quella lezione speciale, dove era stato lasciato un grande spazio al centro.

- Durante queste due ore a disposizione, imparerete alcuni passi fondamentali del ballo da sala, chissà se in questo modo diventiate più civili…- e lanciò un’occhiata verso i Malandrini, tra i quali però Ramoso mancava all’appello – bene, avrei bisogno di un volontario per mostrare agli altri come si fa. Qualcuno?

Nessuno in particolare era entusiasta di ballare con la professoressa.

- Signor Black venga avanti. Sarà mio ballerino per oggi.

Il moro sgranò gli occhi sorpreso, tanto che Lunastorta e Codaliscia si piegarono in due dalle risate.

- Attento a dove metti le mani! Guarda che sono gelosa! – gli sussurrò Steffy, ridendosela anche lei.

- Avanti, signor Black! Non abbiamo tutto il pomeriggio!

- Ma tutta stanotte sì! – si udì dal fondo, sicuramente un neo-compagno di squadra del moro – Black sicuro di reggere?

- Chiedi il cambio al tuo capitano!

- Ora basta!! – esclamò a voce alta la professoressa di Trasfigurazione – smettetela con queste insinuazioni, altrimenti l’ultima sera sarete tutti in punizione! Avanti, signor Black: metta una mano sul mio fianco – ma fu la donna a prendere l’arto immobile del ragazzo e porlo al posto giusto, poiché Sirius per la prima volta era rimasto inerte, senza parole, con la tipica espressione incredula e riluttante – mi servirebbe una mano…

- Un’altra? Prof e stavolta dove gliela metto?

- Spiritoso, molto spiritoso signor Black! Signorina Evans si scelga un compagno e mi segua coi  passi…

La ragazza, la quale era rimasta in disparte proprio per non essere chiamata, dovette alzarsi, poco convinta, e dare il buon esempio, in quanto prefetto.

- Remus potresti…

Ma in quel momento la porta dell’aula si aprì e James Potter fece capolino dalle due ante.

- Oh bene Potter! Finalmente è arrivato, so già che il suo ritardo è dovuto all’organizzazione della partita – riferì la professoressa, continuando a muoversi leggera con Sirius appresso. Era impossibile almeno non sorridere dinnanzi a quella situazione e il bel Cercatore lo fece: troppo forte vedere il suo miglior amico, con sguardo implorante, tra le braccia della loro adorata prof. di Trasfigurazione – avanti ci raggiunga: danzerà insieme alla signorina Evans: non credo abbiate alcun problema d’intesa!

Risatine e bisbigli concitati fecero eco alla bassa musica di sottofondo, mente i loro sguardi s’incontrarono dopo tanto essersi evitati: nessuno, tranne Steffy e i Malandrini, sapeva che si erano lasciati o comunque allontanati.

Ben presto tutti ne avrebbero avuto la prova.

Negli occhi nocciola di lui solo freddezza, distacco.

In quelli verdi di lei dispiacere, tristezza.

E ora dovevano avvicinarsi per danzare, un atto che dovrebbe essere allegro, un divertimento. Per loro non lo era.

Sguardi bassi, passi piccoli e scoordinati.

- Cosa sono quei metri di distanza! – li rimproverò la McGranitt – su, più vicini!

Il suo tocco ora più leggero e appena accennato sulla pelle della ragazza, i gesti incostanti e il contatto forzato la facevano soffrire ancora di più: non avevano mai ballato insieme ed ora si accingevano a farlo quando la loro storia era giunta a un bivio. Si era accorta dei lievi lividi che il ragazzo portava sul viso, provocati dalla lite con Alejandro e ciò la faceva sentire ancora più in colpa.

- Forza, tutti insieme: accoppiatevi e seguite i passi – li sollecitò Minerva, cercando di guidare il povero Felpato nella danza e di non farlo sembrare un sacco di patate. Steffy e Remus ballarono insieme, prendendolo in giro per tutto il tempo – destra, sinistra, destra, sinistra e ora più veloce!

La professoressa ci stava davvero prendendo gusto, correggeva gli errori e gli eccessivi ancheggiamenti di alcuni.

- Giravolta e ora caschè! Black, un po’ di vigore, su!

- Professoressa, così mi offende…- disse Felpato, con tono dispiaciuto e con due semplici parole cambiò la musica – ora le farò vedere come si balla! – una rosa rossa gli comparve in mano e se la portò alla bocca.

La melodia cominciò a intonare le note di un tango e Sirius partì a razzo verso sinistra, con la donna accanto, mentre gli studenti spalancavano bocca e occhi increduli, per poi scoppiare a ridere come matti.

La lezione finì presto e la McGranitt, dopo essersi ricomposta un attimo, fece uscire tutti, tranne due tra i suoi amati Grifondoro.

- Signor Potter, signorina Evans, voi restate. Ho bisogno di scambiare due parole con voi – disse, mentre con la bacchetta magica riordinava banchi, sedie e cattedra. Era stata una lezione insolita, ma divertente: amava stare con i suoi ragazzi, coi giovani ed era stata proprio questa ragione a farle decidere di scegliere l’insegnamento come professione. Dopo aver aspettato che la folla si fosse smaltita e aver sistemato l’alta crocchia con le forcine, proferì – vi ricordo la vostra punizione: in questi giorni ho avuto da fare, visto che il preside Silente si è momentaneamente assentato dalla scuola, ma non l’ ho dimenticata. Sarò magnanima, solo perché gli esami sono vicini e non voglio togliervi del tempo prezioso per lo studio: questa sera e quella successiva al ballo dovrete pulire da cima a fondo le due aule di Pozioni nei sotterranei – notò le loro facce impassibili e acconsenzienti. Non ci voleva una sensitiva per capire che tra i due era successo qualcosa che li aveva allontanati e pure al cara McGranitt se ne accorse – tutto questo insieme. Domande?

Nessuno prese la parola.

- Bene, potete andare. Gli elfi domestici vi forniranno tutto l’occorrente di cui avrete bisogno. Arrivederci.

Sì, qualcosa era cambiato tra i due, pensò la professoressa e sperava che quella punizione avrebbe potuto risolvere i problemi createsi.

I due Grifondoro uscirono silenziosi, percorrendo il corridoio che portava alla Sala Grande. Da un bivio comparì una bionda ragazza dal fisico atletico: Amanda.

- Capitano, Lily! Giusto te cercavo: qualcuno ha mandato queste per te! – riferì, porgendo alla prefetto la confezione di undici rose rosse che portava tra le braccia – chi è, un ammiratore segreto? Oppure il solito Grifondoro che si diverte a farti delle sorprese?

Purtroppo, le simpatiche battute e i dolci sorrisi della bionda non vennero ricambiati da nessuno dei due.

 

“Non mi arrendo. Sono sicuro che prima o poi ti convincerai a capire quale ragazzo sia più giusto per te. Ti invito al ballo, vuoi venirci con me? Baci. Alejandro. “

 

Il partner per il ballo.

Lily non ci aveva più pensato dato che dava per scontato, fino a pochi giorni fa, che sarebbe stato James: ore le cose erano cambiate. Voltò il capo verso la sua direzione, ma del ragazzo non vi era più neanche l’ombra.

- Allora?

- Tieni Amanda, te le regalo.

- Aspetta, non scappare – la chiamò la Cacciatrice, prendendola per un braccio – che succede?

La rossa strizzò i verdi occhi e con tutta la grinta che possedeva, cercava di trovare la forza per dirlo.

- Ci siamo lasciati.

 

 

Lily per l’ora di cena si recò in biblioteca e non si trovò ad essere l’unica: anche il suo amico Remus era lì e per tutto il pomeriggio era rimasto a studiare per il M.A.G.O.

- Ancora sui libri? – gli domandò la rossa, sedendosi di fronte.

- Già. Mi ci vuole proprio una pausa – disse, stiracchiandosi. Il viso pulito e asciutto le fecero intuire che la luna piena fosse ancora distante – Novità?

La rossa sospirò mogia, abbassando lo sguardo verso il suo polso: il braccialetto con la scritta J&L scintillava ancora come il primo giorno in cui lo aveva indossato. Il regalo di Natale di James.

- La McGranitt ci ha riferito la punizione: stasera gli parlerò. Dovrà ascoltarmi.

L’amico notò la determinazione della rossa e sperò vivamente che sarebbe riuscita nel suo intento: nemmeno loro, i Malandrini, avevano mai domandato o lasciato cadere l’argomento sulla famiglia di James, era stato sempre lui a parlarne. Rare volte in cui si era mostrato reticente e schivo.

- Lily cerca di capire come si sente lui…

- Remus lo so: tradito, ingannato, tenuto all’oscuro di un dialogo che ho tenuto con suo padre…dialogo che nemmeno lui ha…ma ci sono riuscita: tornerà dalla Francia, anche se non so per quanto!

Il licantropo meravigliato si specchiò negl’occhi decisi dell’amica: poteva capirla, l’aveva fatto per amor di lui…ma James avrebbe compreso?

- Non lascerò che la nostra storia finisca così…hai già invitato qualche donzella per il ballo? – gli chiese e il licantropo vide i suoi lineamenti addolcirsi per un attimo.

- Ma per favore…chi verrebbe al ballo con uno come me…

- Gli altri anni ne avevi sempre una disponibile ed anche carina disposta ad accompagnarti – gli riferì, alzando una spalla.

Remus storse la bocca, cogliendo la sua ironia.

- Sei sempre stata tu ad affiancarmi ai balli, nonostante io volessi restare in camera – precisò lui, incalzando su queste ultime parole.

- Ma lo sai che c’erano sempre delle ragazzine che, se avessero potuto, mi avrebbero tagliato il braccio che ti porgevo? – confidò la rossa al giovane Lupin, sottovoce – vedi, anche lo studioso perpetuo ha un certo fascino…

Il licantropo abbassò il capo imbarazzato, sorridendo di sbieco.

- È meglio che tu vada, altrimenti farai tardi alla punizione.

- Hai ragione…solo un’ultima cosa Remus…

- Dimmi – disse lui, scrutando il viso preoccupato della ragazza.

- Se qualcosa dovesse andare storto…sì, insomma: James decidesse di…- non riusciva a pronunciare quella parola che poneva fine a tutte le certezze che avevano costruito insieme. Si morse il labbro inferiore, sorridendo timida e con gli occhi lucidi incrociò il comprensivo sguardo del suo caro amico – spero non ti dispiacerà avere la stessa accompagnatrice dell’anno scorso…per il ballo…

Il caro Lupin si alzò dalla sedia e, avvicinandosi alla rossa, l’abbracciò affettuosamente.

- Certo che se me lo chiedi così, in lacrime…

Le strappò un sorriso, tra gemiti e singhiozzi.

- James invidiava a morte il fatto che tu rifiutassi il suo invito per accettare di venirci con me…non lo diceva apertamente, ma si vedeva. E tu…

- …gli rammentavo sempre che quando avrebbe messo la testa a posto come te, avrei accettato di uscire con lui e di accompagnarlo al ballo di fine anno – ricordava bene le parole che ripeteva ogni qual volta il Cercatore sferrava un attacco di corteggiamento.

Quei momenti le sembravano distanti e vicini allo stesso tempo…

 

 

Entrò nell’aula di Pozioni, dopo aver attraversato i tetri e umidi sotterranei che di sera apparivano ancora più angusti e sinistri.

La stanza era vuota, silenziosa.

E il silenzio non le piaceva, la rendeva nervosa.

Lily si avvicinò al ripostiglio delle scope e, impugnandone una, cominciò il lavoro assegnato.

Erano le nove passate e ancora di James nemmeno l’ombra. Che se ne fosse dimenticato? Oppure il suo ritardo era volontario?

Dopo un quarto d’ora, quando la nostra prefetto di Grifondoro aveva già bel che spazzato tutta l’aula da cima a fondo, sentì la cigolante porta aprirsi.

James non le rivolse nemmeno un’occhiata, né un cenno di saluto.

Almeno la buona educazione, pensò la rossa.

- Ciao, sei in ritardo – gli riferì, con il tono un po’ scocciato.

No, non era assolutamente quello un buon modo per cominciare.

Si morse la lingua, restando ad osservare le mosse del Cercatore che, maldestro, armeggiava con due stracci. La rossa si avvicinò e delicatamente glielo prese dalle mani, strizzandolo come si deve, poi glielo porse.

Le rivolse un’occhiata di gelo, impassibile, poi si allontanò dalla ragazza, cominciando a darsi da fare. Eppure a Lily non era sfuggito quel rossore un po’ troppo accennato sulla guancia sinistra.

Rossetto.

Era forse quello il motivo del suo ritardo?

Senza neanche accorgersene, si ritrovò ad osservarlo più del dovuto e riuscì a finire di mettere a posto le fialette e le pozioni solo mezz’ora più tardi.

- Non credi che dovremmo parlare?

Ancora silenzio.

La rossa, spazientita, buttò il panno a terra, andando a frapporsi tra il bel moro e la finestra che stava pulendo. Con le braccia tese sui fianchi e il verde sguardo incatenato a quello nocciola del Cercatore. Fu lui a distoglierlo per primo e ad allontanarsi.

Non ne voleva sapere.

- James, ma lo vuoi capire che l’ho fatto per te? Solo per te? – sussurrò Lily, mentre soffocava il forte impulso e desiderio d’abbracciarlo.

Dopo tanti silenzi e scostamenti, il ragazzo si decise a parlare, ma il suo intento era ben lontano da quello di riappacificazione di Lily.

- Lo so – rispose con rabbia, per poi mitigare il tono - ed è questo che mi fa più male. Non te l’avevo chiesto, perché a me bastavi tu…tu, Sirius, Remus e tutti gli altri siete sempre stati la mia famiglia…non mio padre…

Quelle parole sincere furono peggio di una pugnalata al cuore.

 

 

 

 

Ecco qua il nuovo aggiornamento cari lettori, scusate il ritardo!! Le situazioni si faranno sempre più complicate, spero con il cuore di riuscire a gestirle^^

Ringrazio le persone che hanno commentato lo scorso capitolo:

 

kla: lo so, non è incoraggiante per niente l’odissea finale, però dappertutto verso la fine di ogni storia succede un casino e mezzo e così ho voluto farlo anch’io, tanto per cambiare^_^ grazie, a pesto! Baci!

 

lilistar: grazie mille^_^ purtroppo james non ha reagito benissimo al fatto che lily comunicava col padre e le ultime righe spiegano il perché…è tutto così complicato >< grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: XD wow!! Piton il papa di Luna?O.o sì, certo due gocce d’acqua! Già, anch’io sono curiosissima sulle rivelazioni di Lily, soprattutto non riesco a capire il legame degli occhi: ho provato a pensare di tutto ma non mi è venuto in mente nulla>< Riferirò ad alejandro le tue minacce^^! A presto, baci!

 

Lizzyluna: Ti faccio preoccupare? No dai^^”, mi piace solo creare macelli e poi scervellarmi per rimettere tutto a posto…XD belli i duelli alla d’artagnan*_* grazie, baci!

 

giuly potter: ciauu^.^ grazie mille, ecco qua il continuo, spero sia avvincente come te l’aspetti! Grazie, a presto! Baci!

 

^clod^: eh non l’ha presa tanto bene poverino >< a presto, baci!

 

FRANCI92: ciao^^ sono contenta che tu sia riuscita a recensire e sono molto contenta che la mia ff ti piaccia^^! L’altro sito in cui pubblico è manga.it spero si possa dire…grazie mille per i complimenti! Spero di risentirti presto, baci!

 

 

Un saluto a tutti!

Baci baci

By Lily-Rose  

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Capitolo 30
*** Veramente bellissima ***


“Il tempo è troppo lento per coloro che aspettano, troppo veloce per quanti hanno paura, troppo lungo per coloro che sognano,

“Il tempo è troppo lento per coloro che aspettano, troppo veloce per quanti hanno paura, troppo lungo per coloro che sognano, troppo breve per chi ama...”

 

 

Il sole stava tramontando sulla collina, permettendo all’imbrunire di pervadere il cielo sereno di quell’ultima domenica a Hogwarts. Ultimo giorno di scuola per gli studenti che non dovevano affrontare esami e fine della tregua per chi, invece, doveva sostenerli.

Ancora qualche raggio di luce penetrava nei dormitori femminili di Grifondoro, dove il caos regnava sovrano: le giovani studentesse erano in fermento per il ballo che si sarebbe tenuto quella sera e tutto doveva essere perfetto. Trucco, abito, capelli necessitavano di ben tre ore di preparazione e intorno le sei del pomeriggio il castello mancava di presenze femminili.

Lily Evans, appoggiata al davanzale della finestra, restava in ascolto, udendo solo voci concitate e gridolini di entusiasmo, sentimento che in quel momento non la invadeva per niente.

La natura taceva, così come il suo cuore, accompagnato da una lenta e triste sinfonia che solo lei riusciva a percepire. La consapevolezza di aver sbagliato, anche se in buona fede.

Quella mattina si era tenuta l’ultima partita di Quidditch, Grifondoro contro Corvonero: sfida agguerrita, sempre personalmente commentata dal mitico Mark Morris, richiamato a essere meno esplicito e di evitare a ogni partita di fare dichiarazioni amorose da una puntigliosa McGranitt. Tanto ad ogni match la storia era sempre quella: stesse parole dolci ma la ragazza in questione cambiava ogni volta e ormai tutti c’avevano fatto il callo.

Sirius Black era stato strepitoso, tanto che la metà dei punti segnati dai grifoni furono merito suo e James aveva concluso in bellezza, dando, come sempre, il suo fantastico contribuito alla conclusione della partita.

Vittoria.

Grifondoro, oltre ad aver conquistato la Coppa delle Case, quell’anno vinceva anche il Campionato di Quidditch.

Un vero trionfo per i grifoni, esplosi in un’eccentrica euforia da stadio che non avrebbero più potuto festeggiare negli anni successivi. O almeno, fino a quando un talentuoso Cercatore sarebbe approdato a Hogwarts, già famoso in tutto il mondo magico dall’età di un anno per la sua cicatrice. Ma questo nessuno poteva saperlo…

Mancavano ormai pochi minuti alle nove e Lily doveva ancora iniziare a prepararsi: l’abito che aveva comprato giaceva sul suo letto, restio ad essere indossato. Solo a vederlo provava delle forti fitte allo stomaco, ricordava bene il giorno dell’acquisto: non si era fatta accompagnare da nessuno, né dalla sua migliore amica, né da Amanda che tanto aveva insistito nel volerla consigliare. La scelta dell’abito era stata esclusivamente sua e l’aveva fatta pensando ad una persona in particolare.

Ora che lui non le era più accanto, indossare quel vestito sarebbe stato inutile. Poteva benissimo mettersi qualcos’altro, tanto non voleva piacere a nessuno, fuorché lui.

La porta del bagno si aprì in quell’istante e una radiosa ragazza attraversò la stanza: Steffy era veramente carina nel suo semplice abito a fiori. I sandali color rosa antico, con alcuni centimetri di tacco, alzavano la sua statura, mentre la trasparenza della gonna, che le arrivava fin sotto il ginocchio, faceva il resto. Portava l’immancabile spilla regalatagli da Sirius e una collana di perle al collo, mentre i biondi capelli ondulati erano legati in due code laterali.

Il rosa le stava proprio d’incanto, a differenza di Lily che le faceva a pugni coi capelli rossi. Beata lei…

- Non sei ancora pronta? – si stupì l’amica, spruzzandosi un po’ di profumo, ovviamente francese, neanche dirlo.

- Non credo che verrò, Steffy…è meglio così…- le disse, conscia che la bionda l’avrebbe rimproverata solo per averlo ipotizzato.

- Non pensarci nemmeno! Ora tu infili quell’abito stupendo e scendi di sotto a fargli girare la testa!

Lily non poté nascondere un sorriso spontaneo che la colse, ma non le andava di fingere: partecipare alla festa come se niente fosse quando in realtà tante cose erano cambiate nel giro di pochi giorni. La rossa scosse la testa, già intenta a riporre nell’armadio un vestito mai indossato.

- Lily ascoltami…- la richiamò Steffy, con un tono diverso, voce profonda e abbastanza triste che bloccarono la prefetto – non farlo, non commettere il mio stesso errore…

Le due si guardarono negli occhi, sapendo entrambe cosa significavano quelle parole.

- Steffy è diverso…

- No, non lo è – le fece notare la bionda – non ti arrendere…non allontanarlo da te…se il vostro è amore vero, supererete anche questa difficoltà e io credo in voi. Coraggio, Lily…

La rossa non poté impedire a una lacrima solitaria di scendere sul suo viso.

Coraggio…sì ne aveva.

- E poi non puoi lasciare Remus da solo! – esclamò Steffy, passandosi un po’ d’ombretto dal tenue color pastello sulle palpebre - lascia che James sia geloso di lui ancora per una volta…come gli altri anni, quando rifiutavi i suoi inviti…

Lily sospirò, mordicchiandosi il labbro inferiore.

- Allora, cosa decidi? Vieni?

- Che tu sia maledetta Steffy Victorine! – le disse la rossa, riappoggiando il vestito per il ballo sul letto a baldacchino.

- Lo prendo per un sì – rispose la bionda Grifondoro, voltandosi sulla spalla e sorridendo - ora è meglio se ci sbrighiamo, siamo in ritardo. Vieni che ti aiuto.

 

 

Lo specchio dell’armadio, solitamente poco usato dai Malandrini nei giorni quotidiani, quella sera riflesse più volte le stesse immagini.

Scarpe e pantaloni neri intonavano con la giacca che il ragazzo stava allacciando, mentre una linda camicia bianca copriva i suoi pettorali  da sportivo: James Potter era bello come il sole, agghindato in abito da sera e i soliti capelli arruffati lo rendevano ancora più affascinante.

- Togliti da lì Ramoso, stai diventando peggio delle donne! – lo ammonì Sirius, con ancora la camicia aperta, unico indumento che indossava oltre i boxer. L’amico gli lasciò il posto, cercando di rimediare alla sua capigliatura con un po’ di gel.

- Ragazzi, io intanto scendo. Ci si vede alla festa. – comunicò loro il Cercatore.

- Chi è che ti aspetta? – buttò lì la domanda Lupin, allacciandosi le scarpe.

- Già, qual è la ragazza misteriosa che questa sera dovrà sopportarti? – scherzò Black, infilandosi i calzoni scuri.

- Una fra le tante – disse vacuo James, prendendo la strada verso la porta – e tu, Lunastorta?

Conosceva la risposta.

Non era masochista, ma voleva sentirselo dire in faccia, prima di vederlo con i propri occhi.

- Accompagno Lily – lo informò, infilandosi la cintura nei passanti dei pantaloni bianchi, accostati a una camicia nera: completo che gli stava davvero bene.

Ancora una volta.

Anche all’ultimo anno.

- Bene. Divertitevi.

Laconico, abbandonò la stanza, lasciando all’interno un pesante silenzio, il quale venne però immediatamente interrotto da un grido supplichevole.

Sirius, in guardia come un cane, dopo aver scambiato un’occhiata allarmata con Remus, si avvicinò alla stanza del bagno, dove da diversi minuti era tappato il loro amico Codaliscia.

-  Ragazzi aiutatemi! – piagnucolò dall’interno Minus, il topastro.

- Peter, che hai? – chiese il licantropo, bussando educatamente alla porta, mentre Felpato invece cercava di forzare la serratura e, visto che era chiusa a chiave, l’aprì con un semplice incantesimo che conoscevano anche quelli del primo anno.

Lo spettacolo che si presentò loro fu abbastanza ripugnante e non credo sia il caso riportarlo a parole con una descrizione dettagliata.

- Cielo, copriti Codaliscia! Non sei un bello spettacolo! – lo rimproverò Black, lanciandogli un asciugamano addosso.

- Certo che se anche tu aspettassi prima di fare irruzione in bagno! – lo ammonì Lupin, tornando ad allacciarsi i gemelli della camicia.

- Certo che se anche tu la smettessi di andare ogni anno al ballo con la Evans, forse una fidanzata vera la troveresti!

Remus Jonh Lupin richiuse con forza il baule ai piedi del suo letto, tacendo per i minuti seguenti.

Non amava parlare di sé stesso, né stare al centro dell’attenzione.

Non sopportava i rimproveri sulle decisioni ferree che aveva intrapreso e questo Felpato lo sapeva.

- Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Ed eccolo di nuovo che infieriva.

Come al solito.

E ancora una volta Remus taceva, sopportava quell’enorme peso e le battutine sarcastiche rivoltigli scherzosamente dai suoi amici.

Ma loro non capivano.

Non potevano.

Il “piccolo problema peloso” non si fermava a una sola notte di luna piena al mese. Lo aveva penetrato nella sua mentalità, nel suo modo di pensare.

Essere diverso.

- Finiscila Lunastorta! – esclamò il giovane Black - sbattimi in faccia quello che vorresti dirmi, una volta per tutte!

Ma allora voleva provocarlo!

- Sei un…

Tentennava il giovane Remus…

- Sei…proprio…

Un buzzurro, uno sfacciato, un’insensibile, un…

- Sei proprio un disordinato cronico! I tuoi boxer non ce li voglio nel mio letto, quante altre volte te lo dovrò ripetere? – brontolò, lanciandoglieli in faccia e afferrando due magliette di James per gettarle sul letto dell’amico – possibile che tutto da me dobbiate appoggiare?

Il caro Lupin…

Diverso dagli altri per la sua specialità: un grande cuore.

Amicizia.

Era quella che contava più di ogni altra cosa al mondo. E la loro era molto forte: i Malandrini avrebbero dato la vita per salvare ognuno quella dell’altro.

Sì, l’amicizia avrebbe prevalso sul periodo buio che il mondo magico stava affrontando e ciò fu confermato dall’abbraccio che i due si scambiarono.

- Ragazzi, allora mi aiutate o no? – si lagnò dal bagno Peter – non riesco ad allacciarmi i pantaloni! Come mai? Eppure non mi pare di essere ingrassato…

Il giovane licantropo sorrise di sbieco, volgendo lo sguardo verso l’amico Felpato.

- Canaglia!

E Sirius se la rideva.

Malandrino fino alla fine.

 

 

Erano da poco passate le nove e quasi tutti erano già scesi alla festa, in Sala Grande.

James Potter se avesse avuto il solito boccino tra le mani, probabilmente l’avrebbe stritolato, ma doveva contenersi: dopotutto, era stato proprio lui a decidere di troncare tutto.

Ma il fatto che Lily andasse alla festa accompagnata da Remus gli rodeva.

Eccome.

Ancora rintanato nella Sala dei Grifoni, cercava di ordinare alla meglio le ciocche dei folti capelli, cercandone il riflesso nei vetri dei mobili.

Il più bel sorriso che gli riusciva era appena accennato. Recitava una parte che ormai non gli si addiceva: stando con Lily, aveva smesso di essere il prepotente e il cascamorto di un tempo, tanto che quella vita mondana e spensierata non lo interessavano più.

Era forse il caso di ricominciare o di perdonare?

Non ebbe modo di rispondere alla sua riflessione, poiché la risposta gli comparve davanti, in tutta la sua bellezza.

Lily Evans apparve sulla gradinata che conduceva ai dormitori, vestita e truccata a festa, meravigliosa come ogni anno: ballerine bianche ricche di brillantini spiccavano da sotto l’abito di tessuto liscio, stretto in vita e dotato di una scollatura lineare, con bretelline sottili, mentre alle mani portava un paio di guanti di seta.

Il bianco le stava proprio d’incanto.

Al collo era legato un nastrino, con di lato una rosa dello stesso colore, i verdi occhi truccati con una riga di matita nera, le labbra lievemente più rosse del solito e i capelli, leggermente mossi sulle punte, tirati indietro da mollette colorate.

La Grifondoro scese le scale lentamente, raggiungendo il ragazzo in Sala Comune, mentre James non poté fare a meno di guardarla, senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso.

E come sulle note di un tango latino, i loro sguardi danzavano.

La rossa gli corse incontro, buttandosi tra le sue braccia, ma lui la respinse e quando fece per slacciargli il primo bottone della camicia, com’era solita fare, il ragazzo la fermò per i polsi, bloccandoglieli tra le mani.

Chiuse gli occhi, già consapevole della reazione che avrebbe avuto. Se l’aspettava che l’avrebbe respinta.

- Volevo solo slacciarti il primo bottone…sai che ti sta meglio…- spiegò Lily, osservandolo in quegl’occhi troppo freddi, non capaci di sostenere quelli innocenti e puri di lei.

James allentò la presa, lasciandola fare.

- Stai benissimo – gli disse sincera.

- Mi hai consigliato tu cosa mettermi, ricordi?

Suonava come un’accusa, tanto che la rossa abbassò il capo e il Cercatore pensò bene di squagliarsela.

- Ma non mi dici niente? – chiese delusa Lily – nemmeno come sto?

James si fermò sulla soglia, esitando e quando si voltò, il suo volto era terribilmente serio.

- Sei…veramente bellissima.

Niente si distaccava più dalla verità.

E sebbene quel gradito apprezzamento avesse dovuto rincuorarla e rasserenarla un poco, invece  intensificò il dolore che dentro di sé provava. 

Ora, con le gote arrossate, pareva proprio una bambola di porcellana mentre osservava il quadro chiudersi.

- Ha proprio ragione.

La voce di Alejandro.

Vestito con un paio di jeans sul marrone e la camicia in tinta, era appoggiato al muro della stanza. E ammirava in silenzio.

La rossa lo ringraziò educatamente, sedendosi su una poltrona rossa ad aspettare Remus.

- Potrei marcarti stretta questa sera…stai attenta…

Lei si limitò ad annuire e il bel moro abbandonò la Sala Comune all’arrivo di Steffy.

- Che voleva? – le chiese la bionda, ma purtroppo per lei non udì risposta, poiché quel furbastro di Felpato la prese per le gambe e l’alzò per aria, facendole venire un colpo. Il suo bel lucidalabbra, dato con cura, venne rovinato ancor prima dell’inizio delle danze.

Non aveva nessuna grazia quel ragazzo, bisogna ammetterlo: ma stava proprio in questo il bello di Sirius Black.

Con lui, arrivò anche Remus che si beccò i complimenti da parte delle due ragazze e Peter con i pantaloni a posto.

- Allora vogliamo andare? – domandò il licantropo, porgendo una mano a Lily per farla alzare.

Lei sospirò, incurvando un lato di labbro all’insù, e poggiò il palmo su quello dell’amico: pronta a far sapere a tutta la scuola che lei e James si erano lasciati.

 

 

Le due grandi ante del portone della Sala Grande si aprì nuovamente, in modo da permettere l’entrata agli ultimi arrivati: enormi lampadari con una trentina di candele sopra illuminavano la stanza, mentre vari tendaggi colorati erano fissati alle imponenti colonne. Era stato allestito anche un angolo con comode poltroncine, tipo salotto appartato, ma fu la pista da ballo la rivelazione della serata.

Scontato dire che la Sala Grande era veramente piena di gente.

Decine di studenti vestiti in tiro e studentesse in abito da sera: faceva strano vederli conciati in quel modo quando si era abituati alla formale divisa. Un esempio tra tante era Alice, compagna di Frank Paciock, abbigliata di un azzurro vestito sullo stile anni cinquanta, che le arrivava fin sopra il ginocchio, stretto da una cinta nera, con ai piedi dei semplici sandali. Era molto carina, soprattutto con i capelli sciolti, i quali era solita legare in uno chignon.

A causa delle molteplici chiacchiere di tutti i presenti, Lily, Remus, Steffy, Sirius e Peter dovettero accomodarsi nei divanetti color lavanda per riuscire a parlare meglio.

- Fate largo! Sgomberare il passaggio! – si sentì flebilmente la voce di Nick Logan, portiere dei Grifondoro, quando in realtà stava urlando: portava in braccio una ridente Amanda, abbigliata in rosso fuoco, con un notevole spacco laterale che molti della Sala apprezzarono. La Cacciatrice sgambettava libera con ai piedi tacchi vertiginosi: aveva finalmente tolto le bende sopportate per un mese e mezzo.

- Ciao a tutti! – salutò la bionda spensierata, baciando il fidanzato che l’aveva adagiata comodamente sul divanetto da vero galantuomo.

- Dove lo trovi uno come me? – la prese in giro lui un po’ sporco di rossetto, mentre lei alzava le sopracciglia in maniera provocante per poi sorridere divertita.

- Ma come siamo belle questa sera! – notò Amanda, rivolgendosi a Lily e Steffy.

- Non hai nulla da invidiarci – commentò sarcastica la Evans, riportando una bretellina, che le era scivolata giù, al suo posto.

- So che non dovrei chiedertelo…- il tono della Jones si vece più serio – ma…James?

- Non lo so…non ho idea di dove sia e non ho la ben che minima curiosità di conoscere l’identità della sua accompagnatrice.

Le ultime parole famose…

- Buonasera a tutti ragazzi!

Non poteva essere…non la sua voce stridula…

L’occhio critico di Amanda e l’espressione che le rivolse già le fecero capire tutto: Lily girò il capo, dietro a lei, ritrovandosi Grace in piedi, a fianco a James.

Spalle nude, abito nero, se lo si può definire abito, sandali in vernice e scollatura da urlo, tanto che per qualsiasi essere umano maschio fu altamente impossibile non farci cadere l’occhio almeno una volta durante la serata.

Ed era quello il suo intento.

La gonna le arrivava fino ai piedi, peccato che i sarti avessero sprecato stoffa inutilmente, dato che il pizzo iniziava la sua decorazione dalla coscia, lasciando l’effetto trasparenza.

Il bianco e il nero.

Due colori opposti, come i due abiti che indossavano Lily e Grace.

La rossa scosse involontariamente la testa in direzione del ragazzo, per poi posarsi sulla mora, che la guardava in segno di sfida: la Corvonero sorrise soddisfatta, stringendosi ancor di più al Cercatore e facendo aderire ben bene il suo seno contro il braccio di lui.

Tra tutte quante come poteva aver scelto lei…

Solamente una chiara parola venne in mente a Lily per descrivere la personalità di quella ragazza, parola che però non avrò il piacere di riportare.

- Un po’ di vita ragazze! – esclamò, sedendosi tra Lily e Steffy e mettendosi tutta spaparanzata, mentre invece James si poggiò allo schienale dalla parte dei maschi.

- Con te vicino la vedo dura, dolcezza – si rivolse a lei Amanda, anche se la conosceva solo di fama.

- Che simpatica! – cercò di non dare in escandescenza subito, facendo una breve risatina contenuta – mia cara Lily – iniziò la Corvonero, poggiandole il palmo della mano destra sulla gamba – te l’avevo detto che un giorno ti saresti pentita dello schiaffo che mi hai dato! Vedermi assieme a James ti fa male, vero? Più di uno schiaffo credo…che stupida! Non sei stata capace di tenertelo stretto…

- Era quello che volevi, no? – contrattaccò Lily, stufa di competere con la Corvonero e togliendo la sua lurida manaccia dalla propria gamba – bene, immagino sarai contenta ora…

- Non sai quanto!

- Ora che hai raggiunto il tuo scopo, spero che la tua vita abbia ancora un senso. Scusate, mi assento un attimo. Vado a prendermi qualcosa da bere.

Il duello tra bianco e nero era terminato.

Per quella sera…

Lily si allontanò dal gruppo, aveva rifiutato anche la gentile proposta di essere accompagnata da parte di Lupin: preferiva stare sola. Bevve un calice di Frizzantino Liscio in silenzio con i suoi pensieri, ma nonostante ciò riuscì ad udire le voci esterne che la circondavano ora che il caos si era gran parte spostato ai divanetti.

- Guardale il braccio, ti ho detto! Porta ancora il suo braccialetto: secondo me non si è arresa…

- Come darle torto…

Più o meno queste erano le chiacchiere che giravano quella sera: nemmeno ai più pettegoli era giunta voce della rottura del loro fidanzamento e solamente quella sera stessa, visto che l’uno e l’altra erano accompagnati da diverse persone, tutta Hogwarts conobbe la verità.

Lily buttò l’occhio al suo polso, dove la scritta J&L luccicante risplendeva come il primo giorno.

Presto, non l’avrebbe fatto più.

- Bene studenti e studentesse, è ora di dare inizio alle danze!! – parlò una voce amplificata dal Sonorus – posizionatevi tutti sulla pista di cristallo, ognuno in un quadrato e verrete smistati e accoppiati! Mi auguro che il vostro partner non abbia l’alito pesante…

A fare battute così demenziali poteva essere solo Mark Morris, il commentatore delle partite di Quidditch.

- Al termine di ogni ballo verrete accoppiati nuovamente, gente siete pronta? Ovviamente chi avrà l’onore di ballare con me potrà vantarsene per gli anni successivi…

Diverse coppie si formarono, alcune molto strane come Steffy e un ragazzino del primo anno, Grace toccò al povero Remus, che ebbe la santa pazienza di sopportarla, Amanda con James, Sirius con una ragazza un po’ paffutella del terzo anno, Peter con una stanga di due metri e Nick Logan addirittura con un ragazzo e si rifiutò categoricamente di danzare per quel giro.

E indovinate con chi era capitata la nostra Lily?

Proprio con Alejandro Garcia.

E non era un caso.

- Ti avevo detto che non ti avrei perso di vista…- gli sussurrò, abbassandosi all’orecchio di lei, mentre risuonavano le note di una cantilena troppo melensa.

- Dovrei forse esprimere tutta la mia sorpresa nel ritrovarmi in coppia con te, ma non lo sono affatto – rispose secca Lily, a sguardo chino.

- Vieni con me.

Il giovane spagnolo la trascinò fuori dalla Sala Grande, all’aperto, dove tirava una lieve brezza che fece tremare la rossa, vestita in maniera molto leggera.

- Tieni – Alejandro le porse gentilmente la giacca per coprirsi e nel farlo tentò spudoratamente di baciarla. Ma il caro si ritrovò un bel cinquino in faccia, appena si avvicinò.

- Lo vuoi capire che lui ti ha umiliata, andando al ballo con quella sgualdrina…di cui non ricordo neanche il nome…comunque: credevo non te ne saresti stata ferma lì a guardare, orgogliosa come sei!

- Hai perfettamente ragione purtroppo – ammise, stringendosi nella giacca – lui mi ha umiliata tantissimo facendo così, ma io lo amo ugualmente.

- Perché fai così? Non ti capisco! Io non ti farei mai soffrire così…

- Alejandro non riesco a fargli un torto: lui non ha capito il mio gesto e io non capisco il suo…sapevo di rischiare molto, facendo quello che ho fatto, ma non me ne pento. Ho fatto tutto in buona fede.

- A cosa ti riferisci? – chiese lo spagnolo, non sapendo tutta la storia.

La rossa scosse la testa, girando lo sguardo e nel farlo vide un animale che aveva già visto in passato. Ben nascosto tra i cespugli vicini, ma riuscì a notarlo ugualmente.

Un cervo.

- Io non andrò in giro a fare il cascamorto come fa lui, non desidero farlo ingelosire – scandì a voce chiara, in modo che l’animale potesse sentire bene.

- Io sono a tua disposizione lo sai…- le ricordò Garcia, avvicinandosi pericolosamente.

- NO! – esclamò Lily convinta, tenendo lo sguardo fisso tra quei cespugli, dove sapeva che lui stava origliando la conversazione – io non cadrò così in basso…

 

 

“Il tempo è troppo lento per coloro che aspettano, troppo veloce per quanti hanno paura, troppo lungo per coloro che sognano, troppo breve per chi ama...”

 

 

 

 

 

Qui si mette male…voi che dite? So che queste scene sono molto tristi ma bisogna sopportare anche un po’ di amaro in tutte le storie d’amore…purtroppo, aggiungerei…

Molte di voi mi hanno chiesto se quel rossetto appartenesse a Grace…dopo questo capitolo non credo ci sia bisogno che io aggiunga altro…

Ci stiamo avvicinando alla fine…

Ringrazio tutte le persone che mi hanno commentato:

 

PrinceLily: no, non è mia intenzione farti piangere^^ ma far provare emozioni…purtroppo James si sente tradito da Lily, povera cucciola! Però, ovviamente non è rimasto mica impassibile al fatto che Remus l’accompagna al ballo ^_- Grazie, a presto! Baci!

 

Lizzyluna: sìsì, molto deprimente purtroppo… acconsenzienti non deriva dal verbo acconsentire?? Non ho le traveggole vero?? Spero di no, sarebbe preoccupante alla mia etàXD non che questo capitolo sia meno deprimente dello scorso però spero ti piacerà lo stesso…a presto, grazie! Baci!

 

FRANCI92: strano tu non sia riuscita a trovarlo…forse perché la scorsa settimana stavano ancora facendo qualche modifica al sito, comunque ora non c’è problema sono arrivata al pari con i capitoli! Ti ringrazio, mi fa piacere!! Quando scrissi i primi capitoli non avrei minimamente immaginato di poter arrivare fino a qua e invece ce lo fatta, non riesco a crederci!^_^ a presto, grazie! Baci!

 

fiamma90: purtroppo in questo capitolo non è successo^^””…ti ringrazio molto! A presto, baci!

 

giuly potter: ti capisco^_^ anche a me una lacrimuccia è scesa mentre rileggevo e nello stesso momento mi domandavo come avessi fatto scriverlo…chissà…ma chi odi di più? Alejandro o Grace? Dai che faccio partire un sondaggioXD grazie, a presto! Baci!

 

Yo91: giuro che non era mia assolutissima (anche se non si dice) intenzione^^ questo capitolo non è che sia il massimo dell’allegria, però c’è il momento in cui lei scende dalle scale che a me piace molto, sembra quasi magico…grazie, a presto! Baci!

 

evelin90: la punizione sarà nel prossimo capitolo, questo è tutto centrato prevalentemente nel ballo; spero di non essere causa di nessun malore >< non è mia intenzione! Magari negli avvisi devo mettere “non adatto a chi è debole di cuore” ^_- Grazie!! Mi fa molto piacere!! A presto, baci!

 

clod88: il rossetto appartiene alla persona più sospettabile della ff, è la stessa che l’ha accompagnato al ballo…ahimè…a presto, baci!

 

miyu90: ciao!! Eh sì, è triste che si siano lasciati, cercherò di fare del mio meglio per riparare ai danni ma ci vorrà ancora un po’ di tempo…grazie! A presto, baci!

 

Lionel: grazie^-^ uniamoci tutti in questa valle di lacrimeXD escluso minus, s’intende ^_- grazie, a presto! Baci!

 

jolly: grazie!! Chissà se si sistemerà tutto…farò del mio meglio per sgarbugliare tutti i nodi che ho creato per complicarmi la vita^_- a presto, grazie! Baci!

 

Angi e Gius: ehm…^^”” purtroppo temo sia proprio suo…però ti prego resta sana per la lettura del prossimo capitolo! ^_- a presto, grazie! Baci!

 

 

Un saluto a tutti!!

Baci baci

By Lily-Rose

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Capitolo 31
*** Il bivio ***


“Non rimanere mai sola, perché se sei sola ricordi, se ricordi piangi e se piangi significa che lo ami ancora

“Non rimanere mai sola, perché se sei sola ricordi, se ricordi piangi e se piangi significa che lo ami ancora.....”

 

 

Mani delicate si accingevano a stringere il nodo della cravatta rosso-oro sopra la bianca camicia: la divisa estiva veniva usata solamente per pochi giorni durante l’anno.

I fieri occhi verdi indugiavano sulla sua chioma scarlatta, legata in due code basse dietro la nuca e sulla frangetta, tagliata il giorno prima: quella mattina non avrebbe dovuto trascinare la pesante borsa a tracolla, piena di libri per tutto il castello. Nervosa, ma decisa si preparava ad affrontare quel fatidico primo lunedì di giugno: la prova di Trasfigurazione attendeva tutti gli studenti del settimo anno.

Gli esami del M.A.G.O. stavano per iniziare.

Era una giornata soleggiata, eppure c’era chi il sole non riusciva a vederlo da diversi giorni.  

Lily Evans, al ritorno dal ballo, si era buttata sui libri fino le due di notte per fare un ripasso generale dell’ultimo minuto: voleva dare il massimo ed era sicura che ce l’avrebbe fatta.

Si sedette sul suo letto a baldacchino per infilarsi le scarpe e, nel farlo, le cadde l’occhio sul comodino di legno, attaccato al muro: lì sopra, incorniciata, regnava sovrana la loro foto, scattata molti mesi prima.

Quando non stavano ancora insieme…

Quando i loro sentimenti stavano per sbocciare…

Ricordi lontani, ma sempre piacevoli alla memoria.

Quante cose erano cambiate…

Quante solide certezze erano crollate in un batter di ciglia…

Eppure questa era la realtà. Non stavano più insieme.

La loro storia era finita.

Le vite di Lily Evans e James Potter prendevano bivi diversi, quando tutti avrebbero scommesso il contrario ad occhi chiusi.

Il destino aveva voluto così, pensava spesso la dolce rossa, quando la nostalgia la invadeva a tal punto da perseguitarla per tutto il giorno.

La ragazza si avvicinò al mobiletto marrone, lanciando un ultimo sguardo malinconico alla foto e, con un amaro sorriso, coprì l’allegra immagine, riversando la cornice sulla superficie del comodino. Non voleva più essere sommersa dal rimorso, né svegliarsi nel cuore della notte con un forte nodo allo stomaco.

Nella sua mente, solo una convinzione: James Potter non era affatto cresciuto come credeva.

 

 

Sarebbe potuto essere un giorno di scuola come tutti gli altri. Ma non lo era.

Pura adrenalina si respirava per tutto il castello, tanto che gli studenti più emotivi svennero per la tensione e le prese in giro si sprecarono.

Durante la mattinata per gli aspiranti Auror si sarebbe tenuto lo scritto e nel pomeriggio l’orale di Trasfigurazione e Incantesimi: come primo giorno era abbastanza tosto.

- Bene ragazzi, potete iniziare – diede il via la professoressa McGranitt con un battito di mani, tanto che la clessidra di sabbia sulla sua scrivania si capovolse all’istante: avevano un’ora e mezza per completare la pergamena di esercizi assegnata loro.

Lo strofinio delle piume sulla cartapecora era dolce musica per le orecchie della cara Minerva e, fiera degli studenti che stavano sostenendo l’esame della sua materia, studiava attentamente i visi di ognuno di loro: il serio e diligente Lupin, il rapido ma abile Sirius Black, il pasticcione e confuso Peter Minus, il sicuro di sé ed esperto Potter, la determinata e colta Evans, il deciso ed intelligente Frank Paciock, la precisa e astuta Alice.

Tutti loro avrebbero superato le prove eccellentemente e frequentato i corsi per diventare futuri Auror: non poteva augurarsi di meglio sia per i suoi ragazzi che per la comunità magica.

 

 

- Credo proprio di aver sbagliato metà delle domande, ragazzi! – si lagnò Peter Minus, una volta fuori dall’aula.

- Codaliscia, sei il solito imbranato! – lo lodò Felpato, dandogli una non proprio delicata pacca sulla spalla.

- Il compito era fin troppo facile: dalla McGranitt mi aspettavo qualcosa di più elaborato! – si meravigliò Frank – com’è andata tesoro? – domandò, appena Alice uscì dalla stanza degli esami, andandole incontro.

- Molto bene! Diciamo un Eccellente come minimo…

- Modesta la ragazza, Frank! – commentò James, dando una ironica gomitata all’amico.

- Di sicuro la cara prof ci spennerà all’orale di questo pomeriggio! – fece notare loro Sirius, poggiandosi al muro mentre Remus e Lily uscivano in quel momento, avendo usufruito di tutto il tempo a disposizione.

- Commento a caldo? – chiese Paciock al licantropo, una volta raggiunto il gruppo.

- Facilissimo – rispose semplicemente Lupin con un’alzata di spalla, mentre la rossa prefetto controllava sul libro dell’amico le giuste definizioni, accertandosi di non aver sbagliato alcuna risposta.

In men che non si dica, il corridoio fu sommerso da tutti gi studenti dell’ultimo anno e continuare l’allegra chiacchierata fu praticamente impossibile per i nostri Grifondoro.

- Via questo libro! – ordinò una bionda ragazza, rivolgendosi a Lily e buttando l’oggetto fuori dalla finestra.

- Amanda!! Non è mio!!

L’irruenza della frenetica ragazza come sempre sconvolgeva tutti.

- Ops…vabbè tanto non gli servirà più… allora, com’è andata, mio futuro Auror?

La rossa sospirò, allentando un po’ i bottoni della camicia, essendo accaldata sia per la temperatura che per la tensione.

- Tutto bene! Stavo giusto controllando di non aver confuso niente…

Ben presto, anche Steffy raggiunse il gruppo e purtroppo anche una certa Corvonero.

- Alla grande! – rispose James, all’ennesima domanda “com’era andato il compito”.

- Ne ero sicura! – esclamò la mora, alzandosi sulle punte dei piedi e scoccandogli un rumoroso bacio sulla guancia.

Fortunatamente la nostra Lily era molto più avanti e non ebbe il piacere di assistere a tale scena…

Occhio non vede, cuore non duole…

- E a te Sirius? – chiese Grace, sempre con la stessa voce stridula da far saltare i timpani anche ai sordi.

- Ehi, giù le mani! – le ordinò Steffy, appena vide la mano della Corvonero stanziarsi troppo a lungo sulla spalla del suo ragazzo.

- Come siamo gelosette…ma fai bene: non commettere lo stesso sbaglio della tua migliore amica! – le confessò a bassa voce, in confidenza.

La bionda Grifondoro non la stette neanche a sentire, intenta a dirigersi verso Lily per parlarle un po’ dell’esame appena svolto, ma quest’ultima fu trascinata via da Amanda, verso una meta sconosciuta.

 

 

Le due Grifondoro si diressero verso una delle tante aule vuote per parlare senza essere disturbate, ma non correvano alcun pericolo, considerato che il castello era praticamente semi-deserto senza le canaglie dei primi anni.

- Amanda che c’è? Devo ripassare assolutamente Incantesimi!

- Oh smettila, saputella! Tanto sai far tutto! – l’ammonì la bionda, percorrendo con l’indice una linea immaginaria che aprì le tende della buia stanza – ti dirò la verità: questa situazione non mi piace per niente!!

- A cosa ti riferisci? – domandò la prefetto, corrucciando sopracciglia e fronte.

- Come fai a non capire? – si chiese retorica, mettendosi le mani tra i capelli e scotendo il capo.

Lily cominciava veramente a preoccuparsi per lo strano comportamento dell’amica.

- Quella Grace! Sta mettendo troppo avanti le sue zampacce da gallina! Lily devi entrare in scena!

La rossa rimase un attimo interdetta: ora come ora il suo principale fardello erano gli esami e l’accanimento della Jones, di certo non la stupì visto che ci si poteva aspettare qualsiasi cosa da una ragazza vulcanica come la Cacciatrice, però la rincuorò e la fece sorridere.

- Amica mia, hai due possibilità: o facciamo fuori quell’oca giuliva e un modo stai pur sicura che lo trovo io oppure ti fai trovare nuda nel letto del capitano! A te la scelta!

A o B?

Come se dovesse decidere la risposta di una domanda di un compito. Facile, no?

Lily, dopo un attimo di scompiglio personale, abbozzò un sorriso.

Quante se ne inventava Amanda per tirarla su di morale…

- Ti ringrazio, sei una ragazza d’oro ma non ti preoccupare: gli esami mi tengono abbastanza impegnata da non farmi pensare a lui…

- Ma no! Non hai capito! Lily, ascoltami bene – disse la bionda Cacciatrice perdendo inizialmente la pazienza, dopodiché si fece seria – la cosa che ora come ora desidero di più è che tu e il capitano torniate insieme: mi avete aiutato nel momento in cui ho avuto più bisogno e non l’ho di certo dimenticato…siete due persone speciali, legate dal destino…

La rossa si avvicinò all’amica e l’abbracciò affettuosamente, socchiudendo gli occhi e il suo animo si rasserenò un poco.

- Se è veramente così, sono sicura che il destino ci farà rincontrare…

Lily aveva fede, speranza, fiducia…

- Bè…si potrebbe dare una mano a questo destino, no?

- Scordati la possibilità nuda nel suo letto! – si rifiutò categoricamente la rossa prefetto.

- D’accordo, allora m’inventerò qualcosa per far fuori l’odiosa Corvonero! Suggerimenti?

- Ti lascio carta bianca, amica mia…

 

 

La prima prova d’esame era passata per tutti e già c’era chi ipotizzava i propri risultati finali, dando inizio a una serie di scommesse che non finivano più.

Un esercito di gufi planò quel giorno verso l’ora di pranzo: tutte lettere da parte dei genitori per informarsi sull’andamento degli esami del figlio.

- Felpato, sicuramente anche tua madre ti avrà scritto per sapere com’è andata…

- Certo Ramoso: sta aspettando l’esito e dopo deciderà se dovrò andare a pulire e a cucinare insieme a Kracker…- ironizzò il moro, ingobbendosi per imitare l’elfo domestico.

- Magari è davvero quello il tuo vero lavoro! – ipotizzò Steffy, baciandogli una guancia.

 

 

Il pomeriggio arrivò in fretta e i nostri sette Grifondoro si ritrovarono insieme ancora una volta, ad aspettare fuori dalle aule, in attesa che i loro nomi venissero chiamati.

Per primi entrarono Alice e Peter, entrambi agitati, ma se la prima se la cavò egregiamente, non si può dire lo stesso del secondo. Dopodiché uscì la McGranitt chiamando dentro Sirius e Frank, lasciando soli ad aspettare Remus, Lily e James.

C’era tensione nell’aria, anche se nessuno dei tre osava ammetterlo e il più cupo dei silenzi regnò per i restanti minuti.

Fortunatamente, Black se la svignò presto, lasciando il suo posto a James.

E così, rimanevano solo i due prefetto dei Grifondoro.

- Sei nervosa? – le chiese lui.

- Tu che dici? – rispose, agitando freneticamente la gamba destra. Lupin sorrise, passandosi una mano sulla fronte.

- Remus…tu sai se…James e Grace stanno insieme?

Prima o poi se l’aspettava quella domanda, certo non prima di un esame orale.

Quello era masochismo puro.

- Non lo so Lily…io e Ramoso ultimamente non parliamo spesso…

- Probabilmente è per causa mia, mi dispiace – gli confidò, intristendosi.

- Non devi sentirti in colpa…ho il privilegio di capire entrambi…

Lily sorrise, mentre videro Frank uscire dall’aula facendo un segno di vittoria, per poi sparire anche lui.

- James sta con lei quasi tutti giorni…e quindi credo che…

- Errore: tutti i giorni! – la corresse il licantropo, beccandosi una pacca sul braccio dalla rossa, visto che infieriva ulteriormente – stasera comunque lo vedi, da sola…ti ricordi della punizione vero?

La rossa annuì: non poteva capitare in un momento migliore.

- Che bugiardo che è stato! Pensa te: mi ha detto che avrebbe preferito farsi tre ore della McGranitt piuttosto che stare in compagnia di Grace…come poteva continuare la nostra storia? Ha ragione lui: è veramente finita…

- Lily non dire così…non può essere, nessuno ci crede!

- E invece questa è la verità. Stasera gli restituirò una cosa che è sua: l’ultima che ci lega…

 

 

Sia Lily che Remus passarono grandiosamente l’orale di Trasfigurazione e Incantesimi, come del resto tutti gli altri. I professori si complimentarono con i sette ragazzi per le loro doti e il loro sangue freddo, ritrovandosi a pensare che codesta fosse l’annata degli Auror e provarono compiacere,  visti i tempi bui che il mondo magico stava attraversando. Il Ministero certamente necessitava di persone di cui potersi fidare, eppure il loro futuro non sarebbe stato alle dipendenze del ministro.

Verso sera, gli animi degli studenti si erano già calmati e il chiacchiericcio in Sala Grande dei ragazzi del settimo anno non ebbe nulla da invidiare a quello che c’era di solito: in pochi giorni avrebbero finito e sarebbero usciti da scuola, con il diploma in mano, pronti ad affrontare la vita del lavoro. Ma c’era tempo per questo: l’intera estate si prospettava dinnanzi a loro.

Lily Evans non raggiunse i suoi compagni a cena. Diretta in Guferia e inviato un messaggio di notizie per i suoi genitori, se ne restò appoggiata al muretto a contemplare il paesaggio di Hogwarts, che presto non avrebbe visto più.

Un posto meraviglioso, impossibile non innamorarsene subito ed era successo anche a lei, ma non era la sola.

Come avvolta da una protezione, poteva scorgere da lontano, al di là della Foresta Proibita, il mondo che aspettava tutti loro: ora invaso dalla luce del tramonto, ma oscuro e avvolto dal terrore più che mai.

Pochi giorni…pochi giorni e non avrebbe più rivisto né James Potter, né il suo trio di manigoldi e un velo di tristezza l’avvolgeva pensando a questo..

Certo, il lavoro futuro accomunava tutti loro, eppure niente sarebbe stato più come prima.

L’adolescenza abbandonava tutti loro e nuove responsabilità sopraggiungevano.

La sua migliore amica sarebbe partita per la Francia e le varie missioni avrebbero spezzato tutto il gruppo.

Lacrime di malinconia le scesero sulle gote pallide.

Si affrettò a scacciarle via: non era il momento.

La punizione con James l’attendeva.

 

 

Il lenzuolo non bastava per coprire i corpi di entrambi, spogliati dalle divise scolastiche.

I loro respiri affannati riempivano la stanza…

Le parole mormorate testimoniavano i loro gesti…

Una folta capigliatura scura si adagiò sul cuscino, rubando un po’ di posto alla ragazza, mentre la giovane si accostava al torace del moro, facendo aderire la sua pelle chiara contro quella di lui.

Un sorriso compiaciuto comparve sul viso di entrambi.

Soli.

Uniti l’un all’altra.

Il moro si passò una mano tra i capelli spettinati e, dopo essersi stiracchiato, baciò il capo della ragazza con cui aveva appena fatto l’amore.

- Rimani ancora un po’? – gli chiese lei, restando ad occhi chiusi ad assaporare quel momento di beatitudine.

- D’accordo – acconsentì il Grifondoro, recuperando parte del bianco lenzuolo finito a terra.

Rimasero per alcuni minuti in silenzio, nell’oscurità della notte a udire solamente il soffio dei loro respiri, ora tornati regolari.

Un po’ per gioco, un po’ in conseguenza alle rispettive provocazioni, avevano così concluso la loro serata. Niente male, non c’è che dire…

- Una cosa…da quand’è che hai tanta confidenza con Grace? – gli chiese la Grifondoro, mentre si stavano rivestendo – no sai, non mi è mica tanto piaciuta la sua mano sulla tua spalla…

Il visetto di Steffy si corrucciò, fintamente gelosa, mentre Sirius se la sghignazzava sotto i baffi.

- Tesoro, non dirmi che non sai della nostra relazione segreta? Me ne stupisco.

Attento Sirius a scherzare col fuoco…

La bionda si lanciò addosso al suo ragazzo, mettendosi a cavalcioni sopra di lui con entrambe le mani serrate alla sua gola.

- Ripeti un po’ quello che hai detto…

- Ma come siamo aggressive! – le fece notare, alzando le scure sopracciglia, in modo malizioso.

- So che ti piace farti sbattere come un tappeto, così ne approfitto…

E, tanto per cambiare, il ritorno di Sirius ai suoi dormitori si fece attendere…

 

 

Intorno alle nove, James Potter salì le scale che portavano all’insolita aula di Divinazione, addobbata di tendaggi e festoni vari che la rendevano tutta particolare. Aprì la porta, trovandovi già all’interno la rossa prefetto, intenta a lucidare le sfere di cristallo della professoressa, custodite in un armadietto in fondo alla stanza.

- Ciao – fu il semplice saluto di lui, che Lily ricambiò con altrettanta reticenza.

Il moro cominciò a mettere in ordine la confusione che regnava in quell’aula incasinata, mentre la rossa, una volta finita la lucidatura, si affrettò a spazzare per terra, laddove il ragazzo aveva sistemato.

- La prima prova è passata: facile non è vero? – tentò un approccio di dialogo la Evans, spezzando il grave silenzio creatosi.

- Sì – rispose laconico il capitano, raccogliendo le variopinte tovaglie dai tavolini: solo ora si accorgeva che quell’aula pareva proprio un minibar. Le ripiegò svogliatamente, tanto che non vi entrarono tutte nel mobile: la prima idea che gli venne in mente fu quella di farne sparire qualcuna.

- Posso aiutarti? – si offrì Lily e come assenso ricevette un breve cenno del capo – prendi le due estremità della tovaglia e io prendo le altre due…

In questo modo, riuscirono a farcele stare tutte e un appena udibile grazie si udì da parte del moro.

- Bene, io vado – disse la rossa, avendo finito il suo compito – un ripasso di Pozioni per domani non fa mai male…

Il moro restò di spalle, mentre la ragazza apriva la porta per andarsene, eppure non tenne a freno la lingua.

- Sicura che non stai andando a leggere una lettera di mio padre?  

Quella domanda la colpì come una pugnalata alle spalle, tanto che un’irrefrenabile rabbia la invase.

- Ma che stai dicendo? – gli domandò, assottigliando lo sguardo smeraldino, delusa dalle sue parole – James tu stai impazzendo!

- Sì, sto impazzendo! – ammise il Grifondoro, voltandosi – credevo di confidarmi con una persona onesta, sincera che non avrebbe tradito la mia fiducia! E invece…- scosse la testa, deluso.

- Io non ti ho tradito!! – affermò con decisione e sentimento lei, mentre le lacrime le pungevano gli occhi, vogliose di uscire e sfociare in un pianto liberatorio – ancora non hai capito perché l’ho fatto! E finché resterai così ottuso da vedere la tua sola versione dei fatti, non lo capirai mai!

La lingua non aveva freni quella sera, per nessuno dei due.

- Forza: illuminami allora! Visto che non mi faresti mai un torto!

Gli occhi di Lily s’infuocarono: come si permetteva di rinfacciarle parole che le provenivano direttamente dal cuore…parole che aveva origliato al ballo di domenica…

- Datti una regolata, Potter! – esclamò fredda, distaccata – io non mi faccio trattare così e fin quando il tuo tono nei miei riguardi non migliorerà, non osare rivolgermi la parola!

- Brava! Scappa! Scappa dalle tue responsabilità!

Lily non aveva mai osato farlo con nessuno, non credeva di poterlo fare e mai se l’era sognato di farlo: eppure la sua mano colpì la guancia del Grifondoro.

Lo schiaffo della separazione.

La gote sinistra del ragazzo si colorì appena, mentre voltava lo sguardo nocciola verso la rossa: i suoi verdi occhi animati da una fierezza incontrollabile, mentre difendeva la sua dignità.

- È meglio che tu vada. Grace ti starà aspettando…

E dal modo in cui pronunciò il nome della Corvonero, si rese conto di quanto le bruciasse il fatto che la mora l’accompagnasse ovunque.

Lì era stato lui a sbagliare. 

Il ragazzo la superò e a lenti passi si diresse all’uscio.

- James hai finito? – domandò una gracida voce alle spalle di Lily: Grace era venuto anche a prenderlo, come fosse un cane al guinzaglio. Non udì risposta da parte di lui, probabilmente aveva annuito con il capo.

Se ne stavano andando, eppure lei non aveva ancora finito.

Doveva farlo…

Un’ultima cosa ancora li univa e doveva disfarsene immediatamente.

- James – lo richiamò Lily, raggiungendo i due nel corridoio, propensi a scendere le scale – ti rubo soltanto un ultimo minuto…

- Mi dispiace carina, ma lui non desidera concedertelo – rispose Grace, al posto del ragazzo, ponendosi in mezzo, quasi fosse una guardia del corpo.

- Un’ ultima cosa soltanto…dopodiché non credo avremo più niente da dirci…

- Senti Evans, mi hai veramente stufato con i tuoi capricci – iniziò la moretta – i tuoi giochetti non lo incantano mica, sai? Ha finalmente afferrato che tipo di ragazza sei e non vuole avere a che fare con una come te. Forse non hai ancora ben capito…- ma l’ insensato discorso della Corvonero fu interrotto: James con un gesto la fermò e avanzò di un passo verso la rossa prefetto, in attesa.

Lily sospirò, chiudendo gli occhi: doveva trovare il coraggio di farlo.

Decisa, se ne separava per sempre.

- Devo restituirti questo.

Il braccialetto in cinturino nero, adornato della lucente scritta J&L, spuntava dal palmo della sua mano.

James se ne sorprese: non avrebbe mai pensato che l’oggetto gli rifosse consegnato.

- È tuo. Si tratta di un mio regalo, ma è tuo – rispose duro, non desideroso di riappropriarsene.

- James, ti prego: non rendere le cose più difficili…se la nostra storia è veramente finita allora prendilo – spiegò Lily afflitta, allungando il braccio verso di lui – ora non mi serve più…

Il moro scosso parò la mano e il bracciale gli fu riconsegnato.

Non era quello il suo posto, eppure il destino aveva voluto così.

- E sii felice…

Glielo augurava dal più profondo del cuore.

Lily superò entrambi con gli occhi lucidi, per poi scoppiare a piangere mentre scendeva di corsa i gradini delle scale.

Le loro strade erano giunte a un bivio e insieme avevano deciso di prendere vie diverse.

Eppure James si sentì sprofondare: questa volta ebbe paura di averla persa per sempre.

 

 

“Non rimanere mai sola, perché se sei sola ricordi, se ricordi piangi e se piangi significa che lo ami ancora.....”

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti!! Ecco un nuovo aggiornamento!

Mancano ormai solo altri due capitoli alla fine, ma saranno i più intensi, quindi tenete duro nonostante il clima un po’ malinconico e abbastanza deprimente…l’odissea non è ancora finita raga…

Ringrazio:

 

Lizzyluna: siccome in word non me lo segnava errore, ho lasciato quel verbo, sarà una parola del mio dialetto non lo so…comunque, tieni duro tanto si sono sposati prima o poi torneranno insiemeXD a presto, baci!

 

Yo91: mi dispiace, non voglio causare alcuna depressione, meglio che metta un avviso con su scritto PRIMA DI LEGGERE CONSULTARE IL MEDICO , forse è meglioXD Tu sai chi sarà il misterioso cercatore con una cicatrice, famoso già all'età di una anno? Veggente! La Cooman sarebbe entusiasta di averti nella sua cerchia! Attendo le partecipazioni del matrimonio, ci conto! Grazie, baci!

 

PrinceLily: eh lo so, anche io in persona avrei giocato allo stesso modo di james, occhio per occhio, dente per dente! Ma come dice lei alla fine “non vuole cadere così in basso” e sa che non risolverebbe nulla…seria la ragazza! Mh Alejandro e Grace? Ci farò un pensierino…grazie, baci!

 

FRANCI92: ^_^ è anche uno dei miei preferiti! Eccolo il capitolo nuovo che tanto attendevi, spero ti piaccia!! Deprimente come sempre, resisti vedrai che dopo la tempesta arriva sempre la quiete!! Grazie per i mille complimenti!! Mi fanno molto piacere! A presto, baci!  

 

Mary Cry: Sì, l’ho pubblicata anche su un altro sito ed ero arrivata esattamente allo scorso capitolo^_^ grazie, baci!

 

alexandra jane: avrebbe potuto invitare qualcun’altra…avrebbe…condizionale^_- ma non l’ha fatto; credo proprio però che il nostro caro Cercatore stia cominciando a capire di aver fatto una grande cavolata…a presto, baci!

 

clod88: driiiiiiiiiiiiiiinnnnnnnnnnn!! Ecco, direi che james si sta cominciando a svegliare solo ora…un po’ tardi^_- credo proprio che nel prossimo capitolo il tuo odio per il caro alejandro aumenterà di un pochito… grazie, a presto! Baci!

 

fiamma90: ti ringrazio, mi fa molto piacere! Alejandro non ha ancora combinato niente, te lo posso assicurare! Nel prossimo cadrà molto in basso…a presto, baci!

 

Lionel: no dai, non odiare james…ora sta capendo di aver fatto una gran cavolata…vedrai che grace subirà la giusta punizione, amanda gliela farà pagare! Grazie, a presto! Baci!

 

evelin90: dipendente? Dovrò mettere un avviso allora: ATTENZIONE CREA DIPENDENZA ^_-! Scherzo, però un po’ devo ammettere che mi piace creare suspance alla fine del capitolo e lo rifatto di nuovo, anche in questo…come vedi ormai è un vizio! Sìsì c’è il fan club anti-grace e si è aggiunta pure amanda: nel prossimo capitolo ci penserà lei a sistemare la Corvonero e credo proprio che vi rappresenteràXD resisti ancora un po’, soprattutto nel prossimo capitolo!! A presto, grazie! Baci!

 

kla: sì, c’è c’è…james ”l’orso” si sta risvegliando dal letargo in questo capitolo, un po’ in ritardo ma meglio tardi che mai…a grace ci penserà amanda, invece alejandro ne deve combinare ancora una! Grazie, baci!

 

miyu90: grazie^^! Cosa combino?? Dei gran macelli per complicare tutto, come al solito…no dai, non ci mettono tanto a tornare insieme, mancano solo due capitoli alla fine, quindi siamo vicini…a presto, baci!

 

aly12potter: eccomi! Ho aggiornato! Vedrai che ci penserà amanda nel prossimo capitolo a sistemarla!! A presto, baci!

 

LoRtFrOg: ^_^ le frasi che metto a inizio capitolo le ho salvate in un documento di word; prendo da internet quelle che più mi piacciono, le salvo e se poi qualcuna si addice al capitolo che scrivo la introduco! Mi fa piacere ti piacciano! A presto, baci!

 

herm993: Ghigliottina o torture per Grace? ^_- direi entrambe da quanto ho capito…bè, ti ringrazio, magari!!!! A presto, baci!

 

 

Alla prossima! Un saluto a tutti!

Baci baci

 

By Lily-Rose

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Capitolo 32
*** Perfida vendetta ***


“L'anima di ciascuna persona è nascosta nel suo sguardo: per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi

“L'anima di ciascuna persona è nascosta nel suo sguardo: per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi...”

 

 

Quella sera il cielo era vuoto senza luna, vuoto come lo era lui.

Le tacite stelle brillavano lungo l’oscuro firmamento, mentre una brezza leggera scompigliava i ribelli capelli di James Potter, seduto sul davanzale di camera sua.

Rimasto solo con i suoi pensieri, abbandonava il mondo terreno e rifletteva: un’imperdonabile peccatore.

Si chiedeva se amare volesse dire soffrire così tanto e commettere errori anche sciocchi…

E in quel momento, come non mai, ricordava gli attimi trascorsi con sua madre, pochi ma significativi. Poggiò il capo contro il muro, rammentando perfettamente quando all’età di solo sei anni le aveva chiesto il significato della parola amore.

Piccolo, ma sveglio...

Come spiegare a un bambino questo grande sentimento?

La signora Potter aveva sorriso dolcemente e passato una mano tra i ricci capelli del suo unico figlio: dopo avergli rimboccato le coperte e baciato la fronte, aveva confessato: “quando qualcuno ti ama, il modo in cui pronuncia il tuo nome è diverso…” e gli aveva fatto un occhiolino, in segno di complicità.

Gli mancava sua madre, come gli mancava Lily…

Ma se alla prima donna aveva detto addio per sempre, un’ultima speranza era ancora viva con la seconda: doveva recuperare il loro rapporto.

Impresa non facile, anche se il suo motto era “niente è impossibile per James Potter”. Già, niente è impossibile, a meno che non si tratti della rossa prefetto dei suoi sogni, la ragazza che aveva corteggiato come uno stupido per anni, insistendo fino allo sfinimento per avere un appuntamento con lei.

E ci era riuscito.

“Niente è impossibile per James Potter”.

E allora perché si trovava lì, afflitto da amari pensieri, a fissare insistentemente il vuoto?

Strinse il pugno, poi lo aprì lentamente, rivelando l’oggetto chiuso in mano: il braccialetto nero, adornato della lucente scritta J&L, gli era stato restituito.

Perché lei aveva voluto così…

Si era sentito mancare.

Perché la loro storia era veramente finita…

Non poteva crederci.

Perché ora non le serviva più…

Non voleva prenderlo.

Era stato forse suo padre a rovinare la loro felicità?

No, la colpa era sua…maledettamente sua…

Non era riuscito a capire e ormai era troppo tardi.

Serrò il pugno e pose la mano fuori dalla finestra, chiudendo gli occhi nocciola.

Doveva sbarazzarsene come aveva fatto lei?

Ad un tratto, gli tornò alla mente il giorno dell’acquisto di quel gioiello apparentemente insignificante: aveva girato tutta Hogsmeade, finché non lo ebbe trovato. Orgoglioso di quel regalo, era rimasto in trepida attesa per tutte le vacanze natalizie solo per vederglielo al polso.

Come poteva ora liberarsene?

Non voleva tenerlo lui, nemmeno quello era il suo posto.

Solo lei poteva custodirlo…

 

 

- Per sostenere l’esame pratico di Difesa contro le Arti Oscure, il collegio docenti si è organizzato come segue: dovrete affrontare difficoltà che metteranno alla prova i riflessi, coraggio ma soprattutto l’astuzia e le vostre capacità risolutive. L’esame avverrà nella Foresta Proibita, ma non dovrete addentrarvi eccessivamente – spiegò il professore, dopo aver condotto gli studenti, aspiranti Auror, all’aperto – bene ragazzi, dividetevi: formate due coppie e una terna, visto che siete dispari. Avete tempo un’ora per uscirvi, se siete in pericolo…

- Spariamo in aria scintille rosse – lo anticipò Sirius, recitando una specie di cantilena.

- Esattamente, signor Black.

Il gruppo si separò: Frank insieme ad Alice, Sirius con Remus e Peter andò incontro a James, con l’intento di far coppia con lui. Ma gli scaltri Felpato e Lunastorta lo tirarono per il colletto della camicia tanto che il piccolo Minus indietreggiando alla rinfusa, inciampò e cadde a terra.

- Codaliscia, tu sei con noi! – chiarì bene l’astuto Black, mentre osservava i due rimasti fuori guardarsi intorno.

- Ma io volevo stare…- tentò di protestare il topastro, ottenendo poco successo.

- Peter, muoviti o ci entrerai da solo – gli fece scegliere Remus, porgendogli una mano per alzarsi.

Il Grifondoro storse la bocca, ma accettò il patto poiché sapeva bene di non esser capace ad uscire dalla Foresta Proibita senza la guida di qualcuno, nonostante trascorresse all’interno una notte al mese.

Lily osservò le coppie formarsi e si morse la lingua quando capì che i due Malandrini avevano già progettato tutto: l’unica persona che rimaneva era proprio James.

Addentrarsi nuovamente nella Foresta Proibita: un incubo che si ripeteva una seconda volta.

- Se non vuoi far coppia con me, ti capisco benissimo – gli sussurrò la rossa, quando le fu vicino – posso entrarci anche da sola, non è un problema…

Il Cercatore sapeva che sotto la calma apparente, la Evans celava un animo ansioso.

Con un veloce incantesimo mentale, gli sfilò la bacchetta magica dalla gonna, facendogliela lievitare davanti al naso.

- Muoviamoci. E non si dica mai che James Potter non è un cavaliere.

La rossa prefetto sospirò, osservandolo scendere la collina, sicuro di sé. Ad un tratto, il Grifondoro si voltò per guardare a che punto fosse e, notando che non si era mossa di un passo, si fermò ad aspettarla.

- E non si dica mai che James Potter non è un cavaliere…presuntuoso…- lo imitò sarcasticamente tra sé e sé, con voce esageratamente grave. Afferrò la bacchetta e lo raggiunse, affiancandolo.

Penetrarono all’interno della Foresta, camminando lentamente e in guardia da un possibile attacco. Ma il caso volle diversamente.

- Ma quella non è…- indicò la rossa, volgendo lo sguardo alle radici di una quercia. A terra, stava accasciata una donna, dolorante e affannata – professoressa McGranitt!!

Lily preoccupata si precipitò in soccorso dell’insegnante, ignara della trappola.

- Evans, aspetta…non siamo sicuri…

- Di cosa?? Dobbiamo aiutarla!! Professoressa, si sente bene? Mi ascolti…- ma la premurosa ragazza non fece nemmeno in tempo a finire la frase, che una scheletrica mano le serrò la gola, impedendole di respirare.

Un Molliccio con le sembianze di un Dissennatore.

Tentò di liberarsi dalla stretta, ma fu grazie al sangue freddo dell’intrepido Grifondoro che la rossa venne liberata dalla presa e poté tornare a respirare regolarmente.

Era stata ingannata.

Doveva starci attenta.

- Grazie…- mormorò ancora spaventata, trovando la stessa apprensione negli occhi di lui.

Ma lo schiantesimo di Potter fece alterare tutti i mollicci nelle vicinanze, sottoforma di Dissennatori, i quali circondarono i due ragazzi.

- Si inizia!

James e Lily si misero schiena contro schiena, osservando la presa di posizione delle nere creature: erano circa una decina e attendevano solo un loro attacco.

- Direi di fare una carneficina, che ne dici? – chiese il ragazzo ironicamente, mantenendo ferrea l’impugnatura della bacchetta.

- Omicidio di massa?

- Perché no?

- Se non vi sono alternative…- rispose lei, con occhi ben aperti, restando concentrata.

- Pronta Evans?

- Sempre.

E i rispettivi Patronus vennero chiamati in soccorso dai due futuri Auror, i quali riuscirono ad eliminare tutti i Dissennatori in pochi secondi.

- Ben fatto, Potter! Continuiamo!

Il primo ostacolo era stato superato.

Il loro cammino proseguì tranquillamente per un altro quarto d’ora pieno, mentre falsi fruscii mettevano spesse volte sull’attenti i due ragazzi.

- Cosa farai, una volta finita la scuola? – fu la domanda del Cercatore che spezzò la tensione e il silenzio.

La rossa si voltò verso il moro, osservandolo avanzare lungo il tragitto.

Di certo non si aspettava un approccio al dialogo.

- Bé…i corsi di formazione per Auror inizieranno solo a settembre, quindi trascorrerò l’estate in trepida attesa…- ammise lei - tu? Che farai di estremamente divertente?

Il Grifondoro alzò un angolo della bocca, abbozzando un mezzo sorriso.

- Sirius verrà a stare da me e sarà un vero spasso! Gli altri sono sempre i benvenuti: casa mia è aperta a tutti…anche a te…- confessò il ragazzo, abbassando lo sguardo.

Lily fu letteralmente sorpresa da quell’invito, quasi non ci credeva, tanto che sgranò gli occhi dallo stupore.

- Se ti va, qualche volta potremmo incontrarci…

Cosa diavolo aveva bevuto quella mattina? Succo di zucca corretto?

- Va bene…

Lily non riusciva a spiccicare parola, se non rari monosillabi: la disponibilità del Grifondoro la stupiva, ma ne era felice. E talmente persa tra i suoi pensieri, non si accorse del piccolo ragnetto che pendeva dal ramo di un albero attraverso la ragnatela: solo quando fu a un palmo dal naso la rossa cacciò un urlo, aggrappandosi accidentalmente a James e prendendogli la mano.

Accortasi della piccola gaffe, si staccò da lui e mantenne il capo chino.

- Scusa! Prometto che non lo faccio più!

Si rese conto di aver combinato una terribile figuraccia e magari rovinato quel minimo dialogo che si era instaurato tra loro, dopo i vari battibecchi.

- Non mi da fastidio.

E il silenzio, misto ad imbarazzo, tornò a regnare tra i due, ma non per molto: improvvisamente uno Schiopodo Sparacoda maschio e adulto, lungo all’incirca tre metri, si scaraventò su James, buttandolo a terra e minacciando di ferirlo con il suo pungiglione velenoso. Ne arrivarono altri due, entrambi femmine e quindi dotate di un organo che permetteva loro di succhiare sangue.

- Stupeficium! – recitò Lily, liberando il suo alleato dalla presa dell’orribile creatura.

- Che ne dici di farli arrosto? – propose James, rimettendosi in piedi e affiancando la ragazza.

- Ma no! Povero Hagrid!

- D’accordo: l’arrosto di Schiopodi Sparacoda è saltato!

Collaborando, riuscirono a mettere in fuga i tre animali, superando anche la seconda prova.

- Che grandi! – si lodò il Cercatore – dammi un cinque!

La ragazza, entusiasta di avercela fatta, batté il palmo sulla mano di lui, incatenando il suo sguardo di smeraldo con quello nocciola del moro.

Come due calamite, i loro animi erano attratti da una forza naturale.

- Ramoso eccoti: finalmente ti ho trovato! Remus, Sirius!! Avete sbagliato direzione, dovevamo prendere quell’opposta come vi avevo detto! – squittì orgogliosa la voce di Peter Minus, una volta che in vita sua aveva ragione. Sia Lunastorta che Felpato comparirono scocciati dai folti cespugli: possibile che non riuscivano a tenere a bada Codaliscia, quando Ramoso necessitava di un po’ di privacy?

- Bravo Peter, davvero i miei complimenti!! – lo prese per le orecchie Sirius, staccandolo dalla camicia del suo migliore amico – sei peggio di un polipo!

- Perché? Non capisco! – dichiarò il topastro, mentre Lupin si massaggiava la spalla dolorante.

- Che è successo? – gli domandò la rossa prefetto.

- Centauri…uno mi ha colpito con lo zoccolo, ma niente di grave…

- Voi che avete affrontato? – chiese Felpato, buttando le braccia dietro la nuca e continuando il cammino insieme.

- Mollicci e Schiopodi Sparacoda, una passeggiata…- rispose James, minimizzando come sempre.

- Azzarderei troppo facile per un esame – fece notare Remus, scrutando attorno a loro.

- Già…- rispose con voce sofferente il piccolo Codaliscia, capogruppo che vide per primo la scena davanti a loro: Alice e Frank stavano combattendo contro un enorme drago di circa nove metri, dotato di ruvide scaglie e di una fila di basse creste lungo la schiena, affilate come rasoi.

- Questo sì che è una forza!! – si entusiasmò Felpato, correndo subito ad aiutare i due amici Grifondoro, seguito a ruota libera da Ramoso.

- Un drago? – disse Lily, a bocca ed occhi spalancati.

- Sì, ma non dovrebbe essere pericoloso – la rassicurò Lupin – Codaliscia, te ne intendi tu! Che razza è?

Il piccolo Grifondoro ne sapeva di cose sui draghi, certo che non si sarebbe mai aspettato di incontrarne uno dal vero e di doverlo affrontare: se la stava facendo letteralmente addosso dalla paura.

- È…un N-nero delle Ibridi…- tartagliava, mentre terrorizzato osservava gli occhi viola brillante del drago sputare fuoco contro Paciock – è nativo della G-gran Bret-tagna: si nutre soprattutto di cervi e ha rapito grossi cani e mucche: quindi avvisate Felpato e Ramoso di non trasformarsi per nessun motivo!!! – urlò con tutta la voce in gola.

Lily e Remus, apprese le informazioni, si precipitarono immediatamente a combattere e, cercando di evitare fiamme e zampate dell’animale, riferirono quanto acquisito ai diretti interessati.

Provarono di tutto: schiantesimi, incantesimi di congelamento ma i loro poteri erano troppo deboli per una creatura di quelle dimensioni.

- Qui bisogna giocare d’astuzia, altrimenti non andremo da nessuna parte – afferrò il giovane Potter, riparandosi dietro un alto faggio che lo salvava dalle lingue di fuoco lanciate dal drago.

- Cosa proponi di fare? – gli domandò Lily, riparata dietro l’albero accanto al suo.

- E se lo attaccassimo con la sua stessa arma? Tutti insieme!!

Il gruppo unito, al tre del ragazzo, uscirono allo scoperto e gridarono “Incendio” all’unisono: il drago venne circondato da piccoli falò che lo fecero innervosire non poco.

- Avanti!! Correte!!

Ma la lunga coda della creatura terminava con una punta a forma di freccia e, sbattendola a destra e manca senza controllo, mancò per un soffio la rossa prefetto che rotolò a terra assieme al suo salvatore.

- Tutto bene? Niente di rotto? – le chiese Potter preoccupato, vedendola portare una mano alla fronte.

- No, andiamo via!

Appena il Nero delle Ibridi capì che le sue prede stavano fuggendo, si alzò in volo, sbattendo velocemente le grandi ali simili a quelle di un pipistrello.

- Correte più veloci che potete!! – esclamò Felpato, dandosela a gambe.

Mancavano pochi metri alla fine della Foresta Proibita…

Presto sarebbero stati in salvo, eppure un’enorme ombra avanzava sopra le loro teste: dovevano sbrigarsi!

Riuscirono tutti ad uscire dal folto bosco, ma il drago volle lasciare loro un ultimo regalo, così sputò una lunga fiammata che bruciacchiò le divise estive di tutti e sette.

- Ben fatto ragazzi! Collaborazione, coraggio e astuzia! Direi un più che Eccezionale a tutti quanti!! – esclamò il professore entusiasta, segnando sul suo taccuino – ora potete riposarvi fino a domani: l’esame di Pozioni sarà l’ultimo che farete! Buona giornata ragazzi!

Buona giornata?

Erano stati fatti arrosto, pronti per essere conditi e mangiati e il professore augurava loro una buona giornata? Non c’era più pietà…

- Che avventura! – esclamò Alice, stendendosi sull’erba verde, tanto che venne imitata da tutti gli altri, stremati quanto lei.

- Però è stato forte! – rivelò Black con una gamba a cavalcioni: inutile negare che il pericolo era il suo mestiere.

Insieme, avevano superato brillantemente anche la seconda prova.

 

 

- Che intenzioni hai? – domandò Steffy ad Amanda, entrambe acquattate dietro ad una colonna.

- Perfide, molto perfide! – rispose la Cacciatrice, con in mano un paio di forbici.

- Vuoi tagliarle i vestiti?

- Certo che no! Sarebbe una punizione troppo buona – rivelò la Jones, attendendo l’uscita della Corvonero dall’aula in cui stava sostenendo l’esame di Rune: sarebbe diventata una dipendente del Ministero. Una in più con poco cervello, tanto per cambiare – anzi, si divertirebbe pure a fare la pudica santarellina, mettendosi in mostra! No, no…qualcosa di molto più malefico!

- Continuo a non capire…

- Vedrai che sarà uno spasso! – enfatizzò Amanda, facendo un fischio al barbagianni appollaiato alla finestra - vedrai che bel regalo riceverai mia cara Grace…

- Mi fai paura! – la informò Steffy, scrutandola in quegli occhi troppo ardenti di vendetta.

La Corvonero uscì dall’aula esami dieci minuti dopo, con un sorriso trionfante in volto: era la soddisfazione fatta a persona. Non solo l’esaminatrice le aveva assicurato un posto di lavoro al Ministero, ma anche una lauta retribuzione mensile.

E colpo di scena della giornata, riceveva anche un pacchetto regalo via gufo, accuratamente incartato, privo di biglietto.

- Oh no! Ma dove sta andando?

Grace non aprì immediatamente il regalo, dove poche persone potevano osservarla: preferì aspettare di arrivare in Sala Grande, tanto che le due bionde dovettero tampinarla per parecchi corridoi. Marciò altezzosa e trionfatrice per tutta la lunga tavolata dei Grifondoro, fino a raggiungere i posti del gruppo Auror, appena ripresi dalla battaglia contro il Nero delle Ibridi.

- James ti volevo ringraziare per questo regalo, non dovevi…

Il Cercatore esausto corrucciò le sopracciglia, non capendo a cosa stesse alludendo.

- Non è tuo questo regalo? – ci rimase male la Corvonero, avendo ormai scartato il fiocco e aperto quasi metà pacchetto.

Lily notò Steffy e Amanda osservare la scena da lontano con occhi sgranati, ma capì troppo tardi cosa stava per accadere: la vendetta della Cacciatrice stava per abbattersi su Grace e, di qualsiasi cosa si trattasse, non prospettava niente di buono.

- Forse sarà un mio spasimante segreto, spero tu non sia geloso Jam…

Appena la carta regalo fu aperta, le forbici contenute all’interno, alimentate da un incantesimo prestabilito, cominciarono a tagliuzzare i neri e lunghi capelli della Corvonero, tanto che in un lampo la ragazza si ritrovò munita di un caschetto irregolare.

Tutta la Sala Grande si zittì, osservando l’avvenimento e la reazione della ragazza.

L’unica che scoppiò a ridere sotto i baffi fu l’artefice dello scherzo, ma nascosta dietro il portone di legno non la udì nessuno.

Grace cominciò a fremere come una foglia e con una mano tremante ebbe il coraggio di sentire il risultato finale: una catastrofe.

Ciuffi più lunghi, altri più corti, uno addirittura quasi rasato.

Una vendetta davvero terribile, progettata da una persona che poteva solamente odiarla con tutto il cuore e provate a indovinare chi fu la prima persona a cui pensò.

- Tu!! – esclamò Grace con ira, accusando e puntando il dito contro Lily, la quale alzò gli occhi al cielo e si mise una mano in fronte per massaggiarsi le tempie – sei stata tu!!

La rossa negò decisa e stanca al tempo stesso: sapeva già che sarebbe stato inutile convincerla, ma almeno difendeva la sua innocenza.

- Non potresti essere che tu l’ideatrice di questo disastro!! – urlò con tutto il fiato in gola e pura rabbia in corpo, tanto che il suo viso era diventato paonazzo, rendendola davvero brutta.

- Che c’è Grace, abbiamo la coda di paglia? – le chiese Lily mettendosi a braccia conserte con espressione sagace, ricevendo applausi da circa un terzo delle ragazze della scuola e un po’ se ne meravigliò.

- Sei solo una prefetto da quattro soldi! Uscirai da questa scuola sola come un cane: la tua migliore amica se ne partirà per la Francia, James l’hai già perso tempo fa…non ti è rimasto più niente Lily Evans, solo il tuo orgoglio e una verde ira nei miei confronti…- attaccò la mora, pacata e calma con sguardo malvagio, mentre la rossa la scrutava, cercando di rimanere impassibile - ti sei mai chiesta perché tutti si allontanano da te? Mai? Forse sei proprio tu, il tuo orribile carattere, la tua fierezza…mi fai pena…

Era vero quello che diceva? O c’era solo ripicca nelle sue parole?

Una cosa era sicura: quel discorso aveva colpito e ferito la nostra Grifondoro.

- Non sono io quella che faccio pena…Grace, tu ti sei mai vista allo specchio?

- Ora per colpa tua non avrò più il coraggio di farlo!!

- Ma smettila di fare la vittima – le consigliò la rossa - ti ripeto che non sono stata io.

- Nessuno ti crede!!

C’era il fuoco negli occhi di entrambe: un scontro che durava da troppo tempo stava sfociando negli ultimi giorni di scuola.

La resa dei conti.

- Il tuo stesso trattamento sarà rivolto a te – e dicendo questo, si avvicinò pericolosamente alla Grifondoro, con le forbici in mano e nessuna buon intenzione. Grace riuscì ad afferrare una ciocca rossa dei capelli di Lily, ma quest’ultima la spintonò via.

- Ma chi ti credi di essere? Lo vuoi capire che io non farei mai una cosa del genere? Che mai mi abbasserei al tuo livello!

- È qui che ti sbagli: lo faresti eccome!

- Io non sono come te…- le riferì Lily disgustata al solo pensiero e scotendo il capo, ma nel frattempo venne presa per le braccia e bloccata da due ragazze piuttosto rotonde in divisa blu e nera: Casa Corvonero – sono amiche tue?

- Diciamo di sì…

- Bene…ora non riesci più nemmeno a competere da sola? Siamo debolucce, Grace…- azzardò la rossa, cercando di mantenere l’apparente calma.

La mora in un lampo le fu vicino e le prese una ciocca di capelli, tirandola e provocandole dolore. Avvicinò la lama delle forbici con una perversa foga in quello sguardo oscuro.

- Provaci e giuro che te ne pentirai. Non sto scherzando.

Quello sguardo fermo e sicuro non poteva che proferire la sputata verità: si sarebbe vendicata e molto pesantemente.

- Che dolce musica per le mie orecchie…

Lily strinse i denti, pensando già alla più pesante fattura che conosceva da poterle scagliare contro, quando la lama tagliò.

Ma non i suoi capelli vermigli.

James Potter era intervenuto, spostando il braccio della Corvonero e bloccandolo in una presa ferrea.

- Finiscila. Sei patetica.

I suoi occhi nocciola erano più freddi del ghiaccio.

La mascella contratta, i lineamenti duri: Grace non ribatté, ma lasciò la presa, staccando il suo gomito dalla stretta del ragazzo.

Resasi conto che quella era stata la sua sconfitta.

Lasciò cadere le incriminate forbici per terra, per poi osservare i visi dei compagni in seguito alla sua disfatta: senza dire una parola, si fece largo tra gli studenti e uscì dalla Sala Grande a testa alta.

Quella fu l’ultima volta che la videro in giro per Hogwarts.

Le due corpulente Corvonero lasciarono libera la rossa prefetto, andandosene come se non fosse successo niente di male, mentre la Grifondoro si massaggiava là dove avevano stretto forte.

E nuovamente James l’aveva salvata.

Timida e sentendosi debitrice nei suoi confronti, osò alzare lo sguardo su di lui, incontrando i suoi occhi nocciola, pieni di calore.

- Bé…grazie…- fu tutto quello che riuscì a dirgli.

Il moro, in risposta, alzò la spalla destra e incurvò un angolo della bocca, come se fosse stata la cosa più facile del mondo.

Quando il silenzio tra i due si fece imbarazzante, Lily fece dietrofront per poi tornare sui suoi passi e, slanciandosi verso il ragazzo, lo abbracciò.

Per sentire nuovamente la sicurezza che provava quando stava tra le sue braccia…

Gli era grata per quello che aveva fatto: non solo per il gesto, ma anche per il significato in sé.

Credeva in lei, lo aveva sempre fatto.

Restarono così per un po’, ad un occhi aperti, fissando il vuoto entrambi.

Lo volevano tutti e due, ma spesse volte le parole non arrivano al momento opportuno.

Poi si staccarono l’uno dal corpo dell’altra: lei sorrise timida, lui si scompigliò i folti capelli.

No, in fondo non erano poi così cambiati…

Possono due strade separate da un bivio, incrociarsi nuovamente?

 

 

“L'anima di ciascuna persona è nascosta nel suo sguardo: per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi...”

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze, per la vostra gioia, questo non sarà il penultimo capitolo come avevo anticipato, bensì il terzultimo: le varie descrizioni e tutto il resto hanno occupato e allungato il capitolo, così per non appesantirlo l’ho diviso in due.

Ringrazio tutte le commentatrici che leggono fedelmente la storia, questo ultimo periodo è stato tragico, tipo valle di lacrime per i due protagonisti, tenete duro, ma non fatevi ingannare dall’apparenza!^_-

 

Ringrazio le commentatrici:

 

aly12potter: spero di non aver causato una valle di lacrime^^"" dai almeno per questo capitolo non hai avuto bisogno dei fazzoletti! A presto, grazie! Baci!

 

kla: con alejandro ancora non è successo quasi niente, ha tentato di baciare lily e hanno parlato dopo la festa, ascoltati da james...sìsì ne deve combinare un'altra, dovevo inserirla in questo capitolo ma a causa della lunghezza con cui ho descritto l'esame e lo scherzo di grace salta al prossimo! Spero ti sia piaciuta la vendetta di amanda^_- grazie, a presto! Baci!

 

Angi e Gius: grazie!!! eh già...quando si rimetteranno insieme sarà un vero e proprio ritorno, però attenzione: non è tutto oro quello che luccica! Hai visto Amanda? Pare un pò assatanata, però è stata davvero perfida!! A presto, grazie! Baci!

 

Lizzyluna: bè, immagino che rispetto alle recensioni, la vendetta di Amanda sia un pò moscia, ma non potevo farle costruire un rogo o farla diventare un omicidaXD dai, con questo capitolo ti rifai un pò e il clima di tensione si placa per il momento! Grazie, a presto! Baci!

 

Lionel: e lo so, però ora sta cercando di cambiare e miracolo dal cielo forse ha capito che sta sbagliando^_- grazie, a presto! Baci!

 

lilistar: grazie^-^!! era una delle parti a cui tenevo di più di tutta la fanfic e sono contenta che sia venuta bene!! Certo, amanda ha messo il suo zampino, perfida^^! a presto, baci!

 

herm993: mamma mia, no ti prego!! spero non con l'aggiunta di una canzone strappalacrime altrimenti è troppo deprimente^^"" terapia psichiatrica?? dai se vuoi te la faccio io, studio psicologia, è una materia bellissima ma so già che la diagnosi è la riappacificazione tra james e lily... dai, spero che questo capitolo ti tiri su di morale!! Grazie, a presto! Baci!

 

LoRtFrOg: grazie^-^ mi fa piacere!! dai almeno per questo capitolo non hai avuto bisogno del fazzoletto! Ma non farci l'abitudine^_- scherzo, a presto! Baci!

 

evelin90: ti mando un messaggio da parte di james; ha detto che dopo la tua tirata d'orecchie avrebbe preferito ricevere una strilletteraXD dai che forse l'ha capito che ha sbagliato e sta cercando di rimediare! hai visto come è stato freddo con grace? dai, sta tornando "normale", o almeno sta tornando a essere lucido! grazie, a presto! Baci!

 

clod88: perchè james è così scemo? bo sarà l'adolescenza...(anche se ormai è maggiorenneXD) amanda ha sempre qualcosa di speciale in mente e ne combina una delle sue...so che forse non è abbastanza come vendetta ma farsi tagliare i capelli in quella maniera non è così soft, secondo me^^ a presto, grazie! Baci!

 

FRANCI92: bè cerco di non esserlo, mi piace fare delle sorprese!! infatti attenzione: non fatti prendere dall'apparenza, ancora qualcosa c'è sotto a tutta questa storia...purtroppo ci ho badato un pò più dell'altro ad aggiornare, ma il pezzo di avventura mi ha preso tanto tempo anche se magari non sembra. Grazie, mi fa piacere trovare un'appassionata di frasette romantiche ma non solo come me! Quella di questo capitolo poi mi piace particolarmente perchè mi rispecchia abbastanza...a presto^_- baci!

 

miyu90: no cara miyu non ce l'ho assolutamente con te, purtroppo james doveva attraversare questa fase per crescere e andare avanti...dai niente depressione, mancano due capitoli alla fine e non più uno solo^_- e poi se mai quando finirà in attesa della seconda parte, nel frattempo potrei scrivere delle one-shot riguardanti la coppia se ho idee^_- ancora non so devo vedere...son contenta ti piacciano! grazie, a presto! Baci!

 

giuli potter: che amarezzaXD!come i cesaroni, non so se li guardaviXD! comunque eh furbetta così non hai avuto l'ansia pre-aggiornamento^_- tra alejandro e grace odi di più questa? sono curiosa di vedere se ti ricrederaiXD bè, non è proprio il capitolo della riappacificazione però dai le cose non stanno andando malaccio, però...a presto, grazie! Baci!

 

Yo91: cucciola^^ dai non piangere più!! amanda le ha dato una bella lezione a quella cattivona^_- già, era il momento che aspettavo di descrivere dall'inizio della ff, piace pure a me tanto!! Bè, dai a Grace l'ha già dato lo schiaffo se gliene dava un altro, la Corvonero dava di mattoXD tranquilla, ho in mente di fare il seguito, ovvero i malandrini fuori da hogwarts però devo ancora progettare il tutto e c'è tanto lavoro, quindi forse passerà un pò di tempo, magari intanto mi dedicherò a qualche one-shot su questa coppia se ho qualche buona idea! a presto, grazie! Baci!

 

alexandra jane: XD credevi fossero james e lily??? ma no dai, dovevano sembrare grace e jamesXDDD vabbè, ho fallito miseramente^_- wow, allora devo decidere bene cosa farò, c'è in ballo anche un'altra storia! dai grace ha avuto quel che si meritava no? grazie, a presto! Baci!

 

fiamma90: grazie!! cercherò di non farli soffrire più...di tanto...^_- per crescere e imparare bisogna faticareXD wow ho fatto pure rima! grazie! A presto, baci!

 

lele90: dai su, la speranza è ultima a morire!! ancora pochi ostacoli e chissà se troveranno la pace... grazie mille! A presto, baci!

 

Katiya: stupendiosa?XD troppo carino! Ecco qua il nuovo capitolo fresco fresco!! grazie, a presto, baci!

 

vane 91: grazie!!!^^ tra due capitoli spero lo saràXD spero non sia stata pesante la lettura! A presto, baci!

 

Un saluto a tutti quanti!

A presto!

Baci baci

By Lily-Rose

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Capitolo 33
*** Ti aspettavo ***


“Se esprimi un desiderio è perché hai visto cadere una stella; se hai visto una stella è perché guardi il cielo, se guardi il

“Se esprimi un desiderio è perché hai visto cadere una stella; se hai visto una stella è perché guardi il cielo, se guardi il cielo credi ancora in qualcosa…”

 

 

Il penultimo giorno di esami stava giungendo al termine.

Dopo aver superato brillantemente la prova di Difesa nella Foresta Proibita, i sette Grifondoro, futuri Auror, lasciarono la Sala Grande per godersi un po’ di riposo, mentre il restante corpo studentesco consumava il pranzo del giorno.

I Malandrini, una volta toccato il materasso, non si mossero fino a pomeriggio inoltrato e un’insolita quiete regnò nella loro stanza, ad eccezione del fastidioso ronfare di Codaliscia.

Lily Evans, seguita a ruota da Steffy, entrò nella propria camera e si lasciò cadere sul letto, aspettando che il sonno s’impadronisse di lei.

- Sei stata grande – le rivelò la bionda, tirando le tende per scurire l’ambiente per poi andare a sedersi accanto all’amica. Le passò dolcemente una mano tra i rossi capelli, posizionandole una ciocca dietro l’orecchio – Grace ha avuto quel che si meritava…

- Grace? Chi è Grace? Non conosco nessuno con questo nome…- scherzò la prefetto con voce flebile, affievolita dal cuscino.

- Devo rinfrescarti la memoria? Dunque, è quella ragazza bruna che è uscita con il tuo adorato Cercatore all’inizio dell’anno…rammenti?

Di risposta, la bionda Grifondoro ricevette una sorta di mugugno.

- Direi di sì – aggiunse, recuperando la bacchetta e, tramite quest’ultima, afferrò una coperta da stendere sopra la rossa – dovevi vedere Amanda! Si è sganasciata dalle risate: quella ragazza è fuori di testa, ma divertente!

- Tu sapevi del suo piano?

- Solo che le avevi lasciato carta bianca per un’adeguata vendetta…ottima, no?

- Non ho obiezioni. – confessò Lily, alzando le mani come in segno di resa, restando però ad occhi chiusi – dopo il drago di questa mattina, mi va bene tutto…

- Un drago? – si stupì Steffy - i miei complimenti Auror Evans!

L’amica la ringraziò, girandosi su un fianco e accucciandosi sotto la coperta.

La bionda sorrise, poi si alzò per lasciarla riposare e nel farlo le cadde l’occhio sul comodino situato accanto al materasso: sopra di esso giaceva una cornice riversata sulla superficie di legno, la quale celava l’immagine raffigurata.

Steffy prese in mano il portafoto, riportando alla luce la nostalgica fotografia: James e Lily, uno affianco all’altro, ancora inconsapevoli di cosa il destino avesse prospettato loro.

- L’unica cosa che ora desidero prima della mia partenza è che tu e James torniate insieme…- sussurrò la Grifondoro, riponendo il soprammobile al suo posto, con la foto dei due innamorati in bella vista.

Lily aprì le palpebre, stringendo con forza un lembo della coperta: non avevano più parlato della partenza della bionda, anche se entrambe sapevano che il giorno della separazione era vicino.

- Promettimelo Lily…

Una lacrima sfuggì al suo controllo, scendendo repentina sulla candida pelle.

- Non posso, Steffy…- le spiegò drizzandosi a sedere, mentre i verdi occhi diventavano lucidi - potrei non mantenere fede alla promessa…

- Dammi la tua parola che però t’impegnerai, giurami che farai di tutto per riavvicinarti a lui…

La rossa abbassò il capo, sorridendo timida, quando ormai le lacrime le avevano completamente offuscato la vista. Poi annuì.

- E guai a te se non mi tieni aggiornata!

- Lo farò amica mia, stai tranquilla – la rassicurò, abbracciandola – senza censure come sempre.

Una risata strozzata e poi il silenzio, ognuna sulla spalla dell’altra per confortarsi.

Un colpetto contro il vetro destò le due fanciulle da quella serenità.

Steffy andò alla finestra e, scostando la tenda, aprì l’infisso, lasciandovi entrare il volatile.

Il bianco rapace spiegò le ali e fece elegantemente un giro della stanza, per poi planare sulla spalla della Evans.

C’era posta per la prefetto.

Lily le grattò la testina, poi allungò l’indice della mano destra per permettere all’animale di appoggiarvisi.

Era la bianca civetta dal becco nero.

Un sussulto le uscì dalle labbra e strani formicolii cominciarono ad invaderla.

Non aveva più scritto al padre di James da quel fatidico giorno in cui il Cercatore aveva scoperto tutto: che notizie poteva portare ora il candido volatile?

- Che succede? – chiese Steffy, risedendosi accanto alla rossa.

Una busta bianca era legata alla zampetta del rapace.

Non aveva il coraggio di aprirla.

- Non ce la faccio…- le confidò, scotendo con forza il capo, mentre singhiozzi soffocati cominciavano a pervaderla.

- È da parte del signor Potter? – azzardò la bionda, osservando la civetta spazientirsi un poco, desiderosa di tornare in Guferia.

Lily annuì, mentre l’amica strappava il messaggio dalla zampetta del volatile, lasciandolo libero di andarsene.

- Avanti Lily, non avere paura.

Con un gran peso nello stomaco e dei leggeri brividi, la rossa prese in mano la busta e l’aprì.

Lo faceva per lui, l’aveva sempre fatto per lui.

Un biglietto di poche righe, accompagnato da un oggetto familiare.

 

“Al tuo polso sta sicuramente meglio che nel mio cassetto.

Desidero che lo tenga tu, se non con il significato originario, almeno come ricordo.”

J.P.

 

Il braccialetto che James le aveva regalato per Natale era tornato in suo possesso.

Le era costato tanto separarsene e ora quasi non poteva credere di riaverlo con sé.

Lily appoggiò dolcemente il capo sul cuscino, osservando il gioiello legato al suo braccio, al posto giusto.

- Forza amica mia, io conto su di te. E ricordati della promessa! – le rammentò Steffy, dandole un bacio sulla guancia e lasciandola sola, poiché la bionda doveva sostenere l’esame pomeridiano.

La rossa annuì fra le lacrime, affondando il viso nel cuscino e lasciandosi cullare da pensieri felici, mentre un sereno torpore la invadeva.

 

 

Verso sera, quando gli esami del dì terminarono, il castello di Hogwarts si rianimò: un po’ per tutti, il giorno corrente era stato il più faticoso.

Steffy Victorine affrettò il passo, intrufolandosi tra la calca di studenti che assieme a lei aveva sostenuto la prova di Divinazione. Raggiunse in fretta la Sala Comune dei Grifondoro semideserta e salì le scale verso i dormitori femminili: una volta giunta in camera sua, scoprì con rammarico che la sua migliore amica si era già alzata dal letto e abbandonato la stanza in comune.

Aveva un appuntamento con Sirius per le otto e doveva cambiarsi in fretta se voleva essere puntuale: l’esame pomeridiano si era prolungato più del previsto e la bionda, essendo una delle ultime in ordine alfabetico, aveva pazientato per tutto il tempo fino a quando, verso le sette e venti, l’avevano finalmente chiamata.

Tolta la divisa e sciolta la bionda chioma, la ragazza indossò un vestito intero leggero, con fantasia fiori, che la faceva sembrare più grande.

Tentò di pettinare i capelli chiari, pieni di nodi, maledicendoli poiché non avevano un verso in nessuna maniera li mettesse. Alla fine decise di lavarli, dal momento che la sua testardaggine era più autorevole della sua puntualità e nonostante mancassero pochi minuti all’incontro con il ragazzo.

Nel frattempo, Sirius Black attendeva, assieme all’amico Potter, nel corridoio di fronte al quadro della Signora Grassa, fuori dal dormitorio dei grifoni: sdraiati sul parapetto delle scale il Cercatore giocherellava con il suo inseparabile boccino d’oro, mentre Felpato osservava Pix, il Poltergeist, fare una pernacchia al quadro dove Sir Cadogan stava corteggiando una giovane fanciulla indifesa.

- Guarda un po’ chi c’è laggiù…- fece notare Sirius al migliore amico, drizzandosi a sedere.

James tese la mano verso l’alto, afferrando il boccino al volo, poi voltò il capo: Piton camminava frettoloso in direzione della biblioteca, inciampando nella sua stessa tunica troppo lunga e a causa dell’eccessiva quantità di materiale che portava a carico.

L’erede dei Black fece un fischio che attirò l’attenzione dell’ossuto Serpeverde, il quale dopo un’occhiata di disprezzo, continuò per la sua strada.

- Ehi Mocciosus! Quanta fretta! Attento, potresti inciampare…- gli consigliò Potter, il quale formulò nella mente un semplicissimo incantesimo che fece cadere l’irascibile Piton e sparpagliare per terra tutti i suoi preziosi fogli – te l’avevo detto!

Intanto Sirius se la rideva, gustandosi la comica scena dall’alto.

Il futuro professore di Pozioni borbottò parole incomprensibili tra i denti, qualcosa simile a un “Te la farò pagare, Potter”, mentre raccoglieva il materiale sparso sul pavimento.

Nel frattempo, una cospicua schiera di studenti si era riunita per assistere al consueto spettacolo che i due Grifondoro tenevano quando avvistavano Piton nei paraggi: derisioni e sghignazzi abbondarono come rondini a primavera.

Severus, con sguardo allarmato, setacciò l’intero pavimento con inquieto nervosismo: mancava una pergamena all’appello.

- Che c’è Mocciosus? Hai perso la lettera della mammina? – lo mise in ridicolo Black, con voce infantile e, alimentato dalle risa del pubblico, continuò – Severino della mamma, non vedo l’ora che torni a casa: Hogwarts ti sciupa mio caro! Ma ora ci penso io a prendermi cura di te e che non ti passi nemmeno per l’anticamera del cervello di prendere in moglie una di quelle ragazze scostumate: la sceglie la tua mamma la fanciulla adatta al mio Pitoncino!

Molte studentesse inorridirono, mentre la rabbia del Serpeverde aumentava a dismisura. Arrivato al limite della sopportazione, tirò fuori la bacchetta dalla sottoveste e pensò al peggior incantesimo legale da scagliare contro quei due mentecatti.

- Attento Felpato: Mocciosus sta tirando fuori le unghie! – lo avvertì con ironia James, pronto a respingere qualsiasi attacco.

Attento a scherzare col Principe Mezzosangue, Potter…

- Severus è questo il foglio che cercavi? – domandò una voce schietta alle sue spalle.

Piton ruotò il busto di novanta gradi, individuando Lily Evans, la quale si era fatta largo tra la folla, porgergli la pergamena perduta. Gliela strappò dalle mani, prima che la ragazza potesse leggere o capire vagamente di cosa trattasse. 

- Ringrazia Evans, lurido cafone! – gli ordinò Ramoso, proprio come ai vecchi tempi, al quinto anno.

Esattamente in quel momento, Pix schioccò le dita e quattro palloncini pieni d’acqua scoppiarono sulle teste di Sirius, James, Lily e Severus.

La rossa alzò gli occhi al cielo, pensando che ci rimetteva sempre quando si prendeva la briga di difendere il Serpeverde.

Il Poltergeist emise una bizzarra risata gracchiante ed esaltato dal suo scherzo riuscito diede una spinta al Cercatore dei Grifondoro, seduto sulla ringhiera. Potter oscillò vistosamente per poi finire a terra come un sacco di patate, ma grazie alla rossa prefetto che gli attutì la caduta, non si fece alcun male.

Ai piedi della ragazza Ramoso osò alzare il capo, incontrando il duro sguardo di lei: scosse la testa in segno di disapprovazione, poi lasciò il corridoio, infilzandosi tra la cerchia di gente che aveva assistito a tutto lo spettacolo.

- Lily aspetta…- la chiamò James, seguendola mentre sul cadaverico volto di Piton prendeva forma un ghigno soddisfatto.

Il quadro del passaggio dei grifoni si aprì, lasciandone uscire l’elegante Steffy, ignara di quanto accaduto.

- Che succede? – domandò, vedendo il proprio ragazzo bagnato da capo a piedi che rideva da solo.

- Niente solo Mocciosus che…ah!

Anche la Signora Grassa, appena vide la biondina, levò un acuto che mandò in frantumi il bicchiere di cristallo tenuto in mano.

- Ragazza mia, una controllatina allo specchio prima di uscire non ti farebbe male, sai? – le consigliò la donna affettuosamente, aggiustandosi la crocchia.

Steffy spostò lo sguardo dal quadro a Sirius, che se la stava ridendo sotto i baffi. Quindi afferrò la bacchetta del moro e fece comparire dal nulla uno specchietto che testimoniò l’orrendo stato dei suoi capelli.

- Oddio! – fu l’unico commento che la ragazza riuscì a proferire – ecco perché le ragazze in Sala Comune mi hanno riso dietro…

Sirius insolente non accennava a smettere di ridacchiare, nonostante la pacca sul braccio della bionda.

- Sei veramente un disastro conciata così! – le confessò, beccandosi una gelida occhiata, anche se niente si distaccava più dalla verità: la bionda capigliatura era completamente ritta, tanto che alzava la ragazza di una trentina di centimetri – ma che hai combinato, monella?

- Per asciugare più velocemente i capelli ho usato una magia che mi aveva consigliato Clelia Widdings, una del quinto anno e ora invece ho questo cespuglio in testa…maledetta!

- Ah sì, la conosco…- dichiarò vago Felpato, poggiandosi al muro – brava ragazza, una che ci sa fare…

- Sirius Black c’è qualcosa che dovrei sapere e non so? – chiese Steffy, avvicinandosi pericolosamente al Malandrino – mi stai dicendo che è la ripicca di una qualche tua ex?

Il moro fece spallucce, lasciando che il mistero s’insidiasse nella mente della bionda.

- Non nego che mi venisse dietro come la mia stessa ombra, ma…sai come sono, troppi elogi mi danno alla testa – rivelò, portandosi una mano alla fronte come se stesse recitando dei versi impegnativi.

- Quanto sei scemo! – esclamò Steffy, dandogli una spinta che non lo mosse di un centimetro.

Sirius Black non sarebbe mai cresciuto…

- Dai vieni con me, istrice: ti porto in un posto speciale…

 

 

Dicono che le favole non esistono…eppure perché mi sembra di fuggire dal principe azzurro?

 

Lily Evans salì velocemente le scale che l’avrebbero portata il più lontano possibile dalla folla schieratasi per assistere all’esibizione dei due Malandrini.

James in quattro falcate la raggiunse, tuttavia dovette attendere il cambiamento delle scale per arrivare al suo stesso corridoio.

- Lily aspetta…- la chiamò nuovamente il ragazzo, visto che la rossa stava salendo sempre più in alto.

- James, non ti passa per la mente che forse non voglio essere disturbata?

Il suo tono era duro, deciso come prima della loro storia.

- Non ne vedo il motivo, mia cara Evans…

La rossa alzò gli occhi al soffitto, appoggiandosi al parapetto visto che il moro era a un piano inferiore: non desiderava troppo vantaggio.

- Potter, la tua delicatezza mi scalfisce il cuore – disse sarcastica, per poi continuare il cammino caparbia. Non notò il cambiamento che le scale fecero all’ultimo secondo e, credendo di averlo alle spalle, rimase sorpresa quando si ritrovò faccia a faccia col Grifondoro. Rimase un attimo interdetta e controllò anche dietro di sé, mentre sul volto del Cercatore splendeva un sorriso raggiante.

- Davvero Evans? Non sai quanto questo mi lusinghi…- le confessò con sguardo magnetico.

- La cortesia non ti si addice, Potter…sei troppo altezzoso e furfante per apparire un ragazzo galante!

- Sa di sfida Evans, attenta: potrei vincere…

- Non competo con una canaglia come te – lo avvertì la rossa: decretare chi avrebbe vinto la gara di sguardi risultava alquanto difficile.

- Bè, allora mi permetterai almeno un baciamano per dimostrarti che invece un po’ di galanteria aleggia anche nel mio cuore – osò il Malandrino, stuzzicandola.

James le prese la mano, piegandosi verso di lei e gliela baciò con trasporto, lambendole il palmo.

- Vedi Potter, non lo sai neanche fare…

Prima che potesse ribattere ulteriormente, il Grifondoro le alzò la manica della camicia, scoprendole il polso: il braccialetto regalatole era al posto giusto.

Lily capì solo allora qual era stato l’intento del moro fin dal principio: altro che buone maniere.

- Malandrino fino in fondo – riferì lei, beccandosi un’alzata di spalla del ragazzo – non avevo dubbi.

Ancora una volta la rossa gli sfuggì, fece dietrofront e marciò spedita verso una meta ignota.

- Lily aspetta…dove vai di nuovo?

Riprese a seguirla come un cagnolino, fino a che la ragazza non girò per un corridoio stretto ed entrò in una delle stanze alla sua sinistra.

- James smettila di venirmi appresso: desidero stare un po’ sola – ma la rossa vide che il Cercatore non le prestava più l’attenzione di prima, bensì osservava qualcosa d’ignoto alle sue spalle. Lily si voltò per scorgere, appoggiato al muro, un oggetto che appariva fuori luogo in quell’aula: i due si avvicinarono curiosi, tanto quella cosa li tentava.

Lo specchio, alto fino al soffitto, con una cornice d’oro che si reggeva su due zampe di leone, presentava incisa una curiosa iscrizione: “Erouc li amotlov li ottelfirnon”.

Lo Specchio delle Brame.

- A chi servirebbe uno specchio così grande? – domandò sarcastica la rossa e sorpresa di non essere mai capitata in quella stanza.

- A Vitious, ovvio.

Il moro le strappò un sorriso, fino a quando uno strillo riempì l’aula.

- Che succede adesso? – chiese guardingo Potter, passandosi una mano sulla tasca dove nascondeva la bacchetta magica.

- James…- lo chiamò frastornata con voce confusa – perché stai tenendo in mano due bambini in fasce?

Il ragazzo strabuzzò gli occhi nocciola, facendo cadere gli occhiali dal naso.

- Come? E dove sarebbero? – domandò, guardandosi braccia e mani.

- Lì! – indicò Lily col dito verso la superficie riflettente – e ci sono anche tutti gli altri…oddio! Mia sorella ci sta provando con Remus, che scena tremenda!

James Potter assottigliò lo sguardo, scrutando attentamente la superficie riflettente: vide se stesso stringersi a Lily, baciarla appassionatamente e buttarla su un letto.

Il ragazzo arcuò un sopracciglio, non trasgredendo alcuna emozione: era lo Specchio dei Desideri quello?

Poi la scena cambiò e si ritrovò davanti a una chiesa, accanto alla Evans mentre quest’ultima, abbigliata di un elegante vestito bianco, teneva in braccio un bambino: il pargolo stringeva nella piccola manina una pallina d’oro, troppo grande per le sue dita. E poi vide dietro di loro, avvicinarsi Sirius, Remus, Peter, tutti gli amici e i parenti.

- Allora li vedi? – domandò la prefetto, osservandosi in cucina preparare ben cinque biberon di latte.

- No…ma ho visto qualcosa di meglio: in abito da sposa sei proprio uno schianto Evans!

Lily s’impedì categoricamente di arrossire, ma il tentativo fu vano.

- Ma come? Alla tua sinistra: c’è Remus che non sa come scollarsi di dosso Petunia, non li vedi?

- No…in quel posto c’è mio padre…

Entrambi abbassarono il capo e un’imbarazzante silenzio crebbe tra i due Grifondoro.

- Lo hai più sentito? – azzardò a chiederle.

- No. – sussurrò flebile, tanto che James fece fatica a sentirlo.

Erano scomodi quei monosillabi…difficili quei silenzi…

- Guarda, ora mi stai facendo piedino sotto al tavolo – l’avviso lui, tornando a fissare lo specchio.

- Come? – sbalordita alzò il capo da terra, ma come sempre non vide le stesse cose del ragazzo – James, perché io invece vedo che mi stai sbottonando la camicetta? Ah no…ora stai improvvisando uno strip-tease!

Entrambi scoppiarono a ridere, mentre le scene cambiavano rapidamente.

Poi, la rossa prestò più attenzione all’incisione sulla cornice dello specchio, anagrammandola.

- Non…rifletto…il…volto…ma…

-…il cuore.

I due ripensarono alle immagini appena viste e un misto di imbarazzo e sicurezza s’insediò tra loro. Ma non fecero in tempo a formulare altri pensieri, poiché la porta dell’aula si spalancò improvvisamente, facendo entrare al suo interno due giovani studenti impegnati a scambiarsi amorevoli effusioni.

Panico.

James e Lily non riconobbero all’istante le identità dei due innamorati, dal momento che il loro interesse principale verteva sulla via di fuga da quel posto: la porta era bloccata dagli amanti che, a causa della penombra della stanza, non si accorsero della presenza di Potter ed Evans.

Rimaneva lo sgabuzzino.

Il Cercatore fece cenno con il capo di dirigersi verso il ripostiglio e la rossa lo seguì, anche se l’idea di restare chiusa, per chissà quanto tempo, in un buco largo due metri per due assieme a James con a disposizione una sonora dimostrazione di quello che avveniva nell’aula vicina, non è che l’allietava più di tanto.

- Ma sono Nick e Amanda! – li riconobbe Lily, sussurrandolo non proprio a bassa voce. Più che altro aveva riconosciuto il bizzarro completo intimo di lei, rosa, adornato di piumette che le aveva mostrato in biblioteca.

I due innamorati parvero accorgersi di non essere affatto soli e così fecero luce nella stanza.

- Capitano, Lily! Non sapevo aveste scelto lo stesso nostro posto per approcci più intimi: che curiosa coincidenza! – esclamò Amanda compiaciuta, non curandosi di aver metà camicia slacciata, mentre Logan invece mostrava evidenti segni d’imbarazzo.

- Scusateci. Non volevamo interrompere niente – disse la prefetto con garbo.

- Tranquilla, Lily! Anzi perché non restate e facciamo una gara? Vi va? Capitano, non puoi rifiutare una sfida come questa!

Solo un pensiero balenò nella mente della rossa: James Potter amava le sfide.

- Ci dispiace, ma preferiamo continuare da soli – la fece breve la Evans, trascinando il Malandrino fuori dalla porta – buon proseguimento!

 

 

Una barchetta di legno scivolava silenziosa nelle acque del Lago Nero.

Il moro stava remando senza fatica, mentre la ragazza si guardava intorno preoccupata.

- Qualcosa non va? – domandò il Malandrino non capendo il motivo di tale nervosismo.

- Sirius, dove mi stai portando? – chiese Steffy, dopo una risatina irrequieta, reggendosi energicamente ai bordi.

- A fare un giro in barca…pensavo fosse una cosa romantica per voi ragazze!

La bionda non riuscì a nascondere un sorriso spontaneo che si formò sul suo volto, nonostante l’inquietudine non l’abbandonasse nemmeno per un secondo.

- Sirius, sai che sul fondo vive una piovra gigante, vero?

A quella dicitura, il Grifondoro emise uno sbuffo e alzò una spalla.

- Capirai, cosa vuoi che sia? Un po’ di avventura non fa mai male…

- Giusto! Dimenticavo che Sirius Black ama il rischio e il pericolo, che sciocca a scordarlo! – pronunciò, dandosi una finta botta sulla fronte.

- Ci fermiamo qui. – comunicò, smettendo di remare e togliendosi la maglietta.

- Che stai facendo? – domandò Steffy ansiosa, osservandolo alzarsi in piedi.

Felpato saltò, tuffandosi nelle acque del Lago Nero.

D’accordo, quella sera il suo bel fidanzato aveva deciso di farle prendere un attacco di cuore.

Riemerse dopo pochi secondi, invitandola a raggiungerlo.

- Io non so nuotare…

- Ti reggi a me, dai non puoi perderti il bagno di fine anno! – si lamentò, schizzandola.

- Se è per questo non l’ho mai fatto, non sarebbe una grossa perdita – disse, sporgendosi un po’ per contrattaccare gli spruzzi ricevuti.

Mossa sbagliata, Steffy…

Il Malandrino ne approfittò subito e, prendendola per un braccio, la trascinò giù nelle acque del lago. La bionda tornò a galla, dimenandosi e si aggrappò fermamente al collo del giovane, tremando come una foglia.

E prima che la ragazza potesse ribattere, Sirius le sigillò la bocca con un bacio. 

 

 

Remus John Lupin osservava il cielo quella sera, perso tra i suoi pensieri e tra le stelle del firmamento.

Adorava restare a scrutare lo spazio celeste, appoggiandosi al davanzale della finestra.

Solo, in compagnia della luna.

Quella luna che amava e odiava allo stesso tempo.

La odiava quando si mostrava in tutta la sua bellezza, piena e luminosa.

L’amava invece quando si esibiva timida, un quarto e pochi frammenti di sé.

E perdendosi in quella distesa infinita di oscurità, si poneva delle domande, molte delle quali conosceva già la risposta.

- Chissà se il mondo mi accetterà per quello che sono…

Un lupo mannaro.

Vuoi la verità, Remus? Solo i migliori ti accoglieranno a braccia aperte.

Perché lui era speciale.

Questo gli era sempre stato detto dal giorno in cui Greyback l’aveva morso, e alla fine si era illuso, ci aveva creduto. Ma nel momento in cui le utopie non bastano più, ci si accorge che non rimane più niente a cui aggrapparsi.

Ma lui lo aveva: i suoi amici, che lo avrebbero sempre accompagnato nelle notti di luna piena, quando l’astro non si sarebbe curato di celare la propria vanità, il proprio fascino.

E di questo, era grato a tutti loro.

Loro che c’erano sempre e che sarebbero sempre stati con lui.

Non era la solitudine a spaventarlo, ma l’abbandono. Tuttavia, Remus sapeva bene che i Malandrini non l’avrebbero abbandonato.

Mai.

Fino alla morte.

- Chissà se esiste una ragazza che…

Ma in quel momento la porta della propria camera si aprì: Codaliscia entrò nella stanza, sgranocchiando da un sacchetto per poi buttarsi con un tonfo sul materasso.

- Che succede? – domandò il topastro, accorgendosi solo più tardi dell’incalorimento delle guance di Lupin.

Il prefetto scosse la testa, determinato.

Se una stella tanto luminosa quanto pura avesse incrociato il suo cammino, sperava almeno di riuscire a riconoscerla in tempo.

 

 

Lily proseguì spedita verso la Sala Comune dei Grifondoro, seguita da James che cercava in tutti i modi di fermarla. Solo per le scale che separano i dormitori femminili da quelli maschili, riuscì a bloccarla per un braccio e a trattenerla.

- Che c’è?

Si perdeva dentro la sincerità di quello sguardo color smeraldo.

Lo confondeva, lo stregava.

- Vieni con me – la incitò il bel Cercatore, non togliendole gli occhi di dosso.

Si avvicinò ulteriormente, come bisognoso di un contatto fisico, di sentirla su di sé, di riempirla di carezze e baci.

La ragazza abbassò il capo intimidita e si mordicchiò il labbro inferiore, consapevole di cosa stesse succedendo. Trattenne il fiato, ma poi scostò il viso da una parte e chiuse gli occhi.

Lo stomaco di James fu travolto da una fitta di dolore, tuttavia quando la rossa fece per andarsene, non mollò la presa e la fermò per una mano. 

- Te ne vai? – le domandò e, vedendola titubante e indecisa su cosa rispondere, continuò – vieni a fare un giro con me?

L’espressione sicura di sé alla James Potter la fece sospirare e storcere le labbra, ma non riuscì a rifiutare l’invito.

- Salgo un attimo per andare in bagno. Scendo tra pochi minuti.

Le lasciò la mano, interrompendo il contatto fisico ma non quello visivo: James la seguì allontanarsi e salire le scale, mentre i capelli scarlatti le ondeggiavano lungo la schiena e le pieghe della gonna oscillavano da una parte all’altra.

Poi si sedette su una delle poltrone rosse della Sala dei grifoni, attendendo.

E lo avrebbe fatto a lungo, purtroppo.

 

 

Lily Evans aprì la porta della camera e la richiuse velocemente dietro di sé. Si appoggiò con il dorso sul battente, tirando un sospiro di sollievo e chiudendo gli occhi.

Aveva paura dell’amore?

Forse in lei si era spenta la speranza e la paura d’illudersi aveva sopravvalso il sogno di ricostruire un rapporto.

Ma non avrebbe permesso al suo orgoglio e alle sue angosce di reprimere i sentimenti che provava: lo aveva promesso. Altrimenti Steffy non glielo avrebbe mai perdonato, e nemmeno la sua coscienza.

Sarebbe stato peggio vivere nel rimorso e siccome detestava rimpiangersi, sospirò decisa, pronta per riavvicinarsi all’amore.

- Ti stavo aspettando.

Lily trattenne il fiato per lo spavento, poi assottigliò lo sguardo alla ricerca della sagoma dell’interlocutore nel buio della stanza.

Credeva di essere sola, evidentemente non era così.

Nascosto nell’ombra e sprofondato su una poltrona dove lei e Steffy erano solite appoggiare i vestiti, sedeva Alejandro Garcia.

La rossa non aveva notato né scorto la presenza dell’insegnante sia per la penombra della camera, sia per l’agitato stato emotivo che l’accompagnava in quel momento.

- Che fai qui?

Non le piaceva quella situazione e l’istinto le suggerì di scappare via, ma il moro con uno schiocco di dita fece scattare la serratura, impedendole la fuga.

Tensione.

Quel ghigno perverso che affiorava sulle labbra di lui l’agitava, tanto che la rossa preferì allontanarsi dalla traiettoria del suo sguardo.

- Non capisco…- disse, scandendo bene le parole quando invece erano evidenti le intenzioni del ragazzo.

- Sai Lily…domani mattina partirò: il tuo adorato preside non ha nemmeno voluto aspettare l’ultimo giorno di scuola per intimarmi a fare le valigie. Che mancanza di scortesia, non trovi?

Il ventenne si era alzato dalla poltrona e non era un buon segno.

- Avrà avuto i suoi buoni motivi.

- E così – continuò, prendendo possesso della conversazione e alzando la voce – ero sicuro che tu volessi darmi un ultimo saluto…

- Giusto! – esclamò la prefetto, arretrando fino al camino – ciao e buona partenza!

- Eh no, non così – le rivelò, bloccandola al muro – conosco un modo molto più piacevole per entrambi e sono sicuro che dopo dimenticherai James in un baleno!

- Io non lo voglio dimenticare! – s’impose la rossa con sguardo sconcertato e cercò di allontanarlo, facendo pressione sul petto del ragazzo – stammi lontana!

Alejandro non l’ascoltò nemmeno: preso da un selvaggio istinto cominciò a baciarle il collo, bloccandole i polsi.

- Finiscila! Mi fai schifo! – strepitò la rossa, scalciando per liberarsi e lo beccò anche in un punto abbastanza doloroso, ma non servì a niente: il moro ripartì alla carica più di prima.

- Perché mi stai facendo questo? Cosa ti ho fatto? – gli domandò Lily con gli occhi lucidi, dimenandosi con tutto il corpo. Ma lui non gli rispose e, quando notò che la ragazza aveva smesso di agitarsi sotto il suo tocco, le passò una mano dietro la schiena e una su un fianco.

Eppure Lily non aveva ceduto: voltando il capo da una parte, scorse una specie di vaso a forma di goccia, situato vicino al camino, con dentro dell’ignota polvere chiara. Non era cenere e se non ricordava male, si trattava di polvere elfica, usata dagli elfi domestici delle cucine per smaterializzarsi nelle diverse Sale.

Allungando la mano, riuscì a prenderne una manciata e così provò l’ultimo tentativo di fuga: lasciò cadere della polvere sopra la sua testa e spontaneamente chiuse gli occhi. Quando li riaprì, non sentì più le carezze dell’arciere sulla pelle, né i suoi baci sgraditi: solo un leggero formicolio le invase il corpo fino a che si accorse di trovarsi nelle cucine.

- Signorina Lily venuta a trovare Ross? Ross molto felice signorina! – squittì un vecchio elfo domestico di sua conoscenza e non appena si rese conto di essere al sicuro, Lily scoppiò in un pianto liberatorio – signorina, Ross avere sbagliato? Ross cattivo, picchiare Ross! – e la creatura cominciò a darsi dei forti colpi con la scodella che reggeva in mano, convinto di essere stato lui la causa del pianto della rossa.

- No…- riuscì a dire Lily tra i singhiozzi, accasciatasi a terra, tanto che ora si trovava all’altezza dell’elfo – è tutto a posto ora…

 

 

Nel frattempo, James Potter si muoveva incessantemente per la Sala Comune, attendendo l’arrivo di Lily: fece su e giù per la stanza, si sedette e si rialzò dalla poltrona almeno una decina di volte, ebbe pure il tempo di farsi una chiacchierata con la Signora Grassa, ma della rossa nessun segno.

Forse aveva cambiato idea…o forse no…

Aspettò e aspettò, fino a quando sentì dei frettolosi passi scendere le scali: si voltò di scatto, certo di vedere la prefetto dei suoi sogni.

E invece, individuò Alejandro Garcia uscire dal dormitorio femminile: fatto assai insolito.

I due si squadrarono dalla testa ai piedi, nella speranza di trovare qualche cicatrice dal loro ultimo incontro ravvicinato.

James lo vide andarsene via in fretta, con passi lunghi e meno decisi del solito: cercò di non pensarci, considerando il tutto solo una coincidenza, anche se la sua mente maturò un brutto presentimento.

 

 

“Se esprimi un desiderio è perché hai visto cadere una stella; se hai visto una stella è perché guardi il cielo, se guardi il cielo credi ancora in qualcosa…”

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccomi di nuovo qua con il penultimo capitolo di questa storia: immagino che molte di voi ormai non ci speravano più, ma finalmente sono riuscita ad ultimarlo. Come spero avrete notato, questo capitolo è un po’ più lungo del solito, mi sono venute in mente tante idee che all’inizio non avevo in progetto e non potevo lasciarle solo nella mia testa: così per farmi perdonare della lunga assenza, avete letto qualcosa in più!

Il rientro a scuola credo sia stato abbastanza traumatico per tutte dopo le vacanze natalizie: tenete duro e tirate fuori la grinta!

 

Ringrazio le persone che hanno recensito e finalmente posso dire di aver inaugurato l’anno nuovo con il primo capitolo del 2007:

 

aly12potter: Grace ha avuto quel che si meritava, la sua uscita di scena è stata penosa ma si meritava una bella lezione! ^_- grazie, a presto! Baci!

 

magic girl: ti ringrazio! Veramente leggi la mia storia dal lontano dicembre del 2005? Wow, me commossa!^^ se penso che all’epoca non riuscivo proprio a immaginare quando sarei arrivata alla fine della storia mi arrabbio un po’ con me stessa, perché non avevo fiducia della mia testardaggineXD  non ho proprio postato prestissimo, purtroppo sono riuscita ad aggiornare solo dopo un mese, ma spero che il prossimo capitolo mi farà meno dannare! A presto, baci!

 

Lionel: eh già e questo è il penultimo! Avevo in mente di fare il seguito, Lily e James fuori da Hogwarts ma non è un progetto imminente, ci devo lavorare su e organizzare il tutto. Penso che dopo mi dedicherò ad alcune one-shot su i due protagonisti o magari anche su altri personaggi di Harry Potter, nell’attesa del seguito^_- grazie, a presto! Baci!

 

FRANCI92: eh no, non si sistemerà subito tutto da come hai potuto vedere in questo capitolo però il prossimo è l’ultimo della prima parte quindi in teoria dovrebbe finire tutto bene…oppure potrei fare una sorpresa pure lì? Potrei stupirvi in qualche modo, ci sto pensando suXD sulla frase di questo capitolo ero indecisa fra tre, poi ho messo questa ma molto bella sarà quella del prossimo! Sì hai capito bene, tranquilla: sta finendo la prima parte, avevo in mente di fare anche la seconda quando James e Lily sono fuori da Hogwarts. Ma non è un progetto imminente, devo organizzare un po’ di cose, così nel frattempo mi dedicherò magari a delle one-shot prima del seguito^^ grazie, a presto! Baci!

 

Nana92: ciao! Ti ringrazio, mi fa molto piacere che la mia storia sia una tra le tue preferite!^^ bè, ti do il benvenuto sul sito allora, visto che è da poco che sei iscritta, anche se è passato più di un mese dalla tua recensione perché non ho più aggiornato^^”” spero continuerà a piacerti, a presto! Baci!

 

alexandra jane: per la gioia di tutti Grace è uscita definitivamente di scena…oppure no? Magari nella seconda parte se vi manca tanto potrei farla riapparire, che ne dici?XD sì farò un continuo, anche se non subito, devo organizzare il tutto. Ci sei tu a far compagnia a Sirius? Riferirò, anche se non è facile essere la sua fidanzataXD davvero ti sembra di vivere con loro? Me commossa! A presto e grazie! Baci!

 

vane91: grazie mille! Mi fa piacere! E lo so che c’è trepida attesa per il finale che sarà col bottoXD anche lì non mancheranno i colpi di scena, come sempre ovviamente^_- sì, certo scriverò molto altro perché amo scrivere, riesco a esprimermi meglio e mi scarica!! A presto, baci!

 

kla: sono certa che Grace ti mancherà con i suoi trabocchettiXD ero indecisa se mettere la scena di Alejandro oppure no, ma alla fine era importante per l’evolversi della trama e anche per far vedere che Lily è abile e sa cavarsela da sola, perché ho come il presentimento che l’ho fatta passare per quella che è sempre in pericolo e ha bisogno di qualcuno per cavarsi dai guai^^”” ma non è così! Grazie, a presto! Baci!

 

Lizzyluna: eh lo so però se la mandavo al rogo l’associazione S.M.A.R. “Streghe Mandate Al Rogo” mi avrebbe ripagato con la stessa moneta perché Grace è sotto la loro protezione e allora ho dovuto limitare i danniXD sono contenta che la vendetta ti sia piaciuta! A presto, grazie! Baci!

 

herm993: sono contenta che Amanda, un personaggio inventato di sana pianta dalla mia testolina abbia avuto così successo! Il Bello Addormentato si è svegliato, bravo JamesXD ti ringrazio e spero allora di dare il massimo nell’ultimo!! A presto, baci!

 

evelin90: giusto, non si risolve nulla con la violenza! Amanda sta diventando la nuova super-eroina, mi fa stranoXD  sì, James si è svegliato dallo stato di cretinanza in cui era caduto! Mi sa che ha avuto paura di teXD ti ringrazio, a presto! Baci!

 

giuli potter: mi dispiace di essere riuscita ad aggiornare solo dopo un mese^^”” ok, me la sono presa comoda però il capitolo è un po’ più lungo, spero mi perdonerai! (lilyrose con l‘aureola e le mani giunte spera di non essere colpita da un grosso fulmine di giuliXD) sì, davvero troppo forti i cesaroni, non vedo l’ora che inizino le riprese della seconda serie! A Grace dovevo pure tagliare la lingua? Ma poverina, è l’unica arma che ha dopo rimane indifesa e disarmata: ho capito, ti mancherà…lo so che in fondo in fondo ne sentirai la mancanzaXD grazie, a presto! Baci!

 

lucy@pimpa: purtroppo non sono riuscita ad aggiornare prima di ora^^”” lo so, ho fatto penare nell’attesa ma ce l’ho messa tutta, purtroppo il capitolo mi ha fatto abbastanza dannare: all’inizio mi era preso un blocco e alla fine non riuscivo a finire per le troppe cose…me tapina…grazie, ne sono molto contenta!! A presto, baci!

 

Yo91: no, non si sono rimessi insieme e nemmeno in questo capitolo…me cattivella e abbastanza sadica, sì lo soXD ma adoro mettere suspance…eh la tanto attesa vendetta è finalmente arrivata, povera Grace non c’è nessuno che è rammaricata per lei? No, mi sa di noXD già, l’amore è bellissimo e talmente profondo che a volte è difficile da descrivere^_^ Alejandro combina un bel casotto!! Ma non succede niente…sì farò il seguito anche se non subito…grazie, a presto! Baci!

 

ElizabethLovelace: ciao! Mi ha fatto riflettere il tuo commento, tranquilla non sei stata pedante, io stessa m’impunto sui particolari e le critiche costruttive sono ben accette perché aiutano a migliorare! Purtroppo i pronomi sono uno dei miei punti deboli, il mio tallone d’Achille, me lo porto dietro da un pezzo e, come ben saprai, gli errori che fanno “le radici” sono quelli più difficili da combattere. Ho cercato in questo capitolo di starci attenta, li ho messi il meno possibile e ti sarai anzi grata se mi facessi notare dove sbaglio, quando lo noti, poiché mi servirà in futuro sia per scrivere storie ma anche nei temi. Ti ringrazio e spero continuerai la lettura di questa storia, ormai al termine. A presto, baci! 

 

Mary Cry: ecco partire una ola in omaggio ad Amanda, mi sa che questa benedetta ragazza si monta la testa prima o poi con tutti gli elogi che ha ricevuto!XD come faccio a stupirti anche al 32 capitolo? Ho una pozione magica^_- grazie, a presto! Baci!

 

robertina: mi fa piacere! Ecco qua il penultimo capitolo e spero di riuscire a mettere presto anche l’ultimo, credo il più difficile per una scrittrice! Grazie, a presto! Baci!

 

 

Un saluto a tutti i lettori, alla prossima con l’ultimo capitolo di questa storia!!

Spero di riuscirci al meglio!

Baci baci

Lily-Rose

 

 

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Capitolo 34
*** Che sia femmina ***


Ragazze, lo so è da non credere

Ragazze, lo so è da non credere.

Qualcuno non ci sperava più, altri ci credevano poco anche se continuavo a ripetere che prima o poi avrei aggiornato.

Quel prima o poi è arrivato, cari lettori: spero comunque che qualcuno abbia continuato a sperare e a crederci come me…

Ora come ora non posso fare altro che scusarmi per l’ENORME ritardo: sono passati mesi dall’ultimo aggiornamento, ma la scuola e le varie attività extra mi hanno tenuta veramente impegnata. Ora ho ripreso le redini in mano anche se manca poco alla fine: ho scritto il finale di questa fanfic, ma per una decisione personale ho pensato di articolarla in due capitoli, quindi vogliate scusarmi ma il vero e ultimo capitolo sarà il 35° che pubblicherò questo sabato, quindi non temete!

Ringrazio coloro che hanno commentato lo scorso capitolo: evelin90, Lady Mimy, aly12potter, robertina, vane91, FRANCI92, Lionel, Solage, Mary Cry, lily_jolly, enya, PrinceLily, alexandra jane, herm993, GinevraDark, Lolly 94, LoRtFrOg, Yo91, Lizzyluna, giuly potter, lucy@pimpa, Hila smemo4ever, miyu90, _Nefer_, London e gatteinomane, coloro che mi hanno incitato a scrivere e anche coloro che hanno perseverato e mai mollato la presa.

Ora vi lascio alla lettura, un piccolo assaggio di quel finale a cui tengo tanto e che spero sarà di vostro gradimento!

A sabato con il 35°, ultimo capitolo!

Baci baci

Lily-Rose

 

 

 

 

 

CAPITOLO 34°

“CHE SIA FEMMINA”

 

 

“Ci sono persone nella vita che non vorresti mai incontrare per paura di sentirne la mancanza...”

 

 

Rumori di pentole e scodelle svegliarono l’addormentata Lily Evans.

Non rendendosi conto di dove si trovasse, aprì più di una volta gli occhi verdi, vedendo una decina di elfi domestici trafficare con del cibo: stavano preparando la colazione.

Si rizzò a sedere, accorgendosi di provare dolore alla schiena: dormire su una tavola di legno non era stato il massimo, ma almeno sicuro.

Se solo ripensava a quanto successo la sera prima, cominciava a tremare e il panico le invadeva il corpo.

Le mani di lui incatenate alla sua vita, ai suoi polsi.

Sul suo collo baci sgraditi, una fastidiosa vicinanza: solo un capriccio da soddisfare.

Ma non gliel’aveva permesso.

Ora Alejandro Garcia era partito, sparendo dalla sua vita e la rossa desiderava solo dimenticare.

- Signorina Lily, volere mangiare? Tanto cibo qui per fine scuola, signorina, volere sì? – chiese l’elfo Ross premurosamente, arrivandole alle ginocchia.

La rossa dopo quei brutti pensieri tornò alla realtà, ricordando che quello sarebbe stato l’ultimo giorno della sua vita che avrebbe passato ad Hogwarts.

 

 

Prepotenti raggi di sole entravano dalle finestre della Sala Comune rosso-oro, rischiarando la stanza dei Grifoni adornata di quadri ancora appisolati.

Quella mattina, James Potter aspettò con pazienza che tutti gli studenti fossero scesi dai propri dormitori, cercando in ogni ragazza il volto della sua Evans. Ma di lei nessuna traccia.

Aveva fatto qualcosa di male?

Si passò una mano tra i capelli ribelli, ripensando al suo comportamento: non l’aveva presa in giro più del solito, né fatto alcuna avance troppo spinta. Allora per quale motivo non si era più fatta viva?

Ad un certo punto, nel silenzio della Sala, James udì dei leggeri tacchi scendere le scale: dal passo garbato doveva essere una ragazza.

- Capitano! – l’apostrofò la bionda, raggiungendolo e facendosi una coda alta – che cavaliere aspettarmi! Mi dispiace darti questa delusione, ma non c’è più nessuno nei dormitori femminili: sono stata l’ultima a scendere.

- Amanda sei sicura?

Lei annuì, prendendolo sottobraccio.

- Sei un dormiglione, dovresti fare di meglio: sai che Lily si alza molto presto! 

Peccato che lui era rimasto ad attenderla tutta la notte.

Presa la scopa, aveva pure volato fino alla camera della rossa, ipotizzando si fosse addormentata. Con il desiderio di spiare il suo sonno, il Cercatore aveva percorso tutto il dormitorio femminile, imbattendosi anche in fanciulle in desabie; ma davanti alla finestra della rossa aveva trovato le tende tirate come se la furba prefetto avesse già supposto l’idea del moro.

I due giocatori di Quidditch, arrivati in Sala Grande, si accomodarono nei soliti posti e James più che due amici, trovò due addormentati seduti di fronte a lui: Steffy appoggiata sulla spalla del suo migliore amico e Sirius sulla testa della bionda.

- Abbiamo fatto le ore piccole, eh? – fece a gran voce, mentre anche Peter e Remus si accomodavano sulla panca.

I due si svegliarono di colpo, sbattendo la testa uno contro l’altra.

Massaggiandosi la parte dolorante, Felpato mostrò a tutti le sue tonsille, sbadigliando a bocca aperta mentre la ragazza si rimetteva a posto.

- Steffy, hai per caso incontrato Lily questa mattina? – domandò Potter, versando a entrambi gli amici del caffè al posto del solito succo di zucca.

- Veramente è da ieri pomeriggio che non la vedo – rispose un po’ imbarazzata la bionda – le è successo qualcosa?

- Credo non voglia più parlarmi, né vedermi…

- Che novità! – esclamò Sirius, bevendo l’amaro liquido nero tutto d’un fiato.

- Che hai combinato stavolta? – gli chiese il saggio Lupin, l’unico con un libro aperto prima dell’esame di Pozioni.

- Capitano, non dirmi che non sei stato all’altezza della situazione? – s’intromise Amanda, la quale aveva sentito più o meno tutto il discorso – ti sei scelto un osso duro: mi sa che le prossime volte dovrai impegnarti di più per soddisfare la mia amica Lily! Non credi anche…- ma l’esuberante Cacciatrice fu, per l’incolumità di James Potter, fortunatamente interrotta.

- Scusatela! – s’intromise Nick Logan, tappandole letteralmente la bocca per impedire alla ragazza di continuare il vivace racconto.

Le reazioni degli amici del Cercatore furono alquanto diverse: Lupin quasi si strozzò con il tè, Steffy spalancò gli occhi in una maniera disumana, Felpato scoppiò a ridere come un dannato, mentre Peter non capiva cosa diamine James non fosse riuscito a fare.

- Nel Quidditch sei allenato amico mio, ma… - Sirius non riuscì a terminare la frase: si beccò una sberla dalla sua dolce fidanzata che lo fece teneramente guaire di dolore.

- Dov’è che non sei allenato James? – s’intrufolò Codaliscia con faccia disorientata, visto che non capiva mai quei discorsi: si ritrovava sempre a fare la figura dell’idiota e non gli andava giù – ti serve un aiuto? Se vuoi ti do una mano!

Remus, raggelato da quei discorsi, si alzò da tavola senza terminare la colazione: con la solita diplomazia, raccolse le sue cose e salutò quei pervertiti dei suoi amici.

- Non ho bisogno di nessun aiuto, vado benissimo in tutto e non è per quello che Lily non vuole più parlarmi!! – esclamò il Cercatore, cercando di recuperare un po’ di dignità personale.

La campanella delle lezioni suonò puntuale, incitando gli studenti a raggiungere le aule d’esame e, per fortuna di Potter, il discorso non cadde più sulle sue possibili prestazioni sessuali.

 

 

La clessidra di sabbia venne girata nello stesso istante in cui il professore si sedette: avevano tempo un’ora per preparare l’oscuro intruglio.

Il Distillato della Morte Vivente.

I futuri Auror cominciarono ad accendere il fuoco per far bollire l’acqua del calderone.

La tensione era alta.

Occorreva concentrazione e precisione per preparare una pozione decente: gli esaminatori non si sarebbero accontentati di un Accettabile.

Quando James era entrato in aula, l’aveva già trovata lì: la rossa era rimasta immobile nel suo posto, senza rivolgere il saluto a nessuno. L’intento del Cercatore fu quello di avvicinarsi per chiederle spiegazioni, ma l’arrivo del professore aveva mandato a monte i suoi piani. Ogni tanto le lanciava qualche occhiata, con vana speranza d’incrociare il suo sguardo ora incrinato da qualcosa che l’affliggeva.

James cominciò a tagliare i fagioli soporiferi, mentre Lily aggiungeva l’artemisia nel suo calderone: granelli di sabbia si stavano accumulando sull’ormai consistente montagnola nella parte bassa della clessidra.

Il risultato finale della pozione doveva assumere una colorazione rosa pallido, ma quello di Codaliscia non si avvicinava nemmeno a un arancione sbiadito.

Guai in arrivo.

Gli altri distillati erano tutti più o meno perfetti, infatti il professore si congratulò ampiamente con i suoi studenti, soprattutto con Lily Evans, abile pozionista.

Quando anche l’ultimo granulo di sabbia ebbe raggiunto la base della clessidra, i fuochi si spensero all’istante e le pozioni smisero di bollire. Dopodiché gli studenti prelevarono una provetta dell’intruglio dal proprio calderone e la posero sulla cattedra.

Remus, Sirius, Frank e Alice abbandonarono la stanza d’esame in pochi minuti, mentre Lily rimase a pulire il suo pentolone per evitare inutile lavoro agli elfi domestici: era il minimo che potesse fare dopo che l’avevano ospitata per la notte.

James ne approfittò immediatamente per avvicinarsi alla rossa, ma l’anomalo liquido preparato da Minus catturò la sua attenzione: il suo amico aveva nuovamente combinato un pasticcio.

- Codaliscia, ma che hai fatto? Non dovevamo mica fare del succo di zucca! – lo prese in giro il moro, vedendolo osservare deluso ciò che aveva preparato.

- Non ne combino una giusta!! – esclamò Peter con vigore, appoggiandosi pericolosamente al calderone. Il Cercatore spalancò gli occhi ma non riuscì ad impedire quanto successe: a causa della non proprio leggerezza del suo amico, il pentolone si ribaltò per terra e alcuni schizzi raggiunsero Lily.

La rossa sobbalzò per il bruciore quando sentì le gocce dell’intruglio bagnarle le gambe.

- Oddio Lily! Mi dispiace, non volevo! Scusami! – si affrettò a dire Minus e, mangiandosi le parole, i presenti trovarono difficoltà a capire quanto detto.

Immediatamente James e il professore si avvicinarono alla ragazza, osservando la gamba di lei scoperta dalla gonna estiva.

- Signorina, si sieda. Minus vada a chiamare…anzi no, Potter da Madama Chips: dille di raggiungere l’aula al più presto!

- Professore, non occorre! – lo fermò Lily, comodamente seduta con la gamba distesa – sto benissimo, non mi serve alcuna cura.

- Signorina, non sappiamo quale diavoleria abbia introdotto Minus all’interno del calderone: a momenti le si addormenterà la gamba a causa dei fagioli soporiferi – riferì l’insegnante pacatamente – facciamo così: Potter affido a te l’incarico di accompagnare la signorina in infermeria.

- Prof non occorre…

- Tranquilla signorina Evans – la rassicurò l’insegnante, prendendo le varie provette e abbandonando l’aula – sono sicuro che il nostro Potter non si lascerà sfuggire un’occasione simile…Minus seguimi!

Evidentemente il professore non era aggiornato.

Quando la porta si chiuse, Lily tentò di alzarsi dalla sedia ma l’intruglio aveva già fatto effetto: non sentiva più la gamba. Con la coda dell’occhio vide Potter osservarla, mentre cercava di farcela da sola.

- Orgogliosa Evans, non cambi mai vero? – le chiese, avvicinandosi per aiutarla.

- Non ce n’è bisogno – disse la rossa, bloccandolo con una mano in aria – puoi andare.

James corrugò la fronte perplesso, poi le sue labbra s’incurvarono in un sorriso.

- Avanti Evans, non fare la preziosa! Non mordo mica?

Ma vedeva che era seria, dannatamente seria. E non gli piaceva per niente.

Cos’è che la tormentava tanto da impedire a un sorriso di regnare sulle sue labbra?

- Siamo arrivati a questo punto? Ora rifiuti pure il mio aiuto?

Con tutta la semplicità del mondo, lo guardò negli occhi non comprendendo tale stizza.

Forse James si era accorto che la maschera d’apparenza indossata quella mattina non era adatta al suo viso.

Era proprio scarsa come attrice quando si trattava del personale.

- Ma non è niente…- rispose la rossa, girando il capo da una parte.

- Questo fallo decidere a me: sei sotto la mia tutela ora.

Il moro si accovacciò davanti a lei, prendendole la gamba ferita e scrutandola: piccole bruciature che sarebbero guarite in un battibaleno, secondo il suo modesto parere.

In un lampo, fece apparire del cotone e una bottiglietta contenente del liquido bluastro: cercando di essere delicato, provò a medicarle le ferite con quell’intruglio miracoloso che tante volte lui e i Malandrini avevano usato in seguito alle loro malefatte.

- Non me la devi curare tu – gli fece notare la prefetto, che ogni tanto sobbalzava a causa del dolore.

- Noto che ti urta anche la mia gentilezza…devo per caso sparire dalla tua vita?

Il suo tono altero la irritava, come a lui irritava l’allontanamento di lei.

- No…non è questo…che voglio…- affermò debole, poi girò la testa verso destra, scrutando di fuori.

James finì il lavoretto in pochi minuti ma non si alzò da terra.

- Hai altre ferite? – si accertò lui.

- No – fu la pronta risposta della ragazza. Le formicolava il piede, forse era un buon segno.

- Sicura Evans? – richiese il Cercatore, poco convinto – e allora perché hai due buchi nella gonna ad altezza coscia?

Il maledetto se n’era accorto…non gli sfuggiva proprio niente…

Quel dannato intruglio le aveva fatto secca l’uniforme.

- Dovrei vedere…- le comunicò lui, facendo un cenno col capo in quel punto, sempre con la sua estrema delicatezza che faceva desiderare.

- Uhm…no! Non lascerò che le tue manacce s’infilino sotto la mia gonna, Potter!

- Evans, per una volta non ne approfitterò, te lo prometto! – giurò lui, portandosi una mano sul cuore.

- Bugiardo di un Grifondoro! – l’accusò Lily, assottigliando gli occhi verdi.

- Donna di poca fede!

- Ho le mie buone ragioni per diffidare, non credi?

- No, sei troppo prevenuta nei miei confronti…

- Più che nei tuoi confronti, nelle tue manacce – precisò la rossa, sbuffando visto che sapeva che, nonostante tutto, era per il suo bene.

Con gli occhi bassi, Lily tirò su i lembi della gonna fino all’ampia bruciatura che si estendeva sulla sua coscia sinistra: quel rossore era in netto contrasto con la sua bianca pelle delicata.

James bagnò il cotone e lo portò alla ferita: non appena venne a contatto con la pelle, sentì le unghie di lei piantarsi nel suo braccio. La vedeva trattenersi, stringere i denti e aumentare la presa al suo polso.

- Evans: la coraggiosa Grifondoro che non si fa prendere dal panico nemmeno durante la lotta contro un drago, ora è fifona di fronte a una simile sciocchezza? – disse il Cercatore per distrarla, con aria di sufficienza.

- Potter ho una gamba dolorante, due luride manacce sopra e sono armata: non mi provocare!

- Wow, Evans che tira fuori le unghie…no, ti prego! Ho capito, hai ragione tu! – piagnucolò il ragazzo, visto che Lily aveva davvero affondato gli artigli nella pelle di lui.

- Questa è profonda: meglio portarti da Madama Chips.

- Quello che ho sostenuto io fin dall’inizio – rispose la rossa a tono, ricoprendosi le gambe. Si alzò in piedi, saltellando su un piede solo e arrivò in fondo alla stanza.

- Credi veramente di arrivare fino all’infermeria saltellando come un canguro australiano? – chiese James, rimasto ad osservarla per tutto il tempo: troppo buffa la sua testarda Evans…

Lei gli lanciò un’occhiataccia, poi uscì dalla stanza percorrendo il corridoio. Il Cercatore le fu subito dietro, seguendola poiché era veramente curioso di vedere fino a quando il suo orgoglio avrebbe resistito.

Lily osservò la lunga rampa di scale che l’attendeva e sospirò: avrebbe dovuto accettare l’aiuto di James? Non riuscì nemmeno a terminare il pensiero che la sua gamba destra cedette sotto il peso di tutto il corpo, ma fortunatamente il giovine Cercatore le fu subito dietro e la prese in braccio al volo.

- Mi dispiace Evans: questa volta non ce l’hai fatta! – la stuzzicò il ragazzo, dirigendosi in infermeria; d’altro canto la rossa si mise a braccia conserte, sbuffando come una bambina.

Percorsero solo due corridoi, ma quei pochi studenti che li vedettero cominciarono immediatamente a bisbigliare con la persona vicina e a far correre voce in tutta Hogwarts di una possibile riconciliazione fra i due Grifondoro.

- Madama Chips ho una nuova paziente per lei! – esordì James, entrando nella stanza, dopo aver aperto la porta con un calcio visto che aveva le mani occupate.

- Signor Potter che modi!! Anche l’ultimo giorno di scuola combina dei danni? Forza, appoggi qui la sua fidanzata – ciarlò la donna in bianco, mentre il Cercatore eseguiva le indicazioni.

Nessuno dei due Grifondoro corresse la donna.

Forse, nessuno dei due desiderava correggerla…

- Ragazza mia, quante altre dovrai passarne con questo strampalato fidanzato! – commentò la Chips, mentre si occupava della gamba di Lily – mi raccomando, ho scommesso con la McGranitt: una figlia femmina entro il prossimo anno! Non deludetemi ragazzi!

Riuscite a immaginare Madama Chips e la professoressa McGranitt sedute a un tavolino con una tazza di the’ in mano, impegnate a scommettere sui futuri dei loro studenti?

Allibiti? Anche le facce dei due Grifondoro lo furono, ve lo posso assicurare…

- La McGranitt invece ha scommesso un maschio: secondo me ha avuto una soffiata dalla Vector! Con i suoi calcoli di Aritmanzia avrà visto qualcosa… - continuò a divulgare la donna, mentre fasciava la gamba di Lily – voi che ne pensate?

Stupiti, arrossiti, perplessi, in imbarazzo…

Questo traspariva dagli sguardi dei due diciassettenni.

- Ecco fatto, potete andare. Buone vacanze e…

- Una femmina! – esclamarono i due Grifondoro all’unisono, completando la frase dell’infermiera e uscendo dalla stanza un poco allibiti. 

- Chi l’avrebbe mai detto! – commentò il Cercatore, mettendosi le mani in tasca e scendendo le scale affiancato dalla rossa.

- Già…- disse Lily sorridendo, divertita dall’incredibile situazione – non me l’aspettavo, dalla McGranitt poi…- ma non finì la frase, poiché James la fermò.

Le mani di lui l’avevano presa per le braccia.

Trovandosi ora uno di fronte all’altro, era impossibile non guardarsi negli occhi, far cadere lo sguardo sulle labbra dell’altro…

Brividi sulla pelle.

Sentimenti nell’animo.

Una magia che non conosce parole.

Questo provavano l’uno per l’altra.

Ma il ricordo della sera prima era ancora troppo forte per Lily.

Mani sul suo corpo…

Baci indesiderati sul suo collo…

La memoria di ciò che le aveva fatto Alejandro era ancora viva in lei.

Aveva paura.

Ma non di James, sapeva che lui non le avrebbe torto neanche un capello.

Cosa temi Lily Evans? Cosa ti fa tremare così tanto?

La ragazza si scostò bruscamente, rompendo l’atmosfera creatasi.

- Scusami. Devo andare a fare i bagagli.

La fine stava lentamente arrivando e forse Lily non voleva finire insieme a lui.

Questo pensava James, sentendola distante, benché fisicamente fosse a un passo da lui.

- Va bene – disse, rassegnato – ci vediamo stasera alla festa in Sala Comune.

- D’accordo. E… grazie per avermi scarrozzata fino in infermeria.

Un tenero bacio sulla guancia della durata di un soffio di vento.

Poi la rossa girò i tacchi e sparì dietro l’angolo del corridoio.

 

 

Quando non desideri la fine di qualcosa si darebbe di tutto pur di rallentare il tempo, ma quest’ultimo in determinate occasioni ha la spiacevole abitudine di accelerare.

 

Il sole stava tramontando ad Hogwarts, nascondendosi oltre le alte chiome della Foresta Proibita.

Uno spettacolo unico, ineguagliabile, che gli studenti del settimo anno non avrebbero più visto.

Steffy Victorine seduta con le gambe incrociate ammirava tale paesaggio, in silenzio, sola.

Il giorno seguente sarebbe partita con i suoi genitori per la Francia.

Un nuovo mondo, una nuova realtà.

Nuovi amici, nuove abitudini.

Dicono che i giovani si abituano in fretta, eppure il distacco non è così semplice.

L’Inghilterra le sarebbe mancata, così come i suoi compagni Grifondoro.

Aveva il buio di fronte a sé, il vuoto nel suo futuro. Già, perché non sapeva nulla riguardo il suo avvenire.

La paura per l’ignoto.

- Molti pensieri?

Una voce maschile interruppe il silenzio.

Una voce che nelle notti di luna piena mutava in ululato.

- Troppi per una come me – rispose la bionda, circondando le ginocchia con le braccia.

- Qualcuno ti sta cercando. Questo non è il luogo migliore per sfuggirgli.

- Non sto scappando un’altra volta, se è questo che temi. Avevo solo bisogno di stare un po’ sola.

- Non sempre bisogna dare ascolto alla ragione - proferì Lupin, sedendosi sull’erba – a volte i troppi pensieri ostruiscono ciò che il cuore sente veramente…

- Scusami, ma detto da te fa quasi ridire. Qualcuno ti chiama Remus-ci-penso-mille-volte-prima-di-agire-Lupin…

- Riferisci a questo qualcuno che ha la lingua troppo lunga!

I due sorrisero, continuando ad osservare il panorama che lentamente cambiava davanti ai loro occhi. L’imbrunire avanzava, così come l’ora della partenza per Londra.

- I miei genitori hanno bisogno di me - pronunciò Steffy, dopo minuti di tacito silenzio – eppure sono combattuta. Non voglio andarmene da qui. Non voglio una vita che non mi appartiene.

La bionda girò il capo da una parte, celando le imminenti lacrime che sarebbero scese sulle sue gote.

Non era riuscita a trattenersi.

Lily le diceva sempre che quando si confidava con Remus lui aveva sempre una risposta a tutto.

Questa volta però, il ragazzo si trovò privo di parole, senza sapere che fare.

 

Nella sua vita, quante volte un uomo può fermare le lacrime di una donna?

 

- Scusami.

Immediatamente Steffy scacciò via le lacrime dal viso e dagli occhi, visto che le offuscavano la vista del paesaggio.

- La vita a volte ci mette di fronte a prove difficili d’affrontare – esordì Remus con tono pacato - fuori da Hogwarts ci aspettano nuove responsabilità e una vita tutta diversa, piena di ostacoli e imprevisti. Stiamo crescendo: dobbiamo acquisire fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità. Possiedi questa forza, Steffy?

- Credo di sì…- rispose un po’ incerta la ragazza, inclinando il capo.

- Allora non avere paura, stai tranquilla – consigliò il licantropo, gesticolando durante il discorso - dimostra a te stessa quanto vali, resisti e stringi i denti di fronte alle difficoltà: ne uscirai più forte e matura!

La bionda annuì, sorridendo appena ma con sguardo determinato.

Una sfida con se stessa.

Questo aveva capito dalle parole di Remus.

E questo avrebbe affrontato.

- Sirius Black avanza, scende in picchiata e atterra, trovando il suo tesoro perduto! Vittoria!!

Steffy scosse la testa sorridendo e osservò l’orologio, mentre Felpato con il manico di scopa in mano ammiccava trionfante.

- Questa volta ci hai messo più tempo del previsto, mio caro vincitore! – lo stuzzicò la bionda, mentre i due si sistemavano sulla scopa per fare un giro sulle colline circostanti – qualcuno mi ha incaricato di dirti che hai la lingua troppo lunga, tesoro!

- Per quale motivo, mia donzella?

- Credo non abbia apprezzato il nomignolo attribuitogli…- riferì la bionda, volgendo lo sguardo verso Lunastorta e strizzandogli l’occhiolino, mentre i due fidanzati decollavano da terra.

Remus li vide allontanarsi e svanire oltre il fitto bosco della Foresta Proibita.

Rimase per alcuni minuti ad ammirare il paesaggio: l’azzurro del cielo si era oscurato parecchio ed era tempo di rientrare. Ma prima doveva fare assolutamente una cosa: visitare per un’ultima volta il luogo che era stato creato apposta per lui, la casa in cui aveva alloggiato durante le notti di luna piena. E mentre il diciassettenne si avviava verso il Platano Picchiatore, il quale gli avrebbe aperto un passaggio segreto per raggiungere la Stamberga Strillante, nello stesso momento una pimpante bambina di quattro anni compiva la sua prima metamorfosi.

 

 

Un baule aperto.

Un disordine che non era solito di quella stanza.

Lily Evans stava ripiegando jeans e maglioni, sistemando il tutto sul fondo del bagaglio.

Sette anni erano passati.

Eppure era ancora vivo in lei il ricordo dello Smistamento: Grifondoro aveva urlato il Cappello Parlante. Il sorriso timido ma raggiante di una bambina di undici anni.

La vostra Casa sarà la vostra famiglia.

Rimembrava bene le parole della McGranitt. Una grande famiglia che ora stava per dividersi.

Non aveva ancora finito di sistemare il mantello nel baule, quando sentì una musica proveniente dalla Sala Comune.

Una festa d’addio organizzata dai Grifondoro dell’ultimo anno.

Il Prefetto scese le scale del dormitorio, raggiungendo la sala dei Grifoni addobbata per l’occasione, piena di tavoli con dolci e leccornie prese dalla cucina.

Molti ballavano come Alice e Frank, altri si sbaciucchiavano da una parte o alcuni come Peter Minus s’inghiottivano, sopraffatti dalla gola. Quest’ultimo appena intravide la rossa, la raggiunse con almeno una decina di pasticcini tra le mani, sporche di cioccolato.

- Lily…vuoi favorire? – le chiese tra un boccone e l’altro.

- No Peter, ti ringrazio – rifiutò Lily educatamente, mentre il topastro con un’alzata di spalle se ne tornava davanti alla tavolata per non perdersi l’assaggio di qualche leccornia.

La rossa scosse la testa, poi decise di tornare a finire i bagagli. Salì le scale, ponendo lo sguardo su particolari ai quali non aveva mai fatto caso. I quadri erano quasi tutti vuoti, poiché i soggetti dei ritratti avevano raggiunto quelli in Sala Comune per godersi e commentare la festa.

Hogwarts era un posto magico che le sarebbe rimasto nel cuore.

- Sto arrivando!!

Senza neanche accorgersi, Lily fu oltrepassata da una presenza incorporea e ne rimase per alcuni secondi intontita: Nick-quasi-senza-testa era sfrecciato lungo la rampa di scale, in ritardo per i festeggiamenti.

- Mi perdoni, milady! – si scusò, sistemando il vecchio cappello indossato per l’occasione e sparendo oltre il muro.

Sì, Hogwarts le sarebbe mancata davvero tanto.

- Diserti la festa, mia cara Evans?

La voce dell’amore le stava parlando.

Come non risponderle?

 

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Capitolo 35
*** La nostra magia ***


- Diserti la festa, mia cara Evans

- Diserti la festa, mia cara Evans?

La voce dell’amore le stava parlando. Come non risponderle?

- Troppa confusione – disse la ragazza, voltandosi verso il bel Cercatore appena uscito dal suo dormitorio – e tu?

- La mia intenzione era di andarci con te, ma visto che non fai che evitarmi…

- Credi davvero che…

Ma la rossa non ebbe il tempo di finire che un secchio di sabbia la mancò per un soffio.

- Questo è Pix, meglio dileguarci – consigliò Potter e con una manciata di polvere d’elfo trasportò entrambi in camera sua.

Il Poltergeist insoddisfatto si diresse verso la Sala Comune dove avrebbe trovato tante possibili vittime per i suoi scherzi.

I due Grifondoro atterrarono sul pavimento e James, dolorante, si rialzò massaggiandosi un fianco per poi offrire a Lily una mano per rimettersi in piedi. Lei accettò, ma interruppe immediatamente il contatto.

- Dobbiamo parlare – le riferì il Cercatore, vedendola dirigersi verso l’uscio. Testarda, visto che non gli dava retta, il ragazzo chiuse la porta a chiave utilizzando la telecinesi.

Un salto nel passato, il ricordo della sera prima.

La rossa si voltò di scatto terrorizzata, sgranando gli occhi verdi.

- Cosa vorresti fare? – chiese agitata, con il respiro affannato.

Stava tremando.

James corrugò le sopracciglia, non capendo tale nervosismo.

- Vuoi rinchiudermi qua dentro per tutta la notte? E magari divertirti anche! – lo accusò sull’orlo delle lacrime.

- Ma cosa stai dicendo? Sai che non lo farei mai: voglio solo impedirti di scappare!!

Cos’era successo alla sua dolce Lily? Alla ragazza che tanto aveva corteggiato e conquistato?

- Scusami.

La rossa si coprì il viso con le mani, cercando di tranquillizzarsi invano.

Lui non centrava niente, perché doveva fargli questo? Perché lo aveva aggredito? Non ne combinava una giusta…

- Hai paura di me?

No James, non ho paura di te…avrebbe voluto dirgli, ma il magone allo stomaco le impedì ogni azione.

- È stato quello lì? Ti ha fatto qualcosa?

Lily ebbe un sussulto e strinse i denti: preferiva non ricordare, cacciare dalla mente quelle immagini terribili. James, non udendo risposta, capì e partì in quarta verso l’uscita, ma la rossa lo fermò, prendendogli la mano.

- Non mi ha fatto niente…- dichiarò la ragazza con fermezza – stai tranquillo, gliel’ho impedito.

Il Cercatore riuscì a scorgere in quegli occhi verdi tanta determinazione quanta sincerità. E un pallido sorriso intravide sulle sue labbra.

Quanta forza, quanta energia aveva la sua Evans…

Nessuno dei due riuscì ad impedire l’abbraccio che ne seguì: James detestava vederla piangere, non lo sopportava.

- Perdonami. Avrei dovuto esserci.

Basta lacrime, basta rimpianti…

Lily si strinse al ragazzo, a contatto con la sua calda pelle, con la sua rassicurante presenza.

Rivoglio quella magia d’amor…

Con urgenza, spinti dalla stessa inevitabile passione le loro bocche si cercarono. 

che accendeva gli occhi suoi.
E fu come bruciare e nello stesso tempo rinascere dalle proprie ceneri: come una fenice.

Ogni giorno che allegria,
Da quanto le loro labbra non si sfioravano, da quanto le loro labbra non si univano…

scoprire un po' di noi,
Fu come danzare tra le nuvole, a un metro da terra senza riuscire a toccarla.

che poesia.
Attraversata da un brivido caldo, nuove emozioni…

Mi serve quella magia d'amor,
Percorso da un giovane ardore, un solo desiderio…

un incantesimo così,
Senza regole, senza freni, perché quella sera era la loro, la loro e di nessun altro.

qualunque cosa io farò
Giovani cuori alla ricerca di un tepore rassicurante,

per riavere ciò che non ho.
animi incostanti alla ricerca di stabilità.
Rivoglio quella magia d'amor…
Le mani del ragazzo scesero sui fianchi della giovane,

un sortilegio per il cuor,
attirando il corpo di lei al suo, per sentirla vicino, su di lui…

quel fuoco che ardeva in me,
Le sue spalle larghe, il suo fisico perfetto ma soprattutto il suo cuore,

il tempo che ero accanto a te.
quello bramava, quello desiderava avere.

Era un miracolo lo so,
James la prese in braccio, continuando a baciarla per poi accomodarla sul letto,

ma puoi ripetere se vuoi
dove avrebbero rivelato la loro passione celata.

la nostra magia d'amor.

Le mani di lei continuarono ad accarezzare quei capelli ribelli che tanto amava, fino a quando scese al torace del ragazzo e cominciò a slacciargli i primi bottoni della camicia.

James inizialmente la lasciò fare, poi notando che continuava si fermò sorpreso: vide i grandi occhi verdi della ragazza guardarlo sicuri.

Lo voleva anche lei.

- Non ti dispiace, vero? – chiese la rossa, sfiorandogli i pettorali scolpiti dopo anni di Quidditch. 

Il Cercatore sorrise incredulo, arcuando un sopracciglio.

- Direi di no…

E così riprese a baciarla, a sfiorarle il collo: entrambi guidati dall’amore che provavano l’uno per l’altra.

 

Il numero di respiri che si fanno nella vita è irrilevante… quello che conta sono i momenti che il respiro lo tolgono…

 

 

 

Verso le due la festicciola in Sala Comune terminò e Sirius, Remus e Peter salirono le scale per tornare nella propria stanza.

Dovevano finire di preparare i bagagli, ma dopo i festeggiamenti e i vari impegni personali erano tutti e tre stanchi, tanto che decisero di comune accordo di pensarci la mattina seguente.

La partenza per Londra era alle nove e i tre Malandrini avrebbero avuto tutto il tempo necessario. Ora, l’unico pensiero che li accomunava era distendersi sul letto e farsi una bella dormita.

Sirius si avvicinò alla porta della loro stanza e abbassò la maniglia.

Niente.

- Ma…è chiusa a chiave!

Nessun “Alohomora” funzionò per loro sfortuna e i tre Malandrini si guardarono l’un l’altro preoccupati.

- E adesso?

 

 

Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà una bellissima giornata con te vicino…

Raggi di sole entrarono dalla finestra avidi e curiosi, illuminando il letto sul quale giacevano i due innamorati.

Lily Evans, coperta solamente da un bianco lenzuolo, dormiva con il capo poggiato sul nudo torace di James Potter, il quale con un’espressione beata stampata in viso stava per svegliarsi. Scorse sul suo petto una cascata di capelli rossi scarlatti e il ricordo della sera prima non poté che tornargli alla mente: cominciò ad accarezzarle la schiena che il lindo lenzuolo lasciava scoperta e a quel tocco la ragazza cominciò a destarsi. Si stiracchiò, poi aprì gli occhi cercando di fare mente locale.

La camera di James.

La mattina non sono tanti i pensieri che una mente umana riesce a fare, al massimo dove sono le pantofole, il percorso per il bagno e mandare a quel paese il vociare di chi è già sveglio.

Lily Evans, dopo una breve occhiata perplessa al ragazzo che aveva a fianco, si ributtò sul letto affondando il viso nel cuscino.

- Buongiorno amore – le sussurrò all’orecchio il bel Cercatore, baciandole il collo.

La rossa sorrise imbarazzata, alla ricerca delle labbra di lui.

- Buongiorno…

Tra un bacio e l’altro si accorse anche dei tre letti vuoti intorno a loro e così corrugò le sopracciglia.

- E gli altri?

James, dopo un attimo d’incertezza, rifletté e poi scoppiò a ridere.

- Cosa c’è di estremamente divertente?

- La porta…è chiusa a chiave!

Anche Lily rise, alzando gli occhi al cielo e scotendo la testa.

- Ma chissà cosa penseranno…- si preoccupò la rossa, mentre il Grifondoro faceva spallucce – James Potter dica la verità: aveva architettato tutto!!

- Mah…non direi: chi è che ha cominciato a spogliarmi?

- Io? – fece ingenuamente Lily, dopo essersi guardata intorno.

- No, è stato il letto!

Mi sembra di vivere in un sogno, ma i sogni finiscono presto… meglio la realtà che sto vivendo assieme a te…

- Ma sono le otto!! Manca un’ora alla partenza: forza in piedi! – esclamò la rossa, sgusciando via dal letto e dall’abbraccio del Cercatore.

- Ancora è presto… - pigolò pigro il ragazzo, restando sdraiato.

- Vado a farmi una doccia! – comunicò Lily, raccattando i suoi vestiti sparsi sul pavimento.

- Devo lavarti la schiena, Evans? – propose il giovane, stuzzicandola.

- No grazie, Potter! Faccio da sola che è meglio…

Altrimenti avrebbero perso il treno…

Lily entrò in bagno, cominciando ad aprire i vari rubinetti e li lasciò aperti fino a quando la vasca fu piena d’acqua, poi vi entrò.

Quella notte.

La sua prima notte.

E James.

Quasi non riusciva a crederci e solo a pensarci arrossiva involontariamente.

Ed era l’ultimo giorno che l’avrebbe visto.

Per lo meno a scuola.

 

Un quarto d’ora dopo, Lily Evans uscì dalla vasca e, vedendo il vetro appannato, pensò bene di lasciare scritto qualcosa: perché questo sia per sempre… e per firmarlo, la rossa si sporse fino a baciare il vetro, lasciando lo stampo delle sue labbra. Poi uscì dal bagno, avvolta in un asciugamano azzurro trovato lì in giro e con i capelli bagnati raccolti.

- Ti ho preparato l’acqua – lo avvisò lei.

- Grazie mogliettina – esclamò James, passandole accanto e baciandola sotto l’orecchio.

- Mogliettina?

- Lo sembri. Ti ricordi quando…

 

- Potter che vuoi?

- Che accoglienza Evans! Un bel ragazzo si siede vicino a te e tu lo tratti in questo modo? Accidenti, poveraccio il tuo futuro marito! Che vita macabra che avrà!

- Allora…in quanto al bel ragazzo – cominciò, squadrandolo da capo a piedi – ho dei dubbi e poi che ti frega del mio futuro marito? Non avrai questo problema!

- Certo che no Evans! Non mi sognerai mai di sposarmi con te, neanche nei peggiori dei miei incubi!

- Idem!”

 

Sì…certo che ricordava…da quel giorno era cominciato tutto…

 

 

Poco prima delle nove, i due Grifondoro si precipitarono fuori dalla camera e, non appena aperta la porta, trovarono lungo il corridoio i tre Malandrini rimasti fuori, distesi per terra: Minus abbracciava una lampada, mentre il respirare di Sirius muoveva i chiari capelli del licantropo.

Un bel terzetto, non c’è che dire.

- Direi che è il caso di svegliarli, altrimenti rimarranno i soli nel castello – propose saggiamente la ragazza.

- Pensa che forza! Rimaniamo anche noi? – domandò James, veramente elettrizzato all’idea.

A volte dimenticava l’intrepido carattere del suo ragazzo…

La giovane gli diede una lieve spintarella in segno di disapprovazione, poi si accovacciò a terra per svegliare i tre barboni dormienti. Ma il Cercatore trovò un metodo molto più rapido: urlò un bel “sveglia” che destò anche i più poltroni come Codaliscia.

- Era ora!! – esclamò il primogenito dei Black, una volta aperti i grigi occhi ed essere tornato in sé – guai a voi se l’avete fatto sul mio letto!

- Tanto non ci dormirai mai più, Felpato – gli ricordò Lunastorta, il quale entrò nella stanza seguito a ruota da tutti gli altri, preparando la valigia con un tocco di bacchetta.

- Cos’è che avete fatto? – chiese ingenuamente il topastro Minus.

 

 

Addio Hogwarts…

Addio mondo meraviglioso, luogo magico del quale è impossibile non innamorarsi.

Addio fanciullezza… 

Addio momenti magici che non potranno più tornare.

Addio…

 

 

- Li abbiamo colti con le mani nel sacco!

Dopo ore e ore di viaggio l’argomento dell’allegra combriccola verteva ancora sulla piccola distrazione dei due innamorati: aver spiacevolmente lasciato fuori dalla stanza i tre Malandrini. La notizia, oltre essere stata raccontata a Steffy naturalmente, aveva quasi fatto il giro di tutto il treno.

Acqua in bocca, mi raccomando Felpato…

Ovviamente il furbastro ci prendeva gusto nel vedere le trecentosessantacinque gradazioni di rosso della prefetto, che facevano pan-dan con la tinta dei suoi capelli…

Una piccola vendetta, dite?

Ma no…Sirius non farebbe mai una cosa simile…

- Chi è questa donna? – chiese Steffy ad un tratto, indicando una foto animata inviata per posta.

Non erano state tante le lettere ricevute dal primogenito dei Black negli ultimi sette anni…

- La mia cugina preferita, Andromeda – rispose fiero il ragazzo dagli occhi grigi – è una dei pochi parenti che ogni tanto si fa viva e chiede mie notizie, oltre a mio zio Alphard.

La foto ritraeva un’allegra famigliola: Ted Tonks, sua moglie Andromeda e la figlia di quattro anni, Ninfadora.

- Ha i capelli rosa, che forza! – esclamò la bionda, indicando la bambina.

- Ninfadora. Accidenti a mia cugina e alla sua fissa per i nomi originali…la figlia è una Metamorfomagus…

Il discorso di Felpato proseguì, mentre Remus John Lupin osservava quella strampalata bambina correre verso l’obiettivo e inciampare. Gli strappò un sorriso, poi la sua attenzione fu catturata da altri pensieri.

Era ancora troppo presto.

Il loro momento sarebbe arrivato.

Perché Remus ancora non sapeva che presto o tardi il suo destino e quello di quella bambina si sarebbero incrociati…

- Salve gente! – salutò la bella Amanda seguita a ruota dal fidanzato, entrando nello scompartimento dei Malandrini dove già si stava un po’ stretti – girano certe voci su voi due – affermò, indicando Lily e James – si dice che avete dato un ampio spettacolo sonoro e che tutto il dormitorio dei Grifondoro vi ha sentito! Organizzate una cosa del genere e non mi avvertite??

Gli sguardi delle due vittime fulminarono in un istante quello del colpevole che nel frattempo se la ghignava.

La Cacciatrice allora, non ricevendo risposta, trascinò fuori la rossa afferrandola per un braccio e quest’ultima fece la stessa cosa con Steffy.

- Mi sono persa qualcosa, non ditemi proprio sul più bello… - proferì l’eccentrica Amanda, esaminando le due amiche sperando trasparisse qualcosa.

- È successo… non ho nient’altro d’aggiungere – rivelò Lily sottovoce con un roseo colorito intorno alle guance.

- Finalmente!! Era ora – si congratulò la Jones, abbracciandola – e come è stato? Metodo classico, vero? Lo immaginavo… per la prossima volta t’insegnerò un paio di trucchetti: legalo a… - ma fortunatamente le due Grifondoro le tapparono la bocca, impedendole di terminare il discorso, perché come si sa anche i muri hanno le orecchie.

- Ragazze vi conviene rientrare: tra mezz’ora saremo a Londra – comunicò loro Alice, uscendo dal suo scompartimento solo con il capo.

Amanda in fretta e furia, dopo aver salutato calorosamente le due Grifondoro, raccattò Nick Logan per trascinarlo nella toilette del treno: chissà se le sarebbero bastati trenta miseri minuti…

Lily e Steffy cominciarono ad avviarsi, quando un insolito barbagianni, entrato da chissà dove, planò sulla spalla della prefetto.

Chi poteva essere?

La rossa afferrò la piccola lettera e ne lesse il contenuto.

A poco a poco il roseo colorito le svanì dal viso e diventò bianca come un cencio.

Era lui.

Era tornato.

E stava aspettando suo figlio alla stazione.

- Che succede? Chi è? – domandò Steffy, vedendo la sua amica impallidire improvvisamente.

Non poteva essere.

Non ora, non adesso che si erano riavvicinati.

Per la seconda volta nella vita, il terreno tremò sotto i suoi piedi.

- Il padre di James – rispose la rossa con voce tremante, tanto che l’amica riuscì ad udirla appena.

Il signor Potter l’aveva ascoltata. E capito le sue buone intenzioni.

Era riuscita nel suo intento iniziale, eppure non ne era soddisfatta.

Aveva paura…

Di perdere tutto ancora una volta.

Come avrebbe reagito James?

 

 

Il rosso treno partito per Londra arrivò puntualissimo alla stazione di King’s Cross, fermandosi al binario nove e tre quarti.

Raccattati i bagagli e scesi dal treno era arrivato il momento dei saluti.

Quello più doloroso.

- Ragazzi io vi lascio qui. I miei genitori sono là che stanno aspettando – comunicò loro Steffy e fece un cenno a due persone sui quarant’anni – l’aereo per la Francia parte tra mezz’ora quindi devo sbrigarmi. Volevo dirvi solo alcune cose: è stato un anno fantastico, pieno di emozioni e di nuove amicizie – cominciava a tremarle la voce, ma continuò imperterrita – vi voglio bene, ragazzi! Mi ero promessa di non piangere e così preferisco non abbracciarvi, altrimenti non riesco a partire e siccome ho già difficoltà a parlare, finisco dicendovi solo di non cambiare mai! Buona fortuna per il vostro futuro lavoro e…ciao a tutti! Un bacio grande grande!

La loro amica aveva lasciato tutti senza parole.

Una Grifondoro, forte e coraggiosa fino alla fine.

Un ultimo sguardo andò a Sirius, che con espressione dura aveva accettato la singolare decisione della ragazza.

 - Ok, però…ora cammina all’indietro, così so che non stai scappando… - disse Felpato osservandola e la bionda l’accontentò.

Tre passi all’indietro e poi sparì oltre il muro.

Con l’amaro in bocca e qualche lacrima in viso, ai tre Malandrini e a Lily non restò che salutarsi, promettendosi di vedersi durante l’estate visto che il lavoro di Auror accomunava tutti loro: James offrì comodamente casa propria come luogo di raduno.

Perché il loro non era un addio…

Dopodiché, i due innamorati si appartarono in un angolo della stazione, attirando gli sguardi di molti curiosi ai quali i due giovani non fecero molto caso.

- Che fai domani, Evans? – domandò James, con una mano al muro.

- Non lo so ancora… - rispose distratta la rossa, preoccupata per altri motivi.

Doveva dirgli la verità, non poteva mentirgli ancora una volta…

- Che ne dici se vengo a trovarti con la scopa? Aspettami al balcone…

- Al balcone? Come Romeo e Giulietta?

- Come chi?

- No niente… una storia babbana… - se la sbrigò velocemente Lily, facendo poi un lungo respiro – devo parlarti…

Il suo tono era dannatamente serio.

- Di che si tratta? – chiese il Cercatore non curandosene poi tanto, visto che si avvicinò catturandole le labbra. Ma la ragazza non poteva più aspettare: oltre la spalla di James, oltre il gruppo di Corvonero esaltate, si ergeva un distinto signore sui sessant’anni, vestito accuratamente.

Solo, in attesa.

Appollaiato sul bastone da passeggio, il barbagianni inviatole mezz’ora prima.

- Tuo padre…lui è qui.

James corrugò le sopracciglia, non capendo. Poi piano piano si voltò, ove lo sguardo della sua fidanzata si perdeva.

Senza parole, senza fiato.

Suo padre.

Non riusciva a crederci, non riusciva a dire una parola.

Un antico nodo allo stomaco cominciò a sciogliersi all’altezza del suo ventre, riportandogli alla mente vecchi sentimenti, giovani pensieri, fanciullesche emozioni.

I due si avvicinarono lentamente, diminuendo piano piano la distanza che li separava l’uno dall’altro: entrambi con la stessa paura di un rifiuto.

Due anni erano passati.

Due anni che non si vedevano.

Momenti di tensione.

Occhi stanchi, un filo di malinconia.

Occhi sbalorditi, un pizzico di speranza.

A un passo da lui, poi il freddo clima si sciolse in un benevolo abbraccio.

Da uomo a uomo.

Da padre a figlio.

Si erano ritrovati.

Il giovane, cresciuto negli anni, torreggiava il genitore: una scena commovente che strappò a Lily una lacrima di gioia.

Si erano ritrovati.

Troppe cose non si erano detti.

Troppe cose avevano taciuto l’uno all’altro.

Era il momento di chiarire ciò che avevano lasciato in sospeso.

Lily decise di non osservare altro, poiché quel momento era il suo: con il cuore colmo di gioia cominciò ad avviarsi verso il binario, trascinando i bagagli.

- È una ragazza d’oro. Non fartela scappare.

Questo il consiglio del padre.

Come dargli torto?

No, non avrebbe mai lasciato la sua Evans.

Lei lo aveva fatto sorridere.

Lei l’aveva accolto fra le sue braccia.

Lei gli era rimasta sempre fedele.

Lei gli aveva offerto una seconda possibilità.

Lei gli aveva ridato suo padre.

James le corse incontro, prima che potesse sparire via oltre il muro e, prendendola in braccio al volo, la baciò.

- Ti amo – le disse James, rimettendola a terra, con gli occhi nocciola che brillavano di felicità.

A volte si dice per convenienza, a volte per consuetudine, a volte per riconquistare…

Lily trattenne il fiato, mentre sul suo viso appariva un sorriso spontaneo.

Con il batticuore a mille, con il fiato mozzato, con il tremore nelle mani.

- Ti amo anch’io.

Questa volta fu detto per amore.

Vicini, con lo stesso sentimento nel cuore, le loro labbra si unirono ancora una volta in un bacio.

 

Un bacio, insomma, cosa è mai un bacio?

Il desiderio ardente di aspirare una parte dell'essere amato.

Un giuramento pronunciato da vicino, una promessa definitiva.

Sarò più preciso: è una confessione che pretende conferma, un apostrofo rosa tra le parole t’amo; un segreto sussurrato sulla bocca, un istante d'infinito che ha il fruscio di un'ape tra le foglie, un'unione che ha il profumo di un fiore, un respiro cuore a cuore, un gustarsi l'anima a fior di labbra.

(Cyrano de Bergerac - Edmond Rostand)

 

 

Era il momento di andare.

Di prendere due strade differenti, ma non per separarsi.

Era un arrivederci il loro…

- Questa sera resta sul balcone, verrò volando con la mia scopa.

- Conosci la strada di casa mia? – gli domandò Lily incredula, sperando con tutto il cuore che in realtà la sapesse.

Perché l’amore non può aspettare

- Mi farò guidare dal cuore.

Perché l’amore è inarrestabile

- D’accordo, ti aspetterò.

Perché l’amore non conosce barriera…

Perché il loro cuore era andato oltre

I due giovani si separarono, interrompendo il contatto delle loro mani.

Passo dopo passo verso la strada del ritorno.

Giorno dopo giorno verso una nuova vita.

Il signor Potter si avvicinò al figlio, appoggiandogli una mano sulla spalla, mentre entrambi osservavano la ragazza dai capelli scarlatti allontanarsi, verso il mondo dei babbani.

Lily si voltò per un’ultima volta, sorridendo ai due uomini e lanciando un bacio a James, prima di oltrepassare il muro del binario nove e tre quarti.

Quel passaggio che le aveva aperto la strada per il mondo magico.

Quel magico mondo che le aveva schiuso la porta del cuore.

Il suo cuore che ora apparteneva a qualcuno.

A James.

Per sempre.

Fino alla fine dei giorni.

 

 

 

 

Ho imparato che non è grande chi non cade mai, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi.

Ho imparato che nessuno ti capisce meglio di te stesso, a volte nemmeno tu ci riesci, ma se qualcuno cerca di farlo è perché ti ama.

Ho imparato che il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.

Ho imparato a sorridere, a sorridere anche di un sorriso triste perché più triste di un sorriso triste c‘è la tristezza di non saper sorridere.

Ho imparato che quando la felicità ci viene incontro non è mai vestita come pensiamo; spesso ci passa accanto silenziosa e non sappiamo riconoscerla.

Ho imparato che ognuno di noi desidera vivere in cima alla montagna... ma forse non tutti sanno che la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine.

 

 

 

 

 

 

****************************************************************************************************************

 

Tutto ebbe inizio una notte di giugno di cui non ricordo precisamente né il giorno, né l’ora.

Avevo qualcosa dentro di me che dovevo assolutamente buttare fuori, esternare e così iniziai a scrivere, o meglio a battere al computer.

Non avrei mai potuto immaginare che al primo capitolo ne sarebbe succeduto un altro e poi un altro ancora, fino a quando i fogli divennero notevoli.

Era nata una fanfiction.

Quella notte non avevo ancora progettato tutto questo, quella notte volevo solo scrivere, volevo solo produrre qualcosa di breve.

E piano piano, le idee fioccarono una dietro l’altra fino a quando tutta la storia cominciò ad avere una struttura definita.

Ora come ora non riesco a credere di essere riuscita a portare a termine questo scritto: mi pareva tanto distante la fine e invece è arrivata.

Durante tutta la durata di questa storia, quasi un anno e mezzo se non erro, ho imparato molto, riflettuto e appreso: spero di essere migliorata nella scrittura, di aver commesso sempre meno errori ortografici e grammaticali e spero di avervi allietato alcune parti della giornata.

Forse avrete notato qualche distaccamento dalla trama originale: inizialmente era comparso il personaggio di Lucius Malfoy, quando invece non avrebbe mai potuto frequentare Hogwarts perché di età maggiore rispetto ai Malandrini. È stata solo una distrazione, non essendomi documentata bene e ho provveduto nei capitoli successivi a non farlo comparire più. Un’altra cosa che vi ho risparmiato e che ho risparmiato anche a me stessa visto che non sopporto il suo viscido carattere è stato il professore Lumacorno. Prima dell’uscita del sesto libro il professore di Pozioni era già comparso nella mia storia, senza nome, però ho preferito lasciare l’anonimato.

Per quanto riguarda il resto, credo di essere stata abbastanza fedele alla trama di J.K. Rowling o almeno ci ho provato: forse alcune sfumature del carattere di Lily e James non erano proprio come magari alcuni di voi si aspettavano, ma quei due me li immagino proprio così!

Bene, come ultima cosa ringrazio tutte le persone che hanno commentato, dato un giudizio o espresso un loro parere: questa volta senza fare nomi, perché la lista dal 2005 fino ad ora sarebbe lunga, ringrazio tutti voi veramente di cuore!!

Spero vivamente che questo finale sia piaciuto e che non abbia deluso nessuno, visto che ne decantavo la bellezza! Scusate se l’aggiornamento è slittato di due giorni ma è accaduto per un imprevisto e problemi tecnici al computer.

Bene, è arrivato il momento dei saluti, cari lettori: tranquille, non sparirò dalla circolazione perché adoro scrivere e l’estate è ancora lunga! Meno male!

Buone vacanze a tutti!

E… ricordate: ognuno di noi nasconde un po’ di magia dentro di sé. ^_______^

Alla prossima!

Baci baci

Lily-Rose

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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