Every story has a beginning di Drika (/viewuser.php?uid=130941)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Once upon a time. ***
Capitolo 2: *** You are too generous to trifle with me. ***
Capitolo 3: *** Vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi celebri ognuno qui chiama. ***
Capitolo 1 *** Once upon a time. ***
Once upon a time
La fredda serata autunnale non sembrava turbare particolarmente la
ragazza dai lunghi capelli neri che stava risalendo il sentiero in quel
momento diretta evidentemente dal percorso che stava facendo al
castello che si vedeva all'orizzonte sulla riva di un magnifico quanto
scurissimo lago. Sistemandosi appena il lungo mantello blu notte da
viaggio, però, la donna non proseguì direttamente
verso la sua meta ma si sedette su un muretto che faceva da separazione
tra due vie in evidente attesa di qualcuno.
La ragazza non passava inosservata come si poteva notare dai cenni del
capo rispettosi dei passanti e dalle sue altere risposte si mostrava un
carattere forte ed autoritario. Alta e longilinea con un viso duro e
squadrato colpiva per la profondità degli occhi scuri e seri
ed i capelli neri come l'ebano, ma più di tutto attirava
l'attenzione il diadema che portava sul capo e dal quale non si
separava mai. Come tutto nel suo abbigliamento riprendeva il motivo del
corvo ed il corpo del volatile era formato da un enorme zaffiro, mentre
in calce si poteva leggere il motto della donna, Wit beyond measure is man's
greatest treasure.
Passarono parecchi minuti prima che un'altra figura femminile spuntasse
all'orizzonte. Decisamente più bassa e grassoccia della
compagna, l'altra donna si notava sopratutto per il colore sgargiante
dei suoi abiti gialli e neri in contrasto con i capelli rosso fuoco.
Dai lineamenti dolci e morbidi la nuova arrivata aveva spesso un
sorriso dolce aperto sulle labbra e dava l'impressione di essere una
persona che trovava del bene in chiunque, idea accentuata anche dai
dolci occhi verdi.
-Cosetta cara, buongiorno.- la salutò la donna,
abbracciandola.
-Buongiorno a te, Tosca adorata.- le rispose la donna, apparentemente
fredda. L'indifferenza era tutta apparente, però,
perché le due donne erano molto legate tra di loro.
-Stavi salendo al castello?- le domandò la prima
sistemandosi appena la mantella gialla con i richiami neri che le
copriva le spalle altrimenti scoperte.
-Sì, ovviamente. I nostri maestri così hanno
chiesto e così eseguo. Anche perché comunque
saremmo dovuti andare questa sera perché domani iniziano i
corsi, quindi non vedo cosa mi debba cambiare. Solo non comprendo il
motivo di questa anticipazione.-
Tosca camminando fece delle impercettibili spallucce:
-Nella lettera menzionavano una presentazione
prima della cena che apriva ufficialmente il nostro apprendistato con
loro, ma niente di più.-
Cosetta prima di rispondere si sistemò il cappuccio del
mantello sulla testa provocando l'ilarità della compagna.
-Tosca?-
-La fredda scozzese temo il vento inglese?-
-La buffa gallese mi prende in giro vero? Odio semplicemente il vento
che mi manda i capelli sul viso.-
Le due donne risero di nuovo per poi calmarsi nel momento stesso in cui
varcarono le soglie della parco del castello.
Si fermarono un secondo sulla soglia respirando a fondo per poi
entrare, pronte al loro incontro.
-Venerabili maestri.- mormorarono le due donne come saluto inchinandosi
profondamente davanti ai due insegnanti.
-Lady Tosca, Lady Cosetta, bene arrivate. Cominciavamo a temere che non
sareste arrivate in tempo per il tramonto.- disse la severa figura
femminile di fronte a loro.
-In realtà solo Morgana dubitava di voi, Milady.- rispose
bonario il mago, rispondendo con un cenno di capo al loro saluto.
-Bando alle ciance, abbiamo due nuovi alunni che da domani
intraprenderanno il vostro cammino. - si girò verso la riva
del lago e disse: -Avvicinatevi messeri.-
Prese com'erano dai due insegnanti le due donne non si erano rese conto
dei due uomini che stavano aspettando poco lontano. Entrambi con un
fisico slanciato e asciutto si distinguevano per il colore dei capelli.
Rossi leggermente più viranti verso il castano rispetto a
quelli di Tosca il primo, neri come la pece esattamente come quelli di
Cosetta il secondo sembravano quasi al riproduzione speculare delle due
donne nel genere maschile.
-Lady Tosca, Lady Cosetta- la voce ferma di Morgana le
riportò alla realtà -Vi presento i vostri nuovi
colleghi di studi, Lord Salazar e Lord Godric.-
I due uomini si inchinarono prima di far loro il baciamano.
Risollevandosi Godric disse:
-Maestro Merlino non ci aveva detto che le nostre compagne di studi
sarebbero state due donne di così singolare bellezza.-
-Lei così ci lusinga messere.-
Lo sguardo di Godric passò da Cosetta, che aveva parlato, a
Tosca e aggiunse:
-Io dico la verità, Milady.-
La voce di Morgana li distolse da quel momento di semi imbarazzo:
-Prendete posto nelle vostre stanze, signori, e preparatevi per la
cena. Questa sera vi parleremo di come si svolgeranno le vostre
giornate nei prossimi giorni e in cosa consisterà il vostro
insegnamento.-
Detto questo i due insegnanti si avviarono verso il castello, seguiti
dopo qualche istante dagli uomini. Quando fu sicura che i due fossero
abbastanza lontani per non sentirli Cosetta si girò verso
Tosca e disse con un tono misto tra il rimprovero e il riso:
-Tosca, continenti per l'amore del Cielo!-
-Di cosa vai blaterando?-
-Quando Godric si è abbassato per farti il baciamano sei
avvampata!-
-Io...-
-E ora le tue gote hanno il colore dei tuoi capelli!-
-Non mi capacito della reazione.- mormorò l'altra
sfiorandole.
Cosetta sorrise alzando lo sguardo al cielo che iniziava a punteggiarsi
delle prime stelle.
-Si chiama infatuazione, Tosca.-
-Non credo proprio, non l'ho praticamente sentito parlare!-
-Come se fosse necessario perché accada.-
Le due donne rimasero in silenzio finché non arrivarono
nell'appartamento che condividevano e si chiusero la porta alle spalle
per cambiarsi per la cena.
-E comunque...- fu Tosca stessa a rompere il silenzio, aprendo il suo
baule con un colpo di bacchetta -NO!-
-Suvvia, non mentirmi Tosca.- disse l'altra facendo lo stesso gesto ed
estraendo un lungo abito dal collo alto nero con i ricami blu. -Saremo
pure i quattro maghi più potenti del nostro tempo, ma non
siamo immuni dalle passioni mortali!-
Tosca rise stringendosi il corpetto dell'abito giallo pastello che
stava indossando:
-Come se non lo fossimo!-
-A maggior ragione!- ribatté l'altra ridendo di gusto e
facendo uscire i capelli lunghi e lisci dal colletto.
Tosca sorrise sistemandosi davanti allo specchio la pettinatura che non
aveva il tempo di rifare e che si era rovinata per colpa del tempo per
poi dire alzandosi:
-Piuttosto, scendiamo a cena che non voglio fare brutta figura da
subito!-
L'altra donna annuì mettendosi il diadema sul capo e
seguirla nella sala adibita ai pasti. Decisamente troppo ampia per loro
sei era illuminata da milioni di candele e soli due tavoli erano
apparecchiati. Uno riservato ai due insegnanti e di fronte quello per i
quattro studenti che mangiavano uno di fronte all'altro per evitare di
sentirsi a disagio dallo sguardo dei loro maestri.
Quando Tosca e Cosetta entrarono i due uomini non erano ancora
arrivati, ma non si fecero attendere molto e, una volta che le ebbero
raggiunte all'ingresso, si avvicinarono assieme al tavolo e si
inchinarono dicendo:
-Venerabili.-
-Ben arrivati!- disse Merlino evidentemente entusiasta mentre Morgana
sospirava -Se vorrete prestare attenzione un momento alle mie parole
prima di cena vi spiegherò rapidamente come si svolgeranno i
prossimi mesi.- i quattro fecero un rapido cenno con la testa mentre
Cosetta riusciva a sistemarsi in modo che Tosca e Godric finissero
seduti uno di fronte all'altro, guadagnandosi così
un'occhiataccia.
-Come prima cosa ancora benvenuti in questo castello dove da domani
terremo le lezioni per cui siete qui. Per essere più precisi
io mi occuperò degli incantesimi- Tosca e Godric sorrisero
radiosi sentendoli nominare – e della trasfigurazione, mentre
Morgana si occuperà dell'astronomia – questa volta
fu Cosetta ad illuminarsi guardando adorate l'insegnante e perdendo per
un attimo il cipiglio serio che la contraddistingueva – e
delle creature magiche. Considerato che sarete tenuti a studiare gli
astri tre volte a settimana, le lezioni si svolgeranno solo nel
pomeriggio. Siamo sì una scuola per voi, ma non vogliamo
certo che non siate attenti alle lezioni perché carenti di
sonno.- Merlino rise provocando un mezzo sorriso anche gli alunni
mentre Morgana alzava gli occhi al cielo -Che altro dire... Ah
sì, che entrambi ci occuperemo delle pozioni, a seconda del
tipo in questione!- Questa volta furono gli occhi di Salazar ad
illuminarsi per un secondo.
-Inoltre, spero vivamente che le formalità legittime che ho
visto tra di voi quest'oggi col tempo si appianeranno. Sarebbe
auspicabile, infatti, che impariate ad essere amici tra di voi.-
I quattro si inchinarono appena a quelle parole mentre Cosetta
sbirciava Godric che però non aveva avuto particolari
reazioni a quelle parole.
-Lady Tosca?-
-Sì maestro?- rispose stupita Tosca guardando Morgana che
l'aveva apostrofata.
-Mi è giunta voce che lei ha una particolare passione ed
abilità per gli incantesimi di cucina, è fondata?-
-Assolutamente sì, quanto meno per la parte della passione.-
rispose timidamente la donna, non cogliendo il punto del discorso.
-Io e Merlino vorremmo che si occupasse dei pasti vista la nostra
scarsa fantasia al riguardo. - il collega rise a quelle parole annuendo
mesto -E' per lei un problema?-
-Sarebbe un grandissimo onore, reverendi maestri.- rispose Tosca rossa
in viso per l'emozione, inchinandosi.
-Mi spiace solo che per questa sera dovrete accontentarvi della mia
cucina!- disse sorridente Merlino facendogli cenno di sedersi pure a
mangiare. I quattro risero appena più sciolti a quella
battuta e obbedirono.
Poco dopo nell'immensa sala non si sentì altro che il rumore
della cena unita al sommesso chiacchiericcio dei commensali che stavano
rompendo il ghiaccio tra di loro.
Dopo la cena le due donne si erano rapidamente ritirate nelle loro
stanze con la scusa della stanchezza per poter liberamente parlare
della giornata e delle loro aspettative per i giorni seguenti.
In quel momento Tosca si stava sciogliendo le trecce che facevano da
base alla pettinatura che aveva avuto quel giorno, osservando nel
riflesso dello specchio Cosetta seduta davanti alla finestra che
osservava il limpido cielo notturno.
-A che pensi?- le domandò eliminando il laccio dell'ultima
treccia.
-Non sto pensando, sto leggendo le stelle.- risponde l'altra alzandosi
e stiracchiandosi per poi appoggiare il diadema nella sua custodia e
fare i soliti incantesimi di protezione. -Dammi ti aiuto... - mormora
sedendosi sul letto e tendendo la mano per farsi dare la spazzola.
Tosca gliela passò sollevata e si sedette di fronte a lei,
rannicchiando le gambe vicino al suo corpo e coprendole con la camicia
da notte giallo pastello.
Rimasero qualche minuto in silenzio e l'unico suono era il rumore che
faceva la spazzola sui rossi capelli di Tosca quando l'amica disse:
-Allora, cosa ne pensi di Godric?-
-Penso quello che ti ho già detto!- rispose l'altra con
apparente noncuranza, mentre le sue gote avvampavano.
-Il tuo rossore e le tue stelle mi fanno ben sperare, invece.- sentendo
quelle parole Tosca si girò di scatto.
-Stavi leggendo DI ME nelle stelle, Cosetta?-
-Ogni tanto me lo concedo. I corpi celesti se letti in modo opportuno
non menteno mai. Non è della volgare divinazione.-
sbottò facendola girare e riprendendo a pettinarla -E
comunque sono dell'idea che tu non sia indifferente a Godric,
altrimenti non si sarebbe spostato in modo da farlo a te e non a me il
baciamano.-
Tosca dal canto suo si limitò a sospirare:
-Ponendo anche che hai ragione, cosa che mi stupirebbe zero, e Godric
mi interessi perché dovrei sperarci? Perché
dovrebbe scegliere proprio me quando potrebbe avere donne decisamente
più belle e invitanti.-
-Perché tu sei bella, testarda cocciuta di una Tassorosso!-
rispose l'altra facendo finta di picchiarla col piatto della spazzola.
Tosca si voltò a guardarla e mormorò:
-Mai quanto te, ad esempio!-
-A parte che né Godric né tanto meno Salazar sono
il mio tipo, poi non vedo perché dovrebbe interessarsi a me
quando ha già messo gli occhi su di te.- lo sguardo di Tosca
era di fuoco ma Cosetta le fece cenno di aspettare, lasciandola finire
di parlare. -E comunque chi potrebbe desiderare questa donna
così magra e longilinea quando potrebbe aver quest'altra
donna così dolce nel fisico come nel cuore?-
-E' un modo gentile per trovare qualche vantaggio a mio favore trovando
qualcosa che non posso controllare?-
-Assolutamente no, è un modo palese per dirti che sei tu
quello che un uomo desidererebbe accanto a sé come compagna.
Neanche io parlo tutto il tempo per enigmi!-
Le due donne scoppiarono a ridere mentre si infilavano sotto le coperte
nel letto che condividevano dopo che Tosca con grazia aveva fatto
finire la spazzola al suo posto. Si tirarono le coperte fino sopra il
naso, soprattutto la rossa, per poi mormorare:
-Buonanotte Cosetta. E che il Destino voglia che tu abbia ragione anche
questa volta.-
La donna annuì arrotolandosi a sua volta:
-Buonanotte Tosca. E stai serena che, a parte averlo appena ammesso, i
segni che vedo e che leggo sono tutti a vostro favore.-
Tosca scosse la testa ridendo rendendosi conto che effettivamente aveva
appena confermato i sospetti dell'amica per poi stringersi al cuscino e
pensare, chiudendo gli occhi:
-Nos
da, Godric.-
---------------------------------------------------
Salve
salvino pazienti sopportatori della mia presenza in questo fandom..
*si
sposta nuovamente dai pomodori*
Lo
so, lo so... Avevo promesso niente FF per un po', ma che ci posso fare?
Un
paio di appunti a pié di pagina.
1)
l'immagine dei quattro fondatori è presa da qui
2)
l'immagine in cui ci sono solo Tosca e Cosetta è presa da
Orgoglio e Pregiudizio, nella versione della BBC non del film, e l'edit
dei capelli di Tosca è tutto merito di MatiMa
visto che io sono una pippa completa con photoshop
3) la frase sul diadema di Cosetta è ovviamente il suo
motto, nell'originale inglese che da noi è resa con un ingegno smisurato per un mago
è dono grato.
4) sebbene mi piacerebbe molto io non so il gallese, quindi
l'ultima frase è tradotta con Google e vuol dire buona
notte. Se ho sbagliato, perdonatemi
perché Se
sbaglio mi corriggerete.
Dovrei
aver detto tutto...
Ah
sì, ovviamente recensioni e quant'altro sono sempre molto
gradite, a presto per il prossimo capitolo!
|
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Capitolo 2 *** You are too generous to trifle with me. ***
Era passato un lungo mese da quel primo incontro e i quattro maghi
avevano preso le misure coi loro insegnanti, le materie e, soprattutto,
loro stessi. Rapidamente Godric e Cosetta si erano dimostrati i
più estroversi della compagnia, sebbene anche gli altri due
non disdegnassero la buona conversazione soprattutto ai pasti. In
realtà Salazar si era mostrato restio ad aprirsi al di fuori
delle discussioni con Godric, ma alla fine anche lui aveva ceduto.
I momenti che più li univano erano le lezioni soprattutto
quelle di astronomia con Morgana nonostante il carattere serio e
composto dell'insegnante, perché sia per gli animali magici,
sia per le stelle uno dei quattro non era assolutamente portato,
provocando momenti di ilarità di tutti i tipi. Come ad
esempio quella notte...
Il compito che gli era stato assegnato dall'insegnante per le due ore
di lezione era per i suoi standard anche semplice, un disegno completo
delle costellazioni di Andromeda, Pegaso e Cassiopea da consegnare
entro la notte. Chi non lo trovava per nulla immediato era Tosca che da
una mezz'ora buona stava osservando alternativamente il cielo e la
pergamena sullo scrittoio di fronte a lei tentando di avere anche solo
una vaga idea di dove cominciare a disegnare, frustrata anche dal fatto
che accanto a lei invece Cosetta stava lavorando di grandissima lena,
come sempre.
La rossa era talmente interessata alla materia che, appoggiata allo
scrittoio con un braccio, rischiò di addormentarsi
finché l'urlo di Morgana non la fece scattare a sedere.
-Tosca Tassorosso!- la voce della donna dietro le sue spalle ebbe anche
l'effetto di far imprecare in gaelico Cosetta che per lo spavento aveva
tracciato una linea sbagliata nella carta, costringendola a correggere
a suon di bacchetta.
-Sì, maestro?- domandò poco convinta l'imputata ben
consapevole però di quale fosse la sua colpa.
-Gradirei una spiegazione completa e, possibilmente, esaustiva sul
perché la tua carta di Andromeda Cassiopea e Pegaso
è ancora linda e pulita quando è ben mezz'ora che
vi ho detto di iniziare a lavorare.- Seduti di fronte a lei i due
uomini la guardarono a disagio per lei. Soddisfare una richiesta del
genere di Morgana, senza venire puniti, era complicato e solitamente
impossibile. Quel giorno poi l'insegnante sembrava particolarmente
nervosa e la gallese probabilmente ne stava per fare le spese.
-Perché...- iniziò Tosca deglutendo appena
trovando una scusa migliore di quella che il cervello le suggeriva
ovvero sia di confessare la sua incapacità nel disegno
astrale.
-Sto aspettando...- incalzò la strega incrociando le braccia
al petto e battendo appena il piede per terra.
-Perché mi sono resa conto di aver finito l'inchiostro,
venerabile!- rispose alla fine l'alunna mostrandole le sue boccette
opportunamente svuotate
del loro contenuto.
-E lei contava di non lavorare tutta la notte per questo! Se lo faccia
prestare da Cosetta, che diamine!- esplose Morgana, allontanandosi da
lei e tornando ad osservare le stelle dalla sua posizione.
-Non le potevi dire la verità, scusa?- mormorò
questa volta Cosetta, allungandosi verso di lei per porgerle il
calamaio.
-E beccarmi un altro livido?!- le rispose quasi arrabbiata l'altra,
indicandole la fronte, dove l'insegnante l'aveva colpita qualche giorno
prima con un telescopio proprio perché le aveva risposto
dicendo la realtà oggettiva sulla sua passione per gli
astri. -Uno per volta basta ed avanza, se per metti, sono
già abbastanza ridicola così!-
Cosetta fece spallucce e mormorò:
-Anche tu hai ragione in effetti...- diede alcuni colpi di
inchiostro alla sua pergamena scrivendo il nome dell'ultima stella per
poi dire: -Ho finito venerabile.-
Quattro sguardi stupiti si alzarono su di lei come ogni volta,
perché ad ogni lezione Cosetta diventava sempre
più rapida a completare i compiti che mano a mano gli veniva
assegnati. Dal canto suo Morgana credeva che prima o poi avrebbe
trovato degli errori clamorosi nelle sue carte dovuti alla fretta della
donna e al suo desiderio di primeggiare nella sua materia. Cosa che,
però, fino a quel momento non era mai avvenuta.
-E' sicura del suo lavoro, Cosetta?-
-Sicurissima maestro, controlli pure.- disse l'altra, alzandosi per
porgerle la sua pergamena con un leggerissimo inchino e tornando poi a
sedersi al suo posto.
Morgana rimase tre quarti d'ora buoni a controllare la carta, armandosi
poi di squadra e righello per verificare perfino le proporzioni delle
distanze fra gli altri e la loro dimensione, mentre Cosetta aiutava l'amica con
la sua, ma alla fine dovette ammettere:
-E' perfetta Cosetta, come ogni volta.-
-Certo che lo è.- rispose l'altra orgogliosa del suo lavoro,
mentre i due uomini la squadravano consegnando i suoi lavori. La
ragazza era tutto sommato simpatica ad entrambi, ma quando si trattava
dell'astronomia diventava di una rigidezza e pesantezza ineguagliabile.
-L'umiltà non fa certo parte di lei.- replicò
l'insegnante prendendo e correggendo alcuni parti della carta degli
altri, visto che anche Tosca aveva finalmente consegnato.
-Come l'errore quando si tratta degli astri, venerabile.-
ribatté l'altra, sistemandosi appena il diadema nei capelli.
Non che le fosse fondamentale nelle ore di astronomia, sarebbe stata la
migliore comunque. A quelle parole comunque Morgana fu costretta a fare
un cenno di assenso per poi mormorare:
-Potete andare. Tosca prima o poi troverò il modo di farle
apprezzare la nobile arte dello studio degli astri.-
L'interpelata sorrise poco convinta e quando furono usciti dalla stanza
guardò Cosetta e scoppiò a ridere.
-A Morgana piace sognare. Il giorno che apprezzerò la sua
arte ha da venire.-
L'altra ragazza annuì ridendo di cuore, aprendo poi la porta della loro stanza.
-Indubbiamente, si vede lontano un miglio che non hai il
benché minimo interesse per la sua materia.-
Tosca assentì convinta per poi ritirarsi sotto le coperte,
bramando il sonno ristoratore che vi avrebbe trovato.
La
caratteristica di Tosca che più di tutte la distingueva
dagli altri tre colleghi
non era però una sua particolare predisposizione magica,
bensì una sua vecchia abitudine, la meditazione. L'aveva
scoperta per caso da un mago indiano trapiantato in Galles amico dei
suoi genitori e da allora non l'aveva più abbandonata anche
a causa del suo odio per i pensatoi. Quindi non era raro vederla sulle
rive del Lago Nero raccolta a pensare praticamente con ogni condizione
climatica possibile, cosa che più di una volta aveva
provocato l'ilarità o lo stupore di Cosetta.
Quel pomeriggio d'inverno, però, un'altra persona era alla
sua evidente ricerca sulle rive del lago. Ricerca che fino a quel
momento non aveva dato alcun frutto, come si poteva evincere dal gesto
di fastidio con cui l'uomo di stava stringendo al collo il mantello
giallooro.
-Ma dove è finita... Sono certo di averla vista uscire dalla
mia stanza...- mormorò guardandosi intorno nervoso,
finché finalmente all'orizzonte intravide la chioma
rossiccia della ragazza. -Ah eccola.- si disse mentalmente sempre
più nervoso, avvicinandosi con passi rapidi a lei. Quando fu
abbastanza vicino da essere sicuro di essere sentito,
tossicchiò appena. Non vedendo però nessuna
reazione in lei, la chiamò a bassa voce per non spaventarla:
-Tosca, ti disturbo?-
La donna sobbalzò sentendo la voce, riconoscendovi quella
del ragazzo, salvo poi sciogliere lentamente la sua posizione e come
ultima cosa aprire gli occhi girandosi a guardarlo.
-Non mi disturbi Godric.- rispose allungandosi a prendere il mantello, che era ordinatamente piegato accanto a leim per rimetterselo. A quel movimento
il ragazzo si rese conto che fino a quel momento la ragazza aveva
tenuto le spalle scoperte nonostante il pungente vento freddo che spirava da
Nord.
-Non... non avevi freddo Tosca?- non riuscì a trattenersi
dal domandarle.
-No, Godric. - rispose lei con semplicità, guardandolo,
mentre chiudeva la spilla a forma di tasso che fermava il mantello
sotto il suo collo.
-Comunque. - proseguì l'altro scuotendo la testa -Non sono
certo venuto a importunarti per questo, ma per un altro motivo, ben
più importante... Almeno per me.-
La donna avvampò appena sentendo quelle parole, rincuorando
il ragazzo che sperava non fosse dovuto alla sua incredibile timidezza
e riservatezza.
-Come spero vivamente tu abbia notato Tosca io non riesco a vederti
come semplice amica come vedo Cosetta, ma provo per te un sentimento
ben più forte e duraturo dell'amicizia in senso stretto.-
Godric deglutì appena prima di proseguire: -E sono mesi che
cerco in te segnali di una sorta di tua predisposizione allo stesso
sentimento.-
La donna annuì guardandolo mentre il ragazzo si
inginocchiava di fronte a lei, facendola ulteriormente avvampare:
-Quello che voglio dirti, in breve Tosca è... - si
fermò appena mentre si sentiva la bocca secca per l'emozione
-Vuoi essere mia moglie, Tosca Tassorosso?-
Per un momento la donna lo guardò senza riuscire a reagire
per poi annuire vigorosamente, incapace di parlare.
-Era un sì?-
-Lo era, Godric perdonami.- mormorò lei questa volta
porgendogli la mano perché si alzasse. A quelle parole,
incapace di trattenersi, il ragazzo la strinse a sé e le
baciò la fronte mentre Tosca si rannicchiava in
quell'abbraccio che aveva desiderato dal loro primo incontro, ma solo in
quel momento se ne rendeva conto. Rimase per alcuni lunghi momenti stretti
uno all'altro immobili in quella posizione finché Godric la
sciolse controvoglia dando un nuovo bacio sulla fronte alla promessa
sposa.
-Devo risalire perché devo preparare la pozione per Merlino,
Tosca.-
La donna annuì sciogliendo l'abbraccio ancora più
controvoglia del ragazzo per poi sorridere per il bacio.
-A dopo quindi Godric...- il ragazzo annuì incamminandosi
verso il castello mentre la gallese lo osservava. Quando fu abbastanza
lontano si girò verso un albero e sorridente disse:
-Cosetta mostrati, che il tuo animagus si nota anche in mezzo ad uno
stormo intero di corvi.-
A quelle parole uno dei volatili si alzò in volo e si
appoggiò di fronte alla ragazza rivelandosi essere poi
l'amica, che sbuffando disse:
-La macchia bianca del diadema vero?-
-E che altro? Nessuna altro corvo ha un segno tanto chiaro.-
Cosetta scosse il capo, consapevole che era una caratteristica che non
poteva controllare, per poi dire guardando sorridente la compagna:
-Chi aveva ragione su Godric, allora?-
-Tu...- ammise l'altra sorridente.
-Chi sposerà da qui a qualche mese il bel cavaliere?- disse
poi abbracciandola.
-Io!- rispose l'altra eccitata all'idea che solo in quel momento aveva
realmente realizzato.
-Sono così contenta di aver avuto ragione ancora una volta,
Tosca, non hai idea quanto!- disse Cosetta stringendola a
sé, mentre l'amica si alzava sulle punte e le baciava la
fronte.
-Benedetto intuito dei Corvonero, non l'ho mai amato
così tanto in vita mia.-
L'amica rise a quelle parole dicendo:
-Wit beyond measure...-
-Is man's greatest treasure, lo so Cosetta , lo so!- la
prese in giro l'altra, in realtà felice più che
mai che quel motto fosse una vera e propria caratteristica dell'amica
anche quando non portava il diadema. -Mi farai da testimone quel giorno
vero?-
-Ovviamente, non potresti darmi onore più grande!- rispose
l'amica sorridente per poi osservare la posizione del sole, coprendosi
il viso con la mano. -Saliamo, non vorrei arrivare in ritardo alla
lezione con Merlino.-
Tosca assentì mentre la ragazza si avviava, lasciandola
indietro di qualche passo come capitava sempre quando non camminavano
parlando a causa della sua camminata più rapida.
Quella sera a
cena Godric aveva dato l'annuncio ai due insegnanti che avevano
mostrato immediatamente il loro apprezzamento, soprattutto Merlino
visto che la reazione di Morgana fu come sempre molto posata.
-Sono molto felice per voi ragazzi!- stava dicendo in quel momento
proprio il mago -Avete già deciso quando sarà il
gran giorno?- domandò evidentemente curioso.
I due si guardarono, ma fu Godric a rispondere:
-Appena finiremo i nostri studi quest'estate.- Merlino sorrise a quelle
parole, mentre anche Morgana assentiva con più vigore del
solito. Probabilmente aveva temuto che il matrimonio avrebbe causato
un'interruzione nella loro frequentazione dei corsi. Sfruttando uno dei
rari momenti di silenzio del collega si girò verso Tosca e
sorridente disse:
-Tosca, immaginando la sua inconsueta vicinanza con le nuvole da questo
pomeriggio, spero che troverà una nuova ispirazione nello
studio degli astri, ora nettamente più vicini a lei di
quanto non lo siano mai stati prima.-
L'interpellata rise per poi inchinarsi e rispondere:
-Ci proverò, ma non assicuro nulla venerabile. Mi sembra che
più mi avvicino a loro, più gli astri si
allontanino.-
La risposta provocò l'ilarità dei presenti mentre
i maestri, alzandosi, gli facevano cenno che si potevano congedare cosa
che Cosetta e Salazar fecero subito, lasciando gli altri due soli nella
sala a parlare.
Dopo circa un'ora proprio una stupitissima Cosetta osservò
una felicissima Tosca aprire la porta della stanza e iniziare a
prepararsi per la notte.
-Beh?-
-Beh cosa scusa?- domandò l'altra senza capire, aprendosi il
corpetto del vestito e facendolo scivolare a terra.
-Credevo stessi con Godric...- disse l'altra come se fosse una cosa
ovvia, mentre Tosca la guardava senza capire.
-Non è mica mio marito ancora, perché dovrei
dormire con lui questa notte?-
-Non intendevo dormire... Non subito quanto meno.- rispose l'altra
guardandola maliziosa, mentre Tosca sfidava qualsiasi scala cromatica
con il suo rossore, decisamente meno spigliata dell'amica com'era.
-A maggior ragione allora!-
Cosetta scoppiò a ridere facendole spazio nel letto, mentre
l'amica si rintanava sotto le coperte e parlandole da sotto il lenzuolo.
-Oh Tosca, non dirmi che conti di aspettare fino a giugno?-
domandò ironica rannicchiandosi a sua volta.
-Certo che conto di farlo!- ribatté lei serissa.
-Se Godric
resisterà tanto.- insistette Cosetta facendola una
pernacchia e calcando l'ipotesi.
-Lo farà, volente o nolente.- rispose Tosca rifacendole la
pernacchia.
La scozzese scosse la testa divertita mentre l'amica le diceva:
-Nos da, Cosetta.-
-Oidhche mhath dhut Tosca.- rispose l'altra nel suo gaelico
visto che l'amica l'aveva apostrofata nel proprio.
-Nod da fy Godric.-
pernsò come ogni sera, aggiungendo però il
possessivo vista la novità, Tosca prima di addormentarsi.
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Secondo capitolo di
questa mia tortura nei vostri confronti. Che c'è da dire
questa volta... Le immagini sono prese due da Orgoglio e Pregiudizio e
una da google, quindi niente di che.
La mia
caratterizzazione di Cosetta è un po' particolare, me ne
rendo conto, ma una donna medievale che ha una figlia da uno
sconosciuto non poteva essere certo una persona chiusa e riservata
sull'argomento come invece vedo più Tosca
ù.ù
Poi, oh sono
opinioni, fatemi sapere perché non vi piace e ne possiamo
sempre parlare.
La lingua in cui
Cosetta alla fine risponde a Tosca è gaelico di Scozia visto
che al contrario della rossa lei viene da quella zona di Gran Bretagna.
Il possessivo nominato nella descrizio è fy, sempre
secondo google. La frase di Cosetta dovrebbe essere corretta invece
visto che è presa da un sito, ma vale la solita filosofia.
La frase nella
seconda immagine è parte della seconda dichiarazione di
Mister Darcy a Lizzy così contesualizzata:
You
must know, surely you must know, it was all for you. You are too
generous to trifle with me. I believe you spoke with my aunt last
night, and it has taught me to hope as I'd scarcely allowed myself
before. If your feelings are still what they were last April, tell me
so at once. My affections and wishes have not changed, but one word
from you will silence me forever. If, however, your feelings have
changed, I would have to tell you: you
have bewitched me, body and soul, and I love... I love... I love you.
And I never wish to be parted from you from this day on.
Dunque
altro... Ah sì, recensioni e quant'altro sempre gradite
ovviamente!
A presto,
Drika :3
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Capitolo 3 *** Vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi celebri ognuno qui chiama. ***
vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi
celebri ognuno qui chiama.
I mesi
erano trascorsi veloci e le stagioni si erano rapidamente alternate
e prima ancora che Tosca se n'era resa conto, era arrivato giugno,
ricordandole che mancava poco più di un mese al grande
giorno. Da qualche tempo ormai stava lavorando al suo abito da sposa,
bianco come voleva la tradizione che lei poteva rispettare con ricami
oro rossi e neri a ricordare le due casate che si univano con quelle
nozze. Cosetta spesso la aiutava, ma essendo l'amica molto
più abile di lei la maggior parte delle volte la lasciava
lavorare sola, facendole compagnia in altri modi.
In via
del tutto eccezionale quella sera anche i due uomini erano nella
stanza delle ragazze, molto più calda della loro
perché più piccola, e stavano parlando mentre
Cosetta cuciva il suo vestito e Tosca rammendava un abito di Salazar,
non potendo certo lavorare al suo in presenza del futuro marito.
-Sarei
quasi curiosa di sapere come hai fatto a farti uno squarcio
simile Salazar...- mormorò la donna spezzando coi denti il
filo argento che stava usando per riparare l'abito dell'amico.
-Ti
assicuro che non vuoi...- mormorò l'altro prendendolo
dopo che la ragazza aveva controllato in controluce il suo lavoro e
aveva fatto un cenno soddisfatta. -Grazie mille Tosca.-
-E di
che...- mormorò lei sorridente per poi appellare un altro
suo abito che doveva rammendare e lavorarci sopra un po'.
Dopo
qualche minuto di silenzio Cosetta prese la parola:
-Non
dovevate dirci qualcosa?-
Godric
annuì serio per poi guardare l'amico che gli fece un
cenno con la testa come a dirgli che poteva parlarne pure.
-Pensavamo...
Soprattutto io in realtà... Che
è un peccato che il sapere che i nostri Maestri ci hanno
trasmesso si fermi con noi, visto che non è sicuro che
nessuno di noi abbia un erede, quindi ponderavamo la creazione di una
scuola. Questo castello, se i Venerabili ce lo permetteranno,
è abbastanza grande per contenerla agevolmente.-
La sue
donne lo ascoltarono interessate, facendogli cenno di proseguire:
-Saranno
invitati a seguirli- esitò un secondo sospirando
-tutti i bambini magici di Gran Bretagna e il loro insegnamento
sarà più diluito del nostro visto che sicuramente
non avranno le nostre capacità.-
Se Tosca
fece un rapido cenno di assenso a quelle parole, Salazar e
Cosetta guardarono Godric contrariati.
-Tutti?!-
-Ovvio
tutti. Non vorrete mica fare delle differenze tra i bambini
magici?- domandò stupita Tosca guardandoli e osservando
Godric in cerca di supporto, ma il compagno sospirò.
-In
realtà neanche io sono poi così propenso a
lasciare chiunque entrare a scuola...-
-Concordo.
Trovo che solo i purosangue siano degni di questa
istruzione!- disse deciso Salazar mentre Cosetta ribatteva:
-Non
è il loro stato di sangue, ma il loro intelletto che li
renderà degni del loro sapere!-
-Pensatela
come volete, ma trovo che sia ingiusto fare delle
differenze!- lo sguardo dei tre colleghi la fece sospirare -Capito... -
si fermò a riflettere continuando a lavorare al vestito per
poi dire dopo una leggerissima imprecazione per essersi punta:
-E se
creassimo quattro case, una per ciascuno? Gli alunni finiranno in
una o nell'altra a seconda delle loro caratteristiche. I nostri cognomi
saranno i nomi e i nostri desideri i criteri di selezione. In
più, creando competizione, li stimoleremo a studiare di
più per vincere.-
Gli altri
tre annuirono mentre Cosetta poneva un problema appena divenuto
pregnante:
-Quindi
come sceglieremo gli studenti? Voglio dire.. Il criterio tuo e di
Salazar sono semplici... Ma il mio e di Godric, invece....-
-Ci vuole
qualcosa che sondi la mente e il cuore degli studenti in base
alle nostre aspettative.- mormorò Tosca pensierosa.
-E che
sia infallibile però.- aggiunse Salazar -per questo
non può essere una persona. Oltre a non essere immortale,
sicuramente non è infallibile.-
Il
silenzio calò di nuovo tra i quattro, rotto solo da
borbottii di Salazar e Godric e il lavorare ritmico delle due due donne
con l'ago. Fu proprio quest'ultimo la causa della rottura del mutismo
perché Cosetta, decisamente meno contenuta nelle reazioni di
Tosca, sbottò in scozzese dopo essere punta.
-Perdonatemi...-
mormorò poi succhiandosi appena l'indice
mentre Tosca si illuminava.
-Esiste
un incantesimo, anche se non ho mai provato ad eseguirlo, che
dona ad un oggetto inanimato possibilità di giudizio e di
parola. Integrandolo con il nostro metro di giudizio, dato attraverso
una piccola donazione di noi- indica il poco sangue caduto dal dito di
Cosetta -diventerebbe specchio dei nostri desideri e richieste per la
scuola.-
-Quanto
piccolo?- domandò tra il curioso e il preoccupato
Godric.
-Quello
che basta ad rendere intriso un filo di stoffa.- mormora
creandone uno di ogni colore dei ragazzi e passando un ago a testa
perché si bucassero appena il dito. Vedendolo Cosetta
sollevò il suo indice e disse ridendo:
-Già
fatto grazie.-
Tosca rise
passandole un filo blu, mentre allungava ago e filo
rispettivamente oro e argento agli uomini e lo prendeva giallo per
sé.
-Quando
volete signori...- mormora pungendosi e sfregandolo sulla
ferita con una smorfia finché non lo vide intriso di sangue.
Cosetta
fu la prima a finire e a passarglielo mentre gli uomini si
guardarono dubbiosi. Il più reticente fu Salazar, ma alla
fine anche il suo filo arrivò nelle mani di Tosca.
-Il tuo
cappello Godric per favore...- mormorò la futura
moglie tendendo la mano.
-Perché?-
-Che cosa
migliore per sondare la mente di un ragazzo di un cappello?-
sbottò incalzante Cosetta.
-Giusto...
Ecco a te.- assentì lui passandoglielo. Non
appena lo ebbe tra le mani, si sedette meglio sul letto, incrociando le
gambe e appoggiandoglielo sopra, avvolse i fili intorno alla bacchetta
e prese a mormorare l'incantesimo.
Non
appena il suo effetto iniziò, il sangue dei quattro
ragazzi venne assorbito nella trama magica che si stava creando sulla
punta della bacchetta prima di diventare parte integrante del cappello
stesso. Dopo quasi una decina di minuti, Tosca sospirò e
disse:
-Ho
finito, dovrebbe andare... Spero.-
-Chi lo
prova per primo?- domandò Cosetta
-Faccio
io.- disse Salazar deciso allungando la mano per prenderlo. Lo
guardò per un secondo dubbioso, gli sembrava esattamente
identico a prima, per poi infilarselo. Ci fu un minuto di silenzio in
cui gli altri tre, soprattutto Tosca, trattennero il fiato, ma poi si
sentì una voce dire:
A Serpeverde,
voi troverete gli amici
migliori
quei tipi astuti e
affatto babbei
che qui raggiungono fini
ed onori!
Tosca
sorrise soddisfatta di sé stessa e osservò
il cappello passare nelle mani di Godric. Esattamente come per Salazar
ci fu un minuto di circa di silenzio prima di sentire:
E' forse Grifondoro la
vostra via,
culla dei coraggiosi di
cuore:
audacia, fegato,
cavalleria
Questa
volta passò tra le mani di Cosetta e accadde una cosa
strana. Non ci fu bisogno di attendere perché la sua parte e
le sue caratteristiche vennero cantate all'istante:
Oppure Corvonero,
se siete svegli e pronti
di mente,
ragione e sapienza qui
trovan linguaggio
che si confà
a simile gente.
Tosca
rise prendendo poi in mano il cappello:
-Figurarsi
se non trovava subito le tue caratteristiche.- Cosetta
scoppiò a ridere osservandola perché anche per
lei non c'era stato bisogno di attendere:
O forse è
Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga
è giusto e leale:
qui la pazienza regna
infinita
e il duro lavoro non
è innaturale.
-Solo
infinita? Il cappello non dà giustizia alla tua
pazienza, Tosca- la prese in giro Cosetta mentre la donna riempiva
l'oggetto di incantesimi di protezione.
-In
questo modo non subirà l'usare del tempo. Certo
all'apparenza invecchierà, ma la sua magia sarà
sempre potente.-
Gli altri
tre assentirono mentre Salazar aggiungeva:
-Se
vogliamo avere quattro case, dobbiamo istituire quattro punti di
ritrovo. Se non avete nulla in contrario creerei il mio nei
sotterranei...-
-Io lo
creerei accanto alle cucine, sempre che non abbiate problemi.-
-Io sulla
torre ovest, in modo da essere vicina all'osservatorio.
-disse Cosetta
-E io
infine su quella est– concluse Godric mentre gli altri
assentivano.
Chiarito
anche questo punto le due donne tornarono ai loro lavori
mentre i due uomini si congedavano. Con un rapido cenno del capo
Salazar con uno per Cosetta e un bacio sulla fronte per Tosca Godric.
-Buonanotte
Milady...- mormorano prima di uscire, lasciandole sole.
Dopo un
lungo momento di silenzio Cosetta sorrise guardando l'amica che quando
se ne accorse sbottò:
-Beh?-
-Nulla,
nulla... Osservavo solo il tuo viso. Hai delle curiose
espressioni che ti modificano i lineamenti in questi giorni sai?-
-Cosa
vuoi dire?- domandò la ragazza sedendosi sul letto a
guardarla.
-Soprattutto
in presenza del dolce cavaliere sei palesemente felice e
innamorata di lui, ma in sua assenza una o più paure turbano
il tuo sguardo. Che succede Tosca?-
-Nulla,
solo timore per il matrimonio man mano che questo si avvicina
credo sia normale.-
-Solo
della celebrazione? In fondo fai già la donna di casa
per lui.-
-Esatto...
Non cambierà molto la mia situazione, a parte che
non dividerò più il letto con te, ma con lui...-
concluse abbassando lo sguardo e Cosetta capì, avvicinandosi
a lei e alzandole il viso in modo che gli occhi verdi dell'amica si
incrociassero coi suoi.
-Tu non
hai paura solo della cerimonia... Tu temi anche l'essere moglie
di Godric in senso più completo.-
L'amica
arrossì annuendo appena, riponendo il suo lavoro per
prepararsi per la notte.
-Sono
inesperta Cosetta.- mormorò ripiegando il vestito
-Mentre Godric sicuramente ha avuto le sue esperienze come ogni
cavaliere. Ho paura di deluderlo, di non essere in grado di
dimostrargli quanto profondamente lo ami anche in quel frangente.-
La
compagna rimase ad ascoltarla vestendosi per poi dire:
-Imparerai,
Godric è intelligente e ti aiuterà a
farlo. Anche perché nessuna donna è uguale
all'altra e lui dovrà prendere le misure anche con te.
Apprenderete uno dall'altro e solo stando assieme come rendere perfetta
per entrambi anche quell'aspetto dell'amore matrimoniale. In fondo tu
ami Godric.-
-Certo
che lo amo, più di ogni cosa!- sbottò
Tosca mettendosi sotto le coperte.
-E questo
basta. Lasciatevi guidare dal sentimento profondo che vi lega
e scoprirete i modi per giacere assieme senza sforzarvi a vicenda.-
Tosca
annuì sospirando:
-Spero tu
abbia ragione anche questa volta Cosetta.-
-Non
demoralizzarti. Ogni donna e ogni uomo impara a stare col
compagno, chi sei tu per non farlo?-
Su quella
domanda ovviamente retorica si diedero la buonanotte e anche
Tosca rincuorata prese sonno rapidamente.
------------------------
*aspetta
che sia finito il lancio dei pomodori*
Ho
davvero poco da dirvi questa volta...
Se
non che le tre immagini sono prese da google, quindi non so dire i
rispettivi proprietari, e che la vostra tortura è quasi
finita. Tempo uno, massimo due capitoli porterò a termine
questo mio esperimento.
Vorrei
poi ringraziare lunarossa2000
per aver recensito il primo capitolo di questa storia e che, spero,
stia seguendo anche gli altri.
Se
avete dei dubbi riguardo a questo o ai precedenti sono dispostissima a
darvi le motivazioni che hanno portata alla mia scelta di gestire
così i personaggi.
A
presto, sperando con qualche recensione ad aspettarmi.
Drika
:3
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