Every story has a beginning

di Drika
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Once upon a time. ***
Capitolo 2: *** You are too generous to trifle with me. ***
Capitolo 3: *** Vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi celebri ognuno qui chiama. ***



Capitolo 1
*** Once upon a time. ***


Once upon a time
fondatori

La fredda serata autunnale non sembrava turbare particolarmente la ragazza dai lunghi capelli neri che stava risalendo il sentiero in quel momento diretta evidentemente dal percorso che stava facendo al castello che si vedeva all'orizzonte sulla riva di un magnifico quanto scurissimo lago. Sistemandosi appena il lungo mantello blu notte da viaggio, però, la donna non proseguì direttamente verso la sua meta ma si sedette su un muretto che faceva da separazione tra due vie in evidente attesa di qualcuno.
La ragazza non passava inosservata come si poteva notare dai cenni del capo rispettosi dei passanti e dalle sue altere risposte si mostrava un carattere forte ed autoritario. Alta e longilinea con un viso duro e squadrato colpiva per la profondità degli occhi scuri e seri ed i capelli neri come l'ebano, ma più di tutto attirava l'attenzione il diadema che portava sul capo e dal quale non si separava mai. Come tutto nel suo abbigliamento riprendeva il motivo del corvo ed il corpo del volatile era formato da un enorme zaffiro, mentre in calce si poteva leggere il motto della donna, Wit beyond measure is man's greatest treasure.
Passarono parecchi minuti prima che un'altra figura femminile spuntasse all'orizzonte. Decisamente più bassa e grassoccia della compagna, l'altra donna si notava sopratutto per il colore sgargiante dei suoi abiti gialli e neri in contrasto con i capelli rosso fuoco. Dai lineamenti dolci e morbidi la nuova arrivata aveva spesso un sorriso dolce aperto sulle labbra e dava l'impressione di essere una persona che trovava del bene in chiunque, idea accentuata anche dai dolci occhi verdi.
-Cosetta cara, buongiorno.- la salutò la donna, abbracciandola.
-Buongiorno a te, Tosca adorata.- le rispose la donna, apparentemente fredda. L'indifferenza era tutta apparente, però, perché le due donne erano molto legate tra di loro.
-Stavi salendo al castello?- le domandò la prima sistemandosi appena la mantella gialla con i richiami neri che le copriva le spalle altrimenti scoperte.
-Sì, ovviamente. I nostri maestri così hanno chiesto e così eseguo. Anche perché comunque saremmo dovuti andare questa sera perché domani iniziano i corsi, quindi non vedo cosa mi debba cambiare. Solo non comprendo il motivo di questa anticipazione.-
Tosca camminando fece delle impercettibili spallucce:
-Nella lettera menzionavano una presentazione  prima della cena che apriva ufficialmente il nostro apprendistato con loro, ma niente di più.-
Cosetta prima di rispondere si sistemò il cappuccio del mantello sulla testa provocando l'ilarità della compagna.
-Tosca?-
-La fredda scozzese temo il vento inglese?-
-La buffa gallese mi prende in giro vero? Odio semplicemente il vento che mi manda i capelli sul viso.-
Le due donne risero di nuovo per poi calmarsi nel momento stesso in cui varcarono le soglie della parco del castello.
Hogwarts

Si fermarono un secondo sulla soglia respirando a fondo per poi entrare, pronte al loro incontro.
-Venerabili maestri.- mormorarono le due donne come saluto inchinandosi profondamente davanti ai due insegnanti.
-Lady Tosca, Lady Cosetta, bene arrivate. Cominciavamo a temere che non sareste arrivate in tempo per il tramonto.- disse la severa figura femminile di fronte a loro.
-In realtà solo Morgana dubitava di voi, Milady.- rispose bonario il mago, rispondendo con un cenno di capo al loro saluto. -Bando alle ciance, abbiamo due nuovi alunni che da domani intraprenderanno il vostro cammino. - si girò verso la riva del lago e disse: -Avvicinatevi messeri.-
Prese com'erano dai due insegnanti le due donne non si erano rese conto dei due uomini che stavano aspettando poco lontano. Entrambi con un fisico slanciato e asciutto si distinguevano per il colore dei capelli. Rossi leggermente più viranti verso il castano rispetto a quelli di Tosca il primo, neri come la pece esattamente come quelli di Cosetta il secondo sembravano quasi al riproduzione speculare delle due donne nel genere maschile.
-Lady Tosca, Lady Cosetta- la voce ferma di Morgana le riportò alla realtà -Vi presento i vostri nuovi colleghi di studi, Lord Salazar e Lord Godric.-
I due uomini si inchinarono prima di far loro il baciamano.
Risollevandosi Godric disse:
-Maestro Merlino non ci aveva detto che le nostre compagne di studi sarebbero state due donne di così singolare bellezza.-
-Lei così ci lusinga messere.-
Lo sguardo di Godric passò da Cosetta, che aveva parlato, a Tosca e aggiunse:
-Io dico la verità, Milady.-
La voce di Morgana li distolse da quel momento di semi imbarazzo:
-Prendete posto nelle vostre stanze, signori, e preparatevi per la cena. Questa sera vi parleremo di come si svolgeranno le vostre giornate nei prossimi giorni e in cosa consisterà il vostro insegnamento.-
Detto questo i due insegnanti si avviarono verso il castello, seguiti dopo qualche istante dagli uomini. Quando fu sicura che i due fossero abbastanza lontani per non sentirli Cosetta si girò verso Tosca e disse con un tono misto tra il rimprovero e il riso:
-Tosca, continenti per l'amore del Cielo!-
-Di cosa vai blaterando?-
-Quando Godric si è abbassato per farti il baciamano sei avvampata!-
-Io...-
-E ora le tue gote hanno il colore dei tuoi capelli!-
-Non mi capacito della reazione.- mormorò l'altra sfiorandole.
Cosetta sorrise alzando lo sguardo al cielo che iniziava a punteggiarsi delle prime stelle.
-Si chiama infatuazione, Tosca.-
-Non credo proprio, non l'ho praticamente sentito parlare!-
-Come se fosse necessario perché accada.-
Le due donne rimasero in silenzio finché non arrivarono nell'appartamento che condividevano e si chiusero la porta alle spalle per cambiarsi per la cena.
-E comunque...- fu Tosca stessa a rompere il silenzio, aprendo il suo baule con un colpo di bacchetta -NO!-
-Suvvia, non mentirmi Tosca.- disse l'altra facendo lo stesso gesto ed estraendo un lungo abito dal collo alto nero con i ricami blu. -Saremo pure i quattro maghi più potenti del nostro tempo, ma non siamo immuni dalle passioni mortali!-
Tosca rise stringendosi il corpetto dell'abito giallo pastello che stava indossando:
-Come se non lo fossimo!-
-A maggior ragione!- ribatté l'altra ridendo di gusto e facendo uscire i capelli lunghi e lisci dal colletto.
Tosca sorrise sistemandosi davanti allo specchio la pettinatura che non aveva il tempo di rifare e che si era rovinata per colpa del tempo per poi dire alzandosi:
-Piuttosto, scendiamo a cena che non voglio fare brutta figura da subito!-
L'altra donna annuì mettendosi il diadema sul capo e seguirla nella sala adibita ai pasti. Decisamente troppo ampia per loro sei era illuminata da milioni di candele e soli due tavoli erano apparecchiati. Uno riservato ai due insegnanti e di fronte quello per i quattro studenti che mangiavano uno di fronte all'altro per evitare di sentirsi a disagio dallo sguardo dei loro maestri.
Quando Tosca e Cosetta entrarono i due uomini non erano ancora arrivati, ma non si fecero attendere molto e, una volta che le ebbero raggiunte all'ingresso, si avvicinarono assieme al tavolo e si inchinarono dicendo:
-Venerabili.-
-Ben arrivati!- disse Merlino evidentemente entusiasta mentre Morgana sospirava -Se vorrete prestare attenzione un momento alle mie parole prima di cena vi spiegherò rapidamente come si svolgeranno i prossimi mesi.- i quattro fecero un rapido cenno con la testa mentre Cosetta riusciva a sistemarsi in modo che Tosca e Godric finissero seduti uno di fronte all'altro, guadagnandosi così un'occhiataccia.
-Come prima cosa ancora benvenuti in questo castello dove da domani terremo le lezioni per cui siete qui. Per essere più precisi io mi occuperò degli incantesimi- Tosca e Godric sorrisero radiosi sentendoli nominare – e della trasfigurazione, mentre Morgana si occuperà dell'astronomia – questa volta fu Cosetta ad illuminarsi guardando adorate l'insegnante e perdendo per un attimo il cipiglio serio che la contraddistingueva – e delle creature magiche. Considerato che sarete tenuti a studiare gli astri tre volte a settimana, le lezioni si svolgeranno solo nel pomeriggio. Siamo sì una scuola per voi, ma non vogliamo certo che non siate attenti alle lezioni perché carenti di sonno.- Merlino rise provocando un mezzo sorriso anche gli alunni mentre Morgana alzava gli occhi al cielo -Che altro dire... Ah sì, che entrambi ci occuperemo delle pozioni, a seconda del tipo in questione!- Questa volta furono gli occhi di Salazar ad illuminarsi per un secondo.
-Inoltre, spero vivamente che le formalità legittime che ho visto tra di voi quest'oggi col tempo si appianeranno. Sarebbe auspicabile, infatti, che impariate ad essere amici tra di voi.-
I quattro si inchinarono appena a quelle parole mentre Cosetta sbirciava Godric che però non aveva avuto particolari reazioni a quelle parole.
-Lady Tosca?-
-Sì maestro?- rispose stupita Tosca guardando Morgana che l'aveva apostrofata.
-Mi è giunta voce che lei ha una particolare passione ed abilità per gli incantesimi di cucina, è fondata?-
-Assolutamente sì, quanto meno per la parte della passione.- rispose timidamente la donna, non cogliendo il punto del discorso.
-Io e Merlino vorremmo che si occupasse dei pasti vista la nostra scarsa fantasia al riguardo. - il collega rise a quelle parole annuendo mesto -E' per lei un problema?-
-Sarebbe un grandissimo onore, reverendi maestri.- rispose Tosca rossa in viso per l'emozione, inchinandosi.
-Mi spiace solo che per questa sera dovrete accontentarvi della mia cucina!- disse sorridente Merlino facendogli cenno di sedersi pure a mangiare. I quattro risero appena più sciolti a quella battuta e obbedirono.
Poco dopo nell'immensa sala non si sentì altro che il rumore della cena unita al sommesso chiacchiericcio dei commensali che stavano rompendo il ghiaccio tra di loro.

              ToscaCosetta

Dopo la cena le due donne si erano rapidamente ritirate nelle loro stanze con la scusa della stanchezza per poter liberamente parlare della giornata e delle loro aspettative per i giorni seguenti.
In quel momento Tosca si stava sciogliendo le trecce che facevano da base alla pettinatura che aveva avuto quel giorno, osservando nel riflesso dello specchio Cosetta seduta davanti alla finestra che osservava il limpido cielo notturno.
-A che pensi?- le domandò eliminando il laccio dell'ultima treccia.
-Non sto pensando, sto leggendo le stelle.- risponde l'altra alzandosi e stiracchiandosi per poi appoggiare il diadema nella sua custodia e fare i soliti incantesimi di protezione. -Dammi ti aiuto... - mormora sedendosi sul letto e tendendo la mano per farsi dare la spazzola.
Tosca gliela passò sollevata e si sedette di fronte a lei, rannicchiando le gambe vicino al suo corpo e coprendole con la camicia da notte giallo pastello.
Rimasero qualche minuto in silenzio e l'unico suono era il rumore che faceva la spazzola sui rossi capelli di Tosca quando l'amica disse:
-Allora, cosa ne pensi di Godric?-
-Penso quello che ti ho già detto!- rispose l'altra con apparente noncuranza, mentre le sue gote avvampavano.
-Il tuo rossore e le tue stelle mi fanno ben sperare, invece.- sentendo quelle parole Tosca si girò di scatto.
-Stavi leggendo DI ME nelle stelle, Cosetta?-
-Ogni tanto me lo concedo. I corpi celesti se letti in modo opportuno non menteno mai. Non è della volgare divinazione.- sbottò facendola girare e riprendendo a pettinarla -E comunque sono dell'idea che tu non sia indifferente a Godric, altrimenti non si sarebbe spostato in modo da farlo a te e non a me il baciamano.-
Tosca dal canto suo si limitò a sospirare:
-Ponendo anche che hai ragione, cosa che mi stupirebbe zero, e Godric mi interessi perché dovrei sperarci? Perché dovrebbe scegliere proprio me quando potrebbe avere donne decisamente più belle e invitanti.-
-Perché tu sei bella, testarda cocciuta di una Tassorosso!- rispose l'altra facendo finta di picchiarla col piatto della spazzola.
Tosca si voltò a guardarla e mormorò:
-Mai quanto te, ad esempio!-
-A parte che né Godric né tanto meno Salazar sono il mio tipo, poi non vedo perché dovrebbe interessarsi a me quando ha già messo gli occhi su di te.- lo sguardo di Tosca era di fuoco ma Cosetta le fece cenno di aspettare, lasciandola finire di parlare. -E comunque chi potrebbe desiderare questa donna così magra e longilinea quando potrebbe aver quest'altra donna così dolce nel fisico come nel cuore?-
-E' un modo gentile per trovare qualche vantaggio a mio favore trovando qualcosa che non posso controllare?-
-Assolutamente no, è un modo palese per dirti che sei tu quello che un uomo desidererebbe accanto a sé come compagna. Neanche io parlo tutto il tempo per enigmi!-
Le due donne scoppiarono a ridere mentre si infilavano sotto le coperte nel letto che condividevano dopo che Tosca con grazia aveva fatto finire la spazzola al suo posto. Si tirarono le coperte fino sopra il naso, soprattutto la rossa, per poi mormorare:
-Buonanotte Cosetta. E che il Destino voglia che tu abbia ragione anche questa volta.-
La donna annuì arrotolandosi a sua volta:
-Buonanotte Tosca. E stai serena che, a parte averlo appena ammesso, i segni che vedo e che leggo sono tutti a vostro favore.-
Tosca scosse la testa ridendo rendendosi conto che effettivamente aveva appena confermato i sospetti dell'amica per poi stringersi al cuscino e pensare, chiudendo gli occhi:
-Nos da, Godric.-


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Salve salvino pazienti sopportatori della mia presenza in questo fandom..
*si sposta nuovamente dai pomodori*

Lo so, lo so... Avevo promesso niente FF per un po', ma che ci posso fare?
Un paio di appunti a pié di pagina.
1) l'immagine dei quattro fondatori è presa da qui
2) l'immagine in cui ci sono solo Tosca e Cosetta è presa da Orgoglio e Pregiudizio, nella versione della BBC non del film, e l'edit dei capelli di Tosca è tutto merito di MatiMa visto che io sono una pippa completa con photoshop
3) la frase sul diadema di Cosetta è ovviamente il suo motto, nell'originale inglese che da noi è resa con un ingegno smisurato per un mago è dono grato.
4) sebbene mi piacerebbe molto  io non so il gallese, quindi l'ultima frase è tradotta con Google e vuol dire buona notte. Se ho sbagliato, perdonatemi  perché 
Se sbaglio mi corriggerete.

Dovrei aver detto tutto...
Ah sì, ovviamente recensioni e quant'altro sono sempre molto gradite, a presto per il prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** You are too generous to trifle with me. ***


Stelle

Era passato un lungo mese da quel primo incontro e i quattro maghi avevano preso le misure coi loro insegnanti, le materie e, soprattutto, loro stessi. Rapidamente Godric e Cosetta si erano dimostrati i più estroversi della compagnia, sebbene anche gli altri due non disdegnassero la buona conversazione soprattutto ai pasti. In realtà Salazar si era mostrato restio ad aprirsi al di fuori delle discussioni con Godric, ma alla fine anche lui aveva ceduto.
I momenti che più li univano erano le lezioni soprattutto quelle di astronomia con Morgana nonostante il carattere serio e composto dell'insegnante, perché sia per gli animali magici, sia per le stelle uno dei quattro non era assolutamente portato, provocando momenti di ilarità di tutti i tipi. Come ad esempio quella notte...
Il compito che gli era stato assegnato dall'insegnante per le due ore di lezione era per i suoi standard anche semplice, un disegno completo delle costellazioni di Andromeda, Pegaso e Cassiopea da consegnare entro la notte. Chi non lo trovava per nulla immediato era Tosca che da una mezz'ora buona stava osservando alternativamente il cielo e la pergamena sullo scrittoio di fronte a lei tentando di avere anche solo una vaga idea di dove cominciare a disegnare, frustrata anche dal fatto che accanto a lei invece Cosetta stava lavorando di grandissima lena, come sempre.
La rossa era talmente interessata alla materia che, appoggiata allo scrittoio con un braccio, rischiò di addormentarsi finché l'urlo di Morgana non la fece scattare a sedere.
-Tosca Tassorosso!- la voce della donna dietro le sue spalle ebbe anche l'effetto di far imprecare in gaelico Cosetta che per lo spavento aveva tracciato una linea sbagliata nella carta, costringendola a correggere a suon di bacchetta.
-Sì, maestro?- domandò poco convinta l'imputata ben consapevole però di quale fosse la sua colpa.
-Gradirei una spiegazione completa e, possibilmente, esaustiva sul perché la tua carta di Andromeda Cassiopea e Pegaso è ancora linda e pulita quando è ben mezz'ora che vi ho detto di iniziare a lavorare.- Seduti di fronte a lei i due uomini la guardarono a disagio per lei. Soddisfare una richiesta del genere di Morgana, senza venire puniti, era complicato e solitamente impossibile. Quel giorno poi l'insegnante sembrava particolarmente nervosa e la gallese probabilmente ne stava per fare le spese.
-Perché...- iniziò Tosca deglutendo appena trovando una scusa migliore di quella che il cervello le suggeriva ovvero sia di confessare la sua incapacità nel disegno astrale.
-Sto aspettando...- incalzò la strega incrociando le braccia al petto e battendo appena il piede per terra.
-Perché mi sono resa conto di aver finito l'inchiostro, venerabile!- rispose alla fine l'alunna mostrandole le sue boccette opportunamente svuotate del loro contenuto.
-E lei contava di non lavorare tutta la notte per questo! Se lo faccia prestare da Cosetta, che diamine!- esplose Morgana, allontanandosi da lei e tornando ad osservare le stelle dalla sua posizione.
-Non le potevi dire la verità, scusa?- mormorò questa volta Cosetta, allungandosi verso di lei per porgerle il calamaio.
-E beccarmi un altro livido?!- le rispose quasi arrabbiata l'altra, indicandole la fronte, dove l'insegnante l'aveva colpita qualche giorno prima con un telescopio proprio perché le aveva risposto dicendo la realtà oggettiva sulla sua passione per gli astri. -Uno per volta basta ed avanza, se per metti, sono già abbastanza ridicola così!-
Cosetta fece spallucce e mormorò:
-Anche tu hai ragione in effetti...- diede alcuni colpi di inchiostro alla sua pergamena scrivendo il nome dell'ultima stella per poi dire: -Ho finito venerabile.-
Quattro sguardi stupiti si alzarono su di lei come ogni volta, perché ad ogni lezione Cosetta diventava sempre più rapida a completare i compiti che mano a mano gli veniva assegnati. Dal canto suo Morgana credeva che prima o poi avrebbe trovato degli errori clamorosi nelle sue carte dovuti alla fretta della donna e al suo desiderio di primeggiare nella sua materia. Cosa che, però, fino a quel momento non era mai avvenuta.
-E' sicura del suo lavoro, Cosetta?-
-Sicurissima maestro, controlli pure.- disse l'altra, alzandosi per porgerle la sua pergamena con un leggerissimo inchino e tornando poi a sedersi al suo posto. 
Morgana rimase tre quarti d'ora buoni a controllare la carta, armandosi poi di squadra e righello per verificare perfino le proporzioni delle distanze fra gli altri e la loro dimensione, mentre Cosetta aiutava l'amica con la sua, ma alla fine dovette ammettere:
-E' perfetta Cosetta, come ogni volta.-
-Certo che lo è.- rispose l'altra orgogliosa del suo lavoro, mentre i due uomini la squadravano consegnando i suoi lavori. La ragazza era tutto sommato simpatica ad entrambi, ma quando si trattava dell'astronomia diventava di una rigidezza e pesantezza ineguagliabile.
-L'umiltà non fa certo parte di lei.- replicò l'insegnante prendendo e correggendo alcuni parti della carta degli altri, visto che anche Tosca aveva finalmente consegnato.
-Come l'errore quando si tratta degli astri, venerabile.- ribatté l'altra, sistemandosi appena il diadema nei capelli. Non che le fosse fondamentale nelle ore di astronomia, sarebbe stata la migliore comunque. A quelle parole comunque Morgana fu costretta a fare un cenno di assenso per poi mormorare:
-Potete andare. Tosca prima o poi troverò il modo di farle apprezzare la nobile arte dello studio degli astri.-
L'interpelata sorrise poco convinta e quando furono usciti dalla stanza guardò Cosetta e scoppiò a ridere.
-A Morgana piace sognare. Il giorno che apprezzerò la sua arte ha da venire.-
L'altra ragazza annuì ridendo di cuore, aprendo poi la porta della loro stanza.
-Indubbiamente, si vede lontano un miglio che non hai il benché minimo interesse per la sua materia.-
Tosca assentì convinta per poi ritirarsi sotto le coperte, bramando il sonno ristoratore che vi avrebbe trovato.

meditazione

La caratteristica di Tosca che più di tutte la distingueva dagli altri tre colleghi non era però una sua particolare predisposizione magica, bensì una sua vecchia abitudine, la meditazione. L'aveva scoperta per caso da un mago indiano trapiantato in Galles amico dei suoi genitori e da allora non l'aveva più abbandonata anche a causa del suo odio per i pensatoi. Quindi non era raro vederla sulle rive del Lago Nero raccolta a pensare praticamente con ogni condizione climatica possibile, cosa che più di una volta aveva provocato l'ilarità o lo stupore di Cosetta.
Quel pomeriggio d'inverno, però, un'altra persona era alla sua evidente ricerca sulle rive del lago. Ricerca che fino a quel momento non aveva dato alcun frutto, come si poteva evincere dal gesto di fastidio con cui l'uomo di stava stringendo al collo il mantello giallooro.
-Ma dove è finita... Sono certo di averla vista uscire dalla mia stanza...- mormorò guardandosi intorno nervoso, finché finalmente all'orizzonte intravide la chioma rossiccia della ragazza. -Ah eccola.- si disse mentalmente sempre più nervoso, avvicinandosi con passi rapidi a lei. Quando fu abbastanza vicino da essere sicuro di essere sentito, tossicchiò appena. Non vedendo però nessuna reazione in lei, la chiamò a bassa voce per non spaventarla:
-Tosca, ti disturbo?-
La donna sobbalzò sentendo la voce, riconoscendovi quella del ragazzo, salvo poi sciogliere lentamente la sua posizione e come ultima cosa aprire gli occhi girandosi a guardarlo.
-Non mi disturbi Godric.- rispose allungandosi a prendere il mantello, che era ordinatamente piegato accanto a leim per rimetterselo. A quel movimento il ragazzo si rese conto che fino a quel momento la ragazza aveva tenuto le spalle scoperte nonostante il pungente vento freddo che spirava da Nord.
-Non... non avevi freddo Tosca?- non riuscì a trattenersi dal domandarle.
-No, Godric. - rispose lei con semplicità, guardandolo, mentre chiudeva la spilla a forma di tasso che fermava il mantello sotto il suo collo.
-Comunque. - proseguì l'altro scuotendo la testa -Non sono certo venuto a importunarti per questo, ma per un altro motivo, ben più importante... Almeno per me.-
La donna avvampò appena sentendo quelle parole, rincuorando il ragazzo che sperava non fosse dovuto alla sua incredibile timidezza e riservatezza.
-Come spero vivamente tu abbia notato Tosca io non riesco a vederti come semplice amica come vedo Cosetta, ma provo per te un sentimento ben più forte e duraturo dell'amicizia in senso stretto.- Godric deglutì appena prima di proseguire: -E sono mesi che cerco in te segnali di una sorta di tua predisposizione allo stesso sentimento.-
La donna annuì guardandolo mentre il ragazzo si inginocchiava di fronte a lei, facendola ulteriormente avvampare:
-Quello che voglio dirti, in breve Tosca è... - si fermò appena mentre si sentiva la bocca secca per l'emozione -Vuoi essere mia moglie, Tosca Tassorosso?-
Per un momento la donna lo guardò senza riuscire a reagire per poi annuire vigorosamente, incapace di parlare.
-Era un sì?-
-Lo era, Godric perdonami.- mormorò lei questa volta porgendogli la mano perché si alzasse. A quelle parole, incapace di trattenersi, il ragazzo la strinse a sé e le baciò la fronte mentre Tosca si rannicchiava in quell'abbraccio che aveva desiderato dal loro primo incontro, ma solo in quel momento se ne rendeva conto. Rimase per alcuni lunghi momenti stretti uno all'altro immobili in quella posizione finché Godric la sciolse controvoglia dando un nuovo bacio sulla fronte alla promessa sposa.
-Devo risalire perché devo preparare la pozione per Merlino, Tosca.-
La donna annuì sciogliendo l'abbraccio ancora più controvoglia del ragazzo per poi sorridere per il bacio.
-A dopo quindi Godric...- il ragazzo annuì incamminandosi verso il castello mentre la gallese lo osservava. Quando fu abbastanza lontano si girò verso un albero e sorridente disse:
-Cosetta mostrati, che il tuo animagus si nota anche in mezzo ad uno stormo intero di corvi.-
A quelle parole uno dei volatili si alzò in volo e si appoggiò di fronte alla ragazza rivelandosi essere poi l'amica, che sbuffando disse:
-La macchia bianca del diadema vero?-
-E che altro? Nessuna altro corvo ha un segno tanto chiaro.-
Cosetta scosse il capo, consapevole che era una caratteristica che non poteva controllare, per poi dire guardando sorridente la compagna:
-Chi aveva ragione su Godric, allora?-
-Tu...- ammise l'altra sorridente.
-Chi sposerà da qui a qualche mese il bel cavaliere?- disse poi abbracciandola.
-Io!- rispose l'altra eccitata all'idea che solo in quel momento aveva realmente realizzato.
-Sono così contenta di aver avuto ragione ancora una volta, Tosca, non hai idea quanto!- disse Cosetta stringendola a sé, mentre l'amica si alzava sulle punte e le baciava la fronte.
-Benedetto intuito dei Corvonero, non l'ho mai amato così tanto in vita mia.-
L'amica rise a quelle parole dicendo:
-Wit beyond measure...-
-Is man's greatest treasure,
lo so Cosetta , lo so!- la prese in giro l'altra, in realtà felice più che mai che quel motto fosse una vera e propria caratteristica dell'amica anche quando non portava il diadema. -Mi farai da testimone quel giorno vero?-
-Ovviamente, non potresti darmi onore più grande!- rispose l'amica sorridente per poi osservare la posizione del sole, coprendosi il viso con la mano. -Saliamo, non vorrei arrivare in ritardo alla lezione con Merlino.-
Tosca assentì mentre la ragazza si avviava, lasciandola indietro di qualche passo come capitava sempre quando non camminavano parlando a causa della sua camminata più rapida.

coperte

Quella sera a cena Godric aveva dato l'annuncio ai due insegnanti che avevano mostrato immediatamente il loro apprezzamento, soprattutto Merlino visto che la reazione di Morgana fu come sempre molto posata.
-Sono molto felice per voi ragazzi!- stava dicendo in quel momento proprio il mago -Avete già deciso quando sarà il gran giorno?- domandò evidentemente curioso.
I due si guardarono, ma fu Godric a rispondere:
-Appena finiremo i nostri studi quest'estate.- Merlino sorrise a quelle parole, mentre anche Morgana assentiva con più vigore del solito. Probabilmente aveva temuto che il matrimonio avrebbe causato un'interruzione nella loro frequentazione dei corsi. Sfruttando uno dei rari momenti di silenzio del collega si girò verso Tosca e sorridente disse:
-Tosca, immaginando la sua inconsueta vicinanza con le nuvole da questo pomeriggio, spero che troverà una nuova ispirazione nello studio degli astri, ora nettamente più vicini a lei di quanto non lo siano mai stati prima.-
L'interpellata rise per poi inchinarsi e rispondere:
-Ci proverò, ma non assicuro nulla venerabile. Mi sembra che più mi avvicino a loro, più gli astri si allontanino.-
La risposta provocò l'ilarità dei presenti mentre i maestri, alzandosi, gli facevano cenno che si potevano congedare cosa che Cosetta e Salazar fecero subito, lasciando gli altri due soli nella sala a parlare.
Dopo circa un'ora proprio una stupitissima Cosetta osservò una felicissima Tosca aprire la porta della stanza e iniziare a prepararsi per la notte.
-Beh?-
-Beh cosa scusa?- domandò l'altra senza capire, aprendosi il corpetto del vestito e facendolo scivolare a terra.
-Credevo stessi con Godric...- disse l'altra come se fosse una cosa ovvia, mentre Tosca la guardava senza capire.
-Non è mica mio marito ancora, perché dovrei dormire con lui questa notte?-
-Non intendevo dormire... Non subito quanto meno.- rispose l'altra guardandola maliziosa, mentre Tosca sfidava qualsiasi scala cromatica con il suo rossore, decisamente meno spigliata dell'amica com'era.
-A maggior ragione allora!-
Cosetta scoppiò a ridere facendole spazio nel letto, mentre l'amica si rintanava sotto le coperte e parlandole da sotto il lenzuolo.
-Oh Tosca, non dirmi che conti di aspettare fino a giugno?- domandò ironica rannicchiandosi a sua volta.
-Certo che conto di farlo!- ribatté lei serissa.
-Se Godric resisterà tanto.- insistette Cosetta facendola una pernacchia e calcando l'ipotesi.
-Lo farà, volente o nolente.- rispose Tosca rifacendole la pernacchia.
La scozzese scosse la testa divertita mentre l'amica le diceva:
-Nos da, Cosetta.-
-Oidhche mhath dhut Tosca.- rispose l'altra nel suo gaelico  visto che l'amica l'aveva apostrofata nel proprio.
-Nod da fy Godric.- pernsò come ogni sera, aggiungendo però il possessivo vista la novità, Tosca prima di addormentarsi.


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Secondo capitolo di questa mia tortura nei vostri confronti. Che c'è da dire questa volta... Le immagini sono prese due da Orgoglio e Pregiudizio e una da google, quindi niente di che.
La mia caratterizzazione di Cosetta è un po' particolare, me ne rendo conto, ma una donna medievale che ha una figlia da uno sconosciuto non poteva essere certo una persona chiusa e riservata sull'argomento come invece vedo più Tosca ù.ù
Poi, oh sono opinioni, fatemi sapere perché non vi piace e ne possiamo sempre parlare.
La lingua in cui Cosetta alla fine risponde a Tosca è gaelico di Scozia visto che al contrario della rossa lei viene da quella zona di Gran Bretagna. Il possessivo nominato nella descrizio è fy,
sempre secondo google. La frase di Cosetta dovrebbe essere corretta invece visto che è presa da un sito, ma vale la solita filosofia.
La frase nella seconda immagine è parte della seconda dichiarazione di Mister Darcy a Lizzy così contesualizzata:
You must know, surely you must know, it was all for you. You are too generous to trifle with me. I believe you spoke with my aunt last night, and it has taught me to hope as I'd scarcely allowed myself before. If your feelings are still what they were last April, tell me so at once. My affections and wishes have not changed, but one word from you will silence me forever. If, however, your feelings have changed, I would have to tell you: you have bewitched me, body and soul, and I love... I love... I love you. And I never wish to be parted from you from this day on.
Dunque altro... Ah sì, recensioni e quant'altro sempre gradite ovviamente!
A presto,
Drika :3

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Capitolo 3
*** Vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi celebri ognuno qui chiama. ***


vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi celebri ognuno qui chiama.
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I mesi erano trascorsi veloci e le stagioni si erano rapidamente alternate e prima ancora che Tosca se n'era resa conto, era arrivato giugno, ricordandole che mancava poco più di un mese al grande giorno. Da qualche tempo ormai stava lavorando al suo abito da sposa, bianco come voleva la tradizione che lei poteva rispettare con ricami oro rossi e neri a ricordare le due casate che si univano con quelle nozze. Cosetta spesso la aiutava, ma essendo l'amica molto più abile di lei la maggior parte delle volte la lasciava lavorare sola, facendole compagnia in altri modi.
In via del tutto eccezionale quella sera anche i due uomini erano nella stanza delle ragazze, molto più calda della loro perché più piccola, e stavano parlando mentre Cosetta cuciva il suo vestito e Tosca rammendava un abito di Salazar, non potendo certo lavorare al suo in presenza del futuro marito.
-Sarei quasi curiosa di sapere come hai fatto a farti uno squarcio simile Salazar...- mormorò la donna spezzando coi denti il filo argento che stava usando per riparare l'abito dell'amico.
-Ti assicuro che non vuoi...- mormorò l'altro prendendolo dopo che la ragazza aveva controllato in controluce il suo lavoro e aveva fatto un cenno soddisfatta. -Grazie mille Tosca.-
-E di che...- mormorò lei sorridente per poi appellare un altro suo abito che doveva rammendare e lavorarci sopra un po'.

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Dopo qualche minuto di silenzio Cosetta prese la parola:
-Non dovevate dirci qualcosa?-
Godric annuì serio per poi guardare l'amico che gli fece un cenno con la testa come a dirgli che poteva parlarne pure.
-Pensavamo... Soprattutto io in realtà... Che è un peccato che il sapere che i nostri Maestri ci hanno trasmesso si fermi con noi, visto che non è sicuro che nessuno di noi abbia un erede, quindi ponderavamo la creazione di una scuola. Questo castello, se i Venerabili ce lo permetteranno, è abbastanza grande per contenerla agevolmente.-
La sue donne lo ascoltarono interessate, facendogli cenno di proseguire:
-Saranno invitati a seguirli- esitò un secondo sospirando -tutti i bambini magici di Gran Bretagna e il loro insegnamento sarà più diluito del nostro visto che sicuramente non avranno le nostre capacità.-
Se Tosca fece un rapido cenno di assenso a quelle parole, Salazar e Cosetta guardarono Godric contrariati.
-Tutti?!-
-Ovvio tutti. Non vorrete mica fare delle differenze tra i bambini magici?- domandò stupita Tosca guardandoli e osservando Godric in cerca di supporto, ma il compagno sospirò.
-In realtà neanche io sono poi così propenso a lasciare chiunque entrare a scuola...-
-Concordo. Trovo che solo i purosangue siano degni di questa istruzione!- disse deciso Salazar mentre Cosetta ribatteva: -Non è il loro stato di sangue, ma il loro intelletto che li renderà degni del loro sapere!-
-Pensatela come volete, ma trovo che sia ingiusto fare delle differenze!- lo sguardo dei tre colleghi la fece sospirare -Capito... - si fermò a riflettere continuando a lavorare al vestito per poi dire dopo una leggerissima imprecazione per essersi punta:
-E se creassimo quattro case, una per ciascuno? Gli alunni finiranno in una o nell'altra a seconda delle loro caratteristiche. I nostri cognomi saranno i nomi e i nostri desideri i criteri di selezione. In più, creando competizione, li stimoleremo a studiare di più per vincere.-
Gli altri tre annuirono mentre Cosetta poneva un problema appena divenuto pregnante:
-Quindi come sceglieremo gli studenti? Voglio dire.. Il criterio tuo e di Salazar sono semplici... Ma il mio e di Godric, invece....-
-Ci vuole qualcosa che sondi la mente e il cuore degli studenti in base alle nostre aspettative.- mormorò Tosca pensierosa.
-E che sia infallibile però.- aggiunse Salazar -per questo non può essere una persona. Oltre a non essere immortale, sicuramente non è infallibile.-

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Il silenzio calò di nuovo tra i quattro, rotto solo da borbottii di Salazar e Godric e il lavorare ritmico delle due due donne con l'ago. Fu proprio quest'ultimo la causa della rottura del mutismo perché Cosetta, decisamente meno contenuta nelle reazioni di Tosca, sbottò in scozzese dopo essere punta.
-Perdonatemi...- mormorò poi succhiandosi appena l'indice mentre Tosca si illuminava.
-Esiste un incantesimo, anche se non ho mai provato ad eseguirlo, che dona ad un oggetto inanimato possibilità di giudizio e di parola. Integrandolo con il nostro metro di giudizio, dato attraverso una piccola donazione di noi- indica il poco sangue caduto dal dito di Cosetta -diventerebbe specchio dei nostri desideri e richieste per la scuola.-
-Quanto piccolo?- domandò tra il curioso e il preoccupato Godric.
-Quello che basta ad rendere intriso un filo di stoffa.- mormora creandone uno di ogni colore dei ragazzi e passando un ago a testa perché si bucassero appena il dito. Vedendolo Cosetta sollevò il suo indice e disse ridendo:
-Già fatto grazie.-
Tosca rise passandole un filo blu, mentre allungava ago e filo rispettivamente oro e argento agli uomini e lo prendeva giallo per sé.
-Quando volete signori...- mormora pungendosi e sfregandolo sulla ferita con una smorfia finché non lo vide intriso di sangue.
Cosetta fu la prima a finire e a passarglielo mentre gli uomini si guardarono dubbiosi. Il più reticente fu Salazar, ma alla fine anche il suo filo arrivò nelle mani di Tosca.
-Il tuo cappello Godric per favore...- mormorò la futura moglie tendendo la mano.
-Perché?-
-Che cosa migliore per sondare la mente di un ragazzo di un cappello?- sbottò incalzante Cosetta.
-Giusto... Ecco a te.- assentì lui passandoglielo. Non appena lo ebbe tra le mani, si sedette meglio sul letto, incrociando le gambe e appoggiandoglielo sopra, avvolse i fili intorno alla bacchetta e prese a mormorare l'incantesimo.
Non appena il suo effetto iniziò, il sangue dei quattro ragazzi venne assorbito nella trama magica che si stava creando sulla punta della bacchetta prima di diventare parte integrante del cappello stesso. Dopo quasi una decina di minuti, Tosca sospirò e disse:
-Ho finito, dovrebbe andare... Spero.-
-Chi lo prova per primo?- domandò Cosetta
-Faccio io.- disse Salazar deciso allungando la mano per prenderlo. Lo guardò per un secondo dubbioso, gli sembrava esattamente identico a prima, per poi infilarselo. Ci fu un minuto di silenzio in cui gli altri tre, soprattutto Tosca, trattennero il fiato, ma poi si sentì una voce dire:
A Serpeverde,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!

Tosca sorrise soddisfatta di sé stessa e osservò il cappello passare nelle mani di Godric. Esattamente come per Salazar ci fu un minuto di circa di silenzio prima di sentire:
E' forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria

Questa volta passò tra le mani di Cosetta e accadde una cosa strana. Non ci fu bisogno di attendere perché la sua parte e le sue caratteristiche vennero cantate all'istante:
Oppure Corvonero,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.

Tosca rise prendendo poi in mano il cappello:
-Figurarsi se non trovava subito le tue caratteristiche.- Cosetta scoppiò a ridere osservandola perché anche per lei non c'era stato bisogno di attendere:
O forse è Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.

-Solo infinita? Il cappello non dà giustizia alla tua pazienza, Tosca- la prese in giro Cosetta mentre la donna riempiva l'oggetto di incantesimi di protezione.
-In questo modo non subirà l'usare del tempo. Certo all'apparenza invecchierà, ma la sua magia sarà sempre potente.-
Gli altri tre assentirono mentre Salazar aggiungeva:
-Se vogliamo avere quattro case, dobbiamo istituire quattro punti di ritrovo. Se non avete nulla in contrario creerei il mio nei sotterranei...-
-Io lo creerei accanto alle cucine, sempre che non abbiate problemi.-
-Io sulla torre ovest, in modo da essere vicina all'osservatorio. -disse Cosetta
-E io infine su quella est– concluse Godric mentre gli altri assentivano.
Chiarito anche questo punto le due donne tornarono ai loro lavori mentre i due uomini si congedavano. Con un rapido cenno del capo Salazar con uno per Cosetta e un bacio sulla fronte per Tosca Godric.
-Buonanotte Milady...- mormorano prima di uscire, lasciandole sole.
Dopo un lungo momento di silenzio Cosetta sorrise guardando l'amica che quando se ne accorse sbottò:
-Beh?-
-Nulla, nulla... Osservavo solo il tuo viso. Hai delle curiose espressioni che ti modificano i lineamenti in questi giorni sai?-
-Cosa vuoi dire?- domandò la ragazza sedendosi sul letto a guardarla.
-Soprattutto in presenza del dolce cavaliere sei palesemente felice e innamorata di lui, ma in sua assenza una o più paure turbano il tuo sguardo. Che succede Tosca?-
-Nulla, solo timore per il matrimonio man mano che questo si avvicina credo sia normale.-
-Solo della celebrazione? In fondo fai già la donna di casa per lui.-
-Esatto... Non cambierà molto la mia situazione, a parte che non dividerò più il letto con te, ma con lui...- concluse abbassando lo sguardo e Cosetta capì, avvicinandosi a lei e alzandole il viso in modo che gli occhi verdi dell'amica si incrociassero coi suoi.
-Tu non hai paura solo della cerimonia... Tu temi anche l'essere moglie di Godric in senso più completo.-
L'amica arrossì annuendo appena, riponendo il suo lavoro per prepararsi per la notte.
-Sono inesperta Cosetta.- mormorò ripiegando il vestito -Mentre Godric sicuramente ha avuto le sue esperienze come ogni cavaliere. Ho paura di deluderlo, di non essere in grado di dimostrargli quanto profondamente lo ami anche in quel frangente.-
La compagna rimase ad ascoltarla vestendosi per poi dire:
-Imparerai, Godric è intelligente e ti aiuterà a farlo. Anche perché nessuna donna è uguale all'altra e lui dovrà prendere le misure anche con te. Apprenderete uno dall'altro e solo stando assieme come rendere perfetta per entrambi anche quell'aspetto dell'amore matrimoniale. In fondo tu ami Godric.-
-Certo che lo amo, più di ogni cosa!- sbottò Tosca mettendosi sotto le coperte.
-E questo basta. Lasciatevi guidare dal sentimento profondo che vi lega e scoprirete i modi per giacere assieme senza sforzarvi a vicenda.-
Tosca annuì sospirando:
-Spero tu abbia ragione anche questa volta Cosetta.-
-Non demoralizzarti. Ogni donna e ogni uomo impara a stare col compagno, chi sei tu per non farlo?-
Su quella domanda ovviamente retorica si diedero la buonanotte e anche Tosca rincuorata prese sonno rapidamente.

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*aspetta che sia finito il lancio dei pomodori*
Ho davvero poco da dirvi questa volta...
Se non che le tre immagini sono prese da google, quindi non so dire i rispettivi proprietari, e che la vostra tortura è quasi finita. Tempo uno, massimo due capitoli porterò a termine questo mio esperimento.
Vorrei poi ringraziare
 lunarossa2000 per aver recensito il primo capitolo di questa storia e che, spero, stia seguendo anche gli altri.
Se avete dei dubbi riguardo a questo o ai precedenti sono dispostissima a darvi le motivazioni che hanno portata alla mia scelta di gestire così i personaggi.
A presto, sperando con qualche recensione ad aspettarmi.
Drika :3


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