Quale realtà?

di Fidia2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - L'incidente ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - La follia ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - La scelta ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - L'incidente ***


Nota:
le parole tra le stelline * * sono pensieri.




 

Quale realtà?

 

Capitolo 1 - L'incidente


Los Angeles

 

Jared è incantato, guarda con affetto ed emozione tutti gli Echelon che cantano a squarciagola il loro inno. Carico dell’energia che gli trasmettono si avvicina di più a loro e sale su una transenna, da più parti mille mani si allungano per toccarlo. Il cantante si sporge in avanti, due uomini dello staff lo sorreggono. A un certo punto la transenna cede, forse non era ben fissata, il risultato è che Jared si ritrova con il vuoto sotto i piedi, lo staff cerca di afferrarlo, ma gli sfugge.

Cade fra gli Echelon, che nella confusione del momento, invece di attutirgli la caduta, involontariamente si ritrovano addosso a lui accentuando l’urto al suolo. Ci sono attimi di confusione e spavento, non si capisce bene cosa sia successo.

Chi è sul palco non vede più Jared, così come il resto del pubblico non sente più la sua voce, non è più inquadrato, si intravede solo un agglomerato di persone che si muove confusamente dove poco prima Jared cantava.

Tomo guarda verso Shannon, il quale si alza preoccupato e non riuscendo a distinguere cosa succeda là sotto, lascia la postazione e si dirige verso quella massa informe di corpi. Tomo e Tim continuano a suonare per mantenere calmo il pubblico ma i loro occhi sono puntati verso Shannon.

Nel frattempo gli uomini dello staff sono riusciti a far spostare gli Echelon, creando una piccola zona vuota dove si trova solo Jared, steso a terra e privo di sensi, con le braccia aperte verso l’alto e il microfono abbandonato poco lontano da lui.

Shannon arriva da lui contemporaneamente a due volontari del soccorso. Nel vedere il fratello esamine si sente lui stesso mancare ma si fa forza e gli si avvicina. Jared ha il volto pallido, gli occhi chiusi, il respiro affannato. I soccorritori si muovono velocemente intorno a lui e poco dopo è messo su una barella e trasportato verso un’ambulanza; Shannon è sempre al suo fianco.

Gli Echelon hanno compreso la gravità dell’accaduto, lo spettacolo è terminato, con un caldo applauso e in silenzio lasciano lo stadio.


********************


Jared lentamente e con estrema fatica riapre gli occhi, si guarda attorno disorientato, dei volti lo osservano, lo scrutano e lui fa altrettanto. Riconosce la madre, ha cambiato il taglio di capelli, pensa distrattamente, e vicino a lei c’è un uomo che non conosce, indossa un camice bianco, sembra un medico.

Guarda dietro di loro e capisce di essere in ospedale, si chiede dove sia Shannon, non lo vede, lo cerca con lo sguardo ma non è in quella camera, la quale è così strana, piccola, claustrofobica, non ci sono altri letti oltre al suo, è tutto così bianco, spoglio, anonimo.

*Sembra quella di un manicomio* pensa Jared senza dargli troppo importanza.

-        Vede signora, dice il medico a sua madre, sta riacquistando coscienza, non ha più lo sguardo vuoto che aveva prima, il farmaco sta facendo effetto; abbiamo trovato la cura giusta finalmente!

La madre lo guarda con gli occhi pieni di lacrime e sorride commossa.

Jared si sente tremendamente stanco, le palpebre si abbassano contro la sua volontà, la voce del dottore si affievolisce, diviene lontana.

 

********************
 

La sirena dell’ambulanza suona assordante, il mezzo corre veloce per le strade di Los Angeles mentre Shannon stringe la mano al fratello e gli accarezza piano la fronte e i capelli, non si è ancora ripreso. Ha ricevuto una brutta botta alla testa. Il polso destro, gonfio e violaceo, è immobilizzato.

Finalmente Jared comincia a riaprire gli occhi, li sbatte più volte. La testa gli fa molto male e fatica a tenere gli occhi aperti. Si rende però conto che ciò che vede è completamente diverso da ciò che ha visto un secondo prima, o almeno gli è parso che sia passato solo un secondo. Si sente molto confuso ma questa volta accanto a lui c’è Shannon che gli stringe la mano. Jared cerca di sorridergli, vorrebbe dirgli di stare tranquillo, ma è troppo frastornato perché parli, gli duole tutto, si sente debole.

Shannon si sente sollevato quando il fratello riapre gli occhi, vede che fatica a tenerli aperti, gli stringe la mano e Jared risponde stringendola debolmente. Andrà tutto bene, lo dice dentro di sé e poi lo ripete a voce alta per Jay, che cerca di sorridergli.

 

********************


Arrivati in ospedale Jared è affidato alle cure dei medici e sottoposto a vari esami. Gli è diagnosticata una forte contusione alla testa, un polso fratturato e diverse escoriazioni sul corpo, nulla di grave, ma dovrà rimanere ricoverato per alcuni giorni.

Jared sembra riprendersi, anche se gli fa male il braccio, la testa, un ginocchio, lo stomaco, ma fa finta di niente, non vuole preoccupare nessuno. E’ seduto sul letto con accanto Shannon, che gli tiene compagnia raccontando storie assurde.

Jared gli sorride ma nella sua testa ripensa alla prima volta che si era risvegliato, a quella camera bianca e inquietante, si pone molte domande cui non riesce trovare risposta:

*Che cosa faceva mia madre lì? e dove era Shan? perché prima mi trovavo in ospedale e poi in ambulanza? forse sognavo? Certo che sembrava tutto così reale!*

E’ turbato ma preferisce tenerlo per sé, il fratello cerca in ogni modo di farlo sentir bene e lui non vuole dargli nuovi pensieri con stupidi dubbi.

Shannon ne ha detta un’altra delle sue, Jared sorride alla battuta, appoggia la testa alla sua spalla e Shan lo abbraccia premurosamente.

Tomo, che li ha raggiunti insieme a Vicki, racconta a suo modo quel che è successo durante la parte finale dello spettacolo; riesce a sdrammatizzare e a farli ridere. Sono tutti sollevati e sereni quando all’improvviso Jared sussurra:

-        Non girate così.

Solo Shannon riesce a sentirlo, si volta stupito per la frase senza senso, nessuno gira o si muove! Vede il fratello con gli occhi chiusi che cerca di dire qualcos’altro prima di cadergli sul petto svenuto.

Shannon preoccupato lo stende sul letto, Vicki corre in corridoio a chiamare un medico, che subito accorre seguito da un’infermiera.





Nota:
la trama è tratta dal telefilm “Buffy l’ammazza vampiri”, sesta serie, puntata (capolavoro): “Di nuovo normale”.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - La follia ***


Nota:
le parole tra le stelline *   * sono pensieri.
 



 

Quale realtà?


 

Capitolo 2 -  La follia

Jared riprende conoscenza, si ricorda che stava ridendo del racconto di Tomo, appoggiato a Shannon, quando li ha visti girare sempre più velocemente per la stanza, o forse era la sua testa che aveva cominciato a girargli e ora che riapre gli occhi, non ci sono più, lo hanno lasciato da solo, è di nuovo in quella stanza strana, bianca e vuota.

Cerca di alzarsi dal letto, ma il corpo fatica a rispondergli e riesce solo a mettersi seduto. Qualcuno dall’altra parte della porta ha notato il suo movimento ed è andato a chiamare il dottore, il quale entra poco dopo, è lo stesso dottore di prima.

Jared è disorientato.

*Perché ora a mi ritrovo in quest’altro ospedale?*

Il dottore gli parla con calma, gli dice che la nuova cura sta facendo effetto e che grazie a questa sarà sempre più presente. Le parole del dottore gli suonano strane, ma non ha la forza né la voglia di ribattere. Nota incuriosito il nome del dottore scritto sulla sua targhetta: dottor Madness.**

Nel frattempo gli hanno portato da mangiare. Con grande stupore di Jared nel vassoio c’è una fettina di carne e del formaggio.

*Ma come?! Shannon non glielo ha detto che sono vegano?!*

Anche quest’ultima domanda la tiene per sé e in silenzio afferra la forchetta per mangiare l’insalata. Solo in quel momento si rende conto di non avere il braccio ingessato.

*Come è possibile?!*

Si guarda il polso, lo tasta, ricorda il dolore provato, ma adesso è sano.

Jared comincia ad agitarsi, qualcosa non va, chiede di parlare con il fratello, il dottore lo guarda stupito, Jared insiste e il dottore:

-         Ma… non ci puoi parlare… non è più qui.

-         Perché? Dove è andato? C’era poco fa.

Vista la richiesta assurda, il dottore chiama due infermieri e gli somministra con la forza un calmante.

Jared cerca di opporsi ma inutilmente, sente che si sta addormentando.


 

********************

 

Jared si risveglia il mattino seguente, suo fratello dorme su una poltrona, il braccio è ingessato, la camera è quella di un normale ospedale, volta la testa verso la finestra illuminata dall’alba e sospira sereno.

Poco dopo Shannon si muove e quasi cade dalla poltrona, cerca di trovare una posizione migliore quando si sente chiamare. Si volta di scatto, vede Jared sorridergli, ha di nuovo quel suo sorriso dolce e luminoso.

Jared si sposta un poco di lato, gli fa posto nel letto, Shannon gli si mette di fianco felice, è come quando erano piccoli e preferivano dormire stretti in un solo letto piuttosto che comodi ma separati. Shan lo abbraccia e gli dice:

-         Dormi, è ancora presto e ti devi riposare, hai certe occhiaie!
 
-         No, no.
Esclama Jared con un po’ d’ansia.
 
-         Stai tranquillo, rimango qui vicino a te.
Shannon gli accarezza i capelli per rassicurarlo, il fratello gli sembra così indifeso.
 
-         Prima non c’eri.
Risponde Jared quasi risentito.
 
-         Cosa dici, non mi sono mosso da qui. Mi hai fatto prendere un colpo quando mi sei svenuto fra le braccia. Sei passato dallo svenimento al sonno ha detto il dottore.
 
-         No, mi sono ripreso. Ho chiesto di te e mi hanno detto che non ti potevo parlare, che non c’eri.
 
-         Impossibile, lo avrai sognato.
 
Jared abbassa ancor di più la voce e dice:
-         Non avevo l’ingessatura.
 
-         Cosa?!
 
-         Non avevo l’ingessatura al braccio.
 
-         L’ho detto che stavi sognando, ora chiudi gli occhi e riposa, io rimango qui.
 
-         Ma…
 
-         Niente ma.
 
Jared teme che chiudendo gli occhi si possa ritrovare in quell’altro ospedale, quello che sembra un manicomio, ma come spiegare al fratello una cosa così assurda?

Rassicurato dall’abbraccio del fratello, riesce però a rilassarsi e ad addormentarsi.


 

********************



-         Jared, Jared.

Si sente chiamare dolcemente, e ancor prima di aprire gli occhi è scosso da un forte tremito e un gran senso di angoscia lo opprime. Apre di scatto gli occhi quasi in preda al panico, la madre è lì accanto a lui e lo chiama sorridente.

Mille pensieri affollano la mente di Jared:
*Perché la madre è lì? E Shan? Non lo vedo. Il braccio? E’ sano! L’ospedale è quello di prima. No, no, non va bene così. Cosa succede? Forse… sto impazzando.*

Vorrebbe quasi urlare, ma ha paura di finire veramente in manicomio, prova a far finta di nulla mentre cerca di capire cosa succeda e perché succeda tutto questo.

Prova a sorridere alla madre, ha qualcosa di diverso, sì il taglio, già lo aveva notato, ma è sua madre, di questo è certo.

-         Mamma, dov’è Shan?

La madre distoglie lo sguardo e non gli risponde.

-         Mamma, cosa succede?

-         Il dottore ti spiegherà.

Il dottor Madness si avvicina.
-         Ora, se te la senti Jared, ti spiegherò cosa ti è successo, perché immagino che sarai disorientato.
 
*Ecco la prima cosa sensata che sento dire.*
-         Sì, dottore sono pronto, mi spieghi.
 
-         Forse non ti sarai reso conto, sono passati 13 anni.

-         *13 anni! Ma di che c**** parla.*

-         Da quella tragica notte ti sei rinchiuso in un mutismo assoluto, con lo sguardo vuoto, hai cominciato ad isolarti, a rifiutare la vita, un poco alla volta ti sei rinchiuso in te stesso, non hai più comunicato con nessuno.

La madre di Jared annuisce con le lacrime agli occhi.

-         Ora, con questi nuovi farmaci, ti abbiamo stimolato e sei di nuovo presente, ci vedi e ci senti.

Jared è scosso, non capisce a cosa si riferisca, lui è sempre stato presente.

Il dottore nota l’espressione di Jared e gli domanda:
-         Ti ricordi dell’incidente? Di quello che successe 13 anni fa?

Jared si ricorda di quello che è successo ieri, della sua caduta, teme che siano passati 13 anni da quando Shannon gli abbia chiesto di chiudere gli occhi; l’angoscia prende il sopravvento e chiede del fratello, gli vuole parlare.

La madre e il dottore si scambiano uno sguardo di comprensione e cercano di calmarlo, di spiegargli che Shannon non è più con loro.

-         Jared, ascoltami, non ti ricordi, ma se ti calmassi ti aiuterei a ricordare.

Jared con un grande sforzo di volontà cerca di controllarsi e ci concentrarsi sulle parole del medico.

-         Vedi Jared, nel 1998, in una calda serata, tu e tuo fratello Shannon eravate fuori ad un locale insieme ad altri amici. Parlavate fra di voi quando un gruppo di ragazzi vi si avvicinò, non so cosa successe esattamente ma si scatenò una rissa, cominciaste a picchiarvi e alla fine qualcuno tirò fuori un coltello, tu eri a terra e ti stavano per colpire quando tuo fratello ti protesse e ricevette lui la coltellata, dritto al cuore, cadde morto all’istante, su di te. Fu uno shock per te e ti chiudesti in un isolamento totale per tutti questi anni.

Jared è sconvolto dalle parole del dottore.

La madre ha annuito tutto il tempo, piangendo sommessamente.

-         No, no, non è così! Ho parlato con Shannon ieri, credo, insomma poco fa!

Il dottore guarda la madre con aria di compassione.

-         Hey, guardi che non sono pazzo, ho parlato con Shan poco fa, non è morto! E poi non mi sono isolato, sono sempre stato presente e ho fatto tantissime cose in questi anni. Non ha senso ciò che dice.

-         Sei stanco e quanto ti ho raccontato ti ha scosso, hai bisogno di tempo per riprenderti, tranquillo, ti darò qualcosa per farti riposare.

-         No, no! Non voglio nulla!

L’infermiere è già lì con la siringa pronta, Jared cerca di allontanarlo, ma altri infermieri lo tengono fermo e presto il sonno si impadronisce di lui.





Nota:
** Madness = follia in inglese

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - La scelta ***



Quale realtà?



Capitolo 3 – La scelta
 
Quando Jared riapre gli occhi, nella camera ci sono Tomo, Tim, Vichi e Shannon. Il fratello è lì, ha il braccio di nuovo ingessato e dolorante. Appena si accorgono del suo risveglio gli si avvicinano, ma rimangono solo pochi minuti, per non stancarlo; dopo escono tutti, tranne Shan.
 
Shannon nota il turbamento del fratello.
-   Cos’hai Jay?
Gli chiede affettuosamente.
 
Jared rimane in silenzio e lo guarda con due occhi enormi pieni di inquietudine.
 
-   Sai che puoi dirmi tutto, cosa c’è? Non ti senti bene?
 
Jared scuote un poco la testa e cerca di alzarsi dal letto per avvicinarsi a lui.
 
Shannon gli va incontro velocemente, non vuole che scenda dal letto, si siede vicino a lui, Jared gli butta le braccia attorno alla vita e appoggia la testa sul suo ampio petto.
 
Stupito Shannon ricambia l’abbraccio, lo sente tremare, lo abbraccia più forte e lo copre con la coperta, aspetta che Jared sia pronto a parlargli, non hanno segreti fra loro ma sa che lui ha bisogno di tempo per aprirsi e questa volta sembra che gli rimanga più difficile.
 
-   Shan.
Dice piano.
 
-   Dimmi Jay.
 
-   Shan mi sta succedendo qualcosa di strano, molto strano, che mi fa paura.
 
-   Di cosa parli?
 
-   Prometti che…
 
-   Cosa vuoi che prometta Jay?
 
-   Prometti che non mi prenderai per pazzo.
 
-   ?
 
-   E che non mi farai rinchiudere in un manicomio. Promettimelo!
 
A Shannon verrebbe da ridere se non vedesse il volto angustiato e agitato del fratello.
-   Ok, promesso.
 
-   Shan, quando mi addormento e poi mi risveglio, non mi ritrovo qui.
 
Shannon lo guarda con un’espressione interrogativa.
 
-  Mi ritrovo in un altro ospedale, sembra un manicomio, tu non ci sei, ma c’è nostra madre, il braccio non è rotto e c’è un dottore che mi ha raccontato una storia assurda.
 
-   Jared ma che c**** dici!
Shannon è allarmato.
 
-   Fammi finire Shan. In pratica loro sostengono che 13 anni fa siamo stati aggrediti e tu per difendermi sei stato colpito a morte al mio posto. Io ne sono rimasto sconvolto e mi sono rinchiuso in me stesso. Secondo loro, ciò che ho fatto in questi anni, non è vero, è stato creato dalla mia fantasia, mi sono costruito un’altra realtà nella mia testa, una realtà migliore di quella vera, dove ci sei tu e dove insieme con te ho realizzato i miei sogni. Adesso hanno trovato un farmaco che mi riporta nel modo reale, nel manicomio, fra poco mi stabilizzerò e non vivrò più questo mondo creato dalla mia mente e potrò riprendere la mia vecchia vita.
 
-   Jared è assurdo ciò che dici, io sono qui.
 
-   Loro dicono che sei frutto della mia mente.
 
-   Mi senti? Ti abbraccio. Come posso essere frutto della tua mente?
 
-   Non lo so ma dicono che io abbia inventato tutto.
 
-  Tutto?! Hai interpretato film impegnativi, hai ricevuto il premio a Venezia come migliore attore, hai fondato il gruppo, hai inciso tre dischi e vinto non so più quanti premi, hai partecipato agli EMA e a VMA, hai scritto canzoni che toccano i cuori, hai girato il mondo in tournée, hai diretto documentari su argomenti delicati, hai creato gli Echelon, una famiglia a livello mondiale! Avresti una bella fantasia, questa è la realtà, non quella che dicono loro.
 
-   Come avrei potuto fare tutto questo con il tuo solo aiuto e senza quello di parenti o amici influenti? Come avrei potuto realizzare così tante cose dal nulla? Non possono esistere gli Echelon, non può esistere un gruppo così unito che ci voglia bene e che ci segua. Io credo che abbiano ragione loro e che questo sia solo frutto della mia fantasia.
 
-   Quindi io non sarei qui Jared?
Dice tristemente Shannon senza aver la forza di aggiungere altro.
 
-   Sì, non saresti qui. Sarebbe tutto troppo bello, tutto troppo perfetto, questa non è la realtà.
 
Detto questo Jared lascia l’abbraccio del fratello e si alza dal letto, ha bisogno di aria fresca, ma fatti pochi passi comincia a girargli la testa, cerca un appoggio, sente la voce di Shannon chiamarlo da lontano, tutto si fa buio, cade sul pavimento svenuto.
 
 

********************

 
 
Jared riapre gli occhi, si guarda attorno tranquillamente questa volta, sa dove si trova, sa quale sia la verità e la realtà. Poco dopo entra il dottor Madness.
 
-   Come ti senti oggi Jared?
 
-   Bene dottore.
 
-   Pronto per continuare la terapia?
 
-   Sì.
 
-  Adesso devi prendere questo farmaco, è una dose più forte delle altre volte e ti consentirà di non avere più ricadute, ti aiuterà a cancellare il mondo illusorio che ti sei creato, vedrai che ti sentirai meglio. Prendilo e ti riprenderai la tua vita.
Dice il dottore porgendogli delle pillole blu.
 
Jared le prende in mano, le osserva, è scosso da brividi e pensa:
*”Ti riprenderai la tua vita”, la mia vita senza Shannon, come potrò continuarla senza di lui, la mia vita senza l’affetto e l’appoggio degli Echelon, senza la band e i concerti, senza i film che ho girato e le persone che ho amato.*
 
In quelle piccole pillole blu è rinchiuso il suo mondo, illusorio forse, ma che ama tanto e prende la sua decisione definitiva.
 
Scaglia le pillole a terra, guarda negli occhi il dottore e sottovoce canta:
-         Goodbye, goodbye, goodbye…
 

 

********************

 

-   Jared, hey Jay.
 
È la voce di Shannon. Jared apre gli occhi, il fratello lo tiene fra le braccia, lui è steso sul pavimento.
 
Si sorridono, Shannon lo aiuta a rialzarsi e a rimettersi a letto.
 
-   Non vado più via.
Dice Jared sorridendo al fratello.
 
Shannon non capisce cosa intenda dire Jared ma è contento che si sia ripreso presto questa volta, senza bisogno dell’intervento del dottore.
 
-   Bisogna lottare per i propri sogni e questo è il sogno per cui ho deciso di lottare e vivere.
 
-   Ben tornato fratello!
 
 

********************

 
 
-   Jared, Jared, Jared.
 
Il richiamo del dottor Madness non trova risposta, Jared stringe le gambe al petto, la testa è china sulle ginocchia, gli occhi chiusi, la bocca sorridente.
 
*A chi sorride?* Si chiede il dottore.

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