Padellami!

di V e r m o u t h
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le stelle ***
Capitolo 2: *** Una parola di troppo ***
Capitolo 3: *** Regali di Natale ***
Capitolo 4: *** Fraintendimenti ***
Capitolo 5: *** Esaurimento! ***
Capitolo 6: *** La rivale ***
Capitolo 7: *** Voglio un figlio! ***



Capitolo 1
*** Le stelle ***


Padellami!

 
 

I - Notte di San Lorenzo, 10 agosto, ore 22.30
 
«Gilbert, insomma! Dove mi stai portando?»
«Ah, zitta, donna!»
Gilbert conduceva Elizabeta per le spalle, lei aveva gli occhi bendati e andava avanti a tastoni. Sotto i piedi sentì l’erba morbida e sulla pelle l’aria fresca della sera. Poi si sentì spingere per le spalle, costringendola a sedersi su una lastra di pietra.
«Oh, merda!»
«Che succede?! Gilbert sto perdendo la pazienza!»
«Le stelle... Ci sono le nuvole, non si vedono le stelle...»
Elizabeta si tolse la benda.
«Volevi farmi vedere le stelle?»
«Sì, ci tenevo.»
Fu allora che la ragazza fece un sorrisetto, anzi, quel sorrisetto. Da sotto la gonna tirò fuori la padella. Gilbert non fu abbastanza svelto ad accorgersene, che un bernoccolo grosso come un cetriolo gli crebbe sulla testa.
«Ahia! Ma che diamine!»
«Ora le vedi?»
«Cos... Oh! Sì, vedo le stelle! Le vedo! E girano! Sono tantissime!»
«Ehehe... si ottiene tutto con un pizzico di fantasia e una puntina di violenza.» Disse sogghignando Elizabeta ruotando il manico della padella tra le dita.

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Capitolo 2
*** Una parola di troppo ***


II - Gennaio, sabato, ore 8.30
 
«Sono a casa.»
Gilbert posò la borsa sul pavimento del corridoio e appese il cappotto all’appendiabiti, poi accarezzò il gatto grigio, che gli era venuto incontro facendo le fusa e miagolando. Si stiracchiò, sbadigliando rumorosamente, e il suo sguardo cadde sull’orologio. Sbiancò.
«Le otto e mezza?! Maledizione, è già cominciato “Squadra Speciale Cobra 11”! Eliza perché non mi hai chiamato?!» Sbraitò correndo nel salotto per accendere la televisione.
«Che?! Ma ti pare?! Ho fatto da mangiare, la roba si fredda!»
«Non me ne frega niente, donna, devo guardare il mio fottuto programma della sera!»
«Ti ho preparato il tuo piatto preferit...»
«Zitta! Sta cominciando.»
Gilbert si accorse di aver superato involontariamente il limite e aspettò il colpo di padella alla testa. Passarono i secondi e ancora niente.
«Ehm...Eli...»
E arrivò, secco e netto.
«Scusa, non trovavo la padella.»
 

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Capitolo 3
*** Regali di Natale ***


Padellami!
 

 
 
Vigilia di Natale, 24 Dicembre, ore 21.30, Villa Awesome Proiβen
 
L’atmosfera era calda ed accogliente. Gilbert non amava avere troppa gente per casa, così decise di invitare solo gli amici più intimi e il suo caro fratello Ludwig. Elizabeta aveva preparato una cenetta succulenta e tutti erano seduti al tavolo circolare del salotto.
«Veeeh~, Eliza-san, la tua cucina è buona!» Esclamò Feliciano sprizzando gioia da tutti i pori.
Gilbert sogghignò giocando col coltello.
«Eheh, ha ordinato tutto quanto dal ristorante italiano che c’è in cit--»
Padellata.
Dopo cena si riunirono tutti nella sala grande, dove vi erano divani, poltrone, la televisione e mobilia di buon gusto sopraffino. Arrivò il momento di scartare i regali.
«Oh, Gilbert! Un regalo? Per me?» esclamò Elizabeta.
«Ma certo, donna.»
«Lo apro subito!»
E lo scartò.
«Avrei pensato di tutto da parte tua... Ma una padella di gomma...»
«Sono un genio, vero?»
Padellata.

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Capitolo 4
*** Fraintendimenti ***


Padellami!



IV - Casa Oresama, 19 febbraio, ore 19.30

«Allora, moglie, come s’è trovato Ludwig a casa nostra?»
«Direi bene, mi ha svuotato il frigorifero...»
L’Oresama sedette sul divano goffamente, espandendosi, occupando più spazio possibile.
Elizabeta spolverava di qua e di là.
«Senti, non sei più nella casa del fallito, non devi pulire in modo maniacale e, soprattutto, sempre
«È una routine che mi è sempre piaciuta. Ora vado a mettere a posto la nostra stanza, tuo fratello era stanco e ha voluto dormire sul letto.»
*dopo dieci minuti*
«Gilbert.»
«Sì?»
«Cosa...sono...queste
«Di cosa stai parl....!»
Eliza teneva in mano dei giornalini dalle copertine inenarrabili e parecchio osè.
Le riviste di mio fratello! Maledizione, ma perché doveva proprio dimenticarsele a casa mia?! Quel maledetto pervertito ninfomane! Io lo... Pensò Gilbert, volendo sparire dalla faccia della terra, per la situazione imbarazzante in cui era caduto.
«Ahem.. Eliza quelle sono...ehi! No! Eliza! Calmati! Non sai quello che f...!»
*STENG!*
*SDENG!*
*SDENG!*
«...ai...»

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Capitolo 5
*** Esaurimento! ***


Padellami!




V – Casa Oresama, 9 Marzo, ore 10.30
 
«Sono stufa di continuare così!»Gilbert la guardò esterrefatto.
«Sporchi ovunque! La nostra camera è piena delle tue mutande sparse in giro e...GUARDA! – disse indicando il tavolo – le tue calze sul tavolo di cucina!»
«Eheh.. Eliza calmati, su!»
«No che non mi calmo! Io...!»
Terrore. Paura. Orrore.
«Io chiedo il divorzio!»
«GHAAAA!» L’urlo del prussiano riecheggiò in tutta la casa per una bella manciata di secondi.
«Eliza...ma io...»
«Che cosa c’è?!»
«....io ti amo.......» quelle parole le aveva pronunciate talmente piano che si sentì solamente un verso strano, un rantolo.
«Eh?! Non ho capito!»
Non resistette.
«CIUPPAH!»
*SDENG!*
«..aah...»
«Tsk! Sappi che sto con te solo perché sei l’unico che riesce a soddisfare la mia padella in modo eccellente.» gli rispose lei allontanandosi a grandi passi e avvampando in viso. Gilbert rise tra sé e sé.
«Ti amo, Eliza.»

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Capitolo 6
*** La rivale ***


Padellami!




[One-shot]

VI – Casa Oresama, 19 aprile, ore 18.00


«Era ora che facesse un altro capitolo, mi sento trascurato! L’Oresama trascurato...quale empio affronto!»
Gilbert si appoggiò alle mattonelle del muro del bagno, lasciando che l’acqua calda della doccia lo rilassasse e lo ripulisse dal fastidio.
Eliza intanto stava stirando, preoccupata per quello che suo marito stava facendo nel bagno; lo sentiva promettere vendetta ad una certa Vermouth: «Mi vendicherò! Nessuno si dimentica dell’Oresama, anche tu mi adoravi, maledetta!»
L’Ungherese si irrigidì, annerendo nel volto.
CHI era quella tizia?
GILBERT non DOVEVA pensare a nessun’altra donna.
«Perché mi hai abbandonato?!» continuava nel frattempo il Prussiano, che era uscito dalla doccia e si appoggiava teatralmente sul lavandino, guardandosi allo specchio. La porta del bagno sbatté violentemente, scoprendo una moglie in collera, nera di gelosia, la padella in mano, pronta per qualche bernoccolo.
«TU.» Ruggì.
Gilbert urlò, coprendosi con l’asciugamano.
«V-va bene che siamo sposati, ma anche io ho diritto alla mia intimità!!»
«TE LA DO IO LA TUA INTIMITA’!»
«No, ferma! Cos’ho fatto stavolta?!»
«Tu non vedrai mai più questa Vermouth!!»
Gilbert si bloccò, capendo la situazione e scoppiò in una fragorosa risata, cadendo sul pavimento, stringendosi la pancia. Eliza aggrottò la fronte infastidita.
«Smettila di rotolarti, ti si vede tutto!»
«Ahahahahah! Sto crepando! Non resisto, sto per piangere dal ridere! Ahahahahah!»
«Te lo do io un motivo per cui piangere.» sibilò Eliza, una vena le si gonfiò sulla tempia e alzò la minacciosa padella.
«Vermouth è l’aut...AAAH! FERMA! È DELICATO!! MIRA DA UN’ALTRA PARTE, PER DIO!»
«Se non mi dici chi è questa qui, diventerai in un men che non si dica GilbertA.»
Il marito sbiancò.
«Te lo stavo dicendo! Vermouth è l’autrice... Io non ti tradisco con nessuno!»
«Oh..» l’Ungherese abbassò l’arma, arrendendosi all’evidenza.
«Però, intanto che ci siamo...» Gilbert si era messo in una posa sensuale, coricandosi su un fianco per terra, nudo, con una salviettina che gli copriva i gioielli, stile statua greca, mandandole un bacio e facendo l’occhiolino. «Quel grembiulino non ho mai provato a togliertelo... è nuovo, bambola?»
Eliza avvampò in viso e gli assestò una padellata in testa, appiattendolo sul pavimento, da cui uscì un bernoccolo parecchio evidente.
«RAZZA DI PERVERTITO!»

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Capitolo 7
*** Voglio un figlio! ***


Padellami!






VII – Casa Oresama, 15 maggio, ore 9.30
 
 
L’Oresama stava chino, sul tavolo, lo sguardo perso, gli occhi sgranati, violacei, segno di chi non aveva chiuso occhio la notte. Se lo ricordava bene, oh, se se lo ricordava bene.
 
«Gilbert?»
«Mh?»
«Voglio un figlio.»
 
Con un grido isterico si agitò sulla sedia, tirandosi i capelli e contorcendosi, per poi tornare immediatamente normale, nella posizione precedente.
«Che cosa mi prende,eh? Non è poi così male come idea, sarebbe bellissimo, potremmo finalmente essere una famiglia completa, no? Ma sai qual è il problema, vecchia volpe? Che nascerà sicuramente un figlio Awesome. Molto più Awesome dello stesso Awesome medesimo me. Con un Awesommezza da cadere in depressione per il resto della vita, come si suol dire, “l’allievo supera il maestro”, anche se in questo caso siamo padre e figlio...»
Mentre continuava a farneticare come una cantilena ininterrotta, Eliza fece il suo ingresso con discrezione, incuriosita dallo sclero del marito.
«Gilbert?» gli appoggiò una mano sulla spalla. «Tutto bene?» L’Oresama si alzò di scatto e l’afferrò per le spalle, così fortemente che a momenti non persero l’equilibrio.
«È impossibile che possa condividere con una cosa del genere! IO sono l’Oresama, l’Awesome, nessuno deve essere più Awesome di me, la mia Awesomità deve essere unica e soprattutto la migliore!!! Eliza, non posso, non posso!»
«Gilbert...»
«Per me è troppo! Non ce la farò! È fuori dalla mia portata!!»
«GILBERT.»
«NON POSSO ACCETTARE UN FIGLIO PIU’ AWESOME DI MEEE!»
La violenta padellata arrivò secca in piena faccia del Prussiano, che si spalmò per terra, con scatti nervosi delle braccia, degli occhi e delle gambe.
«A-a-a....awe-e-esome...aah...aa-a-aaah...»
«Tsk, uomini.»  
 

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