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di anonimaG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova amicizia ***
Capitolo 2: *** conoscendosi ***
Capitolo 3: *** la musica di michele ***
Capitolo 4: *** una giornata da incubo ***
Capitolo 5: *** migliori amici ***
Capitolo 6: *** ti fidi di me? ***
Capitolo 7: *** facciamo una scommessa? ***
Capitolo 8: *** alla ricerca!!! ***
Capitolo 9: *** alla ricerca 2 ***
Capitolo 10: *** festa di halloween ***
Capitolo 11: *** ho un'uscita! ***
Capitolo 12: *** il mio compleanno ***
Capitolo 13: *** una ragazza? ***
Capitolo 14: *** kid in classe ***
Capitolo 15: *** confusione ***
Capitolo 16: *** NON CAPISCO PIù NIENTE ***
Capitolo 17: *** ti prego, scusami. ***
Capitolo 18: *** mi piace... ***
Capitolo 19: *** uscita incasinata ***
Capitolo 20: *** aspettando il natale ***
Capitolo 21: *** natale insieme ***
Capitolo 22: *** ho la febbre ***
Capitolo 23: *** si prende cura di me ***
Capitolo 24: *** antipatica ***
Capitolo 25: *** sei importante per me! ***
Capitolo 26: *** E' lui!!! ***
Capitolo 27: *** io sono death the kid ***
Capitolo 28: *** ammettilo, ti piaccio. ***
Capitolo 29: *** ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Nuova amicizia ***


NUOVA AMICIZIA

 
 
 
 

   -Aliceeeeee! La scuola!
E’ mattina e mia alzo non molto emozionata per andare a scuola… Vorrei stare un altro po’ a letto anzi se è possibile vorrei sposarmi con il letto e starci per il resto della mia vita.
   Il rumore di mio padre che mi sveglia mi fa tornare alla realtà e, come ho detto prima, mi alzo con non molta emozione con gli occhi mezzi chiusi e i capelli scompigliati: sembro un mostro, anzi dalla poca autostima che ho mi considero un mostro!
-Aliceeee!
-Sono sveglia! Sto venendo, con calma eh!
-Ma sono le otto!
-COOOSA? Le otto? La scuola inizia alle otto e un quarto!
Da quell’immagine assonnata in cui mi trovavo passai all’immagine di una ragazza che correva da un lato all’altro della stanza prendendo vestiti, matita per gli occhi e facendo almeno tre cose allo stesso tempo.
Alle otto e venti, non so come, arrivo a scuola con la faccia sconvolta… Perfetto il mio primo giorno di superiori inizia male! E per di più non conosco nessuno, sono l’unica DEMENTE che vuole fare il linguistico? Eppure le lingue non sono poi così difficili!
Suona la campana e io entro nell’aula magna in cui devono organizzare le classi… Spero che i compagni siano più simpatici di quelli delle medie, sarebbe bello poter passare cinque anni tranquilla…
Un professore parlava molto lentamente e io vedevo dietro della mamme che al posto di ascoltare parlavano tra di loro e ogni tanto sentivo arrivare dei messaggini alle madri, è stupido che alcuni si facciano ancora accompagnare dai genitori, dovrebbero sapere come si entra a scuola e poi hanno tredici anni ormai.
   Finalmente dopo tanto tempo iniziano a fare le classi, a quanto pare io faccio la prima B, mi piace come sezione la B… Sembra promettere bene, mentre io sono già ad aspettare gli altri perché il mio cognome inizia con la C (Carlucci) sto in piedi e guardo fuori dalla finestra.
-Bellaaaaa!!!
   Abbasso la testa e vedo un ragazzo biondo tutto profumato e tirato a lucido, con le mutande in bella vista nonostante la maglia lunga e delle cuffie appoggiate nel collo.
-Ehm… Bellaaaa!!!
Dico un po’ in disagio a salutare in quel modo.
-Io sono Michele!
-Io sono Alice!
-Beh passeremo cinque anni insieme!
Oddio! voglio morire! Dovrei passare cinque anni con questo montato di testa? Già mi sento male.
-Ciao a tuttiiiii!
Dice una ragazza entrando eccitata dal suo primo giorno, io e Michele la guardiamo come se fosse un aliena e poi la salutiamo.
-Ciaaoooo sono Michele!
-E io Alice!
-IIIIIIIIIIIIIIH!
Quel gridolino mi assordò.
-Io mi chiamo Denise! IIIIH!
-Scusa-. Chiese Michele continuando:-Non è che potresti abbassare un po’ il volume, sai io ci tengo alle mie orecchie!
Io feci una risina che non si notava molto e poi mi sedetti, Denise si mise vicino a me e Michele dietro.
Entrarono gli altri ragazzi, non ci presentammo molto con loro però c’era ancora tempo.
Tornando a casa accesi Facebook e trovai delle richieste di amicizia… Per la precisione ne trovai dieci, nove erano i miei nuovi compagni e poi trovai una richiesta da una persona sconosciuta il cui nome era Death the Kid, conoscevo quel nome perché era il nome di un personaggio di anime chiamato Soul Eater e in effetti vidi anche le immagini con questo personaggio, non sapendo che fare accettai e più tardi lo trovai in chat:
Alice: Ciao, scusa ho accettato la tua richiesta pensando che tu mi conoscessi e anche perché il personaggio da cui hai preso il nome mi piace… Ma mi puoi dire se ci conosciamo veramente?
Non rispondeva, dopo qualche minuto credo che si accorse della chat e vidi l’icona che dava il segno che stava scrivendo:
KId:Ah si, scusa è che mia sorella usa il mio Facebook e invia amicizie anche a sconosciuti a volte.
Alice:Ah capito :)
Kid: Guardi Soul Eater? o.O
Alice: Si, non è male e il tuo personaggio mi fa ridere.
Kid: Grande!!! Una ragazza che vede gli anime!
Alice: Si ho una certa passione per gli anime.
Kid: Mi stai simpatica! :D Ti va se rimaniamo amici su Facebook?
Alice:Si a me va bene :)
Kid: Fantastico! Ma quanti anni hai?
Alice: 13, a novembre 14, tu?
Kid: Io ne ho 14 e faccio il primo superiore!
Alice: Forte la stessa età! E che superiori frequenti?
Kid: Il linguistico ma sto a Roma.
Alice: Io pure il linguistico ma sto a Rimini :/
Kid: Ma bene facciamo anche la stessa scuola!
Alice: Eh già… :)
Kid: Senti non mi dare più fastidio ok?!
Alice: Cosa? Ma che ho fatto?
Kid: No scusa, avevo sbagliato chat!
Alice: litigate eh?
Kid: Si, una ragazza.
Alice: La tua?
Kid: Adesso non più, sai sono bravo a far innamorare le persone di me.
Alice: Mmm… Sarà!
Kid: Non mi credi?
Alice: Si, si ehm…
Kid: Non mi credi!
Alice: Mettiamola così; io almeno non mi innamorerò di te ;)
Kid: Questo lo dici tu!
Alice: Mm… Si lo dico io!
Kid: E che ne sai tu! Ah ah ah dai scherzo! xD
Alice: Ah ah ah :D
Kid: xD
Alice: Scusa devo andare… Ciaoo!
Kid: Ciao!
 

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Capitolo 2
*** conoscendosi ***


CONOSCENDOSI
 

 
 
 
   Non sono una ragazza che si incazza molto facilmente ma sta mattina mi ero svegliata già con il piede storto,; sono arrivata in ritardo perché l’autobus non è passato che hanno messo uno sciopero senza neanche avvertirmi e per di più la prof di ieri di italiano già dal primo giorno ci ha lasciato i compiti e come se non bastasse non ho dormito tutta la notte e ho delle occhiaie gigantesche sotto gli occhi!!!
Ho messo un po’ di correttore sotto gli occhi , mi sono passata un po’ si matita e pure un po’ di fard per colorarmi le guancie bianche.
All’entrata a scuola Denise parla con una ragazza un po’ strana e Michele si avvicina per parlare con noi, non capisco perché ci segue sempre.
Denise è una ragazza piuttosto carina, con i capelli corti, castani e lisci anche se credo che si faccia la piastra e ha gli occhi castani, ha un bellissimo sorriso e emette vivacità da tutte le parti, anche troppo visto la scenetta di ieri del gridolino assordante, infondo non è poi così stramba, è come dovrebbero essere le ragazze di questa età.
Michele è biondo, con i capelli fino al collo e gli occhi verdi, il modo di vestire l’ho già descritto e non ne vado molto fiera, ma a parlarci non è strambo nemmeno lui, forse quella stramba sono io…
   Più tardi finisce la scuola, Denise e Michele mi invitano con loro per fare un uscita, naturalmente ho accettato e non voglio iniziare male quella che potrebbe essere un’amicizia, l’unica cosa strana è che Michele stia sempre con noi due, certo non è gay perché si vede dai modi che ha di fare, il suo linguaggio, e i vestiti trasandati… Forse vuole solo avere due amiche anche se di amici da quel che ho visto ne ha abbastanza.
Torno a casa e entro su Facebook come faccio di solito, mi ritrovo altre richieste di amicizie dai miei compagni e poi Death the Kid che mi saluta e io educatamente rispondo:
Alice: wee
Kid: Allora che si dice?
Alice: Niente di ché, ho fatto nuove amicizie e tu?
Kid: Pure :)
Alice: A proposito alla fine con tua sorella come è finita? Ti sei arrabbiato per la richiesta inviata?
Kid: Ma no… Infondo ho conosciuto una ragazza molto simpatica e anche bella!
Alice: Ehm… Non so di chi tu stia parlando…
Kid: Scema parlo di te! :D
Alice: Ti sbagli di grosso magari simpatica si, ma bella… Non credo proprio!
Kid: Ma si che lo sei… Ho visto la foto di Facebook!
Alice: sono mora… E alta… D:
Kid: Mi piacciono le more e poi io sono anche alto!
Alice: Perché non metti foto tue?
Kid: E’ una storia troppo lunga, lascia perdere…
Alice: Ok, io lascio perdere xD
Kid: Stavamo parlando di te.
Alice: Tanto così non mi fai innamorare, pensavo avessi dimenticato quello che ti avevo detto ieri…
Kid: Kid non dimentica… Non dimentica ricordati.
Alice: Me lo dici il tuo vero nome?
Kid:Chiamasi privacy…
Alice: Si, ma così è ingiusto! Tu sai tutto di me!
Kid: Fidati anche tu lo sai…
Alice: Cosa? .-.
Kid: No >.< ho sbagliato di nuovo chat…
Alice: Argh >.< con queste chat!!!
Kid: Ah ah! xD
Alice: Oggi sono un po’ nervosa.
Kid: Ah si? xD
Alice: Si… Non ho dormito tutta la notte.
Kid: Mi dispiace… Scusa sono le quattro, devo andare.
Alice: Si ora che ci penso anche io! Ciao.
Kid: Ciao! :*
Che folle! Pensa di farmi innamorare attraverso chat, pff ci vuole ben altro! Pure la faccina con il bacio mi ha mandato… E poi bella! Ma mi ha visto bene?
Sono le quattro e mezza e come al solito sono in ritardo, i ragazzi sono là in piedi a braccia incrociate che mi aspettano con il broncio…
-Eh dai è solo un ritardo.
-Oh ma anche io sono arrivato in ritardo, però non ci ho messo tanto ad arrivare!
Si morse le labbra per non scoppiare dalle risate, non capivo perché gli veniva da ridere… Faccio così ridere?
-Allora ragazzi seguitemi!
Disse Denise convinta, io e Michele ci guardammo come ci eravamo guardati ieri a vederla per la prima volta e la seguimmo.
-Lui è Mark!
-Ciao Mark…
Disse Michele poco soddisfatto.
-Pensavo mi presentassi una ragazza, Denise!
-Ciaao Mark! Sono Alice.
Dissi io facendo uscire un sorriso finto, ero anche io poco soddisfatta come Michele anche se mi aveva presentato un ragazzo.
Ci incamminammo tutti e quattro.
-Allora tu hai quattordici anni come Denise eh?
-Si…
Non ero molto interessata a quello che mi diceva Mark piuttosto ero interessata a Michele che ascoltava la musica e stava in un mondo tutto suo, così mi avvicinai a lui, mi appoggiai alla sua spalla e piano, piano gli fregai le cuffiette.
-Ehy ridammele!
-No, voglio ascoltare anche io la musica!
Gli feci linguaccia e mi misi le cuffiette.
-Purtroppo le cuffiette sono solo per uno e se non ti dispiace ora l’ascolto io.
-Ehy!
Iniziò a corrermi dietro e a chiedermi ogni secondo di ridargli le cuffiette e l’mp4  ma io facevo finta che la musica era a tutto volume e continuavo a camminare.
E’ stata una giornata interessante questa!
 

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Capitolo 3
*** la musica di michele ***


LA MUSICA DI MICHELE
 
 
 
 
   -Michele Castellano!
-Prof non c’è forse viene in ritardo.
Risposi alla prof sottovoce, dopo mezz’ora però le mie conferme che Michele si sia ammalato e sia a letto a dormire vennero annullate dall’entrata sua.
-Mi scusi prof per il ritardo…
-E che ritardo!
-Professoressa, l’autobus si era bloccato nel traffico.
Disse con il fiatone che non cessava.
La professoressa lo guardò a lungo e poi vedendolo quasi morto decise di farlo entrare e di lasciar stare per questa volta.
Michele entrò e si sedette dietro di me.
Non capivo perché avevano scelto proprio me ma da quando è iniziata la scuola Michele e Denise si erano “affezionati” ed era passata solo una settimana! Immaginiamoci un anno insieme e a poco sarebbero venuti a vivere da me e dormire con me nel letto! Mi seguono sempre e mi portano sempre con loro come se avessi delle guardie del corpo, infondo a me stanno simpatici e non mi dispiace passarci del tempo insieme, anche perché da quando si è formato questa specie di trio tutta la classe mi guarda male.
Ma perché proprio a me?
Mentre pensavo a queste cose le tre ore passarono in fretta e suonò la ricreazione.
   Mi alzai dal banco e mi incamminai verso la porta, Mark mi aspettava, anche se era un ragazzo del secondo anno si era interessato a me, è un ragazzo carino ma non voglio che diventi il mio fidanzato anche perché i suoi discorsi sono solo noiosi.
    Mentre camminavo, con Michele al mio fianco e Denise dietro di noi, per il corridoio (mi ero sbarazzata di Mark con una scusa) sentii una voce dal fondo.
-Aliceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Mi girai e vidi un ragazzo dirigersi verso di me.
-Alice, da quanto tempo!
-E’ passata solamente l’estate.
Dissi molto chiara.
Denise capì subito che ero molto infastidita così lo prese a braccetto e lo portò con sé da qualche parte non so dove lasciando me e Michele soli.
-Ma chi era?
-Chi Alessandro?
-No, mia nonna!
-Ah si… Lui è uno che veniva nella classe con me alle medie, era il secchione della classe ed era cotto di me come ora, non sai che sollievo non averlo in classe, strano però… Non pensavo facesse il linguistico.
-Un personaggio davvero strano.
-Senti chi parla!!! Ma ti sei visto tu? A momenti giri per la scuola nudo.
-Vedi che questa è una arte.
-No bello, portare le mutande viola non è un arte, è solo vestirsi male!
-A me piace!
-Bene!
-BENE!-. Ci girammo offesi poi ci guardammo in faccia e scoppiammo a ridere come pazzi, Denise dopo qualche minuto tornò stanca e esausta di essersi liberata da Alessandro.
Io le diedi una pacca sulla spalla e poi tornammo in classe.
Finita la scuola tornai a casa e come al mio solito entrai su Facebook, trovai di nuovo Death The Kid in chat che mi salutò, in quei giorni avevamo chattato molto e lui mi era risultato molto simpatico:
Kid: Che fai?
Alice: Ce l’ho con le scale!! xD
Kid: xD Perché?
Alice: Niente è solo che sta notte stavo prendendo l’acqua in cucina e per scendere stavo facendo una caduta impressionante ma per fortuna mi sono tenuta alle sbarre e poco fa stavo cadendo di nuovo.
Kid: Ah ah ah xD.
Alice: Ah ah ah.
Kid: Scusa Alice devo andare. Ciao :*
Alice: Ti ho già detto che il trucco della faccina che manda il bacino non funziona e comunque ciao :* xD
Chiusi Facebook anche io e decisi di uscire un po’ fuori casa…
Camminando sentii un pianoforte venire da infondo ad una sala, la musica era talmente bella che ti trascinava con se in un mondo tutto tuo che ti faceva sognare, era una musica che si poteva tradurre in tutti i modi; gioia, tristezza, depressione e in alcuni casi anche pazzia, era talmente bella che decisi di seguirla.
   Percorsi una stradina stretta che portava su un viale e poi di nuovo un'altra stradina e mi ritrovai davanti una scuola con la vetrina trasparente in cui c’erano ballerine che facevano classico, decisi di entrare ma non era la musica che stavano ballando, c’erano altre sale suddivise: in alcune si ballava pop, in alcune classico, moderno, latino americano, balli da sala, flamenco, di tutto e di più ma quella musica era sempre più forte e sentivo solo quella.
In preda a una crisi decisi di informarmi con un maestro che in quel momento passava di là.
-Mi scusi qua si balla solo?
-No insegnano anche musica, violino, pianoforte, trom…
-Dove posso trovare le lezioni pianoforte?
-Deve salire al terzo piano.
-Grazie.
    Salii di corsa e vidi un sacco di sale dove facevano pianoforte, erano tutti insegnanti privati, corsi ancora di più ad aprire tutte le porte come se mi attendeva una sorpresa inaspettata e in effetti…
-Che ci fai tu qua?-. La musica si interruppe.
-I-i-io avevo sentito questa musica così bella e sono venuta qui…
-Non lo dirai a nessuno vero?
-Ti vergogni?
-No… Cioè si.
-E dai Michele!!!
-Non lo dire a nessuno, N-E-S-S-U-N-O!
-Ok, prometto!
   Finì la lezione a Michele e io rimasi lì tutto il tempo per ascoltare quella bellissima musica, ora capisco perché Michele vive in un mondo tutto suo con la musica, dall’mp4 al pianoforte.

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Capitolo 4
*** una giornata da incubo ***


UNA GIORNATA DA INCUBO
 
 
 
 
 
   E’ pomeriggio e non so il perché ma da uscita con la mia migliore amica delle medie mi sono ritrovata ad un’uscita con la mia migliore amica delle medie e le mie due guardie del corpo delle superiori.
Si erano praticamente autoinvitati Denise e Michele, anche se Michele era stato poco convinto ma costretto da Denise, l’uscita iniziò con l’arrivo dalla mia migliore amica, che si rivelò uno schifo totale (l’uscita).
Denise arrivò in ritardo così perdemmo l’autobus e dovetti ritardare l’arrivo dalle quattro alle quattro e mezza, arrivati scendemmo e fummo interrotti da Alessandro che mi intrattenne per dieci minuti buoni, così arrivati al punto di incontro vidi Giorgia non molto felice.
-E’ così che fai aspettare la tua… Wow! Chi è quello schianto biondo laggiù appoggiato al muretto con quella tipa?
Incredibile che già si era scordata il nostro ritardo.
-E’ il mio compagno-amico-guardia del corpo.
-Guardia del corpo?
-E’ una storia lunga ma lasciamo stare, te lo presento?
-Siiiii! Ma certo!
   La presi per mano e la portai dai miei amici, poi verso Michele feci un sorriso abbastanza imbarazzato per la situazione e svegliando Giorgia dai suoi viaggetti mentali, in cui SICURAMENTE c’era Michele che la baciava o cose del genere, la presentai.

-Allora ragazzi: Lei è Denise e lui è Michele e la mia amica si chiama Giorgia!
-Aaah Michele…-. Sospirò Giorgia ancora persa nei suoi viaggetti mentali.
Iniziai a camminare verso la fontana che si trovava nella piazza e Giorgia si attaccò a Michele “con la colla”, Michele mi lanciava sguardi seccati e che mi minacciavano, sembravano volessero dire “me la pagherai! Bastarda!” ma io me ne infischiavo e continuavo a camminare verso la fontana.
   Arrivata alla fontana mi sedetti e toccai un po’ l’acqua poco curante se fosse pulita o sporca.
-Come hai passato le vacanze, Giorgia?
-Niente sono andata al mare, e tu?
-Io le ho passate a Milano da mia cugina Giulia! Quanto la adoro.
-Ma ha la tua età?-. Si intromise Denise.
-No, un anno in meno.
Stavo chiacchierando tranquillamente quando ad un certo punto mi arrivò una pallonata in testa e in men che non si dica mi ritrovai totalmente bagnata in acqua e lì partì un gridolino di sofferenza per il freddo nella schiena dell’acqua simile a quello di Denise quando è felice.
Subito dopo vidi un ragazzo davanti a me che era venuto a riprendere la palla.
Denise mi passava fazzolettini per farmi asciugare, come se dei fazzolettini bastassero, Giorgia era incredula e Michele rideva come un pazzo come se la sua vendetta fosse avvenuta con successo.
Il ragazzo si avvicinò a me:
-Scusa dov’è la palla?
-Che cazzo ne so io di dov’è la palla! Credi che in questo momento mi interessa di dove sia la palla? dimmi! Guardami! Non mi vedi abbastanza bagnata? EH? Sei felice di quello che hai appena fatto?
-Allora non lo sai proprio dov’è la palla eh?
-Denise tienimi se no gli spacco la faccia.
Iniziai ad arrabbiarmi e a camminare verso di lui con la faccia non molto contenta, e avevo iniziato ad alzare le mani ma Denise mi teneva e Michele continuava a ridere.
    Dopo un po’ stufa e nervosa li lasciai tutti là e tornai a casa arrabbiata, mi feci una doccia, mi riposai un po’, preparai lo zaino e cenai.
   Decisi di guardare la tv ma non si rivelò una buona idea vedendo che l’unico programma che si potesse considerare programma, anche se per me non lo era ma per mio padre si, era mistero, e non potevo cambiare canale perché lui se lo doveva vedere, così accesi il computer.
Kid: E’ da tutto il giorno che non ti sento.
Alice: Mancata? :D
Kid: Un po’… :)
Alice: E ringrazia mistero se mi sono collegata perché oggi non è giornata!
Kid: Perché?
Alice: Lascia stare sono cose troppo incasinate, ti posso dire che mi sono inzuppata nella fontana della piazza e che ora sono connessa solo perché mio padre deve vedersi mistero.
Kid: Ah ah ah xD Chissà come ci sei finita nella fontana, sei incredibile… Ma tu vivi solo con tuo padre?
Alice: Si, mia madre ci ha abbandonato quando ero piccola.
Kid: Mi dispiace… E’ morta… :(
Alice: Ma che dici? Non è morta ma ci ha abbandonato letteralmente!
Kid: Ho capito, mi dispiace comunque.
Alice: Non importa, a me non fa ne caldo ne freddo ormai. Io sto meglio con mio padre, anche se con il suo lavoro da personal trainer diventa antipatico quando si tratta di mangiare e inizia a contare calorie ecc…
Kid: Sei una ragazza forte x)
Alice: Si certo, forte che litiga anche con la scala xD Sta sera ci sarà la resa dei conti, maledetta scala!
Kid: Dovevi prenderti per forza una casa a due piani? xD
Alice: Ah io sarei andata anche a vivere nel giardino :)
Kid: Ah ah ah.
Alice: Ho sonno, notte.
Kid: notte.

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Capitolo 5
*** migliori amici ***


MIGLIORI AMICI
 
 
 
 
   Kid: Come va la scuola?
Alice: Non mi lamento ma diciamo che è ok.
Kid: Hai fatto amicizie?
Alice: Si con delle persone e con due in particolare.
Kid: Ah si?
Alice: Si :)
Io e Kid chattammo a lungo, si stava dimostrando molto simpatico e mi piaceva chattare con lui.
   Il giorno dopo andai a scuola ma ero spensierata e non pensavo molto a quello che i professori dicevano.
Alla ricreazione girai per la scuola sempre seguita da Michele e Denise e cercai di evitare Mark e tutti quelli che si potevano considerare ragazzi di seconda, tutte le ragazze della mia classe avevano una fissazione con i ragazzi di seconda e io, sinceramente, ne ho fin sopra i capelli di tutti i ragazzi di seconda a partire da Mark.
   Verso quasi la fine della ricreazione decisi di tornare in classe ma lì trovai Alessia e Giada che parlavano.
-Hai visto Mark che bello?
-Si è veramente bello, peccato…
-Peccato che sia interessato solo a quella Alice.
-Ma l’hai vista? tutti i ragazzi le vanno dietro e lei se ne infischia e li tratta come merde!
Non è vero, magari li ignoravo ma non li tratto come merde!
-Si e poi con Michele e Denise che le stanno sempre dietro.
-Per me quella è una puttanella.
A quelle parole mi offesi e entrai di scatto.
-Io non sono una puttanella e se proprio volete prendetevelo voi Mark.
Poi scappai verso le scale evitando Denise e Michele, mi sentivo troppo offesa e non so perché le lacrime mi uscivano involontariamente anche se non avevo motivo di piangere.
   Cinque minuti dopo arrivò Michele che si sedette di fianco a me, mi abbracciò e Denise mi teneva la mano.
-Ti sei offesa eh?-. Chiese Denise sapendo già la risposta.
-Io non sono una “puttanella”.
-Ma certo che non lo sei, io ne conosco altre di “puttanelle” e tu non ti ci avvicini nemmeno all’idea-. Disse Michele per consolarmi.
-Che rabbia!
-Dai che ora ti passa.
-Perché voi state sempre con me?-. Chiesi di punto in bianco. Michele e Denise si guardarono a lungo e poi mi risposero.
-Semplice perché…
-Ma ci hai visti a noi due?-. Interruppe Michele:- Noi siamo due persone totalmente fuori di testa e ci serve una persona come te.
-Sarebbe un’offesa?
-No, ma intendo dire che noi tre siamo totalmente diversi ma stiamo bene insieme…
-Tu sei speciale-. Interruppe Denise.
-Si e pure simpatica.
-Ma questo che significa?-. Rimasi ancora più incuriosita.
-Significa che dal primo momento che ti ho visto ero incuriosito da te.
-E anche io!
Li abbracciai tutti e due e poi tornammo in classe.
Dal quel giorno IO, MICHELE E DENISE diventammo migliori amici.

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Capitolo 6
*** ti fidi di me? ***


TI FIDI DI ME?
 
 
 
 
   -Deficiente!
-Ehy vacci piano!
-Deficiente!! Deficiente!!-. Ripetei a Michele ad alta voce:- Ti sei fatto prendere una nota perché non avevi fatto inglese.
-Uno… Due… Tre…
-Deficiente!!!
-Lo sapevo-. Disse a bassa voce ma feci finta di non sentirlo.
-A proposito dov’è Denise?
-Febbre-. Risposi schietta, lui allora si sedette vicino a me.
-Posso?
-E che me lo chiedi a fare! Ti sei seduto vicino a me già.
-Beh in effetti si.
-Ah ah ah-. Non riesco a stare seria con lui e rido, è questo che mi piace nello stare in compagnia con lui e Denise.
    Finì la scuola, tornai a casa e poi presi l’autobus per andare a trovare Denise.
Suonai alla porta e la vidi in pigiama con un fazzolettino in mano che tossiva e una coperta addosso.
Scoppiai a ridere con lei.
-Ma che pigiama hai?
-Zitta tu!-. Mi rimproverò con quel poco filo di voce che aveva.
-Guarda sono passata a trovarti ma devo tornare a casa subito che sta sera devono venire i miei nonni e mio padre non c’è, così mi ha costretta a fare pulizie… Che palle!
-Eh già… I compiti li hai portati?
-Si.
Le diedi i compiti poi guardai l’orologio e mi accorsi di essere in ritardo se volevo fare tutto.
Corsi subito via e iniziai a girare da una parte della casa ad un'altra, poi mi feci un doccia, mi vestii e aprii la porta a mio padre in men che non si dica.
-Wow!
-Lo so sono brava a pulire.
-Si!!!
Mio padre entrò e poco più tardi arrivarono i miei nonni, verso le nove andai in stanza e mi misi in pigiama, dopo di ché mi connettei a Facebook.
Kid: Aliceeeeee!
Alice: Ciaooooo!
Kid: Che fai?
Alice: Niente ho appena finito di mettermi il pigiama e sistemarmi, e tu?
Kid: Niente di che mi annoio.
Alice: E tua sorella non ti disturba?
Kid: Quale sorella?
Alice: Mi stai prendendo per il culo o.O?
Kid: Ah già, ti volevo dire che la storia della sorella era una scemenza, l’ho inventata per non farmi chiedere informazioni da te.
La discussione stava prendendo una brutta piega.
Alice: E no bello, cosa sei uno stalker? Non conosco praticamente niente di te! Niente! Il tuo nome… non me lo vuoi dire… la tua immagine… Non la vedo…
Kid: Non sto neanche a Roma.
Alice: COOOSA?
Kid: Ops forse ho fatto tralasciare troppo.
Alice: Oltre a questo profilo di Facebook ne hai un altro?
Kid: Ehm…
Alice: Sarebbe un si?
Kid: Ehm…
Alice: AAAAH è un si chiaro e tondo!
Kid: Calmati!
Alice: Dimmi come ti chiami? Mi conosci?
Kid: Ok, te lo dico… Io ti conosco…
Alice: Il tuo profilo di Facebook? Come ti chiami? Il Tuo cognome?
Kid: Ti fidi di me?
Alice: Ti fidi di me? Ti fidi di me? Non so niente di te! Anche l’unica traccia della sorella è andata! AAAAAH >.< Ciao me ne vado a letto!
    Non guardai nemmeno la risposta… Ma si può sapere chi è il così detto Death The Kid? Cazzo che rabbia… Il bello è che non so neanche chi sia! Nemmeno una traccia! Potrebbe essere Alessandro? Ma no Alessandro è solo uno sfigato che cerca di farsi notare, Mark? Ma no Mark l’ho conosciuto poco dopo Death The Kid e non si sarebbe neanche accorto di me prima, Michele? Ma no Michele non è, lui ha un profilo di Facebook anche se non ci sta quasi mai credo che sia perché si alleni con il suo pianoforte o faccia ben altre cose… OOOOOOOH MA CHI E’ DEATH THE KID?  

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Capitolo 7
*** facciamo una scommessa? ***


FACCIAMO UNA SCOMMESSA?
 
 
 
 
 
   La mattina del giorno dopo ero incazzatissima e arrivai furibonda camminando dritto per il portone e non facendo caso a nessuno, feci caso solo a Michele che era morto dalle risate appena mi aveva visto ma non lo salutai nemmeno e arrivata al portone mi sedetti su un muretto basso.
   Mi passò davanti Alessia con Giada e guardandomi scoppiò dalle risate.
-Ah ah ah, ma sei venuta a scuola con la tuta?
-Sai oggi c’è palestra-. Dissi molto sgarbatamente, non sopportavo che le ragazze non venissero a scuola con la tuta solo per fare colpo sui ragazzi, anche se credo che i ragazzi non guardano molto la tuta.
    Durante l’ora di educazione fisica (l’ultima ora) Iniziammo a fare dei riscaldamenti, correndo e facendo stretching.
   Il professore odiava perdere anche quando non c’erano sfide, ad esempio oggi c’era un'altra classe e vedendo che l’altro professore dava più ordini di lui iniziò a ucciderci moralmente e fisicamente facendoci correre per mezz’ora e ogni minuto più veloce e facendoci fare un sacco di flessioni.
Poi, finito il riscaldamento, facemmo una sfida a squadre di pallavolo.
Mi misero in squadra con dei miei compagni e Michele contro l’altra classe.
   Arrivò la palla e incazzata com’ero immaginai la palla come la testa di Death The Kid solo che non sapevo che faccia aveva così immaginavo una testa con stampato in faccia un punto interrogativo, cosa che mi fece andare in bestia, così schiacciai fortissimo e presi un ragazzo in faccia.
I due professori iniziarono a discutere arrivando alla conclusione che per avere fatto uscire il sangue dal naso a quel ragazzo avrei dovuto stare in panchina, Michele rideva ancora, mi iniziava a dare sui nervi.
Seduta in panchina arrivò anche il ragazzo, che avevo colpito, con un fazzolettino per fermarsi il sangue e si sedette vicino a me.
Io mi voltai e a vederlo in faccia mi sembrava un ragazzo conoscente.
-Ahia!-. Emesse toccandosi il naso.
-Ehm… Scusami-. Chiesi sottovoce come se avessi il mio orgoglio, ma in realtà non me ne fregava niente, ero solo arrabbiate con Death The Kid!
-Va beh non fa niente, dopo tutto siamo pari no?
-Perché?-. Alzai la testa e lo guardai meglio e mi accorsi che lui era quello che mi aveva buttato nella fontana:- Ora ho capito! Beh allora lasciami dire che te lo meritavi!
-Eh si!
-Piacere Alice.
-Lo so, ho sentito il professore che ti gridava contro.
-Beh si è un po’ scontroso-. Dissi sorridendo.
-Io comunque sono Tony.
-Ok Tony, sei molto simpatico.
-Beh già lo sapevo!-. Quante arie si da! Però è simpatico!
Alla sera dopo aver cenato accesi il computer.
Kid: Immagino che arrabbiata sei bellissima!
Alice: Zitto con te non ci parlo!
Kid: E daiiii! Ok, lo ammetto: tu mi piaci un sacco.
Alice: E cosa me ne frega! Non so neanche chi sia tu!
Kid: Non sono un maniaco o cose del genere eh!
Alice: Almeno hai 14 anni?
Kid: Si!
Per fortuna non è Mark!
Alice: E sei alto?
Kid: Si!
Alice: E fai il linguistico?
Kid: Si!!!
Alice: Allora sei nella mia scuola!
Kid: SI!!
Alice: Ma mi conosci?
Kid: Ti ho detto di siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Alice: Perché non mi vuoi dire chi sei?
Kid: Perché non credo di piacerti, e che tu non mi possa mai considerare come un fidanzato o una cosa del genere.
Alice: Non sei Alessandro vero? Dimmi di no! :’(
Kid: Ah ah ah, no! xD
Alice: Facciamounascommessa?
Kid: Dimmi pure… Mi piacciono le scommesse :DD
Alice: Noi due continuiamo a chattare, ma…
Kid: Ma?
Alice: Ma io dovrò scoprire chi sei, tanto sei nella mia scuola no? E se non scopro chi sei entro i miei 5 anni di scuola, tu me lo dirai, tanto poi non ci vedremo più!
Kid: Mm… Ci sto!
Alice: Bene, domani mi aspetta una ricerca da fare tra tutte le prime, notte!
Kid: Notte! xD :D

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Capitolo 8
*** alla ricerca!!! ***


ALLA RICERCA!!!
 
 
 
 
    La mattina del giorno dopo arrivai a scuola con un sorriso stampato in faccia, non ero più arrabbiata ma ero incuriosita.
-Sei molto allegra oggi!-. Disse Michele, Denise mancava da tre giorni e ne sentivo l’assenza.
-Si!!!
-Ieri eri molto arrabbiata… Ma è successo qualcosa?-. Allargò il suo sorriso.
-Basta così mi fai paura Michele, levati quel sorriso stupendo che hai perché se no non ti riconosco più!-. Michele allargò gli occhi a sentire le parole stupendo e Michele in una mia frase.
-E dai! Non continuare a fissarmi! Si ok hai uno stupendo sorriso!-. Michele allargò sempre di più il sorriso e poi scoppiammo a ridere.
   Alla ricreazione lo presi per mano e lo portai in giro verso le classi prime.
   Entrai per sbaglio, vi giuro per sbaglio, nella classe di Alessandro e incominciò a parlarmi.
-Alessandro devo fare una cosa, levati di mezzo!!!-. Non ero mai stata così diretta per non ferire le persone ma quella volta ero troppo indaffarata per pensare alle sciocchezze che diceva Alessandro… Oddio ero impazzita!?! Da quando mi interessa così tanto Death The Kid? Michele sgranò gli occhi e continuò a camminare dietro di me.
   Uffa! Qua sono tutti tappi, no aspetta! Laggiù c’era un ragazzo abbastanza altro oltre a me e Michele.
-Ciao, sono Alice!-. Il ragazzo mi guardò male e poi si presentò.
-Io sono Cristoforo.
-Bene Cristoforo!-. Presi una sedia la girai e mi sedetti di fronte a lui:- Dimmi, che facevi ieri sera verso le dieci, per caso eri connesso a Facebook, PER CASO?
-Si, perché?
-Ti piace Soul Eater?
-Cos’è?
-Hai quattordici anni giusto?
-Non ancora…
-E dai dillo che sei tu Death The Kid, non fare finta di niente-. Michele scoppiò a ridere e mi accorsi di avere un po’ esagerato, ma continuai:- Ti piacciono le more? Intendo ragazze more… Sei figlio unico?-. Michele mi prese per un braccio e mi portò fuori dalla porta anche se io opponevo resistenza e mi aggrappavo alla porta continuando a urlare:- Lo so che sei tu Death The Kid! Ammettilo! Non vuoi ammetterlo perché hai paura di me? Dimmi; mi conoscevi prima!?!?! Sei Death The Kid lo so! E non cercare di negarlo! Ammettilo!-. Il ragazzo mi guardava stordito e mi aveva sicuramente presa per pazza, Michele uscito fuori dalla porta scoppiò di nuovo dalle risate.
-Non ridere!
-Come faccio? Hai terrorizzato quel ragazzo! Ah ah ah!
-Basta!
-Ma ti sei sentita? Gli hai fatto un interrogatorio!
   Ripensai a quello che avevo fatto e scoppiai a ridere con Michele e sbattei contro un ragazzo di seconda, sembra che i ragazzi di seconda mi perseguitano cavolo!!!
-Scusa se ti sono venuta addosso…
-Non fa niente dai.
-Ok…
-E poi sei carina quando ridi quindi sei giustificata-. Michele iniziò a guardarlo male.
-Grazie ma io…
-Non si ritiene carina anche se lo è, ora tu ti presenterai, lei si presenterà, tu le dirai che sei di seconda anche se già si capiva, poi vi saluterete e ogni giorno di quest’anno tu la andrai a trovare in classe così da dargli una seccatura ogni giorno, e ora grazie ma ciao-. Michele lo fece andare via.
-Ma che fai?
-Ti ho levato una seccatura di torno-. Scoppiai a ridere.
-Non ridere!
-Come si fa a non ridere? Ti sei sentito?
-Ah ah ah, è vero!
-Ma che fai? ora mi leggi nel pensiero?
-Diciamo che non ci vuole niente a capire che per te i ragazzi di seconda sono una palla al piede.
-Si è vero! Ma hai fatto un gesto troppo azzardato non credi?-. Tornò serio.
-Si forse hai ragione, torniamo in classe ora-. Era così serio che non potei dargli torto così la mia ricerca finì dopo non poco.
   Si comportava stranamente Michele, non capisco perché si comporta così.
La sera mi connettei più che felice a Facebook e entrai in chat da Death The Kid.
Alice: Ciao anonimo!
Kid: Ciao! Mi hai trovato! xD
Alice: No :(
Kid: Ah ah :D Sarà difficile la tua ricerca.
Alice: E’ già difficile.
Kid: Fidati, è più semplice di quanto ti sembri ;)
Alice: Grazie tu sai chi sei! xD
Kid: No, no, parlo sia per me, sia per te.
Alice: Sarà!
Kid: Mamma mia quanto mi piaci!
Alice: Vacci piano tu!
Kid: Ok, ok, però non finirò di ripeterlo.
Alice: Uffi! Voglio sapere chi sei!
Kid: Allora ti interesso? O_O
Alice: Non ho mai detto che mi interessi >.< ho solo la curiosità!
Kid: Ma ti interesso!! :)
Alice: No! Non l’ho mai detto… Ciao! >.<
    Ma che ne sa lui se mi interessa o meno… Non mi interessa uffa! Però è da un po’ di giorni che penso solo a lui… E’ solo una semplice curiosità cazzo! Alice non devi pensare niente che c’entri con lui, sei solo curiosa di sapere chi sia ma nient’altro! 

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Capitolo 9
*** alla ricerca 2 ***


ALLA RICERCA 2
 
 
 
 
 
   -Denise!-. Urlammo in coro io e Michele, Denise era tornata e ci mancava tanto, corremmo ad abbracciarla.
-Ragazzi… Ragazzi.. Ragazzi! Così non respiro!!
-Ah si scusa!-. Ripetemmo in coro e la lasciammo.
-Non mi copiare!
-Non mi copiare tu-. Si difese Michele.
-L’ho detto prima io!-. Ripetemmo un'altra volta in coro.
-Finitela!-. Urlò anzi ordinò Denise e noi smettemmo immediatamente.
   Suonò la campanella e Denise si sedette di nuovo vicino a me, mi mancava un sacco, si Michele è il mio migliore amico, ma non è la stessa cosa con lui, con Denise facciamo discorsi più da ragazze e invece con lui devo solo evitare di fargli prendere una nota in inglese.
   Suonò di nuovo la ricreazione e io mi portai i miei due migliori amici appresso di nuovo nelle classi prime.
-Ricominci?-. Chiese Michele che non sapeva più se ridere o piangere.
-A fare che?
-Denise, tu non sai quello che ha fatto ieri Alice…
-Cosa? Cosa? Cosa?
-Cerca un certo Death The Kid…
-Death The Kid? Ma che razza di nome è?
-A boh! Comunque ieri ha girato per una classe della prima, quella di Alessandro…
-Oddio!
-Cazzo fammi finire!
-Ok, ok.
-Ha cercato nella classe di Alessandro e per levarselo di mezzo gli ha risposto male, per la prima volta! E poi ha terrorizzato un ragazzo sottoponendolo ad un interrogatorio.
-Ah ah ah.
-Voi ridete! Tanto oggi faccio la stessa cosa! Allora, mm.. vediamo la C!
Nel corridoio camminavo in fretta quando incontrai a Cristoforo di là che appena mi vide scappò.
   Arrivai alla C ed entrai, vidi tanti ragazzi di là così salii sopra un tavolo, Denise e Michele iniziarono già a ridere.
-Ragazzi! Solo ragazzi ho detto-. Mi girai rivolgendomi ad un gruppetto di ragazze che se ne andò:- Ragazzi avvicinatevi.
Si avvicinarono.
-Allora iniziamo… Chi è più alto di me qua? Chi è più alto rimanga!-. Cinque ragazzi se ne andarono.
-Chi è figlio unico in famiglia rimanga-. Altri quattro se ne andarono e ne rimasero due.
-Bene, bene andiamo restringendo, chi di voi guarda o guardava Soul Eater?-. Rimase solo un ragazzo.
-Vieni con me-. Gli ordinai prendendolo a braccetto e sedendomi in una sedia con lui, ma io dal lato opposto.
Michele e Denise si stavano incuriosendo ancora di più!
-Scusa, ma tu chi sei?
-Ah ah, molto simpatico!-. Poi diventai seria e lo presi per il collo della camicetta:- Sei Death The Kid? Dimmi un po’, sei tu? E non iniziare a fare finta di niente perché se non sei Death The Kid mi incazzo-. Ok, ok forse avevo esagerato un po’.
-I-i-io… Ma che cosa intendi tu?
-Su Facebook tu hai un profilo che si chiama Death The Kid?
-Si ma…-. Finalmente lo trovai! E mi rasserenai.
-Sei tu!
-Ma io c’è l’ho con Suol!!!-. Depressione.
-Oh che cazzo! Non mi servi a niente veramente! Lo dovevi dire subito-. Mi alzai e me ne andai seguita da quei due che morivano dalle risate.
Entrai in altre cinque classi e feci la stessa cosa ma nessuno conosceva Soul Eater!
   Tornai a casa depressa, ma mi sollevai pensando che mancavano solo tre classi e la mia da mettere sott’occhio.
Kid: Mi hai trovato?
Alice: No, ma tu mi hai visto oggi?
Kid: Non posso dirtelo!
Alice: Tu non aiuti per niente sai? xD
Kid: Oggi ho sentito parlare di te, ci sono dei ragazzi che vanno in giro dicendo di essere terrorizzati da te da un certo Death The Kid, mi stai facendo pubblicità sai…
Alice: Tu ridi pure, ma io prima o poi scoprirò chi sei e quando lo saprò…
Kid: E quando lo saprai che farai?
Alice: AAAAH >.< non ci avevo pensato, che farò quando saprò chi sei?
Kid: Ah non chiederlo a me!
Alice: Mamma mia! Mi fai confondere >.<
Kid: Vediamo se abbiamo qualcosa in comune oltre a Suol Eater ok?
Alice: Ok!
Kid: La tua lingua preferita?
Alice: Inglese tu?
Kid: O__O” Spagnolo :D
Alice: Mm… Che materia odi?
Kid: Matematica!
Alice: Scienze! xD
Kid: Cantante preferiti?
Alice: Micheal Jackson.
Kid: Morto e sepolto xD
Alice: Lady Gaga.
Kid: Oddio Lady Gaga no x(
Alice: Ehy a me piace!!! Visto? Non abbiamo quasi niente in comune.
Kid: Gli opposti si attraggono… E’ una legge del magnetismo :)
Alice: In effetti hai ragione :)
Kid: Hai pensato a cosa fare quando mi troverai?
Alice: No x(
Kid: Ti posso dare un bacio?
Alice: Un bacio dici?
Kid: Si :)
Alice: Ok, sono così curiosa che se ti trovo mi faccio anche baciare però niente di più e non voglio impegni eh!
Kid: Ma certo anche perché credo che ti piacerò!
Alice: Può essere.
Kid: Scusa Alice devo andare.
   Kid uscì da Facebook e io chiamai Michele ma non mi rispondeva, immagino sia andato a lezione di pianoforte così lo andai a trovare.
Dopo mezz’ora arrivai alla scuola e aspettai che finisse, suonava da Dio! Non potevo staccare le orecchie da quella bellissima musica e da come la suonava.
   Dopo un’ora finì e mi vide.
-Che ci fai qui?
-Sono venuta a sentirti!
-Stai scherzando? Devo ancora migliorarmi!
-Non è vero sei magnifico quando suoni, adoro come suoni!
-Sai devo fare un saggio verso Maggio e mi piacerebbe che venissi… Poi faranno una festicciola nella scuola, potresti venire no?
-Ma certo che vengo, non perderei il tuo saggio di pianoforte, o come cavolo si chiama, per niente al mondo! Ma tu mi stai avvertendo già a fine ottobre… Ah dimenticavo!
-Cosa dimenticavi?
-Halloween, tra due giorni mio padre darà una festa di halloween invitando tutto il quartiere, i suoi amici e io devo invitare i miei… Ti va di venire con Denise?
-Sii! Per caso è a tema?
-Certooo! Tranquillo non è una di quelle case piccole, dove manca l’aria e saremo in pochi, tutto il contrario! Quando mio padre da le feste sono uno sballo! E poi io ho una casa a due piani e un giardino enorme!!!
-Ok, scusa ma ora devo andare a casa, è tardi e ho ospiti, ciaoooo!
-Ciao!

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Capitolo 10
*** festa di halloween ***


FESTA DI HALLOWEEN
 
 
 
 
   Questa sera ci sarebbe stata la festa, non vedevo l’ora! Avevo invitato Michele, Denise, Mark e Tony.
Quei giorni di scuola andavano benissimo e non vedevo un intoppo, ma-ma-ma IL VESTITOOO! Entrai nel panico totale e non riuscivo a pensare a cosa mettermi.
Dopo tanto tempo di ricerca trovai delle corna da diavolo così decisi di vestirmi da “diavolessa”.
Finì di farmi la doccia e mi vestii, mi misi un top rosso aderente con uno scalda cuore nero e sotto una gonna rossa e delle calze, avevo lo smalto nero, il rossetto rosso, l’ombretto nero, la matita allungata molto alla fine dell’occhio e i capelli allisciati con la piastra con le corna rosse.
Se Alessia e Giada mi avrebbero visto avrebbero pensato davvero che io sia una “puttanella”ma infondo era halloween e se non mi vestivo così non sapevo cos’altro mettermi.
    Più tardi arrivarono i miei amici, aprii la porta e rimasero tutti a bocca aperta, Mark era vestito da vampiro, Denise da strega, Tony da Nigthmare e Michele da zombie.
-Beh? Avete finito di guardarmi? Entrate!
-A si scusa-. Ripeterono in coro, i ragazzi non smettevano di guardarmi, forse era meglio se mi sarei coperta di più…
Due ore dopo arrivarono tutti gli invitati e io e i miei amici eravamo nelle panchine nel giardino.
Mark se ne andò, portato via da Denise, con Michele che sembrava volesse restare e sembravano dirigersi al bancone del rinfresco, rimasi sola con Tony.
-Allora… Ehm… Sei bellissima stasera!
-Grazie-. Risposi molto imbarazzata.
-Ti va se dopodomani usciamo insieme?-. Diventò rosso, che carino!!!
-Certo, dove?
-Avevo pensato di andare alla fontana dove ti ho fatto cadere come punto d’incontro e poi facciamo una passeggiata… Che ne dici?
-Fantastico!!!-. Stava iniziando a piacermi Tony, forse anche troppo, la serata la passai con lui, bellissima, invece gli altri sembravano costretti da Denise a starmi lontano, mi voleva tanto bene da cercarmi un ragazzo!
   La sera tardi quando tutti tornarono a casa decisi di collegarmi a Facebook, Death The Kid mi stava ossessionando troppo e non capivo perché, comunque avevo voglia di chattare con lui.
Kid: Ehy!!! Passato bene l’halloween?
Alice: Si =D
Kid: Sono contento :)
Alice: Anche io, c’è un ragazzo che mi piace e con cui uscirò dopodomani!!
Kid: Davvero?

Forse non dovevo dirlo ma mi era scappato dalla felicità.
Alice: Ehm… Si.
Kid: Sono contento.
Alice: Ehm… Sicuro?
Kid: NO.
Alice: Io… Non te lo dovevo dire forse.
Kid: No, dai non fa niente, ora ho sonno.
Alice: Ok, allora buona dormita.

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Capitolo 11
*** ho un'uscita! ***


HO UN'USCITA!!!
 
 
 
 
   La mattina del giorno dell’uscita, che avrei dovuto fare con Tony, arrivai a scuola in preda all’ansia, Mark si era unito al nostro trio prima che suonasse la campanella e lui e Michele erano giù di morale.
-Denise ti devo dire una cosa… Oggi esco con Tony!!!-. Mark si svegliò tutto d’un colpo.
-Fantastico!-. Disse Michele non molto entusiasta e continuando a tenere la testa appoggiata su quella di Mark, erano in depressione totale.
-E su! Siate felici!
-Wo-ow!-. Rispose Michele con tono ancora più depresso.
-Che c’è? ti da fastidio che esca con lui?
-No, non mi da fastidio, il fatto è che quel tipo non mi convince!
-Come non ti convince?
-Non mi convince! Che vuoi che ti dica? Non mi convince!-. Si alzò e continuò a sbuffare e borbottare, che non gli convinceva Tony, andando verso la porta d’ingresso ad aspettare, ah ah ah! Era troppo buffo quando si arrabbiava ed entrava in depressione.
-Non lo ascoltare… Piuttosto sono felice per te!!!
-Grazie-. Risposi a Denise e poi iniziai a ripensare a Death The Kid, in questi giorni avevo cercato in tutte le classi della scuola, anche nelle seconde, per i corridoi, per le scale, per il cortile, avevo anche accettato di fare amicizia con un sacco di ragazzi della seconda pur di trovarlo, ho chiesto in giro, anche se non davo informazioni che dicessero qualcosa di concreto, ma niente! NIENTE! Non lo trovavo… Aspetta un secondo! Non ho guardato nella mia classe!!!
   Suonò la campanella e appena entrata mi guardai intorno, ODDIO NELLA MIA CLASSE SONO QUASI TUTTI ALTI! Ero in preda alla disperazione!
-Ehy Carlucci!!!-. Alzai gli occhi e vidi Mattia! Ma certo Mattia! Non avevo mai fatto caso a Mattia, è un ragazzo abbastanza carino, alto e con il fatto che non avevo mai fatto caso a lui avrebbe potuto pensare che io non lo avrei mai considerato come mio ragazzo.
Sgranai gli occhi.
-Mattiaaaaaaaaaaaaa!
-Cos’è tutto questo entusiasmo!
-No, niente-. Non ci avevo pensato… Non potevo terrorizzarlo come avevo fatto nelle altre classi, questa era la MIA classe e qua avrei dovuto stare con i miei compagni per cinque anni, non potevo fare così tutto d’un tratto… E se non fosse lui? Meglio non rischiare, no, qua dovrò trovare un altro modo.
-Sei strana in questi giorni… Si è sparsa la voce che terrorizzi i ragazzi di prima!
-Beh non m’interessa-. Dissi un po’ sgarbata.
-Ok-. Mattia si sedette al suo posto, di fianco a Michele, e quando arrivarono tutti, e anche la prof, iniziammo la lezione.
   Pensavo tanto a Tony ed a Death The Kid… Lo pensai tanto… No, aspetta! A me non piacce Death The Kid! Perché mi preoccupo tanto per lui? basta! Devo trovarlo assolutamente così metterò fine a questa stupida storia e non penserò più a lui… Ma se lo trovo… MI DOVRO’ FAR BACIARE! No, no, no, no, noooooooo!
Mentre pensavo non mi accorsi che mi ero alzata in piedi.
-Vorresti dirci qualcosa Carlucci?-. Chiese la professoressa.
-No, mi scusi-. E mi sedetti, Dio che figura di merda che avevo fatto!
Finita la scuola mi preparai per l’uscita.
Arrivai alla fontana verso le quattro e mezza con Tony che mi aspettava…
-Buon girono! Ma quanto siamo belli oggi?-. Mi salutò Tony.
-Io no, ma tu si!-. Diventò rosso, era dolcissimo quando gli si colorava la faccia dall’imbarazzo.
-Ma che dici? Andiamo!-. Mi prese la mano e io non opposi resistenza.
   Passai un pomeriggio bellissimo con lui, a girare per le bancarelle e al ritorno a casa mi accompagnò.
   Camminavamo verso la porta e lui mi prese le mani.
-Si?-. Mi girai e lui mi baciò, diventammo rossi d’imbarazzo tutti e due.
-Alice… Tu mi piaci tanto…
-Anche a me-. Avevo la faccia rossa come un pomodoro.
-Vorresti diventare la mia ragazza?
-SI-. Poi ci guardammo, eravamo talmente rossi che ci mettemmo a ridere, ci salutammo ed entrai a casa.
   Ero felicissima, il mio secondo ragazzo! Ok, ammetto che il primo era un deficiente totale ma sono sicura che con Tony durerà di più!
    Dalla felicità accesi il computer e lo comunicai a Denise che inviò, tramite chat, uno dei suoi gridolini assordanti, mi vennero i brividi a pensare al gridolino che stava facendo veramente in quel momento.
   C’era anche Death The Kid in chat ma non mi salutò, di solito lo faceva, così lo feci io.
Alice: Ciao.
Death The Kid: Ciao.
Alice: Come va?
Kid: Scusa ma ora devo andare… Ciao.
   E uscì da Facebook.

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Capitolo 12
*** il mio compleanno ***


IL MIO COMPLEANNO
 
 
 
 
   Erano passate due settimane da quando stavo con Tony, era bello stare con lui, ma mi accorsi che la coppia che formavamo non mi piaceva… Era troppo sdolcinata, a me piacciono le sdolcinatezze, ma fatte di tanto in tanto, io vorrei far parte di una coppia che scherza tra loro e che si diverte, si aiuta, si giudica, ma non una coppia solo SDOLCINATA.
Era il giorno prima del mio compleanno e nella mia classe non riuscivo a trovare il mio diario, avrei giurato di averlo lasciato sul banco ma non lo trovavo.
-Che cerchi?-. Chiese Mattia.
-Io… Non cerco assolutamente niente… Anzi si, cerco un diario, il mio diario. Ho guardato da per tutto!
-Sotto i banchi?
-Si.
-Negli zaini?
-In alcuni… Ma che ci dovrebbe fare un diario in uno zaino?
-Giusto… Cattedra?
-Si.
-Non so più che dirti.
   Lo cercai ancora ma non lo trovai.
Quando finì la scuola tornai a casa, cenai e mi misi a letto a dormire.
   La mattina del giorno dopo trovai il mio diario sopra il banco, guardai fuori dalla porta ma non vidi nessuno, Denise e Michele dovevano entrare.
Sfogliai il mio diario e trovai un bigliettino scritto al computer: Auguri principessa! Sappi che ancora mi piaci… Anche se hai il ragazzo e che ho accettato l’idea che tu lo avessi ormai, ho un regalo per te! Alla ricreazione vai, DA SOLA, nel laboratorio linguistico e guarda sui tavoli… Troverai un regalo!
Il tuo Death The Kid :*.
  Che bello! Si è ricordato di me e del mio compleanno! Sono al settimo cielo! Farei uno di quei gridolini che fa di solito Denise!
   Michele, Mattia, Giancarlo e Denise entrarono e mi fissarono, dovevano per forza fissarmi, perché avevo uno sguardo sognante e avevo la testa da un'altra parte.
-Che è successo?-. Chiese Giancarlo con un sorrisetto in faccia.
-Niente di che!
-Auguri comunque-. Giancarlo! Non avevo pensato nemmeno a lui! Potrebbe essere pure lui… E’ alto e… Che confusione! Non so più da che parte cominciare!

   Per tutta la lezione pensavo a Kid, si era ricordato del mio compleanno! E mi aveva chiamata principessa! E mi aveva fatto un regalo!
   Suonò la campanella e ordinai a Denise e a Michele di stare in classe e corsi nel laboratorio linguistico.
  Arrivai e trovai dei fiori e dei cioccolatini come se fosse S. Valentino, c’era un altro bigliettino: Hai trovato il mio regalo e già che ci sono ti faccio un altro regalo, ti do un indizio… Sono nella tua classe!
   Avevo avuto la conferma! Era nella mia classe! Ora mi restava solo l’imbarazzo della scelta di dove iniziare. Ero così felice che corsi diretta verso la classe ma aprendo la porta sbattei contro Michele e gli caddi addosso, per qualche secondo le nostre labbra si toccarono, diventai rossa e scappai in classe mentre vedevo Mattia e Giancarlo dietro che, avendomi visto “baciare con Michele”, se ne andarono quasi offesi.
Scappai in classe a posare le cose e poi andai in bagno di corsa per farmi passare il rossore.
Ero diventata rossa! Per Michele! Ero confusissima:
1)    Michele è il mio migliore amico e non dovrei fare così!
2)    Perché Giancarlo e Mattia si erano offesi? Forse uno dei due era Death The Kid e vedendomi “baciare” con Michele si era offeso, anche se alla fine erano due gli offesi.
3)    Perché penso sempre a Death The Kid se non so neanche chi sia e mi sono sentita al settimo cielo quando mi ha fatto il regalo?
4)    Ho un ragazzo!!!
5)    Cosa dovevo fare quando vedevo Michele ora?
  Tornai in classe alla fine della ricreazione e Michele era seduto dietro di me.
-Ehy non ti sei offesa per il “bacio” di prima vero?
-Oh ma quello non era un vero bacio e poi ero solo inciampata no? E poi tu che facevi là?
-Beh sai ti ho vista tutta frettolosa e mi sono chiesto il perché-. Mi girai verso Matteo.
-E perché tu eri pure lì?
-Idem di Michele-. Confusione, confusione, confusione!
-Quindi immagino che anche Giancarlo era venuto per gli stessi motivi di Michele e tuoi?
-Si-. Confusione totale! Mi faceva anche male la testa…
   Suonò la campanella che annunciò la fine della lezione e io uscii, mi ero accorta che Tony non era venuto a augurarmi buon compleanno o semplicemente a salutarmi come faceva di solito, decisi di aspettare fuori dalla scuola.
   Dopo cinque minuti uscì con una tipa, mano nella mano e le diede un bacio.
Mi infuriai.
Durare molto? Ma che durare molto! Quello era un bastardo e aveva qualcosa che non convinceva sin dall’inizio! Aveva ragione Michele!
   Non ero incazzata, incazzatissima o semplicemente furibonda, ero più di tutto ciò e non riuscivo neanche a descrivere la rabbia! Corsi verso di loro e gli staccai le mani, diedi uno schiaffo a Tony e iniziai a fare una scenata.
-Ma quanto siamo belli oggi? Eh! Eh! Siamo bellissimi! Sei uno stronzo!
-Io…io posso spiegarti tutto.
-Ma cosa devi spiegare?
-Io… Niente.
-Bene niente, lo sai che giorno è oggi?
-No, che giorno?
-Il mio compleanno cazzo!!!
   I bidelli si affacciarono e fecero una faccia che esprimeva dolore nei confronti di Tony, immagino che i maschi sapessero che significava quando una femmina le faceva una scenata, Michele e Denise mi tenevano per le braccia, perché vi giuro, che se non mi avessero tenuta lo avrei mandato all’ospedale, iniziai a sbraitare e muovermi con più forza e Michele mi prese in braccio per tenermi ferma, mi uscivano le lacrime, stavo soffrendo, anche se non mi piaceva la coppia che formavo con Tony lui mi piaceva, e per il mio compleanno non lo doveva fare… NO!
  Michele mi posò a terra e io piangevo tra le braccia di Denise.
  Michele camminò dritto verso  Tony.
-Dimmi un po’ bastardo sai quello che stai facendo passare ad Alice?
-Io… Wee allontanati! Cosa vorresti fare? Credi che io abbia paura di te?-. Michele si avvicinò sempre di più e gli diede un pugno che fece uscire di nuovo il sangue dal naso a Tony e lo fece cadere a terra, poi tornò da me e mi prese sotto braccio con Denise e mi disse:- Andiamo, questo stronzo non ti merita.

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Capitolo 13
*** una ragazza? ***


UNA RAGAZZA?
 
 
 
 
 
   Tornai a casa che piangevo ancora, per fortuna mio padre non c’era ed era meglio, Denise restò da me per consolarmi mentre Michele tornò a casa.
Smisi di piangere dopo un po’ e poi mi accorsi di quanto fosse bastardo Tony e che per lui non dovevo versare neanche una lacrima così tornai a sorridere anche se non ero del tutto felice, era il mio compleanno e non dovevo pensare agli stronzi.
-Parliamo di altro va bene?
-Si-. Risposi secca asciugandomi quelle poche lacrime che mi erano rimaste.
-Parlami di Death The Kid! So che tu lo cerchi, ma non so chi sia e il perché di questa ricerca!
-Ecco, Death The Kid è un ragazzo che all’inizio della scuola mi aveva inviato l’amicizia su Facebook, più avanti ho scoperto che era nella mia scuola e che gli piacevo tanto.
-Ma è fantastico!
-Già… Ehm, volevo dire forse…
-Perché lo cerchi?
-La curiosità mi divora!!!
-E non è perché magari, dico magari, hai preso una cotta?
-Ma chi? Io? No ma che dici? Ti sembro il tipo?
-No ma in questo caso si!
-E dai!!!-. Le dissi dandole una pacca nella spalla, di colpo mi ricordai di avere dimenticato il regalo a scuola! Oddio! I fiori si saranno seccati e i cioccolatini con quel riscaldamento alto si saranno squagliati! No!!! Perché proprio a me? Che merda di compleanno! Poco dopo suonarono alla porta e aprii.
-Ma che ci fai qui?
-Non è il tuo compleanno?
-Lo so Michele, ma potevi restare anche tu no?
-No, prima tu dovevi parlare con Denise, è meglio fidati, non mi intendo proprio nel consolare le ragazze-. Mi fece l’occhiolino, entrò e si sedette nel divano.
-Ehm… Non c’è bisogno che ti dica faccia come sei a casa tua, vedo che già ti sei accomodato-. Mi ignorò.
-La wii!!! Che forza!!-. Urlò di colpo.
-Si la wii.
-Dobbiamo giocarci assolutamente!!! Quanti telecomandi hai?
-Tre.
-Perfetto siamo noi tre!-. Io e Denise ci scambiammo uno scambio divertito e lui si mise a rovistare tra i giochi che avevo per poi decidere quello di Michael Jackson.
-Cioè… Tu mi stai dicendo che dovremmo ballare Michael Jackson… Io? Davanti a te e Denise?
-Su! Su! Anche noi balleremo!
-Si! Che forza!!!-. Aggiunse Denise.
   Mise il gioco e tutti e tre ci mettemmo in linea perfetta, Michele al centro e io e Denise di lato.
-Facciamo così Michael…-. Proposi:- Ora facciamo Thriller: tu fai Michael e noi gli zombi… Ok?
-Certo non me lo faccio ripetere due volte!!!
   Iniziammo a ballare, Michele ogni tre secondi gridava AHU! E mi faceva ridere poi, al ritornello, andò a sbattere con la mano nel mobile di casa e a quel punto pestò il piede a Denise che mi venne addosso e mi fece cadere.
   Ci trovammo tutti e tre a terra a ridere e la canzone era finita.
-Ragazzi-. Mi confessai:- Siete le persone a cui tengo di più! Vi voglio un mondo di bene!
-Anche noi te ne vogliamo-. Rispose Denise.
-Si e… Anche io!-. Disse Michele.
    Dopo questa dichiarazione ci alzammo e decidemmo di fare Criminal Smooth sempre con Michele davanti, ogni passo che faceva era peggio dell’altro! Però faceva ridere!
   Toccava a Denise scegliere la canzone.
-Questa!!!
-You make me feel?
-Si!
-Ma questa si fa in due-. Contrastò Michele.
-Appunto! Tu e Alice!-.
-Ma tu stai scherzando!!!-. Ripetemmo in coro.
-No, subito!-. Si fece seria, ci faceva abbastanza paura quando diventava seria, così senza discussioni iniziammo.
   Entrai io dalla porta, come un colpo di scena, un po’ impacciata con la mossa dello “sculettare” e schioccando le dita, Michele era bloccato a guardarmi, poi entrò lui facendo sempre AHU! E indicandomi, schioccando sempre le dita tutti e due ci girammo attorno e poi tornammo al posto, ad un certo punto c’era la mossa di muovere in corpo in avanti e finimmo di nuovo addosso, ci staccammo e riprendemmo le posizioni, Denise si divertiva! Infondo non era poi così male ah ah! Arrivammo ad un punto abbastanza complicato in cui dovevamo fare una mossa un po’ confusionaria, non eravamo sincronizzati così mi scappò un pugno che arrivò a Michele perfettamente nel suo naso!
   Denise non si reggeva più in piedi dalle risate e io ero preoccupata perché gli usciva sangue! Stavo picchiando un po’ troppe persone involontariamente in quei mesi e le prendevo tutti nel naso.
   Presi un fazzolettino, lo posizionai nel naso di Michele e gli alzai la testa così da non fargliene uscire altro.
-Ti fa male?
-No, adesso no…
-Mamma mia! Sono talmente maldestra che in questi mesi faccio stragi.
-In effetti!
-Ah ah ah-. Denise ci guardava sempre sorridente e non diceva niente.
   La sera se ne andarono a casa e io rimasi sola, così superata, così in fretta la storia con Tony accesi il computer e decisi di eliminarlo dagli amici, eliminargli i commenti, gli stati, i tag e le foto che avevamo fatto insieme (poche).
Kid: Ciaooooooooooo!
Alice: Ciao!
Kid: Tutto apposto?
Alice: Si!
Kid: Sicura?
Alice: Si perché?
Kid: Ho visto la scenata di oggi.
Alice: Ah già… Scordavo che sei della mia classe.
Kid: Si, non sai quanto avrei voluto difenderti.
Alice: Non ti preoccupare tanto potevo farlo da sola e poi già mi aveva aiutato Michele!
Kid: Ah già Michele :)
Alice: Ci sei amico?
Kid: Non posso dare informazioni ma si… Abbastanza!
Alice: Un altro indizio :P
Kid: xD Si.
Alice: Mi dici perché prima non mi cercavi più in chat perché ti dava fastidio e ora si?
Kid: Perché… Ehm… Adesso ho la ragazza!
Alice: COOOSA? o.O Hai la ragazza? Quando come e perché!
Kid: Gelosa… :)
Alice: Si abbastanza!
Kid: Ti da fastidio?
Alice: Ehm no, ma che dici?  È solo che prima fai il carino con me, mi scrivi cose dolci e poi… Hai la ragazza!!! Ma te ne rendi conto!!!
Kid: Si ma…

Alice: Ma un corno! Hai capito! Allora stavi solamente fingendo per farmi dispetto e per farmi “infatuare” di te? Sappi che non ci sei riuscito hai capito! Hai capito!?! Notte, che tu faccia tanti incubi!
    Non gli diedi il tempo di rispondere che uscii da Facebook, cazzo prima fa il grazioso con le altre e poi si trova la ragazza, l’unica parte bella di sto compleanno di merda è stata quando abbiamo ballato alla wii, Kid è una persona veramente antipatica quando vuole! Sono contenta che i cioccolatini si siano squagliati!!!

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Capitolo 14
*** kid in classe ***


KID IN CLASSE
 
 
 
 
   Ero a scuola e pensavo a Death The Kid, ma che faccia tosta quel tipo!!! Mi viene voglia di picchiarlo! Improvvisamente però penso di avere un altro indizio, ha la ragazza e così la mia ricerca si restringe.
Mi avvicinai a Michele.
-Ciao di nuovo.
-Ciao!-. aprì un grosso sorriso.
-Senti, ehm… Tu sei amico di qualcuno in questa classe no?
-Di tutti!
-Ehm si, volevo chiederti: degli amici che hai in questa classe; non è che c’è qualcuno fidanzato?
-Adesso che ci penso… Si!
-Chi?
-C’è Alessandro.
-Tappo!
-Poi… Antonio…
-Nah quello è sempre antipatico con tutti!
-Poi ci sono Giancarlo e Mattia!
-Giancarlo e Mattia!-. Mi erano rimaste solo due persone su cui indagare, loro! Sono stata una stupida a non pensarci subito!! Era semplice!
   Alla ricreazione riferii tutto a Denise sui miei sospetti e lei mi incoraggiò a parlarci, ma cosa gli dovevo dire? Non avevo la minima idea su cosa chiedere, mi feci coraggio e mi avvicinai a loro due.
-Buon giorno ragazzi!!!
-Buon giorno-. Vuoto totale nella mia mente, non sapevo che dire.
-Avete una ragazza?
-Si.
-Si, perché lo vuoi sapere?-. Mi chiese Mattia, ero ancora più stupida a non pensare che loro potevano credere che io sia interessata a loro.
-No, così tanto per parlare di qualcosa…-. Poi me ne tornai da Denise, non sapevo che dire, non potevo comportarmi come facevo dalle altre parti, era la mia classe!
   All’uscita Denise e Michele se ne andarono presto, a quanto pare avevano impegni.
   La scuola si era svuotata un po’ e al massimo c’erano venti ragazzi ad uscire, mentre scendevo le scale inciampai.
-Ahia!
-Hai bisogno d’aiuto?-. Alzai la testa e vidi Giancarlo.
-No grazie, adesso mi alzo e sono appost… Ahia!
-Dai ti aiuto-. Mi aiutò ad alzarmi, mi appoggiò il braccio nella sua spalla come sostegno e mi strinse la mano al fianco per aiutarmi, era stato davvero carino ad avermi aiutato, fatto sta che mi ha accompagnato fino a casa, ora che ci pensavo, se lui fosse stato Death The Kid, non me la sarei presa tanto.
   Arrivata a casa misi del ghiaccio sopra la gamba e mi distesi nel letto.
  Vi giuro che mi stava venendo un mal di testa terribile a pensare a chi di loro potesse essere Kid, erano tutti e due dei ragazzi carini, alti, fidanzati, gentili, simpatici e ti aiutavano volentieri, si erano pure “offesi” insieme quando avevo baciato Michele! Mamma mia che confusione, certo che Denise non mi aiutava nemmeno a parte ad incoraggiarmi.
    Il giorno dopo in classe vidi Denise tutta eccitata e che ogni tanto faceva un piccolo gridolino, non la capivo proprio, la vedevo nervosa e felice allo stesso tempo, non stava mai ferma e faceva discorsi senza senso.
-Denise li hai scritti i compiti di matematica? Non ho capito cos’ha detto, Denise ci sei!?!?-. Si svegliò dai suoi pensieri.
-E? Cosa? Scusa non ti ascoltavo…
-Ma cos’hai me lo spieghi? Non è che ti sei innamorata?
-Ma va là! Io? In questi tempi no, però so una cosa!
-Cosa? Cosa? Cosa? Dimmi! Dimmi! Dimmi!
-Niente… Tu non lo devi sapere!
-Eh daiiiiiiiii!
   Mi ignorò, per un giorno la perseguitai a chiedergli cos’avesse ma lei non mi rispondeva, quando alla fine, stanca dei miei assilli mi prese da parte.
-Ok, io so…
-Tu sai?-. Silenzio:- E non mi fare stare in pensiero! Leva questa maledettissima suspance!
-Ok, ma ci vuole tempo, poi tu potresti interpretalo male e da me vorresti sapere altro.
-Dimmi!!!
-Ok, ok… Io so…
-Tu sai???
-So chi è Death The Kid!!!
-Chi è?
-Non posso dirlo! Ho giurato di non dirlo a nessuno e non te lo dirò mai!-. Con le dita fece finta di cucirsi la bocca.
-Uffa! Mi aiuti a metà tu!
-Alice, hai fatto una scommessa! Così imbrogli!
-Ok, ho capito-. Risposi delusa e camminando senza voglia mi voltai verso la parte di casa.
   Entrata a casa e accesi il computer.
Alice: Sto morendo dalla voglia di sapere chi sei!!!
Kid: Non sei più arrabbiata con me?
Alice: Hai il permesso di avere una ragazza e poi non sono gelosa u.u
Kid: Veramente l’altra volta avevi detto di si.
Alice: Mentivo, dovrei essere gelosa se tu mi piaci.
Kid: E non ti piaccio? :(
Alice: Mettiamola così; non è che non mi piaci, sei simpatico, gentile, doppio-giochista ma non sono “infatuata” di te.
Kid: Ehy!! doppio giochista a chi?
Alice: A te! :)
Kid: Non è vero!
Alice: Si, hai la ragazza!
Kid: Lo sapevo! Ti da fastdio che sia fidanzato :)
Alice: No >.< Sei tu che giri e rigiri con le parole e mi fai dire ciò che non voglio T.T
Kid: Ammettilo! È vero, non sono parole che tu non vuoi dire, le vuoi dire eccome e io ti do la spinta per ammettere ciò che hai paura di dire.
Alice: Non è assolutamente vero! >.<
Kid: Si :D
Alice: No!
Kid: Si!
Alice: No!
Kid: Si!
Alice: No!
Kid: Se adesso fossi là ti bacerei :*
Alice: Non cambiare discorsi!
Kid: Ma è vero!
Alice: Uffa! Va beh vado a fare i compiti…
Kid: Ciao.

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Capitolo 15
*** confusione ***


CONFUSIONE
 
 
 
 
   Ma come si permette Kid a dire che io sono gelosa? Come faccio ad essere gelosa? Io non sono gelosa! Perché dovrei essere gelosa?… Oddio quante volte ho gelosa?
-A cosa pensi?
-Niente, Denise. Tu pensi che io sia GELOSA?
-Sinceramente?
-Si, sinceramente.
-Non ti arrabbi?
-No, non mi arrabbio.
-Me lo giuri?
-Ok, te lo giuro.
-Io non penso che tu sia gelosa…
-Ah per fortuna!
-… Ma che tu stia morendo dalla gelosia!
-AAAAAAAAAAAH!
-Mi avevi detto che non ti arrabbiavi.
-Sono calma-. Dissi fastidiosamente :-Sono calmissima… T-t-tu non immagini davvero quanto sono calma quando SONO GELOSA DI UNA PERSONA CHE NEANCHE SO CHI SIA!
-Si che sai chi sia, ma lo devi scoprire.
-E’ facile per te! Tu lo sai.
-In effetti…-. Mi alzai dal banco e visto che c’era l’ora buca scostai Michele e mi sedetti vicino a Mattia.
-Mi stai cacciando dal mio banco?
-Si, levati!
-Tu non puoi farlo!
-Su, su levati-. Michele si alzò e si sedette vicino a Denise molto infastidito.
   Mi avvicinai a Mattia e vidi che stava disegnando.
-Sei veramente bravo, cos’è?
-Un manga.
-Mi stai dicendo che tu sei appassionato di Manga e Anime???
-Si molto, anche tu?
-Non appassionata ma li seguo-. Centro!!! A Mattia piacciono gli anime.
-Conosci Soul Eater?
-Fichissimo Soul Eater!!!-. Sembra più facile di quanto pensavo.
-Il tuo personaggio preferito?
-Death The Kid!!-. Ora avrei voglia di salire sul tavolo e urlare “Ah-Ah! Ti ho beccato!” ma voglio farlo rodere ancora e fare la finta tonta… Chissà che farà.
   Dopo qualche secondo si avvicinò Giancarlo.
-Gianky!! Lo sai anche Alice guarda Soul Eater!-.
-Fichissimo! Ti piace Death The Kid?-. Oh cazzo! Di nuovo punto e a capo! Che tristezza, che confusione!!!
   Il pomeriggio ne approfittai per andare a trovare Mattia a casa con la scusa degli anime, magari là trovavo qualcosa, gli avevo detto che avevo dei cd con degli anime e che se voleva che glieli prestavo passavo da lui verso le tre e mezza.
   Michele era ancora più infastidito, se non fosse il mio migliore amico avrei detto che ha una cotta per me, ma non potrebbe mai essere perché con tutte le “amiche” che ha non potrebbe mai pensare a me.
   Verso le tre e mezza ero sotto casa di Mattia, Michele era venuto con me.
-Perché stai qua?
-Perché voglio sapere cosa hai in mente di fare.
-Voglio dargli semplicemente i cd degli anime.
-No, no! Tu vuoi fare qualcosa… Vengo con te.
-Ok.
   Suonai sotto casa e salii al quarto piano per l’ascensore con Michele.
-Ciaooo!-. Ripetemmo insieme io e Michele, gli pestai i piedi e a denti stretti gli dissi:- Lascia parlare me, per favore!-.
  Entrai nella stanza di Mattia.
-Devo fare una cosa aspettate! È questione di cinque minuti.
-Perfetto!-. Risposi.
   Cinque minuti sono perfetti! Appena uscì rovistai tra le sue cose pensando di trovare qualcosa anche se non sapevo che trovare, poi vidi il computer acceso, connesso su Facebook, mi avvicinai e…
-Cosa volete da bere?-. Ma va fan culo! Mi allontanai subito.
-Niente grazie!
-Niente grazie-. Rispose Michele divertito dal mio spavento.
   Dopo mezz’ora a parlare decisi di andarmene, perché francamente Michele stava iniziando a rompere.
-Ti accompagno?
-Oh grazie!
-AAAH! Che sdolcinatezze! Io scendo le scale!-. E si allontanò sbuffando come al suo solito, mi misi a ridere con Mattia.
   Prendemmo l’ascensore.
-Allora… Ehm… Tu sei fidanzata?
-No, perch…-. Si bloccò l’ascensore.
   Io sono claustrofobica!!!
-Cos’è successo?
-Niente, si è fermato l’ascensore, ho schiacciato l’allarme, tra qualche minuto dovrebbe venire qualcuno tranquilla.
   Oddio niente? Niente? Ti sembra niente che l’ascensore si sia bloccato? DOVREBBE venire qualcuno? Mi sento morire… Che faccio? Cosa faccio? Come faccio?
   Iniziai ad agitarmi ed a camminare intorno a Mattia, poi iniziai ad espirare ed inspirare, come mi aveva detto mio padre due anni fa quando eravamo bloccati nell’ascensore della vecchia casa.
   Mi uscirono lacrime, ero talmente terrorizzata e claustrofobica che non riuscivo più nemmeno a parlare, mi sedetti in un angolo.
-Tranquilla… Ehy, ci sono io qui…
   Si sedette vicino a me e mi strinse a lui.
-Non piangere, non ci succederà niente, tra un po’ arriverà qualcuno dai…-. Non riuscii a rispondere però mi tranquillizzai un po’ tra le braccia di Mattia, era stato molto dolce a preoccuparsi per me.
    Dopo mezz’ora arrivarono a “soccorrerci” e c’era Michele che aspettava impaziente fino a quando non aprirono l’ascensore e vide Mattia che mi abbracciava e me che asciugavo le lacrime.
-Questa poi…
-Scusa che hai detto?-. Chiese Mattia con un sopracciglio alzato.
-Va tutto bene Alice?-. Chiese lasciando perdere Mattia.
-Si, si… Grazie Mattia, ora devo andare, ciao e grazie di nuovo.
-Prego-. Rispose rimanendo nell’uscio della porta incantato a guardarmi, tornai a casa accompagnata da Michele.
   Stavo facendo veramente confusione; i miei sentimenti e Death The Kid erano argomenti impossibili per su cui non riuscivo a ragionare.

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Capitolo 16
*** NON CAPISCO PIù NIENTE ***


NON CAPISCO PIU’ NIENTE
 
 
 
 
   Da quando è successo l’incidente dell’ascensore Michele mi evita, non sta più in giro con me e Denise ma sta con dei suoi amici, io proprio non lo capisco!
  Sta mattina all’entrata della scuola eravamo solo io e Denise, lui si limita a salutarci ed ad andare dai suoi “amici” che tra l’altro mi stanno anche antipatici, Death The Kid si sta allontanando pure, mi saluta, chattiamo, ma lo sento distante lo stesso, ora non capisco nemmeno più chi tra Mattia e Giancarlo sia Kid, fatto sta che tutti e due si stanno interessando a me, cosa che non dovrebbe accadere.
-Denise…
-Si?
-Tu non vedi che Michele mi evita?
-Ehm… Io non vedo niente!
-Denise dai non fare così, non capisco perché lui fa così!
-Ehm… Nemmeno io so il perché, a te sembra che io lo sappia? Perché io non… Non lo so!-. E’ evidente che mente.
-Tu sai il perché Denise… E non me lo vuoi dire!
-Io non lo so! Se non lo so, non lo so!-. E si allontanò sbuffando come fa di solito Michele.
   Perché mi nascondevano tutti qualcosa? Non lo capivo proprio.
  Decisi di andare da Michele.
-Ciao.
-Ciao-. E suonò la campanella, caspita non riesco a parlargli tranquillamente che mi devono intralciare la strada! Ho deciso; oggi pomeriggio lo andrò a trovare a casa!
 
 Di pomeriggio mi incamminai verso casa sua, trovai il portone del palazzo aperto così entrai e suonai il campanello.
Incredibile! Il cuore mi batteva forte! Perché? Io non ho mai avuto paura di parlare con Michele e adesso sentivo il cuore esplodermi.
Dopo qualche secondo Michele apriva la porta… M-m-m-ma ha appena fatto la doccia e ha solo un accappatoio allacciato in vita!
-Copriti!!!-. Urlai comprendoni gli occhi con le mani.
-Che vuoi?
-S-sono venuta a parlarti.
-Accomodati-. Mi fece entrare in casa e andò di là a cambiarsi.
-Ma dico io; i tuoi genitori non ci sono? Potevano venire ad aprirmi la porta loro invece che trovarmi te mezzo nudo!
-Sono a lavoro-. Disse tornando dalla stanza vestito:- Di cosa volevi parlarmi?
-Io volevo chiederti perché-. Il cuore mi batteva di nuovo forte.
-Perché di cosa?
-Perché mi eviti?
-Ma io non ti evito.
-Si che mi eviti! Eccome!
-Io… Lascia stare-. Si girò per prendere l’acqua dal frigorifero.
  E no! Non poteva trattarmi così! Non poteva assolutamente!
Lo presi per la maglietta e lo scaraventai a terra, mi sedetti sopra la sua pancia e con le mie mani lo bloccai ai lati della testa per non parlo alzare.
-Dimmi perché! È da una settimana che mi eviti! Perché?-. Michele girò la testa dall’altro lato per non guardarmi in faccia e poi diventò rosso.
   Dopo qualche secondo mi accorsi di non avere una posizione molto elegante ma che piuttosto era imbarazzante così arrossii anche io e mi sedetti a terra lasciando la sua pancia in pace.
   Avevo i capelli davanti agli occhi e non parlavo, Michele si sedette di fianco a me e mi scostò i capelli ma io gli diedi uno schiaffo alla mano.
   Non volevo che mi toccava, prima mi ignora e non mi da risposte e poi cerca di fare la persona dolce e gentile.
-Io non volevo farti soffrire così-. Il mio cuore ricominciò a battere forte, mi poteva venire un infarto in quel momento.
-Non volevi ma l’hai fatto e ora non fare la persona apprensiva perché mi sono stancata di te e dei tuoi comportamenti strani-. Mi alzai e corsi verso la porta chiudendola con un forte rumore.
   Avevo lasciato Michele a terra da solo, se lo meritava e non doveva più trattarmi così.
Mi veniva da piangere ma non come le altre volte, mi veniva da piangere perché avevo fatto una cosa che non dovevo fare, non volevo che Michele uscisse dalla mia vita…

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Capitolo 17
*** ti prego, scusami. ***


TI PREGO, SCUSAMI.
 
 
 
 
   Sono tre giorni che evito Michele, il nostro trio è messo a rischio ma a me non importa, si è vero non voglio che lui se ne vada dalla mia vita ma non posso accettare il suo comportamento, il mio evitare Michele mi ha fatto diventare un po’ più scorbutica e aggressiva, tant’è vero che ancora la rabbia non mi è passata e non sono entrata nemmeno su Facebook per chattare con Kid, anche se mi manca molto chattare con lui.
   Non capivo nemmeno che cosa era successo quando, tre giorni fa, dovevo parlare con Michele e mi batteva forte il cuore.
-Ciao…-. E’ Michele, gli passo davanti senza nemmeno rivolgergli la parola con la mia AMICA Denise appresso.
    Per tutta la lezione Michele cercava di parlare con me e questo anche alla ricreazione ma io, per un fatto o per un altro, lo evitavo andando da altre persone.
   Arrivata a casa accesi il computer ma non trovai Death The Kid connesso così lo spensi, era strano come Death The Kid mi avesse condizionata la vita, non ne sono sicura ma credo di essermi interessata molto a lui e potrebbe iniziarmi a piacere.
   Potrebbe iniziarmi a piacere… Queste parole mi girano nella testa e ora ho molta ma molta voglia di sapere chi sia Death The Kid.
   Suonarono alla porta, aprii direttamente senza vedere chi sia…
-Cosa vuoi? Non darmi fastidio!-. Chiusi la porta a Michele ma lui mise un piede in mezzo e non mi lasciò chiudere del tutto.
   Di nuovo la sensazione di tre giorni fa, basta mi sento assalita da questa sensazione quando sto con lui e non voglio, NON VOGLIO.
   Apre la porta con forza e io mi siedo sul divano.
-Ti devo parlare.
-Perché mi vuoi parlare ora? Non mi potevi parlare tre giorni fa? Lasciami in pace-. Mi alzai ma lui mi prese per una mano e mi bloccò al muro:- Lasciami!!!
-No, mi devi ascoltare.
-Io non voglio… Non puoi trattarmi come ti pare, HAI CAPITO?
-Lo so, ma ti devo dire una cosa.
-NO! Non mi interessano i tuoi discorsi!!!-. Mi prese anche l’altra mano.
-Io parlo comunque… Non posso dirti perché ho iniziato a fare così ma…
-Non  me lo puoi dire o non vuoi?
-Non voglio!
-E perché?
-Ti ho detto che non voglio!
-E cosa sei venuto a fare qua? Eh? Dimmi un po’!
-Sono venuto per chiederti scusa! Ti prego scusami! Non ti ho mai trattato così da quando ci siamo conosciuti… Perdonami! Non volevo! Non pensavo che tu mi considerassi così tanto, pensavo che tu mi avevi come amico solo perché ti venivo appresso, così, quando ho iniziato a ignorarti pensavo di non cambiare niente e…
-Non mi hai ancora detto perché! Perché hai iniziato a ignorarmi.
-Non voglio dirtelo.
-Ah bene brutto scemo, non hai ancora capito che sei una delle persone a cui voglio molto ma molto bene? Non l’hai ancora capito? Mi hai fatto soffrire? Certo che mi hai fatto soffrire! Pensavo di averti fatto qualcosa.
-Ti giuro che non mi hai fatto niente! Sono stato io ma… Non ti voglio dire il perché! Ma ti chiedo scusa! E te lo direi centomila volte se fosse necessario!
-Puoi iniziare!
-Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa…-. Iniziai a ridere mentre lui ripeteva infinitamente “scusa”.
-Basta! Ho capito-. Ci abbracciammo.
-Alice…
-Si?
-Non lo farò mai più!
-Ah lo credo bene, ti picchierei in quel caso.
-Ti voglio tanto bene-. Sentii una fitta al cuore ma non capivo il perché.
-A-anche io…

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Capitolo 18
*** mi piace... ***


MI PIACE…
 
 
 
 
   Oggi passai la ricreazione con Michele, Denise mancava, aveva detto di andare in vacanza per qualche giorno.
   Verso il ritorno in classe Michele se ne andò un attimo al bar così io mi incamminai verso la classe, ma arrivata alla porta sentii Giancarlo e Mattia litigare così rimasi ad ascoltare.
-Ci ho provato prima io con lei hai capito?
-No caro, per qualche strano caso ci provi sempre tu prima con le persone, ma adesso ti do torto! Ci ho provato prima io!-. Rispose Mattia sbattendo le mani nel banco.
-Tu non meriti Alice, fatti da parte!
   Stavano litigando per me? Era la prima volta che qualcuno litigava per me ma non volevo  che i due amici gentili, simpatici, che andavano sempre d’accordo, litighino, camminai indietro piano, piano per non farmi sentire da Mattia e Giancarlo, mi girai e mi ritrovai Michele davanti.
-AAAAAAH!!!
-Zitta ti sentono!
-Alice sei tu?-. Chiese Mattia.
   Michele mi prese per mano e corremmo per il corridoio per poi metterci dietro la scala.
  Ogni volta che Michele mi toccava sentivo le stesse sensazioni, il mio cuore impazziva.
-Ah ah ah, ma cosa fai ai ragazzi tu?
-Non lo faccio apposta!
-Lo so! Ma tu incanti sempre tutti i ragazzi, quelli di seconda, Mattia, Giancarlo… E se non li incanti è perché li terrorizzi!
-Ah ah ah, non mi ricordare quei brutti i momenti per poi scoprire che Death The Kid…-. Mi zittii, lui non sapeva niente su Death The Kid a parte che lo cercavo.
-Che Death The Kid?
-Ehm…
-Death The Kid non è quello di Soul Eater?
-Conosci Soul Eater?
-Si!-. Michele! Michele potrebbe essere Death The Kid; è alto, conosce Soul Eater, odia l’inglese, è carin… E’ gentile! È dolce, è fantastico, è simpatico, si prende cura di te, ti voule bene e… E… Oh cazzo mi piace Michele!!!
-Bene…-. Mi allontanai, infondo Michele non poteva essere Death The Kid, lui mi vuole bene solo come un’amica e non potrei mai piacergli, forse se dovrebbe prendere in considerazione il fatto che a me piace nemmeno mi calcolerebbe… Nah lui non può essere Kid! Però resta il fatto che mi piace e ora che me ne sono resa conto cosa faccio? Niente! Non gli dirò mai niente! Resterò solo amica per lui perché anche se glielo direi lui forse non mi prenderebbe neanche in considerazione come amica.
   -Michele…
-Si?
-Io sono la tua migliore amica è vero?
-Si…
-E tu mi vuoi…-. Continuai a bassa voce:- Solo…-.
-Cosa?
-Tu mi vuoi (solo) bene?-.
-Si, ti voglio bene…-.
-Ok-. Tornammo in classe, la lite era finita per fortuna, ma i due amici non si parlavano.
-Alice!-. Ripeterono insieme.
-Vorresti uscire con me domani?-. Ripeterono un'altra volta.
-Io veramente…-. Cercavo una scusa.
-Lei veramente domani uscirà con me, vero Alice?-. Mi chiese facendomi l’occhiolino, mi sciolsi e rimasi qualche secondo in silenzio.
   Mi aveva salvato da quella che poteva essere una litigata ma avevo paura ad uscire con lui ora che mi rendevo conto che lui mi piaceva.
-Si…-. Risposi.
    Fuori dalla scuola ci concordammo per uscire insieme.
Tornai a casa e accesi il computer.
Alice: Ciao!
Kid: Ciao :)
Alice: Come va?
Kid: Bene, tu?
Alice: Bene.
Kid: Sicura?
Alice: No, ma come fai a sapere che non va tutto bene?
Kid: Oggi a scuola dopo la ricreazione ti ho visto un po’ troppo pensierosa.
Alice: Se te lo dico… Non ti arrabbi?
Kid: No.
Alice: Non lo dici a nessuno?
Kid: No.
Alice: Giuri per tutte e due le cose?
Kid: Si.
Alice: Mi piace Michele!

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Capitolo 19
*** uscita incasinata ***


USCITA INCASINATA
 
 
 
 
   Ma che bastardo Death The Kid! Prima mi dice che non si arrabbia e poi si arrabbia! Se scopro chi è… Altro che mi faccio baciare! Lo picchio! Gli faccio uscire il sangue dal naso come ho fatto con Michele e Tony! E pensare che mi stava iniziando a piacere, tutto il carino e poi ha la ragazza! Lo perdono e adesso mi fa arrabbiare di nuovo! E pensare che tra poco avrò l’uscita con Michele e l’unica cosa che posso pensare è quanto sia bastardo Death The Kid!
   Iniziai a pensare al momento in cui chattavo con Death The Kid:
Alice: Mi piace Michele!
Kid: Se dovresti scegliere tra me e lui chi sceglieresti?
Alice: Sinceramente?
Kid: Sinceramente!
Alice: Michele…
E poi mi eliminò dagli amici di Facebook.
    Bastardo! Bastardo! Bastardo! Bastardo! Mi aveva giurato di non arrabbiarsi invece mi ha dato un ultimatum! Voglio picchiarlo!
   Dopo mezz’ora arrivai all’appuntamento, Michele mi salutò ma io ero molto sgarbata e pensavo molto di più a Death The Kid.
-Ciao, mutande nere oggi?-. Ero così arrabbiata che davo anche brutte risposte.
-Ma che hai?
-Io? Niente! Ti sembra che abbia qualcosa?-. Alzai la voce:- Dimmi! Ti sembra che abbia qualcosa?!
-Ehm… Si.
-Ti ho già detto che non ho niente!-. Mi ero scaldata troppo, ma non ragionavo.
   Per scaricare la rabbia diedi un calcio a un sasso ma con troppa foga così presi in testa un ragazzo che sembrava avere diciotto anni, Michele mi prese per mano e ci nascondemmo dietro la panchina appena il ragazzo si girò.
   Scoppiammo a ridere, era incredibile come la rabbia passasse in fretta con lui.
-Mi fai sempre ridere! Ah ah ah.
-E tu mi fai battere forte i…-. Mi bloccai, tossii e mi alzai diventando seria:- Bene andiamo, ora.
   Mentre camminavamo incontrammo un negozio di musica e Michele mi bloccò.
-Entriamo! Entriamo! Entriamo! Entriamo!-. Mi supplicò, mi intenerì.
-Ok dai!
   Appena entrata trovai il nuovo cd di Lady Gaga e gli corsi incontro come se il cd potesse sparire da un momento all’altro.
-Guarda…-. Michele mi guardò male come se il cd fosse infettato, lo posai e continuammo a camminare.
-Il cd dei Modà!!!-. Corremmo verso le cuffie dove ascoltare le canzoni.
-Dammele le ho viste prima io!!!
-No, io! Mi dispiace!
-Dammele!!!-. Iniziammo a lottare per le cuffie a spintoni, gli caddi addosso.
   Avevamo la stessa posizione di quando ero andata a casa sua per chiarire, sta volta arrossii molto, avevo la faccia totalmente rossa, come se avessi avuto un insolazione.
   Non volevo che mi vedesse così, poteva pensare che io gli piacevo, così corsi fuori dal negozio a prendere aria aspettando che la faccia diminuisse di colore.
Uscì anche Michele.
-Che caldo là dentro eh?-. Sembrava volesse mettermi a mio agio per fare in modo di non rovinare l’uscita… Ma che dico! Mi sto facendo troppi film mentali, se sentiva caldo sentiva caldo!
-Nel MIO negozio c’è l’aria condizionata!!!-. Urlò il proprietario da dentro.
   Io e Michele ci guardammo di nuovo e scoppiammo a ridere così da diminuire la tensione.
-Andiamo al cinemaaaaaaaa? Per favooreeeeeeeeeeeee!
-Ma certo!!! Però non decidere un film horror-. Risposi.
    Decise un film Horror “-.-
 
(scusate per la faccina ma ci stava proprio in questo punto della storia)
 
   Iniziammo a vedere il film e io già dopo mezz’ora mi spaventai e mi abbracciai a Michele che ricambiò.
Mi vergognai un sacco, Michele è il mio migliore amico e non devo fargli capire che mi piace, diventai rossa come al solito.
-Io vado…
-Ma il film non è finito!
-E’ tardi vado!-. Presi la mia borsa, il mio giubbotto e tornai a casa da sola, veramente Michele mi venne dietro ma io iniziai a correre come se fossi stata cenerentola e lo seminai.

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Capitolo 20
*** aspettando il natale ***


ASPETTANDO IL NATALE
 
 
 
 
   Era passato un po’ di tempo dalla mia uscita con Michele, continuiamo ad essere amici, il punto è che mi manca un sacco chattare con Death The Kid, sento un vuoto dentro, con lui mi sfogavo, mi consigliava, scherzavamo e… No non mi piace! più che altro è un bastardo ma la mancanza di lui si sente.
-Ragazzi voi a natale che fate?-. Chiesi.
-Io niente, i miei genitori lavorano-. Rispose Denise.
-Idem-. Rispose invece Michele poco interessato continuando a mandare messaggi appoggiato alla finestra della classe.
-Volete venire a casa mia? Dormirete da me, a mio padre va benissimo.
-IIIH!!!-. Gridò Denise, immaginavo quello sia stato un si. Michele alzò gli occhi verso di me mi fisso un po’, levai il mio sguardo da lui e presi il diario in mano come se dovessi scrivere qualcosa.
-Certo, mi fa molto piacere.
-Ok, allora il ventiquattro venite da me e ve ne andate in ventisei, ok?
-Ti ho già detto di si!-. Disse Denise.
-Idem-. Presi il cellulare a Michele, mi dava sui nervi quando rispondeva idem.
-Dammelo! Il cellulare!
-Basta di dire idem!
-Ok! Dammelo-. Entrò il professore di latino, ci sedemmo così gli diedi il cellulare.
   Alla ricreazione pensavo ancora a Death The Kid, sta volta non mi sarei arresa così, non mi importava più ciò che pensava la classe, così quando i miei compagni stavano per uscire io salii sopra al banco, il professore non c’era.
-Scendi, Alice. Per favore-.  Chiese a denti stretti Denise.
-No, poco importa, devo sapere chi è! Ragazzi!!! Sto cercando un certo Death The Kid, so che è in questa classe perché me l’ha detto e ho un messaggio da dargli-. Tutti si guardarono per capire la situazione.
-Ok, nessuno si fa avanti. Perfetto! Vuol dire che lo dirò qua davanti a tutti!
-Ma è impazzita?-. mormorò Alessia.
-No mia cara, io non sono impazzita e sto benissimo! Credimi-. Mi schiarii la voce:- Death The Kid, tu sei un bastardo, sembri un tipo apposto ma secondo me ti manca qualche rotella, non ti capisco proprio sai, pensavo che fossi un tipo intelligente e in grado di capire ma mi sbagliavo, sei uno stron…-. Michele mi prese in braccio e mi tappo la bocca mentre continuavo ad urlare la parola “stronzo” che nessuno riusciva a capire per la mano davanti alla bocca.
   Gli morsi la mano.
-Ahia!
-Stavo parlando!
-Ti prendono per pazza se fai così!
-Uffa! Sempre con questa storia, io sono stanca!!! se mi vogliono prendere per pazza che lo facciano-. Risposi seccata e mi sedetti nel banco con la schiena contro il muro, nella classe c’eravamo solo io, Denise e Michele.
-Tu mi prendi per pazza Michele?
-Io?-. Gli scappò un sorrisetto:- No, penso solo che tu sia una persona fantastica-. Sgranai gli occhi, anche se non significava niente mi faceva molto piacere.
-A cosa pensi?-. Mi chiese.
-A niente…
-Secondo me a Death The Kid!-. Rispose Denise da parte mia.
-Questo Death The Kid… Ti manca molto?
-Si… Ma ormai non fa niente… E’ solo un bastardo.
-Avete litigato?
-Si.
-Posso sapere per cosa?-. Si incuriosì.
-No!-. Urlai poi abbassai la voce:-Ehm… Volevo dire… Per niente, una cazzata, ma lui si è offeso.
-Secondo me non si è offeso-. Obbiettò Denise.
-Cosa vorresti dire?
-Niente, niente.
-Che cosa VUOI dirmi?
-Non importa-. Disse uscendo dalla porta, la inseguii e poi non la trovai più.
 Cosa voleva dirmi?

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Capitolo 21
*** natale insieme ***


NATALE INSIEME
 
 
 
 
   Era la mattina del venticinque Dicembre, tutti dormivano, tutti tranne me.
Nella mia casa c’era un albero addobbato di rosso e oro con una stella in cima, la casa era calda e accogliente come sempre.
I miei amici dormivano nella mia stanza, avevo un letto a castello con un lettino che si tirava fuori dal letto “a pian terreno”.
   Ero seduta nel divano a pensare, con una copertina e una tazza di latte caldo in mano.
-Buon natale-. Mi girai di scatto e vidi Michele alle mie spalle che si stava sedendo vicino a me.
-Buon natale anche a te.
-Che fai qua?
-Niente, aspettavo che vi svegliaste e così ho pensato di mettermi qua al calduccio.
-Lo vedo, sei imbacuccata per bene eh?
-Si-. Avvolsi Michele con la coperta, eravamo coperti in due.
-Sai l’altro ieri ho visto Tony…-. Dissi senza pensare.
-E come stava il bastardino?
-Non lo so, l’ho visto solo che si sbaciucchiava con una ragazza.
-Quella dell’altra volta?
-No, sta volta diversa ma più carina.
-Carina di chi?
-Della ragazza dell’altra volta e di me.
-Ma che dici tu sei bellissima.
-Spero tu stia scherzando, questo non è pesce d’Aprile ma Natale sai?
-Lo so benissimo.
-E allora non sparare cazzate.
   Mi alzai per posare la tazza.
-Vuoi del latte?-. Gli chiesi.
-No grazie, io odio il latte.
-Allora abbiamo tè, camomilla, succo di frutta…
-Tè grazie.
   Dopo mezz’ora si alzò mio padre e Denise.
-Buon natale!!!-. Urlò allegro.
-Buon natale signor Carlucci!-. Risposero i ragazzi in coro.
-Non chiamatemi signor Carlucci e non datemi del lei, chiamatemi Roberto!
-Buon natale papà!-. Gli feci gli auguri dandogli un bacio nella guancia.
-Ho fatto i regali a tutti; Alice, Denise e… Mario giusto?
-Michele.
-Chissà perché questo nome mi viene difficile!
   Aprimmo i regali, io avevo ricevuto un lettore Mp3 nuovo e just dance 3 per la wii, Michele un profumo per ragazzi, sembrava essere felice del suo regalo anche perché lui è un tipo da profumi, Denise invece un sciarpa e io regalai a mio padre un rasoio elettrico.
   Poi c’erano i regali tra di noi, io regalai un braccialetto a tutti e due con una “targhetta” con inciso i nostri tre nomi, Denise invece regalò a me una trousse e a Michele regalò un altro profumo.
Michele regalò a Denise un altro braccialetto e a me una collana con un ciondolo, il ciondolo era d’oro.
-Michele quanto ti è costata?-. Chiesi sorpresa.
-Non ha importanza-. Mi sorrise e mi diede uno schiaffetto affettuoso nella guancia.
   Cavolo quanto era dolce! Mi aveva regalato una collana stupenda, era un ragazzo fantastico!
Presi tutti i regali, salii le scale in fretta per prendere i vestiti e andare a cambiarmi in bagno ma salendo le scale inciampai.
   Michele mi prese.
-Queste maledette scale eh!-. Non lo ascoltavo più, mi trovavo faccia a faccia con lui… E’ come se mi avesse fatto un incantesimo, ero impegnata a guardarlo in faccia, non gli toglievo gli occhi di dosso e lo continuavo a guardare, non lo ascoltavo e non rispondevo.
-Alice! Ci sei? Alice!!!-. Urlava mio padre.
-Si, si scusa… Non ascoltavo! Adesso vado-. Mio padre guardava sempre Michele in quel modo; come guarda tutti i ragazzi con cui parlo.
   All’inizio, quando l’ha conosciuto, pensavo che lo avrebbe minacciato da un momento all’altro con il suo sguardo ma mi ha stupito quando ha accettato di invitarlo a dormire da me, io pensavo che lo avrebbe cacciato di casa o avrebbe fatto discorsi imbarazzanti, invece credo che si sia affezionato molto a Michele anche se continuava a guardarlo in modo minaccioso.
    Passai un natale bellissimo in compagnia dei miei migliori amici e di mio padre.

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Capitolo 22
*** ho la febbre ***


HO LA FEBBRE
 
 
 
 
   Erano finite le vacanze natalizie e si ritornava a scuola.
Era dal ventisei Dicembre che non vedevo i miei migliori amici e già mi mancavano un sacco.
   Appena arrivai davanti alla scuola e li vidi corsi ad abbracciarli forte.
-Mi siete mancati!!!
-Anche tu.
-Non sai quanto!
   Iniziammo a parlare di ciò che avevamo fatto durante le vacanze e mi fecero tornare in mente a Kid.
   Mi mancava un sacco Kid, aveva avuto un bella faccia tosta a cancellarmi dagli amici di Facebook, cavolo! Cavolo! Cavolo! Non può andare così, non ci avevo pensato per tutte le vacanze ed adesso mi torna in mente, vorrei poter tornare indietro al giorno in cui mi aveva inviato l’amicizia ed auto-picchiarmi per fare in modo che io non l’avessi accettata.
   Mi stavo rendendo conto, sempre più, che Kid iniziava a piacermi ma non me ne volevo fare una ragione.
È stupido che una come me si “infatui” di una persona con cui chatta, a parte che Kid sembrava più che altro uno stalker! Ogni volta che iniziavo a pensare a lui iniziavo a pensare a qualcosa di disgustoso, come i peli del naso messi in bella vista dal professore di latino… Ok, ok è abbastanza raccapricciante ma era l’unico modo per farmi passare la voglia di pensare a Kid.
-Pensi sempre a lui?-. Mi chiese Denise.
   Non feci in tempo a rispondere che suonò la campanella.
Arrivai in classe e trovai un bigliettino sopra il mio banco e lo presi di scatto così iniziai a leggere:
Alice, non prenderla male se ti ho cancellato da Facebook, non è che io mi sia arrabbiato ma il fatto è che tu hai fatto la tua scelta… Io aspetto solo te :*!
Kid
P.S. Scusa per il ritardo ma Buon natale, capodanno, epifania.
P.S.S. Mi piaci ancora un sacco!
P.S.S.S. Non è vero, non ho la ragazza.
   La storia dei P.S. Era molto divertente ma di tutte mi colpì l’ultima: Non ho la ragazza.
  Allora dovevo prendere in considerazione Michele! Un secondo… Non so nemmeno se Michele ce l’ha la ragazza! Certo che non ce l’ha… E se ce l’ha?
  All’uscita da scuola Denise non c’era ed ero sola con Michele.
-Ehm… Scusa la domanda improvvisa ma…
-Si?
-T-t-tu c-ce l’hai  la…
-La?
-Insomma… Come posso dire… Tu ce l’hai la r…-- Mi venne un groppo in gola.
-La r?
-Rag…
-La rag…
-La rag…?-. Sorrise come se sapesse dove stavo arrivando.
-La ragazza!!!-. Urlai.
   Sorrise e si avvicinò a me.
-Che cosa te lo fa pensare?-. Si avvicinava sempre di più, mi sentivo rinchiusa.
-Ma sai… Era una domanda così…-. Si avvicinò sempre di più a me, eravamo vicinissimi, troppo vicini.
   Mi accarezzò la guancia lentamente e poi si bloccò.
-Ma tu hai la febbre!

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Capitolo 23
*** si prende cura di me ***


SI PRENDE CURA DI ME
 
 
 
   Quando Michele mi aveva detto che avevo la febbre mi sentii come salvata.
Non so quello che stava per fare ma io sicuramente stavo diventando rossa come faccio di solito e non volevo se ne accorgesse.
   Mi accompagnò a casa, mi misi il pigiama e mi misurai la febbre seduta nel divano accano a lui.
Avevo trentanove e mezzo.
-Ti cucino una minestra.
-C-cosa? No, lascia stare non c’è bisogno che fai questo per me, posso farlo da sola, mio padre non è ancora arrivato ma io so cucinare.
-Anche io, faccio io!
-Ma ti ho detto che…
-HO DETTO FACCIO IO!!!
-Ok, ok fa pure, però calmo eh.
   Accesi la televisione.
-Guardi Studio Sport? Allora stai veramente male! Non l’hai mai visto in vita tua e se non mi sbaglio tu odi calcio e cose del genere no?
-Si-. Non potevo dirgli che invece della televisione stavo guardando lui quindi gli diedi retta:- Ma il fatto è che te lo volevo far vedere a te.
-Nah, non m’interessa puoi cambiare.
   Più tardi pranzai e Michele se ne andò all’arrivo di mio padre.
-Mi raccomando riposati ora-. Mi ricordò Michele prima di andarsene.
-Mi piace quel ragazzo…
-Papà!!!
-Che c’è? Ho solo detto che mi piace… Non ho mica detto che voglio che voi due stiate insieme… Ops! L’ho detto.
-Papà ma lui non è nemmeno interessato a me! È solo il mio migliore amico!!
-Spero tu stia scherzando, in tutta la mia vita non ho mai fatto tutte queste cose per una ragazza solo perché ero amico.
-TU non le hai fatte!-. e sottolineai il “tu”.
-E dimmi, con Denise le fa?
-Ehm… Veramente… Io… Io non lo so!
-E a te piace?-. Diventai rossa.
-Ma che dici! Certo che no!-. Urlai correndo in stanza.
Ok, ero stata poco convincente soprattutto nella parte in cui diventavo rossa… Forse Michele si era interessato a me, mio padre mi c’aveva fatto pensare, chissà se lo faceva anche con Denise!
   Dopo tutti questi pensieri decisi di andare a dormire.
   Il pomeriggio del giorno dopo tornò a trovarmi Michele.
-Come stai oggi?
-Meglio, la febbre mi è scesa a trentotto, ma ho un po’ di mal di testa.
-Ti ho portato i compiti-. “Non ho mai fatto tutte queste  cose per una ragazza solo perché ero amico” mi veniva questa frase in mente mentre lui era accanto a me, possibile che possa essere interessato a me?
-Ma mi stai ascoltando Alice?
-Si…
-A cosa pensi?
-A niente è solo il mal di testa.
-Capito.
-Michele…
-Si?
-Perché ti prendi tanta cura di me, voglio dire: quando Tony mi ha lasciato tu lo hai picchiato, hai cercato di non farmi passare per pazza dalla mia classe, mi fai un regalo d’oro, quando ho la febbre ti prendi cura di me e ora vieni a vedere come sto e a portarmi i compiti… Io non mai fatto niente di tutto questo per te!!!-. Michele sorrise.
-Scema!!! Io ti voglio bene!!! Tu sei importante per me lo sai!
-Certo che lo so, come tu per me! Ora però mi fai sentire in debito…- Sorrisi anche io.
-Ti assicuro che non c’è niente di meglio che un tuo sorriso!-. Si alzò, guardò l’orologio e mi salutò.
   “Non c’è niente di meglio che un tuo sorriso!” ogni volta che ci pensavo mi scappavano dei gridolini simili a quelli di Denise.

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Capitolo 24
*** antipatica ***


ANTIPATICA
 
 
 
 
   Oggi a scuola, in classe per la ricreazione, venne una ragazza a trovare Michele, ora che ci pensavo questa ragazza lo veniva a trovare da qualche settimana… Che sia la sua ragazza?
   In effetti Michele non mi aveva risposto quando gli avevo chiesto della ragazza, si era solo limitato a chiedermi il perché della domanda.
   Oggi quella ragazza risultava più antipatica del solito, si era seduta sopra le gambe di Michele e aveva messo le sue braccia sopra le sue spalle, ci mancava solamente un bacio, AAAH! Che antipatica con quella chewingum e piercing al naso e mi fissava con aria di superiorità.
Io mi alzai molto infastidita lasciando Denise, Michele e quella ragazza là.
   Camminando per il corridoio incontrai Tony, quel porco bastardo parlava con gli amici alzando la voce e mi guardava ogni tanto per farsi notare da me, gli bruciava il fatto che l’avevo lasciato e forse voleva rimettersi con me per poi mollarmi.
   Per i corridoi incontrai Alessandro, oggi non mi dava tanto fastidio anzi mi faceva piacere parlare con qualcuno che non sia Michele o tutte quelle persone con cui ho confidenza.
 Mentre parlavo con Alessandro, arrivata al cortile, Tony iniziò a seguirmi notando che io neanche mi interessavo a ciò che faceva.
Suonò la campanella e, un po’ innervosita dal comportamento di Tony, mi girai mandandolo al diavolo e avviandomi verso la classe.
    All’uscita da scuola arrivò la ragazza di prima che, camminando abbastanza veloce, mi puntò, mi prese per la maglietta e mi sbatté contro il muro.
-Ma fai così con tutte le ragazze tu?
-Senti un po’ BAMBINA, per quanto hai intenzione di continuare con lui?
-Lui chi?
-Con Michele!
-Ma io non sto facendo niente, sono solo la sua migliore amica!
-Ah ah ah, ma per favore, migliore amica sarà Denise ma tu a me non mi prendi per il culo!
-Prima di tutto lasciami! Io non ho intenzione di fare niente a Michele, non voglio stare con lui-. Mentii:- Quindi lasciami in pace!

-No! Non sono io che devo lasciare in pace te ma sei tu che devi lasciare in pace Michele, hai capito? Tu per lui non vali niente, sei solo la sua amichetta, ma lui non penserebbe mai di mettersi con te, forse se gli diresti quello che provi per lui ti inizierebbe ad evitare… Perché continui a fare l’amica del cuore con lui? Tanto lui non ti considererà mai come qualcosa di più! Ti avverto un ultima volta: LASCIA IN PACE MICHELE! Per lui non sei niente…-. Mi lasciò la maglietta e io silenziosamente mi incamminai verso casa.
   Mi scendevano le lacrime, forse aveva ragione la ragazza, io per lui non sono niente, sarà meglio lasciarlo in pace…
-Alice!!!-. Urlarono dal cancello della scuola, mi voltai e vidi Michele che mi cercava, iniziai a correre ed ad evitarlo.

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Capitolo 25
*** sei importante per me! ***


SEI IMPORTANTE PER ME!
 
 
 
 
   Erano tre giorni che evitavo Michele e che lui cercava di parlare con me.
   Mi mancava un sacco, in questi tempi ci vedevamo quasi sempre e adesso che lo evitavo da tre giorni mi mancava, in cambio quella ragazza antipatica stava sempre con lui, strano perché non li avevo mai visti baciarsi.
   Ero a scuola e suonò la campanella della ricreazione.
-Alice ti va di andare a fare un giro con me e Denise?
-No grazie, voglio stare sola-. Sfoderai un finto sorriso e uscii dalla classe.
   Denise mi raggiunse più tardi.
-Ehy! Mi spieghi perché eviti Michele?
-Non sono affari tuoi e poi non lo evito-. Mi fermò e mi guardò negli occhi.
-E’ per via di quella ragazza?
-Ma che dici non mi ha fatto niente-. Cazzo ma come fa a capirmi così in fretta?
-Si è per lei!
-E non solo...-. Mi lasciai scappare quelle parole.
-E per cos’altro?
-Per niente? Non è per quella ragazza, a me Michele non piace ha capito?
-Non è vero!
-Si che è vero!-. Mi feci triste ripensando che io per lui non valevo niente e camminai più avanti per non parlare con Denise.
   Durante le lezioni chiesi di andare al bagno benché Denise era là da tempo.
Mi avvicinai alla porta e la sentii parlare poi scorsi un po’ la testa dalla porta e vidi che Denise che era là con quella ragazza.
La teneva per la camicetta e sembrava la stesse minacciando.
-Che cosa hai detto ad Alice?
-Io? Niente…
-Dimmi subito che le hai detto perché posso spaccarti la faccia, mi vedi sempre bella e buona ma per te posso fare un eccezione!
-Non le ho detto niente!-. Bugiarda!
-Bugiarda!-. Urlò Denise.
-Ok, le ho detto che per Michele lei no-non valeva nien…
-Basta!-. Urlai io entrando nel bagno, Denise mi guardò.
-Non mi ha detto niente e ora entriamo in classe Denise!
-No, lei ha appena confessato quello che ti aveva detto! Perché non mi dici la verità!? Perché non me lo vuoi dire!?!
-Denise entriamo in classe-. Urlai di nuovo con gli occhi lucidi.
   Io e Denise rientrammo in classe e all’uscita mi staccai da lei, magari lei gli stava dicendo quello che mi aveva detto quella ragazza… OOH! Speriamo di no!
    Per un bel pezzo di strada camminai da sola e cercavo qualcos’altro a cui pensare tipo… Tipo Death The Kid! E così mi sforzai di nuovo per capire chi sia per almeno cinque minuti, finché non arrivo Michele.
-Alice! Fermati!
-Mi lasci in pace?-. Dissi molto sgarbatamente.
Per qualche secondo iniziò a seguirmi e quando mi raggiunse mi strinse le braccia attorno alla pancia da dietro, doveva essere una specie di abbraccio.
  Non riuscivo a muovermi, mi aveva bloccato da dietro e nonostante tutte le mie mosse per liberarmi non ci riuscii così dopo un po’ mi calmai.
  Michele mi teneva sempre più stretta come se non volesse perdermi, come se me ne sarei dovuta andare chissà dove per un bel po’ di tempo e lui non mi avrebbe potuto vedere per tanto o come, in caso contrario, ritornavo da un viaggio lungo e gli mancavo.
Avvicinò la faccia al mio orecchio e mi disse sotto voce:- Sei molto importante per me…-. Mi veniva da piangere, come avevo potuto pensare di evitarlo così da un giorno all’altro? Adesso capivo perché forse quella volta aveva deciso di evitarmi, capivo come si sentiva, capivo che soffriva come avevo sofferto io quando mi evitava, capivo che ero importante per lui come lui per me.
Capivo che ero stata una scema, che dopo tutto quel tempo che mi ripeteva che ero importante per lui non gli avevo voluto credere e che avevo preferito credere a quello che la ragazza tre giorni fa mi aveva detto, ero una sciocca.
   Mi girai di scatto e lo abbracciai chiedendogli infinitamente scusa di quanto fossi stata deficiente, accettò le mie scuse e ricambiò l’abbraccio.
-Scusami, non ho voluto crederti tutte le volte che me lo dicevi, scusami! Scusami! Scusami!
-Dimmi è stata Roberta?
-Denise ti ha raccontato tutto vero?
-Si.
-Scusami non ti ho creduto!
-Basta con le scuse! Roberta non è la mia ragazza però!-. Mi “scollai” da quell’abbraccio.
-Aspetta tu credi che io… Cioè che tu… Non mi piaci!-. Negai, non riuscivo mai a dirgli le cose in faccia, soprattutto questa:- Non ti evitavo perché mi piacevi io… Ehm…-. Diventai rossa e gli diedi uno schiaffetto dietro la testa, lui si mise a ridere, gli piaceva vedermi imbarazzata.
-Beh e io non ti sono venuto dietro perché ehm… Io… Tu… Anche tu non mi piaci!!!-. Ci mettemmo a ridere ed eravamo tutti rossi.

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Capitolo 26
*** E' lui!!! ***


E’ lui!!!
 
 
 
 
   Il giorno dopo a scuola Giancarlo e Mattia mi guardavano in modo strano.
Non mi guardavano come per giudicarmi o con disprezzo ma mi guardavano come se mi volessero chiedere qualcosa.
   Alla ricreazione il mio dubbio si svelò: Gianluca e Mattia mi presero per le braccia e mi portarono in un angolo a parlare.
-Ciao-. Salutarono.
-Ehm… Ciao…-. Salutai non molto a mio agio.
-Ehm, tu… Sei… St-stai con Michele?
-Cosa? Io… Non sto con Michele! Pe-perché mi chiedete questo…?
-Beh sai ti abbiamo vista ieri e poi notiamo che tu sei molto interessata a lui e lui è molto interessato a te…
-A me non piace Michele-. Dissi guardando in un altro punto della classe.
-E dai dillo!!!
-Che cosa dovrei dire? E poi mi avete chiamato solo per chiedermi questo?
-Beh si, sai a noi piaci ma visto che a te piace Michele avevamo deciso di lasciarti in pace…-. Ammise Mattia.
-Ti avremo disturbato molto eh?-. Continuò Giancarlo.
-Ma no dai, mi fa piacere che qualcuno si interessi a me… E poi voi credete veramente che Michele sia interessato a me?
-Guarda-. Mattia mi fece girare indicando con il dito Michele che parlava con dei suoi amici ma che guardava, anzi fissava, me e non sembrava molto interessarsi all’argomento di cui trattavano gli amici.
-Non significa niente…-. Cercai di negare, perché non volevo ammettere che una persona si interessasse a me? Forse mi sembrava impossibile che uno come lui e una come me si possano mettere insieme… Siamo così diversi! “Gli opposti si attraggono… Legge del magnetismo…” Mi tornavano in mente le parole di Death The Kid quando stavo con lui.
   Si, gli opposti si attraggono.
  Durante la lezione andai in bagno.
Arrivata alla porta sentii qualcuno piangere così entrai, era Roberta.
   Mi avvicinai a lei.
-So che magari tu mi odi e io dovrei fare lo stesso, ma non ce la faccio a vederti piangere… Ti va di parlarne…?
-Ok-. Mi sedetti affianco a lei.
-Dimmi!
-Michele mi ieri mi ha detto che non dovevo più trattarti così perché sei una persona speciale per lui e mi ha detto che se continuavo con questo carattere potevo anche sparire dalla sua vita…
-In effetti non ti sei comportata bene…
-Io sono sua amica da quando avevamo sei anni e mi è sempre piaciuto… Non potevo sopportare che una persona come te entrasse nella sua vita così, che me lo portasse via, l’ho visto molto affezionato a te, non come faceva con le altre sue ragazze, ma sentivo che sta volta l’avrei potuto perdere, lui è pazzo di te, si vede benissimo: come ti guarda, come ti parla, come ti conforta, come vuole che tu stia con lui…
-Ieri tu ci hai…
-Visto? Si…
-Io… Mi dispiace…
-Non ti deve dispiacere, tu sei fatta apposta per lui…
-Ma tu che ne sai se mi piace…?
-Si vede benissimo pure per te!
-Davvero? Si vede così tanto che mi piace?
-No, ma l’hai appena ammesso.
-Oh cazzo! Ok mi piace.
-Ehy ti va di essere mia amica?
-Certo…-. L’abbracciai.
-L’hai mai sentita la frase gli opposti si attraggono?
-Da un amico…
-Michele la dice sempre! E dice che è una legge del magnetismo.
    Michele la dice sempre! Legge del magnetismo! Michele! Michele! Michele! Tutti vedono che è interessato a me, guarda Soul Eater, è alto, non ha la ragazza, Gli opposti si attraggono! È Michele… E lui!!! Lui è Death The Kid! Mi piace Death The Kid e mi piace Michele! Mi piacce la stessa persona, è sempre stato lui!
   E adesso che faccio? Niente… Avrei voglia di andare lì e baciarlo ma non farò niente… Ho deciso! Dovrà dichiararsi lui!

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Capitolo 27
*** io sono death the kid ***


IO SONO DEATH THE KID
 
 
 
 
   Oggi c’era il “saggio al pianoforte” di Michele, ero emozionatissima, per l’occasione mi ero vestita molto elegante: Un vestito lilla che arrivava fino alle ginocchia e delle scarpe con dei tacchetti neri e i capelli raccolti in una coda di cavallo.
   Verso le quattro mi recai alla scuola di ballo e musica cercando Michele.
Dopo qualche minuto di ricerca gli sbattei addosso.
-Allora io sono il terzo… No forse il quarto… Oppure il secondo?-. Parlava tra sé e sé.
-Ehy!
-Ehy!-. Aprì un sorriso a trentadue denti.
-Quando tocca a te?
-Non lo so, sono disperato, mi agito troppo forse?
-Forse? Tu sudi dall’agitazione!
-Si è vero! È vero!!!-. Gli presi la testa fra le mani e gli appoggiai la fronte nella mia.
-Guardami negli occhi! Ci sei?
-Si ci sono-. Rispose mentre le sue guance si stavano colorando di rosso.
-Tu devi stare calmo e non pensare alla gente che ti ascolterà perché sei bravissimo e non potranno mai giudicarti male… Oppure pensa a una persona a cui vorresti dedicare il tuo “saggio” ok?
-Già l’ho in mente-. Mi disse sottovoce con un sorrisetto malizioso.
   Dopo tre quarti d’ora toccò a lui, salì sul palco e si sedette al pianoforte.
-Questa canzone… La dedico a una persona molto importante per me! Alice…
   Per tutto il suo saggio rimasi ad ascoltare molto colpita dal suo modo di suonare, come al solito, mi portava sempre felicità la sua musica.
   Quando finì scese dal palco e si sedette vicino a me e ai suoi familiari.
Dopo tutta quella musica in quella scuola facevano un rinfresco con musica suonata da un maestro e stuzzichini così rimanemmo là.
-E’ ora di ballare!-. Annunciò un signore calvo da in cima le scale.
   Io ero seduta in una sedia al fondo del salone ed ero piuttosto annoiata.
-Ti va di fare un ballo con me?-. Mi chiese Michele porgendomi la mano.
-Certo-. Risposi con un sorriso in faccia.
   Iniziammo a ballare, lui mi stringeva a sé e io avevo la testa appoggiata nella sua spalla, mi facevano male i piedi e avevo un dolore tremendo!
-Ti devo dire una cosa…-. Mi bisbigliò all’orecchio:- Ma mi devi prometterei che non mi urlerai contro o che non mi picchierai o cose simili.
-Ok, dimmi.
-Io sono… S-sono Death… Death The Kid-. Sgranai gli occhi, alzai la testa e lo fissai bene negli occhi poi mi staccai da lui e iniziai ad urlare:
-IO LO SAPEVO! LO SAPEVO! AH AH CI AVEVO AZZECCATO! LO SAPEVO!-. Iniziai a fare uno di quei balletti che faccio quando vinco alla wii contro mio padre.
   Tutte le persone mi stavano fissando e Michele era abbastanza imbarazzato da quel balletto che stavo facendo.
-Ehy! Ehy! Alice andiamo di fuori che è meglio.
-Ok-. Smisi di fare quel balletto imbarazzante e uscimmo fuori dalla scuola e ci sedemmo negli scalini.
   Non parlava nessuno dei due e quando ci guardavamo scoppiavamo a ridere.
-Alice posso?
-Beh una promessa è una promessa…-. Michele si avvicinò a me e mi baciò.
   Quel bacio durò quasi un minuto, non volevo staccare le mie labbra da lui.
Non mi sentivo come quando baciavo Tony ma mi sentivo meglio anche se non sapevo spiegare bene la sensazione che provavo.
   Mi staccai dalle sue labbra.
-Non sai da quanto aspettavo questo momento-. Mi disse e poi continuò senza mai prendere respiro:- Tu mi piaci un sacco, ammetto che all’inizio non mi piacevi tanto ma già dal quinto giorno che ti conoscevo ero pazzo di te-. Che cosa? All’inizio non gli piacevo?
-Mi stai dicendo che all’inizio quella di Death The Kid doveva essere una presa per i fondelli!
-Non proprio…-. Mi alzai dalle scale di botto.
-Cioè all’inizio non ti piacevo? Allora era tutta una presa per il culo!
-No, hai capito mal…-. Mi alzai per andarmene.
-Aliceeee!!! Dove stai andando? Te la stai prendendo veramente?-. Mi girai verso di lui e alzai il dito medio, poi corsi a casa.
Non era esattamente così che immaginavo la dichiarazione di Michele.

attenzione: il prossimo sarà l'ultimo capitolo

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Capitolo 28
*** ammettilo, ti piaccio. ***


AMETTILO, TI PIACCIO
 
 
 
 
 
   Il giorno, all’entrata, non salutai nemmeno Denise dalla rabbia.
Camminai dritta verso il cancello e per evitare i miei due migliori amici, anzi uno ex migliore amico, mi misi a parlare con Mattia.
-È successo qualcosa?
-No, cosa vuoi che sia successo? Sto benissimo!-. Risposi urlando come al mio solito.
-A me non sembra.
-Ma mi vuoi lasciare in pace cavolo?
-Veramente tu sei venuta a parlare con m…
-Zitto! Ho capito, me ne vado-. Risposi sedendomi sul muretto.
   Dopo qualche minuto Michele mi vide e venne verso di me così scesi dal muretto e mi incamminai molto velocemente verso Roberta.
-Roberta ciao io volevo dirti che…-. Michele mi prese come un sacco e mi caricò nelle spalle.
-La prendo un attimo io!-. Rassicurò Roberta.
-Lasciami! Lasciami! Lasciami!-. Urlavo dandogli pugni nella schiena e scalciando.
   Tutti gli studenti si girarono a guardarci.
Michele mi portò in un angolo dove non c’era nessuno anche se tutti ci guardavano e mi lasciò a terra, mi prese per l’avambraccio ma io mi staccai subito così lui buttò le mani contrò il muro, mi bloccò l’unica via d’uscita che avevo.
-Mi ascolti?
-No!
-Ascoltami!!!
-No!
-Perché?
-Mi volevi solo prendere per il culo!!
-Ma all’inizio.
-Quindi volevi, hai ammesso che all’inizio volevi prendermi per il culo!
-No! Non intendevo questo!! Sei tu che giri e rigiri le parole e mi fai dire ciò che non voglio!
-Non sono parole che tu non vuoi dire, le vuoi dire eccome e io ti do la spinta per ammettere ciò che hai paura di dire-. Risposi con un sorriso malizioso, erano le stesse e identiche parole che c’eravamo detti in chat come eravamo car… AH! Non lo sopporto!!!
-Non è assolutamente vero-. Iniziò a sorridere anche Michele accorgendosi che erano le stesse parole della chat ma solo che i ruoli si erano scambiati.
-Si!-. Suonò la campanella ed entrammo in classe.
   Io ripresi lo stesso atteggiamento di quando eravamo arrabbiati e non gli parlai.
   Quando suonò la campanella che annunciava l’uscita da scuola Michele iniziò a parlare.
-Ammettilo, ti piaccio!-. Tutti i nostri compagni si girarono a guardarci, io non potei fare a meno di evitarlo con tutti gli occhi addosso così mi girai verso di lui.
-Non l’ho mai detto!
-L’hai detto in chat a Death The Kid!!!
-Non è vero-. Negai.
-Ti piaccio!
-No!
-Si!
-No!
-Si!
-No!
-Si!
-No!
-No!
-Si! Oh cazzo l’ho detto!
   Michele avvolse il suo braccio intorno ai miei fianchi e mi strinse a lui e ripeté un ultima volta:
-Ammettilo, ti piaccio.
-E se anche fosse?
-In questo momento ti bacerei…-. Mi avvicinai alla sua bocca, c’era distanza di un centimetro dalla mia.
-E cosa aspetti?-. Gli chiesi.
   Mi baciò.
Il bacio più bello di tutta la mia vita.
Da quel giorno Michele non fu più solo il mio migliore amico…

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Capitolo 29
*** ringraziamenti ***


Ringrazio tutti i lettori che mi hanno seguito, chi mi ha recensito sia per le critiche, neutre e positive.
Ringrazio specialmente Princemanu93 che mi ha seguito da quando ho iniziato a scrivere su EFP e che ancora mi segue e recensisce.
Ringrazio soprattutto la persona che conosco da quando sono nata, quella con cui ho sempre scherzato, quella con cui le arrabbiature sono durate al massimo 5 o 6 ore, la persona che se anche lontana continuo a volere bene, la persona che mi manca un sacco: MIA CUGINA.

E ringrazio anche a chi mi vuole bene
ANONIMA G

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