Tanti Cuori E Un Solo Destino!

di SaMiNa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi Lontani! ***
Capitolo 2: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 3: *** Ricezione che problema! ***
Capitolo 4: *** Ricordi Felici! ***
Capitolo 5: *** Qué pasò ese dìa? ***
Capitolo 6: *** Il cielo di Parigi! ***
Capitolo 7: *** Le novità creano curiosità ***



Capitolo 1
*** Ricordi Lontani! ***


Giappone 18/04/2050
Due bambini corrono nel prato di casa loro, scherzano si divertono, spensierati. Pur non sapendolo sono seguiti dagli attenti occhi della nonna, che con attenzione li osserva ripnensando a quando anche lei era così, felice senza pensieri. Il cielo però si fece imrpovvisamente scuro e iniziò a piovere e i bambini sono costretti a rientrare in casa, tristi, delusi arrabbiati con la pioggia perché aveva appena rovinato loro i piani. La nonna per rivedere di nuovo il viso contetno dei suoi nipotini preparò un abbondante e golosa merenda. I bambini contenti di quei meravigliosi dolci che la nonna avava preprato loro decisero di farsi raccontare una storia di quando era piccola, del suo passato da campionessa di pallavolo... si pallavolo perché lei un tempo era una delle alzatrici più forti del Giappone... lei era Kaori Takigawa, la prima ragazza ancora alle medie ad essere chiamata per giocare in nazionale alle olimpiadi. I bambini le si avvicinarono e lei iniziò il racconto.

"La nostra storia ha inizio il 13 aprile 1984, quando durante una partita di pallavolo della scuola media Hikawa, irruppe nel campo una ragazzina dai capelli rossi, alquanto esuberante, che creò non pochi problemi alla squadra e il suo nome era Mila Hazuki, quella che sarebbe diventato l'asso di quella stessa squadra, l'asso indiscusso di tutto il Mondo di questo emozionante sport... come lo sò miei cari nipotini? Semplice ho avuto l'onore di conoscerla e giocare in campo con lei... una storia come la sua non può essere scordata per questo voglio che voi miei cari nipoti la sappiateperché la sua è una storia piena di avventure ed emozioni...

Giappone 1984
la scuola Hikawa stava giocando un importantissima partita che se le avesse viste vincitrici si sarebbe vista contrapposta le fortissime Sunlight Players, capitanate dall'innarrestabile e fortissima Kaori Takigawa. Tutto procedeva per il meglio per l'Hikawa quando una ragazzina dai capelli arancioni entrò in campo inseguendo un bambino biondo che sfortunatamente bagnò il campo con la sua pipì... una volta che l'ordine fu ristabilito le giocatrici poterono continuare la partita finita con la vittoria dell'Hikawa. Ma per quella ragazzina tutto pepe che aveva invaso il campo durante la partita le cose non andarono molto bene. Il giorno seguente infatti una volta che si presentò alle nuove compagne di classe fu subito punita dalle giocatrici disturbate precedentemente. la ragazza fu costretta a giocare una partita di pallavolo contro Nami Ayaze, fortissima giocatrice dell'Hikawa. Dopo una serie di insuccessi accompagnati dalla derisione dell'avversaria, la ragazza dai capelli rossi riuscì sorprendendo tutti a bloccare le battute dell'Ayaze che restò alquanto stupita. Nascosto vi era l'allenatore Daimon che in lei aveva visto un grande talento. Uscì per questo allo scoperto.
<< Tu.. ! >> urlò alla nuova ragazza << Come ti chiami? >> 
<< Mila... Mila Hazuki signore >> rispose con un pò di isitazione
<< Da domani inizierai gli allenamenti >> ordinò l'allenatore prima di dileguarsi nuovamente nell'ombra. " Mila Hazuki ... " pensò " diventerà una grande campionessa ne sono sicuro " e aveva ragione perché  da lì nacque l'amore di Mila per questo sport...



Spero che vi sia piaciuto scusate se vi sono errori, o meglio ORRORI, ortografici, fatemi sapere ciò che pensate... ci sentiamo nel prossimo capitolo
Un Saluto
SaMiNa




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Capitolo 2
*** L'inizio di tutto ***


 “Inizialmente Mila e la pallavolo sembravano due cose completamente opposte, il coach Daimon continuava a vedere in lei il talento che ancora non riusciva a tirare fuori. A Nami questo fatto dava un po’ fastidio specie perché lei non riusciva a vedere queste grandi capacità che il coach vedeva in quella esuberante. O forse sarebbe meglio dire che non voleva vederlo, perché sapeva molto bene che Mila era destinata a diventare una grande star.” << ma nonna scusa allora quand’è che a Mila inizia a piacere la pallavolo? >> chiese uno dei due nipotini incuriositi, specie perché non capivano come poteva una star della pallavolo essere disinteressata a quello sport. << vedete cari nipotini spesso ci sono vari motivi che ti portano ad interessarti a qualcosa, nel caso di Mila entra in gioco il fattore CUORE “ durante un allenamento mentre Mila stava raccogliendo l’ennesima palla, che la Ayaze le aveva tirato e che lei rifiutava di riprendere, arrivò in campo la squadra maschile di pallavolo della scuola e Mila vide Shiro: bello, pieno di energia, gentile con i suoi compagni e chi più ne ha più ne metta. Vedendo Shiro impegnarsi così profondamente negli allenamenti per farsi notare iniziò ad impegnarsi anche lei, ma non era abbastanza concentrata da evitare che il coach le tirasse una palla in piena faccia, facendo sostituire il rumore delle palle che cadevano sul campo con una profonda risata che proveniva da entrambe le squadre, fu in quel momento che Mila e Shiro parlarono per la prima volta:

 << ti sei fatta male? >> le chiese dolcemente Shiro, l’unico a preoccuparsi veramente per la ragazza,

 << per mille capperi fritti quel Daimon me la pagherà >> disse distrattamente Mila non prestando attenzione al ragazzo che per tutta risposta iniziò a ridere anche lui, facendo diventare il volto di Mila più rosso di un pomodoro , sia per la pallonata appena preso, ma soprattutto per la pessima figura che aveva fatto davanti a Shiro. Tuttavia quell’incontro servì per stimolarla e iniziò ad allenarsi seriamente, tanto che nel giro di neanche due settimane aveva imparato alla perfezione i fondamentali della pallavolo, forse era un po’ scarsa ancora nella ricezione con il Baker, ma sicuramente le sue schiacciate, quando andavano a segno, erano potentissimi, tuttavia caratterialmente e per altre piccole ragioni il mister non se la sentiva di renderla una titolare a tutti gli effetti, ma il suo esordio come giocatrice sarebbe arrivato presto. Daimon infatti contava di farla giocare contro le Sunlight Players. Due giorni prima della partita Mila, si stava allenando con le sue schiacciate, da sola poiché a causa del suo carattere esuberante, forse un po’ troppo, non era ancora riuscita a legare con le sue compagne di squadra, ma c’era qualcuno che la osservava e che, oltre al coach, aveva visto in lei un grande talento, per questo la osservava di nascosto, fino a quel momento quando decise di aiutarla per migliorare. Shiro era rimasto impressionato dalla sua capacità di apprendimento, e dalla sua devozione verso questo sport, molto probabilmente ignorava che il merito spettasse a lui, comunque iniziò a provare un profondo affetto verso di lei, un affetto che era ricambiato dalla ragazza, ma che entrambi decisero di mantenere nascosto per un po’ di tempo.

Il giorno prima della partita dopo che Mila e Shiro si salutarono lei era sulla strada del ritorno quando la incontrai, la vidi chiamare a squarciagola il fratellino che stava per essere investito, mentre incosciente attraversava la strada per andare dall’adorata sorellina, preparai così una delle più potenti schiacciate per salvare quel povero bambino e fortunatamente ci riuscii mi avvicinai a loro per sapere se stessero bene e loro molto educatamente mi ringraziarono, Mila mi stette subito molto simpatica specialmente perché era stata sommersa da una marea di rape, se non ricordo male, bloccando per una buona mezz’ora il traffico. In quel momento però non sapevo di aver fatto la conoscenza della mia più grande e degna rivale, lo scoprii il giorno dopo. Arrivati allo stadio vidi arrivare le nostre avversarie, che a parere del nostro allenatore avremmo sconfitto in meno di due secondi, mai affermazione fu più sbagliata, anch’io la pensavo in questo modo, ma quando riconobbi Mila tra le giocatrici dell’Hikawa iniziai a sentirmi non so perché agitata, pensai perché forse dovevo scontrarmi con una ragazza che conoscevo appena, ma che subito divenne in un certo senso mia amica, ma non potevo immaginare che dietro quel suo comportamento infantile si nascondeva il comportamento di una leonessa.

Il primo set iniziò e come aveva predetto il nostro allenatore lo vincemmo senza troppe difficoltà, concedemmo loro solo un paio di punti per non far fare loro una figura ancora più pessima di quella che già stavano facendo, ma fu in quel momento che avvenne lo scambio tra il capitano dell’Hikawa e Mila. Quella ragazza sembrava una vera tigre in campo pur essendo un po’ debole in difesa, i suoi attacchi erano imprendibile e in soli cinque secondi riuscì a capovolgere la situazione il secondo e il terzo set furono infatti vinti da loro, ma la sua inesperienza fu la nostra fortuna, a metà del quarto set iniziò la vera partita perché sia io che Mila non volevamo perdere e cacciammo fuori gli artigli, vincemmo non so come non so se per fortuna o perché Mila era ancora inesperta, ma quel giorno trovai la mia più grande rivale, quel giorno, quel fatidico giorno capii che Mila sarebbe diventata una grande star. Quel giorno segnò l’inizio di tutto. "




Salve a tutti rieccomi con questo breve capitolo, spero che vi sia piaciuto fatemi sapere che ne pensate... grazie mille per aver letto il capitolo precedente e grazie anche a:
SHESSOMARUJUNIOR
VIOLET GIRL
un bacione dalla vostra
SaMiNa

 

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Capitolo 3
*** Ricezione che problema! ***


“ I giorni dopo la partita mentre per le Sunlight Players vi furono giorni di riposo e festeggiamenti, per l’Hikawa il mister Diamond aveva proposto, o meglio imposto, durissimi allenamenti, ogni singolo giorno, comprese le domeniche. Aveva anche programmato una partita tra titolari e riserve, promuovendo Nami come capitano della squadra e lasciando Mila nelle riserve, fatto che la turbò molto specie perché era convinta che dopo l’ottima prestazione nella partita era convinta di diventare titolare, ma molte volte la troppa convinzione porta solo delusione. Ma per fortuna ad appoggiare Mila c’era Chibi, era una piccola alzatrice, ma con un grande talento, è stata la prima ad avere l’onore di alzare la palla a Mila. Comunque Chibi era riuscita a convincere Mila ad allenarsi anche la mattina e Shiro ovviamente si era proposto per aiutarle, in realtà era solo una scusa per stare più vicino a quella testa calda di Mila.

<< allora ragazze ho visto la partita e credo che dovremmo allenarci molto sulla ricezione >> disse subito Shiro, sotto lo sguardo attento delle ragazze. << Mila iniziamo con te che tra tutte sei quella che riceve peggio >> normalmente a quelle battute Mila si offendeva moltissimo, ma se era Shiro a dirle allora le prendeva come verità assolute. In quel caso era una verità assoluta. << coraggio respingila >> palla dopo palla peggiorava sempre di più, a ripensarci non so come possa essere possibile, ma lei è l’eccezione che conferma la regola quindi…

<< accidenti a queste palle, ma perché non si fanno prendere… >>  urlò Mila dopo il trecentesimo errore

<< Mila non è colpa delle palle che non si fanno prendere, ma è colpa tua che sbagli posizione aspetta ti do una mano >> appena si avvicinarono i loro cuori iniziarono a battere fortissimo << allora devi piegare leggermente le ginocchia e portare in avanti le braccia mettendole in questo modo >> Shiro prima le fece vedere la posizione poi la aiutò a posizionarsi nel modo giusto “ che braccia forti che ha! “ pensò Mila non prestando minimamente attenzione alle parole di Shiro. “ non posso neanche starle vicino che i miei battiti iniziano ad accelerare” penso invece Shiro, ma tra sentimenti contro cui combattere  e pallonate in faccia, Mila riuscì ad imparare la ricezione e le riserve iniziarono a prepararsi per l’incontro contro le titolari, che dal canto loro erano già sicure di vincere quindi tutte tranne Nami, che era sicuramente la più seria, prendevano l’allenamento in modo molto superficiale e come vi ho già detto la troppa convinzione si paga…




Ecco un altro breve capitolo scusate sia il ritardo che la brevità, ma a causa di impegni scolastici e del blocco dello scrittore non ho avuto modo di scrivere prima scusate  ... spero comunque che vi sia piaciuto.
Volevo ringraziare
ANGELIQUE94
SHESSOMARUJUNIOR
TOLLA CULLEN
GRA GRA96
che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite... grazie mille anche a  tutti voi lettori silenziosi
un bacione
SaMiNa

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Capitolo 4
*** Ricordi Felici! ***


 

" Il ricordo è un modo d'incontrarsi "
( Kahlil Gibran )


“ Dopo la partita tra titolari e riserve, la squadra iniziò a diventare sempre più unita, soprattutto Nami e Mila diventarono più amiche anche se il sentimento che provavano entrambe per Shiro ostacolava un po’ questa loro amicizia. Qualche settimana dopo l’allenamento L’Hikawa (sotto suggerimento di Shiro) andò a far visita alle Seven Fighters, Mila rimase subito colpita da quella formidabile squadra e dall’allenatore di questa: il Mr. Mitamura.

Shiro non era molto contento dell’ammirazione che la rossa provava per l’uomo e subito pensò ad un contrattacco.  Un giorno dopo gli allenamenti infatti, il moro andò da Mila, deciso a confessargli i suoi sentimenti, ma l’esuberanza di quella e la timidezza del ragazzo ostacolarono di molto l’intento di Shiro.

<< Mila scusa posso parlarti? >> nella testa della ragazza iniziarono a venire mille idee, per le quali Shiro avrebbe potuto parlargli. Gli occhi presero la forma di cuoricini e iniziò a saltellare da ogni parte, fino a quando però Shiro non la richiamò per farsi prestare ascolto…

<< Scusami Shiro allora di cosa volevi parlarmi? >> chiese la ragazza ancora sognante, ma acquistando un atteggiamento un po’ più decoroso.

<< ecco… io… si… insomma… tu!>> Mila ovviamente non capiva e si stupiva anche della timidezza del ragazzo, in quanto era sempre stata convinta che fosse un ragazzo impavido e senza timore di nulla evidentemente si era sbaglia

<< anche per me è così >> disse infine Mila

<< c-cosa? Sul… Sul serio? >>

<< si, anch’io provo un forte sentimento per la pallavolo. Per questo ho preso la mia decisione: mi allenerò ogni giorno ad ogni ora per diventare la migliore e per poter poi entrare nelle Seven Fighters >> Shiro rimase deluso da quella affermazione sentiva il pavimento cedergli sotto di sé. << Quindi >> continuò Mila << spero che tu mi aiuterai… perché tu mi aiuterai vero Shiro? >>  la ragazza assunse un’espressione che non ammetteva repliche e se anche quella non fosse la domanda che Shiro si aspettava, decise in ogni modo di aiutare Mila, sperando che la vicinanza con quest’ultima riuscisse a fargli togliere questa timidezza e fargli un giorno confessare i suoi sentimenti. “ << Ecco cari nipotini questo è il modo in cui Shiro e Mila divennero sempre più uniti… e come Mila decise di entrare nelle Seven Fighters >>

<< nonna scusa, ma la partita chi l’ha vinta? >> chiese l’innocente bambina alla nonna.

<< Il punteggio diede la vittoria alle titolari, per il mister la vittoria fu delle riserve, ma il destino fece vincere Mila Azuki >> detto questa Kaori rimboccò le coperte ai nipotini e uscì dalla camera da letto. Un senso di nostalgia la portò a prendere il vecchio album fotografico e a guardare le foto che rispecchiavano tre ragazze con in mano una coppa ed erano giovani e felici. Alla visione di questa una lacrima le rigò il volto, la strinse a sé e si addormentò sulla morbida poltrona. Il giorno seguente si alzò prese il telefono e compose un numero che era da tempo che non componeva. Al telefono come si aspettava rispose una voce maschile.

<< Ciao sono Kaori… si è svegliata? >>

Salve a tutti scusate mille per il ritardo e l'orrido e breve capitolo che vi ho lasciato spero che possiate perdonarmi.
Vorrei ringraziere tutti voi che continuate a leggere la storia e ShessomaruJunior che continua a recensirla, grazie mille!
Un bacio a tutti!
Spero a presto!!
SaMiNa

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Capitolo 5
*** Qué pasò ese dìa? ***


Qué Pasò ese dìa?



“ l’anno era passato velocemente, Shiro era andato alle superiori, Nami e Mila era diventate amiche e molte altre cose erano cambiate. Era però arrivato il momento per le ragazze cosa fare del loro futuro, se continuare con la pallavolo oppure no. Nami era già decisa a continua, Mila invece era ancora un po’ indecisa, le restava comunque un anno per scegliere, ma non fu un anno facile per lei, a scuola non andava benissimo, la lontananza da Shiro la deprimeva e gli allenamenti erano sempre più difficili. La scelta per Mila arrivò quando sentì alla radio di una giovane studentessa delle medie, chiamata a partecipare con la nazionale giapponese alle Olimpiadi di Seul “

<< Nonna eri tu vero? >>

<< Si cari ero proprio io >>

“ comunque quella notizia fece nascere in Mila il desiderio, la voglia, di far parte della nazionale giapponese e giocare un giorno anche lei alle Olimpiadi. Iniziò quindi ad allenarsi duramente diventando sempre più forte e venne considerata una vera e propria leggenda tra le scuole medie del paese, nonostante però questo suo amore per la pallavolo crescesse palesemente, Mila al momento della scelta era ancora molto indecisa in quanto sentendo il padre lamentarsi quasi ogni giorno di come non potesse fondare la sua vita sempre e solo sulla pallavolo, aveva iniziato a demordere. Fortunatamente però un giorno passò davanti alla palestra delle Seven Fighters e si ricordò il suo grande sogno: giocare con loro e diventare una stella della pallavolo, per poi sfondare alle Olimpiadi. Così prese coraggio affrontò il signor Azuki e fece domanda per entrare nelle Seven Fighters, anche perché questo era l’unico modo per potermi affrontare nuovamente. I secondi, i minuti, le ore, i giorni, le settimane, i mesi, l’estate passavano, ma Mila non riceveva alcuna risposta, così prima dell’arrivo di settembre, decise di incontrare direttamente l’allenatore della squadra: il signor Mitamura. Era un uomo molto affascinante, pieno di carisma ed era molto gentile ed anche astuto, ma pur rimanendo meravigliato dal talento di Mila non la accettò subito in squadra, anzi le diede dell’immatura, dell’ingenua, dell’infantile, ma fortunatamente Mila non si arrese facilmente anzi iniziò a protestare contro il mister rendendolo incapace di svolgere un normale allenamento, così Mitamura per poter fare un allenamento decente fu costretto ad accettare la proposta della ragazza. Ma senza dubbio non si è mai pentito di quella scelta, perché Mila è stato sicuramente l’acquisto migliore delle Seven Fighters. Azuki portò in breve tempo la squadra ad un altissimo livello, nessuno era in grado di batterle, o meglio batterla, ad ogni partita Mila sembrava un vulcano in eruzione, che spaventava le sue avversarie. L’unico avversario in grado di fronteggiarle erano le Sunlight, ma la potenza di Mila Azuki dai tempi delle medie era sicuramente aumentata e presto ce ne saremmo accorte. Peccato però che Mila si fece male ad un ginocchio quindi la scalata verso la vetta delle Seven Fighters si arrestò per un po’, ma il carisma di Mila era rimasto nella squadra e questo le aiutò a superare diversi momenti di rassegnazione durante le partite.”

<< Nonna, come si è fatta male al ginocchio Mila? >>

<< Questo cari ve lo racconterò domani, è ora di tornare a casa >> salutati i nipotini Kaori uscì di casa, per la prima volta dopo tanti e lunghi anni ripercorse la strada in cui si incontrò con Mila per la prima volta. Un sorriso le apparve sul volto in memoria di quel giorno, ma una lacrima rigò il suo volto per la tristezza di non sapere cosa accadde quel fatidico giorno di 10 anni fa. Nel pensare ciò l’ex giocatrice di pallavolo incontrò un ragazzo che sicuramente avrebbe potuto raccontarle la verità, ma un malore improvviso colpì Kaori che fu subito portata in ospedale. Al suo risveglio mille lacrime salate rigarono il suo volto e un pensiero cresceva nella sua mente “ riuscirò mai a scoprire cosa ti è successo?” pensò un’ultima volta per quel giorno prima di riaddormentarsi. Contemporaneamente in una casa non poco lontana dall’ospedale, un uomo dai folti capelli biondi tornava a casa e come ogni sera andava nella sua camera e piangeva, piangeva e urlava, urlava il nome di sua sorella, cosa che già da tempo non poteva più fare. Precisamente da 10 anni.



Hola Chicos Como estàs?
Lo so è tardissimo, ma non sono riuscita ad aggiornare prima, spero che il capitolo vi sia piaciuto... fatemi sapere quello che pensate...
Grazie Millee a tutti coloro che leggono e ovviamente a chi la recencisce:
- ShessomaruJunior
Salve a tutti
SaMiNa ^_^

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Capitolo 6
*** Il cielo di Parigi! ***


Il cielo di Parigi


Aeroporto di Parigi, ore 10:30

-è sicura di voler partire signora?
-si, Jacque… c’è una persona che da troppo tempo attende delle risposte.

Giappone

Era una piovosa mattina di Luglio in Giappone, quando Kaori poté finalmente uscire dall’ospedale, in cui era stata ricoverata per circa due settimane. I medici le avevano detto che era disidrata e malnutrita, ma non c’era niente di cui preoccuparsi, per cui in breve tempo è riuscita ad uscire da quel posto bianco e deprimente. Arrivata a casa i nipotini le saltarono letteralmente addosso, facendo scendere dagli occhi dell’ex pallavolista, lacrime di gioia. In quei giorni di assenza quelle due pesti le erano mancate più di ogni altra cosa.
-nonna, che hai avuto?- chiese innocentemente la più piccola dei due.
-niente di grave, tranquilli… volete una bella torta al cioccolato?-
-Siiiii… ti aiuto- “i bambini sono facili da tranquillizzare” pensò Kaori, mentre insieme ai suoi angioletti si diresse in cucina.  –nonna, ci racconti ancora di Mila? Come si era rotta il ginocchio?-
-che memoria che avete, già avevo dimenticato dove eravamo finiti la scorsa volta comunque “ come sapete Mila era già entrata nelle Seven Fighters e stava per iniziare il campionato, quando la squadra venne a sapere dell’acquisto di Monia Takami per l’Orient e di Rayaka Omori per Le Sunlight entrambe erano capaci di schiacciare ad un’altezza maggiore ai 3m e questo avrebbe comportato l’uscita delle Seven Fighters dal campionato se non avessero trovato il modo di bloccarle…”
- e a questo ha pensato Mila, nonna?-
-esattamente  ” non appena ricevette la notizia Mila si sottopose ad  allenamenti durissimi, dal salto con la corda al sollevamento pesi, per arrivare in breve tempo a saltare la bellezza di 3,15m. Tuttavia durante un allenamento  è ricaduta e si è storta il ginocchio. Ma volendo continuare il torneo a tutti i costi, non ha detto nulla a nessuno. Credo che il suo più grande desiderio in quel momento era mostrare a tutti quanto fosse migliorata, e non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, né da me, né da Rayaka né tantomeno da Monia Takami. Per Mila dimostrare le sue qualità come pallavolista era importantissimo, voleva far vedere che era brava voleva dimostrare al padre che i sacrifici che aveva fatto erano serviti a qualcosa, voleva dimostrare a me che non ero l’unica a migliorare, voleva dimostrare a Shiro che i suoi insegnamenti le erano serviti. Per questo non poteva lasciare che un infortunio al ginocchio le impedisse tutto questo. Purtroppo per lei però durante una partita di campionato, se non sbaglio proprio contro la Orient il dolore al ginocchio divenne sempre più insopportabile, e proprio a causa di questo Le Seven Fighters persero l’incontro, ma per la fortuna di Mila il suo infortunio venne a conoscenza e fu operata immediatamente. Ma la guarigione fu decisamente lunga, più che altro è stata veramente difficile tenere a bada Mila e farle fare correttamente tutti gli esercizi. Provava a scappare in continuazione, pensare alle sue compagne in difficoltà la faceva sentire in colpa e il suo desiderio di tornare in campo si faceva insostenibile. Ma comprese che se sarebbe tornata in squadra, senza concludere la terapia, avrebbe comportato solo un peggioramento delle sue condizioni e quelle della squadra.  Pertanto Mila prese la decisione più saggia per la sua carriera e per se stessa. In questo modo con il suo ritorno in piena forma fece vincere alle Seven Fighters il campionato. E fatemi aggiungere per nostra fortuna"
-Che brava che è stata, io ho sonno vado a nanna-
-si anch’io- detto ciò i due si diressero in camera da letto della nonna e nel giro di due secondi si appisolarono. “già che brava che è stata, proprio brava!” Pensò Kaori nel mentre si dirigeva alla porta che aveva appena suonato.
-Kaori Takigawa?- domandò una donna alta, dall’accento francese con capelli lunghi e ricci. A Kaori sembrò familiare quel volto, ma non ricordava dove potrebbe averla vista.
-si, desidera?- chiese piena di dubbio Kaori alla sconosciuta, che stava davanti a lei.
-Bien, sono qui per dirti la verità!- quell’accento francese dove l’aveva sentito? Cercò di fare spazio fra i suoi pensieri, fra i suoi ricordi, ma non le veniva in mente nessuno. La verità su cosa? Solo in pochi sapevano cosa stesse cercando da anni e nessuno di sua conoscenza parlava il francese tranne...

-Catherine Maurel!-



ANGOLINO ANGOLETTO
Salve a tutti come state? è da un po' che non ci si sente vero? e lo so è colpa mia... ma con il caldo la voglia di scrivere è poca... comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, secondo me non è il massimo, ma per me ciò che scrivo non va mai bene.
Dal prossimo capitolo (forse) si inizieranno a scoprire alcune cose.
Ditemi ciò che pensate
Grazie mille per chi la legge <3
la segue <3
l'ha messa nelle preferite <3
e chi ha recensito il precedente capitolo:
KISSENLOVE
SHESSOMAROJUNIOR

Alla prossima e grazie mille a tutti!
Baci
SaMiNa

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Capitolo 7
*** Le novità creano curiosità ***


*Le novità creano curiosità*


-Catherine Maurel!- era incredibile, che la sua vecchia compagna di squadra fosse proprio lì davanti a lei… ormai era convinta che non avrebbe più rivisto nessuno. Dopotutto erano 10 anni che non si sentivano e lei era l’ultima persona che si aspettava di vedere.
Dagli occhi delle due lacrime di gioia iniziarono a scendere, sia Kaori che Catherine si abbracciarono nella commozione. L’ex pallavolista fece accomodare la sua vecchia amica, che si accomodò sul comodo divano di pelle della Takigawa. – c-come mai qui?- chiese  la Takigawa ancora sotto shock.
-so che stai indagando sull’incidente di 10 anni fa e volevo darti una mano- non poteva crederci. C’era qualcun altro oltre a lei che non si era data per vinta e stava ancora cercando delle risposte come lei.
-nonna chi era alla porta?- i nipotini si erano risvegliati dal loro breve riposo, e immediatamente, per la loro curiosità erano corsi a vedere chi aveva suonato alle 10 di sera a casa della nonna.  Nel vedere la donna i bambini iniziarono a guardarla con sospetto. Non avevano mai visto quella signora a casa della nonna e il fatto che si presentasse a quell’ora della notte sembrava loro ancora più strano.
-una mia vecchia amica, ora tornate a dormire- i bambini non erano ancora del tutto convinti della spiegazione. In ogni caso tornarono silenziosi nella loro camera, ma il dubbio di sapere chi fosse quella strana signora era troppo grande per tanto tornarono subito in cucina dalla nonna per studiarla ancora un po’. Kaori li guardò e capì che finché non avessero avuto qualche notizia su Catherine non sarebbero andati a dormire;ma sapeva anche che, se le avesse detto chi era avrebbero iniziato a tormentarla di domande e non sarebbero andati a dormire neanche in quel caso. Per tanto decise di accontentarli in un altro modo.
-volete che vi racconti di quando le Seven Fighters hanno vinto il campionato?- i bambini ci riflettettero qualche secondo, poi annuirono energicamente. Dopotutto avrebbero avuto due racconti in una serata.
“come ben sapete, dopo che Mila è guarita dall’infortunio è rientrata subito in squadra vincendo una partita dopo l’altra, fino ad arrivare alla finale, dove si sarebbe scontrata con le Sunlight. Fatemi dire cari che è stata una delle partite più belle che abbia mai giocato. Il primo set lo abbiamo vinto facilmente per 15 a 3. Rayaka  si era scontrata immediatamente con Mila che si era alzata da sola in muro. Fatto sta che Mila non aveva mai toccato con mano la potenza delle schiacciate di Rayaka, quindi non appena si trovarono davanti Mila prese in pieno volto la pallonata sbattendo la testa una volta caduta; quindi il mister la fece uscire per il primo set. Ma quando tornò per il secondo, era ancora più motivata di prima. Riconquistò subito la palla sorprendendo tutti con una serie di nuovi schemi raggiungendo subito il punteggio delle Sunlight, facendo vincere alle Seven Fighters il secondo set. Nel terzo però noi Sunlight siamo riuscite a battere la squadra di Mila acquistando ancora più fiducia in noi stessi, motivando però ancora di più Mila, che nel quarto e nel quinto set ci diede del filo da torcere, tanto da batterci. Devo ammettere che in quell’occasione avevamo sottovalutato un po’ troppo le avversarie, e questo errore non è perdonabile se in campo c’è Mila Azuki. “
I bambini si erano addormentati e molto probabilmente non avevano neanche finito di sentire il racconto, ma per la quiete di tutti avevano rinunciato a fare domande. Almeno per quel giorno.
Catherine e Kaori si diressero nuovamente in cucina, ma guardando l’ora e pensando al viaggio che la compagna aveva fatto,la Takigawa propose alla Maurel di andare a dormire. Prima di andarsene per raggiungere l’hotel che aveva prenotato salutò l’amica con un abbraccio e poco prima di chiudere la porta sussurrò:
-non è stato un incidente-


*Angolo scrittrice*
Salve a tutti :D
é da tanto che non aggiorno e oggi avevo voglia di scrivere, solo che è uscita fuori questa schifezza... mi dispiace :/
Mi scuso anche per il ritardo e per la brevità del capitolo, ma vi prometto che il prossimo sarà meno orribile di questo.
Grazie chi ha recensito il precedente capitolo
SHESSOMARUJUNIOR
KISSENLOVE

Grazie anche a chi continua a leggere questa storia nonostante la lentezza negli aggiornamenti.
Un bacio e alla prossima, fatemi sapere che ne pensate :D
Baci
SaMiNa

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