A total eclipse of the heart

di BlueMoon1996
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** As Always ***
Capitolo 2: *** A truce! ***
Capitolo 3: *** Just a silly love potion ***
Capitolo 4: *** Mudblood ***
Capitolo 5: *** Forgive me! ***
Capitolo 6: *** Christmas, snow and benches ***
Capitolo 7: *** A dark secret ***
Capitolo 8: *** The return ***
Capitolo 9: *** A total eclipse of the heart ***
Capitolo 10: *** The Ball ***
Capitolo 11: *** Faithfully ***
Capitolo 12: *** Happiness ***



Capitolo 1
*** As Always ***


Salve a tutti! Alcuni di voi ricorderanno che questa storia l’ho pubblicata circa due settimane fa ed è stata cancellata in seguito. Dunque, il motivo è semplice: il mio computer con tutti i capitoli fino al decimo è praticamente defunto così ne ho dovuto comprare un altro e ciao a tutta la storia. Una cosa positiva è che avevo già inviato il primo capitolo ad una mia amica e sono riuscita a salvarlo, per quanto riguarda il secondo so che l’avevo già pubblicato ma dato che andava di pari passo col resto della storia quindi fino al capitolo 10, ho dovuto cancellarlo perché ho deciso di modificare un po’ l’andamento del racconto e quindi, con quello che ho in mente ora, quel capitolo non ci stava più bene. Ho deciso di ricominciare questa storia ed ho già un secondo capitolo molto diverso se non totalmente, da quello che alcuni di voi avranno letto prima che venisse eliminato. La storia, ricordo, è stata ispirata dalla meravigliosa canzone di Bonnie Tyler “A total eclipse of the heart” che appunto è anche il titolo della storia. Spero che il disagio che ha causato a me questa situazione non rovini la continuità della storia. Buona lettura.
                                                                                                                                                              Moon1996
 
 
As Always
 

 
Le mie gambe sembrano non volersi muovere. Non voglio davvero tornare aHogwarts. Chiunque mi sentisse dire una cosa del genere penserebbe che sono pazza perchè Hogwarts è sempre stato qualcosa di fondamentale per me, ma ora sono qui, davanti a quella locomotiva scarlatta, senza capire se è davvero quello che voglio. Dovrei affrontare il quinto anno a scuola, ma a volte, penso che i professori rivedano in me troppo dei miei genitori, quando io voglio solo essere considerata per ciò che sono. Potrò anche somigliare molto a mio padre, per via dei miei grandi occhi azzurri e dei cespugliosi capelli rossi, ma nel
carattere, anche se tutti dicono che ho preso l'intelligenza di mia madre, sono molto diversa, perchè sono semplicemente me stessa. Al dice che sono testarda.
È vero, da morire, peggio di mia madre e tutti i Weasley messi insieme, lo dico davvero! Sono molto goffa, anche se non ai livelli di mio padre, ma c'è
qualcosa, qualcosa che è solo mia, di nessun altro: l'impulsività. Non nelle cose di tutti i giorni, anzi direi che sotto quel punto di vista sono abbastanza calma, ma nelle situazioni nuove, che escono fuori dai binari della normalità, sono temeraria e spericolata. Non c'è nulla da fare, i miei hanno cercato di mettermi sulla retta via da quando avevo sei anni, eppure non ci sono riusciti.
Scruto con insistenza il binario affollato e con un sospiro, raggiungo la mia famiglia, dalla quale mi ero separata con la scusa dei bagagli. Ora, libera da bauli e gufi, sono costretta a far ritorno tra le braccia di mio padre. Non che questo mi dia fastidio, assolutamente, io e lui siamo una vera forza, ma non mi va di essere stritolata come quando avevo nove anni, è sempre così imbarazzante! Solo che non glielo dico, non vorrei ferire i suoi sentimenti. Così, ricevo l'abbraccio stritolatore da mio padre, quello affettuoso e delicato di mia madre, mi faccio quasi sollevare da zio Harry e baciare da ziaGinny per poi finalmente, salire su quel treno. Non voglio tornare a Hogwarts. Il perchè? La risposta è semplice. Alla fine dello scorso anno, una mia compagna di corso, una certa Felicia Brown ha rivelato a tutti la mia colossalecotta per il battitore di grifondoro, che lascerà la scuola quest'anno, dal nome Philip Baston. Quando lui l'ha scoperto si è messo a ridere come un
deficiente e io sono stata molto tentata dall'affatturarlo seduta stante. Il fatto è che lo scorso anno, o meglio circa tre mesi fa, nessuno mi avrebbe riconosciuta, se non fosse stato perchè sono una Weasley: cicciottella, vestita fuori moda, capelli costantemente trascurati e una quantità spropositata di libri di testo sulla schiena. Dopo la figuraccia che ho fatto, ho deciso di prendermi una rivincita ed è per questo che sono uscita da Villa Conchiglia, circa due mesi fa, completamente rimessa  a nuovo. Dominique mi ha fatto veramente faticare, e convincere mio padre è stato davvero difficile, ma alla fine ci sono riuscita e dopo un mese di ristrutturazione per così dire, eccomi qui, rimessa a nuovo: i miei occhi sono sempre azzurri e i miei capelli sempre rossi e cespugliosi, ma molto più curati, ho perso i chili di troppo e mi sono rifatta il guardaroba con premio in denaro che ho vinto quest'estate come miglior promessa in Magisprudenza per il prossimo futuro. Sono cambiata, eppure la figuraccia di tre mesi fa rimane viva dentro di me e non sono sicura di voler davvero ritornare dove tutti mi possono giudicare. Da un altro lato, però voglio tornare per prendermi una rivincita su quell'oca della Brown ed è questo che mi ha spinto a non chiedere a mia madre di continuare la mia istruzione a casa. Ok, forse questo è effettivamente un po' esagerato, ma mentre mi dirigo ad uno scompartimento che non sia già gremito di gente, la mia tenacia comincia a vacillare e... beh, ammetto che James aveva ragione, sono anche volubile. Una testa nera e un paio di magnifici occhi smeraldo mi riscuotono dai miei pensieri, e mentre abbraccio il proprietario cominciò a chiacchierare sommessamente con lui per non farmi sentire dagli altri.
< allora Rosie? Beh, devo dire che Dom ha fatto un lavoro strabiliante! >
Io guardo mio cugino e non so se devo essere lusingata o offesa. Lui sembra capire la mia espressione e arrossisce di botto mentre si affretta a spiegare
< non che fosse così necessario eh? Ma voglio dire, insomma io...>
< non preoccuparti Al! > lo rassicuro con un sorriso < non ero proprio carina,almeno fino a tre mesi fa, ora non mi lamento >.
Albus pare un po' più tranquillo e cominciamo a chiacchierare mentre il treno parte lentamente.
Ad un certo punto, dopo solo qualche minuto di viaggio si apre lo scompartimento ed entra Scorpius Malfoy, con i suoi perfetti occhi grigi e i suoi perfetti capelli platinati che coprono la sua perfetta testa vuota.
< Al! > saluta. Poi mi guarda e mi fa un cenno, girandosi. Però succede una cosa strana, si rigira di nuovo, come pietrificato e comincia a scrutarmi dalla testa ai piedi. Io arrossisco come una deficiente, come faccio sempre quando qualcuno mi osserva squadrandomi, ma mantengo l'aria di indifferenza che è spontanea e naturale quando c'è lui. Certo, so che molte ragazze lo considerano il più figo della scuola ma io, sinceramente, non sono caduta ai suoi piedi come una scema. Voglio dire, ammetto che sia un bel ragazzo (solo a me stessa si intende) ma di lì a urlare come un'oca ogni volta che mi passa davanti proprio no! Comunque io e lui ci siamo pacificamente ignorati da quando ci siamo conosciuti. D'accordo, devo riconoscere che non è precisamente vero dato il fatto che una volta quasi non finiva in infermeria perchè lo avevo affatturato di brutto, ma poi lui si era scansato. O quella volta che gli ho buttato tutto il porridge della colazione in testa solo perchè aveva fatto una battuta sarcastica sul mio conto. Diciamo che non siamo in buoni rapporti ma per la maggior parte del tempo ci ignoriamo, anche se condividiamo Al, che poveraccio, spesso non sa come comportarsi con noi, perchè, anche quando siamo noi tre insieme, io e Malfoy evitiamo accuratamente di parlarci, in quanto
sappiamo che la discussione finirebbe con qualche fattura o qualche ciotola di porridge volante.
Tornando al presente, Malfoy alla fine, molto lentamente, si è girato verso di
me e adesso mi sta guardando con la bocca spalancata.
< W-Weasley? Sei tu? >
< si Malfoy sono io, perchè? Sembra che tu abbia visto un fantasma! >
Lui arrossisce e si limita a chiudere la bocca che era rimasta spalancata da quando mi aveva visto. Probabilmente avrà notato il cambiamento e adesso si starà chiedendo come sia possibile che possa essere avvenuto, ma lui non sa di che pasta è fatta Dominique, quella ragazza è determinata come... come... non
so a chi paragonarla, non ho mai conosciuto una persona con una tale determinazione.
Mentre io, per l'ennesima volta, sono immersa nei miei pensieri, noto che Al e Malfoy si sono messi a chiacchierare tranquillamente e che quest'ultimo è
tornato ad ignorarmi come sempre. La cosa non può farmi che piacere, così immergo il muso in un libro che mi ha regalato la mamma e comincio a leggere.
Come fossero passati solo cinque minuti (quando leggo il tempo passa in fretta) il treno si ferma alla stazione di Hogsmeade e io riprendo le mie cose, uscendo dallo scompartimento con al seguito Al e Malfoy. Appena esco l'aria fresca che ancora sembra contenere le gocce di pioggia del temporale di poco fa, mi riempie i polmoni e io prendo un respiro prima di scendere e buttarmi nella mischia. Salgo su una carrozza con sempre i due vicino a me e comincia a salirmi un po' l'ansia, ma sono comunque molto contenta. Appena la carrozza svolta, vedo Hogwarts. È bellissima. Ho fatto la scelta giusta, non devo avere paura, devo godermi la vita in quel castello e poi mica tutti stanno a pensare a me per tutta la durata delle loro vacanze, si saranno già dimenticati dell'accaduto e io devo poter vivere tranquillamente, osservando Hogwarts e vivendola più che posso. Sorrido istintivamente al pensiero e penso che sono stata davvero una stupida a non volerci tornare, è meraviglioso, tutto questo. Le carrozze si fermano e Al deve darmi un paio di botte sul braccio perchè io mi risvegli dai miei pensieri; vedo Malfoy alzare gli occhi al cielo mentre ci aspetta e gli rivolgo un'occhiata omicida alla quale lui risponde con un'alzata
di spalle.
 
Entriamo in Sala Grande e la McGranitt ci accoglie tutti, annunciando l'arrivo degli allievi del primo anno. Vedo Hugo che osserva i nuovi arrivati con aria di sufficienza, facendosi tutto spavaldo solo perchè è del terzo anno. In questo momento mi verrebbe davvero voglia di raccontare a tutti che quest'estate è andato a piangere da mamma quando si è quasi squarciato un ginocchio cadendo dalla scopa. Sorrido meschinamente e sto progettando di dirlo ad alta voce a tutto il tavolo dei Grifondoro, quando una voce a me famigliare mi urla nelle orecchie < Roooooosieeeeeeee!!!> io sobbalzo e abbraccio la mia migliore amica < Camille! > lei si siede accanto a me e comincia, come sempre a mandare occhiate in direzione di James, che a quanto pare è troppo impegnato a parlare con Fred della nuova finta di Quidditch da lui provata anche solo per prestarle attenzione e rivolgerle un saluto. Lei non sembra minimamente scomposta e rivolge a me il suo sguardo.
< sei bellissima! Ma chi ti ha torturata? > io rido e lancio un'occhiata a Dominique che mi fa l'occhiolino prima di tornare a parlare con Louis.
< la Brown sta già facendo i suoi commenti, ma si vede che le rode da morire!> commenta Camille roteando gli occhi e facendo finire lo sguardo verso una
ragazza tutta boccolosa bionda con gli occhi a palla e l'aria di chi ha unagran puzza sotto il naso.
< le sta bene! > dico io, rivolgendo un po' di attenzione allo smistamento.
< quest'anno smistano la mia sorellina! > mi dice Camille.
< come? Non ne sapevo nulla. Chi è? >
< quella bambina con i capelli biondi lisci ma ehi! È appena salita sullo sgabello! >
Io osservo la bambina e la somiglianza con Camille è davvero sbalorditiva: entrambe sono bionde con dei capelli liscissimi, due occhi da cerbiatto color cioccolato e la pelle molto chiara. Sorrido alla mia amica e osservo la bambina che terrorizzata si mette in testa il cappello, che comincia a parlare
< Geneviev, interessante, Geneviev Halton, sei anche francese... mmm... interessante>
< ma scusa, da quand'è che il cappello si fa gli affari degli studenti? > chiedo a Camille, ma lei mi risponde con un'alzata di spalle, anche se sembra perplessa.
< ti smisterò a... Grifondoro! > il tavolo al quale sono seduta scoppia in un fragoroso applauso e la piccola Geneviev si viene a sedere vicino alla sorella, che applaude contenta.
< ciao, io sono Rose! > dico alla bambina, che mi sorride e mi stringe la mano, ma subito dopo comincia a parlottare con un ragazzino dai capelli castani che deve aver conosciuto sul treno.
 
Dopo che l'ultimo bambino è stato smistato a Tassorosso, finalmente la preside annunci l'inizio del banchetto, ed io ne sono più che felice, dato che non ho pranzato sul treno.
< ehi Rosie > mi dice Camille mentre io mi volto a malincuore, lasciando la forchetta con il pollo nel piatto.
< si? >
< Philip ti sta fissando >
< cosa? >
Mi giro di colpo e lo noto pure io. Philip Baston mi sta fissando e... ho visto male o mi ha appena fatto l'occhiolino? Come sempre quando mi guarda divento tutta rossa e comincio ad osservare con interesse insistente la forchetta ancora posata sul piatto. Poi la riprendo e ricomincio a mangiare.
< cosa credi che vorrà? > chiedo a Camille, e lei mi risponde con un'alzata dispalle.
< forse si è accorto che sei uno schianto > mi dice sogghignando e io arrossisco di nuovo, mentre, un po' speranzosa, mi gusto la cena.
Ora, io non dovrei essere interessata al fatto che Philip mi abbia guardata o non dovrei avere la speranza che lui mi noti perchè è stato un vero stronzo e
non può annullare tutto quello che mi ha fatto passare solo col suo perfetto sorriso, i suoi perfetti capelli biondi e i suoi meravigliosi occhi verde acqua, e solo perchè sono più carina di tre mesi fa. No, assolutamente no.
Ovviamente la parte razionale del mio cervello non fa che ripetersi questo, mentre l'altra, quella delle emozioni non fa che accendere la speranza in me.
Che poi, mi ha solo guardata, perché diavolo dovrei entrare in conflitto con me stessa solo per questo gesto?
Ecco, mi sono di nuovo persa nei pensieri e non ho assistito allo scambio “amichevole” di battute tra Fred e Roxanne che litigano per la quantità dei prodotti dei Tiri Vispi Weasley di zio George.
< lo voglio io il detonatore! > urla Roxy.
< e allora io prendo le pasticche vomitose! > ribatte Fred.
 < ma mi servono per saltare le lezioni! >
< no Roxy papà ha detto che dobbiamo dividere, quindi devi darmi una delle due
cose! >
< scusate > mi intrometto io, assumendo il solito cipiglio Granger da so-tutto-io, che nonostante dia fastidio anche a me, mi viene naturale. < avete dieci
detonatori e venti pasticche. Fate cinque detonatori e dieci pasticche a testa  no?>
Loro mi guardano come fossi una specie di scienziata della NASA che ha appena capito come vivere sulla Luna e tutti contenti se ne vanno, mentre si dividono
la merce.
< Oh Godric! Ma perché devono essere così stupidi? > chiedo, mentre attacco il dolce alla melassa, che è anche il preferito di zio Harry, infatti è lui che me
l'ha fatto assaggiare e da allora ne vado matta.
< perché sono figli di zio George forse? > si intromette James.
< cosa? Io credo che zio George sia il più intelligente della famiglia, voglio dire, ma hai visto cosa ha inventato insieme a zio Fred? > gli rispondo, con la
bocca piena di torta.
< secondo me è la sindrome da primo giorno, a molti succede che diventano
stupidi > dice Camille, guardando James. Da come lo guarda forse spera che lui le dica che ha ragione e che fino ad allora  non si era mai accorto di quanto fosse bella e intelligente e che le chieda di diventare la sua ragazza seduta stante, ma lui si limita a scrollare le spalle, facendo crollare tutto il castello gongolante di Camille, che visibilmente delusa, mi invita subito ad andare in sala comune.
< non posso, devo portare quelli del primo anno al dormitorio Cami, sono prefetto > e indico fiera la spilla sul mio petto. Ok, ora sembro zio Percy,
papà mi ucciderebbe se mi vedesse.
< ok, allora ci vediamo su > mi dice Camille, prendendo sua sorella e il suo amichetto e portandoseli su, togliendo a me il compito di indicargli la strada,
ma tanto meglio, due in meno.
 
Radunare i bambini del primo anno e portarli alla torre di Grifondoro è stata un'impresa. Ogni piano me ne perdevo almeno tre, che erano rimasti a vedere
come si muovevano i quadri o si erano bloccati davanti a qualche fantasma o peggio, erano rotolati giù dalle scale perché quelle improvvisamente avevano
deciso di cambiare direzione. Per chi non c'era abituato, ad Hogwarts era davvero difficile orientarsi, ma col tempo anche loro si sarebbero ambientati.
Raccolti uno o due bambini dal falso gradino del quarto piano, presi per le orecchie un altro paio perché stavano prendendo a calci il quadro dei poveri frati ubriaconi che si erano riparati sotto il tavolo, e radunati altri cinque che si erano persi, arrivo alla torre, gli do le indicazioni e mi accascio su una poltrona della sala comune, quando vedo Gregory Finnigan, il mio compagno di classe prefetto che mi avrebbe dovuto aiutare a radunare le pesti e portarle qui, entrare dal ritratto ridendo furiosamente. Così mi alzo in piedi e mi piazzo davanti a lui, che per tutta risposta smette di ridere, deglutisce rumorosamente e mi fissa terrorizzato.
< lo sai che ho dovuto portare quei ragazzini qui da sola e momenti ne perdevo cinque? > gli chiedo, con un sorrisetto stampato in faccia, mentre mi gongolo
nel suo terrore.
< R-Rosie io... >
< TACI FINNIGAN! > gli urlo e il poveretto si fa piccolo piccolo. Adesso né i tuoi muscoli né i tuoi occhioni nocciola e né i tuoi capelli color sabbia ti salveranno Finnigan! Penso io, mentre gli giro intorno, con il solo scopo di farlo tremare.
< LA PROSSIMA VOLTA TI AFFATTURO! > gli urlo, e lui annuisce così forte che credo gli si possa staccare la testa da un momento all'altro. Io prendo la
borsa sul tavolo, gli rivolgo un'ultima occhiataccia e salgo su per il dormitorio femminile, dove Camille mi sta già aspettando.
 
È proprio come l'avevo lasciato circa tre mesi fa: i bauli aperti ai piedi del letto a baldacchino rosso e oro, la bacchetta sul tavolo, un libro sul comodino. Camille deve aver sistemato già tutto. La vedo seduta sul suo letto e la ringrazio mentre lei mi sorride. Poco dopo entrano le nostre compagne di stanza: Alice Paciock, altra mia
migliore amica, ma che non ho visto al banchetto perché mi aveva detto che sarebbe arrivata più tardi e che l'avrebbe accompagnata il padre, che insegna
erbologia qui a Hogwarts; Clodette Ryerson, una ragazza abbastanza odiosa, la solita tutta tette e niente cervello e la Brown al suo seguito, che come al solito sta ripetendo alla sua amica dalla testa vuota, per l'ennesima volta, che ha preso il cognome di sua madre perché non conosce il padre. Le due oche ci rivolgono uno sguardo di sufficienza che per loro è sinonimo di “ciao mi stai davvero antipatica” e si mettono sul letto di una delle due, chiudendo le tende, iniziando a parlottare.
< allora Rose? Tutto bene? > mi chiede Alice in tono generale, ma so che si riferisce alla figuraccia dello scorso anno.
< si Alice, tu? > lei annuisce come a voler dire che sta bene e poi mi rivolge uno sguardo eloquente, indicando la tenda dove le oche si erano nascoste. Io faccio cenno di no con la testa ma lei non capisce il mio segnale, così la trascino in bagno e trascino anche Camille, chiudo la porta e lancio il Muffliato, utile incantesimo che mi ha insegnato zio Harry e per il quale non smetterò mai di ringraziarlo abbastanza.
< allora? > mi chiede Alice, il volto infiammato dalla curiosità.
< allora niente. Ero tentata dal non tornare più ad Hogwarts ma tutto è filato liscio come l'olio, e a dir la sincera verità nessuno sembra ricordare più quello che è successo l'anno scorso e... >
Alice mi lancia un altro sguardo, spingendomi a continuare.
< oggi Philip mi stava fissando >
< ma Rose! Lui è uno stronzo! Tu non... non avevi detto che non volevi più aver niente a che fare con lui? >
Io sono in procinto di rispondere ma Camille lo fa per me.
< in realtà lei è ancora cotta! > dice mentre io le do uno schiaffo sul braccio.
< Camille! >
< che vuoi Rose? È così! >
Alzo gli occhi al cielo rassegnata ed esco fuori dal bagno, con l'intento di mettere il pigiama e andare a dormire, ma le oche fanno una confusione assurda
così lancio un bell'incantesimo insonorizzante e mi raggomitolo sotto le coperte. Sono davvero tornata ad Hogwarts! E non ho ancora fatto figuracce! È
un record. Sono convinta che non avrei resistito a casa a studiare con mamma e maledico il mio cervello per aver solo lontanamente pensato di non tornare più
in questo castello. Questa d'altronde è casa mia e tutto tornerà alla normalità, tutto come sempre.

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Capitolo 2
*** A truce! ***


A truce!

Sono tornata ad Hogwarts da solo una settimana eppure mi sembra di non averla mai lasciata, di non aver vissuto un’estate alla Tana con James che staccava le teste agli gnomi tutto il tempo, il che tra parentesi, è veramente disgustoso. Sono molto contenta di come stanno andando le cose, io e Al siamo più uniti che mai come al solito e Philip Baston continua a fissarmi anche se io cerco di mantenermi a distanza perché sinceramente non ho ancora capito cosa vuole, ma una mezza idea me la sono fatta. L’unica cosa strana di tutta la settimana è il comportamento di James. Beh, so che è sempre stato protettivo ma è da quando sono uscita da Villa Conchiglia che mi perseguita. L’altro giorno, ad esempio, stavo dando i compiti a Grant Howards, un mio compagno di classe e lui ha fatto una battuta sulla McGranitt molto divertente così mi sono messa a ridere e cos’è successo? È arrivato James tutto arrabbiato e mi ha trascinato via dicendo che io “stavo flirtando con quel tizio là”. A me non sembra un comportamento normale, voglio dire, va bene essere protettivi ma c’è un limite a tutto giusto?

Comunque James non è l’unico a comportarsi in maniera anomala. Infatti ho sorpreso Malfoy a fissarmi l’altro giorno, mentre ero nella sala comune dei Serpeverde (si io e Al andiamo di casa in casa) e la cosa mi inquieta parecchio. La risposta più ovvia è che mi ha sempre visto come la cugina bruttarella di Al mentre adesso non sono più quella di prima, magari è sorpreso dal cambiamento. Si deve essere così, d’altronde io e Malfoy ci ignoriamo il più possibile, altrimenti ci scanniamo. Meglio ignorarsi perché quando litighiamo buttiamo giù tutto il castello. Che poi non è proprio un litigio. I fidanzati litigano, gli amici litigano, i genitori e i figli litigano, no, la nostra è una vera e propria guerra occulta e non dichiarata e non sto esagerando! Ok, forse un po’ si, ci punzecchiamo o ci affatturiamo appena possiamo o meglio, appena ce ne presenta l’occasione, ma deve essere un motivo che regga, non siamo di quelli che si uccidono solo perché l’altro “sta respirando troppo rumorosamente” per intenderci, no, noi litighiamo per le cose serie. Come il Quidditch. Quella è una cosa serissima. Io sono nella squadra di Quidditch di grifondoro come cacciatrice e non scambierei quello sport per nulla al mondo, neanche per Philip Baston e diciamocelo il portiere dei grifondoro è davvero un bel ragazzo. Comunque, il Quidditch è un po’ la mia ancora di salvezza, la mia valvola di sfogo, la mia area zen della pace, insomma è qualcosa della quale non posso fare a meno. 

Oggi ho una noiosissima lezione di storia della magia con i serpeverde, beh potrò chiacchierare con Al. Ecco, io sono una tipa studiosa ovviamente, la mia mamma mi ha insegnato tutto quello che poteva prima che venissi ad Hogwarts e per quello che poteva intendo quello che un’undicenne può voler apprendere, ma da quando ho cominciato la scuola quindi cinque anni fa, trovo che sia molto meglio delle lezioni della mamma e da sua degna figlia ho ottimi voti in tutte le materie, ma vacillo in storia della magia, sinceramente non so come faceva mia madre a non addormentarsi quando Ruf cominciava i suoi monologhi. Entro in classe e trovo che… che l’unico posto libero è quello vicino a Malfoy perché Al si è seduto vicino a Zabini chissà perché.

< che c’è Malfoy? Mio cugino ti ha scaricato finalmente? > chiedo, mettendomi seduta vicino a lui e tirando fuori i libri dalla borsa.

< simpatica Weasley, comunque no, non mi ha scaricato è solo che Zabini voleva parlargli di non so che cosa… >

< ah capito > so già che la lezione sarà più noiosa del solito se non posso nemmeno parlare con Al.

< allora Weasley, ho visto come ti osserva Baston, ti mangia praticamente con gli occhi > mi dice Malfoy d’improvviso. Io lo scruto attentamente cercando di capire se ho sentito bene. Ha appena fatto un commento sulla mia vita sentimentale? È per caso in cerca di guai?

< beh… sinceramente non so proprio di cosa tu stia parlando né perché tu te ne stia interessando Malfoy > rispondo seccamente.

< dai è evidente! È cristallino come l’acqua! >

< come l’acqua delle pozioni di Lumacorno vorrai dire perché io ancora non ci ho capito niente. Insomma, l’anno scorso mi ha trattata come una pezza da piedi e quest’anno mi lancia occhiate ambigue cosa dovrei pensare secondo te? >         Un momento… sto davvero parlando con Malfoy dei miei problemi sentimentali? Beh, allora sto messa male, anche se lui sembra vagamente interessato ed infatti mi risponde.

< beh, noi maschi siamo fatti così. Cioè, non possiamo dire che lo scorso anno eri proprio uno schianto > (occhiataccia da parte mia ) < ma guardati ora. Non sei più la cuginetta sfigata di Albus Potter, non sei più la secchiona figlia di Ron e Hermione Weasley, sei diventata Rose, hai preso una tua identità e non ti nascondi più dietro a tutti quei libri a un paio di occhiali e a qualche chilo di troppo. Sei cresciuta >

Sono davvero colpita. Il suo discorso mi ha illuminata d’improvviso e so che sta dicendo una cosa giusta. Philip non mi notava non tanto per il fatto che ero brutta ma perché non ero me stessa. Comunque, questo discorso con Malfoy si fa via via più strano, perché dovrei aprirmi con lui?

< si forse hai ragione > mi limito a dire, ma lui mi guarda come se avessi appena detto qualcosa in serpentese.

< un momento… mi hai dato ragione? > chiede scettico, alzandosi improvvisamente in piedi e aprendo le mani in un gesto teatrale.

< ho detto forse Malfoy non montarti la testa! > dico, ma sulla bocca mi si dipinge un piccolo sorriso. Godric ma che cosa mi sta succedendo?

< beh questo giorno è da ricordare, Rose Weasley che mi da ragione! È un momento epico! >

Io gli do una pacca sul braccio e gli dico < sta zitto e siediti, Ruf è appena arrivato > ma continuo a ridere.

 La lezione dura molto di più di quanto mi fossi mai aspettata, o forse sono io che credo sia durata un’eternità perché facevo fatica a tenere le palpebre aperte.

Appena esco dall’aula vedo che Al ha finito di parlare con Zabini, ma è impegnato in una “conversazione poco amichevole” con una ragazza. In realtà non è una ragazza qualunque è Angel Skylen e lei ed Al si odiano dal primo giorno che si sono incontrati sul treno. Non si sa per quale assurda ragione non si stiano simpatici ma è un po’ come me e Malfoy anche se io e il platinato qualche volta riusciamo a convivere, anzi più di qualche volta. Diciamo che prima ho detto una piccola bugia perché non è che ci odiamo veramente, è vero però che il nostro rapporto è strano non siamo né amici né nemici, a volte ci ignoriamo, a volte ci facciamo la guerra e salta giù tutto il castello ma ci sono delle volte nelle quali sembriamo stare pacificamente l’uno in compagnia dell’altro, insomma è qualcosa di veramente strano ma a me sta bene così, non farei mai un passo avanti, vale a dire diventare sua amica o uno indietro, diventare sua nemica perché non so nemmeno io che cosa voglia dire non urlargli più contro o non parlargli proprio più. Comunque, tornando ad Angel  lei, come dice il suo meraviglioso nome, è bionda con gli occhi azzurri, un classico per una che si chiama come un corpo sceso direttamente dal cielo. Al non ha mai negato che sia una ragazza bellissima ma non ha mai pensato a lei in quel senso perché si detestano troppo. Angel ha schiere di ragazzi ai suoi piedi ed è una corvonero quindi è molto intelligente oltre che bella.

Lei ed Al stanno litigando in questo momento dopo che si sono incontrati in corridoio, ma non capisco il motivo della lite. Mi avvicino ma non molto perché ogni loro litigio va a finire con uno di loro due in infermeria con un aspetto molto simile a una delle simpatiche creaturine di Hagrid. Malfoy si avvicina cautamente come me e assistiamo ad una parte dello scontro.

< guarda Potter che sei tu che mi sei venuto addosso! > sta dicendo Angel.

< ah si? E che ne sai? Ci siamo scontrati punto e basta non si sa chi si è scontrato prima con chi! >

Avrei dovuto immaginarlo. Litigano per ogni sciocchezza anche la più futile, come questa appunto.

< dici che la smetteranno mai Weasley? > mi chiede Malfoy all’improvviso.

< sai una cosa? Credo proprio di no. E credo anche che ci superino di gran lunga >

< non ne sarei così sicuro, la nostra guerra occulta è sempre in atto no? E quando si scatena succedono cose brutte per entrambi  >

< che cosa vorresti dire con questo? >

< che a volte penso che questa nostra guerra non dichiarata sia una stupidaggine. Insomma, perché dobbiamo sempre litigare? >

Ok, la cosa si sta facendo davvero strana. Non c’è un motivo per cui noi litighiamo lo facciamo e basta perché non siamo fatti per vivere in rapporti totalmente amichevoli o almeno pacifici.

< è nel nostro DNA! > rispondo.

< che cosa c’entra il DNA? > mi chiede lui.

< c’entra che siamo geneticamente incompatibili anche solo per ignorarci totalmente o essere totalmente amici > rispondo piccata.

< sai che c’è? Comincio a credere che tu abbia davvero ragione! > mi risponde arrabbiato, prima di andarsene. Ma che gli ha preso? Non è che ci ho capito tanto dal suo discorso contorto, sembrava quasi volesse dirmi qualcosa dietro a tutte quelle parole, come se volesse diventare mio amico magari… ma no, noi non siamo assolutamente compatibili per essere amici, dobbiamo litigare ogni tanto, in mezzo ai momenti pacifici sennò non stiamo in pace con noi stessi. O almeno questo vale per me, non so per lui.

Mentre io rimugino sul comportamento di Malfoy Al ed Angel hanno appena finito di litigare e come al solito lei se ne è andata indignata. Meglio, posso parlare con mio cugino.

< allora Al? Il solito litigio? > chiedo.

< si ma questa volta sembra diverso. Era strana, sembrava come si sforzasse di urlarmi contro, come stesse recitando e sai che sono bravo a capire quando uno finge o si sta comportando normalmente >.

Sono molto incuriosita dal comportamento di Angel, non è da lei fingere o meglio, sforzarsi di litigare con Al perché è una cosa che gli riesce praticamente naturale.

< quindi tu credi che nasconda qualcosa? > domando ad Al.

< si >

< e non vuoi scoprirla? >

< perché dovrebbe importarmi? Insomma noi non ci sopportiamo seppure lei…. Si voglio scoprirla > ammette infine. Lo so che in fondo lui non odia Angel  ed è per questo che vuole scoprire cosa le succede. Poi si sa, a volte dall’odio nasce l’amore…  ok, questa potevo risparmiarmela era solo una battuta, niente di realmente fondato.

Io e Al ci salutiamo in Sala Grande e mentre lui si va a sedere al tavolo dei serpeverde io raggiungo quello di grifondoro dove Alice e Camille mi stanno aspettando già da un po’.

< ehi. Come mai ci hai messo così tanto? Pensavamo che avessi inscenato la solita battaglia con Malfoy > mi dice Alice.

< oh, no… Albus ed Angel. Sono loro il problema, stavano litigando come al solito ma sembra che stavolta lei non volesse davvero farlo, Al ha detto che era come se si sforzasse di litigare con lui > e mentre parlo lancio un’occhiata al tavolo de corvonero dove Angel sembra un po’ stordita effettivamente e sta parlando distrattamente con un suo compagno di classe che le fa la corte da non so quanto tempo, credo dal primo anno.

< strano. Angel non dovrebbe trovare difficoltà a litigare con Albus > dice Camille < è come per te un compito di qualsiasi materia che non sia storia della magia. Una passeggiata >

< lo so infatti Albus vuole scoprire che le prende. In fondo so che non la odia proprio… >

< posso dire il mio parere? > interviene Alice.

< fai pure, tanto oramai il dibattito “cosa disturba la quiete di Angel Skylen” è aperto.  Oh, sembra addirittura un titolo di giornale… potrei fare la giornalista eh? >

< ehm… si Rose > dice Alice guardandomi perplessa. Sono abituate ormai alle mie uscite folli ma ne rimangono comunque sorprese ogni volta. < comunque > continua Alice < secondo me ad Angel piace Albus>

< si, probabile che…. Aspetta un momento! Che cosa hai detto? > chiedo, con la  bocca spalancata. Ha davvero supposto quello che c’è di più impossibile sulla terra a parte che io mi innamori di Malfoy?

< dicevo che ad Angel piace Al. Il fatto che non voglia litigare con lui è un segno  e anche quello che sembra turbata perché è confusa dei suoi sentimenti > spiega Alice.

< Godric, Alice! È assurdo! Ogni persona sana di mente non crederebbe che… >

< infatti Ali non ha la mente sana vero? > interviene Camille, facendoci ridere e facendomi temporaneamente dimenticare l’assurdità sparata da Alice.

La Sala Grande è come al solito gremita di gente eppure è strano come la mia attenzione possa focalizzarsi su una persona in particolare: Philip Baston. Lui non è stato proprio il più incredibile gentleman della Terra ma è comunque un bravo ragazzo e bello se è per questo… comunque, per ora ci sono solo occhiate furtive tra noi, niente di che, ma io mi vergogno troppo per fare qualunque cosa, sia questa chiedergli di uscire o semplicemente dirgli ciao, perché la figuraccia dello scorso anno è ancora viva dentro di me e non riuscirò a liberarmene facilmente.

< Rose? > Camille mi riscuote dai miei pensieri ed io la guardo con ancora l’espressione sognante stampata sulla faccia.

< si? > dico.

< beh, noi andiamo su in dormitorio vieni? >

< si Cami, aspettatemi su arrivo tra poco >

Mentre Alice e Camille si allontanano io finisco il mio dolce alla melassa e prendo la borsa. Sto per uscire dalla Sala Grande quando sento qualcuno che mi trascina dietro una colonna. Provo ad urlare ma mi tappa la bocca. Mi giro per vedere chi è e…. Philip Baston?

< ma sei scemo? Ti rendi conto che mi hai fatto prendere un colpo? > urlo, dopo che lui mi ha mollata e adesso si sta grattando la nuca con aria colpevole.

< scusa volevo parlarti > dice.

< e certo! Ma non avrai nessuno con cui parlare se continui così perché potrei morire d’infarto! >

< scusa… è che non sapevo come parlarti in privato >

< va bene cosa vuoi dirmi? >

< ecco io… volevo invitarti ad Hogsmeade >

Un momento… l’ha detto? L’ha detto? Oddio allora le mie supposizioni erano esatte! Lui è interessato a me! Che bello…. Sono felicissima, salterei dalla gioia ma in questo momento non mi sembra la cosa più adatta, così riprendo compostezza e rispondo con tono tranquillo anche se le mie guance vanno in fiamme ed ho un sorriso da ebete sul viso.

< ehm… ok, sono contenta di venire con te ad Hogsmeade e scusa per come ti ho trattato prima, mi sono spaventata > dico. Certo che sono originale eh? Una volta Dominique mi ha detto che i ragazzi vanno fatti penare ma non le do retta, lei è alquanto precoce in compenso e devo dire che grazie alla sua bisnonna Veela ha tutti i ragazzi ai suoi piedi, beh… magari non proprio tutta la popolazione maschile (dato che la maggior parte sono suoi cugini o suo fratello) di Hogwarts ma l’80% si, anche quelli fidanzati. È assurdo.

< oh, non preoccuparti, avrei dovuto immaginare che se ti avessi trascinata qui dietro e ti avessi tappato la bocca ti saresti spaventata… allora, ci vediamo sabato prossimo al portone d’ingresso alle 10.00 ok? Ti aspetto >

< certo >

Se ne è andato. Sono qui da cinque minuti ma lui se ne è già andato da tre eppure sono incredula, ma… un momento, non può essere che è tutto un piano per farmi fare un’altra  bella figura? Non la reggerei credo… ma no, questa è la mia grande opportunità e niente o nessuno potrà distogliermi dal mio obbiettivo.

< Weasley! >

Ecco, ho parlato. Ma perché non mi sto mai zitta neanche nella mia testa? Perché?

< che vuoi Malfoy? >

< alla fine hai capito che cosa provava Baston no? Ho ascoltato tutto > dice. Non so perché ma il fatto che lui sappia di questa cosa mi infastidisce.

< e quindi? >

< quindi il tuo enigma è risolto, e anche il mio credo… > dice, aggrottando la fronte.

< il tuo? Cosa c’entri tu? > chiedo. La cosa si fa interessante… cos’avrebbe lui a che vedere con questa storia? Ha forse un segreto nascosto che riguarda Baston o peggio… me?

< mah, nulla… cose mie > risponde vago, ma vedo che arrossisce.

< no, tu adesso me lo dici! Senti… si può sapere che ti prende? Oggi sei davvero strano! > dico.

< io? No… figurati! Perché dovrei essere strano? >

< non so… forse perché sei scappato mentre stavamo discutendo! >

< e che vuol dire? Mi stavi annoiando e me ne sono andato Weasley! >

< chissà perché non ti credo… >

< fai come vuoi > dice, ma trovo ancora che abbia qualcosa da nascondere.

< io vorrei riprendere il discorso di oggi invece > dico, mettendo le mani sui fianchi, assomigliando molto a nonna Molly.

< d’accordo. Di cosa vuoi parlare esattamente? > mi chiede.

Ma guarda te come mi sono ridotta. Qui a parlare con Malfoy… Baston deve avermi mandato in tilt il cervello.

< tu hai detto che la nostra guerra è inutile e che non può essere neanche considerata tale… perché? >

< perché trovo che sia vero. Andiamo Weasley, io e te ci ignoriamo la maggior parte del tempo, a volte però sembra che possiamo discutere normalmente come due conoscenti almeno mentre a volte litighiamo di brutto e buttiamo giù tutto il castello, a te sembra proprio una guerra questa? >

Ora che mi ci fa riflettere ha ragione. Insomma, una guerra è quando due persone stanno costantemente agli antipodi no? Che non si possono vedere, non riescono a stare vicini… invece la nostra è più una battaglia ad intermittenza… non è una cosa continua, e di sicuro non faccio fatica a stargli vicino.

< trovo che questo discorso sia un po’ banale in effetti, ma ci vuole un chiarimento, e per la seconda volta in un giorno, Malfoy, ti dico che hai ragione >

Il suo viso si apre in un bel sorriso e io… aspetta, ho detto bel? No è il solito ghigno made in Malfoy.

< ok. Bene, allora tregua? Voglio dire, la smettiamo di litigare? Possiamo ignorarci beatamente senza attaccarci e demolire mezza Hogwarts perché sai che quando ci arrabbiamo l’effetto è distruttivo >

Non so perché ma questa cosa mi fa ridere e quindi abbozzo un sorriso, reprimendo le risate, non voglio che lui sappia che ho trovato divertente quello che ha detto.

< ok. Facciamo questa tregua > ci stringiamo la mano e poi, senza salutarci, andiamo ognuno per la nostra strada.

Salgo su in camera e racconto tutto a Camille e Alice di Baston, mentre tralascio la chiacchierata con Malfoy perché sento che devo tenermela per me. Loro non sono proprio contente del fatto che abbia accettato di uscire con Philip.

< Rose, sai che lui è… insomma non potrebbe essere un trucco? > mi dice Alice.

< ci ho pensato sai… ma ho anche pensato che questa è la mia opportunità… magari lui mi ha vista per quello che sono >

Alice e Camille mi guardano scettiche ma poi se ne vanno a dormire e io, mentre mi raggomitolo sotto le mie coperte, ripenso alle parole che Malfoy mi ha detto questa mattina. È vero, sono diventata Rose e Philip se ne è accorto, tutti se ne sono accorti, persino Malfoy. E in fondo penso, che alla fine di tutto, è stato giusto venire a patti con lui, che è stata giusta questa tregua.

  §

Salve a tutti voi… ho scritto questo capitolo dopo il disastro e devo dire che ne sono soddisfatta. A dir la verità mi ero un po’ stufata di vedere Rose e Scorpius come due persone che si odiano, quindi, anche se c’è competizione perché hanno comunque dei caratteri opposti, io ho ritenuto che una tregua sia l’ideale. Non devono per forza odiarsi no? Possono convivere pacificamente e chissà, magari da cosa nasce cosa….

 

prossimo aggiornamento: 30/10/2011

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Capitolo 3
*** Just a silly love potion ***


Just a silly love potion

Dopo la tregua con Malfoy mi sento meglio perché so che questo significherà la fine dell’angoscia del povero Al. Diciamo che mio cugino ha sempre sopportato il mio strano rapporto con Malfoy ma una volta abbiamo litigato di brutto perché non ce la faceva più a sentire le nostre frecciatine, o ad accompagnarci in infermeria, è da li, circa dal terzo anno che io e Malfoy ci ignoriamo o conviviamo pacificamente litigando solo qualche volta. Ora, Al non dovrà più preoccuparsi. A proposito, pensi del diavolo e spunta… spunta il diavolo no? Non ho mai capito perché in questo detto babbano si dica “spuntano le corna” se parlo del diavolo spunta il diavolo, insomma… beh, lasciamo stare, comunque Al mi sta chiamando dall’altro lato della Sala Grande per andare a fare colazione al tavolo dei serpeverde. Non vado spesso a mangiare lì a dir la sincera verità, è completamente diverso dal tavolo al quale siedo sempre. Infatti dai grifondoro l’atmosfera è più o meno questa: gente che si strozza, gente che ride a crepapelle, gente che cade chissà come dalla panca, gente che lancia cibo, polli volanti… ; mentre al tavolo delle serpi è tutto molto più austero. Le cose saranno pure cambiate dopo la guerra ma quella casa è comunque di appartenenza a coloro che prediligono la compostezza alla… beh, non so come definire le persone del tavolo dei grifondoro, le serpi le giudicherebbero dicendo che sono incivili, ma io credo di no.

Dopo questa brillante spiegazione, alla fine mi siedo vicino ad Al e Malfoy. < sapete ragazzi? > dice Al < sono contento che non vi scanniate più > Oh bene, adesso comincia col solito discorsetto alla A.S. Potter e addio colazione in pace.    < voglio dire, ora non dovrò più preoccuparmi di portare uno di voi due in infermeria no? >

< ah, ah… > mugugno.

< ehi ma mi state ascoltando? > chiede Al.

< si amico, continua a parlare > dice Malfoy che ha tutta l’aria di voler tornare a dormire.

< nottataccia Malfoy? > chiedo. Lui si limita ad annuire e a tornare ad attaccare la brocca del caffè che oramai sembra rimanere la sua unica speranza.

Dopo un quarto d’ora di colazione in completo silenzio ( che non è stata una cattiva idea almeno mi sono risparmiata Camille e il suo monologo su James) mi alzo, saluto Al (Malfoy è tutt’ora addormentato con la faccia nei cereali) e mi dirigo a lezione. Oggi è venerdì. Quindi questo implica che domani sia sabato. E che dovrò uscire con Philip. E che… Oh mio dio! Come mi comporto con lui poi? Cioè non è che abbia molta esperienza in fatto di relazioni sentimentali. Ok, credo sia il momento di spiegare perché la Brown mi odia tanto. Circa un anno fa, quando l’oca stava con Derek Thomas del sesto anno di grifondoro, le cose tra loro avevano cominciato a prendere una brutta piega già da nemmeno due settimane che stavano insieme. Litigavano in continuazione perché lei voleva più attenzioni e lui non poteva per via dei compiti e gli allenamenti di Quidditch. Così mi ritrovai a parlare con lui, un giorno, sui gradini del dormitorio maschile di grifondoro: mentre scendevo dalla camera di James l’avevo trovato lì che si massaggiava la testa e mi sono seduta accanto a lui. Mi ha cominciato a raccontare dei problemi con la Brown, del fatto che lo stressava eccetera, eccetera…. Dopo un po’ di tempo, quindi circa un mese nel quale parlavamo sempre più spesso, lui mi aveva dato il mio primo bacio. Non ho mai saputo perché lo ha fatto dato che ero bruttina e grassottella ma evidentemente deve essere stato perché con me si sentiva di poter parlare. Morale della favola la Brown lo ha scoperto e prima ha mollato lui e poi ha bramato vendetta contro di me. Derek mi ha detto che mi aveva baciata in un momento di sconforto e io non ci sono rimasta poi così male stranamente, perché comunque mi ero accorta che eravamo solo amici. Dopo mi è cominciato a piacere Philip e la Brown lo ha scoperto perché mi ha sentita parlare con Camille. Ecco spiegato il fattaccio.

Comunque, tornando al discorso di prima, con Derek c’è stato solo un bacio, beh, forse più di uno, ma non avevamo una relazione seria e non so come ci si comporta in questi casi perché so che Philip ha già avuto delle ragazze e non voglio che mi consideri come una sciocca. Mentre mi frullano in testa tutte queste preoccupazioni mi accorgo di essere arrivata nell’aula di pozioni di Lumacorno. Il professore è già lì insieme a qualche studente e mi sorride radioso. Beh, non fa che elogiare me e Al, almeno nella nostra classe ma so che lo fa con tutti gli altri cugini Weasley e con James e Lily.  Dopo un po’ entrano Camille e Alice che si mettono sedute al banco prima del mio. Siamo in tre quindi cerchiamo di alternare dato che questa lezione, storia della magia e trasfigurazione ce l’abbiamo con serpeverde quindi io posso stare vicino ad Al. Mi sbagliavo. Al è entrato e si è seduto vicino a Zabini di nuovo, così a me tocca Malfoy.

Potrei fargli esplodere il calderone…. No, calma Rose, tu hai stipulato una tregua e la devi rispettare. Beh, ma in onore dei Tiri Vispi… un dispettuccio…. Ma alla fine vince il mio buonsenso e lascio stare.

< bene ragazzi > comincia Lumacorno < oggi prepareremo l’amortentia ed è ovvio che tutti sappiate cos’è! > trilla allegro.

< professore > dico.

< si signorina Weasley? >

< mi scusi ma l’amortentia non è una pozione che si prepara al sesto anno? > chiedo.

< oh, si. Ma avevo così tanta voglia di farvela preparare che non posso aspettare un anno intero. D’altronde per lei non dovrebbe essere difficile no? >

Eccome se è difficile. Sono qui da un quarto d’ora e sto ancora cercando di decifrare le istruzioni. Ma… ah, ecco, avevo il libro messo al contrario. Ma che mi prende? Di solito non sono così stupida! Malfoy mi guarda sorpreso e poi comincia a ridere sotto i baffi. Io gli faccio la linguaccia e torno a mescolare la pozione.

Dopo un’ora e mezza le nostre pozioni sono pronte e perfette. Beh, almeno per quanto riguarda me e Malfoy, per gli altri un po’ meno: Finnigan ha fatto esplodere il suo calderone; la Brown ha fatto uscire dal paiolo una sostanza gialla viscida che sembra viva perché si muove compatta per tutta l’aula; Al sembra essere riuscito abbastanza bene ma il calderone della Nott che si trova due file avanti a lui sembra una specie di massa informe.

Ad ogni calderone Lumacorno lancia gridolini eccitati o mugolii sconfortati e quando arriva al mi calderone, che è l’ultimo, rimane molto soddisfatto.

< bene, adesso vorrei che prendeste un po’ della vostra amortentia… > sta lanciando uno sguardo al calderone di Finnigan < o ve la fate prestare da qualcuno che è riuscito a farla, ed esaminiate gli odori , la prossima settimana dovete dirmi che odori sentite. Bene ora andate, sta per suonare la campanella >

Prendo le mie cose, la boccetta con il filtro ed esco dall’aula.

< allora… interessante questo compito! > dice Malfoy

< ehm… già > sinceramente non so che rispondere, va bene la tregua ma non credo che sia già ora di parlarci.

< che cos’hai adesso? > chiede.

< ah. Antiche rune con i tassorosso, tu? >

< erbologia con i corvonero >

< ah. Io sono arrivata > dico, indicando la porta dell’aula di antiche rune.

< ok. Beh, ci si vede > dice Malfoy.

< si > rispondo.

Entro in classe e mi siedo vicino a Camille perché Alice non frequenta antiche rune ma babbanologia. Si prospetta una lezione faticosa, vedo già delle esercitazioni da compilare sul tavolo del professore…

 

 

Nel complesso è stata una giornata abbastanza pesante, dopo antiche rune erbologia, aritmanzia e cura delle creature magiche, dove Hagrid ci ha fatto portare a spasso gli schiopodi, con il risultato che ho dovuto riparare la divisa quattro volte e mi sono ustionata una gamba. Sono distrutta così mi faccio una doccia e quando esco vedo che Camille e Alice sono sedute sul mio letto e mi fanno cenno di avvicinarmi.

< che c’è? > chiedo perplessa.

< beh domani è il grande giorno no? > dice Camille.

< ah si? Credevo non foste molto contente all’idea che uscissi con Philip >

< beh ci abbiamo ripensato, in fondo noi vogliamo il tuo bene no? E poi Philip ha degli amici così carini, io potrei trovarmi un fidanzato > dice Alice

< ed io potrei far ingelosire James sperando che finalmente si accorga di me > conclude Camille.

Queste due sono sclerate. Fino a ieri mi davano contro perché non dovevo uscire con Baston e adesso vogliono assolutamente che ci esca?

< siete delle opportuniste > dico. Ed è vero. Loro mi stanno sfruttando per i loro meschini fini.

< ma dai, è per questo che ci vuoi bene no? > dice Alice. Beh, in parte è vero.

La serata passa così, tra battute e pettegolezzi e non mi accorgo neanche di quando mi addormento, so solo che mi sveglio, e mi accorgo che è davvero arrivato il giorno che aspettavo da mesi: oggi esco con Philip Baston.  

Alla fine, dopo una preparazione da guinness dei primati, sono pronta: ho legato i capelli in una coda, ho indosso un paio di jeans e due stivaletti scamosciati bassi, una camicetta bianca, un giacchettino di pelle beige e un velo di trucco. Posso dirmi soddisfatta, almeno mi ha invitata all’inizio della stagione così non fa tanto freddo ed evito di imbacuccarmi fino agli occhi.   

Scendo le scale di corsa perché sono già in ritardo di cinque minuti e lui è lì che mi aspetta e mi sorride radioso, bellissimo con quella felpa dello stesso colore dei suoi occhi.

< sei bellissima > mi dice. Io arrossisco come una scema e mugugno un < grazie > prima di avviarmi con lui per la strada che porta ad Hogsmeade.

< allora… come mai non ti vedo più litigare con Malfoy? > mi chiede a bruciapelo.

Che cosa? Ma che c’entra adesso Malfoy? Ma come gli è venuto in mente di farmi una domanda sul platinato come? È assolutamente… sconfortante! Parlare di Malfoy al nostro primo appuntamento! Ma perché devo essere così sfigata? Comunque, mi tocca rispondere.

< oh, abbiamo stipulato una tregua. Per Al, sai, si era un po’ rotto di sentirci litigare > dico.

< ah, capisco, ma ora siete amici? > chiede.

Oh Godric ma vuoi finirla? Questa conversazione sta assumendo una piega decisamente anomala.

< oh, no. Non credo che io e Malfoy potremmo mai diventare amici. Ma perché mi fai tutte queste domande? > beh, non ce la facevo più a tenermelo dentro dovevo chiederglielo.

< niente, è solo che… ecco… > è diventato tutto rosso, che cosa diavolo starà pensando?

< andiamo Philip! > dico.

< io avevo paura che tra voi ci fosse qualcosa > ammette.

Un momento? Ho davvero sentito quelle parole? Si, l’ho sentite e adesso sto ridendo come una matta per strada mentre lui mi guarda perplesso. Giuro, non riesco a smettere! Ma come ha potuto pensare una cosa del genere? Io e Malfoy insieme? È già tanto che abbiamo stipulato una tregua figuriamoci metterci insieme! Oddio…..

Riesco a calmarmi solo dopo cinque minuti ma ho le lacrime agli occhi mentre Philip sembra offeso. Beh, se lo merita che gli sono scoppiata a ridere in faccia,  ha detto che tra me e Malfoy c’è qualcosa.

< scusa Philip, ma l’hai detta grossa > dico.

< ah. Quindi era un’assurdità? > chiede.

< un’assurdità? La più colossale di tutte? Io e Malfoy? Mph! >

< ah, scusa se ho insinuato una cosa sbagliata, ma sai, a volte non penso molto prima di parlare, era una mia preoccupazione e sono contento che sia infondata > afferma.

< beh, non preoccuparti. Guarda, siamo arrivati, ti va una burrobirra? > chiedo. Lui annuisce ed entriamo insieme ai Tre Manici di Scopa. Godric! C’è già un sacco di gente. Vedo Camille e Alice con due ragazzi dello stesso corso di Philip, probabilmente hanno attaccato bottone con la scusa che conoscevano un loro compagno, infatti mi fanno l’occhiolino e mi invitano a sedermi ad un altro tavolo. Opportuniste. L’ho già detto? Beh, è vero.

Ci sediamo ad un tavolo un po’ lontano da Camille e Alice e prendiamo due burrobirre.

C’è un po’ di imbarazzo tra noi, forse perché dopo l’argomento Malfoy non sappiamo di che parlare…

< allora > comincio io, attaccando a parlare della cosa che ci lega di più < quest’anno James sarà crudele agli allenamenti >

< si, hai ragione > mi dice con la faccia fintamente spaventata ed io comincio a ridere. Non so perché rido dato che la sua faccia non era buffa, ma mi è sembrato educato.

< sai quando si terrà la prima partita? > chiedo.

< si, a metà novembre > risponde. Sembra un po’ distratto a dire il vero.

< e…. > dico.

< e cosa? > mi chiede, continuando a guardare in un punto imprecisato.

< contro chi è? >

< serpeverde > dice.

Ok, adesso mi sono stufata sembra che stia su Marte, mi giro per vedere cosa sta guardando e noto Malfoy dall’altra parte del locale al tavolo con una biondina tassorosso del quarto anno davvero odiosa. In realtà non la conosco ma so che è odiosa.

< scusami? > lo chiamo < ma che cosa stai guardando? Mi stai a malapena ascoltando! > concludo alzando un po’ la voce.

< oh… ehm… ti chiedo scusa ma vedi quella ragazza bionda con Malfoy? Ecco, è mia sorella >

Cosa? Sua sorella? Ora si che la odio. So che è contro tutte le logiche ma non la sopporto a prescindere è così civetta. Adesso capisco tutte quelle domande di me e Malfoy, non voleva che sua sorella soffrisse magari sapendo che fra me e il suo accompagnatore c’era qualcosa. Beh, che dolce fratellino.

< dai, smettila di fissarla la metterai in soggezione > dico.

< perché non ci uniamo a loro? > mi chiede.

Che cosa? A Hogsmeade, al primo appuntamento con Baston, con Malfoy vicino? No, no, assolutamente no!

< se ti fa stare più tranquillo… > ma perché non riesco mai a dire no? Sono una ciocca.

< grazie >

Si, grazie, mi hai appena rovinato la giornata. Andiamo lì vicino a loro e non so perché ma Malfoy sembra contento che siamo lì. Io non lo sarei al posto suo, stai uscendo con una ragazza e ti ritrovi al tavolo suo fratello…. Dai è da sfigati!

< ciao io sono Eleanor > mi dice la ragazzina, porgendomi la mano. Io la stringo e tento di abbozzare un sorriso assolutamente finto.

< Rose > dico.

< allora. Anche voi qui > dice Malfoy. Ma che constatazione originale, complimenti. Adesso si fa imbarazzante la cosa.

< avete notato che Lumacorno fa preparare pozioni d’amore a tutti? > dice Eleanor.

< come? Le ha fatte preparare anche a quelli del quarto anno? > chiedo io e la ragazza annuisce. Strano. Davvero anomalo che Lumacorno abbia fatto preparare l’amortentia anche a quelli del quarto anno.

< ve lo dico io perché > si intromette Malfoy, avvicinandosi al centro del tavolo < vuole rifilarne una alla McGranitt > dice.

Oddio! Sto ridendo come una scema da tre minuti insieme a tutto il tavolo. Malfoy ha davvero salvato la situazione con la storia del flirt tra il vecchio Luma e la McGranitt.

< beh > dico io, dopo mezz’ora che eravamo a quel tavolo < credo sia ora di tornare ad Hogwarts per la cena non trovate? >

< hai ragione > dice Eleanor. È una ragazza simpatica ma è molto civetta e questo mi fa saltare i nervi.

Saluto Alice e Camille che stanno ancora flirtando con i due grifondoro del settimo anno e mi avvio con Philip verso Hogwarts. Dietro di noi ci sono Eleanor e Malfoy.

Arrivati al castello gli altri due prendono per la casa di tassorosso e noi per la torre di grifondoro.

< io vado di sopra > dico a Philip < sono stata bene con te >

< anche io. Possiamo rivederci? > chiede.

< certo >

< beh, alla prossima allora >

< alla prossima Philip > e gli scocco un bacio sulla guancia, non prima di diventare rossa come un pomodoro.

 

Dato che Alice e Camille non si vedono ed è passato un quarto d’ora, sarà meglio che io faccia qualcosa perché mi sto annoiando e la cena non è ancora iniziata. Potrei iniziare il compito di Lumacorno… si, devo solo prendere l’ampolla che sta qui dentro la borsa. Apro la borsa e la vedo, così la prendo in mano ma è scivolosa quindi… CRASH!  Oh, no! Mi è caduta mannaggia a Salazar. E adesso? Come faccio? La pozione di Alice e Camille non è come la mia gli odori sono confusi, l’una pozione di qualità vicina a quella che ho fatto io ce l’ha Malfoy… ma dovrei andare a chiedergliela e non è che mi va tanto. Beh, comunque prima o poi lo devo fare quindi prendo un respiro, mi armo di pazienza e mi dirigo alla sala comune dei serpeverde.

< bobotubero > dico alla parete. Lo so, è una parola buffa specialmente associata ai serpeverde ma che ci posso fare è questa qua. Questa sala comune non è ciò che si definirebbe proprio accogliente: i divanetti in pelle neri mi danno i brividi così come il grosso serpentone dipinto sullo stendardo e c’è un’umidità spaventosa. Trovo Malfoy seduto su uno dei divanetti intento a parlare con  mio cugino.

< ehi Rosie > dice Al < perché mi cerchi? >

< non sto cercando te > dico < sto cercando lui > e indico  Malfoy. Tutti e due sembrano sorpresi dalla mia affermazione così mi affretto a spiegare. < mi si è rotta l’ampolla della pozione di Lumacorno e non so come fare, tu sei l’unico che può aiutarmi > dico, rivolta al platinato.

< chi l’avrebbe mai detto che un giorno saresti venuta da me a chiedermi un favore > dice Malfoy con la sua solita aria di superiorità che mi urta i nervi. Poi devo stare calma eh?

< senti Malfoy vuoi darmi questa pozione si o no? > chiedo impaziente.

< si ma devi farlo qui il compito perché non mi fido a dartela, già hai rotto la tua > mi dice. Godric quant’è irritante!

< va bene, andiamo >.

Lo seguo su per le scale e la sua camera e quella di Al sono praticamente identiche alla sala comune, solo che al posto dei divani ci sono i letti. Malfoy tira fuori l’ampolla dal suo zaino e me la porge.

< allora? > chiede.

< allora cosa? >

< quali sono gli odori che senti? >

< non devo certo renderne conto a te. Adesso io me ne sto buona qui ad analizzare bene e tu stai zitto e muto >

< va bene >

Metto il naso nella pozione e d’improvviso mi invade l’odore della torta alla melassa, quella che fa nonna Molly però… poi sento… mmm…. Pergamena, l’odore della pergamena… anche mamma mi ha detto che lo sentiva nell’amortentia. L’ultimo odore è un po’ strano è… oh mio dio! Biancospino…. Questa cosa è terrificante! Chiudo subito l’ampolla, la ridò a Malfoy, biascico un < grazie > e mi dirigo dritto di filato alla torre di grifondoro.

Non dovevo sentire quell’odore… proprio no… ma cosa mi ha preso? Il biancospino… ecco, Al una volta aveva messo un profumo al biancospino e mi aveva detto che glielo aveva prestato Malfoy, quindi se io sento quell’odore che cosa significa? Magari la pozione di Malfoy è fatta male quindi sento il suo profumo perché è lui l’artefice di quel filtro infernale. Si, deve essere così, assolutamente, non ci sono altre spiegazioni.

D’altronde, quella è solo una stupida pozione d’amore.

prossimo aggiornamento: 1/11/11

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Capitolo 4
*** Mudblood ***


Mudblood

E’ passata una settimana o forse anche di più da quando sono uscita correndo come una pazza dal dormitorio di serpeverde e in questi giorni non ho più parlato con Malfoy, che sembra alquanto irritato dal mio comportamento. Lo sarei anche io se fossi in lui, d’altronde avevamo stipulato una tregua e avevamo anche cominciato a parlare un po’, così, giusto per compiacere Al, ma adesso anche mio cugino sembra essere arrabbiato con me. Ha provato a parlarmi ma io non sapevo cosa dirgli perché non ho la benché minima idea di spiattellargli la verità, così ho solo rigirato la frittata dicendo che non mi sentivo molto bene e che Malfoy era l’ultima persona che mi avrebbe fatta stare meglio e me la sono presa con lui. Bè, che dovevo fare? Dovevo inventarmi una scusa non potevo assolutamente dire che ho paura di aver sentito il suo profumo nell’ampolla di amortentia. Per quanto riguarda Philip non so proprio che cosa fare: gli avevo promesso che ci saremmo rivisti ma quando lui mi ha chiesto di uscire ero ancora un po’ sconvolta così gli ho detto che per quel giorno non mi andava e lui non l’ha presa proprio benissimo. Diciamo che sono un disastro insomma. Inoltre, Al è più strano del solito perché non solo non ha litigato con Angel per più di una settimana ma non ne parla neanche male alle spalle! Lei dal canto suo ha deciso d frequentare un ragazzo della sua classe che si chiama Carl Marriot sempre di corvonero. Non so perché ma questo ha dato ancora più fastidio ad Al e quando gliel’ho chiesto mi ha semplicemente detto che non lo sopportava perché Carl potrebbe distrarre Angel dal litigare con lui. Si, e secondo mio cugino io me la sarei dovuta bere questa scemenza? No, è ovvio che forse Alice aveva ragione in parte, mi sa che è Al quello invaghito dell’angioletto.

Adesso sto andando in Sala Grande per la cena di Halloween e fortunatamente non ho ricevuto ancora nessuno scherzo da James e Fred, ma stasera c’è la solita riunione Weasley-Potter per raccontarsi storie di paura che di solito spaventano solo Dora, la figlia di Ted e Victoire, una bambina deliziosa con degli enormi occhi blu e con il dono del metaformomagus, ma ha comunque due anni, il che ci riporta a dire che le storie di paura dei miei cugini sono davvero penose. Spesso ad Halloween mi è capitato di sedermi per dieci minuti con Al, dai serpeverde per il primo, ma date le circostanze mi rivolgo direttamente dai grifondoro, dove trovo che il secondo Potter e il suo fido amico platinato sono comodamente seduti. Cos’è questa novità? Al e Malfoy non si siedono mai dai grifondoro perché oggi hanno dovuto farlo? Cosa gli salta in quella testa vuota?

< ehi Rose! > dice Al. Io abbozzo un finto sorriso e mi siedo vicino a lui, l’unico posto libero. Accanto a me ci sono Camille ed Alice e di fronte tutti gli altri da James fino a Dominique.

< a-allora… come mai qui? > chiedo un po’ titubante, non vorrei mi sbrodolasse tutta la sua ramanzina sul perché non sono stata molto con lui in questi ultimi giorni.

< mah, niente. Sapevo non saresti venuta al nostro tavolo stasera, quindi, dato che dilla è una noia, ci siamo trasferiti qui > spiega Al.

< ah > è l’unica sillaba che riesco ad emettere. Non mi piace che siano seduti qua, rovinano l’atmosfera con la loro aura di negatività perché sia chiaro io voglio bene a mio cugino, ma a volte è proprio pessimista per non parlare del suo amico.   

Per evitare di intavolare altri discorsi che finirebbero con altre domande scomode, mi guardo intorno osservando le meraviglie della Sala Grande ad Halloween: zucche gigantesche grandi come il capanno di Hagrid sono sparse qua e la per la sala e gli studenti più piccoli si divertono ad arrampicarvisi per poi cadere giù come sacchi di patate; migliaia di pipistrelli volano nel finto cielo della Sala che ora è cupo e pieno di nuvole, si vede solo la luna;  scheletri finti danzano per tutta la sala perdendosi qualche pezzo ogni tanto e il cibo è tutto a tema: o a forma di zucca, o di pipistrello, o di tomba eccetera… bè, devo dire che la McGranitt si è superata quest’anno, ha anche permesso agli scheletri di ballare.

< ehi Rose > mi chiama una voce. Mi giro e noto che Philip mi sta facendo cenno così lo aspetto e in due minuti me lo ritrovo davanti.

< ciao e buon Halloween a te > dico.

< ah si buon Halloween. Comunque, volevo chiederti se per questa sera magari sei libera… vorrei darti appuntamento alla torre di Astronomia verso le undici va bene? > chiede.

< certo, ci vediamo dopo > rispondo.

< ok a dopo >  e se ne va.

Guardo verso Al che ha una faccia un po’ strana e verso Malfoy che non mi sta guardando nemmeno ma si limita ad attaccare con ferocia il suo zucchettone  (così l’ho soprannominato dato che è un polpettone a forma di zucca) e poi ritorno a mangiare la mia semplice coscia di pollo alla quale non  hanno dato una forma strana. Bè, almeno a quella!

< Rosie mi passeresti il sale per cortesia? > chiede Alice.

< cosa? Oh, certo > dico io sobbalzando, ero un po’ sovrappensiero.

< ehi, ma che ti prende rossa? Philip ti ha scombussolata? > mi dice Camille, con la decenza di non farsi sentire da tutti.

< no. È solo che… non so… che cosa vorrà da me? > chiedo, un po’ pensierosa.

< non ci vuole molto ad immaginarlo > dice Malfoy irritato.

< come prego? >

< ho detto Weasley, che non ci vuole molto ad immaginarlo! > ripete.

< ah no? Illuminami dato che ancora non l’ho capito > gli dico.

< sei proprio ingenua. È ovvio che vuole provarci! > esclama lui piccato.

< che cosa? Philip non è quel tipo di persona > rispondo, sempre mantenendo un tono di voce bassa, come tutta questa conversazione d’altronde, dato che Philip si trova allo stesso tavolo anche se lontano.

< ah no? Tutti i ragazzi sono “quel tipo di persona” se lo vuoi sapere > dice.

< sai che c’è Malfoy? Se tu sei un deficiente che pensa solo a pomiciare con la prima che passa non vuol dire che gli altri siano come te! > grido, quasi in lacrime per la rabbia, prima di andarmene e mollare lì Malfoy che ancora (lo so) fissa il punto in cui sono appena sparita.

Ma perché? Perché deve essere così stupido e ignorante? Perché me la prendo tanto quando mi fa arrabbiare? Devo assolutamente andare a calmarmi in dormitorio, così  ci arrivo a passo svelto e borbotto la parola alla signora grassa che non sembra molto contenta del mio tono scorbutico. Pochissimi minuti dopo il ritratto si apre ed entra Al col fiatone. Credo si sia fatto la strada di corsa nel tentativo di seguirmi.

< che vuoi? > gli dico.

< oh… nulla… sai com’è, non parli con me da una settimana, sei stranissima, di punto in bianco te la prendi con Scorpius anche se non ha fatto nulla, gli urli contro nel bel mezzo della cena di Halloween perché aveva fatto la sua solita battuta su Baston che di solito non ti da tanto fastidio perché ci sei abituata e scappi via urlando. Quindi io non voglio niente ho solo fatto una corsetta serale per tenermi in forma. Davvero, ci sei o ci fai Rose? > dice Al tutto d’un fiato. Bè, effettivamente la sua visita ha un senso.

< cosa vorresti sapere quindi? Cioè… qual è la prima domanda? > chiedo, ormai rassegnata a parlare con lui ma determinata a non rivelargli nulla riguardo l’amortentia.

< per prima cosa vorrei sapere perché mi eviti da una settimana > dice pacato. Ecco, una caratteristica che adoro di Al è che qualunque arrabbiatura, qualunque problema, lui lo risolve con estrema calma, a meno che non si tratti di litigare con Angel, lì diventa irriconoscibile.

< ok. Te lo dirò > sospiro e mi accingo  a raccontare una mezza verità < il fatto è che io ho provato a fare questa tregua con Malfoy ma lui prende sempre in giro Philip e la cosa cominciava a stancarmi, così per non dispiacerti ho deciso che invece di rompere la tregua era meglio evitarvi entrambi per calmarmi un po’ > Wow Rose, dovresti fare l’attrice! Bè, in realtà è vero che Malfoy sfotte spesso Philip ma io non ci do peso quindi diciamo che questi sono tre quarti di verità più che la metà, ma va bene comunque…

< Rose, non preoccuparti per me, non voglio che tu debba evitarmi a causa del tuo risentimento verso Scorpius… io lo capisco se tu vuoi rompere il patto… >

< NO! > lo interrompo con così tanta foga che mi stupisco di me stessa < non voglio rompere questo patto, basta che lui la smetta di rompere > dico, con più calma e compostezza.

< oook… > dice Al perplesso dal mio comportamento < adesso deduco che tu ti sia arrabbiata con Scorpius per lo stesso motivo e che il fatto che tu te ne sia andata poco fa dall’esasperazione ma… ciò non toglie che sei strana e questo non credo abbia a che fare con le frecciatine di Scorpius >

Non con le sue frecciatine ma col suo dannato profumo al biancospino cavolo! Ok, fortuna che non l’ho detto. Inventa una scusa Rose, inventa dai… sei intelligente… cosa posso dire? Mmm….. ah! Trovato!

< è per Philip. Sai, mi ha chiesto di uscire un’altra volta ma io ho detto di no perché non mi sentivo tanto bene e credo che lui non l’abbia presa benissimo, quindi mi ero preoccupata ma è tutto sistemato, stasera mi vedrò con lui dopo i racconti di James e Fred > spiego. Rettifico, non sono un’attrice, io sono proprio geniale! E anche molto bugiarda lo ammetto… ma che dovevo fare? Spiattellare tutta la storia del profumo? No, no, sarebbe stato un suicidio ed Al lo avrebbe sicuramente detto a Malfoy, quindi meglio così.

< ah, solo per questo? Bè, sono contento che si sia risolto tutto. Palerò con Scorpius riguardo a quella cosa delle frecciatine, vedrai che non ti darà più fastidio! >

< come fai ad esserne sicuro? >

< perché se non fa come gli dico gli intimerò di chiedere ripetizioni di Incantesimi alla Flitt e sai che non la prenderebbe bene! > non la prenderebbe bene no, la Flitt è larga come cinque ragazzi messi in fila e puzza come l’ascella di Lumacorno se non peggio! Puah, che schifo!

< bè io ti saluto > mi dice Al, dandomi un bacio sulla guancia < ci vediamo dopo per le storie penose di James e Fred >

< a dopo Al >

Bè, meno male che è tutto risolto almeno Al non farà più domande. Meglio che mi prepari per Philip dato che la riunione di famiglia durerà fino alle undici meno un quarto circa, poi non ho il tempo di vestirmi. Mi metto un completo bellissimo che mi ha regalato Dom al compleanno: gonna sopra al ginocchio a balze bianca e camicetta rosa con scollatura ed un bellissimo chiamangeli di Swarovski con ai piedi due scarpette bianche e uno scalda cuore sempre bianco. Sembro un po’ una di quelle ragazzine di campagna sempre fiori, rose e allegria ma tutto sommato sto bene. Mi tiro i capelli indietro e lascio qualche ciocca ribelle e mi trucco solo leggermente. Perfetto. Alle dieci precise scendo giù per la riunione e sono quasi tutti seduti sul divanetto della sala comune di grifondoro.

< ehi Rose > mi dice James corrucciato < dove vai vestita così? > chiede.

< ad un appuntamento ma non chiedermi con chi o dove perché non sono affari tuoi e non te lo dirò! > rispondo. Lui apre la bocca come per voler dire qualcosa ma la richiude subito. Noto che Alice e Camille hanno portato i loro “amici” che hanno conosciuto tramite Philip. Sono tutti e due mori ma quello accanto ad Alice ha gli occhi azzurri e quello accanto a Camille verdi. Sono davvero carini. Philip ha detto che avrebbe fatto una partita  a gobbiglie con gli amici stasera quindi non è venuto.

< Halton > dice James rivolgendosi a Camille, che si gira compiaciuta dalle attenzioni

< che vuoi Potter? > chiede, con la mano ancora aggrappata alla spalla di quello che ho sentito chiamare Andrew.

< so che tu e la Paciock siete ammesse ma questi due no! > dice arrabbiato, puntando il dito prima contro Andrew e poi contro l’altro che se non ricordo male si chiama Jack.

< bè per questa volta faremo un’eccezione no? > dice Camille sfoderando uno dei suoi più bei sorrisi.

James si siede sul divano corrucciato e non dice più una parola.

< bene > comincia Fred attirando la nostra attenzione < cominciamo. Dato che James non si è preparato niente quest’anno la racconterò io la storia! > no, vi prego ditemi che non è vero! Fred è anche peggio di quel decelebrato di un Potter quando ci si mette.

< sai Fred? > dico in un momento di ispirazione < l’unico modo che hai per poterci spaventare e farci vedere una foto di zio Percy che fa la doccia! > concludo, provocando uno scroscio di risate da tutti meno che da Alice, Camille e i loro accompagnatori che non conoscono zio Percy e che ci stanno guardando perplessi.

< ah-ah. Simpatica Rose, comunque adesso ve la racconto io questa storia di paura. In una buia sera tempestosa… >

Godric quanto è noioso! Siamo qui da mezz’ora e non ha ancora spaventato nessuno. Malfoy si è addirittura addormentato e io non gli do torto, se  non fosse perché devo uscire con Philip mi appisolerei anche io. Ma…ops… io dovrei andare all’appuntamento! Come faccio con questo che parla ancora tutto convinto? Prendo e scappo? No… lo interrompo.

< ehm-ehm! > faccio.

< che vuoi Rose? Siamo nel bel mezzo di una storia > dice Fred irritato.

< lo so ma io ho un appuntamento quindi ciao a tutti e buon divertimento o… o quello che è! > dico, facendo risvegliare Malfoy che ora mi guarda storto e scappando dal buco del ritratto.

I corridoi sono bui anche con la bacchetta accesa e ho un po’ di timore di essere scoperta, a quest’ora Gazza fa le ronde. Tra un rumore ed un altro, però, riesco ad arrivare in cima alla torre di astronomia dove Philip mi aspetta già.

< ciao > dico.

< ciao Rose. Sei molto carina stasera > mi dice lui. Ah, adoro quando mi fa i complimenti ma ogni volta divento tutta rossa e la cosa mi imbarazza un po’.

< allora Philip… perché mi hai fatta venire qui? C’è qualcosa che devi dirmi? > chiedo curiosa.

In realtà anche se usciamo insieme non siamo una coppia né ci siamo mai baciati quindi sono effettivamente curiosa del perché mi abbia fatta venire qui, di sera tardi, la notte di Halloween. Non è che è un vampiro? Nah, la mia mente galoppa troppo con la fantasia.

< bè… in realtà volevo parlare di noi > mi dice, invitandomi a sedermi su uno dei gradini che portano al telescopio. Io mi siedo e così fa anche lui.

< ah si? > chiedo con finta disinvoltura fingendo di non aver sperato né immaginato che fosse quello l’argomento.

< si. Ecco… noi non stiamo proprio insieme ma tu mi piaci, molto. Rose io… >

Oh cavolo! Oh cavolo! Mi ha baciata! Anzi, mi sta baciando e io come una scema ho ancora gli occhi aperti e spalancati. In realtà è piacevole ma… ma… niente fuochi d’artificio. Voglio dire, io speravo che quando avrei baciato Philip avrei sentito una forte emozione, che sarei stata in pace con me stessa e al settimo cielo, invece mi sento.. normale. Cioè, sto bene ma come al solito. Aspettavo da tanto questo bacio eppure non mi ha regalato quello che cercavo. Comunque, sono certa che magari col tempo comincerò a provare qualcosa di più forte per lui.

Ci stacchiamo dopo pochi secondi e lui mi guarda contento. Evidentemente ha provato qualcosa di diverso da me. Bè, meglio per lui.

< allora? > chiede.

< allora cosa? >

< mi sembra che con questo io ti abbia fatto una domanda, o meglio, una proposta >

Una che? Ah, credo voglia che mi metta con lui. Non posso dire di provare un sentimento forte né tantomeno di essere innamorata ma sono giovane e ho tutta la vita davanti per trovare l’amore, quindi perché non accettare? Perché non provare a stare bene con qualcuno?

< se mi hai chiesto di essere la tua ragazza si, voglio esserlo > gli dico e vedo il suo sorriso farsi sempre più grande.

< sono contento che tu abbia accettato! > esclama abbracciandomi < ora scusa Rose, ma ho promesso ai miei amici che ci sarei stato, a mezzanotte è il compleanno di Stan e quindi vorrei fargli gli auguri >

< oh! Va, non preoccuparti > dico. Mi da un leggero bacio sulla guancia e se ne va. Lasciandomi lì, su quella torre, a mordermi un labbro con un turbine di pensieri che mi frullano in testa. Se a lungo andare mi accorgerò che non potrà esserci nient’altro tra noi che semplice amicizia lo lascerò, non continuerò qualcosa che non ha futuro. Questa è una promessa.

D’improvviso sento qualcuno che batte le mani e l’eco del rumore arriva alle mie orecchie molto amplificato. Mi giro di scatto e noto che Scorpius Malfoy sta venendo verso di me, applaudendo, un ghigno stampato in volto ma l’espressione non molto amichevole.

< che ci fai qui Malfoy? Non dovresti essere a sentire quella stupida storia? E perché stai applaudendo? > chiedo tutto d’un fiato, prospettando una colossale litigata.

< ehi, con calma Weasley sono qui perché mi sono fermato ad osservare il teatrino mentre mi dirigevo in sala comune e me ne sono andato subito dopo di te perché mi stavo annoiando. In quanto all’applauso è per la nuova coppia di Hogwarts… ho sentito tutto. Dalla prima all’ultima parola > dice e a me da non poco fastidio che abbia assistito a tutto.

< bene. Adesso scusa ma devo andare >

< io non credo… dovrei parlarti > dice, facendosi serio.

< che vuoi? Sentiamo… > dico.

< primo vorrei sapere perché te ne sei andata correndo dalla mia camera una settimana fa dopo aver analizzato quell’ampolla e secondo vorrei sapere perché mi eviti > dice, contando le due richieste sulle dita della sua mano destra.

< io… io… me ne sono andata perché ho sentito un odore che non avrei dovuto sentire > ammetto, deglutendo rumorosamente. Sinceramente ho un po’ paura adesso.

< ok. Questo l’avevo intuito. Ma perché mi eviti da una settimana o meglio, da quel momento? > chiede.

< io… io non ti evito Malfoy. Perché, da quando in qua noi ci parliamo? > chiedo io stavolta, cercando di riacquistare sicurezza.

< sai non sono mica stupido. Non hai evitato soltanto me ma anche Al quindi c’è qualcosa che non vuoi dire e sono praticamente certo che si tratti di quell’odore non è così? Perché non mi dici cosa hai sentito? >

< mai. Non vedo il motivo per il quale dovrei dirtelo tu non sei mio amico > rispondo.

< avanti Weasley! Dimmelo, vedrai che non lo riferirò a nessuno. O riguarda me in qualche modo? >

Sono praticamente sbiancata. Non ho fatto i conti con l’astuzia di questa serpe qui davanti. Lui non è Philip o Al, lui non ci crede alle mie bugie, deve scavare per capire la verità ed è questo che mi rovinerà un giorno, perché sono sicura che crollerò prima o poi.

< senti io non so nemmeno perché sto qui a parlare con te quindi lasciami in pace ok? Adesso me ne vado!> esclamo, cominciando a camminare.

< si, scappa pure sei solo una vigliacca! > mi urla dietro.

< NON OSARE DARMI DELLA VIGLIACCA BRUTTO SERPENTE! > grido di rimando, girandomi e avvicinandomi a lui, che per tutta risposta sembra calmo e tranquillo.

< sei scappata. Preferisci codarda? >

< SEI SOLO UNA SUDICIA SERPE! >

< E TU UNA STUPIDA MEZZOSANGUE! > grida.

Non ci posso credere. Sono impietrita, non ho mosso un muscolo da quando ha detto quella parola. Lui sembra sconvolto quasi quanto me ma non gli do importanza. In tanti anni abbiamo litigato tantissime volte  ma ci siamo insultati sempre su cose riguardanti il nostro carattere. Abbiamo sempre lasciato la famiglia e le nostre origini al di fuori del contesto, a di fuori di ogni insulto. Ce la prendevamo l’uno con l’altra per le persone che siamo non per i parenti che abbiamo. E adesso lui mi viene a dire una spregevole parola che se avesse descritto lui e non me, non mi sarei mai sognata di dire. Invece l’ha detta. Mi ha ferita enormemente e non posso fare altro che versare lacrime come una scema per poi sciogliermi e riprendere il controllo delle mie articolazioni che riesco a muovere per miracolo solo per correre via da lui, che intanto cerca invano di richiamarmi, probabilmente perché si è accorto di averla detta grossa. La maggior parte delle volte che ci scontravamo dopo facevamo finta di niente, specialmente per Al, ma questa volta non lo farò con nessuno. Questa volta mi ha ferita nel profondo, nell’orgoglio della mia famiglia. Non che disprezzi le mie origini, anzi le onoro, ma sentirsi chiamare in un modo spregevole ti ferisce comunque.

E lui mi ha ferita. Questa non gliela perdono. Mi ha chiamata Mezzosangue.

prossimo aggiornamento: 6/11/11

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Capitolo 5
*** Forgive me! ***


Forgive me!

Nelle ultime due settimane non ho mai smesso di pensare a quell’orribile parola che mi ha detto Malfoy perché lo ammetto, mi ha fatto male anche che sia stato proprio lui a dirla. Il perché non lo so, ma so che è così perché lo sento. Comunque, la mia vita non può fermarsi perché un cafone ignorante mi ha insultata e quindi ho continuato ad uscire con Philip come fosse niente e anche se si vede che sono giù di corda lui deve essere troppo scemo per accorgersene. Lo so cosa vi state chiedendo: “ ma se lo reputi uno scemo allora perché ci esci insieme?”. Perché non riesco a resistere né ai suoi capelli biondi, né ai suoi occhi verde acqua e… neanche al suo bel visino lo ammetto. Devo dire che ho provato a stare bene con lui e ci sto riuscendo. Sono certa che la nostra relazione non abbia un futuro per quando saremo grandi ma come ho già pensato, perché lasciarsi sfuggire l’occasione di stare bene per un po’? quindi non mi importa molto se è stupido, tanto l’ho sempre saputo. Devo dire che in questi giorni sono stata abbastanza bene nonostante abbia dovuto liquidare Malfoy tantissime volte perché sembra che ormai mi segua dappertutto. Pare che il suo chiodo fisso sia chiedermi scusa, ma io non voglio assolutamente perdonarlo e poi sicuramente glielo avrà chiesto Al di farlo. Anzi, ora che ci penso Al e Malfoy non si parlano più! Incredibile! Sono riuscita dove Draco Malfoy ha fallito: far litigare i due serpeverde amici del cuore. Credo che insultare le cugine altrui con epiteti tutt’altro che civili faccia davvero arrabbiare…

Adesso sto andando da Camille e Alice perché hanno detto che mi devono raccontare una cosa straordinaria, tanto so già che mi vorranno dire che si sono finalmente fidanzate con quei due zucconi compagni di Philip. Raggiungo la sala comune di grifondoro e sto per svoltare l’angolo quando sento delle voci, così mi nascondo dietro ad una colonna.

< non volevo parlarci con te! > urla la voce di un ragazzo che ho riconosciuto come Al.

< adesso tu ci parli con me! Ma che cosa ci è successo? > chiede la voce di una ragazza questa volta che…. Mi venga un colpo è Angel! Oddio… la trama si fa interessante.

< non lo so. Non voglio che esci con quel tipo > dice Al.

< ma io… ecco uscivo con lui perché speravo che tu ti ingelosissi > risponde Angie. Oh Godric! Oh Godric! Questa è da prima pagina!

< davvero? Bè credo che tu ci sia riuscita sai? >

< che intendi dire Potter? >

< che credo che tu mi piaccia più di quanto immagini > risponde Al e… oh santissimi numi la sta baciando! No, questa devo assolutamente immortalarla! Prendo la mia macchina fotografica magica che porto sempre con me e scatto una foto in tutto silenzio, voglio proprio vedere se Al mi dirà di sua spontanea volontà tutta questa cosa assurda. Dovrei avvertire Malfoy si! Dovrei dirgli subito che… no, non è una buona idea. Ecco, mi sono rovinata il momento di ilarità, quando sembra che riesco a ridere e stare bene quel presuntuoso zuccone mi ritorna sempre in mente ma perché? Forse perché mi ha detto una parola orribile ma da quando ho sentito quell’odore so che c’è qualcosa sotto a tutto, ma che parte da me. Ripongo la macchina fotografica nella borsa e aspetto che i due se ne siano andati per entrare in dormitorio. Non voglio tradire subito Al, se non vuole dirlo io lo rispetto purché me lo faccia sapere e mi dimostri di fidarsi di me. Salgo le scale e noto Camille e Alice che aspettano sedute sul mio letto molto infastidite.

< allora? Ma dove diavolo eri finita? Ti aspettavamo venti minuti fa! Cami ha pensato che avessi inscenato qualche battaglia con Malfoy! > dice Alice e io mi irrigidisco al suono di quel nome ma cerco di non darlo a vedere, loro non sanno nulla della sera di Halloween, a parte il bacio con Philip. Purtroppo mi sono ritrovata sempre più spesso a mentire alle mie amiche e tutte le volte a causa di quel serpeverde odioso.

< oh no… non è questo è che ho incontrato Al e ci siamo messi a chiacchierare > bè in parte è vero anche se Al non ha incontrato me e di certo non stava chiacchierando quando l’ho visto con Angel.

< capisco. Bè noi ti dobbiamo parlare! >

< no, no, non dite nulla, so già qual è l’argomento e dove va a finire: vi siete messe con quei tizi > dico rassegnata.

< siiiiiiiiii > urlano loro in coro.

< bè ora basta sembrate le discepole della Brown dateci un taglio > dico.

< ok. Allora che ne dici? James si ingelosirà? Perché da come li ha trattati ad  Halloween e dato che si è rivolto a me magari già è geloso > dice Camille.

< oh, ehm… si… probabile > dico io per niente convinta, ma la mia amica non pare accorgersene e allarga ancora di più il suo sorriso.

< io sono certa di stare bene con Jack, anche se non è proprio il tipo di ragazzo che cercavo ma va bene, meglio di niente! > dice Alice.

< ma dai, Jack non è un oggetto Ali non puoi dire meglio di niente! Povero! > commento io fintamente scandalizzata.

< andiamo Rose, se ci va bene questi ragazzi staranno con noi per un paio di mesi poi ci molleranno per altre ragazze ma a noi non importa vero Cami? Tanto non vogliamo proprio legarci non sono i nostri tipi >

< e quindi li usate come cavie se non ho capito male? > chiedo.

< non sono cavie Rosie! Sono solo dei ragazzi con i quali stiamo imparando a… crescere sul piano affettivo!> dice Camille mentre il mio sopracciglio è arrivato fin sopra al soffitto per lo scetticismo che mi assale.

< si ah ah. Già, no è assolutamente comprensibile… ma siete impazzite? Quasi non vi riconosco! > esclamo, stavolta scandalizzata per davvero. Non è da loro usare le persone.

< sai una cosa? Tanto loro non ci vorranno più tra un po’ quindi se loro ci usano perché non dovremmo farlo anche noi? > dice Alice.

< va bene. Contente voi > commento infine. Loro fanno un sorrisone e ci lanciamo in un resoconto degli ultimi avvenimenti ad Hogwarts.

Dopo aver passato un po’ di tempo con le mie amiche decido che è ora di andare da Philip. Ci siamo dati appuntamento nell’aula di trasfigurazione vuota vicino alla Sala Grande, così dopo possiamo andare direttamente a cena. Lui mi sta già aspettando.

< ehi > mi dice dandomi un bacio.

< ehi > rispondo io.

< allora? Ho sentito che ultimamente hai di nuovo litigato con Malfoy > mi dice.

Io credo di volerlo uccidere. Lo giuro. D’accordo che sta controllando tutto per la sua sgualdrinella sorellina ma adesso basta parlare di Malfoy, già sto male per quello che mi ha detto e poi… già… ma lui non sa cosa mi ha detto.

< si, non è stata una cosa piacevole > dico freddamente.

< cos’è successo? > mi chiede con insistenza.

< non ho voglia di parlarne > rispondo con tono glaciale.

< dalla tua faccia sembra qualcosa di grave > commenta Philip.

< ho detto che non voglio parlarne! > dico io alzando la voce. Ok, forse ho esagerato.

< cercavo solo di capire perché non sei felice >  oh, quanto è dolce.

< lo so scusami ma è una cosa sulla quale non voglio proprio discutere ti dispiace? > chiedo gentilmente.

< oh no > dice, ma sembra che gli dispiaccia in realtà < possiamo parlare d’altro. Hai qualche scoop? > chiede. Io penso immediatamente ad Al e Angel che pomiciano davanti al ritratto della Signora Grassa ma faccio dirottare quel pensiero dalla mia bocca alla mia mente di nuovo perché, come ho detto prima, magari Al non vuole renderla pubblica ancora.

< nulla di particolare… anzi si! Quasi me ne dimenticavo, le mie migliori amiche hanno cominciato ad uscire con due tuoi compagni di classe lo hai saputo? > chiedo.

< certo. Loro sono molto contenti, non li ho mai visti così entusiasti di due ragazze, loro sono così diverse da quelle con cui di solito sono abituati ad uscire, sono semplici ma carine e simpatiche, credo che gli piacciano davvero > mi dice Philip allegro. Oh cavolo! Oh santissimo cavoletto di Bruxelles! Quelle due vogliono solo usare quei due poveri ragazzi anche perché credono che loro siano della stessa opinione mentre quei malcapitati sono davvero presi! Caspita devo ricordarmi di parlare ad Alice e Camille di questa cosa che, sono sicura, non porterà nulla di buono. Nel frattempo, devo cercare di temporeggiare con Philip perché mi ha appena chiesto cosa pensano le mie amiche. Appunto.

< oh! Oh… già… Anche loro sono entusiaste, si… davvero molto. Bè sai loro sono molto contente di avere un ragazzo e hanno detto che i tuoi amici sono molto… molto dolci e… carini e… simpatici > devo ricordarmi di strozzare quelle due altro che parlare!

< davvero? Sono contento >

Meno male che non è proprio un fulmine questo qui sennò già mi aveva sgamata. Se fosse stato Malfoy non sarei durata un… si, ma lui non è Malfoy e non vedo come questa cosa abbia dovuto ritornarmi in mente. Sorrido a Philip e lui mi guarda con la sua solita faccia da cane bastonato che assume mentre mi osserva e quei suoi bei occhi verde acqua.

< Ehi Rosie, manca poco alla cena che ne dici di andare? > mi chiede.

< certo andiamo > rispondo.

Ci avviamo per la Sala Grande e quando entriamo tutto sembra nella più completa normalità. Solo Al è fuori posto perché è seduto dai grifondoro, ma dato il fatto che ce l’ha a morte con Malfoy (che in questo momento mi fissa insistentemente dall’altro lato della sala con un’espressione molto simile a quella di prima di Philip, ma nella quale leggo rimpianto. Bè, peggio per lui) si è spostato e io mi siedo proprio vicino a mio cugino.

< ehi Al >

< Rose > dice lui con la faccia da funerale.

< senti… > dico io abbassando la voce per non farmi sentire dagli altri (nessuno a parte me, Al e ovviamente Malfoy sa dell’accaduto del 31 ottobre alle undici e trenta circa per la cronaca)

< dimmi >

< se vuoi fare pace con Malfoy io lo capisco…. Voglio dire voi siete amici da sempre non voglio aver rovinato tutto > sussurro. Lui mi guarda con espressione dolce e poi mi prende una mano. Oh, gli voglio troppo bene!

< Rose. tu non hai rovinato nulla. Semmai lui l’ha fatto ed è lui che deve preoccuparsene > mi dice. No, non gli voglio bene io lo amo! Ora questo è esagerato ma lo trovo davvero straordinario. Poi mi ritorna in mente il teatrino di oggi in corridoio e gli faccio una domanda a trabocchetto pensando diabolicamente alla mia macchina fotografica nella borsa.

< ok. A proposito… novità? > chiedo. Lui mi guarda un po’ spaesato e poi mi dice.

< in realtà si ma vorrei parlartene in privato > dice.

< ok >

Ah, mio cugino si che è fedele, non capisco come faccia ad essere amico di quel platinato laggiù.

< Rosie Rosie Ro! > sento una voce trillare di fronte a me e noto Dominique che si è appena seduta al posto opposto al mio.

< ciao Dom. so già cosa stai per dirmi, qualche gossip esilarante. Chi è che è finito affatturato in infermeria per averci provato con la ragazza di un altro? > chiedo con voce atona.

< oh, no… non si tratta di fidanzati quella che ho in serbo per te è roba seria > dice, scatenando la mia curiosità.

< dai spara > dico.

< la vedi quella ragazza laggiù, al tavolo dei corvonero? > dice Dom indicando una ragazza molto bella, mora dagli occhi verdi e i lineamenti delicati, dalla carnagione olivastra, molto popolare a scuola se ne sente sempre palare ma non ricordo il nome in questo momento. Comunque annuisco e lei continua < si chiama Elizabeth Rivera, è latino-americana ma vive qui da moltissimo tempo >

< ho capito ma vai al punto > la sprono.

< bè pare che due mesi fa, ad una festa clandestina nella Stanza delle Necessità, abbia commesso l’errore di bere un bicchiere di troppo e di finire a letto con un baldo giovane. Ma non è tutto, adesso si vedono i risultati perché la nostra cara Eli è incinta > dice Dom facendomi l’occhiolino. Io mi porto le mani alla bocca e guardo la ragazza in questione che mangia chiacchierando distrattamente con Angel, ma si vede che è molto turbata.

< quanti anni ha? > chiedo a Dominique.

< la tua stessa età Rose. è amica di quella Angel con cui Al litiga sempre > litigava direi, ma va bene. Chissà se Angie ha saputo. Che situazione poverina.

< ehi Dom, ma come lo hai saputo? > chiedo.

< una mia fonte corvonero ha trovato il test di gravidanza positivo dopo che lei è uscita dal bagno sconvolta e un’altra mia fonte tassorosso mi ha detto che a quella festa l’ha vista uscire con un ragazzo molto ubriaca ma non ha visto chi era > risponde la mia cuginetta.

< quindi non si sa nulla del padre? >

< assolutamente nulla. Io l’ho detto a te Rose, perché sai che amo parlarti dei gossip, ma tu sai anche che io ne parlo solo con coloro di cui mi posso fidare. Non voglio screditare la poverina, specialmente se questa non mi ha fatto nulla, e poi è una questione delicata, molto delicata > dice Dominique.

< non preoccuparti non aprirò bocca > rispondo. Lei mi fa l’occhiolino e torna a parlare con le sue amiche. Io sono ancora un po’ sconvolta ma so anche che a volte questo succede quindi non sono scandalizzata più di tanto. Ormai però, mi è venuta davvero voglia di sapere chi sia il padre.

Dopo questo scoop da guinness comincio a parlare con James che mi sta accanto del più e del meno, dato che Camille e Alice non sono ancora tornate.

< ma… quindi adesso le tue amiche si sono fidanzate con quegli zucconi laggiù? > dice James indicando Andrew e Jack che sono seduti all’inizio del tavolo. Dato che il mio cuginetto mi sembra un po’ strano stasera, decido di rincarare la dose per sapere cosa gli prende, quindi mi armo di pazienza e mi accingo a parlargli.

< non sono zucconi James, Philip mi ha detto che sono davvero presi da Alice e Camille > dico.

< ah. Quindi Camille sta con quell’Andrew vero? > chiede. È davvero strano stasera…

< si Jamie. Ma perché ti interessa?> chiedo.

< niente, futile curiosità, lascia stare. Ora vado su ciao! > mi da un bacetto sulla guancia e scappa via. Mmm… la cosa diventa interessante. Dove sarà andato? Non so, ma decido che è ora di avviarmi verso il dormitorio e dato che Alice è appena arrivata ma non vedo Camille vado da sola. Al ha deciso di andarsene già da dieci minuti e sembrava un po’ turbato a dir la verità.

Sto camminando per i corridoi deserti di Hogwarts quando sento due voci provenire dal sotterraneo dove c’è l’aula di pozioni e la sala di ritrovo dei serpeverde. Scendo qualche scalino e riesco a vedere la scena: Al e Malfoy si fronteggiano e sembrano entrambi scossi, evidentemente stanno litigando. Mi avvicino un po’ di più per vedere meglio ma sempre stando attenta a non farmi scoprire. Al è tutto rosso in faccia mentre Malfoy sembra sull’orlo delle lacrime.

< vorrei solo capire perché… > dice Al < ti rendi conto della gravità delle parole che hai usato? O no? > chiede arrabbiato.

< si > risponde semplicemente l’altro.

< bene. Almeno questo. Allora me lo dici questo perché? >

< io… io non lo so Al, mi è scappato, cioè… io non volevo realmente dirlo. Era come se la mia bocca non fosse connessa al mio cervello, come se volesse fare tutto da sola. Sto a pezzi da quel momento. Non riesco più a stare come prima. Questa stupidaggine mi è costata la tua amicizia e… bè, quel briciolo di rispetto che tua cugina stava mettendo da parte per me > dice tristemente. Un momento, briciolo di rispetto? Io l’ho sempre rispettato nel suo orgoglio non sono mai andata a dirgli “mangiamorte” quindi non vedo perché se ne sia uscito con questa cosa. Per quanto riguarda le scuse mi è sembrato sincero.

< come ti è scappato? Una cosa del genere non può scapparti Scorp! Insultare qualcuno per il suo stato di sangue è orribile! NON PUO’ SCAPPARTI! E’ ASSURDO! QUELLA E’ MIA CUGINA E TU L’HAI FERITA ENORMEMENTE! NON SO SE QUESTA TE LA PERDONO! >  grida Al, davvero infuriato.

< hai ragione ad essere furioso con me ma… tu sai… solo noi due sappiamo il vero motivo di quella sfuriata quella notte. Capiscimi > sussurra Malfoy con la stessa espressione che ha usato in Sala Grande quando mi ha guardata supplicante.

< da una parte ti capisco > dice Al e io divento sempre più curiosa di sapere a cosa si riferiscono dato che non ho la minima idea dell’argomento e come ha detto Malfoy solo loro due sanno. < ma dall’altra sai che hai distrutto Rose. lei è forte, si, ma quando ferisci le persone che le sono più care o in qualche modo la sua famiglia, allora diventa fragile e puoi farle davvero male. D’altronde capisco che era, seppur carica di significato, solo una parola e tu non volevi dirla. Ma vorrei che prima ne parlassi con Rose, poi vedrò che cosa fare > conclude Al. Oddio sto quasi piangendo per questo discorso.

< ok. Ma sappi che tutto quello che ho fatto, fino ad adesso, non ha mai avuto a che fare con quello che ha fatto mio padre e a suo tempo mio nonno. Io sto così male perché volevo essere diverso da loro in tutto e per tutto, invece mi sono dimostrato figlio e nipote di un mangiamorte. E lo ammetto: mi sento un perdente > dice Malfoy, veramente commosso. Magari non voleva davvero insultarmi. Magari lui era solo arrabbiato per chissà quale ragione e si è sfogato con me. Nel profondo, stranamente, credo di averlo già perdonato la prima volta che mi aveva chiesto di farlo, il giorno dopo che era successo il fattaccio.

Mentre rimugino noto che Al se ne è andato e adesso Malfoy è appoggiato alla parete con le mani nelle tasche, l’espressione affranta e un ciuffo di capelli biondi che proprio non vuole saperne si spostarsi dalla sua guancia. Sono combattuta. Non so se andare o no. Al ha detto che lo avrebbe perdonato se lo avessi fatto io, quindi dipende da me. Da una parte vorrei andarmene e dimenticare tutto, dall’altra vorrei rimettere le cose apposto per Al e anche per me, perché so che alla fine, anche se mi ha fatto tanto male, ho già superato l’insulto.

Decido che è meglio andare a parlarci. Devo chiarire.

< ehi Malfoy > dico, facendo timidamente capolino dalle scale a chiocciola e scendendo con quanta più calma sia possibile. Lui è pietrificato perché non sa se ho ascoltato tutto (ovviamente io negherò).

< ciao Weasley > riesce a dire dopo che è arrossito di botto.

< illuminami. Perché ti sto parlando? > chiedo scherzosamente per cercare di alleggerire l’atmosfera.

< forse perché in fondo un po’ ci tieni a me? > dice. Sono un po’ spiazzata. Va bene la tregua ma tenere ad una persona… non so, forse si, d’altronde non so come reagirei se gli succedesse qualcosa, ultimamente sono molto sensibile al riguardo e non so perché.

< dici? Nah, forse lo sto facendo per Al. Sai è alquanto giù questi giorni > dico.

< è una novità? > chiede e tutti e due ci sorridiamo l’un l’altra. Poi diventa serio.

< io… Perdonami. Per favore, sto malissimo, perdonami >

< mmm…. Non so se perdonarti o no > dico, tenendolo sulle spine.

< io ti ho detto una cosa orribile ma se tornassi indietro non lo rifarei. Non voglio essere considerato un persecutore delle idee di mio padre e di mio nonno >

Stavo per rispondere “questo lo so” ma poi mi sono accorta che non dovrei saperlo e quindi mi limito a dire:

< tu non sei né tuo padre, né tuo nonno. Sei tu. Ricordi cosa mi avevi detto a proposito dell’essere se stessi? Bè, questo vale anche per te >

< Weasley… mi sa che stavolta devo dare io ragione a te. E senti… riguardo a quel fatto… io non volevo davvero, non so cosa mi ha preso o meglio credo di saperlo ma non posso dirtelo > dice arrossendo. Qui c’è qualcosa sotto… < e davvero non so proprio come scusarmi…>

< basta! > esclamo interrompendolo < lo so che ti dispiace ora basta. Io ho capito che sei veramente pentito e lo apprezzo. Quindi ti perdono, ma prima toglimi una curiosità, perché ti interessa tanto che io ti perdoni?> chiedo.

< per la nostra tregua. La pace. Per il motivo di prima sulla mia famiglia. Per la mia amicizia con Al. Per… tutte queste cose insomma > dice, arrossendo ancora di più. La cosa si fa sempre più intrigante, che poi arrossire, gli si sono colorate un po’ le guance ma con quella pelle praticamente diafana non si sa come faccia a circolare il sangue ed infatti non arrossisce mai violentemente come me ad esempio.

< va bene. Senti io adesso dovrei andare quindi… >

< sei felice? > chiede.

< come scusa? >

< con lui … intendo con Baston. Sei felice? > ripete.

< oh > sono leggermente spiazzata da questa domanda e non ne comprendo il nesso sinceramente ma rispondo ugualmente. < si, lo sono >

< bene. Allora buonanotte > dice, mentre si avvia verso la sua sala comune.

< buonanotte > dico io, fissando ancora il punto in cui è scomparso come una sciocca. Il suo comportamento mi ha davvero sorpresa quanto incuriosita, era davvero strano.

Mi volto e risalgo la scala a chiocciola contenta di essermi imbattuta nel loro litigio, di aver chiarito, di essere riuscita a far riappacificare Al e Malfoy perché nonostante io non apprezzi molto quest’ultimo, so che per Al è come un fratello e mi distrugge vedere mio cugino infelice dato quanto gli voglio bene. Ma da questa esperienza ho capito che a volte, di grandi gesti e grandi doni, per riuscire a scusarsi, è meglio un semplice “perdonami”.

prossimo aggiornamento: 11/11/11

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Capitolo 6
*** Christmas, snow and benches ***


Christmas, snow and benches.

Sono in camera mia a disfare i bagagli perché io e Hugo siamo appena tornati a casa per le vacanze di Natale. È bello essere di nuovo qui a Londra, avevo bisogno di staccare un po’ specialmente da Philip che ultimamente mi è sembrato troppo appiccicoso. Non ho più pensato alla parola che Malfoy mi ha detto dopo che ci siamo chiariti né a quel suo dannato profumo e la cosa non può che farmi piacere, d’altronde l’unico odore che voglio sentire in questi giorni è quello proveniente dalla cucina della Tana e lì si che capisci di essere in paradiso. Nonna Molly ci rimpinzerà come al solito e noi, alla fine del pasto, giaceremo sui divani somiglianti a dei grassi tacchini ripieni, quindi giocheremo a qualche stupido gioco natalizio prima di crollare nella noia più totale a meno che zio George non decida di fare qualche scherzo a zio Percy, come ha fatto l’anno scorso quando gli ha nascosto la medaglia di riconoscimento che gli aveva dato il ministro in persona. Godric, zio Percy ha dato di matto si è messo a cercare quel pezzo di ferro per tutta la Tana, finché lo ha trovato addosso ad uno gnomo che credo abbia dovuto fare terapia perché con quell’affare al collo aveva sviluppato seri problemi di autostima, pensava addirittura di essere il re degli gnomi! Patetico. Comunque, tralasciando questi futili dettagli, la cosa buona è che almeno per due settimane e mezzo potrò riposarmi ed evitare di avere qualche altro problema con Al e Malfoy.

< Rose! rose! > urla Hugo entrando nella mia stanza di corsa.

< che vuoi canaglia? > chiedo.

< James dice che Malfoy passerà il Natale con noi alla Tana > ecco. Ho parlato.

< uh. Grazie dell’informazione Hug, adesso puoi andare > dico. Lui scrolla le spalle ed esce dalla mia stanza. Ma possibile che non ho mai un po’ di tregua? Io mi ero preparata per il miglior Natale di sempre e adesso so che Malfoy lo passerà con noi? Uff… credo che rivaluterò la proposta di Hagrid di passare le feste con lui e il suo amico Brutus, uno schiopodo sparacoda enorme, oltre che con Thor ovviamente, che mi sbaverà tutto addosso e… no, no, resto a casa e mi sorbisco Malfoy, è meglio.

Scendo le scale e noto mamma e papà che stanno discutendo, si vede subito, su quello su cui stavo riflettendo prima io.

< ma scusa Hermione, perché dovrei passare le feste con un piccolo furetto in casa? > furetto? Mi sono persa qualcosa?

< Oh, ancora con questa storia Ronald, sei sempre il solito bambino, se Scorpius è amico di Al sono sicura che sia un bravo ragazzo, diverso da suo padre, d’altronde Albus non sceglierebbe di avere per amico un bullo no? Sai com’è fatto tuo nipote! > ribatte la mamma.

< ok, d’accordo. Mi fido di Al, ma non voglio che si avvicini né ad Hugo, né tantomeno a Rose chiaro? > dice papà.

< che c’entro io adesso? > chiedo all’improvviso, la cosa mi ha un po’ turbata.

< ah Rose, non devi avvicinarti a Malfoy! > mi dice mio padre.

< che cosa? Non decidi tu le persone che devo frequentare! E poi io e Malfoy non ci parliamo mai abbiamo solo Al in comune! > bugia ma a volte ne vale la pena.

< se le cose stanno così ok, ma mi raccomando Rosie: non metterti mai con un Malfoy >

Alzo gli occhi al cielo e decido di prendere il camino per andare a trovare zio Harry e zia Ginny. Amo casa Potter è così grande ma accogliente e il giardino… è magnifico la zia lo cura in modo straordinario. Dopo la solita sensazione orribile che il trasporto in camino ti regala, arrivo nel salone di casa Potter: i mobili sono tutti in legno bianco e i divani su un celeste delicato come le tende e il tappeto. È tutto così perfetto qui.

Sono talmente affascinata dal salotto che non mi accorgo nemmeno di qualcuno che mi sta scrutando dalla testa ai piedi da almeno due minuti.

< Weasley. Anche qui > dice.

< ehi Malfoy. Ma perché devi sempre rovinarmi le feste? Ti odio > rispondo io scherzosamente.

< lo so sono la tua rovina >

< Rosie! Ciao! > esclama Al abbracciandomi < ti mancavo già? > chiede.

< in realtà sono venuta a trovare i tuoi quindi vado in cucina perché so che li troverò lì > rispondo avviandomi verso la cucina, sempre in tinta col salone perché ha i mobili azzurri e verdi.

< ciao a tutti! > dico, osservando i miei zii che scrutano con insistenza la gazzetta del Profeta < che cosa state cercando sul giornale? > chiedo.

< ciao Rose > risponde zio Harry < nulla, Ginny è arrabbiata perché dice che non le hanno pubblicato l’intero articolo sulla partita dei Cannoni > conclude.

< bè tu è da tanto che scrivi zia, magari vogliono dar spazio a quelli che sono alle prime armi > ipotizzo.

< si forse hai ragione, d’altronde un articolo che occupa una pagina non può essere pubblicato tutto no? > fa lei, un po’ più allegra.

< una pagina? Bè sei fortunata che te ne abbiano pubblicata mezza! > esclamo.

< eh… era una partita avvincente… comunque, raccontaci di te. Ce l’hai il ragazzo? > chiede. Io parlo di tutto con i miei zii, perché non sono i miei genitori e non mi giudicano subito per ogni cosa che faccio, però su questo sono un po’ titubante.

< vi racconto tutto se promettete di non dire nulla ai miei > dico.

< promesso > dice zia Ginny dando una gomitata al povero zio Harry < oh ehm… va bene prometto anche io! > fa lui alla fine, ma so che non aprirà bocca.

< bene, mi sono messa con Philip Baston > ammetto.

< ma non è quello… ? >

< si zio ma è cambiato e… oh Godric devo tornare a casa o la mamma mi ucciderà le avevo promesso che avremmo impacchettato i regali insieme! Ci vediamo stasera scappo ciao! > do un bacio a tutti e due che mi guardano straniti e torno in salone per prendere il camino.

< vai via di già? > chiede Al che è ancora lì con Malfoy.

< si Al scappo. Ciao a tutti e due! > dico. Loro fanno un cenno e io vengo risucchiata di nuovo dalle fiamme verdi del camino di casa Potter per tornare nel mio salone dove la mamma mi sta già aspettando.

< ma che fine avevi fatto? > chiede.

< scusa mamma, sono andata a trovare gli zii. Cominciamo! > dico e così inizia il lavoro impacchetta regali.

  Godric! Il lavoro di “impacchettazione” sarà durato almeno tre ore perché adesso ho le mani doloranti, lo scotch attaccato dappertutto che non voglio tirare per non farmi la ceretta e un pezzo di carta infilata tra i denti (non chiedetemi come c’è finita perché non ne ho idea) che non riesco a togliere, mentre Hugo che passava di lì proprio mentre io litigavo con un grosso pacco per il nonno ha ancora le forbici che lo inseguono per tutta casa frutto della mia magia involontaria scatenata per la frustrazione.

< ehi Rose > mi chiama papà dalla cucina.

< si? >

< come mai tuo fratello sta scappando da un paio di forbici per tutta casa da mezz’ora? > chiede. Oh cavoli.

< ehm… niente dai! Sarà uno dei suoi soliti giochi finiti male! > esclamo sorridendo fintamente. Hugo sta passando proprio vicino a me in questo momento così afferro le forbici e posso considerarmi salva dalla strigliata di papà.

< ma sei impazzita Rose? > mi dice mio fratello tutto ansimante e con il terrore ancora stampato in faccia                              < quella cosa poteva uccidermi! > conclude.

< già ma non l’ha fatto purtroppo quindi smettila di lamentarti e vai a cambiarti che tra dieci minuti andiamo dai nonni! > gli dico con tono infastidito. Che poi, quello arrabbiato dovrebbe essere lui ma vabbè, Hugo è un caso particolare.

Vado su, mi infilo gli stivali e torno giù per andare dai nonni. Wow! Trasporto in metropolvere, di nuovo! Che bellezza…

 

Arriviamo a casa dei nonni tutti pieni di fuliggine ed io ed Hugo non facciamo in tempo a mettere piede fuori dal camino che già la nonna ci stritola tutti e due con la forza di un pitone mangiauomini. Bè lei non mangia i ragazzi ma i pitoni si. Comunque sia tutti i miei cugini sono già arrivati quindi dopo saluti, baci, e i soliti “come stai?” riusciamo a metterci a tavola. Zio George sembra in vena di scherzi stasera, probabilmente ne vedremo delle belle, ma per ora pensa solo a rimpinzarsi.

< allora Rose > dice zio Percy. Oh no, ti prego Godric, fa che non ce l’abbia con me perché altrimenti potrei affondare la testa nella mia torta di melassa per la noia. Ma perché mi sono seduta vicino a lui?

< ti ho regalato una cosa molto utile > conclude.

Un altro libro. Ne sono più che certa. È un libro senza alcun dubbio. Tanto non fa che regalarmi libri praticamente da quando sono nata.

< davvero? Sono sicura che sarà così > dico io cordialmente.

< bene ragazzi, che cosa ci raccontate di Hogwarts? Qualche novità? > chiede nonna Molly tutta eccitata. Zio Harry mi guarda con aria di rimprovero perché so quanto gli costa tenersi le cose dentro ed io alzo le spalle con aria colpevole facendo gli occhioni da gatto degli stivali. Lui sbuffa e guarda altrove.

< non dovresti dire finalmente qualcosa… > oddio panico panico James ha parlato… < Lily? > ah…  ce l’aveva con sua sorella. Che paura che mi ha fatto prendere pensavo stesse dicendo a me. La povera Lily comunque è diventata tutta rossa e sta fissando con insistenza il suo piatto fingendo di non aver sentito il fratello ma dato che tutti stranamente hanno deciso di tapparsi la bocca c’è un silenzio quasi tombale quindi tutto il tavolo, in particolar modo zio Harry (zia Ginny sembra essere consapevole di quello che Lily dovrebbe dire) attendono una risposta dalla piccola Potter.

< bè? > chiede zio George dopo un po’ < chi deve parlare parli! >

< ehi zio > mi intrometto io < hai qualche programma speciale dei Tiri Vispi per noi stasera? > chiedo.

< oh no, per favore no! Per mantenere il clima di tranquillità in questa casa non è indicato che George illustri i suoi lavori dal negozio dato che finiscono sempre con un’esplosione >

< ma è quello il bello Perce > dice papà rispondendo a zio Percy e scatenando l’ilarità generale. Lily mi sta guardando con gratitudine e sembra sul punto di decidere se farmi santa o mandarmi direttamente nell’alto dei cieli ma in senso buono. Personalmente preferisco la prima se proprio devo scegliere.

La serata passa tra risate e dispetti vari ma è verso le dieci e mezza che arriva lo scherzo più scherzo di tutti. Zio George, mentre zio Percy si rilassava sul divano e come dice lui “ha chiuso un attimo gli occhi” (si è addormentato), ha messo un piccolo razzo ad azione differita nelle sue mutande. Fino a qui tutto ok perché zio George non voleva realmente far scoppiare il razzo ma… bè quello è esploso ma durante l’esplosione è saltato fuori dalle mutande di zio Percy e lo sta inseguendo per tutta la Tana mentre noi ridiamo come matti. Godric! Zio si è appena schiantato sul tavolo a faccia in avanti e alla fine il razzo lo ha colpito proprio… bè meglio che non dica dove ma vi do un indizio: non credo che riuscirà a sedersi per le prossime settimane.

Mentre lo zio Percy è dilla con nonna Molly per le medicazioni, noi ci siamo ritirati in salone per lo scarto dei regali. Ogni volta che vedo quanti regali ci sono da scartare mi viene un colpo: c’’è una massa di pacchi in equilibrio precario che oscilla pericolosamente vicino all’albero di Natale. Ognuno di noi, però appella i suoi regali per comodità quindi si crea un casino e di solito qualcuno si fa male anche se stavolta zio Percy non c’è quindi non succede nulla perché è sempre lui la vittima. Comincio ad aprire i miei pacchetti e ne rimango molto soddisfatta: mamma e papà mi hanno regalato una bellissima collana d’oro bianco con uno zaffiro per ciondolo; Hugo mi ha comprato un paio di pantofole; i Delacour-Weasley un kit per la manutenzione della scopa (sai che novità); gli Scamandro mi hanno mandato un pacco che non ho intenzione di aprire se non a debita distanza; i Potter mi hanno fatto un bellissimo maglione rosso con due simpatici pom pom neri che scendono dal collo; i Weasley-Jhonson un pacco dai Tiri vispi; zio Percy e famiglia il solito libro mentre zio Charlie mi ha inviato dalla Romania un interessantissimo volume sui draghi con dei modellini allegati che sputano fuoco vero! E ha anche scritto un biglietto: “spero ancora che uno dei miei nipoti erediti la mia stessa passione”. Dopo che tutti hanno scartato i loro regali e li hanno riposti nelle bustone di nonna Molly create per l’occasione, è l’ora dei giochi e poi tutti a nanna. Sinceramente non ho voglia di giocare così indosso il mio nuovo maglione, il cappello coordinato, mi rinfilo gli stivali ed esco, anche se con questi pantacollant fa un po’ freddino.

Fuori nevica. Ho sempre amato la neve è come se anche il cielo voglia festeggiare il Natale. Lo so è una cosa stupida ma me lo ripeteva sempre il nonno quando ero piccola e mi è rimasto impresso. Magari lui nemmeno se lo ricorda ma io si e mi piace pensare che sia vero anche se so che non lo è. Mi siedo su una vecchia panchina che il nonno aveva messo qui fuori, dopo aver costruito una specie di parco giochi con scivoli e altalene, solo per noi, che adesso viene usato da Dora. Me ne sto qui tranquilla quando un rumore di qualcuno che si siede vicino a me mi fa sobbalzare. Mi giro e vedo Malfoy: ha le guance un po’ arrossate per il freddo, un cappello di lana e un cappotto grigio. Qualche cristallo di neve gli si è impigliato tra i capelli. Siamo vicini e quando sono così poco distante da un ragazzo che non sia mio fratello o uno dei miei cugini arrossisco, ma non si nota perché ho già le gote rosse per il freddo.

< non giochi? > chiedo per rompere il silenzio.

< non mi va > risponde lui, abbassando lo sguardo come a voler studiare bene le sue scarpe.

< perché sei qui? > chiedo di nuovo.

< non lo so > risponde semplicemente ed io sto cominciando a spazientirmi.

< bè allora… come va con Eleanor? > domando come una stupida. Mi rendo conto di essere stata abbastanza inopportuna ma qualcosa mi ha spinto a chiederglielo e poi dovevo rompere quel silenzio imbarazzante e non voglio andarmene. Lui sembra pensare un po’ sulle parole da dire ma poi finalmente risponde.

< oh. Bene grazie. Stiamo insieme > dice.

< ah. Ca-capisco > ma perché balbetto? Probabilmente perché qui fa freddo anche se non lo avverto.

< cioè lei è così contenta, così esuberante, così fastidiosamente oca ma… io no. Non voglio realmente stare con lei > dice all’improvviso.

< allora perché ci stai? > chiedo.

< mi uccidi se ti dico che non so neanche questo? E neanche il perché io ti stia dicendo queste cose, noi non siamo amici no? >

< no Malfoy, non lo siamo ma… ma forse tu hai bisogno di sfogarti e per me non c’è problema se vuoi farlo, se vuoi ti ascolto > rispondo con molta calma. Lui si alza di scatto e si gira verso di me.

< non ce la faccio più! > esclama < mi sta appiccicata tutto il giorno non si stacca mai! Non riesco a studiare, non riesco a fare un allenamento di Quidditch in pace, non riesco a mangiare, non riesco a fare nulla, non la sopporto! > sbotta.

< allora lasciala Malfoy. Se ti fa stare male lasciala. Non puoi continuare così > propongo.

< e dovrei rimanere da solo? > chiede.

< bè si. Com’è quel detto…. Ah si! Meglio soli che mal accompagnati, lo dice sempre mia nonna > dico.

< bè allora… > dice sedendosi di nuovo vicino a me < dovrò trovarmi un’altra compagnia > conclude.

Siamo vicini un respiro. Il cuore mi batte a mille e non riesco a muovere un muscolo. Ma che diamine mi sta succedendo? Neanche quando Philip mi ha baciata mi sono sentita così. Ma cosa sto facendo? La distanza fra noi è quasi azzerata quando….

< Scorp! Rose! > oh Godric. Ritraggo il viso velocemente e tento di nascondere la mia faccia imbarazzata. Ma che cosa stavo per fare? Meno male che è arrivato Al che ci ha fermato.

< s-si Al? Che vuoi? > chiedo.

< nonna ha portato altra torta alla melassa! > esclama lui tutto allegro.

< ok, arriviamo > gli rispondo. Al rientra e io faccio per seguirlo ma Malfoy mi prende un braccio.

< do-dobbiamo rientrare > dico. Lui non sembra molto contento ma mi molla il braccio e rientriamo al calduccio della Tana. Mi stampo un bel sorriso sulla faccia e torno dilla. A quanto pare nessuno si è accorto che eravamo spariti sia io che Malfoy perché non vedo facce livide o insospettite quindi è tutto ok.

< tieni Rosie > dice la nonna porgendomi un piattino con la torta.

< grazie nonna >

La serata passa tranquillamente fino a che si fa tardi e torniamo a casa. Ho salutato tutti meno che Malfoy e poi mi sono precipitata nel camino della Tana e sono stata la prima ad arrivare nel salone di casa mia. Poi sono salita immediatamente in camera e adesso guardo il soffitto ancora vestita come quando sono uscita pensando a niente praticamente. All’improvviso squilla il telefono. Ma chi può essere a mezzanotte? Ah, Philip. Non è che abbia molta voglia di sentirlo ma gli avrei detto che sarei stata sveglia almeno fino a quest’ora quindi devo rispondere.

< ciao Philip > dico.

< ehi! Buon Natale Rosie! > dice lui.

< si, già… buon Natale anche a te >

< allora hai passato una bella vigilia con la tua famiglia? > chiede.

< oh si bellissima, domani dobbiamo andare di nuovo per pranzo sarà… fantastico si > non so cosa dire sinceramente.

< sono contento. Ma non ti senti bene per caso? Mi sembri parecchio scostante >

< ehm… sono molto stanca vorrei andare a dormire. Ci sentiamo ok? Buonanotte >

< va bene… ok. Buonanotte Rosie > e riattacca.

Sospiro e rimetto il telefono sul comodino, poi non mi accorgo di essermi addormentata e mi risveglio la mattina dopo ancora vestita. Mi cambio mi lavo e faccio colazione prima di mettermi a giocare con Hugo al nuovo gioco della Playstation che gli hanno regalato così non mi accorgo che è ora di andare di nuovo dai nonni. Quando arrivo la nonna mi stritola come al solito e quando arrivano anche gli altri ci abbuffiamo. Stavolta dopo pranzo decido che è meglio giocare perché non voglio parlare con Malfoy che non ho degnato di uno sguardo per tutta la giornata. Questa sera siamo dai nonni Granger quindi sarò salva ma per ora sopporto.

< perché mi stai evitando? > mi sussurra Malfoy ad un orecchio mentre nessun’altro sta guardando.

< non so di cosa tu stia parlando > dico sottovoce, continuando a camminare per la mia strada con il vassoio di biscotti che la nonna mi ha detto di portare dilla.

 

La giornata è stata faticosa ma a parte quella domanda sono riuscita ad evitare Malfoy e di conseguenza anche il povero Al che deve esserci rimasto male. Adesso sono già nel salone dei nonni Granger e mi sento molto più rilassata e tranquilla.

< allora Rose > chiede la nonna < come va la scuola? >

< tutto bene grazie > rispondo io.

< e tu Hugo? > chiede rivolta a mio fratello.

< oh… ehm… tutto ok > dice lui.

< sono contenta. Allora Ronald, so che questa settimana ti sei preso una vacanza > continua la nonna imperterrita. In realtà né a mio padre, né ad Hugo piace venire qui. Io di solito mi rilasso e la mamma c’è cresciuta quindi noi stiamo bene invece.

< si. Rose e Hugo sono tornati e volevo passare del tempo con loro prima che ripartano e con la mia famiglia > risponde papà.

< è pronta la cena! > annuncia il nonno dalla cucina. Stasera si è cimentato in un piatto buonissimo che sa cucinare solo lui. A dir la verità ci annoiamo sempre quando siamo qui anche se mi riposo un po’ dal trambusto della Tana, infatti ai nonni Granger non piacciono i giochi di Natale quindi ci limitiamo a vedere un film o a chiacchierare tra di noi.

La serata passa molto ma molto ma molto tranquillamente direi troppo dato che l’unico colpo di scena è stato quando il nonno ha fatto cadere il bicchiere preferito della nonna e quindi lei si è arrabbiata e ha cominciato a rincorrerlo per casa con la punta dell’albero di Natale. Si, quello è stato divertente. Non per il nonno ma per noi si.

Torniamo a casa e penso che sono stata brava ad evitare Malfoy oggi, ma non potrò farlo per sempre quindi prima o poi dovrò parlargli e non ne ho voglia anche perché non è successo nulla, cioè stava per succedere ma non è successo grazie ad Al, quindi non c’è niente di cui discutere. Io avrei voluto passare un bel Natale, invece mi sono ritrovata in una situazione dove c’era Malfoy (elemento sgradevole), il Natale, la neve e una panchina.

prossimo aggiornamento: 15/11/11

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Capitolo 7
*** A dark secret ***


Salve a tutti! so che sono in ritardo di più di un mese ma a tutto c'è una spiegazione. Cominciamo dal fatto che dopo aver postato l'ultimo capitolo sono partita per Valencia e sono tornata la settimana seguente. In questo periodo di tempo non ho potuto scrivere così appena sono tornata mi sono messa al lavoro. Nel frattempo, però, è andata via la linea ADSL ed è tornata intorno al venti di dicembre (si, sono stata quindici giorni senza internet) così mi sono detta "Ho il capitolo pronto ma fra un po' è Natale, quindi lascio il capitolo dedicato alle feste!". E questo è quanto, in questi ultimi tre giorni ho fatto qualche modifica. So che questo capitolo può sembrare leggermente confusionario ed effettivamente lo è, ma credetemi non mi è uscito di meglio, quindi non vi preoccupate, alla fine si chiarirà tutto.

Con le più sincere scuse, vi auguro Buone Feste, un felice anno nuovo e una buona lettura.

                                                                                                                         BlueMoon1996

 

A dark secret

Hogwarts! Finalmente a Hogwarts di nuovo! Non ce la facevo più la Londra. Bè, diciamo che all’inizio andava tutto benissimo, gli scherzi di zio George, i lamenti di zio Percy, i giochi di famiglia, poi tutto questo ha cominciato ad annoiarmi un po’ perché la nonna ci ha voluti lì per tutte le vacanze natalizie e quindi noi poveri nipoti siamo stati lì con l’assoluta impossibilità di accendere un computer perché di prese babbane, nonostante il nonno ci stia provando da anni, lì non ce ne sono e dato che quando torno da Hogwarts la cosa che amo fare è accendere quell’aggeggio babbano, questo stop a quei pochi giorni nel quale posso usarlo non è stato assolutamente gradito. Almeno qui a Hogwarts posso usare la magia ma alla Tana non ci sono molti passatempi se non ti piace vedere James che stacca teste agli gnomi con Louis o addirittura prendere parte alle sedute di make-up di Dominique alle quali assiste solo la povera Lucy che non sa ancora come truccarsi nonostante siano mesi che tenta di riuscirci e l’unica cosa che è riuscita a fare è mettersi il rossetto, anche se non è poi andata tanto bene dato che quando è uscita dal bagno sembrava un clown di quelli che si vedono nei film Horror. Terribile.

Per quanto riguarda Malfoy tutto apposto, quella cosa (qualunque cosa sia stata) successa fuori al giardino della Tana sembra non esistere più e siamo tornati ai nostri rapporti civili. Philip continua a farmi domande su di lui ma è probabilmente perché Malfoy non ha ancora avuto il coraggio di lasciare Eleanor che gli sta appiccicata tutto il giorno come un polpo e non perde un attimo per baciarlo con quelle labbra che, sempre ragionando in termini di polpi, assomigliano a ventose. Bè peggio per Malfoy, io gli ho detto di lasciarla. Wow, credo di essere un po’ troppo sadica in questo periodo ma deve essere perché sono nervosa dato che Philip oltre che per questa storia mi assilla per sapere se sono amica di quella ragazza che si trova in una brutta situazione: Elizabeth Rivera. Non so per quale motivo il mio ragazzo voglia conoscere la natura del rapporto tra me e quella tipa ma io gli ho detto semplicemente che non la conosco e non ho aperto bocca sulla situazione della poveretta.

Parli del diavolo e spuntano le corna, di nuovo, camminando verso la Sala Grande infatti vedo niente di meno che Angel in compagnia di Elizabeth che si guarda intorno cercando di mantenere l’aria da ragazza popolare, ma si nota che c’è qualcosa che non va.

< ehi Rose! > mi saluta Angel.

< ciao Angie, come stai? > chiedo io disinvoltamente.

< tutto bene grazie. Lei è la mia amica Elizabeth Rivera > mi dice, indicando la ragazza dietro di lei che mi sta porgendo la mano.

< piacere Rose Weasley > mi presento, ricevendo in risposta un semplice sorriso. Si vede che Elizabeth non vuole stare qui, si nota che è a disagio.

< allora Rosie, hai fatto buone vacanze? > chiede Angel.

< oh si grazie, sono stata con la mia famiglia > rispondo educatamente < e tu? >

< ehm… meglio non parlarne > fa lei incupendosi di botto.

< è successo qualcosa? > sono sicura che mi risponderà perché se non avesse avuto intenzione di rivelarmi quello che le è successo durante le vacanze natalizie non mi avrebbe chiesto come sono andate le mie. Psicologia inversa, lasciamo stare.

< oh, si, niente di che… ecco… mio fratello è fuggito > ammette lei, sull’orlo delle lacrime. Oh Godric! Poverina, io non sopporto Hugo ma se dovesse fuggire non so che farei. Credo lo rincorrerei per mezzo mondo con una ciabatta elettrica e poi lo obbligherei a prendere il tè con Hagrid e Brutus lo schiopodo.

< mi dispiace moltissimo, co…cosa è successo? > chiedo timidamente.

< lui… come sai è il mio gemello quindi ha la nostra stessa età, ma quest’estate, quando andavamo a Diagon Alley , ha conosciuto una ragazza che lavora alla gelateria Fortebraccio, di sette anni più grande di lui e… bè si è , lui dice “innamorato” di lei. Il giorno di Natale abbiamo trovato una lettera che diceva che era scappato con lei e che avrebbe presto fatto sapere dov’è. Siamo disperati e lei ha rischiato davvero molto perché Dawson è minorenne ed io… io credo che si sia messa con lui solo perché recentemente abbiamo ereditato una fortuna dal vecchio zio Fride, e questo è orribile. Non dormo più bene da quel giorno > conclude Angel, che è scoppiata in lacrime nel frattempo.

< io.. io non so cosa dire Angie, mi dispiace davvero tantissimo, ma vedrai che tornerà, quando capirà che lei non è quella giusta per lui tornerà > dico, poggiandole una mano sulla spalla. Sinceramente non capisco perché ha raccontato tutto questo a me, dato che non siamo particolarmente in confidenza. Forse è in cerca di qualcuno che la sostenga. Certo che fra lei e la sua amica stanno davvero bene in fatto di situazioni famigliari eh? Bè, d’altronde come dicono i babbani? Dio li fa e poi li accoppia e non vale solo in amore ma anche in amicizia vedo.

< lo spero Rose. comunque vorrei distrarmi un po’ per adesso, non pensarci perché più ci penso più mi salgono dentro rabbia e dolore. Ti andrebbe di accompagnarci a fare una passeggiata? > chiede Angel indicando sia lei che Elizabeth.

Camminando con loro ho scoperto parecchi aspetti della loro vita. Angel ha un fratello gemello fuggito e due sorelline piccole, gemelle anche loro. I suoi genitori lavorano entrambi al Ministero e vivono a Londra, in un quartiere al centro della città. Angel è solare di solito e molto allegra. Non si perde mai d’animo. Ho notato che è molto insicura quando deve dire qualcosa specialmente ci pensa su parecchio.

Elizabeth… è tutta un’altra storia. Io pensavo fosse la solita snob presuntuosa ma non è affatto così se la si conosce bene. Lei ha una sorella più grande e un fratello che ha già un bambino a ventitré anni (a quanto pare è di famiglia). Mi ha chiesto di chiamarla Beth e trovo che sia meglio perché il nome intero è troppo lungo. L’ho vista parecchio turbata ma ovviamente non ho aperto bocca sul motivo del suo turbamento anche perché io non dovrei sapere nulla al riguardo. Al contrario di Angel mi sembra sicura di se, perlomeno se deve spiegare e difendere quello in cui crede. Sono belle persone entrambe, credo che le presenterò ad Alice e Cami, magari anche insieme a loro due potremmo aiutarle a superare il periodo difficile che stanno passando.

Ora sto tornando dalla mia passeggiata e spero di non incontrare nessuno perché ho avuto una giornata pesante e vorrei tornarmene in fretta in sala comune.

< Weasley! > ecco, detto fatto. Sempre così succede. Lui mi chiama e io mi giro, ma perché qualche giorno non vado dritta e lo mollo là? Non so cosa mi spinge a voltarmi ogni volta.

< che vuoi Malfoy? > chiedo svogliatamente < sono molto stanca, vorrei tornarmene in sala comune >

< ah… ma bè, sai, ho appena saputo una cosa e non so se dirtela, sei davvero sgarbata non te lo meriteresti> dice con tono mellifluo. Odio quando fa così e sfodera i soliti ghigni made in Malfoy.

< avanti spara, non fare il bamboccio > ribatto io.

< ehm… non so, è una cosa parecchio importante specialmente dopo le tue ultime conoscenze > dice lui con fare pensieroso ma sempre con il ghigno stampato in faccia.

< andiamo Malfoy mi stai irritando, se vuoi dirmelo bene altrimenti non me ne importa! >

< so che te ne importa Weasley, anche se dici il contrario sei divorata dalla curiosità non è vero? > chiede. È vero, sto facendo finta che non voglio sapere quello che ha da dire, ma dato che nonostante i suoi difetti, non ho mai appreso da nessuno il fatto che sia bugiardo (anzi, dicono che è alquanto onesto), probabilmente ha davvero qualcosa da dire.

< in realtà no e per provartelo me ne vado via. Ciao >

< ciao Weasley > giro i tacchi e me ne vado molto lentamente. Ancora più lentamente… ora mi muovo quasi come un bradipo. Eh che cavolo! Perché non mi richiama indietro? Di solito quando ci sono situazioni analoghe a questa dovrebbe accadere che lui mi richiama indietro per darmi la tanto agognata notizia ma questo decelebrato non lo fa! Ebbene, lo ha voluto lui. Mi rigiro e corro verso Malfoy che è rimasto impalato lì.

< avanti. Parla > lui inarca un sopracciglio scettico < per favore > aggiungo con finta gentilezza.

< d’accordo. Tu sai che la tua nuova amichetta Elizabeth ha un segretuccio vero? > chiede con nonchalance. Come diavolo fa a saperlo? Ho la bocca spalancata dalla sorpresa e lui se ne accorge, infatti dice < anche io ho i miei informatori, Dominique Weasley non è mica l’unica pettegola di Hogwarts >. Nonostante sono arrabbiata perché ha chiamato Dom pettegola (anche se fondamentalmente lo è ma lui non si deve azzardare!), chiudo la bocca e faccio un cenno per incitarlo a continuare il discorso.

< bene. Ecco, quello che posso dirti io è che mi hanno riferito che la nostra amica ha un'altra cosa da nascondere, un oscuro segreto riguardante il padre del bambino. Oscuro, dicono, perché a quanto pare lui è fidanzato e lei… bè ti ho detto troppo, il resto dovrai scoprirlo da sola > conclude Malfoy, lasciandomi ancora più confusa di prima.

< ehm… io…. Tu sai chi è il padre vero? > chiedo.

< no > ammette < ma non mancherà molto prima che io lo scopra, voglio arrivare a fondo di questa storia perché… ecco… > e qui Malfoy diventa tutto rosso < voglio proteggere mio cugino. Lui è innamorato pazzo di lei e stanno insieme, ma questa situazione sta diventando troppo grossa per tenermela dentro e devo sbrigarmi a scoprire tutti i particolari altrimenti rovescerò tutto e subito >

< come? Tuo cugino sta con lei e non sa nulla? E cos’è questa cosa dei particolari? > chiedo, sempre più interdetta.

< bè, prima di dirlo a lui, vorrei sapere chi è l’altra parte che ha la colpa di ciò che lo farà soffrire. Questa non è una sitcom, questa faccenda farà soffrire non poche persone Rose > risponde.

< io… io non so che dire davvero. Sono sorpresa che ti preoccupi di qualcuno a tal punto Malfoy > dico, sottolineando l’uso del cognome e ignorando il fatto che prima lui mi abbia chiamata per nome.

< non ho fratelli, ma considero mio cugino come se lo fosse. Siamo cresciuti insieme e gli voglio molto bene, per questo vorrei scoprire subito chi è il padre del bambino di Elizabeth, perché se non so ogni particolare vorrei tenermi la bocca chiusa, anche se mi sembra di scoppiare. Ogni volta che li vedo insieme vorrei riuscire a sorridere come sempre> dice, chinando la testa.

< ti aiuterò > dico e lui alza la testa guardandomi sorpreso. Non so chi me lo ha fatto fare ma sento che in questo periodo ci sono troppe persone che soffrono e che voglio aiutare. Pensavo che Elizabeth avesse più rispetto ma almeno se il cugino di Malfoy, che mi pare sia Zabini, verrà a sapere tutto per tempo soffrirà meno e anche Elizabeth potrebbe cavare qualcosa di buono no? D’altronde può essere che lei non sa come lasciare il fidanzato e come dirgli che è incinta di un altro, le faremmo solo un favore.

< in che senso mi aiuterai Weasley? > chiede Malfoy e io torno alla realtà.

< non dovrebbero soffrire le persone che non c’entrano nulla, ti aiuterò a scoprire quello che devi > dico, e istintivamente metto una mano sulla sua. Sto per ritrarla imbarazzata quando qualcuno ci fa sobbalzare.

< Ehi! > trilla una voce e ci giriamo per sapere chi è: Eleanor.

< oh, ciao Eleanor > la saluto. Lei mi squadra e il suo sguardo va dalle mie guance arrossate alla mia mano che fino a pochi secondi prima era poggiata su quella del suo ragazzo.

< ciao Rose > dice infine, sembrando quasi costretta al saluto < Scorpius, ti vorrei parlare >

< che… cosa? Ah, ok > dice Malfoy, ancora un po’ scombussolato dalla alquanto strana situazione

< Ciao Weasley >

< oh, ehm… si, ciao > rispondo frettolosamente prima di avviarmi verso la mia sala comune.

Sto per girare l’angolo con tutta l’intenzione di andarmene davvero ma qualcosa mi dice di restare, di nascondermi dietro quella stramaledetta colonna e ascoltare perché si sa, le colonne ormai sono diventate il mio punto d’ascolto ormai.

Decido di seguire quello stupido impulso e mi fermo, col cuore che chissà perché non vuole calmarsi, facendo capolino ogni tanto dalla mia postazione da dove riesco a sentire e vedere tutto: Malfoy ha l’aria distratta, le mani in tasca, la cravatta slacciata ed è appoggiato al muro; Eleanor è tutta indispettita e ferma davanti a lui, sembra arrabbiata.

< andiamo Scorpy > no, un momento Scorpy? Non ci posso credere, questa poi! È assurdo! Scorpy… bah…

< lo sai anche tu che qualcosa si sta incrinando fra noi > dice Eleanor.

< dici? > risponde sarcastico Malfoy < perché io non mi sono accorto di avere un polpo attaccato addosso da mesi ormai! > uh, questa è cattiva.

< cosa? COSA? Io sarei COSA? Rimangiati quello che hai detto! > sbotta lei infuriata.

< assolutamente no. Senti, dimmi quello che mi devi dire e poi concludo io ok? Tanto ti avrei parlato comunque > dice lui.

< va bene, d’accordo> fa lei riprendendo un colorito normale  < Io… io ero venuta a parlarti di Rose, di Rose Weasley > al mio nome Malfoy alza la testa e guarda Eleanor con una faccia alquanto strana. Sembra confuso e ha un po’ l’aria di un bambino che viene sorpreso con le mani nella marmellata, anche se c’è sempre quell’alone di indifferenza che sovrasta ogni sua emozione che non mi lascia dare peso a nessuna delle sue espressioni, in conclusione, non si sa mai quello che prova.

< c-che cosa c’entra Rose Weasley? > chiede infine.

< oh, c’entra molte cose Scorpy. Vedi, non credo che sia solo una mia impressione il fatto che voi siate diventati… ehm… amici diciamo. Insomma prima sapevano tutti che vi odiavate poi magicamente avete fatto pace o quello che è, comunque avete cominciato ad avvicinarvi. Ma quello che mi infastidisce è il tuo comportamento da due mesi a questa parte caro mio. Non fai altro che dirmi “chissà cosa ne pensa Albus, o forse chiederò consiglio a Rose che ne sa più di Al!” oppure “ cosa senti nell’ampolla? Rose dice che a volte gli odori possono essere confusi quindi analizza per bene!”. Tu dici che siete come due conoscenti ma io non ci credo più. Mi dici realmente come stanno le cose? > chiede Eleanor. Oh Godric! Non vorrà insinuare  che fra me e Malfoy ci sia qualcosa vero? No, tanto adesso lui dice qualche cavolata e si risolve tutto.

< io… ehm… non so proprio di cosa stai parlando > dice Malfoy. Ma come? E la battutina sarcastica? Il solito ghigno strafottente? Non sembra quasi più lui anzi sembra… imbarazzato? Ma cos’è che lo mette in imbarazzo? Ok, adesso basta, devo calmarmi, non so neanche perché sono qui a dir la verità e ho fatto uno sbaglio a restarci, ho ascoltato abbastanza, meglio che me ne vada senza far rumore.

Così mi incammino per la torre di grifondoro ma il teatrino di poco prima mi lascia piena di dubbi e perplessità e comincio quasi a pentirmi di non essere restata per sentire che diceva Malfoy. ­­­­

< Rose! Rose! apri? > qualcuno sta bussando alla mia porta.

< chi è? > chiedo.

< Philip >

< ah. Arrivo >

Chissà perché a non ho voglia di vederlo adesso, avrei preferito riflettere. Comunque vado ad aprire e lui si mette a sedere sul mio letto.

< allora Phil, come hai fatto a venire fino a qua? La scala non dovrebbe essere diventata tipo uno scivolo? > chiedo.

< oh, è diverso se con te sale anche una ragazza, la scala non può mica far cadere anche lei, ho seguito una ragazzina del primo anno fino alla tua porta > spiega.

< ah, ok. Allora c’è un motivo particolare per cui sei venuto? > chiedo di nuovo.

< in realtà no, volevo solo vederti > spiega e mi fa segno di venirmi a sedere accanto a lui.

< bè in questo periodo non è che siamo stati molto insieme Phil… sembri un po’ assente > commento, accasciandomi sul letto. Lui non sembra molto contento della mia affermazione, anzi sembra piuttosto irritato e confuso. In realtà è un periodo che è parecchio strano, ma speravo che ne avremmo parlato e che si sarebbe sistemata la faccenda. A quanto pare Philip non è proprio della mia stessa idea.

< non so proprio di che cosa stai parlando > dice sulla difensiva. Io mi alzo lentamente con un sopracciglio inarcato e mi metto di fronte a lui.

< non volevo mica attaccarti. È solo che sei un po’ strano, magari è un periodo. Ma che hai? Ti si è annodata la bacchetta? > chiedo perplessa.

< io… no, scusa è davvero un periodo un po’ strano > ammette.

< oh, finalmente te ne rendi conto! Posso chiedere perché? Se non vuoi parlarne non fa nulla, fallo quando ti va se ti va > dico.

< sei davvero una bella persona Rosie… grazie. Comunque è solo un periodo, sai… l’adolescenza > risponde

< certo… si, deve essere per quello. Non preoccuparti per qualunque cosa io ci sono >

< grazie di  nuovo Rose. adesso devo andare, scusa, ho da fare in… in biblioteca > dice frettolosamente.

< ok. Vai >

Mi da un leggero bacio sulle labbra e se ne va. Non so se credergli o no, questa storia dell’adolescenza non me la bevo, ma aspetterò che faccia qualcosa di significativo per parlargli di nuovo, non voglio sembrare ossessiva. D’altronde può darsi che è solo un periodo no? Magari fra qualche giorno tornerà tutto normale.

Non so cosa pensare riguardo al teatrino di poco prima. Voglio dire, nonostante io cerchi di non pensarci mi rimane impossibile. Quell’imbarazzo di Malfoy mentre Eleanor parlava deve pur significare qualcosa e anche il fatto che con gli altri mi chiama per nome. Sono così confusa e si, lo so, non è una novità, ultimamente mi capita spesso di avere la testa a soqquadro ma non posso farci nulla se succedono a me le cose più strane no? Ho un fidanzato in crisi d’esistenza, un… conoscente diciamo, che si comporta come mai ha fatto prima, un cugino perdutamente innamorato (cosa strana per Al); un’amica innamorata di un altro mio cugino, il quale da quando lei si è messa con un tale è diventato suscettibile e un’altra amica che sta con un ragazzo che non le piace nemmeno. Ok, ditemi se è colpa mia questa faccenda! Oh, dimenticavo il fratello fuggiasco di Angel e la gravidanza di Beth. Sono davvero sfigata in fatto di amicizie e parenti perché non posso permettermi né una famiglia normale, né amici normali.

< Rose! > ecco, appunto, dalla voce riconosco James che bussa alla mia porta. Ma che hanno tutti oggi? Vogliono delle consulenze sulle loro crisi esistenziali? Comunque vado ad aprire ed entra nella mia camera un trafelato cugino che si stravacca sul mio letto come fosse il suo. D’altronde se gli dicessi qualcosa, per la faccia sconvolta che ha, credo mi mangerebbe o peggio, mi farebbe sbranare da Brutus.

Mi siedo accanto a lui, che intanto ha cominciato a blaterare qualcosa riguardo ad uno sgabuzzino o non so cosa…

< JAMES! > urlo, cercando di cessare il fiume di parole che era uscito dalla sua bocca < vuoi calmarti e smetterla di blaterare? Mi spieghi cos’è successo? > chiedo, calmandomi.

< ok. Scusa. Ecco, io stavo camminando tranquillamente, quando sento delle voci provenire da uno sgabuzzino > qui fa una pausa e prende un bel respiro < incuriosito mi avvicino e… >

< no! > lo interrompo io < non dirmelo! Hai per caso aperto la porta? > chiedo rassegnata.

Lui mi guarda con l’aria da cane bastonato e annuisce.

< ma dico sei impazzito? Gli affari tuoi mai eh? Comunque cos’hai trovato lì dentro? >

< la domanda non è cosa Rose, la domanda è chi > risponde James che sembra un po’ infastidito.

< come scusa? >

< hai capito bene. Dentro lo sgabuzzino c’erano… ecco… Camille e Andrew > dice, con la mascella serrata e gli occhi ridotti a fessura.

Io scoppio a ridere e lui mi guarda male.

< James! Hai sorpreso Camille mentre pomiciava col suo ragazzo e allora? Oddio, mi immagino la faccia che ha fatto lei! > dico tra le risate.

< non è divertente perché non è che si stavano propriamente baciando… ecco… > comincia con la faccia tutta rossa  < lei era mezza nuda Rose! capisci? E lui metteva le mani dappertutto così io… io… >

Smetto di ridere e lo guardo seria < cos’hai fatto James? E dopo che hai risposto a questa domanda, la cui risposta la posso certamente immaginare rispondi a quest’altra: perché l’hai fatto? > chiedo preoccupata.

< io… ehm… ho lanciato un pugno a quel tipo, Andrew. Ma non gli ho fatto niente io..>

< perché James? > ripeto.

< solo una piccola fratturina credo… > continua lui imperterrito.

< perché James? > comincio a spazientirmi

< non avrà neanche sentito niente >

< JAMES! PERCHE’? > urlo infine. Lui mi guarda male per un attimo, poi si accascia di più e comincia a parlare.

< non lo so Rose. ho agito d’impulso. Forse perché lei ha quindici anni come te e se fosse mia cugina io..>

< Jamie, Camille non è tua cugina e lo sai bene quindi voglio sapere il motivo effettivo >

< ok. È da quando ha cominciato ad uscire con Andrew che ho voglia di spaccare la faccia a lui > ammette.

< e… > lo incito io

< e cosa? >

< e quindi? Cioè, motivo di tutto ciò? >

< io credo di essere geloso > ammette

< perché… > continuo io.

< perché mi piace Camille! > dice infine.

< AH! Finalmente! Avevo qualche dubbio al riguardo e tu l’hai confermato! Ma dimmi, lei come ha reagito?> chiedo.

< in un modo strano. Sembrava contenta > risponde.

< tipico > commento.

< come? >

< niente James, io credo che dovresti parlarle no? Vedrai che si risolverà tutto > gli dico, dandogli una pacca sulla spalla.

< se lo dici tu. Va bene allora io vado a cercarla. Grazie Rosie! >

< di nulla e… James? >

< si? >

< buona fortuna > lui incrocia le dita, sorride e se ne va.

Godric sono esausta! Tutte queste consulenze mi hanno messo fame, vado a fare un salto in cucina.

Mentre mi avvio per le cucine, vicino alla sala comune dei Tassorosso, vedo una testa bionda che conosco troppo bene venire verso di me. Santa pace! Un’altra volta no eh! Ho già avuto un’amichevole colloquio con lui prima, perché dovrei ripetere l’esperienza?

< Weasley, guarda caso ti cercavo > dice.

< di nuovo? Bè, spara >

< io… vorrei chiederti se possiamo vederci domani alle quattro fuori la biblioteca  per parlare di mio cugino. Mi avevi promesso che mi avresti aiutato > dice.

< e lo farò Malfoy. ci sarò domani >

< bene… allora a domani! >

< ciao >

Mentre mi allontano da lui sento il suo sguardo sulla schiena ma non mi volto. A dire la verità non avevo pensato molto a Elizabeth dopo il teatrino con Eleanor, Philip e James. Ma se il padre del bambino è fidanzato allora questo è di certo un oscuro segreto…

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Capitolo 8
*** The return ***


Salveeee! Speravo di scrivere un capitolo chiarificatore ma ho capito che non è ancora il momento di svelare la verità dato che si è appena cominciato ad indagare, forse nel prossimo sarà svelata la verità. Buona lettura!

 

The return

 

E’ già da un po’ che io e Alice siamo in camera ad attendere il ritorno di Camille, la quale sta parlando con mio cugino proprio in questo momento. Ebbene si, dopo estenuanti ore di persuasione ho convinto James a parlare con la mia migliore amica. A dir la verità mi aspettavo che dopo la nostra prima chiacchierata fosse corso da lei, invece a quanto pare si è bloccato e non è riuscito a parlarle così sono dovuta intervenire io, di nuovo. Mi chiedo come la prenderà il povero Andrew, insomma, lui è abbastanza legato a Camille e sono sicura che lei dirà di si a James dato che gli sbava dietro da secoli. Comunque, era destino che loro stessero insieme, d’altronde Cami è solita ottenere la sua felicità in tutto e per tutto e non era felice con Andrew. Nell’attesa ne approfitto per parlare un po’ con Alice, ultimamente tra le vacanze, Angel, Elizabeth e... Malfoy, si anche lui (con il quale dovrei avere un appuntamento tra circa un’ora) non sono stata molto con le mie amiche.

< sai Ali, spero si sbrighino, io ho un impegno alle quattro > commento sbuffando.

< si lo so Rose, è la quarta volta che lo ripeti, non preoccuparti Philip aspetterà un po’ se è necessario > dice Alice. Philip? Che cosa c’entra? Ah, giusto, non ho raccontato a nessuno, nemmeno ad Al di questa faccenda con Malfoy e il cugino e sono sicura che anche il platinato ha tenuto la bocca chiusa, comunque meglio stare al gioco, non credo che se le dicessi che devo vedere Malfoy, Alice lascerebbe cadere l’argomento come se nulla fosse e a me non va proprio di spiegare tutta la faccenda.

< già, hai ragione. Come va con Jack? > chiedo per cambiare discorso.

< oh, sai… ecco… io all’inizio… insomma era tutto un gioco, adesso sto cominciando a tenere veramente a lui e stiamo bene, anche se nell’ultimo periodo mi sembra un po’ strano, come se avesse qualcosa che non  va. Quando gliel’ho chiesto ha detto che era colpa dell’adolescenza, un periodo difficile > risponde.

< tipico…come? Ti ha detto che era un brutto periodo e che tutti gli adolescenti lo hanno? > chiedo di nuovo  stavolta molto sbigottita.

< si > fa lei confusa < perché? >

< ehm… no, niente > rispondo. Non voglio intavolare questo discorso o far preoccupare Alice, però è davvero strano che sia Philip che Jack abbiano usato la stessa scusa per giustificare il loro comportamento, qui c’è qualcosa sotto. Bè ci penserò dopo, adesso devo pensare a sbrigarmi dato che mancano venti minuti alle quattro e dalla porta dove James e Camille stanno discutendo non esce nessuno.

< senti Rose… se vuoi andare resto io > mi dice Ali.

< no, fa niente, basta che si sbrighino! So che Cami ci ha chiesto di stare qui ma non ne vedo il motivo! >

< lo so, infatti quando esce credo che… > ma Alice viene interrotta perché dalla porta escono Camille e James raggianti e tutti abbracciati.

< bene.. > comincio < vedo che qui è tutto sistemato! Avete parlato, vi siete chiariti e adesso vivremo tutti felici e contenti e... quindi sono libera ora? > chiedo.

< no Rose! vi ho fatto aspettare qui perché devo parlarvi ! > esclama Camille dopo aver salutato James < mi serve un consiglio su come parlare ad Andrew! > conclude.

< perché non gli dici “ sai Andrew ti ho usato per far ingelosire James Potter perché in realtà sono secoli che distruggo l’anima alle mie migliori amiche struggendomi per lui e ha dato i suoi frutti perché adesso stiamo insieme!” > dico io sarcasticamente. Alice fa una risatina ma Cami sembra irritata.

< grazie dell’aiuto Rose! > dice piccata.

< di nulla cara. Scusami, ma è un’ora che aspettiamo qui e io avrei una certa urgenza di andare all’appuntamento con  M… con il mio ragazzo si, ecco > oddio l’ho scampata bella. Il fatto è che io odio arrivare in ritardo e questa è una cosa che interessa anche me perché il mio spiccato sesto senso mi dice che le stramberie di Philip e Jack potrebbero essere collegate con questo fatto, cioè loro potrebbero sapere qualcosa.

< va bene, con te parlerò dopo allora > dice Camille.

< grazie. A dopo > le saluto e me ne vado. Godric! A volte Cami sa essere un carceriere, davvero! E a volte meglio non contraddirla, l’ho vista scagliare fatture peggiori di quelle di zia Ginny e intendo nel senso che sono terribili se ti arrivano addosso. Comunque, sono arrivata in biblioteca con cinque minuti di ritardo e Malfoy è già sulla soglia che aspetta.

< sei in ritardo > dice appena mi vede.

< Ciao anche a te Malfoy, come stai? Hai mangiato pane e acidità a colazione? > dico sarcastica.

< non fare la spiritosa Weasley, le cose si mettono male qui, Derek ha perso la testa > afferma.

< tuo cugino? Che ha fatto? > chiedo.

Lui scoppia a ridere e io lo guardo perplessa.

< quel pollo ha detto che appena esce da Hogwarts la vuole sposare! Capito? Sposare! >

< bè Malfoy non preoccuparti tanto si accorgerà in tre anni che è incinta no? > dico.

< forse tu non hai capito, conoscendo mio cugino potrebbe anche fuggire da qui domani stesso! > esclama Malfoy furibondo < io devo dirglielo… devo farlo subito… >

< no! Calma! Se glielo dici Elizabeth non rivelerà mai il nome del padre e starà attenta a quello che dice e quello che fa per non farsi scoprire! Non sei stato tu a dirmi che volevi sapere chi era l’altra parte che avrebbe fatto soffrire tuo cugino? Perché chiunque sia, sa che loro due stanno insieme e non fa nulla per impedirlo, sapendo che prima o poi si verrà a sapere tutto > gli spiego, non accorgendomi che ho poggiato la mano sulla sua, di nuovo. Arrossisco ma lui fortunatamente non lo nota, anzi guarda dritto davanti a sé come se da un momento all’altro sbucasse da dietro la colonna il nome di chi ha messo incinta Elizabeth. Solo adesso mi rendo conto che sembra un po’ un telefilm di spionaggio, con missioni segrete e prove per cercare di risalire al colpevole. Bè, nel nostro piccolo siamo un po’ spie, ma quello che più mi sorprende è come io mi sia fatta coinvolgere in questa storia: è vero che sono un’altruista di natura ma… non so… voglio risolvere la questione a tutti i costi e voglio farlo non solo per gli altri ma anche per me, perché mi sento appagata ogni volta che aiuto qualcuno!

< hai ragione Weasley > dice Malfoy all’improvviso, riscuotendomi dai miei pensieri < dovrò aspettare ancora un po’ sperando che non faccia cavolate > conclude.

< bene, questa è una scelta ragionevole. Camminiamo? Non mi va di stare impalata, lo sono stata fino a adesso > propongo. Lui acconsente silenziosamente e ci incamminiamo per i corridoi di Hogwarts.

< allora… tu hai delle novità? > mi chiede.

< in realtà non proprio. Vorrei parlarti di una cosa ma non so se è collegata a tutto questo > dico, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.

< bè prova, vediamo se c’entra qualcosa > dice lui.

< ecco… ieri Philip mi è venuto a trovare, ma non era il solito, era strano, continuava a fare il vago e poi ultimamente mi fa parecchie domande sulla natura del rapporto tra me e Elizabeth, mi chiede se siamo amiche, se la conosco, non è normale. Poi circa un’ora fa, mentre aspettavamo Camille che stava parlando con mio cugino, Alice mi ha detto che anche Jack si comporta in maniera strana e che ha usato come scusa “è solo un periodo, sarà l’adolescenza”. Il fatto è che anche Philip ha usato la stessa scusa quando gliel’ho chiesto. Ora, a parte il dettaglio su Elizabeth so che questo sembra non c’entrarci nulla, ma ho come la sensazione che nascondano qualcosa e che quel qualcosa riguarda quello che stiamo cercando Malfoy > racconto e mentre camminiamo il sole si fa sempre più rosso, il tramonto è vicino.

< tu credi che nascondano un segreto quindi? È per questo che credi che c’entrino qualcosa? Pensi che uno di loro due possa essere il padre? > chiede all’improvviso.

Oh Godric! Io non avevo pensato a questa eventualità…  d’altronde non conosco Philip molto bene, perché nonostante stiamo insieme da tre mesi, non è un lasso di tempo sufficiente a conoscere una persona. E se lui nasconde qualcosa? Se ha una parte di sé che non vuole far uscire fuori? Sono rimasta molto turbata e infatti mi sono fermata, lo sguardo vacuo, una mano nei capelli e la fronte corrucciata. Malfoy si accorge che ho qualcosa che non va.

< che c’è? > chiede < non avevi pensato che il tuo perfetto Ken potesse aver messo incinta la Barbie argentina? >

< come scusa? > dico, cercando di riprendermi < l’idea non mi ha nemmeno sfiorato >

< dovrebbe farlo invece perché se non è l’artefice direttamente scommetto che quella mela cotta di Baston sa qualcosa! > esclama Malfoy.

< wow, certo che ti dai da fare con i soprannomi eh? Non so sulla mela cotta ma su Ken hai sicuramente ragione! Voglio dire, se ne va sempre in giro con la sua aria da macho, fulminando tutte le Barbie, per usare sempre un tuo nome in codice > commento, senza rendermi conto delle parole che mi sono uscite di bocca e adesso Malfoy mi sta fissando con uno sguardo indecifrabile… tanto per cambiare.

< se… > comincia titubante < se pensi queste cose di lui, allora perché ci stai insieme? > chiede.

< bè se pensi quelle cose che mi hai detto a Natale su Eleanor, allora perché ci stai insieme? > ribatto.

< io e Eleanor ci siamo lasciati >

< non vedo come questo possa importarmi > dico sulla difensiva.

< hai ribattuto ad una mia domanda e io ti ho dato la risposta > dice.

< touché, hai ragione. Sono ancora un po’ sotto shock > mi giustifico.

< è per questo? O c’è dell’altro? > chiede.

< in che senso? >

< non so, magari ti importa che ho lasciato Eleanor >

< e perché dovrebbe Malfoy? >

< comunque non hai risposto alla mia domanda di prima Weasley. Perché stai insieme a Ken? >

< io… lui è di certo un bel ragazzo > rispondo.

< credimi Rose, non ho la presunzione di conoscerti a fondo ma per quel che ne so non ti metteresti con un ragazzo per il suo aspetto o mi sbaglio? > chiede, gli occhi ridotti quasi a fessure. Non riesco a capire perché mi fa questa specie di interrogatorio e perché ormai è così vicino. Vorrei poter dire di essere a disagio ma in realtà non lo sono, mi trovo stranamente in pace con me stessa. Mi sta provocando e non voglio dargliela vinta… o si? Sono leggermente confusa, cosa che ormai è di routine per me.

< Philip… lui è… è anche gentile e… s-simpatico! > ecco, adesso ricomincio pure a balbettare.

< chi Ken? Simpatico? Ma non farmi ridere! È dal primo giorno che vi siete messi insieme che ho capito che non c’entrate assolutamente niente l’uno con l’altra > dice.

< bè per come la vedo io gli opposti si attraggono! > lo provoco, avvicinandomi un tantino di più al suo viso.

< opposti? Voi non siete opposti, lui è semplicemente troppo stupido e troppo troll per una come te! >

< perché come sono io? > chiedo. lo sto mettendo in difficoltà, la tensione si taglia col coltello.

< sei intelligente > risponde. Furbo…

< e? >

< e che cosa Weasley? >

< sono solo intelligente? Andiamo! Una come me deve pur avere altre qualità no? > lo sto schiacciando! Ah!

< non provocarmi, sappiamo entrambi quanto sei testarda! > sta cercando di sviare il discorso.

< ma io non parlo di difetti ma di pregi, Malfoy! mai sentita questa parola? >

< si, ma io non ho intenzione di dirti quali sono i tuoi pregi, anche se sono certo che saprei elencarli meglio di Ken, perché a differenza sua ti conosco un po’ di più! > dice.

< ah, così tu mi conosceresti? Ma fammi il favore… >

< ne vuoi la prova? > chiede.

< prego? > chiedo io un po’ spaesata.

< ti piace studiare. Questo lo sanno tutti ma non tutti sanno che ami l’odore della pergamena prima di svolgere un compito. Odi il rosa ma ami il blu, è il tuo colore preferito. Dici di detestare le pettegole quando vuoi un mondo di bene a tua cugina Dominique che lo è e spesso ti ritrovi a parlare degli altri. Ti piace l’aria aperta ma mai quanto una biblioteca piena di libri. Adori tuo padre ma credi che sia troppo protettivo con te. Sei testarda, ma uno dei pregi che più ti fa apprezzare è il tuo essere sempre allegra e uno che invece ti fa davvero amare dagli altri è il tuo altruismo. Ora, potrei andare avanti ma credo di averti dato abbastanza prove. Il tuo Ken non so se saprebbe fare di meglio > dice tutto d’un fiato, senza mai staccare gli occhi dai miei. Ora si che sono interdetta, lui mi ha appena rivelato delle sottigliezze che forse neanche io saprei individuare in me stessa, a parte lo studio e l’altruismo. Ma da quanto è che mi osserva?

< io… tu… come fai a sapere queste cose di me? > sono le uniche parole che mi escono di bocca.

< sono vere eh? Comunque le so perché ti conosco. Rose, sono ormai cinque anni che sono amico di Albus e volenti o nolenti ne abbiamo passato di tempo insieme dato che oltre ad essere tuo cugino Al è anche il tuo migliore amico no? > spiega < sono certo che tu sapresti fare lo stesso se ti concentri > conclude.

< come? > sono ancora scioccata ma non posso fare a meno di provare.

Ha ragione. Concentrandomi riesco a ricordare quello che gli piace, le sfumature del suo carattere, le stesse sottigliezze che lui stesso sarebbe incapace di individuare, come la sua ossessione per il biancospino perché lo mette dappertutto! O il suo modo saccente di parlare. L’immenso bene che prova verso la madre (ne parla sempre con Al e a me tocca ascoltare) e la paura che ha, nonostante voglia bene anche a lui, di essere considerato come suo padre. Alzo gli occhi che avevo prontamente abbassato e sono certa che in essi si legga una  nota di consapevolezza perché Malfoy si limita a dire:

 < visto? Sapevo che anche tu ci saresti riuscita >

< senti Malfoy io non so cosa questo voglia dire e nemmeno perché l’hai detto ma io tengo a Philip e finché non scoprirò se c’entra davvero qualcosa con Elizabeth non posso giudicarlo > si nota tanto che ho cambiato discorso più in fretta di come zio Percy si allontana dai razzi dei Tiri Vispi? (bè vista l’ultima esperienza).

< fai come vuoi! E comunque sei brava ad evitare i discorsi sai? > commenta.

< io non evito proprio nulla è solo che devo andare adesso! > esclamo.

< ok. Scappa. Fa a modo tuo. Ci si vede Weasley! > e detto ciò allunga quella misera distanza che c’era fra noi e se ne va, lasciandomi lì, fra mille dubbi che non posso certo risolvere ora.

Mi chiedo perché… perché ogni volta che parlo con quell’individuo il mio stato d’animo comprende: incertezza, confusione (quella  non finirà mai), sorpresa e… benessere? Si, come prima che mi sentivo a mio agio. Credo di trovarmi bene a parlare con Malfoy, finché si tratta degli affari degli altri! Quando però si intraprende il discorso dei nostri affari, allora lì la faccenda si complica e tutto diventa molto strano, come se, nonostante cerchi di arrabbiarmi con lui perché  cerca sempre di provocarmi non ci riesco. È frustrante. Non riesco ad arrabbiarmi più con lui. Prima ci riuscivo semplicemente perché mi guardava storto adesso niente. Nada. Zero. È assurdo…

Comunque credo sia ora di rientrare. A dire la sincera verità ogni volta che finisce una conversazione con Malfoy mi ritrovo sempre a riflettere, a pensare, a scervellarmi su tutto, ad analizzare ogni dettaglio di quello che dice, ma non mi succede con nessun’altro. Nessun’altro evidentemente dice cose abbastanza interessanti da farmi riflettere. Forse Alice a volte… o Al! Philip no di certo. Ecco, altra nota dolente. Malfoy non aveva realmente torto quando mi ha detto che non abbiamo nulla in comune e nonostante io tenga a lui non lo amo né credo lo farò mai. Forse ho esagerato a parlare d’amore ma il fatto è che non mi piace nemmeno. Sto pensando seriamente di troncare, la nostra storia non ha futuro, per ora però mi limito ad aspettare e vedere quello che succederà, stanno bollendo troppe cose in pentola. In questo momento, voglio solo dormire!

Mi dirigo nel mio dormitorio dove ad attendermi trovo Camille e Alice che sembrano avere qualcosa da dirmi perché mi guardano entrambe con uno sguardo inquietante, ma io non ho fatto nulla! Ok, forse ho manomesso la crema di Camille perché continuava a svegliarmi con secchi di acqua ghiacciata e alla fine sono finita in infermeria per una polmonite… oppure ho bruciato il libro preferito di Alice perché ho accidentalmente appiccato fuoco al suo comodino. Niente di irrecuperabile comunque.

< c’è qualcosa che non va? > chiedo.

< oh non lo so, dimmelo tu > risponde Camille con un finto sorriso stampato in faccia.

< io… non capisco… è successo qualcosa? >

< Rose > comincia Alice < abbiamo incontrato Philip poco fa e tu non eri con lui. Fortunatamente è un po’ stupido quindi non ha capito quello che una persona normale avrebbe capito >

< e cioè che tu non hai passato il pomeriggio con lui> conclude Camille. Oh porco Salazar! E adesso?

< in realtà sono stata un po’ con lui poi sono andata a fare una passeggiata e… >

< no, Rosie > mi interrompe Camille < come diceva Alice, Philip non è particolarmente intelligente ma ci ha comunque rivelato di aver passato l’intero pomeriggio con Jack e non c’è ragione per cui debba aver mentito >

Che cosa dico? Cosa mi invento? Non mi piace mentire alle mie migliori amiche ma di certo non posso raccontargli tutta la faccenda di Malfoy, specialmente dopo la nostra ultima conversazione.

< quindi? > chiedo. temporeggiare è quello che mi resta da fare.

< quindi dove sei stata tutto il pomeriggio? Devi essere stata in qualche posto particolare per averci mentito! > dice Alice.

< in realtà io non ho proprio mentito, non vi ho detto con chi mi sarei vista, è stata Alice a dire che avrei incontrato Philip! > esclamo.

< bè però tu non hai negato Rose! e poi hai ribadito che ti saresti vista con lui. Comunque è chiaro che ti sei vista con qualcuno ma chi? > ribatte Ali.

< nessuno. Ero andata a fare una passeggiata per pensare > rispondo.

< non so se crederti. A cosa dovresti pensare? > chiede Camille.

< sto pensando se restare o no con Philip > butto lì. Bene, sono un genio! La loro attenzione verrà catturata dalla notizia bomba che ho appena lanciato e lasceranno perdere la giornata di oggi.

< COME? > dicono all’unisono. Bè c’era da aspettarselo.

< qualc… io ho capito assolutamente da sola che forse non siamo fatti per stare insieme > mi ero quasi fatta sfuggire il “qualcuno” che avrebbe distrutto la mia copertura.

< ma come Rose? ti piace dal primo anno! > esclama Camille.

< è proprio per questo. Io non sono più la ragazzina che ero. Ho capito che non importa se qualcuno è di bell’aspetto, bisogna conoscerlo e capire quali sono i suoi interessi e vedere se combaciano con i tuoi. Andiamo, cosa abbiamo in comune io e Philip? Cosa c’è che ci lega? Affetto? Neanche quello secondo me > rispondo, ripensando alle parole di Malfoy e accorgendomi che ha completamente ragione. Bè quando bisogna ammetterlo, bisogna farlo e basta.

< sei sicura Rose? > chiede Alice.

Sospiro pesantemente e poi le guardo.

< si > sussurro.

Sono certa che questa rottura porterà solo qualcosa di buono, d’altronde se Malfoy è riuscito a lasciare Eleanor il polpo, io riuscirò facilmente a lasciare Philip no?

§

È assurdo. È completamente assurdo. Sono giorni che praticamente provo a parlare con Philip, ma lui mi guarda sempre con quella faccia da cane bastonato. E se poi lo ferisco? E se ci rimane male? No, non ce la faccio, così non va. Alice e Camille cercano di aiutarmi ma io sono caduta in uno stato catatonico dal quale non so se riuscirò ad uscire. Ma come faccio? Come? Non ho mai lasciato nessuno, di solito sono gli altri che lasciano me ed è proprio per questo che so come ci si sente e non vorrei farlo provare a nessuno.

D’altra parte lui mi ha comunque ferita in qualche modo quindi potrei sentirmi meno in colpa no? No… Rose! no! L’essere vendicativa non ti appartiene e la vendetta è una delle cose che odi di più. L’ho capito… finché non lo fa lui io non ci riuscirò mai. E se non lo fa? E se alla fine mi chiederà di sposarlo e io per non farlo soffrire gli dirò di si  e sarò costretta in un matrimonio infelice che mi porterà alla depressione, la quale mi farà ubriacare e non rivedrò mai più i miei figli perché sarò rinchiusa per il resto dei miei giorni in un centro di riabilitazione per alcolisti anonimi?

Oh santo cielo! La prospettiva di questa vita mi è passata davanti agli occhi a mo’ di diapositive ma direi che è alquanto drastica. Ammetto che a volte la mia mente viaggia nei meandri più bui dell’esistenza umana… vale a dire che sono parecchio melodrammatica e me ne rendo conto.

Comunque la cosa positiva è che non ho più rivisto Mr. Rivelazione dalla nostra ultima chiacchierata. Ho deciso di chiamarlo così perché ogni volta che parlo con lui dopo mi rendo conto di qualcosa, bella o brutta che sia, più cose brutte che belle ma vabbè… lasciamo stare. Ho bisogno di una passeggiata per sgranchirmi le gambe e rinfrescarmi le idee, così mi avvio per i corridoi di Hogwarts in cerca di un’illuminazione.

Ieri ho parlato con Angel, mi ha spiegato che la famiglia ha deciso di tenere all’oscuro la scuola della scomparsa del fratello Dawson e ha dichiarato che è in Spagna per uno stage sull’erbologia. Poveri, sono distrutti, sperano sempre che torni e sono sicura che non gli direbbero niente ma lo abbraccerebbero in lacrime solo per la contentezza di saperlo vivo, d’altronde un quindicenne senza la possibilità di mantenersi non può avere vita facile, potrebbe immischiarsi in qualunque assurdità. E poi lei… quella… vabbè non parliamone che è meglio.

ok. Scappa. Fai a modo tuo. Ci si vede Weasley” non so perché ma le parole di Malfoy mi rimbombano ancora in testa, non riesco a farle smettere di uscir fuori. Sono davvero scappata? Ma poi da cosa? Oh! Non ce la faccio più, devo assolutamente parlare con quel Serpeverde smidollato che mi sta incasinando la vita, Godric solo sa perché.

Un rumore distrae i miei pensieri, sembra come… un serpente?

< pss >

No, credo che qualcuno stia cercando di attirare la mia attenzione ma non riesco a capire da dove viene il suono.

< pss >

Di nuovo. Sembra venire da dietro una colonna. Mi avvicino sempre di più… ci sono quasi… un altro passo e…

< sei Rose Weasley vero? >

Un ragazzo biondo, più o meno della mia età, occhi azzurro cielo, viso d’angelo mi sta squadrando dalla testa ai piedi. Annuisco debolmente e poi deglutisco rumorosamente.  Mi escono solo queste parole di bocca:

< Dawson Skylen? > 

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Capitolo 9
*** A total eclipse of the heart ***


 

 Ecco, ci siamo, il capitolo che prende il nome dalla storia che a sua volta, ricordo prende il nome dalla meravigliosa canzone di Bonnie Tyler. Troverete che questo tipo di eclissi è un po’ diversa da quella che Bonnie canta nella sua canzone, ma d’altronde un’eclissi è un’eclissi. Confesso che ho cambiato due volte il titolo al capitolo ma è solo dopo averlo finito e aver visto quello che avevo scritto che ho deciso per questo e in fondo troverete una sorpresa. Non sarebbe dovuta andare così nella mia testa ma è così che alla fine è uscito fuori, spero vi piaccia come è piaciuto a me scriverlo. Buona lettura!
 

 

A total eclipse of the heart


Guardo con stupore il ragazzo di fronte a me che annuisce lentamente. Per un po’ ci squadriamo senza dirci nulla, come se fossimo entrambi troppo scioccati per proferir parola. Bè, non so lui ma io sono scioccata di sicuro, adesso cosa succederà? Spero solo che non voglia che lo aiuti a nascondersi da tutto e da tutti perché non vorrei aggiungere un’altra bugia al carico che mi porto già dietro. È una situazione alquanto strana, stiamo qui a fissarci senza parlare, ma gli occhi dicono tante parole. Le mie compongono certamente tantissime domande, le sue forse quelle risposte che la sua famiglia cerca da tanto tempo.

< perché sei tornato? > chiedo per spezzare il silenzio. Sono sicura che con me si aprirà perché altrimenti non mi avrebbe chiamata da dietro la colonna. Forse ha intenzione di raccontarmi quello che gli è successo.

< allora sai tutto di me? Vedo che mia sorella lo ha detto a tutta Hogwarts. Non si fa mai gli affari suoi > dice infastidito.

< ma come ti permetti? > dico io irritata < sono mesi che tua sorella non fa che versare lacrime! Si è aperta con me perché aveva bisogno di qualcuno che la sostenesse in questo momento! Non puoi capire come sta! E comunque non hai risposto alla mia domanda: perché sei tornato? Cosa ti è successo? > concludo.

< credo che ci vorrà un po’ di tempo > dice e mi invita a sedermi accanto a lui su un banco abbandonato del corridoio, io però rimango in piedi e ascolto < d’accordo. Io sono scappato con lei perché credevo che mi amasse per quello che sono e i miei genitori non accettavano il nostro amore, inoltre io stavo ad Hogwarts e lei lavorava da Fortebraccio, così ho deciso di andarmene durante le vacanze. Siamo stati per un po’ nel suo appartamento lì, protetti da un incantesimo di disillusione per non farci trovare. Godric solo sa quante volte ho chiamato il nome di mia madre e delle mie sorelle nel sonno… mi mancano da morire. È così che mi sono accorto che sarei dovuto tornare indietro. Quando ho detto questo a lei, mi ha trattato malissimo, ha detto che io stavo scappando eccetera, eccetera e poi, dopo aver riflettuto per cinque minuti, prima che me ne andassi, mi ha pregato di rimanere dicendo che lei mi amava. È da lì che invece ho capito che si era messa con me per la fortuna di zio Fride, perché se era convinta che fossi un ragazzino, come mi ha detto all’inizio, non poteva cambiare idea così. Io le ho detto che avevo capito perché stava con me e lei non ha negato, così ho fatto le valigie e sono tornato qui. I miei già lo sanno ma ho chiesto alla preside di recuperare separatamente prima di ricominciare le lezioni e non dire niente ad Angel per ora. Ti ho cercata di proposito perché ho saputo che sei sua amica e spero che mi aiuterai a parlarle > conclude.

Wow, però… che idiota. Ho ascoltato in silenzio tutta la storia e mi trattengo dall’esprimere il mio disappunto solo perché il tizio che mi ritrovo davanti è sbucato adesso dal nulla e non lo conosco, quello che so è che deve essere rimasto davvero ferito da questa storia, si capisce dal fatto che non pronuncia neanche il nome, ma chiama la ragazza “lei”. Non so se aiutarlo o no, mi sembra tutto così innaturale: il fratello scomparso di Angel mi piomba addosso e mi chiede di punto in bianco di aiutarlo a non farsi sbranare da sua sorella, perché so che Angel farebbe un baffo a Brutus se non le si parlasse con dolcezza, calma e compostezza, cosa che i fratelli, è scientificamente provato, non sanno assolutamente fare.

< io… ehm… non so che dire a parte il fatto che non sei stato proprio un fulmine > commento.

< lo so. È per questo che chiedo il tuo aiuto >

< ma come posso aiutarti scusa? Vuoi usarmi come scudo umano per non farti picchiare? > chiedo, inarcando un sopracciglio.

< no, assolutamente no, però magari se ci sei tu lei si arrabbia di meno > dice.

< aspettami qui > dico, facendo segno con la mano. Prendo un pezzo di pergamena ed una penna e scrivo.

Devo parlarti è urgente, meglio che vieni subito,      

corridoio del quinto piano.

-Rose                                                                                                                                                                               

Ripiego il bigliettino con su scritto “per Angel” e chiamo il mio gufo con un fischio, porgendogli la lettera.

< a minuti sarà qui > dico a Dawson.

< chi? >

< Oh non lo so, il mio schiopodo da compagnia! Tua sorella, chi sennò! > esclamo.

< ah. Come? Adesso? Di già? Ma che le dico? >

< innanzitutto datti una calmata, poi non ti preoccupare, le parole verranno da sé. Io ti aiutato a farla venire qui perché so che non lo avresti mai fatto di tua spontanea volontà, però con lei te la cavi da solo, capito?  >

< vuoi andartene? > chiede.

< oh, si. Ne ho già tanti di drammi famigliari con 10 cugini e un fratello idiota e non voglio assolutamente immischiarmi nei fatti vostri > rispondo.

< ma tu non puoi abbandonarmi qui! > esclama, mentre si sentono dei passi affrettati in lontananza.

< troppo tardi! > dico, prima di correre verso il corridoio opposto a quello da dove provengono i passi. Non mi va proprio di stare lì a guardare il ricongiungimento.

Bè, almeno uno dei casini è risolto no? Adesso manca solo Philip, Elizabeth e Malfoy. fantastico. Assolutamente magnifico, un lavoretto da nulla insomma. Meglio andare a cena, sto morendo di fame! Non so se raccontare del ritorno ad Alice e Cami, ma credo che sia meglio che lo vedano da loro, non voglio essere invadente.

Nonostante sia presto la Sala Grande è più gremita del solito, così mi siedo dai Serpeverde, vicino ad Al, i Grifondoro sembrano su di giri, chissà perché.

< buonasera studenti > dice la McGranitt. Strano, di solito non si alza mai, a meno che non debba dare un annuncio e questa ha tutta l’aria di essere una comunicazione ufficiale.

< vorrei informarmi che come corpo docenti abbiamo convenuto che negli ultimi mesi il rendimento e il comportamento di voi studenti è migliorato, a parte quello di alcuni elementi > e qui scocca uno sguardo a James, Fred e Roxanne che si scambiano sguardi complici.

< pertanto > continua la preside < vorremmo premiarvi con un ballo elegante che si terrà sabato prossimo > conclude.

Urla, risate, applausi, sguardi delusi, la Sala Grande non potrebbe  essere più assurda in questo momento, c’è una confusione spaccatimpani e nemmeno gli incantesimi dei professori riescono a calmare le ragazzine isteriche del primo anno che si guardano intorno urlando a squarciagola. Patetiche.
Dopo un po’ la McGranitt riesce a ristabilire l’ordine e prega gli alunni di continuare il pasto in santa pace.

< allora Rose > mi dice Albus < tu ci andrai con Philip vero? >

Già Philip. Sarebbe crudele lasciarlo prima del ballo così perché non farlo dopo? Mi do una settimana di tempo per prepararmi, d’altronde oggi è lunedì mancano solo cinque giorni a sabato, dopo di che parlerò con Philip.

< ehm… si. Tu andrai con Angel? > chiedo a mio cugino.

< certo. A proposito tu la vedi? Perché non mi pare di averla vista scendere per la cena >

< so dov’è Angel e sono sicura che dopo ti spiegherà tutto lei >  dico.

< come? Cos’è successo? > chiede.

< abbi pazienza! Dopo saprai tutto! > rispondo.

< eh ma… ok, va bene > finalmente si è rassegnato < ehi Scorp! Tu invece chi inviterai? > chiede Al a Malfoy.

< oh… non lo so. Tu chi mi consiglieresti Weasley? > dice Malfoy.

< prego? Cosa c’entro io? > chiedo spaesata. Ma per chi mi ha preso? Per un’organizzatrice di incontri?

< bè, magari hai un’amica da farmi conoscere > risponde.

< con tutte quelle galline che ti vengono dietro non dovresti aver bisogno del mio aiuto, Malfoy > dico acida. In realtà non so perché ma questa richiesta mi ha dato fastidio, sono alquanto irritata. 

< ok, ma non scaldarti tanto! Ti si è annodata la bacchetta per caso? >

< no Malfoy, semplicemente… anzi, si, dovrei parlarti riguardo ad una cosa! > me ne esco. Santo cielo ma perché non sto mai zitta? Malfoy sembra incuriosito e ha il suo solito ghigno stampato in faccia mentre Al è davvero perplesso. Avevo già pensato al fatto di parlargli ma dirlo davanti a mezza casa Serpeverde e a mio cugino non è stata un’idea brillante.

< dimmi di che cosa mi devi parlare > fa lui con un tono davvero irritante. Si sta prendendo gioco di me? Vuole farmi arrabbiare? Perché se è così allora ci sta riuscendo. Mi limito a lanciargli un’occhiata eloquente sgranando gli occhi e lui sembra afferrare il concetto mentre Al ha una faccia che mi ricorda quella della Brown, ossia una faccia da ebete. Sembra come se cercasse di capire qualcosa ma non ci riesce.

< mi spiegate cosa succede? > chiede alla fine.

< nulla > rispondiamo all’unisono io e Malfoy. ecco, così ci scoprirà ancora più in fretta.

< voi due non me la raccontate giusta! > esclama Al  < ehi ma quella è Angel! E quello è Dawson! È tornato!> si alza in piedi e va ad abbracciare Angel che sembra tanto felice quanto sconvolta. Non so cosa si siano detti e non lo voglio sapere.

< ma sei impazzita? > mi sussurra Malfoy prendendo il posto di Al. È pericolosamente vicino e questa cosa non mi piace.

< che vuoi? > chiedo.

< Malfoy ti devo parlare! Momenti ci scopriva! Non voglio che venga a sapere di Elizabeth prima di aver risolto tutta la questione. Comunque era di questo che volevi parlarmi giusto? >

Avanti Rose, di si, di che è di questo che volevi parlare, inventa una scusa tipo che Philip ti ha fatto altre domande e lascia stare.

< in realtà no > dico. Stupida stupida stupida! Ma perché devono uscirmi parole di bocca che non voglio dire! Perché? Cosa ha che non va Malfoy? perché deve sempre farmi dire quello che penso veramente? E si sa, in una conversazione solo il 15% è quello che si pensa in realtà. Con lui non riesco a fingere.
Sembra spaesato dalla mia risposta e lo sono anche io quindi figurarsi!

< e allora di cosa? > chiede.

< ehm… non credo sia il luogo adatto per parlarne > commento, indicando le persone che ci circondano al tavolo le quali fanno finta di fare altro ma sono sicura che cercano di ascoltare.

< d’accordo. Fra dieci minuti, torre di Astronomia. Saranno ancora tutti qui per sentire i dettagli della festa, noi possiamo farceli raccontare > dice. Dovrei dire di no, invece annuisco come una cretina e esco dalla Sala Grande.

Ma cosa mi succede? Ho il fiato corto, le mani che sudano, le lacrime quasi agli occhi e non capisco il perché. Sono forse malata? Che mi prende? Sono certa di non saper rispondere a queste domande, non ho ancora le risposte pronte.
Le mie gambe si muovono da sole verso la torre di Astronomia, non riesco a fermarmi. Quando arrivo lì sorrido alla bellezza di questo posto che mi ha sempre affascinato. Il grande telescopio sta lì, pronto ad essere usato e i balconi della torre che danno sul giardino d Hogwarts sembrano aprire una porta verso un altro mondo. D’altronde da quassù tutto sembra diverso, perfino lo stesso giardino e lo stesso lago che per tanto tempo sono stati un rifugio per me.
Ok, lo so che sono stata un po’ melensa ma questo posto mi ispira poesia, che ci posso fare!

All’improvviso sento dei passi. È qui. È arrivato.

< ehi > dico.

< ehi. Allora, sembra importante no? Intendo… la cosa di cui devi parlarmi > commenta.

< oh, si. Credo di si >

< avanti spara Weasley >

< ok. Ecco… io… insomma è da quando abbiamo parlato l’ultima volta che ho un dubbio tremendo che mi sta assillando > comincio.

< davvero? Sono curioso… qual è? > chiede.

< quando tu mi hai detto “ok. Scappa. Fa a modo tuo. Ci si vede Weasley” queste parole mi sono rimbombate nel cervello per giorni. Cosa vuol dire scappa? Da cosa starei scappando? > dico. Mi sono liberata di un peso perché effettivamente è tanto tempo che cerco una risposta a questa domanda. Adesso spero di ottenerla. Malfoy non sembra minimamente scomposto e dalla sua espressione riesco a capire che se l’aspettava, aveva intuito che sarebbe stata questa la mia richiesta.

< io intendevo che stavi scappando dalla nostra conversazione > mi risponde.

< si ma la nostra conversazione era finita. Cosa voleva dire in realtà? Per favore, una risposta sincera > direi che la tensione si taglia col coltello.

<  quello di cui stavamo parlando prima che tu cambiassi discorso… il fatto che ci conosciamo anche se ci siamo ignorati per molto tempo credo che tu sia scappata perché nonostante tutti i nostri trascorsi sai che è vero > dice.

< è vero cosa? > ci sto capendo sempre meno.

< è vero che il tuo Ken non ti conosce quanto me. Che tu non conosci lui quanto conosci me. Che anche se dici di non sopportarmi in fondo ci tieni a me > risponde.

Come? Come come come? Se ho capito bene…

< mi stai dicendo tra le righe che credi che io provi qualcosa per te? > chiedo interdetta.

< però sei perspicace! > esclama.

Non ci posso credere! È… è… non lo so com’è. D’improvviso mi ricordo come al mio primo appuntamento con Philip io abbia riso così forte quando lui mi ha detto che pensava che fossi innamorata di Malfoy. adesso non so se riderei più. È come se il cuore mi volesse dire che c’è una parte di verità in quello che dice, come se non fosse più un’assurdità. Non sto dicendo che sia vero ma che non lo considero più una cosa impossibile e questo mi spaventa un po’. Mi fa pensare che se vado avanti così finirò davvero per provare qualcosa per Malfoy, sempre che non lo provi già. Ma non può essere! No!

< io… io… > riesco ad emettere solo delle sillabe. La mia fronte è talmente corrugata che devo sembrare una vecchia.

< che c’è? Ti sei accorta che è vero? > chiede. E nella sua voce avverto una nota di… speranza. Possibile?

All’improvviso tutto diventa più chiaro. La scenata dell’applauso la sera che io e Philip ci siamo baciati. Quelle insensate battute che faceva ogni volta. La sfuriata dell’altro giorno.

< no. Mi sono accorta che in realtà sei tu quello che prova qualcosa per me, Scorpius > dico. Io non l’ho mai chiamato per nome, questa è la prima volta e non me ne pento, sono certa che è giusto che io debba dividere il nome dal cognome. Prima di essere un Malfoy lui è Scorpius, credo sia il momento di chiamarlo con il suo nome.

< cosa? io.. ehm..> sembra un po' titubante su quello che deve dire, poi però sembra rifletterci e conquistare sicurezza < Oh al diavolo! se devo avere rimorsi su quello che sto per dire li avrò ma non posso più tenermelo dentro. Sai che c'è? che hai proprio ragione. Te lo dico apertamente. Mi sono accorto da tempo di provare qualcosa per te e non ho paura di dirtelo perché so che non mi rideresti mai in faccia o si? > dice con uno sguardo che non ho mai visto prima.

< non lo farei mai. Quindi è a questo che ti riferivi quando hai parlato con Albus nei sotterranei, il giorno in cui ti ho perdonato per avermi insultata? > chiedo.

< come? Tu eri lì? > annuisco e lui va avanti. È tutto così assurdo < si è per questo >

< adesso mi sono chiare così tante cose > dico.

< cosa hai intenzione di fare ora? Spiattellare tutto alle tue amiche? > chiede.

< no! Non ho intenzione di dirgli nulla per ora >

< e allora cosa farai Rose? >

< non lo so. Mettiti nei miei panni! Cosa faresti? > chiedo spaesata.

< io non ti chiedo di mollare Ken e metterti con me  se non provi quello che provo io, ma so che hai intenzione di mollare Ken e dovresti farlo, non per me ma per te stessa > mi dice.

< io sono davvero confusa. Non dico di provare qualcosa per te ma quest’idea non mi sembra più assurda > rivelo quello a cui stavo pensando prima perché è giusto che lo sappia. Lui si è aperto e… oddio! È tutto così innaturale ma mi sento stranamente sollevata di poter parlare apertamente.

< mi stai dicendo che potresti provare qualcosa per me? > chiede.

< bè ora non montarti la testa! Già è assurdo che sono io quella che piace a te! Però... non so, magari un giorno... > rispondo con aria vaga, cercando di sviare il discorso (di nuovo). D'altronde non è che da un momento all'altro posso innamorarmi di lui, però non nego che qualcosa è cambiata dall'anno scorso e che qualcosa potrebbe essere iniziata quest'anno

< ah. Bè potremmo scoprire semplicemente se questa eventualità è fondata > dice con una strana luce negli occhi.

< com… >

Non ho fatto in tempo a finire la frase perché le labbra di Scorpius Malfoy si sono appena posate su quelle di Rose Weasley ed è un turbinio di fuochi d’artificio. Sono le emozioni che non ho provato quando è stato Philip a farlo, quei sentimenti repressi che sono lì dentro da chissà quanto.
D’improvviso rivedo noi da piccoli, quella volta che gli ho buttato il porridge in testa ad esempio o quella volta che l’ho quasi schiantato ma lui si è spostato. Ricordo il nostro primo incontro dove io, influenzata dalle parole di mio padre avevo guardato Malfoy con sufficienza e lui era rimasto perplesso e confuso davanti a quella ragazzina dai capelli rossi che aveva arricciato il naso quando l’aveva visto. Poi tutto si è evoluto e guidati dai nostri caratteri troppo diversi ci punzecchiavamo ogni secondo, finché ad Al è venuta una crisi isterica e abbiamo deciso di ignorarci e litigare solo quando c’era veramente un motivo. Poi la mia mente ritorna all’inizio di quest’anno, a come io sia cambiata non solo fisicamente e a come è cambiato lui. È forse per questo che adesso ci stiamo baciando? È forse per tutti questi cambiamenti che proviamo qualcosa l’uno per l’altra?

In questo momento è come se il mio cuore fosse eclissato, come se il sole che accendeva tutte le mie certezze si fosse momentaneamente nascosto dietro una luna di nuove emozioni. Prima ero certa che mai avrei provato niente per Scorpius Malfoy, che mai sarei riuscita ad avere un ragazzo come Philip, che mai Camille sarebbe riuscita a conquistare James o che Angel ed Albus si sarebbero mai fidanzati. Ma soprattutto non mi sarei mai immaginata che oltre a provare qualcosa per lui, avrei mai baciato Scorpius Malfoy sulla Torre di Astronomia, al chiaro di Luna.

E invece tutto questo è successo. Le certezze sono crollate e il sole si è spento perché una Nuova Luna gli è passata davanti.
Non so da quanto tempo mi sto toccando le labbra che prima erano premute su quelle di Scorpius ma so che lui se ne è già andato, probabilmente per lasciarmi il tempo di riflettere e mentre corro verso il mio dormitorio un po’ sconvolta non riesco a pensare ad altro che a quello che sto provando ora:
non so se in senso positivo, ma sono certa che è una totale eclissi del cuore.

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Capitolo 10
*** The Ball ***


Scusate per il clamoroso ritardo ma siamo quasi alla fine della storia ed inoltre questo capitolo è più lungo degli altri, quindi mi ci è voluto un po’ più di tempo. Il fatto è che non mi veniva nulla per la parte finale, che poi si è trasformata un disastro, ma non anticipo nulla. Buona lettura!

The Ball


< Ah! Poi c’è il trucco, assolutamente. Sai a te con quei capelli rossi non so quale starebbe bene… forse un marrone? O un bronzo? Rose? Rose mi stai ascoltando si o no? >
< cosa? Ah, si, anche per me vanno bene i boccoli Cami >
< come? Stavamo parlando del trucco Rose! ma ci vuoi andare o no a questo ballo? >
< no. >
< come no? È un’assurdità! Diglielo Alice! Diglielo anche tu che è un’assurdità! >
< ha ragione Rosie, è un’assurdità, tutti aspettano questo ballo tu sei l’unica ragazza anormale della scuola>
Si, anche l’unica che è stata baciata dal migliore amico di suo cugino che odiava e che non considerava nemmeno un conoscente, bè almeno fino a quattro giorni prima. In realtà sono in dormitorio con Alice e Camille da… non so nemmeno io da quando, so solo che mi sono persa ai boccoli e ai fermagli per capelli, quando siamo passati nell’oceano make-up, io non c’ero.
< visto? Lo dice anche Alice! > commenta Camille.
< Alice lo dice perché tu lo dici! > esclamo fintamente scandalizzata.
< andiamo, fingi almeno di essere entusiasta, fallo per noi! > dice Cami, mettendo su il broncetto da gatto degli stivali.
< e va bene! Stavate dicendo? > chiedo rassegnata.
< parlavamo del trucco. Il tuo vestito nero e bronzo potrebbe abbinarsi con un trucco marrone no? Oddio si, sono un genio > certo Camille, aspetta di vedere quello che Dominique riesce a combinare con i cosmetici poi ne riparliamo. Roba che la mia cuginetta mezza francese potrebbe far diventare Hagrid testimonial di una linea di shampoo e cosmetica babbana, lei si che è un genio!
< ok. Per me va bene, basta che mi torturate per poco più di un ora e siamo apposto, lascio tutto nelle vostre mani, ma adesso se non vi dispiace dovremmo andare a lezione dato che la nostra ora buca è finita > dico. Oh che peccato interrompere quest’intellettuale scambio di opinioni! Godric! Ruf sarebbe più divertente.
Dopo qualche minuto riesco a convincere le mie amiche ad avviarci verso le serre e durante il tragitto incrocio Alice e Elizabeth che vanno verso l’aula di Divinazione. Poverette, la Cooman è scossa ultimamente, dice che non riesce più a comunicare con l’Occhio Interiore ed ha predetto la morte a tre poveri studenti del primo anno che adesso vanno in giro per la scuola vendendo aglio e peperoncino. Credono che un vampiro possa sbucare fuori dalla tavoletta del bagno di Mirtilla Malcontenta.
Il professor Paciock (noi Potter-Weasley lo chiamiamo così solo durante le lezioni altrimenti è Neville), oggi ci farà spremere i bobotuberi. Bleah! Quei cosi sono rivoltanti. Comunque mi metto al lavoro con Alice e Camille. Oggi mi sembra una giornata abbastanza tranquilla: nessuna lezione con i serpeverde, solo Tassorosso anzi, nessun Malfoy in giro da stamattina, nessuna stranezza evidente di Philip, nessuna materia pesante e una particolare attenzione dei professori a non caricarci di compiti per il week-end. Bè, almeno questo ballo servirà pure a qualcosa no?
< Rose! >
chi è che mi chiama? Ah, Albus. Fortuna che non si è portato dietro il suo fidato compare.
< ciao Al! > esclamo con un sorriso a 36 denti che non ha nulla da invidiare a quello di Gilderoy Allock, quel tipo di cui ho trovato una foto nascosta in uno scatolone nell’armadio di mamma insieme ad un biglietto d’auguri con il suo autografo. Bah…
< allora… ti stai preparando per il ballo? > chiede. Oh no, non di nuovo!
< ma perché tutti mi fate domande sul ballo? Alice e Camille non fanno che parlarmi di trucchi e vestiti, ieri Philip ha cominciato a riempirmi di domande sul luogo dell’appuntamento e su quale sarebbe stato il posto ideale per incontrarci, persino la Sprite mi ha fatto l’occhiolino congratulandosi per il mio cavaliere e cominciando a blaterale su un tipo del quale si era innamorata mentre insieme spremevano bobotuberi. Adesso ti ci metti anche tu? > dico, lasciando interdetto il povero Al che sembra non aver capito un’acca di quello che ho detto ed è arrossito.
< io… ehm… scusa Rosie, volevo solo chiederti come vanno i preparativi, così per sapere > dice imbarazzato.
< no, scusami tu, sono un tantino stressata > dico, allontanandomi con lui dalle serre.
< è per quello che mi hai detto? Per l’idea di lasciare Ken? > chiede.
< come? Adesso anche tu lo chiami Ken? Malfoy non sa tenere la boccaccia chiusa! >
< tu come fai a sapere che Scorpius lo chiama così? Vi parlate per caso? >  non solo quello, in realtà discutiamo, abbiamo un piano segreto per sgamare Elizabeth che non possiamo mettere in atto perché oh! Lui mi ha baciata! E da quel momento lo evito come la peste… ovviamente non lo dico, mi trattengo.
< chi? Noi? No… gliel’ho sentito dire… > rispondo con nonchalance.
< ah. Comunque è per quello? >
< si. Bè ecco… non proprio. Cioè si però no, capisci? >
< veramente no! > esclama perplesso. Mi sono spiegata male?
< diciamo che è anche per quello ma non solo > cerco di spiegare.
< c’è qualcos’altro che ti preoccupa? > chiede. Mannaggia. Dovrei parlare con James, lui si che ti lascerebbe stare senza chiederti nulla!
< in realtà si, però… ti prego non volermene ma non posso parlarne perché non riguarda solo me! > dico, sperando che capisca. Ho intenzione di dirgli la verità perché adesso ho capito che Al si porterebbe il segreto nella tomba se fosse necessario. Solo che non è il momento adatto, devo sistemare un paio di cosette prima…
< ok Rose > dice un po’ sorpreso < non nego il fatto che un po’ ci sono rimasto male ma se proprio non puoi dirmelo aspetterò il momento giusto! >
È ufficiale: amo mio cugino. Lo adoro! Se non ci fosse lui non so cosa farei!
< grazie Al, tu si che mi capisci >
< di nulla cugina. Cos’hai adesso? >
< niente. Dopo un’ora buca di prima ho finito una giornata splendida! Sono certa che niente potrà rovinarla! > esclamo contenta. Al sorride e mi chiede se lo accompagno a trasfigurazione. Io accetto così ci incamminiamo.
Cosa avevo detto? Ricordatemelo perché spero di essermi sbagliata. Ah, ecco. < Ho finito una giornata splendida! Nulla potrà rovinarla! > frase squittita in completo stile Brown. Comunque erano parole al vento, prive di significato. Assolutamente inconcepibili perché le possibilità che la giornata non mi sarebbe stata davvero rovinata erano infinitesimali un secondo fa, adesso sono certamente ridotte a meno di zero. Perché? Bè ecco, come un’allocca ho accompagnato Al a trasfigurazione giusto? Di conseguenza ci sono gli altri serpeverde giusto? E anche Mister ciuffo biondo sull’occhio, giusto? Traduzione= sono una decelebrata che non sa fare i conti con  l’inevitabile. Cerco di essere il più naturale possibile ma la cosa non mi riesce benissimo dato che al posto del sorrisone di prima si è trasformato in un’evidente segnale di colica renale, cioè una specie di smorfia di dolore.
< ehi Al. Weasley > dice Malfoy. sono tornata a chiamarlo per cognome anche nei miei incasinati pensieri, mi è sembrato più distaccato ed oggettivo. Comunque lui sembra abbastanza sorpreso ma (e questa è una delle sue qualità) lo nasconde bene perché Al non se ne è accorto. E se non se ne accorge lui, allora deve essere un bravo attore.
Il fatto è che mio cugino sa riconoscere una bugia persino quando quella cammina indisturbata nei meandri del tuo cervello, nascondendosi dietro ai neuroni e pensando che lì nessuno la scoverà. Invece no! Albus Severus Potter sembra avere i raggi X per queste cose. È assurdo. Bè, io ho imparato a mentirgli con un po’ di esperienza, diciamo che le mie bugie indossano un mantello dell’invisibilità, anche se spesso vengono sgamate comunque. Ok, mi sto perdendo in chiacchiere, torniamo alla scena.
Malfoy è entrato senza dire una parola ma questo è bastato per rimpormi la giornata. Saluto Al che entra dentro e si fionda vicino a lui e me ne vado in biblioteca perché nonostante siano stati clementi, i professori ci hanno comunque dato i compiti. E poi è un periodo che non danno quasi più niente, loro dicono che è per i G.U.F.O, per non metterci sotto pressione. Sarà…
Sono nel bel mezzo del tema di pozioni che mi sta scervellando da giorni quando qualcuno si schiarisce la gola, probabilmente per attirare la mia attenzione. Mi giro e noto che il disturbatore è proprio Malfoy, ma non sono sorpresa di vederlo, era prevedibile che mi avrebbe cercata dopo un po’.
< ehilà > saluto, facendo un cenno con la mano e abbozzando un sorriso molto imbarazzato.
< ciao > fa lui che sembra perplesso dal mio comportamento. Cosa si aspettava? Che sarei corsa tra le sue braccia dichiarando amore eterno? Proprio no. Adesso, solo perché ho ammesso a me stessa, e ripeto solo A ME STESSA, che provo qualcosa per lui, ciò non significa che devo per forza sembrare una di quelle principesse Disney che corrono incontro al principe. Amo quei cartoni babbani, ma diciamoci la verità, il principe azzurro non esiste, tantomeno nella realtà.
< allora… > comincio imbarazzata < sei qui per un motivo in particolare? > chiedo, fingendo di non saperlo già.
< stai scherzando vero? > chiede lui ancora più perplesso di prima, con gli occhi spalancati, la bocca aperta e il solito ciuffo sull’occhio.
< no > dico io per niente convinta.
< bene. Devo rinfrescarti la memoria allora. L’altra sera… >
< no ti prego basta! Non dire nient’altro > lo interrompo. Già è stato strano provarlo e pensarlo, figuriamoci ripeterlo ad alta voce.
< ok. Allora credo che tu sappia perché sono qui Rose >
< ehm… più o meno > la causa centrale l’ho capita, ma cosa vuole da me?
< come più o meno? Vorrei capire se anche per te è stato lo stesso > dice. Oh no. Rose, mantieni la calma, non balbettare e non arrossire. Ecco fatto sono rossa come un peperone e sto balbettando peggio di quel tale, Raptor, menzionato nel libro di Storia di Magia (si, ogni tanto lo leggo anche io) come “il po-povero ba-balbuziente professor Raptor che aveva solo un piccolo difetto: Voldemort attaccato al cervelletto” roba da niente.
< i-io.. ehm… tu mi avevi detto che mi avresti dato tempo > affermo.
< sono passati quattro giorni! > esclama scandalizzato.
< bè quattro giorni sarebbero tempo secondo te? Sono quattro miseri giorni non quattro mesi e nemmeno quattro anni! > esclamo io, stavolta.
< ok, va bene. Non puoi darmi un indizio? > chiede.
< un cosa? >
< un indizio >
< di che genere? > ma è matto?
< che ne so Rose, non è proprio carino aspettare. Domani ci sarà il ballo e lì tu lascerai Ken. Perché lo lascerai vero? >
< questi sono affari miei ok? Vorrei lasciarlo domenica, mi sembra brutto scaricarlo la sera del ballo non trovi? > dico.
< no, affatto. Anzi, rimarcherebbe la tua posizione > dice lui.
< ma di che cosa stai parlando? Posizione? Che c’entra? Sei per caso affogato nel whiskey incendiario? > chiedo.
< no, sono solo un po’.. curioso >
< bè dovrai aspettare anche se credi che non è carino, non mi importa! Adesso ti saluto, ciao! > prendo la borsa, ancora rossa in faccia e mi dirigo verso l’uscita mentre Malfoy sbuffa.
< ti sento biondo! È inutile che sbuffi! > urlo dall’altra parte della biblioteca. Madama Pince mi ha mandato un’occhiata tutt’altro che benevola. Bè, l’ho sempre odiata. Tutti la odiano, a parte Gazza; credo che infatti gli piaccia.
Dopo questa interessante ed imbarazzante conversazione vorrei sprofondare nel sottosuolo per non riemergere più e non affrontare tutto il resto. Voglio dire, devo lasciare il povero Philip, devo cercare di chiarire col biondo (via di mezzo tra Malfoy e Scorpius, non sapevo quale usare!) e devo cercare di far rinsavire Alice, che è tutta presa da Jack ma lui sembra essere su un altro pianeta. Insomma, da che l’anno scorso non avevo né un ragazzo, né tantomeno problemi sentimentali, adesso ne ho troppi, non c’è un po’ di pace per me?
La giornata sta per concludersi così vado a cena e poi a dormire. Domani c’è quello stramaledettissimo ballo!
§

Eccoci qua! Nuovo giorno, nuovo sole, stessa solfa. Alice e Camille sono in piedi da due ore (sono solo le otto di mattina) e girano incontrollabili per tutta la stanza. Io invece sono ancora stravaccata sul letto, una gamba fuori dalle coperte, i capelli arruffati, la testa penzoloni e credo di avere anche un rivoletto di bava sul labbro perché mi ricordo che sognavo torte alla melassa. Tanto per cambiare.
Ad un certo punto sento un boato e in un men che non si dica mi ritrovo con la faccia a terra, la bava di prima sul pavimento e un dolore lancinante alla testa: sono stata scaraventata.
< forza Rose! oggi è il grande giorno! >
< chi si sposa? > chiedo stupidamente massaggiandomi la testa.
< farò finta di non aver sentito. Dobbiamo cominciare a prepararci! >
< adesso? Ma Camille sono le otto di mattina, il ballo è alle otto di sera, mancano dodici ore! > esclamo.
< dodici ore? Solo? Oddio sono in ritardo! > urla terrorizzata.
< stai scherzando? > le chiedo senza ottenere risposta < sta scherzando vero? > chiedo ad Alice questa volta, che fa spallucce e la guarda preoccupata.
< ma cosa fate lì impalate! Aiutatemi! > urla la pazza. Eh si, è proprio da manicomio.
< Camille, tesoro, calmati, siediti e stai zitta e ferma per almeno due minuti. Mi spieghi perché diavolo sei così agitata? È solo uno stupido ballo! > dico.
Lei mi guarda in cagnesco e per un attimo ho il terrore che mi salti addosso per divorarmi, ha una faccia molto simile a quella di Thor quando vede le bisteccone di mucca che cucina Hagrid; poi improvvisamente si accascia sulla sedia e mi guarda sconsolata.
< quando ero alle scuole babbane, dove i miei genitori hanno voluto portarmi per forza, le maestre hanno organizzato un piccolo ballo in maschera per carnevale, così mi vestii da fatina e andai contenta. Ma a quella festa, una bambina per dispetto mi rovesciò tutto il succo di mirtilli addosso e gli altri bambini cominciarono a ridere di me. Da quel giorno ho sempre evitato qualsiasi evento simile, ma questa è un’occasione speciale, e voglio che sia tutto perfetto perché se non è il  mirtillo può essere l’abito che si scuce o qualcos’altro. Per questo sono in ansia > spiega.
< capisco. Comunque è successo sette anni fa Cami, tu non sei più una bambina, nessuno di noi lo è più. Comprendo il fatto che tu possa essere in ansia ma controlla il tuo isterismo! > esclamo.
< lo so, hai ragione, adesso passeremo una tranquilla giornata e poi ci prepareremo con calma, ho capito. Andiamo a fare colazione? > chiede.
< sto morendo di fame! >
Scendiamo giù per la colazione e passiamo una bellissima giornata fuori al parco, perché anche se fa freddo e i professori hanno bloccato le visite a Hogsmeade, abbiamo pattinato sul lago nero e abbiamo giocato a palle di neve con i miei cugini e Malfoy. siamo stati bene insomma. Adesso, però, è arrivato il momento di farsi torturare e quindi Alice e Camille mi hanno portata di sopra per trucco e parrucco.
< è obbligatorio? > chiedo, senza però ottenere risposta.
Le mie amiche mi lisciano i capelli mi fanno quattro shampoo, mi fanno ceretta, maschera e qualche altra strana cosa che non ho capito cosa sia ma che loro hanno definito come “trattamento ringiovanente”. Eh già, perché ovviamente uno a quindici anni ha bisogno del trattamento ringiovanente! Mia madre nemmeno se le compra! Queste sono pazze. Comunque dopo trucco, creme e vestizione sono pronta, così scendo e Philip è già lì. Accanto a lui ci sono James e Jack. Ah-ah! E fu così che del bel James Potter non rimase che lo scheletro aspettando che la sua ragazza scendesse da quella scalinata.
< ehi Rose, quanto ha Cami? > ah, domanda sbagliata cugino.
< stai scherzando vero? ci morirai qui Jamie! > dico sghignazzando. Lui mi guarda sconsolato. Poverino, mi fa quasi pena.
Io prendo il braccio di Philip e ci dirigiamo in Sala Grande. Sembra tutto un po’ strano. Io dovrei lasciare Philip invece sto andando al ballo con lui, tutto perché sono troppo buona nel vederlo soffrire o… bè lo ammetto non ho il coraggio di lasciarlo, non c’entra il buonismo. È solo che non ce la faccio.
La Sala Grande è un vero spettacolo! Dovunque ci sono cristalli di ghiaccio che scendono dal soffitto, un rampicante è stato fatto crescere (non credo nel modo tradizionale, Hagrid deve aver dato alla pianta un aiutino come fa con le sue zucche O.G.M) lungo le pareti e la sala è un tripudio di luci e colori. Al centro c’è una pista e in fondo, dove è solito esserci il tavolo dei professori c’è il buffet. Io e Philip camminiamo per la stanza in cerca di qualche viso amico, ma gli unici che vediamo sono Albus ed Angel e Scorpius Malfoy con… no! Non può assolutamente essere. Quella al braccio di Scorpius non è la Brown vero?
Per un attimo sento come se la terra sotto i piedi mi mancasse. Lo ha fatto apposta. Lui sa tutto dei rapporti tesi tra me e la Brown e l’ha fatto apposta! Mi sento ferita e le lacrime mi pungono gli occhi. Avverto di nuovo quella sensazione che ho provato quando mi ha baciata sulla torre, ma questa volta in senso negativo. Una totale eclissi del cuore.
Cerco di ricompormi perché noto che lo sguardo di Philip ruota da me al braccio che Felicia Brown ha poggiato sulla spalla di Scorpius.
< ehi piccola tutto bene? > mi chiede. Piccola? E questa da dove sbuca fuori? È ridicolo.
< come? Oh, si, solo un calo di zuccheri > dico.
< ok. Allora vado a prenderti qualcosa, aspettami qui > dice.
Io annuisco e ironia della sorte, nel momento in cui Philip si allontana, anche la Brown sembra essere affamata e quindi mi ritrovo Scorpius tra i piedi, di nuovo. Vorrei sparire. Questo vestito stile quasi ottocento (così la professoressa aveva detto sarebbe dovuto essere) color bronzo con una fascia nera, non mi sembra più tanto bello e nemmeno i miei capelli mi sembrano più tanto ordinati (siamo riuscite a fargli avere un effetto mosso). Lui ha un semplice smoking, come tutti i ragazzi qui.
< allora > dice.
< allora >
< ti sta molto bene questo vestito >
< grazie, anche a te. Intendo… lo smoking >
< grazie >
< quindi sei venuto con Felicia Brown? > chiedo con una nota molto evidente di fastidio nella voce.
< già. Perché ti interessa? > chiede.
< ah non so… un giorno dici “Rose, provo qualcosa per te” e il giorno dopo vai al ballo con la persona che sopporto di meno sulla faccia di questo mondo! > rispondo piccata.
< sei gelosa > afferma.
< come? Non azzardarti a dire mai… io non sono gelosa capito? > dico un po’ insicura. In realtà sono gelosa si, e anche irritata e fidatevi, non è una buona combinazione per me.
< si che lo sei Rose, e ti da ancora più fastidio perché ho invitato la Brown. Bè, ci saresti potuta essere tu al suo posto ma non hai voluto > dice.
< eh … > apro bocca per dire qualcosa ma la richiudo subito perché in realtà ha ragione. Cosa vado a pensare? Sono io che ho scelto di venire con Philip. Pensi del diavolo e spuntano le corna, Philip e la Brown stanno ridendo come matti mentre si avvicinano a noi e lei è più civetta del normale mentre lui è il solito Ken. In altre circostanze avrei dato in escandescenza, stavolta no. Sinceramente non m’importa.
< Rose Weasley! Hai trovato un vestito che non facesse a pugni con il colore dei tuoi capelli? > mi chiede Felicia con finta gentilezza. Io sorrido e rispondo:
< già. Ma non sono l’unica! Hai trovato un vestito che riesce a contenere tutta la tua ciccia? > chiedo, sempre sorridendo. Scorpius è sul punto di scoppiare a ridere mentre Philip sembra confuso. Oh Godric! A volte è proprio stupido.  La Brown mi sta squadrando in cagnesco mentre io sorseggio il drink che mi è stato portato con aria soddisfatta.
< allora > comincia Malfoy < la prossima settimana c’è Grifondoro-Serpeverde! >
< vi stracceremo biondo, non preoccuparti > dico.
< ne sei sicura rossa? > chiede.
< certo che lo sono >
Mentre parlavamo ci siamo avvicinati un po’ senza rendercene conto e i nostri accompagnatori sono un po’ perplessi. Mi allontano per prima imbarazzata e dico che devo andare a cercare le mie amiche con una scusa ma Camille sta ballando con James al centro della pista e Alice è su un divanetto con Jack e stanno talmente avvinghiati che non si riconosce qual è l’uno e qual è l’altro. Così vado da Angel che sta chiacchierando con Elizabeth mentre Albus è impegnato in una conversazione apparentemente molto interessante (si fa per dire) sulla precisione dello sterzo dei manici di scopa, mica roba da niente!
< ciao ragazze! > saluto sorridente. In realtà ho conosciuto meglio Elizabeth in questi giorni e mi ha dato l’impressione di essere sempre più tesa. Comunque non posso perdonarle il fatto che sta ancora con Zabini, quel povero ragazzo non se lo merita affatto.
< ciao Rosie > risponde Angel. Beth fa solo un cenno.
< allora… vi state divertendo? > chiedo.
< si, bella festa > non provarci angelo, so che menti! < tu? > chiede Angel
< oh si! Philip è un… ottimo accompagnatore, si > rispondo. Bè sono bugiarda anche io, lo ammetto.
< sono contenta > commenta Angie.
< ehi. È il momento, non ce la faccio più > sussurra Beth ad Angel. Crede che io non abbia sentito quello che le ha detto ma per sua sfortuna con Dominique come cugina, so farmi gli affari degli altri meglio di chiunque altro a parte Dom, appunto. So di aver detto che non mi piacciono le pettegole ma non posso farci nulla: sono una di loro!
< non potresti aspettare? > chiede Angel a Beth.
< no >
< d’accordo. Ehm… Rose, noi dobbiamo andare! > dice Angie.
< ah… ok. Dove andate? > chiedo innocentemente.
< a cercare una persona > rispondono in coro.
< bene, torno dal mio accompagnatore allora! > esclamo. Loro sorridono nervosamente e si allontanano, ma io non le perdo di vista.
Hanno appena attraversato il buffet dirette al divanetto dove Alice e Jack sono avvinghiati. Ma cosa staranno a fare lì? Mi muovo circospetta cercando di non farmi scoprire quando sento una mano che mi sfiora la spalla. Oddio mi hanno vista! Terrorizzata mi giro per vedere chi è: Malfoy.
< Santo Cielo, Malfoy! mi hai fatto prendere un colpo! > urlo sottovoce (scusate il gioco di parole, non so proprio come spiegarlo).
< chi stai pedinando principessa? >
< non chiamarmi principessa! > esclamo con enfasi.
< ok. Chi stai pedinando fiorellino? > chiede col solito ghigno.
< oh, non cambierai mai! Comunque guarda lì > dico indicando Elizabeth ed Angel che intanto hanno staccato Jack da Alice che è molto confusa.
< ma che diavolo…? >
< non lo so Malfoy, è proprio questo che sto cercando di scoprire. Quindi se vuoi far ancora luce su quel fatto, sta zitto e seguimi!> dico. Lui annuisce e insieme ci muoviamo con circospezione guardandoci intorno. Godric! Sembra un film di spionaggio! È assurdo. Insomma, voi avreste mai immaginato di trovarvi a spiare qualcuno nascondendovi dietro le colonne e sotto ai tavoli con un’aria che è tutto tranne che disinvolta? Io no. E lo sto facendo comunque! Roba da matti.
Ci avviciniamo sempre di più senza farci notare (bè proviamo a non farci notare) e arriviamo nel cortile allestito a festa (= luogo dove portare la tua ragazza a pomiciare) dove abbiamo visto Angel, Elizabeth, Jack e Alice (che sembrava davvero perplessa) avviarsi. Ci nascondiamo dietro ad un cespuglio e stiamo a vedere quello che succede.
I quattro sono in cerchio e si squadrano  in cagnesco a parte Alice che poverina non ci sta capendo nulla. Ed infatti è lei la prima a parlare.
< potreste spiegarmi che cosa succede? Angel! Per favore almeno tu dimmi qualcosa! > chiede quasi terrorizzata. Bè chi non lo sarebbe? Ti rapiscono mentre stai pomiciando col tuo ragazzo per chissà quale ragione e adesso si lanciano occhiate sospette da “dobbiamo svelarti un segreto che cambierà il mondo”.
< noi dobbiamo chiarire una questione con Jack > spiega Angel. Ah giusto, il povero Jack si sta guardando intorno terrorizzato ma sembra consapevole di quello che sta per accadere e che io muoio dalla voglia di vedere. Intanto Malfoy si è rannicchiato troppo vicino a me ed io cerco di scansarlo.
< che c’è? > mi chiede. Io roteo gli occhi sconsolata e torno ad osservare la scena.
< se dovete sistemare qualcosa con lui, bè perché sono qui anche io? Non ho detto che non vorrei esserci perché voglio sapere cosa sta succedendo ma… perché sono qui anche io? > chiede Alice sempre più perplessa.
< sono incinta > dice Elizabeth prendendo coraggio.
< come? > fa Alice. Jack è sbiancato e sta quasi per svenire. Beth sta per aprire bocca di nuovo quando vedo Philip e la Brown correre verso di noi e urlare:
< cosa ci fate voi due qua? E perché siete rannicchiati dietro un cespuglio così vicini! >
Oh porco Salazar! Io e Malfoy ci alziamo lentamente con le mani sopra la testa come due deficienti mentre il gruppo appena allargato ci guarda in cagnesco.
< ci stavate spiando? > chiede Angel inarcando un sopracciglio.
< noi? No! Puah! Spiando! Ma per chi ci hai presi? Voglio dire… si vi stavamo spiando > ammetto annuendo con enfasi.
< perché? > chiede Elizabeth.
< bè questa è una storia troppo lunga ma voi continuate pure! Credo che tu debba sbrigarti a chiarire la questione con Jack perché sembra leggermente… fuori uso? Ha un colorito simile al verde acido.. > dico.
< ci sono arrivato! > esclama Philip tutto d’un tratto.
< come? > chiedo. ok, qui sta diventando tutto davvero molto strano.
< tu sei innamorata di lui! > dice indicando prima me poi Malfoy. ma come ha fatto a capirlo? Ups, credo di aver appena ammesso di essere innamorata del biondo! Stupida testa, ma perché gli esseri umani devono pensare?
< ma che cosa stai dicendo? > chiedo scandalizzata.
< l’ho capito da come vi guardavate prima > dice Philip con il dito ancora puntato verso di noi.
< senti Phil, io non so perché tu stia dicendo questo ma ti assicuro che… >
< bè tanto prima o poi aveva intenzione di lasciarti! > mi interrompe Malfoy.
< stai zitto tu! > esclamo.
< è vero? > chiede Philip < volevi lasciarmi? >
< si! No.. non lo so io… sono un pochino confusa! > dico.
< ehi! Qui stiamo ancora discutendo di cose importanti! > urla Beth.
< e allora discutete no? >  grido arrabbiata.
< ma se state facendo una casino! >
< onestamente adesso non mi importa Elizabeth! Di quello che devi dire e poi chiudi la bocca! > urlo.
Elizabeth sembra un po’ offesa ma davvero non mi interessa. Sinceramente è tutto un casino qui.
< come? Quello che sto per dire interesserà anche te! > esclama Beth.
< ok. Mettiamo le cose in chiaro. Il mio ragazzo che io volevo lasciare e… no, no non lo volevo lasciare. Vabbè comunque, il mio ragazzo mi sta accusando di essere innamorata di un tizio del quale io non sono assolutamente innamorata o lo sono? Vabbè, secondo te cosa potrebbe esserci di più assurdo di questo? > esplodo.
< so che tu sai Rose. e so che tu vuoi sapere chi è il padre di mio figlio. Bè, ti accontenterò > dice Beth.
Avete presente tutto quel casino di prima? Philip col dito puntato, Malfoy sul piede di guerra, io impazzita, Jack quasi svenuto, Alice sempre più perplessa e Angel che non sapeva cosa fare? Ecco, svanito. Con sole poche parole tutti pendiamo dalla bocca di Elizabeth Rivera.
< allora? Diccelo! > oddio, ci mancavano solo Camille e James.
< taci Potter, sto cercando di lanciare una bomba! > urla Beth.
< ok. Dillo e basta! > esclamo.
< è Philip >
Un momento cosa? Cosa cosa cosa? La mia espressione in questo momento è più o meno questa: bocca spalancata, occhi sgranati, pupille dilatate, dita strette intorno al braccio di Malfoy, paralisi facciale. Philip è svenuto. Malfoy sta cercando di farmi rinsavire ma non lo sento. Jack sembra essersi ripreso. Intanto sono arrivati Albus e il povero Zabini che è svenuto pure lui. Camille e James sembrano divertiti mentre Alice è sempre più perplessa. Bè, la McGranitt dovrebbe pensarci due volte la prossima volta prima di indire uno stupido ballo!
< un momento > Alice spezza quell’assurdo silenzio che si era creato e nessuno presta attenzione ai due svenuti. < se è Philip il padre perché eri così turbato? > chiede a Jack.
Un momento, un momento… ha ragione… ho capito!
< tu non sei… andata a letto con tutti e due vero? > chiedo ad Elizabeth. La sua faccia mi da la risposta.
< oh mio dio sei andata a letto con tutti e due! > esclamo sconvolta.
Silenzio di nuovo.
SLAP.
Alice ha appena schiaffeggiato Jack e sta correndo su per la scalinata piangendo seguita da James e Camille che in tutto questo non hanno nient’altro da fare. Io mi giro verso Philip (che nel frattempo è rinsavito) ancora sconvolta e comincio a parlare.
< tu hai messo incinta una tizia e lo sapevi ma non me lo hai detto! > dico sconsolata.
< io… bè si ecco lo sapevo ma non pensavo lo avrebbe detto a tutti! E poi tu volevi lasciarmi ma non me lo hai detto! > esclama lui offeso.
< saresti tu la vittima adesso? > chiedo sarcastica.
< Godric! Ti sei innamorata di Malfoy! certo che sono io la vittima! >
< io non… sono innamorata proprio di nessuno, neanche di te se è per questo! > ribatto piccata.
< certo, ecco perché non hai detto niente, l’altra sera, sulle gradinate del campo di Quidditch quando ti ho detto che ti amavo >
Lo so, ho tralasciato il piccolo dettaglio di dire che Philip mi aveva dichiarato amore eterno. Bè, con quale faccia.
< si vede come la ami, hai messo incinta questa qui! > dice Malfoy indicando Elizabeth che sembra assolutamente tranquilla. Ma come fa? Questa serata è da pazzi!
< sta zitto tu! > gli dico per l’ennesima volta.
< resta il fatto che non mi hai detto niente quando mi sono dichiarato e che volevi lasciarmi! > dice.
< non parlarmi come se il fatto di aver messo incinta una tipa fosse meno importante di volerti lasciare! E poi io avevo intenzione di farlo, solo che mi sembrava brutto lasciarti prima del ballo > ammetto.
< non aveva il coraggio > dice Malfoy.
< vuoi stare zitto si o no? > lui fa spallucce e io torno a parlare con Philip.
< senti, lo so che è stata una cosa infame non dirti niente di Elizabeth ma… avevo paura. Rose, per favore, non volermene > dice.
< sai Phil? Sinceramente non mi importa più nulla. Fai quello che vuoi, metti incinta chi vuoi, basta che non vieni più a cercarmi! > esclamo.
Corro via improvvisamente senza neanche rendermene conto. Godric mio! Ma che diavolo di serata è? È stata una cosa da pazzi e non lo auguro a nessuno. Mia mamma dice che c’è sempre un lato positivo nelle cose e forse l’ho trovato: sono riuscita a lasciare Philip senza sembrare un mostro perché in realtà è lui il vero mostro! Insomma, ha messo incinta Elizabeth. Lui l’ha fatto.
Sapete? Se la McGranitt o qualunque altro professore vorrà indire qualcos’altro, Godric fa che sia tutto ma non un ballo!

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Capitolo 11
*** Faithfully ***


Diciamo che stavolta ho dimezzato i tempi di scrittura ma non mi veniva molto in mente così ho aspettato per mettere insieme i pezzi. In questo capitolo non succede qualcosa di veramente significativo ma saranno i legami e i sentimenti dei vari personaggi a comandare il tutto. Non vi anticipo nient’altro, sperò vi piacerà. Buona lettura.

 

Faithfully

 

Ci sono quei giorni in cui non ti accorgi di quello che ti è successo, ti alzi la mattina e dici “ehi, splende sempre il sole!”. Il problema è che quando vivi in una scuola dove tutti sanno quello che ti succede in meno di cinque minuti, ci pensano gli altri a ricordarti i brutti momenti passati. Tanto per cominciare un energumeno del sesto anno di serpeverde ieri mi ha detto “Ehi Weasley, ti pesano quelle corna enormi che hai sulla testa?” e se ne è andato via ridendo. Ci sono rimasta male. Solitamente non mi faccio buttare giù da niente, sono combattiva, rispondo a tono, non mi scoraggio mai. Ma sono stata umiliata e ferita a tal punto che non riesco nemmeno ad arrabbiarmi con Hugo, e questo è molto grave per me. Il fatto è che nonostante non sia mai stata innamorata di Philip e lo avrei voluto lasciare, non pensavo fosse una persona così meschina. Andiamo, sarà pure stupido (perché lo è) ma cattivo non lo avrei mai immaginato. Riflettendoci non credo lo abbia fatto di proposito e posso capire che non sapeva come dirmelo, ma se fossi stata in lui avrei trovato un modo perché era tutto molto rilevante. Insomma, tralasciamo il fatto che sia andato a letto con Elizabeth poco prima di mettersi con me (il che, caro il mio energumeno di serpeverde non è tradimento, quindi non ho nessun paio di corna che mi pesa sulla testa) è successo qualcosa dopo che non aveva alcuna possibilità di essere trascurato. Quindi tecnicamente non è stato infedele, diciamo.

In tutto questo non ho più parlato né con Elizabeth, né con Scorpius (ormai lo chiamo in modi diversi a seconda dell’umore), né tantomeno con Philip. Adesso Beth è seguita da indici e sussurri dovunque passa perché ormai si nota la sua situazione, non c’è più la scusa del chilo di troppo. Non riesco ad essere felice per questo. Camille e Alice mi dicono che dovrei odiarla, ma è più forte di me, non posso odiare una ragazza in quelle condizioni, al suo posto non so che farei! 

Ora sono a pozioni con i serpeverde. Alice e Camille sono due paioli più avanti mentre Scorpius si è seduto vicino a me senza dire una parola. In realtà lo apprezzo. Vuole lasciarmi i miei tempi ma nello stesso tempo cerca di supportarmi e a me il silenzio va più che bene, ma vorrei sapere come sta suo cugino.

< allora > comincio un po’ imbarazzata < come sta tuo cugino? > chiedo. lui sembra un po’ sorpreso che io stia parlando, evidentemente si aspettava una specie di sfogo da pazza isterica nel momento in cui avrei ripreso a parlare perché è da un po’ di giorni che tecnicamente non lo faccio.

< oh, lui… non molto bene. Non vuole mangiare. Ma sta meglio da quella sera, è migliorato un po’. Poveraccio, era davvero innamorato di Elizabeth e credo lo sia ancora, d’altronde l’amore sa fare bene quanto sa fare male no? > dice con una nota di fastidio nella voce.

< c’è qualcosa che non va? > chiedo.

< no, niente. Non preoccuparti. Stavo solo pensando che… >

< signor Malfoy! > esclama Lumacorno dall’altra parte dell’aula interrompendo il discorso di Scorpius < non mi distragga la signorina Weasley! >

< mi scusi >

< dicevamo, la Felix Felicis… > Lumacorno ha ricominciato a parlare ma non lo sto ascoltando. Sinceramente ho altro per la testa adesso e poi so tutto su quella pozione, una volta zio Harry me l’ha fatta preparare insieme a lui, diceva che gli serviva per non essere sgridato da zia Ginny, dato che si era dimenticato di iscrivere Lily alle scuole babbane. Avevo solo sette anni eppure lo ricordo come fosse ieri. Sospiro e torno sulla mia pozione che intanto comincia a diventare sempre più trasparente, proprio come dovrebbe essere. Bè, sono piccole soddisfazioni che mi tengono su.

La campanella suona dopo un quarto d’ora ed io esco dall’aula in completo silenzio quando vengo raggiunta da Al.

< ehi > saluto.

< ciao Rosie > sembra un po’ agitato.

< c’è qualche problema? > chiedo.

< ti vorrei parlare > dice.

Oh santa Morgana! Quante volte ho sentito questa frase? E come va a finire sempre? Sospiro rassegnata e seguo Al in cortile.

< allora? Cosa c’è di così urgente? > chiedo.

< vorrei che parlassimo di te e Scorpius > ammette titubante. Non preoccuparti cugino, sono troppo depressa per saltarti addosso e ucciderti.

< fantastico. Che vuoi sapere? >

< bè ecco… > comincia lui un po’ più sicuro dopo aver capito che non lo avrei sbranato < cos’è successo tra voi? Io non voglio intromettermi Rose, sai che quando mi dici che non posso sapere qualcosa rispetto la tua decisione, ma non si tratta solo di te questa volta, si tratta anche di Scorpius e della nostra amicizia > conclude speranzoso.

Cos’ho io da perdere? Nulla, perché non raccontargli tutta la storia dall’inizio? Da Elizabeth e dalla nostra ricerca fino ad arrivare alla torre e poi al ballo? Tanto vale che io lo faccia no? ed infatti gli racconto tutto. Quando ho finito sembra leggermente scosso ma di tutto quello che gli ho detto, l’unica cosa che gli interessa è…

< quindi vi siete baciati? > tac, da copione.

< si Al. Bè, diciamo che è stato lui a baciarmi ma io non mi sono tirata indietro > ammetto.

< ah. Lui non mi ha detto niente >

< ci avrei scommesso che non lo avrebbe fatto > commento.

< perché ci avresti scommesso? > chiede Al.

< andiamo Albus! Tu sei mio cugino! Nonostante sei la persona più fedele e rispettosa del mondo ti saresti di certo intromesso com’è giusto che sia perché hai un legame forte con entrambe le parti. Tu cosa avresti fatto al posto suo? > chiedo.

< probabilmente avrei tenuto la bocca chiusa > risponde.

< appunto. Adesso scusami ma ho un’ora di Antiche Rune, devo andare > gli do un bacetto sulla guancia e faccio per andarmene quando lui mi richiama.

< Rose? >

< si? >

< tu… stai bene? > chiede.

< si Al, sto bene > sorrido e mi avvio verso la classe. È incredibile come mio cugino riesca a farmi sentire meglio, davvero. Mi avvio verso l’aula e riesco ad arrivarci senza che qualcuno mi richiami indietro.

È strano come il ritmo sia ripreso dopo questo ballo. Prima era tutto bloccato, i professori ci concedevano un po’ di relax, adesso è tornato tutto alla normalità e devo dire, anche se a molti sembrerò strana, che la cosa non potrebbe farmi più piacere. Insomma, un po’ di sano e normale studio non può che giovarmi dopo tutto questo disastro no?

§

Ok, posso rimangiarmi quello che ho detto? Bè dai, non proprio rimangiarmi, è solo che Antiche Rune è una materia davvero difficile e chi ci capisce è bravo. È assurda. Comunque studiando ci si riesce, ciò non toglie che non sia pesante lo stesso. Siamo in pochi a seguire questo corso infatti, molti scelgono vie più facili come le ore buche o divinazione, tra le due non c’è tanta differenza.

Quando esco dall’aula ho un mal di testa atroce così vado in cortile dato che oggi è una delle rare giornate di sole della stagione. Mi siedo su una panchina sotto un albero e chiudo gli occhi.

< brutta giornata? > Scorpius si siede vicino a me sorridendo.

< diciamo di si > è ancora tutto un po’ strano tra noi ma sto cominciando a capirci qualcosa. O almeno credo di cominciare a capirci qualcosa.

< prima a pozioni, volevo dirti che stavo pensando a cosa sarebbe successo se fossi venuta al ballo con me > dice.

< credi che sarebbe stato diverso? > chiedo.

< non lo so. Di certo tu e Philip non sareste stati ancora insieme. Forse noi non avremmo pedinato Angel e Elizabeth e avremmo ballato tutta la sera ignari del casino che c’era lì fuori >  risponde. Bè, adesso andiamoci piano, vabbè che ho praticamente ammesso a me stessa di esserne innamorata, ma resta pur sempre Scorpius Malfoy, non mi ci vedo proprio a ballare con lui! e ancora non riesco a capire né il momento nel quale è cominciato tutto, né la ragione, per la quale è cominciato tutto.

< da una parte credo sia stato meglio così. Voglio dire, io non avrei scoperto tutto e invece ora so la verità, anche se non è proprio quella che speravo > dico con amarezza.

< l’avresti saputa lo stesso perché mio cugino ci sarebbe stato lì no? comunque è andata così, che ci vogliamo fare! > esclama.

< è stata una serata da pazzi, ammettiamolo > commento e tutti e due scoppiamo a ridere. Perché nonostante tutta la delusione che provo in questo momento, riguardando la scena dell’altra sera dal punto di vista di un osservatore esterno, l’unica cosa che farei è ridere. Insomma Elizabeth che cerca di parlare, io che divento tutta rossa, Scorpius che cerca di interrompermi, Alice che sembra ubriaca perché non capisce niente, due persone svenute e nessuno se ne cura. Andiamo, è un quadretto abbastanza comico no?

< l’ultima cosa che vorrei è essere indelicato > comincia Scorpius dopo che abbiamo smesso di ridere e io so già dove vuole andare a parare < ma noi dovremmo risolvere alcune questioni > io sospiro pesantemente e lui sembra aver colto il messaggio perché continua a parlare < non dobbiamo farlo subito però, prenditi tutto il tempo che ti serve > conclude. Bè questo è davvero un bel gesto. Possibile che le persone cambino così quando tengono davvero a qualcuno?

< io lo so che ci vuole tanta pazienza con me, Al me lo ripete in continuazione. Ma so anche che tu capisci che mi ci vuole un po’ per riprendermi da quella sera. E per tornare a fidarmi dei balli! Con tutti i galà a cui siamo invitati con la mia famiglia la vedo dura! > esclamo cercando di cambiare argomento.

< non preoccuparti, aspetterò > dice e poi, senza una parola sorride e se ne va, lasciandomi lì seduta come un’allocca. Godric! Adesso che tutto sembra essere tornato normale, perché devo sempre avere un conto in sospeso?

In compenso almeno qualcuno ha reagito bene: Alice. È incredibile, davvero, sembra come se non fosse successo niente. Se ne va in giro tranquilla, senza pensieri, dice di non essere arrabbiata con nessuno. In altre circostanze non le avrei creduto, questa volta si però. Anche se aveva detto che teneva molto a Jack, ciò non significa che si era proprio innamorata di lui, e per quanto male possa esserci rimasta secondo me non le importa più di tanto. Magari ha detto qualcosa che faceva pensare il contrario ma mi fido di lei, sta benissimo.

< stava andando tutto bene! Perché? Perché a me? > sento qualcuno piangere dietro all’albero che sta di fronte alla panchina. È Alice. Ma cos’è oggi? La giornata “contraddiciamo Rose Weasley?” ogni cosa che dico si rivela essere il contrario. Bè, diamo inizio alle danze! Anzi no, meglio chiudere coi balli.

Prendo un bel respiro e faccio capolino dal tronco dell’albero. Alice è inginocchiata e piangente come il salice sotto il quale si trova (ok, questa è brutta) e Camille le da dei colpetti sulla schiena per tranquillizzarla.

< cos’è successo? > chiedo.

< secondo te? > dice Cami sarcastica.

< e che ne so, un giorno se ne va in giro con gli uccellini al seguito cantando le rose sono rosse i fiori sono blu, e il giorno dopo sembra che le è morto il gatto! Cosa dovrei pensare? > chiedo perplessa. In effetti è vero, era così contenta Alice che non avrei pensato ad uno sfogo isterico.

< è per Jack > risponde Camille con aria afflitta < non riesce a dimenticare quello che è successo >

< bè Alice > comincio rivolta a lei < guarda il lato positivo, almeno non è stato lui a metterla incinta no? >

Alice comincia a piangere ancora più forte e Cami mi guarda male.

< che c’è? Che ho detto? > chiedo

< se le ricordi continuamente che Jack e Elizabeth… insomma… ecco > pianto sempre più forte < lei non smetterà mai di piangere. Su tesoro, datti una calmata, vedrai che si risolve tutto. Dimenticherai tutto > niente da fare, Alice piange con più intensità ogni minuto che passa. Sta allagando Hogwarts!

< suvvia, non fare così > tento di consolarla.

< ALICE BASTA PER MERLINO! > urla Camille sull’orlo di una crisi isterica. Ali è rimasta pietrificata ma non piange più ed io sono piuttosto colpita. A volte Cami sa essere davvero… ehm… persuasiva?

< i-io… scusatemi ragazze. N-non riuscivo a s-smettere di p-p-piangere > dice Alice tra i singhiozzi.

< non preoccuparti, avevi bisogno di uno sfogo > dico.

< ehi Rose > comincia Camille con una luce strana negli occhi < noi dobbiamo ancora fare un discorsetto >

< come? Cosa? Io non credo ci sia niente di cui dovremmo discutere > affermo non molto convinta. A parte la storia di Philip c’è solo un altro punto da chiarire ed è…

< cosa è successo con Malfoy? > appunto. Grazie Cami, davvero un’ottima amica. Di quelle che dicono “lascerò che me ne parli solo quando si sente pronta”. E adesso che gli racconto? La verità? Già è tanto che l’ho detta ad Albus… per quanto possa voler bene alle mie amiche sono un po’.. ecco…. Diciamo che si lasciano scappare delle cose.

< che c’entra Malfoy? > chiedo cercando di apparire perplessa e assolutamente estranea all’argomento. Fosse facile.

< quella sera Alice ha sentito chiaramente Philip che diceva che tu eri innamorata di Malfoy e anche se tu hai smentito io sono certa che deve essere successo qualcosa, altrimenti Philip non l’avrebbe detto no? > chiede Camille con un sopracciglio inarcato e quell’aria spaventosa che ha quando deve fare il terzo grado a qualcuno. Giuro, è peggio di zia Ginny.

< no, è un’assurdità > dico facendo una risata isterica < io e Malfoy? si sarà confuso! >

< confuso? Fidati Rose, quelle confuse siamo io e Alice! >

< che vuoi che ti dica? Che mi sono innamorata di Malfoy? ebbene si Camille! Mi sono innamorata di quell’insopportabile biondo che ho odiato fino a qualche tempo fa! > esclamo. Ecco, dovevo sfogarmi.

Camille e Alice sono rimaste pietrificate dalla mia dichiarazione e sembra come se stiano per svenire. Mi fissano con uno sguardo vuoto e inquietante anche. Sto cominciando ad avere paura. In effetti solo ora mi accorgo che il loro sguardo pietrificato non è rivolto verso di me ma…

< c’è qualcuno dietro vero? > chiedo rassegnata. Loro annuiscono sempre con l’espressione da ebeti stampata in faccia.

< quindi avevo ragione > …   Philip.

< che cosa vuoi? > chiedo irritata < credo che tu abbia già fatto abbastanza non trovi? >

< vedi, io potrò anche averti mentito spudoratamente e si, te lo concedo, è stato davvero orribile, ma non sono stato l’unico dico bene? >

Io non rispondo ma lo guardo dritto negli occhi, così è lui a continuare il discorso.

< non mi torna una cosa… come è cominciato tutto questo? Insomma, passavi molto tempo con me Rose, come hai fatto ad innamorarti di quel biondo ossigenato? > chiede con un sorrisetto ironico.

< non farmi nemmeno iniziare. È una storia troppo lunga > rispondo.

< bè io non ho impegni quindi puoi dirmi tutto. Non credo che tu abbia lezione >

Lo vedo diverso, eppure sono passati solo pochi giorni dal ballo.

< non sei lo stesso > affermo < sembri così… simile a Elizabeth. Cinico, distaccato. Come ha fatto a cambiarti in pochi giorni? > e dopo quello che le è successo quella tipa è diventata davvero cattiva e non sto esagerando!

< mi ha detto chiaramente che se non le sto appresso e non mi comporto come lei mi farà finire nei guai e può perché la sua famiglia è piuttosto influente nonostante tutti i problemi che hanno > ammette amaramente.

< mi dispiace Philip, non volevo finisse così >

< ti dispiace? È colpa tua Rose se tutto questo è successo! Ricordi? Hai praticamente pedinato Elizabeth con Malfoy e poi è successo tutto quel disastro solo perché la tua sete di curiosità era più forte della preoccupazione per i miei sentimenti! > mi urla in faccia.

< adesso non rigirare la frittata io… >

< cosa succede qui? > oh no! Scorpius ci ha visti discutere e adesso ci si mette anche lui.

< bè biondino vorrei proprio chiederlo a te! Eri l’unico che mancava all’appello! > dice Philip. Godric! È così diverso, non lo riconosco. Possibile sia cambiato così tanto in meno di una settimana? Stento a crederci sinceramente.

< che cosa vuoi dire? Che cosa vuoi da me? E da lei? > chiede Scorpius facendo cadere la borsa con i libri ai suoi piedi e avvicinandosi sempre di più a noi con aria sospettosa.

< l’ho appena sentita ammettere quello che io supponevo soltanto ma che lei si è affrettata a negare, non è vero Rose? > chiede in preda alla furia.

< calmati Philip e vai via, per favore lasciaci in pace > dico sottovoce, con più calma possibile nella voce per cercare di placarlo. La faccia di Alice e Camille è rimasta la stessa da quando mi sono girata per vedere chi mi aveva ascoltato. Avevo temuto fosse Scorpius perché non volevo che venisse a sapere così come mi sento ma ora Philip potrebbe rovinare tutto.

< e cosa avrebbe detto di così scandalizzante per farti infuriare? > chiede Scorpius. No! no! domanda sbagliata.

< scommetto che neanche tu lo sai, sarò io a dirti che.. >

< NO! > urlo buttandomi addosso al mio oramai ex ragazzo e  cercando di chiudergli la bocca con la quale cerca di rovinarmi la vita facendo uscire quella dannata frase!

< ROSE! > urla Scorpius questa volta cercando di liberare Philip dalla mia morsa ma sono abbastanza forte da tenere le mani ancora premute sulla sua bocca.

< ma che ti ha preso? > continua Scorpius trafelato dopo che è riuscito a staccarmi completamente da Philip, il quale si sta riprendendo e respira a fatica.

< io… io non… > cerco di trovare una scusa ma non mi viene in mente nulla.

< cosa hai detto di così tanto scandaloso per saltargli addosso e tentare di soffocarlo? > chiede Scorpius.

< io non tentavo di soffocarlo! > esclamo scandalizzata < volevo semplicemente tappargli la bocca in maniera poco gentile ecco! >

< oh certo quasi mi ammazzavi! >

< zitto tu! > ordino a Philip che sembra essersi ripreso ma ha ancora il fiatone.

< non sto zitto! Tu hai cercato di uccidermi! >

< ma fammi il favore! Per quanto io voglia ucciderti sono troppo buona e cara per farlo >

< se fossi buona e cara non ti saresti avventata contro di me tappandomi la bocca e pure il naso! >

< bè non era mia intenzione Philip, tapparti il naso, ma solo la bocca! >

< sei una ragazzina capricciosa! >

< e tu un bugiardo menefreghista e cinico! >

< BASTA VOLETE FINIRLA? > urla Scorpius con gli occhi fuori dalle orbite, la cravatta mezza slacciata e la camicia fuori dai pantaloni. È ridotto male. Troppo stress.

< scusa > dico abbassando lo sguardo.

< ok. Adesso voglio sapere tutto! E tu non impedirai a lui di dirmelo! > afferma indicando prima me e poi Philip.

< senti biondo io non ti dirò proprio niente, mi avete stufato. Se te lo dicessi tanto non cambierebbe nulla, le risparmierei solo un po’ di fatica. Vi saluto > e così prende e se ne va, lasciandomi molto, ma molto perplessa.

< non so più chi è > dico guardandolo correre verso Elizabeth dall’altra parte del parco.

< non dovrebbe importartene no? > chiede Scorpius acido.

< ma che cosa avete tutti oggi? Vuoi essermi contro anche tu? Perché se è così dimmelo subito! > esclamo infastidita.

< adesso sarei io il cattivo? Io so solo che la cosa che Philip ha scoperto riguarda anche me e voglio saperla ok? > dice lui.

< e io te la dirò. Te lo prometto. Solo che questo non è né il modo né il momento adatto per farlo >

< va bene. Quando lo riterrai opportuno, dato che ormai dipende tutto da te, sai dove trovarmi! >

Mi lancia un’occhiata strana e poi se ne va riprendendo la borsa e guardandosi indietro prima di tornare dentro la scuola. Godric! Ma perché deve essere tutto così complicato? Lancio un gridolino rauco e do un calcio ad un sasso che va a finire dritto sull’enorme pancia di Lumacorno. Ecco, ci mancava solo questa.

< signorina Weasley stia più attenta! E cerchi di incanalare la sua rabbia in modo diverso! La mia pancia non resisterà per molto! > urla il professore dall’altro lato del giardino.

< ehm, mi scusi professore! > faccio un cenno con la mano e con l’altra mi riparo gli occhi dal sole. È una bella giornata, ma solo in termini climatici.

In tutto ciò mi sono dimenticata di Alice e Camille che fissano il vuoto ancora incredule.

< tutto bene? > chiedo.

< oh.. si! Noi siamo rimaste un po’ scioccate. Ma come fai ad essere solo arrabbiata? Io avrei dato di matto> chiede Camille.

< bè, diciamo che ci sono abituata > rispondo

< vuoi parlarne? > chiede di nuovo.

< sinceramente no. voglio solo andare a lezione perché la mia ora buca è finita >

Saluto le mie amiche e mi dirigo verso l’aula di trasfigurazione. La McGranitt parla ma nonostante cerchi di ascoltarla la mia testa è altrove. Dopo tutto quel disastro mi sorprenderei di me stessa se non lo fosse. La lezione passa in un soffio ed è già ora di tornare tra i corridoi.

Quando esco trovo Al ad aspettarmi vicino alla porta ma io non ho intenzione di parlare con nessuno così alzo gli occhi al cielo e proseguo nella direzione opposta a lui.

< Rose? > ecco, ti pareva.

< ehi Al > saluto guardandomi intorno e incrociando le braccia pronta ad ascoltare. È già successo o no in questa strana giornata dove le ore buche e i cambi dell’ora si trasformano in vere e proprie faide adolescenziali? Mi sa di si.

< Scorpius mi ha detto tutto > dice. Ecco, ti pareva.

< come? Non posso credere che l’abbia fatto! Io… > comincio ma lo sguardo di Al mi ferma e mi fa capire che c’è dell’altro. Perché gliel’ha detto? Si è vendicato perché ora (sempre grazie a mio cugino) sa che Al sa tutto?

< è un po’ alterato Rose > dice.

< alterato? Cosa vuole da me? Non voglio che sappia qualcosa che è mia ok? Lui non è il mio ragazzo non può pretendere di voler sapere tutto! > esclamo indignata.

< è convinto che è qualcosa che lo riguarda > afferma Al guardandosi intorno per assicurarsi di non essere ascoltato.

< bè questo non posso dirlo >

< nemmeno a me? > chiede.

< considerata la velocità con la quale hai messo al corrente il tuo migliore amico che ho vuotato il sacco… no, direi di no! > rispondo.

< non l’ho fatto intenzionalmente! > tenta di giustificarsi.

< ah no? >

< no. vi ho visti parlare e mi sono fatto sfuggire con lui un particolare che non avrei dovuto sapere quindi.. >

< ok Al, non fa niente, ma in questo momento, capiscimi, ho semplicemente bisogno di stare da sola e riflettere. Tu non lo vedi? Sono circondata da… da stupide situazioni che da sole non valgono niente ma.. ma appena le metti tutte insieme fanno male, eccome. Per liberarmene devo prendermi cura di me stessa, Albus. Voglio del tempo per me. Posso chiederti di dire a Scorpius di lasciarmi stare per un po’ come lui aveva promesso? >

< Rose. lui tiene davvero a te, ma per come la vedo io, per liberarti da queste situazioni, devi chiarirle una volta per tutte > mi dice.

< forse hai ragione ma credo di stare per esplodere tra gli esami, Philip, Elizabeth, Scorpius, Dawson… non ce la faccio davvero più! > e senza rendermene conto, senza nemmeno realizzare di essere nel bel mezzo di un corridoio al cambio dell’ora, le lacrime cominciano a sgorgarmi dagli occhi, mentre Albus mi abbraccia e mi da leggere pacche sulla spalla.

< non preoccuparti Rose, si aggiusterà tutto. Io sarò sempre con te, fedelmente >

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Capitolo 12
*** Happiness ***


Salve! So di essere in ritardo, di nuovo, ma avevo scritto questo capitolo e non mi piaceva, così l’ho riscritto e mentre lo scrivevo ho capito che era l’ultimo. Infatti finisce qua. Questo è l’ultimo capitolo di questa storia che, devo ammetterlo, ultimamente ho fatto un po’ fatica a scrivere perché non mi venivano idee. Ma posso dirvi una cosa: ogni storia che scrivo è come un pezzo di me stessa, e  anche se potrà non piacere o fare schifo mi rimarrà sempre dentro. Perché questi personaggi sono stati parte della mia infanzia e ogni cosa che li riguarda sarà sempre con me.
d’accordo, dopo questa vena poetica lacrimosa vi lascio all’ultimo capitolo di “A total eclipse of the heart”.
                                                                                                                                                                                                                                 Buona lettura.
                                                                                                                                                                                                                                    BlueMoon

 

 

 

Happiness

Quando sento la sveglia suonare sono nell’assoluta impossibilità di alzarmi.

Ok, questo è esagerato, lo ammetto. Tutte le mattine è la stessa storia e Alice e Camille sono davvero stufe.

< Rose alzati che è tardi. Rose arriveremo in ritardo. ROSE ALZATI SUBITO! >

< ok, ok, non ti scaldare bionda adesso mi alzo > dico strascicandomi fino al bagno.

< e datti una mossa! > urla di nuovo Camille.

Questo è quello che succede pressappoco ogni mattina, a parte il sabato e la domenica. Oggi non ho particolarmente voglia di alzarmi poi. È vero che non ho mai voglia di svegliarmi presto la mattina ma tra quattro ore sarà precisamente passato un mese da quando ho pianto tra le braccia di Al e litigato con il suo fedele compagno (che, per la cronaca non mi rivolge più la parola da quel giorno e se ne va imbronciato in giro). Comunque credo che il fatto che sia passato un mese possa significare due cose: la prima è che non importa quanto tempo è passato, lui mi aspetterà; la seconda è che si aspetta che io faccia qualcosa. In termini di logica credo che la prima sia alquanto improbabile, ciò significa che sono spacciata.

Lo so che in questo mese avrei dovuto pensare e riflettere ma sono stata così bene senza pressione e senza pensieri (o quasi) che non vorrei proprio tornare a quei giorni di cupa riflessione. D’altra parte, in questo mese ho sempre sentito la mancanza di un pezzo del puzzle, perché dopo averlo rimesso a posto, c’è sempre qualche pezzo perso.

Esco dal bagno lavata e vestita (non sveglia) e mi avvio, più a memoria che guardando dove vado, verso la Sala Grande. Mi siedo al tavolo dei Grifondoro e comincio ad aggrapparmi alla brocca del caffè che sembra essere la mia unica ancora di salvezza.

< ehi Rose? nottataccia? > mi chiede James, sedendomi di fronte a me e addentando un pezzo di bacon dal suo piatto.

< diciamo > rispondo.

< cos’è successo? >

< andiamo Jamie, vuoi davvero farmi da confidente? >

< in realtà no. ci vediamo cugina! > e se ne va.

Ma quanto può essere insensibile un essere del genere? Voglio dire, so che non l’ho proprio invitato ad ascoltarmi ma per Merlino, sono sua cugina! Vorrei capire che ci trova Cami in  lui.

< oh è così bello > commenta una ragazzina del primo anno che lo guarda andare via.

Ah ecco. Adesso mi è tutto chiaro.

< giorno Rosie! È arrivato il tuo cugino preferito! >

< grazie al cielo Al! James non è proprio di compagnia! > ecco, Albus si che è un cugino, si è seduto al tavolo dei grifondoro anche se a quello dei serpeverde c’è il suo fidato compare.

< eh già, non dirlo a me. Allora, è un mese che… >

Ok, vuole davvero intavolare questo discorso?

< ti prego Al, non cominciare > lo interrompo.

< brutto argomento? >

< direi di si >

< ok. Lo sai che Elizabeth partorisce tra tre mesi? >

< ma non mi dire! Non avevo fatto il conto > dico sarcasticamente. Lo so, poverino, è solo che oggi sono particolarmente acida.

< ehi ti sei alzata con Marte di traverso? > chiede.

< scusa sono un po’ suscettibile >

< capisco. A proposito di questo io… >

< AL! > grido.

< ok, ok, ma non strillare, si sono girati tutti. E poi volevo dirti solo che Scorpius vorrebbe parlarti > dice.

< ah. Bè se vuole parlarmi che venga e parli >

< andiamo Rose, vedi di fartela girare bene perché non è che tu sei proprio innocente! > esclama Al.

All’inizio lo guardo un po’ arrabbiata, poi però capisco che ha ragione.

 < e va bene >

< così si fa? >

<  già. Quindi? >

< quindi cosa? >

< dove lo devo incontrare Al? >

< ah! E che ne so io! >

Mi do uno schiaffo sulla fronte e poi alzo gli occhi al cielo prima di salutare Albus e dirigermi verso l’aula di pozioni. Ecco, quello che volevo evitare è ormai diventato inevitabile. D’altronde finalmente l’ho capito: è colpa mia. All’inizio magari no, ma col passare del tempo lo è diventata perché sono stata io a lasciare tutto in sospeso e a declinare ogni offerta di chiarirsi in quest’ultimo mese, perché lui ci ha provato qualche volta. Io ho rifiutato. Dicevo di non sentirmi pronta ma non c’è niente per cui essere pronti quindi la ragione è un’altra. Ho paura. Davvero, una paura tremenda. Insomma, mettetevi nei miei panni, dovrei chiarire una relazione molto confusa con una persona con la quale non avrei mai immaginato di doverlo fare. Stiamo parlando di Scorpius Malfoy, il ragazzo con cui ho avuto il rapporto più complicato della mia vita. Prima eravamo nemici, poi estranei, dopo conoscenti, poi mezzi amici, dopo quasi amici, siamo diventati amici, complici e poi… infatuati? Bè ora credo quasi innamorati. Senza il quasi, io lo sono, l’ho ammesso. Ma questo lo so solo io, Alice, Camille e? Philip, ovviamente, il quale è tornato alla sua vita da imbecille. Comunque è davvero strano il nostro rapporto non riuscirei a definirlo. So di essermi innamorata di lui ma non mi ci vedo a stringergli la mano per i corridoi o a baciarlo o cose del genere. Siamo stati troppe cose prima di piacerci.

Mentre penso a tutto ciò mi accorgo di essere arrivata a destinazione, così prendo posto in fondo alla classe e comincio a sfogliare la Gazzetta del Profeta.

Ci sono solo un paio di ragazze serpeverde nell’aula e dal loro continuo ridere e indicarmi deduco che ce l’abbiano con me. Bah, non mi importa proprio sinceramente. Dicano quello che vogliono, sono solo delle ochette.

< Ti sei sbrigata a fare colazione vedo. Forse non volevi incontrarmi >

Sento la sua voce arrivare da dietro e infatti me lo ritrovo alle spalle. Mi giro ma lui si sposta davanti al banco dove sono seduta.

< a quanto pare non sono riuscita nell’intento >

< no. Albus ti ha detto che vorrei parlarti? > chiede.

< si >

< bene. Adesso io ti dico anche che se non vuoi parlare con me nemmeno stavolta, considererò tutto finito perché sono stanco. > dice.

< già. “ti aspetterò Rose”> ribatto imitandolo.

< bè è passato un mese e tu hai quindici anni, credo che tu ce la faccia a superare le cose. E poi non mi sei sembrata particolarmente cupa in questo periodo. O sbaglio? Ti sei lasciata tutto alle spalle ma non volevi comunque parlare con me >

< io… ecco… per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentita libera da tutto quel casino che mi si era riversato addosso. Stavo bene. Ma sentivo anche che mi mancava qualcosa > dopo quest’affermazione alzo lo sguardo per vedere la sua reazione. Sembra sorpreso.

< almeno ti sei ricordata che avevi ancora un conto in sospeso. Ti aspetto al Lago oggi pomeriggio dopo pranzo > e se ne va come al solito, questa volta però dall’altra parte dell’aula.

Rimango imbambolata per qualche minuto fino a quando Lumacorno entra nell’aula e comincia a parlare di radici e infusi vari anche se sinceramente, forse per la prima volta, non lo sto davvero ascoltando.

Le ore passano troppo in fretta per i miei gusti e anche se non mi ha precisamente detto l’orario so che si riferiva al dopo pranzo, quindi appena finisco di mangiare mi alzo e mi dirigo al Lago dove, come prevedevo, mi sta già aspettando.

< credevo avrei dovuto aspettare di più o che me ne  sarei andato con la coda tra le gambe questa sera > dice.

< sono qui >

< si >

< allora. Di cosa mi volevi parlare? Di preciso intendo… da dove vuoi cominciare? > chiedo.

< mah, non lo so Rose, forse dovremmo parlare di quello che è successo in quest’ultimo mese. O prima di quest’ultimo mese > risponde.

< già, lo credo anche io >

Rimaniamo in silenzio per un po’. Si vede che c’è un po’ di imbarazzo e che nessuno dei due sa effettivamente cosa dire e da dove cominciare. Così sono io a cominciare un po’ titubante.

< bè, io volevo prendermi del tempo per me stessa e tu ti sei arrabbiato e basta > dico.

< tutto qui? >

< che c’è? Cosa dovrei dire? >

< forse che c’è ancora qualcosa hai lasciato in sospeso perché dicevi che non era il momento giusto. Qualcosa che dovresti dirmi adesso >

< oh. Quello. Non credo abbia importanza ormai > affermo. Ce l’ha l’importanza, eccome. Solo che sento le mie gambe un po’ strane, come fossero gelatina,  e sono seduta!

< vorrei saperlo comunque > dice.

Mi sa che sono un po’ nei guai.

< non credo sia il caso >

< per te non è mai il caso Rose! > comincia, alzandosi in piedi. Così mi alzo anche io   < pensi che questa vita sia eterna? Che rimarrai eternamente una quindicenne? Che non crescerai e non sbaglierai come fanno tutti? Perché non mi dici le cose esattamente come stanno? Siamo giovani, abbiamo tutta la vita davanti, ma perché aspettare e vederla scorrere senza viverla? Sei una ragazza, non un’adulta, nonostante a volte lo sembri. E ti serve sempre tempo! Tempo per pensare, per riflettere, per decidere, per chiarire. Il problema è che non ci rimetti solo tu. Ci rimettono anche gli altri e in questo caso ci ho rimesso io. Sai che ho ragione, lo sai > conclude.

< è vero > rispondo di getto.

< quindi? >

< quindi cosa? >

< vuoi dirmi o no quello che devi dirmi? >  chiede.

< è che non è una cosa semplice > cerco di spiegarmi.

< non è mai semplice! Oltre che non è mai il caso! >

< tu non capisci…>

< io capisco eccome > mi interrompe < vuoi solo temporeggiare per rimandare questa discussione per l’ennesima volta! SONO STANCO! >

Lui continua a dire cose come “non ce la faccio più” o  “mi sono stufato” e dentro di me comincia a nascere qualcosa che non posso controllare, come se fosse un peso sullo stomaco che non riesco a trattenere. E aumenta sempre di più il senso di oppressione, devo assolutamente interromperlo non riesco più a tenermelo dentro.

< MI SONO INNAMORATA DI TE! > urlo. Credo che il mio cervello stia ancora realizzando quello che ho appena fatto e così il suo dato che mi guarda come se avessi appena annunciato chissà quale enorme novità.

L’ho detto. E mi sento finalmente libera di poterlo ammettere perché non mi importa quante persone cercheranno di dissuadermi, ho sofferto fin troppo in questi ultimi tempi e credo di meritarmi un po’ di felicità.

< i-io… tu… > Scorpius sta balbettando e ancora mi guarda perplesso e sorpreso ma in senso positivo, spero.

< puoi ripeterlo perché credo di non aver capito bene > chiede.

< mi sono innamorata di te > ribadisco < e l’ho capito solo poco tempo fa, quando invece mandavo dei segnali a me stessa già da tanto. Forse da quando Philip mi ha chiesto di uscire la prima volta e tu non l’hai presa bene. O quando ho scoperto di sapere tutto di te anche se credevo di non conoscerti affatto. Quando mi  hai baciata e sono rimasta sorpresa nello scoprire che in realtà me l’aspettavo e che lo volevo anche io >

Lui mi guarda ancora un po’ spaesato e io mi rendo conto che non mi ha ancora dato una risposta. Io l’ho ammesso. Ma lui cosa prova per me?

Non so come sembra carpire il mio disappunto perché invece di rispondermi mi bacia e da lì capisco tutto.

Non c’è bisogno di cercare il principe azzurro o l’eroe mascherato perché le persone che veramente sapranno stare al tuo fianco ed amarti sono quelle che ci sono sempre state.

Ci stacchiamo per riprendere fiato e io mi siedo sull’erba, guardando davanti a me. Pochi secondi dopo lui fa lo stesso.

< a cosa stai pensando? > chiede.

< a come sarà strano da oggi in poi. Voglio dire ti ci vedi a prendermi per mano o cose del genere? > rispondo ridacchiando.

Lui si mette a ridere e risponde < non lo so. Ho sempre creduto sia una delle cose più naturali del mondo >

< già. Lo sai che se ci faremo vedere dai miei cugini entro domani anche i miei sapranno tutto? > chiedo.

< si. Sarà un po’ complicato >

< non riesco a capire questa assurda rivalità. Voglio dire, erano nemici a scuola ed era una lotta continua ma mio padre una volta mi ha detto che c’era di più ma ha sempre chiesto a mio zio di non dirmi niente. Tu ne sai qualcosa? >

< forse ti riferisci al fatto che tuo padre e tuo zio hanno salvato la vita a mio padre e a mio zio? > dice sorridendo.

< davvero? Io non ne sapevo nulla. Adesso mi è tutto chiaro >

< già. Se sono qui è anche per merito della tua famiglia no? > afferma

< bè quindi sono loro la causa di tutti i miei problemi! > esclamo ridendo.

< che vuoi dire? >

< che suppongo di doverli ringraziare >

< già. Anche io >  dice ridendo.

Per un attimo rimaniamo lì senza dire nulla. So che sarà difficile affrontare mio padre specialmente ma dovrò riuscirci se voglio essere felice.

< che ne dici di rientrare? Si sta facendo buio > chiede Scorpius dopo un po’.

Sospiro pesantemente e prendo la mano che mi sta offrendo alzandomi e pulendomi la gonna che si è tutta sporcata d’erba.

< andiamo > dico.

Ci incamminiamo verso il castello sapendo che probabilmente ci sarà un bel via vai  dato che è quasi ora di cena.

Infatti avevamo ragione. Varchiamo la soglia della Sala Grande e mentre mi incammino io al tavolo dei grifondoro e lui a quello di serpeverde sento gli occhi di mezza sala puntati su di me.

< Rose, noi dobbiamo parlare > mi dice James appena mi siedo. Ecco, nemmeno la cena in pace. Forse avrei dovuto evitare di baciarlo davanti a tutti ( si ho tralasciato questo piccolo dettaglio prima. Quisquilie )

< avanti spara > dico.

< hai appena baciato Malfoy davanti a tutta la Sala Grande! > esclama facendo girare tutto il tavolo.

Eccoci qua. Comincerà con la ramanzina dicendomi di tutto, che non dovevo bla bla bla.

< sei una grande! >

Apro la bocca pronta a ribattere ma quello che mi ha detto mio cugino non è lontanamente vicino a quello che pensavo. Mi ha appena detto che sono una grande? Lo guardo perplessa con la bocca ancora aperta e lui mi spiega.

< hai un gran coraggio! Voglio dire, al posto tuo sarei stata terrorizzato dalla  mia famiglia e da mio padre invece tu no! ti stimo cugina! >

< ah… bè, grazie. Quindi non t’importa? > chiedo sorpresa e, bè si, sollevata anche.

< no. insomma io lo so cosa vuol dire essere innamorati > comincia guardando Camille < e non posso di certo romperti perché ti piace Malfoy. a me non importa con chi stai o cosa fai, basta che ti renda felice >

Oddio sono commossa. Così tanto che abbraccio James e lui più sorpreso di me mi stringe.

< ti voglio bene decelebrato >

< anche io rossa >

Sono così contenta! Anche se dopo James quello di cui mi dovrei preoccupare è Hugo. Infatti mi giro e vedo che mi guarda in maniera strana.

< a me neanche importa Rose > mi dice così tiro un sospiro di sollievo. Sto per abbracciarlo quando mi dice un’altra cosa < però scriverò a papà >

Fermo, fermo. Riavvolgi. Cosa ha detto? Se papà lo scopre adesso che non sono lontanamente pronta psicologicamente e anche fisicamente (schivare incantesimi o cose del genere. Ci vuole esercizio, mio padre è un’auror!) farà fuori sia me che Scorpius.

< non puoi Hugo, per favore non puoi > dico supplicandolo.

< troppo tardi sorellona. Ho detto che scriverò ma per la partita. Di te già ho scritto nella lettera di due ore fa e papino sta venendo proprio qui. Vi ho visti al lago prima >  dice con un sorriso beffardo.

< cosaaaaaaaaa? Ti stai vendicando per la figura che ti ho fatto fare a Natale? È così? Come puoi paragonare un bagno gelato davanti a tutti dopo aver perso contro di me con il farmi uccidere? > chiedo esterrefatta.

< è così che funziona tra fratelli > commenta.

< TU! LURIDO FARABUTTO… >

Sto per buttare le mani al collo di mio fratello quando James mi richiama.

< Rose? ehm.. rose? >

< che vuoi James? >

< credo che tu abbia un problema più grosso! > dice indicando timidamente mio padre, mia madre e i coniugi Malfoy davanti alla porta della sala grande con al seguito una McGranitt trafelata e preoccupata.

Mi blocco con ancora le mani al collo di Hugo e Scorpius credo sia pietrificato come me mentre mio padre è tutt’altro che tranquillo così come Draco Malfoy e mia madre sembra agitata più per lo stato d’animo di mio padre che per la situazione. La Sala Grande si è bloccata e l’unico a muoversi per ora è Albus che sta correndo verso di me. L’unica cosa che riesco a dire in questo momento è < oh porco Salazar! >

< ROSE WEASLEY! VIENI SUBITO CON ME > urla papà.

Tolgo a fatica le mani dal collo di mio fratello e mi dirigo ancora più a fatica verso i miei con al seguito Al e il resto dei cugini. Con la coda dell’occhio vedo che anche Scorpius sta venendo verso di noi.

Continuo a camminare con tutti al seguito seguendo i miei che hanno deciso di parlare con noi in un’aula senza troppi occhi indiscreti (come se tutti i miei cugini non bastassero)

< mi è giunta voce > comincia mio padre e io lancio un’occhiataccia a Hugo < che tu staresti frequentando il figlio di Malfoy. è vero? > chiede e io deglutisco rumorosamente.

< ehm… io… bè diciamo che… si > ammetto infine.

< lo sapevo che sarebbe finita così! È tutta colpa tua Albus! > urla mio padre a mio cugino che terrorizzato cerca di nascondersi dietro ad Angel (si c’è anche lei. E Alice e Camille. E Dawson. Ok, c’è un po’ di gente lo so)

< non prendertela con mio figlio Ron! > urla zio Harry che è sbucato da chissà dove con mia zia Ginny, che guarda Angel e Camille incuriosita.

< bè se Al non fosse amico di Malfoy questo non sarebbe successo! > esclama papà indicando prima me e poi Scorpius.

< Ronald smettila! > si intromette mia madre < cosa vuol dire non sarebbe successo? Magari sarebbe successo prima che ne sai! E poi parli di loro come se avessero commesso chissà quale crimine! > conclude.

< Weasley, tuo marito non ha tutti i torti sai? > si intromette il signor Malfoy.

E così cominciamo a fissarci in cagnesco per non so quanto tempo.

< e così tu sei la fidanzatina di Al eh? > sento zia Ginny chiedere ad Angel.

< mamma ti pare il momento? > si intromette James.

< si! E lei è la tua Jamie? > chiede osservando Camille. < due bionde eh? >

< Ginny! > stavolta è zio Harry a riprenderla.

Oddio, qui è un manicomio. Peggio del ballo.

< sentite > comincio io < non capisco perché siate qua stasera. Davvero non lo comprendo. Non abbiamo fatto niente di male. Pensate a come vi sentireste se venissero da voi dicendovi che non potete stare con la persona che amate perché è sbagliato per chissà quale pregiudizio o chissà quale differenza famigliare? Ditemelo? Come vi sentireste? > chiedo quasi commossa.

< io non so nemmeno perché siamo qui > dice la signora Malfoy.

< nemmeno io > dice mia madre.

< noi siamo qui per impedire a tuo padre di fare sciocchezze Rose > dice zio Harry.

< e per conoscere le fidanzate di Al e James >

< basta mamma! > esclama Al stringendo la mano di Angel che sembra un po’ spaesata. Camille è abituata a stare in mezzo alla mia famiglia.

< tu papà? > chiedo a mio padre e Scorpius fa lo stesso col suo.

< e-eh… io… non voglio vederti infelice Rose >

< ed io sono felice adesso papà. Lascia che lo sia >

< credo che siamo venuti qui inutilmente no Weasley? Tanto non credo possiamo fare niente > ammette il signor Malfoy e poi se ne va. Ecco da chi ha ripreso il figlio. La mamma di Scorpius mi fa l’occhiolino, poi saluta e segue il marito.

< scusami Rose > mi dice mio padre.

< sapevo che sarebbe successo > ammetto.

Dopo aver salutato i miei genitori e i miei zii (zia Ginny ha rifatto la radiografia ad Angel e Camille che credo l’abbiano presa per pazza) loro se ne vanno e io e Scorpius facciamo un giro per il castello.

< bè almeno è andata bene no? > chiede.

< già >

< e come ti senti adesso Rose? >

< sollevata e… felice >

Continuiamo a camminare e penso che dopo tutto quello che è successo mi sembra assurdo sentirmi così in pace con me stessa. Per tutto questo tempo è stato come se non riuscissi più a ritrovarmi. Come se avessi lasciato partire un amico per un paese lontano per poi farlo tornare solo molto tempo dopo. Quell’amico credo fosse la mia serenità. Adesso sono davvero felice. Tutto si è sistemato e l’unica preoccupazione sono gli esami.

 

 

D’altronde tutti in questo mondo, meritano un po’ di felicità. E io sto vivendo la mia. È come se dopo una totale eclissi del cuore, fosse tornato di nuovo a splendere il sole.

Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito e che hanno recensito questa storia! Sono un po' dispiaciuta che sia finita ma di certo non sto con le mani in mano! Infatti volevo informarmi che tra poco pubblicherò una storia nuova dal titolo "Somehow, someday, somewhere" che ha come protagonista Albus Severus Potter, in assoluto il figlio dei Potter che preferisco *___*. Non so dirvi con precisione quando posterò la storia ma non sarà così tardi... Grazie ancora a tutti! A presto, Bluemoon

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