Welcome to the City

di Ale24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome to New York ***
Capitolo 2: *** Stilista anonimo VS Madison Avenue ***
Capitolo 3: *** Mai stata un'assistente? ***
Capitolo 4: *** Confusione all'interno 33b ***



Capitolo 1
*** Welcome to New York ***


Un Frappuccino con panna.
Il tuo nome?
Alessia
Come? Alexia

E’ l’ennesima bicchiere su cui storpiano il mio nome: Alesha, Alexa, Alicia, Alisya. Gli americani non riescono a pronunciarlo. Ormai mi sono arresa, non mi interessa che capiscano il mio nome, cambio Starbucks ogni giorno in base alla zona di New York che decido di conoscere, suona bene no? Conoscere New York, perché ora io sono finalmente qui: a New York; ho cambiato vita e quindi ho deciso di cambiare anche nome: Alexia, sì da oggi sarà così che mi farò chiamare, un nome che ricorda chi ero e si modella in base ai cambiamenti che la mia vita da ora in poi mi ha richiesto. Un nome per la nuova me che va a conoscere la sua nuova vita a New York.

Ma guarda dove vai! Il mio povero cappotto! – Ad urlare con una voce stridula e tragica è la donna contro la quale mi sono inavvertitamente scontrata.
Sono davvero dispiaciuta! Stavo sognando ad occhi aperti, come posso farmi perdonare?
Conosci una tintoria che non mi farebbe pagare il lavaggio di un cappuccino quanto Burberry mi ha fatto pagare questo cappotto? –E’ simpatica e a guardarla bene incarna il mio ideale di donna newyorkese, cappotto bianco di Burbery, occhiali da sole dalle lenti marroni per proteggere gli occhi chiari dall' ultimo sole di settembre, e..
Ma quelle sono delle Jimmy Choo! Spero di non averle rovinato anche le scarpe signora..
Bradshaw, Carrie Bradshaw e no, per fortuna le scarpe sono salve.

Mi sorride squadrandomi da testa a piedi facendomi sentire una perfetta nullità al suo confronto con i miei jeans e le Converse tutte consumate che ho messo sapendo di aver in programma una bella camminata.
Sei nuova di qui, da quanto sei in città?
Città, è straordinario come per i newyorkesi New York sia l’unica città al mondo, quasi fosse il centro del mondo..
Appena una settimana, sto ancora girando alla ricerca di un lavoro e – Non faccio in tempo a finire la frase che - Hai da fare a pranzo?
No
Allora vieni con me.

Camminiamo per circa due isolati e Carrie, così insiste che la chiami anche se ci conosciamo da soli pochi minuti, mi racconta che lei è arrivata a New York da ormai circa vent’anni, è sposata con un uomo di successo ma la cosa più importante della sua vita (addirittura prima dello shopping ha tenuto a precisare) sono le sue amiche ed è proprio da loro che mi sta portando.

Ed eccole tre donne sulla quarantina, il perfetto trio bionda, mora e rossa, ad un tavolo con i loro drink in nostra attesa. Sei in ritardo. Dice la bionda a Carrie mentre lei le saluta senza curarsene.
Lo so, ma ho trovato una questa neo newyorkese sulla mia strada e così ho ritardato un po’.
Piacere Alexia.
Dico un po’ a tutte, ma nessuno mi ascolta davvero dato che la mora ha appena notato: O mio Dio Carrie! Cos’è successo al tuo povero Burberry!
Un imprevisto di percorso Charlotte, vero?
Risponde lei sorridendomi complice indicandomi di sedere.

Ordinato da mangiare iniziano le presentazioni, iniziando dalla bionda ed estroversa Samantha Jones, impegnata nelle pubbliche relazioni; passando per la rossa avvocatessa Miranda Hobbes, per finire con la raffinata donna di casa Charlotte York. E quindi Alexia Marzi, da quanto sei a New York? Chiede Samantha cercando di prendere un pezzo di mozzarella dalla sua insalata.
Da una settimana scarsa.
E hai un lavoro?
Domanda incuriosita Miranda mentre Carrie ride sotto i baffi dal momento che è la seconda volta che devo rispondere a quest’interrogatorio in meno di un’ora.
No, lo sto cercando, ma non è facile essendo una ventenne appena arrivata che non sa poi così bene l’inglese. Lo capisco alla perfezione, ma faccio ancora difficoltà ad esprimermi, sono ancora troppo scolastica nonostante i viaggi all’estero che i miei genitori ci hanno tenuto a farmi fare per migliorare, in effetti questa è la mia seconda volta a New York in quanto ci ero venuta in vacanza studio in quarta liceo, ma ora, neanche a dirlo è tutta un’altra storia.
Ma hai un posto dove stare vero? Chiede con preoccupazione quasi materna Charlotte.
Sì, condivido un appartamento con una modella a Brooklyn.
Beh Sam magari tu puoi aiutarla a trovare un lavoretto da qualche parte.
Dice Carrie senza alzare gli occhi dalla sua bistecca.
E’ difficile anche per chi ha dei lavori alle spalle in questo periodo, faccio quasi fatica a tenermi il mio di posto con tutte quelle giovani sgualdrinelle che girano negli uffici cercando di convincere che conoscono tutti i locali della città mentre sono arrivate con il treno l’altro giorno.
Beh io ho ancora delle amicizie al museo, magari riesco a trovarle qualcosa.
Interviene Charlotte altruisticamente.
Siete tutte molto gentili vi ringrazio, davvero non dovete. Sorridono e continuano a parlare delle ultime novità dei bambini di Charlotte e Miranda che hanno ripreso la scuola dopo le vacanze, dell’ultima appassionante relazione di Samantha e del nuovo paio di scarpe comprate da Carrie in mattinata.
Esco a prende una boccata d’aria confusa dalla famigliarità con cui queste donne mi hanno inglobata dalle loro vite, ma non ho tempo di cercare una risposta che mi ha seguita Miranda.
E’ strano non trovi?
Cosa?
Che Carrie ti abbia portata con se oggi.

Se non altro mi tranquillizza il fatto di sapere che non è un habitué portare con sé la prima sconosciuta che le versa addosso un frappuccino.
Deve aver visto qualcosa in te – continua Miranda – qualcosa che le deve aver ricordato se stessa e noi vent’anni fa.. bei tempi quando siamo arrivate in città.. Sembra passato molto tempo da come il suo sguardo vaga nel vuoto sorridendo, devono averne passate delle belle; ti gira e sorridendomi dice: Ti aspettiamo dentro.


◊ Spazio autrice:
Dopo ormai più di un anno torno a scrivere con questa FanFiction sulla mia ultima passione: Sex and the City, non l'avevate capito vero? ;D
Spero continuerete a leggere dell'avventura di Alexia nella grande Mela.
Un bacione.


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Capitolo 2
*** Stilista anonimo VS Madison Avenue ***


Ci scambiamo i numeri e pagato il conto proseguiamo ognuna per la sua strada.
Arrivata al primo angolo tiro fuori dalla mia borsetta “stilista anonimo” la mia cartina di New York e mi dirigo verso il mio futuro: Madison Avenue.
Chanel, Armani, Gucci, Juicy Couture, Ralph Lauren, Cartier, Dolce & Gabbana, Michael Kors, Valentino, Oscar de la Renta, Calvin Klein, fino all’incrocio con la 57° con Miu Miu per girare verso la 5° dove mi salutano Louis Vuitton e Prada ed il mio tentativo di ottenere un posto da Abercrombie&Fitch.

Fatta la coda di routine entro lasciandomi avvolgere dall’inconfondibile profumo e dai sorrisi smaglianti dei modelli all'entrata.
A occhio e croce le modelle che non fanno altro che stare impalate ad ancheggiare e ripiegare i maglioncini non devono essere che tre kili meno di me e quindi non dovrei avere problemi a farmi prendere; gironzolo con indifferenza tra gli scaffali dei tre piani di negozio mentre ogni tanto mi arriva un sorriso da uno dei modelli, prendo una colonia da regalare a mio fratello al ritorno a casa e mi dirigo alla cassa e una volta arrivato il mio turno azzardo alla cassiera se hanno bisogno di personale part-time.
Mi dispiace ma abbiamo finito di reclutare lo staff per la nuova stagione due settimane fa, magari se vieni questa primavera..
Ha pressoché la mia età ed è chiaro che è ha il posto da poco data la “confidenza” che ha con la cassa.
Grazie.

Esco desolata ed il traffico della City mi abbraccia facendomi capire che qui è impossibile sentirsi abbandonati.
Attraverso la strada, mi prendo un Frappuccino di consolazione dallo Starbucks della Trump Tower e mi soffermo davanti a Tiffany.
Che sogno sarebbe poter entrare come queste coppie ed uscire con una borsetta celeste.. ma è ancora troppo presto per farsi prendere da queste sciocchezze.
Sono venuta a New York come ogni donna alla ricerca delle due G: Griffe e Grande Amore; e per il momento la più facile, da raggiungere è la prima, se non fosse che ho assoluto bisogno di un lavoro.
Sorpasso il Plaza e lascio i miei pensieri liberi di correre a Central Park, mentre i miei polmoni non ancora abituati allo smog si riprendono.
Central Park è una città al centro della città, qui la gente viene a correre, portare i bambini a giocare, sposi e spose con le scarpe da ginnastica girano l’intero parco per avere un book perfetto, non credo ci sia un’altro posto come questo al mondo.

DRIIN DRIIIN DRIIIIIN
Pronto? Chi è?
Alexia ciao! Sono Charlotte ricordi?
Sì certo..
rispondo incerta mentre con la mente torno alla donna castana e materna che avevo conosciuto un’ora prima.
Non ci crederai mai, ma ho parlato di te al mio amico Anthony Marentino, ha origini italiane anche lui sai! E pare che suo marito Standford stia cercando un’assistente! Non è fantastico!?
Eh.. sì.
rispondo realizzando cosa mi sta dicendo Grazie!
Allora ti chiamo questa sera per farti sapere quando sarà il colloquio, ci sentiamo.

Detto questo riattacca senza aspettare che ricambi il saluto, ma in sua discolpa potrei giurare di aver sentito delle bambine chiamarla.
Prendendo la metropolitana verso casa non posso non credere di non essere fortunata, come posso non essere felicemente entusiasta di tutto quello che mi sta capitando? Che finalmente il mio destino stia prendendo la strada che mi sono meritata dopo anni di fatiche?

Arrivata a casa Anne, la modella che presto diventerà super-modella a suo dire, poiché è a New York che una modella qualunque diventa super; mi corre in contro per salutarmi e dirmi che ha trovato un’agenzia che si è proposta di lanciarla, quando le dico del mio incontro con le ragazze e del mio colloquio decidiamo all’unisono di andare a festeggiare con un drink nel locale che ho intravisto all’angolo tornando.
In mezzo alle luci, alle parole e alle risa che animano questa città non mi resta che domandarmi cosa ne sarà di noi due ragazze che vengono da fuori, riusciremo a prendere le redini e distinguerci o verremo trascinate nella folla? Cosa succederà domani?
La risposta arriva sulla strada del ritorno sotto forma di sms: 11.30 Starbuck all’angolo tra la la 53° e l’Avenue of Americas vicino al Museo di Arte Moderna, ti aspettiamo.


◊ Spazio autrice:
Ed ecco il secondo capitolo della storia, scritto approfittando della mia influenza e della mia completa mancanza di voglia di restarmene a letto..
Prometto che presto la storia prenderà lo sprint con le storie d'amore, gli intrighi e chiacchiere che tanto caratterizzano la serie.
Spero continuerete a leggere dell'avventura di Alexia nella grande Mela.
Un bacione. Ale 24


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Capitolo 3
*** Mai stata un'assistente? ***


11.25 dovrei essere nel posto giusto, entro e vedo Charlotte salutarmi con la mano da un tavolo e venirmi incontro.
Mi saluta baciandomi sulle guance e chiede: Ciao come va?
Bene grazie, temevo di perdermi invece sono riuscita a trovare lo Starbucks giusto.
Ne sono felice, noi siamo a quel tavolo, fai pure la tua ordinazione, noi ti aspettiamo.
Sorride cortese come sempre e torna al tavolo dove la aspetta un uomo calvo sulla cinquantina in un completo celeste pastello che segue con lo sguardo ogni mia mossa.
Questa volta mi serve tradisco il Frappuccino per un Caffè Espresso, è quello di cui ho bisogno, anche se di espresso ha davvero ben poco.

Buon giorno, Alexia Marzi.
Standford Blatch, piacere.
Lei è la ragazza di cui ti parlavo Stan, è da poco a New York e sta cercando lavoro.
Interviene Charlotte
Hai mai lavorato come assistente?
No, ma sono la sorella maggiore di un un ragazzino iper-attivo e i miei lavorando lasciavano sempre a me il controllo, e posso garantire che la casa non è mai cascata.
Sorrido e lui ricambia.
Sembra promettente, molto più promettente degli altri 21.. dice guardando Charlotte che ormai ha un sorriso che va da un’orecchio all'altro Certo dovremo lavorare un po’ sullo stile – continua guardando con aria di disprezzo la mia “stilista anonimo” – ma d’altronde è un lavoro che ho già fatto e poi New York è sempre d’aiuto.

Uscendo dal locale ci salutiamo e mi da appuntamento nel suo ufficio sulla 90° nell’Upper East Side il mattino seguente, continuo a camminare con Charlotte verso il MoMA mentre lei mi da qualche dritta su come svolgere al meglio il mio compito.
E’ probabile che all’inizio porterai solo caffè e correrai dietro a Stan come fossi la sua ombra, ma appena avrai capito in cosa consiste il suo lavoro, ovvero appena lui riterrà che il tuo apprendistato sia finito inizierà il lavoro vero e dovrai tirarti su le maniche.
Sei stata assistente una volta?
Ebbene sì, ho lavorato come assistente per il direttore di una galleria e poi da lì ho continuato a salire pian piano, finchè non mi sono ritirata.
Come mai hai deciso di ritirarti?
La famiglia viene prima di tutto per me, e non c’è nulla al mondo che valga più del tempo che passo con le mie figlie, anche se lavorare qui come guida ogni tanto mi fa ritornare ai vecchi tempi.. Sei libera questa sera?
Sì.
Con le ragazze volevamo andare al TAO, Samantha ha aiutato con la pubblicità e quindi ha i pass per l’entrata e sarebbe carino festeggiare lì il tuo primo impiego.
Sarebbe fantastico, solo che non credo di avere qualcosa di appropriato..
mi guardo e in mente riaffiorano gli sguardi di Carrie e Standford.
Tranquilla, sono sicura che Carrie sarà felicissima di prestarti uno dei suoi abiti, basta che glielo chiedi.
Mi saluta ed entra tutta sorridente nel suo completo Trussardi panna nel Museo.

Ed in effetti è esattamente come diceva lei, non faccio in tempo ad accennare a Carrie il mio problema che mi chiede dove sono e mi dice di aspettare lì immobile che sarebbe passata a prendermi con un taxi per andare al suo vecchio appartamento.
Hey sali. Grida sorridente dal finestrino.
Salgo senza esitare, le racconto del colloqui e lei mi racconta di come, quando è arrivata a New York, ha conosciuto Standford e di come l’abbia aiutata a passare dalle scarpe da ginnastica ai tacchi a spillo.
Mentre il tempo corre il taxi attraversa la città verso il 66 di Perry Street.
Quando si ferma siamo in un delizioso quartiere dall’aspetto decisamente lussuoso e curato, Carrie sale una gradinata e io la seguo, finchè non arriviamo nel suo appartamento: un monolocale diviso da porte a scomparsa e una tenda che lei ha montato per dividere la zona living dalla stanza da letto e accanto ad essa un corridoio verso il bagno funge da stanza armadio, sembra un sogno vedere quei vestiti, quelle borse e quelle scarpe così ordinati..
Per te pensavo a questo. Dice tirando fuori da quel mio sogno un abito di tulle con corsetto ricco di paillette dorate che vanno man mano diminuendo verso il basso lasciando intravedere gli stati di seta color crema.
Cerco le parole mentre la mia bocca spalancata di fronte a tanta bellezza le fa scappare una tenera risata: Ma.. ti sarà costato un occhio della testa.. e se lo macchio! Neanche ho ancora un lavoro! Sono solo..
Non dire sciocchezze, ci siamo conosciute macchiando un cappotto di Burberry e non oseresti mai macchiare questo vestito, te lo leggo in faccia, sei come me alla tua età: saresti in grado di non bere tutta la sera pur di non macchiarlo.
Dice scoppiando definitivamente a ridere mentre appoggia il vestito sul letto.
E per rendere il tutto unico.. – dice alzandosi sulle punte, come se non gli bastassero gli 11 cm di tacco – questi stivaletti con.. ecco. Si gira compiaciuta verso di me mentre mi mostra gli stivali in pelle con plateau dorato dell’ultima collezione autunno - inverno di Yves Saint Lauren e una borsetta ricamata di charme di Dolce&Gabbana.
Tu non sei mai stata un’assistente vero?
Fa cenno di no con la testa mentre posa gli ultimi dettagli del mio look serale sul letto e mi spinge verso il bagno.

Sms: Ho saputo con piacere che sarai dei nostri questa sera, te l’avrei chiesto di persona ma ho avuto da fare. Ci vediamo dove sa Carrie. Sam

Mi ha scritto Samantha. Dico a Carrie che è alle prese con la scelta dei nostri accessori dopo esserci vestite ed avermi pettinata e truccata.
Che ora è?
Sono le 21:45.
Cavoli dobbiamo essere tra mezz’ora davanti al TAO!



◊ Spazio autrice:
E per il mio quarto giorno a casa sui cinque scolastici ecco il terzo capitolo della storia, come promesso le cose cominciano ad entrare nel vivo con un lavoro e le serate fuori, spero non vi perderete il prossimo capitolo con le nuove avventure nella Grande Mela.
Un bacio. Ale24


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Capitolo 4
*** Confusione all'interno 33b ***


Scendiamo dal taxi e le risa e le grida della gente che attende di entrare mi sovrastano mentre Carrie sembra nemmeno sentirle. Raggiungiamo le altre, Samantha bisbiglia qualcosa all’orecchio del gorilla all’entrata e il cordone porpora viene aperto.
Le luci soffuse ed i faretti per terra vicino al muro creano giochi di luce con gli archi della struttura; seguiamo Samantha che cammina sicura verso un tavolino a noi riservato e iniziamo la serata con un giro di Cosmopolitan.
Hai mai assaggiato il Cosmopolitan? Mi domanda Miranda.
Non mi pare, ma ricordo solo il nome dei drink che mi piacciono.
Come me
– interviene Samantha – ricordo solo il nome degli uomini che mi piacciono. Si perde sull’ultima parola inseguendo con lo sguardo un uomo d’affari ancora in tenuta da lavoro che le alza il bicchiere.
Beh spero che ti piaccia perché questo locale è famoso per far il miglior Cosmopolitan di tutta la città. Dice Carrie.
Mi giro verso la pista e vedo che il locale ospita gente di tutte le età, da uomini d’affari appena usciti da lavoro a giovani della mia età – Sembra che stiano girando qui dentro l’ultima pubblicità di Calvin Klein – esordisco sena staccare gli occhi dalla pista.
Ci hai preso piccina, questa sera qui dentro c’è solo il meglio dei modelli di DNA. Risponde di rimando Samantha.
(*ndr: la DNA Model Managment è una delle più famose agenzie per modelli di New York)
Ma non riesco a vederla, in realtà non mi giro neanche a vedere se mi ha fatto l’occhiolino, perché c’è un ragazzo sulla pista, è difficile seguirlo a causa delle luci, ma sembra alto e moro e cosa più importante si muove splendidamente, tanto che per un’istante vorrei abbandonare le mie nuove amiche per andare a ballare al posto di quella ragazza che tiene stretta a sé, gli si avvicina un ragazzo e si voltano verso di me e sorride.
Diavoli che figuraccia! Dico ridendo tornando a guardare le ragazze.
Invece è carino.. conferma Carrie che seduta affianco a me si dev’essere chiesta cosa attirasse tanto la mia attenzione.
I vostri drink. Il cameriere mi salva dal proseguire in questo discorso imbarazzante.
Allora al tuo nuovo primo lavoro! Inizia Charlotte alzando il bicchiere.
Al mio nuovo primo lavoro! Sorrido imitandola.
Al tuo primo lavoro!! Brindiamo tutte insieme.

Allora come ti sembra questo Cosmo? Chiede Miranda dopo qualche sorso.
Buono! E azzarderei che è anche la prima volta che lo bevo.
Quante prime volte per te questa sera!
Esulta Charlotte.
Ma almeno non sei vergine vero? Chiede scettica Samantha.
No, quello no!
Scoppiamo tutte e ridere e ordinammo un altro giro.


Come previsto da Charlotte ho passato le prime settimane a correre dietro a Standford, settimane eterne in cui ogni suo desiderio era un ordine essendo il mio lavoro ancora sul filo del rasoio.
La certezza di avere un posto è arrivata con il primo stipendio e la rubrica di Stan in cui sono riportati tutti i numeri utili.
Come assistente di un agente di talenti il mio lavoro consiste nel mettermi in contatto con le “future star, ovvero quelle che Standoford avrebbe portato alla ribalta con il mio aiuto; fissando appuntamenti tra di loro e con radio, riviste, pubblicitari e qualunque mezzo di comunicazione di massa possibile.

I mesi corrono veloci tra il lavoro, le ragazze e lo shopping ed un anonimo pomeriggio di marzo, mentre Stan stava per andare a casa si fermò davanti alla mia postazione in ufficio per dirmi: Queste sono le chiavi di casa mia, quello che ti chiedo, come ovvio, è che nella settimana in cui sarò assente dato che è l’anniversario mio e di Anthony, ti prenda tu cura della nostra casa.
Cosa?!
Dovresti poi solo bagnare le piante e assicurarti che venga la donna delle pulizie, nulla di più; non mi interessa se per bagnare quattro piantine passerai la settimana dormendo a casa nostra, ci andrai a giorni alterni o tutti i giorni uscita dall’ufficio, che ovviamente è sotto la tua custodia in mia assenza.
Conclude sorridendo.

Accettai mio malgrado soprattutto per saziare la mia curiosità e vedere la casa di una delle coppie gay più IN della City.
Uscita tardi da lavoro, saltala la cena per riordinare l’ufficio e gli appuntamenti che avrebbero aspettato Standford al suo ritorno; aprendo la porta dell’interno 33b del 1259 sulla 66° mi sono ritrovata davanti un appartamento degno di una rivista, il minimalismo del bianco e nero con cui era stata arredata la casa era indubbiamente una scelta di Anthony come mi confermano le foto appese al muro del matrimonio della coppia due anni fa con tanto di cigni sullo sfondo, quello che ancora adesso Stan ricorda come la sua creazione migliore.
Individuate le piante sparse per l’appartamento, ed essendo cosciente di non avere il pollice verde, utilizzo un vecchio trucco di mia madre mettendo una bottiglia piena d’acqua capovolta nella terra di ognuna, in maniera che sopravvivano con una dose “fai da te”.
DLIIIIINDLOOOOOON Mi avvio incerta verso la porta ed aprendola mi trovo di fronte un metro e ottanta di uomo d’affari, capelli neri, occhi ancora più scuri, con la barba appena accennata appoggiato allo stipite della porta come per sorreggersi. Mi fissa confuso e una volta controllato il numero dell’interno dice: O Stan sei diventato davvero carino o ho davvero bevuto troppo..
Mi dispiace, io sono l’assistente di Stan, lui ed Anthony sono andati una settimana in Florida per festeggiare il loro anniversario.
Diavolo!
– dice strofinandosi la faccia appoggiandosi sempre più allo stipite – Mi ero completamente scordato il loro anniversario!
Lei è?
Nicky Marantino, il fratello di Anthony.
Alla faccia! Dovrei cancellare tutti gli appuntamenti più importanti di Stan per non avermi detto che Anthony aveva un fratello così terrificantemente sexy! Nonostante sia visibilmente brillo sembra uscito da un un cast per un calendario invece che da un ufficio.
Ti dispiace se entro? Di solito Anty non vuole che guido in questo stato e mi fa dormire lì.. Dice sorridendo indicandomi il divano.
Certo entra, faccio solo una telefonata. Ad Anthony tanto per sapere che non sei l’ultimo amante che ha dimenticato di confessare a Stan.
O cara ti ringrazio! - Devono essere in una discoteca e deve urlare per farsi sentire - Quello scemo conoscendolo sarebbe rimasto a suonare alla porta anche tutta la notte se non ci fossi stata tu! Lascialo dormire pure lì e grazie.
Riattacca e mentre vado in soggiorno trovo Nicky già addormentato sul divano, si è tolto la giacca e l’ha buttata su una poltrona poco distante ed è crollato, lo copro con un pail, spengo le luci e vado finalmente a casa.


◊ Spazio autrice:
Inizierei dicendo un GRAZIE DI CUORE a tutte le ragazze che pur non conoscendo la serie hanno deciso di seguire la storia.
Detto questo spero siate soddisfatte della piega che stanno prendendo gli avvenimenti e per chi non avesse visto Sex and the City 2, per rendere bene l'idea di come sia Nicky Marentino digitate su Google Noah Mills e non vene pentirete. ;D
Al prossimo capitolo, un bacio.
Ale24


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