Accetti il mio aiuto?

di Lisy91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Accetti? ***
Capitolo 3: *** Io ed Harry stiamo insieme ***
Capitolo 4: *** Crisi isteriche ***
Capitolo 5: *** "Fatti un Serpeverde!" ***
Capitolo 6: *** Per i corridoi... ***
Capitolo 7: *** Hai scritto tu la lettera? ***
Capitolo 8: *** Sweet Sunday. ***
Capitolo 9: *** Accadde una notte. ***
Capitolo 10: *** Imprevedibile ***
Capitolo 11: *** Neve e Baci ***
Capitolo 12: *** è finita! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


ACCETTI IL MIO AIUTO?




L’unico rumore che riecheggiava nell’aula di Pozioni era il grattare sul fondo di calderoni.
Harry Potter sospirò guardando la sfilza di calderoni che doveva ancora ripulire. “Devono tornare come nuovi!” aveva detto Piton.
Già Piton.
Anche quel martedì non aveva perso tempo per trattenere Harry tutto il pomeriggio, per una bella punizione.
Se solo Piton non glielo avesse proibito, avrebbe potuto anche usare la magia e smettere di strofinare fino a consumarsi le mani.
Cercava di concentrarsi sul suo lavoro, ma non era solo, quella presenza irritante lo distraeva fin troppo.
Pansy Parkinson dall’altra parte dell’aula si stava dedicando tranquillamente alla pulizia di provette e contenitori.
Era davvero strano che una Serpeverde, per di più una dei pupilli di Piton, fosse stata punita. Ma quella mattina l’insegnante era stato messo con le spalle al muro.
Quando la pozione di Dean Thomas, Grifondoro, in coppia con Pansy, era esplosa procurandogli delle orribili pustole su tutta la faccia e aveva gridato con sofferenza che la ragazza aveva alterato di proposito gli ingredienti, per dispetto.
L’uomo li aveva lasciati soli per qualche minuto, perché aveva una questione urgente da risolvere.
Improvvisamente Pansy si schiarì la voce. Harry alzò lo sguardo e notò che la ragazza lo guardava con uno strano ghigno dipinto in volto.
- Qualche problema?- chiese leggermente infastidito.
- No, niente… Mi stavo solo chiedendo… No. Lascia perdere. –
Harry corrugò a fronte, Pansy continuava a sorridere, sembrava quasi che lo stesse prendendo in giro, e lui non aveva alcuna intenzione di fare la figura dell’idiota.
- Devi continuare ancora per molto? – domandò irritato.
- A fare cosa? – ribattè ingenuamente.
- A ghignare come una cretina! – sbottò, - se c’è qualcosa che ti diverte tanto puoi anche rendermi partecipe! –
- Ok, non ti scaldare. Stavo solo pensando… Ecco…. Me ne sono accorta, sai? –
Harry la fissò stranito, certo che Pansy era proprio una ragazza enigmatica e strana. Di cosa si era accorta?
Lui non stava facendo niente, se ne stava solo lì, a pulire in santa pace dei calderoni…
- Accorta di cosa? Non sto violando alcuna regola! -
Pansy roteò gli occhi per la stupidità del ragazzo. – Non mi riferivo a quello. Mi sono accorta, che ultimamente hai messo gli occhi addosso ad una certa persona…- spiegò tranquillamente.
Harry arrossì violentemente fino alla punta delle orecchie. – Non so di cosa tu stia parlando. – disse cercando di mantenere la calma, anche se il suo colorito lo aveva tradito abbastanza.
- Inutile che fai finta di niente, tanto ho capito tutto. Ti piace.
Il ragazzo era sempre più in imbarazzo. – Sentiamo, se vuoi fare tanto la saccente, dimmi. Chi è la persona che mi piace? –
- Con me questi giochetti non attaccano. Si vede lontano un miglio che ti piace, non fai altro che lanciare occhiatine, arrossisci, balbetti come un deficiente, hai sempre la testa tra le nuvole… tu sei completamente cotto… Anzi, completamente innamorato cotto di Draco Malfoy. – Pansy concluse con un sorriso di vittoria scolpito in faccia.
Per Harry era davvero troppo, stava diventando viola e gli bruciavano gli occhi dalla vergogna, ma non aveva più vie di fuga.
- A-anche se fosse, non sono cazzi tuoi! – sbottò arrabbiato.
Pansy rimase interdetta.
Aveva ragione in fondo, non erano affari suoi, non erano nemmeno amici, e quella era la conversazione più lunga che avevano avuto in quasi sette anni di scuola. Ma non intendeva arrendersi.
Si avvicinò portando alcune ciocche di capelli dietro le orecchie.
- Ok, è vero. Non sono miei problemi, però potresti accettare comunque un consiglio. -
- Sentiamo. – acconsentì Harry scettico.
- Dichiarati. È l’unico modo. –
- Ma sei scema? Mi riderebbe in faccia e diventerei lo zimbello di tutta la scuola! – esclamò orripilato al solo pensiero.
Pansy sbuffò. – Non ci credo, il grande Harry Potter che si arrende così miseramente… Accidenti, hai perfino ucciso Voldemort e non hai il coraggio di aprire il tuo cuoricino da Grifondoro?-
Harry prese a guardare il pavimento.
- Sai, - iniziò a parlare tristemente, -è strano, lui mi piace davvero, è dall’anno scorso che me ne sono reso conto, ma è tutto inutile. Non mi guarda nemmeno, non gliene importa niente di me, in più… Mi odia. – terminò con amarezza.
- Non essere sciocco! Non potrai mai saperlo se non ti butti… - commentò Pansy.
Harry la guardò dritto negli cocchi. – Oddio… Non posso credere di essere qui a confidarmi con Pansy Parkinson, mio Dio… Come sono caduto in basso. –
La Serpeverde sorrise – Io avrei un’idea. Accetti il mio aiuto? –
Il ragazzo rimase qualche secondo a pensare – Che intenzioni hai? –
- Potremo fingere di stare insieme. – rispose.
- Certo! – esclamò Harry – Adesso ne ho la prova! Pansy Parkinson è una drogata! –
Pansy smise di ridere e assunse un’espressione seria –
Sto parlando seriamente. Potrebbe funzionare, se fingiamo di stare insieme potremo vedere le sue reazioni. –
Harry scosse la testa. –è la cosa più assurda che abbia mai sentito. Che senso ha? E se non gliene importa niente… -
- Non giungere a conclusioni affrettate. Pensa positivo. Se ci vede insieme, con un po’ di astuzia, alla fine potremo scoprire se Draco ha qualche interesse nei tuoi confronti. Ricorda che gli opposti si attraggono. Oltre a questo ho sempre avuto la sensazione che tra di voi…-
Ma Harry la interruppe. – Tu sei pazza. –
- Sì, lo so, modestia a parte…- ironizzò esaminandosi le unghie. Poi tornò a fissare il ragazzo, -allora ci stai? Vuoi il mio aiuto? -
Harry si sentiva inquieto –e se non funziona?-
- Non ci pensare, ora concentriamoci solo sul presente. Poi si vedrà.-
Harry sospirò – Non sono tanto sicuro… Devo pensarci. –
- Ok. Ma non metterci troppo, non posso sacrificare troppo a lungo la mia vita sentimentale. Domani a mezzanotte alla Gufiera. Voglio una risposta. -
Harry strabuzzò gli occhi – Mi dai solo un giorno per pensarci?-
- Sì, sono io a dettare le regole, Potter. Prendere o lasciare… Pensaci bene.-
Si udirono dei passi in lontananza, Piton stava tornando. Pansy si voltò per tornare al suo posto.
- Aspetta… Perché lo fai?-
La ragazza si girò appena – Bisogna essere buoni, almeno per una volta. –
Inaspettatamente, Pansy prese la bacchetta e in un attimo tutte le provette furono pulite e scintillanti. Piton entrò subito dopo.
- Molto bene signorina Parkinson, vedo che si è data da fare… A differenza di lei, signor Potter. Parkinson, può andare. -
Pansy sorrise ed elegantemente attraversò l’aula, passando accanto ad Harry.
- Gufiera, mezzanotte. – sussurrò velocemente, prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Harry chiuse gli occhi e ripercorse gli ultimi dieci minuti.
Sentì le orecchie infiammarsi di nuovo. Come diavolo aveva fatto quella ragazza a capire tutto?
Respirò profondamente e decise di rimuovere quella conversazione dalla sua memoria.
La sua vita sarebbe continuata nella normalità, come era sempre successo.
Non gliene fregava niente della Parkinson, e poteva vivere alla grande anche senza che Malfoy venisse a conoscenza dei suoi sentimenti.
Ringraziò il cielo di non essere come Pinocchio. Altrimenti il suo naso avrebbe assunto una dimensione spropositata.

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Capitolo 2
*** Accetti? ***



Harry Potter non riuscì a dormire quella notte. Si rigirò più volte tra le lenzuola ed ebbe incubi terrificanti, come quello di Hermione che gli confidava di essere incinta di tre gemelli e il padre era Duddley.
Si voltò verso il suo migliore amico Ron, che dormiva beatamente borbottando a intervalli irregolari “Mione”. Ron era pazzamente innamorato di Hermione, ed Harry era sicuro che non sarebbe trascorso molto tempo prima che i due si mettessero assieme, e a suo parere sarebbero stati una coppia perfetta.
Ma appena tornò a concentrarsi sul soffitto gli avvenimenti di alcune ore prima gli tornarono alla mente, e si rassegnò al groppo alla gola.
Quando scese a colazione evitò accuratamente di guardare il tavolo dei Serpeverde e prese posto accanto a Ginny.
- Harry, che brutta cera! Ti senti bene? – chiese la rossa.
- Certo. – rispose addentando una omelette che gli andò di traverso, -va tutto alla grande!-
Senza farlo apposta i suoi occhi indugiarono sul tavolo dei Serpeverde.
Vide Theodore Nott, Baise Zabini e Draco parlare animatamente, i battiti del suo cuore accelerarono notevolmente non appena il biondino sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisetti strafottenti.
Pansy Parkinson seduta vicino a Daphne Greengrass, si voltò e si accorse dello sguardo trasognato di Potter, appena i loro occhi si incontrarono gli ammiccò appena.
Harry sobbalzò sulla sedia per poi arrossire.
- Davvero, Harry, ti senti bene? – chiese Hermione esaminando lo strano comportamento dell’amico, che annuì nervosamente.
Non appena Hermione tornò a parlare con Ginny, Harry buttò nuovamente l’occhio verso i Serpeverde. Pansy Parkinson aveva raggiunto Malfoy e si era seduta sulle sue ginocchia intromettendosi nella conversazione, e ogniqualvolta ne avesse l’occasione, guardava Harry, che sentiva il sangue ribollirgli nelle vene per il nervoso.
Posò bruscamente la forchetta e si alzò, borbottando un “ci vediamo dopo” e lasciò la Sala Grande. Pansy ghignò per poi tornare al suo posto.


- Harry, io vado a dormire… vieni anche tu? – domandò Ron quella sera in Sala Comune.
- No… Resto ancora un po’, devo finire un… Un compito. –
Il rosso annuì e lo lasciò solo. Harry chiuse il libro con uno scatto secco e si fermò ad osservare l’orologio.
Erano le 11:30. Aveva ancora mezz’ora per decidersi. “Gufiera. Mezzanotte.” Quelle parole gli risuonavano nella testa insistemente.
Cosa diavolo passava per la testa alla Parkinson?
Non la convinceva per niente. Non si erano mai parlati in tutti quegli anni, e in tutta onestà l’aveva evitata anche gentilmente, era sempre stata una ragazza strafottente e maliziosa, insomma, la classica “bella ma stronza.”
Ne era certo, se fosse andato alla Gufiera, sarebbe diventato la prossima vittima di Pansy.
Anche se aveva indovinato riguardo a quello che provava per Malfoy, non poteva fidarsi.
No. Non si sarebbe fatto umiliare da una Serpeverde, già si era pentito di aver confessato tutto, non sarebbe andato oltre.
Pansy Parkinson non avrebbe vinto questa volta. Guardò ancora l’orologio, erano le 11:45.
La Gufiera era distante, o sarebbe uscito ora o mai più. Ma aveva già preso la sua decisione.
Si alzò per andare in dormitorio.
Guardò l’uscita, indugiò… In fondo, non sarebbe stato gentile da parte sua non presentarsi, anche solo per rifiutare l’offerta. Ma la verità era un’altra.
Strinse i pugni e uscì dal ritratto.


Pansy Parkinson sbuffò sonoramente, poi una figura apparve dal buio.
- Eccomi, sono qui. -
- Sei in ritardo, stavo per andarmene. – disse. –allora?-
- Beh… Sono qui. –
Pansy inarcò un sopracciglio. – Allora accetti? –
“ No. No e poi no. Non mi abbasso a questi livelli” pensò. Rimase a torturarsi altri secondi poi fissò la ragazza. –Sì, accetto. –
Pansy sorrise – Bene, ne ero sicura. –
- Però… dimmi una cosa, perché mi stai aiutando? Riguardo alla risposta che mi hai dato ieri… ecco, non mi fido molto. -
- Già, ad essere sincera non me ne frega niente di essere buona, ma stai facendo troppe domande… Ma con il tempo arriveranno anche le risposte. –
Harry rimase perplesso, però non le chiese più nulla, così si girò per andarsene.
- Ehi! Dove credi di andare? – lo richiamò lei.
- A-a dormire se non ti dispiace. – rispose confuso.
- Aspetta, non puoi andartene senza esserti prima sottoposto al mio test. – disse.
- D’accordo. – acconsentì Harry tranquillamente.
La ragazza si avvicinò, gli mise una mano sulla nuca e lo attirò a se.
- Ma che cazzo fai? – gridò con voce acuta, davvero poco virile, respingendola.
- Mi sembra logico, stavo cercando di baciarti. – spiegò incrociando le braccia.
- Ma non puoi! – ribattè.
- Andiamo, da domani sarai il mio pseudo-ragazzo, dovremo baciarci perfino in pubblico, devo almeno prima sperimentare. –
- In pubblico? – chiese orripilato.
- No! – ironizzò Pansy, -solo in privato, quando un biondino di nostra conoscenza non potrà vederci. –
Harry sbuffò esasperato – Ok, baciami. – disse, sentendosi infinitamente stupido.
Pansy lo attirò nuovamente a se e a un centimetro dalla sua bocca scoppiò a ridere.
- Cosa c’è adesso? – si lamentò Harry esasperato.
Pansy cercò di frenare le risate – Scusami, è che per un attimo mi sono vista davanti Luna Lovegood! – poi continuò a sghignazzare.
Harry si sentì offeso, ne aveva abbastanza, era stato perfino “scambiato” con la Lovegood, si voltò intento ad andarsene, definitivamente.
- Ehi! Non ho finito!- disse trattenendolo per un braccio, - Scusami, adesso faccio seriamente. -
Detto questo si sporse ancora in avanti ma Harry serrò le labbra come se qualcuno cercasse di fargli ingoiare una “Gelatina Tutti i gusti + 1” al sapore di caccole.
- Oh mio Dio, Potty, che ti prende adesso?-
- Non ce la faccio, davvero. –
Pansy respirò profondamente e gli appoggio le braccia sulle spalle.
- Ok, chiudi gli occhi e fingi che davanti a te ci sia, solo e soltanto Draco Malfoy. -
Harry annuì e chiuse gli occhi. La ragazza si avvicinò ancora e gli poso un bacio casto sulle labbra, sentì Harry rabbrividire.
Lo baciò di nuovo, ma con più foga, Harry dischiuse le labbra senza nemmeno accorgersene, e si ritrovò la lingua della Serpeverde in bocca.
Era una strana sensazione, si disse, non aveva mai provato niente di simile.
Tutti i baci che aveva dato e ricevuto, erano sempre stati dolci, Pansy invece era irruente e il suo sapore era totalmente estraneo e…forte. Sapeva anche di fumo, ma che Pansy Parkinson fumasse ordinariamente non era un segreto per nessuno.
Si staccarono poco dopo, Pansy si pulì le labbra con il dorso della mano.
- Non male Potty, mi aspetto lo stesso trattamento domani mattina. -
Harry impiegò qualche secondo a recepire il messaggio, era ancora troppo sconvolto per quello che aveva appena avuto luogo.
- D- domani mattina?- balbettò.
- Mi pare ovvio, oppure preferisci esercitarti un’altra settimana?- chiese maliziosa.
- No grazie! – rifiutò riluttante lui, - e come facciamo a dirlo agli altri…? -
- Potremo prenderci per mano… Come due fidanzatini innamorati, ma sarebbe molto poco Serpeverde, quindi… Lascia fare a me, oh, ci sarà da divertirsi. –
Harry tremò visibilmente, non si fidava affatto della Parkinson… anzi di Pansy, da domani avrebbe dovuto iniziare a chiamarla per nome, per non far insospettire nessuno.
- Aspetta, un ultima domanda! – la richiamò il moretto, quando la ragazza fece per andarsene.
- Sì?-
- Ecco… è da molto che conosci Dr… ehm…Malfoy, e mi chiedevo, voi due siete mai stati insieme? – Una strana luce si accese negli occhi della brunetta – Ci puoi scommettere. –
Il cuore di Harry perse un battito. – è stata una cosa seria? –
- Direi di sì, - rispose con disinvoltura – Con lui ho avuto la mia prima volta. -
Harry non era sicuro di quello che aveva sentito, ma ebbe lo stesso la sensazione di essere stato investito da una mandria di rinoceronti inferociti.
- C-come scusa?- chiese per avere conferma, anche se in realtà non voleva saperlo.
Il sorriso di Pansy si allargò ulteriormente – Io e Draco l’abbiamo fatto. – ripeté lentamente.
Potter batté le palpebre più volte, per accertarsi che non stesse per svenire. – e quanto sarebbe successo? – domandò, senza sapere perché continuasse a torturarsi in quel modo.
- Al sesto anno. – disse, - Stavamo tornando ad Hogwarts dopo le vacanze di Natale. Già Potty, sul treno. -
“Voglio morire!” pensò il ragazzo, invece rimase immobile a boccheggiare.
Pansy assunse la faccia di qualcuno che sta cercando di ricordare.
- avevamo fatto indigestione di whisky incendiario, ed eravamo soli in uno scompartimento. Bene. Ora vado. Ci vediamo domani, Potter, anzi no… Harry.-
E sparì nel buio.
Harry era ancora immobile, deglutì e sentì le guance andargli in fiamme, mentre l’immagine di Pansy che ci dava dentro con Malfoy, sull’Espresso per Hogwarts, non aveva alcuna intenzione di sparire dalla sua mente.


Pansy Parkinson rientrò nella Sala Comune di Serpeverde e trovò Nott e Zabini che giocavano a scacchi magici.
- Ancora qui voi due? – chiese sedendosi accanto a Blaise.
- Non avevamo sonno, e ti stavamo aspettando. Che fine avevi fatto? - rispose Theodore.
- Un giretto notturno…-
- Sai, - parlò Blaise, - prima ci siamo ricordati di quella volta che abbiamo fatto piangere Millicent sul treno. -
Pansy scoppiò a ridere – Oh sì! Non me lo dimenticherò mai! Quella aveva una cotta paurosa per Draco! –
Anche i due si misero a ridere.
- Già,- disse Theodore, - ricordo ancora la sua faccia allibita e sconvolta, quando le dicemmo che non poteva entrare nello scompartimento, perché tu e Draco vi stavate dando da fare! -
- Sì! – ridacchiò la ragazza – e pensare che stavamo solo giocando a scacchi! Dio, che scema la Bulstrod! Io e Draco non abbiamo mai fatto sesso! – concluse divertita, con le lacrime agli occhi dalle risate, che si sparsero per la Sala Comune di Serpeverde, mentre altrove un ragazzo di nome Harry Potter, stava avendo un incubo orribile.


******************

SALVE A TUTTI! GRAZIE PER LE RECENSIONI! SPERO CHE IL SECONDO CAPITOLO VI PIACCIA, FORSE, DICO FORSE, ENTRO DOMANI SERA RIESCO A POSTARE ANCHE IL TERZO. PERò, POI FINO AD AGOSTO NON NE VEDRETE ALTRI, MI DISPIACE! MA SONO IN VACANZA AL MARE PER TUTTO LUGLIO IN UN APPARTAMENTO, E NON AVRò PC CON ME, E ANCHE SE NE AVESSI NON AVREI TEMPO PER SCRIVERE!MI DISPIACE! :-( UFF... SPERO LO STESSO CHE DECIDIATE DI CONTINUARE SEGUIRE LA STORIA!
GRAZIE IN PARTICOLARE A:

Armonia: grazie!^^ Nel primo capitolo in effetti Pansy sembra piuttosto "buona", però ho cercato di rimediare nel secondo, spero!^^ fammi sapere!ciao!
AlyssFleur12:sono mui mui contenta che ti piaccia! grazie!^^ Non ti preoccupare, le svolte arriveranno presto...ehm...o ad agosto!^^"
terry:grazie per la recensione! Spero ti piaccia anche questo capitolo, no preoccupa! Le coppie principali saranno D/H e P/G, poi ne formerò delle altre...

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Capitolo 3
*** Io ed Harry stiamo insieme ***



Ronald Weasley si alzò di buon umore quella mattina. Si vestì in fretta e si accampò nel bagno. Annodò ben stretta la cravatta, si puntò perfettamente dritta la spilla da Prefetto e sistemò il colletto della camicia. Si guardò allo specchio, si lavò i denti circa tre volte e si pettinò così minuziosamente da far concorrenza a Lavanda. Quella doveva essere una giornata importante, finalmente aveva preso una decisione. A colazione, avrebbe dichiarato i suoi sentimenti ad Hermione Granger, la ragazza di cui era perdutamente innamorato, e se tutto si fosse svolto secondo i suoi piani, entro la prossima ora, Hermione sarebbe diventata la sua ragazza, ne era certo.
Niente avrebbe potuto intralciare i suoi piani, nulla ormai poteva ostacolarlo, nemmeno se gli avessero detto che Voldemort era risorto, e aveva arruolato un esercito di ragni, avrebbe rinunciato alla sua dichiarazione d’amore.
Chiuse gli occhi e ripeté mentalmente il discorso che aveva studiato tutta la notte, si lavò un’altra volta i denti, si spruzzò un po’ di acqua di colonia, e si sistemò nuovamente i capelli.
Uscì dal bagno ignorando le proteste dei compagni che stavano aspettando di entrare da un’ora. Fece per uscire dal ritratto e vide Harry, cereo, seduto su una poltrona a fissare il vuoto.
- Harry, stai male? -
- Sì, sì…cioè no… sto alla grande, non ti preoccupare, ti raggiungo tra poco. –
Il rosso lo fissò ancora per qualche istante, negli ultimi giorni era così teso, cosa gli stava succedendo? Ma Ron non aveva intenzione di preoccuparsi di Harry, prima aveva una cosa molto più urgente da fare.
Scese con il cuore a mille, guardò verso il tavolo di Grifondoro e vide Hermione, che leggeva la Gazzetta del Profeta, fortunatamente era sola, così non ci sarebbero state orecchie indiscrete mentre dichiarava il suo amore. Il ragazzo si fece coraggio e la raggiunse sedendosi di fronte a lei.
- Ciao Hermione! – la salutò.
- Buongiorno Ron! – rispose di buon umore.
- Hermione… - iniziò, - devo parlarti. –
- D’accordo, dimmi. – acconsentì lei, ripiegando il giornale.
- Ecco, è un po’ complicato ma…-


Nel frattempo Harry Potter si era deciso a scendere per colazione, era terrorizzato all’idea di incontrare Pansy, ma prima o poi avrebbe dovuto affrontare questa realtà.
Contemporaneamente, anche la Serpeverde stava scendendo tranquillamente per colazione, aveva aspettato che tutti i suoi compagni fossero già scesi, poi con un sorrisetto si era data l’ultima riguardata allo specchio, prima di partire.
Harry aveva il cuore che martellava insistemente, scese i gradini uno ad uno, si sentiva trasandato e a pezzi, non aveva chiuso occhio, aveva la camicia abbottonata male, la cravatta svolazzante e i capelli spettinati, un look decisamente “out” come diceva Lavanda, ma che avrebbe steso una sfilza di ragazzine del secondo anno.
Quando sbucò in Sala Grande la prima cosa che fece fu guardare verso i Serpeverde, nessuna traccia di Pansy, tirò un sospiro di sollievo fino a quando…
Pansy Parkinson arrivò in Sala Grande nello stesso istante, esattamente dalla parte opposta di Harry. Quando lo vide sorrise e iniziò la sua camminata.
Potter era rimasto basito, ma come se qualcuno lo stesse guidando, si mosse nella stessa direzione della ragazza.
Non sapeva perché, ma tutto sembrava che stesse procedendo a rallentatore, come in quei telefilm Babbani…
Pansy lo fissava maliziosa, la sua camminata era diversa dal solito, attirò subito gli sguardi dei Serpeverde, incuriositi da quello strano comportamento… e dal suo strano portamento.
Harry notò che la gonna della divisa era decisamente più corta del normale, lasciava intravedere metà delle sue cosce toniche.
La ragazza si aprì la giacca della divisa lentamente e la lanciò a Theodore, che la fissava con la bava alla bocca. La camicia le ricadeva fino sulla gonna e i primi bottoni erano aperti, lasciando scoperta la sua pelle candida e liscia.
La cravatta seguiva i movimenti della sua camminata, sembrava una modella professionista.
Pansy teneva gli occhi fissi sul ragazzo, che si avvicinava alla stessa velocità. Si era messa una buona dose di matita nera, e portava i capelli sciolti, che ondeggiavano poco più sopra delle spalle, ad ogni suo passo.
Ormai tutti gli studenti stavano guardando solo loro, e molti Serpeverde pensarono seriamente di aprire un “Pansy fan club”.


- Hermione…- proseguì Ron, troppo concentrato per essersi accorto della situazione, mentre la sua amata, cercava di capire cosa diavolo stava accadendo, -vorrei che tu sapessi quello che provo per te… Ormai non ti considero più solo un’amica, ogni giorno che passa mi sento soffocare, Hermione, tu sei la cosa a me più cara, io ti… -
- Oh. Mio. Dio. – sillabò Hermione con lo sguardo rivolto oltre a Ron, il quale resosi conto che la ragazza non lo stava minimamente ascoltando, si voltò per poi rimanere sconvolto.


Pansy aveva raggiunto Harry, ed Harry aveva raggiunto Pansy.
La ragazza allungò una mano e lo attirò a se afferrandolo per la cravatta. Posizionò l’altra mano sulla nuca e lo baciò. Potter, capendo che ormai era troppo tardi per fuggire, rispose al bacio e appoggiò una mano sul suo fianco e dischiuse maggiormente la bocca per darle maggior accesso.
Calò il silenzio per tutto la sala.
Hermione boccheggiava come un pesce, e Ron fissava il suo migliore amico, rosso in volto, pieno di rabbia ed odio, ma non tanto perché stava slinguazzando con una Serpeverde (cosa di cui molto probabilmente non si era nemmeno reso conto), ma perché aveva interrotto, brutalmente, il momento più importante della sua vita.
I Grifondoro erano scioccati. Lavanda Brown era ancora sconvolta perché quella sciacquetta della Parkinson aveva una gonna più corta della sua, Romilda stava per scoppiare in lacrime, Neville chiudeva e riapriva gli occhi cercando di capire se effettivamente non fosse un sogno, il fan club di Harry era sgomento, e molte del primo e del secondo anno tentarono di suicidarsi con la cravatta, invece Colin Canon si maledisse per aver dimenticato in dormitorio la macchina fotografica.
Ginny Weasley era ad un passo dallo svenimento, restava fissa a guardare i due, anche se nella sua testa, la visione di Pansy che si muoveva sensualmente verso Harry, le si sovrapponeva a qualsiasi altra cosa.
I Corvonero e i Tassorosso erano schifati e sconvolti, Ernie McMillian non faceva altro che scuotere la testa ripetendo “traditore, traditore”, invece Luna Lovegood si limitava a guardarli con aria trasognata.
I Serpeverde invece, rischiarono un ictus celebrale di gruppo.
Theodore e Blaise erano immobili con gli occhi fuori dalle orbite, e la bocca che si contorceva in una smorfia ogni secondo che passava.
Tiger e Goyle erano troppo impegnati ad arraffare il cibo dai piatti dei compagni per avere qualche reazione, Millicent dimagrì di dieci chili in un secondo, mentre Daphne rischiò di morire per soffocamento, quando un pezzo di bacon le andò di traverso, poi si mise a ridere convulsamente, colta da un attacco isterico.
Invece Draco Malfoy era la versione umana dello sgomento.
Il suo viso non era né contratto in smorfie varie, né contratto per l’orrore.
Se ne stava semplicemente fermo a guardare, pallido all’inverosimile, senza riuscire a scollare gli occhi di dosso ai due.
Pansy ed Harry si separarono per riprendere fiato, poi Pansy con un sorriso malizioso, inclinò la testa dall’altra parte e tornò all’attacco. Questa volta, Harry, molto più sicuro di se, fece scorrere le mani sulla schiena della ragazza, mentre questa cercava di non scoppiare a ridere.
Anche gli insegnanti erano rimasti scioccati. Tranne Silente, che sorrise e picchiettò amichevolmente una mano sulla spalla del professor Piton, che stava per essere colto da un attacco epilettico.
- Te l’avevo detto, Severus, che questa storia dell’odio reciproco tra Serpeverde e Grifondoro era solo una farsa! -

Un paio di minuti dopo i due si separarono definitivamente, Pansy sorrise ad Harry, che arrossì di colpo, poi gli appoggiò le mani sulle spalle ben scolpite, e voltò il capo verso gli studenti.
Si passò la lingua sulle labbra poi disse – Beh? Che avete da guardare? Io ed Harry stiamo insieme. – infine, fece l’occhiolino al ragazzo, e se ne andò al tavolo di Serpeverde.
Dopo alcuni istanti, Harry inspirò profondamente e prese posto vicino a Ginny.
- Ron, stai bene? - chiese imbarazzato.
- Non tanto… Mi è passata la fame…. Devo andare… - balbettò con nervosismo.
- Aspetta, - lo richiamò Hermione, - non dovevi dirmi qualcosa?-
- Oh, sì. Ma tanto non era importante… Decisamente non era importante. – poi con un sorrisetto isterico se ne andò.
Harry guardò Hermione, poi Ginny e cercò di sdrammatizzare con un sorriso.
- Tu e la Parkinson? – pigolò la rossa.
- Si sa… gli opposti si attraggono! – dichiarò Harry arrossendo.
Hermione annuì con lo sguardo perso nel vuoto. – Lo sapevo io, dopo lo scontro con Voldemort, sapevo che saresti diventato più tocco… ma oddio, la Parkinson, sei proprio da neuro. –
Intanto al tavolo dei Serpeverde, la brunetta non era affatto turbata dalla situazione, mentre Zabini e Nott si stavano riprendendo lentamente.
- Scommetto, che quello di ieri sera non era un semplice giretto notturno! – parlò Blaise.
- No, infatti. Io e Potter ci siamo incontrati nella Gufiera ed è scoccata la scintilla. – rispose addentando del pane tostato.
- E cosa ci facevate nella Gufiera? - chiese Nott.
- Dovevo spedire la richiesta per l’abbonamento al “Settimanale delle Streghe”, mentre Harry mi aveva seguita. – mentì prontamente.
- E da quando in qua sei interessata a quella spazzatura di giornale? – domandò all’improvviso Draco, che però fissava ancora con interesse il vuoto.
Pansy lo fece voltare verso di lei, poi disse con fare malizioso. – Da quando hanno iniziato a mettere in copertina il fisico da urlo di Mr. Sfregiato. –
Malfoy sgranò gli occhi e arrossì di colpo per poi tornare a concentrarsi sul suo piatto, anche se aveva completamente perso l’appetito.
- Oh! – esclamò allegra la ragazza consultando l’orario delle lezioni. – Sia noi che i Grifondoro abbiamo la prima ora libera! Io e il mio cucciolo vogliamo stare un po’ da soli! -
Detto questo si alzò e corse verso Harry, lo prese di forza e lo trascinò via, prendendolo a braccetto, mentre la crisi epilettica aveva colto definitivamente l’insegnante di Pozioni.
Pansy trascinò il ragazzo nella prima aula vuota, chiudendosi la porta alle spalle. – Allora?- domandò elettrizzata.
- Quando avevi detto che ci sarebbe stato da divertirsi, intendevi questo? -
- Sì, più o meno, ma siamo ancora all’inizio. – rispose con il solito sorrisetto. – Comunque sei stato in gamba. La prima mossa è fatta. Ora ci restano tutte le altre. –
- Già. Come ti è sembrato…lui? –
- Chi? Draco? –
- Sì. – confermò arrossendo.
- Traumatizzato, forse è la parola giusta, ma credo di aver captato qualche segnale. –
- Davvero?-
- Calmati, non ne sono sicura, ma credo sia stata un’ottima entrata in scena. –
Il moretto sorrise - Spero che tutto proceda per il meglio. –
- Non preoccuparti. Non ci vorrà molto prima che il nostro biondino si butti tra le tue braccia. Ma siamo ancora all’inizio, dobbiamo diventare attori perfetti. -
- D’accordo. Quale sarà il prossimo passo? –
- Non lo so ancora con precisione, ma fidati di me Potter. Fidati di me. –


************************

CIAO A TUTTI! VI RINGRAZIO TANTISSIMO PER LE RECENSIONI! DAVVERO! NON ME NE ASPETTAVO COSì TANTe!QUANDO SN TORNATA A CASA IERI SERA E HO CONTROLLATO...ODDIO!NON POTEVO CREDERCI!! E DIrE CHE è LA PRIMA STORIA SLaSH CHE SCRIVO!! UFF...CI HO PRESO GUSTO! NON VOGLIO PIù ANDARE IN VACANZA!!MI ERANO VENUTE IN MENTE COSì TANTE IDEE...IHIHIHI POVERO DRACO!GLIENE FARò PASSARE TANTE!IHIHIHI!ME PERFIDA!CMQ AD AGOSTO AVRETE IL BEN SERVITO!!
PASSIAMO AI RINGRAZIAMENTI:

AlyssFleur12:ecco il terzo capitolo!spero che le reazioni ti siano piaciute!Non sono molto approfondite, ma i personaggi cominceranno a realizzare nei prossimi chap...tipo ginny ke comincia a dare qualke segnale di pansyte già da adesso!ihihihi!ciao!un kisso!
luisa:ecco qua il terzo capitolo!nnon ci sn ancora svolte riguardo pansy/ginny...ma arriveranno presto, intendo in numeri di capitoli, xkè x un mesetto nn potrò scrivere!^^" sorry!
charlotte:grazie!^^ deduco ke continuerai a seguire la ff!intanto ecco il terzo chap!ciao!
AGNIESE97:grazie^^ spero ke anke qs chap ti sia piaciuto!
aeris90:ecco il terzo chap...oddio sto diventando ripetitiva!ho aggiornato il prima possibile!continua a seguirmi...anke tra un mese!^^"
kikayesckiallinguistermuntierkuetolpiolterkuz:O_o alla faccia del nik...ho dovuto fare copia incolla!ihihihi!cmq nn l'ho inventato io come paring!xò mi piace molto!
catherine:grazie!^^fammi sapere sul nuovo chap!
yulenika:sono contenta di essere riuscita a farti piacere harry/pansy...peccato sia solo una pseudo-coppia!eheh cmq anke a me piace mlt!
cuginettacarletta:grazie^^
Lucylu:ecco il terzo capitolo!Ho fatto in fretta...infatti mi sentivo molto ispirata!spero ke il chap nn ti abbia deluso!
Jenna:spero ke il nuovo chap ti piaccia!cmq pansy ha in mente molte cose...diciamo ke ha deciso di aiutare harry per più motivi...ke svelerò in seguito, cmq più ke ricevere qualcosa in cambio...cerca di attirare l'attenzione di qualcuno/a...ihihihi
Madoka91:ciao!Ho letto la tua recensione proprio nel momento in cui ho pubblicato il terzo capitolo!ihihih!già...spike sbav sbav!eheh!cmq spero ke il capitolo ti piaccia!

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Capitolo 4
*** Crisi isteriche ***


Draco Malfoy si voltò verso il comodino per guardare che ora fosse. Le cinque. Di sabato mattina.
Tornò a fissare il soffitto. Aveva dormito malissimo, ma soprattutto aveva trascorso una giornata infernale. Soprattutto quando a Trasfigurazione, in un momento di profondo silenzio, era saltato in piedi rovesciando alcuni libri e urlando “ma che cazzo fai!”, causando la perdita immediata di dieci punti a Serpeverde.
Pansy era stata tutto il tempo attaccata come un calamaro a Potter, la cosa naturalmente non lo sfiorava nemmeno.
Si comportava in quel modo solo perché era infastidito di suo, insomma, era ancora un adolescente, capitava di avere delle crisi.
In quel momento l’immagine di Pansy che ancheggiando raggiungeva Pentolaio, apparve nella sua testa e gli procurò una fitta allo stomaco.
Perché quei due gli facevano questo effetto? Lui non era geloso di nessuno.
Sentì le guance andargli in fiamme, come diavolo era potuto succedere?
Si voltò ancora dall’altra parte mugolando. Aveva a fronte imperlata di sudore, si asciugò col lenzuolo, molto probabilmente gli era venuta la febbre.
Sbuffò sonoramente.
- Cazzo Draco! La smetti di far casino? C’è gente che vorrebbe dormire! -
Il biondino si spaventò a morte. Theodore Nott lo fissava con odio, mentre si rimetteva a dormire.

- Ron? Ron mi senti? – chiese Harry appena sveglio voltandosi verso l’amico che non dormiva affatto, ma fissava il vuoto con espressione da vegetale.
- uhm? –
- Senti… è quasi una settimana che mi eviti, ce l’hai con me perché mi sono…ehm…messo con Pansy? –
Il rosso si voltò verso l’amico – Hermione… –
- No Ron, sto con Pansy, non con Hermione. - rispose stupidamente.
- Non hai capito. Volevo dirti che mi stavo per dichiarare ad Hermione quando ci hai interrotti. –
- Oh. Scusa. –
- Troppo tardi, non avrò più un’altra occasione come quella . Credo che mi resti solo una cosa da fare. –
Harry strabuzzò gli occhi orripilato – No Ron! Non lo fare! Sei ancora giovane, hai tutta la vita davanti a te! –
Ron inarcò un sopracciglio – Ma sei scemo? Non mi voglio suicidare! Le voglio semplicemente scrivere una lettera. A volte mi chiedo come tu faccia ad essere così ingenuo. –
- Ma per te va bene che stia con Pansy? -
- Sei il mio migliore amico e sono felice per te. Ma non riesco a capire come Pansy… Dio! È Pansy Parkinson! –
- Ehm… lo so che è lei, so perfettamente che è anche una serpeverde. È successo e basta. – rispose Harry impacciato.
- Strano. Ho sempre creduto che stesse con Malfoy. – continuò alzandosi – Comunque, avresti potuto parlarmene…-
- è successo tutto così in fretta…- si scusò il moretto impacciato.
Il rosso fece spallucce per poi vestirsi frettolosamente.

Era trascorsa circa una settimana da quando Harry aveva accettato la proposta di Pansy. Ormai che stessero insieme non era più un segreto per nessuno, e nonostante la cosa fosse piuttosto strana, nessuno sembrava troppo infastidito o contrariato, oltre a Ron, che però stava lentamente assimilando la cosa.
Era una giornata di inizio novembre, faceva piuttosto freddo, ma almeno non pioveva.
Harry se ne stava tutto solo, seduto su un muretto, con aria da depresso.
- Ehi Potter? Non starai per metterti a piangere? -
Il ragazzo si voltò e vide Pansy raggiungerlo.
- Ciao Pansy. -
- Stai bene? –
- Sì, finchè non sei arrivata. –
La ragazza sbuffò. – Si vede lontano un miglio che sei depresso.
- No…è che sto cominciando a pensare che è meglio finirla con questa farsa. Non funzionerà mai, è trascorsa una settimana ed è tutto uguale a prima. -
La ragazza gli si sedette accanto. – Se non fossi sicura che potrebbe succedere qualcosa tra di voi non ti avrei mai aiutato. –
- E come fai ad essere così fiduciosa? -
- Conosco molto bene Draco, e so osservare. –
- In più non stiamo facendo niente. Siamo sempre al punto di partenza. – si lamentò.
Pansy sorrise. – Ti ho detto di fidarti di me. Domani verrai con me nella sala comune di Serpeverde. –
Il ragazzo sbiancò – Stai scherzando? – - Mai stata più seria. -
Harry annuì, Pansy sorrise e si sporse in avanti per baciarlo.
- Perché l’hai fatto? – chiese quando si separarono.
- Ne avevo voglia. Guarda, arrivano i tuoi amichetti. – disse accennando a Ron, Hermione e Ginny.
- Ciao! – li salutò Harry.
- Ti stavamo cercando. – spiegò Hermione – avevi detto che saresti venuto in biblioteca con me e Ron per la relazione di Piton.-
- Mi ero completamente dimenticato. – si scusò.
Ginny intanto ascoltava la conversazione in silenzio, si sentiva nervosa per la presenza di Pansy, ma non capiva perché. Non si erano mai rivolte la parola, ma quella ragazza aveva qualcosa che la incuriosiva. Senza farlo apposta si era soffermata a fissare il viso della ragazza.
Quando Pansy se ne accorse i loro sguardi si incrociarono, ed ebbe un attimo di smarrimento.
- Tutto ok, rossa? – chiese subito dopo.
Ginny sobbalzò – T-tutto bene. – rispose prontamente.
- Pansy, io vado. – disse Harry.
La ragazza lo saluto con un bacio di sfuggita poi si allontanarono. Ginny rimase da sola a fissare la Serpeverde allontanarsi.
- Ginny, rimani lì? – sentì Hermione chiamarla poco più in là. Impiegò alcuni istanti per rendersene conto.
Poi si voltò e raggiunse i suoi amici, senza riuscire a spiegare perché si sentisse il cuore in gola.
Quando si separò dagli altri vicino alla biblioteca, vide un ragazzo di Corvonero che conosceva venirle incontro.
- Ciao Ginny. -
- Ciao Mark. – rispose distratta.
- Volevo chiederti se per te andrebbe bene uscire qualche volta. Era da tempo che volevo chiedertelo e…- Ginny lo guardò dritto negli occhi. – Mi dispiace. Io non esco con i ragazzi. –
Mark inarcò un sopracciglio, poi vide la ragazza arrossire violentemente.
- cioè…i-io intendevo dire che…non ho voglia di uscire, per ora, con dei ragazzi…ehm…- balbettò poi con uno sguardo di terrore scappò via, lasciando confuso più che mai il suo spasimante.
Corse più veloce che poteva per raggiungere il dormitorio di Grifondoro, finchè non finì addosso ad uno studente, per essere più precisi a Draco Malfoy.
- Weasley Junior! – disse – hai visto Pansy? – chiese cercando di essere gentile.
– No! Perché dovrei averla vista!? – rispose nel panico, senza capire perché si stesse comportando in quel modo.
- Calmati, era solo una domanda. – disse Draco perplesso, ma non ebbe tempo di aggiungere altro perché Ginny era già sparita.
Il biondino sospirò. Molto probabilmente Pansy era in compagnia di Potter, e sicuramente si stavano baciando.
Fece spallucce disinteressato. Fece alcuni passi, poi si bloccò.
Alcuni studenti più piccoli si fermarono a guardarlo, incuriositi.
Una ragazzina dai capelli ricci si avvicinò appena –Va tutto bene?-
- Io ti ammazzo! – gridò Draco voltandosi, spaventandola atrocemente. Poi si guardò intorno e vide la ragazzina. – Non tu! – aggiunse tranquillamente, infine riprese il suo tragitto con calma, nonostante una vena nella tempia destra gli stesse pulsando pericolosamente.

Quella sera, sul tardi, nel dormitorio di Serpeverde c’erano ancora due ragazze sveglie.
Daphne se ne stava sul letto a darsi lo smalto, mentre Pansy era seduta sulla finestra aperta, a fumare.
- Pansy, ti prego chiudi, si muore di freddo! – lagnò Daphne.
L’amica spense quel che restava della sigaretta e chiuse la finestra, poi si sedette nel letto dell’amica.
- Sai, faccio ancora fatica a capire come tu abbia fatto a metterti con Potty. -
Pansy sorrise – mi piace provare nuove cose. –
- Se lo dici tu. Io avrei preferito Lenticchia, almeno è un purosangue. -
Pansy sorrise – a proposito di Weasley, la sorellina mi inquieta un po’. –
Daphne fece per pensarci un attimo – in effetti, sta sempre a fissarti. Starà morendo di gelosia… mi sa che è cotta di Potty. –
- Forse… -
Daphne sorrise maliziosa – oppure è cotta di te. –
Pansy la guardò strabuzzando gli occhi – Idiota! – poi le lanciò un cuscino.
- shh! – fece l’amica dopo aver sentito Millicent grugnire.
- comunque potrebbe anche essere. – continuò abbassando la voce.
Pansy roteò gli occhi – comunque potrebbe anche essere che sei una pervertita. –
La ragazza assottigliò gli occhi – sarò anche una pervertita, ma scommetto che a te non darebbe fastidio. – Pansy non rispose – meglio se adesso vado a dormire… sono le due. –
- Grazie per la buonanotte! – la riprese l’amica.
Pansy si girò e le diede un bacio a stampo – Buonanotte. –
Si raggomitolò nel letto, una ciocca di capelli le ricadde davanti alla faccia, odorava leggermente di fumo.
Chiuse gli occhi, pensò a Ginny.
No. Non le sarebbe affatto dispiaciuto.


****
ECCOMI QUA DOPO UN MESE!!!FINALMENTE SN TORNATA!SPERO CHE ABBIATE TRASCORSO DELLE BUONE VACANZE!!SPERO KE IL CAPITOLO VI PIACCIA, QUANDO L'HO SCRITTO MI SN SENTITA UN PO' DISORIENTATA, PERCHè DP UN MESE AVEVO PERSO UN PO' IL FILO! MA PASSIAMO AI RINGRAZIAMENTI!!

Jackye_Chan:sono contenta che ti sia piaciuta!fammi sapere del nuovo capitolO!
Kitten85:grazie! in effetti dal commento può sembrare ma...fammi sapere del nuovo chap!
Madoka91:grazie!fammi sapere!baci!
Felicity89:ciao!grazie!In mlt ff pansy è vista cm una smorfiosa!invece io ce la vedo più da dura!a presto!
terry:Sono tornata il 31 sera, stankissima!Ho fatto il + presto possibile!fammi sapere ciao!!
Nikoletta:come coppia pansy/harry mi piace mlt, ma i'm sorry! qs storia la continuerò così, ma forse scriverò anke su di loro!ciao!
LadyDepp:eheh!sn contenta ke ti ia piaciuta!fammi sapere!
ShiningSoul91:So ke sei traumatizzata xkè nn ti piacciono qs ff!!eheh!a presto ciao!!

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Capitolo 5
*** "Fatti un Serpeverde!" ***


"FATTI UN SERPEVERDE"



Ginny girò distrattamente una pagina del suo libro di Trasfigurazione, con lo sguardo perso nel vuoto.
- Ginny, mi stai ascoltando? - la richiamò Luna, cercando di far piano, dato che si trovavano in biblioteca.
- Umh? Ah, si scusa… pensavo. – rispose.
- Me ne ero accorta, sei un po’ pensierosa ultimamente, e hai la faccia triste. –
- cosa significa “faccia triste”? – chiese stranita.
- Non so… comunque non sei più solare da quando… diciamo da quando Harry e Pansy si sono messi insieme. Che strano. – disse sforzandosi di trarre qualche conclusione.
Ginny si agitò cercando di non darlo a vedere – Capita di sentirsi più tristi a volte. –
- Già…aspetta! – esclamò, ricevendo un’occhiataccia da Madama Pince, - Ma a te non piaceva Harry? – continuò eccitata.
Ginny sgranò gli occhi – Shh! Non urlare! Harry è roba vecchia…-
- Non è che sei gelosa? Insomma, posso capirti, tra tutte le ragazze che c’erano proprio la Parkinson… che ha di così speciale? – si chiese la biondina.
- Lei… lei è diversa. Ha un carattere duro e deciso, sa ottenere quello che vuole e penso sia molto intelligente… -
- Wow. Ma vi siete mai parlate? –
- No, però mi da questa impressione…- poi si bloccò e fissò l’amica. – e tu cosa mi dici? Chi ti piace in questo periodo? Sei riuscita a fare breccia nel cuore di Neville?- domandò cerando di cambiare discorso.
- No, è troppo imbranato per accorgersi di me… credo che ripiegherò su qualcun altro…peccato che i più carini ce li abbia solo Serpeverde. –
- Oddio, non ti ci mettere anche tu con quelli… - commentò ironicamente.
Luna ghignò. – Ti piacciono le sfide? –
- Mi metti paura… di che tipo? -
- a partire da domani mattina, avremo un mese di tempo per il piano “fatti un Serpeverde”-
Ginny rimase basita – Farti il che…? –
- “Fatti un serpeverde”! Abbiamo un mese per far cadere tra le nostre braccia un Serpeverde. -
- Oddiosantissimomammina! Luna, tu sei completamente pazza! – disse Ginny ridendo.
- Io parlo per davvero. Voglio provarci, ma da sola non ha molto senso… -
Ginny prese un profondo respiro – ci sto! –
Gli occhi di luna si illuminarono. – davvero!?!-
- Sì. – confermò la rossa, sapendo che si sarebbe pentita.
Allora Luna estrasse alcuni pezzi di pergamena dove c’erano disegnate tante faccine e sotto il nome corrispondente. Li guardò tutti poi ne scelse uno con su scritto “Serpeverde” pieno di ghirigori.
- e quello cos’è? -
- Sai cosa vuol dire ora di Storia della Magia? –
Ginny sorrise comprensiva.
- Comunque,- continuò, - adesso ognuna di noi chiuderà gli occhi e punterà il dito contro uno studente a caso, e sarà quello che dovremo ehm… “farci”. – fece una breve pausa – puoi interpretare la parola come meglio preferisci. -
La ragazza sembrò leggermente preoccupata, poi annuì.
Luna fu la prima. Chiuse gli occhi mentre Ginny le teneva ferma la pergamena. Fece roteare alcune volte il dito sulle faccine poi lo puntò su una in basso a sinistra. Riaprì gli occhi tenendo fermo il dito, ma senza guardare la carta.
Ginny abbassò lo sguardo e poi tornò a guardare l’amica in attesa. – Zabini. –
Luna sorrise.
- Pensi di farcela?- chiese la rossa.
- Penso di farmelo. – rispose.
Le ragazze cercarono di trattenersi dal ridere, poiché si trovavano in biblioteca.
Fu il turno di Ginny. Chiuse gli occhi un po’ nervosa, e come Luna fece girare un po’ il dito.
Lo puntò sulla pergamena, ebbe un tuffo al cuore. Aprì gli occhi e vide Luna fissare il basso con la bocca semi aperta.
- tutto ok?-
- Parkinson? –
Ginny si sentì svenire. – Stai scherzando? - ma prima di ricevere risposta guardò dove aveva puntato il dito. Pansy Parkinson.
- Rifacciamo. – disse Luna, poi estrasse la bacchetta. Ginny restò in silenzio, qualcosa dentro di se la inquietava. La biondina sussurrò un incantesimo e le faccine presero a muoversi e si collocarono in posizioni diverse.
Ginny ripeté l’operazione e quando appoggiò il dito, aspettò alcuni secondi prima di riaprire gli occhi.
- Non ci credo! – esclamò Luna.
Ginny guardò la faccina che aveva indicato e si sentì mancare nuovamente, ancora Pansy.
- è destino! – disse Luna.
- Rifacciamo! – insisté la rossa.
- No, non penso che cambierebbe molto… è destino!-
- ma non posso provarci con Pansy!-
Luna fece spallucce. – La cosa non mi crea problemi, non mi sento sconvolta in quanto dovresti “farti” una ragazza ma in quanto dovresti portarla via ad Harry. –
Ginny sentì un brivido percorrerle la schiena – Non mi tiro indietro. –
Luna sorrise – pensi di farcela? –
Ginny la guardò ghignando – penso di farmela. –
- Allora affare fatto? – chiese Luna diplomatica.
- Sì. Una domanda, ma cosa ci guadagniamo con questa scommessa. –
Luna fissò un punto impreciso della parete – assolutamente niente. –
Ginny inclinò la testa di lato – Fico. –

- No. Non posso farlo. – piagnucolò Harry.
- Andiamo! Avevi detto di sì! – ribattè Pansy.
- Lo so, ma… ecco, non penso sia una buona idea. –
- Sciocchezze. – tagliò corto la ragazza prima di afferrarlo per un braccio e trascinarlo dentro la Sala Comune di Serpeverde.
Harry non desiderò mai così tanto di sprofondare.
Quella domenica pomeriggio la Sala Comune era inondata di studenti, ma non molti si accorsero della sua presenza.
Harry trovò strano che nessuno si fosse messo a parlottare, ma si ricredette pensando che forse Pansy aveva già avvisato tutti, in modo che non le rompessero le scatole.
In un angolo, erano riuniti Zabini, Nott e… Malfoy. IL moretto deglutì, poi la sua “dolce metà” lo trascinò verso di loro.
Zabini li salutò educatamente, anche se con una punta di amarezza quando si rivolse verso a Potter, mentre Theodore sorrise indifferente. Malfoy rimase immobile, fece finta di non vedere, concentrandosi sul tappeto.
- Ti ringrazio per avermi salutato, Draco. – disse Pansy, con una nota di compiacimento, per aver causato una reazione prevista.
Il biondino alzò lo sguardo e si sforzò di sorridere, mentre la vena nella tempia destra continuava a pulsare.
Pansy si stravaccò comodamente nel divanetto dove sedeva anche Malfoy, lasciando volutamente lo spazio per Harry accanto a lui. Il moretto si sedette imbarazzato e notò che Draco cercava di evitare ogni tipo di conversazione o comunicazione.
Pansy accortasi della situazione, con uno scatto appoggiò le gambe su quelle di Harry, poi gli afferrò la mano e gliela mise su una coscia, così rapida che non se ne accorse nessuno, tanto che Blaise, quando posò lo sguardo sui due sobbalzò sulla poltrona.
Draco si voltò lentamente e non appena vide la mano di Potter sulla coscia di Pansy, si ritrasse, comprimendosi verso il bracciolo del divano.
La ragazza gli sorrise amichevolmente – che ne dici, Draco, stiamo bene insieme? –
Harry si sentì divampare. Il biondo si alzò in piedi con rabbia.
- Trovo che tutto questo sia inesorabilmente patetico. – sillabò lasciando tutti di sasso, poi uscì dalla Sala Comune con rapidità.
Harry batté alcune volte le palpebre, poi spinse via le gambe della ragazza e seguì Malfoy, sconvolgendo tutti, Pansy compresa.
- Malfoy! – lo richiamò.
- Che diavolo vuoi!? – rispose senza voltarsi.
- C’è qualche problema? –
Draco non rispose.
Harry era sicuro che le sue gambe non avrebbero retto ancora per molto, ma decise di continuare a parlare.
- Se ti da fastidio vedere me e Pansy insieme, puoi dirmelo in faccia. -
Il biondo si voltò ma continuò a non rispondere.
- Oppure il problema è un altro. – Harry prese fiato, sapeva che se avesse continuato, molto probabilmente tutte le sue speranze sarebbero andate in fumo. – Tu sei invidioso. -
Il ragazzo fremette – E di cosa, sfregiato? –
Le sue parole erano taglienti, ma Harry proseguì – Dimmi, ti piace Pansy? –
Draco si girò del tutto – Ossignore! No!-
Harry rimase di stucco, poi un coro celestiale gli risuonò in testa.
- Non mi piace più da quando si è messa con te, è davvero caduta in basso! Sono frustrato… adesso non ho più nessuna da farmi per colpa tua! -
La beatitudine di Harry si volatilizzò e in compenso si sentì come se fosse stato investito da dieci TIR.
Il biondo scosse il capo – Ma tu non crepi proprio mai… guarda che figure di merda che mi fai fare… - commentò prima di andarsene.
In quel momento Pansy raggiunse il ragazzo.
- Va tutto bene?- chiese. – Ho ascoltato tutto. Anzi, tutti hanno ascoltato tutto.-
Harry deglutì e si guardò intorno. Una miriade di studenti, anche molti Serpeverde usciti apposta per godersi la scena, erano immobili e in silenzio a fissarlo.
Tra la folla riconobbe anche Ron.
- Mi dispiace… - squittì Pansy.
Il moretto si voltò verso Ron per cercare supporto morale. Il ragazzo sussultò come risvegliatosi dal coma e iniziò a urlare – Forza! Tornatevene tutti alle vostre Sale Comuni! Non c’è niente da vedere! –
- Oddio, Ginny! Non sai che scena ti sei persa! – disse Ron quando vide la sorella arrivare per cena.
- Mi raccomando Ron, gira il coltello nella piaga! – disse Harry acido.
Ginny si lasciò raccontare tutto poi si voltò verso il tavolo di Serpeverde. Pansy stava ridendo con Zabini, poi sentendosi osservata si voltò e incontrò il suo sguardo si sorrisero.
- invece tu, hai niente di nuovo da raccontare? – domandò Hermione non appena Ginny tornò a concentrarsi sul suo piatto.
La rossa fece spallucce – Niente di niente… -


****

ODDIO CHE DEFICENTE! HO PUBBLICATO DIMENTICANDOMI DEI RINGRAZIAMENTI...SCUSATE!XD
COMUNQUE SPERO VI PIACCIA! NON FATE CASO ALLE TROPPE CAVOLATE CHE HO SCRITO...MI SONO VENUTE DI GETTO QUESTA SERA, IN CUI MI SENTIVO PARTICOLARMENTE ISPIRATA!
AlyssFleur12(grazie!^^ comunque tranquilla! continuerò con queste coppie! a presto! kisses)Roxiee, LadyDeep, marygenoana(Grazie!^^ :P)Madoka91(Grazie!^^ Pansy sarà la mascolina come dici tu! Anche se ho in programma di dare una svolta a Ginny...)Alessiuccia(Grazie per la recensione! Mi ha fatto piacere che apprezzi il modo in cui ho scritto! Comunque ci sono molte probabilità che dopo questa ff mi dedichi ad una P/H! a presto! Kisses)Kitten85(eheh!quoto!^^)

SCUSATE LE RISPOSTE FRETTOLOSE MA SONO STANCHISSIMA!^^"
DIMENTICAVO...RIGUARDO A LUNA, PUò RISULTARE UN PO' OOC, MA IO CE LA VEDO COSì, IMPREVEDIBILE!

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Capitolo 6
*** Per i corridoi... ***


Luna Lovegood se ne stava impalata in mezzo alla Sala Grande, in attesa di una certa ragazza dai capelli rossi. In quel momento vide arrivare Neville ed ebbe un sussulto.
- Ciao Neville! – esclamò emozionata.
- Ciao! – la salutò.
- Come va? – chiese, - hai comprato il numero del Cavillo di questo mese? –
- Tutto ok… no, mi dispiace, ho dovuto risparmiare un po’. –
- Peccato… c’era un articolo interessante, magari un giorno… - disse speranzosa.
Neville corrugò la fronte – Mi… Mi dispiace, ma non so se avrò molto tempo… ecco, ora vado di fretta. Mi devo vedere con Hannah. Ciao! – poi si voltò e si diresse verso la paffuta Tassorosso.
Gli occhi di Luna si inumidirono. – Ma chi voglio prendere in giro… io sono Luna Lovegood, è normale che i ragazzi mi evitino gentilmente. - si disse.
- Andiamo Luna…non dire così.- La biondina si voltò e vide Ginny dietro di se.
- Oh…non ti avevo vista arrivare. -
- Sono arrivata in questo momento… ho osservato la scena da lontano, mi dispiace. Comunque non abbiamo un’altra missione?? – chiese cercando di rallegrarla.
- Non credo di averne più voglia… - rispose avviandosi verso il tavolo di Corvonero.
- Sì invece. Andiamo, per una volta che mostri quello che sei capace di fare non puoi tirarti indietro! –
Luna guardò l’amica dritta negli occhi – Sono capace solo a farmi umiliare, sei tu quella che ci sa fare con i ragazzi…non io. Credo che ora tu debba andare dai Grifondoro. – concluse secca.
Ginny non seppe rispondere e se ne andò con l’amaro in bocca.

- Blaise, chi stai guardando? – chiese maliziosa Pansy.
- Nessuno. – rispose chinando lo sguardo sul piatto. Pansy sorrise maliziosa e si voltò dove prima erano puntati gli occhi dell’amico.
- Oh. Non dirmi che stavi fissando la Lovegood. -
- Ovvio che no! – esclamò Blaise nervoso.
- Ok. Sgamato...ti piace Luna. – disse tranquilla la ragazza.
Blaise fece una smorfia di disappunto.
- La volete smettere? – disse acido Draco comparendo da dietro il Profeta.
- Draco, quando la smetterai di comportarti così? Se vuoi ti presto Potter per addolcirti… - Gli occhi del biondo quasi uscirono dalle orbite. – cosa vorresti insinuare? –
- gelosia. -
- di Potter? Ma neanche per sogno… -
- Se lo dici tu. – si rassegnò la moretta continuando a scrutare Malfoy, che arrossendo si nascose nuovamente dietro al giornale.

Pansy Parkinson spinse Potter contro il muro e gli si parò davanti con fare minaccioso.
- Devi fare amicizia con Malfoy. -
Harry si mortificò. –Cosa? –
- hai capito bene, bisogna darsi una mossa, o questa farsa andrà avanti per un bel pezzo. Harry ispirò profondamente. – Hai ragione, ma cosa ti spinge a pensare che questo possa funzionare… -
Pansy si morse un labbro – Devo capire fino a che punto può spingersi Draco… Fino ad ora non abbiamo ottenuto molti risultati, sembra che se ne freghi, e anche se si sta alterando sopporta bene…devo riuscire a fargli perdere le staffe. –
- vuoi dire che gli piaccio??? – chiese emozionato il moretto.
- Frena Potter, non ne sono sicura… forse sì, però non credo che abbia realizzato del tutto. –
- ok… -
- Tornerai nella Sala Comune di Serpeverde, ho in mente una cosa…. Ci sarà da divertirsi. -
- Mi stai traumatizzando. – rispose Harry, - tutte le volte dici così… e non si combina mai niente. –
- Lo so… non sono molto coerente con quello che dico, ma vorrei farti notare che sono la tua unica fonte di aiuto. –
Harry roteò gli occhi.
Ginny Weasley attraversò di fretta il corridoio per arrivare alla Sala Comune di Grifondoro, era tardi e aveva ancora una montagna di compiti da fare. Svoltò verso le scale e vide Harry e Pansy nell’angolo. Inconsciamente si fermò a guardare.
- G- ginny? – esclamò Harry accorgendosi della sua presenza.
La rossa arrossì. – Scusate… -
- Devi dirci qualcosa? – chiese Pansy.
Ginny sussultò – N-niente. –
La Serpeverde sorrise poi si impossessò delle labbra di Harry.
La rossa sgranò gli occhi e sentì un nodo alla gola, avrebbe voluto allontanarsi il più possibile ma continuava a rimanere immobile.
Quando Pansy si separò da Harry si accorse che Ginny era ancora dietro di loro.
- Va tutto bene? -
Ginny emise qualche verso indistinguibile e con un “tutto ok” se ne andò.
- Ma che le prende? – disse Harry.
- Credo sia un tantino invidiosa… - ipotizzò la ragazza.
Harry arrossì vistosamente – In effetti le piaccio dal primo anno… -
Pansy inarcò un sopracciglio – Mica intendevo per te. –
Il ragazzo sbiancò.
La Serpeverde rise – Scherzavo… non penso che la rossa abbia altri gusti. –

Ginny proseguì per il corridoio fissando il pavimento di pietra, che si offuscava ogniqualvolta che gli occhi le si velavano di lacrime.
- Weasley Junior, stai piangendo? -
La rossa si voltò spaventata, Malfoy la guardava interrogativa appoggiato al muro.
- No Malfoy. – rispose secca.
- A me sembrava che fossi sull’orlo delle lacrime… che c’è? Sei gelosa che Potty stia con Pansy? –
- Non sono affari tuoi. – ribattè acida, - piuttosto sei tu quello che si comporta in modo strano… Non è che a te piace Pansy? –
- Figurati. –
- Allora ti piace Harry. – decretò Ginny in tono scherzoso.
Draco rimase interdetto e arrossì violentemente. La ragazza, notando la sua reazione rimase un attimo sconcertata.
- Non dirmi che…Oh. -
- No Weasley, ti sbagli. Non mi piace Potter lo Sfregiato, ma stiamo scherzando!? Qui ce l’hanno tutti con questa storia… - cercò di scusarsi gesticolando animatamente.
- Ok, calmati io stavo scherzando. - disse Ginny nervosamente, - Ma sei sicuro che non ti piaccia veramente? – chiese.
In tutta risposta il biondo le mandò un’occhiata omicida che indusse la ragazza ad andarsene senza troppe cerimonie.

Blaise Zabini si stava avviando verso la Sala Comune di Serpeverde, quando sulla sua traiettoria comparve Luna Lovegood, che camminava con aria trasognata.
Non sapeva perché, ma ultimamente il suo sguardo ricadeva sempre su di lei, specialmente quando non aveva più voglia di stare a sentire tutte le lamentele di Draco. Guardarla lo faceva stare bene…la trovava così stravagante…così Luna Lovegood. Le piaceva.
Ma forse non avrebbe mai preso la considerazione di instaurarci un qualche tipo di rapporto… era troppo Serpeverde per poterselo permettere.
- Ciao Lovegood! – esclamò impacciato il ragazzo.
La biondina si bloccò – come scusa? –
- Ehm…ciao. -
Luna spalancò la bocca terrorizzata. – Non posso crederci. –
Blaise sembrava spaventato. – Ehm, mi dispiace, forse non dovevo salutarti? –
- Già…cioè no! Non mi da fastidio è che… -
- Sì ho capito! – la interruppe il Serpeverde.
Luna sorrise trasognata, mentre Blaise la fissava quasi traumatizzato.
- Allora ci si vede Lovegood… -
- Sì, ci si vede Lovegood…ehm, Zabini. – rispose rimanendo immobile con un’espressione da ebete.
- Quello che ho visto era tutto reale, vero? –
Luna si voltò – Ginny... Spiona come sempre? –
La rossa sorrise.
- Ventinove giorni. – sentenziò Luna.
- Per cosa? –
- per il piano. –
- Ma non avevi detto di lasciar perdere? –
- Ho già rimosso quel dettaglio. Te la senti? – Ginny annuì, - ma credo che solo tu riuscirai nell’intento. –
- Non dire così…sei Ginny Weasley! Puoi farcela. -
La rossa sorrise e abbracciò l’amica.

Harry Potter entrò nella Sala Comune di Grifondoro e notò che molti studenti se ne stavano in gruppetti a parlottare eccitati.
- Che succede? – chiese a Ron, che se ne stava tutto agitato per conto suo. -
- Niente di eccitante… Lumacorno da una nuovo festa nei sotterranei la prossima settimana. - rispose annoiato.
- Come fai a dire “niente di eccitante”?? – lo riprese Lavanda che aveva sentito tutto, - sarà diverso dalle altre volte!! Ci si andrà solo a coppie…sarà magnifico! –
Ron rispose con una smorfia disgustata.
- Capisco. Pansy vorrà sicuramente andarci… - disse Harry annoiato, - sarebbe l’occasione giusta per parlare con Hermione. -
- Questa sera. Le darò la lettera questa sera. - sentenziò.
- Ne sei sicuro? –
- Sicurissimo. Guarda, te la faccio leggere… - disse emozionato. Mise una mano nelle tasche e iniziò a frugare.
Il sangue gli si raggelò nelle vene.
- Ron, va tutto bene? –
- Non c’è. L’ho persa. –
Harry sgranò gli occhi, - sicuro di non averla lasciata in dormitorio o… -
- No! L’ho sempre tenuta in tasca… davvero. Che disastro. -
Harry sospirò – dobbiamo solo sperare che nessuno la trovi… -
Ron si accasciò su una poltrona esasperato – Che sfiga! -

Hermione fece per dire la parola d’ordine quando notò qualcosa dietro ad una statua.
Si avvicinò cauta e notò che era una busta. La raccolse e la esaminò.
Con meraviglia notò che nel retro c’era scritto confusamente “per Hermione”.
La aprì e lesse rapidamente il contenuto, mentre le gote le si tingevano di rosso. Ma quando arrivò alla fine…quando lesse la firma si sentì cedere i legamenti delle gambe.
- Ronald Weasley…- rilesse a bassa voce.

TO BE CONTINUED...



SALVE A TUTTI! SCUSATE IL RITARDO IMPERDONABILE...MA SONO STATA UN PO' IMEGNATA IN QUESTE SETTIMANE, E HO AVUTO ANCHE UN PERIODACCIO...ç_ç COMUNQUE... SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA, DICO FIN DA SUBITO CHE NON è IL MASSIMO, MI SERVIVA COME PASSAGGIO, SIA PER NON FARE UN CAPITOLO TROPPO LUNGO SIA PER NON FAR SUCCEDERE LE COSE TROPPO FRETTOLOSAMENTE. VABBè...ORA I RINGRAZIAMENTI ;P

Liu Kon:(grazie per la recensione! Sono contenta che la storia ti piaccia, riguardo a luna non ce la vedo nemmeno io, però volevo dare un po' una svolta!)Marygenoana(ecco il nuovo capitolo! Non dice molto ma spero che continuerai a leggere!)Felicity89(Grazie^^ personalmente adoro pansy :P)AlyssFleur12(ciauuu! Grazie mille per la recensione dalla Francia!!ihihihi! SOno contenta che ti sia piaciuto il nuovo cap!!!Ti amo anch'io :P Pansy/Ginny 4eee!Fammi sapere per questo!Bye!)Hermione Jane Granger(grazie^^)

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Capitolo 7
*** Hai scritto tu la lettera? ***


Salve a tutti! Ecco il nuovo capitolo. Scusate davvero per aver aspettato quasi due mesi. è imperdonabile. Ma è stato un periodo orribile e alquanto deopressivo, e ammetto anche di essere decisamente molto pigra. Mi dispiace. Spero comunque che vi piaccia. E cercherò anche di aggiornare più spesso. Un kiss :** (risposta recensioni alla fine)

Nel dormitorio femminile di Grifondoro regnava la più profonda quiete, tutte le ragazze dormivano… tutte tranne una. Hermione Granger se ne stava seduta sul letto, nascosta dietro le tende con la bacchetta che le faceva luce in una mano e la lettera nell’altra. Quella era circa la centesima volta che la rileggeva, ma ogni volta il cuore riprendeva a battere e sentiva le gote bruciare.
Dopo che l’aveva raccolta era fuggita subito in dormitorio senza degnare nessuno di un saluto.
Non poteva credere che fosse stato Ron l’autore di quella lettera. Leggendo le sue parole poteva intravedere l’imbarazzo che ava provato nello scrivere, ma anche la sua dolcezza.
Si decise a metterla definitivamente nella busta per poi nasconderla nel cassetto.
Si stese e provò a dormire, ma non c’era niente da fare. Una valanga di pensieri le invadevano la testa. Un ragazzo si era innamorato di lei, Ron Weasley si era innamorato di lei.
Il suo migliore amico, e il ragazzo per cui provava qualcosa già da parecchio tempo, ma che aveva realizzato pienamente solo negli ultimi tempi. Si sentì felice come non lo era mai stata…
Ma un dubbio l’assillava… Se si fosse trattato di uno scherzo? E se Ron avesse già cambiato idea? Si strinse al cuscino, no. Non poteva essere così… Però non sapeva come comportarsi, doveva parlarne con qualcuno, e questo qualcuno era Ginny Weasley.

Ginny Weasley si svegliò quel sabato mattina per le urla di una delle sue compagne. Si mise a sedere sul letto massaggiandosi le tempie. Aveva fatto uno strano sogno… Pansy Parkinson che camminava con una T-Shirt azzurra e scalza su un pavimento di marmo, poi improvvisamente si era ritrovata a farsi coccolare tra le sue braccia. Il pensiero la fece arrossire. Scese dal letto e iniziò a vestirsi.
Da quando Pansy era diventata la ragazza di Harry, per lei era come una fissazione… Si ritrovava a fissarla e a desiderare di poter aver lo stesso rapporto di complicità che c’era tra lei e gli altri Serpeverde. La cosa non la turbava più di tanto, Pansy era una ragazza davvero invidiabile, aveva un carattere forte e deciso e un modo di fare per niente sciocco.
Ma la cosa che le creava più preoccupazioni, era il fatto che ogni volta che la vedeva in intimità con Harry, provava una sensazione orribile, gli occhi le si inumidivano e stava malissimo…
Così, mentre indossava il suo maglione rosso, fatto da sua madre, realizzò che aveva decisamente una cotta per Pansy Parkinson. Si risedette sul letto e prese un bel respiro. Quella era gelosia, e lei era troppo morbosa perché fosse solo ammirazione…
Ma pensandoci questo non significava che i ragazzi avessero smesso di piacerle. Solo perchè negli ultimi tempi aveva smesso di frequentarne non significava che non le piacevano… A dire il vero li aveva scaricati tutti perché non le suscitavano alcuna impressione.
Si alzò in piedi e uscì di fretta da dormitorio. Aveva bisogno di muoversi… si sentiva agitata. Non poteva credere a se stessa, le sembrava tutto così assurdo… lei cotta della Parkinson?
Non poteva essere…
Camminò svelta per la Sala Grande, anche se non aveva alcuna intenzione di fare colazione.
- Ginny! -
La rossa si voltò e vide Hermione. – Ciao Herm! –
- Hai un momento? Vorrei parlarti… -
Ginny si morse il labbro – Certo! Dimmi tutto! –
Le due si sedettero in un angolo in fondo al tavolo di Grifondoro.
- Allora… - iniziò Hermione, - ieri sera mentre stavo tornando nella Sala Comune… -
Lo sguardo di Ginny si concentrò improvvisamente sui ricami della tovaglia, mentre le parole di Hermione scorrevano senza nemmeno sfiorarla, e in poco tempo si trovò a pensare alla bruna Serpeverde.
- Ginny, mi stai ascoltando? -
La ragazza sobbalzò – Cosa? Ehm… sì. Cioè no… io … -
Hermione sospirò – Non importa, forse non ti interessa… -
- No, affatto! Dimmi tutto! – cercò di rimediare.
- Non importa, si vede benissimo che hai altro per la testa. –
- In effetti… -
- puoi parlarmene, se vuoi. –
- No, non è grave. –
- Ginny, puoi fidarti di me… -
La rossa si morse un labbro, e proprio in quel momento arrivò Pansy che si sedette con i Serpeverde. Perse un battito.
Hermione inarcò un sopracciglio – Ginny, perché ti brillano gli occhi guardando… - la ragazza si voltò per vedere chi stesse fissando, - oh, Parkinson. – concluse piuttosto perplessa.
Ginny mortificata si voltò verso Hermione, - cosa? No… Io… -
- Sei invidiosa che stia con Harry? - domandò.
Ginny era sempre più pallida, e senza nemmeno rendersene conto le parole le uscirono di bocca incontrollabili. – No. Ho una cotta per Pansy. –
Il mezzo sorriso di Hermione si spense come una lampadina fulminata, e divenne dello stesso colorito della rossa.
Ginny chinò lo sguardo sul piatto. – ecco. Te l’ho detto. –
Hermione deglutì. – Oh. Bene. Ok. –
- Ti prego non dirlo a nessuno! – la pregò la ragazza.
Hermione si alzò – Non ti preoccupare. –
- Se vuoi adesso puoi dirmi quella cosa… - continuò la rossa nervosa.
- Ehm… Io… Ecco. Devo andare. – concluse secca andandosene.
Ginny ricacciò indietro le lacrime – Maledizione! – esclamò passandosi una mano tra i capelli.

Harry, quella sera verso le 9.00 si diresse verso la Sala Comune dei Serpeverde come deciso con Pansy. Disse nervosamente la parola d’ordine che gli aveva confidato la ragazza ed entrò.
Quasi nessuno lo degnò di uno sguardo, ad un tratto scorse Zabini e Nott che giocavano a scacchi. In quel momento vide Pansy corrergli in contro.
- Ciao tesoro! – trillò abbracciandolo, provocando un principio di crisi epilettica a Nott.
La ragazza lo condusse sul divanetto, e si sedette sulle sue ginocchia.
- E Draco? – chiese Harry a bassa voce.
- Arriverà a momenti… - rispose la ragazza fissando la porta. Infatti poco dopo si aprì e apparve Draco, che inarcò un sopracciglio notando la presenza del moretto.
- Di nuovo qui Potter? – chiese tagliente.
- Per tua sfortuna sì. – rispose deciso, mentre Pansy sghignazzava di gusto.
Il biondo fece finta di non sentire e si sedette sul divano vicino a Zabini.
- Qualche volta potresti anche portare Pansy dai Grifondoro, ci faresti un enorme piacere. – continuò acido. Pansy lo fissò dritto negli occhi senza rispondere, poi si voltò verso Harry e lo baciò con trasporto.
Harry si sentì una vampata di caldo addosso, avrebbe voluto correre via come il vento, ma era immobilizzato. Zabini lasciò cadere a terra uno dei suoi pedoni, mentre le guance di Draco prendevano un colorito assai insolito. Strinse una mano sul bracciolo del divano, mentre stringeva gli occhi con fare minaccioso.
- Draco, va tutto bene? – chiese Nott, che cercava di rendersi indifferente alla situazione.
L’amico non rispose.
Quando i piccioncini si separarono, Harry aveva il terrore negli occhi, mentre Pansy sembrava a suo agio. Si girò ancora e si accoccolò tra le braccia del suo pseudo ragazzo.
- era questo quel che avevi in mente? – le sussurrò Harry all’orecchio.
- più o meno, ma il bello deve ancora arrivare. –
Il moretto deglutì.
- Dimmi Draco, - esordì Pansy – qualche conquista interessante? -
- Come se fossero affari tuoi Parkinson? – disse.
- siamo nervosetti, eh Malfoy? –
- Affatto, solo che non vedo il motivo perché dovrei parlare in pubblico della mia vita privata, specialmente con te. –
Zabini aggrottò la fronte stupito. – Ma Pansy è la tua migliore amica! – esclamò stupidamente, prima di ricevere una gomitata da Nott.
- Taci Zabini. Piuttosto va a sbavare dietro alla Lovegood. -
I tre Serpeverde si irrigidirono, era la prima volta che Draco si adirava così tanto con loro. E il suo modo di arrabbiarsi non era certo dei più simpatici. Era glaciale e cinico, capace di distruggere psicologicamente…
- Guarda che a me la Lovegood non piace! – ribattè Blaise.
Il biondo accavallò le gambe ignorandolo.
- Sai Pansy, mi hai proprio deluso, non pensavo fossi caduta così in basso. – continuò con freddezza.
Harry sgranò gli occhi sentendosi offeso. Pansy gli fece capire con uno sguardo di stare calmo.
- Beh… almeno sono felice così. Cosa che non si direbbe di te, che pur di mantenere la fama di ragazzo impeccabile e perfetto non ammette a se stesso quello che vuole veramente… -
- Cosa vorresti dire? – chiese allarmato.
Pansy sbuffò. – Lasciamo perdere. –
I successivi dieci minuti trascorsero nella tensione più totale, nessuno proferiva parola e Pansy si stava innervosendo, le cose si stavano complicando più del previsto. Era a corto di idee. Di solito non si metteva a progettare “piani” o robe varie giorni prima, faceva tutto sul momento… Ma ora proprio non sapeva come muoversi.
Harry si avvicinò all’orecchio di Pansy – E il piano? –
Pansy chiuse gli occhi nervosa – La verità e che non ho un piano. Pensavo di fare tutto sul momento. –
Il ragazzo si trattenne dal farsi venire un attacco d’asma, respirò profondamente e continuò – quindi siamo completamente nella merda. –
Prima che Pansy potesse ribattere, Draco si intromise.
- Pansy, ricordi quel libro che ti ho prestato il mese scorso, ti sarei grato se me lo restituissi. -
La ragazza corrugò la fronte – Ma non era un regalo?-
Il biondo roteò gli occhi. – Aspetta che ci penso… mmm …no. –
Pansy lo guardò con aria di sfida, poi le arrivò un’idea fulminante. – Ops. L’ho dimenticato nell’aula di pozioni in disuso. –
- Allora vallo a prendere. -
- Harry vallo a prendere. – ordinò la ragazza.
Il moretto era al limite della sopportazione, - Non puoi aspettare domani? Quell’aula è lontanissima, se Gazza mi vede mi lincia. –
- No. Perché il principino lo vuole adesso. – rispose acida.
Harry si alzò, ma prima che potesse andarsene Pansy gli si avvicinò. – Quando arrivi non uscire dall’aula. –
Il ragazzo la guardò spaventato poi se ne andò.
Trascorse circa mezz’ora in silenzio.
- Perché quell’idiota non torna? – sbottò Draco.
- Vallo a cercare all’ora. – propose Pansy.
- Col cavolo. –
- Ti ricordo che sta cercando il tuo libro, non il mio. Quindi sei l’unico responsabile. –
Draco avrebbe voluto estrarre la bacchetta e lanciarle una maledizione, a dire il vero di quel libro non gliene importava un accidente, ma era troppo orgoglioso per lasciare perdere.
Inoltre, una parte del suo cervello lo spingeva alla ricerca di Potter, e questo lo irritava così tanto che avrebbe potuto prendere anche a testate la parete.
Si alzò e uscì rapido. Pansy si mise a parlare con Blaise e Theodore, guardando in continuazione l’ora. Poi bruscamente si alzò e senza dare spiegazione uscì anche lei.
- Siamo rimasti soli.- esordì Blaise,
- Eh già. Ma davvero ti piace la Lovegood? – chiese Nott.
- Non è male. – rispose imbarazzato Zabini.
Nott cercò dal trattenersi dal ridere, mentre l’amico estraeva la bacchetta. – Prova a fare qualche commento cretino e poi vedi. –
Pansy si mise a correre, sperando di non essere vista da Gazza. Quando arrivò in prossimità dell’aula si nascose dietro una statua. In qual momento vide passare Malfoy alquanto stizzito. Entrò.
- Potter, che diavolo ci fai ancora qui? –
Il moretto rimase di sasso nel vedere Malfoy, Pansy era una ragazza piena di risorse.
- Non trovo il libro, da nessuna parte. - Rispose nervoso.
In quel momento, la ragazza rapidamente si fiondò davanti alla porta, e con un incantesimo la chiuse a chiave, sigillandola in modo che solo il mattino seguente sarebbero potuti uscire, poi scappò via.
- Ma che diavolo! – esclamò il biondo sentendo lo scatto della serratura. Provò ad aprire la porta, ma niente, Harry si avvicinò e provò a fare un incantesimo, ma non combinò nulla.
Draco rise nervosamente. – Parkinson, che tu sia maledetta! –
Harry trattenne una risata, che gli costò una delle peggiori occhiatacce del biondo.
Nel frattempo Pansy al posto di tornare alla Sala Comune decise di arrivare fino alla Torre di Astronomia. Quando arrivò fu sorpresa di vedere Ginny Weasley seduta per terra, con la faccia di una che ha appena pianto.
- Weasley va tutto bene? – chiese facendola sussultare.
- Che ci fai qui?- Ottenne come risposta.
Pansy le si sedette accanto e prese una sigaretta. –
La tranquillità. Perché stavi piangendo? –
- Io non stavo piangendo. -
- Come no. Per caso hai una cotta per Harry? –
La rossa deglutì. – Non vedo il motivo per cui dovrei confidarmi con te. – rispose anche se quello che avrebbe voluto dirle era ben altra cosa.
- Senti, so che mi detesti fin da quando sei in questa scuola, ma guarda che io non ho niente contro di te. è vero. Mi piace sfottere i Grifondoro, ma questo non significa che tu non possa far parte del mio universo. -
Ginny la guardò stranita. – Cosa intendi dire? –
Pansy le puntò un dito sulla fronte – Svegliati rossa! Ti chiedo solo di non considerarmi una cretina come tutte le altre. –
Ginny non riuscì a rispondere, Pansy spense la sigaretta e si alzò. – Quando hai voglia di parlare vieni a cercarmi. Sei proprio un bel tipo Weasley… -
La ragazza rimase seduta senza spiccare parola, mentre la Serpeverde se ne andava. Si asciugò le lacrime che stavano di nuovo facendo capolino e appoggiò la testa al muro.

Hermione Granger aveva trascorso tutta la serata in biblioteca, senza aver concluso niente di buono per la sua relazione.
A essere sinceri l’unica cosa a cui aveva pensato era stata Ginny e quella lettera. Aveva il cervello fuso, per la prima volta non aveva idea di come comportarsi.
Si era pentita di aver lasciato sola Ginny e probabilmente di averla ferita. Ora non le restava altro che fare affidamento su se stessa per sistemare le cose.
Quando entrò nella Sala Comune trovò solo Ron alle prese con un montagna di compiti. Rimase immobile.
- Ciao Hermione. – la salutò distratto e nervoso.
La ragazza non lo salutò, ma rimase a guardarlo.
Il ragazzo si girò verso di lei. – Hai bisogno di qualcosa? –
- Sì. - rispose secca, sapendo esattamente che doveva seguire quello che la testa le diceva di fare in quel preciso istante.
Ron si guardò intorno. – Bene… e di cosa? –
Hermione cercò di rimanere calma. – Hai scritto tu la lettera? –
Il rosso sbiancò. – C- cosa? –
- Hai scritto tu la lettera? -


Grazie a tutti quelli che leggono e in particolare a: Alyss(spero che il nuovo capitolo ti piaccia e grazie per avermi sopportato tutti i miei casini su msn! T__T) piper1831(grazie! ^_^) Beatrix Black (grazie! Mi disp ma ginny avrà un altro ruolo! ^_^) terry(grazie per il suggerimento! Magari provo a fare qualcosa di simile! Grazie 1000!^_^)Jackye_Chan(Grazie! Spero che questo capitolo non ti deluta!^_^)malesia(ecco il nuovo capitolo!)

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Capitolo 8
*** Sweet Sunday. ***


- Allora che facciamo? - chiese Draco adirato.
- Non ne ho la più pallida idea. – rispose Harry sedendosi per terra tutto tranquillo.
Nel sentire la risposta il biondo si arrabbiò ancora di più. Si voltò verso il Grifondoro con una vena pulsante. – Io non ho alcuna intenzione di passare la notte qui. -
Potter sospirò, - cosa pensi di fare? Non credo che la porta si aprirà con qualche incantesimo. –
Draco fece finta di non aver sentito ed estrasse la bacchetta. Passo mezz’ora buona a lanciare incantesimi e sortilegi contro la serratura, ma continuava a finire a terra. Nel frattempo il cuore di Harry rischiava l’arresto. Pansy era davvero imprevedibile. Un’occasione così non si sarebbe ripetuta…
- Lascia perdere Malfoy! -
Il biondo sbuffò e si sedette vicino al moretto. – Che meraviglia trascorrere la notte con Potty. – disse sarcastico.
Harry inarcò un sopracciglio, - detta così sembra qualcosa a sfondo sessuale. –
Draco si voltò verso di lui sconvolto, - pensi che IO sia una persona così volgare, Potter? – ribattè con voce isterica.
- Nono… quando mai. -
Trascorsero altri dieci minuti nel silenzio più assoluto, anche se nella stanza la tensione era insostenibile. Poi Harry decise di parlare.
- Andiamo Malfoy, non posso credere che tu mi odi così tanto… -
Draco si stupì, - e cosa te lo fa pensare? –
Harry fece spallucce , - mah… forse mi sbaglio a pensare che sia così. –
- Col cavolo. Adesso mi dici perché! -
- Andiamo Draco! In tutto questo tempo tu… - ma il moretto si bloccò, notando la faccia mortalmente pallida del ragazzo, che lo fissava shockato. Poi realizzò e sbiancò a sua volta. Trascorsero un minuto intero a guardarsi in faccia.
Malfoy ingoiò il vuoto. – Tu… Tu mi hai chiamato… -
- I-io t-ti ho chiamato… -
- Draco. – concluse il biondo con un sussurro.
Harry deglutì. – Non è vero. –
Malfoy s’indignò. – Sì eccome! Ti ho sentito benissimo! –
- D’accordo, è vero. Ma non significa nulla. – tagliò corto il moretto.
I due rimasero appoggiati alla parete per quasi un’altra mezz’ora.
- Non ti odio. – proferì ad un tratto il biondo, ma non diede tempo al Grifondoro di rispondere, - magari solo un po’ quando ti strusci con Pansy. –
Harry arrossì in un modo da far concorrenza a Ron. Draco chinò il capo – non so perché mi comporto così. Insomma, mi fa incazzare che nonostante tu sia uno sfigato io non riesca nemmeno ad avere un briciolo della gloria che hai tu. –
Harry sbiancò nuovamente. L’atmosfera quasi lontanamente “romantica” che andava formandosi divenne paragonabile a una distesa di ghiaccio.
- Gentile da parte tua.-
Draco sghignazzò. – Non c’è di che Sfregiato. – passò un altro minuto, poi il biondino sbadigliò.
- Hai sonno? -
- Non tanto. Vorrei solo il mio cuscino. –
“C’è sempre la mia spalla.” pensò Harry, che però rimase in silenzio.
Poco dopo, come se le preghiere di Potty fossero state esaudite, Malfoy franò sulla sua spalla. Harry sussultò.
- Draco? -
- Non rompere! – rispose con un lamento.
- Ma… -
- Ti ho già detto che non ti odio… Anzi, se non fosse perché sei un grandissimo scassapalle mi potresti anche piacere. – continuò.
- Sei sicuro di sentirti bene? – chiese isterico il ragazzo. Ma non ottenne risposta, poiché il biondino si era già addormentato.

Tornando indietro di un paio d’ore, nella Sala Comune di Grifondoro, Hermione Granger e Ron Weasley erano ancora immobili a fissarsi.
Il rosso batté alcune volte le palpebre per capire se realmente tutto ciò stesse succedendo davvero. La lettera. Tra tutti gli studenti di Hogwarts proprio Hermione l’aveva trovata. Era stato preso alla sprovvista, non sapeva che dire.
Emise una breve risatina nervosa.
Hermione inspirò profondamente. – Senti. Io ho trovato una lettera, firmata a tuo nome, con scritto che sono una ragazza fantastica, speciale, insostituibile… bella e… e che mi ami. Vorrei sapere se sei stato tu a scrivere quelle cose, e se fosse così mi piacerebbe sentirtele dire a voce… qui. –
Ron divenne di una tonalità bordeaux che faceva impressione. Era la sua lettera. Era stato lui a scrivere quelle cose… Ma era bloccato. Non riusciva a parlare. Hermione non sapeva più cosa pensare. Aveva paura, paura che si trattasse di un equivoco… che stesse facendo la figura dell’idiota illusa. Ma la sua testa le diceva di andare avanti a parlare.
- Ascoltami. Io non sono bella, ho dei denti enormi, non ho capelli biondi e lisci come Lavanda, non sono popolare tra le ragazze, il mio fisico non è perfetto, ho un carattere che mi porta ad accumulare antipatie, i ragazzi non mi guardano e… non posso credere che tu ti sia innamorato di me. E ti prego… se è vero voglio sentire quello che mi hai scritto con la tua voce. -
Quando finì di parlare aveva gli occhi pieni di lacrime. Ron era stordito.
Rimaneva immobile e spaventato, dentro di se si stava dando dell’idiota per non riuscire a reagire, ma continuava a stare in posa ebete.
Una lacrima solcò il viso della ragazza. – D’accordo, evidentemente sono solo una stupida. Mi sono illusa… - disse cercando di trattenere il pianto. Si voltò per andare al dormitorio.
- Hermione! – la richiamò Ron, - tu sei una ragazza fantastica, speciale, insostituibile e bella, oh sì… molto più bella di Lavanda Brown. E ti amo. -
Lo disse tutto d’un fiato, e ogni secondo che passava sentiva l’arresto cardiaco che si avvicinava. La ragazza si girò lentamente stupefatta. Restarono a guardarsi immobili.
- Non mi baci? – chiese la ragazza arrossendo. Ron sembrava a disagio, - non potresti farlo tu? –
Hermione si morse il labbro, - ma non è romantico… -
Ron, rosso come un peperone, si avvicinò lentamente e si chinò per baciarla.
- è stato romantico? – chiese lui quando si separarono. Hermione sorrise, - sì, non c’è male! – Poi gli buttò le braccia al collo per baciarlo di nuovo.

Alle prime luci dell’alba, Harry Potter aprì gli occhi indolenzito. Ci vollero alcuni istanti prima che riuscisse a capire dove si trovasse e cosa fosse successo.
La sera prima si era addormentato tardi, guardando Draco dormire sulla sua spalla. Il biondo dormiva ancora, Harry gli accarezzò i capelli cercando di non svegliarlo, per evitare un probabile pugno sul naso.
Poco dopo anche lui si svegliò e quando si accorse della posizione saltò via orripilato.
- Che ore sono!? – chiese massaggiandosi le tempie.
- Non deve essere tardi, dovremmo avere tempo di tornare ai dormitori senza dare sospetti… Sono tutto indolenzito. –
- Per forza Potter, hai dormito seduto sul pavimento di pietra! –
- E con la tua testa sulla mia spalla! – aggiunse il moretto.
Draco arrossì. – Se ti azzardi a raccontarlo in giro ti ammazzo. –
Harry scosse la testa divertito, era proprio incorreggibile.
Il biondo si avvicinò alla porta per verificare se la serratura fosse ancora incantata, Harry per un attimo sperò che fosse così, per trascorrere ancora un po’ di tempo con lui, ma quando Draco riuscì ad aprire la porta, capì che il tempo a loro disposizione era finito.
I due uscirono senza far rumore e percorsero in silenzio il corridoio.
- Ci si vede Malfoy. – disse il moretto quando fu il momento di dividersi.
Draco fece un cenno col capo e restò a guardare il ragazzo che si allontanava. – Ci si vede Harry. – sussurrò.

Quando Hermione arrivò nella Sala Grande per colazione, trovò Ron che si abbuffava come un maiale. Gli si sedette di fronte.
- Ciao! – lo salutò timidamente.
Il rosso per poco non si strozzò. – ciao ‘Mione! –
- Sei sceso presto… -
- Già, questa mattina ho gli allenamenti di Quidditch. –
- Bene. Se ti va, i prossimi giorni possiamo scendere insieme… - disse arrossendo.
- Ehm, certo! – rispose nervoso Ron.
Hermione sorrise, poi tentò di sistemarsi i capelli. Ron si fermò a guadarla.
- Lascia stare, sei bellissima così! -
Hermione rischiò l’infarto. – Oh… io… Grazie! – rispose arrossendo.
- Senti, quindi adesso noi stiamo insieme? – domandò Ron.
- Credo di sì… se… se sei d’accordo. –
- Ovvio! –
Hermione sorrise, - posso dirlo a Ginny? –
- Ok. Posso dirlo ad Harry? -
- Certo! –
Infine Ron si alzò, diede un veloce bacio alla sua ragazza e se ne andò.
Metà delle Grifondoro sedute al tavolo si voltarono verso Hermione sconvolte, alcune con le lacrime agli occhi, prima di correre via.

Pansy arrivò dai Serpeverde in forma smagliante.
- Come mai quella faccia? - chiese Daphne sospettosa.
- Niente, sono solo di buon umore. - rispose.
- Sabato prossimo, andrai con Potter alla festa di Lumacorno? –
- Certo. Tu? –
Proprio in quel momento arrivò Draco con una faccia da funerale.
- Tutto bene? – chiese Blaise.
- Potrebbe andare meglio, grazie Pansy. -
- Non c’è di che! – trillò.
I Serpeverde rimasero un attimo confusi poi lasciarono perdere. Era meglio non incasinarsi con quei due.
- Comunque io non ho ancora trovato nessuno con cui andare alla festa. – continuò Daphne assumendo una faccia da depressa.
- Oh bè… Non penso che per te possa essere traumatico. – disse tranquillo Nott.
- Cosa intendi dire? – chiese Daphne sospettosa, mentre Pansy corrugava la fronte.
Theodore si guardò intorno, - ma non sei lesbica, scusa? –
Daphne quasi si affogò con il succo di zucca. – Ma sei scemo o cosa?? – esclamò sconvolta.
Nott si fece piccolo piccolo, - ma io… Credevo che… -
- Io non sono lesbica! – lo interruppe Daphne con gli occhi fuori dalle orbite mentre Pansy ridacchiava.
- A dire il vero, - intervenne Blaise, - lo pensavo anch’io. –
La ragazza si voltò verso di lui sempre più shockata.
- Mi aggrego! – disse poi Draco.
A questo punto Daphne prese un bel respiro. – Io. Non sono. Lesbica. Se qui c’è qualcuno che potrebbe esserlo è lei!! – esclamò puntando il dito verso un’inquieta Pansy.
I Serpeverde non sembravano molto scossi.
- Ma infatti, - parlò Blaise, - credevo che ci fosse qualcosa tra di voi! –
Daphne sbiancò mentre Pansy si limitò a scuotere il capo.
- Quando si è messa con Potter siamo rimasti tutti di sasso perché pensavamo che anche Pansy lo fosse. – spiegò Nott diplomatico.
- Ehm. Esisto. – puntualizzò Pansy acida.
- Ehi Blaise! – esclamò Theodore, - guarda, arriva la Lovegood! –
Zabini si bloccò a guardare la Corvonero che saltellava verso il suo tavolo, mentre sia Pansy che Daphne ringraziavano che fosse arrivata giusto in tempo per cambiare argomento.
- Arriva anche la Weasley! – disse Pansy a voce alta, senza farlo apposta.
La rossa infatti, si era avvicinata a Luna e stavano parlando animatamente.
- Ecchissenefrega! – aggiunse Nott.
- Invece è carina! – esordì Draco, lasciando tutti di stucco.
Pansy tremò. – Cosa? –
- Hai capito bene. Ginny Weasley non è affatto male.
Sto pensando seriamente di invitarla alla festa. -
- Ma Draco, sapevi appena che c’era la festa. Questi grandi progetti quando hanno fatto strada nella tua mente? – chiese Nott.
- Da circa un’ora. – rispose. – Questa sera la invito! –
- No! – strillò Pansy sgomenta. Poi si fermò. Se Draco andava alla festa, questo implicava che avrebbe visto anche Potter. Respirò profondamente e disse – Buona fortuna Draco. –

Quella sera Ginny stava camminando soprappensiero per il corridoio, non era andata a cena, voleva restare un po’ da sola. Il sabato successivo ci sarebbe stata una festa, solo per coppie. Sicuramente Pansy ci sarebbe stata con Harry.
- Weasley? – una voce familiare la richiamò. Ginny si voltò e con sua sorpresa vide Malfoy.
- Che vuoi? – chiese scontrosa.
- Calmati. Non sto per ucciderti. Volevo sapere se qualcuno ti aveva invitata per la festa di sabato. –
Ginny corrugò la fronte. – No. Perché? – anche se sospettava già la risposta, con sommo terrore.
- Allora ci vieni con me. – buttò lì sicuro di se.
Ginny rimase un attimo di sasso. Non si aspettava certo la cosa più romantica del mondo, ma un invito fatto in quel modo sembrava una minaccia.
- Malfoy. Non so se la cosa ti è chiara, - rispose pacata, - tu in teoria mi detesti, e io non ti sopporto. Che ci vengo a fare al ballo con te? -
Draco fece una faccia stupida. – Hai ragione. Perché cavolo ti sto invitando, quando posso avere Daphne Greengrass che tanto non è lesbica? –
Fece per voltarsi quando Ginny realizzò il tutto. Andare alla festa con Draco significava vedere Pansy, che stava a dire che aveva la possibilità di parlarci.
- Aspetta. Ci vengo. -
Draco sorrise, - perfetto rossa! Ci mettiamo d’accordo presto. –
Ginny lo salutò con un cenno del capo, poi corse via con la testa ancor di più tra le nuvole.
Intanto, come al solito, Luna stava cenando sola al tavolo dei Corvonero. Le sue compagne sghignazzavano come oche a poca distanza.
Alla tavola dei Serpeverde erano rimasti solo, Blaise, Theodore e Daphne. Poi Zabini vedendo la Corvonero tutta sola si alzò.
- Dove vai? – chiese la Greengrass.
- Vado a invitare Luna alla festa. – rispose imbarazzato.
La ragazza sembrò indignata. Si fermò a guardare Nott, che le mandò un sorriso malizioso.
- Allora ci andiamo assieme? -
Gli occhi di Daphne si ridussero a fessure, poi se ne andò arrabbiata, lasciandolo definitivamente solo.
- Luna? -
La biondina alzò gli occhi e vide Blaise Zabini in piedi vicino a lei. Metà delle Corvonero del suo anno ammutolirono.
- Vuoi che me ne vada? Vuoi il mio cibo? – chiese preoccupata Luna.
Blaise parve sconvolto. – Nono. Sono qui per chiederti una cosa… -
- Bene! Avanti, chiedimela! – disse emozionata.
- Ci vieni alla festa con me? –
Luna inarcò un sopracciglio, - quale festa? –
- Quella di Lumacorno scema! – intervenne una morettina con tre chili di ombretto e mascara che sedeva poco più in là e che guardava morbosa la scena.
Blaise si voltò verso di lei, - scusa, per caso stavo parlando con te? –
La tipa ammutolì.
- Ah, - aggiunse il Serpeverde, - scema lo dici alla tua amica con il naso a patata! – concluse accennando alla ragazza bionda artificiale che sentitasi chiamare in causa, tirò fuori uno specchio e iniziò a guardarsi il naso mortificata.
Luna sorrise radiosa. – Grazie, nessuno mi aveva mai difesa. –
Blaise fece spallucce, - allora ci vieni? –
- Vorrei, ma non ho l’accompagnatore… -
Blaise si trattenne dal cadere per terra. – Appunto, vorrei che venissi con me! –
Luna scattò in piedi. – Sìsìsìsìsìssìsìsì!! Ci puoi scommettere! –
- Perfetto! Allora ti faccio sapere per il punto di incontro. A presto! -
- Ciao! – lo salutò lei. Si lasciò cadere sulla sedia con aria trasognate, mentre le sue compagne indignatissime le mandavano occhiatacce.

Ginny se ne stava sul suo letto a finire i compiti, quando arrivò Hermione.
- Ciao Ginny. -
La rossa fece un cenno, poi tornò a scrivere.
- Ti prego ascoltami. Mi dispiace. Non sarei dovuta scappare in quel modo… -
Ginny smise di scrivere. – Già. –
Hermione prese un bel respiro, - mi hai presa alla sprovvista, non me lo sarei mai aspettata da te. Questo non mi crea alcun problema! Sarebbe stato dieci volte peggio se mi avessi detto di avere una relazione clandestina con Piton! –
Ginny non potè trattenersi dal sorridere. – Ok, scuse accettate. Tutto come prima vero? –
- Certo! -
Poi le due si abbracciarono.
- Comunque ho un’altra notizia. – disse Hermione.
- Spara! –
- Sto con tuo fratello. –
Ginny sgranò gli occhi. – Era ora! Finalmente quell’idiota si è svegliato! –
Hermione rise.
- Raccontami tutto! – disse Ginny eccitata.

Così le due passarono il resto della serata a chiacchierare, mentre da tutt’altra parte Draco Malfoy se ne stava sul suo letto con le idee più confuse che mai, Luna Lovegood a tirare fuori tutti i vestiti che possedeva, per cercarne uno decente, e sentirsi per una volta come un’altra qualsiasi adolescente pronta ad affrontare il primo appuntamento, Dapne Greengrass che cercava di non cedere alle avances di Nott, alla Torre di Astronomia, Pansy Parkinson, accoccolata tra le braccia di Harry, a fumare una sigaretta, evitava accuratamente di non parlare di Draco e Ginny, mentre il ragazzo, emozionato le raccontava tutto quello che aveva da dirle.


Eccomi con l'8 capitolo, ho fatto in fretta questa volta, ed è venuto anche piuttosto lungo, per rifarmi di quei due mesi di assenza... spero però che non sia venuto noioso. Comunque se siete arrivati fino a qui, ecco le risposte alle recensioni:
Fy Chan(Ma grassie! =D)AlyssFleur12Spero che ti piaccia, anche se hai avuto una buona dose di spoiler e anticipazioni, goditi il finale e fammi sapere! Presto le svolte! :**)Beatrix Black(XD Nuuu! Mi dispiace! Ma questa fic sarà Pansy/Ginny e Draco/Harry!! Ma non disperare, probabilmente scriverò anche una Harry/Pansy, presto.)terry(aggiornato prestissimo! Ecco qua il nuovo cap! Fammi sapere!)Jenna(ecco il nuovo capitolo! Grazie mille! Ciau!)

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Capitolo 9
*** Accadde una notte. ***


Sabato sera ci fu una gran confusione per i vari dormitori. Hermione Granger era emozionata all’idea di andare alla festa con Ron, se ne stava in piedi davanti allo specchio a guardare se fosse tutto a posto.
- Granger, smettila di tirare giù quella gonna! Non è troppo corta! – si lagnò Lavanda Brown che se ne stava imbronciata sul suo letto.
Hermione arrossì e tolse le mani dall’indumento. – Tu non ti cambi? – chiese poi a Lavanda.
La biondina sbuffò e si voltò dall’altra parte sfogliando una rivista di moda. – Non ci vado. Tutti i ragazzi che mi hanno invitata non mi piacevano, poi ho mal di testa. –
In quel momento Romilda si avvicinò ad Hermione e sussurrò al suo orecchio – la verità è che non l’ha invitata nessuno. – Evidentemente Romilda aveva parlato a voce un po’ troppo alta, perché Lavanda scoppiò a piangere nascondendo la faccia nel cuscino.
Hermione fece finta di niente e si recò nella Sala Comune.
- Ciao ‘Mione! – la salutò Harry appena sceso dal dormitorio maschile.
- Ciao Harry, Ron che fine ha fatto? – Harry sghignazzò, - è in preda al panico, non riesce a sistemarsi i capelli. Comunque credo che tra poco arriverà. –
- ok. –
- Stai molto bene vestita così, - disse Harry, - Ron è davvero fortunato. -
Hermione sorrise imbarazzata. – Grazie. Piuttosto come va con Pansy? –
Harry si sentì a disagio, dopotutto loro non stavano insieme per davvero. – Tutto ok. Credo che ora mi stia aspettando, ci vediamo dopo! –
Infatti, appena fuori dall’ingresso della Sala Comune di Grifondoro, se ne stava Pansy appoggiata al muro.
Indossava una larga felpa nera col cappuccio, da cui sbucava una gonnellina nera e rossa, e calzava degli anfibi al ginocchio.
- Potter, come sei elegante! – esclamò sarcastica, notando che il ragazzo indossava un paio di jeans strappati, scarpe da ginnastica e una normalissima maglietta.
- Non ho trovato niente di meglio. –
- Non mi fai i complimenti? – continuò la ragazza girando su se stessa.
Harry inarcò un sopracciglio, - Sei molto carina, una vera dark lady. – osservò.
Pansy sorrise, poi si avvicinò e abbracciò forte il ragazzo.
- Sei sicura di stare bene? – chiese Harry.
- Sì. Solo che queste cose mi mettono malinconia. Dammi un bacio Potter. –
Harry era sempre più stranito, ma accontentò la ragazza. Fu un breve dolce bacio.
- Non ti preoccupare, non provo niente per te, - lo rassicurò quando si sperarono, - solo che sono tristissima questa sera. Poi questo potrebbe essere l’ultimo bacio che ci diamo. -
- Tu dici? –
- Sì… Draco non può più nascondersi ormai. Speriamo che sia la volta buona, poi non avrai più bisogno di me. –
Harry si sentì un po’ triste. – Però rimarremo amici, no? –
- Harry, Harry. – cantilenò la ragazza abbracciandolo di nuovo, - Parkinson amica di Potter? Quando mai. Ho la mia reputazione da gran bastarda da mantenere. Tu poi sarai troppo impegnato con Malfoy. Questo sarà il nostro piccolo e innocuo segreto. -
Harry sospirò, poi sorrise. – perché siamo ancora qui? C’è una festa che ci attende. –
Pansy lo prese a braccetto e lo trascinò via.
Ginny era ancora al dormitorio. Indossava un top verde scuro e una gonna di tulle dello stesso colore, ai piedi aveva delle ballerine verde smeraldo con un fiocchetto sulla punta. Si guardo allo specchio. Teneva i capelli rossi sciolti, che le ricadevano delicatamente sulle spalle. Non si era truccata, eccetto un filo di lucidalabbra trasparente. Guardò l’orologio sul comodino, era in ritardo. Respirò profondamente e uscì.
Draco l’avrebbe aspettata poco prima della Sala Grande, la festa infatti si sarebbe tenuta nei sotterranei.
Blaise Zabini si diresse a passo spedito verso l’ingresso della Sala Comune di Corvonero. Era piuttosto nervoso. Nel frattempo Luna era seduta sul suo letto tenendo un fogli in mano. Era il piano che aveva escogitato con Ginny. Non sapeva perché, ma si sentiva a disagio. Lo ripiegò velocemente e lo nascose nel cassetto.
- Ciao Luna. – disse timidamente Blaise vedendola arrivare.
La ragazza sorrise.
- Sei carina così. – disse imbarazzato lui.
Luna si guardò. Aveva un vestito azzurro chiaro, la collana di tappi e in testa un nastro celeste. – Non mi prendi in giro? –
- No, mi piaci. Davvero. -
Luna sorrise di nuovo e prese a braccetto il ragazzo. Pansy e Harry arrivarono nella stanza della festa fra i primi. La stanza era stata trasfigurata per l’occasione.
Lumacorno li salutò allegramente, ma l’atmosfera era piuttosto fredda. Il ragazzo ricordò a disagio quando partecipò a suo malgrado alla festa di Nick Quasi Senza Testa e gli altri fantasmi, quando era al secondo anno.
C’erano delle poltroncine rosse affiancate alle pareti, dei tavolini con sopra del cibo e delle macabre decorazioni al soffitto. In un angolo un vecchio giradischi riproduceva una triste melodia. Pansy corrugò la fronte.
- Proprio una bella festa. – commentò. Harry cercò di mostrarsi allegro all’insegnante. Ma quel luogo lo stava deprimendo.
- Finalmente si arrivata Weasley. – disse Malfoy vedendo arrivare la rossa.
- Ciao. – lo salutò fredda lei.
- Andiamo? –
La ragazza annuì. – Come mai mi ha voluto invitare alla festa? –
- Te l’ho detto. Perché ti trovo carina. -
- Andiamo Draco, se fosse stato veramente così mi avresti fatto almeno un complimento, e ora mi avresti presa a braccetto. – replicò Ginny.
Il biondo arrossì. – Cavolo Weasley, i cavoli tuoi mai?? E va bene, ti ho invitata solo per poter partecipare. –
- Bene. -
Draco inarcò un sopracciglio. – Non sei arrabbiata? – chiese notando l’espressione tranquilla della ragazza.
- No, dopotutto ho accettato per lo stesso motivo. Speravo di poter vedere una persona. – spiegò tranquillamente, noncurante delle domande che avrebbe potuto farle Draco.
- Si tratta di Potter? Mi dispiace per te, ma Pansy se lo tiene proprio stretto. – commentò acido.
Ginny ridacchiò. – Non è lui che cerco, ma credo sia la persona per cui tu sia qui sta sera. –
- Cosa? – esclamò sconvolto lui, ma arrossendo vistosamente.
- Scommetto quello che vuoi che è così. – proseguì lei, piazzandosi di fronte a lui per fare in modo che la guardasse in faccia.
Draco era con le spalle al muro.
Ginny, accortasi della situazione di disagio del ragazzo continuò a parlare, nel tentativo di farlo confessare.
- Da quando sta con Pansy, sei sempre nervoso… Con la testa tra le nuvole, assumi un tipico comportamento geloso. E si vede che non è per la Parkinson, prima non la guardavi nemmeno. -
Draco aveva gli occhi fuori dalle orbita. Non capiva dove voleva arrivare la ragazza.
Ginny sorrise e proseguì, - Con questo voglio dire che dato che Harry non stava con nessuno, stavi tranquillo. Non ti preoccupavi di niente. Forse perché non ti eri nemmeno accorto di quello che provavi. È così, anche se lo hai sempre deriso e pungolato, ti ci sei affezionato… e col tempo hai capito che non era solo affetto… Ma ora… -
- Ok, ora basta. – la interruppe Draco al limite della sopportazione.
Ginny ammutolì, questa volta sembrava arrabbiato per davvero.
- Non ho bisogno della tua psicanalisi, mi avete già rotto le scatole abbastanza. Sembra che tutti stiate complottando contro di me. E va bene, vuoi la verità Weasley? -
La rossa era un tantino imbarazzata, anche se aveva provato un certo brivido a provocare il Serpeverde, ora non sapeva che fare. – ehm, bè… sì. – balbettò.
- Io non ho capito un accidente di niente! Ma so solo che in tutto questo casino c’è Potter. E so che la persona che voglio ora è lui. – Poi si fermò e divenne tutto rosso. Sembrava pentito di aver detto tutto ciò.
Ginny rimase un attimo immobile, poi si accostò al ragazzo. – Andiamo Draco, ora entreremo in quel posto e vedremo di far capire a Potter che la Parkinson non è la ragazza adatta a lui. –
Draco annuì nervoso e si fece trascinare dalla ragazza. Se i suoi genitori lo avessero visto in quel momento, gli sarebbe venuto un infarto immediato.
Camminarono in silenzio per alcuni istanti, accompagnati dal brusio e dalla camminata delle altre coppie.
- tu invece? – domandò il biondo.
- cosa io? –
- per chi sei venuta?-
Ginny sorrise nervosa. – Se non lo dici a nessuno e se prometti di non fare nessun commento. –
- Non posso prometterti la seconda condizione, ma puoi fidarti. –
- Pansy. – ammise tutto d’un fiato.
Draco perse un battito, ma continuò a camminare. – Oh. –
- Tutto bene Malfoy? -
- Certo, quindi suppongo che mi aiuterai a togliere la ragazza dalle scatole. –
- Ovvio. – disse ridendo, poi finalmente arrivarono.
Ginny non sapeva perché si stesse confidando con un ragazzo che aveva sempre disprezzato, ma il suo istinto le diceva di fidarsi, così si lasciò andare.

Poco dopo, la stanza si riempì, ma l’atmosfera non era cambiata molto. Lumacorno continuava a salutare gli arrivati allegro, ma i ragazzi se ne stavano tutti fermi a sussurrare tra loro. Ci mancava solo che iniziasse a nevicare. L’insegnante sembrava non averci fatto caso.
Quando non arrivò più nessuno, si mise al centro e disse:
- Benvenuti, questa festa, ad essere sincero l’ho organizzata per un particolare motivo. Illustrarvi un trattato riguardo i nuovi studi che si stanno facendo riguardo alle nuove pozioni curative. -

Ogni sussurro cessò. Gli studenti ammutolirono fino all’ultimo. Tutti guardarono sconvolti il professore, alcune ragazze trattennero le lacrime. L’atmosfera di panico proseguì per un minuto intero. Poi Lumacorno scoppiò a ridere.

- Ahahahahah! Ci siete cascati ragazzi. Ma certo che no! Avanti, siete qui per divertirvi! -
Romilda stritolò la mano di Dean Thomas, - e doveva essere uno scherzo? Guardami, sto ridendo? – strillò isterica, mortificando il povero ragazzo, che squittì un “no” poco convinto.
Dopodiché Lumacorno estrasse la bacchetta. Per un istante fu tutto buio, e si sentirono alcuni gridolini eccitati. Poi quando tornò la luce, la stanza era stata di nuovo trasfigurata. La musica era diventata molto più ballabile, e tutto era molto più adatto per una festa.
Pansy Parkinson sembrava scandalizzata.
- Che si fa? – chiese Harry.
- Guardiamo chi c’è, poi quando adocchiamo Draco e consorte ci pensiamo. –
- Draco e consorte? L’hai fatto venire con Daphne vero? –
Pansy si bloccò, - ehm… a dire il vero… - Ma non fece in tempo a finire, che apparve Ginny che trascinava per mano un tesissimo Draco Malfoy.
Harry era sconvolto. – Ginny? Tu lo sapevi? –
La ragazza si morse il labbro. – Sì. Ma non preoccuparti. Ginny non ci farà niente. –
- E come fai ad esserne sicura? – domandò isterico.
- Ehm… semplice! È lesbica. Sta con Luna, non lo sapevi? – disse nervosa, e consapevole di star mentendo ma senza rimorso.
Harry era ancora più pallido di prima, ma niente li avrebbe preparati a quello che successe dopo. Blaise Zabini a braccetto con una radiosa Luna Lovegood.
- Lesbica. E con Luna. – ripeté Harry.
Pansy rise nervosamente. – Balliamo Potter? –
- Guardali, sono lì. – disse Ginny iniziando a ballare con Malfoy.
- Mi sento un idiota. –
- A chi lo dici. – commentò la rossa tenendo lo sguardo sulla mora Serpeverde.
- Dovrei trovare un modo per allontanare Pansy e lasciarti solo con Potter. –
- A fare cosa? –
- Dichiararti, stupido. –
Draco deglutì e non rispose.
A pochi metri, Pansy vicina all’orecchio di Potter, gli indicava le postazioni di Draco e Ginny.
- Dovrei trovare un modo per togliere la Weasley dalle scatole. –
- Già, ma l’atmosfera non sembra favorevole. – disse Harry.

Poco dopo, entrò una coppia che attirò l’attenzione di Pansy, Theodore e Daphne, fece per salutare l’amica, quando questa le alzò il dito medio facendole la linguaccia, per poi scomparire con Nott tra la folla. Pansy rise e senza farlo apposta pestò un piede a Potter.
Dalla l’altra parte della stanza, ballavano impacciati Blaise e Luna.
- Non sembri a tuo agio. – commentò Zabini timidamente.
- No, figurati, è che non sono abituata… -
- A cosa? – chiese lui ingenuamente.
- A queste cose, le feste… ballare, gli appuntamenti. È la prima volta che mi ritrovo da sola con un ragazzo. –
- Oh. Vedrò di essere un degno cavaliere! –
Luna sorrise, poi Blaise accorciò un po’ la distanza, in modo che la ragazza potesse appoggiarsi a lui. Mentre ballavano, lo sguardo della biondina andò agli altri studenti.
Incrociò lo sguardo di Ginny, che le fece l’occhiolino. Poi vide Ron ed Hermione molto imbarazzati, restò a guardarli per un po’, finchè Ron, infuriato, non si accorse che Ginny era insieme a Malfoy, ma fu trattenuto da Hermione, che sapendo già tutto voleva impedire di dover piangere un cadavere. Del suo ragazzo ovviamente.
Distolse lo sguardo sorridendo, poi i suoi occhi si posarono su Neville e Hannah.
Provò un tuffo al cuore. Si irrigidì improvvisamente.
- Tutto ok? – chiese Blaise.
- Sì, solo un brivido di freddo! – rispose per poi tornare a ballare.
Il sorriso le si era spento. Vederlo insieme le aveva fatto male. E sapeva perché, le piaceva ancora Neville. Si sentì infinitamente stupida.
Per quella scommessa, che stava “vincendo” senza fare nessuno sforzo, perché non aveva fatto nulla per avvicinare Zabini effettivamente, si sentiva male.
Le piaceva Neville. Il ragazzo più anonimo e goffo di Grifondoro e forse di tutta la scuola, che non poteva nemmeno competere con Zabini.
Cercò di concentrare tutti i suoi pensieri sul ragazzo al quale era stretta, ma sentiva una forte tensione alla gola.
Quando la canzone stava per finire, le luci si abbassarono, Luna e Blaise iniziarono a ballare guardandosi in faccia, anche se la ragazza reggeva faticosamente il suo sguardo. Le sembrava quasi una tortura doversi trovare lì.

Pansy intanto si accasciò su un divanetto sbadigliando, vicino a lei Harry.
- Che palle! – esclamò la ragazza.
- Già, a questo punto posso anche andarmene. – sentenziò il moretto.
- Ma non puoi! Non manca poi molto alla fine, sono quasi le 11.30… Dobbiamo resistere, poi sì va nella stanza delle Necessità. – spiegò Pansy tranquilla.
Harry sembrò nuovamente sconvolto. – Stanza delle necessità? –
La ragazza fece una smorfia, - Dio, come sei sfigato potter. Vuoi dire che nessuno, nemmeno la Granger e Weasel ti hanno detto niente? –
- No. -
Pansy sospirò esasperata. – Per cosa credi che tutti si siano imbellettati? Per questa noiosissima festa organizzata da Lumacorno? Certo che no. Questo è solo un pretesto per poter scappare tutti al settimo piano e fare una vera festa. –
Harry si sentiva offeso. Ma non disse nulla, e continuò ad ascoltare la ragazza.
- Guarda, - continuò lei, - Thomas e Finnigan, stanno sgraffignando le burrobirre, anche se ci sarà già una scorta di alcolici che farà vomitare l’anima a tutti. Ricordo ancora l’anno scorso… -
- Perché? Ne avete organizzate anche l’anno scorso? –
- Sì, c’era perfino Weasley col la Brown. Forse non sei stato avvertito perché eri troppo impegnato a salvare il mondo. –
Potter piagnucolò qualcosa di sconnesso.
- Non fare il bambino. Se tutto procede per il meglio, ti assicuro che sta sera sarà la volta buona. -
- Speriamo. –
- Non ti preoccupare. Durante questi festini clandestini succede di tutto. A febbraio dell’anno scorso, ho trascorso due ore intere a pomiciare con Daphne.
Ubriaca fradicia. Poi ho vomitato sul vestito nuovo di Padma Patil. –
Harry non rispose, troppo occupato a mostrarsi poco sorpreso e sconvolto.

Luna non si sentiva più i piedi, fortunatamente anche quella canzone era finita. Poi però Blaise si avvicinò timidamente, con l’intenzione di baciarla.
Luna sentì il cuore accelerare. Blaise quando le sfiorò quasi le labbra, sentì la ragazza allontanarsi.
Si ricompose imbarazzato. – Scusa io… - balbettò.
Lei sorrise nervose. – Ehm. Devo andare in bagno. –

Si voltò e corse fuori, si fermò solo quando non potè più udire nessun rumore della festa, poi si sedette a terra, ogni secondo che passava, una lacrima le scendeva calda per il viso, e un’altra ancora, e ancora. Poi nascose il viso sulle ginocchia e continuò a piangere.

Quando fu il momento di andare, Lumacorno non capiva perché tutti fossero così eccitati, ma fece finta di niente, perché non voleva venire a conoscenza dei piani di diabolici adolescenti.

Ron e Hermione si recarono fuori dai sotterranei per mano.
- Sei sicuro di voler andare al festino? – chiese la ragazza.
- Non lo so, solo se vuoi tu. –
Hermione fece spallucce. – Non lo so, sai… Non sono un tipo da questo genere di feste. –
- Va bene, allora andiamo al dormitorio. - Hermione sorrise, - tanto torneranno tutti non prima delle 3.30, quindi nel dormitorio maschile non ci sarà nessuno. –
Ron arrossì violentemente.
Hermione scoppiò a ridere. – Non pensare male! Stiamo insieme solo da quasi una settimana. Però mi fai entrare? –
Ron sembrò tranquillizzarsi – C-certo. –

Mezz’ora dopo Pansy riuscì a trascinare un nervosissimo Harry al settimo piano.
- Siamo in ritardo! – si lamentò lei, mentre compariva la porta.
Quando entrarono, il moretto non riuscì a capire un accidente di quello che stava succedendo. C’era un casino infernale, la musica era a tutto volume, le luci cambiavano in continuazione e vedeva solo gente muoversi come scimmie o bere.
- Bello. – commentò. Ma appena si voltò Pansy era già sparita. Era nel Panico.
Camminò un po’, cercando di non farsi investire da nessuno. Si guardò intorno, c’era gente che ballava, ragazzi che pomiciavano su i divani, Dean Thomas di già ubriaco che ci provava con Seamus, mentre la sua ragazza si indignava shockata.
Ma di Draco neanche l’ombra. Forse non era venuto.
Forse era tutto inutile, ed era ormai certo che non ci sarebbe più stato nulla da fare.
Tornò indietro, e vide Pansy senza più la felpa, ma con un corpetto nero e stretto che le stava molto bene, già attaccata ad una bottiglia di qualcosa di certamente alcolico.
Sì avvicinò e urlo per contrastare il rumore. – Pansy! Io vado! –
- NO! – ruggì lei, tu resti qui. Malfoy è in giro. Fra un po’ porto via la Weasley. -
- Ma Draco non lo vedo! –
Pansy additò verso la parete. Draco e Ginny stavano parlando. La ragazza aveva in mano un whisky Incendiario.

- Siamo qui solo da mezz’ora e tu stai bevendo un po’ troppo. – commentò Malfoy.
- Lo so, - rispose lei ancora lucida, - ma ne ho bisogno. –
- Per cosa? –
- Tra poco porto via la Parkinson, e vedo di concludere qualcosa. –
- Buona fortuna! –
- Grazie! -
- Ma non ne hai bisogno. Sono io che ha bisogno di fortuna qui. –
Ginny gli fece una pacca sulla spalla, e subito si stupì di quel gesto. Poi finì tutta in un sorso la bevanda. Quando finì per un attimo vide tutto sfocato, poi si stabilizzò tutto.
Si allontanò da Draco, in lontananza vide Pansy, e sentì un vuoto allo stomaco.
Poco dopo Pansy sussurrò qualcosa all’orecchio di Harry e si voltò. Appena vide Ginny la salutò con un cenno e si avvicinò.

- Weasley ci vieni a fare un giro con me? – chiese. Ginny, che stava per chiederle la stessa cosa rispose di sì e si diressero all’uscita.
- Speriamo di non farci beccare. – disse appena fuori.
- No… A quest’ora c’è solo pix tra i piedi. Poi puoi sempre dire di soffrire di sonnambulismo. –

Le due camminarono in silenzio per il castello per alcuni minuti, senza accorgersene, stavano scendendo tutti i piani.
- Allora, Ginny, mi stai rivalutando. -
- credo proprio di sì. – rispose subito, cosa che stupì la Serpeverde, che immaginava un’altra pausa imbarazzante, ma pensò che doveva trattarsi dell’alcol.
Poco dopo, come se entrambe pensassero alla stessa cosa, uscirono dal castello.
Faceva un freddo cane fuori, ma alle due sembrava non importare.
- è strano, - sentenziò Pansy, - il cielo questa sera è troppo luminoso. -
Ginny ridacchiò. – No, sei tu che vedi tutto luccicante perché sei mezza andata… -
Pansy finse di indignarsi, - Weasley, bada a come parli, che qui l’unica brilla sei tu! –
Poi si fece seria, e si fermò a guardare la ragazza. Dai suoi capelli fino alle scarpe che portava. Ginny sentì uno strano brivido, con gli occhi della Serpeverde puntanti addosso.
- Stai molto bene vestita così, - disse, poi tornò a guardarla in faccia, - non ti sei truccata. -
Ginny sorrise, - no. Sono solo io, e la mia faccia. – rispose, anche se pensò che forse quella frase non aveva molto senso.
- ed è bella così com’è. – continuò Pansy.
Ginny si mise una ciocca dietro i capelli. – Anche tu stai molto bene così. Una… una vera dark lady. –
- Risparmia il fiato rossa, me l’hanno già detto. -
Restarono un po’ in silenzio.
Poi Pansy si voltò sentendo la Grifondoro fremere per il freddo.
- Si muore di freddo! – disse la rossa con voce roca.
- Per forza, siamo quasi a dicembre! – rispose Pansy, che cominciava a sentire troppo freddo pure lei. – potrei trasfigurare quel cespuglio in un enorme coperta di lana. – G
inny corrugò la fronte. – Ma lì non c’è nessun cespuglio. –
- Oh. -

La rossa tirò su col naso, poi si mise davanti a Pansy, piegò la testa di lato chiuse gli occhi.
La Serpeverde si mise a guardarla. Seguì la scia dei capelli rossi che le ricadevano sulle spalle nude e infreddolite, guardò la bocca rosea. E rimase immobile.

Poi Ginny riaprì gli occhi e si avvicinò. Mise le mani sui fianchi della ragazza e salì lentamente.
Pansy chiuse gli occhi a sua volta, percorsa da un brivido.
La rossa infine appoggiò le mani sulle sue spalle, poi coprì la distanza che separava le loro labbra.
Aspettò che Pansy dischiudesse la bocca, era sicura che avrebbe risposto al bacio, e così fu.
La moretta appoggiò timidamente le mani sui fianchi di Ginny e continuò a baciarla.
Dopo lunghi istanti la rossa si separò. Continuò a guardare Pansy negli occhi, mentre indietreggiava lentamente. Infine, senza proferire parola si passò una mano sui capelli, si voltò e corse via, lasciando la brunetta sola, al freddo. Immobile.

Pansy non riusciva a muoversi. Le tremavano le gambe, ma non per il freddo. Si sfiorò le labbra con la mano. E rimase a guardare la Grifondoro sparire nel buio.

Nel frattempo Harry non si era ancora deciso ad avvicinarsi a Draco. Così il biondo, dall’altra parte della stanza si decise a fare la prima mossa. Superò la mandria di ubriachi che ballavano.
- Potter! -
- Malfoy! –
Seguì una pausa imbarazzante.
- Ti piacciono gli opossum? – chiese poi Harry, anche se quello che voleva dire era “vuoi da bere?”
- Cosa? – chiese confuso il biondo.
- Lascia perdere. –

Seguì un’altra pausa, nella quale Harry si chiese se Pansy fosse riuscita a trattenere Ginny ancora per molto.
- Bella la festa vero? – chiese Draco cercando di guardare altrove.
- Sì molto! – rispose Harry, prima che uno studente di Corvonero gli vomitasse a cinque centimetri dalle scarpe.
Si spostò, poi sorrise nervoso.

In quel momento tutte le luci si spensero. Fu il buio. Si sentivano solo strilli e frasi sconnesse. Ad un certo punto partì una canzone stranissima e assordante, poi un flash. Harry ci mise un po’ a capire cosa stesse succedendo. Le luci andavano ad intermittenza, quindi se fosse riuscito a rimanere in piedi senza farsi travolgere (in particolare da vomito) sarebbe stato un miracolo.
Draco era sconvolto, non capiva come la gente potesse divertirsi con delle tali oscenità. Poi un flash e vide nettamente la faccia confusa e arrossata di Harry.
Un altro flash. E Harry vide il volto delicato di Draco.
Chiuse gli occhi. Ora o mai più.
In quel momento un gruppo di ragazzi che ballavano spinsero Draco addosso a Harry.
Harry lo rimise in piedi, poi senza aspettare lo baciò.
In quel momento fu sicuro di sentire il pugno del ragazzo pronto a colpirlo, invece rispose al bacio. Fu strano. E terribilmente impacciato. Per nulla una cosa dolce.
Harry si separò sconvolto, poi venne trascinato via a suo malgrado da Seamus Finnigan ubriaco marcio, mentre dall’altra parte, Draco Malfoy si accasciava al muro. Svenuto.

- Mione? Dormi? -
Hermione si raggomitolò tra le braccia di Ron. – Quasi. –
- Mi stavo chiedendo cosa stessero combinando gli altri… -
- Non preoccuparti. – rispose lei assonnata. – Saranno in qualche bagno a vomitare l’anima.
Ron annuì e abbracciò la ragazza, prima di addormentarsi.



ODDIO!!!Finalmenente concluso il capitolo 9!!!
Fatto abbastanza in fretta no?? Forse è venuto un po' troppo lungo, ma ho cercato di fare del mio meglio... Se notate errori o qualche frase spastica, perdonatemi. Ma sono fusissima. Ho un raffreddore tremento e tra poco svengo... Non ho tempo di ringraziare come si deve quind farò in fretta:
Alyss Noi abbiamo già parlato abbastanza del capitolo, spero che questo ti piaccia...è quello che aspetti da una vita no? ;)
AGNIESE97, Jenna, Kristen, valekiller, Nikoletta, caciuccoy, adama&evo, Grazie mille a tutti! Spero che siate soddisfatti del nuovo capitolo! Un bacio! :*

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Capitolo 10
*** Imprevedibile ***


La mattina che seguì la festa fu disastrosa.
I professori erano seduti a tavola per la colazione, guardando a disagio la Sala Grande semi deserta, dove nei tavoli mangiavano silenziosamente sperduti ragazzini del primo, secondo e terzo anno.
- Mi chiedo cosa sia successo a tutti la scuola. – commentò la McGranitt servendosi del te.
Lumacorno sospirò – spero che la mia festa non li abbia troppo stancati. –
Silente ridacchiò. – Non credo per niente sia colpa della tua festa… Gli studenti hanno un modo tutto loro di trascorrere i loro sabato sera… -
La McGranitt parve indignata, mentre Lumacorno corrugava la fronte senza aver afferrato il senso allusivo di quello che aveva detto.
- Ci vorrebbero più sorveglianti in giro per il castello. – decretò Piton acido.
- Hai ragione Severus, - parlò Silente, poi lo fissò da sotto gli occhiali a mezza luna. – Ie andrebbe allora di sorvegliare il castello per il resto dell’anno scolastico? –
La McGranitt cercò di trattenere un sorriso, mentre Piton borbottava parole sconnesse scuotendo la testa, adirato.

Intanto nel dormitorio maschile di Grifondoro, alcuni si stavano già svegliando.
Quando quella notte Harry e gli altri compagni erano tornati, erano troppo sbronzi o sfiniti per accorgersi che Ron ed Hermione stavano dormendo insieme.
Il primo a notarli fu Dean, che nonostante il mal di testa li svegliò con un urlo.
- Ron! Granger! –
I due si svegliarono di soprassalto, e la ragazza quando ebbe chiara la situazione si alzò dal letto arrossendo.
- Tranquilli, abbiamo solo dormito. – disse Ron. Seamus ridacchiò. – Ah ecco. Fate i bravi ragazzi mi raccomando! –
Ron arrossì violentemente, mentre Hermione imbarazzata corse via senza salutare nessuno.
Il rosso si guardò intorno e vide Harry che fissava il vuoto senza muoversi, per un attimo credette che fosse morto.
- Harry, stai bene? – chiese.
Il moretto aspettò alcuni istanti prima di ruotare la testa verso l’amico, che trattenne il respiro. Potter aveva due occhiaie disastrose, che lo facevano assomigliare ad un panda, e gli occhi erano gonfi e rossi.
- Ciao Ron. – disse con voce roca.
- Ma che hai fatto ieri sera? – domandò stranito.
- Niente Ron, niente. – rispose in un sussurro, prima di tornare a fissare il vuoto.
Ron lasciò perdere e si recò verso il bagno, sperando vivamente che Pansy non avesse stuprato il suo migliore amico o anche peggio…

Anche nei dormitori di Serpeverde i ragazzi cominciarono ad alzarsi.
Daphne Greengrass si svegliò sbadigliando, poi si massaggiò le tempie per il mal di testa.
Cercò di afferrare la lampada sul comodino, ma sporgendosi cadde a terra. Solo allora realizzò la situazione. Non c’era nessun comodino, questo perché non era nel suo letto.
Si guardò intorno. Per poco non cacciò un urlo lacerante.
Era nuda, sul tappeto della sala Comune, avvolta in una coperta. Vicino a lei, che dormiva profondamente sul divano c’era Theodore Nott.
Daphne spalancò la bocca sconvolta, poi cercando di fare il più piano possibile raccolse i suoi indumenti e fuggì verso il dormitorio. Quando arrivò sentì Millicent cantare nel bagno, poi si accorse di un biglietto posato sul letto ancora intatto di Pansy.

“Sono in infermeria… Portami dei vestiti per favore. Ti spiego tutto quando arrivi.”

Daphne sospirò ancora scossa per quello che le era successo ma si vestì rapidamente e fece come le aveva chiesto l’amica.

Entrò in infermeria silenziosamente, e vide subito Pansy seduta sul letto avvolta in una coperta tremolante.
- Ma che ti è successo? – chiese avvicinandosi.
La ragazza prese i vestiti di mano all’amica poi rispose.
- Sono morta di freddo nel cortile della scuola. -
- Ok. – Daphne era sconcertata, - e cosa ci facevi in piena notte fuori al freddo…?-
Pansy rise nervosa, - Ehm… Weasley mi ha baciata. –
Daphne sgranò gli occhi, - Ron Weasley? –
Pansy si mise le mani tra i capelli, - no! Non la donnola… la sorella, Ginny Weasley. –
Daphne assunse un’aria basita. – Oh. È stato carino? –
La brunetta alzò gli occhi verso l’amica e la fissò truce. – Non è stato carino, è stato decisamente indescrivibile. –
- Bacia davvero così male? Allora come fa ad avere tutti quegli spasimanti? -
- Non in quel senso cretina! È stato fin troppo bello… -
Daphne corrugò la fronte. – D’accordo. Ma stai con Potter. –
Pansy si mise a gambe incorciate. – Non ancora per molto. – disse con un ghignò.
Daphne non rispose, quando Pansy assumeva quello sguardo, era meglio non sapere altro.
- Se ti interessa, - disse dopo alcuni instanti, - L’ho fatto con Nott. -
Pansy deglutì. – Ho bisogno di fumare. - Poi si voltò verso l’amica.
- Che pensi di fare ora? -
Daphne fece spallucce. – Me ne sono andata prima che si svegliasse, magari non se lo ricorda nemmeno… non sarebbe male se diventasse il mio ragazzo però. –
Pansy non fece in tempo a rispondere che entrò Potter.
Quando il ragazzo si accorse delle Serpeverdi si bloccò.
- Forse è meglio se vi lascio soli. – Disse maliziosa Daphne, poi uscì lanciando un’occhiata al Grifondoro.
- Che ci fai qui? – chiese Harry stranito.
- E tu? –
- Volevo chiedere a Madama Chips qualcosa contro queste maledette occhiaie. –
- Ok. E ieri sera? – chiese senza spiegare il perché della sua presenza.
Harry capì che sarebbero stati a lungo a parlare, allora si sedette vicino alla ragazza.
- Ci siamo baciati… è stato piuttosto strano… -
- Sapevo che sarebbe andata a finire così. – lo interruppe Pansy. – Poi? –
Harry si grattò la fronte – Sono stato trascinato via… dopo non mi ricordo. –
Pansy inarcò un sopracciglio poi iniziò a cambiarsi, non curante della presenza del ragazzo.
Potter l’aiutò imbarazzato a levarsi il corpetto.
- Non mi hai ancora detto perché sei qui? Che è successo con Ginny? -
- Niente. – mentì senza sapere perché, - Siamo andate fuori, poi lei è tornata al castello e io sono rimasta fuori come una fessa ad ammalarmi… - spiegò tossendo.
Harry rimase zitto, ma qualcosa nel comportamento nervoso della ragazza, gli suggeriva che c’era dell’altro, ma non se la sentiva di continuare quel discorso. Come Daphne, aveva la sensazione che avrebbe fatto meglio a cambiare argomento.
- Sono contenta per te, ti auguro una vita felice con Draco. – ruppe il silenzio con voce da funerale.
- Pansy, l'ho solo baciato, e probabilmente la prossima volta che lo vedrò mi guarderà con una faccia talmente schifata che rischierà la paralisi… -
- Senti.- esordì lei, - sai perché ti ho aiutato in verità? –
- Perché ti faccio pena? – tentò Harry scoraggiato.
- No. Ma escludi qualsiasi cosa che riguardi te. - Potter si sentì offeso.
- Andiamo… Non fare quella faccia, te lo dovevi aspettare da me. Ho deciso di stringere questo patto con te solo per Draco. -
Harry strabuzzò gli occhi. – In che senso? –
La ragazza prese a torturarsi le mani. – Era da tempo che avevo capito che era interessato a te, ma non lo ha mani detto a nessuno, tanto meno a se stesso… Lo vedevo guardarti prima con odio, poi con disperazione, a volte lo sentivo pronunciare il tuo nome inconsciamente. Non ce la facevo a vederlo così in lotta con se stesso… -
- E io che c’entravo? – domandò Harry, che nel sentire quelle cose gli venne una morsa allo stomaco.
- Ricordi quando ti parlai per la prima volta durante la punizione di Piton? –
Harry annuì.
- Ecco. Io tentai la sorte… naturalmente sono abbastanza intelligente da aver intuito che tu non eri indifferente in quel senso a Draco, ma decisi di rischiare. Non sapevo se eri interessato veramente… ma per fortuna lo eri. -
Ora il ragazzo pareva arrabbiato, - allora perché non mi hai detto tutto fin dal primo momento? Ci saremmo risparmiati tutto questo casino… -
Pansy fissò intensamente Harry negli occhi, - Draco è da sempre il mio migliore amico, dovevo mettere alla prova entrambi e capire se tu saresti stato disposto a tutto quello che ti facevo fare per lui. Ovviamente non abbiamo combinato molto… Perché come hai visto non ho tutte queste risorse ma… -
- Aspetta. – Harry la interruppe, - non ti sarai innamorata di me? –
- Oh no, Potter! – esclamò coprendosi il viso, - ma che hai capito! Se vuoi la verità non mi interessano nemmeno i ragazzi… -
- Oh. - fu il suono che emise Harry. Pansy prese a fissarsi le unghie, - spero comunque che tu non sia arrabbiato o offeso… -
- No, anzi… ti ringrazio… - farfugliò cacciando via qualsiasi rispostaccia, che in quel momento rischiava di emettere.
- Bene! – esclamò la ragazza interrompendolo ancora, - ora cavati dalle palle e va dal tuo angelo biondo! – ordinò puntando il dito verso la porta.
In quel preciso istante entrò Malfoy, con una faccia da zombie che lo faceva sembrare ancora più cadaverico del solito.
- Merda. – sussurrò Pansy ancora ferma nella stessa posizione.
Quando il biondo si accorse dei due spalancò gli occhi e uscì talmente di fretta che quasi ci lasciò un dito nella porta.
Harry era immobile a fissare il punto in cui Draco era entrato.
- Che aspetti! Inseguilo! – lo incitò lei ancora sconcertata.
Harry esitò qualche istante poi uscì dall’Infermeria, ma quando si trovò nel corridoio, Malfoy era già scomparso. Sospirò… Non se la sentiva di cercarlo, si sentiva inquieto, così puntò per la torre di Grifondoro.
Intanto dietro ad una colonna, il biondino cercava di calmare l’attacco improvviso di tachicardia.
Madama Chips si avvicinò a Pansy e le fece bere un dolciastro liquido azzurro.
La ragazza le restituì il bicchiere disgustata quando ebbe bevuto il liquido.
- Posso andarmene ora? – domandò cupa.
- No, - tagliò corto la donna, - non se ne parla! Hai ancora la febbre, ora riposati. Poi vedremo come si mettono le cose… Forse entro sta sera potrai andare. –
La ragazza sul punto di strangolare Madama Chips, si voltò dall’altra parte e si raggomitolò su se stessa.
Come avrebbe potuto riposare, se il viso solare di Ginny Weasley si sovrapponeva a qualsiasi cosa?

Ginny Weasley camminò come uno zombie verso il bagno, aprì la doccia e senza aspettare che scorresse calda si buttò sotto.
Trattene un gridolino per il freddo, poi rimase immobile e chiuse gli occhi.
Contro la sua volontà, rivisse ogni momento di quella notte, quando aveva baciato Pansy.
Non poteva credere di averlo fatto davvero. Aveva baciato una ragazza!
Rise da sola e si sentì libera. Era contenta di averlo fatto, era soddisfatta di aver preso l’iniziativa, era una sensazione unica.
Anche se non aveva la minima idea di quello che avrebbe fatto in seguito, non le importava niente di quello che sarebbe successo.

La biblioteca era immersa nel silenzio.
Luna Lovegood si sentiva a disagio in quell’ambiente tetro e freddo.
Ginny era immobile davanti a lei, alla fine decise di iniziare lei il discorso.
- Allora. Volevo parlarti della scommessa. -
Luna fece una faccia dolorante, ma Ginny la ignorò.
- Non so cosa dovrei dire in questo caso… Perché effettivamente non avevamo stabilito “regole” ma… ecco. Diciamo che ho vinto. O almeno sono riuscita nell’impresa prima che terminasse il mese. - parlò rapidamente.
Luna si morse un labbro, - ma ti sembra giusto? –
Ginny la guardò perplessa. – Cioè? –
- è una presa in giro Ginny! Ci stiamo divertendo alle loro spalle… -
- Ehi, calmati… guarda che a me Pansy piace sul serio, comunque non ci vedo nulla di male. –
Luna era atterrita, - ma non è giusto! Io… io… -
Ginny era preoccupata nel vedere così l’amica, - va tutto bene? Luna, che è successo con Blaise? Non eravate alla festa assieme? –
Luna sospirò, - sì, ma non ci siamo baciati. Mi sono tirata indietro… anzi, sono proprio scappata. La verità… - disse trattenendo le lacrime, - è che a me Neville mi piace ancora. –
Ginny prese a guardarsi le scarpe, non sapeva che dire. – Mi dispiace… Blaise è davvero un bel ragazzo… poi sei riuscita a… -
- No Ginny, - la interruppe, - io non ho fatto praticamente nulla, è lui che si è interessato a me… questo complica ancora di più le cose. -
Restarono alcuni istanti in silenzio, poi Luna estrasse dalla cartella, la pergamena per la scommessa. – Tienila tu, non voglio più averci a che fare. –
Fece per andarsene quando la rossa la richiamò. –
Pensaci Luna, non sprecare quest’occasione… Blaise Zabini capita solo una volta nella vita! –
La biondina sorrise tristemente poi se ne andò.

Ginny prese a camminare tra gli scaffali per allentare la tensione, finchè non vide Malfoy tutto solo, con la faccia appoggiata sul un vecchio libro, con lo sguardo vitreo. Faceva tenerezza.
- Ciao! – lo salutò.
- Che diavolo vuoi Weasley? –
No. Non era decisamente più tenero.
- Grazie per il caloroso saluto. Com’è andata con Harry? -
Draco evitò il suo sguardo. – Mi ha baciato nella confusione… - rispose timidamente.
Ginny sorrise sorpresa, - bene! Questo significa che… -
- … Probabilmente era completamente ubriaco. – terminò lui.
- Ma che dici! –
- Andiamo… è impossibile, secondo me era andato e in verità stava cercando di baciare la stangona che ballava vicino a me! –
- Come sei ottimista. – commentò, - devi parlargli. –
Lui sbuffò. – è tutto così assurdo. Ti rendi conto? Mi piace Potter… -
Ginny sorrise, - solo ti piace? –
Lui la guardò storto, - taci Weasley. –
Lei fece spallucce, - spero che vada tutto bene, così ho il via libera con Pansy! –
- Ti vedo determinata, non l’avrei mai immaginato… -
- Diciamo che ho imparato a essere più coraggiosa. Se voglio essere alla sua altezza devo darmi da fare, non posso continuare ad essere l’innocente sorellina di Ron. –
- Weasley, tu non sei innocente, non sai quante voci corrono sul tuo conto. –
- Credimi Draco, non sono vere. È vero, mi piaceva… e dico al passato perché ormai è così, divertirmi con i ragazzi, ma non la vado a dare in giro al primo che capita. –
Draco ghignò, - che bel temperamento ragazza! Piacerai sicuramente a Pansy. –
Ginny sorrise, avrebbe voluto parlargli ancora di Harry, ma in quel momento arrivò Madama Pince, che la rimproverò e la cacciò via.

Le due settimane seguenti trascorsero fin troppo lente, in quel periodo gli insegnanti caricavano l’ultimo anno di compiti, e anche se Harry non riusciva a concentrarsi, non aveva tempo per parlare con Pansy, o avvicinarsi a Draco, anche se tutte le volte che si incrociavano si lanciavano strani sguardi, che innervosivano entrambi.
Ginny aveva continuato a confidarsi con Hermione, che era l’unica insieme a Ron, a non avere problemi sentimentali.
Blaise non era riuscito ad avere ancora una conversazione seria con Luna, mentre Theodore e Daphne si erano messi insieme, anche se i Serpeverde dubitavano che la loro storia sarebbe durata molto… La ragazza era parecchio lunatica.
Il sospirato venerdì arrivò con la gioia di tutti. Sabato ci sarebbe stata l’ultima uscita a Hogsmeade prima delle vacanze di Natale.
Quella sera, Harry era ancora in biblioteca.
Dopo tutto a quello a cui aveva avuto da pensare, non si era reso conto che cominciava a sentirsi in colpa.
Lui stava mentendo. A Hermione, Ginny, a Ron e a tutta la scuola, persino a Draco.
Ma lo infastidiva il fatto di non poter parlare ai suoi migliori amici.
Si passò una mano tra capelli arruffati.
Pensandoci bene… dopotutto Pansy non gli aveva detto di tenere la cosa segreta.
Allora perché non aveva rivelato la verità a Ron ed Hermione?
Se avesse continuato a scervellarsi al posto di studiare, probabilmente avrebbe cominciato a uscire fumo dalla cicatrice.
Sentì dei passi in lontananza, si voltò a guardare e vide Pansy correre verso di lui.
- Ciao! – la salutò, la ragazza rispose con un cenno.
Nessuno dei due si era accorto che Ron Weasley si era appena arrivato in uno scaffale vicino al tavolo di Harry in cerca di un libro, e che cadendo alla tentazione si era messo ad origliare.
- Come procedono le cose sul tuo pianeta? – chiese Pansy ironica.
- Male. Sono sotto pressione. –
- A chi lo dici… Non sei riuscito a combinare niente? –
- No, e come potevo? –
Pansy annuì sconsolata. – Domani, chiedi a Draco di uscire! –
Ron strabuzzò gli occhi e tese le orecchie per riuscire a capire, se effettivamente aveva detto “Draco”.
- Scherzi? -
- No. Sarebbe carino da parte tua… magari prima parlate un po’. Altrimenti no… Invitalo e basta. –
- Ma lui non sa che non stiamo insieme per davvero! – esclamò Potter confuso.
Ron si pietrificò.
- Vabbè… tu inventati che devo studiare, o che ho un impegno… insomma che non posso venire. Il resto lo capirà… -
Harry si sentiva nervoso. – Ok. – disse.
Pansy respirò profondamente, - Potter. Sei interessato davvero a Draco? –
- Sì. – rispose deciso.
- Ti piace e basta? –
Il ragazzo arrossì e farfugliò qualcosa di sconnesso.
- Bene, allora sei innamorato. – decretò Pansy. – Non hai scuse per non darti da fare. -
Ron era sicuro che presto sarebbe collassato a terra.
Pansy si alzò, - Invitalo. Ti avverto Potter… Se non lo fai mi arrabbierò molto. –
Harry deglutì. Pansy aveva qualcosa in mente. Qualcosa che non aveva a che fare con lui, ma stava cercando di liberarsi di lui…
Non poteva darle torto, anche lei aveva diritto ad una vita privata.
Il ragazzo chiuse il libro con uno schiocco. Era decisamente troppo nervoso e inquieto per poter dedicarsi allo studio.
Si alzò e se ne andò.
Intanto tra gli scaffali, c’era Ron, immobile e confuso. Era sconvolto. Ma presto il senso di delusione si sarebbe fatto sentire. Era ferito.
Non era forse il suo migliore amico? Non doveva forse essere partecipe della vita sentimentale dell’amico?

Pansy Parkinson camminò a passo spedito verso la Torre di Grifondoro, era riuscita ad avere la parola d’ordine da Harry, e ora aveva bisogno di vedere Ginny.
Aveva riflettuto molto, e nonostante le fosse piaciuto, non riusciva a capacitarsi del fatto che quella ragazzina avesse preso l’iniziativa su di lei.
Chi si credeva di essere?
Lei era Pansy Parkinson, nessuno poteva permettersi di saltarle addosso per prima.
Entrò e proseguì verso il dormitorio femminile non curante dello sguardo interrogativo dei Grifondoro, e la voce stridula di Lavanda che le diceva “Guarda che Potter non lo trovi là!
Bussò decisa alla porta.
Aprì una ragazzina riccia e paffuta.
- Weasley. – disse fredda.
La ragazzina chiamò la compagna poi sparì.
Ginny sgranò gli occhi nel vedere Pansy.
- Che ci fai qui? - chiese leggermente nel panico.
Pansy ghignò nel notare che la rossa era stata colta di sorpresa. Ma Ginny accortasi della situazione cercò di mantenere la calma.
- Sono qui per chiederti una cosa. -
- Sentiamo. –
- Vieni con me ad Hogsmead domani? – chiese disinvolta. Ginny seguì l’istinto e ricacciò dentro di se tutte le domande e i dubbi.
- Dimmi a che ora. – rispose sicura.
Pansy rimase un attimo interdetta, - alle 3. –
- Perfetto. – disse Ginny, poi senza pensarci attirò a se la ragazza per la cravatta e le diede un rapido bacio a stampo.
Infine si separò rapida e le chiuse la porta in faccia.
Pansy boccheggiò sconvolta. Era inaccettabile. Troppo per lei.
Ma forse era per questa imprevedibilità che Ginny era iniziata a piacerle così tanto.
Scosse il capo sorridendo e uscì dalla Sala Comune di Grifondoro a testa alta.


Salve a tutti! Ecco il decimo capitolo... Purtroppo siamo quasi alla fine, non posso dirvi quanti capitoli mancheranno ancora alla fine, ma non molti. Sinceramente non credevo che la storia venisse così lunga, ma posso dirmi abbastanza contenta del risultato, anche grazie alle vostre recensioni positive!
Ho impiegato un po' più di tempo per scrivere questo capitolo e probabilmente anche i prossimi non li troverete subito, perchè la prossima settimana cambio scuola e avrò un sacco da fare! Ma tranquilli che non vi abbandono!

Grazie a: Alyss:(Come farrei senza le tue recensioni chilometriche? è vero... volevo rendere un po' l'effetto discoteca, e a quanto pare ci sono riuscita! Spero che ti piaccia anche questo capitolo, anche se non è molto concludente! XD)Fy Chan, Jenna, Nikoletta:/Grazie! ^_^ Spero che vi piaccia anche questo chap!)terry(contenta che ti piaccia... Concordo riguardo Luna! XD Ma per esigenze di copione dovrà farsi piacere Neville! Tranquilla... non è finita con Blaise! ;))AGNIESE97(in effetti le tue recensioni mi lasciavano perplessa... ora hai capito! Spero che ti piaccia comunque! ^_^)

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Capitolo 11
*** Neve e Baci ***


Harry camminò a passo spedito verso la Torre di Grifondoro.
Fuori intanto la neve scendeva lentamente. Ormai erano giorni che nevicava, era già dicembre e non sarebbe mancato molto alle vacanze di Natale.
Il ragazzo era appena tornato dall’allenamento di Quidditch, il suo unico obiettivo era quello di fiondarsi sul letto e raggomitolarsi sotto le coperte fino all’ora di pranzo.
Infatti era congelato da testa a piedi, in più aveva faticato un sacco per via dello scarso impegno della squadra, in particolare di Ginny che sembrava avere la testa da un’altra parte, e Ron, che non aveva parato nemmeno una pluffa e non gli aveva rivolto la parola per tutto il tempo.
Improvvisamente un ragazzo gli si parò davanti e lui gli andò a sbattere contro involontariamente.
- Ehi! Sta più attento! – esclamò senza rendersi conto di chi fosse il ragazzo.
- Potter. – disse freddo lui, il ragazzo era Malfoy. Quando il moretto se ne accorse arrossì e si scansò. –
Scusa, non ti avevo visto. – balbettò nervoso.
In quel momento tutte le cose che gli aveva detto Pansy il giorno precedente gli tornarono in mente. Aveva cercato di non pensarci, perché la cosa lo avrebbe fatto stare troppo in ansia e alla fine se ne era dimenticato.
- Pansy ha detto che mi stavi cercando. – disse il biondino con finta aria annoiata.
Quella stronza!” pensò Harry rimanendo in silenzio.
- Allora? - lo incalzò Draco che anche se non voleva darlo a vedere moriva di curiosità.
- Ehm. Io… Ecco… -
Draco si morse un labbro, - volevi parlare di quello che è successo alla festa? –
Harry sgranò gli occhi. Anche quella faccenda era rimasta in sospeso, e così colto alla sprovvista non sapeva che dire.
- Ecco… io mi dispiace. -
Draco parve deluso. – Tutto qui? –
- Sì… cioè no! – farfugliò Harry confuso e tremolante, poi si decise a parlare. – Senti, volevo chiederti se oggi saresti venuto a Hogsmeade con me. -
Malfoy lo guardò torvo, - prego? –
- Vorresti venire con me a fare un giro? – ripeté
Harry con il naso gocciolante.
- Ma Pansy? – domandò Draco sospettoso.
- Lei non può venire, ma io tanto ci devo andare lo stesso. – spiegò Harry guardandosi i piedi, - dovrei comprare dei regali di Natale, ma non mi va di andarci da solo… -
Il suo tono non era stato molto convincente, ma Draco decise di non insistere.
- D’accordo. Ci vediamo dopo allora… -
- Sì. – tagliò corto Harry. Poi lo superò e fuggì.

Ron era comodamente seduto sulla poltrona davanti al caminetto, a guardare le fiamme scoppiettanti con aria assente. In quel momento arrivò Hermione con aria allegra.
- Ron, andiamo ad Hogsmeade? Così ti compro il regalo! -
- No. - rispose burbero lui.
Il sorriso della ragazza si spense, - e perché no? –
- Non mi va, sono stanco per l’allenamento… - disse senza guardarla.
- Ma Ron! Me l’avevi promesso… -
Le orecchie del ragazzo divennero di una tonalità verso il bordeaux. – Scusa, ma proprio non mi va. –
La ragazza sospirò e gli si piazzò davanti, - c’è qualcosa che ti preoccupa? –
Ron abbassò lo sguardo, non voleva dire niente ad Hermione riguardo conversazione che aveva sentito tra Pansy e Harry.
- N-nulla… Solo oggi proprio non mi va. -
Hermione sospirò tristemente. – Ron, sono giorni che non stiamo assieme come si deve causa lo studio… -
- Lo so, per te prepararti ai M.A.G.O. è quasi più importante della nostra relazione… - rispose cupo Ron, senza rendersi conto della brutalità delle sue parole.
La ragazza si sentì come se avesse ricevuto uno schiaffo in pieno viso, Ron aveva esagerato. Ricacciò indietro le lacrime e si allontanò.
- D’accordo, non venire… Non trascorrere un pomeriggio con la tua ragazza! -
Ron si girò mortificato, - i- io, scusa… -
Ma in quel momento Calì scese insieme a Lavanda, - ciao Herm! Vieni al villaggio con noi? – La ragazza sembrava riluttante all’idea, ma annuì e se ne andò con loro, senza dare tempo al ragazzo di parlare.
Ron scaraventò via il cuscino mortificando un paio di ragazzine del primo anno.

Pansy Parkinson si guardò allo specchio canticchiando una canzone delle Sorelle Stravagarie.
Indossava degli anfibi fino al ginocchio, delle calze di lana, una gonna corta pieghe e un grosso maglione.
Guardò l’orologio, era ora di uscire, si augurò che Harry avesse chiesto a Draco di uscire in tempo, altrimenti l’avrebbe ammazzato.
Indossò un lungo cappotto nero che copriva quasi tutta la gonna, si mise dei guanti rosa acceso e dei paraorecchi dello stesso colore.
Ginny la stava aspettando appena fuori dal castello.
Aveva le guance arrossate per il freddo e indossava un cappotto bianco come la neve.
Pansy le si affiancò sorridendo, Ginny la salutò nervosa poi si avviarono insieme. Per strada c’erano molti altri studenti, sia a coppie che a gruppi.
Pansy scorse Daphne che camminava a distanza da Nott tenendo il broncio, mentre Ginny vide Hermione con le altre Grifondoro e si chiese se fosse accaduto qualcosa tra lei e Ron.

Potter si svegliò di scatto rovesciando il libro di trasfigurazione su cui stava studiando. Scattò a sedere sul letto e guardò l’orologio, per poco non gli venne un colpo.
Draco lo stava aspettando da circa un quarto d’ora.
Harry si diede una rapida controllata e si precipitò giù per le scale.
Quando vide il biondino gli si contorsero le budella.
Draco era immobile che tremava con una foglia.
- Scusa! – disse Harry arrivando.
- Non importa. Tu sei il grande Harry Potter, devi farti attendere. – rispose acido.
Harry era mortificato, ma pensava che Draco stesse esagerando.
I due si avviarono verso il villaggio silenziosamente.

Quando gli studenti arrivarono nel centro si divisero e si sparpagliarono per i vari locali e negozi.
Pansy trascinò Ginny alla Testa di Porco, prese due whisky Incendiari e si sedette con la ragazza in un tavolo isolato.
La rossa fece per darle dei soldi quando Pansy la fermò, - offro io. –
- Grazie. - disse imbarazzata.
Pansy fece spallucce, - dunque ragazza… vogliamo parlare? –
Ginny si sentì nervosa, - ok, di cosa? – chiese stupidamente, anche se aveva già intuito quello che la Serpeverde voleva sapere.
Pansy ghignò, - di quello che è successo alla festa… ricordi? –
Ginny cercò di sostenere lo sguardo della ragazza, Pansy aveva degli occhi scuri e luminosi che la incantavano.
- I-io… ecco mi andava. – tagliò corto la rossa.
Pansy sorrise malignamente, - non me la racconti giusta. – Ginny si morse un labbro, quella era la volta buona che avrebbe vuotato il sacco.
- Allora… Avrei voluto parlarne prima, ma voi del settimo anno siete stati molto impegnati e pure noi… allora, ecco… io … -
- Rossa vai al sodo. –
Ginny la guardò intensamente negli occhi, inclinò la testa di lato come la volta in cui l’aveva baciata. – Tu mi piaci. –
Ecco. L’aveva detto. Non sapeva da dove avesse tirato fuori tutta questa determinazione, ma ora il peso che le gravava addosso per essersi tenuta tutto dentro era svanito.
Pansy rimase impassibile, finì in un solo sorso il whisky, poi afferrò Ginny per un braccio e la trascinò fuori.
La Grifondoro aveva il cuore che batteva a mille.
Pansy mollò il braccio e la prese per mano, Ginny sentì un brivido lungo la schiena e anche lei strinse la mano con quella della ragazza.
Pansy continuava a camminare, nessuna delle due parlò e Ginny fu sicura che presto sarebbe svenuta.
Dove voleva portarla? In un posto isolata per fare qualcosa di romantico? O peggio, da qualche parte dove avrebbe potuto pestarla a sangue e nascondere il cadavere?

Luna Lovegood stava scrutando attentamente uno scaffale pieno di cianfrusaglie magiche e stravaganti.
Prese una spilla raffigurante un fiocco di neve, che quando si muoveva lasciava una scia di brillantini colorati.
Una mano picchiettò sulla sua spalle, la ragazza si voltò di scatto e vide Blaise Zabini dietro di lei.
- Ciao. – disse lui timidamente.
- Ciao. – rispose Luna con un sorriso imbarazzato.
- Sei qui con qualcuno? – chiese Blaise.
- No, da sola… - disse tristemente.
Blaise abbozzò un sorriso, - posso tenerti compagnia io? –
Il volto di Luna si illuminò – Grazie, ma non farlo se ti senti costretto. –
- No, voglio stare con te. -
Luna sorrise, poi tornò a guardare la spilla che le piaceva.
Blaise se ne accorse, - ti piace quella spilla? Molto carina. –
- Sì, ma costa troppo, ho già comprato un po’ di regali di Natale. – spiegò mostrando un paio di sportine.
Blaise prese il fermaglio e glielo mise in testa, - ti dona molto. –
- Grazie. -
Poi il ragazzo prese il portafoglio, - prendo quella spilla! – disse alla commessa.
Luna era rimasta di sasso, - Blaise non devi… io… -
Il ragazzo le fece l’occhiolino in risposta, poi uscirono dal negozio.
- Non dovevi. - disse guardandosi le scarpe.
- Figurati… -
Luna si sentì improvvisamente in colpa, ma non riusciva a spiccare parola.
Ad un tratto passarono davanti ai Tre Manici di Scopa.
- Vuoi entrare? – chiese Blaise.
La ragazza annuì. Anche lì Blaise le offrì un the caldo.
Rimasero un po’ in silenzio, la Corvonero si guardò in giro. Nel locale c’erano moti studenti.
- Come va a scuola? – chiese Luna sentendosi idiota per la domanda.
- C’è molto da studiare, ma me la cavo… - rispose.
Luna sorrise imbarazzata. In quel momento sentì la porta aprirsi e vide Neville infreddolito seguito da Hannah, lo stomaco le si contorse e si concentrò sul suo the facendo finta di niente.
- Luna, mi dispiace per quello che è successo alla festa… -
La biondina alzò il capo con aria colpevole, - no! Che dici… Non è colpa tua, anzi è mia. Sono scappata senza dire una parola… -
- Non importa, solo vorrei sapere… ecco, saresti interessata a me? -
Le pallide guance di Luna si tinsero di rosso, - cosa? –
Blaise si sentì in imbarazzo, - vorrei solo sapere se ti piaccio, e se per caso tu non fossi venuta alla festa con me solo perché… ecco, perché sono un Serpeverde o robe così… -
Luna si morse il labbro ripensando alla scommessa e a Neville. – I-io…-
Blaise abbassò lo sguardo, - tu mi piaci davvero, - disse per poi guardare negli occhi la ragazza, che arrossì immediatamente, - tu non sei come le altre… -
Luna sorrise, - lo so, sono strana. Lunatica Lovegood… -
Blaise fece un sorriso ancora più grande, - è per questo che mi piaci così tanto. Perché sei tu. –
La biondina rimase in silenzio, non trovava parole per rispondere al ragazzo, ma forse non servivano parole.
Senza rendersene conto le loro facce erano sempre più vicine, Luna socchiuse gli occhi senza nemmeno sapere cosa stesse facendo, il cuore le batteva forte, poi le sue labbra sfiorarono quelle di Blaise.
Da quel dolce bacio ne seguirono altri, non seppe per quanto tempo rimasero lì, poteva sentire molti degli sguardi degli studenti di Hogwarts puntati addosso.
Sapeva che probabilmente Neville la stava fissando.
Ma non pensò a lui, anzi in quel momento il suo ricordo sparì improvvisamente. Non le importava se lui la stava guardando, non le importava per quello che sarebbe successo dopo.
Si separarono lentamente, lei aveva il volto in fiamme.
- Wow… - sussurrò.
Blaise sorrise ancora timidamente, poi Luna tornò a concentrarsi sul suo the ormai raffreddato, troppo scombussolata per parlare.

Harry e Draco continuarono a passeggiare in silenzio lungo le stradine tortuose ai confini di Hogsmeade, senza accorgersene arrivarono nei pressi della Stamberga Strillante.
- Che conversazione animata… - osservò il biondo annoiato.
- Già… -
- Non hai niente da dirmi Potter? – chiese Malfoy speranzoso.
Harry fece spallucce, poi si guardò intorno.
- Ti ricordi quello che successe al terzo anno qui? -
- Cosa? – domandò senza nemmeno sforzarsi di ricordare.
Harry sorrise, - ero venuto qui con Mantello dell’Invisibilità…e mi ero divertito a prendermi gioco di te, Tiger e Goyle. –
In quel momento la scena tornò in mente a Draco, che ghignò, - ricordo un po’… che idiota! Mi hai fatto prendere un colpo. Ero proprio un imbecille! –
Anche Harry ghignò, poi seguì un’altra pausa di silenzio.
Ad un tratto Draco raccolse una palla di neve e la scagliò contro un ignaro Potter.
- Ehi! – esclamò, - non è divertente! – poi anche il moretto ne lanciò una a Draco.
Ben presto iniziò un vero e proprio scontro tra i due, si lanciavano palle di neve a raffica.
Ridevano e si prendevano in giro giocosamente, visti in quel momento non si sarebbe mai detto che avessero passato quasi sette anni da acerrimi nemici.
Arrivati alla resa dei conti, con i volti arrossati, erano quasi del tutto bagnati, e presto sarebbero morti di freddo.
Draco si scagliò su Harry e lo buttò a terra, rotolarono cercando di scorticarsi la faccia e di infilarsi la neve ghiacciata a vicenda nel collo.
Poco dopo Harry si ritrovò sopra al biondino, immobilizzato sotto le sue forti braccia da cercatore. Si guardarono negli occhi.
- Ho vinto. – disse Harry.
Draco ghignò, - cazzo. –
Ma non ebbe tempo di aggiungere altro, perché Potter aveva coperto la distanza che li separava e lo stava baciando.
Per poco non ebbe un arresto cardiaco.
Harry Potter lo stava baciando.
La testa gli si svuotò completamente, liberò le braccia e le cinse attorno al collo del ragazzo continuando a baciarsi.
Sarebbero potuti anche morire congelati, ma niente gli avrebbe impedito di separarsi.

- Dove mi stai portando? – chiese Ginny timidamente.
Pansy non rispose, ma rallentò il passo. Erano finite in un sentiero coperto di neve, avevano camminato a lungo, probabilmente stavano uscendo da Hogsmeade, ma la rossa non se ne curò minimamente, infrangere le regole era l’ultimo dei suoi problemi.
Continuava a tenere la ragazza per mano con il cuore in gola.
Alla fine Pansy si fermò, Ginny non seppe dirsi esattamente dove, dato che intorno a loro c’era solo… il nulla.
La strada innevata proseguiva all’infinito, e intorno a loro solo delle grandi distese bianche e alti abeti.
- Tranquilla, non ci siamo perse. – disse Pansy a bassa voce, come se avesse letto nella mente della ragazza, poi le lasciò la mano e le si parò davanti.
- Spero che non ti crei nessun problema. – disse.
Pansy ghignò, poi fece per accendersi una sigaretta, ma si fermò prima di metterla in bocca. Si fermò a guardare le labbra rosee di Ginny.
- Non credo che ti piacerebbe baciare una persona con l’alito che sa di fumo… -
Ginny sgranò gli occhi, poi la Serpeverde gettò via la sigaretta e la pestò.
La rossa era confusa.
- Vuoi sapere cosa mi passa per la testa? – chiese poi.
Ginny annuì. - Mi spiace… Ma prima vorrei sapere, quali sono le tue di intenzioni. -
Ginny si fece coraggio. – te l’ho detto. Tu mi piaci, ma non come potenziale amica… io ho una cotta per te. –
Pansy aggrottò la fronte, - non sapevo ti piacessero le ragazze. –
Ginny si passò una mano tra i capelli, - i-io… -
- Ok, ok, - la interruppe, - non mettiamoci a fare gli strizzacervelli. -
Ginny sospirò, - mi dispiace, ma non posso farci niente. Non mi interessa se stai con Harry… Ma… -
Pansy a dire il vero, non stava dando molta importanza alle parole della ragazza, più che altro si stava maledicendo per non aver già “mollato” Potter.
Non aveva mai preso seriamente in considerazione l’ipotesi, che sarebbe potuto succedere qualcosa tra lei e la Grifondoro.
Non si erano mai parlate prima della sua finta relazione con lo Sfregiato.
Apparentemente non avevano niente in comune.
Eppure…
Guardando i suoi occhi brillare, la sua bocca, il suo viso delicato, i capelli rossi, si disse che molto probabilmente era quella la persona di cui aveva bisogno.
Ginny stava continuando a farfugliare riguardo la confusione che aveva in testa, Potter e altre cose che non raggiungevano le sue orecchie.
Si avvicinò lentamente e tappò la bocca della Grifondoro con un bacio, che la colse di sorpresa.
- Chiudi il becco. – sussurrò contro le sue labbra.
Ginny tacque, poi poggiò una mano sulla spalla della ragazza e rispose al bacio.
In quel momento riprese a nevicare, ma alle due non importava.
Quello che stava succedento era troppo importante per loro.
Forse Ginny Weasley stava per cambiare totalmente la sua vita.
Forse Pansy Parkinson aveva trovato una ragazza.
Forse entrambe stavano tracciando un sentiero, da percorrere insieme.


Eccomi qua signori e signore! Con l'11 capitolo! In poche parole perchè non ho molto tempo, l'ho scritto in due volte... Le cose mi sono venute di getto, senza particolari idee o ispirazioni. Spero vi possa piacere come gli altri capitoli, forse non è molto originale come "capitolo svolta" ma ho ritenuto che gli avvenimenti andassero bene così...
Ma non è ancora finita la storia! C'è ancora qualche altro capitolo, vi prometto che nel prossimo dedicherò maggior spazio al nostro povero Potty, che ha dovuto aspettare 10 capitoli per poter soddisfare i suoi bisogni primortdiali.
Ok ora smetto di vaneggiare. Grazie a:

Mary Cry, Michi_Chan, Jenna, Hermione Jane Granger, Kristen(grazie! Spero che vi piaccia anche questo capitolo! *_*) Alyss(In questo capitolo Ginny si calma un po'... ma finalmente il capitolo tanto atteso! Riguardo Dapne e Piton mi hai illuminata, è così palese che UN PO' si amino... sìsì, la faccio mollare con Nott, che è più strafico Sevvy.)terry( XD Grazie! Spero che ti piaccia anche questo capitolo... un po' di problemi per il povero Ron, ma la svolta Blaise/Luna c'è! Ciau!)

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Capitolo 12
*** è finita! ***


Ormai fuori cominciava ad essere buio, la neve aveva ripreso a cadere su tutta Hogwarts.
Harry si tolse la maglietta bagnata e rimase a torso nudo.
Tremò dal freddo, e si guardò intorno. I dormitori di Serpeverde erano davvero lussuosi, non assomigliavano affatto a quelli dai colori caldi e allegri di Grifondoro, che lo mettevano molto più a suo agio. Ma non era solo l’ambiente freddo di quel dormitorio, ma la cosa che creava più tensione era essere seduto mezzo nudo sul letto impeccabile di Draco Malfoy.
In quel momento il biondo uscì dal bagno, si era cambiato, indossava un maglione nero e attillato a collo alto e dei Jeans, quando si accorse di Harry sobbalzò e arrossì violentemente, Harry si girò verso il ragazzo e divenne paonazzo.
- Che ci fai nudo! Vestiti! – gridò Draco nervoso, anche se avrebbe continuato volentieri a esaminare il moretto.
- Ma non ho niente da mettermi! – piagnucolò Harry che tremava dal freddo.
Draco aprì violentemente il suo baule e gli scaraventò addosso una felpa blu.
- Che finezza! – commentò Harry indossandola.
Gli occhi di Draco si ridussero a due fessure, - forse invitarti a non morire congelato nel mio dormitorio non basta? Avrei dovuto prepararti la merenda? Darti tutto il mio guardaroba? Farti i compiti? –
Harry era mortificato, - che ti prende? –
Malfoy arrossì e si voltò dall’altra parte, - niente. –
Il moretto s’incupì, - ci deve essere qualcosa, prima non eri così nervoso… -
Draco si voltò ancora, - io. Non sono. Nervoso. – scandì. Poi si mise a gattoni sul letto, afferrò il cuscino e lo sbattè con forza sulla faccia di Harry.
- Deficiente! – esclamò cadendo disteso sul letto.
Draco gli balzò sopra a cavalcioni prima che potesse rialzarsi, poi cercò di soffocarlo.
Harry si divincolò con tutte le sue forze, Draco cadde su di lui e iniziarono a picchiarsi con unghiate e morsi.
Senza accorgersene Harry rotolò giù dal letto, rimase steso a massaggiarsi le tempie, poi vide sbucare dall’alto la testa di Draco, che ghignava.
Harry rimase immobile a fissarlo, senza capire cosa fosse successo, poi il biondo scivolò giù e posò le sue labbra su quelle del moretto.
Potter si lasciò andare e permise alla lingua di Draco di esplorare la sua bocca.
Pochi attimi dopo il biondo si staccò bruscamente, appallottolò la roba bagnata di Harry e gliela ficcò in mano.
Harry si alzò stranito, poi Malfoy lo fece uscire dal dormitorio e lo condusse fuori dalla Sala Comune di Serpeverde.
Harry sentì i piedi congelarsi sotto il pavimento di pietra, dopotutto era scalzo, ma non riusciva muoversi di un solo passo.
Infine la porta si riaprì e il biondo lanciò per aria le scarpe di Harry urlando, - non sono la tua puttana Potter! –
Il moretto deglutì, non si accorse del gruppetto di ragazzini del primo e secondo anno che aveva osservato la scena con stupore e interesse, così raccolse le scarpe e se ne andò con la strana sensazione di non avere più il cervello.

Quando raggiunse la sala comune di Grifondoro, trovò Ron seduto ad aspettarlo, era rosso in viso e aveva un espressione per nulla amichevole.
- Dobbiamo parlare. – disse cupo.
Harry sentì una morsa allo stomaco, e vene preso da una sensazione orribile.
Il moretto si sedette nella poltrona vicino, - o- ok. –
Ron prese a tirare i fili del maglione nervosamente, - mi spieghi che succede? – chiese freddo.
- Cosa? – domandò Harry stupito.
Ron trasse un profondo respiro e lo guardò in faccia, - non prendermi in giro! – sbottò, ad alta voce, fortunatamente non c’era nessuno nella stanza che potesse ascoltare.
- Io non ti sto prendendo in giro! – ribattè con voce tremante dal fatto che stava mentendo, ma le parole gli uscivano di bocca per conto loro.
Il rosso si passò una mano fra i capelli, - pensavo di essere il tuo migliore amico, ma forse mi sbagliavo… Perché non me ne hai parlato? –
Harry si sentì svenire, il suo cervello non connetteva più, non sapeva che dire o che fare. – Di… di cosa? – balbettò.
Ron perse la pazienza e si alzò in piedi, - vedi? Non riesci nemmeno ora a essere sincero! Mi fai una rabbia! Ti ho sentito l’altro giorno in biblioteca con la Parkinson!! –
Al moretto gli si gelò il sangue nelle vene. Colpito e affondato.
- Ma se preferisci fare il doppiogiochista con tutti, fai pure! – continuò il rosso adirato, - a questo punto non me ne frega un cazzo se ti scopi Malfoy!! - urlò.
In quel preciso istante Hermione era entrata, aveva lasciato cadere tutti i pacchetti per lo stupore e se ne stava a fissare Harry a bocca aperta.

- Cosa? – chiese Hermione dopo un minuto di silenzio imbarazzante.
- Io… io vi avrei spiegato… - cercò di giustificarsi Harry.
- Come no! – sbottò Ron.
- E va bene! – esclamò Harry, - a me piace Malfoy e Pansy mi ha solo dato una mano! –
Hermione era sbiancata, non aveva ancora realizzato la situazione, e tutto ciò la stava confondendo.
- I Serpeverde hanno dei modi davvero belli di aiutare la gente. – commentò Ron, - non posso crederci… -
- Mi dispiace. –
Ron aveva un espressione tra il disgustato e il deluso, - Malfoy… Ma ti rendi conto? –
Harry si sentì come se avesse ricevuto uno schiaffo, - se a me piace Draco non sono affari tuoi. –
Ron abbassò lo sguardo, - avresti comunque potuto confidarti con noi… -
Harry non sapeva più che rispondere, ma fu preso da una gran rabbia.
- Confidarmi con voi? Per sentirmi dire che mi sono bevuto il cervello? Me ne vado a letto… - concluse voltandogli le spalle.
Ron deglutì, mentre Hermione, ancora pallida si avvicinò al ragazzo posandogli una mano sulla spalla.

Il giorno seguente Harry evitò accuratamente Ron ed Hermione, che erano stati tutto il tempo vicini a confabulare. Per lo più Draco fece finta di non conoscerlo, e Pansy fuggiva tutte le volte che lo incrociava, mentre Ginny non faceva altro che lanciargli occhiate truci.
Non riuscì a seguire le lezioni e aveva due occhiaie terribili causate dalla notte insonne.
Si sentì un grandissimo sfigato e quando arrivò l’ora di cena fu sollevato che quell’orribile giornata fosse finita.
Ma si sbagliava.
Si sedette a tavola vicino a Neville, che parlò per tutto il tempo di Hannah, mentre di fronte a lui aveva una perfetta visuale di Luna seduta sulle ginocchia di Blaise al tavolo con i Serpeverde. Per un secondo ebbe la visione di lui sulle ginocchia di Draco e per poco non si strozzò con le patate.
Anche la cena si stava preannunciando a dir poco deprimente.
Quando ebbe finto di mangiare si diresse isolato dagli altri verso la Torre di Grifondoro, intorno a lui c’era tutto il brusio degli studenti più piccoli, poteva sentire Ron ed Hermione che cercavano di raggruppare i Grifondoro, ma quelle voci sembravano raggiungerlo da lontano.
Nella sua testa regnava solo il caos.
Successe tutto in una frazione di secondo. Si sentì strattonare forte per la camicia e venne scaraventato in un corridoio buio. Estrasse la bacchetta per la paura, ma si ritrovò davanti Pansy.
- Ma che diavolo… ? -
Il volto della ragazza era nascosto nell’ombra.
- Domani a mezzanotte alla Gufiera, Potter. – poi se ne andò elegantemente.
Il moretto si riassestò e andò di corsa in dormitorio, mentre saliva le scale vide Hermione che accarezzava i capelli di Ron, il quale fissava il fuco con aria abbattuta.
Si richiuse la porta alle spalle e si buttò sul letto.
Sapeva cosa voleva Pansy, sapeva che non sarebbe durato per sempre, ed era conscio che era finita. Ora o mai più.
Da lì a poco avrebbe scoperto se il folle piano della Serpeverde fosse servito a qualcosa.

Quella notte Pansy si alzò da letto con il batticuore, andò in bagno e bevve un bicchier d’acqua. Non riusciva a dormire. Si mise addosso una coperta di lana e uscì.
Arrivò silenziosamente verso il suo nascondiglio preferito, la Torre di Astronomia. Fortunatamente non c’era nessuna classe a fare lezione, ebbe una piccola sorpresa.
Trovò avvolta in una coperta Ginny Weasley, con gli occhi un po’ troppo lucidi per non aver pianto.
La moretta le si piazzò di fronte con un balzo, facendola sussultare, e le puntò un dito sulla fronte.
- Svegliati rossa! Ti chiedo solo di non considerarmi una cretina come tutte le altre! – sussurrò, - ricordi Gin? -
La rossa sorrise tristemente, - non mi stai prendendo in giro, vero? –
Pansy si incupì e le si sedette di fronte per guardarla negli occhi, - no. – poi si accese una sigaretta, - conosco le voci che corrono su di me, ma ti assicuro che non voglio giocare. –
Ginny non rispose e si fermò ad osservare il fumo che si disperdeva nell’aria.
- So anche le voci che si dicono in giro su di te. – continuò Pansy facendo rabbrividire l’altra ragazza, - e vuoi sapere cosa ne penso? -
Ginny annuì.
- Che non me ne frega un cazzo se sono vere o false, mi importa solo di stare con te. -
- Ma tu stai insieme ad Harry. – disse Ginny con un tono quasi di scusa.
Pansy rise nervosamente, - posso sempre mollarlo. –
- lo farai? -
Pansy spense la sigaretta, - sì. Fidati di me. –
Ginny annuì, - e tu ti fidi di me? –
La Serpeverde sorrise, - certo che no! Ginny Weasley, come potrei fidarmi di una poco di buono come te? – La rossa rise.
- Certo che sì, sciocca! – continuò Pansy, poi le si avvicinò e la baciò dolcemente.
Pensandoci, aiutare Potter non era stata una cattiva idea.

Harry si vestì lentamente, stette ben attento a non svegliare Ron e uscì dal dormitorio.
Nemmeno quel giorno era riuscito a parlare con i suoi amici.
Si evitavano a vicenda, ormai era chiaro che Hermione si era fatta spiegare tutto da Ron, che non avendo capito quasi nulla, si era rigirato la faccenda in modo assurdo.
Si nascose sotto il mantello dell’invisibilità e sgattaiolò fino alla Gufiera.

- Sei in ritardo. – disse la voce fredda di Pansy, nascosta nell’obra.
- Scusami. –
La ragazza si fece avanti, era illuminata solo dalla luna, che la rendeva ancora più pallida del normale e aveva un’espressione malinconica.
- Quasi due mesi fa… Sai cosa successe qui? – domandò.
- Ho venduto la mia anima al diavolo. – rispose Harry.
La ragazza sorrise, - ma è servito a qualcosa no? –
Harry arrossì.
- Immagino che ad Hogsmead sia andato tutto alla perfezione. -
- Draco ti ha detto qualcosa? – chiese stupidamente.
- No! Ma ci conosciamo da troppo tempo, non mi sfugge nulla. –
- Grazie di tutto comunque. –
Pansy ghignò, - aspetta a ringraziarmi. Sono pur sempre una serpe. –
- Quindi che si fa? - chiese inquieto.
Il sorrisetto malefico della ragazza si allargò. – Voglio porre fine alla nostra “storia” con stile. –
Harry non prevedeva nulla di buono, ma non poteva opporsi, quella ragazza lo aveva sotto il suo controllo.
- Domani mattina, - esordì Pansy, - tieniti pronto. -
- D-d’accordo. -
La ragazza si avvicinò al ragazzo pericolosamente, quasi che lo baciò, ma si fermò a un centimetro dalle sue labbra, - anche Lenticchia dovrà prepararsi. –
- Che intendi dire? -
- Fai lavorare il cervello Potter, cosa ti ho detto quella volta in Infermeria? – “ Se vuoi la verità non mi interessano nemmeno i ragazzi. “
Quella frase risuonò nella testa del moretto svariate volte, poi pensò a una chioma di capelli lunghi e rossi.
- Oh… -
Pansy sorrise maligna, - proprio così Harry. -
Subito dopo si allontanò e sparì nel buio, lasciando il moretto sempre più perplesso.
Harry scese a colazione con la sensazione di avere le budella tutte aggrovigliate, Ron ed Hermione erano già scesi.
Man mano che si avvicinava alla Sala Grande, il cuore accelerava sempre di più.
Fece il suo ingresso più pallido che mai, nessuno sembrava essersi accorto del suo arrivo, c’era una gran confusione per i tavoli, ma il ragazzo era come avvolto nel silenzio.
Come temeva.
Una figura alta e snella, si avvicinava dall’altra parte. Pansy parkinson.
Era la fine.
La ragazza avanzò nello stesso modo in cui quella scena si era svolta per la prima volta, solo era cambiato qualcosa… aveva la camicia abbottonata male, la cravatta ciondolante, i capelli scompigliati, e gli occhi grondanti di matita nera, che colava fino a metà delle guance.
A poco a poco tutti gli studenti cominciarono a zittirsi per non perdersi la scena.
Draco Malfoy aveva gli occhi come due palline da tennis, mentre Ginny tremava come una foglia.
- Ci risiamo. – commentò Silente dal suo posto, mentre anche gli altri insegnanti guardavano curiosi, specialmente Piton, che aveva un’espressione morbosa.

Pansy si fermò a un paio di metri dal ragazzo e iniziò a… piangere.
Harry era paralizzato.
- C-come hai potuto!! – strillò la ragazza.
Ron ed Hermione si guardarono nervosamente.
- Ehm… - balbettò Potter.
- Perché non me lo hai detto subito!! – continuò lei, con tutti gli occhi puntanti addosso. Poi si asciugò le lacrime. – Mi hai solo illusa! –
- Calmati! – disse Harry atterrito, sapeva che stava fingendo, ma questa farsa lo stava spaventando troppo.
- Col cavolo! – sbottò, - adesso tutti sapranno! –
Harry desiderò che un grosso elefante lo schiacciasse.
- Dopotutto, - iniziò Pansy con amarezza, - non baciavi male. - a questo punto si alzò un lieve mormorio dai tavoli, - ma eri decisamente pessimo come amante. -
I Serpeverde si trattennero dallo scoppiare a ridere.
- Ma mai avrei pensato questo! – strillò ancora la ragazza che stava per tornare a piangere.
- Ehm... cosa? – chiese debolmente Harry, che era diventato rosso come un pomodoro.
- Harry Potter è gay!!! – urlò Pansy alzando le braccia al cielo.
Piton cadde dalla sedia. Ron pure.
Si levò un silenzio tombale, rotto solo dai singhiozzi di alcune ragazzine del terzo anno, che come regalo di Natale avevano chiesto di fidanzarsi a turno con Potter.
Harry dal canto suo aveva smesso di respirare, sembrava essersi atrofizzato.
E con grande stupore, si disse che Pansy infondo aveva ragione, ma il fatto che lo aveva fatto notare con delicatezza a tutta la scuola lo aveva leggermente scosso.
Poteva vedere le imponenti pareti della Sala Grande vorticare, e i visi degli studenti sempre più sfocati, ma non poteva svenire, non ora.
Pansy intanto continuava a recitare da vera professionista, teneva una mano sugli occhi e singhiozzava piano, poi si asciugò le lacrime e tornò a parlare, con un’espressione più decisa.
- Ma non è finita qui! – esclamò con voce acuta, - sei davvero un bastardo lo sai? -
Harry si riscosse improvvisamente, poi vide la ragazza avvicinarsi minacciosa, se la ritrovò di fronte che picchiava con i pugni sul suo petto.
- Non lo accetto! Non lo accetto! –gridava.
Poi lo spinse via e indicò Draco Malfoy, che stava imburrando indifferente un pezzo di pane.
Alzò lo sguardo solo quando tutta la scuola si era voltata verso di lui, deglutì e si preparò al peggio.
- Per lui! – gridò Pansy, - le ho lette tutte sai? -
- Ah sì? –rispose piano Harry, anche se non sapeva assolutamente a cosa si riferisse.
- Tutte quelle lettere mai consegnate! Il tuo diario! “Draco ti amo”, “quando sono solo penso sempre a te”, “Harry&Draco4ever” pieno di cuoricini! Sei disgustoso! – poi Pansy trasse un profondo respiro.
- Perché mi hai umiliata così? Gay e innamorato del mio migliore amico! Ti detesto! –
Infine con un gesto plateale si scosto alcune ciocche dal viso, gli voltò le spalle e corse via.
Questo era davvero troppo per Harry.
Ora non riusciva più a distinguere nessuna delle facce che lo guardavano, vide una macchia rossa che doveva essere Ron in preda a una crisi asmatica, si girò anche verso il tavolo dei Serpeverde, e riuscì a distinguere il corpo di Draco accasciato su Zabini, che cercava di rianimarlo, poi il buio.
Silenzio.
Il corpo privo di sensi di Harry Potter, se ne stava in mezzo alla sala grande.
- Alla faccia! -
Tutti si girarono verso il tavolo dei professori,
Silente stava sghignazzando allegro, mentre Piton cercava di sopravvivere con un inalatore.


****

SALVE A TUTTI! ECCOMI CON IL DODICESIMO CAPITOLO! CI HO MESSO UN PO' A SCRIVERLO PERCHè SONO STATA PARECCHIO INCASINATA, MA FINALMENTE CI SONO RIUSCITA.
NON SO SE ESSERE SODDISFATTA DEL CAPITOLO, FORSE NON è MOLTO SCORREVOLE...
PER VOSTRA SFORTUNA NE MANCANO ANCORA UN PAIO, QUINDI NON QUESTA STORIA VI PERSEGUITERà FINO AL 14ESIMO CAPITOLO!
ORA PASSIAMO ALLE RISPOSTE RECENSIONI:
Mary Cry(non importa! ^_^)Kristen, Michi_Chan, Hermione Jane Granger(grazie! Fatemi sapere cosa ne pensate del nuovo capitolo!)Alyss(Tesoraaaa!Grazie per le tue megarecensioni! Le adoro e mi danno un sacco di carinca! Per ora non ho idee riguardo altre longff, -.- povera me! XD fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! ç__ç non è gran chè!)terry(grazie! Fammi sapere sul nuovo!)ClyClu(Grazie! Davvero ti hanno consigliato la ff? ç_ç me onorata! Grazie ancora! Comunque non è l'ultimo capitolo ;))SoReLLiNaMaLfoY(Grazie! XD Tranquilla, non l'abbandono! La finirò tutta, cascasse il mondo!Ciao!)

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