La parata del Narciso spinato

di Marselyn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Plick ***
Capitolo 2: *** II. Nascondino ***
Capitolo 3: *** III. Bollente ***
Capitolo 4: *** IV. Pura ***
Capitolo 5: *** V. Luce ***
Capitolo 6: *** VI. Amare ***
Capitolo 7: *** VII. Forse, ***



Capitolo 1
*** I. Plick ***


Autore: Marselyn
Titolo: La parata del narciso spinato
Pacchetto e abbinamenti ricevuti: "Vedo ed approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori." Ovidio, Narcissa Black, male.
Altri personaggi: Bellatrix Black, Andromeda Black e Lucius Malfoy

Note. Non ho molto da dire, ma forse posso chiarire molto brevemente il contesto di ciascuna drabble, onde evitare confusioni:

I. Prima sera, arrivo al dormitorio.
II. Incursione nel reparto proibito.
III. Prima visita ai Tre Manici di Scopa.
IV. Narcissa scopre la complicità tra Andromeda e Ted.
V.
Narcissa viene ‘indirizzata’ a un matrimonio con Lucius.
VI. La prima maledizione.
VII. Nessun episodio in particolare.


La quarta drabble non si svolge ad Hogwarts.
C’è un motivo particolare per cui ho chiamato Luce la quinta drabble, ma non voglio rivelarlo prima, se no non c'è bello.
Ho dovuto cambiare la forma della citazione, che in origine era: “Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori”, nella forma alla seconda persona singolare, ovviamente per una questione di coerenza.

Riguardo al prompt, ossia ‘male’, naturalmente è presente nei limiti di quella che può permettere la natura di una bambina che passa all’età giovanile; dunque è molto graduale, è più che altro ‘l’evoluzione’ del male.
Non ho mai visto Narcissa come una persona cattiva, quindi mi sono limitata a far sì che, non le creasse, ma venisse coinvolta dalle situazioni, pur restando sempre sua l’ultima scelta. In questo, ammetto, mi ha aiutato molto la figura di Bellatrix.




La parata del narciso spinato


“Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori”, Ovidio.


I. Plick.

Qualcosa ti urta la fronte, ti stordisce nel sonno. Nel buio dischiudi gli occhi e avverti un freddo gelido, ospite della tua bianca pelle: ha bagnato qualche chiaro capello ribelle e ti ha messo i brividi.
Plick.
Una gocciolina.
La mano si muove svelta e il suo dorso giglio le asciugherà, quelle lacrime del lago appena sopra di voi. Così sudato, così stanco.
Poi ti volti dall’altra parte.

Bellatrix è entusiasta, dice che ci farai l’abitudine, ma è freddo e umido lì, tesoro: non è proprio come lo immaginavi.

Ma ti ci abituerai, Narcissa, aspetti solo il momento.

Plick.

Capirai perché dormire sotto un lago per loro è tanto importante. 
[110 parole]

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Capitolo 2
*** II. Nascondino ***


La parata del narciso spinato

“Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori”, Ovidio.


II. Nascondino.

La biblioteca ti è sempre piaciuta.
L’odore rassicurante dei libri, il debole lume delle candele, il fruscio familiare delle pagine, il respiro tranquillo degli studenti. Tutto è così anonimo, tutto così protettivo.
“Allora?”
Non avresti mai immaginato che quel luogo potesse diventare il nascondiglio di una colpa.
“Sei con me, Cissy?”
La Biblioteca nel reparto proibito non ha lo stesso odore, o suono, o calore sulla pelle.
E’ sbagliata.
E’ male.

E mentre annuisci e gli occhi lucidi nascosti all’ombra tremano, tesoro, senti scivolare via una parte di te vicina al cuore. E capisci di cosa quel luogo sarà il nascondiglio.
Bellatrix sorride.
Della parte, Narcissa, di te più bambina.
[110 parole]

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Capitolo 3
*** III. Bollente ***


La parata del narciso spinato

“Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori”, Ovidio.


III. Bollente.

“Lo senti, Cissy?”
C’è chiasso e un buon odore ai Tre Manici di Scopa.
“C’è puzzo di Sanguesporco”.
Annuisci, ma non riesci a sentire nient’altro che il dolce aroma della Burrobirra.
Bellatrix ti indica una ragazza che sorride agli amici, ha una pinta fumante davanti.
Per poco.
Un bicchiere vicino esplode e la pinta lievita nella confusione, per atterrare tra di voi senza uno schizzo.
Sorridi.
“Dividiamola!”, allunghi la mano, ma una bacchetta ti stiletta il dorso.

“Non abbiamo bisogno della carità di una Sanguesporco!”.
E con mano imperiosa e occhi terribili spazza la pinta per aria.


La burrobirra è bollente, tesoro: ti brucia il viso e non concede lacrime.

[110 parole]

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Capitolo 4
*** IV. Pura ***


La parata del narciso spinato

“Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori”, Ovidio.
 

IV. Pura.

E’ strano.
Non l’avresti mai detto: Andromeda è una creatura silenziosa e giudiziosa, come una gatta sempre presente e dai grandi occhi muti. Eppure con lui rideva, parlava e gesticolava: non ti sembrava lei.

I tuoi la rinnegherebbero, Bella la ripugnerebbe, a te spetta molto meno: ti basta biasimarla.

Ma ti sembra innaturale, il tuo corpo rifiuta l’idea di un giudizio.
Perchè è così difficile?
Forse perchè stava bene?
Forse perchè con lui è perfetta come una scogliera vibrante?

Ma lui è sbagliato, impuro, sporco.
“Bella, devo parlarti”.


Non tremare, tesoro, non stai sbagliando.

Non è forse nella tua natura? Vedi e approvi le cose migliori, ma segui le peggiori.
[110 parole]

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Capitolo 5
*** V. Luce ***


La parata del narciso spinato

“Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori”, Ovidio.


V. Luce.

Non è mai stata una tua scelta, unirti ad un nome e non ad un cuore. Non speravi diversamente, perchè è giusto così.
Ma c’è un cuore dietro ogni nome, è forse ghiacciato il suo? Potrai scioglierlo, come sciogli i tuoi capelli; e se è di pietra lo levigherai di carezze; e se di ombra lo illuminerai con la tua iride; lo tingerai, se è incolore, dei sussurri della tua bocca.
Lo amerai come fosse sbagliato, lo correggerai nella sua esattezza.

Ascolta; ascolta il mondo e la sua scelta.
Credi, credi che sarà amore, tesoro, e corri in quel solo brivido.


Non può essere male amare ciò che è giusto.
[110 parole]

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Capitolo 6
*** VI. Amare ***


La parata del narciso spinato

“Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori”, Ovidio.


VI. Amare.

“Sei debole”;
Non avresti mai immaginato di farlo, non avresti osato pensarlo: non conosci brividi per questo, non conosci vergogna e non vive perdono.
“O sei forte, Cissy?”
Non conosci scelta nella sua voce e negli occhi urla una spaventosa certezza.

Forte come una lacrima, se potessi esserlo!, e scivolare nella tua debolezza e con la tua imperfezione, come un fiore, ripiegarti su te stessa e nasconderti nel timore, appassire in silenzio.
E amare.
Ma non c’è forza nella tua debolezza e la fragilità spezza il tuo cuore come un esile ramoscello d’inverno.

“Fallo.”

Sei debole o forte, tesoro?
E’ una parola.

“Crucio.”


Fragile come un attore, forte come l’orrore.
[110 parole]

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Capitolo 7
*** VII. Forse, ***


Ringrazio chi ha seguito, preferito, ricordato e recensito le drabble. Vi ringrazio per il calore delle vostre parole, per me che non pubblicavo da parecchio è stato davvero un balsamo. Ringrazio Herms, per aver indetto questo contest, per avermi fatto avvicinare per la prima volta a Narcissa ♥ e per il bellissimo giudizio. Grazie, grazie!
À bientôt!


3) La parata del Narciso spinato, Marselyn: 46,40.


VALUTAZIONE:

Grammatica e sintassi: 9,40/10
-0,20x2=0,40 per maiuscola: Seconda drabble, Reparto Proibito. Terza drabble, Burrobirra.
-0,20 per pronome: Settima drabble, “ti bussa”, toglierei il “ti” se fossi in te.

Stile e Lessico: 9/10
Il lessico mi piace molto, è vario, mai ripetitivo ed elaborato. L'unica cosa che non mi convince è quel paragone nella quarta drabble, quando dici “come una scogliera vibrante”.

IC e caratterizzazione: 14/15
La caratterizzazione non è male, mostri i dubbi che si celano dietro la maschera che Narcissa è costretta ad indossare, e lo fai senza mai cadere nel banale, senza riprendere il clichè del povero serpeverde costretto ad essere ciò che non è. Non male, brava.

Uso citazione e promt: 5/ 5
Punteggio pieno, complimenti.

Gradimento Personale: 9/10
La raccolta mi è proprio piaciuta, Narcissa non è un personaggio semplice da interpretare e tu sei riuscita a renderla realistica, e con uno stile che mi ha veramente colpito. Complimenti.


Totale: 46,40/50




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La parata del narciso spinato

“Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori”, Ovidio.


VII. Forse,

Delle volte ti chiedi se non è sbagliato.

Nessuno ti concede di dubitare, e così ti capita di domandare a te stessa se tutto è andato per il verso giusto.
Hai appreso il valore del verde e ne hai fatto la tua sfumatura, hai avanzato un passo dove alla tua pianta non era concesso di germogliare, hai imbrogliato il desiderio desiderando il dovere.
E hai ostacolato il bene, favorendo il male.

Allora ti bussa il forse e ti domanda se tutto è andato come doveva andare, se poteva andare diversamente.


E ti chiedi se non sbagli ancora, tesoro, se non è ancora male:
disperare così spesso la clemenza del dubbio.
[110 parole]

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