Ciao a tutti!
Mi scuso per il
ritardo di questo ultimo capitolo, non so come farmi
perdonare!
Beh…ma con
l’aggiornamento, ovvio!
Ok, la faccio breve,
ringrazio per le recensioni e spero vi piaccia il cap!
Baci!
Dram
Capitolo 3
Draco
Malfoy non era un tipo da sbronze, checché ne dicesse
la gente.
Detestava
il mal di testa, detestava il bruciore alla gola di quando
mandava giù un alcolico e soprattutto detestava le feste dove ci si sbronzava.
E…ah, si. Detestava
la Weasley.
Ogni
volta che c’era lei lui per istinto doveva sbronzarsi. Ormai si era convinto che la
vista della ragazza gli facesse tornare il detto “Bere per dimenticare”.
Per
questo quando fece per alzarsi dal letto, coperto solo da un piumone rosso,
cominciò a imprecare contro tutta la collezione di
cuffiette da doccia rosa di Merlino.
Non
si ricordava assolutamente nulla, a parte che era stato invitato alla Festa di
Halloween, della mossa e delle…orecchiette da furetto.
Che umiliazione.
Solo
dopo che fu uscito da questi ragionamenti confusi e poco chiari che il ragazzo
si rese conto di diverse stranezze.
Primo
fatto, di vitale importanza. Draco
Malfoy non dormiva nudo, e non aveva un piumone.
Un
piumone rosso, per giunta.
Era
inaccettabile.
Lui
aveva lenzuola. E al massimo trapunte.
Secondo
fatto. Indossava delle orecchie. Orecchie da furetto. E
questa era fondamentalmente la ragione per cui si convinse che sì, aveva preso
una sbronza.
Draco
Malfoy avrebbe incenerito quelle orrende orecchiette non appena fosse tornato
dalla sua adorata dimora..
Ecco…terzo
fatto. Quella non era la sua adorata dimora.
Quarto
fatto. Un ragazzo dormiva vicino a lui…aveva detto
dormiva? Russava.
Sembrava
farlo apposta, per aumentare la sua emicrania.
Ma
la cosa peggiore fu quando si rese conto che lui lo conosceva,
quella...quella persecuzione.
Potter.
Oh,
non poteva trovarselo anche nel letto.
“E’ un sogno. Un
sogno. Ora mi giro, dormo, e quando mi sveglio mi ritroverò a casa MIA, con la MIA trapunta, e con la MIA colazione a letto.”
Draco
Malfoy non avrebbe pensato quello che aveva appena pensato.
Draco
Malfoy avrebbe urlato un sonoro “POTTER, FUORI DAL MIO LETTO”, pur sapendo che
quello, tecnicamente, non era il suo letto, e a dire il vero
neanche casa sua, ma dettagli.
Ma lui in quel momento non era Draco Malfoy. Era solo un
gran bel pezzo di ragazzo, molto modesto, con delle orecchie da furetto
ridicole sulla testa.
Di
conseguenza si rifiutò di credersi Draco Malfoy.
E
tornò a dormire, raggomitolato nel piumone rosso, che forse…forse non
era tanto male.
* * *
-
MALFOY, FUORI DAL MIO LETTO! – urlò Harry, non appena si rese conto che quella attaccata alle orecchie da furetto era la testa
appartenente al vecchio compagno dal bel culo.
“Buongiorno, Draco
Malfoy.”
-
Potter? Che ci fai qui? Oh, mal di testa… – gemette
Draco, stropicciandosi gli occhi.
-
MALFOY, QUESTA E’ CASA MIA. –
Alle
parole di Harry, Draco si rese conto per la seconda volta, quella mattina, che
quella non era una trapunta, quella non era casa sua e quello era Potter.
Vicino
a lui.
In
un letto.
E non indossavano alcun tipo di pigiama.
Oh, lui detestava le
Feste di Halloween.
-
Potter…cosa abbiamo fatto? – chiese Draco, coprendosi col piumone.
Harry
inarcò un sopracciglio e lo guardò, eloquente.
-
No…non possiamo averlo fatto. E’ TUTTA COLPA TUA! E….Potter, devi decisamente cambiare il colore di questo piumone. -
-
Non andrò mai più ad una festa di Ginny. E sappi che
queste cose si fanno in due! E il mio piumone…cos’ha
che non va il mio piumone? - chiese
all’improvviso, grattandosi la testa.
Il
gesto lo scoprì di poco, e lo sguardo di Draco cadde.
Perché,
diciamolo, cadrebbe a tutti l’occhio.
E
poi…insomma, lui non doveva giustificarsi con sé
stesso, era una cosa patetica!
Ecco,
una sola nottata con Potter e impazziva. Bene
così.
-
Il tuo…cosa? –
-
Il piumone, Malfoy, parlavamo di questo! E…perché ancora hai quelle orecchie pelose sulla testa? – ridacchiò il
ragazzo, davanti allo sguardo truce di Draco.
Oh, Draco Malfoy
avrebbe ammazzato Pansy.
-
Il…colore del piumone mi fa male agli occhi. –
-
E’ rosso. –
-
Mi fa male agli occhi, ho detto! Potter, mi spieghi
che ci faccio io qui? –
Tutto la pazienza di Harry venne messa a dura prova da
quell’infantile domanda.
Con
un sospiro si avvicinò un po’ al ragazzo, che lo fulminò con lo sguardo.
-
Draco. Devo dirti una cosa importante. Spiegartela…non credo che ci siano state
tante persone attente al lato di questa tua educazione. – disse, con fare molto serio.
-
Potter. Cosa cazzo stai dicendo? –
-
E’ giunto il momento di dirtelo. I bambini non te li portano gli Ippogrifi. –
-
POTTER, MA SEI COMPLETAMENTE CRETINO? –
* * *
-
Andiamo, Potter, so benissimo cosa abbiamo fatto in
quel letto, e nonostante l’idea mi disgusti altamente, sono consapevole del fatto che ieri ero sbronzo.
Completamente, irrimediabilmente sbronzo. Però…come Merlino siamo arrivati dalla Festa a qui? –
Harry
si sedette sul bordo del tavolo, con la sua tazza di caffè in mano, e guardò
sornione Draco
-
Smaterializzandoci, probabilmente. –
-
Potter, sei un’idiota. Mi chiedevo solo se ti ricordavi
qualcosa della Festa…io ho un vuoto totale. Tutta colpa tua, ovviamente. –
- Colpa mia se quella
squinternata della Parkinson ti ha trascinato alla
festa?! E’ colpa tua piuttosto…quelle orecchie sono
ipnotizzanti – lo prese in giro Harry. Dovette schivare in fretta due piattini
da caffè, però.
-
Comunque anche io non mi ricordo nulla…dovremo
chiedere in giro…-
-
Chiedere…chiedere in giro? Oh, ma certo! E la mia
reputazione? –
Harry
scrollò le spalle – Te la sei rovinata vestito da
furetto, ieri sera…-
-
Come non detto. Potter, ti odio. –
-
E tu…- hai un bel culo.
– sei un idiota. Andiamo. –
* * *
-
Hermione, cos’hai notato ieri sera fra me e Malfoy? –
La
ragazza si tirò i capelli indietro, pensierosa. Non
aveva un minimo d’occhiaie, forse, pensò Draco, perché probabilmente era andata a dormire
alle nove e mezza la sera prima.
-
Mm…vediamo. Mi ricordo solo che vi ho visti uscire, verso le
undici, credo…ma non credevo che fosse con Malfoy, qui. Insomma, era
biondo, certo. Ma confidavo di più nel tuo
buongusto...insomma, vestirsi da furetto. – Hermione scoccò un’occhiata ad Harry, che cercava di non scoppiare a ridere.
Harry aveva aperto la
porta e preso i cappotti con un unico gesto, e per sbaglio aveva scompigliato i
capelli del ragazzo vicino a lui, che aveva sbuffato.
- I miei capelli,
Potter. Ho una dignità. –
- Non con quel
costume e quel cerchietto, Malfoy...anche da ubriaco sei rompipalle – il
borbottare di Harry si era interrotto quando Draco lo
aveva baciato, mordendogli le labbra.
-
Malfoy, sei un pervertito della peggior specie. –
-
NON E’ VERO! Mi avevi provocato, Potter. –
-
Va bene, va bene, Ninfomane. La prossima persona? –
* * *
Blaise
ridacchiò, mentre vedeva Harry fare di tutto per non arrossire d’imbarazzo.
Draco si limitò a buttare Potter giù dalla poltrona, per poi buttarcisi lui con
molta nonchalance.
-
Ma certo che mi ricordo. Chi si scorderebbe mai la
testa impomatata di Potter? –
Draco quasi rovesciò la poltroncina.
Non ha nominato le
mie orecchie? Il mio orrendo costume! Ecco perché è il mio
migliore amico e complice.
-
Si, beh…ci puoi dire che hai visto? –
-
Parlavate al bar, davanti a diversi bicchieri di quella che sembrava vodka –
- E’ vero che mi
offri qualcosa da bere,
Potter? –
-Credo che con quel
costume potresti chiedermi di tutto, Malfoy. –
-Ti sto solo usando,
non montarti la testa –
Harry aveva sorriso,
indicando al barista il ragazzo vicino a lui.
- E’ già tanto che
non mi stai dando dello Sfregiato. Credo che mi accontenterò di questo –
-
MALFOY, SEI UN ACCATTONE! –
-
Non è vero! Ti ho solo chiesto da bere! Un’innocua bibita! –
-
Una?! Siamo ancora mezzi ubriachi, cosa ti fa credere che sia stata UNA bibita?
–
Blaise
fece l’occhiolino ai due, fermo sull’uscio.
Quando
i due fecero per andarsene però urlò il nome di Draco
-
Mossa meravigliosa! E le orecchie ancora di più! –
urlò, chiudendo poi velocemente la porta.
Quell’essere non è un mio amico. È solo un uomo morto.
* * *
Ron
storse le labbra, vedendo Malfoy, ma si spostò per farli entrare.
-
Non chiedetemi troppe cose tutte insieme, non mi sono
ancora ripreso. – Draco
notò le occhiaie e i capelli sconvolti, e pensò che in fondo era quasi più
sopportabile da vedere quando era sistemato.
-
Una domanda, veloce. Cosa abbiamo fatto io e malfoy,
ieri? –
-
Non credo di essere un indovino, Harry. Piuttosto, penso che finalmente il
furetto abbia capito che i bambini non vengono portato
dagli Ipp…-
-
DOVRESTE PIANTARLA CON QUESTA STORIA. –
Harry
e Ron ridacchiarono.
-
Comunque ricordo solo che ballavate, su un cubo
penso…Harry, ma che ci facevi con questo? –
-
Alcool, Ron. Molto Alcool. –
- Hai più alcool che
sangue, nelle vene, Potter. Non ci riesci a ballare. –
- Scommettiamo, Malfoy?
–
- Io però non vengo.
–
- Scommessa
annullata, Mr codardia. –
-Potter, la mia
reputazione è già compromessa senza che io mi debba anche mettere a ballare…con
te poi. Mi rovinerei. –
- Malfoy, per favore,
scolati almeno altri quattro bicchieri. Quando non saprai più neanche mettere
due parole insieme cercami. Credo che silenzioso
saresti molto più amabile –
Harry si era
allontanato a ballare, lasciando che Draco lo seguisse con lo sguardo.
Il ragazzo si era
girato verso il barista, che lo guardava in
attesa.
- Quattro bicchieri.
–
-
Ma poi quei drink chi li avrà pagati? –
-
…Ehm, Potter, ero ubriaco. –
-
Malfoy, cos’hai fatto? –
Draco
stirò un sorrisetto, ignorando le risatine di Ron .
-
Ricorda solo che ero ubriaco. Ho messo…ehm…tutto sul tuo conto, PottyPotty. –
-
…Malfoy. –
-
ERO UBRIACO! –
-
Malfoy, comincia a correre. –
* * *
Ginny
sorrise, sorseggiando una tazza di the.
-
Oh, eravate così carini…ad un certo punto vi siete
anche presi per mano! –
-
Presi per…mano? –
Harry era inciampato
nel mantello e si era dovuto appoggiare alla ringhiera, ridacchiando.
- Potter, sei uno sfigato –
- Non sono io quello vestito da furetto –aveva riso ancora lui.
Draco, cercando di
colpirlo con uno scappellotto, dovette sporgersi verso di lui, così che aveva
finito per
inciampare anche lui. Harry gli aveva stretto i polsi, ancora ridacchiante.
Quando aveva fatto per lasciargli la mano Malfoy lo
aveva fermato
- Non vorrei
inciampare di nuovo. Il mio corpo me ne sarebbe grato. Aveva bofonchiato.
- Comincio a stancarmi delle tue battutine sul mio
costume, man mano che comincio a ricordarmi le cose. – borbottò Draco, sdraiandosi sul divano di
casa Potter.
-
Giuro che non ci scherzerò. Malfoy, ma tu non hai una
casa? –
-
Perché non dovrei romperti le palle? –
Harry
sospirò, facendo per alzarsi, quando Draco lo fermò, un po’ nervoso.
-
Potter, posso…No. Vado a letto, nel piumone rosso. –
-
Malfoy, ti sei lamentato gran parte della mattinata del mio piumone rosso –
Lui
scrollò le spalle – Forse non è tanto male. –
Harry
rise e gli scompigliò i capelli, prima di correre in cucina e sbarrare la
porta, sfuggendo alla furia omicida di Malfoy.
Forse le Feste di
Halloween non erano poi tanto male.
Fine un po’ a cavolo,
ma spero che la storia vi sia piaciuta!!!
Un bacione!
Dram