Prefazione:
Allora. Questa fic è una TrunksXMarron. Perchè?
Perchè io amo questa coppia. (detesto la PanxTrunks, ma
lasciamo stare!)
Lui era diverso
Lui
era diverso.
Durante
il cammino lungo il corridoio illuminato, il principe pensava a quanto
strette fossero le vesti che era costretto ad indossare.
Aveva
appena finito un allenamento, aveva ucciso diversi saybamen con
facilità. Finalmente tutto era finito ed ora era libero di
ritirarsi nelle sue stanze.
Non
lo sopportava. Non sopportava il dover lottare ogni giorno, allenarsi
fino alla follia chiuso nella stanza a gravità superiore per
troppe ore al giorno.
Si
sentiva in gabbia. Sapeva di essere costretto a farlo, il padre non
avrebbe gradito altrimenti. Il principe era nato per prendere il posto
del Re e per questo doveva divenire più forte di chiunque
altro. “Che vita ingiusta!” pensò il
ragazzo, sbuffando.
Da
quando era piccolo si era mostrato diverso dagli altri coetanei. Non
era un normale saiyan, lui era gentile, intelligente. Lui non amava
lottare, preferiva viaggiare.
Ma
questo al padre non era mai piaciuto, ovviamente. Loro erano Saiyan, la
razza guerriera. Nient'altro.
Sapeva
di essere una delusione per il padre. Sapeva anche che il popolo non lo
stimava, non avrebbe gradito la sua ascesa a Re della stirpe. Ma lui
cosa poteva farci?
Eppure
era potente, molto potente. Aveva un'energia invidiata da molti. Ogni
sfidante tremava davanti alla sua potenza. Peccato che il ragazzo non
volesse mostrarla.
Arrivato
dinnanzi alla porta d'ingresso, spinse il bottone d'apertura e potette
quindi entrare nella stanza.
“Uff”
sibilò stanco, avvicinandosi alla finestra. Da lì
poteva godere di una stupenda vista dell'intero pianeta Vegeta.
Riusciva a distinguere gli schiamazzi dei ragazzini o il vociare delle
serve al mercato.
Avrebbe
desiderato essere un guerriero di infimo livello. Loro non erano
sottoposti a tutti quegli allenamenti forzatamente. Venivano spediti su
un pianeta adatto alle loro forze e, dopo averlo conquistato, tornavano
alla base. Quindi potevano decidere se divenire combattenti o semplici
guardie.
Lui
invece? Essendo principe non doveva deludere le alte aspettative dei
sudditi. Per la famiglia reale le cose erano diverse. Costretti ad un
allenamento sfiancante fin dalla nascita, i piccoli nobili, non erano
liberi di far nulla senza consenso. Divenuti abbastanza grandi e forti
dovevano sfidare il Re, nonché padre, e sconfiggerlo. Solo
allora potevano ottenere la veste di nuovo regnante.
E il
padre del ragazzo era uno dei più forti Re della storia dei
Saiyan. Temuto da tutti, aveva sconfitto il precedente dinasta alla
tenera età di undici anni e da allora aveva regnato con un
pugno di ferro sul pianeta.
Inoltre
perfino la scelta della futura regina era limitata. Venivano presentate
al principe le Saiyan più forti del pianeta ed era
obbligatorio scegliere con chi continuare la dinastia. Ovviamente le
più potenti non erano mai le più carine.
Le aveva viste, il ragazzo, le
più potenti mentre si allenavano nell'arena vicino il
palazzo reale. Colossi con muscoli d'acciaio, spesso con pochi denti e
molte cicatrici. Il giovane le osservava avvilito dal terrazzo, mentre
si scontravano tra loro emanando ruggiti aggressivi. Ogni volta sudava
freddo pensando che aveva quasi vent'anni, era quasi maggiorenne. E
prima o poi una scia di ragazze (se così potevano essere
definite) sarebbe comparsa dinnanzi la porta della sua stanza chiedendo
di sfidarlo. Nella tradizione Saiyan, infatti, la regina poteva essere
scelta solo se si fosse dimostrata abbastanza forte da resistere
più di dieci minuti in uno scontro contro il regnante.
Le ragazze più belle
non facevano parte dei guerrieri. Ogni tanto poteva esserci qualche
eccezione, ma il più delle volte non c'era saiyan degna di
essere guardata. Il principe lo sapeva bene.
“Che brutto destino che mi
attende!”
Sospirò nuovamente,
allontanandosi dalla finestra per distendersi sul letto. Proprio in
quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Signorino?”
Il ragazzo sgranò gli
occhi lievemente irritato. “Avanti!”
grugnì restando steso sul proprio letto.
Entrò la serva della
famiglia, nonché balia del principe fin dai suoi primi
vagiti. Si chiamava Valia ed era un' aliena del settore 356 ovest,
luogo conquistato da secoli ormai.
Grassottella e bassotta si
avvicinò al letto del ragazzo portando con sé
degli asciugamani.
“Tenga signorino, non si
vorrà ammalare!”
“Valia, noi Saiyan non ci
ammaliamo mai. Dovresti saperlo, ormai!” sbottò
lui, restando sdraiato. La balia annuì con un mezzo sorriso.
“Come desidera, mio principe. Vengo per informarla che il Re
Vegeta ha richiesto la sua presenza!”
Fu allora che il ragazzo si
puntellò sui gomiti. “Mio padre? E
perchè mai?”
“Non so, signorino. Ma, se posso,
mi sembrava fortemente contrariato.”
Il giovane deglutì un
grumo amaro. Ora si che era nei guai. Se Re Vegeta si irritava, era
capace di far tremare l'intero pianeta.
“Va bene Valia, digli che arrivo
subito da lui!” liquidò veloce la balia, facendole
cenno di lasciarlo da solo. Si alzò dal letto con le mani
tremanti e si avvicinò al grande specchiò accanto
la porta.
Sembrava pallido e malaticcio.
Sentiva il sudore scendergli dalle tempie. Gli occhi azzurri scrutavano
il proprio riflesso con un'aria di disgusto. “Dai Trunks,
fatti coraggio. Andiamo, su!” si disse mentre premeva il
pulsante di apertura della porta.
Avrebbe sicuramente passato un
brutto pomeriggio.
Ne era sicuro.
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^^Angolino scrittrice^^
Non so come mi sia venuta in
mente questa fic, solo che volevo scrivere al più presto una
TrunksxMarron più originale.. e ho pensato a questo! Spero
vi piaccia :S commentate! ^^
PS: Siiii lo so che ho scritto
"aveva quasi 20 anni era quasi maggiorenne". Ho pensato che su Vegeta
di diventa maggiorenni qualche tempo dopo... dopotutto è un
altro pianeta u.u