The Day I Started Breathing

di I Walk With Shadows
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Brothers ***
Capitolo 2: *** New Life ***
Capitolo 3: *** Dreamer ***
Capitolo 4: *** In Love ***
Capitolo 5: *** Telephone ***
Capitolo 6: *** And When He Smiles... ***
Capitolo 7: *** Disarm ***
Capitolo 8: *** Bath ***
Capitolo 9: *** Coming Home! ***
Capitolo 10: *** Hell! ***
Capitolo 11: *** Kisses&Love ***
Capitolo 12: *** Red Code ***
Capitolo 13: *** Sex ***
Capitolo 14: *** My New Diary ***
Capitolo 15: *** Sunset ***
Capitolo 16: *** Anyone Else But You ***
Capitolo 17: *** Sea ***
Capitolo 18: *** Cuddle ***
Capitolo 19: *** Three ***
Capitolo 20: *** All I Want Is You ***
Capitolo 21: *** Jokes On The Road ***
Capitolo 22: *** Idea! ***
Capitolo 23: *** The blood in your veins is twenty below... ***
Capitolo 24: *** The Truth ***
Capitolo 25: *** Distance ***
Capitolo 26: *** Desperado, Why Don't You Come To Your Senses? ***
Capitolo 27: *** Strong ***
Capitolo 28: *** Stand By Me ***
Capitolo 29: *** Heroine ***
Capitolo 30: *** I Love You, I Love You Too ***
Capitolo 31: *** Brothers, Love n'... Dogs. ***
Capitolo 32: *** The Idiot n' The Honey. ***
Capitolo 33: *** N' If You Wold Call Me Your Sweetheart ***
Capitolo 34: *** How Many..? ***
Capitolo 35: *** Night Is Cold. ***
Capitolo 36: *** Ariel ***
Capitolo 37: *** No more lies. ***
Capitolo 38: *** Demolition Lovers. ***
Capitolo 39: *** Cap. 39 ***
Capitolo 40: *** Step by Step ***
Capitolo 41: *** Flash. ***
Capitolo 42: *** Come back to me it's almost easy. ***
Capitolo 43: *** Only a Nightmare ***
Capitolo 44: *** Thank you, my everything. ***
Capitolo 45: *** Drawing. ***
Capitolo 46: *** Darkness Surrounding. ***
Capitolo 47: *** And I Won't Cry. ***
Capitolo 48: *** I promise. ***
Capitolo 49: *** And now, we can escape from this fate. ***
Capitolo 50: *** And I'll stay with you, forever. ***
Capitolo 51: *** Just sing a song. ***
Capitolo 52: *** One. ***
Capitolo 53: *** White. ***
Capitolo 54: *** Off the ground ***
Capitolo 55: *** Here for you. ***
Capitolo 56: *** Bastard ***
Capitolo 57: *** You're everything for me. ***
Capitolo 58: *** We Won't Back Down! ***
Capitolo 59: *** The Structure Falls ***
Capitolo 60: *** My Marriage ***
Capitolo 61: *** Touring. ***
Capitolo 62: *** Closer to the Edge ***
Capitolo 63: *** Pvonto? ***
Capitolo 64: *** Ass ***
Capitolo 65: *** I love you. ***
Capitolo 66: *** Oh Shit. ***



Capitolo 1
*** Brothers ***


Cap. 1-Brothers
 
 
Ringrazio Dio che mi ha fatto con due gambe così forti e veloci che quei due coglioni mi hanno perso di vista, proprio girano e si guardano attorno sblorditi.
Sento sbraitare uno di loro e capisco che si stanno avvicinando ancora. Sussurro una parolaccia e corro più veloce che posso, verso casa, dove papà mi aspetta da circa un ora.
Cosa gli dico, ora? Che scusa posso usare?
-Smettila di correre, Ronald-.
Io continuo imperterrito, quei due prendono a inseguirmi, ma ormai sono a casa, casa, dolce, casa.
Chiudo il cancello e mi lascio alle spalle due scimmie urlatrici che sbattono contro il cancello. E' normale, il nostro è sottile, lo si vede solo estremamente da vicino.
-Cazzo, Radke!- Urla uno di loro, prima di prendere il cancello con un dente e di urlare -Non puoi scappare per sempre, pezzo di merda!-
Io, in tutta risposta, mi giro dolcemente e allungo i medi di entrambe le mani:-Fanculo, figli di puttana-.
 
Mio padre sarà preoccupato a morte, penserà probabilmente che mi hanno rapito, stuprato, e che ora sono in vendita su e-bay.
Si, perchè si sa, gli adulti non appena vedono che i loro figli non tornano si proccupano subito, pensano che sia morto in un incidente stradale o che sia stato molestato dal suo migliore amico.
Bhè, bisognerebbe anche capirli un po', ma non sono fatto per questi ragionamenti, devo ancora compiere 13 anni...
In ogni caso, meglio cancellare le prove.
Butto il pacchetto di sigarette ancora mezzo pieno nel cestino, è meglio che non lo sappia.
Non lo deve sapere nessuno.
-Ciao, fratellino-.
Mi giro e noto Jesse che guarda l'erba del giardino con la testa fra le nuvole, tipica sua espressione.
Certe volte, mi chiedo da chi abbia preso, dato che papà e Zackary non hanno l'immaginazione, non riescono a staccarsi dalla realtà. Credo che io sia stato il primo bambino al mondo che a cinque anni sapeva gia che Babbo Natale, la Befana e la Fatina dei Dentini non esistevano.
Se qualcuno di voi ci crede ancora, mi dispiace per lo shock.
-Ciao, Jess- Sorrido -Papà?-.
-E' uscito a fare la spesa-.
-Oh...Zack?-.
-Dentro casa, sta leggendo un nuovo libro... credo...-.
-Vado a salutarlo-.
-Ok-.
Entro in casa, l'odore di chiuso esce quando apro la porta, ma in compenso non respiro.
Non ho mai respirato, io.
Ho smesso quando mia madre se ne è andata di casa, fino a che i miei ricordi arrivano, quando avevo 3 mesi.
Eppure me lo ricordo, è strano, vero?
Mi ricordo quanto urlava, eppure non era ubriaca, la sua mente scivolava lineare e veloce, purtroppo.
Ma in compenso, sono quello che ha sofferto di meno.
Perchè, avete visto i miei fratelli?
Da quando mamma non c'è più, Zacky ha smesso di parlare con chi non conosce bene, praticamente parla solo con noi. Lo fa, con gli altri, solo per lo stretto indispensabile, e quindi, circa una o due volte all'anno.
E invece, Jesse, non alza mai lo sguardo da terra. Perchè ha sempre paura di vedere ancora i miei che litigano, e quindi tiene sempre lo sguardo per terra, è come una fobia, la sua.
Jesse ha diciassette anni, e Zacky quindici, loro sono più grandi di me, hanno visto mamma, si ricordano il suo viso, le sue labbra e la sua voce.
Io, di lei, non so nulla.
 
-Ehilà, Zack-.
Zackary mi sorride, alzando la testa dal libro che legge stravaccato sul divano in una posizione assurda:-Ehilà, fvatellino-.
Non fateci caso, mio fratello ha un difetto di pronuncia, o meglio, pvonuncia. Non sa dire la R, dice la V.
Mi stravacco anch'io vicino a lui:-Com'è?-
-Cavino. E' fantasioso, voglio dive, gli hobbit mica esistono, o sbaglio, Von?-
Rido, e mi accorgo che i passi pesanti di Jess si avvicinano.
-Magari Jess è un hobbit, Zack, non ci avevi mai pensato?-
Lui sorride:-Può esseve-.
Jesse si stravacca vicino a noi a pancia in giù, ovvio, non può guardare su.
-Allora, Ronnie, domani è il tuo primo giorno da ripetente. Come ti senti?-
Altra cosa strana della mia famiglia è che ogni singolo parente è stato bocciato in qualche classe. E come tutti, anche io, lo sono in seconda media. E' normale, non c'è da scandalizzarsi.
-Bha. Io sono stato bocciato solo pev quella stvonza della pvof di matematica. Se non pavlo mica è colpa mia, no?-
-Gia, ma potevi dirglielo- Risponde Jess.
-Comunque- Dico -Non mi sento molto bene, starò con gente che non ha la mia stessa mentalità. Non so se è bene-.
-Ma non dive balle, Vonald!- Ride Zack, guardando il fratello che gli sorride, anche se non lo sappiamo esattamente, non lo vediamo in faccia.
-Vedrai che ti divertirai-.
-Sarà...-
-Vedvai, ti divevtivai un mondo, i piccoli sono sempve i più simpatici, e i più belli-.
-Che c'entra, Zacky?-
-Bho...-
 
----------------------------------------
 
Iniziato nuova e bella ff xD
poi non so se è bella, giudicate voi xD.
I fratelli di Ronnie sono tutti inventati, potete immaginarveli come cacchio volete, non me ne frega (xD), il padre ancora peggio.
Nessuno scopo di lucro, niente di questa storia mi appartiene e non lo avrò mai (purtroppo ç-ç).
 
Grazie, per chi leggerà e recensirà, e per favore, se leggete, recensite, sennò che leggete a fare?T_T
 
Walks.

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Capitolo 2
*** New Life ***


-Nessun personaggio mi appartiene -purtroppo ç-ç- nessuno scopo di lucro. Non conosco i personaggi -purtroppo ç-ç- e non mi pagano -purtroppo ç-ç-
Tutto frutto della mia malata fantasia-
 
Cap. 2-New Life.
 
 
11 Settembre 1996
Prendo la cartella, che dentro ha solo la merenda e saluto papà.
Sì, solo lui, perchè gli altri due sono andati via prima, e quindi fino alle 12 sono solo coi miei compagni di classe nuovi più piccoli e che probabilmente non ho mai visto.
Corro più veloce che posso per non perdere il pullman che è arrivato in questo esatto momento davanti a casa. Dieci miglia più avanti.
Mi aggrappo alla maniglia e saluto il conducente in modo cortese:-Buongiorno-.
-'Giorno-.
Cerco disperatamente con lo sguardo un posto su cui sedermi per riposare dato che quei cinque minuti in cui sono stato in piedi mi hanno ucciso.
Quando entro in pullman, i ragazzi si fermano davantialla mia figura. Probabilmente semplicemente per il fatto che io sono più grande di loro.
Mi giro verso due bimbe dai capelli dorati che mi fissano terrorizzate e rido.
-Bu-.
Loro urlacchiano come delle galline e si stringono l'una all'altra, io sorrido.
Mi siedo sul primo posto che trovo e il pullman a quel punto, dato che probabilmente ha il carico pieno, parte.
 
Arrivato a scuola entro correndo a più non posso, questa giornata deve durare veramente pochissimo.
Entrato dentro, inciampo in qualche libro che avevano portato da leggere quelli che non avevano nulla da fare.
Poi alzo la testa.
Ed è ora che lo vedo.
 
Ha i capelli rossicci e corti, li porta come un militare uscito caserma, come uno che vuole cambiare all'istante pettinatura.
Porta uno zaino verde ed è vestito con dei pantaloncini corti e una maglietta dei Maiden, troppo lunga per la sua tenera età.
E gia da lontano posso scorgere quei due occhi verdi smeraldo che guardano spaesati le persone intorno.
Quegli occhi brillano alla luce del sole che entra timido attraverso le finestre della scuola, nonostante siano difesi da un paio di occhiali da vista neri.
Quei due occhi fantastici, così luminosi e che gli danno un aspetto dolce e indifeso
Così diversi dai miei...
Lo vedo avanzare verso la mia classe, e comincio a seguirlo lento, in punta di piedi, non voglio che mi prenda per un maniaco.
Lo seguo con lo sguardo mentre si siede in un banco a due, e la mia prima reazione è quella di mettermi lì, di appoggiare lo zaino e di sedermi accanto a lui.
Il ragazzo mi guarda impettito, togliendosi gli occhiali e massaggiandosi gli occhi, per poi prendere uno di quei fazzoletti vellutati per pulirsi le lenti:-Scusa, ma te chi saresti? Sei nuovo?-.
-No, sono ripetente-.
-Ah, mi sembrava...- Esclama, appoggiado gli occhiali sul banco e massaggiandosi ancora gli occhi.
-Bruciano?-.
-No, sono stanco- Sbadiglia.
-Oh...-
-Comunque...Io sono Maxwell, tu?-.
Noto che ha una strana voce, piuttosto femminea. Bhè, normale, ha ancora dodici anni, io ne devo compiere tredici, l'ho gia cambiata la voce.
-Ronald-.
-Come il clown del McDonald?-.
Non posso fare a meno di farmi scappare una risatina idiota:-Sì, ma per non confondermi te chiamami Ronnie, okay?-.
-Ma mica ti confondo con Ronald McDonald!- Sorride -Te, comunque chiamami Max-.
-Okay- Rispondo. Lui mi sorride e si rimette gli occhiali.
Mai visto nulla di più bello.
 
----------------------------------
Ossì, e il Raddino è gia cotto! Evvai! xD
La zoccola qui è troppo tenera (poi non cambia MAI voce, tanto xD)
Ringrazio le tre tipe che hanno recensito, e dato che ho paura di zackary che fa "tve tigvi contvo tve tigvi" ho aggiornato subito xD.
Godetevela xD
 
Chi legge recensisca, mi raccomando, sennò k leggete a fare?T-T
 
Walks.

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Capitolo 3
*** Dreamer ***


-Nessuno scopo di lucro. Non conosco nessuno -purtroppo ç_ç- e non voglio prenderli in giro per i gusti sessuali che hanno i personaggi.
-figuriamoci poi, li amo *-*-
Tutto frutto della mia malata fantasia-
 
 
Cap. 3-Dreamer
 
 
 
Max ha qualcosa che amo particolarmente tanto, mi fa perdere la testa, mi fa... non lo so manco io che mi fa, so solo che da quando l'ho visto mi sono detto che quel tipo così tenero e con un faccino così perso, mi avrebbe cambiato completamente la vita.
Forse sono solo un sognatore.
In ogni caso, io e lui abbiamo stretto subito amicizia, anche perchè in una giornata in cui l'intervallo non ce l'hanno fatto fare (e gia le prof sono da mettere al rogo, tre volte, o magari se entra Osbourne gli stacca la testa a morsi come al pipistrello) posso parlare solo col mio vicino di banco.
E quando siamo usciti, ho capito cos'era.
 
Il casino mi giunge alle orecchie come un trapano a doppie punte che usano gli operai giu mentre dormi beato.
Vedo le due bambine bionde spaventate ancora che mi guardano terrorizzate e, quando mi giro, scappano come gazzelle.
-Chi sono?- Mi fa Max, dandomi una pacca sulla spalla, e a ciò, sento un brivido salirmi lungo la schiena.
Ma che cazzo mi succede?
-No, nessuno, due bambine che ho spaventato sul pullman-.
In tutta risposta, sbarra gli occhi:-Come le hai spaventate?-.
Alzo le spalle:-Ho fatto loro "Bu!" e hanno urlato come delle galline-.
-Ho paura di te...-.
-Ah, quello tutti- Rido.
Alzo lo sguardo e vedo Jess e Zacky che mi aspettano conversando tranquillamente all'uscio.
Jess sta fumando e Zacky giocherella con l'accendino, intanto parlano tranquillamente, e vedo cinque o sei bambini che, quando passano vicino a Zack, ridono. Scemi, probabilmente ha detto la R/V. Si, fa ridere, ma dopo anni di convivenza ci si abitua. Io apparte quando deve dire "tretantre ramarri tornavano tutti e trentatre trotterellando*" non rido più.
Quando mi vedono arrivare con uno le reazioni sono immediate: Jess abbassa la testa e Zacky chiude la bocca.
-Ciao, ragazzi- Sorrido, sentendo Max che per non perdersi nel casino, mi ha preso per mano.
Divento rosso, non come un peperone, di più!
-Ciao- Risponde Jesse, senza staccare gli occhi da terra.
Zackary mi fa un cenno con la mano. Poi alza lo sguardo:-Pevchè sei vosso?-.
Max mi guarda e gli dice:-Vosso?-.
-Si, vosso-.
-Ah! Hai una caramellona in bocca?-.
Zacky scuote la testa.
-Qualche difetto di pronuncia?-.
-Quale difetto?-.
Max resta impettito, poi mi guarda.
-Va bene, sei vosso-
Sorrido...
 
Questa notte, per la prima volta nella mia vita, ho sognato Max Green.
 
-------------------------------------
Non commento, dico solo che Ronnie è un patato MONDIALE (xD) qui xD.
 
Ok basta, recensite in multi, son un po' stufa di vedeve (xD) che  solo la Gve e la Lovy vecensiscono (xD).
 
Walks.

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Capitolo 4
*** In Love ***


Chapter Four (xD)-In Love
 
 
 
Max mi sta leccando il lobo in un modo talmente eccitato che fa paura.
Posso sentire la sua pelle scorrermi sotto i polpastrelli, è liscia come la seta, e in breve tempo arrivo inavvertitamente al suo... come dire... deretano?
Lo sento rabbrividire e mordermi il collo, posso sentire le sue unghie che si scontrano contro il mio petto nudo e caldo e il suo respiro affannato sulle mie spalle, che si muovono al ritmo in cui lui si muove.
Dio santissimo, dimmi che non lo stiamo facendo sul serio...
 
Al mio risveglio mi trovo un raggio di luce che picchia sul mio viso. Distolgo lo sguardo e mi sdraio a testa in giu nel cuscino.
-Merda, Zacky! Chiudi quella cazzo di finestra!-.
-Non ci penso pvopvio- Risponde, a molla.
-Dicci chi è Max- Continua Jess.
-E chi cazzo conosce un Max?! Lasciatemi dormire, cazzoni! E' anche sabato, merda!- Urlo in preda a una crisi isterica.
-Lo conosci tu- Sospira Zack -Dicevi il suo nome nel sonno, fvatellino, ed evi come... come...-
-Eri eccitato- Continua Jesse -Eccitatissimo-.
-Ma da dove cazzo vi saltano fuori queste merdate!? Ma ficcatevele in culo...Cristo!-.
-Smettila-.
E una voce nuova giunge alle mie orecchie.
-Ehm... Scusa papi... Ho detto troppe parolaccie... Ehm...- Oh Cristo Santissimo...
-No, non dico quello, dicci chi è questo Max-.
Merda... Cazzo...
Non posso mentire a papà, lui vuole solo proteggermi, lui non è cattivo...
Lui non è come la mamma...
-Max è un mio compagno di scuola- Sospiro.
-Bene, allora possiamo continuare a farci gli affari nostri-.
Mio padre prende a braccetto Jess e cammina dall'altra parte.
Zacky rimane lì a fissarmi:-Qual'è?-.
-Quello che ti ha detto che hai un difetto di pronuncia, Zack, quello coi capelli corti rossi- Quello bello, bello come il tramonto...
-Oh. Si, me lo vicovdo- Risponde -E lo ami?-.
No, non cvedo di aver capito bene:-Eh?-.
-Lo ami? Cioè, ti piace?-.
-No, cazzo Zacky, ma ricacciatele in culo queste cazzo di idee! Ma da dove ti escono?!-.
-Vonnie, fai il sevio*, ho visto anche io che sei diventato vosso mentve ti teneva la mano, non sono scemo-.
-Ma come cazzo...-.
-VONNIE! Mevda, dillo una buona volta! Cazzo!-.
-Non sono un frocio, sono più etero di te io!-.
-Piantala!- Sospira, sedendosi vicino a me -Senti, Vonald, io ho sentito molte più cose di Jesse di quelle che dicevi mentve dovmivi, capivebbe che sei cotto anche un cvetino in padella-.
-Oh...- Mi nascondo nel cuscino, per non fargli vedere la passata di pomodoro che ho in faccia -Eeeeh... cosa hai sentito?-.
-Cose che è meglio non vipeteve-.
-Ah....-
-Stai tvanquillo, sono tuo fvatello, tevvò il segveto meglio di chiunque altvo-.
-Grazie...-.
-Ma figuvati!-.
-Zacky!Zacky smettila di scompigliarmi i capelli!!-.
 
------------------
*come cazzo si fa a fare i seri con uno che parla così non lo so xD.
 
Scusate per la cortezza, ma sono stanca come un cane xD
E lo Zacky ha scoperto che suo fratello è gayino u.u.
E Vonnie (xD) è automaticamente un porco perchè fare dei sogni erotici su uno che hai conosciuto da un giorno non è normale, vi pare?xD
Vabbè, commentate TUTTI, sennò cosa leggete a fare?ç_ç
 
Walks.

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Capitolo 5
*** Telephone ***


Cap. 5-Telephone
 
 
Qualcuno mi deve spiegare perchè cazzo alle nove, e sottolineo, le fottute nove del mattino il cellulare mi deve squillare con gli ultrasuoni.
Alzo la testa con un grugnito e prendo il cellulare...
-Chi cazzo sei?! Che cazzo vuoi?! Cazzo!- Urlo gentilmente nella cornetta.
-Buongiorno, raggio di sole- Sento ridere, dall'altra parte.
Riconosco subito quella voce...
E come si fa a non riconoscerla...
-Sei Maxie?-.
-No, sono Morgan Freeman. Hai per caso trovato scritto "Gola" con del grasso dietro al tuo frigorifero?-.
-No, mi spiace, ha sbagliato numero, io sono Pennywise il Clown Assassino-.
-Ah, mi scusi-.
-Di nulla-.
Lo sento mettere giu e rido.
Anche perchè cinque secondi dopo gli ultrasuoni ripartono.
-Quanto sei scemo- Dico, senza smettere di ridere.
-Grazie, comunque, oggi sei libero?-.
Alzo gli occhi, penso altamente tanto:-Ssssssìiiiii, dovrei, perchè?-.
-Perchè ti volevo chiedere se potevi uscire con noi-.
-Bhè- Ohccazzoescoconluioohccazzoescoconluiiiiii -Mio padre non c'è...-.
-Tua madre?-.
Adesso vado lì e lo prendo per il collo come una gallina...-No-.
-Ops... eh eh... scusa...-.
-Di niente-.
-I tuoi fratelli?-.
-Zacky è andato a prendere le sigarette ma Jesse c'è, lo dico a lui, comunque a che ora è?-.
-Tre e mezzo-.
-Dove?-.
-Davanti a casa tua-.
-E come fai a sapere dov'è?-.
-Perchè sono un maniaco sessuale-.
-Ah scusa, è vero-.
-Vieni allora?-.
-Ovvio- Mica la perdo l'opportunita di uscire con Maxwell Scott Green, porca puttana.
-Okay, allora sbrigati-.
-Ma Max sono le...-.
Non riesco a finire la frase che ha messo giu.
Sorrido, quanto è scemo...
 

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Capitolo 6
*** And When He Smiles... ***


Cap. 6-And When He Smiles...
 
 
 
Erano le 14.50 quando il telefono mi squillò:-Pronto?-.
-Cazzo, merda d'un Radke! Siamo qui sotto!-.
-Di gia?-.
-Eh si...-.
-Arrivo- Rispondo, prendendo lo zainetto con quel poco che basta per scendere (cellulare, qualche bottiglia d'acqua e maglietta e pantaloni di ricambio) e lo skate, perchè se hanno scelto un posto con sotto le rampe, ci sarà un motivo, vi pare?
Scendo trasportando il tutto barcollando come un deficente sbronzo.
Poi lo vedo...
Max Green che mi guarda, mi guarda e ride.
Ricambio, poco prima di sentirmi mancare e di sopprimere il fatto che stavo svenendo,  ma non riesco a non far cadere dalle mia mani lo skateboard, che precipita sulle scale e va sul piede di Max.
-Ahiiiiiaaaaaaaahhhhhhhhhh-.
-Ops... Eheh... Scusa...- Sorrido.
-Ti sei vendicato, eh?- Alza un sopracciglio.
-Eh gia- Rido -Allora, chi mi dovevi presentare?-.
-Nessuno, gli altri due non sono venuti, ci siamo solo noi due-.
-Oh...- MMMMMMMMMMMEEEEEEEEEEEEEERRRRRRRRRDDDDDAAAAAA.....
-Che dici, posso salire da te?- Sorride.
-Va bene-.
E come faccio a ignorare quel sorriso...
 
Cazzo, quanto mi vorrei togliere questo peso...
Cioè, sono due semplici parole da dirgli, perchè me ne vergogno così tanto?
E dopotutto, lo amo dalla prima volta che l'ho visto, mica lo posso nascondere, persino Zacky se nè accorto, e Zacky non è ancora arrivato alla conclusione che in Star Wars, Anakin e Dart Fener sono la stessa persona.
Cazzo, e quando mi sorride...
Quando mi sorride resto impalato come un coglione a guardarlo, non è normale, ma che ci devo fare, è la cosa più bella su cui io abbia posato gli occhi... Dio, quanto lo amo...
Se mi dicesse di uccidere mio padre e poi mangiarlo e impiccarmi, probabilmente lo farei...
E se...
-Ti dispiace aprire?- Sorride, guardando la porta di casa chiusa.
Perchè mi deve chiedere tutto sorridendo, porca puttana...!
-Certo-.
Se mi chiedesse di aprire la porta gliela aprirei.
Tiro fuori la chiave dai miei pantaloni e apro la porta, gli faccio strada verso camera mia, senza farmi vedere nè da Zack nè da Jess che staranno in agguato e da un momento all'altro faranno un imboscata...
La prima cosa su cui mette gli occhi è la mia tastiera.
-Sai suonare?- Dice, passando i polpastrelli sui tasti bianchi.
-E' da sette anni che faccio pianoforte-.
-E sai suonare solo classico?-.
-No, scherzi?! Ormai so suonare tutto, un paio di spartiti di altro genere li so-.
-Fa sentire-.
Mi siedo sullo sgabellino di legno che c'è sotto e comincio a spingere sui tasti.
Poi canto:
-Desperado, why dont you come to your senses?
You been out ridin fences for so long now
Oh, you're a hard one
I know that you got your reasons
These things that are pleasin you
Can hurt you somehow-.
-Hai anche una chitarra?-.
-Lì. Perchè?-.
Lui la prende e mi rivolge il sorriso più bello che abbia mai visto in tutta la mia vita:-Jam Session-.
Sorrido, e lui inizia a suonare e canta con me.
-Don you draw the queen of diamonds, boy
Shell beat you if shes able
You know the queen of heats is always your best bet-.
-Canti bene- Dice.
Sorrido.
-Now it seems to me, some fine things
Have been laid upon your table
But you only want the ones that you can't get-
-Grazie- Dico, nella pausetta che c'è.
-Desperado, oh, you aint gettin no youger
Your pain and your hunger, theyre drivin you home
And freedom, oh freedom well, thats just some people talkin
Your prison is walking through this world all alone-.
-Prego-.
-Don't your feet get cold in the winter time?
The sky won't snow and the sun won't shine
It's hard to tell the night time from the day
You're loosin all your highs and lows
Aint it funny how the feeling goes away?-
Lui continua, imperterrito, suona benissimo.
-Desperado, why dont you come to your senses?
Come down from your fences, open the gate
It may be rainin, but theres a rainbow above you-.
Mi avvicino a lui, dolcemente, e lui fa lo stesso.
Sento il cuore battere più forte del previsto, mi sto uccidendo da solo.
Lascia la chitarra e appoggia le dita tra le mie.
-You better let somebody love you
Let somebody love you
You better let somebody love you-.
Sento il suo respiro sulle mie labbra e non ne posso più, non so cosa stiamo facendo e non so neanche chi sono, chi è lui...
Improvvisamente dimentico tutta la mia vita, e ricomincio a respirare.
Quanto mi è mancata, questa sensazione...
-Before it's too late-.
Sento le nostre labbra sfiorarsi e un brivido mi percorre dal basso all'alto, e per di più sento gli occhi riempirsi di lacrime anonime che ricaccio dentro prima che causino danni.
E poi, quelle due paroline magiche escono magicamente.
-Ti amo, Max-.
-Ti amo anch'io-.
 
----------------------------
Uuuuuuh bacinoooooooohhhh *-* xD
e questa era bella lunga per ricompensare il fatto che ne ho scritta una corta xD
e come potete vedere ieri sera mi sono fumata gli umpa lumpa, vero, lovy mia?xD
 
Ringrazio in anticipo i commenti ^-^
Ringrazio Anche MangakA_BakA che ha aggiunto nei preferiti, e anche la Gre, ovvio (xD).
Anche se sono molto, ma mooooolto più felice se recensite xD
 
Walks.

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Capitolo 7
*** Disarm ***


Cap. 7-Disarm
 
"I used to be a little boy
So old in my shoes
And what I choose is my choice
What's a boy supposed to do?
The killer in me is the killer in you
My love
I send this smile over to you
Disarm you with a smile"
 
-Allora ciao-.
Gli sorrido, sull'uscio della porta, per salutarlo.
Anche se non vorrei, non vorrei che il mio respiro si fermasse di nuovo, tornando nella mia stupida vita mentre lui torna nella sua.
E lui, nella sua vita, ha visto solo cadere gli aquiloni*.
-Ciao- E sorride, mi chiedo perchè sorrida sempre.
E mi cadono le chiavi...
Poi mi guardo intorno, prima di avvicinarmi e di dargli un bacio, veloce, spedito, senza approfondimenti di alcun tipo.
Peccato che cado in quel bacio, perchè non posso resistergli, e restiamo attaccati così per circa quindici minuti.
-Se....se ci dovessero vedere...-.
-Sta fermo, Ron, sta calmo-.
Gli accarezzo le guance con una mano e sorride, di nuovo, prima di tornare alla sua normale vita.
 
"Disarm you with a smile"
 
Mi sdraio sul letto e prendo il lettore CD.
E estraggo il disco dalla sua confezione.
Siamese Dream.
E poi la scelgo.
E la ascolterei per tutto il giorno.
Perchè gli si addice così tanto, perchè è come una fotografia. Sopratutto quelle frasi.
"I send this smile over you
Disarm you with a smile"
E voglio dormire con lui, voglio dormire con Disarm.
Voglio dormire con Max...
 
Al mio risveglio è tutto scuro e non vedo nulla. Eppure io, non avevo spento nulla.
-Zacky, Jesse, siete tornati?-.
-No!-.
-Ah, grazie, Jess...- Rispondo, poco prima di aver capito che mi hanno risposto -Ehi!-.
-Ti abbiamo detto che non siamo tovnati-
-Ma smettetela!- Rido.
Li vedo entrare in camera mia con due facce impressionanti. Jess piange, Zacky non so, tiene la testa bassa.
"Si sono scambiati le manie" Penso.
-Ragazzi, ma... cos'è successo?-.
Loro rispondono con un incrocio dei loro sguardi. Jesse si asciuga le lacrime e Zack alza la testa.
E poi me ne accorgo, e il respiro si chiude, completamente.
-Dov'è papà?-.
Vedo Jess chiudere i pugni e mordersi le labbra, mentre io incrocio il mio sguardo con quello di mio fratello, il medio, diciamo.
-Cosa... Cosa gli è successo?-.
-Guida in stato di ebbrezza. Ha fatto un incidente.-.
E' Jesse che parla ora, cercando di guardarmi in faccia.
-Ma... Lui...- Sento i miei occhi riempirsi di lacrime -Sta bene, vero?-.
Zacky scuote la testa.
E comincio a piangere, cosa che in tutta la mia vita non era mai successa.
-Ma, è all'ospedale, no? Tornerà qui a breve, vero?-
-E' morto, Ronnie, come te lo dobbiamo dire?-.
Sento un buco formarmisi dentro e li abbraccio, e mi sento così piccolo, così infantile...
Comincio a singhiozzare e asciugo le gocce che cadono sui miei vestiti.
Zacky mi stringe a sè e Jess fa lo stesso, con entrambi.
-Va tutto bene, Ronald, va tutto bene-.
 
"The killer in me is the killer in you"
 
------------------------------------
Niente da dire ç_ç
Lascio a voi ç_ç
 
Walks.

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Capitolo 8
*** Bath ***


Cap. 8-Bath
 
 
 
Immergo la testa nell'acqua e chiudo gli occhi, forse per far mischiare le lacrime salate che sono scese sulle mie guance col cloro.
Fare il bagno mi dà come un senso di sicurezza, me lo ha sempre dato, non so perchè, mi fa sentire leggero e pulito, cosa che non sono affatto, dato che quando cammino sembra che al posto dei piedi ho due incudini.
Come ho detto prima, io in apnea ci posso stare anche ore, perchè non respiro, non è vitale questa cosa per il mio organismo,  i polmoni nel corpo ci stanno solo di bellezza, non li ho mai usati.
Apparte quei fantastici cinque secondi....
Quelli prima che la tragedia accadesse, che la mia vita si trasformasse in una merda...
Se Max non fosse uscito, forse papà sarebbe ancora vivo, forse ora sarebbe tutto più semplice.
Forse ora il cielo non mi starebbe crollando addosso....
Sopprimo il tutto lasciandomi andare e affondando nell'acqua della vasca da bagno.
E sento il calore sulla mia pelle nuda*, in ogni angolo del mio corpo, e il dolore si allevia.
E' vero che un bagno caldo fa miracoli...
Poco dopo sento il campanello suonare.
-Entra, dovrebbe essere aperto-.
Sento che la porta si apre con un leggero schricchiolio:-Ciao, Ron- Questo è Max, come faccio a scordarmi la sua voce?
-Che ci fai qui?-.
-Dove sei?-.
-In bagno, ma non entrare: sono nudo-.
-Un motivo in più per entrare-.
Apre la porta ridendo e io mi copro l'attrezzo con uno shampoo che c'è lì vicino.
Rinizio a respirare.
Questa cosa è interessante: quando non c'è non respiro, e quando c'è, sì. Bisognerebbe fare una ricerca...
-Perchè sei tornato?-.
-Ho dimenticato la giacca!-.
-Perchè, avevi una giacca?-.
-Si-.
Comincia a frugare tra i fumetti che leggiamo quando caghiamo e a guardarsi intorno ossessivamente.
-Scusa ma cerchi una giacca in bagno?-.
-Ah, è vero-.
Intanto esco dalla vasca e mi accorgo che mi sta guardando.
E non in faccia...
Prendo un asciugamano e mi copro il cazzo, cosa che sta fissando come un bambino di cinque anni.
-Nonguardarmimaipiùinquelmodoeinquelposto- Dico, tutto d'un fiato, prima di non fulminarlo, squarciarlo con un occhiata da assassino/stupratore orribile. Peccato che se c'è uno stupratore in casa quello è lui.
-Non è lungo come pensavo-.
-L'importante è saperlo usare-.
-L'importante è averlo-.
-TE NON DOVEVI CERCARE LA GIACCA?!?-.
-Ah, è vero-.
Mi metto l'accappatoio, le ciabatte e faccio scivolare l'asciugamano giù per le mie gambe.
E lo seguo, prima di fare un piccolo incidente e di dargli una testata.
-Scusa...- Dico, massaggiandomi la testa...
-Trovata!-.
-Bene-.
Sorride, prima di abbracciarmi.
Lo tengo per i fianchi e sorrido, prima di sentire che le sue mani stanno lentamente aprendo l'accappatoio.
-Tranquillo- Sussurra alle mie orecchie -Voglio solo sentire com'è la pelle del tuo petto, nient'altro-.
-Sicuro?-.
-Dipende: ti sei messo i boxer?-.
-No-.
-Allora può essere che non sento solo quella-.
Rido:-Fai quello che vuoi-.
Le sue mani calde accarezzano il mio petto umido, poco prima di scendere e spostarsi sui testicoli. Sorrido.
-Sei un porco, Max-.
-Se fossi nudo io, non credo che tu esiteresti a mettermi le mani sul pacco-.
-Si ma, ciccio- Mi stacco, chiudendo l'accappatoio e dandogli un leggero bacio sulle labbra -Non è ancora il nostro momento, capisci, no?-.
Lui abbassa lo sguardo:-Aspetterò-.
-Anch'io-.
Mi dà un bacio sulla guancia, e sento le sue labbra piegarsi in un sorriso, un sorriso timido, non come quelli che fa di solito.
-Io vado, Ronnie: mia mamma mi sta aspettando a casa-.
-Vai pure-.
Gli dò un bacio, sta volta molto più passionale, ma molto più passionale, perchè non voglio tornare nella mia vita.
Non voglio tornare a essere uno stupido orfano...
Non voglio...
-A... Domani?- Ansima, senza staccare le sue labbra dalle mie.
-A domani- Sorrido.
 
---------------------------
*Ronnie nuuuuuuuuuuhhhhhhhdooooooooooooooooohhhhhhhhhhhh *ççç*
 
Buonasera xD
L'atmosfera, come potete vedere, è cambiata completamente dal chap. 7, quindi felici, dai belle tipe arrapate (xD)
E dopo aver fatto il Raddùz inniudo (*çççççççççç* mmh gosh sbav xD) e Hulk (max, imbecilli xD) che lo molesta (mmh gosh sbav xD) credo che la mia sete da porca sia stata dissetata notevolmente *ç*
Grazie a tutti quelli che leggono e che recensiscono (Gre_Leddy, Lovy Chan [l'amore della mia vita xD], Spiguccia [idem xD], emogirlprincess, MissNobody, Demolition... e chi legge xD)
Ringrazio anche chi ha aggiunto nei preferiti (Gre_Leddy [of course xD], MangakA_BakA).
 
Grazie ragazze ^-^
 
Walks.

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Capitolo 9
*** Coming Home! ***


Cap. 9-Coming Home!
 
 
 
-Vonnie, svegliati-.
Non dò segni di vita, non voglio darli.
-Mevda, Vonnie! Vuoi alzave il tuo cazzo di culo pevvevtito?!-.
-Che c'è, ho fatto un altro sogno erotico?-.
-No, abbiamo tvovato dei boxev in bagno-.
-Magari sono miei di ieri quando ho fatto il bagno?-.
-Ah- Sospira, mentre alzo la testa dal cuscino -Jessssssssss, abbiamo sbagliato, i boxev sono suoi!-.
-Ah-.
Vedo entrare Jess che, per la prima volta nella mia esistenza, tiene la testa sollevata.
-Ron, io e Zacky abbiamo preso una decisione-.
-Dai, pavla- Rido.
-Taci, cvetino!-.
-Senti- Continua Jesse, guardandomi nelle palle scure dei miei occhi -Io non sono ancora maggiorenne, manca un anno, e comunque non sarei in grado di mantenerci, voglio dire, mi devo pagare il college e l'università, e la dovrò pagare anche a Zacky- Prende respiro, nel caso non lo sapeste, Jesse soffre d'asma -Abbiamo scoperto che mamma è ancora viva e abbiamo il suo indirizzo, le diremo di tornare e che papà non c'è più- Ora sospira, marterellando con le dita sul tavolo.
-E se non dovesse funzionare?-.
-Funzionevà, vedvai-.
Mi chino e li abbraccio, e loro fanno lo stesso.
-Vovvemmo che pev i pvossimi sette giovni non andassi a scuola- Dice Zacky -Così ci vipvendiamo dal colpo, okay?-.
-Okay-.
-Ti vogliamo bene, non dimenticartelo mai, se dovessi drogarti, diventare un alcolizzato, andare in prigione...* qualsiasi cosa, avrai noi-.
-Grazie, ragazzi-.
-Ova andiamo a pvendeve mamma-.
-Ciao-.
-Ciao- Dicono in coro, prima di uscire dalla porta.
Mi sdraio meglio sul letto, prima che il cellulare squilli.
Chissà chi è...
-Ciao Morgan!-.
-Ehi dude, what's up?-.
-Ehi, man!- Rido -Non bene, te?-.
-No io bene. Come mai te no?-.
-Te l'ho detto che mio padre è passato a miglior vita, ieri sera?-.
Sento calare il silenzio dall'altra parte...
-Mi.... Mi dispiace...-.
-Bhè, prima o poi tutti devono morire-.
Voglio fare finta che non me la sia presa male, per non farlo preoccupare, dato che ieri mi ha stuprato poco dopo la notizia.
-Bhè si, ma...-.
-Max, ti prego, non voglio parlarne-.
-Eh... Scusa...-.
-Oggi ci vediamo?-.
-Non so-.
-Domani non vengo a scuola-.
-Perchè?-.
-Zacky e Jess non vogliono-.
-Ah-.
-Vabbè, senti- Sospiro, mettendomi meglio sul letto -Tu dici che da quello che è successo ieri, noi due ora... Si, bhè, ora stiamo insieme?-.
Lo sento ridere dall'altra parte, e di conseguenza, sorrido:-No, Ronnie, penso che sono etero. Ma cosa dovrei dirti?-.
-Non so, magari dicevi che stavi male o che è stato solo un flirt-.
-Ronald, ieri sera ti ho palpato il pisello, non è un flirt quello!-.
-Un po' si, dai-.
Lo sento che continua a ridere:-Rad...-.
-Rad?!-.
-Si, Rad! L'abbreviazione di Radke, non l'hai capito?-.
-Ora si-.
-Rad, ascolta, io ti amo. Ed è una cosa di cui sono sicuro, anche se ho dodici anni, tu provi lo stesso?-.
Sento un calore improvviso e capisco che sono arrossito. Di nuovo.
-Bhè, ovvio-.
-Allora vedi, stiamo insieme-.
-Gia- Sorrido, poco prima di sentire Jesse che agita le chiavi -Io devo staccare, a dopo-.
-A dopo-.
Metto giu e comincio a correre verso l'ingresso.
Chissà com'è, mia mamma...
 
 
--------------------------------
*Tutti riferimenti puramente casuali xD
 
Weeeeeeeeeeeeh xD
Alloooora, eccomi col nuovo chap, e volevo dire due parole.
Ho deciso che ogni dieci capitoli, l'anno cambierà, e di conseguenza anche l'età di Ronnie e Max.
(qui hanno 13-12 anni, nel prossimo ne avranno 14-13, in quello dopo ancora 15-14 e così via xD).
La ff quindi verrà molto lunga, perchè molto probabilmente arriverò all'età che hanno adesso (26-25 o 25-24).
Se non volete rompervi i coglioni allora smettete di seguirla xD.
(ringrazio trivial_girl che ha aggiunto nei preferiti, come ha fatto come con la mia amata, bellissima e tristissima Blood. Grazie ^-^ anche se non hai mai recensito, mi fa piacere sapere che i miei sforzi servono a qualcosa xD)
 
Kiz,
Walks.

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Capitolo 10
*** Hell! ***


Cap. 10-Hell!
 
 
-Ciao, tu devi essere Ronald, vero?-.
Una donna bionda, con le labbra rosse e carnose, mi si avvicina e mi da un bacio sulla guancia.
-Non credo che ti ricordi di me- Continua -Eri troppo piccolo-.
-Stammi lontana-.
Mi guardano come se avessi sparato a un cane per strada, Jesse, poi, aveva gli occhi e la bocca spalancati.
-Non puoi tornare qui e fare come niente fosse, dopo tredici anni che te ne sei andata via da noi, non puoi pretendere che ti voglia bene, dopo che ci hai lasciato nella merda- Sospiro.
Lei resta immobile a guardarmi, mentre io scappo velocemente verso camera mia.
Mi sdraio sul letto mettendo la testa nel cuscino e cerco inutilmente di soffocarmi.
Non la voglio, non può tornare dopo tredici anni e pretendere che ancora la accetti.
-Ronnie-.
-Vai via-.
La sento aprire la porta e sedermisi accanto.
-Ascoltami, so che ho fatto la cosa sbagliata, ma...-
-Ma cosa? Che spiegazione vorresti darmi?-.
Si sdraia accanto a me e mi abbraccia.
-Sei comunque mio figlio, quando avete bisogno di aiuto, io ci sono e ci sarò sempre-.
-Non ci sei mai stata-.
-Mi dispiace, ma ora sono qui, e non me ne andrò mai più-.
-Lo prometti?-.
Sento le sue labbra accarezzarmi le guance e capisco che mi sta stringendo più forte.
-Te lo prometto-.
-Non mi fido, non ci dovevi lasciare così-.
-Lo so, lo so- Sospira -Ma un giorno capirai-.
-Vonald!-.
-Cosa c'è, Zackary?-.
-C'è Max sotto, vuole che scendi-.
Sorrido, staccandomi dalla presa di ferro di mia mamma e corro giu.
-Chi è Max?-.
-Lunga storia-.
Corro giu per le scale e apro la porta.
L'aria mi scuce dai miei pensieri e fa sembrare tutto più bello, ogni cosa, ogni suono.
Sembra quasi che la mia vita non sia più un inferno, una stronzata che mi hanno affibiato da quando sono nato.
Quando lo vedo sembra che la mia vita sia in paradiso.
-Ehi-.
Sorrido:-Ciao-.
Lui ricambia:-Facciamo un giro?-.
-Si, aspetta-.
Lo prendo per le mani e gli dò un bacio sulle labbra.
Lo posso sentire sorridere, posso sentire che la sua lingua e la mia, ormai, sono partite per conto proprio.
Mi infila le mani nei miei capelli a scodella, mentre io lo tengo per i fianchi.
-Ti amo così tanto, Maxie-.
-Lo so, ti amo anch'io-.
Quando ci stacchiamo, siamo entrambi a corto di fiato (il che per me è una sensazione nuova).
-Secondo te, migliorerò?-.
-Cosa?-.
-Migliorerò ogni volta che mi tocchi, mi sfiori e mi baci?- Rispondo, tenendo lo zaino in mano.
Lui ride:-Non credo proprio-.
 
------------------------
Buongiorno xD
Allooora, questo capitolo l'ho scritto senza alcuna voglia e quindi è venuto male xD.
E non c'ho neanche nulla da dire, quindi vado xD
(ringrazio tutte quelle che recensiscono e che aggiungono nei preferitùz, e chi legge e basta xD
Ringrazio anche gli Avenged Sevenfold [che cazzo c'entra non lo so xD] che mi hanno dato l'ispirazione mentre scrivevo xD)
 
Walks.

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Capitolo 11
*** Kisses&Love ***


-Nessuno scopo di lucro, non conosco questi ragazzi e non voglio raccontare la loro storia, anche se se Ronnie Radke e Max Green fossero una materia non avrei dieci in quella, di più xD-
-Tutto frutto della mia malata fantasia-
 
 
Cap. 11-Kisses&Love
 
14 giugno 1997
Adoro l'odore del mio cuscino, è così buono, e poi lui è così soffice, così bello, così...
-Buooooooooongiorno Raaad! Pronto per un estate mitica? O devi ancora scopare col tuo cuscino-.
Arrossisco:-Non mi sto inculando il cuscino, Gre-.
-Come no-.
Max mi si sdraia a fianco e sorride:-Ti decidi ad alzarti?-.
-Dipende-.
-Da cosa?-.
-Da te. Vuoi restare lì o ti sposti?-.
Sorride e si mette a cavalcioni su di me. Ricambio, sfiorandogli le guance e avvicinandolo leggermente di più a me e chiedendogli, strofinando la lingua sulle sue labbra, il permesso di entrare.
E quando lui schiude le labbra mi sembra di volare, perchè il bacio diventa fantastico, e perchè le sue labbra mi accolgono e non ci sono parole per descrivere il tutto.
Gli sussurro Dio-Sa-Cosa nell'orecchio e lui sorride, prendendomi per i capelli e iniziando a leccarmi l'orecchio.
-Ronnie- Ansima, e posso sentire benissimo l'erezione che sta avendo aumentare sopra il mio corpo -Noi... dobbiamo farlo... è un anno che aspetto... è... è troppo tempo, capisci?-.
-Maxie, no, non ora, ci stanno aspettando-.
-Ma io... io sono in codice rosso Ron, se non lo faccio adesso...-.
-Sta calmo- Gli dico, baciandogli il collo e appoggiando la mia testa nell'incavo.
-Ronnie... ce l'ho duro come Di Caprio in Titanic, come faccio a stare calmo?-.
-Maxie- Rispondo, dandogli un bacio leggero sulla fronte sudacchiata -Non ora, ma presto, te lo giuro-.
Lo bacio, coprendo gli ansimi che continuano a uscire dalle sue labbra, prendendolo per i fianchi e trascinandolo tra le coperte, insieme a me.
-Scusate, eh-.
Alzo gli occhi e vedo Zacky, per la prima volta nella mia vita, rosso come una passata di pomodoro, che ci guarda.
Rido perchè questa scena si è ripetuta un po' di volte. Un po' troppe volte.
-Vonnie- Dice, continuando a guardarci -Vestiti che dobbiamo pavtive-.
-Okay-.
Zacky esce, e io sento i miei pantaloni abbassarsi.
-Cosa stai facendo?-.
-Ti tolgo io il pigiama, così fai prima-.
Rido, prima di cambiare completamente espressione.
Si, perchè lo sento muoversi dentro di me, e il piacere mi percorre le vene passando per ogni mia parte del corpo.
-Cos'hai... fatto?- Ansimo, cercando di fuggire.
-Ti ho penetrato, imbecille-.
-Perchè... lo hai... fatto?-.
-Non ce la facevo più a resistere, scusami-.
Sorrido:-Max... ti prego, smettila-.
-Perchè?-.
-Mia... mia madre ci aspetta, se arriviamo in ritardo che le dico?-.
-Non lo so-.
-E allora toglimelo dal buco del culo, cazzo-.
Quando si allontana mi scappa un urlettino, prima che Max mi tappi la bocca.
-Nessuno lo deve sapere-.
-Lo so-.
Mi metto velocemente i pantaloni e corro verso la macchina, perchè quest'estate andrò con lui, e sono in fibrillazione da due mesi.
Due cazzo di mesi...
 
-----------------------------------
Scusate tanto la cortezza, ma era programmato, non doveva essere molto lunga xD
E non ho voglia di dirvi niente, quindi ringrazio chi segue come al solito ^-^
Ringrazio anche per tutti i complimenti che mi fate su come scrivo, grazie, mi fa piacere che fatico per un motivo xD.
Grazie ancora.
 
Recensite, sennò cosa leggete a fare?ç_ç
 
Walks.

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Capitolo 12
*** Red Code ***


Cap. 12-Red Code
 
 
 
La città è vuota, e siamo gia alla sera. Cioè, praticamente non siamo neanche arrivati e c'è gia il tramonto.
Io e Max siamo usciti per vedere il posto, per girare in giro e per bere, dato che da stamattina non beviamo, grazie a quel coglione di Jesse che l'acqua ovviamente l'ha presa.
-Guaaaaaaaaahhhhhhhhhrda Ron! La spiaggia!-.
-Si va bene, non urlar...-.
Non faccio neanche in tempo a finire la frase che si è gia catapultato giù dalla passeggiata e precisamente in questo momento sta inseguendo i piccioni. Sorrido, quel ragazzo è coglione allo stato puro.
-Ma che fai? Quel gioco lo fanno solo i bambini di cinque anni, o forse gia lì son troppo maturi per farlo!-.
-Ma è divertente!-.
Sorrido e scavalco la ringhiera che mi separa da lui e i piccioni e lo inseguo. Appena mi capita sotto mano lo prendo e lo stringo a me, scatenando quattro o cinque risate compulsive mentre i piccioni scappano terrorizzati a morte.
-Anche gli uccelli hanno paura di Ronald Joseph Radke- Rido, dandogli un bacio sul collo.
-Volendo c'è il doppio senso?-.
-Te devi sempre pensare al sesso!-.
-Quando sto con te si- Sospira -Quando sto con Philip Banks* no-.
Rido, lasciandolo cadere sulla sabbia e buttandomici sopra.
-Ti amo, Ron-.
-Me lo dici ogni volta che siamo in questa posizione-.
-Mi eccita- Risponde, prendendo a leccarmi il collo.
Sorrido:-Codice rosso?-.
-Più che altro codice viola-.
-Cioè? Che differenza c'è?-.
-Che se non trombiamo ora uccido il primo che passa dalla passeggiata-.
Rido, cominciando a sbottonargli la camicia.
-Il mio- Continuo -E' semplicemente rosso-.
-Ora il mio sta diventando nero-.
-Cioè?-.
-Che ora non puoi opporre resistenza, ti inculo e basta-.
-Okay. Viola.-.
-Nero come la pece, cazzo-.
-Max, non qui, se ci vede qualcuno siamo fritti, stiamo gia facendo atti osceni in luogo pubblico-.
-E allora dove?-.
-Torniamo a casa, mia madre è andata via e fino a lunedì non torna più, Zacky e Jess saranno fuori a fare i puttanieri-.
-Bene, spero di non incularti durante la strada-.
Sorrido, prima di sentire che mi sta slacciando la patta.
La riallaccio subito, poi non me ne frega neanche se gli ho chiuso un dito dentro.
-Quello te lo godi dopo, ora andiamo-.
 
----------------------------
*Philip Banks è lo zio obeso di Will Smith in 'Willy Il Principe Di Bel Air' nel caso qualcuno non lo sappia.
 
E scopiamo tutti insieme appassionatamente!xD
Mi scuso per il linguaggio poco cortese, ma non posso fare mica la normale con Ronnie e Max che scopano come dannati *ç*
Adoro il Max porco che ho creato, è come se ormai fosse la mia creatura *muahahah xD*e adoro il Ronnie imbranato e altamente cotto (*ç*) perchè me lo immagino veramente così, io, il Raddùz. Magari puo stare anche ore in apnea u_u
Smetto di dire stronzate ora, tranquille xD
 
Grazie, tipunz, e recensite, sennò spezzo le dita alla Gre, che poi deve imparare a scrivere col naso u_u
 
Walks.

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Capitolo 13
*** Sex ***


Cap. 13-Sex
 
 
Spingo Max contro il muro, facendogli sbattere la testa, e infilandogli ripetutamente la lingua in bocca.
-Nel film porno fanno subito sesso o prima c'è una storia?- Chiede, sarcastico, togliendomi la maglietta marrone chiara che ho addosso.
-C'è una storia ma... diciamo che c'è gia stata-.
-Avevi ragione- Sussurra, poco prima di mordermi l'orecchio -Jess e Zacky non ci sono, meglio per noi-.
-Anche perchè non credo che se ci fossero ce lo permetterebbero-.
-Credo anch'io- Ride.
Mi graffia il petto e io sorrido, tirandolo su per l'orecchio e baciandolo.
Comincia ad ansimare, e quando alza gli occhi e mi guarda con i suoi, cristallini e liquidi, nei miei, che sono particolarmente legnosi, mi abbasso e gli tolgo la camicia.
Lo lecco, infilandogli la lingua nell'ombelico, e sento sul mio petto la sua erezione.
-Quanto ho aspettato questo momento, Ron- Sorride -E' dal primo momento che ti ho visto che aspetto-.
-Non mi sembrava-.
-Doveva sembrarti-.
Sorrido, slacciandogli i pantaloni e arrivando subito al dunque.
-Non potremmo sdraiarci?-.
-Magari dopo- Rispondo, mettendo la mano sull'elastico dei suoi boxer -Per ora stiamo così-.
Glieli abbasso, e sorrido.
-Porca puttana se è duro!-.
-Ma va?-.
Rido, avvicinandomi e dandoci un bacio sopra, prima di tirare fuori la lingua e passarla lentamente.
-Adesso- Sorrido -Quando ti guarderò ti immaginerò subito nudo-.
Lo sento ridere, prima che io apra la bocca e lo morda.
-Mi hai fatto male-.
-Lo so, sta fermo-.
Lui non mi ascolta, ovviamente, mi tira su e mi sbatte sul letto.
E quando atterra su di me mi sembra di sognare.
Mi morde da ogni parte del mio petto, fermandosi un po' di più sui capezzoli.
Sorrido, cominciando ad ansimare, e per questo lui sorride, abbassandoi i pantaloni e i boxer e mettendolo in bocca.
Urlo, cercando la sua testa con le mani, perchè fremo per avere un contatto con le sue labbra.
Risale, baciandomi le labbra e leccando le mie guance.
Cominciamo a muoverci assieme, come una cosa sola.
Lo faccio girare dall'altra parte e lo penetro, leccandogli la schiena, e per di più facendolo urlare.
-Dio...-
-Ah bravo, urla- Sussurro -Così mi fai venire ancora più voglia-.
Spingo più forte, facendo diventare i suoi ansimi ancora più veloci e passandogli la lingua sul collo.
-Perchè invece di dilatarmi non mi inculi e basta?-.
-E' una sfida?-.
Lo sento ridere, tra un ansimo e un altro:-Sì-.
Sorrido:-Infame...-.
Spingo più forte che posso, alternando quelle veloci e forti con quelle lente e deboli, e lo faccio urlare in un modo esagerato.
Maxie allunga le mani all'indietro e mi graffia la schiena, e sono quasi sicuro che sto sanguinando.
Urlo anch'io, accorgendomi che ho raggiunto l'orgasmo e che ho sganciato il seme.
Lui si stacca, aggrappandosi al mio corpo e baciandomi le spalle.
-Cazzo...-.
-Non immaginavi che fossi così bravo a letto, vero?-.
Ride:-Ora basta però-.
-Perchè?-.
-Perchè sono morto- Risponde, appoggiando la testa sul mio ventre.
-Tu l'avevi mai fatto prima?-.
-No, te?-.
-Neanche- Sospiro, baciandogli le labbra e sentendo un altro ansimo uscire dalle sue.
-Finisce qui?-.
-Sì, ora dormiamo-.
-Ti amo, lo sai, vero?-.
-Certo, ti amo anch'io-.
 
------------------
Hello ^-^
Per favore, non siate troppo cattive, è la prima scena di sesso completa che scrivo.
Bhè devo dire che per me è gia abbastanza lunga, poi fate voi xD.
Baci, e ringrazio ancora, yup xD.
 
Walks.

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Capitolo 14
*** My New Diary ***


Cap. 14-My New Diary
 
 
Un raggio di luce entra timido, ovviamente sui miei fottuti occhi, svegliandomi e mettendomi, come ogni giorno, di buon umore.
Li apro e mi accorgo che -damn!- sono ancora nudo, e sopra ho ancora Maxie, dormiente, nudo pure lui, che mi circonda il corpo con le braccia. Lo guardo e sorrido, avvicinandomi a lui e dandogli un bacino.
-Svegliati, dormiglione-.
-Chi sei tu?-.
-L'uomo nero. Ma che cazzo di domande fai?-.
-Ah... No sul serio chi sei?-.
-Max ma hai bevuto?-.
Alza gli occhi, stropicciandoli e guardandomi assonnato. Sorrido, accarezzandogli le guance.
-Buongiorno- Sorrido, dandogli un bacio casto, ma talmente casto che fa paura -Facciamo colazione dove?-.
-Non lo so, fuori, dentro, in mezzo, non lo so-.
-Decidi te che per me è uguale-.
-In culo alla balena?-.
-Ma che sei scemo?- Sorrido -Sul serio, dai-.
-Dentro, che non ho voglia di uscire-.
-Okay. Vestiti che se poi si svegliano o Jess o Zacky poi quello che le prende e fa la figura del maniaco sono io, quindi...-.
-Vado in giro nudo-.
-Sì ma te serio non ci puoi stare quindici secondi vero?-.
-Ma va!-.
-Dai, per favore- Sospiro, facendogli gli occhioni dolciotti.
-Oookay, ce li hai tu i miei boxer?-.
-Sì, dovrebbero essere qua- Rispondo, girandomi e tastando su e giù per il letto.
Finchè non mi fermo.
-Cos'è una tradizione adesso?- Dico, sarcastico.
-Cosa?-.
-Che tu mi penetri la mattina e io la sera?-.
-Perchè lo sto facendo?-.
-Eh sì-.
-Ah... Scusa-.
Sospiro, ritornando a cercargli i boxer.
-Tho- Sbuffo, dandoglieli direttamente in testa -Mettiteli-.
-Okka-.
-Ora-.
Sbuffa, alzandosi e mettendosi le mutande.
-I miei dove sono?-.
-Cercateli-.
-Ce li hai in mano- Rido.
Lui si gira, guardandomi come se avessi ucciso il suo maggiordomo, e guarda la sua mano destra.
-Ah. E' vero.-.
-Cazzo Maxie oggi sei presente come non mai!-.
-Scusa è che...- Arrossisce.
-Ommioddio sei rosso!-.
Ride:-Quello che è successo ieri mi ha scombussolato un po'... tanto-.
-Anche a me, se è per questo- Sorrido -Comunque ora dammi i miei boxer. Subito.-.
Ride e me li tira, lui direttamente in faccia. Ricambio e me li infilo.
-La prossima volta tirami i tuoi in faccia- Rido.
 
Dopo aver fatto colazione usciamo, lui va direttamente in spiaggia mentre io mi fermo in cartoleria.
Voglio prendere una cosa.
Giro per il negozio in cerca di quella cosa, che mi serve, la voglio, dovessi staccare la testa a morsi al cartolaio, e la avrò.
-Stai cercando qualcosa, ragazzo?-.
-Sì. Ha per caso un quadernino, di dimensioni ridotte, con almeno 500 pagine?-.
-E cosa vuoi fare, un album di famiglia?- Ride, mentre lo cerca.
-No, mi serve per fare un compito delle vacanze. Ce l'ha allora?-.
-Sì, eccolo- Sospira -Sono rarissimi, ritieniti fortunato. Molto fortunato.-.
-D'accordo. C'è azzurro?-.
-Sì, eccolo-.
Ma vaaaaai...:-Quanto?-.
-20 $-.
-Ecco, grazie-.
-Arrivederci-.
-Addio- Sorrido.
 
Corro verso la spiaggia col quaderno tra le mani, e insieme la penna che c'era allegata, seplice, nera e con qualche disegnino sopra.
-Max!- Urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni, o almeno quello che mi arriva quando vedo lui.
-Cosa c'è?-.
-Guarda- Sorrido, col fiatone -Questo è il nostro quaderno-.
Lui mi guarda come se fossi pazzo:-Hai bevuto la vodka?-.
-No, qua annoterò tutti i momenti speciali della nostra relazione. Saranno descritti nei minimi dettagli, in prima persona, in presente e da me. Ci saranno persino i dialoghi. Quando saremo adulti così, avremo i ricordi della nostra infanzia, no?-.
-Ma io ti amo!-.
-Lo so, lo so-.
-Solo una domanda: e il nostro primo bacio?-.
-Questa testa non si è dimenticata niente da quando mia madre ha smesso di allattarmi-.
E riecco che torna lo sguardo da pazzo.
Sospiro:-Era un martedì di marzo...-.
-Vabbene, ho capito- Sorride, tenendomi la mano e abbracciandomi.
-Ti amo così tanto- Dico, baciandolo sulle guance.
-Anch'io- Appoggia la testa sulla mia spalla -E adoro questi momenti-.
-Questi quali?-.
-Quelli in cui ci scambiamo tenerezze e bacetti-.
-Lo so, li adoro anch'io-.
Lo bacio sulle labbra sorridendo.
-E vorrei che non finissero mai-.
 
---------------
OOOOOK xD
L'idea del diario mi è venuta stanotte mentre dormivo sotto gli effetti della caffeina *ç*
Ringrazio oOoOciaoOoOo o qualcosa del genere (non mi ricordo -.-'') che ha aggiunto nelle seguite. Grazie.
Una recensioncina è sempre gradita da te, da te e anche da te xD.
Vabbene, vi saluto ^-^
 
Walks.

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Capitolo 15
*** Sunset ***


Cap. 15-Sunset
 
 
-Ronnie?-.
Sdraiati sulla collina più vicina, guardavamo il tramonto che ci sta annunciando che un altra giornata è finita. Almeno per i comuni mortali.
-Mmh?-.
-Tu...- Continua, sdraiandosi sul mio petto -Credi che tutto questo finirà mai?-.
-No, non credo, Maxie-.
-Bhè ma, vedi la gente, no? Dicono di amarsi e poi si lasciano improvvisamente...-.
-No, non credo che a noi succederà mai-.
-Perchè?-.
Lo stringo più forte a me, poco prima di vederlo sorridere:-Perchè il nostro è puro-.
-In che senso?-.
-Cristo, Maxwell!- Sorrido -Sei sul mio petto, no? E non lo senti battere*?-.
-Non ci ho fatto caso- Risponde, mettendosi meglio -Ora però lo sento-.
-E allora?-.
Sorride, alzando gli occhi verdi e baciandomi il mento:-Sì, forse hai ragione. Il nostro è puro.-.
-Non forse, io ho sempre ragione Max, sempre-.
-Sai qual'è la differenza tra Max Green e gli uomini comuni?-.
-No. Quale?-.
-Che ogni uomo medio pensa al sesso ogni sei secondi. Max Green fa sesso ogni sei secondi-.
Rido:-E chissà perchè lo fa anche Ronnie Radke...-.
-Appunto. Vieni qua, che i sei secondi son gia passati.-.
Sorrido, mi chino su di lui e lo bacio. Dolcemente, solo che stiamo attaccati un quarto d'ora.
Quando ci stacchiamo siamo a corto di fiato entrambi, solo che ci riattacchiao subito.
Non posso stare senza le sue labbra. Nemmeno un minuto.
Sorrido:-Okay, ora basta però-.
-Aspetta, aspetta! Ho ancora un po' di saliva!-.
-Ma smeeeeettila!-.
Sorride.
Ricambio, prima che mi squilli il cellulare.
-Pronto?-.
-Ciao?-.
-Chi è?-.
-Fovza, indovina!-.
-Mmh... aspetta, vediamo... Hai una voce irriconoscibile, non saprei... Cazzo che domanda diff... Zacky!!-.
-Eh eh, stavi pensando a Jesse vevo?-.
-Si anche perchè avete le voci uguali-.
-Eh eh, lo so. Senti, abbiamo pveso la pizza, venite a casa a mangiave?-.
-Sì, se ci aspetti-.
-Smettetela di tvombave, dai!-.
-Almeno noi lo facciamo, èh, verginello?-.
-Va a favti fotteve-.
-Non so dov'è-.
-Ti ci mando io a calci nel culo. Venite o no?-
-Arriviamo, arriviamo- Rispondo, prima di mettere giù.
-Si mangia?-.
-Sì, corriamo che ci aspettano-.
 
------------
*Nessun doppio senso (nb per lovy u_u)
Eccomi qua ^-^
Oggi ho stranamente voglia (xD) di rispondere ai vostri commenti, quindi lo faccio u.u.
(Lovy, a te ti ho gia risposto su msn. Ti dico solo che matt è figo. u_u)
 
Gre_Leddy
 
Sì, sappiamo tutti che sono teneri, anche da vecchi lerci e puzzolenti saranno teneri, figuriamoci piccini, e sopratutto con la mia età, più o meno u_u
 
 
MissNobody
 
Sì ormai che sono brava me lo dici sempre xD. Anch'io adoro il maxwell che ho creato, anche perchè io me lo immagino un po' così, anche se per quanto poco ne possiamo sapere il Maxie ha il mio stesso carattere. E il Raddy dolciotto non ne parliamo, che sennò la tastiera si riempie di bava u_u
PS. sono ancora shocckata che in 'una storia come tante' hai messo il gruppo con craig e non ronnie, O_O xD
 
 
emogirlprincess
 
Tesoro, ti ringrazio per tutti i complimenti che mi fai, non penso di essere così brava, sono in imbarazzo ^-^
 
 
E con questo Walks si dilegua u_u
Ah, centro informazioni: un po' di giorni fa ho fatto un piccolo schema di questa storia, ho contato quanti capitoli verrebbero, e verranno esattamente 100 chap, quindi preparatevi u_u
 
Baci,
Walks.

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Capitolo 16
*** Anyone Else But You ***


Cap. 16-Anyone Else But You.
 
 
Dopo la cenetta molto scapola (birra e pizza. Vabbè noi acqua, siamo minorenni, anche se Max quando sono andati a prendere una cosa ha preso la birra e l'ha bevuta a canna. Bho.), io e lui ci siamo stesi sul letto, la giornata è stata troppo potente.
Persino per noi.
-Questo è stato il giorno più bello della mia vita- Sorride, sdraiandosi su di me e facendosi più piccolo, per restarci sopra.
-Lo so- Rispondo, accarezzandogli i capelli -Anche il mio-.
Lui si gira e mi guarda.
-Dio, quanto ti amo-.
Sorrido e lo bacio sulla guancia.
-Hai sbagliato mira-.
Rido, prima di sfiorare le mie labbra con le sue.
Sussulta, tenendo il mio volto tra le mani e divaricando un po' di più le gambe.
-Sei una troia*-.
-Grazie-.
-Prego-.
Si volta dall'altra parte.
Sorrido, baciandogli i capelli e stringendolo.
Gli bacio la spalla, dolcemente, poi sospiro.
Ed è un sospiro dolce, di una persona innamorata.
Poi io inizio a cantare:
-Your part time lover and a full time friend,
The monkey on the back is the latest trend,
Don't see what anyone can see,
In anyone else,
But you-.
Lo vedo sorridere:
-Here is a church and here is a steeple,
We sure are cute for two ugly people,
Don't see what anyone can see,
In anyone else,
But you-.
Ricambio.
-We both have shiny happy fits of rage,
I want more fans, you want more stage,
Don't see what anyone can see,
In anyone else,
But you-.
-I'm always tryin to keep it real,
Now I'm in love with how you feel,
I don't see what anyone can see,
In anyone else,
But you-.
-I kiss you on the brain in the shadow of the train,
I kiss you all starry eyed,
My body swings from side to side,
I don't see what anyone can see,
In anyone else,
But you-.
-The pebbles forgive me,
The trees forgive me,
So why can't,
You forgive me?
I don't see what anyone can see,
In anyone else,
But you-.
E poi iniziamo tutti e due:
-Du du du du du du dudu
Du du du du du du dudu
I don't see what anyone can see,
In anyone else,
But you-.
Si gira e affonda la testa nelle mie braccia calde, che lo accolgono molto volentieri.
Lo bacio sulla fronte.
-Ronnie, quando sarò cresciuto, sarò grande grasso e alcolizzato, tu mi troverai ancora... decente diciamo?-.
Rido.
-Perchè ridi?-.
-Tu per me sei sempre bellissimo-.
-In ogni caso?-.
-Maxie, io credo che tu caghi rose e pisci oro liquido, per me sei sempre perfetto, anche se dovessi diventare pelato o ascoltare il pop-.
-Sul serio?-.
-Sul serio-.
-Mi starai sempre a fianco?-.
-Per sempre-.
-Giuri?-.
-Giuro, ma te lo farai?-.
-Sì, lo farò-.
 
-------------------
*cazzo Ronnie è un veggente o_o
 
Weh xD
Allora, la canzone è Anyone Else But You dei Moldy Peaches. So che è uscita nel 2001 ma rispettare le date non fa per me xD e questa per di più sarebbe quella riadattata da Micheal Cera e Ellen Page in Juno, quindi ancora peggio xD.
Allora, spero in tante belle recensioni, e con questo vado su un carro di fuoco u_u.
 
Walks.

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Capitolo 17
*** Sea ***


Cap. 17-Sea
 
 
Mi immergo nell'acqua, temperata e fresca, poco prima di sentire i pesciolini mordermi i piedi.
E prima di vedere una figura senza maglia, coi capelli rossi che avanza verso di me.
Cristo, quanto è bello...
-Ron- Dice, nuotando verso di me -Facciamo una nuotata?-.
-Sì, a largo, però-.
-Okay-.
Sorrido, lo prendo per il braccio e lo trascino in acqua.
Max va sottacqua e sparisce, io lo tiro su.
-Ma che sei scemo?-.
-Ieri sera ho bevuto la birra, mi hai visto anche te, ora ho un doposbornia, la testa mi fa male e sono mezzo morto-.
-Se a 13 anni bevi la birra a 25 anni cosa sarai?-.
-Bho...*-.
Sorrido:-Forza, sennò ti affogo-.
Lo trascino in acqua fino a quando non tocco più.
Figuriamoci lui, che è alto come un libro.
-Torniamo indietro?-.
-No Max dai, non siamo neanche lontani-.
-Ma guarda dietro!-.
-Appunto, non sembrano ancora delle formiche-.
-Eddai!-.
-Ma che hai?-.
Lo guardo in faccia mentre si rosicchia le unghie.
Rido:-Che hai paura?-.
-No! Non ho paura!-.
-Fifone- Rido, prendendolo per i fianchi.
-Non ho pauraaaaah!-.
Gli bacio il collo:-Come vuoi, andiamo di lì-.
-Grazie-.
-Ma prima ammettilo, che sei un cagasotto-.
-Non lo sono-.
-Alloooora, andiamo avanti-.
-No no! Okay sono un cagasotto!-.
-Bravo- Sorrido, scompigliandogli i capelli bagnati e mandando un onda d'acqua a tutti -Ora andiamo-.
-Grazie-.
-Prego, cucciolone-.
Sorride, baciandomi sulle labbra.
-Ti amo-.
-Lo so, ormai credo che tutti lo sappiano, comunque anche io-.
 
---------------------
*una troia xD
 
Hello guys, what's up? xD
Allora, innanzitutto ringrazio l'amore della mia vita, ma che dico, la mia vita, ovvero Fly_Down, che ha letto e recensito, e per questo le regalerei una prugna xD
Comunque, dicevamo... No niente, basta. xD.
Allora vi saluto, èh u.u.
 
Baci,
Walks.

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Capitolo 18
*** Cuddle ***


Cap. 18-Cuddle
 
 
Trascino Max fuori dall'acqua e mi accorgo che tutti ci stanno guardando.
-Non solo ieri ti sei ubriacato e hai 13 anni, ma oggi hai perso pure l'uso delle gambe?-.
-No è che... sono stanco-.
-Anche io, peccato che a differenza tua ti devo trascinare in giro-.
-E cosa dovrei fare?-.
-Usare le tue belle gambine per arrivare fino all'ombrellone?-.
-Okay, okay-.
Si alza, raschiandosi la sabbia che ha sulla pelle, e correndo verso l'ombrellone. Lo seguo, prendo la penna e inizio a scrivere sul diario.
-Un po' incazzosino, eh?- Lo sento dire, dopo circa un quarto d'ora.
-Chi?-.
-Tu-.
Sospiro:-Almeno io non sono in doposbornia-.
-Sì, appunto, sei meno stanco di me, io al posto del cervello ho della dinamite-.
-Pensavo un cartello con su scritto "torno subito"-.
-Anche, è lì da 13 anni-.
Sorrido:-Che facciamo?-.
Lui si sdraia meglio:-Te lo dovrei chiedere io. Tu almeno stai facendo qualcosa.-.
-Tanto fra cinque minuti ho finito-.
-Ah okay. Io ho fame!-.
-Mangiati lo sdraio, che ti devo dire-.
Sbuffa:-Vado a prendere un gelato. Ne vuoi uno pure te?-.
-Sì, grazie-.
-Prego-.
Mi dà un bacio sulla guancia e corre via.
Io nel frattempo pesco nelle tasche della borsa di Jesse e gli rubo le sigarette, me ne accendo una e chiudo il diario.
-Eccomi-.
-Di già?-.
-C'era molta fila- Sorride, dandomi quella specie di coso lungo e impacchettato.
-Ho cambiato idea- Sospiro, semi-sdraiandomi sulla sedia -Mangialo te, io non c'ho più fame-.
Sorride:-Meglio-.
Ricambio il sorriso, sdraiandomi con lui sul coso.
Lui appoggia la testa sul mio petto, anche sporcandomi col gelato, e appoggia l'altra mano sul mio ventre.
Gli bacio i capelli e lo accarezzo.
-Forse non dovremmo stare in queste situazioni intime in un luogo pubblico- Sospiro.
-Sai che roba- Risponde -E comunque se hanno visto dove ti guardavo prima non dovrebbero avere sospetti-.
Rido.
-E poi secondo me non ci dovremmo vergognare di quello che siamo-.
-Lo so, ma ci potrebbero fare del male-.
-Cagasotto-.
-Senti chi parla- Rido.
Lui ha gia finito il primo gelato e passa all'altro.
-Cazzo quanto sei veloce-.
-Lo so, è veramente un peccato che tu non lo voglia-.
Rido, prima di notare una cosa nella sua voce.
-Maxie, ma te la voce l'hai cambiata?-.
-E che ne so io?!-.
-Perchè ce l'hai ancora troppo femminile-.
-Spero che cambi presto, altrimenti la gente capisce che sono gay-.
Sorrido:-Cristo, data la nostra posizione credo che la gente l'abbia già capito-.
-E se ti tolgo il costume che succede?-.
Rido e lo bacio sulle labbra.
-Succede che ti salto addosso-.
 
--------------------
Ora dei ringraziamenti (yeye xD)
Allora, ringrazio sweetcurry10 che ha aggiunto nelle seguite (ma seguivi? O_O io pensavo di no o_o ci son rimasta di stucco o_o).
E ringrazio anche ElePunk94 che ha messo tra i preferiti. Grazie ^-^.
Ringrazio anche emogirlprincess, MissNobody, Lovy Chan (LL), Fly Down (LL), Spiguccia (LL), Gre_Leddy, Demolition, e chi legge e basta e non recensisce, lo ringrazio comunque.
(A Lovy Chan e Fly_Down vegalevei una pvugna xD)
Okay, finito u_u.
 
Baci,
Walks.

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Capitolo 19
*** Three ***


Cap. 19-Three
 
 
 
-Ho caldo e fame, Ron, torniamo a casa-.
Guardo Max, chiudendo il diario e mettendolo nel mio zaino:-Come vuole, signorino Green-.
-Perchè?-.
-Dobbiamo fare sempre quello che vuoi tu-.
-Fammi tredici esempi-.
Lo guardo male:-Tredici?-.
-Sì, tredici-.
-Non potresti ridurre il numero?-.
-No-.
-Perchè proprio tredici?-.
-Innanzitutto perchè è la mia età-.
Sospiro:-Togli dieci esempi. Te ne faccio tre.-.
-Va bene, e già uno facciamo quello che vuoi tu-.
-Quando abbiamo fatto sesso. Io inizialmente non lo volevo, poi mi hai convinto-.
-Ah, poi?-.
-Quando mi hai penetrato per la prima volta. Sempre contro la mia volontà.-.
-Qualcosa non legato al sesso c'è?-.
-Adesso quanto siamo usciti dall'acqua perchè te la stavi cagando sotto-.
-Non me la stavo cagando sotto-.
-Ceeeerto, e io sono Kurt Cobain-.
-Vabbè, poi facciamo quello che vuoi te, ora però torniamo a casa-.
-Vabbè...-
 
Every rose has its thorn
Just like every night has its dawn
Just like every cowboy sings his sad, sad song
Every rose has its thorn

(Poison, Every Rose Has Its Thorn)
 
Tornati a casa la prima cosa che fa lui è precipitarsi correndo in cucina per bere.
-Abbiamo capito che fa caldo, non devi fare tutte 'ste scene-.
Lui si abbevera, praticamente svuota ogni bottiglia presente nel frigo, e mi raggiunge sul letto.
-Cazzo...-.
-Stanco?-.
-Più che altro morente-.
-Ah coooomunque- Sorrido, avvicinandomi di più a lui -Ora dobbiamo fare quello che voglio io, no?-.
-Già, che vuoi fare?-.
Mi avvicino a lui di soppiatto, mordendogli l'orecchio e marterellando con le dita sul suo ventre.
-Vuoi fare questo?-.
-Ossì, te sei d'accordo?-.
-Ma ceeeerto-.
Mi morde il labbro e io gli infilo una mano nei pantaloni.
-Pensavo che non fossi un pervertito-.
-No, sono peggio-.
 
--------------------
Ehi! xD
Mi scuso umilmente per la cortezza, e volevo anche dire una cosa interessante.
Nel caso vi stiate chiedendo che cazzo c'entra Every Rose Has Its Thorn con questo chap, la canzone prima citata verrà ripresa (evviva lo spoiler xD) in uno degli ultimi chap della saga, quindi verso il 90 diciamo.
Altra cosa (evviva lo spoiler ancora xD), questa saguccia passerà per la giovinezza di Ronnie e Max, fino ai 18 anni di Ronnie, però tralasciando quando lui avrà 16-17 anni, perchè non mi sembra che ci siano eventi importanti in quel periodo, poi descriverà i tre anni con gli escape, la droga, il litigio e via xD.
Evviva lo spoiler xD.
Allora, oggi rispondo alle recensioni xD.
 
 
Amore u_u la prugna te la darò quando verrai su msn, aspetta e spera, e comunque L è il migliore.
PS tenta disperatamente di parlare anche della ff certe volte xD.
 
 
ah ecco o_o io pensavo di no, bho o_o.
Cioè dovevi vedermi quando ho controllato nelle seguite e mi aspettavo chiunque altra persona apparte te e son caduta dalla sedia xD.
Non è una scena imperdibile, capita spesso xD.
Sì si prospetta lunghissima oserei dire, 100 chap, e la finirò nel 2012 xD. No se continuo così prima della fine dei secoli dovrei farcela xD. Sì credo anche io che sia uno dei miei lavori migliori, nonostante io reputo il modo in cui scrivo schifoso, e poi loro due con la mia età, diciamo, più o meno, anzi di più (evviva lo spoiler xD) mi manda a sbavare sulla tastiera u_u. E... bho basta xD.
Comunque, cercherò di ricordarmelo u_u.
 
 
Sì il pezzo di max sulla sua voce ha fatto ridere anche a me (addirittura xD), e il bello è che credo che ancora oggi maxwell scott green non l'ha ancora cambiata, cioè, l'hai mai sentito parlare?xD
Sì ho anche promesso a me stessa che devo aggiornare presto, anche perchè sabato parto e devo finire assolutamente quest'anno, voglio farlo e lo farò, anche perchè per due mesi non scriverò più ç_ç
Magari butto giu qualcosa in brutta ç_ç
 
 
Amore della mia umile vita, pvego pev la pvugna (xD).
Maxie è un amore qui, e poi io e lui siamo ripper (dopo te lo spiego, tranquilla xD) e abbiamo lo stesso carattere.
Io però non sono una troia xD.
Ti ho gia spiegato come ci sono finiti al mare alla tua testolina troppo pensata a scoprire nuovi mondi con edward xD, quindi evito di ripetertelo xD. Mi fa molto piacere che ti piaccia, perchè te e la volps dovreste essere le più sincere nel criticarmi, in quanto siete la mia vita u_u.
Comunque dileguati chemmeglio xD.
A dopo, lovy (L)
 
 
Ringrazio chi legge e chi segue e chi nota questa ff nel mondo degli spiriti (ma che cazzo dico?O_O)
Un bacio,
Walks.

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Capitolo 20
*** All I Want Is You ***


Cap. 20-All I Want Is You
 
 
 
Sento il suo respiro flebile e affannato sul mio torace.
-Ancora sveglio?- Sorrido, accarezzandogli i capelli.
-Vedo che non sono l'unico-.
Gli bacio la fronte sudata:-Ti amo-.
-Ti amo-.
Metto le mani dietro la schiena, mentre lui si posiziona meglio su di me, sul mio petto che fa su e giù al ritmo del respiro.
-Tu credi che ci scopriranno mai?-.
-Io credo che ci abbiano già scoperto, te pensa quello che vuoi-.
Sorrido, accarezzandogli le guance e guardandolo negli occhi che -Cristo- se li guardi sembra che siano dei fiumi.
Inquinati.
-A cosa pensi?-.
-A quanto sono fortunato ad averti accanto- Rispondo, baciandolo, in modo casto, of course.
-Certe volte mi sento un po' una checca-.
-Mabbraaaavo-.
-E mi da fastidio quando parli così-.
-Così come?-.
-Quando attacchi tutte le parole-.
-Diciccosì?-.
-Sì...-.
-Ahah, ma è bellissimo!-.
-Bho, contento tu...-.
 
-Maxie?-.
-Cosa?- Risponde.
Fine vacanze, già passata la settimana e via.
-Questa settimana con te è stato fantastico, volevo dirti solo questo-.
-Anche per me, grazie-.
-Grazie a te-.
Sorride, prendendomi la mano.
Ricambio e gliela stringo più forte che posso.
-Posso chiederti una cosa?- Chiede.
-Cosa?-.
-Tua madre sa di noi?-.
-No. E non lo deve sapere, te non sai cosa mi farebbe, già non sono in buoni rapporti con lei di mio. I tuoi?-.
-Sì. Mia madre, mio padre no.-.
-Wow- Apro gli occhi completamente, guardandolo sorpreso -E che ti ha detto?-.
-Solo un po' sorpresa-.
Sorrido:-Te però non hai problemi familiari come i miei-.
-Per fortuna-.
Gli scompiglio i capelli e lui ricambia, scompigliandomi la scodella.
Siamo già a Las Vegas, ora, e ci stiamo salutando.
-Alla prossima-.
-Alla prossima-.
Lo bacio, un bacio casto, anche se allo stesso tempo passionale, o almeno, che esprime tutto quello che provo, e corro via.
-Jess- Dice Zack, appena salgo in auto -Il nostvo fvatellino vicchione è vientvato-.
-Piaceve, Zackavy Vadke!- Rispondo, alzando un sopracciglio.
-Va a cagave!-.
-Metto in moto, tvanquilli- Ride Jess, infilando la chiave della toppa e mettendo l'auto in marcia.
 
-Ciao ragazzi-.
Mia madre -o quella che si dovrebbe essere dimostrata mia madre, diciamo- ci ha aspettato finora, e è seduta sul tavolo da pranzo.
-Ciao-.
-Ciao-.
Io non rispondo.
-Vi devo dare una notizia-.
Jess mi dà una spallata, dato che sto tentando di scappare in ogni modo.
Lei sorride, guardandoci negli occhi, e continuando, imperterrita, a sorridere.
-Io mi risposo-.
Oh, merda.
 
Dopo il mio lungo e interminabile pianto da dodicenne incazzata vado in bagno a vedere come sono ridotto, e, quando vedo la mia immagine riflessa sullo specchio, con due occhiaie lunghe dieci miglia e la faccia rossa, gli occhi rossi e il naso che gocciola, grugnisco e dò un pugno allo specchio, che si rompe.
Urlo, quando i vetri entrano a contatto con la mia pelle e mi si inficcano nella mano.
Qualche altro dolore su cui soffermarsi, penso.
-Ronald-.
Giro la testa per vedere due occhioni femminili che mi guardano.
-Vattene-.
Lei apre di più la porta e si avvicina di più a me, anche se indetreggio.
-Non pensavo che ti avesse fatto male-.
-Sei una stronza- Urlo, mentre le lacrime iniziano a solcarmi di nuovo il viso -Non puoi sostituire papà-.
-Non lo voglio sostituire-.
-E allora cosa vorresti fare?-.
-Bisogna voltare pagina, figlio-.
-Non mi interessa. E per te, io non sono tuo figlio.-.
Abbassa lo sguardo:-Scusami-.
-Tu... Ti sei gia scusata, fin troppe volte con me-.
-Lascia la mano, te la medico-.
-Ti ho detto di andartene-.
-Non muoverti, ti potresti fare male-.
-Lasciami-.
Lei mi guarda e mi abbraccia.
-Ti ho detto di lasciarmi-.
-E io ti ho chiesto scusa-.
La spingo, e sbatte contro il tavolo.
-Sai, anche io avrei una notizia da darti- Dico, ancora in lacrime.
-Allora, dai, dammela-.
-Sono innamorato-.
-Di chi? Di una tua compagna di scuola?-.
-No, togli il femminile-.
Sento il suo respiro fermarsi improvvisamente, come il mio, del resto.
-Vedo che non siamo d'accordo l'uno sulle cose che fa l'altro-.
-Già-.
Mi cerco di togliere i vetri dalla mano destra, intanto corro in camera e inizio a fare lo zaino.
-Cos'hai?-.
Mi giro per vedere Zackary e Jesse che mi guardano, impauriti.
-Me ne vado di casa- Rispondo, a molla.
-E dove andrai?-.
-Non lo so, ma qualunque posto è meglio di qui-.
Mi metto lo zaino in spalla e apro la porta di casa.
-Vonnie-.
Mi giro, per vedere ancora loro che mi guardano, spaesati, e anche loro con le lacrime agli occhi.
-Qualunque cosa, ricordati sempre di noi-.
Jesse inizia a piangere e mi dà in mano una foto con noi da piccoli, io ancora in fasce.
Quelli sì che erano bei tempi.
-Ti vogliamo bene, non scovdavtelo mai, okay?-.
-Vi voglio bene anch'io-.
Detto questo, chiudo la porta.
 
Las Vegas non è mai stata più fredda di così.
Sono stanco, i piedi mi bruciano e gli occhi cedono, forse ho camminato troppo.
Mi fermo e mi sdraio su un marciapiede, ci fossero anche due o tre barboni ad accogliermi.
E poi una voce.
La sua voce.
-Ron, che ci fai qui?-.
-Mamma mi ha cacciato di casa, o meglio, sono andato via io di casa-.
-Che è successo? Sali, ti ospitiamo noi.-.
-Grazie, ti amo-.
-Lo so, ti amo anche io-.
 
Tu sei tutto ciò di cui ho bisogno.
 
 -------------------
Approfitto dello spazio per dirvi che per due mesi starò via, non portò continuare, apparte forse poche volte, ma raro.
Al mio ritorno continuerò comunque, ho voluto finire quest'anno per togliermi un peso.
Saluto e ringrazio tutti quelli che leggono questa fic nonostante la sua lunghezza.
 
Bye,
Walks

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Capitolo 21
*** Jokes On The Road ***


-nessuno dei personaggi citati in questa storia mi appartiene e, purtroppo, non li conosco. E non voglio certo prenderli in giro! In questa storia non c'è niente di vero, apparte le età e i compleanni di alcuni personaggi.-
 
 
Cap. 21-Jokes On The Road
 
 
 
13 Aprile 1998
Vedo Max avanzare verso la porta e il campanello, e spingere il terzo del gruppo avanti verso, sempre, l'edificio.
Quest'ultimo si lecca le labbra e si avvicina lentamente al campanello, guardandolo con gli occhi marroni e infantili, e alza la mano.
Avvicina il dito al coso in modo lento, e poi, improvvisamente, lo schiaccia.
-Scappateeeeeehhh!-.
Prendo la mano di Max e corro via, inseguito dal ragazzo dietro di noi.
-Mettiamoci qui- Sussurro, dopo una piccola corsetta verso un angolo remoto di Vegas.
-Non è che ci vede la tipa che abita lì?- Chiede Max, togliendo con la mano della sabbia che aveva sul braccio.
-No stai tranquillo Lock- Sospira il terzo -Qui nessuno ci caga-.
-Ne sei sicuro Craig?-.
-Ne sono sicuro-.
-Come fai a saperlo?-.
-Io so tutto-.
-Quando è morto Freddie Mercury?-.
-Non me lo ricordo-.
-Allora vedi? Non sai tutto!-.
Boty (nota dell'autrice: ovvero Craig) sorride, storpiando la sua espressione domenicale da foca rincoglionita.
-Però so cose su di voi molto scottanti-.
Io e Max ci scambiamo uno sguardo spaventato.
-Cosa?-.
-Siete molto furbi a mettervi a limonare sotto i miei occhi-.
-Non lo abbiamo mai fatto-.
-Certe volte scappate via dalle uscite, una volta vi abbiamo inseguito e vi abbiamo visti-.
-Tu e chi?-.
-Bryan e Robert-.
-Approposito, dove sono?- Chiedo, guardandomi intorno.
-Non so, Ron, comunque noi dobbiamo tornare a casa-.
-Vero, ciao Boty
-Addio-.
Prendo Max per la manica e corro via.
-Siamo messi bene-.
-Già... Dobbiamo andare a vedere come sta Todd-.
Todd è il fratello minore del mio ragazzo. E' nato da poco, e ce ne dobbiamo occupare noi. Però io mi diverto, certe volte ci giochiamo, e, date le cose che diciamo mentre stiamo con lui, credo che la sua prima parola in futuro sarà "cazzo".
-E poi cosa facciamo?-.
-Restiamo a casa-.
-Wow, attività interessante-.
Sorrido e mi chino verso di lui.
-Lo sai che ti amo, vero?- Dico, baciandolo dolcemente e stringendolo a me il più forte possibile.
Lui salta e si avvinghia alle mie gambe, senza staccare le sue labbra dalle mie.
-Scopami Ronald... Scopami...-.
-Silenzio, se ci sentono...-.
-Sono tre anni che ci nascondiamo sempre, tu non sei stufo?-.
-No, ci potrebbero fare del male-.
-E allora?-.
-Non resisterei a vederti dolorante o ferito, anche se io stessi morendo in quel momento, non me ne fregherebbe vedendo te mentre stai male-.
-Non te ne frega della tua vita?-.
-Me ne frega, certo, ma mi importa più della tua di vita, che della mia-.
Max sorride e mi abbraccia.
_Ora sbrighiamoci a tornare a casa-.
-Okay-.
 
-----------
Hello!
Eccomi tornata con questo capitolo. Chiedo perdono per la cortezza ^-^.
Ringrazio  I Lov3 Th3 Mad Matt3rs che ha aggiunto nei preferiti. Grazie anche a te.
Ora schizzo xD.
 
Bye,
Walks.

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Capitolo 22
*** Idea! ***


Cap. 22-Idea!
 
 
 
-Ron...-.
Mi giro verso Max, alzo un sopracciglio dopo aver visto la sua espressione allegra e terrificante allo stesso tempo, e sorrido.
-Dimmi-.
-Mente non facevo niente- Inizia, a parlare, e anche a mettermi inquetudine, diciamo... -Mi sono venute due idee-.
-Mi devo spaventare?-.
-Sì, molto-
-Okay, parla, amore mio-.
Sorride, guardandomi ironico:-Da quando mi chiami "amore"?-.
-Da ora-.
-Vabbè.. Senti, che ne dici di prendere una casa?-.
-Cosa?-.
-Sì, di trasferirci insieme-.
-Soli?-.
-Soli-.
Mi sento il cuore pompare un po' più di sangue del solito, la testa girare, e gli occhi chiudersi, bagnarsi, inumidirsi e bruciare.
Sì, perchè questa cosa l'aspettavo più da me che da lui, perchè lui mi considera più un amico che un ragazzo, apparte i momenti in cui mi supplica di scoparlo in mezzo alla strada, cosa che ormai accade molto spesso.
Quindi, cerco di ricacciare dentro le lacrime prima che causino qualche problema e prendo respiro.
-Ronnie, perchè piangi?-.
-Non sto piangendo-.
-Sì, va bene. No Ron, ti conosco da tre anni, so quando sei triste e quando no. Non vuoi trasferirti?-.
Ormai lascio correre le lacrime, tanto, cosa cambia, ha capito già tutto: -No Mimi, è che.. Non mi aspettavo questa cosa da te.-.
-E' un sì questo?-.
-Sì-.
Lui sorride e mi abbraccia, stringendomi forte e appoggiando la testa sulla mia spalla. Io mi asciugo gli occhi sulla sua maglietta, e lo stringo al petto, più forte che posso.
-Ti amo-.
-Ti amo anchio- Rispondo, baciandolo sulla guancia -Mimi, qual'è l'altra idea?-.
-Me la sono scordata-.
-Bravo- Rido, rimanendo sempre stretto a lui, chiudendo gli occhi e lasciando che mi coccoli.
-Sì.. Capisco che ci amiamo e tutto, ma non vedo perchè per un quarto d'ora dobbiamo stare così-.
-Perchè.. Metti una gamba in mezzo alle mie..-.
Sorride e infila la sua coscia tra le mie gambe, e mi bacia il collo.
-Mmh, duro-.
-Durissimo-.
-Aspettiamo dopodomani, poi ci facciamo una bella scopata, okay?-.
Rido:-No dai Maxie sul serio.. Stai dicendo veramente di aspettare?-.
-Sì-.
-No dai, stai male-.
-No Ron, ci sarà una sorpresa-.
Mi stacco da lui e lo guardo sarcastico, cerando di capire il perchè di queste sue reazioni idiote.
-Proviamo-.
 
 
---------------------
Hello ^-^.
Sono tornata una settimana fa ma c'avevo un cazzo di voglia di scrivere, quindi.. xD.
Mi scuso per la cortezza ma se non vado a fare i compiti qualcuno *guarda la porta in modo stravagante* mi ucciderà o_o.
Che due ciglioni ._.
Volevo ringraziare un paio di persone, ora faccio l'elenco xD.
 
Per avere messo questa storia nei preferiti.
1 - Am_I_a_Liar
2 - Bimba_Genny
3 - ElePunk94
4 - emogirlprincess
5 - fertorreslover
6 - Gre_Leddy
7 - I Lov3 Th3 Mad Matt3rs
8 - MangakA_BakA
9 - trivialgirl
Per avere messo questa storia nelle seguite.
1 - emogirlprincess
2 - sweetcurry10
 
Inoltre, se avete dei consigli da darmi per farmi scrivere meglio (cosa che voglio fare xD), diteli sennò mando craig col perizoma al contrario in camera vostra. Non è abbastanza? Mando anche il cantante dei dARI. Mentre scopazza allegramente con craig, ovvio xD.
Grazie a tutti ^_^
Walks.

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Capitolo 23
*** The blood in your veins is twenty below... ***


Cap. 23-The blood in your veins is twenty below..
 
 
(Origini di Not Good Enough For Truth In Clichè).
 
[Capitolo dedicato a Lovy Chan. Grazie di tutto, amore mio. Ti voglio bene.]
 
 
-Mimi- Sussurro, cercando di non farmi beccare dalla donna che, girata verso la lavagna, cerca di spiegarci qualcosa, nonostante l'unica che ha capito quello che dice è lei stessa.
-Che c'è?-.
-Quanto manca?-.
Max sbuffa e alza lo sguardo sull'orologio.
-Un minuto-.
Sorrido e metto il gomito puntato sul banco, appoggiando la testa sul palmo della mano, chiudendo gli occhi e facendo finta di ascoltare
Finchè un suono non interrompe i miei pensieri, finchè non sento delle grida uscire dalle altre classi e finchè non sento una vocina nella testa 'Forza Ronald, muoviti'.
-Aspettate ragazzi- Urla la donna seduta davanti a noi -Io non ho ancora finito di spiegare!-.
-Noi- Rispondo -Abbiamo finito di ascoltare, però-.
-Non usare questo tono con me!-.
-Sè. va bene, arrivederci-.
Prendo Max per una manica e lo trascino via.
-Andiamo-.
-Cazzo Ron lasciami!-.
-Sì, vieni con me-.
-Prima lasciami-.
-No-.
-Va bene...-.
Sorrido, uscendo dalla scuola e trascinandolo fino a un vicolo cieco di fianco alla scuola, non lontano da casa sua, e da un anno anche mia.
-Cosa vuoi fare?- Dice, spaventato, mentre gli lascio il braccio ormai viola -forse, e dico forse, ho stretto troppo-  e lo spalmo contro il muro.
Non rispondo, mi limito a leccargli una guancia, lento, chiudendo gli occhi, per poi scendere sulle labbra e chiedendogli il permesso di entrare.
Lui gira la testa dall'altra parte, veloce, per evitare un qualsiasi contatto fisico -No Ron, non ora, non qui-.
-Sì, qui-.
-L'hai detto anche tu, se ci vedesse la gente non sai che reazione avrebbe...-.
-Sì che la so. Ma qui no ci vede nessuno, tranquillo-.
-Ma... Io non voglio farlo..!-.
Sorrido, slacciandogli furtivamente i pantaloni e infilando la mano nei suoi boxer, accarezzando la punta. Lo bacio, gli dò un bacio sulle labbra prima che lui scosti la testa di nuovo, eppure sento la sua eccitazione sotto la mia mano, sento i suoi gemiti, anche se tenta di nasconderli, e lo vedo fremere.
-So che ti piace quando ti accarezzo sulla punta, Mimi. Non devi trattenerti.-.
-Ron.. Ti prego.. Lasciami...-.
Mi avvicino a lui, mordendogli il lobo, finchè non sento un liquido denso e caldo bagnarmi i polpastrelli, finchè non sento un suo urlo squarciare il silenzio.
-Sperma- Sussurro, estraendo la mia mano fuori dai suoi boxer e leccandomi un dito, per sentire il sapore dolce del mio Mimi -Perchè non vuoi?-.
-Ho paura...-.
-Cosa?-.
-Ho paura che ti picchino-.
-Se picchiano me va anche bene, mi farei meno male se picchiassero me, che se lo facessero a te, lo sai-..
Lui sorride, mentre gli dò un bacio sulla fronte sudata.
-Ti amo-.
-Ti amo anchio-.
Poi, sento dei passi.
Dei passi leggeri, morbidi, e allo stesso tempo agghiaccianti.
Sono cinque persone, o sei, e stanno venendo qui.
E solo ora capisco di averlo messo in pericolo.
-Scappa- Grido, con tutto il fiato che ho nei polmoni.
-Ma tu..-.
-Ti ho detto di scappare, scappa!-.
Lui comincia a correre verso il posto più buio, fino a quando non lo sento gridare, fino a quando non vedo due ragazzi spuntare da dietro di lui e afferrarlo.
Io non mi muovo, nonostante le sue richieste d'aiuto, resto lì, impalato, come un cretino.
Poi sento una lama sottile e affilata sul collo e due braccia prendermi da dietro.
-Muoviti e ti sgozzo-.
Merda..
 
Altri due arrivano da Max e vedo le armi, ci sono delle pistole, dei coltelli, c'è persino una mazza da baseball. Chiudo gli occhi e giro la testa dall'altra parte, non voglio guardare..
Poi sento altre due mani girarmi la testa e costringermi a guardare la scena.
Due lo tengono fermo mentre gli altri tre lo picchiano a mani nude. Maxie tossisce, facendo uscire del sangue dalla bocca, e cadendo in ginocchio.
Dio, no. Non possono fargli questo. Veramente, non possono...
E io non posso state qui a guardare.
Poi inizia a piangere, a urlare aiuto, a dimenarsi.
Non può morire così...
Non è neanche maggiorenne, è appena entrato nell'adolescenza...
-Max!- Urlo -Resisti!-.
Poi, mentre strepida, e vedo del sangue sgorgare dalla sua fronte, urla aiuto.
Ed è un urlo così forte che in breve si sente una sirena.
-Cazzo- Sento sussurrare ai due dietro di me. Gli sento alleviare la presa e approfitto per scappare, prendere una pistola e mirare verso un ragazzo, quello che sta per colpirlo sulla testa, con la mazza da baseball, per zittirlo.
-Fallo- Singhiozzo, in preda ad un pianto nervoso -E muori-.
L'altro mi guarda sarcastico, come se sapesse che non farò niente.
-Forza, sbrigati a uccidere sta checca! La polizia si sta avvicinando!-.
Poi lo vedo, vedo il ragazzo che carica e prende Maxie sulla fronte, che cade, ad occhi aperti.
No, Dio, no..
Due lacrime mi attraversano veloci il viso, prima che spari, mancandolo di poco.
Lui sorride e prende la pistola, mirando verso Mimi e sparando, poco prima che mi metta davanti a lui prendendo la pallottola.
Urlo, quando sento il proiettile entrarmi nella carne, e cado all'indietro, accanto a lui, prima di sentire lo sparo verso Max, per finirlo brutalmente.
Mi avvicino a lui e gli dò un bacio sulla fronte, dolce, piccolo, stringendolo più forte di quanto posso.
-Resta qui. Con me. Ti prego..- Sussurro, prima che mi si chiudano gli occhi, prima che quella visione sparisca, prima che tutti i ricordi riaffiorino e si spengano in un millesimo di secondo.
Prima di non sentire più nulla.
 
"Ron! Ron! Secondo te, se fossi una donna, come mi chiamerei?"
"Non lo so Mimi, ho da fare."
"Dai per favore, è importante!"
"...Ti chiameresti Juliet"
 
[Sitting in this room playing Russian Roulette
Finger on the trigger to my dear Juliet
Out from the window see your backdrop silhouette
This blood on my hand is something I cannot forget].
 
---------------------------------------
Non commento. Fate voi ^-^.

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Capitolo 24
*** The Truth ***


Cap. 24-The Truth
 
 
 
-Ciao, Ronald-.
No, sono troppo stanco per riconoscere le voci, tantomeno per vedere chi è.
Tantomeno troppo triste per parlare.
-Niente, non visponde- Sussurra Zacky, che ovvio riconosco la sua voce -Pvova a scvollavlo-.
Non faccio in tempo a dire niente che Jess ha preso le mie spalle e ha iniziato a sbattere con forza la mia testa contro il cuscino.
Alzo la testa, prendo un foglietto e scrivo una frase.
'Io non parlo e non mi muovo da qui finchè Max non si sveglia'.
I miei fratelli sbuffano -Lo sappiamo, Ron, ma mamma vuole che torni a casa-.
Giro i foglio e scrivo dall'altra parte:
'Mandatela affanculo da parte mia, quell'insensibile'.
Zacky sospira e mi prende in braccio.
-Ova via di qua-.
Tento di aggrapparmi al lenzuolo, appena in tempo per prendere il blocco e scrivo.
'Lasciami'.
Zacky mi tiene più stretto e sbuffa, di nuovo, poco prima di gettarmi giù.
-Jesse, tienilo d'occhio-.
-Dove vai?-.
-A pvendeve la macchina-.
Jess annuisce e mi guarda con quegli occhi glaciali.
Io sbuffo e giro la testa dalla parte opposta.
-Sei solo un ragazzino capriccioso, nient'altro-.
Alzo gli occhi al cielo, pronto a sorbirmi l'ennesima predica, quando vedo che dalla sua espressione incazzata nasce un briciolo di preoccupazione.
-Non girarti, Ronnie-.
Ovviamente quando qualcuno dice 'non girarti' io mi giro.
Forse, però, stavolta ho sbagliato.
E tanto.
-Mimi..- Sussurro, vedendo Max sdraiato sul lettino dell'ospedale, senza segni di vita, pallido e smorto, con dei fili impiantati nella pelle, una delle poche cose che ancora lo tengono in vita.
Ed è ridotto così per colpa mia.
Solo mia...
Una lacrima scivola dalle guance, seguita da un altra e da un altra ancora.
-Ti avevo detto di non girarti- Miagola Jess, abbracciandomi per non farmi vedere lui, coprendo in tutti i modi quella dannata figura.
Alzo gli occhi guardandolo, con la bocca aperta e smunta, gli occhi che bruciano e le guance secche.
-Mi dispiace- Risponde, come se io gli avessi appena fatto una domanda -Ma vedrai che si sveglierà presto-.
'E se non si dovesse mai più svegliarsi?'
Legge il biglietto e mi abbraccia -Non essere così pessimista, fratellino-.
Io riscrivo:
'L'ottimista è solo un pessimista male informato'.
 
 
In macchina regna il silenzio, mentre io guardo fuori dal finestrino piangendo, gli altri si guardano imbarazzati, non sapendo cosa dire.
-Siamo.. Siamo quasi avvivati-.
Sospiro.
-E' stata colpa mia-.
Gli altri due si girano verso di me, per poco la macchina non sbanda per andare verso un muro.
-Hai parlato?-.
-Sì. E' colpa mia.-.
-Pev cosa?-.
-Se Mimi è ridotto in quello stato- Singhiozzo -E' colpa mia-.
Zacky sorride.
-Non devi cevcave le colpe, Vonnie. E' successo e basta.-.
Io continuo a piangere.
-Stai tranquillo. Fra poco finirà tutto.-.
-Ma se lui dovesse non svegliarsi mai più? Se dovessero staccare i fili? Insomma, se...- Non finisco la frase, lasciandomi sopraffare dalle lacrime che scendono impulsive dalle palpebre al mento.
Sento Zacky sospirare e vedo che si è girato verso di me.
E sorride.
Ma come si fa a sorridere se lui non c'è?
Lui sorrideva sempre, prendeva tutto al positivo, era un cagasotto, sì, ma lo nascondeva bene.
Forse avrei dovuto dare ascolto alla sua paura e non al mio cazzo.
Forse avrei dovuto dargli retta.
Forse ora lui non sarebbe ridotto a un vegetale.
..Troppi forse.
-Andvà tutto bene. Pensa positivo.-.
 
-Ciao, ragazzi-.
-Ciao, mà- Rispondono in coro Zacky e Jess, mentre si tolgono la giacca e la appendono al coso apposta.
Io mi limito ad alzare un braccio e fare un sorriso falso, prima di correre in camera mia.
-Che è successo?- Chiede Chris (mia 'madre' nb).
-Non parlerà con nessuno fino a quando Max non si sveglierà dallo stato in cui è-.
-Bene. Non che con me abbia mai parlato, quel dono di Dio-.
 
-Ronald-.
Non alzo la testa per vedere mia madre scusarsi per l'ennesima volta con me, resto fermo, sul cuscino, a piangermi addosso.
-Dio, hai quindici anni! Chi piange ancora a quindicianni?!-.
-Forse una persona che sa che sua madre ha ingaggiato della gente per uccidere la persona che ama, o no?-.
Si spegne improvvisamente, e sento il suo respiro pesante uscire dalle labbra.
-Come lo sai?-.
-Un uccellino. No, aspetta, a meno che Christine non mi considera un cretino ci potevo arrivare da solo, o sbaglio?-.
Lei sospira, accarezzandomi i capelli.
-Senti Ronnie, io..-.
-Sei una puttana-.
-Cosa?!-.
-Sei una puttana, hai sentito bene. E non chiamarmi Ronnie.-.
-Come osi trattare così tua madre?!-.
-Per l'ultima volta, tu non sei mia madre. O forse sì, ma l'uomo deceduto con cui ho vissuto per 13 anni non è mio padre reale, vero? Sono il figlio di un tuo cliente, vero?-.
-Cosa dici, stai delirando?!-.
-Sto solo dicendo che ho scoperto tutta la verità sulla mia vita, troia di merda, e ho scoperto che è grazie a te che Max è in stato vegetativo. Per quello sei scappata di casa, vero? Perchè papà non mi accettava, e non accettava che tu continuassi a fare la bagascia.-.
-Adesso piantala-.
-Non la pianto. Tu hai cercato di uccidere la persona che amo, Christine. Hai ingaggiato un clan di teppisti che l'hanno ridotto così. Lo so. Io so tutto. Non ti bastavano due figli perfetti e hai voluto anche il terzo, volevi rendermi perfetto, volevi che ti volessi bene, ma quello che hai fatto è servito solo a farti odiare di più. Non l'hai ancora capito, vero?-.
Sospira, arrendendosi, e aprendo la porta.
Io sorrido, senza smettere di piangere: -Non voglio mai più vederti, puttana. Vai dove vuoi, ma non voglio più niente da te-.
-Io ti voglio bene, Ronald-.
-Io no, io ti odio, troia che non sei altro-.
Sospira: -Mando Jesse a portarti su la cena-.
Non rispondo e sento la porta chiudersi e i suoi passi allontanarsi.
Era colpa sua se Max ora era così, non mia.
E ora ho anche la dimostrazione che sono un vero figlio di puttana.
 
--------------------------
Ciao ^_^.
Con questo capitolo triste e altamente scorbutico, annuncio felicemente la mia ripresa a scrivere velocemente questa storia.
Inoltre, ringrazio LulaMabbitt per avere recensito e messo nelle seguite.
(Ahah, ma sei seria? xD Ma io me ne libero volentieri di lui, anzi, te lo tiro nudo *tira craig nudo*.
Eccolo, adesso voglio la mia statua è_é xD).
E con questo mi dileguo.
*Itachi e Sasuke la portano via in un placcaggio da rugby*
 
Baci,
Walks.

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Capitolo 25
*** Distance ***


Cap. 25- Distance
 
 
 
 
 
 
 
Primo giorno di ritorno da scuola.
VI ora: Educazione Fisica.
 
Eppure certe volte mi sembra ancora di sentire le sue risate.
Così dolci, infantili, e tenere.
Solo dopo aver sorriso mi ricordo che non lo rivedrò più.
Solo dopo aver pianto ricordo che sono tre mesi che è in coma.
Solo dopo aver preso le lamette ricordo che lui morirà, che mi lascierà solo.
Che io disimparerò a respirare e che me ne andrò.
Se mai lui dovesse andarsene, io brucerò il diario.
E con lui brucerò io.
 
-Radke-.
Faccio finta di non aver sentito.
L'uomo altissimo e muscolosissimo che mi guarda dall'alto urla, tanto che nella palestra rimbomba tutto.
Delle risate mi giungono alle orecchie e mi pugnalano il cuore.
Come se la ferita non fosse già abbastanza larga.
Alzo gli occhi per incrociare quelli del professore.
-Cosa vuole?- Rispondo, con voce rotta.
-Oggi non hai lavorato bene. Voglio dire, non lavori già bene di solito, ma oggi ancora peggio-.
Io sospiro.
-Non me ne frega un cazzo-.
Le risate si trasformano in brusolii in meno di tre secondi.
Vedo il suo sguardi diventare più severo, mentre il mio resta vuoto. Come sempre.
-Cos'hai detto?-.
-Oh, ha sentito bene. Le ho detto che non me ne frega un cazzo.-.
Lui sospira.
-Sai, Ronald, pensavamo che dopo che Green era in coma saresti andato meglio a scuola..-.
Stringo il pugno.
-Ma dato che sei rientrato a scuola oggi e hai fatto più casini tu di un bullo in tre anni..-.
Trattengo le lacrime.
Quando finalmente capisce che quel paragrafo non è quello adatto, stacca i suoi occhi dai miei e continua:
-Andate a cambiarvi e uscite dalla classe-.
Asciugo le lacrime e vado negli spogliatoi.
Mi siedo, davanti agli occhi di tutti i ragazzi che mi guardano così... strani.
Come se io gli importassi qualcosa.
-Che cazzo volete tutti da me? Lasciatemi in pace... Cristo!-.
Gli altri abbassano lo sguardo e ridono.
Loro non capiscono cosa sto provando io ora.
Non capiscono cosa si sente ad essere soli al mondo.
Non capiscono niente.
Poi delle risate più forti compaiono dall'altra parte dello spogliatoio.
-Cos'hai, Radke, ti manca l'amichetto?-.
Fingo di non sentire.
-Ahah, e sei sicuro che era solo un amico?-.
Trattengo le lacrime e la rabbia.
-Magari si è suicidato perchè non voleva più stare con te-.
Stringo il pugno.
-O magari aveva solo...-.
Non riesce a finire la frase che si ritrova le mie nocche sul naso.
Sento le sue ossa spaccarsi sotto le mie dita e lui urlare, talmente forte che gli altri nella stanza rabbrividiscono nel vederlo.
-Questo te lo meriti, dopo quello che gli hai fatto-.
-Mi hai rotto il naso!- Urla piangendo, mentre si tampona in sangue con un fazzoletto.
-E tu gli hai sparato. Chissà qual'è la cosa peggiore..-.
Scendo di corsa le scale e mi precipito fuori dalla scuola, nonostante il portiere, la preside e l'allenatori cerchino di fermarmi in tutti i modi.
Le mie mani gocciolano di sangue e appena Jesse mi vede, caccia un urlo.
-Cos'è successo?-.
-Ho spaccato il setto nasale a uno-.
Rabbrividisce e mi guarda spaventato.
-Cos'hai fatto?-.
-Non mandatemi mai più a scuola, per favore-.
 
 
---------------
Goodmorning ^_^.
Ringrazio... allora facciamo l'elenco xD.
(Io ho pianto mentre lo scrivevo quel capitolo ç_ç.
Comunque grazie ^_^. Alla prossima.)
(Oh, grazie *-* comunque io ti posso sentire da qui XD)
 
Vi saluto, ciccibelli ^_^.
Walks.

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Capitolo 26
*** Desperado, Why Don't You Come To Your Senses? ***


Cap. 26-Desperado, Why Don't You Come To Your Senses?
 
 
 
 
[Desperado, why dont you come to your senses?
You been out ridin fences for so long now
Oh, youre a hard one
I know that you got your reasons
These things that are pleasin you
Can hurt you somehow]
 
 
Non avrei mai voluto che questo succedesse.
Ho paura, ora. Paura di perderlo.
Paura di non vederlo più sorridere.
Paura di... Sì, insomma, paura. Basta.
 
Entro in casa sciacquandomi le mani e piangendo.
Come al solito. Capita ogni giorno questo.
Poi mentre mi lavo cado. Metto la testa nel lavandino e sbatto contro la ceramica.
Mi alzo e vedo tutti i capelli che da marrone-rossastro sono diventati rossi sangue.
-Merda..- Sussurro, prendo delle garze e inizio a toccare la ferita, cercando di bloccare il sangue che esce dal cranio.
Sospiro e mi siedo sul water chiuso.
-Tutto bene?-.
Annuisco. Zacky mi si avvicina e mi abbraccia.
-Domani io e Jess siamo libevi-.
-E allora?-.
-E allova andvemo all'ospedale. A tvovavlo.-.
Sospiro.
-Ti favà bene vedevlo. O male. Ma tanto vale pvovave, no?-.
Sospiro ancora.
Si siede accanto a me e mi avvolge le braccia attorno al corpo.
-Ti manca vevo?-.
Abbasso la testa per nascondere le lacrime.
-Zack io.. Non ho voglia di parlarne-.
-Se ti sfoghi starai meglio-.
-Sfogarmi non lo riporterà qui da me. E nemmeno stare meglio.-.
Lui resta sgomento. Una risposta così nessuno l'avrebbe fatta.
-Pevò noi.. non possiamo vedevti così- Continua, stringendomi più forte -Sono tve mesi che sembvi depvesso, bisogna fave qualcosa-.
-Avete un modo per farlo uscire dal coma?-.
-No-.
-Allora non c'è niente da fare-.
Sospira e mi prende in braccio:-Vai a letto, hai bisogno di viposavti-.
-Non ne ho bisogno-.
-Sì invece-.
Mi butta sul letto mentre io mi sdraio in posizione fetale, stringendo il cuscino.
Forse per una volta sognare mi farà bene.
Chiudo gli occhi lasciando trasparire le lacrime.
E canto:
-Desperado, why dont you come to your senses?
You been out ridin fences for so long now
Oh, youre a hard one
I know that you got your reasons
These things that are pleasin you
Can hurt you somehow-.
Mi mordo il labbro.
Ho paura.
E ho bisogno di te...
 
----------------
Goodmorning ^_^.
Bhè proprio morning no.. oddio xD.
Vabbè adesso non posso dire niente ç_ç.
Quindi, vi prego, recensite xD.
Bye,
Walks.

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Capitolo 27
*** Strong ***


Cap 27-Strong
 
 
Vi prego di ascoltare 'Warmness On The Soul' degli Avenged Sevenfold mentre leggete questo chap. E' la sua colonna sonora.
 
 
 
 
Zacky mi guarda dormire ogni giorno. Ha paura che mi suicidi nel sonno.
Non ha tutti i torti. Succede.
Ho chiesto a lui e a Jess se possono non portarmi più a scuola. Un giorno e già sono stufo. Mi sembra che senza lui non abbia più senso stare lì.
Passi. Jess che si avvicina, questo è sicuro.
-Ciao Ronnie, ascolta...-.
-Mi hai svegliato- Rispondo, aprendo gli occhi.
-Volevo solo dirti che adesso andiamo a trovare Max.. Vestiti-.
-No..-.
Jesse mi guarda sconvolto mentre affondo la testa nel cuscino.
-Cosa?-.
-Per favore... Non dire mai più il suo nome-.
-Perchè?-.
-Mi.. Mi fa male. E non poco, te lo assicuro.-.
Sospira.
-Hai ragione, scusa. Alzati, forza-.
Sbuffo e trattengo le lacrime.
-Esci da qui, per favore-.
Resto immobile finchè non sento la porta sbattere e chiudersi.
Alzo gli occhi e accendo la luce, eppure tutto mi sembra ancora così grigio..
Mi alzo in piedi lentamente, mi tolgo la maglietta e mi asciugo le lacrime.
Respiro lento, non devo avere fretta.
Da un momento all'altro lui potrebbe risvegliarsi... O morire.
E io potrei non rivederlo mai più.
Mi siedo su una polverosa seggiolina non usata da trent'anni e guardo per terra.
Sospiro.
Guarda come cazzo ti sei ridotto, per amore.
Guarda come hai trattato te stesso. Per amore.
Per un sentimento inutile, per rovinare una vita già sporca.
Per te. Solo per te.
Abbasso la testa e la affondo tra le ginocchia.
Piango.
E per la prima volta.. mi rendo conto che ho davvero bisogno di aiuto.
Che non voglio sentirmi solo con te al mio fianco..
Che devo essere forte.
O almeno che devo provarci.
Quindi mi alzo e mi metto la maglietta.
Oggi sarò forte.
Ce la farò.
Ce la farò..
 
Jesse ferma la macchina e guarda Zacky. Si annuiscono a vicenda.
Poi Jesse mi guarda e sorride.
Almeno ci prova.
-Ti aspettiamo qui, te vai-.
Stringo forte il sedile davanti a me.
Devo essere forte. Devo essere forte.
Entro in ospedale e mi siedo un secondo.
Mi devo riprendere, devo fare una pausa.
Sento i passi della gente che continuano ad andare avanti, li sento ticchettare, come tante piccole goccie d'acqua.
Come delle lacrime.
Come quando Dio piange.
-Ciao-.
Alzo gli occhi.
Quanto tempo è che non sentivo questa voce?
-Ma... Max?-.
Ride, e mi abbraccia, mi abbraccia forte.
Si riempiono i polmoni e sento le lacrime scivolarmi sul viso.
Sì è la prova.
E' lui.
Lui..
-Tu.. sei... vivo?-.
-Sì.. sono qui-.
-Sei.. vivo?-.
-Sono qui. E non me ne andrò mai più-.
Appoggio la testa sulle sue spalle e piango. Di gioia.
-Ti amo.. Scusa se non te l'ho mai detto veramente.. Ti amo.. Non voglio mai più perderti.-.
-Anchio, ti amo-.
-Per sempre?-.
-Per sempre-.
Alzo la testa e lo guardo negli occhi.
Ha una cicatrice sulla fronte e un occhio bendato con la garza.
-Dio... guarda come ti hanno ridotto...-.
-Non importa. Ora sono qui. E ci sarò sempre-.
 
-----------------
 
Ciao ^^.
Come va? xD.
Ok, mi ha fatto divertire farvi morire di paura. Ho letto due recensioni con i 'ti prego non fare morire Max' e ho capito che stavate morendo di paura ^^.
*Craig 'ma che dici, erano tutte qui belle!' me 'sparate' Craig 'datte foco'*
Eheh ^^'.
E' impossibile che Max muoia perchè se muore finisce la ff. E deve continuare fino al chap 100 questa, si sa.
Ringrazio chi segue e scappo ^^.
 
Baci,
Walks.

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Capitolo 28
*** Stand By Me ***


Cap. 28- Stand By Me
 
 
 
 
 
[When the night has come
And the land is dark
And the moon is the only light we'll see
No I won't be afraid, no I won't be afraid
Just as long as you stand, stand by me...]
 
 
Lo guardo negli occhi.
E' sdraiato sulle mie gambe, con la testa alzata, e sorride.
Quanto mi è mancato quel sorriso, Dio.
Gli sorrido di rimando.
-Non posso ancora crederci-.
-A cosa?-.
-Al fatto che tu sei qui. Con me. Mi sembra impossibile.-.
Poco fa siamo usciti dall'ospedale e tornati a casa, a casa mia. Sua madre dovrebbe raggiuncerci qui fra poco.
Ha detto al telefono che ha un regalo da farci.
A me, qualsiasi cosa dia, non importa. Il regalo per me è che ora lui viva. Nient'altro.
Non potrei più essere felice di così.
-Abituati- Ride -Io non me ne andrò mai più-.
Rido e abbasso la testa.
-E' un sogno vero? Tu in verità...-.
-Ron, smettila. Non è un sogno. Io sono qui.-.
Si alza e mi abbraccia.
Sento la sua pelle fredda entrare a contatto con la mia e sorrido.
Sento due lacrime iniziare a formarsi negli occhi per la felicità ma le trattengo.
Lo stringo più forte che posso a me, e lui ricambia.
-Non voglio più sentirti lontano. Non devi lasciarmi mai più solo, neanche un attimo. Morirei.-.
-Non succederà più. Te lo giuro su me stesso.-.
Lo stringo di più.
-Ti.. Ti amo, Maxwell-.
-Ti amo anchio-.
 
[If the sky that we look upon
Should tumble and fall
And the mountains should crumble to the sea
I won't cry, I won't cry, no I won't shed a tear
Just as long as you stand, stand by me..]
 
Restiamo un quarto d'ora circa abbracciati così, passa parecchio prima che uno dei due si smuova.
Lo stringo così forte quasi da soffocarlo e gli bacio la guancia.
-Oh, cazzo, Ronald, tira fuori le palle!-.
-Eh?-.
Ride e mi lascia, poco prima di prendermi il volto e di baciarmi.
Sorrido.
E' così bello risentire le sue labbra dopo così tanto tempo..
Sfioro il suo naso perfetto col mio e sorrido.
-Mi sei mancato così tanto..- Sussurro, a un millimetro dalle sue labbra carnose.
-Anche tu. Anche se non avevo i sensi, mi sei mancato-.
Sorrido, e riapro gli occhi fissando i suoi.
-Mimi...-.
-Cosa?-.
-Io... Prometto di difenderti. Prometto di esserti accanto in ogni momento. Prometto che il prossimo che andrà in coma, se succederà, sarò io. Non tu. Non voglio perderti. Non voglio più avere la paura e la collera che ho avuto mentre tu non eri con me. Io.. ti amo Maxie. Più di ogni altra cosa. Ti amo troppo per perderti ancora.-.
Sorride.
-Stringimi-.
Sorrido e lo abbraccio.
-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo...-.
-Lo so, anche io-.
Sorrido e lo lascio.
-Perchè piangi?-.
-Perchè, sto piangendo? Non me ne sono neanche accorto..-.
Mi asciugo le lacrime e sorride.
Poi sento la porta aprirsi e un rumore di scarpe iniziare a fare apparizione.
-Max, dove sei?-.
Mimi si alza e esce dalla stanza solo -solo- con la testa.
-Ciao mamma-.
Sento i passi velocizzarsi e vedo che lo abbraccia, vedo i capelli rossi di sua mamma sulle spalle di Max.
-Grazie a Dio..-.
-Ciao, Mel- Sorrido.
-Oh, ciao Ronnie. Ho disturbato qualcosa?-.
-No no- Rispondiamo in coro.
-Come no, sporcaccioni. Vi sentivo la notte che cosa facevate.-.
Rido e guardo Max.
Sua madre è il contrario della mia. Non è una troia. E' quella che avrei voluto io.
E' fortunato. Lui ha tutto, io sto meglio quasi coi suoi che con i miei.
Anzi, di sicuro sto meglio coi suoi.
-Che regalo ci devi fare?- Chiede Max, dopo averla abbracciata e essersi seduto di nuovo su di me.
Non ci vergognamo di essere noi stessi davanti a lei. Forse è l'unica persona con cui siamo normali.
-Ho sentito che parlavate in salotto, la notte prima che Maxie andasse in coma. E vi ho regalato ciò di cui stavate parlando.-.
-Cioè?-.
Melody porge un giornale e lo fa vedere a me e a Max.
-Una.. Casa?- Miagolo, con gli occhi sgranati.
-Vi trasferite domani. Ho già preparato la valigia a mio figlio, la devi fare solo tu.-.
-Quanto ti è costata?-.
-Oh, poco. E' un appartamentino. Fra due anni o tre sarete già fuori.-.
Non ci penso due volte prima di alzarmi e abbracciarla.
E Max fa lo stesso.
-Grazie Mel-.
-Grazie mamma-.
Noi vivremo insieme..
Io e lui..
 
--------------------------
Hello! ^^.
Finita la depressione, ringrazio molto Lilith (posso chiamarti lilith vero?xD) per avermi messo tra gli autori preferiti ^^.
Ringrazio Crazy_Me che mi commenta ogni chap.
Ringrazio LulaMabbit che mi ha recensito anche 'To My Dear Juliet' (come fai a provare un orgasmo multiplo?O.O cazzo te non sei normale xD)
Grazie a tutti quelli che seguono ancora u.u.
Ora saluto u.u.
 
Bye,
Walks.

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Capitolo 29
*** Heroine ***


Cap. 29-Heroine
 
 
 
 
 
 
-Allora.. A domani?-.
Max si mette la giacca e mi sorride. Poi mi bacia sulla tempia e risponde:
-A domani-.
Sorrido e muovo la bocca, per dire due parole che non gli ho mai -mai!- detto, ovvero ti amo.
Lui mima un ti amo anch'io e richiude la porta.
Sorrido e mi giro sul tallone, sospirando.
-Felice èh?- Ride Jesse.
-Mai stato così in tutta la mia vita-.
Si alza e mi abbraccia.
-Alla fine è andato tutto bene-.
-Grazie a Dio-.
-Aleno hai smesso di piangere ogni giorno-.
-Si spera-.
Sorride e mi da un buffetto sulla testa.
-Andrà tutto bene, vedrai-.
-Lo so, Jess, lo so-.
Inizio a salire le scale quando mi blocco a guardare Jess.
Com'è cambiato in questi anni.
E' sempre meno energico, sempre più triste.
Ho sempre pensato che non fossi io ad avere aiuto in questi mesi, ma lui.
E' cambiato così tanto..
-Jess?-.
-Cosa?-.
-Sicuro vada tutto bene?-.
Lui esita, ma poi sorride e annuisce.
Gli sorrido di rimandoe salgo sulle scale.
Ma per la troppa fretta -e forse per la troppa felicità- non entro in camera mia ma in quella di Jesse.
Apro il cassetto dove in camera mia dovrebbe esserci il 'diario' -secondo cassetto a destra, la prima cosa che vedi- e mi accorgo in quel momento che non è camera mia
Perchè quello che vedo, da me non l'ho mai visto.
 
-Jesse?-.
-Che c'è?-.
-Che ci fanno delle siringhe in camera tua?-.
Lui sale e mi guarda sbalordito, più o meno come guardo io quello che c'è nel cassetto.
-Più che altro che ci fai te in camera mia-.
-Ho sbagliato stanza. Che cazzo ci fanno delle siringhe in camera tua?-.
-Vedi io..- Si morde il labbro, nella disperata ricerca di qualcosa che non sia la verità -L'altro giorno io e Zacky ci siamo fatti i vaccini da soli e..-.
-Cristo Jesse Radke, ho 15 anni, non due, che ci fa dell'eroina da te?-.
No risponde, si guarda le scarpe atterrito.
Sospiro.
-C'è qualcun altro che lo sa, apparte me?-.
-Zacky. Mi ha scoperto mentre mi bucavo. E ha cercato in tutti i modi di disintossicarmi ma.. niente-.
-D'accordo-.
Faccio per entrare da me quando lui mi ferma.
-Tutto qui? Niente prediche niente.. Niente di niente?-.
-Penso solo che uno di quindicianni, seppur pulito, non possa fare le prediche a uno di diciannove, anche se drogato, no?-.
-Sì ma..-.
-L'unica cosa è che- Mi rigiro verso di lui, accennando un sorriso triste -Io ti ho sempre visto come un modello. Ora che ho scoperto questo mi viene quasi voglia di drogarmi anche io-.
-E' sbagliato-.
-Ma se è sbagliato, perchè lo fai?-.
-Perchè voglio soffrire-.
-Perchè vuoi soffrire?-.
-Perchè..- Sbuffa -Ronald, ascoltami. Non credo che parlare di queste cose alla tua etàti farebbe sentire meglio. Hai già passato un dolore grande. Non voglio farti sentire ancora male. Il peggio è passato, vai in camera tua. Non ti fa bene parlare di queste cose, sei così giovane..-.
Abbasso la testa e torno in camera -sperando che sia quella mia, ora.
Apro il cassetto e prendo il diario, e inizio a scrivere.
Se non ci fosse stato questo piccolo imprevisto, questo sarebbe stato il giorno più bello della mia vita.
 
-------
Allegriaaa XD.
Allora, eccomi qui. Questo capitolo non mi piace molto, ma ne è valsa la pena.
Poi dato che fra poco *spoiler spoiler spoiler*, vorrei che mi diceste il vostro personaggio preferito in questa storia qual'è. Almeno quelle 3 persone che recensiscono di solito xD
(Anche se della Lovy cVedo già di sapeVlo.. XD)
Ora vi saluto.
Bye,
Walks.

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Capitolo 30
*** I Love You, I Love You Too ***


Cap. 30-I Love You, I Love You Too.
 
 
 
 
 
Il viaggio oggi non dovrebbe essere molto lungo. Casa -casa nuova- non è molto distante da qui.
Zacky guida in mezzo alla pioggia fiero della sua nuova patente con Jesse vicino.
Voglio che mi accompagnino lì, senza timori. Voglio che vedano la mia felicità. Voglio che vedano Max.
Il quale con due giorni senza di lui sono già in astinenza.
Sorrido, con gli occhi beatemente sospesi in aria e le labbra innalzate al cielo come un bacio.
Vorrei tanto che anche papà mi vedesse ora, vorrei che vedesse cos'è la felicità.
Non posso ancora crederci che se ne sia andato.
E sono passati due anni.
Abbasso il finestrino e metto la testa fuori.
L'odore di Vegas mi inebria, non riesco a staccarmi quasi mai dopo averlo sentito.
-Ronnie, abbassa il finestrino- Sbuffa Jesse.
-Perchè?-.
-Se passa una macchina ti trancia la testa e poi chi va con Max?-.
Lo guardo male.
-Hai ragione, però mettete l'aria condiziata, almeno-.
-Jess mettila te che io non conosco bene questa macchina-.
-Davvero? Come mai?- Sorrido.
-Vai a cagave. Pevchè l'hai detto?-.
-Pevchè in una fvase non hai detto la evve-.
-Va a cagave-.
-Così va meglio-.
Jesse ride.
-Piantala di videve, dvogato-.
-Zacky! Ronnie è piccolo..-.
-Dannazione, Jessica! Ho quindicianni, non due, cazzo-.
-Mi hai chiamato Jessica?-.
-Eh sì-.
Ridacchia.
-Ecco il vecchio Ronald Joseph, ben tornato tra noi-.
Sorrido e poi alzo gli occhi.
-Zacky?-.
-Dimmi Von-.
-Te sai per caso il motivo per cui Jess si buca?-.
Jesse ci guarda immobile con gli occhi lucidi.
-Sì-.
-E qual'è?-.
-Gabvielle un annetto fa l'ha tvadito. Da allova ha iniziato a dvogavsi e non ha più smesso-.
-Un anno?-.
-Già..- Sussurra Jesse -E' già passato un anno.. Pensa te...-.
-Mi dispiace, Jess-.
-Lo so. Quando Max ti lascierà proverai lo stesso.-.
-Lui non mi lascierà-.
-Scusa-.
Sbuffo e guardo fuori dal finestrino.
Zacky fa retromarcia e si ferma su un marciapiede.
-Siamo avvivati-.
Sorrido e apro la portiera con gli occhi chiusi.
E quando li apro lo vedo davanti a me.
E respiro.
Respiro..
 
-Allora, ciao-.
Jesse e Zackary si sono commossi, si stanno abbracciando simpaticamente.
-Ciao-.
Sorrido e stringo Max per i fianchi.
-Ah Max, volevamo chiederti una cosa-.
Inarco un sopracciglio e guardo il mio ragazzo.
-Cosa?- Chiede lui, anche lui insospettito.
-Non siamo viusciti a pesave Vonald pvima che cambiasse casa. Quindi facci un favove:- Ridacchia Zacky.
-Quando fate sesso stanotte, dicci quanto pesa-.
Li guardo malissimo e poi faccio tornare gli occhi sul Mimi.
-Bhè- Risponde lui -Vi faccio sapere-.
-Poi magari misuraglielo anche- Ride Jess, poco prima che io gli dia uno schiaffo.
-Fanculo- Sorrido, accarezzandogli la bella guanciotta viola.
-Anche ova che notave che è già in tivo-.
-State zitti cazzo!-.
-Però è vero- Ride Maxie, alzando la testa e guardandomi negli occhi coi suoi bellissimi occhi, per poi sussurrarmi in un orecchio -Lo sento da qui, pervertito-.
E questa frase lo fa rizzare ancora di più.
-Noi andiamo, meglio-.
-Già-.
-Allora ciao èh, Ron-.
-Sì ci sentiamo-.
-Vieni a visitavci-.
-E voi da noi-.
-Ciao-.
-Ciao-.
Quando si sono allontanati Max ride.
-Senti ma lì hai una pistola o sei felice di vedermi?-.
-Una pistola nelle mutande non ce la posso avere-.
-E allora sei felice di vedermi-.
-Molto felice-.
Sorrido e lo abbraccio.
-Inauguriamo l'entrata?- Esclama, mentre io gli sbaciucchio il collo.
-Con piacere-.
-Va bene però.. lasciami-.
Sento un calore partirmi dai piedi verso la testa e abbasso gli occhi.
Devo essere arrossito.
-Sei viola-.
-Lo so..-.
Si alza dalla posizione semi-fetale in cui era, tra l'altro sdraiato su di me, e prende le chiavi, cominciando ad andare verso la porta.
Lo seguo e appena siamo davanti alla porta, mi porge le chiavi.
-A te l'onore-.
Sorrido, mimando un ti amo con le labbra e prendendo le chiavi.
Apro la porta.
Guardo il salotto che si estende davanti a me.
E ne respiro l'odore, fino a quando tutto sarà ordinato.
Fino a quando la belva dietro di me non entrerà.
-Perchè ci metti così tanto? Abbiamo tutta la vita per vederla!-.
Entra in casa e si butta sul divano particolarmente largo per uno normale, si rannicchia e si stira.
Ecco. Pace rovinata.
Ridacchio e mi metto vicino a lui.
-Mia mamma ha già sistemato tutto-.
-Tutto?-.
-Tutto. I mobili, le tende, tutto.-.
-Io amo tua madre-.
-Tanto quanto ami me?-.
Sorrido e mi volto verso di lui.
Fino a quando lui non fa lo stesso e mi ritrovo a guardarlo negli occhi.
Nei suoi due lucidi, splendidi occhi..
-..Maxie..-.
-C... cosa?-.
-Io... dobbiamo recuperare questi tre mesi senza fare l'amore..-.
-..Qui?-.
-Ora-.
Mi avvicino lentamente, leccandogli le labbra, passando la punta della lingua in modo lento sul labbro inferiore.
-Ti.. ti amo-.
-...Ti amo...-.
Lo bacio, e gli tolgo la maglietta prima che lui possa fare obiezioni di un qualsiasi tipo.
Gli accarezzo il cavallo dei pantaloni e gli slaccio la patta dei jeans, mentre lui fa lo stesso con me.
Mi abbasso e comincio a torturargli un capezzolo, ficcandogli una mano nei boxer e toccandogli la punta, poco prima di abbassarmi e sostituirla con la lingua. Lui ansima e si agita, e inizia a sudare. Io sostituisco la lingua con la bocca intera e inizio a succhiare.
Quando viene mi alzo e lo bacio, in modo che lui senta il suo sapore.
Gli bacio il collo e gli faccio divaricare le gambe, e dopo qualche secondo entro dentro di lui, e spingo. Spingo più forte di quanto abbia mai fatto in tutta la nostra relazione.
Sento i suoi gemiti iniziare ad alzarsi, e in breve diventano urla.
Si artiglia alla mia schiena, infilando le unghie nella mia carne, ormai ci sono abituato.
Poi, un liquido opalescente mi schizza sulla pancia mandando un piacere così intenso che dopo poco vengo anche io.
E quando sente il mio seme dentro di lui, urla più forte, e si aggrappa alla mia schiena di più.
-Ah!-.
Esco da lui, forse ho esagerato.
Lo sento tremare dalla forza dell'orgasmo raggiunto poco prima. Vedo che ancora gocciola e sento molto chiaramente che non ha ancora staccato le unghie dalla carne.
-..Mi..Mimi?-.
-Eh?..-.
-Tutto bene?-.
-Non provavo un piacere così intenso da quando.. Non lo so.. Non credo di averlo mai provato...-.
Lo abbraccio mentre lui -finalmente- stacca le dita dalla mia schiena.
-Ti..Ti amo..-.
-Ti amo anchio..-.
Il telefono squilla interrompendo questo momento.
-Rispondo io...-.
-Ce la fai, Maxie?-.
-Dai Ronnie mi hai trombato, non mi hai staccato un arto!-.
-Hai ragione..-.
Lui alza la cornetta, sorridendo.
-Pronto?-.
Mi sdraio sul lettino guardando il suo viso così bello sorridere.
Finchè non diventa improvvisamente serio.
O meglio dire spaventato.
-Bhè.. Bene, ora glielo dico.. Ciao-.
Mette giù e si avvicina a me.
E capisco dalla sua faccia che non va bene.
-Cos'è successo?-.
-Era tuo fratello, Zacky. Ha detto che..-.
Si interrompe, si siede accanto a me appoggia la mano sulla mia.
-Cos'ha detto?-.
-Jesse è..ha avuto un overdose molto alta poco dopo che sei venuto qui. E' morto Ron. Mi dispiace...-.
 
------------
Tadan!
xD ora vi spiego che *spoiler spoiler spoiler* vuol dire 'la morte di Jesse'.
Ho fatto il sondaggio semplicemente per sapere se qualcuno ci sarebbe rimasto molto, molto male.
Questo è il lavoro di 6 h di lavorazione, quindi o recensite o quelle ditine ve le spezzo ^^.
Bye,
 
Walks.

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Capitolo 31
*** Brothers, Love n'... Dogs. ***


-Con questo mio scritto non intendo offendere nessuno dei personaggi citati. I fatti non sono andati realmente così, eccetera eccetera.
Nessuno scopo di lucro-
 
 
Cap. 31-Brothers, Love n'... Dogs.
14 Dicembre 2001.
-Ronnie, come mai così di fretta?-.
Mi accorgo che ho spatasciato la spalla di Robert, il quale, tenendosela ferma, mi guarda male.
-Già, Radke- Monte si avvicina a Rob, dandogli appositamente un pugno sulla spalla -Perchè ti prude il culo?-.
Date le due simpatiche domande, mi avvicino e inizio a elencare.
-Benvenuti sul tour 'Perchè a Ronnie prude il culo'. A sinistra potete vedere quella belva mezza malata che ho in casa che mi tratta come suo schiavo perchè il povero piccolo Green deve stare a letto 24 ore su 24. A destra potete vedere la mia libido cadaverica e anche addiruttura ossea, dato che non facciamo sesso da almeno una settimana...-.
-E ciò ci interessa molto-.
-Per quello ve lo dico. E poi vicino alla libido, potete vedere il mio compleanno imminete, anzi, il compleanno mio e di Max imminente, il fatto che devo fargli due regali come promesso e che uno di questi non l'ho ancora comprato, e non ho i soldi per prenderlo, tra l'altro-.
-...Finito?-.
-Già-.
-Ma Max mica era guarito?-.
-Sì ma è stanco, non si vuole alzare, vedrai che domani andrà per casa come una lippa-.
Bryan mi guarda male:-E cosa vorresti prendergli per domani? Un rifornimento a vita di preservativi?-.
-Spiritosone-.
Robert ride, rialzandosi dalla sedia e dando una gomitata a Bryan -No davvero, che cosa?-.
-Un basso-.
-Un omino basso?-.
-No, un basso, un basso elettrico. Lo strumento.-.
-...Eh?-.
-Mazza ma per fare capire una cosa a voi ci vuole Aristotele!-.
-Chi è?-.
-Bha- Rido e appoggio le mani sulla fronte -Allora, Monte, te suoni la chitarra no?-.
-Sì!-.
-E non sai cos'è il basso?-.
-No..-.
-Bene, suicidati. Il basso, per farlo capire a voi, è una chitarra a quattro corde. Max lo suona, però gli si è scassato-.
-E io che suono la batteria?-.
-Puoi ficcarti le bacchette su per il culo-.
-Okay!-.
Sospiro: -Comunque se non vi dispiace vado a comprarlo-.
-Aspetta! E il secondo?-.
Rido -Ma che cazzo siete in simbiosi? Com'è che dite tutto insieme oggi?-.
Robert sbuffa e si guarda i ricciolini che ha in testa -Chi lo sa...-.
-Comunque gli ho comprato quello che vedrete domani. Ciao.-.
-Aspetta!-.
Corro via prima di altre terribili domande da parte del Perù e del Messico e esco da scuola.
Mi incammino verso il negozio di musica coi soldi che mi ha prestato la madre di Max -che prima o poi, in qualche modo, ripagherò-, prendo il basso e scappo via.
Poi, dato che Mimi in questo momento non è a casa, ma è da Melody, mi devo dirigere a casa Green.
I suoi hanno divorziato da poco. Suo padre ora si è risposato. Max ci è rimasto male, certo, però lo consolo sempre dicendo che a lui non gli è morto nessuno, mentre a me sono morti il padre e il fratello.
Entro in casa e ovviamente sento una piccola figura abbracciarmi saldamente la gamba. Mi abbasso e prendo in braccio Todd.
-Ciao Lonnie!-.
-Ciao Toddy-.
Questo cicciolo mi ricorda Zacky. Solo più piccolo. E' un casinista nato -e si vede, perciò, che è il fratello del mio ragazzo- e adora le mie gambe, le abbraccia ogni volta che le vedo.
-Ciao Ronnie-.
Alzo la testa e vedo Melody sorridere, con i suoi occhioloni azzurri -come il figlio, del resto- fissi sul bambino.
-Ciao- Rido, dandogli Todd, che con fatica riesco a staccare dal mio tronco -La belva è in casa?-.
-Di là con sua sorella-.
-Grazie-.
Ora spiego. A differenza di me, Max qui è il maggiore, e ha due fratelli, cioè, una sorella e un fratello. La sorella si chiama Diana, ed è uguale -no, non in senso ironico, proprio uguale- al Mimi. Anche caratterialmente, infatti è mezza innamorata di me. So di essere sexy, però non vorrei avere una bambina di dodicianni intorno. Ah e ha una strana somiglianza con un gatto. Non ci assomiglia, ma te lo ricorda, e quando parla sembra che miagoli.
Max e Diana litigano sempre. O almeno quando ci sono io sempre. Non so quando sono soli.
Mi avvicino alla porta per sentire le urla, cercando di distinguere quella di Max -che domani compie diciassette anni, ma non l'ha ancora cambiata, la voce- da quelle della bambina, e apro la porta.
Max si gira, sorride e strilla, con la sua bella voce maschile:-Sei in ritardo-.
-Un pusher non è mai in ritardo, Nano-.
Questa battuta suscita delle risate compulsive a Diana, che riceve un fulmine oculare dal fratello, e smette di ridere.
Sorrido -Mimi, quando hai finito di litigare con tua sorella per me dimmelo che torniamo a casa-.
-Se non mi porti via ora commetterò un omicidio-.
Diana gira la testa -Se pensi che le pistole e le banane siano la stessa cosa-.
-Cosa c'entra adesso?-.
Sbuffo -C'era il doppio senso-.
-Ah-.
-Allora torno subito, aspettami qui-.
Esco dalla stanza e chiudo la porta.
-Mel- Sospiro -Avrei bisogno di due favori-.
-Ovvero?-.
-Ho comprato a Max i regali per domani. Solo che uno è abbastanza ingombrante, e l'altro...-.
-L'altro...?-.
-Si muove. Vive. Mangia. Beve.-.
-Cos'è?-.
Mi giro guardandomi bene dalla bestia urlante che fra poco uscirà dalla stanza di sua sorella e sussurro.
-Un cane-.
-Un cane?!-.
-Non urlare!-.
-Sì scusa...-.
-Comunque me li dovresti tenere qui fino a domani quando vieni da noi, puoi?-.
-Va bene-.
-Prometto che un giorno ti ripagherò-.
-Non fa niente Ronnie, sto bene così-.
Sorrido e chiamo Max, che esce dalla porta sbuffando seguito da Diana che mi guarda come fossi Dio. E appena lui si accorge di ciò, si gira, e con voce dolce e armoniosa -si fa per dire- inizia a parlare.
-Amore, andiamo a casa?-.
La ragazza diventa rossa e abbassa lo sguardo.
Scuoto la testa guardandolo malissimo, e lo prendo per mano.
Usciamo di casa e continuo a guardarlo male.
-Che c'è?-.
-Tratti bene tua sorella eh?-.
-Senti Ron- Sbuffa -Te non hai visto cosa scrive sul diario, quella bamboccia. "Ronald oggi è venuto a casa nostra e il mio cuore andava mille, poi ha baciato quel frocio di mio fratello e io mi sono messa a piangere"... Patetico-.
-Non sarai mica geloso?-.
-No, però mi da fastidio-.
-Sei geloso-.
Sbuffa -No ascolta, poi ha delle foto tue sul cellulare e dice a tutte le sue amiche che sei il suo ragazzo. Ma si può? Cazzo io non la sopporto più. Come non sopporto le sue amiche-.
-Nano, ha dodicianni, pensa che quello che prova per me sia amore, bene, lasciala sognare- Sospiro, tirando fuori le chiavi visto che ormai siamo arrivati -E poi se non saresti geloso non andresti a guardare il suo diario o cazzate simili, ti pare? Lo sai che io cago, e amo solo te-.
-Sì però...-.
-Però?-.
-Niente-.
Sorrido.
-Lo sai che ti amo, no? E allora fregatene. Lasciala stare.-.
-------------
Hello!
Eccomi tornata con tre nuovi personaggi.
Diana mi è venuta in mente mentre guardavo una mia compagna di classe essere interrogata. Non so come. xD.
Sta il fatto che appena l'ho creata mi stava un po' sul culo. Avendo io dodicianni ho delle compagne così in clase che mi stanno veramente sul culo. E poi io e il Mimi siamo uguali, quindi chi odia lui lo odio anche io u.u.
Ora vado, ho il mio migliore amico depresso sull'altra linea ç_ç. Recensite!
 
Bye,
Walks.

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Capitolo 32
*** The Idiot n' The Honey. ***


Cap. 32- The Idiot n' The Honey
 
 
 
 
Max da i numeri stasera.
Visto che Melody ci ha chiesto un minuscolo favore, tenendo conto che lei tiene i nostri regali: dato che il padre di Max -che vive a Los Angeles con sua moglie nuova e due figli di rimpiazzo- deve venire lì con appunto i fratellastri, e per liberare la casa, il letto di Diana dev'essere libero.
Quindi fino a domani la ospitiamo noi.
E -appunto- Max sta impazzendo. Ha paura che mi spii mentre faccio la doccia o che mi stupri di notte. L'ho tranquillizzato solo dicendogli che dato che dormiamo insieme se mi alzo lo sente.
Ora, aspettando Diana che entra dalla porta, ci siamo sdraiati a vedere un film che fanno, di nome Final Destination, in cui c'è tutta la gente che muori in modi atroci -per dire- e il Nano ovviamente se la sta cagando sotto.
Max si abbraccia saldamente a un mio braccio e non riesce a staccare gli occhi dallo schermo.
-Non vedo l'ora che entri Diana, così appena ti vede così piange dal ridere-.
-Vediamo quando ti infilo la lingua in bocca come riderà-.
Lo abbraccio e lo bacio.
-Vedo che ti tiene molto tranquillo questo film-.
-Mai stato così bene-.
-E allora spegnamo-.
Prendo il telecomando e spengo, bacio Max sulle labbra -che ricambia, s'intende- prima di sentire la porta aprirsi.
-...Ciao-.
Stacco le labbra da Max che mi guarda in cagnesco, e sorrido a Di.
-Ciao. Non hai suonato?-.
-Bhè- Tossisce, alzando lo sguardo -Mamma mi ha dato le chiavi-.
-Ah, capito-.
-Si saluta- Aggiunge Max, incrociando le braccia al petto come un bambino di cinque anni e mettendo il broncio.
Diana non saluta subito. Lo guarda male per poi ridacchiare.
-Ciao. Idiota.-.
-Cogliona-.
-Frocetto-.
Sospiro, alzando gli occhi al cielo.
-Che bello essere fratelli-.
Max ride e si alza.
-Se vuoi puoi sederti vicino a Ronnie-.
Diana alza un sopracciglio.
-Come mai questa gentilezza?-.
-A Natale siamo tutti più buoni-.
Rido.
Sorride e si mette vicino a me.
-Max però puoi metterti vicino a lui anche tu-.
-Mi è concesso, Duchessa di Babbo Natale?-.
-Ma certo-.
Max si siede vicino a me e appoggia la testa sul mio petto.
-Che bello avere tanta gente intorno-.
-Soprattutto se siamo noi-.
-Un idiota e una dolcezza-.
Max scoppia a ridere, mentre Diana lo guarda male.
-Cosa ridi- Chiede, alzando ancora un sopracciglio.
-Ron- Ridacchia, alzandosi -Lei sarebbe dolce?-.
-Siete fratelli. Se tu sei dolce, lo è anche lei-.
 
-------------
MI SCUSO PER LA CORTEZZA ORRIBILE DI QUESTO CHAP.
E' che in questo momento ho molto da fare... ç_ç.
Quindi saluto e amen. Ringrazio solo moltissimo Beesp -mi piace più questo xD- Per avere messo tra i preferiti.
E comunque non ci tengo neanche a liberarmi di lei xD.
 
Bye,
Walks.

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Capitolo 33
*** N' If You Wold Call Me Your Sweetheart ***


Cap. 33- N' If You Wold Call Me Your "Sweetheart".
 
 
 
 
-Stasera che facciamo?-.
Tipica domanda di Max quando Diana è in casa: si aspetta sempre che io dica davanti a quella povera adolescente che ha già i suoi problemi la verità- sesso, sesso, e poi? Sesso.
Sono ormai due anni che io sto sempre attento a non dire le cose come stanno, anche se forse quando vivevo a casa sua ci ha sentito, visto che Melody, all'entrata della cucina -spettinati, vestiti alla cazzo di cane, assonnati, e addirittura certe volte Max non riusciva neanche a sedersi talmente l'aveva preso in cu.. Ehm, lasciamo stare...- ogni volta ci applaudeva, dicendo di fare meno rumore durante la notte, che noi già non dormiamo di nostro, così non facevamo dormire neanche gli altri.
Sorrido malignamente e guardo Maxie, che guarda Diana, che guarda me.
-Bhè- Inizio, sdraiandomi sul divano prima che qualcuno me lo rubi -Ci vediamo un film?-.
Il Nano sbuffa e si sdraia su di me, mentre Diana ci guarda e arrossisce.
-Ti odio-
-Ti amo anchio-.
Mi accorgo di quello che ho detto solo dopo aver guardato gli occhi di Diana.
E istintivamente abbasso anche i miei.
Max sospira.
-Vado a mettermi il pigiama-.
Esce dal salotto e chiude la porta.
Alzo gli occhi.
-Non volevo.. scusa-.
-Non fa niente Ronnie- Sorride -Davvero-.
Mi alzo e mi avvicino a lei.
Piange.
Non ho mai fatto piangere una persona in vita mia.
E non avrei mai voluto, non volevo farlo.
-Di... Non volevo ferirti, scusa, il fatto è che sto sempre attento a non dire queste cose davanti a te e certe volte mi scappa e...-.
-Non è colpa tua. E' colpa mia. Non dovevo innamorarmi di te.-.
-Non è colpa tua, non decidiamo noi- Rispondo, sedendomi vicino -Sai.. mi piace pensare che un angelo estrae dei nomi di persone a caso e sono quelle di cui ci si deve innamorare, e che il caso farà incontrare-.
-E allora io?-.
-Diana il tuo non è amore-.
-Come fai a saperlo?-.
Sorrido.
-Sto insieme a tuo fratello da cinque anni, so cosa si prova-.
E capisco troppo tardi di aver sbagliato.
Mi giro quando sento i singhiozzi.
La abbraccio, e lei mette le mani intorno alle spalle.
-Scusa- Sussurro.
-Scusa te-.
Mi stacco e la guardo negli occhi.
Per poco perchè inizio a guardarmi intorno e a sospirare.
-Diana-.
-Che?-.
-Quello che sto per fare deve rimanere tra di noi. Non dirlo a nessuno, nè alle tue amiche, nè a tua madre, a nessuno. So che me ne pentirò presto. Molto presto.-.
Lei mi guarda emozionata e anche un po' spaventata. Me lo dicono gli occhi chiari sbarrati e luccicanti.
-Cosa vuoi fare?-.
Mi avvicino e la bacio sulle labbra, piano e veloce allo stesso tempo per paura, perchè se Max mi vede chissà cosa pensa..
Poi mi stacco, e quando sono lontano un centimetro le sussurro:
-Questo deve rimanere tra noi-.
Lei trema, e quando finisce di tremare mi risponde:
-D'accordo-.
Mi allontano e sorrido.
Poi urlo.
-Max a che punto sei con quel pigiama?-.
-Adesso arrivo-.
-Diana- Sussurro -Questo non significava niente.. Ok?-.
-Lo so-.
-Scusate il ritardo- Dice Max, aprendo la porta -Non lo trovavo più-.
-Va bene- Rido.
Poi guardo Diana e capisco lo sbaglio che ho fatto.
Ma non potevo vedere un viso triste.
Dovevo fare qualsiasi cosa... pur di rimetterci il sorriso sopra.
 
 
------------
Che dolciolo Ronnie *-*.
Non ho niente da dire. Ringrazio Ory *grazie *-** e tutti quelli che mettono nelle seguite e preferite.
Non so se legge ma ringrazio anche Cerise di avermi messa tra gli autori preferiti *O* Grazie!
Vabbè, notte.
 
Bye,
Walks.

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Capitolo 34
*** How Many..? ***


Cap.34-How Many..?
 
 
 
 
-Vado a letto-.
Queste due semplici piccole parole pronunciate dalla piccola Diana sono la più grande liberazione per me e per Max.
-Buonanotte- Risponde Mimi, aggrappandosi al collo mio, tentando probabilmente di spezzarlo.
-Sogni d'oro- Sorrido.
Lei si alza ed esce.
Sospiro, non è che prima ho sbagliato?
Per certe persone, tradire non vuol dire andare con un'altra persona e basta, vuol dire andare con un altra persona provando qualcosa, e io quando ho baciato Diana, non ho provato niente.
Quindi tecnicamente non avrei tradito Max, no?
No, questa ipotesi non sta su.
Per niente.
Max si gira verso di me e appoggia la testa nell'incavo del mio collo, mentre io gli accarezzo i capelli e li bacio.
In questi momenti mi sembra un cucciolo indifeso, con il solo bisogno di una difesa, di una casa.
E mi sembra quasi che l'abbia trovata in me.
-Ti amo-.
E' un sussurro, e dopo averlo detto sorride, sistemandosi meglio su di me e strofinando il naso sulla mia maglietta, chiudendo gli occhi e stringendomi.
Ovviamente, solo una persona delle due può rovinare questo clima così romantico.
-Maxie?-.
-Mmh?-.
-Sai quanto tempo è che non facciamo sesso?-.
Dopo questa frase apre gli occhi per guardarmi malissimo.
-In effetti ho perso il conto dei giorni-.
-Già-.
-Ma cosa mi voleva significare questa frase?-.
-Mha, per te?-.
Sorride e si struscia su di me, aumentandomi l'erezione di volume.
Sorrido:-Assicurati che la porta sia chiusa-.
-Va bene-.
Si alza e va a chiudere la porta, per poi rigirarsi e chinarsi su di me.
Faccio per alzarmi ma mi zittisce infilandomi la lingua in bocca, muovendola, piano, per poi scendere sul collo leccandolo.
Mi accarezza l'erezione facendola aumentare sempre di più, con conseguenze dannose per i miei vestiti -e i suoi.
Ansimo e inizio a sudare.
Max mi slaccia i pantaloni e li abbassa, inizia a massaggiarlo e a baciarlo, tenendo sempre i boxer su, prima di abbassare anche quelli e di prenderlo tra le mani.
Alla cieca, riesco a prenderlo per i jeans e a slacciarli, e ad abbassargli le mutande per prenderlo in mano anche io.
E quando inizia a fare su e giù credo di impazzire.
Mi mordo il labbro per non gemere, e inizio a segarlo anche io.
Appena apre la bocca e inizia a respirare con affanno inizio anche io, e appena sento il suo seme bollente colarmi sulle dita, vengo di conseguenza.
Lo lascio e mi avvicino per baciarlo, non prevedendo ovviamente che lui schiva e si china, iniziando a leccarlo.
Odio quando fa così, quando si limita solo a mettere un po' di saliva sulla punta, così passano pochi secondi prima che lo prenda per il cranio e lo spinga verso il mio ventre, facendolo arrivare fino alla pelle.
Arretra e succhia, facendomi venire più volte e mandando tutto giù.
Lo riprendo per la testa e lo faccio arrivare fino a più di metà, perchè mi blocca quando tocco le tonsille.
Inizia a fare su e giù con le labbra, velocemente, e credo di perdere la testa. Ansimo e mi mordo di nuovo il labbro.
Quando penso di morire lì, si stacca e si asciuga la bocca.
Sorrido e lo metto sdraiato sul divano, gli apro le gambe e mi chino.
Lo lecco con la punta della lingua e gli infilo un dito dentro, poi un altro, e poi un altro ancora.
Poi mi alzo a baciargli il collo, tenedo le gambe ben salde fermate dalle mie braccia e dalle mie cosce e lo penetro col mio sesso.
Urla. O almeno tenta, perchè appena inizia a farlo, gli blocco l'urlo baciandolo.
Si artiglia alla mia schiena e mi ficca le unghie dentro.
-Non urlare-.
-Comoda la vita quando te non soffri èh?-.
-Stai zitto, Nano-.
Spingo più forte per vedere se urla o no.
E appena apre la bocca per farlo lo bacio.
-Se ci sente Diana..-.
-Da quando ti preoccupi per mia sorella?-.
-Da quando faccio "parte della tua famiglia"-.
Ansima più velocemente, al ritmo del mio bacino.
-Ron... Ti prego.. Mi fai male-.
-Fra poco passa-.
Qualche lacrima gli corre sul viso, e appena lo noto le asciugo col naso.
Vedo che smette di sentire dolore quando mi inizia a guardare negli occhi.
-Ron.. Non fermarti-.
-Non ne ho intenzione-.
Uno schizzo di sperma mi raggiunge la pancia, e quando lo sento vengo anchio.
Avremmo continuato così per tutta la notte se i passi di qualcuno non si fossero presentati sulla soglia.
Li sento e mi rialzo, uscendo da Max e rivestendomi.
Max fa lo stesso, ci mette un po' di più per pulirsi, ma si riveste prima che Diana bussi.
-Tutto bene?- Le sento dire, mentre mi lascio scappare una risata dalla faccia di Max.
-Sì.. Tutto bene- Risponde, ancora ansimante -Ora se vuoi scusarci-.
Richiude la porta e si gira, prima di sentire le mie risate che lascio andare.
-Cazzo ridi?-.
-Come cazzo ridi? Ma ti sei guardato in faccia?- Ridacchio -E sei sporco. Di sperma.-.
-Dove?-.
-Sulla guancia-.
Si asciuga e sorride.
-Comoda la vita quando sei te che sei attivo-.
-Non l'abbiamo mai fatto con te attivo-.
-Sì ma ogni tanto mi piacerebbe- Ride.
Si risdraia su di me e mi bacia la guancia.
-Vuoi farlo ancora?-.
-Per oggi basta così-.
 
-------------------
*ç*
Non dico niente *ç*.
Fate voi *ç*.

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Capitolo 35
*** Night Is Cold. ***


Cap. 35- Night Is Cold.
 
 
 
 
 
Mi sdraio sul letto accanto a Max, che in breve si appoggia su di me, e sorride, mi guarda negli occhi.
Abbasso gli occhi e mi giro dall'altra parte, facendo così cadere la sua testa all'indietro, e cercando disperatamente di dormire.
Mimi mi guarda sorpreso e preoccupato, lo posso vedere con la coda dell'occhio.
-Ron.. E' successo qualcosa?-.
-No Nano, sta tranquillo, ho solo sonno, sono stanco-.
Mi accarezza i capelli:-Sicuro? Non è che... Che ho fatto qualcosa che non va?-.
Sorrido, gli prendo la mano pallida e la accarezzo.
-No Maxie, davvero, va tutto bene-.
Sorride e mi abbraccia. Io continuo a tenergli le mani nelle mie e a accarezzarle.
-Puoi almeno girarti da questa parte, per favore?-.
-Va bene- Rispondo, rigirandomi verso di lui.
-Grazie-.
Lo stringo a me più forte che posso, lui sorride e si strofina sul mio petto.
-Ron...-.
-Dimmi-.
-Se ti dico una cosa, prometti di non arrabbiarti?-.
Sbarro gli occhi.
-Va.. Va bene-.
-Ecco e se ti dicessi che.. Io fin'ora.. Non ho mai provato niente per te...?-.
-Bhè... In.. In che senso?-.
-Nel senso che..- Si morde un labbro.
-Tu.. Tu non mi ami?-.
-Non ho detto questo..-.
-Esprimiti meglio-.
-Bhè, io ho sempre pensato di amarti, da quando ti ho visto per la prima volta. Però... Ultimamente credo di... Non aver mai provato niente in quanto ora... Ora quando ti sono vicino ho le farfalle che mi girano in testa, non capisco più nulla. E quando mi guardi.. Sento il cuore esplodermi in petto, e...-.
Mi metto a ridere, interrompendo così le due frasi.
-Cazzo ridi?-.
-E io dovrei arrabbiarmi per questo? Dio Maxwell, se mi credi così scazzoso non avresti dovuto mai metterti con me-.
-In che senso?-.
-Nel senso che sono cinque anni che stiamo insieme Mimi. Cinque. Non uno emmezzo. Se non ci fossimo amati fin'ora non saremmo mi riusciti a resistere tutto questo tempo, ti pare?-.
-Sì, ma... Io non ho mai sentito prima d'ora queste cose-.
-Il perchè è che questa storia sta diventando davvero seria. Non è più solo sesso, io ti amo davvero, e tu ami me, credo, no?-.
-Sì-.
-E quindi, tu stai iniziando a provare qualcosa di più forte. Forse.. Forse è così.-.
Sorride, si avvinghia a me e si alza, a guardarmi negli occhi.
Sento il suo respiro, le sue labbra a un millimetro dalle mie tirate in un sorriso, il suo naso che si sfiora col mio, i suoi occhi chiari guardarmi fissi, mentre io cerco di non sbattere le palpebre per non perderlo di vista neanche un secondo, un minuto, un qualcosa.
-Ti amo- Sussurra, facendo sfiorare le sue labbra con le mie -Ti amo da morire-.
Alzo lo sguardo e gli scosto una ciocchetta di capelli che gli copre un occhio.
-Ti amo anchio. Da morire.-.
Lo bacio. Azzero quella distanza di un micron che c'era poco fa tra noi. Lui sorride, mentre inizio a giocare con la sua lingua, per poi spostarmi sul collo e iniziare a sbaciucchiarlo.
Lo stringo più forte e lui fa lo stesso, si avvinghia a me e si aggrappa saldamente al mio pigiama.
-Dimmi che non mi lasci- Sussurra -Dimmi che questo non finirà mai, promettimelo-.
-Te lo prometto-.
 
Durante la notte mi sveglio spessissimo. Per sete, per il fatto che Max tira i calci mentre dorme, per fame, o semplicemente per il fatto che non riesco mai a dormire.
Stanotte è per i calci di Max.
Mi alzo, per cercare sulle gambe qualche livido -che al 99% mi ha lasciato- e sento dietro di me, che continua a rigirarsi.
Mi giro, lo tocco sulla fronte.
Trema.
Sento bene i brividi freddi che continuano a percorrerlo dall'alto al basso, i denti battere e vedo che ha le labbra blu.
Mi siedo sul letto a guardarlo, pensando a cosa potrei fare, accarezzandogli le guance rosse e gelide, provando a riscaldarle con le mie mani calde.
Mi mordo un labbro.
Poi, quando il mio cervello rinizia a funzionare, mi tolgo la maglietta, restando a torso nudo, e gliela metto sulle spalle. Poi mi risdraio, abbracciandolo e stringendolo a me, provando a riscaldarlo solo con il calore del mio corpo. Ogni volta che ha un brivido cerco di stringerlo più forte, baciandolo sulle tempie.
Io non ho freddo, non mi importa se ho freddo o no.
L'importante, qui, è che stia bene lui.
 
--------
Scusate il ritardo. Ho dovuto scrivere questo capitolo 150 milioni di volte XD.
Comunque...Niente, non ho da dire niente xD Ringrazio solo  mizzbimbadolse per avermi recensito.
(Ahah, mi hai scoperto *scappa* XD. Anche te guardi scrubs? Sì comunque è una specie di citazione. Ah, grazie comunque <3).
Ringrazio per le 882 visite da parte di chi legge, grazie ^^ sbrighiamoci ad arrivare a mille, ahah XD.
Ringrazio, chi ha messo nelle preferite:
E nelle seguite:
 
Grazie a tutte, davvero ^^.
 
Bye,
Walks.

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Capitolo 36
*** Ariel ***


Cap. 36- Ariel.
 
 
 
-Ron, svegliati-.
Mi rigiro nel letto tentando di dormicchiare.
-Ronald svegliati-.
Max inizia a scrollarmi le spalle prima che io mi giri e lo guardi male.
-Dimmi, tesoro-.
-Fra mezz'ora arriva mia madre- Dice, alzando le tapparelle -Non voglio che ci trovi a letto come al solito-.
-Invece io sì-.
-Eh?-.
Sghignazzo e lo prendo da dietro trascinandolo con me nelle coperte.
-Ma sei cretino?- Ride.
-No sono Ronald, piacere, e tu sei un Nano Bastardo-.
Gli accarezzo i capelli e mi allungo per baciargli il collo.
-Buon compleanno. Ti amo.-.
-Anche a te e anchio-.
Sorrido e lo bacio.
-Ron... Mi spieghi una cosa?-.
-Dimmi-.
-Perchè oggi.. Sì.. Perchè stanotte... Mi sono ritrovato con la tua maglietta sopra, e con te a torso nudo di fianco?-.
-Bhè.. vedi... Stanotte avevi freddo. Così mi sono tolto la maglietta e l'ho messa su di te, poi ti ho abbracciato per riscaldarti un po'-.
-...Ah-.
Sorride, mi ridà la maglietta del pigiama e mi bacia sulla guancia.
-Grazie-.
-Ti ho promesso che ti avrei protetto in ogni caso. Che sia che hai freddo o che hai un assassino che ti pedina-.
-Grazie-.
-Non c'è di che-.
Sorrido.
Max si gira e inizia a svestirsi, io mi sdraio sul letto a guardarlo.
-Zacky- Dice Max, iniziando a togliersi i pantaloni -Mi ha chiamato. Ha detto che viene oggi, porta anche Ariel-.
-Bene-.
Sono tre anni che non vedo mio fratello. Non si è mai ripreso dalla morte di Jesse, così non ha voluto che lo vedessi, finchè la sua depressione non fosse scomparsa.
Ariel è mia sorella. Per dire, nel senso che è la figlia di Christine e di suo marito. Non ci vediamo spesso, anche perchè non ho molto piacere a visitare mia madre.
Ha tre anni. Buffo, èh? Gli esatti anni in cui io me ne sono andata di casa e in cui Jesse è morto. Che strano. Scommetto che sta già pensando a come rimpiazzare il terzo figlio.
E il bello è che...
-Senti Ronnie, invece di farti le seghe stellari, mi passeresti i vestiti?-.
-Le seghe stellari?-.
-Già, passami i vestiti, grazie-.
Ridacchio e gli passo i pantaloni.
-Grazie-.
Non rispondo.
Lascia scivolare le mutande giù per mettersene delle altre, e in quei cinque minuti in cui sta nudo mi viene sì l'impulso di farmi le seghe stellari.
-Mi passi i pantaloni, Nano?-.
-Piantala di chiamarmi Nano. Sono solo poco più basso di te.-.
-Ah davvero? Scusa, ma te mica eri il piccolo Maxwell alto un metro e settanta mentre io il Ronnone grande alto quasi uno e novanta?-.
-Vaffanculo-.
-Ti amo anchio-.
Sbuffa e io rido.
Mi vesto e mi sdraio, lo prendo da dietro trascinandolo a letto.
-Ron...-.
-Mmh?-.
-Mi lasci?-.
-No-.
-Ma se arriva mia mamma e ci vede qui...-.
-Siamo vestiti, scemo-.
-E comunque la mamma  già qui, tesoro-.
Mi giro e scoppio a ridere.
C'è Melody, che ci guarda sorridendo, accasciata alla porta.
-Ciao ragazzi-.
-RONNIE! Ti avevo detto di non...-.
-So che non state scopando- Ridacchia -A meno che non lo stiate facendo vestiti-.
-Max lo stiamo facendo vestiti?-.
-Uffa...-.
Rido, prima di sentire la porta aprirsi.
E una voce che è irriconoscibile:
-Posso entvave?..-.
Salto in aria, facendo cadere involontariamente Max.
-Ahio!-.
Esco da camera nostra cercando di non ferire mortalmente Melody e corro.
-Zacky!-.
-Vonnie!-.
Mi abbraccia. Fortissimo. Mi stritola le costole.
-Come stai?-.
-Oh bene, tu?-.
-Uhm, benissimo. Mi sei mancato.-.
-Anche tu, Von, anche tu-.
Poi.
Sì, poi.
Un alone svolazzante dai capelli rossi si presenta in casa.
-Rooonniee!- Urla una vocetta squillante nelle mie orecchie.
-Ciao Ariel, my sweet princess. Come va?-.
-Bene, bene.- Annuisce, spalancando la bocca e mettendomi un dito sulle labbra -Zack mi ha detto che potevo venire-.
-Certo che puoi-.
-Posso distruggere la casa?-.
-No-.
Ride e mi abbraccia una gamba.
-Dai, su- Rido, e la prendo in braccio -Vieni con me.-.
 
------------------
Hello!
Allora, avviso molto importante!
Ho preso una decisione fatidica, questo anno della storia non durerà 10 chap, ma ne durerà 15. In quest'anno succedono fin troppe cose, non riuscirei a scriverle in 10 chap.
Ah, poi, lasciatemi ringraziare quelle che mi hanno recensito, TUTTE, e bom u.u.
Ah, una cosa, state attente.
Ariel è una delle persone più importanti di quest'anno, perchè grazie a lei, a Diana e a Ronnie succederà qualcosa di molto, molto importante u.u.
Vabbè, bacio <3 e grazie a tutte!
 
Walks.

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Capitolo 37
*** No more lies. ***


Cap. 37- No more lies.
 
 
 
-E' tua-.
Zack mi passa le chiavi della sua macchina.
Resto immobile per qualche minuto a guardarle, per poi alzare, dopo minimo mezz'ora, lo sguardo.
-Per me?-.
-E pev chi sennò?-.
-Ma non la tieni tu?-.
-Io ne ho un altva. Questa pvendila puve tu-.
Spalanco gli occhi e le guardo ancora qualche minuto.
-Visto che te e Max andate a scopave da tutte le pavti, vi manca solo di favlo in macchina.
-Ehi! Quello che dici è.. vero, però... Dai Zacky, non dovevi-.
-Sì che dovevo- Sorride -Sai di chi eva questa macchina?-.
-Sì...lo so-.
-Dovevo libevavmene in qualche modo, tvoppi vicovdi giacciono là dentvo, avvei potuto vattvistivmi da un momento all'altvo. E poi lo sai che ti voglio bene, no?-.
-Sì... Ma Zack... Davvero non posso acc...-.
-Piantala dai, tovniamo in casa, và-.
Sorrido, e dopo averlo ringraziato duecentotrentaduemilioni di volte, rientro in casa.
Max mi aspetta sdraiato sul divano a parlare con sua madre.
Mi siedo e lo faccio appoggiare su di me.
Sorride.
-Posso farvi una foto?- Ride Diana.
-No- Sbuffa Mimi, prima che io possa controbattere -Poi che fai? Fai un fotomontaggio, mi tagli la testa e metti la tua? Scordatelo.-.
Diana abbassa la faccia da cane bastonato.
-Spenta-.
-Max- Melody alza un sopracciglio -Magari voleva solo fare qualcosa di carino, per una volta-.
-Oh, mamma cara, dovresti conoscere quella peste uscita dal tuo utero. Non vuole mai fare qualcosa di buono.-.
Grugnisco.
-Vero Ron?- Alza la testa, sorride.
-Piantala di prendere in giro tua sorella, Nanetto.-.
Ariel entra in camera con una pila di Barbie e una di Ken nudi, li guarda cinque minuti poi i butta via. Prende una Barbie a caso, e dopo averla sbattuta per terra, la guarda coi suoi occhioni azzurri la morde e gli stacca la testa.
Tutti guardiamo la scena inorriditi.
-Ariel- Dice Diana -Non si gioca così-.
-Ma non mi piacciono le bambole, uffa! Tanto quando sarò grande non sarò mai come loro. Quando si cresce si diventa tutte brutte. Per questo il mio fratellone sta insieme a un maschio, perchè tutte le ragazze della sua età fanno schifo!-.
Questa bambina mi piace.
Max sorride.
-Io invece- Ghigna vittorioso -Sono bellissimo-.
Rido e lo bacio sulla tempia.
Ariel si riguarda ancora un po' in giro, stupita, per poi fermarsi su Diana.
-Bhè, Max...- Dice, sorridendo -Però Ronnie preferisce Mrs. Diana-.
Chiudo il pugno e le unghie mi si infilano dentro.
No, ti prego, fa che quella bambina scema non l'abbia detto a mia sorella.
E ti prego, Signore, fa almeno che Max non approfondisca l'argomento.
-Cosa?- Sbarra gli occhi, sedendosi.
Grazie, Signore.
Faccio segno di stare zitta ad Ariel ma non mi vede. Troppo impegnata a guardare Di, che mi fissa e è talmente nervosa che sento da qui il suo battito cardiaco.
-Oh, non lo sai?-.
Stai zitta.
-Cosa?- Max continua, perplesso.
Ti prego, non farlo sorellina.
So che non è colpa tua se lo fai, ma ti prego, tieni quella cazzo di bocca cucita.
Se solo i miei pensieri arrivassero a lei...
-Diana mi ha detto che l'ha baciata-.
Ecco.
-C...Cosa?-.
-Ronnie l'ha baciata-.
-Ha baciato chi?-.
-Tua sorella-.
Sono nella merda.
Deglutisce e dice alle bambine di uscire.
Appoggio la testa tra le mani.
-E' vero?-.
Non rispondo.
Gli si blocca il respiro. Non alzo la testa, non voglio guardarlo in faccia, sarei costretto a dirgli la verità.
-Guardami-.
Non mi muovo.
-Ti ho detto guardami- Digrigna i denti.
Alzo la testa.
-Allora, rispondi: l'hai fatto davvero?-.
Sospiro.
-Sì-.
Silenzio, un terribile silezio piomba in casa.
Max affonda la testa tra le mani.
-E dimmi, ti è piaciuto?-.
Ha la voce rotta.
-Stai piangendo?-.
-No, sto benone. Rispondi alla mia domanda, stronzo, ti è piaciuto?-.
-Ascolta Mimi, io...-.
-Tu cosa? Che balla tiri fuori adesso, èh? Con cosa ti vuoi proteggere?!-.
Mi mordo un labbro.
-Sei stato un bastardo- Singhiozza -Pensa che io mi sono innamorato di te, mi sono innamorato di un coglione-.
-Lasciami parlare, per favore-.
-Non hai niente da dire-.
-Max, ti prego, lasciami dire una cosa-.
Alza gli occhi lucidi.
-Va bene-.
Mi infilo un dente nel labbro, profondamente.
-Hai voluto la parola, adesso parla però-.
Mi sradico un dito.
-Non volevo far del male a nessuno quando l'ho fatto- Inizio -Il fatto è che lei si è messa a piangere e io non riuscivo a vederla... Così l'ho fatto ma... Ti giuro che non è stato niente, non per me-.
-Non mi importa, tu l'hai fatto cazzo. Non importa perchè o come. Sta il fatto che è successo.-.
-Non volevo farti del male-.
-E io non volevo innamorarmi di te-.
Un pugnale mi trafigge in petto e mi fa male.
Un dolore forte, sordo, che mi si presenta dentro.
Si alza e va via.
Sbatte la porta.
Mi asciugo le lacrime con la manica.
Questo no, non doveva succedere.
 
 ----------------
Niente da dire. Lascio a voi ^^.

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Capitolo 38
*** Demolition Lovers. ***


Cap. 38- Demolition Lovers.
 
 
16 Dicembre 2001.
 
Tutto va ogni ora peggio.
Max fa finta che non esista e io sono costretto da una forza superiore chiamata Amore a non dire niente.
L'unica cosa che posso fare è crogiolarmi nel dolore alla ricerca di una qualche soluzione introvabile.
Stanotte ho addirittura dormito sul divano.
 
Ora di uscita da scuola.
 
-Ciao ragazzi-.
Robert sorride.
-Ciao- Risponde Max, non degnandolo di uno sguardo, cercando di infilare malamente i libri nell'armadietto.
-...Ciao- Sorrido.
-Com'è andata la vostra festa?-.
Deglutisco.
-La nostra?- Max ride, ma è una risata strana, roca, intrisa di rabbia e dolore -Vorrai dire la mia-.
-E non era anche di Ronnie?-.
-Ronnie? Io non conosco nessun Ronnie. Ma dal nome sono sicuro che è puramente bastardo e che non se ne fotte dei sentimenti degli altri-.
Chiude l'armadietto e esce da scuola.
Attraverso i vetri vedo pure che prende l'autobus.
Quindi non torna a casa con me.
Ennesima pugnalata al petto, che mi si presenta dentro.
Chiudo l'armadietto e faccio strada verso l'uscita, cercando di arginare le lacrime.
Una presa ferrea mi blocca.
-Che è successo?-.
Robert mi guarda sgomento, quasi fosse suo dovere chiederlo.
-Niente Rob.. Va tutto bene. Lasciami solo andare.-.
-Non va tutto bene-.
-Sì invece-.
-Avete litigato?-.
-No. Rob, sul serio, è tutto okay-.
-Non è tutto okay, porcoSlash. Non è da Max fare così, non è da lui fare finta che tu non esista, non è da lui prendere l'autobus e andarsene sbattendo le cose. E soprattutto, non è da te piangere. Spiegami cosa è successo.-.
Singhiozzo.
-Scusa- Mi abbraccia -Non volevo essere così... violento, però dai, dimmi cos'è successo-.
Non rispondo.
-Ascolta- Continua -Dammi uno strappo fino a casa tua. Durante il percorso spiegami cos'è successo e io parlo con Max, okay? E se ti dice qualcosa ammetterà almeno che sei lì, e comunque io ti farò da avvocato difensore gratis.-.
-Rob.. davvero, non serve-.
-Sì che serve. Cazzo, ti sei visto? Hai visto che occhiaie che hai? Cristo santo, scommetto che è tutta la notte e tutto il giorno, vero?-.
Annuisco.
-E allora di me hai bisogno. Forza, andiamo.-.
 
-Tutto qui?-.
-Tutto qui? Rob, ma ti rendi conto del casino che ho fatto?! Cazzo- Sbatto la testa contro il volante, grazie a Dio abbiamo già parcheggiato -E' solo colpa mia-.
-In parte sì-.
-In parte?!-.
-Tu vieni con me-.
Apre la portiera e sale, accompagnato da me, in casa.
Entriamo.
Max va a vedere chi è entrato.
Ghigna.
-E così ti ha detto tutto, èh?-.
Chiudo il pugno.
-E te l'ha detto in modo che tu creda che lui è la vittima, che lui è stato l'angelo del focolare, giusto? Oh, è un bastardo. E per favore, non dirmi che gli credi, Bob-.
-Non mi ha detto così- Inizia Robert -Si è preso le sue resposabilità e mi ha detto quello che è successo veramente-.
-Ovvero che lui è accidentalmente inciampato sulle labbra di Diana?-.
Primo pugnale.
-No- Continua -Si è preso le colpe, e sa che fai bene ad essere arrabbiato con lui, ma per me no. Max è stato solo un bacio. Quando farà qualcosa di veramente grave, che farete? Lo ucciderai?-.
Max non risponde, e Robert chiude la porta ed esce.
-Forse ha ragione- Abbassa lo sguardo.
-Ho cercato di farti capire quanto vali per me, Mimi, ma non mi hai creduto-.
Non risponde e va via.
Spero solo che quest'inferno finisca al più presto.

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Capitolo 39
*** Cap. 39 ***


Cap. 39- No Title.
 
 
 
 
-Ron-.
Mi alzo dal divano, asciugandomi gli occhi.
Max mi guarda stizzito, a bocca aperta.
-Vieni con me. Dobbiamo parlare.-.
Prendo un respiro lungo e mi alzo, lo seguo.
-Siediti- Mi dice appena entrati.
Visto che so com'è quando è arrabbiato, prendo una sedia e mi siedo il più lontano possibile da lui.
Sospira.
Si siede sul letto e mi guarda.
Poi dice qualcosa che da lui non mi sarei mai aspettato.
-Non lì, qui- Dice, indicandomi la sua parte del letto -Vicino a me-.
Trattengo il sorriso stupido che mi sta uscendo fuori, e obbedisco.
Erano due giorni che non ce l'avevo così vicino.
Deglutisce.
-Ti devo dire una cosa- Inizia, incrociando le gambe.
-...Parla-.
-...Senti- Inizia -Io ti amo, più di qualsiasi altra cosa, lo sai, vero?-.
-Sì... Me l'hai detto-.
-Ecco, però... Sai anche che sono... Molto arrabbiato con te, vero?-.
-Sì- Sospiro -Lo so-.
-Ecco- Inizia a torturarsi le mani, lasciando cinque minuti di silenzio in casa.
Dopo un po' rinizia.
-Io... Credo sia meglio che ci prendiamo una pausa, io da te e tu da me-.
Qualcosa nel petto mi si rompe.
-Mi stai... Mi stai lasciando?-.
-No... Non del tutto- Mi prende la mano -Vado da mia madre, per un po'. Devo pensare su cosa fare, e... Voglio farlo lontano da te-.
Mi si blocca il respiro.
-Non prenderla male... E' solo che... Ho paura che standoti vicino sceglierei la cosa sbagliata-.
Ovvero restare con me.
Argino le lacrime.
-Ron...-.
Inutile dire che non ci riesco, e che Max mi guarda spaventato.
-Io non... Non volevo...-.
-No Mimi, hai perfettamente ragione- Annuisco, tentando di bloccare con il pensiero le lacrime -Dopo quello che ti ho fatto... Hai tutta la ragione di fare quello che vuoi-.
Non risponde, e un silenzio di tomba piomba in casa.
-...Quando parti?-.
-Stasera, alle quattro. Così non mi vedi andare... Va bene?-.
Il mogone che ho in gola si alza di più, e per non fargli vedere quante lacrime mi scendono, c'è solo un modo.
-Vado in bagno-.
Scappo e mi rifugio in bagno, mi siedo sul water e piango.
Sento solo il rumore dei miei singhiozzi.
La porta si apre e in breve mi ritrovo Max abbracciato.
Si stacca e mi bacia sulla guancia, prendendo quattro o cinque lacrime.
-So che stai male, ma andrà tutto bene-.
-Non andrà tutto bene, finirà. Finirà tutto. Lo so.-.
-Ron, stai calmo, ok?-.
-Io.. Ti amo, farà troppo... male stare senza te, troppo-.
-Lo so...-.
 
La notte non riesco a dormire.
Troppe urla nella testa mi perseguitano.
Max, in cinque anni, era anche riuscito a farmi dimenticare, superare tutto: la morte di mio padre, la morte di Jess, la morte immaginaria di mia madre.
Forse avrei dovuto dirglielo.
Avrei dovuto fargli capire cosa sentivo quando sorrideva, quando rideva, quando mi baciava.
La verità è che non gli ho mai fatto capire cosa provavo per lui.
La verità è che ora è troppo tardi.
Non potrò più avere una seconda possibilità.
Mi lascerà, lo so.
Finirà tutto.
Voglio solo che... Voglio solo svegliarmi da questo incubo e averlo vicino per il resto della vita.
In cinque anni mi sono innamorato, ormai.
Amo tutto di lui: il suo sorriso, la sua voce, i suoi capelli, le sue labbra, il modo in cui prima di parlare se le lecca, il suo sorriso, la sua voce, la forma del suo ombelico, la sua risata, i suoi occhi, il modo in cui canta, la sua fragilità, le sue mani, le sue dita, il modo in cui si siede, il modo in cui dorme... Tutto.
E più di una volta mi sono fermato a vederlo dormire.
E anche stasera, non faccio di meno.
Lo guardo e sorrido, tenendo ferme le lacrime a fatica.
Poi la sveglia suona e io faccio finta di dormire.
Si alza, sospirando, si veste e poi si ferma.
Sento i suoi occhi su di me.
Si avvicina, sento il suo respiro pesante sulle guance.
-Ciao- Dice, con voce rotta.
Trattengo le lacrime con più forza.
-Perdonami per quello che sto per fare- Continua, e sento che si morde un labbro -Io ti amo, non volevo farti stare male, scusami, ti prego... Scusami. Voglio solo che tu sia felice, Ronnie, tutto qui. Senza questo Nano Bastardo so che lo sarai.. Sappi solo che.. Ti amo-.
No, senza di lui niente andrà bene.
Poi mi bacia. Sento le sue lacrime spargersi sulle guance e le lascio andare, magari penserà che sono sue.
Si stacca.
-Buo... Buonanotte, Ronnie Radke- Dice, baciandomi la fronte -Ricordati che ti amo... Stupido-.
Poi i suoi passi si allontanano, e dopo una piccola pausa e un singhiozzo, la porta si apre e si chiude.
Se ne è andato.
Smetto di tenere le lacrime e parto come una fontana.
Se ne è andato, e non tornerà mai più.
 
-----------------------
Oh, salve ragazze ^O^.
Ringrazio.. Aspettate, èh, che ho perso il conto XD.
BambolaMorta,  _LizbethVengeanceSullivan, BigAngel_Dark,  ale_prettyxd, _InfectedCorpse_, mizzbimbadolse e tutte quelle che recensiscono e seguono, e mettono anche tra i preferiti ^^.
Ringrazio anche il mio amore, che non ringrazio mai. Che segue questa ff sotto mia costrinzione XD.
Grazie, Dobe (LL).
 
Niente, grazie a tutte ^^.
Bye,
Walks.
 
Ps. Cambiato firma. Che ne pensate? XD.

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Capitolo 40
*** Step by Step ***


Cap. 40-Step By Step.
 
 
 
 
Ho mal di testa.
Dovrebbe essere normale dopo la quantità di vodka e birra che ho bevuto ieri sera, per cercare di dormire.
Inutile dire che ho peggiorato solo le cose, visto che non ho dormito e avevo la testa che rischiava di scoppiare da un momento all'altro.
La sveglia suona e con un movimento veloce la spengo, facendo un grugnito.
Non stacco la testa dal cuscino.
Non è grave, ho solo paura di vedere com'è la stanza senza di lui, com'è svegliarsi senza vederlo dall'altra parte sorridere.
Mi mordo un labbro.
Premo la testa contro il cuscino per cercare in qualche modo di soffocarmi.
Silenzio. Un silenzio quasi mortale, inquietante, e ho paura.
Di tutto.
Mi alzo. Cerco di non guardare la porzione vuota di letto accanto a me e mi risiedo.
Cerco di respirare ma non ci riesco.
Appoggio la testa tra le mani e singhiozzo, riempendo il silenzio di tomba che si è steso attorno a me.
Ho troppe voci in testa che mi tormentano, e non posso interromperle.
Urlo.
Ho male. Mi fa male tutto. Non riesco a muovermi.
Prendo una lametta dal comodino, chiedendomi cosa ci fa lì, e me la punto sul polso.
Mi infilzo un dente nel labbro.
Ora, spingi, e finisce tutto.
Spingo la lama dentro e la trascino verso la fine.
Il sangue inizia a sgorgarmi fuori e a gocciolare sul pavimento.
Piango.
Sento la porta aprirsi e sbattere, qualcuno correre.
-Von.. Oddio mio-.
Zacky mi guarda il polso che gocciola di sangue, mentre il dolore inizia a sparirmi di dosso.
Si precipita in cucina e prende un tovagliolo cercando di fermarmi l'emorragia.
Sorrido, perchè tanto è troppo tardi.
Posso morire dentro, senza lui, e quando lo si è dentro, non vale la pena di vivere.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
-Oh, ciao-.
Monte, mi si para davanti.
-Uhm, ciao-.
-Hai visto Robert?-.
-No...-.
-Bhè... Ronnie?-.
Ogni volta, ogni volta che qualcuno mi chiede di Ronnie, oggi, è come se mi pungesse una medusa. Non di quelle violacee che ti lasciano solo la puntura, ma di quelle piccole e cattive che ti pungono e ti fanno star male a tal punto di morire.
Questa sarà la sesta medusa di oggi. Che bello.
-Non lo so-.
-Vivi con lui, dovresti saperlo-.
Ecco, qua invece ero sul territorio di un elefante che mi ha calpestato.
Non rispondo e continuo a mettere via i libri.
-Ehi, c'è nessuno?-.
Non rispondo.
-Terra chiama Maxwell Green!-.
Niente.
-Uff.. fa come ti pare- Sbuffa -Oh, ecco Rob-.
Corre via.
-Ehi-.
Rob. Probabilmente ha evitato Bryan e è corso da me.
E' una cosa fastidiosa, ma Robert capisce quando la gente sta male. E' come se avesse un sesto senso per questo. Ed è la cosa peggiore che c'è in lui.
-Ronnie?-.
Eccheccazzo. Ancora.
-Non lo so-.
-Che è successo?-.
-Vattene-.
-Max...-.
-Vai via-.
-Dimmi che hai e io me ne vado-.
Chiudo gli occhi per trattenere le lacrime.
-Non so dove sia... Te lo giuro-.
-Ci vivi insieme. Come cazzo fai a non sapere dove sia?-.
Sta zitto.
Non ce la faccio. Lascio che le lacrime cadano.
Robert improvvisamente capisce.
-...L'hai lascia...-.
-No... Gli ho detto che... Dovevo stare un po' lontano da lui, sto da mia mamma per un po'...-.
-...Come l'ha presa?-.
-Male- Singhiozzo -Gli ho detto di stare calmo... Ho paura che faccia qualche cazzata...-.
Abbassa gli occhi, forse ha capito che non deve toccare quell'argomento.
Ma no, tocca la cosa peggiore.
-Tu lo ami?-.
Questa frase detta a un uomo ad alta voce può essere strana, per questo la dice piano.
-...Sì- Rispondo, tra le lacrime -...Tanto-.
Mette via i libri e mi guarda.
-Pensa bene, Max. Cerca di non sbagliare-.
Annuisco.
Finisco di mettere via l'ultimo libro, esco e salgo sull'autobus.
 
-Ciao Mimi-.
Mia mamma sorride e mi prende la giacca.
-Ciao- Sorrido.
-...Senti... Stamattina...-.
Mi fermo dal togliermi le scarpe.
-E' venuto qui Zacky, mentre tu eri a scuola..-.
Deglutisco.
-Mi ha detto di dirti che... Ronnie ieri ha tentato di suicidarsi-.
La guardo.
Ecco. Lo sapevo.
-...Perchè?-.
Mamma si siede vicino a me, mi mette una ciocca di capelli dietro un orecchio.
-Il perchè lo sai-.
Due lacrime mi scendono giù.
-Mamma...-.
-Senti, se vuoi quando hai finito i compiti oggi puoi andare a trovarlo-.
Annuisco.
-Mi... Mi ha detto di darti questo-.
Mi porge un quadernino azzurro.
Sorrido, e mi asciugo le lacrime.
 
--------
Hello!
Allora, qui inizia Max. Per un po' di tempo parlerà lui, credo.
Coomunque, può essere che quest'anno duri anche 20 chap. Dipende da quanti me ne servono XD.
Niente, bom, concludo qui.
Ringrazio per le 1000 e fischia visite raggiunte. Grazie a tutte! Cuore rosso.
 
Bye,
Walks.

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Capitolo 41
*** Flash. ***


Cap. 41-Flash.
 
 
 
 
-Ron, Ron, Ron!-.
Grugnisce.
Mi piace rompergli le palle. E' divertente.
-Mi vuoi dire qualcosa?-.
Si gira sulla sedia in cui stava seduto. E mi guarda, sorride.
Mi sdraio sul letto.
-Sì, ma me la sono dimenticata-.
-Curioso-.
Si alza e viene a sdraiarsi accanto a me.
-Cosa stavi facendo?-.
-Sto imparando a suonare una nuova canzone, con la tastiera-.
Mi giro e sorrido:-Me la fai sentire?-.
-Naa-.
-Ossì che me la fai sentire-.
-Perchè dovrei?-.
Si gira verso di me e mi guarda negli occhi, sorridendo, quel sorriso da bastardo, quello che fa quando mi ricatta.
-Cosa devo fare oggi, Mr Radke?-.
-Oh, niente- Ride -Solo stare qui un po', lo sai, che mi piace da morire guardarti-.
-Oh, davvero?-.
-Sì-.
Gli salgo sopra. Gli fermo i polsi al letto e gli mordicchio il collo.
Cerca di staccarsi e ride:-Se cerchi di trombarmi sappi che non ci riuscirai, Maxwell. Perchè se ci provi fra dieci secondi la situazione si ribalterà, lo sai, vero?-.
-Mha, e come farai? Perchè sta volta sono concentrato-.
Alza un sopracciglio.
-Che c'è? E' vero!-.
-Sè, e io sono una Barbie-.
-Tsk-.
Metto su il broncio.
-Sai...- Dice, calmandosi e mettendo giù la guardia per un po' -Sei... sei bellissimo quando fai l'offeso-.
Arrossisco.
-Dici... Dici davvero?-.
E' troppo tardi quando capisco di aver abbassato la guardia, perchè in dieci secondi mi ritrovo incastrato sotto di lui, che è più forte, alto e grosso di me.
Grugnisco.
-Ho vinto-.
-E' stata pura fortuna-.
-La pura fortuna si può ripetere ogni giorno in 5 anni?-.
Sorride, e mi fa girare la testa per guardarlo.
Mi perdo. Nei suoi occhi, dico. Mi ci perdo e non riesco a trovare la strada per tornare.
Ed è ora che capisco di amarlo davvero.
Solo ora.
-Sei...Sei stupendo, Mimi-.
-Tsk, non ci casco un altra volta-.
-No Max, cosa potrei farti ora?- Ride -Credo che tu sia... Sia bellissimo-.
Arrossisco.
-Ti amo, sai?-.
Sorride.
Oh, cuore del cazzo, fermati, smettila di ballare la cucaracha, che se sbatti contro un polmone credo dovrò andare in ospedale.
-Ron..-.
-Mmh?-.
-Io ti... Ti amo. Voglio dire... Ti amo anchio-.
Sorride.
Poi si china e inizia a mordermi il lobo.
-Senti... Già che ci siamo... Non è che ti posso trombare?-.
-Ah-ah, no, mr Radke, non te la cavi così-.
-...Eh?-.
-Adesso mi canti quella canzone-.
-Ma dai, Mimi! Sai che canto maliss...-.
-Non dirlo neanche per scherzo. Io amo la tua voce, idiota-.
-Ma...-.
-Niente ma. Adesso me la canti. Poi te lo do'-.
-...Solo il ritornello, mi è concesso?-.
-No. Almeno la prima strofa.-.
Grugnisce.
-Inizia- Sorrido -Non voglio sprecare la mia razione iper di pop-corn che mi hai fatto tirare fuori. Ci sono le popolazioni africane che muoiono di fame, e io non dovrei vederti cantare mentre mangio dei pop-corn?-.
-Ma scusa, inviamoglieli per posta i pop-corn-.
-Canta, cretino!-.
Sbuffa, e inizia:
-Life is a waterfall,
we're one in the river,
and one again after the fall-.
-Swimming through the void
we hear the word,
we lose ourselves,
but we find it all...-.
Cause we are the ones that want to play,
always want to go,
but you never want to stay.-.
And we are the ones that want to choose,
always want to play,
but you never want to lose.-.
Aerials, in the sky,
when you lose small mind,
you free your life.-.
-Oh, Aerials-.
Sorride.
Si risdraia.
-Ora però...-.
-Sì, sì, maniaco- Rido, togliendomi la maglietta -Chiudi la porta-.
 
 
Sto piangendo.
E prima di questa storia non avevo mai pianto prima.
Prendo dalla tasca le chiavi di casa, e mi apro la porta.
Arrivo al nostro appartamento e suono. Ho le chiavi, sì, ma voglio parlare con una qualsiasi persona che è in casa.
La porta si apre.
-Oh.. Ciao, Max-.
Zack sorride, tirando su col naso.
-Ciao, Zacky... Senti, non voglio che tu mi prenda per uno stronzo o chissà che, quindi... volevo solo dirti che mi sembrava la cosa giusta e...-.
-No, nessuno lo pensa. Che sei uno stvonzo, intendo. Pevsino lui, dice che hai vagione-.
-Approposito... Come sta?-.
Il respiro gli si blocca, e in casa irrompe il silenzio.
-...Male?-.
-...Penso sia meglio che lo vedi... è in cameva sua-.
 
 

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Capitolo 42
*** Come back to me it's almost easy. ***


Cap. 42-Come back to me it's almost easy.
 
 
 
 
Apro la porta e tutto è nero e scuro, niente è comprensibile, e accendo la luce.
Lui è lì. Ha la testa affondata nel cuscino, non respira, e per cinque secondi mi prende la paura che sia morto.
Mi siedo sul letto, cercando di non fargli notare che sono qui, e gli tocco la mano.
E le vedo.
Due bende insanguinate che gli arginano la ferita, sporche di sangue.
Sussurro un "Cristo" e gli prendo una mano.
Trascino il dito giù, per toccargli le bende e sentire il sangue caldo pulsargli nelle vene. Faccio dei cerchiolini e poi risalgo, trascinando l'indice sul palmo e infilando le mie dita tra le sue.
Non chiude la mano.
La lascio cadere e sorrido.
-Questa storia mi sta distruggendo...-.
Alzo lo sguardo.
E' Ronnie che ha parlato. Riconoscerei la sua voce tra mille. Sopratutto quando si sente che è distrutta.
Forse, non ha capito che sono io.
-Zack...?-.
-Sì...Sì Von... Sono io- Sussurro, cercando di riprodurre la voce.
Ride. Ed è una risata così piena di dolore, così vuota.
-Non è da te-.
-Cosa?-.
-Non è da te prendermi le mani-.
Una specie di rantolo mi esce fuori dalla gola.
-Sei...Max?-.
Non rispondo.
-Cosa sei venuto a fare qui?-.
Mi mordo un labbro.
-Zack mi ha detto che hai tentato di... di suicidarti e sono venuto a vedere se stavi bene-.
-E se non te lo diceva non venivi, vero?-.
-Ron...-.
-Non sei obbligato a stare qui-.
-E non voglio andarmene via-.
-Hai tutte le ragioni possibili per essere arrabbiato con me, quindi per favore, se non hai voglia di stare qui vai pure. Non hai bisogno di scuse nè di niente. Vai e basta.-.
-Non voglio andarmene. Ti amo.- Sospiro -E non è che te lo dico perchè mi fai pena o stronzate simili, ma perchè è vero. Ti amo Ron, so che non ci crederai ma è la verità. Mi dispiace di averti ferito. E' solo che... avrei capito se l'avessi fatto con una, che so, della scuola. Ma con Diana, con la mia sorellina no. Ha anche dodicianni cazzo... e tu ne hai diciotto. E' solo che mi sono incazzato, e ti giuro che lo sono anche ora ma... ti amo cazzo. E questo sta diventando troppo pesante. Io voglio solo... voglio solo tornare con te. E voglio stare con te per sempre. Come abbiamo sempre detto, no? Fino alla fine. Mi dispiace per... quello che ti ho fatto ma... ora sono qui e non me ne vado. Ti amo-.
Appoggio la testa tra le mani.
-So che ho fatto la cosa sbagliata- Continuo, mentre una lacrima, cauta, mi scivola per il volto -E non pretendo assolutamente che mi perdoni ma... Sappi solo che... Io... Ti amo, e non smetterò mai di farlo-.
Sospiro.
Il silenzio piomba in casa, raffreddando l'atmosfera già da prima gelida.
Ronnie si alza dal cuscino e in breve mi ritrovo le sue braccia attaccate al corpo.
Mi metto a piangere sulle sue spalle, e sorrido, perchè è così dolce, cazzo, così dolce la sensazione di averlo di nuovo accanto.
-Ti amo anchio, Mimi-.
-Giurami che andrà tutto bene... ti prego, giuramelo-.
-Andrà tutto bene. Ti amo. Più della mia stessa vita.-.
-Ho notato-.
Sorride.
-Stringimi, ti prego, non lasciamoci così mai più...-.
 
----------------------------
Hello!
Allora, ragazze, innanzitutto volevo dire, per chi non l'avesse capito, che la parte in corsivo del capitolo precedente è un flashback XD.
Poi, mi dispiace di aver concluso così in fretta. Questo capitolo è corto e fa schifo.
E io scrivo male -.-.
Niente, recensite questa merda ^^.
Bacio,
Ms Vengeance u.u.

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Capitolo 43
*** Only a Nightmare ***


Cap. 43- Only a Nightmare.
 
 
 
-Per quanto ancora dovrai portare quelle... cose?-.
Sdraiati sul divano di casa, semi-ubriachi, con le mani intrecciate e i respiri flebili.
Gli tocco i polsi bendati, ancora, con qualche traccia di sangue secco, guardandolo preoccupato.
-Non lo so- Risponde, ritraendo -Finchè non mi si cicatrizza il tutto, penso-.
Alzo la testa per guardarlo negli occhi, mentre lui ritrae lo sguardo verso una pianta.
-Ron...-.
-Mmh?-.
-...Non farlo mai più, okay?-.
-Dipende da te-.
-No, non dipende da me. Dipende da te.-.
-No-.
-Guardami-.
Lui si gira e mi guarda, poco prima di abbassare lo sguardo e sorridere.
-Promettimi che non lasci più, Mimi, ti prego-.
-Te lo prometto, ma tu promettimi di non tentare più di... di ammazzarti, ti prego-.
-Io...-.
-Ti prego Ronnie-.
-Va... Va bene-.
-Ti amo-.
-Ti amo anchio, Nano-.
 
La notte si muove.
Ronnie si agita nel letto continuamente, e suda.
Ogni tanto mi sveglio per vedere come sta, e per controllare i suoi tentativi continui di strapparsi le bende che ha sui polsi.
Poi si alza. Lo sento alzarsi e correre via, e di conseguenza lo seguo a ruote.
Esce sul balcone, guardando giù, coil sudore che gli cola sulla schiena e sulle tempie, appoggia la testa sulle mani e respira.
-Ron...?-.
-Vai via-.
-Ehi...-.
-Max per favore... esci-.
Mi avvicino, sedendomi sulla ringhiera, tentando di non guardare giù.
-Cos'è successo?-.
-Un incubo, tutto qui. Davvero, non è niente, vai via-.
Gli prendo la testa tra le mani.
Sento una lacrima toccarmi la mano.
-Ron...-.
-Lascia stare Max, ti prego...-.
-Cos'hai sognato?-.
-Max... vai via...-.
Nasconde la testa tra le mani, sussurrando parole indecifrabili.
-Così... Così mi fai preoccupare...-.
Lo abbraccio.
-Ronnie... Spiegami tutto, forza-.
-Era... Era solo un incubo Mimi-.
-Non me ne fotte. Spiegami.-.
-Era troppo articolato... Erano troppe cose insieme... Io...-.
-C'ero io?-.
-Sì... Voglio dire... No...-.
-Ronnie...-.
-Non possiamo... Non possiamo parlarne domani?-.
Esito qualche secondo, guardando le lacrime che gli attraversano il viso velocemente, i suoi occhi marroni lucidi rovinati.
Poi sospiro.
-Va bene-.
Lo lascio ed esco dal balcone.
E per un ultimo secondo, uno in cui lo guardo, lo vedo e sento sussurrare "Mamma".

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Capitolo 44
*** Thank you, my everything. ***


Cap. 44- Thank you, my everything.
 
 
 
 
-Sono stanco-.
Ron lo sussurra da sdraiato, a faccia in giù sul divano. Non ha più dormito, dopo l'incubo, e non vuole mostrare in pubblico le sue enormi occhiaie rosse, come Zacky Vengeance dopo essere stato preso a pugni da Matt Shadows*.
Io ho in braccio il mio nuovo cane, che mi ha portato su mia madre poco fa. Me l'ha regalato Ronnie, solo che dopo l'incidente non abbiamo più avuto il tempo di scambiarci i regali.
-Non riesci proprio a dormire?-.
-Per niente... Dio, è una cosa orrenda!- Affonda di più la testa nel cuscino -Non ti immagini neanche lontaneamente che sogno ho fatto-.
-Allora perchè non me lo spieghi?-.
Alza la testa per un secondo:-Hai già i tuoi problemi, i genitori separati, una sorella innamorata di me e...-.
-Oh, se è per questo anche te hai i tuoi problemi. Tua madre è scappata, tuo padre è morto, tuo fratello è morto, tua madre è tornata e vi odiate a morte... Se ti dicessi la stessa cosa, te come mi risponderesti?-.
Lui mi alza il medio.
-Appunto-.
-Ci tieni così tanto, Maxwell?-.
-Sì, ci tengo tanto-.
Alza la testa, guardandomi intensamente negli occhi.
-C'eravate tutti-.
-Tutti chi?-.
-Tutti voi. Tutti gli amici, i parenti, tutte le persone più importanti della mia vita-.
-Anche io-.
-Anche tu-.
-E...?-.
-E vi vedevo morire, in modi atroci, uno per uno. Sotto i miei occhi. E io non potevo fare niente. Cercavo di urlare ma non c'era nessuno, e alla fine, poco prima che mi svegliassi, vi vedevo tutti a bruciare all'inferno-.
Resto con gli occhi spalancati per qualche minuto.
-C'era anche Jesse- Continua, con voce rotta -E papà-.
-Mi... Mi dispiace...- Rispondo, con gli occhi spalancati ancora -E... io come...-.
-Bruciato vivo-.
-Oh...-.
-G...Già- Sorride -Ora sei felice?-.
-Ron...-.
-Senti, non ne parliamo, ok?-.
Mi sdraio vicino a lui, lasciando che il cane si accoccoli sopra il suo petto, mentre con una mano gli sfioro le guance -Sta tranquillo, era solo un sogno-.
-Sinceramente lo spero- Mi bacia un dito -Dio, era così reale che...-.
Mi avvicino e lo bacio, prima che possa finire la frase.
Quando mi allontano sorride, e mi tiene per un braccio.
-Grazie- Sussurra, dandomi un altro bacio a stampo.
-Sono qui apposta-.
-Sai... E' così bello, che tu ti sia rimesso con me-.
-Non so stare senza di te, lo sai, morirei-.
Sorride, accarezzandomi dolcemente le guance.
Sento che mi tiene più forte il braccio.
-Oh no, Joseph, non penserai mica di...-.
Mi rigira dall'altra parte, mettendomi a pancia in su e mettendosi sopra di me, mentre ride.
-Ahah, Scott caro, quando la finirai di cascarci?-.
-Non è affatto divertente! Non ho voglia di farlo, lasciami!-.
-Tu che non hai voglia? Per favore, sei tu che hai iniziato la prima volta, facendomi diventare un maniaco sessuale-.
-Sì ma avevo tredicianni!-.
-Ora la tua mentalità è la stessa, fidati-.
-Sai, tu sei maggiorenne, io no, questo lo chiamerei stupro-.
-Bene, se la metti così non stiamo per avere un semplice rapporto sessuale, ti sto proprio per stuprare-.
 
Durante la lezione mi arriva un bigliettino sulla testa.
Lo prendo e lo apro, tanto per vedere cosa si sono inventati.
-FinocciFinocciFinocciFinocciFinocciFinocciFinocciFinocciFinocci-.
Ronnie lo vede e ride, si gira e lo ridà al tipo che l'ha tirato -Almeno se vuoi darci dei finocchi fallo con stile e grammatica, tesoro, si scrive con la H, idiota-.
Rido.
-Signor Radke- La professoressa si gira verso di noi -La smetta di parlare, siamo già al terzo richiamo-.
-Mio Dio me la sto cagando sotto, prof! Ah, il mio pannolino è pieno zeppo di pupù puzzolente! Tanto lo sa che posso anche bestemmiare, ma lei non mi caccerà mai da questa classe-.
In effetti la lezione è musica, e qui Ronnie per la prof è Dio, perchè qualsiasi strumento ci propone lui lo sa suonare: chitarra, basso, piano, persino flauto traverso.
-Uhm... Ragazzi, aprite la pagina a libro 89, grazie-.
-Il libro a pagina- Dice Ron, guardando il cielo.
-Come potete vedere è un nuovo spartito per... Piano, sì. Avete qua la tastiera, così iniziate a provare-.
-Provare non mi serve prof-.
-Radke- Digrigna i denti -Visto che sei così bravo facci vedere-.
-Ma con piacere, tanto tutto quello che spiega il mondo lo sa già da seimila anni, sa quanto cazzo me ne fotte-.
-E smettila di parlare come uno scaricatore di porto-.
-No, no, io parlo come un pescatore incazzato: oh merda, mi è scappata quella stronza puttana bagascia della trota!-.
Rido, e la classe si unisce a me.
Ronnie nel frattempo prende la tastiera e si sgranchisce le dita.
-Un giorno mi deve far suonare Desperado degli Eagles per una certa persona-.
Arrossisco.
-Per chi?- La prof ride -Hai la morosina?-.
-Sìsì guardi, più femminile di lei non c'è nessuno-.
 
 
------------------------------------------
*Riferimenti puramente casuali XD.
Anche perchè se Matt sa un pugno a Zack, solo uno, mi sa che Zack la faccia non se la ritrova più ahah XD.
 
Ma salve ^^.
Mi scuso per il fatto che aggiorno poco, però dai, questo capitolo è abbastanza abbondante XD.
Capitemi, tra la scuola, gli amici e MICHELE non posso fare tanto -.-.
Tutto qui, thank you for smoking!
..No, grazie di leggere XD.
 
Walks.

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Capitolo 45
*** Drawing. ***


Cap. 45- Drawing.
 
 
-Ronald-.
-Mmh?-.
-Ti devo dire una cosa?-.
-Non me la può dire in privato?- Ronnie si guarda dietro, tutti hanno gli occhi per lui e per la prof.
-No, vorrei che tu scrivessi una canzone-.
Queste parole non me le aspettavo. Spalanco gli occhi per cinque minuti su Ron, che non è da meno.
-Che?!-.
-Ho visto che sei molto bravo e perciò...-.
-Sì, prof, anche io ho visto che sono molto bravo, ma molto, ma non me la sento ancora di scrivere una canzone, poi come, testo e musica?-.
-Sì, e poi so già che ne scrivi-.
-Sì ma fanno schifo-.
-Non ti giudicare, dai-.
-Ma fanculo prof, non lo farò mai-.
Lei abbassa lo sguardo e sbuffa.
-Neanche una piccola...-.
-NO. In che lingua le devo parlare, cazzo?!-.
-Ron, per favore, smettila-.
Si gira e mi guarda.
-Cosa?-.
-Lo sai anche tu che sei bravo, o la scrivi tu, o te lo ficco in culo-.
A quel punto lui mi guarda insospettito e sospira.
-Va beeeene, prof, che regole stronze ci sono?-.
-Nessuna, magari la canzone non farla troppo violenta-.
La campanella suona e la lezione finisce, e gioiosamente usciamo dalla classe.
 
-Ronnie!-.
Monte lo abbraccia mentre Ronnie lo guarda spaventato.
-Sì, bene Bry, staccati, èh-.
-Ben tornato- Sorride Robert -Come stai?-.
-Uhm, così-.
Sorrido.
Lui mi prende per i fianchi e mi da un bacio sulla guancia.
Istintivamente Rob si mette davanti per non far vedere il tutto a tutta la scuola.
-Vai tranquillo, Ortiz, oggi l'ho minacciato di metterglielo in culo a musica- Lo bacio.
Monte inizia a parlare: -Aaaallora, visto che stiamo gioendo insieme, possiamo venire da voi stasera?-.
-Certo- Ronnie sorride -Vi chiamiamo quando abbiamo finito di trombare, èh-.
-Fate schifo-.
Rido e continuo a baciare Ronnie.
-A sto punto preferivo se vi lasciavate- Robert alza gli occhi al cielo -A che ora?-.
Mentre Ronnie fa il medio, io ne faccio due formando una X.
-Alle nove-.
-Alle otto non è meglio?-.
-Forse sì-.
Ci rimettiamo per fare il numero romano coi medi prima che Monte ci fermi.
 
-Ciao-.
-Non c'è Ronnie?-.
Robert ha dei capelli bellissimi, li sposerei. Sono tutti batuffolosi e coccoloni, ci farei il bagno insieme.
-E' fuori a prendere le pizze- Sorrido -Oh, e non far tenere le birre a Monte che le rovescia-.
-Fanculo Maxwell, èh-.
Faccio entrare i due e si buttano sul divano.
-Cos'è questa?-.
Robert prende in mano una cartelletta nera piena di fogli.
-E' di Ronnie?-.
-E cosa c'è dentro?-.
-Non lo so, non ci ho mai guardato-.
-Che aspetti?-.
La apre e inizia a tirare fuori fogli e affini, mi siedo vicino a lui.
-Sono tutti... Spartiti-.
-Lo so, ha questa passione di scrivere...-.
-Vuoi dire che sono suoi?-.
-Sì-.
Inizia a guardarli, fa scorrere qualche titolo e poi passa ad altro.
Sorride.
-Cosa?-.
-Guarda-.
E' una foto, mia e sua. Non sapevo che le conservasse.
-Ce ne sono altre-.
-Lo so, in cinque anni le foto si fanno-.
-Ma che schifo- Monte appoggia le birre -Vi fate le foto mentre slinguazzate?-.
-Non è previsto nella sua testolina che noi guardiamo le cose che fa-.
Inizio a far scorrere le foto, per poi arrivare ad una cosa alquanto strana.
-Ragazzi, guardate-.
E' un disegno. Sì, Ron scrive, suona, è un fotografo, e disegna pure. Che ragazzo che ho, èh?
Solo che in questo disegno c'è una cosa strana.
-Cosa?-.
Indico il volto dell'uomo sul foglio.
-Vedete?-.
-Continuo a non capire cosa c'è...-.
-Un'ombra, ragazzi, sul volto, la vedete?-.
Si estendeva per tutto il volto dell'uomo, e il tutto era molto inquietante nel suo complesso. Ce ne erano altri con le stesse ombre.
-Cosa può voler dire?- Dice Monte.
-Non lo so- Rispondo, continuando a guardare -Ma ho paura-.
 
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ODIO QUESTO CAPITOLO.
Fa schifo, e ditelo una buona volta, èhj ç_ç.
Dicevo, recensite, e chiudo qui ^^.
Bye,
Walks.

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Capitolo 46
*** Darkness Surrounding. ***


-Con questo mio scritto annuncio quello che ho detto nei disclaimer precedenti e affermo per il piacere immenso di Oriana Mortale che Sirius Black è morto, Nessuno scopo di lucro. Si sà, no?-.
 
Cap. 46- Darkness Surrounding.
°RONNIE.
10 Maggio 2005.
 
-Ronald, devi fare una penitenza-.
Mi giro e sbuffo: -Perchè?-.
Monte ridaccia tra sè e sè. Il tutto mi dà talmente sui nervi che lo prenderei e inizierei a strangolarlo. Ma anche molto volentieri, èh.
Max, Robert e Craig, poi, non è che siano da meno. Dio santissimo, ho ventun'anni. Ventuno. Non due. E mi fanno fare la penitenza?
Ma vaffanculo, oh.
-Perchè sì?- Risponde Afer, sedendosi sui suoi piccoli piedi deformi.
-Dì cosa pensi di ognuno di noi, in fila, forza- Robert si infila una mano nei capelli lunghi e sorride.
Grugnisco: -Da chi inizio?-.
-Da chi vuoi-.
Alzo lo sguardo al cielo.
-Vado in ordine di età, va bene?-.
-Ovvio- Monte annuisce.
Mi siedo meglio e inizio a guardarmi intorno.
-Tu- Dico infine, indicando Craig -Sei più nano di Max, sembri una foca, non sei neanche maggiorenne, mi chiedo ancora come cazzo ho fatto a conoscerti, canti come un cavallo soppresso e te ne vanti, ma alla fine, sei un perfetto idiota-.
-Oh grazie- Ride -E comunque non canto male-.
-Sèh, Boty, credici, la consapevolezza è il primo passo verso la guarigione-.
-Vuoi scommettere che un giorno diventerò più bravo di te?-.
-Boty, ripeto, credici- Rido, spostandomi con lo sguardo su Bryan -Monte, ora parliamo di te-.
-Dica, prof!-.
-Tu sei più basso di Max, cambi pettinatura ogni otto minuti, sei un gran frocio anche se continui a negare, e, beh, alla fine sei un buon amico, un po' tanto infantile, ma alla fine, ti voglio bene-.
Lui, in risposta, alza un braccio al soffito, in segno di vittoria, urlando "Yeah!".
Mi giro verso Robert: -Solo una parola, Baby-Slash: sei un rompicoglioni. Davvero. Quando uno sta male ti butti all'istante per sapere cos'è successo, e non credo sia per consolare, ma è proprio perchè non ti fai mai i cazzi tuoi. Però, hai dei capelli che amo-.
Max alza la mano: -Confermo il tutto-.
Robert inizia a ridere: -Grazie, ti voglio bene anchio-.
-Dai, ritieti fortunato, almeno non sei più nano di Max!-.
-Fanculo Joseph, èh-.
-Approposito, ora tocca a te-.
Tutti si girano verso Max guardandolo a occhi spalancati, mentre Robert si alza e dice: -Vado a prendere i popcorn-.
Io mi scrocchio le dita: -Ti conosco da otto anni, anzi, stiamo insieme da otto anni, ti conosco più di tua madre, contando che spero che con lei non ci scopi, spero, quindi tutto quello che sto per dire lo dico perchè so che è vero, perdonami cucciolo-.
Max mi guarda male per qualche secondo: -Okay-.
-Allora, sei un porco, un cagasotto, un bambino, un nano, uno gnommo, anche se sotto il 99% dei punti di vista nano e gnomo sono la stessa cosa, però, sono tutte cose che di te adoro, che ti rendono piccolo e tenero, dolce e cuccioloso ai miei occhi. E non so se te l'ho mai detto, ma ti amo-.
Max arrossisce, mentre Monte prende a urlare: -Sì ma non è giusto! Di noi hai detto solo cose negative!-.
-Ci sarà un perchè, non credi, Bryan?- Sospiro -E volevo aggiungere che non ho ancora trovato, in te, qualcosa che non mi piaccia Mimi, davvero-.
-Ste cose non ve le potete dire dopo aver fatto sesso?- Robert sbuffa, attaccandosi come una cozza a una bottiglia di birra.
-Siete voi che mi avete costretto, luridi nani-.
 
-Mimi-.
-Mmh?- Risponde, alzando lo sguardo.
-Cosa stai facendo?-.
Lui istintivamente mi nasconde il tutto -Niente-.
Mi avvicino e gli strappo il coso di mano.
-Ehi ma... E' la mia cartelletta! Cosa stavi guardando?-.
Max si morde un labbro.
Mi siedo.
-Che succede?-.
-Io... ho paura-.
-Di cosa?-.
-Di questo-.
Apre la cartelletta e mi mostra un disegno.
Indica una parte.
-Mi spieghi perchè in ogni disegno c'è un'ombra?-.
-Io le ombre le disegno sempre-.
-Sì, ma non così-.
Mi indica tante parti: in effetti, in molti spazi c'è come un'ombra che copre il viso o altre parti del corpo all'uomo.
-Di solito la fai solo dietro-.
Sospiro.
-Da quanto guardi nella mia cartelletta?-.
-Da tanto, circa quattro anni-.
-E quando avevi intenzione di parlarmene?-.
-Io... Non lo so-.
Sospiro di nuovo.
-Mettiti comodo, ora ti spiego-.

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Capitolo 47
*** And I Won't Cry. ***


Cap. 47- And I Won't Cry.
 
 
 
 
-Ci sono un paio di cose che non sai, Mimi, è ora che ti spieghi tutto-.
Lui prende un sorso dalla tazza di cioccolata calda e annuisce.
-Poi mi devi anche spiegare perchè a Maggio bevi la cioccolata calda, ma fa niente, ti fa tenero-.
Sorride.
Guardo ancora i disegni posti sul tavolo.
Devo dirgli tutto?
Sì, devo. Non posso continuare a mentirgli.
-Max, hai presente cosa è successo quattro anni fa?-.
-...E' arrivato Dexter?- Risponde, indicando il cane.
-Apparte quello- Sorrido.
Lui si morde un labbro, non si ricorda niente.
Dopotutto lui è veloce a dimenticare le cose brutte. Sono io qui quello indietro.
Alzo le maniche della felpa lasciando scoperte le cicatrici sui polsi.
-Ora?-.
-Sì, ora sì- Risponde, chiudendo gli occhi -Ora puoi mettere via quelle... cose-.
Rimetto a posto la manica: -Ecco, Nano, tutto è iniziato da quello. Quando mi hai lasciato io ho iniziato a vedere tutto sotto una prospettiva diversa, e non migliore. Avevo paura che tu mi odiassi, e di perderti del tutto, e se avessi perso te avrei perso l'unica cosa che in quel momento mi importava. Ho già perso troppe persone nella vita, non volevo che la più importante di tutte se ne andasse. Ecco, e anche quando ci siamo rimessi insieme non è passato il tutto. Continuavo ad essere insicuro di me stesso e ad avere paura, e poi quegli incubi Dio santissimo. Non ti ho mai detto che li ho fatti più di venti volte quei sogni orrendi. E' stato orribile, è orribile. E quelle ombre rappresentano la paura che mi insegue, che insegue gli uomini in generale.-.
-...Tutto qui?-.
Sospiro e affondo la testa tra le mani.
Digli di sì, Ronald, forza, digli di sì.
No, non posso mentirgli.
Sono arrivato fino a qui e devo andare avanti.
Gli ho già tenuto nascosto qualcosa prima e non è andata bene.
-...No, non è tutto qui-.
Mi guarda per qualche secondo, impaurito.
-...C'è altro?-.
-Sì, c'è altro-.
-Spiega, allora-.
Prendo respiro.
No, non farlo, sai anche tu che finirà male, lo sai, cazzo cazzo cazzo.
-Io ho trovato un modo per stare meglio- Dico infine, dopo una pausa lunga.
Max ha un sospiro di sollievo: -Meno male. E è...?-.
Digli che è lui. Digli che è lui Cristo santo, è quello che vuole sentirsi dire, e di sicuro non lo è quello che stai per dire. Ti prego, Ronald, ti prego, se non vuoi perderlo non fare questa stronzata...
-Io, prima, mi sono chiesto perchè tu bevi la cioccolata calda a Maggio, ma tu ti sei chiesto perchè... Io porti felpe a maniche lunghe in primavera?-.
Poi Max si ricorda che io non mi metto mai felpe, nemmeno quando nevica, le maniche lunghe mi danno fastidio.
Per qualche minuto c'è silenzio, prima che lui mi guardi, come di pietra.
-...Non... No, no, non è quello che penso, vero?-.
Appoggio la testa sulla mano destra, mentre mi tiro giù la manica della sinistra.
-Questo dovrebbe risponderti-.
Mi guarda ancora a occhi spalancati.
-No...-.
-...Mi dispiace Max-.
I suoi occhi diventano lucidi, improvvisamente.
No, Dio, non piangere. Io te lo avevo detto di non dirglielo, idiota.
-...Da quanto tempo ti fai?-.
Sospiro.
-Max, ascolta, so che sei arrabbiato e...-.
-La rabbia è solo uno dei sentimenti che provo, ed è in quantità minore. Mi hai deluso. Io... Dio, io mi fidavo di te. Tuo fratello è morto per quella roba, ti rendi conto? Neanche in coma, morto. E tu prendi eroina come fosse niente?!-.
-Ascoltami Max, io...-.
-No, Dio, non dire una parola-.
Incrocia le braccia e ci affonda la testa.
-Max, io... Voglio dire, avresti preferito scoprirlo da solo dopo tanto tempo o ora detto da me?-.
Lui alza la testa.
-Hai... ragione...- Tira su col naso.
-Ascolta... So che ci sei rimasto male, ma non capisci Dio...-.
-Non capisco cosa...?-.
-Come ci si sente. Quando si sta male per amore si farebbe di tutto pur di stare meglio. Anche farsi del male da soli.-.
Max si asciuga le lacrime.
-Prometti che smetterai?-.
-Per te lo farò, per te farei tutto-.
-Ma sarà difficile e...-.
-Lo so, Maxie, lo so. Ma avrò te. E con te ce la farò. Insieme ce la faremo.-.
Mi alzo e lo stringo da dietro.
-Promettimi di non lasciarmi mai-.
-Te lo giuro-.
 
--------------------------
Non commento.
Fate voi.

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Capitolo 48
*** I promise. ***


Cap. 48- I promise.
 
 
 
 
 
-Ehi-.
Max è sdraiato sul letto, stretto al cuscino. Sentivo i suoi singhiozzi fino al salotto. Non ce la faccio, davvero, mi si stringe il cuore a vederlo così, e tra l'altro per colpa mia. Cioè, capirei fosse qualcun'altro, ma io, la persona che lo ama di più al mondo, lo sto uccidendo. Lo dovrei proteggere, e sono io che gli sto facendo del male, ora.
Sono un mostro. Un vero e proprio mostro.
-Vai via- Sussurra -Per favore-.
Entro e mi chiudo la porta alle spalle.
-No Cucciolo, io non me ne vado-.
Non risponde, si limita a mettere la testa nel cuscino.
Sospiro e mi sdraio accanto a lui, prendendolo per i fianchi.
-Max, ascolta, lo sai che ti amo. Ogni fottuto giorno te lo ripeto e te lo dimostro. Non so se hai presente che sono nove anni che ti dico che ti proteggerò sempre, qualsiasi cosa accada, anche quando saprò che avrai torto. Quando sette anni fa sei andato in coma mi sono sentito in colpa, come se fossi morto dentro. Piuttosto che farti soffrire mi toglierei la vita, quindi, se vuoi che smetta, lo farò, o almeno ci proverò, te lo giuro-.
Lui gira la testa dall'altra parte, e scorgo gli occhi gonfi di lacrime.
Prendo una tazza di cioccolata calda e gliela appoggio davanti agli occhi:-Te l'ho preparata prima, so che ti fa stare meglio, bevi-.
Lui prende un sorso e la appoggia sul comodino.
-Prometti che smetterai?-.
-Te lo giuro-.
-Tu capisci perchè lo faccio, vero?- Continua, appoggiando la testa sulla mia spalla -Io... tu ti stai facendo del male, e potrebbe portarti via da me. Io ti giuro, se muori prima di me ti seguo. Ti amo troppo Ronnie, ti amo davvero-.
Gli bacio la guancia rossastra:-Lo so, lo sai. Ti amo anche io, da morire-.
Lui singhiozza e io lo stringo ancora di più a me.
Mi accarezza le mani e le braccia, percorrendo tutti i buchini.
-Te lo prometto, che muoia in croce, ma ce la farò-.
 
Mi addormento accanto a lui, così, all'improvviso, e sento il campanello suonare.
-Ciao- Risponde Diana, dopo che ho aperto la porta.
Diana è cresciuta, ha quindici anni, ed è diventata praticamente la mia migliore amica. Certo, non è più una bambina stupida come lo era prima, anzi. Prima di dire qualcosa a suo fratello ne parlo sempre con lei, almeno una volta.
Faccio un cenno con la mano:-Ciao Di-.
-Max?-.
-Sta dormendo di là-.
-Posso entrare?-.
-No, resta fuori con le piante Diana- Sorrido.
Lei sorride ed entra, si accomoda sul divano, anzi, diciamo che si stravacca sul divano, e inizia:-Ma è successo qualcosa di brutto?-.
-No, perchè?-.
-Perchè sei triste-.
La guardo cinque minuti mentre mi fa il faccino triste.
-Ma va a cagare eh-.
-Scemo- Ride -Dimmi che è successo o ti taglio il cazzo-.
-Stai prendendo da tuo fratello nei ricatti-.
-Ma è per questo che mi ami no?-.
Sorrido, poi abbasso lo sguardo:-Gliel'ho detto-.
-Cosa?-.
-Che mi drogo-.
Lei mi guarda per qualche minuto, poi risponde:-Oh oh. Come ha reagito?-.
-Male, si è messo a piangere-.
Si morde un labbro:-Mi dispiace... Sai com'è fatto, no?-.
-Sì, lo so, è che mi sento in colpa. Gli ho promesso che smetterò-.
-Quando?-.
-Non lo so- Mi siedo vicino a lei -Ma ci proverò-.

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Capitolo 49
*** And now, we can escape from this fate. ***


Cap. 49- And now, we can escape from this fate.
 
 
 
 
Max non si è ancora svegliato. Ogni tanto scappo a vedere se ci sono segni di novità, ma niente: è sempre lì, mogio mogio, che dorme... E sono sicurissimo che non è morto, perchè ha l'abitudine, quando dorme ed è agitato, di russare come un facocero sotto sedativo. Purtroppo.
Torno dall'ultimo controllo, guardo un attimo ancora Diana e mi risiedo.
-Non si è ancora svegliato?- Chiede, passandomi una bottiglia di birra.
Scuoto la testa e mi attacco.
-Mi dispiace...-.
-No, non fa niente, tanto la colpa è mia-.
Lei mi accarezza i capelli, prima che le fermi la mano.
-I miei capelli sono sacri ed intoccabili-.
Ride.
-E non c'è da ridere, odio voi che li palpate-.
-Ma sono così teneri e morbidosi!-.
-Sì, sì... Ascolta, Diana...-.
-Cosa?- Risponde, smettendo di ridere.
-Ci parleresti te col Nano?-.
Lei sorride e si morde un labbro:-Ad un patto-.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo:-Occristo. Non so cosa tu abbia in mente, ma sto provando compassione per me stesso-.
-Dopo ti posso boboingare i capelli-.
-Boboingare?-.
Lei, senza esitare, mi prende una ciocca di capelli e la ributta sulla testa: -Boboing-.
-Sei Max, uguale, anche infantile. Forse un po' più maschile-.
-Io o lui?-.
-Tu, tu-.
Lei ride e si semi-sdraia sul divano, mentre sento la porta suonare.
-Vado ad aprire- Sbuffo, mentre lei continua a ridere.
Appena apro la porta un folletto peruviano mi salta addosso, cercando di staccarmi la testa con il solo uso delle braccia:-Ronnie, sei tu?!-.
-No, sono una foca monaca-.
-La devi smettere di usare il sarcasmo-.
-Sì, Monte, sì, lo farò solo se me lo chiede qualcuno a cui tengo davvero. Poi ti pare che sia una foca monaca?-.
-Magari eri Craig-.
-Che faccio entrare in casa mia solo sotto stretta costrinzione, certo-.
Monte si stacca e saluta Diana, mentre io osservo Robert che sta fuori dall'entrata.
-Non entri?-.
-Uhm, ah ciao Radke! Sì, ora entro, stavo ponderando-.
Lo guardo per qualche minuto, e sospiro.
Quando sono tutti dentro, mi siedo accanto a Monte, e chiedo:-Che ci fate qui?-.
-Beh, ecco... E' un po' difficile da dire...-.
-Dov'è Max?- Chiede Monte, sorridente.
Sospiro e affondo la testa tra le mani:-Di là che dorme-.
-E' successo qualcosa?- Sussurra Robert.
-Sorvoliamo l'argomento Max, ok? E Rob, impara a farti i fattacci tuoi-.
Robert abbassa lo sguardo.
-Ciao ragazzi-.
Mi giro verso la porta e vedo Max, spettinato, con gli occhi socchiusi e la pelle più candida del solito, che saluta con la mano.
-Ciao- Rispondono all'unisono Robert e Bryan.
Io non dico niente, mi sposto per fargli un po' di posto sul divano.
Lui si siede e mi sorride.
-Tutto bene?- Chiedo, baciandogli le labbra.
-Tutto bene-.
-Sì, bene, dicevamo...- Continua Robert.
-Serve qualcuno che apra il concerto dei My Chemical Romance!- Urla Monte, interrompendo Robert.
Resto fermo per qualche minuto:-Sì... E allora?-.
-Come "e allora?", Ronald! Hai capito benissimo!-.
-...No, non ho capito-.
-Io e Robert vogliamo proporci!-.
-Ma sei scemo? Siete un due! Dovete almeno essere in... Occristo-.
Improvvisamente due neuroni si connettono e capisco perchè sono venuti a dircelo.
-Volete venire con noi?-.
Guardo Max, che guarda me, e siamo entrambi con gli occhi sbarrati.
Alla fine, lui sorride estasiato:-Sì, d'accordo!-.
-Oh no, Mimi, no...-.
Tutti si voltano verso di me.
-...Sì, se mi guardate così si può fare. Però il capo sono io-.
-Ovvio. E canti-.
-Poi mi dovete spiegare perchè canto bene-.
Sorrido.
Certe volte fa bene scappare dal destino, no?

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Capitolo 50
*** And I'll stay with you, forever. ***


Cap. 50- And I'll stay with you, forever.
 
 
 
 
Faccio uscire Robert e Bryan dalla porta, sperando che tornino a casa senza alcun incidente, e raggiungo Max in camera da letto.
Mi sdraio accanto a lui e lo prendo per i fianchi:-Tutto bene?-.
-Sì- Sorride -Ora tutto bene-.
-Non ti volevo fare male... lo sai, vero?-.
-Lo so, Ron, va tutto bene-.
Lo stringo più forte a me e gli bacio il collo. Lo sento sussultare e appoggio le mie labbra delicatamente sulle sue.
-Sono perdonato?-.
-Sei sempre perdonato- Sussurra, a qualche millimetro di distanza dalle mie labbra, prima che mi ci butti addosso di nuovo, quasi divorandole.
Lo stringo a me più forte, e quando si stacca mi abbraccia, sento le sue mani scorrere sulla mia schiena e sorrido.
-Ti amo tantissimo- Soffio, cullandolo tra le mie braccia.
-Anche io, tantissimo...-.
Lo bacio di nuovo e lui mi attira a sè, mentre io faccio lo stesso con lui, prendendolo da sotto e facendolo mettere a cavalcioni su di me.
Sento che sorride e gli infilo una mano sotto la maglietta, poi l'altra, e certo di toglierla. Prima di questo riesce a fermarmi, mi mette l'indice sulle labbra e soffia.
-Fermo-.
-Perchè?-.
Sorride:-Ho voglia di te...-.
-E allora cosa dici di aspettare?-.
-No, non in quel senso- Mi bacia una guancia.
Lo guardo per qualche minuto:-Cosa?-.
Lui si allontana e si sdraia:-Mettiti qui sopra-.
Mi sdraio su di lui, mettendo una mano nella sua. Lui prende una fragola e la mette tra i denti, mentre io prontamente la mordo, venendo a contatto con le sue labbra e baciandolo.
Sorride:-Voglio che mi dici qualcosa-.
-Cosa?-.
-Non lo so, una cosa, su di me, ovvio, ma una qualsiasi cosa-.
Sorrido, accarezzandogli una guancia.
-Ti amo da morire-.
-Qualcosa che in nove anni non mi hai ancora detto, ciccio-.
Rido.
Lo guardo ancora. Ha tutti i capelli sparpagliati sul cuscino, e ci vorrei affondare la testa sedutastante, mi limito a dargli un bacio sul lato della bocca.
Strofino il naso contro la sua guancia:-Questo vale anche di più-.
-Cosa?-.
Gli prendo una mano e la appoggio sul mio petto. Sento io distintamente il mio battito cardiaco aumentare, come la mia respirazione, in base alla sua vicinanza.
Sorride, prende una mia mano e la mette sul suo.
-Lo senti?-.
-Sì, lo sento- Sorrido, stringendolo di nuovo a me.
Lui mi bacia la guancia e mi lecca il lobo, mordendolo anche.
-Ora- Si morde un labbro.
-Ora sì?-.
-Assolutamente sì-.
Gli bacio il collo e mi tolgo la maglietta, buttandola in un'angolo assolutamente indefinito della stanza, e faccio lo stesso con la sua. Sorride, strusciando le mani sulla mia schiena nuda, per infilarmele poi nei pantaloni e iniziare a giocherellare con l'elastico.
Lo stringo a me, più forte che posso, e gli sussurro "ti amo".
 
-Ti odio, Ronald-.
Sorrido e gli bacio la fronte sudata:-Perchè?-.
-Lo capisci che mi fai un male cane?! Cazzo, non riuscirò mai più a sedermi-.
Rido e lo stringo:-Ti è piaciuto?-.
-Come sempre-.
Sorrido, iniziando a sbaciucchiargli le guanciotte piene, e accarezzandogli i fianchi.
Alza la testa e mi bacia le labbra, io ricambio all'istante, senza lasciare che si stacchi da me.
-Ti amo- Sussurra, schiudendo gli occhi.
-Anche io-.
Sorride e si sdraia sul mio petto nudo, lo accarezzo facendo un movimento regolare con le dita, e sento un brivido salirgli per la schiena.
-Hai freddo?-.
-Va tutto bene-.
Mi alzo un po' per cercare di guardarlo negli occhi:-Perchè ti nascondi?- Sorrido.
-Non lo so, non voglio che mi vedi-.
-Perchè mi hai già guardato troppo-.
-Lo sai che quando facciamo sesso non guardo la tua faccia- Sorrido -Alza la testa-.
Alza lo sguardo e vedo che ha le guance tutte rosse. Rido.
Gliene accarezzo una e lo guardo negli occhi, mentre lui si appoggià su di me meglio.
Ed è come quando gli ho detto ti amo la prima volta, non so da dove mi escano queste parole, so solo che ci ho pensato a lungo, e so che è la cosa giusta, o almeno lo è per me.
-Maxie...-.
-Cosa?-.
-Vuoi sposarmi?-.
 
Max per qualche minuto mi guarda a occhi spalancati, quando poi rinizia a sbattere le palpebre apre la bocca:-Cosa?-.
-Hai capito bene, vuoi sposarmi?-.
-Ma in che senso?-.
-In che cazzo di senso vuoi che sia scusa?-.
-Ma... lo sai che...-.
-Sì, lo so Max, so che sei un uomo ma francamente non me ne frega, io ti amo e basta-.
Lui continua a guardarmi:-Dici... sul serio?-.
-Sì, dico sul serio-.
Sorride:-Io... Non so... Non so davvero, Ron-.
-Ascolta, se ci devi pensare fallo, se devi parlarne con tua madre fallo, però prima o poi dammi la risposta... Ok?-.
-No io... Sì-.
-Sì cosa?-.
-Sì, voglio sposarti-.
Sorrido, sentendo il cuore iniziare a pompare più velocemente di sempre:-Dav... Davvero?-.
-Sì, lo voglio-.
 
-----------------------------------
Tadan! u.u.
No, ok, forse quest'idea era banale, è che mi conoscete, è già tanto che riesca a scrivere QUALCOSA, figuriamoci a scrivere qualcosa di decente -.-.
Ricordo che Martedì 1 Giugno 2010 The Day I Started Breathing compierà un anno! Fategli gli auguri, e fateli anche alla poooovera scrittrice che si sta uccidendo per aggiornare, occhei? =D XD.
Grazie a tutti, grazie davvero <3.
Walks.

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Capitolo 51
*** Just sing a song. ***


Cap. 51- Just sing a song.
 
 
 
 
 
-Mmh-.
Max si muove nel letto, e il mio risveglio, oltre al fatto che, appunto, si muove, è dato dal rantolo che emette poco prima di svegliarsi.
Sorrido e gli bacio la guancia, poi spostandomi sull'orecchio.
Soffio:-Buongiorno, Cucciolo-.
-Mmh- Si rigira.
-Sei sveglio?- Continuo, prendendolo per i fianchi e accarezzandoli.
-Sì, ma se non ti dispiace vorrei dormire ancora un po'-.
-E perchè sei sveglio?-.
-Sono ancora un po' scombussolato. Sai, capita una volta nella vita di sentirsi chiedere la mano.-.
-Non è vero, tipo, se io ora ti dico "Max, dammi la mano" ti sto in effetti chiedendo la mano-.
-E sei io ti dico "Vai a fanculo" ti sto in effetti mandando a fanculo!-.
Rido.
-Tu dormi- Sussurro -Io devo fare una cosa-.
-Cosa?-.
-Sapessi, tesoro, sapessi...-.
Esco e chiudo la porta.
Prendo il mio cellulare e digito velocemente il numero di Robert. Spenderei anche meno chiamando Monte, ma Rob è più affidabile.
-Pronto?- Risponde, mentre sotto la sua voce si sente il rumore di voci chiassose.
-Rob, sono io-.
-Io chi?-
-C'hai presente Max Green?-.
-Ah, sei tu?-.
-No-.
-Ah, ciao Ron-.
-Ciao. Ascolta, potete venire te e Monte qui da me? E' importante!-.
-Ci dobbiamo portare dietro anche il Boty-.
-Non potete buttarlo in un bidone della spazzatura?-.
-Ti piacerebbe, vero?-.
-Oh, da morire-.
-Comunque ora arriviamo. A fra poco.-.
Premo il pulsante rosso e mi sdraio sul divano.
Dopo circa mezz'ora sento suonare il campanello.
Urlo:-E' aperto-.
Monte apre la porta sorridente, dopodichè si mette a saltellare come una bambina di otto anni.
-Ronnie!-.
-Ciao Bry-.
Robert entra con una mano nei capelli.
-Non c'è Craig?-.
-Siamo riusciti a portarlo a casa-.
-Lo sai che ti amo?-.
-Lo sai che fai schifo?-.
Rido:-Vi devo chiedere un favore, un grosso, grosso favore-.
Monte si butta sopra una poltrona, facendo muovere il pavimento e rimbalzare il divano:-Dica-.
-Prima di tutto, vi devo fare una breve introduzione a quello che è successo poco fa-.
-...Ovvero?-.
Sorrido:-Ecco... Non è facile, da dire-.
-Tu prova- Ride Robert.
-...Ho chiesto a Max di sposarmi-.
Ora, la reazione non è difficile da immaginare: Monte si ferma dal suo saltellare continuo e spalanca gli occhi, mentre Robert, già in preda ad una crisi ormonale quando era entrato, smette di toccarsi i capelli, aprendo la bocca.
Dopo qualche anno, Robert ricomincia a parlare.
-E lui?-.
-Ha detto sì-.
-...E cosa ce ne frega a noi?-.
-Frega, frega. Mi dovete aiutare.-.
-In che senso?-.
-Nel senso che Monte mi deve fare da damigella d'onore- Rido -Coglioni-.
-...Ma davvero, perchè?-.
Prendo la mia cartelletta e tiro fuori un foglio:-Voi suonate, no?-.
-Dipende, che cosa?-.
-I miei coglioni. Ma certe volte mi sembri scemo, Rob, tu sai quello che suoni!-.
-Ah! Sì, sì!-.
-Ecco, imparate questo spartito, perchè visto che per qualche arcano motivo a Max piace la mia voce, mi serve una chitarra, una batteria e un basso. Anche se il basso... Dove lo trovo? Conoscete qualcuno?-.
-Max-.
-Apparte Max-.
-Forse- Dice Monte, sorridendo -Che canzone è?-.
-Sapessi-.
-Fa vedere-.
In poco tempo mi ritrovo un peruviano sulla schiena, stretto al mio collo.
-Ma dai!- Sbuffa.
-Senti, non è che potevo scegliere Master Of Puppets, qualcosa di un po' romantico ci voleva-.
-Sì, ma With me no!-.
-Eddai, per favore-.
-Ma io mi rifiuto! E senza di me, che sono la chitarra solista, non puoi fare un cazzo- Si alza e mi volta le spalle, continuando a guardare Robert, che continua a ridere.
-Monte, io so chi ti piace, e se non prometti che la suoni con me, lo dico a Robert-.
Com'è facile ricattare Bryan Monte Money, eh.
-Croce sul cuore- Si gira subito e sorride.
-Bene. Tu Rob?-.
Quando smette di ridere mi alza un pollice.
-Oh yeah-.
 
--------------------------
Oh, salve *w*.
Posto questo capitolo prima del compleanno di questa storia. Mi raccomando, voglio applausi, regali e stronzate simili :D.
Ringrazio chi da un anno aspetta gli aggiornamenti di questa storia, davvero, non so come vi possano piacere le merde che escono dalle mie dita, ma grazie a tutti, perchè senza di voi ora non sarei al 51.
Grazie a tutti!
Walks.

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Capitolo 52
*** One. ***


Cap. 52- One
 
 
 
 
 
 
-Chi?-.
Robert si alza e si rivolge a me, mentre guarda Max e Bryan giocare ai Pokèmon col Game Boy.
-Cosa?-.
-Chi piace a Monte?-.
-Tu non lo sai?-.
-Non me l'ha detto. A te sì?-.
-No, l'ho capito da solo, si vede-.
-E chi è?-.
-Ma metti che non è giusto, Rob. Non lo so, non posso dirtelo, sarebbe anche un colpo basso a Bry-.
Più che altro c'è un altro motivo, ma fa niente.
-E dai! E' il mio migliore amico, e io non so qual donna lo aggrada!-.
-Smettila di parlare come un damerino dell'ottocento-.
-Ma è una donna?-.
-No, Rob, non è una donna, o almeno quello che penso io no-.
-E' Max?-.
-No, sennò il mio caro peruviano non sarebbe in vita, ti pare?-.
-E allora chi è?-.
-Senti, se non posso dirtelo non posso dirtelo, non è che cambio idea così, alla cazzo!-.
Lui mi fissa, arreso, alza gli occhi al cielo e va via.
Sorrido.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
°MAX.
 
Attacco Charizard con il mio Blastoise usando Surf, egli muore, vinco, mi alzo e faccio la danza della vittoria.
-Ti odio- Monte spegne il Game Boy e mi ferma.
-Gne- Arriccio il naso -Il mio Blastoise è più bello-.
-Ma quand'è che hai tempo per giocare?-.
Alzo le spalle:-Capita spesso di non avere niente da fare, qui- Metto una mano sulla spalla morbida e coperta di capelli di Robert, facendo restare impresso l'odore di banana sulla mia mano -Dov'è Ronnie?-.
-In cucina-.
-Sicuro?-.
-No, mi ha detto che scappava con Marilyn Manson perchè è innamorato di lui/lei-.
-Sei simpatico come due dita in culo, Slashy-.
-Gne-.
-Gne gne-.
Sorrido e inizio ad andare in cucina.
Ronnie è seduto, con una mano sul tavolo e l'altra sotto il mento, le labbra chiuse e gli occhi intenti a fissare un punto indefinito nello spazio.
Sta pensando, si vede. E nessuno è così maledettamente sexy quando pensa. Roar.
Non si accorge della mia presenza, quindi approfitto per nascondermi dietro di lui e urlargli qualcosa in growl nell'orecchio.
Appena mi avvicino, cercando di non fiatargli sull'orecchio, mi dice:-Coglione, mi sono accorto che sei qui-.
-Ah, ciao amore!-.
-Fanculo-.
-Che hai?-.
Scuote la testa:-Niente, stavo pensando-.
-A cosa?-.
-Al fatto che sto per sposarmi in un casinò a Las Vegas, seguito e preceduto da puttane con ubriachi e puttani con ubriache-.
-Non vuoi?-.
-Figuriamoci- Sorride -Te l'ho chiesto io. Però mi sembra un po' troppo... non seria, sta storia-.
-Lo so, ma non abbiamo altre possibilità-.
-Potresti vestirti da donna-.
-Fanculo!-.
-Sì, scusa, tu sei una donna-.
-Fanculo di nuovo-.
Mi bacia la guancia, facendomi sedere su di lui.
Metto le braccia dietro la sua schiena e le infilo nella maglietta. Lui sorride.
-Nove-.
-Già-.
-Ti ho mai detto che sono pazzo di te?-.
-Nah, mai-.
Sorrido, baciandogli il collo.
-Ti amo-.
-Ti amo anchio-.
Faccio per baciarlo, quando sento uno schiarimento di voce.
-Noi andiamo- Dice Bryan.
-Ecco, bravi, andate, ciao!-.
Rido.
Mi rigiro verso Ronnie mentre la porta di casa si chiude.
-A Monte- Ride, continuando a guardarmi -Piace Robert-.
-Tu dici?-.
-Sì, si vede-.
-Apparte che per te tutti sono gay-.
-Ma infatti alla fine tutti siamo un po' froci-.
----------------------------------------
Buon compleanno TDISB! *w*.
Un anno, ma un anno che vi rompo le palle, vi rendete conto? Mi sembra ieri che l'ho iniziata, avevo appena compiuto dodici anni e mettevo ancora le abbreviazioni. Ora ne ho tredici e le abbreviazioni mi danno fastidio fisico *w*.
Grazie a tutti. E siete OBBLIGATI a recensire. Se questo capitolo non avrà più di 5 recensioni sgozzo i lettori :D.
Grazie mille, a tutti v.v.
E chi vuole il disegno della Ory postato dica ORY!
*tutti "ORY!"*
Ahahah XD.
Walks.

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Capitolo 53
*** White. ***


Cap. 53- White.
 
 
 
 
-Dove vai?-.
Prendo le chiavi e me le infilo in tasca:-A casa di mia madre, ci resto per... Boh, un'oretta-.
-Perchè?- Ronnie mi prende i fianchi da dietro, mettendomi la testa sulla spalla.
-Le devo dire una cosa-.
-Poi torni?-.
-Poi torno- Sorrido.
Apro la porta ed esco di casa, liberandomi appena in tempo dalla presa di Ronnie.
Esco da casa e mi metto ad aspettare l'autobus, maledicendomi di non essermi portato dietro la mia patente umana, e attaccandomi l'mp3 alle orecchie.
Sbuffo.
 
-Maxie!-.
Abbraccio mia mamma, sentendo uno strano silenzio in casa.
-Come mai questo prepotente rumore?-.
-Todd gioca al Game Boy e Diana fa la doccia-.
-Ok, chiamo Diana, devo parlare sia a te che a lei-.
-Ma sta facendo la docc...-.
-Fra poco non la farà più-.
Ride, mentre io mi avvio verso il bagno con un coltello in mano.
Apro la porta del bagno e inizio a camminare rumorosamente verso la doccia.
-Guarda che sono fuori-.
Mi giro:-Fanculo, io mi ero anche organizzato-.
Diana ride, infilandosi la maglietta:-Non tutti puzziamo come te, fratellone-.
-Io la doccia me la faccio!-.
-Con Ronnie-.
-Sì, ma è comunque una doccia-.
-Non d'acqua, ma è una doccia-.
Sospiro.
-Vai in cucina? Devo parlare a te e alla mamma-.
-Se mi lasci il tempo di vestirmi sì-.
-No, dovrei farlo ora-.
-Perchè?-.
La prendo in braccio:-Ronnie mi aspetta a casa-.
-Per fare cosa?-.
-Per giocare a scarabeo-.
-Certo, ora sta facendo la lotteria coi vecchietti del vicinato-.
-Nel senso che nella lotteria si vincono i vecchietti-.
-Esatto- Ride.
La porto in salotto e la scaravento sul divano.
-Mamma, vieni di qua?-.
-Subito Mimi!-.
-Anche tu?!- La guardo male.
-Certo, Mimi, ci siamo abituate tutte- Risponde Diana, arricciandosi i capelli.
Sospiro:-Ho una notizia da darvi-.
-Non aspettiamo altro, Maxwell-.
Sorrido, continuando a guardarle, mentre aspettano che io apra la bocca.
-Ieri sera, dopo che lei se ne è andata...- Dico, indicando Diana.
-Ovvio che la festa inizia sempre quando io non ci sono-.
-Piantala- Rido -Ronnie mi ha...-.
Mia madre mi guarda terrorizzata:-Cosa ti ha fatto?-.
-Io non lo voglio sapere- Ride Diana.
-...Mi ha chiesto di sposarlo-.
A questo punto i commenti inutili finiscono improvvisamente.
-E tu hai dett...-.
-Non potevo dire di no, mamma-.
-Ma sei sicuro? Cioè è un impegno important...-.
-Non ho toccato nessuno per nove anni, la verginità l'ho persa con lui e da quel momento non ho più fatto sesso con nessun'altro, ci diciamo ti amo almeno ottanta volte al secondo, quindi sì, direi che sono sicuro-.
-E sei sicuro anche che lui ti ami?-.
-Mamma- Diana alza un sopracciglio -Che cazzo di domande sono?-.
-...Sì, è vero-.
Sorrido:-Voi siete d'accordo, vero?-.
-Sì, sono d'accordissimo-.
-Io anche-.
Sorrido:-Grazie-.
-Nessun problema-.
 
Tornato a casa appoggio le chiavi sulla mensola e cerco di localizzare Ronnie in base ai rumori.
Alzo gli occhi, e non sentendo alcun rumore, urlo il suo nome.
Nessuna risposta. Inizio a cercarlo da ogni parte, fino a quando arreso mi siedo sul letto, togliendomi le scarpe.
A quel punto sento un rumore.
Sorrido.
-Sei un genio a nasconderti, Ronald, dove sei?-.
Niente. Mi alzo in piedi e guardo sotto il letto, e non vedendo niente, rinizio a gironzolare per casa.
Mi accorgo di non aver guardato in bagno, così apro la porta, o almeno tento, scoprendola bloccata.
Poi sbarro gli occhi.
La porta ha una minuscola apertura, da cui sporgono una mano e un braccio.
La sua mano e il suo braccio, precisamente.
Cerco di smuovere la porta ma è bloccata dal suo corpo, a questo punto, quindi cerco di spostare col piede quel pezzo che vedo e la porta si apre abbastanza da riuscire a farmi entrare.
E' sdraiato per terra, e ha ancora una siringa in mano.
Mi siedo. Cazzo.
Cerco di trascinarlo fuori dal bagno e lo porto sul letto, infilandolo tra le coperte.
E' bianco, completamente, ma respira ancora, grazie al cielo.
 
 

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Capitolo 54
*** Off the ground ***


Cap. 54- Off the ground.
 
 
 
 
 
Ronnie dorme ancora.
Almeno spero stia dormendo. Non ho il coraggio di andare a vedere come sta, se sta ancora dormendo o se è sveglio. Ho troppa paura. Non sopporterei di vederlo senza vita sul nostro letto.
Mi limito a stare seduto sulla poltrona guardando la televisione e mangiandomi nervosamente l'unghia del pollice destro.
Deglutisco, non posso stare qui troppo tempo con le mani in mano. Io... devo fare qualcosa, se davvero provo qualcosa per lui. Devo aiutarlo.
Così, con questi pensieri e la mia paura, mi alzo e vado in camera.
Quando apro la porta, dopo un cigolio, vedo che lui è nella stessa precisa identica posizione in cui l'ho lasciato io. E ciò mi mette abbastanza terrore nel cuore. Mi avvicino e gli prendo il polso, e sentendo il sangue pulsargli nelle vene mi tranquillizzo un po'.
Quindi mi siedo, accarezzandogli dolcemente i capelli e mettendogli dietro l'orecchio. Ha ripreso un po' di colore, ma ciò non mi tranquillizza, per niente.
Io non so più cosa fare.. Devo... Devo parlarne con qualcuno.
Esco dalla stanza, chiudo la porta e prendo il cellulare.
-Pronto?- Mi risponde Diana, con una voce un po'... affaticata.
-P-pronto...?-.
-Max?-.
-Sì, sono io... Diana, puoi venire qui un secondo?-.
-Sei a casa tua?-.
Rivolgo uno sguardo alla porta dietro di me:-Sì... Vieni, per favore...-.
-Fra cinque minuti sono lì. A dopo, fratellino-.
-Io...- Inizio a parlare, ma vengo interrotto dal "bip" prolungato.
Sospiro e mi metto il telefono in tasca.
Ho bisogno di... cioccolata.
Calda. Cremosa. Densa.
Corro in cucina prendendo la cosa per farla, quando sento suonare.
-E' aperto- Sussurro.
Diana apre la porta e la prima cosa che vede sono io che cerco la cioccolata in cucina. E questo, lei lo sa, non è un buon segno.
-Che è successo?- Dice, guardandomi.
Io la guardo spaventato, con in mano il preparato.
Lei si guarda intorno:-Dov'è Ronnie?-.
Ecco. A questo punto cado in ginocchio e scoppio a piangere.
Diana si avvicina a me, si inginocchia e mi accarezza la testa.
-Ehi, fratellino, va tutto be...-.
-Non va tutto bene. Ha avuto un'overdose. Ha avuto una dannatissima overdose-.
Sapevo che dovevo chiamare Diana: lei sa sempre cosa fare.
-Ascoltami: io ti preparo una tazza di cioccolata, tu nel frattempo vai di là a sdraiarti un po' sul divano, ok?-.
-Di, non serv...-.
-Fila-.
Sorrido e mi alzo, andando verso il divano. Mi ci sdraio sopra e mi asciugo qualche lacrima.
Io... ho paura.
Qualche minuto dopo arriva Diana con una tazza in mano, e mi siedo. Lei si siede accanto a me, porgendomi la cioccolata.
-Hai chiamato i soccorsi?-.
Scuoto la testa:-Non sapevo cosa fare... Io... Ero scioccato e...-.
-Falla breve. Dov'è?-.
-...L'ho portato in camera e l'ho messo nel letto-.
-Dovevi chiamare i soccorsi-
-Grazie del consiglio-.
Sbuffa -Come sta?-.
-Vieni con me- Mi alzo.
Insieme andiamo in camera e apriamo la porta.
Lui, come previsto, non si è ancora alzato.
-Hai sentito il polso?-.
Annuisco.
-Sembra stia quasi guarendo- Lo guarda -Non so come. Ritieniti molto, ma molto fortunato-.
Annuisco.
Poi alza lo sguardo:-Max, lo sai anche tu che questa non sarà l'ultima volta, vero?-.
-Io... Non pensavo che sarebbe successo...-.
-Lo so, lo so, ma non ce la farà, lo sai anche tu-.
-Io non... Non voglio crederci...-.
-Max, guardami-.
Alzo lo sguardo.
-Devi essere forte- Mi mette un braccio dietro la spalla -Non è facile smettere, lo sai, e a Ronnie è capitata anche una delle più pesanti. Per quanto lo conosca, per quanto lo ammiri, e per quanto sia forte, so che non ne uscirà- E mi guarda negli occhi -E lo sai anche tu, fratellino-.
-Lui mi ha promesso che...-.
-Ti prego, Maxwell-.
Singhiozzo.
-Lui ce la deve fare. Perchè sennò...-.
-Morirà-.
-Non migliori la situazione, porcatroia!-.
Abbasso lo sguardo e mi asciugo gli occhi.
Lei fa lo stesso, e sussurra "scusa".
-...Dimmi che c'è qualcosa- Singhiozzo -Dimmi che c'è qualcosa che posso fare per aiutarlo. Ti prego.-.
Alza lo sguardo:-Non so cosa dirti... Io non... Mi dispiace, Max, ma non siete più bambini, credere in lui devi però non siamo nei film dove arriva Babbo Natale a salvare tutto. Non... Non c'è niente che puoi fare, se non appoggiarlo, e impedirgli di comprare quella roba-.
-...Nient'altro?-.
-...Mi dispiace, davvero-.
Non rispondo.
Lei continua a guardarmi:-Io... Devo andare, Max...-.
-Vai pure-.
Sorride, dandomi un bacio sulla fronte:-Stai calmo, ok? E smettila di piangere-.
-Non credo sarà facile-.
-Tu provaci. E chiamami quando si sveglia, che siano anche le tre del mattino, e se non si sveglia, beh... chiamami, ok?-.
-Io...-.
-Max, guardami-.
La guardo:-...Morirà, vero?-.
-Stai calmo, ora pensa che è ancora vivo e basta. Non puoi fare altro-.
-Ho paura...-.
-Andrà tutto bene, Max-.
Annuisco:-Lo dirai alla mamma?-.
-No, non glielo dirò, tranquillo-.
-D'accordo-.
Mi bacia ancora la fronte:-Ciao...-.
 
 

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Capitolo 55
*** Here for you. ***


Cap. 55- Here for you.
 
 
 
Prendo la coperta, il cuscino e l'acqua.
Stanotte si dorme sul divano.
No, non sono assolutamente arrabbiato con lui, ma non voglio dormire vicino ad uno che ha avuto un overdose, è una questione di... del fatto che voglio riuscire a dormire senza i sensi di colpa, ecco.
Prima di chiudere la porta della stanza gli lascio appeso sul muro un biglietto con su scritto cosa è successo, come ho reagito, cosa ho fatto, dove sono ora e che non sono arrabbiato con lui.
Sono solo preoccupato quel tanto che basta per singhiozzare come una dodicenne con il seno piccolo.
Sospiro. Questa storia mi ucciderà. Ucciderà me, lui e tutti quelli che sono coinvolti.
E non ce la farò, so che se mai finirà sarà per questo.
Mi manca. Sono tornato qualche ora fa e l'ho trovato senza sensi. E mi manca perchè non lo vedo da qualche ora.
E sto parlando da solo come una dodicenne col seno piccolo. Devo trarne la conclusione che sono una dodicenne con il seno piccolo?
Dopotutto, lui, su questo diario l'ha fatto per nove anni buoni, no?
Ti prego Maxwell, smettila di parlare con un diario.
Ok, è ufficiale, sono impazzito.
Spero solo che questa situazione si risolva senza che in casa come ricordo di Ronnie ci sia solo il diario.
E spero anche di riuscire a dormire stanotte, ma sono dettagli.
 
°RONNIE.
 
Ahia.
Tipica ed acuta espressione di dolore.
Ci vedo qualcosa. Sì, qualcosa sì. Tipo le sagome dei pupazzi, la televisione, e il muro.
Sono in camera mia, lo so. Anche perchè dopo quei sette secondi che sono sveglio vedo più chiaramente.
E sorrido. Non so perchè ho il cervello che si sta facendo fare un tatuaggio colorato e dettagliato, però sorrido.
Tasto l'altra parte del letto, sicuro di trovarci un simpatico ragazzo sdraiato accanto a me, dormiente.
Ehi ma...
Dove cazzo è Max?
Mi giro e non c'è.
Anzi, la sua parte è immacolata.
Sbuffo e mi copro con le coperte.
Che cazzo è successo? Dov'è andato?
Mi scopro e alzo lo sguardo in cerca di qualche indizio, e notando un bigliettino appeso al muro, lo prendo in mano.
Lo apro, e notando che la calligrafia è quella di Max, sorrido. Quindi inizio a leggere.
 
"Ciao Ron.
Ok, conoscendoti, appena alzato, cercherai se sono accanto a te a dormire, e non trovandomi, vorrai una fottutissima risposta, anche che sia "sono nelle coperte che ti faccio una sega".
Bene, ora ti spiego tutto.
Ieri sono tornato a casa dopo essere stato da mamma, che mi ha dato il consenso per il matrimonio, e non trovandoti, ho pensato che mi stessi facendo uno scherzo, e ho iniziato a cercarti anche in culo ai lupi. Alla fine mi sono accorto che non avevo guardato in bagno, quindi ho aperto la porta.
Ma c'era qualcosa che la bloccava. Ed era il tuo corpo. Eri svenuto.
Sì, in breve, ieri sera hai avuto un'overdose.
Io ero scioccato, non sapevo cosa fare, quindi, pregando che ti ristabilissi al più presto, ti ho buttato sul letto.
Io... so che avrei dovuto chiamare polizia e ambulanza e cazzi vari, ma non ce l'ho fatta. Sono andato in crisi. Ho avuto davvero paura. E... beh, è tutto.
Non sono arrabbiato con te, per niente. E' solo che non volevo dormirti accanto perchè i sensi di colpa mi avrebbero tormentato ogni volta che ti avrei visto e... Beh, ero terrorizzato.
Sono un codardo, o un cagasotto come dici te da quando mi conosci, ma non sapevo cosa fare.
Smettila di prendere roba, ti prego.
Lo faccio solo perchè ti amo.
E ti amo davvero.
Max."
 
Metto giù la lettera e sospiro.
Io... ho avuto un'overdose?
No, no, non può essere. Non mi ricordo di essermi fatto ieri. E' da quando ho detto a Max che smetterò che non sfioro nemmeno col pensiero una siringa. E' assurdo... Io non l'avrei mai fatto.
Non posso essere stato così stronzo.
Io... Dio ti prego dimmi che ora sta bene.
Mi sdraio di nuovo.
No cazzo, non posso averlo fatto!
Sì, Ronald, qui siamo tutti convinti che tu non l'abbia fatto, però cazzo, di là c'è Max che sta male.
Il tuo ragazzo, migliore amico, compagno, praticamente un fratello è di là e sta male per te.
Sbuffo.
Mi alzo e apro la porta, con il biglietto in mano, dirigendomi verso la sala.
Lui è lì, dorme ancora, ha la testa rivolta verso la parte del divano coperta.
Accendo la luce, e mi siedo.
Gli scosto i capelli e gli sussurro in un orecchio "Buongiorno, sono qui." notando che inizia a muoversi.
Gli prendo i fianchi, e lui si gira.
Mi guarda, e gli sorrido.
-Hai... Hai letto...-.
-Sì, ho letto-.
-E come st...-.
-Sto bene, sto bene. E' come se mi stessero zappando il cervello ma sto bene. Tu come stai?-.
-Io...Io...-.
Mi abbraccia, appoggiandomi la testa sulla spalla, piangendoci sopra.
Lo stringo, più forte che posso. Non voglio lasciarlo. Non sopporto vederlo così. Non ce la faccio proprio.
-Io... Io ti amo-.
-Anche io- Sorrido -Anche io...-.

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Capitolo 56
*** Bastard ***


Cap. 56- Bastard. 
 
 
 
-Ron...-.
-Mmh?-.
Alzo lo sguardo. Lui sta guardando fuori dalla finestra.
Mi alzo e lo prendo da dietro, per i fianchi.
-Ti ricordi quando eravamo piccoli?-.
-Sì, perchè?-.
Sorride:-Dicevamo sempre che non ci saremmo mai lasciati, in ogni caso. Eravamo piccoli ed... ingenui. Non pensavo che questo sarebbe successo-.
Certe volte mi chiedo se si diverte a farmi sentire in colpa.
Detta così può sembrare anche una cosa da stronzi, ma è vero.
-In che senso?-.
-Non ti sto lasciando, non lo farò mai, non spaventarti-.
-Ok...-.
-E' che non... Quando eravamo piccoli ci sembrava tutto facile, bastava un bacio e si risolveva tutto. Perchè non può essere così anche ora?-.
Lo stringo più forte.
Lui si gira e mi guarda:-Ho paura, tanta-.
-Lo so, anche io-.
-...Posso chiederti una cosa?-.
-Cosa?-.
-Perchè... Perchè non hai mantenuto la promessa?-.
Sospiro.
-Vuoi che ti dica la verità?-.
-Sì-.
-Io non mi ricordo di essermi fatto ieri-.
Dopo questa frase cade un silenzio di tomba. Lui non se lo aspettava. Soprattutto per il fatto che prima gli ho detto "Vuoi che ti dica la verità?".
Mi guarda e si morde un labbro, dopodichè mi arriva un sonoro schiaffo.
-Stronzo-.
-Max io sto dicendo la verità, te lo giuro-.
-Come no-.
-Max, ti giuro, può essere che mi sia fatto e che l'overdose abbia cancellato il ricordo, ma qualcosa sarebbe rimasto comunque. Io da quando sei andato vuia ieri non ricordo più niente. Io... è la verità-.
-Non ti credo, non ti posso credere-.
-Per favore, io sto dicendo la verità-.
Lui continua a guardarmi, ormai ha gli occhi lucidi.
-Giuralo, giuralo sulla cosa più importante che hai-.
-Lo giuro su di te-.
Scuote la testa:-Cosa potrebbe essere successo allora?-.
-Non lo so-.
-Appunto-.
Sospiro di nuovo.
-Mi dispiace, non sai quanto vorrei crederti, ma con una spiegazione del genere non posso-.
-E' vero Max. Io non ti mentirei mai, lo sai-.
Lo abbraccio, mentre lui mi mette le mani tra i capelli, spettinandoli ulteriormente.
-E' entrato qualcuno mentre ero via?-.
-Non ricordo... Non ricordo più niente-.
Sospira:-Scusa per lo schiaffo-.
-Mi ha fatto il solletico-.
Ride.
-Non ti mentirei mai- Soffio -Lo sai-.
-Lo spero-.
Sospiro. Può essere, comunque, che Bryan e Robert siano venuti ieri, visto che comunque hanno le chiavi ed entrano come e quando vogliono.
-Bryan e Robert-.
-Sono venuti?-.
-No, non lo so, ma potrebbero. Li chiamo-.
Prendo il telefono e digito il numero di Robert.
-Pronto?-.
-Rob, sono Ronnie-.
-Ah, ciao-.
-Senti, ieri siete venuti a trovarci?-.
Esita un po':-Che cazzo di domanda è?-.
-Senti- Esco dalla stanza -Mi serve. Per favore, dimmelo-.
-Sì, siamo venuti, ma Max non c'era-.
-Ok- Sospiro di sollievo -E chi c'era?-.
-Io, Bryan e anche il Boty-.
-E l'ho lasciato entrare?-.
-Sì, l'hai lasciato entrare. Ma si può sapere che cazzo hai?-.
-Senti, se vieni qui con Bryan e basta ti spiego. Ma oggi pomeriggio, Max non ci deve essere-.
-Ok... E' successo qualcosa?-.
-Te farti i cazzi tuoi mai?-.
-Eh già...-.
-Vi spiego dopo, ora devo andare, ciao-.
-Ciao-.
Mette giù e io mi metto il telefono in tasca.
-Ieri sono venuti qui- Dico a Max, entrato in camera.
-Quando io non c'ero?-.
-Sì. Bryan, Robert e Craig-.
-Quindi tu...-.
-Non mi sarei mai ficcato un ago nella pelle con loro davanti. Non lo sanno nemmeno-.
-E quindi cos'è successo? Io ti ho trovato in bagno bianco, svenuto, e tra l'altro con una siringa in mano-.
-Io non ho fatto niente. Comunque gli ho detto di venire qui nel pomeriggio, dovrebbero dirmi tutto-.
-D'accordo-.
 
Il campanello suona, e io vado ad aprire.
-Robert- Annuisco -Monte?-.
-E' dietro di me-.
E da dietro le spalle/i capelli di Robert sento "Ciao Ronnie!".
-Ciao Bry- Li lascio entrare.
-Tutto bene?-.
-Se vi siedete vi spiego bene tutto-.
-Tutto cosa?-.
-Tu siediti e vedi-.
A questo punto Robert, deciso con tutto sè stesso a non farsi mai i cazzi suoi, si siede. E Bryan, deciso con tutto sè stesso a prendere il cazzo si Robert in mano, si siede. E io, che nel frattempo sto per scoppiare a ridere, mi siedo.
-Ciao ragazzi-.
-Ciao Max- Urlano in coro i due, mentre lui si siede su di me.
-Comodo?-.
-Sei un ragazzo comodissimo-.
-Ok, grazie. Bene, ieri siete venuti qui, vero?-.
-Sì-.
-Bene. E sapreste dirmi cos'è successo?-.
-Beh- Dice Bryan -Abbiamo parlato un po' come al solito, solo che tu non stavi bene-.
-In che senso?-.
-Avevi mal di testa. Poi però ce ne siamo andati subito-.
-Non... Non ho preso nulla?-.
-No...-.
-Sicuri?-.
-Sì-.
-E siete stati tutto il tempo con me?-.
-No, siamo andati via ad un certo punto... Ma non ricordo perchè-.
-Siamo restati soli io e... Craig?-.
-Sì. E tu continuavi a dire che ti mancava qualcosa. Ma non te lo ricordi?-.
-La memoria mi è andata a fanculo-.
-Ho notato. Ma... Perchè ce lo chiedi?-.
-Ieri quando sono tornato a casa l'ho trovato svenuto con una siringa in mano-.
A questa fatale affermazione Robert e Monte restano zitti per qualche minuto.
-Ma lui non... Non si fa!-.
-Lo pensavo anche io. Qualche giorno fa mi ha detto che prendeva eroina e... Beh, promesso che non l'avrebbe più fatto-.
A questo punto iniziano a guardarmi in un modo bellissimo che ricorderò fino alla fine dei miei giorni.
Io cerco di discolparmi prima che uno dei due mi ficchi un ascia in testa.
-Io ieri non ricordo di aver preso roba. Per quello vi ho chiamato-.
-Ciò non cambia il fatto che sei stato un bastardo-.
-Dicendomelo non aiutate per niente-.
-Chissene frega. Comunque, non lo sappiamo, ad un certo punto siamo andati via-.
-Quindi boh?-.
-Quindi boh-.

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Capitolo 57
*** You're everything for me. ***


Cap. 57- You're everything for me.
 
 
 
 
Dopo aver saputo le informazioni necessarie da Bryan e Robert li faccio uscire di casa, a costo anche di prenderli a calci in culo fino a farglielo sanguinare. Devo parlare con Max, assolutamente. E devo farlo senza nessuno tra i piedi.
Dopo aver chiuso la porta, raggiungo il divano, su cui lui è comodamente seduto. Lo guardo e sospiro. Soffio, prendo per qualche minuto aria e apro la bocca per iniziare a parlare.
Vengo, ovviamente, zittito.
Mi ritrovo le sue labbra sulle mie, la sua lingua in gola. Essendo letteralmente incapace di andargli contro, partecipo a questo atto intimo con una faccia tra il compiaciuto e il perplesso.
Lui si stacca e mi morde il collo, stile vampiro con una crisi di astinenza. E dopo questo gesto alquanto inquieto mi giro, e per quando questa cosa la faccia controvoglia lo spingo via.
-Max, cos'hai?- Dico, spaventato.
-Niente. Perchè?-.
-Non è normale che dopo avermi trovato svenuto tu mi salti addosso puntando a metterti il mio cazzo in gola. Non è per niente normale.-.
-Beh- Appoggia la testa sulla mia spalla -In ogni caso, una scopatina fa sempre bene-.
-Ok, ora sono seriamente preoccupato, queste frasi di solito le dico io-.
Sbuffa:-E' che...-.
-Che?-.
-Non credo di voler sapere cosa è successo ieri, quindi preferisco passare a quello che avremmo fatto ieri se tu non fossi svenuto-.
-...Sì, mi sembra ragionevole- Sorrido -Sicuro di non volerlo sapere?-.
-Sì, sicuro-.
-Quindi non chiedo niente a Craig?-.
-Niente-.
-D'accordo, tesoro, ora passiamo ai fatti?-.
Sorride:-Ma certo, amore-.
-Qui sono io quello che da soprannomi inutili-.
Ride, avvicinando la mia testa alla sua, facendo sbattere il suo naso contro il mio -Sai da quanto tempo è che...?-.
-Sì, da l'altro ieri-.
-Troppo tempo- Sorride.
-Troppissimo tempo, come cazzo ho fatto a vivere?- Rido.
Lo bacio, facendo scorrere lentamente le mani fino ad arrivare alla maglietta. Gli infilo le mani sotto e gliela tolgo, per poi passare a leccargli il collo.
Gli sfilo i pantaloni dal basso, e lui sorride, mettendomi le mani dentro la maglietta.
 
°MAX.
 
La cosa buffa è che Ronnie potrebbe farmi venire un orgasmo solo guardandomi.
E' eccitante anche vedere come si atteggia sulla difensiva, quando fa il figo, e lui fa il figo perchè è figo. E soprattutto quando parla. Dio, la sua parlata è eccitantissima, potrebbe camminare sui liquidi vaginali delle ragazze volendo.
Per questo vederlo parlare con Bryan e Robert me l'ha fatto alzare otto volte sopra la media, e il minimo che potevo fare era saltargli addosso come se volessi divorarlo. E il minimo che potesse fare lui era almeno mettermi la lingua in gola.
Bene, ecco fatto. Ora è sdraiato su di me, mi ha spogliato, tanto che ho solo su le mutande, e mi sta leccando il collo.
Io gli tolgo la maglietta e lui si slaccia i pantaloni. Sorride e mi bacia, iniziando a giocare con l'elastico dei boxer.
Quanto si vede quando non aspetta altro che togliermelo, cazzo. Ci sono certi momenti in cui penso che se abbasso la guardia mi mette contro il muro e mi stupra violentemente.
Infine, dopo una lunga e straziante attesa, soprattutto per lui, li toglie, risale e rinizia a baciarmi.
Nel frattempo, le sue mani iniziano a muoversi piuttosto velocemente sul mio sesso. Lo sa, cazzo, lo sa che mi fa impazzire quando lo fa veloce. E' per questo che con lui il sesso è perfetto, siamo perfettamente coordinati. Lui sa quello che voglio io e che piace a me e viceversa. Insomma, non si fa mai qualcosa che non vada bene all'altro, mai.
Sento la sua erezione crescere, mentre la mia è all'apice della sua forma, e gli accarezzo i boxer. Lui sorride di nuovo, e lo fa uscire.
Poi mi alza le gambe, accarezzandole per qualche secondo, e inizia a leccarmi. Io non... non ce la faccio.
-R-Ronnie... Fallo-.
-Cosa?-.
-Penetrami, ora-.
Sorride:-Subito, signore-.
Detto questo, senza perdere altro tempo utile, mi ficca un dito dentro. Ho un gemito di piacere che quando inizia a muoversi diventa più forte, e si moltiplica. Poi ne infila anche un'altro, spingendo il più forte possibile.
Quando li estrae mi mordo un labbro.
Poi mi penetra. Lo so. Lo sento, fin troppo bene. Fa un male boia.
Un lamento mi esce dalle labbra e lui, felice di ciò, inizia a spingere.
In breve i lamenti diventano vere e proprie urla, forti e acute. Conosco bene le mie urla e mi chiedo come faccia lui a sopportarle ogni volta che lo facciamo. Io non ci riuscirei mai.
Sento di star per venire e glielo dico, sentendo che anche lui sta per farlo. Quando succede lui urla e io pure, sento il suo sperma scorrermi dentro e una vampata di calore fortissima invadermi il corpo.
Esce e io mi accascio su di lui, sfinito.
 
°RONNIE
 
-Devo dirti che ogni giorno diventi sempre più bravo, a scopare-.
Sorrido:-Tu proprio no-.
-Come al solito Ronald Radke è gentile come un culo. Complimenti!-.
-Grazie, grazie-.
Sorride:-Ronnie...-.
-Mmh?-.
-Vuoi ancora sposarmi?-.
-Sì-.
-Vuoi anche... Cioè, una famiglia?-.
-No, dei figli no. Poi non so come faremmo ma comunque no-.
-Adozione-.
-Non sarebbe un figlio nostro-.
-E allora... cosa cambierebbe?-.
-Non lo so. Dopotutto, stiamo insieme da quasi dieci anni. E volevo rendere ufficiale questa cosa-.
Sorride:-Ma non cambierebbe niente-.
-No- Lo stringo.
-...Ti amo-.
-Non sai quanto ti amo io-.
 
------------
Come l'anno scorso, anche quest'anno parto per le vacanze e sto via per due mesi.
Ma aggiornerò anche lì, anche se con molti meno capitoli.
A presto, ragazze.
Walks.

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Capitolo 58
*** We Won't Back Down! ***


Cap. 58- We won't back down!
 
 
 
 
 
°MAX.
 
-Ciao ragazz...-.
-Diana?- Ronnie si infila i boxer nascosto in un qualche angolo oscuro della stanza sibilando qualche bestemmia -Tu cosa ci fai qui?-.
-Sono venuta a vedere come stavi, ma vista la situazione credo che tu stia veramente bene, o sbaglio?-.
-Mai stato meglio-.
-Ho disturbato qualcos...-
-No- Rispondo io, mettendomi sempre le mutande -Quel qualcosa per tua fortuna è finito da una mezz'oretta-.
-Meglio così-.
-Sì, anche perchè se non era così ti mettevo Todd in culo-.
Diana ride e io la prendo per un braccio, sghignazzando tra me e me mentre la trascino via dalla stanza e chiudo la porta.
-Allora?-.
-Preferisco chiudere tutto qui, Diana. Farò finta che non sia successo nulla-.
-Sicuro?-.
-Domani io quell'uomo lo sposo, non posso rovinare tutto ora-.
Sorride:-Domani?-.
-Sì, a Las Vegas. Non sarà la serietà più grande, però... lui saprà che è una cosa seria. E io anche.-.
-Lo so. Poi venite a casa della mamma, vero?-.
-Certo!-.
-Non in tutti i sensi, Maxwell-.
Dopo questa la sbatterei anche fuori di casa, quindi faccio per prenderla, quando due braccia mi prendono da dietro.
-Scott caro, lasciala-.
-Ronnie?-.
-No, sono tua nonna nuda- Ride -Lasciala-.
-Ma... Ma io... Ma lei...-.
-Ma noi, ma voi e ma essi. Ecco, bravo. Ora lascia tua sorella.-.
Sbuffo e lascio cadere Diana, che impreca.
-Ora, Diana Renee Green- Continua Ronnie -Come puoi chiaramente vedere non sono mai stato meglio, quindi vai anche, grazie-.
-Per lasciarvi beatemente trombare come ricci ancora? Naa, non è l'ora per lasciare che voi vi facciate addirittura i cazzi vostri-.
-Sì, immaginavo-.
-Max, ho anche un'altra cosa da dirti... primo, prima ho incontrato due tuoi amici... fra poco vengono qui-.
-Com'erano fatti?- Si intromette Ronnie, senza lasciarmi da dietro.
-Non mi ricordo-.
-Uno alto e uno basso?- Dico, gesticolando.
-Uno coi capelli lunghi e uno coi capelli corti?- Continua Ron.
-Uno moro e uno biondo?-.
-Uno riccio e uno liscio?-.
-Uno muscoloso e uno abbastanza cicciottoso?-.
-...Sì, credo che sappiate chi sono-.
Sbuffo:-Cosa vogliono ancora? Sono venuti circa... un'ora fa! Perchè quei due gnomi devon...-.
-Eh?!- Ride Ronnie -Gnomi? Maxie, io li posso chiamare "gnomi", non tu che è già tanto se sei più alto di Monte-.
-Sì, ma...-.
-Niente scuse-.
Sbuffo ancora di più:-Poi, Diana?-.
-Ah, sì... Ascoltami, sei mio fratello, lo sai vero?-.
-No cazzo!- Urla Ron -Siete fratelli?! Porcatroia, chi se lo aspettava? E adesso non ricordo più nemmeno con quale dei due ho trombato mezz'ora fa!-.
-...Sì, dicevi?-.
-Ecco... no beh, ho paura che ti arrabbi... prometti che non ti arrabbi?-.
-Sì, Diana, dimmi!-.
Mi guarda per qualche interminabile secondo, prima che Ronald dica:-Sei incinta?-.
-No, ecco... Mi sono fidanzata-.
A questo punto sento una grandissima rabbia dentro.
-Quanti anni ha?-.
-Diciotto...-.
-E' più grande porcaputt...-.
-Stai tranquillo, io mi fido di lui!-.
-Da quanto lo conosci?!-.
-...Due mesi...-.
-Ecco, non bastano! Diana, almeno sei ancora verg...-.
-Posso parlare?-.
Mi giro verso il mio ragazzo, comodamente seduto sul divano, con una sigaretta tra le labbra e un sorriso stampato sul viso.
-Hai qualcosa da dire?-.
-Sì- Si schiarisce la voce -Ha ragione Diana-.
-...Tutto qui?-.
-No. Innanzitutto, va bene che lei è molto più piccola del tipo, ma anche tu ti sei messo con uno più grande. Poi, secondo, il tuo ragazzo da quanto lo conoscevi quando vi siete messi insieme? Un giorno. Terzo, facciamo rispondere Diana. Sei vergine, piccola?-.
-Io... No...-.
-Che... Che cosa?!-.
-Calma, calma- Interviene subito -Tu a che età l'hai persa la verginità? Dimmelo, Mimi-.
-...Tredici anni...-.
-Dillo bene, grazie-.
-Avevo tredicianni-.
-Ecco, stai zitto perciò, è meglio-.
-Posso parlare?-.
Mi giro verso il mio ragazzo, comodamente seduto sul divano, con una sigaretta tra le labbra e un sorriso stampato sul viso.
-Hai qualcosa da dire?-.
-Sì- Si schiarisce la voce -Ha ragione Diana-.
-...Tutto qui?-.
-No. Innanzitutto, va bene che lei è molto più piccola del tipo, ma anche tu ti sei messo con uno più grande. Poi, secondo, il tuo ragazzo da quanto lo conoscevi quando vi siete messi insieme? Un giorno. Terzo, facciamo rispondere Diana. Sei vergine, piccola?-.
-Io... No...-.
-Che... Che cosa?!-.
-Calma, calma- Interviene subito -Tu a che età l'hai persa la verginità? Dimmelo, Mimi-.
-...Tredici anni...-.
-Dillo bene, grazie-.
-Avevo tredicianni-.
-Ecco, stai zitto perciò, è meglio-.
Grugnisco.
Lui ridacchia:-Il bello è che non puoi neanche dire che non è vero, io sono la verità!-.
Diana ride:-Non ha tutti i torti-.
-Sì- Rispondo io -E' questo che mi da fastidio-.
Lui continua a ridere:-Hai usato le protezioni, Di?-.
-Potrei fare la stessa domanda a voi, lo sai?-.
-Max non ha la remota possibilità di rimanere incinto-.
-Sicuro?-.
-Max, sei incinto?-.
-...No, Ronald, non lo sono-.
-Visto? E visto che io un preservativo non me lo sono mai messo ora dovrei essere padre di milioni di bambini. Quindi...-.
Diana ride, e io più la guardo più mi incazzo.
Ronnie lo nota:-Eddai Max!-.
-Se io non le posso dire niente neanche tu puoi dirle niente!-.
-Infatti io non le sto dicendo nulla-.
Sbuffo.
-Comunque sì- Dice Diana, dopo qualche minuto.
-Ok, bene. Allora, Maxie, sta tranquillo- Si alza e mi da una pacca sulla schiena, mentre sento il campanello suonare -E dopo questa frase arrivarono due coglioni-.
Corre ad aprire e dopo qualche frase che non riesco a capire vedo entrare in camera Monte.
Che saltella.
-Max!-.
Mi salta addosso e mi abbraccia.
-Sì... ciao Monte...-.
-Stasera!-.
Guardo Ronnie perplesso, e lui fa lo stesso.
-...Stasera cosa?-.
-Suoniamo stasera!-.
A questo punto guardo, per quanto sia possibile, ancora più perplesso Ronnie, per poi vedere che lui ha gli occhi completamente spalancati.
-...Stasera?!-.
-Sì! Non sei felic...-.
-Cosa?! Io non... cazzo! E cosa vorresti suonare?!-.
-Eh, io credo che...-.
-Diana, torna a casa per favore- Dico, indicandole la porta.
-Ma...-.
-Fidati di me, per favore. Torna a casa-.
Sbuffa:-D'accordo, ciao ragazzi!-.
-Mont... Ah ciao Diana!- Miagola Ronnie -Max, passami le sigarette, per favore-.
Prendo il pacchetto di sigarette e glielo passo.
-Grazie... Monte, quando pensavi di dircelo?! Dobbiamo prepararci! Quanto abbiamo per suonare?-.
-Circa... un quarto d'ora-.
-Una canzone in media dura o tre o cinque minuti. Cosa possiamo suonare?-.
-Ci ho pensato io, Ron...-.
-AH! Robert! Da dove spunti tu?-.
-Sono sempre stato qui dietro-.
-...D'accordo- Si tiene aggrappato al tavolo, cercando di non cadere -...Fammi vedere cos'abbiamo nel repertorio-.
Robert prende una bustina con qualche foglio dentro:-Queste sono le tablature per il basso, ho preso apposta canzoni che tu sai a memoria per la quale non ti serve il testo e che abbiamo già suonato. Ma ne manca una. Pensavo che potremmo usare una di quelle che hai scritto tu-.
Ronnie annuisce e inizia a guardare i titoli.
-...Può andare- Dice infine -Ma oggi dobbiamo provare la mia canzone-.
-Lo so. Io ho la batteria nel tuo garage e Monte ha dietro la chitarra-.
-Il mio basso è in camera, fra poco vado a prenderlo- Aggiungo.
-Bene- Sorride Ronnie, dopo essersi finalmente calmato -...C'è un problema, però-.
-Cioè?-.
-Ci serve un'altra chitarra-.
-Ci abbiamo già pensato io e Monte. Abbiamo una conoscenza che è felice di suonare in un gruppo-.
-Be... bene- Sospira -Io... ho bisogno di stare calmo per un po', se volete state un po' qui-.
-Sì- Sorride Rob -Ti ho portato una cosa-.
-Cosa?-.
Robert pesca nello zaino, tirando fuori una bustina trasparente con dentro delle foglie verdi.
Alzo gli occhi al cielo:-Dimentichi per caso cos'è successo ieri sera?-.
-Max, c'è una grossa differenza tra maria e eroina, lo sai anche tu. E anche tu fumi l'erba. O sbaglio?-.
-Sì, però...-.
-Mi serve, Max, me la sto cagando sotto, per favore- Mi dice Ronnie.
-Io non lo so. Ho paura a farti toccare qualcosa...-.
-Non è pesante, Maxie. Per favore...-
-...D'accordo- Sospiro -Ma anche io-.
-Certo-.
 
------------
Sono tornata a Milano l'altro ieri, e ho voluto scrivere qualcosa di veramente lungo per festeggiare.
Mi mancavano i capitoli idioti come questo *w*.
Poi, la cosa del fumo ce l'avevo in mente da un po'. Dopotutto, quale rockstar non si fa le canne? Ci stavano.
Vabbè, io mi dileguo, anche perchè primo devo fare i compiti, secondo ho un grandissimo mal di testa .___.
Mi scuso anche per il ritardo, ma ecco... Quest'estate sono successe molte cose.
Non ho avuto tempo di scrivere nulla .-.
 
Bye,
Walks.

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Capitolo 59
*** The Structure Falls ***


Cap. 59- The Structure Falls.
 
 
 
 
 
-Ron...-.
-Dimmi-.
Abbiamo lasciato per qualche minuto Robert e Bryan soli in sala, e Ronnie è andato a prendere la sua cartelletta. Io l'ho aggompagnato. Magari torniamo e Monte ha finalmente fatto colpo su Rob. Chi lo sa.
-Sei sicuro di voler fare questa cosa?-.
-Il concerto?-.
-Sì-.
-Sinceramente?-.
-Sì-.
-No-.
-...Perchè?-.
Ronnie prende la cartelletta:-So perfettamente che questo è sempre stato il mio sogno. Fin da quando ero nell'utero ho sempre avuto il desiderio di suonare. A tredicianni sapevo fare l'assolo di Nothing Else Matters ad occhi chiusi. E' da tantissimo che suono e scrivo aspettando questo momento, ma ora che è arrivato... Non lo so, non mi sento pronto. Non mi sembra di essere così bravo da andare subito sul palco. Mi sento insicuro, ecco.-.
Rido:-Lo pensi davvero?-.
-...Sì-.
-Vedremo cosa ti dirà il pubblico stasera, vedremo-.
Sorride:-Ti amo-.
-Lo so, anche io mi amerei-.
-Era mia questa battuta, bastardo-.
Rido:-Torniamo di là?-.
-Okay-.
 
Quando entriamo in salotto, Robert è impegnato a passare la canna a Monte.
-Avete iniziato senza di noi, tipico- Sbuffa Ronnie, sedendosi.
-Dovevi aspettartelo-.
-Lo so. Quando hai finito di consumarmela, Monte, passa-.
Bryan guarda Ronnie, e gli passa il cannone, grosso e malfatto. Ronnie fa subito camera, e fatto ciò passa a me.
Passiamo così un po' di tempo, e senza rendercene conto sono le quattro.
Fra esattamente quattro ore si suona.
Puttana vacca troia bagascia scema di una vacca inculata da...
-Ehm, ragazzi- Inizio -Sono le 4-.
-...Cosa?!- Ronnie mi guarda ad occhi spalancati, con ancora il fumo in bocca.
-Sarebbe molto meglio se iniziassimo a provare-.
-Sì, decisamente. Rob, Monte, andiamo!-.
-Ma... E l'erba?-.
-Lasciatela qui, mi tranquillizza, poco prima di iniziare ne fumerò un po'-.
-Ma... Ron!-.
-Max- Mi guarda -Non è pesante, ne abbiamo già parlato. Vai a prendere il basso, piuttosto-.z
-Mi ha mandato un messaggio Omar, e ha detto che è qui sotto- Dice Robert, estraendo le bacchette dallo zainetto.
-...Chi è Omar?-.
-Il nostro nuovo chitarrista-.
-Ah, sì, andate giù a prenderlo, ci rivediamo nel garage-.
-Sì, ma Ronnie... Ecco... lui non è a conoscenza del fatto che voi due state insieme quindi... andateci piano-.
-Prima lo sa e meglio è. Scendete, forza-.
Ronnie li butta praticamente fuori di casa per poi prendere i testi e accompagnarmi a prendere il basso.
-E' già accordato?-.
Annuisco:-Mi sono esercitato un po' prima. Per sgranchirmi le dita faccio solitamente questo.-.
Sorride:-Oppure mi fai una seg...-.
-Sì, anche quello mi aiuta molto- Rido.
Ronnie mi guarda e sorride, dopodichè mi immobilizza con le mani al muro e mi bacia. Sorrido e gli infilo le mani tra i capelli.
Quando finiamo si avvicina al mio collo e mi morde il lobo, per poi sussurrare:-Sai che dopo questo bacio a me piacerebbe molto approfondire il discorso, ma mi sa che due rompicoglioni e uno che probabilmente è come loro ci aspettano sotto, quindi... Magari stasera prima del concerto... E anche dopo...-.
-E anche durante magari-.
-Quello no, poi non sfondo il mondo della musica, sfondo qualcos'altro- Sorride.
Lo bacio di nuovo, e gli mordo il labbro inferiore:-Quando canti mi ecciti da morire-.
-Quando suoni mi ecciti da morire-.
-Stasera stupro totale quindi-.
-Ovvio- Ride e mi bacia di nuovo.
Mentre gioco con la sua lingua nella mia gola sento qualcosa vibrargli nei pantaloni.
-So che pensi che sia qualcosa di sporco ma è Robert che mi chiama, credo proprio che dobbiamo scendere-.
-Fottuto ricciolone-.
-Già, ma meglio che andiamo-.
Detto questo, usciamo di casa e andiamo giù in garage. Robert ci guarda malissimo appena scendiamo sorridenti.
-Cazzo, metterci un po' di più?- Ci accoglie calorosamente.
-Sai com'è... I bassi sono così piccoli che non si trovano- Gli risponde Ronnie -O forse siamo arrivati in ritardo perchè...-.
-Eravate sul punto di scopare come Babbo Natale e la Befana a capodanno, credo sia più per questo-.
-Già, senti, gli altri due?-.
-Già nel garage-.
-Bene-.
-Ragazzi, sentite... potete fare finta di essere attratti dalla figa, anche solo per un secondo?-.
-No- Rispondiamo io e Max in coro.
-Perchè?-.
-Non ci vergognamo di ciò che siamo- Rispondo io -Non mi vergogno di stare con questo Bastardo-.
-E io non mi vergogno di stare con questo Nano-.
-D'accordo ragazzi, fate come volete...-.
Sorrido, e Ronnie fa lo stesso, e ci avviamo verso il garage.
Aperto, notiamo Bryan che parla con un ragazzo piuttosto grosso e che non conseglierei di prendere in braccio a nessuno. Aveva i capelli corti neri, la faccia cicciotta, il corpo robusto e gli occhi neri che incutevano tenerezza.
-Om, ho due persone da presentarti-.
-Oh, voi dovete essere... Sì, i possessori di questo garage-.
-Sì- Risponde il mio ragazzo -Piacere, Ronnie-.
-Max- Gli porgo la mano.
-Posso chiedervi quanti anni avete?-.
-Io sono dell'83. Lui- Dice Ronnie indicando me -Ha un anno in meno di me-.
-Oh, hai la mia età- Mi sorride.
Gli sorrido di rimando.
-Bene, Omar... prima di iniziare volevo vedere come suoni- Dice Ron, facendomi segno di dargli il mio basso -Fai qualche pezzo con gli altri tre, e poi vediamo-.
Lui annuisce:-Tu non vieni a cantare?-.
-No, non per adesso... Sono ancora sotto shock per il fatto che suoniamo stasera-.
Sorrido.
-Ti stai facendo troppe seghe mentali, Ron. Da quando viviamo insieme non ti avevo mai visto prima così-.
-Voi... vivete insieme?- Omar ci guarda per qualche secondo.
-...Sì. C'è qualcosa di... anormale in ciò?- Alza le spalle Ronnie.
-...Di solito... Due uomini non vivono insieme...-.
-...Sì, sai quando sono molto amici- Continua Robert.
-Sì, molto, molto, molto, molto, molto, ma molto amici- Sorride Bryan.
-Ti illustrerò la situazione Omar, visto che ci siamo conosciuti da qualche secondo e mi sembri il ragazzo adatto per dirtelo. Io e Max stiamo insieme da nove anni- Annuisce Ronnie -Robert non voleva che te lo dicessi-.
Lui si gira verso Rob:-Seriamente? Cioè, non mi state prendendo per il culo, vero?-.
Ron scuote la testa.
-Dimostramelo-.
Detto questo lui sorride, si alza, viene verso di me e mi bacia.
-...E' abbastanza?-.
-...Sì-.
-Ok, ora potete iniziare-.
Sorrido e guardo Omar, che guarda me.
Eh, lo so che accettarci così non è facile. Ma Robert e Bryan si sono abituati dopo qualche giorno e spero che lo faccia anche lui.
Mentre suono, noto che Omar è veramente bravo. Non quanto Monte, certo, lui è il migliore, ma mi piace molto come usa lo strumento.
Alla fine Ronnie sorride:-Mi piaci-.
-Bene- Omar gli sorride di rimando -Posso sentire come canti tu?-.
-Adesso, aspetta un secondo. Ragazzi, questo è il testo della mia canzone. Voglio che lo guardiate tutti attentamente. Si chiama The Structure Falls, l'ho scritta qualche mese fa, pensate di riuscire a farcela?-.
Ognuno di noi prende un foglio dalle mani di Ronnie, e lo guardiamo attentamente.
-Io ce la faccio- Dico, sicuro -Anche perchè questa canzone l'ho già suonata-.
Sorride:-Di te lo so Mimi-.
-Io pure- Alza la mano Rob.
-Concordo- Omar sorride.
-Idem- Monte saltella.
-Well, let's go!-.
 
Suonare mette qualcosa di strano nel garage. Non era mai successo che fossimo stati così legati, così presi dalla musica e così potenti.
Per di più la voce di Ronnie illumina il tutto, facendola sembrare più grande.
Più forte.
Il brano finisce in eccellenza. Alla fine c'è un urlo di gruppo, e il sorriso del mio cantante mi abbaglia.
-Bravissimi- Dice alla fine Ron, con le mani all'aria -Siete perfetti. Direi che può anche bastare così, ma voglio che facciate lo stesso anche stasera. Siete grandi-.
-Anche tu, canti veramente bene!- Sorride Omar, togliendosi la chitarra dalla tracolla.
-Beh... Faccio solo del mio meglio- Si gratta la testa, con un sorriso da ebete stampato sulle labbra.
Stanno tutti per uscire, quando mi ricordo di una cosa.
-Ehm... Ragazzi... Ci stiamo dimenticando una cosa-.
-...Cosa? Abbiamo suonato, deciso le canzoni, e...-.
-Il nome, Ronald, il nostro fottutissimo nome-.
Tutti e quattro si guardano tra dubbi vari:-Ah, è vero- Dice infine Ron.
-Ci ho pensato mentre suonavamo- Sorride Bryan -Potremmo chiamarci...-.
-No, Monte, non ci chiameremo Happy Three Friends-.
-Ma... Come hai fatto a...?-.
-Conosco il tuo non-cervello, amico mio. E comunque- Continua -Voi altri due avete idee?-.
Rob e Om scuotono la testa, pensierosi.
-Tu, Mimi?-.
-Io... Sapete cosa ho pensato dal primo momento che abbiamo deciso di fare questa cosa? Che io ho sempre pensato che il mio destino fosse quello di vivere con la persona per me più importante in una baracca, senza un lavoro e senza soldi. Ma ora... Ora mi sento realizzato, perchè sono scappato da quello a cui appartenevo e non ho intenzione di tornare indietro-.
Ronnie sorride:-Escape the Fate-.
-...Mi piace-.
-Anche a me!-.
-E' buono, mi piace-.
-Bene, allora che gli Escape the Fate regnino sul mondo- Sorrido.
E insieme lo faremo.

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Capitolo 60
*** My Marriage ***


Cap. 60- My Marriage.
 
 
 
 
°RONNIE.
 
Ho cacciato da poco Robert, Bryan e Omar da casa.
Non posso ancora credere a tutto quello che sta succedendo. Sto per suonare. E non davanti a tre imbecilli cornuti otto miliardi di volte, ma davanti a milioni di persone, che aspettano solo me.
Aspettano solo di sentire la mia voce.
Ogni tanto ci penso e mi gira la testa, non voglio immaginare cosa accadrà quando sarò sul palco.
-Ron-.
-Sono su di giri- Dico, sorridendo, a Max.
-Immagino- Sorride.
-...Tu no?-.
-Un po'- Si butta sul divano -Ma credo di esserlo molto meno di te-.
Sorrido:-Ascoltami... cosa pensi del nuovo?-.
-Omar?-.
-Sì-.
-Mi sta simpatico, e comunque suona bene. Perchè?-.
-Boh, così...-.
Mi siedo vicino a lui, e lui si mette a cavalcioni su di me.
-Senti...- Inizia a muovere il dito su e giù per la mia maglietta -Prima mi avevi detto una cosa-.
-Cosa?-.
-Che lo avremmo fatto prima, dopo, e possibilmente durante il concerto. E ora sarebbe prima-.
Sorrido:-Quindi?-.
-Non hai capito?-.
-Te lo voglio sentir dire-.
-Bene, Ronald, vienimi in culo-.
Rido:-Subito, signore-.
Detto questo, lo bacio. Ed è uno di quei baci che potrebbero durare anche venti minuti ininterrotti, e potresti avere un orgasmo solo con quelli. Sorrido nel pensarci, e lui non perde tempo e mi slaccia la patta dei jeans. Inizia ad accarezzarmi i boxer, poco prima di salire e infilarmi la mano sotto la maglietta.
Non mi faccio pregare molto e la tolgo, facendo lo stesso con la sua.
 
-Mmh...-.
Ansima. Anche io, devo dire, ansimo, ma molto meno di lui. Spingo ad una velocità mortale e nel frattempo gli accarezzo il basso ventre con la mano.
-Max...-.
-Spingi-.
-Non riesco a dare di meglio- Sorrido.
-Ti prego- Si morde un labbro.
Continuo, sempre più forte. Una volta iniziato non riesco più a smettere. Sento le goccioline di sudore attraversarmi la fronte.
Mi mordo un labbro anche io.
Max inizia ad urlare. C'è il pericolo che qualcuno chiami la polizia in questi casi. Gli tappo la bocca.
-Ron... Più forte, ti prego-.
-Non ci riesco-.
-Provaci-.
-Io... sì-.
Vengo. Meglio dire veniamo, insieme. Come sempre, del resto. Sento il suo sperma bollente schizzarmi sulla pancia e le sue urla aumentare. Nonostante questo non mi fermo.
Continuo a spingere.
E lui, del resto, a urlare.
 
-Quanto...-.
-Due ore-.
-Neanche tanto-.
-Già. Di solito facciamo di meglio-.
Sorride, appoggiandosi sul mio petto:-Ti amo-.
-Anche io mi amerei-.
-Basta!-.
-Ehi, è vero- Rido -Ti amo da morire-.
Lui sorride di nuovo e respira con affanno, seguendo il tratto di una linea immaginaria sul mio petto.
-...Vuoi farlo ancora?-.
-No... devo mantenere le energie per dopo-.
-E per ancora dopo-.
-E per dopo dopo dopo- Ride.
Sorrido.
Giuro su Dio che io questo ragazzo lo amo. Darei la mia vita per lui. Andrei in capo al mondo per soddisfare un suo capriccio.
Anche il più banale.
-Ti amo-.
-L'hai già detto-.
-E' che non credo che riuscirò mai ad esprimere quello che provo per te- Sospiro -Il fatto è che io... Non ci riesco. Mi sembra quasi impossibile esprimerlo a parole. E' così... non so neanche com'è. So solo che è la cosa più grande, dolce e infinita che abbia mai provato. Io farei di tutto per te-.
Sorride:-Ti amo non basta?-.
-Non ne descrive neanche un milionesimo-.
Lui inizia ad accarezzarmi una mano, per poi spostarla sul suo petto. Sarà la millesima volta che sento il suo cuore battere, e non mi stufo mai, e non mi stuferò mai. Mi mordo un labbro.
Sposto la mano e gli accarezzo il viso, per poi dargli un bacio sulle labbra, che lui accoglie volentieri. Appoggio le mie sulle sue labbra carnose, e mentre lo faccio incrocio il suo sguardo.
Non c'era mai stato qualcosa di così dolce, prima d'ora, tra noi due. Un bacio così, un momento così. E continuo a pensare che non proverò mai niente per nessun altro come quello che provo per lui.
-Max Green, io ti amo. Dal primo momento che ti ho visto alle medie, in ogni giorno, per nove anni. E continuerò a farlo. Sempre. Fino a quando non mi ritroverò nella tomba a sperare di rivederti un giorno.-.
-Io... Ti amo, lo dico davvero, ti amo da morire. So che può sembrare banale, ma ti amo-.
-Lo so...-.
-Spero di averti accanto fino alla morte. Non scherzo davvero. Sei la persona più importante per me, perchè non solo mi sei stato accanto come un fidanzato, ma come un amico, quasi un fratello. Non sei solo la persona che amo di più a questo mondo. Sei il mio migliore amico, e sei la persona di cui mi fido di più al mondo. Ti amo, ti amo, ti amo-.
Lo stringo. Più forte che posso, lascio che le mie braccia lo avvolgano ancora, come sempre. Sorride, e si appoggia sul mio petto.
-Non mi lasciare...-.
-Non lo farò mai-.
-Ti prego...-.
-Non succederà-.
 
Arriviamo alle nove ancora lì, stesi sul divano, nudi a parlare di quello che proviamo l'uno per l'altro. Quando ci vengono a suonare Robert e Bryan ci inceppiamo, ovviamente, e cerchiamo di stare calmi.
-Vestiamoci-.
-Decisamente-.
Dopodichè si alza da me e inizia a mettersi i vestiti mentre io lo guardo incantato, infilandomi i boxer.
Quando se ne accorge si gira di scatto, sorridendo:-Cosa c'è?-.
-Niente...-.
Lui viene davanti a me, guardandomi negli occhi:-Sei la miglior persona che abbia mai conosciuto-.
-Anche tu. Non credo ci sia qualcuno migliore di te, al mondo.-.
-Neanche io... Sei tutto-.
-Io...-.
-RAGAZZI SI SUONA!-.
Il tutto viene disturbato da un Salter-Monte che entra in casa con una chitarra a tracolla.
Rido:-Se ci aspetti finisco di vestirmi-.
-Ti ricordo che fino a domani sei tu, e non voi. Poi domani potrete definirvi come volete, ma per ora siete due persone diverse, non una cosa sola- Ride Robert, spuntando, come al solito, dal nulla.
-Se venivate qualche ora prima, prima lo eravamo-.
-...C'è un water, che devo vomitare?-.
-No. Caghiamo in un vasino. Che cazzo di domande fai?-.
Sorride:-Oh, ciao Max... Cosa stai facendo?-.
-Mi sto vestendo. Problemi?-.
-Sì, visto che fra pochi minuti dobbiamo essere alla palazzina-.
Sbuffa:-Arriviamo-.
-Vi aspettiamo di sotto-.
-State pure qui-.
-Sicuro?-.
-Sicuro-.
-Ok-.
Neanche cinque minuti dopo un peruviano vola sul mio divano.
Mentre mi vesto, Max dice:-Prendo il basso- e sparisce nell'oscurità.
Tutto comincia a diventare arcano.
Robert si toglie gli occhiali, una delizia per pochi diciamo:-Pronto?-.
-Diciamo... Voi?-.
-Sì, dai-.
-Omar?-.
-Sotto che ci aspetta in macchina-.
-Oh, bene, la mia maria?-.
-Di là, ora aspettiamo Max-.
Appena Max riemerge con tanto di basso allegato dall'oscurità, scendiamo, partiamo e arriviamo.
 
Non avevo mai saputo cosa fosse l'energia prima di quel momento.
Quando sono salito sul palco, senza indicazioni precise, e mi sono ritrovato quello davanti.
Se avete mai recitato, non sapete di cosa sto parlando.
Se comunque lo avete fatto davanti a centinaia e migliaia di persone, non capite comunque.
Qui si parlava di miliardi. Non avevo mai visto così tanta gente. Uomini, donne, adolescenti, persino bambini, di ogni razza, etnia e lingua.
Ed erano venuti in quel luogo solo per una forza che li univa fin dall'inizio: la musica.
Perchè è la musica che ci dà la forza per andare avanti, che ci fa andare in posti come questo, stretti e con il calore dei corpi altrui.
E pensando a quello che si aspettano da me, a quello che si aspettano dagli Escape The Fate, prendo il microfono e inizio a cantare.
 
-...Vuoi tu...?-.
-I giuramenti fanno tanto schifo, sa? Non possiamo procedere senza?-.
-D'accordo. Vuoi tu Ronald Radke prendere come tuo legittim...-.
-Se vi ho appena detto di non pronunciarli, non fatelo però-.
-Allora, tu vuoi lui?-.
-Sì-.
-E tu?-.
-Sì-.
-Allora potete prendervi come sposi e andare elegantemente a fanculo. Forza!-.
Sorrido, prendo Max e usciamo dalla cappella. Se così si può chiamare, si intende.
Esce e mi bacia. Mi mette le mani intorno al mio collo, mentre io gli tengo i fianchi.
-Ti amo. Sei tutto. Tutto quello di cui ho bisogno.-.
-Lo so, anche io, anche tu-.
 
Se rinizierò mai la mia vita, lo farò con te.
 
**********
Tadaaaaan!
Sposati teneramente, concerto fatto e tutto XD.
Mi aspetto tanti bei commenti, mi raccomando.
Questo è probabilmente uno dei capitoli più importanti di tutta la storia. Raccomando di leggere e recensire. Vi amerò se lo farete.
Grazie Règas <3.
 
Walks.

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Capitolo 61
*** Touring. ***


Cap. 61- Touring.
 
 
 
11/9/06
9 AM
 
-Siamo arrivati-.
Sorrido quando sento Robert pronunciare queste parole, e mi affaccio dal finestrino. Davanti a noi c'è un pullman enorme, o meglio, una casa. Sicuramente meglio di casa mia, ma dettagli.
Max mette la testa fuori e urla qualche frase incomprensibile. Rido, Diana lo segue, e Todd anche! La famiglia Green è veramente indecente.
Monte ha l'intento di saltellare, ma quando capisce che siamo seduti si deprime.
Omar ride per tutto lo spettacolo che vede, e ci credo.
Possibile che siamo gli unici normali qui dentro?
Sorrido e apro la portiera, lasciando uscire la sorella del mio ragazzo:-Madame-.
-Ma grazie, tesoro- Dice ridendo e dandomi Todd tra le braccia.
Guardo Max per qualche secondo, dopodichè dico:-Tu esci e non fare storie, Nano-.
Lui mi guarda malissimo:-Fottiti, Ronald-.
Appena esce, notiamo che la terra ha improvvisamente iniziato a muoversi violentemente.
-Monte, la smetti di saltare?!-.
-Sono emozionatissimo! Fra poco si parte ragazzi! Si parte!-.
Già.
Il mio primo tour. Il nostro primo tour. Sono talmente emozionato che me la sto facendo nei pantaloni.
Abbasso lo sguardo. Non mi sarei mai aspettato questo dalla vita. Voglio dire, sono più problematico io delle figure inscritte in circonferenza: mio padre è morto quando avevo tredici anni, sono scappato di casa l'anno dopo e l'anno dopo ancora è morto mio fratello. Odio a morte mia madre. Sono gay. Ho tentato di suicidarmi. Ho iniziato a prendere eroina.
Potrei ottenere un record. Devo chiamare qualcuno per chiederglielo.
Insomma, adesso nel giro di un anno sono diventato famoso, quando una persona come me non ci sarebbe mai riuscita. So che c'è gente a cui vengono i brividi a sentire la mia voce, anche se non so come faccia. So che c'è gente che sa tutto su di me.
Non voglio uscire più dalla fama, mi sta salvando.
Certo, la salvezza l'avevo già trovata dieci anni fa. Senza di essa non sarei ancora qui.
Ed è quella che ora sorride, in piedi, mentre guarda il bus.
Lo prendo da dietro e gli bacio il collo, incurante del fatto che il mondo ci sta fissando.
Mi guarda:-C'è un bambino-.
-Che ci ha visto in posizioni peggiori però-.
Ride:-Vero. Allora, pronto?-.
-Per cosa?-.
-Per la nostra nuova vita-.
Ho cambiato vita parecchie volte, e in ognuna di queste c'era lui. Non vedo perchè non dovrei.
-Solo perchè ci sei tu-.
-E ci sarò sempre, lo sai-.
Sorrido:-Ti amo-.
-Ragazzi, ci sono minorenni!-.
-DIANA CAZZO! Mi sto pentendo amaramente di averti portata in tour!-.
Lei ride. Vengono anche lei e Todd in tour. Motivo? Melody sta per risposarsi, e vuole un po' di spazio. Quindi quella bravissima bambina ha deciso di togliersi dalle palle di sua madre e venire con noi per un po', portando anche con sè il piccolo. I ragazzi ne sono entusiasti, quindi a me va bene.
Ma a Max no.
Nè che sua madre stia per sposarsi di nuovo, nè che per questo motivo debba cuccarsi sua sorella minore.
-Dai, su- Sorride lei -Prometto di non disturbarvi la notte!-.
-Se lo fai ti taglio la testa-.
-Io lo posso fare?- Grida Todd, scendendo dalle braccia della sorella e precipitandosi sulle mie gambe, stritolandole.
-Mi dispiace, ma no- Rispondo io, accarezzandogli la testa.
-Per favor...-
-NO!- Max interrompe il suo fratellino urlandogli contro e staccandolo violentemente dalle mie gambe.
-Mimi, sei cattivo! Ronnie è molto più buono con me!-.
-Mi fa piacere, ora fila da tua sorella.
-Ma guarda chi si vede...-.
No.
Non lui.
Non lui.
-...Craig?-.
Mi giro: lui/lei/loro/essi/questo coso mi guarda dal basso all'alto con aria di sfida, e degli occhiali da sole che non credo gli appartengano, anche perchè se così fosse mi vergognerei anche di conoscerlo.
-Quanto tempo è che non ci si vede? Un anno?-.
-Non lo so, so solo che stavo meglio prima-.
-Non dicevo a te, Ronald-.
Digrigno i denti.
-Ciao Boty- Dice Max, guardando, intanto, me.
-Non salite sul bus?-.
-Se tu non ce lo permetti non saliamo per ovvi motivi, coglione-.
-Perchè, Ronnie, continui a parlare tu, se io mi rivolgo a Max?-.
-Perchè se non mi sbaglio siamo in un paese libero, e io ho quattro anni in più di te e sono il triplo di te. Ora, se vuoi scusarmi...-.
Detto questo, lo spingo via e gli passo davanti.
Prendo Max per mano e saliamo insieme sul bus. Che dire? E' meglio di casa nostra, molto, molto meglio.
Sorride. Sorrido.
Lo guardo per qualche istante:-Tu sei pronto, invece?-.
Annuisce:-Con te sempre-.
Mi avvicino e lo bacio, davanti a tutti, sull'entrata del bus. Il tutto viene interrotto da un terremoto.
-Oh, ciao Bry-.
-CIAAAAO!-.
 Lo guardo con una faccia tra il perplesso e il deluso, staccando le labbra da quelle di Max:-Entrare in un altro momento?-.
-Sono troppo su di giri per rispettare le vostre priorità-.
-Capisco-.
-Davvero?-.
-No, non capisco, ma vabbè, non spiegarmelo-.
Sorride e ricomincia a saltare, mentre Robert sale coi suoi capelli indomabili e sensuali, seguito da Diana e Todd.
Omar sale per ultimo, con tutte le valigie.
-Qualcuno lo aiuti!- Dice Diana, preoccupata, cercando di prenderne qualcuna.
-No, no, tranquilla- Sorride Omar -Gli altri non sanno fare niente, così sono più figo-.
-No, Om, figo non lo sarai mai. Fai un po' di ginnastica e poi ne riparliamo-.
Omar mi fa il verso prima di ridere, e appoggia le valigie in un luogo indeterminato.
Sorrido, e mi sembra tutto così bello, così impossibile, non tornerei indietro per niente al mondo.
Io adoro tutto questo, adoro la mia vita, adoro cantare.
Stringo Max ai fianchi: tutto quello che ho sempre desiderato, ora ce l'ho.
 
----------
PERDONO!
So che non aggiornavo da millenni, questo capitolo fa schifo ed è corto e tutto, ma vi prego, abbiate pietà!
Ho iniziato la terza e mi stanno facendo una testa così... Uffa.
Allora, rigrazio come al solito tutti! In questi probabilmente 10-15 capitoli verrà narrata la storia degli Escape the Fate. Non ci sarà solo quello che già sapete, ho messo Diana per un motivo specifico, Craig pure e Omar pure. Non cambierò nulla di quello che è davvero successo, niente di niente.
Detto questo, grazie di nuovo a chi mi segue nonostante questa saga sia infinita XD.
Bye,
Walks.

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Capitolo 62
*** Closer to the Edge ***


Cap. 62- Closer to the Edge

 

 

 

Alzo le mani al cielo e sorrido.

La gente che ho davanti, e che tra l'altro non so chi sia, non so nulla delle loro vite né di cosa gli frulla in quella testolina tonda o quadrata che sia, urla, strepita, applaude.

Max prima sorride, quando si accorge di essere troppo tenero e di essere in pericolo di stupro smette di sorridere e cerca di fare l'uomo (eh, sì, ho scritto bene, l'uomo! Ahahahah...) duro e macho, che non è.

Robert fa roteare le bacchette a caso, mentre Monte lo guarda con una faccia arrapata e felice al contempo.

A Omar lo si legge negli occhi: vorrebbe buttarsi, ma sa che nessuno lo prenderebbe e tra l'altro rimbalzerebbe.

Sento Diana fare uno strano “Wii!” da dietro le quinte e mi lascio scappare una risata.

-Grazie a tutti- Dico, lasciando il microfono e correndo via.

Sono seguito da Monte, Omar e infine Max. Robert resta a giocare col pubblico e a tirargli le bacchette, così le prossime le ricaverà dai suoi capelli.

Diana abbraccia suo fratello:-Siete stati graandi! GRAAANDIII!-.

-Ehm... Grazie...-.

Rido, prima che un koala mi si attacchi alla gamba:- Bravo Ronnie! Bravo!-.

-Grazie Todd...-.

-Canti bene bene! Ma anche io, senti? Lalalaaa-.

Rido, e Max frena suo fratello:-Diana, ma era necessario portare dietro Todd?-.

-Tanto fra poco verrà a prenderlo mamma, domani credo...-.

-Domani verrà anche mio fvatello- Dico, sorridendo -E' da tantissimo che non lo sento-.

-Zacky?- Dice Monte, iniziando a saltare.

-Sì, Zacky, e verrà anche Ariel-.

-Quanti anni ha adesso?-.

-Otto. Non so neanche com'è diventata.-.

-Mmh, quella bambina simpatica-.

-Max, non dirmi che ce l'hai ancora con lei!-.

Diana ride:-Vorrei anche vedere, quella bambina dai capelli rossi mi ha rovinato l'infanzia, e penso che abbia rovinato l'adolescenza di mio fratello-.

-Chi è Ariel?- Dice Todd, tirandomi i pantaloni, e visto che non rispondo si mette ad urlare. Max lo prende, gli tappa la bocca e lo butta da qualche parte.

-MAX! Quello è tuo fratello!- Urla Diana, rincorrendo Todd.

-Sì, e ha rotto un po' tanto le palle- Sbuffa lui, mentre io lo prendo per i fianchi.

Max si gira e mi sorride maliziosamente. Io ovviamente, non c'è neanche da dirlo, lo bacio.

Purtroppo mi dimentico che in stanza ci sono anche gli altri tre inutili omini.

-Uhm... noi dobbiamo andare?-.

Mi stacco appena in tempo per sentire che Max non se ne è accorto e mi sta ancora baciando il collo:-Vi conviene-.

-Forza, andiamo- Dice Omar, con qualche conato di vomito -Non voglio che mi si blocchi la crescita. Sono etero doc, io!-.

E mentre io mi faccio scappare una risata nella bocca del Mimi, loro sgattaiolano fuori velocemente.

-Lasciami un secondo che chiudo la porta-.

-Devo proprio, Maxie?-.

-Se non vuoi che entri Todd sì...-.

-Mi hai convinto-.

Lo lascio, e lui si dirige verso il lavandino a prendere le chiavi. Grazie al cielo mentre le prende gli cadono e ho la bellissima visione del suo sedere davanti.

-Non metterti mai più a novanta, mi fai venire solo a vederti-.

-Quanto sono sexy. Stavo pensando...-.

-Oh mio Dio! Tu pensi?-.

-No, però il buffo gnomo verde che abita nella mia testa sì-.

-Oh, che tenero. Dicevi?-.

-...Ah, sì!- Scuote la testa -Dicevo, stavo pensando, domani è il nostro anniversario!-.

Sorrido e annuisco, domani facciamo dieci anni. Data assai importante.

-Quindi- Continua -Direi di non farlo ora, ma di lasciare il pezzo forte domani...-.

Continuo a sorridere, fino a quando effettivamente due neuroni si connettono e capisco cosa ha detto:-...Cosa?!-.

-Sapevo che avresti reagito così-.

-Esatto, quindi tu adesso ti tiri giù i pantaloni e mi metti le palle in gola. Chiaro?!-.

-E domani cosa facciamo?-.

-NON LO SO MA ORA TI TROMBO FINO A FARTI USCIRE IL SANGUE DAL CULO-.

-Subito, tesoro. Cosa dico allo gnomo verde?-.

-Digli di farsi inculare dal mio gnomo rosso-.

Ride, e mentre ride io, che sono in astinenza da qualche minuto, lo bacio e gli tolgo la maglietta.

 

-Dimmi che ho ragione-.

-Ma... non stiamo neanche parlando!-.

-Lo so, ma tu dimmi che ho ragione-.

-Ronald, hai ragione-.

-Io ho sempre ragione- Sorrido, spostandogli una ciocca di capelli dalla fronte sudata.

Lo abbiamo fatto sul divano. Per qualche settimana sarà nostro, e nessun altro si siederà sopra. Apparte Todd che pensa che noi per fare sesso usiamo addirittura i preservativi.

Max ridacchia, e quella risata mi fa impazzire, quindi gli metto la lingua in bocca.

-Stanotte voglio aspettare la mezzanotte insieme a te- Dico -E non voglio sbatterti domani, faremo dieci anni! Dobbiamo essere innocenti come quando ci siamo messi insieme...-.

-Perchè, quando ci siamo messi insieme eravamo innocenti?-.

-Io sì, tu volevi violentarmi a mani nude-.

-Tipo come faccio adesso-.

-No, come faccio io adesso-.

Ride, e io gli bacio il nasino.

-Ora rivestiamoci, a momenti dovremo mangiare-.

-Il divano è nostro-.

-Il mondo è nostro-.

Sorride, mi prende per i capelli e mi bacia. Come sempre.

 

-Ragazzi, evitate il divano-.

-Perchè dovremmo?- Dice Robert, spaparanzandosi sopra esso.

-Se ti piace la mia sborra allora fallo...-.

Improvvisamente, con uno spostamendo d'aria incredibile, Robert si siede sulla poltroncina.

-Ragazzi, vi devo parlar...-.

-E' importante, Diana?-.

-Credo di sì... Max, domani verrà anche il mio ragazzo-.

-Finalmente lo conoscerò, quel bastardo... Gli hai detto che si festeggia?-.

-Sì, sa già tutto-.

-Perfetto- Sorrido -Almeno non dovremo spiegare tutto, come invece abbiamo dovuto fare con un certo ciccione...-.

Omar mi minaccia e io scoppio a ridere:-Ti voglio bene Omy!-.

-Io ti slinguerei Ronald-.

-Mmh, vieni qui tesoro...-.

-Basta, ragazzi!- Max diventa di un colore tra il rosso e il blu e urla come una ragazzina con le mestruazioni, non posso fare a meno di cagarmi addosso dal ridere.

-Se continuiamo così domani non faremo nessun concerto, Ronnie sarà esploso- Dice Monte, ridendo -Non l'ho mai visto ridere così tanto-.

-Neanche io ho riso così tanto- Ridacchio ancora -Vedi bene, una volta tanto che non guardi l'uomo che ti attizza-.

Monte smette improvvisamente di sorridere, e Max mi tira uno schiaffo.

Non riesco a smettere di ridere.

 

Mentre tutti, la sera, dormono, io e Max cazzeggiamo.

Sembra quasi che non ci sia nulla tra di noi, se non per quei bacetti che mi scappano ogni tanto.

E ai rintocchi delle campane, cambia tutto e niente.

Lo prendo e gli sussurro “ti amo.”.

 

 

 

***Walks' Angle.

 

Le mie scuse non varrano molto, lo so. Sono 4 mesi che non aggiorno! Ma dovete capirmi, ho passato un periodo di cacca, con la scuola, con la famiglia per non parlare di lui... Cooomunque, accetto insulti come 'vacca troia' e accetto costrizioni ad aggiornare presto perchè mi servono.

Non ce la farò mai a finire questa FF prima del primo giugno, quindi penso che farà un secondo compleanno.

Grazie a tutti! E grazie di aver aspettato senza mandarmi a fanculo.

 

Peace, Love and Mannie. ♥

Walks.

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Capitolo 63
*** Pvonto? ***


Cap. 63- Pvonto?

 

 

 

-Ronnie, Ronnie, svegliati!-.

Ok. Chi è che mi chiama ora? Faccio due calcoli, e visto che condivido la stanza con una persona sola può essere effettivamente una persona sola.

-Cosa c'è, Max...?-.

-Sono le undici, fra mezz'ora arrivano tutti, e noi siamo in mutande!-.

-Sì, e quindi?-.

-E QUINDI ALZATI E VESTITI PORCO...-.

La frase che segue non la posso riportare, ma Diana la sente e spalanca la porta con la violenza di un gorilla al McDonald.

-Max, hai presente che c'è tuo fratello che dorme?! Non è cosa buona per lui ascoltare le bestemmie-.

-Non me ne frega un'emerita minchia, aiutami a far alzare Ronnie-.

-Tanto è inutile Maxwell- Ridacchio -Sono il triplo di te e sono molto più forte-.

-Ah sì?!-.

-Sì, zitella frigida-.

-Brutto stronz-.

-Ronnie alzati oppure Max non te lo dà più per almeno 7 anni- Urla Diana scatenando una rivolta nei miei pantaloni.

-Se le cose stanno così...- Sbuffo e mi alzo in piedi -Cosa c'è da mangiare?-.

-Niente-.

-Come niente?!-.

-Fra poco pranziamo brutta merda- Diana mi tira i vestiti -Vestiti-.

-Perchè dovrei?-.

-Potrei stuprarti a pranzo-.

-Se le cose stanno così...- Rido e mi ributto sul letto in mutande.

-Sei scemo?- Diana si gira verso Max, con un espressione tra l'incazzato e il “sto-per-scoppiare-a-ridere”.

-No, io sono Max!- E a questo punto lei sbuffa e se ne va via, ormai ha capito che ha un fratello non solo coglione, ma i coglioni gli piacciono anche.

-Come mai è così nervosa?-.

-Fra poco arriverà il suo ragazzo...-.

-Oh, quasi dimenticavo-.

-Già-.

-Aiutami a vestirmi-.

-Subito amore. Buon anniversario.-.

-Buona Pasqua-.

-LA FESTA DI SAN PATRIZIO E' LA PIU' BELLA CHE CI SIA!-.

 

-Buongiorno Ronald!-.

Robert mi accoglie come una madre preoccupata per il bambino che sta per nascere. Potrebbe essere quella che io non ho mai avuto, addirittura!

-Ciao Rob-.

-Dormito bene?-.

-No, prova tu a dormire con uni che tu prende a calci nei maroni tutta notte. Tu?-.

-Così così, Bry russa-.

-Pensavo che saltasse anche di notte-.

-Dio, no!-.

Rido:-E' già arrivato qualcuno?-.

-No. Zacky ha chiamato e ha detto che arriva fra un po'-.

-Quanto?-.

-Ore, minuti, secondi-.

Lo guardo perplesso e lui fa per andarsene.

-Aspetta, gli altri?-.

-Omar è di là e Bryan pure. E sono tutti e due gay-.

-Già, già-.

Lui scherza, ma sappiamo tutti che in realtà lo sono davvero. Robert non sa che Bryan gli va dietro, ne ho avuto la conferma qualche giorno fa quando, non riuscendo più a trattenersi, l'ha detto a me. Piccino, aveva paura ad andare in tour con lui! Ed era anche spaventato, visto che si era innamorato del suo migliore amico, di una persona del suo stesso sesso. Che tenerezza che fa Bryan.

Per quanto riguarda ad Omar, lui è stato sposato e ha un bambino, ma ciò non c'entra veramente una minchia. So com'è lo sguardo di una persona innamorata, e capisco quando l'uno lo è di un altro. Non mi ci è voluto molto per capire che Omar è stato stregato dagli stessi occhioni grigi che mi fecero la stessa cosa anni fa.

Solo che io sono un gran figo. Sbaglio? No.

Robert ride, mentre il cellulare mi vibra e lo prendo:-Pronto?-.

-Pvonto!-.

-ZACKY! Dove sei?-.

-Apvi la povta, non avete nemmeno il campanello-.

-Siamo su un tourbus, non in una villa aristocratica-.

-Tu apvimi-.

Metto giù e corro verso la porta, dopodichè abbraccio mio fvatello, quanto tempo sarà che non lo vedo? Cinque anni?

Lui mi prende in braccio e non capisco come cazzo fa, infatti dopo cinque secondi mi ributta a terra.

-Fvatellino!-.

-Fvatellone! Come stai?-.

-Tivo avanti... Aviel, vieni!-.

Ariel corre avanti e mi abbraccia, stringendomi la vita:-Ciao Ronnie! Senti... mi dispiace per...-.

-Tranquilla, le cose si sono risolte da un po' tanto- Sorrido.

-Ronnie- il Mimi esce dalla stanza -Mi dici perchè la Walks commenta solo i post degli Aveng...Ehi, Zacky!-.

-Ciao Max! Buon annivevsavio-.

-Gvazie-.

-Pvego- Zacky ride -Tua madve sta pev avvivave, l'ho vista pvima in macchina con un vagazzo...-.

Alla parola “ragazzo” Diana sbuca fuori dal nulla. Non sapevo che nel tourbus ci fosse Narnia.

-Davvero? Ah, ciao Zacky, ciao Ariel-.

-Ciao- Ariel diventa rossa e si nasconde dietro le gambe di Zacky. Spero solo che non sia falsa come la mamma.

-Sì, stanno avvivand...-

-Ragazzi, non siete molto furbi a lasciare la porta aperta, qualcuno potrebbe rubarvi la fama!-.

Melody entra e Diana la abbraccia, seguita da Todd.

-Ciao mamma-.

-Ciao Maxie- appena si libera dalla formidabile presa della sua secondogenita, abbraccia la sua prima figlia.

Diana esce fuori dalla porta urlante andando tra le braccia di una persona che nessuno di noi conosce e che Max, mentre stringe sua madre, fulmina.

Rido.

-E non ho ancora salutato il mio genero- Mi sorride, alzando la testa.

-Vecchia suocera rompipalle-.

-Che dolce- Mi da un bacio sulla guancia.

-Ti abbraccerei, ma poi la signorina isterica qui presente mi sgozza come un maiale-.

Max fa qualche verso di odio indefinito e mi fa la linguaccia.

Melody ride, mentre Diana torna da Narnia con un ragazzo per mano.

-Ragazzi, lui è James-.

-Piacere- Dice lui. E' un ragazzino tenero, alto circa come Max, coi capelli neri e gli occhi chiari, le fossette quando sorride e abbastanza muscoloso.

-Ciao, io sono Maxwell, e sono suo fratello- Max si fa avanti fra tutti e cerca di stringergli la mano per primo.

-Lo so, Diana parla molto di te. Dice che sei cattivo con lei. E che non hai ancora cambiato voce-.

-Che non ha ancora cambiato voce lo sappiamo, ed è un dolore per tutti noi. Piacere, Ronnie.-.

-Oh, Diana ti ammira tantissimo! Dice che sei un grande cantante, un genio, e che fai cagare sotto dal ridere-.

-Beh, faccio solo del mio meglio...-.

Max mi tira un calcio:-Cioè, di lui parli bene e di me no?!-.

-Esattamente- Annuisce Diana.

-Odiosa peste schifosa-.

-Sì fratellino, ti voglio bene anchio-.

Rido:-Forza, venite di là, abbiamo tanto da fare.-.

 

***Walks' Angle.

 

Salve a tutti voi!

Oggi mi sento particolarmente attiva, tant'è che invece di fare la tesina su Primo Levi ho aggiornato.

Diceevo, Siete molto contente che è tovnato Zacky? Non ero più abituata a mettere le V al posto delle R, ho cercato di fare del mio meglio, se ho cannato qualcosa cazzi vostri x).

James non penso sarà un personaggio molto importante. Ma d'altra parte nessuno può dire cosa farò succedere nel futuro, no?

Detto questo, grazie a tutte come al solito, e so long and goodnight. :D

 

Peace, Love and Mannie. ♥

Walks.

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Capitolo 64
*** Ass ***


Cap. 65- Ass

 

 

 

Non descriverò la festa, avverto.

Niente di personale, è andata bene. Ma voglio passare direttamente oltre, visto che dopo sono successe alcune cose di cui mi piacerebbe scrivere.

Quindi dirò in breve che James è simpatico, suona la chitarra in un modesto gruppetto e non è follemente innamorato di Diana. Ovviamente questo non l'ha detto, l'ho dedotto io che sono a fuckin' genious. Ma neanche Di lo è di lui, quindi prima o poi si lasceranno e tutto tornerà alla normalità.

L'ho detto a Max e il mio cucciolino si è tranquillizzato. Che amore.

Comunque, durante questa cosa si sono rifugiati anche i Blessthefall, il gruppo con il peggior cantante esistente sulla terra, il mio caro amico Craig.

Il resto è andato a gonfie vele, mi sono divertito, ho parlato con Melody, ho rivisto mio fvatello maggiove, che tra l'altro non vedevo da 678 anni, e ho insultato parecchie volte Maxie che si è sentito offeso e, arrossendo e incrociando le braccia, faceva per scappare ogni volta.

Quindi, ora, siamo verso la fine e io sto cacciando malamente tutti.

-Ciao Mel- Abbraccio la mia suocera puzzolente.

-Ciao Ronnie, ci rivediamo presto, ok? Ciao Max- Dice spettinandolo -Verrò ancora a trovarvi-.

-Cazzo, no!- Urla Max.

Lei ride e lo abbraccia.

-Ciao mamma-.

-Ciao piccino-.

Detto questo Melody esce portandosi dietro Todd e James, che Diana corre per salutare.

-Non mi saluti?-.

Mi giro e vedo Zacky che si sta mettendo la giacca, insieme ad Ariel.

-Ciao fratellone, torna quando vuoi. Sei sempre il benvenuto, qui-.

-Me lo vicovdevò. Ti voglio bene.-.

-Ti voglio bene anch'io, cvetino-.

Lo abbraccio e gli dico di portare i miei saluti a Jesse. E' da tanto che non vado a trovarlo al cimitero, ogni volta che ci penso mi sento una merda...

-Ciao Ronnie!-.

-Ciao Ariel-.

-Sei ancora arrabbiato con me?-.

-No, tranquilla tesoro, te l'ho detto che tutto si è risolto! E poi sai che sono passati anni, è tutto ok-.

-Davvero?-.

-Davvero davvero, cucciola-.

-Ok fratellone, ci vediamo!-.

Saluto i miei fratelli e abbraccio Max:-Tu l'hai perdonata?-.

-Mah, Ariel sì, Diana no-.

Rido e lo bacio.

Inutile dire che lo spingo contro il muro, ogni volta che lo bacio finisce così.

-Dai Ronald, fagli sentire la presenza!-.

Faccio un gestaccio a Robert e continuo per la mia strada, finchè mi accorgo che quello che l'ha detto non è Robert, e che lui sta ridendo.

-Craig, cazzi tuoi mai?-.

-Cosa c'è, non sai scherzare? Se stessi io con lui gli farei sempre sentire la presenza-.

-Ma intanto tu la presenza non ce l'hai, tesoro. E non hai nessuno-.

Max mi tiene la mano, cercando di tenermi calmo, e Craig ride:-Tu non lo meriti-.

-...Cosa?-.

-...Questo bus, intendo, non lo meriti. E' troppo comodo.-.

-Anche il letto di tua madre è comodo-.

Lui mi guarda male e torna nell'altra stanza, prima che io lo fermi.

-Non pensi che sarebbe ora di sloggiare, caro mio?-.

-Mah, ragazzi, voi che dite?-.

I compagni di Craig non sono antipatici, anzi, se non ci fosse lui potremmo anche invitarli a qualche cosa. Ma c'è una foca, Cristo.

-Massì, Craig, andiamocene-.

-Bene, bene, allora ciao Radke-.

-Addio Mabbit, ci rivedremo all'inferno-.

Lui ride, e avanza.

Poi fa una cosa che non dimenticherò mai, e che non perdonerò mai.

Va avanti, e nonostante gli altri ragazzi lo coprano, vedo la sua mano palpare il culo di Max.

Improvvisamente i miei neuroni, ormoni, muscoli, intestini e coglioni reagiscono male e diventano tutti incazzati neri. Quindi, senza pensarci, anche perchè pensare non è da me, mi avvicino.

-Cos'hai fatto?-.

Lui mi guarda:-Ho fatto qualcosa?-.

-Ossì, l'hai fatto-.

-Credo che tu ti stia sbagliando, Ronald-.

...Abbasso lo sguardo e sospiro.

-Sì, forse hai ragione. Qua la mano.-.

Sorride e mi batte il cinque, ovviamente, perchè è stupido come una capra drogata.

Gli prendo il polso e glielo giro, mentre lui urla di dolore, i ragazzi si spostano e Max mi guarda allucinato.

-B..basta, ti prego...-.

-La prossima volta- dico -la prossima volta che ti vedo toccare con questa mano qualcosa di mia proprietà te la stacco a morsi, sia chiaro.-.

-Non... non mi fai paura...-.

-Cos'hai detto?-.

-Che non mi fai paura.-.

Gli tiro un calcio sul ginocchio, facendolo abbassare ancora di più.

-Ripetilo-.

-Smettila, scusa, mi dispia...dispiace-.

Gli pesto un piede e lo lascio cadere, sputandogli sopra:-Schifoso-.

Lui viene rialzato dai suoi amici, che mentre lo portano fuori sussurrano frasi contro il sottoscritto. Io me ne fotto, e ridacchiando torno in camera.

 

-Ehi, Maxie!-.

Max entra e gli sorrido, ma lui non mi rivolge la parola. Quindi insisto, mi alzo e lo prendo da dietro.

Lui si scrolla e continua a camminare.

-...Va tutto bene?-.

-No, non va tutto bene-.

Lo guardo per qualche minuto:-...Che succede?-.

-Ti ho mai detto di pestare qualcuno per me?-.

Inarco un sopracciglio:-Sei arrabbiato per quello?-.

-Sì, Ronald, sì- sbuffa -sono incazzato nero. Mi avrà anche toccato, ma non dovevi pestarlo, gli hai fatto male-.

-Se lo meritava-.

-Se lo meritava un cazzo, non capisci? Stai diventando come un bulletto, come uno di quelli che mi hanno picchiato. Stanotte dormo di là, non me ne fotte un cazzo se è il nostro anniversario-.

-Max, Cristo!-.

Esce dalla camera. Lo seguo, bloccandolo e facendo uscire gli altri tre.

-Che cazzo vuoi fare?!-.

-Non lo so, ma stanotte vorrei stare con il mio ragazzo di sempre, non con una bestia, lasciami in pace-.

Detto questo, non faccio in tempo a fermarlo e corre via, chiudendo la porta.

Mi giro e vedo le facce dei ragazzi, tutti sorpresi.

-...Che cazzo avete da guardare voi tre?-.

 

***Walks' Angle.

Oh, la scena di Ronnie che picchia Craig ce l'avevo in mente da non so quanto. Ho goduto come una bestia nello scriverla, mi dispiace solo per come è finita...

Bene, vi lascio così, non ho molta voglia di allungare il mio discorso.

Grazie a tutti, davvero!

 

Peace, love and Mannie.

Walks.

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Capitolo 65
*** I love you. ***


 

Cap. 65- I love you.

 

 

 

Ho fame.

Non sono uno di quelli che mettono Marilyn Manson nel frigo per bloccare gli spuntini notturni, quindi mi alzo corro in cucina, dimenticandomi che confina con il salotto, e mangio di tutto.

Mentre sto divorando probabilmente dei bambini crudi che Robert ha cucinato ieri sento dei passi, e in breve vedo Max sulla soglia.

-Ciao- dico, con la bocca pienissima. Dopodichè butto giù e continuo -ti ho svegliato?-.

Max non risponde, si avvicina e mi bacia.

Ciò mi lascia parecchio perplesso, ma nonostante ciò ricambio prendendolo per i fianchi e spingendolo di più verso di me.

-Lo devo prendere come un “ti perdono”?-.

-No, lo devi prendere come un “perdonami, non dovevo arrabbiarmi con te, so che l'unica cosa che vuoi è il mio bene”-.

-Bene- sorrido -ora torni in camera?-.

-Sì, prendo i cuscini-.

-...Quanti ne hai presi?-.

-Quarantacinque-.

-Oh, vero, scusa-.

Ride.

-Dai, ora vieni a letto, tanto non dormiremo-.

 

La mattina dopo mi sveglio, liberandomi da Max, e sentendo l'orribile voce di Monte cantare una strana melodia vengo attratto e corro nell'altra stanza, dove stanno giocando a Singstar.

-Buongiorno-.

-Buongiorno, caro- Omar mi saluta dandomi una pacca sulla spalla -Hai fatto pace con Max?-.

-...Sì... Perchè?-.

-Vi abbiamo sentiti-.

-Oh, beh, mi piace-.

-...In che senso?-.

-Non mi dispiace come cosa-.

Robert alza un sopracciglio:-Fate insonorizzare la stanza, vi prego-.

-Ci penserò. Diana?-.

-Non si è ancora svegliata- mi risponde Omy -dopo vacci tu-.

-Oppure ci mando Max-.

-Ciao ragazzi-.

Max entra in camera con l'aspetto simile a quello di uno zombie che ha appena ballato con Micheal Jackson, e si siede.

-Buonmattino!-.

-Dormito bene?- si siede vicino a me, con il sedere dolorante e gli occhi semichiusi.

-No. Voi non avete dormito, quindi non ve lo chiedo neanche. Ragazzi...-.

-...Dimmi, Rob-.

-Avremmo finito le birre, quindi volete uscire con me a prenderle?-.

Max sorride:-Sì, è da tantissimo che non esco.. Vieni, Ron?-.

-Anche no-.

Smette improvvisamente di sorridere, come se gli avessi appena detto “ti è morto il cane, Cristo.”.

-Perchè no?-.

-Non ho voglia, tu esci pure, ma io resto qui, aspetto che Di si svegli-.

Monte ride e Omar fa:-Fossi in te, dopo quello che è successo ieri, non lascerei uscire Max da solo-.

-Non sarà da solo, ci sarai tu, oh mio fedele Omaraliero che lo difenderai da ogni pericolo. Vero, mio prode?-.

-Certamente, grande Capedke-.

-Ecco, appunto. Ciao, ragazzi-.

-Siamo nudi, ci dobbiamo ancora vestire-.

-Allora io vado a letto, voi andate, ciao-.

-Ciao, ti amo-.

Sorrido:-Ti amo anchio-.

E mentre gli altri, molto simpatici, fingono un urto di vomito, io vado nell'altra stanza.

 

Dormo per circa mezz'ora, prima di sentire una porta sbattersi.

Sorrido, e richiudo gli occhi, prima di sentire un pianto di donna attraversare la stanza.

Quindi smetto di sorridere, riapro gli occhi e maledicendo il mondo a me circostante mi alzo e esco da camera mia, cercando Diana.

Corro per tutto il tourbus e alla fine riesco a trovarla in bagno, seduta sul lavandino e col telefono in mano. Appena mi vede si spaventa.

-Calma, calma, sono io-.

-...Lo so...-.

Corro e la abbraccio. C'è qualcosa di strano nel suo abbraccio, forse una stretta più forte, la sua testa sulla mia spalla, le sue lacrime che le bagnano... Ma sinceramente non ci faccio molto caso, è la mia migliore amica, sta piangendo e non ho la minima idea del perchè.

-Che succede?-.

-I...Io...- non riesce a continuare, scoppia di nuovo a piangere.

-Calmati, forza, raccontami tutto-.

-Ho lasciato... ho lasciato James-.

Ok. Io mi aspettavo qualcosa di più grave da com'è, tipo, che ne so, Todd si è rotto una gamba o simili. Poi è meglio così, Todd è troppo tenero per rompersi una gamba.

-Perchè?-.

-Non lo so... Quando vi ho visti insieme, intendo tu e Max, e poi ho visto me e lui... Ho capito di non amarlo per niente-.

Sono dio, cazzo.

-Lo so...-.

-Come lo sai?-.

-Sai che capisco subito queste cose, Di... Ma non pensavo che l'avresti lasciato. Stavi bene insieme a lui, d'altra parte-.

Sorride, asciugandosi le lacrime:-Questo lo dici tu...-.

-...In che senso?-.

-Nel senso che uno dei motivi per cui l'ho fatto è che non... non è tutto sempre rose e fiori, lo sai anche tu-.

-Lo so meglio di te. Ma non per questo devi lasciare qualcuno, devi cap-.

-Ora ho capito tutto, sono passati gli anni in cui mi facevi da maestro in queste cose.. Sono grandicella, ormai. E un altro dei motivi per cui ho lasciato James è che...-.

-...Che?-.

-Non lo dici a Maxie, vero?-.

-Se non vuoi no...-.

-Sono innamorata di un altro, da un po'-.

-...Ehi! E a me 'ste cose non le dici? Chi sarebbe questo?-.

Ride:-Sei un impiccione, queste cose non ti riguardano!-.

-Come? Certo che mi riguardano! Dimmelo, ora-.

-No Ronnie, fidati, è meglio di no-.

-Non me ne frega una beata minchia. Dimmi!-.

Ride, abbassando lo sguardo:-Beh, ho deciso che finchè non troverò qualcun altro che mi piaccia circa quanto mi piace lui non mi metterò mai più insieme a nessun altro... Capisci?-.

-Sì, ma questa persona potrebbe ricambiare-.

-No, non potrebbe-.

-Non essere così pessimista Di, non si può mai dire, la vita è come una scatola di cioccolatini piena di merda e lo sai-.

-Lo so, ma lui è fidanzato da molto tempo, ed è innamorato, e lo so, ed è per questo che so che tra di noi non potrà mai succedere nulla...-.

Improvvisamente capisco tutto, e capisco anche perchè ci è girata molto intorno.

-..:Ah.-.

-Hai capito chi è, vero?-.

-Non ci vuole molto, sono io-.

-Già-.

E dopo queste piccole frasi cala un silenzio terribilmente imbarazzante.

-Senti...-.

-Ronnie, so che tu non ricambierai mai, e sinceramente preferisco così. Mio fratello sta bene con te, come tu stai bene con lui, e mi va bene, sono dieci anni che vado avanti così. Ero già pazza di te quando ti ho visto per la prima volta. E sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto, ma so che non potrai essere mai mio. Quindi non mi fare uno dei tuoi discorsi da Platone, ho capito tutto da sola-.

-...Mi dispiace-.

-Lo so, ma spero che non mi bacerai di nuovo, questa volta rischieresti sul serio-.

Sorrido:-Lo so-.

-...Questo non cambierà nulla tra noi, vero?-.

-No. Anzi, non ci sono più segreti, è meglio. E comunque se mi piacessero le donne probabilmente ti verrei dietro-.

-Lo immaginavo- ride -grazie mille, ti... ti voglio bene-.

-Anche io- le do un bacio sulla fronte, e lei sorride -ora andiamo però, gli altri rientreranno fra poco-.

-D'accordo... Si vede tanto che ho pianto?-.

-No, magari se ti struccassi prima di andare a dormire si vedrebbe meno. Hai fatto colazione?-.

-No-.

-Bene, io sì, falla da sola tagliandoti le vene troia!-.

 

 

***Walks' Angle.

Ook guys aggiorno molto in questi giorni.

Ammettete che la cosa di Diana ve la aspettavate di brutto, sono poco prevedibile devo dire, tsk.

Vabbè, grazie a chi recensiscirà (?!).

 

Peace, love and Mannie.

Walks.

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Capitolo 66
*** Oh Shit. ***


 

Cap. 66- Oh shit.

 

 

 

Quando Max e gli altri entrano Diana sta facendo colazione e io sto amaramente sorseggiando una Coca Cola. Analcolici, la cosa più inutile del mondo. Pff.

Appena entrano, io salto addosso alle birre in modo da prenderne quattro o cinque e scappare urlando nell'altra stanza, mentre gli altri mi guardano male e/o tentano di farmi lo sgambetto e Diana ride.

Max comincia a correre e mi riprende nel corridoio saltandomi in spalla e tentando di fammi cadere le birre:-Ci sono anch'io!-.

-Togliti dai coglioni- mi scrollo le spalle.

-No!- scende e riprende ad inseguirmi -Ti ho preso le birre, ora me ne tocca qualcuna!-.

-Ci sono anche quelle di là!-.

-Ma io voglio stare con te!- mi giro e mi fa quel faccino dolce dolce, guardandomi con quegli occhioni enormi e grigissimi.

Pezzo di merda.

-Va bene- sospiro, mentre entro in camera.

Lui mi segue come un cucciolo di cane appena abbandonato in autostrada. Alzo gli occhi al cielo.

-Potevo permettermi qualsiasi persona- dico, lasciandolo entrare e chiudendo la porta.

-In che senso?-.

-Nel senso che ai tempi non ero un brutto bambino. Perchè ho scelto te? Perchè, me lo spieghi?!-.

Ride:-Mmh, tu pensi che con qualcun altro sarebbe stata la stessa cosa?-.

Sorrido, avvicinandomi maliziosamente lui:-Può darsi-.

-Bastardo-.

-Ti amo-.

-Ti amo anch'io-.

Ridacchio e mi sdraio sul letto con una birra in mano:-Ho una sete incredibile, non hai idea-.

Max me la toglie di mano e la stappa:-Io ero sotto il sole cocente, ti ricordo-.

-Cocente? Sei già ubriaco? Fa freddo-.

-Ma se fa un caldo assurdo!-.

-Io sto morendo di freddo, davvero- lo guardo mentre inizio a bere.

Mi sdraio lasciando la bottiglia in piedi sul materasso. Max mi guarda con i suoi occhioni grigi, sdraiato a pancia in giù sul letto. So che sta sorridendo, lo vedo dai suoi occhi.

Mi sdraio come lui, solo dall'altra parte, e gli scosto i capelli.

-Max...-.

-No-.

Alzo un sopracciglio:-No cosa?-.

-Siamo soli in una camera da letto. So cosa vuoi farmi. No.-.

-Ma...-.

-Ti conosco- ride.

-Guastafeste di merda- mi metto a pancia in su.

-Perchè, non era quello che volevi?-.

-No, volevo solo stare un po' più con te... Sai com'è, tra tutti gli impegni che abbiamo riesco ben poco a stare solo con te ultimamente, a parte di notte, e mi manca.-.

-...Davvero?- sorride.

-Sì, davvero- lo guardo negli occhi.

Si alza un pochino, si avvicina e mi bacia.
Appoggio la birra di fianco a noi e gli metto le mani sui fianchi. Lui sorride e prende la mia testa tra le mani.

Gli alzo leggermente la maglietta e ci metto le mani dentro, prima che lui si stacchi e mi dia uno schiaffo.

-Ahia!-.

-Certo che se quando ti dico queste cose non mi caghi non aiuti-.

-Sì, aiuto Maxwell. Aiuto me stesso. Sei tu che non collabori.-.

-C'è un motivo se non collaboro, cosa dic..-.

-Sì, ma non è un buon motivo-.

Max mi guarda male, prima di sorseggiare ancora un po' di birra dalla sua bottiglia.

Sorrido:-Piuttosto, oggi non dobbiamo suonare?-.

-Non lo so... mi alzerei a prendere il calendario su cui abbiamo segnato i concerti, ma non... non ho voglia..-.

-Vuoi che mi alzi io?-.

-Sarebbe fantastico-.

-Appunto, sarebbe-.

Mi tira una gomitata e io scoppio a ridere, quando Robert entra in camera aprendo lentamente la porta, e lasciando prima sbucare un suo occhio per vedere se disturba o meno.

-No Rob, non stiamo facendo niente, entra pure.

Ride ed entra insieme a Monte, che stranamente non sta facendo saltare in aria il bus.

-Devi dirci qualcosa?- Max si mette seduto e sbadiglia, poco prima di guardare l'orologio. D'altra parte è presto, o almeno lo è per noi, dato che stanotte siamo andati a letto molto, molto, molto tardi.

-Sì, potete venire un attimo di là? Devo parlare a tutti voi-.

-Certo- mi alzo e do anche una mano a Max per farlo, visto che lui, da solo, cadrebbe sul pavimento morto come una specie di cavalletta fatta di LSD.

Lui mi sbuffa in faccia e collabora per alzarsi, mentre Robert esce dalla stanza correndo e Monte ci guarda con gli occhioni lucidi.

-Sai già cosa ci deve dire tu?-.

Monte tira su con il naso:-Mi sa-.

-Aw, puoi scusarci un secondo?- prendo per la manica Max e sbatto, per quanto mi duolga, Bryan fuori dalla porta, chiudendola e guardando Mimi negli occhi.

-Sai cosa significa?-.

-No. Cosa?-.

-Che Robert ha una ragazza, insolente.-.

-Ah! Beh allor.. oh merda.-.

-Già, la merda è il sostantivo giusto per descrivere questa situazione. Ora usciamo e cerchiamo di tenere Monte il più calmo possibile-.

Ora, bisogna sapere che per far innervosire, incazzare, intristire o simili Bryan non so nemmeno io cosa ci voglia. Sta il fatto che è la persona più calma al mondo, e che il dolore che deve provare per smettere di essere estremamente euforico è più o meno quello che prova un bisonte quando un cacciatore gli uccide moglie, figli, lo squoia mentre è ancora vivo e dopo lo uccide. Non ho mai visto Bryan triste, è un avvenimento storico, e spero che non si ripeterà più.

Prendo Max per mano e andiamo insieme fuori. Monte ci sta aspettando accanto alla porta, mentre giocherella con l'accendino.

-Bry..-.

-Cosa?- alza lo sguardo.

-Senti, forse dovremmo andare di là..-.

-Non voglio- torna a giocherellare con l'accendino, quindi guardo Max e gli sussurro “lascia fare a me” nell'orecchio. Lui annuisce.

-Monte, ascoltami, preferisci stare qui e piangerti addosso o venire di là e reagire? Sai, dopo starai male, ma almeno avrai affrontato il tuo problema. Se c'è una cosa che devi fare in questi casi è guardare in faccia alla realtà. Poi potrai picchiarmi, potrai sfogarti, potrai lanciarmi addosso quello che vorrai, ma prima vieni con noi. Andrà tutto bene, te lo garantisco-.

Lui si intasca l'accendino e mi guarda negli occhi:-A te è sempre andato tutto bene in queste cose, non mi puoi capire-.

-Non ti posso capire perchè non ho mai passato una situazione simile, ma so com'è essere innamorati! So cosa si prova, so che daresti la tua stessa vita per lui come io darei la mia vita per Max. So che hai paura di soffrire, so tutto, ci sono passato, ci sto passando da dieci anni. La cosa più importante è reagire, Monte. Solo così ti renderai conto di tutto, e prima o poi questa cosa passerà, perchè nulla è per sempre-.

Lui mi sorride:-Da quando sei così filosofico?-.

-Da sempre, non hai mai letto uno dei testi delle canzoni che scrivo? Cioè, ti studi solo la tua parte senza ascoltare niente di quello che dico io?-.

-Sì, però...-.

-Però niente, Monte. So che per farti stare male ci vuole tanto, quindi ora stai vicino a me e andiamo, ok?-.

Lui mi fissa in continuazione. Riesco a leggere la paura nei suoi occhi.

-D'accordo-.

Sorrido:-Forza, andiamo-.

Max mi prende la mano e mi dà un bacio sulla guancia, alzando di almeno altri venticinque centimetri i piedi e facendomi arrossire.

-Sei stato bravo-.

-Lo so- gli bacio le labbra, facendolo sorridere -ora andiamo, però-.

-Sì, è meglio-.

Oh, mi ero dimenticato di Monte, è ancora davanti a noi ad aspettarci, rosso come non so cosa.

-Ehm...-.

-Oh, sì, scusa Bryan!- rido e gli metto la mano sulla spalla, quasi spingendolo in avanti.

Entriamo nella stanza dove Robert ci ha detto di venire.

Speravo che tutti i nostri pensieri fossero falsi, insomma, non ne eravamo sicuri! Potevamo benissimo aver sbagliato tutti. All'entrata, però tutti i nostri sogni si sono rotti.

Monte fa un verso strano e si nasconde dietro la mia spalla.

Una ragazza ci sorride. Ha i capelli neri, esattamente come gli occhi. Ha un sorriso incredibile, i denti bianchi come il latte e le labbra rosse. La sua mano è in quella di Rob, che a differenza della sua è enorme, scura e rugosa.

Bryan continua a fare versi strani.

-Ragazzi, vi presento Jesse-.

Poteva almeno cercarsene una con un nome meno triste.

 

***Walks' Angle.

VI CHIEDO SCUSA IN GINOCCHIO SU UN CUMULO DI VOMITO DI CRAIG MENTRE MI ROTOLO NELLA MERDA DI MAX. (?!)

Che poi non si può stare in ginocchio e nel frattempo rotolarsi, però fate finta di nulla.

Aloooora, non aggiorno da maggio, quindi quanti mesi saranno? Tipooo cinque, quasi sei mesi? Picchiatemi, uccidetemi, fate di me quello che volete, non ho avuto tempo/ispirazione per tutti questi mesi e mi sento assai in colpa.

Ora che ho aggiornato la mia vita ha di nuovo senso (?).

Boh, almeno spero vi sia piaciuto, è un capitolo un po' sminchio e non sapevo cosa metterci dentro, devo far succedere un paio di cose e questo è solo un capitolo di passaggio, poco importante per il resto della storia..

Bah, almeno ho scritto qualcosa.

Non mi insultate troppo ragazze, davvero DDDD:

Grazie a chi recensirà, al solito u.u.

 

Peace, love and Mannie.

Walks.

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