Just in Love

di Reden_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


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Just in Love

Una cosa che non ho mai capito è il fatto che, se un ragazzo scopa regolarmente con la stessa ragazza e non sono fidanzati, lui è un figo mentre lei una troia.

Ok, forse sto cercando anche un po' di giustificarmi, ma non lo capisco lo stesso.

Sono finita in questa situazione senza quasi rendermene conto.

Era successo al mio compleanno.



La festa era appena finita, e io stavo salutando i miei amici prima di mettermi a ripulire tutto.

Ed eccolo lì, Alex.

Quel bel ragazzo che faceva le fusa ogni volta che la mia “amica” Jessica lo abbracciava.

Nulla contro di lei, ma cavolo, prima lo illudi e poi gli dai due di picche?

Cazzo, si era accorto che lo stavo fissando.

- scusami ancora se non ti ho fatto il regalo – disse dopo aver salutato Jessica.

- beh, per farti perdonare potresti aiutarmi a pulire -

- certo -

Salutammo tutti e iniziammo a pulire.

Lo invitai a dormire da me, e lui accettò.

Una volta finito di pulire, ci sdraiammo entrambi sul letto, stanchi.

- mi spieghi perché sei così preso da Jessica? Insomma, ormai hai capito che non le interessi, eppure continui a sperarci -

- non lo so nemmeno io … -

- ci sono tante ragazze pronte a fare follie pur di passare anche solo una notte con te … -

Mi bloccai quando sentii le sue labbra sulle mie.

- per quanto mi sia piaciuto questo tuo slancio di, come dire, “dolcezza”, io non mi stavo candidando -

- tu non faresti follie per me? -

- ammetto di essere un po' in astinenza, ma no. Non follie -

- non ti piacerebbe avere uno scopa-amico? -

- per caso ti stai candidando? -

- può essere -

Lo guardai assottigliando gli occhi il più possibile, cercando anche il minimo segno di scherno sul suo viso.

- sono serio -

- hai davvero intenzione di intraprendere una “relazione” del genere? Con me? - chiesi scettica alzando un sopracciglio.

- certo -

Mi girai dandogli le spalle, e dopo un po' sentii il materasso muoversi, segno che si era rassegnato.

Io non ne ero convinta.

Certo, Alex era il ragazzo più bello che avessi mai conosciuto, era dolce, e sapevo che sarebbe rimasto mio amico qualsiasi cosa sarebbe successa.

- ok, e se a me andasse bene, questa “cosa”? -

Subito lui si rianimò, girandosi su un fianco e accarezzandomi la schiena.

- non è una “cosa”, puoi chiamarla un “amicizia molto intima” -










Angolo Autrice:
Inizialmente questa storia non era nata per essere pubblicata, ed è moooooolto corta, infatti saranno circa 3 capitoli.
Spero che vi piaccia, baci
Reden_

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Capitolo 2
*** 2 ***


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{Pov Alex}

- posso essere sincero? - dissi tra un bacio e l'altro.

- certo -

- siamo una buona combinazione -

Lei era in braccio a me, schiacciata contro il muro.

Sorrise non appena sentì la mia erezione premere contro di lei.

Questa storia mi piaceva e tanto.

Anche se all'inizio lei era un po' dubbiosa, io ero convinto che un po' di sano sesso non avrebbe fatto male a nessuno.

Le regole erano semplici:
1. non potevamo parlare a nessuno della nostra relazione;
2. quando si era con gli altri, dovevamo fare finta di niente;
3. nessuna uscita romantica;
4. nessun coinvolgimento emozionale.

Se uno dei due non rispettava anche solo una delle regole, il rapporto sarebbe stato interrotto all'istante.

Un'altra cosa che lei aveva preteso, erano le precauzioni: sempre con il preservativo, anche se era già provvista di spirale, e io ero più che d'accordo.

- beh, parlando di combinazioni non lo so, ma come coppia siamo abbastanza diversi, tu sei alto, muscoloso, mentre io sono bassa e … -

- ora stai divagando - dissi allontanandomi dal suo viso per guardarla negli occhi.

- hai tirato fuori tu il discorso -

- se non ne hai voglia dimmelo, non c'è nessun problema -

- no davvero -

- Dess … -

- ok, ho le mie cose e … -

- capito capito – dissi lasciandola e sedendomi sul letto.

Mi rimisi la maglia, mentre lei cercava la sua. Io la vidi vicino al cuscino e la nascosi sotto le lenzuola.

- possiamo fare qualcos'altro … -

Mi guardò alzando un sopracciglio, per poi tornare a cercare la sua maglia ovunque.

- non può essere sparita … -

- andiamo da qualche parte … dove nessuno dei nostri amici andrebbe mai – proposi porgendole una mia maglietta.

- e sarebbe? -

- cinema la domenica pomeriggio -

- in effetti … -

- allora? -

- andata -

Presi le chiavi della mia macchina, e uscimmo da casa mia.

Sorrisi quando trovai il parcheggio del cinema quasi deserto.

- ok, il film inizia tra 40 minuti … sala giochi? -

Giocammo ad ogni videogame presente, ovviamente offrii io.

Mi accorsi che davvero non valeva la pena correre dietro a qualcuno a cui non interessavo, e che Dess era una persona stupenda, bella sia esteriormente che interiormente: non molto alta, magra, capelli castani mossi, occhi castani; dolce, sensibile, divertente e sincera.

Forse stavo infrangendo la regola numero 3, e probabilmente sarei finito con l'infrangere anche la numero 4.

Guardai i primi cinque minuti del film, poi fissai lei, così attenta ad ogni gesto, ad ogni parola, ad ogni scena.

- mi stai fissando … -

- sei così bella -

- grazie -

- vuoi davvero guardare il film? -

- beh, hai pagato per vederlo -

- no, io ho pagato per stare in tua compagnia, perché se non ti avessi portato qui, saresti tornata a casa probabilmente -

- probabilmente -

Sorrisi e la baciai, e così fu per gran parte del film.

- ti va di stare da me a dormire? - mi chiese una volta in macchina.

- hai paura dei tuoni? - quando eravamo usciti dal cinema ci eravamo accorti che era iniziato a piovere.

- no, è solo che quel film mi ha messo ansia … -

La guardai negli occhi e la vidi sorridere e poi abbassare lo sguardo.

- si, ho paura dei tuoni - ammise arrossendo.

- allora resto io a proteggerti -

Dopo esserci sdraiati lei si addormentò quasi subito.

Era stato bello passare del tempo con lei, anche se non avevamo fatto nulla di quel che facevamo di solito.

Era stato bello anche solo guardarla dormire.










Angolo autrice:
Spero che con questo capitolo non abbia deluso le vostre aspettative :)
Sto seguendo alcuni suggerimenti, e ... sto allungando la storia! :D
Un grazie speciale a chi ha recensito, inserito la storia tra le preferite o le seguite o le ricordate, davvero, grazie mille
Baci Reden_

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Capitolo 3
*** 3 ***


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{Pov Dess}

Mi ero divertita.

Aveva perfino offerto lui.

E quando in macchina gli avevo confessato di aver paura dei tuoni, non aveva riso di me.

Ogni volta che mentivo riguardo qualcosa, lui mi guardava con quei suoi bellissimi occhi verdi, e tutti i miei sforzi di resistere andavano a puttane.

Sveglia Desdemona, questa non è una favola, prima o poi finirà tutto.

Lo guardai mentre si rivestiva, e strinsi il cuscino ancora impregnato del suo profumo.

- tu oggi non hai niente da fare? - chiese voltandosi mentre si infilava la maglietta.

- inizio alle 9.00 – dissi tirando le coperte fin sotto il naso.

- a che ora hai la pausa pranzo? -

- dalle 12.30 alle 14.30 -

- pranziamo insieme? -

- va bene -

- io vado allora -

Fece per andarsene, ma tornò indietro, chinandosi a darmi un leggero bacio sulla guancia.

Rimasi con il fiato sospeso finché non sentii la porta d'ingresso chiudersi e la sua auto partire.

Mi sfiorai il viso e sentii il calore sulle gote, segno che ero arrossita.

Erano le 8.00 e dovevo assolutamente darmi una mossa.

Feci una doccia veloce, mi vestii e andai al lavoro.

Perché ero arrossita? E perché ero così nervosa per quell'invito a pranzo?

 

 

{Pov Alex}

Spensi il computer e presi il cellulare.

10 minuti e sono da te

Il tempo di salutare il nuovo stagista, che mi arrivò subito la risposta.

Entrata Set 18

Sorrisi mettendo il cellulare in tasca e salendo in ascensore.

- Alexander? Dove stai andando? - chiese il mio capo, Miranda.

- a pranzo -

- tu finisci alle 13.00 -

- ti prometto che domani arriverò mezz'ora prima -

- sono sempre troppo buona con te -

- forse perché sei mia zia -

- forse … allora, chi hai invitato a pranzo? -

- cosa ti fa credere che abbia invitato qualcuno? -

- solitamente esci prima solo quando hai un appuntamento -

Cercai una risposta senza ottenere risultati.

Insomma, era una strana situazione: stavo andando a pranzo con una amica, con la quale ho un rapporto di solo sesso.

Non risposi.

Perché non c'era una risposta semplice, e perché eravamo appena arrivati al piano terra.

- scusa, devo correre -

Mi salutò con un gesto della mano e corsi nel parcheggio.

Quando arrivai davanti agli studi, la vidi:indossava una maglia bianca larga, shorts neri, e la giacca in mano.

Aveva i capelli legati in una mezza-coda, indossava gli occhiali da vista, e con le mani, torturava la tracolla della sua borsa guardandosi intorno.

- hey -

Appena mi vide, sorrise, avvicinandosi correndo.

- pranzo veloce, dobbiamo rifare una scena e quindi devo essere indietro per le 13.30 – disse salendo in macchina.

- nessun problema -

Andammo da McDonald's, e quando risalimmo in macchina, avevamo giusto 5 minuti per ritornare agli studi.

Non appena scese dalla macchina, corse verso l'entrata del set.

- Dess! -

- si? -

- stai bene con gli occhiali -

Arrossì e salutò con un gesto della mano, mentre io feci inversione, diretto a casa. 








Angolo autrice:
Lo so, non è questo granchè, ma è solo di passaggio :)
Spero che continuate a seguirla, e fatemi sapere cosa ne pensate, sono aperta a qualsiasi tipo di critica o suggerimento :D
Baci Reden_

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Capitolo 4
*** 4 ***


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{Pov Dess}

Rientrai a casa distrutta.

Al lavoro mi avevano fatto correre come una pazza: essere l'assistente di un regista era stancante.

Mi era perfino passata la fame quando avevano annunciato che nel week-end avremmo lavorato, io che volevo andare a trovare mio fratello e i miei nipotini.

Mi buttai sul letto a pancia in giù, decisa a non muovermi fino al mattino seguente.

Purtroppo qualcuno aveva deciso di non lasciarmi in pace, infatti il mio cellulare iniziò a squillare.

- pronto? -

- dove sei? -

- ciao anche a te, Ele -

- si, ciao, allora? -

- casa -

- bene, sto arrivando -

- entra dal garage, non ho voglia di scendere ad aprirti -

- sfaticata -

Dopo pochi minuti sentii il rumore metallico del mio garage.

- Dess! -

- di sopra -

- ma dai … non dirmi che sei stanca -

Mi voltai a guardare la mia amica in piedi sulla porta.

- ok, non te lo dico -

- in ogni caso, sono venuta qui perché ho bisogno di parlarti -

- ti ascolto -

- Dess! -

Sbuffai mettendomi seduta e osservando Eleonor.

- allora? -

- Sergio ha un'altra -

- ne sei sicura? - chiesi alzando un sopracciglio.

- no, però … -

- però cosa? -

- quando ci sentiamo la sera è sempre stanco, non ha mai voglia di uscire … -

Conoscevo Sergio, glielo avevo presentato io, avevamo studiato cinematografia insieme, ed eravamo stati presi entrambi nella produzione dello stesso film.

- parlagli. Anche se a parere mio è stressato per via del lavoro: ci stanno facendo fare gli straordinari perché vogliono finire con almeno un mese di anticipo, e questa storia va avanti da quasi due settimane -

Si morse il labbro e si sedette sul letto, stringendo un cuscino.

- si, può essere … mi aveva accennato qualcosa riguardo il lavoro -

- visto? Il tuo ragazzo ama solo te, credimi -

- Dess? Da quando metti il dopobarba? -

- cosa? -

In risposta mi mise il cuscino sotto il naso.

Il profumo di Alex.

- con chi hai dormito? -

- nessuno -

- guarda che non me la bevo -

Cosa dovevo fare?

Mentire ad Alex riguardo all'aver infranto una regola, o mentire alla mia migliore amica?

- Alex -

Gli spiegai tutta la storia, dalla sera del mio compleanno, fino a quel pomeriggio, e lei si trattenne dai suoi soliti commenti.

- e lui ti piace? -

- ovviamente si, altrimenti non avrei accettato questo “rapporto” -

- intendevo, provi qualcosa? -

- no, è un amico -

- solo? -

Si, lui era solo un amico.

 


 

- Alex mi sembra in forma … sbaglio o è più sexy del solito? -

Guardai Jessica e vidi il desiderio nei suoi occhi.

- vai, provaci, tanto lo sappiamo tutti che ti sbava dietro – la incoraggiò Sophie.

- ok, io vado … auguratemi buona fortuna -

La guardai andare sculettando da Alex, parlarono un po', e quando lei lo prese per mano e lo trascinò nell'altra stanza, sentii lo sguardo di Ele fisso su di me.

Non fece in tempo a dirmi niente, che ritornò Jessica.

- allora? -

- non è successo niente, ma l'ho invitato a casa mia, più tardi -

- è incredibile - sbottai d'un tratto.

- cosa? - chiese innocente.

- non lo hai mai cagato, anche se lui ti correva dietro come un cagnolino, facendo di tutto per attirare la tua attenzione, e ora che non ti sta più addosso, tu ci provi?! -

- Dess, ma che ti prende? -

- a me? Nulla, ma tanto per informarti, probabilmente lui si è dato da fare in questo periodo! -

- tu vieni con me – ordinò Ele trascinandomi fuori.

- cosa c'è? -

- credevo che da un momento o l'altro le avresti tirato un pugno. Mi vuoi dire che ti è preso? -

- mi fa incazzare, Alex merita di più -

- questo lascialo decidere a lui … -

Incrociai le braccia e feci un respiro profondo per calmarmi.

- anche se tra te e lui c'è questa specie di relazione, non significa che lui sia di tua proprietà -

Non riuscivo a spiegarmi perché avessi reagito in quel modo.

Una volta a casa, cenai e mentre stavo caricando la lavastoglie, suonò il campanello.

Aprii ed era Alex.

- che ci fai qui? -

- sono venuto a salutarti -

- stai andando da Jessica? -

- gelosa? -

- no, e comunque è finita … sei libero di fare ciò che vuoi -

- cosa? -

- l'ho detto a Ele -







Angolo autrice:
Come avevo già specificato, sarà una storia breve, e per questo è tutto concentrato.
Fatemi sapere cosa ne pensate, e grazie ancora a chi recensisce, segue e ha messo la FF tra le preferite
Baci Reden_

jjdfsa 

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Capitolo 5
*** 5 ***


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{Pov Dess}

Il giorno dopo parlai con Sophie, che mi raccontò della telefonata isterica di Jessica per Alex, il quale non si era presentato all'appuntamento, senza nemmeno avvisare.

Quando poi ci incontrammo tutti insieme al pub, Jessica non faceva altro che parlare di lui, e di come l'aveva “rifiutata”.

Notai Alex guardarmi con occhi spenti.

Presi il cellulare e gli mandai un messaggio.

Mi dispiace

- è un osso duro, ma posso farcela, finiremo insieme, è sicuro – proclamò fiera di sé Jessica.

Ma ormai non la stavo più ascoltando, ero rimasta pietrificata dal messaggio che avevo ricevuto.

Forse non siamo capaci di seguire delle regole.

Cosa significava?

Rimasi a fissare il cellulare, fin quando Ele mi tirò una gomitata.

- guarda là -

Seguii il suo sguardo e vidi Jessica praticamente in braccio ad Alex.

- noi due non eravamo fatti per stare insieme -

- non è vero – la guardai interrogativa e subito aggiunse - lo hai detto ad alta voce -

Sentii le lacrime salirmi agli occhi e Ele se ne accorse.

- ti accompagno a casa -

Con una scusa lasciammo i nostri amici al pub.

- non capisco – dissi con la voce incrinata, mentre stavano uscendo.

Ele mi abbracciò e scoppiai a piangere.

Ci sedemmo sulle scale antincendio accanto all'entrata, davanti al parcheggio.

- cosa non capisci? -

- perché mi sento così -

- lo vuoi davvero sapere? -

Annuii prendendo il fazzoletto che mi stava offrendo.

- sei innamorata -

- no … -

- Dess, provavi una certa attrazione per lui già prima che accadesse tutto questo -

- quindi ho infranto anche la regola numero 4? E pensare che le avevo create io quelle dannatissime regole! -

Si sentì la musica del pub alzarsi e abbassarsi, segno che qualcuno era entrato o uscito.

Infatti vidi Alex uscire di corsa e andare verso la sua macchina, e dietro di lui Jessica.

Asciugai frettolosamente le lacrime.

- Alex, aspetta! Mi accompagni a casa? -

- no non posso -

- uh, allora ci sentiamo -

- si, ciao -

Jessica rientrò nel locale, e Alex si fermò davanti alla sua auto.

- non doveva andare via? - si domandò Ele.

Alzai lo sguardo e per un attimo incontrai il suo.

Fece un sorriso tirato e fece per salutare con un gesto della mano, quando Ele scattò in piedi.

- Alex! Puoi accompagnare Dess a casa? -

Lui guardò prima la macchina e poi me.

- certo, nessun problema -

- mi ringrazierai più tardi – sussurrò porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.

Quando raggiunsi Alex, lui mi accolse con un sorriso triste, mentre Ele era già sparita.

Il viaggio fu molto silenzioso.

- grazie Alex – dissi guardandolo per la prima volta negli occhi, anche se i miei erano ancora rossi e gonfi di lacrime.

Sul suo viso passò un ombra, e mi afferrò per il polso prima che potessi aprire la portiera.

- non sentirti dispiaciuta per aver infranto una regola … anche io ne ho infrante un paio -

Lo guardai interrogativa, ma lui si porse dandomi un bacio sulla guancia.

- mi raccomando, cerca di tornare spensierata come prima … sei più bella quando sorridi -

- ci vediamo – soffiai scendendo dall'auto.

Attraversai il vialetto tremando, e quando arrivai alla porta di ingresso mi voltai e lo vidi ancora lì.

Avrei potuto correre indietro e risolvere quella dannata situazione, e in fondo, sembrava quello che voleva anche lui.

Invece girai la chiave nella toppa e sgattaiolai in casa.

Se anche lui aveva infranto delle regole, significava che ...

Cacciai quel pensiero, e mi buttai sul letto, incapace di trattenere ancora le lacrime.







Angolo autrice:
Ancora grazie a chi segue la FF, e devo annunciarvi che il prossimo sarà l'ultimo capitolo :(
Devo ancora scriverlo, e chissà, potrebbe anche non avere un lieto fine, sarà una sorpresa!
Baci Reden_


 

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Capitolo 6
*** 6 ***


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{Pov Alex}
L'avevo lasciata andare.

Avrei potuto trattenerla e dirle tutto, ma non lo avevo fatto.

Io provavo un sentimento molto forte, ma non avevo la minima idea di cosa fosse.

I giorni passavano e lei mi mancava sempre di più.

Avevamo perfino smesso di parlarci, e a me non stava bene.

Una sera, ci eravamo trovati tutti a casa sua, per festeggiare la fine delle riprese del film a cui lavoravano lei e Sergio.

La presi da parte e la trascinai in corridoio, lontano dai curiosi.

- perché mi hai portato via? -

- e tu perché hai smesso di parlarmi? Avevamo detto che qualunque cosa sarebbe successa, saremmo rimasti amici -

- credimi, vorrei poterti essere amica, ma adesso non riesco … -

- non riesci? -

- è complicato -

- ho tempo -

Mi guardò a metà tra il sorpreso e l'esasperato.

- Alex, ne parliamo un altro giorno, magari con più calma, adesso non posso, come avrai di certo notato, ho ospiti – disse dileguandosi.

Ogni volta che mi avvicinavo per parlarle, lei stava discutendo con qualcun altro riguardo al film.

 

 

Quel giorno ero rimasto a lavorare fino a tardi.

Quando salii in ascensore, trovai il mio collega Tyler.

- hey, fatto tardi oggi -

- già -

- avevi tanto lavoro? -

- no, solo che non riuscivo a concentrarmi, tu invece? -

- la scorsa settimana ho commesso un errore nelle registrazioni ed ora ne pago le conseguenze, lavoro extra! -

- dai, manca poco alle ferie – sorrisi uscendo dall'ascensore.

- cavolo, ho dimenticato l'ombrello di sopra, ci vediamo lunedì Alex -

- ciao Tyler – salutai.

Una volta fuori, corsi e salii in auto prima di bagnarmi.

Era arrivato un bel temporale.

Misi in moto e rimasi immobile ascoltando la canzone che stava passando in quel momento in radio.

Just in love” di Joe Jonas.

E in quel momento capii.

Erano giorni che cercavo una spiegazione logica e finalmente l'avevo trovata: io l'amavo.

Guidai fino a casa sua come un pazzo e una volta lì, mi attaccai al campanello.

Nessuna risposta.

Presi il cellulare e la chiamai, ma risultava irraggiungibile, mentre sul numero fisso scattava la segreteria.

Provai a chiamare Eleonor, la sua migliore amica, per sapere se aveva notizie.

- è andata via mezz'ora fa, dovrebbe essere a casa ormai -

- no, a casa non c'è nessuno -

- magari si è fermata da qualche parte, anche se mi sembra strano … e se le fosse successo qualcosa? Le ho chiesto se voleva che l'accompagnassi ma mi ha detto che voleva fare due passi -

- ok Ele, se riesci a contattarla fammi sapere -

- ok, ci sentiamo Alex -

Presi l'ombrello e mi incamminai verso il pub dove si erano ritrovati quella sera.

Se stava tornando a casa, l'avrei trovata per strada.

Entrai nel negozio dove solitamente si fermava a noleggiare qualche dvd, e mi stupii di quanto la conoscessi bene.

Quando uscii, feci per aprire l'ombrello, e la vidi.

Stava correndo a testa bassa sotto la pioggia, probabilmente verso casa.

Lasciai perdere l'ombrello e le corsi incontro bloccandola.

Lei iniziò a tirarmi dei pugni sul petto, cercando di liberarsi dalla mia stretta.

- Dess! Sono io, Alex! -

Lei si bloccò e alzò lo sguardo.

Aveva le guance rigate dalle lacrime, e gli occhi gonfi.

Come si rese conto che ero io, mi abbracciò singhiozzando.

- andiamo, ti accompagno a casa -

Annuì e mi prese per il braccio, continuando a piangere.

Non parlammo per tutto il tragitto, e una volta davanti a casa sua, lei non accennò a lasciarmi.

- Dess? -

- entri? -

La guardai mentre cercava di asciugarsi le lacrime che però non volevano cessare.

- certo -

Dopo aver varcato la soglia però, lei non si mosse.

- sei fradicia, dovresti mettere qualcosa di asciutto -

Fece un respiro profondo e salì in camera, mentre io andai in cucina a prepararle un thè caldo.

Salii e la trovai seduta in cima alle scale.

- tutto ok? -

- no -

- vuoi dirmi cosa è successo? -

- stavo tornando a casa, ero andata al pub con gli altri, e mi sono fermata al market. C'era un uomo, che continuava a fissarmi, e quando sono uscita, lui è corso sotto il mio ombrello, allora ho affrettato il passo, ma lui mi ha rincorso e mi ha afferrato per il polso, ha cercato si trascinarmi in un vicolo, ma sono riuscita a liberarmi e sono scappata -

Disse tutto con le lacrime agli occhi.

La abbracciai e la cullai un po'.

- avevo paura … ho paura -

- ci sono io adesso -

- cosa ci facevi tu lì? -

- ero venuto a casa tua, e visto che non c'eri, ho sentito Ele, che mi ha detto che stavi tornando a casa, così sono venuto a cercarti -

- grazie -

- e di cosa? -

- di esserci sempre -

Sorrisi e la strinsi più forte.

- e perché eri venuto a casa mia? -

- perché sono innamorato di te -

Lei alzò lo sguardo, guardandomi sorpresa con quegli occhi ancora rossi.

- cosa? - chiese con un mezzo sorriso.

- io ti amo -







 Angolo autrice:
Come potete notare, questo è il penultimo capitolo.
Originariamente era diverso, ma l'ho riscritto e preferisco questa versione :)
Un grazie speciale a chi recensisce, chi segue, e chi ha aggiunto la FF tra le preferite o le ricordate <3
Spero vi piaccia, un bacio
Reden_

 

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Capitolo 7
*** 7 ***


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{Pov Dess}

Erano passati alcuni giorni da quella serata, e ancora stentavo a credere a quel che era successo.
Entrai nella mia stanza e vidi Alex davanti al mio armadio: si era presentato a casa mia, e aveva preteso la libertà di frugare tranquillamente tra i miei vestiti.
- stasera metti questi – disse buttandomi sul letto oggetti non identificati.
- ti sembro per caso una prostituta? -
- ok, allora questo – disse porgendomi un vestito lungo da sera.
- questo è troppo elegante! L'ho preso per la prima del film. È   solo un'appuntamento, non credo interessi molto come sono vestita. Se lasciassi scegliere me … -
- no. Metti questo -
Era un vestito corto leggero, adatto al caldo afoso di agosto, bianco con dei fiorellini azzurri, e dei sandali blu.
- ottima scelta, anche se non ho la più pallida idea di dove andremo -
Sorrise e scendemmo insieme le scale.

Mi bendò e mi fece camminare per un bel po', fin quando mi fece accomodare.
- ora puoi togliere la benda -
Non appena la slegai, mi trovai indecisa tra ridere o strozzarlo.
Decisi però di trattenermi per entrambe le opzioni.
Eravamo a casa mia, sulla terrazza.
- perché siamo qui? -
- perché qui è iniziato tutto, a casa tua -
- non capisco dove vuoi arrivare -
Mi prese per mano e guardò per un attimo le stelle.
- esattamente tre mesi fa, hai compiuto 24 anni. E si può dire che quella sera di tre mesi fa, è iniziata la nostra storia -
Sorrisi e ricordai quella strana festa di compleanno, e lo strano “regalo” che mi aveva offerto lui.
- noi adesso stiamo insieme, ma volevo diciamo … ufficializzare -
Frugò nella tasca dei jeans e ne tirò fuori un ciondolo.
- questo è per te -
- cosa? Oddio, grazie Alex … -
- inoltre, visto che tu sei molto gelosa e io molto richiesto ... - sorrise scostando di poco il colletto della camicia, mostrando la medaglietta che portava al collo, identica a quella che mi stava porgendo.
Mi aiutò ad allacciarla e mi baciò.
- sei stato stranamente dolce: la cena, il ciondolo ... -

- ora potresti farmi vedere come stai con quel completo da “prostituta” - sorrise malizioso.
- sembrava troppo bello per essere vero - sorrisi allacciandogli le mani dietro il collo, e lasciandomi portare in braccio verso la mia stanza.
Ed esattamente come tre mesi prima, la serata si concluse con due ragazzi nello stesso letto, con la differenza che ormai avevano capito che non si può giocare con l'amore.

 

FINE









 

 

Angolo Autrice:
Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto mille impegni tra verifiche e interrogazioni.
Finalmente la fine!

 

Grazie a chi ha inserito la storia tra le preferite:
acido clorico
JaliRed
Rituss_
StarIre
the Moon
Tuky97
TVDipendente

Grazie a chi l'ha inserita tra le ricordate:
dada10
SiriaJ

Grazie a chi l'ha inserita tra le seguite:
abuabu
alessia_bill98
CaramellaPicci
DeliveranceDane
EchelonRaaw
fresita93
kikketta4ever
LallyMao
Luna_Love
Magiuggiola
marauders_love
Mary_TVD
mau07
petusina
Soru Evans
Tuky97
Vagnona94
_lisasomerhalder_

E ultime, ma non ultime, le sante ragazze che hanno recensito:
 Soru Evans 

DolceVenereDiRimmel90  
Magiuggiola  
Menteuse  
dada10  
music__dreamer

Grazie mille a tutti
Baci, Reden_

Gr 

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