I Diari di Heartland

di NoireNeige
(/viewuser.php?uid=100767)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alice ***
Capitolo 2: *** Blood ***
Capitolo 3: *** Peter ***



Capitolo 1
*** Alice ***


Alice

 
Bere un tè.
Quella bevanda dolce e suadente, a volte color dell’oro, profumata di rosa, biancospino o giglio. Cosa può esserci di migliore, dici tu?
Ecco, un’idea ce l’avrei.
Rimango qui, ferma immobile seduta sulla mia sedia di legno sentendo le venature scricchiolare. Non vorrei cadere da un momento all’altro e mi alzerei se solo potessi. Se ne avessi il coraggio… ma tu sei li che mi fissi, il tuo sguardo è incollato al mio come una calamita ardente… Basta, non ce la faccio più, distolgo lo sguardo dai tuoi occhi profondi e scuri come due pozzi senza fondo. Se potessi… se potessi fuggirei via da questo posto, da te, da ogni cosa… ma non saprei dove andare. E all’improvviso mi sembra di perdere contatto con la realtà, di essere in un sogno… forse è così, dopotutto questo mondo non può esistere davvero… Julius, Ace, Vivaldi… persino tu, siete tutti frutto della mia mente stanca e triste. Mi accorgo di stare fissando il tè dentro la tazzina con insistenza e solo dopo mi rendo conto che il tuo viso appare in superficie, ancora con quello strano sorriso inquietante che ti increspa le labbra sottili. Mi ritraggo di scatto e appoggio la tazzina sul tavolo.
Non ricordo bene… perché sono venuta qui?Mi avevi forse obbligata?No… mi avevi invitata a venire, ma mai obbligata… eppure non ho resistito alla tentazione di vederti ancora. Perché mi fai questo effetto tu, ragazzo dal viso di colui che sto cercando di dimenticare?Io volevo solo tornare a casa… sono stanca di questo luogo e di quello che vi succede dentro. Stanca delle armi che vengono continuamente tirate fuori per uccidere innocenti, degli orologi, stanca anche di questo stupido tè. Lo getterei via dalla rabbia!
Ma ho paura… di cosa potresti farmi. Fin ora mi hai lodata, mi hai chiesto di guardarti in modo appassionato così che tu potessi innamorarti di me. Ma io non voglio il tuo amore, ne quello di Peter o di Boris. Voglio andare a casa. Casa.
Casa… sorella mia!Perchè non vieni a svegliarmi, salvami da quest’uomo e dai suoi occhi color della notte!Mi inghiottiranno se continuo a fissarlo in questo modo, lo so!Eppure…
Non ce la faccio, non ci riesco!é lui che mi ha chiesto di venire per bere un tè insieme e ora se ne sta zitto e mi fissa come se fossi una rara bambola da collezione!Che cosa faccio?Che cosa dovrei fare adesso?!?
Mi limito a sorseggiare un altro po’ di bevanda ma mio malgrado mi accorgo che la tazzina ormai è vuota. Faccio per rimetterla sul piattino, quando finalmente ti decidi a parlare.
‹‹Alice, cosa succede?Vuoi ancora del tè?››
Mi domandi. Non so esattamente cosa rispondere… non so cosa voglio adesso…
Mi viene in mente la prima volta che ti ho visto, armato di una pistola del colore della luna che risplendeva sotto il sole di quello strano mezzogiorno sfuggente… ricordo che poi è apparsa la notte come se fosse stato calato un sipario e i tuoi occhi sono diventati di brace.
‹‹No›› rispondo decisa, con sguardo fermo, fisso sul tuo.
Mi aspetto di vederli di nuovo, i tuoi occhi ardenti come il fuoco.
Eppure tu mi fissi ancora, senza avere l’aspetto minaccioso e spietato di quella volta.
Credevo che avresti tirato fuori la pistola e mi avresti sparato, senza esitare.
Invece sorseggi il tè con infinita grazia, ti inebri del suo profumo… e mi sorridi ancora, Blood Dupre.
O meglio, Signor Cappellaio Matto.
Che cosa stai aspettando?Cosa vuoi da me?

~Dal diario di un cuore sperduto~


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Blood ***


Blood

 
 
Sono… perplesso.
Per quanto mi sforzi di capire perché ti stai comportando in questo modo, non riesco a trovare una conclusione. Come ci riesci?Non ho mai avuto problemi a capire cosa pensassero i funzionari, non ho mai nemmeno faticato a decifrare la strana mente perversa del Cavaliere… Nemmeno per Mary Gowland ho lavorato così tanto!Ma tu sei diversa… mi guardi come se pendessi dalle mie labbra e a quel punto penso “bene, ora la ho in pugno!” ma l’attimo dopo mi fissi come se fossi un mostro e tutto torna come prima.
Ho già avuto a che fare abbastanza con gli Stranieri per sapere che non è il loro stato di estranei in questo modo che rende la tua mente così chiusa… Sei tu che sei fatta così!Non vuoi lasciarmi entrare e ora mi ritrovo qui, spiazzato, senza sapere cosa fare!
Potrei spararti!Se ti uccidessi non ci sarebbero più problemi e la tua mente resterebbe aperta… anche in senso letterale!
Così mi ritrovo ad accarezzare la mia pistola d’argento, aspetto che tu mi guardi ancora una volta, per poi mettere fine a questa farsa. Però…
Non so, c’è comunque qualcosa che non va. Sarebbe troppo facile risolvere il problema riempiendoti di piombo dalla testa ai piedi. Sarebbe noioso… sarebbe come bere un tè trasparente che non profuma e non avrebbe nulla di suadente… a parte il tuo meraviglioso sangue vermiglio.
Ma voglio trovare un altro modo per avere il tuo sangue, qualcosa di più avvincente.
Oh Alice… questo tuo splendore mi sta completamente abbagliando. Non so perché provo queste emozioni quando sono con te, ma devo ammettere che in parte non scherzavo quando dicevo che avrei voluto guardare i tuoi occhi appassionati, ancora una volta.
Ho detto alla lepre che mi stavo divertendo, che stare con te era come giocare con il fuoco, ma che non doveva preoccuparsi. Presto mi avresti stancata come qualsiasi altra cosa e ti avrei fatta sparire…
Ma no!No, tu hai dovuto complicare tutto!Sei venuta qui e ora sorseggi il mio tè come se niente fosse!
Dannato me quando ti ho chiesto di venire!
Io so… sono Blood Dupre e vengo sconfitto in questo modo più che pietoso da una ragazzina.
Che. Cosa. Sta. Succedendo.
Voglio saperlo. Non smetterò di tormentarti finchè non avrò capito quali diavolo sono i tuoi piani, Alice.
Sei qui per distruggermi?!?
Bene, ti informo che sei ad un passo dalla vittoria perché… mi sento distrutto. Nemmeno il tè mi sta aiutando a superare questa cosa, continuo a berne incessantemente, giorno e notte, mattina e sera… quasi come se fossero sempre le cinque del pomeriggio. Sto diventando matto.
Ma, se devo sprofondare non lo farò da solo. Sarebbe noioso e soprattutto non abbastanza crudele per i miei gusti.
No, no… se devo arrivare alla pazzia più totale ti porterò con me, Straniera.
Verrai con me e mi guarderai per sempre con i tuoi splendidi occhi appassionati.
Sfuggimi, se ci riesci.

~Dal diario di un matto~

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Peter ***


Peter


Sono stato uno stupido.
L’ho portata qui pensando che in quel modo sarebbe stata mia per sempre e che con il tempo si sarebbe innamorata di me, come io lo sono di lei. Ma mi sbagliavo. Facendola arrivare qui a Heartland, sperduta e sola, non ho fatto altro che scavarmi la fossa da solo.
Alice, io ti amo!
Quante volte gliel’avrò detto attraverso quello specchio che ci separava… e non sono nemmeno stato in grado di accorgermi che portandola qui, lei non avrebbe fatto altro che guardarsi intorno, cercando disperatamente una via di fuga con l’aiuto di quegli idioti. Me l’hanno rubata, l’hanno trascinata nei loro mondi e ora io non posso fare altro che guardarla sparire e ritornarmene dietro lo specchio…
Me lo merito!
Se non fossi stato così impaziente di averla… se avessi ragionato prima di agire!
Alice, tu veramente preferisci quel sanguinario a me?!?Quel pazzo furioso che non fa altro che bere tè dalla mattina alla sera?!?
Perché Alice?Io posso darti qualunque cosa tu voglia, ti ho detto di essermi innamorato, ti ho baciata… e tu mi ripaghi così?!?Alloggiando nella torre dell’orologio e passando le giornate con Boris e Blood!
Bel ringraziamento!
Non ho più molto da dire, ormai. Il danno è fatto.
Ho sbagliato a portarti qui, a lasciarti da sola e a permettere che i tuoi occhi incontrassero quelli del Cappellaio.
Dovevo tenerti stretta a me, come mi aveva suggerito la regina… in quel modo il tuo sguardo sarebbe stato solo mio, le tue labbra solo mie, i tuoi pensieri solo miei!
E invece di farti partecipare ad uno stupido gioco, avrei dovuto spiegarti fin da subito come stavano le cose.
Io ti amo, da tanto tempo. E niente può cambiare questo dato di fatto.
Alice, sai perché porto sempre con me un orologio?
Per poter contare sempre e costantemente le ore, i minuti e i secondi che mi separano da te. O che mi uniscono a te, quando siamo insieme. O ancora, per sapere da quanto tempo mi sono innamorato di te…
Che errore che ho fatto… uno sbaglio imperdonabile!
Ora tutti sono innamorati di te, Blood, Boris, Ace, perfino la regina… e come temevo tu ti sei dimenticata di me, preferendo vivere nel loro mondo incantato. Ma stai attenta Alice… tutti i mondi hanno un lato malvagio pronto ad inghiottirti…
Ora basta!Devo salvarti, portati lontano da qui e da tutti quegli occhi che non vogliono lascarti a me!
Si, si ti prenderò e ti porterò lontano, dove saremo io e te soli.
Ti riporterò a casa. Dove né Blood, né nessun altro può arrivare oltre a me.
Così staremo insieme.
Per sempre.



~Dal diario di un bianco cuore infranto~

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=818474