Ancora da definire

di millicent
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 capitolo ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** 1 capitolo ***


salve a tutti! sono nuova del sito anche se seguo le storie da molto tempo . devo dire che le ho trovate tutte strepitose come è strepitosa l'idea di questo sito che dà spazio alla fantasia e alla  creatività dei giovani di tutta l'Italia accomunati da una sola grande passione:il manga e in particolare one piece.

So che marineford e la morte di Ace sia un tema trattato e ritrattato solo che spero di rinnovarlo in maniera originale e con una grande innovazione:non sarà ace a morire ma rufy. il progetto sarà molto lungo e sarò occupata fra maturità e corsi di preparazione ai test di medicina. è la mi prima ff quindi spero che sarete obiettivi, schietti ma non troppo crudeli. ma soprattutto spero che l'idea vi piaccia. 1 saluto !!! MILLICENT


(NON HO PROPRIO IDEE RIGUARDO AL TITOLO, SE MI POTETE DARE UN AIUTO VOI UN GRAZIE IN ANTICIPO)


Ace giace a terra, stremato, dopo aver incassato il colpo di Akainu. Nei suoi occhi si leggevano terrore,paura,sgomento. Nella sua testa una tremenda verità:non è invulnerabile. Prova paura nel vedere un ghigno allargarsi sul volto di Akainu e la sua sicurezza vacilla sempre più ad ogni parola dell'ammiraglio. Rufy non aveva mai visto quell'espressione sul volto del fratello. Capisce che quella potrebbe essere la fine del ragazzo che numerose volte l'aveva protetto a rischio della vita.

"non scapperò!"


"da oggi in poi noi siamo fratelli!"


"è una promessa:io non morirò mai"


Ricorda la morte d Sabo, il dolore che attanagliava il petto dei giovani fratellini. è in grado di sopportare tutto questo di nuovo? dal canto suo prova ad alzarsi in piedi. è stanco. Numerose ferite offendevano il suo corpo gracile,asciutto ma che, a guardarlo difficile a credere, possedeva una forza sovrumana. Ma in quelle condizioni non era in grado di combattere, ma doveva salvare il fratello almeno quella volta per tutte le volte in cui Ace l'aveva fatto per lui.

Ace chiude gli occhi: non ascolta più il blaterare di  un folle a proposito della giustizia. Akainu ha smesso di parlare ed Ace lo sente correre verso di lui. Rassegnato attende il colpo che avrebbe messo fine alla sua vita per sempre. Pensa a Rufy, al suo piccolo fratellino combina guai:"Realizza i tuoi sogni e grazie per essere stato la mia ragione di vita." pensa a Felicia, la ragazza che ama e da cui è ricambiato incontrata ad Alabasta tempo prima. Faceva parte della Baroque works,a servizio di Crocodile,ed era stata utile per sgominare quella banda di criminali. Gli aveva chiesto di prenderla con lui, l'avrebbe aiutato a sconfiggere Barbanera. Ma il pericolo era troppo grande. Un barlume misto di sorpresa, gioia e speranza era apparso in quei pozzi neri quando la vide apparire con Rufy a Marineford; capì che il fratello l'aveva accolta nella sua ciurma. I rimpianti fanno più male della morta stessa, così l'attesa. Ace teneva gli occhi ancora chiusi mentre sentiva che Akainu si era fermato e che gocce di un liquido appiccicoso gli macchiavano il volto. Aprì gli occhi: davanti a lui Rufy sorrideva. Ace guarda impietrito la linfa di rufy cadere goccia dopo goccia da un enorme buco nel suo petto a bagnare la terra intanto due rivoli di sangue scendono ai lati della bocca. Da lontano Garp è un impotente spettatore, almeno finchè le lacrime non gli offuscano la vista. 

Rufy cade in ginocchio mentre Felicia si porta le mani alla bocca e sente le lacrime rigarle il volto.

-"Perchè?" Ace non riesce a respirare, la voce è incrinata e si sente un groppo in gola.-"Che cosa hai fatto?"

-"Per tutta la vita ti sei domandato se sei degno di vivere e sei sempre stato pronto a buttare quella stessa vita ogni qual volta io ero nei guai. Nel corso della mia avventura io ho sconfitto avversari potentissimi, sono approdato su un'isola nel cielo, ho dichiarato guerra al governo mondiale ho distrutto uno dei più importanti organi giudiziari e sono penetrato in una prigione fino ad ora impenetrabile. In tutte queste occasioni avevo la mia ciurma accanto, la mia famiglia. Di recente me li sono visti strappare ad uno ad uno e per la prima volta mi sono sentito veramente solo. Che razza di capitano è quello che non è in grado di proteggere i suoi stessi compagni? Giurai  a me stesso che non avrei permesso più a nessuno di far del male alle persone che amo.

Tu sei mio fratello. Come posso stare a guardare mentre ti fanno fuori. Guardati attorno: tutte queste persone sono venute a salvarti, non permetterò che i loro ed i miei sforzi siano stati vani". La sua voce si affievolisce mentre colpi di tosse gli scuotono il petto ed a terra  cadono lacrime e sangue.Ace si guarda attorno terrorizzato , i suoi occhi chiedono aiuto. Vede da lontano i dottori di barbabianca scuotere il capo rassegnati.

-"Ti prego: dì a Felicia di riunire la ciurma; di trovarli, non importa il tempo che serve e di realizzare il mio sogno. Sono sicuro che stiano tutti bene e che attendino me per riprendere il viaggio. Spero mi perdoneranno se io....."

Rufy crolla a terra ma Ace gli sostiene il capo mentre calde gocce gli scendono dagli occhi.

-"Se ci riesci fa un salto a Foosha a salutare il sindaco, Makino ......e ringrazia Dadan e il nonno, è grazie a lui se sono cresciuto così forte e se odio tanto i marines. digli... digli che gli voglio bene e che mi dispiace se non sono stato il nipote ideale" .


Rufy non vede più niente e non sente più niente.Sente solo le lacrime di Ace bagnargli il volto e le sue preghiere disperate di non morire.Comincia a tremare, ha freddo. Il suo cuore perde un battito, poi due, poi silenzio; il suo respiro si affievolisce fino a svanire.

solo il suo sorriso non muore. le urla di Ace squarciano il cielo e le sue lacrime si confondono con la pioggia che aveva preso a scendere. Chi muore, muore una volta sola. Chi invece resta in vita muore ogni giorno più dolorosamente.





allora, questo è l'incipit. spero sia di vostro gradimento e che non la biasimiate troppo. dai vostri giudizi dipenderà la continuazione di questa ff.

allora spero al secondo capitolo.

un saluto

MILLICENT

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


-"Hai visto Sabo? il nostro tesoro  và crescendo! Presto saremo in grado di comprarci una nave per navigare sul mare come uomini liberi, come pirati!"
-"Anche io voglio diventare un pirata!"
-"Ace  avevi detto  che non ti avrebbe seguito"
-"Un pirata tu? non farmi ridere!"
-"Vi farò vedere! non diverrò un pirata; sarò il re dei pirati!"


-"Tu vuoi che io viva?"
-"Certo!"


-"Perchè sono  tuo fratello".



Ace provò ad aprire gli occhi ma gli facevano male. Sembrava non vedessero la luce da tanto tempo; si accorse solo dopo pochi minuti del sollievo che gli pervadeva la fronte e della strette di una mano nella sua.
-"Finalmente ti sei svegliato!". Felicia, sollevata, gli bagnava la fronte con una stoffa umida e gli sorrideva debolmente. Nell'infermeria della Moby Dick la ragazza non si preoccupava di nascondere la preoccupazzione nei suoi occhi arrossati dal pianto.
Ace rispose al sorriso, ma un lampo improvviso gli attraversò la mente riportandolo alla realtà.
-"Dov'è? dov'è Rufy?"
Felicia lo guardò confusa.
-" Ace, che dici? Non ricordi? Lui è... è...."
-"NO! è solo un brutto sogno! Nulla di più. Uno di quelli in cui tutto sembra reale ed hai difficoltà a svegliarti. Ma io mi sveglierò! Aprirò gli occhi e la prima cosa che vedrò sarà il sorriso di Rufy". Ace urlava ed aveva gli occhi di un folle.
-"Ace smettila! Mi fai paura! Ti prego..."
Felicia lo vide stringerle il polso e con forza tirarla a sè. Senza  accorgersene, si ritrovò stretta tra le braccia di Ace ed ad accarezzargli le larghe spalle scosse dai singhiozzi.  Le lacrime del giovane bagnavano i lunghi boccoli corvini della ragazza.
Stettero in quella posizione per molto tempo finchè piano Ace sciolse l'abbraccio.
-"Dov'è lui?"
-"è meglio se torni a riposare, sei ancora debole e..."
-"Felicia ti prego. ti prego."
Le parole erano quasi impercettibili; Felicia rimase a guardarlo mentre le scivolava una lacrima lungo il viso. Non era la prima e di certo non sarebbe stata l'ultima. Si fece spazio sul bordo del letto e si sedette.
-"Con l'aiuto del Rosso siamo riusciti a recuperare ed a seppellire il corpo di Barbabianca. Quanto a Rufy... è in mano ai marines".
-"Cosa ne faranno?
."Ace non lo so. Io... non so più niente".
Scattò in piedi e fece per andarsene quando Ace la bloccò sulla porta:
-"Mi ha detto di dirti di riunire la ciurma e di continuare il viaggio".
Felicia stette pochi secondi prima di tirarsi la porta dietro le spalle. Ignorò le domande dei pirati sullo stato di salute di Ace, ma andò nella cabina che le avevano  riservato e si tuffò sul  letto. Il cuscino fu presto umido di lacrime silenziose mentre gli occhi cobalto fissavano un maltrattato cappello di paglia dinanzi a loro.


Mi è venuto in mente il 2 capitolo ed ho deciso di scriverlo. spero che l'idea vi attiri. buona notte.
MILLICENT

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Capitolo 3
*** 3 capitolo ***


Salve a tutti! sono felice per le critiche positive ma soprattutto che siano costruttive e mai offensive. Ringrazio i miei primi due lettori Ria- chan e 3spadeZORO. Sono felicissima che l'idea vi incuriosisca e spero di appassionarvi sempre più e di non deludervi mai. Spero che altri leggeranno e apprezzeranno il mio lavoro come sembriate fare voi. I prossimi capitoli si svilupperanno attorno gli stati d'animo dei mugiwara appresa la notizia della morte del loro capitano. L'ho immaginata sulle note di "SENZA FIATO" dei Negramaro quindi vi invito a leggere il capitolo ascoltando questa canzone. le riflessioni seguono l'ordine di inserimento nella ciurma quindi Zoro, Nami, Usop, Sanji, Chopper, Nico Robin, Franki e Brook.Felicia l'ho già trattata nel precedente capitolo. Vi lascio alla lettura.ps: x 3spadeZORO, ho letto i primi capitoli della tua ff; aspetto di leggerli tutti per recensire. Saluti! MILLICENT

Capitolo 3

 

Perona osserva lo spadaccino sconfiggere con ferocia, uno dopo l'altro, gli scimpanzè. La sua pelle ricca di piccole e profonde cicatrici  grondava sudore e i suoi occhi altre piccole gocce salate. Spostando lo sguardo, Perona ritornò ad osservare i luridi fogli sparsi a terra. Ancora non riusciva a credere a ciò che era scritto, nero su bianco, in grassetto, sulla prima pagina del quotidiano: Rufy cappello di paglia...morto. I suoi pensieri furono interrotti da un urlo animalesco di Zoro che intanto era caduto sulle ginocchia. Numerose volte la testa toccò violentemente il terreno, lasciando un triste impasto di lacrime sudore e sangue.
Da lontano il membro della flotta dei sette dagli occhi di falco osservava la scena senza batter ciglio, senza scomporsi minimamente.
-"Ne hai ancora per molto, moccioso? Dimmi: qual'è il tuo nome?". Zoro si zittì e guardò confuso Drakul Mihawk.
-"Chi sono? Non ti ricordi di me?" -si strappò di dosso  camicia e panciera scoprendo uno squarcio più scuro che gli attraversava tutto il petto- "Non ricordi questa?" .
-"Dovrei? Feci quella cicatrice a l'uomo che promise a me ed a se stesso che sarebbe diventato lo spadaccino più forte del mondo. Davanti a me non ho quell'uomo, bensì un petulante moccioso che non fa altro che frignare. Il tuo sogno non è morto con lui. Neanche il suo lo è. Non ti rimprovera di non essere stato al suo fianco mentre moriva; non ti rimprovera di niente. Spera che ciò che  è successo a lui non capiti a nessuno dei suoi compagni. Realizza il tuo sogno! realizza il suo! Come pensi di fare? Allenandoti con me o restando lì a piagnucolare?".
Zoro frenò le lacrime che intanto continuavano a scendere silenziosamente fino a toccare terra. Guardò la foto sul giornale: il sorriso di Rufy gli portò alla mente i momenti spensierati ,tristi, tutte le vittorie, le sconfitte. Notò infine il tatuaggio sul braccio: 3D tagliato e 2Y. Sorrise al pensiero di quell'idiota dal cuore grande; sorrise al pensiero che fra due anni lui e i suoi compagni si sarebbero rivisti e sarebbero stati molto più forti. Posò il giornale e si scagliò con foga su Occhi di falco; questi celermente sguainò la lama e gli cavò un occhio.



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-"Rufy.......aiutami......"
-"CERTO CHE TI AIUTO!"

Nami si trovava a Weatheria, ma con la  mente non era  sull'isola fluttuante. Era ad Arlong park ed osservava Rufy combattere per la libertà della sua compagna. Era a Skypeia  ed osservava il suo capitano salvarla da Eneru. Era a... non lo ricorda. Non si può ricordare tutte le volte che l'ha salvata. Ha salvato tutti ma nessuno è stato in grado di salvare lui. Lacrime amare dissetavano i fiori sul davanzale della finestra. Osservò uno di quei fiori cadere giù,appassito. Lacrime sempre più copiose scendevano dagli occhi nocciola. Anche la vita di Rufy era appassita. Dov'era lei mentre moriva? Dov'erano tutti? Li avrebbe mai rivisti? Osservò il tatuaggio nella foto e si asciugò le lacrime: sì . 


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-"Arrivederci anche a voi..."
-"Perchè?"
-"Perchè... ma sei fuori... sono un pirata, perciò potremo incontrarci da qualche parte..."
-"Non dire fesserie, e sali a bordo..."
-"Eh?"
-"Ormai siamo già compagni..."
-"eh..."
.........
-"Il capitano sono io,vero?"
-"Veramente il capitano sono io!"



-"Che te ne pare?"
-"Bellissima, issiamola!".



Usop osservò il suo riflesso in uno specchio d'acqua e vide una massa di grasso informe. Cos'era diventato? Le lacrime solcavano il suo faccione come un aratro fa con i  campi, cadevano giù e disperdevano l'oggetto della sua vergogna. Rufy moriva mentre lui stava a rimpinzarsi. L'uomo più coraggioso del mondo? Un vigliacco! Altro non era. Per tutta la vita aveva mentito più a se stesso che agli altri. Tutti erano in grado di fare qualcosa e sarebbero riusciti a realizzare i propri sogni : Zoro sarebbe diventato lo spadaccino più forte del mondo; Sanji avrebbe trovato l'All blue; Nami avrebbe disegnato la carta nautica dei mari del mondo... cosa sapeva fare lui? Sapeva dire le bugie ? Non è stato in grado di salvare Rufy con le sue bugie, nè avrebbe mai salvato nessuno. Osservò di nuovo la foto sul giornale. Sorrise Usop, perchè fra due anni sarebbe stato l'uomo più coraggioso del mondo.



Anche il terzo capitolo è finito! Mi sembrava importante dare spazio ai pensieri dei Mugiwara. Spero che non vi abbia annoiato. Continuate a recensire mi raccomando! Presto la parte avventurosa inizierà. Alla prossima con Sanji, Chopper e Nico Robin. 
buona cena! MILLICENT

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Rieccomi! Comunico che ,completati i  2 capitoli che seguiranno, la pubblicazione  diverrà molto più lenta a causa di impegni e soprattutto perchè inizia la storia in sè quindi avrò bisogno di più tempo x impostarla a dovere . Vi lascio alla lettura e continuate a recensire! MILLICENT

CAPITOLO 4



 

Sanji smise di correre perchè esausto e si nascondeva come meglio poteva. Aveva sprecato tempo cercando di sfuggire alle masse di travestiti.  Pensava all'adorata Nami, alla bella Robin, alla dolce Felicia e si chiedeva se stessero bene. Se fossero capitate in luoghi migliori del suo  "Inferno". Era così che lo chiamava, almeno prima di scoprire, leggendo dalle pagine del quotidiano, che il vero inferno fosse ben peggiore del suo . Se  fosse esistito realmente un posto simile all'inferno sulla terra, allora quel posto era Marineford poco tempo prima , di cui Sanji ignorava la distanza. Tale distanza non era la sola cosa ignorata da Sanji; dove fossero  i suoi compagni , se stessero  bene, se fossero al corrente di ciò che era successo al loro capitano...si; se si concentrava, in cuor suo riusciva a  percepire il dolore della sua ciurma, a sentire i lamenti di ognuno di loro. Sentì un tuffo al cuore quando pose il suo sguardo sul ragazzino dal cappello di paglia, sul suo sorriso: sembrava dormire beato. Immaginò ad un certo punto di sentire un boato ed una voce a lui molto familiari: 
-"Sanjiiiiii! Ho fame! Preparami della carne!". Ecco. Non aveva pianto ancora. Assaggiò una lacrima che gli si posò sulle labbra. Gli mancavano. Ognuno di loro, ma più di tutti il suo capitano. Ci mancano le cose o le persone che sappiamo di aver perso per sempre. Sanji ignorava molte cose, ma di una alla fine era certo: i suoi compagni stavano dando tutti se stessi per rincontrarsi, fra due anni, più forti che mai. Notò un travestito passare di là e sbucò allo scoperto.
-"Ehi! ragazze! O ragazzi ... o quel che siete, sono qui! Venite a prendermi!".



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Da quanto tempo era lì? Giorni? Mesi? Non lo sapeva. Su quell' isola era facile perdere la concezione del tempo; così, dopo aver corso tanti pericoli, tra cui quello di essere mangiato da una tribù di indigeni, e dopo aver trovato serenità, Chopper dimenticò che il mondo non si era fermato, che andava avanti. Fu proprio quel giornale a riportarlo drammaticamente alla realtà. Mentre giocava ad essere il re degli animali, i suoi compagni erano chissà dove; Rufy moriva.
-"Usop guarda: sembro Chopper?"
Dallo zaino tirò fuori un foglietto stropicciato: era la sua taglia. Ricorda come era rimasto deluso nel vedere i suoi "50 berry" sparire di fronte alle elevate taglie dei suoi compagni.
-"La prossima volta ti dovrai impegnare di più".
Cominciò a piangere:"Lo farò Rufy! Mi impegnerò!".
Tirò fuori dallo zaino due bacchette e se le incastrò tra le narici e gli angoli della bocca.

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Aveva passato una vita intera a studiare il passato. Conoscere il passato ci permette di conoscere il futuro, e la conoscenza del futuro è il più grande dei poteri che ogni uomo brama. E il presente? Mai per Nico Robin il presente era stato così importante.
-" TORNEREMO INDIETRO INSIEME ! ROOOOOBIN!".
Piangeva leggendo il giornale. Sentì le fitte al petto, il respiro irregolare, che gli occhi non vedevano niente a causa delle lacrime. Un vecchio dolore assopito si risvegliò in lei mentre scorreva i titoli e girava pagina dopo pagina. Si ritrovò bambina nel bel mezzo del call buster che distrusse Ohara vent'anni fa, che la rase al suolo. Rivide la morte di Sauron e la solitudine le circondò il cuore. Si ritrovò poi ad Enies Lobby, dove Rufy, stremato, lottava per la sua vita. Dopo vent'anni la "Bambina diabolica" non era più sola . Rufy le aveva dato una famiglia, un posto dove stare, una ragione per cui vivere. Dopo la guerra di Marineford, esisteva ancora tutto ciò? Robin osservò il braccio di Rufy , si asciugò le lacrime e tornò ad aiutare per la realizzazione del ponte.






 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


CAPITOLO 5


 

"CAPPELLO DI PAGLIAAAAAAAAAAAAAA....."

Franky prese fiato e si coprì gli occhi gonfi

"Un boss non abbandona la sua famiglia! Un capitano non abbandona la sua nave!"

Gridava al cielo Franky, aspettando una qualsiasi risposta.

"Nessuno abbandona la mia nave dei sogni, dovevamo navigare tutti i mari!

INSIEMEEEE!"

Franky crollò sulle ginocchia e cominciò a singhiozzare sempre più forte.


"Tom,  fin da quando ero un moccioso sono in grado di costruire qualsiasi tipo di nave...ma allora...

PERCHè NON SONO STATO IN GRADO DI PROTEGGERE IL MIO CAPITANO?"


....


"grazie di tutto, amico mio!".

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"Yohohoho yohohoho!



Porto il liquore a Binks
veleggiando sopra il mar
vento in poppa, arriverò
e glielo consegnerò!

.....


-"Lovoon, te l'avevo promesso:"



Tutti insieme lo berrem
e poi ci divertirem
mentre il sole cala già
gran festa si farà!

E' gia tanto tempo ormai
che il villaggio mio lasciai
ma per sempre, io lo so,
nel cuor lo porterò


-"....un giorno sarei tornato ma...."

Le onde spruzzan su di me
fresche gocce d'acqua e
mi vien voglia di cantar
la mia felicità!


Yohohoho yohohoho!


-"... ma temo che non riuscirò a mantenerla..."


Porto il liquore a Binks
veleggiando sopra il mar
vento in poppa, arriverò
e glielo consegnerò!

Siam pirati e se dormiam
un cuscino non abbiam
ma col cielo e le sue stelle
noi ci copriam!


-"....perchè...."


Gran terrore sempre avrà
chi da lungi scorgerà
la bandiera con il teschio
bianco sventolar!

Quando la tempesta poi
d'improvviso arriverà
se ci spaventiamo ahimé
la nave affonderà


-"...perchè..."

Yohohoho yohohoho!


E' già tanto tempo che
uno scheltro io son,
ma perché lagnarsi se
speranza io non ho


Sempre un sogno resterà
e mai nulla cambierà
e ogni uomo come me
in futuro diverrà!

Porto il liquore a Binks
fino a quando chi lo sa?
Ma pensarci non mi va
e non smetto di cantar,


"....perchè sono di nuovo solo!"


la canzone che io so
e che mai mi scorderò!
Viva Binks e il suo liquor,
d'amore un elisir!


Brook smise di cantare. Sebene non avesse gli occhi, lente gocce scendevano dalle orbite fino a toccare terra. Per una seconda volta aveva perso tutto ed era rimasto solo. Per una seconda volta aveva perso il suo capitano. Cosa avrebbe fatto ora? sarebbe tornato a navigare sul mare del triangolo Florian, o forse avrebbe aspettato lì la sua fine? 



Gli scheletri non hanno una fine; non hanno un cuore che cessa di battere. Si mise la mano sul petto non appena ricominciò a sfogliare il giornale. Cos'era? Dolore, paura, smarrimento o cos'altro? Era il suo cuore, non batteva ma era come se qualcuno glielo stesse perforando più e più volte. Riprese a guardare il mare: da qualche parte in quel grande oceano Lovoon lo stava aspettando alla Grand Line.

-"Lovoon, stai aspettando da cinquant'anni....-sorrise asciugandosi le lacrime-....troppo tempo".


Yohohoho yohohoho!"

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


                CAPITOLO 5

 

 
 
 
 
 
Per ogni passo che faceva, un nuovo ricordo affiorava nella sua mente. Guardava i volti della gente: c'era chi era sorpreso, chi sorrideva e lo salutava e chi non si preoccupava di nascondere il proprio disprezzo. Ormai tutti sapevano chi era, ma questo non sembrò preoccupare Ace. Era tornato a Foosha, dove era cresciuto; dove erano cresciuti insieme lui, Rufy e Sabo. Rufy e Sabo... cominciò a chiedersi se erano insieme in quel momento. Ricordò la morte di Sabo, quando aveva scelto come scopo della sua vita di proteggere Rufy. L'avrebbe fatto anche per Sabo. Si toccò la "S" tatuata sul braccio: aveva fallito.
 
"Mi dispiace di averti deluso Sabo".
 
Si sentì stringere la mano e si voltò a guardarla: Felicia lo guardava preoccupata. Ace gli sorrise debolmente per poi riportare lo sguardo avanti. Tra la folla vide farsi largo il sindaco:
-"Ace! Sono felice che tu stia bene e che sia tornato!"
-"Grazie signor sindaco! Non si può dire che pensino lo stesso molte persone".
-"Sciocchezze! Sai? Anche tuo nonno è tornato ieri. Adesso è alla locanda..."
Ace si rabbuiò, lasciò la mano di Felicia  e fece per andare.
-"Dove stai andando?" gli urlò dietro Felicia.
Ace non rispose, continuò a correre fino a quando vide la locanda. Gli sembrò uguale a come l'aveva lasciata.
-"Ace!".
Gli sembrò di sentire Makino, ma era troppo occupato a schiantare il vecchio Garp sul pavimento e prenderlo a pugni. Quando vide che la sua faccia era piena di sangue si fermò.
-"Che razza di uomo sei? Quale uomo può restare impassibile mentre gli uccidono a sangue freddo il nipote? Come hai potuto?..."
-"Ace smettila!" Felicia lo aveva raggiunto, ma lui no ne volle sapere di ascoltarla.
-"Vuoi uccidermi Ace?". Garp aveva le lacrime agli occhi; non per dolore, non erano lacrime di dolore quelle. Era il pianto di un nonno che aveva perso il suo nipotino.
-"Forse dovrei farlo, proprio come hai fatto tu con Rufy" sussurò Ace.
-"Adesso basta Ace, stai esagerando. - Felicia cominciò a piangere- Tu hai perso tuo fratello, lui suo nipote! Come credi che si senta? Nessuno ha responsabilità in questa storia! è stata una scelta di Rufy, solo sua. Dovresti ringraziarlo e continuare a seguire il tuo sogno". Felicia sospirò per poi continuare:" glielo devi".
Ace si alzò e lasciò che anche Garp lo facesse, poi andò da Makino: " Scusa i modi Makino, mi sono dimenticato di salutarti: sono felice di vederti".
Makino cominciò a piangere e lo abbracciò. Alle sue spalle Ace vide il manifesto da ricercato di Rufy con vicino dei fiori.
Poi Ace sciolse l'abbraccio e guidò Makino verso Felicia:
-"Makino, lei è Felicia" la presentò Ace.
Felicia sorrise  asciugandosi le lacrime."Piacere!" disse Makino.
-"Potresti affittarci una stanza? Non so per quanto ci fermeremo, comunque i soldi non sono un problema".
-"Cosa dici? Non prendo soldi da te; potete stare fino a quando volete".
-"Grazie" disse Felicia.
Makino li accompagnò alla loro stanza e tornò di sotto.
-"Felicia, io esco ma non mancherò molto".
-"Dove vai?" chiese Felicia.
-"A trovare una persona".



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Ad Ace sembrò di camminare per ore, mentre seguiva quello che un tempo era stato un sentiero. La strada battuta che Ace conosceva non esisteva più; la natura si era ripresa il piccolo spazio che l'uomo, tempo prima, le aveva sottratto. Ace inciampò non poche volte mentre realizzò che pochi di recente dovevano aver fatto quel tragitto. In fondo, da quel che ricordava, i banditi di montagna non ricevevano molte visite, per non dire nessuna. Ricordò i tempi di quando tre monelli correvano a perdifiato, scappando da macellai, tavernieri, pescivendoli e fruttivendoli, dalle vittime delle marachelle dei bimbi. Poi i bambini erano diventati due. 


-"VENITE QUA! SE VI PRENDO..."
-"Ace, ce lo stiamo scordando!
I bimbi si fermavano di colpo e, sotto gli occhi increduli del taverniere furioso, si inchinavano dicendo:
-"Grazie per il pranzo".


Ace scoppiò a ridere, mentre intanto cadeva giù una lacrima solitaria: di quei tre bambini ne era rimasto uno solo.
Intanto era arrivato all'accampamento. Era tornato dalla sua famiglia.
Ace fu felice di riabbracciare Dogura e tutti gli altri. Sarebbe stato arduo contare tutti quelli che piangevano. Ace sapeva bene che quelle lacrime non erano solo di gioia, non erano solo per lui. Cosa avrebbero dato per vederli tornare entrambi?

-"Dogura- chiese Ace - dov'è Dardan ?". 
-"Non esce dalla vostra stanza da quel giorno".

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Aprì piano la porta scorrevole e fu investito da un grande tanfo. La stanza era rimasta chiusa da almeno, dedusse Ace dall'odore, tre settimane. Ace scorse nel buio della stanza un'imponente figura seduta sul pavimento.
-"Dadan..."
-"Sei tornato" disse la donna.
Ace entrò, spalancò le finestre e la luce invase l'intera stanza. Dadan si coprì gli occhi con le mani mentre Ace potè vedere foto e articoli di giornale sul pavimento. Ne prese uno e cominciò a leggere: parlava di una delle tante imprese di Rufy. Più in là ce nerano altri a proposito di lui.
-"Vi ho tenuti d'occhio per tutto questo tempo"disse Dadan." Ho pianto come una bambina quando è arrivata la tua prima taglia, così anche per quella di Rufy. Quel folle ha combinato un sacco di casini". Ace notò che la sua voce era incrinata. Era inevitabile che... sembravate invincibili ed invece..." Dadan si interruppe. Le parole le morivano in gola, soffocate dalle lacrime.
-"Dimmi- disse dopo uno sforzo- ha sofferto tanto?".
Ace cadde in ginocchio e la sua fronte toccò terra.
-"Mi dispiace MAMMAAAAAAAAAAA".





Eccomi dopo un bel pò di tempo. Spero che il capitolo sia di tuo gradimento Ria-chan, dato che leggi solo tu. Cmq sono felicissima delle tue recensioni e del tuo supporto che non mi hai fatto mai mancare.
GRAZIE!
Millicent

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