La biblioteca, il libro e la piccola Unzel

di MiaBlack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 e finale ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Autore: MiaBlack

Titolo: La biblioteca, il libro e la piccola Unzel
Personaggio assegnato: Ginny

Pairing scelto: Draco/Ginny
Altri Personaggi: nuovo personaggio, Bellatrix lestrange
Ambientazione scelta: Biblioteca
Prompt utilizzato: Legno che brucia
Genere: Romantico
Avvertimenti: nessuno
Rating: verde
Introduzione: una punizione costringe i due ragazzi a sistemare una stanza della biblioteca. Un incidente provocato da un dispettoso Pix imprigiona i due all'interno. Ma a quanto pare nel castello c'è un altro fantasma che dopo averli aiutati chiede loro di narrargli la sua fiaba preferita. I due si troveranno dentro una storia; dovranno mettere da parte i loro sentimenti perchè fino a che non la concluderanno non potranno uscirne.

 

NdA: Ho cercato di mantenere Draco il più originale possibile, forse l'ho ammorbidito un po' in quando sono una Ficer convinta con tutto il cuore (sono stata fortunata l'ammetto =) ) mi sembra di aver scritto qualcosa di già proposto in milioni di modi diversi, anche con tutto il mio buon impegno non posso considerala una delle mie opere riuscite. Per la storia non mi sono ispirata al cartone della Disney ma alla storia dei fratelli Grimm.

 

La biblioteca, il libro e la piccola Unzel

 

L'ufficio del professor Piton era una grande stanza piena di libri e ampolle piene di cose strane e liquidi dal colore disgustoso, finire in quell'ufficio per problemi disciplinari era un vero incubo per ogni studente che non fosse un Serpeverde, solo loro potevano essere felici di essere beccati dal professor Piton a compiere una qualche marachella, infatti il professore parteggiava in modo disgustoso per la sua casa.

In quel momento a respirare l'odore di chiuso e di muffa era una giovane ragazza che seduta sulla sedia attendeva il professore sbuffando sonoramente; era finita in quella situazione per colpa di quell'idiota che condivideva parte del suo patrimonio genetico.

- Signorina Weasley! - la rossa scatto in piedi come una molla, pregando che il professore non l'avesse sentita sbuffare.

- Il suo comportamento è da persone rozze, da barbari! Non le hanno insegnato che non si urla in quel modo in sala grande? - Ginevra ingoiò a vuoto, non sarebbe successo nulla se non fosse stato per Ron che l'aveva portata allo sfinimento con il suo atteggiamento ossessivo nei suoi confronti..

- Ho la punizione che fa per lei... Mi segua. - Uscita dall'ufficio seguì il professore a testa bassa e nel più totale silenzio, fino ad arrivare in biblioteca. Miss Pince la severa responsabile della biblioteca la fissava dall'alto con aria scocciata.

- La signorina Weasly è in punizione e visto che lei ha bisogno di una mano per sistemare la nuova stanza, eccole un aiutante. - a quelle parole lo sconforto si impadronì della giovane.

- Eccellente, mi dia la bacchetta e mi segua allora... per di qua. - Ginevra seguì la bibliotecaria per la biblioteca, si fermarono davanti ad una porta che aprì, all'interno c'erano ammassati moltissimi libri.

- Signor Malfoy sarà contento, ha un aiuto! - a quelle parole la rossa si sentì sprofondare, non solo era finita in punizione chiusa in una stanza a sistemare vecchi libri ammuffiti e polverosi, ma si era ritrovata chiusa con la persona più odiosa di tutta la scuola, cosa aveva fatto di male nella sua vita per meritarsi una giornata del genere? La porta si richiuse alle sue spalle lasciandola chiusa in quella stanza con quell'essere disgustoso. Iniziò a sistemare i libri in silenzio, non voleva fare conversazione, prima finiva prima sarebbe stata libera; ormai le regole erano chiare, se non avessero finito entro il coprifuoco sarebbe dovuta tornare in quel posto puzzolente anche il giorno seguente e lei non ne aveva proprio voglia.

- Weasley cosa hai combinato per finire qui? - chiese Draco, il quale aveva smesso di sistemare i libri e si era comodamente seduto con le braccia dietro la testa contemplando il soffitto.

- Niente che ti interessi Malfoy. Sei pregato di continuare a lavorare, voglio finire il prima possibile! – rispose continuando diligentemente a lavorare, cercando di ignorare il fatto che il biondo non alzasse un dito. Rimasero in quella posizione per almeno un ora, alla fine Ginevra si voltò spazientita.

- TI VUOI MUOVERE! - urlò rossa di rabbia, il biondo la guardò sorpreso.

- Siamo in biblioteca non puoi urlare. - le ricordò lui, Ginevra arrossì vistosamente e si voltò stizzita, continuò a sistemare i libri furiosa.

Era in piedi sulla scala che le permetteva ti riporre i libri negli scaffali più alti.

- Che mi dovevo aspettare da un presuntuoso, pomposo, bambino viziato come te Malfoy! - stava inserendo il volume ripulito al suo posto quando attraverso il muro comparve il viso bianco e paffuto di Pix che come al solito si divertiva a fare dispetti agli studenti ignari. Il dispettoso fantasma colpì la ragazza con un palloncino pieno di inchiostro, Ginevra non aspettandosi un attacco lasciò cadere il libro per proteggersi gli occhi perdendo così il precario equilibrio che aveva in cima alla scala, fu un attimo e si sentì cadere nel vuoto, chiuse gli occhi preparandosi all'inevitabile botto che avrebbe fato quando si fosse scontrata con i libri e il pavimento. Ma il botto non fu come si aspettava, cadde si, ma qualcosa l'aveva rallentata e la caduta non era stata sui libri come si aspettava ma su qualcosa di più morbido, aprì gli occhi cercando di vedere qualcosa, ma una voce glieli fece richiudere all'istante.

- Non fare la stupida tieni gli occhi chiusi! - accanto a lei c'era Malfoy, doveva essere stato lui a prenderla al volo.

- Ora ti metto a terra. - l'aiutò a mettersi in piedi e a sedersi per terra, se non gli avessero tolto le bacchette per la punizione, con un incantesimo le avrebbe pulito il volto e avrebbe risolto il tutto.

- Vado a chiamare qualcuno non muoverti e non aprire gli occhi se non vuoi rimanere cieca! - le disse duro lui, Ginevra annuì, non si aspettava di certo un aiuto da parte di Malfoy.

- Dannazione! - sibilò arrabbiato Draco.

- Che succede? - chiese preoccupata.

- Quel dannato Pix, ma appena riusciremo ad uscire farò in modo che il Barone Sanguinario lo rimetta in riga! - sibilò gelido.

- Si può sapere che cosa è successo? - chiese Ginevra strattonandogli la manica della divisa, il biondo si voltò a guardarla infastidito, strattonò la manica e si voltò verso di lei.

- E' caduta la libreria sulla porta. Siamo bloccati dentro... - spiegò lui.

- E' ora? Che facciamo? - domandò lei preoccupata.

- Aspettiamo qualcuno. prima o poi ci verranno a cercare. -

Nell'attesa Ginevra aveva cercato nella tasca un fazzoletto e cercava di pulirsi come meglio poteva dall'inchiostro, finendo per impiastricciarsi ancora di più il viso.

- Sai Weasley sei proprio una pezzente. - fece divertito nel vederla in quello stato.

- Sai Malfoy sei proprio uno stronzo! - rispose a tono lei continuando a pulirsi, lo sentì sospirare e poi percepì dei rumori, aveva paura che potesse farle del male, da lui ci si poteva aspettare qualunque cosa, poi invece Malfoy le sfilò il fazzoletto di mano e iniziò a pulirle il viso.

- Malfoy è un modo contorto per uccidermi? - chiese sospettosa.

- L'unica persona che rischia la morte qui sono io. Toccandoti potrei contrarre qualche malattia da pezzente. - sorrise malefico.

- Al contrario di quanto tu credi io non ho nessuna malattia Malfoy sei te che sei troppo schizzinoso! - gli rispose lei tesa come una corda di violino.

- Apri gli occhi... – le ordinò. Ginevra ubbidì aprendoli piano, le ciglia erano un po' incollate tra di loro, ma almeno ci vedeva, la prima cosa che vide quando li aprì furono gli occhi di ghiaccio che la fissavano, il suo viso era solo a pochi centimetri dal suo, arrossì vistosamente, anche se Malfoy non ci fece troppo caso, le lanciò il fazzoletto e si allontanò come se nulla fosse successo.

- Ciao! Mi leggete la storia? - i due schizzarono in piedi spaventati, la voce era quella di una bambina che non doveva avere più di quattro anni, si guardarono attorno cercando di capire da dove venisse. Poi da un libro caduto a terra uscì fuori il viso di una bambina, i capelli lunghi chiusi in una treccia che le arrivava ai piedi, gli occhi grandi e un sorriso sul visino paffuto.

- Chi sei? - chiese Ginevra meno spaventata.

- Io sono Unzel... - rispose sempre sorridente, stringeva tra le braccia un orsacchiotto di pezza.

- Mi raccontate una storia? - chiese eccitata mentre svolacchiava davanti alla rossa.

- Perchè no, tanto siamo bloccati qui e non possiamo fare molto. Cosa vuoi che ti legga? - chiese.

- Questa! Questa! - indicò il libro dal quale era uscita e batté le mani felice, in un secondo si alzò il vento che impedì ai due di vedere quello che succedeva.

- Che bello! - sentirono la voce di Unzel risuonare lontana e poi la sua risata divertita.

 

Ginevra si svegliò, era stesa a terra su un tappeto, davanti a lei c'era una grande finestra dalla quale entrava molta luce, dove si trovava? Sicuramente non in biblioteca, nella stanza dove erano bloccati non c'erano finestre e che fine aveva fatto Malfoy? Si guardò attorno. Era in una stanza circolare, che fungeva sia da cucina che da salotto; una piccola rampa di scale conduceva di sopra, dove probabilmente c’era una stanza da letto. Era ancora ammutolita a contemplare quello strano posto privo di porta, che una voce la fece voltare verso l’unica finestra.

- Oh Rapunzel, sciogli i tuoi capelli, che per salir mi servirò di quelli! - a quelle parole la rossa si affacciò alla finestra, era in cima ad una torre altissima e in fondo ad essa c'era una donna con addosso un mantello e in mano un cesto che guardava verso di lei.

- Rapunzel tesoro che aspetti? Butta la treccia che così posso salire! - indietreggiò e si guardò attorno cercando qualcun altra oltre a lei in quella torre, solo allora notò una cosa che prima non aveva notato, a terra c'era una lunghissima treccia, i suoi capelli che di solito non andavano mai oltre le spalle erano ora stretti in una treccia di una lunghezza mai vista, prese i capelli e li buttò. Non sapeva dove fosse ne come fosse arrivata li, ma doveva far qualcosa per capire cosa stesse succedendo. Quando la donna arrivò l'abbracciò e le fece una lieve carezza sulla guancia, guardò la donna attentamente, i capelli erano neri con un ciuffo bianco, ricadevano disordinati lungo la schiena, la pelle chiarissima e gli occhi scuri, indossava un abito nero e sopra un mantello che aveva appena appeso; quella donna la guardava con uno sguardo strano da pazza, Ginevra la fissava, aveva qualcosa di conosciuto era sicura di averla già vista... ma certo, che diavolo ci faceva lei lì?

- Bellatrix.. - sussurrò facendo alcuni passi indietro per mettere più distanza possibile tra se e quella pazza omicida.

- Rapunzel cara che succede? Ti vedo strana oggi... - continuò girellando per la stanza come niente fosse, non sembrava avesse intenzione di ucciderla e poi perchè la chiamava in quel modo? Sapeva benissimo che era lei era Ginevra Weasley colei che aveva tradito il suo stesso sangue. Lasciò il cesto e dopo poco se ne andò.

I giorni passarono e le visite continuarono, erano tutte brevi e molto distanti le une dalle altre. Lei era sempre li chiusa in quella torre a cantare appoggiata al davanzale e intanto cercava di ricordare perchè tutto quello le suonasse, anche se vagamente, familiare.

 

 

Continua.......

 

Ecco il primo capitolo. Ho messo One-shot perchè il prossimo è l'ultimo capitolo.

Questa storia partecipa al Contest armortentia pozione d'amore che momentaneamente è privo di giudice quindi non so il risultato.

Ditemi voi e fatemi sapere se vi è piaciuta un bacione!

 

MiaBlack

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Capitolo 2
*** capitolo 2 e finale ***


Capitolo 2

 

 

Nel frattempo Draco si era ritrovato in un castello, abiti bellissimi e tutte le persone ai suoi piedi, non gli dispiaceva per nulla quella situazione, veniva chiamato principe e ogni suo desiderio era esaudito, mai nemmeno nelle sue fantasie più recondite poteva aspirare a tutto quello, ogni giorno bellissime fanciulle si contendevano le sue attenzioni e lui non disdegnava l'attenzione di nessuna di loro. Un giorno però scappò da una delle ragazze che secondo lui era la Parkinson, nonostante il nome e il modo di vestirsi diverso, era sempre lei, sia nell'aspetto sia nell'atteggiamento, non sopportava quell’oca senza cervello a scuola, figurarsi lì. Lui voleva persone con carattere e personalità, per quello si divertiva tanto ad infastidire la piccola Weasley, lei era fuoco, puro e semplice fuoco. Erano passati alcuni giorni da quando si era risvegliato in quella camera e ancora non era riuscito a capire cosa fosse successo né che fine avesse fatto la Weasley.

Cavalcava nel bosco quando sentì una voce soave cantare una melodia, era una melodia a lui familiare era sicuro di conoscere le parole solo che in quel momento non aveva idea di quali fossero, seguendo la musica si trovò poco distante da una torre di pietra molto alta, ai piedi della torre vide una figura con un cesto in mano.

- Oh Rapunzel, sciogli i tuoi capelli, che per salir mi servirò di quelli! - da una finestra proprio in vetta cadde qualcosa che a quella distanza Draco scambiò per una corda. Attese per vedere cosa succedesse in seguito, qualcosa gli diceva che doveva rimanere a osservare. Aspettò seduto a terra nascosto dietro alcuni alberi, dovette attendere qualche ora prima che la corda fosse nuovamente calata e la figura scendere con essa. Quando fu a terra riuscì a scorgere il viso della donna, quella era sua zia Bellatrix, che diavolo ci faceva lei lì? Appena fu sicuro che la zia se ne fosse andata corse verso la torre ripetè la frase sentita prima.

- Oh Rapunzel, sciogli i tuoi capelli, che per salir mi servirò di quelli! - una treccia rossa come il fuoco gli si parò davanti e arrampicandosi salì sulla torre. Arrivò in cima prima di quanto credesse e una volta entrato non credette ai suoi occhi, quella che credeva fosse una corda strana non erano altro che i capelli di Ginevra.

- Weasley! -

- Malfoy! - la ragazza non sapeva se essere felice di rincontrarlo o doversi spaventare.

- Aspetta come mi hai chiamata? - chiese sorpresa.

- Sei diventata più stupida di prima? Ti ho chiamato come sempre Wesley! Ma se preferisci ti chiamo pezzente magari lo capisci meglio. - rispose lui odioso come al solito.

- Come siamo simpatici, hai dimenticato di prendere la pillola della gentilezza? Comunque tu, tu non sei uno di loro, tu ricordi chi siamo? - chiese.

- Certo che ricordo. A proposito che voleva mia zia da te? Ti ha fatto qualcosa? - chiese sedendosi su una sedia osservandola attentamente.

- No, non sembra nemmeno lei è cattiva, ma non in modo folle come lo è nella realtà. - Draco sospirò di sollievo senza che la rossa se ne accorgesse, quando aveva visto sua zia scendere dalla torre si era spaventato.

- Che sta succedendo Malfoy? Dove siamo? - chiese, finalmente aveva qualcuno su cui riversare la sua preoccupazione. Tutti quei giorni sola chiusa in quella torre aveva rischiato di impazzire, aveva provato una volta a scappare, ma aveva scelto il momento sbagliato, Bellatrix l'aveva vista e punita severamente, portava ancora i lividi per aver osato tanto.

- Non lo so, non so nemmeno come ci siamo arrivati... -

- Tutto questo però mi suona familiare. - continuò lei iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza. Draco la osservava camminare su e in giù parlottando tra sè, era davvero molto carina i capelli si muovevano appena, gli occhi sembravano cioccolato fuso e il vestito da dama era bellissimo e le faceva risaltare le curve che la natura le aveva dato; scosse la testa per scacciare quei pensieri, la Weasley era una pezzente e anche se rivestita rimaneva una pezzente traditrice del suo stesso sangue.

- Sono convinta che questa sia una fiaba babbana, Hermione me ne parlò. Una ragazza chiusa in una torre poi succede qualcosa con un principe e la strega li scopre. Però non mi ricordo, doveva prestarmi il libro e se n'è dimenticata. - concluse frustrata.

- Quando serve quella sporca mezzosangue è inutile! - sbuffò il ragazzo.

- Non chiamarla in quel modo! - fece puntandogli un dito contro, era furiosa se avesse avuto la sua bacchetta l'avrebbe fatto tornare quello che era, un piccolo furetto bianco.

- Va bene, basta dobbiamo trovare un modo per uscire da questa storia.. - poi come fulminato da un’idea si alzò di scatto.

- Ma certo storia! Il fantasma che ti ha chiesto di raccontarle una storia! Deve essere stata lei! -

- Unzel... Rapunzel! - esclamò la rossa, Unzel non era altro che il diminutivo di Rapunzel quindi quella bambina doveva essere la protagonista del libro, infatti aveva anche una lunga treccia.

- Come ha fatto ad uscire e a intrappolare noi qui! -

- Non lo so ma dobbiamo trovare un modo per uscire! -

- La storia, raccontatemi la storia dai! - la voce di Unzel riecheggiò per la torre insieme alla sua risata divertita.

- Mi sa che dovremmo seguire la storia e completarla o non usciremo mai. - ipotizzò la rossa consolata, chissà se qualcuno si era accorto della loro assenza.

- Cosa ti ricordi? -

- Ricordo un progetto di fuga tra Rapunzel e il principe, e la strega che li scopre, ma non so come finisce... -

- Bene tornerò con qualcosa per farti uscire. - stava per andarsene quando Ginevra lo fermò.

- Lo senti anche te questo odore? - chiese annusando l'aria.

- Si è odore di legno che brucia! - rispose sicuro Draco, si guardarono attorno, ma niente stava bruciando, intanto una leggera nebbia era calata su tutto il bosco.

- La storia la storia... O il fuoco vi raggiungerà! - fece la voce della bambina.

- La biblioteca, i nostri corpi sono ancora in biblioteca ed è quella che sta bruciando! - esclamò Ginevra.

- Maledizione. Ci vediamo stasera! - con quella promessa se ne andò, se per non morire bruciati doveva collaborare allora la cosa si poteva fare, l'importante era andarsene di lì prima che tutto prendesse fuoco.

 

Il sole stava calando e Draco non tornava, Ginevra impaziente lo aspettava, la nebbia era più fitta e l'odore più pungente, il fuoco si era fatto dannatamente vicino e loro sarebbero morti soffocati bloccati in quella stanza; poi finalmente:

- Oh Rapunzel, sciogli i tuoi capelli, che per salir mi servirò di quelli! - calò la treccia sicura che fosse Draco.

- Finalmente Draco iniziavo a perdere la speran... - le parole le morirono in bocca quando issata la persona si trovò davanti Bellatrix invece che Draco.

- Chi sarebbe questo Draco? - chiese con voce perfida la donna, in quel momento riconobbe Bellatrix per quello che era una pazza assassina appena uscita da Azkaban.

- Nessuno... - bisbigliò indietreggiando.

- Nessuno sicura? -

- Si.. - fece continuando a indietreggiare, ma la donna la strattonò per i capelli e accorciò così la distanza fra loro.

- Quindi non mi sbagliavo, qualcuno è salito e con lui progetti la fuga... Chissà come farà a salire se non avrai più questi! - con un gesto della mano i capelli furono recisi.

- Weasley fammi salire! - Draco era arrivato, che stupida era stata Draco non avrebbe usato la frase della strega, non ne aveva motivo, come aveva fatto a non pensarci prima.

- E ora taci! - Ginevra provò ad urlare, ma la voce era scomparsa, la vide gettare i capelli e aspettare che il ragazzo salisse, quando arrivò all'apertura la strega lo afferrò e lo scaraventò a terra.

- Quindi sei te che vuoi portarmi via la mia bambina, dì addio alla tua amata.. - si voltò e sotto gli occhi impotenti di Draco, Ginevra scomparve nel nulla.

- Mentre a te questo è quello che ti spetta, la morte! - Draco fu scaraventato di sotto dalla torre cadendo si ferì entrambi gli occhi rimanendo così privo della vista, ma vivo.

 

Passarono gli anni e i due vagarono soli e disperati per la foresta nebbiosa. Ginevra piangeva disperata, senza voce e senza alcuna possibilità di salvezza, bloccata in quel libro che presto sarebbe bruciato insieme a tutto il resto, pensava spesso a Draco, chiedendosi che fine potesse aver fatto, sicuramente era morto, quella pazza di Bellatrix non l'avrebbe mai risparmiato.

 

Un giorno Ginevra si trovava in riva al fiume, si stava rinfrescando, quando sentì una voce familiare, fredda e irritante, non c'erano dubbi su chi fosse, gli occhi le si illuminarono e corse nella sua direzione. Lo trovò chinato sul fiume a bere, sorrise felice di vederlo vivo e gli si lanciò a dosso, rotolarono sull'erba abbracciati.

- Chi diavolo sei? Cosa vuoi da me? - chiese lui una volta che si furono fermati, solo allora lei si accorse delle ferite, gli toccò delicatamente gli occhi e le lacrime iniziarono a rigarle il volto.

- Si può sapere chi sei? - avrebbe tanto voluto rispondergli a tono, ma l'incantesimo glielo impediva, gli prese la mano e se la posò sul viso sperando che la riconoscesse, le toccò la guancia, il naso, la fronte poi le accarezzò i folti riccioli rossi e allora si rilassò.

- Weasley? - annui con vigore piangendo, in quel momento vederlo e stringersi tra le sue braccia era la cosa più bella che le era capitata da quando erano finiti dentro il libro.

- Non posso vedere. Quando sei scomparsa Bellatrix mi ha scaraventato di sotto dalla torre e mi sono ferito gli occhi... - annui ancora, non avrebbe più visto i suoi occhi di ghiaccio, gelidi, ma caldi come il sole d'agosto per la passione nascosta dentro.

- Ti ha fatto un incantesimo vero? - annui, felice che lui avesse capito.

- Ti ha privato della voce perchè tu non mi avvisassi che era una trappola... - annui ancora, lui le accarezzava la testa cercando di calmarla, si appoggiò al suo petto e pianse, pianse disperata per la loro sorte.

- Ehy siamo insieme andrà tutto bene... - le fece alzare il viso e la baciò, in tutto quel tempo passato da solo aveva capito una cosa: la Weasley era speciale e ora che l'aveva ritrovata non se la sarebbe fatta scappare di nuovo. Ginevra era sorpresa per il bacio, ma rispose, mentre le lacrime continuavano a rigarle il volto.

- Draco.. - bisbigliò quando si separarono.

- L'incantesimo si è spezzato... - sorrise mentre le ultime lacrime scivolavano dal suo viso sul viso di lui cadendo poi proprio sulle ferite, lo vide sbattere le palpebre infastidito, poi le aprì lentamente.

- Ci vedo! - risero abbracciandosi, mentre intorno a loro il bosco spariva e una nube bianca li avvolse.

 

 

Quando riaprirono gli occhi erano abbracciati stretti, la stanza era piena di fumo e le fiamme avevano bruciato l'intero scaffale.

- Attenta! - Draco la tirò via prima che un pezzo di legno infuocato le cadesse addosso.

- Che facciamo, Draco? Ho paura! - la strinse a sé tenendola lontana dalle fiamme, poi all'improvviso il fuoco iniziò a sparire, come se il punto d'origine stesse richiamando a sé le fiamme. Scomparve fino a non lasciare la minima traccia del suo passaggio.

- Come diavolo è possibile?! - chiese Ginevra, il fuoco era rientrato nel libro, lo presero in mano non aveva un solo graffio sembrava nuovo.

- Malfoy, Weasley state bene? - la voce veniva da oltre la porta, i due sobbalzarono e sciolsero l'abbraccio.

- Professore! Ci aiuti è caduta una libreria che blocca la porta! - fece Ginevra, la porta scomparve e la libreria rimase sospesa a mezz'aria.

- Tutto bene ragazzi? - chiese il preside entrando nella stanza.

- Si. - rispose Draco asciutto.

- Ho sentito Pix dire di avervi fatto uno scherzo e sono venuto subito a controllare.. - guardarono l'ora erano passati solo pochi minuti da quando Prix le aveva versato l'inchiostro in viso e loro che credevano di essere scomparsi dentro il libro per anni interi.

- Vedo che avete fatto interessanti incontri.. - commentò il preside lisciandosi la lunga barba indicando con la testa il libro che Ginny stringeva ancora in mano.

- E lei come...? -

- Purtroppo quel libro non doveva essere li, me lo può rendere signorina Weasley? - fece come le era stato chiesto.

- Chi è quel fantasma? -

- E' una storia molto triste, quello è il fantasma di una bambina. La quale era molto affezionata al suo libro di fiabe. Adorava una storia in particolare se la faceva leggere e rileggere senza mai stancarsi di ascoltarla, una notte in casa ci fu un incendio, ella morì nel tentativo di portare fuori dalla casa il suo adorato libro. Ora in esso c'è il suo spirito che quando incontra altre persone esce e chiede di farsi leggere la sua storia preferita, così facendo imprigiona gli ignari narratori nella storia, se non si arriva alla fine a loro tocca la stessa sorte, bruciare vivi...Ma vedo che state bene e che quindi siete riusciti a finire la storia. -

- Si. -

- Ne sono felice... Direi che la punizione può dirsi finita, recuperate le vostre bacchette ed andate nelle vostre stanze. -

- Certo, buona notte preside. - salutò educatamente la rossa.

- Buona notte preside e tenga quel coso in un posto dove nessuno potrà mai imbattersi, non è una bella esperienza. – sentenziò Draco. I due uscirono dalla biblioteca in silenzio, in giro non c'era più nessuno erano tutti in sala grande a cenare.

- Ci vediamo Pezzente! - la salutò lui.

- Spero che tale maledizioni non si avveri mai. Ciao ciao furetto! - ognuno si diresse in una direzione diversa senza dirsi nulla, senza guardarsi, ma entrambi sapevano che le cose erano cambiate, anche se entrambi non erano ancora pronti ad ammetterlo nemmeno a se stessi.

 

Fine

 

ecco a voi la fine! ^.^

 

spero vi sia piaciuta se commentate mi fate un piacere immenso!

 

Ringrazio

 

 Trottola__5: ecco qui la conclusione della storia, un po' affrettata? Spero di no. Grazie per i complimenti e sono davvero contenta che ti sia piaciuta e tu l'abbia trovata originale. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo finale. Grazie mille per il commento

 

 

 Josephine Vaiolet Black: sono contenta che sia risultata originale mi sembrava di aver scritto qualcosa di trito e ritrito e che sarebbe risultata noiosa e scontata, spero che ti sia piaciuta purtroppo è corta, ma se ti piace la coppia Draco Ginny fai un salto sul mio profilo che io scrivo solo su di loro! xD grazie mille per il commento

 

 

Un bacione a tutti

Mia Black vi saluta e vi ricorda che la trovate anche su FB

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