Io e te alla Fonte della Giovinezza

di fallinlove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rapita ***
Capitolo 2: *** Si parte! ***



Capitolo 1
*** Rapita ***


Bisognava correre. Correre.
Era solo questo che aveva in testa al momento Jack Sparrow, che dopo aver fatto arrabbiare il re di Londra e averlo preso un pò per i fondelli, si ritrovava adesso a scappare per le vie di Londra.
Ma Jack non si lasciò abbattere, infondo a lui piacciono le avventure. Il suo talento migliore è cacciarsi sempre nei guai, e grazie alla sua astuzia, che di tanto in tanto veniva fuori, riusciva a cavarsela nel migliore dei modi.
Le strade erano piene di bancarelle dove i contadini, i manuali e i fruttivendoli mettevano a disposizione i loro prodotti per potersi guadagnare da vivere. Ma al passaggio di Jack Sparrow, tutte quelle bancarelle furono scaraventate per terra, e il povero pirata dovette subire numerosi insulti. Si ritrovò a correre con la frutta che gli usciva da tutti i lati e nel frattempo le guardie del re lo inseguivano, sempre più stanchi.

Non molto lontano, passeggiava una graziosa e giovane donna la quale si fermò a comprare della frutta.
"Buongiorno signorina Bennett!" - disse la fruttivendola rivolgendole un gran sorriso.
"Ciao cara, posso prendere qualcosa?"
"Ma certo! Tutto ciò che volete!"
"Bene, questo. Arrivederci!" - lasciò un grumolo di soldi e fece per andarsene.
La signora guardò sbigottita il pugno di soldi che aveva in mano.
"Ehi, aspettate! Il resto Miss Bennett!"
"Tenetelo pure" - disse sorridendo.
Nel frattempo Sparrow continuava a correre e vide in lontananza quella ragazza di spalle, e pensò: "Ecco, lei sarà il mio diversivo."
All'improvviso la ragazza si sentì cingere bruscamente i fianchi. "Scusatemi signorina, ma mi servite!" - disse allegramente Jack.
"Che cosa?? Ma che modi sono? Lasciatemi immediatamente!"
Si avvicinarono le guardie e con sfacciataggine Jack disse: "Se continuate a cercarmi, io uccido lei!" - coprì la bocca della ragazza che nel frattempo aveva cercato di urlare.
"Aah, adesso non fate più gli spavaldi? Bene, così mi piacete!"
Le guardie incerte si scambiarono qualche parola e parlò uno di loro. "Lasciala immediatamente!"
"E' qui che ti sbagli. Bene! Allora lei viene con me, e non provate a seguirmi sennò sapete già cosa farò."
E dopo aver detto ciò scappò con un cavallo rubato ad una guardia e vi mise sopra la signorina Bennett.
"E così l'ha spuntata un'altra volta quello Sparrow!" - disse una delle guardie.

"Dove credete di portarmi??" "Oh, per favore! Smettetela di frignare! Se sapevo che vi lamentavate così tanto non vi avrei portata con me"
"Ma infatti nessuno vi ha detto niente! Mi avete presa contro la mia volontà! E poi cos'è questa storia che volete uccidermi??"
"Tranquilla cara, è stato solo un modo per salvarmi la pelle."
"Bene, ora che il mio scopo è finito potete anche farmi scendere!"
"Eh no, non è ancora detto questo. Voi verrete con me, sarà solo questione di tempo"

La povera fanciulla rimase a lamentarsi per tutto il tempo, fino a quando arrivarono di fronte ad una nave.
"Questa, dolcezza, è la Perla Nera."
"La Perla Nera? Ma allora voi siete Jack Sparrow?"
"Capitan Jack Sparrow."
"Ho sentito parlare di voi."
Jack fece un'espressione compiaciuta. "Anche le brave ragazze come voi mi conoscono eh? Qual'è il vostro nome?"
"Miss Susan Bennett."
"Bene Miss Susan, benvenuta sulla Perla Nera!"
"Cosa?? Io dovrei salire lì sopra?"
"Preferite forse morire?"
"Aaah!! E va bene!"
Così Susan salì a bordo della nave più famosa di tutti i tempi. Ma a cosa sarebbe andata incontro?


Spero vi piaccia ;)

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Capitolo 2
*** Si parte! ***


La Perla Nera è sempre stata il sogno di tutti i marinai: si narravano moltissime leggende su di essa, sulla sua velocità, sugli immensi mari che ha esplorato, sulle grandi battaglie che ha sostenuto.
Perfino Susan ne aveva sentito tanto parlare, il padre le raccontava sempre molte storie davanti a quel foco acceso, distesi sul tappeto.
Per lei rappresentava un’infanzia lontana, un mondo nel quale aveva immaginato di entrare, nel quale avrebbe voluto recuperare un’infanzia non di certo felice. Ma tutto ciò riguardava solamente una sua fantasia, perché, nel mondo reale, non c’è spazio per illusioni, ripeteva tra se e se.
Non voleva di certo vivere in prima persona l’esperienza da marinaio, il solo pensiero la faceva rabbrividire, era un mondo che si distanziava non poco dal suo modo di vivere.

“Sia ben chiaro, Sparrow. Non sarà di lunga durata la mia permanenza su questa nave.”

“Come volete Miss Susan, ora se permettete voglio presentarvi al resto della ciurma.”

Le fece strada facendola salire attraverso una scala, sul pontile principale.
Trovava divertente il suo modo di camminare, sembrava quasi che stesse per cadere da un momento all’altro.

L'ingombrante vestito aristocratico riusciva a mala pena a farsi strada tra quelle scalette e, con le mani, Susan, lo teneva rialzato.

Arrivarono davanti al timone e, se da un lato, Susan, aveva voglia di maneggiarlo fino a fare sbattere la nave contro l’attracco che la teneva ancora ben salda al porto, dall’altro voleva prenderne possesso. Destinazione: libertà.

Jack mostrò non poca soddisfazione nel toccare il timone, quasi lo accarezzò come fosse una sua creatura.

“Ciurmaaa!” – urlò Jack, ma nessuno si fece vivo. Si girò verso Susan con un sorriso imbarazzato, quest’ultima lo guardava con aria impaziente e seccata, ma anche incuriosita.

“Si, capitano!” – arrivò un uomo correndo e ansimando, mettendosi subito in riga per aver tardato al comando.

“Mastro Gibbs! Qual buon vento ti porta da queste parti?”
Mastro Gibbs guardò confuso il suo capitano.
“Quando ti chiamo devi subito venire qui! – disse urlando - E anche il resto della ciurma in realtà” – abbassò il tono di voce, confuso anche lui. “Dove diavolo sono gli altri??”

“Capitano, sono nelle stive a riposarsi.”

“Riposarsi? Cosa mai avremmo fatto di tanto stancante? Siamo fermi qui da un giorno! E poi..le stive non sono destinate al riposo dei marinai!”

“Beh, ecco. Durante la tua assenza, Jack, abbiamo preso un po’ della tua scorta di rum, che si trova nella stiva.”

“Il m-mio rum?? Non bene! N-o-n bene!”

“Insomma, quando vorreste finire?” – disse Susan.

“E lei chi è?” – Gibbs si avvicinò a Susan, lei indietreggiò.

“Lei, Mastro Gibbs, è Miss Susan: il nuovo membro della nostra ciurma.”

“Non per molto. E poi non mi definirei proprio un membro.” – ribattè Susan.

“Ma Jack, non credi porti male avere una donna a bordo?”

“Ecco! Ha pienamente ragione Gibbs! Morirete tutti se rimango qui!”

“Naah, bazzeccole. Lei rimane con noi, ne va della mia pelle e anche della tua di pellaccia, Gibbs.”

“In che senso, Jack?” – chiese il suo fedele compagno, che di certo poteva aspettarsi di tutto dal suo capitano.

“Beh..ecco vedi, c’è stato uno scambio..con la marina militare del re.” – disse gesticolando con le mani.

“Capisco. Beh, benvenuta a bordo!” – Gibbs diede una pacca sulla spalla di Susan, la quale notò le mani un po’ sudicie.

“Si.” – rispose con un’espressione leggermente nauseata.

“Bene, non c’è niente che ci debba fare attendere oltre.”

Con tutta la grinta che aveva in corpo, Jack urlò:” Alla fonte della giovinezza!”

A questo comando, tutta la ciurma sbucò fuori urlando a loro volta “Si!” “Ognuno ai suoi posti!” “Evviva!”

Stavano per cominciare la loro nuova avventura. Se fosse stata l’ultima che avrebbero affrontato o se ci avessero lasciato le penne, nemmeno loro lo sapevano. Sapevano solamente che la voglia di avventura li spingeva a compiere qualsiasi viaggio, qualsiasi difficile impresa. Perché infondo questo era nella loro indole naturale, nel loro essere pirati.

Susan, forse per la prima volta da quando aveva messo piede su quella nave, si sentiva partecipe del loro entusiasmo, bastava solo che ammettesse di averne davvero bisogno, che male c'era infondo?
Un piccolo sorriso spuntò sulle dolci curve delle sue labbra, rimaste rigide per troppo tempo.
Lo farò anche per te, padre.

Ringrazio i miei lettori, che mi hanno dato dei preziosi consigli e spero di non deluderli;)

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