La Dama Mezzosangue

di TobiTobi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi ***
Capitolo 2: *** Passato ***
Capitolo 3: *** Radici ***
Capitolo 4: *** Rivelazione ***
Capitolo 5: *** Un filo conduttore ***



Capitolo 1
*** Ricordi ***


Era inverno, la neve scendeva lenta e copiosa anche nel giardino della Cross Accademy, Kaien Cross, il preside sbuffò giusto un attimo e poi face chiamare Zero. Mentre aspettava l'arrivo del giovane hunter riguardò le foto poste sulla scrivania, soffermandosi si quelle di Yuki, la sua figlioccia. Era già passato qualche mese da quando Yuki e suo fratello, nonchè futuro sposo, Kaname Kuran erano andati via. Da allora aveva anche un pò perso di vista Zero, che aveva deciso di andare a vivere da solo e frequentare l'accademia solo per le lezioni. Poi i suoi pensieri furono interrotti dal giovane hunter che entrò di colpo, Kaien sorrise e cominciò a parlare:
- Sai... ho appena approvato l'iscrizione di una studentessa, se non sbaglio dovrebbe avere all'incirca 15 anni, ma non ricordo il nome...comunque quando arriverà voglio che tu la accompagni e le faccia visitare l'accademia, io ho troppo da fare - Mentiva, ricordava perfettamente il nome della nuova studentessa, e in quel momento non stava facendo nulla. 
 
Zero sbuffò - Perché dovrei occuparmene io??? Sono sicuro che lei ha molto più tempo libero. Che si arrangi, non ho la minima intenzione di occuparmi di qualcun altro. - Poi si voltò di scatto, qualcuno era appena entrato, richiudendo la porta dietro di sè, aveva il passo leggero e probabilmente se non fosse stato per la porta nessuno avrebbe notato la figura, che ora si era avvicinata a Zero,arrivava fino alle spalle del giovane hunter ed aveva capelli lunghi, rossi e terminanti con grandi boccoli che le coprivano la schiena.
 
- Ah, Zero così si trattano gli amici, eh? - Scrutò il ragazzo con i suoi grandi occhi rossi cercando di fingersi arrabbiata.
Il ragazzo era molto sorpreso, e si pentì di quello che aveva detto poco prima, poi dopo un paio di tentativi riuscì a parlare chiaramente  - A-Alice! - Poi non resistì oltre e l'abbracciò, anche se non era da lui in quel momento si era lasciato andare guidato da sentimenti che da tempo erano sopiti -Credevo...credevo che non ci saremo mai più rivisti-
 
La ragazza si rattristì - Eh già, lo pensavo anch'io fino a poco tempo fa - Poi sorrise - Ora vado però, sono davvero stanca!-
L'hunter la lasciò di malavoglia.
Una volta tornato a casa pensò attentamente a quello che era successo all'Accademia, la sua amica d'infanzia, non solo sua ma anche di Ichiru e Kaito dopo anni di allenamento come hunter era tornata da lui, e lui ne era davvero felice.

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Capitolo 2
*** Passato ***


Mi scuso per il ritardo nell'uscita del capito *si inchina* ma finalmente eccolo qui ^^


Il mattino dopo Alice si alzò di buon ora per cercare con calma la sua nuova aula. Così si mise a girare per i corridoi semivuoti in cerca nell'aula e si imbattè in Zero. -Buongiorno Zero- Sorrise, era strano: non si vedevano da anni e ora avrebbero passato di sicuro un anno insieme. - Come mai qui a quest'ora?

-Umh... buongiorno- Fece una smorfia- Potrei fare la stessa domanda anche a te!- Rise- Sono venuto qui per darti una mano, dopotutto è il tuo primo giorno di scuola qui...

- Tsk..- Sorrise- Per tua informazione... lo stavo già facendo!

-Bhe conoscendoti sono sicuro che saresti capace di perderti in un bicchier d'acqua! - Rise- Comunque se proprio lo vuoi sapere la tua aula è in fondo al corridoio...

-Non ce n'era bisogno ma... grazie lo stesso- Gli fece la linguaccia sorridendo, poi si girò e sbatté contro qualcosa, o più probabilmente qualcuno.

-B-buongirono Zero- Disse sommessamente Kaito senza accorgersi che la ragazzina su cui era andato a sbattere era proprio Alice, che in quel momento stava massaggiandosi la testa e non degnava nemmeno di uno sguardo il nuovo arrivato, che le era parso nella foga del momento un amico di Zero.

-Non vi siete riconosciuti, eh? In fondo siete cresciuti molto...- Disse Zero indicando i due ragazzi- Anche se sul cervello ho qualche dubbio- Sorrise

In quel momento Alice spalancò gli occhi e si trovò davanti l'amico d'infanzia e, anche se non era tipo, ebbe un pò nostalgia di quei tempi...
-Alice!- Esclamò il ragazzo- Ne...ne è passato di tempo!

-Già- Era rimasta sorpresa... entrambi all'accademia... non le sembrava vero!- Ma cosa ci fai qui? Io sono venuta per il penultimo anno di superiori...

-Sono un professore, insegno etica...-Esitò un attimo e poi domandò- E... tuo padre? Mi sembra di averlo intravisto all'ultima serata mondana cui abbiamo presieduto...

-Emh...- Era imbarazzata, non sapeva che dire riguardo suo padre, in fondo era da molto che non lo vedeva

-Kaito! Sai benissimo la situazione! Evita di fare queste domande!- Si era scaldato in fretta, ma per una giusta causa, in fondo Alice era venuta lì per cercare un pò di tranquillità non certo per parlare di suo padre!


 


Mi dispiace se è davvero poco... ma nel prossimo capitolo chiarirò Chi è Alice, quindi aspettatemi *^*

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Capitolo 3
*** Radici ***


Ed ecco il terzo capitolo ^O^ che qualcuno attendeva con ansia ;)

-Ah, scusami Alice- Kaito fece una smorfia - Non... non ci avevo pensato.

- Tranquillo - Sorrise - Non è certo colpa tua se la mia famiglia è...- si corresse a malincuore - bhe più che altro era emh... particolare- si sforzò di sorridere mascherando la tristezza. In effetti Alice aveva ragione nel reputare la sua famiglia strana e ormai smebrata, pensò Zero. In fondo perfino il matrimonio dei suoi genitori fu complicato... una hunter, sua madre, e un vampiro nobile, di classe B, insieme era un'evento più unico che raro! Due stirpi che si odiano dall'alba dei tempi unite assieme. E il peggio avvene quando nacque Alice, una mezzosangue, qualcosa di inammissibile sia per un vampiro che per un hunter! Certo non doveva essere stato facile per Alice una volta avendo acquistato la possibilità di scegliere intraprendere la carriera di hunter! E fù propio poi in quel periodo che Kaito, Zero, Ichiru e Alice si conobbero... e stettero insieme finchè la madre di Alice non morì ed Alice non potendo più stare con suo padre dovette andare via. Poi all'improvviso i pensieri di Zero furono interrotti da suono della campana.

-Ah, bhe allora vado a presto Zero e Kaito- Sorrise e si diresse verso la classe.

-Stavolta l'hai combinata grossa, eh Kaito?- Zero lo stava guardando male per via del discorso che aveva intrapreso.

-Ho solo fatto una domanda... e comunque non è più una bambina! Per quanto hai ancora intenzione di proteggerla? - Riprese fiato e si calmò - E comunque le hai detto, che bhe...ormai non sei più un umano?

-Non la sto proteggendo! Non credi che abbia sofferto abbastanza? Cerco soltanto di evitare il discorso per non peggiorare la situazione...- Non appena sentì la domanda fattagli da Kaito si azzittì e si rabbuiò in viso- Quando credi che ne abbia avuto il tempo?

-Umh... beh prima o poi dovrai pur dirglielo no? - Si rattristò - Sarà peggio se lo verrà a sapere da qualcun altro... bene, la campana è già suonata meglio che vada in classe, ti converrebbe fare lo stesso.- Accennò un debole sorriso.

-Questo lo so... glielo dirò il prima possibile- Sbuffò- Già, sarà meglio che vada però ora...
A quel punto Zero si avviò ed entrò in classe, ovviamente come si aspettava venne ampiamente rimproverato per il ritardo. Le ore sembravano non passare mai dentro quell'aula e lui si sentiva soffocare. Non faceva altro che pensare a quello che avrebbe dovuto dire a Alice e come lo avrebbe dovuto dire. Si immaginava già la sua reazione. Poi ad un tratto, dopo quelli che a lui sembrarono mesi la campanella suonò e uscì. Il cuore gli batteva già forte nel petto pensando al segreto che celava, si odiava per quello. Di solito era un ragazzo freddo ma da quando era arrivata Alice le sue emozioni parevano essersi risvegliate, come i ricordi di entrambi. Poi scorse Alice che usciva confusa dall'aula.

-Bhe, com'è andata? Ti vedo confusa, hai trovato problemi? - Accennò un sorriso cercando di non far notare a Alice la sua inquietudine e la sua tristezza.

-No altrochè! Sembra tutto fin troppo facile - Rise- I miei compagni mi guardavano come un alieno mentre risolvevo problemi di matematica che loro non comprendevano...

-Bhe in effetti per te è stato sempre così no? - Era vero, Alice fin da piccola aveva dimostrato un intelligenza, un'astuzia e un intuito fuori dal comune... tutte doti che ora erano ampiamente usate quando si occupava del suo compito di hunter.

-Già ...- Sorrise dolcemente. Alla vista di quel sorriso Zero si rattristì ancor di più. Sapeva che quello che stava per dirle lo avrebbe cancellato dal suo viso. Si fece coraggio, prese un bel respiro e la guidò in un luogo appartato e isolato.

-Z-Zero...- Erano così vicini che lei poteva guardarlo dritto negli occhi. Ma quegli occhi, i suoi occhi, di quel bel color ametista, così seri la intimorivano.

Alice - Abbassò lo sguardo - Devo dirti qualcosa di molto importante... - Poi la guardò dritta negli occhi e tutto d'un fiato disse- ...quindi ti prego di ascoltarmi attentamente e...- le prese la mano con delicatezza- Non scappare via prima che io abbia finito di spiegare...!

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Capitolo 4
*** Rivelazione ***


Mi dispiace se non ho aggiunto capitoli per moltissimo tempo *si inchina umilmente* e mi dispiace il capitolo sia così misero... ma spero che nonostante ciò leggerete la mia fanfiction, ve ne sarei molto grata.

 

-Alice - Abbassò lo sguardo - Devo dirti qualcosa di molto importante... - Poi la guardò dritta negli occhi e tutto d'un fiato disse- ...quindi ti prego di ascoltarmi attentamente e...- le presa la mano con delicatezza-Non scappare via prima che io abbia finito di spiegare...!

Alice parve molto seria, segno che doveva intuire che quello che Zero stava intraprendendo non era un discorso semplice, per niente. Abbassò lo sguardo per qualche secondo, poi alzo lentamente il capo e lo guardò di nuovo dritto negli occhi. Zero capì subito che era il suo modo per comunicargli di essere pronta per ascoltare ciò che il ragazzo aveva da dirle e così, fatto un bel respiro cominciò a parlare, molto lentamente:


-Alice io...- non riusciva a parlare, la voce tremava - io... volevo dirti che...-Alice parve spazientirsi, così Zero prese di nuovo un bel respiro e ricominciò a parlare, stavolta con voce più ferma - molte cose sono cambiate dopo tutto questo tempo, e probabilmente cambieranno dopo quello che sto per dirti ma... è giusto che tu lo sappia...-

Alice gli sorrise dolcemente per provare a metterlo a suo agio, ma c'era qualcosa in quel sorriso, che mise a Zero una gran malinconia e servì soltanto a farlo agitare di più. La verità era che il ragazzo aveva paura che quel sorriso svanisse non appena egli le avrebbe rivelato ciò che era.

- Insomma... ne abbiamo parlato con Kaito e abbiamo deciso che era giusto che tu ne venissi a conoscenza... Sai benissimo che io sono stato morso da un vampiro, da Shizuka, no?

Alice fece un cenno con la testa poi disse - Certo... mio padre mi ha spiegato tempo fa ciò che successe quel giorno - Dopo quest'ultima affermazione aveva perso ogni barlume di felicità, sembrava scossa, e cominciò a capire veramente cosa Zero le stava a fatica rivelando. L'hunter si accorse subito del suo repentino cambiamento di umore e le prese le mani gelate e le tenne delicatamente nelle sue, per paura di farle male, era stato sempre così, Alice appariva fisicamente più fragile di quanto non fosse in realtà per la sua pelle di porcellana, e tutti finivano per trattarla con un estrema delicatezza, come se quella ragazza potesse crollare da un momento all'altro.

- Zero, ti ascolterò, e tranquillo... qualsiasi cosa tu mi dica stai pur certo che non scapperò via da te - E gli strinse le mani nell'attesa della rivelazione - Quindi... ti prego parla!
- Io sono... sono diventato una vampiro - Abbassò lo sguardo, incapace di guardare Alice negli occhi per paura della sua reazione - E... in qualsiasi momento potrei anche arrivare al livello E, per quanto ne sappiamo... 

Alice alzò la testa del ragazzo con un delicato movimento, a quel punto l'hunter potè vedere la sua reazione, sembrava turbata, ma non sorpresa... probabilmente doveva aver capito cosa stava per confessarle. In effetti era stato proprio così: Alice fin dall'inizio aveva intuito ciò Zero stava per dirle, ma aveva cercato di convincersi del contrario.

-Che c'è? Sembri così pallida... più del solito... - Ed infatti era così, era più pallida di quanto non fosse già di suo, ma il suo viso era neutrale, non lasciava intravedere alcuna emozione, Alice era stata sempre così, aveva ereditato questa freddezza dal padre, che a quanto si diceva in giro rimase calmo anche dopo la morte della moglie, chiuso da solo nel suo dolore.

- Non è niente - si sforzò di sorridere - Non importa che tu sia un vampiro o meno, a me interessa che tu sia qui ora, che io tu e Kaito dopo tanti anni siamo riusciti a rivederci... - Lasciò le mani di Zero - Ora però devo proprio andare, il preside Cross voleva parlarmi...
- Allora permettimi di accompagnarti - disse Zero accennando un lieve sorriso - perchè ho sentito che voleva parlare anche con me...

I due giovani hunter si incamminarono verso l'ufficio del preside Cross, che non era poi così lontano. Una volta arrivati trovarono Kaito ad aspettarli fuori dalla porta, e delle facce dei due ragazzi capì subito cosa doveva essere successo. Alice aveva assunto la solita espressione neutrale, che a chi non la conosceva bene sarebbe sembrata convincente, ma dopo tanti anni Kaito e Zero avevano imparato a riconoscere ogni minima emozione e si resero conto di quanto in realtà fosse turbata la ragazza dopo ciò che le era stato detto.
Ci fu un breve silenzio accompagnato da un impercettibile scambio di sguardi tra i due ragazzi, poi la porta si spalancò rompendo quello strano alone di imbarazzo che si era creato. Davanti a loro si trovava, più allegro che mai Kaien Cross, che prese per un braccio Alice e Zero e li portò, o meglio strattonò dentro invitando Kaito a fare altrettanto.
Poi si sedette alla scrivania, si sistemò gli occhiali, accompagnando questo gesto ad un repentino cambio di umore, che fece intuire ai ragazzi la serietà di ciò che stava per riferirgli.

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Capitolo 5
*** Un filo conduttore ***


Kaien Cross cominciò a parlare:

 -Bene, adesso che siete tutti qui possiamo discutere di questioni che riguardano l’associazione-Poi spostò il suo sguardo verso Alice – E non solo.

Wow– sussurrò Alice all’orecchio di Kaito – I suoi repentini cambi di umore quando si parla dell’associazione sono… inquietanti!- Il ragazzo trattene a fatica una risata.

-Come ben saprete le serate mondane dei vampiri sono molto frequenti, e da quando siamo giunti ad accordi con questi ultimi è nostro dovere presiedere queste serate. Quindi, vi voglio per domani sera alle otto pronti nel cortile dell’Accademia, dove una macchina vi porterà fino al luogo dove si terrà l’evento.

- E lei ? –Chiese Zero.

- Io ho molto da fare, non posso proprio venire, ma Toga Yagari verrà con… -Kaien Cross non ebbe il tempo di finire la frase perché qualcuno proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta ed egli corse ad aprire. Davanti agli occhi stupiti di Alice si trovava proprio Yagari che era stato il suo maestro ma anche qualcos’altro.

- Zio! –Esclamò Alice correndo verso di lui ed abbracciandolo, stranamente Toga non sembrava per niente a disagio, né rifiutò l’abbraccio della nipote e questo perché aveva sempre nutrito per lei un affetto speciale, anche perché le ricordava sua sorella, nonché madre della giovane hunter. Eppure per Kaito e Zero quel modo di fare era del tutto estraneo, questo perché durante gli allenamenti non c’era tempo per abbracci e carezze, e questo era stato chiarito fin da subito, Alice stava con lo zio per allenarsi, non certo per passare il tempo.

Non appena Yagari e la nipote ebbero finito il preside Cross continuò il suo discorso:
- Questa serata mondana sarà molto importante, specialmente per te Alice– Sospirò – Kaname Kuran, tuo padre e altri vampiri appartenenti alla classe nobiliare vogliono parlare con te, del tuo futuro.

Alice sbuffò:
- E adesso cosa vogliono da me? Non hanno capito che io ho già preso la mia decisone? Ho già comunicato personalmente a Kaname Kuran che ho intenzione di restare un hunter… Ma a quanto pare quel tipo non è poi così sveglio come tutti pensano…

- “Quel tipo” come lo chiami tu Alice, ha capito la tua importanza nell’esistenza di una vita pacifica tra hunter e vampiri, tu sei il filo conduttore tra noi e loro.
 
 Ed in effetti Kaien Cross aveva ragione, Alice rappresentava l’anello di congiunzione tra hunter e vampiri, era si nata da un hunter ed un vampiro, ma non per questo era così speciale, in fondo era successo in passato che si verificasse un unione tra un umano e un vampiro. Lei era una mezzosangue a tutti gli effetti, aveva nella stessa parte sangue di hunter e di vampiro, ciò faceva di lei una strana mescolanza. Questa situazione era dovuta al casato del padre, un casato molto famoso tra i vampiri nobili, il casato Chiba. Era infatti risaputo che con un unione tra un membro di questo casato e un umano era possibile creare un perfetto mezzosangue, capace di usare i poteri di un vampiro o avere sembianze umane a propria scelta. Questa particolare caratteristica però rende chi la possiede estremamente debole o forse compare così raramente solo nei soggetti fisicamente fragili per aiutarli. E’ necessario inoltre quando si ha usufruito dei proprio poteri da vampiro soddisfare anche i proprio bisogni bevendo sangue o assumendo le compresse ematiche. Per questo Alice costituiva il filo conduttore tra la stirpe umana e quella del popolo della notte.
 
-Quindi immagino che mi vedrò costretta rinunciare ad un po’ di svago per rinchiudermi in una stanza con loro Alzò le spalle – Ma non credo servirà a molto…

- Se continui a comportarti come una bambina sicuramente no –Kaito le poggiò una mano sulla spalla e sorride – Se farai la brava prometto che ti farò ballare, ok? –Sorrise.

- Siamo lì per sorvegliare –Puntualizzò Zero sbuffando.

-E poi mi terranno a parlare per chissà quanto tempo-Fece una smorfia – Ma non mi dispiacerebbe per una volta ballare… anche se il cavaliere lascia un po’ a desiderare… - Si girò verso Kaito e gli sorrise.

-Bene, Alice tuo padre mi ha dato questoDisse Toga Yagari porgendole un grande scatolo rettangolare con un grande fiocco – Vuole che tu lo metta stasera, vista l’importanza della serata.

- Umh, ok… -Il solo parlare di suo padre mise Alice in agitazione, nonostante pochi minuti prima fosse così felice di poter scherzare un po’.

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