tomlinson is the way

di maliks wife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** first chapter. ***
Capitolo 2: *** second chapter. ***
Capitolo 3: *** third chapter. ***



Capitolo 1
*** first chapter. ***


FIRST CHAPTER.
Kim. 17. Londinese.
Okay, lo ammetto, matematica è la cosa più straziante che esista in questo mondo. Appoggio la testa al banco in segno di ‘arresa’. Non ce la faccio più. Non ci capisco niente. Pensai, era l’ultima ora e la mia mente era andata decisamente a farsi fottere.  Finalmente suona, dopo due ore piene di numeri e segnetti strani si torna a casa. Misi quello stupido quaderno, quasi pieno di fogli inutili, nella borsa, insieme all’astuccio tutto pasticciato dal mio compagno di banco; Louis Tomlinson. Quel ragazzo era veramente un coglione, ma cazzo, lo amavo. Lo conoscevo dalla prima elementare e dalla prima elementare ero cotta di lui, ma lui proprio non se ne accorgeva.  Faceva anche parte di una band, con altri quattro ragazzi. Harry Styles, Niall Horan, Liam Payne e Zayn Malik. Si, Zayn Malik era il mio migliore amico. Da quando si era trasferito con I ragazzi in piena Londra, e si era iscritto alla mia scuola e quella di Louis. Me li aveva proprio presentati lui, circa un anno fa.
-Non ti perdonerò mai, per quello che hai fatto al mio astuccio, Tomlinson.-
-Ok.-
-Che hai?-
-Niente.-
-Sei strano Tomlinson.-
-Ho detto che non ho niente.- Rispose alzando un po’ la voce.
-Ok..-
Era davvero TROPPO strano. Lui è sempre gentile,perché ha fatto così? Presi in spalla la borsa e lo seguì velocemente fino alla fermata del pullman.
-Louis siamo amici dalle elementari. O mi dici cos’hai, o mi dici cos’hai. E’ tutto il giorno che non parli, di solito sei così allegro.-
-Kim, davvero, non ho niente.-
-E io ti credo. Vado a casa Tomlinson,ciao.- Mi allontanai.
-A piedi?-
-Si,sto andando a casa di Mya.- E mi rigirai.
-Ok,ciao Stewart.-
-Ho un nome idiota.-
-Tu però mi chiami sempre Tomlinson.-
-Questione diversa.-
E girai finalmente l’angolo. Stavo andando a casa di Mya, la mia migliore amica, che casualmente quel giorno era malata. Dovete saperlo, a lei piace tanto bigiare, quindi un’idea di lei l’avete già.
Dovevo passargli i compiti, ma sarei stata tutto il giorno con lei.
Quando finii di dargli tutti i compiti e gli appunti di matematica, mi buttai sul suo letto. Ormai casa sua era casa mia, e casa mia era sua. Anche noi ci conoscevamo dalle elementari.
-Con Louis?-
-Sempre peggio.-
-Perché?-
-Boh, oggi sembrava così distaccato, freddo. E’ stato tutto il giorno zitto, e non è nel suo carattere, credimi.-
-Senti, ti consiglio di cambiare cotta, è da 11 anni che gli corri dietro e lui non se n’è neanche accorto. Lascialo perdere.-
-Tu non capisci quello che provo per lui, io lo amo davvero.-
-Ma non puoi andare avanti così.-
-Lo so, questo lo so.-
Alle 19.30 tornai a casa, e accesi un po’ il computer per far qualcosa. La noia come ogni sera mi assaliva, finche non mi arrivò un messaggio di Zayn.
‘’Kim,lascia perdere Louis, è una causa persa avere a che fare con lui. Credimi.’’
Oh, anche lui adesso ci si metteva?
‘’Ti sei messo d’ accordo con Mya?’’
‘’No, sto solo dicendo la verità. Comunque oggi non mi hai salutato a scuola. ): mi ritengo offeso.’’
‘’AHAHAH, idiota. Domani ti saluto ok?’’
‘’Ora va meglio.’’
‘’Sto finendo i soldi, ci vediamo domani, ciaaaao. :3’’
I miei quella sera non c’erano (fortunatamente), decisi di ordinare la pizza, così per non combinare casini.
Mi ero appena seduta sul divano aprendo la scatola della pizza quando sentii suonare al campanello.  Chi è a quest’ora?  Dissi a bassa voce, alzandomi. Aprii la porta molto lentamente e mi ritrovai 5 teste di diosfwefaghr (capite? Sisi) davanti agli occhi.
-E mo’ che cavolo ci fate qua voi?-
Zayn si sporse un po’ in avanti e da quanto capii vide la pizza. Infine disse;
-Mangiamo pizza, no?-
-No, no, no, no, no! Non toccatemi la mia piz..- Troppo tardi ormai mi erano rimaste solo le croste.
-Siete dei maiali. Ma aspettate, la pizza era divisa in 8. Cinque fette le avete mangiate voi, ma adesso me ne dovrebbero avanzare 3. – Niall abbassò la testa.
-Niall, lo so che hai fame, ma potevi avanzarne una. Io mo’ che mangio?-
-Una carota bella e buona come me sarebbe onorata di essere mangiata da una ragazza bella e buona come te.-
-Non ora Tomlinson, ho davvero fame. – Ne rimase un po’ deluso, ma riuscì a rimediare, in qualche modo. –Aspetta, non sei più depresso come oggi a scuola. Mi devi ancora dire cos’avevi.-
-Te lo ripeto, non avevo nulla.-
-Se, però domani devi essere più felice perché il tuo sorriso rende felice me. – Zayn mi tirò un leggero calcio agli stinchi, credo fosse un avvertimento. Si alzò e andò in cucina, io lo seguii con la scusa ‘vado a cercare qualcosa nel frigo’.
-Dici che si notava troppo?-
-Non tanto, ma stai attenta, se lo scopre e non ricambia non vi parlerete per un po’.-
-Perché?-
-Perché è fatto così.-
-Grazie Zayn, tu ci sei sempre.- Lo abbracciai forte forte  (*^*).
-Ehi, ma quei due quando ci mettono a cercare qualcosa da mangiare.- La voce di Louis si stava avvicinando verso la cucina. –Oh.. si, me ne vado.- Sembrava al quanto infastidito, ma perché?
Ritornammo di la’. –Ma adesso non si può avere un po’ di privacy tra migliori amici?-
Mi sedetti proprio vicino a Zayn e notai che a Louis era tornato il muso lungo, ma non ci feci tanto caso, cambiava umore così tante volte in una giornata.
-Ma se chiamo anche Mya? – Dissi guardando Zayn. Forse non lo sapevate, ma Zayn come io sono cotta di Louis, lui è cotto di Mya. Gli si illuminarono gli occhi.
-Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego.-  
-Lo sapevo, truzzo. Vabbene, ora chiamo.- Presi il cellulare e composi il numero.
-Hallo! Non dire niente, vieni qua ci sono i UAN DAIRECSCION dal vivo ceh. Muovi il culo, che poi dormi anche da me, e non me ne frega niente se i tuoi non vogliono. TU.DORMIRE.DA.ME.-
-C’è Zayn?-
-Si.- Dissi secca. –ora vieni.- Continuai per poi riattaccare.
-Sta arrivando, con tante Haribo, tanto cibo, niente cucchiai, e carote,tante carote.- Harry mi saltò addosso.
-HAI DETTO ‘H-A-R-I-B-O’?—
-Ti prego,vai  via da me, si ci sono le Haribo, ma non te le consiglio perché già col tuo dolce peso, peggioreresti solo le cose.-
-Simpatica, tsè.-
Liam e Niall sembravano più sollevati da quello che avevo detto, invece Louis continuava ad avere il muso lungo.
-Ho detto TANTE CAROTE.- Niente, non sembrava per niente entusiasta. –Tomlinson, cazzo o mi dici cos’hai, o veramente faccio qualcosa.-
-Ma se me ne vado? Tipo, a casa?- Presi un grande respiro.
-Caro Tomlinson, devo anche scrivertelo? O ora ritorni il Tomlinson di sempre, o te ne vai veramente.-
-Mh, tanto meglio.- Si alzò, e si stava dirigendo verso la porta, ma io lo fermai mettendogli le mani sul petto. –Tu non vai da nessuna parte,cosa sei venuto a fare qui?-
-Sinceramente io non avevo neanche voglia di venire qui.-
-Allora è così? Va bene, torna a casa, fai quello che vuoi. Sappi solo che sei un coglione.-
 
 


 
myspace
buooooooooooooooooooooooooonaseeeera, gente. Soigfaeighioa SONO TORNATA CON UNA NUOVA FF NEH. Credo che di verbi non ce ne siano sbagliati, perché ho fatto il testo con word e quindi me li avrebbe segnati errore, se ci sono comunque mi scuso ancora. Dkfgopadg. losoloslosloslosoloslo, il signor tomlinson ha due anni in più, ma ihgfoio cambio un po', non prendetemi per matta. (?)
SCIAAAAAAAO.
ps. Forse metto il secondo capitolo stasera. ;) 

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Capitolo 2
*** second chapter. ***


SECOND CHAPTER.
Uscì tranquillamente prima che io sbattei la porta, tornai in salotto dagl’altri con la testa bassa e gli occhi lucidi.
-Io.. faccio di tutto per lui, ma a lui tutti i miei sforzi non interessano per niente. –
-Si chiama Louis Tomlinson, ed è fatto così.-
-Grazie Liam, aiuti davvero molto.- Ironicamente ovviamente.
Mi risedetti per aspettare Mya, che doveva ancora arrivare.
 
Dliiin Dloon. (?)
Vado ad aprire, sarà sicuramente Mya. AHAHAHAH, no, non è Mya. E’ il signor Tomlinson.
-Oh, Tomlinson, avrà dimenticato la giacca, aspetta vado a vedere se è di la.- Dissi guardandolo con disprezzo.
-No, non è per questo.- Mi afferrò il braccio prima che me ne andassi di la. –Io.. volevo chiederti scusa,ecco.-
-…-
-Per averti risposto male, ma in questi tempi non sto molto bene.-
-E dimmi, che cos’hai?-
-Ecco, non ne sono sicuro, ma penso.. no niente.-
-Fai quel che vuoi, casa mia è aperta, sei un mio amico,decidi te, rimani o torni a casa.-
-Se posso, rimango.- Annuii sorridendo.
Aspettammo che arrivò Mya con tutto quello che avrebbe portato, e passammo la serata a parlaaare, parlaare e parlaare, poi ovviamente a Harry venne l’idea di giocare a oblligo o verità, un gioco stupido per bambini idioti. (anche la mia prof di matematica lo dice. :3 lol)
-Kim! Innamorata?- CIAO HARRY CURIOSO.
-Posso non rispondere?-
-No, tu rispondi, ora, in questo momento, adesso, ok?-
-ok ok ok ok, calmino. Forse.-
-Non la accettiamo come risposta.-
-Allora non rispondo.-
-Ma non sei capace di giocaare te.- Frignò, sempre Harry.
-Questa è casa mia, faccio quel che voglio.-
-Cattiva.- Incrociò le braccia come un bambino.
-Vado a mettermi il pigiama, che ho freddo in pantaloncini corti.-
-Se vuoi ti riscaldo io.- Louis mi stava guardando, con quei suoi magnifici occhi, che mi lasciarono senza fiato.
-C-come?-
-Abbracciandoti.- Louis, sei ancora tu, Louis? Si notava un po’ di imbarazzo nel suo fare.
-Emh.. no, cioè..no grazie.- Quante volte aveva cambiato umore quel giorno? 1, 2, 3, 4, 5. Cinque volte, oh bene. –Mya, vieni con me.- Poi corsi verso camera mia, con lei.
-Che ha Louis?-
-E lo chiedi a me Mya? Cinque minuti prima mi tratta benissimo, dopo altri cinque minuti è incazzato con me. Pensa prima che tu arrivassi abbiamo litigato anche. Se ne è andato, dopo un po’ è arrivato e mi ha chiesto scusa per quello che mi aveva detto.-
Non disse nulla, si mise il pigiama velocemente e mi aspettò. Io mi misi i miei soliti pantaloni della tuta che usavo come pigiama e una maglia a caso. Poi scendemmo giù.
I ragazzi decisero di andare a casa, perché ormai era tardi, li salutammo e accesi la televisione, visto che non avevo sonno.
Io e Mya ci addormentammo sul divano, mentre guardavamo un film. Credo si sia addormentata prima lei, visto che lei è quella che fa le nottate in bianco.
 
#thenextday
Ci svegliammo un po’ prima del solito, perché Mya aveva dimenticato un libro di scuola la sera prima, quindi siamo andati a casa sua a prenderlo, per poi andare direttamente a scuola. Mi truccai leggermente e misi dei semplici jeans chiari con qualche strappo e una maglia larga, poi ci avviammo.
Preso il libro, andammo a scuola.
-Potevi anche non prenderlo il libro, te lo prestavo e io guardavo da Louis. Se facevamo così, a quest’ora non sarei stanca morta.-
-Zitta e cammina, che siamo in ritardo per la prima ora.-
-Tutta colpa tua.-
-Si, certo.-
Entrammo in classe e mi scaraventai sulla mia sedia senza un minimo di finezza, mentre Mya andò a sedersi al suo posto, vicino a quella troia di Emily. Emily era la solita bimbaminkia senza amiche, che allora le ‘ruba’ alle persone che odia. Tanta è la voglia di strangolarla, cioè io e Mya ci prendiamo a parolacce, ma cavolo è la mia migliore amica, ed è solo mia. Sono alquanto gelosa delle mie cose.
-Ehi Kim, come mai in ritardo?- Dietro di me, Niall.
-Mya aveva dimenticato un libro a casa sua, allora siamo andate a casa sua a prenderlo.-
Mi guardò sorridendo, poi tornò a parlare con il suo compagno di banco, che sinceramente non avevo mai avuto voglia di conoscerlo.
-Tomlinson, oggi stai meglio?-
-Credo proprio di no.-
-Mi dispiace.- Misi una mano sulla sua mano appoggiata alla gamba. Diventò tutto rosso, mi spuntò un sorriso. –Dai, vedrai che domani starai meglio.-
-No.-
-Non fare il pessimista, suvvia.- Ammiccò un sorriso, e ne fui felice.
La giornata passò in fretta, suonò la campanella e feci la solita cosa, misi via quei fottuti libri.
-Comunque ieri dicevo, che non ti perdonerò mai per quello che hai fatto al mio astuccio.- Rise.
-Non hai notato la nuova scritta?- E poi se ne andò.
Presi velocemente l’astuccio per vedere cos’aveva scritto. Ovviamente una cavolata. Pensai.  ‘Louis loves Kim’ Cosa? Cioè? Fhaeodschfa. No aspetta, ricontrollo. ‘Louis loves Kim’ Oddio, sì, ho letto bene. Ha detto che mi vuole bene. O qualcosa di più? Se glielo chiedo poi penserà che non mi piace? Cioè, quello che ho detto, non avrebbe senso, ma meglio non chiederglielo.
Cercai di raggiungerlo, ma lui era già troppo lontano, e si stava dirigendo verso la fermata, non l’avrei mai raggiunto. Dopo vidi che non prese il pullman, continuò a piedi. Perché mai? E’ così lontana casa sua.
Riuscii a raggiungerlo con tanta fatica.
-Mi… mi hai fatto.. venire.. il .. fiato-ne.-
-Hai deciso te di seguirmi.- Mi fece l’occhiolino. Io ancora un po’ e cadevo per terra.
-Tu mi hai istigato con il ‘Louis loves Kim’.- Okay, e ora che dice? Nulla, meno male, non voglio fare una figura di merda.
Dopo chilometri e chilometri di camminata io stavo veramente cadendo per terra. (?)
-Quaaanto maanca?- Frignai.
-Poco.-
-Quanto poco?-
-Cazzo Kim, alza la testa e guarda.-
-Ma io sono stanca.- Mi tirò su il viso con le dita , ed io fui costretta a guardarlo negli occhi. Lui guardava i miei, e io i suoi. Mi persi nell’azzurro dei suoi, come se fossero due piscine(?).
-I.. i tuoi occhi, oggi, sono azzurrissimi.- Louis ruppe il silenzio che si era formato tra di noi. –S-sono belli.-
-G-grazie Tomlinson. –
-Mi puoi chiamare Louis, mi piace di più.-
-E’? Cioè, si, ok.-
-Arrivati.- 
-Finalmente, casa mia però è più avanti, non vale.-
-Vuoi che ti accompagni?-
-No, so cavarmela da sola Louis.-
-Emh.. ok.-
Silenzio. Si sta avvicinando, che vuole fare? Ti prego, dimmi che non vuole fare quello che penso io. Ormai sento il suo respiro sulla mia pelle. Guarda le mie labbra. E' vicinissimo.
-Louis, ma quan..ops.- Harry esce di casa imprecando contro Louis, solo dopo si accorge di che momento aveva rovinato.
Louis si allontana velocemente, mette una mano dietro la testa.
-Ciao Kim, a domani.- Odio le risposte distaccate.
-C-ciao.-
Torno a casa velocemente, mi chiudo in camera e chiamo Mya.
 
 
myspace.
Ssssaaalve cciente, eccomi con il secondo capitolo. Scusate se non sono riuscita a caricarlo ieri sera, ma non sono riuscita a scriverlo in tempo perché ho dovuto fare la doccia, asciugarmi i capelli e piastrarli,e credetemi, non è una cosa da mezz’ora. çwwç nothing else.
Hope u like it,babes. <33 

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Capitolo 3
*** third chapter. ***


THIRD CHAPTER.
POV Kim
-Mya non ci crederai!-
-A cosa?- Si notava che era stufa di tutte queste discussioni, che ogni volta non valevano nulla.
-Okay, scusa se ti assillo sempre, scusa se sto incominciando a stufarti. Ma sei la mia migliore amica, e l’unica con cui posso confidarmi, sapendo che non andrai a dire in giro tutti i fatti miei. Ma questa volta è davvero importante.-
-Dai, allora racconta.-
-Ecco, oggi ero in classe, era appena suonata l’ultima ora, e ho detto a Louis che non l’avrei mai perdonato per quello che aveva fatto al mio astuccio. Questa volta rise, e disse ‘Vista l’ultima scritta?’ Io ho guardato, e indovina che c’era scritto? ‘LOUIS LOVES KIM’ oidfoaisdn.  Ho cercato di raggiungerlo, ma lui era già alla fermata, però stranamente è andato a piedi, allora con taaaanta fatica l’ho raggiunto e siamo andati a casa insieme.- Dissi tutto questo senza prendere fiato.
-Uuuuh, e brava la mia Kim.-
-No, aspetta non ho ancora finito. Quando siamo arrivati a casa sua, ha detto che oggi avevo dei bellissimi occhi. Continuava ad avvicinarsi a me, era vicinissimo, sentivo il suo respiro sulla mia pelle.-
-E vi siete baciati?-
-No.-
-WHAT?-
-E’ arrivato Harry e ha rovinato tutto. Poi Louis si è allontanato e ha semplicemente detto ‘Ciao Kim, a domani. ‘ E se n’è andato. -
-Domani ci parlo un po’ con Louis.-
-No, non farlo, sarebbe troppo imbarazzante.-
-Okay, ma prima o poi dovrai risolvere questa situazione.-
-Si, lo so.-
-Devo scappare ora, a domani.-
-Ciao.-  E staccai.
C’erano troppi compiti per domani, quindi incominciai a farli subito e li finii alle sette. Sfinita, mangiai qualcosa velocemente e andai subito a dormire. Cioè, non ho dormito per tutta la notte, ma dettagli. Quando mi alzai la mattina dopo, mi sentivo davvero male. Presi il termometro e provai la febbre; trentanove. Forse è meglio rimanere a casa.
-Mamma, ho trentanove di febbre, resto a casa.- dissi tranquilla, tanto a mia madre non fregava niente se saltavo un giorno di scuola.
-Ok.-
-Si, ciao.- Quanto odiavo i miei, stavano sempre al lavoro. Non hanno mai avuto tempo per me. Lavoravano e basta, ed io dovevo giocare con la babysitter, anche lei odiosa.
Passai la giornata nel letto a fare un bel niente, a guardare il soffitto, se questo può essere definito fare qualcosa.
Quando mi alzai, raccolsi i capelli in una coda alta, ma rimasi in quello che chiamavo pigiama.
Scesi al piano di sotto, volevo vedere un po’ di televisione. Di mia mamma non c’era traccia, e neanche di mio padre. Lasciarono un bigliettino attaccato al frigo. ‘Non torniamo prima di domani. Abbiamo un po’ di faccende da compiere. Ti abbiamo lasciato qualcosa da mangiare. Ciao.’
Oh, che gentili. Stracciai il bigliettino e lo buttai. Guardai nel frigo, c’erano due piatti di pasta da riscaldare e delle bistecche. Forse non hanno ancora capito che io odio la carne di manzo. Bene, stasera ri-prendo la pizza. Voglio scommettere, che non si ricordano neanche che domani sarà il mio compleanno. Ah, sì. Non lo sapevate. Domani è il mio compleanno, e come sempre lo festeggerò a casa, sola come un cane. Pazienza.
 Mi addormentai sul divano, non avevo dormito la notte ed ero davvero stanca.
Sentii un prurito al naso, aprii gli occhi e mi ritrovai Tomlinson davanti. Saltai in aria dallo spavento.
-Che cazzo ci fai tu qua? Mi volevi uccidere? Mi ha fatto prendere uno spavento!-
Scoppiò a ridere.
-Che ti ridi? Non è per niente divertente.-
-Sei tenerissima quando dormi.-
-Ti pare il momento di fare lo sdolcinato?-
-Oh, emh scusa.-
-Mh, no niente. Grazie comunque. Non mi hai ancora spiegato perché sei qui. E soprattutto come hai fatto a entrare in casa mia. -
-La porta era aperta, e Zayn mi ha detto che devo darti i compiti. Lui non poteva. -
-Quello è uno sfaticato.-
-No, mi ha detto che doveva fare qualcosa d’importante. Non so cosa.-
- Ah.. beh, grazie per i compiti. Davvero gentile.-
-Non c’è di che. E comunque per ieri..-
-No, niente. Tu non volevi farlo. E comunque non ne voglio parlare. Scusa.-
-No, niente è stata colpa mia. Ora posso anche andare. Ci vediamo!-
-Mh mh. Ciao!-
Mi ristesi sul divano e continuai a guardare il soffitto, pensando. Forse adesso l’amicizia tra me e Louis non sarà più la stessa. Perché l’ho inseguito? Perché gli ho detto quella fottutissima frase alla fine della scuola? Perché l’ho conosciuto. Adesso non sarei qui a rimpiangermi addosso.
 
 
POV Louis.
Tornai a casa in macchina, anche se le nostre case erano abbastanza vicine. Perché ho provato a baciarla? Non dovevo farlo. Io a lei non piaccio. Come potrebbe piacere a una come lei, uno come me? E’ impossibile.
-Kim mi odia.-
-Perché?-
-Zayn, cazzo ieri ho cercato di baciarla, Lei non voleva.-
-Si sarebbe scansata subito se non avesse voluto.-
-Non migliori le cose. Lei mi odia.-
-Comunque non gli hai detto che gli stiamo organizzando una festa a sorpresa, vero?-
-No, non ho detto nulla.-
-Bravo Louis, vedrai che domani alla festa risolverai tutto.- 
-Certo.-
Per distrarmi andai a giocare alla wii, trovai Harry che la stava già usando
-Posso unirmi?-
-Sìsì.- Continuava a fissare lo schermo. –Comunque scusa per ieri?-
-Per cosa, scusa?-
-Quando la stavi per baciare.-
-Oh.. niente. Tanto lei mi odia.- Mise in pausa.
-Non è vero!-
-Come no? Sono appena andata da lei. E non ha avuto proprio voglia di parlare di quell’argomento.-
-Non significa che ti odia.-
-Stai zitto, e giochiamo a ‘sto fottuto gioco.-
-Calmati Louis, è da tre mesi che sta andando avanti questa storia. Devi dirglielo. Se continui così, tra altri tre mesi sarai un superalcolizzato, depresso e senza una vita sociale.-
-Perché in questa casa nessuno mi capisce? Cazzo, sono cotto di lei, ok? Niente e nessuno possono cambiare questo sentimento, e bla bla bla, ma lei mi odia.-
-Allora domani glielo vai a chiedere. Le chiederai se ti odia. Se si, okay, ti darò ragione. Ma voglio scommettere su qualunque cosa che lei non ti odia. Non hai visto come ti guarda? È pazza di te. Credimi. –
-Ma anche no. Non glielo chiederò, e non ti credo.-
-Fai come vuoi, amico. Ora giochiamo a ‘‘ ’sto fottuto gioco ’’.-
-Mi stai prendendo per il culo?- Scoppiò a ridere. –Minchia ti ridi? Adesso vediamo chi ride.- Presi il joystick (non mi ricordo più se si scrive così. D: ) e cominciai a smanettare (?)
 




myspace
BUOOOOOOOOOONASEEERA. okayokayokayokay. mi rendo conto che è da ottobre o chissà quanti mesi che non aggiorno, ma dai cazzo, sto blocco dello scrittore mi colpisce ogni santissima volta che mi impegno a scrivere. lol 
no, quel lol non c'entrava una beata minchia. (?) scusate per gli eventuali errori.
sono riuscita a scrivere due capitoli, o meglio dire sto ancora scrivendo il prossimo capitolo, manca solo qualcosa. non so cosa, ma qualcosa. (tipo che mi sembro un discografico. mi capite vero?)
okay, hope you like it. 
chiarsssss. xx :) 

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